il latte dei poveri - Biblioteca Anonima Narratori

Transcript

il latte dei poveri - Biblioteca Anonima Narratori
IL LATTE DEI POVERI
NON ENTRA NEL CAPPUCCINO
Brevi racconti che appartenenti alla categoria Integratore del pensiero.
Principio attivo :
Fantasia.
Eccipiente :
Sogno.
Indicazioni :
Cerebro protettore
Controindicazioni :
Allergia al mondo fantastico.
Effetti collaterali :
Nessuno ( più o memo )
Dose e tempo di lettura :
1
La fantasia ha preso un
nome
Argalase
E libera senza un obiettivo si regala “ argalase “ , un mondo che le piace.
Senza finalità crea curiosità.
Ha piacere di essere osservata nel mondo fantastico in cui vive.
Ulteriori informazioni su www.bottega – anonima – narratori .it
2
K 14
Temporale di parole
( come liberarsi da un idea ossessiva )
C’è un’ assurda ostinata idea ossessiva, stordita si ferma
sulla pelliccia diafana trasparente della mite Met calpha.
Etereo svolazza nel vigneto un ramo di vento, porta Soffione di Dente di leone
che abbraccia Met , l’ossessiva idea resta incarcerata.
Una filastrocca di strada entra nel vigneto canta della treccia costruita
dal vento con Met calpha e Soffione e dell’ idea ossessiva dentro loro.
E’ mattino
C’è caffè brioche parte il solito visionario entusiasmo per la marmellata
di pomodoro costola dell’ossessione dell’idea.
Met e Soff avvertono ancora
il buco nero della notte
… aaih … siamo feriti grondanti di pomodoro arriviamo da una notte perturbata
da una idea ossessiva,
fluttuava danzava con voce ossessiva dentro di noi.
Su avanti coraggio salta fuori!
chi sei?
Sei un pomodoro sei un incubo siamo noi ? Chi …cosa vuoi?
Sei veramente gustoso? o solo patata rossa ?
3
Ti vogliamo mangiare, lo desideriamo finché abbiamo fame.
Così parlavano alla loro idea ossessiva Met e Soff.
C’è vita lì fuori, è arrivata la luce.
E’ il primo cappuccino del giorno, c’è vita li fuori.
E’ l’ultimo aperitivo del giorno, c’è vita li fuori.
La sera per Met e Soff è solo pizzeria, nel forno rigorosamente a legna ritrovano il
pomodoro della notte, Basta!! Andiamo via subito.
Non è possibile … ci sarà un temporale di parole … la notte porterà un
temporale di parole, così il pizzaiolo con le mani intrise di pomodoro tenta di
fermarli.
“Senonglienefregaanessunosonounbrucomiriempolapancia
cercodicacareilsuperfluosbagliailcanechiamatodrugoacantare
allastellascoloritadimeartistamalnascostodaunafogliadigelso
ciboinaabbodanzaperunbrucodasetachevuolrubareilnomea
quelcanechevieneapisciaresulgelsocèunpòdifaticapertutti
senzaspaziopercapircibrucovorrebbeentrarenellaorchestra
trairitmifluttuantimelanconiastupitochicivienedietro?hogià
distaccatotuttinessunodietroquellidavantinonmiconosceranno
maimapoiperchèfarseneunproblemachiusoisolatodatuttisenza
rumoriancheunbrucopuòsognarediessereinunanebulosaanzi
sicurodiessercitantonebulosoèilìintornocheneppureilpiù
4
strillantegrillopuòromperelincantesimonelqualesonofinito
dolceflussodicatenediparolenelleparolecadutooravoglio
correretraunarigaelaltradelloscrittodovecèsilenziomelodia
delvuotodoveneppureilpensieropuòfluttuareeilsonnononviene
eilsognoèdavantialsonnolestoilsognocorreversoilmezzo
giornodelbrucoversounnuovogiornoeilpratointornoè
piumedierbaoraesceilbrucodalmezzogiornoprontoalanciarsi
nellappartamentodeipensieriisuonihannoapertolastradicasa
puòessereunmezzogiornomezzobrucoeno!nondirechesono
mezzobrucononmifermeròiobrucomenevadononmifermo
milascioscivolareversolafertileTerraSantaperfarvicacaredi
invidiaiosonogiàPietrodelgiornodeldolorerotolatosupietra
rossotunonseiPietroparlicomeunvolgaresassotrasassi
dondolantiperstupircivuoimeravigliaresbalordirepensieroe
fantasianonseiinPalestinanonseiprofetaholapiantadeipiedi
trapassataunchiodomisorreggelegambeversoilcielolapioggia
èmacchiatadalrossochemiaccompagna.”
Met e Soff escono dal temporale di parole senza la loro assurda ostinata idea
ossessiva.
5
K15
Oste c’è un cliente
chi è
ha una carta di presentazione che dice così …mangio solo insalata
chi è ?
è un lombrico ?
è altolocato ?
La carta American Expres è d’oro.
Allora dagli la camera più bella.
Sono tutte occupate, c’è solo quella sopra la cucina.
Sposta la cucina.
Oste c’è una copia che vuole una camera.
Dai la matrimoniale.
Veramente è solo uno.
Cosa vuoi dire ?
Si c’è uno che dice di essere copia.
Copia di che !
Dice di essere solo una copia.
Cosa vuol dire ? Ti prende per il culo ?
Non lo so,
mi pare che sia solo una coppia, non so cosa vuole veramente.
Sei diventato scemo ?
6
E’lui oste che mi confonde penso che voglia la sua copia originale.
Cosa ?
Mi sembra di capire questo.
Non dare a questo deficiente nessuna camera.
Oste
c’è una strada che chiede un passaggio.
Va bene
Ma vuole passare in mezzo alla locanda.
E’ pulita l’entrata il corridoio ?
Penso di si.
Allora falla passare.
Non vuole solo passare vuole anche restarci.
Di che la locanda è patrimonio dell’Unesco che il sindaco ha messo il
cartello…nella locanda possono fermarsi solo gli ospiti,
mandala a far…..
A far cosa oste ?
A fare la strada da un'altra parte.
Dice che nella locanda vengono in tanti che è piena di fumo e bestemmie.
Dille che non è vero.
Dice che se non passerà per la locanda faranno un ponte una ferrovia un
aeroporto casino giorno e notte.
7
Di che se vuole restare non voglio una strada nera ma bianca con su fiori.
Dice di metterti i fiori come supposta….
Oste ci sono gli uomini anti sofisticazione
Dì che sono occupato.
Anche loro sono indaffarati non trovano le manette
Di che verdura frutta carne sono arrivate fresche dal sogno e la notte era fredda
fa vedere le coperte tutto è fresco nella locanda.
Dicono che non ci credono.
Falli parlare con gli ospiti tutti stanno bene.
Gli ospiti dicono che hanno mangiato solo aria.
Fai capire che l’aria era fresca asciutta che hanno mangiato una fresca asciutta
aria.
Niente porcherie niente è sofisticato dillo, dopo l’ultimo controllo solo
aria fresca asciutta.
Dicono che vogliono sequestrare la locanda.
Di che qui nemmeno le mosche cagano dove pare loro, fa vedere i servizi
delle mosche profumati con Chanel 5.
Dicono che Chanel 5 è sorpassato che vuoi truffare con un profumo superato.
L’ho appena comperato.
Chanel non è più di moda.
Loro con cosa si profumano ?
La tua caghetta hanno detto che per loro è il profumo migliore.
8
K 16
L’amico tarlo è inginocchiato sotto il sole del primo mattino, il fascio di luce
dell’abside intreccia con l’organo il sentiero della musica.
Oggi tarlo presume che ci sarà Messa Grande con Cresima, l’aria è già irrespirabile,
rapido scompare nel legno dell’ultimo banco, in un attimo guanti messali borse
ombrelli mani sudate unghie colorate anelli diamantati orologi d’oro sono sopra la
schiena della sua baita di chiesa, potevano “ ridurmi di inizio di non vita “ .
Il vescovo laggiù lontano oggi è impegnato a che non mi arrivino poche lire non mi
regala del meglio della cultura attuale Europea, così pensava tarlo.
Qui c’è troppa confusione nell’ultimo banco della chiesa, tutti a spingere.
Qs banco è un banco in crisi epilettica, mi fugge anche la testa, già l’idea di passare a
quello davanti mi fa sentir meglio. Qui meglio, ho già desideri di shopping, mi
voglio comprare un preludio della musica dell’organo, so già cosa farne,
sarà lo zerbino a fianco del letto.
Se l’organo non è tanto oneroso acquisto anche una fuga, mi piacerebbe lasciare
qs banco, volare su sulla tastiera dell’organo fare un bel buco e costruirmi una
suite allegro andante, ma è un toccata scherzo qs desiderio ?
L’organo continua instancabile, le parole parlano alle parole, i verbi agli avverbi
i sostantivi agli aggettivi, tutti fluttuano nell’aria della predica.
Tarlo si è distratto ha perso il filo della omelia, le parole sono rimaste nell’aria
come tanti ? ? ?
? ?
Tarlo si chiede come ho potuto, cosa diceva il vescovo ? ,
9
Ho perso lo spettacolo mi sono distratto!
Parlava di turbe del comportamento, di sindrome dissociativa tra bene e male ?
I suoi verbi avverbi sostantivi aggettivi dove sono ?
Sotto l’abside trascinati in alto dal calore dei fedeli sono saliti tutti, per primi i
verbi.
Ci sono pur sempre io tarlo a mettere qs casino in ordine.
La cattedrale si sta svuotando nel buio del silenzio, i verbi dialogano
gli aggettivi tacciono
i personaggi sostantivi tremano…..sanno che i verbi perdono facilmente la strada…
e all’imbrunire lo scontro è cachettico…
E’ stato un giorno accavallato intrattabile …
il vescovo ha mescolato tutto…..l’organo ha lasciato alla campana il compito di far
musica.
C’è un verbo petulante aiutato da andare è bere spinto da andare è nel tabernacolo
c’è rimasto un po’ di vino dolce….si disseta…
C’è un verbo petulante aiutato da andare è mangiare improvvisamente casualmente
magistralmente trova polvere di ostia….si sfama…
Tarlo ai verbi mangiare bere ormai siete sazi chiamate: spingere sollevare trainare,
fate che uno di questi venga da me e mi porti sull’organo lì costruirò con la musica
nuovi bizzarri racconti .
10
K 17
La musica è rinchiusa incantata nella cuccia, la canzone appena nata è
difficile da fischiettare per la piccola pulce,
“che è più carino chiamare pulcino di pulce”,
caduta dal pelo di ql cane grassottello sul tappeto di lana.
Pulcecino invita la musica rinchiusa incantata nella cuccia ad uscire.
Nulla allora pensò …
mettiamola sul discorsivo, maestra musica come le va il sentimento ?
e…
il notaio la sposerà ?
è come lei ql notaio? non vuole uscire ?
Uscirò con il mio sogno che incollo sulla locandina appesa alla porta,
con su scritto “Vendo musica … focosa come un braciere di emorroidi”.
Il cane grassottello non approva, cancella il sogno affisso sulla porta con la pipì,
come sa fare solo un padrone.
Pulcecino lascia la cuccia il sogno la musica esce con il cane grassottello che
lo gratta senza piacere, il notaio aspetta la maestra musica che lo accarezzi,
ma non lo sposa.
Mettiamoci una soluzione cara musica ferma rintanata ancorata alla cuccia,
lei esca incantata mano nella mano del notaio.
Non ne vuole sapere ! ?
11
Al castagno del cortile pare di intravvedere il notaio e lei camminare con un passo
che confonde.
I passi … sono del notaio e di lei signora musica ?
Si sentono ma non c’è nessuno, certamente sono passi. E’ una transumanza di passi
che non si fanno sentire e camminano senza farsi notare uno dopo l’altro.
I passi sono del notaio e di lei signora musica ?
Il notaio e la signora musica inciampano in un cartello rotondo di legno bruciato dal
sole e gelo
…..non è un cartello rotondo di legno è lo scudo di un cavaliere con passo
solitario, è proprio così ? possibile..!
Pulcecino vola tra le impronte dei ricci di castagna,
o sono le impronte del guerriero del bosco ?
è proprio così ? possibile…!
Il notaio e la signora musica hanno turbamento da qs camminare
sentono lontani squarci di temporale che aprono tronchi pluricentenari
in silenzio senza farsi notare senza farsi sentire nella transumanza della
paura mano nella mano seguendo le impronte del cavaliere cercano la cuccia
del grassottello cane.
E’ festa per il ritorno.
Pulcecino ha invitato cinciallegra folletto pagliaccio barbera più aspirina.
Aspirina ?
12
Folletto è … no non ho dolore nell’amare la cinciallegra, no aspirina.
Pagliaccio … no aspirina, sono io guaritore di tristi cose.
Barbera frigge schiuma, ha sempre cercato di dire niente e se lo dice non farlo
capire e canta …
La schiuma mi frigge in un attimo spumeggiante mi aiuta la abbraccio che male fa
se la stringo subito in tutta la sua vitalità libera di camminare nella mia testa
A fianco di barbera
“ che ha sempre cercato di dire niente e se lo diceva non farlo capire “
c’è pagliaccio il guaritore di tristi cose che dà aspirina al folletto invitato
alla festa e lacrima nel sogno di baciare cinciallegra
e ha male…
Pulcecino si può provare ad aiutare folletto, ma è solo una idea … con la barbera,
il vino ha un filo del piacere, ma poi svanisce,
dargliene di più ?
bahhh…..il meglio non c’è.
13
Folletto ti manca …. si ti manca il sorriso.
Ancora tu pulcecino, ancora tu! vuoi che cavolo ! ?
Ma lascia perdere vuoi rendere paraplegico, secco il mio amore dopo infinite
illusioni?
Anche il bosco in qs stagione è abbandonato dalle castagne, secco dopo un
abbondante nevicata di ricci, su prendi qlcosa,
una aspirina ?
un po’ di barbera ?….. Bahhhh…………… Su prendi qlcosa
Allucinato sono e chi…..chi c’è con me ? cosa manca ? A sì ! … il sorriso.
Costa molto un castello pazzo di risate ?
Il pagliaccio dice che mi consegnerà in tribunale colpevole di non ridere..
Ma sono tanto triste…
Tristi tutti … il pagliaccio ci consegna al giudice che abita in un castello di riso
scotto insipido con mendicanti pieni di aspirina a chiedere un bicchiere di barbera
in una stagione fuori tempo con castagne al posto della neve paraplegici nell’amore.
Sei tu ?
cavolo !!
qs è caos
il meglio è stato già dato… bahhh …
14
Ci sono sorrisi nel ridicolo castello di riso.
Un sorriso calmo lento ozioso curioso
contento felice imbarazzato va oltre le mura, ma inceppa nella balbuzie è lì fermo
con il culo sulla panca, le piume di erba lì vicine offrono vocali consonanti unite
da note di jazz a correggere la parola stentata di qs sfigato sorriso ammalato,
già un ambulanza a sirene in concerto sta arrivando per portare via il sorriso curioso
febbricitante ozioso lento calmo,
continua la sirena a mandare panico,
il culo balbuziente non si schioda dalla panca, non vuole finire in ospedale,
ma solo mettere un po’ di ordine alla sua parola sorridere accarezzare un
dolce pensiero di fine autunno melanconico come ql melanconico autunno che chiude
una dolce estate inchiodata alla panca ancora calda del sorriso balbuziente.
All’interno del castello di riso, il pulcecino con graziosi sorrisi è salito sull’aria
per il picnic, un fanale ha acceso il mezzogiorno una campana lontana
conferma che qs momento non è un sogno, ma un tiepido pasto di un giorno fragile
rotto dal tuffo delle castagne.
Ma dove siete sorrisi pulcini di sorrisi ?
Già pronti !!!
15
sulle ali dell’Honda, ma dove volete che vi porti ?? a si sulla betulla davanti alla
cappella dove tempo fa ho conosciuto un tarlo che era stato confuso con Dio solo
perché era entrato in chiesa, portato sulla fronte di un cane, con l’arroganza di
un vescovo, poi si fermò nel morbido legno del crocefisso a contemplare la chiesa
e offrire una sedia a tutti.
I sorrisi pulcini di sorrisi osservano la chiesetta il crocefisso con i buchi del tarlo le
castagne sul sagrato e il garbato sorriso di mezzogiorno che non si è più mosso.
16
Ducati 1199
Dall’interno del salone esposizione dietro la vetrata curiosa balza sulla strada la 1199
Ducati Panigale
Sei occhi dal marciapiede la osservano, è bellissima!
Trasuda il rosso dalla vetrina, penetra nelle vene dei tre.
Corrono globuli rossi e 1199 insieme, non c’è pausa nelle vene, la 1199 sempre
prima.
La stazione dei Bus prende i tre, li porta alla scuola di polizia.
La 1199 si apre 11 ( cuore ) 99 poi torna 1199
“ecco così mi piace essere”
Alla scuola di polizia il test di accettazione per ispettore è superato.
Felici tornarono a vedere la Ducati
uno si esalta per l’eleganza della forma
uno per l’acceso colore
uno per il rombo
Amano tutti l’adrenalina che la domenica lanciano
come coriandolo nella Valle del Roia da XXmiglia al Colle di Tenda
Attendono ogni domenica la 1199 rossa.
Oggi non è passata
17
Per qs futuri ispettori di polizia c’è un solo soggetto da inseguire è la 1199
dagli orari bizzosi.
Oggi … eccola la sentono arriva si avventa incosciente su curve ceche su auto,
si butta su di loro ed è già oltre, nulla possono.
Domenica
veloce
più veloce
velocissima, l’attendono
Eccola ruggente con il pistone posteriore che salta su quello anteriore in un roteare di
valvole scheggianti, sempre più coricata svernicia le vetture che incrocia, la
inseguono veloce più veloce velocissimi.
E’ blocco gendarmeria, chiusa la strada.
La 1199 come un sogno se ne va.
A loro le congratularsi per il ritiro delle patenti dal capo della polizia di Nizza.
18
Cap I
Camminava nell’aria ql notte la lucciola, illuminò uno squarcio del sonno, non era il
solito incubo…
La chiesa era un vecchio duomo gli affreschi logorati
dal tempo i banchi scuri per il tempo era affollata di fedeli luce
giallo opaco bruciata dalla sacrestia escono preti uno è vicino
a me brizzolato anziano mia moglie scrive il prete dice non ha
importanza se i giovani fanno peccati mia moglie si sente umiliata
dice ho fatto di tutto per evitare i peccati qs prete fa male fa male
qs prete dice il contrario ! ?
i preti da 4 divennero 12 si misero dietro il tavolo imbandito come
un altare, arrivò cibo per tutti anche per noi che volevamo pagare
è una cena per qs quartiere povero disse il prete a me vicino
scenderà anche Gesù dalla croce per sedersi con noi.
L’uomo si svegliò che bel sogno ho fatto come è stato bello.
Sentiva ancora i canti, si convinse di essere stato invitato al banchetto
da Gesù e dai suoi discepoli.
19
Io ! perché ? Io che sono un mafioso
e si ne pentì.
Un malessere lo percorre ... fuori !!! , dove ?
Quel sogno diceva che la sua tavola doveva essere ripulita metterci su solo
pane e vino.
Il prete tollerante verso i peccati ! Cosa voleva dire ?
Fuori, in cerca di perdono, dove ?
Trasferì l’attività nel Nord della Francia vicino a Brest.
Inaugurò un super emporio il 7 Aprile…. giorno prima di Pasqua
e così lo chiamò…
Prezzi bassi molto bassi, i piccoli commercianti del paese distrutti,
ma non era lui, era la sua tattica, si , ma ora la applica la moglie.
Nel sonno sperava di essere santo povero, al risveglio era turbato,
la moglie lo salvava dalla paura della povertà.
Per tutti era Monsieur 7 Aprile lo chiamarono poi solo 7 A
In chiesa pregava di diventare povero,
poi la moglie lo salvava sempre dalla povertà.
Voleva comunicarsi con la paura di confessare la sua ambiguità.
Andò a Parigi ad acquistare un inginocchiatoio che fosse logoro di preghiere.
20
Cercò un pittore che dipingesse il sogno davanti al quale inginocchiarsi.
Cercò uno spazio dove chiudersi, pensò alla cripta della chiesa la ottiene
supplicando il parroco.
Arrivò il quadro dove brillavano dodici lucciole una per ogni commensale
eccetto Giuda che non l’aveva, raffigurava
un tavolo ricoperto da granellini di sabbia caldi
con il pane che coceva adagio, acqua fresca usciva dalle brocche
rinfrescava i grappoli di uva,
la patata con il gianin si scaldava anche lei con il pane.
“Il vermicello temeva in quella calda cena di non essere visto e mangiato”
Il pittore lo aveva dipinto in fuga.
Sette A apprezzò l’atmosfera del dipinto, le sue ginocchia inchiodate
nell’inginocchiatoi sempre più callose.
La moglie … è scemo!
Il parroco cominciò a pentirsi di aver offerto la cripta, chiese alla polizia di Brest di
indagare su ql uomo.
( Casualmente l’ incarico cade sul ducatista nostro amico )
Il tormento tra una ricchezza che sentiva come colpa,
21
l’ indecisione di sbarazzarsene, la certezza della moglie,
le assenze di risposta lo convinsero che qualcuno doveva pregare con lui e per lui.
Non era il solo ad essere confuso
Nella cripta una preghiera legata ad un granellino del rosario tentata da un raggio
di luce uscì dalla chiesa.
Non ci volle molto a capire che quella preghiera era una
preghiera ballerina abituata al walzer del rosario,
attendeva che il raggio di luce la portasse fuori.
Sette A incitò le Ave Maria a entrare in processione tra le navate la musica
dell’organo accompagnò il rosario, la preghiera ribelle tornò nel suo chicco di
rosario.
In ql Francia troppo atea Sette A avrebbe faticato non poco
a trovare una fede cristiana come ql dei primi seguaci di
Gesù e chi avrebbe pregato per lui.
Pensò ai copti dell’Eritrea alcuni erano presenti a Nizza e lì si recò.
Fecce domande minuziose nelle vie nei mercati degli immigrati
tra i religiosi proto cristiani; si presentava sempre elegante
per stupire e garantire le sue curiosità.
Un uomo si presento, Gli disse voglio solo preghiere.
22
Arrivarono dall’Eritrea dodici fantastiche ragazze cristiane.
Una grigia comunicazione giunse alla gendarmeria.
Capitolo III
I tre ispettori erano ora in possesso di tre splendide Ducati rosso corsa italiano
Le ragazze a turno pregavano dall’alba al tramonto, fede esaltata trascinata anche
dalla riconoscenza per ql uomo che pregava con loro.
Le giornate scorrevano nelle varie cappelle, la più amata era
sempre sotto una striscia di nebbia, circondata da querce e faggi.
Un tarlo si riposava sul banco, confuse lo scuro legno dei banchi con le brune mani
delle ragazze gli si depositò nel palmo caldo vellutato accogliente,
loro pensarono che Gesù si fosse fatto tarlo, la Chiesa quando
confusa può far male, il tarlo accettò le premure della ragazza
fin quando SetteA urlò questo è un rito pagano cercando di
schiacciare il tarlo.
Gesù si adirò, non viveva certo in ql stamberga fredda protetta
da griglie mal messe alle finestre per tollerare l’arroganza
di Sette A .
Le poche candele accese dai devoti sull’altare fecero una luce
abbagliante aggressiva, l’ombra dell’arroganza fu cancellata subito.
23
Tutto chiaro
Il tarlo uscì dal suo buco la ragazza lo prese, 7 A gli si inginocchiò.
Si sparsero strane voci sul loro suo pregare, sul quadro, sull’ inginocchiatoio,
sul tarlo.
Il pittore di Parigi ne fu informato disse di non aver mai dipinto
la patata e il suo vermicello.
Sette A e le ragazze vengono a sapere soffrono cadono in melanconica
depressione
Un ambiguo velato atroce pensiero lo turbò. La moglie informò la polizia.
Le rosse Ducati scattano.
I tre ispettori si coricano sulle moto abbracciandole le baciano
ai fianchi, mentre accarezzano l’asfalto.
Ognuno ha una sua destinazione.
SetteA era partito seguito dalle ragazze per una estrema azione ??
Così temeva la moglie, aveva dato come indicazioni dove potevano essere
andati, chiese cappelle monasteri cattedrali, a Nizza, Brest, Parigi.
Era convinta che avrebbero utilizzato il legno della croce in un rito
sacrificale.
I luoghi furono raggiunti con furia dalle 1199.
24
a Locronan Bretagna Chapelle Notre Dame de Bonne Novelle,
a Abbaye de Royaumont vicino a Parigi, a Arles Elise St-Trophine.
Furono trovati inchiodati davanti ai confessionali in attesa di obbedire al
sacrifico della confessione, supplizio sempre rifiutato che bruciava la loro
intimità.
Cap IV
Perplessità stupore.
SetteA invita gli ispettori alla preghiera nel convento.
La curiosità accettò.
Le Ducati furono lasciate fuori, nella cappella i canti gregoriani li entusiasmano,
nel refettorio il silenzio li inquieta, nella cella l’ultima preghiera spegne la giornata.
E’ buio.
SetteA lascia scivolare sulla mano gocce di acqua, porta le labbra sul palmo spinge
delicatamente il fiato per 12 volte.
Perché fai questo chiesero?
Per portare fresca rugiada sui sogni delle ragazze.
Il sogno, chiamato da questo delicato rito, entrerà nelle celle.
offrendo calore. Entra nella prima camera
“legge sta leggendo che qualcuno sta soffrendo alza le braccia le mani sono bucate …”
poi di nascosto, nascosto dal rumore della porta, è sulla seconda ragazza
“aveva deciso di uscire con la bicicletta non parte da casa ma da un casolare che
25
non conosce c’è una strada la costeggia un torrente lo costeggia il tempo è incerto lo
costeggia piove rosso non è sola tre compagni salgono alla collina ne riconosce Uno… “
Sussurra… mentre entra
“era in Francia fuggita dall’Eritrea per paura ? Sente che qualcuno approfitta della sua
disponibilità è il sonno che sente correre nella camera dove c’è un gran soffitto a cassettoni
ognuno con un caro Amico che l’osserva è il Padrone degli angeli ? Si sdraia sul pavimento
dice di essere meravigliata è felice”
Ormai libero il sogno scorre nel dormitorio …
“sale sul treno e ricorda di essersi trovata su una strada di salita di terra rosso, entra un
giovane Uomo che gli si mette vicino si mette molto vicino e i suoi capelli lo toccano a
lungo poi lo vede che sale sulla collina per prenderla ma trova il sonno che la accarezza”
E’ con …?.... l’ Eritrea ! ?
“si è trovata Eritrea a……usa l’auto parcheggiata di fronte al bar deve andare al Lions
parlare di Terra Madre il locale è un bar di bassa categoria entrata il barista chiede ti
piacciono i Lions risponde si stanno tutti nella sala veranda dove le diapositive si succedono
rapide hanno capito che non c’e la cena parlano di cose importanti ma non si può
trascurare Terra Madre che dà il corpo a Cristo all’Etiopia”
Alla ragazza della cella vicina ricorda …
“confusamente deve zappare non si sente di sostenere un certo lavoro si è omaggiata
di monete di argento poi passate ad altri non si ferma a colazione ha l’impressione che
avrebbe potuto tornare a casa con la 2CV ma poi dice di no sale sul sonno che dice
26
gli altri sono a cena con un Uomo si fa portare acqua che fa nuvola alta bianca argento
posanti come monete sente puzza di rosso vede rosso …”
si sveglia … cosa ha visto? non volle neppure pensarci.
Le sfiora i capelli …
“ è mortificata sta ancora un po’ quando decide di partire si accorge che è spenta,
non riesce a muoversi mentre il sonno l’ ha bagnata tutta le pare di allontanarsi
ha fatto spazio nella sua testa e il sonno la porta su ghiacciai, vuole sole e calore
e c’è solo terra arida dove c’è solo terra arida ed è ancora rosso….su terra arida”
E’ sempre lui il sogno che vuole vendere i suoi biglietti…
“le fu chiesto di prendere il biglietto per lo spettacolo sulla collina con tre autori ha quel
biglietto ne fu matta dalla meraviglia , si sveglia, quanto ha speso ma volendo approfittare
della situazione dice di aver meditato che forse Qualcuno ha dato troppo alla Terra mentre si
riaddormentava”
Sorride …
“era andata a vedere si è adattata ad entrare in un grande padiglione con tante camere
la sua amica vede come vive in quei locali sotto un tetto di cartone pareti senza
colore prende un lenzuolo copre il Crocefisso sulla parete”
Tenta un invito ….
“vede un tavolo sulla piazza di un piccolo paese passano due giorni passa un operaio
che misura la piazza con il metro il metro poi diventa larghissimo lo afferra
e non riesce a metterlo a posto qualcuno lo tira dalla parte opposta
le viene rubato da una signora che fugge le si aggrappa alle vesti che si stracciano
27
ricupera il mantello lo vuole restituire al soldato nella stanza accanto
lenzuolo ricopre l’Uomo”
Pensieroso …
“la piazza doveva essere stata bellissima in parte ora cadente una facciata butterata
si trova su una balconata da dove osserva la folla un Uomo è in ritardo corre si butta
a terra viene Fustigato”
Sta finendo la notte ancora una cella e poi ci sarà tempo per 7 A
Un lungo rosso camminamento di rose rosse è strada ci passa su un carretto dove
c’era già salita la levatrice grida accendete quel canto buttate sul carro paglia un neonato
viene posto su.
E’ da Sette A
“la musica era deliziosa si mise a ballare con il sonno mantelli rosso erano aquila
sulle aste segnano la lotta lui è sul carro il legno del carro diventa croce sfida
gli uomini con il mantello rosso e le spade il legno ha coraggio si lascia portare
poi restituisce sarà lui a portare l’Uomo”
La nutella è sul caffé e il pane caldo delle suore con polvere di latte cancella il sogno,
un cuscino graffiato ricorda che nella notte è stato punito un innocente.
SetteA entrò nella cappella si inginocchiò davanti al confessore
“un anno passò quella notte un solo apostolo. Ho visto la santa che correva dietro
il castello passando con la bici li ho visti per terra l’apostolo e la santa il Dio
stava sopra di me è forse quello sepolto nel bosco del monastero?
28
ogni momento è un errore una voce è carità questa a chi appartiene?
In certe occasioni non si comprano i fiori faccio notare che la camorra è nata a casa mia
Ogni movimento è punito…la superiora ha telefonato a Torre del Greco a Torre Annunziata
Complimenti la mia ombra non impressiona la pellicola …”
Padre quale penitenza devo affrontare ? mi assolve ?
7SetteA allo stupito confessore implorava il perdono di un allucinato personaggio.
Perplesso il confessore disse
non vedo in te peccato
Lui cadde a terra con la lingua tranciata dai denti, venne sedato,
al risveglio chiese un ostia che non fu negata.
Alle ragazze i giovani ispettori offrono un passaggio
“ , le dodici ragazze Sette A sono eventi già oltre , “
Le Ducati rosso Italia ferme nel parcheggio
“siete pure voi, oltre pure voi lettori ! ? “
Un passaggio ?
29
Un Dio pagano
Quella chiesa di montagna nascosta da rovi e edera era provvista di cripta
per sognare.
Ogni sogno dato alla luce era un miracolo e veniva portato sull’altare dove
alle lucciole era riservato il compito di fare festa con il vino della botte.
Una lucciola ci cadde dentro.
Nella botte viveva un vino liquoroso con milioni di saccaromiceti marinai di un
vascello, quando videro la lucciola la misero in prua come lanterna.
Il compito loro era sorvegliare ogni angolo della botte nutrire il miracolo
del sogno.
Fu con la lucciola che i miracoli divennero più frequenti, questa ne
scorgeva molti, alle compagne fuori dalla botte fu affidato il compito
di portarli a destinazione.
Partivano all’inizio della notte si portavano pane vino e tovaglia a quadretti
rossi e bianchi per festeggiare il miracolato, preparavano la tavola e festeggiavano.
Il vino della botte era un vino vecchio stanco esausto mangiato dal tempo,
intriso dal legno, da anni non fermentava più, era nello stato di pausa prima
di spogliarsi completamente.
Tranquilla bonaccia accompagnava il vascello quando dal marasmico vino uscì
profumo fresco fragrante inebriante.
Cosa era? chi era quel vino?
Gioco curioso pensò la lucciola.
30
Fece un’ipotesi, questo vino nasconde una fonte ancora attiva che
corre come uno scherzo in corsa.
Tanta energia era ancora nel vino?
Scherzo burla capriccio, ecco la fonte ancora attiva, danno velocità al vascello che
spinto dalla tempesta lasciò la botte, arrivò al mare e lì si fermò sulla spiaggia.
La accolse una voce urlante cocco bello…cocco d’amore…cocco sensuale…
cocco di coppia etero…omo sessuale cocco per lei lui
per leilei luilui … cocco
per tutti.
Cosa aveva questo cocco di così particolare?
Il vascello simile ad una libellula si depositò sul cappello dell’uomo che urlava
cocco bello, non vide gran che, nulla di mistico di miracoloso di curioso mistero.
Vide molti personaggi stesi sui lettini in silenzio prolungato, pensò che ci sia
anche un altro Dio,” il Sole “? e il cocco sia la loro ostia ? Cosa abbiamo in comune?
Cercò nell’ archivio dei ricordi, la seduzione della comunione era il ricordo più
vibrante.
A questo stato emotivo fu dato la mansione di capitano del vascello, con il compito
di navigare di chiesa in chiesa per trovare l’incantato ricordo della prima comunione.
Partì dalla vecchia casa tra gli scogli del Santo eremita come riferimento le cappelle
votive, molte abbandonate nell’incuria altre tenute su da prostitute e ortiche.
Seguendole Seduzione raggiunse una splendida chiesa, ricca di marmo statue
quadri candele oro.
Tutta quella ricchezza la seduceva e compiaciuta, si allontanava da lei il mistico
31
desiderio dello spegnersi dei desideri.
La strada delle cappelle l’aveva portata dentro un dorato baule,
pegno per la salvezza di chi lo costruì, scambio con Dio per l’immortalità.
Ripartì seguendo altre cappelle arrivò alla chiesa di una piccola borgata,
meno marmo più pietre meno quadri meno statue poche candele, oro solo a rivestire il
tabernacolo, sul pavimento tracce di terra di paglia, qualche ciuffo di erba sul tetto
del campanile, l’ostia spessa gialla, il vino acidulo.
Qualcuno importante forse era passato di lì, ma nulla di più, nell’aria l’astio della
povertà, echi di bestemmie.
Ripartì non seguì più le cappelle votive dove madonne e santi sembrano pure loro
degli sfigati abbandonati.
Tornò a casa da un Dio di montagna tra rovi ortiche solitudine.
32
K 20
Oggi puntino rosso non pensa di uscire,
allora vediamo dove ci piacerebbe vederlo…
sull’asta di una bandiera ad osservare
la piazza la fontana il municipio la chiesa il campanile …
Eccolo è uscito,
sta accadendo una cosa buffa il piccolo pistacchio caduto dal gelato verde
fa coppia con puntino rosso.
Il punto è che gira e gira la piazza nasconde un desiderio che non nasce lo sento.
Puntino rosso e verde se la ridono su chi andrà avanti nella lettura.
Bar Beato osserva, puntino rosso spinto dallo spruzzo della fontana raggiunge
il ramo del tiglio la foglia
che morbida poltrona !!
Il giorno è appena iniziato i soliti caffé cappuccino brioche sono ancora caldi
quando
le campane…… e si lassù si gioca è lì che devo andare,
è vero se il desiderio fosse realtà e la realtà desiderio,
giusto per creare confusione.
Ecco pensa la confusione mi porterà sulle campane, sulla piazza c’è solo confusione,
devo salire su una confusione bizzarra
deve essere di speranza
come il tintinnio delle monetine che accendono le candele a
33
San Antonio sperando che il Santo non confonda un desiderio con un altro.
( Oggi nessuno accende le candeline )
Su tavolo di Bar Beato in confusione vengono messe giù carte, nulla di eccitante.
Aaahhhh la formichina beata del bar è tra lo zucchero di canna e quello di
barbabietola, che confusione nel decidersi.
Un desiderio zuccherato mi sta portando sulle campane grandi e piccole che
girano nel campanile.
In un attimo sono solo un vecchio puntino rosso
“ non posso sentirmi in colpa”
Voglio tornare sulla punta dei primi piaceri quando non sapevo che colore avrei
preso e la mia gioia era uguale alla gioia di tutti gli altri puntini, fin quando ognuno
prese il colore e i piaceri ( ?!? ) assegnati.
34
K 21
Chi hanno dormito sotto la panca dell’area attrezzata ?
Le lucciole potrebbero dire tanto ma oggi all’ora di pranzo non ce ne è una
non c’è neppure nessuno non c’è
La penna cerca da sola, scrive su un tavolo poi su un altro,
mentre…. un animaletto……cavolo !
è passato tra una farfalla e un ape come un racconto favoloso.
Dove è volato ?
Era un sogno di un sonno che ha voluto ben cullare illusioni
Chi hanno dormito sotto la panca, si sono fatti confondere, puoi chiamarli cavolo
vuoi, si sono fidati di squick e carezze.
Anche la penna si sta confondendo dice
“ oltre “ non vuole andare
Ma l’inchiostro scorre dove la notte si era aperta ai baci
squick squick è il bacio che ha dormito sotto il tavolo
La penna…..questo è squick che vede le mutande con i peli
della ragazza ? “ oltre “ non vado
Ma fai il piacere! Inchiostro avanti tu.
Si squick è fruscio di bosco niente sa di ragazze o mutande o peli
niente di niente
Infame!
Squick squick baci squick squick fruscio di ragazza !!!!
35
K 22
Frigge il sole sull’alba, l’aria è ancora fredda, ecco un po’di tepore.
I colori sono ancora appiattiti come sogliole sulle lose della chiesa,
quando saranno ben caldi e vivacizzati dalla luce potranno entrare.
Il giallo andrà verso l’altare si depositerà sul tetto del tabernacolo, l’oro sul calice,
il blu sulle colonne delle navate, bianco sui marmi, azzurro sul soffitto, marrone sui
banchi.
Il verde non entra,
è una delicato colore che trasforma l’edera in smeraldo
ad inghirlandare la facciata della chiesa.
Il verde non entra.
Non è contento di questo.
Entrare come un mendicante ad osservare oro argento giallo rosso ocra blu bianco
marrone!! No no no no no no no no no !!!
Mi inerpicherò sulle montagne raggiungerò i nevai, al verde dona il bianco, e quando
il sole sublimerà la neve in vapore salirò verso le stelle e quando vedrò dall’alto un
luogo nudo arido mi fionderò giù.
Sabbia rocce rugose arrugginite mi accoglieranno sicuramente con amicizia, creerò
oasi poi oasi poi oasi darò vita alla natura assetata, che vedrà in me l’acqua toglierò
la sete al deserto, creerò terre fertili.
Ora …………… trema vibra il sottile verde, ha abbandonato la chiesa non ha
assimilato la ribellione che paga con ansia.
36
Ansia è la moneta della libertà .
1 Ansia
10 Ansia
100 Ansia
Non tutti sono ricchi di Ansia. Verde ne è un milionario.
Caduto sopra un letto di sabbia sotto lenzuola di candido di sole con lo scrigno
ripieno di Ansia non riesce a essere felice, fa fatica a fantasticare, non vuole più
viaggiare, straziante il ricordo di casa.
Nell’autunno le foglie verdi lo lasciavano andare mentre si ingiallivano
lui viaggiava tutto l’inverno in vacanza.
E’ piena primavera le foglie sono ancora tutte gialle, che non voglia tornare?
Nella foresta si aprì una ansia corposa ( occhio croce 100Ansia ) tanto si valutava la
eventuale perdita.
Si dà incarico al vento di riportare il verde nel bosco .
Non aveva lasciato tracce.
Venne trovato in un sassolino mentre amoreggiava con un filo di erba.
Chiese un posto, come tutti in chiesa.
La stola sarà verde disse il vento.
Accetto.
Che arroganza pensò Rosso.
Io ho ricoperto il corpo straziato di Gesù, sono stato con i suoi ultimi trasparenti
pensieri li ho fatti rosso, ho ascoltato lavato rinfrescato il suo corpo, l’ho fatto rosso,
37
il cielo era divenuto rosso, la pioggia era rosso, lo sguardo era rosso, la terra era
rosso tempesta di dolore ghiacciato rosso partiva dalla croce.
Io rosso ad accendere la notte piovuta prima dell’ora, prima che l’ultima goccia rosso
fosse coagulata.
La stola deve essere rosso.
Sarai allora il pensiero della chiesa propone il vento.
Non è possibile….
Io giallo sono le note del violino che scuotono muovono le mani attrici del pensiero
giallo è la strada …… è la strada della preghiera.
Sarai flusso di pura verde cristallina aria in chiesa.
E no….
Io bianco sono purezza.
Gesù li mette in cerchio, si pone in mezzo li accarezza
li accompagna nel suo tabernacolo ad affrescarne le pareti.
38
K 23
Pronto Bastia … è partito il carico di sugheri ?
C’è stato un ritardo
Cercate almeno di inviare quello che è possibile.
Va bene ci proveremo.
Una sacco di sugheri venne messo su una piccola barca.
La terra appena lasciata era ancora fredda , il marinaio per un buon viaggio pregò…
Alba lascia il sonno
Sole ruzzolami addosso
Vento su con vigore vigore
La fantasia era ancora sotto coperta.
Il cuore dei sugheri è ancora umido, la barca inizia a scivolare, musica dalla radio,
poi il vento ci mise troppo vigore senza, la barca comincia a saltare,
avvolta dalla tempesta si prepara al naufragio.
I sugheri tremano, tanti piccoli tappi si abbracciano, la barca va in coma.
Cercano la strada del sogno dove l’acqua scorre come carezza
e le parole sono poesia… parole dondolanti come bollicine di spumante.
Ormai dispersi cercano un cavatappi nel mare.
La vela li accoglie ama chi veleggia nella paura.
Il blu mare, blu come il cielo, trascina la barca sul fondo; ora è libera dai turaccioli.
“ impossibili narratori “ ( vedi www. Biblioteca- anonima –narratori. it )
39
Tanto era la paura che si lasciarono trascinare da correnti e vento veleggiando sulla
schiuma delle onde; poi incredibilmente iniziarono ad apprezzare l’acqua del mare
come protezione a un futuro incerto.
Si misero a cantare canzoni, aspettando che la paura si sfinisse.
Questo mare ci protegge era l’idea che passava dall’uno all’altro ci porterà lontano
e una piccola gaia gioia c’era.
Uno si permise di dire non posso sorridere c’è ancora pericolo , un altro disse per lo
stesso motivo non posso sorridere e per tutti gli altri fu lo stesso.
Ma cosa siamo disse il sogno siamo solo sonno triste ?
Il sogno accolse tutti i tappi.
Alcuni urlarono … qui non ci vogliamo stare … vogliamo dormire sotto i pallidi
raggi di luna, la luna non piange non soffre non ne è capace e noi vogliamo essere
come lei, altri volevano restare solo nel sogno.
Il sonno sognò la luna sui tappi.
40
K 24
Si riparte.
Sì si riparte
Il pianeta era stato devastato, ora cerca di ripartire.
L’uomo l’aveva saccheggiato, inizialmente no problem.
Buffo nel suo correre.
Le alte montagne lo osservano stupite costruire enormi città.
Poi la terra si difese con neve ghiaccio sabbia, il buffo personaggio si fermò.
Su un ghiacciaio vivevano un giovane suo zio e un vecchio manoscritto.
L’uomo commerciava ghiaccio, il libro raccontava al giovane un mondo scomparso.
Ogni notte il ragazzo nel sonno volava nella camera dei genitori nel loro ricordo,
tra i loro corpi abbracciati, accarezzava le loro spalle, si sollevava fino al soffitto,
piombava poi giù fino ai loro piedi lambiva il letto si avvicinava al loro respiro e
veniva rilanciato.
C’era sul comò una statua di Madonna alta circa sessanta centimetri.
La Madonna era vestita di azzurro e bianco sorreggeva il Bambino con un braccio
l’altro era teso in avanti con la mano semichiusa come avesse tenuto un oggetto poi
andato perso, di notte lo cercava negli angoli più nascosti.
Probabilmente quella dedizione notturna aveva generato nella statua compiacimento
per quel bambino e lui vedeva nello suo sguardo affetto.
Era buono
Ia notte mescolava realtà e fantasia
era convinto di non essere solo, ebbe un’intuizione che la madonna
41
tenesse anche un altro bambino e questo fosse il suo angelo
prima in mano alla statua poi mano nella mano con la sua.
Gli fu data una altra camera.
Senza la statua, senza il suo angelo non volò più, nel sonno “ mi chiamo “ Libero
si svegliava di scatto sono Libero.
Lo zio… è giunto il momento di studiare, andrai in una piccola oasi con i tuoi
compagni.
I suoi amici non poterono seguirlo per una assurda questione di denaro.
Dopo un breve periodo di ambientazione venne il primo contatto con la scuola,
pensava formale, doveva sostenere un test, la direzione voleva conoscere di lui
tutto.
Non fu accettato. La cosa arrivò allo zio.
Libero non capiva, non aveva scritto nulla di strano.
Lo zio si recò dal direttore.
Imbarazzante il confronto.
Il direttore….
….non c’è posto ! !
Ha detto l’oasi è bella l’acqua è pulita, c’è frutta fresca, perché io sì e i miei amici
no! Solo per una assurda questione di denaro ! ? !
Lo zio pregò il direttore di ripetere la prova.
Libero scrisse “L’oasi è bella l’ acqua è pulita c’è frutta fresca “ e si fermò lì.
Fu ammesso.
42
Brutto iniziò.
Alcuni insegnanti lo sostenevano anche se non apertamente.
Pensieri insicuri correvano con ombrose idee, poi si decise.
Lui era Libero e a questo punto si battezzò anche Diverso.
Sì Libero Diverso.
Prese coraggio al direttore
“ qui non mi piace “ gente troppo ricca.
Non fu cacciato né rimproverato, finisci il semestre e poi Llibero.
E’ a casa.
Lo zio gli regalò un piccolo cane con muso piatto, mezzo bianco e nero,
è diverso, si fusero, il cucciolo morì.
Libero Diverso non pianse fu atroce dolore.
Quel cucciolo era forse il suo angelo che lo abbandonava per la seconda volta.
Cominciò a frequentare la chiesa. Pensieri atei e religiosi si mescolavano.
Aveva in se l’impronta di Dio ? di un Dio solitario ? poi fu nuovamente solo.
Cercò maggior libertà, portò il ghiaccio nel deserto.
La sua emotività aveva preso il ritmo del pendolo, fredda quando lavorava nel
ghiacciaio, febbrile quando era nell’oasi.
Fu così che, libero di andare da un mondo all’altro, sentì in lui due vite.
Quieta con il freddo, tempestosa con il caldo.
Gli spazi della mente a quelle vibrazioni sono in immaginabili,
Libero Diverso si propose di ampliarli.
43
Allucinazioni voci colori corpi che volano dove sono ! ! ? ?....sei sveglio ?!
a chi urli ? ? ?
La paura lo bloccò
Il desiderio non va in vendemmia con la cocaina
Libero Diverso cercò il puro dolore da farsi accarezzare
fino ad incarcerarlo nei buchi della mente.
Il vento della sofferenza non accennava a placarsi
Sperava che dolore e gioia gli piovessero addosso contemporaneamente
e si annientassero.
Mentre schizzava tutto ciò lo zio che disse la terra dovrebbe entrare in una zona
favorevole della galassia.
In pratica un lento miglioramento del clima.
Bene bene … fu meglio buon umore, sognò una piccola casa nel bosco,
una compagna, troppo di tutto.
Scivolò nella fantasia.
La glaciazione copriva l’Europa risparmiando solo alcune aree lì voleva andare.
( Non capì mai se fosse stato un viaggio onirico o reale ?)
Si trovò davanti ad un bancone, prese una camera
All’ora di cena scese in cucina, chiesero se voleva mangiare da solo e lui annuì,
solo si disse per scrivere poesie.
44
Una giovane gli portò del pesce, poi …….
………sono stato servito ! !.. ? ?.... Non c’erano più servitori,
questo la glaciazione li aveva cancellati tutti.
Una donna mi ha servito! Se ne innamorò.
Fu amore per una giovane o per una cosa insolita ?
Aveva percepito piacere e per pudore lo nascose, … piacere di farsi servire !?!?
Nascosti desideri di possesso, in lui mai prima affiorati, presenti forse quando
nuotava nel liquido amniotico ora riaffiorati ?
Si scrollò di dosso tutto ciò questa ragazza mi piace.
Resterò fin quando sarà innamorata di me, ( parlavano dialetti diversi )
Cercò chi l’aiutasse a parlare la nuova lingua.
Trovò la moglie del Pastore, persona cordiale acuta con molti interessi.
La donna di nome Ullha, era turbata dubbiosa per le morti che colpivano la piccola
comunità, come l’uomo del faro mite personaggio o l’impiegato del comune, la
settimana passata un fedele della parrocchia.
Tutti caduti dalla scogliera nelle acque gelide del mare.
Secondo il referto medico deceduti per annegamento senza dubbi, pertanto sepolti.
Ullha aveva bisogno di parlare e chi meglio di Libero Diverso, lui non ne era
coinvolto emotivamente pertanto obiettivo.
Il ragazzo si incuriosì.
45
Cosa avevano in comune quei morti ?
Tutti provenivano come Ullha da un paese molto a nord abbandonato per le
insopportabili condizioni climatiche.
Le loro caratteristiche somatiche erano simili apparentemente uguali a quelle degli
altri membri della comunità, ma ad un attento esame qualche cosa affiorava.
Erano personaggi melanconici.
( Libero più grinta !!!)
stai annoiando chi legge !?!
Al mattino aspettavano l’aurora boreale.
I colori sfumati che dal cielo scendendo accarezzavano prati colline foreste davano
a loro un senso alla giornata, la malinconia si affievoliva, quando ciò non accadeva
solitudine albergava in loro.
Libero Diverso si recò nei punti in cui l’aurora era più visibile, osservò che dove il
muschio era più verde morbido compatto, quello era il punto dove la si poteva meglio
osservare.
Intrecciò amicizia con un pescatore maestro nella descrizione delle aurore.
“quella…………………………..”….e così via,
Libero Diverso notò una piccola incongruenza in una descrizione, chiese spiegazione
senza risposta.
Alcuni giorni dopo il pescatore giaceva come gli altri in mare, annegamento.
Libero Diverso non se ne dava pace.
Dopo il funerale volle sapere da Ullha tutto di quel villaggio a nord da cui
proveniva lei e gli annegati, erano scesi solo per le cattive condizioni climatiche?
46
In quei tempi non c’era un posto veramente accogliente.
Ullha disse che avrebbe approfondito.
Libero Diverso imparata la lingua e cominciò a corteggiare la cameriera.
Dopo i primi approcci provarono simpatia l’uno per l’altro, decisero di cambiarsi
nome.
Libero Diverso decise di chiamarsi Frutto, aveva pensato Integerrimo,
ma lo sarebbe sempre stato?
Fruttati erano i suoi sentimenti mai svelati prima e adesso liberi di profumare la
ragazza che decise di chiamarsi Ruscello pronta a portare i frutti del giovane.
Frutto decise di dare senso compiuto a quel nome riversando su Ruscello attenzioni
premure e amore.
Alla sera seduti al tavolo dove lui aveva cenato si raccontavano le cose più strane
come quando da piccolo sognava un pony e tornando a casa da scuola correva
per tutte le stanze e non trovandolo come ultima speranza lo cercava nella
cantina sempre restando deluso.
La cosa si ripeteva con costanza cocciuta fino a quando la madre si decise
ad acquistare non un pony ma un vecchio asino da macello con un grosso pancione
e una domenica lo presentò a Frutto grossa fu la delusione di entrambi.
L’asino dopo una vita di lavoro preferiva finire sul bancone del macellaio
piuttosto che portare un moccioso in groppa, il bambino non riusciva a cavalcarlo
tanto era grande la pancia.
47
Ruscello divertita si innamorava sempre di più, visto che la ragazza era sensibile
alla sua vita raccontò ancora.
Avrò avuto circa cinque anni e avevo notato che la mamma scendeva in cantina con
una brocca di vetro vuota e risaliva piena di vino, lo prendo anche io.
La cantina era sempre aperta, spiai la mamma vidi la botte da quel giorno scesi
in cantina a bere, un po’ euforico risalivo, la mamma se né accorse non
disse nulla ma la cantina fu chiusa. Questo non mi piacque proprio per niente.
La cameriera l’avevo cotta !
Ullha indagò nell’archivio della chiesa dove erano catalogati vecchi documenti
portati dal villaggio dei suoi nonni.
Le parve che la decisione di abbandonarlo fosse stata rapida, come una fuga,
dopo che alcuni capi famiglia per motivi non chiari caddero in mare.
Venne ipotizzato che il luogo era in preda a forze oscure e tutti decisero di andarsene,
un piccolo nucleo giunse al villaggio dove lei ora viveva.
Ullha andò informò mandò lassù Libero Diverso Frutto
Trovò un piccolo borgo di pescatori abbandonato con un porto dove giacevano
accatastati gli uni sugli altri dalla furia del mare alcuni pescherecci e parve di vedere
anche un sommergibile. Si recò alla scogliera, un fitto morbido muschio scendeva
sul mare. C’era similitudine tra scogli e muschi dei due villaggi.
Nel porto giaceva veramente un sottomarino.
Le aurore si susseguivano in modo regolare con bagliori di luce e pulviscolo
splendente, notò, anche se raramente, una luce intensissima scagliarsi come
48
un dardo e colpire la zona muschiata e subito dissolversi.
Prese nota del fenomeno e lo vide come un evento occasionale difficile
da descrivere, era la lacuna nel racconto del pescatore ?
Tornò da Ullha riferì cosa aveva notato, ipotizzò come simili le morti nei due
villaggi, tornò ad osservare l’aurora boreale, lo strano fenomeno si presentava
raramente. A quel punto volle un’ indagine più approfondita sui cadaveri.
Era appurato che grosse patologie fossero assenti in tutti.
Fu riscontrato uno stato di ipocalcemia legata ad una alterazione ereditaria
delle ghiandole paratiroidi
Il medico legale fece un’ ipotesi in soggetti simili geneticamente con tendenza
all’aumento del paratormone e graduale adattamento all’ipocalcemia il dardo di luce
intensissima accentuava senso di angoscia contratture muscolari instabilità caduta.
Questo valse a Frutto la cittadinanza onoraria e al medico grande riconoscenza
e fiducia.
Ad entrambi una medaglia.
Ruscello nel frattempo aveva apprezzato molto il suo giovane amico,
vivace acuto curioso, forse un po’ troppo, e quando lui le chiese di seguirlo
preferì la tranquilla vita del suo villaggio, disse no.
Frutto !! ( ma ci sei ? sei depresso stanchi chi legge? vigore!! ) Cambio nome.
Venne attratto dal sottomarino adagiato sul fondale del porto e lì si recò.
Ebbe difficoltà ad entrarci.
49
Pareva fosse costruito per una sola persona, tutto era ben conservato.
La cabina di comando incredibilmente accogliente, legno di bosco ovunque, la cabina
da notte con letto alto leggermente fuori misura e tre materassi. Lì c’era sicuramente
la risposta, cercò nel computer di bordo la risposta. L’accese funzionava cercò
l’accesso. No ok sempre no ok
Lo chiamò in mille. ( passa tu che passo io non passava un bel nulla !!! )
Una sera su una rivista di Dolmen e Menhir collegò che il solstizio d’estate si stava
avvicinando.
Attese il giorno orientò il computer verso i raggi di luce quasi fosse nel circolo
di Stonehenge e lui si mise a collaborare.
Non senza fatica si disincagliò il sommergibile, tra le carte di bordo scelse la rotta
che l’avrebbe portato nella valle più profonda dell’oceano.
Arrivato a destinazione lo chiamò Saes, per se prese Markus, ebbe l’impressione
che quello fosse un viaggio istintivo abituale per il natante.
Dall’hangar dove Saes si era parcheggiato Markus si diresse verso l’interno
della stazione marina.
Oscuro sogno di Markus, quale fatale cammino lo aveva accompagnato
in fantastici eventi distribuiti a macchia di morbillo.
Vai sentiva in se, nulla è casuale lì era arrivato, aveva forse raggiunto
il suo profondo ignoto immaginario cammino, era forse lui il tarlo di se stesso,
aveva compiuto un viaggio chiuso nell’intreccio di fantasia e realtà?
Entrato nella stazione marina viva atmosfera di vita lo accolse, vibrava incontrollata
50
l’emozione, pareva di essere di essere all’ultimo piano di una torre da dove poteva
scivolare giù nelle camere che si susseguivano chiare luminose ben arredate,
l’aria respirata era profumata eccellente.
Si sedette su un divano di pelle bianca morbida guardò il soffitto azzurro.
Non c’erano segni al momento di vita, la vita però lì c’era, era la sua anima,
era entrato nella propria anima, certamente era così era imploso in se stesso,
l’aveva persa? e ci era ricaduto dentro!
Come è possibile pensava perdere una cosa così bella, come ha potuto andarsene,
un’ anima che ha bevuto con me dalla piccola botte in cantina ?
Me l’avranno rubata ma chi ?
Sarà stata una argillosa pomposa ladra ? o fini cesellatori del pensiero ?
o i suggestivi quadri di casa che volevano qualche cosa di me ?
Veleggiava in questo labirinto quando si accese un televisore grande come la parete.
La perplessità ………il vuoto……..si attenuarono, sullo schermo comparve una
fontana, una donna riempiva bottiglie, poi immagini in successione statica, un
ciclista, successivamente la donna accasciata, il ciclista che se ne va, e le immagini si
ripetono senza logica.
Cosa era accaduto? Che messaggio affiorava?
Pensò di essere sulla soglia della pazzia, pazzia meglio della noia si disse.
Eppure una donna accasciata forse morta, un uomo indifferente l’abbandona,
l’uomo presentava abrasioni era caduto? o la donna si era a lui ancorata .
51
Era forse Ruscello che sofferente lo aveva raggiunto nel profondo del suo animo,
che lo chiamava, morta in te era il messaggio, poteva lui essere la tomba
di un'altra anima?
Pazzesco pazzo divorato dal susseguirsi di eventi di una vista offuscata di alba e
tramonti che opprimono giornate nate e non volute, palpiti assurdi spinti dalla
paura, cuori sani che non rispondono ai comandi, pensieri non guidati sfuggenti
schiacciati fatti per far male, menti malate, ansia noia bloccata, pausa viscida,
sudorazione, arresto del pensiero, treno che corre in te sbuffa si ferma riparte
non dice nulla, nessuno sale, nessuno scende, eppure il treno porta l’amore di
Ruscello e tu non apri la stazione, nessuno è lì ad accoglierla.
Lei di stazione in stazione dentro di te vaga scorre nel tuo sangue,
i tuoi gangli però non l’accettano vuoi restare libero diverso?
Hai paura vuoi restare libero diverso?
Questo era turbamento, il televisore si spense, pensò sfinito riuscirò ad andare oltre,
è questa la mia ultima tappa? un senso di pace si appropriò di lui stette ancora
per un po’ sul divano infine si alzò andò verso la cucina vide provviste viveri
liquori e si fermò.
Dolore…..turbamento….delirio galleggiano…..sospeso….mangiò bevve e dormì.
Si svegliò cercò un filo a cui legarsi avvolgersi come in un bozzolo, rinunciando
anche a tornare, troppo accidentato…..profilo dentato……era stato il percorso.
Nuovamente lucido decise di prendere possesso della stazione marina.
E’ lui il comandante di Saes !! Il suo pensiero spostava fiotti di calda luce su Saes .
52
Caduto di nuovo nel panico si mise a mangiare come un aspirapolvere.
Ma lo stordimento dei sensi, visceri ricolmi, muscoli affaticati, possono cancellare
un (
?
) che vaga entra in lui per lasciarlo esausto rancoroso.
Impaurito chiede
fantasmi di pensieri di realtà
di una finestra da cui lanciarsi …. di libertà
di dormire…...di prigione…….di cella
di… ricordi di…..
liquido amniotico premuroso……
di acqua di mare……di .fondo di oceano……..
di colori voci …..
di……suoni
di……silenzio … di ….. urla nelle orecchie
di pensieri
di
di pace
Allucinazione scorreva dentro e attorno all’ombra
di quel ragazzo che desiderava un pony.
Cosa ……..?
L’unico appagamento era il lento scivolare delle feci sulla mucosa anale.
( Non ci credo …… o si ! ! ?)
Si diresse verso Saes lo pregò di portarlo in superficie, ubbidiente il natante si mosse,
il calore del legno della camera del sommergibile lo tranquillizzarono, si coricò,
53
nel letto sentiva scivolare Saes come se scorresse in un pan di burro, morbida
sensazione, dalle finestre tonde vedeva panna montata cioccolato fondente
margarina impastata.
Il viaggio fu breve, pregò Saes di ridiscendere di vagabondare ancora sotto la crosta
di ghiaccio o in superficie ma solo quando l’oceano era in tempesta e lui uscire
dallo scafo salire sulla torretta correre contro le onde, sfida all’oceano
alla propria indole distrutta dal buonismo dalla cultura dalla socializzazione dalla
opportunità.
Non senza fatica parlò a Saes come ad un vecchio amico, ho bisogno che mi ascolti.
Voglio pregare
“ E’ eccessiva la croce ?…….è…… è……solo pianto
è croce
e
è …….legno…….legno …….
vestito ….
di ……coraggio
è legno eccessivo per noi
……..
No non fermarti…… sangue
……
……sei sul legno giusto
……
La paura inchioda gli occhi …….
sul legno ….
Dove sei ?
Qui
tu
con me…….!!?
54
Fammi toccare la croce
…… senza paura la voglio baciare……..
No
non ci riuscirò
da solo non ci riuscirò, portami sulla croce con te.
Ho pregato e l’ho anche scritta adesso che ne faccio Saes ?
Hai idea a chi posso rileggerla? Si diresse verso la cabina di pilotaggio
cercò tra le rotte quella che gli dava più serenità l’impostò e Saes traghettò
Markus dalla stazione marina a mari dove la felicità pareva facilmente raggiungibile.
Bella preghiera bel posto, ma Dio è lì ? è forse un VIP che abbandona i posti luridi?
Markus disse Dio vive lurido tra i luridi lì non c’è o è già passato così non gli rilesse
la preghiera .
Non sapendo dove trovarlo si liberò della preghiera e ripartì.
A Saes si affezionava sempre di più, lo guardava con amore, era uno scafo
bello affusolato, con una bella torre colorata di blu scuro con fettuccine gialle
ai fianchi proprio una bella creatura, docile silenziosa ubbidiente,
ci vorrebbe un vero scrittore che con adeguate parole, immagini,
colpi di scellerata poesia ne tracciasse le lodi.
Markus ne sentiva il fascino gli accarezzava il pensiero di poterlo far volare,
lui da piccolo forse non volava?
Se Saes volasse !?! E’ l’angelo custode che mi ha abbandonato il giorno che non ho
più volteggiato nella camera dei miei genitori, me lo ritrovo adesso blu e giallo .
55
Il sommergibile si piegava a tutti i desideri, ma di veleggiare no.
Markus si rabbuiò lo lasciò.
Il giorno dopo spinto da un ironica limpida giornata con raggi di sole che
scioglievano lo spesso manto di neve in solitudine circoandò.
Nulla lasciava presagire, come si era un tempo illuso, la fine della glaciazione,
le montagne erano sempre ricoperte di neve così la pianura vicina,
il mare gelido e ghiacciato i deserti ancora deserti, la sola cosa a cui poteva far
riferimento in ogni istante per far nascere piacere gioia amore passione
desiderio sogno delirio allucinazione forza avventura ricordi speranza
era la sua fantasia in onirica tempesta.
Il suo tempo era passato, il suo passo meno gagliardo.
Potrò mai più amare se le mie gambe
potrò mai più sognare se le mie gambe
mi incurverò verso le mie gambe
la testa tra le ginocchia …
desiderio e moto incarcerati tra loro.
Avrò voglia di sesso e sarò un cerchio?
Aah…..
no……. no…….
Si sentì confuso.
Proseguì il cammino fino a quando raggiunse una fattoria o perlomeno tale
poteva apparire un tugurio con tetto di lamiera cortile di fango
steccato cadente porta semiaperta, dentro una donna disfatta e un uomo
56
sordo legati da un legame di sangue alle due mucche e qualche gallina,
un prato con del mais e neve tutto intorno; ma che cavolo di sfiga trovare due
miserabili simili.
Non fu certo un incontro caloroso i due vivevano rubando anche l’aria
che respiravano lui esploratore di nulla senza nulla.
Desolati in tre.
Non si possono confondere pannocchie secche per salami e tutti e tre
l’avevano subito capito .
I due della capanna aspettavano non lui di certo e lui cercava non loro di certo.
Ormai temporaneamente uniti si scambiarono i primi cenni di solidarietà.
Nessuno si firmava ma nessuno si nascondeva.
La vita aveva ripreso a scorrere più sciolta nella fattoria, l’arrivo di Markus anche se
ormai uomo rappresentava per i due contadini l’intrepido monello sempre desiderato,
vollero sapere il suo nome e come in un intrecciarsi di sensitive emozioni disse
Intrepido……era quello che volevano sentire.
L’adottarono.
Ssordo aveva lavorato anni in una pescheria dove lui e il pesce avevano la stessa
dignità, fuori dal lavoro dipingeva pesci, sempre solo pesci, da amare subito o mai
e Intrepido li amò subito.
L’uomo pescatore pittore sordo aveva piacere di raccontarsi, ma non ancora sicuro
taceva.
57
Intrepido non era un artista, forse un artista del sogno, ma i disegni di Ssordo
lo catturavano si sentiva felice.
Ssordo era ben conscio che la sua arte era un fatto suo……solo suo…..
senza compromessi, arte libera, i suoi pesci non sarebbero entrati nelle zuppe
di grandi chef, arte senza estimatori.
Ssordo non li vendeva.
Intrepido desiderò quei disegni, un desiderio sensuale, si riproponeva di farli
conoscere voleva che i quadri di Ssordo Intrepido scalassero la strada
del successo anche in un mondo arido.
Ti appassiona più il tuo egoismo che un bel quadro lo provocò Ssordo.
E poi … raccontò del suo padrone mecenate che lo lasciava dipingere anche durante
il lavoro morto lui con pochi soldi fui cacciato vendetti la casa e non mi negai nulla
fino all’ultimo centesimo, ingrassai enormemente instabile nell’umore fui preda dei
servizi sociali, portato di clinica in clinica, accecata la fantasia.
Combattevo bevendo e fumando a dismisura, travolto da psicofarmaci nicotina e
alcool, ironia della sorte i pesci più colorati nascevano nelle notti scure di fumo
alcool. I pesci spinosi indiavolati venivano fuori nelle rare notti serene .
Come fu che trovasti la tua compagna?
Con i soldi all’inizio abbondanti, anche per la vendita della casa, la mia vita scorreva
da bordello in bordello, in modo passivo, anche per il mio enorme peso, l’unica
persona da me veramente amata fin ad allora fu il mio Adriano.
Fu in quel frangente che conobbi l’attuale compagna.
58
Nessuno apprezzava i miei disegni
Glieli feci vedere……incompressibili disse.
Cosa vedi ?……. Nulla.
Le chiesi ancora…….dimmi quello che vedi!
cosa vedi ?
Dove sei stato ?
Sono andato a pisciare…..
A capisco
E
qui nacque l’amore.
Donna, sei mia sei mia, i miei disegni per te.
Markus a questo punto ormai stanco nel pensiero sognò
la sindrome del cane, cosa voleva dire sindrome del cane
eppure chiara in mente c’era stata “sindrome del cane”.
Beh sindrome intesa come particolare comportamento del cane, in questo senso
inteso, ma cosa centrava il cane e perché gli era balzata in mente questa cosa?
“A chi leggerà devo confessare che effettivamente rimbalzava in mente…
la sindrome del cane….che certamente portava da qualche parte,
ma ora va verso il nulla come qs racconto”
Markus intrepido tanto nell’abbandonarsi al destino quanto nello scrollarsi la
quotidianità lasciò la fattoria e se ne andò come un cane verso il nulla.
Trovò altri personaggi
Chi sei tu?
Sono un bardo e tu chi sei sono un druido improvvisò Markus.
Cosa vuoi druido chiese il bardo?
59
Sono per il mondo per guarire
Ho l’epilessia
Non ho medicine per l’epilessia, sono un medico del pensiero ti guarirò con la mia
poesia.
Allora guariscimi
…io sono malato
…. è epilessia
…. ho l’epilessia del pensiero
………..guariscimi dunque.
Ti guarirò con qs poesia.
“Carta carta che canta non restare ferma
vola
porta vigore al coraggioso bardo,
penna amata penna baciata penna
orma impronta di me
scrivi
scrivi poesia che guarisce
lanciala nella mente del bardo “
Il bardo non crede
“Porcata
scrivere per scrivere
realtà per realtà
vissuto per vissuto
60
ma questo è quanto
e nulla è cambiato.”
Markus contrariato
“ E’ merda”
Il bardo infastidito mormora
“ E’ pazzo pazzo in un nido di pensieri
Canzone seguilo
hai bisogno di te come ancora
per star fermo per non perdersi”
Markus alterato ci riprova
“Selvaggio pensiero
selvaggia emozione
selvaggia angoscia
selvaggia ansia
selvaggia paura
selvaggia pazzia
selvaggio istinto
selvaggio calore
selvaggia canzone
lasciate la mente del bardo”
Stai meglio ora?
C’è qualcuno con te druido chiede il bardo
61
No
no
sono solo
C’è
il bosco
l’erba
il cinghiale e sei solo!
…..tutti sono andati e io sono venuto da solo.
…..non senti la musica delle mosche
delle zanzare ?
…..mi danno solo fastidio………
…..…….è musica..
Tu hai la faccia di una vecchia montagna…bardo
sofferenti massi solcano il tuo viso
non posso guarirti e non sono neppure un druido.
Perché ti sei presentato così ?
Mi piace è piaciuto dire….
ma ora sono veramente un druido....vuoi che ti accompagni?
facciamoci guidare dall’istinto,a metà strada tra il conosciuto e quello che puoi
immaginare ci siamo noi, camminvagando raggiungeremo
un pensiero di oblio di rimozione
prendi il bastone mettiti lo zaino calza gli scarponi
ricordati del capello e la borraccia camminandando mi racconterai di te.
Druido balordo non inquinarmi, mi fai paura, la tua testa è inquinata!
C’è pirata lì dentro frenato solo dalla casualità pronto a uscire a rompere il guscio
che lo trattiene per entrare come un vortice in me……fare di me pantano
stagno melma.
62
……..…non avere paura non ho male in mei, quello che vedi è corteccia rugosa
bruna ma solo corteccia inerme protezione, dentro c’è una vita gioiosa piantata
con desiderio, se non germoglia in me passerà a mio figlio e da questi al suo ma
in qualcuno in fine germoglierà.
Non credo alle tue parole…..
aria fritta
facile utopia
tu vuoi solo un compagno, perché hai paura,
tu hai solo paura.
NO…….
Io sono la guida potrai vivere più di una vita se mi segui,
temi forse le mie strade? dove vagheggiano sentieri onirici.
Segui me passo dopo passo intuizione dopo intuizione possiamo andare avanti,
conosceremo il mondo tu in prua io in poppa , il mondo sarà la nostra nave la faremo
vagare nello spazio infinito dentro la galassia, non ci saranno più misteri, stelle
pianeti, nulla sarà per noi mistero, troveremo i santi, gli angeli, gli arcangeli e
certamente vedremo Dio, sì lo vedremo perDio se lo vedremo non può sfuggirci.
Come lo immagini?
Vieni con me te lo farò vedere dalla poppa della nostra nave.
Io e te per primi a vederLo da vivi, ruberemo la sua immagine come da piccolo
rubavo il nudo delle donne.
Dio ci darà la stessa sensazione.
63
Vieni con me….
No Dio è troppo …. voglio vivere con la mia malinconia,
che tristezza
mi tenga
compagnia ,
che penombra voli sola intorno a me,
non trattarmi come una borsa dove la tua mano entra cerca gratta vuota sovverte
disordina il mio precario equilibrio, bastardo druido di un anima che non hai vattene!
Le tue buone maniere ……..
star dietro alle tue buone maniere è
è
64
illusione di salvezza……non ne voglio sapere, non voglio vivere nell’attesa
di felicità che è solo sogno…………………………………………………….
…….Ti capisco voglio ancora provare a guarirti
“Terra
cielo
accendete una nuvola
fate scendere sui suoi capelli la pioggia
che tolga l’epilessia al suo pensiero.”
Cosa vuoi dire druido......?
Questo…..
coraggiosi
no o sì
fedeli
no o sì
ladri
no o sì
vigliacchi
no o sì
infantili
carogne
no o sì
no o sì
si può essere e più ancora,
ma tutti danzanti alla vita.
No no no no no no no !!!!
…… Ho fatto quel che potevo bisbiglia il druido, sei incorreggibile,
65
Sei solo malato di niente, niente di più, solo malato che vaneggia; o solo
innamorato della vita ??
L’ho sempre corteggiata
Vorrei con lei vivere
muto
sordo
cieco
in eterno sonno
sognando appagamenti
musicali
sessuali
visivi
che mi portano alla soglia
dell’orgasmo fermarmi e riprendere così all’infinito,
fermo nel giaciglio senza mai svegliarmi per andare a pisciare o bere!
Ma lei da me non vuole questo.
Caro bardo è sempre suggestivo bere il proprio sogno.
Così ti lascio
Il bardo era un buon amico e l’ ho perso.
Un silenzio buio si era rovesciato sulla collina dove Markus cercando di ordinare
le proprie idee tartagliava con gli eventi che lo avevano portato sin lì.
Si addormentò un sogno passeggiò con lui nella notte
”vedo cadere in una trappola un amico stento come fossi trattenuto a buttarmi,
poi ci riesco prendo l’amico per una mano questa mi sfugge, sento colpa
e mi sveglio.”
Cosa voleva dire questo sogno?
66
La prima cosa che gli viene in mente è voglio essere cacciatore?
Ecco di nuovo un sobbalzo al cuore. Il cuore è coinvolto salta si fa sentire fino alla
gola vuole arrivare dove pensa che ci sia un altro cuore quello vero quello giusto
e unirsi fare un patto, contro il cacciatore.
Come pensare realmente ………pensare di diventare cacciatore!
Non c’è alcuna giustificazione.
Una religione ti ha messo al centro dell’universo ti fa credere che tutto
è per te per cui puoi saccheggiare uccidere in nome di Dio.
Se è così, questa glaciazione è la risposta.
Markus effettivamente in quei frangenti non aveva chiare idee,
ma non era certo un assassino.
Il Dio è stato frainteso ?
Meglio essere preda.
Una preda deve sempre fuggire?
Non può essere libera di fermare un cuore al galoppo bagnare di sangue la terra
nuotare nella paura della morte? e se questa tarda vinto il panico riaprire il gioco
la preda
l’innocente
il povero
il delirante
67
lo sfigato
lo sfruttato
il timido
il depresso
il demente
l’handicappato
l’emarginato
il debole
l’oppresso
il drogato
l’immigrato
nella morte giudicano l’arrogante imbecille.
Riprese il cammino.
Altalenando vagaboncellando scorrevano le giornate.
Stava cercando una calda marrone dorata quiete lastricata di foglie gialle
tappeggianti il suo oltre…………
oltre…………
oltre…………
oltre…………
e poi cedere al riposo.
Era in questo stato quando apparve un eremita, giusto personaggio in un mondo
dove isolarsi era la cosa migliore.
68
Chi sei tu chiese Markus?
In questo momento non mi viene un nome…..
E tu chi sei?
Sono un poeta che non firma le proprie poesie, ma non le nasconde,
il mio nome sono le mie poesie.
Ti chiamerò Poeta.
E io Ciliegio.
69
Perché vuoi chiamarmi Ciliegio?
Il liquore di ciliegio è dolce profumato armonico mite delicato io ti vedo così e così
se vuoi ti chiamerò.
Poeta raccontami di te
Il mio tempo è passato, la mia fantasia ha scavato un solco che resterà
e di qui se vuoi possiamo partire.
Dimmi ancora di te.
“Sono padre
sono madre
inciampato nell’incoscienza
di vivere
infastidito dalla mia fine finezza
……. abbandonato da una felicità che non mi vuole”
……. Se vuoi ti porto con me nel corpo della terra dove tu non sei di troppo.
Entrarono nella terra Markus ne rimase stupefatto il profumo l’essenza la fragranza
lo coinvolsero talmente che ne fece una polpetta la mangiò.
Il nuovo amico per nulla turbato anzi compiaciuto disse : non saresti stato un vero
poeta se non ne avessi mangiato…..
Terra e acqua …… saranno per te schegge di emozioni
70
Ho capito disse Markus
La terra è la mia poesia
Ciliegio….. sei rapido acuto balla con me
andiamo.
I due nuovi amici si presero per mano si abbracciarono erano soli.
Soave succo prelibato dolce amore si diffuse
non ne furono turbati era un ritorno…..celato….nella grotta malinconica
dei desideri assopiti.
Camminarono in una eccitazione disordinata verso………
zone amiche
zone chiare
zone erbose
zone verdi
zone fedeli
zone felici
zone fantastiche
inciamparono
attoniti si fermarono
mi schiacci le palle ti schiaccio io a te le palle ?
Mio caro Ciliegio fermati qui nel cuore della terra ….fai crescere un albero che salga
deciso determinato assurdo essenziale verso il cielo attirato
71
dalla luce bianca brillante della luna
Parole di speranza ardore disse Ciliegio ma
siamo
siamo rifugiati
siamo degli scampati
vaghiamo nei ricordi
esaltati dalla memoria
infarciti da sogni rotolanti…..
Ti racconto, Aaria era prigioniera della terra, riuscì a fuggire in una bolla di aria.
Aaria si spostava
lentamente nell’aria
calma ondeggiando fin quando ne persi le tracce.
Era splendida
incarcerata …….nella bolla di aria, che tornava in vita
poi
già
vederla
Markus pensò che anche lui avrebbe potuto entrare in una bolla di desiderio
dopo Ruscello desiderava Aaria
Si addormentò
nel sonno gli comparve un pianeta trasparente
lo osservò, dentro vide la sua casa con le sue belle montagne
valli colline pianure boschi campi fiumi ruscelli
laghi sentieri molti molti animali e tutto come prima della glaciazione.
Volle entrarci ci sarà anche Aaria pensò .
72
Si fiondò.
Il desiderio era così struggente che le immagini saltavano l’una sopra l’altra
riordinò quello che pareva una ragnatela costruita da un confuso sogno.
Si creò Aaria la fece bellissima.
Da quel palco osservò la terra finalmente felice,
la osservò per l’ultima volta.
73
K 26
Dottore alzi il braccio quello destro, bene poi quello sinistro……..
Mia cara ho fatto di tutto ed eccomi qui.
Cosa hai fatto?
E’ il tempo implacabile che ha fatto.
Ed eccomi qui.
Non capisco?
Sono qui aspettare un sonno incastonato da una miriade di sogni, iniziare un dormire
come alcuni miei amici hanno già fatto.
Cosa dici non capisco a quali amici ti riferisci? amici tuoi?
Sì … ne sono certo … atterrito ora invidioso.
Cara amica mi capisci? No certo che non capisco. E’ la tua testa oggi che non va !
Il dottore in Scienze Motorie ti dà un ordine e tu subito pronta, ma capisci
veramente?
Certo che capisco, vecchia ma non scema !
Diavolo che viaggio! che compagna tosta!
Allora è mai…. è mai solo questa frastagliata, melanconica questa strada?
Cara amica ti voglio raccontare….
Ho necessità profonda di aprirmi ….. sovente sovente la mia mente, posso parlare
della mia mente?
Non mi piace la parola mente, mettiamo sul foglio
…
uno spazio vuoto, ogni volta che trovate uno spazio vuoto …
...
( così )
…
74
vuol dire mente o meglio qlcosa di più tipo
11111 88888 00000 , più semplicemente 11008811 ecco questa è
la mente come la voglio io, mente geriatrica numerata.
Cara amica che mi sei qui vicino, che alzi il braccio destro a comando,
ebbene questa 11008811 vola per te.
Vuoi ti chiedo…. vuoi….
Poveretta la sua 11008811 è come un grillo che si è fermato per poi volare, ma non
nel nostro mondo, volerà chissà dove, dove anche se confusa sarà capita.
Ti capirò io mia grilla!
E’ demente non sono io la grilla dei suoi numeri!
Dottore….. si è assopito? bisogna … deve andare alle parallele.
Non l’ho mai fatto!
Ho amato le creste delle montagne, mi sono ruzzolato sulla neve,
sono stato ospite dei boschi, ne ho ascoltato il fruscio, ho camminato su prati
di mirtilli e fragole, sono caduto sui ricci di castagne, ho mangiato tra raggi di sole
che si facevano strada tra le foglie, ma le parallele no!
Mi haiuti , è venuta “ h “ spontaneo desiderio di haiti fuggo da qui.
La vecchiaia?
Troppo complicata la nostra macchina qualche cosa sempre salterà.
A me hanno parlato della ……
…….
( quella dei numeri confusi )
Sarà !!!
75
Caro dottore in Scienze Motorie alzo tutto quello che desidera, ma maledetti tutti i
giorni che mi sono svegliato qui.
Cara amica basta,
io troppo rapidamente invecchiato, tu più o meno così, risentiamoci.
Mi piace così! poter dire risentiamoci,
questa sera, risentiamoci, oppure risentiamo il nostro passato
quel dire insieme, risentiamo insieme il nostro passato,,, mi piace.
Al momento ho una strana sensazione, non è paura, è oltre la …..
…..
è momento di aspettare, ci rivedremo in palestra.
Qui c’è la mettono tutta.
E’ tutta una gara per farmi vivere di più, piace l’idea di farmi afflosciare insecchire
ammuffire appassire lentamente, ero un bel cavolo verde duro tosto arrogante
circondato da foglie rigogliose, amiche che mi riparavano dal freddo, dalla pioggia,
ora sono ospite di una decorosa casa azzurra, non devo pensare a nulla, ho qualche
pecca, saltuariamente sporco più pannoloni del dovuto, altre volte li conservo puliti
per tutta la notte, al momento ho l’impressione di esserci finito bene dentro a questo
gioco alla conservazione, a causa di una stupida scatoletta chiamata pace maker
che fa battere un cuore che non ne voleva più sapere.
Avevo dubitato che prima o poi mi lasciasse, qualche segno l’aveva anche dato,
ma la parola era calmati, non ti crucciare vai avanti.
Avevo dubitato che prima o poi mi lasciasse anche ……
……. ma imperterrito
le dicevo anche a singhiozzo vai avanti.
76
Ricordo anche che gareggiavo contro 11008811 che voleva mettere ordine dove io
facevo 11880011, la confondevo nel momento che pensava di essersi impossessata
di me, se poi riuscivo a farne 88001111 avevo raggiunto il massimo del mio scopo.
Potevo finalmente sedermi a un tavolo con tovaglia a quadretti rossi e bianchi,
bottiglia di barbera e un piatto di cavoli rape salciccia, sinfonia sublime;
poi uscivo nello stretto vicolo con muri di pietra, coperto da un pesante mantello
correvo nella nebbia sulla faccia una maschera con grossi baffi.
I baffi, ecco questi non li ho mai avuti, meglio, qui le donne sanno fare la barba,
pulire il sedere, cambiare i pannoloni, ma i baffi non li sanno fare.
E ora… ! ! ? ? ? ? ?
Papà papà ….
Qualcuno mi chiama
Sei tu…..? quanto sei stata nella mia ….
.…
incredibile, prendiamo tempo, ……. ci vuole attenzione spiego tutto
anzitutto spiego, spiegarmi è difficile uso i numeri
99999 lei che mi chiama è , come aveste già capito ,
lei è 99999.
Sei … sei stata una mia paziente con 11008811 saltellante danzante intorno
alla mia 11008811 , ti dissi sei rimasta bambina la mia bambina e da quel
momento mi chiamasti papà .
I nostri 18010181 si abbracciarono 99 anziana 99 ospite RAS , io medico semi
vecchio.
Sento che questa notte la passeremo insieme.
77
Papà posso entrare , questa era la tua stanza certo, quanto mi preoccupavi quando
per giorni piangevi capricciosa, non mangiavi, minacciavo ti mando in ospedale, poi
come di incanto tutto tornava normale, sentivo la tua voce appena entrato nel
corridoio stridula roca dal fumo gridare papà, poi la mente bacata di qualcuno ti
portò via…
Non ho avuto la forza….di fermarli, ed ora avverto la tua presenza, sei veramente
qui sono ?
Conduci tu questa orchestra di ricordi in camera ! ?
Sono melanconie gioie carezze, è una vita che si ritrova, fermata
da . , ; ! ? spezzata, che si ritrova cerca di unirsi, darsi un significato
fare dei . , ; ! ? un sacchetto per la spazzatura.
…………… nella camera si sente un tonfo, dopo pausa regolare un altro,
è il tuo cuore dottore, sereno con i ricordi che ti accompagnano all’alba.
E’ mattino solo come un tarlo entro nel giorno, mi hanno fatto intendere
che serpeggio non poco nel dolce sapore dei ricordi,
eppure mi sento bene, ho forza, appetito, che sia sempre la …
… ? buona oggi !
Cerco la mia amica di palestra, eccola, deve ascoltarmi, è un po’oltre, mi capirà
meglio, i suoi tabù sono caduti, dice di avere una gran
……
…… sarà!
Vedi questo libro, l’ho scritto io anni fa, solo parole che giocano, grappoli di
intuizioni di una fantasia capricciosa sovente nascosta io come un ebete sempre ad
aspettarla con la penna paralizzata, maleducata urlavo.
78
Sì perché non puoi che essere maleducata se mi snobbi.
Mi aspettavo molto da lei, sempre tornava, mi accompagnava al letto dei malati,
ballava con la mia testa, teneva concerti con i pazienti che non capivano, la
rimproveravo.
E lei se ne andava, poi ricompariva e raccontava cose come queste ….
Ho mangiato su un tavolo in compagnia di foglie secche
poi ho corso tra fiori in fuoco,
la rugiada del mattino già bruciata non dissetava la mia curiosità.
Ho sentito avanzare una armata senza paura,
ho subito pensato a te dottore, che mi facevi prigioniera.
Era invece un corteo di nuvole che portavano freddo e tormenta,
il pane e il vino dal tavolo fu subito spazzato via.
Ho aperto la mia tenda, mi sono riparata, ho creato un po’
di tepore poi mi sono dimenticata di te,
,fino a quando durante la notte
le foglie secche si sono svegliate mi hanno impaurito.
Una su l’altra sono entrate nella tenda, in danza eccitata
mi hanno di nuovo acceso solo così ho potuto tornare.
Ti chiamavo.
Così come nulla fosse stato, ed io ebete la perdonavo sempre.
Quando la tua ……
…… sarà meglio ti leggerò un po’ del libro,
Ma basta con me! sei tu scemo! Hai una ……
…… disordinata,
79
Cosa dici!
qui la giornata è guidata dall’ordine, tutti qui intorno sono ordinati,
il ragioniere è un Nobel dell’ordine, i Nas controllano il Nobel dell’ordine
e a catena tutti si controllano.
Ora penso che se…se questo libro viene letto dicono che non ha senso,
ma io me vecchio me ne infischio.
Mia cara amica ti regalo il più bel libro disordinato che puoi trovare.
80
INDICE
K14
Temporale di parole.
K15
Ingiustamente accusato.
K1
Un amico.
K17
Ho l’impressione che sia un casino.
K18
1199 una bella Ducati
K19
Così così …
K20
Al bar con il caffè.
K21
Profumo di baci.
k22
I colori pregano
K23
Da costa a costa.
81
K24
Aiuto Hiati!
K25
Una geriatrica giornata sta per terminare
ISBN 978-88-906040-4-1
82