POF 2015
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POF 2015
POF Scuola secondaria di I grado “R. Moro” – Barletta 2015/2016 Indice IDENTITA’ DELLA SCUOLA Premessa 1.1 Analisi del territorio 1.2 Analisi della situazione studentesca 1.3 Collaborazione con le famiglie SEZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA 2.1 Finalità della scuola 2.2 Regolamento d’Istituto 2.3 Patto educativo di corresponsabilità 2.4 Programmazione educativa e didattica 2.4 a) Finalità educative 2.4 b) Situazione di partenza 2.4 c) Definizione degli obiettivi trasversali 2.4 d) Traguardi per lo sviluppo delle competenze 2.4 e) Strategie metodologiche 2.4 f) Verifiche in itinere e finali 2.5 Organizzazione del tempo scuola 2.6. Inclusione degli alunni diversamente abili 2.7 Strategie didattiche per i DSA 2.8 Area Progettazione 2.8 a) Unità di Apprendimento Interdisciplinare, Acqua è…ambiente, vita, energia 2.8 b) Progetti di Istituto Progetto Continuità Progetto Orientamento Progetti Curricolari Progetti Extracurricolari 1 SEZIONE ORGANIZZATIVA 3.1 Organigramma d’Istituto 3.2 Risorse umane 3.3 Piano di aggiornamento e formazione e del personale 3.4.Supporti strutturali SEZIONE VALUTAZIONE 4.1 La valutazione 4.2 Valutazione esterna degli apprendimenti 4.3 Valutazione del Comportamento 4.4 Autovalutazione di istituto 4.5 Rapporto di autovalutazione (RAV) 2 IDENTITA’ DELLA IDENTITA’ SCUOLA DELLA SCUOLA 3 PREMESSA “Il Piano dell'Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. (Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni scolastiche, DPR n° 275/99, Art. 3) Il POF è il Piano dell'Offerta Formativa della scuola, un documento nel quale si concretizza il complessivo processo educativo dell’Istituto, in risposta ai bisogni degli alunni, delle loro famiglie e del territorio. Il Piano dell'Offerta Formativa definisce e presenta l'identità della scuola in un'ottica pienamente integrata e personalizzata al successo formativo degli studenti. E' un documento pubblico che si può scaricare, in formato digitale, dal sito della scuola. Esplicita gli indirizzi progettuali ed organizzativi dell’attività dei docenti e delle classi e definisce le linee guida e le pratiche educative e didattiche condivise. Risponde alle esigenze del territorio in cui è ubicato l’Istituto e alle aspettative delle famiglie in quanto inserisce trasversalmente, nell'ambito della didattica curricolare, i temi di carattere ambientale, sociale e civile che sono alla base dell’identità culturale e della pratica della cittadinanza attiva. Valorizza la professionalità docente: la sua elaborazione si fonda sull’autonomia culturale e professionale degli insegnanti; essi formulano specifici percorsi formativi adattando le linee guida del POF alle differenti esigenze degli alunni, tenuto conto del contesto di riferimento. Promuove lo sviluppo integrale della persona, articolando gli obiettivi educativi e didattici in relazione alla formazione cognitiva, affettiva, relazionale ed etica degli alunni. 4 Gli obiettivi, le priorità e, più in generale, le scelte educative, didattiche e organizzative dell’Istituto, stabiliti dai Consigli di classe, dal Collegio dei docenti, dal Consiglio d’Istituto, vengono raccolti e resi pubblici nel presente Piano. Il POF, adottato dal Consiglio d’istituto, è elaborato dal Collegio Il POF rappresenta la sintesi dei • docenti, sulla base degli Degli orientamenti educativi e indirizzi generali predisposti dallo tecnico–didattici del Collegio stesso dei Docenti Consiglio declinati di nelle Istituto e seguenti • competenze: Comunicazione provenienti formulate da enti e realtà del territorio nelle lingue straniere Competenza matematica Consapevolezza richieste dalle famiglie e delle proposte nella madrelingua Comunicazione Delle e espressione culturale Imparare a imparare Agire in modo autonomo e 5 1.1 ANALISI DEL TERRITORIO La progettazione di un percorso formativo non può prescindere dalla realtà socioculturale e ambientale in cui si opera. La Scuola Secondaria di primo grado “R. Moro” è un luogo di ricerca, di esperienza sociale e di dialogo ispirato ai valori democratici e alla crescita della persona in tutte le dimensioni. Tutti, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, operano per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio. La Scuola Secondaria di primo grado “R. Moro”, ubicata nel quartiere Settefrati, è situata in una realtà socio-culturale particolarmente varia: le famiglie degli alunni sono costituite da operai, impiegati, commercianti e professionisti. Negli ultimi anni la zona si è arricchita di nuove costruzioni di edilizia privata che hanno affiancato i precedenti insediamenti di edilizia popolare, con la conseguente costituzione di un tessuto sociale eterogeneo dovuto alla coesistenza di famiglie di vario livello sociale, economico e culturale. Nel circondario non esistono agenzie culturali consolidate e collaudate, pertanto, di fatto, la Scuola, si pone come centro propulsivo attorno al quale far ruotare le aspettative, gli interessi, le attività di una comunità altrimenti disgregata. Alla scuola secondaria di I grado “R. Moro” si rivolge, pertanto, una utenza scolastica culturalmente ed economicamente variegata che si esprime nella domanda di istruzione e formazione orientata al proseguimento degli studi verso tutti i tipi di scuole, dai Licei ai Professionali. Le classi sono eterogenee fra loro e presentano al loro interno tutte le fasce di livello nell’apprendimento. Scelte educative della scuola Per la conformazione sociale del territorio in cui la scuola “R. Moro” è inserita, in considerazione dei rapidi cambiamenti sociali e della necessità di interventi educativo-didattici mirati ai bisogni espressi dagli utenti, i docenti individuano attività allo scopo di: • prevenire molti aspetti del disagio adolescenziale, più volte risultato di una carenza di occasioni ludico-didattiche alle quali la scuola può sopperire offrendo iniziative, spazi, persone e attrezzature; • recuperare l’importanza educativa dell’orientamento formativo e della continuità didattica; • proporre un modello di scuola più efficiente e dinamico, che dimostri flessibilità e capacità di rispondere alle nuove richieste educative di una società in continua trasformazione. 6 • offrire a tutti gli alunni la possibilità di rimuovere, attraverso itinerari didattici alternativi, “gli ostacoli oggettivi al diritto allo studio”. 1.2 ANALISI DELLA SITUAZIONE STUDENTESCA Totale Alunni iscritti Alunni cl. 1^ Alunni cl.2^ Alunni cl.3^ n° 618 n° 198 n° 221 n°198 L’organizzazione oraria del tempo scuola è la seguente: Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì: INGRESSO ore 8, 05; USCITA ore 13.29. Sabato: INGRESSO ore 8, 05; USCITA ore 11.05. LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 08.05 – 08.59 1 1 1 1 1 08.59 - 9.53 2 2 2 2 2 9.53 – 10.47 3 3 3 3 3 10.47 – 11.41 4 4 4 4 4 11.41 – 12.35 5 5 5 5 5 12.35 – 13.29 6 6 6 6 6 SABATO 08.05 – 9.35 1 09.35– 11.05 2 7 1.3 COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE La scuola favorisce il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi educativi dei propri figli attivando scambi e confronti, permettendo la partecipazione e la sensibilizzazione delle stesse alla formazione dei figli. Il coinvolgimento dei genitori e la loro partecipazione alle attività, al fine di migliorare la qualità del servizio scolastico, avviene mediante circolari del Dirigente scolastico, volantini e brochure. Inoltre i docenti stessi si adoperano per coinvolgere i genitori in diverse attività didattiche e progetti (progetti teatrali, progetti lettura, “Sportello d’ascolto” (un prezioso supporto alle famiglie con difficoltà relazionali con i propri figli). Altre strategie della scuola per il coinvolgimento delle famiglie si realizzano mediante: • • • • • Valorizzazione della partecipazione dei genitori agli organi collegiali; Incontri periodici scuola- famiglia (Dicembre – Marzo); Colloqui individuali; Comunicazione scuola-famiglia chiara e tempestiva sull’organizzazione e l’andamento scolastico; Corretta gestione del libretto delle giustificazioni e del diario. L’efficacia degli interventi è riscontrabile attraverso un diverso atteggiamento di molti genitori nei confronti dell’istituzione scolastica: le famiglie, uscendo dalla mentalità della delega, non si percepiscono più come elementi passivi rispetto alle proposte della scuola, ma si riappropriano del loro ruolo educativo ed assumono soggettività nella relazione istituzionale scuola-famiglia. Non si sentono quindi semplici "utenti" del processo educativo e formativo dei figli, bensì soggetti attivi di tale processo. 8 SEZIONE SEZIONE EDUCATIVA DIDATTICA E DIDATTICA 9 2.1 FINALITA’ DELLA SCUOLA Fonte di ispirazione fondamentale del Piano dell’Offerta Formativa della Scuola Secondaria di I grado “R. Moro” sono gli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana; pertanto, in ottemperanza delle linee direttrici stabilite dai suddetti articoli (promozione dell’uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini e caratteristiche specifiche della scuola), nonché delle Indicazioni per il Curricolo per la Scuola del primo ciclo d’ Istruzione, tale Istituzione si propone principalmente di lavorare per il successo formativo degli alunni, promuovendo: La formazione degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, affettive, operative, creative…) per consentire uno sviluppo armonico della personalità di ciascuno. L’acquisizione di una conoscenza più chiara della realtà sociale che aiuti lo studente a trasformare le conoscenze e le abilità in competenze, ai fini della sua integrazione nella società contemporanea. Il pieno sviluppo della persona umana, attraverso un processo formativo continuo. Specificità della scuola Pertanto, in sintonia con le succitate disposizioni legislative e le Indicazioni Nazionali, in stretto rapporto con l’azione educativa della famiglia, la nostra scuola, nella sua specifica azione, fa propri i seguenti principi: ♦ promuovere le pari opportunità di crescita culturale, a misura dei bisogni, delle potenzialità, dei ritmi e degli apprendimenti degli alunni; ♦ qualificare l’offerta formativa per rendere concretamente praticabile l’assunto che “la scuola è di tutti”, consentendo ad ognuno di giungere all’acquisizione degli standard fondamentali, il più possibile elevati; ♦ valorizzare ogni sua componente attraverso l’acquisizione di una cultura organizzativa finalizzata a perseguire l’efficacia dell’intervento formativo e l’efficienza di tutte le risorse; ♦ cogliere, integrare ed orientare le proposte formative provenienti dal territorio; ♦ realizzare iniziative di sostegno, recupero, orientamento scolastico ed assicurare assistenza agli alunni diversamente abili; 10 ♦ applicare nuove strategie di intervento nelle procedure didattiche per sviluppare in modo creativo gli apprendimenti disciplinari, attraverso la pratica d’uso delle moderne tecnologie; ♦ rispondere alle diversità socio/economiche e affettivo relazionali; ♦ garantire qualità del servizio, trasparenza, condivisione e corresponsabilità di tutta comunità scolastica, libertà d'insegnamento, nel rispetto dell'autonoma personalità degli alunni. Conseguentemente, la scuola intende proporre alle comunità di pertinenza un’offerta formativa ricca e articolata per: PROMUOVERE Le competenze Il successo formativo Il benessere L’integrazione di tutti gli alunni PREVENIRE Il disagio La dispersione scolastica ORIENTARE e FAVORIRE Il pieno sviluppo della persona, in un’ottica di interazione con il territorio L’azione educativa e didattica valorizzerà Gli apprendimenti disciplinari e il metodo di studio Le attività integrative del curricolo e i progetti di Istituto La personalizzazione e l’individualizzazione dell’insegnamento La relazione e il benessere La valutazione formativa La continuità e l’orientamento L’interazione con il territorio La formazione continua La flessibilità organizzativa Nel realizzare il progetto educativo-didattico gli insegnanti coniugheranno innovazione e tradizione in sinergia con le famiglie ed il territorio, attraverso una proficua collaborazione. 11 2.2 REGOLAMENTO D’ISTITUTO Il Regolamento di Istituto, documento istituzionale allegato al POF, è la carta legislativa interna in cui sono regolamentate le modalità organizzative e gestionali della scuola volte a garantire trasparenza, coerenza. Il Regolamento di istituto si prefigge di: - Stabilire delle regole per il funzionamento generale dell’Istituto Scolastico. - Regolare i comportamenti individuali e collettivi. - Conseguire, anche attraverso l’osservanza degli obblighi derivanti dalla convivenza civile, le finalità educative e formative che sono proprie della vita scolastica. Tali finalità saranno perseguite da tutte le componenti che interagiscono con la scuola e all’interno della stessa: alunni, genitori, operatori scolastici e comunità locale. Il regolamento viene elaborato tenendo conto del complesso delle principali fonti normative, contratti del personale della scuola, D. Lgs. 297, D. Lgs. 81/08, D.P.R. 249/98, D.P.R. 27599, D. Lgs. 196/2003 e i decreti attuativi che regolano i diversi ed articolati aspetti dell’istituzione scolastica. Le regole interne ed i rapporti con gli alunni ed i genitori sono dettate dagli Organi Collegiali e dal Dirigente Scolastico. All’atto dell’assunzione in servizio nell’Istituto, tutto il personale è tenuto a prendere visione delle disposizioni contenute nel presente documento, alle quali dovrà attenersi nello svolgimento delle proprie funzioni. All’atto dell’iscrizione a scuola viene consegnato un estratto del Regolamento contenente le norme principali relative agli alunni e alle famiglie, e viene richiesto ai genitori di sottoscrivere una dichiarazione in cui si impegnano a rispettarne le regole e ad adoperarsi affinché vengano rispettate anche dai propri figli. Il Regolamento è in visione all’albo dell’Istituto e pubblicato nel sito web della scuola. (Regolamento d’Istituto e tabella delle sanzioni: Allegati n. 1, n. 2) 2.3 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ La nostra Istituzione ha realizzato un patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire, in maniera dettagliata e condivisa, diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica, studenti e famiglie. Il rispetto di tale Patto costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di 12 fiducia reciproca, per realizzare le finalità dell’Offerta Formativa e per assicurare il successo scolastico degli studenti. Attraverso il patto educativo si esplicitano l’accettazione congiunta del progetto formativo e l’impegno per ciascun soggetto a contribuire concretamente al perseguimento degli obiettivi e delle finalità condivisi, contribuendo, in tal modo, allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e impegno. (Patto Educativo di corresponsabilità: allegato n. 3) 2.4 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA All’inizio di ogni anno scolastico ciascun Consiglio di Classe si riunisce per predisporre la programmazione educativa-didattica secondo il seguente modello: Analisi iniziale (composizione della classe e descrizione delle caratteristiche degli alunni in riferimento agli obiettivi generali comportamentali e didattici) Definizione degli obiettivi comportamentali e di apprendimento trasversali sulla base di quelli presenti nel POF Traguardi per lo sviluppo delle competenze (ai sensi delle indicazioni per il curricolo 2012), in relazione ai diversi assi culturali (linguistico-artistico-espressivo, storicogeografico, matematico-scientifico-tecnologico) Pianificazione delle attività comuni, progetti curricolari ed extracurricolari Visite e viaggi di istruzione Strategie e metodologie Strumenti Modalità e strumenti di verifica in itinere e finali Criteri di valutazione 2.4 a) FINALITÀ EDUCATIVE • Sensibilizzare i ragazzi ad agire in modo autonomo e responsabile; • Sensibilizzare i ragazzi sui temi che accrescono la loro coscienza civica rispetto ai problemi collettivi ed individuali; • Favorire un maggiore senso di appartenenza alla propria comunità locale; • Fornire ai ragazzi le conoscenze e le informazioni necessarie sui temi da loro scelti • Sviluppare la capacità del “comprendere” come strumento per una migliore integrazione della propria personalità e relazionalità; • Sviluppare le capacità di collaborazione, di comunicazione, di dialogo e partecipazione all’interno degli impegni e delle esperienze scolastiche. 13 2.4 b) SITUAZIONE DI PARTENZA Per individuare la situazione di partenza degli alunni, il Collegio dei docenti ha concordato le abilità e le capacità trasversali, comuni a tutte le discipline e a tutte le classi, che devono essere valutate dal Consiglio di Classe all’inizio dell’anno scolastico e verificate successivamente in itinere. Le abilità e le capacità individuate sono riportate qui di seguito: ♦ Grado di socializzazione ♦ Senso di responsabilità ed impegno ♦ Interesse e partecipazione ♦ Osservazione ed analisi ♦ Sintesi e rielaborazione ♦ Metodo di studio e di lavoro Per individuare le conoscenze e le abilità di base, i docenti elaborano, inoltre, delle prove d’ingresso, specifiche per materia, da sottoporre gli alunni, soprattutto delle prime classi. 2.4 c) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI TRASVERSALI Saper controllare il proprio comportamento in modo funzionale all’apprendimento ♦ ♦ ♦ ♦ Saper ascoltare; Saper intervenire in modo attivo e propositivo; Saper approntare il materiale necessario ed averne cura; Saper rispettare le strutture e l’ambiente in cui si opera e si vive. Essere capace di autonomia operativa ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Saper chiedere spiegazioni pertinenti; Saper portare a termine un’attività in modo autonomo; Saper utilizzare mezzi e strumenti in modo appropriato ed efficace; Saper operare con un metodo di lavoro adeguato; Saper operare in modo produttivo ed organico; Saper operare in modo personale e creativo. Problem solving: capacità di fronteggiare un problema per risolverlo Saper lavorare in cooperative learning Essere capace di autonomia emotiva ♦ Saper esprimere le proprie opinioni e rispettare quelle altrui; ♦ Saper riconoscere le proprie capacità e i propri limiti; ♦ Saper prendere coscienza delle proprie emozioni e saperle controllare. 14 Saper instaurare rapporti positivi con gli altri ♦ Accettare di lavorare con tutti pur nella diversità dei ritmi e delle caratteristiche individuali; ♦ Saper collaborare nel gruppo apportandovi il proprio contributo personale; ♦ Saper rispettare le regole di convivenza; ♦ Saper dimostrare sensibilità verso le problematiche altrui; ♦ Saper essere solidale con i compagni e con la società; ♦ Saper prendere coscienza e rispettare i valori socio – culturali di altre comunità. 2.4 d) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Ai sensi delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2012) “Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi specifici per ogni disciplina.” (Indicazioni nazionali per il curricolo, 2012) I curricoli costituiscono il punto di riferimento di ogni insegnante per la progettazione didattica e la valutazione degli alunni. Nell’ottica della continuità educativa e didattica, della trasversalità disciplinare e dell’integrazione culturale e territoriale che caratterizzano la nostra scuola, particolare attenzione viene data alla costruzione del curricolo attraverso l’individuazione delle competenze e degli indicatori essenziali del percorso di apprendimento disciplinare nell’arco di tutto il primo ciclo dell’istruzione. La Scuola, pertanto, si impegna a promuovere negli alunni Competenze chiave per l’apprendimento permanente, assumendo come riferimento il quadro delle competenze, definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (Bruxelles, Raccomandazione del 18 dicembre 2006). Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave: Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza e espressione culturale. I curricoli disciplinari, in coerenza con l’impostazione prevista dalle Indicazioni Nazionali, sono stati rivisti dai dipartimenti disciplinari, al fine di renderli comuni all’interno della nostra Scuola, in modo da garantire a tutti l’acquisizione di contenuti e saperi essenziali e irrinunciabili. Essi vengono allegati al presente documento. 15 2.4 e) STRATEGIE E METODOLOGIE A) • • • • • • • • Strategie per il potenziamento /arricchimento delle conoscenze e delle competenze Approfondimento dei contenuti Brainstorming Approfondimento dei contenuti Ricerche individuali e/o di gruppo Problem solving Peer tutoring Elaborazione di mappe concettuali Elaborazione scritto/grafica/computerizzata di dati B) Strategie per il sostegno/ consolidamento delle conoscenze e delle competenze • Attività guidate a crescente livello di difficoltà • Brainstorming • Valorizzazione delle esperienze extrascolastiche • Assiduo controllo dell’apprendimento • Esercitazione di fissazione delle conoscenze • Problem solving • Inserimento in gruppi di lavoro • Stimolo ai rapporti interpersonali con i compagni più motivati allo studio • Attività laboratoriali C) Strategie per il recupero delle conoscenze e delle competenze • Unità didattiche individualizzate • Studio assistito in classe sotto la guida di un tutor • Attività guidate a crescente livello di difficoltà • Allungamento dei tempi di acquisizione dei contenuti disciplinari • Coinvolgimento in attività collettive • Affidamento di compiti a crescente livello di difficoltà/responsabilità • Assiduo controllo dell’apprendimento • Stimolo ai rapporti interpersonali con i compagni più motivati allo studio 2.4 f) VERIFICHE IN ITINERE E FINALI - Le verifiche in itinere, finali e per classi parallele, relative alle varie discipline, devono considerare tutti gli aspetti possibili, individuare gli approcci più opportuni per ciascuna competenza, pertanto sono articolate e di diversa tipologia: ◊ Questionari per il controllo della comprensione e/o della capacità di rielaborazione di un testo, strutturati o semistrutturati ◊ Questionari per il controllo della conoscenza e della capacità di utilizzazione di una regola o di una procedura (matematica, tecnica, musicale, ecc…) ◊ Elaborati, lettere, relazioni, sintesi, progetti, schemi scritti su tematiche prefissate 16 Produzione di grafici, disegni, pannelli relativi all’illustrazione di un percorso o di una unità didattica studiata, documenti in Word, in Power Point, etc. Per rendere il più possibile omogenei i criteri di valutazione, nelle riunioni dipartimentali è stato stabilito che a conclusione di ogni verifica saranno inseriti alcuni quesiti su modello delle Prove Invalsi; inoltre, al termine di ogni quadrimestre, sarà prevista un’unica prova scritta, per classi parallele su modello delle Prove Invalsi. Le discipline coinvolte sono: Italiano, Inglese, Francese, Matematica. ◊ 2.5 ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA Il piano di studio di ciascun alunno prevede 30 h. settimanali di lezione, da svolgersi in orario antimeridiano – seconda lingua comunitaria: francese QUADRO ORARIO SETTIMANALE A.S.2015-16 MATERIE N. ORE Italiano, storia e geografia 9 Attività di approfondimento materie letterarie* 1 Matematica e Scienze 6 Tecnologia 2 Inglese 3 Francese 2 Arte e immagine 2 Scienze motorie 2 Musica 2 Religione cattolica* 1 30 * Il Collegio Docenti ha deciso di utilizzare l’ora di “Approfondimento in Materie letterarie” finalizzata ad un ampliamento dell’ora di “Geografia”. * Per gli studenti che non si avvalgono della Religione cattolica, in accordo con le famiglie, si prenderà in considerazione la possibilità di seguire ore di lezioni alternative in classi parallele. 17 2.6 INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L’inclusione degli alunni diversamente abili costituisce un impegno prioritario per il nostro istituto, dal momento che essa non rappresenta solo stare con gli altri ma anche e soprattutto “saper fare” con gli altri, per garantire a chi non ha uguali opportunità di partenza, uguali opportunità di riuscita. La presenza di un numero cospicuo di alunni diversamente abili impone un’organizzazione che guidi e coordini le numerose attività per apportare un contributo valido alla formazione e crescita di ogni studente che si affida alla nostra scuola. Ogni docente specializzato elabora la propria proposta di intervento dopo averla concordata con ogni docente del consiglio di classe. In seguito al progetto in rete “I CARE”, la Scuola Secondaria I grado “R. Moro” ha realizzato un percorso di ricerca-azione volto alla definizione di strumenti metodologici innovativi e criteri di valutazione in stretta sintonia con Le Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili (2009), opportunamente curvati sui bisogni educativi speciali degli alunni diversamente abili. Gli istituti della rete hanno elaborato un modello di P.E.I./Pdv comune, impostato sul modello antropologico dell’ICF e sul curricolo verticale con lo scopo di ottenere uno strumento in grado di leggere le diverse situazioni di difficoltà degli alunni, a partire dalla scuola dell’infanzia, focalizzando l’attenzione sulla costruzione della competenza. Il P.E.I. (Programmazione Educativa Individualizzata) viene monitorato periodicamente dal Consiglio di Classe e al termine di ogni anno scolastico dal GLH operativo. In tale sede si ribadiscono le modalità di espletamento delle prove di esame e degli adempimenti di fine anno. La progettazione degli interventi, che prende le mosse da un aggiornamento periodico della documentazione, è realizzata attraverso il coinvolgimento degli organi collegiali, primo fra tutti il GLH d’Istituto, che analizza le risorse umane e materiali al fine di predisporre attività efficaci. Il docente specializzato, attraverso una serie di iniziative educative, didattiche e di integrazione predisposte dal P.E.I., sulla base della tipologia e dell’entità della diversabilità e della preparazione scolastica di base, ha il compito di recuperare e/o far emergere le capacità, potenzialità, i bisogni, i desideri, le inclinazioni dell’alunno diversamente abile che vengono ostacolate dall’handicap stesso. Le iniziative educative si riferiscono a quelle attività che mirano a sviluppare le capacità dell’autonomia personale, della percezione di sé, della capacità di relazione e di partecipazione, di esplorazione del proprio ambiente e, più in generale, delle attività pratiche. Le iniziative didattiche si riferiscono all’apprendimento di competenze disciplinari e di proposte relative agli itinerari idonei a facilitare l’apprendimento attraverso l’utilizzo di materiale, sussidi e tecnologie particolarmente adatti ai vari tipi di handicap. Le attività di integrazione si riferiscono non solo a quelle scolastiche ma anche soprattutto a quelle extrascolastiche (art.13, comma 1, lettera a– L.104/92). L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona diversamente abile nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione che avviene oltre che nella scuola anche nel contesto familiare ed ambientale. L’apprendimento/insegnamento degli alunni diversamente abili, si basa sulle seguenti aree di intervento: a. Linguistico - espressivo; b. Logico - matematica; c. Grafico – pittorico - musicale; 18 d. e. f. g. Pratico - manuale; Attenzione - memorizzazione; Organizzazione spazio-temporale (psicomotricità); Responsabilizzazione, accettazione e rispetto di sè, degli altri e dell’ambiente, autostima; h. Abitudine alla curiosità, alla cooperazione, alla comunicazione e alla legalità; i. Acquisizione di una autonomia finalizzata a gestire e soddisfare i bisogni personali e sociali; j. Sviluppo delle competenze da raggiungere nell’arco del triennio utilizzando a pieno i cinque sensi, strumenti e materiali che la tecnologia mette a disposizione dell’alunno; k. Sviluppo della creatività. Contenuti. E’ consigliabile che i contenuti siano strettamente collegati a quelli previsti dalla programmazione di classe; tuttavia si riterrà opportuno che gli stessi siano semplificati e ridotti rispetto al grado e al tipo di diversabilità e ciò per evitare il senso di frustrazione dell’alunno che deve essere impegnato in tutto ciò che è in grado di fare e non in ciò che non può fare. Al fine di dare concretezza ai contenuti teorico-didattici, notevole importanza assumono le attività che vengono svolte all’interno dei diversi laboratori previsti nell’ambito del POF; tali laboratori, rendono attuabili nell’alunno diversamente abile la concretezza dell’agire stimolando nel contempo processi mentali favorenti l’attenzione, la riflessione, il coordinamento e altre funzioni mentali finalizzate allo svolgersi dell’attività pratica. E’ noto a tutti che per un recupero sereno ed equilibrato della persona in difficoltà, occorre instaurare un immediato approccio di disponibilità, di empatia e di spontanea apertura ad accettare l’altro per quello che è. Inoltre, il riporre fiducia nelle sue capacità, su ciò che sa fare e può fare, aiuta a stimolarlo e motivarlo all’impegno scolastico e a dargli fiducia in se stesso. Gratificare, quindi, l’allievo ad ogni suo successo è una scelta fruttuosa. Per facilitare l’apprendimento, si deve far ricorso all’operatività, rendendo concreti, per ciò che è possibile, i vari argomenti via via esaminati. L’osservazione diretta e la visualizzazione dei concetti appresi è un metodo che semplifica e garantisce un insegnamento- apprendimento meno faticoso e più proficuo. La scuola “R. MORO” accoglie 16 alunni diversamente abili, per i quali, un gruppo di lavoro costituito da docenti specializzati polivalenti, opera con impegno, disponibilità e professionalità. Gli insegnanti di sostegno si confrontano due volte l’anno con l’equipé psico-sociomedico-pedagogico, coi genitori dell’alunno con i quali collaborano per facilitare l’accettazione e la comunicazione spesso difficoltosa all’interno della famiglia e, soprattutto, con il gruppo classe nel quale è inserito l’allievo diversamente abile. Tutti gli alunni diversamente abili, sono inseriti a pieno titolo nel POF e in tutte le attività didattico-formative scolastiche ed extra scolastiche. L’inclusione, infine, si realizza attraverso la corresponsabilità educativa e formativa: ogni alunno partecipa, con la propria classe, alle visite e ai viaggi d’istruzione progettati per la classe che promuovono il senso di appartenenza alla comunità scolastica, affinché la scuola rappresenti non solo uno strumento per sapere ma anche per crescere, in grado di trasformare uno studente in un cittadino adulto consapevole. 19 2.7 STRATEGIE DIDATTICHE PER I DSA La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge 104/1992. Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. Per consentire, pertanto, agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di apprendimento, devono essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di insegnamento, sulla base dei bisogni educativi specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola. Per l'alunno con DSA è necessario: • creare uno spazio favorevole all’apprendimento; • creare un percorso didattico personalizzato; • individuare metodologie didattiche adeguate e flessibili e utilizzare strumenti compensativi; • collaborare con gli specialisti e la famiglia (concordare insieme i compiti a casa, le modalità di aiuto, gli strumenti compensativi, le dispense, le interrogazioni, la riduzione dei compiti…). Per l’alunno in oggetto sono specificatamente indicate le misure dispensative e gli strumenti compensativi indicate qui di seguito. Misure dispensative: • Evitare la lettura ad alta voce in classe oppure organizzarla in modo che non venga vissuta con frustrazione; • Evitare la sottolineatura in rosso degli errori; • Per la dettatura o la copiatura della lavagna fornire all’alunno copia del testo; • Utilizzare mappe concettuali e schemi per lo studio riferiti alle informazioni principali messe in ordine in modo sequenziale e accompagnate da immagini; • Dispensare, ove è necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta e adottare una didattica di tipo orale con supporti visivi e uditivi. Strumenti compensativi: • uso della videoscrittura, dotata di correzione ortografica; • uso di schemi o tracce da seguire per la stesura del testo scritto; • uso della tavola pitagorica; • uso della calcolatrice; • uso di fotocopie chiare, ben spaziate e con pochi contenuti per singola pagina. 20 2.8 AREA PROGETTAZIONE Tenendo presenti le finalità e gli obiettivi definiti nei documenti ministeriali e d’Istituto, i docenti, individuano gli Obiettivi Formativi più adatti ai bisogni e alle potenzialità degli alunni della propria classe, progettando, quindi, il Piano delle attività Formative. Tale Piano, costituito da una sequenza coerente di U.d.A. e attuato nel lavoro quotidiano con gli alunni, permette di adottare utili strategie atte a contenere situazioni di disagio e di svantaggio, e di verificarne l’efficacia in termini di apprendimento e di maturazione, attraverso un compito reale in situazione. 2.8 a) UNITA’ D’APPRENDIMENTO INTERDISCIPLINARE Oltre alle U.d.A. disciplinari, il Collegio Docenti ha previsto la realizzazione di una U.d.A. interdisciplinare: UNITA’ D’APPRENDIMENTO INTERDISCIPLINARE ACQUA E’… Ambiente, Vita, Energia L'Acqua è una risorsa indispensabile per la vita e appartiene anche al nostro mondo culturale, alle nostre tradizioni, alla nostra storia. L’acqua ha una grande importanza biologica ed è legata alla storia dell’evoluzione dell’uomo e di ogni forma di vita; è un elemento di uso così quotidiano che difficilmente si riflette sulla sua preziosità e sulla possibilità di non poterne più usufruire. Vogliamo allora proporre agli studenti di dare voce a questo prezioso insostituibile elemento vitale; una voce che sappia soprattutto parlare della vita che dall'acqua, grazie all'acqua e con l'acqua si manifesta come forza, come ricchezza, come speranza per il nostro futuro, riflettendo soprattutto sul fatto che una cattiva gestione della stessa può causare disagi e catastrofiche conseguenze ambientali e sociali. Il progetto “Acqua è…”, che ha una connotazione interdisciplinare, ha lo scopo di sensibilizzare i giovani a conoscere, amare e proteggere la nostra fonte di vita. FINALITA’ EDUCATIVE: • Educare ad un consumo responsabile, favorendo l’acquisizione del concetto di risorsa limitata. • Riconoscere il diverso valore attribuito all’acqua a seconda degli ambienti e delle situazioni. • Acquisire il metodo scientifico,problematizzando la conoscenza, stimolando la capacità di porsi domande, formulando ipotesi, verificando con osservazioni sistematiche e con esperimenti, registrando i risultati ottenuti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO • Acquisire la consapevolezza che l’acqua è una risorsa preziosa, un bene comune, da apprezzare e salvaguardare; • Migliorare la conoscenza dell'ambiente circostante; • Maturare nuove abitudini ed uno stile di vita sostenibile. 21 • • • • Conoscere le problematiche correlate con la questione idrica (inquinamento, disuguale distribuzione dell'acqua dolce nel mondo, conseguenze dell'uso improprio dell'acqua...) Conoscere il significato simbolico dell'acqua per i popoli antichi e le grandi religioni; Favorire l'offerta formativa attraverso attività interdisciplinari e iniziative, che coinvolgano alunni, docenti e famiglie; Sviluppare abilità sociali e capacità di collaborazione tra compagni. CLASSI PRIME CLASSI SECONDE CLASSI TERZE Acqua è… Ambiente Acqua è… Vita Acqua è… Energia Obiettivi formativi • • • • • • • • Leggere per ricavare informazioni, raccogliere le idee, riorganizzarle e rielaborarle. Conoscere il passato per comprendere meglio il presente. Arricchire e organizzare la mappa mentale dell’ambiente vicino e della regione di appartenenza. Comprendere il valore espressivo e descrittivo della musica. Comprendere i punti essenziali di un discorso inerente al tema dell’acqua. Descrivere l’ambiente fluviale di Parigi e Londra. Comprendere i linguaggi diversi per rappresentare le conoscenze e le diverse realtà dell’acqua. Utilizzare i linguaggi specifici delle discipline. Obiettivi formativi • • • • • • • • • Contenuti • Miti, racconti e musica legati all’acqua (Italiano, Religione, Arte, Musica) • Ambienti naturali e antropizzati (Geografia, Scienze, Arte, Musica, Lingue, Religione) • Parchi e riserve naturali. Le zone umide della Puglia (Geografia, Scienze) • Enti e associazioni ambientalistiche (Cittadinanza, Geografia) • Materiali naturali e derivati (Tecnologia) • Lo smaltimento dei rifiuti solidi, speciali, liquidi, gassosi e la raccolta differenziata (Tecnologia) • • • Comprendere riconoscere e produrre vari tipi di testi Conoscere gli aspetti fisici, socio-economici, politici e culturali di alcuni Stati europei. Dimostrare di avere coscienza dei doveri e consapevolezza dei diritti. Conoscere l’acqua in tutte le sue forme nella lingua inglese e francese Conoscere generalità chimico–fisiche dell’acqua Conoscere il fabbisogno idrico dell’organismo in funzione dell’acqua ed il bilancio idrico giornaliero Saper valutare le necessità idriche dell’organismo in rapporto a livelli di attività fisica Conoscere il contenuto in acqua degli alimenti Valutare criticamente la relazione tra consumo di bevande dolcificate e/o alcoliche e salute Conoscere gli alimenti come indicatori di civiltà, popoli ed etnie diverse per educare alla molteplicità di gusti Conoscere l’uso delle sostanze nocive in agricoltura e l’utilizzo degli O.G.M. Potenziare le capacità interpretative, espressive e riflessive. Contenuti • Scoperte geografiche: Mare come unione o barriera tra civiltà (Storia e Cittadinanza) • Località geografiche europee immerse nell’acqua (Geografia) 22 Obiettivi formativi • • • • • • • • • • Conoscere, attraverso lo studio di testi significativi della letteratura italiana ed europea, alcune opere che hanno avuto come fonte di ispirazione l’elemento “acqua”. Essere consapevoli che alcuni conflitti derivano dal tentativo di appropriazione delle fonti idriche. Capire, attraverso la lettura di leggi e normative, che l’acqua è un diritto umano e va salvaguardato e reso accessibile a tutti. Ampliare il lessico dell’acqua e potenziare le abilità di comprensione e traduzione nelle lingue Conoscere le tematiche relative allo sviluppo sostenibile del pianeta. Conoscere le principali leggi e normative riguardanti la tutela dell’ambiente. Conoscere gli Enti incaricati al rispetto ambientale e le Associazione ambientalistiche Riconoscere le relazione tra l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici Saper individuare cause ed effetti nei cambiamenti climatici Promuovere ed attuare comportamenti sostenibili per partecipare attivamente al cambiamento. Contenuti • L’elemento “acqua” fonte di ispirazione nella letteratura del 1800 e del 1900: Foscolo, D’Annunzio, Palazzeschi, Ungaretti, • Caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua. Gli stati dell’acqua. Il ciclo idrologico. (Scienze e Tecnologia) • I fiumi nella regione francese e in Inghilterra. (Lingue) • Gli sport legati all’acqua (Scienze motorie) • L’acqua nella storia delle civiltà (Storia, Religione) • • • • • • • I fiumi danteschi (Italiano) La musica racconta l’acqua (Musica) L’acqua nell’alimentazione e nell’igiene personale (Lingue: Francese e Inglese, Scienze motorie) L’acqua nel rito del battesimo (Religione) Sostanze nocive in agricoltura (Scienze) Biotecnologie e O.G.M. (Tecnologia) Tecnica del Driping per rappresentare l’acqua (Arte) • • • TEMPI II QUADRIMESTRE TEMPI II QUADRIMESTRE Montale, opere della letteratura inglese e tedesca. (Italiano). I conflitti del passato, del presente e del futuro per il controllo e lo sfruttamento delle fonti idriche (Storia, Geografia, Religione) L’acqua come diritto umano: lettura ed approfondimento normativo di alcuni articoli di Costituzioni di Paesi del mondo che riconoscono il diritto all’acqua come universale e di alcune Dichiarazioni Internazionali. Spunti di riflessione (Cittadinanza, Geografia, Italiano) L’inquinamento dell’acqua (Inglese, Francese). TEMPI II QUADRIMESTRE VERIFICA E VALUTAZIONE Si procederà ad una valutazione che intende verificare non solo ciò che lo studente sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa”, in una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento, secondo il concetto di Verifica autentica. 2.8 b) PROGETTI DI ISTITUTO La Scuola, tenuto conto delle proprie risorse economiche e professionali, delle esigenze emerse in fase di progettazione didattica, delle opportunità presenti sul territorio, organizza progetti didattici con cui intende favorire l’apprendimento, stimolare interessi, creare motivazioni allo studio, permettere agli allievi di lavorare in contesti diversi con esperienze anche operative, che possano valorizzare le loro attitudini, dare spazio alla creatività e coinvolgerli emotivamente. Il Collegio dei Docenti, all’unanimità, ha stabilito la realizzazione di Progetti d’Istituto che sviluppano tematiche in linea con le scelte educative, didattiche e formative e prevedono interventi di esperti esterni, interni e la collaborazione con Enti territoriali. Progetto CONTINUITA’ Affrontare un ambiente nuovo può provocare ansia, paura, disorientamento; per questo motivo bisogna predisporre occasioni di conoscenza dei luoghi, delle strutture e delle persone al fine di rassicurare i ragazzi ed evitare che la tensione possa costituire un elemento negativo per l'inserimento nella nuova scuola. 23 Al fine di prevenire le maggiori difficoltà dovute al disagio emotivo di fronte a ciò che non è noto, è utile che i futuri alunni: 1) Conoscano in anticipo i luoghi nei quali dovranno vivere ed operare; 2) Sappiano quali richieste saranno loro rivolte; 3) Conoscano le regole alle quali dovranno attenersi, le abitudini alle quali dovranno uniformarsi e così via. Le attività predisposte dovranno permettere alla scuola, inoltre, di raccogliere le informazioni necessarie per realizzare l'inserimento ottimale; infatti, da parte dell'istituzione educativa, è necessario, inderogabile, conoscere le caratteristiche, le necessità, le potenzialità, i problemi e le difficoltà di ogni alunno che frequenti la scuola. Obiettivi delle attività di accoglienza - Le attività di accoglienza sono intese a favorire negli alunni: • La conoscenza della nuova realtà scolastica; • La capacità di gestione delle novità e dei cambiamenti; • La formazione ed accettazione delle regole discusse e convenute; • La socializzazione. Già nel corso dell'ultimo anno di scuola primaria agli alunni delle classi quinte sono fornite occasioni di preliminare conoscenza degli ambienti, dei compagni e dei docenti che incontreranno nell' anno scolastico successivo, mediante scambi di visite, esperienze vissute insieme (spettacoli, feste, etc.), progetti attuati in comune. Attività di continuità tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria I grado - Per facilitare il passaggio dei ragazzi dalla scuola elementare alla scuola media si propongono: a) Informazione sistematica presso le scuole elementari mediante incontri con gli alunni e con i genitori, distribuzione di materiale informativo, ecc. b) Visite degli alunni delle classi quinte elementari presso la scuola, per conoscerne gli ambienti, i futuri docenti, i futuri compagni e le loro attività; c) Iniziative in comune, per piccoli gruppi (classi quinte e classi prime di scuola secondaria I grado) d) Attuazione di progetti didattici comuni (progetto di studio propedeutico della lingua inglese finalizzato al conseguimento della certificazione finale; teatro; coro;). e) Lezioni in laboratorio: scientifico, informatico, linguistico, artistico. f) Prove di lezione (Gli alunni delle quinte, a gruppi di tre quattro, assistono per un paio d’ore ad alcune lezioni appositamente programmate nelle classi prime.) 24 Incontri tra i docenti per • Il coordinamento dei curricoli degli anni-ponte; • La comunicazione di informazioni utili sui ragazzi, sulla loro evoluzione e sui livelli di maturazione; • La connessione tra i rispettivi impianti metodologici e didattici; • La programmazione coordinata di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione, verifica e valutazione. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ PERIODO ATTIVITÀ Ottobre/Novembre Definizione delle attività da svolgere con alunni e docenti delle classi quinte. Visite delle classi quinte presso i locali della scuola. Dicembre/Gennaio Incontro dei genitori delle classi quinte del bacino di utenza con il D.S.e le FF.SS. per la presentazione delle varie attività inserite nel P.O.F. Febbraio Incontro con i docenti delle quinte elementari del bacino di utenza per confrontare gli obiettivi finali (elementari) ed i prerequisiti (medie). Presentazione di una scheda di valutazione (elaborata dalla commissione Continuità, insieme alla F.S.) da compilare entro la metà di maggio per ogni alunno. Giugno Elaborazione di griglie che riportano tutte le informazioni ricevute su ogni alunno, compresi i risultati dei test. Luglio Collaborazione per la formazione delle classi. Settembre Consegna delle griglie di raccolta dati ai coordinatori delle classi prime. Docenti coinvolti -Le attività, da svolgersi in orario curricolare ed extracurricolare, in particolare per le visite presso la nostra scuola e per le attività didattiche programmate per gli alunni delle classi ponte, coinvolgeranno tutti i docenti che vorranno collaborare. 25 -Per le visite informative presso le scuole elementari, effettuate in orario extracurricolare, è necessaria la collaborazione del docente referente del sostegno e di altri docenti disponibili -Per l’organizzazione e la conduzione dei laboratori (scientifico, linguistico, artistico-musicale) saranno coinvolti, oltre ad alcuni docenti, anche i docenti FF.SS. e collaboratori del D.S. Progetto ORIENTAMENTO Il progetto di orientamento della Scuola Statale Secondaria 1° grado “R. Moro” prevede un percorso formativo triennale di educazione alle scelte, finalizzato alla crescita complessiva della persona: esso deve condurre il soggetto a conoscersi e a collocarsi all’interno di un percorso di formazione, che lo guidi nella sua maturazione personale e nell’acquisizione di un’autentica consapevolezza delle sue effettive potenzialità. In funzione dell’orientamento alla scuola superiore, le attività della scuola saranno finalizzate a: 1 - favorire la comunicazione con le famiglie e con gli alunni per far conoscere loro i diversi indirizzi della scuola secondaria di secondo grado; 2 - stabilire una comunicazione efficace tra i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, individuando gli elementi di continuità tra i due gradi di scuola sec; 3 - promuovere l’integrazione fra istituzione educativa ed enti locali o altri soggetti collettivi pubblici che hanno fra le loro competenze l’acquisizione e la diffusione di conoscenze sulla società e sulle attività economiche Classe Tematica Obiettivi Attività III Imparare ad autovalutarsi Conoscere il materiale Imparare a raccogliere informativo offerto dalla informazioni e ad elaborarle in Regione e dalle singole scuole vista di decisioni superiori Imparare a fare progetti Partecipare alla visita a varie tipologie di scuole superiori Conoscenza di sé, dell’organizzazione scolastica, del mondo del lavoro Imparare a conoscere durante gli Open Day l’istituzione scolastica Imparare a conoscere il mondo del lavoro Incontrare e dialogare con docenti delle scuole superiori per avere informazioni sulle 26 discipline caratterizzanti i vari indirizzi scolastici e sull’offerta formativa delle varie scuole Partecipare ad alcune lezioni tenute dai docenti delle discipline caratterizzanti le scuole superiori Discutere con i docenti il proprio percorso formativo e orientativo, nonché il grado di consapevolezza raggiunto in merito alle proprie scelte CALENDARIO DEGLI INTERVENTI DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO a. Raccogliere e diffondere O R I D le informazioni relative I all’orientamento e C singole scolaresche per informarle circa i percorsi E formativi delle rispettive scuole; all’obbligo formativo; b. Programmare gli incontri M E con i rappresentanti delle B N scuole secondarie R T superiori; E A M E N Incontro dei referenti delle scuole superiori con le c. Programmare visite guidate presso gli Istituti G secondo le disponibilità E Visita e partecipazione ad attività didattiche e economiche delle scuole; N presentazioni di esercitazioni pratiche c/o Licei ed N Istituti superiori in orario extracurriculare d. Su richiesta, organizzare T visite guidate ad aziende A Eventuale partecipazione alle attività predisposte dal O operanti sul territorio; I e. Organizzare incontri con O Comune di Barletta per l’orientamento. Nel corso dell’incontro scuola-famiglia di gennaio, il Centro territoriale per consegna della comunicazione del Consiglio l’impiego. orientativo ai genitori. 27 o PROGETTI CURRICOLARI DENOMINAZIONE DOCENTI REFERENTI PROGETTI COMPETENZE CHIAVE “Crescere attraverso l’attività laboratoriale” (Attività Manipolativa rivolta ad alunni BES). Insegnamento/Apprendimento facilitato attraverso la concretezza dell’operatività, che implica lo stimolo di funzioni mentali quali l’attenzione, la logica, l’associazione, la concentrazione, la memoria e la riflessione, finalizzate alla realizzazione del prodotto e della conoscenza. Castagnaro Agire in modo autonomo e responsabile Imparare a imparare “Progetto mare” (Sport all’aria aperta) Acquisire corrette abitudini di vita per il raggiungimento del benessere personale. Spadavecchia Agire in modo autonomo e responsabile Progetto lettura Sviluppare il gusto della lettura come esigenza di vita quotidiana e come fonte di piacere, di arricchimento culturale e di crescita personale, finalizzata a creare una disposizione permanente, che fa rimanere lettori per tutta la vita. Docenti di Lettere Comunicazione madrelingua Imparare ad imparare Educazione al consumo consapevole Promuovere una visione ragionata e critica del mondo dei consumi per aiutare gli studenti a compiere scelte con consapevolezza e senso critico. Docenti interessati Agire in modo autonomo e responsabile Educazione alla salute Favorire l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e responsabilità che influenzi i comportamenti, promuovendo la difesa della salute intesa come benessere in senso globale. Tutti i docenti Agire in modo autonomo e responsabile Progetto Continuità e orientamento Predisporre un itinerario di lavoro che consenta di giungere ad un percorso di continuità, frutto incontri e confronti, scandito durante l’anno scolastico, per costruire “un filo conduttore” utile agli alunni e ai genitori, per orientarsi durante il passaggio tra i diversi ordini di scuola. Fucci Imparare ad imparare 28 nella Progetto cinema/teatro Visione di spettacoli cinematografici teatrali Docenti interessati Comunicazione madrelingua Colucci Comunicazione straniera e “Let’s improve our English” Progetto con lettore madrelingua al fine di incoraggiare i giovani alunni ad acquisire padronanza nella L2 – nella nella lingua PROGETTI EXTRACURRICOLARI DENOMINAZIONE DOCENTI REFERENTI COMPETENZE CHIAVE Dilillo Consapevolezza PROGETTI “MUSICA INSIEME” (Progetto di Musica) e espressione culturale Contribuire alla formazione integrale del preadolescente attraverso la musica ed il canto. “PER ASPERA AD ASTRA” Cassano - Comunicazione nella madrelingua (Progetto di Latino) La lingua proprie italiana radici - Consapevolezza ed espressione affonda linguistiche culturale le nel latino, che continua a vivere nei linguaggi settoriali della letteratura, della scienza e della tecnica, ma la nostra lingua è anche permeata di segni lasciati dall’antica lingua e cultura greca. Quindi per conoscere il significato specifico di terminologia necessario gran parte specialistica risalire della è all’etimologia greca e latina delle parole. Il contatto con le lingue classiche non può però prescindere dalla conoscenza delle civiltà che le hanno elaborate per comprendere appieno la cultura occidentale che da esse si è sviluppata. Dunque un viaggio attraverso la storia, le lingue e la cultura attraverso gli elementi di continuità per 29 suscitare una riflessione linguistica e rafforzare l’idea della lingua come una struttura in continua trasformazione. LA “FUMETTANDO NOSTRA Pinto Consapevolezza CITTA’” e espressione culturale Il progetto nasce dalla necessita di far conoscere agli alunni i beni artistici della propria città e del territorio in cui vivono e renderli partecipi del vissuto storico- artistico che essi rappresentano che spesso fruiscono e senza conoscerne il giusto valore. “NOI…CANTIAMO IL NATALE” L’esperienza modalità di teatrale, lavoro Fiorentino - attivando Consapevolezza e espressione culturale collaborative, - Comunicazione nella madrelingua concorre ad accrescere nell’alunno la stima di sé ed il rispetto per l’altro e permette insicurezze di affrontare tipiche del inibizioni, periodo adolescenziale. Il teatro, pertanto, si configura come momento di crescita personale e culturale. Per questo Progetto, l’adesione a concorsi a livello locale e nazionale, permetterà agli alunni delle diverse classi che ne abbiano preso parte, anche in piccoli gruppi, di poter aderire agli stessi. “LIBRI LIBERI” Esperti Comunicazione nella madrelingua Valorizzare la biblioteca scolastica e renderla fruibile agli alunni. 30 Esperti Agire “PROGETTO SOTTERRANEI SCOLASTICI” in modo autonomo e modo autonomo e modo autonomo e responsabile Questo progetto ha come obiettivo quello di migliorare qualitativamente l'offerta formativa attraverso la creazione di nuovi spazi, attrezzati in modo adeguato, in cui gli alunni potranno dedicarsi ad attività laboratoriali . “CORSO DI NUOTO” Considerare Dinardo l’attività Agire sportiva in responsabile pomeridiana come espansione del tempo dedicato alle ore curriculari di Scienze Motorie, per realizzare un percorso finalizzato non soltanto al conseguimento di fondamentali obiettivi di ordine fisico-organico e motorio-sportivo, ma anche alla formazione integrale del ragazzo SPORTIVO “CENTRO Castagnaro- Dinardo SCOLASTICO” Considerare Agire in responsabile l’attività sportiva pomeridiana come espansione del tempo dedicato alle ore curriculari di Scienze Motorie, per realizzare un percorso finalizzato non soltanto al conseguimento di fondamentali obiettivi di ordine fisico-organico e motorio-sportivo, ma anche alla formazione integrale del ragazzo. “Movers/Ket” Colucci Comunicazione nelle lingue straniere Colucci Progetto rivolto ai docenti Progetto per gli alunni, volto alla conoscenza della lingua inglese “Teacher Traning B1/B2 Progetto per i docenti, volto alla conoscenza della lingua inglese “I Lincei per una nuova didattica Progetto rivolto ai docenti nella scuola: una Rete nazionale” “Apprendisti ciceroni” Progetto FAI Scuola Progetto finalizzato a favorire nei -Agire in responsabile 31 modo autonomo e giovani l’apprezzamento per la storia, -Consapevolezza l’arte e il paesaggio del proprio culturale e espressione territorio “ATTIVITÀ SPORTIVA: Esperti esterni Agire in modo autonomo e responsabile • Nelly Volley- Pallavolo” • Pallacanestro • Handball • Yoga a scuola • La danza sportiva a scuola “Progetto di danza creativa e teatro Esperto esterno -Consapevolezza attraverso la lettura” e espressione culturale -Comunicazione nella madrelingua “PROGETTI MIUR” • Progetti Docenti interessati diretti o responsabile alla definizione e attuazione dei Piani di o o Promozione del teatro in anno scolastico 2015/2016 • Sport e inclusione • Piano nazionale cittadinanza Consapevolezza espressione culturale. di Autovalutazione classe Comunicazione per attiva nella madrelingua Miglioramento elaborati in esito al processo • Agire in modo autonomo e la e l’educazione alla legalità “PROGETTI IN RETE” Progetto in rete Garrone Progetti PON FESR Progetto PON FESR 10.8: Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci innovativi 32 didattici ed SEZIONE ORGANIZZATIVA 33 3.1 ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO PROF. Francesco Saverio Messinese COLLABORATORI DEL D. S. Proff. Elia Coppolecchia - Edmea Esperti – Lucia Dicorato COLLABORATORI SCOLASTICI N.8 PERSONALE AMMINISTRATIVO COLLEGIO DOCENTI n.56 DSGA: Manlio Del Carmine N.3 Assistenti Amm.vi AREA 1 AREA 2 AREA 3 AREA 4 Gestione POF Sostegno al lavoro dei docenti Interventi e servizi per gli studenti Offerta formativa integrata Prof. Ivano Spadavecchia Prof.ssa Daniela Fucci Prof. Ruggiero Castagnaro Prof.ssa Giovanna Fiorentino 3.2 RISORSE UMANE 34 I Docenti della scuola sono 56. La motivazione degli insegnanti all’impegno ed alla partecipazione anche ad attività integrative e/o progetti speciali viene incentivata attraverso la valorizzazione della professionalità e della competenza specifica di ciascuno. I docenti svolgono prioritariamente i compiti educativi e didattici, come indicato dalla normativa vigente e definiti annualmente dalle scelte dell’Istituto. Gli obblighi connessi alla loro funzione sono: correzione compiti, preparazione lezioni, elaborazione dei giudizi valutativi, scrutini, esami e colloqui individuali con le famiglie. I docenti possono anche svolgere funzioni particolari, di collaboratore del Dirigente Scolastico, di Funzione Strumentale, di coordinatore delle attività di sostegno per gli alunni diversamente abili, di coordinatore e segretario del Consiglio di Classe, di coordinatori dei Dipartimenti disciplinari, e, nell’ambito dei progetti e dei laboratori, quella di coordinatore e/o responsabile per i progetti e per l’intera classe. FIGURE GESTIONALI FUNZIONI ED AREE DI COMPETENZA Funzione strumentale AREA 1 Attualizzazione, coordinamento, verifica e proposte per il POF; Coordinamento gruppo della didattica; Valorizzazione del progetto culturale: biblioteca, ufficio stampa, promozione eventi culturali; Raccolta dati per archivio e valutazione delle attività del piano; Promozione coinvolgimento genitori Proposte in ordine ai temi pluridisciplinari; Gestione relazioni con il pubblico; Promozione della partecipazione della scuola alle attività a carattere artistico, musicale e culturale sia nazionali che con l’estero. Supporto Progetto VALeS; Gestione digitalizzazione (registro elettronico, pagelle on line, comunicazioni alle famiglie on line). -Gestione del POFProf.ssa Giovanna Fiorentino Funzione strumentale AREA 2 - Sostegno al lavoro dei docentiProf. Ivan Spadavecchia Analisi dei bisogni formativi e sostegno all’azione didattica dei docenti; Cura delle relazioni fra i docenti ed aiuto per l’inserimento del personale in ingresso; Gestione delle relazioni docenti-presidenza e proposte per la migliore valorizzazione delle relazioni professionali; Assistenza per l’utilizzazione di modelli e procedure per le attività; Verifica e controllo delle adozioni dei libri di testo; Cura, salvaguardia, potenziamento delle strutture tecniche; Gestione risorse tecnologiche e aggiornamento del 35 sito web scuolamorobarletta.it Gestione interventi di recupero; Supporto Progetto VALeS; Gestione digitalizzazione (registro elettronico, pagelle on line, comunicazioni alle famiglie online). Funzione strumentale AREA 3 -Interventi e servizi per studenti – Prof.ssa Daniela Stefania Fucci Coordinamento e gestione delle attività di continuità, orientamento e tutoraggio; Valutazione delle mancanze disciplinari e parere sui provvedimenti; Referente educazione alla salute ed all’ambiente; Gestione relazioni con il pubblico; Coordinamento cittadinanza e costituzione. Supporto Progetto VALeS; Gestione digitalizzazione (registro elettronico, pagelle on line, comunicazioni alle famiglie). Funzione strumentale AREA 4 Coordinare le attività e gli interventi formativi con gli Enti esterni. - Offerta formativa integrata - Rapporti con Valutazione preventiva, predisposizione e enti esternicoordinamento progetti proposti; Ricerca di opportunità e collaborazioni esterne; Prof. Ruggiero Castagnaro Rapporti con il territorio; Supporto orientamento Gestione relazioni con il pubblico. Supporto Progetto VALeS; Gestione digitalizzazione (registro elettronico, pagelle on line, comunicazioni alle famiglie on line). Docente coordinatore delle attività di sostegno Cura le attività relative sotto il profilo organizzativo (G.L.H. di Istituto, G.L.H. operativi, agli alunni diversamente abili Prof. Ruggiero Castagnaro rapporti con le Asl). Il coordinatore del Consiglio di Classe Responsabile del coordinamento delle attività didattiche ed organizzative stabilite dal Consiglio e presiede, se delegato, le riunioni dei docenti della classe. Il segretario del Consiglio di classe Scrive i verbali del C.D.C, cura la tenuta dell’apposito registro e coadiuva, all’occorrenza il lavoro del coordinatore. Il responsabile di progetto Stila la programmazione dei Progetti e ne cura l’attuazione operativa, organizzando anche l’intervento di esperti esterni, se previsto. Cura la partecipazione dei propri alunni al progetto o laboratorio e ne organizza le attività. La segreteria riceve tutti i giorni, dalle 10,30 alle Il personale di segreteria Composto dal Direttore dei Servizi Generali 12,30. Oltre alle funzioni specifiche, il personale Amministrativi, Manlio Del Carmine e 3 assistenti amministrativo ed il D.S.G.A., in relazione amministrativi all’attuazione delle attività del P.O.F., danno un supporto tecnico-amministrativo nelle fasi di programmazione, realizzazione, verifica e 36 pagamento degli impegni assunti. 3.3 PIANO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE La formazione e l’aggiornamento dei docenti e del personale scolastico, importante elemento di crescita e di qualità del servizio scolastico, costituiscono un diritto - dovere di tutto il personale. Esso è finalizzato a fornire strumenti culturali e scientifici per sostenere la ricerca e l’innovazione didattica, la sicurezza e maggiori capacità relazionali. Le iniziative vengono progettate tenendo conto dei bisogni formativi espressi dal personale relativamente ai temi delle competenze educativo-didattiche, relazionali e metodologiche, nonché delle necessità di aggiornamento professionale sui cambiamenti normativi e/o strutturali in corso. Il Piano di Aggiornamento e Formazione per l. A.S. 2015-16, deliberato dal Collegio dei Docenti, prevede l’adesione a Corsi di formazione on line, E-learning, Formazione in presenza, Corsi organizzati da questa scuola autonomamente e in rete, U.E., ANSAS, INVALSI, MIUR, I.R.R.E., U.S.P., U.S.R., A.S.L., Enti autorizzati, sui seguenti temi: Nuove indicazioni per il Curricolo; Orientamento; Supporto ai processi di innovazione del sistema scolastico: Aspetti metodologici, pedagogici, organizzativi e di ambito disciplinare; Sviluppo delle competenze per il recupero e l’innalzamento degli apprendimenti di base nell’obbligo di istruzione; Sviluppo delle competenze sull’utilizzo delle T.I.C. nella didattica; Relazione e comunicazione interpersonale e di gruppo applicate alla didattica; Interventi per il contrasto al disagio giovanile al disadattamento, alla dispersione scolastica e ai comportamenti violenti fuori e dentro la scuola; Integrazione degli alunni diversamente abili e degli stranieri; Sicurezza e prevenzione dei rischi D.Lgs.81/2008 PRIVACY D.Lgs.196/2003 e successive modifiche; Valutazione; Lingue. 3.4 SUPPORTI STRUTTURALI 37 • • • • • • • • • • • • • • • • Presidenza Uffici di segreteria Aula magna, utilizzata per le riunioni e attività di drammatizzazione, essendo fornita di un palcoscenico fisso. Biblioteca informatizzata per il territorio, dotata di n. 4 PC, n.1 stampante e n.1 LIM utilizzata per la consultazione e il prestito dei libri. Palestra Archivio Sala docenti, dotata di n. 8 PC Aula digitale, dotata di 24 notebook, collegati in rete wi-fi con LIM e stampante. Laboratorio di musica, dotato di un pianoforte, batteria, n. 15 chitarre classiche, strumentario Orff, n. 4 tastiere, radioregistratori ed un impianto HiFi. Laboratorio Scientifico, dotato di attrezzature per esperimenti, reagenti e microscopi ottici e digitali, scheletro umano, lavagna interattiva multimediale, computer, videoproiettore Aula per le attività artistico-espressive, utilizzata per le attività curricolari ed integrative dagli insegnanti di Arte ed immagine Ambulatorio Aula di sostegno Laboratorio linguistico-multimediale, dotato di n. 24 postazioni PC collegati in rete, Lim con videoproiettore, stampante laser, televisore al plasma. Lim (10 di cui 6 nelle aule, 1 nel Laboratorio Linguistico multimediale, 1 nell’aula digitale, 1 nel Laboratorio Scientifico e 1 in Biblioteca) Rete wireless per tutta la scuola 38 SEZIONE VALUTAZIONE 39 4.1 La Valutazione Ai sensi del D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122, la valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. Essa concorre ai processi di autovalutazione degli alunni, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo. La valutazione assume diverse funzioni in rapporto alla sua collocazione nel processo educativo: • Valutazione iniziale, diagnostica: permette di calibrare le linee progettuali in relazione ai bisogni formativi emersi; • Valutazione formativa, in itinere: ha funzione regolativa, in quanto consente di adattare gli interventi alle singole situazioni didattiche e di attivare eventuali strategie di rinforzo; • Valutazione sommativa finale: definisce i livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni nelle varie discipline. La valutazione è dunque un atto imprescindibile della prassi didattica, presente in tutti i momenti del percorso curricolare. Le modalità di valutazione divengono occasioni di lettura della esperienza professionale dei docenti, a livello individuale e collegiale, utili a orientare l'azione educativa e a operare scelte mirate alla definizione degli obiettivi formativi, all'utilizzo degli strumenti, all'organizzazione dell'attività didattica. La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai docenti di: - soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando; - adeguare tempestivamente la proposta didattica; - stabilire il livello delle competenze raggiunte; - determinare la validità delle scelte didattiche adottate. L’apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico sono valutati collegialmente ai sensi del DL del 16 aprile 1994 n. 297 e del D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122. Sono oggetto di valutazione: ♦ Le conoscenze, le abilità e le competenze disciplinari contenute nel Curricolo di Istituto e riportate nelle programmazioni disciplinari, nei P.E.I, nei P.D.P. e nella programmazione di classe; ♦ Le competenze chiave di cittadinanza ♦ Il comportamento ♦ Le attività inserite nel POF di Istituto 40 ♦ Le attività realizzate nell’ambito dei PON – Azione C1- C2 Nella valutazione finale, in decimi, si considerano alcuni elementi importanti nel processo di maturazione globale degli allievi, quali: • la situazione di partenza; • il percorso didattico e formativo compiuto in rapporto alle reali capacità e all’impegno; • il livello di raggiungimento degli obiettivi; • le competenze acquisite. Per quanto riguarda la valutazione formativa, il docente esplicita nel suo piano annuale quali strumenti intende avvalersi, le metodologie e i tempi delle valutazioni che si propone di realizzare nel corso dell'anno. Il Collegio Docenti riserva particolare attenzione alla predisposizione di strumenti di valutazione, quali: griglie, schede, questionari e verifiche trasversali. La rilevazione iniziale viene effettuata entro il primo mese di scuola tramite prove di ingresso a livello cognitivo e metacognitivo. In base ai risultati ottenuti, si programmano interventi di recupero e potenziamento delle abilità di base. Nel corso dell’anno scolastico si effettueranno verifiche sistematiche e periodiche di carattere formativo e sommativo. I docenti sono consapevoli che la valutazione scolastica ha una funzione pedagogica in quanto promuove negli allievi la capacità di autovalutazione a qualsiasi livello essi si trovino. Se, quindi, nella prassi metodologico-didattica è fondamentale l'aspetto valutativo dell'insegnante, non meno importante è l'autovalutazione dell'allievo, tramite la quale egli conosce se stesso, il mondo delle sue esperienze, il significato di quello che osserva, conosce, prova e fa. Con l’autovalutazione l’alunno controlla personalmente il proprio andamento scolastico, ne focalizza le difficoltà e compie scelte funzionali. L’anno scolastico è stato suddiviso in due quadrimestri: La valutazione quadrimestrale viene effettuata in base ai voti conseguiti, tenendo anche conto di tutti gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi; pertanto le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto: ♦ dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche; ♦ dell’impegno profuso; ♦ del progresso rispetto ai livelli di partenza. 41 CRITERI DI VALUTAZIONE CON VOTAZIONE IN DECIMI PER GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO VOTAZIONE 10/10 9/10 8/10 7/10 6/10 5/10 4/10 3/10 INDICATORI DI VALUTAZIONE - piena acquisizione delle conoscenze e abilità disciplinari, - eccellente padronanza delle diverse situazioni comunicative, - rielaborazione organica e critica dei contenuti con apporti di approfondimento autonomi e personali, -verifiche con valore percentuale del punteggio dal 95% al 100% - completa, ampia e approfondita acquisizione delle conoscenze e abilità, - piena padronanza delle diverse situazioni comunicative, - rielaborazione autonoma e critica dei contenuti, con apporti di approfondimento personali - verifiche con valore percentuale del punteggio dal 90% al 94% -completa e sicura padronanza delle conoscenze e abilità, - corretto uso delle diverse situazioni comunicative e delle procedure risolutive, - rielaborazione autonoma e chiara dei contenuti - verifiche con valore percentuale del punteggio dall’80% all’89% - sicura padronanza delle conoscenze e abilità, - uso adeguato delle diverse situazioni comunicative e delle procedure risolutive, -rielaborazione abbastanza chiara dei contenuti - verifiche con valore percentuale del punteggio dal 70% al 79% - conoscenza dei contenuti minimi richiesti e acquisizione delle abilità essenziali, - sufficiente uso delle diverse situazioni comunicative e delle procedure risolutive -organizzazione guidata e sostanzialmente accettabile dei contenuti -verifiche con valore percentuale del punteggio dal 55% al 69% - personale acquisizione delle conoscenze e abilità, - uso inadeguato dei linguaggi specifici e delle procedure risolutive, - organizzazione ripetitiva e imprecisa dei contenuti -verifiche con valore percentuale del punteggio dal 45% al 54% -conoscenze e abilità carenti e superficiali, - linguaggio inadeguato e incapacità di utilizzare strumenti anche in situazioni semplici, - organizzazione del lavoro molto difficoltosa/inadeguata - verifiche con valore percentuale del punteggio < 45% -conoscenze e abilità scarse o assenti, - uso improprio del linguaggio specifico - completa disorganizzazione del lavoro - verifiche con valore percentuale del punteggio < 45% 42 4.2 La certificazione delle competenze A partire dall’anno scolastico 2006-07, in base alla C.M. n. 28 del 15/03/07 viene fornita, a conclusione del triennio, unitamente al giudizio sintetico finale, la certificazione delle competenze raggiunte dagli allievi nei seguenti ambiti: 1. Competenza nella comunicazione linguistica 2. Competenza nell’espressione artistico-creativa 3. Competenza nell’organizzazione degli apprendimenti 4. Competenze sociali e civiche. Le “Competenze” sono gli elementi costitutivi di un percorso di apprendimento e di maturazione personale, pertanto, non possono essere “misurate” alla stregua di un apprendimento riferito ad un obiettivo, ma la sua valutazione deve trasformarsi in analisi qualitativa. Accertare competenze significa, quindi, raccogliere esempi concreti di comportamenti, di gesti e di prodotti che danno evidenza di una o più competenze. Codice di Certificazione: BASE – INTERMEDIO – AVANZATO Nella certificazione, inoltre, si menziona la partecipazione ad attività particolarmente significative. 4.3 La Valutazione esterna degli apprendimenti La legge di riforma (Legge n. 53/2003) prevede due fondamentali tipi di valutazione. Il primo riguarda la valutazione degli apprendimenti e del comportamento di allieve e allievi, che è di competenza dei docenti. Il secondo tipo di valutazione concerne la qualità complessiva del sistema scolastico ed è affidato all’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI) e ad un’autovalutazione interna. La valutazione del processo formativo risponde alla finalità di far conoscere: - All’alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati; - Ai docenti, l’efficacia delle strategie adottate per adeguare eventualmente le metodologie di insegnamento; - Alla famiglia, per certificare i livelli conseguiti in funzione di capacità, conoscenze, abilità e competenze. Prove INVALSI fine primo ciclo d’istruzione La Legge n. 176 del 25 ottobre 2007 ha introdotto una prova scritta a carattere nazionale all’interno dell’esame di stato a conclusione del primo ciclo di istruzione. Obiettivo della prova è quello di 43 verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti. L'INVALSI ha il compito di predisporre il testo della prova a carattere nazionale La somministrazione della prova avverrà su tutto il territorio nazionale: 17 giugno 2016. 4.3 La Valutazione del comportamento La valutazione del comportamento è strettamente legata all’educazione alla cittadinanza attiva che mira a sostenere e rafforzare i diritti e i doveri degli alunni e il loro senso di appartenenza alla società, La nostra scuola si impegna per favorire e promuovere negli alunni atteggiamenti positivi e contribuire al miglioramento della società civile, attraverso la promozione di tutte le iniziative a sostegno della legalità e della cultura democratica. 4.3 a) CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Il comportamento degli alunni valutato dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dell’allievo e, considerata la normativa vigente, potrà determinare se insufficiente, la non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. Il voto di comportamento viene attribuito dall’intero Consiglio di Classe riunito per le operazioni di scrutinio in base ai seguenti criteri: ♦ Rispetto del regolamento di istituto; ♦ Partecipazione attiva alle lezioni ♦ Collaborazione con insegnanti e compagni Voto in Decimi Indicatori Rispetto di sé 1.Attenzione e impegno 2. Partecipazione 3. Frequenza 1.Costanti /notevoli/puntuali /responsabili 9/10 2.Costruttiva/attiva/viva/collaborativa/propositiva Rispetto per gli altri Rispetto dell’ambiente 1.Cura della persona e del proprio linguaggio 1.Rispetto delle figure istituzionali, del personale della scuola e dei compagni 1.Uutilizzo delle strutture, del materiale della scuola e degli spazi comuni 1.Attenta e costante 1.Rispettoso/ responsabile 1.Corretto/ responsabile 1.Costante 1. Corretto 1.Corretto /diligente 1.Sufficiente, linguaggio talvolta poco 1. Complessivamente corretto 1. Accettabile/non sempre 3.Assidua e regolare 8 7 1.Costanti/regolari 2. Adeguata/normale/buona 3.Regolare 1.Discontinui/superficiali 2.Alterna/discontinua 3. Con qualche discontinuità 44 rispettoso. 1. Deboli/Variabili 2.Sporadica/passiva/sollecitata 3.Saltuaria con ripetuti ritardi e assenze 1.Scarsa e/o inadeguata, linguaggio poco controllato con espressioni dialettali 1.Assenti. 2.Completo disinteresse 3.Numerose assenze, continui ritardi e/o uscite anticipate. 1.Trascuratezza e linguaggio scorretto/ sgarbato con espressioni dialettali 6 diligente 1.Disturbo frequente e intenzionale delle attività didattiche, comportamento quasi sempre non rispettoso nei confronti dei compagni e delle regole 1. Irrispettoso, non si relaziona positivamente nel gruppo classe. 1. Scarsa cura degli ambienti 1. Irresponsabile e/o 5 danneggiamento grave e intenzionale di ambienti e attrezzature Secondo l’art.4 comma 1 del DPR n.5 /2009 la valutazione insufficiente(voto5/10) del comportamento deve avvenire solo in presenza di comportamenti di particolare gravità ai sensi del D.P.R. 249/1998. Tale valutazione deve, inoltre, tener conto delle sanzioni disciplinari per le quali il Regolamento di Istituto prevede l’allontanamento temporaneo dello studente dalla scuola per periodo superiori a 15 giorni (art.4 comma 9, 9bis,9ter del D.P.R.249/1998) e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale (art.7 comma 3 del DPR 122/2009). 4.4 L’ autovalutazione L'autovalutazione d'Istituto mira allo sviluppo di una cultura collaborativa che porti tutti i protagonisti coinvolti ad impegnarsi in dialoghi costruttivi per la definizione dei fattori di qualità, per la loro valutazione e per le attività di miglioramento. Si tratta, quindi, non solo una diagnosi, ma di un'analisi sistematica e periodica delle attività e dei risultati conseguenti, con valenza progettuale: l’impegno di chi si auto/valuta è quello di una maggiore flessibilità e di una disponibilità a ritornare sui problemi individuati. La scuola Secondaria I grado “R. Moro”, per il corrente anno scolastico, si propone si attuare questo tipo di indagine proponendo a tutti i componenti della scuola un questionario, strumento attraverso il quale si tende a favorire la rilevazione dei bisogni e ad evidenziare elementi utili di valutazione sul funzionamento e l’organizzazione della scuola. L’obiettivo principale dell’autovalutazione, infatti, è quello di migliorare la qualità del servizio e si ritiene che lo strumento del questionario possa costituire la base più sicura per una rilevazione statistica e quantitativa. L'autovalutazione d’Istituto è una valutazione interna che, nell’ottica del miglioramento continuo, intende monitorare e valutare: ♦ L’0fferta formativa curricolare ed extracurricolare ♦ La customer satisfaction delle famiglie, degli alunni e del territorio. Essa avverrà mediante la predisposizione di questionari, somministrati alla fine dell'anno scolastico e relativi agli aspetti organizzativi e didattico-educativi a tutte le componenti della scuola. Nello specifico, i suddetti questionari saranno somministrati ai genitori per conoscere le loro opinioni e le eventuali proposte, agli alunni, per valutare il loro “stare bene a scuola” (socializzazione, rapporti con i 45 compagni, ecc.), ai docenti, per conoscerne le opinioni in relazione all'efficacia ed all'efficienza del servizio scolastico. L’intento sarà quello di sollecitare, eventualmente, proposte migliorative dell'offerta formativa, nell’ottica del miglioramento continuo del benchmarking. 4.5 RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE” (RAV) La scuola è chiamata a garantire e a promuovere la qualità dei propri servizi; di conseguenza deve adottare strumenti, modelli e metodologie che la orientino al miglioramento continuo. L'autovalutazione è una procedura grazie alla quale ogni istituzione può analizzare gli aspetti più importanti della propria organizzazione, per metterne in luce i punti di forza e le aree da migliorare. Attraverso il “RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE” la scuola prosegue il suo cammino, nell’ottica del miglioramento, compiendo un'autentica autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità, alla luce di dati comparabili. Inoltre il RAV consente di porre in relazione gli esiti di apprendimento con i processi organizzativididattici, all'interno del contesto socioculturale e di individuare alcune aree prioritarie rispetto alle altre. RAV 2015 AREA Risultati scolastici PRIORITA' E TRAGUARDI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA' DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO Innalzamento delle percentuali delle fasce alte (9 - 10 - 10 e lode) Elevare in percentuale - su base 28,2 dell'a. s. 2014/15 - il numero degli alunni che superano gli esami con valutazione alta Riduzione della variabilità degli Perequare i risultati scolastici esiti scolastici tra le classi raggiunti dagli studenti dei dell'Istituto diversi corsi alla fine del triennio Risultati nelle prove standardizzate nazionali Competenze chiave e di cittadinanza Riduzione del GAP formativo delle prove INVALSI di Italiano e Matematica rispetto a scuole con contesto simile (ESCS) Elevare il punteggio medio delle prove standardizzate (Italiano e Matematica) per le classi dell'istituto. Diminuzione della variabilità dei risultati delle prove nazionali fra le classi e all'interno delle classi. Perequare il punteggio medio delle prove standardizzate al fine di ridurre la varianza interna alle classi e fra le classi. Potenziamento delle competenze di cittadinanza per gli alunni provenienti da una situazione di disagio socio culturale Diminuire la percentuale di alunni che consegue a fine anno scolastico 6 e 7 al voto di comportamento 46 Promozione delle life skills e di Innalzare i livelli di competenze una cultura della certificazione chiave degli alunni rispetto allo scorso anno scolastico. delle competenze Dall'analisi dei dati è emersa per la scuola una situazione abbastanza positiva. Infatti, sia per quanto riguarda gli esiti degli scrutini, sia per le prove nazionali, le percentuali sono in linea con le medie, provinciali, regionali e nazionali. Tuttavia gli esiti delle eccellenze possono essere migliorati in modo da ridurre le differenze, seppur lievi, rispetto ai dati di scuole con contesti simili e tra le classi della scuola stessa. Si delinea per la scuola, quindi, l'opportunità di elevare il livello delle performance degli alunni, attraverso attività di potenziamento, favorendo in tal modo non solo le eccellenze, ma anche le fasce più deboli. Un punto nevralgico è anche quello dell'acquisizione delle competenze e della loro certificazione, operazione che richiede necessariamente una rivisitazione del concetto di "fare scuola" in tutte le sue fasi, dalla programmazione alla certificazione. Promuovere tra i ragazzi le life skills, valutarle attraverso compiti autentici, prove in situazione, significherà dare loro la possibilità di mettersi in gioco e di scommettere su se stessi e su capacità che, stimolate e coltivate, possono rappresentare una carta vincente sia nel percorso scolastico, sia nella vita. Per l’anno scolastico in corso vengono altresì fissati gli obiettivi di processo per conseguire i miglioramenti previsti dalle suddette priorità. OBIETTIVI DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione Programmare prove per classi parallele con criteri di valutazione comuni e condivisi Elaborare rubriche di valutazione oggettiva degli apprendimenti e delle competenze Rivisitare il curricolo d'Istituto e progettare di prove di valutazione autentica. Incrementare i momenti di confronto tra docenti dei dipartimenti disciplinari. Ambiente di apprendimento Sperimentare nuove modalità organizzative relativamente al quadro orario. Promuovere tra i docenti una didattica laboratoriale e innovativa Favorire una didattica laboratoriale basata sulla multimedialità Inclusione e differenziazione Organizzare attività di potenziamento per le eccellenze Creare uno spazio adeguatamente attrezzato per la diversabilità. Orientamento strategico e 47 organizzazione della scuola Pianificazione strategica della somministrazione dei questionari customer satisfaction (genitori) Individuazione di ruoli di responsabilità per una organizzazione più efficiente ed efficace. Misurazione della performance. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Attivazione di corsi di formazione sulla didattica per competenze e sulla valutazione. Incrementare i momenti di confronto collegiale attraverso incontri più frequenti per dipartimenti o aree disciplinari. Promuovere una leadership distribuita valorizzandone le potenzialità. 48 ALLEGATI AL POF Regolamento d’Istituto Tabella delle sanzioni Patto di corresponsabilità Carta dei servizi Piano annuale delle attività Curricolo d’Istituto Regolamento per l’uso dei laboratori Regolamento per i viaggi d’istruzione Regolamento Organo di Garanzia 49