Biblioteca Comunale “Attilio Brugiamolini

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Biblioteca Comunale “Attilio Brugiamolini
Biblioteca Comunale “Attilio Brugiamolini”
- Loreto 27 gennaio
“Giorno della memoria”:
un percorso bibliografico
Legge 20 luglio 2000, n. 211
"Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni
del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di
Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le
leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione,
la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al
progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
I libri di seguito descritti con una breve scheda - nella gran parte dei casi tratta dal sito
ufficiale della casa editrice che li pubblica - sono, alla data odierna, presenti nel
catalogo della Biblioteca Comunale “Attilio Brugiamolini”.
Per ragazzi… e non solo
BOYNE, John
Il bambino con il pigiama a righe : una favola / di John Boyne. Milano : Fabbri.
La storia del bambino con il pigiama a righe è difficile da descrivere in poche
parole. Di solito in copertina diamo alcuni indizi, ma in questo caso siamo convinti
che farlo sciuperebbe la lettura. E importante invece che cominciate a leggere
questo libro senza sapere di che cosa parla. Farete un viaggio con un bambino di
nove anni che si chiama Bruno. (Ma questo non è un libro per bambini di nove
anni.) E presto o tardi arriverete con Bruno davanti a un recinto. Recinti come
questi esistono in tutto il il mondo. Speriamo che voi non dobbiate mai varcare un
recinto del genere. John Boyne è nato in Irlanda nel 1971 e vive a Dublino. Ha precedentemente
scritto romanzi per adulti, questo è il suo primo romanzo per ragazzi.
(In biblioteca: R2 BOYN.J)
HEUVEL, Eric
La stella di Esther / Eric Heuvel, Ruud van der Rol – Lies Schippers.
– Novara : De Agostini.
La stella di Eshter è un fumetto ideato e prodotto dalla Fondazione Anne Frank di
Amsterdam; quella di Esther è la storia di una possibile coetanea di Anne, sullo
sfondo di una delle pagine più oscure della storia dell'umanità: la Shoah, il
genocidio nazista del popolo ebraico. Esther visita dopo molti anni fa fattoria
dove si era rifugiata durante la seconda guerra mondiale per sfuggire alla
persecuzione nazista. È un viaggio di scoperta e di conoscenza, alla ricerca delle persone che l'hanno
aiutata e che hanno condiviso il suo destino. Tra queste, i suoi genitori, trucidati ad Auschwitz. Grazie
a suo nipote Daniel, e a Internet, incontrerà l'ultima persona che li ha visti vivi. Di loro non le rimane
che una vaga memoria; e un'ultima rivelazione da parte di Helena, la sua vecchia compagna di scuola.
(In biblioteca: LETT FUM HEUV.E)
LEVI, Lia
Il segreto della casa sul cortile : Roma 1943-1944 / Lia Levi. - Milano
: Mondadori.
La vita di Piera, già scossa dalle leggi razziali, adesso è sconvolta dalla necessità di
nascondersi: nella città occupata dai tedeschi è cominciata la caccia all’ebreo, e i
Segre decidono di prendere un altro nome e di confondersi con gli abitanti di un
immenso palazzone. E così, tra i bombardamenti alleati e la speranza che la guerra
finisca presto, Piera dovrà fingersi un’altra. Ma è possibile mentire sempre, anche
col proprio migliore amico? (In biblioteca: R2 LEVI.L)
LEVI, Lia
Una valle piena di stelle / Lia Levi. - Milano : Mondadori.
Brunisia ha tredici anni ed è convinta che il destino le abbia fatto fin troppi dispetti:
prima un nome stravagante, poi le leggi razziali, e adesso la guerra che devasta
l’Europa e rinchiude gli ebrei come lei. Il padre di Brunisia decide di affrontare con
i suoi un viaggio clandestino che dovrebbe portarli oltre il confine svizzero, in una
valle “piena di stelle” dove saranno al sicuro. Ma il pericolo cresce a ogni passo, e
non è detto che la Svizzera sia disposta ad accogliere Brunisia e i suoi genitori…
(In biblioteca: R2 LEVI.L)
MALLE, Louis
Arrivederci ragazzi / Louis Malle. - Milano : Archimede.
Il libro inizia con l'arrivo in collegio di tre ragazzi che, come si scoprirà più tardi,
vengono accolti dal rettore, padre Jean, poiché ebrei in cerca di rifugio dopo che le
loro famiglie sono state catturate e deportate nei campi di concentramento. Uno di
questi è Jean Bonnet, co-protagonista della storia. L'altro protagonista è Julien
Quentin, ragazzo di ricca famiglia borghese che si trova con il fratello François
nell'istituto perché i genitori hanno deciso di far sentire meno su di loro il peso della
guerra che avrebbe potuto ostacolare i loro studi. Inizialmente il rapporto tra i due è
difficoltoso, poiché Julien rifiuta di far amicizia con il "nuovo arrivato" volendo mantenere alto il suo
orgoglio e la sua fama nella scuola. Lo scrittore presenta subito il quadro storico e così si nota che
persino in un collegio di "fortunati" sono presenti i disagi causati dalla guerra; ad esempio le lezioni
vengono spesso sospese a causa dell'allarme che segnala i possibili bombardamenti e il fatto che
nell'edificio manchi l'acqua calda e quindi si aspetti con gioia il giorno della settimana in cui i ragazzi
vengono accompagnati ai bagni pubblici. Nel frattempo Jean reagisce con indifferenza e superiorità a
tutti gli scherni che la comitiva è consona fare ai nuovi. Questo atteggiamento è poi la chiave
dell'amicizia dei due. Infatti Julien inizia a fare delle ricerche personali su quel ragazzo che appare
sempre così serioso come a mascherare tristezza e poi lo insospettisce il fatto che non prenda l'ostia
durante la messa. Così, sbirciando tra i suoi oggetti, trova una fotografia dove lui è abbracciato ai suoi
genitori e nel suo volto è impresso un sorriso che in quel periodo nella scuola non ha mai fatto. Da
quel momento i due diventano veri amici, anche se Julien non rivela subito la sua scoperta, ma si pone
dubbi sulla situazione dell'Europa; e si evidenzia per la prima volta il suo spirito nei molteplici
interrogativi che pone al fratello. (In biblioteca: R2 MALL.L)
MOLESINI, Andrea
All'ombra del lungo camino / Andrea Molesini. - Milano : Mondadori.
In un lager nazista uno zingaro e un ragazzo ebreo stringono amicizia e si
confortano a vicenda, nonostante la fame e la crudeltà cui i loro aguzzini li
sottopongono. Ma quando ai prigionieri viene ordinato di costruire un forno
dall’imponente camino, diventa chiaro che non c’è più speranza, e che
l’eliminazione di massa è vicina. Ed ecco che, quando gli abitati del campo sono
ormai alla disperazione, lo zingaro e il ragazzo vengono soccorsi da alcuni
singolari “aiutanti magici”: due fantasmi un po’ bisbetici e una puzzola parlante,
apparizioni misteriose che forse sono soltanto l’ombra di un sogno, o forse no…
Una storia toccante e avvincente, una parabola sul potere della fantasia.
(In biblioteca: R 2 MOLE.A)
ORLEV, Uri
L'isola in via degli uccelli / Uri Orlev. - Firenze : Salani.
La seconda guerra mondiale infuria per l'Europa e in Polonia la vita, già difficile
per tutti, è per gli ebrei pressoché insopportabile. E Alex è, appunto, ebreo. Sua
madre è scomparsa nel nulla e suo padre è stato prelevato dalle SS e fatto partire
per una destinazione ignota. Rimasto solo Alex si è rifugiato in un edificio
abbandonato, al numero 78 di Via degli Uccelli, e dalla sua isola segreta esce
solo di notte, per procurarsi il cibo. Finché, un giorno, Alex ode delle voci: degli
sconosciuti si sono introdotti nel palazzo. Il coraggio, l'eroismo perfino, non
sono insoliti in tempo di guerra, ma Alex ha appena undici anni, e la sua è la
storia di come la nuda forza di volontà riesca talvolta ad avere la meglio sulla crudeltà e l'ingiustizia.
(In biblioteca: R2 ORLE.U)
SPIEGELMAN, Art
Maus : racconto di un sopravissuto / Art Spiegelman. - Milano :
Milano Libri.
La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la
Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, una madre
che non c'è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare
un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire
un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più
immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto dove gli
ebrei sono topi e i nazisti gatti. (In biblioteca: RFUM SPIE.A)
PEDERIALI, Giuseppe
Il diario di Jorg : la tragedia della verità nella vita di un ragazzo
tedesco / Giuseppe Pederiali. - Milano : Bruno Mondadori.
Jorg, tredici anni, è orgoglioso di suo padre, alto e impettito nell’uniforme delle
SS tedesche. Ma nel suo mondo ordinato e sicuro succede qualcosa che lo rende
inquieto e lo fa riflettere. Il suo diario è la storia di una crescita dolorosa, ma
necessaria per chi cerca la verità.
(In biblioteca: R 2 PEDE.G)
SCHNUR, Steven
Il segreto di Mont Brulant / Steven Schnur. - Milano : Mondadori.
Etienne ha sempre trascorso le vacanze estive nella fattoria del nonno, e sono
sempre state vacanze di sogno e di libertà. Ma improvvisamente qualcosa è
cambiato: compaiono bambini laceri e scalzi intorno al paese, risuona il fischio
di un treno che non esiste, si ritrovano strani oggetti del passato, e il nonno va in
collera ogni volta che Etienne prova a parlarne per scoprire la verità. Nessuno
vuole raccontare, tutti vogliono dimenticare quello che è avvenuto a Mont
Brulant: ma Etienne li costringerà a rendersi conto che il passato non si cancella,
e che la memoria è più forte del tempo e della morte.
(In biblioteca: R1 SCHN.S)
TAGLIACOZZO, Nando
Dalle leggi razziali alla Shoà 1938-45 / Nando Taglicozzo. - Roma :
Sinnos.
Una raccolta di 33 documenti, ordinati in stretto ordine cronologico, forniti da
familiari e amici e che coprono il periodo dal ‘38 al ‘45. Pochi e sintetici i
commenti perché i documenti si commentano da sé, testimoniando e rendendo
concreta la vita di tutti i giorni degli ebrei italiani durante il periodo della
persecuzione. (In biblioteca: R CON TAGL.N)
WIESEL, Elie
La notte / Elie Wiesel. - Firenze : Giuntina.
La notte è un romanzo autobiografico di Elie Wiesel che racconta le sue
esperienze di giovane ebreo ortodosso deportato insieme alla famiglia nei campi di
concentramento di Auschwitz e Buchenwald. Wiesel venne liberato dal campo di
Buchenwald il 13 aprile 1945 in seguito all'avanzata delle forze alleate. L'orrore
vissuto nei campi di concentramento e sterminio nazionalsocialisti gli aveva fatto
perdere la fede in Dio e nell'umanità e per dieci anni rifiutò di ricordare le sue
esperienze di prigionia. Nel 1955 Wiesel, superando il suo trauma, pubblicò in
lingua yiddish a Buenos Aires un corposo volume che trattava delle esperienze
della sua deportazione. Nel maggio dello stesso anno lo scrittore François Mauriac
persuase Wiesel a scrivere in lingua francese la sua storia, abbreviandola rispetto all'opera originale in
yiddish, in maniera che essa potesse essere letta da un maggior numero di persone. Cinquant'anni
dopo la sua prima pubblicazione (1958) la breve novella, poco più di cento pagine, descritta come
devastante nella sua semplicità, si posiziona tra i classici della letteratura olocaustica insieme a Se
questo è un uomo di Primo Levi ed al Diario di Anna Frank.
(In biblioteca: R2 WIES.E)
Film
Galline in fuga (Chicken run)
USA, 2000
REGIA: Nick Park, Peter Lord
In una fattoria inglese, un gruppo di galline decide di fuggire dopo aver
appreso che la proprietaria della fattoria intende arricchirsi con lo sformato di
pollo. Aiutate da un audace galletto, i pennuti elaborano un piano di fuga. "Non
c'è niente di piú risoluto di una gallina con un piano".
Per tutti
ARENDT, Hannah
La banalità del male / Hannah Arendt. - Milano : Feltrinelli.
Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un
sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove
giorni dopo, in aereo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11
aprile 1961, doveva rispondere di quindici imputazioni, avendo commesso, 'in
concorso con altri', crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l'umanità e
crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la seconda guerra
mondiale." Hannah Arendt va a Gerusalemme come inviata del "New Yorker".
Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici
e giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non
avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile
manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt "banale", e perci" tanto più terribile,
perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di
questo secolo non hanno la "grandezza" dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano.
(In biblioteca: D 940.5318 AREN.H)
BEN JELLOUN, Tahar
Il razzismo spiegato a mia figlia / Tahar Ben Jelloun. - Milano :
Bompiani.
Un grande scrittore spiega alla sua bambina di dieci anni che cos'è il razzismo,
come nasce, perché è un fenomeno così tristemente diffuso, dando vita a un
dialogo capace di trascendere i confini dell'occasione intima e famigliare e porsi
come lezione di vita per tutti i lettori. Il suo sommesso e pacato dialogo con la
figlia si arricchisce oggi di nuovi elementi: la ricostruzione della storia
dell'Intifada, la spiegazione della differenza tra Islam e islamismo, l'analisi dei
diversi fondamenti storico-ideologici degli usi e costumi di ebrei e palestinesi. La sua parola d'ordine
è: tolleranza. (In biblioteca: D 305.8 BENJ.T)
BERG, Mary
Il ghetto di Varsavia : diario, 1939-1944 / Mary Berg. - Torino : Einaudi.
Il 16 maggio 1943 il ghetto di Varsavia veniva raso al suolo, definitivamente; ne rimaneva un cumulo
di macerie, ma fu un'illusione dei nazisti pensare di poter distruggere anche il ricordo di quei terribili
giorni. Mary Berg aveva lasciato il ghetto qualche mese prima, in attesa di essere scambiata con
ufficiali tedeschi prigionieri delle forze alleate e con sé, sotto gli occhi vigili dei nazisti, portò le
pagine del suo diario, il primo documento completo sulla più immane tragedia che mai colpì una città
nel corso della seconda guerra mondiale. Quando iniziò a scrivere il diario, il 10 ottobre 1939, Mary
Berg aveva 15 anni e una incredibile capacità di osservare quegli stessi eventi dai quali si sentiva
travolta. La sua attenzione ai fatti storici, tuttavia, non impedisce mai l'emergere dei sentimenti o di
aspetti della sua vita privata di adolescente. Ne scaturisce un libro che, oltre al suo valore di
documento, apre a interrogativi e a risposte di bruciante attualità. Sostenuto da una scrittura scarna e
veloce, ricca di partecipazione emotiva e non mai rassegnata al divario che si apriva tra la realtà e le
parole per rappresentarla, il diario di Mary Berg, come quello di Anna Frank, è una testimonianza
irrinunciabile del nostro tempo.
(In biblioteca: D 940.5318 BERG.M)
CALIMANI, Riccardo
Storia dell’ebreo errante / Riccardo Calimani. - Milano : Oscar
Mondadori.
Una storia travagliata lunga venti secoli: dalla conquista della Giudea a opera di
Pompeo fino agli inizi del XX secolo. E' la storia degli ebrei che Riccardo
Calimani riassume e racconta in questo libro, spiegando chi sono gli ebrei, ma
facendo emergere in controluce la stessa storia dell'occidente cristiano. Da Gesù
al falso messia Shabbetai Zevi, dall'epopea marrana all'influenza ebraica sulla
civiltà del Vecchio Continente, alternando avvenimenti cruciali al racconto di
avvenimenti individuali e a grandi temi e controversie religiose.
(In biblioteca: D 909.04924 CALI.R)
Children in the holocaust and World War II, in italiano
Ragazzi in guerra : diari segreti di adolescenti europei nel secondo
conflitto mondiale / raccolti da Laurel Holliday. - Milano : Il
Saggiatore.
La prima raccolta di diari tenuti da bambini e ragazzi di ogni parte d'Europa
durante la Seconda guerra mondiale. Dai ghetti della Lituania, della Polonia, della
Lettonia e dell'Ungheria ai campi di concentramento di Terezin, Stutthof e
Janowska, dalle strade bombardate di Londra e Rotterdam alla prigione nazista di
Copenaghen, queste pagine, sconosciute al grande pubblico e conservate in poche
copie superstiti, raccontano cosa significhi per un adolescente vivere ogni giorno
con la consapevolezza che può essere l'ultimo. Ma è proprio in situazioni tanto drammatiche che la
scrittura testimonia un'irriducibile voglia di vivere. Guidate dalla spontaneità dell'età infantile, le
penne di questi giovani narrano l'incubo del quotidiano con una schiettezza sorprendente. I toni sono
spesso amari, ma non mancano note umoristiche, espressioni di fiducia e, soprattutto, di grande
coraggio. Il diario diviene l'unico sostegno, il miglior amico a cui confessare paure e con cui sfogare
la rabbia per affrontare il domani. E, allo stesso tempo, una forma di resistenza alla follia dei tempi.
Un modo per dare ordine al caos, per contrastare l'oppressione, per sopravvivere nella memoria. Per
salvaguardare la propria umanità, e quella degli altri.
(In biblioteca: D 940.5316 RAGIGE)
DEAGLIO, Enrico
La banalità del bene / Enrico Deaglio. - Milano : Feltrinelli.
Una storia vera, appassionante come un romanzo di avventure: l’incredibile
vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che,
nell’inverno 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei,
spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva
combattuto in Spagna come volontario per Franco. L’8 settembre 1943 lo trovò
lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di
rischiare la vita. Dal suo Diario, che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge
l’azione straordinaria di un uomo solo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone,
che sforna documenti falsi, organizza e difende otto “case rifugio”, trova cibo, insieme a Raul
Wallenberg strappa ragazzi dai “treni della morte” di Adolf Eichmann, inganna nazisti tedeschi e
ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. Poi, il ritorno a casa e un silenzio
durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne, ebree ungheresi,
ragazzine all’epoca della guerra, che gli devono la vita. E’ stato onorato come eroe e “uomo giusto” in
Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna, e infine, grazie a questo libro, anche in Italia.
(In biblioteca: D 940.5318 DEAG.E)
FRANK, Anne
Diario / Anna Frank. - Torino : Einaudi.
Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno 1942, ha appena compiuto tredici
anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori più o
meno immaginari, si sostituisce la storia della lunga clandestinità: giornate
passate a pelare patate, recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare,
temere il peggio. «Vedo noi otto nell'alloggio segreto come se fossimo un
pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia», ha il coraggio di
scrivere Anne. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e
saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini.
(In biblioteca: L STR FRAN.A)
HILLESUM, Etty
Diario, 1941-1943 / Etty Hillesum. - Milano : Adelphi.
All’inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa,
passionale, intricata in varie storie amorose. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È
ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a
poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del
diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, o
uccisi o imprigionati. Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il
cartello: «Vietato agli ebrei». Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli
ebrei. Un altro giorno, gli ebrei non possono più usare la bicicletta. Etty annota:
«La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a
noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». Ma, quanto più il cerchio si
stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo
momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto a quei molti
altri che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità
tedesche. Confinata a Westerbork, campo di smistamento da cui un giorno sarà mandata ad
Auschwitz, Etty esalta ancora in quel «pezzo di brughiera recintato da filo spinato» la sua capacità di
essere un «cuore pensante».
Se la tecnica nazista consisteva innanzitutto nel provocare l’avvilimento fisico e psichico delle
vittime, si può dire che su Etty abbia provocato l’effetto contrario. A mano a mano che si avvicina la
fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore,
riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più «inospitale». La vita,
quella protetta della sua stanza di ragazza e quella torturata della baracca in cui vive, le passa davanti
agli occhi senza soluzione di continuità. La disposizione che ha Etty ad amare è invincibile. Un giorno
aveva annotato: «“Temprato”: distinguerlo da “indurito”». E proprio la sua vita sta a mostrare quella
differenza. Così la testimonianza di Etty rimane fra le più preziose che la persecuzione degli ebrei ci
abbia lasciato.
Nata nel 1914 in una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum è morta ad
Auschwitz nel novembre 1943. Questo suo diario, fortunosamente salvato e passato poi di mano in
mano, è stato finalmente pubblicato nel 1981 dall’editore De Haan, con immenso successo,
paragonabile a quello che accolse il Diario di Anna Frank, in Olanda e molti altri paesi. Accanto al
Diario di Anna Frank, uno dei documenti indispensabili sulla persecuzione degli ebrei, spesso citato fra le
testimonianze più alte delle vittime della persecuzione nazista.
(In biblioteca: D 940.5318 HILL.E)
HILLESUM, Etty
Lettere, 1942-1943 / Etty Hillesum. - Milano : Adelphi.
Le Lettere, scritte in gran parte dal campo di Westerbork, dove la Hillesum volle
essere internata, pur potendo evitarlo, ci permettono di udire la voce di Etty fino
all’ultimo, fino a una cartolina gettata dal finestrino del treno che la portava ad
Auschwitz. In ogni pagina di questo testo colpisce, ancora una volta – e tanto più
viva quanto più ci si avvicina alla fine –, la determinazione di Etty, la vocazione
eroica, che si manifesta nel suo rifiuto di ogni possibilità di salvarsi e nella ricerca
testarda di ogni gesto che possa aiutare chi le si trova vicino. E, dietro a tutto,
sentiamo risuonare le parole con cui Etty descrisse, con la massima semplicità, la sua condizione:
«Credo che per noi non si tratti più della vita, ma dell’atteggiamento da tenere nei confronti della
nostra fine». (In biblioteca: D 940.5318 HILL.E)
HOSS, Rudolf
Comandante ad Auschwitz / Rudolf Hoss. - Torino : Einaudi.
«Höss è stato uno dei massimi criminali mai esistiti ma non era fatto di una
sostanza diversa da quella di qualsiasi altro borghese di qualsiasi altro paese; la
sua colpa, non scritta nel suo patrimonio genetico né nel suo esser nato tedesco,
sta tutta nel non aver saputo resistere alla pressione che un ambiente violento
aveva esercitato su di lui, già prima della salita di Hitler al potere... Si spandono
oggi molte lacrime sulla fine delle ideologie; mi pare che questo libro dimostri in
modo esemplare a che cosa possa portare un'ideologia che viene accettata con la
radicalità dei tedeschi di Hitler, e degli estremisti in generale. Le ideologie
possono esser buone o cattive; è bene conoscerle, confrontarle e cercare di valutarle; è sempre male
sposarne una, anche se si ammanta di parole rispettabili quali Patria e Dovere». (Primo Levi, dalla
prefazione) (In biblioteca: D 940.5317 HOSS.R)
LEVI, Primo
Se questo è un uomo / Primo Levi ; presentazione e note a cura dell'
autore. - Torino : Einaudi.
Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò "Se questo è un uomo" nel 1947.
Einaudi lo accolse nel 1958 nei "Saggi" e da allora viene continuamente
ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente
sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo
sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una
misura, di una compostezza già classiche. È un'analisi fondamentale della
composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della
degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.
(In biblioteca: N IT LEVI.P)
LEVI, Primo
I sommersi e i salvati / Primo Levi. - Torino : Einaudi.
Quali sono le strutture gerarchiche di un sistema autoritario e quali le tecniche per
annientare la personalità di un individuo? Quali rapporti si creano tra oppressori e
oppressi? Chi sono gli esseri che abitano la "zona grigia" della collaborazione?
Come si costruisce un mostro? Era possibile capire dall'interno la logica della
macchina dello sterminio? Era possibile ribellarsi? E ancora: come funziona la
memoria di una esperienza estrema? Le risposte dell'autore di Se questo è un
uomo nel suo ultimo e per certi versi più importante libro sui Lager nazisti. Un saggio imprescindibile
per capire il Novecento e ricostruire un'antropologia dell'uomo contemporaneo. (In biblioteca: D
940.5318 LEVI.P)
OBERSKI, Joan
Anni d’infanzia. Un bambino nei lager / Joan Oberski. – Firenze :
La Giuntina.
«La sera la mamma mi domandò che cosa avevo fatto durante il giorno. Le
raccontai che ero stato insieme ai ragazzi più grandi. Mi domandò se mi
prendevano così senz'altro con loro e io le spiegai che ora sì, mi prendevano
con loro, perché avevo superato al prova. Ero stato all'osservatorio. Lei mi
domandò che cos'era, un osservatorio. Risposi che lo sapeva benissimo, che lì
c'erano i cadaveri e che sapeva anche benissimo che mio padre era stato gettato
sopra gli altri cadaveri e che non aveva neppure un lenzuolo e io avevo detto ai
bambini che ne aveva sì uno, mentre avevo visto benissimo che non ne aveva. Mi misi a strillare che
lei era matta a lasciare che lo buttassero così sugli altri cadaveri senza lenzuolo e che non mi aveva
neppure raccontato che era stato portato via dalla baracca dell'infermeria e che io volevo andare
almeno a salutarlo un'ultima volta e che lei era stata cattiva e che era colpa sua se era lì così nudo
sopra i cadaveri». (In biblioteca: D 940.5318 OBER. J)
POTOK, Chaim
Storia degli Ebrei / Chaim Potok. – Milano : Garzanti.
Una vasta panoramica dettagliata di quattromila anni della storia degli ebrei.
Oltre ai grandi eventi che ne hanno segnato il percorso, Potok illustra
l'evoluzione dell'ebraismo nelle varie parti del mondo in cui ha prosperato,
dall'Egitto a Canaan e Babilonia, dalla Grecia a Roma e alla Palestina, e il
costituirsi di una cultura e una tradizione che è cresciuta e si è sviluppata
proprio nel confronto e nell'assimilazione delle culture e tradizioni con cui è
entrata in contatto: l'islam, il cristianesimo e, oggi, il secolarismo moderno.
(In biblioteca: D 909.04924 POTO.C)
ROSENTHAL FUÀ, ERIKA
Fuga a due / Erika Rosenthal Fuà. - Bologna : Il Mulino.
“Un giorno di circa vent'anni fa ritagliai da un calendario la riproduzione di un
quadro di Chagall, Gli amanti, e l'appesi nella camera da letto. Tempo dopo
Giorgio mi disse: ‘metti quella stampa sotto vetro, perché non si rovini. E'
l'unica fotografia che abbiamo di noi due in fuga’”. Parte da questo ricordo il
viaggio nella memoria di Erika Rosenthal, moglie dell'economista Giorgio Fuà.
Figlia di un ebreo di Istanbul e di una bulgara, dopo aver vissuto i primi due
anni di vita a Teheran, nel 1921 l'autrice giunge con la famiglia in Italia, a
Milano, dove vive per diversi anni gli agi della buona borghesia del tempo e
assiste alla progressiva affermazione del regime fascista. Nel 1942, l'incontro
con Giorgio Fuà, anche lui ebreo, nei locali delle NEI (Nuove Edizioni Ivrea), la casa editrice di
Adriano Olivetti per la quale i due giovani lavoravano. E l'amore nasce proprio mentre fuori si fa più
prossimo il disastro del paese. L'8 settembre 1943, i rastrellamenti nazisti all'interno della comunità
ebraica, i ripetuti tentativi di fuga della coppia, fino all'arrivo in Svizzera. Poi, passata la tempesta, il
ritorno in Italia e l'inizio di una nuova vita. Con sobria leggerezza, i destini personali dei protagonisti
sono qui raccontati in un equilibrio sapiente tra grande storia, romanzo familiare, vicende dell'intimità
privata. (In biblioteca: D 940.5318 ROSEF.E)
RUBINOWICZ, Dawid
Il diario di Dawid Rubinowicz / Dawid Rubinowicz. – Torino :
Einaudi.
Poco dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, i giornali diedero
notizia del ritrovamento, tra le macerie di una casa in Polonia, di un nuovo
"diario di Anna Frank": cinque quaderni scolastici, scritti con calligrafia incerta
da un ragazzo ebreo, David Rubinowicz, che aveva dodici anni quando
cominciò a narrare le tragiche vicende del suo villaggio occupato dai tedeschi,
tra il 1940 e il 1942. Il diario che ci ha lasciato David in realtà è molto diverso
da quello di Anna Frank: il figlio del lattaio di Krajno non ha la precoce
sensibilità psicologica e poetica della ragazzina olandese e la sua non è una storia di delicati rapporti
umani nel chiuso di un "interno" borghese assediato dalla tragedia. Seguendo giorno per giorno la vita
di una piccola comunità ebrea negli anni della persecuzione nazista, il giovane polacco ne fa un
resoconto oggettivo, privo di interventi personali - il che non significa che dalle pagine di quel
resoconto non traspiri il sentore dell'incubo che, come anche David sapeva bene, minacciava il suo
popolo e i suoi cari. A un certo punto, il diario si interrompe: forse in quei giorni avvenne qualcosa di
tragico a David o alla sua famiglia? Singolarmente, il racconto dell'ultimo giorno inizia con la frase
"Giornata di felicità" e si interrompe con la notizia di due ebree uccise dai tedeschi. Non sappiamo, di
David, se non le scarne notizie che possiamo trarre dal diario. Si suppone che sia morto nel campo di
stermio di Treblinka II, come quasi tutta la popolazione ebraica di quella provincia. (In biblioteca: D
940.5318 RUBI.D)
SARACINI, Eugenio
Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo / Eugenio Saracini. Milano : Oscar Mondadori.
Gli storici hanno diviso la storia ebraica in tre grandi periodi: il primo che dalle
origini giunge all'esilio babilonese, il secondo che va dal ritorno dall'esilio fino
alla catastrofe nazionale e all'inizio della diaspora, e infine l'ultimo che copre
tutto il restante periodo fino ai giorni nostri. Appare quindi impresa certo non
facile scrivere una storia del popolo ebraico, ma in particolare difficilissima
quella di scrivere una breve storia degli ebrei e dell'antisemitismo. Eugenio
Saracini ha avuto il coraggio di cimentarsi in questa impresa e a mio avviso è
riuscito nel suo intento di dare al comune lettore un'idea della storia degli ebrei e dell'antisemitismo
che l'ha sempre accompagnata in ogni luogo e sotto ogni regime. Saracini non ha inteso scrivere un
vero e proprio trattato di storia, ma ha voluto semplicemente spiegare al lettore, in forma divulgativa e
sintetica, chi sono gli ebrei, quali sono stati i momenti fondamentali della loro storia, la loro religione,
i loro usi e costumi, sfatando vecchi e inveterati pregiudizi, fonte prima dell'antisemitismo religioso e
politico. (In biblioteca: D 909.04924 SARA.E)
SARFATTI, Michele
La Shoah in Italia: la persecuzione degli ebrei sotto il fascismo /
Michele Sarfatti. - Torino : Einaudi.
Come mai tra il 1943 e il 1945 migliaia di ebrei italiani, dopo essere stati privati
dei loro diritti di cittadini e di uomini, furono deportati e uccisi ad Auschwitz?
Partendo dal significato del termine Shoah, Michele Sarfatti ricostruisce quel
tragico periodo che vide annientare le vite di milioni di ebrei, ripercorre le tappe
ferali della persecuzione in Europa e nel nostro Paese, e mostra come il fascismo
divenne corresponsabile della Shoah in Italia. Un volume destinato innanzitutto al
mondo della scuola e a coloro che desiderano un'illustrazione sintetica, ma pur
sempre seria e scientificamente adeguata, di uno dei momenti più bui della nostra storia.
(In biblioteca: D 940.5318 SARF.M)
SESSI, Frediano
Non dimenticare l’Olocausto / Frediano Sessi. - Milano : BUR.
Costruito a forma di brevi saggi, il libro si articola in cinque parti: nella prima,
viene ricostruito il quadro di contesto storico dell’Europa; nella seconda, si offrono
gli strumenti per comprendere le ragioni e le modalità di attuazione di sterminio
nazista; nella terza parte, attraverso una serie di nomi di località si racconta
l’Olocausto; nella quarta, viene ricostruita la vicenda di chi si oppose alla barbarie
totalitaria; infine, nella quinta parte, si offrono al lettore alcuni spunti di confronto,
tra interpretazioni del fascismo e nazismo, fascismo e comunismo; Gulag e Lager.
(In biblioteca: D 940.5318 SESS.F)
UHLMANN, Fred
L' amico ritrovato / Fred Uhlman. - Milano : Feltrinelli.
Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di
un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce
un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame
è spezzato. Questo accade in Germania, nel 1933... Racconto di straordinaria
finezza e suggestione, L'amico ritrovato è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed
è poi stato pubblicato in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia, Norvegia,
Danimarca, Spagna, Germania, Israele, Portogallo. Ovunque lo stesso
entusiasmo della critica. "Un'opera letteraria rara", l'ha definito George Steiner
sul New Yorker, "Un capolavoro", ha scritto Arthur Koestler nell'introduzione
all'edizione inglese del 1976. "Un libro che assilla la memoria... una gemma", "Un racconto
magistrale", hanno fatto eco The Sunday Express e The Financial Times di Londra. E infine Le
Monde di Parigi: "Uno dei testi più densi e più puri sugli anni del nazismo in Germania... Tra i
romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori, dai dodici anni in su. Senza esitazione."
(In biblioteca: R2 UHLM.F)
(In biblioteca: L STR UHLM.F)
VENEZIA, Shlomo
Sonderkommando Auschwitz / Shlomo Venezia. - Milano : Rizzoli.
“Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il
mio spirito torna sempre nello stesso posto... Non si esce mai, per davvero, dal
Crematorio.” Sono parole di Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di
nazionalità italiana; è uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di
Auschwitz-Birkenau, una squadra speciale selezionata tra i deportati con
l'incarico di far funzionare la spietata macchina di sterminio nazista. Gli
uomini del Sonderkommando accompagnavano i gruppi di prigionieri alle
camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri,
estraevano i denti d'oro, recuperavano oggetti e indumenti negli spogliatoi, ma
soprattutto si occupavano di trasportare nei forni i corpi delle vittime. Un lavoro organizzato
metodicamente all'interno di un orrore che non conosce eccezioni: il pianto disperato di un bimbo di
tre mesi, la cui madre è morta asfissiata dal gas letale, richiama l'attenzione del Sonderkommando, lo
scavare frenetico tra i corpi inanimati, il ritrovamento e subito dopo lo sparo isolato della SS di
guardia che ammutolisce per sempre quel vagito consegnandolo alla storia.
Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di quei simboli, di quelle
parole d'ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che
dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono la base della lunga intervista che è
all'origine di questo libro. Accolta con vivo interesse in tutto il mondo per la sua straordinaria unicità,
questa testimonianza è l'antidoto a ogni follia negazionista. Il lucido e onesto racconto di quest'uomo
oggi ottantatreenne è la forma più nobile di omaggio alle vittime di ieri: la memoria.
(In biblioteca: D 940.5318 VENE.S)
VIBERTI, Pier Giorgio
Lager: inferno e follia dell’Olocausto / Pier Giorgio Viberti. Firenze : Giunti.
L’immensa tragedia di milioni di vittime che varcarono i cancelli dell’inferno
dei lager. Documenti e fotografie unici per non dimenticare la brutalità di un
genocidio avvenuto nel “civile” Novecento. Non solo i freddi numeri del
massacro, ma uno spaccato della vita quotidiana all’interno dei campi di
sterminio: un tragico diario di umiliazioni, angherie, morte, ma anche speranza e
solidarietà.
Argomenti: Un viaggio faticoso e necessario all’interno dei lager. Un’analisi che
si costruisce sulle testimonianze dirette e su documenti e fotografie unici. L’elaborazione del lager
come necessità della politica nazista oltre l’idea di prigione, la propaganda e il tragico percorso
compiuto dalla dittatura di Adolf Hitler che ha messo al centro del proprio progetto l’annientamento
del nemico e che ha trasformato l’odio antisemita nella aberrazione dell’Olocausto.
(In biblioteca: D 940.5318 VIBE.PG)
WIEVIORKA, Annette
Auschwitz spiegato a mia figlia / Annette. - Torino : Einaudi.
Perché i nazisti spesero tante energie per sterminare milioni di uomini, donne e
bambini, soltanto perché erano ebrei? Perché Hitler riteneva gli ebrei la maggior
minaccia per il Terzo Reich? Chi sapeva quello che succedeva e chi poteva fare
qualche cosa? Perché gli ebrei non hanno opposto resistenza? Annette Wieviorka
risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli
ebrei d'Europa. Domande crude e dirette che esprimono l'incredulità di chi non può
concepire l'assurda tragedia dei lager nazisti. Un dialogo serrato e puntuale, sollecitato dalle curiosità
di una ragazzina, sull’enigma del male assoluto.
(In biblioteca: D 940.5318 WIEV.A)
ZUCCALÀ, Emanuela
Sopravvissuta ad Auschwitz / Emanuela Zuccalà. - Milano : Paoline.
Abitare, per un anno, nella città artificiale del male assoluto. Lavorare, da
adolescente, a un minuto ingranaggio della sterminata fabbrica della morte.
Portare inciso sul braccio sinistro, ancora dopo sessant’anni, il numero-simbolo
della malvagità umana ed essere qui a raccontarlo. Esprimendo,
contemporaneamente, un inesauribile amore per la vita. La storia di Liliana Segre
sorprende, indigna e riconcilia. Bambina ad Auschwitz nel 1944, deportata
perché ebrea, oggi è una delle ultime testimoni della Shoah, fra le poche a
riuscire ancora a rivivere davanti a una platea – in genere di giovani e di studenti
– una simile tragedia personale e collettiva. Un tessuto di coincidenze ed eventi
quasi romanzeschi l’ha condotta indenne – nello spirito, oltre che nel corpo – fuori dai cancelli del
campo di sterminio.
Liliana Segre è testimone pubblica della Shoah dal 1990: in questo libro, per la prima volta, racconta
se stessa in profondità, le ragioni più intime che l’hanno spinta a condividere il suo dramma privato,
l’assurdo ritorno alla vita dopo il viaggio nella città della morte che doveva essere di sola andata. Ma a
parlare sono anche i ragazzi che l’hanno ascoltata, in un’antologia di lettere e bigliettini scritti di getto
e consegnati alla nonna che è stata tredicenne ad Auschwitz. M. Zuccalà ha raccolto le parole di
Liliana Segre con intensità di partecipazione. In questo libro, presentato dal cardinale Carlo Maria
Martini, compare in filigrana la follia del nazismo, ma al centro ci sono sempre il coraggio e la fede
nella vita che questa protagonista della Shoah ha coltivato e difeso.
Proprio sessant’anni fa, il 27 gennaio 1945, Auschwitz veniva liberato dai russi e scoperto dal mondo
intero: in occasione della Giornata della memoria, rievocare l’evento attraverso l’esperienza di una
donna di pace può significare anche riflettere sul presente. Sul fatto che lo sterminio degli ebrei ha
rivelato, come osservava il sociologo Zygmunt Bauman, “un diverso volto di quella stessa società
moderna della quale ammiriamo altre e più familiari sembianze, e queste due facce aderiscono in
perfetta armonia al medesimo corpo”. (In biblioteca: D 940.5318 ZUCC.E)
Opere enciclopediche in più volumi
Storia della Shoah. La crisi
dell'Europa, lo sterminio degli ebrei e
la memoria del XX secolo / a cura di
Marina Cattaruzza, Marcello Flores,
Simon Levis Sullam, Enzo Traverso. Torino : UTET.
(In biblioteca: CONSUL 940.5318 STODS)
La più completa e articolata opera sulla Shoah del panorama editoriale internazionale:
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4 volumi con 70 saggi inediti e 15 saggi iconografici
un volume di documenti
3 DVD video con filmati d’epoca in parte inediti
1 CD-rom ipertestuale
Opere multimediali
Destinazione Auschwitz. Viaggio nella fabbrica
dello sterminio. - Milano : Proedi.
Stumento di semplice e immediato utilizzo per il pubblico
e per il mondo scolastico che consente di comprendere il
funzionamento della fabbrica della morte realizzata dai
nazisti allo scopo di annientare il popolo ebraico. In VHS.
Destinazione Auschwitz è un’opera multimediale che si
compone di più tasselli.
IL FILM Il film nasce dalle richieste del pubblico e del mondo scolastico di poter disporre di uno
strumento di più semplice utilizzo rispetto al cd rom, supporto originale dell’opera. In circa 30 minuti
di durata il film consente di comprendere il funzionamento della fabbrica della morte che i nazisti
crearono ad Auschwitz con lo scopo di distruggere il popolo ebraico. Documenti storici sono
intevallati da brani di fiction e da ricostruzioni esclusive realizzate per i due cd rom di Destinazione
Auschwitz. (In biblioteca: MM VHS D VIAG)
IL LIBRO Strutturato come una guida offre un costante rimando fra micro e macro storia. Dopo una
introduzione storica alla dottrina nazionalsocialista e ai campi di Auschwitz, vengono proposte le
testimonianze di ex deportati e SS, suddivise per i luoghi a cui si riferiscono. (In biblioteca: D
940.5318 DESA)
LANZMANN, CLAUDE
Shoah / Claude Lanzmann. – Torino : Einaudi.
Per la prima volta in Italia l'opera definitiva sulla Shoah, il più importante
film mai realizzato sulla più tragica esperienza dell'uomo moderno.
Contributi di Simone De Beauvoir, Moni Ovadia
Nei 4 Dvd: I sopravvissuti, i testimoni, i carnefici. I volti, le parole, le storie.
E le domande di un uomo. E sullo sfondo, in una quiete sconvolgente, i
luoghi dello sterminio come sono oggi. Realizzato in dodici anni di lavoro,
oltre nove ore e mezza di durata, Shoah, uscito nelle sale nel 1985, è
considerato un evento cinematografico insostituibile. I Dvd contengono sia
la versione originale, con sottotitoli, sia la versione doppiata in italiano.
Il libro: I sottotitoli e i dialoghi del film, compatti come un poema, scritti dallo stesso Claude
Lanzmann. E inoltre, un'intervista all'Autore del 1998, a cura di Serge Kaganski e Frédéric Bonnaud.
Introduzione di Frediano Sessi. E la prefazione di Simone de Beauvoir, La memoria dell'orrore. (In
biblioteca: D 940.5318 LANZ.C)
La collana "Novecento". 30 documentari con oltre 60 ore di filmati, alcuni
assolutamente inediti, altri accuratamente restaurati, proposti al pubblico per la
prima volta in DVD.
Uno specialista: Adolf Eichmann: ritratto di un criminale moderno /
un film di Eyal Sivan e Rony Brauman ; tratto da Eichmann in Jerusalem, a report
on the banality of evil di Hannah Arendt. - Roma : Istituto Luce.
(In biblioteca: MM DVD COLL NOV 19)
The Last Days
USA, 1998
REGIA: James Moll
Presentato da Steven Spielberg e dalla Survivors of the Shoah Visual History
Foundation per la quale il regista J. Moll aveva già diretto due pluripremiati
documentari televisivi (Survivors of the Holocaust e The Lost Children of
Berlin), è il 1o documentario della fondazione destinato alle sale. Si alternano le
testimonianze orali di cinque ebrei ungheresi (oggi cittadini USA), tre donne e
due uomini, nati tra il 1924 e il 1930, che nel 1944 furono deportati nei lager di
sterminio (Buchenwald, Dachau, Auschwitz), tranne Tom Lantos che, come partigiano della
resistenza magiara, ebbe altre traversie. Terribili immagini di repertorio anche poco note o inedite tra
cui alcune brevi sequenze a colori. Diviso in 4 parti (“Da cittadini a emarginati”, “L'inferno di un
pazzo”, “La liberazione”, “Rifarsi una vita”), rievoca il capitolo magiaro del genocidio, uno dei meno
conosciuti. Alla fine degli anni '30 vivevano in Ungheria più di 800000 ebrei, il 5% della popolazione.
Pur avendo emanato, come alleato della Germania nazionalsocialista, una legislazione antiebraica
approvata da un Parlamento di cui facevano parte tutti i partiti dell'arco costituzionale (tranne il
comunista messo fuori legge), il governo di Budapest si oppose in vari modi alla deportazione degli
ebrei. Nel marzo 1944 Hitler ordinò l'occupazione dell'Ungheria e la conseguente eliminazione – la
Soluzione Finale – degli ebrei ungheresi: quel che in Germania era successo nell'arco di 12 anni,
avvenne in Ungheria in 4 mesi.
(In biblioteca: MM DVD F ULT)
Viaggio nella fabbrica dello sterminio
Tra storia e cronaca – anno 1, n. 1.
Periodico a cui è allegato il DVD Viaggio nella fabbrica dello sterminio che contiene due
documentari: Viaggio nella fabbrica dello sterminio e Binario 21
Viaggio nella fabbrica delle sterminio (documentario di 30 minuti)
Regia: Andrée Rossi Maroso e Federico Ambiel
L’ormai classico Viaggio nella fabbrica dello sterminio, il documentario di 30 minuti che accompagna
lo spettatore attraverso il processo della Soluzione finale della questione ebraica, non può mancare
nella biblioteca dell’appassionato di storia così come di chiunque sia interessato alla didattica della
Shoah. La sapiente miscela di filmati storici, elaborazioni digitali tratte da Destinazione Auschwitz e
fiction rende questo documentario lo strumento più adatto per la comprensione dei meccanismi della
Shoah.
Binario 21 (cortometraggio di 6 minuti)
Regia: Dario Picciau
Sceneggiatura: Roberto Malini
Con la testimonianza di Liliana Segre e, per la prima volta sullo schermo, Anita Betti.
Il cortometraggio, premiato nel 2004 per il suo valore umano e artistico e per l’indimenticabile
testimonianza di Liliana Segre, esprime la tragedia e la speranza di una sopravvissuta alla Shoah
attraverso un “codice binario” di immagini senza tempo.
(In biblioteca: MM DVD D 940 VIAG)
FILM
Arrivederci ragazzi
Francia, 1987
REGIA: Louis Malle
La pellicola è ambientata in Francia nel Collegio del Bambin Gesù di
Fontainebleau nel gennaio del 1944. Julien Quentin viene mandato, con il
fratello François, in un collegio di religiosi, all'epoca della Seconda Guerra
Mondiale. La sua vita cambia radicalmente quando conosce un suo coetaneo,
Jean Bonnet. Julien lo vede come un rivale, che brilla a scuola, sa suonare il
piano... osservandolo meglio nota che é un ragazzo molto misterioso: non riceve
mai posta, parla poco, non si mescola mai con i compagni. Così Julien scopre il suo segreto: Jean
Bonnet è in realtà Jean Kippelstein, un ebreo che ha trovato rifugio sotto mentite spoglie nel collegio,
per sfuggire alle persecuzioni razziali. Presto l'ostilità di Julien si trasforma in curiosità, e poi in
amicizia. Insieme scoprono di avere in comune tante cose, come l'amore per i libri di avventura, e
instaurano un rapporto bellissimo. Tutto procede tranquillo finché Joseph, un ragazzo zoppo che
lavorava come inserviente dai preti, dopo essere stato licenziato per i suoi continui furti, fa la spia ai
nazisti rivelando la presenza di ebrei nascosti a Fontainebleu. Malgrado i mille sotterfugi inventati dai
preti, i disperati tentativi di salvarli, Jean e gli altri, insieme al direttore del collegio, vengono portati
via; per intraprendere un viaggio che si concluderà solo in un lager. Julien lo guarda allontanarsi e
capisce che non lo rivedrà mai più…
(In biblioteca: MM DVD F ARRI)
Il diario di Anna frank
USA 1959
REGIA: George Stevens
Anna Frank, una piccola ragazza ebrea, è costretta con la sua famiglia e i suoi
amici a nascondersi in un solaio nella Amsterdam occupata dai nazisti. Fino
alla cattura e al campo di concentramento...
Dal dramma di Frances Goodrich e Albert Hackett, basato sul Diario (1946) di
Anna Frank: nel 1942 una famiglia di ebrei olandesi si nasconde in alcune
stanze mimetizzate di una casa di Amsterdam. Due anni dopo sono scoperti e
deportati in un campo di sterminio. Solenne e greve adattamento di
calibratissima ingegneria narrativa che raramente si fa poesia e non si sottrae a una sorta di
nobilissimo tedio. La 18enne Perkins non poteva coincidere con la 13enne Anna Frank della realtà:
l'episodio della sua amicizia con Peter Van Daan è amplificato al di là dell'onesto. Ammirevoli,
invece, gli altri interpreti. 6 nomination e 3 Oscar per S. Winters, la fotografia in Scope di W.C.
Mellor, le scenografie di Lyle R. Wheeler, George W. Davis, Walter M. Scott e Stuart A. Reiss. Ebbe
un rifacimento TV nel 1980 con la regia di Boris Segal e con Melissa Gilbert nella parte di Anna.
(In biblioteca: MM DVD F DIAR)
Hotel Meina
Italia, 2007
REGIA: Carlo Lizzani
Tutto inizia nel 1953 sul Lago Maggiore, dove una ragazza si tuffa nei
tragici ricordi di dieci anni prima. Quando, ancora adolescente, Noa
(questo il nome della fanciulla) viveva lì con la sua famiglia all'hotel
Meina, hotel di proprietà del padre, ebreo con passaporto turco e quindi
cittadino di un paese neutrale.
Subito dopo l'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre tra gli Alleati e
l'Italia, la vita di Noa, della sua famiglia e di tutti gli ospiti dell'albergo
viene sconvolta dal brutale arrivo di un plotone delle SS, che rinchiude gli
ebrei costringendo tutti a una settimana di terrore e attesa.
Drammaticamente combattuti tra il desiderio di fuga e la speranza della fine della guerra, i prigionieri
vivranno un'assurda settimana chiusi in questa lussuosa gabbia di paura e dolore che è l'Hotel Meina.
Tratto dal libro di Marco Nozza, a sua volta ispirato a fatti tragicamente e realmente accaduti, Hotel
Meina porta avanti l'indagine di Carlo Lizzani sulla storia italiana, in particolare su fascismo e
antifascismo, con un'attenzione e un notevole rispetto (che mai sconfina nella retorica) per la memoria
delle vittime. (In biblioteca: MM DVD F HOTE)
Perlasca. Un eroe italiano
Italia, 2002
REGIA: Alberto Negrin
Giorgio Perlasca è un fascista nazionalista convinto tanto da combattere per
Franco nella guerra di Spagna. L'8 settembre si trova per lavoro in Ungheria
braccato dalla polizia e dalle SS, senza sapere come tornare a casa. Lo
spettacolo terribile degli ebrei perseguitati a Budapest lo convince a
rinunciare alla fuga e a sfruttare in modo del tutto imprevisto un attestato di
benemerenza rilasciatogli anni addietro da Franco.
(In biblioteca: MM DVD F PERL 1 e 2)
Il pianista
GB-Fr.-Germ.-Pol. 2002
REGIA: Roman Polanski
Wladislaw Szpilman è un pianista ebreo che suona per la radio di Varsavia,
vive lì quando inizia la persecuzione dei tedeschi. All'inizio è costretto a
suonare in alcuni locali per soli ebrei, poi perde anche quella possibilità. La
famiglia viene deportata, lui si salva perchè un amico lo tira via dalla fila di
gente che viene caricata sul treno. Inizia un calvario: prima viene nascosto da
una coppia di amici, poi da un altro amico. Ogni volta deve fuggire, i
protettori di turno sono scoperti o catturati. Gli alleati stanno per avanzare,
quando trova rifugio, solo e malato, all'interno di una casa diroccata. Lì c'è
un ufficiale tedesco che, dopo averlo sentito suonare sul piano di casa sua, lo aiuta. Arrivano i russi,
ma il pianista indossa il cappotto donatogli dall'ufficiale tedesco. russi capiscono che il pianista è
polacco, poco prima di sparargli addosso. Wladislaw riprende a suonare per la radio di Varsavia.
(In biblioteca: MM DVD F PIANI)
La tregua
It.-Fr.-Germ.-Svizz., 1997
REGIA: Francesco Rosi
La storia è quella narrata nel libro da cui il film è tratto: all'inizio del gennaio
1945, quando ormai la Germania nazista è costretta a difendersi dall'arrivo
delle truppe sovietiche da un lato e dall'inarrestabile avanzata degli alleati
dall'altro, i soldati tedeschi ricevono l'ordine di abbandonare i campi di
concentramento situati in est Europa, per sfuggire all'arrivo dei russi. Vengono
così cancellate le tracce degli orrori commessi nei lager distruggendo tutti i
registri ufficiali e i deportati ancora in vita vengono chiusi nei campi e lasciati
al loro destino. Anche i deportati nel lager di Auschwitz subiscono la stessa sorte e dopo essere stati
liberati dai russi cercano un modo di tornare alle proprie case. Tra di essi ci sono francesi,polacchi e
anche italiani. Uno di loro è Primo Levi (John Turturro), deportato poichè ebreo, che racconta quindi
in prima persona il viaggio che ha dovuto affrontare insieme ad altri deportati italiani per fare ritorno
in Italia, a Torino, la sua città natale. Il loro percorso attraverso l'Europa centrale è ricco di imprevisti
e spesso li costringe a percorrere molti chilometri a piedi o su treni di fortuna. Il gruppo che viaggia
con Primo è formato da Cesare (Massimo Ghini), un romano molto estroverso e socievole, Daniele
(Stefano Dionisi), veneto e oramai senza più una famiglia, sterminata dai nazisti. Poi Ferrari (Claudio
Bisio), un ladro di professione, Unverdorben (Roberto Citran), violinista, D'Agata (Andy Luotto)
siciliano. Di grande importanza è l'incontro che Primo fa con un greco (Rade Serbedzija), furbo e
disilluso che gli farà capire molte cose con il suo acuto modo di sopravvivere ai guai. Dopo tante
disavventure il gruppo giunge a Monaco, dove Primo mostra la sua uniforme da deportato di
Auschwitz ad un soldato tedesco catturato e costretto ai lavori forzati all'interno della stazione.
Quest’ultimo si inchina come per chiedere perdono. Il ritorno a Torino è vicino e Primo potrà
finalmente riabbracciare la sorella e la madre. Brevi sequenze ci fanno capire come gli è ormai
estraneo quel mondo silenzioso, tranquillo e fatto di cose che possono sembrare scontate a chi ci è
abituato, come il pane morbido e una tavola pulita. Il ricordo della terribile esperienza lo segnerà per
sempre. (In biblioteca: MM VHS F TREG)
Biblioteca Comunale “Attilio Brugiamolini”
P.zza Garibaldi, 1
60025 Loreto (AN)
Tel. 071-7505604
[email protected]
Orario apertura la pubblico
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
10.00
13.00
chiuso
10.00
13.00
chiuso
10.00
13.00
16.00
19.00
16.00
19.00
16.00
19.00
16.00
19.00
16.00
19.00
*Il percorso bibliografico è aggiornato al 27 gennaio 2009