Amoco Cadiz - i save my planet

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Amoco Cadiz - i save my planet
LA TRAGEDIA DELL'AMOCO CADIZ.
A cura di Daniele SPINOZZI
A.A. 2009-2010
L'Amoco Cadiz era una petroliera molto grande, di proprietà della
Amoco, che si spezzò in due dopo essersi arenata a Portsall Rocks, a 5 miglia
dalle coste della Bretagna, in Francia, il 16 marzo del 1978, con la
conseguente più grande fuoriuscita di petrolio fino ad allora.
In viaggio verso Rotterdam dal Golfo Persico, la nave incontrò condizioni
climatiche avverse nel canale della Manica. Alle 9:45 circa, un'onda colpì il
timone della nave e la stessa, in seguito a ciò, perse letteralmente la bussola;
questo a causa di un difetto meccanico che causò la perdita di fluido idraulico.
Dopo aver cercato di riparare il danno, alle 21:04 l'Amoco Cadiz si arenò per
la prima volta e la sala motori si allagò, poi, alle 21:39, la nave si arenò per la
seconda volta, squarciando lo scafo, e così iniziò la fuoriuscita di petrolio.
Alle 10 del 17 marzo la nave si spezzò in due definitivamente, riversando il
suo intero carico di 1,6 milioni di barili di petrolio proveniente principalmente
dall'Arabia Saudita e dall'Iran.
Il maltempo comportò la rottura completa della nave prima che il
petrolio potesse essere pompato fuori dal relitto, pertanto il suo completo
carico di greggio (appartenente alla Shell) venne riversato in mare, insieme a
4000 tonnellate di carburante.
Ben 12 km di estese chiazze di petrolio vennero “spalmate” su 72 km di coste
francesi da venti provenienti prevalentemente da ovest, i quali propagarono la
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marea nera fino a circa 160 km a est lungo la costa nel mese successivo; una
settimana dopo la catastrofe, il petrolio aveva raggiunto la Cotes d'Armor.
Il petrolio si addensò nella sabbia di diverse spiagge fino a una
profondità di 510 mm, mentre il petrolio che si trovava sotto la superficie del
mare si divise in due o tre strati a causa dei grandi smottamenti di sabbia,
dovuti al maltempo, che si verificarono sulle spiagge.
I moli dei porti da Porspoder a Brehat furono ricoperti da petrolio; altre
aree interessate dalla marea nera furono le spiagge di granito rosa di Tregastel
e Perros – Guirec, come le rinomate spiagge frequentate da molti turisti
all'anno di Plougasnou.
Un mese dopo la catastrofe, l'estensione del petrolio interessava circa
320 km di coste. Il petrolio rimase solamente un altro paio di settimane lungo
le coste rocciose, che sono costantemente esposte a movimenti ondosi
importanti, mentre nelle zone protette dalle onde il petrolio formò una crosta
di asfalto per diversi anni.
La posizione, non proprio vantaggiosa delle terre colpite, e il mare
burrascoso non resero certo semplici gli sforzi di pulitura; inoltre, la
composizione del petrolio contribuì alla rapida formazione di un'emulsione di
petrolio e acqua che venne chiamata “mousse al cioccolato” e che rese ancora
più difficoltosi i tentativi di pulitura e di drenaggio. La formazione di questa
emulsione fu un clamoroso “autogol” da parte delle autorità francesi, deputate
alle operazioni di pulizia. Queste, infatti, decisero di non usare solventi nelle
aree in cui l'acqua era profonda meno di 50 metri; se i solventi fossero stati
invece applicati per via aerea vicino alla fuoriuscita del petrolio, l'emulsione
non si sarebbe sicuramente formata.
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Allo stesso tempo, e forse questo è
l'effetto più importante, il disastro
dell'Amoco Cadiz provocò la più
grande perdita di forme marine mai
ricordato prima a causa di una
fuoriuscita di petrolio. La maggior parte
degli animali morì nei due mesi
successivi la catastrofe, mentre due
settimane dopo, milioni di molluschi,
stelle marine e altri microrganismi
marini giacevano sulle coste e sulle spiagge già imbrattate dalla marea nera.
Gli uccelli acquatici costituirono la maggior parte dei circa 20.000
uccelli morti che furono recuperati. La quantità complessiva delle ostriche
morte, una specialità in quella zona della Francia, fu stimato in circa 9.000
tonnellate, e i
pescatori catturavano
pesci
con
ulcere
cutanee e tumori. Insieme
ai danni causati
dal
petrolio,
l'attività di risanamento colpì
anche le aree
paludose
e
salmastre della
Bretagna, con
un tempo di recupero che fu stimato in 5 anni. I tassi di crescita di numerose
specie di pesci rallentò e i ricercatori, all'epoca, stimarono inoltre che l'intero
ecosistema non sarebbe tornato ai livelli di prima della fuoriuscita per diversi
decenni.
Come è già stato detto, la tragedia dell'Amoco Cadiz è stata una delle
fuoriuscite di petrolio più studiate della storia, e per il risanamento del mare e
delle coste sono state usate alcune delle tecniche più innovative presenti
all'epoca visto che, prima della catastrofe in Louisiana del 2010, era stata la
più grande fuoriuscita di petrolio mai registrata. Inoltre, questa è stata la
prima in cui sono stati interessati anche estuari di fiumi. In molti luoghi, in
cui non è stato fatto nessuno sforzo per re-immettere la ghiaia sottratta per
abbassare il fronte della spiaggia, si è verificata un'erosione delle spiagge
stesse. Prove di sedimenti di spiaggia ancora sporchi di petrolio si possono
osservare a tutt'oggi in alcune di queste aree protette, e inoltre strati di
petrolio giacciono ancora sotto molte delle spiagge colpite.
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Nel 1978 venne calcolato che questa
tragedia aveva arrecato danni alle
industrie ittiche e ai servizi turistici
per 250 milioni di dollari. Il governo
francese
presentò
un
conto
salatissimo al governo degli Stati
Uniti: 2 miliardi di dollari. Com'era
prevedibile, ci furono maree di
ricorsi e le sentenze definitive
dovettero aspettare ben 10 anni. Nel
1988 un giudice federale degli Stati Uniti impose alla Amoco Oil Corporation
il pagamento di una multa di 85,2 milioni di dollari, consistente in 45 milioni
di dollari per il costo del petrolio e in 39,5 milioni di interessi. Nel successivo
procedimento giudiziario a Chicago, i proprietari della petroliera furono
definitivamente assolti, mentre la Francia, nel 1990, ottenne un risarcimento
di 120 milioni di dollari dalla Amoco.
Sitografia
-http://en.wikipedia.org/wiki/Amoco_Cadiz ;
-http://greennature.com/article219.html ;
-http://www.lenntech.com/environmental-disasters.htm#ixzz0yHkaObHn ;
-http://science.howstuffworks.com/environmental/greenscience/environmental-disaster2.htm ;
-http://response.restoration.noaa.gov/book_shelf/26_spilldb.pdf
PER LE IMMAGINI:
http://www.mines.inplnancy.fr/~verdel/cindy/mod.php?idf=43&id=fiches_accidents/fiche_centr
e.php
http://www.chemgapedia.de/vsengine/vlu/vsc/en/ch/16/uc/vlus/amococadizoil
spill.vlu/Page/vsc/en/ch/16/uc/oilspill/casestudies/amococadiz/amocooil.v
scml.html
http://www.ouest-france.fr/actu/actuDet_-Sur-la-cote-le-petrole-oublie-desmarees-noires-_3631-604252_actu.Htm
http://unik.supericsun.com/10-kecelakaan-tanker-minyak-terbesar
http://www.black-tides.com/uk/pollution/black-tides/unforgettable-oilspills.php
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