LE BUONE ABITUDINI DI Giovannino

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LE BUONE ABITUDINI DI Giovannino
raccolta differenziata
Raccolta Differenziata
LE BUONE ABITUDINI DI Giovannino
Coordinamento: Relazioni Esterne e Comunicazione Linea Group Holding Spa
Testi a cura di: Rita Morini
Pubblicato: giugno 2015
Stampa a cura di: Tipografia Fantigrafica – via Industrie, 38 – Cremona.
Stampato su: carta ecologica “revive natural Offset”
www.profterraterra.lgh.it
Linea Group Holding Spa – Via dei Comizi Agrari, 10 – www.lgh.it
Linea Gestioni è la società del
Gruppo LGH che si occupa dei servizi di igiene ambientale (raccolta,
trasporto e smaltimento rifiuti) nei
territori delle Provincie di Cremona, Lodi e Brescia per un totale di
oltre 120 Comuni e circa 600.000
abitanti serviti.
Per i servizi di igiene ambientale, il
ciclo operativo dell’azienda si fonda
sul sistema della raccolta differenziata, privilegiando il recupero di materiali ed energia rispetto allo smaltimento in discarica, riducendo così
gli sprechi di risorse e diminuendo
l’inquinamento di acqua, aria e suolo.
Grazie all’impegno di tutti i citta-
dini, la percentuale di differenziata nei comuni serviti da Linea
Gestioni è in media del 73%, tra
le migliori a livello nazionale.
L’impegno di Linea Gestioni
nei confronti dell’ambiente non
si traduce solo nell’erogazione di
servizi ma anche e soprattutto in
progetti di educazione ambientale
finalizzati a sensibilizzare adulti e
bambini, sia attraverso campagne
di sensibilizzazione sulla raccolta
differenziata sia attraverso progetti didattici nelle scuole (lezioni in
classe, visite guidate agli impianti di riciclo, laboratori di riciclo e
molte altre attività).
Hai mai sentito parlare
di sostenibilità?
Forse sì, ma è un concetto talmente ampio e complesso che è meglio spendere qualche parola
per renderlo più semplice e comprensibile.
Tu sai che la Terra è da sempre molto generosa e che ogni creatura esistente vive grazie ai frutti,
all’acqua e all’aria che lei offre, chiede in cambio solo rispetto e ci mette a disposizione:
TERRA, ACQUA, ARIA
in una parola la NATURA, l’AMBIENTE che ci circonda.
Per troppo tempo noi uomini abbiamo pensato di poter prendere i suoi doni all’infinito e…
così abbiamo combinato un bel guaio: insensibili ai suoi richiami, abbiamo sfruttato la Natura
senza criterio ed in modo esagerato
INQUINANDO SENZA RITEGNO TUTTO L’AMBIENTE
La Terra, inevitabilmente, si è un po’ arrabbiata, ma, soprattutto, si è ammalata seriamente e
non riesce più a
SOSTENERE IL PESO (da qui sostenibilità)
delle nostre insensibili azioni inquinanti e ci chiede
PIU’ RISPETTO PER L’AMBIENTE
Produciamo troppi rifiuti, sprechiamo moltissima acqua, consumiamo troppa energia elettrica, continuiamo a tagliare alberi per costruire, inquiniamo l’aria; la Terra non ha più i tempi
necessari per rigenerarsi, è stanca, non riesce tirare il fiato.
E noi, ancora, insistiamo con il consumismo sfrenato: tutti corrono ad acquistare qualcosa,
non importa se serve a poco o niente, basta comprare “cose” per poi buttarle subito dopo senza
capire che è necessario.
Le nostre azioni devo essere connotate da una sensibilità al risparmio delle risorse della Terra,
tese a consumare in maniera intelligente, ad applicare sempre ed ovunque la regola del:
Riduci-Ricicla-Riusa
Questa è la medicina necessaria per
SOSTENERE LA TERRA
e… se sta bene Lei, staremo bene anche noi.
Per produrre meno rifiuti
COSA
COME
Imballaggi sono molto voluminosi
e rappresentano il 50% di tutti i
rifiuti solidi urbani.
- scegli confezioni formato
famiglia
- acquista prodotti sfusi e usa le
ricariche
- preferisci prodotti concentrati
o in formato compatto
- scegli bottiglie col vuoto a
rendere
- acquista al banco, con un
incarto minimo
- riduci il volume schiacciando
bene l’imballaggio
Prodotti usa e getta sono comodi
ma producono troppi rifiuti.
- evita di acquistare piatti,
posate e bicchieri di plastica,
tovaglie e tovaglioli di carta
Prodotti che non si possono
riparare.
- scegli prodotti di buona qualità,
che siano durevoli e riparabili
RICICLARE
Plastica, vetro e lattine, carta,
cartone, organico.
- fai la raccolta differenziata,
acquista prodotti realizzati con
materiali biodegradabili
- evita i materiali accoppiati
RIUSARE
Carta
- scrivi su entrambi i lati del
foglio
RIDURRE
- usa la carta da buttare per gli
appunti e convinci il papà a
leggere il giornale su Internet
Vetro
- non gettare i vasetti di vetro
sono sempre utili
- usa più volte le bottiglie
Borse di plastica
- riusale per fare la spesa
Mobili e vestiti
- portali al mercatino dell’usato
Rifiuti e raccolta differenziata
Come sai, i rifiuti sono gli scarti
prodotti dall’uomo nel corso delle sue attività.
Pensa un po’ che ognuno di noi ne produce
ben 1,5 kg al giorno e,
purtroppo, questo dato è destinato a
crescere perché ne vengono prodotti
sempre di più.
Tutti questi rifiuti li scarichiamo nella
terra, nell’aria e nelle acque.
Alcuni non arrecano danno perché si
trasformano naturalmente (sono quelli che derivano da esseri viventi, animali e vegetali), altri, invece, non si
possono trasformare e quindi alterano
il nostro ambiente creando gravi danni all’equilibrio della Terra.
Fortunatamente alcuni rifiuti possono
trasformarsi in un “tesoro prezioso”,
ma solo se li raccogliamo in maniera
differenziata, per riciclarne una buona
parte.
Mi riferisco in particolare a tutti gli
imballaggi, cioè alle confezioni che
racchiudono e/o contengono quasi
tutti i prodotti che entrano nelle nostre abitazioni, questi vanno differenziati in base al materiale di cui sono
fatti: carta, plastica, vetro, alluminio e
metallo.
CENTRI DI RACCOLTA
Per disfarsi di rifiuti ingombranti, apparecchiature elettriche ed
elettroniche (elettrodomestici, telefonini, consolle di videogiochi,
computer …), lampade a risparmio energetico, pile e batterie,
farmaci scaduti, oli, verde e legno, inerti e tanto altro, ci sono i
centri di raccolta comunali dove,
gratuitamente, gli abitanti di ogni
Comune portano i rifiuti che non
vengono raccolti porta a porta o
con i contenitori sul territorio.
Vi sono anche i contenitori per
la raccolta differenziata di vetro,
lattine, organico, carta e plastica.
Carta
Alcune notizie utili: la carta può essere riciclata perché è fatta di cellulosa, un materiale che si estrae dal legno e da altri vegetali.
Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d’acqua e 7.600 kWh di energia elettrica.
Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d’acqua e
2.700 kWh di energia elettrica.
Per ogni tonnellata di prodotti cellulosici
riciclati si realizza un taglio di ben 1.308
kg CO2.
Non tutti i tipi di carta hanno la stessa
resa nel processo di riciclaggio, la carta dei
giornali ha una resa dell’85% mentre una
carta patinata è tra il 53% e il 65%, la cartaccia mista è invece intorno al 65%.
Mediamente carta e cartone costituiscono
il 35% dei rifiuti e, in un anno, una famiglia media può raccogliere e riciclare un
quantitativo di carta pari a quella prodotta
tagliando un albero.
COSA FARE
Separare carta, cartone e cartoncino dai rifiuti avendo cura di togliere nastri adesivi,
punti metallici e altri materiali non cellulosici, metterli nell’apposito contenitore
ed esporlo nei giorni indicati per la raccolta differenziata. Piegare accuratamente
i cartoni per ridurne il volume.
COSA INSERIRE
Giornali, riviste, fumetti, dèpliant e pieghevoli pubblicitari, sacchetti per gli alimenti, sacchetti di carta con i manici,
fogli di carta di ogni tipo e dimensione,
tutti gli imballaggi in cartone ondulato di
qualsiasi forma e misura, tutte le confezioni e gli imballaggi in cartoncino come
gli astucci per pasta, riso, corn flakes, ecc.,
fascette in cartoncino di prodotti come
conserve, yogurt e bevande, scatole delle
scarpe, confezioni di detersivi, scatole dei
medicinali, del dentifricio, cartoni per bevande.
COSA NON INSERIRE
Ogni tipo di carta, cartone e cartoncino
che sia stato contaminato da sostanze putrescibili o tossiche, carta, cartone e cartoncino oleati o plastificati, tovagliolini e
fazzoletti di carta usati, cartoni per la pizza
d’asporto, contenitori di prodotti pericolosi.
Plastica
Alcune notizie utili: la plastica è uno dei
materiali più usati nella vita di tutti i giorni; è duttile, resistente, leggera, impermeabile e per ottenerla è necessario utilizzare
ingenti quantità di petrolio (per produrre
1 ton di plastica servono 3,5 ton di petrolio, risorsa esauribile).
Viene utilizzata per fabbricare molte cose,
in particolare contenitori e imballaggi che
assorbono 100 milioni di tonnellate di
materia prima ogni anno.
Ognuno di noi ne produce circa 30 kg
ogni anno.
Non è biodegradabile e la grande quantità
che viene dispersa nell’ambiente causa la
morte di oltre 1 milione di uccelli marini
e 100.000 mammiferi marini e tartarughe
che soffocano per l’ingestione della plastica proveniente dai rifiuti urbani.
Può essere quasi tutta riciclata (in particolare le confezioni con il simbolo costituito
da tre frecce messe a triangolo) e impiegata per la fabbricazione di altri prodotti:
per esempio, occorrono 11 flaconi per costruire un innaffiatoio, 12 bottiglie da 1,5
l per una maglia, 20 bottiglie da 1,5 l per
una coperta in pile.
COSA FARE
Sciacquare i contenitori dai residui dei
prodotti contenuti. Togliere dagli imballi
eventuali cartoncini.
COSA INSERIRE
Bottiglie d’acqua, di bibite, latte, olio,
flaconi/dispensatori di maionese, salse,
creme, sciroppi, flaconi di shampoo, bagnoschiuma, cosmetici o altri prodotti
per l’igiene della persona, flaconi di detersivi, saponi, prodotti per l’igiene della
casa, acqua distillata, taniche, confezioni
per uova, blister per pile, per articoli da
ferramenta, per articoli di cancelleria, per
giocattoli, confezioni per alimenti in porzioni monouso, vasetti di yogurt, creme di
formaggio, dessert, vaschette/barattoli per
gelati, vaschette in plastica o polistirolo
per carne, pesce, verdure o altri alimenti,
confezioni in plastica trasparente per pasta
fresca, formaggi, confezioni di merende,
crackers, dolciumi, buste e sacchetti per
pasta, patatine, caramelle, surgelati, barattoli per alimenti in polvere o per cibo per
animali, buste/scatole
per maglie, cravatte,
calze, biancheria o
altri capi di abbigliamento,
contenitori per
creme o altri cosmetici, borse della spesa,
sacchetti per congelare, sacchetti per confezionare vari prodotti (elettrodomestici,
giocattoli, articoli da regalo), sacchetti per
rifiuti, sacchi o buste per prodotti da giardinaggio o cibo per animali, cellophane,
film e pellicole per imballaggio, cassette
per frutta e verdura, reti per frutta e verdura, contenitori per piantine da trapiantare, vasi per fiori, involucri per damigiane, bolle d’aria, chips e plastica espansa,
polistirolo, reggette per pacchi, piatti e
bicchieri in plastica.
COSA NON INSERIRE
Giocattoli, videocassette, audiocassette,
CD e rispettive custodie, posate in plastica,
articoli di cancelleria in plastica (supporto
per nastro adesivo, supporto per correttore…), attaccapanni, portapenne, posacenere, zaini e borse, secchi, bidoni e cestini per
i rifiuti, faldoni e cartelle per documenti,
sottovasi, tavoli e sedie in plastica, tapparelle, elementi di arredamento, componenti
di elettrodomestici, paraurti di automobili,
componenti e accessori per automobili, telefonini.
Vetro
Alcune notizie utili: si tratta di un materiale “pulito” perché non è prodotto
con sostanze inquinanti, è costituito
da sabbia, soda e calcare che vengono
fusi insieme a temperature elevatissime. Rappresenta circa il 15% dei rifiuti
complessivi ma può essere facilmente riutilizzato e riciclato molte volte. Il recupero avviene attraverso i rivenditori che
ritirano i vuoti, li lavano, li sterilizzano
e li riempiono nuovamente. Il processo
del riciclo inizia invece con la frantumazione, i frammenti vengono mescolati ad una piccola quantità di materia
prima vergine poi fusi a una temperatura molto inferiore, con un notevole
risparmio di energia (circa 130 litri di
petrolio per ogni tonnellata di vetro) e,
naturalmente, una minore emissione di
CO2 nell’aria.
COSA FARE
Sciacquare bottiglie, barattoli e vasetti dai
residui dei prodotti contenuti. Eliminare
i tappi.
COSA INSERIRE
Bottiglie, barattoli, flaconi, vasetti in vetro.
COSA NON INSERIRE
Piatti e tazzine in ceramica, vetroceramica, lampadine e lampade al neon, tappi e
collarini in metallo.
Alluminio
Alcune notizie utili: l’alluminio, dopo
l’ossigeno e il silicio è il terzo elemento
più presente sulla terra; eppure, è il più
giovane tra i metalli in uso, essendo stato
prodotto per la prima volta su scala industriale, solo poco più di cento anni fa.
Viene estratto dalla bauxite, minerale
molto comune (costituisce circa l’8%
della crosta terrestre), che si presenta
sotto forma di argilla granulosa o rocciosa di vario colore (rosa, rossa, bruna,
grigia).
È un materiale che offre ottimi vantaggi (leggerezza, resistenza, conducibilità
termica ed elettrica, igiene, ecc.), ma la
sua produzione è molto inquinante.
Per fabbricare una lattina da 33 cl, che
pesa solo 16 grammi, si inquinano 38
metri cubi di aria (pensa alle dimensioni
di una stanza), 18 litri di acqua, 30 centimetri cubi di suolo e si producono 24
grammi di anidride carbonica; inoltre
richiede un grande dispendio di energia
e genera molti rifiuti (40% di scarti al
momento della produzione).
Ma non è tutto, è anche responsabile dell’emissione di gas (CFC-14 e di
CFC-116) che rimangono in atmosfera
per 10.000 anni ed hanno un potenziale
di danneggiamento 8.000 volte maggiore di quello dell’anidride carbonica in
termini di effetto serra.
È totalmente riciclabile e in questa fase
consuma “solo” il 5% di energia rispetto
alla produzione dell’alluminio primario;
tuttavia l’energia necessaria al riciclaggio
di una lattina da 33 cl è superiore a quella
necessaria per il lavaggio/sterilizzazione di
una bottiglia di vetro a rendere da 0,7 litri.
Sapevi che tutte le caffettiere prodotte in
Italia sono in alluminio riciclato?
COSA FARE
L’alluminio può essere riciclato solo se è
pulito, quindi sciacquare le confezioni
e togliere eventuali parti di plastica (nebulizzatori degli aerosol) o corpi estranei
come il ferro.
COSA INSERIRE
Lattine per bevande e conserve, scatolette per alimenti, carta stagnola da cucina,
chiusura in carta stagnola dello yogurt,
vaschette in alluminio, deodoranti spray,
tubetti flessibili, capsule e tappi per bottiglie di olio, vino, liquori, bibite e ogni
prodotto con il simbolo “Al”.
COSA NON INSERIRE
Rasoi usa e getta, siringhe e rifiuti ospedalieri, contenitori etichettati T e/o F,
confezioni rivestite di carta e sostanze sintetiche, carta stagnola degli involucri del
cioccolato, blister per farmaci.
Umido
Alcune notizie utili: una volta i rifiuti erano tutti organici, c’erano i resti da cibo, la
cenere e gli escrementi, quindi tutti riciclabili: il cibo andava ai maiali, le ceneri
usate per lavare i tessuti, perché contenevano soda, e gli escrementi trasformati in
letame.
Le stoffe erano utilizzate fino a consumarle, i metalli erano così rari che sarebbe stata follia buttarli e il vetro era impiegato
per farne rari manufatti, tanto che sono
spesso arrivati fino a noi, magari in cocci.
La plastica, invece, non esisteva.
Ben diversa è la situazione di oggi dove
l’organico – o la frazione umida - rappresenta il 25-30% dei rifiuti.
Il riciclo avviene in due modi: o attraverso
la produzione di biogas in discarica o con
la produzione di compost, fertile terriccio
per orti, fiori e piante.
COSA FARE
Separare dagli altri rifiuti la frazione organica, avendo cura di raccoglierla nell’ap-
posito bidoncino marrone.
COSA INSERIRE
Alimenti avariati, avanzi di cucina crudi o
cotti, biscotti, bucce, capelli, carne, carta
da cucina bagnata o unta di cibo, cenere
di sigaretta (senza filtro), fiammiferi, filtri
del tè, fiori secchi, fondi di caffé, formaggi, frutta, granaglie, gusci d’uovo, gusci di
frutta secca, gusci di molluschi e crostacei,
incensi, insetti morti, legno non trattato
in piccoli pezzi, lische, noccioli, olio da
cucina in piccole quantità, piccoli ossi,
pane, parti vegetali di piante da appartamento, pasta, pelle di coniglio, pesce, piume di pollame, pizza, riso, segatura pulita,
semi, stecchino in legno dei gelati, stuzzicadenti, tappi di sughero, torsoli, truciolato, uova, verdura.
COSA NON INSERIRE
Legno trattato o verniciato, lettiera per
gatti, pannolini, rifiuti liquidi o caldi e
tutto ciò che non è organico e biodegradabile.
Rifiuti indifferenziati (o frazione secca)
Alcune notizie utili: agli indifferenziati appartengono tutti quei rifiuti per i quali la
separazione o il riciclaggio risultano non
convenienti e difficilmente attuabili.
Ma anche da questa frazione si può recuperare qualcosa: l’energia.
Con l’impiego di inceneritori si possono
utilizzare i rifiuti indifferenziati per la produzione combinata di calore ed energia
elettrica. Prima di essere bruciati i rifiuti
vengono sottoposti a trattamenti di biostabilizzazione e bioessicamento per eliminare gran parte dell’umidità contenuta
in essi e stabilizzarli per poi diventare un
vero e proprio Combustibile alternativo
Derivato dai Rifiuti (CDR) che alimenta
l’inceneritore.
COSA INSERIRE
Ceramica, piatti e bicchieri di plastica,
piatti di carta plastificata, bicchieri di carta
plastificata, carta accoppiata con altri materiali, ossi di grandi dimensioni, lettiere
per gatti, pannolini, lampadine, specchi,
gomme, carta carbone, carta oleata, carta plastificata, collant, cosmetici ceneri
spente di caminetti, escrementi di animali
domestici, fazzoletti di carta usati.
COSA NON INSERIRE
Farmaci, pile (utilizzare gli appositi contenitori presenti sul territorio) e tutto ciò
che è oggetto di raccolta differenziata.
Gli acquisti responsabili
Una cosa è certa, acquistare in modo responsabile ciò che mangiamo significa
contribuire concretamente alla
RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO
E DEL RISPARMIO ENERGETICO.
Impossibile? No, è proprio così. Immagina quante migliaia di chilometri devono
percorrere, giusto per fare qualche esempio, la carne argentina, il vino australiano, le prugne cilene, l’ananas africano, il pomodoro cinese, i mandarini spagnoli
per giungere sulle nostre tavole.
Come sai il trasporto
CONSUMA TANTO PETROLIO E PRODUCE UNA GRANDE QUANTITÀ
DI ANIDRIDE CARBONICA
Pensa, il trasporto via aereo di un
chilo di prugne cilene consuma
5,8 chili di petrolio e produce
18,3 kg di anidride carbonica,
inoltre va calcolato il consumo
di energia elettrica delle celle
frigorifere per il mantenimento del prodotto.
Tu dirai, ma io non mangio
prugne cilene o carne argentina.
Ne sei proprio sicuro?
Per essere sicuro devi leggere
sempre attentamente le
ETICHETTE DEI PRODOTTI
Ti renderai conto di quanti
alimenti provenienti da terre
lontane si acquistano senza
saperlo.
Molto meglio consumare prodotti
NOSTRANI E ITALIANI
coltivati o allevati vicino a casa, senza dubbio sono più buoni, più freschi,
igienicamente più sicuri, più ricchi di proprietà organolettiche, meno inquinanti e, perché no, acquistandoli si dà anche una mano alla nostra economia.
Noi siamo fortunati, l’Italia è un Paese geograficamente lungo e vario con diverse zone
climatiche, di conseguenza con tante buone e
QUALIFICATE VARIETÀ DI CIBO
la nostra cucina è invidiata da tutto il mondo anche perché noi siamo dei buongustai.
Un’altra regola da seguire è quella di mangiare
PRODOTTI DI STAGIONE
sono freschi e costano meno.
Dal 2008 è ancora più facile perché le Associazioni Agricole hanno autorizzato gli agricoltori a vendere i loro prodotti direttamente nei mercati locali, senza passare dalla cosiddetta distribuzione che aumenta i costi e sottopone la merce a lunghi trasporti.
In pratica i prodotti sono venduti nella stessa zona di produzione, per questo sono chiamati
PRODOTTI A KILOMETRO ZERO
Come dicevo, la Terra è un po’ ammalata, la sua guarigione dipende da noi, dal
nostro senso civico.
Ti suggerisco una sicura ed efficace medicina: la tua famiglia in un anno può
ABBATTERE MILLE CHILI DI ANIDRIDE CARBONICA
Come?
ACQUISTANDO PRODOTTI LOCALI
RIDUCENDO GLI IMBALLAGGI INUTILI
PRATICANDO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
www.profterraterra.lgh.it