A002908, 1 A002908 Da CORRIERE DELLA SERA del 18/1/2014

Transcript

A002908, 1 A002908 Da CORRIERE DELLA SERA del 18/1/2014
A002908, 1
A002908
FONDAZIONE INSIEME onlus.
Da CORRIERE DELLA SERA del 18/1/2014 <<LA TEORIA DELLA SCIATRICE>>
di Luca Ricci, giornalista.
Per la lettura completa del pezzo si rinvia al quotidiano citato.
In cerca di un nuovo partner interrogativi intorno ad un
tavolo tra un single per forza, una <appena mollato>, un fidanzato
in crisi e un marito che sta chiudendo una relazione.
La donna con cui dividere la vita?
Quella che non teme le
discese.
La formula inventata dagli uomini.
Si alza presto la mattina, non ha paura delle discese
pericolose, le piace stare all’aperto, non teme il freddo: eccovi
la ricetta, a tutt’oggi, della donna che piace agli uomini.
No, non è il risultato di un’indagine statistica a tappeto
oppure l’algoritmo amoroso di un nuovo esperimento scientifico, ma
solo il frutto delle ciance di un gruppetto di maschi
temporaneamente senza compagne al seguito, in una di quelle cene
organizzate per genere sessuale che capitano tra San Silvestro e
l’Epifania, in quei giorni che sono un po’ la secca delle feste
natalizie.
Se il numero del campione vi pare esiguo, l’ambito filosofico
traballante e le conclusioni arbitrarie, concedetemi almeno di
riassumervi brevemente la serata.
Dunque la captatio benevolentie comincia con la solita,
eterna domanda che si pongono gli uomini quando si trovano soli
tra di loro: com’è la donna perfetta?
Di solito il quesito viene posto dal neo single del gruppo,
dall’appena lasciato o comunque da quello più problematico (se ha
ancora una compagna le cose non vanno o non sono mai andate bene).
Intanto la prima sorpresa: il gruppo di uomini eterosessuali
che circonda la tavola, udito il problema, non passa in tutta
fretta ad argomenti più consoni quali la Serie A o la Formula 1.
Inaspettatamente, ecco che comincia una gara per giungere a
una definizione più precisa possibile della donna perfetta, che
riesca a racchiudere il segreto, per dirla con Goethe, dell’eterno
femminino.
Il gruppetto di uomini, serissimo, come se dall’esito di quel
simposio scalcagnato dipendesse il futuro stesso dell’umanità,
comincia col premettere che non è solo questione estetica: la
donna perfetta non può essere semplicemente una donna bella, e
neppure bellissima.
A dirla tutta, gli uomini danno la bellezza per scontata, la
considerano un tema a priori, fuori discussione o indiscutibile,
ma certo esistono tanti tipi di bellezza quanti sono i coperti a
tavola, quindi per un attimo scatta una gara nella gara, a suon di
predilezioni estetiche: chi brama le rotondità delle Veneri
paleolitiche, chi la cosmesi esasperata delle antiche egizie, chi
le carni scoperte e armoniose delle milf rinascimentali, chi il
fascino della lingerie delle cortigiane settecentesche, chi le
A002908, 2
linee sinuose e le sigarette nel bocchino delle signore belle
époque, chi rimpiange nell’ordine il modello Audrey Hepburn,
Brigitte Bardot, Kate Moss e, infine, Manuela Arcuri (tornando
alle Veneri paleolitiche il cerchio si chiude).
Né manca il momento del fine riferimento letterario, la
galleria dei vezzi monomaniacali che hanno afflitto i personaggi
maschili (e, si presume, i loro autori) nei confronti di
particolari quanto circoscritte zone femminili.
L’assillo per il sedere in Justine del marchese De Sade,
l’ossessione per i denti in Berenice di Edgar Allan Poe, la fisima
per i capelli ne La chioma di Guy de Maupassant.
Comunque alla fine della fiera, dopo che ciascuno degli
astanti ha fatto il suo sproloquio e gli amari e i liquori sono
già stati trangugiati, si tirano le somme e il risultato è
abbastanza evidente.
Come detto la donna perfetta in questo avvio del 2014 può
essere sintetizzata in quattro punti. Primo: si alza presto la
mattina, cioè offre all’uomo la possibilità di poltrire al posto
suo, inoltre dà l’idea di un tipo salutare, che va incontro alle
cose e non aspetta, viceversa, che siano le cose a stanarla.
Secondo: non ha paura delle discese pericolose (e delle
risalite, verrebbe da dire, canticchiando Battisti), ovvero ha
quel pizzico d’incoscienza, quel briciolo di follia che la rende
totalmente inintelligibile a un occhio maschile, e perciò
irresistibile.
Terzo le piace stare all’aperto, così lascia agli uomini
telecomando e divano (ma all’aperto si possono fare anche
innumerevoli attività interessanti e nient’affatto scontate, di
tanto in tanto).
Quarto: non ha paura del freddo, almeno ci penserà due volte
prima di prendersi il fatidico momento di riflessione (dando al
termine freddo tutta l’ampiezza semantica e la profondità
metaforica del caso).
QUALITÀ.
Come doti apparentemente solo sportive possono diventare il
passaporto per scegliere con chi costruire una relazione.
Duratura.
Qualcuno, a questo punto, si alza barcollando dalla sedia ed
esclama:
«Mattiniera, amante discese, luoghi aperti e freddo ...
Praticamente la donna perfetta è una sciatrice!».
Detta così, sembra più parafulmine che femme fatale, più
mamma che amante, più coach che complice.
Una figura tutto sommato rassicurante, in tempi di crisi, di
cui gli uomini apprezzerebbero la concretezza più che il mistero.
Milan Kundera apre il suo ultimo libro «La festa
dell’insignificanza» parlando della moda dei pantaloni a vita
bassa, di tenere scoperto l’ombelico, domandandosi poi:
A002908, 3
«Come definire l’erotismo di un uomo (di un’epoca) che vede
la seduzione femminile concentrata al centro del corpo,
nell’ombelico?».
Alla stessa maniera, prendendo per buone le chiacchiere di un
gruppetto di maschi annoiati dalle feste, potremmo chiederci:
«Come definire lo stato di un uomo (di un’epoca) che
rappresenta la donna perfetta come una sciatrice?».
LA TEORIA DELLA SCIATRICE.
1__ Si alza presto la mattina e non è spaventata dalle
levatacce e dal suono della sveglia.
2__ Le piace stare all’aria aperta e ama le giornate passate
a contatto con la natura.
3__ Non ha paura delle discese ripide e non teme le avventure
estreme.
4__ Non si lamenta del freddo e si adatta anche alle
condizioni meteorologiche più avverse.