Innocenti evasioni 2015/16

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Innocenti evasioni 2015/16
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Sport
L’attività sportiva:
tra salute, passione
e divertimento
Aspetti positivi
e nodi critici
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L
o sport per noi è:
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Impegno;
Squadra;
Sacrificio per raggiungere il successo;
Ti permette di conoscere più persone;
Adrenalina;
Più voglia di vivere;
Ti fa stare bene;
Delusioni;
Felicità;
Vittorie;
Sudore;
Fatica;
Fama;
Sfogo;
Dispiacere;
Soddisfazioni.
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Una canzone che parla di sport
Claudio Marchisio
T
alento, fortuna, esperienza
Impegno, costanza, coerenza
Tra genio e follia c’è poca
differenza hanno lo stesso
punto di partenza
ma se sei solo e ti perdi e non
va come vorresti tu non c’è
un navigatore né un tutoria su YouTube
È bello se ti riconoscono
È bello se vai in tv ma è meno bello quando
sei tu che non ti riconosci più
Tutto è più facile visto dagli occhi degli altri
perché quando non sei tu che piangi
gli occhi sono meno rossi e meno grandi
se vinci ti vogliono bene,ti fanno la olà, ti cantano un coro la vittoria è una cosa di squadra
ma se perdi perdi da solo per ogni ballerina
che ha male ai piedi e si medica per ogni calciatore che risparmia per le scarpe nuove
ogni studente che non mangia, si dimentica
ogni musicista che anche stanco va in sala
prove ogni sportivo, artista regista scrittore
fotografo astronauta cantante o disegnatore
se c’’è riuscito uno, possiamo farlo tutti
il tuo sudore è la tua occasione, che fai la butti?
Eh, nulla è impossibile se credi in quello che
fai eh, chi ci crede è, che chi ha fede è
è chi riesce a vincere anche senza te
nulla è impossibile se credi in quello che fai
eh, chi ci crede è, che chi ha fede è
è chi riesce a vincere anche senza te
Il mondo cambia in fretta, non ti aspetta,
come il treno fai un bagaglio leggero con ciòl
in cui credi davvero gli effetti speciali stupiscono, è vero ma i film più belli rimangono
sempre quelli in bianco e nero
non esiste un’idea stupida se sei te che ci metti
la faccia
chi dice che non ce la fai lo fa perché lui non
ce l’ha fatta vorrebbero che pure te facessi
come han fatto loro ma se non lavori al tuo
sogno, il tuo sogno non sarà mai il tuo lavoro
per quella ballerina che adesso balla in teatro
il calciatore che gioca nella sua squadra del
cuore per ogni studente che ancora non ha
mollato e trova la forza nelle parole di quella
canzone ce n’è un milione che non abbandona
e tenta ancora che si convince che questa volta
è la volta buona se ce n’è uno che vince possiamo farlo tutti il tuo sudore è la tua occasione,
che fai, la butti?
Eh, nulla è impossibile se credi in quello che
fai eh, chi ci crede è, che chi ha fede è
è chi riesce a vincere anche senza te
nulla è impossibile se credi in quello che fai
eh, chi ci crede è, che chi ha fede è
è chi riesce a vincere anche senza te
quando ero piccolo qualcuno i ha detto
che sono i sogni nel cassetto che ti rendono
uomo ora che esodo cresciuto sospetto che i
sogni che avevo sono solo una parte di ciò che
sono sono i calci che ho preso lungo il cammino ridere in faccia al destino
incontrarla, sposarla, farci un bambino
quello che ho dentro non è quello che dico in
giro e non c’è re che non sia stato prima
un principino.
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Io ho deciso a quasi 60 anni di imparare a nuotare! Per cui pochi
anni fa mi sono fatta coraggio, mi sono presentata in piscina chiedendo un corso per principianti e mi sono iscritta. Non è stato semplice superare l’impatto di imbarazzo e anche paura (pur andando
al mare da sempre non sono mai andata a fare il bagno dove “non
si tocca” perché l’acqua mi incuteva timore) però devo dire che ho
trovato altre persone (adulte come me) nella stessa condizione e insieme ci siamo
fatti coraggio a vicenda. Tra una risata e qualche spavento che ci faceva attaccare
ai cordoli come a delle boe di salvataggio, abbiamoiniziato con “aria e bolle” (mica
è così semplice mettere la testa sotto l’acqua!) e poi con i vari stili. A distanza di
tempo non sono diventata una gran nuotatrice ma ho superato (anche se non del
tutto) la paura e in piscina ho trovato una buona cerchia di amici e conoscenti con
cui esco e mi diverto. Direi che il nuoto ha migliorato la mia vita!
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Testimonianze sullo sport
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Fare sport mi ha sicuramente migliorata. Ho iniziato a febbraio con
questo sport, il kettlebell, che pensavo non fosse adatto a me. Io
credevo di iscrivermi ad un corso di ginnastica dolce, ma l’istruttore mi ha detto che potevo farlo anche io. Ovviamente gli esercizi
adattati alle mie problematiche. Io avevo dolore alla schiena e gli
arti inferiori, oltre al fatto di essere ferma da almeno cinque anni, e
non è che abbia mai fatto attività sportiva regolare e continuativa. Ma da quando
ho iniziato mi sento soddisfatta, perché ho dimostrato che anche a questa età, 64
anni, posso fare degli esercizi impegnativi. E poi ho ottenuto un benessere generale:
la schiena ora non mi dà nessun problema e le gambe, dopo le prime due lezioni, le
sento più forti e toniche. Adesso riesco a fare le scale in modo più svelto, non mi
aspetto miracoli, ma vedo che miglioro ogni giorno che passa.
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Impressioni
alcune testimonianze di persone che grazie allo
sport sono migliorate
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Nonostante l’età anziaQuesto dimostra che
na ha comunque deciso
l’età non conta, anche a
di impegnarsi a superare
60 anni non si smette
la sua paura.
mai di imparare
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Non bisogna mai arrendersi, neanche a 60 anni.
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Lo sport è un modo per
conoscere nuove persone
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Lo sport è divertimento
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Fare sport in gruppo da
stimolo.
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Lo sport ci aiuta a superare le paure
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Lo sport migliora la vita.
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In età avanzata lo sport
può fare bene
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Niente è impossibile
Bebe Vio, l’oro paralimpico del fioretto ci racconta
“come fare la differenza”
B
eatrice Vio (Bebe) è nata a Venezia il 4 marzo del 1997. È sempre
stata una bambina vivace, sportiva e socievole, con una particolare
attitudine ad aiutare il prossimo ed in particolare i bambini. La sua
vita è sempre stata colma di interessi e grandi passioni: la scuola, il
disegno e la pittura, gli Scout e soprattutto la scherma (ha cominciato a tirare di fioretto già a 6 anni, dimostrandosi subito molto
portata). Il 20 novembre 2008, all’età di 11 anni, è stata improvvisamente colpita da
una meningite fulminante che ha causato una grave infezione del sangue e che ha
portato alla tragica conseguenza dell’amputazione di tutti e quattro gli arti.
Beatrice tuttavia non si è lasciata sopraffare dalle conseguenze della grave malattia e
con la grinta e la forza che le sono proprie è tornata ad affrontare la vita con l’energia ed il sorriso di sempre, riprendendo a fare ciò che faceva prima. Uno dei suoi più
grandi desideri era quello di poter tornare a tirare di scherma ed è stato allora che
art4sport assieme a un team di tecnici specializzati si sono adoperati per realizzare
questo suo desiderio.
Sono state acquistate una pedana per la scherma in carrozzina, una carrozzina su
misura per lei e soprattutto sono iniziati gli studi per la realizzazione di una speciale
protesi per permetterle di impugnare il fioretto. Bebe è stata la prima atleta dell’art4sport team. Ai primi di maggio 2010 ha disputato la sua prima gara ufficiale a
Bologna e da allora è stato un crescendo di gare sempre più esaltanti e divertenti
che le hanno permesso di conoscere (e talvolta anche sfidare) grandi campioni della
scherma italiana.
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..e questa è la sua lettera
un bell’ esempio per noi
C
iao Mondo!!! Sono Bebe e sono una ragazza fortunata. Vi ricordate
di me?!? Ma sì, dai, sono quella ragazza che ama la scherma e da piccola sognava di diventare una campionessa. Ho cominciato a tirare a
5 anni, ero brava ma buffa da morire, la maschera mi stava enorme e
mi ballava in testa. Però la scherma mi piaceva troppo…
Per una brutta malattia hanno dovuto amputarmi le braccia e le
gambe. È stata molto dura e ho sofferto veramente tanto! Per fortuna sono riusciti
a salvarmi i gomiti e le ginocchia, così oggi con le protesi riesco a fare un sacco di
cose e, soprattutto, ho ripreso a tirare di scherma! Ho ricominciato in carrozzina,
infilando il fioretto nel braccio. All’inizio non ero molto convinta, pensavo fosse un
po’ da «disabili» e invece… è ancora meglio!!! È diverso perché le carrozzine sono
bloccate su una pedana, sei davanti alla tua avversaria e non puoi indietreggiare,
puoi solo attaccare, e a me piace attaccare!
Mi diverto di più e soprattutto tiro ancora meglio di prima. Sogno di andare alle
Paraolimpiadi! Purtroppo è troppo tardi per qualificarmi per Londra. I miei amici
Francesca (Porcellato), Alex (Zanardi), Giusy (Versace) e Oscar (Pistorius) me lo
ripetono sempre: la Paralimpiade è un’esperienza indescrivibile, di sport e di vita.
L’atmosfera, le persone, gli atleti e le loro storie. Sono migliaia, tutti hanno una
disabilità, ma tutti sono dei grandissimi campioni: insomma, capite perché vorrei
proprio andarci, in qualunque modo. Ne ho parlato anche con Valentina (Vezzali):
se lei porta la bandiera, io le porto la sacca con i fioretti. Oppure potrei fare la porta-borracce per i ragazzi della nazionale di scherma in carrozzina! Ci siamo accordati durante i giorni di ritiro a Roma (ora sono tornata a casa e mi mancano già un
sacco). O sennò, mi hanno detto che potrei andare a fare la tedofora, che sarebbe
quella che porta la fiamma olimpica per accendere il braciere. Forse c’è ancora qualche posto. Sarebbe bello, eh?!? In fondo sembra facile, basta non bruciarsi… La mia
canzone preferita è «Sono un ragazzo fortunato» e lo dissi anche a Jovanotti a un
concerto. Insomma, sì, sono fortunata: mi sono accorta di avere tanti amici e ogni
giorno realizzo quanto è bello lo sport, e la vita. Vorrei diventare una campionessa
di scherma in carrozzina. Presto inizierò il percorso per i Giochi di Rio 2016 e peccato che non si organizzerà Roma 2020 perché avevo già fatto i miei programmi:
vado a Londra per divertirmi e capire, a Rio a tirare (e magari anche a correre, come
mi dice Oscar, perché no?!) per il podio e a quella dopo vinco! Sarebbe fico, eh?!?
Sono ambiziosa? Può essere, ma io l’ho sempre detto, fin da quando ero in ospedale:
datemi le gambe e vedrete!!! Un mega bacio, Bebe Vio.
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Riflessioni
I nostri pensieri sulla storia di Beatrice Vio
B
ebe non si è arresa, ha
lottato e nonostante le
difficolta maggiori di altri ha
raggiunto il suo obietivo
sua sfortuna è stata L
N ella
forte
l’età ha avuto L
N onostante
una grande forza di vo-
lontà
a passione di imparare
lo sport
o sport può migliorare
la vita
di imparare e porV oglia
tare a termine le cose
L
M ai arrendersi
C oraggiosa
è da ammirare A mmiro la sua forza e teA rt4sport
per l’aiuto dato a Bebe
nacia e vede il suo “pro-
a ragazza nonostante la
sua situazione è riuscita
a ragiungere e realizzare i suoi
sogni
a tenere in forma S
M iilaiuta
fisico
è impossibile perN iente
chè se vuoi puoi
blema” come una fortuna
ocialità nello sport
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S
e si vuole si può superare
ogni paura
Conclusioni
Se Bebe venisse qui le direi...
• Ti stimo;
• Sei una grande;
• La passione batte la malattia;
• Sei un esempio per tutti;
• Hai una grande forza di volontà.
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