Il Giornale n.8 - Parrocchia dei Ss Filippo e Giacomo
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Il Giornale n.8 - Parrocchia dei Ss Filippo e Giacomo
Parrocchia Ss.Filippo e Giacomo Piazza G.Marconi, 28.31 Tel. e Fax 0761\477144 Don Lamberto Di Francesco 339-2353031 Don Titus Mburu Mwangi Piazza Franciosoni , 13 Tel. 0761\485094 01019 Vetralla E-mail [email protected] www.sfeg.it Numero unico Ottobre 2012 Ciclostilato in proprio Nuova Evangelizzazione “E’ bello per noi stare qui” L’Anno della fede serve soprattutto per risvegliare la fede del popolo credente perché possa essere narrata, testimoniata, fatta conoscere, attraverso la vita, agli altri. Se c’è una cosa che, forse, manca, oggi, è proprio questa vita trasformata dalla fede con le opere di cui parla San Giacomo nella sua lettera. Vita trasformata dalla fede che diventa eloquente, stimolo per la riflessione degli altri, elemento che attrae e che unisce. Dovremmo chiederci se le nostre comunità, oltre che noi come singoli, viviamo in modo tale da affascinare gli altri. Ci si avvicina alla fede accostandosi alla comunità parrocchiale e chiedendosi: ma questi sono contenti, disponibili, generosi, accoglienti,eppure vivono la precarietà di tutti. Chi c’è dietro?! e, se dietro c’è il Signore Gesù Cristo, voglio conoscerlo anch’io, vederlo anch’io. Solo una comunità credente riesce a rendere credibile il Vangelo e credibile la Chiesa. Vorrei che ci impegnassimo tutti, pur nella povertà delle strutture e dei mezzi, per rendere più credibile la nostra comunità. Uno dei sogni che io ho (e vorrei che tutti avessimo): mi piacerebbe che la nostra comunità diventi casa aperta, con il fuoco acceso, il buon pane, il buon olio sulle nostre mense. Dove ciascuno, se entra, si senta attratto. Nessuno gli dice di rimanere, ma sarà lui che si sentirà accolto. E dirà: ”Mi sono trovato bene. Domenica ci torno e ci porto i miei amici”. Un sogno che può diventare realtà se la fede trasforma la nostra comunità. (Dal Vescovo Lino, Introduzione alla seconda giornata del Convegno Pastorale 2012-2013) La Parola di Dio è fondamento della nostra Fede: la apprendiamo dalla parola e dai gesti dei genitori, nonni e familiari quasi latte materno; la facciamo crescere con la adesione alla fede cristiana nelle frequenze alla Messa e al Catechismo dei fanciulli; la iniziamo a sperimentare quando viviamo la preparazione alla Confermazione e negli anni dopo la Confermazione; la curiamo, se premurosi, nella vita matrimoniale; troppe volte la diamo per scontata e la confondiamo con l’essere, semplicemente, persone umane ed oneste; talvolta la superficialità nelle cose spirituali ci fa presumere di conoscerla meglio del Papa; scoprendoci sapienti, ne parliamo ad ogni occasione . Se la verifichiamo nel cuore con sincerità ci accorgiamo che, quando ne abbiamo parlato, abbiamo detto di Lei tante sciocchezze, che credevamo Parola di Dio; nostre idee le abbiamo considerate Parole, talvolta, addirittura, Parola. San Gerolamo scriveva: “Adempio al mio dovere, ubbidendo al comando di Cristo: «Scrutate le Scritture» (Gv 5, 39), per non sentirmi dire come ai Giudei: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture, né la potenza di Dio» (Mt 22, 29). Se, infatti, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che non conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo. Festa della Parola di Dio Giovani del sec. XXI° questa festa divenga anima della spiritualità, della liturgia, della predicazione, della carità. Impegno! Parola straordinaria per giovani? Non diremmo. Giovani non sono coloro che si domandano: “Chi me lo fa fare?”o affermano: “Io me ne infischio”; giovani sono quelli che hanno un ideale meraviglioso, ancorato nel profondo della loro coscienza umana. I credenti in un ideale sono ancora la forza del mondo ... purtroppo, non sempre sono molti; purtroppo gli ideali non sempre sono chiaramente constatabili. Ed ecco il punto: risvegliare, nel 2013, gli ideali che ci sono, ma sono nascosti. Portare al mondo la sveglia. Con quali mezzi, con quale metodo? Programma 30 settembre Domenica, Festa di San Girolamo, autore della Vulgata 1 ottobre, Lunedì, ore 15,30. 17,30: Nuova Evangelizzazione, proiezione catechistica ore 15,30: ragazzi e giovani ore 17,30: adulti 2 ottobre, Martedì, ore 10,00-12,00: (ogni martedì - giorno di mercato) Confessioni - Adorazione 3 ottobre Mercoledì: ore 18,00-18,30: Devozione alla Madonna del Carmelo, preghiera e riunione per Portatori e Sorelle della Madonna del Carmelo 5 ottobre Venerdì: La gioia e il perdono ore 15,00-17,00: Adorazione - Confessioni ore 17,00: Canto di Vespro e Messa 6 ottobre Sabato: La Parola di Dio si fa amore fraterno ore 17,00: Canto di Vespro e Messa Processione di Ingresso, di Offertorio (doni per i poveri) ore 19,00: Riunione Fidanzati e Giovani Sposi 7 ottobre Domenica: La Parola di Dio si fa Amore fraterno Ss. Messe: 8,15-10,15-11,15 Processione di Ingresso, di Offertorio (doni per i poveri) 8 ottobre Lunedì Pregare è una festa ore 15,30: Giovani e ragazzi ore 17,30: Adulti 10 ottobre Mercoledì ore 16,00-17,00, Monastero “M. Carmelo”: Lectio Divina Bisognerebbe svegliarsi non con il pensiero di come passare in comodità la giornata (pensiero rivolto alla comodità della propria esistenza), ma pensare "in cosa e come potrei io oggi contribuire alla bellezza di questo mondo?". E’ fondamentale educare a sorpassare la soglia della propria comodità e ricominciare a pensare ad un mondo più grande di quello della nostra quotidianità. Non il mondo dei giornali e telegiornali (che parla di un mondo interpretato e confezionato ad arte), ma il mondo reale creato dalla Potenza dell’Amore di Dio. Una Potenza di Amore che anche noi potremmo avere a portata di mano a patto che guardassimo a noi stessi con impegno e cominciassimo a sperimentare l’Amore di Dio. Per questo ci hanno colpito le parole del vescovo Lino sul calmare l'anima, perché è la base per accogliere l’Amore di Dio origine del creato e delle creature. Don Titus Mburu Mwangi e Rudolph Hupperts Affrontare gli uomini e i giovani di oggi nei problemi scottanti, umani o divini, della loro coscienza spronando capacità organizzativa ed ideativa. I giovani devono conquistare per essere uomini completi, devono raggiungere la luce e portare la fiaccola nella società. Cari amici, giovani, crediamo: l’occhio del mondo è su di noi. La vita dobbiamo costruircela, nessuno ci dà una pappa fatta, a nostra misura: la vita è una realtà conquistatrice. Tristi nel vedere altri giovani come noi che pensano egoisticamente solo a se stessi e ai loro comodi, più o meno puliti, non pensando a fratelli lontani o vicini,ci poniamo una domanda incoraggiante: se altri, per pure egemonie umane, fanno tanti sacrifici, cosa dovremmo fare noi per un messaggio di Salvezza Universale? Ognuno trovi forza di dire e far capire agli altri: se non sapete cosa fare del tempo dei vostri giovani anni, dateli a me; saprò io cosa farne. Aprite!! Invito alla Vita Cristiana del Vescovo Lino (con citazione del Card. Martini): “radunato il Popolo del Signore” L’Eucaristia è “radunato il Popolo del Signore” e poi tutto il resto. Da comprendere meglio è il significato del “radunato”. Radunato è incluso insieme, con un cuore e un’anima sola, non è “rappresentato” né da uno né da diversi né da molti elementi prescelti. Certo non è che tutti possiamo fare tutte le cose, ma qualche cosa per tutti e per ognuno, sì! Che nessuno debba essere e sentirsi attore unico o solitario, peggio escluso, da ciò che accade in mezzo a noi. Popolo radunato: è il Popolo di Dio che si sente addosso la dignità dei figli di Dio e che la manifesta entusiasta e commosso nel partecipare attivamente al celebrare; è includere e cercare di includere; è invitare, accogliere, favorire l’ingresso; è essere presenti subito, facilmente, anche prima che ci sia l’ingresso e tutti attendere con gioia e con festa che Qualcuno entri per poter iniziare la festa. La preoccupazione non deve essere ciò e chi debbo escludere, ma ciò e chi e come posso includere. La preoccupazione: non l’osservanza di una norma, ma la bellezza da far accogliere e comprendere, da far sentire nell’animo. Che il canto sgorghi dallo spirito. “Sì, voglio una Chiesa aperta, una Chiesa che abbia le porte aperte alla gioventù, una Chiesa che guardi lontano. Non saranno né il conformismo né tiepide proposte a rendere la Chiesa interessante. Io confido nella radicalità della parola di Gesù che dobbiamo tradurre nel nostro mondo: come aiuto nell'affrontare la vita, come buona novella che Gesù vuole portare. Sono colpito dalla domanda di Gesù:il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede? Egli non chiede: troverò una Chiesa grande e bene organizzata? Sa apprezzare anche una Chiesa piccola e modesta, che ha una fede salda e agisce di conseguenza. Non dobbiamo dipendere dai numeri e dai successi. Saremo molto più liberi di seguire la chiamata di Gesù”. Siamo disponibili ad accogliere l’invito! Offertorio nella Messa Le offerte del pane e del vino e di altre cose che si possono offrire, in natura o in denaro, servono sia per il corpo eucaristico di Cristo, sia per il corpo mistico. Il pane, il vino e l’acqua servono per il corpo eucaristico; le altre offerte, in natura o in denaro, servono per il corpo mistico, cioè per le necessità dei poveri. (Importante è che non manchi, nella processione offertoriale, ciò che è necessario. Da evitare è ciò che serve a protagonismo o vuota teatralità). Se i riti di ingresso servono a fare della assemblea una comunità, nell’offertorio l’assemblea si preoccupa delle necessità della comunità, specialmente dei più bisognosi. Il canto classico di offertorio è “Dove è carità sincera”, Ubi caritas est vera”. E San Giustino raccomandava: “Quelli che possono, offrano qualcosa per le necessità dei poveri e della comunità”. Dunque l’offertorio, nella Messa, diventa il rito della carità. Questo è vero per tutte le Messe, comprese quelle di matrimoni e funerali. Nessuno può dire: La Messa è la mia! Per questo nella Comunità Parrocchiale raccoglieremo offerte anche nei funerali e le dedicheremo ad aiutare chi ha meno di noi: i Seminari da cui provengono i Sacerdoti della Comunità Parrocchiale, quello di Viterbo e quello di Niery (Kenia). S. Paolo, Prima Lettera ai Corinzi,11,17-22: … … mentre uno ha fame, l'altro è ubriaco … Testi da: L’Eucaristia fa la Chiesa; Ricominciamo l’autunno nel segno della musica! L'associazione culturale OperaExtravaganza sta programmando le varie attività da svolgere durante questo autunno e inverno. Sono già iniziati gli incontri alla Sala Santi Filippo e Giacomo ogni venerdì alle ore 16.00 per scoprire la propria voce, per imparare ad usarla e cantare. In più si preparano le rappresentazioni di varie opere "in miniatura" presentati alla Sala San Giacomo durante l'anno anche in collaborazione con la Corale Vetrallese. OperaExtravaganza, la Scuola di Canto, la Corale Vetrallese danno il benvenuto a chi ha voglia di partecipare, imparare, cantare. La Corale Vetrallese si incontra, per la prima volta, dopo la pausa estiva,: lunedì, 24. settembre alle ore 21.00, nella chiesa SS. Filippo e Giacomo, in piazza G. Marconi. le Associazioni Sorelle e Portatori della Madonna del Carmelo possono divenire Famiglie della Madonna del Carmelo?! Evviva la musica! Susanna Ohtonen - tel 0761-485247 o 346-7474907 Presidente dell'Associazione Culturale OperaExtravaganza Vicolo del Sole 11- 01019 Vetralla Non c’è bisogno che siamo in cento! Ne basta una!! Beh! … per accontentare don Lamberto e don Tito … sì! ma … per il Vangelo?! “Dove due o più sono riuniti nel mio nome, lì sono io” Per essere fedeli alla Parola è bello essere in più! Non è poi così difficile: se i figli sono credenti e praticanti, se il babbo e la mamma lo sono, basta avere anche un minimo di dialogo in famiglia che si trova un momento di preghiera insieme e un orario per celebrare insieme la Domenica del Signore andando insieme alla Messa.. Con la gioia nel cuore di esserci! Per ora abbiamo deciso: Sorelle e Portatori il primo mercoledì del mese, alle ore 18,00, ci si incontra nella chiesa parrocchiale. Tempo per le confessioni Martedì mattina ore 10,00-12,00 sono molti quelli che escono per andare al mercato e passano davanti alla chiesa. Solo qualche passo in più: entrare in chiesa, pregare un attimo davanti a Gesù Eucaristia; i sacerdoti sono a disposizione per accogliere la Confessione . imparare a far FESTA Ci sono volte in cui, quando è il momento di andare in chiesa la domenica o di recarsi al catechismo, sentiamo dire frasi del tipo ‘ma ho sonno’, oppure ‘non me va’, come si dice qui a Vetralla. Si è troppo stanchi per recarsi nella casa del Signore o non si ha voglia di riunirsi in parrocchia? Dovrebbe esserci sempre un entusiasmo che ci motiva a ritrovarci con la comunità e una gioia che ci spinga a stare insieme in nome di Dio. E’ necessario capire che è bello passare del tempo assieme parlando, scambiandosi opinioni e, perché no, a volte anche discutendo, perché è così che funziona in una famiglia, soprattutto quando è grande, come nel caso della comunità parrocchiale. Bisogna aprire la nostra mente e guardare oltre per comprendere che la nostra chiesa non deve essere vista solamente come un luogo nel quale pregare, ma anche come un luogo nel quale incontrare gli amici, divertirsi e stare insieme in nome di sani valori. Solo vivendo la cristianità con gioia riusciremo ad avvicinare anche altri, che magari non hanno ancora avuto modo di goderne appieno. Noi ragazzi che abbiamo avuto la fortuna di crescere in parrocchia, siamo diventati grandi secondo corretti ideali e abbiamo incontrato delle persone che si sono rivelate speciali e che probabilmente non avremmo mai conosciuto all’infuori dell’ambito della Chiesa. Che da ora il nostro impegno sia proprio questo: vivere ed operare nella fede con gioia da avere e da manifestare,coinvolgendo anche amici e parenti sicché ‘parrocchia’ diventi sinonimo di gaudio, letizia e allegria e ogni giorno, sia un giorno di festa. Chiara "Sul ponte sventola bandiera bianca" da "Addio a Venezia", poesia scritta nell’agosto del 1849, alla notizia della resa di Venezia, da Arnaldo Fusinato. "Ma il vento sibila, ma l'onda e' scura, ma tutta in tenebre e' la natura: le corde stridono, la voce manca... Sul ponte sventola bandiera bianca! ma noi non ci arrendiamo!! bandiera bianca non è il nostro mestiere! Anche se per molti o tutti sua maestà è, oggi, il denaro, anche se: “sappiamo che e' difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano; se sappiamo quante squallide figure attraversano il paese; e come e' difficile restare calmi, indifferenti in quest'epoca di pazzi, con stupide galline che si azzuffano per niente; se sappiamo com'e' misera la vita negli abusi di potere, ma sul nostro ponte non sventola bandiera bianca”. (da Franco Battiato - Bandiera Bianca - La voce del Padrone) Un giorno … un libr o E’ più facile del Bugiardino, più semplice del libretto del funzionamento della Lavatrice e del Frigorifero, più intuibile delle spiegazioni di Facebook e di Sky, più comprensibile delle guide del Decoder dei Canali TV: fatto stampare dalla Diocesi di Roma, scritto da Padre Idelfonso Scicolone (è più difficile il suo nome di tutto il contenuto del libretto) per incarico del Card. Vallini, è un Itinerario di catechesi sulla Messa. Sono, nella edizione Coletti, 111 pagine, al costo di € 3,00. Se vogliamo sapere tutto della Messa, per capire ciò che facciamo, in questo scritto tutto troviamo. Brunetto Latini scrisse Il Tesoretto; questo libro potrebbe essere Il Tesoretto liturgico per gli Adulti nella Comunità Parrocchiale. Se lo volete avere: potete richiederlo in libreria; se volete averlo in Parrocchia: basta che lo diciate e sarà subito fatto. Essenziale è che ne conosciate il contenuto, per la vostra fede. Scegliete: o lo leggete o ve lo fate leggere, o ve lo fate spiegare (in parrocchia, il lunedì alle 17,30.) Se, poi, lo volete sperimentare, venite: Sabato 16,45 Domenica 8,15 - 10,15 - 11,15 L’uomo qualunque «Questo è il giornale dell'uomo qualunque, stufo di tutti, il cui solo, ardente desiderio, è che nessuno gli rompa le scatole». (G. Giannini) Lo ricordo quel giornale e soprattutto il torchio raffigurato nel titolo. Il momento in cui desidero che nessuno mi rompa le scatole sono io che inizio a romperle agli altri. L’oppressione su di me termina quando io divengo oppressore. E ricomincia la storia. L’Uomo qualunque è dentro di me, se ho sempre da ridire degli altri. Il cittadino, Uomo Qualunque, si sente vittima di una politica ingiusta che, almeno in parte, lui stesso ha creato. Si sente torchiato e si ribella: a parole, perché altro non sa e, forse, non può. Vorrebbe sedersi al comando. Talvolta ci riesce. Una volta sedutosi sulla poltrona del comando può cessare di essere qualunque e divenire padrone, giudice, signore. In questi casi qualunque sia la poltrona la missione diviene mestiere. Il cambiamento è possibile solo con una conversione. Una parola sola risolverà il problema: Vangelo condiviso, vissuto, amato; unica fonte di liberazione e di giustizia. Altre cure non conosco. La Carità e l’Amore? Non esistono senza Giustizia. Fonte di Giustizia è Conversione. Noi cristiani diciamo: per mezzo del Vangelo. Sarebbe utile leggere o rileggere: Lettera a Pipetta, da Lette- re di don Lorenzo Milani priore di Barbiana (A. Mondadori) Un altro libro? YOUCAT Italiano Per conoscere e vivere la fede della Chiesa Seconda edizione Premessa di papa Benedetto XVI La fede cristiana a misura dei giovani Ci domandiamo: come parlare ai giovani di Dio? E sembra che non vi sia risposta. Perché non leggiamo questo libro? Impareremo a parlare di Dio in un modo insolito ed attraente, proporzionato al linguaggio di giovani generazioni. Ascolteranno. Giovani!! 25 aprile 2013: Gita ad Assisi in pullmann con la Corale Vetrallese Meditazione, Messa, Turismo, Divertimento 28 Aprile 2013, ore 11,00: Confermazione Questo giorno potrebbe essere un gran giorno anche per Sorelle e Portatori della Madonna del Carmelo La voce della fontana di Piazza Guglielmo Marconi (Francesco Pasquini, Vetralla, 14 settembre 1987) Ripartire dal 29! 29 giugno 2012: quando ogni persona aveva un compito, ogni persona lo svolgeva entusiasta, ogni persona contava poco, ma abbiamo contato tutti … tanto! Chi ha fatto quella esperienza lo sa … lo ha sperimentato, ha conosciuto il bello … la bellezza, la gioia, la festa. Qualcuno aveva detto: io lì non ci vengo, faccio altre cose, mi do da fare, mi piace, ma lì non vengo. Invece c’era!! Poter fare davvero un salto di qualità. A questo siamo chiamati: tutti! Accorrevano a lui da ogni luogo Che inizi a succedere ancora!! ATTENZIONE Prima ero tanto bella, ora, son brutta, così ridotta, abbandonata e asciutta. Non zampilla più l’acqua dalle cannelle; non si specchia più il sole né le stelle. Non salutano all’alba gli uccelletti, cantando allegri sopra gli alberetti. Non si dissetan più le palombelle, svolazzando su me, gentili e belle. Non più diffondo un senso di frescura nelle giornate di maggior calura. Né più la quantità delle persone si ferma e loda, con ammirazione. Così malridotta e scheletrita sembro una vecchia pietra inaridita, poiché nessuno vi piglia riparo sono ridotta proprio un monnezzaro. Di rivedermi bella ognun s’aspetta. Cari amici, fate una colletta: ch’ io ritorni la vecchia fontanella! Datemi l’acqua mia; fatemi bella ! Coda (Foto e Coda 2012) Solo una bicicletta rotta e abbandonata qui spera di ritrovarsi accomodata; ma chi non cura una fontana eletta non vorrà certo riparar la bicicletta. Tutti all’affannosa ricerca di parcheggi per la furia strana e omicida dei viaggi! Solo le biciclette abbiamo escluse, unico posto libero: nella fontana chiuse. Scrivere sui muri con qualsiasi tipo di penna è punibile per legge con un anno di reclusione o con l’ammenda di € 1.000,00 Monumento nazionale controllato da videocamere. “Era scritto in un cartello” … (I Giganti - 1967 - Mettete dei fiori nei vostri cannoni) E per questa fontana? E per tutto il resto? Quale Cura di Vetralla abbiamo? Madonna dell’Archetto E dov’era? Piazza Franciosoni. E dov’è, ora?! Sparita! Non scomparsa … sparita! E i portali della chiesa Ss. Filippo e Giacomo? Spariti! E la Fontana di piazza della Rocca? Sparita! E la chiesa delle Murelle? Sparita! Si può continuare? Quale cura? Quale ammenda? Statistiche: (dal Censis 2011) Se pensi all’Italia, dove trovi motivi di speranza? Siamo il paese più bello del mondo 41,3 % Siamo un paese ricco 7,9% In Italia ci sono molte persone intelligenti 41,3% La classe dirigente ci salverà 5,7% La Festa della Madonna dell’Archetto si celebrava a Piazza Franciosoni. Gli abitanti delle vicine case addobbavano con fiori e luci una immagine della Madonna posta sulle mura di un palazzetto poi demolito (1980 circa) Caccia al Tesoro Quanti alberi mancano all’appello a Piazza G. Marconi? Si tratta di appello: davanti alle scuole, che altro si può fare? Ogni mattina, wo!wo!wo! Ed ogni sera ..wo!wo!wo! (Io ho in mente te - 1984 Equipe 84). "la notte degli imbrogli e dei sotterfugi" Così va spesso il mondo …, almeno così andava nel secolo decimo settimo. Si potrebbe cambiare: Così va spesso il mondo …, almeno così andava nel secolo ventesimo … … e il ventunesimo, come andrà?! “Osservando tutti i personaggi e i fatti della nostra storia … come sempre, vien fuori il vero cuore di ciascuno. "Renzo, che strepitava di notte in casa altrui, ha tutta l'apparenza di un oppressore; eppure, alla fin dei fatti, era l'oppresso. Don Abbondio, spaventato, mentre attendeva tranquillamente ai fatti suoi, parrebbe la vittima; eppure, in realtà, era lui che faceva un sopruso”. (Da I Promessi sposi, A. Manzoni Cap.8) Siamo troppo preoccupati della nostra faccia. E di come vorremmo farla apparire. La realtà, i pregi e le virtù, i difetti e i vizi: gli uni li vorremmo far apparire, gli altri nasconderli. Ma la libertà e l’intelligenza delle cose? E la Verità interessa davvero a qualcuno? O ricerchiamo solo apparenze? La risposta è semplice: è inutile far polemiche, comincio ad esser sincero io che comincerai ad essere sincero tu! E prima di tutto: bisogna che non inganno me stesso. Catechismo? Formazione? E’ bene e bello, giusto e doveroso che i bambini, per il catechismo parrocchiale, frequentino presso la Parrocchia dove risiedono. Perché? Semplicemente perché il catechismo non è in funzione dei Sacramenti da ricevere, ma in funzione della vita cristiana da vivere. Se portiamo i figli a frequentare lontano dall’ambiente dove vivono, quando non saranno più i genitori ad accompagnarli al Catechismo o alla Messa, ad altre attività, dove frequenteranno, liberi di andare e venire? Facilmente da nessuna parte. Dove vivranno fede cristiana? Il problema fondamentale è quindi la domanda: I genitori vivono e aiutano i figli a vivere la fede soltanto in funzione dei Sacramenti ? E dopo?! E la seguente è una affermazione e un invito: Genitori: impegniamoci a costruire il bene dei figli non soltanto finché essi sono da noi dipendenti per ogni necessità, ma soprattutto impegnandoci a costruire la loro capacità di esseri liberi. Aiutiamoli a costruire la loro libertà. “Così va spesso il mondo!” Ma il mondo non doveva finire quest’anno?! Ah! Eh! Uh! Ma siamo ancora in tempo, sa’!! ******** “Na vorta me sognai che stavo ar mare Facevo l bagno co na signorina E mentre che notavo nell’onne chiare m’accorsi ch’ella era assai carina Tutto ‘n botto me svejai For del letto me trovai Poe se riseppe Che stavo co’ li piedi nel zi’ peppe” Non so di chi è questa poesia. A meno che, in tempi passati, non l’abbia scritta proprio io. Se qualcuno ne conoscesse l’origine certa, ringrazierei per non attribuirmi vene poetiche che non dovrei avere, almeno in dosi notevoli. Turismo Eucaristico Come e dove vivere Vita Cristiana? Per il Catechismo vado a Canepina Per la Messa di Prima Comunione a Canino Per il Funerale a Viterbo Per il Matrimonio a Roma Per l’Ordine: (Sacerdozio) a … da nessuna parte! … e perché mi debbo fare prete?! E’ questa una finzione, ma è anche parte di verità vissute. In questo ordine di idee farsi prete … non serve proprio a nulla. Non è ciò che mi è utile, ciò che serve, ciò che mi arricchisce! Non è trattare la vita come un supermercato che renderà felice, o almeno serena, la vita. E Gesù non è venuto per soddisfare i miei egoismi, né per organizzare un supermercato di sacramenti, ma per insegnare a vivere una vita bella ed attraente. Articolo … in fondo Carissimo don Lamberto, è bello condividere, nella semplicità di un incontro fraterno, la vita di preghiera, l’esperienza del cammino interiore. Il Signore ci aiuti a passare dalla quantità alla qualità delle comunicazioni. Dalla superficie alla profondità. Dalla testa al cuore. Detto questo, mi dispiace deludere le sue attese. Non so scrivere nulla sulla preghiera. Sono povera. Solo una frase di Gesù mi viene in aiuto: “Non sono i sani ad avere bisogno del medico, ma i malati”. E allora la preghiera è soprattutto questo: prendere coscienza che abbiamo bisogno di lui. Malati. Feriti dal peccato e dalla vita. Stare lì, con Lui. Davanti a Lui. Significa sperimentare nella gioia e nel dolore, la potenza del suo Amore che salva, libera, guarisce. E Lui si china nelle nostre valli oscure, versa l’olio della Consolazione e il vino della Speranza sulle nostre piaghe. E dona vita. Vita nuova. Possiamo donare solo ciò che riceviamo. Chiunque fa l’esperienza della sua infinita misericordia non desidera altro che condurre i fratelli in quella fornace ardente di Carità. Sorgente di vita, di pace e di gioia anche nelle tribolazioni del nostro pellegrinaggio terreno. Maria custodisca i nostri cuori con la sua tenerezza materna e ci renda vigilanti nella preghiera, nell’attesa della sua venuta. Come le dicevo: scrivere per me è difficile. Buona notte. Il Signore le conceda una notte serena e un riposo tranquillo. S. Maria Benedetta CORALE VETRALLESE La Corale Vetrallese si riunisce ogni lunedì sera alle 21:00 per le prove dei canti eseguiti in occasione delle festività natalizie, pasquali e in ogni altra occasione socio-religiosa. Le prove si eseguono presso la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, in Piazza Marconi. Per spettacoli lirici e di intrattenimento e Scuola di Canto, le prove e gli spettacoli stessi si tengono presso la sala del centro giovanile Santi Filippo e Giacomo, in piazza Franciosoni, ogni venerdì alle ore 16:00 . I parrocchiani tutti e tutti coloro dotati di buona volontà sono calorosamente invitati a unirsi alla Corale ed alle sue attività.. La crisi economica attuale passa dal crollo del sol dell’avvenire del comunismo, al flop del sogno americano, alla deriva fallimentare della plutocrazia e del capitalismo; appare impensabile fermarla. Diverso è il caso del progetto del Regno di Dio: non è progetto umano. Talvolta le volontà si accaniscono nel cercare di sottomettere il Regno di Dio a categorie umane; se apriamo la mente e il cuore all’Ascolto, siamo ostacolati da forze che si oppongono al Regno di Dio. E’ illusorio attuare il Regno con metodi umani, scambiandoli per metodi e mezzi corrispondenti alla Parola di Dio! Limitiamo la Parola con nostre attività senza guardare dove porta lo Spirito, pensando di essere noi a guidare sulla strada, invece che seguire le orme di Gesù il Cristo. Le insondabili ricchezze dello Spirito le vogliamo bloccare dentro piccole letture di nostri egoismi. Possiamo far qualcosa per aiutare a far sorgere nuovi criteri di vita? Siamo timorosi che l’apertura della mente debba comportare anche l’apertura del portafoglio? E’ possibile pensare un nuovo ordine sociale ed economico e nuovi progetti per la storia umana? “Talvolta i Principi di questo mondo si propongono sinceramente di assumere la protezione della Chiesa, ma molte volte ciò non avviene senza danno e pericolo spirituale, perché più spesso essi sono guidati da calcoli politici e si preoccupano troppo dei propri interessi”. Non saremo noi a fermare la Storia, che è comunque Sacra; ma riusciamo a rallentarne il cammino di Storia di Salvezza. “Spesso ci vengano riferite le voci di alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano però i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostrii tempi risultano del tutto peggiori. A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo”. (da Giovanni XXIII, 11 ottobre 1962, Apertura del Concilio Vaticano II) didon