MBA - Luglio 2013
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MBA - Luglio 2013
128_Man_on_a_Mission_MBA_07-13_GPR 11/06/13 15.27 Pagina 128 man on a mission di Gian Paolo Galloni Un salto nel vuoto lle volte potrebbe parere tale, nel nostro rapporto con alcuni degli inserzionisti di una certa importanza, se ci si trova dinanzi a situazioni mai affrontate prima per il semplice motivo di voler cambiare lo stato delle cose. Certo che per farlo bisogna davvero sentirsi abbastanza sicuri di avere le spalle ben coperte... coperte come soltanto il lavoro di tanti, tanti anni e soprattutto fatto con grande trasparenza ed impegno dovrebbe poter garantire. Ma comunque sia il “Ti tolgo il saluto!” minacciatomi da uno di questi mi aveva colto davvero un po’ di sorpresa... e strappato un bel sorriso sollevato, perché non si trattava in alcun modo di quello che si poteva invece temere e che forse vi avevo ora indotto a pensare. L’accadimento riguarda i nostri test e per i quali norma vuole che, se non ci si trova nel bisogno di sviscerare a fondo eventuali aspetti tecnici, essi si svolgano in maniera del tutto autonoma, qualunque possa essere poi il risultato. Ciò grazie anche alla tranquillità data dall’avere a che fare nelle nostre pagine con “la crema” dei marchi mondiali, ma la sorpresa è sempre in agguanto... e così è stato. Ecco quindi che poco fa me ne sono trovata una doppia da gestire e non così trascurabile, con un certo imbarazzo nei confronti dei brand coinvolti, oltre che per le possibili conseguenze per la testata stessa. La nostra storia è passata in effetti alcune volte, anche se comunque sempre più di rado, attraverso una sorta di miope interruzione della pubblicità da parte di aziende poco capaci di incassare eventuali critiche ai loro prodotti. Eppure ripeto fino allo sfinimento come convenga sempre sacrificare l’uovo oggi per la gallina domani, perché si può investire solo e soltanto sul proprio futuro, ma ognuno è arbitro di se stesso. Da parte nostra la via da seguire non è in effetti confusa e passa per i capisaldi che ormai avete pure voi imparato a riconoscerci. Tra di essi quindi anche la volontà assoluta di trasmettervi la realtà delle cose, aiutandovi a scegliere ciò che faccia meglio di altro al caso vostro ed al tempo stesso spronando i produttori affinché A 128 www.mbaction.it non pensino mai di potersi permettere di fare quello che vogliono con progettazione, lavorazione e controllo qualità, che tanto poi ci pensa il marketing a determinare i fatturati effettivi. Giammai un simile pensiero, affinché il marketing rimanga strumento di trasparenza e comunicazione e non di magia a volte più “nera” del legittimo (già detto anche questo). Ed è in tale ottica che ho detto al titolare di una delle più note e strutturate distribuzioni che purtroppo un paio dei suoi brand di riferimento non mi avevano convinto negli ultimi test in corso, spiegandogliene le motivazioni effettive in modo esaustivo. In risposta a ciò mi ha chiesto quante stelle avessi intenzione di riconoscere ai prodotti e non ho potuto che dire la verità, sebbene non drammatica (visto comunque il livello dei prodotti stessi). Con sorpresa è arrivata quindi repentina la “minaccia” citata, ma ripetendola per intero era stata “Ti tolgo il saluto se poi scopro sulla rivista che me ne hai data anche una sola di più!”, seguita poi da una concitata spiegazione di come preferisse una stampa più dura piuttosto che “serva”. Ora il discorso potrebbe diventare anche troppo lungo ed un pizzico complesso, oltre che forse un po’ deprimente, alla luce dei mille risvolti e riflessi nel quotidiano, perché si entra nel confronto ed i toni si potrebbero accendere, quando invece la nostra volontà sta esattamente all’opposto, nello spettro dei possibili stimoli. Godiamoci quindi la straordinarietà del fatto che esistano di questi imprenditori, così incapaci di anteporre il proprio interesse più immediato a quelli che sono invece i loro valori reali. Sono rari? Rari no e pochi nemmeno, perché il settore del ciclo ne è probabilmente quello più ricco in assoluto nel panorama economico, e non soltanto italiano. Certo... qualcuno nel nostro settore ha ben altra sensibilità e ce ne siamo accorti negli anni. Forse non ricorderete, perché magari non ancora appassionati a quei tempi, di quando ero team manager di un corridore, già campione del mondo su strada e poi nella Top-10 del ranking mondiale nella mtb, e di come lo abbia dovuto lasciar andare altrove nel momento in cui, giunto al massimo livello, gli sarebbe stata imposta una casacca ben diversa da quella indossata fino ad allora, cosa che avrebbe “legittimato” agli occhi degli appassionati meno esperti, e non solo, un marchio secondo me assolutamente non meritorio di una simile visibilità. E che dire di quando ho voluto rientrare in Italia, anziché rimanere negli Stati Uniti, e con persino una certa urgenza scaturita dall’essermi reso drammaticamente conto sia della mancanza di molti, anzi di troppi prodotti in Italia e di come molti di quelli presenti fossero però offerti a dei prezzi spesso sensibilmente più alti che nel resto del mondo? Con la stampa il discorso di fondo è stato lo stesso, ma non “contro” quella pre-esistente, ma a sostegno anche di una sua reale svolta in positivo e che a mio giudizio c’è stata, almeno agli inizi e proprio in virtù dell’aver potuto sia dare l’esempio, sia anche assumersi la responsabilità oggettiva del voltare pagina. Non ha quindi importanza se ci sono stati ostacoli, se ce ne sono tutt’ora, se c’è chi ti giudica senza sapere di quel che parla, se c’è chi tenta di ripristinare con ogni mezzo il vecchio sistema, se c’è chi agisce scorrettamente, forse persino oltre i limiti di una legalità un po’ sbiadita per alcuni, perché nel nostro settore, se sai saltare non è mai un... salto nel vuoto! ✪