Felicità raggiunta
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Felicità raggiunta
LA L E T T ER AT U R A E O LT R E . . . - IL NOVECENTO Eugenio Montale Felicità raggiunta NOVECENTO Il tema del male di vivere, vale a dire della vita intesa come dolore, caratterizza tanta poesia novecentesca, soprattutto quella di Montale, dove assume varie forme ed è rappresentato di solito attraverso immagini negative molto evidenti, quali «l’incartocciarsi della foglia» o «il cavallo stramazzato». In questa lirica, invece, il male di vivere nasce, incredibilmente, dalla felicità stessa. Perché essa è costantemente desiderata dall’uomo, che però non riesce mai a raggiungerla e se s’illude di esservi riuscito, non potrà mai tenerla saldamente e a lungo tra le sue mani. La felicità quindi si risolve tutta nel desiderio e nella nostalgia: desiderio di un bene che non si potrà mai possedere; nostalgia di quel bene, perduto prima ancora di essersene resi conto. L’immagine finale del pianto del bambino che si vede sfuggire il suo bel pallone colorato fra i tetti delle case, rappresenta visivamente, con grande efficacia, questa condizione di lontananza dell’uomo dal suo «paradiso». Metro: due strofe di cinque versi ciascuna, quasi tutti endecasillabi, tranne il 2º verso (un settenario), il 6º (un novenario) e l’8º (settenario + novenario). Rime: ABCAB, DEDED. 1. barlume: una luce debole, che s’intravede appena. 5 Felicità raggiunta, si cammina per te su fil di lama. Agli occhi sei barlume1 che vacilla, al piede, teso ghiaccio che s’incrina; e dunque non ti tocchi chi più t’ama. 10 Se giungi sulle anime invase di tristezza e le schiari2, il tuo mattino è dolce e turbatore come i nidi delle cimase3. Ma nulla paga il pianto del bambino a cui fugge il pallone tra le case. 2. schiari: schiarisci, ri- schiari. 3. cimase: i cornicioni delle case. da Ossi di seppia, in Tutte le poesie, Mondadori, Milano, 1984) 1 Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education LA L E T T ER AT U R A E O LT R E . . . - IL NOVECENTO Proposte di lavoro COMPRENDERE 1. A chi si rivolge il poeta nella lirica? 2. Nelle due strofe di questa lirica, Montale ci spiega in che cosa consiste la felicità attraverso alcune immagini immediatamente comprensibili e di grande efficacia visiva. Indicale di seguito. Noi avviamo l’esercizio: barlume che vacilla NOVECENTO ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 3. Leggi attentamente la prima strofa. Qual è l’elemento predominante? (indica con una crocetta la risposta esatta) La felicità Il fil di lama Il teso ghiaccio Considera adesso la seconda strofa. Qual è l’elemento predominante? Le anime invase di tristezza Il mattino dolce e turbatore Il pallone tra le case ANALIZZARE 4. Montale per definire la felicità utilizza alcune parole piene di luce e di speranza: indicale di seguito e spiega per quale motivo esprimono tanto bene questo stato d’animo: ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 5. Analizza il verso 5, «e dunque non ti tocchi chi più t’ama», e spiegane con parole tue il significato: ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 6. Quali sono, nella poesia, le due immagini che rendono nel modo più evidente l’idea dell’annunciarsi della vita con tutte le sue attese e quindi, l’idea della felicità? Quali, invece, le immagini che sottolineano la presenza del dolore nella vita dell’uomo? 2 Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education LA L E T T ER AT U R A E O LT R E . . . - IL NOVECENTO RIFLETTERE SULLA LINGUA 7. Perché il poeta apre la poesia proprio con la parola «felicità»? Perché gli piacciono i suoni da cui è formata Perché è la parola chiave e quindi deve assumere il massimo risalto all’inizio del testo Perché vuole attirare l’attenzione del lettore NOVECENTO Scegli tu adesso tre parole che esprimano con assoluta evidenza l’idea della felicità e spiega le ragioni della tua scelta. 8. Trascrivi di seguito le parole della poesia che rimano tra loro e indica qual è l’unica parola che non fa rima con nessun’altra. Le parole in rima, che hai indicato sopra, secondo te sono collegabili tra loro per quanto riguarda il significato? Ad esempio, tra «cammina» e «incrina» esiste un rapporto abbastanza evidente: il poeta ti fa vedere quanto sia incerta la condizione dell’uomo, proprio quando ritiene di essere felice: egli procede nella vita come su un filo di lama, come su una lastra di ghiaccio, che facilmente s’incrina. Adesso prova tu a spiegare quale rapporto di significato esiste tra altre due parole in rima, a tua scelta. 3 Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education