P. Piana - Letteratura e Costituzione 2

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P. Piana - Letteratura e Costituzione 2
CORSO AGGIORNAMENTO DOCENTI “70° COSTITUENTE” NOVEMBRE 2016 –
70° della Costituente (1946-1948)
Educazione costituzionale e letteratura/2
scheda gruppo docenti di Materie Letterarie – Italiano – Storia
Patrizia Piana 1
Premessa: La responsabilità “educativa” del docente
Ripartiamo dalle stesse considerazioni del precedente intervento. Chi si occupa di letteratura ha un
canale importante per proporre temi costituzionali e, più in generale, per lavorare sugli obiettivi
chiave di cittadinanza europea -in particolare “Agire in modo autonomo e responsabile”-.
Necessario promuovere un approccio rispettoso del testo, ma utile a proiettare lo stesso oltre
l'autore, la corrente, il momento in cui è stato concepito e a farne una chiave conoscitiva . In sintesi
ribadiamo che:
− la letteratura è strumento utile per la definizione della identità personale e collettiva di un paese;
− la letteratura è visione del mondo, “spazio del dialogo” nel senso che col testo si deve
costantemente interagire per cogliervi prospettive, linguaggi, orizzonti valoriali spesso diversi
dal proprio, ma proprio per questo utili a stimolare una continua verifica di sé, dei propri punti
fermi:
− la letteratura è palestra ideale di “pluralismo” e di valori democratici.
Col presente intervento, come con lo scorso, vorrei dimostrare con indicazioni didattiche concrete,
praticabili, questi “assunti” che sono fondamentali, a mio avviso, per un docente. Non avvertire il
peso della responsabilità educativa comporta rischi da non sottovalutare nella nostra professione.
Mi piace usare l'immagine di Calvino ne Il cavaliere inesistente, il pignolo Agilulfo,
allegoricamente, rappresenta l'uomo moderno, anche l'insegnante prigioniero della funzione che
svolge e che lo “svuota”: coperto da una sfolgorante armatura, ha “la smania di controllar tutto”,
intende solo“attenersi alle disposizioni”, “immune dai trasalimenti e dalle angosce cui soggiacciono
le persone esistenti”, mosso più da “tesa ostinazione” di adempiere il proprio do vere e di farlo nel
migliore dei modi che dalla sua capacità di presa sulla realtà - che per lui resta lontana -e per noi la
realtà sono i nostri alunni. E basta un nulla per mettere in crisi Agilulfo e le sue certezze (la voce su
Sofronia, la donna di cui avrebbe salvato la verginità, meritando il titolo di cavaliere e che, in realtà
sarebbe madre di Torrismondo), fino a farlo “dissolvere” “come una goccia nel mare.
In realtà ciascuno di noi desidera fugare questo rischio e cerca una “consistenza” che lo renda più
credibile, autentico, anche agli occhi degli alunni: non è detto che ci si riesca, ma vale la pena
provarci.
Due indicazioni per percorsi ed attività didattiche
1) LA CORRUZIONE : FACCENDIERI, DISONESTI, CORROTTI. DA DANTE... AI GIORNI NOSTRI
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Inferno XVI (cerchio VII, 3°girone, violenti contro natura) : ai tre sodomiti dai corpi nudi e
piagati, fiorentini di riguardo - Guido Guerra, Tegghiaio Aldobrandi, Iacopo Rusticucci- che
chiedono se cortesia e valore alberghino ancora in città, Dante risponde: “ La gente nova e i
subiti guadagni/orgoglio e dismisura han generata, /Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni”: la
Firenze non più sobria e pudica, ma aperta ad un'economia mercantile è oggetto del disprezzo di
Dante. Approfondire la ricerca e dibattere, possibilmente insieme al docente di storia e di
docente di Materie letterarie presso IIS “Parodi” di Acqui Terme – intervento al corso – incontro del 23.11.2016
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economia e diritto: certo c'è il motivo classico, retorico, del rimpianto del “buon tempo antico”,
ma ci sono anche l'apprensione e il disgusto per gli effettivi cambiamenti politico sociali della
Firenze del '300. E la logica del guadagno, della ricchezza volgarmente ostentata, la vacua
esibizione di patrimoni accumulatisi in tempi rapidissimi è qualcosa che ancora oggi alimenta
polemiche- non solo a livello nazionale- che la pubblicistica di varie formazioni politiche fa
proprie (polemica contro lobby, gruppi finanziari e di interesse in Europa, in USA, nel mondo).
-Letture correlate: Luca Ciarrocca I padroni del mondo . Come la cupola della finanza
mondiale decide il destino dei governi e delle popolazioni Chiarelettere 2013
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Inferno XIX (simoniaci nella terza bolgia, 8° cerchio: dannati in pozzetti a testa in giù con
fiamme serpeggianti sulle piante dei piedi) : religiosi che trafficano per denaro uffici e posizioni
ecclesiastiche, in particolare i papi che si fecero eleggere comprando i voti dei cardinali elettori.
Incontro con papa Niccolò III che annuncia il prossimo arrivo di Bonifacio VIII -odiato
responsabile della vittoria dei Neri a Firenze- e di Clemente V che, dopo essersi fatto comprare
il pontificato, in pratica, dal re di Francia, porterà la sede papale ad Avignone, sconvolgendo la
vita della Chiesa. Ed ecco la sdegnata invettiva di Dante: “Deh, or mi dì: quanto tesoro volle
/Nostro Segnore in prima da San Pietro/ch'ei ponesse le chiavi in sua balia/Certo non chiese se
non “Viemmi retro”./ né Pier né li altri tolsero a Matia/ oro od argento, quando fu sortito/ al
loco che perdé l'anima ria. [...] .
- Letture correlate: solo per fare qualche esempio: G.Nuzzi giornalista autore di discusse
inchieste su scandali che hanno investito il Vaticano; i discorsi di Papa Francesco contro i
trafficanti nel Tempio...
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Inferno XXI (barattieri nella quinta bolgia, 8° cerchio: dannati immersi nella pece bollente): i
barattieri sono i politici corrotti che approfittano della propria carica pubblica per fare soldi,
trafficando favori e calpestando la giustizia, all'occorrenza, per il proprio interesse. Baratteria è
il crimine per cui viene citato in giudizio Dante nel 1302: accusato di aver intascato soldi per
favorire i suoi ed ostacolare la missione di pace di Carlo di Valois; ma il poeta non si sottopone
a quello che doveva sembrargli un processo farsa , costruito apposta come una vendetta politicaforse inizialmente spera anche in un rientro con i Bianchi vincitori- ; si lascia condannare in
contumacia addirittura all'esilio e alla pena di morte; non vuole approfittare mai (1311 e 1315)
delle amnistie concesse agli esuli come lui. E le tonalità del comico si dispiegano
“allegramente” in questo canto in cui si ricorda il tuffo di uno dei barattieri di Lucca e il
grottesco avvio di un singolare squadrone di diavoli ... Alichino, Calcabrina, Cagnazzo,
Barbariccia, Draghignazzo, Ciriatto sannuto, Graffiacane, Farfarello, Rubicante pazzo.
- Letture correlate: Bernardo Mattarella Le regole dell'onestà Etica, Politica,
Amministrazione 2007 Il Mulino
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Tra i vari passi danteschi ancora utili allo scopo, basti citare,eventualmente, Inferno XVII
usurai, violenti contro Dio nell'arte, rannicchiati sotto pioggia di fuoco
→ Possibili SVILUPPI INTERDISCIPLINARI del tema:
• STORIA: documenti correlati con l'analisi del giudizio “scandaloso” di Mandeville (La favola
delle api) secondo cui ricchezza e libertà sarebbero anche un prodotto del malaffare (il saggio
di Gaspard Koenig riprende e approfondisce la tesi di Mandeville): articolo di Paolo Mieli; Cfr.
G. Koenig, Le virtù discrete della corruzione, Bompiani. ; per una più approfondita conoscenza
del ruolo della corruzione nella storia dell’uomo, cfr. C.A. Brioschi, Breve storia della
corruzione. Dall’età antica ai giorni nostri, Edizioni Tea. F. Gattuso, Nell’antica Roma la
corruzione nacque con il latte della lupa, storiain.net
• DIRITTO ED ECONOMIA : Corruzione, concussione, abuso d'ufficio, rifiuto od omissione di
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atti d'ufficio : analisi degli articoli più significativi del Codice Penale in materia a partire da
artt. dal 318 al 323.
SCIENZE: con introduzione di eco-reati nel codice penale e con legge 68 del 2015 dedicata ai
delitti ambientali, analisi del tema
- Letture correlate: "Ecogiustizia è fatta. 1994-2015, storia di una lunga marcia contro
l'ecomafia in nome del popolo inquinato" è il titolo del libro-dossier di Legambiente (a
cura di Enrico Fontana, Stefano Ciafani e Peppe Ruggiero, con prefazione di R. Saviano).
IPOTESI DI LAVORO:
- lettura ed analisi dei passi danteschi, avvio di letture di testi stimolo in classe (stralci di articoli e
saggi)
-divisione della classe in gruppi, ciascuno dei quali impegnato nella lettura e documentazione di una
delle forme di corruzione indicate e discusse in classe (stralci dai testi citati e da altro materiale
reperibile dagli alunni)e nella elaborazione di una relazione in merito
-condivisione del lavoro dei gruppi con presentazione alla classe
2) L'ANTICO PREGIUDIZIO ALLA BASE DELL'ANTISEMITISMO - ATTIVITÀ IN
CONCOMITANZA CON IL GIORNO DELLA MEMORIA:
Obiettivo finale: stesura di una relazione sul tema “Antisemitismo” composto di due sezioni:
1) panoramica sull'antisemitismo, le sue più efferate manifestazioni nel corso della storia ,
l'ambigua posizione della Chiesa fino alla condanna ufficiale del Concilio Vaticano II (1962-1965)
che nega la responsabilità degli ebrei nella morte di Cristo: argomenti oggetto di precedente ricerca,
anche a gruppi, da parte dei ragazzi e discussione collettiva in classe)
2) confronto e analisi scritta e individuale dei seguenti documenti:
• Il pregiudizio del Medioevo sul popolo “deicida”nella Divina Commedia:
- Purgatorio Canto XXI vv.82-84 (Virg. e Dante 5° cornice, tra avari e prodighi , a terra, bocconi;
incontro con Stazio, poeta di Tebaide ed Achilleide che visse sotto Vespasiano e sotto Tito, ai
tempi della distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.“Nel tempo che 'l buon Tito, con l'aiuto/ del
sommo rege, vendicò le fora/ ond'usci'l sangue per Giuda venduto, / col nome che più dura e
onora/ero io di là”...: la distruzione di Gerusalemme come atto necessario, vendetta divina
perpetrata per mano romana sugli ebrei colpevoli della condanna e della morte di Gesu'.
- Paradiso Canto VI v.91 (Cielo di Mercurio, spiriti attivi, Giustiniano imperatore da 527 a 565
d.C, con cui si ripassa l'intera storia di Roma da Enea a Carlo Magno e alla decadenza presente
dell'impero; l'aquila imperiale che è lo stemma, l' “arme” di Dio, è responsabile di tutte le gesta
del popolo romano, compresa quella, paradossale della guerra giudaica : “Or qui t'ammira in ciò
ch'io ti replico:/poscia con Tito a far vendetta corse/de la vendetta del peccato antico”. Dante
capisce che è difficile accettare sul piano logico questa verità : come può essere che Dio si vendichi
su coloro (il popolo ebraico) che si sono fatti strumento della sua vendetta, causando il sacrificio
riparatore di Cristo? Ma così è nella visione teologica della storia propria di Dante.
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La prospettiva più laica, relativista e tollerante di Boccaccio:
Decameron 1° giornata, terza novella Melchisedech giudeo, con una novella di tre anella, cessa
un gran pericolo dal Saladino apparecchiatogli.
[…] Valente uomo, io ho da più persone inteso che tu se’ savissimo, e nelle cose di Dio senti molto
avanti, e per ciò io saprei volentieri da te, quale delle tre leggi tu reputi la verace: o la
giudaica, o la saracina o la cristiana.[...]. La novelletta delle tre anella e la sua
conclusione: e trovatisi gli anelli sì simili l’uno all’altro, che qual fosse il vero non si sapeva
cognoscere, si rimase la quistione, qual fosse il vero erede del padre, in pendente: e ancor
pende. Ecco la spiegazione di Melchisedec: E così vi dico, signor mio, delle tre leggi alli tre
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popoli date da Dio Padre, delle quali la quistione proponeste: ciascuno la sua eredità, la sua
vera legge, e i suoi comandamenti dirittamente si crede avere e fare; ma chi se l'abbia, come
degli anelli, ancora ne pende la quistione. La conclusione della novella fu questa: Il
giudeo liberamente d’ogni quantità che il Saladino richiese il servì; e il Saladino poi
interamente il soddisfece; e oltre a ciò gli donò grandissimi doni e sempre per suo amico
l’ebbe e in grande e onorevole stato appresso di sé il mantenne.
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Lo sguardo problematico di Shakespeare: Shylock in Il mercante di Venezia atto III scena I
Mi ha disprezzato e deriso un milione di volte; ha riso delle mie perdite, ha disprezzato i miei
guadagni e deriso la mia nazione, reso freddi i miei amici, infuocato i miei nemici. E qual è il
motivo? Sono un ebreo. Ma un ebreo non ha occhi? Un ebreo non ha mani, organi, misure, sensi,
affetti, passioni, non mangia lo stesso cibo, non viene ferito con le stesse armi, non è soggetto agli
stessi disastri, non guarisce allo stesso modo, non sente caldo o freddo nelle stesse estati e inverni
allo stesso modo di un cristiano? Se ci ferite noi non sanguiniamo? Se ci solleticate, noi non
ridiamo? Se ci avvelenate noi non moriamo? E se ci fate un torto, non ci vendicheremo? Se noi
siamo come voi in tutto vi assomiglieremo anche in questo. Se un ebreo fa un torto ad un cristiano,
qual è la sua umiltà? Vendetta. La cattiveria che tu mi insegni io la metterò in pratica; e sarà duro
ma eseguirò meglio le vostre istruzioni.
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La costruzione di un pregiudizio: U.Eco Il cimitero di Praga 2010 : lettura del romanzo e
ricerca sui Protocolli dei Savi di Sion
Cfr. Maria Grazia Cossu Esempi di antisemitismo culturale nel romanzo Il cimitero di
Praga di Umberto Eco , Incontri Rivista europea di Studi italiani 2012 Fascicolo 2, da
cui sono tratti i seguenti passaggi:
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Come una costruzione narrativa (come i Protocolli dei Savi di Sion) finisca per essere assunta come reale:
Cfr. Eco Sei passeggiate nei boschi narrativi: Eco stabilisce interessanti analogie fra la finzione narrativa e
la realtà. In particolare, egli si interroga su come sia possibile oltrepassare il confine di un’opera di finzione
continuando a discernere gli elementi di mera invenzione perché, in alcuni casi, anche personaggi ed eventi
fittizi, emigrando da un testo ad un altro, parrebbero acquistare ‘diritto di cittadinanza nel mondo reale […]
affrancati dal racconto che li ha creati’.
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In un’intervista a Claudio Magris,29 sul Corriere della sera del 28 novembre 2010, dal titolo ‘Menzogne.
Come costruire un falso e diffonderlo nel mondo’, Eco espone le ragioni che hanno ispirato il suo romanzo
confermando che a lui non interessa fare dell’antisemitismo ma mettere in scena ‘il discorso
dell’antisemitismo’, e lo ha fatto attraverso il suo personaggio, mostrando come Simonini ‘vede gli ebrei
come fantasma, come un Altro che è necessario immaginare per rinforzarsi nella propria identità nazionale o
provinciale’. Del resto, il personaggio non li ha mai incontrati e non ha mai sperimentato tutto ciò che da
secoli si dice contro gli ebrei. Afferma Eco: ‘Il mio personaggio, antisemita feroce, di ebrei non ne ha mai
incontrati. È questo l’aspetto dell’antisemitismo che mi ha sempre colpito. Si può essere antisemita senza
aver mai visto un ebreo’.
Un aspetto su cui puntare per vivere a pieno una Giornata della memoria: l'eterna guerra contro l'altro
ha bisogno di plasmare nemici e di costruire pregiudizi cui basta una buona narrazione per essere credibili.
Anche a questo serve la letteratura, ad evidenziare come essa sia anche “costruzione” e “finzione” che
interpella continuamente il senso critico e non lo deve anestetizzare neppure con le narrazioni più belle...
Spunti bibliografici
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I. Calvino Il cavaliere inesistente ne I nostri antenati Einaudi 1960
U.Eco Sei passeggiate nei boschi narrativi Bompiani 1994
U. Eco Il cimitero di Praga Bompiani 2010
F.Faloppa Parole contro La rappresentazione del diverso nella lingua italiana e nei dialetti
G. Stella Negri, froci, giudei & co. L'eterna guerra contro l'altro- specie capitoli 11 “Macché gas,
Auschwitz aveva la piscina. La cancellazione dell’olocausto e la rinascita dell'antisemitismo” e 12
“Wojtyla giudeo, il Medioevo on line Dalla peste nera alla crisi di Wall Street: sempre colpa degli
ebrei” Rizzoli 2009
G. Trebeschi Omaggio al Bardo,Erba Moly, 2016
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