il problema energetico

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IL PROBLEMA ENERGETICO
L’uomo per avere l’elettricità e l’illuminazione, lavorare, riscaldare la propria casa,
viaggiare in automobile o per trasportare le merci, ha bisogno di energia.
Dalla seconda metà del 1800 molta di questa energia la prende dal PETROLIO.
Il petrolio si trova sotto terra ma finirà presto: chi dice fra 10 anni, chi dice fra 20 e chi tra
40 anni. Dipenderà da come lo usiamo; se ne aumentiamo la richiesta durerà poco; se ne
controlliamo i consumi, durerà di più.
In ogni caso, dobbiamo essere preparati quando l’ultimo pozzo estrarrà l’ultima goccia di
petrolio; prima di quel giorno, dobbiamo trovare fonti di energia che lo sostituiscano.
Le fonti energetiche come il petrolio si chiamano esauribili e tra queste ci sono anche:
⇒ il carbone
⇒ l’uranio che produce l’energia nucleare.
Il petrolio ed il carbone bruciando producono CO2(1) e altre particelle solide, mentre
l’uranio è radioattivo(2), quindi, tutte e tre sono inquinanti.
Le
⇒
⇒
⇒
⇒
fonti energetiche “pulite” si chiamano rinnovabili:
l’acqua
il sole
il vento
le biomasse (foglie, erba, spazzatura).
Queste fonti hanno delle caratteristiche che ne limitano l’uso. Per esempio, l’intensità del
sole è data dalle stagioni; la presenza dell’acqua è condizionata dal sole e
dall’evaporazione, dalle condizioni atmosferiche della stagione, dalla capacità di
conservarla; il vento deve essere costante, cioè deve soffiare sempre.
Inoltre, le energie del sole e del vento non sono immagazzinabili, cioè conservabili.
Da qui nasce il problema energetico, quello cioè, di cercare nuove fonti di
energia che devono anche rispettare l’ambiente in cui viviamo, quindi non
devono essere inquinanti.
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(1)
(2)
L’anidride carbonica è la principale responsabile dell’effetto serra.
La radioattività provoca tumori e distrugge l’impianto genetico di un uomo
LA CRISI ENERGETICA DEL 1973
Nel 1973 la produzione di petrolio si interrompe e l’uomo capisce improvvisamente
quanto questo sia importante. La sua mancanza ci costringe a non poter circolare come
vogliamo con l’automobile, a non poter scaldare la nostra casa, a diminuire le attività
industriali, a limitare il consumo di energia elettrica. Questi disagi ci mandano in CRISI, ci
mettono in grave difficoltà.
LA STORIA.
I paesi arabi, maggiori produttori di petrolio, non riconoscono lo Stato di Israele, cioè
non ne ammettono l’esistenza e ciò provoca la destabilizzazione del Medio Oriente.
Nel 1973, durante la festa dello Yom Kippur (da cui il nome Guerra del Kippur) l’Egitto e
la Siria attaccano Israele. Dopo venti giorni di guerra, Israele vince sugli Arabi. Questi,
per vendicarsi della politica dell’Europa e degli Stati Uniti a favore degli Israeliani e
bloccano il commercio del petrolio (embargo).
CONSEGUENZE (COSA SUCCEDE).
In seguito all’embargo del petrolio da parte dei Paesi Arabi nel 1973 succede che:
⇒ viene chiuso il canale di Suez; le navi e le petroliere sono costrette a
circumnavigare (navigare intorno) l’Africa per raggiungere il Medio Oriente;
⇒ aumenta il prezzo del petrolio (2,5$ al barile(3) nel 1972, circa 10$ al barile nel
1974)(4);
⇒ aumenta il prezzo di tutte le merci trasportate con gli autotreni, il cui carburante
(il gasolio) è un derivato dal petrolio;
⇒ i paesi Europei emanano delle leggi per far consumare meno petrolio;
⇒ aumenta l’interesse per le fonti energetiche diverse dal petrolio come l’energia
nucleare e l’uso del gas metano e si cerca il modo di sfruttare l’energia solare e
l’energia eolica (del vento);
⇒ si ha un forte calo della produzione industriale, specialmente nell’Est Europeo;
⇒ i Paesi produttori di petrolio accumulano grandi ricchezze; questa ricchezza viene
usata soprattutto per comprare armi dall’Occidente e non per migliorare la vita delle
rispettive popolazioni che rimangono nella povertà e nell’ignoranza;
⇒ la circolazione di tante armi induce Saddam Hussein dittatore dell’Iraq a dichiarare
guerra all’Iran dell’ayatollah Khomeini; molti sono i morti tra i due popoli, ma la guerra
porta alla fine dell’embargo: i paesi Arabi aumentano la quantità di petrolio da
estrarre facendo così diminuire il prezzo;
⇒ gli Stati Uniti d’America affrontano meglio la crisi perché essi stessi sono produttori di
petrolio.
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(3)
(4)
Un barile corrisponde a 158 litri di petrolio
Nel 1980 un barile costerà 93 $. Nel 2008 è giunto a 100 $ al barile. Oggi (ottobre 2009)costa 81 $.
LE NORME PER AFFRONTARE LA CRISI ENERGETICA IN ITALIA
Il governo italiano del 1973 emana alcune leggi per far consumare meno petrolio e i suoi
derivati (benzina, gasolio, ecc.). In questo periodo si vive un clima di AUSTERITY(5)
⇒ Dal 2 dicembre 1973 è vietato l’uso dell’automobile la domenica; tutti vanno
a piedi o in bicicletta. Possono circolare solo i mezzi di trasporto pubblico (taxi,
autobus, tram, treni), i veicoli della Polizia, dei Carabinieri e le autoambulanze. Questa
legge fa bene alla salute perché l’aria è più respirabile, ma fa molto male al turismo. Il
prezzo delle biciclette in quel periodo raddoppia. Si risparmiano 50 milioni di litri di
benzina ogni domenica a piedi. Nel 1974 le macchine potranno circolare di domenica,
ma solo a targhe alterne (una domenica viaggiano quelle con targa pari, la domenica
seguente quelle con targa dispari.
⇒ La temperatura di riscaldamento delle case viene fissata a 20°c.. Questa legge fa
bene alla salute e alla tasca perché fa risparmiare denaro.
⇒ Le trasmissioni televisive della RAI terminano alle 23,00, così si consuma
meno corrente.
⇒ I locali pubblici chiudono alle 23,00.
⇒ L’illuminazione pubblica viene ridotta anche nel periodo di Natale.
⇒ Il limite di velocità delle auto in autostrada viene abbassato e fissato sui130 km
orari.
CONCLUSIONI
Con la crisi energetica l’uomo capisce che il petrolio non è l’unica fonte energetica,
ma una delle tante da poter sfruttare, meno costose e più pulite.
Entrano nel linguaggio comune termini come ecologia e risparmio energetico.
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(5)
Austerity. In Italiano “austerità”, cioè clima economico che ha come obiettivo il risparmio, il non spreco.