La ricerca di base sulla funzionalità del cibo
Transcript
La ricerca di base sulla funzionalità del cibo
La ricerca di base sulla funzionalità del cibo CARLO CANNELLA Dipartimento di Fisiopatologia Medica Sez. Scienza dell’ dell’Alimentazione 1a Facoltà Facoltà di Medicina e Chirurgia “Sapienza” Sapienza” Università Università di Roma Assenza di malattia SANA ALIMENTAZIONE + ALIMENTI FUNZIONALI WHO “salute” WELL-BEING Oggi la società dimostra sempre più attenzione alle correlazioni fra alimentazione e salute, ma, contemporaneamente vede aumentare sia le patologie legate a una dieta abituale eccessiva e/o squilibrata, sia la confusione e la disinformazione circa ruoli e funzioni di alimenti e di nutrienti. (Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana. Revisione 2003) Salute Benessere Linee Guida per una Sana Alimentazione Adeguamento al mutare dei consumi, delle abitudini alimentari e dello stile di vita Rispetto delle tradizioni, del gusto e del piacere della buona tavola Evidenza epidemiologica della relazione esistente tra sana alimentazione e prevenzione 1. Ruolo dei nutrienti e componenti minori 2. Reciproci rapporti ed interazioni 3. Definizione dei fabbisogni Un alimento può essere definito “funzionale” quando, al di là del valore nutrizionale, è scientificamente dimostrato che il suo consumo può produrre un effetto benefico e mirato su una o più funzioni dell’organismo, contribuendo a preservare o migliorare lo stato di salute e di benessere e/o a ridurre il rischio di malattia. Consensus Meeting on Scientific Concept of Functional Foods (European Commission on Functional Food Science in Europe, Madrid, 1998) ALIMENTI FUNZIONALI Alimenti naturali. Alimenti a cui sia stato aggiunto un componente. Alimenti dai quali sia stato rimosso un componente. Alimenti in cui siano state modificate le caratteristiche di uno o più componenti. Alimenti in cui sia stata modificata la biodisponibilità di uno o più componenti. Qualsiasi combinazione di queste possibilità. Roberfroid M.B, M.B, BJN (2002), 88, Suppl. 2, S133S133-S138 NUTRIZIONALI p rop rietà degli alim e nti fu nzionali F r u t t a e v e g e ta li fre sc h i b a ssi d o sa g g i In te gr a tor i a lim e n t a r i A lim e n ti f u n z io n a l i ? a lti d o sa g g i TERAPEUTICI funzione P ote nz ia li F arm aci c o n v e n z i o n a li Farm aci da banco FARM ACI C e r e a l i, s u c c h i d i f r u t t a f o r tif ic a t i, e t c A lim e n t i lig h t A L IM E N T I e B E V A N D E vettore Componenti funzionali (1) Classe Acidi grassi Carotenoidi Fibra alimentare Fitoestrogeni Fitosteroli Componente Monoinsaturi Omega-3: EPA/DHA β-carotene Luteina Licopene β-glucano Cereali Fibra insolubile Isoflavoni Componenti funzionali (2) Classe Flavonoidi Isotiocianati Prebiotici Probiotici Solfuri, tioli Componente Antocianine Catechine, epicatechine Flavononi (agrumi) Flavonoli (cipolle) Sulforafane Inulina, FOS (fruttooligosaccaridi) GOS (galattooligosaccaridi) Lactobacilli, bifidobatteri Diallil sulfide (aglio, cipolla) Principali “fattori protettivi” e loro fonti alimentari Fattore protettivo Fonti vegetali Fonti animali Carotenoidi abbondanti solo alcuni derivati α-carotene β-carotene licopene luteina Flavonoidi flavonoli antociani, tannini Vitamine vitamina C vitamina E vitamine gruppo B Oligoelementi selenio zinco vegetali a foglia verde, peperoni vegetali a foglia verde, peperoni, carte pomodori, melone broccoli e vegetali a foglia verde formaggio, uova, burro e fegato rare numerose assenti o molto scarse assente rare tè verde e nero, olio di oliva vino rosso, tè numerose agrumi, pomodori, broccoli, cavoli, fragole olio di oliva, cereali integrali, asparagi, avocado bicchiere di vino rosso numerose contengono ~ 200 mg di sostanze fenoliche totali fegato, uova, burro ortaggi verdi, cereali, legumi fegato, frattaglie, pesce azzurro numerose numerose spinaci, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, noci del brasile spinaci, cavoletti Una tazza di tè o un carni (pesce, pollo, frattaglie) ostriche, frattaglie Motivi per NON acquistare alimenti “funzionali” (Europa) cereali con folati yoghurt probiotici bevande fermentate contenenti sostanze benefiche olii/grassi che riducono il colesterolo latte con vit. pane con vitamine succhi di frutta con vitamine 0 10 non credo che aggiungano benefici in più 20 30 sono costosi 40 50 60 non mi piacciono Elaborazione fonte: AC Nielsen Functional Foods and Organics Consumer Behaviours and Attitudes, November 2005 http://www2.acnielsen.com/reports/documents/2005_cc_functional_organics.pdf opinioni riguardo gli alimenti con ingredienti “funzionali” (1 = molto in disaccordo, ...., 4 = né d’accordo né in disaccordo, ...., 7= molto d’accordo) sono prodotti di alto livello basati sulle conoscenze scientifiche credo che mantengano le loro promesse la sicurezza è stata studiata approfonditamente contribuiscono al mio benessere 1 HEALTHGRAIN, EU IP: FOOD-CT-2005-5140008) 2 3 4 5 6 Cremona 14-15 giugno 2007 7 “An Irreconcilable Conflict” • Nell’economia capitalistica occidentale, il mercato alimentare ha come obiettivo prioritario il profitto. • Il mercato alimentare negli USA offre circa 3900 kcal/die pro capite, vale a dire il doppio del fabbisogno. • In tale contesto, per aumentare il profitto, esistono due possibilità: – convincere i consumatori a mangiare di più (contribuendo direttamente alla prevalenza dell’ dell’obesità obesità); – rivisitare i prodotti nella confezione e nel lancio sul mercato indirettamente alla prevalenza dell’ dell’obesità obesità). (contribuendo • Sebbene siano univocamente riconosciute le proprietà nutrizionali di alimenti naturali, non trasformati, il margine di profitto più alto deriva da alimenti processati, pronti al consumo: fast-foods, snacks, bevande ricchi in zuccheri semplici concentrati, cereali raffinati, grassi di bassa qualità. Tali prodotti sono meno costosi degli alimenti naturali non trasformati. • Le industrie hanno come fine il profitto e nel libero mercato possono vendere le loro merci indipendentemente dalla qualità, e il cittadino è libero di rifiutarle e di scegliere. • Le istituzioni hanno il compito di rendere trasparente questo meccanismo con regole che obblighino il produttore a indicare gli effetti collaterali del prodotto come avviene per i farmaci: chi vende il cibo deve essere obbligato a indicare le conseguenze del consumo di alcuni ingredienti nelle quantità presenti. AMBIENTE SFAVOREVOLE ALLE SCELTE SALUTARI FALLIMENTO STRATEGIE EDUCATIVE ALIMENTAZIONE EDUCAZIONE SANA ALIMENTI SQUILIBRATA ALIMENTARE ALIMENTAZIONE FUNZIONALI “MEDICALIZZAZIONE USO DEL CIBO” IMPROPRIO SCARSA O NULLA EFFICACIA ALIMENTI FUNZIONALI Progressi Direttiva 2000/13/CE scientifici nel settore vieta di attribuire ai prodotti dellanel nutrizione umana e Esigenza di un regolamento alimentari proprietà atte a sviluppo di nuove tecnologie prevenire, curaresettore o guariredella sicurezza alimentare alimentari che tuteli il consumatore e generaliin che consentaprincipi di riportare etichetta si prestano a 1924/2006 Regolamento (CE) indicazioni nutrizionali e salutistiche diverse nel rispetto interpretazioni di una severa valutazione scientifica e dietro richieste avanzate flusso di autorizzazione dai consumatori e della Commissione informazione dall’industria mediatico REGOLAMENTO (CE) N. 1924/2006 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO (9) Vi è un'ampia gamma di sostanze nutritive e di altre sostanze a effetto nutrizionale e fisiologico, compresi, ma non solo, vitamine, minerali, oligoelementi, amminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre, varie piante ed estratti di erbe, che potrebbero essere presenti in un prodotto alimentare ed essere oggetto di un'indicazione. (14) Vi è una vasta gamma di indicazioni attualmente utilizzate nell'etichettatura e nella pubblicità degli alimenti in alcuni Stati membri che fanno riferimento a sostanze il cui effetto benefico non è ancora stato dimostrato, o in merito al quale non esiste allo stato un consenso scientifico sufficiente. • La European Commission Concerted Action on Functional Food Science in Europe (FUFOSE), coordinata dal The International Life Science Institute – ILSI Europe, ha elaborato un Consensus Document on Scientific Concepts of Functional Food in Europe. • Sancisce che qualsiasi claim per “enhanced function” e “reduced risk of disease” è giustificato solo se basato su appropriati studi scientifici. British Journal of Nutrition, 1999, 81, S1-S27 CRITERI PER ATTRIBUIRE LA QUALIFICA DI ALIMENTO FUNZIONALE (a) STUDI EPIDEMIOLOGICI. (b) BIOMARKER DEGLI EFFETTI FUNZIONALI. (c) DEFINIZIONE DEI RANGE FISIOLOGICI DI VARIABILITA’. European consensus on developing health claims legislation on functional foods, 1999 STUDI EPIDEMIOLOGICI In ordine decrescente di importanza: • Studi sperimentali condotti sull’uomo (studi clinici o d’intervento) – studi d’intervento randomizzati e controllati, in doppio cieco – studi sperimentali non randomizzati o non controllati • Studi osservazionali epidemiologi) condotti sull’uomo – studi prospettici di coorte – studi retrospettivi di coorte – studi caso-controllo (retrospettivi) • Studi biochimici, cellulari o condotti su animali (studi P r o c e d im e n t o p e r a t t r ib u ir e a d u n a lim e n t o s p e c if ic h e p r o p r ie t à f is io lo g ic h e e / o s a lu t is t e Id e n tific a z io n e d e l p h y t o c h e m ic a l F u n z io n i g e n ic h e b io c h im ic h e e f is io lo g ic h e I n t e r a z io n e C o m p r e n s io n e d e i m e c c a n is m i A lim e n t o , in g r e d ie n t e o c o m p o n e n t e d i a lim e n t o E f f e t t i f u n z i o n a li ( id e n t if ic a z io n e e d im o s t r a z io n e ) M o d e lli/ m e t o d o lo g ie d i s t u d io s u l l ’ u o m o d e lle c o n s e g u e n z e d e g li e f f e t t i f u n z io n a li F u n c t i o n a l C la i m R e v is io n e e d a p p r o v a z io n e d e lle e v id e n z e s c ie n t if i c h e b e n e f i c i s u lla s a lu t e ( i d e n t if ic a z io n e e d a p p r o v a z io n e ) H e a lt h C la i m R o b e r fr o id M B , 1 9 9 6 BIOMARKER DEGLI EFFETTI FUNZIONALI • Problema fondamentale è l’identificazione di “biomarker” dell’effetto funzionale o della riduzione del rischio di patologia, per ciascuna delle possibili aree di applicazione. • La mancanza di biomaker validati costituisce un’importante barriera alla dimostrazione di validi e rilevanti effetti positivi per la salute e quindi allo sviluppo di nuovi alimenti funzionali. European consensus on developing health claims legislation on functional foods, 1999 QUALI REQUISITI DEVE AVERE UN BUON “BIOMARKER” • Dev’essere facilmente misurabile attraverso procedure non invasive, correlato al processo biologico in esame, e dovrebbe modificarsi in tempi ragionevolmente rapidi. • Dev’essere rigorosamente validato per stabilire la sensibilità (frequenza di risultati positivi quando l’effetto è presente), specificità (la frequenza di risultati negativi quando l’effetto è assente) e riproducibilità in differenti centri. • Dev’essere univocamente e scientificamente riconosciuto come marker della funzione in esame e/o del rischio di malattia. • L’effetto misurato dal markers selezionato dev’essere fisiologicamente e statisticamente significativo. European consensus on developing health claims legislation on functional foods, 1999 The European Commission on Functional Food Science in Europe (FUFOSE): Consensus on “Scientific Concepts of Functional Foods in Europe”. (1999)