trono imperiale, conseguito poi nel 1493

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trono imperiale, conseguito poi nel 1493
Capitolo 1 - Marte o Venere? Un destino
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trono imperiale, conseguito poi nel 1493. Contemporaneamente
il trattato di Senlis sanciva una spartizione della regione tra Impero e Francia.
Lo scenario politico della penisola iberica
All’inizio dell’età moderna, la penisola iberica era divisa in
cinque stati: Portogallo, Navarra, Castiglia, Aragona e quello
musulmano di Granada. Nel 1469 il matrimonio di Ferdinando
d’Aragona e Isabella di Castiglia non portò alla fusione delle due
corone, sebbene rappresentasse il primo passo per giungere alla
nascita del regno di Spagna. L’unione non fu perseguita attraverso
riforme che portassero all’uniformità amministrativa e politica,
ma proponendo piuttosto una comunanza di idee e valori, come
il falso mito della limpieza de sangre, ovvero della purezza di
sangue senza ‘contaminazioni’ non cristiane. Ostile al progetto di
Ferdinando e Isabella era l’aristocrazia e, contro di questa, i sovrani si appoggiarono alle città, rafforzandone le milizie cittadine
(Santa Hermandad), ostacolo all’anarchia feudale. Altra istituzione fondamentale era quella delle Cortes, dove si riunivano i delegati dei tre ceti (aristocrazia, clero e città) che avevano il compito
di approvare le misure fiscali.
Dal XIV secolo l’Aragona vantava un florido sviluppo commerciale e un assetto istituzionale coeso, basato sul reciproco riconoscimento di limiti e poteri tra sovrano e Cortes. Da un punto di
vista politico, la regione fu animata dallo spirito della reconquista
nelle sue diverse forme di crociata contro l’infedele, spedizioni
militari e migrazione di popolo. E quando l’impresa della reconquista poté dirsi terminata per l’Aragona, dal 1455 essa impegnò
la Castiglia, cui diede caratteri culturali come l’ideale aristocratico. Nel XV secolo le Cortes castigliane, diversamente da quelle
aragonesi, erano soggette alla convocazione da parte del sovrano
e non partecipavano al potere legislativo.