LUISS Guido Carli - Un`impresa formativa aperta al mondo
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LUISS Guido Carli - Un`impresa formativa aperta al mondo
LUISS Guido Carli UN’IMPRESA FORMATIVA APERTA AL MONDO Pubblicazione a cura di Mauro Marcantoni e Maria Liana Dinacci Le informazioni e le immagini sono tratte da: M. Marcantoni e M. L. Dinacci, “LUISS Guido Carli, un’impresa formativa aperta al mondo”, IASA Edizioni/IDESIA, Trento, 2012, pp. 312. Si ringraziano Per la collaborazione: Pier Luigi Celli, Massimo Egidi, Giovanni Lo Storto Per il supporto organizzativo: Alessandro Lubicz Per la preziosa testimonianza: Luigi Abete, Luigi Ferro, Giovanni Floris, Emma Marcegaglia, Giampiero Massolo, Gian Maria Gros-Pietro, Carlo Luigi Scognamiglio Progetto grafico evoq, Rovereto (Trento) © IASA Edizioni/IDESIA, Via Piave 22, 38122 Trento - www.idesia.it Foto di copertina: una delle aule universitarie del campus LUISS di viale Romania (Archivio LUISS Guido Carli) LUISS Guido Carli UN’IMPRESA FORMATIVA APERTA AL MONDO INDICE LUISS ante litteram 1932-1965 3 La prima metamorfosi 1966-1974 10 I segni del cambiamento 1975-1978 17 Il rilancio 1979-1983 24 L’era Carli 1984-1992 31 La LUISS Guido Carli 1993-2000 38 Università e globalizzazione 2001-2003 45 Il mondo LUISS 2004-2009 52 A misura di futuro 2010-2013 2 59 LUISS ante litteram 1932-1965 L’Empire State Building di New York, completato nel 1931 3 La nascita della LUISS, che per alcuni risale alla metà degli anni ’70, riporta a tempi più remoti, in cui già si dipana il filo sottile ma forte della sua missione: essere espressione del proprio tempo, connotarne il percorso con l’azione formativa. Roma, piazza San Pietro gremita di fedeli 5 Poco si comprenderebbe della LUISS Guido Carli senza risalire all’alba della sua storia formativa, a quel soffio vitale e ininterrotto, che sin dall’inizio ne ha determinato l’essenza. La storia della LUISS ante litteram, quindi dell’Università Internazionale degli Studi Sociali Pro Deo, parla di encicliche, di personaggi di elevato lignaggio morale e scientifico e di un ambizioso progetto di respiro internazionale: creare una realtà universitaria nuova, capace di formare i giovani all’uso sapiente delle comunicazioni di massa, alle dinamiche di mercato e sindacali, ai valori della “democrazia centrata in Dio” ma aperta alla dimensione interculturale e interreligiosa. Il progetto, sorprendentemente lungimirante e innovativo per il tempo, prende le mosse dall’opera del frate domenicano belga Félix André Morlion negli anni ’30. Anni per molti aspetti cruciali, che da un lato inneggiano alla modernità e alla potenza della tecnica (è l’epoca dei grattacieli, dello sviluppo dell’industria dei media, della prima motorizzazione di massa), ma dall’altro danno sfogo agli istinti totalitari, razzisti e violenti di numerosi Paesi. Nel ‘36 scoppia la Guerra civile spagnola, nel ‘38 le persecuzioni contro gli ebrei in Germania raggiungono l’apice con la Notte dei Cristalli, l’Italia avvia la sua avventura coloniale in Etiopia, foriera, come l’annessione dell’Austria alla Germania, della sciagura della Seconda guerra mondiale. Una sciagura al cui termine si affronta il faticoso cammino della ripresa in un clima di costante tensione tra i Paesi del blocco sovietico e di quello occidentale. Laureati Pro Deo sullo scalone della sede storica dell’Università in viale Pola, a Roma Pro Deo aut Contra Deum Nel maggio 1932 viene diffusa l’Enciclica papale Caritate Christi Compulsi, in cui Pio XI indica nell’opzione per Dio o contro Dio «la scelta che deve decidere le sorti di tutta l’umanità: nella politica, nella finanza, nella moralità, nelle scienze, nelle arti, nello Stato, nella società civile e domestica, in Oriente e in Occidente». Sull’onda dell’adesione all’appello del Papa, il domenicano belga Félix André Morlion fonda il movimento “Pro Deo”, che elabora un sistema di pensiero volto ad affermare i valori democratici arricchiti e supportati dalla fede cristiana. Dal Belgio a Roma Personaggio poliedrico e affascinante, interessato in modo particolare al mondo della formazione e dei mezzi di comunicazione di massa, Morlion opera in una prima “fase europea” da Bruxelles. Nel 1940, con l’invasione tedesca del Belgio, si trasferisce prima in Francia e poi negli Stati Uniti, fondando a New York il Centro Internazionale Pro Deo. 6 È qui che, nell’immediato dopoguerra, viene elaborata l’idea di fondare una università che offra ai Paesi post-fascisti e post-coloniali un valido modello di costruzione della democrazia. Morlion rientra quindi in Europa, scegliendo Roma, capitale del cattolicesimo, come luogo ideale per l’ulteriore sviluppo del movimento e per il nuovo modello di università che ha in mente. Opinione pubblica, economia e scienze sociali La consegna del Breve apostolico dedicato da Papa Paolo VI alla Pro Deo nel 1965. Da sinistra, Padre Morlion, il Cardinale Amleto Cicognani, Aniceto Fernandez e Monsignor Ferrero. 7 Nel 1944 Morlion fonda l’Istituto superiore di Scienze dell’Opinione Pubblica, un’innovativa scuola sull’azione dei mezzi di comunicazione di massa. Accanto a questo primo Istituto, nel 1948 vengono attivate le tre Facoltà dell’Università Pro Deo – Scienze Economiche e aziendali, Scienze Politiche e Scienze Sindacali – e va a configurarsi un sistema allargato di centri di formazione operativi in altre città italiane come Milano e Torino e in altri Paesi stranieri, soprattutto del Sud America. La nuova Università, guidata dal Rettore e Presidente Morlion e dal suo vice Monsignor Carlo Ferrero, cresce e si consolida, mantenendo una impostazione fortemente internazionale. Amici internazionali e amici italiani Un bambino porge un fiore a Gianni Agnelli. Al centro, sorride Vittorio Valletta 8 Oltre a godere del sostegno di prestigiosi finanziatori statunitensi, le iniziative didattiche di Morlion acquisiscono negli anni un credito crescente anche nel mondo imprenditoriale italiano, che vede nell’offerta formativa della Pro Deo – di taglio aziendalistico e manageriale – una concreta possibilità di formare la nuova classe dirigente del Paese. Tra i primi a coglierne la valenza, già nei primi anni ’50, vi sono figure del calibro di Angelo Costa, allora Presidente della Confederazione Generale Industria Italiana, e Vittorio Valletta, Presidente della Fiat. La sede storica dell’Università Nel primo quarto del ‘700 a Roma lungo la via Nomentana fu realizzata la lussuosa residenza del Cardinale Giulio Alberoni. Della Villa restano oggi due porzioni limitate: il parco pubblico Villa Paganini e la sede storica dell’Università LUISS Guido Carli in viale Pola. Qui, nel palazzo realizzato nel 1924 su progetto dell’ingegnere Francesco Bruno in luogo della costruzione preesistente, la Pro Deo e i suoi studenti si trasferirono nel 1958. Pochi anni prima, nel 1954, la palazzina e il suo parco furono il set cinematografico del film La fortuna di essere donna, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. 9 La prima metamorfosi 1966-1974 L’ingresso della sede dell’Università in viale Pola, a Roma 10 Con l’aggiunta di quel “Libera” alla nuova denominazione l’Università degli Studi Sociali Pro Deo esplicita una volontà ben chiara: mettere a frutto l’autonomia concessa dallo Stato per affermare la propria unicità nel panorama universitario italiano. Il movimento studentesco di fine anni ’60 davanti all’Università La Sapienza di Roma 12 Per l’Italia gli anni ’60 sono un periodo di intenso sviluppo economico e di rapida diffusione del benessere: in pochi anni, una società agricola si trasforma in potenza industriale. Il Paese è operoso, la moneta è forte, gli elettrodomestici e le automobili sono alla portata di tutti. Nulla fa pensare che di lì a poco la situazione possa cambiare, ma alla fine del decennio dall’America, e più precisamente dalla California, arriva un vento di cambiamento travolgente che fa rima con contestazione, lotta alle autorità e al potere politico. Il luogo d’origine della ribellione che contagia i giovani in ogni parte del mondo è proprio l’università, non più isola felice in cui si forma chi ha il privilegio di potersi permettere un’istruzione superiore, ma vulcano da cui esplodono i grandi ideali, la voglia di cambiare il mondo e di scardinare il sistema dal suo interno. Le manifestazioni di protesta italiane hanno il sapore della rivendicazione ideologica, purtroppo talvolta anche della violenza, costringendo gli atenei statali a interrompere le proprie attività ordinarie per diventare luoghi di presidio, di incontro e di scontro. La “Libera Università degli Studi Sociali Pro Deo”, che ha da poco ricevuto dallo Stato italiano il riconoscimento ufficiale della propria attività e autonomia d’azione, sceglie di costituirsi come una valida alternativa al subbuglio che domina nelle altre università. Il giovane Ateneo rispetta quindi serenamente il proprio programma accademico, rifiutando di accogliere il dissenso fine a se stesso e promuovendo invece momenti di confronto sui temi di più stretta attualità e un aperto scambio con il mondo economico. Il sigillo statale Un meeting d’inizio anno accademico con gli studenti europei, africani e asiatici dell’Università Pro Deo 13 Due sono i Decreti del Presidente della Repubblica Italiana che segnano con orgoglio il raggiungimento di traguardi essenziali per l’esperienza del movimento Pro Deo: il primo, il n. 436 del 1966, riconosce ufficialmente la Libera Università degli Studi Sociali Pro Deo e istituisce la sua Facoltà di Economia e Commercio; il secondo, il n. 482 del 1967, dà il medesimo riconoscimento anche alla Facoltà di Scienze Politiche. Non si tratta tuttavia che di un punto di partenza: forte del nuovo sigillo statale, e lungi dal proporre quel che offrono le consorelle italiane, l’Università Pro Deo dà il via a un periodo dinamico e ricco di iniziative, che negli anni porta l’opinione pubblica a riconoscerne la qualità, le peculiarità e il valore formativo. Un gruppo di operaie di un calzaturificio italiano Aprire al mondo economico Mentre l’università viene contestata in quanto baluardo del sistema economico e si sposa la tesi che libertà di insegnamento sia sinonimo di estraneità e diffidenza verso il mondo delle imprese e dell’economia, la Libera Università apre le porte proprio a quel mondo dal cui contributo nessun Paese può prescindere se persegue lo sviluppo. L’organizzazione di incontri seminariali, lo svolgimento di lezioni da parte di esponenti del mondo economico, l’interlocuzione continua con docenti provenienti da università estere sono all’ordine del giorno all’Università Pro Deo. 14 Umberto Agnelli e Angelo Moratti, imprenditori al fianco dell’Università Pro Deo L’università per la società “Rappresentare un’istituzione internazionale di ispirazione interreligiosa che svolga sul terreno delle scienze sociali sia un’attività di studio e di ricerca che un’attività di formazione di quadri dirigenti, consapevoli delle loro responsabilità civiche in una comunità veramente democratica”: ecco il fine ultimo dell’attività formativa Pro Deo. La chiave di tutto è l’assunzione della responsabilità che a ciascuno compete. L’Università non serve solo a se stessa, ma alla società: è agente di trasmissione di cultura e competenze, è soprattutto protagonista attiva della crescita morale e civile del Paese. 15 Verso la secolarizzazione Al crescente prestigio e all’ampliamento delle iniziative didattiche non corrisponde purtroppo un afflusso di risorse finanziarie adeguato e costante. Per assicurare un futuro stabile alla Libera Università, tra il 1973 e il 1974 scendono in campo alcuni grandi gruppi industriali come Fiat, Saras, Liquigas, Buitoni, Zanussi e Saint Gobain, da tempo sensibili al valore dell’attività formativa Pro Deo. È grazie a questo primo “Gruppo di intervento”, presieduto da Umberto Agnelli, che l’Ateneo avvia quel processo di secolarizzazione che lo porterà negli anni successivi a legarsi a doppio filo al mondo imprenditoriale italiano. A segnare simbolicamente l’avvio della delicata transizione, Giuseppe Mira assume il ruolo di Rettore e Padre Morlion cede la Presidenza a Monsignor Ferrero. INTERVISTA Giampiero Massolo «Dopo aver atteso a lungo e invano l’ordine degli studi all’università statale, mi rivolsi alla Pro Deo, dove potei parlare subito dei dubbi e delle aspettative che avevo. L’episodio mi diede la percezione tangibile del fatto che avrei potuto ricevere una formazione personalizzata e così decisi di iscrivermi. L’Università si confermò seria ed esigente con gli studenti, ma anche aperta e flessibile. Mi consentì di impostare un percorso di studi coerente con il mio desiderio di svolgere un mestiere con attinenza internazionale e i professori, con cui era possibile dialogare a tu per tu, mi sostennero e assecondarono fino alla fine quando decisi di optare per la carriera diplomatica». Ambasciatore Giampiero Massolo, Direttore generale del Dipartimento Informazione per la Sicurezza (DIS), membro del Consiglio di Amministrazione della LUISS. Laureato in Scienze Politiche alla Pro Deo nel 1976. 16 I segni del cambiamento 1975-1978 L’ampia scalinata della prestigiosa palazzina di viale Pola 17 Il Progetto LUISS nasce per aggregazioni successive di idee, soluzioni, promotori e contributi, ma il sogno di creare un nuovo modello di università ha oramai contagiato il mondo imprenditoriale. Studenti e docenti nell’Aula magna dell’Università LUISS 19 Gli anni ’70 si pongono in netto contrasto con ciò che aveva segnato il decennio precedente. La Storia si sviluppa su due binari paralleli: da un lato le violenze che fanno clamore e rimbalzano sui media dominando la scena pubblica sia nazionale che internazionale, dall’altro il progresso civile e tecnologico, dal referendum sul divorzio all’invenzione del primo microprocessore della storia, che avvia un percorso di modernizzazione che rivoluzionerà abitudini, costumi e comportamenti tradizionali. La realtà eclatante dei media fa da contraltare a quella invisibile, che non fa notizia, ma che meticolosamente costruisce il mondo nuovo che resterà in piedi quando il primo sarà svanito, per la sua inconsistenza e inattualità. Le imprese, più solide e capaci di fare rete, nonostante l’Italia ritorni in una situazione di crisi in cui austerity è la parola d’ordine, riescono ad irrobustire il sistema economico nazionale, anche in aree del Paese non tradizionalmente industriali. Quella che di lì a poco si chiamerà LUISS, e sarà affidata a uomini nuovi come Guido Carli, inserirà pienamente se stessa e la sua vision in questo contesto ricco di stimoli volti al cambiamento e all’innovazione. La sede di Confindustria nel quartiere EUR di Roma L’interesse dell’imprenditoria italiana Lo stato di isolamento in cui si trovano le istituzioni di formazione superiore rispetto alle esigenze reali della vita operativa è ben noto e ancora più evidente è la disparità tra ciò che l’Università Bocconi e l’Università Cattolica offrono al nord e ciò che invece non esiste ancora al sud. La Pro Deo offre all’imprenditoria italiana un’opportunità imperdibile: possiede infatti i requisiti per strutturare a Roma un modello di ateneo sperimentale, che colmi le carenze italiane nel campo delle scienze manageriali e il divario tra le istituzioni accademiche e la realtà operativa. Il progetto LUISS Confindustria, realtà rappresentativa dell’industria nazionale, sceglie di unire la sua costante attenzione alla crescita qualitativa della classe dirigente nazionale e allo sviluppo del Paese con l’interesse, promosso soprattutto dal suo neoeletto Presidente Guido Carli succeduto a Giovanni Agnelli, per 20 un progetto di ristrutturazione dell’Università Pro Deo. Mentre all’interno dell’associazione degli industriali si lavora per formalizzare la costituzione di un nuovo Gruppo di intervento, l’Università è in costante fermento per prepararsi ad una svolta epocale del suo percorso. La presidenza di Guido Carli Guido Carli insieme ad un gruppo di studenti LUISS 21 Nel luglio del 1977 il Consiglio di amministrazione dell’Università approva le linee generali del progetto di rinnovamento, affidato ad una Commissione interna. Il nuovo Statuto, in vigore dall’anno successivo, segna il distacco con il passato e un balzo in avanti nel processo di laicizzazione in corso già da tempo. Il riferimento alla Pro Deo nella denominazione dell’Ateneo cede il passo a una nuova L’ingresso della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma, in viale Pola 22 identità: nasce la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, il cui acronimo è LUISS. Alla fine del 1978 viene nominato Presidente Guido Carli, figura centrale nella definizione del nuovo corso dell’Università e tra i principali protagonisti dell’ingresso di Confindustria nel mondo dell’alta formazione. Al suo fianco, in qualità di Rettore, il professor Rosario Romeo. Un nuovo modello di università Il nuovo Statuto, entrato in vigore nel giugno 1978, delinea gli obiettivi di una realtà universitaria finalizzata a formare figure professionali altamente qualificate da inserire nei processi di gestione delle strutture produttive di beni e servizi, nell’elaborazione e attuazione di interventi politico-sociali e nei processi di gestione di attività internazionali. Il numero programmato degli iscritti, la rigorosa selezione in ingresso e la partecipazione a tempo pieno all’attività didattica si aggiungono alla qualità degli insegnamenti, rappresentando peculiarità didattiche destinate a qualificare positivamente la LUISS anche in futuro. INTERVISTA Luigi Ferro «Nei primi anni ‘70 nel mondo imprenditoriale si discuteva molto di come favorire lo sviluppo economico italiano e di quale ruolo in questo senso dovesse avere la formazione. In questa prospettiva apparve molto convincente l’idea che fosse l’imprenditoria italiana nel suo complesso ad affiancare la Pro Deo, con l’obiettivo di garantirne la sopravvivenza e farne un’università secolarizzata, laica, portatrice dei valori dell’economia libera di mercato, della cultura manageriale. Si trattava di un obiettivo condiviso ma complesso, a cui molti imprenditori e non solo avevano dedicato energie e risorse. L’idea di coinvolgere Confindustria fu una naturale conseguenza». Con ruoli diversi tra cui Vice Presidente dell’Associazione Amici, Copresidente dell’Ente promotore, Vice Presidente esecutivo e vicario dell’Università, Luigi Ferro è figura presente al fianco della LUISS dalla fine degli anni ’60 agli anni più recenti. 23 Il rilancio 1979-1983 Un seminario tenuto alla LUISS, nella Sala delle Colonne di viale Pola 24 L’impegno di Guido Carli alla presidenza del rinnovato Ateneo consente di riprendere un nuovo cammino, superando difficoltà e diffidenze. La presenza ancora oggi del suo nome accanto all’acronimo LUISS ne è giusta testimonianza. Alcuni studenti LUISS impegnati nello studio 26 L’inizio degli anni ’80 è caratterizzato a livello internazionale da una ventata di ottimismo che trova in personaggi come Ronald Reagan e Papa Giovanni Paolo II, pur in ambiti diversi, i divulgatori naturali di un nuovo modo di intendere il progresso. La crescita dell’economia americana e, conseguentemente, di tutto il mondo occidentale apre nuove prospettive nel consumo di massa e anche l’Italia, pur con le dovute peculiarità, è investita da questo processo di rinnovamento globale. In un clima di forti trasformazioni sociali e di posizioni ideologiche spesso in forte conflitto le une con le altre, l’università si trova a rappresentare ancora una volta la summa delle molteplici correnti politiche e ideologiche che convivono nel Paese. All’interno del mondo universitario, accanto alla permanente mobilitazione “antisistema” figlia del decennio precedente, si registrano anche un forte ritorno allo studio e una forte domanda di formazione superiore, unita all’aumento del numero di laureati. Tra l’Ateneo di viale Pola e Confindustria si pongono le basi per una comunione di intenti che darà alla luce un’esperienza unica in Italia, un riferimento stabile e significativo nel panorama dell’alta formazione per gli anni a venire. La Biblioteca della LUISS La strada del rinnovamento Grazie all’operato di Guido Carli e Rosario Romeo il processo di rinnovamento avviato alla fine degli anni ’70 si concretizza in modo sempre più compiuto attraverso il continuo perfezionarsi delle strutture e dei servizi offerti agli studenti. A conferma della ormai avviata capacità della LUISS di adeguare la propria azione alle cogenti necessità del Paese, numerosi sono anche i progetti di ricerca determinati dalle principali questioni per l’agenda italiana. Sono gli anni in cui Confindustria assume in via definitiva e ufficiale il ruolo di guida dell’Università romana attraverso la lungimiranza di uomini come il già citato Guido Carli, ma anche del suo successore alla presidenza di Confindustria Vittorio Merloni, di Paolo Savona e di Luigi Abete. 27 La terza Facoltà Il Rettore Rosario Romeo 28 Il biennio 1981-82 vede la realizzazione di un progetto a lungo discusso e che il tessuto imprenditoriale contemporaneo italiano aveva reso improrogabile per l’oramai quotidiano confronto con i mercati esteri: la nascita di una Facoltà di Giurisprudenza in grado di formare professionisti italiani competenti in negoziati internazionali, capaci di declinare la tradizione dell’insegnamento del diritto al servizio delle moderne esigenze del mondo economico. La terza Facoltà della LUISS nasce dunque nel 1981 dimostrandosi immediatamente molto attiva nella stipula di convenzioni per corsi di formazione, ricerche, scambi culturali e progetti internazionali che, oltre a confermare la bontà dell’offerta didattica proposta, ne aumentano rapidamente il prestigio a livello nazionale. Un momento durante una lezione in LUISS Amici della LUISS Dal punto di vista economico-organizzativo il 1982 segna la nascita dell’Associazione Amici della LUISS, che ufficializza il ruolo dei finanziatori dell’Università, assicurando al contempo anche solide relazioni con il mondo economico. In questa sua prima veste l’Associazione si occupa di promuovere concorsi per borsisti e ricercatori, istituire cattedre e sostenere progetti speciali. La volontà di diffondere i valori dell’imprenditorialità e della managerialità all’interno di un contesto culturale di studi superiori rappresenta un precedente storico che, anno dopo anno, è supportato da alcune tra le principali realtà aziendali nazionali. 29 Un’istruzione di stampo privatistico L’interazione tra Confindustria e LUISS ha come conseguenza principale la creazione di un’università gestita utilizzando schemi tipici del mondo aziendale, ponendo il concetto di efficienza al centro dell’attenzione, sviluppando le attività che creano effettivo valore e considerando innanzitutto le esigenze di chi deve beneficiare dei suoi servizi. Sostenere l’idea che l’istruzione non debba essere un monopolio esclusivamente pubblico è, nei primi anni ’80, un’idea che taluni contrastano con decisione. L’esempio LUISS dimostra che le finalità sociali dell’università possono essere perseguite con successo anche attraverso una gestione privatistica. INTERVISTA Giovanni Floris «È curioso: dopo la laurea ho superato molti colloqui, ma la notte prima di firmare il contratto con una delle aziende che mi aveva contattato, ho deciso di rifiutare l’impiego in banca per riprendere le collaborazioni con i piccoli giornali. Paradossalmente la LUISS, che avevo scelto perché la laurea di un’Università vicina al mondo dell’industria mi avrebbe dato maggiori opportunità di lavoro, mi ha insegnato a rinunciare all’assunzione, dandomi forza e fiducia in me stesso per cercare di fare il giornalista. Se devo immaginare un modello di società proposto dalla LUISS è quello di una società aperta, caratterizzata dal continuo scambio, dalla possibilità di cambiare idea, dall’apertura e dalla tolleranza verso tutto e tutti». Giornalista e conduttore della trasmissione televisiva Ballarò dal 2002, Giovanni Floris si laurea alla LUISS con una tesi sulle relazioni industriali in Italia che gli vale il premio Mondoperaio. 30 L’era Carli 1984-1992 La scala interna della sede LUISS di via Parenzo, inaugurata nel 1993 31 L’ambizione non è solo formare la classe dirigente, ma comportarsi fin da subito come tale, mettendo a disposizione docenti, studenti e strutture per contribuire alla soluzione dei problemi che entrano nell’agenda del Paese. Cittadini sul muro di Berlino vicino alla Porta di Brandeburgo dopo l’apertura della frontiera il 9 novembre 1989 33 La seconda parte degli anni ’80 è testimone di uno degli eventi più importanti della storia del secolo scorso: la caduta, il 9 novembre 1989, del muro di Berlino. Il crollo del comunismo coincide in Italia con una fase in cui la ricchezza, il successo e l’efficienza aziendale iniziano a guadagnare una percezione positiva a livello sociale, il che si traduce in maggiore attenzione all’economia e al modo individuale e collettivo di creare benessere attraverso l’espressione del talento e l’applicazione competente ai problemi. Sono anni in cui la LUISS, lasciate alle spalle le difficoltà e le incertezze economiche, si dedica al consolidamento, all’organizzazione interna e alla definizione di programmi, che sappiano tradurre fattivamente la mission dell’Università. Da un lato, ciò significa ammodernare il contenuto scientifico delle discipline, dall’altro occorre portare le imprese dentro le scuole di organizzazione aziendale, attraverso i casi di studio, le testimonianze degli imprenditori, la concretezza della quotidianità. Il mondo comincia ad andare più veloce rispetto al passato e la sedimentazione culturale deve essere quotidianamente curata per poter rispondere in maniera sempre puntuale alle esigenze di formazione degli studenti. Alcuni studenti in pausa nel parco dell’Università Il percorso futuro Il 1984 segna l’avvicendamento nel ruolo di Rettore fra Rosario Romeo e Carlo Scognamiglio, che inaugura così una nuova era per l’Università, rinnovata con intelligenza fino a quel punto e pronta a consolidare la sua posizione in maniera distintiva rispetto agli atenei statali. Ripensare i contenuti dei programmi di studio, diversificare i percorsi didattici attraverso corsi di specializzazione e post laurea, mantenere una dimensione contenuta come garanzia di qualità, nonostante il sempre crescente numero di richieste, sono solo alcune delle iniziative che dipingono il futuro percorso della LUISS. 34 Due Scuole di successo Studenti al lavoro ai terminali informatici dell’Università 35 A metà anni ’80 prende avvio un progetto a lungo meditato: la nascita della Scuola di Management LUISS, istituita per curare i programmi di formazione post laurea attraverso servizi di alta formazione all’interno delle aree giuridica, finanziaria e gestionale. I risultati sono ottimi, al pari di quelli ottenuti da un’altra scuola avviata nel 1983: la Scuola di Giornalismo e Comunicazioni di massa che, oltre a raccogliere ampi consensi, vanta il primato di vedere parte dei propri studenti inseriti nel mondo lavorativo prima ancora di terminare il corso. Guido Carli e Mario Arcelli Gli strumenti della cultura Non solo materie d’insegnamento, non solo corsi di laurea. Investire sulle proprie specificità conduce la LUISS ad offrire un’ampia gamma di modalità attraverso cui la cultura e la competenza si formano e si diffondono, attraverso cui il sapere incide sulla realtà e viceversa. Perciò grande disponibilità a definire accordi, a svolgere ricerche specifiche, a 36 stabilire collaborazioni con altre università, ad attivare nuovi centri di ricerca. Sono anni dedicati anche al miglioramento delle strutture di supporto all’attività didattica come la Biblioteca e il Centro di Informatica, riconosciuto nuovo fulcro propedeutico di apprendimento e conoscenza. Coscienza e competenza Alla fine degli anni ’80, mentre alcune novità legislative introducono nel sistema pubblico elementi di maggiore autonomia, la LUISS ridefinisce il proprio sviluppo logistico attraverso l’acquisizione della nuova sede di via Parenzo, per far fronte all’incremento regolato della popolazione studentesca. Nel 1992 Mario Arcelli succede a Carlo Luigi Scognamiglio nelle vesti di Rettore, attribuendo da subito forte centralità ai temi etici, convinto che l’istituzione universitaria sia formazione delle coscienze accanto a quella delle competenze. INTERVISTA Carlo Luigi Scognamiglio Pasini «Il caso LUISS è un esempio efficace di “successo che produce successo”. Le posizioni di prestigio e responsabilità raggiunte dagli ex alunni dell’Ateneo rappresentano uno dei fattori distintivi della LUISS. La loro crescita contribuisce ad alimentare il successo dell’Università. Non quanto in America, ma anche da noi i laureati mantengono un forte legame affettivo con l’Università. Questo è un elemento davvero straordinario, importante, di crescita e rinnovamento». Carlo Luigi Scognamiglio Pasini, dal 1984 al 1992 è Rettore della LUISS. Nel 1994 diventa Presidente del Senato e nel 1998 è Ministro della Difesa. 37 La LUISS Guido Carli 1993-2000 Un giocatore di basket della squadra LUISS 38 Padroneggiare e non subire le trasformazioni è uno dei punti cardine del sistema formativo LUISS: di pari passo con l’innovazione e l’internazionalizzazione della didattica si sviluppa una galassia di servizi e di opportunità per gli studenti. In occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II alla LUISS nel 1998 Luigi Abete mostra al Pontefice uno dei personal computer di cui l’Università fa dono ai Paesi dell’Africa e dell’Est Europa 40 I primi anni ’90 sono un periodo di grandi trasformazioni. Nasce il World Wide Web, la rete mondiale Internet che di lì a poco rivoluzionerà il modo di vivere e lavorare di tutto il mondo, esplode la tv commerciale e la telefonia mobile trasforma il modo di comunicare. Nello spazio di pochissimi anni nascono e si sviluppano moltissime aziende, ma ciò che stupisce di più è la rapidità con cui i cambiamenti avvengono e si diffondono. La comunicazione offre uno dei maggiori contributi alla globalizzazione, che diventerà il fenomeno economico più importante della storia recente. Nel periodo del crollo dell’impero sovietico e dell’inizio della Guerra civile nell’ex-Jugoslavia, tutte le reti di informazione sono infatti ormai globali: il mondo sembra “rimpicciolito” e, contemporaneamente, ricco di occasioni economiche. Non è raro che i protagonisti finanziari in ambito internazionale impieghino pochi anni, se non pochi mesi, a raggiungere il successo economico e la stessa Italia, in alcuni campi come la telefonia, acquista rapidamente un’importanza primaria a livello mondiale. Cambiamento e incertezza caratterizzano un’epoca in cui lo scandalo di Tangentopoli segna la fine della “prima Repubblica” e un contestuale ricambio dei protagonisti politici e istituzionali, mentre nel mondo dell’istruzione il continuo moltiplicarsi degli atenei rivela la necessità che a tale espansione corrispondano maggiore autonomia e un ripensamento dei percorsi formativi. L’internazionalizzazione del percorso formativo Il momento della laurea per una studentessa LUISS 41 Nel 1993 allo scomparso Guido Carli subentra Luigi Abete. La globalizzazione dell’economia spinge necessariamente la formazione verso la dimensione internazionale: il “Progetto LUISS Europa Cultura” e l’adesione al progetto AMSEC (Alliance of Management Schools in European Capitals) rappresentano i momenti più alti di questo nuovo sentimento. Nel 1997 la formazione manageriale conosce un passaggio fondamentale con la nascita della LUISS Management Spa, mentre il programma di potenziamento dei centri di ricerca prosegue con ottimi risultati, testimoniati dalla crescente validità scientifica degli studi. Logistica, servizi e opportunità La seconda metà degli anni ’90 vede la LUISS impostare un diverso assetto logistico per far fronte alle richieste di spazi e servizi. Alla nuova sede di via Parenzo seguono acquisizioni immobiliari di rilievo e la creazione di un Placement Office che possa gestire il rapporto tra formazione e mondo del lavoro. Le risorse messe a disposizione dall’Associazione Amici della LUISS spaziano dall’incremento del patrimonio bibliotecario al miglioramento dell’inserimento lavorativo dei laureati, passando per la promozione di iniziative formative post diploma, post laurea o di carattere culturale. INTERVISTA Luigi Abete «In merito alla leadership, ritengo che chi è predisposto caratterialmente sia sicuramente avvantaggiato, ma determinate competenze e capacità manageriali si acquisiscono tramite la formazione. La conoscenza di ciò di cui parli, di ciò che gestisci, non è un dato, ma un continuum. Essere coerenti nei comportamenti significa saper integrare e attualizzare il cambiamento nella storia e nel percorso di ognuno di noi con una sorta di continuità progressiva. La leadership è il combinato disposto di attitudini personali, caratteriali e motivazionali che si formano nella parte iniziale del percorso di vita, unite alla consapevolezza e alle conoscenze che si acquisiscono rigorosamente con la formazione. È una regola naturale. In questo senso, sebbene non abbia studiato alla LUISS, anche io sono un prodotto LUISS». A capo del gruppo A.Be.T.E. e alla presidenza della Banca Nazionale del Lavoro dal 1998, Luigi Abete è ai vertici della LUISS Guido Carli dal 1993 al 2001. Oggi presiede la LUISS Business School e l’Associazione sportiva LUISS. 42 Studenti e ospiti in Aula magna durante una Giornata LUISS di inaugurazione dell’anno accademico 43 La riforma universitaria Il processo di riforma dell’università italiana, attraverso disposizioni normative e l’adesione alla “Dichiarazione di Sorbona”, avvicina gli atenei privati a quelli pubblici, spingendo anche la LUISS a ripensare la sua missione, per proseguire nel rafforzamento della sua offerta formativa. Internazionalizzazione, specificità delle professionalità e miglioramento della didattica sono gli aspetti su cui investire maggiormente. L’inaugurazione dell’anno accademico è ormai ricorrenza di grande prestigio e, tra gli altri, vi partecipano Romano Prodi, Giuliano Amato, Oscar Luigi Scalfaro e Antonio Fazio. Un ricordo indelebile La presidenza di Guido Carli alla LUISS dura quindici anni, un periodo durante il quale l’economista accompagna l’Università attraverso i delicati passaggi che l’hanno condotta al successo. Carismatico e innovatore, Carli ricopre numerosi ruoli di spicco al servizio del Paese, da Presidente di Confindustria a Governatore della Banca d’Italia, senza mai rinunciare al proprio spirito libero e spesso controcorrente. Convinto fautore dell’internazionalizzazione, la sua esperienza ha rappresentato un capitale inestimabile nel cammino dell’Università. Il 30 novembre 1994 il nome Guido Carli è ufficialmente aggiunto alla denominazione dell’Università. 44 Università e globalizzazione 2001-2003 L’interno della Sala delle Colonne, in viale Pola, teatro di numerose cerimonie di laurea ed altri eventi LUISS 45 La qualità e l’efficienza delle agenzie formative sono il presupposto di qualunque politica che guardi alla conoscenza come fattore strategico di sviluppo del Paese. È con questa consapevolezza che la LUISS affronta la complessità del nuovo millennio. Nei primi anni 2000 si accentua la dimensione internazionale dell’offerta formativa LUISS 47 Il nuovo millennio si apre all’insegna della globalizzazione dell’economia: la diminuzione delle barriere doganali internazionali e l’ingresso nel panorama mondiale di realtà commerciali come India e Cina impongono scelte innovative da parte dell’Europa per rimanere competitiva sui mercati finanziari. La diffusione di Internet, che consente di sganciare facilmente la localizzazione della produzione dai centri decisionali, e l’avvento di procedure di standardizzazione della produzione rendono insostenibile per l’Europa la competizione sul piano del costo del lavoro. Il 23 marzo del 2000 si incontrano a Lisbona i Capi di Stato e di Governo del Vecchio Continente con lo scopo di predisporre politiche economiche in grado di indicare una nuova strada per il futuro. Tale programma prende il nome di “Agenda di Lisbona” e, dalle disposizioni in essa contenute, traspare chiaramente come l’Europa debba concentrarsi sull’innovazione e sullo sviluppo di nuove tecnologie applicate ai prodotti di consumo e ai servizi. Ricerca scientifica applicata alla produzione e acquisizione di nuove conoscenze assumono quindi un valore prioritario per il sistema formativo italiano e europeo. Viene messo in discussione il consolidato schema che prevedeva prima lo studio e poi il lavoro, in favore di una visione dell’insegnamento basato sull’interdisciplinarietà, sulle esperienze di formazione-lavoro e sulla comprensione del mondo in senso più ampio. Antonio D’Amato, Presidente della LUISS dal 2001 al 2004 Il cammino verso l’innovazione Il 2001 si apre con la nomina a Presidente LUISS di Antonio D’Amato, per il quale riforme e innovazione continua rappresentano le armi vincenti per gestire i mutamenti evidenziati dall’Agenda di Lisbona. Tre le linee da seguire: un benchmarking sistematico del panorama universitario, la definizione di criteri di eccellenza al massimo grado oggettivi e attenzione alle lauree specialistiche e ai centri di ricerca. Si assiste inoltre all’avvio di nuovi percorsi di laurea triennali voluti dalla riforma che, a prescindere dalla nomenclatura, trovano nelle modalità di apprendimento le peculiarità dell’offerta formativa targata LUISS. 48 Formazione e ricerca Una sessione di laurea nella Sala delle Colonne, in viale Pola 49 La necessità di una formazione multidisciplinare trasforma l’Università in un luogo dove il sapere è in continua evoluzione attraverso strumenti come centri di ricerca e osservatori. La LUISS investe su questi mezzi di formazione dando vita alla Scuola di specializzazione per le Professioni legali, impegnandosi nell’attivazione di varie tipologie di master. A partire dal 2003 attiva numerosi centri di ricerca e nel 2004 dà il via alla costituzione di tre Dipartimenti: Scienze economiche e aziendali, Scienze storiche e sociopolitiche e Scienze giuridiche. Adriano De Maio, Rettore LUISS dal 2002 al 2005 Il patrimonio dell’Università: lo studente Il triennio accademico 2002-2005 vede la nomina a Rettore di Adriano De Maio, figura di spessore che riceve dal predecessore Mario Arcelli una cospicua eredità, il cui patrimonio principale è rappresentato, come egli stesso sottolinea, dagli studenti. Con l’esplicito impegno di valorizzare questo capitale umano vengono introdotte importanti novità nelle procedure di reclutamento, attraverso lo sdoppiamento della prova di selezione in termini temporali e la possibilità di parteciparvi direttamente da più di trenta città italiane, riducendo in questo modo il localismo, grave negatività per atenei che vogliono aspirare a criteri qualitativi. 50 La crescita personale Una formazione didattica d’eccellenza non può prescindere da una formazione personale altrettanto valida. La LUISS stimola una serie iniziative extradidattiche che possano sviluppare il carattere e le attitudini di ciascuno attraverso lo sport, la letteratura, la musica, la scrittura, il cinema, l’aggregazione in spazi sociali che consentano il confronto intellettuale e la crescita personale. Iniziative di grande successo sono il Laboratorio teatrale e le proposte sportive presso il PalaLUISS. INTERVISTA Gian Maria Gros-Pietro «La LUISS è gestita in maniera imprenditoriale, aperta al cambiamento, desiderosa di competere, pienamente al servizio dei suoi studenti e del mondo produttivo. I risultati che ha ottenuto sono esaltanti. Da un’università eccellente devono uscire studenti eccellenti, con successi professionali che ne siano la conferma. Per fortuna i ragazzi alla LUISS sanno che devono sfruttare al massimo questi anni e dimostrano consapevolezza e maturità crescenti. Se consideriamo che il cambiamento è la misura della nostra epoca e il suo ritmo è in continua accelerazione, l’alta formazione in particolare deve sussumere questa realtà e fornire loro gli strumenti idonei per gestirla. Strumenti che devono essere assieme concettuali e scientifici, comportamentali e attitudinali. Per garantire una padronanza adeguata, ci vogliono sia lo studio che l’esposizione all’esperienza. Questo, a mio parere, è l’investimento più redditizio che un giovane possa fare». Docente di Economia dell’Impresa, dal 2004 al 2011 Gian Maria Gros-Pietro ha diretto il Dipartimento di Scienze economiche e aziendali della LUISS. Attualmente è Presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo. 51 Il mondo LUISS 2004-2009 Uno degli edifici del campus LUISS in viale Romania, a Roma 52 La partecipazione attiva degli studenti ad eventi, associazioni e attività interne dell’Ateneo è un elemento fondamentale del modo nuovo di formare la leadership, sintesi di crescita professionale e personale. Alcuni studenti LUISS durante il Graduation Day 54 A partire dal 2004 la nuova governance della LUISS Guido Carli si propone di sviluppare una strategia volta a superare i punti critici che non consentono alle nuove generazioni di dispiegare le proprie potenzialità professionali e umane. Infatti, pur facendo parte del gruppo dei Paesi più sviluppati, l’Italia si trova in difficoltà se rapportata ad altre realtà europee come Germania o Francia, in particolare per quanto riguarda il numero di laureati e il loro ingresso nel mondo del lavoro. La consapevolezza che i canali di formazione e il mercato del lavoro non siano più circoscritti ai confini nazionali apre le porte a collaborazioni con università di altri Paesi e a Corsi di laurea interamente in lingua inglese, con docenti provenienti dai più prestigiosi istituti internazionali. Lo studente viene posto al centro della vita dell’Ateneo, per offrirgli un’esperienza universitaria ricca sia dal punto di vista didattico che umano e per accompagnarlo nel suo percorso di studi, garantendo la massima cura nell’aspetto formativo e nel contatto con l’ambiente lavorativo. Per affrontare questa nuova era la LUISS ancora una volta ridisegna i suoi “fondamentali”, adattandoli ai tratti tipici di un periodo in costante evoluzione e ricco di opportunità, riuscendo a colmare il gap rispetto al passato attraverso interventi mirati nella didattica, nella ricerca, nell’internazionalizzazione e nell’assetto logistico. Naturalmente, nella società della conoscenza, ogni risultato diventa un punto di partenza ed è questa consapevolezza che spinge l’Ateneo a porsi sempre nuovi traguardi. Il Direttore generale Pier Luigi Celli (al centro) insieme agli studenti in occasione del Gran Ballo 2010 55 La nuova fase costituente Contestualmente alla nomina nel 2004 del Presidente Luca Cordero di Montezemolo, viene confermata la volontà di creare per gli studenti un maggior numero di occasioni di relazione con le imprese, seguendo quattro fattori chiave: internazionalizzazione, ricerca, mercato e responsabilità sociale. L’Università, con l’arrivo del nuovo Direttore generale Pier Luigi Celli, consolida la sua struttura organizzativa, realizzando dal punto di vista logistico un grande passo: il nuovo grande campus nella sede di viale Romania. Qualità e specializzazione La seconda metà degli anni 2000 è periodo di grandi realizzazioni, a partire dalla scelta, fortemente sostenuta dal Rettore Massimo Egidi nominato nel 2006, di internazionalizzare didattica e ricerca attraverso i visiting professor, lo scambio di studenti e un corpo docente di taglio più internazionale. Vengono potenziate le aree master e post laurea, mentre nel 2009 nasce la School of Government LUISS, con l’obiettivo di investire in capitale umano per riqualificare le istituzioni e il settore pubblico. INTERVISTA Luca Cordero di Montezemolo «Nel 2004 mi sono immediatamente posto tre obiettivi prioritari: chiarire mission e posizionamento della LUISS, valorizzarne e promuoverne l’immagine presso i suoi target e stakeholder e, infine, aumentare le possibilità di accesso al mercato del lavoro per i laureati, soprattutto per i più brillanti. In Italia ci sono tantissime Facoltà di Economia, Scienze Politiche o Giurisprudenza. La maggior parte di queste offre, nel loro ambito disciplinare, percorsi molto simili. Il nostro obiettivo in LUISS è andato invece nella direzione opposta, quella della segmentazione, della specializzazione, dell’internazionalizzazione, dell’eccellenza su temi specifici in stretta connessione con l’evoluzione del mercato». A capo di Confindustria nel quadriennio 2004-2008, Luca Cordero di Montezemolo è Presidente della LUISS dalla fine del 2004 all’estate del 2010. Nel 2004 è inserito dal Financial Times nella lista dei cinquanta migliori manager al mondo. 56 Alcuni studenti dell’Associazione di volontariato BeYou nata in LUISS nel 2009 57 Università come community Aspetto formativo e aspetto antropologico rappresentano due componenti fondamentali nel plasmare una leadership moderna, da sempre viva aspirazione nelle proposte della LUISS. Lo sviluppo degli interessi personali, oltre a trovare attuazione nei progetti interni come Radio LUISS, le varie testate giornalistiche, la web tv LUISS TV o le numerose iniziative di volontariato, trasmettono ai giovani un modello di Università intesa come community, un luogo cioè dove tutti collaborano alla costruzione del loro futuro, sviluppando un forte senso di identità e appartenenza che li accompagnerà per sempre. Gli studenti incontrano le imprese durante il Career Day LUISS Dall’Università alle imprese Il rapporto tra Università e impresa è, sin dalle sue origini, la connotazione principale della LUISS, declinata nella concreta attenzione verso il singolo nel passaggio dalla formazione al lavoro e fortemente potenziata sotto la direzione generale di Pier Luigi Celli. Il Placement & Career Education Office opera oggi attraverso una vasta gamma di strumenti, da quelli più classici come seminari, stage e tirocini, a quelli più innovativi, come video-curriculum e la borsa di lavoro virtuale LUISS Job Exchange (LJE), per offrire il massimo sostegno possibile alla prosecuzione della carriera. 58 A misura di futuro 2010-2013 Alcuni studenti LUISS sul palco per la Giornata di Benvenuto alle matricole dell’anno accademico 2010-11 59 In un’epoca in cui i canali della diffusione delle competenze si allargano velocemente non è possibile perdere la gara della qualità e dell’internazionalizzazione. Un momento durante il Benvenuto alle matricole dell’anno accademico 2011-12 61 Il 2010 chiude un decennio impegnativo e denso di avvenimenti che, se da un lato vede la nascita di una grave crisi economica tuttora presente, dall’altro rappresenta il punto di partenza per un nuovo ciclo di sviluppo della LUISS Guido Carli, saldamente ancorata ai risultati conseguiti, ma costantemente proiettata verso il futuro. Gli indirizzi che hanno caratterizzato la mission dell’Ateneo negli ultimi anni, una formazione di eccellenza, la vocazione internazionale e la capacità di rispondere alle nuove sfide del mondo globale, confluiscono ora in un ulteriore tratto costituente del progetto: la creazione di un gruppo dirigente. L’Università si propone di continuare a perseguire tale obiettivo, anche attraverso la promozione di un Rapporto annuale (Generare Classe dirigente) volto a studiare in maniera analitica gli ambiti della formazione, della selezione e del ricambio dirigenziale, in Italia e in Europa. Per rispondere alle nuove problematiche di un periodo che si presenta come estremamente complesso, la LUISS sviluppa un Piano strategico, in cui soluzioni e strumenti sono molti e variamente collegati: da un nuovo assetto dipartimentale a modalità di selezione sempre più meritocratiche, da attività degli studenti a borse di studio per i più meritevoli, non dimenticando mai i valori fondanti dell’Ateneo, sostegni indispensabili per ogni tipo di sviluppo presente e futuro. Sono sfide che la LUISS Guido Carli affronta con determinazione ma, del resto, l’idea di una società maggiormente competitiva è nel DNA dell’Università fin dalla sua nascita. La Presidente della LUISS Emma Marcegaglia e il Rettore Massimo Egidi con il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso nel 2011 La sfida di domani La velocità che caratterizza il nuovo decennio, nelle innovazioni tecnologiche, nei rapporti, nella comunicazione, nel lavoro, si ripercuote inevitabilmente sull’attività dell’Ateneo. Nel 2010 diventa Presidente Emma Marcegaglia, personalità ideale per incarnare lo spirito d’iniziativa necessario alla LUISS per adeguare alle istanze di una società in continua evoluzione le proposte formative dell’Università. Internazionalizzarsi è la risposta alle esigenze dei propri studenti e, al tempo stesso, asse del nuovo ciclo di sviluppo e conditio sine qua non della validità del proprio ruolo formativo. Una nuova organizzazione La necessità di adeguarsi velocemente alle nuove istanze formative si traduce nella riforma del proprio assetto statutario e didattico. Il nuovo sistema è organizzato in Dipartimenti e School, favorendo una ibridazione tra discipline e allo stesso tempo una maggiore specializzazione, avvicinandosi ai profili tipici delle buone scuole anglosassoni. A decorrere dal settembre 2011 vengono istituiti quattro Dipartimenti: Impresa e Management, Economia e Finanza, Giurisprudenza e Scienze Politiche, accanto ai quali operano le due scuole LUISS: la Business School e la School of Government. 62 Impulso alle startup Per contribuire, in linea con gli obiettivi e le aspirazioni di ciascuno, allo sviluppo di capacità e iniziative imprenditoriali da parte dei giovani, nel 2013 nasce il programma LUISS EnLabs, volto a selezionare e sostenere i migliori progetti di startup tecnologiche attraverso finanziamenti, attività di mentoring, formazione mirata e il sostegno forte in termini di networking. La convinzione è che, anche attraverso apposite proposte didattiche come il LED (LUISS Entrepreneurship for Development Center) e basandosi sulla sinergia tra imprese, università e finanziatori, le nuove iniziative imprenditoriali possano nascere dalla giusta combinazione di talento e risorse complementari. INTERVISTA Emma Marcegaglia «La nostra ambizione è offrire un contributo serio e qualificato per migliorare la classe dirigente del Paese e per creare quel senso di responsabilità che deve connotare ogni scelta strategica: e questo vale per le imprese come per la collettività. Il compito non è facile, ma non siamo soli, a cominciare da chi con noi è impegnato in un percorso di alta formazione. I nostri giovani hanno fame di futuro. Proprio per questo, la mission della LUISS è la continua rincorsa a capire il mondo e le forme attraverso cui trasformarlo. È innestare l’agenda del presente nell’agenda del futuro, scommettendo sul sapere come irrinunciabile patrimonio individuale e come risorsa strategica al servizio di tutti». Prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia è Presidente della LUISS Guido Carli dal 2010. Dal 2013 è Presidente di BusinessEurope, associazione delle Confindustrie europee. 63 Università 2.0 Un momento durante il barcamp ItaliaCamp del 2010 64 All’interno della LUISS Guido Carli la dimensione partecipativa coinvolge ogni aspetto della vita dell’Ateneo. La cultura non si accumula, ma viene diffusa in vari modi per far sbocciare le potenzialità di persone, aziende, istituzioni. Prendono così il via associazioni come ItaliaCamp, i cui soci si fanno promotori di innovazione sociale attraverso la ricerca e il sostegno alla realizzazione di progetti di business e policy in tutto il Paese, e la LUISS Entrepreneurship for Development Center, il centro per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, ma anche progetti alternativi come LUISS On The Road, il primo web reality universitario attraverso tredici Regioni italiane. Un gruppo di partecipanti ad un Master della LUISS Business School Le School LUISS Accanto alla LUISS Business School, scuola post graduate in grado di rinnovare i propri strumenti didattici all’interno di una vasta gamma di ambiti, nasce nel 2013 la LUISS School of Governmental Studies. Il progetto accoglie in sé l’esistente LUISS School of Government, volta a fornire ai futuri leader di istituzioni legislative, amministrative e governative del sistema pubblico nazionale ed internazionale gli strumenti del buon governo, e la neonata LUISS School of European Political Studies, rivolta alla political economy, in particolare nel campo della governance, delle istituzioni e delle policy europee. 65 ORGANI DI GOVERNO - Triennio 2013-2016 Consiglio d’Amministrazione Presidente Vice Presidente Esecutivo Vice Presidente Emma Marcegaglia Luigi Serra Barbara Poggiali Rettore Direttore Generale Massimo Egidi Giovanni Lo Storto Altri componenti Luigi Abete Giorgio Fossa Giampiero Massolo Ruggero Parrotto Giuseppe Zigliotto 66 Francesco Gaetano Caltagirone Gian Maria Gros-Pietro Alberto Meomartini Raffaele Ranucci Giuseppe Di Taranto Alessandro Laterza Angelos Papadimitriou Federico Ronca SEDI LUISS Viale Romania, 32 - 00197 Roma Dipartimento di Economia e Finanza tel. 06 8522 5550 e-mail [email protected] Dipartimento di Impresa e Management tel. 06 8522 5310 e-mail [email protected] Dipartimento di Scienze Politiche tel. 06 8522 5290 - 5700 - 5702 e-mail [email protected] Segreteria Studenti tel. 06 8522 5263 - 5270 - 5895 e-mail [email protected] LUISS Store Placement & Career Education Office Rome International School Radio LUISS 67 Viale Pola, 12 - 00198 Roma Centralino tel. 06 8522 51 Presidenza tel. 06 8522 5322 e-mail [email protected] Rettorato tel. 06 8522 5221 e-mail [email protected] Direzione Generale tel. 06 8522 5448 e-mail [email protected] Scuole e Corsi Post Lauream LUISS Business School 68 Via Parenzo, 11 - 00198 Roma ALTRE SEDI Dipartimento di Giurisprudenza tel. 06 8522 5294 e-mail [email protected] Viale Gorizia, 17 - 00198 Roma Diritto allo Studio Via di Santa Costanza , 53 - 00198 Roma Biblioteca Via Antelao, 14 - 00141 Roma Villa Betania - Residenza Universitaria Via di Trasone, 56/58 - 00199 Roma Collegio maschile Giuseppe Tovini Via di Villa Emiliani, 14 - 00197 Roma LUISS School Of Government Via Alberoni, 7 - 00198 Roma Relazioni Esterne ed Eventi Via G. Giolitti, 34 - 00185 Roma LUISS Enlabs Via T. Salvini, 2 - 00197 Roma i-lab 69 CREDITI FOTOGRAFICI Archivio LUISS Guido Carli: pp. 10, 17, 19, 21, 22, 24, 26, 27, 28, 29, 31, 34, 35, 36, 38, 40, 41, 42, 43, 45, 49, 50, 51, 52, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69. Archivio Storico Confindustria: pp. 5, 8, 9 (in alto), 14, 15, 20, 48. Interfoto-TV-Yesterday/Archivi Alinari: p. 33. Immagini gentilmente fornite da Stanislao Morawsky: pp. 6, 7, 13. La pubblicazione a p. 9 (in centro e sotto) dei fotogrammi del film “La fortuna di essere donna” è stata gentilmente concessa dagli eredi Manzotti. Si ringrazia inoltre Faso Film Srl. Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA), Firenze: p. 3. Shutterstock: p. 47. Team/Alinari: pp. 12, 44. 70 NOI, IN LUISS, SAPPIAMO BENE CHE IL MONDO È CAMBIATO. PER QUESTO ABBIAMO COSTRUITO L’UNIVERSITÀ COME TESSUTO SOCIALE DA VIVERE CON PASSIONE E DOVE LA COOPERAZIONE ESALTA E INTERPRETA LO SPIRITO COMPETITIVO. COSÌ SI ARRIVA SUL MERCATO CON UNA TESTA BEN FATTA.