procedure autorizzative - Ordine Ingegneri Bergamo

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procedure autorizzative - Ordine Ingegneri Bergamo
PROCEDURE AUTORIZZATIVE
PROVINCIA DI BERGAMO
ASSESSORATO ALL’AMBIENTE
SETTORE TUTELA RISORSE NATURALI
Dr Ing. Sara Mazza
26/11/2007
Servizio Risorse Idriche
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Scopo della relazione
„
„
„
26/11/2007
Illustrare le procedure seguite dalla
Provincia di Bergamo per il rilascio
dell’autorizzazione allo scarico
Riflettere su come il ruolo della Provincia
si interfaccia con gli altri Enti (ARPA,
Regione, Comuni, Enti gestori dei reticoli
irrigui, Parchi) e con i privati cittadini e
sulle criticità che più spesso emergono
durante la fase istruttoria
Raccogliere commenti, critiche e
suggerimenti per lavorare meglio
insieme
Servizio Risorse Idriche
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Argomenti trattati
„
„
„
„
Normativa
Competenze
Procedura autorizzativa
Due casi interessanti
Scarichi di acque reflue domestiche o
assimilate con potenzialità inferiore a
50 AE
‹ Scarichi di acque meteoriche
‹
26/11/2007
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ATTENZIONE !
AUTORIZZAZIONE SCARICO ≠ NULLA OSTA IDRAULICO
AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO NON AUTORIZZA
REALIZZAZIONE DI OPERE MA SOLO L’ATTIVAZIONE
DELLO SCARICO
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Normativa di riferimento
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Direttiva 2000/60 CE
D.Lvo 152/06
D.Lvo 59/2005
Programma di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA)
della Lombardia (DGR n. 2244 del 29 marzo
2006)
Regolamento Regionale n. 3 del 24 marzo 2006
Regolamento regionale n. 4 del 24 marzo 2006
DGR n. 8/2318 del 5 aprile 2006 – norme
tecniche in materia di trattamento degli scarichi di
acque reflue (urbane o domestiche o assimilate
alle domestiche) con potenzialità inferiore ai
2000 AE
Deliberazione del Comitato dei Ministri per la
tutela delle acque dall’inquinamento 4 febbraio
1977
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competenze
Corpo idrico
superficiale
Suolo/strati
superficiali del
sottosuolo
non
nonvale
valeper
per
aziende
aziendesoggette
soggette
ad
adAIA
AIA
provincia
falda
Pubblica
fognatura
(industriali)
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ATO
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ATTENZIONE!
È vietato lo scarico su suolo o negli strati superficiali
del sottosuolo (art. 103 comma 1 del D.Lvo 152/06)
Eccezioni:
‹ Acque reflue domestiche provenienti da
insediamenti, installazioni o edifici isolati con
potenzialità inferiore a 50 AE
‹ Scaricatori di piena e servizio delle reti fognarie
‹ Per gli scarichi di acque provenienti dalla
lavorazione di rocce naturali nonché dagli impianti
di lavaggio delle sostanze minerali purchè i relativi
fanghi siano costituiti esclusivamente da acqua e
inerti naturali e non comportino danneggiamento
delle falde acquifere o instabilità dei suoli
‹ Scarichi di acque meteoriche convogliate in reti
fognarie separate
‹ Acque derivanti dallo sfioro dei serbatoi idrici, dalle
operazioni di manutenzione delle reti idropotabili e
dalla manutenzione dei pozzi di acquedotto
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ATTENZIONE!
È vietato lo scarico diretto nelle
acque sotterranee e nel sottosuolo
(art. 104 comma 1 del D.Lvo 152/06)
Eccezioni per lo scarico in falda
‹ Acque utilizzate per scopi geotermici, acque
di infiltrazioni di miniere o cave o acque
pompate nel corso di determinati lavori di
ingegneria civile, ivi comprese quelle degli
impianti di scambio termico
‹ Acque utilizzate per il lavaggio e la
lavorazione degli inerti, purchè i relativi fanghi
siano costituiti esclusivamente da acqua ed
inerti naturali ed il loro scarico non comporti
danneggiamento alla falda acquifera
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Presentazione istanza
www.provincia.bergamo.it
Modulistica e documentazione di rito
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
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SCARICO IN CORPO D’ACQUA SUPERFICIALE DI ACQUE
REFLUE DERIVANTI DA INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
SCARICO IN CORPO D’ACQUA SUPERFICIALE – SUOLO O
STRATI SUPERFICIALI DEL SOTTOSUOLO DI ACQUE
REFLUE DERIVANTI DA PUBBLICHE FOGNATURE E/O
IMPIANTI DI DEPURAZIONE DI ACQUE REFLUE URBANE
E/O SCARICATORI DI PIENA
SCARICO SU SUOLO O STRATI SUPERFICIALI DEL
SOTTOSUOLO DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE O
ASSIMILATE DERIVANTI DA INSEDIAMENTI ISOLATI AL
DISOTTO DEI 50 AE
SCARICO IN CORPO D’ACQUA SUPERICIALE ,
SUOLO/SOTTOSUOLO DI ACQUE METEORICHE E DI
LAVAGGIO AREE ESTERNE
SCARICO IN CORPO D’ACQUA SUPERFICIALE E/O SUOLO
STRATI SUPERFICIALI DEL SOTTOSUOLO DI ACQUE
METEORICHE DI SECONDA PIOGGIA DI CUI ALL’ART. 3
COMMA 1, LETT. A) E B) DEL RR 4/06 – COMUNICAZIONE
ESCLUSIONE ASSOGGETTABILITA’ ALLE DISPOSIZIONI
DEL R.R. 4/06
RINNOVI
VOLTURE
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Struttura
documentazione di rito
„
„
„
Fac – simile istanza
Elenco documentazione
amministrativa
Elenco documentazione tecnica tra
cui:
planimetrie con indicato il sistema
fognario
‹ relazione tecnica
‹
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Fase istruttoria
non dimentichiamoci
delle prescrizioni e
del rinnovo
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Verifica completezza della domanda
Avvio di procedimento
Eventuale richiesta integrazioni
Eventuale sopralluogo
Eventuale richiesta di pareri
Eventuale conferenza dei servizi
Eventuale avviso di diniego
Atto conclusivo: autorizzazione o diniego
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L’istruttoria tecnica:
alcuni casi di particolare
interesse
„
„
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Scarichi di acque reflue
domestiche o assimilate con
potenzialità inferiore a 50 AE
provenienti da insediamenti isolati
Scarichi di acque meteoriche di
dilavamento
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Scarichi di acque reflue domestiche
o assimilate con potenzialità
inferiore a 50 AE provenienti da
insediamenti isolati
NUOVI
„
„
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Non possono essere
recapitati:
in corpi d’acqua
superficiali
sul suolo o negli strati
superficiali del
sottosuolo nelle zone
appartenenti al
bacino idrografico dei
laghi delimitate dalla
fascia di un
chilometro dalla linea
di costa
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IN ATTO
devono essere
adeguati alle
disposizioni dettate
per i nuovi entro il
12 aprile 2009
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Verifiche preliminari da
effettuare nel corso
dell’istruttoria
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decidere se lo scarico è “in atto” o “nuovo” (art. 2
del RR 3/06)
lo scarico non deve ricadere in zona di rispetto di
captazioni o derivazioni per approvvigionamento
pubblico idropotabile (art. 94 del DLvo 152/06)
si deve effettivamente trattare di un insediamento
isolato (vedasi art 2 comma 1 del RR 3/06)
l’insediamento non deve essere servito da
pubblica fognatura
in attesa che si provveda all’individuazione degli
agglomerati il gestore del servizio idrico integrato
valuta la realizzabilità dell’allacciamento alle reti
della pubblica fognatura
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Valutazioni tecniche da
effettuare nel corso
dell’istruttoria
1. il sistema di trattamento minimo deve essere costituito
da: vasca Imhoff o fossa settica gestita in modo da
garantire per i solidi sedimentabili il rispetto del valore
limite di emissione di 0,5 ml/l seguito da una
dispersione tramite trincee di sub-irrigazione con o
senza drenaggio, in relazione alla permeabilità del
terreno. Per gli scarichi “in atto” è accettabile che la
dispersione avvenga tramite pozzi perdenti anziché
tramite sub irrigazione
2. nelle fosse settiche e nelle fosse Imhoff non devono
essere immesse acque meteoriche
3. la distanza tra il fondo della trincea di sub-irrigazione
ed il livello di massima escursione della falda non
deve mai essere inferiore ad 1 m
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Valutazioni tecniche da
effettuare nel corso
dell’istruttoria
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4.
la distanza delle trincee di sub irrigazione da
qualunque condotta, serbatoio, od altra opera
destinata al servizio potabile deve essere almeno di
30 metri
5.
la differenza di quota tra il fondo del pozzo perdente
ed il massimo livello della falda non deve essere
inferiore a 2 metri
6.
la distanza dei pozzi perdenti da qualunque
condotta, serbatoio, od altra opera destinata al
servizio potabile deve essere almeno di 50 metri
7.
l’ubicazione delle fosse settiche e delle vasche
Imhoff deve essere esterna ai fabbricati e distante
almeno un metro dai muri di fondazione, a non meno
di 10 metri da qualunque pozzo, condotta o
serbatoio destinato ad acqua potabile
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L’istruttoria tecnica:
alcuni casi di particolare
interesse
„
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Scarichi di acque reflue
domestiche o assimilate con
potenzialità inferiore a 50 AE
provenienti da insediamenti isolati
Scarichi di acque meteoriche di
dilavamento
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Scarichi di acque meteoriche
scarico di acque
meteoriche privato
siamo nell’art. 3
c.1 del RR 4/06
NO
lo scarico non necessita
di autorizzazione
SI
lo scarico della 1^ pioggia
deve essere autorizzato
SI
siamo nell’art. 3
C 1 lettere a) o b)
del RR 4/06
NO
lo scarico della 2^ pioggia
non necessita
di autorizzazione
SI
L’autorità competente al rilascio dell’autorizzazione per le acque meteoriche di prima pioggia accerta
l’inquinamento delle acque di 2^ pioggia da sostanze asportate o in soluzione e determina con riferimento alle
singole situazioni la quantità di acqua meteorica di dilavamento da assoggettare al regolamento
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Definizioni
art. 2 comma 1 RR 4/06
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„
Acque di prima pioggia: quelle corrispondenti, nella
prima parte di ogni evento meteorico, ad una
precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita
sull’intera superficie scolante servita dalla rete di
raccolta delle acque meteoriche
„
Evento meteorico: una o più precipitazioni
atmosferiche, anche tra loro temporalmente
distanziate, di altezza complessiva di almeno 5 mm,
che si verifichi o che si susseguano a distanza di
almeno 96 ore da un analogo precedente evento
„
Acque pluviali: acque meteoriche di dilavamento dei
tetti, delle pensiline e dei terrazzi degli edifici e delle
installazioni
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Siamo nell’articolo 3 comma 1
del RR 4/06?
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Lettera a – superfici scolanti di estensione
superiore a 2000 mq, calcolata escludendo le
coperture e le aree a verde, costituenti
pertinenza di edifici ed installazioni in cui si
svolgono le seguenti attività: industria petrolifera,
industrie chimiche, trattamento e rivestimento dei
metalli, concia e tintura delle pelli e del cuoio,
produzione della pasta carta della carta e del
cartone, produzione di pneumatici, aziende tessili
che eseguono stampa tintura e finissaggio delle
fibre tessili, produzione di calcestruzzo, aree
intermodali, autofficine, carrozzerie
„
Lettera b - … attività di deposito di rifiuti, centro di
raccolta e/o trasformazione degli stessi, deposito
di rottami e deposito di veicoli destinati alla
demolizione
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Siamo nell’articolo 3 comma
1 del RR 4/06?
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„
Lettera c - Superfici scolanti destinate al carico e
alla distribuzione dei carburanti ed operazioni
connesse e complementari nei punti di vendita
delle stazioni di servizio per autoveicoli
„
Lettera d - Superfici scolanti specificamente o
anche saltuariamente destinate al deposito, al
carico, allo scarico, al travaso e alla
movimentazione in genere delle sostanze di cui
alle tabelle 3/A e 5 dell’allegato 5 alla parte terza
del D.Lvo 152/06
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RR 4/06 - Requisiti tecnici
„
Separazione
‹
‹
‹
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Tutte le superfici scolanti devono essere impermeabili
Le acque di 1^ pioggia devono essere avviate ad
apposite vasche di raccolta a perfetta tenuta,
dimensionate in modo da trattenere
complessivamente non meno di 50 mc per ettaro di
superficie scolante
Alle acque meteoriche di dilavamento deve essere
destinata una apposita rete di raccolta e
convogliamento munita di un sistema di
alimentazione delle vasche di prima pioggia che le
escluda automaticamente a riempimento avvenuto; la
rete deve essere dimensionata sulla base degli eventi
meteorici di breve durata e di elevata intensità
caratteristici di ogni zona, e comunque quanto meno
assumendo che l’evento si verifichi in 15 minuti e che
il coefficiente di afflusso alla rete sia pari a 1 per la
superficie scolante e a 0.3 per quelle permeabili ad
esse contigue, escludendo dal computo le superfici
incolte e quelle di uso agricolo
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RR 4/06 - Requisiti tecnici
„
Trattamento e scarico
‹
‹
‹
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Le acque di prima pioggia e di lavaggio
devono essere sottoposte ai trattamenti
necessari ad assicurare il rispetto dei valori
limite allo scarico
Durante le precipitazioni atmosferiche le
acque di prima pioggia trattate da recapitare
in corpi d’acqua superficiali non possono
essere scaricate
le opere di scarico devono essere realizzate
in modo da consentire il campionamento in
conformità ai disposti normativi
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RR 4/06 - Requisiti tecnici
„
Ordine preferenziale del recapito
‹
Non
Nonrilevabilità
rilevabilitàper:
per:composti
compostiorgano
organo
alogenati
e
sostanze
che
possono
alogenati e sostanze che possono
dare
dareorigine
origineaatali
talicomposti
composti
nell’ambiente
idrico,
nell’ambiente idrico,composti
composti
organo
fosforici,
composti
organo fosforici, compostiorgano
organo
stannici,
sostanze
che
hanno
stannici, sostanze che hannopotere
potere
cancerogeno,
mutageno
e
cancerogeno, mutageno e
teratogeno
teratogenoininambiente
ambienteidrico,
idrico,
mercurio
e
suoi
composti,
mercurio e suoi composti,cadmio
cadmioee
suoi
suoicomposti,
composti,oli
oliminerali
minerali
persistenti
e
idrocarburi
persistenti e idrocarburididiorigine
origine
petrolifera
persistenti,
cianuri,
petrolifera persistenti, cianuri,
materie
materiepersistenti
persistenti……
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‹
‹
Rete fognaria (condotto delle nere o delle
miste) – limiti di emissione adottati dal
gestore del servizio idrico
Corpo idrico superficiale – limiti di tabella
3 allegato 5 alla parte terza del D.Lvo
152/06
Suolo o strati superficiali del sottosuolo
solo qualora l’Autorità competente accerti
l’impossibilità tecnica o l’eccessiva
onerosità di utilizzare tali recapiti - limiti di
tabella 4 + divieti punto 2.1 allegato 5 alla
parte terza del D.Lvo 152/06
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RR 4/06 – possibilità di deroga
superfici contaminate
da idrocarburi di origine
minerale ?
lo scarico delle acque
meteoriche di 1^ pioggia
deve essere autorizzato
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Le acque meteoriche di dilavamento in alternativa
alla separazione delle acque di prima pioggia,
possono essere sottoposte a trattamento in
impianti con funzionamento in continuo,
progettati sulla base della portata
massima stimata in connessione agli eventi
meteorici di breve durata e di elevata intensità
si rientra nelle lettere
a) o b) ?
è possibile chiedere che le
disposizioni del regolamento siano
applicate solo ad una parte
delle superfici scolanti
si rientra nelle lettere
a) o b) e le superfici scolanti
sono a ridotto impatto
inquinante?
è possibile chiedere di non
essere assoggettati alle
disposizioni che disciplinano
la separazione e il
trattamento
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Direttive in ordine alla programmazione e progettazione dei
sistemi di fognatura
(appendice G delle NTA del PTUA)
„
„
Occorre privilegiare le soluzioni atte a ridurre le portate meteoriche
circolanti nelle reti fognarie, sia unitarie sia separate, prevedendo
una raccolta separata delle acque meteoriche non suscettibili di essere
contaminate e il loro smaltimento sul suolo o negli strati superficiali del
sottosuolo e , in via subordinata, in corpi d’acqua superficiale.
Occorre prevedere l’adozione di interventi atti a contenere l’entità delle
portate meteoriche scaricate entro valori compatibili con la capacità
idraulica dei ricettori e comunque entro i seguenti limiti:
‹ 20 l/s per ettaro di superficie scolante impermeabile – aree di
ampliamento e di espansione residenziali e/o commerciali e/o di
produzione di beni
‹ 40 l/s per ettaro di superficie scolante impermeabile relativamente
alle aree già dotate di reti fognarie
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Art. 6 del RR n. 2 del 24.03.06
„
I progetti di nuova edificazione e gli interventi di recupero del
patrimonio edilizio esistente:
a)
Prevedono l’introduzione negli impianti idrico sanitari di
dispositivi idonei ad assicurare una significativa riduzione del
consumo di acqua, quali: frangigetto, erogatori riduttori di
portata, cassetta di scarico a doppia cacciata;
b)
Come stabilito dall’art. 25, comma 3 del D.Lgs 152/99, prevedono
la realizzazione della rete di adduzione in forma duale;
c)
Negli edifici condominiali con più di tre unità abitative con
superficie calpestabile superiore a 100 mq, prevedono la
realizzazione della circolazione forzata dell’acqua calda,
destinata all’uso potabile, anche con regolazione ad orario, al fine
di ridurre il consumo dell’acqua non già alla temperatura
necessaria;
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d)
e)
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Prevedono l’installazione, per ogni utente finale, di appositi
misuratori di volumi o portate erogate, omologati a norma di
legge;
Prevedono, per gli usi diversi dal consumo umano, ove possibile,
l’adozione di sistemi di captazione, filtro e accumulo delle
acque meteoriche provenienti dalle coperture degli edifici;
nonché, al fine di accumulare liberamente le acque meteoriche,
la realizzazione, ove possibile in relazione alle caratteristiche dei
luoghi, di vasche di invaso, possibilmente interrate, comunque
accessibili solo al personale autorizzato e tali da limitare al
massimo l’esposizione di terzi a qualsiasi evento accidentale
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