Sempre più in basso - 23-10-2016
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Sempre più in basso - 23-10-2016
771591 042007 61002 Domenica 2 ottobre 2016 9 DIRETTORE VITTORIO FELTRI ANNO LI NUMERO 272 EURO 1,50* Anticomunista doc Sempre più in basso Stipendi italiani da fame e il governo se ne vanta Nella pubblicità per attrarre imprese straniere il ministero punta tutto sulle buste paga misere Per salvare le banche paghiamo le commissioni più alte di tutti Intervista a Cairo di MARTINO CERVO «La deflazione dei salari non è la migliore risposta nella situazione attuale», ha detto lunedì scorso il governatore della Bce Mario Draghi. Nell’esecutivo italiano (...) segue a pagina 4 Senza pregi, esaltiamo i difetti Per chi ci comanda siamo Terzo Mondo di PIETRO SENALDI Venite in Italia, abbiamo una delle pressioni fiscali più basse del continente, grandi professionisti formatisi in università di livello internazionale,infrastrutture che non temono confronti, strade e treni sicuri e puntuali, una burocrazia limpida ed efficiente, una giustizia rapida e coerente. Questo dovrebbe essere il messaggio da recapitare all’estero per convincere investitori e imprese straniere ad aprire una filiale da queste parti e portarci denaro fresco, visto che noi, a crescita zero da 15 anni, di soldi veri non riusciamo più a farne. E se davvero ci ritenessimo un’eccellenza, o quantomeno una nazione che si reputa degna di rimanere in Occidente, diremmo esattamente queste cose. Ma i politici che ci guidano hanno evidentemente abbassato il rating del Paese al loro livello, di efficienza e di preparazione. Tant’è che nella brochure (...) segue a pagina 5 Non c’è Paragone Evviva, sarà la Germania a distruggere l’Unione Sorpassata Rete4 Con La7 rimpiazzo Rai e Mediaset e al Corriere ora... di FRANCESCO SPECCHIA Urbano Cairo, in queste ore, da fuori appare sempre blindato come un cingolato sotto attacco; ma dentro è invaso da un tumulto di gioia e d’audience. Comprensibile. Nel giorno in cui il duello Matteo Renzi-Gustavo Zagrebelsky arbitrato da Mentana sul referendum fa il botto d’ascolti (8,04%) (...) segue a pagina 27 E Napolitano le spara grossissime Renzi sfida Berlusconi «Facciamo un duello tv» di ELISA CALESSI Matteo Renzi ha preso gusto alle sfide in tv. E così, dopo il duello con il costituzionalista Gustavo Zagrebel- segue a pagina 3 Da mercoledì 5 ottobre con D * Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 1- € 2,00. segue a pagina 8 di VITTORIO FELTRI Ci si domanda che fine farà Esselunga, catena modello di supermercati tra le più apprezzate del mondo. La risposta è che non finirà affatto. Certi colossi sani e forti se è stato difficile crearli non è facile nemmeno distruggerli, soprattutto se non tradiscono la volontà del fondatore, in questo caso Bernardo Caprotti, semplicemente un genio. Che purtroppo è morto prima di vendere l’azienda, valore oltre 7 miliardi di euro. La storia di quest’uomo è stata scritta mille volte, ieri anche da Libero, e non vogliamo aggiungere nulla onde evitarvi un bagno di retorica. Desideriamo solo rendere omaggio a un imprenditore di stampo antico che, nonostante ciò, è stato capace più di tutti i suoi colleghi di essere un precursore. In Italia la grande distribuzione, che ha rivoluzionato in chiave modernissima i costumi nazionali, l’ha inventata lui, poi l’ha perfezionata e lanciata nel migliore dei modi ad onta della guerra senza quartiere che gli hanno fatto i comunisti delle cooperative, concorrenti poco leali. Basta leggere il suo famoso libro, «Falce e carrello», scritto da un gigante del giornalismo, Stefano Lorenzetto, per capire le fatiche sopportate da Caprotti per fare onestamente il proprio lavoro. È incredibile come nel nostro sgangherato Paese chi crea posti di lavoro e ricchezza venga osteggiato si impegnano per distruggerle, giudicandole centri di sfruttamento degli operai e degli impiegati. È ancora assai diffusa (...) FAUSTO CARIOTI a pagina 9 segue a pagina 7 Le due Italie di GIANLUIGI PARAGONE Eccoli i tedeschi. Eccoli quelli col ditino puntato, pronti a dare lezioni a tutti. Quelli che poi franano sotto il peso di scandali enormi,come sono quellirecenti di Volkswagen e ora di Deutsche Bank: ognuno fa il furbo a modo suo. La banca tedesca ha nei suoi bilanci tanti di quei derivati e prodotti tossici da sembrare (o forse lo è) un kamikaze pronto a esplodere nei mercati finanziari. (...) sky, effettivamente andato meglio di ogni miglior (...) IlgenioCaprotti l’unicocapace di non mischiare aziendae figli Milàn l’è semper Tracollo Palermo un gran Milàn E torna la mafia di SIMONA BERTUZZI di FRANCO BECHIS Hanno fatto fuori pure la nebbia. O forse l’han rinchiusa in una scatola di cemento e hanno buttato via la chiave. Perché a guardare il cielo sopra Milano da un ultimo piano di periferia, mentre un sole sfacciato scalda i cominogli delle case (...) Il cartello sul portone di legno indica «Polizia», ma non è il solo. Perché dall’altro lato c’è scritto «Maico». Il primo indica che lì c’è un commissariato. Il secondo si riferisce a un centro per sordomuti. Siamo a Palermo, nella centralissima (...) segue a pagina 16 I 1OO CAPOLAVORI DEL IN 5CD segue a pagina 17 2°CD a soli €4,50 + il prezzo del quotidiano Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00 2 PRIMO PIANO __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i nostri soldi ::: L’IMPATTO SUL PORTAFOGLIO In media una famiglia spende 135 euro all’anno. Nel giro di soli sei mesi c’è stato un aumento del 6 per cento Italia penalizzata Su credito e imprese servono regole uguali per tutti ::: BRUNO VILLOIS ■■■ Le borse europee, sul caso Deutsche bank,si infiammano.Il timore diuna seconda Lehman Brothers agita i sonni, soprattutto delle decine degli speculativi hedge fund. Molti di loro, pur con ingenti perdite, stanno abbandonando la partita e la ex grande banca europea, deve cominciare a fare i conti con l’esigenza di dover ricapitalizzare in misura multi miliardaria, così grande da poter essere la ricapitalizzazione maggiore dell’intero sistema bancario europeo daldopoguerra ad oggi. Ilgoverno tedesco, arditamente, come sa fare quando toccano gli interessi loro, potrebbe fornire un aiuto di Stato, che ad ogni altro partner europeo non solo non è concesso, ma neppure può pensarlo. Il caso Montepaschi, che tormenta l’intero listino, tirando giù i titoli bancari a livelli quasi impensabili, visto che alcuni di loro hanno fondamentali e gestioni di gran lunga positive ed efficienti, è un quark in rapporto al guai del gigante tedesco che potrebbero generare veri sfracelli sull’intera economia europea, se non mondiale. A fare la differenza di trattamento, nonostante le ben maggiori gravi implicazioni che porta in pancia la banca (o meglio il sistema bancario) tedesche, è il differente peso che ha il governo tedesco in Europa in confronto alnostro, e come vengono valutate le rigidissime regole continentali per loro e per noi. Ilsistema bancario europeo è meno fragile di quello Usa ai tempi di Lehman, ma la costante riduzione dei valori di Borsa di tutti i titoli bancari, abbinata ad utili in forte contrazione e margini di intermediazione sempre più risicati, può fare saltare il banco per alcuni istituti di credito, di media dimensione,e alle prese con problemidi incagli. Già la ripresa è lenta, fragile e ricca di incognite, dovute alle situazioni belliche internazionali e alle politiche locali, e l’abbinamento con la debolezza delle banche ne allontana di molto vere prospettive di rilancio consistente e duraturo. Certo sarebbe positivo che ogni situazione di rischio, in qualunque nazione comunitaria, venisse trattato alla stessa maniera, ma così non è stato già in passato per la Germania. L’esempio della siderurgia è lampante, le imprese teutoniche potevano produrre con criteri di rispetto ambientale ben diversi e molto più accomodanti diquelli che venivano imposti alle nostre aziende. Il gruppo Riva, presente con siti produttivi in Germania e numero uno da noi, era assoggettato a misure di tutela ambientale molto più elastiche di quelle applicate da noi. La grande stagione della fusione tra le due Germanie si è realizzata, in tempi relativamente brevi,grazie alla totale apertura comunitaria, sia agli aiuti di Stato, che alle norme accomodanti, in tutti i settori industriali, con il mantenimento in vita di impianti della Germania comunista, pur se desueti e a rischio per la salute e l’ambiente. Le deroghe hanno fatto grande la Germania, e reso possibile la sua corsa verso il progresso, e reso piccoli noi, per le continue vessazioni imposte a livello comunitario al nostro sistema produttivo. Adesso la storia, in una fase quanto mai critica, come è quella attuale, si ripete e Deutsche Bank, pur essendo piena di derivati, cammina imperterrita e aspetta mamma Governo, mentre le nostre banche, strutturalmente risanate, ma ancora gravate di credito in sofferenza , non possono ottenere nulla, se non battersi in un mercato finanziario che non vuole più assumersi alcun rischio, neppure minimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le banche più esose d’Europa I nostri istituti hanno le commissioni più alte: il 36,5% del giro d’affari. E dalla crisi del 2008 hanno aumentato i prezzi del 20%. Tutto per coprire i costi dei salvataggi ::: SANDRO IACOMETTI ■■■ La sovrattassa che alcune banche hanno deciso di far pagare ai correntisti per rientrare dei costi sostenuti (1,8 miliardi complessivi) per il salvataggio dei quattro istituti in default (Banca Etruria,Banca Marche, Carichieti e Carife) ha creato indignazione nell’opinione pubblica e allarme in Bankitalia, che ha deciso di avviare un monitoraggio sui comportamenti dei principali istituti. Ma a ben guardare i 25 euro caricati una tantum dal Banco Popolare, i 12 euro di aumento delcanone di Ubi e gli incrementi più o meno visibili disposti da altri grandi istituti non sono che la ciliegina sulla torta di un sistema che da anni spreme i clienti senza troppi scrupoli. Negli ultimi 7 anni,sostanzialmente dall’inizio della crisi nel2008, la crescita dei costi dei conti correnti, delle carte di credito e degli altri servizi bancari ha subito in Italia un incremento del 20%. Per evere un’idea dell’andamento «normale» degli oneri a carico dei clienti, nello stesso periodo, secondo quanto calcolato dalla Cgia di Mestre, l’aumento si è fermato all’11,5% nel Regno Unito, all’11,1% in Francia, al 6,5% in Spagna. Mentre in Germania (-4,6%),in Belgio (-7%) e nei Paesi Bassi (-27%) si è addirittura registrata una diminuzione dei costi. ::: DA SAPERE IL PREZZO DEI SERVIZI Negli ultimi sette anni la crescita dei costi di conti correnti, carte di credito e altri servizi bancari è aumentata in Italia del 20%. L’aumento si è fermato all’11,5% nel Regno Unito, all’11,1% in Francia e al 6,5% in Spagna. In Germania (-4,6%), Belgio (-7%) e Paesi Bassi (-27%) i costi sono addirittura calati. LE COMMISSIONI L’incidenza percentuale dei costi netti dei servizi bancari sui ricavi ha raggiunto in Italia il 36,5%. In Francia la quota si è attestata al 32,9%, in Austria al 27,5%, in Germania al 26,2% e nei Paesi Bassi al 17%. L’ULTIMO AUMENTO L’ultimo aumento risale a poco tempo fa. Alcune banche hanno fatto pagare ai correntisti con una sovrattassa parte dei costi sostenuti per «salvare» Etruria & Co. Il risultato è che il nostro Paese nel 2015 ha ottenuto il triste primato delle commissioni più alte d’Europa. Dal dossier messo a punto dall’ufficio studi degli artigiani di Mestre emerge che l’incidenza percentuale dei costi netti dei servizi bancari sui ricavi ha raggiunto in Italia il 36,5%, il livello più elevato del Vecchio continente. In Francia la quota si è attestata al 32,9%, in Austria al 27,5%, in Germania al 26,2% e nei Paesi Bassi al 17%. «Con la crisi economica - ha spiegato il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo - sono cresciute a dismisura le sofferenze in capo alla clientela e la contrazione dei tassi di interesse ha ridotto ai minimi termini i margini di redditività. E le nostre banche, appesantite da costi fissi ancora troppo elevati, hanno ritenuto più conveniente ridurre gli impieghi, e quindi i rischi, e aumentare i ricavi dalle commissioni». I numeri parlano chiaro. Dal 2008 a fronte di una diminuzione dei prestiti di 13 miliardi (-25,3%) i ricavi netti dei costi dei servizi sono aumentati di 4,9 miliardi (+20%). Il giochino, nel solo 2015, ha permesso a gli istituti italiani complessivamente di mettere a bilancio alla voce commissioni circa 30 miliardi di euro. Suicostieccessividei conticorrentiitaliani qualche anno fa aveva aperto un dossier anche la Commissione europa. Secondo le rilevazioni effettuate nel 2013 dal commissario per i mercati finanziari Michel Barnier in Italia mantenere un rapporto finanziario costava 191 euro l’anno contro una media Ue di 137. Accuse respinte dall’Abi, secondo cui le rilevazioni si basano non sui co- NEL MIRINO L’ACQUISTO DI ANTONVENETA Mussari e gli ex vertici di Mps rinviati a giudizio Giuseppe Mussari, ex presidente del Monte dei Paschi di Siena, e altre 12 persone più tre banche sono stati rinviati a giudizio per reati che vanno dal falso in bilancio all’aggiotaggio, dall’ostacolo all’autorità di vigilanza di Consob e Bankitalia al falso in prospetto. Esclusa l’aggravante della transnazionalità. Il processo verterà sulle operazioni realizzate da Mps per coprire le perdite provocate dall’acquisto di Antonveneta. Il gup di Milano ha deciso che il 15 dicembre, davanti ai giudici della seconda sezione penale di Milano, saliranno sul banco degli imputati gli ex vertici di Mps (oltre a Mussari, Antonio Vigni e Gian Luca Baldassarri), personaggi di spicco di Deutsche Bank (5 ex dipendenti sono finiti a processo), della filiale inglese e italiana dell’istituto tedesco e della filiale londinese della giapponese Nomura, di Nomura International Plc. 3 PRIMO PIANO __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i nostri soldi CADERE IN PIEDI La sede della Nuova Banca Etruria, salvata con 1,8 miliardi che ora vengono scaricati sui correntisti, è ospitata in un palazzo di lusso del ’500 ::: Addio Maastricht Evviva, la Merkel provocherà la fine dell’Unione ::: segue dalla prima GIANLUIGI PARAGONE S.IAC. (...) Ovviamente non esploderà, non nel senso di un default come accadde nel 2008 per la Lehmann Brothers, sebbene lo stato di salute della banca tedesca sia quello di un corpo profondamente lacerato. Sappiamo tutti che una grande banca di sistema (peraltro non nuova a pagine opache, come fu a suo tempo lo scandalo sui tassi di cambio Euribor) non è conveniente farla saltare per aria, per quanto la voglia di vendetta ci muova a godimento. Non è conveniente perché è come sfilare una pietra angolare. Un giorno ragioneremo sul perché certe banche siano diventate centrali e imprescindibili (e quel giorno troveremo anche la soluzione alla paradossale crisi del debito, causa della crisi in corso), adesso però c’è da frenare un peggioramento della situazione globale. La domanda dunque è: con quali soldi aggiusteranno i conti drogati di Deutsche Bank? Con soldi che arrivano dalla stessa finanza, dagli stessi mercati? Figurarsi, la fuga dei fondi l’abbiamo appena vista. I soldi che arriveranno avranno una regia pubblica, una mano pubblica; e allora anche i liberisti più fanatici dovranno ammettere che lo Stato resta lo Stato. Pure la Merkel (o meglio i falchi che le siedono accanto) alla fine dovranno cedere alla più ovvia delle mosse: l’aiuto di Stato. Quel momento segnerà la fine del grande equivoco europeo con tutto il suo impianto di regole, perché nel momento esatto in cui cadrà il tabù degli incentivi pubblici stanziati alla luce del sole a favore delle banche, allora non vi saranno ostacoli affinché l’intervento pubblico sia sancito anche per l’economia reale. Arriviamo così al vero tema di fondo che l’Europa dei trattati di Maastricht e di Lisbona hanno ingarbugliato. L’economia reale non si rilancia con le riforme del mercato del lavoro (tant’è che a maggior flessibilità non è corrisposta alcuna crescita dell’occupazione) o tappando a prescindere la spesa pubblica, ma con seri interventi fiscali e infrastrutturali. L’attenzione e la spinta verso la finanziarizzazione dell’economia ha portato i nostri distretti e i nostri comparti all’affanno interno (penso al settore edile con quel che gli gira attorno) e a subire competitor meno bravi di noi sul piano industriale. Le banche sono viste e percepite esattamente come negativamente è vista la burocrazia;prima non era così. Oggi l’accelerazione delle regole di Basilea e quindi la progressiva finanziarizzazione del mondo bancario hanno prodotto il sacrificio dell’economia reale. Con quale vantaggio? Nessuno. I derivati e i prodotti spazzatura spacciati nelle banche stanno provocando soltanto distruzione. Ora che ci sono le macerie, toccherà allo Stato salvare i conti. Poiché è già accaduto altre volte domando se lo Stato vorrà fare la fine della rana con lo scorpione. Perché la crisi del debito sottintende esattamente la morale della favola che attribuiamo a Esopo: noi ci mettiamo i soldi, loro ci pungeranno mortalmente. Perché è la loro natura. A meno che... © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I GIOIELLI DEI BANCHIERI sti medi ma su quelli massimi previsti dai contratti. Mentre per l’Adusbef, che definisce il nostro sistema il «meno concorrenziale del Continente», il conto sarebbe ancora più salato, con un costo medio di 318 euro rispetto ai 114 delle banche europee. Certo, per il cliente tartassato c’è sempre l’alternativa dei conti online, che, abbattendo i costi di intermediazione, riescono ad offrire costi molto vantaggiosi o addirittura azzerati per le operazioni di base. Ma se è vero che ormai il 50% dei correntisti utilizza i servizi di home banking, l’agenzia bancaria, secondo quanto emerso da un’indagine condotta dalla stessa Abi in collaborazione con Gfk-Eurisko, resta un punto di riferimento importante per l’85% dei clienti. E allo sportello i costi si sentono. Secondo una rilevazione effettuata dal Corriere Economia sulle dieci principali banche italiane, nel primo semestre del 2016 la spesa media annua di una famiglia con uso medio della banca si attesta a 135 euro, con picchi di 170 euro. Si tratta di un incremento del 6% rispetto allo scorso anno. Cercando di contenere le spese con l’utilizzo dei servizi via web, la spesa media annua si aggira, invece, sui 105 euro. Ma anche in questo caso c’è un aumento del 6% rispetto al 2015. twitter@sandroiacometti © RIPRODUZIONE RISERVATA Gioielli d’arte aperti al pubblico E ci sbattono sotto gli occhi palazzi e beni per 15 miliardi ■■■ Mentre i risparmatori sono alle prese con gli effetti devastanti del bail in, le conseguenze dei salvataggi governativi, l’azzeramento delle azioni delle banche popolari, i rischi di perdere la casa con le nuove norme che agevolano l’esproprio da parte degli istituti e i costi dei conti correnti più cari d’Europa, l’Abi ha deciso anche quest’anno di non rinunciare alla giornata dell’orgoglio immobiliare. «Un appuntamento fondamentale per conoscere il patrimonio di testimonianze artistiche e di vita civile costituitosi in Italia nel corso dei secoli», spiega il presidente dell’associazione bancaria, Antonio Patuelli, presentando la XV edizione di «Invito a Palazzo». Per un giorno, come accade ogni anno, ieri le sedi storiche o futuristiche delle banche, normalmente chiuse al pubblico perché luoghi di lavoro, sono state aperte ai comuni cittadini. Alla manifestazione partecipano oltre 100 palazzi. E non si tratta di edilizia popolare. Ma di gioielli dell’architettura da far strabuzzare gli occhi. Nella Capitale, ad esempio, si può visita- re Palazzo Altieri, perla del barocco romano ora sede della stessa Abi, oppure Palazzo Kock, prestigioso edificio nel centro di Roma occupato dalla Banca d’Italia. A Milano si può vedere la nuova Unicredit Tower di Piazza Gae Aulenti o il palazzo di Piazza Meda, sede della Bpm dove si possono ammirare diversi affreschi, una scultura di Pomodoro e perfino una riproduzione a grandezza naturale del Cenacolo di Leonardo Da Vinci. Per chi vuole restare a bocca aperta c’è la mitica Piazza Salimbeni di Siena, sede del Monte Paschi. Qui, si legge nella descrizione, ci si possono rifare gli occhi con «con l’antico “castellare” della nobile famiglia di mercanti e banchieri senesi, il rinascimentale Palazzo Spannocchi e le forme eclettiche di Palazzo Tantucci», che «custodisce memorie storiche e testimonianze artistiche di valore inestimabile». Ma anche spostandosi ad Arezzo, in Corso Italia, lo spettacolo non è male. La sede della Nuova Banca Etruria (quella costituita anche grazie agli 1,8 miliardi che ora le ban- Da sinistra in senso orario, il grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino, posto ai margini del centro storico, alto 167,25 metri, progettato da Renzo Piano e costato 300 milioni di euro, visitabile dalle 10 alle 18.30 prenotandosi al sito grattacielointesasanpa olo.com; Rocca Salimbeni, la sede del Monte dei Paschi di Siena, edificata nel XIV secolo dalla famiglia Salimbeni e acquistata dal Monte dei Paschi nel 1866 (la statua al centro della piazza antistante è di qualche anno dopo); Palazzo Albergotti, la sede storica di Banca Etruria (oggi Nuova Banca Etruria) ad Arezzo. L’elenco dei palazzi delle banche aperti al pubblico è visionabile al sito palazzi.abi.it [LaPresse, web] che vogliono scaricare sulle spese dei conti correnti) è ospitata dal cinquecentesco Palazzo Albergotti, dove si trova un immenso salone in stile liberty «illuminato dalle splendide vetrate di Ascanio Pasquini». La grande kermesse culturale dovrebbe testimoniare «la volonta del mondo bancario di conservare il vastissimo patrimonio archeologico, artistico e architettonico nazionale», ma, considerati i tempi, è difficile non sentire il sapore di una gratuita, e forse beffarda, ostentazione. Anche perché la maggioranza dei palazzi principeschi o delle avveniristiche costruzioni in cui i banchieri svolgono quotidianamente il loro lavoro fa parte dei circa 15 miliardi di patrimonio immobiliare in capo agli istituti di credito. Un patrimonio accumulato negli anni anche grazie al contributo dei milionidiclienti tartassati da anni con commissioni senza pari nel Vecchio continente ed ora travolti dalle falle di un sistema che molti accusano essere vittima della sua stessa ingordigia. 4 PRIMO PIANO __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Europa a pezzi FERMI Nel nostro Paese i salari non crescono, anzi tendono a calare, mentre nell’eurozona si registra una crescita intorno all’1,5 per cento Italiani sottopagati e il governo se ne vanta Per attirare investitori stranieri, in un opuscolo il sottosegretario allo Sviluppo Scalfarotto illustra come virtù il fatto che i lavoratori del Belpaese, anche specializzati, abbiano stipendi da fame. Tra i più bassi della Ue ::: segue dalla prima MARTINO CERVO (...) circolano pareri difformi, almeno stando alla brochure ospitata sul sito investinitaly. com, portale dell’Ice che reca il logo del Ministero dello Sviluppo economico. Qui appare infatti (link: goo.gl/kzvjwn) un manualetto dedicato agli investitori esteri che elenca, tra i vantaggi del nostro Paese, i bassi stipendi che è sufficiente pagare per la manodopera, specie se qualificata. La sorprendente qualità sorprendente perché rivendicata in uno strumento governativo - viene offerta come appetibile a capitali stranieri, alla pari delle bellezze territoriali e della tradizione eccelsa della nostra manifattura. L’opuscolo, intitolato «Invest in Italy», si apre con la prefazione di un sorridente Ivan Scalfarotto, sottosegretario al Mise, che contiene - tra l’elenco delle riforme - una frase a metà tra la bugia e il wishful thinking: «Anche la nostra Costituzione e il nostro sistema elettorale sono stati cambiati per garantire stabilità e snellire il processo legislativo». COMPETITIVITÀ A notare il passaggio sugli stipendi,inserito alla voce «capitale e talento» (pagina 32 della brochure) è stata Eleonora Voltolina, in un articolo pubblicato anche su linkiesta. it. Così recita l’elogio delle buste paga leggere (traduzione nostra): «L’Italia offre un livello dei salari competitivo (che cresce meno rispetto al resto LAVORO IN SALDO La tabella illustra l’andamento dei salari in Italia che, in controtendenza con il resto d’Europa, scendono. Sopra la copertina dell’opuscolo diffuso dal ministero dello Sviluppo per incentivare gli investimenti stranieri. A destra, il sottosegretario Ivan Scalfarotto con il premier Matteo Renzi [Olycom] della Ue) e una manodopera altamente qualificata. Il rapporto costo/qualità dei profili altamente specializzati è estremamente competitivo nel paragone con le altre nazioni europee. Un ingegnere in Italia guadagna mediamente in un anno 38.500 euro,mentre in altri Paesilo stesso profilo ha una retribuzione media di 48.500 euro l’anno». A volte la mobilità di persone e capitali presenta lati curiosi. Poco sotto: «I costi del lavoro in Italia sono ben al di sotto dei competitor come Arrivano a migliaia in redazione le adesioni alla campagna di «Libero»: vogliamo votare anche noi, come i britannici, sulla permanenza del nostro Paese nell’Unione europea e nell’euro. Potete spedirci in redazione il tagliando (compilato in stampatello) che trovate in pagina oppure scriverci il vostro nome e cognome all’indirizzo noeuronoeuropa@liberoquotidiano. it. Abbasso l’euro,abbasso l’Europa dei banchieri, viva la lira! Luciano Pranzetti e.mail Anch'io voglio che gli italiani abbiano la possibilità di decidere se rimanere o no in questa Europa che ormai ci ha portati ai limiti della sopravvivenza. È ora di fare qualcosa e al più presto. Michela Roma Treviso Germania e Francia. Inoltre, la crescita del costo del lavoro registrata in Italia nell’ultimo triennio (2012-14) è più bassa rispetto a quelle registrate nei Paesi dell’eurozona (+1,2% contro +1,7%)». NON C’É DA RIDERE Spingendo lo sguardo un po’ più in là, la narrativa avrebbe potuto anche spostarsi su toni più enfatici. Come ricordato pochi giorni fa su questo giornale, infatti, il costo del lavoro reale e dei sa- larinel nostro Paese ha un andamento minore o uguale a zero in tutti gli ultimi 4 trimestri (dato calcolato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), a fronte di una crescita dell’eurozona attorno all’1,5% circa (dati Eurostat). Il nodo pare: può un governo vantare questi dati come successi,ancorché parlando a investitori stranieri? E, a questo proposito, pure l’aumento sbandierato nell’opuscolo degli investimenti diretti esteri è un punto di merito per chi deve tutelare occupa- zione e risparmio degli elettori? A ben vedere, tuttavia, ci sarebbe da stupirsi dello stupore. La frase pronunciata da Mario Draghi lascia quasi supporre che il dimagrimento delle paghe sia da imputarsi a una scelta sparagnina delle aziende, incapaci di investire o rischiare, o di premiare il merito. PREVISIONI In realtà la compressione salariale è, se non una scelta, una conseguenza perfettamente prevista da almeno cinque anni. Nell’estate del 2011 infatti risale infatti il documento che forse più di ogni altro ha condizionato la storia politica recente del nostro Paese. Nella ormai celebre missiva del 5 agosto 2011, che Giulio Tremonti in pagine violentissime di Uscita di sicurezza (2012) definì un «pronunciamento», la Bce scrisse al primo ministro Silvio Berlusconiun dettagliato elenco di misure da prendere per evitare La nostra iniziativa «Fuori da questa Europa dei banchieri» I lettori chiedono un referendum su euro e Unione: «I saccenti alla Prodi e alla Ciampi ci hanno tolto la sovranità» I saccenti Prodi Amato e Ciampi ci hanno obbligati a rinunciare alla sovranità nazionale, alla nostra libertà e alla democrazia per portarci in Europa senza mai chiedere al popolo cosa ne pensasse. La censura ci ha resi schiavi dell'Unione Europea, a peggiorare le cose ci si è messo Napolitano imponendoci il Senatore Monti per poi eleggerlo a presidente del Consiglio. Cosa aspettiamo a dare il benservito agli incapaci? dalla Comunità europea della nostra Nazione. La necessità di tale consultazione deve essere un esempio di democrazia, dato che di libertà di diritto se ne vedono ben poche. D'altronde, ci ritroviamo con un premier di cui non si è mai vista la foto su di una scheda elettorale, e che nessuno ha mai votato. Spero almeno che ci sia la possibilità di indire questo referendum, ma la vedo dura! Ruocco Aniello e.mail Gioacchino Colpani e.mail HANNO ADERITO ANCHE Partecipo con la profonda convinzione che vi debba essere, anche in Italia, un referendum per permettere la fuoriuscita Laura Bani e.mail Piergiorgio Benini e.mail Sandra Barca e.mail Enza Beghini Pescantina (Vr) Renzo Benettolo e.mail Marinella Biffignandi e.mail Paola Bizzarri e.mail Ganet Blonder Slome e.mail Antonello Bossalini Piacenza Paolo Botti Sesto Fiorentino (Fi) Franco Cacco e.mail Paolo Cagnoni e.mail Afro Silvio Caleffi e.mail Enzocarlo Cambrea Carpiano (Mi) Ferruccio Capra e.mail Giorgio Caselli e.mail Mattea Castorina e.mail Lorella Ceccarelli e.mail Priscilla Cerruti e.mail Sandro Colombo e.mail Vincenzo Colombo e.mail Franco Costagliola e.mail Emanuele De Francesco e.mail 5 PRIMO PIANO __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Europa a pezzi EUROPROFEZIE Nel 2011 la Bce invitava Berlusconi ad attuare misure utili a tagliare le buste paga. Con Monti, Letta e Renzi l’auspicio si è puntualmente realizzato La miseria come spot al posto della qualità Siamo Terzo Mondo Invece di risolverli, spacciano i problemi come pregi. A riprova della loro idea degli italiani: vittime abituate a incassare di tutto ::: segue dalla prima PIETRO SENALDI catastrofi finanziarie e tenere in piedi l’euro. Fu lo stesso Draghi- assieme alsuo predecessore all’Eurotower JeanClaude Trichet, a vergare le «raccomandazioni». Tra queste (traduzione del Corriere della Sera, che per primo rivelò il testo): «c’è [...] l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare [“tailor”, ndr] i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende». Renato Deidier e.mail Nadia Feletto Pordenone Emanuele Fior Lazise (Vr) Stefano Friso e.mail Marialuisa Gardellini e.mail Pochi paragrafi più sotto: «il governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi». PIANO REALIZZATO Tre mesi dopo la consegna di quella lettera che della deflazione faceva un programma piuttosto esplicito,a Palazzo Chigisi consumava - benedetto dal Colle - l’avvicendamento tra il Cavaliere e Mario Monti. Stilare un parallelo tra i punti di quel documento e i provvedimenti più rilevanti degli esecutivi del Professore in loden, di Enrico Letta e di Matteo Renzi, sarebbe un esercizio interessante. Stando ai salari,nella dinamica italiana incidono di certo numerosi fattori, inclusa la disoccupazione che spinge ad accettare paghe più leggere. Tuttavia, un andamento al ribasso è stato a dir poco messo in conto. Ora, nella sostanza, c’è un governo che lo rivendica. Gianfranco Gelera e.mail Guido Gerelli e.mail Pier Fausto Giacobone Voghera (Pv) Franca Giovenzana Legnano (Mi) Gionata Giubbilei Livorno © RIPRODUZIONE RISERVATA (...) con cui il sottosegretario al (sotto)Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto, invita gli stranieri a trasferire i loro interessi nel Belpaese, il pezzo forte sono gli stipendi italiani da fame,concetto nobilitato e pubblicizzato come costo del lavoro particolarmente vantaggioso. Un marketing degno del Paraguay o del Burundi, che dà la misura di come ci vede il governo e di quali sono le sue aspirazioni per noi, lavoratori elettoralmente comprabili al prezzo di 80 euro o giù di lì. In mancanza di pregi, esaltiamo i nostri difetti. D’altronde che ci si può aspettare da Scalfarotto, noto più per le sue battaglie di costume che per il suo acume economico e strategico? Se ci fosse una giustizia mediatica, o solo la politica non fosse fatta di figli e figliastri, andrebbe aggredito per l’infelicità del suo spot ben più di quanto non lo sia stata la Lorenzin per quelli sulla fertilità. Intendiamoci, è tutto vero: gli stipendi degli italiani sono bassi, i più bassi d’Europa se commisurati al costo della vita e alla produttività dei nostri lavoratori, e malgrado siano gravati da una pressione fiscale tra le più alte e da pesanti contributi. Ma bisognerebbe cambiare la situazione, anziché farsene vanto per il mondo. Non fosse che ormai la classe politica ci ritiene, e conseguentemente ci tratta, come un punching-ball, capaci di incassare qualsiasi cosa. Perfino il fatto che siano le nostre tasche a ripianare i buchi fatti dalle banche dopo aver venduto ai risparmiatori e a loro stesse prodotti spazzatura e aver usato i restanti denari per finanziare amici, parenti e raccomandati incapaci di restituire i debiti, garantire ai banchierivite da sultani o imbar- Antonio Godino Bologna Angela Grisi e.mail Enrico Ivaldi e.mail Stefano Lapiana e.mail Lidia Maccario e.mail Pierangelo Magrin e.mail Luciano Marcolongo e.mail Gian Paolo Masotto e.mail Vincenzo Mazzara e.mail Ottavio Meggiorin e.mail Alessandro Melani e.mail Ernestina Miglioli e.mail Francesco Mion e.mail Sergio Mitraglia e.mail Samuele Nannoni Firenze Adriana Ospitali e.mail Fausto Paini e.mail Roberto Palì e.mail Vincenzo Panaro e.mail Nicola Panza e.mail Pietro Paoli e.mail Alberto Pazzini e.mail Claudio Parolini Sondrio Leone Pellizzari e.mail Michele Penna e.mail Nicola Pedroni Cremona Guido Perona Ciriè (To) Riccardo Petracca e.mail Luca Pinelli e.mail Enrica Pisanu e.mail carsi loro stesse in catastrofiche acquisizioni. Ogni riferimento a Veneto, Etruria, Mps, è puntualmente casuale. Se infatti i correntisti italiani pagano le commissioni più alte d’Europa sulle operazioni bancarie, la ragione è che i nostri istituti si sono dovuti tassare per finanziare i fondi chiamati ad acquistare i crediti inesigibili della banche altrimenti votate al fallimento, e come prevedibile hanno scaricato sulla clientela i costi dell’operazione. Risultato, il cittadino, lavoratore, correntista, risparmiatore si sente sempre più colto da sindrome d’accerchiamento. Lavora, viene salassato e quel che riesce a salvare gli viene bruciato, da chi dovrebbe invece custodirne il tesoretto, in spericolate operazioni finanziarie o, nella migliore delle ipotesi, lentamente eroso da clausole e costi nascosti. Così, anche se per miracolo lo spot del sottosegretario Scalfarotto riuscirà ad attirare qualche investitore, il rischio è che, una volta arrivato qui, lo straniero non trovi nessun italiano su cui valga la pena di puntare perché i migliori, o anche solo chiunque abbia potuto farlo, se ne saranno andati da un pezzo. Come dimostrano i dati secondo cui, malgrado le ondate di immigrati e di profughi che si riversano a centinaia sulle nostre coste, l’Italia registra da anni più uscite che ingressi. Sia che a emigrare siano lavoratori senza occupazione dignitosa sia che si tratti di pensionati a cui l’assegno non basta per vivere decorosamente nei nostri confini. E chi non va all’estero per campare, ci finirà per sfuggire al disagio di essere italiano. Avanti così, saremo costretti ad andare il più lontano possibile dalle nostre radici per realizzarci,vivere da uomini liberi e poter trovare noi stessi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Luciana Reale e.mail Devis Russo e.mail Luigi Santagostini e.mail Tullio Savini e.mail Mario Socin Chiussi Lignano Sabbiadoro (Ud) Cesare Selleri e.mail Laura Serchiani e.mail Marco Stefanati e.mail Giorgio Stona Lonigo (Vi) Matteo Tombini Bergamo Eusanio Tudico e.mail Evaristo Vancini Villanova di Castenaso (Bo) Giuliana Vianello Casier (Tv) Giancarla Vicentini e.mail Sergio Zenucchi e.mail 6 ITALIA __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ADDIO A UN GRANDE L’inciucio tra politica e impresa «I sindaci dei comuni rossi neanche mi ricevevano» Nel libro-denuncia «Falce e Carrello» i privilegi che la sinistra riserva al sistema delle Coop: dalle tasse ridotte alle leggi ad hoc ::: NINO SUNSERI ■■■ Bernardo Caprotti considerava le Coop come fossero il diavolo da combattere in nome dell’acqua santa rappresentata dalla libera iniziativa. Nel 2007 aveva dato alle stampe “Falce e Carrello”. Editore Marsilio, prefazione di Geminello Alvi, economista, ex assistente di Paolo Baffi in Banca d’Italia. Il libro venne distribuito gratuitamente nei supermercati Esselunga e fu subito scandalo. Metteva sotto accusa il sistema delle Coop e il suo legame con il vecchio partitone rosso: «Prima Pci e Pds, poi Ds, ora Pd: una sola è la chiesa, e una sola la cassa» era l’anatema di Caprotti. E nel dire queste cose non gli faceva velo la profonda amicizia con Pier Luigi Bersani. La pubblicazione era anche stato l’inizio di un calvario giudiziario culminato in una condanna per diffamazione e il sequestro del libro su richiesta della Coop Italia. Sentenza ribaltata in appello tanto che il volume è di nuovo in distribuzione dal 2011 accompagnato da una decisione dell’antitrust senza precedenti: una sanzione di 4,6 milioni a carico della Coop Estense e l’obbligo di presentare, a sue spese, un piano di riqualificazione dell’area in cui poi è stato aperto un supermercato Esselunga. Non c’era andato certo leggero Caprottinel mettere in luce iprivilegidelle Coop:da quellifiscali (pagano il 17% di tasse contro il 40% delle altre aziende) a quelli legislativi. A cominciare dal fatto che i soci-dipendenti non hanno diritto alla protezione dello Statuto dei Lavoratori. Un jobs act a uso e consumo solo delle Coop rosse mentre sulle piazze la Cgil resiste ancora sulla trincea dell’articolo 18. Per le aziende dei capitalisti, però. Non per gli amici. È proprio sull’incesto fra le Coop e le amministrazioni rosse che Caprotti si scatena. Emerge un quadro di favoritismi, privilegi, amicizie siamesi che hanno un solo scopo: favorire i compagni di partito e i loro sodali impedendo l’ingresso di soggetti non controllabili, come la Esselunga di Benardo Caprotti che si è sempre fatto un un vanto di non aver mai pagato una tangente. “Falce e Carrello” ne ha per tutti. C’è Giovanna Melandri, ministro dei Beni Culturali che nel 1999 appone il vincolo al cantiere aperto dall'Esselunga in via Costa a Bologna. Scavando sono venuti fuori resti etruschi. Dopo otto mesi diinutilitrattative, lo stremato Caprotti getta la spugna. Passano appena 60 giorni e l’area viene rilevata dalla Coop Adriatica. Passano altri 15 giorni e accade un miracolo: la sopraintendenza dell’Emilia Romagna comunica parere favorevole al trasferimento dei resti in altra area. È il via libera ai lavori per il supermercato delle Coop. «In una gelida mattina di gennaio, sono andato di persona alla ricerca dei miei prezio- “ PAROLA DI CAPROTTI I PARTITI ■ Prima Pci e Pds, poi Ds, ora Pd: una sola è la chiesa e una sola la cassa. LE COOP ■ Il capo del Pci si era opposto al sistema delle cooperative rosse. Pur essendo un modello particolare, era pur sempre un’impresa, dunque contraria ai purissimi suoi principi comunisti sissimi reperti etruschi» raccontò Caprotti. «Li ho trovati abbandonati in periferia, vicino al cimitero della Certosa coperti da una plastica nera». Sono infinite le astuzie che per un trentennio almeno il sistema delle Coop, con la complicità delle amministrazioni rosse, ha messo in campo per impedire l’espansione di Esselunga. Bruno Cordazzo, presidente della Coop Liguria non si faceva scrupolo di rivendicare la legittimità del privilegio: «Quando si va in casa di altri, si deve chiedere permesso». C’era l’obbligo di bussare col cappello in mano. «Ma la porta non te la aprono» osservava Caprotti. A pagare il conto sono i consumatori. Secondo l’analisi di della società di ricerche di mercato Panel international nei supermercati Coop della Liguria la spesa costa il 14,9% rispetto all’Esselunga di Milano e ben il 20,2% in confronto ai negozi toscani di Caprotti. E non finiva qui. C’era Mario Zucchelli, presidente della Coop Estense allargatosi fino alla Puglia, che attraverso una società di comodo strappa un lotto di 192 mila metri quadratia una gentildonna milanese sopravvissuta allo sterminio nazista. Aveva ricevuto il terreno in dono nel 1942, dodicenne, prima d’essere deportata ad Auschwitz col padre e i nonni. Per quest’area, alla periferia di Modena, scelta per la costruzione del centro commerciale Grand’Emilia, la Coop Estense paga alla signora ebrea appena 1,1 miliardi di lire quando per un appezzamento adiacente, due volte e mezzo meno esteso, è costretta a versare all’amministrazione comunale,seppure “amica”, la bellezza di 10 miliardi. L’809 per cento in più. Falce e Carrello racconta perfidamente di Turiddo Campaini, ex funzionario delPci, per quarant’anni presidente della Unicoop Firenze (era stato nominato quando al Cremlino sedeva ancora Leonid Breznev ed era ancora al suo posto dopo il crollo dell’Unione Sovietica e il passaggio di Gorbaciov). In tre anni riesce a fare ciò che l’Esselunga non era riuscita a fare in nove: aprire un supermercato dove prima sorgeva lo stabilimento Superpila. Nella premessa Caprotti aveva aggiunto una chicca di rara cattiveria. Aveva ricordato che Togliatti era stato all’inizio contrario alla nascita del sistema delle Coop. «Il capo del Pci, al suo ritorno dalla Russia nel 1944, si era opposto al sistema delle cooperative rosse. Pur essendo un modello di impresa particolare, era pur sempre un’impresa, dunque contraria ai purissimi suoi principi comunisti». Poi anche il Migliore aveva capito il giro del fumo. © RIPRODUZIONE RISERVATA La difficile successione Nella Dynasty degli eredi il destino di 22mila persone ■■■ Si svolgeranno domani i funerali del fondatore di Esselunga, Bernardo Caprotti, morto nella serata di venerdì alla clinica Capitanio di Milano. Avrebbe compiuto 91 anni la prossima settimana. A quanto si apprende non è stata ancora definita la chiesa dove verranno celebrate le esequie che per espressa volontà del defunto saranno in forma strettamente privata. Sul sito del gruppo è stato pubblicato il necrologio: «Commossi e costernati dobbiamo comunicare che il nostro socio fondatore dottor Bernardo Caprotti ci ha lasciato». L’annuncio, ripetuto sulla pagina di Facebook ha ottenuto più di 18 mila “like” che,in questo caso rappresentano altrettanti omaggi alla figura dell’imprenditore scomparso. Un affetto che i collaboratori di Caprotti avevano dimostrato l’anno scorso quando in occasione dei suoi 90 anni, il 7 ottobre 2015, avevano acquistato una pagina del Corriere della Sera e del Financial Times per fargli gli auguri. Il nome non era direttamente menzionato, ma sotto la frase: «Never, never, never give up» i dipendenti facevano riferimento a «un’azienda straordinaria» e «all’omaggio al loro Dottore». In tutti i 150 punti vendita della catena ieri sono state affisse locandine che annunciano la chiusura per domani in segno di lutto. Ed è proprio al futuro 22 mila dipendenti del gruppo che Caprotti aveva dedicato le sue attenzioni. A convincerlo a cedere la sua creatura era stato prima di tutto questo: ildesiderio di trovare una proprietà in grado di assicurare la stabilità dell’azienda. La successione dinastica, infatti, non faceva più parte dei suoi pro- grammi da quando nel 2004 il figlio Giuseppe aveva lasciato la carica di amministratore delegato. Bernardo era tornato al timone accompagnando il rientro parole taglienti nei confronti della squadra che aveva preso il comando. «I dirigenti furono accompagnati a casa dagli autisti con le limousine nere» commentò Bernanrdo. «Tutti licenziati» protestò Giuseppe. «Si sono dimessi» rispose il padre. Resta il fatto che da quel momomento i rapporti in famiglia si guastarono fino a sfociare nelle aule di tribunale. La mancata vendita di Esselunga rende la successione complicata. Si erano fatti avanti gli americani di Blackstone (e non Blackrock come erroneamente titolato ieri) e gli inglesidiCvc. Citigroup aveva avuto l’incarico di vagliare le offerte. Caprotti si era riservato l’ultima parole. Non ha fatto in tempo a esprimersi. Ora si è fermato tutto e bisognerà aspettare l’apertura ufficiale della successione per capire il futuro dell’azienda. C’è il rischio che le rivalità in famiglia esplodano violentemente. Da una parte i figli di primo letto, Giuseppe e Violetta. Sull’altro fronte Giuliana Albera, la seconda moglie e la figlia Marina. Nel 1996 Caprotti aveva deciso la ripartizione delle quote di Esselunga: 36% a Giuseppe e 32% per cento a ciascuna delle due figlie femmine. Niente alla seconda moglie. Sono passati vent’anni e le cose potrebbero essere cambiate. I 22 mila dipendenti trattengono il fiato. A fare le spese delle liti fra i soci sono sempre le aziende. N.SUN. © RIPRODUZIONE RISERVATA 7 ITALIA __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ADDIO A UN GRANDE Una lunga vita di successi Il genio di Caprotti: figli fuori dall’azienda Non basta un master o saper parlare l’inglese: la stoffa da grande imprenditore non si eredita ::: segue dalla prima VITTORIO FELTRI HA CAMBIATO IL COMMERCIO Sopra, Bernardo Caprotti [LaP]. A sinistra il suo primo negozio [Ansa] (...) la mentalità secondo la quale i padroni sono pescecani intenti ad arricchirsi sulla pelle dei lavoratori e a frodare il fisco. Ecco perché i contrasti sociali non si placano mai. Qualche politico e sindacalista d’antan continua a pensare che sia la politica a dover incrementare l’occupazione, ignorando che solo gli imprenditori pieni di iniziativa, quali Caprotti, sono in grado se non frenati dalla burocrazia ottusa, che in Italia è una dittatura, di moltiplicare i posti di lavoro. Dai governi si pretende solamente che non intralcino coloro che intraprendono e che la smettano di incentivare l’odio nei confronti del capitalismo, senza il quale vince la miseria. Se questo concetto non entra nella testa della maggioranza ogni sforzo per battere la crisi e tornare a produrre con profitto sarà vano. Il dottor Bernardo aveva sposato questa filosofia: rispettare i dipendenti e trasformarli da meri prestatori d’opera in collaboratori. È stato un formidabile organizzatore, incline a sacrificarsi per l’azienda che considerava sacra come un tempio, più importante della propria persona. Ai collaboratori chiedeva diligenza. Comportandosi così ha ottenuto la stima di chiunque faces- se parte della sua nutrita squadra: 22 mila soggetti, dalla base al vertice. Ciò che più sorprende di Caprotti è l’antifamilismo. Una carat- teristica poco italiana, visto che da noi le aziende di norma passano dal padre ai figli, automaticamente, quasi che gli eredi dei beni ma- E IL SINDACO DI MILANO LO SNOBBA I suoi negozi chiusi per lutto Domani mattina tutti i negozi Esselunga rimarranno chiusi in segno di lutto per la scomparsa del patron Bernardo Caprotti, morto venerdì alla soglia dei 91 anni. Molti i messaggi di cordoglio ma, come denuncia Dagospia.it, i milanesi si sarebbero aspettati una dichiarazione anche dal loro sindaco, Beppe Sala, ma le uniche parole sono state: «Ambrogino d’Oro alla memoria a Caprotti? Il consiglio comunale ci ragionerà su». [Fotogramma] terialidei genitorifossero eredi naturali anche del loro talento imprenditoriale. Una sciocchezza che ha causato disastri e fallimenti. Tanti capitani storici di industria si sono portati in aziende floride la prole nella convinzione che fosse alla loro altezza. Raramente le cose sono andate bene. Il più delle volte i rampolli si sono rivelati semplicemente dei polli e hanno dovuto consegnare i libri in tribunale. Vicende del genere sono innumerevoli. Perfino Caprotti ebbe a cedere alla tentazione di introdurre nell’organico di Esselunga i propri discendenti, ma da capo illuminato e lucido se ne pentì e li mise alla porta. Non perché li amasse poco, bensì perché non confuse gli affetti familiari con le esigenze imprescindibili del tempio-azienda. I supermercatisono diversi dai salotti domestici. Aveva ragione. Tant’è che i giudici hanno sentenziato a suo favore. La sua è stata una lezione istruttiva per tutti coloro che, possedendo una impresa, si illudono che i figli possano essere dei continuatori eccellenti.Non basta aver conseguito un master alla Bocconi e sapere l’inglese per acquisire l’abilità del padre nel mondo degli affari. Serve altro. Bernardo si nasce, non si diventa con un atto notarile di successione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 ITALIA __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: VERSO IL VOTO Le mosse di Miccichè L’Udc molla Crocetta In Sicilia il centrodestra può tornare unito ::: segue dalla prima ELISA CALESSI (...) pronostico, si è messo in testa di sfidare davanti alle telecamere niente meno che Silvio Berlusconi. Se è vero che il premier ha deciso, in vista del referendum costituzionale, di lanciare l’opa sul voto moderato, cosa meglio che duellare con il leader dei moderati, reduce daifesteggiamenti delsuo ottantesimo compleanno? Il guanto di sfida, ha deciso facendo il punto coi suoi collaboratori, verrà lanciato dopo un’altra mossa: entro ottobre vuole presentare una proposta di modifica della legge elettorale. Se non c’è tempo per un’iniziativa parlamentare, essendoci la legge di stabilità, si può presentare un documento in una direzione nazionale del Pd, convocata a metà ottobre. Per sgombrare definitivamente il campo dall’argomento del«combinato disposto». Quello, cioè, per cui l’incrocio tra Italicum e riforma costituzionaleporterebbe a un «deriva autoritaria». L’Italicum, ha detto ieri, «è la legge migliore che c’è, ma siamo pronti a discutere». Nella proposta fatta dal premier è molto probabile ci sia quel premio di coalizione che sarebbe vitale per il centrodestra. Guarda a caso proprio ieri è stato rilanciato da Dario Franceschini, il Richelieu di Renzi, su Repubblica.A quelpunto,è la riflessione che ha fatto ieri coi suoi collaboratori, sarà interessante vedere cosa fa Berlusconi. Se, nonostante questa mossa, il leader azzurro deciderà di scendere in campo personalmente a favore del “no” al referendum, Renzi è pronto a sfidarlo in un duello televisivo. “Matteo” contro “Silvio”. Intanto per scrollarsi di dosso l’eterna accusa di essere «l’erede di Silvio». Ma soprattutto per pescare tra gli elettori di Berlusconi o per dimostrare che, in fondo, il leader azzurro non è poi così contrario alla riforma. Il premier, infatti, resta convinto che bisogna puntare al voto moderato, gran parte del quale è ancora in quel 30% di indecisi. A loro si è rivolto anche ieri, spiegando che «la riforma costituzionale non mette in discussione la democrazia ma la burocrazia». Cosa di meglio, allora, che confrontarsi direttamente con quello che è ancora percepito come il leader dei moderati. Se poi non dovesse accettare, come probabile, potrà ::: TOMMASO MONTESANO ministro Boschi, ma anche Pier Carlo Padoan, Graziano Delrio (ieri ha parlato alla scuola di formazione del PD), il ministro Giuliano Poletti (oggi sarà intervistato da Maria Latella su Skytg24), Carlo Calenda (oggi sul Corriere della Sera). E non solo ministridelPd. Verranno mandati in tv, a sostentere le ragioni del sì, anche Angelino Alfano e Gianluca Galletti, testato nei giorni scorsi. Ed è mobilitata la vecchia guardia, da Luciano Violante (ieri a Classedem) a Pierferdinando Casini. C’è,infine, un’altra mossa in cantiere, che può apparire fuori tema ma non lo è. Il Pd organizzerà per il 29 ottobre a piazza del Popolo, nel centro di Roma, una grande manifestazione sull’Europa, che ieri è tornato ad attaccare definendo «egoista». Il tema sarà l’immigrazione, sulla falsariga del documento portato da Renzi agli ultimi vertici Ue. Gli obiettivi sono due: ricompattare il partito, che almeno sull’Europa la pensa allo stesso modo, cavalcare la protesta anti-Ue e unirla a quella anti-casta, cercando in questo modo di pescare tra i moderati, i grillini e persino i leghisti. ■■■ La Sicilia è vicina a un nuovo ribaltone. Dalla giunta di Rosario Crocetta - centrosinistra - al centrodestra. Questo, almeno, è quello che lascia presagire quanto sta avvenendo nell’Udc, che oggi sostiene la Giunta del governatore. Tra un anno, però, quando si voterà per il rinnovo dell’Assemblea regionale, il partito di Lorenzo Cesa potrebbe tornare nel centrodestra, dove da tempo Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia nell’isola, è al lavoro per l’allargamento della coalizione. Tutto nasce dalla decisione di Cesa, che anche a livello nazionale si è riavvicinato ai vecchi compagni di viaggio schierandosi per il No al referendum costituzionale, di sconfessare la linea filo-Crocetta fin qui seguita da Gianpiero D’Alia, l’uomo forte dello Scudocrociato in Sicilia. «Bisogna aprire una riflessione seria nel governo Crocetta, che non sta governando bene», ha detto Cesa. «Dobbiamo dare una svolta, non possiamo più stare a guardare», ha aggiunto il segretario centrista, che poi ha ammesso che il suo partito sta valutando «ditogliere gli assessori in quota Udc (due, Giovanni Pistorio e Gianluca Miccichè, ndr) dalla giunta Crocetta». Parole cui Cesa ha fatto seguire la rimozione del segretario regionale, Adriano Frinchi, sostituito con il commissario Antonio De Poli. Mosse che preludono alla costruzione di una nuova alleanza di centrodestra nella Regione non solo finalizzata alle Regionali del prossimo anno, ma anche al voto per l’elezione del sindaco di Palermo, che ci sarà nella primavera del 2017. Miccichè, da Forza Italia, ha subito colto la palla al balzo. «Bene Lorenzo Cesa. La sua analisi sul governo Crocetta è lucida e puntuale. Pronti a incontrarci per un’alleanza vincente». Il faccia a faccia potrebbe avvenire nella prossima settimana. «Tutti uniti, abbiamo la possibilità di vincere, di battere il M5s». L’avversario sulla strada del successo, infatti, più del centrosinistra sarebbero i grillini, che non a caso hanno celebrato la nuova edizione di «Italia 5 Stelle» a Palermo proprio per tirare la volata ai candidati locali in vista del doppio voto siciliano, per il quale il M5s è dato in vantaggio. «In Sicilia la sinistra non esiste», dice Miccichè, che punta a un centrodestra che comprenda, oltre alle formazioni classiche come FI, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, anche «Diventerà bellissima», la formazione di Nello Musumeci, Pid-«Cantiere popolare» di Saverio Romano e, appunto, Udc. Un’alleanza con la quale dare l’assalto sia al Comune di Palermo, sia alla Regione.Ben sapendo che conquistare la Sicilia, come ricorda Miccichè, significa mettere un mattone anche per le Politiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Maria Elena Boschi, 35 anni, ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti col Parlamento dal 2014 Caccia al consenso dei moderati: mobilitati tutti i ministri Renzi lancia la sfida al Cav: duello in tv sulle riforme Il premier vuole il faccia a faccia col leader di Fi. Ma gli va bene anche un rifiuto: sarebbe interpretato come un segnale di non belligeranza leggere questo rifiuto come un segnale di non belligeranza. Insomma, una mossa win-win, come dicono gli analisti. Il fatto è che il tempo è poco e la partita è apertissima: la media dei sondaggi, spiegano a Palazzo Chigi, vede un terzo per il sì, un terzo per il no, un terzo di indecisi. Per altri, il no è perfino leggermente sopra. Renzi non pensa sia possibile recuperare molto tra chi è già orientato verso il no. È convinto, però, che si possa guadagnare molto in quel terzo di indecisi o tra chi pensa di non andare a votare. Per farlo, è la sua analisi, bisogna portare la discussione nel merito della riforma, con spot, video, confronti. Per questo ha chiesto a tutti i ministri una mobilitazione eccezionale. «Tutti fuori, nessuno deve sottrarsi». Nemmeno Giorgio Napolitano, a cui già sarebbe stata chiesta la disponibilità per un confronto. Tutto il governo è arruolato. Non solo il COMUNICAZIONE E IMMAGINE Toti si affida all’uomo di Sala Il vero Nazareno-bis lo hanno fatto il sindaco di Milano Beppe Sala e il governatore della Liguria Giovanni Toti. Quest’ultimo, infatti, ha scelto per rilanciare l’immagine istituzionale della regione la Mapo, la società di comunicazione che fa capo a Marco Pogliani, che nel recente passato ha curato la campagna elettorale di Sala e che attualmente ha un incarico di consulenza proprio sulla comunicazione del sindaco. Il bando, che usa fondi europei, porterà nelle casse della Mapo 200 mila euro in tre anni. La società è stata scelta per l’esperienza maturata durante l’Expo 2015, ma c’è già chi fa notare che Toti, per curarsi l’immagine, ha scelto proprio l’uomo che a Milano ha fatto perdere Stefano Parisi, di cui il governatore è acerrimo rivale interno. Un caso? Beppe blinda Mazzillo: un ex Pd? Anch’io avevo la tessera... Virginia Raggi, 38 anni, è dal 22 giugno il sindaco di Roma. Dopo diverse difficoltà ha appena completato la sua giunta Muraro in bilico. I grillini: non le faremo sconti ::: ROMA ■■■ «Anche io ho avuto una tessera del Pd. L’ho presa ad Arzachena». Beppe Grillo prova ancora a fare da scudo a Virginia Raggi. Stavolta per la nomina di Andrea Mazzillo al Bilancio, indigesta a parte del M5s per i trascorsi dem del commercialista. «Non sarà mica un reato», aggiunge Grillo, ieri a Mirandola (Modena) per presenziare, insieme al direttorio, all’inaugurazione della nuova palestra costruita anche grazie al contributo del M5s. A Roma i grillini, che domani potrebbero subire l’addio di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, al M5s, vogliono girare pagina. «Abbiamo riempito tutte le caselle»,taglia corto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera. Raggi, però, resta sulla graticola. Sullo sfondo c’è sempre il caso di Paola Muraro, l’assessore all’Ambiente iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma per abuso d’ufficio e violazione delle norme sulla gestione dei rifiuti. Muraro sarebbe indagata perabuso d’ufficio pure in concorso con Giovanni Fiscon, l’ex direttore generale di Ama, la municipalizzata che gestisce i rifiuti, a sua volta imputato in Mafia Capitale. Tra i due c’era una relazione sentimentale. Per l’assessore si avvicina ilmomento della verità: il 12 ottobre sarà ascoltata dai magistrati di piazzale Clodio. Da indagata. Finora il M5s ha fatto muro. «Aspettiamo di capire quali siano i capi di imputazione»,ha detto Di Maio.Salvo aggiungere, però, che «da noi non funziona che aspettiamo il terzo grado di giudizio». «Aspettiamo di leggere le carte poi non faremo sconti a nessuno», concorda Raggi. I giorni di Muraro potrebbero essere contati.Finora l’assessore è stato salvato dal fatto di non aver ricevuto l’informazione di garanzia. Cosa che potrebbe verificarsi, però, in vista dell’interrogatorio, evento che obbliga il pm a notificare l’atto all’indagato. Muraro si è sfogata, denunciando il tentativo di «infangare» la sua «vita privata» attraverso la «gogna mediatica»: «Ho toccato un sistema di potere che sta reagendo frontalmente contro di me e queste sono le conseguenze». T.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 ITALIA __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: VERSO IL VOTO Compagni contro Ormai il referendum è un congresso del Pci Napolitano critica il Parlamento, dove vive dal 1953: è ridotto a uno straccio. Sul fronte opposto Rodotà, Reichlin e D’Alema ::: FAUSTO CARIOTI ■■■ Avrebbe dovuto essere un referendum sulla Costituzione, forse il primo sguardo sulla terza repubblica, ma a due mesi dal voto è già chiaro che si tratta del ventunesimo congresso del Partito comunista italiano. Si conoscono da sempre, si odiano da quasi un secolo e hanno deciso che questa sarà l’ennesima e forse ultima occasione per scannarsi. Degli altri intanto si sono perse le tracce. Forzisti, leghisti, dc vecchi e nuovi, socialisti, camicie nere e grigie, grillini abbandonatisenza collare sulRaccordo anulare: tutti intimoriti dalla rimpatriata degli ex compagni di classe delle Frattocchie. Persino Matteo Renzi ha capito che in certi giorni è meglio fare un passo di lato e lasciare la scena alle pancere rosse. Così, chi vorrebbe capire quale assetto istituzionale sia migliore per l’Italia del terzo millennio si trova infilato nella macchina del tempo e sbattuto indietro di settant’anni: la Resistenza, i Comitati di liberazione nazionale, la svolta di Salerno. Prose leggere come i cingolati sulle strade di Budapest, tipo quella del compagno Alfredo Reichlin, ieri sull’Unità, che lui stesso diresse appena 58 anni fa: «Io ho preso le armi per dare all’Italia un Parlamento. Io ricordo i tantiche allora volevano un regime politico più “avanzato” nel senso di dare poteri più diretti al popolo (i Cln).E ricordo la risposta diTogliatti: no, il PCI vuole una repubblica parlamentare». Illuminate dall’esempio democratico del Migliore, le giovani leve del partito liquido post-laburista sanno finalmente chi votare: Renzi ringrazia. È il fronte del No quello che più assomiglia alla Baggina del post-comunismo: Reichlin arriva dove già deambulano da mesi Stefano Rodotà, Giovanni Russo Spena, Cesare Salvi, Alfiero Grandi e Massimo D’Alema.Assieme a Sergio Cofferati, Nichi Vendola, Pancho Pardi, Antonio Ingroia e allo stato maggiore diCgile Fiom rappresentano una forza d’urto in grado di dissuadere qualunque PER DIFENDERE IL PROGETTO IL MINISTRO DELRIO INSULTA BERLUSCONI MARTELLAGO (VE) «Il Ponte di Silvio era una str...ata, il nostro no» «Il ponte sullo Stretto? Il nostro non è una stronzata come quello di Berlusconi». Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio (foto Olycom) difende il progetto annunciato da Renzi e, per farlo, non trova di meglio che insultare il Cavaliere. «Il Ponte come presentato da Berlusco- “ ■ Sono stati commessi degli errori, ma ora sono stati corretti. Renzi ha capito. C’è chi vota “No” per difendere il Parlamento. Ma chiedo, sai come è ridotto ora il Parlamento? Questa riforma lo riabilita. GIORGIO NAPOLITANO ■■■ I 50 milioni di rosso sono esplo- si come una bomba sul Sole24Ore. A poche ore dal concitato consiglio di amministrazione che ha certificato il buco nei conti del gruppo e dal successivo ricovero d’urgenza dell’ad Gabriele Del Torchio (che nella tarda serata di venerdì ha subito un intervento al cuore) il presidente Giorgio Squinzi e cinque consiglieri hanno presentato le proprie dimissioni. Sitratta di Carlo Pesenti, ad di Italmobiliare, Claudia Parzani, avvocato internazionale, Livia Pomodoro, ex presidente del tribunale di Milano e Mauro Chiassarini, ad di Bayer Italia, e Maria Carmela Colaiacovo. Ora il cda è in prorogatio in attesa che l’assemblea dei soci proceda alle elettore di centrodestra dal votare come loro. Se il No ha qualche speranza di farcela lo deve agli sforzi che il migliorista Giorgio Napolitano compie ogni giorno per convincere gli italiani a schierarsi per il Sì. Remake di un filmino che in famiglia si guarda sempre volentieri, quello con lui e Rodotà intenti a darsi le mazzate. Il senatore a vita ha ni, è un’enorme stronzata», ha spiegato per ribadire che il loro progetto è un’altra cosa. «Perché lui diceva che era il cemento a creare lavoro. Invece è il talento e per noi il Ponte è un pezzo di un progetto, di un corridoio ferroviario». Dura Forza Italia: «Insulti miserevoli». ancora il piglio di chi passa le ore al telefono con Barack Obama e Angela Merkele poi,attaccata la cornetta, pretende di dettare la linea a tutti. Anche ieri ha accusato Renzi di avere commesso «errori» all’inizio della campagna referendaria, chiamando gli italiani a un plebiscito sul governo. A creare il caos, però, è stata un’altra delle sue uscite: l’uo- LA BINDI RILANCIA «Ogni legge passi dall’antimafia» «Penso che la commissione Antimafia dovrebbe fornire una valutazione sull’impatto antimafia di tutte le proposte di legge». È la proposta della presidente della commissione Rosy Bindi, che in un messaggio all’associazione Addiopizzo spiega: «In molti settori come appalti, sanità, gioco d’azzardo, gestione dei rifiuti le infiltrazioni mafiose sono avvenute nel rispetto formale delle regole». mo che regalò Mario Monti agliitaliani ha detto che ilParlamento nel quale vive dal 1953, che per due volte l’ha eletto presidente della Repubblica e che lui stesso dal Quirinale ha contribuito a rendere così, «è ridotto a uno straccio». Per fortuna il rimedio è a portata di mano: la riforma di Maria Elena Boschi, ha assicurato, «riabilita il ruolo» delle Camere. Per mantenere tanto a lungo Napolitano in un posto di cui parla così male gli italiani hanno speso 16 milioni: a saperlo prima si risparmiavano sofferenze (sue) e soldi (di tutti). Renzi comunque fa buon viso a cattivo gioco: «Se Napolitano mi fa delle critiche sono felice di farne tesoro». Nella partita del cuore tra vecchie glorie del Pci un capitano serve anche a lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA Severino in corsa come rettore della Luiss «Sole 24 Ore» in rosso. Cda spaccato: Squinzi lascia nuove nomine. A provocare la spaccatura, secondo quanto riferito da alcuni dei consiglieri usciti, ci sarebbe stato un tentativo del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, azionista del Sole, di azzerare il cda attraverso «l’irrituale richiesta sulla preventiva disponibilità a rimettere in futuro il mandato». Diversa la versione della società editoriale, secondo cui Confindustria avrebbe semplicemente «preso atto» di tale disponibilità espressa in una lettera di Squinzi all’azionista, qualora «ciò fosse funzionale ad agevolare la realizzazione Paola Severino, 67 anni [LaPresse] dell’operazione di rafforzamento patrimoniale». Aldi là dello scontro, resta sul tavolo la questione dei conti. Il gruppo ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 49,8 milioni. I ricavi sono stati di 151,8 milioni, il margine operativo lordo negativo di 19,7 milioni e il risultato operativo negativo per 36,1 milioni. In questo quadro il cda di venerdì ha «ottenuto la disponibilità da parte dell’azionista di maggioranza a valutare positivamente un aumento di capitale». Boccia ieri ha poi assicurato che il «Su internet foto pedofile» Il Pd lo sospende Sapevamo che Facebook può rovinare rapporti sentimentali. Non che compromettesse carriere politiche. Invece è quello che è accaduto al segretario del Pd di Martellago, in provincia di Venezia. Daniele Miele, 34 anni, fisioterapista, già candidato al consiglio comunale, dopo un impegno nella Cgil (era nel direttivo provinciale), è stato sospeso dall’incarico e dal partito perché, insieme ad altri tre, amministrava una pagina Facebook dal titolo inequivoco: “Acazzoduro”. Non solo. Secondo la blogger Selvaggia Lucarelli, che ne ha scritto proprio sul social network, quella pagina ha diffuso le immagini pedopornografiche della Bibbia 3.0, un file di foto e video che da giorni intasa gruppi whatsapp e siti internet. E così, dopo giorni di polemiche, alla fine Gigliola Scattolin, segretaria del Pd metropolitano, ha deciso di sospenderlo. La scintilla è un post scritto da Lucarelli: «Acazzoduro a suo tempo è stata (ed è) tra le pagine sospettate di aver diffuso i contenuti pedopornografici della Bibbia. Mi domando come si concili la sua attività di segretario del Pd di Martellago con l’amministrazione di una pagina simile e coi contenuti del gruppo chiuso che per esempio incitano a stuprare ragazzine di 13 anni». Secondo l’avvocato di Miele, l’ex segretario del Pd «non ha mai diffuso nulla di quello che dice la Lucarelli». Resta il fatto che è tra gli amministratori della pagina Facebook. Sole «è e sarà un asset fondamentale di Confindustria» e che l’azionista «sorveglierà da vicino il buon andamento del progetto di risanamento» intervenendo anche «laddove gli altri soci non dovessero supportare la società per la percentuale di competenza».Qualcuno ipotizza che per rastrellare le risorse necessarie i vertici di Viale dell’Astronomia busseranno alla Luiss, gioiello del gruppo. Anche lì, però, forse non a caso, sono in atto grandi manovre. Il rettore Massimo Egidi, che scadeva nel 2018, si è dimesso. E la caccia al sostituto è già partita. In pole position ci sarebbe l’ex ministro Paola Severino. S.IAC. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 ITALIA __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE INTERVISTE DI «LIBERO» Razzi e il futuro del centrodestra ::: SALVATORE DAMA ■■■ Non è facile fare arrab- biare il senatore Antonio Razzi, uomo di pace, promotore del dialogo tra l’Occidente e la Corea del Nord. D’altronde, il motto che l’ha reso famoso («Te lo dico da amico, fatte li cazzi tua!») è un inno alla non belligeranza. Razzi va e viene dalla Corea così, come se prendesse il diretto per Ladispoli.Facile e frequente.Eppure anche lui ha subìto l’onta di un embargo.Qualche settimana fa alla convention di Stefano Parisi. «Il suo è stato uno sbaglio di stile». In che senso? «Un papà di una famiglia non dovrebbe trattare così un figlio». Lei è il figlio di Parisi? «Io sono un senatore della Repubblica e posso andare dove mi pare. Mi fanno entrare anche quelli del Pd. È stata gelosia. O nervosismo». Il manager l’ha accusata di essere un esibizionista. «Io non devo esibirmi da nessuna parte». Si è imbucato. «Avevo ricevuto l’invito firmato Stefano Parisi. E mi sono detto: vado a sentire. Visto che ne parlano tutti come un grande manager. Chili, Fastweb...». E che idea s’è fatto? «Non ha ringraziato a dovere Berlusconi, secondo me». Cosa doveva fare? «Niente. Perché tanto, senza Berlusconi, non c’è trippa per gatti. Il giorno che lui dovesse decidere di ritirarsi, Forza Italia è finita, sotterrata la croce». Berlusconi non ha eredi? «Il Signore deve farlo vivere mille anni». Intanto ne ha fatti ottanta. E il medico gli ha prescritto di mollare il colpo. «I voti di Forza Italia sono solo di Berlusconi. Gli altri non tirano. Non dico assai, ma quando appare lui in tv ha quel carisma… tutta l’Italia ne parla.Il mondo.Dove vado vado, mi chiedono che fa e e come sta». Anche in Corea? «Anche lì. Vogliono sapere della sua salute». Ha temuto quando l’hanno operato? «Certo. Poi lacrime di gioia quando ho saputo che era andato tutto bene. Uno come lui non tornerà più, teniamocelo stretto. Ci vorranno secoli per un altro Berlusconi». Lo dica alla Lario: 1,4 milioni di euro al mese per il mantenimento… «Questa è una vergogna. Un’offesa a tutte quelle pensionate che vivono con 500 euro al mese. Una somma spropositata! Ma stiamo scherzando? Ci sono persone che non arrivano a fine mese e non riescono neanche ad andare a mangiare una pizza. Con un milione e quattro, la Signora si compra dieci pizzerie». «La Corea è una vera bomba Parisimi attacca? È geloso» «Che caduta di stile il manager che mi accusa di esibizionismo. Teniamoci stretto Silvio, i voti ce li ha solo lui. L’atomica di Kim Jong Un? Per difendersi» ::: LA SCHEDA CHI È Antonio Razzi nasce in provincia di Chieti nel 1948. Nel 1965 lascia l’Abruzzo per emigrare in Svizzera dove inizia a lavorare in una fabbrica per la produzione di filati industriali ABRUZZO IN SVIZZERA Nel 1977 è tra i fondatori del Centro Regionale Abruzzese di Lucerna, Ha ricoperto diverse cariche, fino a diventare Presidente dal 1985 fino al 2008 CON DI PIETRO Alle politiche del 2006 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista dell'Italia dei Valori nella Circoscrizione Estero Europa VOTO PRO SILVIO Nel dicembre 2010 Razzi lascia l'Italia dei Valori e passa a Noi Sud. Il 14 dicembre vota contro la sfiducia a Berlusconi. Successivamente aderisce a Forza Italia Berlusconi non ha eredi. Tanti vedono in Renzi le sembianze del primo Silvio. «In scioltezza». Cioè? «Nel presentarsi sì. Appare uno sciolto, alla Berlusconi. Poi però racconta un sacco di balle. È simpatico, ma dice troppe bugie». Ha fatto i conti con il nuovo sistema elettorale? Quante possibilità ha di essere rieletto? «Di me sarà quello che Berlusconi decide. Io faccio il senatore, ma ci metto il cuore. Lo faccio con amore». Amore? «Quest’estate non ho fatto vacanze. Sono stato in missione in Corea del Nord e in Mongolia. L’ho fatto per il bene del mio Paese. Ho anche lasciato mia moglie da sola, poverina, a Pescara. E me ne sono dispiaciuto, ma lei ha paura dell’aereo». Cosa è andato a fare di nuovo in Corea del Nord? «A portare un messaggio di pace. E per rendermi conto di persona della minaccia nucleare». E cosa ha scoperto? «Ho avuto assicurazioni da Ri Su Yong, che è il vice di Kim Jong Un. Hanno la bomba, ma solo per difesa. Mai per at- “ taccare. Questo mi ha sollevato. Io ero preoccupato per gli esperimenti e gliel’ho detto». E loro? «Hanno tenuto a ricordare che anche i francesi fecero esperimenti nucleari.E nessuno disse niente. Riflettendoci su, mi sono detto: “Uè, vedi che questi tengono pure ragione”». Speriamo che Ri Su Yong non faccia la fine dell’altro vice, fucilato da Kim Jong Un… «Speriamo di no. Però voglio dire che noi italiani lì siamo amatissimi». Amano anche Salvini? «Anche lui. Quando andiamo in Corea noi italiani possiamo dire quello che vogliamo, non si offendono. Vogliono il dialogo. A Corciano, vicino a Perugia, c’è una scuola di calcio per ragazzi nordcoreani.Sono bravi.Napoli e Fiorentina erano interessati a prenderne tre. Ma uno del Pd ha fatto un’interrogazione alla Camera per dire che così si finanzia la minaccia nucleare... Ma come cazz.. si fa! Noi dobbiamo ringraziare Kim Jong Un!». Ringraziarlo? «Ha una simpatia per il calcio italiano. Se va una grande squadra italiana a giocare a Pyongyang, dove c’è lo stadio più grande al mondo,ci saranno sicuramente duecentomila spettatori. Con il leader in prima fila. Gli piace anche la musica. Hanno costruito un auditorium che è tale e quale al Colosseo». Che musica ascoltano? «Sinfonica, lirica, moderna, italiana. Tutta. Vogliono che gli occidentali vadano in vacanza lì. Hanno spiagge bellissime». E il mare com’è? «Bellissimo. Quasi quasi ci torno ad agosto. Almeno lì si sta tranquilli». In Mongolia cosa è andato a fare? «Un incontro con il presidente della Camera dei deputati. Su 74 membri, 67 sono i suoi». È il sogno di Berlusconi. «È il sogno di tutti i leader. Siamo stati trattati da gran signori. Guanti bianchi. Ci hanno portato alla statua col cavallo di Gengis Khan e nel luogo dove aveva incontrato lo sciamano prima di attaccare la Cina». Lo sciamano? «Lo stregone che gli diceva quando poteva attaccare o no. E rimasto tutto così da 800 anni.Ci sono i discendenti dello sciamano che ancora dor- mono nella tenda. Ci sono diverse bandierine dove fanno scongiuri». Scongiuri? «Sono buddisti. Sa, ognuno ha le sue credenze, non è che tutti possono essere cattolici. Magari lo fossero tutti!». Ha fatto il turista, altro che lavoro! «Noo!Sto preparando un incontro bilaterale AbruzzoMongolia per il mese di maggio. Ho invitato una delegazione di deputati mongoli a venire da noi. Il vice sindaco di Ulan Bator ci ha portati in un grande teatro dove, solo per la delegazione italiana, si sono esibite una violinista e una cantante lirica che erano la fine del mondo!». Ci pensa ancora ad andare a Sanremo? «Non più. Avevo inciso una canzone per beneficenza. Se mi prendevano, il gettone andava a un ragazzo che doveva operarsi per problemi alle gambe». “Famme cantà”. Il video della canzone ha fatto 400mila visualizzazioni su Youtube. Un successo. «Eh, manco lo sapevo. Io dico: fai del bene e basta, fai del male e riflettici!». Quando va all’estero le chiedono di cantare? L’AMICO SALVINI NIENTE FESTIVAL RENZI E RAGGI ■ In Corea del Nord amano pure Salvini. Lui è un mio amico, è bravo ma il candidato premier del centrodestra sarà il Cavaliere ■ Canto ancora, ma non voglio più andare a Sanremo. Ora sto preparando un incontro bilaterale Abruzzo-Mongolia ■ Il premier è simpatico ma bugiardo. La Raggi, col no alle Olimpiadi, ha fatto quello che aveva detto. Ma non ricevere Malagò è un atto di presunzione «Certo.Agli incontri che faccio regalo sempre una copia della mia canzone». E cosa dicono? «E cosa devono dire... Non ci possono credere che un senatore canti così bene. Però io non voglio rubare il mestiere ai cantanti». Qual è la canzone più richiesta? «La più amata al mondo è “O sole mio”, me la chiedono sempre». Al Senato lei è uno dei più presenti. Ha depositato decine di disegni di legge. Ha chiesto anche la legalizzazione della prostituzione. Con la sua legge, Berlusconi si sarebbe evitato almeno due processi. L’ha fatto per lui? «Nooo! È per il bene degli italiani!». Cioè? «I primi esportatori di valuta sono gli italiani che vanno fuori a fare… quello che devono fare». Negli Fkk, le case d’appuntamento legali... «Allora perché non li facciamo anche in Italia? Lo Stato potrebbe incassare circa quattro miliardi dalle prostitute. Che pagherebbero le tasse volentieri. E poi non sarebbero più sfruttate dal magnaccia di turno». Il magnaccia? «Lo sfruttatore. Poi è anche una legge per le famiglie. Che possono andare a passeggio tranquillamente senza vedere queste ragazze tutte nude. Perché poi i bambini chiedono alla mamma: “Che fanno queste signore?” E tu cosa gli vai a raccontare? Io lo so perché conosco il problema da vicino, vivo tra Montesilvano e Pescara, sul lungomare siamo pieni». Di prostitute? «Ci sono i tamponamenti. Magari uno che passa, allunga lo sguardo per guardare quella lì mezza nuda, si distrae e, badabam, incula la macchina davanti». Incula? «Tampona. Da dietro. E poi il traffico finché non arrivano i Vigili. Le liti. Un problema enorme». Se alle prossime elezioni vince Grillo, lei cosa fa? Scappa in Svizzera? «Non credo che gli italiani daranno la maggioranza assoluta a loro. Non l’hanno data a Berlusconi, che è uno che sa sedersinella sedia.Perché a loro sì?». La Raggi ha sbagliato a dire no alle Olimpiadi? «Ha fatto quello che aveva promesso in campagna elettorale. Non ricevere il presidente del Coni, però, è stato un atto di presunzione». Chi sarà il candidato premier del centrodestra? «Ancora Berlusconi. Ha una marcia in più». Salvini? «Simpatico. Un amico. Ma Silvio è il centrodestra». © RIPRODUZIONE RISERVATA __Domenica 2 ottobre 2016__ 11 12 ESTERI __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: EMERGENZA IMMIGRAZIONE Sulla rotta del Mediterraneo ::: ANDREA MORIGI ■■■ E ora chi lo dice alle cen- tinaia di migliaia di migranti musulmani che, salendo sul barcone, hanno commesso un peccato? La condanna è di quelle autorevoli e proviene dal ministro egiziano degli Affari religiosi, Mohamed Mokhtar Gomaa. Ai più, in Europa, il suo nome non dirà nulla, ma prima diricoprire l’incarico governativo Gomaa era il mufti, cioè la massima autorità islamica. Una personalità di tale rilievo, insomma, che due giorni fa la tv pubblica egiziana ha deciso di trasmettere il suo sermone del venerdì, nel quale spiegava ai fedeli che l’immigrazione clandestina è contraria all’islam e l’ingresso illegale in un Paese è da condannare sia sotto il profilo giudiziario che sotto quello religioso.Tanto più che chi la pratica, avverte Gomaa, non fa che assoggettarsi al rischio di finire in miseria e di patire umiliazioni. Senza contare che si mette a repentaglio la stessa vita. L’ultima tragedia risale al 21 settembre scorso, quando al largo di Kafr el-Sheikh, al confine del governatorato settentrionale di Buhayra, nella regione nordoccidentale del delta del Nilo, oltre 200 persone sono annegate nel naufragio di un’imbarcazione che trasportava fra i 400 e i 600 migranti. Fra le vittime, risulterebbero anche numerosi giovani egiziani di età inferiore ai vent’anni, secondo i soccorritori. «Partire da clandestini è un peccato per l’islam» Appello delle autorità religiose egiziane ai giovani: «Non andate all’estero, nemmeno Maometto avrebbe approvato chi va illegalmente in un Paese» mente, contribuisce a rendere ancora più acuta la crisi di un Paese in precarie condizioni economiche, in quanto lo depaupera di forza lavoro, oltre che di professionalità e competenze. Dunque, più alto è il numero di coloro che lasciano la propria terra natale,più peggiorano le circostanze e le possibilità di cavarsela di chi invece vi rimane. Si crea così un circolo vizioso, per cui la povertà conduce all’emigra- ::: LA SCHEDA LE CIFRE Degli oltre 301.000 migranti sbarcati in Europa nel 2016, il 28% sono bambini. In Italia, secondo Save the Children, nei primi nove mesi del 2016 sono arrivati via mare più di 20.600 bambini, di cui oltre 18.400 non accompagnati, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2015, provenienti in particolare da Eritrea, Egitto, Gambia, Nigeria, Guinea, Somalia, e altri Paesi dell’Africa subsahariana e occidentale I MINORI A RISCHIO Sono i minorenni i più esposti ai pericoli dell’immigrazione clandestina. Fra il primo gennaio e il 26 settembre 2016, almeno 600 bambini avrebbero già perso la vita o risulterebbero dispersi nel Mediterraneo, cento in più rispetto ai 500 dello scorso anno zione e questa, a sua volta,sottraendo risorse preziose, causa un grado maggiore di povertà. Perciò anche Gomaa ha invitato la gente alla «pazienza, alla resistenza e al lavoro», cioè a porre fiducia nei piani messi in atto dal governo egiziano per agevolare le condizioni di vita della popolazione, attraverso dei programmi specifici. Si dirà che è un predicatore di regime. Tant’è che LA VISITA DEL PAPA IN GEORGIA IL DALAI LAMA AVVERTE L’ingresso di Francesco nella chiesa che non c’è AIUTARLI A CASA LORO Ecco perché il 26 settembre anche il presidente egiziano Abdul Fatah al Sisi aveva invitato i giovani egiziani a non lasciare il proprio paese e si era assunto la responsabilità per ognuno dei morti provocati dall’immigrazione clandestina. Nel corso della consegna di alcune unità abitative a Gheit el Enab, nella periferia di Alessandria, al Sisi aveva ricordato i morti in mare, mettendo in guardia i giovani dalla ricerca di avventure pericolose: «Perché dovete lasciare il vostro paese?» L’emigrazione, notoria- ::: CARLO NICOLATO Prima e dopo la celebrazione della messa nello stadio Mekshi di Tbilisi, ieri Papa Francesco ha attraversato la Porta santa della Misericordia, fatta costruire dall’amministratore apostolico monsignor Giuseppe Pasotto a Rustavi, in Georgia. La porta è il simbolo di una nuova chiesa cattolica che il sindaco della città di Rustavi non lo scorso 5 agosto un gruppo di terroristi islamici hanno tentato diucciderlo sparandogli contro una cinquantina di colpi d’arma da fuoco. Allah però lo ha protetto. E Gomaa non demorde. Anzi, sostiene che nemmeno Maometto avrebbe approvato la fuga dal proprio Paese e infatti, «non ci fu immigrazione dopo l’annuncio dell’islam», aveva detto lo stesso ministro in occasione delle celebrazioni per il nuovo anno islamico, in cui si ricorda il viaggio del profeta dalla Mecca a Medina. Casomai è nei Paesi cosiddetti «d’accoglienza» che si fatica non poco a convincere le autorità, civili e soprattutto religiose, che la formula «aiutiamoli a casa loro» non è il frutto di un’ideologia xenofoba, ma l’unica strada efficace per favorire concretamente lo sviluppo del Terzo Mondo. ha ancora dato il permesso di edificare. Il Pontefice ha ricordato poi, riferendosi alla teoria del gender, che «oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio», sebbene «non con le armi, ma con le idee», avvertendo che esistono delle «colonizzazioni ideologiche» dalle quali bisogna «difendersi». [Lapresse] Ci aveva provato perfino il Dalai Lama, in giugno, a dare qualche consiglio dibuon senso, suggerendo in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung che dopo un po’ i profughi dovrebbero tornare a casa. «Moralmente», aveva sottolineato il premio Nobel per la Pace, dovrebbero «restare solo temporaneamente»,per poitornare nelloro Paesi e «aiutarli nella ricostruzione». Lui stesso è un rifugiato che le autorità comuniste di Pechino considerano uno dei loro principali nemici. Fosse per lui, sarebbe già in Tibet da decenni, ma la persecuzione glielo impedisce. Quanto agli altri, che se ne vanno di casa in cerca di fortuna, la massima autorità spirituale dei buddisti ricordava che «se guardiamo i profughi in faccia, soprattutto le donne e i bambini, proviamo compassione». Senza dubbio bisogna aiutarli, ma «d’altra parte, nel frattempo sono diventati troppi. L’Europa e la Germania non possono diventare arabe. La Germania è la Germania». Invece sono troppo pochi a intraprendere il viaggio a ritroso. E magari solo per andare ad arruolarsi nell’Isis, salvo poi tornare per uccidere. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli strani accordi con la Turchia ■■■ Al vertice Onu sui rifugiati del- Erdogan si tiene i siriani colti e ci manda la feccia la settimana scorsa si è parlato di tutto e si sono fatte tante promesse, ma si è scientemente evitato anche solo di accennare a Erdogan che sta utilizzando gli immigrati come merce di scambio per i suoi sporchi giochi di potere. Giusto qualche ora prima dell’inizio dei lavori a New York le autorità americane avevano denunciato il caso di almeno un migliaio di rifugiati siriani la cui domanda di asilo negli Stati Uniti era stata finalmente accettata, ma che all’ultimo momento erano stati costretti a rimanere in Turchia: tutti trattenuti contro la loro volontà in quanto in possesso di una laurea e quindi ritenuti più utili alla «causa turca». La stessa denuncia arriva anche dalla Germania dove si parla di decine di casi solo nelle ultime settimane. Molti erano già in possesso del biglietto aereo ma all’ultimo momento è stato negato loro l'espatrio. Un portavoce del ministero degli Interni tedesco dice che «Ankara si è rifiutata di indicare i motivi» ma secondo lo Spiegel la Turchia starebbe facendo una cernita tra rifugiati istruiti da trattenere e quelli più di- speratie possibilmente anche malati da inviare in Europa e negli Stati Uniti. «Crediamo che le persone più vulnerabili abbiano bisogno di essere aiutare prima degli altri», ha detto un alto ufficiale interpellato dal Guardian, ma è lecito nutrire qualche dubbio sul fatto che la vulnerabilità possa essere stabilita in base al livello di istruzione. Di sicuro c’è che migliaia di immigrati vengono trattenuti in Turchia contro la loro volontà e nonostante abbiano già un permesso di soggiorno per altri Paesi. Una situazione che ha spinto l’Onu a chiedere timidamente che non vengano fatte discriminazionisui rifugiati. Ma Ankara sembra non interessarsi troppo delle reprimende, da qualunque parti arrivino. E dire che la Confindustria tedesca aveva sollecitato l’apertura delle frontiere ai rifugiati siriani in quanto provenienti da classi medie uraben e relativamente istruite; molto diverse dagli immigrati balcanici o dai disperati africani. Le Nazioni Unite oltretutto continuano a tacere a proposito dei milioni di rifugiati siriani in Turchia, laureati o meno, ai quali non è concessa alcuna possibilità di lavoro, così come richiesto dalla stessa Convenzione sui rifugiati del 1951. Per quelli che non vogliono restare nei campi in condizioni disumane l’unica possibilità di sopravvivenza è il lavoro in nero, pagato anche meno della metà di un lavoratore normale e con orari disumani. «È per questo che la gente preferisce attraversare il mare e rischiare di morire piuttosto che vivere qui. Non abbiamo nessun diritto, siamo trattati come schiavi» racconta Fatima, 25 anni, una laurea in ingegneria, quattro lingue parlate e un biglietto per Chicago in tasca. Ormai scaduto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 13 ESTERI __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: EMERGENZA IMMIGRAZIONE Nuove Brexit L’Ungheria vota contro Europa e profughi Oggi il referendum di Orban contro le quote rifugiati che Bruxelles vuole imporre. Ma il quorum è un’incognita ::: CATERINA MANIACI LA RIVOLTA ■■■ Sul test decisivo per l’Eu- ropa e la sua tenuta, il referendum ungherese «antiquote» Ue sui profughi per il quale si vota oggi, pende una spada di Damocle.Ossia se gliungheresi avranno effettivamente voglia di andare a votare, quindi se si potrà raggiungere il quorum e se sarà valido oppure no.Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati ieri, infatti, l’affluenza alle urne è prevista al 38-48%, quindi sotto la soglia minima richiesta dalla legge che è del 50% più uno. L’istituto Median, il più autorevole per quanto riguarda le elezioni, ha stimato un’affluenza intorno al 42%. La previsione suivoti validiè comunque di un 80-90% in favore del «no» alle quote imposte dalla Ue auspicato dal governo conservatore. Anche durante l’ultimo giorno di campagna referendaria, il premier Viktor Orban ha ripetuto in tv che il referendum è «un affare nazionale» e che andare a votare secondo l’indicazione del governo è un dovere patriottico. Il quotidiano Magyar Idök ha pubblicato un articolo in cui Orban stesso chiede ai cittadini di votare: «Il referendum di domenica deciderà quanto forte sarà il Paese nelle lotte per i suoi interessi. Un referendum forte significa una Ungheria forte. Uno debole, un Paese debole». Il quesito a cui rispondere è : «Volete o no che la Ue decida quote di ripartizione di migranti tra i suoi Stati membri, senza prima ascoltare governi e parlamenti a sovranità nazionale?» SCHIAFFO A BRUXELLES La consultazione è una oggettiva spina al fianco per gran parte dell’establishment di Bruxelles e dintorni. Perché il tema al centro è molto «caldo» e sentito daglielettori e cittadini in ogni Paese. Molti osservatori la giudicano una prova certo non meno importante della Brexit. Una vittoria del «no» sarebbe interpretata come una sconfitta politica per Angela Merkel, Matteo Renzi, François Hollande, per la Commissione intera. Quello che si teme, inoltre, è l’effetto-domino del voto, che potrebbe rappresentare un precedente imitabile in fretta da altri Paesi. Anche se il referendum non avrà comunque conseguenze legali, poiché non ha il potere di annullare le decisioni prese nell’Ue. Ma lo stesso Orban, nell’articolo citato, rovescia pesantiaccuse all’Unione e ai suoi «burocrati», per aver fatto arrivare «il messaggio di un’Europa aperta ad accogliere migliaia di persone, facendo promesse che non può mantenere. Trafficanti e politici naive hanno ingannato e stanno ingannando centinaia di migliaia di per- Il Texas dice no ai siriani presi da Obama servatore,eletto già una seconda volta, (...) sostenuto da larga parte degli elettori. E la cosa naturalmente disturba la cultura politica dominante nell’Europa cosiddetta occidentale,creando palese nervosismo». E pensare che in Ungheria è stato creato l’Ufficio per i cristiani perseguitati nel mondo, un’iniziativa non «di propaganda», ma qualcosa che «non è nato dal nulla. È da anni che l’Ungheria, senza fare chiasso, aiuta direttamente i cristiani in Medio Oriente». Il Texas come l’Ungheria: nessun rifugiato sul suo territorio. Il braccio di ferro tra Bruxelles e Budapest ha un parallelo negli Stati Uniti. Il governatore repubblicano Greg Abbott ha annunciato che dal 1˚ gennaio del 2017 il Texas si ritira ufficialmente dal programma federale di ricollocamento. La notizia era nell’aria, avendo il Texas, già la scorsa settimana, inviato una lettera all’Ufficio ricollocamento rifugiati (Orr) per comunicare la decisione. Ieri Abbott è stato chiaro su Facebook: «Come governatore, continuerò a dare la priorità alla sicurezza di tutti i texani e a sollecitare il governo federale di rivedere questo sistema fortemente sbagliato». Proprio a settembre gli Stati Uniti hanno annunciato la decisione di accogliere 110.000 rifugiati, anziché 85.000. Il Texas fin da subito, per motivi di sicurezza, si è detto contrario e già dallo scorso novembre Abbott ha ordinato alle ong che li accolgono di rifiutare quelli provenienti dalla Siria. Allora il no ai ricollocamenti era arrivato anche da altri tre stati a guida repubblicana: Arkansas, Michigan e Alabama. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENRICA VENTURA SACRI CONFINI Victor Orban (nella fotografia a sinistra) sulla sicurezza delle frontiere del suo Paese non scherza: il premier ungherese, dopo aver alzato una recinzione per fermare i flussi di clandestini, ha mandato i carri armati a pattugliare i confini del Paese mitteleuropeo [LaPresse] vuole sobbarcarsi questo peso», è l’accusa. OSTILITÀ MEDIATICA sone e ora i burocrati di Bruxelles sono costretti a guardare in faccia la realtà e stanno tentando di farcipagare le conseguenze delle loro cattive decisioni», scrive senza mezze misure, com’è nel suo stile, il primo ministro. Bruxelles, di fatto, sta tentando di «esiliare» milioni di persone che arrivano in Europa «in posti in cui i migranti non vogliono vivere, e sta tentando di imporre la loro presenza a gente che non Sono diverse le ragioni che spiegano l’ostilità mediatica quasi planetaria, anche di molti media cattolici, come sottolinea in un’ampia intervista rilasciata al vaticanista Giuseppe Rusconi nel sito www. rossoporpora l’ambasciatore ungherese presso la Santa Sede,Eduard Habsburg-Lothringen, secondo il quale «il governo Orban è un governo con- Da un voto all’altro Lezioni di democrazia da Berna e Budapest L’Ue blatera di «razzismo». Ma è solo la voglia di Patria, con valori e tradizioni comuni. E ora tocca a noi ::: PAOLO BECCHI ■■■ Una settimana fa i ticinesi hanno votato nel proprio Cantone approvando il referendum che prevede la promozione dell’occupazione nel rispetto del principio di preferenza ai residenti. Il referendum è stato promosso, lo si ricordi, da quello che, al momento, è il principale partito politico in Svizzera, l’Unione Democratica di Centro (UDC) - che ha vinto, nel 2015, le ultime elezioni federali, con il 29,4% dei consensi -, dipinto in Italia come un movimento «estremista» di destra, come una di quelle frange di minoranza xenofoba e razzista che somigliano un po’ troppo, nei racconti dei nostri giornali,agliimprobabili «nazisti dell’Illinois» di un celebre film. Il risultato del referendum è stato chiaro:con il 58% deivoti,i ticinesi han- no approvato la proposta «Prima i nostri». Non si sono fatte attendere le reazioni da parte dall’Unione europea: si è parlato di una ingiustificabile discriminazione, di un voto che confermerebbe il clima di razzismo e xenofobia che ormai dilaga nel Cantone e, forse, nell’Europa assediata dagli immigrati. Si tratta di una sciocchezza, di propaganda e dinient’altro che diquesto: i ticinesi, che razzisti non sono, hanno votato per un principio che di razzista non ha proprio nulla. Prima ci siamo noi, cittadini del Cantone, poi gli altri, se si tratta di trovare lavoro. Prima viene l’identità del Cantone, poi il resto. È razzismo? Io la chiamerei «democrazia diretta», e anche gli svizzeri la pensano così. L’Unione Europea la chiama invece “discriminazione”, e annuncia possibili provvedimenti e complicazioni nei negoziati.Ma direiche ha soltanto ricevu- to,dagli svizzeri, una lezione diautentica democrazia. Un’altra le arriverà dall’Ungheria, dove oggi il popolo vota su un referendum riguardante gliimmigrati.Il quesito è chiaro: «Volete o no che l’Ue possa obbligarci ad accogliere in Ungheria, senza l’autorizzazione del Parlamento ungherese, il ricollocamento forzato di cittadini non ungheresi?». Ed è probabile che passerà, con larga maggioranza il no. Dunque anche gli ungheresi sono razzisti, perché sono contrari agli immigrati- questa sarà la replica dell’Unione Europea, ed è questo l’allarme che lanceranno tutti i giornaloni italianidomani. Ma davvero sta in piediquesto ragionamento? O forse qui nessuno vuole rendersi finalmente conto che in Europa c’è di nuovo voglia di Nazione, voglia di «piccole patrie»? Questo non è razzismo, non c’entra nulla con una «ideologia della razza» e delsangue. Non sono razzisti gli svizzeri e non lo sono gli ungheresi. Si tratta di una cosa totalmente diversa, di un principio fondamentale dicui nell’epoca della globalizzazione sembravamo esserci dimenticati: è il senso di appartenenza, il senso di essere un popolo, una comunità, diavere valori e tradizioni condivisi, che fa di uno Stato, di un sistema federale, persino di un Cantone, qualcosa di più che un «partner» europeo, o uno spazio di mercato globale. Gli ungheresi vogliono essere ungheresi, prima che europei, o «cittadini» delmondo. I ticinesi,ticinesi. Quando toccherà, finalmente, agli italiani? Quando anche gli italiani potranno esprimersi su una moneta e su una Unione che ci stanno lentamente distruggendo? © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 ESTERI __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Farage consulente del repubblicano «In Usa decidono i bianchi Trump può ancora farcela» I sondaggisti di Yougov: «Le minoranze non saranno decisive. Negli Stati determinanti Hillary è avanti ma di poco. Donald ha un percorso obbligato» ::: GABRIELE CARRER ■■■ Non c’è stato un vero vin- citore del primo dibattito presidenziale negli Stati Uniti tra la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. Ma negli ultimi mesi il magnate biondo ha iniziato a rimontare nei sondaggi e per il prossimo scontro (sabato 8) il tycoon ha assunto un allenatore d’eccezione: Nigel Farage, l’ex leader del referendum pro Brexit. Potrebbero essere gli indecisi a far pendere l’ago della bilancia a favore dell’uno o dell’altro. Abbiamo fatto il punto con William Jordan, US election editor di YouGov. Chi ha vinto il primo dibattito? «Stando al sondaggio postdibattito di YouGov, secondo il 57% del pubblico ha vinto Hillary Clinton, secondo il 30% ha vinto Donald Trump». Trump è riuscito a convincere il suo elettorato? «Ha convinto la base ma non è ben chiaro se sia riuscito ad ampliarla. Lui ha la necessità di coinvolgere di più gli elettori più istruiti e le donne». Ma chi è l’elettore tipo di Donald Trump? «Sembra che Trump abbia un sostegno insolitamente elevato tra i bianchi senza laurea, in particolare uomini. D’altro canto,però,è più debole rispetto al candidato repubblicano del 2012, Mitt Romney, sui bianchicon istruzione universitaria, un settore che ha votato repubblicano per molti anni». Saranno fondamentali le minoranze per la vittoria finale? «Il sostegno per Trump tra gli afro-americani e i latinos è molto basso ma si ritiene che circa 7 elettori su 10 a novembre saranno bianchi. Di conseguenza, le minoranze non saranno necessariamente decisive». Il fenomeno Trump ha modificato la geografia elettorale? «Rispetto al 2012, cisono stati pochi cambiamenti negli Sta- Donald Trump con la figlia Ivanka sul palco della convention repubblicana di Cleveland. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca sta risalendo nei sondaggi ma è sempre indietro rispetto alla democratica Hillary Clinton. Il miliardario non può più sbagliare: deve assolutamente convincere gli elettori di Ohio, Florida e Pennsylvania [Ansa] ti che storicamente votano democratico (blu) o repubblicano (rossi). Negli Stati in bilico qualcosa di inaspettato potrebbe accadere. Hillary va meglio di quanto fece Obama in Colorado e Virginia, Stati con una popolazione altamente istruita e tasso di diversità razziale in aumento. Invece Trump sembra avere più consenso rispetto a Romney in Stati come Spagna/1 Iowa e Ohio, dove ci sono più elettori bianchi senza laurea». Come può Donald Trump conquistare la Casa Bianca? «Trump ha quasi un percorso obbligato. Deve assolutamente conquistare gli Stati tradizionalmente in bilico come Florida e Ohio, ma anche Stati come il Nevada che nelle ultime elezioni hanno votato democratico o come la Pennsyl- vania, che dal 1988 non sostiene il candidato repubblicano». Hillary Clinton ha un percorso più semplice per la vittoria? «È attualmente davanti in abbastanza Stati per conquistare i 270 grandi elettori di cui ha bisogno chi vuole conquistare la Casa Bianca. Può permettersi di perdere alcuni Stati solitamente in bilico fondamentali Spagna/2 come Florida e Ohio e vincere comunque. Ma questo è vero almeno finché riuscirà a mantenere il suo vantaggio in Colorado, Virginia e New Hampshire». Perché sono così importanti Ohio e Florida? «Consegnano a chiliconquista un pacchetto numericamente importante di voti: 29 la Florida, 18 l’Ohio. Come detto c’è da guardare anche alla Pennsylvania, che mette in palio 20 grandi elettori: lìci sono moltielettori bianchi che potrebbero sostenere Trump». Come è la situazione dei sondaggi durante questa campagna? «Hillary Clinton ha mantenuto un vantaggio costante per gran parte della campagna. Dopo la convention repubblicana, Donald Trump ha guidato per breve tempo la media dei sondaggi nazionali. Ma è importante sottolineare che entrambi i candidati non godono di grandi simpatie: un gran numero di elettori potrebbero decidere chi votare a poche ore dell’apertura dei seggi oppure votare il candidato di uno dei partiti minori. Sia Clinton che Trump hanno buone possibilità di aumentare il loro consenso se riusciranno a convincere gli indecisi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ristrutturazione e rilancio Partito socialista nel caos Esplode una bombola di gas Cacciato il segretario Sanchez 77 feriti in un caffè a Malaga L’aeroporto di Bruxelles rinasce dopo l’attacco Isis ■■■ Alla fine il segretario del Partito socialista spagnolo ■■■ Dopo gli attacchi terroristici del 22 marzo scorso, l’aeroporto Zaventem di Bruxelles rinasce. «Siamo scattati ritti in piedi fin da subito», assicura Geert Sciot, Vice President Media Relations di Brussels Airlines. «Dopo i primi istanti di incredulità e disorientamento, il nostro obiettivo è stato mettere in sicurezza, nel minor tempo possibile, i dipendenti e viaggiatori dello scalo», chiosa Frédéric Dechamps Vice President Sales Benelux, Europe & America del vettore. Dopo un fisiologico stallo di qualche giorno dei voli, infatti, sono stati indetti lavori di ristrutturazione completa dello scalo, il potenziamento delle infrastrutture e soprattutto dei controlli di sicurezza, estendendoli anche a tutte le entrate esterne, aumentando il numero di poliziotti e soldati. (Psoe) Pedro Sanchez è stato battuto sulla mozione di tenere un congresso straordinario e si è dimesso. La leadership del Psoe, principale partito d’opposizione, è rimasta spaccata in due dopo le dimissioni questa settimana di 17 membri della dirigenza, che chiedevano le dimissioni del segretario per sbloccare l’impasse. Sanchez infatti fino all’ultimo ha insistito sulno a un voto di astensione dei deputati socialisti per consentire al leader dei popolari Mariano Rajoy di formare un governo di minoranza, ed è stato di fatto sfiduciato dai dirigenti del suo partito: contro di lui si sono schierati infatti i vecchi leader del Psoe, gli ex premier Felipe Gonzalez e Jose Luis Rodriguez Zapatero. La sua posizione oltranzista stava portando la Spagna verso alle terze elezioni in in meno di un anno. ■■■ Una violenta esplosione ha interrotto ieri sera una festa tradizionale a Velez-Malaga, un sobborgo a est di Malaga, in Andalusia, nel sud della Spagna. In un caffè del centro, La Boehmia, era scoppiata una bombola di gas. Il bilancio provvisorio, comunicato da un portavoce dell’unità di emergenza, dell’Andalusia è di almeno 77 feriti, di cui cinque gravi. «Pare che ci sia una fuga di gas con surriscaldamento e fuoco»: queste le prime parole del sindaco, Moreno Ferrer, alle autorità che sono immediatamente accorse sul posto insieme a numerose unità mediche.A quanto pare sono stati alcuni addetti alla cucina del locale a notare del fuoco e ad allertare la polizia. Ieri sera non era ancora chiaro se ci sono turisti stranieri tra le vittime. FABRIZIA MIRABELLA __Domenica 2 ottobre 2016__ 15 16 ATTUALITÀ __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE DUE ITALIE Milàn l’è un gran Milàn ::: segue dalla prima SIMONA BERTUZZI (...) di ringhiera e si attorciglia allo sky line della torre Unicredit, non c’è modo di scovarla. Eppure ce n’era, dio quanta ce n’era. Roba da sentirla nelle ossa insieme al freddo di certe mattine al San Siro, che anche Vecchioni ci aveva infarcito le sue note. Ed era una delle ragioni per cui noi, milanesi di nascita o d’importazione, venivamo guardati con un misto di pietà e compatimento,la nebbia, le code e quell’aria cupa da travet. Non c’erano estati a Milano, solo un’afa opprimente che avvolgeva tutte le cose. E appena infilavi la testa in tangenziale, il catrame ti inghiottiva e risucchiava. Le periferie erano palazzoni sbiaditi,dormitori di gente per bene e operosa alternati a cunicoli di degrado e spaccio. E il Naviglio un cumulo di monnezza e insipienza perso nelricordo di un passato glorioso, quando c’erano le lavandaie che pulivano i panni, la chiesa di San Cristoforo e i tuffi popolari. Oggi della povertà di allora è rimasto un bel niente. Forse le code agli sportelli ma anche quelle le hanno declinate in mille rivoli. Guardate dunque la foto qui sopra, e dite se non è vero che Milano l’è un gran Milàn. E non saranno un’ondata di profughi e due giunte pervicacemente di sinistra a cambiare le cose. Semmai l’hanno fatto due sindaci bravi e discreti (Albertini e Moratti), e i milanesi operosi e diligenti, sempre di corsa, sempre di fretta, tra il lavoro, la casa e le domeniche al Sempione. I SUCCESSI Dunque adesso ce la vediamo con la giunta rossa dell’ex commissario Expo Beppe Sala e una rivoluzione che, a detta di tutti, è il nuovo rinascimento milanese. Come l’Expo più dell’Expo. Perché per l’Esposizione e per evitare la figuraccia internazionale si è mosso il mondo. Qui adesso si muove solo Milano. Pochi fondi da Roma, neanche quelli per l’area di Rho-Pero. Eppure il dado è tratto. Anche i numeri fanno impressione, 14esimo posto nella classifica generale delle città che Da Porta Nuova alla Darsena, la città vive un nuovo rinascimento Con eventi tutto l’anno e servizi che funzionano alla perfezione Merito dei milanesi, che sono sopravvissuti perfino alla sinistra attraggono maggiori turisti,davanti alla Roma grillina e allo sbando della Raggi. 128mila famiglie pronte a sbarcare in città nei prossimi 15 anni, mica profughi ma giovani con laurea desiderosi di metter su famiglia. E poi un dato che pare un cavillo ma non lo è: il 51% della raccolta differenziata, roba che l’hanno prossimo ci metteranno bidoni intelligenti che segnalano da soli quando sono pieni ed è l’ora di finirla. Due dati su tutti: ogni giorno a Milano si firma un brevetto, ogni giorno a Milano nasce una nuova start up. Nel secondo semestre del 2016 le imprese dei giovani erano 874, il 15 % del totale nazionale. Se non è questo indice di creatività poco ci manca. La senti nell’aria la rivoluzione. La scorgi negliangolilindi e tersi della galleria Vittorio Emanuele come nelle librerie di tendenza del Lambrate che, cerca di liberarsi dagli insediamenti rom, e apre le Libragioni ché di arte e libri si può campare ma forse anche ubriacare... Nei vecchietti incazzati che scrutano i cantieri la mattina all’alba o nelle milanesi sciurette e stronze che hanno il vizio di farsi trovare impeccabili anche la sera alle sette in un vagone rovente del metrò. Anche le code si sono moltiplicate. Ce ne è una per la mostra di Leonardo. Una per quella di Van Gogh (355mila visitatori). Una per pregare in Duomo. E un’altra per guardarlo, e si paga pure il biglietto. E poi la fila di chi ha fame in viale Toscana e quella dei volontari che li vanno a sfamare. Di chi sogna la prima della Scala o fa la posta a Luini solo per mangiare il panzerotto. Il biglietto a 2 euro di Brera ha aperto le porte dell’accademia. E la notte delle lanterne messa in campo da un buddista sapiente ha portato in Darsena 80mila persone. Ma allora qual è il segreto. Per scoprirlo mi precipito in una notte di inizio autunno nella piazza Gae Aulenti. Che è un po’ la fine e il principio di tutto. Come la scala mobile che la divide dalla stazione Garibaldi. I locali sono affollati e la brezza insolente ti soffia in faccia l’acqua delle fontane. Chi l’avrebbe mai detto che tra gli spruzzi colorati,sotto torriche svettano impertinenti e assorte, i bambini potessero giocare a bagnarsi come nel cortile di campagna. Ci sono i ragazzi che parlottano, donne che camminano a passo lento senza la paura di essere molestate. Qualcuno legge sognando la biblioteca degli alberi annunciata dai manifesti. Finché arriva il Bosco verticale col suo Ristoro agricolo a due passi dal portone e dal parcheggino radical chic che strabocca di bici, e pare davvero il grattacielo più bello. Possibile che la notte non faccia più paura? E pensare che a due passi da qua c’erano solo i rimasugli insolenti di un ex lunapark che era diventato regno del degrado e che chiamavano le Varesine. E via Adda con la sua casa perennemente occupata e stropicciata dagli autonomi, ché quando li sgomberarono fu rivolta e guerriglia. Piazza Aulenti sunto della trasformazione. Ed è incredibile come al confronto la Torre Velasca diventi piccola e vecchia cosa, e l’Ago e ilfilo di Cadorna un puro esercizio di sartoria edilizia. L’uomo d’affari seduto al tavolino della Feltrinelli Red, qui in piazza Aulenti, non ha dubbi: «Sono gli eventi». TRIPUDIO DI EVENTI Il salone del mobile, la Scala, e la moda. Ognuno un mondo a sé e capace di moltiplicarsi in mille eventi. Solo il salone l’anno scorso ha fatto 372 mila spettatori.«Non cisono eguali in Italia. Roma ha il Papa, noi abbiamo il mondo». Basta fare un giro nei giorni della Fiera deldesign, quando tutto diventa tendenza, anche le modelle e le mamme colpasseggino.Oppure guardare le ragazze smilze nella settimana della moda, instabili ed eteree sui tram che le portano nel quartiere Tortona. La Prima della Scala è diventata più soft, meno pellicce e più sobrietà ma continua ad attrarre turisti da tutto il mondo. Adesso si è aggiunto il Salone del libro che sarà il doppione di quello di Torino, che non avrà finanziamenti e contributi dal governo, Franceschini ha detto no, ma sarà cosa nobile e bella. Vedete, il governo non batte colpo, perché Milano l’è un gran Milàn e può fare tutto da sola. Fosse solo la cultura poi. CONTRADDIZIONI Dice l’amica napoletana: «Ma voi vi rendete conto della fortuna che avete ad avere il tram che passa ogni tre minuti e pure il display sulla pensilina che te lo segnala?». Io no, ma lei sì. Ha ragione lei. I tram arrivano tutti, anche quello dei profughi (il famoso 9) che percorre mezza circonvallazione, che è intriso di aria condizionata e sudore acre di bivacchi ma corre svelto e traghetta vite con la velocità di un flash. E anche la metro, nelle sue versanti lilla, rossa, verde e gialla, vacilla ogni tanto ma non si piega. Più forte degli allagamenti della falda che ogni tanto la fanno tribolare e anche dei portoghesi che passano i tornelli facendosi beffe dei controllori e degli onesti. Certo la M4 che si sta costruendo e che ha invaso la città con i suoi 51 cantieri è un bell’innesto di caos e disagi. Ma forse il prezzo val la candela se il monitoraggio sarà scrupoloso e i controlli affidatianche ai valorosi cittadini del quartiere. Che non li trovi degli italiani più incazzosi e attenti. Li inganni un giorno, ma quello dopo ti chiedono subito il conto. E poi la sanità.Renzi non siaccorge che è la migliore d’Italia, che non ha debiti e non ha confronti. Hanno appena aperto il pronto soccorso dei malati oncologici e la pediatria ha fatto passi da gigante. A Palermo quando uno si ammala non gli dicono «piglia questo e curati», racconta il palermitano in trasferta. «Gli dicono di prendersi un biglietto aereo per Milano». Hanno ringiovanito un rene di 83 anni, figurarsi se non trovano un rimedio per il paziente di turno. E i pellegrini della sanità sono diventati come i pendolari delle Trenord, solo più pacati e fiduciosi. Racconta la rivoluzione, dicono. E allora ti fermi sui Navigli. La grande Darsena. Andateci in una fredda giornata d’inverno o in una calda e torrida d’estate. Vi sorprenderete a contare i bambini che giocano con le papere, e vi fermerete sui gradini di mattoncini rossi a consumare un sushi al cartoccio o spaghetti al sugo ché Milano è diventata anche questo, la capitale dello street food. Puoi mangiare bio, vegano o tradizionale ma incapperai sempre in un baracchino davanti alla Bocconi che al prezzo di 50 centesimi ti fa la vera moka napoletana. Misteri di Milano. Alcune volte sono dettagli. Altre odori e rumori. Lo spazzino dell’Amsa, che inghiotte con la sua scopa fino all’ultima cartaccia per terra e giustamente si indigna ora che vogliono mettergli i profughi di fianco,è l’esempio nobile di questa città laboriosa. Che poi d’accordo. Non tutto è perfetto. Ci sono i quartieri popolari degli abusivi, c’è il Giambellino che ha perso il bar del Cerutti Gino e l’ha donato ai cinesi e i centri sociali che la fanno da padroni, come quel giorno prima dell’Expo, devastarono tutto e ne uscirono indenni. E va detto: la sinistra fa male a Milano, s’è visto bene con Pisapia.E la politica insipiente e chiacchierona dicerti assessori andrebbe buttata nel cestino. Come quel Majorino (Servizi Sociali) che avrebbe voluto trasformare la stazione in un campo profughi poi la stazione si è ribellata e pure la Mela del Pistoletto. Avevamo un modello sicurezza e ce l’hanno portato via insieme al prefetto Tronca. Ma tranquilli, Milano risorge sempre, anche a dispetto di chi la governa. E se ci aprono la moschea, faremo come la Madonnina che svetta solitaria e altezzosa nei cieli sgombri di nebbia. E se ne fotte dei minareti ché, signori, è più forte lei di qualunque Allah. © RIPRODUZIONE RISERVATA 17 ATTUALITÀ __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE DUE ITALIE Tra crisi economica e gli errori di Orlando Palermo è in rovina e la mafia fa festa L’immigrazione ha portato anche le sanguinarie gang nigeriane. E molti siciliani difendono i criminali ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS (...) via Roma, che parte dalla stazione ferroviaria e arriva nel cuore della città. Quel cartello «Polizia» - si riferisce al commissariato Oreto, uno dei più importanti del capoluogo siciliano. Vigila su alcune delle zone più complicate del centro: la Vucciria, il mercato di Ballarò, quello del Capo. Nella zona del commissariato ci sono oltre 420 persone sottoposte a misure di prevenzione: qualcuno è agli arresti domiciliari, altri hanno l’obbligo di firma e ogni giorno debbono venire lì a siglare il registro. Ci sono mafiosi, stranieri arruolati dalla delinquenza locale, anche semplici ladruncoli. Ma quello di Oreto è un commissariato atipico. Sulla strada vedi il cartello, ma all’ingresso è un condominio come gli altri. C’è un gabbiotto con un portiere di mezza età. Indossa una canotta verde e legge un giornalino con i piedi allungati su una seggiolina. Non ti guarda nemmeno, né ti chiede dove vai.Il giornaletto che ha fra le mani lo prende troppo,e piuttosto che farsi gli affari altrui preferisce tirare l’ultima boccata del mozzicone di sigaretta. SPAZZATURA E CRIMINALITÀ Quattro immagini del degrado attorno a via Roma, nei pressi del commissariato Oreto, uno dei più importanti del capoluogo siciliano, che deve confrontarsi con oltre 420 persone sottoposte a misure di prevenzione SCIPPI Entra un gruppo di turisti americani: sono arrivati quella mattina in città, e già buona parte di loro è senza portafoglio, borsetta, zainetto: scippati proprio lì nelle vie del centro. Vogliono fare denuncia. Il commissariato è su tre piani, quello principale è al primo. In mezzo ci sono due piani del Maico. L’ascensore si apre, e sembra affumicato. Lo stesso colore che ha una scatola dei fili della luce in cima alla «reception» del commissariato: hanno dato fuoco ad entrambi. Chi? Uno di quei 420 a cui non andava giù il peso di quella firma quotidiana. Nel commissariato e dintorni ne hanno combinate di ogni colore.Sventrato le poltroncine dell’attesa, rotto le sedie degli uffici senza farsi vedere, disattivato le telecamere di sorveglianza.Tutto resta così,ferito visibilmente perché la questura non ha risorse finanziarie per riparare ilmalfatto.Non che quimanchino i poliziotti: ce ne sono una settantina, e alcuni di loro sono anche famosi. C’è uno delgruppo che arrestò Totò Riina, ma non è gente da stare in ufficio ore e ore. Lavora in giro, partecipa ad indagini, è sempre di corsa perché ti chiamano da una parte all’altra della zona. Niente soldi, è solo uno dei problemi. Il commissariato è riuscito ad avere dalla questu- to e poiilmagistrato dopo qualche giorno davanti alla sua insistenza nel negare la consapevolezza di quel trasporto, l’ha dovuto rilasciare. Le soffiate sono buone, ma poi si giunge a poco.Come quella che ha consentito una perquisizione a uno dei locali più noti per mangiare il pane con la milza, specialità locale. La polizia è arrivata, ha aperto i cassetti sotto la cassa del titolare e trovato una sorta di arsenale: tre mitragliette, pistole varie, caricatori, munizioni. Il proprietario ha giurato che non erano sue,diaverle solo tenute a un amico di cui ovviamente non ha fatto il nome. Non si è venuti a capo di nulla, e l’unico provvedimento che ha superato il vaglio della magistratura è stato la chiusura del locale. ziotto che se l’è cavata con una piccola frattura alla spalla.Poteva accadere di peggio, e potrà accadere ancora vista la fatiscenza dei principali posti della polizia in questa città, come Oreto o il commissariato di Mondello. IL SINDACO E I B&B ra i fondi necessari a sostituire le telecamere disorveglianza all’esterno del commissariato. Le volanti hanno un posto riservato all’angolo fra una viuzza e via Roma. Qualcuno dei 420 che si incazzano a mettere quella firma sul registro uscendo ha tagliato le gomme alle auto della polizia con un coltellino. Un altro è salito sul cofano della volante e ha pisciato sui vetri fra gli applausi di qualche passante. Erano stati filmati in un caso e nell’altro, ma erano irriconoscibili: le telecamere erano in funzione, ma antiquate e la risoluzione troppo bassa per identificare i volti. Si sono trovatii fondi,e ora ci sono telecamere nuove ad alta definizione. Oreto è uno dei casi più clamorosi di come lo Stato proprio a Palermo dimentica i suoiservitori,gli uomini simbolo dell’ordine e della sicurezza. Non è purtroppo il solo. Quest’estate in un altro commissariato, quello Libertà, è crollato il tetto di una stanza che fingeva da deposito armi. In quel momento c’era dentro un poli- La decadenza della sicurezza si accompagna a un precipizio visibile e palpabile dell’intera città. Negli ultimi due o tre annila caduta sembra senza sosta. La crisi economica ha fatto da detonatore, e l’illegalità anche minuta è divenuta la regola quotidiana. Per cercare di tamponare la caduta della città il sindaco Leoluca Orlando ha concesso con i suoi assessorati una raffica di licenze commerciali. In tutto il centro e nei quartieri dei mercati storici sono nati come funghi B&B, che sono divenuti un problema di sicurezza in più. Le licenze ci sono, ma al loro interno i contratti in nero sono la regola, e non pochi esercizi sono divenuti la maschera presentabile di traffici illeciti di non piccole proporzioni. Anche attraverso queste leve la città della Mafia è divenuta la capitale internazionale delle Mafie. È stato ben evidente in tribunale, quando recentemente si è chiuso in primo grado il processo a tre nigeriani che vivevano ed operavano nelle viuzze intorno al mercato di Ballarò. Condanne pesanti, da 10 a 12 anni e mezzo di carcere, per tentato omicidio, lesioni, spaccio di droga, estorsione. Tutte con l’aggravante della associazione mafiosa. È l’ultima scoperta di Palermo: la mafia nigeriana, che controlla saldamente proprio la zona di Ballarò. Dicono che sia la più pericolosa e violenta per la vita quotidiana, usano ilmachete, non cipensano due volte a regolare i conti mortalmente. È il frutto più evidente della immigrazione di questianni: è proprio quella nigeriana l’etnia principale registrata negli sbarchi sulle coste siciliane. Qualcuno se ne è andato via, molti sono restati a Palermo. E fra loro anche quelli della Black Axe, l’ascia nera,nata negli anni ’70 in Nigeria. Una sorta di confraternita all’origine religiosa nata all’interno dell’Università di Benin City, che poi ha assunto le caratteristiche più tipiche dell’organizzazione mafiosa, con ferrei riti di affiliazione e grande violenza. Il gruppo si è saldato subito con la mafia siciliana, che lo ha arruolato per controllare i traffici in alcune zone di Palermo. Anche le statistiche sulla città sono impressionanti: il reddito medio pro capite è uno dei più bassi di Italia (9.500 euro), e cala ogni anno del5-7%.Iltasso criminale aumenta invesramente ogni anno del 4%, nel 2014 gli scippi sono cresciuti del 25%, i furti con destrezza del 20%. Palermo sta in cima alla classifica italiana degliomicidi, con Napoli e Bari. Ma ha il primo posto nella classifica delle rapine in appartamento. GIOVANI BENE Quel tentativo di staccarsi dai clichè di capitale del crimine e proporsi come attrazione turistica di primo ordine è fallito negli ultimi anni clamorosamente. E sembra di essere tornati indietro di decenni, con la sola novità della criminalità immigrata che all’epoca non era così consistente. La polizia fa quello che può, e ha ancora una buona rete di informatori che consentono qualche soffiata per controllare la città. Qualche tempo fa così hanno pizzicato su un motorino in via Archimede un uomo di 44 anni, Raffaele. La soffiata era giusta: nel vano sotto la sella aveva una bomba a mano S.R.C.M. (Società Romana Costruzioni Meccaniche) modello 35 con spoletta a percussione universale contenente circa 50 grammi di tritolo e schegge metalliche avente un potere detonatore a raggio di 30 metri. Voleva fare una strage? Forse no: possibile servisse solo come «avvertimento» a qualcuno. Ma a Raffaele non sono riusciti a cavare una sola parola. È stato arrestato, ferma- Sembrano trascorsi inutilmente decenni a vedere anche la Palermo dei giovani bene, che ogni sera affolla le vie della Movida alla Vucciria,scintillante di locali alla moda e di musica. Una turista straniera questa estate è stata scippata lì, e ha chiamato la polizia. È arrivata una volante, e il ladro era quasi in trappola. Ma i ragazzi della Palermo bene a quel punto si sono alzati dai locali e hanno fatto muro fra lo scippatore e i poliziotti, consetendone la fuga mentre fischiavano e deridevano le forze dell’ordine. La primavera precedente un episodio simile era accaduto alla Kalsa, quando gli abitanti e commercianti della zona avevano aiutato un rapinatore a fuggire minacciando apertamente il poliziotto che lo stava inseguendo. Per allontanare la folla di siciliani che lo stava circondando, il poliziotto ha dovuto esplodere tre colpiin aria,che lo hanno aiutato a scappare. Questa è Palermo oggi: lo Stato che scappa dai suoi doveri, i poliziotti costretti a fuggire dalla gente che vorrebbero proteggere... © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 __Domenica 2 ottobre 2016__ 19 ATTUALITÀ __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’iniziativa del Comune di Bologna: aboliti anche età e nome Curriculum senza sesso: scoppia il caso donne La promotrice: «Un modo per non avantaggiare gli uomini». Ma a opporsi è il Pd: «Così quote rosa a rischio» ::: ANDREA E. CAPPELLI ■■■ Curriculum senza no- me, età, genere sessuale: in occasione della selezione del Comitato dei Garanti (col compito di giudicare l’ammissibilità o meno dei referendum consultivi) debutteranno a Bologna i «curriculum al buio», all’interno dei quali figureranno solo titolo di studio, esperienze lavorative e incarichi di varia natura conseguiti dai candidati. Perché una risoluzione di questo tipo, che livella e azzera di fatto tutte le specificità legate alla diversità di genere, col rischio di togliere alla persona in quanto tale una componente importante e preziosa della sua identità? Per «favorire una scelta libera da pregiudizi sull’età o sul sesso, visto che gli studi su queste tematiche dimostrano che spesso - anche inconsciamente - si tende a preferire il candidato uomo a fronte di curricula di pari valore», afferma la giovane consigliera comunale di Bologna Emily Clancy,promotrice della proposta messa ai voti il 28 settembre scorso durante la seduta della commissione Affari istituzionali (presieduta da Lucia Borgonzoni, di Lega Nord) e approvata pressoché all’unanimità. Unica astenuta Raffaella Santi Casali (Pd), reticente perché con questi criteri diventerebbe più difficoltoso rispettare le quote rosa (e con storture di naso da parte deglialtrimembri del Pd, assicurano voci di corridoio). Un’ispirazione che arriva da lontano: Clancy, italo-canadese nata a Bologna, si è formata tra la città felsinea e Londra, conseguendo la laurea in Giurisprudenza. È specializzata in diritti LGBTIQ e anti-discriminazione, ambiti in cui svolge il praticantato come avvocato. Ad arricchire il suo background culturale e la sensibilità in materia, il servizio come volontaria nei sindacati dei lavoratori in Canada, dove «ho imparato per la prima volta il vero significato di welfare», scrive nello spazio biografico all’interno del suo blog, #LavocediEmi- ly.Eletta a giugno di quest’anno in consiglio comunale tra le fila di Coalizione civica, ha fatto tesoro delle sue esperienze pregresse. «In Inghilterra hanno adottato da tempo l’utilizzo dei curricula “genderless” dai quali sono assentifoto, nome ed età», dichiara all’agenzia Dire, «così da ottenere valutazioni scevre da qualsiasi possibile discriminazione». Con questo nuovo modus operandi i gruppi consigliari dovranno selezionare cinque nomi per il Comitato dei Garanti su trentuno candidature. Senza conoscere l’identità dei candidati, i consiglieri procederanno ad esaminarlie a selezionare i profili da loro ritenuti più qualificati per l’incarico in questione.A questo punto, però, sorge spontanea una domanda. A porla la consigliera del Pd ::: LA SCHEDA LA PROMOTRICE Emily Clancy, 25enne consigliera comunale bolognese, è la promotrice della proposta dei “curriculum al buio” messa ai voti il 28 settembre scorso e approvata pressoché all’unanimità. SOLO IL PD CONTRARIO La sola astensione registrata è stata della consigliera piddina Raffaella Santi Casali, reticente perché «con questi criteri diventerebbe maggiorrnente difficoltoso rispettare le quote rosa» e garantire la presenza femminile. ISPIRAZIONE LONDINESE Un’ispirazione che arriva da lontano: Clancy, italo-canadese è nata a Bologna e si è formata tra la città felsinea e Londra, conseguendo la laurea in Giurisprudenza. E’ specializzata in diritti LGBTIQ e anti-discriminazione, ambiti in cui svolge la pratica da avvocato. Santi Casali: come rispettare le quote rosa senza poter risalire al genere dei candidati (se non dopo un loro eventuale successo?).In un secondo momento si dovrà formare una graduatoria più ampia e poi scorrerla, per garantire la rappresentanza di uomini e donne in maniera equa. A proposito di discriminazione, non è forse ingiusto che un uomo (o una donna) maggiormente qualificati di altri siano costretti a lasciare il posto a qualcuno meno meritevole, soltanto perché di genere diverso?, chiediamo alla Clancy. «In generale sarei sempre per guardare alle competenze del singolo, in termini assoluti non sono a favore delle quote rosa», puntualizza, «è anche vero, però, che in certi ambiti le donne non riescono ancora ad accedere per via di arcaici pregiudizi, mentre in organi di garanzia è importante avere anche il punto di vista femminile. A fronte di questo, ritengo che le quote rosa contribuiscano in parte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della discriminazione femminile, che ancora dilaga all'interno dei contesti lavorativi e sociali più disparati». La battaglia personale di Clancy coincide con quella della lista civica che l’ha candidata: «Noi di Coalizione civica abbiamo fatto di questi diritti uno dei nodi centrali delnostro programma elettorale, e durante il nostro percorso amministrativo continueremo ad impegnarci in questo senso». Per il momento, il primo tassello è stato posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA ARRESTATO PER AVER DISTRUTTO LE STATUE Preso il ghanese vandalo delle chiese di Roma È stato fermato in via di Ripetta a Roma il 39enne ghanese ritenuto il responsabile del danneggiamento, tra venerdì e ieri mattina, di alcune statue di santi in quattro chiese della Capitale. Alla prima segnalazione del parroco della chiesa di san Martino ai Monti, si sono aggiunte quelle della Basilica di Santa Prassede (due statue danneggiate), della chiesa di San Vitale in via Nazionale e di San Giovanni in piazza dell’Oro. Identica la descrizione dei testimoni e per la volante non è stato difficile identificarlo. [Ansa] Dopo otto anni di proposte Telecamere negli asili e test a educatori e maestri: primo sì alla legge ■■■ Telecamere negli asili per evi- tare abusi e violenze sui bambini, e test psicoattitudinali per educatori, maestrie assistenti ad anziani e handicappati : sono queste le importanti novità di una proposta di legge che approda alla Camera dopo almeno una dozzina di proposte di legge trasversali e dopo numerosi interventi del Garante della privacy. Secondo il nuovo testo, i tempi delle indagini possono essere accorciati di molto: basterà che la magistratura possa visionare le immagini criptate quando c’è una denun- cia da parte dei genitori o parenti di un assistito. Saltando quindi tutta quella fase in cui, dopo la denuncia e la successiva installazione delle telecamere nascoste,sidebba aspettare mesi e osservare impotenti bambini o anziani subire violenze, fino a quando le prove raccolte siano a sufficienza. Secondo il disegno di legge, le immagini non potranno essere viste da nessuno, neanche dal personale della scuola. Vi avrà accesso solamente il magistrato, se ovviamente avrà ricevuto la denuncia che abbia dato il via a un’inchiesta. Per poter installare il sistema di videosorveglianza, ci vorrà invece l’assenso dei sindacati. Il Garante della privacy, entro 60 giorni dall’adozione della legge, dovrà precisare adempimenti e prescrizioni da applicare in relazione all’installazione dei sistemi. La legge non prevede costi, ma in commissione i deputati firmatari chiederanno che ci sia un fondo di almeno 5 milioni l’anno per tre anni per le spese iniziali. La legge prevede anche la formazione del personale e test psico-atti- tudinaliper insegnanti, operatori socio-sanitari, educatori, infermieri e tutti quelli che hanno tra le mansioni l’assistenza a bambini, anziani e disabili. Secondo la proposta, inoltre, tutti gli operatori che svolgono queste mansioni di assistenza diretta dovranno possedere adeguati requisiti, da verificare al momento dell’assunzione e successivamente con cadenza periodica: «Anche in relazione», si legge nel testo, «al progressivo logoramento psico-fisico derivante dall’espletamento di mansioni che richiedono la presta- CAOS RYANAIR Disabile costretta a viaggiare in aereo senza carrozzina La storia di Elena Paolini sta diventando un caso. Elena è una studentessa di venti anni iscritta al Westminster College di Londra. Ed è qui che sarebbe dovuta rientrare lo scorso 23 settembre. Insieme alla sua sedia a rotelle. Come del resto fa da tempo e con la stessa compagnia: la Ryanair. La stessa che il giorno del suo rientro le ha impedito si portare abordo la carrozzina sul volo Ancona-Londra. Indignata, Elena ha utilizzato Fb per 2vendicarsi” del disservizio della compagnia low cost. «Dear so to speak - Ryanair...» (Cara - si fa per dire, Ryanair), inizia il suo sfogo che prosegue con il racconto della surreale vicenda: il personale che al check- in si sofferma sulla sua sedia a rotelle, la esamina, fino a dire di aver «appena chiamato Dublino» e che «Ryanair non accetta questa sedia a bordo». Il motivo? La carrozzina era dotata di batteria con all’interno dell’acido non idoneo. E nulla è stato possibile di fronte alle proteste di Elena, la quale ha spiegato che con quelle batterie in gel si era imbarcata giò diverse volte. Ma Ryanair ha detto no. «Non lasciate valutare i rischi da qualcuno che non ne ha le competenze, che fraintenderà il tipo di batterie. Perché in questo momento, ne sto pagando il prezzo io. Sorpresona! I disabili viaggiano», ha scritto nella lettera. «Alcuni di loro scelgono di non farlo, perché sono stati trattati male e non vogliono ripetere l’elettrizzante esperienza». zione di assistenza continuativa a soggetti in condizioni di vulnerabilità». Il passaggio successivo è che la proposta di legge sia emendata in commissione, per tornare in Aula il 13 ottobre prossimo per la discussione. Su Change.org ci sono ben otto petizioni sull’argomento, che in totale hanno raccolto 143.189 sostenitori che chiedono un intervento in materia e presto. Dopo otto anni, almeno il primo passo è andato in porto. I tempi si stanno accorciando anche grazie ai recenti e brutali casi di cronaca di violenze in alcuni asili. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 ATTUALITÀ __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Intervista ad Andrea Berton ::: FRANCESCO RIGATELLI ■■■ È una stanga di cuoco Andrea Berton. Esce dalla cucina del ristorante che si chiama come lui, in Porta Nuova a Milano, ma sembra che arrivi da una stireria per com’è impeccabile la sua divisa. E, come un ufficiale di marina, Berton passa in rassegna le truppe dei suoi vascelli. Dopo il “Berton”, ha aperto il bistrot “Pisacco”, la pizzeria con cocktail “Dry” e poche settimane fa il ristorante dell’albergo “Il Sereno” sul lago di Como. Tra gli addetti ai lavori, lei viene considerato il numero uno a Milano. Se ne rende conto? «Un incentivo a lavorare. Milano è la città più importante per il food in Italia,è migliorata, siavvertono sviluppo e energia. Ci sono persone che ci hanno creduto e hanno investito creando posti di lavoro. Pensi che dieci anni fa al posto di questo palazzo c’era una discarica!». Tre anni fa lei aprì in questa zona. Come è andata? «Lavoravo da Trussardi, in piazza della Scala, un ristorante che mi ha dato molto. Avevo delle offerte a Honk Kong e Singapore, ma valutai di investire qui. Volevo ripartire da zero e scelsi questo luogo senza Storia. Così invece di comprarmi casa, acquistai una cucina. Ho assunto 22 dipendenti e sto recuperando prima del previsto l’investimento col mio socio». Friulano cresciuto a San Daniele, ma milanese d’adozione. Il primo contatto con la metropoli? «A 19 anni, una città molto diversa da ora che ne ho 46. Volevo partire dal numero uno e mipresentai al ristorante di Gualtiero Marchesi in via Bonvesin de la Riva. Mi ricevette il suo chef francese e mi face capire che non avevo esperienza». Non sapeva cucinare? «Avevo fatto la scuola e qualche stage, ma niente di più». Non la presero per presuntuoso? «No, mi chiesero il curriculum per un’eventuale selezione futura. Risposi che non ci sarebbe stato scritto nulla e che volevo essere messo alla prova subito. Il francese la faceva complicata, finché a un certo punto passò Marchesi e chiese chi fossi. Gliraccontai la mia storia e lui disse al francese di lasciarmi tentare. Così chiamarono Davide Oldani per farmi accompagnare nello spogliatoio. Iniziai così a lavorare con colleghi come Cracco, Crippa, Lemann, Lopriore e Knam». Se oggi venisse uno come lei a bussare alla sua porta? «Lo ascolterei, perché dimostrerebbe spirito d’iniziativa». È capitato? «Mai successo». La lezione più grande di Marchesi? «Mi ha fatto capire che questo lavoro sarebbe cambiato e che gli chef avrebbero acquisito maggiore importanza. Lui viveva con grande entusiasmo la sua professione, con rispetto delle materie prime e attenzione a non pasticciare i piatti». Passò come l’importatore della “nouvelle cuisine”… «La sua esperienza francese inizialmente lo condizionò. Importò una tecnica magistrale e una consapevolezza della cucina da noi poco diffuse, in un secondo momento li riadattò all’Italia». Ora che direzione ha preso la cucina italiana? «Non è più quella della nonna, ma un’arte. Il massimo esempio è Massimo Bottura, con cui ho lavorato da Alain Ducasse a Montecarlo, e noi «Marchesimiha inventato Ora cucino in una discarica» Ha ripensato il concetto di ristorante ed è lo chef principe di Milano «Siamo sempre più vegetariani e io nel menù ho otto insalate speciali» che stiamo dietro dobbiamo aiutarlo e fare squadra. La cucina deve diventare sana, digeribile, di benessere. Sono per la semplificazione del luogo e dell’ingrediente, per la leggerezza». Cambia anche il ristorante? «Che sia moderno o storico, va riadattato. Da anni ho tolto la tovaglia e presento i piatti in modo diretto. Il ristorante di oggi deve creare un’esperienza e va privato degli orpelli». E le vecchie care trattorie? «Siamo ancorati alla classicità, ma le cose cambiano. Anche le trattorie devono attualizzarsi. Chi starà al passo coi tempi avrà successo. Nessuno avrebbe investito un euro su un posto che fa pizza, cocktail e gelato come il “Dry”, ora lo copiano». In carta, presenta otto insalate. Qual è la più rappresentativa? «La verde. Le persone lavorano e hanno fretta.Ecco allora un piatto uni- ::: co veloce e sano. Una selezione di riccia, rossa, erbe per insaporire, aceto balsamico, limone candito, invidia belga per l'effetto croccante, amaranto, cereali, guacamole e crema d'avocado. Poi ce ne sono altre col pollo, il polpo, le carote, verdure e frutta». Diventeremo tutti vegetariani? «Sicuramente l’orientamento si sta spostando sul vegetale. Anch’io ho ridotto la carne, perché sento che sto meglio, ma non va tolta del tutto. Bisogna saper dosare e creare una dieta personalizzata». Dicono sia la rovina di uno chef quando apre troppi posti. Lei come se la cava? «Dicono male,perché bisogna organizzarsi per farli funzionare in modo autonomo. Noi poi facciamo anche eventi come la cena del tennista Djokovic & friends al Castello Sforzesco e il matrimonio di Daniel Ek, padre di Spotify, al Sereno». Il testimone era Mark Zuckerberg di Facebook, l’ha conosciuto? «Sì, mi è sembrato umile, equilibrato e consapevole di aver cambiato come comunicano le persone». Poi gli ha chiesto l’amicizia su Facebook? «Di persona uso solo Twitter, ma a lui non l’ho detto. Mia moglie gestisce l’Instagram del ristorante e la mia pr Alessia Rizzetto la pagina Facebook. Ho distribuito bene i compiti». Il piatto che le piace cucinare? «Mi guidano gli ingredienti». E mangiare? «Qualsiasi piatto fatto con passione. Le ostriche no, perché mi fanno star male». Ma è vero che è così difficile fare gli spaghetti al pomodoro? «No, tutto è difficile da fare bene. Però è facile banalizzarli. Io faccio un’insalata di spaghetti col pomodoro crudo e l’oliva liquida». Qualche giovane su cui punta? «Negli anni ho lavorato con molti giovani in gamba, come Claudio Catino, Simone Sangiorgi e Domenico Marotta». “ MARK ZUCKERBERG ■ Ho cucinato per lui al Sereno sul lago di Como dove era testimone di matrimonio. Un uomo umile e consapevole DAVIDE OLDANI I giganti del vino crescono, l’Italia si dia una mossa ■■■ Piccolo è bello? Forse sì, ma non rende se non si riesce a capire che oggi il racconto e il marketing contano almeno quanto la qualità in bottiglia, forse qualcosa di più. Nella guerra a volumi e numeri l’Italia non potrà che arrancare sempre di più. Il perché è presto spiegato: Wine Industry Insight ha pubblicato nei giorni scorsi la classifica dell’estensione delle superfici vitate sotto il controllo dei più grandi produttori di vino del mondo. In testa c’è il gigante californiano Bronco Wine Co. che controlla vigneti per un’estensione di ben 16.187 ettari (superficie più grande dell’intero Oltrepò Pavese). Al secondo posto Treasury Wine Estate, gruppo con sede a Victoria, Andrea Berton, 46 anni, cresce a San Daniele del Friuli. Frequenta la scuola alberghiera e lavora da Gualtiero Marchesi a Milano e all’Enoteca Pinchiorri a Firenze. Dopo un passaggio a Montecarlo, alla corte di Alan Ducasse, torna da Marchesi a Erbusco, infine da Trussardi alla Scala per poi fondare il suo ristorante Berton. © RIPRODUZIONE RISERVATA Spiritidivini ::: PIERANGELO BOATTI UNA VITA AI FORNELLI in Australia,i cui vigneti si estendono per circa 12.117 ha tra Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti (California) e Italia (Toscana). Terzo posto per Viña Concha y Toro, che controlla 10.804 ettari di vigneto, estesi principalmente tra Cile, Argentina e Stati Uniti. Constellation Brands controlla invece 8.400 ettari di vigneto tra Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada e Italia. Al quinto posto, con 8.100 ettari di vigneto E&J Gallo, società fondata nel 1933 dai fratelli Ernest e Julio Gallo a Modesto, in California. Segue il gruppo Pernod Ricard che conta circa 6.500 ettari di vigneto tra Francia, Australia e Argentina. Questi nomi e questi numeri sono la rappresentazione plastica di un fatto: per i piccoli produttori che non fanno sinergia attorno a poche e chiare denominazioni e ad una strategia territoriale a medio-lungo termine non basterà progressivamente nemmeno più collocarsi sul mercato nella “fascia di serie B”. I giganti crescono e mietono quote di mercato: sta succedendo nel mondo dello sfuso ma progressivamente accadrà anche nel mondo delle bottiglie. Ci vuole coraggio per lavorare insieme in agricoltura e fare rete d’impresa, ma ormai il coraggio se uno non ce l’ha se lo deve dare... Il mondo del vino italiano deve allungare il proprio scaffale guardando all’estero, senza auto cannibalizzarsi in casa, badando a un racconto di sè che non sia frastagliato e confuso. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ A 19 anni quando riuscii a infilarmi nella cucina di Gualtiero Marchesi fu il primo collega che incontrai CARLO CRACCO ■ Un amico anche lui, con me da Marchesi poi dividemmo la cucina dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Un grande 21 ATTUALITÀ __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Natascia Brondino abbraccia una ragazza durante gli esperimenti effettuati per strada IL MELAFONINO In vetro e acciaio Ecco come sarà il nuovo iPhone ::: FILIPPO CAVAZZA ■■■ «Ti abbraccio».Quante volte ci congediamo al telefono o nei messaggi di posta elettronica con questa frase.Non è solo una formula, ma qualcosa di più concreto attraverso cui cerchiamo di costruire una relazione empatica con il nostro interlocutore. IL GESTO L’abbraccio, però, è realmente un gesto che può avere effettibenefici sulla salute e sulla psiche delle persone. A crederlo, soprattutto da un punto divista scientifico, sono i ricercatori del dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia.Guidati dalla giovane psichiatra Natascia Brondino, nell’ambito delle iniziative per la “Settimana della scienza” hanno fermato per 4 giorni i passanti del centro di Pavia per sottoporliad un esperimento a base di abbracci. La Brondino lavora con il professor Pierluigi Politi, docente di psichiatria all’ateneo pavese e responsabile del laboratorio autismo. Anche riguardo a questa patologia i ricercatori stanno lavorando per comprendere i nessi tra empatia e disturbi di stress e ansia. Gli esperimenti di una giovane psichiatra LA SIGNORA DEGLI ABBRACCI Ferma le persone per strada e le fa entrare in contatto Poi studia gli effetti sulla salute: «È più facile guarire» L’ESPERIMENTO Munite di semplici sedie e di un tavolino, e circondati dalle foto di alcuni bambiniche si abbracciano,iricercatoripavesi sisono posizionati tra piazza della Vittoria e la Cupola Arnaboldi. A questa scarna e innocua dotazione, hanno aggiunto alcuni strumenti di lavoro: un tampone salivare e un apparecchio dotato di sensori che, applicati alle dita di una mano, rilevano la sudorazione.«L’obiettivo è valutare le implicazioni di questi gesti sul nostro cervello e sugli ormoni», spiega la Brondino. Al termine di dieci minuti di abbracci e strette di mano, è stati infat- ti prelevata alle «cavie» umane la saliva da cui misurare l’ossitocina. Ed è proprio questo l’ormone chiave della ricerca. Un recente studio dell’University of Maryland School of Medicine, ha scoperto che a livello “affettivo” quest’ormone ha diversi lati positivi. Attenua lo stress, per esempio, accresce la fiducia in se stessi e negli altri, fa aumentare l’empatia con il prossimo e aiuta a socializzare. E non è poco. Tra le altre virtù, questo agente chimico ha anche quelle di stemperare l’aggressività, e rendere più empatici, favorendo una maggiore comprensione all’interno della coppia. Una pubblicazione di quest’anno del Journal of Pain (Rivista del dolore) ha dimostrato empiricamente che i mariti che stringevano le mani della moglie malata riducevano drasticamente il dolore in quest’ultima, rispetto alla situazione di nessuna stretta di mano o del Imprenditore assolto in Spagna ::: LA SCHEDA LO STUDIO Gli esperimenti sugli effetti che gli abbracci potrebbero avere sulle persone sono stati inserito nell’ambito della Settimana della Scienza dai ricercatori del dipartimento di Sienze del Sistema Nervoso e Comportamento dell’Università di Pavia. IN PIAZZA Guidati dalla giovane psichiatra Natascia Brondino, i ricercatori si son piazzati per quattro giorni al centro della città di Pavia e hanno studiato gli effetti degli abbracci con tanto di strumenti del mestoere come i tamponi salivari per misurare il livello di ossitocina e quelli per rilevare il livello di sudorazione delle mani. LE CONCLUSIONI Il team di ricercatori è arrivato alla conclusione che sono numerosi gli effetti benefici dell’abbraccio: attenua lo stress, accresce la fiducia in se stessi e negli altri, aumenta l’empatia con il prossimo, aiuta a socializzare e a stemperare l’aggressività e a vivere bene in coppia. tocco di una persona sconosciuta. GLI ALTRI STUDI Altri studi americani hanno dimostrato che gli abbracci aumentano la memoria, riducono i battiti del cuore e le preoccupazioni su malattie o morte. Una ricerca dell’università canadese Mc Gill di Montreal e della Emery di Atlanta,invece, partendo dai comportamenti animali aveva dimostrato che i bambini abbracciati e coccolati da piccoli avevano minori probabilità, una volta diventati grandi, di essere stressati. Un abbraccio ha effetti benefici anche sull’ossigenazione del sangue e sul ringiovanimento di una persona. Quando abbracciamo una persona stimoliamo la produzione di emoglobina, che trasporta l’ossigeno ai tessuti. Lo studio pavese cerca ulteriori prove in questa direzione. «Se riuscire- Nonno riconoscente mo a dimostrare che un coinvolgimento emotivo, aiutato da gesti come un abbraccio, o anche il semplice stare insieme può fare bene - spiega la Brondino - allora potremo pensare di applicare questa metodologia anche ad altri contesti: ad esempio a quello sanitario, prima di un intervento o di un esame. O con i bambini, per rafforzare la loro autostima.O ancora potrebbe rivelarsi utile contro la depressione. Le applicazioni potrebbero essere molte». I CANI Un’ultima curiosità. Se gli abbracci fanno bene agli essere umani, una ricerca della British Columbia dimostrerebbe che ai cani non piacerebbe riceverlidagli uomini. Quasi l’80% degli amici a 4 zampe proverebbe infatti fastidio e stress di fronte a questo tipo di coccole. © riproduzione riservata Per i dieci anni del “melafonino” la Apple starebbe progettando un telefonino in vetro e acciaio. Stando alle anticipazioni di E Ming-Chi Kuo, analista di KGI Securities che pare non sbagli mai le anticipazioni del gruppo dalla mela morsicata, la prossima generazione di iPhone avrà i bordi in acciaio inox e non in alluminio, probabilmente solo per le versioni più costose del dispositivo (con memoria da 128 GB in su). Tutti i modelli avranno la scocca in vetro, senza cornice. Altri “rumors” parlano di un restyling completo e la presenza di schermi Oled, quelli che non hanno bisogno di dispositivi aggiuntivi per illuminarsi e che possono essere anche piegati o arrotolati. Un’ultima novità potrebbe arrivare dallo scanner dell’iride. Sul versante vendite dell’iPhone 7, sul mercato da due settimane, il modello più venduto resta il “jet black” con il 35% delle vendite nonostante sia limitato ai modelli più costosi. Intanto la Apple sbarca in Cina dove è alle prese con la chiusura dei servizi iBook e iTunes. in ogni caso qui sorgerà la prima struttura del colosso di Cupertino da 45 milioni di dollari a Pechino, nel Zhongguancun Science Park, una sorta di “Silicon Valley cinese”. Nel centro lavoreranno 500 persone impegnate a sviluppare hardware, tra cui computer e apparecchi audiovisivi. Il centro servirà anche a «rafforzare le partnership con partner locali e università». La nuova struttura Apple dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno e andrà ad aggiungersi a quelle dei colossi dell’hi-tech come Google a Microsoft e a Intel. Ragazza di 26 anni a Venezia La segretaria lo accusa di stupro Salvano il nipote da un tumore Partorisce dopo un malore Ma «il sesso era nel contratto» Lui dona 800mila euro al Gaslini «Non sapeva di essere incinta» ■■■ Le prestazioni sessuali erano previste dal contratto accettato dalla segretaria personale e quindi non c’è stata violenza: lo ha sancito un tribunale di Alicante, in Spagna, che ha assolto un imprenditore accusato dalla collaboratrice di «violenza o intimidazione» sessuale. La corte, riferisce La Vanguardia, ha ritenuto dimostrato che nell’accordo di lavoro inizialmente raggiunto fra l’uomo e la sua segretaria, per uno stipendio mensile di 4mila euro, figurava il «requisito» che i due mantenessero relazioni sessuali quando richiesto dal datore di lavoro. Nel colloquio per l’assunzione l’imprenditore aveva indicato che il posto offerto, rileva il tribunale, «era di segretaria personale e che le condizioni prevedevano che mantenesse relazioni sessuali quando lui lo richiedeva, condizioni accettate dalla denunciante». ■■■ Ha donato 800mila euro all’ospedale pediatrico Gaslini ■■■ Nasce all’insaputa della mamma. È successo in Italia lo di Genova perché sono riusciti a salvare il nipote da un tumore al cervello. Il bambino, che oggi frequenta felicemente la seconda elementare, aveva due anni quando gli fu diagnosticato un tumore cerebrale e ai genitori i medici dissero che non c’era nulla da fare. Da qui l’idea di rivolgersi al Gaslini, che ha preso in cura il piccolo. All’ospedale il nonno, un imprenditore di Verucchio (Rimini) di 72 anni, ha donato 500mila euro per mettere in piedi una squadra di neuro-oncologia specializzata nel medulloblastoma, il tumore cerebrale maligno più frequente nell’infanzia. Poi, qunado il nipote è guarito, altri 300mila euro. Soldi con cui l’ospedale ha assunto un chirurgo oncologo,una neuroradiologa e una psicologa. «Non mi ritengo speciale. Spero solo che il mio gesto possa essere emulato». scorso 7 settembre al San Bortolo di Vicenza dove è venuto alla luce Mattia da una mamma che non sapeva di essere incinta. Quella di Marilisa Scuccato, 26 anni, residente a Bressanvido, in provincia di Vicenza, con il compagno 28enne, è stata una gravidanza fantasma. La donna, che fa la cuoca, al giornale dei Vicenza ha raccontato che la sera del 7 settembre, «finito di lavorare ho accusato dolori. Con l’aumento del dolore mi sono fatta accompagnare in ospedale». Scioccante l’esito: «Ero alla quarantesima settimana e il bimbo stava per nascere». E così è stato: poco dopo è nato Mattia, 3,46 chilogrammi per 54 centimetri. «Non ho mai avuto nessun sintomo» e «non sono rimasta stupita di non avere avuto mestruazioni, perché soffro di ovaio policistico e per me è normale un ciclo irregolare, anche con intervalli di sette mesi». 22 __Domenica 2 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. RENZI/1 BANCHE Il destino del premier Cari genitori, vaccinate i vostri figli La comunità scientifica contesta la proiezione del film “Vaxxed” che propone una relazione fra vaccinazioni e autismo, film prodotto da un ex dottore radiato dall’albo per aver falsificato i dati.Prima osservazione: ha falsificato dati e l’hanno radiato. Seconda osservazione: quante persone scoperte a falsificare dati sono state radiate? Gli scienziati contrari a questa tesi, che non so quanto sia valida, sostengono tutti che i vaccini sono indispensabili, però non ho notizie di inchieste approfondite che chiariscano che non c’è collegamento fra autismo e vaccini. La domanda è: per salvare cento milioni di bambini il fatto che mille diventino autistici può essere considerato un danno collaterale accettabile? I genitori che hanno questo tragico dubbio (ne conosco personalmente due) hanno diritto di avere risposte inequivocabili. Roberto Bellia e.mail *** Non se la prenda, caro Bellia, ma il suo discorso non regge. Primo: la scienza deve dimostrare le correlazioni, non l’assenza di correlazioni. Se così non fosse, dovrebbe ricercare un’infinita di legami inesistenti per dire che non esistono, correlazioni tra le vaccinazioni e la schizofrenia, tanto per dire, i disturbi di ansia, la depressione e forse pure il mal di denti. Secondo: se un ricercatore pubblica lavori basati su falsità, è giusta che venga radiato dall’albo, che poi altri non siano stati radiati pur falsificando i dati è un altro discorso. Terzo: un farmaco, per essere immesso in commercio, deve superare molti test che ne garantiscono l’efficacia e la non pericolosità e che certificano gli effetti collaterali. I vaccini in commercio hanno superato questi test. Quarto: il vaccino contro il morbillo, stando alla letteratura medica mondiale, non provoca l’autismo. E dunque, ai genitori che hanno diritto ad una risposta chiara e definitiva possiamo fornire una risposta chiara e definitiva: vaccinate i vostri figli. Dopodiché, se volete, vedetevi pure (ma non so dirvi dove) “Vaxxed - Dall’insabbiamento alla catastrofe” di Andrew Wakefield, medico radiato dall’albo. E’ un film. E se in un film ci sono i marziani mica per questo siamo autorizzati a credere che i marziani esistano sul serio. [email protected] segui la rubrica anche su www. Così non si risanano Il presidente del Consiglio Matteo Renzi abolirà Equitalia,finirà la Salerno-Reggio Calabria, diminuirà le tasse e farà il Ponte sullo Stretto. Poi salirà al cielo, siederà alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo Regno non avrà fine. Leggo commenti in cui esperti di economia (sic), ossequiosamente genuflessi, sostengono il dogma che le banche abbiano il diritto di recuperare le perdite addebitando i costi ai client, come fa (secondo loro) una qualsiasi azienda privata. Possibile che nessuno abbia spiegato loro che un’azienda privata che perde non si sana di certo aumentando i prezzi? Sarebbe un suicidio, la concorrenza la cancellerebbe dal mercato.Nessuna azienda privata gratifica i dirigenti che hanno causato le perdite e li lascia comodi sulla loro poltrona a causare altre perdite all’azienda ed alla sua clientela, per un motivo molto semplice: fallirebbe. Ecco due punti semplicisemplici su cui gli editorialisti economici potrebbero riflettere invece di continuare a prenderci per minorati mentali con le loro giustificazioni delle malefatte del loro datore di lavoro: la finanza. Valentino Castriota Trepuzzi (Lecce) RENZI/2 Una cosa che Matteo non ha fatto Il presidente del Consiglio (pro tempore) Matteo Renzi ha fatto gli auguri a Berlusconi per i suoi 80 anni. Come nel suo stile, ha aggiunto: verrà ricordato per ciò che non ha fatto. Un cosa ha fatto di certo: essere eletto dal popolo, più volte, a governare il Paese. Cosa che Renzi non ha mai fatto, e forse non farà mai. Riccardo Bracco e.mail dendo la tv, miaccorgo che forse non ha tutti i torti. Leggo oggi che si vuole dare la pensione ai migranti dopo solo cinque anni di lavoro retribuito. Se fosse vero, ogni commento sarebbe inutile. Visto che i politici non fanno mai nulla per caso, non ci sono dubbi: Renzi tira fuori il Ponte sullo Stretto nei gioni dell’ottantesimo compleanno di Berlusconi, che fece dell’opera un cavallo di battaglia. Come dire: un regalo a Silvio. I primati di Marino Ho letto con grande interesse l’articolo di Mattias Mainiero relativo all’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Sono rimasto sbigottito non tanto dalla richiesta di condanna dei Pm ma dai record ottenuti dal professore.Eccellenti e di grande prestigio da chirurgo, meno da sindaco. Impressionante l’essere venuto a conoscenza che il medico datosi alla politica sarebbe andato a cena il 26 dicembre (come pare sia stato) dopo le tradizionali mangiate di Natale e Vigilia. Il governo ha siglato con i sindacati un accordo sulla riforma delle pensioni che sarà varata con la prossima legge di Stabilità. Sono previsti interventi da mettere in atto nell’arco del triennio, tra cui l’anticipo pensionistico (Ape) che è previsto a costo zero per alcune categorie di lavoratorie l’aumento della quattordicesima per le pensioniminime. Auspico che venga risolto definitivamente anche il problema degli esodati che, grazie alla riforma Fornero, sono lavoratori rimasti senza lavoro e pensione. REFERENDUM La tentazione di votare sì La tentazione di votare sì c’è. Tanto per smuovere le acque e dimostrare che la Costituzione più bella del mondo può essere finalmente modificata e aggiornata. Ma l’idea che votando sì si vota di fatto a favore di Renzi (Premier di sinistra che è retto da parlamentari eletti dal centrodestra) trattiene e spinge a votare no. Si deve decidere. Resta il fatto che il voto di questo referendum è un voto drogato. Angelo Ciarlo e.mail PENSIONI/2 Balzana idea sui migranti Antonio Massioni Milano Ho un amico che da sempre è convinto che per cambiare l’Italia occorre una rivoluzione. Gli ho sempre dato del matto ma, leggendo i giornali e ve- DIRETTORE Vittorio Feltri DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi VICE DIRETTORI Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 Antonietta Palamone e.mail IMMIGRATI Italiani e svizzeri Gli immigrati rubano il lavoro agli italiani, gli italiani insorgono al grido: prima gli italiani. Gli italiani rubano il lavoro agli svizzeri, gli svizzeri insorgono: prima gli svizzeri. Gli italiani sono gli immigrati della Svizzera, e vogliono aver ragione? Elio Cataldo e.mail Carlo Chievolti e.mail LOTTO PONTE SULLO STRETTO Estrazione dell’1/10/2016 E ora gli esodati Giacomo Mizzi e.mail A te che, nel maggio del 2004, hai abbandonato chi sarebbe diventato il nostro Oliver; a te che lo avevi destinato a morte certa; a te che hai compiuto un atto crudele e disumano; a te, paradossalmente, dico grazie. La tua scelta scellerata ha permesso a me e alla mia famiglia di vivere una delle esperienze più belle della nostra vita con il nostro cane Oliver. ROMA PENSIONI/1 Il regalo a Berlusconi Il nostro cane Oliver Gianni Rossi e.mail Roberto Bellia e.mail RENZI/3 ANIMALI BARI 63 26 54 11 50 CAGLIARI 21 13 89 86 66 FIRENZE 22 35 58 78 GENOVA 87 28 66 85 15 MILANO 23 59 90 46 82 NAPOLI 61 10 20 13 14 PALERMO 13 44 87 55 25 ROMA 18 44 TORINO 15 88 54 71 23 VENEZIA 27 43 55 11 73 NAZIONALE 23 26 30 88 20 2 Dopo Messina la Libia? Ponte sullo Stretto di Messina? Ma questi sono malati. Non abbiamo neanche gli occhi per piangere e loro pensano a costruire il ponte. E allora perché non un bel ponte che colleghi Cap Bon, Tunisia, con Pantelleria e Sicilia oppure ancora meglio dalla Libia in Sicilia via Lampedusa? Così i migranti arrivano più sicuri e comodi. 4 80 55 Francesco Matarazzo e.mail 10eLOTTO N. oro 63 10 13 15 18 21 22 23 26 27 28 TV 35 43 44 54 59 61 63 87 88 89 Qualche errore di troppo SUPERENALOTTO La combinazione vincente 18 - 19 - 57 - 74 - 80 - 82 Numero jolly: 29 Numero SuperStar: 89 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 149.382.908,63) • Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 43.482,16 • Ai 684 “4” vanno € 384,85 • Ai 28.822 ”3” vanno € 27,66 • Ai 478.468 ”2” vanno € 5,19. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 4 “4 stella” vanno € 38.485,00 • Ai 128 “3 stella” vanno € 2.766,00 • Ai 2.183 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 14.097 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 29.132 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 6.211.737,00 È mai possibile che ogni volta che viene presentata in televisione una fiction su un personaggio o un periodo storico significativo si cada in errori marchiani, come per esempio l’elettrocardiogramma praticato alla moglie del prefetto Mori nel 1929 oppure un’improbabile fascia tricolore fatta indossare ad un Benito Mussolini ovviamente un po’ ridicolo? REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 272 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano ISSN (Testo Stampato): 1591-0420 CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016 ISSN 1591-0423 La tiratura di domenica 2 ottobre 2016 è di 108.597 copie 23 __Domenica 2 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI FAUSTO CARIOTI Verso il referendum, temendo un naufragio scusa della mancata elezione di Amato al posto di Mattarella: è evidente che si tratta di una bambinata. Le pare ragionevole che dopo 40 anni che si parla di riforme mai concretate di un sistema vetusto, i “moderati” possano supportare l’azione dei vari Rodotà e Zagrebelsky, del veterocomunista D’Alema e degli impresentabili fan di Grillo e del suo braccio destro Travaglio? Non comprendo tanta miopia. Luigi Troili - Roma In vista del referendum Renzi schiaccia l’occhio alle destre. Non ascoltate il canto delle sirene, Renzi è inviso alla maggioranza del popolo,a ragione. Da quando sono al governo Renzi e Alfano l’Italia naufraga e non c’è un mezzo di trasporto marino per salvarla. L’unico salvagente può essere il No al referendum. Grazia Giaccardi - via mail Pur presumendo che sussista una certa coartazione di Brunetta nei confronti del Cav, mi sembra incomprensibile il No verso riforme varate col suo apporto determinante con la E meno male, cara Giaccardi e caro Troili, che mancano ancora due mesi al giudizio universale. Vero: l’Italia “naufraga” e non c’è nessuno pronto a salvarla. Colpa di Renzi, ma non solo sua: la responsabilità del premier è quella di non aver impresso al Paese la svolta che aveva promesso, dimostrandosi un altro campione dello “zero virgola” (del Pil) come quelli che l'avevano preceduto e che lui irrideva. Insomma, il naufragio non è iniziato nel febbraio del 2014, ma molto prima. E visto che siamo tra noi, diciamoci pure che l’attuale sistema istituzionale, creato nel dopoguerra con lo scopo principale di tenere a bada l’“uomo forte” al governo, è una delle cause del pantano italiano. Lo sa bene Berlusconi, il quale ha passato i suoi anni a Palazzo Chigi a lamentarsi perché Parlamento, alleati di governo di dimensione bonsai, Corte Costituzionale e altri organismi previsti dalla nostra meravigliosa Carta del 1948 gli mettevano in continuazione i bastoni tra le ruote. Aveva torto? Non credo. Il brivido che potrà procurare la defenestrazione di Renzi, se mai ci sarà, rischia di durare poco: quanto basta a capire che non c’è nessun Winston Churchill pronto a prendere il suo posto e che, chiunque arrivi, avrà davanti gli stessi ostacoli che hanno bloccato il cammino del Cavaliere e dell’ex sindaco di Firenze. Per quanto mi riguarda non voterò la riforma, ma solo perché la ritengo una grande occasione persa per cambiare come si deve un sistema istituzionale che fa acqua da tutte le parti, e non per le ragioni di Zagrebelsky e Rodotà. Ne riparleremo. Buona domenica a tutti, intanto. Tralascio l’elenco di altre numerose sciocchezze. spettatori presenti al dibattito alla Cnn. gate chi lo prende ma basta con questo Ranocchia. Patrizio Pesce Livorno Roberto Zanella e.mail Giordano Citterio e.mail USA/1 Ha vinto Trump Il primo duello lo ha vinto Donald Trump, basta avere il coraggio di andare a vedere i veri sondaggi negli Stati Uniti. Il sito “Drudge Report”: l’82 per cento ha preferito Trump (hanno votato in 740mila),il sito “Cnbc”: il 67 per cento per Trump,per ilsito “Time Magazine” Trump ha preso il 55 per cento (hanno votato un milione e seicentomila). Va detto che i primi due sono liberalconservatori e l’ultimo è vicino al Partito Democratico. La Cnn dava già prima che finisse il dibattito il successo per la Clinton e questo sondaggio è diventato il risultato ufficiale. Il solito giochetto dei mass media vicini ai Democrat a cui sono seguiti i gonzi della tv italiana, ma non solo. La realtà dei numeri pare sia stata un’altra rispetto a quella raccolta fra gli USA/2 Sembrava fosse la fine del mondo: Higuain via da Napoli. A conti fatti e visto l’incasso, i tifosi dovrebbero ora ringraziare Higuain. C’è qualche altro grande campione che vuole andare via? Il Napoli vuole vincere il campionato?. Gennaro Gismondi e.mail Francesca Rago e.mail Non tutti i mali vengono per nuocere In Usa dilagano i sondaggi sulle presidenziali. Poi, come avviene puntualmente in Italia, almomento delvoto chissà cosa accadrà, visto che i sondaggi vengono ogni volta smentiti. Questa è una malattia dell’epoca moderna, ogni cosa un sondaggio, un’intervista, una statistica. Stiamo esagerando. Paolo Ponti e.mail Da interista non pentito sono contento che in Europa League l’Inter si fermi perché la squadra deve concentrarsi sul campionato. Il secondo o terzo posto è il nostro obiettivo, addirittura potrebbe essere il primo! Forza ragazzi! Gastone Bertuetti e.mail NAPOLI Un grazie a Higuain INTER/1 Basta con Ranocchia Lo scorso campionato di calcio qualche spiritoso aveva innalzato uno striscione: «Ranocchia, se ti bacio poi diventi un calciatore?». Per quanto mi riguarda,da tifoso dell’Inter dico:basta, basta,basta con questo Ranocchia, regalatelo, pa- Vi ricordate di Rio? Dedicato a chi critica il sindaco Virginia Raggi per la scelta di dire no alle Olimpiadi a Roma nel 2024: da poco si sono conclusi i Giochi olimpiaci di Rio de Janeiro. C’è qualcuno che ricorda qualcosa di queste Olimpiadi? Sono trascorse solo poche settimane dai Giochi e il ricordo si va indubbiamente sbiadendo. Immagino che anche a livello turistico le cose funzionino allo stesso modo, anche perchè Rio non ha bisogno, turisticamente parlando, di eventi sportivi per essere conosciuta nel mondo. Così l’intero Brasile, ricco di turisti indipendentemente dalle Olimpiadi. E allora a cosa servono queste Olimpiadi se non a spendere soldi e spesso a spenderli anche male, con il rischio di costruttori, imprenditori, affaristi e anche politici che si fanno ricchi sulle opere che poi neppure servono veramente ai cittadini? INTER/2 La malattia dei sondaggi OLIMPIADI NORD: Cieli coperti su gran parte delle regioni con piogge e rovesci soprattutto sulle zone di Nord Est. Più asciutto ad Ovest. Meglio in Romagna con ampie schiarite. CENTRO: Instabilità diffusa su gran parte delle regioni centrali. Piogge e rovesci sparsi. Meglio su Umbria e Abruzzo. Soleggiato su Sardegna. Temperature in diminuzione. SUD: Prevalentemente instabilie su tutte le regioni con piogge e rovesci. Meglio su Sicilia con cieli sereni o parzialmente nuvolosi. Temperature in calo. NORD: Al Nord Ovest nubi sparse con ampie schiarite in riviera ligure e sulle Alpi centrali, sereno sulle pianure lombardo piemontesi. A Nord Est instabile sulla Romagna con piogge e rovesci. CENTRO: Ancora una giornata dominata dall’instabilità su tutte regioni centrali con piogge e rovesci sparsi. Più asciutto su Abruzzo. Cieli sereni su Sardegna. SUD: Tempo in miglioramento nonostante ancora piogge e rovesci su Campania, Siclia e Puglia settentrionale. Temperature senza grosse variazioni. NORD: Al Nord Ovest cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi. Al Nord Est nubi sparse con ampie schiarite in Romagna e sulle Dolomiti sereno altrove. CENTRO: Sul Tirreno nubi sparse con ampie schiarite sulla dorsale laziale, sereno altrove. Sull'Adriatico nubi sparse con ampie schiarite sulla dorsale, coperto con pioggia moderata altrove. SUD: Sul Tirreno nubi sparse con ampie schiarite sui litorali e sulla dorsale campana, sereno sulle pianure e sulle subappenniniche, coperto con pioggia debole sulla dorsale calabra. Sull'Adriatico sereno. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 7 giorni ● 6 mesi: 7 giorni ● 3 mesi: 7 giorni ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni .....................................€ 330 .....................................€ 175 .....................................€ 95 .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano 800984824 MIN MAX Modalità di pagamento: ● versamento su C/C Postale n. 41953050 ● Bonifico banc. Unicredit s.p.a. Largo Angelo Fochetti 16, Roma IBAN: IT43B0200805346000500035665 ANCONA AOSTA BARI BOLOGNA Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al Fax 02.999.66.279 Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666 e-mail: [email protected] Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì) Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le copie dell’ultimo anno. € 4,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 18 10 20 16 18 15 16 18 10 16 23 20 26 25 25 19 22 22 22 23 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 19 22 16 15 16 17 15 14 18 17 21 26 20 23 22 23 22 22 22 22 Grande Guerra, incontro a Milano sui rapporti con la Germania Nobel Letteratura, l’annuncio slitta di una settimana In occoasione delle commemorazioni della Grande Guerra, mercoledì prossimo, alle ore 18, l’Associazione nazionale Volontari di guerra e L’Unione nazionale Ufficiali in congedo d’Italia organizzano a Milano (via Duccio di Boninsegna 21/23) un incontro su «1914-1916. Il Regno d’Italia dalla neutralità alla guerra contro l’Impero Germanico», durante il quale il giornalista Maurizio Cabona intervisterà lo storico Enesto Galli della Loggia. Il vincitore del Nobel per la Letteratura 2016 sarà annunciato giovedì 13 ottobre a Stoccolma alle 13 in punto dai membri dell’Accademia Reale Svedese. L’ultima volta che il Nobel letterario fu svelato la seconda settimana di ottobre e non la prima, come vuole in genere la tradizione, risale al 2005. Sul nome del vincitore fioccano le scommesse. I pronostici danno favoriti il giapponese Haruki Murakami (6/1), il poeta siriano Adonis (7/1) e l’americano Philip Roth (8/1). PIERGIORGIO ODIFREDDI «Allevati a storie, crediamo a ogni contastorie» Nel suo caustico attacco alla stupidità umana, «il matematico impertinente» se la prende con la metafisica, l’idealismo e le fantasticherie: «Sono il cibo quotidiano di chi legge o va al cinema: così si diventa psicotici» ::: MISKA RUGGERI ■■■ «Che stupidità che c’è in giro. Ci sono persone che non sanno nulla di scienza e se ne vantano pure». Colpito! Piergiorgio Odifreddi, «il matematico impertinente», lo ripete spesso. E io, Liceo Classico, laurea in Lettere Classiche e poi in Filosofia nel curriculum, orgoglioso di non essere mairiuscito a risolvere un’equazione di secondo grado, mi sento un po’ a disagio nell’intervistarlo sul suo Dizionario della stupidità. Fenomenologia del non-senso della vita (Rizzoli, pp. 382, euro 18). Meno male che al mio fianco, idealmente (avverbio che certo non piace al prof.), ci sono Blake, Goethe, Dostoevskij, Yeats, Nietzsche, Heidegger ecc., tutti fatti a pezzi da Odifreddi. E meno male che, off record, su tante altre “scienziaggini” da lui vituperate (omeopatia, psicanalisi, teoria gender...), troviamo una buona sintonia. Professore, va bene che, come diceva Einstein, la stupidità umana è infinita, ma lei non risparmia niente e nessuno... «Non si è in assoluto stupidi o non stupidi. È una questione di sfumature, ognuno ha una certa percentuale di stupidità, che può anche essere temporale, apparire e sparire. E poi gli stupidi ci sono, nella stessa percentuale, in tutte le categorie, Nobel compresi. Insomma, nessuno è immune dalla stupidità: è sempre in agguato». Da ateo doc, un suo bersaglio sono le religioni. Ma mentre sul cristianesino ne dice di tutti i colori (per esempio: «È una stupida truffa»), alla voce “Maometto” si limita a un innocuo aneddoto sulla montagna. Non è che lo fa perché ad attaccare la Chiesa si ricevono applausi, mentre a prendersela con Allah si rischia la pelle? «Al contrario, mi sembra che oggi sia di moda parlare male dell’islam, visto che lo si identifica automaticamente con terroristi e immigrati, quando invece persino Scalfari è diventato un fan di papa Francesco. Se scrivo più della Chiesa è solo perché, avendo anche studiato dai preti, la conosco meglio. Ho provato a leggere il Corano, ma è di una noia terribile, una sorta di poetico flusso di coscienza, sembra letteratura esistenzialista... Inoltre, del cristianesimo midanno fastidio le pretese di spiegazioni cosmologiche, la Genesi con il Dio creatore e antropomorfo. Mi sembra più attaccabile dal punto di vista scientifico, che è il mio, rispetto al Dio più astratto dell’islam, più simile allo Spirito Santo della Trinità o alle Leggi di Natura. Dal punto di vista politico, ovviamente, le cose cambiano. Anche se secoli fa non mancavano certo i fondamentalisti cristiani». Ma non è un po’ ridicolo arrivare a scrivere -405 al posto di 405 a.C.? «Con le date le ho provate tutte...È che Cristo non è neppure esistito, perché usarlo? Come matematico, mi è venuto istintivo usare il segno meno». Perché critica Gentile e il Liceo Classico, orgoglio della nostra civiltà, come peraltro riconoscono numerosi suoi colleghi scienziati? «Mi sembra vergognoso dividere la scuola tra istituti per chi andrà a lavorare, e quindi deve studiare cose utili, e licei per chi andrà a comandare, e quindi può studiare cose inutili, come il latino e il greco». Beh, secondo me il ragionamento non fa una grinza… «Io vengo da un ambiente anglosassone, dove non ci sono queste differenze tra scuole. Il Classico produce prosopopea, e non rende automaticamente più intelligenti. Illatino insegna l’analisi logica? E il russo o il tedesco, no? C’è un assurdo gusto di studiare i classici solo perché tali. Ma anche loro hanno detto stupidaggini». Si studiano, e si devono studiare, perché sono la nostra identità. «Vero che la nostra civiltà deriva dalla Grecia, ma ilClassico, chissà perché, emargina i migliori. Tanto Platone, tanta metafisica di Aristotele e niente atomisti, niente Epicuro, niente Euclide». Sostenere che la vera motivazione dello studio del latino è che lo parlano i preti, mi scusi ma mi sembra una cazzata. E magari fosse vero, forse una volta... «Benedetto XVI si è dimesso annunciandolo in latino per essere sicuro, così ha dichiarato di recente, di non fare errori, conoscendo meglio il latino che l’italiano. Inoltre, il Vaticano è l’unico posto al mondo dove ancora si parla latino. Quindi...». Però lei stesso si occupa di teologia, di Nuovo Testamento, di Lucrezio, di filosofia ecc.. Uno psicologo potrebbe parlare di complesso di inferiorità verso chi ha alle spalle studi umanistici... «Uno scienziato vero non si chiude nel suo mondo, ma si apre all’umanesimo, va al cinema, ascolta musica ecc.. È l’umanista, piuttosto, che ha una mentalità chiusa e magari si vanta di non aver mai letto Newton. E inoltre la divulgazione scientifica si deve spingere neicampi che più in- teressano le persone comuni, come la politica o la religione: io faccio vedere come la scienza può intervenire su questi argomenti e fare chiarezza. Per quanto riguarda la teologia,poi, la Scolastica medievale ha usato la logica per tentare di spiegare - invano - l’esistenza di Dio. Perciò, quando mioccupo diteologia, mi interesso della storia della mia materia. E non ha senso dirmi, come ha fatto Messori, che sono solo un geometra: anche Francesco è un perito chimico. Dopo le scuole, uno si informa, legge libri, studia...». Confessi, lei dà dell’«asino ignorante e presuntuoso» a Croce perché non le vanno giù il cognome e le celebri frasi «Non possiamo non dirci cristiani» e, a proposito delle superstizioni, «Non è vero, ma ci credo». «Ah, ah, allora anche per il nome Benedetto! La frase sulla jella non la conoscevo, la metterò nella seconda edizione del libro... Comunque, l’aspetto più ottuso di Croce è l’ostilità alla logica, a Giuseppe Peano, l’ispiratore di Bertrand Russell, e alla sua scuola torinese, o al matematico Federico Enriques, che addirittura irrideva». Alla voce “Fantasy” stronca il meglio dell’umanità: gli dei di Omero, le idee di Platone, i regni dell’aldilà di Dante... «C’è troppo fantasy in giro, ci accompagna dalla culla, con Harry Potter, alla bara, con l’aldilà. Anche le spezie o il sale servono, ma in grande quantità fanno male. E oggi le fantasticherie sono il cibo quotidiano di chi legge o va al cinema, fanno pensare che il mondo “vero” è quello che non c’è. Così si diventa psicotici, si finisce per ritenere che l’essenza della realtà sia un’al- tra, illusoria. Se allevati a storie, si crederà ciecamente a ogni conta-storie». Alcuni suoi accostamenti sono azzardati. Per esempio Carlo Giuliani-Federico Aldovrandi. Il primo andava all’assalto con un estintore in mano, il secondo stava rientrando a casa. «Vero, anche se entrambi vittime dei poliziotti, sono casi diversi. Su Giuliani, Andreotti avrebbe detto che se l’è andata a cercare (anche se io non la penso come lui). Ma volevo soprattutto evidenziare le “deviazioni” delle forze dell’ordine. Negli Usa, poi, la situazione è drammatica: non ci pensano un attimo a sparare, soprattutto se sei un nero». Passiamo ad alcune cose che condivido in toto del suo libro. Come è possibile dar retta a ciarlatani come Davide Vannoni o ai grillini che si schierano contro i 25 CULTURA __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Diatriba cinico-stoica «La curiosità fa male» ed Edipo lo dimostra Parola di Plutarco Oggi la curiosità non è più considerata un vizio o un comportamento poco lodevole. Anzi, è incoraggiata dalla pedagogia e ritenuta la molla del pensiero speculativo e scientifico: chi non è “curioso”, non possiede molti interessi e non ha sempre voglia di nuove esperienze, non potrebbe mai fare, giusto un esempio tra tanti, il giornalista. «Non è l’affievolirsi della vista, dell’udito, della memoria, della libido che segna l’avvento della vecchiaia e annunzia la prossima fine; ma è, dall’oggi al domani, la caduta della curiosità», scrive addirittura Gesualdo Bufalino in Bluff di parole (1994). Plutarco, invece, nel trattatello in 16 capitoli De curiositate, scritto sotto forma di diatriba cinico-stoica dopo il 96 d.C. e ora riproposto - a cura di Simona Marchetti da La Vita Felice (Sulla curiosità, pp. 152, euro 10,50, testo greco a fonte), considera la polypragmosyne (da tradurre comun- que come «morbosa curiosità», «curiosaggine», «forte desiderio di conoscere i mali altrui», «ficcanasaggine») un pathos dell’animo. E lo dimostra con exempla concreti sia di personaggi che non hanno saputo controllarla (Edipo, l’olimpionico Dioxippo) sia di chi invece ci è riuscito (Odisseo nell’Ade, ben diverso dall’Ulisse di Dante; il commediografo Filippide; il re persiano Ciro; Alessandro Magno). M.S.K. J.R.R. Tolkien L’Anello a Bilbo come premio Torna «Lo Hobbit» originario Piergiorgio Odifreddi maneggia «la formula più bella del mondo»: l’identità di Eulero, cioè il caso particolare della formula di Eulero in cui la variabile è uguale a pi greco Ristampata in facsimile la prima edizione del capolavoro, diversa da quella poi canonica. E per orientarsi nella Terra di Mezzo ecco un «Dizionario» aggiornato ::: MARCO RESPINTI ::: CHI È LA CARRIERA Nato a Cuneo nel 1950, studi in seminario, poi laurea in Matematica a Torino e perfezionamento negli Usa e in Urss. Docente di Logica fino al 2007 a Torino e alla Cornell University di Ithaca (New York), fiero polemista, collabora con «Repubblica», «L’Espresso» e «Le Scienze». Dal 2007 al 2009 ha organizzato all’Auditorium di Roma il «Festival della Matematica». I LIBRI Saggi scientifici a parte, tra i suoi libri ricordiamo: «Il Vangelo secondo la Scienza. Le religioni alla prova del nove» (1999), «C’era una volta un paradosso. Storie di illusioni e verità rovesciate» (2001), «Il diavolo in cattedra. La logica matematica da Aristotele a Gödel» (2003), «Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen» (2004), «Il matematico impertinente» (2005), «Incontri con menti straordinarie» (2006), «In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull’evoluzionismo» (2009), «Hai vinto Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede» (2009), «Come stanno le cose. Il mio Lucrezio, la mia Venere» (2013), «Sulle spalle di un gigante. E venne un uomo chiamato Newton» (2014), «Il museo dei numeri. Da zero verso l’infinito, storie dal mondo della matematica» (2014). vaccini perché causerebbero l’autismo? «Non so se è un problema deipolitici -l’intero Parlamento si schierò dalla parte del metodo Stamina - o della popolazione. Di sicuro c’è un’ignoranza che fa spavento, un antiscientismo che è colpa dell’idealista Croce: quando si inizia a parlare di metafisica e di idee platoniche, poi non ci si ferma più, e si arriva a credere ai maghi, agli oroscopi...». I custodi del politicamente corretto la sbraneranno per aver scritto che esistono le razze e che le donne sono inferiori come matematiche, scacchiste o compositrici... «I biologi evitano di parlare di razza perché è una parola screditata, ma allora è ridicolo usarla per i cani e non per gli uomini. O si usa sempre o mai. Alcuni genetisti, come Guido Barbujani, si arrampi- cano sui vetri... È uno scandalo del nostro tempo che il politicamente corretto sia diventato scientificamente scorretto. Sulle donne, che dire? In alcuni campi non riescono a eccellere. È un dato incontrovertibile. Esistono brave esecutrici, ma non compositrici. Clara Schumann ci ha provato invano... Madame Curie ha vinto due Nobel a inizio Novecento, ma per la prima donna vincitrice di una Medaglia Fields abbiamo dovuto aspettare il 2014. Non reggono le spiegazioni “femministe” che le donne sono state emarginate o dirottate sulla famiglia... La verità è che l’intelligenza media femminile è superiore, ma i picchi appartengono agliuomini. Come l’autismo e la schizofrenia sono disturbi più maschili, così anche il genio matematico è roba da uomini. È un fatto genetico». © RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ L’editore londinese Ge- orge Allen & Uwin Ltd. pubblicò Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien (1892-1973) il 21 settembre 1937 in 1.500 copie. Battendo sul tempo ogni altro possibile evento celebrativo, la HarperCollins - l’editore che oggi pubblica Tolkien dopo avere assorbito nel 1990 la Unwyn Hyman, evoluzione del ramo inglese della multinazionale Allen & Uwin - manda in libreria un elegante cofanetto col facsimile della prima edizione di The Hobbit, or There and Back Again con lo stesso lettering e le stesse illustrazioni all’epoca preparate con cura dall’autore. Sarebbe sbagliato gridare all’ennesimo gadget commerciale. Perché la prima edizione de Lo Hobbit è preziosa. La versione canonica del racconto è la terza (riveduta) del 1966,corretta per rendere il testo sempre più armonico con la logica sia de Il Signore degli Anelli,nelfrattempo pubblicato (1954-1955), sia della fase compositiva di allora di quei «racconti perduti» che sarebbero stati dati alle stampe solo postumi, in epitome come Il Silmarillion (1977) e in dettaglio nei 12 volumi (1983-1996) più uno di indici (2002) come The History of Middle-earth a cura del figlio Christopher. Ma la prima sostanziale revisione era già avvenuta nella seconda edizione del 1951. SCHEDA ENTUSIASTICA Tolkien cominciò a scarabocchiare Lo Hobbit su pezzi di carta raccogliticci all’inizio degli anni Trenta, forse persino nel 1929. Nel 1932-1933 la composizione era virtualmente conclusa. Il testo fu letto da alcuni amici, tra cui C.S. Lewis (1898-1963). Nel 1936 uno di questi, cioè Elaine Griffiths (1909-1996), lo fece giungere a Stanley Unwin (1884-1968), titolare dell’Allen & Uwin, che a propria volta lo passò al figlio Rayner (1925-2000), di 10 anni, lettore di fantascienza e fantasy,promettendogli la paghetta di uno scellino se ne avesse redatto una scheda. La recensione entusiastica fu il ALLE ORIGINI Gollum nel film «Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato». Sopra, la copertina della prima edizione di «The Hobbit» via libera a un imperituro successo mondiale. Davanti a quell’exploit inaspettato, l’editore chiese a Tolkien di scrivere subito un seguito. Il nostro lavorava già da anni al legendarium della Terra di Mezzo, di Númenor e del reame beato degli Elfi, ma con questo Lo Hobbit non c’entrava.Era essenzialmente una fiaba per ragazzi, l’aveva pensata per i suoi figli e di per sé non era neppure destinata alla pubblicazione. Lo scrittore-filologo accettò però la proposta, ritenendola l’occasione buona per pubblicare il legendarium, ma interpretò la fretta dell’editore a modo proprio. Scrisse tutt’altro che un sequel e partorì 15 anni dopo Il Signore degli Anelli (a cui sperava di accompagnare le corpose saghe delle epoche precedenti) e a quel punto aveva incorporato la trama de Lo Hobbit negli eventi cruciali degli ultimi anni della sua Terza Era, facendo dell’Unico Anello il focus culminante della creazione. Solo che nel 1947 il rigore che lo ha sempre contraddistinto gli impose di rivedere una parte determinante de Lo Hobbit non più confacente alla narrazione de Il Signore degli Anelli. Scrisse la nuova versione, la mandò a Stanley Unwin e per anni non ebbe risposta. Il 19 luglio 1951 se la trovò stampata su una delle 3.500 copie che l’editore aveva mandato in distribuzione. La modifica maggiore riguardava il capitolo 5, «Indovinelli nell’oscurità», quando Bilbo Baggins incontra Gollum nelle caverne delle Montagne Nebbiose. Nella versione del 1937 l’Anello è il premio che Gollum gli dà per avere vinto la gara d’indovinelli,nella seconda del1951 ilmonile passa nelle mani di Bilbo con l’inganno. Tolkien cambiò la storia rendendosi conto che la versione originaria non avrebbe affatto retto agli sviluppi successivi; mai Gollum avrebbe ceduto l’Anello spontaneamente. Siccome però ilgioco narrativo di tutto questo legendarium si regge sull’idea che Tolkien sia solo lo scopritore di antichi manoscritti della Terra di Mezzo che poi avrebbe tradotto in inglese, non era affatto possibile cambiare un testo facendo finta di nulla. E fu così che Tolkien, per bocca di Gandalf al Consiglio di Elrond (ne Il Signore degli Anelli), spiegò che la versione 1937 del capitolo 5 era solo il racconto bugiardo che un Bilbo irretito dall’Anello voleva accreditare (liberandosi pure dalsospetto diessere un truffatore), ma che invece lo Stregone Grigio smascherò rendendo nota la versione 1951. Oggi questo tassello, indispensabile per comprendere nel dettaglio la psicologia del legendarium, disponibile. GUIDA AMPLIATA Certo che, direte voi, districarsi in questo mare magnum non è semplice. Vero. Per questo un sestante come il Dizionario dell'Universo di J.R.R. Tolkien, compilato dalla Società Tolkieniana Italiana e fresco di stampa da Bompiani (pp. 448, euro 15), con un’introduzione di Gianfranco de Turris, è indispensabile. Uscito per Rusconi nel 1999 e poi per Bompiani nel 2003, questa nuova edizione aggiornata e ampliata introduce numerose voci di luoghi e personaggi tenendo conto delle opere tolkieniane nel frattempo edite in italiano e pure delle nuove acquisizionicritiche. Scrive bene De Turris che con Tolkien l’Immaginario esce finalmente dalghetto dell’ostracismo per salire maestoso in Paradiso... © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 SPETTACOLI __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ In arrivo il remake della soap Dinasty Arriva il remake di Dinasty. Il network televisivo Usa «The CW» pensa a riportare in tv un grande classico delle soap opera di prima serata prodotta da Aaron Spelling. I creatori di «Gossip Girl» Josh Schwartz e Stephanie Savage stanno lavorando al progetto di una nuova «Dynasty». La nuova Dynasty di The CW seguirà le vite di due ricche famiglie americane i Carrington e i Colby in continua lotta tra loro tra soldi, figli e potere. La serie originale è andata in onda dal 1981 al 1989 su ABC e è diventata un fenomeno pop quando nella seconda stagione è entrata nel cast Joan Collins nei panni di Alexis «CAFÉ SOCIETY» Meno male che c’è Woody Naomi Campbell torna in una serie tv Allen festeggia 50 anni di carriera ma i suoi film non invecchiano affatto ::: PINO FARINOTTI ■■■ Café Sociaty è l’ultima invenzione che Woody Allen colloca nel magnifico, simbolico, palazzo déco, e quisiamo negli anni trenta, il solito contenitore di gran classe. Lo conosciamo quel palazzo, e lo visitiamo una volta l’anno, una bella abitudine. Vedi il suo film e stai meglio. So bene che il concetto non va esteso proprio a tutti, chi ama Colorado non ama Woody, ma il piccolo ebreo di New York in cinquant’anni di attività ha davvero fatto molto per noi. In questo ultimo film c’è bellezza, eleganza, ricchezza, stile alto di tutto. Bobby, giovane ebreo di New York va a Los Angeles perché lo zio è un pezzo grosso delcinema. Il ragazzo è rapito da Hollywood. Lo zio lo guida «ecco la casa di Robert Taylor, quella è di Joan Crawford... la vedo stasera». E così via. E le storie si innescano. Amori compresi. OTTIMA COLONNA SONORA Come sempre il racconto di Allen è attraversato dalla più bella musica americana, una costante che tutto nobilita: le note di Porter, Gershwin, Rogers. Ma Woody non può stare lontano dalla sua città, e così fa tornare il ragazzo a New York. Le due Coste a confronto. Allen, oltrepassati gli ottanta possiede ancora tutta la sua energia, compresa quella delle battute. È graffiante, persino cattivo, certo col sorriso, con la propria religione. Il padre e la madre di Bobby sono sempre in conflitto dialettico. L’uo- mo: «Io prego, prego, prego, ma non c’è mai una risposta». La moglie: «La risposta è nella non risposta». Lui: «Forse, ma sono troppo ignorante per capirlo». Bobby invita una ragazza a cena: «Niente cucina ebraica, tutto è sempre scotto per via dei germi da eliminare». Sì, è sempre lui. In mezzo secolo Allen si è sempre proposto come un amico affidabile, come un garante di evasione. E ha dettato quel surplus di buonumore, che ha dato una mano a tutti noi. Non c’è dubbio che abbia portato qualche punto alla felicità collettiva. Certo la sua filmografia presenta qualità diverse, alcuni titoli sono capolavori, altri non lo sono, ma proposte senza qualità, mai. La sua azione e la sua curiosità sono talmente vaste che non è possibile contenerle nelle sintesi. Certo i capisaldi ci sono, le città per esempio. A cominciare da New York. In Manhattan si pronuncia in una appassionata dichiarazione d’amore verso la sua città. Nel testo fuori campo, incipit del film, connotando il protagonista, cioè se stesso, dopo alcuni tentativi con didascalie complicate e astratte, trova la giusta formula: «Era di New York e lo sarebbe sempre stato». New York «è» dunque Woody, che poi nel tempo ha viaggiato, esplorando altre città. E ciascuna la faceva sua. Ha assunto Parigi perché là c’è tutto, il passato e il presente, l’arte e la cultura in un sortilegio esclusivo; Londra per il sarcasmo e per il thriller; Barcellona per l’amore ultralibero e i colori che tutto omologano; Venezia per la sintesi di tutto e per quel IL REGISTA E LE SUE MUSE A destra, Woody Allen. Sopra, da sinistra Blake Lively e Kristen Stewart, protagoniste di «Café Society» magico set naturale. Roma l’ha visitata, esplorata, ma non è riuscito ad assumerla. La rappresenta in codici classici. Ma le vicende e i caratteri potrebbero essere collocate negli scenari delle altre città di Allen. Non ha colto la romanità. Poi c’è il modo di vivere del newyorkese, le sue allergie, i tic, le angosce. Sappiamo. Ma le indicazioni che arrivano da lui non sono mai banali, non è detto che debbano essere acquisite - sempre di talento matto trattasi - ma certo meritano attenzione. LA LISTA DI MANHATTAN Come quando, sempre in Manhattan fa la lista di ciò per cui vale la pena di vivere. «Be’, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ok. Per me... io direi... il buon vecchio Groucho Marx tanto per dirne una,e Joe DiMaggio e...il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l’incisione Potato Head Blues...i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere dipinte da Cézanne, i granchi da Sam Wo, il viso di Tracy». C’è molta roba americana ma anche molta universale.E poi Allen come deterrente, che è un aspetto decisamente importante. Alludo ai due schermi, grande e piccolo, portatori, molto spesso, di pensiero debole anzi debolissimo, di degrado, di noia. E poi di angosce che è legittimo rappresentare, ma vivaddio, che ci venga lasciato, qua e là, qualche spazio franco. Ed è lìche si inserisce l’autore ebreo. Rispetto alla sua immensa opera ho fatto una scelta di getto, una sola. È il finale di Tutti dicono I Love You, del 1996. Woody è sulla sponda della Senna, con Goldie Hawn. Sono stati sposati e ricordano quel periodo. Lei comincia a cantare I’m Through With Love (quella di Marilyn in A qualcuno piace caldo) poi è il momento del ballo, surreale, con lei che vola in alto, volteggia e scende fra le braccia, che non sono quelle di Nureyev, ma dell’ex marito. Infine, col fiume che riverbera le lucidi Parigi, concludono: Goldie: «Bella la vita...». Woody: «È sbalorditiva... sbalorditiva». Che belpromemoria e...meno male che Woody c’è. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’accusa dell’autore delle Iene, da stasera su Italia 1 ■■■ Anche Le Iene hanno un cuore: Davide Parenti. Inventore del programma, in onda stasera alle 21.10 su Italia 1. E di nuovo martedì. Stesso posto, stessa ora. Si riparte con Ilary Blasi, Frank Matano e Giampaolo Morelli. Perché loro tre? «Ilary torna a casa. Matano e Morelli perché volevamo cambiare». Si era parlato di un ritorno di Teo Mammuccari: è sfumato? «Congelato. Magari tornerà più avanti». Il martedì invece? «Le Iene presentano Le Iene: Nadia Toffa,Andrea Agresti,Giulio Golia, Paolo Calabresi e Matteo Viviani si alterneranno dietro al bancone». Che cosa è successo con Enrico Lucci? «È come se Totti fosse andato via dalla Roma,per giocare nella Fiorentina. Che senso ha? Enrico ci aveva manifestato un desiderio di cambiamento. Quando arriva un divorzio dopo 20 anni d’amore, non c’è rancore, ci si chiede solo perché». Se volesse tornare? «Le porte sono sempre aperte. Abbiamo anche provato a convincere Alessandro Sortino a tornare da noi». Sortino, come Lucci e altri ex autori de Le Iene, lavorerà a Nemo su Raidue. Sarà un programma fotocopia? «Forse. Guardo il lato positivo, vuol dire che sappiamo lavorare e che formiamo bene i nostri ragazzi». Ma è vero che voleva andare via da Mediaset? «C’è stata una crisi, superata brillantemente. Sono felice di essere ancora Scelto il cast dell’Orient Expreess Torna sullo schermo il romanzo di Agatha Christie «Assassinio sull’Orient Express. Dopo la versione diretta da Sidney Lumet nel 1974 è stato definito il cast del remake. La pellicola diretta e interpretata da Kenneth Branagh avrà come attori il meglio di Hollywood. Sul treno, saliranno Michelle Pfeiffer, Daisy Ridley e Johnny Depp, al suo ennesimo tentativo di rilancio. Davide Parenti è l’autore delle «Iene», il programma simbolo di Italia 1. Nella nuova edizione domenicale torna Ilary Blasi Davide Parenti: «La Rai ci copia con Lucci e Sortino» ::: ANTONELLA LUPPOLI Naomi Campbell torna ad essere attrice nella serie TV «Star» (dove recita anche Lenny Kravitz). Naomi sarà ricorrente nella nuova serie di Lee Daniels e Tom Donaghy, creatori di «Empire», prodotta da 20th Century Fox. La Campbell, che ha preso parte anche ad «Empire», sarà Rose Spencer, madre di Alexandra (Ryan Destiny), originaria di Londra. Nel cast entra anche Amiyah Scott. La serie, che avrà come guest star Lenny Kravitz, sarà ambientata ad Atlanta e racconterà la storia di tre giovani cantanti in ascesa (Jude Demorest, Ryan Destiny e Brittany O’ Grady) entrate da poco nel caotico mondo dello spettacolo. qui». Quest’anno che cosa vedremo? «Un pezzo girato in Bosnia, in un mercato di armi. Ci si rifornisce l’Isis. Luigi Pelazza ha incontrato venditori e compratori, gli hanno raccontato da dove arrivano quelle armi e dove sono dirette. Come vengono portate in Europa e dove le nascondono». Le Iene hanno un pubblico giovane che vi segue anche sui social con un record di 4.5 milioni di like su Facebook: è un valore aggiunto? «Certamente per i contenuti della trasmissione, forse meno per gli ascolti. Meriteremmo qualcosa di più? Può darsi, ma siamo una delle trasmissioni simbolo della rete: non ci sono Le Iene senza Italia1 e non c’è Italia1 senza Le Iene». © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 SPETTACOLI __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Intervista a Urbano Cairo LA7 FA SERVIZIO PUBBLICO «In prima serata ci battono solo Rai uno e Canale 5. Meritiamo parte del canone» cente sta nella qualità dei programmi offerti, nella ponderatezza delle scelte fatte e nella voglia matta di crescere sempre e comunque. Anche quando la concorrenza prova a fermare la fase dello sviluppo togliendoti proteine e vitamine. Non si fa così. Certo, non tutta la mercanzia dell’emittente di Cairo merita di essere comprata, sarebbe davvero troppo. Però va sempre comparata con quella degli altri. Anche solo per vedere l'effetto che fa quando lo share fa boom e gli altri fanno flop. Sempre più spesso di questi tempi... Semprini che noi battiamo sempre, soprattutto perché abbiamo dato fiducia a Floris che era partito al 3%. Mediaset ha Del Debbio e Belpietro che battiamo. Noi andiamo un po’ fiacchi con Paragone, è vero, che se nota, non è più garibaldino, s’è messo la giacca blu, e la gente ha bisogno di metabolizzarlo. Però siamo di certo servizio pubblico, e vedremo di riuscire ad ottenere una parte del canone, mi pare giusto». Ma, scusi, non c’è anche Sky che tratta l’informazione come voi, se vogliamo esser pignoli? «Sì, ma Sky la paghi. Noi siamo gratis, se permette...» Torniamo all’approfondimento politico. Noto che la figura di Renzi, specie nella dinamica del “duello” torna a fare ascolti. Vi siete chiesti il motivo, nelle analisi delle curve d’ascolto? «Banalmente, non è più come nel 2014 quando era uno schiacciasassi, quasi noioso nell’invincibilità. Ora, più s’avvicina il referendum, più regna l’incertezza, e la gente vuole informarsi». Ci saranno sinergie tra La7 e la nuova proprietà del «Corriere della sera», cioè sempre lei? «Ci stiamo lavorando. Ora sto vagliando tutte le inefficienze. Il Corriere è un ambiente altamente parcellizzato. Mi sto inoltrando personalmente in un ginepraio di clienti, fornitori, fatture. Sto controllando personalmente tutte le fatture, una ad una, e sono più di 4000 al mese. Se esclude un paio di giorni a Roma o in Spagna, gli ultimi due mesi mi sono piazzato in Rcs, e, di solito, non mi scollo prima di mezzanotte. Un lavoro folle, mi creda». Le credo. E mi dicono che a Rcs i manager con lei stanno impazzendo... «Bè, giusto, no? È bene che abbiano il senso della drammaticità che avvolge questa azienda. Non è che mi diverta a spulciare i conti, ma se faccio uscire Rcs dalla palude non è un bene solo per me ma, credo, per tutta l’editoria italiana. Per ora l’approccio con i dipendenti è molto positivo: molti di loro sono tornati apposta dalle ferie per incontrarmi, molti le hanno rimandate (un’altra versione è che siano stati “fortemente richiesti” al ritorno per lavorare d’estate. Pare che un noto direttore sia stato richiamato dalle Olimpiadi col biglietto giò in mano, ma con Cairo le leggende sono facili al florilegio...ndr). Come li vede i suoi prossimi mesi, Presidente? «Che domanda. Al lavoro, no?...» © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: segue dalla prima FRANCESCO SPECCHIA (...) spingendo l’Italia dello scontro politico nella notte, la sua La7 tocca il record di ascolto medio nel prime time col 7,62% diventando la terza rete italiana dopo Raiuno e Canale5. Presidente Cairo, al telefono percepisco una sua malcelata euforia. Merito di Mentana? (essendo multitasking, anche il sabato Cairo bascula allegramente tra famiglia, Torino, Corriere della sera, La7. Prende fiato e parte in modulazione televisiva) «Il duello RenziZagrebelsky è andato benissimo, con questi faccia a faccia Mentana si sta scaldando.Ma quello che mi rallegra sono i numeri:non solo la rete è aumentata del 3,4% rispetto a settembre dell’anno scorso, ed è sopra lo 0,7% rispetto al 2014, ma ha superato l’ascolto del 2012/2013, quando io non c’ero e si erano spesi 113milioni in più. E tenga conto che allora la tv era meno competitiva, non era esploso il digitale e non c’erano, per dire, Tv8 o La9 che fanno poco, ma qualcosina rosicchiano. E questo perché io ho insistito fortemente nel connotare i programmi d’informazione, a dispetto di chi mi diceva che avrei saturato il palinsesto» Glielo dicevo io, su «Libero», Presidente... «Appunto, ma si può sbagliare, per carità. Oggi Lilli Gruber fa cose meravigliose col 6,49% di share, DiMartedì il 6,26% e di fatto ha costretto Ballarò alla chiusura, Piazzapulita il 5/6%. Abbiamo un acces time tra il 7% e il 9% e un mattino sempre formidabile. Anche La7D cresce dello 0,5% senza metterci la testa. Le confermo: si può sbagliare...». È vero, però io dicevo anche che lei si sarebbe ingolfato se rimaneva Michele Santoro. Il quale andandosene, diciamo la verità, le ha tolto un bel peso economico e d’ascolto, oltre a dare respiro a Formigli... «Sì, è vero. L’ultimo Santoro era in fase calante. Ma la verità è una: ormai chi vuole vedere programmi d’informazione e approfondimenti deve andare su La7. Dev’essere sempre la nostra mission. Io stesso, le confesso, lo faccio in automatico. La notte del dibattito Trump/ Clinton ho finito in Rizzoli all’una di notte. Rientrato a casa, sdraiato sul divano ho messo su La7 per gustarmi lo scontro in diretta fra i due» Ma, scusi, non c’era nessuna diretta su La7... ::: BIOGRAFIA LE CARICHE Urbano Roberto Cairo è presidente di Cairo Communication, RCS MediaGroup (di cui è anche amministratore delegato) e del Torino calcio. GLI INIZI Tra le esperienze precedenti, è stato assistente di Silvio Berlusconi. Ha fatto poi carriera in Publitalia ’80, come direttore commerciale e vice direttore generale e, infine, è stato amministratore delegato, dal 1991 al 1995, all’Arnoldo Mondadori Editore pubblicità. ::: ASCOLTI DA «PRIME TIME» Nella foto grande, Matteo Renzi, Enrico Mentana e Gustavo Zagrebelsky. A sinistra, Urbano Cairo. Sopra, Giovanni Floris e Lilli Gruber [LaP-Ansa] «Appunto, dico, non c’era. Allora, un tantino indispettito, ho mandato un sms a Mentana alle tre di notte: “Enrico ma perché non abbiamo la diretta con gli Usa?” All’inizio non mi ha risposto». Forse dormiva. «Infatti. Mi ha poi risposto alle 6 dicendo che non ne valeva la pena perché era troppo tardi. Invece secondo me serve, come con la Brexit, o le elezioni o il terremoto:l’informazione è il nostro asset. Dalla prossima volta faremo le dirette» In tema di maestri dell’informazione: quando arriva Giovanni Minoli? Gli avete trovato collocazione adeguata? «Io credo che i famosi faccia-a-faccia di Minoli (che lui fa anche su Radio24, ndr) andranno benissimo la domenica sera. La gente in questo momento ha fame di approfondimento soprattutto politico». Il talk è morto, il talk è risorto. Di fatto, quindi, voi fate servizio pubblico? «Di fatto sì. Se toglie i tg, alla Rai è rimasto solo Vespa, e, fuori Porro, questo Commento Ecco i segreti che hanno portato al sorpasso su Rete 4 ::: ENRICO PAOLI ■■■ Siamo onesti, alla grande bufala della Rai come «servizio pubblico» non crede più nessuno. La stessa legge che regola la materia è anacronistica e fuori da ogni logica. Giusto mettere a confronto le offerte oppure ripartire il canone. A viale Mazzini di servizio non è rimasto nemmeno quello d’argento, sparito in chissà quale anfratto. E di pubblico c’è solo la facciata, buona per giustificare il canone in bolletta. La Rai è solo e soltanto una televisione con tanti canali, tantissimi direttori, un enormità di dirigenti, pochissime idee ma carissime. Ma non è questa la ragione per la quale La7, l’emittente di Urbano Cairo e Enrico Mentana (slegarli ormai è sempre più difficile, senza nulla togliere alle altre star della rete), nel giro di pochi anni da crisalide è diventata farfalla, apprestandosi a diventare un uccello rapace, al punto da mettere in difficoltà anche Mediaset, superando Rete 4 in prima serata. Se non altro il colosso di Cologno Monzese rischia in proprio, non a spese del contribuente. Il motivo di fondo che rende La7 vin- 28 PALINSESTI __Domenica 2ottobre2016__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.30 8.15 9.40 8.05 10.10 10.40 10.45 7.55 8.00 9.10 9.40 8.10 8.25 7.55 8.20 10.15 10.55 12.05 13.30 14.00 16.00 17.00 17.05 18.45 20.00 20.30 21.15 23.40 0.45 UnoMattina in famiglia Baku: Santa Messa di Papa Francesco in occasione del viaggio apostolico in Georgia ed Azerbaijan A sua immagine Petrolio “Scandalo al sole: paradisi all’italiana” Nuova edizione Linea verde Domenica “In agricoltura l’unione fa la forza: Il distretto delle mele del Trentino-Alto Adige” TG1 Automobilismo, Mondiale Formula 1 GP Malesia: gara (Differita) L’Arena “Speciale Protagonisti”. Condotto da Massimo Giletti TG1 - Che tempo fa Nuova edizione Domenica In “Prima puntata”. Condotto da Pippo Baudo, Chiara Francini Nuova edizione L’eredità “Prima puntata stagione 2016/2017”. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Dal Teatro delle Vittorie Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Don Matteo 9 “Vecchi ricordi” “Addio Natalina!” con Terence Hill Prix Italia 2016 TG1 Notte - Che tempo fa 11.00 13.00 13.30 13.40 13.45 15.30 17.00 18.00 19.00 19.05 20.30 21.05 21.45 22.40 0.30 1.00 Prima tv Heartland Cara Viola (Sentimentale, 2014) con Jefferson Brown, Kellie Martin, Robinne Fanfair. Regia di Laurie Lynd. Mezzogiorno in famiglia. Condotto da Massimiliano Ossini, Manila Nazzaro, Sergio Friscia. Con la partecipazione di Paolo Fox TG2 TG2 Motori Meteo 2 Quelli che aspettano Quelli che il calcio. Condotto da Nicola Savino. Con la partecipazione della Gialappa’s Band, Max Giusti, Paolo Casarin, Sarah Castellana 90° Minuto - Zona mista Rai Sport 90° Minuto TG2 Flash L.I.S. Sunday Tabloid. Condotto da Annalisa Bruchi. In studio Mario Sechi, Aldo Cazzullo e Dario Vergassola TG2 - 20.30 Prima tv N.C.I.S. “Farsa” con Mark Harmon Prima tv N.C.I.S.: New Orleans “Convergenze” con Scott Bakula La Domenica Sportiva Sorgente di vita Appuntamento al cinema 11.15 12.00 12.25 12.50 12.55 14.00 14.15 14.30 15.05 15.30 16.20 18.50 18.55 19.30 20.00 21.30 22.50 23.45 0.10 Domenica Geo Sembra ieri Fuocoablob Speciale Camera con vista “Radio Days” I Magnifici Sette “Penitenza” TG3 - TG3 Fuori lineaTG3 persone - Meteo 3 FuoriRoma Fuocoablob Radici - L’altra faccia dell’immigrazione TG Regione - Meteo TG3 In 1/2 h TGR Prix Italia Kilimangiaro - Il grande viaggio Nuova edizione Kilimangiaro - Tutte le facce del mondo Fuocoablob Meteo 3 - TG3 TG Regione - Meteo Che tempo che fa. Condotto da Fabio Fazio con Filippa Lagerback e Luciana Littizzetto Che Fuori Tempo Che Fa “I due “gemelli del judo”" Al tavolo del 2 ottobre si troveranno i due “gemelli del judo”. Condotto da Fabio Fazio con Filippa Lagerback e Massimo Gramellini Novità La Casa Bianca “Prima puntata”. Condotto da Iman Sabbah TG3 Mondo - Meteo 3 TG Regione 10.00 11.00 12.00 13.00 13.40 14.00 18.45 19.55 20.00 20.40 21.15 23.30 23.50 0.00 0.30 1.15 1.55 4.05 4.35 5.00 Traffico - Meteo.it TG5 Mattina Nuova edizione Le frontiere dello spirito Il primo dei primi Le storie di Melaverde Melaverde TG5 - Meteo.it L’arca di Noè Domenica Live. Condotto da Barbara d’Urso Caduta libera smile TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Nuova edizione Paperissima Sprint “Prima puntata”. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Prima tv Il segreto Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi Grande Fratello Vip Live X-Style “Speciale dedicato alle donne” TG5 Notte - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo (Repl.) Agents secrets (Thriller, 2003) con Vincent Cassel, Monica Bellucci, André Dussollier. Regia di Frédéric Schoendoerffer. TGCom - Meteo.it (all’interno) TG5 Meteo.it CentoVetrine Media shopping SPORT 19.20 Respiro Con Valeria Golino SCU 19.20 The November Man Con Pierce Brosnan SCH SC1 19.25 Inside Out 19.30 Fungus Seconda parte Con Jimmy Akingbola SCF 20.30 Radio Rebel DY Con Debby Ryan 21.00 The Twilight Saga: Eclipse Con Kristen Stewart SCF 21.00 Crazy on the Outside Ricomincio da zero SCC Con Tim Allen 21.00 Il giro del mondo in 80 giorni Con Steve Coogan SCM 21.00 Prima tv La giustizia di una madre SCP Con Josie Bissett 21.00 Studio 54 Con Ryan Phillippe SCU 21.15 Scusate se esisto! Con Paola Cortellesi SCH 21.15 La maschera di ferro Con Leonardo SC1 Di Caprio 22.35 La donna perfetta Con Nicole Kidman SCP 22.40 Fuga in tacchi a spillo Con Reese SCC Witherspoon 22.40 Il discorso del Re SCU Con Colin Firth 23.00 Ci vediamo a casa Con Ambra Angiolini SCH 23.05 Cold in July Con Michael C. Hall SCM 23.10 Shaun, vita da SCF pecora - Il film 23.30 Barely Lethal SC1 Con Jaime King LEGENDA 8.55 11.55 12.50 13.00 15.05 15.05 15.30 17.20 17.50 18.00 19.00 20.35 0.15 HD C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel Mondiale F1 GP MaleSP1-SF1 sia: gara (D) Basket, Serie A Kia BrinSP1 disi - Trento (D) Calcio, Premier League Manchester United Stoke City (Diretta) SP3 Mondiale Superbike GP Francia: Gara 2 (D) ES Calcio, Premier League Tottenham - MancheSP1 ster City (Diretta) Calcio, Premier League Leicester City - Southampton (Diretta) SP3 Ciclismo, Eurometropole ES 4a tappa (Diretta) Premier League Burnley SP3 - Arsenal (D) Calcio, Serie A Milan SP1 Sassuolo (Diretta) Ryder Cup 2016 3a giorSP2 nata (Diretta) Calcio, Major League Soccer Orlando City SC Montreal Impact (D) ES Calcio, Serie A Roma SP1 Inter (Diretta) Golf, Ryder Cup Cerimonia di chiusura (D) SP2 12.25 12.40 14.00 14.15 16.40 18.30 19.00 19.20 21.20 0.00 14.00 15.00 16.10 18.55 19.35 19.55 21.15 23.15 1.45 2.10 TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 Poirot “Il mistero del FC treno azzurro” 21.00 Rizzoli & Isles “La beFL stia che è in me” 21.15 I Borgia - La serie “Il giorno delle ceneri” SKA NCK 21.20 Game Shakers NCK 21.45 Big Time Rush 21.50 Rizzoli & Isles “Quando la pistola fa bum bum” FL DY 21.55 Life Bites NCK 22.10 Big Time Rush 22.10 I Borgia - La serie “L’assedio di Forlì” SKA 22.40 Sabrina vita da DY strega 22.45 The X-Files 2016 “La F lucertola mannara” 22.50 Candice Renoir “Candice contro Antoine” FC NCK 23.00 Big Time Rush DY 23.05 Fiore e Tinelli SKA 23.05 Aquarius “I Will” NCK 23.25 Big Time Rush DY 23.25 Doggywood 23.35 Wayward Pines 2 “Ogni anno, per duemila F anni” DY 23.40 The Avatars 21.10 Pechino Express - Le civiltà perdute “Terza puntata”. Condotto da Costantino della Gherardesca 23.45 Un weekend con il nonno 21.15 22.05 23.00 23.30 DOCUMENTARI RAGAZZI 20.55 Stupidi al NGC quadrato D 21.00 Come è Fatto 21.00 I 7 segni THC dell’Apocalisse SKU 21.15 Ink Master 21.25 Stupidi al NGC quadrato D 21.30 Come è Fatto 21.55 Storia segreta degli NGC UFO 21.55 Prima tv Come D è Fatto 19.40 20.00 20.05 20.30 20.55 21.00 21.20 21.25 21.45 NEXO Knights I Griffin Ninjago I Griffin Adventure Time I Simpson Adventure Time I Simpson DC Super Hero Girls 21.50 I Simpson 22.10 Batman: The Brave and the Bold CN F CN F CN F CN F CN F CN Canale disponibile anche in alta definizione F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 10.30 9.20 10.00 10.50 11.30 12.00 Media shopping Terra!. Condotto da Toni Capuozzo (Repl.) Hidden Kingdoms S. Messa Hidden Kingdoms TG4 - Meteo.it Brutti di notte (Commedia, 1968) con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Gabriella Giorgelli. Regia di Gianni Grimaldi. Donnavventura Lucky Luke Indianapolis pista infernale (Drammatico, 1969) con Paul Newman, Joanne Woodward, Robert Wagner. Regia di James Goldstone. TG4 Dentro la Notizia Meteo.it Tempesta d’amore Più forte ragazzi! (Avventura, 1972) con Terence Hill, Bud Spencer, Reinhard Kolldehoff. Regia di Giuseppe Colizzi. Prima tv free Perez. (Drammatico, 2014) con Luca Zingaretti, Marco D‚Amore, Simona Tabasco. Regia di Edoardo De Angelis. TG4 Night News Eros (Drammatico, 2004) con Con Christopher Buchholz. Regia di Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh, Wong Karwai. NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 20.50 Rai Cultura - Il tempo e la Storia 21.15 Bloody Sunday (Drammatico, 2002) con James Nesbitt. Regia di Paul Greengrass. 23.00 Rai Cultura - Il tempo e la Storia Rai Movie 21.10 Rush (Drammatico, 2013) con Chris Hemsworth. Regia di Ron Howard. 23.20 La parte degli angeli (Comm., 2012) con P. Brannigan. Regia di K. Loach. Prima tv Wild Japan I segreti del sottosuolo Giubileo, l’altro sguardo Beyond (Drammatico, 2010) con Noomi Rapace. Regia di Pernilla August. Cielo 21.10 Hong Kong colpo su colpo (Avventura, 1998) con Jean-Claude Van Damme. Regia di Hark Tsui. 22.50 Metropolsex Iris 21.00 The Words (Drammatico, 2012) con B. Cooper. Regia di B. Klugman, L. Sternthal. 23.05 Le strade dell’emozione 23.10 Il nemico alle porte (Guerra, 2001) con Joseph Fiennes. Regia di Jean-Jacques Annaud. ontro laCsc multleiprosi la 10.40 11.30 13.30 14.00 14.20 16.15 18.00 20.00 20.35 21.20 23.30 1.45 Omnibus - Dibattito (Dir.) L’aria che tira - Il Diario. Condotto da Myrta Merlino Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) A viso aperto (Western, 1973) con Rock Hudson, Dean Martin, Susan Clark. Regia di George Seaton. TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Il Commissario Cordier “Un amore impossibile” Joséphine, ange gardien “Il colore dell’amore” Joséphine, ange gardien “Pronto Soccorso” TG La7 Crozza nel paese delle meraviglie “Best of”. Condotto da Maurizio Crozza Una donna in carriera (Commedia, 1988) con Harrison Ford, Sigourney Weaver, Melanie Griffith. Regia di Mike Nichols. Sex Crimes - Giochi Pericolosi (Thriller, 1998) con Kevin Bacon, Matt Dillon, Theresa Russell. Regia di John McNaughton. Commissario Navarro “Fuoco nel quartiere arabo” CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 16.50 17.15 20.00 20.30 Design&Living My Tech Ride&Drive Top Lot Class Horse (Canale 221 di Sky) 20.35 Special Class: Furusyyia FEI Nations Cup Jumping Final 2016 20.50 Longines GCT 2016 Settimo appuntamento della stagione 2016 di Longines Global Champions Tour Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.15 Full Fashion Designer 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer 23.30 Fashion Dream CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Premium Stories 20.25 Hart of Dixie “Serata speciale” con Rachel Bilson 21.15 The Big Bang Theory “La permutazione dell’isolamento” “La diffusione dell’ornitofobia” con Johnny Galecki 22.05 The Middle “Trova i miei Heck!” con Patricia Heaton 20.25 Believe “Un’altra occasione” con Jake McLaughlin 21.15 Prima tv The 100 “Hakeldama” con Eliza Taylor 22.05 Prima tv The 100 “Raccolto amaro” con Eliza Taylor 22.50 Containment “Rabbia e impotenza” 20.20 Harry’s Law “Il marchio indelebile” con Kathy Bates 21.15 Chasing Life “Una bottiglia di segreti” con Italia Ricci 22.05 Chasing Life “In prima persona” con Italia Ricci 23.00 Chicago Med “L’incidente” Premium Cinema Studio Universal Premium Sport 21.15 Sole a catinelle (Commedia, 2013) con Checco Zalone, Aurore Erguy, Miriam Dalmazio. Regia di Gennaro Nunziante. 22.50 La tempesta perfetta (Avventura, 2000) con Diane Lane, Karen Allen, George Clooney. Regia di Wolfgang Petersen. 21.15 A.I. Intelligenza Artificiale (Fantascienza, 2001) con Haley Joel Osment, Jude Law, Frances O’Connor. Regia di Steven Spielberg. 23.45 I Muppets venuti dallo spazio (Animazione, 1999) Regia di Tim Hill. 15.00 Calcio, Diretta Premium Serie A (Diretta) 17.00 Serie A Live 18.00 Calcio, Diretta Premium Serie A (Diretta) 20.00 Serie A Live 20.45 Calcio, Serie A Roma Inter (Posticipo 7a giornata) (Diretta) 22.40 Serie A Live SCENDI IN PIAZZA ANCHE TU CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA iamo ten Sos larca rice 9.40 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE SATELLITI FILM 9.55 I pinguini di Madagascar Mr. Bean “Mr. Bean” con Rowan Atkinson Ed - Un campione per amico (Commedia, 1996) con M. LeBlanc. Regia di Bill Couturié. Studio Aperto Meteo.it Motociclismo, Mondiale Superbike 2016 Da Magny-Cours GP Francia: Gara 2 (D) Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi Stargate (Fantascienza, 1994) con Kurt Russell. Regia di Roland Emmerich. Piccola peste si innamora (Commedia, 1995) con William Katt. Regia di Greg Beeman. Studio Aperto Meteo.it Grande Fratello VIP Johnny English - La rinascita (Commedia, 2011) con Rowan Atkinson, Gillian Anderson, Dominic West. Regia di Oliver Parker. Le Iene Show 2016 “Prima puntata”. Condotto da Ilary Blasi con Gianpaolo Morelli e Frank Matano Superhero - Il più dotato fra i supereroi (Commedia, 2008) con Drake Bell, Sara Paxton, Christopher McDonald. Regia di Craig Mazin. DONA AL 45502 DAL 25 SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE 2 euro con SMS da cellulare TIM, VODAFONE, WIND, 3, POSTEMOBILE, COOPVOCE, TISCALI; 2 euro da rete fissa VODAFONE e TWT; 2 o 5 euro da rete fissa TIM, INFOSTRADA, FASTWEB e TISCALI. SPECIALI 29 QUOTIDIANO __Domenica 2 ottobre 2016__ Secondo una ricerca appena pubblicata su Clinical and Translational Gastroenterology Una campagna nazionale con il sostegno di Roche Arriva in aiuto dei ‘forti bevitori’ un lactobacillo contro l’alcolismo ANDREA SERMONTI Alcol, una ‘piaga’ forse più per altri paesi che per l’Italia – stando ai dati dei confronti internazionali con altre realtà, tipo quelle nord europee – ma stress, problemi sociali e difficoltà stanno lentamente accorciando il ‘gap’. Arriva oggi una ricerca, condotta da un equipe di 16 studiosi provenienti da diverse Università italiane e straniere col supporto incondizionato di Bromatech S.r.l e pubblicata sulla rivista ‘Clinical and Translation Gastroenterology’ che dimostra la capacità del batterio intestinale Lactobacillo Fermentum di ridurre l’entità del danno da infiammazione provocato dall’abuso d’alcol e i danni al tessuto epatico. «La scelta sperimentale di valutare il ruolo del microbiota e in particolare del Lactobacillo Fermentum nei danni da alcol è stata fatta per due motivi spiega il direttore dell’Istituto Paolo Sotgiu per la Ricerca Quantitativa e Quantistica in Psichiatria e Cardiologia, LUdeS Foundation Higher Education Institution, Malta e Lugano e presso l’Università degli Studi di Bologna Massimo Cocchi - innanzitutto perché l’alcol è l’espressione del massimo danno possibile a livello cellulare, in quanto capace di modificare la mobilità delle membrane i cui effetti possono manifestarsi soprattutto con disordini dell’umore. Quindi, secondo aspetto importante, la consapevolezza che è possibile grazie al microbiota intestinale ridurre le sostanze pro infiammatorie e stimolare un aumento della compattezza dell’epitelio intestinale e di conseguenza una riduzione del rischio di steatosi epatica alcolica». I risultati confermano l’efficacia dell’utilizzo del Lactobacillo Fermentum nel controllo del rischio di steatosi epatica alcolica, conseguente alla cascata infiammatoria che parte dall’intestino. Nelle cavie trattate Sono tanti gli ostacoli dei 150 mila italiani che vivono col linfoma EUGENIA SERMONTI quotidianamente con etanolo e con il probiotico sono stati evidenziati limitati danni morfo-funzionali a carico del cervello e del fegato derivanti dall’abuso di sostanze alcoliche, rispetto al gruppo di cavie che ha assunto solo etanolo. Non solo. I ricercatori hanno registrato nell’intestino delle cavie che hanno assunto probiotici a base di Lactobacillo Fermentum una minore presenza di citochine, cioè di sostanze infiammatorie e di conseguenza una maggiore capacità di difesa del fegato dai danni da alcol. Una vita ad ostacoli, anche dopo la guarigione, perché il linfoma porta più di 1 paziente italiano su 4 a smettere di lavorare e provoca un significativo peggioramento del proprio stile di vita in più di 1 caso su 3. Disturbi che continuano a insidiare i pazienti anche dopo la guarigione, come segnalato in più di 1 caso su 2. È il quadro che emerge dall’indagine ‘Oltre il linfoma’, realizzata e diffusa dall’Associazione nazionale Linfovita onlus in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza sul Linfoma celebrata recentemente in tutto il mondo per informare la popolazione sui linfomi: tumori del sangue che, solo in Italia, colpiscono 15.400 persone ogni anno e con cui oggi convivono oltre 150 mila italiani. E ha preso il via anche la campagna nazionale ‘Non bruciare il tempo, mettilo a fuoco - Uno scatto contro il linfoma’ pro- mossa dall’Istituto Italiano di Fotografia e Roche, coinvolgendo i Centri ematologici italiani in un contest per trasformare il valore del tempo di chi vive da vicino l’esperienza di un tumore del sangue (pazienti, famigliari, amici, medici e personale sanitario) in immagini d’autore e foto amatoriali. Pazienti, famigliari, amici, medici e personale sanitario possono inviare tramite Whatsapp (al numero 331.16.34.628), entro il 31 dicembre 2016, una frase o una fotografia sul tema del valore del tempo, che racconti - tramite parole o immagine - quello che si farebbe se si scoprisse inaspettatamente di avere 3 ore di tempo in più. Una giuria selezionerà 5 frasi vincitrici che saranno trasformate in immagini d’autore dai professionisti dell’Istituto Italiano di Fotografia: questi scatti, insieme alle più belle foto amatoriali partecipanti al contest, abbelliranno le sale dei Centri ematologici partecipanti all’iniziativa. Campagna voluta da LEO Pharma Presentato dal Forum Ambrosetti Appelllo dei pazienti riuniti Presieduto da Giuseppe De Mauro Attenti al troppo sole per i tumori della pelle Celgene sulla ricerca c’è un position paper Tumori: si vive di più ma il governo dov’è? Caserta. 28° Congresso dei pediatri della SIPPS Si è svolto a Roma il Forum ‘Il Futuro è la ricerca clinica - Un’opportunità per il paziente, il SSN e il Paese’, organizzato da The European House-Ambrosetti in occasione della celebrazione dei 10 anni di Celgene in Italia, con la partecipazione di autorevoli rappresentanti della ricerca nazionale. L’evento è stato l’occasione per confrontarsi sullo stato attuale e le prospettive future della ricerca clinica in Italia e per presentare un Position Paper realizzato da The European House-Ambrosetti per Celgene. «Celgene, decisamente in controtendenza rispetto al panorama generale dell’industria farmaceutica, investe a livello globale in Ricerca e Sviluppo circa il 30% del suo fatturato - afferma Pasquale Frega, AD di Celgene Italia - Lo straordinario successo della ricerca Celgene in Italia e il piano strategico di sviluppo consentono di prevedere anche per i prossimi anni un aumento degli investimenti: tra questi figura l’ambizione di creare un centro che coordini le attività di ricerca clinica condotte nel nostro Paese». Pasquale Frega Un fondo per i farmaci innovativi oncologici anche attraverso tasse di scopo sul fumo e altre attività potenzialmente cancerogene; indicatori di performance per le strutture sanitarie e sanzioni per le Regioni che non assicurano prestazioni adeguate; esenzione dal ticket per gli esami strumentali per le donne risultate positive al test sui geni BRCA 1 e BRCA 2 e quindi a rischio cancro al seno o alle ovaie; test biomolecolari ai pazienti affetti da cancro per assicurare l’appropriatezza terapeutica. Sono alcuni degli impegni che il Governo si appresta ad assumere per garantire un’assistenza omogenea sul territorio per i pazienti oncologici, limitare la migrazione sanitaria e trovare nuove risorse per far fronte alle rivoluzioni terapeutiche in corso, grazie alle iniziative, mozioni e interpellanze, promosse in Parlamento dall’Intergruppo parlamentare ‘Insieme per un impegno contro il cancro’ costituto su iniziativa di Salute Donna onlus e altre dodici associazioni di pazienti oncologici nell’ambito del progetto ‘La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ha scelto quest’anno la Reggia di Caserta per il XXVIII Congresso Nazionale: il tema di quest’anno è stato ‘Radici profonde per l’adulto di domani’, concetto che rimanda alla mission della SIPPS, cioè essere accanto ai pediatri ed alle famiglie nel percorso di crescitadel bambino, affinché diventi un adulto solido, con radici profonde. «Sono entusiasta di aver portato tutti questi grandi pediatri nella meravigliosa Reggia di Caserta, luogo unico che tutto il mondo ci invidia - dichiara il Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS. -È un traguardo che rappresenta l’ennesimo tassello dell’attenzione costante che la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale rivolge alle problematiche di prevenzione dell’età evolutiva. È con grandissima abnegazione che siamo quotidianamente impegnati nell’offrire ai genitori e agli educatori strumenti utili per affrontare il difficile compito di far crescere i bimbi in salute ed equilibrio psicofisico». Vivere o lavorare sotto al sole aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle: tutta la popolazione, e in particolare le persone maggiormente esposte al sole per motivi professionali, deve essere sensibilizzata sui rischi dei raggi ultravioletti e sull’importanza di sottoporsi con regolarità a visite dermatologiche. A confermarlo i risultati della campagna nazionale di prevenzione ‘L’amore per il mare è nella nostra pelle’ nell’ambito della quale è stata condotta un’attività di screening dermatologico che ha coinvolto 921 tra donne e uomini della Marina Militare con un risultato di 217 casi riscontrati di cheratosi attiniche, pari al 23,5% del campione esaminato. La campagna è stata promossa dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA) come progetto pilota in Puglia, ed è proseguita a livello nazionale grazie alla Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST), in entrambi i casi insieme alla Marina Militare e con il sostegno incondizionato di LEO Pharma, azienda multinazionale leader in Dermatologia. (W. C.) Convegno presieduto dal direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco di Novara, Pier Luigi Canonico Università del Piemonte Orientale. «Questo è il ruolo chiave delle politerapie» Confrontarsi per identificare strategie sostenibili’ che garantiscano il benessere del paziente ma, al tempo stesso, la sostenibilità del sistema. È questo l’obiettivo del convegno interdisciplinare ‘Combinazioni e sequenze in terapia: aspetti clinico-metodologici e farmaco-economici’ che ha visto coinvolti i massimi esperti in sanità in Italia, sotto l’egida di numerose Società scientifiche e dell’Università del Piemonte Orientale. «Le politerapie avranno in futuro un ruolo sempre più significativo nell’armamentario terapeutico del medico, soprattutto in considerazione degli indubbi vantaggi nelle prospettive e nella qualità di vita del paziente». Ha spiegato il professor Pier Luigi Canonico, direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, Novara e Responsabile Scientifico del Convegno. «Il Convegno di oggi nasce dall’idea di analizzare e di- scutere il problema da un molteplice punto di vista e con un approccio multidisciplinare (dagli aspetti regolatori, a quelli dell’accesso del paziente alle terapie, alle problematiche farmaco-economiche e, soprattutto, alla rilevanza di ciò nella pratica clinica)». Redazione: [email protected] Inghilterra, spunta Mancini come ct Serie B, volano Cittadella e Verona Ciclismo, a Chavez il Giro di Lombardia La Federazione inglese, alla ricerca del ct dopo lo scandalo-Allardyce, è in forte pressing su Roberto Mancini, apprezzato anche per il suo passato Oltremanica. Per l’Inghilterra si tratterebbe del terzo tecnico straniero, dopo Eriksson e Capello. Non cambia nulla in vetta con le vittorie di Cittadella (a Trapani), Verona (a Terni) e Benevento (con il Novara); ancora in crisi il Vicenza, penultimo, che crolla in casa dell’Entella. Colpi di Spal (con la Salernitana) e Perugia (a Frosinone). Il colombiano Esteban Chavez si è aggiudicato il Giro di Lombardia, precedendo in volata Rosa e Uran. I migliori non hanno aspettato le ultime ascese per i fuochi d’artificio e big come Aru e Valverde sono stati tagliati fuori dalla lotta per la vittoria. ::: Ilpallone diLuciano Altro «scoop» su Moratti: con lui torna il fido Filucchi ::: LUCIANO MOGGI ■■■ Ilcalcio regala immagine, è una macchina da sfruttare, le notizie che lo riguardano fanno il giro del mondo con la velocità del fulmine e rimbombano come tuoni. I media cercano primizie da prima pagina per venderle come propri scoop, non fa niente se siano già state rivelate da altri: è il caso della Gazzetta, che ieri ha dato per sua la news su Massimo Moratti, voluto di nuovo in sella all’Inter dai cinesi di Suning. Noi l’avevamo anticipato il24 settembre ma senza la pretesa didire “siamo i primi a scriverlo”, come fa la rosea. Sul podio che conta ci siamo noi stavolta, la Gazzetta, buona seconda, ha comunque ottenuto un onorevole piazzamento. Ad abundantiam potremmo anche precisare che il dottor Stefano Filucchi, nel caso, tornerebbe a Milano dal Cagliari per riprendere il posto di braccio destro di Massimo. Forse sbagliamo a non sbandierare il nostro modo di lavorare però ogni tanto la fortuna ci bacia e ci fa dare notizie che poi vengono confermate. Avevamo scritto ancor prima della Champions che secondo noi uno dei problemi da risolvere nella Juve attuale era la posizione troppo bassa e decentrata di Dybala rispetto a quella di Higuain. E dopo il poker a Zagabria (quasi un allenamento), Gonzalo tocca proprio il problema che Allegri dovrà risolvere: «Vorrei che Dybala giocasse più vicino a me». Nella settimana del calcio in Europa bene Napoli e Juve in Champions. I partenopei, sommerso il Benfica, saranno ospiti dell’Atalanta di Gasperini che ha salvato la poltrona andando a vincere a Crotone. Per Sarri non sarà facile ma, vista la forma attuale, i campani possono portar via punti. I bianconeri fanno visita all’Empoli e la “carta” suggerisce Juve. Meno bene invece l’E-League: due vittorie contro “nessuno” e purtroppo due ko. Vince ma non convince la Fiorentina contro il Qarabag (chi?) e oggi sarà dura in casa del Toro di Mihajlovic, che la scorsa settimana ha rimandato a casa la Roma con tre golnelsacco.Quaterna dei giallorossi ai dilettanti dell’Astra Giurgiu, ma c’è poco da ridere: la bufera si addensa sul povero Spalletti che, da quando è scoppiato il ciclone Totti, sembra volersi nascondere rispondendo per monosillabi ai cronisti. Arriva all’Olimpico l’Inter di Frank De Boer, l’uomo che dichiara prima di ogni partita «in questo momento pensiamo solo alla Coppa... o al campionato» a seconda dell’impegno:lo disse in E-League prima di incontrare gli israeliani, l’ha detto prima dello Sparta, lo disse prima delBologna. L’olandese dà l’impressione di saper caricare i giocatori ma poi accade il contrario. Occorre carisma e credibilità (doti che evidentemente i giocatori non riconoscono in lui), per mandare in campo una squadra carica anche in occasione dipartite ritenute all’apparenza facili. È in questo approccio che l’Inter sta dimostrando carenze: adrenalinica con la Juve, molle col Bologna, magari con la Roma tornerà “a mille”? Un buon mister deve essere anche un po’ psicologo, forse De Boer non lo è; ne dovrebbe parlare magari con Fabio Capello, che in materia è professore. Peccato per il ko del Sassuolo contro il Genk, ma ci poteva stare. Gli emiliani faranno visita alMilan e potremo capire se per Di Francesco è stato solo un incidente di percorso, mentre i rossoneri dovranno dimostrare di essere in ripresa non prendendo gol come succede ormai da tre partite a questa parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il big match all’Olimpico alle 20.45 Non passa lo straniero Roma-Inter è Pallotta contro Thohir (e i cinesi). Conti risistemati e tanti progetti, ma adesso servono risultati: senza la Champions, la Juve è sempre più lontana ::: MATTEO SPAZIANTE ■■■ Così simili, così diversi. Uno statunitense, l’altro indonesiano (ma ora con le spalle coperte dai cinesi). James Pallotta ed Erick Thohir hanno avuto un destino spesso condiviso, tra problemi, esterofobia e critiche. Anche dal punto di vista economico, con Roma e Inter uniche (finora) in Italia ad essere punite per il Fair Play Finanziario. Ora che il peggio pare alle spalle nei bilanci, il compito più difficile: tornare a fare risultati. Cioè, visto che per lo scudetto pare quasi ci sia un’unica pretendente,tornare in Champions League. Per colmare il gap con la Juventusserve tornare con costanza nell’Europa che conta. Le due avventure dei giallorossi in Champions non sono bastate, anche perché nel frattempo le forche caudine dell’Uefa non permettevano spese fuori portata. Ma Pallotta e il suo staff sono riusciti ad aumentare i ricavi, portandoli fino a oltre quota 200 e diventando il secondo club per fatturato in Italia, avvicinandosi molto ai paletti per ilFair Play per la stagione 2015/16. Discorso simile a quello dell’Inter, nonostante il punto di partenza ben differente. La situazione in casa nerazzurra, infatti, era ben più grave,Thohir pare l’abbia indirizzata sui binari giusti (da -140 ad un passivo di -50/-60 nel bilancio chiuso al 30 giugno scorso, rispettando però i parametri imposti per il FPF), ora la finalizzazione del percorso tocca a Suning, che deve riportare definitivamente l’equilibrio anche dopo le spese estive. Insomma,fin qui entrambi i patron hanno fatto quello dovevano fare in società, ora arriva il difficile: tornare a fare risultati. Non è detto che per l’ultimo passo ci mettano la faccia: in fondo Thohir è in uscita dall’Inter, e le voci che vorrebbero cinesi interessati alla posizione di Pallotta si sono fatte sempre più insistenti. Sta di fatto che il difficile, come detto, arriva ora, e tutto passa dalla Champions League. Un motivo in più per caricare di attese la sfida di stasera all’Olimpico. La Roma arriva con fiducia, dopo il successo in Europa League e dopo essersi messa alle spalle il compleanno (con miriade dipolemiche annesse) di capitan Totti. «L’Inter è forte, come noi, e prima o poi farà vedere tutto il suo valore e quindi c’è da stare all’erta - ha detto Spalletti - Totti? Ci vuole equilibrio nei giudizi». L’Inter invece deve ritrovarsi, perché il ko di Praga ha lasciato qualche scoria nell’ambiente.Tornano i titolari, e De Boer spera di rivedere la squadra che solo una settimana fa batteva la Juve. «Non voglio vedere un atteggiamento come quello di Praga, ilproblema è solo questo», le parole dell’olandese in conferenza. Torna Joao Mario, che dovrebbe partire dal 1’ insieme ad Ansaldi, mentre ancora fuoridai convocati Brozovic: «I social sono molto importanti - punge De Boer - ma pericolosi, in questo momento forse non era giusto utilizzarli». © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli anticipi: battute in trasferta Udinese e Pescara Fate largo alle terze, Lazio e Chievo volano ■■■ Chievo e Lazio trovano altri 3 punti e salgono a braccetto al 3˚posto in classifica. I clivensi espugnano l’Adriatico di Pescara per 2-0 grazie alle reti di Meggiorini e Inglese, lasciando in fondo gli uomini di Oddo. La prima occasione è sui piedi di Castro: errore di Biraghi, il centrocampista davanti a Bizzarri non riesce a colpire. Il Pescara risponde grazie all’ex Inter Manaj che scarica una fiondata sul primo palo trovando l’ottima opposizione di Sorrentino. A sbloccare il risultato è Meggiorini: Birsa pennella il lancio e l’attaccante, con freddezza, salta Bizzarri e deposita il pallone in rete. Il Pescara ci prova ma un pallone recuperato da Meggiorini dà illà al2-0 firmato da Inglese su ottima assistenza diCastro. Nel recupero gol annullato al Pescara: il risultato non cam- bia, per Oddo terza sconfitta stagionale. Vince anche la Lazio che viola la Dacia Arena di Udine 3-0 grazie a Immobile (doppietta) e Keita. Dopo la prima mezz’ora di quasi nulla, è l’ex Torino a sbloccare la situazione con un colpo di testa su calcio d’angolo. Prima dell’intervallo ci provano De Paul (destro di poco a lato) e Badu (azione personale con tiro ribattuto in angolo) ma l’Udinese non riesce a sfondare. Nella ripresa ci pensano Keita (conclusione precisa da dentro l’area, imbeccato da Felipe Anderson) e ancora Immobile con un destro da posizione defilata. Nel finale il palo di Lombardi non cambia la storia: l’Udinese è annientata. CARLO MARIA AUDINO © RIPRODUZIONE RISERVATA 31 SPORT __Domenica 2 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ I «fratelli minori» del pallone Basket e pallavolo al via Cercasi spettatori e talenti da nazionale ■■■ Due mondi diversi ma con lo stesso desti- no, quello di essere «fratelli minori» del dio calcio. Basket e volley si presentano ai nastri di partenza in maniera dicotomica: esaltante per la pallavolo che vola sull’entusiasmo dell’argento di Rio, deprimente per la pallacanestro dopo la mancata qualificazione all’Olimpiade. «L’estate non è stata fallimentare, anzi vedere 15mila persone tifare per l’Italia a Torino è un successo», dice il presidente della Fip Gianni Petrucci. Pur- troppo però l’unica vetrina di spicco per gli “altri sport” sono proprio i Giochi olimpici, e il basket azzurro non c’era: appena 4.000 spettatori dimedia ( Milano con i suoi 9.000 alza la quota), sulla carta sembra essere ancora un monologo proprio dell’Olimpia dopo la campagna acquisti stellare (Raduljica, Dragic e Hickman), ma la Reggio dei pochi nazionali rimasti in Italia, capitanati da Aradori, guida il plotone delle sfidanti che riaccolgono una piazza storica come Bre- scia, pur avendo in A2 la bellezza di 31 scudetti (tra le due Bologna, Treviso, Roma e Siena). Ben diversa la realtà del volley, almeno per il capitolo italiani: Zaytsev lascia la Dinamo Mosca per tornare nella «sua» Perugia e così si riuniranno in serie A i 12 eroi di Rio. Tutti dietro Modena e il suo entusiasmo ma la concorrenza è più che agguerrita:Trento, Civitanova ma soprattutto Perugia per un’annata quanto mai imprevedibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA QUALIFICAZIONI MONDIALI Ventura non osa: Italia usato sicuro No a Balo e Insigne per il match chiave con la Spagna. Zaza a casa, ma c’è il caso West Ham ::: DANIELE DELL’ORCO ■■■ Niente esperimenti, cambi Juventus Napoli Chievo** Lazio** Inter Roma Milan Bologna Sassuolo Genoa* Fiorentina* Torino Udinese** Cagliari Pescara** Atalanta Sampdoria Palermo Empoli Crotone 0-2 0-3 15 14 13 13 11 10 10 10 9 8 8 8 7 7 6 6 6 5 4 1 di rotta improvvisi o idee innovative,almeno per ora. L’Italia di Ventura non cambia volto, non osa, anzi, per le gare di qualificazione al mondiale che gli azzurri disputeranno giovedì allo Juventus Stadium contro la Spagna (20.45) e domenica a Skopje contro la Macedonia sono stati convocati 22 giocatori su 26 identici a quelli chiamati per le prime uscite del neo ct contro Francia e Israele. Troppo importante dare continuità e puntare sull’usato sicuro, specie perché nello scontro diretto con le Furie Rosse (eliminate agli ottavi dall’Italia di Conte all’Europeo, stavolta però non ci sarà Chiellini, squalificato) sarà già vietato sbagliare, per non perdere subito la testa del girone, unico piazzamento in grado di garantire il pass diretto per Russia 2018. Gli unici volti nuovi da stasera a Coverciano sono quelli di Nicola Sansone (già 4 gol in 9 presenze col Villareal), Mattia Perin (che torna dopo l’infortunio al ginocchio), Mimmo Criscito e Matteo Darmian (fuori Pavoletti, Rugani, Antonelli e Marchetti). Niente da fare per la fantasia e l’imprevedibilità, non c’è spazio per il ritorno dei vari Balotelli, Insigne, El Shaarawy e Zaza (che al West Ham fatica e rischia di non essere impiegato più fino a gennaio per non far scattare l’obbligo di riscatto dopo 10 presenze; al momento è a 4) ma nemmeno per la suggestione Borriello, anche perché comunque Immobile ieri ha infilato una doppietta all’Udinese. Nomiquesti che potrebbero tornare buoni per quando sarà il vero momento di fare esperimenti, ossia durante gli stage che il presidente della Figc Tavecchio ha ottenuto confrontandosi con i club di Serie A: previsti tre raduni (21-22 novembre, 6-7 febbraio e 1-2 maggio) durante i quali non solo verranno inseriti gradualmente gli under 23 di cui parlava Ventura (Masina, Verdi, Benassi, Berardi etc) ma anche reinseriti in una sorta di «Nazionale B» alcuni dei grossi nomi citati che al momento non trovano spazio in azzurro. Questa la lista dei convocati. Portieri: Buffon, Donnarumma, Perin; Difensori: Astori, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Ogbonna, Romagnoli; Centrocampisti: Bernardeschi, Bonaventura, Candreva, Criscito, Darmian, De Rossi, De Sciglio, Florenzi, Montolivo, Parolo,Verratti; Attaccanti: Belotti, Eder, Gabbiadini, Immobile, Pellè, Sansone. Classifica gruppo G: Spagna, Italia, Albania 3, Macedonia, Israele, Liechtenstein 0. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILAN-SASSUOLO ALLE 18 L’anno da fenomeno di Donnarumma che torna a casa in macchina con papà Parlavano di un predestinato i suoi coetanei milanesi, un anno fa. Ragazzini di 16 anni, impegnati sui campi di provincia ogni finesettimana mentre lui era regolarmente convocato con la prima squadra del Milan. La voce si diffuse prima tra i banchi di scuola che sui giornali: un classe ’99 stava per essere lanciato come titolare da Mihajlovic. Al Milan. Perché Diego Lopez era insicuro, mentre sicuro lo è sempre stato Gianluigi Donnarumma, il portiere 16enne, il predestinato di cui tutti parlavano. Era il 25 ottobre 2015 quando Sinisa lesse il suo nome tra i titolari nella sfida al Sassuolo: 16 anni e 8 mesi. Oggi, dopo 340 giorni, Gigio incontrerà di nuovo i neroverdi (San Siro ore 18) orfani di quel Berardi che lo beffò su punizione. Da quella sera Donnarumma ha subito 37 reti in 37 presenze, mantenendo però l’imbattibilità in 14 occasioni ed effettuando in media 2,58 salvataggi a partita. Un anno da fenomeno, vissuto tra le abitudini di sempre: dal pullman che tutti i giorni lo porta a Milanello ai passaggi di papà Alfredo, che una settimana fa, dopo Fiorentina-Milan, è andato a prenderlo al Franchi per portarlo a casa in nottata, a Castellammare, dove Gigio è rimasto con la famiglia a godersi due giorni di riposo. È la quotidianità che permette a Donnarumma (foto LaPresse) di accogliere il futuro senza paura, dal contratto quinquennale a 2 milioni l’anno da firmare una volta compiuti i 18 anni (confezionato dal suo agente Raiola) fino alla seconda chiamata in nazionale del ct Ventura, per un passaggio di consegne con Buffon che è già cominciato un mese fa con l’esordio tra i pali (più giovane di sempre) contro la Francia. Magari da Gigi a Gigio il passo sarà breve, perché tale è la distanza tra i predestinati. F1, il GP alle 9 Ferrari a rilento La Mercedes ipoteca Sepang CLAUDIO SAVELLI ■■■ Le Mercedes confermano il loro strapotere e mettono le mani sul Gp di Malesia già dalle qualifiche: Hamilton straccia il record della pista seguito dal compagon di squadra Rosberg. Le Ferrari, positive nelle libere, crollano clamorosamente con Vettel 5˚e Raikkonen 6˚ e lasciano tutta la seconda fila alle Red Bull con Verstappen che precede Ricciardo. Grande risultato di Jenson Button che festeggia il suo 300˚ Gp in carriera portando la McLaren al Q3 conquistando il 9˚ posto in griglia. Domani alle 9 italiane il via (diretta Sky Sport, differita Rai2 alle 14), con l’incognità pioggia, prevista a intermittenza proprio durante la gara. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 __Domenica 2 ottobre 2016__ ASSALTO AI NEGOZI La banda del tombino colpisce a Porta Venezia servizio a pagina 37 COMO I NUMERI DI IERI ::: 20 Borseggi ::: 19 Scippi ::: 12 Rapine ::: 7 Truffe Travolge un poliziotto Ricercato marocchino ::: 22 Furti in appartamenti e negozi ::: 14 Furti di autovetture ::: 19 Furti a bordo di autovetture ::: 30 Arresti servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Già rifiutato in vita L’ambroginoaCaprotti sarebbeunostupro allasuamemoria ::: RENATO BESANA ■■■ Nel 2011 la giunta Pisapia propose di assegnare l’Ambrogino d’oro al fondatore e proprietario di Esselunga, che affidò il proprio diniego a un’impersonale nota del gruppo: Bernardo Caprotti ringrazia di cuore, «ma non è sua abitudine accettare questo tipo di riconoscimenti». Era vero: nel 2007 la Lega aveva già avanzato la sua candidatura con eguale fortuna. La riservatezza, per lui, era un’irrinunciabile clausola di stile. Ieri il sindaco Sala è stato interpellato sulla questione, tornata purtroppo d’attualità: «Ci devo ragionare», ha risposto con inappuntabile prudenza, «la materia spetta al Consiglio comunale e ne parleremo in quella sede». Né sì né no: speriamo soltanto che l’onorificenza, dopo inutile dibattito, non sia conferita a chi non la può nuovamente rifiutare. Sarebbe uno sgarbo postumo, un insulto alla memoria, un’assoluta mancanza di rispetto. Caprotti era amatissimo dai milanesi, che non si limitavano a stimarlo; è raro che accada a un imprenditore di successo. Per molti era un modello, un mito. Il cordoglio, alla notizia della sua scomparsa, s’è insinuato in città come un tempo accadeva con la scighera, cioè la nebbia. Nei negozi, nei bar e sui mezzi pubblici non siparlava d’altro. Gli unici a detestarlo erano i vertici delle Coop, che gli fecero causa, vincendola, perché nel suo libro Falce e carrello, uscito nel 2007, aveva raccontato le nequizie subite nella rossa Emilia Romagna: concorrenza sleale con la complicità della politica. Eppure, a Milano, anche tutti i Limonta in circolazione quella busta gialla con la esse in rosso l’hanno di certo maneggiata, soddisfatti degli acquisti. Per ricordarlo come merita, non serve l’Ambrogino che in vita non volle. Il meglio sarebbe intitolargli viale Regina Giovanna, dove aprì il suo primo punto vendita. Purtroppo è impossibile, i cambi di toponomastica procurano guai infiniti ai residenti, costretti ad aggiornare loro malgrado ogni tipo di documento. Una via o una piazza nuova che porti il suo nome si può e si deve trovare, per esempio nel nuovo complesso di CityLife: visionario e innovatore com’è, si adatterebbe bene a conservare il ricordo del personaggio che ha cambiato il nostro modo di fare la spesa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Trappola da un milione di sanzioni in due anni Il giudice cancella l’autovelox Irregolari le multe sul Ghisallo Il cavalcavia non è una «strada urbana»: automobilista vince il ricorso contro il Comune IL SUO LIBRO LO CONFERMA: CINZIA SASSO ERA IL VERO SINDACO Pisapia ha lasciato per liberarsi della moglie ■■■ Piuttosto che rinunciare alle multe, il Comune di Milano fa appello al tribunale civile. È quanto capitato a C. F., cittadino milanese che a gennaio ha contestato la multa presa per eccesso di velocità sul cavalcavia del Ghisallo (andava a 97 con il limite a 70), in direzione di Lecco. Secondo l’automobilista il tratto di strada in questione, classificato dal Comune come «strada urbana di scorrimento», non ne ha i requisiti. Il giudice di Pace gli ha dato ragione, ma il Comune non ci sta e si è costituito in giudizio. CLAUDIA OSMETTI a pagina 35 CRISI PROFONDA Fondi dei privati per l’Ortomercato di MASSIMO SANVITO ::: FABIO RUBINI ■■■ S’intitola «Moglie» (ma sarebbe stato meglio «Il sindaco di Milano ero io»), ed è l’ultimo libro di Cinzia Sasso. Nelle intenzioni dell’autrice il volu- metto (Utet, pp. 144, euro 14) dovrebbe raccontare i cinque anni da «first sciùra» al fianco di Giuliano Pisapia. In realtà svela, chissà quanto inconsciamente, parte delle motivazioni (...) segue a pagina 37 ■■■ «Senza la partecipazione dei privati è difficile immaginare un futuro positivo per l’ortomercato». Così il sindaco Beppe Sala sulla riqualifica del polo commerciale. a pagina 35 Strigliata ai dipendenti comunali: parlatelo meglio. Ma i primi bocciati sono i politici Se Sala vuole l’inglese lo insegni ai consiglieri Pd ■■■ Nella città della Madonnina la conoscenza dell’inglese è d’obbligo. Lo sa bene il sindaco Sala, che ieri ha tirato le orecchie ai dipendenti perchè, a quanto pare, non masticano abbastanza bene la lingua della Regina. «Se vogliamo una città aperta, sull’ingle- se dobbiamo fare uno sforzo in più», ha ribadito Sala. Lo sforzo però non dovrebbe farlo solo chi sta dietro gli sportelli, ma anche chi delibera a Palazzo Marino. Già, durante la precedente amministrazione Libero si era premurato di verificare la preparazione dei Cinque giorni di passerelle La Rinascente si fa la sua settimana della moda ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Nel grande magazzino milanese sbarcano le sfilate di celebri maison. Primo nel continente europeo, il Gruppo La Rinascente ha deciso di organizzare, nel mega store di piazza Duomo,una fashion week per portare i defilé all’interno del suo spazio. L’evento, fissato da martedì 11 a sabato 15 ottobre, coinvolgerà nomi importanti del made Italy: dalla Diesel di Renzo Rosso a Giuseppe Zanotti, da Alessandro Dell’Acqua a Francesco Scognamiglio, da Antonio Marras agli accessori griffati Kartell, senza dimenticare uno show inaugurale dedicato ai talenti del futuro. Due sono le novità di questo inedito appuntamento, a cominciare dalla possibilità di acquistare subito dopo lo show gli abiti visti in passerella. Inoltre le sfilate, normalmente riservate a un parterre di giornalisti, sono in questo caso aperte alla clientela finale, con l’ulteriore privilegio di incontrare gli stilisti autori delle collezioni. Il pubblico potrà partecipare agli eventi accreditandosi online, oppure seguirli sugli account ufficiali della Rinascente su Facebook, Twitter e Instagram,dove sipotranno scoprire, giorno dopo giorno, curiosità e relative iniziative. © RIPRODUZIONE RISERVATA consiglieri. Allora le pagelle erano disastrose: promosso solo un consigliere su cinque. Oggi, la situazione non è migliorata di molto. L’amministrazione continua a rasentare la sufficienza. ALESSANDRA PARLA a pagina 34 34 CRONACA __Domenica 2 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il sindaco: test e corsi per i lavoratori CONVERSIONE Sala vuole l’inglese in Comune Prima lo insegni ai consiglieri Strigliata ai dipendenti: parlatelo meglio. Ma tra i politici è record di bocciati ::: ALESSANDRA PARLA ■■■ Milano sempre più Bri- tish. Sarà l’influenza di Expo, sarà che questa storia dei “city manager” sta sfuggendo un po’ di mano, ma sta di fatto che ormai nella città della Madonnina la conoscenza dell’inglese è diventata un requisito fondamentale. A dirlo non sono i piani alti delle aziende che sfogliano i curriculum dei giovani freschi di laurea, ma il sindaco Beppe Sala, che ieri ha tirato le orecchie ai dipendenti perché, a quanto pare, non masticano abbastanza la lingua della Regina. Interpellato a margine del suo discorso alla Camera del Lavoro in occasione dei 110 anni della Cgil, il primo cittadino si è espresso categorico: «In una città internazionale come Milano, anche noi che lavoriamo in Comune, quantomeno chi si confronta con il pubblico, sull’inglese dobbiamo fare uno sforzo in più».Poi, intervenendo alla celebrazione, ha ribadito il concetto: «Se vogliamo una città aperta, che voglia confrontarsi con il turismo, dobbiamo trovare una formula per cui la componente dell’amministrazione comunale che si confronta con il visitatore un po’ di inglese lo deve parlare». A questo punto diventa doveroso soffermarsi sull’analisi letterale della dichiarazioni, perché quel “quantomeno” lascia giusto un po’ perplessi. Vero è che Milano è una città che deve proiettarsi verso una dimensione sempre più internazionale e a misura di turista. Vero è che, nonostante l’Inghilterra abbia salutato l’Europa, la sua lingua rimane sempre e comunque il motore turbo della globalizzazione. Ma è ancor più vero che lo sforzo dovrebbe farlo non solo chi sta dietro glisportelli e si confronta direttamente con i turisti, ma anche chi delibera a Palazzo Marino in un’ottica “aperta al mondo” e siede in rappresentanza dei milanesi. Ecco che allora arriva la precisazione del sindaco: «Chiederò di fare una valutazione su chi esattamente deve sapere la lingua e che livello di inglese deve raggiungere». Già durante la precedente amministrazione Libero aveva vestito i pannidi english teacher e si era premurata di verificare la preparazione di alcuni consiglieri comunali sottoponendoli a una versione ridotta del “Cambridge English” test. Le pagelle non erano state brillanti:promosso solo un consigliere su cinque. L’occasione è ghiotta per riproporre la verifica,questa vol- Nella foto il sindaco Sala che, approfittando dell’eredità internazionale di Expo, sogna una Milano “aperta al mondo”. Per questo la conoscenza della lingua inglese è d’obbligo sono più a contatto con i turisti». A tal proposito Sala ha chiosato che «le casse del comune sono quelle che sono», quindi «è necessario che i dipendenti del comune imparino meglio l’inglese, è anche necessario trovare qualche formula di partnership con le scuole di inglese». Del resto, si prospetta una partecipazione numerosa. In attesa dello sblocco delle assunzioni alla Polizia Locale, il sindaco Sala rilancia al governo la richiesta di avere a Milano più militare. Una decisione che trova l’appoggio anche della Camera del Lavoro, purchè «la sostituzione dei vigili in militare sia temporanea», ha precisato Massimo Bonini, segretario metropolitano della Camera del Lavoro, a margine della celebrazione per i 110 anni della Cgil. E poi aggiunge: «il tema della sicurezza per noi è importante e deve stare al centro perchè si connette con il problema delle preferenze. I militari se sono temporanei vanno bene, dopodiché deve essere il corpo municipale a prendere in mano la situazione». Un passaggio di testimone che non convince proprio tutti. «Quindi, secondo Bonino, dovremmo impiegare i soldati per qualche giorno e poi passare le consegne ad altri. Divertente», ironizza Riccardo De Corato, capogruppo di Fdl-An in Regione Lombardia. «Eppure da sempre il centrosinistra ha preferito la festa dei popoli ai militari sulle strade. È stata infatti una decisione dell’amministrazione Moratti quella di impiegare i soldati in città per la difesa dei cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: IL CASO LEZIONI Il sindaco Sala ieri ha tirato le orecchie ai dipendenti perchè, a quanto pare, non masticano abbastanza l’inglese. «In una città internazionalecome Milano, anche noi che lavoriamo in Comune sull’inglese dobbiamo fare uno sforzo in più», ha detto il sindaco IL TEST Inoltre il Comune ha precisato che farà una valutazione su chi esattamente deve sapere la lingua e che livello di inglese deve raggiungere LE PAGELLE Già durante la precedente amministrazione Libero aveva verificato la preparazione di alcuni consiglieri. Le pagelle allora non erano state brillanti. Promosso solo un consigliere su cinque. Ancora oggi si arriva appena alla sufficienza. ta facendo fede alla sincerità di tre consiglieri e un delegato delsindaco che si sono cimentati in una semplice autovalutazione.Ilrisultato è che passano gli anni e le amministrazioni, ma si continua a rasentare la sufficienza. Mirko Mazzali, delegato alle periferie, sulla questione della conoscenza dell’inglese sostiene che Sala «ha ragione», ammette di sapere solo il francese e ironiz- za:«Ho a che fare con le periferie dove si parla perlopiù il milanese, ma se dovessero fare dei corsi io sarei ben felice di partecipare, purché paghi lui». Il consigliere Franco d’Alfonso della lista NoiMilano, invece, non vuole fare “il ganassa” ma confessa di masticare bene l’inglese anche «per ragioni professionali». È comunque convinto che «la preparazione complessiva dei dipen- denti comunali sia molto bassa anche per questionianagrafiche, dato che l’età media risulta altissima - 48/50 anni». Dicono di cavarsela anche il consigliere Pd Carlo Monguzzi, che lo «parlicchia» a livello base e lo perfezionerebbe volentieri, e l’azzurro Fabrizio De Pasquale, che polemizza: «Non si può pensare di formare 13.000 dipendenti, bisogna dare priorità alle categorie che Ora anche la Cgil chiede i militari per le strade Tre colpi in pochi giorni La banda del tombino di Porta Venezia Un gruppo di ladri extracomunitari assalta le vetrine dei negozi con pietre e masselli. I negozianti: serve più sicurezza ::: DINO BONDAVALLI ■■■ Due vetrine pesantemente dan- neggiate nel giro di pochi giorni a colpi di pietre e masselli stradali. E un negozio di abbigliamento derubato della cassa e di una parte della merce dopo che la vetrina blindata aveva ceduto sotto i colpi dati con il coperchio di un tombino. Dopo i furti negli appartamenti, le risse notturne, i profughi accampati nelle aiuole e sui marciapiedi, il nuovo incubo dei commercianti di Porta Venezia è una banda di ladri che assalta le vetrine dei negozi con oggetti pesanti recuperati dalla strada. Se l’ultimo colpo tentato, quello ai danni di un negozio di abbigliamento all’angolo con via Spallanzani, è andato a segno, in precedenza i ladri avevano provato con meno fortuna a sfondare le vetrine di un negozio di piante e fiori e di un altro di articoli per animaliin viale Tunisia. Tre diversi tentativi per un unico modus operandi. Che ha spinto i negozianti della zona a supporre l’esistenza di un’unica banda di ladri extracomunitari, almeno stando alle riprese fatte dall’impianto di videosorveglianza di una delle attività colpite, che agiscono pressoché indisturbati tra le prime ore della mattina e l’alba. In un caso, addi- ESERCENTI ESASPERATI A sinistra la vetrina rotta di un negozio di pianti e fiori, sopra quella di un altro negozio danneggiato dalla «banda del tombino» che sta terrorizzando i commerciate di via Spallanzani e viale Tunisia [Bondavalli] rittura, il tentativo di effrazione a colpi di grosse pietre è avvenuto intorno alle 7, un orario in cui la città è già sveglia e la zona è già parecchio frequentata. Un dettaglio che ha contribuito ad esasperare gli animi dei commercianti, che nonostante le promesse delsindaco Sala di una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio si sentono ab- bandonati al proprio destino. «Qui si parla di vigili e di militari per strada, ma la verità è che i ladri agiscono indisturbati», protesta Luca Longo, presidente di AssComm Porta Venezia. «I commercianti sono innanzitutto dei cittadini,e chiedono semplicemente che venga rispettato illoro diritto a poter svolgere tranquillamente il proprio lavoro. Possibile che, nonostante le numerose denunce non si sia trovato il modo di garantire un minimo di sicurezza a chi vive e lavora qui?», prosegue Longo. Sempre più vittime di furti rinunciano a denunciare. «Siamo al punto che ormai la denuncia la fa solamente chi ha l’assicurazione», spiega Longo. © RIPRODUZIONE RISERVATA CRONACA __Domenica 2 ottobre 2016__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Trappola da un milione di sanzioni in due anni Irregolari le multe autovelox sul Ghisallo Il cavalcavia non è una «strada urbana di scorrimento»: automobilista vince il ricorso contro Palazzo Marino ::: CLAUDIA OSMETTI PIRELLONE ■■■ Il giudice di Pace demo- lisce l’autovelox del Ghisallo: segnaletica sbagliata e strada extraurbana classificata come urbana. Da una sentenza che dà ragione a un automobilista, torna in bilico la valanga di sanzioni sulla bretella che dalla A4 porta verso il centro: un milione negli ultimi due anni. Certo, piuttosto che rinunciare alla multa, la giunta fa appello al tribunale civile. Ma il primo round va al’automobilista stangato. Ne sa qualcosa C. F., il cittadino che a gennaio ha contestato il verbale che gli era arrivato a casa: sul cavalcavia del Ghisallo, proprio sopra viale Certosa, in direzione di Lecco, lui andava a 97 chilometri all’ora (in realtà l’autovelox ha rilevato una velocità di 103) e il limite, stando a Palazzo Marino, doveva essere di 70. C. F. non era però di questa idea e ha sostenuto davanti al giudice di Pace che quell’accertamento doveva intendersi nullo perchè il tratto di strada in questione «viene classificato dal Comune come “strada urbana di scorrimento” senza averne i requisiti». E niente, il giudice gli ha dato ragione, ma per piazza Scala quella sentenza «è errata e merita di essere riformata». Sissignori, di chiudere lì la faccenda proprio non se ne parla, non sia mai che le casse comunali rinuncino a qualche multa. «Il Comune di Milano si è costituito regolamente in giudizio dimostrando, anche documentalmente con materiale fotografico, l’infondatezza del motivo del ricorso» promosso da F. C.,si legge testualmente nella delibera della giunta Sala che venerdì 23 settembre ha deciso l’appello davanti al tribunale civile di via Freguglia. Tuto ruota intorno alla classificazione di quel tratto stradale: assimilabile a un’autostrada secondo il giudice di Pace milanese, tratto urbano da percorrere al massimo a 70 all’ora per Palazzo Marino. Il verdetto del giudice di pace renderebbe nulle tutte le sanzioni che gli automobilisti impugneranno da qui in avanti. Una montagna. Non è neanche la prima volta che quelle telecamere finiscono al centro della polemica giuridica e anche politica. A giugno dell’anno scorso, per esempio, il Comune è stato condannato a pagare 200 euro di spese processuali «per vizi inerenti alla segnaletica e la visibilità» dell’autovelox in questione. Insomma, per via Corridoni quei cartelli erano già «contraddittori e poco visibili» qualche mese fa. E senza contare le multe che l’amministrazione era stata costretta ad annullare anche prima per aver superato il limite dei 90 giorni in materia di notifica dei verbali. Passati i mesi, arri- Il convegno in Regione sui vaccini ri sul Ghisallo: «In appena due anni», aveva denunciato il leader del Carroccio, «su quel cavalcavia è scattata la milionesima multa». Non proprio numeri contenuti, ecco. Ad alcuni automobilisti hanno addirittura ritirato la patente. Anche in quell’occasione, manco a dirlo, Salvini aveva invitato imilanesi a fare ricorso. S’intitola «Vaccinazioni in Lombardia tra scienza e fantascienza», il convegno che si terrà domani dalle 12,30 a Palazzo Pirelli (via Fabio Filzi 22) per parlare, appunto, dell’annoso problema delle vaccinazioni. La giornata, organizzata dal leghista Fabio Rolfi e dalla Commissione III Sanità e Politiche sociali, mira a raccogliere l’appello dell’Ordine dei Medici, preoccupati dall’avanzare del fronte che si pone contro le vaccinazioni obbligatorie. Il dibattito tiene banco da tempo anche in Regione Lombardia, per questo Rolfi ha più volte spiegato che «occorre contrastare la disinformazione e le false convinzioni sulla pericolosità dei vaccini, non suffragate scientificamente, per favorire la massima copertura possibile». All’incontro parteciperà, tra i relatori, anche l’assessore al Welfare Giulio Gallera. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cavalcavia del Ghisallo: gli autovelox sono piazzati prima della curva, entrando a Milano [Ft] va l’ennesima bocciatura, nostante il Comune sostenga di essere nel giusto e aver migliorato la segnaletica. «La vicenda del Ghisallo si trascina da almeno tre anni», sbotta il consigliere azzurro di Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale. «IlComune dovrebbe essere la casa trasparente dei Milanesi, ma dimostra di essere tutto fuorchè questo. Prima ha gabbato i cittadini con l’invio delle cartelle oltre il tempo consentito dalla legge, poi ha disatteso le segnalazioni della Prefettura e dei numerosi giudici di Pace che si sono espressi sulla questione. É solo l’ennesima conferma che l’amministrazione Sala continua sulla strada del suo predecessore - continua l’azzurro De Pasquale - e usa gli autovelox non come una misura per chiedere il rispetto delCodice della strada ma come una vera e propria tassa da far pagare agli automobilisti. Stiamo assistendo molti cittadini spiegando loro come fare materialmente ricorso di fronte a queste situazioni di palese ingiustizia amministrativa». Anche perchè a inizio settembre era stato proprio il neo consigliere comunale della Lega nord, Matteo Salvini, ad accendere i rifletto- Il polo commerciale in crisi Il Comune dà l’Ortomercato ai privati Il sindaco: «I fondi pubblici non bastano, nuova gestione insieme a chi vuole investire». Piano di rilancio entro sei mesi PALAZZO MARINO Riscatto delle case per 6mila famiglie Circa seimila famiglie milanesi diventeranno proprietarie a tutti gli effetti delle loro case. Si risolve, così, una vicenda iniziata nel 2014, quando il Comune di Milano propose a questi inquilini di comprare gli appartamenti costruiti molti anni prima in edilizia convenzionata. Gli interessati avrebbero avuto cinque anni di tempo per avviare le pratiche del riscatto, ma nel febbraio scorso la Corte dei Conti sezione Autonomie ha invalidato il metodo proposto dal Comune, giudicando troppo basse le cifre richieste per il riscatto. Il pronunciamento della Corte, però, non ha valore retroattivo e non può quindi applicarsi alle proposte di acquisizione avanzate dal Comune fino al gennaio scorso. «Il buonsenso ha vinto sulla burocrazia. Finalmente potremo accontentare tante famiglie», ha commentato Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica. ::: MASSIMO SANVITO ■■■ Da anni, ormai, l’ortomercato di via Lombroso vive in uno stato di abbandono, incuria, scarsa sicurezza e scarse condizioni igienico-sanitari. Non il massimo per il più grande polo commerciale d’Italia, un’area di un milione di metri quadrati. Nel gennaio scorso, l’ex sindaco arancione di Milano, Giuliano Pisapia, bocciò il piano di riqualificazione dell’ortomercato presentato dall’allora amministratore unico di Sogemi, Nicolò Dubini. Un progetto certamente importante dal punto di vista economico (circa mezzo miliardo di euro), ma che puntava a realizzare un hub strategico per l’intera filiera ortofrutticola italiana. Inoltre, come specificò Dubini, si trattava di «un modello di partneriato pubblicoprivato». Troppo per le casse di Palazzo Marino, e Dubini se ne andò sbattendo la porta. Oggi, i problemi sono sempre gli stessi. L’ortomercato necessita di un rilancio. «L’amministrazione non si tira indietro, ma senza la partecipazione dei privati è difficile immaginare un futuro positivo», ha detto ieri il L’Ortomercato di via Lombroso è in crisi da anni [Fotogramma] sindaco Beppe Sala, affidando al nuovo presidente di Sogemi, Cesare Ferrero, il compito di trovare una formula per coinvolgere i privati. «Aspetto un piano entro sei mesi», ha poi ribadito il sindaco. Rispetto ad un’eventuale vendita di parte dell’ortomercato, Sala ha spiegato che «il tema è trovare una prospettiva di lungo termine. Io guardo alla cosa con estrema apertura, però tutto deve essere funzionale a un nuovo progetto di rilancio, che è fondamentale». Pronto il commento del capogruppo di FdI in Regione, Riccardo De Corato: «Chissà che gioia per Rifondazione Comunista e la sinistra radicale, che hanno sostenuto Sala al ballottaggio, a proposito del coinvolgimento di investitori e capitaliprivati. Peccato che il sindaco non faccia neppure un accenno al piano Dubini. Dato che costò 500 mila euro, o resta valido, e allora bisogna studiarlo, oppure i milanesi devono aver diritto a riavere i quattrini spesi. Ma siamo sicuri che Sala ne sia al corrente?». © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 __Domenica 2 ottobre 2016__ CRONACA __Domenica 2 ottobre 2016__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il libro dell’ex «first sciura» ENTE IN ROSSO Abiti, discorsi e salotti La moglie di Pisapia era il vero sindaco Città Metropolitana Rinnovo di tre mesi per i 41 precari prima della Scala non si fanno vestire da Armani e che per incentivare il made in Italy non vanno a comprare le borsette da Prada (ma solo nel negozio in Galleria se no non vale...). Così Agnese Renzi è descritta alla stregua di una sciacquetta spaesata nella grande Milano, la moglie di Maroni mal vestita a teatro, la sindaca di Parigi (la socialista Hidalgo) algida. Il libro, comunque, è gradevole, silegge in una mezza giornata ed è molto istruttivo per capire veramente la sinistra radical chic. Solo un’ultima cosa: la Sasso nel 2011 non ha rinunciato a un lavoro. Semplicemente ne ha scelto un altro. Prorogati di altri tre mesi i contratti dei lavoratori precari della Città Metropolitana di Milano, ente in rosso cronico che per chiudere il proprio bilancio invoca l’ennesimo stanziamento del governo nelle prossime settimane. Il rinnovo è stato firmato martedì scorso dal sindaco metropolitano Beppe Sala: «I lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato sono assegnati ad aree che gestiscono servizi pubblici essenziali», si legge nell’atto di Palazzo Isimbardi, che salva così per altri 90 giorni I 41 lavoratori a tempo dell’ente. Negli ultimi anni l’ex Provincia ha ridotto l’organico cercando faticosamente di rientrare nei parametri imposti dalla legge Delrio (che impone un taglio del 30% all’organico). Grazie a trasferimenti e prepensionamenti, l’organico dell’ente che ha sostituito la Provincia è sceso da 1.593 unità a 1.101 unità in servizio al primo settembre 2016. Per quanto riguarda i precari, se ne riparla alla fine dell’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA La Sasso racconta di aver mollato la carriera per stare accanto a Giuliano Ma poi, tra casa e palazzo, si descrive come protagonista dell’era arancione ::: segue dalla prima FABIO RUBINI (...) per le quali il marito ha rinunciato al mandato bis: niente liti col Pd o tensioni in maggioranza; il poverino non ce la faceva più ad essere ostaggio della moglie che lo angustiava da mane a sera. Roba che in confronto noi di Libero, che non gliene abbiamo perdonata una, eravamo dei dilettanti e non lo sapevamo. Non dubitiamo della buona fede e dei sentimenti puri messi nero su bianco dalla Sasso, ci mancherebbe, ma l’impressione che se ne trae da un’attenta lettura, è quella di un ritratto un po’ troppo romanzato. L’idea della Sasso sarebbe quella di autodescriversi come una geisha,remissiva, che per amore del marito ha interrotto la carriera e che «la sera, qualunque sia l’ora, sono lì, in casa, ad aspettarlo.Gliapro la porta, sorrido e preparo il suo cocktail preferito, il Negroni. So che è stata una giornata pesante, mi piace che qui, dentro le mura di casa nostra, trovi finalmente la pace». Ma si capisce che quel personaggio è posticcio e infatti, pagina dopo pagina, esce la vera natura di Cinzia Sasso che è quella della moglie che vorrebbe essere al posto del marito, che fa capire che in casa i pantaloni li porta lei e che i successi del Pisapia politico portano il suo marchio. Quando era deputato e in gran segreto andò in Kenia a «salvare» il leader curdo Abdullah Ochalan i due (sottinteso lei, la moglie) s’inventarono un codice perché «avevamo i telefoni sotto controllo», così «Ogni nu- mero corrispondeva al nome di una città. L’8 corrispondeva a Nairobi. Quando, nella notte, al telefono, mi ha detto “otto” ho potuto capire». E quando Giuliano diventa sindaco è lei che lo porta in Galles ad imparare l’inglese, che studia per lui i discorsi dei grandi oratori del passato, che le fa da ghostwriter nelle occasioni importanti come con la visita di Benedetto XVI («Le parole di quel discorso erano state pesate una ad una. A me era toccato di leggere un sacco di libri, tutti quelli scritti dal Papa oppure sul Papa») e che si sacrifica perché «ogni incontro va preparato e più cose sai (...) più l’incontro è produttivo». Che tradotto suona così: io ho studiato e ho riferito al Pisa, che intanto sull’aereo mandava gli sms per far spargere il sale nelle strade di Milano. E via di questo passo tra incontri internazionali e salotti vip dove la protagonista è sempre lei.Per dire,quando descrive il matrimonio, lei si va a comprare un vestito nuovo, «bianco, corto, con un volant sulla schiena», mentre a Giulia- La giornalista Cinzia Sasso ha sposato Pisapia nel 2011 [Ftg] no «va perfetto un abito blu che ha già nel guardaroba». Il libro è tutto così: lei è la donna che tiene l’agenda e sceglie i vestiti («Dalle calze alla cravatta. Scorro i suoiimpegnidella giornata e mi lascio ispirare»), lui il marito ubbidiente e rassegnato che ha solo idee geniali (naturalmente ispirate da lei). La Sasso, poi, descrive anche i numerosi incontri fatti nei cinque anni da first sciùra. E quila mannaia cala senza pietà (e buon gusto) dividendo il campo in due: gli amici dei salotti sono tutti fighi, intelligenti, spiritosi e grondanti ammirazione per la coppia reale. Poi ci sono quelli che non prendono il caffè a Palazzo Reale, che alla 38 CRONACA __Domenica 2 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati ■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3 ■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3 Domani ■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6 ■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8 ■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 ■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9 ■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7 ■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5 ■ CAMBI - Via Cambini - zona 2 ■ TRECHI - Via Trechi - zona 9 ■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 ■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7 ■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8 Martedì ■ GHINI - Via Ghini - zona 5 ■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7 ■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3 ■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4 ■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9 ■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1 ■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3 ■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6 ■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7 ■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8 ■ VASARI - Via Vasari - zona 4 ::: le lettere ■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5 ■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4 ■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1 ■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8 Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016 . Corso Plebisciti: strada chiusa al traffico causa cantieri - Lavori M4 - Termine previsto: 31 dicembre 2017. Via Brera: fra Via del Carmine e Via Melone strada chiusa al traffico causa cantieri. Via Foppa: fra Piazza Simone Bolivar e Via Giorgio Washington: strada chiusa al traffico causa cantieri: Termine lavori: Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi No ai profughi alla Montello CASE POPOLARI Tiziana Vecchio e.mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano ELISEO MULTISALA VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 ANTEO SPAZIOCINEMA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Questi giorni Frantz Un padre, una figlia Zootropolis Frantz Café Society 15.10-17.40-20.15-22.30 11.00 15.00-17.30-20.00-22.30 11.00 15.30-17.50-20.10-22.30 11.00-14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Café Society Indivisibili La vita possibile Il diritto di uccidere Liberami Elvis & Nixon 13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 13.00-15.30-17.50-20.10-22.30 13.00-15.30-17.50-20.10-22.30 13.00-15.30-17.50-20.10 13.00-16.50-20.30-22.30 15.00-18.40-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Café Society Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory La vita possibile 15.00-17.10-19.20-21.30 15.00-17.10-19.15-21.30 15.00-17.15-19.30 21.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 L’effetto acquatico - Un colpo di fulmine a prima svista 15.00-19.25 Un padre, una figlia 17.00-21.20 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Frantz 15.00-17.30-20.00-22.30 BELTRADE Cinema Komunisto Figli dell’uragano Il fiume ha sempre ragione La teoria svedese dell’amore Chuck Norris vs Communism Les amours imaginaires 13.00-V.O.SOTT. 14.40-V.O.SOTT. 17.10 18.30-V.O.SOTT. 20.00-V.O.SOTT. 21.40-V.O.SOTT. CENTRALE MULTISALA Café Society V.O. 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 Se permetti non parlarmi di bambini! 14.00-16.00-18.00 Escobar 20.00-22.15 CINETEATRO SAN CARLO - MIMAT. VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Il drago invisibile Jason Bourne 14.45-16.30 18.45-21.00 COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.10-17.50-20.20 22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.00-22.30 20.20 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Café Society Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory Elvis & Nixon Alla ricerca di Dory Ben-Hur Alla ricerca di Dory Café Society Café Society MEXICO 15.00-17.10-19.20-11.00 21.30 15.30-17.30-20.00-21.45-11.00 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 The Assassin ODEON - THE SPACE CINEMA 15.30-17.30-19.30-21.30 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Al posto tuo Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory Café Society Ben-Hur I magnifici 7 Abel - Il figlio del vento L’estate addosso Io prima di te Alla ricerca di Dory Café Society Alla ricerca di Dory Blair Witch Trafficanti ORFEO MULTISALA 13.15-15.30-17.45-20.00-22.15 11.50-14.30-17.10-19.50-22.30 12.00-14.30-17.00-19.30-22.00 12.10-14.35-16.55-19.25-21.50 13.20-16.10-19.00-21.50 13.05-16.05-19.05-22.05 12.40-14.55-17.10 19.20 21.55 13.50-16.30 13.10-15.35-18.00-21.00 12.40-15.10-17.40 20.05-22.20 19.45-22.25 Alla ricerca di Dory I magnifici 7 Bridget Jones’s Baby Bridget Jones’s Baby Café Society Café Society PALESTRINA 15.30-17.45-20.00 22.30 15.00-17.30-20.00 22.30 14.50-16.45-18.40-20.35 22.30 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 DUCALE MULTISALA GLORIA MULTISALA CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Café Society Alla ricerca di Dory I magnifici 7 Bridget Jones’s Baby Al posto tuo La vita possibile L’estate addosso Le ultime cose 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Café Society 15.30-17.50-20.30-22.30 Indivisibili 15.30-17.50-20.20-22.30 Un padre, una figlia 15.00-20.00 L’effetto acquatico - Un colpo di fulmine a prima svista 17.50-22.30 15.00-17.10-19.20-21.30 15.00-17.10-19.15-21.30 15.00-17.15-19.30 21.30 16.00 19.00-21.30 The Assassin PLINIUS MULTISALA 15.15-17.15-19.15-21.15 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Bridget Jones’s Baby 15.30-17.50-20.10-22.30 Ben-Hur 15.00-17.30-20.00-22.30 Alla ricerca di Dory 15.10-17.20-19.30 The Beatles: Eight Days a Week - The Touring Years 18.00-21.30 Café Society 15.30-17.50-20.10-22.30 I magnifici 7 21.30 Indivisibili 15.00-17.30-20.00-22.30 UCI CINEMAS BICOCCA VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 L’era glaciale: In rotta di collisione 10.55-17.25 Trafficanti 14.40-19.50-22.25 Alla ricerca di Dory 10.50-14.45-17.10-19.50-22.20 Alla ricerca di Dory 11.30 Ben-Hur 16.45-19.40-22.35 L’era glaciale: In rotta di collisione 14.30 Al posto tuo 11.15-14.20 I magnifici 7 16.30-19.30-22.30 Ben-Hur 11.10-14.20 Independence Day: rigenerazione 17.10-19.50-22.35 Indivisibili 14.40-17.20-19.50-22.15 Trafficanti 11.20 Abel - Il figlio del vento 11.05 Ellvis & Nixon 22.35 Frantz 14.45-20.05 Trafficanti 17.15 Café Society 11.10-14.50-17.20-19.50-22.10 Bridget Jones’s Baby 11.05 Io prima di te 14.50-17.25 Jason Bourne 22.25 Café Society V.O. 20.10 Abel - Il figlio del vento 12.15-14.40-17.05-19.30 Io prima di te 22.00 Al posto tuo 17.30-20.10-22.20 I magnifici 7 14.30 Se permetti non parlarmi di bambini! 14.40-17.00-19.20-21.40 Blair Witch 15.20-17.40 Bridget Jones’s Baby 12.30 L’estate addosso 19.50-22.20 Alla ricerca di Dory 12.30-15.15-17.50-21.10 Blair Witch 20.15-22.30 Ben-Hur 12.40-15.30-18.20 Bridget Jones’s Baby 14.15-17.00-19.45-21.30-22.30 Alla ricerca di Dory 13.20-14.15-16.40-19.05 Alla ricerca di Dory (3D) 15.55-18.30 Ben-Hur (3D) 21.00 UCI CINEMAS CERTOSA VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Alla ricerca di Dory Café Society I magnifici 7 Abel - Il figlio del vento Al posto tuo Ben-Hur Alla ricerca di Dory Ben-Hur Al posto tuo Ben-Hur Abel - Il figlio del vento Café Society Alla ricerca di Dory Bridget Jones’s Baby Café Society Trafficanti Blair Witch I magnifici 7 Independence Day: rigenerazione 11.00-17.00 14.50 19.40-22.30 11.10 17.15-22.30 14.30-19.35 11.30-15.00-17.20-19.50-22.20 22.30 14.40-20.00 17.00 11.30-14.45-17.15 19.40-22.20 14.30 14.15-17.10-19.45-22.30 17.20 20.00-22.40 22.40 14.15-17.10 19.50 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Sacrificio Masaan Heart of a dog Athos 14.30 17.15 19.15 21.00 CINEWANTED VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643 Riposo HINTERLAND ASSAGO ■ CENTRO v. Fiori Oscuri, 13; v. Visconti di Modrone, 1; c.so di Porta Ticinese, 50. ■ NORD v. Pascarella, 22; v. Bodoni, 19; v. Candiani, 122; v. P. Lambertenghi, 25; v. Airolo, 36.. ■ SUD v.le Bligny, 47; v. Monte Palombino, 9; v. Meda, 37; v. San Paolino, 18. ■ EST v. Malpighi, 12; p.le Loreto, 7; v. Iglesias, 48; v.le Abruzzi, 23; v. Grossich, 15; c.so Concordia, 16; v. Compagnoni, 24; p.za Insubria, 11, v.le Ungheria, 13. ■ OVEST v.le Coni Zugna, 43; v. Primaticcio, 96; v. delle Forze Armate, 4; v. delle Betulle, 36/c; v. Rasori, 2; p.za Monte Falterona, 3; v. Ugo Betti, 42/b; v. S. Galdino, 11. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 Il padiglione Expo diventa campetto EVENTO Oggi 2 ottobre il Consiglio regionale celebra la «Festa dei Nonni» con un’apertura straordinaria di Palazzo Pirelli e delsuo Belvedere al31˚piano, per una giornata ricca di momenti di animazione e di intrattenimento dedicati appositamente a nonnie bambini. Per festeggiare l’evento sono previstianche spettacoli e giochi (alle 15,30 al Pirellone i bambini troveranno il classico carretto che si incontra in fiere e sagre).Non mancherà uno spazio digitale, dove i nipoti potranno passare ai nonni tutto il loro sapere suimodellicomunicativi oggi in uso. Alle 11,30 è previsto l’arrivo di Renato Pozzetto, che il sondaggio lanciato in rete dal Consiglio regionale ha eletto come «Nonno dell’anno 2016». Oggi, dalle 11,30 Ingresso libero Sono una residente del quartiere San Siro. Una delle poche regolari rimaste in questa zona di Milano che ormai di legale ha ben poco. Il problema delle occupazioni abusive è noto da anni, ma nell’ultimo periodo siamo arrivati ad episodi di follia. Egiziani, romeni, ma anche italiani che occupano servendosi di minori per non essere sfrattati. Spesso occupano anche case già abitate da gente regolare che si assenta da casa per motivi personali. Ma in Italia che leggi abbiamo? Com’è possibile permettere uno scempio simile? Senza considerare il fatto che se una famiglia con figli viene sfrattata, il Comune deve provvedere a trovarle una nuova sistemazione. E chi, invece, per arrivare a fine mese e pagare l’affitto fa due lavori, è uno stupido? C’è veramente da indignarsi. Per non parlare di comitati per la casa vari e centri sociali sempre sul piede di guerra quando ci sono gli sgomberi di occupanti abusivi. Ormai con le varie amministrazione rosso-arancioni milanesi ho perso le speranze. Continuerò a pagare le tasse anche per chi se ne frega delle basilari regole di convivenza. Sono stufa di lottare per una battaglia persa. Antonia N. e.mail MILANO fine 2017. Via Vincenzo Foppa fra Via Montevideo e Viale Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del 31 dicembre 2016 Via Ascanio Sforza: fra Via Scoglio di Quarto e Via Conchetta divieto di transito fino alle 03:00 del 31 ottobre 2016. Traffico difficoltoso in: Viale Bianca Maria: fra Via Mayr Giovanni e Via Vincenzo Bellini restringimento di carreggiata causa cantieri in direzione Piazza 5 Giornate. Termine: 20 Ottobre 2016. Via Antonio Sant'Elia Altezza. Festa dei nonni a Palazzo Pirelli L’emergenza occupazioni In via Caracciolo, a Milano, prima c’erano i militari al servizio della sicurezza deicittadini. Parlo al passato perché, ahimè,oggi nonostante le proteste dei cittadini del quartiere, la sinistra ha deciso che i militari vengano trasferiti altrove e che la caserma debba accogliere 300 presunti «profughi» che rimarranno in attesa di una non ben definita sorte. Perché pensare che siano tutti profughi è davvero da buonisti. Intanto quella sicurezza di cui si occupavano i nostri cari militari, viene ancora una volta pesantemente minata. Sulla pelle dei cittadini. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. CASERMA DI VIA CARACCIOLO Farmacie UCI CINEMAS MILANOFIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 Trafficanti 11.20-14.50-17.25-20.00-22.35 Al posto tuo 11.30-14.05-18.30-20.30-22.30 Alla ricerca di Dory 16.10 Café Society 11.20-15.00-17.25-20.00-22.15 Abel - Il figlio del vento 11.10-15.00-17.35 Se permetti non parlarmi di bambini! 20.00-22.20 Ben-Hur 11.10-14.25-17.10-19.50-22.35 Orti terapeutici nel cuore di Brera SPORT Domani 3 ottobre alle 11 presso Parco Robinson, in zona Famagosta, si svolgerà l’inaugurazione del primo campo da basket pubblico coperto della città di Milano, un evento organizzato da Coca-Cola e Comune di Milano. Si tratta della struttura nata come padiglione di Coca-Cola ad Expo che poi l’azienda ha donato al Comune e che rappresenta un successo della collaborazione pubblico-privato. Il Padiglione Coca-Cola è stato premiato come una tra le strutture dell’esposizione universale sviluppate con l’obiettivo distimolare l’adozione di soluzioni in ottica sostenibilità. All’inaugurazione saranno presenti anche rappresentanti istituzionali e gli atletiStefano Tempesti, Luca Dotto e Carlotta Ferlito. Domani, ore 11 Ingresso libero Alllaa ricerca di Dory 11.40 Bridget Jones’s Baby 19.50-22.35 I magnifici 7 14.10-17.00 Alla ricerca di Dory 14.30-17.00-19.40 I magnifici 7 11.10-22.20 Blair Witch 22.40 Bridget Jones’s Baby 11.10-14.20-17.05 I magnifici 7 19.50 Blair Witch 17.35 Independence Day: rigenerazione 19.50-22.35 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.30-15.20 Alla ricerca di Dory 11.10-15.10-17.40-20.10-22.35 BELLINZAGO LOMBARDO C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA I magnifici 7 15.20-18.10-21.00 Bridget Jones’s Baby 14.20-17.00-19.50-22.30 Al posto tuo 15.15-17.35-20.40-22.40 Alla ricerca di Dory 14.40-16.00-17.10-18.20-20.00-21.10 Ben-Hur 15.00-17.40-20.30-22.20 Café Society 14.50-17.20-20.20-22.35 Abel - Il figlio del vento 15.10-17.30-20.10 Trafficanti 15.15-17.45-21.20 Independence Day: rigenerazione 20.50 Blair Witch 22.25 L’era glaciale: In rotta di collisione 15.30-17.50 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE NATURA Missione Sogni Onlus, associazione non profitpresieduta da Antonella Camerana che si occupa di realizzare orti terapeutici presso le pediatrie degli ospedali, è lieta dipresentare,con la collaborazione di «Fondazione Riccardo Catella» e della Pinacoteca di Brera, la grande iniziativa Orto in Festa che avrà luogo oggi 2 ottobre dalle 10 alle 18 all’Orto Botanico Brera dell’Università degli Studi di Milano di via F.lli Gabba 10. Orto in Festa nasce dalla comunione di obiettivi d’azione di Missione Sogni e Orto Botanico di Brera, entrambi impegnatinelpromuovere la diffusione di una cultura più attenta alla natura, attraverso un percorso educativo dei più piccoli. Oggi, dalle 10 alle 18 Ingresso libero Inddivisibbili Alla ricerca di Dory 11.00-15.20-17.50-20.20-22.45 11.30-16.20-18.30-20.40-22.50 PIOLTELLO UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Blair Witch 22.20 Io prima di te 11.10-14.25-17.05-19.40 Trafficanti 11.00-14.20-17.00-19.40-22.20 Bridget Jones’s Baby 11.10-14.10-17.00-19.45-22.30 I magnifici 7 | Imax 11.15-15.30-18.30-21.30 Ben-Hur 11.00-14.10-17.00-19.50-22.40 Café Society 11.05-14.30-17.10-19.40-22.10 Alla ricerca di Dory 11.00-14.40-17.15-19.45-22.15 I magnifici 7 19.30-22.30 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.00-14.40-17.00 Alla ricerca di Dory 15.00-17.30-20.00 Independence Day: rigenerazione 11.10-22.30 L’estate addosso 19.20 Alla ricerca di Dory (3D) 11.00-14.00-16.30 Ben-Hur (3D) 21.50 Al posto tuo 11.10-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40 Abel - Il figlio del vento 11.10-14.45-17.10-19.40 Bridget Jones’s Baby 22.00 Se permetti non parlarmi di bambini! 11.10-14.30-17.15-19.45-22.10 Indivisibili 11.10-14.30-17.15-19.45-22.10 ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Alla ricerca di Dory 11.30-14.00-16.35-19.10-21.45 Alla ricerca di Dory 14.25-17.00-19.40 Blair Witch 22.15 Alla ricerca di Dory 14.15-16.45-19.15 Ben-Hur (3D) 21.10 Se permetti non parlarmi di bambini! 12.00-14.45-17.15-19.45-22.20 I magnifici 7 11.45-15.00-18.10-21.20 Bridget Jones’s Baby 12.15-15.15-18.15-21.15 Al posto tuo 11.50-14.10-16.25-18.40-20.55 Alla ricerca di Dory 12.50-16.00-18.35 Trafficanti 21.10 Café Society 11.40-14.20-16.50-19.20-21.55 Ben-Hur 15.05-18.05-21.00 Abel - Il figlio del vento 14.35-17.05-19.35-22.05 Ben-Hur 15.30-18.25-21.20 Bridget Jones’s Baby 16.05-18.55-21.45 Alla ricerca di Dory 15.10-17.30-20.00 Ben-Hur (3D) 22.30 Indivisibili 14.10-16.35-19.10-21.55 Café Society 14.05-16.25-18.50-21.15 Independence Day: rigenerazione 16.40-19.35-22.20 Se permetti non parlarmi di bambini! 14.50-17.20-19.40-22.00 Abel - Il figlio del vento 13.55-16.15-18.45-21.10 Alla ricerca di Dory 14.30-16.00-17.00-19.30-21.00 Blair Witch 22.10 Alla ricerca di Dory 14.00-16.30-18.30-19.00 Trafficanti 21.40 Al posto tuo 15.00-17.10-19.20-21.30 I magnifici 7 16.10-19.05-22.15 L’era glaciale: In rotta di collisione 14.20 MELZO ARCADIA MULTIPLEX Café Society Ben-Hur Al posto tuo I magnifici 7 Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory | Atmos Alla ricerca di Dory 15.20-17.40-20.10-22.30 15.00-17.30-20.00-22.10 17.00-20.20-22.20 15.10-22.15 17.20-19.50-22.25 14.50-17.10 19.50 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 PADERNO DUGNANO VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 LE GIRAFFE I magnifici 7 11.00-15.40-18.20-21.00 L’era glaciale: In rotta di collisione 10.50-15.00-17.00-19.10 Independence Day: rigenerazione 21.10 Bridget Jones’s Baby 10.50-15.20-17.50-20.20-22.50 Trafficanti 10.40-14.20-16.40-18.50-21.00 Café Society 11.00-15.50-18.00-20.30-22.30 Ben-Hur 10.50-15.30-18.00-21.15 Abel - Il figlio del vento 10.40-15.30-18.00-20.30 Man in the Dark 22.40 Alla ricerca di Dory 10.40-14.50-17.00-19.10-21.20 Blair Witch 11.30-14.30-16.30-18.30-20.30-22.40 Io prima di te 11.00-14.15-16.40-19.00-21.15 Bridget Jones’s Baby 13.50-16.20-18.50-21.20 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory Al posto tuo Ben-Hur Trafficanti I magnifici 7 SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 14,40-17,00-19,40-22,10 14,55-17,10-19,50-22,10 14,55-17,10-20,00-22,10 14,15-16,30-19,10-22,10 17,00-19,40 14,25-22,10 SKYLINE MULTIPLEX Al posto tuo 11.15-14.00-16.10-18.15-20.15-22.15 Indivisibili 14.00-16.05-18.10-20.25-22.30 Abel - Il figlio del vento 11.15-14.00-16.00-18.10-20.20 Trafficanti 22.30 Alla ricerca di Dory 11.15-15.30-17.50-20.00-22.15 Alla ricerca di Dory 14.30-16.30-19.00 Bridget Jones’s Baby 11.15-15.00-17.30-20.00-22.30 Ben-Hur 13.00-16.00-19.00-21.15-22.00 Café Society 11.15-14.00-16.00-18.10-20.15-22.30 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.15-14.00-16.05-18.10 Independence Day: rigenerazione 20.15 Blair Witch 22.40 I magnifici 7 | Imax 11.15-14.30-17.10-20.00-22.35 CRONACA __Domenica 2 ottobre 2016__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Lui muore ustionato FONDI DAL GOVERNO Albanese di 45 anni sfugge al marito che vuole darle fuoco Stanziati 8 milioni contro la ludopatia Il governo ha destinato 8,2 milioni di euro alla Lombardia per fronteggiare la piaga della ludopatia. «Il gioco d’azzardo distrugge migliaia di famiglie», ha detto l’assessore regionale lombardo al Territorio Viviana Beccalossi. «Il nostro pressing sul governo ha funzionato» ■■■ Ha avuto fortuna la 45enne albanese Durante un’operazione antidroga Investe e trascina poliziotto Marocchino ricercato a Como In fin di vita l’agente travolto al posto di blocco: caccia al nordafricano scappato su una Seat Ibiza ::: GIUSEPPE SPATOLA ■■■ Caccia aperta in tutta la Lom- bardia allo spacciatore marocchino che a Mariano Comense, per evitare l’arresto, ha investito e ridotto in fin di vita un poliziotto di 33 anni della Mobile di Lecco. L’agente è stato ricoverato al Sant’Anna di Como in condizioni disperate ed è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. L’episodio si è verificato venerdì durante una normale operazione di contrasto allo spaccio tra Lecco e Como. L’investigatore della Mobile è stato travolto vo- lontariamente dalla persona che stava pedinando e che avrebbe dovuto fermare da lì a poco per l’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare. Arrivato con l’auto civetta a Mariano Comense, in via Donati, il poliziotto ha «agganciato» il giovane straniero che era al volante di una Seat Ibiza. Bloccata la strada dal senso opposto, l’agente della Mobile ha aperto la portiera dal lato del passeggero intimando l’alt al marocchino che, invece di fermarsi, ha proseguito la corsa. Questione di attimi e il fuggitivo, non trovando altre vie di fuga, ha inserito la retromarcia travolgendo con lo sportello ancora aperto l’agente. Il poliziotto è stato trascinato sull’asfalto per diversi metri prima dirimanere privo di sensi a terra dopo essere stato sbattuto sulle auto parcheggiate. Il poliziotto è rimasto a terra con un grave trauma cranico, che gli ha prodotto un vasto ematoma, oltre ad alcune fratture. È stato trasportato in ospedale in elisoccorso, dove dopo il ricovero le sue condizioni sono apparse più gravi di quanto sembrato in un primo momento. Il poliziotto, infatti, è ricoverato in Rianimazione in pro- gnosi riservata. Poche ore dopo la macchina del fuggiasco è stata ritrovata abbandonata. Del nordafricano - Soufiane Moustapha Anime, 19 anni - più nulla. Tramite web sono state diffuse alcune sue foto segnaletiche, dato che si tratterebbe diun ricercato già noto aglioperatori delle forze dell’ordine. Secondo quanto ipotizzato dalla Questura di Lecco e Como probabilmente l’uomo ha trovato un rifugio momentaneo a casa di qualche connazionale,in qualche campo nomadioppure nell’hinterland milanese. © RIPRODUZIONE RISERVATA che venerdì sera è stata cosparsa di benzina dal marito, connazionale di 52 anni. La pietra focaia dell’accendino era troppo bagnata per prendere fuoco ai primi tentativi di accensione; così, la donna è riuscita a scappare e a calarsi dal balcone del loro appartamento al primo piano. Il marito, invece, ha avuto la pegggio e ha perso la vita ieri. Arriva da Gorgonzola, nell’hinterland milanese, l’ultimo tentato femminicidio. L’uomo, incensurato, verso le 18,30 circa si presenta a casa con una tanica di benzina. Approfittando dell’assenza dei loro tre figli (di 14, 22 e 24 anni), il 52enne ha chiuso a chiave la porta di casa e ha inondato di benzina prima se stesso e poi la moglie, tentando di uccidere la moglie e uccidersi. L’accendino troppo bagnato però ha bloccato il suo piano. La donna, quindi, approfittandone, ha prima cercato di convincere il marito a desistere. Poi, non riuscendoci, ha raggiunto la portafinestra della cucina e si è calata dal balcone del loro appartamento. La donna è rimasta illesa: la caduta di pochi metri è stata frenata da una tettoia al piano terra dello stabile. L’albanese, invece, dopo vari tentativi, è riuscito ad appiccare il fuoco e, avvolto dalle fiamme, ha raggiunto la moglie in strada, dove si è accasciato a terra. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori del 118 e le ore in terapia intensiva all’ospedale Niguarda, l’uomo è deceduto ieri pomeriggio a causa delle gravi ustioni riportate sul 97% del corpo. Dalle prime ricostruzioni pare che la coppia, da tempo separata in casa, stesse aspettando la fine di una causa di divorzio avviata in Albania. In più, la donna, nei giorni scorsi aveva comunicato all’ex marito l’intenzione dimandarlo via di casa. Proprio questo avrebbe scatenato la terribile vendetta dell’uomo. G. VEN. © RIPRODUZIONE RISERVATA __Domenica 2 ottobre 2016__