Perché investire nel mercato azionario statunitense?

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Perché investire nel mercato azionario statunitense?
Perché investire nel mercato azionario statunitense?
Sintesi dei contenuti
Riteniamo che gli investitori non statunitensi commetterebbero un grave errore ignorando i
mercati internazionali, e in particolare quello americano. Un’esposizione eccessiva al proprio
mercato locale espone al pericolo di non cogliere le opportunità di guadagno offerte dai principali
temi d'investimento. Inoltre, comporta anche dei rischi a livello di diversificazione. Alcuni dei
vantaggi degli investimenti in mercati esterni a quello del proprio paese o regione sono:
•
Migliore allocazione strategica degli asset. Gli investimenti in altre regioni geografiche
rappresentano un ottimo modo per migliorare la performance corretta per il rischio del
proprio portafoglio. Gli investitori esclusivamente orientati ai propri mercati locali tendono
ad investire eccessivamente nei titoli che conoscono meglio, il che spesso determina
un'inefficiente allocazione del capitale.
•
Maggiori opportunità. A differenza di altre piazze azionarie di minori dimensioni, l’ampiezza
e l’elevata liquidità del mercato statunitense offrono eccellenti opportunità di
diversificazione a livello di temi, settori e trend d’investimento. Inoltre, in virtù della forte
presenza internazionale di molte aziende statunitensi, investire in azioni americane spesso
significa investire nella crescita globale. Per finire, l’economia statunitense è anche la più
tecnologicamente avanzata e competitiva del mondo.
•
Un’economia solida. L’economia americana in passato ha beneficiato di robusti livelli
di crescita della produttività, alimentati dalla costante rigenerazione del capitale
umano dovuta al costante afflusso di cervelli da ogni parte del mondo. Gli Stati Uniti
sono inoltre i principali beneficiari dei flussi di investimenti stranieri diretti (FDI).
Tuttavia, esistono anche dei rischi, ad esempio normativi o legati alla valuta, mentre in alcuni casi la
maturità stessa del mercato Usa significa che le opportunità di crescita più promettenti (ma rischiose)
si trovano in paesi esterni. Altri rischi riguardano la stabilità politica, la carenza di informazioni e
(in particolare nei mercati emergenti) l’assenza di norme e regolamenti finanziari e contabili
rigorosi.
La recessione iniziata nel 2008 rappresenta un ulteriore problema. Tuttavia, numerosi economisti
ritengono che gli Stati Uniti saranno il primo paese ad emergere dalla crisi grazie alla flessibilità del
loro mercato e all’ampia portata delle misure fiscali adottate per risollevare l'economia. Inoltre,
l’America ha dimostrato ottime capacità di risollevarsi da gravi crisi, sia economiche che politiche.
Alcuni dei fattori alla base di queste brillanti capacità di ripresa sono la cultura imprenditoriale e
innovativa, l’elevata produttività e i trend demografici favorevoli.
A nostro parere, i motivi per cui la diversificazione del portafoglio, in particolare mediante una consistente esposizione al
mercato azionario americano, rappresenta una decisione vincente sono numerosi ed estremamente validi. In questo
articolo li esamineremo tutti, uno per volta.
I rischi di un'esposizione concentrata nel proprio
mercato locale
concrete, e allo stesso tempo tendono a sopravvalutare le
Le nostre analisi indicano che gli investitori spesso tendono
ripartizione degli asset venisse sempre effettuata sulla
ad esporsi in modo eccessivo ai propri mercati nazionali,
base della Moderna Teoria di Portafoglio l’esposizione ai
limitando così il potenziale di diversificazione del portafoglio.
mercati locali tenderebbe ad essere inferiore, e quella ai
Ad esempio, gli europei tendono a concentrare i propri
listini Usa notevolmente più alta.
aspettative di rendimento dei titoli nazionali. Se la
2,
investimenti in azioni europee, sebbene i titoli statunitensi
1
rappresentino circa il 50% del mercato mondiale , mentre
quelli giapponesi quasi il 12% , quelli britannici il 9%, quelli
francesi il 5%, quelli tedeschi il 4%, e via dicendo. Spesso
gli investitori non si preoccupano di ottimizzare la
diversificazione dei propri portafogli. Ciò può essere
dovuto ai regolamenti imposti dalle autorità locali, ma in
genere dipende dal fatto che preferiscono restare “in
acque conosciute”.
Tuttavia, l’impressione di conoscere bene un mercato può
Il rapporto rischio/rendimento
In passato la diversificazione internazionale degli
investimenti ha quasi sempre permesso di ridurre il rischio
totale dei portafogli, offrendo al contempo maggiori
possibilità di guadagno. Questa teoria è corroborata dai
risultati di numerosi studi. La diversificazione aumenta
inserendo nel portafoglio investimenti con una bassa
correlazione reciproca.
distorcere la percezione del rischio: gli investitori spesso
pensano che i titoli stranieri siano molto più rischiosi di
quelli nazionali, anche senza prove
Le correlazioni sono dinamiche e complesse
il massimo storico di 0,87 nel luglio 2007. Ciò ha
Il concetto di correlazione degli asset è stato elaborato
portato alcuni osservatori a mettere in dubbio i
partendo da un aspetto poco noto della Moderna Teoria
presunti vantaggi della diversificazione globale
di Portafoglio, per fornire un supporto analitico alle
sulla performance di portafoglio corretta per il
decisioni di investimento. Combinando opportunamente
rischio.
coppie di classi di attività con bassa correlazione
reciproca si dovrebbe in teoria poter mitigare la volatilità
dei risultati e migliorare la performance corretta per il
rischio.
Tuttavia, tali conclusioni si basano sui dati storici
quinquennali per periodi di rendimenti mensili
costanti. Con un orizzonte storico più sensibile di
soli due anni le conclusioni raggiunte sono molto
Ad esempio, dieci anni fa la correlazione tra l’indice S&P
diverse, in quanto si osserva che la correlazione
500 e l’indice MSCI EAFE (che non contiene azioni Usa)
tra le azioni Usa e quelle straniere raggiunge il
era pari a 0,31, un livello che indica la presenza di
picco di 0,93 nel marzo del 2005 e scende a 0,62
opportunità di incrementare i rendimenti corretti per il
entro fine giugno 2007. Le analisi su un orizzonte
rischio mediante la diversificazione degli investimenti tra
temporale più dinamico indicano che i migliori
azioni statunitensi e straniere. Successivamente la
risultati in termini di diversificazione si
correlazione tra i due benchmark ha iniziato ad
conseguono mediante una combinazione di
aumentare gradualmente, toccando
investimenti in azioni statunitensi e straniere.
1
Indice azionario globale MSCI World, dati al 31 dicembre 2008. Fonte: Wilshire Atlas.
2
Cfr. ad es. Harry M. Markowitz,”Portfolio Selection” Journal of Finance, vol.7, no.1 (marzo 1952), pp. 77- 91.
3
Fonte: FactSet.
2
3
Perché investire nel mercato azionario statunitense?
INVESTMENT INSIGHTS
Sette buoni motivi per investire nel mercato
azionario statunitense
1. La maggiore economia mondiale e il più
grande mercato azionario del mondo
due nei Paesi Bassi e una a testa in Germania, Russia e
Gli Stati Uniti sono l’economia più grande e importante
Giappone. Ben 29 delle prime 100 società mondiali
del mondo. La seconda economia mondiale, quella
hanno sede centrale negli Stati Uniti .
giapponese, è grande solo un terzo di quella
statunitense. Il mercato azionario americano, che
4
rappresenta circa la metà dell’MSCI World Index , ne è
la prova concreta. La concentrazione di ricchezza del
mercato americano, che a fine 2007 aveva una
capitalizzazione complessiva di 19,9 mila miliardi di
5
dollari , è ineguagliata nel mondo. La capitalizzazione di
borsa delle imprese statunitensi è 5,2 volte maggiore di
quelle britanniche, 4,5 volte maggiore di quelle
giapponesi, 9,5 volte maggiore di quelle tedesche e 17,2
6
volte più alta di quelle di Hong Kong .
7
Le dimensioni dell’economia americana e del suo
mercato azionario, e la forte presenza di società ad
elevata capitalizzazione di borsa leader di mercato nei
rispettivi settori offre agli investitori maggiori possibilità di
scelta. I mercati più ampi tendono inoltre a promuovere
la concorrenza e, pertanto, l’efficienza aziendale. La
vasta scelta di società in cui investire significa inoltre
che il mercato azionario degli Stati Uniti è più
diversificato internamente, a differenza di molti paesi
più piccoli in cui spesso poche grandi aziende
dominano i listini nazionali.
Inoltre, nel 2008 nove delle prime 20 società della lista
Forbes Global 2000 avevano sede centrale negli Stati
Uniti, mentre in Gran Bretagna e Francia ne esistevano
solo tre ciascuna;
Tabella n. 1
Numero di società quotate nel mondo
Lussemburgo
34
Italia
301
Portogallo
47
Singapore
472
Irlanda
60
Germania
658
Austria
102
Francia
707
Paesi Bassi
122
Hong Kong
1029
Finlandia
130
Australia
1913
Nuova Zelanda
154
Regno Unito
2588
Spagna
3498
Canada
3881
Giappone
3884
Stati Uniti
5130
Mercati sviluppati
26251
Totale mondiale
51322
Belgio
163
Danimarca
198
Norvegia
208
Svizzera
257
Svezia
272
Grecia
292
Fonte: Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 349.
4
Dati al 31 dicembre 2008. Fonte: Wilshire Atlas.
5
Fonte: Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 23
6
Fonte:. Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 23
7
Fonte: . The Global 2000 - Forbes.com
INVESTMENT INSIGHTS Perché investire nel
mercato azionario statunitense?
3
2. Un mercato altamente diversificato che
permette di sviluppare numerosi temi di
investimento
Investendo nelle multinazionali americane, che hanno
interessi in tutto il mondo, si finisce pertanto per
investire nell’economia globale. Inoltre, grazie alla
Abbiamo già accennato ai numerosi potenziali vantaggi
natura globale delle attività di molte società statunitensi
della diversificazione geografica sul rischio
le fasi di deprezzamento del dollaro non costituiscono
complessivo di portafoglio e lo stesso vale, a nostro
una fonte di preoccupazione, dato che grazie agli effetti
parere, per la diversificazione settoriale. Il mercato
positivi della conversione valutaria contribuiscono alla
8
statunitense, su cui a fine 2007 erano quotate 5.130
crescita degli utili in dollari.
aziende – un numero decisamente maggiore a qualsiasi
altra borsa internazionale (vedasi la Tabella n. 1), offre
opportunità ineguagliabili per diversificare il portafoglio a
livello di società, industrie e settori. Rispetto a molti
5. L’esposizione al mercato azionario
statunitense può migliorare il rapporto/rischio
rendimento
listini nazionali di minori dimensioni, spesso altamente
Il confronto tra la distribuzione dei rischi e dei
concentrati e dominati da un numero limitato di settori o
rendimenti offerti dagli indici di mercato più
industrie, il mercato azionario statunitense non solo
rappresentativi evidenzia che, su base storica,
permette di diversificare al massimo la selezione degli
l'esposizione al mercato azionario statunitense ha
investimenti, ma offre anche agli investitori non
sempre sostenuto la performance di portafoglio
statunitensi una vasta scelta a livello di temi, settori e
(Tabella n. 2, pagina 5). Ad esempio, nei 15 anni che
trend d’investimento, difficilmente reperibile nei rispettivi
vanno dal gennaio del 1994 al dicembre del 2008
mercati locali.
l’indice MSCI EAFE ha generato un rendimento del
11
3,88% con una deviazione standard del 17,87%, mentre
3. Maggiore liquidità
l'indice S&P 500 ha guadagnato il 6,46% con una
Il mercato azionario statunitense è uno dei più liquidi al
deviazione standard del 16,77%. Per gli investitori non
mondo. Nel 2007 il valore complessivo delle azioni
statunitensi un’esposizione dell’80% all’indice EAFE e
trattate sui listini americani era stimato a 42,6 mila
del 20% all’S&P 500 ha determinato un incremento dei
miliardi di dollari9, ovvero 4,1 volte quello delle azioni
rendimenti accompagnato dalla parziale riduzione del
trattate sulla borsa di Londra lo stesso anno e 6,6 volte
livello di rischio (deviazione standard) rispetto ad
quelle trattate sulla borsa di Tokyo. Ciò significa che i più
un’esposizione del 100% in azioni di mercati non Usa.
comuni problemi associati alla costruzione – e
Le stesse conclusioni sono state tratte dall'analisi dei
successiva riduzione – delle posizioni azionarie, così
rendimenti per il periodo di vent'anni compreso tra
comuni in alcune piazze, sono molto più rari in quella
gennaio 1989 e dicembre 2008. Anche gli investimenti
statunitense.
congiunti su mercati emergenti e listini americani hanno
generato risultati analoghi. Tuttavia, se per lo stesso
4. Investendo nelle aziende americane si
investe nell’economia globale
periodo di riferimento di 15 anni l’investimento avesse
interessato esclusivamente titoli dei mercati emergenti,
Molte aziende statunitensi sono presenti in tutto il mondo
la performance si sarebbe limitata al 2,75% con una
e, di conseguenza, danno agli investitori la possibilità di
deviazione standard del 27,45%, mentre un'esposizione
ottenere esposizione alla crescita internazionale.
del 50-80% nell’indice S&P 500 avrebbe prodotto
Sebbene blue chip come Microsoft, General Electric e
rendimenti più elevati a fronte di un minor rischio. In un
Coca-Cola abbiano uffici in quasi tutti i paesi del mondo,
orizzonte ventennale, l’allocazione all’indice S&P 500
sono numerosissime le grandi aziende americane - in
sarebbe servita per minimizzare il rischio preservando
particolare dei settori dei beni di consumo ciclici, IT ed
lo stesso livello di rendimenti. Anche se sul breve
energia - che generano una quota consistente dei propri
periodo i listini statunitensi potrebbero sottoperformare
ricavi da operazioni esterne agli Stati Uniti. Infatti, le
quelli degli altri paesi o degli indici dei mercati
stime elaborate da Standard&Poor’s alla fine del 2007
emergenti, i dati storici indicano che sul lungo termine
rivelano che quasi il 50% dei ricavi delle società dell’indice
l'esposizione al mercato americano comporta notevoli
S&P 500 proveniva da vendite in paesi esteri agli Stati
vantaggi.
10
Uniti – mentre nel 2001 tale quota era pari al 30% .
8
Fonte: Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 349
9
Fonte: Standard & Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 27
10
Fonte, Standard and Poors, citata dal Financial Times del 5 febbraio 2009, pagina 33
L’indice MSCI EAFE è un indice di azioni straniere dal punto di vista degli investitori nordamericani –cioè formato da azioni europee, dell’Australasia e
dell'Estremo oriente. I dati relativi a questi esempi sono tratti da Zephyr StyleADVISOR
Perché investire nel mercato azionario statunitense?
4
INVESTMENT INSIGHTS
11
Tabella n. 2
a 15 anni (gen 04-dic 08)
a 20 anni (gen 89-dic 08)
Deviazione standard
S&P 500
Rendimenti annui Deviazione standard Rendimenti annui
(%)
(%)
6,46
16,77
8,43
MSCI EAFE
3,88
17,87
3,49
18,23
MSCI EM
2,73
27,45
10,12
27,66
50% EAFE 50%S&P 500
5,35
16,66
6,19
16,09
80% EAFE 20% S&P 500
4,51
17,23
4,63
17,18
50% EM 50% S&P 500
5,58
20,38
10,27
19,95
80% EM 20% S&P 500
4,13
24,34
10,44
24,33
15,72
Fonte: Zephyr StyleADVISOR. Le combinazioni di indici sono illustrazioni ipotetiche, rappresentative delle allocazioni di portafoglio dell’investitore-tipo. Gli
indici sono ribilanciati di anno in anno e i dividendi reinvestiti.
6. Un mercato che premia l'innovazione e
l'imprenditorialità
7. Un solido vantaggio economico
Nel corso degli anni l’economia statunitense ha saputo
Non è un caso che molte delle aziende più
dimostrarsi, a nostro parere, una delle più solide del
dinamiche, internazionalmente competitive e
mondo, esibendo una capacità ineguagliata di ripresa da
redditizie siano americane. Gli investimenti di borsa
crisi economiche e politiche. Tra i principali fattori alla
sono molto comuni negli Stati Uniti, le politiche statali
radice di tale fenomeno spiccano, a parte la cultura
favorevoli alle aziende, la creatività e l'imprenditorialità
innovativa e imprenditoriale, la vivace crescita della
doti generosamente premiate. L'elevato livello di
produttività e la costante rigenerazione del capitale
specializzazione e l'elevato livello di apertura del
umano grazie all'immigrazione e alla crescita
mercato americano promuovono una cultura
demografica. Sul lungo periodo la crescita economica
altamente innovativa che incoraggia gli imprenditori a
è sostenuta dall’aumento dei livelli di produttività, ma
rischiare, fondando nuove aziende e investendo in
anche sul breve termine i guadagni di produttività
tecnologie d’avanguardia.
influenzano le variabili economiche più importanti,
La classifica stilata dall’INSEAD nel Global Report per il
12
periodo 2008-2009 assegna al mercato statunitense il
primo posto per l’innovazione. Per citare il rapporto
stesso “Ciò non deve sorprendere, dato che da cento
anni gli Stati Uniti si attestano quasi sempre in cima alla
classifica dell'innovazione”.
Analogamente, per l’IMD World Competitiveness
13
come ad esempio l’occupazione, il tasso d’inflazione e
l’accelerazione dell’output. Il costante incremento della
produttività della manodopera, ovvero della produzione
oraria, ha costituito uno dei più importanti fattori della
crescita dell’economia statunitense degli ultimi dieci
anni. Tra l’inizio degli anni ‘70 e il 1995, l’espansione
della produttività del settore non agricolo statunitense è
stata pari all’1,5 per cento circa su base annua. Si tratta
Yearbook 2008 gli Stati Uniti sono l’economia più
di un risultato deludente sia rispetto ai dati storici per gli
competitiva, come ogni anno dal 1994, anno in cui hanno
Stati Uniti – tra il 1948 e il 1973 l’output orario era infatti
superato il Giappone. L’IMD sottolinea che “il mercato
cresciuto in media a un vertiginoso ritmo di quasi il 3
statunitense - aperto, resiliente e altamente votato
per cento l’anno – che rispetto ad altre economie
all’imprenditorialità - riesce sempre a reinventarsi con
industriali. Tuttavia, secondo il Presidente della Federal
mezzi spesso sconosciuti al Giappone (e a gran parte
Reserve Ben Bernanke , dopo il 1995 la produttività è
dell’Europa).”
salita al tasso annuo del 2,5 per cento circa. Per citare un
14
passaggio del discorso tenuto dal Presidente della Fed
all’Università di Harvard nel giugno del 2008, “Il rimbalzo
della produttività verso la metà degli anni ’90 …dimostra
ancora una volta l'ottima capacità di tenuta
12
dell'economia americana.”
Confederation of Indian Industry & INSEAD, “Global Innovation Index 2008-2009” 2009INSEAD
13
L’IMD World Competitiveness Yearbook valuta 55 paesi in base a 331 parametri. Gli Stati Uniti sono seguiti a ruota da Singapore, le cui dimensioni sono
molto inferiori.
14
Cfr. il Presidente del Board of Governors del Federal Reserve System, Ben S.Bernanke, “Remarks on Class Day 2008”, Presso la Harvard University di
Cambridge, Massachusetts e lo “Speech Before Leadership” del 31 agosto 2006 a Greenville, South Carolina.
INVESTMENT INSIGHTS Perché investire nel mercato azionario statunitense?
5
Bernanke attribuisce la ripresa della produttività
“L’economia statunitense è l’unica al mondo a
durante tale periodo all'iniziativa del settore privato,
non risentire del rallentamento della
unita all'effetto positivo delle politiche statali mirate a
produttività globale” - The Conference Board
promuovere ricerca di base e competitività, nonché alle
L’ultimo rapporto sulla produttività del Conference
politiche monetarie.
15
Board , un’organizzazione che raccoglie economisti e
L’economia statunitense vanta inoltre un ulteriore
imprese di tutto il mondo, sostiene che “nonostante nel
vantaggio, rappresentato dai trend di immigrazione. Il
2008 la produttività globale abbia fatto segnare un
paese ha sempre beneficiato delle successive ondate
rallentamento, l’output per ora lavorata è salito dell’1,7
di immigrati altamente qualificati provenienti da tutto il
per cento negli Stati Uniti dopo l’incremento dell’1,7 per
mondo. Questo fenomeno ha favorito la costante
rigenerazione del capitale umano statunitense, con
conseguenze particolarmente felici.
cento registrato nel 2007…Gli ultimi guadagni in termini
di produttività sono stati tuttavia realizzati grazie ad
aggressivi programmi di esubero, il che lascia pensare
Tra il 1994 e il 2004 la crescita statunitense ha superato
che la produttività dei lavoratori rimasti e, di
quella di Eurolandia di un punto percentuale. La
conseguenza, delle aziende, stia in realtà migliorando.”
maggiore produttività dell’economia americana spiega in
parte la differenza, ma anche la più veloce espansione
demografica degli Stati Uniti gioca un ruolo importante.
Anche in futuro tale tendenza dovrebbe continuare a
sostenere la crescita del paese. Mentre Europa e
Giappone devono fare i conti con una popolazione in
rapido invecchiamento, le proiezioni demografiche per gli
Parlando dell’Europa, il Conference Board osserva che
“la crescita della produttività europea ha subito un
drastico ridimensionamento, dato che molte aziende
del Vecchio continente hanno indugiato a ridurre gli
organici di fronte al crollo della produzione. La crescita
della produttività nei 27 paesi membri dell’Ue è scesa
Stati Uniti elaborate dal Pew Research Centre
dall’1,3 per cento nel 2007 e a solo lo 0,2 per cento nel
dimostrano che, sulla base dei trend attuali, la popolazione
2008, mentre nel 2009 dovrebbe toccare quota zero.”
16
statunitense salirà da 296 milioni di abitanti nel 2005 a
438 milioni nel 2050. L’82% di questo incremento
Possibili problemi
proverrà da immigrati giunti tra il 2005 e il 2050 e dai loro
Sebbene vi siano ottimi motivi per investire nel mercato
discendenti. Vale tuttavia la pena di sottolineare che
statunitense, è opportuno menzionare anche i rischi
anche a questi livelli, il paese sembra in grado di
connessi a questa particolare regione. Innanzitutto, gli
assorbire tassi di immigrazione ancora più elevati.
investitori stranieri sono esposti alle oscillazioni dei
L’indagine sulla produttività globale condotta dal gruppo
cambi contro il dollaro, che incidono sempre, a volte in
Proudfoot Consultancy per il 2008 dimostra che negli
maniera positiva e a volte negativa, sui rendimenti. Il
Stati Uniti il 31% dei dirigenti individua nella carenza di
biglietto verde non risente solo dei flussi di capitali in
personale, in particolare personale specializzato, il
entrata ed uscita dagli Stati Uniti, ma anche delle
17
principale ostacolo all’incremento della produttività .
Per finire, l'economia americana è anche una delle
maggiori beneficiarie degli investimenti diretti stranieri.
18
Nel 2008, l’UNCTAD ha calcolato che i flussi di
investimenti diretti stranieri (FDI) erano scesi del 21% a
1,4 mila miliardi di dollari e dovrebbero scendere
ulteriormente nel 2009. La recessione globale ha
penalizzato sia gli investimenti dall’estero che le regioni
beneficiarie. Ciononostante, le stime preliminari
dell'UNCTAD rivelano che gli Stati Uniti sono ancora il
primo paese in termini di volumi di investimenti diretti
stranieri: 220 miliardi di dollari, pari al 26.2% di tutti i
flussi di investimento verso i paesi sviluppati e il 15,2%
dei flussi di investimenti diretti stranieri mondiali
politiche fiscali e monetarie e dei dati macroeconomici.
Ad esempio, l’inflazione svolge un ruolo di primo piano
nell’andamento dell’economia Usa, e di conseguenza
nella forza del dollaro. Ciò potrebbe costituire un fattore
di rischio, dato che il controllo dell’inflazione non
costituisce per la Federal Reserve un obiettivo primario
come lo è per la BCE ed altre banche centrali. In realtà,
per gli investitori non statunitensi investire in aziende
americane comporta un maggiore livello di incertezza
economica e la minore conoscenza di questo mercato
potrebbe richiedere maggiore ricerche e attenzione.
Tuttavia, gli investitori possono coprirsi contro gli effetti
avversi delle oscillazioni dei cambi o scegliere fondi che
lo facciano per loro, isolando i movimenti dei prezzi
azionari.
(comprese le economie in via di sviluppo).
15
The Conference Board, Comunicato Stampa/Notizia, 22 gennaio 2009, “U.S. Bucks Slowdown in Global Productivity Says the Conference Board”
16
Tendenze Demografiche negli Stati Uniti per il periodo 2005-2050, di Jeffrey S. Passel e D’VeraCohn, Pew Research Center, 11 febbraio 2008
17
18
Proudfoot Consulting Global Productivity Report 2008, pagina 7. UNCTAD (United Nations Conference On Trade and Development) Comunicato stampa 19/01/09
6
Perché investire nel mercato azionario statunitense?
INVESTMENT INSIGHTS
La presenza globale delle imprese americane rappresenta
un altro fattore importante. Molte aziende statunitensi
adottando misure di allentamento quantitativo.
stanno concentrando i propri piani di crescita nei mercati
Successivamente l’amministrazione Obama ha varato un
stranieri, in particolare quelli emergenti. Sebbene investire
pacchetto di stimolo fiscale del valore di ben 787 miliardi di
in società americane significhi investire nella crescita
dollari, finalizzato alla creazione di posti di lavoro e a
globale e offra notevoli vantaggi a livello di diversificazione,
stimolare la ripresa. Se a queste misure si aggiungono il
in alcuni casi potrebbe risultare più conveniente investire
piano di salvataggio del settore finanziario, il cosiddetto
direttamente in questi mercati.
TARP (Troubled Assets Relief Program) e il programma di
Per finire, i rischi normativi specifici del mercato statunitense
potrebbero modificare in modo sostanziale il modello
industriale delle aziende selezionate dagli investitori. Vari
provvedimenti amministrativi, come ad esempio la legge
riduzione dei pignoramenti delle abitazioni in caso di
morosità e insolvenza sulle rate del mutuo, è evidente che
gli Stati Uniti hanno fatto più di qualsiasi altro paese per
stimolare la propria crescita.
Sarbanes-Oxley, hanno ridotto, a giudizio di molti, il
Per tale motivo, molti ritengono che l'America potrebbe
vantaggio competitivo degli Stati Uniti introducendo
essere la prima economia ad emergere dall’attuale fase
regolamenti eccessivamente complessi. Il rischio di
recessionistica, e la sua borsa la prima a riprendere quota. In
contenzioso è particolarmente elevato in questa regione,
base al principio FIFO (first in, first out), dato che gli Stati
mentre le tendenze protezionistiche sono un problema che
Uniti sono stati il primo paese ad entrare in recessione,
si ripresenta con regolare frequenza durante i cicli
molti economisti prevedono che entro la fine del 2009
economici sfavorevoli. Esiste anche il rischio che le riforme
dovrebbero apparire qui i primi segnali di ripresa. Questa
dei mercati finanziari successive alla crisi creditizia
opinione è corroborata dalla flessibilità dei mercati
possano far salire il costo dei finanziamenti, con gravi
americani, e dal fatto che molte aziende sono state capaci
ripercussioni sulla redditività e la crescita aziendali.
di ridurre organici e costi più tempestivamente di molte
Nonostante tali obiezioni, riteniamo però che nel complesso
i vantaggi offerti dagli investimenti nel mercato statunitense
superino i rischi. Il governo americano sta facendo il
possibile per rivitalizzare l’economia e, nonostante l'attuale
altre economie avanzate.
I mercati azionari in genere "precorrono" le fasi
di ripresa
congiuntura negativa, le prospettive di ripresa sono migliori
In passato i mercati azionari hanno sempre anticipato le fasi
negli Stati Uniti che altrove.
di ripresa economica, mettendo a segno dei rialzi prima che
si verificasse un’accelerazione percepibile della crescita
dell’economia reale. La Tabella n. 3, che illustra
Segnali incoraggianti
Di fronte alla peggiore recessione degli ultimi decenni
la
Federal
Reserve
ha
reagito
tempestivamente
tagliando i tassi d’interesse nove volte nel corso di 15
mesi e
l’andamento dell’indice S&P 500 dal 1979 ad oggi, mostra
che in tutte le precedenti quattro fasi recessionistiche a
partire dal 1979 (rappresentate dalle barre verticali), il
mercato azionario statunitense ha iniziato a guadagnare
terreno qualche mese prima della ripresa dell’economia reale
Tabella 3
Andamento dell’indice S&P 500 dal 1979 ad oggi
(nel 2001 la borsa si era ripresa prima della fine della
recessione).
Fonte: Factset, prezzo di chiusura settimanale dell’indice (dividendi/plusvalenze esclusi). I dati si riferiscono al periodo compreso tra
febbraio 1979 e febbraio 2009.
INVESTMENT INSIGHTS Perché investire nel
mercato azionario statunitense?
7
Le azioni statunitensi sono ancora le favorite
Un altro segnale incoraggiante per il mercato azionario
Inoltre, secondo l'indagine, i gestori considerano le
statunitense è costituito dal fatto che i responsabili delle
prospettive di redditività delle aziende e la qualità dei loro
scelte di allocazione degli investimenti continuano a
utili più favorevoli negli Stati Uniti che altrove.
preferire i titoli americani, ed infatti gli Stati Uniti sono
l'unica regione in cui questi fondi presentano un
‘sovrappeso netto’. La Tabella n. 4 mostra che il mercato
in cui gestori di fondi preferiscono sovraesporsi (in
termini netti) su un orizzonte di 12 mesi è quello
statunitense:
Tabella n. 4
Su un orizzonte di 12 mesi, in quale regione preferireste assumere una posizione di sovrappeso/sottopeso?
Dic 08
% di gestori
intervistati che ha
risposto:
Sovrappeso
Nov 08
Ott 08
Usa
53
53
45
Eurolandia
4
4
8
Regno Unito
3
5
1
Giappone
10
18
16
Mercati emergenti globali
19
14
24
Usa
11
11
16
Eurolandia
26
25
27
Regno Unito
16
18
16
Giappone
14
10
14
Mercati emergenti globali
24
27
21
Usa
42
42
29
Eurolandia
-22
-22
-19
Regno Unito
-14
-13
-15
Giappone
-4
9
2
Mercati emergenti globali
-5
-13
3
più
probabile
Sottopeso più
probabile
Netta
Fonte: Merrill Lynch, Global Fund Manager Survey, 17 dicembre 2008. Tavola 33.
Conclusioni
Il mercato azionario statunitense è uno dei più sofisticati del mondo. È anche il mercato più ampio a livello mondiale: offre
pertanto enormi opportunità di diversificazione in termini di temi, trend e settori, spesso assenti negli altri mercati
internazionali. Di conseguenza, riteniamo che la mancata esposizione a questa piazza potrebbe comportare gravi
conseguenze per la performance del portafoglio d’investimento.
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RC-0509(22)0510 Italy Retail Perché investire nel mercato azionario statunitense?
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