IICCI NEWSLETTER mARCH - ITAL

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IICCI NEWSLETTER mARCH - ITAL
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NEWSLETTER – MARZO 2009
INDICE
Finanziaria indiana ad interim per il 2009-10
La nuova normativa Indiana sugli Investimenti diretti
dall'estero
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Le società straniere dovranno portare valuta straniera per
infusioni di capitale
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Esenzione fiscaleper chi esporta servizi
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Gli uffici di rappresentanza in India potrebbero essere
tassabili
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Tata Sons e Agustawestland firmano una JV per
gli elicotteri Aw119
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La Piaggio crea una nuova marca per l'usato
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Notizie economiche
Economia indiana in pillole
Economia italiana in pillole
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Dal Financial Times
Investitori in India attratti da storie di successo
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Notizie dalla camera
Kolkata dà il benvenuto all'Ambasciatore italiano
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La IICCI firma un accordo con l'unido
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Ipack-Ima 2009, Grafitalia & Converflex
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Delegazione di affari dalla Lombardia
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Eventi Enit
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Brandhouse Retails crea una JV con una firma italiana
di abbigliament
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Richieste d'affari dall'india
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Solidthinking Software arriva in India
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Richieste d'affari dall'italia
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La Bialetti entra in India
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Nuovi soci
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L'italia mira ad aumentare lo scambio
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I nostri desks e il loro rappresentati
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La sussidiaria indiana della Fomas investe
1,25 miliardi di dollari
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FINANZIARIA INDIANA AD INTERIM PER IL 2009-10
Il Ministro Pranab Mukherjee, Ministro per le Finanze facente funzione, ha presentato in parlamento il 16
febbraio scorso la proposta di spesa per l’anno fiscale 2009-10 (periodo aprile-luglio), con una Legge
Finanziaria ad interim. Nel presentare la Legge, il Ministro ha affermato che le spese del Governo dovranno
attendere un po’, per proteggere l’economia dalla crisi mondiale e contenere la perdita di posti di lavoro. Per
il governo indiano è essenziale in questo momento, a pochi mesi dalle elezioni politiche generali fissate per
aprile-maggio, non prendere decisioni che gli inimicherebbero l’elettorato.
Punti salienti
Deficit fiscale previsto al 5,5% del PIL per il 2009-10
Il deficit delle entrate previsto al 4% del PIL per il 2009-10
Indebitamento pubblico per il 2009-10 calcolato a 3,62 triliardi di rupie indiane (pari a circa 55,69 miliardi
di euro)
Spesa complessiva prevista per il 2009-10 calcolata a 9,53 triliardi di rupie indiane (pari a circa 146,6
miliardi di euro)
Supporto lordo di bilancio per il 2009-10 di 2,85 trilioni di rupie (pari a circa 43,8 miliardi di euro)
Crescita del PIL del 7,1% per il 2008-09
L’India ha superato la crisi dell’inflazione, ma non ci si può fermare
Il momento richiede misure straordinarie
—REUTERS
LA NUOVA NORMATIVA INDIANA SUGLI INVESTIMENTI DIRETTI DALL’ESTERO LA APRE TUTTI I SETTORI
Il rallentamento degli investimenti diretti dall’estero, scesi a 1,36 miliardi di dollari USA, ha spronato il
governo indiano a rivedere la politica sugli investimenti diretti dall’estero (FDI), aprendola a quasi tutti i
settori dell’economia indiana, compreso quello della difesa.
In base alla nuova normativa sui FDI emessa il 13 febbraio scorso, gli investitori possono investire fino al
49% in quasi tutti i settori industriali dell’economia.
Secondo una nota stampa rilasciata dal Dipartimento per la politica e la promozione industriale (DIPP) il
giorno prima della promulgazione della normativa, “Una società indiana può essere considerata di proprietà
di enti stranieri, se questi possiedono più del 50% dell’interesse effettivo del capitale”
Per società che operano nei settori difesa, informazioni e radiotelevisione, il più grande degli azionisti indiani
deve possedere almeno il 51% del capitale, ha riportato il canale televisivo CNBC TV 18, citando il Ministro
Kamal Nath.
La definizione di proprietà è in linea con quanto previsto dalla legge sulle Società e, per il calcolo degli
investimenti diretti dall’estero, aggiunge la nota di agenzia, devono essere considerate tutte le categorie di
investimenti esteri.
2
Il ministro ha poi sottolineato che adesso è stato aperto anche il settore organizzato della vendita al dettaglio
in negozi multi-marca, fino ad ora terreno proibito per investimenti dall’estero,
Questo è stato possibile dal nuovo emendamento alla normativa riguardante i FDI che classifica come
indiana qualsiasi società con una proprietà straniera inferiore al 50%.
Durante la conferenza stampa il Ministro per il Commercio e l’Industria Kamal Nath, ha tenuto a precisare
che la revisione della normativa mira a portare trasparenza e uniformità nella valutazione degli investimenti
dall’estero, sulla base del controllo e della proprietà.
Saranno considerati tutti i tipi di investimenti, ha ribadito il Ministro, compreso FDI, partecipazioni FII
(Investimenti stranieri dall’estero), investimenti di NRI (Indiano non-residenti), American Depository Receipts,
Global Depository Receipts, titoli in valuta straniera convertibili, e azioni privilegiate convertibili.
Per la valutazione della partecipazione straniera in una società, l’unica eccezione riguarda il caso di una
società sussidiaria indiana controllata al 100% da una joint venture. In questo caso, la partecipazione di
capitale straniero nella società sussidiaria, sarà valutato uguale a quello della società madre.
Una società Indiana, continua la nota di agenzia, sarà considerata controllata da non-residenti, se l’entità
straniera ha il potere di nominare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione.
L’India ha ricevuto investimenti dall’estero pari a 21,20 miliardi di dollari nel periodo aprile-dicembre, contro
l’obiettivo di 30 miliardi fissato per l’intero anno finanziario aprile-marzo. A fronte della stretta creditizia
mondiale, sarà un’impresa piuttosto ardua riuscire a raccogliere i rimanenti 8,2 miliardi nell’ultimo trimestre
del corrente anno finanziario. 2008-09.
Nel precedente anno finanziario l’India aveva ricevuto investimenti stranieri per circa 24,5 miliardi di dollari.
Il flusso di capitali nell’economia, che in media era stato di 2,5-3 miliardi di dollari al mese fino a settembre
2008, è calato in ottobre a 1,4 miliardi e ancora di più a novembre con solo 1,08 miliardi di dollari.
–Domain-B
LE SOCIETÀ STRANIERE DOVRANNO PORTARE VALUTA STRANIERA PER INFUSIONI DI CAPITALE
“Società per investimenti” possedute o controllate da società straniere, dovranno portare capitali in valuta per
qualsiasi nuovo investimento, non potranno utilizzare i profitti fatti in India ne prendere prestiti dal mercato.
Questo è quanto si legge nella Nota stampa num. 4 del Dipartimento per la politica e la promozione industriale
(DIPP) rilasciata il 26 febbraio scorso, all’interno di alcuni chiarimenti del DIPP sulle norme da usare per trattare
investimenti a valle da parte di società indiane che abbiano un capitale straniero.
“Società per investimenti” significa una società Indiana che abbia solo investimenti in altre società indiane.
“Possedute o controllate da società straniere” significa che hanno una proprietà straniera superiore al 50% o i
non-residenti hanno il potere di nominare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione.
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Tuttavia, si legge ancora nella Nota stampa, aziende nelle quali le società di investimento hanno prelevato del
capitale, hanno la possibilità di raccogliere capitale di prestito dal mercato interno.
Un altro punto si riferisce alle società che non hanno né operazioni né investimenti in altre aziende. Investimenti
stranieri in tali società “di comodo” hanno bisogno dell’approvazione del governo indipendentemente
dall’ammontare dell’investimento
La Nota 4 definisce anche le “società operative”, classificate come società aventi operazioni in vari settori
dell’economia indiana. “La Nota, ha affermato Akash Gupt, direttore esecutivo di PricewaterhouseCoopers,
significa che la normativa applicabile agli investimenti diretti dall’estero dovrà essere seguita anche per gli
investimenti indiretti dall’estero”
A questo riguardo la Nota prevede quattro situazioni: società operative, società operative e di investimento,
società di investimento e società che non rientrano in queste categorie.
Investimenti a valle in “società operative”, da parte di società indiane controllate o possedute da società straniere,
devono seguire le direttive settoriali, compresi i limiti di investimento associati ai vari settori. Simile è la situazione
di “società operative e di investimento”. In aggiunta, investimenti a valle da parte di aziende di questa categoria,
dovranno conformarsi alle norme settoriali per gli FDI.
A parte le società operative, le altre tre categorie dovranno informare il governo dei propri investimenti a valle
entro trenta giorni, anche se il capitale azionario non fosse ancora attribuito.
Prezzo, trasferimento e valutazione delle azioni dovranno seguire le norme Sebi e RBI.
–BUSINESS STANDARD
ESENZIONE FISCALE PER CHI ESPORTA SERVIZI
Il Governo dell’India ha dichiarato che servizi del tipo offerti da call centers, aziende di consulenza sugli
investimenti e che forniscono servizi di trascrizione medica, agenti di marketing e agenzie per il trasferimento
di denaro, possono essere considerate come degli ‘esportatori’ e possono quindi chiedere il rimborso delle
imposte pagate ai propri fornitori.
Ad attività, come i call centers, che offrono servizi continuativi, era stato negato il beneficio dell’esportazione
e del rimborso delle imposte sulla prestazione di servizi, dato che i funzionari dell’Ufficio delle tasse avevano
sollevato la questione su come questi servizi potessero essere considerati esportazione dato che erano
offerti nel territorio nazionale. Il nocciolo della questione era che queste attività non soddisfacevano la
condizione di “usati fuori del paese”.
Un esportatore di servizi non deve pagare le imposte sulla prestazione di servizi e può chiedere il rimborso
delle imposte pagate ai propri fornitori. Una circolare della Direzione centrale delle imposte doganali e di
consumo ha chiarito il contenzioso. Si legge infatti nella circolare che la frase “usati fuori dall’India” per tali
servizi va interpretata nel senso che il beneficio del servizio deve essere maturato fuori dal paese.
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Molti servizi sono stati raggruppati in tre categorie entro la normativa sull’esportazione di servizi.
Categoria I comprende servizi tipo architettura, assicurazioni generali, ecc. che sono considerati al pari
delle esportazioni se offerti in rapporto a beni immobili situati fuori dall’India.
Categoria II comprende servizi tipo operatori di noleggio di autovetture, servizi per congressi, ecc. che
possono essere considerati ‘esportazioni’ dove il luogo della prestazione possa essere identificato, se tali
servizi sono completamente o parzialmente svolti fuori dall’India.
Categoria III, che comprende i call centers, le aziende di consulenza sugli investimenti e le agenzie per il
trasferimento di denaro, se questi servizi sono offerti in rapporto ad affari di un destinatario situato all’estero.
—ECONOMIC TIMES
GLI UFFICI DI RAPPRESENTANZA IN INDIA POTREBBERO ESSERE TASSABILI
L’Ufficio delle entrate indiano ha deciso di impugnare un ordine del Tribunale d’appello per le Imposte sul
reddito (ITAT) che ha stabilito che uffici di rappresentanza di aziende straniere in India non posso essere
definiti Strutture permanenti (PE).
Il pronunciamento del Tribunale, il 24 dicembre scorso, riguardava l’azienda Mitsui, con sede a Tokyo, che
ha investito in vari settori in India, tra cui macchinari, chimica, energia, lifestyle, acciaio e ferro, informatica
e prodotti alimentari.
L’Ufficio delle imposte ha attribuito il 50% dei guadagni delle operazioni in India della Mitsui all’ufficio di
rappresentanza, che ha definito una struttura permanente, per l’anno finanziario 2002-03. I funzionari delle
imposte affermano infatti che, se un’azienda ha una struttura permanente in India, le entrate saranno tassate
come reddito aziendale. Se una società straniera che opera in India è tassata sulle sue entrate aziendali ed
il suo paese non ha un accordo specifico con l’India per evitare la doppia tassazione, l’aliquota sul reddito
e guadagno è del 55%.
Tuttavia, il dipartimento vuole impugnare la petizione nell’Alta Corte dato che la decisione ha delle
conseguenze per le entrate fiscali dell’ordine di miliardi. Questo perché tutti i casi di tassazione
internazionale ruotano sul fatto se la società abbia o no una struttura permanente in India.
Le linee guida sulle imposte dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico affermano che
si può dire che una società straniera abbia una struttura permanente in un paese se assume degli agenti,
per agire regolarmente per essa e concludere dei contratti per suo conto.
Sebbene l’ordine non specifichi chiaramente le ragioni, esperti fiscali affermano che un ufficio di
rappresentanza non può essere definito una struttura permanente se non impiega nessun agente per
svolgere affari o concludere contratti per suo conto. Se i profitti di un’azienda non sono tassati come proventi
d’affari, sono tassati come royalty o costi tecnici.
Nel 2007, un pronunciamento della corte Suprema aveva escluso qualsiasi imponibilità fiscale sui proventi
dell’ufficio indiano per oursourcing della banca per investimenti statunitense Morgan Stanley, Morgan Stanley
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Advantage Services (MSAS). La Corte Suprema aveva respinto l’obbiezione dell’Ufficio per le Imposte che
la MSAS fosse una struttura permanente.
I dirigenti dell’Ufficio delle imposte non sono d’accordo con il pronunciamento del tribunale. “Quando
l’economia è stata aperta nel 1991, precisano i funzionari delle imposte, molte società straniere hanno
aperto uffici di rappresentanza per esplorare possibili investimenti ed altre opportunità. Nel 1995, l’ITAT ha
stabilito che un ufficio di rappresentanza non è una struttura permanente. Tuttavia. questi uffici ora non sono
più solo uffici, dato che attraverso di loro, vengono operati grandi investimenti”.
TATA SONS E AGUSTAWESTLAND FIRMANO UNA JV PER GLI ELICOTTERI AW119
Tata Sons e l’azienda produttrice di elicotteri AgustaWestland, unità del gruppo aerospaziale Finmeccanica,
hanno firmato un memorandum d’intesa (MoU) per la costituzione di una joint venture per una linea di
assemblaggio in India dell’elicottero AW119 della AgustaWestland. L’accordo è stato firmato a Bangalore il
12 febbraio scorso durante l’Areo India Show.
La joint venture sarà responsabile del completamento e della consegna dell’elicottero monomotore in tutto il
mondo, mentre la AgustaWestland si occuperà del marketing e delle vendita.
Secondo fonti della AgustaWestland la produzione dallo stabilimento indiano, che dovrebbe mettere sul mercato
il suo primo AW119 nel 2011, è stimata a 30 apparecchi all’anno, per far front alla domanda internazionale.
Si prevede che la JV fornirà anche parti dell’attuale elicottero di sorveglianza e ricognizione in dotazione alle
forze armate indiane.
Le due aziende stanno anche studiando “altre opportunità commerciali” in India per gli elicotteri
AgustaWestland.
— FINANCIAL EXPRESS
LA PIAGGIO CREA UN NUOVO MARCHIO PER L’USATO
Piaggio, l’azienda italiana leader nel settore delle tre ruote, ha creato una nuova azienda per il mercato dell’usato
della vettura Apé con il nome Apé Life. L’obiettivo è quello di creare un’unica struttura che offra la possibilità
dell’acquisto e dello scambio di veicoli Apé usati. Questa sarà la prima società di questo tipo per il mercato dei
veicoli con carico di meno di una tonnellata. La Piaggio pensa di aprire 20 punti vendita nel 2009 in Kerala,
Andhra Pradesh, Maharashtra, NCR e Karnataka.
Il numero di punti vendita crescerà nel 2010 a 50, distribuiti su tutto il territorio nazionale. La Piaggio prevede
che questa iniziativa arriverà a generare, per il 2011, il 10% delle vendite. Nei dieci anni dal lancio la Piaggio
ha venduto 700.000 vetture, raggiungendo e mantenendo da un anno la posizione di leader nel settore delle
tre ruote.
—INDIA INFOLINE NEWS SERVICE
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BRANDHOUSE RETAILS CREA UNA JV CON UN MARCHIO ITALIANO DI ABBIGLIAMENTO
Brandhouse Retails, del gruppo indiano S Kumar, ha forgiato una joint venture con il marchio italiano di
abbigliamento Oviesse, con un investimento di capitale di 1,71 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
Brandhouse Retails controllerà il 62,5% del capitale nella JV, mentre il rimanente sarà tenuto dalla Oviesse.
Oviesse si presenta come un marchio di moda giovane ed economica, e la JV inizierà importando i prodotti e
successivamente passerà a produrli localmente.
Oviesse è un’azienda leader nel settore dell’abbigliamento, con più di 820 milioni di euro di utile netto, ed una rete
di distribuzione di 340 grandi magazzini in Italia e all’estero.
Fa parte del Gruppo Coin, che gestisce in Italia anche la catena di grandi magazzini di alta moda COIN.
Stefano Beraldo, amministratore delegato del Gruppo, ha affermato che “L’India è oggi nel radar di molte società
internazionali e con l’enorme massa di popolazione giovane ci sembra il mercato perfetto per la linea Oviesse.
I primi tre grandi magazzini Oviesse saranno aperti in ottobre a Delhi, Bangalore e Mumbai.
—HINDU BUSINESSLINE
SOLIDTHINKING SOFTWARE ARRIVA IN INDIA
SolidThinking – un software di fama internazionale per la progettazione industriale sviluppato in Italia nel 1991 –
è stato presentato il 13 febbraio a Pune, importante città industriale vicino Mumbai, durante il Design Summit and
Indian Design Festival 2009, promosso dalla CII (Confindustria indiana) e dal NID (Istituto nazionale per il design)
SolidThinking è stato sviluppato per soddisfare le necessità dei designer e allo stesso tempo offrigli uno strumento
che dia più risalto alla loro creatività. È stato recentemente comprato dalla società statunitense Altair Engineering
SolidThinking viene commercializzato in India dalla società DesignTech Systems Ltd, con sede a Pune.
—CADCAMNEWS.IN
LA BIALETTI ENTRA IN INDIA
L’azienda italiana per pentole da cucina Bialetti Industries SpA ha lanciato il suo marchio in India attraverso una
joint venture Triveni Bialetti Industries Pvt Ltd (TBI).
TBI è la prima JV in India nel settore della produzione di pantolame da cucina costituita con un investimento diretto
dall’estero (FDI). Il capitale iniziale della JV è stato di 4,2 miliardi di dollari USA che poi la Bialetti ha alzato a 6,3
miliardi.
— FINANCIAL EXPRESS
7
L’ITALIA MIRA AD AUMENTARE LO SCAMBIO BILATERALE DI BENI
“Oltre ad aiutare la ricollocazione di circa 538 concerie nel nuovo centro Calcutta Leather Complex (CLC) nel
Bengala Occidentale, a migliorare il prodotto, il processo tecnologico e a conformarsi alla normativa dell’UE, l’Italia
è anche interessata ad aumentare gli scambi bilaterali di beni e servizi in questo settore”. Questo è quanto ha
dichiarato il 6 febbraio scorso Vittorio Mecozzi direttore dell’Ufficio ICE (Istituto per il Commercio Estero) di Calcutta.
Le importazioni ed esportazioni di prodotti in pelle tra l’India e l’Italia sono andate crescendo, e possono crescere
ulteriormente, perché molte aziende italiane stanno esplorando la possibilità di joint venture in India nel settore della
pelle. Lo scorso anno, 2007-08, l’Italia ha importato dall’India prodotti in pelle per circa 32 milioni di euro, e l’India
ha esportato circa 10,5 milioni di paia di scarpe, pari a 122 milioni di euro; l’esportazione di articoli di pelletteria
dall’India verso l’Italia è stato di circa 133,5 milioni di euro. In fatti, l’India è il quinto fornitore dell’Italia, dopo Cina
e Vietnam.
L’Italia, leader mondiale nel settore della pelle, esporta annualmente 18,66 miliardi di dollari in prodotti in pelle, ed
è anche il maggior esportatore di macchine per la concia in India. Lo scorso anno finanziario, l’Italia ha esportato
in India circa 25 milioni di euro di cui 10 in macchinari per la concia.
L’Ufficio commerciale sta investendo quasi 1,5 milioni di euro nel centro TTSC e fornirà macchinari ad alta
prestazione che aiuteranno a affrontare i problemi ambientali, uno dei maggiori ostacoli al complesso CLC di
Bantala. La struttura copre una superficie di 2.700 mq, fornita dal Governo del Bengala Occidentale, informa S S
Kumar, Presidente del Government College of Engineering and Leather Technology.
—BUSINESS STANDARD
LA SUSSIDIARIA INDIANA DELLA FOMAS INVESTE 1,25 MILIARDI DI DOLLARI
Bay Forge, la sussidiaria indiana del gruppo italiano Fomas, è decisa ad aumentare la sua presenza nel
settore della fucinatura libera (open die forging) e degli anelli laminati senza saldature (seamless rolled
rings) per applicazioni critiche in settori come l’aerospaziale, la produzione d’energia, nucleare e termica,
petrolio e gas, e difesa.
Il fatturato complessivo della Fomas nel 2008 è stato di 650 milioni di euro, cui le sue divisioni più importanti,
la fucinatura libera e gli anelli, hanno contribuito in modo quasi uguale. Del fatturato complessivo, Bay Forge
ha generato 22 milioni di euro. E all’interno della sua strategia di focalizzazione sui mercati chiave, la Fomas
ha redatto un piano d’investimenti di circa 250 milioni di euro tra il 2008 ed il 2012.
Bay Forge, società con sede a Chennai, ha registrato nel 2008, entrate per 28 milioni di dollari e ha
progettato di investirne quasi 25 milioni entro il 2012. Come parte del suo programma d’espansione Bay
Forge ha aperto il 20 febbraio scorso nel distretto di Kanchipuram, Tamil Nadu, uno stabilimento con una
pressa per forgiare da 2000 tonnellate. Lo stabilimento aumenterà la capacità per la fucinatura libera. Nello
stesso stabilimento c’è anche una pressa da 3500 tonnellate per la produzione di pezzi sagomati ed anelli
Da 19 anni Bay Forge è il fornitore in esclusiva del suo cliente più prestigioso, il Centro Spaziale Vikram
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Sarabhai (VSSC). “Abbiamo fornito più di 1000 anelli per il programma spaziale Chandrayaan. Ogni navicella
spaziale ha i nostri componenti” afferma Nicola Boletta, amministratore delegato della Bay Forge. Dal 2005
hanno eseguito ordini per il VSSC per un valore di 4,2 milioni di dollari.
Bay Forge ha consolidato un largo appezzamento di terra di 65 acri a Palayanoor, a sud di Chennai,
acquistando altri 50 acri. Questo potrebbe dimostrarsi uno degli investimenti più grandi da parte di
un’azienda italiana nella grande metropoli indiana. “Intendiamo raggiungere una capacità complessiva di
14,000 tonnellate all’anno – ha aggiunto Boletta - con il progetto di raddoppiare la nostra capacità di
fucinatura libera e di anelli.
Lo stabilimento di Chennai, che ha più di 250 dipendenti, sta anche emergendo come un centro
d’esportazione. L’azienda prevede di raddoppiare gli utili di quest’anno del 20%, prevedendo una crescita
complessiva della Bay Forge del 45%.
—ECONOMIC TIMES
NOTIZIE ECONOMICHE
ECONOMIA INDIANA IN PILLOLE
ECONOMIA ITALIANA IN PILLOLE
INFLAZIONE
Settimana fino al 27 febbraio 2009:
Settimana fino al 6 febbraio 2009:
Settimane corrispondenti nel 2008:
INFLAZIONE per il mese di gennaio 2009
In rapporto al mese precedente:
-0,1 %
In rapporto allo stesso periodo nell’anno scorso: +1,6 %
3,36 %
5,07 %
4,89 %
TASSI DI CAMBIO DELL’EURO
4 marzo 2009
1€ = $ 1,26016
1$ = € 0,79363
TASSI DI CAMBIO DELLA RUPI
4 marzo 2009
1 rupia = $ 0,01924
€ 0,01527
1$ = 52,20040 rupia
1€ = 65,78086
BORSA DI BOMBAY
Chiusura a
4 marzo 2009:
8.446,49
6 febbraio 2009:
8.427,29
9 gennaio 2009:
9.201,85
INDICI S&P/ MIB
3 marzo 2009:
2 marzo 2009:
3 febbraio 2009:
in ribasso / in rialzo
+19,2
--774,56
9
Chiusura a: In ribasso / in rialzo
14.017,00
-345
14.362,00
-3105
17.467,00
Dal FINANCIAL TIMES
Investitori in India attratti da storie di successo
Gli investitori del Regno Unito stanno per avere la loro prima opportunità di acquistare in un mercato di
crediti indiano di fondi di investimento in fondi di investimento, con il lancio del fondo di investimento
Kotak Indian Income. E mentre la crisi finanziaria mondiale ha colpito la crescita economica dell’India, le
obbligazioni del governo e delle società indiane sono ancora attraenti.
Per esempio, si prevede che la Banca Centrale Indiana (RBI) riduca i tassi di interesse e New Delhi ha
ridotto i limiti dell’ammontare che degli stranieri possono investire nel suo mercato del debito societario,
sottolinea Shyam Kumar, direttore del fondo.
Così, Kumar si prepara a comprare in quattro o cinque fondi di investimento locali sottostanti a reddito fisso
in un misto di obbligazioni del governo a 10 anni con interesse dal 6 al 6,5 per cento, ma anche titoli AAA
a 10 anni con un rendimento dall’8 al 9 per cento. Kumar prevede anche che gli investitori nei nuovi fondi
di investimento in fondi di investimento – che devono mettere un minimo di 100.000 dollari USA – vedranno
degli utili annuali fino anche al 10 per cento, con l’aiuto di una amministrazione attiva.
“Il mercato indiano del debito societario è relativamente giovane in confronto con altri mercati del debito
del resto del mondo, dice Kumar. I fondi a reddito fisso sono venuti alla ribalta lo scorso anno dato che la
crisi guidata dai subprime ha scosso il mondo del capitale azionario. E ammorbidire i tassi di interesse offre
una buona opportunità per la Kotak di aggiungere un fondo di investimento del debito al suo portafoglio.”
Ma sebbene il mercato del debito indiano si mostri promettente, gli investitori sono invitati a stare alla larga
da altri mercati indiani, fino alle elezioni del prossimo maggio.
“Ritengo sia utile pensare di acquistare nella seconda metà dell’anno, afferma Meera Patel, analista di
Hargreaves Lansdown.
“I mercati sono stati colpiti al ribasso e, nel passato, è aumentata la volatilità in prossimità delle elezioni
politiche. Per questo mi aspetterei lo stesso nei prossimi tre mesi.”
Mentre la crescita economica indiana nel 2009 sarà probabilmente più alta di quella di molti altri paesi, fa
impressione come la crisi finanziaria abbia avuto il suo effetto sul settore manifatturiero. Negli ultimi tre mesi
del 2008 la crescita dell’economia indiana è scesa al 5,3 per cento, il tasso più basso degli ultimi sei anni.
Il deterioramento solleva dei dubbi sul fatto che l’economia indiana – che ha avuto in media il 9 per cento
di crescita l’anno negli ultimi tre anni – possa soddisfare le attese degli economisti. Le proiezioni di crescita
economica del paese di New Delhi, per tutto l’anno finanziario, che si chiude in marzo, sono del 7,1 per
cento.
Il brusco rallentamento monterà la pressione sulla RBI a ridurre i tassi di interesse nel tentativo di spronare
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la crescita insicura. Negli ultimi mesi la RBI ha già abbassato i suoi tassi chiave – che ad oggi sono al 5,5
per cento – di 350 punti base. Anche l’inflazione è scesa rapidissimamente, lasciando i tassi di interesse
reali più alti di quello che erano.
I titoli indiani non hanno dato buoni risultati nell’ultimo anno – con i fondi al dettaglio britannici che hanno
perso in media il 45 per cento.
Ma direttori ottimisti di mercati emergenti di fondi di investimento rimangono sicuri, sull’assunzione che
la vasta popolazione indiana spingerà la domanda ed aiuterà a mantenere l’economia sana anche durante la
flessione negativa.
Ulteriori misure di stimolo del governo, che al momento includono un aumento salariale dei dipendenti
pubblici e una gamma di piccole riduzioni fiscali, saranno anche d’aiuto.
“L’India come la Cina, è uno delle poche aree del mondo dove si assiste nel 2009 a qualsiasi tipo di crescita”,
afferma Sam Mahtani, direttore dei titoli dei mercati emergenti presso F&C.
“È vero, l’economia sta rallentando insieme ai guadagni delle aziende, ma questo sta succedendo anche
nelle atre parti del mondo.”
“Il mercato è debole e sta scambiando a 9,5 volte i profitti futuri e c’è ancora molta possibilità di far scendere
ulteriormente i tassi di interesse.”
Mahtani indica tre società in particolare: Bharat Heavy Electricals (BHEL), una società di ingegneria che è
specializzata nella costruzione di centrali elettriche; Reliance Industries, la società di raffinazione del petrolio
e del gas che adesso scambia a 9 volte i profitti futuri e che dovrebbe guadagnare dall’apertura del giacimento
di gas Krishna-Godavari, nella Baia del Bengala; e la State Bank of India, la più grande banca del paese.
Anche se più costosi di altri titoli, Mathani raccomanda BHEL- che scambi adesso a 14 volte i profitti futuri –
dato che ritiene che il suo profitto beneficerà da un aumento di contratti pubblici. State Bank of India, continua
Mathani – che scambia a sei volte i suoi profitti futuri e a 0,9 volte il valore contabile
- è stata “coinvolta insieme ad altre istituzioni finanziarie del mondo”, ma ha ancora una
situazione patrimoniale e un portafoglio prestiti molto robusti.
“I suoi margini sono stabili, chiarisce Mahtani, e non ha gli stessi problemi con
capitali tossici che hanno altre banche sviluppate”.
Copyright Financial Times Ltd, London
Riprodotto con autorizzazione
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NOTIZIE DALLA CAMERA
KOLKATA DÀ IL BENVENUTO ALL'AMBASCIATORE ITALIANO
Il Console Generale d’Italia a Calcutta, Dr Bruno Campria, l’8 gennaio ha offerto una cena a Calcutta in occasione
della prima visita dell’Ambasciatore d’Italia in India S E Dr Roberto Toscano.
L’Ambasciatore era venuto a Calcutta come ospite d’onore per l’inaugurazione della 14° edizione dell’annuale
Festival dei Bambini, svoltosi dal 9 all’11 gennaio. Quest’anno il programma era dedicato ai sostenitori e volontari
italiani dell’Istituto Indian Mother and Child (IIMC) Mission
Alcuni membri del Consiglio d’amministrazione della IICCI Regione
orientale hanno anche partecipato al ricevimento tenuto presso la
residenza del Console Generale.
Da sinistra a destra:
D Sengupta, Direttore, Consulting Management Inc Pvt Ltd; B Ghosh, Direttore
Esecutivo– Finanza, Danieli India Ltd; A Aikat, Vice Presidente IICCI-ER; SE R
Toscano, Ambasciatore d’Italia; B Campria, Console Generale d’Italia; P Parekh,
Presidente, IICCI-ER; R K Sharma, Direttore, Shree Baidyanath Ayurved Bhawan
Ltd; Y Poddar, Direttore, RKBK Ltd
LA IICCI FIRMA UN ACCORDO CON L’UNIDO
La Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry (IICCI), Ufficio di Chennai, ha firmato un accordo il 3 febbraio
con l’Organizzazione per lo sviluppo Industriale delle nazioni Unite (UNIDO) – Progetto consolidato per lo sviluppo
di PMI (CPSMED)
“L’accordo – afferma il Dr. Sauro Mezzetti, Presidente della IICCI, regione meridionale – servirà a promuovere gli
investimenti italiani nei settori componenti auto, pelle e calzature nella regione di Chennai”. Uno dei gruppi
selezionati per il settore dei componenti auto è la Ambattur Industrial Estate Manufacturer’s Association con circa
150/200 soci.
Il progetto ha tre tipi di interventi per le micro, piccole e medie imprese (MSME), compreso lo sviluppo di cluster
e gemellaggi. Il primo mira a stabilire relazioni tra cluster in India ed in Italia che abbiano caratteristiche simili per
favorire l’aggiornamento.
Secondo, le MSME spesso in mancanza di fondi per via dell’impossibilità di dare garanzie aggiuntive alle banche
per poter usufruire di crediti, hanno ora la sicurezza di un sistema di credito di mutua garanzia. In questo progetto,
l’UNIDO costituisce un’associazione tecnica tra i membri dei cluster con un fondo iniziale. L’associazione quindi
opera da garante per qualsiasi prestito bancario da parte dei membri del cluster.
Per ultimo, il progetto UNIDO comprenderà anche investimenti e promozione tecnologica nei cluster.
“Il progetto UNIDO- afferma Bruno Valanzuolo, Primo Consulente Tecnico per l’India della CPSMED – sarà
coordinato dalla IICCI e dalla CII, (la Confindustria indiana) di Chennai. Servirà a promuovere gli interessi
commerciali dei membri dei cluster e la loro autosufficienza.
—EXPRESSBUZZ
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RICHIESTE D’AFFARI DALL’INDIA
Per ulteriori informazioni riguardo alle Richieste d’Affari
si prega di contattare
[email protected]
citando il numero di riferimento della Richiesta
MACCHINARI ED APPARECCHIATURE
Un produttore indiano di macchine per il confezionamento e l’imballaggio è interessato all’acquisto di
un’azienda di media grandezza nel settore delle apparecchiature per il confezionamento e l’imballaggio,
preferibilmente con tecnologia di produzione FFS. Rif: MA-IN-16
Un’azienda Indiana produttrice di impianti di refrigerazione e torri di raffreddamento cercano una JV con
aziende italiane dello stesso settore, per la produzione di macchine per il raffreddamento a guscio e tubolari
in India. Rif: MA-IN-19
Un’azienda Indiana distributrice di apparecchiature per la pulizia cerca produttori italiani ed esportatori di
aspirapolveri, spazzatrici meccaniche, asciugatori per spazzoloni, prodotti di pulizia, ecc. per distribuire i
loro prodotti in India. Ref: MA-IN-29
Un’azienda indiana che produce articoli in acciaio inossidabile, tipo billette in acciaio, funi, vergelle, barre
nere e lucide, cerca importatori italiani di tali prodotti. Rif: MA-IN-31
Un’azienda indiana produttrice di macchine per confezionatura e imballaggio ad alta velocità per l’industria
delle sigarette, cerca aziende italiane che siano produttrici di macchine inscatolatrici e flow pack, per
costituire una JV e produrre in India. Rif: MA-IN-32
AGROINDUSTRIA
Un’azienda indiana che produce attrezzi agricoli e macchine per la coltivazione cerca produttori italiani di
parti di queste macchine per una JV. Ref: AG-IN-13
SCIENZA E TECNOLOGIA
Un’azienda indiana che commerciale in apparecchiature chirurgiche monouso cerca importatori italiani per
i loro prodotti. Rif: SC-IN-01
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RICHIESTE D’AFFARI DALL’ITALIA
PPer ulteriori informazioni riguardo alle Richieste d’Affari,
si prega di contattare
[email protected]
citando il numero di riferimento della Richiesta
AGROINDUSTRIA
Un produttore italiano di macchine da caffè e di chicchi e miscele di caffè cerca una JV con un partner
indiano, per entrare nel mercato indiano. Rif: AG-IT-24
INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Un’azienda italiana che distribuisce cosmetici è interessata ad entrare nel mercato indiano attraverso dei
distributori e importatori. Rif: CH-IT-06
MACCHINARI ED APPARECCHIATURE
Un’azienda italiana che produce frigoriferi industriali e commerciali vuole aprire un canale di distribuzione
in India per distribuire i componenti dei loro frigoriferi, attraverso una JV con un partner indiano per la
produzione di macchine per la refrigerazione in India. Cercano anche fornitori indiani di
accessori/componenti di frigoriferi per l’esportazione in Italia. Rif: MA-IT-33
AMBIENTE
Un’azienda italiana che progetta e produce sistemi di filtraggio, tipo filtri per materiali detritici, filtri
autopulenti, ecc. cerca collaborazioni con produttori indiani di prodotti simili in India. Rif: EN-IT-03
SERVIZI AMMINISTRATIVI
Questa azienda italiana assiste aziende produttrici di prodotti elettrici ed elettronici nell’ottenimento del
marchio CE dei prodotti, collaudando il prodotto nei loro laboratori. Aiutano anche a capire come vendere dei
prodotti in Europa. Cercano delle collaborazioni con laboratori di collaudo indiani. La loro specializzazione è
nel collaudo aeronautico e militare per diverse agenzie di standardizzazione. Rif: AD-IT-04
ALTRO
Un’azienda italiana che produce prodotti fatti a mano, tipo funi, corde, e codici usati nei settori nautico.
industriale ed agricolo, cerca importatori indiani dei loro prodotti. Rif: OT-IT-02
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NUOVI SOCI
ORDINARI
CALCUTTA
OM LEATHER ARTDECO (P) LTD
Produttore ed esportatore di articoli in pelle.
SATTYAM HANDICRAFTS UDYOG
Producono ed esportano articoli in pelle.
BANGALORE
PANTHEON CORPORATE CONSULTANT
Si occupano di fusioni ed acquisizioni aziendali.
ATHENA INDIA HITECH COMPONENTS
Producono guarnizioni in tutti i tipi di materiali, tessuti gommati, membrane per gas.
TARGET ASSOCIATES
Strutture per la promozione del business ed Hotel.
NEELKAMAL AGENCY
Hanno un ufficio di rappresentanza in India e importano, distribuisco e offrono assistenza ai clienti per
marche internazionali.
ASSOCIATI
MUMBAI
PALLADIO PRANSA AND PARTNERS FINANCIAL SERVICES PVT LTD
Offrono servizi per fusioni ed acquisizioni ad aziende indiane ed europee.
NCL ALLTEK & SECCOLOR LTD
Producono intonaci a spruzzo, vernici, e profilati in acciaio per porte e finestre.
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CHENNAI
D B GROUP
Spedizionieri (International Logistics Solutions).
CALCUTTA
HINDUSTAN MOTORS LTD
L’azienda offre soluzioni complete per la lavorazione di lamiere di metallo – dalla progettazione alla
produzione.
VAGAPRA INDUSTRIES (P) LTD
Produttori, esportatori ed importatori di macchine per la lavorazione della pelle..
I NOSTRI DESK E I LORO RAPPRESENTANTI
Salvatore Ianniello
[email protected]
Amar Joshi
[email protected]
Sachin Mogre
[email protected]
Sachin Mogre
antenna.india.bombay@
regione.lombardia.it
Malika Lulla
[email protected]
Pavan Joseph
[email protected]
Pankaj Chipalkatti
[email protected]
Pankaj Chipalkatti
[email protected]
Gurpreet Ahuja
[email protected]
Sathish Kumar
[email protected]
Nerissa Fernandes
[email protected]
Nerissa Fernandes
[email protected]
Raul D’Souza
[email protected]
Suparna Hebbar
[email protected]
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