ATAP, LE TRE “MISSION” DA VINCERE

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ATAP, LE TRE “MISSION” DA VINCERE
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Il progetto tanto atteso
SOCIETÀ UNICA DEI RIFIUTI, GEA
E SNUA DICONO “SI”
“Ma che ci sia un piano industriale adeguato”.
Saltato per il momento l’incontro con la terza
“sorella” Ambiente servizi
Il progetto società unica dei rifiuti in provincia di Pordenone,
di cui si parla (senza fortuna)
da anni e rilanciato con forza
dall’assemblea dei soci Atap dello scorso 11 novembre, ha incassato i primi consensi. Sono quelli
di Gea e Snua, due delle realtà
interessate alla sinergia. All’inMauro Vagaggini
contro organizzato nelle settimane scorse dal presidente dell’Atap, Mauro Vagaggini,
non ha invece preso parte Isaia Gasparotto, il presidente
di Ambiente Servizi, terza società operante nel territorio
provinciale in ambito ambientale e dunque perno altrettanto fondamentale per il buon esito dell’intesa.
Nell’occasione l’amministratore unico di Gea (controllata dal
comune di Pordenone), Marco
Tullio Petrangelo, ha ricordato
“la condivisione dell’obiettivo
della “società unica” da sempre manifestata, anche con atti
formali, dai soci e dagli amministratori di Gea. Ora si tratta
di riscontrare - ha aggiunto Marco Tullio Pietrangelo
Petrangelo - negli stessi soci
l’attualità di tale orientamento per trovare la via più breve per raggiungere una società unica che coinvolga Ambiente Servizi, Gea e Snua. Una verifica che può essere
finalizzata in breve periodo”.
Parere favorevole anche da parte di Diego Tecce, amministratore delegato di Snua (partecipata da Atap, dalla
veneta Sesa e dall’udinese Idealservice), che ha ribadito
“l’interesse di unire le forze, ferma restando la garanzia
che questo percorso sia tutelato da un piano industriale
che mantenga in equilibrio economico l’attività aziendale
SOCIETÀ UNICA
e in sicurezza l’integrità del patrimonio sociale”.
Assente, come detto, il presidente di Ambiente Servizi, Isaia Gasparotto. “Rammaricato
per l’assenza del presidente
Gasparotto – ha dichiarato il
presidente dell’Atap, Mauro
Vagaggini -, ma il mio impegno personale continuerà con Diego Tecce
altre iniziative al fine di rispettare l’indirizzo ricevuto dai
soci e favorire questo importante sviluppo sociale, il cui effetto va a vantaggio diretto dei cittadini della provincia”.
In altre parole, la “mission” continua.
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DIRETTORE RESPONSABILE: Pierantonio Stella
PRESIDENTE E LEGALE RAPPRESENTANTE: Mauro Vagaggini
[email protected] - www.atap.pn.it
Anno 8 - Numero 6
Dicembre 2011
NUMERO SPECIALE
L’unanime indirizzo dell’assemblea dei soci
ATAP, LE TRE “MISSION” DA VINCERE
Bando di gara europeo del trasporto pubblico, ambiente, società unica dei rifiuti
Dal “Messaggero Veneto di Pordenone”
Bimestrale informativo aziendale di Atap spa
Anno 8 - Numero 6 - Dicembre 2011
SEDE E AMMINISTRAZIONE EDITORE:
Atap spa - Via Candiani, 26 - Pordenone
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STAMPA: Tipografia Mascherin snc
REGISTRAZIONE: Eseguita 01.04.2004 al n. 504
- Tribunale di Pordenone RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI: Samuela Trovò
L’assemblea ordinaria dell’Atap, alla presenza della quasi
totalità (87 per cento) del capitale sociale (i soci di riferimento Comune di Pordenone e Provincia sono stati
rappresentati rispettivamente dal sindaco Claudio Pedrotti
e dall’assessore al Bilancio, Giuseppe Pedicini), ha deliberato all’unanimità (l’ordine del giorno era incentrato
sulle linee strategiche sulla gestione delle partecipazioni
societarie) di confermare la strategia industriale della società, che già dal 2006 ha diversificato il suo core business entrando nel settore ambientale con l’acquisizione
di una partecipazione rilevante (39 per cento) della Snua
(smaltimento e raccolta di rifiuti urbani) di San Quirino,
divenuta maggioranza assoluta (54 per cento) nel marzo
di quest’anno, quando è stata acquistata anche una quota (20,1 per cento) delle azioni della Bioman (rifiuti umidi
e verde) di Maniago. Il tutto finalizzato a garantire una
ricaduta sociale (diminuzione dei prezzi di smaltimento) e
alla realizzazione di una società unica dei rifiuti in provincia di Pordenone: intento, quest’ultimo, alla base delle modifiche statutarie del 2005 che hanno allargato l’oggetto
sociale dai trasporti ad “altri servizi pubblici di rilevanza
industriale”, quali la gestione dei rifiuti. E ora obiettivo rilanciato con forza, da attuare se del caso anche attraverso
la costituzione di una nuova società, in collaborazione con
gli altri soggetti interessati e operanti sul territorio (Gea e
Ambiente Servizi).
L’assemblea dei soci ha altresì rimarcato come l’obiettivo
primario sia tuttavia quello di rafforzare l’Atap in vista della gara europea per l’affidamento del contratto di servizio
regionale del trasporto pubblico dal 2015 al 2023. In tale
ottica è stata valutata con favore la diversificazione degli
investimenti anche in aziende che operano nei territori limitrofi (ultima in ordine di tempo l’acquisizione del 5,4 per
cento dell’Atvo, che gestisce il tpl del Veneto orientale).
Nel settore immobiliare (in cui Atap opera attraverso la
controllata al 100 per cento Immobiliare Palmanova) si è
ribadita la linea di finalizzare ogni operazione al ruolo di
gestore di un servizio pubblico e si attendono sviluppi positivi sul versante della Stu Makò (di cui Atap detiene il 20
per cento), la società nata con l’obiettivo di riqualificare la
storica area dell’ex cotonificio di Cordenons.
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L’ASSEMBLEA
Atap si è alleata con le altre realtà regionali nella Tpl Fvg scarl
L’APPUNTAMENTO PIÙ IMPORTANTE: LA GARA EUROPEA DEL TPL
Il contratto di servizio scade nel 2014, ma già l’anno prossimo il bando
La scadenza dell’attuale contratto di servizio del trasporto pubblico è stata, come noto, prorogata al 31 dicembre
2014. Ma già il prossimo anno sarà indetto il bando di gara (europea) per l’assegnazione del contratto su base regionale dal 2015 al 2023. Per affrontare al meglio questa grande sfida, Atap si è alleata con le altre società di trasporto
pubblico della regione Friuli Venezia Giulia, costituendo nel 2009 la Tpl Fvg scarl. Ovvero la società unica regionale
del trasporto pubblico locale. Una nuova realtà che dunque comprende Trieste Trasporti, Saf di Udine, Atap di Pordenone e Apt di Gorizia: la sede legale è stata stabilita a Gorizia, in via Ascoli 1, mentre il capitale sociale è stato
equamente suddiviso tra le società partecipanti, che hanno sottoscritto il 25 per cento delle quote cadauna.
La società riunisce circa 1.900 addetti, di cui 1.420 autisti. A livello di mezzi può contare su 1.055 autobus extraurbani, 526 bus urbani e 120 autobus da turismo. Numeri che le potranno consentire di confrontarsi con competitor
nazionali e internazionali nell’ormai prossima gara per il novennato suddetto. Un appuntamento così importante per
l’economia regionale e per tutte e quattro le province interessate, che non poteva non essere affrontato senza trovare
una forte sinergia tra le realtà operanti nel territorio.
Il commento dei soci di riferimento
OBIETTIVO: “MIGLIOR SERVIZIO
AL MINOR COSTO”
Il sindaco Pedrotti e l’assessore provinciale Pedicini: la società unica dei rifiuti andrà a vantaggio
dei cittadini
“Quelle emerse dall’assemblea di Atap - ha dichiarato il sindaco
del Comune di Pordenone, Claudio Pedrotti - sono indicazioni
ampiamente condivise. Il mandato principale attiene all’essere
il più competitivi possibile per la prossima gara europea del trasporto pubblico, mentre sul versante rifiuti, si chiede di far leva
sulle motivazioni che hanno spinto Atap nel 2006 a entrare nel
settore ambientale per riuscire finalmente nell’intento di realizzare una società unica in provincia di Pordenone”.
“L’obiettivo primario - ha aggiunto l’assessore provinciale, Giuseppe Pedicini - è offrire all’utenza il miglior servizio al minor
costo. Questo deve essere lo scopo di Atap, società pubblica
partecipata per la quasi totalità da enti pubblici. Mi sembra che
questo orientamento abbia trovato tutti concordi”. Per entrambi
il progetto società unica dei rifiuti “andrà a diretto vantaggio
dei cittadini”.
“Accolgo con soddisfazione – ha dichiarato infine il presidente
dell’Atap, Mauro Vagaggini – l’indirizzo emerso dall’assemblea, che da un lato rafforza la nostra strategia e ci sprona a
continuare nel massimo sforzo per vincere la gara del trasporto
pubblico del 2014, e dall’altro ci investe del diffcile, ma allo
stesso tempo stimolante compito di provare a realizzare una società unica dei rifiuti. Un progetto indispensabile dopo le recenti
novità legislative in materia di affidamento dei servizi pubblici
e utile alla collettività”.
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AMBIENTE
In visita alla Snua e alla Bioman
RIFIUTI, SETTORE DALLE
POTENZIALITÀ ELEVATISSIME
L’impianto di Dandolo potrebbe servire l’intera
regione Fvg. La ricaduta sociale: si abbassano i
costi di smaltimento
Su invito del presidente Mauro Vagaggini, i soci pubblici
dell’Atap hanno visitato gli impianti della Snua e della Bioman, le due realtà partecipate dalla stessa Atap (rispettivamente al 54 e al 20,1 per cento) nel settore rifiuti. Proprio
nel corso della visita dell’impianto Bioman a Dandolo di Maniago, il più grande impianto del Nord Italia per la lavorazione del rifiuto umido, trattamento del verde, produzione
di compost, il presidente della Bioman Fabio Piovesan e il
principale artefice della struttura, Angelo Mandato, hanno
annunciato che è stato collaudato positivamente anche il
secondo lotto, quello riservato alla produzione di energia
elettrica, e dunque l’impianto potrà operare a pieno regime.
Tradotto in numeri, la portata massima dei conferimenti salirà a 280 mila tonnellate annue: in pratica potrebbe servire
l’intero territorio regionale. E allo stesso tempo si potrà produrre elettricità (30 gigawattora all’anno), in parte utilizzata
per coprire i consumi interni (circa 6 gigawattora) e per la
restante parte (circa 24 gigawattora) immessa in rete: soddisferebbe le esigenze di 1.200 utenze. Sono in essere contatti con il comune di Maniago pure per sfruttare l’energia
termica prodotta nell’iter di trattamento dei rifiuti al fine di
realizzare, come avvenuto in altre realtà del Triveneto, una
rete di teleriscaldamento.
Con la Bioman operante a pieno regime, “i comuni della
provincia di Pordenone – hanno inoltre dichiarato Piovesan
e Mandato - non saranno più costretti a portare la loro quota
di umido, che attualmente ammonta a circa il 30 per cento
(dalle 26 mila alle 28 mila tonnellate annue) della produzione totale, fuori regione (per la maggior parte confluiscono nell’impianto di Este, vicino a Padova), con conseguenti
benefici sotto il profilo delle tariffe di smaltimento”. Anche
in virtù del fatto che ben il 98 per cento dei rifiuti viene riutilizzato e soltanto il 2 per cento portato in discarica. A quanto ammonterebbe la riduzione? “Almeno del 20 per cento”.
Attualmente la tariffa media si aggira attorno ai 120 euro a
tonnellata.
La visita alla Bioman ha seguito quella dell’impianto Snua
ad Aviano, dove vengono trattate circa 100 mila tonnellate
di rifiuti secchi all’anno, di cui 43 mila rientrano nelle filiere
produttive sottoforma di carta, plastica e metalli. Snua sviluppa la sua attività industriale prevalentemente nel settore
della raccolta, trasporto, lavorazione e smaltimento di rifiuti
urbani, assimilabili e pericolosi. Serve attualmente 28 comuni della provincia di Pordenone (più altri 22 nelle province di
Udine e Treviso). Ha nel suo organico 100 dipendenti. Nel
2010 il valore della sua produzione è ammontato a poco più
di 21 milioni di euro e vanta un patrimonio netto di circa 9
milioni e mezzo. Entrambe sono due realtà in crescita dalle
potenzialità elevatissime. La cui partecipazione pubblica si è
già riflessa, e in futuro ancor più si spera possa riflettersi, in
una ricaduta sociale a vantaggio dei cittadini, sotto forma di
diminuzione dei costi di smaltimento.