firenze come la vedo io... florence as i see it

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firenze come la vedo io... florence as i see it
FIRENZE COME
LA VEDO IO...
FLORENCE
AS I SEE IT...
Firenze come la vedo io è un progetto della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze,
Dipartimento attività educative.
Coordinamento Dipartimento Educativo: Devorah Block
Ideazione: Cristina Bucci e Chiara Naccarato
Progetto grafico: Benedetta Scarpelli
Il progetto è stato promosso in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione
del Comune di Firenze – Ufficio Le Chiavi della Città.
Al progetto Firenze come la vedo io hanno partecipato le bambine e i bambini della classe III A
della Scuola Primaria Statale Rossini con la loro insegnante Santina Pagliaro.
The project Florence as I see it was designed and produced by the Education Department
of the Fondazione Palazzo Strozzi, Florence.
Coordinated by Devorah Block
Created by Cristina Bucci and Chiara Naccarato
Graphic design: Benedetta Scarpelli
The project was produced in conjunction with the Assessorato all’Educazione
del Comune di Firenze – Ufficio Le Chiavi della Città.
Florence as I see it was produced with the participation of the students III A
at the Scuola Primaria Rossini and their teacher Santina Pagliaro.
Firenze come la vedo io
Perdersi ad Eudossia è facile: ma quando ti concentri a fissare il tappeto riconosci la strada che
cercavi in un filo cremisi o indaco o amaranto che attraverso un lungo giro
ti fa entrare in un recinto color porpora che è il tuo vero punto d’arrivo. Ogni abitante di Eudossia
confronta all’ordine immobile del tappeto una sua immagine della città, una sua angoscia,
e ognuno può trovare nascosta tra gli arabeschi una risposta, il racconto della sua vita, le svolte
del destino.
Italo Calvino, Le città invisibili, 1972
Il progetto, svolto nel corso dell’anno scolastico 2012-2013, ha coinvolto gli alunni
della Scuola Primaria Statale Rossini in un dialogo sul tema della città a partire da immagini di
Firenze. L’intento è stato quello di coinvolgere i bambini, ma anche adulti, familiari o amici in un
racconto a più voci della città di Firenze per creare occasioni di scambio intergenerazionale e
interculturale sul tema della città. Attraverso le interviste raccolte nasce un “ritratto” urbano che
valorizza la città come luogo di memoria, di relazione e di incontro tra persone.
Florence as I see it
It is easy to get lost in Eudoxia; but when you concentrate and stare at the carpet,
you recognise the street you were seeking in a crimson or indigo or magenta thread which, on a
wide loop brings you to a purple enclosure that is your real destination.
Every inhabitant of Eudoxia compares the carpet’s immobile order with his own image of the city,
an anguish of his own, and each can find, concealed among the arabesques, an answer, the story
of his life, the twists of fate.
Italo Calvino, The Invisible Cities, 1972
The project, implemented during the 2012–13 academic year, involved students of the
Scuola Primaria Rossini in a dialogue about Florence departing from images of the city.
The aim was to involve children, as well adults, family and friends in a story weaving together
multiple voices of the city of Florence and to create opportunities for intergenerational and
intercultural exchange about the city. The interviews led to the creation of an urban “portrait”
that emphasizes the importance of the city as a place of memory and connection
between people.
Prima conversazione
Partiamo dall’osservazione di una fotografia della città di Firenze.
Che cosa vedete? Che cosa riconoscete? Cosa colpisce la vostra attenzione?
Celeste: C’è il Campanile.
Viola: C’è il Palazzo Vecchio. Ci sono molte case con il tetto rosso.
Tazhiah: … e una casa con il tetto marrone.
Francesco: C’è un castello con una punta.
Celeste: È quello marrone: è Palazzo Vecchio!
Francesco: Sotto la chiesa c’è un gruppo di case piccole.
Celeste: Le case sono soprattutto gialle e bianche.
Francesco: C’è una chiesa vicino all’erba, si trova a sinistra del Campanile di Giotto.
Neri: A destra del Campanile di Giotto c’è una giostra con un tetto tutto arrotondato.
Lorenzo: Vicino al Campanile c’è un tetto bianco.
Dorel: C’è la campagna. Accanto al Campanile c’e una linea bianca, vicino a una chiesa.
Ornella: …dove c’è quella torre!
Morgan: Ci sono delle macchine.
Zafira: C’è tanta erba e delle case.
Neri: Ci sono dei boschi.
Lucrezia: C’è un piccolo spazio circondato da case vicino al Campanile e una specie di portone
senza porta con il tetto rosso.
Iqbal: Vicino al Campanile c’è una statua.
Lorenzo: L’ Arno è vicino alle case.
Vi piace? Perché?
Zafira: Mi piace perché sembra che ci sia un castello.
Celeste: Mi piace il Campanile perché è molto alto e bello.
Lucrezia: Mi piace lo spazio. È molto bello, si vede anche la campagna.
Catalin: Mi piace.
Dorel: Mi piace Fiesole perché da lì si vede Firenze.
Yusuf: Mi piace di più la Turchia.
Iqbal: Mi piace perché si vedono tante case e sembra che non c’è nemmeno una strada.
Morgan: Mi piace la foto perché si vede tutto.
Neri: Sembra vero!
Giada: Mi piace perché c’è il Campanile.
Francesco: A me piace perché ci sono anche tante case. È mista.
Da cosa riconoscete che è la vostra città? Che cosa la distingue dalle altre?
Lucrezia: La vedo molto bella. Ci sono dei palazzi molto antichi.
Viola: Ha opere molto belle.
Francesco: Ci sono dei parchi, tante case e c’è la stazione. È una città artistica perché ci sono
molti quadri e musei.
Iqbal: È grande, ci sono i palazzi.
Zafira: È Firenze perché ci sono molte case.
Celeste: Ci sono molti turisti che vengono da tutto il mondo a vedere le meraviglie!
Quali colori vedete?
Anton: Vedo il bianco dei muri.
Morgan: Il cielo celeste.
Zafira: L’ azzurro delle montagne.
Francesco: Il bianco delle nuvole.
Dorel: Il marrone delle chiese, il grigio del Campanile.
Proviamo a immaginare: quali rumori ci sono?
Francesco: La voce dei turisti, il rumore delle campane.
Neri: Il rumore delle foto.
Viola: I rumori delle macchine e del vento.
Trim: Il rumore delle ambulanze.
Morgan: Gli odori di Piazza della Signoria sono un misto tra la bistecca alla fiorentina e la vaniglia
che arriva da un piccolo negozio di essenze. I rumori sono di cani che abbaiano ai cavalli e la
gente che parla in tutte le lingue del mondo.
Attività creativa: Rappresenta la tua città attraverso un collage, usando diversi tipi di carte.
Seconda conversazione
Raccontiamo la città attraverso immagini autobiografiche. Chiediamo ai bambini
di portare in classe una foto della città o di un luogo della città a cui sono legati.
Perché hai scelto questa fotografia?
Perché questo luogo parla di te?
Ti piace? Perché?
Lorenzo: Il luogo nella foto è Piazza della Signoria. Vedo le statue, la gente che va a visitare e ci
sono delle case vicino a Palazzo Vecchio. Sono molto affezionato a questo luogo perché è una
delle prime immagini che ho visto della mia futura città, quando mi trovavo ancora in
Cambogia. Con il mio babbo sono stato a visitare Palazzo Vecchio e siamo saliti fino in cima alla
torre d’Arnolfo, dove si vedeva tutta la città. Questa piazza è bella perché ci sono tanti palazzi
antichi e molta gente che viene da tutti i paesi del mondo.
Ornella: È la foto di Ponte Vecchio. Mi piace il ponte, dove ci sono le case perché è pieno di
colori e ci sono dei turisti che lo stanno visitando. È il primo luogo che ho visto quando sono
venuta. È pieno di armonia, felicità e colori.
Nicola: Mi piace: si vede l’Arno, il Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, il Duomo, il Campanile, tutta
la città, le case, il centro e anche le montagne. In una foto ho notato che sembra che siano ore
diverse, il tramonto, le prime ore del pomeriggio e un’ora del mattino. Da piccino con la mia
mamma vedevo tutti questi posti quando mi portava in centro.
Catalin: Mi piacciono la statua di Michelangelo, Palazzo Vecchio e il ponte. Ho visto la statua,
sono stato in un posto che si chiama proprio così ed ho visto Palazzo Vecchio mentre andavo
alla stazione. La statua di Michelangelo ha una storia antica, la torre di Palazzo Vecchio con
l’orologio mi sembrava il Big Ben.
Giada: Ho scelto il Duomo perché è molto antico ed è il primo posto che ho visto. Mi ricorda
quando sono andata in centro con la mia mamma. Lì ci abita il Vescovo. Mi piace la Cupola
perché è grande, luminosa e molto antica e vorrei salirci sopra.
Tazhiah: Mi piace il Duomo perché è più decorato. Questo luogo parla di me perché ci sono
andato tante volte.
Francesco: Mi piacciono il Duomo e il Campanile perché dentro ci sono le scale e puoi salire e
vedere tante cose. Ho scelto questo luogo perché ogni volta che esco di casa vedo la Cupola e
il Campanile, delle volte vado anche a vederle.
Papa: Palazzo Vecchio perché è bello, ci vanno tante persone. Quando sono venuto dal Senegal
sono andato con mio zio a fare un giro a guardarlo. È famoso!
Lucrezia: Ho scelto la Chiesa di San Jacopino perché lì mi sono battezzata. Questo luogo parla
di me perché è la mia parrocchia. È bella e conosco tante persone. Il dentro della chiesa e anche
l’altare è fatto a semicerchio, mi sembra molto particolare. Lì ci vado da prima che fossi nata e ci
vado tutte le domeniche: quindi ci sono molto legata.
Celeste: È un ponte: quando eravamo andati a Palazzo Vecchio l’ho visto e poi mi piacciono i
ponti con le case. Ci sono legata perché ogni settimana lo andiamo a vedere.
Dorel: Mi piace Palazzo Vecchio perché mi ricorda un ponte della Romania, si deve passare
sopra o fare il giro di tutto il parco. Palazzo Vecchio si va a visitare e non passano le macchine.
Yusuf: Mi piace Palazzo Vecchio è antico e si può fare le foto. È un posto bello e il mio babbo mi
ci aveva portato.
Havin: Mi piace perché ci sono quelle “cose” e sembra un castello. È grande: ci sono delle
statue.
Tajkirah: Ho scelto questa foto perché c’è il ponte. Questo luogo è Ponte Vecchio, un ponte tanto
vecchio. In questo luogo ci sono le case, il fiume grande con i palazzi; sul Ponte Vecchio ci sono i
negozi di materiale d’oro e d’argento. A me piace perché ci sono stata tante volte. Lì ci sono tante
barche. Ponte significa dove si passa e vecchio che è un ponte tanto vecchio. Di mattina a volte si
può ascoltare la musica. Questo luogo si trova a Firenze.
Alessia: Ho scelto questa foto perché è fatta di notte. È la Cattedrale di Firenze e accanto c’è il
Campanile di Giotto. La chiesa è stata costruita da Brunelleschi sopra la Chiesa di
Santa Reparata. È molto bella. Io la vedo da casa della mia mamma: siccome abita a un piano
alto, non ci sono davanti altri palazzi e si vede bene sia la Cupola che il Campanile.
Iqbal: Il Duomo mi piace perché è grande e bello; è il più importante delle altre chiese. Non parla
di me perché io non faccio religione. Assomiglia a una cosa importante del Bangladesh dove si
prega.
Zafira: Ho scelto questa foto perché c’è il fiume Arno. Questo luogo parla di me perché io ci vivo.
Mi piace tanto perché ci sono i ponti, le case, il Campanile di Giotto e c’è tanto verde e anche
le montagne. Io abito a Firenze da giugno scorso e siccome era estate con la mia mamma, il
mio papà e il mio fratellino siamo andati in giro per la città per vedere le sue bellezze. Ho potuto
vedere il fiume Arno con i suoi bellissimi ponti, le piazze, le belle vetrine, tanti parchetti e anche
un parco, dove c’era un laghetto con in mezzo un ponte che sembrava che fosse tagliato a metà.
Andando in giro per la città ho potuto notare che è molto amata da tantissimi turisti di tutto il
mondo.
Anton: Ho scelto questa foto perché mi piace il contrasto dei colori della notte.
Parla di me perché è di notte e mi piace tanto il silenzio.
Morgan: Ho scelto questa foto di Palazzo Vecchio: per me è il posto più bello di Firenze.
Parla di me perché quando sono nato la mia mamma mi ha portato lì. Anche in primavera ci
vado sempre.
Viola: Ho scelto delle foto del Piazzale Michelangelo perché è un luogo dove mi capita spesso
di andare, soprattutto le sere d’estate. Questo luogo parla di me perché lì c’è la copia del David
di Michelangelo e da piccola mi piaceva arrampicarmi sopra di lui: cercavo, ma non ci riuscivo
mai. Il Piazzale è un luogo che mi piace molto visitare perché da lì si vede tutta Firenze, sembra
quasi di poter toccare il Duomo, Palazzo Vecchio e Santa Croce. L’Arno si vede come un nastro
che divide la città e da lassù non si nota che è sporco. Quando sono lì, sento parlare moltissime
lingue diverse perché è visitato da turisti di tutto il mondo.
Attività creativa: racconta il luogo della città che hai scelto e di cui hai parlato attraverso disegni o
parole che comunichino rumori, odori, sensazioni.
Terza conversazione
Intervista a casa chi è con te (genitore, familiare, vicino di casa…).
Da quanto tempo vivi a Firenze?
Ti piace abitare a Firenze? Perché?
Quali sono le cose che ti piacciono di più di Firenze? E quelle che ti piacciono di meno?
Qual è il luogo che frequenti di più? Quale quello che preferisci?
Che cosa fai a Firenze? C’è qualcosa che vorresti fare di diverso?
Dove abitavi quando eri piccolo? Abitavi a Firenze?
Che cosa facevi (nel tempo libero) quando eri piccolo? Cosa si poteva fare nel posto in cui vivevi?
E cosa non si poteva fare?
Mi chiamo Iqbal: Ho intervistato mio zio
Vivo a Firenze da tre anni.
Mi piace abitare a Firenze perché mi piace lavorare a casa.
Mi piace la città perché c’è il parco; non mi piace perché la gente mangia il maiale.
Il luogo che frequento di più è il luogo di lavoro.
Prima vivevo in Bangladesh.
Quando ero piccolo studiavo e lavoravo. Nel posto in cui vivevo non si può rubare.
Mi chiamo Zafira: Ho intervistato la mia mamma, Patrizia
Vivo a Firenze da giugno 2012.
Mi piace abitare a Firenze perché è una bella città e ci sono tante comodità.
Le cose che mi piacciono di più sono: i monumenti, le scuole, i negozi, il fatto che ci sono i turisti
ma Firenze dovrebbe avere le strade più pulite.
Il luogo che mi piace di più è il centro storico; quello che preferisco è il piazzale Michelangelo.
A Firenze curo la famiglia e la casa. Mi piacerebbe fare un corso di cucina e di inglese.
Quando ero piccola abitavo a Napoli.
Quando ero piccola mangiavo pane e nutella guardando Heidi. Nel posto in cui vivevo si poteva
fare poco; io non potevo fare chiasso con i miei fratelli in piena estate.
Mi chiamo Tazhiah: Ho intervistato il mio babbo, Abdul
Vivo a Firenze da tredici anni.
Mi piace abitare a Firenze perché è un bel luogo.
Le cose che mi piacciono di più sono la piazza del Duomo e Ponte Vecchio. Le cose che mi
piacciono di meno sono… il traffico.
Il luogo che frequento di più è il centro; quello che preferisco è Ponte Vecchio.
A Firenze faccio il piazzaiolo. Di diverso vorrei fare l’insegnante di inglese.
Quando ero piccolo abitavo nel Bangladesh.
Nel tempo libero giocavo a calcio. Nel posto in cui vivevo si poteva giocare a calcio e non si
poteva giocare con i giochi.
Mi chiamo Tajkirah: Ho intervistato la mia mamma, Shamsunnahar
Vivo a Firenze da quattro anni e mezzo.
Mi piace abitare a Firenze perché è bella.
Le cose che mi piacciono di più di Firenze? Il centro. Le cose che mi piacciono meno sono le
chiese.
Il luogo che frequento di più è il centro; quello che preferisco è il Ponte Vecchio.
Io faccio la casalinga. Di diverso vorrei fare l’insegnante di inglese.
Quando ero piccola abitavo nel Bangladesh.
Quando ero piccola nel tempo libero studiavo. Nel posto in cui vivevo si poteva giocare e
studiare. Non potevo andare fuori da sola.
Mi chiamo Giada: Ho intervistato la mia mamma, Debora
Vivo a Firenze da quando avevo venticinque anni.
Mi piace abitare a Firenze perché mi sento a casa, ho tanti ricordi e sono molto affezionata al
mio Vescovo.
Le cose che mi piacciono di più di Firenze sono le stradine del centro, il Duomo, la Chiesa
dell’Adorazione del Corpus Domini. Le cose che mi piacciono di meno sono il traffico e la
delinquenza.
Il luogo che frequento di più è il giardino e la chiesa.
A Firenze lavoro: mi piace il mio lavoro all’asilo nido e la vita diocesana. Non c’è niente di diverso
che vorrei fare.
Quando ero piccola abitavo a San Giovanni Valdarno.
Quando ero piccola nel tempo libero andavo in bicicletta per la campagna. Nel posto in cui
vivevo si poteva correre per i campi, giocare a nascondino e pattinare per la strada. Non si
poteva andare in piscina.
Mi chiamo Alessia: Ho intervistato il mio babbo, Leonardo
Vivo a Firenze da quarantasette anni.
Mi piace abitare a Firenze perché mi trovo bene come città.
Di Firenze mi piacciono i monumenti e le colline. Le cose che mi piacciono meno sono il traffico
e la sporcizia.
Il luogo che preferisco è casa mia.
Io a Firenze lavoro. Vorrei andare a Londra.
Quando ero piccolo abitavo a Firenze.
Quando ero piccolo nel tempo libero giocavo a pallone e andavo in bicicletta. Mi piaceva
ascoltare la musica e guardare la TV. Non potevo andare a giocare a pallone in casa e andare in
bici in casa.
Mi chiamo Celeste: Ho intervistato la mia mamma, Radaichina
Vivo a Firenze da nove anni.
Mi piace abitare a Firenze perché è bella.
Le cose che mi piacciono di più sono: il Duomo, il Museo degli Uffizi e il Giardino di Boboli.
Le cose che mi piacciono di meno sono che ci sono pochi alberi, il traffico e l’inquinamento.
Il luogo che mi piace di più è la mia casa e le Cascine.
A Firenze vivo.
Quando ero piccola abitavo in Russia.
Quando ero piccola giocavo. Nel posto in cui vivevo potevamo giocare e fare tutte le cose; si
poteva anche andare fuori da soli.
Mi chiamo Viola: Ho intervistato la mia nonna, Daniela
Io sono nata a Firenze, in casa perché non usava nascere in ospedale.
Mi piace vivere a Firenze perché è una bellissima città.
Secondo me Firenze è un museo a cielo aperto: ovunque vi sono palazzi, statue e fontane molto
belle. Oggi purtroppo c’è un po’ di degrado: sporco, vie piene di buche, lavori interminabili.
Abitando a San Jacopino e avendo una nipotina, uno dei luoghi che frequento di più è il giardino
di via Maragliano.
Mi piace molto il Piazzale Michelangelo perché da lassù si gode un panorama fantastico.
Oggi faccio la nonna a tempo pieno. Quando ero giovane con mio marito avevamo una galleria
di arte. Quando ero piccola abitavo in via Santa Margherita a Montici, dove vivono ancora i miei
genitori. La casa dei miei ha un grande giardino ed è in una zona molto verde.
Quando ero piccola c’erano molti meno pericoli di ora e i bambini erano più liberi. Io, mio fratello
e i nostri amici che abitavano vicino facevamo passeggiate in bicicletta, giocavamo a
nascondino, andavamo a spasso e a pattinare agli “Assi”: ci divertivamo molto. Non dovevamo
però allontanarci troppo, dovevamo dire dove andavamo e tornare all’ora stabilita.
Mi chiamo Lucrezia: Ho intervistato la mia nonna, Gabriella
Io non vivo a Firenze, ma a Pratolino.
Di Firenze mi piacciono il Duomo e i monumenti; il luogo che preferisco è il Ponte Vecchio.
A Firenze vado a trovare le nipoti e faccio le passeggiate.
Quando ero piccola giocavo, passeggiavo, in primavera raccoglievo i fiori. Non potevo fare
shopping.
Mi chiamo Havin: Ho intervistato la mia mamma, Asli
Vivo a Firenze da due anni.
Mi piace abitare a Firenze.
Le cose che mi piacciono di più di Firenze sono: il Duomo, Michelangelo e il Palazzo Vecchio.
Non c’è niente che non mi piace.
Il luogo dove preferisco andare è il Duomo.
Quando ero piccola nel tempo libero saltavo sulla corda e giocavamo a nascondino. Nel posto
in cui vivevo si poteva andare a scuola.
Mi chiamo Yusuf: Ho intervistato la mia mamma, Asli
Vivo a Firenze da due anni.
Mi piace abitare a Firenze perché c’è il Duomo e Michelangelo.
Le cose che mi piacciono di più di Firenze sono i palazzi. Non c’è niente che non mi piace.
Quando ero piccola abitavo in Turchia.
Quando ero piccola nel tempo libero giocavo a nascondino, a sette sassi e saltavo sul filo.
Nel posto in cui vivevo si poteva giocare e non si poteva andare a scuola.
Mi chiamo Ornella: Ho intervistato la mia nonna, Elia
Vivo a Firenze da sessantadue anni.
Mi piace tanto abitare a Firenze perché è una cittadina piccola e perché ha tante opere d’arte.
Le cose che mi piacciono di più sono Piazza della Signoria, Piazza del Duomo, Ponte Vecchio.
Le cose che mi piacciono meno sono le strade dissestate.
Il luogo che frequento di più è il centro anziani, le Cascine, il “Quercione” quando è estate e
fa caldo.
A Firenze faccio la casalinga. Vorrei studiare lingue.
Quando ero piccola abitavo in campagna, non a Firenze.
Quando ero piccola nel tempo libero giocavo con le mie amiche, a pallavolo, a nascondino e
andavamo da sole nei boschi.
Mi chiamo Papa: Ho intervistato la mia mamma, Rokaia
Vivo a Firenze da un anno e mezzo.
Mi piace vivere a Firenze.
Mi piace Palazzo Vecchio.
Il luogo che mi piace di più sono le Cascine.
Quando ero piccola ballavo e sentivo le canzoni.
Mi chiamo Catalin: Ho intervistato mia mamma
Vivo a Firenze da tre anni.
Non mi piace abitare a Firenze perché c’è troppa confusione.
Le cose che mi piacciono di più sono i giardini. Mi piace il Piazzale di Michelangelo.
La cosa che mi piace meno è la confusione.
Il luogo che preferisco è il parco di Novoli.
A Firenze lavoro. Mi piacerebbe fare l’impiegata al centro commerciale.
Quando ero piccola abitavo in campagna.
Quando ero piccola nel tempo libero cantavo. Da piccola non potevo saltare sul letto né correre
in casa.
Mi chiamo Morgan Leon: Ho intervistato la mia mamma, Arduina
Vivo a Firenze da venti anni.
Mi piace abitare a Firenze. Quando è nata mia figlia ero in un ospedale attrezzatissimo.
Le cose che mi piacciono di più sono le piazze piene di musei importanti. La cosa che mi piace
di meno è il traffico.
Mi piace andare a Boboli. Il luogo che preferisco è la mia casa, dove ci sono tutte le cose che
amo. A Firenze canto in alcune manifestazioni. Mi piacerebbe creare una piscina gratuita per
tutti.
Quando ero piccola abitavo a Cagliari, in Sardegna.
Quando ero piccola giocavo con i tappi. Nel posto in cui vivevo si poteva andare al mare, ma non
si poteva sciare.
Mi chiamo Trim: Ho intervistato mio babbo
Vivo a Firenze da quattro anni.
Mi piace tanto abitare a Firenze perché è bella.
La cosa che mi piace di più è il Palazzo Vecchio. Non c’è nulla che non mi piace.
A Firenze abito. Non c’è nulla di diverso che vorrei fare.
Quando ero piccolo abitavo nel mio paese, il Kosovo.
Quando ero piccolo nel tempo libero giocavo a calcio con i bambini. Nel mio paese si poteva
fare tutto quello che volevi.
Attività creativa: disegna il racconto che ti ha colpito di più della tua intervista, usando una matita
nera. Ricordati di dare un titolo alla tua composizione.
Quarta conversazione
Intervista in classe un genitore o un adulto della scuola.
Com’è oggi la città in cui vivi?
Ti piace?
Come era? Cosa è cambiato?
Che cosa fai oggi nel tempo libero? Cosa facevi quando eri bambino?
Quali luoghi frequenti oggi? Quali luoghi frequentavi da bambino?
Quali giochi fanno i bambini oggi? Quali giochi facevi da piccolo?
Descrivi la zona in cui abitavi, una strada oppure un percorso di cui ti ricordi.
Yusuf: Ho intervistato la maestra di II C
La città in cui vivo oggi è caotica e sporca.
Mi piace perché posso fare delle lunghe passeggiate.
Prima era più pulita, la gente era più tranquilla e c’era meno traffico.
Nel tempo libero suono e faccio le passeggiate.
Oggi i bambini usano soprattutto i giochi elettronici. Da piccola giocavamo a rincorrerci.
Io vivevo nel centro storico, la mia casa era silenziosa e vicina a un grande parco.
Papa: Ho intervistato un mio familiare
La città in cui vivo oggi è un po’ sporca.
Mi piace poter utilizzare la bici.
Prima era più pulita.
Nel tempo libero faccio le passeggiate.
Oggi i bambini giocano con i videogiochi. Da piccolo giocavamo a rincorrerci.
Io vivevo nel centro storico, vicino al parco.
Anton: Ho intervistato una maestra della scuola
La città in cui vivo oggi è un po’ caotica. Prima era più tranquilla e pulita.
Adesso c’è molto traffico. Nel tempo libero vado a fare delle passeggiate.
Da bambina non abitavo in questa città.
Dorel, Havin e Manray: Intervista a una maestra della scuola
La città in cui vivo oggi è bella.
Mi piace, anche se c’è più traffico e inquinamento.
Nel tempo libero vado da mia madre che è anziana.
Oggi i bambini usano soprattutto i giochi elettronici.
Da piccola giocavo tanto e abitavo in campagna.
Mi ricordo la piazza, dove c’era la chiesa dove andavo a giocare.
Marta Cristina e Iqbal: Ho intervistato la maestra Patrizia
La città in cui vivo oggi è molto rumorosa.
Mi piace, ma c’è troppo rumore. Oggi c’è più traffico.
Nel tempo libero leggo e guardo la TV, oppure faccio una passeggiata.
Quando ero bambina giocavo molto, andavo ai giardinetti, giocavo con le bambole.
Adesso i bambini giocano con il computer.
La mia casa era quasi di fronte alla scuola e ci andavo a piedi.
Lucrezia: Ho intervistato una maestra della scuola
La città in cui vivo oggi è un po’ diversa. Si sente molto che è aumentata la crisi, molti negozi
sono spariti.
Io giocavo con mia sorella e mio cugino per strada; oggi pulisco casa, faccio la spesa…
La domenica esco a fare un giro, vedo gli amici e la famiglia: vado al cinema, a casa di amici,
nei centri commerciali, in qualche locale, in pizzeria o nei pub.
Oggi i bambini giocano con tanti videogiochi oppure fanno giochi al chiuso.
Quando ero piccola giocavo ai giardini, a casa dei nonni e degli zii: ogni tanto andavo al cinema
e alle giostre. Per strada giocavo a palla con gli amici, saltavo la corda, ballavo, cantavo, andavo
sui pattini; a casa giocavo con le bambole e disegnavo.
Abitavo in una strada tranquillissima, facevo da sola con i miei fratelli il percorso per andare a
scuola e ci fermavamo a mangiare le more e a raccogliere i fiori.
Morgan e Viola: Intervista alla custode Isabella
La città in cui vivo mi piace.
Oggi è caotica. Prima c’era meno confusione e si viaggiava tranquilli. Adesso sono cambiate
molte strade, ci sono nuovi quartieri e piazze.
Nel tempo libero porto fuori il cane o vado in bici. I luoghi che frequento sono le Piagge, l’Isolotto
e il centro. Da bambina frequentavo Novoli, negli anni ’80 c’erano tutti i campi: era un luogo
ancora di periferia, non c’erano i tram, c’erano poche macchine, pochi negozi e non c’erano i
supermercati.
Oggi i bambini fanno uso di internet, del computer e dei telefonini; fanno sport e vanno
in bicicletta. Se il tempo è bello giocano con il pallone e le bambine con i pattini e a pallavolo.
Da piccola giocavo a guardare i fratellini più piccoli, giocavo con le bambole e facevo tanti giochi
all’aperto: l’elastico, la campana, nascondino, 1,2,3… stella!
Abitavo a Napoli.
Lorenzo e Tazhiah: Intervista a un adulto della scuola
Firenze è ancora una bella città, ma è un po’ sporca e c’è troppo traffico.
Mi piace molto.
Prima era più tranquilla e c’era meno turisti.
Una volta in centro vivevano gli abitanti di Firenze; ora ci sono solo i turisti e i negozi per turisti.
Nel tempo libero mi piace fare una passeggiata in Santo Spirito o alle Cascine.
Quando ero bambino giocavo con gli amici: si poteva giocare anche nelle strade e nelle piazze.
Adesso frequento solo la zona di San Frediano, i cinema e le librerie del centro. Da bambino
frequentavo la piscina, il tennis e le piazze.
Oggi i bambini giocano con i giochini elettronici. Da bambino giocavo a nascondino, al lupo
mangia ghiaccio e a fare l’esploratore.
Io vivevo in Santo Spirito e c’era poco traffico: conoscevo tutti e giocavo molto nella piazza.
Tajkirah: Ho Intervistato la maestra Manuela
Io vivo in una città caotica. Sono innamorata della mia città e la vorrei migliorare. Vorrei che fosse
meno trafficata. La quantità di popolazione, l’aumento del traffico e la diminuzione degli spazi
verdi fanno aumentare l’inquinamento e la sparizione delle realtà artigianali.
Nel tempo libero passeggio per il centro, vado al giardino, al supermercato e a qualche museo.
Da bambina giocavo a campana, con la corda, a nascondino, ai quattro cantoni e con la bicicletta.
Celeste: Intervista
La città di Firenze pur essendo molto bella e ricca di arte, è molto sporca e con graffiti sui muri
delle case, che le sciupano. Mi piace Firenze, ma vorrei che fosse più pulita. Non so come era la
città o cosa è cambiato perché non sono fiorentina.
Nel tempo libero leggo oppure vado a fare delle passeggiate per Firenze. Quando ero bambina
giocavo, studiavo e mi piaceva suonare il pianoforte. Oggi mi piace andare in centro a Firenze.
Da bambina vivevo a Montecatini Terme e mi piaceva andare in una pineta a giocare oppure a
visitare i bellissimi stabilimenti.
Oggi i bambini giocano con videogiochi e con il computer. Io da piccola non avevo questi giochi
moderni e mi divertivo con le bambole, la dama, Monòpoli, le carte e altri giochi da tavolo.
Abitavo in una via centrale di Montecatini: dal Corso mi portava alla piazza e da lì potevo andare
nel viale principale, Viale Verdi.
Ornella: Ho intervistato la custode Giovanna
La città in cui vivo oggi è bella.
Mi piace molto, anche se prima era più tranquilla e oggi c’è più traffico.
Nel tempo libero vado a fare spese. Da bambina andavo ai giardini.
Oggi frequento tutti i posti, ma da bambino frequentavo la campagna.
Oggi i bambini usano il computer. Da bambina costruivo i vestiti alle bambole e la casa per
le bambole.
Abitavo in una strada di periferia, tranquilla, con tanti portoni, dove abitavano tanti bambini.
Zafira: Ho intervistato la maestra Susanna
La città in cui vivo oggi è bellissima, ma non si vive molto bene.
Mi piace, sì. Prima era migliore; oggi c’è più traffico e più smog.
Nel tempo libero vado al cinema. Da bambina giocavo a campana nel cortile.
Oggi frequento i giardini e il teatro. Da bambina frequentavo il cortile del parco, dove abitavo.
Oggi i bambini giocano al computer. Da bambina si faceva il gioco della campana, nascondino
all’aperto, il Gioco dell’Oca e il Monòpoli.
Giada e Francesco: Intervista a un adulto della scuola
La città in cui vivo oggi è rumorosa e inquinata.
Mi piace, nonostante tutto. Prima era più tranquilla e vivibile; oggi ci sono troppe persone con
troppe auto.
Nel tempo libero preparo i compiti e vado in palestra. Da bambina andavo a giocare fuori.
Oggi frequento poco il quartiere. Da bambina frequentavo tutti i luoghi del quartiere dove
abitavo. Oggi i bambini giocano con tanti videogiochi. Da bambina si facevano i giochi all’aperto
con gli amici.
Io abitavo vicino allo stadio. Mi ricordo il percorso casa-scuola, passando davanti alla chiesa del
quartiere.
Alessia: Ho intervistato il custode Domenico
La città in cui vivo oggi è caotica.
Mi piace tantissimo. Prima era più vivibile; oggi la città è cambiata, c’è troppa gente.
Nel tempo libero vado con i miei amici, si va in giro. Da bambino ci si inventavano i giochi.
Oggi sono spesso a scuola. Da bambino si giocava per strada.
Oggi i bambini hanno troppi giochi. Da bambino giocavo a nascondino, acchiappino per strada
oppure si giocava con le bambole.
Io abitavo nel centro di un piccolo paese e si stava in strada perché c’erano poche automobili.
Trim: Ho intervistato una maestra
Per me è una città caotica e sporca.
Sì, mi piace per uscire con la bicicletta, andare vicino a casa o a un parco.
Prima era più pulita, la gente era più sincera; c’era meno traffico.
Nel tempo libero suono e faccio delle passeggiate.
Da bambina giocavo. Oggi i bambini usano soprattutto i giochi elettronici.
Da bambina frequentavo il centro storico.
Neri: Ho intervistato una maestra
La città in cui vivo è Firenze. Mi è sempre piaciuta, è sempre stata molto bella.
È cambiata perché c’è meno verde e meno negozi storici (sono stati sostituiti da fast food).
Oggi nel tempo libero mi piace visitare la mia città e i bellissimi paesi toscani e passeggiare in
campagna e in montagna. Quando ero bambina mi piaceva giocare con le bambole, i chiodini,
il Lego e andare in bicicletta. Oggi vado al cinema e al teatro. Da bambina andavo ai giardini o
in campagna vicino a Pratolino, perché avevo una casa. I bimbi oggi giocano con il computer, i
videogiochi e guardano la televisione con molti canali. Da bambina giocavo a pazza campana, a
nascondino e guardavo solo due canali della televisione, il I e il II, gli altri non c’erano.
Da bambina vivevo in una grande strada, ma non era tanto trafficata: andavo in giro sempre a
piedi con i miei genitori e i miei fratelli più grandi.
Attività creativa: Scegli un luogo che frequenti spesso (il giardino del tuo quartiere, la strada che
percorri per andare a scuola o quella dove abiti, ecc…). Porta con te dei pastelli e tre fogli bianchi
e “registra” gli elementi più importanti che vedi attraverso la tecnica del frottage.
Quinta conversazione
Chiediamo ai bambini di portare in classe un’immagine significativa per l’adulto e di
farsela raccontare a casa.
Perché è stata scelta questa immagine?
Proviamo a descrivere il luogo scelto. Di cosa parla questo luogo? Qual è la sua storia?
Se esiste ancora, ci sei mai stato?
Ti piace? Perché?
Giada: Foto dei tetti di Firenze
Questa foto parla del panorama che si vedeva dall’appartamento della mia mamma in via dei
Pilastri. La mia mamma quando era incinta guardava quel panorama. Si vede il centro di Firenze
con i tetti e la chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi: la foto parla dei tetti dell’antica Firenze.
Questo luogo esiste ancora, ma io non ci sono mai stata. Mi piace perché si vede la chiesa.
Havin: Foto del Duomo
Ho scelto questa immagine perché è bella. È il Duomo.
Questo luogo parla di una porta d’oro. La sua storia non la so, ma esiste ancora.
Mi piace perché c’è la porta d’oro e si possono fare le foto: si può guardare ed è un posto anche
antico.
Tazhiah: Foto del Ponte Vecchio
Ho scelto questa foto perché è di notte e tutto si illumina. Ci sono i ponti, delle case, dei negozi,
le macchine, le strade e tante altre cose. È un luogo che piace alla mia mamma; anche a me
piace perché ci sono stata tante volte e ci sono negozi che vendono gli anelli d’oro, le collane, i
braccialetti e gli orecchini.
Morgan: Foto di Palazzo Vecchio
Ho scelto questa immagine perché ci abitavo. È un luogo pieno di turisti e di cavalli con le
carrozze, però fuori.
Questo luogo parla di storia, di pittura, scultura e arte.
La sua storia è legata a Michelangelo e alla famiglia dei Medici. Ci sono stato e mi piace molto
perché è pieno di cultura.
Lorenzo: Foto di Ponte Vecchio
Ho scelto questa immagine perché è uno dei luoghi più belli di Firenze. La foto mostra Ponte
Vecchio, che è il ponte più antico di Firenze. Sopra il ponte ci sono negozi di gioiellieri. I ponti
sono molto importanti perché permettono di unire due parti della città. Sul Ponte Vecchio c’è
anche il Corridoio Vasariano che veniva usato dai granduchi di Firenze per attraversare le città
e il fiume. Il Ponte Vecchio esiste ancora. Io ci sono stato con il mio babbo e la mia mamma. Mi
piace molto perché è un posto unico al mondo.
Lucrezia: Intervista a mia mamma. Foto del golfo di Baratti
Ho scelto questa foto perché mi ricorda l’estate e le vacanze passate. È un posto ricco di storia:
ci sono i resti degli Etruschi, ha una spiaggia e una pineta bellissima. Il posto è incontaminato e
selvaggio, il mare è pulito. È un luogo che parla di storia e natura. Il golfo di Baratti si trova a sud
di Livorno. Ci abitavano gli Etruschi che lavoravano il ferro proveniente dall’isola d’Elba.
La sabbia è di colore ocra e scura per la presenza di scorie di ferro risalenti agli Etruschi. È un
posto molto affascinante e con una storia molto bella.
Anton: Intervista a mia mamma. Foto del Giardino di Boboli
Ho scelto questa immagine perché mi ricorda quando ero bambina e ci andavo a giocare.
È un bellissimo giardino, immenso, storico: è stato il giardino della famiglia Medici. Questo luogo
parla della storia di Firenze e della bellezza della natura nel centro della città. La sua storia nasce
nel 1550 dagli architetti Vasari e Buontalenti ed era il giardino di Palazzo Pitti. Esiste ancora ed è
molto visitato dai turisti. Ci sono stata tante volte quando ero bambina. Mi piace tanto perché ho
dei bei ricordi: mi sono divertita tanto a giocare con i miei amici quando ero piccola.
Ornella: Intervista a mia nonna. Foto del panorama di Firenze
Ho scelto questa immagine perché mia nonna ricorda che al piazzale vedeva tutto il panorama
di Firenze. In questa immagine si vedono il Duomo, Palazzo Vecchio, il lungarno, Ponte Vecchio,
Ponte alle Grazie e le colline dove si trova Fiesole. Questo luogo parla della bellezza di Firenze:
la sua storia è quella di una città antica e piena di monumenti. Esiste ancora ed esisterà sempre.
Mi piace perché ci sono nata, cresciuta e anche perché vi si trovano musei, chiese ed è meta di
turisti che vengono da tutte le parti del mondo!
Attività creativa: Pensa al luogo di Firenze che ti piace di più. Se tu dovessi rappresentarlo con
un colore solo, quale sceglieresti? Perché? Fai un disegno del luogo a cui hai pensato e dipingilo
con gli acquerelli, utilizzando solo il colore da te scelto.
Grazie a/Thanks to:
Ahmed Iqbal, Akhtar Tajkirah, Akhtar Tazhiah, Berisha Trim, Biliotti Lucrezia, Branchetti Neri
Camilotto Morgan Leon, Croitoru Catalin, Dimarco Ornella, Dumitru Dorel Ionut, Fossi Giada
Frittelli Celeste, Gennaioli Viola, Ilhan Havin, Ilhan Yusuf, Mannucci Alessia, Moscatelli Anton
Andrea, Scognamiglio Zafira, Singh Manray, Spanò Francesco, Stinga Marta Cristina,
Thioune El Hadji Alioune Badara, Zaufanelli Lorenzo.