SPOT ALICE:nuovoTV_Spot da non perdere
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SPOT ALICE:nuovoTV_Spot da non perdere
T V K E Y 270 SPOT DA NON PERDERE Alice nel bioparco delle meraviglie La storia di Alice Telecom continua in tre spot girati in esterni al Bioparco di Roma. I protagonisti, come sempre, sono Diego Abatantuono ed Elena Sofia Ricci, diretti da Alessandro D’Alatri. La creatività è di Mortaroli & DI MAURIZIO ERMISINO Friends, la produzione di Alto Verbano. “S catta subito la relazione”: è una frase a doppio senso particolarmente riuscita quella che conclude uno degli ultimi spot di Alice, il servizio internet veloce di Telecom Italia. La pronuncia Diego Abatantuono, sempre più calato nel ruolo di direttore del Bioparco di Roma, con tanto di look alla Indiana Jones, davanti a una ricercatrice che deve finire la sua relazione sugli orsi e ha bisogno di una chiavetta per collegarsi a internet. La relazione cui allude Abatantuono, naturalmente, è di tutt’altro tipo… Ma anche dietro la campagna pubblicitaria c’è un continuo gioco di relazioni: a dirigerla è Alessandro D’Alatri, che con Mauro Mortaroli – Direttore creativo e Presidente dell’agenzia Mortaroli & Friends – lavora già da anni, sin dalla fortunata serie per la Sip con Massimo Lopez. E a produrla è la Alto Verbano di Giacomo Pozzetto, il figlio di Renato, nato artisticamente al Derby di Milano proprio come Diego Abatantuono. Relazioni proficue, che hanno portato a un grande risultato. Insieme hanno girato tre nuovi film: uno da 30 secondi e due da 15 secondi. Il primo è ~ 10 ~ appunto quello dedicato alla chiavetta internet, che vede Abatantuono alle prese con la ricercatrice. Gli altri due sono dedicati al Netbook, un computer portatile connesso a internet senza bisogno di chiavetta, e alla Welcome Page, una funzione del Netbook che a ogni collegamento a internet segnala il credito disponibile. Per la prima volta nella campagna si vede il Bioparco: dopo una prima serie di spot ambientati per lo più in interni, la macchina da presa esce all’esterno e mostra la location in tutta la sua bellezza. C’è una scena nella vasca degli orsi, un’altra davanti a un laghetto e una terza su un terrazzo con vista sul parco. “Visto che si parla di internet e della possibilità di avere una connessione all’aperto, ci è sembrato giusto che gli spot fossero ambientati all’esterno”, spiega Giacomo Pozzetto, Executive producer (insieme a Roberta Brambilla) della casa di produzione Alto Ver- SPOT DA NON T V K E Y 270 PERDERE I nuovi spot per Alice, il servizio internet di Telecom Italia, sono ambientati al Bioparco di Roma e vedono come protagonisti Diego Abatantuono ed Elena Sofia Ricci. bano. “E anche la Telecom è stata contenta di mostrare un po’ il parco”. Ma facciamo un passo indietro. La campagna Alice Telecom con Diego Abatantuono ed Elena Sofia Ricci è stata concepita da Leo Burnett e dallo scorso settembre è seguita dall’agenzia Mortaroli & Friends. “Essendo un prodotto destinato alle famiglie”, spiega Mauro Mortaroli, “si è puntato su una famiglia come protagonista. Una volta scelta la via della commedia, la presenza di un comico come Abatantuono e di un’attrice brillante come Elena Sofia Ricci ha fatto sì che il concetto venisse esaltato”. Dal settembre dello scorso anno, poi, la famiglia ha traslocato al Bioparco di Roma. “È stata un’esigenza di Telecom, che ci ha coinvolto nella campagna chiedendoci un’evoluzione, qualcosa che andasse al di là delle quattro mura domestiche dove si svolgevano gli spot”, continua Mortaroli. “Pur restando nell’ambito cittadino, insieme a Nicola Brunialti ci è venuta l’idea del Bioparco, un posto dove sembra di stare in mezzo alla giungla ma si rimane sempre in città. Telecom voleva mantenere i personaggi ma chiedeva di far fare loro un passo avanti, di dare alla storia un respiro più ampio. Trasferirsi al Bioparco significa aprirsi a più possibilità, a un mondo sconosciuto ai più. E ci ha consentito di dare un ruolo a Diego Abatantuono: sapevamo che era il padre di famiglia, ora sappiamo anche che lavoro fa”. Siamo nel terreno della commedia all’italiana, che funziona sempre più spesso in pubblicità. E in questo Mauro Mortaroli è uno specialista. “In tutti gli anni passati in Armando Testa, e ora con Mortaroli & Friends, ho sempre cercato di ‘parcheggiare’ il prodotto nella memoria della gente con un sorriso, di far sì che lo spot diventasse una storiella, con un inizio, uno svolgimento e una fine, chiudendo con una battuta in modo che la gente avesse voglia di rivederlo”, spiega il Direttore creativo. “La volontà di clienti come Telecom è quella di parlare un linguaggio semplice, aperto e popolare. E questo significa mettere dentro gli spot qualcosa di ironico. Non vogliamo certo interrompere i programmi preferiti del pubblico con uno spot senza carattere, noioso o addirittura fastidioso: il nostro scopo è farci perdonare l’interruzione cercando al tempo stesso di far ricordare quello che l’azienda vuole promuovere in quel momento”. Alto Verbano ha iniziato a lavorare sulla campagna di Alice proprio con questi tre spot, ma si è inserita in un team già collaudato. “L’impianto produttivo, per quanto riguar~ 11 ~ da la regia e la fotografia, è ben affiatato e testato da almeno due anni di lavoro insieme”, spiega Giacomo Pozzetto. Il regista è Alessandro D’Alatri: come diceva una pubblicità, basta la parola. “D’Alatri è un nome affermato nella commedia all’italiana”, racconta Pozzetto. “oltre ad aver realizzato importanti lungometraggi, ha anche molta esperienza in campo pubblicitario. Ha già girato molti spot di Alice con Abatantuono, è molto bravo nella gestione e nella direzione degli attori, riesce sempre a tirare fuori qualcosa in più dagli interpreti. È ottimo anche nella scelta delle inquadrature, ed è supportato da bravi direttori della fotografia: in questo caso ha lavorato con Alessio Gelsini”. “Quella con D’Alatri è un’esperienza collaudata da molti anni di lavoro insieme, sin dal 1990”, aggiunge Mortaroli. “Con lui ho vinto il mio primo Leone d’Oro a Cannes grazie alla campagna per Sip ‘Una telefonata allunga la vita’ e ho inaugurato la serie del ‘Paradiso Lavazza’. Siamo sintonizzati su un genere di spot molto italiani che piacciono a tutti e due”. “La coppia di interpreti funziona”, afferma poi Pozzetto, passando a parlare dei protagonisti. “Diego lo conosciamo, ma anche Elena Sofia Ricci, che è meno nota come attrice di commedie, è bravissima a far ridere. Al Credits ■ Cliente Telecom Italia ■ Prodotto Alice ■ Agenzia Mortaroli & Friends Presidente Mauro Mortaroli Direttore creativo Nicola Brunialti Client director Alfredo Valz Gris ■ Casa di produz. Alto Verbano Exec. producer Producer Dir. produzione Regia Fotografia Montaggio Scenografia Location Durata Giacomo Pozzetto Roberta Brambilla Cristina De Rossi Alessandro D’Alatri Alessio Gelsini Michele Fuccio (Roma) Roberto De Vita (Milano) Monica Vitucci Bioparco di Roma 1x30” - 2x15” ■ Post produzione Frame By Frame (Roma) Square (Milano) T V K E Y 270 SPOT DA NON PERDERE Gli spot sono stati ideati dall’agenzia Mortaroli & Friends, che è subentrata a Leo Burnett, mentre la casa di produzione è Alto Verbano. Il regista, come sempre, è Alessandro D’Alatri. di là dello script, che viene approvato prima dal cliente, i due attori sono lasciati piuttosto liberi: prima di girare propongono delle battute, e Diego in questo è maestro, ma anche al momento dello shooting vengono fuori cose divertenti che diventano dei fuori onda o vengono addirittura utilizzate come battute finali. È questa la forza di chi fa commedia, anche con mio padre è sempre stato così: Diego viene dalla stessa scuola, e l’inventiva e la spontaneità sono da sempre la cosa migliore di questi artisti”. “In uno spot da trenta secondi un attore è sacrificato”, precisa Mortaroli. “Se partiamo dal presupposto che nella commedia le pause sono più importanti delle battute, qui sono un lusso che non sempre ci possiamo permettere. Diego è un attore di razza, un comico brillante, e l’ha dimostrato in tutti questi anni spaziando da ruoli molto popolari a parti impegnate. Rispetto agli attori romani, con cui lavoro spesso, Diego ha una comicità diversa, più ‘milanese’, essendo nato al Derby e avendo subito l’influenza di artisti come Cochi e Renato. Ma l’obiettivo finale è sempre lo stesso, strappare un sorriso al pubblico, e ognuno lo fa con le proprie corde”. “Anche Elena Sofia Ricci”, aggiunge Pozzetto, “è bravissima a rispondere a tono nel momento in cui Diego fa una battuta a sorpresa”. “Elena Sofia è un caposaldo”, gli fa eco Mortaroli, “una colonna portante di questa campagna. È un’attrice straordinaria, non una semplice spalla. Grazie alle sue espressioni e al suo tono riesce a dare un respiro di grande simpatia e serenità a tutto il lavoro”. Quali sono le difficoltà per una casa di pro- duzione che subentra in un progetto già avviato da altri e ben rodato? “Il regista era già stato scelto, le location anche, gli attori e il direttore di produzione erano quelli: vincere la gara è stato più semplice. La difficoltà sta nel mettersi al lavoro velocemente, nel capire subito come gestire gli artisti e il regista. Si entra in una ‘macchina da guerra’, dove la vera sfida sono le tempistiche: si fa tutto in tempi brevissimi. Ho trovato un team rodato, di cui conoscevo già il novanta per cento delle persone. Ho seguito anche i consigli del direttore di produzione, Cristina De Rossi, che aveva già fatto molti di questi film. Abbiamo girato le tre scene in due giorni. Il lavoro principale è stato quello di adattare la location: il Bioparco è frequentato da molta gente e si prestava poco a ospitare le riprese di un film, visto che è concepito per un altro scopo”. Per di più gli scenari dei tre spot erano molto diversi tra loro, e ognuna delle location aveva bisogno di essere modificata leggermente per le necessità delle varie storie. “La scena ambientata sul terrazzino è stata girata sul balcone del vecchio appartamento del primo storico del Bioparco”, svela Pozzetto. “Si tratta di un terrazzino molto piccolo e che era rimasto inutilizzato da tanto tempo. Abbiamo dovuto arredarlo con sedie, tavoli e piante per creare un ambiente più accogliente, che evocasse una famiglia e una casa vissuta e ben tenuta”. Meno difficile è stato il lavoro con altri inquilini molto particolari del Bioparco: “Abbiamo cercato di mantenere la vasca degli orsi nello stato più naturale possibile. L’abbiamo pulita e abbiamo aggiunto delle piante. Lo shot si appoggia poi ~ 12 ~ soprattutto su Diego Abatantuono ed Elena Sofia Ricci, in modo da cogliere appieno la promozione e le battute”. Ancora più semplice la terza storia: “Eravamo su una panchina, con un laghetto alle spalle, e la bella giornata ci ha aiutato. È stato il film più semplice a livello di restyling”. In casi come questi serve sempre qualche accorgimento con gli animali. “Seguendo i consigli dello staff del Bioparco, abbiamo sfruttato l’orario in cui gli orsi mangiano, quando vengono fuori dal posto in cui dormono e diventano di una grande simpatia”, svela il producer. “Gli addetti lanciano dal tetto il cibo e dei blocchi di ghiaccio agli animali per farli giocare nell’acqua. È un momento di svago, in cui si riesce a cogliere qualcosa di divertente”. Anche il Bioparco di Roma ci ha guadagnato, in termini di popolarità. Da quando è partita la campagna, il sito web del parco ha avuto più di tre milioni di contatti che hanno visitato virtualmente la struttura tramite la webcam. “Questa campagna è un’ulteriore dimostrazione della validità di un tipo di comunicazione che, cumulando più spot diversi, non deve per forza far ricominciare ogni volta la storia da capo”, conclude Mauro Mortaroli. “Si tratta di una sorta di miniserie che va avanti e crea empatia nel pubblico. È un esperimento già fatto da me in passato, e che parte addirittura dalle famose serie del Carosello degli anni ’60. Dagli spot Sip/Telecom Italia con Massimo Lopez in poi, è una strada che ho preso tante volte perché risulta efficace da un punto di vista produttivo, economico e pubblicitario. L’ho verificato anche con Lavazza: la campagna è sempre la stessa ma ogni volta è diversa, e per la gente la marca diventa casalinga, nel senso che è sempre dentro casa ma non è mai noiosa e uguale a sé stessa. E la gente vuol vedere come va a finire: come diceva Enzo Jannacci, vuol vedere ‘l’effetto che fa’. Se registi, attori e autori sono all’altezza per non deludere le aspettative del pubblico, ecco che l’appuntamento viene rinnovato e rinviato sempre alla volta successiva”. È proprio quello che accade quando grandi attori, registi, produttori e creativi – prendiamo a prestito una battuta di Abatantuono – fanno co■ me i koala. Si coalizzano.