Il testo descrittivo e la descrizione di paesaggi

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Il testo descrittivo e la descrizione di paesaggi
Scuola Primaria Statale “Don Milani”
Classe V
(Anno Scolastico 2014/2015)
"Percorsi"
LINGUISTICO – ESPRESSIVI
e di
RIFLESSIONE LINGUISTICA
Percorso n.3
IL TESTO DESCRITTIVO
e
LA DESCRIZIONE DI PAESAGGI
Eccoci tornati sul quaderno del TESTO...
Bene!
Chi tra noi pensa di conoscere “aspetti” e “caratteristiche” del
“TESTO DESCRITTIVO”?
IL TESTO DESCRITTIVO (cosa sappiamo?)
Cos'è?
Com'è?
A cosa serve?
Confrontiamo queste nostre conoscenze con le informazioni presenti
nel libro (pag. 111-112).
Ricordiamo innanzitutto...
-Cosa vuol dire “descrivere”?
“Descrivere” vuol dire “spiegare bene come è fatto” ciò di cui si vuol
parlare.
(E' un po' come “fotografare con le parole” qualcosa in tutti i
particolari.)
FIORE
ROSA
GIALLA
PROFUMATA
E poi...
-Cosa è possibile descrivere?
E' possibile descrivere:
PAESAGGI
(Pianura carpigiana)
OGGETTI
(Stemma)
EDIFICI
AMBIENTI
(Palazzo dei Pio)
(Teatro comunale)
PERSONE
(Calciatori)
ANIMALI
(Cane, ospite del canile)
IL TEMPO
(Pioggia in città)
...ma anche:
emozioni...
sentimenti ...
pensieri...
sensazioni...
-Come si fa una descrizione?
Per “descrivere” occorre:
1)seguire un ordine:
-“logico” (dal generale al particolare o viceversa) – “tecnica dello
zoom”,
-“temporale” (con riferimento alle fasi e ai cambiamenti nel tempo),
-“spaziale” (dall'alto al basso, dall'interno all'esterno, da sinistra a
destra, dal primo piano allo sfondo e viceversa) - “tecnica della
carrellata”,...
(modalità utili per fornire in modo chiaro e completo informazioni su
ciò che si sta descrivendo);
2)usare sempre termini vari e ricchi, relativi ai “DATI SENSORIALI”
visivi, uditivi, tattili, olfattivi e gustativi, al fine di fornire una
spiegazione chiara e precisa di ciò di cui si parla;
GUSTO
OLFATTO
VISTA
TATTO
UDITO
3)inserire “FIGURE RETORICHE”, quali similitudini, metafore,
personificazioni,..., fondamentali per far emergere caratteristiche
dell'elemento
descritto
da
un
punto
di
vista
personale
(“DESCRIZIONE SOGGETTIVA”).
Una descrizione, infatti, si definisce tale quando chi descrive esprime i
sentimenti, le emozioni, i pensieri e le sensazioni che prova.
Perché si descrive?
Si descrive:
-a “scopo informativo”, per fornire tutte le informazioni utili su un
soggetto, in maniera completa e reale (è il caso delle “descrizioni
tecniche” e “scientifiche” presenti nelle enciclopedie, nei manuali,
nelle guide, nei dizionari, …) ;
-a “scopo persuasivo”, per fornire indicazioni sul soggetto descritto,
selezionando solo alcuni aspetti, al fine di influenzare positivamente o
negativamente il “destinatario” (appartengono a questa categoria i
“messaggi pubblicitari”);
-a “scopo espressivo”, per fornire un'interpretazione personale di un
soggetto, comunicando sentimenti, emozioni e stati d'animo (questi
testi spesso si trovano inseriti in altri: narrativi, espositivi,
argomentativi e per questo definiti “descrizioni letterarie”).
-I tempi verbali usati di norma sono il presente, soprattutto nelle
descrizioni scientifiche per sottolineare la loro validità oggettiva e
universale e l’imperfetto che prevale nelle descrizioni letterarie.
Li dobbiamo allora ricordare tutti bene questi tempi!!!
Per potenziare le nostre conoscenze, torniamo subito su
LINGUISTICA...
Anche qui, tutti ancora al lavoro!
1)Conosciamo meglio le caratteristiche di questa “tipologia testuale”
analizzando insieme proprio una descrizione...
Siamo in Autunno...
“Assaporiamo” le “caratteristiche” della stagione attraverso la
seguente lettura e cerchiamo di cogliere gli aspetti descrittivi
presenti.
Aria di ottobre
Arriva l’autunno. Lo si avverte già nelle strade della città al mattino,
lo si respira, lo si sente sugli occhi, nei capelli, nel petto. L’aria ha un
sapore umido e fresco.
Le case della gente che torna dalla villeggiatura si riaprono sulle
terrazze ancora impolverate dalla trascorsa estate cittadina. Il fiume
passa giallo e colmo di acqua fresca. I negozi, all’ora del tramonto,
splendono di lampade vivide.
Le lampade del principio dell’autunno mandano una luce netta,
elettrizzante, che sembra spronare dolcemente la vita rendendola
intensa e piacevole.
L’autunno si sente in tutte le cose, trasuda dall’asfalto cittadino, dai
cornicioni dei vecchi palazzi, dalle sedie dei caffè ancora allineate sui
marciapiedi, perfino dalla carta morbida dei giornali appena usciti
freschi freschi, nelle edicole.
Le case sono tutte aperte al mattino a quest’aria leggera e dolce che
sorvola piazze e giardini ed entra liberamente dalle finestre
spalancate.
L’autunno è fresco e un poco stanco e mette dei contorni netti a tutte
le cose. Gli interni dei caffè si riempiono di un odore di pasticceria
fitto e gustoso, e di fumo di sigaro; la gente vi si muove dentro con
alacrità.
L’odore di certe giornate di ottobre sa di terra smossa, di fresche
ghirlande, di giorno dei morti, di dolci inzuccherati e pesanti avvolti
nel cellofan luccicante.
L’autunno marcisce deliziosamente in questi odori.
Ercole Patti, Quartieri alti, Mondadori
L’informazione
Nato a Catania il 16 febbraio 1903 e morto a Roma il 15
novembre 1976, Ercole Patti appartiene alla larga schiera
degli scrittori siciliani che hanno dato un contributo di alta
qualità alla letteratura del nostro Paese.
Ottimo giornalista, si dedicò poi alla narrativa, scrivendo
molti romanzi,tra i quali: “Quartieri Alti” del 1940;
“Giovannino” del 1954; “ Un amore a Roma” del 1956; “Le
donne e altri racconti” del 1959; “Cronache romane” del
1962”; “La cugina” del 1965; “Un bellissimo novembre” del
1967; “Graziella” del 1970; “Diario siciliano” del 1971,
vincitore del superpremio Campiello; “Gli ospiti di quel
castello” del 1974.
Fu anche autore teatrale e sceneggiatore cinematografico.
I considerazione.
-Nella descrizione , l'autore ha “personificato” l'Autunno,
attribuendogli alcune caratteristiche, azioni e sensazioni tipiche delle
persone.
Rileggiamo attentamente il brano ed evidenziamole.
Osservazione.
-Ercole Patti ha così realizzato una descrizione “soggettiva” (“SCOPO
ESPRESSIVO”).
II considerazione.
-Nel testo sono presenti numerosi “dati” (aggettivi e sostantivi) che
arricchiscono gli elementi della descrizione.
Rileggiamo ancora il brano e, tra quelli presenti, distinguiamo i “dati
visivi” e i “dati olfattivi”.
III considerazione.
-Nella descrizione non sono presenti “dati uditivi”
-Proviamo ad arricchire il testo inserendo uno o più periodi con “dati”
percepiti attraverso l'udito.
-------------
2)Riflettiamo sulla stesura del “testo descrittivo” e in particolare
della:
DESCRIZIONE DI PAESAGGI
attraverso le attività di seguito proposte.
-Prima di tutto ascoltiamo la recitazione e visioniamo i luoghi della più
famosa “descrizione di un paesaggio” della Letteratura Italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=MqfDLqs1L0Y#t=42
Riprendiamo l'ascolto attraverso la lettura del testo.
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due
catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello
sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a
ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a
destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi
congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio
questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda
rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi
di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in
nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti,
scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino,
l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in
fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al
primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura
di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal
contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di
nome più oscuro e di forma più comune.” ...
Alessandro Manzoni – I Promessi Sposi
Osservazione
Ciò che abbiamo ascoltato visionando le relative immagini e poi letto
è “l'incipit” del romanzo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
Il romanzo infatti si apre con una realistica e minuziosa “descrizione
dell'ambiente” in cui si svolgono i fatti.
Il “punto di vista” è quello del narratore onnisciente (particolarmente
informato,che sa e conosce molte cose...) che, come in una ripresa
cinematografica, osserva il paesaggio dall'alto verso il basso (“tecnica
della carrellata”), passando dal generale al particolare (“tecnica dello
zoom”).
L'azione narrativa è quindi collocata su uno sfondo geografico ben
preciso, i dintorni di Lecco, e risponde alla scelta dell'autore di
scrivere un romanzo storico (che deve appunto essere ambientato in
luoghi reali e riconoscibili). (“SCOPO INFORMATIVO”)
L’informazione
Alessandro Manzoni nacque nel 1785 a Milano, da
Pietro e da Giulia Beccaria.
Dopo la separazione dei genitori, andò a studiare
presso i migliori collegi religiosi. Una volta terminati gli
studi, si introdusse senza difficoltà nella ricca e colta
società milanese e strinse rapporti di amicizia con i più
noti letterati dell’epoca.
Nel 1805 si trasferì a Parigi presso la madre che si era
risposata; vi rimase per cinque anni e scrisse qui la sua prima opera “In
morte di Carlo Imbonati” alla morte dell’uomo.
Di nuovo a Milano, conobbe e sposò Enrichetta Blondei.
Negli anni successivi compose gli “Inni Sacri” e le tragedie “Il Conte di
Carmagnola” e “l’Adelchi”. In occasione dell’invasione austriaca in
Lombardia scrisse l’ode “Marzo 1821”. Nello stesso anno moriva nell’isola
di Sant’Elena Napoleone Bonaparte, al quale dedicò “Il 5 Maggio”.
La prima edizione del romanzo “I Promessi Sposi” risale al 1827. In quel
periodo Manzoni si trasferì a Firenze per conoscere la lingua toscana
parlata, considerata la forma più pura della lingua di quel tempo.
Mortagli nel 1833 la moglie amatissima, si risposò più tardi con la contessa
Teresa Borri Stampa. Nel 1859, con la liberazione della Lombardia dagli
Austriaci, il re Vittorio Emanuele II lo elesse presidente dell’Istituto
Lombardo; nel 1860 fu nominato senatore come riconoscimento del
sentimento patriottico dimostrato; nel 1861 si recò a Torino per la
proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia, della quale
successivamente fu nominato cittadino onorario; morì a Milano nel 1873.
------------Impegniamoci ora nel cogliere
le caratteristiche presenti nel
paragrafo che segue, tratto dal libro:
L’informazione
Giuseppe Berto, secondo di cinque figli, nasce a
Mogliano Veneto (in provincia di Treviso) il 27 dicembre
1914, da un maresciallo dei carabinieri in congedo.
Compiuti gli studi liceali nel locale collegio dei Salesiani e
nel Liceo di Treviso, si iscrive alla Facoltà di Lettere
dell’Università di Padova.
Ben presto parte volontario per l’Africa Orientale
partecipando alla guerra di Abissinia, nel 1935, e,
combattendo come sottotenente in un battaglione di
truppe di colore, si guadagna un paio di medaglie al
Valore Militare e qualche ferita. Tornato in patria, nel
1939, riprende gli studi e si laurea abbastanza in fretta, anche per la
benevolenza di certi esaminatori che gradiscono il fatto che si presenti agli
esami in divisa, ostentando le decorazioni al Valore Militare.
Dopo la laurea insegna, prima Latino e Storia in un Istituto Magistrale, poi
Italiano e Storia in un Istituto Tecnico per Geometri, ma ben presto lascia
l'insegnamento e si arruola nella Milizia volontaria per la Sicurezza
Nazionale. Inviato a combattere in Africa Settentrionale, dopo essere stato
incorporato nel 6° Battaglione Camicie Nere "M", i fedelissimi di Mussolini,
cade prigioniero il 13 maggio 1943 degli Americani. E’ proprio durante la
prigionia nel campo di internati in Texas che Berto può dare sfogo alla sua
passione frustrata della gioventù: scrivere. Lì compone “Le opere di Dio” e
“Il cielo è rosso”; quest’ultimo romanzo, pubblicato nel 1947,diviene
rapidamente un successo internazionale. Escono, poi, nel 1948 “Le opere
di Dio”, nel 1951 “Il brigante”.
Successivamente pubblica “Il male oscuro” nel quale affronta il disagio
psicologico che lo colpisce negli anni successivi, opera che vince
contemporaneamente, nel 1964, il Premio Viareggio e il Premio Campiello.
Si occupa anche di teatro e di giornalismo.
Si spegne a Roma il 1° novembre 1978. E’ sepolto a Capo Vaticano (in
Calabria) .
Leggiamo:
La pianura
Dove finivano i colli cominciava la grande pianura.
Dapprima era stretta, chiusa fra i monti e il mare, ma poi si ampliava
verso altri monti lontani. Guardando dai colli nei giorni sereni, si
vedeva la distesa dei campi, che da un lato era limitata in distanza
dalla linea del mare, dall’altro lato pareva non aver fine. Tuttavia,
raramente lo sguardo pareva arrivare lontano quanto il mare, perché
quasi sempre una nebbia leggera era posata sui campi e fasciava il
paesaggio.
Fin dai piedi dei colli la terra dell’intera pianura era fertile.
G.BERTO – Il cielo e rosso – Longanesi
Rileggi e rispondi alle seguenti domande.
-Che cosa descrive l’autore?
-Dove inizia la pianura?
-Com’è dapprima la pianura?
-Che cosa si vede dai colli nelle giornate serene?
-Dove si trovano i campi?
-Perché lo sguardo non poteva arrivare lontano?
….........
Lavoriamo sulla “struttura del testo”.
1)Distinguiamo le sequenze.
I sequenza:
“Dove finivano i colli cominciava la grande pianura.”
Introduce l'argomento e fornisce un primo “sguardo d'insieme”.
II sequenza:
“Dapprima era stretta, chiusa tra i monti e il mare, ma poi si
ampliava verso altri monti lontani.”
Inizia la “descrizione”.
III sequenza
“Guardando dai colli nei giorni sereni, si vedeva la distesa dei campi,
che da un lato era limitata in distanza dal mare, dall'altro lato pareva
non aver fine.
Descrive “ i particolari” che costituiscono la pianura.
IV sequenza
“Tuttavia, raramente lo sguardo pareva arrivare lontano quanto il
mare, perché quasi sempre una nebbia leggera era posata sui campi
e fasciava il paesaggio.”
Descrive gli elementi che caratterizzano “la posizione” della pianura.
V sequenza
“Fin dai piedi dei colli la terra dell'intera pianura era fertile.”
“Conclude” la descrizione specificandone la fertilità.
2)Riflettiamo e rispondiamo.
-Quali sequenze costituiscono la “SITUAZIONE INIZIALE” della
descrizione?
La “SITUAZIONE INIZIALE” della descrizione è costituita dalla I
sequenza.
-Quali sequenze costituiscono la “SITUAZIONE CENTRALE” della
descrizione?
Le sequenze che costituiscono la “SITUAZIONE CENTRALE” della
descrizione sono la seconda, la terza e la quarta.
-Quali sequenze costituiscono la “SITUAZIONE FINALE” della
descrizione?
Costituisce la “SITUAZIONE FINALE” della descrizione la quinta
sequenza.
-Quale “SCOPO” ha la descrizione?
La descrizione ha “SCOPO INFORMATIVO”.
3)Per renderci conto ancor meglio degli elementi presenti nel testo,
“sintetizziamo” la descrizione utilizzando le sequenze.
“CHE COSA” osserva l'autore
“COME” lo descrive
-inizia là dove finiscono i colli,
LA PIANURA
-prima è chiusa tra i monti e il mare,
-ma poi si allarga verso alti monti,
-l'intera pianura è molto fertile.
I CAMPI
-da un lato sono delimitati dalla
linea del mare,
-dall'altro paiono non aver fine.
LA NEBBIA
-avvolge i campi e non fa vedere il
paesaggio.
------------Finalmente cominciamo a descrivere noi!
-Utilizziamo innanzitutto le cartoline da noi portate a scuola in questi
giorni e altre immagini di paesaggi.
-Ciascuno di noi ne dovrà osservare attentamente una per alcuni
minuti, poi la rimetterà nella scatola.
-In seguito, divisi a coppie, ognuno di noi descriverà oralmente la
cartolina osservata al compagno.
-Al termine, a uno a uno, ricercheremo nella scatola l'immagine a noi
descritta.
Considerazione
Alcuni di noi non sono stati in grado di riconoscere facilmente
l'immagine descritta dal compagno.
Forse non siamo stati abbastanza attenti durante l'ascolto...
Forse il compagno, non sapendo di dover poi descrivere quanto
osservato, ha dato “uno sguardo d'insieme” all'immagine senza
soffermarsi su elementi particolari in essa presenti ed è stato poco
preciso ed esauriente nelle informazioni esposte …
Cosa dobbiamo allora tenere presente quando “descriviamo”?
Quando descriviamo dobbiamo tenere ben presente “il destinatario” e
“lo scopo dell'informazione”.
Verifichiamo questa affermazione...
-Leggiamo più volte la “descrizione” che Silvia, una ragazzina di IV
elementare, ha fatto del “paesaggio” presente in una sua cartolina.
“Come sfondo si stende il cielo di un tenero azzurro appena velato da
un sottilissima nebbiolina biancastra.
All'orizzonte, da sinistra a destra, s'allunga una catena di montagne
con le cime tondeggianti spruzzate di bianco.
I pendii sono quasi per intero coperti da una ricca vegetazione: alberi
alti e d'un verde cupo si spingono verso il cielo. A sinistra, in una
chiazza senza alberi, pascola una mandria di mucche. Sulla destra
scende tra le piante un ruscello con acqua chiarissima.
In primo piano, come visto dall'alto, si adagia un paesino simpatico;
le case sono strette strette attorno ad una chiesa con un campanile
molto appuntito. Alcune strade, serpeggiando, si dirigono verso punti
diversi.
A dire il vero nell’illustrazione tutto è bello, simpatico, ma c'è un ...
però : manca la presenza umana; nessuna persona si muove in
questo paesaggio. Io qualcuna ce l'avrei messa: tutto sarebbe
apparso più naturale e più caldo.”
Silvia
-Noi (i destinatari) immaginiamo di essere “pittori”...
La descrizione ci permette di raffigurare fedelmente la scena? (Scopo
dell'informazione)
-Trasferiamo la descrizione scritta in immagine.
Osservazione
Siamo stati tutti bravi pittori, ma brava nel descrivere la sua cartolina
lo è stata soprattutto Silvia!
Confrontandole, ci siamo infatti resi conto che nelle nostre immagini
ci sono gli stessi elementi, tutti presentati nel testo.
(Possiamo proprio definire la descrizione “una fotografia di parole” del
paesaggio.)
-------------
-Osserva nuovamente la precedente cartolina e riportane una
esauriente descrizione del paesaggio. ….........
-------------Osserva il dipinto e poi leggi la descrizione.
Ritorno al paese
Laura arrivò al suo paese solo a tarda sera.
Lontano, un tramonto viola si appoggiava all’orizzonte basso
punteggiato di alberi, alcuni piccoli e gialli, altri alti, svettanti,
appuntiti e verdi.
Le dolci colline innevate, tutte intorno al paese, erano tinte di rosa.
Qua e là cipressi e abeti che, come viandanti stanchi, erano fermi in
un lunghissimo riposo. E, mentre riposavano, ascoltavano e
intendevano le voci delle case.
Sì, le case sussurranti del paese, le case ordinate e pulite che
sembravano piccole scatole dorate, adagiate su candida bambagia,
addossate le une alle altre, le porte scure, le finestre piccole e
quadrate.
Sulla via maestra una ragazza camminava lenta, stretta nel pesante
scialle di lana blu, diretta alla chiesa.
Il campanile la guardava dall’alto col suo unico occhio tondo e la
bocca aperta: lo sbadiglio di un vecchio stanco.
Due alberi spogli le facevano da sentinella e i rametti secchi dei
cespugli bassi ricamavano la neve vicino ai suoi passi.
Laura fermò il somarello e si mise di nuovo a contemplare. Quello era
il suo paese, il posto dove ogni sera voleva tornare.
Ora rifletti...e poi completa.
-Qual è lo scopo di questa descrizione?
...
-Ritieni che la descrizione sia soggettiva oppure oggettiva?
…
-Quali aspetti ti portano a definirla tale? (Prima organizzandoti in
modo orale e poi riportandolo per iscritto sul quaderno, argomenta in
modo completo la tua risposta.) …
------------Ci recheremo oggi nel “cortile della scuola”.
-Ognuno di noi si posizionerà in una parte di esso e per alcuni minuti
osserverà il paesaggio intorno (ambiente naturale, edifici ed altri
elementi …): quindi, di nuovo in classe, elaborerà la descrizione
utilizzando specifici termini relativi ai “dati sensoriali” e introducendo
sensazioni personali e, se gli sarà possibile, alcune “similitudini”.
------------Compito
-Recati nel “cortile di casa tua”, osserva per un po' di tempo il
paesaggio intorno, quindi elabora la descrizione utilizzando le
caratteristiche di questa “tipologia testuale”.
E ora...
“descrizioni letterarie” di “LUOGHI E SENTIMENTI” per attività di
“comprensione del testo”.
Leggiamo:
La spiaggia delle bambine
1
…Una volta arrivati, Silvano e Peppuccio facevano giri in macchina lungo le piste del vigneto,
mentre Paolo accompagnava noi bambine in spiaggia. Era nascosta alla nostra vista dalle dune, una
successione di grandi banchi di sabbia come onde di un mare asciutto e tormentato dai venti. Vi
cresceva, protetta dalle acacie e dagli arbusti
5
bruciati dalla salsedine, una straordinaria flora profumata: gigli selvatici, fiorellini
simili ai narcisi e piante spinose con fiori piccini ma dall'aroma potente. Sulle dune
non c'era anima viva, neanche un cane, neanche una capra avventurosa. Era
territorio vergine; e sporco, ma di uno sporco tutto naturale che nulla aveva a che vedere con il
torbido sporco umano: non un sacchetto di carta o di plastica, non una bottiglia di vetro, non uno
10 straccio. Sulla sabbia dorata, finissima e coperta da rami volati via dalle dune e da quanto era stato
portato dal mare — alghe secche o moribonde, conchiglie vuote, rottami di barche affondate —,
scorrazzavano, padroni incontrastati, velocissimi scarafaggi. Noi ci toglievamo subito i sandali e
correvamo, saltavamo, ci buttavamo sulla sabbia. Ci avventuravamo fino alle ginocchia nell'acqua,
pulitissima e trasparente, con i pesciolini che ci nuotavano intorno alle caviglie;bastava grattare il
15 fondo del mare per prendere una manciata di patelle, che poi mangiavamo aprendo le valve e
succhiando il mollusco. Faceva caldo. Morivo dal desiderio di entrare nel mare, ma ci era proibito;
immergevo le mani e mi leccavo la salsedine, dito per dito, lo sguardo fisso sulle onde.
Simonetta Agnello Hornby, Un filo d’olio, Sellerio.
20
Rileggi la descrizione anche individualmente e
comprensione svolgendo via via quanto richiesto.
dimostrane
la
1)Che cosa impedisce di vedere subito la spiaggia?
…
2)Riordina il seguente elenco di immagini rispetto alla successione
descrittiva.
Elementi disordinati
del paesaggio
Successione ordinata
nella descrizione
1. Fondo del mare
1.
2. Vegetazione della duna
2.
3. Depositi del mare sul litorale
3.
4. Aspetto della duna
4.
5. Vegetazione della duna
5.
3)Il senso che prevale nella descrizione di un paesaggio è quello della
vista. Ma non solo! Qui la scrittrice coinvolge altri sensi. Quali?
Indicali nella colonna di destra.
Parole
Senso
coinvolto
1. mare asciutto
2. flora profumata
3. piante spinose
4. aroma potente
5. sabbia finissima
6. alghe secche
7. conchiglie vuote
8. correvamo, saltavamo, ci buttavamo sulla sabbia
9. grattare il fondo del mare
10. mangiavamo aprendo le valve e succhiando il mollusco
11. immergevo le mani
12. leccavo le dita
4)Adesso raccogli tutto (e solo) ciò che è visibile e fa parte del
paesaggio descritto:
A. Litorale sabbioso
B. Vegetazione e depositi sulla
duna e sulla spiaggia
C. Esseri viventi
D. Mare
E. Parti del corpo e abbigliamento
5)Alcune espressioni esplicitamente alludono alla vista (in forma
negativa o anche con la citazione di un colore). Sottolinea e trascrivi
le cinque espressioni.
a……………………………………………………………………………..............................
b……………………………………………………………………………..............................
c……………………………………………………………………………..............................
d……………………………………………………………………………..............................
e………….………………………………………………………………..............................
.
6)Nulla aveva a che vedere con lo sporco umano. In questo caso il
verbo “vedere” ha senso letterale metaforico?
….........
7)La descrizione deve servirsi spesso di “figure retoriche” che servono
a precisare ciò che si vede con immagini o concetti noti al lettore.
Trascrivi qui le due similitudini presenti nel testo .
a……………………………………………………………………………..............................
b……………………………………………………………………………..............................
8)Nella descrizione c’è molto “movimento”.
Raccogli nella tabella seguente tutti i
attribuendoli ai rispettivi soggetti.
SOGGETTI
verbi
di
movimento,
VERBI
Silvano e Peppuccio
Paolo
gli scarafaggi
noi
i pesciolini
io
9)Alcune parole (specie aggettivi e verbi) fanno comprendere una
partecipazione emotiva dell’osservatore. Quali?
…………………………………………………………………………………………………………………
10)Riscrivi il testo togliendo tutti gli elementi di partecipazione
soggettiva, costruendo una descrizione oggettiva, meno letteraria
possibile.
Dovrai cancellare i riferimenti personali e le valutazioni; cambiare o
sopprimere alcuni aggettivi, trasformare gli “imperfetti narrativi” in
“presenti della narrazione oggettiva”.
(Otterrai la descrizione di una spiaggia qualunque, a cui potrai dare tu
il nome di una località.)
La spiaggia è nascosta dalle dune, una successione di grandi banchi di
sabbia come onde del mare tormentato dai venti. ...
11)Fai qualche deduzione...
-E' estate o inverno? Da cosa lo ricavi? …......
-E' una zona ventosa o no? Da cosa lo ricavi? …......
-L'azione del mare intacca la vegetazione? Da cosa lo ricavi? …......
E ora...
L’informazione
“Una siciliana di Londra”: così definisce se stessa Simonetta Agnello
Hornby. E’ infatti nata a Palermo, dove ha studiato giurisprudenza, ma
dall’inizio degli anni ’70 vive in Inghilterra, ha insegnato diritto dei minori
all’Università di Leicester e da oltre trent’anni esercita a Londra la
professione di avvocato.
Alle esperienze accumulate in questo campo (lavorando per le classi più
povere della società e soprattutto per la comunità nera e musulmana del
quartiere londinese di Brixton) ha dedicato un libro interessante,
complesso nei contenuti ma scorrevole e avvincente nella forma
espressiva, “Vento scomposto” (2009).
Quasi tutta la sua produzione letteraria però, iniziata nel 2002 con il primo
romanzo di successo, “La Mennulara”, trae spunto dalla sua terra natale, la
Sicilia, cui la scrittrice si sente legata da profonde radici e di cui ha
detto :”Me la sono portata addosso
all’estero”. I suoi romanzi – “La Mennulara”
(2002), “La zia Marchesa” (2004),
“Boccamurata” (2007), “La monaca”
(2010) e il recentissimo “Il vento
dell’oleandro” (2013) - sono tutte storie
siciliane nate da un’ispirazione personale e
in qualche modo legate al mondo della sua
infanzia e adolescenza. Si tratta spesso di
saghe familiari, ambientate in luoghi
remoti, quasi inventati, in cui le vicende si
dipanano al limite tra realtà e fantasia, tra colori, odori e sapori
tipicamente mediterranei, catturando l’interesse del lettore e colpendone
anche i sensi, con un lessico ricco di sfumature e di termini dialettali.Da
segnalare nella produzione della scrittrice anche l’opera: “Un filo d’olio”
(pubblicata nel 2011) ; a metà strada tra romanzo, diario e…ricettario di
cucina è un lavoro che, prendendo spunto dal quaderno di ricette della
nonna (28 delle quali sono trascritte in calce al libro), attinge a ricordi
autobiografici e dà vita al racconto delle vacanze estive della scrittrice e
della sua famiglia negli anni ’50 e ’60, corredandolo di fotografie d’epoca.
Nonostante il notevole successo internazionale dei suoi libri, in una
intervista (febbraio 2013) l’autrice, riferendosi alla sua duplice attività di
scrittrice e di avvocato, ha tuttavia affermato : “Io credo più nella giustizia
che nella letteratura; preferisco esser giusta piuttosto che letta”.
-------------Leggiamo.
L'infinito alla stazione sull'oceano
Era una di quelle splendide giornate così tipiche della parte orientale
di Long Island.
Eravamo a metà settimana, e il paese si era assestato nella quiete
levigata che regnava sempre tra la domenica sera e il giovedì
pomeriggio, quando ricominciavano ad arrivare i turisti del week end.
Il cielo era di una meravigliosa sfumatura blu oceano, con sbuffi di
nuvole immacolate, e intorno alla stazione era tutto un tripudio di
gerani e balsamina. Un profumo di fieno e d'erba tagliata addolciva
l'aria, mischiandosi al salmastro del mare.
In attesa del treno mi sporsi a guardare in fondo ai binari e vidi il
punto in cui il verde cupo degli alberi si infoltiva, la terra si incurvava
e le due linee nere si incontravano: l'infinito. A chi non sarebbe
venuta in mente quella parola, dopo aver visto l'immagine sui libri
delle elementari ?
Alice McDermott, Il nostro caro Billy, Einaudi .
-Rileggi la descrizione anche individualmente e
comprensione svolgendo via via quanto richiesto.
dimostrane
la
1)In questa descrizione l’autrice adopera espressioni (verbi, aggettivi,
oggetti) derivanti dalle varie aree sensoriali, eccetto uno dei 5 sensi;
quale?
….........
2)Trascrivi nella tabella le parole che rimandano ai sensi coinvolti.
Sensi
Porzioni di testo corrispondenti
vista
udito
odorato
gusto
tatto
3)Siamo in una località di mare, ma il mare è assente dal campo
visivo. Eppure è evocato almeno due volte. Sotto quali forme
espressive e da quali sensi?
Senso coinvolto
Evocazioni del mare
4)Si può definire questa come una descrizione soggettiva od
oggettiva?
-Ricorda che per fare una descrizione occorre sempre un osservatore
che guarda, seleziona e organizza la regia del racconto descrittivo. Ma
non deve avere una partecipazione personale né raccontare i suoi
ricordi e sentimenti.
a. In questa descrizione ci sono parole, espressioni che esprimono
una valutazione positiva o negativa ed emotiva? …
b. Se hai risposto si, quali?
...
c. Ci sono ricordi e pensieri personali?
...
d. In che tempo verbale è scritto il racconto?
e. La descrizione è soggettiva o oggettiva?
5)La sensazione illusoria di vedere l’infinito:
a. è solo fisica
b. fisica e psicologica insieme
…
…
6)Qual è lo scopo di questa descrizione?
a. solo informare e descrivere
b. far cogliere il significato emotivo che può assumere un paesaggio
E ora...
L’informazione
Il “caro Billy” muore ed il romanzo inizia nel bar dove gli
amici ed i parenti si riuniscono per mangiare dopo il
funerale.
Da lì inizia la narrazione della vita di Billy e di coloro che
a lui, in qualche modo, sono stati vicini e con cui ha
condiviso gli anni della sua esistenza: entusiasmi, dolori,
quotidianità, giovinezza e tempo che passa fluiscono
nella narrazione con eleganza e delicatezza.
Lo spazio temporale va dall'ultimo dopo guerra fino alle
soglie del nuovo millennio ed i luoghi interessati sono
essenzialmente New York, in particolare Long Island, e l'Irlanda da dove
sono emigrati nel tempo le famiglie ed i personaggi che animano la
narrazione e che risultano lontani dalle forti contraddizioni all'interno della
famiglia e della società statunitense.
Ne è autrice Alice McDermott, una delle voci più
autorevoli della narrativa americana contemporanea, nata
nel 1953 a New York.Il libro, pubblicato nel 1998, ha vinto
il National Book Award ed è stato a lungo nella classifica dei
libri più venduti del “New York Times”. La scrittrice,
attualmente, vive con la sua famiglia nei pressi di
Washington.
------------Come ci è stato in parte possibile cogliere nelle letture proposte in
queste attività, ma come già ce ne eravamo resi conto in precedenti o
durante quelle personali,
“sequenze descrittive” (oggettive e soggettive) sono spesso inserite
all'interno di un “testo narrativo” per rendere “visibile” ciò che si
descrive, suscitando sensazioni ed emozioni.
-Potenziamo queste conoscenze attraverso la lettura e le attività
proposte a pag. 132-133 del nostro libro.
-La consultazione del dizionario:
-fumiginava:...............................................................................
-calendule:.................................................................................
-reseda:.....................................................................................
-vestibolo:..................................................................................
-La comprensione.
….........
-------------
Ora...
“la lettura e la comprensione” del “testo
segue.
narrativo-descrittivo” che
Dopo “la lettura e la comprensione”, più importante ancora è “la
riflessione” sul contenuto...
-Innanzitutto, un confronto insieme sull'argomento affrontato...
“la migrazione di stranieri di altri continenti in Europa”
-Ora, conosciamo l'autore...
L’informazione
Saidou Moussa Ba, nato a Dakar l'1 gennaio 1964,
è in Italia dal 1988.
Lavora e vive a Milano come animatore per
l'educazione all’intercultura.
Ha scritto due libri (edizioni De Agostini) e ha
partecipato a spettacoli teatrali e cinematografici.
È uno dei fondatori dell’associazione dei Fulbe (una
delle etnie senegalesi) in Italia; fa inoltre parte
dell’associazione dei Senegalesi in Italia.
È socio del C.R.I.C. (centro regionale di intervento
per la cooperazione) di Milano, per il quale segue
diversi progetti di sviluppo rivolti alle popolazioni dei villaggi della regione
di Saint Louis, nel nord del Senegal.
-Infine, le parole dello scrittore durante la presentazione del libro...
“La conchiglia” è uno dei capitoli del libro “La promessa di Hamadi” di
Saidou Moussa Ba, edito nel 1991, periodo nel quale inizia la pubblicazione
di testi legati alla migrazione di stranieri in Italia.
Il libro si prefigge di parlare anche ai ragazzi in età scolare delle
problematiche relative a questo fenomeno sociale. La comunicazione che si
intende fare riguarda appunto il mondo degli immigrati, in special modo dei
Senegalesi, la loro vita, i loro costumi, le difficoltà di ambientazione in
Italia.
E' un testo che permette di avvicinarsi alla vita di questo popolo nel suo
territorio, alle difficoltà di poter sopravvivere, alle carestie che determinano
la povertà degli abitanti, alla necessità e speranza di emigrare come ultimo
tentativo per poter porsi davanti una prospettiva di vita. Il testo scandisce
quindi i vari passaggi che portavano l'emigrato, all'inizio degli anni '90, a
trovare la strada per arrivare in Italia.
Il libro riporta tutte le problematiche relative al mondo degli immigrati di
quegli anni. La difficoltà di vita senza un permesso di soggiorno, la
umiliazione che gli stranieri dovevano sopportare sempre ricattati nella loro
posizione di irregolari, le continue prepotenze subite dalle forze dell'ordine,
la difficoltà nel trovare l'alloggio.
In questo “viaggio” si inserisce la vicenda di Hamadi, che viene man mano
svelata dal fratello Semba. Hamadi non solo non ha voluto sottomettersi
alle prepotenze di sfruttatori, ma ha denunciato gli autori di violenze e
soprusi ... e proprio questo gli ha causato una breve e difficile esistenza.
Il testo si pone l'obiettivo di insegnare qualcosa e di aprire la strada a una
speranza futura ove la rigidità delle organizzazioni nazionali, delle
separazioni di etnie per motivi di colore scompaiono. Vuole insegnare ai
giovani che nonostante le apparenze il mondo degli immigrati è fatto di
gente che esprime valori di giustizia, eticità, amicizia, rispetto.
Il testo è una geografia della realtà del mondo degli stranieri con le loro
miserie, ma anche le loro grandezze.
-------------Ora, dopo questo nostro “primo passo” verso il “saper descrivere”,
obiettivo non così semplice da raggiungere per la realizzazione di un
testo interessante, e la conoscenza degli aspetti più caratteristici
della tipologia testuale, sospendiamo le attività con una tua personale
descrizione:
“Il ricordo del paesaggio di un luogo a te caro o che spesso ti torna in
mente per situazioni ed esperienze personali in esso vissute”;
inserisci dati, figure retoriche, emozioni, sentimenti, sensazioni, … .
-Riproduci gli elementi più significativi del paesaggio in immagine.