Che cosa fare per far superare a vostro figlio l`ansia da scuola

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Che cosa fare per far superare a vostro figlio l`ansia da scuola
Che cosa fare per far superare a vostro figlio l'ansia da scuola?
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Insistete
a
mandare
regolarmente
a
scuola
il
bambino
La frequenza giornaliera a scuola, cioè la routine, è il miglior sistema per abituare il
bambino a questa nuova situazione. Evitate perciò di tenere a casa spesso il bambino o di
farvi commuovere dalle sue lagne. Non dovete negoziare l'andare all'asilo, dovete essere
inflessibili e decisi nel mandarcelo: siate ottimisti con lui e rassicuratelo che si divertirà
giocando coi coetanei.
Siate decisi al mattino, cioè al momento di mandare vostro figlio all'asilo
Il mattino è il momento più difficile, perché coincide col distacco dalla mamma. Non
chiedetegli: "come stai, hai voglia di andare a scuola oggi?", dareste solo spazio e possibilità
alle sue rimostranze. Se il piccolo comincia a segnalare disturbi, ma vi sembra che non abbia
nulla, portatelo comunque; se veramente ci fosse una malattia, siate disponibili a farvi
chiamare dal personale della scuola. Se il bambino frigna e si lamenta e il tempo passa e
siete in ritardo, portatelo comunque a scuola; se accampa scuse e inizia a far capricci,
parlategli pacatamente, ma preparatelo per uscire comunque. A volte ci si può far aiutare da
un parente o vicino di casa quando si vede che il bambino con lui fa meno storie.
Portate il bambino a visita medica quando presenta i disturbi
Se il bambino presenta uno o più dei seguenti sintomi: febbre sotto i 38°C, dolori di pancia,
mal di denti, vomito, tosse, macchie sulla pelle, mal d'orecchi e lo tenete a casa dall'asilo,
fatelo controllare dal pediatra che spesso potrà dissipare i dubbi circa una vera malattia,
piuttosto che per un disturbo psicosomatico. Cercate di portarlo in ambulatorio quando ha i
sintomi cioè, possibilmente, nella stessa mattinata. Se i problemi sono solo espressione di
ansia, il bambino dovrebbe essere riaccompagnato a scuola subito dopo la visita. Quando il
bambino segnala stanchezza, è un po' pallido, ha doloretti alle gambe, mal di testa modesto,
dovrebbe essere comunque mandato a scuola; in questi casi la visita potrà essere
programmata, se lo riterrete opportuno, durante gli orari di ambulatorio pomeridiano, dopo
la frequenza regolare alla scuola materna.
Consultate
l'insegnante
della
scuola
Spesso le insegnanti, se sono informate di queste fobie e dei disturbi che il bambino
presenta, sono in grado di intervenire perché conoscono perfettamente questi problemi.
Possono tenere il bambino in osservazione per un certo periodo di tempo, prima di avvisare
la famiglia: se il mal di pancia o la nausea passano, il bambino sarà prontamente reinserito
nel gruppo.
Parlate
col
bambino
dei
suoi
problemi
riguardo
alla
scuola
In un momento in cui è calmo, preferibilmente di pomeriggio o sera, provate a domandargli
se ha delle cose che non vanno all'asilo o cosa gli succede quando va a scuola. Chiedetegli:
"ma secondo te cosa ti spaventa a scuola?" e poi: "ti prometto che parlerò all'insegnante, ti
farò stare meglio, risolveremo la situazione". Rassicuratelo che quando si sente male può
comunque rivolgersi all'insegnante che si occuperà di lui. Fategli capire che è necessario che
frequenti la scuola: "tutti in famiglia hanno le loro occupazioni, papà va al lavoro presto, tuo
fratello maggiore va anche lui a scuola, la mamma deve uscire a fare le spese".
Date a vostro figlio la possibilità di stare insieme ai coetanei
Al di fuori delle ore scolastiche i bambini che presentano la fobia della scuola hanno la
tendenza a rimanere vicino alla mamma, a giocare in casa, a guardare la TV. Molti di loro
non amano stare neanche con gli amici e viene loro la nostalgia di casa. Cercate invece di
dare loro parecchie opportunità per stare con altri: l'iscrizione ad un'attività sportiva, uno
spettacolo da andare a vedere insieme ad un gruppo di coetanei, accompagnati da un adulto,
sono alcune proposte concrete da offrire. In altre occasioni cercate di invitare voi a casa gli
amici del bambino, per farlo socializzare, oppure invitate i suoi amici ad una gita insieme al
mare, ai monti o in campeggio. Quando si ha a che fare con ragazzini delle scuole
elementari, può essere utile far loro frequentare insieme campi estivi o farli partecipare a
gite parrocchiali.
Come evitare la paura di andare all'asilo o a scuola?
La tendenza ad aver paura di vivere in un posto nuovo, sconosciuto e di adattarsi alla situazione può
diminuire se aiutate il bambino ad acquisire indipendenza, in modo graduale, già da quando è
piccolo.
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Affidate vostro figlio, già dai sei mesi di vita, per poco tempo ai nonni o ad una baby-sitter: i
piccoli maturano prima se hanno la possibilità di stare con altri e di staccarsi poco per volta
dai genitori.
Mettetelo a contatto con coetanei già verso l'anno, l'anno e mezzo, anche se a questa età il
bimbo tende ad essere egocentrico; dai tre anni il bambino socializza in modo spontaneo
anche senza la presenza dell'adulto e inizia il gioco in gruppo.
Iscrivete il bambino alla scuola materna ai tre anni: questo serve a renderlo indipendente dai
genitori e a cimentarsi con il gruppo.
Aiutatelo durante l'inserimento alla scuola materna: nei primi giorni è normale che il
bambino si disperi e pianga. L'insegnante potrà essere d'aiuto: se il bambino è in crisi, potete
chiederle di fermarvi per un po', per vedere come si comporta per la prima ora. Ad ogni
buon conto non portate il bambino via dall'asilo, anche se potrebbe far parte di quel gruppo
di bambini (sono circa 5 su 100) che proprio non ne vuole sapere della collettività.
Nelle scuole materne, è prassi abbastanza diffusa attuare un inserimento graduale dei
bambini piccoli, al primo anno. Per abituarli all'ambiente nuovo, si inizia con una
permanenza di un'ora, poi di mezza giornata, infine, dopo un paio di settimane, la frequenza
copre tutto il giorno.
In caso di ansia da scuola, contattate il vostro pediatra se:
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vi pare che i disturbi presentati dal bambino siano dovuti ad una malattia e non a tensione
emotiva;
il rifiuto della scuola dura per più di un mese;
il bambino è grande, di 10-12 anni;
vi sembra depresso oppure ha disturbi riferibili ad ansia da separazione;
ha un rendimento scolastico molto scarso;
il disturbo diviene ricorrente.
Esperte: A. Notarnicola, V. Rolli