Lezione 3

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Lezione 3
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ci
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Lezione 3: I kanji
In questa occasione dovremo rimboccarci le maniche perché andremo a
toccare uno dei temi più complicati e allo stesso tempo imprescindibili
della lingua giapponese: stiamo parlando dei kanji o ideogrammi.
Un po’ di storia
Circa 5000 anni fa in Cina venne inventato un tipo di scrittura basato su disegni che
rappresentano diversi concetti materiali o astratti. Questo non è strano nella storia
umana, basta pensare alla scrittura geroglifica degli egizi per comprendere che quello
cinese non è un caso isolato. La peculiarità dei caratteri cinesi è che la scrittura non
andò semplificandosi progressivamente per giungere a formare un alfabeto che rappresentasse soltanto suoni, come accadde con la
Origine di alcuni caratteri
nostra scrittura romana che ebbe origine dal
Forme
Carattere Significato
fenicio, passando per il tramite del greco. A
originali
moderno
differenza della scrittura occidentale, che
albero
esprime semplicemente dei suoni, la funzione
bosco
degli ideogrammi cinesi è quella di esprimere
foresta
suono e significato contemporaneamente.
sole, giorno
Ovviamente, questi caratteri non avevano la
luna, mese
stessa forma che hanno oggi, quando furono
concepiti. Iniziarono come disegni più o meno
luminoso
realistici delle cose e, con l’uso, si stilizzarono
montagna
e semplificarono fino a giungere alle forme
uccello
attuali, come possiamo vedere nello schema
isola
che accompagna il testo.
Relazione con il giapponese
Fino al iv secolo della nostra era, gli abitanti dell’arcipelago giapponese non conoscevano la scrittura: fu allora che la scrittura cinese entrò in Giappone, attraverso la
penisola coreana. In principio solo alcune persone colte sapevano leggere il cinese: lo
avevano appreso quasi esclusivamente per leggere trattati di buddismo e filosofia. Poco
a poco gli ideogrammi cinesi cominciarono a essere usati per scrivere anche il giapponese. Tuttavia, sorse un problema: la lingua giapponese esisteva già in precedenza
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Lezione 3
“a
ta
la
la
O
d
sa
T
te
k
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E
m
so
o
la
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he
ia
lo
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al
A
he
ne
re
la
no
no
no
me
ma
ela
lo
co
pza
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(senza scrittura), e con l’importazione dei caratteri cinesi si importò anche la pronuncia cinese degli stessi (con cambi sostanziali per la fonetica giapponese, alquanto
povera). Per questo, ora, uno stesso carattere può leggersi in due o più modi diversi.
Per esempio il carattere che rappresenta l’idea di montagna, , si può pronunciare
“alla giapponese”, cioè yama, o anche “alla maniera cinese”, san. Qui incontriamo certamente uno degli errori di interpretazione più tipici del giapponese, in quanto la parola
, che significa “monte Fuji”, si pronuncia Fuji-san e non Fuji-yama come dice
la maggior parte degli stranieri.
On’yomi e kun’yomi
Queste differenti maniere di leggere uno stesso carattere si chiamano on’yomi (lettura
derivata dal cinese) e kun’yomi (lettura originale giapponese). Come possiamo dunque
sapere che la parola
si pronuncia Fuji-san e non, per esempio, Fuji-yama o
Tomishi-san o Fðshi-yama o in qualunque altra combinazione di questi tre kanji?
La risposta è: non lo sappiamo! Ma abbiamo alcuni indizi: normalmente, se un carattere va da solo nella frase, si è soliti leggerlo con la kun’yomi, se è accompagnato ad altri
kanji, lo si legge con la on’yomi. I nomi propri di persona o luogo, d’altra parte, in
genere si leggono con la kun’yomi. Queste sono norme che funzionano al 90% (ma
attenzione al restante 10%!)
Esempio: il carattere
(nuovo)
Fate attenzione a questo esempio perché sarà molto utile per intendere il funzionamento dei kanji e le loro letture on’yomi e kun’yomi:
Sono atarashii shinbun wa omoshiroi desu.
Quel quotidiano nuovo è interessante.
sono = “quel” | atarashii = “nuovo” | shinbun = “quotidiano” | wa = particella del
soggetto | omoshiroi = “interessante” | desu = verbo “essere”.
Come vedete, lo stesso carattere, , appare due volte nella frase, però si pronuncia
ogni volta in maniera diversa. La prima si pronuncia in kun’yomi, atara(shii): la parola atarashii è un aggettivo che significa “nuovo”. Notate che questo carattere è “da solo”
nella frase, è dunque logico pronunciarlo in kun’yomi, in maniera perfettamente coerente con quanto appena detto.
La seconda volta si legge shin, cioè in on’yomi, e va insieme a un altro kanji, che significa “sentire” ( ). shin (“nuovo”) e bun (“sentire”) formano insieme la parola
shinbun (“quotidiano”), che è qualcosa che “raccoglie notizie (cose che abbiamo
sentito) nuove”. In questo caso, i due caratteri sono uniti a formare una parola. Per
questo li leggeremo in on’yomi.
I kanji
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Giapponese e nihongo
Analizziamo la parola nihongo, che è come si chiama la lingua giapponese. In kanji la
. Il primo kanji, ni, significa “giorno, sole”. Il separola in questione si scrive
condo carattere, hon, significa “origine, radice” e il terzo, go, “lingua”. In giapponese il nome del Giappone è Nihon – che può anche essere letto Nippon – e si scrive
.
Che cos’hanno a che vedere “sole” e “origine” con Giappone? Mai sentita l’espressione
“il paese del Sol Levante”? Be’, ecco da dove viene. Così, dunque, nihongo significa
“lingua del paese del Sol Levante”, cioè “giapponese”. Più chiaro di così...!
V
c
st
sc
I kanji sono difficili
Effettivamente, padroneggiare la scrittura e la lettura dei kanji non è impresa da poco,
poiché esistono molti kanji simili e, inoltre, si deve anche tenere conto delle letture
on’yomi e kun’yomi. Ci sono kanji molto facili, come per esempio quello di “persona”
(hito, nin o jin, di due tratti), ma ci sono anche kanji complicati come quello di
“macchina”/“meccanismo”
(ki, di 16 tratti). Nell’Appendice ii alla fine di questo
libro troverete una piccola ricapitolazione dei 160 kanji più basilari, con il loro ordine
dei tratti, le loro letture on’yomi e kun’yomi e vari esempi di parole composte.
Quanti kanji ci sono?
Tecnicamente ne esistono 45000 o 50000 circa, ma non vi spaventate, perché abitualmente se ne utilizzano “soltanto” 3000. Esiste una lista di 1945 kanji chiamati Jõyõ
Kanji o “kanji di uso comune”, che sono quelli che si possono utilizzare nella stampa.
Se si utilizza qualche kanji che non fa parte di questa lista, generalmente ne viene indicata la lettura con piccoli caratteri hiragana, scritti sopra lo stesso (questi aiuti alla lettura in forma di hiragana sopra un kanji si chiamano furigana).
Alcuni kanji semplici: numerali e parole utili
/
/
/
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ichi
ni
san
yon/shi
go
roku
nana/shichi
hachi
kyð/ku
jð
hyaku
sen
man
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9
10
100
1.000
10.000
hito
otoko
onna
tsuki
hi
mizu
ki
kane
tsuchi
hi
yama
kawa
ta
persona
uomo
donna
luna, mese
fuoco
acqua
albero, legno
denaro, oro
terra
giorno, sole
montagna
fiume
campo
D
il
tr
Sl
m
N
re
M
si
Esempi-manga
Vedremo ora alcuni esempi dell’uso dei kanji: i primi due illustrano concretamente le difficoltà più comuni che si incontrano nello studio degli
stessi. In essi, vedremo il re Slime alle prese con le difficoltà di leggere e
scrivere kanji...
o,
re
a”
di
to
ne
Guillermo March
iyõ
a.
dit-
a) L’errore nello scrivere un tratto in più
Guillermo March
la
ee.
ne
ca
1
2
Autografo:
1
Shigeo-kun e
uchð no tamaja suraimu ootama
Shigeo (suf.) per spazio pp palla persona Slime grande palla
Per Shigeo
Grande palla Slime, palla spaziale.
Shigeo:
2
kono hito “uchð no tamaja» da tte! “suraimu ootama» da tte!
questa persona “spazio pp palla persona” è dice! “Slime grande palla”, è dice!
Questo si chiama “palla spaziale”! È la “grande palla Slime”!
Di cosa ride Shigeo in questo esempio? Be’, di un errore di Slime, che, invece di scrivere
il kanji di re, ovvero , ha scritto quello di palla, cioè . Notate che l’unica differenza
tra “re” e “palla” è un tratto quasi impercettibile. Quello che in realtà voleva scrivere
Slime nell’autografo è “Grande re Slime, sovrano spaziale”. Il kanji di “re” si legge õ,
mentre quello di “palla” si legge tama.
Nota: lo hiragana ku in Shigeo-kun (disegno 1) è scritto al contrario. La scrittura corretta è . Ancora, lo hiragana e, che significa “per” (l.16) dovrebbe essere e non .
Morale della favola: attenzione ai tratti; non se ne devono mettere in più, né in meno,
si corre lo stesso rischio di Slime!
I kanji
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b) Errore nella lettura dei kanji: on’yomi e kun’yomi
Kumiko:
nani?
Pianeta:
kasei
Marte
Slime:
Guillermo March
Che?
Suddito:
ano hiboshi o yoku mite yo!
quello “hiboshi” pc bene guardare pe!
kasei to yomu no desu daiõ-sama
“kasei” leggersi essere grande re (suf.)
Guardate bene quello “Hiboshi”!
Si legge “Kasei”, altezza...
Qual è stato l’errore di Slime in questa occasione? Ha letto male i kanji scritti sul pianeta. Invece di usare la lettura on’yomi, che sarebbe stata più logica, ha usato la lettura
kun’yomi. Ricordate il nostro suggerimento: se un kanji sta da solo, di solito si legge in
kun’yomi e se è accompagnato in on’yomi. Il suo suddito se n’è reso conto subito e lo
ha corretto. “Fuoco” ( ) si legge hi se è da solo (kun’yomi) e ka se è con un altro kanji
(on’yomi). “Stella” si legge hoshi in kun’yomi e sei in on’yomi. Quindi
, il nome
giapponese del pianeta Marte, significa letteralmente “stella di fuoco”.
In questo caso, le letture
(hiboshi) e
(kasei) sono scritte in katakana per
farle risaltare nella frase: qui il katakana si usa come le nostre virgolette.
Morale della favola: Attenzione alle letture on’yomi e kun’yomi! È molto importante
saperle bene!
c) Kanji nei manga
Rinrin:
otõsan! otõsan! shinja iyaa!
Papà, papà, non morire!
Qui possiamo vedere due
kanji semplici: quello di “padre” ( ), e quello di “morire”, ( ). Inoltre, ci viene
data la lettura in furigana,
J.M. Ken Niimura
molto frequente nei manga
shõnen e shõjo, per un pubblico di ragazzi e di ragazze, rispettivamente, che ancora non
padroneggia la lettura dei kanji più difficili. Come abbiamo suggerito nella l.1, leggere
manga shõnen e shõjo è un buon esercizio per imparare la lettura dei kanji.
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era
in
lo
nji
me
1
Cosa sono i kanji e da dove hanno avuto
origine?
Scrivi i kanji corrispondenti alle parole
“albero”, “fiume” , “denaro” e “donna”.
3
Che significano i seguenti kanji e qual è
la loro lettura: , , e ?
Cosa sono on’yomi e kun’yomi?
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Quando un kanji è con un altro kanji,
come si è soliti leggerlo?
er
te
ue
arine
a,
ga
on
re
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La parola “Fuji-yama” è una parola propriamente giapponese?
Quanti kanji ci sono effettivamente e 8
quanti se ne utilizzano nella vita quotidiana?
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Qual è la differenza tra i kanji di “palla”
e “re”?
Che cos’è il furigana e per che cosa si 10
usa? (vedere la l.1 per ulteriori indizi).
I kanji
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Esercizi
E quando un carattere sta da solo nella
frase, quale lettura si utilizza normalmente?