rassegna - Toscana Film Commission
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rassegna - Toscana Film Commission
rassegna INDICE RASSEGNA STAMPA rassegna Si gira in Toscana Nazione Firenze 13/10/2016 p. 6 CHE SPOT MONDIALE Onda Hollywood: sfruttiamola Leonardo Bartoletti 1 Nazione Firenze 13/10/2016 p. 7 Ecco chi ha ispirato Dustin-Cosimo Leonardo Bartoletti 3 Nazione Firenze 13/10/2016 p. 1-7 Ora i Medici versione kolossal Titti Giuliani Foti 4 Nazione Pisa 13/10/2016 p. 25 LA SFIDA ‘PISANIANA' 6 Repubblica Firenze 13/10/2016 p. XIV Inferno 7 Tirreno Grosseto 13/10/2016 p. VII La nuova Alfa Romeo sfreccia sulla Senese 8 Corriere Fiorentino 13/10/2016 p. 7 A Firenze tornano i Medici «Sette» ne racconta la Storia Corriere Della Sera 13/10/2016 p. 47 Virus dantesco nel pasticcio di Ron Howard Giornale 13/10/2016 p. 27 Il vero Inferno è per gli spettatori Maurizio Acerbi 11 Libero 13/10/2016 p. 29 Che purgatorio... Giorgio Carbone 12 Manifesto 13/10/2016 p. 12 Allarme virus sulla terra, nell'orrore dantesco solo Tom Hanks Giona A. Nazzaro ci salverà 14 Mattino 13/10/2016 p. 19 Tom Hanks eroe romantico tra Vasari e Botticelli 15 Edoardo Semmola 9 10 Segnalazioni Libero 13/10/2016 p. 10 Rutelli diventa nuovo capo dei cinema Repubblica Speciale 13/10/2016 p. 24 L'industria dei film riparte grazie a banche e aziende Indice Rassegna Stampa 16 Clara Caroli 17 Pagina I L . ° SABATO SCORSO LA PRIMA MONDIALE AL TEATRO DELL'OPERA DEL FILM DI RON HOWARD « INFERNO» Fabri: «Inferno regala emozioni, Firenze ne godrà» di LEONARDO BARTOLETTI «ESSERE alla prima di Inferno e vedere Firenze così stupendamente rappresentata ha suscitato in me un forte senso di orgoglio. Ho visto evolvere questa città negli ultimi quindici anni e diventare centro di interessi e di stimoli». Elisabetta Fabri, presidente e amministratore delegato di Starhotels, non ha dubbi: 'Inferno' è un progetto al quale la città, ma più in generale la Toscana e l'Italia del turismo, dovranno essere grati. Cosa trasmette questo film di casi originale e particolare? «Inferno mostra Firenze non solo per la bellezza dei paesaggi e la piacevolezza del nostro stile di vita, ma anche per un intrigante fascino dei luoghi dell'arte e della storia. Questo in un modo tutto nuovo, attraverso l'ambientazione negli spazi più significativi ed iconici della nostra Firenze. Oggi le nostre scelte sono sempre più indotte dall'emo- Si gira in Toscana zione che viene suscitata. E' questo il trigger per scegliere una destinazione piuttosto che un'altra». Quale la strada moderna per promuovere un Paese, una ci ° o, più in genele, una destinazione? «L'Italia già da sola è un viaggio di emozioni. Oggi però il modo di rappresentare il nostro Paese deve cambiare, prendendo proprio spunto dalla strada indicata dal film. `Inferno' farà sentire senza dubbio positivi effetti su Firenze, sulla reputazione della città, sulle emozioni che possono essere accese e che sono poi alla base della scelta di una destinazione. A questo, in chiave di strategia generale, è poi necessario aggiungere le esperienze che devono essere proposte agli opinion leaders. E' evidente che `Inferno', soprattutto se inserito in un più ampio progetto di marketing territoriale, aiuterà Firenze a riconfermarsi e rafforzarsi come destinazione ambita per un turismo di altissimo livello, sempre più esigente». Firenze, secondo lei, ha individuato la strada giusta per l sua promozione? «Sì, soprattutto grazie all'impegno di due giovani sindaci, Matteo Renzi prima e Dario Nardella poi, che si sono fortemente impegnati a dare a Firenze un nuovo appeal. Stiamo davvero sulla strada giusta». Quando, nel concreto, si ppotranno vedere glietti ffepositivi di'fferno'su Firenze? «In occasione del ritorno di Ron Howard, Tom Hanks e Felicity Jones a Firenze per l'anteprima mondiale del film, i riflettori di tutto il mondo si sono accesi sugli eventi che hanno animato la città nella scorsa settimana. Già in quei giorni gli hotel hanno fatto registrare occupazioni importanti. Ma anche ristoranti e servizi come noleggi auto hanno avuto una immediata e positiva ricaduta. Da oggi, giorno in cui il film cara' nelle sale, vendere Firenze sarà probabilmente ancora più semplice». strutture ricettive della citta ' si sono Pagina 1 organizzate per sfrutta re l'onda del film? «Si, senza dubbio. Noi, a Starhotels, abbiamo per esempio deciso di lavorare, in questa prima fase, attraverso i principali social network, per suscitare interesse sulla destinazione e stimolare il nostro pubblico a regalarsi un weekend a Firenze, alla scoperta della città che per 3 giorni è divenuta una piccola Hollywood sull'Arno. Contemporaneamente, la notizia di questo grande evento d'interesse mondiale è stata impostata come teaser sul nostro website, segnalata come news e motivazione al viaggio». Insomma una grande spot di cui il riessi sitivi sono estesi a tutti gli operi del turismo «Non mancheranno operatori che promuoveranno tour che avranno come protagoniste le zone e gli angoli di citta' dove e' stato girato il film. Elementi che potranno essere di traino alla promozione della città e che non mancheranno di attirare visitatori, probabilmente anche di livello medio-alto». í. a un tesoretto per it Piazzate ELISABETTA Fabri, manager e presidente di Starhotets, ha regalato un tesoretto alla citta donando un milione (dei 5 necessari) per la ristrutturazione di piazzate Michelangelo. Operazione meritoria realizzata grazie alla legge sull'art bonus. Starhotets è abituata a donazioni a beneficio delle città in cui sono ubicati i suoi alberghi (12 in Italia, piú New York Parigi e Londra), ma il dono a Firenze è speciale: «Le nostre radici sono qui». Si gira in Toscana Pagina 2 IL LIBRO DI SILVIA CINELLI COME PUNTO DI RIFERIMENTO Ecco chi ha ispirato DustiwCosirno «MI PRESENTO : Cosimo de' Medici detto `il Vecchio', figlio di Giovanni di Bicci e Piccarda Bueri, vissuto a Firenze tra il 27 settembre 1389 e il primo agosto 1464. Dio - o la sorte, se preferite - mi ha messo su questa terra in una posizione di privilegio, a capo di una famiglia destinata a grande gloria ...». Se il nome dei Medici risuona alle nostre orecchie a più di cinquecento anni dalla loro avventura politica è anche - e soprattutto grazie al destino straordinario che una famiglia d'imprenditori e mercanti ha saputo legare a quello di una città come Firenze. Anche per questo storie e retroscena di quella dinastia, che ha dato al mondo mecenati e pa- Si gira in Toscana pi ed è stata protagonista della fioritura artistica del Rinascimento, merita una fiction - che la Rai presenterà domani a Firenze - ed un libro. Che proprio del film rappresenta l'ispirazione, il filo condut- Il potere, l'impresa e le grandi personalità la storia della f figlia tore ed il senso . Silvia Cinelli è la scrittrice, oltre che sceneggiatrice, che ha messo insieme una raccolta di elementi in grado di riassumere al meglio la famiglia Medici. Utilizzando la sue esperien- za di autrice Cinelli ispira Dustin Hoffman, che nelle vesti del fondatore della nobile casata, Cosimo de' Medici, è il protagonista della serie tv internazionale. Il racconto ha la particolarità di essere proposto in una sorta di presa diretta che si integra al meglio con quello che vedremo dalla prossima settimana. Banchieri, principi, amori e congiure capaci insieme di spiegare la storia, avvolgendo il lettore nel film. Il libro - pubblicato da Rai Eri ed in vendita dalla prossima settimana - sarà presentato domani in Palazzo Vecchio, in occasione della giornata-evento fiorentina promossa per la fiction. Leonardo Bartoletti Pagina 3 tri i t r . zi l k-l bl ura . Med * c * versione kolossal Si gira in Toscana Pagina 4 DOMANI A PALAZZO VECCHIO RIFLETTORI PUNTATI SULLA'PRIMA' DEL FILM TV DEDICATO Al MEDICI i SI TRATTA DI DUE EVENTI CHE PROIETTANO FIRENZE, LA SUA STORIA E BELLEZZA NEL PANORAMA MONDIALE IL" LE DUE MEGA PRODUZIONI SONO ANCHE L'OCCASIONE PER DIBATTERE SUL FUTURO TURISTICO DEL NOSTRO TERRITORIO o puntate e un cast c ra tocca alla fiction sui T eolici .uomani l'anteprima della serie lv. Anche di TITTI GIULIANI FOTI VA A FINIRE che il red carpet diventerà un arredo di Firenze. Altro evento legato al cinema in arrivo domani, venerdì 14 ottobre per il quale, il museo di Palazzo Vecchio sarà addirittura chiuso per l'intera giornata. Questo perché proprio da Palazzo Vecchio partirà una serie di iniziative legate alla presentazione della fiction di Rai 1 «I Medici». Anzi: «I Medici - Masters of Florence». Questo il titolo della nuova serie tv che debutterà in prima assoluta martedì prossimo, 18 ottobre alle 21.15, appunto su Rail. Altra anteprima mondiale a Firenze e questa volta per un kolossal in otto puntate con Richard Madden e Dustin Hoffman sull'ammiraglia Rai, prodotto da Frank Spotnitz, vincitore di un Emmy con X-Files e Luca e Matilde Bernabei prodotte da Lux Vide e Big Light Productions per Rai Fiction. televisioni del mondo, e cioè l'attore scozzese Richard Madden, indimenticabile Robb Stark della serie tv Il Trono di Spade. Al centro di questo secondo lega red carpet per grandi autori e grandi produzioni, tutta la nostra storia. Il Rinascimento che continua ad essere un riferimento per il mondo. E' la storia della famiglia de' Medici, banchieri che hanno dominato Firenze nel corso del XIV secolo. Il protagonista è Cosimo De' Medici, interpretato da Richard Madden, il patriarca Giovanni De' Medici è Dustin Hoffman. I a Palazzo vecchio creatori sono Nicholas Meyer e Frank Spotnitz, la regia degli otto episodi è di Sergio Mimica-Gezzan. Dunque domani altra giornata particolare: alle 11 la proiezione in ante-anteprima. Alle 12 l'incontro con la stampa anche internazionale. Alle 20 di venerdì è previsto - fino a questo momento un talk show col presidente del Consiglio, Matteo Renzi e Antonio Campo Dall'Orto direttore generale della Rai. Più tardi altra proiezione per gli ospiti vip a cui seguirà una cena di gala con gli attori della fiction e cioè Sara Felberbaum, Alessandro Preziosi, Miriam Leone e Fortunato Cerlino. «Fare Brunelleschi è stata un'esperienza avvincente e nuova - dice Preziosi - che mi ha dato la possibilità di entrare in questo personaggio che ha tutta l'irriverente cretività dei geni che hanno fatto grande la cultura italiana». DIRE produzione internazionale e cast di lusso è poco. Le riprese di questa grande operazione televisiva sono state effettuate ancora una volta qui, a Firenze tra ottobre e novembre scorso. I primi ciak in Piazza Duomo tra comparse in costume, cavalli, telecamere e curiosi anche una marea di fan che avevano aspettato per vedere da vicino un mito del cinema mondiale: Dustin Hoffman. Ma anche l'altro protagonista della serie medicea già apprezzata dalle e risalg io all 'autunno scorso Si gira in Toscana Pagina 5 Al vip un tour in 33 tip . Si parte con Viss SABATO nei cantieri della «Seven Stars -Marina Shipyard» sul canale dei Navicelli si vara la nuova sfida della «Pisaniana», la trasmissione coprodotta dal Circolo Filippo Mazzei con 50 Canale. Il `format' effettuerà, infatti, fino al prossimo 30 maggio un tour per la Toscana e non solo con 33 appuntamenti fissati per ogni venerdì. Un vero e proprio invito a scoprire, nello stile della «Pisaniana» e del circolo Mazzei, le bellezze e le eccellenze della storia della regione . Al timone, come sempre, Carlotta Romualdi mentre ai fornelli (e non solo) ci sarà lo chef internazionale, star della televisione, Gianfranco Vissani. L'evento prevede alle 18.30 arrivo dei trecen- Si gira in Toscana to ospiti alla «Seven Stars» per arrivare alle 19 ai saluti di benvenuto di Chiara Pardini, responsabile pubbliche relazioni dell'azienda di relift, del sindaco Marco Filippeschi e del presidente del Circolo Mazzei Massimo Balzi. Alle 19.15 avrà inizio il talk show della «Pisaniana»: l'introduzione vedrà insieme Carlotta Romualdi e Gianfranco Vissani che si confronteranno sul tema del momento - « Referendum Si o No?» - che sta animando il dibattirto nel Paese e che vedrà ospiti per il «No» il già senatore Franco Mugnai per il centrodestra, l' onorevole Alfonso Bonafede (Movimento 5 Stelle) e il professor Roberto Romboli dell'universi di Pisa mentre per il «Si» ci sa- rà l'onorevole Federico Gelli (Pd), l'onorevole Marco Taradash (Liberi Si), il professor Paolo Carrozza dell'Unipi. Tra il bancone e i fornelli dello show cooking si cimenteranno Antonio Campanale di «Aurora Catering» e Gianfranco Vissani con, per i vini Michele Satta dell'omonima cantina bolgherese, Lelio Alessandri del Poggio di Montecarlo e Andrea Landini con il `mazzeiano ' Rosso di Carmignano. Alle 20,30 cena a buffet firmata «Aurora Catering» (30 euro, ancora ultimi posti per informazioni 328 5674010) con piatto predisposto e servito da Gianfranco Vissani. Gran finale a partire dalle 23 con la festa animata da Adamo dj. Pagina 6 INFERNO Tanto rumore, e forse un'utilità c'è. II Museo Casa di Dante ha già registrato un venti per cento in più di visite in seguito al clamore suscitato dal libro di Dan Brown e dal film di Ron Howard'Inferno' che oggi esce nelle sale. Sull'onda di questo successo il presidente dell'Unione fiorentina Museo Casa di Dante Eugenio Giani sarà il relatore della conferenza dal titolo "Dante, la commedia, i fiorentini-che in particolare si soffermerà sui fiorentini che Dante mette all'Inferno. Via Santa Margherita 1, ore 16.30, ingresso libero fino a esaurimento posti Si gira in Toscana Pagina 7 TRAFFICO DEVIATO PER GIRARE LO SPOT PUBBLICITARIO La nuova A lfa Rom eo sfrecc ia sulla Senese 1 CIVITELLAPAGANICO ;iH` '''` /S I" [t nffscr+ Mistero svelato: la Senese è stata scelta come location per girare lo spot di una nuova auto. Nessuno l'ha ufficialmente detto, ma alla fine è trapelato il motivo per cui ieri mattina dalle 10 e per circa tre ore - è stata off-limits al traffico la corsia sud della superstrada Siena-Grosseto, e in particolare il tratto che corre tra gli svincoli di Civitella Marittima e Pagando Nord. Si pensava ad un film: e la fantasia si era già sbizzarrita. E invece no. Dopo una lunga attesa, intorno alle 13, gli addetti dell'Anas e gli agenti della polizia stradale hanno visto sfrecciare un'automobile di colore rosso-bordeaux - fiammante proprio lungo il tratto chiuso alla circolazione. Non c'è dubbio: è un'Alfa Romeo, l'ultima nata in casa della maison automobilistica. L'ultima Giulia, secondo l'occhio che l'ha vista correre sull'asfalto nuovo di zecca. Per saperne di più, dovremo aspettare di vedere lo spot in onda sul piccolo schermo. Intanto un po' di brivido, ieri, sulla Senese, la nuova super car se l'è portato. La quattro ruote è comparsa, all'improvviso - era tutto previsto, ovviamente - rombante perché lanciata ad alta velocità. E viene da chiedersi perché l'Alfa Romeo abbia scelto proprio la Senese. «Il panorama lì è molto bello - osservano gli addetti ai lavori - e poi quel tratto è tutto nuovo». E allora, al prossimo spot, e se fosse un film, sarebbe ancora meglio. (g.rrz.) Il nuovo modello targato Alfa Romeo ieri sulla Senese ( foto Agenzia Bf) Si gira in Toscana Pagina 8 La I Medici sono tornati. Non la famiglia che ha dominato tre secoli a Firenze e che, da Firenze, ha fatto nascere, o rinascere, la cultura e la modernità. Ma i loro emuli televisivi: Dustin Hofflnan, Richard Madden e tutto il cast della fiction Rai che vedremo in prima serata sul primo canale da martedì in otto episodi e domani a Palazzo Vecchio in anteprima mondiale, con tanto di red carpet e cena di gala nel palazzo simbolo del potere (mediceo) di Firenze. In occasione dell'anteprima della coproduzione Rai-Lux Vide che ha coinvolto produttori da mezzo mondo, Sette l'inserto riet on i A Firenze tornano i Medici «Sette» ne racconta la Storia del Corriere della Sera esce con un approfondimento storico sulla storia della famiglia fiorentina e di come per prima ha legato Il mondo della cultura e dell'arte a quello degli affari e del denaro a firma di Daniela Cavini e Francesca Pini. Con in copertina Dustin IIoffznan, che nella fiction incarna Giovanni Bicci, patriarca dei Medici. Girato quasi interamente in Toscana lo scorso inverno, tra riprese in piazza del Duomo a Firenze, in piazza del Duomo anche a Pistoia, e soprattutto a Montepulciano, questa serie italo-americana si è posta l'obiettivo di raccontare la saga dei Medici partendo proprio dai luoghi reali dove nasce il mito della dinastia. A presentarlo a Firenze, alla presenza di Matteo Renzi, ci saranno il protagonista Richard Madden, l'attore reso celebre dal ruolo di Robb Stark ne Il trono di spade, qui nelle vesti di Cosimo, figlio di Giovanni, la coprotagonista Annabel Scholey che interpreta sua moglie, la contessina de' Bardi, Lex Shrapnel che è l'antagonista principale ovvero Rinaldo degli Albizi, e a gran parte del cast tra cui Alessandro Preziosi, Miriam Leone e Sarah Felberbaum. Ideatore e show runner della serie è l'americano Frank Spotnitz, co-creatore anche di X-Files. Per tutta la giornata di domani Palazzo Vecchio rimarrà chiuso al pubblico, compreso il museo, per i preparativi della proiezione a inviti, la cena e il red carpet. Edoardo Semmola © RIPRODUZIONE RISERVATA La copertina dei prossimo numero di «Sette», il settimanale dei «Corriere della Sera» con l'articolo di Daniela Cavini sui Medici Si gira in Toscana Pagina 9 Inferno Virus dantesco nel pasticcio di Ron Iloward U U n film che si svolge fra due traumi cranici di Tom Hanks non può essere verosimile: neanche un Nobel riuscirebbe a riassumere Inferno, terzo round della trilogia di Brown adattata da Ron Howard. Qui al servizio d'una storia in cui l'erudito dantesco prof. Langdon deve evitare che il mondo si dimezzi per virus batteriologico: siamo troppi! Inizia con l'invecchiato Tom ricoverato preda di visioni infernali: ma sarà un vero ospedale? Sarà una dottoressa? Sarà una sceneggiatura, un vero film? Fin che promette il thriller c'è la curiosità dei voltafaccia, ma il film rotola da Firenze a Venezia fino a Istanbul dove avviene il fattaccio ed Erdogan che arresta tutti non s'accorge di nulla. Lungo, ridicolo il pasticciaccio ha solo pregi tecnici e scialacqua dollari ma come se nessuno ci credesse: al pubblico il verdetto. (m. po.) 0 RIPRODU7IONF RISFRVA-A 00004 Si gira in Toscana 4,5 Pagina 10 Il vero Inferno e per gli spettatori Maurizio Acerbi a il Tom IIanks che si aggira con sguardo inebetito per le vie di Venezia, Firenze, Istanbul, teoricamente per un colpo preso in testa che gli ha fatto perdere la memoria nel breve, in pratica perché si rende conto di quanto sia priva di senso e sostanza questa trama, è lo stesso de Il Ponte delle Spie o Sully? Impossibile. E il Ron Howard che dirige, si fa per dire, questa impalpabile trasposizione, è lo stesso di Apollo 13 o A Beuutiful Mind? Ah, saperlo. Perché il vero, grande mistero, di questo Inferno, imbarazzante adattamento su grande schermo del cocktail micidiale di religione, esoterismo, misteri, cospirazioni, enigmi, arte, thriller, partorito, nella sua trilogia, da «Re Mida» Dan Brown, è come abbiano fatto questi due a prestare ancora volto e nome per uno dei peggiori popcorn movie degli ultimi decenni. Un film di una noia mostruosa, debole nella sceneggiatura, con cervellotiche visioni horror, senz'arte né parte, in alcuni momenti più vicino ad una parodia che a quel genere thriller, riportato, con grande senso ironico, sulla carta d'identità. Certo, preso nella giusta ottica e purché stiate al gioco, questo è un grande parco dei divertimenti, a patto di soffocare qualche inevitabile risata e non vi facciate troppe domande sul come il professor Robert Langdon riesca, così rapidamente, a comprendere misteri e a trovare soluzioni. E' sempre lui al centro di questa terza avventura che lo vede svegliarsi in un ospedale di Firenze, affetto da amnesia. Perché è lì? Cosa gli è capitato? Chi ha tentato di farlo fuori? Con l'aiuto della dottoressa Sienna Brooks (Felicity Jones in odore di Oscar, ma non per questa pellicola), deve risolvere il puzzle, spostandosi tra Firenze, Venezia, Istanbul, per fermare la minaccia di un folle milionario che ha pensato bene di scatenare l'inferno, ovvero un virus che potrebbe sterminare buona parte della popolazione terrestre, risolvendo il «problema» del sovraffollamento. Sempre in corsa contro il tempo, tra Dante e frecciatine gratuite, e fastidiose, sugli italiani, in particolare sulle nostre Forze dell'Ordine. Per fortuna che alcune spettacolari riprese di Firenze rendono l'inferno un po' più paradiso. INFERNO di Ron Howard con Tom Hanks, Felicity ]ones, Ben Foster, Omar Sy, lrffan Khan Si gira in Toscana Pagina 11 CINEPRIME/ << Infemo y Pretenzioso e intricato il nuovo sequel del Codice da Vinci Non basta a salvarlo l'exploit registico di Ron Howard ::: GIORGIO CARBONE --- Stavolta Robert Langdon, l'eroe dei romanzi di Dan Brown, non è il solito saputello onnisciente, convinto (ha ragione in fondo) di essere sempre un passo più avanti degli altri. Anzi almeno nelle prime scene è parecchi passi indietro. Si sveglia in un ospedale di Firenze con una ferita alla testa e la memoria partita (da quando, giorni, mesi anni?). S'è appena destato e cercano d'ammazzarlo (ammazzano intanto il suo medico curante). Insomma, l'attacco di Inferno assomiglia parecchio (è un caso, forse no) a una delle avventure di Jason Bourne. Avventura se possibile anche più pericolosa, perché Langdon di suo non è mai stato un agente con licenza di uccidere, ma uno studioso poco dotato per l'azione. Un sicario (manco a dirlo una slava bella e malvagia), farebbe fare arialoga fine a Langdon che (lo sapremo presto) è il bersaglio principale, se l'uomo con l'aiuto di una fascinosa dottoressa non riuscisse a fuggire. Langdon e la fascinosa scappano Si gira in Toscana per Firenze e hanno un bel da fare a evitare non solo la killer, ma anche agenti americani che hanno almeno in apparenza le stesse intenzioni dell'assassina. Mentre scappa, Langdon cerca indizi che gli consentano di recuperare il suo passato prossimo. Il primo segnale glielo dà una capsula che s'è trovata addosso. Nella capsula è nascosto un mini proiettore, che messo in funzione restituisce un'immagine famosa, la mappa dell'Inferno di Dante di Sandro Botticelli. Langdon ci convince che la chiave del suo passato la troverà nelle illustrazioni di Alighieri. Intraprende così con la bella dottoressa un itinerario turistico tra musei e gallerie, che lo porta prima a Venezia e poi Istanbul. Sempre cercando di schivare le pallottole. La caccia alla traccia dantesca è lunga e intricatissima, e rac- contarla per filo e per segno sarebbe impresa ardua e noiosa. Può bastare anticiparvi: 1) la bella co-protagonista non è quella che dice di essere, 2) Langdon non è un ricercato dei servizi segreti USA, ma un loro agente, 3) il Vaticano per una volta non c'entra ma l'anima dannata è uno scienziato che vuol diffondere per il pianeta un virus, equiparabile alla Peste Nera dell'Europa nei secoli bui. PIACERA Perché è pur sempre un film di Ron Howard . E l'ex Ricky di IIappy Days, è l'unico uomo al mondo capace di trasformare un romanzo di settecento pagine in un potabile Bigino di appena due ore. Potabile però non significa bello. Se uno vuol vedersi un Howard d'annata deve andare a ricercarsi A Beaut?ful ._ - Ron Howard CAST Tom Hanks, Felicity Jones, Ben Foster, Omar Sy GENERE thriller DURATA ore 2.01 VOTO Mind, Frost/Nixon, Missing e Apollo 13. I film dai romanzi di Dan Brown lo sappiamo perché li fa. Perché sono una miniera d'oro e parte di quell'oro permette al Ron-Ricky di fare il regista al quale non si può dire di no. Certo, mettere Brown sullo schermo gli deve costare una fatica immane. Perché sono intricatissimi, difficili da seguire, appesantiti da trame secondarie, che sulla carta magari funzionano, ma nel cinema sono campi mninati. Perché se ad un lettore sfugge qualcosa può sempre tornare qualche pagina indietro e chiarirsi tutto. Lo spettatore di cinema non può voltare, la trama deve essere cristallina, e non lo è, se perdi il filo, la tensione molla. Howard ha fatto un grosso sforzo di enucleazione (solo l'essenziale, via il superfluo) che nella prima parte, quando Inferno è solo trama d'inseguimento, dà i suoi frutti di bella suspense. Ma dalla trasferta di Venezia in poi, la pellicola s'incricca. I fan di Brown daranno subito la colpa a Howard. Balle, è Brown che non è degno del «Ricky». « RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 12 Tom Hanks e Felicity Jones in una scena di «Inferno», thriller di Ron Howard da oggi in sala [Ansa] Si gira in Toscana Pagina 13 Allanne virus sulla terra, nell'orrore dantesco solo Tom Hanks ci salverà GIONA A. NAZZARO Terzo capitolo della trilogia di Ron Howard dedicata ai romanzi esotico-esoterico-eruditi di Dan Brown, Inferno si presenta come un riaggiornamento non banale della classica avventura turistica-cosmopolita dei tardi anni Settanta, quella con le Ava Gardner e i Charlton Heston di turno a spasso per le capitali europee. Rispetto ai due precedenti capitoli, l'incursione fiorentina di Tom Hanks/Robert Langdon si presenta in contro tendenza. Il protagonista, drogato fino agli occhi e ferito, è in perenne balia degli eventi e raramente comprende cosa e perché gli sta accadendo. La trovata dell'amnesia è retrò e charmant quanto basta e in qualche modo tematizza ironicamente il passare inconsapevole dei turisti statunitensi (e non solo) di fronte a monumenti e opere d'arte di cui conoscono poco o nulla. PER UN PERSONAGGIO solito snocciolare saggezza e nozioni, si tratta di un'inversione di marcia davvero ironica. Ovviamente non dura tanto, ma i flash amnesici, e i capovolgimenti di situazioni, sono piuttosto frequenti e tali da tenere Langdon e lo spettatore in una costante dimensione di incer- tezza. Sarebbe facile liquidare con qualche battuta ironica questa nuova fatica di Ron Howard. La premessa narrativa, un miliardario vuole decimare con un virus di sua creazione la popolazione mondiale per combattere il sovraffollamento che rischia di esaurire le risorse del pianeta, risuona sinistra in un momento in cui una parte considerevole del capitale neoliberista nega il riscaldamento globale e Daesh recluta invocando l'apocalisse e la fine dei tempi. In qualche modo Langdon (almeno nella versione di Ron Howard), nel suo essere il custode di un sapere umanista, promotore della Tom Hanks e Felicity Jones Si gira in Toscana trasmissione, si offre come un modello di tutela e di pedagogia. Quasi un nipotino dei Monument Men di George Clooney. Howard è come se erotizzasse gli scenari ancora possibili della Kultur (Cultura) per fare fronte al venire meno del progetto della Zivilisation (civiltà). IL MONDO É COME se perdesse i suoi confini per diventare un'immensa traccia memoriale che aspetta solo di essere letta e compresa. E quindi preservata. Il tutto con la velocità di un click, vedi il nel caso della spiegazione della parola «quarantena». Come in un travelogue dell'inizio del secolo scorso, l'Europa torna a essere «maravigliosamente» esotica mentre il finale si consuma a Istanbul, sempre più nodo irrisolto fra Occidente e Oriente, dove il velo copre i complotti dell'Occidente. Howard, che inventa piccoli tocchi di orrore dantesco di notevole efficacia, filma Firenze con grande intelligenza visiva, tale da ricordare il lavoro di Ridley Scott e quello di Vincenzo Natali per la serie Hannibal. Cineasta più a suo agio mentre sperimenta, come nel caso diRush e The Heart of the Sea, Howard confeziona con inferno un prodotto d'intrattenimento non banale e sopra la media. Pagina 14 Tom Hanks eroe romantico tra Vasari e Botticelli ori è che si morisse dalla voglia di assisterealterzo adattamento cinematografico della saga diDan Brown, tanto più che in libreria i volumi disponibilisono già quattro. Con tutto il rispetto nutrito neiconfrontidellosmascheramento degliscandali e i traffici made in Vaticano, infatti, le qualità di forma e contenuto esibite dall'autore ci erano puntualmente apparse fumettistiche e, peggio ancora, ridicolmente didascaliche. Una volta garantito al popolo dei fan che l'impianto narrativo e le componentitecniche (a cominciare dalla fotografia e la musica) di «Inferno» restano sullivello professionale deiprototipi, fa piacere aggiungere che l'eclettico regista Howard riesce quasi del tutto a districarsidallasuccitata e molesta macchinosità sdoppiandosi in due e cioè giocando con una certa efficacia sulle vistose differenze tra la prima parte tutta azione sp igliata e sp ericolata e la seconda che si concentra sui risvoltinonbanalidiunanon banale love story. La sceneggiatura, inoltre, consente stavolta al sempre carismatico Tom Hanks di immettere qualche accento piùvivido esincero nel tratteggio delle maxi disavventure assegnate al protagonista Langdon; in N Si gira in Toscana modo che la classica missione intercontinentale mirata ad annientare un virus in grado di sterminare l'umanità di gran parte del mondo si stemperi progressivamente nello struggente sottomotivo dell'amore crepuscolare e introverso patrimonio dellevecchie generazioni, contrapposto aquello impetuoso e sfrontato preteso epraticato dalle nuove. Insomma, mentre lo spettatore già pensa dipotersi accontentare delle allucinazioni artistiche a base di Vasari e Botticelli, dentro i cui enigrnilo smemorato professore di simb ologiadeve ricostruire cosa ha fatto nei suoi ultimi giomifiorentini, ecco chele eccellentiprestazionidella Jones, la Knudsen, Irrfan Khan e OmarSygliregalano un'inattesa full immersion nella fatica e lo sconcerto patiti dal nostro povero mondo quotidiano al cospetto più ancora della pauradellecatastrofipolitiche, ambientali e terroristiche, del destinoprossimoventuro deisentimentiumani. v. ca. ©RIPRODUZION E RISERVATA Inferno Regia: Ron Howard Con: Tom Hanks, FelicityJones Genere :ThrillerUsa/G lappo n e/Tu rc h ia 2 016 Pagina 15 Rutelli diventa nuovo capo dei cinema Alla vigilia della Festa del Cinema di Roma, la Confindustria del cinema (Anica ), ha designato l'ex ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli come suo nuovo presidente. 1 produttori e i distributori più influenti hanno individuato in lui la figura giusta per guidare l'associazione dopo Riccardo Tozzi di Cattleya. Rutelli si è riservato di accettare l'incarico. Il suo curriculum evidentemente è parso adatto per il ruolo di rappresentante del mondo del cinema. In particolare , si ricorda che lui ha varato un sistema di agevolazioni fiscali (tax credit e tax shelter) - operativo dal gennaio del 2009 - che Segnalazioni fu ben accolto dall'industria del cinema. E spesso l'ex ministro si è battuto per scongiurare che il meccanismo venisse definanziato. Rutelli ha anche promosso, ancora da ministro, il primo Libro Bianco sulle Industrie Creative italiane che calcolò in quasi 3 milioni gli addetti del settore, con un contributo al pil pari al 9,33 per cento. Tra le opere prioritarie per i 150 anni dell'Unità d'Italia nel 2011 , il ministro Rutelli incluse anche il nuovo Palazzo del cinema e dei congressi di Venezia e, da sindaco di Roma, ha favorito il rilancio, la riapertura e la modernizzazione di molti spazi cinematografici. Il 15 giugno dei 2000, affidò infime simbolicamente il timone della città ad Alberto Sordi, che fu primo cittadino per un giorno in occasione del suo ottantesimo compleanno. Pagina 16 a CLARA CAROU ARTINA Stella prova l'abito da sposa sotto le volte affrescate del castello di Carrù, porta delle Langhe, sede della Banca Alpi Marittime. E una scena della nuova commedia con Vincenzo Salemme, «Prima di lunedì», nelle sale da settembre, diretta da Massimo Cappelli tornato a girare in Piemonte dopo l'esperienza di «Non c'è due senza te» con Belén. «Qui abbiamo trovato condizioni favorevoli», dice il regista assieme ai produttori Massimiliano Leone e Valentina Di Giuseppe. Chi fa cinema, per, «condizioni favorevoli» intende non solo un territorio che offra una vastità e varietà di location, ma soprattutto un sostegno al- Segnalazioni la produzione che al supporto logistico abbini, specie di questi tempi con le amministrazioni locali a corto di liquidità, robuste iniezioni di capitali privati. Quando tre anni fa si è insediato alla presidenza della Film Commission Torino Piemonte, l'imprenditore langarolo Paolo Damilano lo aveva detto: «Coinvolgerò aziende e privati nel business del cinema in Piemonte». E lo ha fatto. Negli ultimi due anni e mezzo, attraverso la sua finanziaria Fip (Film Investimenti Piemonte), Fctp ha coinvolto, in 12 progetti di produzione , oltre 18 soggetti tra banche, aziende e imprenditori, con 6 milioni di capitali investiti per una ricaduta sul territorio di 7,5 milioni. «Per chi investe, il cinema ha un appeal fortissimo e rappresenta un'importante forma di comuni- Pagina 17 cazione» - sottolinea l'ad di Fip, Paolo Tenna. «Arrivare sul tappeto rosso di'un grande festival internazionale, poi, per un'azienda è il massimo», testimonia, da imprenditore, Damilano. Il risultato più eclatante, dal punto di vista mediatico, è stato per Fctp portare in concorso all'ultimo Festival di Cannes «Fai bei sogni» di Marco Bellocchio, dal romanzo di Gramellini, finanziato per il 40 per cento del budget dal costruttore parmigiano Pizzarotti. Ma il 2016 ha regalato, nel rapporto tra aziende e cinema, una novità: due partecipate torinesi, Iren e Gtt, sono entrate per la prima volta in coproduzione diretta nel lungometraggio di Ivano De Matteo «La vita possibile», con Margherita Buy e Valeria Golino, girato sotto la Mole, da tre settimane nelle sale. Operativa dal 2000, anagraficamente prima Film Commission d'Italia, la fondazione di via Cagliari «è statala prima ad utilizzare uno strumento di intervento finanziario come il tax credit», ricorda il direttore Paolo Manera. Oggi è «la terza provincia audiovisiva dopo Roma e Milano». Nel 2015 ha sostenuto 91 produzioni tra lungometraggi per il cinema (16), fiction tv (9), cortometraggi (8), documentari (32), spot evideo (26), con una ricaduta di 15 milioni. E ha quest'anno, tra progetti realizzati e m lavorazione, quasi 110 titoli (19 lungometraggi, 7 fiction, 38 spot, 17 trasmissioni tv, 8 corti, 20 documentari). «Prevediamo il superamento dei 15 milioni di ricaduta complessiva - spiega Manera - E' au Segnalazioni mentato il numero delle opere: nascono progetti indipendenti di registi e produttori locali». I numeri di Fip lo confermano: «Delle 12 produzioni sostenute, tre sono opere prime e quattro opere seconde. Il sostegno ai giovani autori fa parte della nostra mission», sottolinea Tenna. Una buona annata, il 2016, per il cinema (in queste settimane i fratelli Taviani sono impegnati nel Cuneese nella trasposizione del romanzo "Una questione privata" di Fenoglio con Luca Marinelli nei panni del partigiano Miltón) ma soprattutto per la televisione. Dopo annidi crisi seguita alla chiusura di "Vivere" e "Centovetrine", gli studi di Telecittà a San Giusto Canavese si sono rimessi in moto grazie alla fiction "Sàcrificio d'amore" di Daniele Carnacina, unalun ga serialità si prevede in più stagioni. Resuscitati, a Torino, anche i Lumiq Studios, rimessi in moto, con il contributo del Comune, per ospitare il set della fiction Rai "Non uccidere", di cui partirà tra poco la nuova stagione. La regione ha ospitato le riprese di altre tre serie targate Rai: "Romanzo familiare" della Archibugi, "La strada di casa" di Riccardo Donna e "Questo nostro amore Y. Un ritorno della tv, "con un importante impatto per il numero di settimane di lavorazione sul territorio", ricorda Manera, che crea posti di lavoro. «Per Film Commission è prioritario far lavorare le maestranze locali, autentiche eccellenze, e generare ricaduta e occupazione», conclude Damilano. BELEN A ALBA Negli scatti di Bruno Murialdo un momento delle riprese del film "Non c'è due senza te" diretto da Massimo Cappelli con Belen e Fabio Troiano e Dino Abbrescia La pellicola è stata girata in buona parte nel Cuneese OFIPpOOULONEWSERJATA Pagina 18 SALEMME E STELLA NELLE LANGHE II film diretto da Massimo Cappelli, nelle sale da metà settembre, è stato girato in Piemonte con la collaborazione di Film Commission. È uno degli esempi di produzioni nelle quali sono stati coinvolti privati per sponsorizzare la pellicola. In questo caso la Banca Alpi Marittime di Carrù, nelle Langhe, che ha trasformato il castello dove ha la sede operativa in un set cinematografico per ospitare il ciak di Martina Stella sposa LA FICTION RAI MA DE IN TURIN Per girare la seconda serie della fiction "Non uccidere" ideata da Claudio Corbucci e diretta da Giuseppe Gagliardi di cui partirà presto la nuova serie su Raitre, sono stati riaperti gli studi Lumiq (quel che resta dei Virtual Realìty e Multimedia park) con il contributo dei Comune che, ancora sotto la guida di Fassino, aveva deciso valesse la pena investite nell'industria del cinema come chance per promuovere la città GIRATI SOTTO LA MOLE Dall'alto: Margherita Buy e Valeria Golino in una scena di "La vita possibile". Poi i fratelli Taviani che gireranno nelle Langhe "Una questione privata". A sinistra: il team di Film commission Piemonte Segnalazioni IL RILANCIO ®I TELECITTÀ Grazie alla fiction "Sacrificio d'amore" diretta da Daniele Carnacina e destinata agli schermi di Canale 5, gli studi di Telecittà di San Giusto Canavese sono tornati a produrre dopo la crisi creata dallo stop di "Cento vetrine". Ventidue puntate di 80 minuti l'una. Tra i protagonisti Francesca Valtorta (nella foto), reduce dai successi di "Squadra Antimafia" e Francesco Arca, volto di "Le tre rose di Eva" IL TFF CON SALVATORES Dato per spacciato quando Roma aveva deciso di lanciare la sua Festa dei cinema a ridosso, il Torino Film Festival ha dimostrato di sapere sopravvivere alla concorrenza puntando come sempre su quel che piace di più ai cinefili: i buoni film. E a novembre il Tff si prepara a festeggiare la 34a edizione. L'evento - sempre con Emanuela Martini al timone - è in programma dal 18 al 26 novembre. Quest'anno la creatura dei Museo dei Cinema potrà contare su un Premio Oscar come guest director: Gabriele Salvatores. Il regista presenterà a Torino una sezione da lui curata intitolata "Cinque pezzi facili". Pagina 19