Le fantasie di un Miliardario Nella libreria

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Le fantasie di un Miliardario Nella libreria
June Moore
Le fantasie di un
Miliardario
Vol. 3-4
Nella libreria:
Ogni suo desiderio - Miliardario e
dominatore Vol.1-3
Adam Ritcher è giovane, bello e miliardario. Ha il mondo ai suoi piedi. Eléa
Haydensen è una virtuosa del violino, giovane e carina. Complessata dalle sue
rotondità, inconsapevole del suo talento, Eléa non avrebbe mai immaginato che
una relazione fra Adam e lei fosse possibile. Eppure... un’attrazione irresistibile li
spinge l’uno verso l’altra. Ma tra l’insicurezza di Eléa, l’irruenza di Adam e le
trappole che qualcuno cerca di mettere sulla strada dei due giovani, la loro storia
d’amore non sarà una passeggiata!
Nella libreria:
Sua, anima e corpo
Emma Maugham doveva andare a Parigi per terminare gli studi...Almeno è quello
che credeva, stabilendosi nella piccola stanza di servizio nell'immobile del
misterioso multimiliardario Charles Delmonte.
Come una calamita, subendo alternativamente un'attrazione incontrollabile e una
presa di distanza assoluta, Emma scopre l'intensa sensualità di una relazione
erotica tra le braccia del giovane e affascinante Charles...Ma dove la porterà tutto
ciò? Questo romanzo è il primo volume della saga sensuale di Olivia Dean Sua,
anima e corpo.
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Nella libreria:
Sottomessa e ribelle
Liz è giovane e bella. Sacha è affascinante e maledettamente ricco. Non erano
destinati ad incontrarsi... eppure la loro storia farà scintille! Fino a dove Liz sarà
disposta a spingersi per il suo insolito amante? E quali sono le vere intenzioni di
Sacha? Cederà lei al richiamo del lusso e del piacere? E lui riuscirà a soddisfare il
rovente desiderio sessuale della giovane donna? Lasciatevi trasportare
nell’universo incantato dell’ultima saga di Lisa Swann… che farà impallidire
persino "Cinquanta sfumature di grigio"!
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1. Il vero ed il falso
Mi mancano le gambe. Mi passa per la testa un'ipotesi orribile.
– Tutto bene, Lou? Mi chiede Mike Tucker, l'assistente marketing, fingendo di
preoccuparsi.
Trasalgo sentendo la sua mano sulla spalla. Questo contatto mi raggela.
Non deve pensare che lo sospetto di essere in realtà Mathew, il fratellastro di
Alex.
– Tutto a posto. Avevo giusto bisogno di prendere un po' d'aria due minuti.
Mento, sono ancora sconvolta d'essere stata rinchiusa nei bagni qualche minuto
prima. Mi passano tante idee per la testa. Ma devo saperne di più prima di
formulare accuse o di gridare al complotto.
Mi accordo qualche momento di riposo prima di risalire negli uffici della
Bogaert. Se Mike è davvero Mathew, e ne sono persuasa, lavora con sua sorella,
Nina. Sospetto che si tratti di Karine, l'assistente personale di Alex. Solo lei
potrebbe sottrargli il telefonino, ma ho bisogno di prove!
Mike ha lasciato la porta aperta. Mi avvicino senza fare rumore. E' al telefono,
lo sento pronunciare qualche parola...che mi gela il sangue.
– L. è di sicuro con A. Dobbiamo fare presto. Non possiamo più aspettare.
Mi sale il cuore in gola ed ho paura d'aver capito bene: L. sono io? Lou. A. deve
essere Alexander. Siamo in pericolo! Sono assalita dall'angoscia. Cosa stanno
preparando? Devo avvertire Alex, ma se Karine gli ha rubato il cellulare,
intercetterà di sicuro la mia chiamata. Essendo la sua assistente, è facile per lei
spiare tutto quello che fa. Devo andarmene da qui se voglio impedirgli di mettere
in opera il loro piano, qualunque esso sia. Ripenso al furto nel mio monolocale. E'
possibile che dietro a tutto ciò ci siano Mike e Karine, o piuttosto Mathew e Nina?
Non sono al sicuro. Hanno detto di voler agire rapidamente. John, il padre di Mike,
mi aveva avvisata delle loro cattive intenzioni. Ma come faccio ad avvertire Alex?
Devo proteggerlo ad ogni costo!
Vado di corsa verso l'ufficio di Cerise che ha sempre la stessa aria contrita di
prima, quando mi ha confessato di aver cancellato il messaggio di Alex dal
telefonino.
– Mi licenzio.
– Lou, non fare così per una storia di gelosia. E' ridicolo.
– No, non è per questo, Cerise. Ce l'ho con te per esserti intromessa nella mia
storia d'amore, ma ora non conta. Ho altri impegni altrove.
Senza lasciarle neanche il tempo di rispondere, giro i tacchi fermamante decisa
a lasciare l'impresa. Prendo le mie poche cose dall'ufficio e decido di andare alla
Renex, la società di biancheria intima della mia amica Renée per cui lavoro in
segreto. Svuotando la scrivania, ritrovo il biglietto da visita dell'autista personale di
Alex, Gilles. Mi aveva lasciato i suoi dati perché potessi raggiungerlo in caso di
bisogno ed inoltre lui conosce già una parte della storia.
Ma certo! Ecco la soluzione!
Deve sicuramente conoscere un modo per contattare Alex. Ora lui si trova negli
Emirati Arabi Uniti per firmare un enorme contratto per la costruzione del più
grande porto turistico del mondo. Con il cuore più leggero, esco dalla celebre
maison senza voltarmi indietro.
***
Arrivando alla Renex, chiamo immediatamente Charlotte, la mia migliore
amica.
– Cosa? Mi dice con un tono da rimprovero. Ti sei licenziata? Ma perché? Devi
proprio spiegarmelo.
– E' una storia complicata, ma ti racconto tutto. Ho paura che mi succeda
qualcosa se resto a lavorare là! Qualcuno mi ha pure chiusa nei bagni oggi...Ti
ricordi degli SMS minatori che ricevo? Credo che sia tutto legato...Anche Alex
potrebbe essere preso di mira!
– Mio Dio! Dove sei? Cosa posso fare?
– Niente, per il momento. Sono al sicuro alla Renex. Volevo giusto parlarti un
po'...
– Ascolta, ora sono a Deauville per un book. Rientro domani o dopodomani. Ci
risentiamo su Skype stasera così mi racconti tutto. D'accordo?
– Ok.
– Stai attenta.
Subito dopo aver riagganciato con Charlotte, telefono a Gilles. Segreteria. Gli
lascio un messaggio:
“Potrebbe contattare Alex al più presto? Ho bisogno che mi chiami il prima
possibile.”
Entro nell'atelier. Ci trovo Renée Moreau, che ha creato la marca cinquant'anni
fa e vive nell'appartamento di sopra. Ha l'aria preoccupata.
– Lou, sei proprio pallida negli ultimi tempi. Vivi una bella storia d'amore, ma
non sembri più serena. Cosa succede?
Non voglio far preoccupare la mia amica, allora cambio discorso.
– E' perché sono un po' stanca. Mi sono appena licenziata alla Bogaert,
concludo.
– Ah? Risponde la signora sorpresa. Ma sei sicura della tua scelta? Hai
sicuramente i tuoi buoni motivi, ma la Bogaert è una maison con una fama
mondiale e la Renex ha solo un atelier piccolino sul bordo del fallimento...E la tua
carriera? Spero che tu abbia preso la buona decisione.
– Sì, non ti preoccupare. Voglio consacrarmi completamente alla nuova
collezione Renex! E' molto più stimolante lavorare con te piuttosto che fare
carriera in una casa che non ha più nulla da dimostrare! E sai cosa? Ho appena
avuto un'idea! Potremmo organizzare una sfilata il mese prossimo su una nave
sulla Marne! Sarebbe una bella maniere di rifar conoscere il marchio creando uno
spettacolo chic e retrò. Potremmo invitare i giornalisti...
– Ah, ah! Non ci avevo pensato! Benissimo. Sai cosa?
– No...
– Da Gégène! La più celebre balera di Francia! Rappresenta la mia gioventù.
Ma attenzione, voglio una collezione vintage di classe, d'accordo?
– Renée, non ti preoccupare. Penso a tutto io! Chiederò aiuto a Charlotte e verrà
tutta l'élite della moda parigina.
– Non ne dubito, Lou. Sei piena di talento! Non potrò mai ringraziarti
abbastanza per tutto quello che fai! Dice la signora con gli occhi pieni di lacrime e
gratitudine.
Il viso di Renée s'illumina allora con un grande sorriso. Ritorna a lavorare, più
entusiasta che mai. Le dissimulo la vera ragione della mia preoccupazione: Alex.
Sarà vero che questa Kerina, alias Nina, diciamo il suo braccio destro, è davvero la
sua sorellastra nascosta? Se gli ha sottratto il cellulare devo restare prudente.
Improvvisamente mi sento invadere da una stanchezza insormontabile. Forse
dovrei finirla definitivamente con la nostra relazione per proteggerci? Mi ha
chiesto di lasciargli spazio per un po'. Sua madre, Helen, sprofonda dolcemente
nella follia e si dimostra particolarmente contraria al nostro amore. Credo che sia al
di là delle mie forze.
I miei pensieri vagabondano allora fra i ricordi dei suoi baci sulle labbra e le
carezze delle sue mani sul corpo. Ne ho i brividi.
No, non potrei mai lasciarlo. Ce l'ho nella pelle per sempre.
Gilles mi chiama in questo momento, strappandomi brutalmente alla mia
deliziosa malinconia.
– Buongiorno, signorina Arpad. Ho ricevuto il suo messaggio.
– Gilles! Finalmente! Sono molto preoccupata. Ha avuto notizie di Alex?
– Lei non riesce a contattarlo?
– No, credo che qualcuno gli abbia rubato il cellulare con il quale
comunicavamo. Ho ricevuto una chiamata, ma non ha risposto nessuno...Forse è
stata Karine, ma non ne sono sicura. Subito dopo, qualcuno mi ha chiusa nei bagni.
Sicuramente Mike! Ho avuto molta paura ed ho deciso di licenziarmi dalla
Bogaert. Potrebbe provare a contattare Alex e dirgli che lo cerco urgentemente? Ho
sentito Mike parlare di me e Alex al telefono.
Gli racconto quello che ho sentito nell'ufficio di Mike.
– Ok, ci provo, ma effettuerò anch'io una piccola indagine su queste persone:
Mathew, Nina e John Bogaert. Per scoprire se si tratta di Mike e Karine...Ho un
amico che lavora all'Interpol. Forse potrà aiutarmi, ma potrebe servire del tempo.
– Grazie, Gilles. So che a lei sta a cuore la sicurezza di Alex.
– Nel frattempo, signorina, dovrebbe essere più prudente. Sa, le persone ricche
come il signor Bogaert a volte sono le vittime di rapimenti e così anche le persone
più intime. Dico sul serio. Mi chiami se vede qualcosa di sospetto. Io la informerò
sulle mie indagini.
– Le prometto di fare attenzione. Mi chiami appena sa qualcosa di nuovo.
Riaggancio. Ho le mani sudate. Ho un brutto presentimento, come se Gilles
tornasse con delle brutte notizie, come se quest'idea di rapimento prendesse
davvero forma nella mia testa.
Esco dalla Renex ancora confusa, lasciando Renée lavorare. Nella metro che mi
porta da mio padre a Créteil non so più a cosa pensare. Mi gira la testa. Mi sto
facendo un film? Se tutto questo è solo frutto della mia immaginazione o di quella
di John Bogaert? In ogni caso, non posso continuare in questo modo. Fra sua
madre, le minacce e tutto il resto, ho l'impressione che i nostri sentimenti non siano
abbastanza forti. Ho bisogno di sapere che ci tiene a me. Vorrei che il mondo
intero sapesse che stiamo insieme! Chiederò ad Alex di ufficializzare la cosa.
Dopo cena, salgo in camera mia. Accendo il computer, ma niente. Neanche una
mail.
Spero che non gli sia successo niente.
Apro Skype. Charlotte è connessa.
– Lou! Che faccia! Raccontami!
– Non ho più ricevuto messaggi di Alex. Temo per lui.
Allora le racconto tutta la storia: le rivelazioni di John, il padre di Alex, le mie
dimissioni alla Bogaert dopo l'episodio nei bagni, i miei sospetti su Mike e Karine
ed anche la conversazione che ho origliato fra Mike ed il suo interlocutore
misterioso.
– Accidenti, mi dice la mia amica sgranando gli occhi dalla sorpresa. Non ti
preoccupare. Alex deve avere l'abitudine di guardarsi alle spalle.
– Sì, ma questo è diverso. Si fida di Karine. E' la sua assistente, si fida
ciecamente di lei. Charlotte, dimmi che è solo troppo occupato per telefonarmi.
Sento le lacrime salire.
– Non devi prendertela. Ti sei davvero licenziata alla Bogaert? Non credo alle
mie orecchie! Sei sicura della tua scelta?
– E' stata una decisione difficile, ma credo fosse necessaria. Così posso
veramente aiutare Renée! Inoltre, Cerise, il mio capo, cioè...il mio ex capo, sa tutto
di me e Alex. Non ho voglia che la gente pensi che sono un'arrivista, anche se
riconosco di essere ambiziosa. In più, se i miei sospetti verso Mike e Karine sono
veri, se sparisco forse non potranno più colpire Alex attraverso di me.
– Non capisco. E' una storia pazzesca!
– Hai ragione o allora sto diventando completamente paranoica, ho detto con
tono ironico.
Ridiamo volentieri.
– Finalmente ti vedo ridere un po', Lou, mi dice Charlotte.
– Basta, abbiamo parlato abbastanza di me. E tu, questo book allora?
– Ah, fantastico! C'è un tipo, un modello. Si chiama Vivien. E' troppo bello! E
credo di averlo colpito.
– No?
– Sì, sì. Mi ha invitata a bere una cosa stasera al bar dell'hotel Barrière. Quattro
stelle, cara mia.
Scusa se è poco!
– E' single questo Vivien?
– E' quello che mi ha detto.
– Allora, cara, ho solo una parola: divertiti!
Faccio finta di essere allegra davanti alla mia amica, ma in fondo in fondo so
che sarò presa dalla tristezza. Una volta a letto, il sonno tarda ad arrivare.
Mi ama davvero? Perché dovrebbe obbedire a sua madre e smetterla di
vedermi per un po' di tempo?
Comincio a realizzare la dura realtà di una relazione amorosa. Mando un
messaggio ad Alex, rischiando che Karine l'intercetti.
“Alex, devo assolutamente parlarti. E' urgente.”
Siccome non riesco a dormire, scrivo la mia lettera di dimissioni. La porterò
domani mattina alla Bogaert.
***
Sono le otto del mattino. La sveglia suona già da venti minuti ed io sono ancora
inchiodata al letto. Impossibile aprire gli occhi. Dopo un bel po', riesco a estirparmi
dalle coperte con molta difficoltà. Devo ritornare alla Bogaert. Cosa che mi
permetterà di confondere Mike. Dopo, sarà troppo tardi. Mi alzo, cercando di
rimettermi in sesto con una lentezza da far ingelosire una lumaca. Infilo i jeans,
una maglietta feticcio della mia collezione personale, la gaccia di un tailleur ed il
gioco è fatto.
Ecco la tenuta giusta per il giorno delle dimissioni.
Alla Bogaert chiedo di essere ricevuta da Cécile De Clève, la direttrice della
maison. Sandra, la sua assistente, che mi aveva ricevuta il primo giorno, la chiama
subito.
– Ti aspetta, mi dice indicandomi l'ufficio. Busso alla porta.
– Avanti, mi dice Cécile De Clève.
– Buongionro signora De Clève.
– No, no può chiamarmi Cécile.
– Le rassegno le mie dimissioni.
– Non capisco la ragione di dimissioni così improvvise, Lou. Cosa succede?
Non andate d'accordo tu e Cerise?
– Niente affatto. Sono io...Non posso continuare così. Ho un altro lavoro e devo
fare una scelta.
– Un lavoro migliore che il posto che hai ora alla Bogaert? Non credo proprio,
Lou.
Siamo in piedi, una di fronte all'altra. Mi prende di colpo la mano.
– Lei ha talento, Lou. Lo so. Le propongo di diventare l'assistente di Juan Carlo
Balestra, il nostro stilista. Se accetta, può partire per New York già domani per
raggiungerlo.
L'eco dei battiti del mio cuore mi assorda.
Non ci credo! Mi propone di diventare il braccio destro di Balestra e devo
rifiutare! Merda!
– Non posso accettare, Cécile. Ho già preso altri impegni altrove.
Esco con il cuore gonfio davanti alla sua delusione.
– Ti licenzi davvero? Mi chiede Sandra.
– Non si origlia, ma hai ragione.
– Ma perché? Fai un lavoro eccellente e tutti ti adorano qui! Non come questo
cretino d'americano.
Sandra lancia un'occhiata verso l'ufficio di Mike.
– A proposito, vorrei lasciargli un messaggio prima di andarmene. Posso?
– Certo. E' in riunione per ancora almeno due ore, risponde Sandra scettica.
– Grazie, Sandra. Se non ci vediamo più, piacere d'averti conosciuta...A presto,
spero.
– A presto, Lou. Aspetta. E' vero quello che si dice? Che esci con Alexander
Bogaert?
Non rispondo e mi accontento di farle l'occhiolino dirigendomi verso l'ufficio di
Mike.
– Fortunata! Mi lancia da lontano.
L'ufficio di Mike è aperto, ma il computer è spento. Faccio finta di scrivere un
messaggio su un Post-it per non destare sospetti.
Merda. Serve la password!
Provo uno dopo l'altro: Mike, Mathew, Karine, Nina, ma niente da fare. Per
puro caso provo con “Alexander”.
Bingo!
Entro subito nella sua casella di posta elettronica e trovo una corrispondenza
con una certa Nina. Presto. Devo copiarla prima di essere sorpresa qui. Mi tremano
le mani mentre prendo nella borsa la chiavetta USB e l'inserisco nell'hard disk.
Finalmente, registro tutti i suoi messaggi. In questo modo potrò leggerli
tranquillamente. Due minuti dopo, eccomi sul marciapiede dell'avenue Montaigne
a lanciare un ultimo sguardo alla Bogaert. Il cielo è grigio. Forse un giorno
rimpiangerò di aver lasciato una maison talmente prestigiosa, ma per il momento è
la scelta migliore. Lancio un lungo sospiro pieno di sollievo e di tristezza insieme.
Ho quasi voglia di piangere, come se lasciare la Bogaert significasse, per me,
lasciare Alex.
Ma perché non mi richiama?
Non so neanche perché piango, ma ne ho bisogno. Senza accorgermene, mi
ritrovo a Bastille. Da dieci minuti piove a catinelle. Un taxi mi schizza passando in
una pozzanghera vicina al marciapiede. L'onda mi bagna quasi totalmente, ma
tanto...Bagnata per bagnata, la cosa non mi interessa.
Fine dell'estratto Kindle.
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