la famiglia nel nostro tempo tra speranze e paure

Transcript

la famiglia nel nostro tempo tra speranze e paure
6° RADUNO
DELLE FAMIGLIE NUMEROSE DELLA CALABRIA
************************************
INCONTRO - DIBATTITO
SU
LA FAMIGLIA
NEL NOSTRO TEMPO
TRA SPERANZE E PAURE
Relazione del Dr. Rocco Artuso e Caterina Monorchio
Famiglia coordinatrice regionale
Associazione Nazionale Famiglie Numerose
per la Calabria
*********************************
DOMENICA 21/07/2013
MUSEO DI PALEONTOLOGIA E SCIENZE NATURALI
BOVA (RC)
Famiglie numerose, famiglie generose
1
patrimonio della società
Buon pomeriggio a tutti. Vi ringrazio di avermi invitato.
Sono Rocco Artuso e sono sposato con Caterina Monorchio da trentacinque anni. Abbiamo
sei figli con età che va dai ventitrè ai trentatrè anni e siamo i coordinatori, per la Calabria,
dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (ANFN).
Come è nata la nostra Associazione ? Due padri di famiglia numerosa si incontrano
casualmente in un supermercato, si scambiano qualche parola, guardando un’aragosta e il relativo
cartello con il prezzo, nasce un’idea: associarsi e proporsi alle amministrazioni pubbliche come
realtà dell’istituzione più antica, la famiglia. Appare la necessità di darsi un atto costitutivo, uno
statuto, una carta dei valori a cui convergono tante altre famiglie. E‘ il 2004.
l’Associazione in Calabria arriva alla fine del 2006 e oggi siamo in duecentotrenta famiglie
associate prevalentemente nella città e nella provincia di Reggio Calabria ma ci stiamo
organizzando anche nelle altre provincie dove abbiamo contatti con iscritti e famiglie amiche.
La nostra associazione accoglie famiglie eterosessuali, formate da padri madri e figli, purché
unite da un vincolo sia esso giuridico o religioso, di qualunque fede religiosa o semplicemente
legate da vincolo civile. E’ indispensabile, quindi, che vi sia un legame tra i componenti della
famiglia che chiede di essere iscritta con assunzione di diritti ed obblighi verso la società. Per chi
non ha queste caratteristiche vi saranno altre realtà associative di altro tipo. La nostra è
un’Associazione giovane che, ormai, conta oltre cinquemila famiglie su scala nazionale a cui
aderiscono nuclei familiari uniti da vincolo religioso o civile con almeno quattro figli oppure tre
figli ed un nonno, due figli e due nonni o altre persone a carico per un totale di, almeno, sei
componenti. L'Associazione accoglie comunque, come sostenitori, anche quelle famiglie con meno
di sei componenti che si riconoscano nei principi espressi nello Statuto e nella Carta dei Valori.
L’ANFN è presente nella provincia reggina da qualche anno ed ha registrato un rapido
sviluppo. Solo nell’ultimo anno ci siamo più che raddoppiati. Oggi siamo riconosciuti come APS
(Associazione di Promozione Sociale)Perché quest’associazione in Calabria? Perché il tema della famiglia è tema centrale di
ogni società. La famiglia è il vero grande protagonista della storia, di ogni storia e di ogni crescita.
La famiglia è nata prima dello stato italiano, prima dell’islàm, prima della chiesa e
dell’ebraismo. E’ nata quando Dio volle dare un aiuto all’uomo. Lì si impara ad amare, a patire, a
portare i pesi quotidiani e, quando si ammala perché non aiutata nella sua grande missione
educante, lì si impara anche ad odiare e a vivere una vita di rivalsa. La nostra Associazione
intende aiutare le famiglie, in particolare quelle numerose, a ritrovare se stesse. Perché crediamo
che la generosità di chi ha una famiglia numerosa, di chi ha trasmesso la vita donandosi e
consumandosi, sia un valore non solo per se stessi ma per l’intera società, un valore che ha bisogno
di essere mostrato e visibilizzato perché è un qualcosa che dà speranza e suscita interrogativi in un
mondo che, spesso, tratta la vita come fosse un problema da addormentare o da evitare. Riunire
queste famiglie particolarmente numerose, con le loro ansie, le loro problematiche e le loro
difficoltà, a volte anche di natura economica, e metterle insieme in un cammino di crescita
crediamo significhi aiutare coloro che, sentendosi mosche bianche in una società a volte scomposta
e dal volto anonimo, spesso hanno paura di manifestarsi. Camminare insieme dà coraggio.
Com’è la vita in una famiglia numerosa? La giornata è sempre movimentata. Non ci si
annoia mai. I figli pur con le problematiche di ciascuno, sono sempre una ricchezza che ci stimola a
rimanere giovani perché “costretti” a confrontarci con problemi giovani. Nella nostra casa la stanza
più grande è la cucina, un vero e proprio grande salone dove c’è un tavolo che assomiglia a quello
dei ristoranti, non ad un tavolino ma ai tavoli per comitive. Li si discute, anche animatamente, ma si
2
prega, si parla di calcio, di studio, di politica oppure si litiga tra fratelli. Anche il dolore viene
sopportato meglio quando si è in tanti. Se un nostro figlio ha problemi, anche di salute, tutti insieme
facciamo, istintivamente, quadrato come se dovessimo portarne il peso distribuendone un po’ sulle
spalle di ognuno. Così i nostri figli sentendosi aiutati e voluti bene tirano fuori un gran coraggio. Si
tratta di quelle ottime occasioni per rinsaldare il vincolo naturale che ci unisce, per alzare gli occhi
al cielo e guardare oltre le nuvole fino a quella Patria da dove siamo piovuti.
Principi a cui l’ANFN si ispira
I nostri principi si rinvengono nello Statuto e nella Carta dei Valori.
La famiglia è un bene prezioso, è il luogo dove si genera, si forma e si plasma l’uomo fino a
farlo divenire il cittadino del futuro. Quando nasce un bambino non si tratta di un evento che
riguarda soltanto quella tal famiglia. E’ evento che riguarda l’intera società. Anche dal punto di
vista economico, una nascita mette in moto tutto un sistema costi/benefici. Una famiglia che
accetta la vita, accoglie il mistero dell’altro, mostra l’Amore e da speranza. Nella famiglia si
forgiano gli uomini del futuro. Tanto più è e sarà unita la famiglia tanto più avremo figli/cittadini
solidi che sanno dare ragione della loro formazione alla società. Famiglie sane daranno uomini sani
alla società che godrà così i benefici derivanti dalla famiglia sana. E’ evidente che aiutare la
famiglia, quindi, è un investimento per il futuro, è una scelta di programmazione della società
fondata sull’Amore e sull’accoglienza. La nostra Associazione chiede di essere aiutata in quanto i
nostri fini sono anche fini dello Stato e delle istituzioni in genere.
La nascita di un bambino oltre ad essere un bene individuale della coppia che soddisfa il
legittimo desiderio di paternità e di maternità è, anche, un bene collettivo attraverso cui quella tal
famiglia dà un contributo alla società teso ad assicurare la sopravvivenza ed il progresso sociale d
economico della collettività cui appartiene.
Questa ottica consente di accettare e sollecitare misure di sostegno alle famiglie.
In particolare, crediamo che avere una famiglia numerosa sia una ricchezza anche per le
istituzioni. La fecondità delle donne italiane è bassissima, la più bassa d’Europa e tra le più basse
del mondo ed ha un indice dell’1,3 figli per donna il che significa che tredici figli sostituiranno,
nel cambio generazionale, venti genitori. Il ricambio generazionale, quindi, non è assicurato.
Saremo milioni di cittadini in meno già dai prossimi decenni e ci saranno ripercussioni a tutti i
livelli: nel sostegno agli anziani e nei vecchi, nel mercato del lavoro e nel sistema produttivo, nel
rapporto tra chi riceve e che paga i contributi previdenziali etc.
Nel passato si è enfatizzata la teoria malthusiana secondo cui un’alta fecondità avrebbe
condotto ad un’esplosione demografica comportando problemi gravi. Oggi, il pericolo invece
consiste nella implosione derivante da un indice di fecondità bassissimo che è presupposto per una
implosione economica e sociale.
Malthus diceva che le risorse, che crescono con proiezione aritmetica, sarebbero state
insufficienti a sfamare una popolazione che cresce con proiezione geometrica. Malthus, peraltro
pastore protestante, dimenticava però che l’uomo non è una merce ma una meravigliosa realtà
trascendente che riesce, specialmente associandosi, a spostare in avanti il livello di conoscenza e di
sviluppo. Malthus vedeva solo la crescita dei rifiuti che gli uomini producono ma non vedeva la
capacità dell’uomo di trarre energia e fertilizzanti anche dai rifiuti. L’uomo è molto più che una
teoria economica.
Perché si fanno pochi figli ? Avere figli al giorno d’oggi è molto penalizzante sia a livello
fiscale, a livello di costi, che a livello di mancanza di servizi adeguati e accessibili, specialmente per
quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Dopo l’ultima guerra le famiglie numerose
(con almeno quattro figli) era tremilioni, oggi sono centoottantamila. Un motivo ci sarà. L’Italia
è paese dalle culle vuote, il paese dove, nel 2050 i figli non sostituiranno i genitori e ci saranno
3
milioni di persone in meno. Inoltre, tra le dieci città europee con più anziani ben sette sono città
italiane.
Un po’ tutto scoraggia ad avere bambini. Vi sono motivi socio-culturali, maltusiani
secondo cui “meno siamo e meglio stiamo”. Vi sono motivi organizzativi e motivi economici. La
disponibilità di asili nido, l’atteggiamento ostile di tanti datori di lavoro al momento in cui la
lavoratrice annuncia di attendere un bambino, gli orari delle scuole pubbliche e private, gli orari dei
negozi etc. sono solo alcuni dei problemi che divengono ostilità alla procreazione.
Nel caso di famiglie numerose questi temi sono particolarmente avvertiti come
discriminatori. Noi padri e madri di famiglie numerose spesso veniamo guardati come fossimo degli
irresponsabili. A volte abbiamo avvertito emarginazione in una società che sembra accettare di
tutto tranne che un figlio.
Avere un bambino costa e non poco ma una vera libertà deve permettere ad ogni cittadino
di avere quanti bambini vuole senza, per questo, vedersi costretto ad un tenore di vita più basso
come se avere un figlio fosse un bene di lusso. Se una famiglia è così generosa da accettare quattro,
cinque o più figli non deve essere condannata alla povertà. Assegni familiari consistenti, detrazioni
e deduzioni fiscali devono essere tali da aiutare le famiglie numerose.
La nostra Costituzione dà rilievo al valore “Famiglia Numerosa” laddove all’art. 31
stabilisce: “La Repubblica agevola, con misure economiche ed altre provvidenze la formazione
della Famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle Famiglie
Numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù favorendo gli istituti necessari a tale
scopo”.
Purtroppo, finora, questo principio è rimasto un programma. Trattasi, infatti, di norma
programmatica. Sarebbe l’ora di applicarla seriamente e pienamente. La famiglia numerosa è un
investimento nell’educazione, nell’assistenza e nella socializzazione dei bambini. E’ un
investimento sull’uomo perché teso al rinnovo generazionale ma è anche un investimento in senso
stretto perché l’attività domestica genitoriale partecipa allo sviluppo economico del nostro Paese. I
sostituti dell’attività genitoriale comporterebbero gravi costi alla società. Eppure la famiglia rende
servigi a tutta la società assicurandone la sua sopravvivenza anche attraverso la responsabilità
educativa dei genitori che contribuiscono alla prosperità e alla fiducia nel futuro. Chi spera mette al
mondo dei figli !
Linee di azione per l’ aiuto alle famiglie numerose
Si comincia a comprendere l’importanza di avere molti bambini un po’ dappertutto:
- In Spagna il governo da un bonus di €. 2.500,00,
- La Svezia ha completamente cambiato orientamento e favorisce le famiglie numerose.
- La Francia fa molto di più, da molti anni, così come i paesi dell’est.
A livello nazionale ci siamo posti in chiave propositiva con i cessato governi fino a proporre
l’utilizzo di una parte del tesoretto a vantaggio delle famiglie numerose. Un primo risultato è stata
l’ulteriore detrazione di €. 1.200,00 per i nuclei con almeno quattro figli a partire dall’anno
d’imposta 2007. Abbiamo ottenuto anche un rimborso della tassa negativa per gli incapienti a
cominciare dall'anno 2007 compreso.
Per la prima volta in Italia la detrazione è stata concessa ai nuclei familiari quasi
indipendentemente dal reddito (non spetta nulla per redditi oltre i centomila euro). Questa è una
grossa novità perché si riconosce la famiglia numerosa come valore anche per la società.
cosa è cambiato in questi anni?
assegni familiari rimodulati per evitare di perdere benefici corposi a fronte di aumenti salariali
irrisori.
4
assegni famigliari fino ai 21 anni
detrazione del costo degli affitti universitari
detrazione del costo dei trasporti (molto limitato)
l'istituzione della carta famiglia (ferma nei decreti attuativi per la caduta del governo.
Risorse nazionali per la famiglia: sono esigue.
A livello regionale: alcune regioni hanno tenuto conto della composizione del nucleo
familiare per l'addizionale IRPEF regionale (e questo grazie ai nostri interventi ).
Abbiamo chiesto, da tempo, un incontro al Presidente del Consiglio Regionale Calabro per
proporci come soggetto che vuole dare un aiuto a chi ha il difficile compito di governare. Non
abbiamo mai ricevuto risposta.
Anche qui potremmo proporre una iniziativa di riforma o integrazione alla legge regionale per la
famiglia, legge 1/2004. Riteniamo sia, in linea di massima, una buona legge che però andrebbe
adattata anche alle famiglie numerose che sembrano ignorate.
Altri sgravi riteniamo di poter proporre anche in tema di addizionale regionale sull’energia elettrica.
In merito alla legge regionale per la costruzione e assegnazione di alloggi popolari: andrebbero
rivisti punteggi spettanti ai nuclei con più di 3 figli.
A livello provinciale sono state istituite borse di studio provinciali (Brescia), è stato fatto un
grande lavoro propedeutico all'adozione di provvedimenti per l'equità fiscale.
A livello comunale abbiamo cominciato a vedere modifiche sull'ICI nonché nuovi criteri per
la determinazione delle tariffe dei servizi comunali.
A Reggio Calabria abbiamo aperto un dialogo.
Nel passato abbiamo vissuto, con grande entusiasmo, momenti di aggregazione come partite
di calcio della Nazionale delle famiglie numerose con enorme partecipazione di pubblico, la
giornata della Sacra Famiglia nell’ultima domenica dell’anno\, il cenone di capodanno etc. con
significativo aiuto del comune di Reggio Calabria.
Cosa proponiamo riguardo ai sistemi di imposizione sul reddito prodotto
Noi non abbiamo "sposato" i due sistemi proposti a seconda del vento dai vari schieramenti politici
(quoziente famigliare e il cosidetto splitting non meglio identificato)
Poche parole per spiegare i due sistemi.
Quoziente familiare: la somma dei redditi del nucleo diviso il numero dei componenti.
Splitting: somma dei redditi dei genitori diviso a metà e tassato per l'aliquota corrispondente.
Entrambi i sistemi necessitano di correttivi importanti pro figli a carico e, soprattutto, non tengono
conto dell'incapienza prodotta dal sistema fiscale in essere. Il soggetto da tassare, riteniamo, debba
essere la famiglia tenendo conto del numero dei figli.
Proponiamo un intervento sui redditi in cui, al di là del sistema adottato, la quota di reddito pari alla
povertà relativa (calcolata annualmente dall'ISTAT) considerata pro capite senza calcoli o scale
varie non sia tassata (no tax area) e il rimborso della parte negativa mancante per gli "incapienti"
(questo a grandi linee)
5
ECCO IL "DECALOGO DELLE INIQUITÀ"
Qui di seguito pubblichiamo il "Decalogo delle iniquità" a carico delle famiglie numerose, a cura
dell’Anfn.
1) L’INGIUSTIZIA DELLE TARIFFE. L’attuale sistema tariffario di acqua, luce e gas viene
gestito con gli scaglioni crescenti in base al consumo, con il risultato che più aumentano i
componenti familiari, maggiore è il costo pro-capite del metro cubo d’acqua, di gas, o kWh di
elettricità.
2) IL VANTAGGIO DI SEPARARSI. Con l’attuale sistema fiscale, a una coppia conviene
separarsi piuttosto che rimanere sposata. Il coniuge più debole, che tiene a carico tutti i figli,
usufruisce di maggiori assegni familiari, ha un Isee più basso che gli consente di accedere a tutte le
agevolazioni sui servizi, mentre l’altro coniuge può scaricare l’assegno di mantenimento.
3) LA "TASSA SULLA PROCREAZIONE". Alla nascita di un figlio, la coppia vede
automaticamente ridotto il proprio reddito disponibile. A fronte di un costo per figlio che, dalla
nascita fino alla laurea, varia dai 200 ai 300.000 euro, lo Stato riconosce ora, con detrazioni e
assegni familiari, solo un beneficio che va da un massimo di 2.550 euro all’anno (per le persone
meno abbienti) fino a zero.
4) LA CERTIFICAZIONE ISEE. Ai fini dell’Isee, il totale dei redditi e del patrimonio mobiliare
e immobiliare viene diviso per un coefficiente, in base al quale il primo figlio ha un valore di 0,47,
il secondo 0,42, il terzo 0,39, e dal quarto in poi 0,35. In Italia il valore dei figli è decrescente, al
contrario di altri Paesi, come la Francia.
5) L’ICI. Le famiglie numerose abitano per necessità case più grandi; la detrazione però è fissa, e
non tiene conto del numero dei componenti. Così il beneficio della detrazione è forte per il single,
mentre è quasi nullo per i nuclei con più figli.
6) LE ADDIZIONALI IRPEF REGIONALI E COMUNALI. Con il passaggio dal sistema delle
deduzioni a quello delle detrazioni, a parità di reddito, una famiglia con quattro o più figli paga le
stesse addizionali di un single o di una coppia senza figli; ma, ovviamente, il reddito disponibile
pro-capite non è certo lo stesso.
7) IL VOTO DI RAPPRESENTANZA. Ogni cittadino deve poter essere rappresentato dai propri
governanti, in quanto portatore di diritti inalienabili. Ma ai minori questo diritto di rappresentanza
non viene concesso. Finché non verrà introdotto il principio di "un figlio, un voto", una famiglia
con cinque figli minorenni continuerà ad avere lo stesso potere di rappresentanza di due scapoli.
8) LA TARIFFA SUI RIFIUTI. La tariffa sulla spazzatura viene ora conteggiata sia sul numero
dei componenti, sia sulla metratura dell’abitazione; in questo modo le famiglie numerose devono
sostenere un maggiore onere di tariffa.
9) I PRIVILEGI DELLA DONNA LAVORATRICE SENZA FIGLI. Una mamma lavoratrice,
che ha partorito e allevato più figli, probabilmente avrà rinunciato alla carriera e magari avrà fatto
ricorso al part-time per accudire la prole. Con l’attuale sistema contributivo, la pensione che
maturerà sarà facilmente quella minima. Quando i figli lavoreranno, con i contributi pagheranno
non solo la sua pensione, ma anche quella della donna lavoratrice che non ha messo al mondo alcun
figlio, e magari ha avuto modo di fare carriera e quindi godere di una pensione assai superiore a
quella della lavoratrice con quattro e più figli.
6
10) IL DIRITTO ALLO STUDIO. Un figlio unico ha il 35 per cento di probabilità di accedere
agli studi universitari, contro l’11 di un figlio con tre o più fratelli.
Ciò che ancora vorremmo fare
Vi faccio un elenco incompleto di ciò che vorremmo fosse rivisto:
-
-
-
criteri per la determinazione dell'IMU
criteri nella determinazione dell'Irpef comunale
criteri per la determinazione della tassa Rifiuti Solidi Urbani, oggi TARES
criteri per la determinazione delle tariffe dei trasporti scolastici
criteri per la determinazione delle tariffe dei trasporti pubblici
criteri nella tariffazione delle mense scolastiche
criteri per accedere agli asili (necessari in quanto insufficienti)
criteri per stabilire la retta degli asili
criteri nella tariffazione del servizio idrico integrato
criteri per stabilire le classifiche di accesso all'edilizia pubblica comunale
criteri per stabilire come debbano essere usati le erogazioni a fondo perduto fatte dai comuni
alle varie società nel territorio (merita attenzione vedere i criteri usati dalle società sportive
nei confronti delle famiglie: perché non adottare criteri che favoriscano le pratiche sportive
anche alle famiglie numerose prevedendo agevolazioni per i secondi, i terzi, i quarti iscritti
ecc.... e dunque, per aiutare/obbligare questa prassi, perché non vincolare le erogazioni
comunali a fondo perduto all'adozione di questi criteri pro-minori?).
Sanità regionale (ticket sulle visite specialistiche)
accise regionali
trasporti regionali
bollo auto regionale
tasse universitarie
ESU (ente servizi universitari).
Criteri di calcolo per il costo del gas
Criteri per il calcolo del costo dell’energia elettrica per utenza domestica (tre Kw sono
sufficienti per famiglie con uno o due figli e consumi superiori sono sprechi. Tre Kw sono
insufficienti per una famiglia numerosa che ha bisogno consumi superiori che, però, sono
vitali)
Criteri di calcolo dell’ISEE in quanto al crescere del numero dei figli il parametro di calcolo
che si aggiunge per ogni figlio deve aumentare e non, come oggi succede, diminuire
Detassazione dei costi sostenuti per ciascun figlio (oggi questo non c’è mentre è previsto
per l’assegno di mantenimento)
Assegni familiari oltre la maggiore età (i figli costano oltre la maggiore età e restano con i
genitori più a lungo che in passato)
Conclusioni
“La famiglia è una struttura essenziale della nostra società”: lo ha affermato mons. JeanCharles Descubes, arcivescovo di Rouen e presidente del Consiglio per le questioni famigliari e
sociali della Conferenza episcopale francese. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi, il presule
ha invitato l’Eliseo a mantenere la “Carta famiglia numerosa”, istituita nel 1921 e destinata alle
famiglie con almeno 3 figli. Acquistabile al costo di 18 euro, la Carta permette di usufruire di
riduzioni dal 30 al 75% sul costo dei biglietti ferroviari e del 50% su quelli della metropolitana e
7
degli autobus. “Il sostegno alle famiglie numerose – ha scritto mons. Descubes – non è solo una
normale forma di solidarietà nazionale verso coloro che si assumono il rischio di avere figli ed
allevarli. Si tratta anche di una scelta politica di preparazione del futuro”. La proposta di abolire
la Carta era stata ventilata dal governo francese, nell’ambito delle misure previste per ridurre la
spesa pubblica. In seguito alle numerose proteste di maggioranza ed opposizione, però, l’allora
Presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, decise di mantenere il documento, che agevola circa
1,4 milioni di famiglie francesi, pari a 3 milioni di persone
Tanto riteniamo corrisponda a criteri di giustizia sociale non ad assistenza e per questo
vogliamo aiutare la politica a disciplinare meglio ed in modo più equo gli interventi che riguardano
la famiglia. In fondo la politica deve avere di mira, sempre, l’uomo sia come singolo che in quanto
aggregazione. Chi investe sulla famiglia fa un buon investimento per il futuro e la famiglia
numerosa, poi, ne è una ulteriore specificazione che fa bene alla società, alla generosità, alla vita
molto più di quanto si possa credere.
8