LUISS Guido Carli - Un`impresa formativa aperta al mondo

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LUISS Guido Carli - Un`impresa formativa aperta al mondo
LUISS
Guido
Carli
UN’IMPRESA FORMATIVA
APERTA AL MONDO
Pubblicazione a cura di Mauro Marcantoni e Maria Liana Dinacci
Le informazioni e le immagini sono tratte da:
M. Marcantoni e M. L. Dinacci, “LUISS Guido Carli,
un’impresa formativa aperta al mondo”,
IASA Edizioni/IDESIA, Trento, 2012, pp. 312.
Si ringraziano
Per la collaborazione: Pier Luigi Celli, Massimo Egidi, Giovanni Lo Storto
Per il supporto organizzativo: Alessandro Lubicz
Per la preziosa testimonianza: Luigi Abete, Luigi Ferro,
Giovanni Floris, Emma Marcegaglia, Giampiero Massolo,
Gian Maria Gros-Pietro, Carlo Luigi Scognamiglio
Progetto grafico evoq, Rovereto (Trento)
© IASA Edizioni/IDESIA,
Via Piave 22, 38122 Trento - www.idesia.it
Foto di copertina:
una delle aule universitarie del campus LUISS di viale Romania
(Archivio LUISS Guido Carli)
LUISS
Guido
Carli
UN’IMPRESA FORMATIVA
APERTA AL MONDO
INDICE
LUISS ante litteram
1932-1965 3
La prima metamorfosi
1966-1974 10
I segni del cambiamento
1975-1978 17
Il rilancio
1979-1983 24
L’era Carli
1984-1992 31
La LUISS Guido Carli
1993-2000 38
Università e globalizzazione
2001-2003 45
Il mondo LUISS
2004-2009 52
A misura di futuro
2010-2013 2
59
LUISS
ante litteram
1932-1965
L’Empire State Building
di New York, completato nel 1931
3
La nascita della LUISS,
che per alcuni risale
alla metà degli anni ’70,
riporta a tempi più remoti,
in cui già si dipana il filo sottile
ma forte della sua missione:
essere espressione del proprio
tempo, connotarne il percorso
con l’azione formativa.
Roma, piazza San Pietro
gremita di fedeli
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Poco si comprenderebbe della LUISS Guido Carli senza
risalire all’alba della sua storia formativa, a quel soffio
vitale e ininterrotto, che sin dall’inizio ne ha determinato l’essenza. La storia della LUISS ante litteram, quindi
dell’Università Internazionale degli Studi Sociali Pro Deo,
parla di encicliche, di personaggi di elevato lignaggio
morale e scientifico e di un ambizioso progetto di respiro
internazionale: creare una realtà universitaria nuova, capace di formare i giovani all’uso sapiente delle comunicazioni di massa, alle dinamiche di mercato e sindacali, ai
valori della “democrazia centrata in Dio” ma aperta alla
dimensione interculturale e interreligiosa. Il progetto, sorprendentemente lungimirante e innovativo per il tempo,
prende le mosse dall’opera del frate domenicano belga
Félix André Morlion negli anni ’30. Anni per molti aspetti
cruciali, che da un lato inneggiano alla modernità e alla
potenza della tecnica (è l’epoca dei grattacieli, dello sviluppo dell’industria dei media, della prima motorizzazione di massa), ma dall’altro danno sfogo agli istinti totalitari, razzisti e violenti di numerosi Paesi. Nel ‘36 scoppia
la Guerra civile spagnola, nel ‘38 le persecuzioni contro
gli ebrei in Germania raggiungono l’apice con la Notte
dei Cristalli, l’Italia avvia la sua avventura coloniale in
Etiopia, foriera, come l’annessione dell’Austria alla Germania, della sciagura della Seconda guerra mondiale.
Una sciagura al cui termine si affronta il faticoso cammino della ripresa in un clima di costante tensione tra i Paesi
del blocco sovietico e di quello occidentale.
Laureati Pro Deo sullo scalone
della sede storica dell’Università
in viale Pola, a Roma
Pro Deo aut Contra Deum
Nel maggio 1932 viene diffusa l’Enciclica papale Caritate
Christi Compulsi, in cui Pio XI indica nell’opzione per Dio
o contro Dio «la scelta che deve decidere le sorti di tutta
l’umanità: nella politica, nella finanza, nella moralità, nelle
scienze, nelle arti, nello Stato, nella società civile e domestica,
in Oriente e in Occidente». Sull’onda dell’adesione all’appello del Papa, il domenicano belga Félix André Morlion
fonda il movimento “Pro Deo”, che elabora un sistema di
pensiero volto ad affermare i valori democratici arricchiti
e supportati dalla fede cristiana.
Dal Belgio a Roma
Personaggio poliedrico e affascinante, interessato in modo
particolare al mondo della formazione e dei mezzi di comunicazione di massa, Morlion opera in una prima “fase
europea” da Bruxelles. Nel 1940, con l’invasione tedesca del
Belgio, si trasferisce prima in Francia e poi negli Stati Uniti,
fondando a New York il Centro Internazionale Pro Deo.
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È qui che, nell’immediato dopoguerra, viene elaborata
l’idea di fondare una università che offra ai Paesi post-fascisti
e post-coloniali un valido modello di costruzione della
democrazia. Morlion rientra quindi in Europa, scegliendo
Roma, capitale del cattolicesimo, come luogo ideale per
l’ulteriore sviluppo del movimento e per il nuovo modello
di università che ha in mente.
Opinione pubblica, economia e scienze sociali
La consegna del Breve apostolico
dedicato da Papa Paolo VI
alla Pro Deo nel 1965.
Da sinistra, Padre Morlion,
il Cardinale Amleto
Cicognani, Aniceto Fernandez
e Monsignor Ferrero.
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Nel 1944 Morlion fonda l’Istituto superiore di Scienze
dell’Opinione Pubblica, un’innovativa scuola sull’azione
dei mezzi di comunicazione di massa. Accanto a questo
primo Istituto, nel 1948 vengono attivate le tre Facoltà
dell’Università Pro Deo – Scienze Economiche e aziendali,
Scienze Politiche e Scienze Sindacali – e va a configurarsi un
sistema allargato di centri di formazione operativi in altre
città italiane come Milano e Torino e in altri Paesi stranieri,
soprattutto del Sud America. La nuova Università, guidata
dal Rettore e Presidente Morlion e dal suo vice Monsignor
Carlo Ferrero, cresce e si consolida, mantenendo una impostazione fortemente internazionale.
Amici internazionali e amici italiani
Un bambino porge un fiore
a Gianni Agnelli.
Al centro, sorride Vittorio Valletta
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Oltre a godere del sostegno di prestigiosi finanziatori statunitensi, le iniziative didattiche di Morlion acquisiscono
negli anni un credito crescente anche nel mondo imprenditoriale italiano, che vede nell’offerta formativa della Pro
Deo – di taglio aziendalistico e manageriale – una concreta
possibilità di formare la nuova classe dirigente del Paese.
Tra i primi a coglierne la valenza, già nei primi anni ’50, vi
sono figure del calibro di Angelo Costa, allora Presidente
della Confederazione Generale Industria Italiana, e Vittorio
Valletta, Presidente della Fiat.
La sede storica
dell’Università
Nel primo quarto del ‘700 a
Roma lungo la via Nomentana fu realizzata la lussuosa residenza del Cardinale
Giulio Alberoni. Della Villa
restano oggi due porzioni
limitate: il parco pubblico
Villa Paganini e la sede storica dell’Università LUISS
Guido Carli in viale Pola.
Qui, nel palazzo realizzato
nel 1924 su progetto dell’ingegnere Francesco Bruno
in luogo della costruzione
preesistente, la Pro Deo e i
suoi studenti si trasferirono
nel 1958. Pochi anni prima,
nel 1954, la palazzina e il
suo parco furono il set cinematografico del film La fortuna di essere donna, con
Sophia Loren e Marcello
Mastroianni.
9
La prima
metamorfosi
1966-1974
L’ingresso della sede dell’Università
in viale Pola, a Roma
10
Con l’aggiunta di quel “Libera”
alla nuova denominazione
l’Università degli Studi Sociali
Pro Deo esplicita una volontà
ben chiara: mettere a frutto
l’autonomia concessa dallo Stato
per affermare la propria unicità
nel panorama universitario italiano.
Il movimento studentesco di fine
anni ’60 davanti all’Università
La Sapienza di Roma
12
Per l’Italia gli anni ’60 sono un periodo di intenso sviluppo
economico e di rapida diffusione del benessere: in pochi
anni, una società agricola si trasforma in potenza industriale. Il Paese è operoso, la moneta è forte, gli elettrodomestici
e le automobili sono alla portata di tutti. Nulla fa pensare
che di lì a poco la situazione possa cambiare, ma alla fine
del decennio dall’America, e più precisamente dalla California, arriva un vento di cambiamento travolgente che fa
rima con contestazione, lotta alle autorità e al potere politico. Il luogo d’origine della ribellione che contagia i giovani
in ogni parte del mondo è proprio l’università, non più isola
felice in cui si forma chi ha il privilegio di potersi permettere un’istruzione superiore, ma vulcano da cui esplodono i
grandi ideali, la voglia di cambiare il mondo e di scardinare
il sistema dal suo interno. Le manifestazioni di protesta
italiane hanno il sapore della rivendicazione ideologica,
purtroppo talvolta anche della violenza, costringendo gli
atenei statali a interrompere le proprie attività ordinarie
per diventare luoghi di presidio, di incontro e di scontro. La
“Libera Università degli Studi Sociali Pro Deo”, che ha da
poco ricevuto dallo Stato italiano il riconoscimento ufficiale
della propria attività e autonomia d’azione, sceglie di costituirsi come una valida alternativa al subbuglio che domina nelle altre università. Il giovane Ateneo rispetta quindi
serenamente il proprio programma accademico, rifiutando
di accogliere il dissenso fine a se stesso e promuovendo
invece momenti di confronto sui temi di più stretta attualità
e un aperto scambio con il mondo economico.
Il sigillo statale
Un meeting d’inizio anno
accademico con gli studenti
europei, africani e asiatici
dell’Università Pro Deo
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Due sono i Decreti del Presidente della Repubblica Italiana
che segnano con orgoglio il raggiungimento di traguardi
essenziali per l’esperienza del movimento Pro Deo: il primo,
il n. 436 del 1966, riconosce ufficialmente la Libera Università degli Studi Sociali Pro Deo e istituisce la sua Facoltà di
Economia e Commercio; il secondo, il n. 482 del 1967, dà
il medesimo riconoscimento anche alla Facoltà di Scienze
Politiche. Non si tratta tuttavia che di un punto di partenza: forte del nuovo sigillo statale, e lungi dal proporre quel
che offrono le consorelle italiane, l’Università Pro Deo dà
il via a un periodo dinamico e ricco di iniziative, che negli
anni porta l’opinione pubblica a riconoscerne la qualità, le
peculiarità e il valore formativo.
Un gruppo di operaie
di un calzaturificio italiano
Aprire al mondo economico
Mentre l’università viene contestata in quanto baluardo del
sistema economico e si sposa la tesi che libertà di insegnamento sia sinonimo di estraneità e diffidenza verso il mondo
delle imprese e dell’economia, la Libera Università apre le
porte proprio a quel mondo dal cui contributo nessun Paese
può prescindere se persegue lo sviluppo. L’organizzazione
di incontri seminariali, lo svolgimento di lezioni da parte di
esponenti del mondo economico, l’interlocuzione continua
con docenti provenienti da università estere sono all’ordine
del giorno all’Università Pro Deo.
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Umberto Agnelli e Angelo
Moratti, imprenditori al fianco
dell’Università Pro Deo
L’università per la società
“Rappresentare un’istituzione internazionale di ispirazione
interreligiosa che svolga sul terreno delle scienze sociali sia
un’attività di studio e di ricerca che un’attività di formazione
di quadri dirigenti, consapevoli delle loro responsabilità civiche in una comunità veramente democratica”: ecco il fine
ultimo dell’attività formativa Pro Deo. La chiave di tutto è
l’assunzione della responsabilità che a ciascuno compete.
L’Università non serve solo a se stessa, ma alla società: è
agente di trasmissione di cultura e competenze, è soprattutto
protagonista attiva della crescita morale e civile del Paese.
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Verso la secolarizzazione
Al crescente prestigio e all’ampliamento delle iniziative
didattiche non corrisponde purtroppo un afflusso di risorse finanziarie adeguato e costante. Per assicurare un
futuro stabile alla Libera Università, tra il 1973 e il 1974
scendono in campo alcuni grandi gruppi industriali come
Fiat, Saras, Liquigas, Buitoni, Zanussi e Saint Gobain, da
tempo sensibili al valore dell’attività formativa Pro Deo. È
grazie a questo primo “Gruppo di intervento”, presieduto
da Umberto Agnelli, che l’Ateneo avvia quel processo di
secolarizzazione che lo porterà negli anni successivi a legarsi
a doppio filo al mondo imprenditoriale italiano. A segnare
simbolicamente l’avvio della delicata transizione, Giuseppe
Mira assume il ruolo di Rettore e Padre Morlion cede la
Presidenza a Monsignor Ferrero.
INTERVISTA
Giampiero Massolo
«Dopo aver atteso a lungo e invano l’ordine degli studi
all’università statale, mi rivolsi alla Pro Deo, dove potei
parlare subito dei dubbi e delle aspettative che avevo.
L’episodio mi diede la percezione tangibile del fatto che
avrei potuto ricevere una formazione personalizzata e così
decisi di iscrivermi. L’Università si confermò seria ed esigente con gli studenti, ma anche aperta e flessibile. Mi
consentì di impostare un percorso di studi coerente con il
mio desiderio di svolgere un mestiere con attinenza internazionale e i professori, con cui era possibile dialogare
a tu per tu, mi sostennero e assecondarono fino alla fine
quando decisi di optare per la carriera diplomatica».
Ambasciatore Giampiero Massolo, Direttore generale del Dipartimento
Informazione per la Sicurezza (DIS), membro del Consiglio di Amministrazione della LUISS. Laureato in Scienze Politiche alla Pro Deo nel 1976.
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I segni
del cambiamento
1975-1978
L’ampia scalinata della prestigiosa
palazzina di viale Pola
17
Il Progetto LUISS nasce
per aggregazioni successive
di idee, soluzioni, promotori
e contributi, ma il sogno
di creare un nuovo modello
di università ha oramai contagiato
il mondo imprenditoriale.
Studenti e docenti nell’Aula
magna dell’Università LUISS
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Gli anni ’70 si pongono in netto contrasto con ciò che aveva segnato il decennio precedente. La Storia si sviluppa
su due binari paralleli: da un lato le violenze che fanno
clamore e rimbalzano sui media dominando la scena
pubblica sia nazionale che internazionale, dall’altro il
progresso civile e tecnologico, dal referendum sul divorzio
all’invenzione del primo microprocessore della storia, che
avvia un percorso di modernizzazione che rivoluzionerà
abitudini, costumi e comportamenti tradizionali. La realtà
eclatante dei media fa da contraltare a quella invisibile,
che non fa notizia, ma che meticolosamente costruisce il
mondo nuovo che resterà in piedi quando il primo sarà
svanito, per la sua inconsistenza e inattualità.
Le imprese, più solide e capaci di fare rete, nonostante
l’Italia ritorni in una situazione di crisi in cui austerity è
la parola d’ordine, riescono ad irrobustire il sistema economico nazionale, anche in aree del Paese non tradizionalmente industriali. Quella che di lì a poco si chiamerà
LUISS, e sarà affidata a uomini nuovi come Guido Carli,
inserirà pienamente se stessa e la sua vision in questo
contesto ricco di stimoli volti al cambiamento e all’innovazione.
La sede di Confindustria
nel quartiere EUR di Roma
L’interesse dell’imprenditoria italiana
Lo stato di isolamento in cui si trovano le istituzioni di
formazione superiore rispetto alle esigenze reali della vita
operativa è ben noto e ancora più evidente è la disparità
tra ciò che l’Università Bocconi e l’Università Cattolica
offrono al nord e ciò che invece non esiste ancora al sud.
La Pro Deo offre all’imprenditoria italiana un’opportunità
imperdibile: possiede infatti i requisiti per strutturare a
Roma un modello di ateneo sperimentale, che colmi le
carenze italiane nel campo delle scienze manageriali e il
divario tra le istituzioni accademiche e la realtà operativa.
Il progetto LUISS
Confindustria, realtà rappresentativa dell’industria nazionale, sceglie di unire la sua costante attenzione alla crescita
qualitativa della classe dirigente nazionale e allo sviluppo del
Paese con l’interesse, promosso soprattutto dal suo neoeletto
Presidente Guido Carli succeduto a Giovanni Agnelli, per
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un progetto di ristrutturazione dell’Università Pro Deo.
Mentre all’interno dell’associazione degli industriali si lavora per formalizzare la costituzione di un nuovo Gruppo
di intervento, l’Università è in costante fermento per prepararsi ad una svolta epocale del suo percorso.
La presidenza di Guido Carli
Guido Carli insieme
ad un gruppo di studenti LUISS
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Nel luglio del 1977 il Consiglio di amministrazione dell’Università approva le linee generali del progetto di rinnovamento, affidato ad una Commissione interna. Il nuovo
Statuto, in vigore dall’anno successivo, segna il distacco
con il passato e un balzo in avanti nel processo di laicizzazione in corso già da tempo. Il riferimento alla Pro Deo
nella denominazione dell’Ateneo cede il passo a una nuova
L’ingresso della Libera Università
Internazionale degli Studi
Sociali di Roma, in viale Pola
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identità: nasce la Libera Università Internazionale degli
Studi Sociali, il cui acronimo è LUISS. Alla fine del 1978
viene nominato Presidente Guido Carli, figura centrale
nella definizione del nuovo corso dell’Università e tra i
principali protagonisti dell’ingresso di Confindustria nel
mondo dell’alta formazione. Al suo fianco, in qualità di
Rettore, il professor Rosario Romeo.
Un nuovo modello di università
Il nuovo Statuto, entrato in vigore nel giugno 1978, delinea
gli obiettivi di una realtà universitaria finalizzata a formare
figure professionali altamente qualificate da inserire nei processi di gestione delle strutture produttive di beni e servizi,
nell’elaborazione e attuazione di interventi politico-sociali e
nei processi di gestione di attività internazionali. Il numero
programmato degli iscritti, la rigorosa selezione in ingresso
e la partecipazione a tempo pieno all’attività didattica si
aggiungono alla qualità degli insegnamenti, rappresentando
peculiarità didattiche destinate a qualificare positivamente
la LUISS anche in futuro.
INTERVISTA
Luigi Ferro
«Nei primi anni ‘70 nel mondo imprenditoriale si discuteva
molto di come favorire lo sviluppo economico italiano e
di quale ruolo in questo senso dovesse avere la formazione. In questa prospettiva apparve molto convincente
l’idea che fosse l’imprenditoria italiana nel suo complesso ad affiancare la Pro Deo, con l’obiettivo di garantirne la sopravvivenza e farne un’università secolarizzata, laica, portatrice dei valori dell’economia libera
di mercato, della cultura manageriale. Si trattava di un
obiettivo condiviso ma complesso, a cui molti imprenditori e non solo avevano dedicato energie e risorse.
L’idea di coinvolgere Confindustria fu una naturale conseguenza».
Con ruoli diversi tra cui Vice Presidente dell’Associazione Amici,
Copresidente dell’Ente promotore, Vice Presidente esecutivo
e vicario dell’Università, Luigi Ferro è figura presente al fianco
della LUISS dalla fine degli anni ’60 agli anni più recenti.
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Il rilancio
1979-1983
Un seminario tenuto alla LUISS,
nella Sala delle Colonne di viale Pola
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L’impegno di Guido Carli
alla presidenza del rinnovato
Ateneo consente di riprendere
un nuovo cammino, superando
difficoltà e diffidenze.
La presenza ancora oggi
del suo nome accanto
all’acronimo LUISS
ne è giusta testimonianza.
Alcuni studenti LUISS
impegnati nello studio
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L’inizio degli anni ’80 è caratterizzato a livello internazionale da una ventata di ottimismo che trova in personaggi
come Ronald Reagan e Papa Giovanni Paolo II, pur in ambiti diversi, i divulgatori naturali di un nuovo modo di intendere il progresso. La crescita dell’economia americana
e, conseguentemente, di tutto il mondo occidentale apre
nuove prospettive nel consumo di massa e anche l’Italia,
pur con le dovute peculiarità, è investita da questo processo di rinnovamento globale.
In un clima di forti trasformazioni sociali e di posizioni
ideologiche spesso in forte conflitto le une con le altre,
l’università si trova a rappresentare ancora una volta la
summa delle molteplici correnti politiche e ideologiche
che convivono nel Paese. All’interno del mondo universitario, accanto alla permanente mobilitazione “antisistema”
figlia del decennio precedente, si registrano anche un forte ritorno allo studio e una forte domanda di formazione
superiore, unita all’aumento del numero di laureati. Tra
l’Ateneo di viale Pola e Confindustria si pongono le basi
per una comunione di intenti che darà alla luce un’esperienza unica in Italia, un riferimento stabile e significativo
nel panorama dell’alta formazione per gli anni a venire.
La Biblioteca della LUISS
La strada del rinnovamento
Grazie all’operato di Guido Carli e Rosario Romeo il processo di rinnovamento avviato alla fine degli anni ’70 si
concretizza in modo sempre più compiuto attraverso il
continuo perfezionarsi delle strutture e dei servizi offerti
agli studenti. A conferma della ormai avviata capacità della
LUISS di adeguare la propria azione alle cogenti necessità
del Paese, numerosi sono anche i progetti di ricerca determinati dalle principali questioni per l’agenda italiana. Sono
gli anni in cui Confindustria assume in via definitiva e ufficiale il ruolo di guida dell’Università romana attraverso la
lungimiranza di uomini come il già citato Guido Carli, ma
anche del suo successore alla presidenza di Confindustria
Vittorio Merloni, di Paolo Savona e di Luigi Abete.
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La terza Facoltà
Il Rettore Rosario Romeo
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Il biennio 1981-82 vede la realizzazione di un progetto a lungo discusso e che il tessuto imprenditoriale contemporaneo
italiano aveva reso improrogabile per l’oramai quotidiano
confronto con i mercati esteri: la nascita di una Facoltà di
Giurisprudenza in grado di formare professionisti italiani
competenti in negoziati internazionali, capaci di declinare
la tradizione dell’insegnamento del diritto al servizio delle
moderne esigenze del mondo economico. La terza Facoltà
della LUISS nasce dunque nel 1981 dimostrandosi immediatamente molto attiva nella stipula di convenzioni per
corsi di formazione, ricerche, scambi culturali e progetti
internazionali che, oltre a confermare la bontà dell’offerta
didattica proposta, ne aumentano rapidamente il prestigio
a livello nazionale.
Un momento durante
una lezione in LUISS
Amici della LUISS
Dal punto di vista economico-organizzativo il 1982 segna
la nascita dell’Associazione Amici della LUISS, che ufficializza il ruolo dei finanziatori dell’Università, assicurando al
contempo anche solide relazioni con il mondo economico.
In questa sua prima veste l’Associazione si occupa di promuovere concorsi per borsisti e ricercatori, istituire cattedre
e sostenere progetti speciali. La volontà di diffondere i valori dell’imprenditorialità e della managerialità all’interno
di un contesto culturale di studi superiori rappresenta un
precedente storico che, anno dopo anno, è supportato da
alcune tra le principali realtà aziendali nazionali.
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Un’istruzione di stampo privatistico
L’interazione tra Confindustria e LUISS ha come conseguenza principale la creazione di un’università gestita
utilizzando schemi tipici del mondo aziendale, ponendo il
concetto di efficienza al centro dell’attenzione, sviluppando le attività che creano effettivo valore e considerando
innanzitutto le esigenze di chi deve beneficiare dei suoi
servizi. Sostenere l’idea che l’istruzione non debba essere
un monopolio esclusivamente pubblico è, nei primi anni
’80, un’idea che taluni contrastano con decisione. L’esempio LUISS dimostra che le finalità sociali dell’università
possono essere perseguite con successo anche attraverso
una gestione privatistica.
INTERVISTA
Giovanni Floris
«È curioso: dopo la laurea ho superato molti colloqui, ma
la notte prima di firmare il contratto con una delle aziende
che mi aveva contattato, ho deciso di rifiutare l’impiego in
banca per riprendere le collaborazioni con i piccoli giornali. Paradossalmente la LUISS, che avevo scelto perché
la laurea di un’Università vicina al mondo dell’industria mi
avrebbe dato maggiori opportunità di lavoro, mi ha insegnato a rinunciare all’assunzione, dandomi forza e fiducia in me stesso per cercare di fare il giornalista. Se devo
immaginare un modello di società proposto dalla LUISS è
quello di una società aperta, caratterizzata dal continuo
scambio, dalla possibilità di cambiare idea, dall’apertura
e dalla tolleranza verso tutto e tutti».
Giornalista e conduttore della trasmissione televisiva Ballarò dal 2002,
Giovanni Floris si laurea alla LUISS con una tesi sulle relazioni industriali
in Italia che gli vale il premio Mondoperaio.
30
L’era Carli
1984-1992
La scala interna della sede LUISS
di via Parenzo, inaugurata nel 1993
31
L’ambizione non è solo formare
la classe dirigente, ma comportarsi
fin da subito come tale, mettendo
a disposizione docenti, studenti
e strutture per contribuire
alla soluzione dei problemi
che entrano nell’agenda del Paese.
Cittadini sul muro
di Berlino vicino alla Porta di
Brandeburgo dopo l’apertura
della frontiera il 9 novembre 1989
33
La seconda parte degli anni ’80 è testimone di uno degli
eventi più importanti della storia del secolo scorso: la caduta, il 9 novembre 1989, del muro di Berlino. Il crollo del comunismo coincide in Italia con una fase in cui la ricchezza,
il successo e l’efficienza aziendale iniziano a guadagnare
una percezione positiva a livello sociale, il che si traduce
in maggiore attenzione all’economia e al modo individuale
e collettivo di creare benessere attraverso l’espressione del
talento e l’applicazione competente ai problemi.
Sono anni in cui la LUISS, lasciate alle spalle le difficoltà
e le incertezze economiche, si dedica al consolidamento,
all’organizzazione interna e alla definizione di programmi,
che sappiano tradurre fattivamente la mission dell’Università. Da un lato, ciò significa ammodernare il contenuto
scientifico delle discipline, dall’altro occorre portare le imprese dentro le scuole di organizzazione aziendale, attraverso i casi di studio, le testimonianze degli imprenditori,
la concretezza della quotidianità. Il mondo comincia ad
andare più veloce rispetto al passato e la sedimentazione
culturale deve essere quotidianamente curata per poter
rispondere in maniera sempre puntuale alle esigenze di
formazione degli studenti.
Alcuni studenti in pausa
nel parco dell’Università
Il percorso futuro
Il 1984 segna l’avvicendamento nel ruolo di Rettore fra
Rosario Romeo e Carlo Scognamiglio, che inaugura così
una nuova era per l’Università, rinnovata con intelligenza
fino a quel punto e pronta a consolidare la sua posizione
in maniera distintiva rispetto agli atenei statali. Ripensare
i contenuti dei programmi di studio, diversificare i percorsi
didattici attraverso corsi di specializzazione e post laurea,
mantenere una dimensione contenuta come garanzia di
qualità, nonostante il sempre crescente numero di richieste,
sono solo alcune delle iniziative che dipingono il futuro
percorso della LUISS.
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Due Scuole di successo
Studenti al lavoro ai terminali
informatici dell’Università
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A metà anni ’80 prende avvio un progetto a lungo meditato:
la nascita della Scuola di Management LUISS, istituita per
curare i programmi di formazione post laurea attraverso
servizi di alta formazione all’interno delle aree giuridica,
finanziaria e gestionale. I risultati sono ottimi, al pari di
quelli ottenuti da un’altra scuola avviata nel 1983: la Scuola
di Giornalismo e Comunicazioni di massa che, oltre a raccogliere ampi consensi, vanta il primato di vedere parte dei
propri studenti inseriti nel mondo lavorativo prima ancora
di terminare il corso.
Guido Carli e Mario Arcelli
Gli strumenti della cultura
Non solo materie d’insegnamento, non solo corsi di laurea.
Investire sulle proprie specificità conduce la LUISS ad offrire
un’ampia gamma di modalità attraverso cui la cultura e la
competenza si formano e si diffondono, attraverso cui il
sapere incide sulla realtà e viceversa. Perciò grande disponibilità a definire accordi, a svolgere ricerche specifiche, a
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stabilire collaborazioni con altre università, ad attivare nuovi
centri di ricerca. Sono anni dedicati anche al miglioramento
delle strutture di supporto all’attività didattica come la
Biblioteca e il Centro di Informatica, riconosciuto nuovo
fulcro propedeutico di apprendimento e conoscenza.
Coscienza e competenza
Alla fine degli anni ’80, mentre alcune novità legislative
introducono nel sistema pubblico elementi di maggiore
autonomia, la LUISS ridefinisce il proprio sviluppo logistico
attraverso l’acquisizione della nuova sede di via Parenzo,
per far fronte all’incremento regolato della popolazione
studentesca. Nel 1992 Mario Arcelli succede a Carlo Luigi
Scognamiglio nelle vesti di Rettore, attribuendo da subito forte centralità ai temi etici, convinto che l’istituzione
universitaria sia formazione delle coscienze accanto a quella
delle competenze.
INTERVISTA
Carlo Luigi Scognamiglio Pasini
«Il caso LUISS è un esempio efficace di “successo che produce successo”. Le posizioni di prestigio e responsabilità
raggiunte dagli ex alunni dell’Ateneo rappresentano uno
dei fattori distintivi della LUISS. La loro crescita contribuisce ad alimentare il successo dell’Università. Non quanto
in America, ma anche da noi i laureati mantengono un forte legame affettivo con l’Università. Questo è un elemento
davvero straordinario, importante, di crescita e rinnovamento».
Carlo Luigi Scognamiglio Pasini, dal 1984 al 1992
è Rettore della LUISS. Nel 1994 diventa Presidente
del Senato e nel 1998 è Ministro della Difesa.
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La LUISS
Guido Carli
1993-2000
Un giocatore di basket
della squadra LUISS
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Padroneggiare e non subire
le trasformazioni è uno dei punti cardine
del sistema formativo LUISS:
di pari passo con l’innovazione
e l’internazionalizzazione della didattica
si sviluppa una galassia di servizi
e di opportunità per gli studenti.
In occasione della visita
di Papa Giovanni Paolo II
alla LUISS nel 1998 Luigi Abete
mostra al Pontefice uno
dei personal computer di cui
l’Università fa dono ai Paesi
dell’Africa e dell’Est Europa
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I primi anni ’90 sono un periodo di grandi trasformazioni.
Nasce il World Wide Web, la rete mondiale Internet che di
lì a poco rivoluzionerà il modo di vivere e lavorare di tutto
il mondo, esplode la tv commerciale e la telefonia mobile
trasforma il modo di comunicare. Nello spazio di pochissimi anni nascono e si sviluppano moltissime aziende, ma
ciò che stupisce di più è la rapidità con cui i cambiamenti avvengono e si diffondono. La comunicazione offre uno
dei maggiori contributi alla globalizzazione, che diventerà
il fenomeno economico più importante della storia recente. Nel periodo del crollo dell’impero sovietico e dell’inizio
della Guerra civile nell’ex-Jugoslavia, tutte le reti di informazione sono infatti ormai globali: il mondo sembra “rimpicciolito” e, contemporaneamente, ricco di occasioni economiche. Non è raro che i protagonisti finanziari in ambito
internazionale impieghino pochi anni, se non pochi mesi, a
raggiungere il successo economico e la stessa Italia, in alcuni campi come la telefonia, acquista rapidamente un’importanza primaria a livello mondiale.
Cambiamento e incertezza caratterizzano un’epoca in cui
lo scandalo di Tangentopoli segna la fine della “prima
Repubblica” e un contestuale ricambio dei protagonisti
politici e istituzionali, mentre nel mondo dell’istruzione il
continuo moltiplicarsi degli atenei rivela la necessità che a
tale espansione corrispondano maggiore autonomia e un
ripensamento dei percorsi formativi.
L’internazionalizzazione del percorso formativo
Il momento della laurea
per una studentessa LUISS
41
Nel 1993 allo scomparso Guido Carli subentra Luigi Abete.
La globalizzazione dell’economia spinge necessariamente la
formazione verso la dimensione internazionale: il “Progetto
LUISS Europa Cultura” e l’adesione al progetto AMSEC
(Alliance of Management Schools in European Capitals)
rappresentano i momenti più alti di questo nuovo sentimento. Nel 1997 la formazione manageriale conosce un
passaggio fondamentale con la nascita della LUISS Management Spa, mentre il programma di potenziamento dei
centri di ricerca prosegue con ottimi risultati, testimoniati
dalla crescente validità scientifica degli studi.
Logistica, servizi e opportunità
La seconda metà degli anni ’90 vede la LUISS impostare
un diverso assetto logistico per far fronte alle richieste di
spazi e servizi. Alla nuova sede di via Parenzo seguono
acquisizioni immobiliari di rilievo e la creazione di un
Placement Office che possa gestire il rapporto tra formazione e mondo del lavoro. Le risorse messe a disposizione
dall’Associazione Amici della LUISS spaziano dall’incremento del patrimonio bibliotecario al miglioramento
dell’inserimento lavorativo dei laureati, passando per la
promozione di iniziative formative post diploma, post
laurea o di carattere culturale.
INTERVISTA
Luigi Abete
«In merito alla leadership, ritengo che chi è predisposto
caratterialmente sia sicuramente avvantaggiato, ma determinate competenze e capacità manageriali si acquisiscono
tramite la formazione. La conoscenza di ciò di cui parli, di
ciò che gestisci, non è un dato, ma un continuum. Essere coerenti nei comportamenti significa saper integrare e attualizzare il cambiamento nella storia e nel percorso di ognuno
di noi con una sorta di continuità progressiva. La leadership
è il combinato disposto di attitudini personali, caratteriali e
motivazionali che si formano nella parte iniziale del percorso di vita, unite alla consapevolezza e alle conoscenze che
si acquisiscono rigorosamente con la formazione. È una regola naturale. In questo senso, sebbene non abbia studiato
alla LUISS, anche io sono un prodotto LUISS».
A capo del gruppo A.Be.T.E. e alla presidenza della Banca Nazionale
del Lavoro dal 1998, Luigi Abete è ai vertici della LUISS Guido Carli
dal 1993 al 2001. Oggi presiede la LUISS Business School
e l’Associazione sportiva LUISS.
42
Studenti e ospiti in Aula
magna durante una Giornata
LUISS di inaugurazione
dell’anno accademico
43
La riforma universitaria
Il processo di riforma dell’università italiana, attraverso disposizioni normative e l’adesione alla “Dichiarazione di Sorbona”, avvicina gli atenei privati a quelli pubblici, spingendo
anche la LUISS a ripensare la sua missione, per proseguire
nel rafforzamento della sua offerta formativa. Internazionalizzazione, specificità delle professionalità e miglioramento
della didattica sono gli aspetti su cui investire maggiormente.
L’inaugurazione dell’anno accademico è ormai ricorrenza di
grande prestigio e, tra gli altri, vi partecipano Romano Prodi,
Giuliano Amato, Oscar Luigi Scalfaro e Antonio Fazio.
Un ricordo indelebile
La presidenza di Guido Carli alla LUISS dura quindici anni, un periodo durante il quale l’economista
accompagna l’Università attraverso i delicati passaggi che l’hanno condotta al successo. Carismatico
e innovatore, Carli ricopre numerosi ruoli di spicco
al servizio del Paese, da Presidente di Confindustria
a Governatore della Banca d’Italia, senza mai rinunciare al proprio spirito libero e spesso controcorrente. Convinto fautore dell’internazionalizzazione, la
sua esperienza ha rappresentato un capitale inestimabile nel cammino dell’Università. Il 30 novembre
1994 il nome Guido Carli è ufficialmente aggiunto
alla denominazione dell’Università.
44
Università
e globalizzazione
2001-2003
L’interno della Sala delle Colonne,
in viale Pola, teatro di numerose
cerimonie di laurea ed altri
eventi LUISS
45
La qualità e l’efficienza delle agenzie
formative sono il presupposto
di qualunque politica che guardi
alla conoscenza come fattore strategico
di sviluppo del Paese.
È con questa consapevolezza
che la LUISS affronta la complessità
del nuovo millennio.
Nei primi anni 2000
si accentua la dimensione
internazionale dell’offerta
formativa LUISS
47
Il nuovo millennio si apre all’insegna della globalizzazione dell’economia: la diminuzione delle barriere doganali
internazionali e l’ingresso nel panorama mondiale di realtà commerciali come India e Cina impongono scelte innovative da parte dell’Europa per rimanere competitiva sui
mercati finanziari. La diffusione di Internet, che consente
di sganciare facilmente la localizzazione della produzione dai centri decisionali, e l’avvento di procedure di standardizzazione della produzione rendono insostenibile per
l’Europa la competizione sul piano del costo del lavoro.
Il 23 marzo del 2000 si incontrano a Lisbona i Capi di Stato
e di Governo del Vecchio Continente con lo scopo di predisporre politiche economiche in grado di indicare una
nuova strada per il futuro. Tale programma prende il nome
di “Agenda di Lisbona” e, dalle disposizioni in essa contenute, traspare chiaramente come l’Europa debba concentrarsi sull’innovazione e sullo sviluppo di nuove tecnologie
applicate ai prodotti di consumo e ai servizi.
Ricerca scientifica applicata alla produzione e acquisizione di nuove conoscenze assumono quindi un valore prioritario per il sistema formativo italiano e europeo. Viene
messo in discussione il consolidato schema che prevedeva prima lo studio e poi il lavoro, in favore di una visione
dell’insegnamento basato sull’interdisciplinarietà, sulle
esperienze di formazione-lavoro e sulla comprensione del
mondo in senso più ampio.
Antonio D’Amato, Presidente
della LUISS dal 2001 al 2004
Il cammino verso l’innovazione
Il 2001 si apre con la nomina a Presidente LUISS di Antonio D’Amato, per il quale riforme e innovazione continua
rappresentano le armi vincenti per gestire i mutamenti evidenziati dall’Agenda di Lisbona. Tre le linee da seguire: un
benchmarking sistematico del panorama universitario, la definizione di criteri di eccellenza al massimo grado oggettivi
e attenzione alle lauree specialistiche e ai centri di ricerca. Si
assiste inoltre all’avvio di nuovi percorsi di laurea triennali
voluti dalla riforma che, a prescindere dalla nomenclatura,
trovano nelle modalità di apprendimento le peculiarità
dell’offerta formativa targata LUISS.
48
Formazione e ricerca
Una sessione di laurea nella Sala
delle Colonne, in viale Pola
49
La necessità di una formazione multidisciplinare trasforma l’Università in un luogo dove il sapere è in continua
evoluzione attraverso strumenti come centri di ricerca e
osservatori. La LUISS investe su questi mezzi di formazione
dando vita alla Scuola di specializzazione per le Professioni
legali, impegnandosi nell’attivazione di varie tipologie di
master. A partire dal 2003 attiva numerosi centri di ricerca
e nel 2004 dà il via alla costituzione di tre Dipartimenti:
Scienze economiche e aziendali, Scienze storiche e sociopolitiche e Scienze giuridiche.
Adriano De Maio, Rettore
LUISS dal 2002 al 2005
Il patrimonio dell’Università: lo studente
Il triennio accademico 2002-2005 vede la nomina a Rettore
di Adriano De Maio, figura di spessore che riceve dal predecessore Mario Arcelli una cospicua eredità, il cui patrimonio
principale è rappresentato, come egli stesso sottolinea, dagli
studenti. Con l’esplicito impegno di valorizzare questo
capitale umano vengono introdotte importanti novità nelle
procedure di reclutamento, attraverso lo sdoppiamento
della prova di selezione in termini temporali e la possibilità
di parteciparvi direttamente da più di trenta città italiane,
riducendo in questo modo il localismo, grave negatività per
atenei che vogliono aspirare a criteri qualitativi.
50
La crescita personale
Una formazione didattica d’eccellenza non può prescindere
da una formazione personale altrettanto valida. La LUISS
stimola una serie iniziative extradidattiche che possano
sviluppare il carattere e le attitudini di ciascuno attraverso
lo sport, la letteratura, la musica, la scrittura, il cinema,
l’aggregazione in spazi sociali che consentano il confronto
intellettuale e la crescita personale. Iniziative di grande
successo sono il Laboratorio teatrale e le proposte sportive
presso il PalaLUISS.
INTERVISTA
Gian Maria Gros-Pietro
«La LUISS è gestita in maniera imprenditoriale, aperta al
cambiamento, desiderosa di competere, pienamente al
servizio dei suoi studenti e del mondo produttivo. I risultati
che ha ottenuto sono esaltanti. Da un’università eccellente
devono uscire studenti eccellenti, con successi professionali che ne siano la conferma. Per fortuna i ragazzi alla
LUISS sanno che devono sfruttare al massimo questi anni
e dimostrano consapevolezza e maturità crescenti. Se
consideriamo che il cambiamento è la misura della nostra epoca e il suo ritmo è in continua accelerazione, l’alta
formazione in particolare deve sussumere questa realtà
e fornire loro gli strumenti idonei per gestirla. Strumenti
che devono essere assieme concettuali e scientifici, comportamentali e attitudinali. Per garantire una padronanza adeguata, ci vogliono sia lo studio che l’esposizione
all’esperienza. Questo, a mio parere, è l’investimento più
redditizio che un giovane possa fare».
Docente di Economia dell’Impresa, dal 2004 al 2011 Gian Maria Gros-Pietro
ha diretto il Dipartimento di Scienze economiche e aziendali della LUISS.
Attualmente è Presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo.
51
Il mondo LUISS
2004-2009
Uno degli edifici del campus
LUISS in viale Romania, a Roma
52
La partecipazione attiva
degli studenti ad eventi,
associazioni e attività interne
dell’Ateneo è un elemento
fondamentale del modo nuovo
di formare la leadership,
sintesi di crescita professionale
e personale.
Alcuni studenti LUISS durante
il Graduation Day
54
A partire dal 2004 la nuova governance della LUISS Guido
Carli si propone di sviluppare una strategia volta a superare i punti critici che non consentono alle nuove generazioni
di dispiegare le proprie potenzialità professionali e umane.
Infatti, pur facendo parte del gruppo dei Paesi più sviluppati, l’Italia si trova in difficoltà se rapportata ad altre realtà
europee come Germania o Francia, in particolare per quanto riguarda il numero di laureati e il loro ingresso nel mondo
del lavoro. La consapevolezza che i canali di formazione e
il mercato del lavoro non siano più circoscritti ai confini nazionali apre le porte a collaborazioni con università di altri
Paesi e a Corsi di laurea interamente in lingua inglese, con
docenti provenienti dai più prestigiosi istituti internazionali.
Lo studente viene posto al centro della vita dell’Ateneo, per
offrirgli un’esperienza universitaria ricca sia dal punto di
vista didattico che umano e per accompagnarlo nel suo
percorso di studi, garantendo la massima cura nell’aspetto
formativo e nel contatto con l’ambiente lavorativo.
Per affrontare questa nuova era la LUISS ancora una volta
ridisegna i suoi “fondamentali”, adattandoli ai tratti tipici
di un periodo in costante evoluzione e ricco di opportunità,
riuscendo a colmare il gap rispetto al passato attraverso
interventi mirati nella didattica, nella ricerca, nell’internazionalizzazione e nell’assetto logistico. Naturalmente, nella
società della conoscenza, ogni risultato diventa un punto di
partenza ed è questa consapevolezza che spinge l’Ateneo
a porsi sempre nuovi traguardi.
Il Direttore generale Pier Luigi Celli
(al centro) insieme agli studenti
in occasione del Gran Ballo 2010
55
La nuova fase costituente
Contestualmente alla nomina nel 2004 del Presidente Luca
Cordero di Montezemolo, viene confermata la volontà di
creare per gli studenti un maggior numero di occasioni di
relazione con le imprese, seguendo quattro fattori chiave:
internazionalizzazione, ricerca, mercato e responsabilità sociale. L’Università, con l’arrivo del nuovo Direttore generale
Pier Luigi Celli, consolida la sua struttura organizzativa,
realizzando dal punto di vista logistico un grande passo: il
nuovo grande campus nella sede di viale Romania.
Qualità e specializzazione
La seconda metà degli anni 2000 è periodo di grandi realizzazioni, a partire dalla scelta, fortemente sostenuta dal Rettore
Massimo Egidi nominato nel 2006, di internazionalizzare
didattica e ricerca attraverso i visiting professor, lo scambio
di studenti e un corpo docente di taglio più internazionale.
Vengono potenziate le aree master e post laurea, mentre nel
2009 nasce la School of Government LUISS, con l’obiettivo
di investire in capitale umano per riqualificare le istituzioni
e il settore pubblico.
INTERVISTA
Luca Cordero di Montezemolo
«Nel 2004 mi sono immediatamente posto tre obiettivi
prioritari: chiarire mission e posizionamento della LUISS,
valorizzarne e promuoverne l’immagine presso i suoi target e stakeholder e, infine, aumentare le possibilità di
accesso al mercato del lavoro per i laureati, soprattutto
per i più brillanti. In Italia ci sono tantissime Facoltà di
Economia, Scienze Politiche o Giurisprudenza. La maggior parte di queste offre, nel loro ambito disciplinare,
percorsi molto simili. Il nostro obiettivo in LUISS è andato
invece nella direzione opposta, quella della segmentazione, della specializzazione, dell’internazionalizzazione, dell’eccellenza su temi specifici in stretta connessione
con l’evoluzione del mercato».
A capo di Confindustria nel quadriennio 2004-2008, Luca Cordero
di Montezemolo è Presidente della LUISS dalla fine del 2004
all’estate del 2010. Nel 2004 è inserito dal Financial Times
nella lista dei cinquanta migliori manager al mondo.
56
Alcuni studenti dell’Associazione
di volontariato BeYou nata
in LUISS nel 2009
57
Università come community
Aspetto formativo e aspetto antropologico rappresentano
due componenti fondamentali nel plasmare una leadership
moderna, da sempre viva aspirazione nelle proposte della
LUISS. Lo sviluppo degli interessi personali, oltre a trovare
attuazione nei progetti interni come Radio LUISS, le varie
testate giornalistiche, la web tv LUISS TV o le numerose
iniziative di volontariato, trasmettono ai giovani un modello di Università intesa come community, un luogo cioè
dove tutti collaborano alla costruzione del loro futuro,
sviluppando un forte senso di identità e appartenenza che
li accompagnerà per sempre.
Gli studenti incontrano le imprese
durante il Career Day LUISS
Dall’Università alle imprese
Il rapporto tra Università e impresa è, sin dalle sue origini,
la connotazione principale della LUISS, declinata nella
concreta attenzione verso il singolo nel passaggio dalla
formazione al lavoro e fortemente potenziata sotto la direzione generale di Pier Luigi Celli. Il Placement & Career
Education Office opera oggi attraverso una vasta gamma
di strumenti, da quelli più classici come seminari, stage
e tirocini, a quelli più innovativi, come video-curriculum e
la borsa di lavoro virtuale LUISS Job Exchange (LJE), per
offrire il massimo sostegno possibile alla prosecuzione
della carriera.
58
A misura
di futuro
2010-2013
Alcuni studenti LUISS sul palco
per la Giornata di Benvenuto
alle matricole dell’anno
accademico 2010-11
59
In un’epoca in cui i canali
della diffusione delle competenze
si allargano velocemente
non è possibile perdere
la gara della qualità
e dell’internazionalizzazione.
Un momento durante
il Benvenuto alle matricole
dell’anno accademico 2011-12
61
Il 2010 chiude un decennio impegnativo e denso di avvenimenti che, se da un lato vede la nascita di una grave crisi
economica tuttora presente, dall’altro rappresenta il punto
di partenza per un nuovo ciclo di sviluppo della LUISS Guido Carli, saldamente ancorata ai risultati conseguiti, ma
costantemente proiettata verso il futuro.
Gli indirizzi che hanno caratterizzato la mission dell’Ateneo
negli ultimi anni, una formazione di eccellenza, la vocazione internazionale e la capacità di rispondere alle nuove
sfide del mondo globale, confluiscono ora in un ulteriore
tratto costituente del progetto: la creazione di un gruppo dirigente. L’Università si propone di continuare a perseguire
tale obiettivo, anche attraverso la promozione di un Rapporto annuale (Generare Classe dirigente) volto a studiare in maniera analitica gli ambiti della formazione, della
selezione e del ricambio dirigenziale, in Italia e in Europa.
Per rispondere alle nuove problematiche di un periodo che
si presenta come estremamente complesso, la LUISS sviluppa un Piano strategico, in cui soluzioni e strumenti sono molti e variamente collegati: da un nuovo assetto dipartimentale a modalità di selezione sempre più meritocratiche, da
attività degli studenti a borse di studio per i più meritevoli,
non dimenticando mai i valori fondanti dell’Ateneo, sostegni
indispensabili per ogni tipo di sviluppo presente e futuro.
Sono sfide che la LUISS Guido Carli affronta con determinazione ma, del resto, l’idea di una società maggiormente
competitiva è nel DNA dell’Università fin dalla sua nascita.
La Presidente della LUISS Emma
Marcegaglia e il Rettore
Massimo Egidi con il Presidente
della Commissione europea
José Manuel Barroso nel 2011
La sfida di domani
La velocità che caratterizza il nuovo decennio, nelle innovazioni tecnologiche, nei rapporti, nella comunicazione, nel lavoro, si ripercuote inevitabilmente sull’attività dell’Ateneo.
Nel 2010 diventa Presidente Emma Marcegaglia, personalità
ideale per incarnare lo spirito d’iniziativa necessario alla
LUISS per adeguare alle istanze di una società in continua
evoluzione le proposte formative dell’Università. Internazionalizzarsi è la risposta alle esigenze dei propri studenti e,
al tempo stesso, asse del nuovo ciclo di sviluppo e conditio
sine qua non della validità del proprio ruolo formativo.
Una nuova organizzazione
La necessità di adeguarsi velocemente alle nuove istanze formative si traduce nella riforma del proprio assetto statutario
e didattico. Il nuovo sistema è organizzato in Dipartimenti
e School, favorendo una ibridazione tra discipline e allo
stesso tempo una maggiore specializzazione, avvicinandosi
ai profili tipici delle buone scuole anglosassoni. A decorrere
dal settembre 2011 vengono istituiti quattro Dipartimenti:
Impresa e Management, Economia e Finanza, Giurisprudenza e Scienze Politiche, accanto ai quali operano le due scuole
LUISS: la Business School e la School of Government.
62
Impulso alle startup
Per contribuire, in linea con gli obiettivi e le aspirazioni di
ciascuno, allo sviluppo di capacità e iniziative imprenditoriali da parte dei giovani, nel 2013 nasce il programma
LUISS EnLabs, volto a selezionare e sostenere i migliori
progetti di startup tecnologiche attraverso finanziamenti,
attività di mentoring, formazione mirata e il sostegno
forte in termini di networking. La convinzione è che,
anche attraverso apposite proposte didattiche come il
LED (LUISS Entrepreneurship for Development Center) e basandosi sulla sinergia tra imprese, università e
finanziatori, le nuove iniziative imprenditoriali possano
nascere dalla giusta combinazione di talento e risorse
complementari.
INTERVISTA
Emma Marcegaglia
«La nostra ambizione è offrire un contributo serio e qualificato per migliorare la classe dirigente del Paese e per creare quel senso di responsabilità che deve connotare ogni
scelta strategica: e questo vale per le imprese come per
la collettività. Il compito non è facile, ma non siamo soli,
a cominciare da chi con noi è impegnato in un percorso
di alta formazione. I nostri giovani hanno fame di futuro.
Proprio per questo, la mission della LUISS è la continua
rincorsa a capire il mondo e le forme attraverso cui trasformarlo. È innestare l’agenda del presente nell’agenda
del futuro, scommettendo sul sapere come irrinunciabile
patrimonio individuale e come risorsa strategica al servizio di tutti».
Prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente di Confindustria, Emma
Marcegaglia è Presidente della LUISS Guido Carli dal 2010. Dal 2013 è
Presidente di BusinessEurope, associazione delle Confindustrie europee.
63
Università 2.0
Un momento durante il barcamp
ItaliaCamp del 2010
64
All’interno della LUISS Guido Carli la dimensione
partecipativa coinvolge ogni aspetto della vita dell’Ateneo. La cultura non si accumula, ma viene diffusa in
vari modi per far sbocciare le potenzialità di persone,
aziende, istituzioni. Prendono così il via associazioni
come ItaliaCamp, i cui soci si fanno promotori di innovazione sociale attraverso la ricerca e il sostegno alla
realizzazione di progetti di business e policy in tutto il
Paese, e la LUISS Entrepreneurship for Development
Center, il centro per lo sviluppo dell’imprenditorialità
giovanile, ma anche progetti alternativi come LUISS On
The Road, il primo web reality universitario attraverso
tredici Regioni italiane.
Un gruppo di partecipanti
ad un Master della LUISS
Business School
Le School LUISS
Accanto alla LUISS Business School, scuola post graduate
in grado di rinnovare i propri strumenti didattici all’interno
di una vasta gamma di ambiti, nasce nel 2013 la LUISS
School of Governmental Studies. Il progetto accoglie in
sé l’esistente LUISS School of Government, volta a fornire
ai futuri leader di istituzioni legislative, amministrative e
governative del sistema pubblico nazionale ed internazionale gli strumenti del buon governo, e la neonata LUISS
School of European Political Studies, rivolta alla political
economy, in particolare nel campo della governance, delle istituzioni e delle policy europee.
65
ORGANI DI GOVERNO - Triennio 2013-2016
Consiglio d’Amministrazione
Presidente
Vice Presidente Esecutivo
Vice Presidente
Emma Marcegaglia
Luigi Serra
Barbara Poggiali
Rettore
Direttore Generale
Massimo Egidi
Giovanni Lo Storto
Altri componenti
Luigi Abete
Giorgio Fossa
Giampiero Massolo
Ruggero Parrotto
Giuseppe Zigliotto
66
Francesco Gaetano Caltagirone
Gian Maria Gros-Pietro
Alberto Meomartini
Raffaele Ranucci
Giuseppe Di Taranto
Alessandro Laterza
Angelos Papadimitriou
Federico Ronca SEDI LUISS
Viale Romania, 32 - 00197 Roma
Dipartimento di Economia e Finanza
tel. 06 8522 5550
e-mail [email protected]
Dipartimento di Impresa e Management
tel. 06 8522 5310
e-mail [email protected]
Dipartimento di Scienze Politiche
tel. 06 8522 5290 - 5700 - 5702
e-mail [email protected]
Segreteria Studenti
tel. 06 8522 5263 - 5270 - 5895
e-mail [email protected] LUISS Store
Placement & Career Education Office
Rome International School
Radio LUISS
67
Viale Pola, 12 - 00198 Roma
Centralino
tel. 06 8522 51
Presidenza
tel. 06 8522 5322
e-mail [email protected] Rettorato
tel. 06 8522 5221
e-mail [email protected] Direzione Generale
tel. 06 8522 5448
e-mail [email protected] Scuole e Corsi Post Lauream
LUISS Business School
68
Via Parenzo, 11 - 00198 Roma
ALTRE SEDI
Dipartimento di Giurisprudenza
tel. 06 8522 5294
e-mail [email protected]
Viale Gorizia, 17 - 00198 Roma
Diritto allo Studio
Via di Santa Costanza , 53 - 00198 Roma
Biblioteca
Via Antelao, 14 - 00141 Roma
Villa Betania - Residenza Universitaria
Via di Trasone, 56/58 - 00199 Roma
Collegio maschile Giuseppe Tovini
Via di Villa Emiliani, 14 - 00197 Roma
LUISS School Of Government
Via Alberoni, 7 - 00198 Roma
Relazioni Esterne ed Eventi
Via G. Giolitti, 34 - 00185 Roma
LUISS Enlabs
Via T. Salvini, 2 - 00197 Roma
i-lab
69
CREDITI FOTOGRAFICI
Archivio LUISS Guido Carli:
pp. 10, 17, 19, 21, 22, 24, 26, 27, 28, 29, 31, 34,
35, 36, 38, 40, 41, 42, 43, 45, 49, 50, 51, 52, 54, 55,
56, 57, 58, 59, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69.
Archivio Storico Confindustria:
pp. 5, 8, 9 (in alto), 14, 15, 20, 48.
Interfoto-TV-Yesterday/Archivi Alinari:
p. 33.
Immagini gentilmente fornite da Stanislao Morawsky:
pp. 6, 7, 13.
La pubblicazione a p. 9 (in centro e sotto)
dei fotogrammi del film “La fortuna di essere donna”
è stata gentilmente concessa dagli eredi Manzotti.
Si ringrazia inoltre Faso Film Srl.
Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA), Firenze:
p. 3.
Shutterstock:
p. 47.
Team/Alinari:
pp. 12, 44.
70
NOI, IN LUISS, SAPPIAMO BENE
CHE IL MONDO È CAMBIATO.
PER QUESTO ABBIAMO
COSTRUITO L’UNIVERSITÀ
COME TESSUTO SOCIALE
DA VIVERE CON PASSIONE
E DOVE LA COOPERAZIONE
ESALTA E INTERPRETA
LO SPIRITO COMPETITIVO.
COSÌ SI ARRIVA SUL MERCATO
CON UNA TESTA BEN FATTA.