luce - Pastorale adolescenti e giovani

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luce - Pastorale adolescenti e giovani
Diocesi Concordia-Pordenone
PRESENTAZIONE __________________________________________________ 3
PROGETTO CARITAS ________________________________________________ 4
LA CORONA D’AVVENTO _____________________________________________ 6
INDICAZIONI DI METODO _____________________________________________ 7
PRIMA DOMENICA DI AVVENTO _______________________________________ 11
SECONDA DOMENICA DI AVVENTO _____________________________________ 19
TERZA DOMENICA DI AVVENTO ________________________________________ 28
QUARTA DOMENICA DI AVVENTO ______________________________________ 36
VEGLIA PENITENZIALE PER BAMBINI, RAGAZZI E LE LORO FAMIGLIE _________________ 47
VEGLIA PENITENZIALE PER ADOLESCENTI E GIOVANI ___________________________ 49
VEGLIA PENITENZIALE PER ADULTI ______________________________________ 51
INDICAZIONI LITURGICHE ____________________________________________ 53
QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE _______________________________________ 55
In copertina ARCABAS, Natività a Betlemme, Sala dei Vescovi nel Palazzo arcivescovile di Malines in Belgio.
In Dossier catechista n. 3 di dicembre 2010 si trova un inserto catechistico su quest’opera.
AVVENTO 2014
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INDICE
AVVENTO 2014 PRESENTAZIONE
Progetto Caritas
La Corona d’Avvento
Indicazioni di metodo
I DOMENICA II DOMENICA III DOMENICA Si tratta del Sussidio di Avvento 2014. Una proposta a cura del
Centro Diocesano per tradurre operativamente il tempo
favorevole dell’attesa della gioia luminosa che s’accenderà.
IV DOMENICA Anticipiamo brevemente contenuti e spunti pratici.
Il sussidio, disponibile solo in forma digitale, si lega al Progetto
Pastorale Diocesano ‘Comunità che annuncia e testimonia’.
Faremo nostro l’itinerario disegnato dalle domeniche d’Avvento. I vangeli sono commentati dalla biblista
dott.ssa Marzia Blarasin originaria della nostra diocesi. Da qui si dipanano una serie di percorsi: per i
bambini delle primarie, per i ragazzi delle secondarie di primo grado, per gli adolescenti, per i giovani e gli
adulti. A capo del sussidio collocheremo quattro testimonianze scelte dalla Caritas diocesana e legate a
dei progetti che è possibile sostenere o vivere, come pure un’iniziativa di Caritas italiana. In coda, alcune
note tecnico-liturgiche per il tempo di Avvento e tre schemi di veglie penitenziali diverse per destinatari
(con o senza confessione sacramentale). Una di queste andrebbe utilizzata per la seconda serata di
preghiera bimestrale a cura delle foranie da collocarsi nel tempo d’Avvento.
Novità. All’interno avrete un modello di corona di avvento da costruirsi in verticale. I ragazzi delle medie
potrebbero curarne l’addobbo valorizzando le scoperte fatte durante il cammino. Anche per tutti gli altri
percorsi indichiamo delle modalità per inserirsi nella liturgia. Vi incoraggiamo a valorizzare soprattutto la
preghiera dei fedeli, spazio per prendere parola e portare la sensibilità della comunità e le intuizioni
maturate. A riguardo, i bambini potrebbero accompagnare la loro preghiera dei fedeli con un elemento
del presepe (stelle, pastori, artigiani, Maria e Giuseppe…) che andrebbe posizionato in una zona
‘dedicata’, anticipandone così la realizzazione.
Visto che ci siamo, ci permettiamo di insistere sul progetto ‘The little angels’ che sarà legato al sussidio e
che sta registrando dei consensi sempre più convinti. Interessante poi l’idea di coinvolgere i ragazzi e
l’intera comunità nel canto liturgico. I tempi forti infatti consentono delle concentrazioni maggiori di
energie formative e pastorali. Legare e dare circolarità ai capitoli della catechesi-liturgia-carità e
incentivare delle liturgie gioiose renderebbe l’azione pastorale più significativa, una narrazione nostrana
e accattivante del vangelo. È già essere ‘in uscita’.
Don Fabrizio De Toni
VICARIO PER LA PASTORALE
Si ringrazia: Caritas, Centro di Pastorale Adolescenti e Giovani, Centro Missionario, Pastorale Familiare,
Pastorale Vocazionale, Ufficio Catechistico e Ufficio Liturgico; ed insieme le parrocchie “Sacro Cuore di
Gesù” di Pordenone, “Santa Maria Assunta” di Blessaglia, “Sant’Andrea” di Portogruaro, “Santi Liberale e
Bartolomeo Apostolo” di Villotta di Chions, “Santo Stefano” di San Stino di Livenza, “Tutti i santi” di
Bagnarola.
AVVENTO 2014
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PRESENTAZIONE
AVVENTO 2014 Presentazione
PROGETTO CARITAS
La Corona d’Avvento
Indicazioni di metodo
I DOMENICA II DOMENICA III DOMENICA IV DOMENICA TESTIMONI DELLA LUCE NEL MONDO
1. L’incontro: chiave per mettersi in relazione con un’umanità
dolente…
(…) “Per me stare in aula con i miei alunni è come essere in
paradiso”, racconta con entusiasmo Chiara Rambaldini,
coordinatrice del progetto di integrazione linguistica e
insegnante degli aspiranti rifugiati. Non appena decidono di
frequentare i corsi, gli stranieri vengono divisi per livelli di
conoscenza, a partire dagli analfabeti, per i quali c’è un percorso
didattico ad hoc. Oltre a Chiara, ci sono altri quattro insegnanti
volontari, che seguono le classi a livelli differenti. La caratteristica
di questi docenti è quella di essere molto elastici, perché in una
stessa classe il livello di motivazione all’apprendimento
linguistico è molto vario. C’è chi si dà molto da fare, desideroso
di migliorare in breve tempo, chi non è molto attivo e chi
combatte con oggettive difficoltà (…)
2. Quando il viaggio è una fuga…
(…) Se ascoltate, le persone che hanno intrapreso questo viaggio, ci
raccontano il dolore che le ha portate ad abbandonare paese e affetti,
per fuggire da condizioni di grave pericolo, per migliorare la propria
vita, per sopravvivere, animate dal desiderio di una vita di libertà,
lontana da costrizioni che annullano, avviliscono e spesso uccidono.
“Il Viaggio è una cosa che tutti noi abbiamo in testa fin da quando
siamo nati. Ognuno ha amici e parenti che l’hanno fatto, oppure che a
loro volta conoscono qualcuno che l’ha fatto. È come una creatura
mitologica che può portare alla salvezza o alla morte con la stessa
facilità. Nessuno sa quanto può durare. Se si è fortunati due mesi. Se si
è sfortunati anche un anno, o due.”
Ma il viaggio verso la libertà è una corsa a ostacoli, è abbruttimento, è dignità calpestata, è vita sospesa,
è morte in agguato (…)
3. A servizio nella terra “dei vespri e degli aranci”…
(…) Il primo giorno di servizio nella terra “dei vespri e degli aranci”, come la definiscono i Modena City
Ramblers in una delle loro canzoni di denuncia, ho incontrato Addio Pizzo, un’associazione nata
clandestinamente da un gruppo di ragazzi palermitani che di notte faceva volantinaggio e andava in giro
appiccicando adesivi. In parte questi ragazzi stanno riuscendo a sensibilizzare la loro difficile realtà, in cui
ogni commerciante deve regolarmente fare i conti con mafiosi che chiedono il “pizzo”, e se per caso gli
passa per la testa di denunciare la cosa alle forze dell’ordine, diventa automaticamente “amico degli
sbirri”, un’accusa terribilmente infamante per la mentalità comune (…)
4. Una nuova quotidianità…
(…) È proprio in questa bianca frenesia di Atene che abbiamo scelto di
trascorrere due settimane della nostra estate, cogliendo l’opportunità del
campo di servizio promosso dalla nostra Caritas diocesana. (…) Tra quelle
vecchie pareti rivestite di carta da parati da scrostare e mobili polverosi
abbiamo di giorno in giorno coltivato una nuova quotidianità, che ci porta
ancora oggi a ricordare Neos Kosmos con lo stesso affetto che si prova
pensando alla propria casa. Per noi questo enorme stabile è stato la
cornice di molti incontri, riflessioni, scambi d’opinione e dunque crescita.
AVVENTO 2014
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CARITAS
Sia dentro che fuori da quelle mura abbiamo potuto approfondire l’impatto della crisi che dal 2012 ha
fatto velocemente precipitare la Grecia in uno stato di profondo disagio economico e sociale. Dove non
bastavano le parole dei testimoni e gli interventi di esperti e operatori, arrivavano i nostri occhi, testimoni
dello scempio di una città tramutata in enorme periferia (…)
5. AIUTA UNA FAMIGLIA DI PROFUGHI IRACHENI!
“Gli ultimi avvenimenti, soprattutto in Iraq e in Siria, sono molto preoccupanti. Assistiamo ad un fenomeno
di terrorismo di dimensioni prima inimmaginabili. Tanti nostri fratelli sono perseguitati e hanno dovuto
lasciare le loro case anche in maniera brutale. Vorremmo dare il maggiore aiuto possibile alle comunità
cristiane per sostenere la loro permanenza nella regione. Non possiamo rassegnarci a pensare al Medio
Oriente senza i cristiani…”(Papa Francesco)
Stimolata da papa Francesco la nostra Caritas Diocesana si è così fatta promotrice di alcune proposte
concrete, su cui si chiede alle famiglie, alle parrocchie di convergere con una raccolta fondi, su tre progetti
definiti
1) “Progetto Famiglia” finalizzati ad assicurare un minimo dignitoso a una famiglia di 5 persone
affinché possano rimanere sul proprio territorio senza essere costretta ad abbandonare le proprie
case.
Ci si può impegnare per un mese (140 Euro), per un trimestre (420 Euro), per un semestre (840
Euro) o per un anno (1.680 Euro).
2) “Progetto Casa” concerne l’acquisto di 150 container per l’alloggio di altrettante famiglie affinchè
non siano costrette ad abbandonare il territorio iracheno. In questo caso, il costo è di 3.140 Euro
per unità.
3) “Progetto Scuola” riguarda l’acquisto di 6 autobus per il trasporto dei bambini in 8 scuole a Erbil e
a Dahuk: ogni pullman costa 40.720 Euro.
Per sostenere gli interventi, le offerte vanno inviate a: Caritas Diocesana Concordia - Pordenone
BANCA POPOLARE FRIULADRIA
IT 09E 0533612500000040301561
BANCA POPOLARE ETICA
IT 02N 0501802200000000105618
POSTE ITALIANE SPA
IT94 X0760112500000011507597
Oppure consegnate direttamente presso Caritas Diocesana (Via Madonna Pellegrina 11, Pordenone; tel.
0434-546811) specificando nella causale: GEMELLAGGI IRAQ / Progetto FAMIGLIA oppure CASA oppure
SCUOLA.
Per leggere le testimonianze integrali
si faccia riferimento al sito www.pastoralepn.org
AVVENTO 2014
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CARITAS
LA CORONA D’AVVENTO VERTICALE
AVVENTO 2014 (da J. EMARD, Ikebana. L’arte di disporre i fiori nelle celebrazioni liturgiche, ed. Paoline)
Presentazione
PROGETTO CARITAS
LA CORONA D’AVVENTO
Indicazioni di metodo
Verso la luce
La composizione floreale che descriveremo ha origine dalla
meditazione dei testi di ciascuna domenica di Avvento. Essa
mostra il progredire della luce attraverso la speranza della
venuta del Messia.
Questa composizione viene elaborata domenica dopo domenica,
in quattro diverse tappe.
Prima domenica di Avvento: “Vegliate!”
«Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci
indurire il nostro cuore, così che non ti tema?» (Is. 63,17).
I profeti, i Salmi, Cristo stesso parlano della notte come di un
II DOMENICA tempo importante, quello in cui bisogna «vegliare». Nella Bibbia,
la notte ha un posto rilevante: di notte ebbero luogo l’uscita del
popolo ebraico dall’Egitto, la Pasqua, il Natale di Betlemme. La
III DOMENICA notte è il punto di partenza di una lunga speranza.
Su un ceppo di vite fissato saldamente su uno zoccolo di legno,
alcuni fiori e quattro candele segnano l’itinerario del cristiano
durante questo tempo di attesa e di speranza: l’Avvento.
IV DOMENICA Sullo zoccolo in legno coperto di muschio fresco, una coppetta
contiene un germa-fiori che accoglierà degli iris viola, colore di
questo tempo liturgico. Gli iris si staccano appena dal ceppo di vite, la cui corteccia è di un colore scurissimo: è notte…
I petali interni, nella parte inferiore, sono gialli: bagliore di speranza nella notte fonda: «In quei giorni e in quel tempo
farò germogliare per Davide un germoglio giusto…» (Ger 33,15).
Le pigne, che si ergono ancora verdi, evocano la fedeltà che dà frutto: «Sarò come rugiada per Israele…Io esaudisco
e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, il tuo frutto è opera mia» (Os 14,6.9).
I DOMENICA Seconda domenica di Avvento
«Una voce grida: “Nel deserto preparate La via al Signore… Allora si rivelerà la gloria del Signore e
tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato”» (Is 40,3.5)
La speranza cresce, la notte si illumina un poco.
Alcuni tulipani di un viola più chiaro prendono posto insieme con alcune fresie color malva, dai
riflessi bianchi.
Questi fiori, che accompagnano la candela della seconda domenica di Avvento, si innalzano e
imprimono lo slancio che evoca la speranza.
Terza domenica di Avvento
«Rallegratevi! Il Signore è vicino». A metà del tempo di Avvento, questa domenica prelude alla gioia del Natale. È
la domenica «in rosa».
Il Magnificat fa esplodere la gioia: «Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore».
Un mazzo di fiori rosa e tre garofani cantano l’esplosione della gioia. Si aggiunga che i pittori hanno fatto del
garofano il simbolo del fidanzamento mistico.
«Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione» (Is 61,1).
Alcuni rami di olivo, con anche qualche oliva, sono lì per ricordarci che il giorno del
nostro battesimo noi siamo diventati sacerdoti, profeti e re per mezzo dell’unzione.
L’unzione è segno dello Spirito. Giovanni Battista ci annuncia: «Egli vi battezzerà in
Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16).
Quarta domenica di Avvento
«Il re disse al profeta Natan: “Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio
sta sotto i teli di una tenda”» (2Sam 7,2).
Il salmo 88 (versetto 3) canta l’alleanza conclusa con Davide: «[O Signore] nel cielo
rendi stabile la tua fedeltà».
L’arca che contiene la legge, Parola di Dio, è uno dei simboli più tradizionali di Maria.
Il Vangelo di Luca (1,26-28) racconta l’annunciazione.
Nella composizione floreale, un ramo di cedro fa da legame fra le ultime tappe
dell’attesa gioiosa. Un giglio candido alla sommità del tronco accompagna il «sì» libero
e definitivo di Maria: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»
(Lc 1,38).
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CORONA D’AVVENTO
AVVENTO 2014 Presentazione
Progetto Caritas
La Corona d’Avvento
INDICAZIONI DI METODO
I DOMENICA II DOMENICA III DOMENICA IV DOMENICA MATERIALE PER I BAMBINI
Tra poco ogni cosa si colorerà dei colori caldi e gioiosi del
Natale in questo tempo dedicato all’Attesa di Gesù,
caratterizzato da un’aria densa di Novità.
Durante questo periodo dell’anno tante sono le tradizioni
che ciascuno porta con sé. Una di queste è il Presepe: segno di
una Chiesa che attende la venuta del Suo Signore.
La proposta per i bambini 6-10 anni qui contenuta è legata
all’essere comunità che annuncia e testimonia (tema del
programma pastorale dell’anno): un invito ad attendere la Luce
contagiando di quest’Attesa il mondo con gesti concreti e
quotidiani.
Settimana dopo settimana ciascuno - attraverso preghiere,
riflessioni, racconti ed attività - si lascerà incontrare dagli
elementi e dai personaggi del Presepe per arrivare alla Grotta
della Natività e rimanere meravigliato dalla Presenza che lascia
a bocca aperta, mette in movimento, riempie il cuore e invita a
portare a tutti la Sua Luce. Per ogni settimana si propone:
Per conoscere il Presepe si invita a soffermarsi nel vissuto dei bambini del gruppo per
valorizzarlo e legarlo a un elemento o a un personaggio del Presepe.
Attività in cui realizzare un oggetto che il bambino è invitato a portare a casa o a donare a chi
ne ha bisogno.
Bans per l’incontro di catechesi o canto per la Santa Messa legati al messaggio della
settimana, magari da imparare insieme con gli altri gruppi di catechesi di bambini tra i 6 e i
10 anni che fanno catechesi nello stesso orario
Si propone di valorizzare lo spazio delle preghiere dei fedeli della liturgia domenicale:
trasformare in preghiera quanto si è fatto durante l’incontro di catechesi. Si suggerisce inoltre
di abbinare e legare alla preghiera l’elemento del Presepe a cui la settimana si riferisce.
Immediatamente dopo la lettura della preghiera l’elemento abbinato andrà posizionato
nell’area decisa per la costruzione del Presepe. Si possono usare i consueti elementi del
Presepe parrocchiale, oppure realizzarli con i bambini prendendo spunto da una delle tante
tecniche presenti in internet o si può chiedere a ciascuno di portarne da casa. Ci si può anche dividere
alternandosi i compiti tra i vari gruppi di catechesi di bambini dai 6 ai 10 anni (chi realizza la preghiera dei
fedeli e chi gli elementi del presepe).
Una preghiera che rilancia il messaggio evangelico e il segno realizzato che viene portato a
casa.
Gesto ed impegno per la settimana: nel carretto verrà indicato un gesto da compiere,
legato all’attività fatta; nel cuore verrà indicato l’impegno della settimana. Il
catechista può consegnare ad ogni bambino l’immagine con le scritte magari
ingrandendola un po’!
AVVENTO 2014
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INDICAZIONI DI METODO
MATERIALE PER I RAGAZZI
A partire dallo scorso anno pastorale, nei
tempi forti di Avvento e Quaresima, sono stati
proposti i centri di ascolto per i ragazzi delle
secondarie di primo grado: incontri nelle case
dei ragazzi gestiti dai genitori. Sono “un modo di
fare catechesi” uscendo dallo stile scolastico e
alle volte troppo rigido, che assumono gli
incontri, pieni spesso di tante parole teoriche,
per far incontrare i ragazzi con l’unica Parola,
quella del Vangelo attraverso la testimonianza
dei loro genitori.
È sicuramente necessaria una preparazione
previa, per questo è fondamentale che parroco,
catechisti e genitori si incontrino con sufficiente
anticipo e vivano in prima persona l’incontro con
il Vangelo domenicale facendolo, innanzitutto,
risuonare nella propria vita, un vero e proprio
incontro di catechesi per adulti (utile strumento
per questo momento sono le schede per gli
adulti presenti anch’esse in questo sussidio).
Insieme al parroco, anche il catechista dei
ragazzi sarà presente all’incontro con i genitori
per collaborare a preparare insieme l’incontro
che si svolgerà con i ragazzi.
I genitori, nell’incontro con i ragazzi, oltre alle
informazioni sul brano del Vangelo ricevute dal
parroco e dal catechista, potranno servirsi, se lo
riterranno opportuno, anche del commento
biblico offerto nel presente sussidio per ogni
domenica.
Ogni settimana, verrà preparato il luogo
dell’incontro: in un posto “scelto” della casa si
collocherà un leggio o un cuscino con la Bibbia
aperta e accanto un cero, da accendere al
momento della lettura del Vangelo, per
ricordare che la Parola di Gesù è luce e guida
sempre in sapienza e verità.
La modalità di svolgimento di ogni incontro
(della durata massima di 60 minuti) è bene sia
sempre la stessa in modo da dare una sorta di
bella ritualità.
Qui di seguito indichiamo lo schema della
scheda di ogni incontro con i tempi.
Accoglienza (5 min.): è il tempo
dedicato a mettere a proprio agio i
presenti offrendo loro la merenda per
rompere il ghiaccio o invitandoli a prendere
posto “come fossero a casa loro”.
Lettura del brano del Vangelo (12
min.): i ragazzi sono attratti dalla
narrazione ed è bene che un genitore
narri brevemente ciò che poi verrà
letto. Dopo la lettura del testo
evangelico da parte di un adulto a cui
segue un momento di silenzio precedentemente
annunciato, i ragazzi sono invitati ad aprire il
loro Vangelo (è opportuno evitare l’uso di fogli)
per rileggere il brano con le loro voci e/o per
lasciare del tempo per la lettura personale
durante la quale ciascuno può segnare una
parola/frase che l’ha colpito.
Due parole per riflettere (20 min.): a
partire da una metodologia suggerita
per accostarli al brano evangelico, i
genitori invitano i ragazzi a
condividere riflessioni e domande sulla Parola
meditata. Poi - a partire da quanto raccolto
nell’incontro con i catechisti e il parroco, oltre
che da quanto riportato nel commento della
dott.ssa Marzia Blarasin - faranno alcune
aggiunte utili a capire di più la Parola e a tradurla
dentro la vita dei ragazzi.
Due parole per agire (10 min.), in
alternativa a Due parole per cantare:
sempre confrontandosi con la Parola
ascoltata, i genitori presentano ai
ragazzi una testimonianza di progetto
della Caritas diocesana (reperibile nel sito
www.pastoralepn.org) e ne ricavano un
impegno per la settimana. Mentre i ragazzi
realizzano l’eventuale segno proposto, può
essere messa come sottofondo la canzone
proposta in Due parole per cantare.
Due parole per cantare (10
min.), in alternativa a Due
parole per agire: viene
presentata una canzone
come colonna sonora dell’incontro. I ragazzi,
sempre confrontandosi con la Parola ascoltata e
conoscendo il volto di un testimone presentato
da
Caritas
(reperibile
nel
sito
www.pastoralepn.org), saranno invitati a
ricavarne un impegno per la settimana.
Due parole per pregare (10 min.):
sollecitati da quanto emerso, anche a
partire dai suggerimenti riportati, i
ragazzi vengono invitati a scrivere una breve
introduzione alla Celebrazione Eucaristica o un
augurio che potrà essere letto al momento
dell’accensione della candela della corona
d’Avvento (per la realizzazione della corona si
veda a pag. 6).
Due parole per iniziare (3 min.): sono
alcuni suggerimenti concreti che
serviranno ai genitori e ai catechisti per
preparare il clima adatto all’incontro.
Sono riferiti sia alle cose da preparare,
sia alle cose da dire per collocare l’incontro
dentro al cammino che si sta facendo.
AVVENTO 2014
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INDICAZIONI DI METODO
MATERIALE PER GLI ADOLESCENTI E GIOVANI
Introduzione
Le schede del sussidio d'Avvento per adolescenti e giovani in collaborazione con la pastorale vocazionale,
vogliono essere l'offerta di uno strumento agile e semplice per aiutare i gruppi a vivere con intensità e
profondità questo tempo d'Avvento, in preparazione al Natale. Anche quest'anno le tracce sono state
pensate e ideate da quattro gruppi di animatori parrocchiali (1a domenica S. Stino di Livenza; 2a domenica
Blessaglia; 3a domenica Bagnarola; 4a domenica Oratorio Pio X di Portogruaro) che si sono messi a
disposizione per collaborare. A loro il nostro grazie per la disponibilità, l'impegno e la serietà con cui hanno
accolto la proposta e lavorato.
Partendo dalla Parola di Dio e dalle riflessioni della biblista Marzia Blarasin, si sono pensati e articolati
quattro incontri, con modalità diverse e della durata di circa un'oretta.
Il percorso desidera aiutare ciascun adolescente e giovane ad aprire … spalancare le porte del proprio
cuore alla venuta di Cristo, coltivando quattro diversi atteggiamenti: la vigilanza, il riconoscere una Voce,
il dare testimonianza e la fiducia/accoglienza che davvero “nulla è impossibile a Dio”. Si offre anche la
traccia di una Veglia di preghiera, a carattere penitenziale. Tutto il materiale va opportunamente adattato
alla propria realtà e gruppo, secondo la creatività, sensibilità e preparazione di ciascun animatore. A tutti
buon cammino!
Alcune attenzioni previe:
È importante che ogni animatore trovi il tempo per leggere, meditare e pregare il testo biblico, aiutato
anche dal commento qui presente. Si potrebbe pensare di dedicare un po’ di tempo, dell’incontro del
gruppo animatori, per leggere insieme e condividere le riflessioni e le sottolineature, suscitate dal testo
biblico.
Questo può aiutare a sintonizzarsi con la Parola di Dio, a renderla non un “testo da utilizzare” per un
incontro, ma l’INCONTRO per eccellenza, di cui noi siamo strumento e mediazione per i nostri adolescenti
e giovani.
Una seconda attenzione va alla cura e preparazione di materiali e ambienti. Proprio per valorizzare la
Parola di Dio, si può leggere il testo dalla Bibbia stessa e non da una fotocopia; inoltre si può pensare di
mettere in evidenza la Bibbia, appoggiandola al centro del tavolo, oppure in un angolo, con un leggio, un
telo e un lume accanto, ecc.
Attraverso questi segni, ben visibili, si vuole aiutare a comprendere che questo incontro è diverso dagli
altri, che c’è una Presenza che ci viene incontro attraverso la Parola. Inoltre, si può curare il momento
iniziale o finale della preghiera.
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INDICAZIONI DI METODO
MATERIALE PER GLI ADULTI
Il metodo proposto nelle schede per i centri di ascolto con gli adulti (utilizzabili anche per l’incontro previo
con i genitori che poi terranno i centri di ascolto nelle case ai ragazzi) ha come specificità quella di cercare
un equilibrio tra contenuto e metodo trasformando i contenuti in processi di apprendimento. Questa
scelta permette di integrare costantemente il vissuto delle persone con la parola di Dio.
Per l’attuazione di questa scelta pedagogica, si propongono le tre seguenti fasi ideali, con una
introduzione e una conclusione.
Introduzione e preghiera iniziale: Si presti particolare cura all’ambiente in cui ci si ritrova, sia caldo,
accogliete e abbia un segno religioso (Bibbia, lume acceso,…) che consenta di creare il clima e indicare lo
stile della comunicazione nella fede che si vuole raggiungere. Inoltre si presti attenzione alle persone: è
bene che si presentino se non si conoscono o che si stabilisca un breve scambio che predisponga alla
condivisione o al momento di preghiera inziale.
1. Per entrare in argomento
Questa prima fase consiste in una iniziale reazione istintiva dei partecipanti di fronte al tema affrontato.
La finalità di questo primo momento è quella di permettere l’espressione delle precomprensioni e degli
interrogativi degli adulti. Dal punto di vista educativo, questa fase è di grande importanza, in quanto
favorisce un primo sguardo sul tema da parte del gruppo, permette all’animatore di conoscere le persone
e favorisce lo scambio delle esperienze dei partecipanti.
Per essere proficua questa fase deve concludersi con la sintesi e l’interpretazione di quanto è emerso. Il
presente sussidio propone quindi delle domande che favoriscono questa prima fase. Adattandosi al
gruppo, l’animatore potrà modificarle secondo la necessità.
2. Per approfondire il tema
Questo secondo momento mira a favorire l’approfondimento del tema, accolto nella sua alterità rispetto
alle precomprensioni espresse nella prima fase. Ciò dev’essere fatto o da un esperto o dall’animatore che
si è preparato in precedenza.
Il commento proposto dalla dott.ssa Marzia Blarasin può facilitare l’analisi del tema, perché offre, oltre a
un’analisi, una serie di significati e attualizzazioni.
L’approfondimento è tanto più produttivo quanto più si tengono in considerazione le precomprensioni
affiorate nella prima fase e gli interrogativi degli adulti.
3. Per tornare alla vita
Quest’ultima fase mira a favorire negli adulti l’interiorizzazione, la riespressione e l’attualizzazione della
Parola ascoltata.
Agli effetti del dinamismo della fede, questo momento è essenziale. Infatti, solo quando l’annuncio
risuona nell’ascoltatore, questi diviene un interlocutore attivo.
Le modalità di interiorizzazione, riespressione e attualizzazione sono varie. La preghiera finale, ad
esempio, è un momento ideale per la riespressione personale.
Conclusione: anche la chiusura dell’incontro va curata, o ad esempio con uno scambio fraterno di opinioni
sull’incontro vissuto. Non è marginale che ci sia un momento di sobria convivialità che permette di
prolungare il clima di amicizia che si è creato.
AVVENTO 2014
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INDICAZIONI DI METODO
I DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA VEGLIARE!
Il Vangelo di questa prima domenica di Avvento si colloca
nella seconda parte del Vangelo di Marco, che inizia con il
riconoscimento da parte di Pietro e il primo annuncio della
passione (Mc 8,27-33), più precisamente tra la narrazione
dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme (cc.11-12) e il racconto
della passione (cc.14-15). La pericope è la conclusione del
c.13, lungo il quale Gesù risponde alla domanda di Pietro,
Giacomo, Giovanni e Andrea: “Dicci, quando accadrà
questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose stanno
per compiersi?” (v.4). Ricca di imperativi, essa rivela quali sono le conseguenze di quanto annunciato
lungo il capitolo per la vita quotidiana dei discepoli.
Il termine kairòs, che nel v. 33 è tradotto con “momento”, è utilizzato altre volte nel vangelo di Mc.
Lo ritroviamo nelle prime parole pronunciate da Gesù «il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino» (Mc
1,5); in Mc 10,30 c’è l’espressione “questo kairòs” che indica il tempo in cui i discepoli di Gesù ricevono il
centuplo; in 11,30, kairòs denota il tempo in cui si possono trovare i fichi; infine, in 12,2 il tempo in cui il
padrone della vigna manda il suo servo dai fittavoli per ritirare la sua parte di raccolto. Il termine kairòs,
dunque, non indica un “momento” qualsiasi, ma il “tempo giusto” per compiere una determinata azione,
un “tempo opportuno”. Per comprendere a quale tempo opportuno Gesù si riferisce, è utile ritornare alla
domanda che ha dato origine al suo discorso. Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea chiedono a Gesù: “Dicci,
quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose stanno per compiersi?” (v.4). Nel suo
lungo discorso, Gesù evoca dei segni che indicheranno l’approssimarsi della fine (v.7), cioè della venuta
del Figlio dell’uomo (v.26), ma rispetto al “quando” questo avverrà Gesù è chiaro: nessuno lo conosce,
neanche gli angeli del cielo o il Figlio, ma solo il Padre (v.32).
Nel v.33, Gesù ribadisce questa mancanza di conoscenza da parte dei discepoli. Davanti a queste
parole ci possono essere reazioni diverse: non accettare questo limite e continuare a cercare a tutti i costi
una risposta con il rischio di andare dietro a coloro che dicono “eccolo lì”, “eccolo qui” (vv.5-6.21-23);
oppure, scegliere di vivere come se questo “tempo opportuno” fosse destinato a non arrivare mai, come
se non ci fosse nulla da attendere. Gesù smaschera questi rischi invitandoci a “stare attenti”, “a guardare”
e a “vigilare, vegliare”.
Per provocare in noi la giusta reazione davanti alle sue parole, Gesù ricorre all’immagine di un uomo
che, prima di partire, dà ad ogni servo la responsabilità della casa affidando ad ognuno un compito
particolare e al portiere quello di “vigilare, vegliare”. È il compito affidato a quest’ultimo personaggio che
interessa Gesù: infatti, con l’inatteso imperativo “vigilate, vegliate” interrompe improvvisamente il
racconto rivelandoci che quel portinaio siamo noi. Quindi, al di là della “vocazione” che caratterizza
ognuno di noi, della “missione” che ci è stata affidata, c’è una chiamata che ci accomuna tutti: quella a
“vegliare, vigilare” (v.37). L’accoglienza o il rifiuto di questo invito cambia il modo in cui si vive il proprio
presente: infatti, si può vivere il proprio quotidiano fedeli al proprio compito nell’attesa del ritorno del
Signore o vivere il proprio presente da addormentati che non attendono più nulla.
Sembra, dunque, che ciò che è richiesto al portiere, quindi a ciascuno di noi, sia: accettare di “non
sapere”, rinunciando alla tentazione di capire a tutti i costi, di tenere tutto sotto controllo; investire il
tempo per rimanere fedeli al compito che ci è stato dato: vigilare «significa essere costantemente all’erta,
svegli, in attesa. Significa vivere un atteggiamento di servizio, a
disposizione del padrone che può ritornare in ogni momento. Implica
lotta, fatica, rinuncia. Non è in alcun modo disimpegno o indifferenza» (B.
MAGGIONI, Il racconto di Marco, ed. Cittadella, p.190).
«Chi vigila ha occhi grandi e penetranti, che sanno scrutare nella
notte, cogliendo i segni del Signore che viene; chi attende non si dissolve
nel presente, pur amandolo, né si aliena nel futuro, pur preparandolo, ma
scruta nei crepacci della storia, sapendo che a ogni kairòs, a ogni
“momento”, corrisponde un compito, e che questo è l’unico modo per
mantenere la comunione con colui che aspettiamo» (M. GRILLI, In ascolto
della voce. Commento alle letture domenicali e festive. Anno B, ed. EDB, 12)
COMMENTO AL VANGELO
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
AVVENTO 2014
- 11 -
PRIMA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
I DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA VEGLIARE
Per conoscere il presepe
Si ascolta insieme ai bambini la canzone “Lo
stelliere” dello Zecchino d’oro e poi si dialoga con loro:
guardiamo mai le stelle? Ci piace e ci piacciono? A cosa ci
fanno pensare? Hanno un nome le stelle? C’è una stella più
“famosa” delle altre?
Dalle risposte dei bambini si apre lo spazio alla
presentazione dell’Avvento: il tempo in cui i cristiani si
preparano con gioia a ricevere il Signore che viene ad abitare in mezzo agli uomini, il tempo dell’attesa
vigile e impaziente, il tempo delle quattro settimane prima del Natale!
Commento al Vangelo
AVVENTO CON I BAMBINI
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Attività: Se andassimo in giro di sera al buio senza lampada e senza le luci della città che in
questo periodo dell’anno sono ancora di più, allora riusciremo a vedere le stelle e ci
servirebbero per orientarci a trovare la strada. Come possiamo
Fig. 1
costruire una stella luminosa che guidi i nostri passi in questo tempo di
Avvento e che ci inviti a guardare in alto?
Con i bambini si può costruire un portacandela a forma di stella con la pasta di sale
(una ricetta si trova al link: http://www.cosepercrescere.it/ricetta-pasta-di-sale/),
oppure il disegno di una stella (fig. 1) può diventare la base (artisticamente
colorata) di un porta candela fatto con vasetti di yogurt (in internet si trovano tante
idee fantasiose per le decorazioni).
Il bans “Dammi Occhi nuovi” racchiude bene quanto vissuto
(https://www.youtube.com/watch?v=Abue6Rc1blg)
PREGHIERA CHE ACCOMPAGNA LA CONSEGNA DELLA CANDELA DA PORTARE A CASA
SENTINELLE DELLA LUCE
O Padre,
sarebbe un guaio dormire
o avere la testa occupata in
altri pensieri
o dedicarsi alle proprie cose
quando nasce il giorno
che si voleva ammirare
per i suoi splendidi colori!
O Padre,
scrutare è avere gli occhi
aperti
per sobbalzare e alzarsi
al più piccolo segno
di Colui che si attende
con tanta impazienza.
Impegno per la prima
settimana di Avvento:
Si può trasformare in
preghiera dei fedeli
quanto si è fatto durante
l’incontro di catechesi
(cfr. pag. 7).
L’elemento del Presepe
sono le stelle.
AVVENTO 2014
O Padre,
aiutaci a essere pronti
quando viene Colui
che è la Luce Gioiosa
per il mondo intero:
tuo Figlio Gesù!
Inizia l’Avvento:
aiutaci a scrutare la Luce
- 12 -
Lo stile di chi
guarda la stella è… avere
occhi che vegliano sulle
meraviglie del creato, doni
preziosi da rispettare. Questa
settimana mi impegno a
spegnere le luci che non
servono, a casa e a scuola.
PRIMA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
LUCE DA VEGLIARE
I DOMENICA DI AVVENTO
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
AVVENTO CON I RAGAZZI
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Accoglienza: è bene che questo primo incontro
dia ai ragazzi l’ambientazione di tutto il cammino
dell’Avvento e questo primo momento che
introduce tutto il percorso, merita perciò un po’ di più
tempo. Nella stanza si potrà preparare la Bibbia aperta
posta su un leggio o un cuscino in un luogo ben preciso con
accanto un cero acceso così da diventare il centro
dell’attenzione dei ragazzi. Vicino si metteranno dei chicchi
di caffè in una ciotola (se si è scelto di realizzare Due parole
per agire) oppure uno stereo con il relativo cd (se si è scelto
di realizzare Due parole per cantare).
Due parole per iniziare: un genitore
introduce l’Avvento spiegandone il
significato, il suo svolgimento e
sottolineando il particolare anno
liturgico che inizia è legato al Vangelo di
Marco che fu il primo ad utilizzare il genere
letterario chiamato “vangelo”, presentando il
messaggio e le opere di Gesù da una prospettiva
pasquale, con lo stile della Buona Notizia.
Lettura del brano del Vangelo, secondo
le indicazioni date in premessa: Mc
13,33-37.
Due parole per riflettere: i presenti adulti e ragazzi - sono invitati a
rileggere personalmente il testo e a
individuare: passaggi poco chiari;
espressioni
importanti
da
condividere;
espressioni su cui non si è d’accordo.
In gruppo poi si raccoglierà quanto emerso in
modo tale che ogni ragazzo compili una tabella
con tre colonne in cui riportare: cosa ha colpito
lui; cosa ha colpito i suoi amici; cosa può mettere
in pratica. Si può compilare questa tabella su un
cartellone e unificare le prime due colonne
proposte.
Due parole per agire: un genitore
presenta ai ragazzi la testimonianza di
Caritas Quando il viaggio è una fuga…
(la presentazione può avvenire
raccontandola liberamente oppure
attraverso un ppt o un video costruiti da alcuni
ragazzi a cui si è dato anticipatamente il
materiale) sottolineando come sia importante
vegliare su chi ci si fa vicino. Si consegna poi a
ciascun ragazzo un chicco di caffè realizzato in
cartoncino: gli adulti per stare svegli bevono il
caffè, anche noi possiamo accogliere l’invito di
Gesù a vegliare preparandoci un buon caffè.
Scriviamo nel chicco una frase relativa alla terza
(o seconda) colonna ascoltata prima (detta da noi
AVVENTO 2014
- 13 -
o da qualcun altro), poi regaliamo il chicco a chi è
seduto alla nostra destra invitandolo a mettere in
pratica quell’impegno durante la prima
settimana di Avvento.
Due parole per cantare: la
canzone colonna sonora di
quest’incontro può essere “Life
is sweet” (singolo che inaugura il nuovo progetto
discografico che ha unito Nicolò Fabi, Daniele
Silvestri e Max Gazzè). Il brano parla di un viaggio
che procede metaforicamente tra vari percorsi. È
molto bello anche il video ufficiale
(https://www.youtube.com/watch?v=QYft6YXy48). Dopo averlo ascoltato insieme un
genitore può instaurare un dialogo attorno ad
alcuni punti-chiave, come ad esempio quello qui
riportato.
“…Un ponte lascia passare le persone, un ponte
collega modi di pensare, un ponte chiedo
solamente un ponte per andare…”: il ponte
collega modi di pensare tra le persone perché
arrivino a comunicare, ad esprimere ciò che sono
e ciò che sentono. Il ponte è anche ciò che ci può
aiutare ad andare oltre, a ridestare le speranze,
ad intravvedere la luce in quell’orizzonte verso
cui avevamo timore a guardare, a sentirci più
liberi, a ridare fiducia al prossimo. Sai costruire
ponti tra le persone? Sai essere ponte tra le
persone? Si può poi presentare la testimonianza
di Caritas “Quando il viaggio è una fuga…”
sottolineando come sia importante vegliare su
chi ci si fa vicino.
Due parole per pregare la breve
introduzione
alla
Celebrazione
Eucaristica o l’augurio per la comunità
che accompagna l’accensione della prima
candela della corona di Avvento può raccogliere
parole o frasi del Vangelo che hanno colpito i
ragazzi ed essere invito a vegliare la Luce in
questa prima settimana di Avvento.
PRIMA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
I DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA VEGLIARE
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
AVVENTO CON GLI ADOLESCENTI
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Attività: TEMPO AL TEMPO
1. I ragazzi avranno a disposizione un’agenda settimanale
(una semplice tabella può essere elaborata in excel) da
riempire completamente, ora per ora (dalle 0.00 alle 24.00),
secondo i loro impegni quotidiani. Una volta riempita
l’agenda di impegni, ogni ragazzo farà la somma delle ore che dedica a ciascuna attività (scuola, sport, tv,
social network, cellulare, dormire, s. messa, catechismo, ecc.), così facendo ogni ragazzo avrà più chiaro
il tempo che spende per ogni attività.
2. A questo punto ha inizio la condivisione/dibattito dell’agenda di ogni ragazzo, prima liberamente, poi
seguendo delle domande guida (riferite al brano del Vangelo/commento):
- All’interno del mio tempo libero, quanto tempo “dormo” e non “veglio”?
- Riconosco quale sia ora il mio “tempo giusto”, o preferisco rimandare, rifiutare, evitare?
- Quanto tempo potrei utilizzare per qualcosa di più buono o utile (per me, per gli altri, per Dio)?
- A cosa sono disposto a rinunciare per donare del tempo ad altri?
Impegno
- Ritaglio, nella mia agenda settimanale, un po’ di tempo per vivere al meglio questo periodo di
Avvento (leggere un brano del Vangelo, fare volontariato, tempo per Dio, in famiglia…).
- Evidenziare l’ATTO PENITENZIALE oppure fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante
l’Eucarestia domenicale.
Preghiera
Ti aspettiamo, Signore Gesù!
Lasciati incontrare.
Non lasciarci vagare lontano da te,
perché le nostre strade
sono vuote e tristi senza di te.
Noi ci rimettiamo in viaggio verso te
per praticare con gioia la giustizia.
Aiutaci a essere vigilanti
per sentire e riconoscere i tuoi passi,
e seguirti sui sentieri della pace e
dell’amore.
Vieni, Signore Gesù!
Fa’ che non ci lasciamo
trovare addormentati.
Senza di te diventeremmo
come foglie secche.
Aiutaci a tenere gli occhi aperti
per guardare la vita con i tuoi occhi.
Amen.
AVVENTO 2014
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PRIMA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
I DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA VEGLIARE
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
AVVENTO CON I GIOVANI
Avvento con gli adulti
Attività
1. Si propone ai giovani l’ascolto della canzone “Ora”
Jovanotti
(http://youtu.be/F63w4j0huPw),
magari
consegnando a ciascuno il testo per una più facile e
immediata comprensione. Si può chiedere di sottolineare o
segnare le parti, parole, frasi che più colpiscono.
2. Al termine si mostrano due scene del film “L’attimo fuggente” con R. Williams
http://www.youtube.com/watch?v=gddhz1X3jXA;
http://www.youtube.com/watch?v=Qj0il0ll2Ds
3. Per lanciare la discussione di gruppo ci si può aiutare con il commento alla canzone e alcune domande
di spunto.
Commento
Il testo della canzone vuole dirci che bisogna provarci, nella vita bisogna rischiare, altrimenti si può
rimanere con il dubbio su come sarebbe potuta andare.
È un invito a non risparmiarci nelle cose, anche se può sembrare difficile e si può cadere, bisogna sempre
rialzarsi e riprovare. Solo in questo modo si può ottenere qualcosa!
Domande
- Che cosa ti trasmette la canzone, cosa ti dice il testo?
- Quale legame può esserci tra Vangelo, commento al Vangelo, canzone e scene del film?
- Cosa cogli dalle scene mostrate?
- In cosa ti rispecchi maggiormente?
Impegno/attività alternative
- Mettere del tempo a disposizione degli altri (giornata con anziani/colletta alimentare/San Vincenzo).
- Fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante l’Eucarestia domenicale.
- Veglia di preghiera organizzata dal gruppo.
Preghiera
Signore, fa’ che possiamo essere vigilanti
e che viviamo nella tua grazia in ogni momento
fa’ che la tua Grazia ci aiuti a seguire la tua parola
e a comprendere la nostra vocazione
anche nel momento in cui la forza manca
e tutto sembra allontanarci da te
aiutaci ad essere buoni ascoltatori,
con cuore aperto e disponibile,
vigilanti ed attenti
con una intelligenza vivace
per attendere il tuo arrivo
nei fratelli che incontriamo.
Amen.
AVVENTO 2014
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PRIMA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
I DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA VEGLIARE
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
AVVENTO CON GLI ADULTI
PER L’ANIMATORE
Tema: NELLA VIGILANZA ATTENDIAMO COLUI CHE CONTINUA A VENIRE
La prima domenica di Avvento presenta sempre la tematica della vigilanza nell’attesa: sono atteggiamenti
spesso dimenticati o sottovalutati, ma in realtà importantissimi, perché ci permettono di preparare il
cuore, la mente, i sentimenti all’incontro con Cristo. È tempo prezioso (un kairos, tempo opportuno, di
“grazia”), in cui si intersecano i nostri sogni e le promesse di Dio; i nostri desideri e la salvezza di Dio, le
nostre speranze e la Speranza di luce e di gioia Gesù Cristo, di cui essere annunciatori e testimoni.
Obiettivi
- Far emergere come il richiamo alla vigilanza sia sempre necessario.
- Cogliere come il Figlio continua a venire, pur con modalità diverse, in tutta la storia umana.
Lettura del testo evangelico Mc 13,33-37 e del commento a pag. 11 .
Per l’approfondimento: Catechismo degli adulti La verità vi farà liberi nn. 1171-1176 (www.educat.it)
Struttura dell’incontro:
Accoglienza (10 minuti): saluti/conoscenza, preghiera iniziale.
Per entrare in argomento (20 minuti): lettura brano di vita, reazione alle domande, lettura del brano
evangelico
Per approfondire la Parola (10 minuti): commento al testo a partire da quanto proposto dalla dott.ssa
Marzia Blarasin.
Per ritornare alla vita (15 minuti): a partire anche dai passi del Catechismo degli Adulti suggeriti, reazione
alle domande poste dopo il brano.
Conclusione: preghiera finale.
AVVENTO 2014
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PRIMA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
LUCE DA VEGLIARE
Nella vigilanza attendiamo Colui che continua a venire
PER L’INCONTRO
Preghiera iniziale
Egli è venuto, o mio popolo,
a plasmare una terra di tenerezza,
ma i martelli cadono ancora
sulle catene degli innocenti,
e gli aratri tracciano solchi di miseria
e numerosi sono i soddisfatti del denaro.
Non stancarti, o mio popolo,
avanza sui sentieri della giustizia:
Egli è davanti a te.
Egli è venuto, o mio popolo,
a portare una buona notizia,
ma la morte ancora fa il nido
davanti alla casa,
davanti alla casa degli uomini,
la gelosia spande il veleno nei cuori,
e numerosi sono i soddisfatti dell'orgoglio.
Non stancarti, o mio popolo,
avanza sui sentieri della dolcezza:
Egli è davanti a te.
Egli è venuto, o mio popolo,
a spalancare le finestre sopra Dio,
ma gli uomini sono ancora divisi
nel cercare la verità.
Il sapore delle sue parole
si perde nelle discussioni,
e numerosi sono coloro che
si fanno forti nel nome di Dio.
Non stancarti, o mio popolo,
non deporre le tue fiaccole
nelle ceneri della fatica.
La notte è presto finita,
l'Astro del giorno è già vicino.
Ormai si allontana il tempo
in cui la menzogna e la durezza
ti coprivano del loro manto.
(SINGER, Pregare, Ed. Paoline, 1982)
Per entrare in argomento...
Nella “Piccola regola” dettata da don Giuseppe Dossetti alla “Piccola famiglia dell'Annunziata” (la sua
prima approvazione, da parte del cardinale Giacomo Lercaro, è del 1955) ci sono questi passaggi in un
paragrafo sul “silenzio”: “Il silenzio interiore, è progressivo venir meno di ogni fantasia, di ogni
programma, di ogni apprensione per il futuro, di ogni pensiero non richiesto dal dovere immediato; dono
che va invocato, predisposto e custodito con la fedeltà al silenzio esteriore (...) e in ogni ora, ambiente e
circostanza, con la mansuetudine, la mortificazione della curiosità, la riduzione abituale delle cose che
verrebbe spontaneo dire, la rinuncia a parlare di sé, la preferenza progressiva per le parole e i concetti più
semplici, più sereni e più pacificanti”.
Certo il cristiano comune può non seguire una regola dettata per una comunità monastica. Se uno è
giornalista non può rinunciare a “ogni pensiero non richiesto dal dovere immediato”, né può praticare
sistematicamente la “mortificazione della curiosità”. Se uno ha figli non può allontanare “ogni
apprensione per il futuro”. Se uno insegna filosofia, o elabora programmi per il computer non può
concentrarsi tutto a inseguire i “pensieri più semplici”. Ma anche il cristiano comune deve tendere, nel
modo a lui consentito, a semplificare e pacificare la mente. Qualcosa abbiamo già detto e ora proviamo a
segnalare la dinamica cui dovrebbe obbedire la mente pacificata: che è appunto quella dell’attesa.
Ho mezz'ora di attesa del treno: la impiego ad attendere il Signore. È la regola della donna incinta che
attende di vedere il figlio che nasce. È l'ansia dell'innamorato che cerca le parole da dirle mentre l'aspetta.
È la tensione della sentinella che attende l'alba.
Il Signore che viene libera noi e tutti da ogni sofferenza e dalla morte che tutte le riassume: dunque il
cristiano invoca quella venuta, come ad affrettarla. Egli vive - sì anch’egli, il cristiano comune e non solo il
monaco - “attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio” e “aspettando nuovi cieli e una terra
nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2Pt 3,12.13).
Egli dunque è qui, a passeggiare sotto una pensilina della stazione e pensa alle persone dolenti o rabbiose,
o solo insoddisfatte che ha appena incontrato, o ai veri poveri che sta per vedere, o che vede proprio ora
girando sui suoi passi. Ed ecco ne fa materia della sua attesa: siano liberati dai loro mali, “venga il tuo
Regno”! Così il tempo della nostra vita si fa pieno e lievita tutto “nell'attesa della sua venuta”.
(L. ACCATTOLI, Io non mi vergogno del Vangelo, EDB, 1996)
AVVENTO 2014
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PRIMA DOMENICA
Per riflettere…
- Viviamo l’attesa nella vita di ogni giorno? Come?
- Chi e che cosa attendiamo nella nostra vita?
Lettura del testo evangelico Mc 13,33-37 e approfondimento.
Per ritornare alla vita: cosa mi porto a casa…
- La lettura di questo brano quali sensazioni suscita in me (paura, ansia, fiducia…)?
- Quale momento di grazia (kairòs) sono in grado di cogliere oggi per la mia vita?
- Come l’attesa del Signore che viene può essere motivo di maggior impegno nella nostra realtà?
Preghiera finale
Per paura
che lontano da te mi perda
e perché io sappia
quale cammino prendere
per trovarti,
lasci le tue impronte
nel sinuoso scorrere
dei miei giorni,
come stelle nel cielo
per guidare la marcia
dei viandanti.
I miei occhi sono aperti:
sono come una sentinella,
e vedo l'ingiustizia riparata,
la colpa perdonata
e restituita la fiducia
a chi ha tradito.
Io so che tu sei vicino.
Io vedo
il pane condiviso
il grano seminato
e la consolazione offerta
a chi è dimenticato
e le armi spezzate.
Io vedo
la terra adorna
per una gran festa.
I miei occhi sono aperti:
sono come una sentinella
e vedo questi segni:
io so che tu sei vicino.
(H. J. M. NOUWEN, Il sentiero dell’attesa, Queriniana, 1996)
AVVENTO 2014
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PRIMA DOMENICA
II DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA ASCOLTARE
Il v.1 si presenta come il “titolo” dell’opera che dona la
giusta chiave di lettura per comprendere la narrazione che ci
si accinge a leggere. Quando sentiamo la parola “vangelo”
pensiamo immediatamente a dei libri. Ma non è questo il suo
unico significato. “Vangelo” deriva dal greco euaggelion che
significa “buona notizia, lieto annuncio”. Nell’AT, il termine
“vangelo/evangelizzare” testimonia che Dio non si dimentica
del suo popolo, ma si prende cura di lui, intervenendo per
consolarlo e liberarlo; e che Egli viene per giudicare con giustizia e fedeltà (2Sam 18,22-27; 2Re 7,9; Is
40,9-11; 52,7-10; Sal 96,2). Marco utilizza questo termine ponendolo in relazione con la persona di Gesù.
L’espressione “vangelo di Gesù” può essere intesa in due modi. Nel primo, Gesù è colui che proclama il
“lieto annuncio”: il termine “vangelo”, dunque, sintetizza il messaggio che Gesù è venuto a portare. Nel
secondo, Gesù è il “lieto annuncio”, il “contenuto” del vangelo proclamato dalla comunità cristiana. I due
significati non si escludono a vicenda, ma vanno tenuti insieme, come suggerito da Mc 1,14 in cui Gesù
inizia a proclamare il “vangelo di Dio”. Il prosieguo della narrazione svela che questo “lieto annuncio”, che
ha Dio come fonte e come protagonista, si concretizza non solo nelle parole e nelle opere di Gesù, ma in
Gesù stesso: è in lui e per mezzo di lui che Dio si prende ancora cura del suo popolo, lo consola e lo libera
in modo definitivo.
Anche l’espressione “inizio del vangelo di Gesù” può essere intesa in modi diversi, poiché il termine
greco tradotto con “inizio” significa anche “fondamento”. “Inizio del vangelo di Gesù” può far riferimento
all’inizio “cronologico” del suo ministero; oppure all’inizio della predicazione da parte della Chiesa del
lieto annuncio che è Gesù; infine, può indicare ciò che è a “fondamento” del “lieto annuncio” proclamato
dalla comunità cristiana: non semplicemente un libro, ma la persona di Gesù che è la “lieta notizia”, perché
è “Cristo” e “Figlio di Dio”. Il titolo “Cristo” rimanda alla parola greca utilizzata per tradurre l’ebraico
“messia”: Gesù è colui che compie le attese messianiche del popolo di Israele in modo inatteso e
definitivo. Il titolo di “Figlio di Dio” rivela, invece, il motivo per cui Gesù è il Cristo e il modo in cui lui ha
scelto di vivere il suo essere Messia. In quanto Figlio di Dio, egli ha una relazione di comunione con il
Padre, rapporto che si concretizza nell’agire come Lui: è Cristo perché Figlio e vive il suo essere Cristo
secondo quanto impara dal Padre.
Anche se nel v.2 si fa esplicito riferimento al profeta Isaia, la citazione rimanda a tre brani antico
testamentari: Es 23,20; Ml 3,1; Is 40,3. Le prime due citazioni sono accomunate dalla figura del
messaggero inviato da Dio. In Esodo, il compito del messaggero che Dio manderà davanti a Mosè e al
popolo sarà quello di custodirlo nel cammino e di farlo entrare nella Terra promessa. In Malachia, invece,
il contesto è quello del momento del giudizio: il messaggero ha il compito di preparare la via del Signore
che viene per purificare il popolo e ristabilire la giustizia. Ciò che invece tiene unita la citazione di Malachia
con quella di Isaia è il termine “via”: in Is 40,3, infatti, il profeta annuncia agli esiliati in Babilonia, ormai
privi di speranza, che Dio sta per intervenire in loro favore e li esorta a preparare “la via del Signore”.
Nella citazione che troviamo in Mc 1,2-3 ci sono tre personaggi: Dio che parla, un “tu” a cui è rivolto il
discorso e un messaggero chiamato a preparare la via dell’interlocutore a cui sono rivolte queste parole.
Questa citazione, posta all’inizio, stimola a cercare di identificare sia il messaggero sia il “tu” a cui Dio sta
parlando e a leggere quanto segue alla luce della Scrittura.
Il termine “deserto”, che si trova sia nel v.3 sia nel v.4, porta a riconoscere in Giovanni il messaggero
inviato da Dio e la voce che grida. Il “deserto”, nella Bibbia, evoca il luogo in cui Dio ha educato il suo
popolo a vivere da uomini liberi. Nel “deserto” l’uomo riconosce ciò che è essenziale, scopre chi
veramente si prende cura di lui, fa esperienza dell’amore gratuito e fedele di Dio (Dt 8,2-5; Os 2,4-25).
Proprio per questo, il deserto è un luogo privilegiato in cui vivere la conversione. Nel v.4 si svela il modo
COMMENTO AL VANGELO
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
AVVENTO 2014
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SECONDA DOMENICA
in cui Giovanni prepara la via del Signore: proclamando un battesimo di conversione per il perdono dei
peccati; mentre, nel v.5 si scopre come queste parole siano state accolte. Nell’Antico Testamento, sono
utilizzati tre termini che mettono in luce i diversi aspetti della realtà del “peccato”: “rompere un
rapporto”, “non centrare l’obbietto della propria vita” e “cambiare direzione ritornando sui propri passi”.
Alla luce di questo, convertirsi significa “ricostruire una relazione”, “ritrovare il centro della propria vita”
e “voltarsi di centottanta gradi”. Il battesimo amministrato da Giovanni è il segno di questa conversione,
è il modo in cui fa preparare la via del Signore e raddrizzare i suoi sentieri (v.3).
La descrizione dei vestiti di Giovanni permette di evocare la figura del profeta Elia che, in 2Re 1,8,
viene descritto con una cintura di pelle ai fianchi. In Giovanni, quindi, si realizza quanto affermato da Ml
3,1: è lui il messaggero, che la tradizione ebraica, alla luce di Ml 3,23, identifica con Elia, con cui sono
giunti i tempi nuovi (cf. Mc 9,11-13). Le parole del Battista riportate nei vv.7-8 rivelano la sua
consapevolezza di non essere il “tu” a cui Dio parla nei vv.2-3. Questa consapevolezza emerge nel suo
riconoscersi indegno di curvarsi per sciogliere i lacci dei sandali di Gesù, compito che normalmente era
svolto dagli schiavi. La superiorità di Gesù è ribadita anche dal confronto tra i due battesimi: quello con
l’acqua e quello in Spirito Santo che compie gli annunci profetici in cui il dono dello Spirito è presentato
come un evento legato all’era escatologica (Is 32,15; 44,3; Ez 36,25-27; Gl 3,1-2).
AVVENTO 2014
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SECONDA DOMENICA
in vista della 1a settimana di Avvento
II DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA ASCOLTARE
Commento al Vangelo
AVVENTO CON I BAMBINI
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Per conoscere il presepe
Si divide il gruppo in due squadre. Al “via”
dovranno scrivere (o dire a turno) tutti i rumori che
sentono in una giornata. Vince la squadra che allo scadere
del tempo ne avrà scritti di più (o quella che non si ferma nel
botta/risposta).Si chiederà allora ai bambini di associare ai
vari rumori le voci che da questi vengono coperte o che
comunque facciamo più fatica a sentire.
Chi sono nel Vangelo quelli che stanno vegliando, sentono
delle voci e si mettono in cammino per andare dove gli è
stato detto?
Attività. I pastori stanno vegliando i loro greggi, sentono le voci degli angeli e subito si mettono
in cammino. È grazie al fatto che sono attenti ad ogni cosa che riescono ad ascoltare questo
importante messaggio. Anche noi in questo tempo di Avvento abbiamo un messaggio
importante da dire a tutti: come facciamo a portare a termine questa nostra missione? Per
esempio con un telefono!!! (link: http://www.galileo.it/ludonord/telefono.html)
Il bans “Ascolto la tua voce” racchiude bene quanto vissuto:
(https://www.youtube.com/watch?v=pcz3aoaTWEI)
Preghiera che accompagna la consegna del telefono da portare a casa
LA TUA MUSICA
Di quale musica
riempirò la casa?
Qualche volta
c’è tanto rumore fuori!
Rumori che fanno paura,
rumori che fanno dimenticare
ciò che è importante.
Anch’io spesso faccio rumore,
con le mie grida o con parole inutili.
Padre,
davanti a Te
sto in silenzio
e accolgo
la Tua musica
nella mia casa.
Impegno per la seconda
settimana di Avvento:
Si può trasformare in preghiera
dei fedeli quanto si è fatto
durante l’incontro di catechesi
(cfr. pag. 7).
I personaggi da mettere nel
Presepe sono i pastori e le pecore.
AVVENTO 2014
Lo stile dei pastori
è…avere ORECCHIE
che ascoltano le richieste di
aiuto. Ci sono tante persone,
grandi e piccole, che ogni
giorno mi chiedono aiuto.
A chi posso darlo?
- 21 -
SECONDA DOMENICA
II DOMENICA DI AVVENTO
in vista della 2a settimana di Avvento
LUCE DA ASCOLTARE
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
AVVENTO CON I RAGAZZI
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Accoglienza
Due parole per iniziare: la scorsa settimana abbiamo
visto come possiamo fare per stare svegli e vegliare la
Luce. Questa settimana ci soffermiamo sulla Luce per
deciderci: vale la pena prestarle ascolto?
Nella stanza si prepara la Bibbia aperta posta su un
leggio o un cuscino in un luogo ben preciso con accanto un cero acceso così da diventare il centro
dell’attenzione dei ragazzi.
Se nella seconda parte dell’incontro si è scelto di realizzare Due parole per agire, vicino alla Parola si
metterà un vaso vuoto con attorno tanti sassi grossi utili a riempirlo; nascosti alla vista dei ragazzi si
metteranno sassi più piccoli, sabbia e una caraffa d’acqua.
Se nella seconda parte dell’incontro si è scelto di realizzare Due parole per cantare, allora vicino alla Bibbia
si metterà uno stereo con il relativo cd.
Lettura del brano del Vangelo, secondo le indicazioni date in premessa: Mc 1,1-8.
Due parole per riflettere: i presenti - adulti e ragazzi - sono invitati a rileggere personalmente il
testo e a individuare: passaggi poco chiari; espressioni importanti da condividere; espressioni su
cui non sono d’accordo. In gruppo poi si raccoglierà quanto emerso in modo tale che ogni
ragazzo compili una tabella con tre colonne in cui riportare: cosa ha colpito lui; cosa ha colpito i
suoi amici; cosa può mettere in pratica. Si può compilare questa tabella su un cartellone e unificare le
prime due colonne proposte.
Due parole per agire: un genitore riempirà, coinvolgendo anche i ragazzi, il vaso posto accanto
alla Bibbia con i sassi grossi. Chiederà quindi se c’è spazio per altro, dopo la risposta dei ragazzi
farà comparire i sassi più piccoli e inviterà un ragazzo (magari uno di quelli convinti che non ci
potesse stare altro) a metterli nel vaso. Chiederà quindi di nuovo se c’è spazio per altro, dopo
la risposta dei ragazzi farà comparire la sabbia e inviterà un ragazzo ad aggiungerla nel vaso.
Chiederà nuovamente se c’è spazio per altro, dopo la risposta dei ragazzi farà comparire l’acqua e inviterà
un ragazzo a versarla dentro. Una cosa è davvero come ci appare di primo acchito oppure potrebbe essere
che ci sfugge un particolare capace di renderla completamente diversa? Quel vaso che abbiamo
considerato incapace di contenere altro, ha in realtà contenuto molto, tanto da cambiare completamente
funzione: prima era un vaso ornamentale ma ora, grazie all’acqua e ai sassi di dimensioni diverse, è
terreno fertile per la semina di un fiore (es. tagete) che per crescere ha bisogno di un terreno sassoso.
Cosa fa cambiare noi?
Un genitore può poi presentare ai ragazzi la testimonianza di Caritas A servizio nella terra “dei vespri e
degli aranci”… (la presentazione può avvenire anche attraverso un ppt o un video costruiti da alcuni
ragazzi stessi del gruppo a cui si è data anticipatamente oppure raccontandola liberamente) per conoscere
un mosaico di volti della vera Sicilia.
Due parole per cantare: La canzone colonna sonora di quest’incontro può essere
“Cambia-menti” (brano di Vasco Rossi contenuto nell’album “Sono innocente” del 2014).
Nel brano emerge la tensione tra la voglia di rinnovarsi e la consapevolezza di essere
sempre se stessi. Dopo averlo ascoltato insieme, un genitore può instaurare un dialogo attorno ad alcuni
punti-chiave, come ad esempio quello qui riportato. “…cambiare il mondo è quasi impossibile si può
cambiare solo se stessi sembra poco ma se ci riuscissi faresti la rivoluzione…”: si hanno un mondo e una
società più giusti solo se ognuno si impegna a cambiare se stesso in meglio. È il nostro stesso cambio di
rotta che dobbiamo cercare per primo, perché esso è già per se stesso un mezzo per sconfiggere il male
esterno. Che cosa significa per te cambiare? Pensi che cambiando cosa di te il mondo possa cambiare?
Un altro genitore può poi presentare la testimonianza di Caritas A servizio nella terra “dei vespri e degli
aranci”… per conoscere un mosaico di volti della vera Sicilia.
Due parole per pregare: la breve introduzione alla Celebrazione Eucaristica o l’augurio per la
comunità che accompagna l’accensione della seconda candela della corona di Avvento può
raccogliere parole o frasi del Vangelo che hanno colpito i ragazzi ed essere invito a ascoltare la
Luce in questa seconda settimana di Avvento.
AVVENTO 2014
- 22 -
SECONDA DOMENICA
in vista della 2a settimana di Avvento
II DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA ASCOLTARE
Inotroduzione
Partendo dal Vangelo ci siamo soffermati ed abbiamo posto
come scopo di questa attività il riconoscimento del Volto che
Dio ha secondo ognuno di noi.
Inoltre abbiamo voluto affrontare anche la tematica della
preparazione della Via di Cristo, prendendo spunto dalla
figura di Giovanni Battista e della conversione alla quale
questa Via conduce.
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
AVVENTO CON GLI ADOLESCENTI
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Attività
Racconto breve di una storia che rifletta l’argomento del come si vede Dio, di come ha cambiato l’idea su
di Lui, della conversione.
Proposta: video riguardante due testimonianze di conversione (che sarà lo stesso per tutte e due le età):
http://ondemand.mtv.it/serie-tv/il-testimone/s01/il-testimone-s01e02
Per approfondire la testimonianza di Suor Anna:
http://www.youtube.com/watch?v=GmD49SXmlfU
Altra testimonianza di cui si può usufruire: la Storia di suor Cristina :
http://www.youtube.com/watch?v=kDc-y0Iqc4s
Dopo la visione del filmato:
Test: Come vedo Dio
1. Ti fai male ad un braccio…
A) È destino, doveva andare così.
B) Poteva andare peggio.
C) Me lo merito, si vede che ho fatto
qualcosa di sbagliato.
D) Non tutti i mali vengono per nuocere,
Dio provvederà.
4. Mi è andata bene una verifica…
A) È tutto merito mio
B) Dio mi ha premiato il mio impegno
C) Pensavo mi andasse peggio, ma
qualcuno ha deciso così
D) Grazie Signore, hai ascoltato le mie
preghiere
7. Quando morirò…
A) Andrò dove mi porta il vento
B) Si spegnerà la luce
C) Vedrò Dio
D) Sarò giudicato per quello che ho fatto
2. E’ domenica mattina…
A) Se non c’è nulla per tv forse vado in
chiesa.
B) Non vedo l’ora di andare a messa.
C) Devo svegliarmi presto per andare a
messa anche se ho dormito poco.
D) Dormirò il più possibile.
3. Ho vinto alla lotteria…
A) In questo periodo mi sto comportando
bene, Dio ha voluto premiarmi
B) Penso che Dio mi abbia fatto vincere
perché io potessi fare del bene
C) Con tutti i soldi che c’ho buttato via
questo mi sembra il minimo
D) La divina provvidenza era dalla mia parte
5. C’è un senzatetto che chiede
l’elemosina…
A) Rinuncerò a qualche spicciolo per far
vivere meglio qualcun altro
B) Se è in quella situazione c’è di sicuro
un perché
C) Col cavolo che gli do qualcosa
D) Dio dice: “ dai da mangiare agli
affamati, dai da bere agli assetati,…”
8. Quando il mio parroco parla…
A) E chi lo ascolta?
B) È guidato da Dio
C) Lui mi indica la strada
D) Lo ascolto volentieri, dice sempre la
cosa giusta
10. Mi sento solo….
A) Non è possibile, Dio è sempre con me
B) Ho fatto qualcosa per cui non ho più
nessuno accanto
C) Non dipende da me
D) Non ho bisogno di nessuno
6. C’è un cataclisma naturale…
A) Non posso farci niente
B) Finché Dio sarà con me non ho nulla da
temere
C) Dio vuole farci capire che stiamo
esagerando
D) Dov’è Dio?
9. Pensando all’universo….
A) Le leggi che lo governano sono rigide, ma
efficaci
B) La perfezione, un dono divino
C) La casualità fa miracoli
D) C’è qualcuno che sta tirando le fila
Punteggi:
A
B
C
D
1
1
3
2
4
AVVENTO 2014
2
2
4
3
1
3
3
4
1
2
4
1
3
2
4
5
4
2
1
3
- 23 -
6
2
4
3
1
7
2
1
4
3
8
1
2
3
4
9
3
4
1
2
10
4
3
2
1
SECONDA DOMENICA
Dai 34 ai 40
Misericordioso: pensi a Dio come buono e
magnanimo, vicino a te in qualsiasi momento,
soprattutto in quelli più difficili. Ti fidi ciecamente
di Lui e ti affidi alla sua infinità bontà.
Dai 18 ai 25
Burattinaio: ciò che ti succede attorno è deciso da
Lui e tu non puoi farci niente. La tua volontà non
ha alcun peso: è già tutto scritto. Ma non è una
scusa per non prendere in mano la tua vita?
Dai 26 ai 33
Arbitro: hai timore di Lui. Pensi che ti giudichi in
ogni momento. Ciò che hai o non hai dipende
dalla tua buona o cattiva condotta. Ma non pensi
che Dio il più delle volte perdoni?
Dai 10 ai 17
Lontano: Per te Dio non c’è o se c’è sta
dormendo. Tutto ciò che capita non dipende da
Lui, ma sei tu o il caso che determinate tutto. Ma
chi ti ha donato la vita?
Impegno
Evidenziare l’ATTO PENITENZIALE oppure fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante l’Eucarestia
domenicale.
Preghiera
Signore, vuoi le mie mani
per passare questa giornata
aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno?
Signore, oggi ti do le mie mani.
Signore vuoi i miei piedi
per passare questa giornata
visitando coloro che hanno bisogno di un amico?
Signore, oggi ti do i miei piedi.
Signore, vuoi la mia voce
per passare questa giornata
parlando con qualche uomo bisognoso di parole d’amore?
Signore, oggi ti do la mia voce.
Signore, vuoi il mio cuore
per passare questa giornata amando ogni uomo
solo perché è un uomo?
Signore, oggi ti do il mio cuore.
(Madre Teresa di Calcutta)
Canti
“Le tue meraviglie”
Ora lascia o Signore
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
La tua presenza ha riempito d’amore
le nostre vite e le nostre giornate.
In te una sola anima
un solo cuore siamo noi
con te la luce risplende
splende più chiara che mai.
Ora lascia o Signore...
La tua presenza ha inondato d’amore
le nostre vite e le nostre giornate.
Fra la tua gente resterai
per sempre vivo in mezzo a noi
fino ai confini del tempo
così ci accompagnerai.
Ora lascia o Signore
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
AVVENTO 2014
"Aprite le porte a Cristo"
Aprite le porte a Cristo!
Non abbiate paura:
spalancate il vostro cuore all’amore di Dio.
Testimone di speranza per chi attende la salvezza,
pellegrino per amore sulle strade del mondo.
Vero padre per i giovani che inviasti per il mondo,
sentinelle del mattino, segno vivo di speranza.
Testimone della fede che annunciasti con la vita,
saldo e forte nella prova confermasti i tuoi fratelli.
Insegnasti ad ogni uomo la bellezza della vita
indicando la famiglia come segno dell’amore.
Portatore della pace ed araldo di giustizia,
ti sei fatto tra le genti nunzio di misericordia.
Nel dolore rivelasti la potenza della Croce.
Guida sempre i tuoi fratelli sulle strade dell’amore.
Nella Madre del Signore ci indicasti una guida,
nella sua intercessione la potenza della grazia.
Padre di misericordia, Figlio nostro Redentore,
Santo Spirito d’Amore, a te, Trinità, sia gloria. Amen
- 24 -
SECONDA DOMENICA
in vista della 2a settimana di Avvento
II DOMENICA DI AVVENTO
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
AVVENTO CON I GIOVANI
Avvento con gli adulti
LUCE DA ASCOLTARE
Introduzione
Partendo dal Vangelo ci siamo soffermati ed abbiamo posto
come scopo di questa attività il riconoscimento del Volto che
Dio ha secondo ognuno di noi.
Inoltre abbiamo voluto affrontare anche la tematica della
preparazione della Via di Cristo, prendendo spunto dalla figura
di Giovanni Battista, e della conversione alla quale questa Via
conduce.
Attività
Racconto breve di una storia che rifletta l’argomento del come si vede Dio, di come ha cambiato l’idea su di
Lui, della conversione.
Proposta: video riguardante due testimonianze di conversione (che sarà lo stesso per tutte e due le età):
http://ondemand.mtv.it/serie-tv/il-testimone/s01/il-testimone-s01e02
Per approfondire la testimonianza di Suor Anna:
http://www.youtube.com/watch?v=GmD49SXmlfU
Altra testimonianza di cui si può usufruire: la Storia di suor Cristina :
http://www.youtube.com/watch?v=kDc-y0Iqc4s
Dopo la visione del filmato
Provocazione:
1. Di cosa consiste il tuo personale cammino per raggiungere Dio?
2. Pensi che la conversione sia un mezzo per arrivare a Dio o uno strumento che Dio usa per farci avvicinare
a Lui?
3. Pensi che il vangelo sia ancora la miglior strada che permette di raggiungere Dio?
4. C’è ancora spazio per Dio nella vita dei giovani? Nella tua?
5. Chi sono i messaggeri che preparano in noi la strada?
6. Quali sono gli strumenti, i modi o i metodi che i messaggeri dovrebbero usare per preparare le strade a
Cristo al giorno d’oggi?
7. Cos’è per te la conversione?
8. Dove vedi con più frequenza il “Volto” di Dio durante la giornata?
9. Qual è il volto di Dio?
Impegno: Fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante l’Eucarestia domenicale
AVVENTO 2014
- 25 -
(v. pag. 24)
Io so che al di là della storia non c’è il nulla ad aspettarmi,
ma ci sei tu, Dio della salvezza.
Io so che al di sopra delle nubi ci sono sempre le stelle
e so anche che verrà il vento a spazzare il cielo
e allora vedrà ancora quelle tue luci
sempre attente a sorridermi.
lo so che al di là delle aspre salite c’è un altopiano,
fiorito e baciato dal sole,
ed ogni passo me lo fa più vicino.
Io so che nonostante i miei peccati
ci sei sempre tu, Signore,
ad aspettarmi per abbracciarmi
e per cantare insieme l’alleluia della salvezza,
da te promessa e in me da te realizzata.
Ed è questa certezza che dà forza al mio cammino
nella ferialità e nella fatica di ogni giorno.
CANTI
1. “Le tue meraviglie”
2. "Aprite le porte a Cristo"
Preghiera
SECONDA DOMENICA
II DOMENICA DI AVVENTO
in vista della 2a settimana di Avvento
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
AVVENTO CON GLI ADULTI
LUCE DA ASCOLTARE
PER L’ANIMATORE
Tema: Duemila anni fa inizia il Vangelo di Gesù
Quando Dio inizia una attività la porta a compimento: il tutto è già compreso nelle primizie, nella creazione,
nella elezione del popolo di Israele, nelle promesse messianiche, nell’incarnazione del figlio. Così il primo
versetto di Marco, “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”, contiene già tutto il mistero. È Gesù la
consolazione, la promessa di cieli nuovi e terra nuova, il Signore della storia, il vangelo - la buona notizia di
Dio per l’uomo.
Obiettivi
- Identificare in Gesù il Cristo e il Figlio di Dio, Signore della storia (cf. Mc 1,2-3).
- Comprendere che “inizio del Vangelo” è una realtà che comincia e continua nella vita, per sempre.
- Rivedere la nostra relazione con Dio alla luce del Vangelo.
Lettura del testo evangelico Mc 1, 1-8 e del commento a pag. 19-20.
Per l’approfondimento: Catechismo degli adulti La verità vi farà liberi nn. 285a, 312, 691.
Struttura dell’incontro
Accoglienza (10 minuti): saluti/conoscenza, preghiera iniziale.
Per entrare in argomento (20 minuti): lettura brano di vita, reazione alle domande, lettura del brano
evangelico.
Per approfondire la Parola (10 minuti): commento al testo a partire da quanto proposto dalla dott.ssa
Marzia Blarasin.
Per ritornare alla vita (15 minuti): a partire anche dai passi del Catechismo degli Adulti suggeriti, reazione
alle domande poste dopo il brano.
Conclusione: preghiera finale.
AVVENTO 2014
- 26 -
SECONDA DOMENICA
in vista della 2a settimana di Avvento
LUCE DA ASCOLTARE
DUEMILA ANNI FA INIZIA IL VANGELO DI GESÙ
Preghiera iniziale
Signore, tu che sei il mio principio,
da’ ad ogni momento
della mia esistenza
il suo senso vero;
fa’ che ogni espressione del mio esistere
dichiari chi sono,
dimostri da dove
sono scaturito
e dove vado.
PER L’INCONTRO
Se sono nato da te, e vengo a te,
quale senso posso avere io senza di te?
E tutto quello che faccio che significato ha,
che importanza ha
se non è in te e per te,
se non è in ordine al fine
per cui tu mi hai creato?
Che io cammini alla tua presenza,
sempre rivolto verso di te.
Che io vada verso l’oriente
e che le tenebre non possano mai oscurare
la luce che tu hai acceso in me.
(A. M. CANOPI, In principio era il Verbo, Ed. Paoline)
Per entrare in argomento...
Non è una donna in fuga. Non è una donna alla ricerca di qualche perché. Non è una donna inquieta.
Marta Candiani, 31 anni, una solida e antica famiglia milanese alle spalle, architetto in uno studio
prestigioso, una bella casa arredata con gusto, è semplicemente una donna che ha fatto una scelta. Ogni
anno riempie il suo zaino e parte, sola, per Calcutta. Per un mese lavora come volontaria in alcuni dei
centri fondati da madre Teresa, aiuta a lavare e a nutrire i moribondi, offre il suo conforto e il suo amore
a bambini abbandonati e denutriti. Poi torna a Milano e questa, a sentire lei, è la parte più difficile.
“È successo tutto in pochi giorni, io stessa non so come. Ero sempre stata una “fan” di madre Teresa,
leggevo molto su di lei, sul suo lavoro. Ma il mio impegno si limitava a quelle letture. Poi, dopo la sua
morte, ho cominciato a chiedermi se non fosse arrivato finalmente il momento di rimboccarmi le maniche.
Non volevo più sentirmi la figlia di papà che parla della fame del mondo a cena, davanti alla tivù. Un giorno
ho telefonato alla casa madre, in India, per chiedere informazioni e la risposta è stata lapidaria: “Se vuoi
aiutarci, vieni da noi”. Tutto qui: non mi hanno chiesto chi fossi, non mi hanno spiegato niente, non mi
hanno parlato di vaccinazioni. Eppure mi è bastato. Ho prenotato il volo, ho comprato una guida Lonely
Planet, ho iniziato a prendere il chinino, ho avvisato i miei genitori e il mio capo. Credevano che fossi
impazzita.”
(Io Donna del 25.9.99, Corriere della sera)
Per riflettere…
- Qual è il nostro atteggiamento rispetto al “nuovo” che inizia attorno a noi?
- È possibile aprirci alle novità?
Lettura del testo evangelico Mc 1,1-8 e approfondimento.
Per ritornare alla vita: cosa mi porto a casa…
- Gesù è per me il lieto annuncio che da un colore nuovo alla mia vita?
- Quali le difficoltà più comuni che oggi si incontrano nell’annunciare il Vangelo?
- Come siamo capaci di annunciare questa storia iniziata duemila anni fa, a partire dalla nostra
famiglia, che è al contempo luogo di accoglienza e di testimonianza del Vangelo?
Preghiera finale
Signore Gesù, Tu sei il Vangelo, Tu vieni nei nostri deserti e ci riveli la buona notizia di Dio Padre all’umanità.
Tu sei l’unico modello di vita! Manda a noi il tuo Spirito perché, meditando la tua parola, viviamo l’impegno
quotidiano della conversione e scopriamo la bellezza della vita secondo il Vangelo! Amen.
AVVENTO 2014
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SECONDA DOMENICA
III DOMENICA DI AVVENTO
LUCE A CUI PREPARARE
LA VIA
COMMENTO AL VANGELO
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Il brano evangelico proposto dalla liturgia è il risultato
della fusione di due diversi testi del vangelo di Giovanni che
hanno per protagonista il Battista. Il primo è tratto dal
prologo e lo presenta come testimone della luce (1,6-8), il
secondo dall’inizio narrativo del vangelo (1,19-28) e in esso
il Battista inizia a rendere effettivamente testimonianza
davanti ai Giudei in favore del Cristo (1,19-28).
Nella prima parte, Giovanni è descritto come un uomo che “venne mandato da Dio”, allo scopo di
rendere testimonianza alla luce, una testimonianza rivolta a tutti con l’intenzione di suscitare l’adesione
di fede.
Nella seconda parte, scopriamo in che modo e a chi Giovanni dà testimonianza e che cosa significa che
Giovanni non è la luce. Inizialmente, i suoi interlocutori lo incalzano perché vogliono capire la sua identità:
“chi sei? Cosa dici di te?”. Giovanni non risponde presentando il suo albero genealogico, ma ribadendo
che lui non è né il Cristo, né il profeta, né Elia.
Le sue risposte rimandano alle attese presenti all’interno del popolo di Israele riguardo il definitivo
intervento salvifico di Dio nella storia, a cui nella Scrittura si fa riferimento anche con l’espressione “ultimi
tempi” (la così detta “attesa escatologica”). Alcuni collegavano tale evento alla comparsa di un Messia di
tipo regale, come realizzazione della promessa che Dio fece a Davide (2Sam 7,8-16): un re che avrebbe
instaurato un regno di pace e di giustizia. Altri attendevano un Messia di tipo profetico, autentico
interprete della Torah, secondo quanto affermato da Mosè in Dt 18,15-18: «Il Signore tuo Dio susciterà
per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto». La manifestazione del
Messia era inoltre legata al ritorno di Elia, che Dio ha trasportato in cielo (2Re 2,11), secondo quanto
affermato in Ml 3,23, «Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del
Signore», alla luce del quale si identifica con Elia il messaggero di cui si parla in Ml 3,1. Il Battista non solo
non si attribuisce il ruolo di Messia, ma neanche la funzione messianica di Elia.
Dopo aver chiarito ciò che lui non è, il Battista svela la sua identità identificandosi con “voce di uno
che grida” nel deserto: immagine tratta da Is 40,1-11. Il brano di Isaia dà inizio alla seconda parte del libro,
in cui il profeta si rivolge al popolo in esilio annunciandogli che è arrivato il tempo della consolazione,
perché il Signore sta per intervenire in suo favore: come un pastore, verrà a radunare il suo gregge
disperso. In questo contesto si alza la voce di uno che grida invitando a preparare la via del Signore, a
rendere dritta la strada. Identificandosi con questa voce, Giovanni non fa altro che annunciare un nuovo
compimento della promessa contenuta nel libro di Isaia.
La nuova domanda rivela che gli interlocutori di Giovanni non hanno dato alcun peso alle sue ultime
parole. Essi, infatti, gli chiedono come mai, se lui non è il Cristo, né il profeta, né Elia, battezza, cioè compie
un’azione escatologica (cf. Ez 36,25-26; Zac 13,1-3)? Giovanni afferma semplicemente che il suo è un
battesimo nell’acqua, ma poi sposta subito l’attenzione su “colui che viene dopo di lui” iniziando a
svolgere il suo compito di rendere testimonianza alla “luce”. Il nuovo personaggio è presentato come uno
che “sta in mezzo a loro”. In greco, il verbo “stare” è al perfetto, un tempo che indica un’azione avvenuta
nel passato i cui effetti perdurano nel presente. Tale scelta si comprendere alla luce di Gv 20, in cui si
afferma che il Risorto “sta in mezzo”. Grazie al verbo al perfetto, le parole del Battista non sono rivolte
solo ai suoi interlocutori, ma vogliono provocare anche noi, perché, oggi, in “mezzo a noi sta” il Risorto.
Giovanni rivela anche che questo personaggio “non è conosciuto”. Anche questa volta il verbo
“conoscere” è nella forma del perfetto: in questo modo, Giovanni non fa riferimento solo ad una
mancanza di conoscenza legata a quel momento preciso in cui parla con i suoi interlocutori e che sarà poi
superata, ma ad una situazione che continua a perdurare nel tempo, anche nel presente di chi legge.
AVVENTO 2014
- 28 -
TERZA DOMENICA
Questa affermazione del Battista dà così inizio a una sfida che percorre tutto il Vangelo e arriva fino a noi:
come “conoscere” questa persona? In 1,31.33, Giovanni stesso afferma che lui non conosceva colui che
doveva essere manifestato a Israele, ma proprio colui che lo ha inviato, il Padre, ha colmato questa sua
mancanza di conoscenza. Dunque, per poter conoscere colui che “viene” dopo il Battista è necessario
mettersi in ascolto del Padre o dei testimoni che hanno ascoltato la sua parola (1,34). Ma questo ascolto
può essere ostacolato dalla pretesa di comprendere chi è Gesù a partire dalle nostre conoscenze, da ciò
che noi pensiamo di conoscere di lui: è questo il rischio in cui incorrono, ad esempio, Nicodemo che arriva
da Gesù affermando: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può
compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui» (3,2); o i Giudei che mormorano contro Gesù
dicendo: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come
dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?» (6,42).
Infine, il Battista rivela qualcosa della sua relazione con quest’uomo: non è degno di sciogliere il laccio
del sandalo di colui che viene dopo di lui, ma non spiega perché (cf. vv.32-34). L’indicazione che Giovanni
battezzava lungo la riva del fiume Giordano non ha semplicemente lo scopo di svelare dove si sta
svolgendo il dialogo, ma rimanda all’AT. In Gs 4,10-24, l’autore descrive quanto il popolo ha vissuto
attraversando il Giordano mettendolo in parallelo con quanto avvenuto quando gli schiavi, fuggiti
dall’Egitto, si trovarono davanti il Mar Rosso. Battezzando con l’acqua del fiume Giordano, Giovanni non
fa altro che evocare la mano potente di Dio che salva il suo popolo.
AVVENTO 2014
- 29 -
TERZA DOMENICA
III DOMENICA DI AVVENTO
in vista della 3a settimana di Avvento
LUCE A CUI PREPARARE LA VIA
Per conoscere il presepe
Si chiede ai bambini di disegnare quello che
vorrebbero fare da grandi. Poi si mescolano i
disegni, si pescano a caso una alla volta: il gruppo deve
indovinare che mestiere è quello disegnato e chi ha fatto
quel disegno. Si passerà allora a dire tutte le caratteristiche
dell’“artista” legate a quella professione (Esempio: Marta ha
disegnato un veterinario perché è quello che vuol fare da
grande. Sarà certamente una brava veterinaria perché le
piacciono gli animali, si ricorda lei di dare da mangiare al pesciolino rosso che ha a casa, le piace guardare
i documentari). Si prosegue quindi il dialogo chiedendo loro: E al tempo di Gesù secondo voi cosa volevano
fare da grande i bambini? Che mestieri c’erano al suo tempo? Come un bambino avrebbe potuto scegliere
un lavoro piuttosto di un altro?
Commento al Vangelo
AVVENTO CON I BAMBINI
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Attività: Giovanni il Battista ha trovato un modo tutto suo per scegliere cosa fare da grande:
diventa “matita nelle mani di Dio” e offre quel che ha per incontrare gli altri. Gli artigiani
presenti nel presepe (pensa al fabbro, al panettiere, al falegname…) ci ricordano che ognuno
con quel che sa fare può essere d’aiuto agli altri. E noi, che siamo grandi più dei piccoli e più
piccoli dei grandi, cosa possiamo fare delle nostre mani per donare un sorriso in questo tempo
di Avvento a chi incontriamo? Santa Ildegarda di Bingen suggeriva di fare dei biscotti capaci di calmare
ogni amarezza del cuore, di rendere la voce serena, di purificare i sensi: ecco quel che possiamo fare noi!
Molte facili ricette si trovano in internet, per esempio: http://www.angiecafiero.it/2014/06/29/a-tavolacon-ildegarda-de-bingen/; segnaliamo anche un originale e interessante libro di ricette: CIUCCI A.-SARTOR
P., In cucina con i santi. Ricette di cielo e terra, San Paolo dove sono presentati i biscotti di Santa Ildegarda
che sono probabilmente gli antenati delle mille varianti dei biscotti speziati tipici dei mercatini natalizi del
nord Europa.
Il bans “Basta poco” racchiude bene quanto vissuto:
https://www.youtube.com/watch?v=v_kYCXgPjiM&list=UUEG8We5JJcSjBUGPdh70-0g
Preghiera che accompagna la consegna dei biscotti da portare a casa
LE MIE MANI
Ho letto che un giorno Madre Teresa era rimasta senza zucchero per i bambini. Un bambino, chissà come, l’ha saputo e a casa
non ha mangiato lo zucchero per tre giorni. Poi si è presentato dalla suora con in mano una bottiglietta dove aveva messo lo
zucchero a cui aveva rinunciato. Era piccolo perché sapeva appena pronunciare il nome di Madre Teresa però è stato grande
perché ha insegnato a tutti che non importa quanto si dà, ma quanto amore si mette nel dare.
Padre, anche io sono piccolo, ma posso essere grande:
mi hai creato con le mani per accarezzare, per costruire, per disegnare…
dammi una mano perché le mie mani ogni giorno con Te
imparino ad incontrare, ad accogliere, ad amare come ha fatto quel bambino.
Si può trasformare in
preghiera dei fedeli quanto si
è fatto durante l’incontro di
catechesi (cfr. pag. 7 ).
I personaggi da aggiungere al
Presepe sono gli artigiani con i loro
attrezzi.
Lo stile dei
fabbri, dei panettieri, dei
falegnami… è…avere MANI
che donano quel che sanno
fare per incontrare gli altri.
Questa
settimana
sarò
accogliente verso tutti, in
particolare
verso
quel
bambino che penso ne abbia
più bisogno.
Impegno per la terza
settimana di Avvento:
AVVENTO 2014
- 30 -
TERZA DOMENICA
in vista della 3a settimana di Avvento
III DOMENICA DI AVVENTO
LUCE A CUI PREPARARE LA VIA
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
AVVENTO CON I RAGAZZI
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Accoglienza
Due parole per iniziare: la scorsa settimana abbiamo
riflettuto su che cosa possiamo cambiare di noi
prestando ascolto alla Luce e con quali risultati. Oggi
prendiamo fiato e…questa Luce la facciamo
conoscere a tutti!
Nella stanza si preparerò la Bibbia aperta posta su un leggio o un cuscino in un luogo ben preciso con
accanto un cero acceso così da diventare il centro dell’attenzione dei ragazzi.
Se nella seconda parte dell’incontro si è scelto di realizzare Due parole per agire, vicino alla Parola si
metterà una scatola di scarpe ben chiusa con dentro una luce accesa (una pila o un lumino). Se nella
seconda parte dell’incontro si è scelto di realizzare Due parole per cantare, allora vicino alla Bibbia si
metterà uno stereo con il relativo cd.
Lettura del brano del Vangelo, secondo le indicazioni date in premessa: Gv 1, 6-8.19-28
Due parole per riflettere: i presenti - adulti e ragazzi - sono invitati a rileggere personalmente il
testo e a individuare passaggi poco chiari; espressioni importanti da condividere; espressioni su
cui non sono d’accordo.
In gruppo poi si raccoglierà quanto emerso in modo tale che ogni ragazzo compili una tabella con
tre colonne in cui riportare: cosa ha colpito lui; cosa ha colpito i suoi amici; cosa può mettere in pratica.
Si può compilare questa tabella su un cartellone e unificare le prime due colonne proposte.
Due parole per agire: un genitore può chiedere ai ragazzi cosa c’è secondo loro dentro la
scatola. Dopo aver ascoltato le risposte dei ragazzi, si aprirà la scatola e si mostrerà la luce
accesa. Si commenterà insieme l’inutilità di una luce dentro una scatola chiusa…e poi la scatola
così com’è non si distingue da una che contiene scarpe…
A questo punto un genitore inviterà ciascun ragazzo a disegnare la sagoma della propria mano
su un foglio colorato e a scriverci su ogni dito: chi sono, che cosa dicono di se stessi, chi è per loro Gesù,
che cosa fanno per Lui in questo tempo di Avvento, il nome di una persona per cui pregano. Poi
ritaglieranno le sagome e le incolleranno nella scatola che risulterà così decorata dai propositi e dalle
preghiere di cristiani che si donano per consolare gli altri. Nel frattempo i genitori avranno ritagliato nel
coperchio della scatola la sagoma di una loro mano (così da permettere alla scatola di diventare una
lampada per la luce che contiene) e proseguiranno l’incontro raccontando la testimonianza Caritas
“L’incontro: chiave per mettersi in relazione con un’umanità dolente…” facendo così emergere altre
concretezze messe in campo in nome della Luce.
Due parole per cantare: La canzone colonna sonora di quest’incontro può essere “Voglio
coraggio” (brano dei The Sun contenuto nell’album Luce del 2012). Il brano parla del
coraggio di dare il proprio contributo per cambiare il mondo. Dopo averlo ascoltato
insieme, un genitore può instaurare un dialogo attorno ad alcuni punti-chiave, come ad esempio quello
qui riportato. “…il futuro non va aspettato. E adesso il momento di dare il meglio a viso aperto questo è
coraggio…”: siamo fortunati perché è arrivato il tempo di giocare la partita e di non stare in panchina!
Mettiamoci ai piedi le scarpe “appese al chiodo” per scendere in campo e dare il meglio di noi! In che
ruolo vuoi giocare? Quali sono le tue qualità, i tuoi talenti, le cose che ti vengono meglio con cui puoi
presentare Gesù agli altri come ha fatto il Battista?
Un altro genitore può poi presentare la testimonianza di Caritas “L’incontro: chiave per mettersi in
relazione con un’umanità dolente…” facendo così emergere altre concretezze messe in campo in nome
della Luce.
Due parole per pregare: La breve introduzione alla Celebrazione Eucaristica o l’augurio per la
comunità che accompagna l’accensione della terza candela della corona di Avvento può
raccogliere parole o frasi del Vangelo che hanno colpito i ragazzi ed essere invito a preparare
la via alla Luce in questa terza settimana di Avvento.
AVVENTO 2014
- 31 -
TERZA DOMENICA
III DOMENICA DI AVVENTO
in vista della 3a settimana di Avvento
LUCE A CUI PREPARARE LA VIA
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
AVVENTO CON GLI ADOLESCENTI
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Attività
1. BOX LIGHT: I ragazzi a turno dovranno rispondere ad
alcune domande (5/6) sulla vita di Giovanni Battista e
contemporaneamente guardare dentro la “box light” che in
caso di risposta positiva si accenderà, mentre in caso di
risposta negativa resterà spenta.
NB. La Box Light è una scatola buia che presenta solo un foro
per poter vedere all’interno. Sarà predisposta nella scatola
una lampadina collegata ad una batteria gestita dall’animatore con un interruttore. (l’idea del Box Light
può essere adattata con una lampada in un ambiente chiuso e buio)
Lo scopo è far capire ai ragazzi che la luce è la verità (risposta corretta), mentre il buio è il peccato (risposta
errata). Al termine dell’attività l’animatore consegnerà ad ogni ragazzo una scheda con il nome e il numero
di lampadine da lui accese/spente.
Domande suggerite:
- Chi era Giovanni Battista?
R: Re/Profeta/Sacerdote (Vocazione)
- Dove viveva?
R: Gerusalemme/ Betlemme/ Deserto (Coraggio)
- Di cosa si nutriva?
R: Foglie/Locuste e miele/ Carne
- Di chi era cugino?
R: Isaia/Isacco/Gesù
- Cosa predicava?
R: Il Vangelo/La conversione/gli Atti degli Apostoli (conversione)
- Com’è morto?
R: In esilio/ decapitato/ di vecchiaia (Coraggio e testimonianza)
- A chi ha reso testimonianza?
R: Gesù/ Erode/Mosè (Testimone)
- Cos’era Gesù per lui?
R: Luce/Amico/Maestro (Chiamata)
2. In seguito il gruppo si confronterà sull’attività svolta tenendo riferimento alle parole tra parentesi.
3. Suggeriamo di concludere l’incontro con la proiezione del video (Voi siete la luce del mondo – vedi link)
con un secondo livello di confronto che riveda gli atteggiamenti vissuti dal Battista proiettati sulla nostra
vita (Essere testimoni della luce/Gesù e portatori di luce/Gesù).
4. Evidenziare l’ATTO PENITENZIALE oppure fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante
l’Eucarestia domenicale
Preghiera
Signore
aiutami a guardare
con sincerità la mia vita
in modo che io possa trovare
quali strade percorrere
per realizzare i miei sogni
e vivere una vita buona
che mi dia gioia
(Giovanni XXIII)
Riferimento
Video: VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO https://www.youtube.com/watch?v=iQ3u93g874s
AVVENTO 2014
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TERZA DOMENICA
in vista della 3a settimana di Avvento
III DOMENICA DI AVVENTO
LUCE A CUI PREPARARE LA VIA
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
AVVENTO CON I GIOVANI
Avvento con gli adulti
Attività
1. INTERVISTA TRIPLA
I ragazzi del gruppo a turno dovranno rispondere ad alcune
domande “secche” (tipo intervista delle Iene). Saranno
individuati
dall’animatore
due
ragazzi
che
rappresenteranno Gesù e Giovanni Battista (manterranno questo ruolo per tutta l’attività e sarà compito
dell’animatore suggerire loro precedentemente le risposte che dovranno dare). Questi insieme ad un
terzo ragazzo dovranno rispondere velocemente alle domande poste dall’animatore.
Domande suggerite:
- Chi sei, come ti chiami?
- Da dove vieni?
- Qual è il tuo colore preferito?
- Qual è il tuo piatto preferito?
- Che cos’è importante per te nella vita?
- A chi credi?
- Credi nel perdono?
- Cos’è per te l’amore?
- Cosa sono i tuoi amici per te?
- Cosa sei disposto a fare per i tuoi amici?
(Suggeriamo di video riprendere l’intervista in modo da poterla riutilizzare per altre attività del gruppo
durante l’anno)
2. Terminata l’intervista i ragazzi sono invitati a confrontarsi sulle risposte date, evidenziando quali,
secondo loro, sono le zone di ombra e luce presenti nella loro vita.
3. Successivamente si può chiedere loro, chi e come (Gesù o Giovanni?) li può aiutare a diventare
“portatori di luce” in quelle che possono essere le zone d’ombra della loro vita.
4. A questo punto dell’attività suggeriamo la visione del video VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO
https://www.youtube.com/watch?v=iQ3u93g874s
5. Fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante l’Eucarestia domenicale.
Preghiera
Dio di trasparenza, aiutami ad essere me stesso,
senza paure e senza alibi.
Dio di verità, liberami dalla menzogna,
dall’ipocrisia e dalla falsità.
Dio di fortezza, concedimi
di preoccuparmi un po’ meno
dell’impressione che do
e un po’ di più della verità da dire.
Dio di comunione, rendimi sincero con tutti
e riconoscente verso chi mi vuole bene.
Dio di luce, aiutami ad essere luce
per i miei amici
e per il mondo intero.
AVVENTO 2014
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TERZA DOMENICA
in vista della 3a settimana di Avvento
III DOMENICA DI AVVENTO
LUCE A CUI PREPARARE LA VIA
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
AVVENTO CON GLI ADULTI
PER L’ANIMATORE
Tema: Testimoni di gioia e di luce
La terza domenica di Avvento ci presenta il tema della gioia (gaudete) sia nell’annuncio messianico del
libro del profeta Isaia, che nella testimonianza di luce di Giovanni Battista. Nel tema annuale del nostro
piano pastorale diocesano “Comunità che annuncia e testimonia” è strategico e fondamentale essere
nutriti dalla gioia dell’incontro con Cristo, viverla, trasmetterla, “se serve anche con le parole” (San
Francesco). Il cristiano non può vivere la fede per sentito dire, ma desidera sempre una rinnovata e viva
relazione con Signore, il Messia, lo Sposo dell’umanità.
Obiettivi
- Prendere consapevolezza di quanto l’incontro con il Signore Gesù sia fonte di gioia.
- Riflettere sull’impegno a essere annunciatori di gioia e testimoni di luce.
Lettura del testo biblico Gv 1,6-8.19-28 e commento a pag. 28-29.
Per l’approfondimento: Catechismo degli Adulti La verità vi farà liberi n. 383.
Struttura dell’incontro
Accoglienza (10 minuti): saluti/conoscenza, preghiera iniziale.
Per entrare in argomento (20 minuti): lettura brano di vita,
reazione alle domande, lettura del brano evangelico.
Per approfondire la Parola (10 minuti): commento al testo a
partire da quanto proposto dalla dott.ssa Marzia Blarasin.
Per ritornare alla vita (15 minuti): a partire anche dai passi del
Catechismo degli Adulti suggeriti, reazione alle domande poste
dopo il brano.
Conclusione: preghiera finale.
AVVENTO 2014
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TERZA DOMENICA
in vista della 3a settimana di Avvento
III DOMENICA DI AVVENTO
LUCE A CUI PREPARARE LA VIA
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
AVVENTO CON GLI ADULTI
Testimoni di gioia e di luce
PER L’INCONTRO
Preghiera iniziale
Vieni, Signore, nella preghiera
della tua chiesa che ti chiama.
Vieni, nel grido dell’oppresso
che domanda giustizia.
Vieni, nella fame del disgraziato
che sta morendo.
Vieni, nello sforzo dell’uomo
verso la città felice.
Vieni, nella decadenza del peccatore
che vuol rivivere.
Vieni, nella parola di coloro
che proclamano la buona notizia.
Vieni, nella carità di coloro
che si prendono cura dei propri fratelli!
Vieni, nella lode
delle anime consacrate.
Vieni, nella verginità di Maria.
Vieni, nel mistero della tua incarnazione.
Vieni, nell’eucaristia in cui annunciamo il tuo ritorno.
Vieni, nel soffio del tuo Spirito santo.
(E. BIANCHI (a cura di), Il libro delle preghiere, ed. Mondadori)
Per entrare in argomento...
La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si
lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con
Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed
opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla
ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri
interessi non vi è più posto per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode
più della dolce gioia del Suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo
rischio permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente della vita.
(FRANCESCO, Evangelii Gaudium, 1)
Per riflettere…
La terza domenica di Avvento ci presenta il tema della gioia (gaudete) sia nell’annuncio messianico del
libro del profeta Isaia, che nella testimonianza di luce di Giovanni Battista.
- Come l’invito alla gioia del Vangelo è entrato nella mia vita?
- Con quali atteggiamenti esprimo tale gioia?
Lettura del testo evangelico Gv 1,6-8.19-28 e approfondimento.
Cosa mi porto a casa…?
- Come posso essere testimone e annunciatore di luce e di gioia nel quotidiano?
- Come l’attesa del Signore che viene può essere motivo di maggior impegno nella nostra realtà?
Preghiera finale
Signore, rendici testimoni di luce, con il nostro comportamento d’amore e di pace.
Tante persone che conosciamo sono per noi come Giovanni Battista: esempi e portatori di luce vera.
Fa’ che li sappiamo scoprire, accogliere, e soprattutto imitare nella nostra vita.
(Ufficio liturgico e centro diocesano famiglia, Diocesi di Firenze)
AVVENTO 2014
- 35 -
TERZA DOMENICA
LUCE DA ACCOGLIERE
IV DOMENICA DI AVVENTO
Il riferimento temporale al “sesto mese” insieme alla presenza
COMMENTO AL VANGELO
dell’angelo Gabriele collegano l’annunciazione a Maria con
Avvento con i bambini
quella a Zaccaria: entrambe appartengono ad unico progetto
Avvento con i ragazzi
divino. Ma lo scenario e la protagonista sono completamente
Avvento con gli adolescenti
diversi. Non più il contesto culturale del tempio, ma Nazaret,
Avvento con i giovani
una insignificante borgata della Galilea, mai citata nell’AT (cf.
Avvento con gli adulti
Gv 1,46). Protagonista è una “vergine”, termine utilizzato per
ben due volte in un solo versetto, “promessa sposa” di un
uomo chiamato Giuseppe, della “casa di Davide”, casato a cui
è legata la promessa divina fatta a re Davide (2Sam 7,8-16). In quanto promessa sposa, la giovane sta
vivendo la prima fase del matrimonio ebraico che prevede che la donna, pur essendo già moglie legittima,
rimanga ancora per un anno con i genitori, senza, quindi, avere rapporti sessuali con il marito. La seconda
fase prevede che la sposa sia condotta nella casa dello sposo per la coabitazione.
Il discorso dell’angelo inizia con un imperativo: “rallegrati”. Nell’Antico Testamento, tale invito è spesso
rivolto alla figlia di Sion, perché gioisca del fatto che il Signore opera in suo favore (Sof 3,14; Gl 2,21; Zc
9,9). Maria è chiamata ad aprirsi alla gioia: è questo il primo atto di fiducia che le è richiesto e che favorirà
l’accoglienza del progetto divino. Il termine greco reso con l’espressione “piena di grazia” è di difficile
traduzione e potrebbe essere tradotto anche con: “colmata e trasformata dalla grazia e dalla benevolenza
divina”. Gabriele svela la vera identità di Maria a lei stessa: ella non è solo una vergine promessa sposa,
ma è colei che Dio ha plasmato e continua a plasmare con il suo amore. All’origine di questa realtà non
c’è la giustizia di Maria, o la sua osservanza della legge: la causa è che “il Signore con te”. Anche questa
affermazione rimanda all’AT dove appare frequentemente nei racconti di vocazione allo scopo di
assicurare la protezione divina a colui che Dio sta chiamando (Es 3,12; Gdc 6,12; Ger 1,8). Nella frase in
greco manca il verbo: in questo modo si proclama che l’impegno di Dio nei confronti di Maria è “da sempre
e per sempre”. La giovane è così inserita tra quelli che Dio chiama per svolgere un incarico in favore del
suo popolo. Il turbamento di Maria è la reazione immediata davanti alle parole appena ascoltate, ma esso
è accompagnato da un dialogo interiore che si sofferma sull’annuncio udito, non su ciò che ha visto.
L’angelo riprende a parlare, invitandola a “non temere”: richiesta strana dal momento che non si dice che
Maria abbia provato paura. Gabriele ha iniziato svelando l’identità della ragazza a partire da ciò che Dio
ha compiuto in lei, “colei che Dio ha colmata e plasmata con la sua grazia”; ora, proprio mentre parla di
paura, per la prima volta la chiama con il suo nome. Forse, in questo modo l’angelo svela qualcosa del
dialogo che si sta svolgendo nell’interiorità della giovane che si trova davanti ad una scelta: guardarsi a
partire dal progetto di Dio, e quindi credere che lei è davvero “colei che Dio ha colmata e plasmata con la
sua grazia”, o da ciò che è, una vergine, promessa sposa, di nome Maria. Ecco allora il senso
dell’imperativo: anche se Maria non ha provato paura davanti alle parole dell’angelo, potrebbe cadere
nella dinamica della paura se cominciasse a guardare a se stessa solo con i suoi occhi. Ed è per questo che
l’angelo rimette Maria in relazione con Dio, ribadendo che, proprio lei, nella sua debolezza, ha “trovato
grazia presso Dio”.
Solo a questo punto, le annuncia il progetto divino. Le sue parole richiamano il testo greco di Is 7,14 («Ecco
la vergine concepirà nel seno e partorirà un figlio, e tu chiamerai il suo nome Emmanuele»), ma cambia il
nome del fanciullo: non più Emmanuele, ma Gesù, che significa “JHWH salva”. Il bambino sarà “grande”
in senso assoluto, perché figlio dell’Altissimo e perché riceve da Dio di compiere le attese messianiche di
Israele. Ma, rispetto a queste attese c’è una novità: nella profezia di Natan al re Davide, il messia è un re
davidico che, per la sua funzione di re che lo pone in una relazione particolare con il Signore, è detto “figlio
di Dio”, mentre, nelle parole dell’angelo, la regalità di Gesù si fonda sul suo essere “figlio dell’Altissimo”.
Davanti a questo annuncio, Maria sposta l’attenzione sulla sua situazione concreta, sul “come” avverrà
quanto rivelato dal momento che lei è vergine. Si coglie qui l’importanza di questo attributo presente fin
AVVENTO 2014
- 36 -
QUARTA DOMENICA
dall’inizio del racconto. Mentre la sterilità e la vecchiaia di Zaccaria ed Elisabetta richiamano esperienze
vissute da altre coppie nell’AT, la verginità di Maria prepara ad una novità: non ci sarà solo una nascita
miracolosa, ma qualcosa di totalmente nuovo, di inaudito.
Le parole dell’angelo mettono in primo piano il protagonista attraverso cui si realizzerà il progetto di Dio
su Maria: lo Spirito generato di vita e rinnovatore. L’immagine dello Spirito che copre Maria con la sua
ombra rimanda a testi AT in cui, per indicare la presenza del Signore in mezzo al suo popolo, si afferma:
«la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la dimora» (Es 40,35.38). La presenza
di Dio aleggia su Maria ricolmandola della sua forza generatrice.
A questo punto, l’angelo offre a Maria un segno, descrivendo la situazione in cui si trova Elisabetta, e
conclude ricordando alla ragazza che nessuna “evento” è impossibile presso Dio: affermazione con cui
desidera suscitare in lei l’assenso della fede.
L’ultima parola spetta a Maria. La ragazza inizia attribuendosi una nuova “identità”, quella di “serva del
Signore”: in questo modo accetta il progetto che Dio ha su di lei entrando tra quei servi del Signore a cui
Dio ha garantito il suo essere sempre con loro. Il suo assenso è ribadito con la richiesta che per lei avvenga
secondo la “parola” che ha appena udito, riconoscendo come vero quanto l’angelo ha detto riguardo la
capacità di Dio di compiere ogni “evento”.
AVVENTO 2014
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QUARTA DOMENICA
IV DOMENICA DI AVVENTO
in vista della 4a settimana di Avvento
LUCE DA ACCOGLIERE
Commento al Vangelo
AVVENTO CON I BAMBINI
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Per conoscere il presepe
Si formano dei cerchi con al massimo 6 bambini che
si tengono per mano. I componenti dei diversi
cerchi cercano di rubarsi i membri a vicenda: per rubarli
bisogna, farli passare sotto il “confine del cerchio” (reso dalla
catena di mani; per catturare la catena può alzarsi e
abbassarsi ma non rompersi). Chi viene “abbracciato”, va con
l'altra squadra e diventa parte della catena di questo.
L'obiettivo è inglobare più avversari possibili. Al termine del gioco (che può essere a tempo o
semplicemente quando un cerchio ha inglobato tutti gli altri) si chiederà ai bambini che cosa hanno
provato nell’essere parte di un gruppo, nel doverlo lasciare per entrare in un altro, se hanno fatto fatica
a lasciare un gruppo per andare in un altro quando venivano presi, se si sono sentiti accolti nel nuovo
gruppo in cui dovevano inserirsi... Si proseguirà domandando quando nella vita di tutti i giorni capita loro
di accogliere qualcuno che arriva all’improvviso o di andare in cerca di qualcuno da portare a casa propria,
se è facile mollare le cose che stanno facendo per andare dove vengono chiamati… Di chi il Vangelo
racconta che è stata pronta a mollare tutto?
Attività: “Eccomi sono la serva del Signore” sono le parole con cui Maria dice il suo bel “Sì!” a
Dio e al Suo progetto su di lei. Lascia in un attimo quello che ha per Qualcuno di più grande.
Eccoci! Anche noi siamo pronti a fare posto a qualcuno nella nostra giornata, nella nostra casa,
alla nostra tavola! La festa del Natale è un momento per stare insieme ai propri cari, per
rivedere persone che da tanto non incontravamo, per giocare con amici e cugini senza fretta.
Un modo interessante e legato al tempo che stiamo vivendo per invitare le persone a casa nostra è di
inviare loro un biglietto (portandolo di persona o per posta) con scritte delle frasi bibliche.
Ciascun bambino penserà allora a un paio di persone che vuole invitare a casa sua e, facendosi aiutare dal
gruppo, sceglierà la frase della Bibbia o scriverà un messaggio da lui rielaborato da mettere nel biglietto
che decorerà poi a piacimento.
Il bans “Aggiungi un posto a tavola” racchiude bene quanto vissuto:
https://www.youtube.com/watch?v=b9PiZQcPh_k
Per il giorno di Natale si può anche imparare il canto “Rallegriamoci” e cantarlo durante la
Santa Messa: https://www.youtube.com/watch?v=kmj3WIGwBuA
Preghiera che accompagna la consegna dei biglietti da portare a casa
UN CUORE CHE PARLA
O Padre donaci:
cuori di dolcezza per calmare chi soffre,
cuori di condivisione
per moltiplicare le buone azioni,
cuori di perdono per far fiorire la pace.
Così, con i nostri cuori,
faremo conoscere che meraviglia è
la venuta di Gesù in mezzo agli uomini!
Impegno per la quarta
settimana di Avvento:
Lo stile di Maria
e di Giuseppe è… avere CUORE
che risponde con un sorridente
“Eccomi!” a chi chiama. Questa
settimana mi farò trovare
pronto da chi mi cerca: dalla
mamma che mi chiama per
apparecchiare la tavola, da mia
sorella che mi cerca per giocare,
dal papà che ha bisogno di aiuto
per portare fuori le immondizie.
Si può trasformare in preghiera dei
fedeli quanto si è fatto
durante l’incontro di
catechesi (cfr. pag. 7).
I personaggi da aggiungere al
Presepe sono Maria e
Giuseppe.
AVVENTO 2014
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QUARTA DOMENICA
in vista della 4a settimana di Avvento
IV DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA ACCOGLIERE
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
AVVENTO CON I RAGAZZI
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
Accoglienza
Due parole per iniziare: abbiamo avuto tempo tre
settimane per vegliare la Luce, per ascoltarla, per
gridarla. Eppure questa Luce non si accontenta: ci
chiede una risposta personale.
Nella stanza si potrà preparare la Bibbia aperta posta su un leggio o un cuscino in un luogo ben preciso
con accanto un cero acceso così da diventare il centro dell’attenzione dei ragazzi.
Se nella seconda parte dell’incontro si è scelto di realizzare Due parole per agire, vicino alla Parola si
metterà un grande cartellone arrotolato, su cui dentro ci sarà stato scritto in grande “Eccomi!”.
Se nella seconda parte dell’incontro si è scelto di realizzare Due parole per cantare, allora vicino alla Bibbia
si metterà uno stereo con il relativo cd.
Lettura del brano del Vangelo, secondo le indicazioni date in premessa: Lc 1,26-38.
Due parole per riflettere: i presenti - adulti e ragazzi - sono invitati a rileggere personalmente il
testo e a individuare: passaggi poco chiari; espressioni importanti da condividere; espressioni su
cui non sono d’accordo.
In gruppo poi si raccoglierà quanto emerso in modo tale che ogni ragazzo compili una tabella
con tre colonne in cui riportare: cosa ha colpito lui; cosa ha colpito i suoi amici; cosa può mettere in pratica.
Si può compilare questa tabella su un cartellone e unificare le prime due colonne proposte.
Due parole per agire: Un genitore srotola il cartellone con la scritta “Eccomi”. Ciascuno è
invitato a riflettere su quella parola che Maria dice all’Angelo con cui diventa casa di Dio. Si
invitano poi i ragazzi a scrivere il proprio nome nel cartellone in modo “artistico” abbinandolo
a una lettera della parola che c’è anche nel loro nome (esempio: MarcO scriverà il suo nome
facendolo terminare con la “O” presente in “EccOmi”; in alternativa lo collegheranno a quello di un
compagno: così Anna con la “A” contenuta in MArco). Legando il nostro nome a quest’“Eccomi!” di Maria,
Le chiediamo di esserci d’esempio e aiuto nell’accogliere Gesù nella nostra casa, nella nostra vita, nel
nostro cuore.
Un genitore può poi presentare ai ragazzi la testimonianza di Caritas Una nuova quotidianità… (la
presentazione può avvenire anche attraverso un ppt o un video costruiti da alcuni ragazzi stessi del gruppo
a cui si è data anticipatamente oppure raccontandola liberamente) facendo emergere le caratteristiche
dell’ “Eccomi!” detto da questi ragazzi.
Due parole per cantare: La canzone colonna sonora di quest’incontro può essere
“Benvenuto” (brano di Laura Pausini contenuto nell’album Inedito del 2011). Il brano è
un invito a riflettere sull’importanza dell’accoglienza. Dopo averlo ascoltato insieme, un
genitore può instaurare un dialogo attorno ai “benvenuto” che più hanno colpito i ragazzi e che diventano
spunto per confrontarsi su che cosa conta di più nell’accoglienza.
Un altro genitore può poi presentare la testimonianza di Caritas Una nuova quotidianità… (contenuta nello
“Speciale Caritas” scaricabile dal sito www.pastoralepn.org) evidenziando le caratteristiche dell’“Eccomi!”
di questi ragazzi.
Due parole per pregare: la breve introduzione alla Celebrazione Eucaristica o l’augurio per la
comunità che accompagna l’accensione della quarta candela della corona di Avvento può
raccogliere parole o frasi del Vangelo che hanno colpito i ragazzi ed essere invito ad accogliere
la Luce in questa quarta settimana di Avvento.
AVVENTO 2014
- 39 -
QUARTA DOMENICA
IV DOMENICA DI AVVENTO
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
AVVENTO CON GLI ADOLESCENTI
Avvento con i giovani
Avvento con gli adulti
in vista della 4a settimana di Avvento
LUCE DA ACCOGLIERE
Obiettivo
Dall’incontro alla missione. Scoprire come poter essere buoni
evangelizzatori: aprendosi alla gioia davanti a ciò che Dio va
facendo nella mia storia e nella storia del mondo; vincendo la
paura scegliendo di non guardarmi con i miei occhi, ma con gli
occhi di Dio e annunciando Gesù come colui che compie le
attese degli uomini.
Attività: Labirinto della fiducia.
Materiale: i ragazzi; le sedie; una sciarpa per coprire gli occhi.
Svolgimento:
1. Usiamo le sedie per formare i corridoi del labirinto.
2. Ad uno dei ragazzi si coprono gli occhi con una sciarpa.
3. Gli altri ragazzi spostano alcune sedie per cambiare i corridoi del labirinto (così il ragazzo con gli occhi
coperti non può fidarsi della sua memoria).
4. Gli educatori dividono gli altri ragazzi in due squadre: la PRIMA degli ingannatori e la SECONDA dei
consiglieri giusti.
5. Il ragazzo con gli occhi coperti fa qualche giro intorno a sé e poi viene introdotto dalla guida nel labirinto.
6. Ascoltando le voci degli amici deve scegliere a quale gruppo dare la sua fiducia.
Il gioco si può ripetere, dando la possibilità ad ogni ragazzo di sperimentarlo.
Impressioni
Gli educatori invitano i ragazzi alla condivisione delle impressioni provate durante il gioco:
- Le difficoltà...
- I motivi della scelta della voce di guida...
- Quando vi siete accorti che stavate sbagliando?
- Che cosa avete provato dopo il primo (secondo, terzo, ...) sbaglio?
- Come vi siete sentiti arrivando all’uscita?
Riflessione sul Vangelo
Dopo la conclusione dell'attività, uno degli educatori legge il brano del Vangelo della quarta domenica di
Avvento, invitando tutti i ragazzi a cercare i vari collegamenti tra il gioco appena svolto e il Vangelo
ascoltato:
- La fiducia nostra e quella di Maria.
- L’obbedienza di Maria alla voce dell’angelo e la nostra obbedienza alla voce della guida.
- La scelta di Maria di seguire la strada indicata dall’angelo e le nostre scelte di ascoltare e di seguire
i consigli degli altri.
- Guardarci con gli occhi di Dio, fidandoci del disegno che Lui ha preparato per noi, così come ha
fatto Maria.
- ecc...
Preghiera
Il salmista ci invita alla lode dicendo che: “È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode”. A
Lui conviene la lode, e una lode adeguata, cioè che sgorga da un cuore aperto a Lui, come da quello di
Maria. Lodare è celebrare la bontà del Signore manifestata nella creazione, incarnazione e redenzione.
Lodare è rivolgersi a Lui pieni di fede, di fiducia, compresi della sua misericordia, della sua giustizia, della
sua provvidenza, della sua volontà di comunione con l'uomo. Il mistero dell’incarnazione ci mostra che Dio
viene incontro all’uomo, lo accompagna con la sua voce e nel Figlio tende la mano verso tutti. Egli non si
compiace dell’autosufficienza di chi crede di salvarsi per la forza dei cavalli o l’abilità dei guerrieri, ma si
compiace di “chi lo teme, chi spera nel suo amore”.
AVVENTO 2014
- 40 -
QUARTA DOMENICA
Formando un cerchio, recitiamo a cori alterni il Salmo 146 (147), mettendo nel posto indicato (N.N.) il
proprio nome, cominciando da chi sta più vicino alla guida dell’incontro:
Salmo 146 (147)
Potenza e bontà del Signore
Alleluia.
È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele;
risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome. (!STOP!)
Guida aggiunge: Il Signore chiama: (N.N.)
Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.
Intonate al Signore un canto di grazie,
sulla cetra cantate inni al nostro Dio.
Egli copre il cielo di nubi,
prepara la pioggia per la terra,
fa germogliare l’erba sui monti,
provvede il cibo al bestiame,
ai piccoli del corvo che gridano.
Non apprezza il vigore del cavallo,
non gradisce la corsa dell’uomo.
Al Signore è gradito chi lo teme,
chi spera nel suo amore.
Alleluia.
Segno dell’impegno
1. Alla fine dell’incontro, ad ogni adolescente viene consegnata una benda con la scritta: “Parla, Signore,
perché il tuo servo Ti ascolta”. Le scritte si possono stampare sui fogli adesivi tipo “etichette” o
semplicemente scritte con un indelebile sullo scotch di carta.
2. Evidenziare l’ATTO PENITENZIALE oppure fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante
l’Eucarestia domenicale.
AVVENTO 2014
- 41 -
QUARTA DOMENICA
IV DOMENICA DI AVVENTO
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
AVVENTO CON I GIOVANI
Avvento con gli adulti
in vista della 4a settimana di Avvento
LUCE DA ACCOGLIERE
Obiettivo
Dall’incontro alla missione. Scoprire come poter essere buoni
evangelizzatori: Aprendosi alla gioia davanti a ciò che Dio va
facendo nella mia storia e nella storia del mondo; vincendo la
paura scegliendo di non guardarmi con i miei occhi, ma con gli
occhi di Dio e annunciando Gesù come colui che compie le
attese degli uomini
Attività: La storia di un uomo caduto in un pozzo per meditare sul mistero dell’incarnazione.
Materiale: proiettore; schermo; computer con collegamento internet; il film:
INGLESE: http://www.youtube.com/watch?v=5WCTltHR-Hg
ITALIANO: http://www.youtube.com/watch?v=wPMWZOCbQE4
Foglio con il testo del lettore per la riflessione:
Un uomo cadde in un pozzo.
Era profondo e non poteva salire.
Un viandante si fermò e gli disse di meditare e purificare la sua mente, fino a quando avesse raggiunto il
nirvana perché in quel modo la sofferenza sarebbe passata.
L'uomo lo fece, ma rimase nella fossa.
Apparve allora un altro uomo e disse che la fossa non esisteva e che nemmeno l'uomo esisteva, che era
tutta una illusione.
L'uomo che non esisteva era in una buca che non esisteva.
Arrivò un altro viandante e gli disse di fare delle opere per purificare il suo karma, e che anche se fosse
morto in una buca si sarebbe potuto reincarnare in qualcosa di meraviglioso.
Un altro uomo affacciandosi gli suggerì di pregare cinque volte al giorno rivolto verso l'oriente e di fare
cinque penitenze.
E che se le avesse fatte, forse, un giorno Dio lo avrebbe liberato.
L'uomo si sforzò di pregare nel migliore dei modi,
ma le sue forze iniziavano ad indebolirsi ed egli...era ancora nella fossa.
Un altro uomo apparve...aveva qualcosa di diverso dagli altri...
Egli chiamò l'uomo che si trovava nella fossa e gli domandò se desiderasse essere liberato.
Quest'uomo allora scese personalmente nel fondo del pozzo, afferrò l'uomo e lo riportò alla luce.
Così l'uomo che si trovava intrappolato nel fondo del pozzo...fu salvato.
Il Signore Gesù ci ha redenti con la sua incarnazione, la sua passione e la sua resurrezione.
Impressioni
Gli educatori invitano i giovani alla condivisione delle loro impressioni provate durante la proiezione del film:
- le difficoltà dell’uomo nel pozzo;
- i vari consiglieri-viandanti;
- la proposta dell’ultimo viandante;
- come vi sentireste in una situazione simile a quella del film?;
- le differenze del comportamento dei consiglieri- viandanti.
Riflessione sul Vangelo
Dopo la condivisione delle impressioni sul film, uno degli educatori legge il brano del Vangelo della quarta
domenica di Avvento, invitando tutti i presenti a cercare i vari collegamenti tra il film appena visto e il
Vangelo ascoltato:
- la prigionia dell’uomo;
- guardarsi con gli occhi di Dio come è stato guardato l’uomo nel pozzo dall’ultimo viandante;
- il mistero dell’incarnazione visto come la discesa di Gesù sulla terra;
- la scelta dell’uomo di essere liberato e la risposta del viandante;
- le nostre scelte di ascoltare e di seguire i consigli degli altri;
- il parlare e il fare...
- così come Dio è intervenuto nella vita di Maria, come è intervenuto nella vita di quest'uomo?;
- come Dio è intervenuto nella vita di ognuno di noi? (indicare un episodio)
AVVENTO 2014
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QUARTA DOMENICA
Preghiera:
Il salmista ci invita alla lode dicendo che: “È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode”.
A Lui conviene la lode, e una lode adeguata, cioè che sgorga da un cuore aperto a Lui, come da quello
di Maria. Lodare è celebrare la bontà del Signore manifestata nella creazione, incarnazione e
redenzione. Lodare è rivolgersi a Lui pieni di fede, di fiducia, compresi della sua misericordia, della sua
giustizia, della sua provvidenza, della sua volontà di comunione con l'uomo. Il mistero
dell’incarnazione ci mostra che Dio viene incontro all’uomo, lo accompagna con la sua voce e nel Figlio
tende la mano verso tutti. Egli non si compiace dell’autosufficienza di chi crede di salvarsi per la forza
dei cavalli o l’abilità dei guerrieri, ma si compiace di “chi lo teme, chi spera nel suo amore”.
Formando un cerchio, recitiamo a cori alterni il Salmo 146 (147), mettendo nel posto indicato (N.N.) il
proprio nome, cominciando da chi sta più vicino alla guida dell’incontro:
Salmo 146 (147)
Potenza e bontà del Signore
Alleluia.
È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele;
risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome. (!STOP!)
Guida aggiunge: Il Signore chiama: (N.N.)
Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.
Intonate al Signore un canto di grazie,
sulla cetra cantate inni al nostro Dio.
Egli copre il cielo di nubi,
prepara la pioggia per la terra,
fa germogliare l’erba sui monti,
provvede il cibo al bestiame,
ai piccoli del corvo che gridano.
Non apprezza il vigore del cavallo,
non gradisce la corsa dell’uomo.
Al Signore è gradito chi lo teme,
chi spera nel suo amore.
Alleluia.
Segno dell’impegno
1. Alla fine dell’incontro, ad ogni giovane viene consegnata una piccola croce preparata con rametti di
albero. Con uno spago viene legata alla croce una stella di cartoncino sulla quale ogni giovane scriverà
il proprio nome.
2. Fare una PREGHIERA dei FEDELI da leggere durante l’Eucarestia domenicale.
AVVENTO 2014
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QUARTA DOMENICA
in vista della 4a settimana di Avvento
IV DOMENICA DI AVVENTO
LUCE DA ACCOGLIERE
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
AVVENTO CON GLI ADULTI
PER L’ANIMATORE
Tema: Gesù “centralità” dell’uomo e della storia
Maria è stata riempita di grazia, di amore da parte di Dio e per
questo viene chiamata dall’angelo a rallegrarsi, a non temere,
a dire un sì generoso alla volontà di Dio. Da sempre la Vergine
è modello per la Chiesa e per tutti i credenti: la sua fede illumini la nostra mente, la sua disponibilità
commuova il nostro cuore, la sua presenza rafforzi i nostri passi, la sua gloria sia anticipo della
realizzazione compiuta che possiamo trovare solo nel suo Figlio Gesù.
Obiettivi
- Rallegrarsi per quanto Dio sta facendo nella mia storia e nella storia del mondo.
- Vincere la paura, scegliendo di non guardarmi con i miei occhi ma con quelli di Dio.
Lettura del testo evangelico Lc 1,26-38 e del commento a pag. 36-37
Per l’approfondimento: Catechismo degli adulti La verità vi farà liberi nn. 299, 312, 313.
Struttura dell’incontro
Accoglienza (10 minuti): saluti/conoscenza, preghiera iniziale.
Per entrare in argomento (20 minuti): lettura brano di vita, reazione alle domande, lettura del brano
evangelico.
Per approfondire la Parola (10 minuti): commento al testo a partire da quanto proposto dalla dott.ssa
Marzia Blarasin.
Per ritornare alla vita (15 minuti): a partire anche dai passi del Catechismo degli Adulti suggeriti, reazione
alle domande poste dopo il brano.
Conclusione: preghiera finale, scambio degli auguri natalizi.
AVVENTO 2014
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QUARTA DOMENICA
in vista della 4a settimana di Avvento
IV DOMENICA DI AVVENTO
Commento al Vangelo
Avvento con i bambini
Avvento con i ragazzi
Avvento con gli adolescenti
Avvento con i giovani
AVVENTO CON GLI ADULTI
LUCE DA ACCOGLIERE
Gesù “centralità” dell’uomo e della storia
PER L’INCONTRO
Preghiera iniziale
Signore, tu mi guardi
e leggi nei miei occhi
ciò che custodisco
nel segreto del cuore;
ogni mio gesto ti è familiare,
lo segui con amorosa premura.
Accompagni il mio lavoro
e il mio tempo libero,
il filo dei miei pensieri
e i miei desideri più nascosti.
Conosci le parole che dico
e i progetti che mi frullano in testa.
La tua è una presenza costante,
uno sguardo
che avvolge la mia vita.
Anche quando vivo
momenti di sofferenza
e mi si oscura
il senso della vita,
è la tua misericordia
che sperimento,
la tua parola illumina
la mia angoscia.
Tu conoscevi i miei pregi
e i miei difetti
prima ancora che io li scoprissi;
conoscevi i miei entusiasmi
e le mie paure
prima ancora che li sperimentassi.
(Salmo 138, Salmi d’oggi)
Per entrare in argomento...
A chi devo quella che oso chiamare fede, adesione a lui, legame con lui, fiducia in lui? Innanzitutto a mia
madre, una donna la cui malattia si è aggravata dopo la mia nascita e l’ha accompagnata fino alla morte,
sopraggiunta otto anni dopo; una donna piena di fede, vissuta per anni nella consapevolezza che la morte
era in agguato per assalirla; una donna che aveva un figlio unico, me, e che sapeva di doverlo lasciare
ancora piccolo. Eppure il Signore l'ho conosciuto grazie a lei che quasi a ogni vespro, quando aveva ancora
le forze, mi portava in chiesa (di fronte a casa, a neanche 20 metri) e, guardandosi intorno, perché non ci
fosse nessuno che potesse vederla, mi accompagnava fino all'altare e con le sue braccia magrissime e
deboli mi spingeva verso il tabernacolo e mi invitava a bussare dicendo: “Gesù sono qui, Gesù sono qui, ti
voglio bene, aiutaci!”. Quante volte questo gesto si è ripetuto! E quando avevo già cinque o sei anni, mi
spiegava: “Presto io non ci sarò più, ma c'è lui, e ci sarà sempre per te”.
Ecco l'inizio della mia conoscenza di Gesù. Certamente mia madre mi parlava di lui, ma non ricordo che
cosa mi dicesse; ricordo solo che mi insegnava a inginocchiarmi ogni sera ai piedi del letto, abituandomi a
“dare del tu” a una presenza invisibile che a poco a poco - pur restando sempre quasi impercettibile,
elusiva - diventava però familiare, quotidiana, continua nella mia vita. La notte della sua morte, mia madre
chiese a chi poi mi ha fatto crescere nella fede, di aiutarmi “a essere cristiano, a crescere bene”, e a mio
padre chiese di “lasciarmi libero di andare in chiesa”. Poi ci lasciò... Il Dio di mia madre diventò il Dio di
coloro che mi aiutarono a crescere come uomo e come cristiano.
(Enzo Bianchi, Priore di Bose)
Per riflettere…
Per i due protagonisti del brano che cosa ha significato la presenza di Gesù nella loro vita?
Lettura del testo evangelico Lc 1,26-38 e approfondimento.
AVVENTO 2014
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QUARTA DOMENICA
Cosa mi porto a casa…
In Gesù Dio ha preso carne umana:
- Che cosa ci rivela su Dio, che cosa ci rivela oggi sull'uomo?
- Che cosa dice a me, uomo d’oggi?
- Come possiamo renderci attenti al messaggio che Dio ci offre continuamente?
Preghiera finale
Benedetta sii tu Maria!
Dio si è innamorato della tua bellezza
e ti ha scelta come Madre del suo Figlio.
Benedetta sii tu Maria!
Il tuo "Sì" ha reso possibile
questo dolce abbassarsi di Dio verso l'uomo.
Il Creatore e la Creatura si sono abbracciati
e da quel momento niente li potrà separare.
Benedetta sii tu Maria!
In te vediamo l'immagine dell'umanità redenta,
che riceve il dono di Dio:
l'uomo riceve l'abbraccio di Dio
e, attraverso il suo “Sì”
rimane per sempre avvolto
da questo abbraccio meraviglioso
che è la vita divina.
Benedetta sii tu Maria!
Aiutami a dire sempre
con te il mio “Sì”,
non solo nelle grandi occasioni,
ma nella realtà della vita quotidiana
dove Cristo è presente.
padri della Chiesa
AVVENTO 2014
- 46 -
QUARTA DOMENICA
LA LUCE PER LA NOSTRA LAMPADA
Veglia penitenziale per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie
Chiesa in penombra
Canto: LUCE DI VERITÀ (“Laudate Dominum.
Canti per la liturgia” n. 413)
Segno di croce e saluto
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO
a cori alterni bambini (b.) - genitori (g.)
b. Vieni Spirito Santo,
tu che santifichi e dai vita:
donaci uno sguardo attento
che sappia capire ed apprezzare
le meraviglie compiute da Dio.
g. Vieni Spirito Santo,
tu che dai luce all’intimo splendore dell’anima:
cancella ogni ombra nascosta
nelle profondità del cuore,
rivelaci la bellezza e l’incanto
che danno forma alla nostra esistenza.
b. Vieni Spirito Santo,
tu che risvegli la vita:
infondi in noi tenerezza e fiducia
perché troviamo un frammento della tua luce
sul volto di ogni creatura.
g. Vieni Spirito Santo,
tu che accendi lo stupore degli occhi:
ravviva i colori della speranza,
inonda del tuo fulgore la storia
e fai sorgere l’orizzonte atteso
che realizza le promesse di pace.
Presidente
Dio onnipotente solo tu ci doni la tua
misericordia, cancelli tutti i nostri peccati e guidi
i nostri passi nel pellegrinaggio verso la vita
eterna. Amen.
Preghiamo.
Il tuo aiuto, o Padre, ci renda perseveranti nel
bene in attesa del Cristo tuo Figlio; quando egli
verrà e busserà alla porta ci trovi vigilanti nella
preghiera, operosi nella carità fraterna ed
esultanti nella lode. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
ATTO PENITENZIALE
Presidente
Apriamo il cuore all’ascolto, la Parola di Dio è luce
per il cammino della vita. Ma talvolta sentiamo i
nostri passi stanchi e incerti: ci copre l’oscurità,
intorno a noi è la notte. Invochiamo guarigione e
misericordia da colui che può purificare i nostri
cuori.
Lettore: Abbiamo occhi e non vediamo, Signore,
con quanta tenerezza ti prendi cura di noi!
Se lo sconforto e l’affanno sviliscono
i nostri doni più luminosi,
se cadiamo nel sonno
che spenge l’entusiasmo e la meraviglia
tu non stancarti di venire in nostro aiuto.
Tutti: Signore, in te è la sorgente della vita:
alla tua luce vediamo la luce!
Let.: Abbiamo occhi e non vediamo, Signore,
il tuo sguardo impresso nel volto dei fratelli!
Se accostiamo distrattamente chi ha bisogno,
i piccoli e i poveri che manifestano la tua presenza,
AVVENTO 2014
se non andiamo oltre i confini di ciò che ci è più
comodo, tu ridesta in noi premura e
compassione.
Signore, in te…
Abbiamo occhi e non vediamo, Signore,
il tuo Regno che avanza nella storia!
Se smarriamo i segni del tuo passaggio
perché preoccupati dalle incertezze della vita,
se ci lasciamo imbrigliare dalla diffidenza
e dalla sfiducia,
tu rendici liberi, aiutaci ad alzarci
e a levare il capo.
Signore, in te…
Dal libro del profeta Isaia (Is 60,19-22)
Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti
illuminerà più lo splendore della luna. Ma il
Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il
tuo splendore. Il tuo sole non tramonterà più né
la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per
te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto.
Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre
avranno in eredità la terra, germogli delle
piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per
mostrare la sua gloria. Il più piccolo diventerà un
migliaio, il più insignificante un’immensa
nazione; io sono il Signore: a suo tempo, lo farò
rapidamente.
SALMO 17,21-30 a cori alterni maschi-femmine
Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato come un empio il mio Dio.
I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
Il Signore mi ha ripagato secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani
davanti ai suoi occhi.
- 47 - VEGLIA PENITENZIALE PER BAMBINI-RAGAZZI-FAMIGLIE
- Sono capace di collaborare con Dio per portare
luce negli ambienti che quotidianamente
frequento?
- La mia parola è sempre luce edificante?
- Come cerco di vivere la fede?
-…
Con l'uomo buono tu sei buono,
con l'uomo integro tu sei integro,
con l'uomo puro tu sei puro,
e dal perverso tu non ti fai ingannare.
Perché tu salvi il popolo dei poveri,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
CONFESSIONI INDIVIDUALI
Signore, tu dai luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi getterò nella mischia,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
(un sottofondo musicale è preferibile al canto)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,33-36)
Nessuno accende una lampada e poi la mette in
un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul
candelabro, perché chi entra veda la luce. La
lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo
occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è
luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è
tenebroso. Bada dunque che la luce che è in te
non sia tenebra. Se dunque il tuo corpo è tutto
luminoso, senza avere alcuna parte nelle
tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la
lampada ti illumina con il suo fulgore".
SEGNO
Una famiglia si reca ai piedi dell’altare, dove è
stata posta una lanterna sufficientemente
grande, e accende il lumino da porre all’interno.
ESAME DI COSCIENZA per i bambini
- Sono capace di cogliere i segni, le cose belle e le
persone buone che il Signore mette attorno a
me?
- Negli ambienti quotidiani
(scuola, famiglia, palestra,
oratorio…) sono in grado di
essere luce per gli altri
aiutandoli, rispettandoli,
volendo bene a tutti?
- Lascio che la luce di Gesù entri nella mia vita e
mi faccia compiere cose belle?
- La mia preghiera è una lista di sole richieste o è
anche lode e ringraziamento?
- Riesco a portare gioia a chi mi sta accanto con
belle parole e azioni positive?
-…
ESAME DI COSCIENZA per i genitori
- Riesco ad essere luce per mia moglie/marito
aiutandola/o ad essere santa/o?
- Il mio rapporto con i figli viene illuminato dalla
luce della fede?
AVVENTO 2014
Terminata la confessione personale, ognuno
riceverà dal confessore un piccolo cero che andrà
ad accendere alla lampada posta ai piedi
dell’altare e che terrà acceso fino al termine della
celebrazione. Il lumino verrà poi portato a casa e
posizionato vicino al presepe come segno
dell’avvenuta riconciliazione e potrà essere
acceso la notte di Natale per indicare la strada a
Gesù che viene.
(la chiesa, terminate le confessioni individuali,
viene completamene illuminata)
INTERCESSIONI
Assemblea: Dio fedele, ascolta la nostra preghiera.
- Signore, vieni e visita con la tua luce chi si sente
smarrito e afflitto: possa ritrovare fiducia e
camminare nella vita custodito dalla tua
provvidenza, preghiamo.
- Signore, vieni e visita con la tua luce chi vive un
tempo di tristezza e di scoraggiamento: scopra
nella tua parola una chiamata a riscoprire i
propri doni e la propria bellezza interiore,
preghiamo.
- Signore, vieni e visita con la tua luce il nostro
mondo ferito dalla guerra e dalla violenza: le
tenebre dell’odio siano vinte da gesti di
riconciliazione e di pace, preghiamo.
- Signore, vieni e visita con la tua luce le famiglie
in cui si sono spente l’armonia e la concordia:
possano avere ancora la capacità di osare il
dialogo e la comunicazione d’amore,
preghiamo.
Padre nostro…
PREGHIERA CONCLUSIVA E BENEDIZIONE
Presidente
Sorga in noi, Dio onnipotente, lo splendore della
tua gloria, Cristo tuo unico Figlio; la sua venuta
vinca le tenebre del male e ci riveli al mondo
come figli della luce. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. AMEN
Canto: GRANDI COSE (“Laudate Dominum. Canti
per la liturgia” n.412)
- 48 - VEGLIA PENITENZIALE PER BAMBINI-RAGAZZI-FAMIGLIE
TU SEI LA LUCE NELLE NOSTRE MANI
Veglia penitenziale per adolescenti e giovani
Canto (preferibilmente allo Spirito Santo)
Cel.: Il Signore sia con voi.
Tutti: E con il tuo Spirito.
Cel.: Dal Vangelo secondo Giovanni.
Tutti: Gloria a te o Signore.
Cel.: Nel nome del Padre…
Tutti: Amen.
Cel.: Il Signore, che nella sua infinita
misericordia ci rigenera nella libertà dei figli, sia
con tutti voi.
Tutti: E con il tuo Spirito.
Guida: L’Avvento è un tempo in cui siamo guidati
ad attendere il Signore. Siamo invitati a vegliare,
a convertirci e ad accogliere. In questa
celebrazione alcuni segni ci aiuteranno a
riflettere sulla nostra vita e ad interrogarci sul
significato dell’Incarnazione del Signore, per
aprire il nostro cuore a Lui.
Cel. Signore, nostro Dio, ci hai riuniti qui stasera.
Dona a ciascuno di noi qualcosa del tuo Spirito,
buono e santo, così che possiamo capire te e noi
stessi, capirci gli uni gli altri sempre meglio e
camminare sulla strada insieme a Te. Per questo
ora ti invochiamo affinché scenda su di noi il tuo
Spirito.
Tutti: Amen.
Guida: Recitiamo insieme, a cori alterni, la
seguente preghiera allo Spirito Santo.
Vieni Spirito Santo, tu che santifichi e dai vita:
donaci uno sguardo vigilante che sappia
discernere e penetrare le meraviglie
compiute da Dio.
Vieni Spirito Santo, tu che dai luce
all’intimo splendore dell’anima: dissipa
ogni ombra nascosta nelle profondità del
cuore, rivelaci la bellezza e l’incanto che
danno forma alla nostra esistenza.
Vieni Spirito Santo, tu che penetri gli abissi e
risvegli la vita: infondi in noi tenerezza e
fiducia perché scorgiamo un frammento del
tuo chiarore sul volto di ogni creatura.
Vieni Spirito Santo, tu che accendi lo
stupore degli occhi: ravviva i colori della
speranza, inonda del tuo fulgore la storia
e fai sorgere l’orizzonte atteso che
realizza le promesse di pace.
Canto: Alleluia, alleluia … (2 v.)
Questa tua parola non avrà mai fine ha varcato i
cieli e porterà il suo frutto. (2 v.) Alleluia …
AVVENTO 2014
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(Gv 1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era
presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato
fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato
fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre e le tenebre non
l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il
suo nome era Giovanni. Egli venne come
testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era
lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla
luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che
illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è
stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non
lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non
lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di
diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo
nome, i quali, non da sangue né da volere di
carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati
generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in
mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua
gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene
dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: “Era di
lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è
avanti a me, perché era prima di me”. Dalla sua
pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su
grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di
Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di
Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio
unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui
che lo ha rivelato.
Parola del Signore
Tutti: Lode a te o Cristo.
Alleluia
Breve omelia
VEGLIA PENITENZIALE PER ADOLESCENTI E GIOVANI
Esame di coscienza
Cel.: Siamo abitati da molte pesantezze che ci
ostacolano nel cammino della fede. Vorremmo
liberarcene, ma le nostre forze non sono
sufficienti. Invochiamo guarigione e misericordia
da colui che può purificare i nostri cuori.
Let.: Abbiamo mani deboli e stanche, Signore,
quando lasciamo offuscarsi la tua luce dentro di
noi: è allora che perdiamo l’entusiasmo e la
serenità per attingere al nostro vero splendore, e
far fruttare la ricchezza interiore che ci hai dato.
Tutti: Perdonaci, e dona a noi la tua luce.
Let.: Abbiamo mani deboli e stanche, Signore,
quando contiamo soltanto sulle nostre forze: è
allora che i nostri progetti si rivelano
inconsistenti, le nostre attese si dissolvono,
consumate dalla nostra presunzione e dalla
nostra superbia.
Tutti: Perdonaci, e dona a noi la tua luce.
Let.: Abbiamo mani deboli e stanche, Signore,
quando operiamo solo per i nostri interessi:
niente di ciò che compiamo ci appaga e ci
realizza, ci attanaglia la delusione di aver faticato
invano nell’illusione di una felicità effimera che
non mette radici nel cuore.
Tutti: Perdonaci, e dona a noi la tua luce.
Cel.: Confessiamo i nostri peccati davanti a Dio, e
chiediamogli perdono dicendo…
Tutti: Confesso a Dio onnipotente…
Guida: Possiamo ora accostarci al Sacramento
della Riconciliazione. Al termine della
confessione, il sacerdote consegnerà ad ognuno
un piccolo lumino, segno della luce che il Signore,
con il suo perdono, riaccende in noi. La
accenderemo, e la poseremo ai piedi dell’altare.
Confessioni individuali
(Durante le confessioni saranno proposte alcune preghiere
intervallate da canti e da momenti di silenzio)
Canto
Let1: Voglio partecipare per capire il posto che mi
spetta nella creazione; per amare gli altri, a
qualsiasi prezzo e malgrado tutto; per creare
insieme, aldilà di ciò che si tocca e si vede; per
sperare insieme oltre ogni speranza;
Let2: per servire insieme senza vantare privilegi;
per andare avanti insieme, senza nostalgia, e con
gli occhi aperti al domani; per testimoniare
insieme Qualcuno che ci supera e ci precede; per
pregare insieme il Padre comune che sta nei cieli
e nel cuore di tutti;
Let1: per giocare insieme nella varietà delle cose
che ci sono donate; per gioire nel cogliere la
poesia della natura e della vita che cresce; per
condividere il calvario di tutti; per accogliere ogni
volto come un sacramento; per ascoltare ogni
voce che è vibrazione del Mistero; per discutere,
AVVENTO 2014
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nel rispetto di ognuno e imparare il tanto che non
so; per conoscere il segreto di tutte le cose;
Let2: per sopravvivere ad un tempo privo di
valori e che crea indifferenza; per donare il
meglio di me e per ricevere il meglio degli altri,
così che il mondo, che un giorno lascerò, sia
migliore di quello che ho trovato.
Let1: Dammi forza, o Signore, di uscire ogni
giorno dal mio guscio, per essere presente ove si
crea la vita, si realizza l’amore;
Let2: Dove si costruisce la strada della libertà, si
lotta per la giustizia, si fa splendere un briciolo di
verità, si allargano le stanze della speranza per un
mondo unito come te Dio, Uno e Trino.
Tutti: Amen.
Canto
Litanie cristologiche
Let.: Ad ogni invocazione rispondiamo: Vieni nei
nostri cuori.
Cristo, figlio del Dio vivente…
Cristo, mandato dal Padre…
Cristo, fatto uomo per noi…
Cristo, nato da una vergine…
Cristo, salvatore di tutti i popoli…
Cristo, rinnovatore del mondo…
Cristo, rivelatore del Padre…
Cristo, immagine vera di Dio …
Cristo, accolto dai poveri ed umili…
Cristo, adorato dai magi …
Cristo, inserito nella storia di Israele…
Cristo, inserito nella nostra storia…
Cristo, dono dell’amore di Dio…
Cristo, presente prima del mondo…
Cristo, vero Dio e vero uomo …
Cristo, punto di incontro con Dio…
Cristo, centro e fine della storia…
Cristo, iniziatore del Regno…
Cristo, portatore di speranza…
Cel.: Ora ci rivolgiamo a Dio con la preghiera che
Gesù ci ha insegnato
Tutti: Padre nostro…
Guida: Dopo la benedizione finale siamo invitati
a riprendere il lumino ai piedi dell’altare, simbolo
della luce ritrovata da diffondere lungo il nostro
cammino quotidiano, per portarla a casa e
deporla vicino al presepio.
Cel.: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre
e Figlio e Spirito Santo scenda su di voi e con voi
rimanga sempre.
Tutti: Amen.
Cel.: Il Signore vi ha perdonato. Andate in pace e
camminate sulla via dei suoi comandamenti.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio.
Canto finale (possibilmente sulla luce)
VEGLIA PENITENZIALE PER ADOLESCENTI E GIOVANI
RENDERE TESTIMONIANZA ALLA LUCE
Veglia penitenziale per adulti
Introduzione: Gesù è la luce che vince le nostre
tenebre e ci chiama a portare questa luce agli
altri.
Cel.: La grazia, la misericordia e la pace di Dio
nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo
siano con tutti voi.
Tutti: E con il tuo Spirito.
Breve ritornello di preghiera
Invocazione dello Spirito Santo
1° coro Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
2° coro Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
1° coro Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
2° coro Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
1° coro O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli
2° coro Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
1° coro Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
2° coro Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
1° coro Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
2° coro Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
1. Importanza della luce
Quanto è importante la luce nella nostra vita! La
luce è vita, la luce fa crescere, ci scalda, ci fa
compagnia, ci dà sicurezza…
Tutti abbiamo fatto anche l’esperienza del buio,
di un luogo senza luce. Anche la nostra fede è
luce, è un cammino di luce. Questa luce però non
sempre resta accesa, ci capita di spegnerla e di
vivere nel buio; è l’esperienza del peccato. Il
peccato è spegnere la luce che c’è dentro di noi
(se possibile spegnere le luci della chiesa,
in modo da fare l’esperienza del buio)
2. Gesù è la nostra luce
Nel buio ci rendiamo conto
di quanto sia preziosa la
luce e lo è anche per il
nostro cammino di credenti.
Sappiamo che la nostra luce
è Gesù: “io sono la luce del
mondo”.
(si esegue un canto di preghiera
e contemporaneamente si
accendono le candele della
corona di Avvento)
Cel.: Cristo, nostra luce!
Tutti: Rendiamo grazie a Dio.
Canto di acclamazione al Vangelo
AVVENTO 2014
Dal vangelo di Matteo
(5,13-16)
Voi siete il sale della terra; ma se il
sale perde il sapore, con che cosa lo
si renderà salato? A null'altro serve che ad essere
gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare
nascosta una città che sta sopra un monte, né si
accende una lampada per metterla sotto il
moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti
quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra
luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre
opere buone e rendano gloria al Padre vostro che
è nei cieli.
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VEGLIA PENITENZIALE PER ADULTI
Cel.: Questa candela, segno di Cristo, ora illumina
la nostra notte. Se ci uniamo a Lui, anche noi
saremo luce per il mondo.
La luce di questa candela è la luce della speranza,
dell’attesa che ha guidato il popolo lungo i secoli.
È la luce che illumina anche ogni uomo; anche se
debole, flebile, nessuno la può spegnere. Non
possiamo temere nulla con la sua luce, possiamo
camminare sicuri che illuminerà ogni nostro
passo: “lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino”. È la luce che ha vinto.
3. Testimoniare la luce di Gesù
“Voi siete la luce del mondo… Non si accende una
lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la
si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti
quelli che sono in casa”.
Questa luce di Gesù ci è stata consegnata già nel
giorno del battesimo, e ci viene ri-offerta ogni
giorno della nostra vita. Ne siamo responsabili.
La luce di Gesù che noi portiamo è un piccolo
segno di speranza e conforto nel buio di tante
persone.
Preghiera finale
Signore, nostro Padre,
tu ci hai strappati all'oscurità
di una vita senza senso
e ci hai reso figli e figlie della luce.
Ci hai fatti crescere
al calore benefico della tua Parola,
ci hai donato le risorse necessarie
per non soccombere alla tentazione.
Ma noi restiamo deboli e fragili.
La nostra fiamma vacilla
e minaccia di spegnersi
al più piccolo soffio di vento.
Come potremo affrontare
le grandi tempeste della vita?
Come potremo restare fedeli
in questi tempi così complessi e difficili?
Donaci il tuo fuoco, Signore,
e fa’ che restiamo ardenti per sempre!
Amen
Benedizione finale
Gesto concreto
Si va vicino alla corona di Avvento e ciascuno
accende un lumino.
Durante il tempo di Avvento si può suggerire alle
persone di collocare una candela in un posto
visibile della casa. È il segno della presenza di
Gesù in mezzo a noi e dell’impegno a non
nascondere questa luce.
AVVENTO 2014
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VEGLIA PENITENZIALE PER ADULTI
AVVENTO E NATALE NELL’ANNO LITURGICO
AVVENTO
Ogni anno il tempo liturgico dell’Avvento, costituito da quattro domeniche, ci rende attenti
ai segni che annunciano una venuta, che ancora una volta indicano la presenza del Signore nella
nostra storia umana. Pur conservando una sua unità, come emerge dai testi liturgici e soprattutto
dalla lettura quasi quotidiana del profeta Isaia, questo tempo liturgico è praticamente formato da
due periodi:
- dalla prima Domenica di Avvento al 16 dicembre è posto in maggiore evidenza l’Avvento
escatologico e orienta gli animi all’attesa della venuta gloriosa di Cristo;
- dal 17 al 24 dicembre sia nella Messa, sia nella Liturgia delle Ore, tutti i testi sono indirizzati
più direttamente alla preparazione del Natale.
Nelle domeniche di Avvento non si dice il Gloria e il colore liturgico è il viola; nella terza domenica
d’Avvento, detta “Gaudete”, si può usare il colore rosaceo.
In questo tempo liturgico trova posto la festa dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria
celebrata l’8 Dicembre, in cui il colore liturgico è il bianco.
NATALE
Il Tempo di Natale parte dal 25 dicembre: Natale, che è la festa emergente, e comprende
l’ottava (il 1° gennaio) e le feste di manifestazione (l’Epifania e il Battesimo di Gesù).
Con il Tempo di Natale si vuole commemorare l’apparizione nel mondo del Figlio di Dio, Gesù,
l’incarnazione del Verbo. È un tempo per riflettere sul mistero di Dio che si è fatto uomo, del Dio
che si è fatto bambino. Si riflette di conseguenza, anche sulla dignità dell’uomo, immagine di Dio,
sulla solidarietà tra gli uomini e sul senso profondo della carità. Si fa particolarmente attenzione agli
ultimi e a quanti ancora oggi vivono nella povertà.
Il tempo di Natale comincia con i Vespri del 24 dicembre; dopo il Natale si festeggia la Santa Famiglia
e si ricordano anche il primo martire, santo Stefano (26 dicembre), san Giovanni evangelista (27
dicembre) e i santi innocenti (28 dicembre); il primo giorno dell’anno è dedicato a Maria, Madre di
Dio.
Questo tempo liturgico termina con il Battesimo del Signore, prima domenica dopo l’Epifania.
Il colore liturgico è il bianco.
Anche se di minore importanza simbolico-formativa rispetto al ciclo della Pasqua, questo
tempo liturgico esprime alcuni valori indispensabili per la vita ecclesiale: Avvento-Natale-Epifania ci
ricordano la dimensione storica della salvezza. Dio agisce nei fatti della storia dando a essi un
indirizzo salvifico. Conseguentemente si pone anche in evidenza l’attesa operosa per disporsi al
dono della salvezza; l’incontro con il Signore che entra nella nostra vita; la manifestazione attiva di
ciò che il Signore compie in noi perché diventi dono per gli altri.
ALCUNE INDICAZIONI E SUGGERIMENTI
- L’addobbo del presbiterio nel Tempo di Avvento sia sobrio ed essenziale come si conviene a un
clima di preparazione e di attesa; almeno fino alla liturgia della Parola della quarta domenica,
quando viene dato l’annuncio della prossima nascita del Figlio di Dio.
- La scelta dei canti è bene sia fatta per tempo e curata. Anch’essi possono costituire un segno forte
che arricchisce di tono, di colore e di calore l’insieme del messaggio e che caratterizza tutto il
periodo.
AVVENTO 2014
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INDICAZIONI LITURGICHE
- La «corona» dell’Avvento nella sua semplicità e immediatezza (si veda la proposta di farla
verticalmente presentata alla pagina 6) evidenzia le varie domeniche come vere tappe di
preparazione alla solennità del Natale. I quattro ceri saranno accesi successivamente, scegliendo
un momento particolarmente significativo della celebrazione (per es. prima della proclamazione
del vangelo).
- La preparazione del presepe potrebbe essere ultimata in modo che al termine della messa della
quarta domenica vi si collochino la statua di Maria e di Giuseppe; mentre quella del bambino
Gesù sarà portata processionalmente durante il canto del Gloria, nella messa della Notte santa.
PER LA CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA
-
In Avvento non si canta il Gloria, questo permette di valorizzare maggiormente il momento
dell’atto penitenziale. Nella seconda domenica, quando si parla del battesimo di Giovanni,
un’opportuna variante può essere costituita dal rito dell’aspersione con l’acqua benedetta.
-
L’uso di un ritornello facile e immediatamente memorizzabile per il salmo responsoriale,
comune a tutte le domeniche di questo periodo, contribuirà a caratterizzare con una frase
incisiva - e la musica aiuta a renderla ancora più tale - un aspetto importante della liturgia
della Parola.
-
L’acclamazione - anch’essa possibilmente in canto - dopo la consacrazione sarà quella in cui
i fedeli «nell’attesa della sua venuta» proclamano la propria fede nel Cristo morto e risorto.
-
Sarà opportuno richiamare il significato della processione durante la comunione: segno
tangibile del popolo di Dio pellegrino sì nelle realtà del mondo, ma ben orientato verso la
meta.
-
L’uso della benedizione solenne alla fine della messa costituirà un’ulteriore occasione per
sottolineare ancora il tema della domenica, prima di invitare i fedeli a glorificare il Signore
con la propria vita, con il saluto di congedo.
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INDICAZIONI LITURGICHE
Questionario di valutazione
Questo sussidio per l’Avvento 2014 è il frutto di un lavoro sinergico tra i diversi uffici del settore
pastorale della Diocesi di Concordia-Pordenone.
La proposta prevede di attivarsi nei confronti di più destinatari (bambini, ragazzi, adolescenti,
giovani e adulti) per tutto il tempo di Avvento.
Al fine di proseguire il cammino insieme e in questa direzione in modo proficuo è altresì importante
conoscere come tale materiale sia stato utilizzato nelle diverse realtà parrocchiali.
Invitiamo i sacerdoti e gli operatori pastorali a completare la scheda qui riportata consegnandola al
Vicario per la Pastorale ([email protected]) al termine del percorso.
Grazie per la preziosa collaborazione!
Hai trovato interessante il materiale di introduzione al sussidio, le attenzioni per i destinatari e le
indicazioni liturgiche alla fine?
( ) Molto
( ) Abbastanza
( ) Poco
Nella tua parrocchia è stata realizzata la proposta dedicata ai bambini dai 6 ai 10 anni e alle loro
famiglie?
( ) sì
( ) no
perché _________________________________________________________________________
Osservazioni circa la proposta e il materiale fornito _____________________________________
_______________________________________________________________________________
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Nella tua parrocchia è stata realizzata la proposta dei “centri di ascolto in famiglia per ragazzi (1114 anni)”?
( ) sì
( ) no
perché _________________________________________________________________________
Osservazioni circa la proposta e il materiale fornito _____________________________________
_______________________________________________________________________________
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Nella tua parrocchia è stata realizzata la proposta degli incontri per adolescenti?
( ) sì ( ) no
perché _________________________________________________________________________
Osservazioni circa la proposta e il materiale fornito _____________________________________
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Nella tua parrocchia è stata realizzata la proposta degli incontri per i giovani?
( ) sì ( ) no
perché _________________________________________________________________________
Osservazioni circa la proposta e il materiale fornito _____________________________________
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Nella tua parrocchia è stata realizzata la proposta degli incontri per gli adulti?
( ) sì ( ) no
perché _________________________________________________________________________
Osservazioni circa la proposta e il materiale fornito _____________________________________
_______________________________________________________________________________
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Nella tua parrocchia è stata realizzata la proposta “The little angels”?
( ) sì ( ) no
perché _________________________________________________________________________
Osservazioni circa la proposta e il materiale fornito _____________________________________
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QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE