speciale giffoni film festival 2008

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speciale giffoni film festival 2008
© Disney / Walden. Narnia™
POSTE ITALIANE S.P.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art.1 comma 1 - DCB - ROMA
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Le Cronache Di Narnia: Il Principe Caspian
dal 14 agosto al cinema
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sono mariaelena della quinta
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quest'anno sono venuta a gff
no
ho imparato cose nuove. mi so
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divertita un mondo approfitto
salutare la mia amica martina
sn emanuela,l' estate scorsa
ho partecipato al giffoni
film festival, è stata un'
esperienza bellissima
Non vedo l'ora di
tornare al piu bello
di tutti i festival del
Mondoooo!!!!!!!!a!!
ogni anno vengo al gff e mi
diverto tantissimo !!!!!!!!!!
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UN FESTIVAL
NECESSARIO
Quando si dice Giffoni, si dice cinema per ragazzi. Nell’immaginario
collettivo non è più un nome di un paese (in
provincia di Salerno, 10 mila abitanti), ma
un logo, un brand riconoscibilissimo e fortunato. Il Giffoni Film Festival – GFF – è stato
più volte associato al termine “miracoloso”,
perché è un evento di successo
che dura da trentotto anni e prospera laddove nessuno avrebbe
mai creduto: un piccolissimo centro tra le colline del salernitano, in
quel Meridione che purtroppo è
terra arida quando si tratta di iniziative che devono andare avanti
nel tempo. Eppure io non amo che
si parli di miracolo. Mi fa pensare
a qualcosa che sia esploso a livello pubblico grazie ad un “innesco”
di fortuna e di inspiegabile forza
sovrumana. Non metto in dubbio che la sorte giochi un ruolo
non marginale nelle vicende delle
persone e delle loro creazioni, ma
dietro questo successo c’è stata
un’alchimia ben equilibrata di idee, di lavoro
e di tenacia.
Non era facile immaginare, all’inizio degli anni
settanta (1971), una manifestazione che parlasse di cinema dedicato ai più piccoli. Non
dobbiamo immaginare uno scenario simile a
quello che viviamo da qualche anno a questa
parte: ora i ragazzi sono emancipati sin da
bambini e l’industria dello spettacolo indirizza buona parte delle proprie energie proprio
a loro. Quell’epoca post-sessantottina vede-
va un’Italia scossa da una profonda agitazione sociale, spesso soffocata dagli aspri e
imprevisti residui del boom economico. Non
a caso sono definiti “anni di piombo”. Il cinema, pelle sensibilissima su cui si misurano le
temperature sociali e si riflettono i temi reali,
non aveva tempo né voglia di misurarsi con
la delicata questione dell’adolescenza, con
i problemi e i desideri dell’età acerba. Tanto
che il Festival di Venezia chiudeva in quegli
anni la sua sezione dedicata ai giovani. Io
andai controcorrente (e da allora ho sempre
amato non seguire la scia, non assecondare
il flusso “normale” delle cose). Appena maggiorenne, decisi di osare. Scelsi il mio paese,
certo tranquillo e a suo modo grazioso, ma
di sicuro non proprio una calamita turistica!
Certamente un luogo accogliente a livello
umano, ma del tutto privo di strutture recettive, di confort, di attrattive paesaggistiche o
storiche. Per dirla in breve Giffoni Valle Piana
non era (e non è) la scintillante Cannes,
la deliziosa Taormina, la sofisticata Capri.
Tutt’altro. I primi anni di Giffoni Film Festival
sono rimasti negli annali come edizioni pionieristiche, estremamente naif,
senza un’autentica organizzazione, eppure mosse dalla passione
sconfinata di un manipolo di entusiasti. Anni in cui le pellicole proposte erano ancora favole e racconti
un po’ edulcorati per un pubblico
che potremmo definire familiare.
Le difficoltà economiche sono
enormi, l’orizzonte del festival
ancora inscritto in una prospettiva poco più che locale, ma le idee
volano alte, il lavoro è instancabile, la tenacia mi porta anche ad
incatenarmi ad una colonna (letteralmente) per affermare la necessità del GFF, in un momento in cui
la mancanza di fondi sembrava
destinarlo alla chiusura. Questa è l’alchimia
di cui parlavo all’inizio, questo è il sudore
(non solo mio, ma dei tantissimi che hanno
creduto nel mio progetto, senza neanche la
pallida ambizione di un ritorno economico) e
la cieca fiducia nella propria idea che sarebbero mortificate se etichettassimo semplicemente il Festival di Giffoni come un miracolo!
Nel giro di 10 anni questo piccolo evento a
scartamento ridotto si afferma prima a livello
regionale, poi nazionale - grazie soprattutto
all’attenzione suscitata dai mezzi di informazione che si accorgono della bontà dell’idea
- ed infine valica i confini italiani facendosi conoscere all’estero come qualcosa di
nuovo, una ventata di aria nuova nell’altrimenti compassato panorama dei festival di cinema. Ma come riesce in questo?
C’è bisogno, come in ogni storia che meriti
di essere raccontata, di un colpo di scena.
Il GFF ne ha in serbo ben due nello stesso
anno. Il 1982. hanno dei nomi e dei cognomi
questi colpi di scena. Si chiamano: François
Truffaut e Robert De Niro. Il regista più amato
d’Europa, il cantore poetico dell’adolescenza, il padre indiscusso della Novelle Vague
francese e l’attore mito di Hollywood che in
pochi anni da promessa è diventato (grazie
alle sue incredibili performance nei film di
Scorsese) un premio oscar e l’interprete più
richiesto del cinema americano. Lasceranno
a Giffoni un segno indelebile della loro presenza. In particolare Truffaut che imprime
nella storia del Festival delle frasi, contenute in una lettera scritta di suo pugno, che
diventeranno lo sprone a non fermarsi mai
e a continuare con un festival che ormai si
può definire anche una missione culturale.
Quando scrive: “di tutti i festival di cinema
quello di Giffoni è il più necessario”, il regista
francese dimostra di aver colto lo spirito che
anima questo progetto: essere non solo una
kermesse con bei film e grandi ospiti, piuttosto diventare un’esperienza per i giovani
protagonisti indiscussi di questo evento e
un osservatorio permanente sul territorio dei
ragazzi. Da allora, dai primi anni 80, a Giffoni
sono arrivate le più grandi star internazionali
(Da Meryl Streep a John Travolta, da Roman
Polanski a Oliver Stone, da Jeremy Irons a
Jessica Biel) e praticamente tutti gli autori e
gli attori del cinema italiano che conta.
Ma qual è il concept che rende questo festival unico al Mondo? Innanzitutto il pilastro
inamovibile: una giuria composta da soli
ragazzi; un “popolo” multietnico il cui numero
di persone è cresciuto fino a 2000 e il ventaglio dei Paesi di provenienza ha raggiunto
ormai quota 36, abbracciando tutti i continenti del Mondo. I ragazzi della giuria sono
di età compresa tra i 6 e 18 anni, divisi in 4
sezioni per fascia d’età, a cui vanno aggiunte
le due ultime nate, dedicate ai bambini dai 3
ai 5 anni e agli over 18. A tutti i giurati il compito di: vedere, giudicare, discutere, votare i
film in concorso.
Il GFF è anche “scuola di vita”, nel senso che
i giurati provenienti da tutto il Mondo dopo
aver partecipato al festival ne escono arricchiti, diversi, finanche un po’ cresciuti. Senza
esagerazioni. Basterebbe leggere le centinaia di email che ci arrivano da questi ragazzi
che per una decina di giorni hanno vissuto
nelle famiglie del posto che li hanno ospitati.
A caratterizzare il fenomeno GFF è soprattutto la sensibilità nella scelta dei film, atto finale di un processo di valutazione e analisi del
panorama mondiale del cinema per ragazzi.
Temi sempre importanti e, talvolta, delicati
presentati attraverso discussioni a seguire la
visione del film. Un’opera proiettata al GFF ha
come un marchio di garanzia, un sigillo che
ne attesta la qualità e la adeguatezza rispetto
al suo pubblico di riferimento.
Questa è la bellezza di una formula che ha
apprezzamenti ovunque, attraverso i cinque continenti. Se il primo step del nostro
cammino è stato portare il Mondo a Giffoni, la seconda fase, in pieno sviluppo, ha
un procedimento inverso: portare Giffoni
nel Mondo. Per fronteggiare l’imponenza di
questo progetto di internazionalizzazione
del marchio, il GFF ha creato una struttura
dal nome evocativo: Giffoni World Alliance.
È una rete. Un sistema in cui ogni nodo fa
capo al centro di diramazione che è appunto
il GFF. Iniziativa di punta delle attività all’estero è certamente Giffoni-Hollywood che ha già
nella sua storia tre importanti appuntamenti:
una cinque giorni di divertimento, di film targati GFF, di workshop, di incontri con le star
(Will Smith, Jon Voight Jim Caviezel,Brendan
Fraser, Cuba Gooding jr, Rob Schneider, tra i
tanti altri), di discussioni e di spettacoli nelle
famosissime location della Capitale Mondiale del Cinema: il Kodak Theatre, tempio degli
Oscar e il Chinese Theatre, mitica sala cinematografica su Hollywood Boulevard.
E poi ancora Australia, Albania, Polonia,
Armenia e prossimamente Dubai e Tunisia.
Infine non posso non parlare di futuro prossimo. Del progetto che più di tutti gli altri mi
sta a cuore. La vera rivoluzione copernicana
di questo festival, ovvero la Giffoni Multimedia Valley. Parlarne approfonditamente meriterebbe ancora altro spazio. Dirò solo che
GMV sarà la grande città del cinema dei giovani, sarà un polo creativo come non ce ne
sono altri nel meridione. Una struttura imponente di cui la Cittadella costruita 8 anni fa
rappresenta solo l’incipit di un’opera monumentale. La seconda fase dei lavori prenderà
il via l’anno prossimo. Lo stanziamento della
Regione è importante e si tradurrà in quegli
spazi che ho sempre sognato: adibiti a produzione, formazione, entertainment nell’ottica di un campus per i giovani e per le loro
idee. Una ghiotta occasione offerta a tutti
coloro che vogliono impegnare la loro passione per il cinema e per i ragazzi.
A NEEDED FESTIVAL
When we say Giffoni, we mean cinema for the youth. In common knowledge, Giffoni isn’t a small town anymore (near
Salerno, 10.000 residents), but it’s a logo, a
lucky and highly recognizable brand. The Giffoni Film Festival – GFF - has been associated
many times to the word ‘miraculous’ because
since his birth, 38 years ago, it has always
been a successful event and it’s still growing,
even if none would have ever believed it: a very
small village (among the Salerno surrounding’s
hills) in the south of Italy, a barren land concerned about taking initiatives and carrying
them on for long time.
But I don’t like talking about miracles. It
reminds me of something that has ‘blown
up’, thanks to fortune and inexplicable superhuman force. I have no doubt that luck has
played a vital role in people’s occurrences and
creations, but this success is also based on
a balanced alchemy of ideas, work and doggedness.
In the early Seventies (1971) a film festival for
teenagers would have been unthinkable. The
scenario was not similar to what we have
been living in recent years: nowadays youth is
emancipated and the show business is turning
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most of its attention to them.
After 1968, Italy has been shaken by a deep
social agitation often suppressed by harsh and
unexpected remains of the economic boom.
Not a case if they were called ‘lead’s years’.
Cinema, which has always been a very sensitive skin to survey social temperatures, and
which reflects true facts, was unable to face
adolescence’s sensitive issues, its troubles
and desires. So that the Venice Festival closed
its section dedicated to those years youths.
I went against the tide, (never swimming with
the current and never following the ‘normal’
wake of things). Just little more than eighteen,
I chose to dare. I opted for my hometown, a
quite place, nice in a certain way, but not really
a tourist attraction! Undoubtedly a place with
friendly atmosphere, but lacking in accommodation facilities, comfort, landscape or historical amenities. Giffoni wasn’t (and it isn’t) the
glittering Cannes, the delightful Taormina or
the sophisticated Capri. Not at all.
First years of Giffoni Film Festival went down in
annals of pioneering festivals, it was extremely
naïve, without a concrete organization, but
pushed up by the intense feeling of enthusiastic people.
At that time films were still tales and stories
quite sweetened mainly adapted to family audience. Financial difficulties were huge,
the Festival had only a local perspective, but
ideas flew high and work was unstoppable.
Because of my tenacity I tied to a column
(literally) to declare the necessity of the GFF,
while it was risking to be closed due to lack of
funds. This is the alchemy I was talking about,
hard work (not just mine, but of everyone who
has always believed in my project without
expecting any economic reward) and blind
faith in our own ideas which would be mortified if we simply defined the Giffoni festival as
a miracle!
Within ten years this small and minor festival
has become a regional, and also a national
event - mainly thanks to media interest in its
basic ideas - and has overcome Italian bor-
ders introducing itself abroad as an innovation, a breath of fresh air into the stiff film festival panorama.
How is it possible to manage this? You need a
twist, as in each story worthy of mention. The
GFF had two surprises in store in the same
year, 1982.
They have a name and a surname: François
Truffaut and Robert De Niro.
The most popular director in Europe, the poet
of adolescence, the unquestioned father of
French Novelle Vague and the Hollywood
actor-myth, a promise that in few years
became an Oscar-winning actor (thanks to
his great performance in Scorsese’s movies)
claimed by Hollywood cinema.
They left in Giffoni an indelible sign of their
presence.
Truffaut in particular, has imprinted in Giffoni’s
memory some sentences written in a letter by
himself that have become a spur to never stop
and to go on with a festival which can also be
defined as a cultural mission.
Truffaut wrote: ‘in the film festivals global panorama, Giffoni is the most necessary one”. The
French director shows how he’s involved in
the spirit of this project: with the aim not to be
only a kermes of good films and very famous
guests but especially an experience for young
people, undisputed protagonists of this event,
and a constant observatory on youthful world.
Since the early Eighties Giffoni has been inviting
the most famous international stars (from Meryl
Streep to John Travolta, from Roman Polanski
to Oliver Stone, from Jeremy Irons to Jessica
Biel), and all the best of Italian cinematographic
authors and actors.
What’s the concept that made this festival so
unique all over the world?
First of all the unmovable mainstay made up by
a youthful jury; a multi-ethnic group which has
grown until 2000 presences, coming from 36
nations of all Continents. Jurors, aged between
6 and 18, are grouped in 4 age-sections. Two
new sections have recently been added for
children from 3 to 5 years of age and for over
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18. All jurors are supposed to observe, judge,
debate and vote the movies of the competition.
The GFF is also a ‘school of life’ for jurors coming from all over the world because after this
experience they come out enriched, changed,
even a bit grown up, without exaggeration. It’s
enough to read the hundreds of emails sent by
young people who have lived as local families’
guests for ten days.
The GFF phenomenon is mainly characterized by a great sensitivity about movies
choices, after an estimative process and
careful analysis of the cinema for youth on
worldwide scale.
Themes, always important and sometimes
tricky, are presented through debates at the
end of each movie. GFF gives to its films a
guarantee, a seal of quality which attests their
worth and their suitability for young audience.
This is the value of a formula appreciated everywhere, through the five Continents. If our
first step was to bring the world to Giffoni, the
second step follows the reversed way: take
Giffoni all over the world. Facing the imposing
project to make the brand international, the
GFF has set up an organization with an evocative name: Giffoni World Alliance. It’s a net, in
which each part of the System refers to the
central branch, the GFF. The leading foreign
initiative is certainly Giffoni-Hollywood that can
already boast three important appointments:
five entertaining days with GFF films, workshops, meetings with big stars (Will Smiths,
Jon Voight, Jim Caviezel, Brendan Fraser,
Cuba Gooding Jr, Rob Schneiderand and
many others), debates and show sets in the
most famous locations of the World Capital
of the Cinema: the Kodak Theatre, the Oscar
temple and the Chinese Theatre, the mythical
movie theatre in Hollywood Boulevard.
And also Australia, Albania, Poland, Armenia
and soon Dubai and Tunisia will be involved.
To conclude I can’t avoid talking about next
future, about the project I care the most. It
is the Copernican revolution of this festival,
the Giffoni Multimedia Valley. I’d like to say
more but I’ve already abused of the space
the magazine has kindly granted me.
I will just say that the GMV will become the
big village of the youthful cinema, a creative
centre like no others here in the south of Italy.
The Citadel, built 8 years ago, is only the
incipit of this monumental structure.
The second stage of the project will start
next year and Regional allocations will be
important to realize the spaces I have always
dreamt of: a campus for the youth and their
ideas in which producing, training and entertaining will be possible. A great opportunity
for people who want to get involved with
passion in the cinema and in the youth’s
world.
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trame
giffoni
film
festival
del festival
Un’opportunità per i giovani
di esprimersi, farsi vedere
e conoscere
Oltre 1500 opere viste tra lungometraggi e corti. Un lavoro
lungo, affascinante, importante per scovare, come pionieristici
cercatori d’oro, le pepite più preziose nella fiumana di cinema dedicato
ai ragazzi. Occhi sempre spalancati su ciò che nuovo e su ciò che viene
riproposto. Attenzione al cinema che si evolve e stravolge le regole, ma
senza mai puntare dritto al semplice gusto per la sperimentazione, per
l’effetto “novità” fine a se stesso. Siamo ancora innamorati delle storie,
del piacere di raccontarle, del sapore di una visione che ti lascia dentro
qualcosa. Se analizziamo la selezione di quest’anno ci si accorge che
un film su 4 è un’opera prima. E se contiamo anche le opere seconde la
percentuale supera ampiamente il 50%. Questo è un dato importante
che rispecchia il senso della nostra mission: cercare, instancabilmente,
nuove strade, nuove traiettorie e dare la possibilità a chi è giovane di
esprimersi, di farsi vedere, di farsi conoscere.
ALL THE MOVIES IN COMPETITION
AN OPPORTUNITY FOR YOUNG PEOPLE TO EXPRESS
THEMSELVES, SHOW UP AND GET KNOWN
FREE TO FLY (12-14 anni)
More than 1500 works observed, from features to short films.
A long, fascinating work, important to discover, like the old gold
seekers, the most precious nuggets among the whole cinema for young
people. Eyes always open on what is new and what is repeated. Focus on
the growing cinema, that upsets rules, not just to enjoy tests, or for the “new”
effect for itself. We are still in love with stories, with the pleasure of narrating
them, with the flavor of a vision which leaves you something new inside. If we
analyze this year’s selection, we can see how 1 film out of 4 is a ‘first work’.
Considering also secondary works, the percentage is more then 50%. This is
an important element that reflects the real sense of our mission: always look
for new ways, new trajectories, and give possibility
to young
people to express themselves, show up and get
known.
KIDZ (6-9 anni) & FIRST SCREENS (9-12 anni)
Diversi i temi affrontati nelle due
sezioni dedicate ai più piccoli: dal
rapporto genitori-figli alla pace, dalla difesa
della natura alla differenza. Diversi anche
generi e stili.
In entrambe le sezioni saranno presenti
lungometraggi di animazione e fiction, film
fantastici e storie calate completamente nella
realtà quotidiana.
Produzioni per la maggior parte europei ma
con la presenza di almeno tre interessanti
produzioni extraeuropee tra cui il film PHOEBE
IN WONDERLAND interpretato tra gli altri da
Felicity Huffman e dalla giovanissima Elle
Fanning, sorella della più famosa Dakota.
Protagonista una bambina che non riesce ad
integrarsi a scuola perché apparentemente
incapace di controllare i suoi impulsi. Tra i
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film d’animazione presentate a Kidz l’italiano
THE STORY OF LEO, diretto da Mario Cambi
che racconta di un altro outsider, un leone
molto particolare: è vegetariano e per questo
emarginato dal branco.
Interessante anche il film THE SEVEN OF
DARAN un’avventura mozzafiato in cui tre
bambini devono fermare una guerra tra
tribù in Africa che rischia di degenerare e
distruggere il continente. A guidarli una
magica giraffa bianca realizzata in 3D.
These two sections deal with
different issues, like parents-children
relationship, peace, integration, protection of
the environment.
Both sections will include cartoon films,
fantasy films, reality-based films.
Most films are from Europe, but we have
at least three interesting works from out
of Europe: one of them is Phoebe in
Wonderland, starring Felicity Huffman and
young Elle Fanning, Dakota Fanning’s sister.
The film is about a small girl unable to get
along with her schoolmates, because she
can’t keep her impulses under control.
A cartoon movie, the Italian Story of Leo,
directed by Mario Cambi, tells the story of
a weird lion that, being vegetarian, is not
accepted by the other members of his
group.
An adventure movie, The Seven of Daran,
shows three children trying to stop an African
tribe war, which threatens to wreck the whole
continent. A magical white giraffe is leading
the children in their incredible adventures.
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Ragazzine di tredici anni in equilibrio
pericolosamente sul filo della loro
identità: non più bambine, non ancora
donne.
Ragazzini che invece di affrontare i piccoli
turbamenti della loro “piccola età” devono
prendere l’armi contro un mare di affanni
(citando il dilemma amletico). Un mare che
spesso e volentieri devono fronteggiare da
soli, senza il sostegno di famiglie troppo
spesso dissolte o dissolute.
Adolescenze su cui sono tramontati gli
antichi valori o che si sono tramutati in nuove
forme, che gli adulti faticano a decodificare,
a comprendere, ad accettare.
Il panorama del paesaggio giovanile dei
teenager tra 12 e 14 sta cambiando
drammaticamente. Non dico tragicamente
(ogni cambiamento ha una sua logica che
si inchina al divenire e quindi alla vita), ma
“drammaticamente”: nel senso che è uno
slittamento epocale, evidente, poderoso,
spettacolare direi.
E il cinema, superficie sensibilissima e
reattiva ai cambiamenti del Mondo su cui
punta i suoi obiettivi, non può che riflettere
lo stato delle cose. FREE TO FLY cambia
ed è nostro dovere tenerne conto. E’
nostra responsabilità non solo registrare
il cambiamento, ma anche approfondirlo,
conoscerlo e quindi comunicarlo.
Già da un paio di anni la trasformazione
del cinema di Free è piuttosto evidente non
solo nelle selezioni proposte, ma anche e
soprattutto in tutto quel sottobosco non
presentato che è la pre-selezione. Decine e
decine e decine di pellicole che non arrivano
sugli schermi del nostro festival, ma che
tutti insieme cospirano alla manifestazione
di questa nuova tendenza: il cinema di
Free diventa sempre più un cinema di
Y generation. Per questo diventano più
coraggiose le scelte da operare. Perché
trovare un’opera capace di parlare ai ragazzi
con verità (da sempre il marchio del nostro
festival) significa proporre storie sempre più
pruriginose, sempre più orientate al “limite”.
Ecco una rapida carrellata dei film selezionati
più significativi in questo senso:
MIRUSH (Norvegia) con Enrico Lo Verso
che ha dentro una carica di violenza enorme
e il figlio finisce per “condannare a morte” il
padre che ha lasciato lui e la sua famiglia.
HEY HEY ESTHER BLUEBURGER (australia)
con la candidata al premio oscar Keisha
Castel-Hughes incentrato sulla voglia di
emancipazione di una ragazza di 13 anni
e del suo gruppo di amiche, passando
attraverso il sesso come status symbol.
BLACK BALLOON (Australia) con la
sempre magnifica Toni Colette, che dipinge
straordinariamente bene le difficoltà di un
ragazzo alle prese con il primo amore e con
l’imbarazzo sociale di un fratello malato di
mente.
HEART OF FIRE (Germania), passato con
successo alla selezione ufficiale del Festival
di Berlino 2008, racconta la tragedia dei
bambini soldato in Etiopia.
LEROY (Germania), film che ripropone
drammaticamente (ma anche con toni
ironici) i temi attualissimi del razzismo e del
bullismo.
Thirteen-year-old girls with their
identity in the balance: not children
any more, not women yet. Boys facing very
tough situations, without relying on families
that are careless or about to collapse.
Teenagers who don’t have the old values
any more; boys whose new ideals adults
are not able to understand and to accept.
12- to 14-year-olds’ world is changing,
and cinema must reflect this new reality.
That’s why “Free to fly” as a section is
changing, and that’s been evident for a
couple of years, not only in selected films,
but especially in the pre-selection: dozens
of films which aren’t selected for our
festival but give their contribution to this
new trend: “Free to fly” as a home for a “Y
generation” cinema.
Because of that, making choices is getting
harder and harder. We have to find out
works which can speak to children in a
truthful way (this has always been our
festival’s trademark), and that means we
have to choose more daring stories.
Here you have a quick review of the most
significant films selected for this section:
Mirush (Norway): a violent father (Enrico
Lo Verso), after leaving his family, is
“sentenced to death” by his son.
Hey Hey Esther Blueburger (Australia),
starring the Oscar-candidate Keisha
Castel-Hughes: a thirteen-year-old girl
and her group of friends dream about
independence from their families, going
through sex experiences, seen as a status
symbol.
Black Balloon (Australia), starring the great
Toni Colette: it’s a wonderful portrait of a
boy trying to deal with his first time in love
and with the social embarrassment for
having a mentally-ill brother.
Heart of fire (Germany), included in the
official selection for Berlin Film Festival
2008, is about children recruited as
soldiers in Ethiopia.
Leroy (Germany): a film that deals, in a
dramatic but also ironic way, with up-todate issues like racism and bullying.
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Y GEN (15-17 anni)
La sezione competitiva Y GEN ha
subito profondi cambiamenti nel corso
degli ultimi anni, ha affrontato fasi di mutamento
e talvolta di vero e proprio stravolgimento. Era
un destino desiderato, perché proprio questa
sezione fu pensata e costruita con l’obiettivo
di cambiare senza timore, andando incontro
al cinema giovane prima di permettergli di
fermarsi e diventare consueto, accettato. Era
anche un destino inevitabile, perché i film di
Y GEN affrontano la vita, le esperienze e le
trasformazioni delle nuove generazioni.
Il mondo dei ragazzi, il modo in cui vengono
percepiti ed essi stessi percepiscono la realtà
sta cambiano molto rapidamente, tanto da
creare spesso timori e perplessità nel mondo
degli adulti. Allo stesso modo cambia tono,
stile e volto il cinema dei giovani autori che
questo mondo lo vogliono raccontare, e di
conseguenza si trasforma e raggiunge nuovi
sentieri espressivi la sezione Y GEN.
Se nel corso degli ultimi anni spesso ci siamo
trovati di fronte sceneggiature incentrate sul
problema della depressione che attanaglia
ragazzi sempre più giovani, portandoli a
vedere la vita come un percorso senza scopo
e senza gioia, adesso con EVERYTHING IS
FINE assistiamo ad uno stravolgimento brusco
ed inquietante di questo ambito. Un gruppo
affiatato di amici dalla vita serena, spensierata,
che riconosciamo come tanti altri coetanei
che sono stati ben capaci di integrarsi nella
società di cui fanno parte. E che decidono
inspiegabilmente di togliersi la vita tutti e 5
insieme. Un allarme silenzioso, calmo, di una
quotidianità che è diventata tanto vuota agli
occhi dei ragazzi che la vivono, da rendere
l’idea di un improvviso addio alla vita tutt’altro
che spaventoso. Questo è un esempio
decisamente rappresentativo di una collezione
di film che sarà estremamente eterogenea.
THE NEW MAN ci presenta una generazione
di adolescenti che pur distando pochi decenni
sembra lontana secoli dai ragazzi di oggi.
Ambientato nella Svezia degli anni settanta è
la storia di una ragazza (e come lei tante altre)
prelevata dal governo e costretta a vivere
chiusa in un manicomio. Una vita senza
speranza e gioia in questa struttura infernale,
tutto solo a causa del reddito troppo basso
della sua famiglia. Un film dall’ineccepibile
rigore estetico, che denuncia con forza una
verità della storia recente quasi del tutto
taciuta.
LADRONES dal sempre più convincente,
quasi invidiabile, cinema giovane spagnolo.
Una regia dinamica, uno sguardo dal sapore
metropolitano, per raccontare con passione
la vita di un giovane ladro la cui casa sono le
strade di Barcellona. Un film sulla costruzione
e sulla delicatezza dell’identità. Con costanti
richiami al passato, alla sua infanzia, assistiamo
a quei passaggi significativi che portano a
questo ladruncolo apparentemente cinico.
L’identità è anche al centro del film THE
SECRET. Tra i protagonisti c’è anche David
Duchovny, il protagonista della popolare
serie tv X Files. Un tragico incidente che
coinvolge madre e figlia finisce in tragedia. La
madre muore, la figlia in coma. Ma quando
si riprende, inspiegabilmente, sembra che la
sua identità e quella di sua madre coesistano
nello stesso corpo. Così, partendo da questo
spunto surreale, abbiamo modo di esplorare
a fondo l’universo familiare. All’ombra di
questo imponente tema, Miti e Maestri,
abbiamo anche il piacere di presentare un
delicato e prezioso film tratto da un romanzo
di David Grossmann, grande maestro della
letteratura contemporanea. Si tratta di
SOMEONE TO RUN WITH, viaggio di un
giovane accalappiacani attraverso le infinite
vie di Gerusalemme, alla ricerca di una ragazza
che non ha mai visto prima, per restituirle
il suo cane. Nel corso di questa ricerca,
semplicemente grazie alle informazioni che
riesce a reperire, e alle persone che fanno
parte della vita della ragazza smarrita, finisce
con l’innamorarsi di lei. Semplice, poetico,
delicato e romantico.
Probabilmente, tra i tanti elementi, sarà proprio
la varietà a dominare l’esperienza che offriremo
ai giurati come agli spettatori di questa
prossima edizione di Y GEN.
The competitive section Y GEN has
deeply changed in the last years
and has dealt with transitional phases and
sometimes a real twisting. In any case this
section has been thought and organized
to be changed with the aim not to allow
young cinema to stop and to became usual.
It was inevitable because Y GEN films
handle life, experiences and changes of new
generations.
The youthful world, the way young people
perceive reality and are perceived, is quickly
changing so that adults are often fearful
and puzzled about them. In the same way
cinema changes its language, style and
GIFFONI FILM FESTIVAL
aspect through young authors ‘ stories and
Y GEN section transforms itself reaching new
expressive directions . In the last years scripts
were focused on the issue of depression
which pushes more and more young
people to consider the world as a course
without purpose and joy. This year the film
EVERYTHING IS FINE twists this theme.
A group of close friends with an untroubled
and happy life as many others , completely
integrated in their environment, decides to kill
themselves without reason. It’s a silent and
quite alert of an everyday life empty in youths’
eyes so that the idea of death isn’t anymore
frightening. This is a representative film of an
extremely heterogeneous collection.
THE NEW MAN is centred on a generation
of teenagers during the Seventies but really
far from the teenagers of today. The film ,
set in Sweden, is the story of a girl taken by
the government and locked up in a mental
hospital( as many others). She is forced to
live without hope and joy because of the lowincome of her family. A film with aesthetic
rigour to denounce strongly a hidden truth
from the recent past.
LADRONES, by the more and more
convincing and enviable Spanish cinema,
tells of a young thief who lives along the roads
of Barcelona. A dynamic direction, with a
metropolitan view deals with the delicate
setting up of the identity. The film runs across
thief’s life through flashbacks on his childhood.
Identity is also at the centre of THE SECRET,
starring David Dukovny, the protagonist of
the popular tv series XFiles. A mother and her
daughter have a tragic accident. The mother
dies but the daughter goes into a coma. She
unexplainably comes to life but It seems that
her identity and her mother’s live togeher
in her body. Thanks to this surreal idea, the
director explores the family world. Myths and
Masters also presents a precious and delicate
film by a David Grossman’s novel, a master of
contemporary literature.
SOMEONE TO RUN WITH is the story of a
young dog-catcher looking for a girl he has
never met before, to give her back the dog.
Searching through Jerusalem the boy falls
in love with her, thanks to the informations
he receives from people who know her. A
romantic and poetic film.
Perhaps a wide variety is the prevalent
element offered to jurors and audience by the
upcoming GFF edition.
SGUARDI INQUIETI
È la prima sezione del GFF ad
accogliere giurati adulti e giovani
insieme. L’esperimento, avviato nel 2006, nella
prossima edizione vedrà una giuria composta
da ragazzi dai 18 anni e da tanti adulti.
Insomma una sezione all’insegna del confronto
diretto tra generazioni chiamate a valutare
insieme i cortometraggi in concorso e alcuni
lungometraggi fuori concorso. Soprattutto
insegnanti (dalle materne alle superiori) e
genitori gli iscritti alla nuova sezione molto
interessati ad opere con tematiche che variano
dal rapporto genitori-figli alla violazione dei
diritti di bambini e ragazzi, storie intense che
crediamo possano aiutare gli adulti a pensare
“ai ragazzi” in modo diverso.
Tra i primi cortometraggi ad essere stati
selezionati per Sguardi Inquieti c’è “Onde
Corte” del giovane regista siciliano Simone
Catania, interpretato da Maria Grazia
Cucinotta. Il corto è stato girato in Sicilia con la
fantastica fotografia di Paolo Ferrari. La storia
è ambientata a Santa Flavia, in Sicilia, negli
anni 1960. Rebecca è innamorata di Pietro.
Quando lui esce in mare, lei si chiude dentro
casa, ascoltando alla radio le conversazioni
tra pescatori, per restare vicino al suo amore.
Un amore che finisce ed un altro che nasce:
si chiude tragicamente la storia di Rebecca
e Pietro, mentre allo stesso momento, Carlo
ed Irene, s’innamorano. Ma anche quando la
persona amata sparisce, rimane sempre viva
nei nostri ricordi.
TROUBLED GAZE
‘Troubled gaze’ is the first GFF
section to call adults and adolescent
jurors together. Next year this experiment
started in 2006, will group a juror made
up of over 18 and many adults. Different
generations will have the opportunity to
compare directly and to judge together short
films in competition and full-length films
out of competition. Most of jurors will be
teachers and parents, particularly interested
in films revolving around topics such as
relationship between fathers and sons, child
and teenager abuses and other intense
stories we strongly believe can help adults
to think about ‘youthful world’ in a different
way.
‘Short waves’ by the young Sicilian director
Simone Catania, is one of the first short
film selected for ‘Troubled gaze’ section.
The work, starring Maria Grazia Cucinotta,
has been shooted in Sicily with the superb
cinematography of Paolo Ferrari. The story
takes place in Santa Flavia, Sicily, during
the Sixties. Rebecca is in love with Pietro.
When he goes to sea, she chooses to stay
at home, listening to radio conversations
among fishermen, a way to stay near her
love. The relation between Rebecca and
Pietro ends tragically but at the same time
another love is blooming: Carlo and Irene
fall in love. Even if our love disappears, it will
always live in our memory.
SPECIA
LE
SPECIA
GIFFO L
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VOCI
da star
Il Giffoni Film Festival
raccontato dalle star del
cinema che ci sono state!
“L’unicità del Giffoni Film Festival è nella sua capacità di dare espressione,
ogni anno, ad occhi puliti e a sensibilità limpide, appena coniate. I ragazzi
hanno pochi preconcetti e offrono al film un commento puro e diretto,
il migliore che un artista possa desiderare. E’ stata una gioia ed una
rivelazione per me ascoltare le loro reazioni. Mi hanno Permesso di
essere ottimista sul futuro del cinema - sarà in buone mani!”, “The Giffoni
Film Festival is unique because every year fresh eyes and newly minted
sensibilities are given expression. Children have few preconceptions: they
offer the purest, most direct commentary on the films any artist could
wish for. It was a joy and a revelation to hear their reactions. It made me
hopeful about the future of the cinema – it will be in good hands!”
* MERYL STREEP
“Amici giffonesi, grazie per l’invito. Erano anni che volevo venire a Giffoni
ma mi invitavano sempre a San Giovanni, a Santa Maria (frazioni di Giffoni,
ndr) e io chiedevo a quella vipera di Claudio Gubitosi: a Giffoni, o m’invitan o
no?”, “Giffoni’s friends, thanks for the invitation. I’ve been waiting to come
to Giffoni for years but all I get is invitations to San Giovanni and Santa Maria (near Giffoni), so I would wonder and ask that viper of Claudio Gubitosi: is Giffoni
going to invite me or what?”* ROBERTO BENIGNI
“...Ai ragazzi bisogna sempre dare il meglio di se stessi...”, “..Youth needs to be given all the best of ourselves!”* EDUARDO DE FILIPPO
“E’ un festival incredibile, unico, fondato sull’amore tra le persone per il cinema, niente a che fare con il Festival di Cannes tutto fondato sul business”, “It’s
an incredible festival, unique, based on people’s love for the cinema, nothing to do with Cannes festival, all based on business”
* IAN MCKELLEN
“Questo festival è un esempio per il mondo del cinema. Siamo un popolo di provinciali – si vede da come ci poniamo rispetto al cinema intercontinentale. L’unico
vero esempio di come dovrebbe essere l’approccio al cinema è qui, a Giffoni, un esempio di come si fa ‘sistema’. Una cosa che in Italia nessuno è mai stato in grado
di fare. Gubitosi è riuscito a creare un interesse mondiale intorno a Giffoni”, “This festival is an example for the whole world of cinema. We are provincial
people – you can see it by how we place compared to the intercontinental cinema. The only good approach example is here in Giffoni, an example of how to make
it a ‘System’. Something that none had ever been able to do in Italy. Gubitosi has succeeded in creating a worldwide interest around Giffoni.”
* AURELIO DE LAURENTIIS
“L’amore per il cinema e per la voglia di andare al cinema vanno coltivati e i film per ragazzi sono fondamentali per avvicinare a questo mondo i più giovani. E’
anche per questo che ci vorrebbero più festival simili a quello di Giffoni. L’idea di far venire ragazzi da tutto il mondo, così che possano condividere le stesse
emozioni davanti allo stesso grande schermo, è sicuramente valida e affascinante. Il cinema aiuta a sognare, a rendere in sogno legittimo e i ragazzi, ma non
solo loro, hanno la necessità di sognare”, “People need to keep enforcing their love for the cinema, and their desire to go to the cinema. Movies for young
people are vital to bring them in this world. This is one of the reasons why there should be more festivals, similar to the Giffoni’s. It’s a good and fascinating
idea putting guys from all over the world together, so that they can share the same emotions in front of the same big screen. Cinema helps dreaming, helps
legitimating dreams. Young people, and not only them, need to dream.”
* HALEY JOEL OSMENT
REDAZIONALE SPONSORIZZATO
Corsi di Cinema e Televisione alla Griffith
Nel panorama italiano è ormai una realtà consolidata, e tra le scuole di cinema è una delle
più accreditate. L’Accademia di Cinema e Televisione Griffith, nata nel cuore di Roma
nel 2000, ha come principale intento quello di formare le future generazioni di operatori
del settore. Quattro i corsi - regia, sceneggiatura, fotografia e montaggio – basati su
una didattica interdisciplinare, che consente agli studenti di venire a contatto con tutte
le fasi di realizzazione di un film, per poi concentrarsi sulla materia di preferenza. Corsi
intensivi che si snodano attraverso un unico anno solare, collaudati e perfezionati negli
anni da un corpo docenti costituito da personalità operanti nel settore cinetelevisivo in molti casi a livello internazionale - e da professionisti altamente qualificati. Tra essi:
Alessandro Colizzi, Marco Pontecorvo, Vincenzo Carpineta, Sandro Bartolozzi, Cristina
Borsatti, Roberto Benvenuti, Alessio Doglione, Alberto Crespi e Vincenzo Ramaglia.
Le iscrizioni sono a numero chiuso, e richiedono un colloquio d’ammissione. Le lezioni
si svolgono all’interno di una sede moderna, attrezzata e polifunzionale, che ospita
un materiale didattico avanzato e in continuo aggiornamento. Nel corso dell’anno
accademico, la scuola si propone di avvicinare al mondo del lavoro i propri allievi
più meritevoli (molti dei quali collaborano con case di produzione, post-produzione,
effettuano stage sui set, etc.), attraverso una vasta rete di contatti e collaborazioni.
Anche casa di produzione, l’Accademia Griffith spinge i propri iscritti a realizzare
cortometraggi che in più occasioni hanno partecipato a Festival e a prestigiosi Concorsi. Per saperne di più, basta cliccare sul sito www.
griffithduemila.com, che presenta le schede dei corsi e dei docenti, segnala le attività svolte e continua a seguire il percorso degli ex-allievi. Le
iscrizioni sono ancora in corso.
Accademia di Cinema e Televisione Griffith
Via Matera, 3 - 00182 Roma
Tel/Fax 06.70306587
Internet: www.griffithduemila.com
E-mail: [email protected]
3
“HIGH SCHOOL MUSICAL
SENIOR YEAR
”
:
LE STAR DI “HIGH SCHOOL MUSICAL” DELLA
DISNEY APPRODANO SUL GRANDE SCHERMO
© Disney / Walden. Narnia™
REDAZIONALE SPONSORIZZATO
© Disney
Zac Efron, Vanessa Hudgens, Ashley Tisdale, Lucas
Grabeel, Corbin Bleu and Monique Coleman si
ritroveranno sul grande schermo per girare il film “High
School Musical 3: Senior Year” di Walt Disney Pictures
che sarà nelle sale cinematografiche dal 7 Novembre.
Le riprese di questo attesissimo film hanno avuto inizio
nella primavera del 2008 per la regia del premio DGA
nonché coreografo Kenny Ortega, che torna alla regia
con una sceneggiatura scritta da Peter Barsocchini, già
autore dei copioni dei grandissimi successi di Disney
Channel Original Movies “High School Musical” e “High
School Musical 2”.
In “High School Musical 3: Senior Year” troveremo i
diplomandi Troy e Gabriella alle prese con la prospettiva
di separarsi, visto che il college li porterà in direzioni
diverse. Insieme al resto dei Wildcats, metteranno in
scena un elaborato musical di primavera che riflette
le loro esperienze, speranze e paure per il futuro. Con
fantastici nuovi temi musicali ed emozionanti numeri
di ballo, ideati per rendere al massimo sul grande
schermo, questo film fantasioso ci offre lo spettacolo
carico d’energia del gruppo di talenti della East High.
L’armadio è sparito, la strega bianca è morta e Aslan è scomparso da
oltre mille anni. Ora, Peter, Susan, Edmund e Lucy Pevensie vengono
richiamati a Narnia per scoprire un mondo assolutamente diverso,
mentre un nuovo nemico dà battaglia e le dolci creature di questo
territorio rischiano di estinguersi. LE CRONACHE DI NARNIA: IL PRINCIPE CASPIAN è il secondo film
tratto dall’amatissima serie di classici della letteratura scritti da C.S.
Lewis. Il film prosegue nel racconto della spettacolare storia incominciata
con il film del 2005, vincitrice di un Oscar®, “Le cronache di Narnia:
Il leone, la strega e l’armadio”, uno dei film di maggiore successo mai
realizzati e uno dei migliori risultati nella storia dei Walt Disney Studios.
Questa volta, i fratelli Pevensie — Peter, Susan, Edmund e Lucy —
vengono trasportati magicamente dall’Inghilterra coinvolta nella seconda
guerra mondiale a Narnia attraverso una stazione della metropolitana
vicino a Trafalgar Square, a Londra, imbarcandosi così in una nuova
pericolosa avventura e in una prova anche più impegnativa della loro
fede e del loro coraggio.
Soltanto un anno dopo gli incredibili eventi de “Il leone,
la strega e l’armadio”, gli ex regnanti ritornano nel loro
reame fatato, soltanto per scoprire che a Narnia sono
trascorsi più di 1.300 anni. Nel corso della loro assenza,
l’età dell’oro di Narnia è diventata una leggenda. Gli
animali parlanti e le mitiche creature del territorio esistono
soltanto come racconti popolari dei Telmarini, una razza
di umani governata dallo spietato Lord Miraz, mentre il
possente leone Aslan è scomparso da un migliaio
di anni.
I quattro ragazzi sono stati richiamati a Narnia da
Caspian, il giovane erede del trono dei Telmarini,
per combattere il malvagio zio Miraz. Con l’aiuto
di un coraggioso nano, Trumpkin, un intrepido
topo parlante di nome Ricipí, e l’inaffidabile
nano nero Nikabrik, conducono i Narniani in un
incredibile viaggio per restaurare la magia e la gloria del territorio.
Ancora una volta, a incarnare i ragazzi Pevensie ci sono i quattro giovani
talenti britannici scoperti da Adamson nel primo film: la dodicenne
Georgie Henley nei panni di Lucy, la più giovane e la prima ad incontrare
l’imponente Aslan nel loro nuovo viaggio attraverso Narnia; il sedicenne
Skandar Keynes che interpreta Edmund, il ragazzo più giovane e
che nella prima avventura aveva tradito i suoi fratelli per egoismo; la
diciannovenne Anna Popplewell, che è Susan, la sorella maggiore cauta
e pragmatica; e il ventunenne William Moseley, ossia Peter, il più grande
dei quattro fratelli e ora Altezza reale di Narnia, che porta avanti con
coraggio la battaglia per salvare il suo regno dalla tirannia del malvagio
Re Miraz. Il personaggio che dà il titolo al film è interpretato da Ben
Barnes, un attore teatrale di 26 anni.
Nel nuovo film, ci sono anche Peter Dinklage nei panni del nano rosso
Trumpkin, che accompagna i ragazzi Pevensie nel loro viaggio; e
Warwick Davis, che è il sospettoso nano nero Nikabrik. Il veterano attore
neozelandese Shane Rangi incarna Asterius, l’anziano minotauro, mentre
la star dei musical britannici Cornell S. John è Cimatempestosa, il
capo dei centauri. Il cast internazionale della pellicola comprende
l’attore e regista italiano Sergio Castellitto nei panni del malvagio
Re Miraz e il connazionale Pierfrancesco Favino nei panni del
capo dell’esercito dei Telmarini, il generale Glozelle.
Ispirandosi alle creazioni fantasiose di Lewis, il cast umano
della storia verrà nuovamente arricchito da una galleria di
creature originali rappresentate sullo schermo dagli
sforzi combinati del live-action e dall’animazione
in digitale, sotto la supervisione del supervisore
agli effetti visivi il candidato all’Oscar® Dean
Wright (“Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re”,
”Titanic”), che in questa occasione collaborerà
con la veterana degli effetti e alleata da lungo
tempo di Adamson, Wendy Rogers (“Shrek”,
“Giù per il tubo”).
www.ilprincipecaspian.it
REDAZIONALE SPONSORIZZATO
Daol sto
14 aignema
al c
Un po’ di storia
“High School Musical 2” è stato presentato la prima
volta su Disney Channel Stati Uniti nell’agosto del
2007 riunendo il pubblico più vasto di tutti i tempi per
una trasmissione via cavo, con un’audience iniziale di
18.6 milioni. Ad oggi si possono contare 179 milioni di
spettatori totali in tutto il mondo. La sua colonna sonora
è stata l’album al secondo posto del 2007 negli Stati
Uniti, vendendo oltre 6.5 milioni di copie.
Il primo film “High School Musical”, aveva debuttato a
gennaio 2006 su Disney Channel Stati Uniti, e conta ora
un totale di 250 milioni di spettatori in tutto il mondo. Il
film ha ottenuto diversi premi, di cui due Emmy Awards,
un DGA Award, il Television Critics Association Award
per il miglior programma per ragazzi, un Imagen Award
per il miglior programma per ragazzi e una candidatura
all’Humanitas Prize.
La colonna sonora, quattro volte disco di platino, è
stato l’album al primo posto del 2006, ottenendo un
Billboard Music Award per la colonna sonora dell’anno,
e candidato ad un American Music Award nella
categoria miglior album (Pop/Rock).
Il film è stato al primo posto tra i lungometraggi televisivi
venduti in DVD del 2006 ed è diventato anche una serie
di romanzi per ragazzi best seller ed ha dato vita a un
merchandising su ampia scala.
LE GUERRE DEI
GRANDI
16|
Al Giffoni Film
Festival verrà
proiettato
in anteprima
assoluta un
documentario
sulla piaga dei
bambini-soldato:
300mila innocenti
costretti
a sparare,
uccidere e
spesso a morire.
Ci spiega di
cosa si tratta
l’autore, il
giornalista
Giuseppe Carrisi
Quando è nata la passione per
l’Africa e i suoi problemi e come
è stato l’impatto con una realtà così
diversa dalla nostra e cosa ti è rimasto al
ritorno in Italia?
La passione per l’Africa nasce, prima di tutto,
dai libri e dalla musica: due linguaggi diversi che mi hanno permesso di conoscere le
diverse realtà di questo straordinario continente, di apprezzarne la cultura, di venire a
contatto con le grandi contraddizioni che lo
contraddistinguono. E ne sono rimasto affascinato. Il cosiddetto ‘mal d‘Africa’, mi ha
contagiato ancor prima che facessi il primo
viaggio. Poi è capitato che, per lavoro, mi
sono recato in alcuni Paesi africani, Tunisia ed Egitto, in particolare; ma il mio sogno
era andare nell’Africa ‘nera’. Un sogno
che è rimasto nel cassetto fino al 1999.
L’impatto con la realtà africana è stato molto
positivo. Improvvisamente, i racconti, le storie, le tradizioni, e tutte le cose che avevo letto
nei libri, sono diventate realtà. Una delle cose
che più mi ha affascinato era gli enormi, sconfinati spazi dell’Africa: il deserto, la savana,
la foresta. E poi i colori, i suoni, i sapori, gli
odori. Tutte cose che mi sono portato con me
quando sono tornato in Italia. Ma ho anche
toccato con mano i problemi che attanagliano quel continente e la sua gente: la fame, la
povertà, le malattie, le guerre. Un paradosso,
se si pensa alle immense ricchezze che questa terra custodisce. E, scavando scavando in
questa realtà, ho scoperto i bambini-soldato.
Al Giffoni Film Festival presenterai un
documentario sui bambini soldato, quan-
do e dove avete girato le immagini che
vedremo?
Il documentario, dal titolo ‘Kidogò – un bambino soldato’, è stato girato tra Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone e
Uganda, Paesi tra i più martoriati dal drammatico fenomeno. Alcune immagini sono
state in Sierra Leone, in periodi diversi: nel
1999, durante la battaglia che ha insanguinato la capitale Freetown, e nel 2002 e nel
2003, nelle miniere di diamanti del distretto di
Koidu, una delle zone maggiormente colpite
dal conflitto; altre in Uganda, nel 2006, in particolare nella regione settentrionale di Pader,
dove ci sono stati 25 anni di guerra civile. Infine, nel maggio di quest’anno, abbiamo girato
in Congo, in particolare nella regione del sud
Kivu ricca di oro, coltan e cassiterite, dove la
|17
guerra continua anche se in maniera velata”.
Sullo stesso tema hai scritto un libro di
grande successo “Kalami va alla guerra” puoi dirci qualcosa sul fenomeno
dei bambini soldato? In quali paesi del
mondo esiste e quali sono le cause?
Dalla Sierra Leone alla Colombia, dall’Iraq
allo Sri Lanka, quella dei piccoli guerrieri é
una piaga di dimensioni planetarie, difficile
da estirpare. Secondo le ultime stime, attualmente sono oltre 300 mila i bambini che combattono le guerre dei grandi (solo in Africa
sono 100 mila). A 8, 9, 10 anni imbracciano
un fucile, sparano, uccidono, muoiono sui
campi di battaglia; vengono strappati alle loro
famiglie dai gruppi paramilitari o dagli eserciti regolari, trattati da schiavi, usati come
spie o mandati a saltare sulle mine. Un triste
fenomeno che, come racconto nel mio libro,
non risparmia neanche le bambine (circa
120 mila), a cui tocca un destino ancora più
atroce: la violenza sessuale, oltre la guerra.
Quali sono i traumi di chi vive l’esperienza di essere bambino o bambina
soldato? Cosa si può fare a livello internazionale per aiutarli? E’ possibile un
loro reinserimento nella società civile?
Sul problema dei bambini-soldato c’é stata,
finora, una scarsa attenzione a livello internazionale. Certo, le Nazioni Unite e le organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti
dell’uomo hanno adottato, negli ultimi anni,
una serie di misure giuridiche. Ma, da sole,
queste non bastano: occorre anche una superiore volontà che preservi i bambini dalle barbarie dei conflitti armati. Volontà che è mancata da parte di molti governi, Italia compresa.
Servono politiche nuove che si devono tradurre in un lungo viaggio educativo per le giovani
generazioni, in un cambiamento del cuore, in
una nuova cultura di pace. Serve creare una
cultura e una sensibilità verso questo problema. Solo così si può vincere questa sfida.
I traumi che vivono questi bambini e queste
bambine sono di diversa natura. Innanzitutto,
psicologica. Proviamo ad immaginare cosa
significhi per un bambino essere strappato
alla sua famiglia, ai suoi affetti, alla fanciullezza e gettato in un contesto di violenza, morte,
distruzione. Cosa significhi mettergli un’arma
in mano e costringerlo ad uccidere, a commettere atrocità di ogni genere. Per molti di
loro è un’esperienza che li segna per il resto
della vita, un incubo dal quale è difficile uscire,
dal quale è difficile allontanarsi. Ci sono poi i
traumi fisici, conseguenza del periodo trascorso nella giungla in condizioni igienico-sanitarie
molto precarie, della scarsità di cibo, delle ferite subite in battaglia, delle malattie. Problemi
che si aggravano ulteriormente, quando parliamo delle bambine vittime di abusi e violenze che sistematicamente contraggono l’Aids
SPEC
GIFF
e altre patologie sessualmente trasmettibili”.
Sulla storia di un ex bambino soldato,
voce narrante del documentario, John
Baptist Onama, stai mettendo su uno
spettacolo teatrale, con chi lo stai organizzando, quando e come sarà in tour?
John Baptist Onama, oggi 42enne, ugandese, è stato bambino soldato negli anni
Ottanta. Da circa 18 anni John vive in Italia
ed è riuscito a ricostruirsi una vita, anche se
lontano dal suo Paese e dalla sua famiglia.
La storia di John diventerà anche uno spettacolo teatrale. Il progetto è nato in seguito ad
un esperimento che ho fatto nel 2007 con un
gruppo di attori dell’associazione “Historia” di
Roma. Era una lettura teatrale di brani del mio
libro, con in più io che ‘recitavo’ la parte del
giornalista in prima linea, che racconta le sue
esperienze in zone di guerra con i bambinisoldato. L’esperimento ha avuto successo, e
così si è pensato di realizzare uno spettacolo
vero e proprio. A rendere possibile la cosa, è
stato l’incontro con Fabrizio Cassanelli, direttore del Centro Studi “Lacittadelteatro”, di
Cascina, nel pisano, che ha sposato l’idea ed
ha coinvolto nel progetto altre persone, tra cui
Francesco Niccolini, autore di testi teatrali (da
molti anni collabora con Marco Paolini, con il
quale ha realizzato ‘Il milione’ e ‘Vajont’), documentarista e sceneggiatore di numerosi film.
Lo spettacolo dovrebbe debuttare a Cascina
alla fine di quest’anno, e andare in tournée
in tutt’Italia nel 2009: l’intenzione è di fare
degli spettacoli per i ragazzi delle scuole e delle serate per un pubblico adulto.
The wars of the adults
At Giffoni Film Festival,
the world preview
of a documentary on
child soldiers will be
projected: 300 thousand
innocents obligated to
shoot, kill, and often
die. The author, the
journalist Giuseppe
Carrisi explains:
When was your passion for
Africa and its problems born,
and how was the impact with a so different reality?
First, my passion for Africa was born from
books and music: two different languages
that enabled me to understand the different
realities of this extraordinary continent, to
appreciate its culture, to be in contact with
its big contradictions. And I was fascinated.
I was infected by the “Mal d’Africa”, before
the first trip. Then job brought me to some
African countries, like Tunisia and Egypt, but
I was dreaming about going to the “Black”
Africa. It has remained a dream until 1999.
The impact with the African reality has been
very positive. Suddenly, the stories, histories, traditions, and all the things I read
in books, have become reality. One of the
S
GI PEC
FF IA
ON L
I
things that have fascinated me most are the
huge, boundless spaces of Africa: desert,
savannah, forest. And then colors, sounds,
tastes, smells. All things that I brought to
Italy with me. However, I have also lived
and understood the problems that afflict the
continent and its people: hunger, poverty,
diseases, and wars. A paradox when you
consider the immense wealth that this land
possesses. Moreover, digging into this reality, I discovered child soldiers.
At Giffoni Film Festival, you will show
a documentary on child soldiers, when
and where did you film the images we’ll
see?
The documentary, titled ‘Kidogò – a child
soldier’, was set between three of the countries most affected by the tragic phenomenon: the Democratic Republic of Congo,
Sierra Leone and Uganda. Some images
are from Sierra Leone, in different periods: in
1999, during the bloody battle of Freetown,
and in 2002 and 2003, in the diamonds
mines of Koidu district, one of the areas
most affected by the conflict; others from
Uganda, in 2006, especially in the northern
Pader, where there have been 25 years of
civil war. Finally, in May of this year, we set in
Congo, especially in the southern Kivu, rich
of gold, “coltan” and “cassiterite”, where
the war keeps going, even if in a veiled way.
On the same issue, you wrote a book of
great success “Kalami goes fighting”,
could you tell us something about the
child soldiers’ phenomenon? In which
country of the world does it exist and
which are the causes?
From Sierra Leone to Colombia, Iraq and
Sri Lanka, the scourge of small warriors
has a global dimension, and it’s not easy to
eradicate. According to the latest estimates,
more than 300 thousand children are currently fighting the wars of the adults (in Africa
are 100 thousand).
8, 9, 10 years old children take aim with a
rifle, shoot, kill, die on battlefields; they are
taken away from their families by paramilitary
groups or regular armies, treated as slaves,
used as spies or sent to jump on landmines.
A sad phenomenon that, as I say in my
book, doesn’t save young girls (around 120
thousand), which have an even more terrible
fate: sexual violence, beyond the war.
Which are the traumas of living the
experience to be a child soldier? What
can be done at international level to
help them? And is it possible to reintegrate them into a civil society?
On the child soldiers issue there has been
little attention at international level, so far.
It’s certain that in recent years, the United
Nations and the organizations involved in
the defense of human rights have adopt-
18|
REDAZIONALE SPONSORIZZATO
Cosa accadrebbe se il genere umano dovesse
abbandonare la Terra e qualcuno dimenticasse di
spegnere l’ultimo robot?
Il 17 OTTOBRE al cinema!
ed a series of legal measures. However, by themselves, they are not enough:
a strong desire to preserve
children from the savagery
of armed conflict is needed.
A desire that lacks in many
governments, including Italy.
We need new policies that must translate into a long education journey for
young generations, a change of heart,
and a new culture of peace. We need to
create a culture, sensitivity to this issue.
Only this way we can win the challenge.
These children live traumas of different
nature. First, psychological. Try to imagine
what it means for a child to be snatched
from his family, his affections, from his childhood, and to be thrown into a context of
violence, death and destruction. What it
means to have a weapon in the hand and
be forced to kill, to commit atrocities of all
kinds. For many of them is an experience
that marks for the rest of their lives, a nightmare from which it is hard to escape, difficult to depart.
Then there are the physical traumas, consequently to the time spent in the jungle in
very precarious health conditions, the scarcity of food, the wounds suffered in battles,
the diseases. Problems that become even
more serious when we talk about girls, victims of abuse and violence, who systematically contract AIDS and other sexually
transmissible diseases.
On John Baptist Onama’s history, a
former child soldier and the voice narrating your documentary, you’re also
building a theatrical spectacle, with
whom are you doing it, and when and
how will it be on tour?
John Baptist Onama, now 42 years old,
Ugandan, in the 80’s has been a child soldier. John moved to Italy 18 years ago and
rebuilt his life, even if far from his Country
and his family.
The history of John will also become a
theatrical spectacle. The project was born
consequently to an experiment that I did
in 2007, with a group of actors of “Historia” in Rome. It was a theatrical reading of
excerpts from my book, I acted like a first
line journalist, who tells his experiences in
war zones with child soldiers. The experiment has been successful, so we thought
to create a real spectacle. The meeting with
Fabrizio Cassanelli made it possible (director of the Study Centre “Lacittadelteatro”
of Cascina, Pisa). He appreciated the idea
and involved other people in the project,
including Francesco Piccolini, author of
theatrical texts, documentary filmmaker
and writer of many films (he has been collaborating with Marco Paolini for many
years, on “The one million” and “Vajont”).
The show should debut in Cascina at the
end of this year and should go on tour
throughout Italy in 2009: the intention is to
build shows for the schools, and evening
shows for the adult audience.
L’autore-regista premio Oscar® Andrew
Stanton (“Alla ricerca di Nemo”) e i fantasiosi
narratori e geni della tecnica dei Pixar Animation
Studios (“Gli incredibili”, “Cars”, “Ratatouille”)
trasporteranno il pubblico in una galassia non
troppo lontana, per una nuova commedia
cosmica di animazione digitale che narra la storia
di un determinato robot di nome WALL•E.
Dopo aver trascorso centinaia di anni solitari
facendo ciò per cui era stato costruito – ripulire
il pianeta — WALL•E (che sta per Waste
Allocation Load Lifter Earth-Class – Sollevatore
terrestre di carichi di rifiuti) trova un nuovo scopo
nella sua vita (oltre a collezionare cianfrusaglie)
quando incontra un affusolato robot ricognitore
di nome EVE. EVE si rende conto che WALL•E
è involontariamente incappato nella chiave che
assicurerà il futuro del pianeta, e torna di corsa
nello spazio per riferire le sue scoperte agli umani
(che sono ansiosi di sapere di poter tornare
a casa senza rischi). Nel frattempo, WALL•E
segue EVE per tutta la galassia, dando vita ad
una delle avventure comiche più fantasiose ed
emozionanti mai portata sul grande schermo.
In questa fantastica avventura attraverso un
universo di visioni futuristiche mai immaginate,
si unisce a WALL•E un divertentissimo cast di
personaggi, tra cui una blatta addomesticata e
un’eroica squadra di squinternati robot in avaria.
Visita il sito www.walle-ilfilm.it
© Disney / Pixar
20|
|21
Tutti i film in concorso o fuoriconcorso
KIDZ
USA /2008/ Daniel Barnz
LUNGOMETRAGGI
TERRA
FRODE AND ALL THE
OTHER RASCALS
(Frode og alle de andre
rødder)
USA /2007/ Aristomenis
Tsribas
Danimarca (Denmark) / 2008 /
Niels Chr. Bubber Meyer
Norvegia (Norway) /2007/ Stig
Svendsen
KING SIRI
Sri Lanka / 2008 / Somaratne
Dissanayake
LITTLE KING MACIUS
(Der Kleine König
Macius)
Germania (Germany) / 2007 /
Lutz Stutzner
SOS SUMMER OF
SUSPENSE
(SOS Svartskjær)
THE RADIO PIRATES
(Radiopiratene)
RED ZORA (Die Rote
Zora)
MIRUSH (Blodsbånd)
THE LAB
NIGHT FISHING (Éjszakai Horgászat)
Norvegia (Norway) /2007/
Marius Holst
Italia (Italy) / 2007 / Mariano
Fiocco
Italia (Italy) / 2007 / Andrea
Lodovichetti
Ungheria (Hungary) / 2007 /
Pál Tóth
HEART OF FIRE (Feuerherz)
ORGESTICULANISMUS
ZOHAR
Belgio (Belgium) / 2008 /
Mathieu Labaye
Israele (Israel) / 2007 / Yasmine Novak
ROCKING ON A TRAIN
(Világlátott Egérke Vonaton Ringatózva)
MYTHS in
SHORTS
Ungheria (Hungary) / 2007 /
Zoltan Szilagyi Varga, Lajos
Nagy
Germania Italia Austria (Germany Italy Austria) /2008/
Luigi Faraoni
nics ti liv)
CORTOMETRAGGI
Norvegia (Norway) /2007/
Grethe Boe-Waal
FELIX
Spagna (Spain) / 2008 / David
Rubin Juan Carlos Peña
CORTOMETRAGGI
CRYBABY (Pusling)
THE STORY OF LEO
(La Storia di Leo)
Danimarca (Denmark) / 2007 /
Christina Rosendahl
CORTOMETRAGGI
Ēvalds Lācis
UNDER MY GARDEN
(Sotto il Mio Giardino)
Usa / Canada /2008 / William
Maher
Olanda (Netherland) /2008/
Laurens Block
Olanda Belgio (Netherland
Belgium) / 2007 / Mischa
Kamp
Rambourg
Australia / 2007 / Erin White
THE TEN LIVES OF
TITANIC THE CAT (Tita-
SPIRIT OF THE FOREST
(Espiritu del Bosque)
WHERE IS WINKY’S
HORSE
(Waar is het paard van
Sinterklaas?)
KINDLE
THE BLACK BALOON
Norvegia (Norway) / 2008 /
Arne Lindtner Naess
Italia (Italy) / 2008 / Mario
Cambi
Germania (Germany) /2007/
Armin Voelckers
Germania – Svezia (Germany
- Sweden) / 2008 / Peter
Kahane
THE SEVEN OF DARAN:
BATTLE OF PAREO
ROCK
22|
Australia /2008/ Elissa Down
SLEEPWALKING
Germania (Germany) / 2007 /
Andreas Utta
NEW BOY
Irlanda (Ireland) / 2007 / Steph
Green
SCRAMBLED (Uova)
Italia (Italy) / 2007 / Alessandro
Celli
STING (Stikk)
RETREATING (La Ritirata)
Italia (Italy) / 2008 / Elisabetta
Bernardini
ALTER EGO
SHEEP IN THE ISLAND
SHUT UP, BUTTERFLY
(Zitronenfalter, halts
Maul!)
Polonia (Poland) / 2007 / Kuba
Gryglicki
Corea del Sud (South Korea) /
2007 / Aaron Lim
GOLEM
TÔT OU TARD
Germania (Germany) / 2008
/ Erek Kü
Israele (Israel) / 2006 / Alon
Boroda, Ron Nadel
Svizzera (Switzerland) / 2007 /
Jadwiga Krystyna Kowalska
MISTER COK (Monsieur
Cok)
THE TREE (Haetz)
SGUARDI
INQUIETI
(TROUBLED
GAZE)
CORTOMETRAGGISHORT FILMS
AH
Francia (France) / 2008 /
Franck Dion
Israele (Israel) / 2006 / Yaron
Yanai, Damon Lewinski, Anat
Wiess
OUR WONDERFUL
NATURE
WOW! SAYS LITTLE
BEAR
Germania (Germany) / 2008 /
Tomer Eshed
Danimarca (Denmark) / 2008 /
Maria Mac Dalland
SNOWTIME
PREVIEWS
BENIGNO
Gran Bretagna (UK) / 2007 /
Dana Dorian
Corea del Sud (South Korea) /
2008 / In-Eui Lee
HEDGEWITCH
Norvegia (Norway) / 2007 /
Vigdis Nielsen
Gran Bretagna (UK) / 2007 /
Liz Banks
THE TOURNAMENT (Il
Torneo)
Italia (Italy) / 2008 / Francesco
Benigno
THE SWEDISH WOMAN
(La Svedese)
LE CRONACHE
DI NARNIA IL PRINCIPE CASPIAN
MEET DAVE
HONDA THE POWER
OF DREAMS
Italia (Italy) / 2008 / Michele
Alhaique
TAKING FLIGHT (O Voo)
Francia-Belgio (France-Belgium) / 2008 / Nicolas Liguori
KUNG FU PANDA
Italia (Italy) / 2008 / Michele
D’Auria
TOYLAND (Spielzeugland)
ADHERENT
Germania (Germany) / 2007 /
Jochen Alexander Freydank
Norvegia (Norway) / 2007 /
Julian Nazario Vargas
PAZZA DI TE
Italia (Italy) / 2008 / Enzo
Iacchetti
MUDDLE AVENUE (Allée
des Embrouilles)
ALBANIAN
ANIMATED MYTHS
Olanda Belgio (Netherland
Belgium) /2007/ Tamar Van
Den Dop
KICK THE SKY
Francia (France) / 2007 /
Fanny Marseau
THE BRIDGE
BULLET ON THE HEAD
EVERYTHING IS FINE
MISSIEPOO16
WATCH - MAKING LOVE
(L’Amour Horloger)
Silvia Zappalà, Omar Bianco
Canada /2008/ YvesChristian
Francia (France) / 2007 / Davy
COMPOSITION
Fournier
Durand
1992 / Stefan Taçi
FROG (Grodan)
NATURAL BORN BULLIES (Bulli si nasce)
Olanda (Netherlands) / 2007 /
Anna van der Heide
LES FOUVES
Italia (Italy) / 2008 / Massimo
Cappelli
MY HANDS TO COLORS
(Le Mie Mani a Colori)
THE ANIMAL BOOK
Svezia (Sweden) / 2008 / Cecilia Torquato
SOMEONE TO RUN
WITH
(Mishehu Larutz Ito)
2003 / Stefan Taçi
Italia (Italy) / 2007 / Enzo De
Gran Bretagna (UK) / 2007 /
Natalie Hinchley, Chris Randall
PANIC PAINTER
(Panikkonstnären)
Israele (Israel) /2006/ Davidoff
Oded
Camillis
BIRDY
NANA
THE SECRET
Australia / 2007 / Warwick
Svizzera (Switzerland) / 2006 /
Dennis Furrer
1983 / Bujar Kapexhiu
Svezia (Sweden) / 2008 /
Johan Hagelbäck
USA /2007/ Vincent Perez
Thorton
1988 / Jani Zhonga
THE LITTLE COP
(La Piccola Guardia)
TIPTOE EVOLUTION
THIEVES (Ladrones)
Italia (Italy) / 2008 / Giorgio
Spagna (Spain) /2007/ Jaime
NORTHERN HIGHWAY
(Carretera del Norte)
CARROT ON THE
BEACH (Porgand Suvitab)
Italia (Italy) / 2008 / Pierluigi
Ferrandini
Gibellini, Marco Rollo, Francesca
Marques
Messico (Mexico) / 2008 /
Ruben Rojo Aura
Estonia / 2008 / Pärtel Tall
TWO TOASTS
EAT, EAT, EAT (Bab
1982 / Gazmend Leka
A QUIET MAN
(Un Hombre Tranquillo)
Mook Jai)
RELOAD
Corea del Sud (South Korea) /
2007 / Sung-Ah Min
SPIDERWICK LE CRONACHE
IL CACCIATORE
DI AQUILONI
LA VOLPE
E LA BAMBINA
L'ANNO IN CUI I MIEI
GENITORI ANDARONO
IN VACANZA
LA MUSICA NEL CUORE
IL MIO SOGNO
PIÙ GRANDE
THE WATER HORSE:
LA LEGENDA DEGLI
ABISSI
Danimarca (Denmark) / 2007
/ Edda Kristindottir, Rasmus
Møller
HANGMAN
Norvegia (Norway) / 2007/
Hanne Ramsdal Cecilie
Semec Mikkelson
OMA’S QUILT
BLIND
CORTOMETRAGGI/
SHORT FILMS
Svezia (Sweden) / 2008 /
Nicolas Kovolos
DHARMA DREAM
EATER
Corea del Sud (South Korea) /
2007 / Jong-hyeck Ahn
Francia (France) / 2007 /
Macha Kassian
Belgio (Belgium) / 2008 / Delphine Hermans
SPECIAL EVENTS
LITTLE RASCALS
Francia (France) /2007/
Jean-Philippe Descoins,Yann
Lepeu, Antoine Thonon
Y GEN
TWILIGHT HOUR
(L’Heure Bleue)
THE YELLOW ENVELOPE (L’Enveloppe Jaune)
EASER PREVIEWS
I AM GAY (Jag Är Bög)
LES BRUITARDS
A DAY OF LITTLE GIRL
(Gaji-eui Ha-roo)
Francia (France) / 2007 / Philippe Diop
BAUBAU
Italia (Italy) / 2007 / Valerio
Terranova, Giuliano Poretti,
FREE TO FLY
LUNGOMETRAGGI
THE NEW MAN
(Den nya Manniskan)
LUNGOMETRAGGI
Svezia (Sweeden) /2008/
Klaus Haro
Italia (Italy) / 2007 / Filippo Gia-
SUMMER OF ‘62
Cartouches Gauloises)
WORLDS APART (To
verdener)
comelli, Fabio Tonetto, Juan
Francisco Correa Diaz
Algeria-Francia (Algeria-France) /2007/ Mhedi Charef
Danimarca (Denmark) /2008/
Niels Arden Oplev
DECEMBER BOYS
FIRST SCREENS
Canada / 2007 / Izabela
Bzymek
PAGE D’ECRITURE
LUNGOMETRAGGI
KARLA’S WORLD
(Karlas kabala)
Danimarca (Denmarkl) /2007/
Charlotte Sachs Bostrup
PHOEBE IN WONDERLAND
Spagna-Italia (Spain-Italy) /
2007 / Luca Vacchi
Spagna (Spain) / 2007 / Arantzazu G.Bayon
THE CHILDREN´S TREE
SHORT WAVES (Onde
Corte)
Ungheria (Hungary) / 2008 /
Abel Ruiz-Vazquez
Italia (Italy) / 2007 / Simone
Catania
LITTLE DINOSAURS
LINHA DE PASSE
Australia Usa - Gran Bretagna
(Australia Usa UK) /2007/
Rod Hardy
Brasile (Brasil) /2008/ Walter
Salles, Daniela Thomas
THEIR FIRST JOURNEY
(Premier Voyage)
CORTI
HEY HEY,
IT’S ESTHER BLUBURGER
AUGUST
Francia (France) / 2007 / Grégoire Sivan
INTERLUDE
THICK-SKINNED
(La Peau Dure)
Australia /2007/ Cathy Randall
Norvegia (Norway) / 2007 /
Katja Eyde Jacobsen
Francia (France) / 2007 /
Jean-Bernard Marlin - Benoit
LEROY
USA/2007 / Jay Gammill
Gran Bretagna (UK) /
2007 / Dana Dorian
MIRIAM`S COLORS
(Miriami Värvid)
Estonia / 2008 / Jelena
Girlin,Mari-Liis Bassovskaja
THE NEW SPECIES
(Jauna Suga)
Lettonia (Latvia) / 2007/
2005 / Artur Muharremi
1985 / Gazmend Leka
PIPIRUK RECEIVES
TWO "GUESTS"
THE RARE EGG
SLOGANS
1989 / Gëzim Qendro