rassegna - Toscana Film Commission

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rassegna - Toscana Film Commission
 rassegna
INDICE RASSEGNA STAMPA
rassegna
Si gira in Toscana
Nazione Firenze
13/10/2016
p. 6
CHE SPOT MONDIALE Onda Hollywood: sfruttiamola
Leonardo
Bartoletti
1
Nazione Firenze
13/10/2016
p. 7
Ecco chi ha ispirato Dustin-Cosimo
Leonardo
Bartoletti
3
Nazione Firenze
13/10/2016
p. 1-7
Ora i Medici versione kolossal
Titti Giuliani Foti
4
Nazione Pisa
13/10/2016
p. 25
LA SFIDA ‘PISANIANA'
6
Repubblica Firenze
13/10/2016
p. XIV
Inferno
7
Tirreno Grosseto
13/10/2016
p. VII
La nuova Alfa Romeo sfreccia sulla Senese
8
Corriere Fiorentino
13/10/2016
p. 7
A Firenze tornano i Medici «Sette» ne racconta la Storia
Corriere Della Sera
13/10/2016
p. 47
Virus dantesco nel pasticcio di Ron Howard
Giornale
13/10/2016
p. 27
Il vero Inferno è per gli spettatori
Maurizio Acerbi
11
Libero
13/10/2016
p. 29
Che purgatorio...
Giorgio Carbone
12
Manifesto
13/10/2016
p. 12
Allarme virus sulla terra, nell'orrore dantesco solo Tom Hanks Giona A. Nazzaro
ci salverà
14
Mattino
13/10/2016
p. 19
Tom Hanks eroe romantico tra Vasari e Botticelli
15
Edoardo
Semmola
9
10
Segnalazioni
Libero
13/10/2016
p. 10
Rutelli diventa nuovo capo dei cinema
Repubblica Speciale
13/10/2016
p. 24
L'industria dei film riparte grazie a banche e aziende
Indice Rassegna Stampa
16
Clara Caroli
17
Pagina I
L
.
°
SABATO SCORSO LA PRIMA MONDIALE
AL TEATRO DELL'OPERA
DEL FILM DI RON HOWARD « INFERNO»
Fabri: «Inferno regala emozioni, Firenze ne godrà»
di LEONARDO BARTOLETTI
«ESSERE alla prima di Inferno e vedere Firenze così stupendamente rappresentata ha
suscitato in me un forte senso di orgoglio.
Ho visto evolvere questa città negli ultimi
quindici anni e diventare centro di interessi
e di stimoli».
Elisabetta Fabri, presidente e amministratore delegato di Starhotels, non ha dubbi: 'Inferno' è un progetto al quale la città, ma più
in generale la Toscana e l'Italia del turismo,
dovranno essere grati.
Cosa trasmette questo film di casi originale e particolare?
«Inferno mostra Firenze non solo per la bellezza dei paesaggi e la piacevolezza del nostro stile di vita, ma anche per un intrigante
fascino dei luoghi dell'arte e della storia.
Questo in un modo tutto nuovo, attraverso
l'ambientazione negli spazi più significativi
ed iconici della nostra Firenze. Oggi le nostre scelte sono sempre più indotte dall'emo-
Si gira in Toscana
zione che viene suscitata. E' questo il trigger
per scegliere una destinazione piuttosto che
un'altra».
Quale la strada moderna per promuovere un Paese, una ci ° o, più in genele, una destinazione?
«L'Italia già da sola è un viaggio di emozioni. Oggi però il modo di rappresentare il nostro Paese deve cambiare, prendendo proprio spunto dalla strada indicata dal film.
`Inferno' farà sentire senza dubbio positivi
effetti su Firenze, sulla reputazione della città, sulle emozioni che possono essere accese
e che sono poi alla base della scelta di una
destinazione. A questo, in chiave di strategia generale, è poi necessario aggiungere le
esperienze che devono essere proposte agli
opinion leaders. E' evidente che `Inferno',
soprattutto se inserito in un più ampio progetto di marketing territoriale, aiuterà Firenze a riconfermarsi e rafforzarsi come destinazione ambita per un turismo di altissimo livello, sempre più esigente».
Firenze, secondo lei, ha individuato la
strada giusta per l sua promozione?
«Sì, soprattutto grazie all'impegno di due
giovani sindaci, Matteo Renzi prima e Dario Nardella poi, che si sono fortemente impegnati a dare a Firenze un nuovo appeal.
Stiamo davvero sulla strada giusta».
Quando, nel concreto, si ppotranno vedere
glietti
ffepositivi di'fferno'su Firenze?
«In occasione del ritorno di Ron Howard,
Tom Hanks e Felicity Jones a Firenze per
l'anteprima mondiale del film, i riflettori di
tutto il mondo si sono accesi sugli eventi
che hanno animato la città nella scorsa settimana. Già in quei giorni gli hotel hanno fatto registrare occupazioni importanti. Ma anche ristoranti e servizi come noleggi auto
hanno avuto una immediata e positiva ricaduta. Da oggi, giorno in cui il film cara' nelle sale, vendere Firenze sarà probabilmente
ancora più semplice».
strutture ricettive della citta ' si sono
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organizzate per sfrutta re l'onda del
film?
«Si, senza dubbio. Noi, a Starhotels, abbiamo per esempio deciso di lavorare, in questa
prima fase, attraverso i principali social network, per suscitare interesse sulla destinazione e stimolare il nostro pubblico a regalarsi un weekend a Firenze, alla scoperta della città che per 3 giorni è divenuta una piccola Hollywood sull'Arno. Contemporaneamente, la notizia di questo grande evento
d'interesse mondiale è stata impostata come
teaser sul nostro website, segnalata come
news e motivazione al viaggio».
Insomma una grande spot di cui il riessi
sitivi sono estesi a tutti gli operi del turismo
«Non mancheranno operatori che promuoveranno tour che avranno come protagoniste le zone e gli angoli di citta' dove e' stato
girato il film. Elementi che potranno essere
di traino alla promozione della città e che
non mancheranno di attirare visitatori, probabilmente anche di livello medio-alto».
í.
a
un tesoretto
per it Piazzate
ELISABETTA Fabri,
manager e presidente di
Starhotets, ha regalato un
tesoretto alla citta donando
un milione (dei 5 necessari)
per la ristrutturazione di
piazzate Michelangelo.
Operazione meritoria
realizzata grazie alla legge
sull'art bonus. Starhotets è
abituata a donazioni a
beneficio delle città in cui
sono ubicati i suoi alberghi
(12 in Italia, piú New York
Parigi e Londra), ma il dono
a Firenze è speciale: «Le
nostre radici sono qui».
Si gira in Toscana
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IL LIBRO DI SILVIA CINELLI COME PUNTO DI RIFERIMENTO
Ecco chi ha ispirato DustiwCosirno
«MI PRESENTO : Cosimo de'
Medici detto `il Vecchio', figlio
di Giovanni di Bicci e Piccarda
Bueri, vissuto a Firenze tra il 27
settembre 1389 e il primo agosto 1464. Dio - o la sorte, se preferite - mi ha messo su questa
terra in una posizione di privilegio, a capo di una famiglia destinata a grande gloria ...». Se il nome dei Medici risuona alle nostre orecchie a più di cinquecento anni dalla loro avventura politica è anche - e soprattutto grazie al destino straordinario
che una famiglia d'imprenditori e mercanti ha saputo legare a
quello di una città come Firenze. Anche per questo storie e retroscena di quella dinastia, che
ha dato al mondo mecenati e pa-
Si gira in Toscana
pi ed è stata protagonista della fioritura artistica del Rinascimento,
merita una fiction - che la Rai presenterà domani a Firenze - ed un
libro. Che proprio del film rappresenta l'ispirazione, il filo condut-
Il potere, l'impresa
e le grandi personalità
la storia della f
figlia
tore ed il senso . Silvia Cinelli è la
scrittrice, oltre che sceneggiatrice, che ha messo insieme una raccolta di elementi in grado di riassumere al meglio la famiglia Medici. Utilizzando la sue esperien-
za di autrice Cinelli ispira Dustin Hoffman, che nelle vesti
del fondatore della nobile casata, Cosimo de' Medici, è il protagonista della serie tv internazionale. Il racconto ha la particolarità di essere proposto in una
sorta di presa diretta che si integra al meglio con quello che vedremo dalla prossima settimana. Banchieri, principi, amori e
congiure capaci insieme di spiegare la storia, avvolgendo il lettore nel film. Il libro - pubblicato da Rai Eri ed in vendita dalla
prossima settimana - sarà presentato domani in Palazzo Vecchio, in occasione della giornata-evento fiorentina promossa
per la fiction.
Leonardo Bartoletti
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tri
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versione
kolossal
Si gira in Toscana
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DOMANI A PALAZZO VECCHIO
RIFLETTORI PUNTATI SULLA'PRIMA'
DEL FILM TV DEDICATO Al MEDICI
i
SI TRATTA DI DUE EVENTI CHE
PROIETTANO FIRENZE, LA SUA STORIA
E BELLEZZA NEL PANORAMA MONDIALE
IL"
LE DUE MEGA PRODUZIONI SONO ANCHE
L'OCCASIONE PER DIBATTERE SUL FUTURO
TURISTICO DEL NOSTRO TERRITORIO
o puntate e un cast c
ra tocca alla fiction sui T eolici
.uomani l'anteprima della serie lv. Anche
di TITTI GIULIANI FOTI
VA A FINIRE che il red carpet diventerà un arredo di Firenze. Altro evento legato al cinema in arrivo domani, venerdì 14 ottobre
per il quale, il museo di Palazzo
Vecchio sarà addirittura chiuso
per l'intera giornata. Questo perché proprio da Palazzo Vecchio
partirà una serie di iniziative legate alla presentazione della fiction
di Rai 1 «I Medici». Anzi: «I Medici - Masters of Florence». Questo il
titolo della nuova serie tv che debutterà in prima assoluta martedì
prossimo, 18 ottobre alle 21.15, appunto su Rail.
Altra anteprima mondiale a Firenze e questa volta per un kolossal in otto puntate con Richard
Madden e Dustin Hoffman
sull'ammiraglia Rai, prodotto da
Frank Spotnitz, vincitore di un
Emmy con X-Files e Luca e Matilde Bernabei prodotte da Lux
Vide e Big Light Productions per
Rai Fiction.
televisioni del mondo, e cioè l'attore scozzese Richard Madden, indimenticabile Robb Stark della serie tv Il Trono di Spade. Al centro
di questo secondo lega red carpet per grandi autori e grandi produzioni, tutta la nostra storia. Il
Rinascimento che continua ad essere un riferimento per il mondo.
E' la storia della famiglia de' Medici, banchieri che hanno dominato Firenze nel corso del XIV secolo. Il protagonista è Cosimo De'
Medici, interpretato da Richard
Madden, il patriarca Giovanni
De' Medici è Dustin Hoffman. I
a Palazzo vecchio
creatori sono Nicholas Meyer e
Frank Spotnitz, la regia degli otto
episodi è di Sergio Mimica-Gezzan. Dunque domani altra giornata particolare: alle 11 la proiezione in ante-anteprima. Alle 12 l'incontro con la stampa anche internazionale. Alle 20 di venerdì è previsto - fino a questo momento un talk show col presidente del
Consiglio, Matteo Renzi e Antonio Campo Dall'Orto direttore generale della Rai. Più tardi altra
proiezione per gli ospiti vip a cui
seguirà una cena di gala con gli attori della fiction e cioè Sara Felberbaum, Alessandro Preziosi,
Miriam Leone e Fortunato Cerlino. «Fare Brunelleschi è stata
un'esperienza avvincente e nuova
- dice Preziosi - che mi ha dato la
possibilità di entrare in questo
personaggio che ha tutta l'irriverente cretività dei geni che hanno
fatto grande la cultura italiana».
DIRE produzione internazionale
e cast di lusso è poco. Le riprese
di questa grande operazione televisiva sono state effettuate ancora
una volta qui, a Firenze tra ottobre e novembre scorso. I primi
ciak in Piazza Duomo tra comparse in costume, cavalli, telecamere
e curiosi anche una marea di fan
che avevano aspettato per vedere
da vicino un mito del cinema
mondiale: Dustin Hoffman. Ma
anche l'altro protagonista della serie medicea già apprezzata dalle
e risalg io all 'autunno scorso
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Al vip un tour in 33 tip . Si parte con Viss
SABATO nei cantieri della «Seven
Stars -Marina Shipyard» sul canale
dei Navicelli si vara la nuova sfida
della «Pisaniana», la trasmissione
coprodotta dal Circolo Filippo Mazzei con 50 Canale. Il `format' effettuerà, infatti, fino al prossimo 30
maggio un tour per la Toscana e
non solo con 33 appuntamenti fissati per ogni venerdì. Un vero e proprio invito a scoprire, nello stile della «Pisaniana» e del circolo Mazzei,
le bellezze e le eccellenze della storia della regione . Al timone, come
sempre, Carlotta Romualdi mentre
ai fornelli (e non solo) ci sarà lo chef
internazionale, star della televisione, Gianfranco Vissani. L'evento
prevede alle 18.30 arrivo dei trecen-
Si gira in Toscana
to ospiti alla «Seven Stars» per arrivare alle 19 ai saluti di benvenuto di
Chiara Pardini, responsabile pubbliche relazioni dell'azienda di relift, del sindaco Marco Filippeschi
e del presidente del Circolo Mazzei
Massimo Balzi. Alle 19.15 avrà inizio il talk show della «Pisaniana»:
l'introduzione vedrà insieme Carlotta Romualdi e Gianfranco Vissani
che si confronteranno sul tema del
momento - « Referendum Si o No?»
- che sta animando il dibattirto nel
Paese e che vedrà ospiti per il «No»
il già senatore Franco Mugnai per il
centrodestra, l' onorevole Alfonso
Bonafede (Movimento 5 Stelle) e il
professor Roberto Romboli dell'universi di Pisa mentre per il «Si» ci sa-
rà l'onorevole Federico Gelli (Pd),
l'onorevole Marco Taradash (Liberi Si), il professor Paolo Carrozza
dell'Unipi. Tra il bancone e i fornelli dello show cooking si cimenteranno Antonio Campanale di «Aurora
Catering» e Gianfranco Vissani
con, per i vini Michele Satta
dell'omonima cantina bolgherese,
Lelio Alessandri del Poggio di Montecarlo e Andrea Landini con il
`mazzeiano ' Rosso di Carmignano.
Alle 20,30 cena a buffet firmata «Aurora Catering» (30 euro, ancora ultimi posti per informazioni 328
5674010) con piatto predisposto e
servito da Gianfranco Vissani.
Gran finale a partire dalle 23 con la
festa animata da Adamo dj.
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INFERNO
Tanto rumore, e forse un'utilità
c'è. II Museo Casa di Dante ha già
registrato un venti per cento in
più di visite in seguito al clamore
suscitato dal libro di Dan Brown e
dal film di Ron Howard'Inferno'
che oggi esce nelle sale. Sull'onda
di questo successo il presidente
dell'Unione fiorentina Museo
Casa di Dante Eugenio Giani sarà il
relatore della conferenza dal titolo
"Dante, la commedia, i
fiorentini-che in particolare si
soffermerà sui fiorentini che
Dante mette all'Inferno. Via Santa
Margherita 1, ore 16.30, ingresso
libero fino a esaurimento posti
Si gira in Toscana
Pagina 7
TRAFFICO DEVIATO PER GIRARE LO SPOT PUBBLICITARIO
La nuova A lfa Rom eo
sfrecc ia sulla Senese
1 CIVITELLAPAGANICO
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Mistero svelato: la Senese è stata scelta come location per girare lo spot di una nuova auto.
Nessuno l'ha ufficialmente detto, ma alla fine è trapelato il
motivo per cui ieri mattina dalle 10 e per circa tre ore - è
stata off-limits al traffico la corsia sud della superstrada Siena-Grosseto, e in particolare il
tratto che corre tra gli svincoli
di Civitella Marittima e Pagando Nord.
Si pensava ad un film: e la
fantasia si era già sbizzarrita. E
invece no. Dopo una lunga attesa, intorno alle 13, gli addetti
dell'Anas e gli agenti della polizia stradale hanno visto sfrecciare un'automobile di colore
rosso-bordeaux - fiammante proprio lungo il tratto chiuso alla circolazione.
Non c'è dubbio: è un'Alfa Romeo, l'ultima nata in casa della
maison automobilistica. L'ultima Giulia, secondo l'occhio
che l'ha vista correre sull'asfalto nuovo di zecca. Per saperne
di più, dovremo aspettare di vedere lo spot in onda sul piccolo
schermo.
Intanto un po' di brivido, ieri, sulla Senese, la nuova super
car se l'è portato. La quattro
ruote è comparsa, all'improvviso - era tutto previsto, ovviamente - rombante perché lanciata ad alta velocità.
E viene da chiedersi perché
l'Alfa Romeo abbia scelto proprio la Senese. «Il panorama lì è
molto bello - osservano gli addetti ai lavori - e poi quel tratto
è tutto nuovo».
E allora, al prossimo spot, e
se fosse un film, sarebbe ancora meglio.
(g.rrz.)
Il nuovo modello targato Alfa Romeo ieri sulla Senese ( foto Agenzia Bf)
Si gira in Toscana
Pagina 8
La
I Medici sono tornati. Non la
famiglia che ha dominato tre
secoli a Firenze e che, da
Firenze, ha fatto nascere, o rinascere, la cultura e la
modernità. Ma i loro emuli
televisivi: Dustin Hofflnan,
Richard Madden e tutto il cast
della fiction Rai che vedremo
in prima serata sul primo
canale da martedì in otto
episodi e domani a Palazzo
Vecchio in anteprima
mondiale, con tanto di red
carpet e cena di gala nel
palazzo simbolo del potere
(mediceo) di Firenze. In
occasione dell'anteprima della
coproduzione Rai-Lux Vide
che ha coinvolto produttori da
mezzo mondo, Sette l'inserto
riet on
i
A Firenze tornano i Medici
«Sette» ne racconta la Storia
del Corriere della Sera esce
con un approfondimento
storico sulla storia della
famiglia fiorentina e di come
per prima ha legato Il mondo
della cultura e dell'arte a
quello degli affari e del denaro
a firma di Daniela Cavini e
Francesca Pini. Con in
copertina Dustin IIoffznan, che
nella fiction incarna Giovanni
Bicci, patriarca dei Medici.
Girato quasi interamente in
Toscana lo scorso inverno, tra
riprese in piazza del Duomo a
Firenze, in piazza del Duomo
anche a Pistoia, e soprattutto a
Montepulciano, questa serie
italo-americana si è posta
l'obiettivo di raccontare la saga
dei Medici partendo proprio
dai luoghi reali dove nasce il
mito della dinastia. A
presentarlo a Firenze, alla
presenza di Matteo Renzi, ci
saranno il protagonista
Richard Madden, l'attore reso
celebre dal ruolo di Robb Stark
ne Il trono di spade, qui nelle
vesti di Cosimo, figlio di
Giovanni, la coprotagonista
Annabel Scholey che
interpreta sua moglie, la
contessina de' Bardi, Lex
Shrapnel che è l'antagonista
principale ovvero Rinaldo
degli Albizi, e a gran parte del
cast tra cui Alessandro
Preziosi, Miriam Leone e Sarah
Felberbaum. Ideatore e show
runner della serie è
l'americano Frank Spotnitz,
co-creatore anche di X-Files.
Per tutta la giornata di domani
Palazzo Vecchio rimarrà chiuso
al pubblico, compreso il
museo, per i preparativi della
proiezione a inviti, la cena e il
red carpet.
Edoardo Semmola
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina dei prossimo numero
di «Sette», il settimanale dei
«Corriere della Sera» con l'articolo
di Daniela Cavini sui Medici
Si gira in Toscana
Pagina 9
Inferno
Virus dantesco
nel pasticcio
di Ron Iloward
U U n film che si svolge fra due
traumi cranici di Tom
Hanks non può essere verosimile: neanche un Nobel riuscirebbe a riassumere Inferno,
terzo round della trilogia di
Brown adattata da Ron
Howard. Qui al servizio d'una
storia in cui l'erudito dantesco
prof. Langdon deve evitare che
il mondo si dimezzi per virus
batteriologico: siamo troppi!
Inizia con l'invecchiato Tom
ricoverato preda di visioni infernali: ma sarà un vero ospedale? Sarà una dottoressa? Sarà una sceneggiatura, un vero
film? Fin che promette il thriller c'è la curiosità dei voltafaccia, ma il film rotola da Firenze
a Venezia fino a Istanbul dove
avviene il fattaccio ed Erdogan
che arresta tutti non s'accorge
di nulla. Lungo, ridicolo il pasticciaccio ha solo pregi tecnici e scialacqua dollari ma come se nessuno ci credesse: al
pubblico il verdetto. (m. po.)
0 RIPRODU7IONF RISFRVA-A
00004
Si gira in Toscana
4,5
Pagina 10
Il vero Inferno
e per gli spettatori
Maurizio Acerbi
a il Tom IIanks che si aggira con sguardo inebetito per le vie
di Venezia, Firenze, Istanbul, teoricamente per un colpo
preso in testa che gli ha fatto perdere la memoria nel breve, in
pratica perché si rende conto di quanto sia priva di senso e sostanza questa trama, è lo stesso de Il Ponte delle Spie o Sully? Impossibile. E il Ron Howard che dirige, si fa per dire, questa impalpabile
trasposizione, è lo stesso di Apollo 13 o A Beuutiful Mind? Ah,
saperlo. Perché il vero, grande mistero, di questo Inferno, imbarazzante adattamento su grande schermo del cocktail micidiale di
religione, esoterismo, misteri, cospirazioni, enigmi, arte, thriller,
partorito, nella sua trilogia, da «Re Mida» Dan Brown, è come
abbiano fatto questi due a prestare ancora volto e nome per uno
dei peggiori popcorn movie degli ultimi decenni. Un film di una
noia mostruosa, debole nella sceneggiatura, con cervellotiche visioni horror, senz'arte né parte, in alcuni momenti più vicino ad una
parodia che a quel genere thriller, riportato, con grande senso
ironico, sulla carta d'identità. Certo, preso nella giusta ottica e
purché stiate al gioco, questo è un grande parco dei divertimenti, a
patto di soffocare qualche inevitabile risata e non vi facciate troppe
domande sul come il professor Robert Langdon riesca, così rapidamente, a comprendere misteri e a trovare soluzioni. E' sempre lui
al centro di questa terza avventura che lo vede svegliarsi in un
ospedale di Firenze, affetto da amnesia. Perché è lì? Cosa gli è
capitato? Chi ha tentato di farlo fuori? Con l'aiuto della dottoressa
Sienna Brooks (Felicity Jones in odore di Oscar, ma non per questa
pellicola), deve risolvere il puzzle, spostandosi tra Firenze, Venezia, Istanbul, per fermare la minaccia di un folle milionario che ha
pensato bene di scatenare l'inferno, ovvero un virus che potrebbe
sterminare buona parte della popolazione terrestre, risolvendo il
«problema» del sovraffollamento. Sempre in corsa contro il tempo,
tra Dante e frecciatine gratuite, e fastidiose, sugli italiani, in particolare sulle nostre Forze dell'Ordine. Per fortuna che alcune spettacolari riprese di Firenze rendono l'inferno un po' più paradiso.
INFERNO
di Ron Howard
con Tom Hanks, Felicity ]ones, Ben Foster, Omar Sy, lrffan Khan
Si gira in Toscana
Pagina 11
CINEPRIME/ << Infemo y
Pretenzioso e intricato il nuovo sequel del Codice da Vinci
Non basta a salvarlo l'exploit registico di Ron Howard
::: GIORGIO CARBONE
--- Stavolta Robert Langdon, l'eroe dei romanzi di
Dan Brown, non è il solito saputello onnisciente, convinto
(ha ragione in fondo) di essere sempre un passo più avanti
degli altri. Anzi almeno nelle
prime scene è parecchi passi
indietro. Si sveglia in un ospedale di Firenze con una ferita
alla testa e la memoria partita
(da quando, giorni, mesi anni?). S'è appena destato e cercano d'ammazzarlo (ammazzano intanto il suo medico curante).
Insomma, l'attacco di Inferno assomiglia parecchio (è
un caso, forse no) a una delle
avventure di Jason Bourne.
Avventura se possibile anche
più pericolosa, perché Langdon di suo non è mai stato
un agente con licenza di uccidere, ma uno studioso poco
dotato per l'azione. Un sicario
(manco a dirlo una slava bella
e malvagia), farebbe fare arialoga fine a Langdon che (lo sapremo presto) è il bersaglio
principale, se l'uomo con l'aiuto di una fascinosa dottoressa non riuscisse a fuggire. Langdon e la fascinosa scappano
Si gira in Toscana
per Firenze e hanno un bel da
fare a evitare non solo la killer,
ma anche agenti americani
che hanno almeno in apparenza le stesse intenzioni dell'assassina.
Mentre scappa, Langdon
cerca indizi che gli consentano di recuperare il suo passato prossimo. Il primo segnale
glielo dà una capsula che s'è
trovata addosso. Nella capsula è nascosto un mini proiettore, che messo in funzione restituisce un'immagine famosa, la mappa dell'Inferno di
Dante di Sandro Botticelli.
Langdon ci convince che la
chiave del suo passato la troverà nelle illustrazioni di Alighieri. Intraprende così con la
bella dottoressa un itinerario
turistico tra musei e gallerie,
che lo porta prima a Venezia
e poi Istanbul. Sempre cercando di schivare le pallottole. La
caccia alla traccia dantesca è
lunga e intricatissima, e rac-
contarla per filo e per segno
sarebbe impresa ardua e noiosa. Può bastare anticiparvi: 1)
la bella co-protagonista non è
quella che dice di essere, 2)
Langdon non è un ricercato
dei servizi segreti USA, ma un
loro agente, 3) il Vaticano per
una volta non c'entra ma l'anima dannata è uno scienziato
che vuol diffondere per il pianeta un virus, equiparabile alla Peste Nera dell'Europa nei
secoli bui.
PIACERA
Perché è pur sempre un
film di Ron Howard . E l'ex Ricky di IIappy Days, è l'unico
uomo al mondo capace di trasformare un romanzo di settecento pagine in un potabile Bigino di appena due ore. Potabile però non significa bello.
Se uno vuol vedersi un
Howard d'annata deve andare a ricercarsi A Beaut?ful
._ - Ron Howard
CAST Tom Hanks, Felicity Jones, Ben Foster, Omar Sy
GENERE thriller
DURATA ore 2.01
VOTO
Mind, Frost/Nixon, Missing e
Apollo 13. I film dai romanzi
di Dan Brown lo sappiamo
perché li fa. Perché sono una
miniera d'oro e parte di quell'oro permette al Ron-Ricky di
fare il regista al quale non si
può dire di no. Certo, mettere
Brown sullo schermo gli deve
costare una fatica immane.
Perché sono intricatissimi, difficili da seguire, appesantiti
da trame secondarie, che sulla carta magari funzionano,
ma nel cinema sono campi
mninati. Perché se ad un lettore sfugge qualcosa può sempre tornare qualche pagina indietro e chiarirsi tutto. Lo spettatore di cinema non può voltare, la trama deve essere cristallina, e non lo è, se perdi il
filo, la tensione molla.
Howard ha fatto un grosso
sforzo di enucleazione (solo
l'essenziale, via il superfluo)
che nella prima parte, quando Inferno è solo trama d'inseguimento, dà i suoi frutti di
bella suspense. Ma dalla trasferta di Venezia in poi, la pellicola s'incricca. I fan di Brown
daranno subito la colpa a
Howard. Balle, è Brown che
non è degno del «Ricky».
« RIPRODUZIONE RISERVATA
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Tom Hanks e Felicity Jones in una scena di «Inferno», thriller di Ron Howard da oggi in sala [Ansa]
Si gira in Toscana
Pagina 13
Allanne virus sulla terra, nell'orrore dantesco solo Tom Hanks ci salverà
GIONA A. NAZZARO
Terzo capitolo della trilogia di Ron Howard dedicata ai
romanzi esotico-esoterico-eruditi di Dan Brown, Inferno si presenta come un riaggiornamento non banale della classica avventura turistica-cosmopolita
dei tardi anni Settanta, quella
con le Ava Gardner e i Charlton
Heston di turno a spasso per le
capitali europee. Rispetto ai
due precedenti capitoli, l'incursione fiorentina di Tom
Hanks/Robert Langdon si presenta in contro tendenza. Il
protagonista, drogato fino agli
occhi e ferito, è in perenne balia degli eventi e raramente
comprende cosa e perché gli
sta accadendo. La trovata
dell'amnesia è retrò e charmant quanto basta e in qualche modo tematizza ironicamente il passare inconsapevole dei turisti statunitensi (e non
solo) di fronte a monumenti e
opere d'arte di cui conoscono
poco o nulla.
PER UN PERSONAGGIO solito
snocciolare saggezza e nozioni, si tratta di un'inversione di
marcia davvero ironica. Ovviamente non dura tanto, ma i
flash amnesici, e i capovolgimenti di situazioni, sono piuttosto frequenti e tali da tenere
Langdon e lo spettatore in una
costante dimensione di incer-
tezza. Sarebbe facile liquidare
con qualche battuta ironica
questa nuova fatica di Ron
Howard. La premessa narrativa, un miliardario vuole decimare con un virus di sua creazione la popolazione mondiale
per combattere il sovraffollamento che rischia di esaurire
le risorse del pianeta, risuona
sinistra in un momento in cui
una parte considerevole del capitale neoliberista nega il riscaldamento globale e Daesh
recluta invocando l'apocalisse
e la fine dei tempi. In qualche
modo Langdon (almeno nella
versione di Ron Howard), nel
suo essere il custode di un sapere umanista, promotore della
Tom Hanks e Felicity Jones
Si gira in Toscana
trasmissione, si offre come un
modello di tutela e di pedagogia. Quasi un nipotino dei Monument Men di George Clooney. Howard è come se erotizzasse gli scenari ancora possibili della Kultur (Cultura) per fare fronte al venire meno del
progetto della Zivilisation (civiltà).
IL MONDO É COME se perdesse i
suoi confini per diventare
un'immensa traccia memoriale che aspetta solo di essere letta e compresa. E quindi preservata. Il tutto con la velocità di
un click, vedi il nel caso della
spiegazione della parola «quarantena». Come in un travelogue dell'inizio del secolo scorso, l'Europa torna a essere «maravigliosamente» esotica mentre il finale si consuma a Istanbul, sempre più nodo irrisolto
fra Occidente e Oriente, dove il
velo copre i complotti dell'Occidente. Howard, che inventa
piccoli tocchi di orrore dantesco di notevole efficacia, filma
Firenze con grande intelligenza visiva, tale da ricordare il lavoro di Ridley Scott e quello di
Vincenzo Natali per la serie
Hannibal. Cineasta più a suo
agio mentre sperimenta, come
nel caso diRush e The Heart of the
Sea, Howard confeziona con inferno un prodotto d'intrattenimento non banale e sopra la
media.
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Tom Hanks eroe romantico
tra Vasari e Botticelli
ori è che si morisse
dalla voglia di assisterealterzo adattamento cinematografico della saga
diDan Brown, tanto più che in
libreria i volumi disponibilisono già quattro. Con tutto il rispetto nutrito neiconfrontidellosmascheramento degliscandali e i traffici made in Vaticano, infatti, le qualità di forma e
contenuto esibite dall'autore ci
erano puntualmente apparse
fumettistiche e, peggio ancora,
ridicolmente
didascaliche.
Una volta garantito al popolo
dei fan che l'impianto narrativo e le componentitecniche (a
cominciare dalla fotografia e la
musica) di «Inferno» restano
sullivello professionale deiprototipi, fa piacere aggiungere
che l'eclettico regista Howard
riesce quasi del tutto a districarsidallasuccitata e molesta macchinosità sdoppiandosi in due
e cioè giocando con una certa
efficacia sulle vistose differenze tra la prima parte tutta azione sp igliata e sp ericolata e la seconda che si concentra sui risvoltinonbanalidiunanon banale love story.
La sceneggiatura, inoltre,
consente stavolta al sempre carismatico Tom Hanks di immettere qualche accento piùvivido esincero nel tratteggio delle maxi disavventure assegnate al protagonista Langdon; in
N
Si gira in Toscana
modo che la classica missione
intercontinentale mirata ad annientare un virus in grado di
sterminare l'umanità di gran
parte del mondo si stemperi
progressivamente nello struggente sottomotivo dell'amore
crepuscolare e introverso patrimonio dellevecchie generazioni, contrapposto aquello impetuoso e sfrontato preteso epraticato dalle nuove. Insomma,
mentre lo spettatore già pensa
dipotersi accontentare delle allucinazioni artistiche a base di
Vasari e Botticelli, dentro i cui
enigrnilo smemorato professore di simb ologiadeve ricostruire cosa ha fatto nei suoi ultimi
giomifiorentini, ecco chele eccellentiprestazionidella Jones,
la Knudsen, Irrfan Khan e
OmarSygliregalano un'inattesa full immersion nella fatica e
lo sconcerto patiti dal nostro
povero mondo quotidiano al
cospetto più ancora della pauradellecatastrofipolitiche, ambientali e terroristiche, del destinoprossimoventuro deisentimentiumani.
v. ca.
©RIPRODUZION E RISERVATA
Inferno
Regia: Ron Howard
Con: Tom Hanks, FelicityJones
Genere :ThrillerUsa/G lappo n e/Tu rc h ia 2 016
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Rutelli diventa
nuovo capo
dei cinema
Alla vigilia della Festa
del Cinema di Roma,
la Confindustria del cinema (Anica ), ha designato l'ex ministro dei
Beni culturali Francesco Rutelli come suo
nuovo presidente. 1
produttori e i distributori più influenti hanno individuato in lui la
figura giusta per guidare l'associazione dopo
Riccardo Tozzi di Cattleya. Rutelli si è riservato di accettare l'incarico.
Il suo curriculum evidentemente è parso
adatto per il ruolo di
rappresentante
del
mondo del cinema. In
particolare , si ricorda
che lui ha varato un sistema di agevolazioni
fiscali (tax credit e tax
shelter) - operativo dal
gennaio del 2009 - che
Segnalazioni
fu ben accolto dall'industria del cinema. E
spesso l'ex ministro si è
battuto per scongiurare che il meccanismo
venisse definanziato.
Rutelli ha anche promosso, ancora da ministro, il primo Libro
Bianco sulle Industrie
Creative italiane che
calcolò in quasi 3 milioni gli addetti del settore, con un contributo
al pil pari al 9,33 per
cento.
Tra le opere prioritarie
per
i
150
anni
dell'Unità d'Italia nel
2011 , il ministro Rutelli incluse anche il nuovo Palazzo del cinema
e dei congressi di Venezia e, da sindaco di Roma, ha favorito il rilancio, la riapertura e la
modernizzazione
di
molti spazi cinematografici. Il 15 giugno dei
2000, affidò infime simbolicamente il timone
della città ad Alberto
Sordi, che fu primo cittadino per un giorno in
occasione del suo ottantesimo compleanno.
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a
CLARA CAROU
ARTINA Stella prova l'abito da
sposa sotto le volte affrescate
del castello di Carrù, porta delle Langhe, sede della Banca Alpi Marittime. E una scena della nuova commedia con Vincenzo Salemme, «Prima di lunedì», nelle sale da settembre, diretta da
Massimo Cappelli tornato a girare in Piemonte dopo l'esperienza di «Non c'è due
senza te» con Belén. «Qui abbiamo trovato
condizioni favorevoli», dice il regista assieme ai produttori Massimiliano Leone e Valentina Di Giuseppe. Chi fa cinema, per,
«condizioni favorevoli» intende non solo
un territorio che offra una vastità e varietà
di location, ma soprattutto un sostegno al-
Segnalazioni
la produzione che al supporto logistico abbini, specie di questi tempi con le amministrazioni locali a corto di liquidità, robuste
iniezioni di capitali privati. Quando tre anni fa si è insediato alla presidenza della
Film Commission Torino Piemonte, l'imprenditore langarolo Paolo Damilano lo
aveva detto: «Coinvolgerò aziende e privati
nel business del cinema in Piemonte». E lo
ha fatto. Negli ultimi due anni e mezzo, attraverso la sua finanziaria Fip (Film Investimenti Piemonte), Fctp ha coinvolto, in
12 progetti di produzione , oltre 18 soggetti
tra banche, aziende e imprenditori, con 6
milioni di capitali investiti per una ricaduta sul territorio di 7,5 milioni. «Per chi investe, il cinema ha un appeal fortissimo e rappresenta un'importante forma di comuni-
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cazione» - sottolinea l'ad di Fip, Paolo Tenna. «Arrivare sul tappeto rosso di'un grande festival internazionale, poi, per un'azienda è il massimo», testimonia, da imprenditore, Damilano. Il risultato più eclatante, dal punto di vista mediatico, è stato
per Fctp portare in concorso all'ultimo Festival di Cannes «Fai bei sogni» di Marco
Bellocchio, dal romanzo di Gramellini, finanziato per il 40 per cento del budget dal
costruttore parmigiano Pizzarotti. Ma il
2016 ha regalato, nel rapporto tra aziende
e cinema, una novità: due partecipate torinesi, Iren e Gtt, sono entrate per la prima
volta in coproduzione diretta nel lungometraggio di Ivano De Matteo «La vita possibile», con Margherita Buy e Valeria Golino,
girato sotto la Mole, da tre settimane nelle
sale.
Operativa dal 2000, anagraficamente
prima Film Commission d'Italia, la fondazione di via Cagliari «è statala prima ad utilizzare uno strumento di intervento finanziario come il tax credit», ricorda il direttore Paolo Manera. Oggi è «la terza provincia
audiovisiva dopo Roma e Milano». Nel
2015 ha sostenuto 91 produzioni tra lungometraggi per il cinema (16), fiction tv (9),
cortometraggi (8), documentari (32),
spot evideo (26), con una ricaduta di 15 milioni. E ha quest'anno, tra progetti realizzati e m lavorazione, quasi 110 titoli (19 lungometraggi, 7 fiction, 38 spot, 17 trasmissioni tv, 8 corti, 20 documentari). «Prevediamo il superamento dei 15 milioni di ricaduta complessiva - spiega Manera - E' au
Segnalazioni
mentato il numero delle opere: nascono
progetti indipendenti di registi e produttori locali». I numeri di Fip lo confermano:
«Delle 12 produzioni sostenute, tre sono
opere prime e quattro opere seconde. Il sostegno ai giovani autori fa parte della nostra mission», sottolinea Tenna.
Una buona annata, il 2016, per il cinema
(in queste settimane i fratelli Taviani sono
impegnati nel Cuneese nella trasposizione
del romanzo "Una questione privata" di Fenoglio con Luca Marinelli nei panni del partigiano Miltón) ma soprattutto per la televisione. Dopo annidi crisi seguita alla chiusura di "Vivere" e "Centovetrine", gli studi
di Telecittà a San Giusto Canavese si sono
rimessi in moto grazie alla fiction "Sàcrificio d'amore" di Daniele Carnacina, unalun
ga serialità si prevede in più stagioni. Resuscitati, a Torino, anche i Lumiq Studios, rimessi in moto, con il contributo del Comune, per ospitare il set della fiction Rai "Non
uccidere", di cui partirà tra poco la nuova
stagione. La regione ha ospitato le riprese
di altre tre serie targate Rai: "Romanzo familiare" della Archibugi, "La strada di casa" di Riccardo Donna e "Questo nostro
amore Y. Un ritorno della tv, "con un importante impatto per il numero di settimane di lavorazione sul territorio", ricorda Manera, che crea posti di lavoro. «Per Film
Commission è prioritario far lavorare le
maestranze locali, autentiche eccellenze, e
generare ricaduta e occupazione», conclude Damilano.
BELEN A ALBA
Negli scatti di Bruno
Murialdo un
momento delle
riprese del film "Non
c'è due senza te"
diretto da Massimo
Cappelli con Belen e
Fabio Troiano e
Dino Abbrescia
La pellicola è stata
girata in buona
parte nel Cuneese
OFIPpOOULONEWSERJATA
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SALEMME E STELLA NELLE LANGHE
II film diretto da Massimo Cappelli, nelle sale da
metà settembre, è stato girato in Piemonte con
la collaborazione di Film Commission. È uno
degli esempi di produzioni nelle quali sono stati
coinvolti privati per sponsorizzare la pellicola. In
questo caso la Banca Alpi Marittime di Carrù,
nelle Langhe, che ha trasformato il castello dove
ha la sede operativa in un set cinematografico
per ospitare il ciak di Martina Stella sposa
LA FICTION RAI MA DE IN TURIN
Per girare la seconda serie della fiction "Non
uccidere" ideata da Claudio Corbucci e diretta
da Giuseppe Gagliardi di cui partirà presto la
nuova serie su Raitre, sono stati riaperti gli studi
Lumiq (quel che resta dei Virtual Realìty e
Multimedia park) con il contributo dei Comune
che, ancora sotto la guida di Fassino, aveva
deciso valesse la pena investite nell'industria del
cinema come chance per promuovere la città
GIRATI SOTTO LA MOLE
Dall'alto: Margherita Buy e Valeria
Golino in una scena di "La vita
possibile". Poi i fratelli Taviani che
gireranno nelle Langhe "Una
questione privata". A sinistra: il team
di Film commission Piemonte
Segnalazioni
IL RILANCIO ®I TELECITTÀ
Grazie alla fiction "Sacrificio d'amore" diretta
da Daniele Carnacina e destinata agli schermi
di Canale 5, gli studi di Telecittà di San Giusto
Canavese sono tornati a produrre dopo la crisi
creata dallo stop di "Cento vetrine". Ventidue
puntate di 80 minuti l'una. Tra i protagonisti
Francesca Valtorta (nella foto), reduce dai
successi di "Squadra Antimafia" e Francesco
Arca, volto di "Le tre rose di Eva"
IL TFF
CON SALVATORES
Dato per spacciato
quando Roma aveva
deciso di lanciare la
sua Festa dei
cinema a ridosso, il
Torino Film Festival
ha dimostrato di
sapere sopravvivere
alla concorrenza
puntando come
sempre su quel che
piace di più ai
cinefili: i buoni film.
E a novembre il Tff si
prepara a
festeggiare la 34a
edizione.
L'evento - sempre
con Emanuela
Martini al timone - è
in programma dal
18 al 26 novembre.
Quest'anno la
creatura dei Museo
dei Cinema potrà
contare su un
Premio Oscar come
guest director:
Gabriele Salvatores.
Il regista presenterà
a Torino una sezione
da lui curata
intitolata "Cinque
pezzi facili".
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