STENDHAL – Il rosso e il nero - i nostri tempi supplementari

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STENDHAL – Il rosso e il nero - i nostri tempi supplementari
Introduzione
Il rosso e il nero di Henri Beyle, nome di battesimo dello scrittore noto come
Stendhal (1783-1842) e autore anche de La Certosa di Parma, viene
pubblicato alla fine del 1830, sebbene per una scelta dell’editore compaia
come data di prima edizione il 1831. La trama del romanzo è ispirata a un
fatto di cronaca che ebbe notevole risalto nel 1827: il cosiddetto affaire
Berthet, ovvero l’uccisione della figlia di un notaio da parte dell’amante, figlio
di un fabbro. In questo episodio Stendhal ravvisa l’espressione di quei forti
sommovimenti d’animo tipici dello strato più popolare della società che però
vengono repressi dalla clima della Restaurazione post-napoleonica e dalla
crescente freddezza emotiva ed esistenziale della società francese.
Non a caso, infatti, il sottotitolo dell’opera è Cronique du XIX siecle (in italiano:
Cronaca del XIX secolo) e il titolo stesso può essere interpretato in due sensi
differenti. Il “rosso” può infatti rappresentare la vita militare a cui Julien
Sorel, il protagonista, ambisce mentre il “nero” indicare l’abito talare e,
quindi, la vita in seminario. Allo stesso modo il rosso può essere anche
inteso come il colore della passione e il nero come quello della morte.
Riassunto
Prima parte
Julien Sorel, il protagonista, è un giovane francese di umili origini di
Verrières, dove suo padre è carpentiere. Di natura studiosa e riflessiva,
contrariamente al resto della sua famiglia, tra le tante letture predilige quelle
su Napoleone Bonaparte, la cui carriera militare Julien sogna di poter un giorno
imitare. In realtà finirà a studiare in seminario, seguendo i consigli del curato
del luogo, padre Chélan, che rappresenta la mentalità accorta e borghese
della Francia della Restaurazione. Ma Julien nasconde in sé una sfrenata
ambizione e appena il curato gli procura un lavoro come precettore nella
casa del sindaco, Monsieur De Rênal, coglie l’occasione.
Qui Julien finisce per lasciarsi sedurre dalla moglie del sindaco, Mme De
Rênal, ancora molto fascinosa: la relazione tra i due mette in mostra per la
prima volta la sete di potere e la capacità di dissimulazione che
caratterizzeranno tutta l’esistenza di Sorel. Tuttavia, quando il loro rapporto si
approfondisce, la passione che Julien prova per Mme De Rênal è sincera e
ricambiata e aumenta, nonostante i rimorsi, durante un periodo di malattia dei
figli della donna. Il carattere ombroso del protagonista ha però la meglio
sugli opportunismi di carriera e Julien rifiuta sia un aumento di stipendio sia,
successivamente, le attenzioni della cameriera della sua amante, Elisa. Ferita
nell’orgoglio, Elisa fa circolare delle voci sulla relazione tra Sorel e Mme De
Rênal, finché Monsieur De Rênal riceve una lettera anonima in cui viene
denunciata la tresca. Julien è quindi costretto a fuggire: con suo grande
disappunto, la donna manifesta freddezza ed impassibilità nel momento del
distacco. Così, grazie alla raccomandazione del curato Chélan, Julien entra in
seminario a Besançon.
La vita in seminario è pero insopportabile per Julien, che si trova molto male
con i compagni di studi, frustrati e volgari, e sopporta quell’ambiente meschino
solo in quanto trampolino di lancio per più elevate frequentazioni. Ottiene
infatti, grazie all’intervento dell’abate del monastero Pirard, il posto di
segretario del marchese De la Mole, a Parigi. Prima di trasferirsi, Julien
torna a Verrières e passa un’ultima notte con Mme De Rênal:scoperto dal
sindaco, viene cacciato a fucilate.
Seconda parte
Grazie al marchese De la Mole, Julien riesce a frequentare gli ambienti
altolocati e alla moda di Parigi. Inoltre si innamora, ricambiato, della figlia
del marchese, Mathilde. La giovane fa però fatica ad accettare la storia
familiare e le umili origini di Julien e teme che la loro relazione, se scoperta,
possa suscitare scandalo. Anche se la posizione di Julien è invidiabile, nel
ragazzo soggiace sempre una tensione al potere e all’affermazione; così
quando, dopo un viaggio a Strasburgo per sistemare dei loschi affari del
marchese, Julien incontra un vecchio amico, si lascia convincere da questo a
sedurre una donna aristocratica più matura per suscitare la gelosia di
Mathilde. Questo inganno nuoce gravemente alla reputazione di Julien, ma
ottiene l’effetto sperato: Mathilde si confessa innamorata di Sorel.
La ragazza, che in realtà aspetta anche un figlio da Julien, confessa al padre
la tresca e rivendica la sua decisione di sposarlo. Il marchese, sebbene
controvoglia e solo per evitare scandali, nomina êre e gli procura un posto
come luogotenente degli Ussari. Gli ussari sono un corpo di cavalleria
leggera dell’esercito francese. Il marchese si sta abituando all’idea che la figlia
sposi Julien quando arriva, da parte di Mme De Rênal, una lettera lapidaria e
scandalosa: infatti, in preda ai sensi di colpa, la donna si è confessata al
nuovo curato di Verrières, il quale l’ha convinta a denunciare l’ex amante come
truffatore e immorale ipocrita. Prestando credito alla lettera, il marchese si
mostra definitivamente contrario a un matrimonio tra sua figlia e Sorel.
Julien, stravolto dall’ira, torna quindi a Verrières e irrompe in chiesa durante la
messa per sparare a Mme De Rênal. La donna rimane solo ferita ma Julien è
convinto di averla uccisa. Il giovane è arrestato e condannato alla pena
capitale. Durante la prigionia Mathilde cerca in ogni modo di intercedere per
l’innamorato e liberarlo e anche Mme De Rênal, sopravvissuta, si pente della
sua lettera menzognera e informa i giudici di aver perdonato Sorel.
Quest’ultimo, durante la prigionia, comprende di amare ancora Mme De Rênal,
con cui ha un ultimo incontro in prigione. Sorel viene ghigliottinato. Dopo la
sua morte, Mathilde raccoglie la sua testa e, prima di seppellirla, dà un ultimo
bacio in fronte al suo innamorato, in un gesto che richiama il ricordo di due
suoi avi, vittime allo stesso modo di un amore romantico e sfortunato. Madame
De Rênal, tre giorni dopo l’esecuzione di Julien, si lascerà morire dal dolore.