Perché investire nel mercato azionario statunitense?
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Perché investire nel mercato azionario statunitense?
Perché investire nel mercato azionario statunitense? Sintesi dei contenuti Riteniamo che gli investitori non statunitensi commetterebbero un grave errore ignorando i mercati internazionali, e in particolare quello americano. Un’esposizione eccessiva al proprio mercato locale espone al pericolo di non cogliere le opportunità di guadagno offerte dai principali temi d'investimento. Inoltre, comporta anche dei rischi a livello di diversificazione. Alcuni dei vantaggi degli investimenti in mercati esterni a quello del proprio paese o regione sono: • Migliore allocazione strategica degli asset. Gli investimenti in altre regioni geografiche rappresentano un ottimo modo per migliorare la performance corretta per il rischio del proprio portafoglio. Gli investitori esclusivamente orientati ai propri mercati locali tendono ad investire eccessivamente nei titoli che conoscono meglio, il che spesso determina un'inefficiente allocazione del capitale. • Maggiori opportunità. A differenza di altre piazze azionarie di minori dimensioni, l’ampiezza e l’elevata liquidità del mercato statunitense offrono eccellenti opportunità di diversificazione a livello di temi, settori e trend d’investimento. Inoltre, in virtù della forte presenza internazionale di molte aziende statunitensi, investire in azioni americane spesso significa investire nella crescita globale. Per finire, l’economia statunitense è anche la più tecnologicamente avanzata e competitiva del mondo. • Un’economia solida. L’economia americana in passato ha beneficiato di robusti livelli di crescita della produttività, alimentati dalla costante rigenerazione del capitale umano dovuta al costante afflusso di cervelli da ogni parte del mondo. Gli Stati Uniti sono inoltre i principali beneficiari dei flussi di investimenti stranieri diretti (FDI). Tuttavia, esistono anche dei rischi, ad esempio normativi o legati alla valuta, mentre in alcuni casi la maturità stessa del mercato Usa significa che le opportunità di crescita più promettenti (ma rischiose) si trovano in paesi esterni. Altri rischi riguardano la stabilità politica, la carenza di informazioni e (in particolare nei mercati emergenti) l’assenza di norme e regolamenti finanziari e contabili rigorosi. La recessione iniziata nel 2008 rappresenta un ulteriore problema. Tuttavia, numerosi economisti ritengono che gli Stati Uniti saranno il primo paese ad emergere dalla crisi grazie alla flessibilità del loro mercato e all’ampia portata delle misure fiscali adottate per risollevare l'economia. Inoltre, l’America ha dimostrato ottime capacità di risollevarsi da gravi crisi, sia economiche che politiche. Alcuni dei fattori alla base di queste brillanti capacità di ripresa sono la cultura imprenditoriale e innovativa, l’elevata produttività e i trend demografici favorevoli. A nostro parere, i motivi per cui la diversificazione del portafoglio, in particolare mediante una consistente esposizione al mercato azionario americano, rappresenta una decisione vincente sono numerosi ed estremamente validi. In questo articolo li esamineremo tutti, uno per volta. I rischi di un'esposizione concentrata nel proprio mercato locale concrete, e allo stesso tempo tendono a sopravvalutare le Le nostre analisi indicano che gli investitori spesso tendono ripartizione degli asset venisse sempre effettuata sulla ad esporsi in modo eccessivo ai propri mercati nazionali, base della Moderna Teoria di Portafoglio l’esposizione ai limitando così il potenziale di diversificazione del portafoglio. mercati locali tenderebbe ad essere inferiore, e quella ai Ad esempio, gli europei tendono a concentrare i propri listini Usa notevolmente più alta. aspettative di rendimento dei titoli nazionali. Se la 2, investimenti in azioni europee, sebbene i titoli statunitensi 1 rappresentino circa il 50% del mercato mondiale , mentre quelli giapponesi quasi il 12% , quelli britannici il 9%, quelli francesi il 5%, quelli tedeschi il 4%, e via dicendo. Spesso gli investitori non si preoccupano di ottimizzare la diversificazione dei propri portafogli. Ciò può essere dovuto ai regolamenti imposti dalle autorità locali, ma in genere dipende dal fatto che preferiscono restare “in acque conosciute”. Tuttavia, l’impressione di conoscere bene un mercato può Il rapporto rischio/rendimento In passato la diversificazione internazionale degli investimenti ha quasi sempre permesso di ridurre il rischio totale dei portafogli, offrendo al contempo maggiori possibilità di guadagno. Questa teoria è corroborata dai risultati di numerosi studi. La diversificazione aumenta inserendo nel portafoglio investimenti con una bassa correlazione reciproca. distorcere la percezione del rischio: gli investitori spesso pensano che i titoli stranieri siano molto più rischiosi di quelli nazionali, anche senza prove Le correlazioni sono dinamiche e complesse il massimo storico di 0,87 nel luglio 2007. Ciò ha Il concetto di correlazione degli asset è stato elaborato portato alcuni osservatori a mettere in dubbio i partendo da un aspetto poco noto della Moderna Teoria presunti vantaggi della diversificazione globale di Portafoglio, per fornire un supporto analitico alle sulla performance di portafoglio corretta per il decisioni di investimento. Combinando opportunamente rischio. coppie di classi di attività con bassa correlazione reciproca si dovrebbe in teoria poter mitigare la volatilità dei risultati e migliorare la performance corretta per il rischio. Tuttavia, tali conclusioni si basano sui dati storici quinquennali per periodi di rendimenti mensili costanti. Con un orizzonte storico più sensibile di soli due anni le conclusioni raggiunte sono molto Ad esempio, dieci anni fa la correlazione tra l’indice S&P diverse, in quanto si osserva che la correlazione 500 e l’indice MSCI EAFE (che non contiene azioni Usa) tra le azioni Usa e quelle straniere raggiunge il era pari a 0,31, un livello che indica la presenza di picco di 0,93 nel marzo del 2005 e scende a 0,62 opportunità di incrementare i rendimenti corretti per il entro fine giugno 2007. Le analisi su un orizzonte rischio mediante la diversificazione degli investimenti tra temporale più dinamico indicano che i migliori azioni statunitensi e straniere. Successivamente la risultati in termini di diversificazione si correlazione tra i due benchmark ha iniziato ad conseguono mediante una combinazione di aumentare gradualmente, toccando investimenti in azioni statunitensi e straniere. 1 Indice azionario globale MSCI World, dati al 31 dicembre 2008. Fonte: Wilshire Atlas. 2 Cfr. ad es. Harry M. Markowitz,”Portfolio Selection” Journal of Finance, vol.7, no.1 (marzo 1952), pp. 77- 91. 3 Fonte: FactSet. 2 3 Perché investire nel mercato azionario statunitense? INVESTMENT INSIGHTS Sette buoni motivi per investire nel mercato azionario statunitense 1. La maggiore economia mondiale e il più grande mercato azionario del mondo due nei Paesi Bassi e una a testa in Germania, Russia e Gli Stati Uniti sono l’economia più grande e importante Giappone. Ben 29 delle prime 100 società mondiali del mondo. La seconda economia mondiale, quella hanno sede centrale negli Stati Uniti . giapponese, è grande solo un terzo di quella statunitense. Il mercato azionario americano, che 4 rappresenta circa la metà dell’MSCI World Index , ne è la prova concreta. La concentrazione di ricchezza del mercato americano, che a fine 2007 aveva una capitalizzazione complessiva di 19,9 mila miliardi di 5 dollari , è ineguagliata nel mondo. La capitalizzazione di borsa delle imprese statunitensi è 5,2 volte maggiore di quelle britanniche, 4,5 volte maggiore di quelle giapponesi, 9,5 volte maggiore di quelle tedesche e 17,2 6 volte più alta di quelle di Hong Kong . 7 Le dimensioni dell’economia americana e del suo mercato azionario, e la forte presenza di società ad elevata capitalizzazione di borsa leader di mercato nei rispettivi settori offre agli investitori maggiori possibilità di scelta. I mercati più ampi tendono inoltre a promuovere la concorrenza e, pertanto, l’efficienza aziendale. La vasta scelta di società in cui investire significa inoltre che il mercato azionario degli Stati Uniti è più diversificato internamente, a differenza di molti paesi più piccoli in cui spesso poche grandi aziende dominano i listini nazionali. Inoltre, nel 2008 nove delle prime 20 società della lista Forbes Global 2000 avevano sede centrale negli Stati Uniti, mentre in Gran Bretagna e Francia ne esistevano solo tre ciascuna; Tabella n. 1 Numero di società quotate nel mondo Lussemburgo 34 Italia 301 Portogallo 47 Singapore 472 Irlanda 60 Germania 658 Austria 102 Francia 707 Paesi Bassi 122 Hong Kong 1029 Finlandia 130 Australia 1913 Nuova Zelanda 154 Regno Unito 2588 Spagna 3498 Canada 3881 Giappone 3884 Stati Uniti 5130 Mercati sviluppati 26251 Totale mondiale 51322 Belgio 163 Danimarca 198 Norvegia 208 Svizzera 257 Svezia 272 Grecia 292 Fonte: Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 349. 4 Dati al 31 dicembre 2008. Fonte: Wilshire Atlas. 5 Fonte: Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 23 6 Fonte:. Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 23 7 Fonte: . The Global 2000 - Forbes.com INVESTMENT INSIGHTS Perché investire nel mercato azionario statunitense? 3 2. Un mercato altamente diversificato che permette di sviluppare numerosi temi di investimento Investendo nelle multinazionali americane, che hanno interessi in tutto il mondo, si finisce pertanto per investire nell’economia globale. Inoltre, grazie alla Abbiamo già accennato ai numerosi potenziali vantaggi natura globale delle attività di molte società statunitensi della diversificazione geografica sul rischio le fasi di deprezzamento del dollaro non costituiscono complessivo di portafoglio e lo stesso vale, a nostro una fonte di preoccupazione, dato che grazie agli effetti parere, per la diversificazione settoriale. Il mercato positivi della conversione valutaria contribuiscono alla 8 statunitense, su cui a fine 2007 erano quotate 5.130 crescita degli utili in dollari. aziende – un numero decisamente maggiore a qualsiasi altra borsa internazionale (vedasi la Tabella n. 1), offre opportunità ineguagliabili per diversificare il portafoglio a livello di società, industrie e settori. Rispetto a molti 5. L’esposizione al mercato azionario statunitense può migliorare il rapporto/rischio rendimento listini nazionali di minori dimensioni, spesso altamente Il confronto tra la distribuzione dei rischi e dei concentrati e dominati da un numero limitato di settori o rendimenti offerti dagli indici di mercato più industrie, il mercato azionario statunitense non solo rappresentativi evidenzia che, su base storica, permette di diversificare al massimo la selezione degli l'esposizione al mercato azionario statunitense ha investimenti, ma offre anche agli investitori non sempre sostenuto la performance di portafoglio statunitensi una vasta scelta a livello di temi, settori e (Tabella n. 2, pagina 5). Ad esempio, nei 15 anni che trend d’investimento, difficilmente reperibile nei rispettivi vanno dal gennaio del 1994 al dicembre del 2008 mercati locali. l’indice MSCI EAFE ha generato un rendimento del 11 3,88% con una deviazione standard del 17,87%, mentre 3. Maggiore liquidità l'indice S&P 500 ha guadagnato il 6,46% con una Il mercato azionario statunitense è uno dei più liquidi al deviazione standard del 16,77%. Per gli investitori non mondo. Nel 2007 il valore complessivo delle azioni statunitensi un’esposizione dell’80% all’indice EAFE e trattate sui listini americani era stimato a 42,6 mila del 20% all’S&P 500 ha determinato un incremento dei miliardi di dollari9, ovvero 4,1 volte quello delle azioni rendimenti accompagnato dalla parziale riduzione del trattate sulla borsa di Londra lo stesso anno e 6,6 volte livello di rischio (deviazione standard) rispetto ad quelle trattate sulla borsa di Tokyo. Ciò significa che i più un’esposizione del 100% in azioni di mercati non Usa. comuni problemi associati alla costruzione – e Le stesse conclusioni sono state tratte dall'analisi dei successiva riduzione – delle posizioni azionarie, così rendimenti per il periodo di vent'anni compreso tra comuni in alcune piazze, sono molto più rari in quella gennaio 1989 e dicembre 2008. Anche gli investimenti statunitense. congiunti su mercati emergenti e listini americani hanno generato risultati analoghi. Tuttavia, se per lo stesso 4. Investendo nelle aziende americane si investe nell’economia globale periodo di riferimento di 15 anni l’investimento avesse interessato esclusivamente titoli dei mercati emergenti, Molte aziende statunitensi sono presenti in tutto il mondo la performance si sarebbe limitata al 2,75% con una e, di conseguenza, danno agli investitori la possibilità di deviazione standard del 27,45%, mentre un'esposizione ottenere esposizione alla crescita internazionale. del 50-80% nell’indice S&P 500 avrebbe prodotto Sebbene blue chip come Microsoft, General Electric e rendimenti più elevati a fronte di un minor rischio. In un Coca-Cola abbiano uffici in quasi tutti i paesi del mondo, orizzonte ventennale, l’allocazione all’indice S&P 500 sono numerosissime le grandi aziende americane - in sarebbe servita per minimizzare il rischio preservando particolare dei settori dei beni di consumo ciclici, IT ed lo stesso livello di rendimenti. Anche se sul breve energia - che generano una quota consistente dei propri periodo i listini statunitensi potrebbero sottoperformare ricavi da operazioni esterne agli Stati Uniti. Infatti, le quelli degli altri paesi o degli indici dei mercati stime elaborate da Standard&Poor’s alla fine del 2007 emergenti, i dati storici indicano che sul lungo termine rivelano che quasi il 50% dei ricavi delle società dell’indice l'esposizione al mercato americano comporta notevoli S&P 500 proveniva da vendite in paesi esteri agli Stati vantaggi. 10 Uniti – mentre nel 2001 tale quota era pari al 30% . 8 Fonte: Standard and Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 349 9 Fonte: Standard & Poors Global Stock Markets Factbook 2008, p. 27 10 Fonte, Standard and Poors, citata dal Financial Times del 5 febbraio 2009, pagina 33 L’indice MSCI EAFE è un indice di azioni straniere dal punto di vista degli investitori nordamericani –cioè formato da azioni europee, dell’Australasia e dell'Estremo oriente. I dati relativi a questi esempi sono tratti da Zephyr StyleADVISOR Perché investire nel mercato azionario statunitense? 4 INVESTMENT INSIGHTS 11 Tabella n. 2 a 15 anni (gen 04-dic 08) a 20 anni (gen 89-dic 08) Deviazione standard S&P 500 Rendimenti annui Deviazione standard Rendimenti annui (%) (%) 6,46 16,77 8,43 MSCI EAFE 3,88 17,87 3,49 18,23 MSCI EM 2,73 27,45 10,12 27,66 50% EAFE 50%S&P 500 5,35 16,66 6,19 16,09 80% EAFE 20% S&P 500 4,51 17,23 4,63 17,18 50% EM 50% S&P 500 5,58 20,38 10,27 19,95 80% EM 20% S&P 500 4,13 24,34 10,44 24,33 15,72 Fonte: Zephyr StyleADVISOR. Le combinazioni di indici sono illustrazioni ipotetiche, rappresentative delle allocazioni di portafoglio dell’investitore-tipo. Gli indici sono ribilanciati di anno in anno e i dividendi reinvestiti. 6. Un mercato che premia l'innovazione e l'imprenditorialità 7. Un solido vantaggio economico Nel corso degli anni l’economia statunitense ha saputo Non è un caso che molte delle aziende più dimostrarsi, a nostro parere, una delle più solide del dinamiche, internazionalmente competitive e mondo, esibendo una capacità ineguagliata di ripresa da redditizie siano americane. Gli investimenti di borsa crisi economiche e politiche. Tra i principali fattori alla sono molto comuni negli Stati Uniti, le politiche statali radice di tale fenomeno spiccano, a parte la cultura favorevoli alle aziende, la creatività e l'imprenditorialità innovativa e imprenditoriale, la vivace crescita della doti generosamente premiate. L'elevato livello di produttività e la costante rigenerazione del capitale specializzazione e l'elevato livello di apertura del umano grazie all'immigrazione e alla crescita mercato americano promuovono una cultura demografica. Sul lungo periodo la crescita economica altamente innovativa che incoraggia gli imprenditori a è sostenuta dall’aumento dei livelli di produttività, ma rischiare, fondando nuove aziende e investendo in anche sul breve termine i guadagni di produttività tecnologie d’avanguardia. influenzano le variabili economiche più importanti, La classifica stilata dall’INSEAD nel Global Report per il 12 periodo 2008-2009 assegna al mercato statunitense il primo posto per l’innovazione. Per citare il rapporto stesso “Ciò non deve sorprendere, dato che da cento anni gli Stati Uniti si attestano quasi sempre in cima alla classifica dell'innovazione”. Analogamente, per l’IMD World Competitiveness 13 come ad esempio l’occupazione, il tasso d’inflazione e l’accelerazione dell’output. Il costante incremento della produttività della manodopera, ovvero della produzione oraria, ha costituito uno dei più importanti fattori della crescita dell’economia statunitense degli ultimi dieci anni. Tra l’inizio degli anni ‘70 e il 1995, l’espansione della produttività del settore non agricolo statunitense è stata pari all’1,5 per cento circa su base annua. Si tratta Yearbook 2008 gli Stati Uniti sono l’economia più di un risultato deludente sia rispetto ai dati storici per gli competitiva, come ogni anno dal 1994, anno in cui hanno Stati Uniti – tra il 1948 e il 1973 l’output orario era infatti superato il Giappone. L’IMD sottolinea che “il mercato cresciuto in media a un vertiginoso ritmo di quasi il 3 statunitense - aperto, resiliente e altamente votato per cento l’anno – che rispetto ad altre economie all’imprenditorialità - riesce sempre a reinventarsi con industriali. Tuttavia, secondo il Presidente della Federal mezzi spesso sconosciuti al Giappone (e a gran parte Reserve Ben Bernanke , dopo il 1995 la produttività è dell’Europa).” salita al tasso annuo del 2,5 per cento circa. Per citare un 14 passaggio del discorso tenuto dal Presidente della Fed all’Università di Harvard nel giugno del 2008, “Il rimbalzo della produttività verso la metà degli anni ’90 …dimostra ancora una volta l'ottima capacità di tenuta 12 dell'economia americana.” Confederation of Indian Industry & INSEAD, “Global Innovation Index 2008-2009” 2009INSEAD 13 L’IMD World Competitiveness Yearbook valuta 55 paesi in base a 331 parametri. Gli Stati Uniti sono seguiti a ruota da Singapore, le cui dimensioni sono molto inferiori. 14 Cfr. il Presidente del Board of Governors del Federal Reserve System, Ben S.Bernanke, “Remarks on Class Day 2008”, Presso la Harvard University di Cambridge, Massachusetts e lo “Speech Before Leadership” del 31 agosto 2006 a Greenville, South Carolina. INVESTMENT INSIGHTS Perché investire nel mercato azionario statunitense? 5 Bernanke attribuisce la ripresa della produttività “L’economia statunitense è l’unica al mondo a durante tale periodo all'iniziativa del settore privato, non risentire del rallentamento della unita all'effetto positivo delle politiche statali mirate a produttività globale” - The Conference Board promuovere ricerca di base e competitività, nonché alle L’ultimo rapporto sulla produttività del Conference politiche monetarie. 15 Board , un’organizzazione che raccoglie economisti e L’economia statunitense vanta inoltre un ulteriore imprese di tutto il mondo, sostiene che “nonostante nel vantaggio, rappresentato dai trend di immigrazione. Il 2008 la produttività globale abbia fatto segnare un paese ha sempre beneficiato delle successive ondate rallentamento, l’output per ora lavorata è salito dell’1,7 di immigrati altamente qualificati provenienti da tutto il per cento negli Stati Uniti dopo l’incremento dell’1,7 per mondo. Questo fenomeno ha favorito la costante rigenerazione del capitale umano statunitense, con conseguenze particolarmente felici. cento registrato nel 2007…Gli ultimi guadagni in termini di produttività sono stati tuttavia realizzati grazie ad aggressivi programmi di esubero, il che lascia pensare Tra il 1994 e il 2004 la crescita statunitense ha superato che la produttività dei lavoratori rimasti e, di quella di Eurolandia di un punto percentuale. La conseguenza, delle aziende, stia in realtà migliorando.” maggiore produttività dell’economia americana spiega in parte la differenza, ma anche la più veloce espansione demografica degli Stati Uniti gioca un ruolo importante. Anche in futuro tale tendenza dovrebbe continuare a sostenere la crescita del paese. Mentre Europa e Giappone devono fare i conti con una popolazione in rapido invecchiamento, le proiezioni demografiche per gli Parlando dell’Europa, il Conference Board osserva che “la crescita della produttività europea ha subito un drastico ridimensionamento, dato che molte aziende del Vecchio continente hanno indugiato a ridurre gli organici di fronte al crollo della produzione. La crescita della produttività nei 27 paesi membri dell’Ue è scesa Stati Uniti elaborate dal Pew Research Centre dall’1,3 per cento nel 2007 e a solo lo 0,2 per cento nel dimostrano che, sulla base dei trend attuali, la popolazione 2008, mentre nel 2009 dovrebbe toccare quota zero.” 16 statunitense salirà da 296 milioni di abitanti nel 2005 a 438 milioni nel 2050. L’82% di questo incremento Possibili problemi proverrà da immigrati giunti tra il 2005 e il 2050 e dai loro Sebbene vi siano ottimi motivi per investire nel mercato discendenti. Vale tuttavia la pena di sottolineare che statunitense, è opportuno menzionare anche i rischi anche a questi livelli, il paese sembra in grado di connessi a questa particolare regione. Innanzitutto, gli assorbire tassi di immigrazione ancora più elevati. investitori stranieri sono esposti alle oscillazioni dei L’indagine sulla produttività globale condotta dal gruppo cambi contro il dollaro, che incidono sempre, a volte in Proudfoot Consultancy per il 2008 dimostra che negli maniera positiva e a volte negativa, sui rendimenti. Il Stati Uniti il 31% dei dirigenti individua nella carenza di biglietto verde non risente solo dei flussi di capitali in personale, in particolare personale specializzato, il entrata ed uscita dagli Stati Uniti, ma anche delle 17 principale ostacolo all’incremento della produttività . Per finire, l'economia americana è anche una delle maggiori beneficiarie degli investimenti diretti stranieri. 18 Nel 2008, l’UNCTAD ha calcolato che i flussi di investimenti diretti stranieri (FDI) erano scesi del 21% a 1,4 mila miliardi di dollari e dovrebbero scendere ulteriormente nel 2009. La recessione globale ha penalizzato sia gli investimenti dall’estero che le regioni beneficiarie. Ciononostante, le stime preliminari dell'UNCTAD rivelano che gli Stati Uniti sono ancora il primo paese in termini di volumi di investimenti diretti stranieri: 220 miliardi di dollari, pari al 26.2% di tutti i flussi di investimento verso i paesi sviluppati e il 15,2% dei flussi di investimenti diretti stranieri mondiali politiche fiscali e monetarie e dei dati macroeconomici. Ad esempio, l’inflazione svolge un ruolo di primo piano nell’andamento dell’economia Usa, e di conseguenza nella forza del dollaro. Ciò potrebbe costituire un fattore di rischio, dato che il controllo dell’inflazione non costituisce per la Federal Reserve un obiettivo primario come lo è per la BCE ed altre banche centrali. In realtà, per gli investitori non statunitensi investire in aziende americane comporta un maggiore livello di incertezza economica e la minore conoscenza di questo mercato potrebbe richiedere maggiore ricerche e attenzione. Tuttavia, gli investitori possono coprirsi contro gli effetti avversi delle oscillazioni dei cambi o scegliere fondi che lo facciano per loro, isolando i movimenti dei prezzi azionari. (comprese le economie in via di sviluppo). 15 The Conference Board, Comunicato Stampa/Notizia, 22 gennaio 2009, “U.S. Bucks Slowdown in Global Productivity Says the Conference Board” 16 Tendenze Demografiche negli Stati Uniti per il periodo 2005-2050, di Jeffrey S. Passel e D’VeraCohn, Pew Research Center, 11 febbraio 2008 17 18 Proudfoot Consulting Global Productivity Report 2008, pagina 7. UNCTAD (United Nations Conference On Trade and Development) Comunicato stampa 19/01/09 6 Perché investire nel mercato azionario statunitense? INVESTMENT INSIGHTS La presenza globale delle imprese americane rappresenta un altro fattore importante. Molte aziende statunitensi adottando misure di allentamento quantitativo. stanno concentrando i propri piani di crescita nei mercati Successivamente l’amministrazione Obama ha varato un stranieri, in particolare quelli emergenti. Sebbene investire pacchetto di stimolo fiscale del valore di ben 787 miliardi di in società americane significhi investire nella crescita dollari, finalizzato alla creazione di posti di lavoro e a globale e offra notevoli vantaggi a livello di diversificazione, stimolare la ripresa. Se a queste misure si aggiungono il in alcuni casi potrebbe risultare più conveniente investire piano di salvataggio del settore finanziario, il cosiddetto direttamente in questi mercati. TARP (Troubled Assets Relief Program) e il programma di Per finire, i rischi normativi specifici del mercato statunitense potrebbero modificare in modo sostanziale il modello industriale delle aziende selezionate dagli investitori. Vari provvedimenti amministrativi, come ad esempio la legge riduzione dei pignoramenti delle abitazioni in caso di morosità e insolvenza sulle rate del mutuo, è evidente che gli Stati Uniti hanno fatto più di qualsiasi altro paese per stimolare la propria crescita. Sarbanes-Oxley, hanno ridotto, a giudizio di molti, il Per tale motivo, molti ritengono che l'America potrebbe vantaggio competitivo degli Stati Uniti introducendo essere la prima economia ad emergere dall’attuale fase regolamenti eccessivamente complessi. Il rischio di recessionistica, e la sua borsa la prima a riprendere quota. In contenzioso è particolarmente elevato in questa regione, base al principio FIFO (first in, first out), dato che gli Stati mentre le tendenze protezionistiche sono un problema che Uniti sono stati il primo paese ad entrare in recessione, si ripresenta con regolare frequenza durante i cicli molti economisti prevedono che entro la fine del 2009 economici sfavorevoli. Esiste anche il rischio che le riforme dovrebbero apparire qui i primi segnali di ripresa. Questa dei mercati finanziari successive alla crisi creditizia opinione è corroborata dalla flessibilità dei mercati possano far salire il costo dei finanziamenti, con gravi americani, e dal fatto che molte aziende sono state capaci ripercussioni sulla redditività e la crescita aziendali. di ridurre organici e costi più tempestivamente di molte Nonostante tali obiezioni, riteniamo però che nel complesso i vantaggi offerti dagli investimenti nel mercato statunitense superino i rischi. Il governo americano sta facendo il possibile per rivitalizzare l’economia e, nonostante l'attuale altre economie avanzate. I mercati azionari in genere "precorrono" le fasi di ripresa congiuntura negativa, le prospettive di ripresa sono migliori In passato i mercati azionari hanno sempre anticipato le fasi negli Stati Uniti che altrove. di ripresa economica, mettendo a segno dei rialzi prima che si verificasse un’accelerazione percepibile della crescita dell’economia reale. La Tabella n. 3, che illustra Segnali incoraggianti Di fronte alla peggiore recessione degli ultimi decenni la Federal Reserve ha reagito tempestivamente tagliando i tassi d’interesse nove volte nel corso di 15 mesi e l’andamento dell’indice S&P 500 dal 1979 ad oggi, mostra che in tutte le precedenti quattro fasi recessionistiche a partire dal 1979 (rappresentate dalle barre verticali), il mercato azionario statunitense ha iniziato a guadagnare terreno qualche mese prima della ripresa dell’economia reale Tabella 3 Andamento dell’indice S&P 500 dal 1979 ad oggi (nel 2001 la borsa si era ripresa prima della fine della recessione). Fonte: Factset, prezzo di chiusura settimanale dell’indice (dividendi/plusvalenze esclusi). I dati si riferiscono al periodo compreso tra febbraio 1979 e febbraio 2009. INVESTMENT INSIGHTS Perché investire nel mercato azionario statunitense? 7 Le azioni statunitensi sono ancora le favorite Un altro segnale incoraggiante per il mercato azionario Inoltre, secondo l'indagine, i gestori considerano le statunitense è costituito dal fatto che i responsabili delle prospettive di redditività delle aziende e la qualità dei loro scelte di allocazione degli investimenti continuano a utili più favorevoli negli Stati Uniti che altrove. preferire i titoli americani, ed infatti gli Stati Uniti sono l'unica regione in cui questi fondi presentano un ‘sovrappeso netto’. La Tabella n. 4 mostra che il mercato in cui gestori di fondi preferiscono sovraesporsi (in termini netti) su un orizzonte di 12 mesi è quello statunitense: Tabella n. 4 Su un orizzonte di 12 mesi, in quale regione preferireste assumere una posizione di sovrappeso/sottopeso? Dic 08 % di gestori intervistati che ha risposto: Sovrappeso Nov 08 Ott 08 Usa 53 53 45 Eurolandia 4 4 8 Regno Unito 3 5 1 Giappone 10 18 16 Mercati emergenti globali 19 14 24 Usa 11 11 16 Eurolandia 26 25 27 Regno Unito 16 18 16 Giappone 14 10 14 Mercati emergenti globali 24 27 21 Usa 42 42 29 Eurolandia -22 -22 -19 Regno Unito -14 -13 -15 Giappone -4 9 2 Mercati emergenti globali -5 -13 3 più probabile Sottopeso più probabile Netta Fonte: Merrill Lynch, Global Fund Manager Survey, 17 dicembre 2008. Tavola 33. Conclusioni Il mercato azionario statunitense è uno dei più sofisticati del mondo. È anche il mercato più ampio a livello mondiale: offre pertanto enormi opportunità di diversificazione in termini di temi, trend e settori, spesso assenti negli altri mercati internazionali. Di conseguenza, riteniamo che la mancata esposizione a questa piazza potrebbe comportare gravi conseguenze per la performance del portafoglio d’investimento. Per maggiori informazioni consultare il sito www.janusinternational.com o contattare il proprio team locale. Janus Capital International Limited Janus Capital Asia Limited Janus Capital International Limited Janus Capital International Limited Janus Capital Asia Limited Tel: +44 20 7410 1900 Email: [email protected] Tel: +852 3121 7000 Email: [email protected] Tel +81 3 6250 9820 Email: [email protected] Tel: +39 02 864425 Email: [email protected] Tel: +61 3 9653 7488 Email: [email protected] Pubblicato in Europa da Janus Capital International Limited, autorizzata e disciplinata dalla Financial Services Authority. 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