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PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
WWW.PREMIOANDERSEN.IT
rivista e premio
dossier incontri su libri finalisti PREMIO ANDERSEN 2013
Alla Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna (25/28 marzo) sono stati annunciati i libri finalisti della 32ma edizione del PREMIO ANDERSEN, tre titoli per ciascuna categoria di premio. Una rosa di libri che mettono in evidenza le eccellenze e le tendenze in atto in questo settore editoriale e che offrono lo spunto per NUOVI SGUARDI ALL’ORIZZONTE, una
serie di incontri di formazione e aggiornamento (dal 9 al 16 maggio) rivolti ad un pubblico di insegnanti, bibliotecari, operatori della lettura, genitori, che sono promossi e organizzati da ANDERSEN, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario
Urbano del Comune di Genova e il Centro Sistema Bibliotecario della Provincia di Genova.
A presentarli e commentarli interverrano:
Barbara Schiaffino direttore di ANDERSEN, la rivista e il premio italiano dei libri per ragazzi
Donatella Curletto Centro Sistema Bibliotecario della Provincia di Genova e Nati per Leggere - Liguria
Walter Fochesato storico dell'illustrazione e studioso di letteratura per l'infanzia, coordinatore scientifico ANDERSEN
Anselmo Roveda scrittore e studioso di letteratura per l'infanzia, coordinatore scientifico ANDERSEN
Gli appuntamenti, tutti in orario 17.00/18.30:
giovedì 9 maggio
| Biblioteca Comunale - Via Gavino 144 r - Campomorone GE
venerdì 10 maggio
| Biblioteca Cervetto - via Jori 60 - Genova Rivarolo
lunedì 13 maggio
| Biblioteca De Amicis - Magazzini del Cotone - Genova Porto Antico
martedì 14 maggio
| Biblioteca Brocchi - Via Casotti 1 - Genova Nervi
giovedì 16 maggio
| Biblioteca Bruschi Sartori - Via Filippo Emanuele Bottino 6 - Genova Sestri Ponente
In questo dossier tutte le recensioni dei libri presentati durante gli incontri, apparse nell’ultimo anno sulle pagine della rivista
ANDERSEN, il mensile di informazione e commento sulla letteratura e l’editoria per bambini e ragazzi (www.andersen.it).
Per ciascuna catagoria sarà decretato un vincitore, mentre altri riconoscimenti (alle collane di narrativa e divulgazione, allo scrittore, all’illustratore e all’autore totale dell’anno) verranno assegnati direttamente durante la cerimonia del
32° PREMIO ANDERSEN sabato 25 maggio 2013 al Museo Luzzati a Porta Siberia, nel Porto Antico di Genova,
nell’ambito dell’iniziativa AMO CHI LEGGE... E GLI REGALO UN LIBRO - A GENOVA, promossa dal Comune di
Genova - Assessorato Cultura e Turismo e Assessorato Scuole, Soprt e Politiche Giovanili e AIE - Associazione
Italiana Editori, con Andersen per “Il Maggio dei Libri”.
Tutti i partecipanti agli incontri sono invitati ad intervenire alla cerimonia di premiazione, dove potranno portare il loro contributo esprimendo - tramite apposita scheda - il voto per il Super Premio Andersen, il libro dell’anno scelto tra tutti i vincitori di questa 32ma edizione. L’elenco completo dei vincitori e il programma dell’iniziativa su www.premioandersen.it
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
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rivista e premio
FINALISTI
Miglior libro 0/6 anni
Chris Haughton, OH- OH!, Roma, Lapis (pp. 40, euro13,50)
Un nido su un grande albero, un piccolo gufo che ruzzola fino al suolo e una quieta ricerca della mamma.“Oh! Oh!”, il
pulcino di rapace notturno caduto dal nido si trova nella radura sottostante. Toccherà ad uno scoiattolo premuroso ma
assai poco avvezzo alla tassonomia linneana prov a re a trarlo d’impaccio. Il piccolo cerca la mamma e lo scoiattolo lo
incalza di domande, a dire il vero una,ma fondamentale:come è fatta? Le risposte però non mettono sulla giusta via lo
scoiattolo. La storia del piccolo gufo, complice l’accattivante equilibratissima e poco praticata impostazione grafica, piace
e conv i n c e. Non solo noi evidentemente:il libro ha neanche un paio di anni e gode già di molti riconoscimenti e di
traduzioni in più di una dozzina di lingue. L’autore, Chris Haughton, è un illustratore e designer irlandese qui al suo primo
libro ma dal consolidato bagaglio di esperienze e collaborazioni.
(anselmo roveda - ANDERSEN novembre 2012)
Mo Willelms, SIAMO IN UN LIBRO!, Milano, Il Castoro, 2012 (pp. 58, euro 12,00)
Secondo volume di una serie che negli Stati Uniti ha avuto molto successo, il libro stesso è più vicino al linguaggio dei
cartoni animati che a quello di un tradizionale albo illustrato. Sullo sfondo bianco della pagina ci sono soltanto i due protagonisti, la maialina Tina e l'elefante Reginald: pochi elementi, un ritmo incalzante e tante risate rendono i libri di Mo
Willems divertenti anche per i bambini che di solito preferiscono internet o la televisione. Siamo in un libro (Il Castoro,
2012, 62 pp., 12 euro, da 4 anni, video), gioca proprio su questo tema: i due personaggi si accorgono di essere dentro a un albo illustrato, si rivolgono al lettore e gli chiedono di rileggere spesso la storia, affinché duri più a lungo. Disegni
rapidi per personaggi che sorpresi dialogano tra loro e con il lettore per giocare con la lettura.
Oliver Jeffers, NEI GUAI, Zoolibri, Reggio Emilia, 2012 (pp. 40 euro 15, collana “gli illustrati”)
Un aquilone rimane impigliato fra i rami di un albero, il bimbo suo proprietario cerca invano di liberarlo. Vi ricorda qualcosa? Se il protagonista di questa storia pare aver ereditato la sfortuna con gli aquiloni del suo celebre collega Charlie
Brown in compenso non gli manca la capacità di escogitare soluzioni più creative e audaci. Ecco allora che il piccolo
Leo tenta di liberare l’aquilone colpendolo con le sue scarpe preferite... che rimangono incastrate fra i rami anch’esse.
Per liberare le scarpe è la volta del gatto, che ovviamente non solo non fa cadere proprio nulla, ma si rifiuta di scendere
e ha dunque bisogno di essere liberato a sua volta... Oggetto dopo oggetto, lancio dopo lancio, la storia scivola nel nonsense, con il nostro Leo che arriva a lanciare sull’albero la macchina di famiglia, un ignaro lattaio, un orangotango, e poi
addirittura una balena, una nave, un camion dei pompieri e via di questo passo. Oliver Jeffers, fra i più interessanti esponenti della nuova generazione di autori/illustratori per la prima infanzia, dopo Chi trova un pinguino... e L’incredibile
bimbo mangia-libri prosegue la sua ricerca stilistica forte di un tratto minimale e allo stesso tempo incisivo, che rivela un
attento uso dello spazio compositivo all’interno della tavola e un’abilità non comune nell’integrare mezzi narrativi diversi
(immagini, testo e gli occasionali dialoghi balloon).
(elizabeth clarke - ANDERSEN ottobre 2012)
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
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FINALISTI
Miglior libro 6/9 anni
Luigi dal Cin, NEL BOSCO DELLA BABA JAGA. FIABE DALLA RUSSIA, Modena, Panini, 2012 (pp. 42, euro 14)
Progettato da Monica Monachesi con testi di Luigi Dal Cin il volume ci appare come il migliore fra quelli pubblicati in occasione della mostra di Illustrazione di Sarmede (alla sua trentesima edizione). Vuoi per la cura editoriale, con una copert i n a
sontuosa e raffinata, vuoi per la qualità complessiva. Nove testi, tratti per la maggior parte dalla classica raccolta di
Aleksandr Afanas’ev, ed altrettanti illustratori. Tecniche e stili diversi ma che nel rapporto con i testi trovano poi una felice e
inconsueta omogeneità che rende il libro mirabilmente unitario. Spesso, infatti, uno dei limiti di queste operazioni è proprio
quello di accostare tavole anche bellissime ma che poi non riescono a dialogare fra di loro. Qui invece non accade ed è
cosa rara che ci piace mettere in rilievo. I loro nomi? Fabio Facchinetti, una freschissima Clotilde Perrin, Anna Castagnoli
con una tavola di fluida eleganza, Valerio Vidali con una misura virtuosa e di grande efficacia narrativa, Jozef Wilkon, grande maestro, con due tavole di superba fattura. Infine Pep Montserrat, Sacha Poliakova, David Pintor (suoi i magnifici e riassuntivi risguardi) e Artem Kostyukevich declinano in vari modi il patrimonio figurativo della tradizione russa (e quello delle
avanguardie artistiche degli anni traditi della rivoluzione).
(walter fochesato - ANDERSEN dicembre 2012)
Annamaria Gozzi - ill. di Violeta Lopiz, I PANI D’ORO DELLA VECCHINA, Milano, Topittori, 2012 (pp. 28, euro 14)
Nei racconti popolari il tema della Morte che viene beffata dalla scaltra saggezza contadina è un tema ben presente.
Certo si tratta soltanto di dilazioni più o meno lunghe, di contrattazioni accorte e ben calcolate, di provvisori ma vincenti escamotage. A questo elemento narrativo un altro se ne potrebbe aggiungere : i patti col diavolo che vengono allegramente disattesi con suo grande e furibondo scorno. In questa storiella, scritta con indubitabile brio e attenta scrittura,
l’incontro con la Nera Signora viene declinato in modo nuovo e originale. C’è una vecchina che di anni ne ha veramente
tanti e tanti. Tutto sommato sarebbe anche pronta, ma siamo nei giorni che precedono il Natale e lei, da cuoca provetta, è impegnatissima nel preparare i dolci più buoni e invitanti per i bambini del piccolo villaggio in cui abita da tempo
immemorabile. Dunque occorre del tempo e per la protagonista l’unica strada è quella di avere il giusto rinvio. Squisite
le tavole della Lopiz, sobrie quanto mai nel calcolato uso di pochissimi e tenui colori. Un segno dolce e pacato, percorso da qualche guizzo di opportuna ironia e perfetto nel rendere le fattezze sia dell’anziana protagonista sia quelle informi e mutevoli della Cosa. Bellissimi poi certi trepidi accenti o il gioco di taluni piccoli particolari, capaci di stabilire un
continuo e mai banale e scontato rapporto con il testo.
(walter fochesato - ANDERSEN gennaio-febbraio 2013)
Benoit Marchon - ill. di Robin, NEL MONDO CI SONO…, Torino, EDT-Giralangolo, 2012 (pp. 44, euro 13,50)
L’albo ha una partenza lenta e preferisce rivelarsi pian piano in tutta la sua ricchezza e complessità. L’articolazione del
libro è quanto mai semplice e piana: tavole a colori alle quali costantemente si accoppiano poche righe di testo. Si tratta come dire di una visione sul mondo o, ancor meglio, del mondo. Dove accanto alle cose belle della vita o alla preziosa normalità del quotidiano nulla si tace attorno alle storture o brutture che ci assediano; la guerra e la violenza, l’inquinamento nelle sue varie forme e lo sfruttamento, il dolore e la solitudine, la miseria e il lavoro minorile. Il tono è sempre pacato, l’intendimento civile e oserei la parola politico. Veramente piacevoli e perfette per brio e vigore narrativo le
tavole di Robin: un segno nervoso e veloce, arioso e preciso che, da un lato, fa pensare alla lezione intramontabile di
un maestro come Jean-Jacques Sempé e, dall’altro, ci ricordano non poco l’ironia e la poesia di autori come David McKee,
Quentin Blake e Tony Ross.
(walter fochesato - ANDERSEN dicembre 2012)
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I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
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Miglior libro 9/12 anni
Guido Quarzo, LA MERAVIGLIOSA MACCHINA DI PIETRO CORVO, Milano, Salani, 2013 (pp. 104, euro 11)
Pietro Corvo è un artigiano abile e appassionato, più preoccupato del buon esito del proprio lavoro che del denaro, che pur
non disdegna. Conoscitore della meccanica di precisione, è un orologiaio capace di costruire precise pendole e, per i clienti più esclusivi, strabilianti giocattoli a carica e a molla. Ma è anche un uomo di smisurata bruttezza, più brutto dei brutti. Di
una bruttezza che incute timore e rispetto anche ai malintenzionati e ai briganti. Tanta poca grazia è temperata dalla sensibilità e da una certa ironia. E allora quando entra in scena il giovane Giacomo - il nostro protagonista, orfano prelevato
dall’Albergo di Vi rtù per farne apprendista a bottega - Pietro Corvo sarà non solo scrupoloso e esigente maestro ma anche
capace di affetto paterno. Così come quando entra in scena la figlia del Marchese suo committente, la graziosa Irina, non
saprà resistere ad un innamoramento folle, per quanto mai dichiarato. Viaggi oltralpe, intrecci internazionali, eccellenze art igiane, elefanti mostrati quale attrazione da improbabili “turchi” astigiani, saltimbanchi, briganti, inserti in piemontese e francese a rendere la molteplicità dei registri linguistici d’uso nel contesto d’ambientazione della storia, gli incredibili congegni di
Vaucasson, perfino un giovane Rousseau: tutti ingredienti che con equilibrio e appropriatezza contribuiscono a tessere un
romanzo inconsueto e appassionante.
(anselmo roveda - ANDERSEN aprile 2013)
Jonathan Auxier, PETER NIMBLE E I SUOI FANTASTICI OCCHI, Milano, Salani, 2013 (pp. 360, euro 15)
L’epopea di Peter Nimble ha davvero un tono di narrazione epica fin dal suo esordio: le prime pagine sono fatte apposta per
catturare il lettore e farlo precipitare in una vicenda dalla quale - ad eccezione di alcuni punti della seconda parte dove il sommarsi di scontri e corse rischia di far perdere il filo troppo facilmente - faticherà a staccarsi. Per di più sono pagine perfette per
essere lette ad alta voce, il che ci dice quanto questa storia abbia davvero le caratteristiche delle narrazioni orali che tramandano le vicende degli eroi di un popolo. Del resto il giovane Peter è inconsapevole eroe di una terra che attende di essere liberata. La storia comincia in una città dal sapore dickensiano dove il decenne Peter trascorre le giornate a rubare, addestrato magistralmente dall’uomo che lo ha tolto dall’orfanotrofio per farne il miglior ladro di tutti i tempi. Proprio aprendo i lucchetti di un forziere, il ragazzo precipita nel destino che lo attende: quello di liberare dall’incubo di un potere dispotico il suo
popolo e recuperare la vera identità che ignora. Dalla sua parte un bizzarro accompagnatore, i sensi sempre all’erta e un
professore che gli regala armi davvero necessarie: tre paia di occhi magici e due certezze: che un ragazzino non dovrebbe
mai considerare impossibile qualcosa e soprattutto il pensiero di esser stato chiamato a quell’avventura non per quello che
potrebbe diventare, ma per quello che già è.
(caterina ramonda - ANDERSEN maggio 2013)
Anna Lavatelli, GASTON E LA RICETTA PERFETTA, Firenze, Giunti Junior, 2012 (“Gru - serie Oro”, pp. 224, euro 8,50)
Una storia piacevolissima in cui a convincere è lo stile scintillante, ironico e talvolta apertamente comico di Anna Lavatelli. La
quale non rinuncia - memore della tradizione feuillettonistica - a pizziconi ben dosati di commozione e buoni sentimenti. Il giovane Gaston non si rassegna ad essere rimasto solo al mondo, il suo desiderio è quello di sapere che fine hanno fatto i genitori. Ma sono il cibo e le sue preparazioni a dettare i ritmi della vicenda (l'inchicapi, il paiche con la yuca fritta, l'arroz con
pato, ...): Gaston, infatti, ha un talento naturale per la cucina, che si è affinato negli anni trascorsi in un orfanotrofio dove ha
incontrato il placido e saggio fra' Zapallo, il quale - prima di morire - gli ha affidato un suo manoscritto zeppo di ricette raccolte
nel tempo. Poi, affidandosi alle acque del fiume, il lavoro a bordo della Reina del Amazonas, prima come mozzo e poi come
aiuto cuoco e infine il rapimento. A compierlo sono una banda di pirati - scalcinata e, al fondo, bonacciona e gaudente - che
pensano di aver rapito il celebre chef della Reina e non un ragazzetto, all'apparenza sprovveduto: un incontro che rappresenta per loro una decisiva fortuna. Lasciamo al lettore il seguito della narrazione che, fino alle ultime pagine, non lesina sorprese.
(walter fochesato - ANDERSEN maggio 2012)
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
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Miglior libro oltre i 12 anni
Clare Vanderpool, L’INDIMENTICABILE ESTATE DI ABILENE TUCKER, Torino, EDT-Giralangolo (pp. 384, euro 15)
Un’opera scintillante e divertente, coinvolgente e commovente, ariosa ed ammiccante. Tutta giocata su un’accorta pluralità
di registri narrativi e su di un plot point perfettamente calibrato. Gideon, amatissimo padre, ha mandato la figlia dodicenne
a trascorrere le vacanze estive a Manifest dove, ad accoglierla, trova Shady Howard, un pastore battista alquanto singolare con un passato da contrabbandiere (di alcol). Abilene si interroga sul perché il padre l’abbia mandata proprio in quel villaggio curioso e dall’aria depressa e, fatte le prime amicizie e dopo il ritrovamento, all’apparenza casuale, di un’inesplicabile mappa e di alcune vecchie lettere ed oggetti, inizia una sua personale indagine. E’ così che nel libro si alternano i giorni del maggio-agosto del ‘36 con gli avvenimenti di 18 anni prima in un vero e proprio intreccio, che assume le cadenze
di una storia in giallo. La Vanderpool è abilissima nel ricostruire con mano sicura i due contesti storici. Manifest negli anni
del primo conflitto vive su di una miniera che attira comunità diverse di immigrati (scozzesi, greci, italiani, polacchi, tedeschi,
russi), sfruttate da un padrone senza scrupoli e divise fra di loro. Finché il casuale arrivo di Jinx, un giovanissimo genio della
t r u ffa, non mette in moto un inarrestabile “complotto” che è anche presa di coscienza dei propri diritti. Poi le armi in terra di
Francia richiederanno le loro vittime e subito dopo arriverà il terribile flagello della “spagnola”. Ma non diciamo di questa
magnifica vicenda. Meglio consigliarne la lettura, perfettamente estiva.
(walter fochesato - ANDERSEN settembre 2012)
Andreas Steinhöfel - trad. di Chiara Belliti, RICO, OSCAR E IL LADRO OMBRA, Roma, Beisler (pp. 240, euro 13)
Una Berlino di periferia, marginale e stramba, segnata in vari modi dalle difficoltà della vita che lasciano su chi le subisce
l’odore del grigio, come riflette Rico. Già, Rico: è un diverso e ce lo dice lui stesso più e più volte. La sua memoria è un
colabrodo, non parliamo poi dell’ortografia o della matematica, ad orientarsi è un disastro: l’unico posto dove si muove a
suo agio, facendo quando può incursioni negli appartamenti dei vicini, è il suo condominio, abitato da una umanità varia
e, per certi versi, esemplare. Però Rico a suo modo ragiona e talvolta è capace di intuizioni non da poco e di pensieri tutt’altro che banali. Un giorno incontra Oscar, un bambino che è tutto l’opposto di lui: un soldo di cacio pauroso che, per precauzione, gira sempre con in testa un casco blu da motociclista ed è, lo dichiara lui stesso, “intelligente al cubo”. Pur così
diversi, i due diventano amici. E sarà propria l’amicizia a far sì che Rico osi tutto ciò che non aveva mai pensato di fare. Il
rapporto fra i due si intreccia strettamente con il caso di un misterioso rapitore di bambini. Un giallo, con tutti gli ingredienti
del caso, ma quanto mai singolare. Avvincente e ricco di colpi di scena e rovesciamenti, che si concentrano tutti nei capitoli finali. Divertente, frizzante, talora ricco di spunti comici, ma umanissimo e non privo di un velo (grigio) di malinconia.
(walter fochesato - ANDERSEN aprile 2013)
Tommaso Percivale, RIBELLI IN FUGA, Trieste, Einaudi Ragazzi, 2013 (Collana “Carta Bianca”, pp. 250, euro 10)
1926: il fascismo, ormai trasformatosi organicamente in un regime, dà vita all’Opera Nazionale Balilla e tutta l’infanzia dai
sei ai diciotto anni viene progressivamente inquadrata nelle nuove strutture che fin da subito assumono una marcata impronta
premilitare in stretto rapporto con le istituzioni scolastiche. Tutte le altre associazioni giovanili vengono sciolte di autorità. Ma
non tutti vogliono piegarsi al diktat del fascismo e, in modo clandestino, decidono di continuare a svolgere le consuete attività,
costituendo così una sorta di embrionale palestra di antifascismo e di resistenza. Questo è lo sfondo in cui Percivale tesse la
sua storia, ambientata nell’immaginario paese di Pruneto. Anche qui arriva l’O.N.B. con il fascino delle sue divise e il moschetto con cui esercitarsi. Un eccellente romanzo che, oltre al merito di occuparsi di un capitolo poco noto della nostra storia, possiede una bella e ricca scrittura, arricchita da fulminee descrizioni del mondo della natura e un gusto vivo per le notazioni paesaggistiche. Ci è piaciuto soprattutto l’alternarsi dell’avventura con notazioni umoristiche, l’efficace caratterizzazione psicologica dei protagonisti e la capacità di coinvolgere il giovane lettore fino al procedere intenso e drammatico degli ultimi capitoli.
(walter fochesato - ANDERSEN aprile 2013)
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
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Miglior libro oltre i 15 anni
Dave Cousins, QUINDICI GIORNI SENZA TESTA, Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 2013 (pp. 336, euro 17,90)
Si dice che gli scarafaggi possano sopravvivere a un’esplosione nucleare. Ma riusciranno Laurence e Jay Roach, rispettivamente 15 e 6 anni, a sopravvivere per due settimane senza nessuno che badi a loro e nemmeno uno spicciolo per comprare da mangiare? I due “scarafaggi” in questione qualcuno in realtà ce l’avevano, ma la loro mamma - single, depressa
e con un serio problema di alcolismo - da qualche giorno è sparita senza una spiegazione. Laurence si ritrova così a badare all’irruento fratellino facendo i salti mortali per mettere insieme il pranzo e la cena, tenendo a bada insegnanti sospettosi
e vicine ficcanaso che potrebbero chiamare gli assistenti sociali. Forse basterà vincere un concorso alla radio per far torn are la mamma con la promessa di una vacanza spesata; o forse per rintracciarla basteranno un po’ di forza d’animo e gioco
di squadra, oltre all’aiuto di una nuova amica. Un’odissea agrodolce dal ritmo perfetto, con alcuni personaggi ottimamente
caratterizzati, a cominciare dal protagonista, ritratto con grande abilità dall’autore nel suo essere prematuramente responsabilizzato, un adolescente costretto a fare da genitore sia al fratellino che alla madre. Il riscatto arriverà, ma non senza problemi, nel segno di un realismo tutto britannico che non teme di affrontare gli aspetti sgradevoli di un’esistenza ai margini.
(elizabeth clarke - ANDERSEN marzo 2013)
Paul Doswell, L’ULTIMA ALBA DI GUERRA, Milano, Feltrinelli, 2013 (pp. 176, euro 13)
11 novembre del 1918. L’impero austroungarico si è già arreso e la tracotanza bellica della Germania è ormai ridotta ai minimi termini. Nella foresta di Campiègue, a Nord di Parigi, sul treno del maresciallo Foch si sta trattando la resa. Sono le quattro di notte e, dopo ore di colloqui si arriva all’epilogo: alle 11,00 del mattino le ostilità cesseranno. In questo pugno di ore
fra ritardi e indecisioni, stupidità carparbia e crudele alterigia dei comandi, altre tragedie conosceranno il loro beffardo epilogo. Ed è qui che il destino intreccia i fili di tre giovanissimi soldati: un aviatore americano e due fanti, l’uno tedesco e l’altro
inglese. Diverse sono le motivazioni o i casi che li hanno portati al fronte. Ma i tre si incontreranno, faranno in tempo a salvarsi
e a salvare, a comprendere appieno l’insensatezza del conflitto. Il romanzo riserva colpi di scena fino all’ultima riga e non si
piega alla logica del lieto fine. Piuttosto intende farci riflettere (implicitamente) sui meccanismi dello scontro bellico. E di quest’ultimo nulla tace e tutto viene reso senza enfasi ma con pacata precisione: dagli effetti terribili dei gas all’uso della baionetta, dalle indescrivibili condizioni igieniche ad un autoritarismo cieco e selvaggio. Attraverso un serrato montaggio di brevi capitoli, ognuno contrassegnato da un’ora, tutto si compie. Un magnifico romanzo che ci mostra come sia possibile (e necessario)
narrare ai ragazzi la guerra. Perché ne conoscano così la vera natura.
(walter fochesato - ANDERSEN maggio 2013)
Tim Willocks, DOGLANDS. Storia di un cane che corre nel vento, Sonda, Casale Monferrato (AL), 2012 (pp. 224, euro 14)
Furgul è nato a Dedbone’s Hole, un posto più simile a un lager che a un allevamento di levrieri destinati alle corse. Quando la
sua natura di meticcio diventa troppo evidente, la madre Keeva lo convince a scappare, sperando così di sottrarlo a una fine
c e rta per mano del sadico padrone dell’allevamento. Dopo una fuga rocambolesca il cucciolo viene adottato da una coppia
sposata. Furgul, però, non sa rinunciare alla sua libertà e soprattutto ai suoi istinti... Meglio allora scappare di nuovo, alla ricerca del padre, uno degli ultimi cani selvaggi, e delle Doglands, dove si dice che tutti i cani corrano liberi nel vento. E poi non
ha dimenticato la promessa che si era fatto da cucciolo: ritornare all’allevamento per liberare la madre e gli altri cani maltrattati. Narrato da un punto di vista esclusivamente “canino”, tanto che i personaggi umani risultano appena abbozzati rispetto a
quelli a quattro zampe, il romanzo di Willocks è una avvincente fiaba iniziatica, intrisa di realismo magico. Lungo il suo cammino Furgul incontrerà cani e uomini diversi, imparando quanto il mondo degli uomini e quello dei cani sia al fondo incompatibile. Un libro godibile da ragazzi e adulti, che ne apprezzeranno l’umorismo e la poesia tanto quanto la drammaticità e l’amore incondizionato che traspare dalle sue pagine per il mondo animale.
(elizabeth clarke - ANDERSEN dicembre 2012)
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I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
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Miglior libro di divulgazione
Aleksandra e Daniel Mizielinsky, MAPPE, Milano, Mondadori Electa (pp. 108, euro 22)
Un bel volumone in gran formato che arriva dalla Polonia. Con diligenza e fascino i due autori ci regalano tante e tante cartine a doppia pagina, partendo dall’Europa per giungere all’Oceania. Certo ogni continente si presenta con una carta d’insieme ma poi, un piccolo paese come la Svizzera gode degli stessi privilegi della Germania o della Spagna. Dentro alla
carta è tutto un proliferare di monumenti e prodotti tipici, flora e fauna e bellezze naturali. Ma tutto, ovviamente, non ci sta,
bisogna fare delle scelte. Ecco allora la trovata, sul filo del surreale: ai confini o sul fondo neutro degli stati limitrofi si presentano, a mo’ di pacifiche truppe d’invasione, personaggi illustri e gastronomia, feste e folklore. Nel lavoro dei Mizielinsky
il nuovo è dato da un segno di grande originalità. Sono disegni nitidi e semplici, con un tratto vagamente pop; cert a m e n t e
debitori, nella loro puntigliosa efficacia, in apparenza un poco naïf, della grande tradizione grafica polacca. Qui le strade
di una spicciola divulgazione si intrecciano continuamente con il sogno e lo stupore, l’incanto e il curioso. Restano da dire
alcune cose sul nostro paese che, sarà per colpa della sua forma e per i suoi confini marini, si presenta singolarmente sgombro, vuoto quasi. Gli Appennini sembrano mucchietti di sabbia grigiastra sparsa qua e là, la Fiat e Pompei ci sono ancora,
manca la Lanterna ma per fortuna ci sono il pesto e Pinocchio. Che cosa volere di più?
(walter fochesato - ANDERSEN aprile 2013)
Bruno Tognolini - ill. di Alessandro Sanna - musica di Paolo Fresu e Sonia Peana, NIDI DI NOTE, Roma, Gallucci, 2012
(pp. 60 + CD, euro 18)
Un cercatore/trovatore, Bruno Tognolini, proprio come Cirino e Coretta, i due fratelli protagonisti del libro: un cammino in
dieci passi verso la musica, illustrato dal magico tratto di Alessandro Sanna, corredato da un cd (con musiche di Paolo Fresu
e Sonia Peana) e nato da un progetto didattico corale di formazione musicale nella prima infanzia ideato dalla violinista
Sonia Peana. Cirino e Coretta sono figli di due sposi nati sordi e poveri nel regno di Quandomai, soggiogato dal canto
malefico di due sovrani avidi e prepotenti. Per aiutare i genitori, i due bambini decidono di mettersi in viaggio alla ricerca
del Sole Suonatore e della Luna Cantante, che sveleranno sul finire della fiaba - inframezzata da intermezzi e tiritere - il significato di quell’avventura in dieci tappe. La storia di un cammino di formazione che tra parole di fiabe e filastrocche, e immagini visive e sonore, racconta un percorso che abbraccia con leggerezza onirica temi come l’inizio, lo sguardo sulla realtà,
l’identità nella diversità, la fiducia in se stessi, l’accettazione del cambiamento, il coraggio (e le gioie) della trascendenza,
l’unicità e la molteplicità, il valore delle differenze e della creatività, il silenzio e i suoni della natura e dei corpi.
(donatella trotta - ANDERSEN giugno 2012)
Nicola Davies - illustrazioni di Mark Hearld, LA NATURA E LE STAGIONI, Milano, Rizzoli, 2013 (pp. 108, euro 20)
Nicola Davies è in Inghilterra un’autrice notissima e i suoi libri di divulgazione hanno vinto premi prestigiosi. Studiosa di zoologia ha poi continuato ad osservare gli animali nei loro habitat naturali. Tutto ciò lo si può cogliere anche in questo bellissimo volume dove la fauna e flora, nonché le attività umane, sono presentate con cordiale sapienza, indubbie capacità di
sintesi e grande partecipazione emotiva. L’ a rticolarsi del volume, solido e in gran formato, è quanto mai semplice. Quattro
grandi parti, una ovviamente per ogni stagione, e al loro interno, in una costante soluzione a doppia pagina, tante “schede”. Sono quasi una sessantina, brevi testi dove sovente si fa felicemente ricorso al verso o comunque ad un linguaggio poetico. Le illustrazioni di Hearld palesano una misura calda e vibrante. Le sue sono grandi tavole di bellissima fattura, dove ad
un tratto elegante e incisivo si accompagna un uso virtuoso del colore, ricco di una miriade di tonalità e sfumature a cui si
accompagna un sicuro virtuosismo tecnico che accoppia la tecnica incisoria al collage. Ne nasce un concerto quanto mai
vario ma dove, costantemente al centro della scena, vi è la natura in tutti i suoi molteplici aspetti di cui Hearld è maestro nel
sottolineare la matericità e l’essenza.
(walter fochesato - ANDERSEN aprile 2013)
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
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rivista e premio
FINALISTI
Miglior libro fatto ad arte
Laurent Moreau, A CHE PENSI?, Roma, Orecchio Acerbo, 2012 (pp. 44, euro 16,50)
Una piazza, delle palazzine, tra i tetti alcuni uccelli e un gatto, un caffè con tavolini esterni, una fermata d’autobus e tante,
tante persone in piedi, sedute, in movimento, alla finestra o in attesa. Tra gli altri Rosa, Elena, Enrico, Laura, Guglielmo, Nina,
Elvira, Nicola, Giovanni, tutti con i loro pensieri, come dice la voce narrante, siano essi pesanti o leggeri. Come quelli di
Anna che si sta innamorando, quelli di una Maria gelosa, la voglia d’estate di Lorenzo, i pensieri tristi di Anna, la “madelaine” di Luciano o quelli più incerti del timido Antonio. Pensieri, fantasie, sogni, desideri, ricordi che l’illustratore ci svela frugando nelle teste di uomini e donne, di giovani, anziani e bambini. Un catalogo di emozioni e sensazioni che ci perm e tterà di giocare con i nostri piccoli lettori, chiedendo loro di anticipare la risposta nascosta dietro alle finestre. Perchè Mattia
è felice? Cosa sta sognando Amir? Un libro semplice, dal formato medio, dalla tipologia tanto amata dai bambini, quella
con finestre, dal tipo d’illustrazione quasi naif, fatta di campiture piatte, poche ma ricercate tonalità, un segno non scontato.
L’ a rtista, autore di testo e immagini, è il giovanissimo Laurent Moreau, bretone, uscito dall’Ecole des Arts Décoratifs di
Strasburgo. Da subito ha iniziato a lavorare per le più rinomate case editrici d’oltralpe, dalla storica Gallimard fino a
Rouergue, Actes Sud Junior o la nuovissima Petits Platons.
(david tolin - ANDERSEN dicembre 2012)
Wilhelm e Jacob Grimm - illustrazioni di Sybille Schenker, HÄNSEL E GRETEL, Minedition, 2012 (pp. 48, euro 22)
Un libro di grande rigore grafico-compositivo, con una attentissima cura ad ogni sia pur minimo particolare. Dalla rilegatura a cordino al felice contrappunto fra il severo nero della copertina e l’elegante e brioso motivo a piccoli fiori del frontespizio e della pagina finale che, assieme al titolo a traforo e in caratteri gotici, paiono quasi alludere ad un qualche antico
manoscritto o diario casalingo. E le sorprese proseguono poi all’interno, nel gioco costante e virtuoso delle pagine in nero
(inframmezzate qua e là da qualche tocco di colore) con quelle in acetato trasparente. Ecco, il nero (della paura, dell’attesa, della morte, del mistero, della cupezza) è la nota assolutamente dominante di quest’albo. Dunque silhouettes che talora
passano da una pagina all’altra, bianchi squillanti e allusivamente drammatici, la sapienza di fondini a fiorami (un po’
B i e d e rmaier), la sorpresa della casetta che emerge pian piano dal fitto del bosco (felci e rami scheletriti), i dolciumi posti sul
tavolo con il fondo rosso e sanguigno che si ripete nella scena (intensissima) dove una Gretel determinata e furente getta nel
f o rno la strega. C’è in questo bellissimo albo un’eleganza severa e trattenuta. Trovo una scansione narrativa drammatica e
incalzante; un’ambientazione molto grimmiana volendo, anche per la presenza di piccoli accenni.
(walter fochesato - ANDERSEN maggio 2013)
Jesse Klausmeier - illustrazioni di Suzy Lee, APRI QUESTO PICCOLO LIBRO, Mantova, Corraini, 2013 (pp. 36, euro 17)
Per primo, alcuni anni or sono, arrivò Alice in Wonderland, inconsueta e preziosa rielaborazione del capolavoro di Carroll,
fu poi la volta dell’ineffabile terna rappresentata da Mirror, L’onda e Ombra a cui ha fatto seguito La trilogia del limite, libro
originalissimo dove l’autrice presenta, analizza e giustifica il lavoro compiuto con i precedenti albi. Adesso è giunto da
pochissimo in libreria questa operina deliziosa e fantasiosa che non sarà facile spiegare in poche righe e nella quale le sorprese maggiori consistono proprio nello sfogliarla e nel guardare le figure. Ripetutamente, come amano fare i bambini.
L’elemento che da solo detta i tempi di questo originalissimo albo è proprio quello dei formati. Aprendolo non ci resta che
passare da una sorpresa all’altra con i diversi libri, incastonati l’uno dentro all’altro. Fino a giungere alla pagina finale che
cela un grato ed esplicito invito alla lettura e ai suoi indubitabili piaceri. I disegni della Lee sfoderano la consueta e fresca
piacevolezza, la loro programmatica e vivida semplicità arricchita da garbati tocchi di colore. Certo la cosa più bella è poi
il loro inserirsi in un progetto grafico elegante e coinvolgente, di rara bellezza e squisito fervore.
(walter fochesato - ANDERSEN marzo 2013)
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
32ma EDIZIONE | SABATO 25 MAGGIO 2013 | GENOVA, MUSEO LUZZATI
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rivista e premio
FINALISTI
Miglior libro albo illustrato
Lane Smith - trad. di Mara Pace, NONNO VERDE, MIlano, Rizzoli (pp. 32, euro 13)
A raccontarci quel che accade è un bambino, il quale pagina dopo pagina ci narra la vita del bisnonno. Quest’ultimo è un
provetto giardiniere, la sua grande passione, la sua scelta di vita. Certo la memoria dell’anziano non è più quella di un
tempo e qualche cosa ogni tanto si dimentica ma a far sì che possa ricordarsi tutto contribuisce proprio il giardino. E il perché ci viene svelato nelle due doppie tavole finali che, ripiegate, celano la sorpresa finale. Preparata, peraltro, da tutte le
precedenti illustrazioni dove il bimbo narrante, e solerte aiutante dell’anziano, ci presenta i vari momenti attraverso le verdi
“sculture” realizzate secondo i precetti della difficile ars topiaria. Vale a dire il potare alberi e arbusti dando loro una form a
geometrica, diversa da quella assunta dalla pianta. Quindi ogni cosa di cui si parla la troviamo poi rappresentata nelle suadenti rappresentazioni vegetali. È un albo dalle molteplici letture e, fra le pagine, si nascondono non pochi piccoli “indizi”
che, alla fine, troveranno una loro logica collazione. Il segno di Lane è qui preciso e minuto ma, al tempo stesso morbido e
limpido, aperto a suggestioni che azzarderei a definire metafisiche.
(walter fochesato - ANDERSEN settembre 2012)
Laetitia Bourget - ill. di Emmanuelle Houdart, GENITORI FELICI, Modena, Logos, 2012 (pp. 38, euro 17)
In libro in cui l’autrice usa i toni magici e remoti della fiaba e del suo C’era una volta… per raccontarci con toni accorati e
intensi una storia di quotidianità. Di come un amore, un rapporto di coppia, accompagnato dalla nascita di due figli, possa
durare attraverso i decenni e rafforzarsi e placarsi, svolgendo la sua trama fra gioie e difficoltà, cose belle e accadimenti
dolorosi. La vita insomma. Nell’albo vi è anche il distacco dalla casa dei figli: i contrasti, i divieti, le incomprensioni e le
ribellioni. Perché queste sono le “prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano”. E il libro si
conclude con due ineffabili tavole, dense di poesia. La seconda addirittura non ha neppure bisogno di un testo, mentre nella
prima si scrive: “Come avranno fatto a restare uniti, malgrado tutte queste prove? Ci saranno voluti pozzi di saggezza e
montagne d’amore”. La Houdart cesella pagine colte e fortemente personali, sospese fra suggestioni surrealiste e arcimboldesche e citazioni che ricordano il mondo di Topor. Il tutto con una tavolozza dai colori liberi e vivi, acidi e dissonanti di
grande impatto visivo ed emotivo. Un tessuto di segni, ricchissimo eppur nitido, volto programmaticamente alla creazione di
possibili narrazioni parallele, anticipazioni, inaspettate sottolineature, allusivi corpo a corpo con il testo.
(walter fochesato - ANDERSEN gennaio-febbraio 2013)
Amy de la Haye - ill. di Emily Sutton, CLARA BUTTON A LONDRA. Una giornata magica, Roma, Donzelli, 2012 (pp. 36, euro 16)
La piccola Clara Button ha un fratello scatenato e impertinente, una mamma affettuosa e comprensiva ed una grande, smodata passione per i vecchi bottoni e per il cappello, appariscente e fantasioso, appartenuto a nonna Elsie che di mestiere
faceva giusto la modista. Un giorno Oliver, il fratello, combina un bel guaio, rovinando il cappello di Elsie. Allora la mamma
decide di portarli a visitare il Victoria and Albert Museum con le sue svariatissime collezioni e chissà che non si possa fare
qualche cosa anche il prezioso copricapo da restaurare? Ovviamente ci sarà un opportuno lieto fine. Dato che la nostra protagonista, con sua caparbia intraprendenza, troverà qualcuno del museo, fra i curatori, pronto con ago e filo a rimetterlo a
nuovo. Intessuta alla piccola storia c’è il percorso attraverso famosi grandi magazzini come Libert y, Harrods, Fortnum &
Mason e vi è quindi il percorso attraverso le sale delle collezioni reali con Oliver che si finge disinteressato e sbuffa ma resta
anche lui affascinato dalla tigre del sultano Tipu piuttosto che dal calco della colonna traiana. A ciascuno il suo, insomma.
Resta da lodare, e non poco, il lavoro di Emily Sutton, giovane illustratrice inglese che palesa un segno perfettamente congeniale all’andamento del testo. Un fresco fraseggio grafico minuto e paziente. Naturalmente portato a piccole e sorridenti
sottolineature, a lievi e argute invenzioni. Un tono pacato ma aperto alla continua meraviglia dello sguardo infantile che,
curioso e incantato, cerca, trova e ricrea.
(walter fochesato - ANDERSEN maggio 2013)
PREMIO ANDERSEN 2013
I MIGLIORI LIBRI DELL’ANNO PER BAMBINI E RAGAZZI
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rivista e premio
FINALISTI
Miglior libro mai premiato
Michael Rosen, illustrazioni di Helen Oxenbury, A CACCIA DELL'ORSO, Milano, Mondadori, 2013 (pp. 36, euro 14)
Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1989, l’albo è tradotto in italiano undici anni dopo per Mondadori, ma la sua
vita è breve anche se resta nel cuore di alcuni librai e bibliotecari accorti, che ne intuiscono (e sperimentano) le indubbie qualità e la grande forza di coinvolgimento. Una struttura quanto mai semplice, capace però di celare più possibilità di lettura
più percorsi ed interpretazioni: dunque c'è una famiglia allegra intraprendente e un po' sconsiderata che decide di concedersi... una caccia all'orso. Ben presto iniziano i problemi giacchè, sulla loro strada incontrano un campo di erba alta e frusciante, un fiume freddo e fondo, una melma limacciosa, un bosco fitto e buio, una tempesta di neve, una grotta scura e stretta. Qui trovano l'orso tanto agognato, il quale si mette ad inseguirli. Sgomento, paura: i nostri "eroi" scappano di gran carriera, rifacendo all'indietro il percorso appena compiuto con il plantigrado alle calcagne che li insegue fin sull'uscio di casa,
chiuso appena in tempo. L'originalità del libro consiste nell'alternarsi di tavole in bianco e nero e a colori. Le prime sono
dedicate alle difficoltà impreviste e che, in ogni caso, non si possono non affrontare, mentre le seconde riportano solamente
i rumori onomatopeici opportunamente riquadrati e in caratteri via via un po' più grandi: tipo lo "squelch squelch!" della melma
o lo "scric scroc!" del bosco. Un invito perfetto a ripeterli, un'opera che non aspetta altro di essere letta ad alta voce.
(walter fochesato - ANDERSEN maggio 2013)
Piero Chiara - ill. di AntonGionata Ferrari, LE AVVENTURE DI PIERINO, Milano, Mondadori, 2013 (pp. 205, euro 16)
Le avventure di Pierino di Piero Chiara, apparse per la prima volta nel 1980 (con il titolo leggermente allungato: al mercato di Luino) e poi, con alcuni nuovi racconti, nel 1990, sono un gradito e opportuno ritorno. Piero Chiara (1913-1986) è
uno scrittore che tende ad essere dimenticato ma ebbe un momento di giusta celebrità quando da alcuni dei suoi romanzi
vennero tratte fortunate versioni cinematografiche. Versioni nelle quali, in alcuni casi, lui si divertì pure a calcare le scene in
brevi apparizioni. In genere le sue sono storie di provincia acri e maliziose, ritratto al fondo malinconico di un mondo che
cominciava a tramontare. Le malefatte di Pierino, quanto mai gustose e con un fondo di autobiografia, si collocano in un filone ben preciso che parte di certo da Max und Moritz, i temibili monelli di Wilhelm Busch (1865) per toccare quindi il
Giannino Stoppani di Vamba. Ma nelle briosa scrittura di Chiara è facile cogliere piuttosto un saporoso fondo tutto italiano
che affonda le sue radici nella burle e nelle facezie di tanta letteratura popolare e non a caso, sempre per ragazzi, a lui si
deve la riscrittura di alcune novelle del Decamerone. In questa nuova versione Ferrari coglie pienamente questa vitale e colorata realtà paesana (e padana), anche se tutto si svolge a Luino sulle rive lombarde del Maggiore. Tavole ariose e luminose ed esemplare mi appare allora la scena con la irresistibile “Evaporazione delle angurie” o l'altra con “Pierino e i capretti”, magicamente giocata sul viola della sera inoltrata, nel contrappunto esemplare dei tocchi in giallo dei lampioni.
(walter fochesato - ANDERSEN marzo 2013)
Patricia MacLachlan, ALBUM DI FAMIGLIA, Milano, Piemme, 2012 (pp. 117, euro 8)
Pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 1993, questo libro è tornato nel 2012 nella collana Piemme “Il Battello a
Vapore”, serie arancio (dai nove anni) . Un romanzo breve, che racconta le vicende di Journey, ragazzino di undici anni
alle prese con l’abbandono da parte della madre. Una separazione di cui, sulle prime, non vuole rendersi conto, negando
la responsabilità e la volontà della madre di allontanarsi definitivamente da casa. Ad aiutarlo in questo momento difficile ci
sono però la sorella Cat, la nonna Lottie e, soprattutto, il nonno. Ognuno di loro affronta il dolore in maniera diversa: Cat
incanala ogni sua energia nella cura dell’orto, la nonna si occupa della nuova gatta e dei suoi micini e il nonno si improvvisa fotografo di famiglia. Ed è proprio il nonno, attraverso la fotografia, a guidarlo nel percorso di crescita e superamento,
spiegandogli che ci sono scelte - come quella della madre - di cui è difficile comprendere la motivazione. Una storia toccante capace di raccontare con grande sensibilità una vita “imperfetta”, perchè, come il nonno dice a Journey: “Una cosa
non ha bisogno di essere perfetta per essere bella. Le cose possono essere soddisfacenti”.
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rivista e premio
Premio speciale della giuria
AA.VV. - ill. di Chris Van Allsburg - introduzione di Lemony Snicket, LE CRONACHE DI HARRIS BURDICK, Milano, Il
Castoro, 2012 (pp. 228, euro 18)
Più di venticinque anni or sono un misterioso e fino allora sconosciuto illustratore si reca presso un editore mostrando quattordici splendidi disegni in bianco e nero, accompagnati da una brevissima e allusiva didascalia. Dice che tornerà il giorno
dopo con i testi dei racconti ma, da allora, non si è più fatto vivo. Né le ricerche compiute nel corso del tempo hanno dato
qualche esito. Semplicemente scomparso nel nulla. Una vicenda misteriosa e inquietante, dai molti lati oscuri. Nel frattempo
molti hanno guardato la suite di immagini e pensato a quale potesse essere la trama delle varie storie. Da questo inconsueto spunto è nato un magnifico libro, raffinato e invitante. Talché anche a me piace pensare che siano nate prima le tavole di
Burdick-Van Allsburg e che proprio partendo da questo stimolo siano poi originati i testi. A proposito di questi ultimi: già elencare i nomi degli autori crea un leggero senso di vertigine poiché troviamo - senza esagerazione alcuna - il Gotha della scrittura americana per ragazzi e non. Mi limito a stendere la lista perché se volessi semplicemente segnalare i riconoscimenti
ottenuti non basterebbe certo il pur ampio petto di un qualche generale dell’Armata Rossa del tempo che fu. Eccoli dunque
in ordine alfabetico: Sherman Alexie, M.T. Anderson, Kate Di Camillo, Cory Doctorow, Jules Feiffer, Stephen King, Tabitha
King, Lois Lowry, Gregory Maguire, Walter Dean Myers, Linda Sue Park, Louis Sachar, Jon Scieszka, ai quali si aggiunge la
prefazione arguta e sottilmente beffarda di Lemony Snicket (molti ricorderanno la saga di Una serie di sfortunati eventi). Le
vicende poi, come si addice alla figura enigmatica di Burdick, hanno tutte un lato pieno di ombre, un andamento nero, una
calcolata propensione al paranormale e al magico, una scintillante e acuta predisposizione al condurci in territori inusuali.
Aggiungerei ancora un deciso, prezioso e risentito porsi dalla parte dell’infanzia come nei racconti, ma sono soltanto due
esempi, di Stephen King e di Doctorow. Mentre mi appare strepitoso il singolare testo “femminista” di Lois Lowry. Giungo alle
tavole di Von Allsburg, artista che non ha certo bisogno di presentazioni, basti citare Polar Express pubblicato a suo tempo
da Salani. Qui, come già accennavo, approda ad un bianco e nero ricco di mille sfumature che diventano compiutamente
colore, in un concerto di tocchi e di toni, di accenti lievi e morbide sottolineature. Spaziando da nursery notturne dove lenta
giunge una improvvisa “apparizione” a navate gotiche dove solenne si alza una suora volante. E ancora prode dai mille riflessi, interni silenti, un transatlantico che si insinua in una calle veneziana (e mi sa che prima poi accadrà), case possedute. Il
suo è un procedere paziente, un tratto minuto, quasi lenticolare che, irresistibilmente, mi ricorda la lezione di un maestro straordinario dell’illustrazione americana come Maxfield Parrish.
(walter fochesato - ANDERSEN dicembre 2012)
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Spesso interessanti momenti di approfondimento,
incontri con autori presenti in città, mostre,
presentazioni di libri e progetti di particolare interesse
non trovano giusto spazio sui mezzi di informazione...
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