RASSEGNA STAMPA - Atri
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RASSEGNA STAMPA 1 marzo 2016 01/03/2016 Pag. 1 diffusione:175698 tiratura:248061 I social media giudicheranno i musei nazionali Flavia Amabile A PAGINA 23 Arriva l'orecchio dei musei sulla rete, un indice c h e p e r m e t t e r à a i 2 0 grandi musei nazionali di capire come si parla di loro sui social e di confrontare i risultati. È una rivoluzione per strutture che non hanno mai avuto molta disinvoltura con Internet e dintorni. Ed è una rivoluzione voluta dal Ministero dei Beni Culturali e in cui il ministro Dario Franceschini crede molto. «E' un sistema di valutazione dei musei che servirà a recuperare il livello di arretratezza notevole nella loro presenza in rete rispetto agli standard internazionali». I dati sono impietosi: quattro musei su 10 non hanno un account Twitter e 3 su 10 nemmeno uno su Facebook. Per non parlare di Instagram: solo il 15% ha avuto la lungimiranza di fare un'operazione semplice come aprire un account sul social più dinamico degli ultimi tempi e caricare le foto delle opere per attirare nuovi visitatori o anche s o l o p e r d a rs i u n' i m m ag i n e m e n o p o l ve ro s a . S o n o c i f re contenute nell'analisi realizzata dalla startup toscana Travel A p p e a l . Pe r u n a n n o h a n n o adattato, su richiesta del Mibact, ai musei l'indice che in origine era stato creato per alberghi, ristoranti e mete turistiche. Ne è nato un algoritmo in grado di misurare i commenti in rete. Per il momento è riferito ai 20 musei nazionali più grandi, dagli Uffizi al Polo Museale di Torino, ma è molto probabile che si estenderà anche ai musei civici che si sono mostrati molto interessati. In un anno di monitoraggio dal 18 gennaio 2015 al 18 gennaio 2016 - sono stati analizzati 31.606 contenuti pubblicati sui social: soprattutto Trip Advisor ma anche Facebook, Google+, Foursquare, Yelp, Zoover. È emerso che l'81,48% dei visitatori giudica complessivamente positiva l'esperienza nei musei. Se si entra nei dettagli, però, la soddisfazione cala notevolmente: il 65,38% giudica positiva l'accoglienza (personale, assistenza, biglietteria, code, folle etc:) e il 59,08% giudica positiva l'accessibilità intesa come trasporti, infrastrutture, parcheggi. Se si va a considerare i dati relativi al solo mese di gennaio di quest'anno il gradimento cala ancora: solo il 33,9% dei visitatori si è detto soddisfatto dei servizi, da Internet al wifi, dai bagni, alle biglietterie, alle guide. Il monitoraggio permette di stilare anche alcune classifiche. Ai primi posti per la soddisfazione generale si collocano la Galleria nazionale dell'Umbria c h e r i c e v e i l c o n s e n s o d e l 93,95% dei visitatori, la Galleria Estense con il 91,29% e il Museo del Bargello con l'88,14%. Nella classifica sull'accoglienza, invece, è la Galleria Estense a classificarsi al primo posto accontentando il 98,74% dei visitatori, al secondo posto la Galleria Nazionale dell'Umbria con il 94,97% e al terzo il Palazzo Ducale di Mantova con il 91,03%. Molto meno soddisfatti, invece, i visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, al decimo posto con il 69,18% e di tutti gli altri che non sono riusciti nemmeno ad entrare fra i primi dieci. «Non vogliamo che questo sistema si trasformi in una classifica dei musei - precisa il m i n i s t r o Franceschini - . L'obiettivo è riuscire a stimolare tutti a recuperare i ritardi. Abbiamo le collezioni più importanti al mondo ma un sistema di servizi arretrati. La digitalizzazione e la presenza sul web è una delle prime sfide su cui abbiamo impegnato i nuovi direttori e un sistema di valutazione aiuterà a monitorare i progressi» . c 15 per cento Dei musei italiani ha un account Instagram dove far conoscere i tesori in mostra 30 per cento Dei musei italiani non ha nemmeno una pagina Facebook per promuoversi La classifica dei musei LA STAMPA 82,61 % 88,14 % 87,77 % 85,80 % 85,65 % 84,02 % 83,70 % 82,82 % 93,95 % 91,29 % Sentiment positivo I PRIMI DIECI PER SODDISFAZIONE GENERALE DEI VISITATORI Galleria Nazionale dell'Umbria Galleria Estense Museo Nazionale del Bargello Museo Nazionale Archeologico di Taranto Pinacoteca di Brera Galleria d'Arte Antica di Roma Palazzo Ducale di Mantova Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea GAM di Roma Galleria dell'Accademia di Venezia Parco Archeologico di Paestum SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 01/03/2016 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MONITORAGGIO ON LINE 01/03/2016 Pag. 22 diffusione:40318 tiratura:80157 Nh Hotel ritorna in utile Il gruppo alberghiero Nh Hotel torna alla redditività dopo cinque anni, con un balzo dell'ebitda del 36% e il conseguimento di un profi tto. L'anno scorso le entrate complessive sono cresciute del 10,3% rispetto al 2014 a 1,395 miliardi di euro. L'ebitda è migliorato del 35,8% a 149,5 milioni e l'utile netto è ammontato a 900 mila euro, a fronte di perdite per 9,6 milioni nell'anno precedente. Il revpar, i ricavi per camera disponibile, è aumentato dell'11%. Per il 2016 Nh punta a un incremento del fatturato di otto punti percentuali, con un ebitda in crescita a 200 milioni. Il recupero della redditività evidenzia l'intento di generare valore per gli azionisti nel più breve tempo possibile, facendo crescere l'utile netto. L'Italia è il mercato che ha avuto la migliore evoluzione, con un revpar del 19,9%. I ricavi sono cresciuti del 15,6% e l'ebitda è stato pari a 48,6 milioni. Le prospettive per il primo trimestre restano positive. © Riproduzione riservata SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 01/03/2016 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A 0,9 MLN 01/03/2016 Pag. 19 diffusione:14304 tiratura:19341 La rivolta dei balneatori: «Ora il governo ci aiuti» La rivolta dei balneatori: «Ora il governo ci aiuti» Trecento titolari di concessioni pescaresi a Massa contro l'effetto Bolkestein D'Alfonso: questa è una priorità del mio mandato come Ombrina e i Punti nascita di Ylenia Gifuni wPESCARA «Questa non è una roulette dove si puntano i soldi senza sapere come andrà a finire: siamo imprenditori, ragioniamo con i numeri e abbiamo bisogno di un orizzonte temporale certo per definire investimenti e prospettive di guadagno». Così Giuseppe Susi, presidente regionale di FibaConfesercenti, presente ieri e oggi a Marina di Carrara con la delegazione di trecento titolari delle concessioni balneari della costa abruzzese per protestare contro la paventata bocciatura della proroga al 2020 da parte della Corte di giustizia dell'Unione Europea. L'effetto Bolkestein porta nei padiglioni del salone del mare anche le telecamere del programma tv di La7 La Gabbia condotto da Gianluigi Paragone, che già in passato aveva trattato la questione della messa all'asta delle concessioni. Gli imprenditori, da parte loro, durante il presidio che si è tenuto ieri pomeriggio, hanno chiesto un intervento del governo nazionale e la predisposizione di «una legge certa» poiché «sono otto anni che la politica evita di prendere una posizione». L'obiettivo è far sentire la propria rabbia dopo che l'avvocato generale della Corte di giustizia Ue, Maciej Szpunar - in merito alla causa in corso a Lussemburgo che coinvolge alcuni gestori sardi e la Promoimpresa che opera sul lago di Garda - ha dichiarato contraria al diritto europeo la proroga dell'Italia fino al 2020 delle concessioni balneari. Le conclusioni dell'avvocato generale non sono vincolanti, ma solitamente sono riprese nella sentenza finale della Corte, attesa tra aprile e maggio, alle porte della stagione balneare. Al presidio organizzato dal comitato 'Salvataggio imprese del turismo balneare' seguirà, stamattina alle 10, l'assemblea di Assobalneari Italia organizzata con Fiba, Sib e Oasi, cui parteciperà il neoministro per gli Affari Regionali, Enrico Costa, competente a coordinare i lavori per la legge di riordino delle concessioni demaniali. Intanto, ieri pomeriggio, nei padiglioni della fiera Balnearia di Marina di Carrara, si è tenuto anche un direttivo a cui hanno partecipato i gestori dei lidi sulla spiaggia di tutta Italia. «È stato un momento di confronto importante», sottolinea Susi, «c'è stata buona partecipazione, ma adesso speriamo in un'assunzione di responsabilità a livello più alto. Riteniamo che la politica non possa delegare la sorte di 30mila imprese italiane a un parere di un avvocato polacco. Tutto questo è inaccettabile». La pensa allo stesso modo Riccardo Padovano, presidente di Sib-Confcommercio: «Al ministro Costa», rimarca, «chiediamo di riaprire il tavolo tecnico con le associazioni di categoria per arrivare a legiferare su questa materia, perché non è possibile fare il parlamentare senza assumersi le proprie responsabilità. Francamente sono fiducioso visto che il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ha promesso di risolvere questo problema. Ha anche detto che l'Abruzzo diventerà la regione capofila in Italia e che questa sarà una delle sue tre priorità da portare a termine a metà legislatura: prima c'erano soltanto i punti nascita e il nodo di Ombrina mare, entrambi risolti positivamente». ©RIPRODUZIONE RISERVATA TURISMO BALNEARE - Rassegna Stampa 01/03/2016 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La rivolta dei balneatori: «Ora il governo ci aiuti» Trecento titolari di concessioni pescaresi a Massa contro l'effetto Bolkestein D'Alfonso: questa è una priorità del mio mandato come Ombrina e i Punti nascita 01/03/2016 Pag. 9 diffusione:141637 tiratura:195317 Vte Genova investe 100 milioni Raoul de Forcade pagina 14 GENOVA pQuattro nuove grandi gru, arrivate ieri dalla Cina, alle quali, tra ottobre e novembre, se ne aggiungeranno altre quattro, e un riassetto incisivo delle banchine. Il tutto per un investimento complessivo di 100 milioni di euro, messo sul piatto dal terminal genovese Vte per poter lavorare sulle mega-portacontainer di ultima generazione. A presentare l'operazione è stato ieri Gilberto Danesi, ad di Vte, di fronte alle gru gooseneck (a becco d'anatra), costruite dalla cinese Zpmc, appena giunte via nave, dopo un viaggio di quasi un mese. Grazie a queste nuove infrastrutture, ha spiegato Danesi, «il Vte sarà l'unico terminal italiano di destinazione finale in grado di lavorare tre mega-unità in contemporanea: due da 20mila teu (container da piedi, ndr) e una da 15mila». Grazie anche al ripristino, già avvenuto, dei fondali di 15 metri . L'altro porto in grado di garantire performance di quel tipo è Gioia Tauro, ma si tratta di uno scalo di transhipment. Le otto gru ordinate hanno un valore complessivo di 80 milioni, coperto dal Vte (che fa capo al primo terminalista del mondo, Psa - Port of Singapore Authority) grazie anchea un finanziamento di 65 milioni ottenuto dalla sede di Milano della francese Société Générale. Altri 20 milioni sono stati impegnati sulle banchine. «Abbiamo creato - prosegue Danesi - una nuova illuminazione per la diga esterna, in modo da consentire l'ingresso di navi nel terminal anche du- rante la notte, inoltre abbiamo cambiato parabordi e bitte, installando i modelli utilizzati nei porti nordeuropei, per dare alle navi maggiori garanzie sull'approdo. Poi abbiamo installato il sistema d'attracco shore tension, un metodo di tiraggio dei cavi d'ormeggio che segnala i picchi di tensione tramite wi-fi». Per quanto riguarda le gru, realizzate con lo snodo "a becco d'anatra" in modo da restare entro l'altezza di 90 metri prescritta dall'Enac per rispettare il cono aereo del vicino aeroporto, le prime quattro saranno installate entro aprile, sostituendone altrettante, più basse, attualmente operative sul terminal. Altre quattro grandi gru arriverannoa Genova tra ottobree novembre e anche queste sostituiranno vecchi impianti. «Alla fine - dice Danesi avremo otto nuove gru per le grandi navie altre quattro più bassee datate per navi finoa 15.500 teu». Una delle quali ha approdato a Genova ieri. Sono in programma , poi, la sostituzione dei mezzi di piazzale a gasolio con macchine elettriche, per le quali «saranno investiti altri 150 milioni entro la fine del 2016»e il raddoppio dello sbocco ferroviario del terminal (che oggi ha un solo binario)per il qualeè in corso un confronto con Fs. SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 01/03/2016 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TERMINAL/ALL'INTERNO 01/03/2016 Pag. 3 Ed. Bergamo diffusione:308087 tiratura:395884 San Pellegrino, non solo terme Ecco l'hotel e il polo delle griffe I progetti di Percassi: «Prima servono marchi e gestori, il resto è poesia» Maroni «Queste sinergie funzionano e siamo venuti in valle per testimoniarlo» Fabio Paravisi Obiettivo: «Destination». Sembra un film, e forse lo è. È quello che si è già proiettato nella mente Antonio Percassi, che dopo avere aperto le terme di San Pellegrino, ha presentato ieri il nuovo albergo e intanto prepara quello che potrebbe essere il futuro della cittadina termale: portare grandi griffe in Val Brembana, collegandole a strutture per benessere e turismo. Facendo così di San Pellegrino, riassume lui, «una destination verso la quale salire per molte ragioni e dove trascorrere diversi giorni». Il progetto dell'albergo è stato presentato al presidente della Regione Roberto Maroni, arrivato con tutta la giunta per una seduta straordinaria e la firma della terza integrazione all'accordo di programma. Accordo che sposta gli 8 milioni concessi da Milano al Comune: previsti per le terme, andranno alla ristrutturazione di Grand Hotel e funicolare. Il nuovo «Hotel Terme» avrà 4 stelle e sarà, secondo il progetto dello studio DE8 Architetti, una «rigenerazione urbana». Sarà realizzato con «tecnologia a secco» in legno al posto del vecchio impianto di imbottigliamento, e con un pianterreno commerciale. Avrà 101 stanze, comprese 5 family rooms e 5 junior suites e una terrazza vetrata con una spettacolare vista sul paesaggio e le terme. Che saranno raggiungibili attraverso una passerella che si snoderà fra gli abeti. Il tutto su un'area molto ridotta (20 mila metri quadrati): questo costringerà a realizzare un parcheggio interrato di due piani e mille posti, e farà salire il prezzo a 15 milioni. Il programma prevede il via ai lavori in dicembre e il termine diciotto mesi dopo. Percassi non si ferma qui. Ma procederà per gradi: «Prima si fa il progetto, poi bisogna trovare chi prenderà la gestione il giorno dopo la fine dei lavori. Il marketing è ormai fondamentale». Dopo le nuove Terme e l'hotel si passerà alla Fase 3: la ristrutturazione delle ex terme. Diventeranno un «urban market», cioè un unico spazio per prodotti alimentari della valle e per proposte innovative. I suoi due piani diventeranno anche un passaggio tra la nuova piazza, le vie vicine e il parcheggio. Si passerà poi alle unità commerciali (Fase 4) e alle residenze (Fase 5), che faranno salire a 90 milioni il totale dell'investimento. «Stiamo trattando con grandi marchi internazionali per convincerli a venire - spiega Percassi - . È un lavoro pazzesco, pretendono cose impossibili. Ma sono quelle che fanno fare il salto di qualità. Oggi si fa così: senza queste garanzie di ritorno economico le banche non ti finanziano. E poi bisogna continuamente fare modifiche perché il mercato cambia ogni giorno. Tutto il resto è poesia». «Così si valorizza il bello commenta il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Pasquale Gandolfi -. La qualità è essenziale per rilanciare un territorio». «Questo è un passo avanti per lo sviluppo della valle - spiega il sindaco Vittorio Milesi -, una nuova tessera del mosaico per la realizzazione dell'offerta turistica, che speriamo possa essere completato dalla riapertura del Casinò». «Queste sono le sinergie che funzionano, e siamo saliti in valle per testimoniarlo - aggiunge Maroni - . Qui ci sono anche splendidi posti da valorizzare. Il 29 maggio partirà l'anno del turismo della Lombardia, organizzeremo iniziative per San Pellegrino ma anche per la Val Seriana». Milesi ne approfitta per bacchettare la Provincia: «Abbiamo trovato le risorse e il modo per utilizzarle, mentre da troppo tempo ci sono i soldi pronti per completare la Villa d'Almè-Dalmine e non si riescono a spendere». Pronta la replica di Gandolfi: «Il nostro impegno c'è, purtroppo siamo in stallo per una serie di cause. Confidiamo di risolverle in pochi mesi. Intanto giovedì saremo all'Anas per sbloccare il progetto della Paladina-Villa d'Almè». © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 01/03/2016 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I progetti 01/03/2016 Pag. 3 Ed. Bergamo diffusione:308087 tiratura:395884 SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 01/03/2016 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 15 milioni il costo del nuovo Hotel Terme 101 camere dell'hotel, che sarà collegato alle terme Le tappe Antonio Percassi ha in programma diversi investimenti in zona, per un totale di 90 milioni di euro Dopo l'hotel sarà la volta dell'urban market ((foto sopra ) che sarà realizzato nelle vecchie terme In seguito sarà realizzato un centro con residenze e negozi (foto sotto) Foto: Ecco come sarà il nuovo «Hotel Terme» di San Pellegrino che sarà realizzato da Antonio Percassi (nella foto sotto con il plastico dell'hotel) : costerà 15 milioni e avrà 101 stanze e cinque suites 01/03/2016 Pag. 20 Il futuro dei cieli Ue si gioca in Germania con la regia di Angela CLAUDIO ANTONELLI Etihad tra le tre compagnie del Golfo è la più giovane. Ha una flotta importante, sebbene ancora pesi la metà rispetto a quella di Emirates che dispone di ben oltre 240 velivoli. Negli ultimi quattro anni però ha speso ben più di un miliardo per entrare in quote societarie di altre compagnie. Non solo Alitalia, ma anche l'indiana Jet Airways, Virgin Australia, Air Seychelles e per finire il vettore serbo. La strategia è abbastanza chiara: stringere un network attraverso le opzioni di codesharing per chiudere una ragnatela di opzioni attraverso l'Europa e parte del globo. Fino a puntare, assieme alle altre due sorelle arabe, agli Stati Uniti. Al momento Etihad ha qualche grattacapo. Si trova ad avere una rogna tutta targata Berlino e Angela Merkel. Infatti, il vettore Airberlin, finito nella sfera di Etihad nel 2011, sta portando avanti una battaglia legale con il Ministero dei Trasporti tedesco perché di fatto possa utilizzare slot in codesharing con la casa madre anche su tratte non internazionali. Esattamente il punto di arrivo della strategia dei Paesi del Golfo. La stessa che permetterebbe (ipotesi smentita sia da Etihad sia da Montezemolo) di fondere vettori come Alitalia e Airberlin per poter iniettare altra liquidità e conquistare tratte interne all'Europa. A tale piano, al momento sembra opporsi solo la Germania con il sostegno diretto e indiretto della Francia. D'altronde le altre nazioni non hanno interesse a mettersi in mezzo, visto che fanno loro gola i capitali freschi provenienti dagli Emirati. Ne consegue che anche da noi si sta sviluppando una battaglia simile a quella che solca i cieli americani. Dove le tre compagnie Usa stanno facendo pressioni affinché ai vettori arabi non si spalanchino le porte. Le autorità Usa però frenano e temono che un intervento finisca per ledere i portafogli dei consumatori a stelle e strisce i quali da una battaglia di tariffe ne uscirebbero in ogni caso vincitori. La questione proiettata sulla Ue fa capire che a breve anche le autorità di Bruxelles dovranno prendere posizione. Per capire quanto la questione del codesharing sia importante e sfidante per il futuro delle alleanze basti pensare che in una settimana media di gennaio il 92% dei voli di Etihad è stato operato attraverso altre bandiere sotto accordi di codesharing. Molto più di quanto avviene per Emirates (circa il 70%) e Qatar Airways (oltre il 60%). Vedremo quali mosse farà la Merkel per portare dalla sua Bruxelles. Al momento la sfida è aperta. SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 01/03/2016 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Difesa e dintorni 01/03/2016 Pag. 8 diffusione:22231 tiratura:27938 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ilpunto «Contratti da rinnovare per 2 milioni di persone senza ledere i diritti» di VInCenzO GUeRRIeRO* ono circa due milioni i lavoratori che operano in settori importanti e strategici per la nostra economia, ma da anni non vedono il rinnovo del contratto di lavoro e non hanno aumenti nelle proprie buste paga. Sono le lavoratrici e i lavoratori degli alberghi, della grande distribuzione, della distribuzione cooperativa, delle imprese di pulizia, dei fast food, delle mense, delle terme, delle farmacie private, dei bar e ristoranti. Le loro condizioni di lavoro sono sempre più difficili: hanno vissuto i licenziamenti, la cassa integrazione, le disdette dei contratti aziendali, il calo dei consumi, i tagli lineari negli appalti e combattono quotidianamente con orari impossibili, peggioramento delle condizioni di lavoro e di reddito. I lavoratori attendono il rinnovo del contratto nazionale mentre Confindustria (Aica, Federturismo e Federterme), Confesercenti, Confcommercio (Fipe e Fiavet), Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa, Angem, Aci, Federfarma, le associazioni datoriali del Multiservizi, continuano a parole a dichiararsi disponibili. Nei fatti, l'unica proposta che avanzano è togliere alle lavoratrici e ai lavoratori diritti e tutele per giustificare il costo dei rinnovi. Trattative aperte da anni, trattative interrotte e scioperi a sostegno delle vertenze come quello previsto per il comparto delle mense il 5 febbraio e l'ultimo avvenuto nel settore del commercio il 19 dicembre scorso, rappresentano oggi il quadro delle relazioni industriali in questi settori. Il mancato rinnovo dei contratti nazionali significa non valorizzare e riconoscere la centralità del lavoro e non sostenere neppure una ripresa del Paese che passa attraverso la tutela delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Tutte le associazioni datoriali, in questi mesi, hanno accusato di strumentalità le posizioni assunte dalle organizzazioni sindacali dichiarando di essere disponibili a rinnovare i contratti senza ledere le condizioni dei lavoratori. Non chiediamo di meglio. *Segretario generale Uiltucs FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA - Rassegna Stampa 01/03/2016 7 Edizione del: 01/03/16 Estratto da pag.: 31 Foglio: 1/2 Peso: 82% Servizi di Media Monitoring Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 075-139-080 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Dir. Resp.: Maurizio Molinari Tiratura: 205.798 Diffusione: 248.061 Lettori: 1.383.000 Peso: 82% Servizi di Media Monitoring Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 075-139-080 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Edizione del: 01/03/16 Estratto da pag.: 31 Foglio: 2/2 Edizione del: 01/03/16 Estratto da pag.: 40 Foglio: 1/1 Peso: 14% Servizi di Media Monitoring Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 104-115-080 Sezione: FISCO Dir. Resp.: Roberto Napoletano Tiratura: 376.775 Diffusione: 195.317 Lettori: 907.000 Edizione del: 01/03/16 Estratto da pag.: 6 Foglio: 1/1 Peso: 13% Servizi di Media Monitoring Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 075-139-080 Sezione: POLITICA INDUSTRIALE Dir. Resp.: Paolo Panerai Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Edizione del: 01/03/16 Estratto da pag.: 37 Foglio: 1/1 Peso: 35% Servizi di Media Monitoring Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 104-115-080 Sezione: CONFINDUSTRIA Dir. 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