Città di Latisana - Comune di Latisana

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Città di Latisana - Comune di Latisana
COPIA
Città di Latisana
Provincia di Udine
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VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
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Registro delibere di Consiglio N. 15
L’anno 2015 il giorno 26 del mese di MARZO alle ore 18:00, nella Residenza Municipale di
Latisana, previo avvisi scritti resi a domicilio ai sensi di legge, si è riunito il CONSIGLIO
COMUNALE in sessione straordinaria ed in seduta aperta, di 1° convocazione nelle persone dei
Sigg.:
BENIGNO Salvatore Piero Maria
SETTE Micaela
GEREMIA Milo
CANOVA Cesare
VIGNOTTO Sandro
IURETIG Lauretta
SPAGNOLO Elena
COSTANZA Giuseppe
GARBUIO Claudio
MARTINIS Elena
VALVASON Angelo
CICUTTIN Diego
LAURICELLA Luigi
CICUTO Roberto
SCLOSA Giacomo
SERAFINI Claudio
AMBROSIO Francesco
MINUTELLO Christian
SIMONIN Sergio
ABRIOLA Luca
SPAGNOLO Maddalena
Sindaco
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Presente/Assente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Partecipa con funzioni consultive, referenti, di assistenza e verbalizzazione, ai sensi dell’articolo 97,
comma 4, lettera a), del D.Lgs. 18.08.2000, n.267, il SEGRETARIO GENERALE dott.ssa
Francesca FINCO.
BENIGNO Salvatore Piero Maria, nella sua veste di SINDACO, assunta la Presidenza, e constatato
legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed invita i presenti a discutere e
deliberare sul seguente argomento.
OGGETTO
FUTURO DELL'OSPEDALE DI LATISANA E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA ALLA
LUCE DELLA RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE.
Città di Latisana – Deliberazione n. 15 del 26/03/2015
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E’ presente l’Assessore Regionale alla salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia Maria
Sandra TELESCA.
Salvatore Piero Maria BENIGNO: Introduce l’argomento e legge la relazione che di seguito si riporta.
“Dibattiamo di questa riforma da molti mesi, ormai tutti, Sindaci compresi, hanno riconosciuto l'importanza di un
processo di riforma del Sistema Sanitario Regionale che punti al mantenimento e alla sostenibilità economica
nel lungo periodo dell'elevata qualità delle prestazioni sanitarie e socio assistenziali di iniziativa pubblica
erogate nella nostra Regione.
Va altresì detto che in tema di sanità, non partiamo però dall’anno zero, abbiamo infatti un servizio di eccellenza
che è stato necessario adeguare rispetto alla trasformazioni in atto sotto i profili demografico ed epidemiologico
della popolazione regionale (elevati tassi di crescita della popolazione anziana, aumento della cronicità delle
malattie), innovandone alcuni aspetti organizzativi.
Se quindi la riforma del Sistema Sanitario Regionale appare essere ormai un fatto ineludibile, alcune riflessioni
a carattere generale vanno però fatte sull’impianto complessivo del progetto di riforma sostenuto dall’attuale
maggioranza regionale, su cui questa sera siamo chiamati a dibattere in seno a questo Consiglio Comunale,
con modalità spero costruttive e che diano, soprattutto, le necessarie risposte alle tante domande che ancora, a
mio giudizio, non trovano ancora una adeguata risposta: a cominciare dal PERCHE' l'ospedale di Latisana
debba subire una diminuzione dei suoi servizi con la paventata chiusura del punto nascita.
Se ciò accadrà avremo un presidio ospedaliero dimezzato, con gravi conseguenze per la nostra popolazione
costretta a recarsi presso altri centri, nonché forti ripercussioni negative a livello turistico. Sia l'area chirurgica
che quella materno infantile costituiscono, notoriamente, la prima risposta ai bisogni di salute oltre che della
popolazione residente anche per la popolazione turistica soggiornante nei nostri territori; proviamo solo ad
immaginare cosa potrebbe accadere difronte ad un evento avverso che si verifichi a carico di un turista, magari
straniero, in età pediatrica...o che riguardi un problema di gravidanza urgente..(come è successo a Gorizia in
queste settimane dove una donna ha partorito in ambulanza mentre andava a Monfalcone….a soli 20 minuti di
distanza….mi dando cosa succederebbe nel caso di Lignano o Latisana ben più distanti da altri centri…). Una
non adeguata risposta a tali problematiche di fronte alla chiusura del reparto materno infantile dell'ospedale di
Latisana non è solo un problema etico professionale, ma anche mediatico e di immagine per la nostra Regione
che dal turismo trae una delle maggiori fonti di ricchezza del PIL regionale (aspetto che ho ripetutamente
evidenziato ai decisori regionali, sentendo anche quello che tanti operatori turistici sia di Latisana che di
Lignano mi hanno detto in molte occasioni…..).
Queste e tante altre considerazioni hanno spinto l’intero Consiglio Comunale nel non accettare, senza colpo
ferire, il tentativo di ridurre i servizi del nostro ospedale, ma anzi nel rilanciare le nostre prerogative sulla base di
dati oggettivi. Alla politica regionale l’onere di scegliere, senza però farsi guidare in ciò da chi più alza la voce, o
peggio da ragioni esclusivamente di appartenenza politica, di difficile comprensione da parte dei cittadini.
Detto questo, quali riflessioni porre all'attenzione dell'Assessore regionale alla sanità questa sera qui presente?
PRIMO: le problematiche connesse con una assoluta “disomogeneità di alcuni territori” che la costituzione
delle nuove Aziende per l'Assistenza Sanitaria sottende. A partire dal 1 gennaio 2015 convivono all'interno
della nuova geografia tracciata dalla riforma sanitaria territori tra loro lontani per motivi sia storici che culturali, la
Bassa Friulana con l'Isontino con alcune contraddizioni in termini….. che ancora non si comprendono: ad
esempio all'interno dell'Azienda 2 “Bassa Friulana- Isontina ” gli ospedali di Monfalcone e Gorizia continueranno
ad avere come HUB di riferimento Trieste, mentre gli ospedali di Latisana e Palmanova avranno Udine
(un'unica azienda con due HUB di riferimento, mentre la sede amministrativa sarà collocata a Gorizia). In tale
contesto mi chiedo come sarà possibile gestire la creazione di percorsi clinici orizzontali omogenei, l'uniformità
nei protocolli di cura? Alcuni nodi, infatti, cominciano già a venire al pettine….In sede di approvazione del PAL
2015 (piano di attuazione locale) i Sindaci hanno riscontrato profonde difformità in termini di efficienza tra la ex
ASS 5 e la 2, basti pensare che a parità di attività svolte la vecchia ASS 2 Isontina ha un deficit strutturale di 15
mln di €, senza parlare poi delle risorse umane nettamente sbilanciate a favore dell’Isontino (quasi 500 persone
in più)....Per contro la vecchia ASS 5 ha già dato ampia dimostrazione di un corretto utilizzo delle risorse
assegnate risultando, dati alla mano, nettamente più efficiente della Azienda Isontina……. questi semplici dati
devono farci riflettere….poiché nel 2015 partiamo ancora una volta con bilanci pesantemente limitati come
verranno affrontati i necessari tagli nella fase di programmazione finanziaria? Si faranno tagli lineari (in questo
modo chi fino all'altro giorno è stato virtuoso subirà un'ulteriore danno), o si opererà dove le inefficienze sono
palesemente evidenti (quindi nell’ex area Isontina)...magari giustificate da differenti modelli organizzativi...ma
pur sempre inefficienze sono...(su questo argomento già nella Ristretta ho avuto modo di ribadire la mia
posizione, assieme a tanti altri Sindaci… richiedendo alla Regione un assoluto riequilibrio nelle risorse
assegnate alla nuova ASS 2, evidenziando ancora una volta la pressione finanziaria esercitata sulle aziende
territoriali dai centri HUB, a cominciare dalla fase di assestamento del bilancio regionale (come accaduto lo
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scorso anno) prevedendo anche un piano di rientro pluriennale concordato… che possa permettere alla ASS 2
di raggiungere un suo efficentamento complessivo senza compromettere però i livelli dei servizi erogati ai
cittadini si quelli ospedalieri che quelli socio-sanitari (intendo riferirmi soprattutto alle attività che ha visto il ns.
Ambito Socio Sanitario portare a compimento progetti che hanno assunto anche un riferimento a livello
regionale come ad es. l’Equipe dei Minori e la Fattoria Sociale di Volpares…dove l’ASS ha sempre partecipato
con appositi finanziamenti in affiancamento a quanto messo dai Comuni…)
SECONDO: La riforma prevede anche un ruolo accresciuto per i medici di base che dovranno tra loro
convenzionarsi in rete, con il supporto di personale infermieristico fungendo da punto di riferimento
(centri di prima assistenza o CAP) per fronteggiare le cure primarie…anche qui nutro forti dubbi che nel
breve termine si possano avere dei percorsi in sicurezza tali da sostenere questa nuova funzione senza una
preventiva ed adeguata sperimentazione, meglio sarebbe stato rafforzare il ruolo degli ospedali minori
(ovviamente mi rendo conto non tutti ma quelli considerati maggiormente strategici in termini di
appropriatezza…certamente si….anziché diminuirne il numero dei posti letto sul presupposto della piena
operatività, sin da subito, del territorio per affrontare le cronicità. La previsione di questi presidi di prima
assistenza, se non opportunamente calibrata rispetto alle esigenze dei territori, (con l’applicazione di un
principio di gradualità di attuazione) potrebbe mettere in difficoltà la figura dell'infermiere di comunità per i piccoli
centri che tanto successo ha avuto nella diminuzione dei tassi di ospedalizzazione ( in particolare della vecchia
ASS 5 che ad oggi presenta il migliore indicatore a livello regionale….) e comporterà, in caso di mal
funzionamento, necessariamente l'aumento dei codici bianchi di accesso alle strutture di Pronto Soccorso,
andando esattamente nella direzione opposta rispetto a quella auspicata dal processo di riforma avviato....e
cioè “meno ospedale e più territorio”.....
TERZO: definire il ruolo degli ospedali di rete: in sostanza quali debbano considerarsi strategici e quali no in
un’ottica regionale, valutazione che va fatta partendo dall’esame dei dati oggettivi a disposizione, e cioè
considerare i risultati e le performance sino ad ora ottenuti nella gestione non solo della risorsa ospedaliera (i
tassi di ospedalizzazione, i criteri di appropriatezza dei ricoveri, i tassi di degenza media, gli accessi alle
strutture delle aree di emergenza) ma anche dei risultati ottenuti nel territorio di appartenenza delle singole ex
aziende territoriali con le dotazioni organiche disponibili, ricordando che a riguardo molte sperequazioni di base
nel tempo ci sono state e purtroppo continuano ad esserci …(basa vedere il livello di differenza del personale
infermieristico tra Latisana e Palmanova).
Detto questo, in termini generali, la nostra preoccupazione è quella di mantenere desta l’attenzione sulla
centralità dell’ospedale di Latisana, quale struttura di riferimento per le emergenze della Bassa Friulana viste le
peculiarità insite del nostro territorio: periferico rispetto ai grandi HUB centrali (Ospedale di Udine) ma con
importanti scambi di flussi di utenza, in termini di attrazione, con la confinante Regione Veneto e con una forte
“vocazione turistica” vista la vicinanza con le più importanti spiagge dell’Alto Adriatico (Lignano Sabbiadoro e
Bibione) e con un pronto soccorso con più di 31.000 accessi per anno che collocano la ns. Area di Emergenza
al quarto posto a livello regionale dopo i grandi HUB.
In altri termini le peculiarità del territorio della Bassa Friulana così come quelle dell'area montana devono
tradursi in “adeguate” strutture ospedaliere di supporto....punto nascita compreso....(non ci basta sapere che le
emergenze a Latisana sono mantenute Assessore...ma va mantenuto anche il reparto materno infantile senza
soffermarsi, per la decisione finale, sul mero dato dei parti per anno, ma considerando anche le peculiarità dei
territori...)…Non sprechiamo un’occasione importante per la ns. Regione….l’ospedale di Latisana potrebbe
diventare l’ospedale di riferimento per lo sviluppo turistico della ns. Regione…così come ha fatto ad es. in modo
intelligente la Regione Veneto con Jesolo….
Le Tue parole le ho ben fisse in mente Assessore: “in tema di chiusura di uno dei due punti nascita presenti tra
gli ospedali di Latisana e Palmanova si terrà in debito conto l’analisi di dati oggettivi e le decisioni finali saranno
prese sulla base di specifiche misurazioni dei flussi”….ebbene oltre a quelli già abbondantemente noti aggiungo
anche altre considerazioni….forse meno conosciute…ma determinanti per una corretta lettura dei numeri: se si
vuol parlare di sicurezza in ambito materno-infantile i dati sugli esiti neonatali dell’ASS 5, in possesso della
Regione, non dimostrano affatto che un punto nascita che assicura 400-500 parti sia da considerarsi più a
rischio rispetto a quello che ne totalizza 700-800. La sicurezza neonatale citata sulle Linee guida nazionali fa
riferimento ad una numerosità di parti che non deve essere inferiore ai 1000-1.500 parti/anno, questo vuol dire
che se applicassimo tale criterio… a restare aperti dovrebbero essere solamente i grandi HUB..
Altro aspetto interessante, i maggiori parti effettuati da Palmanova rispetto a Latisana riguardano donne
prevalentemente residenti nelle ex ASS4 e ASS 2 (circa 200 parti provenienti dalle aree di Udine, Cividale,
Manzano e circa 100 dall’area isontina, questi ultimi però in calo perché diretti verso Monfalcone a seguito della
chiusura del Punto Nascita di Gorizia….). Quindi l’attività sanitaria relativa ai parti svolta da Palmanova nei
confronti del proprio bacino d’utenza è solo del 45%; mentre per Latisana il dato sale al 60%, il resto fa
riferimento all’attrazione dalla confinate Regione Veneto (con i conseguenti vantaggi economici per la regione).
Questo cosa vuol dire:
La chiusura dell’area materno-infantile di Palmanova non taglierebbe servizi ai propri residenti che
comunque avrebbero solo l’imbarazzo della scelta di dove andare rispetto agli altri ospedali vicini (cioè
Udine, Monfalcone o Latisana).
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Viceversa, la chiusura dell’area materno-infantile di Latisana costringerebbe, la maggior parte dell’utenza ad
andare in Veneto (con conseguenti danni economici per la Regione) o in ospedali molto più distanti
(Palmanova, Udine, Pordenone, S. Vito).
Vorrei, infine, citare il dato afferente il reparto di Pediatria di Latisana con un numero di ingressi di ca. il 35% più
alto rispetto a Palmanova (325 ingressi vs/ 238)….se i numeri e le casistiche trattate dal personale medico
fanno la differenza occorre considerare anche questo dato….
Ricordiamo come l'ospedale di Latisana nel corso degli ultimi anni ha subito importanti ristrutturazioni edilizie e
notevoli migliorie tecnologiche (investimenti per ca. 20 mln di €): nuovo blocco operatorio con zona parto
(accreditato per 1000 parti/anno e sala operatoria per le urgenze ostetriche integrata), piastra ambulatoriale
multifunzionale, endoscopia, dialisi e area degenza materno infantile recentemente inaugurata. Mi domando,
allora, tutto questo potrà venire riconvertito senza dispendio di ulteriori risorse finanziarie? In sintesi possiamo
dire come l'ospedale di Latisana presenta tutte le caratteristiche per renderlo assolutamente adatto ad essere
l'ospedale di riferimento per acuti della Bassa Friulana (nonostante già giri la voce speculativa che non possa
esserlo).
I 300 parti di differenza che attualmente ci sono tra Latisana e Palmanova non possono certamente giustificare
scelte differenti...se le decisioni verranno prese sulla base di valutazioni oggettive come tu Assessore ci hai
detto...allora ti chiedo che ci sia una coerenza tra le parole e i fatti!! ….non possiamo permettere che un'intera
area geografica della nostra Regione quale è la Bassa Friulana occidentale sia completamente spogliata di un
percorso nascite (il ns. territorio come ci hanno detto gli addetti ai lavori, non ha ancora la cultura per andare
verso i grandi centri…ci deve essere piuttosto una gradualità d’azione…come su tante altre riforme che questa
Regione sta attuando…) mentre altre zone saranno addirittura ridondanti con tre punti nascita a distanza di
pochi chilometri gli uni dagli altri....(Palmanova, Udine e Monfalcone).
L'occasione di questo Consiglio Comunale è importante anche per fare il punto con l'Assessore anche sul
versante dell'integrazione socio sanitaria che vede oggi le Case di Risposo sempre più integrate con le stesse
aziende sanitarie. A riguardo è necessario arrivare quanto prima ad un riequilibrio dei posti letto per anziani
NON autosufficienti del nostro Distretto, considerando sia la lunga lista d’attesa esistente per l’ingresso nell’ASP
Umberto I (ca. 50 persone), nonché i dati provenienti dal ns. Profilo di Comunità (recentemente approvato in
Ambito dai Sindaci) in cui emerge chiaro il dato del progressivo invecchiamento della popolazione con una
fascia di età di ultra settantacinquenni che rappresenta il 35% della popolazione….. richiesta già avanzata alla
Regione e che l’Assessore ben conosce…..per ulteriori 24 posti letto da affiancare agli esistenti 56 per
raggiungere il numero ottimale di 80 posti letto necessari a garantire le nuove progettualità della casa di riposo,
connesse con il progetto “citta della salute” afferente la realizzazione di un “polo socio-assistenziale e sanitario
integrato” capace di sviluppare un servizio completo a favore della popolazione anziana non autosufficiente (a
riguardo abbiamo beneficiato di un finanziamento regionale di 3 mln di € a cui si affianca un finanziamento
comunale di 5 mln di € derivante dall’alienazione del Lascito Toniatti)
Il progetto approvato in seno al Consiglio Comunale e recentemente siglato dai soggetti interessati (Comune,
ASP e ASS) prevede anche l’utilizzo dell’attuale struttura ad utenza diversificata per anziani non autosufficienti
sita in Latisana (cioè l’attuale ASP) quale sede per la collocazione degli uffici amministrativi e sociali dell’Ambito
Socio-Assistenziale, di parte degli uffici, ma soprattutto dei servizi presenti presso il Distretto dell’A.S.S. n. 2 e
degli uffici amministrativi della stessa A.S.P. “Umberto I”. Su quest’ultimo punto Assessore, rifacendomi alla
coerenza della legge di riforma del SSR, più territorio e meno ospedale, ti chiedo di darci dei tempi certi per
assicurare il finanziamento del III lotto di intervento, già quantificato in ca 1.600.000 € a carico della
programmazione regionale…..
Sono convinto che il progetto “Città della Salute”, proprio per i suoi contenuti altamente innovativi troverà
l’attenzione della Regione e porterà con se innegabilmente un aumento dell’offerta dei servizi in capo alla locale
Casa di Riposo, senza dimenticare, da ultimo, i nuovi posti di lavoro derivanti dalla nuova struttura…..insomma
una svolta per l’economia del nostro territorio che l’attuazione di tale progetto porterà con se….
Concludendo Assessore voglio vorrei farti un accorato appello….. a ciò che la tua decisione, in tema di Punto
Nascita, non sia sfavorevole non solo per Latisana…ma anche per tutti i territori a noi contermini…(come vedi
oggi rappresentati da tanti colleghi Sindaci)…in caso contrario…. permettimi di dire che trovo estremamente
iniquo, per non dire strumentale….(alla luce proprio dei principi sui quali la nuova riforma sanitaria si basa)….
utilizzare un indicatore così labile, come quello della differenza del numero dei parti tra Latisana e Palmanova,
per decidere le sorti di un ospedale e di conseguenza l’offerta sanitaria dell’intera popolazione di riferimento.”
Assessore Regionale Maria Sandra TELESCA: La sanità nella nostra Regione è di qualità, ci sono sacche di
inefficienze. L’ultima riforma risale a 20 anni fa, riforma in parte incompiuta. Per alcuni ospedali era prevista la
chiusura. Bisogna prendere atto che la salute dei cittadini sta cambiando. Ci sono ospedali di rete di cui fa parte
Latisana e ci sono strutture che diventano i presidi del cambiamento, un anello di congiunzione. Questa riforma
sanitaria guarda correttamente a bisogni diversi da quelli tradizionali. Senza cambiare non forniremmo risposte
ai nuovi bisogni, sarebbe stato più facile decidere di non cambiare nulla. Speriamo che si possano vedere i frutti
e che ci siano le risposte alle nuove necessità. La riforma si basa più sui contenuti che sui contenitori la nostra
visione è ad una sanità unica regionale, perseguendo un principio di equità tra tutti i cittadini.
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Ogni giorno verifichiamo quante differenze ci sono sul territorio, con servizi e risposte diverse da azienda ad
azienda. Le due aziende Bassa Friulana e Isontino sono molto diverse e stanno emergendo le differenze per le
nuove modalità organizzative messe in atto, ad esempio il territorio è sempre stato finanziato meno e ha dei
criteri di efficienza tra i migliori della Regione. L’introduzione di nuovi metodi gestionali, tipo i costi standard ci
permetterà di premiare chi lavora meglio. E’ quindi il contrario dei tagli lineari. Lavoreremo perché chi lavora
meglio sia da esempio per gli altri. Non si riducono i servizi, vengono riorganizzati. L’ospedale è trainante, i
professionisti hanno visibilità sul territorio ma quattro strutture saranno anello di congiunzione e gli altri ospedali
faranno presidio ospedaliero. Tutti gli ospedali hanno la funzione di emergenza, a differenza di quei presidi che
hanno 12 ore di primo intervento. Mai si è pensato di chiudere il pronto soccorso di Latisana. Se non c’è dietro
un ospedale non si può tener aperto un pronto soccorso. Quindi vogliamo tener aperto il pronto soccorso e
l’ospedale perché abbiamo ben presente il territorio e le peculiarità turistiche del territorio. Bisogna potenziare il
sistema dell’emergenza. Non ho mai detto quale punto nascita si chiude, ho detto che tra Palmanova e Latisana
bisogna farne uno solo. Io non ho deciso perché ci sono dati tecnici che dicevano che Gorizia e Latisana
avendo meno di 500 parti andavano chiusi. Quello di Gorizia è stato chiuso. Su Latisana voglio essere sicura
facendo tutta una serie di valutazioni per una decisione precisa. Qui ci sono 24 parti al mese. Tenere in piedi
un’equipe per cosi pochi numeri è un costo, c’è il problema oggettivo della pediatria perché non si trovano
pediatri e stiamo facendo convenzioni con il Burlo e fuori Regione. Mi impegno a prendere la decisione dopo
che avrò valutato tutto assieme al gruppo tecnico e al nuovo primario che prenderà servizio. Ci sono movimenti
ministeriali per punti nascita con meno di 500 nascite. E’ prevista la revisione dell’assistenza primaria e cioè dei
medici di famiglia che devono rivedere il loro modo di lavorare. Socio-sanitario: si approverà il regolamento sulla
riclassificazione delle case di riposo e ci sarà la delibera sui fabbisogni che pure fa parte della riforma sanitaria.
Il progetto della “Città della salute” sta proprio all’interno della filosofia della riforma sanitaria. I cittadini quindi
fruiranno all’interno di un’area di tutte le migliori risposte in tema di sanità territoriale che è la risposta più giusta
a determinati bisogni.
Consigliere Roberto CICUTO: Dà lettura della relazione che di seguito si riporta.
“Nel prendere la parola quale Capogruppo di “Un’Altra Latisana” ed essendo anche a ciò delegato dalla lista
civica “Il Paese”, mi è d’obbligo dar lettura di una relazione scritta.
Un saluto alla dottoressa Telesca, che ringrazio per la sua presenza qui in Latisana, presenza ancor più gradita
quella dell’Assessore Regionale, se teniamo presente che entro il 30 giugno prossimo, la Regione Friuli
Venezia Giulia si è impegnata a prendere tutte quelle decisioni (che tanto interessano anche Latisana) che il
Sistema Sanitario Regionale dovrà prendere: personalmente credo che anche questa volta, come tradizione
insegna, niente sarà così definitivo come il provvisorio… ma tant’è…
Questo Consiglio comunale, nella sua interezza e senza distinzione alcuna di maggioranza-minoranza, in
questo consesso prima e nella riunione tenutasi poi davanti all’intera cittadinanza al Teatro Odeon, ha condiviso
e predisposto un ordine del giorno sulla “Salvaguardia dell’Ospedale di Rete di Latisana” molto ben articolato e
motivato, avendo come fini principali il mantenimento del “Punto nascita” e del “Dipartimento di Pediatria”, con
richiami a situazioni inenarrabili come, per esempio, il reparto di ginecologia ed ostetricia lasciato volutamente
per lungo tempo con minori risorse economiche e professionali, tanto che l’intero Ospedale di Latisana ha di
fatto sofferto di una cronica sotto-dotazione di risorse umane, e non solamente rispetto al altri nosocomi, pur
continuando a fornire importanti risultati qualitativi, a costi assolutamente concorrenziali.
La collocazione geografica e le due grandi spiagge di Lignano Sabbiadoro e Bibione, dovrebbero da sole
pesare sul mantenimento dell’erogazione di tutti quei servizi sanitari che rappresentano nei turisti un punto
decisivo sulla scelta del luogo in cui trascorrono un periodo di vacanza con la propria famiglia.
Distanze da Udine, problemi di trasporto, progresso economico del nostro territorio poco, troppo poco
considerato, interessi legittimi che potrebbero derivare dalla vicinanza col Veneto ma, soprattutto, necessità di
godere/ottenere ugual diritto alla SALUTE (sancito dalla Costituzione) rispetto a nostri corregionali magari
“piazzati” meglio territorialmente e, magari, non solo territorialmente.
Ho anche copia dell’ordine del giorno del Consiglio comunale della Città di Portogruaro riguardante le scelte per
l’Ospedale ed i Servizi Socio Sanitari del Veneto Orientale approvato nel giugno 2014, nove mesi fa, in cui si
auspica che “vengano definitivamente superate alcune ipotizzate scelte organizzative dell’ULSS n. 10 ed in
particolare la limitazione trasferimento e ridimensionamento dei servizi pubblici ospedalieri di Pediatria e Punto
nascite”.
Ora, per quanto ci è dato sapere, le scelte nel vicino Veneto sono già state fatte, la Politica partitica attende il
mese di maggio per incoronare di nuovo a Governatore il leghista Zaia per, poi, a breve, provvedere con i tagli
già programmati.
D’altra parte, si assiste ad un fuggi/fuggi di professionisti dall’Ospedale di Portogruaro, anche con destinazione
il vicino Friuli.
Per concludere, noi Amministratori abbiamo l’obbligo civile e morale di lavorare per far progredire la realtà in cui
viviamo: la tutela alla salute è il primo bene necessario e garantito da uno stato civile.
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Perché, vede Signora Assessore, noi non siamo, per solo principio che non esiste, contrari ad una Riforma
Sanitaria e siamo, perfino, convinti che modificare l’attuale piano sanitario regionale sia doveroso e finanche
urgente, che una riqualificazione delle strutture si renda necessaria per ottimizzare costi ed evitare inutili
sperperi, ma siamo contro le scelte fatte senza conoscenza doverosa del territorio e perfino senza quel minimo
di buonsenso che fa dire a troppi cittadini che “a pensar male magari si può far anche peccato, ma spesso –
troppo spesso – si indovina!”
Siamo, da parte nostra, ben convinti che l’intero Consiglio Comunale di Latisana condivide e continuerà a
condividere questo preciso impegno che ci siamo assunti e che nel merito manterrà una linea unica, omogenea
e coesa, peraltro condivisa dall’intera cittadinanza e dall’intero territorio.
E non vorrei che le decisioni per il nostro territorio fossero prese magari da qualche Direttore di Pordenone o
Gorizia!
La ringrazio dell’attenzione.”
Su invito del Sindaco intervengono l’Assessore Provinciale Carlo Teghil e il Sindaco di Lignano Sabbiadoro
Luca Fanotto, presenti tra il pubblico.
Assessore Provinciale Carlo TEGHIL: Se si allontana da Latisana il punto nascita si allontana il potenziale di
gente e turisti, con un depauperamento del territorio. Le riforme si fanno per migliorare la vita e i servizi ai
cittadini, non si fanno solo sui numeri, non può essere penalizzato un territorio ulteriormente che è
caratterizzato da un’importante industria del turismo, con circa 10 milioni di turisti all’anno compreso Bibione.
Tutta la promozione turistica fatta si basa sulla sicurezza, sia fisica che sanitaria, compresi i bambini che
saranno i turisti del futuro. E’ impensabile spostare il punto nascita da Latisana.
Sindaco di Lignano Luca FANOTTO: I concetti sono gia stati espressi, ribadisce la necessita di tener conto
non solo dei numeri ma anche di tutta la rilevanza turistica dell’area con i 10 milioni di turisti.
Assessore Angelo VALVASON: La fuga di parti è dovuta al venir meno del primariato. Auspica che nella
decisione prevalga il buon senso e il servizio al cittadino.
Consigliere Claudio SERAFINI: Legge il documento che di seguito si riporta.
“Io, Claudio Serafini, capogruppo della lista civica Latisana Rinasce, assieme ai Consiglieri Giacomo Sclosa
della lista Un’altra Latisana, Diego Cicuttin e Luigi Lauricella della lista Verso il Partito della Nazione, la
ringraziamo per la sua presenza qui in Consiglio Comunale per parlare della riforma sanitaria.
Una riforma sicuramente indispensabile e necessaria, per adeguare il sistema sanitario alle mutate esigenze
della popolazione, con sempre più anziani che richiedono un’offerta che tenga conto della cronicità più che delle
acuzie, e per razionalizzare la spesa sanitaria che incide per oltre il 50% sul bilancio regionale.
Si sa che quando ci sono dei cambiamenti, c’è sempre chi è favorevole e chi è contrario, ed è abbastanza
normale che ogni territorio cerchi di salvaguardare la propria struttura.
Anche i cittadini Latisanesi intendono difendere il proprio ospedale, e l’hanno fatto sulla base di motivazioni
oggettive, come la collocazione territoriale, la vicinanza con le spiagge di Lignano e Bibione, la distanza con le
altre strutture. La Regione in buona parte ha tenuto conto di queste realtà garantendo all’ospedale di Latisana il
ruolo di ospedale di rete con il mantenimento degli attuali reparti.
Ha però rinviato di sei mesi la decisione riguardo l’eventuale chiusura del punto nascita per decidere sulla base
dei dati semestrali.
Oggi come oggi sappiamo che il numero di parti effettuati nella nostra struttura non sarebbe sufficiente ad
evitare la chiusura, ma è anche vero che, solo alcuni anni fa, le nascite a Latisana erano circa ottocento
all’anno, diminuite da quando il primariato è stato trasferito presso l’ospedale di Palmanova. Sappiamo anche
che la struttura di Latisana è adeguata a garantire la massima sicurezza alle partorienti, visto che da poco più di
un anno sono state inaugurate delle sale operatorie all’avanguardia in fatto di sicurezza.
Oltretutto il numero di parti potrebbe notevolmente aumentare con l’eventuale chiusura dell’ospedale di
Portogruaro, decisione questa, che verrà presa a breve dopo le prossime elezioni di fine maggio in Veneto.
Alla luce di questo, sarebbe opportuno e prudente, posticipare di ulteriori 12 mesi la decisione sulla chiusura del
punto nascita, e di conseguenza dell’essenziale reparto di pediatria, per consentire a fronte di quanto già
esposto in precedenza, di verificare l’eventuale incremento delle nascite nella nostra struttura.”
Consigliere Micaela SETTE: Il Consiglio comunale è la sede deputata a fare queste discussioni. L’oggi è la
conseguenza della storia che va conosciuta. Il nostro è un territorio che da sempre lotta per tutto: per
l’ospedale, per il Tagliamento, per i dragaggi. Sono argomenti su cui i cittadini non hanno avuto riscontro. Era l’8
luglio 1996, l’Odeon era strapieno di gente perché il 22 giugno c’era stato un episodio per cui abbiamo dovuto
evacuare la città. Forte di questa tensione ci siamo mobilitati e siamo stati rassicurati dagli assessori regionali
senza avere ad oggi alcuna risposta.
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Per l’ospedale nel 1994 un comitato ha fatto la raccolta per comperare la Tac che non c’era come non
arrivavano altre attrezzature e il personale. Per difendere il nostro territorio abbiamo fatto azioni nei confronti di
tutte le amministrazioni regionali. E’ stato garantito che l’ospedale resta com’è. Bisogna parlare anche del
numero di ricoverati in pediatria, non solo del numero di parti. Bisogna ragionare anche sui flussi futuri, non
quelli storici. I numeri di pediatria devono essere forniti, invece non vengono mai detti. La pediatria deve esserci
e non può essere sostituita con una guardia pediatrica.
Assessore Maddalena SPAGNOLO: Stanno arrivando molte riforme, tra cui le UTI che saranno 17 a fronte di
4 province da abrogare. Si è sventata l’annessione al Tribunale di Gorizia, con le giuste opposizioni siamo
rimasti annessi al circondario di Udine. Sono evidenti le ragioni per cui va mantenuto l’ospedale di Latisana. Le
riforme sono necessarie, così come quelle gestionali che tutti riconosciamo come utili. E’ certo coraggioso
cambiare ed è positivo, però la politica ha la funzione di determinare le situazioni. Vanno analizzati i flussi ma
vanno anche determinati ed è questo che viene chiesto per il punto nascita.
Consigliere Luca ABRIOLA: Legge la relazione che di seguito si riporta.
“Buonasera Assessore,
e a tutti i presenti in sala.
Questa sera parliamo di riforma sanitaria perché, come detto dall’assessore, c’è un sistema sanitario che dopo
20 anni deve essere riorganizzato.
C'è bisogno di una riforma sanitaria vera, che costruisca una forte integrazione tra ospedale territorio, definendo
e ottimizzando i percorsi diagnostico–terapeutici, rafforzando la rete socio sanitaria, tenendo in considerazione i
mutamenti demografici e lo stato dei bisogni delle popolazione nei diversi territori regionali.
Da cittadino comune rilevo come anzianità e calo della natalità siano elementi semplici, percepibili da tutti, che
devono essere tenuti in considerazione quando si vuole cambiare l’assetto assistenziale che fino ad oggi
conosciamo in un certo modo e che invece deve essere rivisto favorendo l’assistenza territoriale e delegando
alla struttura ospedaliera esclusivamente l’evento acuto.
L’obiettivo della riforma, che tutti speriamo sia centrato, è che tutti siano curati e meglio. Quando ci sono dei
cambiamenti c'è sempre chi è favorevole e chi è contrario.
Io penso che questa riforma debba essere sostenuta perché è una riforma che mette al centro il cittadino e i
suoi bisogni. E' una riforma che punta alla qualità e alla sicurezza delle prestazioni. Dobbiamo sostenerla con
forza.
Questa sera vorrei incentrare il mio intervento su tre aspetti che reputo importanti e che sono: metodo,
ospedale – come richiamato dal sindaco-, e punto nascita – sul quale è bene non ci siano fraintendimenti.
Sul Metodo:
Voglio evidenziare una cosa. Ringrazio per la presenza in Consiglio Comunale dell'assessore Telesca.
L’assessore Telesca si presenta in un breve lasso di tempo per la seconda volta a Latisana e per la terza volta
nel latisanese. E' un aspetto che deve essere tenuto in considerazione. E' un gesto di grande attenzione per il
nostro territorio, che è informato e ascoltato.
A riprova di un tanto. Se ricordate, qualche tempo fa si ipotizzava la soppressione dei doppioni tra la struttura di
Palmanova e di Latisana ipotizzando le acuzie da una parte e l'elettivo dall'altra. Abbiamo evidenziato
responsabilmente all'assessore, negli incontri fatti, i numeri del pronto soccorso di Latisana nonché la necessità
che le urgenza rimanessero nel nostro nosocomio. Oggi chiedo all'assessore di confermare che quelle richieste
hanno avuto un seguito e che quindi il Pronto soccorso e le urgenze rimangono nel nostro ospedale.
Per quanto riguarda l’effetto annuncio, più volte citato, io sono consigliere comunale da qualche mese però
voglio ricordare che già dal 2011 si parla di chiusura del punto nascita di Latisana e non c’era un governo
regionale di centrosinistra. Solo per ricordare l’effetto annuncio da quando parte.
Sull’ospedale. La sicurezza dell’ospedale dipende dalla struttura e dal personale. Obiettivo della riforma è
proporre modelli organizzativi per massimizzare l'efficienza operativa e ridurre gli sprechi. La struttura di
Latisana è virtuosa tanto dal punto di vista economico che gestionale.
La nostra struttura ospedaliera garantisce qualità ed efficienza nonostante lamenti da tempo una sotto
dotazione di risorse umane ed economiche rispetto alle altre strutture (non solo Palmarino ma anche le strutture
dell’Isontino).
Un esempio: il blocco operatorio nella nostra struttura è unico, posto tutto al medesimo piano. Il personale ha
esperienza su tutte le urgenze chirurgiche. E’ un ottimo esempio di qualità, efficienza e ottimizzazione delle
risorse umane, a mio modo di vedere.
A tal proposito porto a conoscenza l'assessore di un timore che serpeggia nel nostro ospedale. Le risorse
umane, già al limite per le gestioni precedenti, sono tali da temere, in assenza di sostituzioni per assenze
prolungate (maternità, pensionamento...) un potenziale rischio di impoverimento dei servizi.
Considerati gli obiettivi della riforma e ottimi indici di performance della nostra struttura, auspico che con la
nuova azienda n.2 vi sia un bilanciamento nelle risorse al fine di conseguire un ancor maggiore efficientamento
dei servizi.
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Infine sul punto nascita:
La posizione storica del Consiglio comunale è a difesa del punto nascita di Latisana. Strategicità territoriale del
punto nascita di Latisana non solo nella bassa ma nello scacchiere regionale. Abbiamo evidenziato, più volte,
che Latisana è a ridosso di strutture turistiche regionali di rilievo nazionale come Lignano e la vicina Bibione.
Inoltre, abbiamo evidenziato come i flussi siano molto importanti. La nostra collocazione geografica fa sì che nel
prossimo futuro potremmo essere ulteriormente attrattivi nei confronti del vicino Veneto ma anche delle aree
territoriali limitrofe.
Aggiungo poi che il concorso per la direzione del reparto di ostetricia-ginecologia è stato vinto dall’attuale
facente funzioni dell’ospedale di Portogruaro ed è un ulteriore elemento che potrebbe consentire una crescita
del punto nascita di Latisana.
Quindi, considerati tutti questi aspetti, inviterei l’assessore Telesca a prolungare il periodo di osservazione al
fine di capire che Latisana è strategica quanto Tolmezzo e che ha delle specificità che ci portano a ritenere che
il punto nascita di Latisana è essenziale per tutto il territorio.
Grazie.”
Consigliere Lauretta IURETIG: Chiudere il punto nascita è decisione irrazionale e sbagliata. Se è la super
sicurezza che si vuole bisogna chiudere tutti i punti di nascita periferici. Se si vuole mantenere una rete che
senso ha chiudere Latisana lasciando sguarnita la periferia?
Consigliere Elena MARTINIS: Prima di un accorpamento, sarebbe stato meglio analizzare le due aziende che
si sono fuse e verificare le criticità perché ciò ha penalizzato i nostri cittadini.
Assessore Regionale Maria Sandra TELESCA: Abbiamo lavorato un anno per mettere in piedi strumenti di
analisi gestionali, e oggi possiamo misurare e intervenire. La sanità non era governata né misurata, oggi ci sono
tali strumenti e sulla base di ciò faremo le scelte. Voglio approfondire per essere sicura delle scelte che farò. I
numeri della pediatria ci dicono che le casistiche sono molto frammentate e non c’è la garanzia di
professionalità. Il lavoro serve per cercare di migliorare i servizi sulla base di ciò che la scienza ci dice non solo
per razionalizzare i costi. Ritiene importante e strategica l’urgenza. Sta arrivando la risonanza magnetica.
Salvatore Piero Maria BENIGNO: Questo Consiglio comunale sulle grandi tematiche è sempre unito. Sono
state fornite notizie importanti per le decisioni così come abbiamo appreso anche dati importanti ossia che non
ci saranno tagli lineari e che la decisione è ancora da prendere.
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Letto, confermato e sottoscritto,
Il PRESIDENTE
F.to dott. Salvatore Piero Maria BENIGNO
Il SEGRETARIO GENERALE
F.to dott.ssa Francesca FINCO
ATTESTAZIONE DI PUBBLICAZIONE
Si attesta che la presente deliberazione è stata pubblicata all’Albo pretorio informatico, ai sensi
della L.69/2009, il 17/04/2015 ove vi rimarrà per 15 giorni consecutivi fino il 02/05/2015 compreso.
Lì 17/04/2015
IL RESPONSABILE DELLA PUBBLICAZIONE
F.to Clara MAURO
ATTESTATO DI ESECUTIVITA’
Ai sensi dell’art. 1 della Legge Regionale 11/12/2003, n. 21, si attesta che la presente deliberazione è
esecutiva:
dalla data di adozione (L.R. 21/2003, art. 1, comma 19)
al termine della pubblicazione (L.R. 21/2003, art. 1, comma 15)
L’IMPIEGATO RESPONSABILE
F.to Clara MAURO
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