Walter Moser Una scrittura ai margini: il linguaggio giovanile e la

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Walter Moser Una scrittura ai margini: il linguaggio giovanile e la
Walter Moser
Una scrittura ai margini: il linguaggio giovanile e la sua deformazione
ludico-sperimentale in Altri libertini e Pao Pao
e nella loro traduzione in tedesco
L'idea della mia tesi con cui conclusi gli studi presso la Scuola Superiore di Lingue
Moderne per Interpreti e Traduttori di Trieste nasce nel 1998 da una seconda lettura di Altri
libertini e Pao Pao. Mi colpì allora la sboccataggine, la spregiudicatezza con cui si esprimono
i giovani protagonisti , manifestate da una scrittura che si colloca ben lontano dai consueti
parametri letterari. Ma non fu questo l'unico stimolo a spingermi verso un esame più accurato
di queste due opere: mi impressionarono anche gli innumerevoli giochi di parole ed allusioni,
la libertà dell'autore di maneggiare, anzi deformare in maniera ludica la lingua. Ben presto mi
chiesi come l'uno o l'altro passaggio sarebbe stato tradotto in tedesco, in che modo il
traduttore si sarebbe avvicinato ai testi e se effettivamente sarebbe riuscito a riproporli in
tedesco con uguale espressività.
Per poter giudicare meglio la traduzione tedesca mi sono proposto 3 fasi da percorrere:
la prima, di carattere introduttivo, consiste in un accenno alla vita dell'autore, nonché all'opera
omnia, all'ambiente e alle circostanze ben precisi in cui è nata, per giungere infine ad una sua
collocazione nella vasta produzione letteraria degli Anni Ottanta e Novanta.
Nella fase successiva, presupposto fondamentale dell'analisi linguistica contrastiva, mi
sono occupato del linguaggio di Altri libertini e Pao Pao, partendo da osservazioni
riguardanti gli argomenti in esse trattate. Questo procedimento si è giustificato in relazione
allo stretto legame reciproco che sussiste tra tipo di linguaggio predominante nei testi e le
vicissitudini dei protagonisti, nel senso che la loro disperazione, la loro sovreccitazione ed il
loro disorientamento si concretizzano in una scrittura altrettanto spigolosa e scatenata. La mia
analisi linguistica tiene dunque conto dell'interdipendenza tra linguaggio e vita dei giovani
protagonisti, e con ciò di un ben specifico approccio alla scrittura da parte di Tondelli, quello
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Seminario Tondelli, seconda edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 13-14 dicembre 2002. Intervento di
Walter Moser, Una scrittura ai margini: il linguaggio giovanile e la sua deformazione ludico-sperimentale in
Altri libertini e Pao Pao e nella loro traduzione in tedesco.
della mimesi del parlato, prestando dunque particolare attenzione al registro informale insito
nei due testi, alle varietà di lingua quali koiné giovanile, gergo dei tossicodipendenti, gergo
degli omosessuali, nonché al turpiloquio ed alle espressioni copro- e pornolaliche che spesso
le caratterizzano. Registrando il parlato dei giovani, l'autore non inserisce nel proprio discorso
unicamente elementi substandard, ma prende in considerazione anche la dimensione ludica
tipica del linguaggio giovanile, cioè la voglia dei giovani di far uso giocoso e scherzoso della
lingua. Questo secondo approccio alla scrittura, da critici letterari chiamato anche
sperimentalismo linguistico, plurilinguismo, pluristilismo e pluridiscorsività si manifesta in
fenomeni, che da me sono elencati ed esplicitati, quali l'inserimento di lessemi appartenti a
varietà marcate al di sopra del livello zero (arcaismi, aulicismi, latinismi e voci letterarie), di
lessemi provenienti da linguaggi settoriali e di forestierismi, la deformazione a livello
lessicale (la composizione, l'alterazione e la derivazione), la deformazione a livello
ortografico ed il ricorso ad una moltitudine di figure retoriche. Non da sottovalutare infine un
terzo approccio dell'autore alla scrittura, quello di conferire musicalità e ritmo ai testi. Lo
sviluppo musicale della struttura narrativa si ripercuote ad esempio in una modulazione
ritmica del discorso ottenuta grazie ad enumerazioni caotiche e giochi di parole spesso basati
sulla ripetizione di elementi fonici, e in una accelerazione della narrazione tramite la
concatenazione di frasi nominali o di frasi senza punteggiatura. Per Tondelli musica e
scrittura sono inscindibilmente collegate l'una con l'altra.
Nell'ultima fase i dati raccolti ed analizzati in precedenza sono stati confrontati con i loro
corrispondenti nella traduzione tedesca. Da un lato il mio interesse è stato rivolto verso
l'equivalenza tra originale e traduzione, dall'altro, in modo più specifico, verso i tre approcci
alla scrittura da parte di Tondelli, ai quali è stato appena accennato, per verificare se questi
effettivamente sarebbero emersi anche nei testi tradotti. L'analisi contrastiva da me elaborata
verteva dunque su due procedimenti: 1) il confronto tra fenomeno individuato negli originali e
quello corrispondente nella traduzione (differenze a livello di connotazione ed efficacia
pragmatica sono annotate nei commenti alla traduzione); 2) suggerimenti per soluzioni più
appropriate in caso di mancata equivalenza.
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Seminario Tondelli, seconda edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 13-14 dicembre 2002. Intervento di
Walter Moser, Una scrittura ai margini: il linguaggio giovanile e la sua deformazione ludico-sperimentale in
Altri libertini e Pao Pao e nella loro traduzione in tedesco.
Altri libertini e Pao Pao sono testi letterari caratterizzati dalla compresenza di tratti
sintattici e lessicali tipici sia di registri bassi, informali e trascurati che di registri alti che al
traduttore può proporre dei quesiti non facili da risolvere. Il compito che il traduttore dei due
testi in questione deve svolgere dunque non può consistere unicamente in un trasferimento del
significato dall'italiano al tedesco, nel senso di garantire il maggior grado di equivalenza
possibile a livello del contenuto, ma deve includere anche l'intento di mantenere, dov'è
possiblie l'espressività dell'originale. Nel preciso caso di Tondelli l'espressività scaturisce dai
suoi tre approcci alla scrittura. Basandosi su questi, il traduttore di Altri libertini e Pao Pao,
cioè Christoph Klimke in Andere Freiheiten1 e Pao Pao - Gruppenbild mit Mann2 dovrebbe
cercare da una parte di conservare il registro gergale-colloquiale del linguaggio dei
protagonisti alternandolo in ugual modo come avviene nell'originale con espressioni tipiche di
registri alti, dall'altra parte di tener conto della funzione poetica del messaggio insita fra l'altro
nella dimensione ludica.
Il trasferimento di volgarismi dall'italiano al tedesco, non sembra creare grandi difficoltà
neanche al traduttore. Le traduzioni presentando una porno- e coprolalia altrettanto spiccata
riescono dunque a riprodurre adeguatamente il tono aggressivo e provocatorio del linguaggio
dei protagonisti.
Per quanto riguarda invece gli epiteti ingiuriosi ed espressioni blasfemiche, i termini
corrispondenti tedeschi risultano smussati nella loro asprezza, un fenomeno che si evidenzia
soprattutto nella traduzione di invettive estremamente oltraggiose contro Dio o la Madonna,
come ad esempio bruttodio, 'codio, porcodio o porcamadonna. Siccome il tedesco dispone
solo di un numero limitato di espressioni blasfemiche paragonabili a quelle appena citate il
traduttore è costretto ad impiegare altri mezzi. O colma questa lacuna con coprolalismi, come
Mist o Scheiße, metafore animalesche, come Schweinehund o inserisce le imprecazioni tali
quali, vale a dire non tradotte nel tedesco.
1
TONDELLI P IER VITTORIO, Andere Freiheiten, trad. dall'italiano da Christoph Klimke, Rowohlt, Reinbek bei
Hamburg 1990
2
TONDELLI P IER VITTORIO, Pao Pao - Gruppenbild mit Mann, trad. dall'italiano da Christoph Klimke e Castor
Seibel, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1989
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Osservando le traduzioni di gergalismi e lessemi soggetti ad interdizione verbale, si
riconosce che la marcatezza nelle traduzioni è meno accentuata rispetto agli originali. Questa
divergenza si verifica meno a livello della porno- e coprolalia, ma
più nel settore dei
gergalismi, vale dire delle voci tipiche del linguaggio giovanile, del gergo dei
tossicodipendenti e del linguaggio degli omosessuali. A prescindere da qualche inesattezza
dovuta al fatto che certi termini riguardanti la sfera sessuale hanno subito un notevole
processo di desemantizzazione riducendosi a semplici rafforzativi, il trasferimento di
volgarismi dall'italiano al tedesco è stato effettuato in modo adeguato, cioè senza perdità di
marcatezza. In altri termini, l'emergenza di usare espressioni normalmente soggette a tabù
linguistico da parte dei personaggi giovani di Altri libertini e Pao Pao a scopo di sottolineare
la propria diversità e di scandalizzare l'interlocutore adulto, sussiste anche nelle traduzioni.
Per quanto riguarda la mimesi del parlato dei giovani, che a livello lessicale ovviamente non
si limita unicamente ad un maggior uso di termini porno- e coprolalici e di epiteti ingiuriosi,
ma include anche ben altri fattori, non c'è equivalenza tra i testi originali e le traduzioni. Più
della metà delle voci inequivocabilmente riconoscibili come gergalismi, nelle traduzioni
tedesche sono riprese con lessemi della lingua standard (ad esempio sich ärgern per menarsi,
schlau per ganzo, ecc.).
Altre varietà substandard presenti nelle due opere, che si distinguono per un grado di
cripticità abbastanza elevato sono il gergo dei tossicodipendenti e il linguaggio degli
omosessuali. Il traduttore di Altri libertini e Pao Pao fa notevolmente uso di termini
inequivocabilmente attribuibili a questi due gerghi, rinuncia però nel caso di quello dei
tossicodipendenti spesso al ricorso ad angloamericanismi (ad esempio non Piece per caccola
di nero, ma schwarzes Klümpchen, ecc.).
Il trasferimento del plurilinguismo dal tedesco all'italiano può considerarsi abbastanza
riuscito per quanto concerne le varietà substandard, resterà da verificarne la validità anche
riguardo termini marcati al di sopra del livello zero.
L'accostamento di termini marcati al di sopra del livello zero mutuati dai linguaggi
tecnico-scientifici ad elementi tipici di registri bassi si realizza anche nella traduzione, benché
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in modo meno accentuato. Raggruppando per settori i tecnicismi ricorrenti nelle due opere, si
può osservare che più della metà fanno parte della lingua della medicina (auscultazione,
diaframmi, ecografie, fibrillazione, morbo, ecc.), delle arti militari (corvée, drop
invernale, Garrand, PAO, quadro permanente, ecc.) e della psicologia (autocoscienza,
invidia del pene, nevrotico, regressione, scompensato, ecc.). Il massiccio ricorso a termini
medici e militari soprattutto in Pao Pao indubbiamente è dovuto all'ambientazione del
romanzo in caserma e al compito assegnato all'io narrante, quello di esaminare le richieste di
avvicinamento. Non bisogna dimenticare però che Tondelli, in base al suo secondo approccio
alla scrittura, quello di divertirsi con la lingua ricavando piacere dall'invenzione e
manipolazione linguistica, manipolazione che include anche il plurilinguismo, impiega anche
tecnicismi indipendentemente dall'ambientazione delle due opere. Li fa confluire, in elenchi
ed enumerazioni caotiche. Il ricorso a termini psichiatrico-psicologici da parte di Tondelli
senz'alcun dubbio può essere messo in correlazione con un tipo di linguaggio molto
produttivo nell'ambiente giovanile, la cosiddetta Psychosprache ovvero Psychojargon.
Tondelli servendosi dunque del Psychojargon, linguaggio in cui viene continuamente infranto
il tabù del parlare del privato e del proprio intimo e che per questo motivo deve risultare
inadeguato e imbarazzante, carica intenzionalmente di connotazioni ironico-antifrastiche il
proprio discorso. Questo effetto viene ulteriormente enfatizzato dalla specificazione dei
tecnicismi tramite attributi appartenenti alla lingua standard, ad esempio un Es fiacco, a
registri informali, self sbrodato, o al turpiloquio, settarismi di merda. La compresenza di
tecnicismi del settore psicologico-psichiatrico e di voci gergali e termini del lessico standard
nello stesso enunciato, fenomeno a cui è stato appena accennato, emerge anche nella
traduzione. Analogamente ai testi originali, anche nella traduzione «la tecnica di bricolage»,
vale a dire «la combinazione di stralci e frammenti di diversi universi discorsivi»3 riesce a
provocare un simile effetto al tempo stesso ironico ed estraniante.
Esaminando i forestierismi ricorrenti nei due testi, si nota una situazione paragonabile a
quella dei tecnicismi, vale a dire che Tondelli li impiega in base a diverse esigenze. Si
3
cit. VAN DEN BOSSCHE BART , «Profilo di Pier Vittorio Tondelli», in: A.A.V.V., Galleria degli Autori
Contemporanei Italiani, Lovanio 1997, p.4.
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individuano infatti da un lato forestierismi usati in mancanza di voci autoctone, chiamati
anche prestiti di necessità: battuage, boy scouts, guard-rail, salopette,
dall'altro
forestierismi dovuti all'ambientazione dell'episodio Viaggio di Altri libertini in aree
linguistiche non italiane, cioè in Francia e in Inghilterra, lessemi dunque che denotano fatti
culturali specifici di queste due aree: boulevard, croissant, marché aux puces, sleeping,
potage Campbell's, underground, ecc. È evidente che la specificità dei fatti culturali
francesi ed inglesi inerenti ai termini del secondo gruppo sussiste anche nel tedesco, ragione
per cui nella traduzione, salvo poche eccezioni, il forestierismo viene conservato. L'impiego
di necessità di termini stranieri del primo gruppo invece, rappresentando un fatto strettamente
collegabile all'italiano, nel tedesco, per l'esistenza di voci autoctone equivalenti, può risultare
privo di fondatezza. Per questa incongruenza tra L1 e L2 nelle traduzioni il forestierismo
spesso è costituito con il corrispettivo tedesco: Strichkiez per battuage, Pfadfinder per boy
scout, Latzhose per salopette. A prescindere dai casi per i quali neanche il tedesco dispone di
voci autoctone, la ripresa del forestierismo, nonostante l'esistenza di un lessema tedesco
dell'uso corrente equivalente, può violare principi di naturalezza del tedesco, come avviene in
guard-rail (ted. Leitplanke). Nel terzo tipo d'impiego invece, cioè nell'uso di prestiti di
lusso, si manifesta in modo più immediato la dimensione ludica, cioè la tendenza dell'autore
di far uso giocoso e scherzoso della lingua a scopo di creare una lingua originale ricca di
forme inconsuete, in quanto la preferenza per la parola straniera non è più dettata da parametri
quali necessità, ambientazioni particolari, ecc., ma unicamente basata su fattori stilistici. Fra
questo ultimo tipo di forestierismo si annoverano termini come ad esempio break, gay,
football, outsider, pedé, ecc. che nei due testi tradotti tre volte su quattro non sono riproposti
con voci autoctone, ma vengono mantenuti.
Come è stato osservato, in tutte e due le opere si assiste ad una contaminazione di registri
bassi con registri alti, non solo tramite l'inserimento di tecnicismi e forestierismi, ma anche
tramite lessemi etichettati nei dizionari d'uso come voci dotte: abluzioni, astante, ebbro,
orbo, pavido, ecc., arcaismi: anco, schiavare, latinismi puri: caput mundi, et, flumen ecc. e
voci letterarie: desto, pargolo, ramingare, sovvenirsi, talamo, ecc.. Mentre l'aulicismo e
l'arcaismo in determinate opere possono rivelare l'atteggiamento conservatore dell'autore, in
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Seminario Tondelli, seconda edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 13-14 dicembre 2002. Intervento di
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Altri libertini e Pao Pao e nella loro traduzione in tedesco.
Tondelli essi, accostati non di rado a termini di registri bassi, oltre a produrre un effetto
estraniante, in descrizioni che eccedono volutamente in pateticità e teatralità, hanno anche
funzione ironica. Il loro trasferimento nel tedesco si realizza in misura abbastanza ridotta. Pur
conservando i latinismi puri, per quanto riguarda lo scontro tra registri alti e bassi, la
traduzione perde notevolmente di efficacia pragmatica rispetto ai testi originali. La maggior
parte degli aulicismi infatti è riproposta con lessemi del tedesco standard. Pur avendo a
disposizione lessemi ugualmente marcati al di sopra del livello zero, termini nei dizionari
d'uso tedeschi accompagnati da annotazioni quali gehoben (aulico), veraltet (obsoleto) o
dichterisch (poetico), ad esempio Schlafstatt per talamo, o sich entsinnen per sovvenirsi, il
traduttore ne fa ricorso in modo molto limitato.
Tondelli non fa solo confluire in un unico testo vari registri, ma effettua anche interventi
di deformazione attraverso i meccanismi della formazione di
parole, vale a dire la
composizione, l'alterazione e la derivazione. Anche il tedesco dispone di meccanismi di
arrichimento del lessico analoghi. Ciò che differisce dall'italiano al tedesco è l'effetto che tali
manipolazioni possano suscitare presso il ricevente del messaggio, cioè il lettore della
traduzione tedesca. Un determinato tipo di formazione delle parole in italiano può risultare
innovativo o originale, mentre in tedesco costituisce un meccanismo molto comune, o
viceversa. Pur potendo usufruire di un numero elevato di possibilità di formazione di parole
ugualmente innovativa, ad esempio nel settore dell'alterazione tramite il ricorso a prefissoidi
substandard, quest'ultimi si sono rivelati veri e propri modismi, o nel settore della derivazione
tramite il ricorso a certi meccanismi di formazione di parole molto produttivi nei linguaggi
giovanili tedeschi, il traduttore rinuncia alla modificazione del lessema e ricorre a soluzioni
prive di originalità come ad esempio a costruzioni perifrastiche (à la Lele elektrisiert per
leletrizzati, kräftiger Kerl per ipernutrito, leichter Nebel per nebbiolina, ecc). A fronte di
queste considerazioni, comparando le soluzioni adotate dal traduttore e le reali possibilità di
formazione di parole si può notare come la carica creativa e l'approccio ludico-sperimentale
risultino molto attenuati nel passaggio dall'italiano al tedesco.
Come è stato già detto, l'approccio ludico-sperimentale alla scrittura da parte dell'autore
adottato in Altri libertini e Pao Pao consiste anche in grafismi particolari, in storpiature di
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detti, modi di dire, canzoni, slogan politici e pubblicitari e in una moltitudine di figure
retoriche fra le quali spiccano l'alliterazione, le rime e i doppi sensi. Ho rinunciato ad un loro
esame in chiave di analisi contrastiva per un semplice motivo: sono stati del tutto ignorati dal
traduttore. Ad esempio le storpiature di detti , modi di dire, canzoni, slogan politici e
pubblicitari, essendo stati tradotti letteralmente, (nella bella fureria iah-iah-ohh con in der
Schreibstube hejahejahooooh, un Hatú settebello che deragliava in loco con der
Settebello entgleiste im Ort), non solo provocano un effetto altamente estraniante nel
tedesco, ma producono un notevole dislivello di efficacia pragmatica tra originale e testo
tradotto. Il traduttore, garantendo l'equivalenza solo dal punto di vista del contenuto non tiene
conto della ben precisa funzione di un testo letterario. Partendo da questo diffetto non
trascurabile e basandosi su un numero da non sottovalutare di errori grossolani risultanti da
una lettura superficiale degli originali da parte del traduttore4, si giunge al giudizio
complessivo che, tra i due approcci alla scrittura impiegati da Tondelli, nella traduzione,
emerge con uguale espressività solo quello della registrazione del parlato dei giovani, in
quanto al secondo, vale a dire quello della manipolazione ludico-sperimentale della lingua è
individuabile in linea di massima qualche lieve traccia, cancellata del tutto quando si va a
notare la perdità nel tedesco di ritmo e musicalità. Sarebbe senz'alcun dubbio oggetto di
notevole interesse un esame delle eventuali possibilità di trasferire in modo più adeguato la
dimensione ludica nella traduzione, proposito che si rivelò troppo ampio però per essere
svolto nell'ambito della mia tesi.
4
ad esempio klippenreich per scoglionatura, wütend per in folle, mit lauter Musik per col muso alzato,
mit feuerroter Haut per un bel pelo rosso, Blödmann per strozzino, ecc.ecc.
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