Origo AS120 - Etalon Acoustics Italia
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Origo AS120 - Etalon Acoustics Italia
18-23 as120 etalon CORRpb.qxp 20.12.2012 14:52 Page 18 *#4&9#4' Amplificatore integrato Etalon Origo Paolo Di Marcoberardino « L'ascolto evidenzia da subito proprio il senso di questo oggetto, ed il preciso scopo del costruttore che ha voluto costruire un amplificatore a stato solido assimilabile per carattere sonico e peculiarità elettriche ad un ampli a tubi. » Q opo aver provato il modello Suprampli, ci accingiamo a testare il fratello maggiore Origo, che la Casa ungherese produce oramai da diversi anni, seppure oggetto di alcuni sviluppi nel tempo. E' sempre molto interessante provare di un costruttore più elettroniche presenti in listino, cosi da verificare sul campo se esiste o meno un DNA musicale negli oggetti che produce, potendo riconoscere nei risultati ottenuti il frutto di una vera e propria filosofia progettuale, piuttosto che un mero risultato casuale. In effetti non è cosi difficile imbattersi in prodotti, nel catalogo di alcuni marchi, che presentano carattere sonico molto diverso od addirittura dove alla crescita di prezzo non corrisponda un effettivo e tangibile (oltrechè dovuto) miglioramento prestazionale. Per quanto mi riguarda preferisco sempre marchi nei quali sia individuabile una ben definita filosofia d'ascolto, frutto di lavoro e sviluppo meticolosi nel tempo, piuttosto che listini dove sia presente un po' di tutto in ordine sparso. 18 AUDIOPHILE SOUND NUMERO 120 2012 Nel caso in questione l'Origo costa più del doppio del Suprampli, in un rapporto di prezzo che rispetta, a mio personale parere, la regola che prevede un vero e proprio salto prestazionale al raddoppio del costo di un oggetto, tale che non si debba parlare di sfumature o vaghe sensazioni. Con tutte le eccezioni del caso, ovviamente. Ma in questa prova è stato oltremodo interessante verificare come la filosofia sonica del marchio, ben nota e definita dal progettista e fondatore László Sallay, sia stata preservata ed elevata a livelli musicali superiori, semplicemente innalzando tutti i parametri d'ascolto, senza alcuna eccezione. Dal punto di vista dei dati di targa, nulla cambia rispetto al Suprampli, a partire dalla potenza di uscita che rimane di 40 watt su un carico di 4 ohm, il che equivale, come già detto nell'articolo precedente, ad un livello grosso modo dimezzato sul canonico di 8 ohm, valore poco vicino alla realtà ma da sempre utilizzato come 18-23 as120 etalon CORRpb.qxp 20.12.2012 14:52 Page 19 «... è s t a t o o l t r e m o d o riferimento tipo per dichiarare la potenza di uscita di un amplificatore. Differenze sostanziali sono invece dichiarate sull'alimentazione, che in questa ultima versione dell'Origo vede l'uso di diodi più veloci e valori leggermente superiori della capacità di filtraggio (peraltro piuttosto bassa in assoluto), nonché nel funzionamento in pura classe A dello stadio finale. Su quest'ultimo aspetto nutro qualche dubbio, in quanto anche dopo ore di utilizzo l'Origo evidenzia una temperatura di funzionamento che non si approssima neanche al tiepido. Non voglio avanzare riserve sulla serietà del costruttore, ma una delle poche certezze dell'elettronica è che uno stadio di amplificazione in classe A deve scaldare per forza, senza alcuna eccezione, anche a basse potenze di uscita.Ricordate la temperatura d'esercizio del piccolo Musical Fidelity A1? Comunque, dal punto di vista funzionale, l'Origo presenta le medesime caratteristiche del Suprampli, con una componentistica del pannello posteriore migliore ed una totale ed esclusiva telecomandabilità, essendo il frontale dell'elettronica completamente privo di comandi. La sezione pre è passiva, e dunque il potenziometro in ingresso pilota direttamente lo stadio driver dei finali, giustamente sensibile per permettere in siffatta configurazione di non avere limiti nel livello di uscita. Non ho sbirciato all'interno dell'elettronica, ma l'impostazione progettuale è comunque aderente al credo della essenzialità costruttiva, che annovera tra le sue armi vincenti l'esiguo numero di componenti attraversati dal segnale, il che in assoluto è un gran bene purchè il progetto se lo possa permettere in termini di cura costruttiva ed attenzione alle caratteristiche tecniche dell'elettronica (leggasi bassa distorsione, in primis). Va ribadito che, per espressa dichiarazione del costruttore e del distributore italiano, questo amplificatore non gradisce carichi ostici né diffusori poco efficienti, data la bassa potenza in gioco; in realtà, considererei questo Origo alla stregua di una piccola amplificazione valvolare per quanto concerne gli abbinamenti, volgendo lo sguardo pertanto soprattutto a sistemi di altoparlanti ad alta efficienza. Prova sul campo L'ascolto evidenzia da subito proprio il senso di questo oggetto, ed il preciso scopo del costruttore che ha voluto costruire un amplificatore a stato solido assimilabile per carattere sonico e peculiarità elettriche ad un ampli a tubi. Ovviamente non ho neanche cercato di pilotarci le mie Martin Logan SL3, con le quali il Suprampli era appena riuscito a produrre un sottofondo musicale (peraltro piacevolissimo), ma ho provveduto anche in tale prova ad inserire nel mio ambiente due Klipsch Heresy III, perfette sotto tutti i punti di vista. Il resto dell'impianto era costituito da sorgente digitale Naim CD5X e alimentatore Flatcap 2X mentre non ho utilizzato quella analogica in quanto il cambio testina (una Denon DL-S1) mi ha costretto ad una riconsiderazione del setup, che ancora non ritengo ottimale. L'Origo ha fatto letteralmente volare le Heresy, senza alcun dubbio, ricordandomi non poco la performance che ottenni, in una prova per un'altra rivista, con il Leben CS 600, ed aggiungo scusate se è poco. Una semplice ottimizzazione del cavo di potenza, un Cardas al posto del solito Mit 750 Shotgun che utilizzo con i pannelli americani, e la magia è apparsa. Quella specie di voglia che hai di mettere un disco dietro l'altro, passare dalla classica al jazz, fino a qualche disco rock che magari non ascoltavi da un po' di tempo, senza nessun accenno di fatica d'ascolto, nonostante le Klipsch in talune configurazioni poco indovinate siano tutt'altro che velluto per le orecchie. interessante verificare come la filosofia sonica del marchio, ben nota e definita dal progettista e fondatore László Sallay, sia stata preservata ed elevata a livelli musicali superiori, semplicemente innalzando tutti i parametri d'ascolto, senza alcuna eccezione... » In effetti, sembra proprio di ascoltare un push pull di EL 34, con un basso robusto ed appena morbido, comunque sufficientemente articolato ma dotato di quel calore che il woofer delle Heresy chiede sempre all'amplificazione che le pilota; in alcuni frangenti la gamma bassa sembra venire avanti, come quando in alcuni dischi jazz il contrabbasso suona l'assolo, diventando ancora più protagonista del solito. Tutti sanno che il basso delle Heresy a volte può apparire secco e poco profondo, come spesso avviene in diffusori ad alta efficienza di dimensioni normali (seppure la sezione AUDIOPHILE SOUND NUMERO 120 2012 19 18-23 as120 etalon CORRpb.qxp 20.12.2012 14:52 Page 21 *#4&9#4' BASI PER ELETTRONICHE bassa di questi diffusori non sia caricata a tromba), ma qui acquista un giusto tenore di matericità e calore, che forse con un diffusore diverso potrebbe risultare eccessivo. Mi accorgo molto bene di questa caratteristica ascoltando Five Mingus, nel quale spesso il bassista americano duetta con la sezione a fiati per poi trascinarsi in assoli memorabili, occasioni nelle quali lo strumento sembra lievitare leggermente. Il resto della gamma si avvantaggia di un medio di ottimo livello, per corpo e fluidità, che ritengo le due caratteristiche peculiari e maggiormente qualificanti di questo bell'integrato ungherese. Anche qui tornano in mente le migliori realizzazioni a tubi, che in gamma media riescono sempre a raggiungere livelli di gradevolezza e mancanza di fastidio d'ascolto di grande apprezzamento; l'Origo dimostra di possedere una ricca tavolozza armonica, che facilmente consente all'ascoltatore di ottenere una illusione di verosimiglianza con l'evento dal vivo, essendo i soggetti sonori vivi e dotati di sfumature armoniche che ce li rendono concreti. Il dettaglio è di buon livello, ma l'obiettivo della elettronica è quello di dare matericità allo strumento, più che cesello e fine rappresentazione dei particolari più minuti. Nulla comunque viene nascosto od omesso all'ascolto, ma la ricerca dell'amalgama è certamente preminente sulla descrizione del singolo strumento, come molti amplificatori a stato solido invece fanno. Di ciò è anche responsabile in senso positivo una gamma alta mai avanzata e vistosa, che costituisce il normale completamento di un medio alto corretto e giustamente controllato; anche la grana è decisamente fine e priva delle seppur piccole indecisioni che il modello inferiore Suprampli talvolta esibiva. Sul piano della velocità e della dinamica, l'Origo si dimostra un buon esecutore ma nel rispetto di un equilibrio globale nel quale non prevale nessuna dote particolare, se non un indovinatissimo mix il cui risultato globale convince sempre per gradevolezza d'ascolto e puro piacere emotivo. La velocità d'esecuzione dei singoli impulsi può in alcuni casi difettare, soprattutto nei fronti di salita dove il perdurare della nota sembra maggiore del dovuto, mentre la macrodinamica viene rappresentata con un buon piglio, fino ai limiti di erogazione dello stadio finale, e senza aggiungere compressioni evidenti a quelle già presenti nell'incisione. Devo dire che questo è il parametro, unito ad una maggiore raffinatezza timbrica e più marcata fluidità in gamma media, dove l'Origo si dimostra marcatamente superiore al Suprampli, giustificando a mio parere in pieno il maggiore esborso necessario per l'acquisto. Sul fronte dell'immagine, elemento molto importante, a mio parere, nell'ascolto della musica classica per poter ricostruire con credibilità un palcoscenico immaginario, questa elettronica si dimostra molto performante sul piano della profondità, mentre in quello dell'ampiezza fa fatica a superare i limiti fisici dei diffusori, la cui emissione non risulta mai lateralizzata, ma sempre proveniente dallo spazio tra essi. I vari piani sonori sono comunque ricostruiti con precisione ed accuratezza, seppure sempre contornati da un lieve alone di indefinita materia musicale che ne arricchisce la figura, in maniera tale da non renderli mai asettici ed artificiali. Devo dire che un primo ascolto di questo Origo potrebbe non colpire, risultando meno dotato rispetto ad alcuni concorrenti, mentre invece la tavolozza cromatica unita alla fluidità di emissione costituiscono un grande valore acustico in grado di convincere l'ascoltatore attento alla Musica, più che alla prestazione. Credo sia questo il motivo per il quale l'importatore italiano, con rara intelligenza, offre al cliente la possibilità di provare in casa le sue elettroniche per un certo periodo di tempo, in quanto sono convinto che solo un certo uso possa dare la possibilità all'Origo AUDIOPHILE SOUND NUMERO 120 2012 & B ASI SMORZANTI PER DIFFUSORI DAMachine DISTRIBUZIONE PER L ITALIA DAMachine, Italy 21 tel: 0434 542 335 [email protected] !"#$%"#&' di svelare se stesso e vincolare l'ascoltatore al suo modo decisamente piacevole di riprodurre Musica. Conclusioni Se avete letto la recensione del Suprampli, non vi potrà sfuggire che i termini utilizzati per definire il carattere di questi due prodotti sono molto simili, per non dire i medesimi. In effetti, l'Origo rappresenta la giusta evoluzione del suono Etalon a prezzi ancora possibili (dopo ci sono i prodotti della linea State of the art, decisamente impegnativa), migliorando tutti i parametri del modello minore, il quale pur rimanendo un eccellente best buy è indubitabilmente un prodotto di categoria inferiore. L'obiettivo di László Sallay nel proporre un amplificatore a stato solido idoneo nel pilotare diffusori ad alta efficienza è pienamente riuscito, costituendo l'Origo una valida alternativa a realizzazioni a tubi di pari potenza e prezzo. Qualcuno potrebbe obiettare, non a torto, che se voglio un ampli a stato solido che suoni come un valvolare compro un valvolare, ma è indubitabile che molti appassio- 22 AUDIOPHILE SOUND NUMERO 120 2012 « Devo dire che un primo ascolto di questo Origo potrebbe non colpire, risultando meno dotato rispetto ad alcuni concorrenti, mentre invece la tavolozza cromatica unita alla fluidità di emissione costituiscono un grande valore acustico in grado di convincere l'ascoltatore attento alla Musica, più che alla prestazione. » nati hanno remore rispetto ai tubi termoionici, più che altro di ordine pratico, che questo Origo ovviamente non presenta. Esso può essere visto come una via di mezzo tra un raffinato monotriodo, del quale non possiede le migliori doti ma certamente offre maggiore grinta e spinta soprattutto sulle basse frequenze (a meno di non andare su monotriodi di costo iperbolico), e un buon push pull a pentodi, che talvolta appaiono meno equilibrati dell'Origo in termini di giusto mix tra dettaglio e calore, che questo amplificatore possiede in maniera del tutto personale ed apprezzabile. Un plauso al costruttore ed all'importatore per l'originalità dell'oggetto ed al modo di presentarlo al mercato, non poi cosi ricco di amplificatori integrati del genere. Distributore: Etalon Acoustics Italia www.etalonacoustics.it tel: 393-9363743 Amplificatore integrato Etalon Origo Prezzo: 4300,00 Euro