Metodi Elettromagnetici per la Radio Localizzazione
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Metodi Elettromagnetici per la Radio Localizzazione
Metodi Elettromagnetici per la Radio Localizzazione Definizioni fondamentali (ETSI) • Location-Based Services (LBS) (servizi) Servizi che sfruttano l’informazione di posizione dell’utente • Location Services (LCS) (metodi e tecnologie) Insieme degli elementi di rete necessari per determinare la posizione; funzionalità degli elementi, interfacce e messaggi di comunicazione Metodo (o Tecnica) di localizzazione - algoritmo su cui si basa la stima di posizione - è tipicamente system-independent Tecnologia di localizzazione - Definisce la realizzazione dell’algoritmo prescelto (tecnica usata, specifiche interfacce a RF,tipi di dati,…) - dipende dal particolare sistema (system dependent) - GSP - 2 Applicazioni: esempi • Applicazioni governative – Emergency calls – Electronic surveillance • Applicazioni commerciali (value added services) – Applicazioni consumer (per il consumatore/utente generico) • Traffic information & navigation • Enhanced Roadside Assistance (vehicle breakdown recovery) • Directory/information services (pagine gialle) • Family & lone worker safety • Asset tracking (rintracciare beni, mezzi mobili, ecc.) – Applicazioni business (per l’azienda) • Workforce, asset & fleet management • Emergency service for field employees • Applicazioni per gli operatori radiomobili – Location based billing (tariffazione differenziata) – Network/RF optimization – Fraud detection (supporto alla gestione frodi) - GSP - 3 Classificazione dei Sistemi di Localizzazione I metodi di localizzazione sono usualmente suddivisi in 3 macro categorie: 1. Dead-reckoning Systems: a partire da una posizione iniziale nota, il mobile per mezzo di opportuni sensori calcola periodicamente velocità e direzione di spostamento, potendo così calcolare la posizione via via occupata; 2. Proximity Systems: determinano periodicamente qual è la Stazione di Riferimento (RS) più vicina al mobile, e tale informazione è sufficiente per stimarne la posizione (si considera ad esempio la posizione stessa della RS oppure un’area circoscritta attorno ad essa); è necessario che le RS siano opportunamente “fitte” per limitare l’errore di localizzazione. 3. Radiolocation Systems: si basano sulla misura di segnali radio fra la MS e un certo numero di RS (terrestri o satellitari): a partire dai valori misurati, opportunamente elaborati, viene stimata la posizione del terminale mobile. - GSP - 4 Radiolocation Systems 9 I sistemi di radiolocalizzazione richiedono la misura di una (o più) grandezze (location parameters) il cui valore sia legato alla posizione del mobile, in modo che dal valore misurato sia possibile stimare la posizione del terminale. 9 Ogni valore misurato consente di individuare una curva nel piano (line of position) sulla quale può trovarsi il mobile rispetto alla RS considerata. L’intersezione delle varie lines of position relative a diverse coppie MS-RS consente di individuare la posizione del mobile. 9 Qualunque algoritmo di localizzazione può essere articolato in due fasi: 1. Stima dei parametri di localizzazione 2. Algoritmo di localizzazione, che stima la posizione del terminale a partire dai valori misurati dei location parameters - GSP - 5 Ipotesi generali Descrizione in 2D (posizione individuata da 2 coordinate – ad esempio xM, yM); Teoria della localizzazione assume condizioni LOS (Line Of Sight) fra il terminale da localizzare e le stazioni di riferimento (RS); Punti di riferimento in posizioni note Satelliti del sistema GPS Stazioni Base (BS) di una rete cellulare Adeguata visibilità radio di (almeno) un certo numero minimo di punti di riferimento (hearability) Tipi di misure per il positioning Identificazione cella (cell ID) Misure di potenza Misure temporali Misure della direzione di arrivo Misure delle caratteristiche dei cammini multipli ricevuti Imprecisioni e malfunzionamenti dei sistemi di localizzazione dovuti a Situazioni NLoS Cammini multipli Riduzione della hearability dovuta a: - Multiple Access Interference (MAI) effect - Geometric Diluition of Precision (GDOP) - GSP - 6 Classificazione dei metodi di localizzazione (system independent) METODI DI LOCALIZZAZIONE RS ID Cell ID Based • • • • Signal Strenght Analysis AOA TOA TDOA Multipath Analysys Hybrid Techniques RS ID Based : Reference Station IDentity Based AOA(/DOA/DF) : AngleOfArrival(/DirectionOfArrival/DirectionFinding) Time based methods TOA : Time Of Arrival TDOA : Time Difference Of Arrival - GSP - 7 RS ID Based La posizione del terminale mobile viene associata a quella della Stazione di Riferimento più vicina (si tratta evidentemente di un metodo di Prossimità); La rete delle RSs in pratica non è mai sufficientemente densa da garantire che il terminale da identificare si trovi sempre nelle immediate vicinanze di una RS ⇒ sistema alquanto grossolano e impreciso. Nel caso satellitare il metodo diviene addirittura insensato. Nel caso terrestre (RSs = stazioni radio base fisse di una rete cellulare) l’accuratezza (comunque scarsa) cresce al diminuire del raggio delle celle (al limite, potrebbe avere un senso nel caso di copertura microcellulare) e ricorrendo ad antenne settoriali - GSP - 8 Signal Strength Analysis (1/2) Location parameters: potenze ricevute Numero (minimo) di RS: 3 - GSP - 9 Signal Strength Analysis (2/2) In generale: PRX(r) = Xfast(r) + Xslow(r) + P(r); xs Per avere una stima attendibile della distanza occorre considerare solo P(r), quindi mediare su una lunghezza L: PRX = r0 + L ∫ PRX (r ) dr r0 − L 9 L non può essere troppo grande perchè altrimenti la media non può essere considerata rappresentativa di un singolo punto; L non può neanche essere troppo piccolo per evitare di mediare, filtrare solo il fading rapido; ⇒ necessario compromesso sul valore di L ⇒ errore nella stima 9 Misurata PRX, per valutare la posizione occorre conoscere la legge di propagazione ⇒ il filtraggio spaziale - GSP - 10 AOA(/DOA/DF) Location parameters: direzioni di arrivo Numero (minimo) di RS: 2 Si utilizzano schiere adattative, che “cercano” la direzione da cui proviene il segnale irradiato dal terminale NB: l’errore aumenta con la distanza! - GSP - 11 AOA: caso deterministico Detto φi l’angolo di arrivo alla RS i-ma del segnale trasmesso dal mobile (ad es. rispetto all’asse x, 0 ≤ φi ≤ π) φi = −1 ⎛⎜ y i tan − yM ⎜x −x M ⎝ i ⎞ ⎟⎟ ⎠ la retta su cui giace il mobile ha equazione φi RSi y M = x M ⋅ tan φi + ( y i − x i ⋅ tan φi ) i = 1,2 Risolvendo il sistema di equazioni per i = 1,2 si ottiene xM = y 2 − y1 − x 2 ⋅ tan φ 2 + x1 ⋅ tan φ1 tan φ1 − tan φ 2 y M = x M ⋅ tan φ1 + ( y1 − x1 ⋅ tan φ1 ) - GSP - 12 TOA: principio di funzionamento Location parameters: ritardi di propagazione ⇒ distanza fra il terminale e la RS Numero (minimo) di RS: 3 Necessario sincronismo fra i terminali e la conoscenza dell’istante di trasmissione - GSP - 13 TOA: caso deterministico Noto il ritardo di propagazione ti rispetto alla BSi, il mobile potrà trovarsi sulla CFR di equazione: ti ⋅ c = (x i − x M )2 + (y i − y M )2 i = 1,2,3 Risolvendo il sistema delle 3 equazioni così ottenute, si possono calcolare le coordinate del punto di intersezione delle 3 CFR, ovvero la posizione del terminale xM = yM ( y 2 − y1 ) ⋅ C 3 − ( y 2 − y 3 ) ⋅ C1 2 ⋅ [( x 2 − x3 ) ⋅ ( y 2 − y1 ) − (x 2 − x1 ) ⋅ ( y 2 − y 3 )] ( x 2 − x1 ) ⋅ C 3 − ( x 2 − x3 ) ⋅ C1 = 2 ⋅ [( y 2 − y 3 ) ⋅ ( x 2 − x1 ) − ( y 2 − y1 ) ⋅ ( x 2 − y 3 )] Dove C1 = x 2 2 + y 2 2 − x12 − y12 + R 12 − R 2 2 C3 = x 2 2 + y 2 2 − x 32 − y32 + R 32 − R 2 2 - GSP - 14 TOA: misura dei tempi di ritardo I tempi di ritardo sono in genere calcolati tramite correlazioni (vedi spreadspectrum, CDMA) ⎧⎪M⋅Tc ⎫⎪ Occorre cioè risolvere la seg. massimizzazione: max ⎨ ∫ p' ( t − τ) ⋅ p( t )dt ⎬ τ a(t) s(t)=a(t) p(t) s(t)=a(t) p(t) p(t) ⎪⎩ ⎪⎭ 0 Filtro Despread. a(t) p’(t-τ) Synchroniz. Oppure grossolanamente tramite ritardi nell’invio di pacchetti di bit (GSM: Timing Advance; DVB-T: Simbolo Nullo) Per il TOA però ci vuole un riferimento di tempo - GSP - 15 TDOA: principio di funzionamento Location parameters: differenze di ritardi di propagazione ⇒ delle distanze fra il terminale e due RSs Numero (minimo) di RS: 3 Necessario sincronismo fra i dispositivi; può non essere necessario conoscere gli istanti di trasmissione (“filtrati” dalla differenza) - GSP - 16 TDOA: caso deterministico Detti ti e tj i ritardi rispettivamente relativi alle RS i e j, si misura la differenza di tali ritardi. Detta ρij differenza delle distanze “associate” a tali ritardi, le coordinate (xM,yM) del terminale devono soddisfare la seguente equazione ( ) ρij = c ⋅ t i − t j = (x i − x M )2 + (y i − y M )2 − (x j − x M )2 + (y j − y M )2 Che rappresenta l’equazione di una iperbole avente i fuochi nelle RS i e j Risolvendo il sistema delle due equazioni ottenute ad esempio per (i,j)= (1,2),(1,3) si ottiene: Ax 2M + Bx M + C = 0⎫⎪ ⎬ ⇒ (x M , y M ) ⎪⎭ y M = mx M + b (A, B, m, b funzione dei ritardi misurati e delle posizioni delle SB) - GSP - 17 TDOA: misura dei tempi di ritardo 9 La maniera più semplice per calcolare la differenza fra due tempi di ritardo è di calcolare separatamente i 2 ritardi, e poi farne la differenza. 9 Altra possibilità è massimizzare la cross-correlazione dei segnali ricevuti, ossia calcolare T 1 max C1, 2 (τ ) = max ∫ r1 (t ) ⋅ r2 (t + τ ) dt τ τ T 0 dove ri(t) rappresenta il segnale ricevuto dalla Stazione Base i. r1 ( t ) = s( t ) r2 ( t ) = As( t − τ) - GSP - 18 Multipath Analysis (1/2) La ‘firma’ del multipath è data da ampiezze, e/o ritardi e/o angoli d’arrivo dei vari cammini multipli - GSP - 19 Multipath Analysis (2/2) 4 Azimuth (gradi) Delay(us) 2 Ogni posizione all’interno dello scenario ha uno “spettro” caratteristico di ritardi e direzioni di arrivo ⇒ tali caratteristiche a larga banda possono essere associate alla posizione e quindi utilizzate per la localizzazione 0 -180 0 180 - GSP - 20 Hybrid Techniques - GSP - 21 Time resolution (1/3) Molti sistemi di radiolocalizzazione sono time based (ToA o TDoA) ⇒ importante caratterizzare ogni sistema in termini di capacità di risoluzione ovvero la variazione minima temporale rilevabile, percepibile; La risoluzione temporale corrisponde evidentemente alla precisione della misura, e dunque determina il minimo errore introdotto dal procedimento di misura Si possono individuare 4 categorie di sistemi 1. Narrowband 2. Wideband 3. Ultra wideband 4. Super-resolution - GSP - 22 Time resolution (2/3) Sistemi narrowband: in prima approssimazione, stimano il ritardo di propagazione a partire dallo sfasamento fra il segnale trasmesso e quello ricevuto 2π r Δφ = β ⋅ r = ⋅ r = 2πf ⋅ = ω ⋅ τ λ τ= c Δφ ω st(t) = A⋅cos(2πf) st(t) = A⋅cos(2πf-Δφ) la risoluzione temporale (precisione nella misura di τ) dipende quindi essenzialmente dalla precisione sulla misura dello sfasamento Sistemi wideband: utilizzano segnali Direct Sequence Spread Spectrum (DS-SS) e pertanto il ritardo di propagazione viene stimato per mezzo della cross-correlazione fra il codice ricevuto e sue repliche generate localmente. La risoluzione temporale è data quindi approssimativamente dal tempo di chip Tc ≈ 1/B - GSP - 23 Time resolution (3/3) Sistemi Ultra wideband: sistemi basati sulla trasmissione di impulsi non modulati e molto brevi (con una banda quindi assai elevata – tipicamente di almeno 500 MHz). La risoluzione temporale è data quindi approssimativamente dalla durata dell’impulso e quindi ≈ 1/B Sistemi Super-resolution: mediante opportuno sondaggio del canale e relativo post-process delle informazioni ottenute, permettono di ottenere una risoluzione temporale assai spinta (dell’ordine dei nsec) Fin qui si è parlato della risoluzione dovuta alle caratteristiche del sistema ed al procedimento di misura, ovvero supponendo condizioni ideali di propagazione. In condizioni reali (multipath) la precisione in generale degrada, in misura che dipende dalla capacita del sistema di sopportare e gestire i cammini multipli. - GSP - 24 - GSP - 24 Angle resolution Anche i sistemi AoA possono essere caratterizzati in termini di capacità di risoluzione (spaziale, o angolare), ovvero la minima distanza angolare rilevabile, percepibile; La risoluzione angolare corrisponde evidentemente alla precisione della misura, e dunque determina il minimo errore introdotto dal procedimento di misura La ricerca delle direzioni di arrivo tramite l’opportuna orientazione del diagramma di radiazione di antenne adattative comporta una risoluzione proporzionale all’ampiezza del lobo principale dell’antenna Esistono tecniche di super-risoluzione spaziale, che permettono di ottenere una risoluzione angolare piuttosto elevata - GSP - 25 Esempio: direction finding 2 cammini aventi distanza angolare = 5o Antenna adattativa (4 elementi) MUSIC I due contributi non possono essere evidentemente risolti I due contributi possono essere chiaramente risolti - GSP - 26 Prestazioni di un sistema di localizzazione 9 La bontà di un sistema di positioning dipende in primo luogo dalla accuratezza della localizzazione, e dunque dalla probabilità che ep ≤ emax (emax: massimo errore consentito) 9 Esistono tuttavia altri parametri importanti ed indicativi della affidabilità del sistema: 1. Blocking Rate: probabilità che una richiesta di positioning venga persa o che venga soddisfatta con una precisione inferiore alla soglia richiesta 2. Copertura: area di servizio entro la quale la localizzazione viene effettuata con soddisfacente precisione (NOTA: può essere diversa dall’area coperta dalla rete per il servizio “usuale”) 3. Capacità: quantità di richieste simultanee di localizzazione che il sistema è in grado di smaltire 4. Ritardo end-to-end: velocità di risposta del sistema ad una richiesta di localizzazione (ritardi troppo elevati rendono inutile il servizio) - GSP - 27 Principali ostacoli alla precisione della localizzazione - GSP - 28 Principali ostacoli alla stima della posizione n Errori dovuti ad imprecisioni del sistema Y Errori dovuti ai cammini multipli p Errori dovuti alla propagazione NLoS Dipendono dall’ambiente di propagazione [ Errori dovuti alla riduzione della hearability: - Geometric Diluition of Precision (GDOP) - Per sistemi di localizzazione basati su rete cellulare: - Multiple Access Interference (MAI) effect - GSP - 29 TECNOLOGIE di LOCALIZZAZIONE da RETE SATELLITARE Global Positioning System – Navigation Satellite Timing and Ranging (GPS-NAVSTAR) Galileo Global Navigation Satellite System (GLONASS) - GSP - 30 IL sistema GPS-NAVSTAR (Global Positioning SystemNAVigation Satellite Timing And Ranging) Introduzione È un sistema per la localizzazione a livello globale in 3D (fino a quote di qualche decina di km), basato su una rete di stazioni di riferimento costitutita da 24 satelliti costruiti dalla Lockheed-Martin Sviluppato in USA negli anni ’70 in ambito militare su progetto del DoD (Department of Defense) Il sistema è oggi gestito dal DoD, che, oltre provvedere alla manutenzione, stabilisce le regole di accesso al servizio Per informazioni vedere sito www.defenselink.mil oppure www.state.gov - GSP - 32 Informazioni generali La localizzazione è sostanzialmente basata sul metodo TOA rispetto a 3 (2D) o 4 (3D) satelliti in visibilità La misura dei ritardi di propagazione si basa sulla ricetrasmissione di segnali spread-spectrum ottenuti per mezzo di codici PN (Gold). Il TOA è calcolato sulla base della epoca delle sequenze PN ricevute dai satelliti, assieme ad un riferimento temporale fisso Il sistema GPS è quindi un sistema sincrono Come tutti i sistemi satellitari, può essere suddiviso in 3 segmenti (sottosistemi): – Spatial segment: insieme dei satelliti – Control segment: insieme di stazioni terrestri di controllo e manutenzione – User segment: insieme dei ricevitori GPS e corrispondenti apparati - GSP - 33 Spatial Segment (1/4) - GSP - 34 Spatial Segment (2/4) Descrizione del segmento spaziale: • 24 satelliti (+ 2 di scorta) su 6 orbite quasi-circolari inclinate di 55° sul piano equatoriale, e ruotate di 60° l’una rispetto alla successiva attorno all’asse terrestre • Altezza media ∼ 20200 km sulla superficie terrestre (RT ∼ 6372 m) • Periodo di rivoluzione ∼ 11h 58’ vtang ≈ 3900 m/sec = 14000 km/h • I parametri orbitali fanno si che, in ogni istante e ovunque siano sempre visibili almeno 4 satelliti (fino ad un massimo di 12) - GSP - 35 Esempio - GSP - 36 Spatial Segment (3/4) Caratteristiche generali del singolo satellite Dimensioni ∼ 130 cm × 180 cm × 200 cm; Peso ∼ 800 Kg; Pirr = 700 W (per mezzo di pannelli solari); I satelliti costituiscono una rete sincrona, poiché condividono lo stesso riferimento temporale grazie a 4 orologi atomici di bordo (2 al cesio, 2 al rubidio) aventi stabilità media pari a una parte su 1012 (perdono un secondo ogni 1012 secondi ~ 317mila anni !!!); frequenza fondamentale degli orologi di bordo f0=10,23 MHz Motori di bordo per imprimere correzioni di rotta; Carburante: vita media 7-8 anni; Antenne a polarizzazione circolare (destrorsa) - GSP - 37 Spatial Segment (4/4) Funzionalità principali del segmento spaziale Trasmettere informazioni agli utilizzatori attraverso l’invio di opportuni segnali; Ricevere e memorizzare informazioni trasmesse dal segmento di controllo; Mantenere un riferimento temporale molto stabile ed accurato per mezzo dei 4 oscillatori di bordo; Eseguire manovre di correzione d’orbita indicate dal segmento di controllo; - GSP - 38 Control Segment (1/3) Verifica lo stato di funzionamento dei satelliti e ne aggiorna le orbite; è costituito da una serie di stazioni di distribuite in prossimità dell’equatore - GSP - 39 Control Segment (2/3) 5 Monitor Stations per il controllo (Colorado, Hawaii, Kwajalein, Ascension, Diego Garcia) 3 Upload Stations per la trasmissione di informazioni ai satelliti (Kwajalein, Ascension, Diego Garcia) 1 Backup Station (Sunnyvale, USA) 1 Master Control Station per il controllo dell’intero sistema (Colorado Springs) - GSP - 40 Control segment (3/3) Le Monitor Stations determinano 2 volte al giorno posizione, velocità e orbita dei satelliti e le comunicano alla Master Station Nella Master Station si elaborano tutti i dati e si calcolano le correzioni delle “effemeridi” (dati orbitali) I dati di correzione sono inviati alle Upload Stations e da qui ai satelliti in modo da correggere le rotte Una parte dei dati di correzione sono poi inviati dai satelliti agli utenti (tramite il messaggio di navigazione, vedi oltre) per determinare le contromisure da adottare - GSP - 41 User Segment (1/2) Tipico ricevitore GPS: Antenna omnidirezionale; Orologio (oscillatore al quarzo ⇒ meno preciso di quelli di bordo); Ricevitore spread-spectrum multiplo con unità di generazione locale dei codici, in grado cioè di generare copia delle sequenze di codice emessi da ciascun satellite, da usare per le correlazioni coi segnali ricevuti ; Unità di elaborazione e memorizzazione dati; Unità di alimentazione; - GSP - 42 User Segment (2/2) - GSP - 43 Il segnale GPS (1/3) Ogni satellite trasmette due segnali spread spectrum (L1 ed L2), aventi ampiezza di banda pari a 20,46 MHz ciascuno ed ottenuti combinando opportunamente i seguenti segnali: X Due portanti sinusoidali alle frequenze fL1 = 154 × f0 = 1575,42 MHz (λ1 = 19,05 cm) fL2 = 120 × f0 = 1227,60 MHz (λ2 = 24,45 cm) Y Due codici PN (Gold) - diversi per ogni satellite Ì codice Coarse/Acquisition (C/A) lunghezza 1023 chips chip rate = f0/10 = 1,023 Mchip/sec; Ì codice Precise (P o Y se cifrato) lunghezza 6,1871⋅1012 chip chip rate = f0 = 10,23 Mchip/sec; - GSP - 44 Il segnale GPS (2/3) Z Messaggio di Navigazione costituito da frame di 1500 bits, avente bit-rate di 50 bit/sec e suddiviso in 5 sottosequenze: dati per la correzione dell’errore dovuto all’offset degli orologi di bordo (sottosequenza 1); dati delle effemeridi – funzioni matematiche che descrivono le orbite con elevata precisione, consentendo al ricevitore di sapere quanti e quali satelliti sono visibili (sottosequenze 2 e 3); altri dati, relativi ad esempio alla correzione dovuta ai ritardi ionosferici (sottosequenza 4); l’almanacco, versione semplificata delle effemeridi (sottosequenza 5); La ricezione dell’intero messaggio di navigazione richiede quindi un tracciamento continuo di almeno 30 sec. - GSP - 45 Il segnale GPS (3/3) - GSP - 46 I segnali L1 ed L2 L2 L1 SL2(t) = A0⋅P(t) ⋅D(t) ⋅sin(2πfL2t + φ2) SL1(t) = A0⋅C(t) ⋅D(t) ⋅sin(2πfL1t + φ1) + A0⋅P(t) ⋅D(t) ⋅cos(2πfL1t + φ1) - GSP - 47 Riepilogo 6,18 1012 - GSP - 48 Stima della posizione Pseudorange (1/4) Il sistema utilizza il metodo Time Of Arrival applicato dal terminale (localizzazione handset based): si stima il ritardo di propagazione τP fra satellite e terminale si stima l’istante t0 di emissione del segnale da parte del satellite t0= t – τp, t istante assoluto di ricezione misurato nel riferimento temporale del terminale tramite le effemeridi si calcola la posizione Xs(t0), Ys(t0), Zs(t0), del satellite si uguaglia la distanza misurata con la distanza cartesiana [X S (t 0 ) − X P ]2 + [YS (t 0 ) − YP ]2 + [ZS (t 0 ) − Z P ]2 Ipotesi di base: la posizione dei satelliti nello spazio è nota ad ogni istante = c ⋅ τp ⎛ t ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ = c dt ⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ t0 ⎠ ∫ pseudo-distanza o pseudorange - GSP - 49 Stima della posizione Pseudorange (2/4) τp Il segnale in codice che arriva dal satellite viene confrontato con una copia dello stesso codice generata localmente determinandone lo sfasamento temporale, ovvero lo “scorrimento” necessario per portare i due segnali a sovrapporsi perfettamente; - GSP - 50 Stima della posizione Pseudorange (3/4) La ricerca è in realtà effettuata contemporaneamente sulla finestra dei code delays e su quella degli scostamenti di frequenza (e cioè su una banda pari a 8,4 kHz, generata dall’effetto Doppler) impiegando blocchi elementari detti bins; - GSP - 51 Stima della posizione Pseudorange (4/4) Il tempo scandito dall’orologio del satellite risulta differente dal tempo relativo all’orologio del ricevitore (al quarzo e soggetto a drift) L’offset δt fra gli orologi di terra e di bordo si traduce in errore sul ritardo di propagazione ⇒ τp = τp,measured + δt [XS (t 0 ) − X P ]2 + [YS (t 0 ) − YP ]2 + [ZS (t 0 ) − ZP ]2 ( = c ⋅ τ p,measured + δt ) 4 incognite ⇒ necessarie 4 equazioni ⇒ la visibilità di 4 satelliti Una volta acquisito il tempo assoluto, per un po’ l’oscillatore al quarzo garantisce funzionamento anche con meno satelliti Una soluzione “di emergenza” può essere ottenuta anche con 3 satelliti quando sia nota a priori ad esempio la quota di P (ad es. Nella navigazione in mare) - GSP - 52 Stima della posizione – Fase (1/2) Oltre a basarsi sulle misure di pseudo-range il sitema GPS integra la stima con misure di fase. Differenza tra la fase dell’onde portante ricevuta e la fase di un’onda di riferimento generata all’interno del ricevitore, all’istante della ricezione d = Kλ K: numero di cicli intercorsi rta i due estremi costituito da un numero intero e da una parte frazionariaSe nn si conosce l’istante nel quale è partito, non è possibile determinare il numero totale di cicli compiuti nel percorso, ma solo la parte frazionaria. - GSP - 53 Stima della posizione – Fase (2/2) f Si Ψ (t ) = − d Pj − f (dt Si − dTPj ) + N PjSi c Si Pj 3 coordinate incognite Incognita da errore sincronizzazione degli orologi Incognite Ni sul numero di cicli intero e quello dovuto al cycle slips per ogni satellite. - GSP - 54 Precisione teorica La risoluzione temporale è come noto in prima approssimazione dell’ordine di Tc: codice C/A: Tc ≈ 1/(1.023Mchip/sec) = 977 ns ⇒ ~ 290 m codice P: Tc ≈ 1/(10.23Mchip/sec) = 97.7 ns ⇒ ~ 29 m In realtà il ricevitore GPS è in grado di misurare lo scorrimento temporale dei due codici (ricevuto e locale) con una precisione ~ 1% Tc: codice C/A ~ 2,9 m codice P ~ 29 cm Le sequenze P sono utilizzate per scopi militari ⇒ sono accessibili solo alle forze armate USA e non sono disponibili per applicazioni civili - GSP - 55 Errori Sistematici (1/4) 1. Disponibilità selettiva: il DoD americano ha facoltà di inserire nel messaggio di navigazione alcuni errori “ad hoc” nel valore delle effemeridi 2. Offset degli orologi dei satelliti: gli orologi atomici di bordo hanno una stabilità pari a circa una parte su 1012 su un arco temporale di 24 ore ⇒ errore temporale accumulato in un giorno ∼ 8,64⋅10-8 s ⇒ errore ∼ 26 m, che può essere compensato ma non completamente. Errore massimo residuo ∼ 13.8 m 3. Ritardi da propagazione ionosferica/troposferica: al variare dell’indice di rifrazione atmosferico si ha curvatura delle traiettorie dei raggi ottici e variazione della velocità di propagazione ⇒ errori nella valutazione della pseudodistanza - GSP - 56 Errori Sistematici (2/4) 4. Cammini Multipli: l 'errore dovuto ai percorsi multipli è quello più difficilmente eliminabile. Il segnale trasmesso dai satelliti subisce una serie di riflessioni e rifrazioni indotte dagli ostacoli che si ritrovano sul cammino diretto verso il ricevitore e si scompone in più contributi ricevuti in istanti differenti. In casi estremi essi possono causare errori superiori a 15 m. 5. Rumore al ricevitore: gli strati più bassi dell’atmosfera,densi di vapore acqueo,determinano ulteriori perturbazioni,tanto maggiori quanto più spesso è lo strato da attraversare,cioè quanto minore risulta l’angolo di elevazione del satellite (i ricevitori GPS scartano in modo automatico i segnali provenienti da satelliti con angoli di elevazione minori di 10° sull’orizzonte). Il contributo dovuto a questa perturbazione è definito rumore in ingresso al ricevitore. In questa fonte di errore ricade anche quello legato alle caratteristiche tecnologiche dello stesso ricevitore. - GSP - 57 Errori Sistematici (3/4) 6. Geometric Dilution Of Precision (GDOP): come avviene per tutte le misure ottenute per triangolazione,la precisione del posizionamento mediante GPS è limitata dalla disposizione nel campo visibile dei satelliti monitorati dal ricevitore. Il parametro GDOP (≥ 1)indica in ogni istante la bontà della configurazione satellitare costituisce un fattore moltiplicativo del valore quadratico medio dei singoli errori - GSP - 58 Riduzione della hearability: GDOP (1/2) Geometric Dilution of Precision (GDoP) La stima della posizione richiede che il mobile sia in visibilità di (almeno) un certo numero minimo di RSs. In pratica, non solo il numero, ma anche l’effettiva disposizione delle RSs visibili ha un impatto significativo sulla precisione. Ad ogni configurazione è possibile associare un parametro (GDoP, sempre ≥ 1) che quantifica la “bontà” della configurazione stessa ai fini della radiolocalizzazione. Il valore della GDoP compare come fattore moltiplicativo nel calcolo dell’errore di stima complessivo. Detto σm l’errore sulla posizione imputabile agli errori sulla misura dei location parameters e σtot l’errore complessivo finale, σtot = GDoP ⋅ σm - GSP - 59 Riduzione della hearability: GDOP (2/2) RSs distribuite in un volume molto ampio (angolo solido elevato) ⇒ GDoP basso ⇒ situazione favorevole RSs distribuite in un volume ristretto (angolo solido piccolo) ⇒ GDoP elevato ⇒ situazione sfavorevole Si usa distinguere fra Vertical GDoP e Horizontal GDoP, a indicare l’impatto della disposizione delle RSs sulla stima della posizione verticale (altezza) ed orizzontale (latitudine, longitudine) ESEMPIO a) nel sistema GPS, valori tipici di GDoP stanno nel range fra 3 e 4; b) con riferimento all’esempio precedente, la scelta di RSs equidistanti (cioè ai vertici di un triangolo equilatero) risulta più favorevole rispetto ad altre - GSP - 60 Equazioni risolventi con errori Misure di Pseodorange d PjSi = [X (t ) − X ] + [Y (t ) − Y ] + [Z (t ) − Z ] pPjSi = [X (t ) − X ] + [Y (t ) − Y ] + [Z (t ) − Z ] 2 Si 0 Pj 2 Si 0 Pj 2 Si 0 Pj Si 0 Pj 2 Si d = p − cΔT Si Pj 2 Si Pj pPjSi = d PjSi + c(dt − dTPj ) 0 Pj 2 Si 0 Pj + cΔT p: pseodorange c: velocità della luce d: distanza spaziale dt: sincronizzazione tra tempo satellite e origine t0 dTP: sincronizzazione tra tempo ricevitore e origine t0 - GSP - 61 Equazioni risolventi con errori Misura di pseudorange: p = d + c(dt − dTPj ) + dρ + d ion + d tro + dε Si Pj Si Pj Si p: pseodorange; c: velocità della luce; d: distanza spaziale; dts: errore sincronizzazione tra tempo satellite e origine t0; dTP: errore sincronizzazione tra tempo ricevitore e origine t0; dρ: errore sull’orbita dei satelliti; dion: errore attraversamento ionosfera; dtro: errore attraversamento troposfera; dε: errore rumore del sagnale Misura di fase: Ψ (t ) SiPj = − f Si f d Pj − f (dt Si − dTPj ) − (dρ + d ion + d tro + dε ) + N PjSi c c Ψ: fase; N: ambiguità interna di fase (numero di cicli) - GSP - 62 Differenziazione I metodi più utilizzati per eliminare o ridurre gli effetti degli errori presenti nella equazione di osservazione della misura di fase consistono nella cosiddetta differenziazione delle equazioni, cioè nell’assumere come osservabile la differenza di misure di fase (fra ricevitore e/o satellite e/o epoche diverse). I vantaggi del processo differenziale vengono eliminati gli errori di tipo sistematico comuni alle diverse equazioni, cioè quelli correlati spazialmente e quelli legati agli orologi. Svantaggi va considerato che così facendo si introducono correlazioni tra le osservazioni ed aumenta invece il rumore di misura delle quantità osservate - GSP - 63 Differenziazione Differenze prime Si considerino due ricevitori j e k che osservano lo stesso satellite i e si desideri valutare la posizione relativa fra i due. Sottraendo due equazione di osservazione della differenza di fase si ottiene: Δ' Ψ (t ) SiPjk = Ψ (t ) SiPj − Ψ (t ) SiPk = =− ( ) ( f Si f Si Si d Pj − d Pk − f (dTPk − dTPj ) − (Δ' dρ + Δ' d ion + Δ' d tro + Δ' dε ) + N PjSi − N Pk c c ) •Eliminazione l’errore di sincronizzazione del satellite, comune alle due equazioni di misura di fase •Riduzione errori correlati spazialmente per i due ricevitori (si tenga presente l’esigua distanza tra i ricevitori nelle comuni applicazioni, rispetto alla distanza del satellite) cioè l’incertezza d’orbita e gli errori di rifrazione ionosferica e troposferica. - GSP - 64 Differenziazione Differenze doppie sottraendo due equazioni alle differenze prime di fase tra satelliti i e n ad una stessa epoca (t) si ottiene la cosiddetta equazione di osservazione delle differenze seconde Si Sn Δ ' ' Ψ (t ) Sin Pjk = Δ ' Ψ (t ) Pk − Δ ' Ψ (t ) Pk = =− ( ) ( f Si f Si Sn Si Sn − d Pk − (Δ' ' dρ + Δ ' ' d ion + Δ ' ' d tro + Δ ' ' dε ) + N PjSi − N PjSn − N Pk − N Pk d Pj − d PjSn − d Pk c c ) •Scompaiono entrambi gli errori degli orologi e vengono ulteriormente ridotti i restanti errori sistematici dipendenti dalla geometria di ricevitori e satelliti; •Aumenta, per contro, il rumore delle quantità osservate rispetto alle differenze prime - GSP - 65 Differenziazione Differenze triple Sottraendo ulteriormente due equazioni alle differenze seconde rispetto a due differenti epoche t1 e t2, si ottengono le cosiddette differenze terze la cui espressione è la seguente: Sin Sin Δ' ' ' Ψ (t12 ) Sin Pjk = Δ ' ' Ψ (t 2 ) Pjk − Δ ' ' Ψ (t 2 ) Pjk = =− ( [( f Si Sn d PjSi − d PjSn − d Pk − d Pk c Si Sn + N PjSi − N PjSn − N Pk − N Pk ) − (d t2 ) − (N t2 Si Pj Si Pj Si Sn − d PjSn − d Pk − d Pk ) ]− cf (Δ' ' ' dρ + Δ' ' ' d t1 Si Sn − N PjSn − N Pk − N Pk ion + Δ ' ' ' d tro + Δ' ' ' dε ) + ) t1 Vantaggi •Eliminazione biases orologi •Eliminazione ambiguità iniziale N •Facile identificazione dei cycles slips - GSP - 66 Errori Sistematici (4/4) - GSP - 67