Morta a 14 anni in un tragico schianto

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Morta a 14 anni in un tragico schianto
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Novara, violenta aggressione in centro
Stroncato da improvviso malore
Da una verifica su 2.041 Comuni
Preso a calci e pugni
per banale rimprovero
Cordoglio per la morte
dell’architetto Guasco
Cerano tra i Comuni
più virtuosi d’Italia
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L’INCIDENTE NELLA SERATA DI SABATO, SULLA REGIONALE 229 DEL LAGO D’ORTA, GIÀ TEATRO DI UN ANALOGO DRAMMA
Morta a 14 anni in un tragico schianto
Marta Giroldini, liceale omegnese, avrebbe compiuto 15 anni il mese prossimo
VERBANIA Non aveva
ancora 15 anni, li avrebbe
compiuti il mese prossimo.
Marta Giroldini, studentessa omegnese al primo anno
dell’indirizzo classico del
liceo Cavalieri, è morta alle
23,30 sulla strada regionale
229 del lago d’Orta, nell’impatto tra la Y10 condotta da
un amico diciannovenne
che la stava riaccompagnando a casa, alle 23,30 circa di
sabato, e la Bmw X5 in uscita da Omegna diretta verso
Pettenasco. Ad esserle fatale
l’invasione di corsia della
vettura sulla quale viaggiava. Forse a causa del fondo
viscido (pioveva), forse del-
l’oscurità o di qualche altra
concausa sulla quale stanno
indagando i carabinieri. Di
certo Marta è morta sul colpo. Quando i soccorritori del
118 sono arrivati sul posto
hanno potuto prestare aiuto
solo ai due conducenti e al
passeggero dell’altra auto,
feriti leggermente. Il giovane di 19 anni è stato trasportato al Pronto soccorso
dell’ospedale di Verbania e
per lui la prognosi è di una
trentina di giorni, mentre
solo ferite lievi per le altre
due persone coinvolte nel
sinistro. Per lei era troppo
tardi. Insieme ai Carabinieri, sono intervenuti una
Marta Giroldini
pattuglia della Polizia stradale, per regolare il traffico
in transito, i Vigili del fuoco
volontari di Omegna e quelli del comando provinciale
di Verbania, per la rimozione dei mezzi e il lavaggio
della sede stradale. Teatro
dell’incidente un tratto già
tristemente famoso, costato
la vita ad un’altra giovane
omegnese in anni recenti,
in località Borca. La salma
di Marta è stata composta
all’obitorio
dell’ospedale
Castelli di Verbania, dove
ieri si sono susseguiti amici della giovane, del fratello
maggiore Mattia, 19 anni,
e dei genitori – Luciano,
oggi infermiere al Centro
ortopedico di quadrante di
Omegna, ma in passato in
servizio proprio al Castelli
- e Roberta Giacomini, di-
rigente alla casa di riposo
di Vogogna. Nonna Elda,
insieme con l’altra nonna
Anna Maria e il nonno Germano accanto alla bara dove
la nipotina giace senza vita,
non sa darsi pace. La tiene
per mano. Attorno e nell’atrio dell’obitorio è tutto
un abbracciarsi fra genitori
e figli in lacrime. «L’avevo
incrociata venerdì, in giro
per Omegna - ricorda Carlotta - Mi sembra un incubo e vorrei che fosse solo
quello, un brutto sogno».
«Siamo qui per stare vicino
al fratello, siamo della stessa
compagnia, lei la conoscevamo come si può conoscere la
sorella minore di un amico.
Era carina e molto simpatica» le fa eco Erica.
«Una tragedia, che colpisce
una bella famiglia – commenta Enzo Franza, assessore a Omegna - Mattia
giocava nel Bagnella con
mio figlio, fino a qualche
anno fa. Siamo senza parole. Però quella è una strada
maledetta. Ci ha già portato
via un’altra ragazza».
Oggi alle 16,30 il Rosario
nella parrocchiale di S. Ambrogio, domani dalle 14,30,
sempre nella parrocchiale, i
funerali. La salma arriverà
direttamente da Verbania.
Mauro Rampinini
Investiti sul ciglio della strada, la più grave ha 15 anni
CASTELLETTO TICINO Un altro grave
incidente stradale è avvenuto sabato sera a
Castelletto Ticino, sulla statale 33 del Sempione. Per cause in corso di accertamento da
parte dei Carabinieri di Castelletto, quattro
giovani che stavano camminando sul ciglio
della strada sono stati investiti da un’automobile guidata da una donna.
L’incidente si è verificato attorno alle 22.30
nei pressi del bowling. Tutte le persone investite sono rimaste ferite, ma ad avere la
peggio è stata una ragazza di 15 anni, E.P., di
Borgomanero, che è stata subito trasportata
al Pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore”
di Novara, dove in serata sarebbe stata sottoposta d’urgenza a un intervento neurochirurgico alla testa. Gli altri tre giovani sono
stati invece ricoverati al Pronto soccorso
dell’ospedale di Borgomanero, con codici
di media gravità. Tuttavia ieri, purtroppo,
le condizioni di uno dei ragazzi si sono aggravate a tal punto da rendere necessario il
suo trasferimento all’ospedale Maggiore
di Novara. Nottata davvero problematica,
quella di sabato, che si è conclusa poco dopo
le 5 con l’intervento dei Vigili del Fuoco di
Novara sulla Sr 11 per un’auto finita fuori
strada nei pressi della curva del Motel Piranha. Per fortuna le persone coinvolte non
avrebbero riportato ferite gravi.
Clarissa Brusati
IL DRAMMA DI MOROSINI: UNA DINAMICA MOLTO SIMILE A QUELLA CHE 24 ANNI FA UCCISE STEFANO DAL LAGO IN PISTA
“Un altro angelo volato via”
■ «Un altro angelo volato via». Così
Beppe Mascara, giocatore del Novara
Calcio, ha commentato su Twitter la
morte in campo del calciatore del
Livorno, Pier Mario Morosini, avvenuta sabato pomeriggio a Pescara
durante l’incontro del campionato
di serie B tra Pescara e Livorno.
Una morte shock che ha portato la
Federcalcio alla sospensione di tutti
i campionati in Italia. Per chi, non
più giovanissimo, ha visto le immagini di quel ragazzo che cade a terra,
cerca di rialzarsi e di reagire senza
riuscirci, tradito proprio da quel
corpo che lo aveva portato ai vertici
dello sport, il collegamento con la
morte di Stefano Dal Lago, avvenuta
durante una partita di hockey sulla
pista del palazzetto che ora porta il
suo nome a Novara, è stato automatico.
Dinamiche e tragedie simili: un
ragazzo che, fino in fondo, lotta,
spreca fino all’ultima goccia della sua linfa vitale per non mollare,
i soccorsi in campo che cercano di
scongiurare il peggio e poi la folle
corsa verso l’ospedale, per tenere
ancora accesa la fiammella dell’ultima, vana, speranza, ma sapendo che
la porta sulla sua vita si sta chiudendo con il passare dei secondi. Quell’esperienza l’abbiamo vissuta il 27
settembre 1988. Si giocava Hockey
Novara-Forte dei Marmi di Coppa
Italia di hockey pista: Stefano Dal
Lago, 24 anni di Trissino, è uno dei
punti fermi della squadra novarese
e della nazionale azzurra che, poco
prima, si è laureata campione mondiale. I tifosi e la stampa lo chiamano il “turbo” per la sua velocità sui
pattini. Pochi minuti prima aveva
realizzato la sua ultima rete azzurra, poi, improvvisamente, si accascia
dietro la gabbia del suo portiere, Livio Parasuco. Non serve il massaggio cardiaco, non serve la corsa in
ambulanza in ospedale.
Sandro Devecchi
continua a pagina 19
Piermario Morosini in Vicenza-Novara di serie B
del 19 marzo 2011 opposto a Pippo Porcari
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