Insieme...in_armonia librettto - "Ilaria Alpi"

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Insieme...in_armonia librettto - "Ilaria Alpi"
Gli alunni della Classe 3 B
VARSAVIA - LADISPOLI
Insieme...in armonia
Clà, Sole,Massi e Tommy con i loro compagni di classe IV,devono
organizzare con la loro maestra un'attività musicale tra non
poche difficoltà. Dopo alcuni ostacoli, aiutati dal loro amico
Gingko, riescono a coinvolgere i loro nonni. Forte il legame
d'intesa, di unione e di armonia che si formerà tra i bambini e i
nonni che in breve tempo realizzeranno uno spettacolo
indimenticabile.
Insieme...in armonia
Nell’ eseguire le prove ogni gruppo di musicisti, cantanti e ballerini
contribuiva a suonare, cantare e ballare insieme in armonia e,
stranamente, per una volta non c’era chi voleva prevalere o arrivare
primo!! Il saggio nonno Lucio lo diceva che insieme avevano trovato la
giusta “armonia”, non solo nel suonare, ballare, cantare e recitare…ma
nello “stare insieme”. Poi concludeva dicendo:- In un’orchestra non
contano solo i primi violini!
Il giorno della prova generale, la dirigente partecipò e siccome le piacque
talmente tanto, organizzò una giornata di “Open Day” che restò nei cuori e
nella memoria di tutti.
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Sembrava tutto semplice…ma i nonni si mostrarono poco collaborativi:
c’era chi lamentava o dava colpa agli “acciacchi”, chi diceva di non
ricordare, chi dichiarava di essere pigro…
Clà e Massi, con la loro profonda sensibilità, iniziarono a riflettere un po’,
così capirono subito che le loro “scuse” in realtà celavano una forma ben
evidente di solitudine che per alcuni diventava depressione…e lo dissero ai
compagni durante l’intervallo che, nonostante le prime piogge autunnali,
trascorrevano tutti i giorni sotto il loro amico albero, per tenerlo sempre
informato.
Appena sentita la riflessione dei due compagni, Sole, con tutta la sua
esplosiva allegria, si avvicinò ai compagni e iniziò a formare dei gruppi.
-Bene, da questo momento saremo dei “Gruppi di Assalto”- disse- Il nostro
compito è quello di “assalire” i nonni con suppliche di aiuto e costringerli
ad uscire dalla loro “pigrizia”…
Tanto fecero che riuscirono a tirarli fuori dalle loro case e nel giro di una
settimana si formarono “ gruppi di lavoro”… dove musicalmente insieme
prendevano corpo le infinite proposte che i saggi nonni davano e siccome
ognuno di loro proveniva da una regione italiana diversa, misero su uno
spettacolo di strumenti,canti, balli e poesie tipiche delle varie località
italiane. Tutti partecipavano con un tale impegno e passione tanto che si
instaurò un’armonia piena tra tutti i nonni e i bambini che li unì in un
legame forte e indissolubile. Passò serenamente tutto l’inverno e in
primavera lo spettacolo era già pronto.
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Maria Sole (Sole) Tommaso (Tommi) Massimo (Massi) e Claudia (Clà)
nell’ombra settembrina del ginkobiloba, scelto due anni fa, in seconda,
come “albero del consiglio”. “Avete notato? Da un paio di giorni la maestra
si gratta la testa…” “Forse ha preso i pidocchi. Nelle prime c’è l’epidemia.
La maestra di prima B ha cambiato il titolo d’un famoso film in “Il pedicolo
è il mio mestiere”… “Niente pidocchi… Io lo so perché Serena si gratta la
testa”. “Come fai a saperlo?” “Mia mamma è amica sua, un giorno hanno
parlato, e io ho sentito”. “Diccelo, Tommi! Perché si gratta?” “Perché i
genitori, il dirigente, tutti quanti, vogliono che quest’anno la nostra quarta
faccia un’attività musicale. Dicono che è l’unica classe che non ha fatto
niente di musicale”. “Ma perché si gratta?” “Ha detto anche questo a tua
mamma?” “Sì”. “Dai, Tommi, diccelo!” “Perché non sa cosa fare. Metà di noi
non ascolta musica, e quelli che l’ascoltano hanno gusti tutti diversi. Solo
Pietro suona uno strumento, e pure malvolentieri”. “Ecco perché ci ha
dato quel testo sulla musica, l’altro giorno!” “Va bene, ma lei è maestra,
saprà come fare… E noi siamo una classe di belle teste, lo dicono tutti”. “E
c’è il maestro Giovanni che suona, di musica ne sa parecchio!” “Ed è anche
molto gentile”. “Sì, però intanto Serena si gratta e spettina tutta, lei
sempre così pettinata!” “È vero. Mi fa tenerezza, quando la guardo…”
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Ciao Gingko! - Era il saluto rituale che ogni bambino faceva avvicinandosi al
loro amico albero e proprio lì, sotto la grande chioma, seduti a gambe,
incrociate ai piedi del suo massiccio e protettivo tronco , i quattro amici,
Clà, Tommy, Sole e Massi, avevano chiamato in riunione tutti i compagni di
classe… erano lì, con lo sguardo perso nel vuoto, fermi in un lungo silenzio
grattandosi la testa, mentre i compagni li osservavano preoccupati.
Dopo vari minuti la vocina acuta di Sara spezzò quegli attimi interminabili.
-Beh, cosa succede?
Sole, che era seduta con lo sguardo chino, di scatto, alzò lo sguardo e
guardò i suoi compagni e amici di tante avventure… poi di nuovo chinò la
testa e si grattò con più decisione la nuca.
Tutti si guardarono allarmati e poi, quasi per sdrammatizzare, in coro
dissero: “Problema pidocchi?” . Tommy, con il suo fare frettoloso, si alzò di
scatto e disse che il tempo passava e la loro maestra sembrava sempre più
preoccupata, perché proprio non sapeva cosa fare… così decisero di
andare da lei per chiederle di coinvolgere il maestro Giovanni che aveva
sempre mille idee e realizzava splendidi concerti e musical nella scuola.
Rientrati in classe, trovarono la loro maestra più depressa del solito e con i
capelli più arruffati per il lungo grattare. Accerchiandola, gli alunni la
tempestano di domande,ma era tanto forte il tono di voce dei bambini che
la poverina non riuscì a farsi sentire, mentre cercava di dare risposte.
Il vociare si affievolì e dopo qualche minuto, quasi con un lamento, Serena
annunciò ai bambini che non avrebbero fatto alcuna attività musicale,
perché aveva già provato a chiedere al maestro Giovanni di aiutarli ad
organizzare un gruppo strumentale, magari di flautisti… ma purtroppo,
nonostante la sua insistenza e le suppliche, aveva sentenziato che non
poteva perché impegnato con tante classi dell'istituto e in tanti progetti e
concorsi.
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Massi………allora, ricorda che i nonni di Aurora, Christian e di altri compagni
erano degli ottimi ballerini, infatti spesso si esibivano durante le varie
manifestazioni ed erano talmente bravi che erano richiestissimi!!
Sole, piroettava facendo balzi in alto come una ballerina, noncurante della
sua “pesantezza” e, sprigionando tutta la sua felicità e canticchiando,
ricordò ai suoi compagni che, quando erano in prima, avevano partecipato
ad un concerto canoro di beneficenza per i bambini di Chernobyl, dove si
erano esibiti molti dei loro nonni.
-E vaiiii! E’ fatta! Non ci resta che invitare i nonni qui a scuola!! – disse
Tommy lanciando un urlo di soddisfazione con tutta la sua vivacità.
Improvvisamente tutti si accorsero che il loro amico confidente Gingko,
cioè l’albero del consiglio aveva sollevato i rami e agitava le sue foglie in
segno di allegria e si unirono a lui formando un gran girotondo e
canticchiando “L’amico è…”, ricordarono una delle canzoni che avevano
ascoltato in quel lontano concerto dei nonni e che improvvisamente tutti
ricordavano…
-Ragazzi…è incredibile come riusciamo a ricordare questa canzone!- disse
meravigliato Luca.
Lo stesso giorno, in classe scrissero una lettera d’invito ai loro nonni per
organizzare insieme dei laboratori musicali.
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A quel punto videro la loro maestra trasformarsi…
-Ma, secondo voi, è sull’orlo di …un esaurimento nervoso??- Osservò Clà,
cogliendo, con tutta la sua sensibilità l’espressione di disperazione
dell’insegnante.
Fatto sta che per diversi giorni la maestra Serena restò in un silenzio totale.
Sempre più preoccupati, il gruppo di compagni che diventavano, di giorno
in giorno, più uniti e decisi a risolvere quella situazione, cominciarono a
chiedere aiuto a Gingko, il loro Albero del Consiglio. Per più di dieci minuti
tempestarono di domande il loro amico che, stranamente, mostrava i suoi
lunghi rami più rivolti in basso e con le foglie tutte rivolte in giù e,
lentamente, quelle sue foglie strane a forma di ventaglio iniziarono a
sventolare su ciascun bambino, quasi come se volesse abbracciarli e
sostenerli in segno di solidarietà.
- Gingko se tu potessi aiutarci, come hai già fatto in altre occasioni…- disse
Valeria, con il suo fare da sognatrice. Neppure il tempo di dirlo che un
ramo protese la sua punta verso un gruppo di anziani che sostava su
strada in attesa dell'uscita dei loro nipotini.
Tutti osservarono la punta del ramo, poi si lanciarono un’ occhiata d’intesa
e senza neppure pensarci su, di scatto, Pietro, il bambino musicista, brillò
come una lampadina accesa, e con viva voce urlò:- Ragazzi è fatta!
I nostri nonni sono molto amici, proprio come noi, e qualcuno suona uno
strumento ed è nella “Ferrosa” la banda musicale del paese!
-Già! Ribattè Clà con tanta delicatezza e con la sua vocina flebile e sottile,
chinando il capo, com’era solita fare dopo che diceva qualcosa e,
guardando in terra, continuò dicendo: “C’è chi suona il flauto traverso, chi
la tromba, chi il clarinetto, chi la grancassa, chi la chitarra e la tastiera”. -Sì,
una banda perfetta! Precisò Emma.
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