Passaggi di impresa - Unioncamere Lombardia
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Passaggi di impresa - Unioncamere Lombardia
Passaggi di impresa Una ricerca sulla trasmissione dell’azienda artigiana in Lombardia A cura di Gianluca Argentin, Sabrina Colombo e Giovanna Fullin Indice Introduzione, di Gianluca Argentin ................................................. 5 Capitolo 1: Le analisi del fenomeno, di S. Colombo e G. Fullin ............................................................................................ 5 1.1 Gli aspetti giuridico-amministrativi ed economico-finanziari ....... 6 1.2 La dimensione socio-organizzativa................................................ 10 1.2.1 Fattori strutturali ................................................................... 10 1.2.2 Fattori soggettivi ................................................................... 19 1.3 I giovani e il lavoro nel comparto artigiano................................... 22 Capitolo 2: Il fenomeno nel contesto lombardo, di A. Dipace e G. Fullin .......................................................................... 27 2.1 Le dimensioni nel comparto artigiano ........................................... 28 2.2 Alcuni elementi di eterogeneità ..................................................... 32 2.3 Le caratteristiche delle aziende coinvolte nell’indagine ................ 36 Capitolo 3: Il punto di vista degli imprenditori uscenti ed entranti, di A. Dipace e M. Frontini ............................................ 41 3.1 Investimento nel comparto artigiano.............................................. 42 3.2 La fine dell’esperienza imprenditoriale: quando si conclude, come si trasmette ..................................................................................... 43 3.3 La trasmissione dell’azienda.......................................................... 47 3.4 I processi immaginati: il rapporto tra imprenditore uscente ed entrante ...................................................................................... 51 3.5 I motivi ipotizzati di cessazione dell’attività imprenditoriale........ 52 3.6 Il candidato alla successione: vicino o lontano? ............................ 53 3.7 Il candidato alla successione: il profilo ideale ............................... 56 3.8 Il processo di trasmissione: i riferimenti temporali ....................... 58 Capitolo 4: Il punto di vista dei giovani, di A. Bazzanella, S. Colombo, M. Roccio.......................................................................... 61 4.1 I giovani lombardi.......................................................................... 62 4.1.1 Il lavoro: priorità relativa tra strumentalità e autorealizzazione............................................................................ 62 4.1.2 L’imprenditoria artigiana, il lavoro in proprio e quello dipendente: fra stereotipi e realtà ................................................... 67 4.1.3 Il futuro professionale tra progetti, attese e difficoltà........... 71 4.1.4 La prospettiva della trasmissione d’impresa: disponibilità al subentro tra progetti, attese e difficoltà.......................................... 76 4.2 Un punto di osservazione privilegiato: i giovani figli di artigiani . 79 4.2.1 Gli aspetti ambivalenti del lavoro in proprio ........................ 79 4.2.2 L’arte e la poesia del lavoro artigiano................................... 83 4.2.3 Subentrare o creare un’azienda dal nulla? ............................ 86 4.2.4 Processi di trasmissione immaginati o vissuti: il ruolo cruciale dell’imprenditore uscente ................................................. 92 Capitolo 5: Trasmissioni mancate e trasmissioni avvenute, di S. Colombo.......................................................................................... 98 5.1 Gli imprenditori “entranti”............................................................. 98 5.1.1 I figli...................................................................................... 99 5.1.2 L’influenza della struttura aziendale..................................... 100 5.1.3 L’età e il genere..................................................................... 102 5.2 La razionalità dell’imprenditore “uscente” .................................... 104 5.2.1 L’imprenditore come homo economicus............................... 105 5.2.2 L’imprenditore come homo politicus.................................... 107 5.2.3 L’imprenditore come pater familias ..................................... 108 5.2.4 Chi sono gli ex-titolari .......................................................... 110 5.3 Il contesto economico .................................................................... 110 Capitolo 6: Le misure di sostegno al processo di trasmissione, di A. Bazzanella, S. Colombo, M. Frontini ............................................ 114 6.1 Le soluzioni esistenti...................................................................... 114 6.1.1 Linee di intervento a livello europeo .................................... 115 6.1.2 Alcuni esempi di intervento a livello internazionale ............ 117 6.1.3 Tre esperienze pilota nel contesto italiano............................ 119 6.1.4 Che cosa si può importare in Lombardia? Consigli per l’uso123 6.2 Le richieste degli artigiani uscenti ed entranti ............................... 127 62.1 I bisogni individuali ............................................................... 128 6.2.2 I servizi proposti.................................................................... 131 6.2.3 Le richieste dei giovani ......................................................... 134 Osservazioni conclusive............................................................ 155 • Il punto di vista degli artigiani, di L. Bordogna................................ 156 • Il punto di vista dei giovani, di C. Buzzi ........................................... 162 • Le indicazioni operative, di G. Argentin........................................... 165 • Nota metodologica ............................................................................ 169 • Riferimenti bibliografici ................................................................... 179 Introduzione e imprese non sono solo costituite da beni mobili e immobili, lavoratori e direzione, bensì sono realtà sociali complesse inserite in fitte reti di relazione e scambi con altre imprese, con committenti e con istituzioni. Spesso proprio questi fattori, accorpati dalla letteratura sociologica entro la multiforme etichetta di “capitale sociale”, costituiscono il valore aggiunto che rende l’impresa capace di avere successo e di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato. Le aziende, quindi, non devono solo saper innovare ed essere competitive, ma devono soprattutto saper mantenere viva la rete di legami fiduciari in cui sono inserite per poterli attivare a seconda delle specifiche esigenze. È pertanto evidente la complessità gestionale sottostante queste operazioni, complessità che si acuisce nei momenti, come quello attuale, di rapido e profondo cambiamento. L’affacciarsi di una forte concorrenza internazionale, costituita tanto dall’import di beni realizzati altrove quanto dalla dislocazione in paesi periferici di segmenti sempre più consistenti della produzione, genera profondi squilibri nei tradizionali assetti del mercato, a cui si sommano inoltre le perturbazioni endogene legate alle riforme delle regolamentazioni del mercato del lavoro e dei sistemi di welfare. Infine, non è possibile ignorare le influenze esercitate sull’economia dai mutamenti negli assetti valoriali e nelle aspettative professionali delle nuove generazioni, il cui ingresso nel mondo del lavoro non solo è posticipato rispetto al passato, ma si colora anche di nuovi significati. La gestione dell’impresa artigiana e della sua rete di legami diventa quindi un’azione che assorbe consistenti energie; le competenze manageriali degli imprenditori risultano fondamentali, come di primaria importanza diviene la loro capacità di innovare i propri schemi interpretativi della realtà. Accanto a queste dinamiche di carattere macro, ciascuna impresa artigiana vive una propria, specifica esperienza di continua trasformazione segnata da fasi il cui grado di difficoltà può essere variabile. Questo progetto sofferma la propria attenzione su una di queste fasi, quella forse più delicata: la sostituzione della proprietà per il processo di trasmissione dell’azienda da un imprenditore ad un altro. È chiaro che si tratta di un momento cruciale per l’azienda: in gioco è la stessa possibilità di perpetuare la propria esistenza. Al contempo, risulta evidente che si tratta di un passaggio multidimensionale: l’imprenditore uscente deve trasmettere al successore non solo le dotazioni materiali dell’impresa, ma anche la rete di legami interni ed esterni a questa. Un processo di questo tipo, per svolgersi al meglio, necessita di un’adeguata pianificazione e di elementi di supporto istituzionali, soprattutto in un contesto come quello attuale, soggetto a profonde mutazioni. Sulla scorta di queste considerazioni, Unioncamere Lombardia ha incaricato l’Istituto IARD di realizzare un’articolata ricerca per approfondire le conoscenze disponibili sul fenomeno della trasmissione dell’impresa artigiana nel territorio regionale. Nello specifico, la ricerca è stata strutturata in modo tale da far convergere nell’analisi il punto di vista degli imprenditori artigiani e quello dei giovani più o meno vicini a loro. In sostanza, si è operato con il fine di mettere a confronto gli attori coinvolti nel processo di trasmissione. La prima fase dell’indagine ha avuto un carattere essenzialmente esplorativo e si è basata, da un lato, su un’analisi desk della letteratura e dei servizi esistenti e, dall’altro, su interviste in profondità con nove osservatori privilegiati del contesto lombardo e su cinque focus group con giovani in diversa misura contigui al mondo artigiano. A partire dai risultati di questa prima esplorazione, sono state realizzate quattro diverse indagini tra loro strettamente intrecciate. Le prime due hanno esaminato a fondo la componente giovanile del processo di trasmissione; in particolare, sono state realizzate: • • una indagine qualitativa basata su ventuno interviste in profondità a figli di artigiani; una indagine estensiva mediante interviste telefoniche a 800 giovani lombardi 18-30enni e a 400 loro coetanei impiegati in aziende artigiane lombarde. Specularmente sono state realizzate due indagini rivolte agli artigiani: una indagine qualitativa basata su venti interviste in profondità a ex-artigiani ultra54enni, che avevano cessato la propria attività o l’avevano trasmessa; • una indagine estensiva mediante interviste telefoniche a 600 artigiani lombardi ultra54enni (denominati nel testo gli “imprenditori uscenti”) e 600 artigiani lombardi neoiscritti presso l’Albo artigiani (denominati nel testo gli “imprenditori entranti”) 1 . Lo sforzo compiuto dai ricercatori coinvolti nelle indagini, tanto in fase di predisposizione degli strumenti di rilevazione che di analisi dei dati emersi, è stato quello di mettere a confronto i diversi punti di vista dei soggetti coinvolti, cercando così di giungere a una definizione condivisa dei fenomeni e all’individuazione dei possibili punti di frizione tra gli attori. Nelle prossime pagine, presenteremo una sintesi dei materiali prodotti nel corso di questa articolata ricerca. Nello specifico, i primi due capitoli hanno l’obiettivo di introdurre alla tematica, attraverso la presentazione dell’indagine desk (capitolo 1) e l’analisi dei dati quantitativi disponibili sull’artigianato in Lombardia (capitolo 2). I capitoli successivi sono invece dedicati a presentare le indagini realizzate dall’Istituto IARD: il terzo capitolo mette a 1 Rimandiamo alla nota metodologica per il dettaglio delle specifiche tecniche di ciascuna rilevazione. confronto le opinioni degli imprenditori uscenti ed entranti mentre il quarto illustra il punto di vista dei giovani lombardi. Gli ultimi due capitoli, infine, entrano nel dettaglio della tematica, illustrando i casi di trasmissioni avvenute e mancate individuate nel corso delle rilevazioni (capitolo 5) e presentando il punto di vista degli artigiani e dei giovani in merito ai possibili servizi da implementare (capitolo 6). Chiudono il volume due riflessioni riassuntive sul punto di vista degli artigiani e dei giovani e, infine, alcune indicazioni operative rivolte a quanti dovranno predisporre e implementare servizi di supporto al processo di trasmissione dell’impresa artigiana. Il volume è frutto di uno sforzo collettivo che ha impegnato nell’anno e mezzo di durata della ricerca molte persone con diverse professionalità. Limitatamente al testo, si deve a Lorenzo Bordogna la redazione dell’osservazione conclusiva sugli artigiani e a Carlo Buzzi quella sui giovani. Giovanna Fullin il capitolo 1 e i paragrafi 2.1, 2.2 e 4.2; Sabrina Colombo i capitoli 1 e 5 e i paragrafi 6.1, 6.2.1 e 6.2.2 ; Arianna Bazzanella i paragrafi 4.1 (con Matteo Roccio per il paragrafo 4.1.3) e 6.2.3; Andrea Dipace i paragrafi 2.3, 3.1, 3.2, 3.3 e le note metodologiche; Michela Frontini il capitolo 3 e i paragrafi 6.2.1 e 6.2.2; chi scrive ha redatto i box conclusivi di ciascun capitolo e le indicazioni operative conclusive. Il nostro ringraziamento va a tutti gli intervistati per la disponibilità dimostrata; a tutti gli intervistatori per la professionalità, in particolare a Silvia De Cillis e a Matteo Roccio; a Enzo Rodeschini, Alessandra Bassan, Carlo Buzzi, Lorenzo Bordogna, Toni Brunello e Giuseppe Vivace per gli indispensabili consigli in corso d’opera; ad Anna Soru, Massimiliano Stucchi e Lorenzo Mezzanzanica per la collaborazione nel reperimento dei dati; a Letizia Caporusso per il supporto operativo nella fase iniziale della ricerca; e, infine, a Carole Aghion, Eliana Colombo e Lucia Mattavelli per per il lavoro redazionale e a tutto il personale dell’Istituto IARD. Gianluca Argentin