Montaggio della canna per pesca in mare / in barca

Transcript

Montaggio della canna per pesca in mare / in barca
Montaggio della canna
per pesca in mare / in barca
Istruzioni di
montaggio
3.
Aprire l’archetto
prendifilo del mulinello.
1
4.
Fare passare il filo
attraverso tutti gli anelli
di scorrimento della
canna da pesca.
2.
Il mulinello da mare fisso viene montato
sulla canna da pesca.
Verificare che il
mulinello sia
fissato alla canna
in maniera corretta e
sicura. .
5.
6.
7.
Fissare la pesante
girella da pesca in mare
all'estremità della lenza
con un mezzo nodo a
barilotto.
8.
Verificare la tenuta del
nodo eseguendo una
prova di resistenza alla
trazione.
Agganciare un occhiello
del finale nel
moschettone aperto
della girella.
Chiudere il
moschettone della
girella.
Montaggio della
girella
Assicurare la girella
con un mezzo no
do a barilotto
Montaggio della
girella
con cappio
1 Il cappio viene
fatto passare
dentro l’anello
della girella
1 Fare passare il filo nell’occhiello del moschettone
2 La girella viene fatta passare dentro il
cappio.
2 Eseguire almeno
5 avvolgimenti intorno
alla lenza madre
3 Il cappio viene tirato con
forza; controllare il collegamento
4) Collegamento della
girella da mare al cappio
formato dall’estremità
inferiore del finale
3 Fare passare l’estremità del filo
attraverso l’occhiello tra il moschettone e gli avvolgimenti ed
assicurarla
4 Inumidire leggermente il
filo (con la punta della
lingua) e tirarlo in modo da
ottenere un nodo
Montaggio del piombo
per il lancio
Assicurare l'anellino del
piombo al moschettone
della girella e poi richiuderlo
Ordinare e tendere il
finale.
10. Infilare nell’occhiello
libero del finale la
seconda girella.
11. Verificare i collegamenti
del finale con delle
prove di resistenza alla
trazione.
12. Agganciare nel
moschettone aperto
all’estremità del finale
un piombo pesante o
un artificiale (jig).
13. Chiudere il
moschettone della
girella.
14. Chiudere l’archetto
prendifilo.
15. Regolare la frizione del
mulinello fisso in base
allo spessore del filo.
16. Prevedere i seguenti
accessori
a) Apparecchio per
stordimento
b) Coltello
c) Pinza per slamatura
d) Apparecchio di misura
e) Strumento per il
recupero
IT
AVVERTENZA!
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
Montaggio del mulinello
Anello fisso
9.
Inserire il piede
del mulinello
negli anelli
Portamulinello
a vite
Controdado
Anello
scorrevole
Dado
Controdado
Fissare l’anello scorrevole
con il dado ed assicurare
con il controdado
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
La pesca con la canna per pesca in mare / barca
Con questo tipo di pesca praticato da una
barca, il più diffuso in mare, si catturano
sgombri, aringhe, merluzzi e altre specie di
pesci d’acqua salata.
L’attrezzatura
Condizione fondamentale è una canna robusta con un peso per il lancio di 150-300 grammi. Altrettanto importante è un mulinello di
grandi dimensioni, fisso, adatto alla pesca in
acqua salata. Il filo dovrebbe avere un diametro di almeno 0,5 mm ed una portata di almeno 25 libbre.
La canna deve essere molto più lunga del
finale. Con una canna troppo corta non è possibile tirare il finale in un colpo sopra il bordo
della barca, perché possono sbattere contro il
fianco dell'imbarcazione o liberarsi dimenandosi. Di provata efficacia sono le canne di
lunghezza compresa tra i 2,40 ed i 2,70 m.
Le esche
Come esca si utilizza un finale per la pesca
agli sgombri con una lunghezza compresa tra
uno e due metri e provvisto di diversi ami.
Il finale standard è lungo 1,75 m ed ha fino a
6 ami. A questi ami vengono applicate esche
artificiali, nella maggior parte dei casi piume
colorate, ma anche alluminio, fili argentati o
imitazioni in plastica di granchi, pesci e polipi.
La forma dell’esca artificiale non riveste un
ruolo fondamentale. Il pesce in branco reagisce a tutto ciò che abbia le dimensioni di una
preda. Il finale ha alle due estremità un
occhiello. Con un occhiello viene fissata la
lenza madre al moschettone, con l'altro si
applica il peso, un piombo per il lancio o un
piombo a forma di pesce.
La pesca
Quando si raggiunge una zona promettente
con la barca, ci si ferma e si può iniziare a
pescare.
L’archetto prendifilo viene spostato ed la
lenza con il finale ed il peso vengono lanciati
con un lancio con l'avambraccio.
Spesso sui pescherecci si trovano diversi
pescatori, quindi è indispensabile prestare
attenzione reciprocamente. Con i lanci sopra
la testa si mettono in pericolo gli altri e se
stessi, un peso troppo ridotto fa finire il finale
nelle lenze dei compagni pescatori.
Si fa scorrere la lenza dalla bobina fino a che
il terminale non abbia contatto con il fondale.
Quindi si chiude l’archetto prendifilo e si riavLancio con l’avambraccio sistema per la pesca agli
sgomberi
volge il peso di circa 1 metro. Affinché l’esca
sintetica possa prendere vita, si alza e si
abbassa leggermente la cima della canna. Se
nel giro di un minuto non abbocca nessun
pesce, si svolge il filo di 2-3 metri, per ripetere il tentativo ad un'altra profondità.
Questa operazione viene ripetuta fino a che il
peso non abbia raggiunto nuovamente la
superficie dell’acqua. Quindi si procede ad un
Il jogging in
mare aperto
colare nelle calde giornate d'estate. È meglio
utilizzare ghiaccio secco, che mantiene il
pesce al fresco per circa 24 ore.
Con la canna per la pesca agli sgomberi si
possono catturare anche merluzzi, gadi carbonari, aguglie, sugarelli e pollack, soprattutto se si usa un jig. Durante la slamatura del
sugarello occorre prestare particolare attenzione. Questo pesce ha grossi aculei appuntiti sul dorso, con i quali è facile ferirsi. Infine
ricordiamo una caratteristica particolare dello
sgombro.
Quale membro della famiglia dei tonni, gli
sgombri hanno una temperatura corporea
leggermente più elevata dell'acqua che lo circonda.
Questa è una delle cause del suo temperamento incredibile. Lo sgombro è lungo circa
30-35 cm e pesa 400-500 grammi.
L’esemplare più grande conosciuto fino ad
ora è stato pescato da un americano e pesava 3397 grammi. Lo sgombro da record tedesco segnava sulla bilancia solo 1476 grammi.
nuovo lancio.
Dato che la barca da pesca si muove, non
essendo ancorata, l'area in cui si pesca cambia in continuazione.
Quando un pesce abbocca si avverte una
forte tirata. I pescatori esperti tuttavia non tirano su pesci singoli, bensì attendono fino a
che altri pesci non abbocchino agli altri ami
liberi. Solo a quel punto si ritira la lenza.
Durante questa operazione è importante contare i giri del mulinello. Questo è un trucchetto per capire a quale profondità si trova il
branco dei pesci.
Il jigging con la canna da mare
Dopo aver eventualmente ritirato la lenza libera si può iniziare con il movimento a jogging,
in verticale a saliscendi. Si accelera il movimento durante il sollevamento della cima
della canna e lo si rallenta abbassandola.
Dato che ad ogni movimento si ritira della
lenza libera, si porta il jig sopra il fondale, fino
a che la lenza non scorre quasi parallelamente alla barca. Quindi si ritira cautamente il jig
per un nuovo lancio. Quando si pesca a jigging a fondo l’esca /amo non devono arrivare
fino a sotto l'imbarcazione, poiché altrimenti si
Lo sgombro non viene estenuato. In confronto allo spessore della lenza è troppo leggero.
Lo sgombro catturato non viene portato in
barca con uno strumento per il recupero,
bensì semplicemente tirato su dall’acqua.
Questo è possibile grazie alla lenza resistente ed alla canna robusta. Dopo aver liberato
ed essersi occupati del pesce, si disinnesta il
dispositivo anti ritorno del mulinello e l’esca
viene lasciata cadere in acqua ruotando all'indietro la manovella, cioè non viene lanciata. Il
numero di giri della manovella corrisponde a
quello con cui erano stati tirati fuori i pesci dall’acqua. In questo modo l’esca raggiunge la
profondità alla quale si trovano gli sgombri. I
pesci vengono sventrati e puliti direttamente
sulla barca.
Pesca in mare direzione del vento e della corrente
Peso
dell’esca 100 g
Fare attenzione a non sporcare i vestiti con
macchie di sangue, poiché il sangue di pesce
è molto difficile da rimuovere. Una volta puliti,
i pesci vengono riposti nelle borse termiche
che si sono portate con sé.
Accumulatori nelle borse termiche non si
sono rivelati molto efficaci allo scopo, in parti-
Oscillare in avanti
Jogging con canna da mare/ barca
sul fondo
Oscillare all’indietro
Alla seconda oscillazione
in avanti rilasciare la
lenza
rischia di impigliarsi con l'attrezzo dei
pescatori che si trovano dall’altra parte
della barca. L’abboccata si riconosce, anche a grande profondità, poiché si avverte una
netta resistenza. Un battito
sulla canna mostra che la
lenza ha incontrato un ostacolo (il jig è rimasto impigliato sul
fondale). La frizione del mulinello deve essere regolata in
modo che il pesce possa tirare Nodo alla marinara
con una forza minore della resi- (per finale per
stenza allo strappo della lenza. pesca agli sgomberi)
Il pesce viene portato in superficie con delle pompe (sollevamento della
canna e avvolgimento della lenza con abbassamento contemporaneo della cima della
canna). La cima della canna viene abbassata
fino ad una distanza dalla superficie dell'acqua di 1 metro circa. Pesci più piccoli che
sono agganciati bene, vengono ritirati a bordo
della barca con uno slancio calibrato. In caso
di pesci più grossi un vicino deve aiutare con
un apparecchio per il recupero. Pesci pesanti
non devono essere sollevati sopra la superficie dell’acqua, perché altrimenti si rischia che
il filo si spezzi o che il pesce si sganci. Pesci
di taglia troppo piccola vengono slamati con
cautela e rimessi delicatamente in mare.
Pesci di grosse dimensioni vengono storditi:
solo una volta slamati vengono uccisi.
Peso
dell’esca 200 g
Trucchi e consigli per la pesca
Informazioni utili su lenze, ami, ga l l eggianti e piombi
Lenze
Se in passato si utilizzavano come lenze per la
pesca intestini animali appositamente elaborati, in
seguito crini di cavallo e, ancora più tardi, fili di seta
intrecciati, oggi la pesca viene praticata con la lenza
monofilo di nylon e la lenza multifibre dyneema.
La lenza monofilo di nylon ha molti vantaggi:
1. E’ molto sottile a parità di resistenza.
2. Il suo allungamento è minimo sotto sforzo.
3. Dura relativamente a lungo, se curata come si
deve.
Le lenze monofilo
devono essere
trattate nella giusta maniera. Già
caricando la lenza
sul mulinello si
Come caricare la
deve fare attenlenza sulla bobina
zione a non cauin maniera corretta
sare attorcigliamenti. La cosa
migliore è srotolare la lenza dalla bobina acquistata e caricarla attorno al mulinello facendola passare attraverso le pagine di un grosso libro.
Monofili industriali esistono in circa 70 diversi colori
e 30 diverse qualità.
La capacità minima delle bobine è di 25 m. Queste
ultime vengono dette anche bobine per terminali poiché, dei 25 m di lenza, gran parte vengono utilizzati
per realizzare finali.
Le lunghezze generalmente acquistate sono le bobine da 200 a 300 m.
Le lenze monofilo sono acquistabili in diversi diametri e colori. In genere più sono sottili e leggeri canna
e mulinello, tanto più sottile e leggera può essere la
lenza. Al contrario, più sono grossi canna e mulinello, più spessa deve essere la lenza. In caso di dubbio si deve preferire la lenza più spessa.
Per quanti vantaggi abbiano le lenze monofilo, esse
presentano anche svantaggi. La lenza è estremamente sensibile al calore e alla luce (raggi UV). Se,
per esempio, in estate resta un giorno intero nella
parte posteriore dell’auto, esposta al sole, perde
sino al 90% della propria resistenza.
Le lenze monofilo sono altrettanto sensibili per
quanto riguarda la loro superficie. Anche i minimi
strappi si allargano rapidamente, danneggiando la
lenza. Per questo motivo tutte le superfici che vengono a contatto con la lenza (archetto prendilenza,
rullino guidafilo, bobina e tutti gli anelli) devono sempre essere lisci e privi di danni.
Dopo la pesca, in particolare quella a fondo, si dovrebbe controllare il lato anteriore della lenza. Se è
ruvida deve essere tagliata. Il pezzo tagliato deve
essere portato
a casa, arrotolato attorno alla
mano e tagliato
in piccoli pezzi.
Se lo si lascia
nella zona di
pesca, potrebCome sminuzzare
bero rimanervi
nella giusta
impigliati persomaniera la lenza
ne ed animali,
usurata
ferendosi,
anche in maniera letale.
Dopo la pesca in acque salate la lenza deve essere
sciacquata con acqua dolce. I cristalli del sale corrodono la lenza.
L’ e ffetto congiunto di luce, aria e acqua, le sollecitazioni sopportate in fase di lancio e recupero, nonché
l’eccessivo allungamento alterano la lenza. In genere, dopo un anno di pesca ordinaria, la lenza ha perso il 50% delle proprie qualità.
Riempimento della bobina
Si dovrebbe dunque iniziare ogni stagione di pesca
con una lenza nuova.
Il finale, detto anche terminale, è il collegamento che
unisce la lenza madre con l’amo.
Questo nodo diminuisce la portata del 15%.
Un collegamento sicuro senza perdita di portata è
dato dai due nodi rappresentati in figura.
Ami
In molti paesi si pesca ancora oggi senza canna e
mulinello o altri accessori. La lenza e l’amo sono tuttavia indispensabili. I primi ami per la pesca, detti
Il finale deve sempre avere una portata minore della
lenza madre. In questo modo si fa sì che, in caso di
sovrasollecitazione, si laceri sempre e solo il finale e
non la lenza madre.
Lenza madre
Uncino
Girella
Amo
Finale
La pesca con il finale è nel rispetto dell’ambiente e
della fauna ittica: dell’ambiente perché, in caso di
lacerazione del terminale, in natura resta solo un
piccolo pezzetto di nylon, e della fauna ittica perché
il pesce allamato corre il minor rischio possibile con
un piccolo pezzetto di lenza.
Vi sono diversi modelli e lunghezze di terminali. I
normali terminali di monofilo ai quali viene annodato
l’amo singolo per la pesca dei pesci pacifici, hanno
una lunghezza dai 40 ai 70 cm. I terminali per la
pesca dei predatori sono in genere sottili fili di acciaio rivestiti di materiale plastico che il pesce non può
danneggiare o spezzare con i denti. Questi terminali in acciaio esistono in lunghezze da 15 cm fino a 1
m. Per la pesca allo squalo si utilizzano finali in acciaio fino a 9,65 m.
Tutti i collegamenti vengono assicurati da nodi o da
un SIMPL (easy).
Il nodo è l’elemento più sottile nella catena. Del
resto, un SIMPL sulla lenza ne riduce la portata di
una percentuale che può arrivare ad essere del
50%.
Si distinguono 4 tipi di nodi:
1. Nodi per allacciare in maniera compatta due
estremità della lenza.
Uno di questi nodi si chiama "doppio nodo a barilotto”. Sebbene esso diminuisca la portata del 10-15%,
è a tutt’oggi il miglior nodo per collegare due lenze.
Entrambi i nodi non hanno dato perdite di portata,
durante le prove compiute la lenza si è rotta sempre
e solo nella parte libera.
3. Nodo per formare un cappio.
Più avvolgimenti ha un cappio, maggiore è la portaCappio con nodo di
sicurezza
Cappio normale
ta, in caso di 5 avvolgimenti essa è quasi del 100%.
La probabilità di una rottura nella parte libera della
lenza è pari a quella nella zona del nodo.
4. Nodo per allacciare la lenza ad un gambo e/o
amo a paletta.
Le figure mostrano il nodo ideale per allacciare gli
ami a paletta.
2.
1.
3.
4.
Il doppio nodo a barilotto viene spesso utilizzato per
la pesca dalla spiaggia, dove la lenza madre viene
annodata allo speciale terminale.
2.
4.
3.
6.
5.
La lenza può essere fissata ad un occhiello o ad una
paletta con diversi nodi o con il SIMPL, all’amo ad
occhiello con un mezzo nodo a barilotto, all’amo a
paletta con uno speciale nodo per ami.
A seconda del metodo di pesca vi sono ami di diverse dimensioni e forme. La scala delle dimensioni va
da 10/0 fino a 28.
Per le acque dolci vale la regola secondo la quale
maggiore è il numero, più piccolo è l’amo. Al contrario, l’amo diverrà più grande al crescere della numerazione se il numero è seguito da /0 (4/0 è più grande di 3/0).
Per quanto riguarda la forma
dell’amo si fanno le seguenti
distinzioni:
I più famosi sono l’amo
Limerick e quello dalla panAmo Limerick
cia rotonda. Varianti dell’amo
da pesca semplice sono l’amo privo di ardiglione e l’amo con la punta storta, che
Amo dalla pancia si utilizza nella pesca
improntata alla salvaguardia
rotonda
della fauna ittica.
Amo con punta
storta/Amo senza
ardiglione
Inoltre esistono ami doppi,
tripli e quadrupli, che non è
permesso utilizzare per la
pesca dei pesci pacifici. Essi
vengono impiegati soprattutto con esche artificiali e nella
pesca ai pesci predatori.
Per far sì che la punta dell’amo resti sempre acuminata,
essa deve essere affilata
regolarmente con la pietra abrasiva.
Oggi gli ami da pesca vengono prodotti in acciaio
sottile e sono di conseguenza particolarmente sottili. Per proteggerlo contro la ruggine l’amo viene brunito, nichelato o dorato.
Amo a tre punte
Con questo nodo la portata viene diminuita solo della percentuale accettabile del 5%.
1.
uncini, sono stati realizzati ormai più di 1.000 anni
fa. L’uncino è stato sostituito dall’amo da pesca
ricurvo. Questo amo si utilizza tutt’oggi.
Un ulteriore semplice ausilio per allacciare la lenza
all’amo, alla girella o ad un’altra lenza è il SIMPL.
Oltre alla sua praticità il SIMPL ha la caratteristica di
mantenere
al
100% la portata del
nodo, poiché non
viene eff e t t u a t o
nessun nodo nel
senso comune della parola.
Ami di qualità particolarmente elevata vengono oggi
prodotti a partire dal cosiddetto acciaio al carbonio.
Affinché le punte siano particolarmente sottili e acuminate, nella produzione di questi ami il taglio avviene per mezzo di un laser. In seguito la tempra dell’amo non prevede solamente il suo riscaldamento e
raffreddamento, come avviene nel procedimento tradizionale. Oltre a ciò, questi ami vengono temprati in
bagni chimici.
Doppio nodo a barilotto
2. Nodo per allacciare in maniera sicura la lenza ad
un occhiello, quali quello della girella, della mosca
artificiale e dell’amo ad occhiello.
1. Finale
2. Punta dell’amo
3. Ardiglione
4. Paletta/Occhiello
5. Gambo dell’amo
6. Pancia dell’amo
Il collegamento tra l’occhiello e la lenza avviene
spesso tramite un mezzo nodo a barilotto.
Mezzo nodo a barilotto
2.
1.
1
3.
4.
2
3
Trucchi e consigli per la pesca
Informazioni utili su lenze, ami, ga l l eggianti e piombi
Galleggianti
L’indicatore di abboccata segnala al pescatore se il
pesce ha abboccato.
Il segnalatore di abboccata di gran lunga più famoso è
il galleggiante. Oltre a segnalare l’abboccata, il galleggiante ha spesso anche la funzione di presentare l’esca alla relativa profondità d’acqua.
Il galleggiante standard si compone di un corpo, di
un’antenna, di un anellino scorri-filo o gommino e di un
cosiddetto pilota. La struttura e il corpo dell’antenna
sono determinati dalle caratteristiche delle acque e del
tipo di pesce che si intende insidiare.
Pilota
Antenna
Corpo
Deriva
Galleggiante per acque
correnti
Occhiello di
scorrimento
Galleggiante per acque
ferme
Il materiale di cui è costruito il galleggiante può essere
di diversi tipi e va dal sughero, dalla balsa o dagli aghi
di porcospino fino alla plastica.
Per fissare del galleggiante alla lenza vi sono due possibilità: il montaggio fisso e quello scorrevole.
Nel montaggio fisso il galleggiante viene fissato alla
lenza per mezzo di cosiddetti gommini. Rimane tuttavia possibile spostare il galleggiante sulla lenza.
Per la pesca con la canna fissa il galleggiante deve
essere tarato di conseguenza. Si fisseranno sulla lenza tanti pallini di piombo o olivette sino a quando rimane visibile solo il
pilota, in caso di
galleggiante con
pilota, o solo la parte superiore dell’antenna, in caso di
galleggiante con
antenna.
Montaggio fisso
Con il montaggio
fisso è possibile
pescare al massimo in profondità
equivalenti alla
lunghezza della
canna.
Al contrario, il montaggio scorrevole permette di
pescare in ogni profondità d’acqua.
Nel montaggio scorrevole il galleggiante, legato solo
tramite anellini, si muove liberamente sulla lenza.
1.
metodo
classico
2. metodo a
scorrimento
interno
3. metodo
all’inglese
(waggler)
Esso viene fermato sulla lenza da un nodino (stopper)
e sull’amo al più tardi dalla girella.
Accessori importanti per il galleggiante scorrevole
sono le perline, in vetro o
plastica, e diversi stopper.
Tra galleggiante e stopper
deve sempre essere montata una perlina in vetro che
impedisce allo stopper di
rimanere incastrato nell’anellino scorri-filo del galleggiante.
E’ possibile realizzare da sé
il nodino che funge da stopper. oppure utilizzare gli
stopper in materiale tessile o
gommoso che si trovano in commercio e che svolgono
perfettamente il loro compito.
Taratura
sbagliata
Taratura
corretta
Poiché lo stopper in materiale tessile è molto sottile,
se ne possono
fissare diversi
contemporaneamente. In caso di
usura lo stopper
usurato
può
essere sostituito
senza dover smontare il galleggiante.
Nel fissaggio scorrevole si distingue tra:
1. il metodo classico
2. il metodo a scorrimento
3. il metodo all’inglese.
Si sono tuttavia imposti solo i metodi due e tre. Cono
questi metodi si esclude un attorcigliamento della lenza sull’antenna.
Una novità interessante sul mercato dei galleggianti
sono i galleggianti luminosi dotati di un diodo, particolarmente apprezzati per la pesca notturna (anguille,
luccioperca, siluri, carpe ecc.).
Tra i galleggianti luminosi vi sono anche le starlight. In
questo caso si mettono a contatto due sostanze chimiche piegando il corpo di plastica e permettendo così
alle starlight di produrre luce. Le starlight possono
essere montate al posto dell’antenna del galleggiante
oppure sul cimino della canna.
Piombi
I piombi sono necessari per:
1. tarare il galleggiante,
2. mantenere l’esca nella posizione desiderata,
3. aumentare la potenza affinché l’esca possa essere
lanciata più al largo.
Nella pesca vengono utilizzati diversi piombi.
Pallino di piombo con fenditura
Questi piombi che esistono in
grammature da 0,05 sino a 2,5
grammi vengono utilizzati principalmente per tarare galleggianti
con una portata fino a 10 g. Poiché i pallini di piombo
sono teneri, si possono fissare stringendoli con le dita
alla lenza. Piombi particolarmente teneri arrivano dalla Gran Bretagna. Per le misure dei loro pallini di piombo i britannici ricorrono ad una propria numerazione.
Piombo a bobina
Si tratta di barrette di piombo dello
stesso spessore della carta che
possono essere tagliate nelle
dimensioni desiderate e fissate alla
lenza. Questo tipo di piombo è particolarmente adatto a tarare galleggianti dalle dimensioni molto ridotte.
Non si hanno mancate abboccate
con queste striscioline di piombo sottili e dalla forma
allungata. Al contrario, il pallino di piombo con fenditura fissato alla lenza potrebbe talvolta essere scambiato dal pesce per un chicco di canapa.
Piombo a goccia
Come tutti gli altri piombi elencati di
seguito, questo piombo è un piombo
scorrevole, ciò significa che esso
può scorrere liberamente sulla lenza
sino al punto di arresto (nodo o
girella). Come i pallini di piombo con
fenditura, essi vengono utilizzati per
tarare i galleggianti. Il piombo a for-
ma di goccia esiste in grammature da 0,25 fino a 8
grammi. Nell’applicarlo ci si deve accertare che la parte pesante sia rivolta verso l’amo, altrimenti in fase di
lancio si formano accavallamenti che possono far
attorcigliare la lenza.
Piombo a oliva o a sfera
Questi piombi scorrevoli, a forma di oliva o sfera, vengono utilizzati per
tarare galleggianti
particolarmente
pesanti, ma si usano anche per la
pesca a fondo. Per
proteggere il nodo i
piombi scorrevoli di
una grammatura
superiore ai 10
grammi devono
sempre essere montati con uno stopper o perlina.
Piombo esagonale
Questi piombi dalla forma esagonale esistono in grammature
da15 fino a 150 grammi. I piombi
esagonali danno buona prova di
sé nella pesca a fondo, quando
si tratta di tenere l’esca in maniera fissa in un punto. La larga
superficie di attrito impedisce
loro di affondare.
appena sopra il fondo della corrente.
Il piombo da carpa/antiag
grovigliamento
Un altro piombo molto apprezzato che impedisce certamente l’aggrovigliarsi del finale è il
piombo da carpa / antiaggrovigliamento. Il lungo
tubicino di scorrimento, montato in precedenza, impedisce che l’amo o il finale restino
impigliati nella lenza principale in fase di
lancio.
Campanelle, carta argentata
Un segnalatore di abboccata semplice ma
pratico per la pesca a fondo senza galleggiante è rappresentato da un piccola campanella, fissata al cimino o alla lenza. Al minimo tocco dell’esca da parte del pesce, si avverte il
segnale dato dalla campanella. Un metodo ancora più
semplice e altrettanto
efficace è rappresentato
da strisce di carta
argentata avvolte alla
lenza tra il primo e
secondo anello della
canna. Quando il pesce
tira la lenza, tira con sé anche la carta argentata.
Piombi intercambiabili
Questi piombi consentono di fissare
anche successivamente diversi pesi.
Nel montarli si deve innanzitutto far
passare la lenza nella fenditura del
fermo e quindi in quella del piombo.
Successivamente si fissano uno all’altro il fermo e il piombo avvitandoli l’uno sull’altro di alcuni gradi. L’importante è che la parte larga del perno conico sia rivolta verso la girella. Se lo si monta nel verso
sbagliato il perno si sfilerà dal piombo già dopo pochi
lanci. Il corpo del piombo intercambiabile può essere a
forma di oliva o esagonale.
Piombo a pera
Con la sua forma a pera e la girella o occhiello applicato all’estremità del suo corpo, il piombo a pera è il
piombo più utilizzato per la pesca
a fondo, sia in acque dolci che
salate. I piombi a pera sono dotati di un’aerodinamica molto buona. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dall’ampio occhiello o
girella che, se il piombo viene utilizzato come scorrevole, lascia
scorrere liberamente la lenza una
volta avvenuta l’abboccata. Affinché il piombo non possa incastrarsi sul nodo, viene precedentemente montata una perlina di
vetro.
Piombo a spike
Questa variante del piombo
a pera viene utilizzata nella
pesca dalla spiaggia. Sui
fondi sabbiosi delle acque
vicino alla costa, gli arpioni
laterali mantengono l’esca
fissa sul posto anche in presenza di forti correnti. Gli
arpioni sono così flessibili
da poter essere riallargati in
fase di richiamo.
Piombo sempre in piedi
Questi ed altri piombi con corpo
ascensionale danno il meglio di
sé nella pesca in acque ferme.
Essi impediscono che l’esca
venga tirata verso il fondo melmoso. Anche quando il piombo
finisce nella melma, la lenza
può continuare a scorrere liberamente. Questi piombi sono
ideali anche per la pesca in
acque con corrente molto forte.
L’esca può infatti muoversi
IT
AVVERTENZA!
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
Istruzioni per il montaggio
delle canna per la pesca
del pesce persico/trote
1. Installare i piccoli rulli stazionari
nell'asta metallica.
2. Verificare che l'alloggiamento e il
rullo dell'asta si blocchino
perfettamente.
3. Aprire la maniglia che cattura la
corda del rullo.
4. Tirare la cordicella attraverso tutti 8. Collegare il piombino del peso.
gli anelli della cordicella prove
nienti dal rullo
9. Collegare i piccoli vortici con
mezzo nodo di sangue e
5. Montare i tappi.
bloccarli con una chiave.
6. Infilare la piccola perla di vetro.
7 Posizionare la forza portante
della canna su 5gr.
10. Verificare che i nodi si trovino
nell'alloggiamento corretto e
siano ben saldi.
16. Innestare il freno del rullo
stazionario.
Perla di vetro
Tendere
il filo
Montaggio del galleggiante
scorrevole
Metodo a scorrimento
1. Inserire la cordicella attraverso
l'occhiello del
vortice
3. Inserire e fissare
con un dado
l'estremità
della cordicella
attraverso l'occhiello
4. Allentare leggermente la
tra il vortice e i giri
cordicella (punta dell'ago) e
della cordicella
tirare verso il nodo.
Preassemblaggio
Agganciare la setale con
un gancio di dimensioni 12
o più piccolo nella carabina
aperta del vortice e chiuderla.
Assemblaggio del rullo
Pattino con
ruote fisso
Pattino con
ruote mobile
Dado
Contro-dado
17. Trasportare gli accessori
seguenti:
a) Reticella
b) Strumento di misurazione
c) Dispositivo di stordimento
d) Coltello
e) Spray per gancio
Le specie di pesci che è possibile
pescare più frequentemente con
questo assemblaggio sono il triotto
rosso, la scardola, i saraghi, la trota,
l'ido e altre specie di pesci.
2. Effettuare
almeno cinque giri
attorno alla
cordicella
principale
Pattino con
ruote fisso
13. La resistenza della setale non
deve essere in nessun caso più
forte di quella della lenza
principale.
15. Chiudere saldamente le maniglie
di cattura della corda.
Assemblaggio del piombo
da caccia
Inserire e bloccare la cordicella
nella scanalatura del piombino
Assemblaggio del vortice
Collegare i piccoli vortici
con mezzo nodo di sangue
e bloccarli con una chiave.
12. Chiudere la carabina del vortice.
14. Verificare i nodi della setale con
una prova di trazione.
Assemblaggio del tappo
Inserire la cordicella attraverso la
gomma di posizionamento (valvola di
gomma)
Ripetere il processo
Cordicella principale
11. Agganciare la setale con un
gancio di dimensioni 12 o più
piccolo nella carabina aperta
del vortice.
La setale deve essere più
debole della cordicella
principale
Inserire il
supporto del
rullo nel
pattino con
ruote
Fissare il pattino
con ruote al
dado e serrare
con il co
ntrodado
IT
AVVERTENZA!
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
Dimensioni del
gancio 12 o
minore
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
Trucchi e consigli per la pesca
Pesca con la canna per carpa
La pesca con canna fissa prevede l’utilizzo di un’esca
naturale che viene rilasciata nell’acqua per mezzo di un
galleggiante.
retino da fondo con
anelli di fissaggio
esterni
Metodo lift
Montaggio in
acqua ferma
Montaggio in
acqua corrente
Se le condizioni meteorologiche e del corso d’acqua non
dovessero permettere questo trattamento è opportuno
rimuovere il silicone già applicato per mezzo di un panno
umettato con un po’ di detergente. In questo modo la lenza andrà subito a fondo offrendo visibilmente meno resistenza al vento e riuscendo a posizionare l’esca in una
precisa posizione.
Svantaggiosa e ardua è invece la posizione di mira a causa della resistenza dell’acqua.
Le esche usate sulla superficie dell’acqua non richiedono
alcun indicatore in quanto l’abboccata si riconosce alla
vista. Se l’esca tocca il fondo si parla di pesca di fondo.
L’attrezzatura
Per la pesca leggera con galleggiante di portata non
superiore a 8 grammi sono ideali le canne con potenza di
lancio fino a 60 grammi.
Una canna corta è più maneggevole, mentre una più lunga permette di gestire meglio l’esca e di sollevare la canna con uno slancio rapido.
La lunghezza ideale della canna dipende dal tipo del corso d’acqua.
Una buona risposta della punta della canna permette di
sollevarla con estrema precisione, di praticare rapidi lanci e di avere sotto controllo il pesce durante la fase di
recupero.
Per la pesca pesante con galleggiante di portata non
superiore a 20 grammi sono preferibili le canne con una
potenza di lancio superiore, fino a 80 grammi.
Visto che spesso ad essere usate sono esche grandi e
morbide, la canna dovrebbe avere una risposta più semiparabolica.
I mulinelli devono essere stazionari, di piccola e media
misura. In base alle loro dimensioni le bobine dei mulinelli devono essere riempite con lenza monofilo del diametro
di 0,20mm - 0,35mm.
Un’attrezzatura completa prevede anche stopper, perline
di vetro, galleggianti adatti, piombi, girelle e ami di varia
grandezza.
dovesse risultare necessario in base a disposizioni del
corpo guardapesca,
si dovrebbe ricorrere alla nuova generazione dei retini da
fondo, particolarmente resistenti grazie agli anelli di fissaggio esterni. Gli anelli impediscono infatti che la rete si
consumi prematuramente.
Il materiale della rete non dovrebbe essere lavorato a
nodi. Il diametro dovrebbe essere di almeno 45 cm e la
lunghezza totale non dovrebbe essere minore di 3 m circa.
Le esche
Le esche preferite nella pesca a canna fissa sono le
esche naturali, come il baco e il verme, ma si possono
utilizzare anche esche vegetali come cereali, pane e
pasture.
Le uniche esche artificiali possibili in questo tipo di pesca
sono la moschetta, per la pesca di salmerini di lago e
coregoni, e la mormishka per la pesca della maggior parte dei ciprinidi.
La pesca
La canna dotata di anelli è particolarmente indicata per la
pesca dei ciprinidi. Dato che questi pesci cercano i loro
nutrimenti sul fondo è necessario definire la profondità
dell’acqua per mezzo di un sondino.
Sondino a due coppe
con foro di entrata
per amo.
Sondino con
possibilità di
aggancio per amo
Altri accessori indispensabili sono: un guadino adatto alla
lunghezza della canna e alla dimensione prevista dei
pesci, uno strumento di misura, un apparecchio di stordimento, nonché un coltello e uno slamatore, oppure una
pinza slamatrice.
Il sondino più moderno presente sul mercato è il sondino
a due coppe e supera di gran lunga la portata del galleggiante già precedentemente tarato.
Il galleggiante o lo stopper devono
essere fatti scorrere sulla lenza, in
alto o in basso, finché siano quasi o
del tutto visibili sulla superficie dell’acqua dopo il lancio.
"Il trucco della
banconota”
Chi non provvede di uno strumento di misura può ricorrere al trucco della banconota.
Una banconota da 5 EURO è lunga 12 cm, mentre una
da 10 EURO 12,7 cm.
Il coltello dovrebbe essere dotato di una punta fine per
Slamatore
non slittare nel momento dell’incisione pettorale. Una
lama flessibile rende la filettatura ancor più semplice.
In commercio sono presenti molti tipi di slamatori.
Si sino dimostrati particolarmente
funzionali gli slamatori che impediscono un secondo attacco dell’amo.
Portacanna
Nella scelta di un porta-canna si
dovrebbe prediligere un modello
munito di tacca di fissaggio per la
lenza e si dovrebbe fare attenzione che la lenza stessa non venga
ostacolata e sfregata su bordi
taglienti.
Se l’utilizzo di un retino da fondo
Nodo stopper
Lanciando più volte il sondino la
parte intorno all’amo tende ad
aggrovigliarsi. Con il trucco esposto
qui di seguito occorre gettare il sondino una sola volta:
Spostare il galleggiante o lo stopper al di sopra della presunta profondità dell’acqua. Prendere un sughero di una
bottiglia di vino e inserire una graffetta da ufficio piegata a
occhiello rispettivamente sul lato superiore e inferiore del tappo.
Far passare la lenza
attraverso gli occhielli.
Se dopo il lancio viene
data sufficiente lenza,
essa scorre senza ostacoli attraverso gli
occhielli in base al
movimento del sondino. Quando la lenza
non si muove più, cioè
quando il sondino ha
raggiunto il suo obiettiMontaggio del sughero
vo, occorre tendere la
per misurare la
lenza. La lenza si adaprofondità dell’acqua
gerà intorno al sughero
restando tesa. A questo punto, mentre si recupera la lenza dalla superficie dell’acqua, occorre sollevarlo senza
farlo scivolare oltre. In questo modo è possibile determinare l'esatta profondità dell’acqua scandagliando il fondo
una sola volta. In un secondo momento verrà spostato
solamente il galleggiante o lo stopper all’altezza del sughero. Estraendo gli occhielli il sughero viene rilasciato,
la superficie dell’acqua. A questo scopo l’azione dello
spray per mosca è una soluzione ottimale.
non occorre provvedere all’estrazione del galleggiante.
Esistono molte possibilità per tarare un galleggiante.
Per il montaggio in acqua corrente il galleggiante viene
impiegato assieme ad un corpo a goccia o sferico per
contrapporre alla corrente poca resistenza. Successivamente il galleggiante viene tarato con un solo piombo
(piombo a cilindro allungato, olivette, o torpille).
Per le acque ferme si usa invece un montaggio di perline.
Con questo metodo di taratura il peso a carico del galleggiante è distribuito il più possibile su tutta la lunghezza
della lenza al disotto del galleggiante stesso. L’ e s c a
a ffonda lentamente stimolando l’abboccata da parte del
pesce.
Un perfezionamento del montaggio a perline è il metodo
lift. In questo caso viene impiegato un galleggiante dotato di un’antenna particolarmente lunga. La portata dell’antenna è determinata da un solo piombo, che dovrà
essere fissato due dita sopra l’amo.
Quando il pesce abbocca, il piombo viene sollevato
andando ad alleggerire il peso a carico del galleggiante.
L’antenna emergerà dall’acqua indicando l’abboccata.
La resistenza dell’intero montaggio dipende dai seguenti
fattori: lenza, galleggiante, piombo, girella e basso di lenza. Quanto più è sottile la lenza e più fine il galleggiante,
tanto più piccolo sarà il peso del piombo da tarare. Bassi
di lenza ultrafini e ami sottili fanno sì che il pesce non sia
troppo diffidente al momento dell’abboccata.
Una semplice regola empirica: più grande è il pesce, più
d i fficile il corso d’acqua, più sensibile e critica sarà la
scelta del montaggio.
Il momento di sollevamento della canna dipende dalla
grandezza dell’esca e, per motivi legati alla reazione dei
pesci e al fondale, è preferibile sollevare la canna in anticipo piuttosto che troppo tardi. Una semplice regola empirica: più piccola è l’esca, più tempestivo dovrà essere il
sollevamento. Solo se l’esca utilizzata è più grande, è
permesso sollevare la canna con un po’ più di ritardo.
Durante il sollevamento e la fase di recupero occorre fare
Sollecitazione corretta o
troppo intensa a carico
della canna con retino
Corretto
corretto o troppo corto.
Errato
attenzione alle prestazioni della canna e alla lenza impiegata. Nel momento di avvicinamento a terra si raggiunge
il punto di massima sollecitazione della canna e della lenza. Se si usa una canna troppo lunga in combinazione ad
un retino troppo corto, la canna si spezza.
Se la pesca avviene sempre nello stesso luogo si consiglia di indicare la profondità dell’acqua sulla canna. Per
far ciò, con il galleggiante fissato correttamente, l’amo
deve essere agganciato nel tappo finale della canna e la
posizione del galleggiante o dello stopper deve essere
indicata sull’asta della canna con un elastico.
Un ultimo suggerimento:
Per evitare che la lenza invecchi eccessivamente e per
conoscere sempre la lunghezza del suo diametro, scrivere lo spessore della lenza e la data di acquisto su un’etichetta adesiva e fissarla sulla parte interna della bobina.
Se i montaggi sono fini ad essere problematica è la lunghezza del lancio: quanto più il montaggio è fine, tanto più
d i fficile sarà effettuare un lancio sufficientemente lungo.
Un piccolo trucco per ovviare a questo inconveniente:
Fissare con un nodo magico una o più zollette di zucchero sul basso di lenza.
Poiché ogni pezzo di zucchero pesa circa 5 grammi è
possibile raggiungere un'ampia lunghezza di lancio
anche con i galleggianti sensibili e poco resistenti se sottoposti al peso di piombi. Lo zucchero si scioglie una volta venuto a contatto con l’acqua fuoriuscendo dal cappio
che si stenderà nuovamente senza lasciare alcuna traccia.
Nodo magico
Zolletta di
zucchero
A volte è necessario trattare la lenza al di sopra del galleggiante
In assenza di vento o in caso di vento leggero e corrente
minima la lenza può essere unta per farla galleggiare sul-
IT
Montaggio della canna da
pesca alla carpa
Istruzioni per il montaggio
5. Montare lo stopper.
1. Verificare che il mulinello sia
fissato alla canna in maniera
corretta e sicura.
6. Infilare la perlina.
2. Aprire l’archetto prendilenza del
mulinello.
ulteriore stopper sulla girella a
protezione del nodo.
10. Fissare la girella media con un
mezzo nodo a barilotto.
7. Inserire un galleggiante
scorrevole dalla portata
massima di 20 gr.
11. Verificare la tenuta del nodo
eseguendo una prova di
resistenza alla trazione.
8. A seconda della portata del
3. Fare passare la lenza attraverso
galleggiante agganciare un
tutti gli anelli di scorrimento della
pallino o inserire un piombo
canna da pesca.
sferico o a oliva.
4. Montare sulla canna da pesca il
mulinello fisso medio.
12. Se si utilizza un piombo
scorrevole, si deve a questo
punto spingere lo stopper
precedentemente montato
(vedi punto 9) sul nodo quale
9. Se si utilizzano un piombo
sferico o a oliva, montare un
Montaggio della girella
Fissare la girella con un mezzo
noto a barilotto
protezione contro lo scorri
mento del piombo.
13. Agganciare il finale con amo di
grandezza 2-8 al moschettone
della girella.
14. Chiudere il moschettone della
girella.
15. Lo spessore del finale non deve
in nessun caso essere superiore
a quello della lenza madre.
16. Verificare la tenuta dei nodi del
finale con prove di resistenza
alla trazione.
17. Chiudere l’archetto prendilenza.
18. Regolare la frizione del mulinello
fisso.
1. Fare passare la
lenza nell’occhiello
della girella
Tendere
il filo
2. Eseguire almeno
5 avvolgimenti intorno
alla lenza madre
Ripetere
l’operazione
Montaggio dello stopper
Fare passare la lenza attraverso lo
stopper da galleggiante in gomma
3. Fare passare
l’estremità della lenza
attraverso l’occhiello tra la girella
e gli avvolgimenti e tirare
Perlina di
vetro
19.
a)
b)
c)
d)
e)
Prevedere i seguenti accessori:
Guadino
Strumento di misura
Apparecchio per stordimento
Coltello
Slamatore o pinza per slamatura
Le specie di pesci più comunemente
pescate con questa tecnica di pesca
sono: carpe, tinche, persici reali,
trote, cavedani e altri pesci di acqua
dolce più grandi.
Montaggio del galleggiante scorrevole
Metodo a scorrimento
4. Inumidire
leggermente la
lenza (con la punta
della lingua) e tirarlo
in modo da ottenere
un nodo
Montaggio del finaleAgganciare un finale
con amo di misura 2-8 nel moschettone
della girella e richiudere il moschettone
AVVERTENZA!
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
La parte più
grande del perno
conico deve essere
rivolto verso il nodo
della girella
Montaggio dell´olivetta
con perno
Infilare il perno nel foro del
piombo ad oliva e ruotarlo
IT
Far passare la lenza
madre nell´intaglio del
perno e del piombo
ad oliva
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
Trucchi e consigli per la pesca
Pesca con la canna per carpa
La pesca con canna fissa prevede l’utilizzo di un’esca
naturale che viene rilasciata nell’acqua per mezzo di un
galleggiante.
retino da fondo con
anelli di fissaggio
esterni
Metodo lift
Montaggio in
acqua ferma
Montaggio in
acqua corrente
Se le condizioni meteorologiche e del corso d’acqua non
dovessero permettere questo trattamento è opportuno
rimuovere il silicone già applicato per mezzo di un panno
umettato con un po’ di detergente. In questo modo la lenza andrà subito a fondo offrendo visibilmente meno resistenza al vento e riuscendo a posizionare l’esca in una
precisa posizione.
Svantaggiosa e ardua è invece la posizione di mira a causa della resistenza dell’acqua.
Le esche usate sulla superficie dell’acqua non richiedono
alcun indicatore in quanto l’abboccata si riconosce alla
vista. Se l’esca tocca il fondo si parla di pesca di fondo.
L’attrezzatura
Per la pesca leggera con galleggiante di portata non
superiore a 8 grammi sono ideali le canne con potenza di
lancio fino a 60 grammi.
Una canna corta è più maneggevole, mentre una più lunga permette di gestire meglio l’esca e di sollevare la canna con uno slancio rapido.
La lunghezza ideale della canna dipende dal tipo del corso d’acqua.
Una buona risposta della punta della canna permette di
sollevarla con estrema precisione, di praticare rapidi lanci e di avere sotto controllo il pesce durante la fase di
recupero.
Per la pesca pesante con galleggiante di portata non
superiore a 20 grammi sono preferibili le canne con una
potenza di lancio superiore, fino a 80 grammi.
Visto che spesso ad essere usate sono esche grandi e
morbide, la canna dovrebbe avere una risposta più semiparabolica.
I mulinelli devono essere stazionari, di piccola e media
misura. In base alle loro dimensioni le bobine dei mulinelli devono essere riempite con lenza monofilo del diametro
di 0,20mm - 0,35mm.
Un’attrezzatura completa prevede anche stopper, perline
di vetro, galleggianti adatti, piombi, girelle e ami di varia
grandezza.
dovesse risultare necessario in base a disposizioni del
corpo guardapesca,
si dovrebbe ricorrere alla nuova generazione dei retini da
fondo, particolarmente resistenti grazie agli anelli di fissaggio esterni. Gli anelli impediscono infatti che la rete si
consumi prematuramente.
Il materiale della rete non dovrebbe essere lavorato a
nodi. Il diametro dovrebbe essere di almeno 45 cm e la
lunghezza totale non dovrebbe essere minore di 3 m circa.
Le esche
Le esche preferite nella pesca a canna fissa sono le
esche naturali, come il baco e il verme, ma si possono
utilizzare anche esche vegetali come cereali, pane e
pasture.
Le uniche esche artificiali possibili in questo tipo di pesca
sono la moschetta, per la pesca di salmerini di lago e
coregoni, e la mormishka per la pesca della maggior parte dei ciprinidi.
La pesca
La canna dotata di anelli è particolarmente indicata per la
pesca dei ciprinidi. Dato che questi pesci cercano i loro
nutrimenti sul fondo è necessario definire la profondità
dell’acqua per mezzo di un sondino.
Sondino a due coppe
con foro di entrata
per amo.
Sondino con
possibilità di
aggancio per amo
Altri accessori indispensabili sono: un guadino adatto alla
lunghezza della canna e alla dimensione prevista dei
pesci, uno strumento di misura, un apparecchio di stordimento, nonché un coltello e uno slamatore, oppure una
pinza slamatrice.
Il sondino più moderno presente sul mercato è il sondino
a due coppe e supera di gran lunga la portata del galleggiante già precedentemente tarato.
Il galleggiante o lo stopper devono
essere fatti scorrere sulla lenza, in
alto o in basso, finché siano quasi o
del tutto visibili sulla superficie dell’acqua dopo il lancio.
"Il trucco della
banconota”
Chi non provvede di uno strumento di misura può ricorrere al trucco della banconota.
Una banconota da 5 EURO è lunga 12 cm, mentre una
da 10 EURO 12,7 cm.
Il coltello dovrebbe essere dotato di una punta fine per
Slamatore
non slittare nel momento dell’incisione pettorale. Una
lama flessibile rende la filettatura ancor più semplice.
In commercio sono presenti molti tipi di slamatori.
Si sino dimostrati particolarmente
funzionali gli slamatori che impediscono un secondo attacco dell’amo.
Portacanna
Nella scelta di un porta-canna si
dovrebbe prediligere un modello
munito di tacca di fissaggio per la
lenza e si dovrebbe fare attenzione che la lenza stessa non venga
ostacolata e sfregata su bordi
taglienti.
Se l’utilizzo di un retino da fondo
Nodo stopper
Lanciando più volte il sondino la
parte intorno all’amo tende ad
aggrovigliarsi. Con il trucco esposto
qui di seguito occorre gettare il sondino una sola volta:
Spostare il galleggiante o lo stopper al di sopra della presunta profondità dell’acqua. Prendere un sughero di una
bottiglia di vino e inserire una graffetta da ufficio piegata a
occhiello rispettivamente sul lato superiore e inferiore del tappo.
Far passare la lenza
attraverso gli occhielli.
Se dopo il lancio viene
data sufficiente lenza,
essa scorre senza ostacoli attraverso gli
occhielli in base al
movimento del sondino. Quando la lenza
non si muove più, cioè
quando il sondino ha
raggiunto il suo obiettiMontaggio del sughero
vo, occorre tendere la
per misurare la
lenza. La lenza si adaprofondità dell’acqua
gerà intorno al sughero
restando tesa. A questo punto, mentre si recupera la lenza dalla superficie dell’acqua, occorre sollevarlo senza
farlo scivolare oltre. In questo modo è possibile determinare l'esatta profondità dell’acqua scandagliando il fondo
una sola volta. In un secondo momento verrà spostato
solamente il galleggiante o lo stopper all’altezza del sughero. Estraendo gli occhielli il sughero viene rilasciato,
la superficie dell’acqua. A questo scopo l’azione dello
spray per mosca è una soluzione ottimale.
non occorre provvedere all’estrazione del galleggiante.
Esistono molte possibilità per tarare un galleggiante.
Per il montaggio in acqua corrente il galleggiante viene
impiegato assieme ad un corpo a goccia o sferico per
contrapporre alla corrente poca resistenza. Successivamente il galleggiante viene tarato con un solo piombo
(piombo a cilindro allungato, olivette, o torpille).
Per le acque ferme si usa invece un montaggio di perline.
Con questo metodo di taratura il peso a carico del galleggiante è distribuito il più possibile su tutta la lunghezza
della lenza al disotto del galleggiante stesso. L’ e s c a
a ffonda lentamente stimolando l’abboccata da parte del
pesce.
Un perfezionamento del montaggio a perline è il metodo
lift. In questo caso viene impiegato un galleggiante dotato di un’antenna particolarmente lunga. La portata dell’antenna è determinata da un solo piombo, che dovrà
essere fissato due dita sopra l’amo.
Quando il pesce abbocca, il piombo viene sollevato
andando ad alleggerire il peso a carico del galleggiante.
L’antenna emergerà dall’acqua indicando l’abboccata.
La resistenza dell’intero montaggio dipende dai seguenti
fattori: lenza, galleggiante, piombo, girella e basso di lenza. Quanto più è sottile la lenza e più fine il galleggiante,
tanto più piccolo sarà il peso del piombo da tarare. Bassi
di lenza ultrafini e ami sottili fanno sì che il pesce non sia
troppo diffidente al momento dell’abboccata.
Una semplice regola empirica: più grande è il pesce, più
d i fficile il corso d’acqua, più sensibile e critica sarà la
scelta del montaggio.
Il momento di sollevamento della canna dipende dalla
grandezza dell’esca e, per motivi legati alla reazione dei
pesci e al fondale, è preferibile sollevare la canna in anticipo piuttosto che troppo tardi. Una semplice regola empirica: più piccola è l’esca, più tempestivo dovrà essere il
sollevamento. Solo se l’esca utilizzata è più grande, è
permesso sollevare la canna con un po’ più di ritardo.
Durante il sollevamento e la fase di recupero occorre fare
Sollecitazione corretta o
troppo intensa a carico
della canna con retino
Corretto
corretto o troppo corto.
Errato
attenzione alle prestazioni della canna e alla lenza impiegata. Nel momento di avvicinamento a terra si raggiunge
il punto di massima sollecitazione della canna e della lenza. Se si usa una canna troppo lunga in combinazione ad
un retino troppo corto, la canna si spezza.
Se la pesca avviene sempre nello stesso luogo si consiglia di indicare la profondità dell’acqua sulla canna. Per
far ciò, con il galleggiante fissato correttamente, l’amo
deve essere agganciato nel tappo finale della canna e la
posizione del galleggiante o dello stopper deve essere
indicata sull’asta della canna con un elastico.
Un ultimo suggerimento:
Per evitare che la lenza invecchi eccessivamente e per
conoscere sempre la lunghezza del suo diametro, scrivere lo spessore della lenza e la data di acquisto su un’etichetta adesiva e fissarla sulla parte interna della bobina.
Se i montaggi sono fini ad essere problematica è la lunghezza del lancio: quanto più il montaggio è fine, tanto più
d i fficile sarà effettuare un lancio sufficientemente lungo.
Un piccolo trucco per ovviare a questo inconveniente:
Fissare con un nodo magico una o più zollette di zucchero sul basso di lenza.
Poiché ogni pezzo di zucchero pesa circa 5 grammi è
possibile raggiungere un'ampia lunghezza di lancio
anche con i galleggianti sensibili e poco resistenti se sottoposti al peso di piombi. Lo zucchero si scioglie una volta venuto a contatto con l’acqua fuoriuscendo dal cappio
che si stenderà nuovamente senza lasciare alcuna traccia.
Nodo magico
Zolletta di
zucchero
A volte è necessario trattare la lenza al di sopra del galleggiante
In assenza di vento o in caso di vento leggero e corrente
minima la lenza può essere unta per farla galleggiare sul-
IT
Istruzioni di montaggio
1.
Il mulinello da carp
fishing viene montato
sulla canna da pesca.
2.
Verificare che il
mulinello sia fissato alla
canna in maniera
corretta e sicura.
3.
Aprire l’archetto
prendifilo del mulinello.
Montaggio della canna da
pesca all'anguilla
4.
5.
6.
Partendo dal mulinello,
fare passare il filo
attraverso tutti gli
anelli di scorrimento
della canna da pesca.
Spostare il piombino
scorrevole sulla lenza
madre; assicurarsi che
il piombino scorra
agevolmente.
7.
Montare lo stopper.
8.
Fissare una girella con
moschettone di media
grandezza (4 - 8 g)
mediante un mezzo
nodo a barilotto.
9.
Verificare la tenuta del
nodo eseguendo una
prova di resistenza alla
trazione.
Infilare la perlina.
Pasturatore da
fondo in rete
metallica
Piombino di
scorrimento
10. Spingere lo stopper
davanti al nodo.
11. Agganciare il finale con
amo di grandezza 1-8
al moschettone aperto
della girella.
12. Chiudere il
moschettone della
girella.
13. Lo spessore del finale
non deve in nessun
caso essere superiore a
quello della lenza
madre.
14. Verificare la tenuta dei
nodi del finale con delle
prove di resistenza alla
trazione.
15. Chiudere l’archetto
prendifilo all'interno del
mulinello.
Montaggio dello stopper
Fare passare il filo attraverso
lo stopper da galleggiante in
gomma
16. Regolare la frizione del
mulinello fisso.
Perlina di vetro
Montaggio della girella
Fissare la girella con un
mezzo noto a barilotto
Ripetere l’operazione
Tendere il filo
IT
1. Fare passare
il filo nell’occhiello della
girella
2 Eseguire almeno
5 avvolgimenti
intorno alla lenza
madre
3 Fare passare l’es
tremità del filo attraverso
l’occhiello tra la girella e
gli avvolgimenti e tirare
4 Inumidire leggermente
il filo (con la punta
della lingua) e tirarlo in
modo da ottenere un
nodo
Montaggio del mulinello
Inserire il piede del
mulinello negli anelli
Montaggio del finale
Agganciare un finale con amo di
misura 2-8 nel moschettone della
girella e richidere il moschettone
Anello fisso
Portamulinello a
vite
Anello
scorrevole
17. Prevedere i seguenti
accessori
a) Guadino
b) Apparecchio di misura
c) Apparecchio per lo
stordimento
d) Coltello
e) Apparecchio o pinza
per slamatura
AVVERTENZA!
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
BOSTONCINI
LUMINOSO
Questo prodotto è classificato come
non pericoloso ai sensi della direttiva CE 1999/4545
Informativa sulla sicurezza
91 / 155 / CEE
Fissare l’anello
scorrevole con
il dado ed
assicurare con
il controdado
Dado
Controdado
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
La pesca con la canna da pesca all'anguilla
La pesca a fondo prevede che l’esca
sia posizionata sul fondale o poco più in
alto.
Questo metodo consente la pesca di
quasi tutte le specie di pesci.
Piombino di scorrimento
Perlina di vetro
Stopper
Girella con moschettone di sicurezzal
Finale
Amo grandezza 2-8
L’attrezzatura
Per l'equipaggiamento da pesca è
importante considerare le caratteristiche dell’acqua e del pesce che si intende catturare, oltre al fatto se si peschi
da un'imbarcazione o dalla sponda.
Pertanto non è possibile fornire raccomandazioni relative al peso per il lancio
ed alla lunghezza della canna.
La canna da fondo dovrebbe avere
un’azione da semiparabolica a parabolica, in modo da consentire il lancio in
profondità anche di esche morbide
(come patate) senza il rischio di romperle.
Chi durante la pesca tiene in mano la
canna continuamente, dovrebbe dare la
preferenza ad un’impugnatura di sughero.
Il mulinello non deve essere troppo piccolo, altrimenti nella pesca a fondo non
sono escluse spiacevoli sorprese.
Lo spessore del filo deve essere adatto
alla canna. Per la pesca a fondo esiste
una quantità di piombini ed altri pesi per
il lancio.
Un peso speciale è il cosiddetto “Tiroler
Hölzchen”. Questo particolare peso
„Tiroler-Hölzl“ montaggio acque correnti
„Tiroler-Hölzl“
– montaggio acque ferme
viene utilizzato nelle zone alpine per la
pesca in acque dalle forti correnti,
anche se sta trovando sempre più
seguaci anche tra chi pratica la pesca in
zone pianeggianti e dalle acque ferme.
Nelle acque correnti e nella pesca con
esce naturali il questo peso impedisce
all'esca (ad esempio al verme) di rimanere schiacciata tra le pietre o la vegetazione acquatica e di essere in questo
modo introvabile per i pesci. Nelle
acque ferme questo particolare peso fa
in modo che l'esca non sprofondi facilmente sul fondo fangoso e contemporaneamente il filo da pesca possa scorrere liberamente.
Un mezzo sicuro per impedire che il filo
si accavalli durante il lancio è il piombino anti groviglio.
Un altro peso interessante è la corona,
formata da pallini di piombo. I vantaggi
di questo peso sono evidenti soprattutto nel caso di fondali che presentano
molte fenditure, dove il piombino si
incaglia facilmente.
Se una o più
palline di piombo
si incastrano vengono tirati dal
Corona a pallini
filo così che la
di piombo
lenza madre, la
girella e l'amo sono di
nuovo liberi. La sempre più apprezzata
pesca con il pasturatore proviene dalla
Gran Bretagna.
Il pasturatore può fungere contemporaneamente anche da peso per il lancio.
Esiste il pasturatore da riempire con
esche vive e la spirale, sulla quale
viene applicata la pasta – esca. Non
esistono ami particolari per la pesca a
fondo. Il tipo e la misura dell’amo dipenPasturatore da fondo
in rete metallica
argentata intorno al filo. Il peso della
carta è nella maggior parte dei casi sufficiente a mantenere la lenza in basso.
Quando il pesce addenta l’esca e tira il
filo, la striscia di carta argentata scivola
verso l'alto, ed in questo modo si può
facilmente riconoscere l'abboccata.
Segnalatori di abboccata sono reperibili in commercio. Tali strumenti offono la
possibilità di regolare la resistenza all’abboccata.
Con questo avvisatore di abboccata è
possibile pescare anche in acque correnti. Inoltre esistono avvisatori elettrici
ed elettronici, che possono essere dotati di segnali acustici e luminosi. Dato
che gli avvertitori segnalano immediatamente l'abboccata, è possibile pescare
con due o tre canne contemporaneamente. Dalla Gran Bretagna arriva un
Pasturatore
a spirale
Vettino a pendolo
con paravento
de sempre dal tipo di pesce che si
intende pescare. Lo stesso dicasi
anche per la girella.
Le esche
Nella pesca con la canna da fondo si
possono impiegare praticamente tutti i
tipi di esca, a partire dal baco per il leucisco rosso fino ad esche più grosse,
come il pesce morto per il siluro
d’Europa o il luccio. L’esca più amata
ed efficace per la canna da carp fishing
è la boilie. Nella pesca a fondo, a causa
del peso per il lancio di dimensioni maggiori, l’esca può essere lanciata notevolmente più lontano rispetto ad altri
metodi di pesca. Ciò significa che è
possibile pescare su una superficie
molto più estesa. È possibile offrire l’esca anche continuamente in un punto
prestabilito, poiché un piombino di peso
adeguato impedisce lo spostamento del
filo in caso di vento o per l’azione della
corrente. Il piombino
può essere anche applicato in modo che il
pesce, abboccando all’amo, non avverta alcuna resistenza.
La pesca
Nella pesca col galleggiante l’abboccata si
riconosce dall’immergersi e riemergere dall’acqua del galleggiante.
Per contro, nella pesca
a fondo il modo più
sicuro per capire se il
pesce ha abboccato è
avvertirlo sul filo con il
dito. La sensibilità sui
polpastrelli è nella maggior parte dei
casi così sviluppata da permetterci di
avvertire anche il più lieve movimento
sull'esca. Impiegando questo metodo la
canna da pesca non può essere riposta,
bensì deve essere tenuta in mano, ed
inoltre non è possibile utilizzare una
seconda canna. Anche una striscia di
carta argentata può essere impiegata
come segnalatore dell'abboccata. La
canna viene appoggiata su uno o due
supporti e tra il mulinello e l'anello di
scorrimento il filo viene tirato fino a che
non è teso. Quindi si fissa la carta
avvertimento è il paravento, con il quale
è possibile riconoscere l'abboccata in
maniera ancora più precisa. Il vettino a
pendolo non è indicato per la pesca in
acque correnti. In questo caso si impiega la canna da feeder / winkle picker.
Questi cimini si piegano per azione
della pressione della corrente fino ad un
certo grado, ma possiedono sempre
riserve sufficienti per segnalare abboccate delicate. L'avvertitore più sensibile
tuttavia è assolutamente inutile se il collegamento dell'esca all'avvisatore non è
costantemente teso. Subito dopo il lancio il filo viene perciò riavvolto fino a che
non si avverte la resistenza del peso.
Solo allora il segnalatore può adempiere alla sua funzione. Un ruolo importante nella pesca a fondo è il finale. In
acque correnti i finali più indicati sono
quelli di 60 cm o più lunghi, perché l'esca non può essere schiacciata facilTerminale filo singolo /
rigido
più fili /
morbido
particolare tipo di segnalatore di abboccata: il winkle picker ed il “swing tip”, il
vettino a pendolo.
Per poter pescare con il vettino a pendolo, l'ultimo anello della canna deve
essere sostituito dall’anello finale del
vettino a pendolo. L’estrazione dell'anello vecchio risulta più semplice se
prima lo si riscalda. Il nuovo anello va
fissato con un prodotto speciale reperi-
Rappresentazione
particolareggiata
del vettino a
pendolo
bile nei negozi specializzati. I vettini a
pendolo sono disponibili in diversi pesi
e lunghezze; a seconda della specie di
pesce che si vuole pescare si può scegliere il cimino più adatto. Tanto più leggera è la combinazione di canna, mulinello, filo e peso, tanto più sottile e leggero potrà essere il vettino.
mente dalla corrente nei fondali morbidi. Nelle acque ferme si impiegano finali non più lunghi di 50 cm. In caso di
finali lunghi l’abboccata non si riconosce se il pesce con l’esca in bocca
nuota in direzione della canna. Spesso
il pescatore constata che il pesce gioca
soltanto con l'esca. Con le sue labbra
sensibili, il pesce avverte la presenza
del finale quando prende in bocca l’esca, e quindi la risputa fuori.
Posizionamento della canna
da feeder
In questo caso il finale è probabilmente
troppo spesso e va sostituito con un
finale più sottile. Questo però non farebbe onore ai principi della pesca. Una
buona soluzione è quella di legare
l’amo non ad un finale solo, ma a quattro o cinque finali sottili contemporaneamente. Per la pesca di pesci predatori si
utilizza il finale di acciaio, la cui efficacia
è sperimentata.
Se si esegue il lancio sopra la testa
bisognerebbe angolare leggermente la
canna, in modo che il vettino non rimanga impigliato alla punta di quest'ultima. Dopo il lancio la canna viene
appoggiata su due portacanne. Queste
ultime sono regolate in modo che il vettino a pendolo si trovi solo pochi centimetri sopra la superficie dell'acqua.
Cimino canna feeder
Interruttore ON-OFF
Regolazione volume
Segnalatore di movimento
Segnalatore di stato
Altoparlante
Filetto standard per reggicanna
Quindi si tira il filo con il mulinello fino a
che il vettino non è a contatto con l'esca
e si solleva leggermente. In caso di
abboccata anche il minimo movimento
del filo viene trasmesso al vettino. Un
accessorio ausiliario da impiegare se si
utilizza questo particolare vettino di
IT
Montaggio della canna e del mulinello / IstruzioL'attrezzatura
abile che la canna si danneggi.
Tutte le canne telescopiche sono dotate di
protezioni per l’anellatura. Al termine della Il lancio
pesca, questa protezione deve essere In fase di lancio la mano va ad afferrare la
nonché dalla distanza dal pesce che ha del cimino e nella parte alta della canna,
abboccato. Regola generale: esche piccole, lenze/finali sottili, distanza corta =
ferrata debole, morbida e breve. Esche
Apicale
Passante guidafilo
Canna ad innesti
Passante guidafilo
Passante guidafilo
Passante guidafilo
Canna telescopica
Blank
Anello di guida
Portaamo
Impugnatura
Portamulinello
Impugnatura
Tallone della canna
rimontata per proteggere la canna durante canna all’altezza del piede del mulinello.
il trasporto.
Quest’ultimo viene quindi a trovarsi tra
dito medio ed anulare.
Preparazione e montaggio della L’indice sbobina la lenza dal mulinello,
canna
tenendola saldamente fintanto che essa
a) Canne telescopiche
viene ancora portata dall’archetto
Le canne telescopiche devono sempre prendilenza. Quindi ripiegare l’archetto
essere sfilate a partire dalla punta. Non prendilenza. Per eseguire il lancio occorre
esercitare mai forza eccessiva per incas- porsi dinanzi al tratto d’acqua in cui si
trare le sezioni l’una nell’altra. Per il mon- intende pescare, e lanciare indietro la
taggio rispettare l’esatta fuga dell'anellatu- canna sopra alla testa. Per effetto di oscilra. Le sezioni devono essere sfilate l’una lazione, la canna prenderà slancio e si
dall’altra e fissate solidamente, in modo getterà in avanti. Quando il cimino della
tale che la canna non produca rumore in canna è rivolto verso l’obiettivo, si lascia
fase di lancio. Alcune canne telescopiche andare la lenza permettendo all’esca di
sono inoltre dotate di anelli scorrevoli, che giungere così alla meta.
devono essere accuratamente orientati e Nel lanciare occorre accertarsi di comfissati secondo la fuga dell’anellatura.
piere un movimento che cresce di velocità
b) Canne ad innesti
in modo uniforme. I lanci eseguiti a scatti
Incastrare saldamente l’uno nell’altro gli e troppo bruscamente rischiano di daninnesti, in modo tale che la canna non pro- neggiare la canna.
duca rumore in fase di lancio (rispettare la Una volta effettuato il lancio, è possibile
fuga dell’anellatura).
chiudere l’archetto prendilenza a mano o
ruotando la manovella in senso antiorario.
Attenzione: Un montaggio scor- Continuando a ruotare si richiamano la
retto provoca il rischio di rottura! lenza e gli innesti.
Come disincastrare l’amo
Quando si pesca è purtroppo inevitabile
che l’amo si incastri da qualche parte. Non
cercare di disincastrarlo tirando con la
canna.
Potenza di lancio / CW
Attenzione: Grave rischio di rotL’indicazione della potenza di lancio costi- tura!
tuisce sempre un valore massimo, il quale Per disincastrare l’amo, tirare la lenza con
dovrebbe essere raggiunto solamente da la mano protetta. Cambiare di posizione
pescatori molto esperti ed eseguendo per facilitare l’operazione.
comunque un lancio rallentato. La potenza ottimale dipende dalla tecnica di pesca, La ferrata
dallo spessore della lenza, dall’azione Le canne SELECTION consentono una
della canna, dalla tecnica e dalla distanza ferrata veloce e controllata. La forza della
di lancio. Se tali proprietà variano sensibil- ferrata dipende dalle dimensioni dell’esca,
mente l’una dall’altra, diviene molto prob- dallo spessore e dal tipo di finale/lenza,
grandi, lenze/finali grossi, distanza lunga
= ferrata più decisa, lunga e forte.
Attenzione: Se si utilizzano lenze
speciali quali dy n e e m a , lenze
r ivestite e lenze monofilo soft,
leggere le informazioni fornite dal
fabbricante per impedire eventuali rotture della lenza.
sino al secondo e terzo anello.
Tali rotture non sono coperte da garanzia.
La salpata
Tale disposizione si applica a tutte le rotNella salpata del pesce si raggiunge il ture tra il cimino e il successivo anello
massimo punto di carico della canna e fisso.
della lenza. Se nel salpare la canna viene
tirata troppo indietro e troppo in alto, Smontaggio della canna
potrebbe verificarsi una sua rottura
a) Canne telescopiche
(Fig.: 1).
Pulire la canna da umidità e sporco prima
di reinserirla. Ritraendo le sezioni teleLe rotture avvengono spesso nella zona scopiche occorre procedere in sequenza
Fig.: 1
CORRETTO
Inserimento della lenza
Sbobinare la lenza dal mulinello e farla
passare attraverso tutti gli anelli di cui è
dotata la canna.
SCORRETTO
contraria rispetto alla loro estrazione, partendo dall’impugnatura sino alla punta.
Non esercitare mai forza eccessiva.
Allentare l’innesto delle sezioni telescopiche ruotandole una nel senso contrario dell’altra e ritrarle. Non sbatterle mai
l’una sull’altra. Quindi riposizionare accuratamente la protezione dell’anellatura.
Fissaggio del mulinello alla canna
Seguire le operazioni mostrate in figura.
Accertarsi che il mulinello non presenti
gioco.
b) Canne ad innesto
Pulire la canna da umidità e sporco. Non
esercitare forza eccessiva nello smontaggio. Allentare gli innesti ruotandoli sempre
uno nel senso contrario dell’altro, e tirando
contemporaneamente per sfilarli.
Passanti degli anelli
Se le loro superfici risultano danneggiate,
essi devono essere assolutamente sostituiti. Si corre infatti il rischio di danneggiare la lenza, di romperla o di perderla,
assieme al pescato. Non esporre mai la
canna a condizioni estreme per lunghi
periodi di tempo (calore, freddo, umidità,
ecc.)
1. Aprire il portamulinello in modo che vi
sia sufficiente spazio per l’intero piede
del mulinello.
Montaggio del mulinello
Tutti i mulinelli vengono forniti con
manovella applicata e una vite zigrinata
avvitata, come sicurezza per il trasporto.
Per la pesca occorre innanzitutto svitare la
vite zigrinata sulla parte opposta dello 2. Spingere il piede anteriore del
chassis. Aprire quindi la manovella e avvi- mulinello nel pattino fisso sino all’arresto.
tarla all’asse della bobina con la vite zigrinata.
Regolazione del mulinello per
mancini o destrini.
Rimuovere la vite zigrinata sull’estremità
della manovella.
Sfilare la manovella dal mulinello e reinserirla dalla parte opposta. Riavvitare la
vite zigrinata all’estremità della manovella.
Non ap r i re o ripiega re mai la
manovella esercitando fo r z a
eccessiva per evitare di danneggiare il mulinello e il suo chassis.
Nota:
Nei mulinelli dotati di manovella ripiegabile
a pulsante, essa scatta automaticamente
in posizione quando la si apre o la si ripiega.
Regolazione della frizione del
mulinello
I mulinelli fissi sono dotati di una frizione
anteriore o posteriore.
Se regolata correttamente, la frizione
impedisce la rottura della lenza o della
canna. Essa deve essere regolata a ca. il
50% del carico di rottura della lenza o
della canna. Per farlo, occorre far passare la lenza attraverso l’anellatura della
canna e fissarla ad un punto dietro a
questa. Quindi porre la canna piegata di
45º gradi rispetto al corpo in posizione
eretta. Recuperare quindi la lenza sino a
metterla in tensione e a piegare la canna
di 90º. Una volta raggiunta tale posizione,
la frizione dovrebbe rilasciare lentamente
la lenza a causa della tensione di flessione della canna. Regolare la frizione
allentandola o indurendola, sino a raggiungere l’effetto sopra descritto. (Fig. 2).
Attenzione: Se la frizione viene
impostata scorrettamente, può
verificarsi la rottura della canna
e della lenza.
Ispezione
Ispezionare regolarmente la canna per
verificare che tutti gli attacchi siano ben
saldi. In caso essi siano danneggiati o
non saldi, vi è il rischio di rottura.
Controllare inoltre il corretto montaggio
del mulinello sul portamulinello. Se il fissaggio non è sufficientemente saldo,
potrebbe verificarsi la rottura del piede o
il danneggiamento del portamulinello.
Pulire sempre il mulinello dopo l’uso con
sola acqua. Se si applica un lubrificante
alle componenti mobili, esso non deve
venire a contatto con la lenza poiché ne
riduce il carico di rottura.
Fig.: 2
Rullino avvolgilenza
Piede
Antiritorno
3. Fissare saldamente il mulinello alla
canna avvitando il controdado del pattino
variabile del mulinello.
Per sganciare il mulinello dalla canna,
procedere nella sequenza contraria.
( + Frizione anteriore –
su mulinelli privi di
frizione posteriore)
Bloccabobina
Manovella
Archetto prendilenza
caso di avvicinamento o addirittura contatto con una linea elettrica, vi è il grave
rischio di lesioni. Le lenze bagnate e le
canne in grafite conducono corrente!
Evitare il contatto tra sostanze chimiche e
l’attrezzatura da pesca.
Creme solari e protezioni contro le punture di insetti possono danneggiare
canna e lenza.
In fase di lancio accertarsi che non vi
siano persone stazionate dietro di sé, le Rispettare le disposizioni di legge in
Sicurezza / Note legali / quali potrebbero essere ferite dall’amo o materia, in vigore localmente a tutela
Assistenza
dal piombo. Accertarsi di avere a dispo- delle acque in cui si desidera pescare.
Utilizzando canne da pesca, in partico- sizione uno spazio libero sufficiente.
lare canne in grafite, aumenta il rischio di
Portare sempre con sé tutti i documenti
essere colpiti da un fulmine in caso di Gli ami e le parti di piccole dimensioni necessari (permesso giornaliero, licenza
tempesta.
non devono essere lasciati alla portata di pesca, ecc.).
dei bambini e degli animali domestici.
Regola generale: più è lunga la canna, Rischio di ingerimento.
Informarsi preventivamente dei periodi di
maggiore è il rischio che si corre.
divieto di pesca, delle misure minime e di
Per la propria sicurezza indossare sem- tutti gli altri provvedimenti (disposizioni
Nell’utilizzare la canna, prestare partico- pre un cappello e una protezione per gli per la tutela delle specie e del territorio) in
lare attenzione alle linee elettriche, occhi quando si pesca.
vigore per le acque in cui si desidera
soprattutto in fase di lancio dell’esca. In
pescare.
SUGGERIMENTO
Verificare il buon funzionamento e l’integrità della propria attrezzatura da pesca
e degli accessori già il giorno precedente
alla battuta.
Vi ringraziamo di aver letto con attenzione le nostre brevi istruzioni.
Vi auguriamo buona e abbondante
pesca.
FANTASTIC FOR FISHING
Schöne Aussicht 5c
D-51381 Leverkusen
Mail: [email protected]
© by HOSPO - Hobby-Sport-Verlag
D-51674 Wiehl
Montaggio della canna da
spinning al
luccio/al luccioperca
Istruzioni per il montaggio
1.
Montare sulla canna da pesca il
mulinello fisso medio.
2.
Verificare che il mulinello sia
fissato alla canna in maniera
corretta e sicura.
3.
4.
Partendo dal mulinello, fare
passare la lenza attraverso tutti
gli anelli di scorrimento della
canna da pesca.
5.
la
Fissare all´estremità della lenza
girella media con un mezzo
nodo a barilotto.
Aprire l’archetto prendilenza del 6.
mulinello.
Verificare la tenuta del nodo
eseguendo una prova di
resistenza alla trazione.
7.
Agganciare una estremità del
finale in acciaio al moschettone
della girella.
8. Chiudere il moschettone della
girella.
9. Fissare all´estremità libera del
finale in acciaio l´esca
artificiale.
10. Verificare i collegamenti del
finale con prove di resistenza
alla trazione.
11. Chiudere l’archetto prendilenza.
12. Regolare la frizione del
mulinello fisso in base alla
resistenza della lenza e dei
suoi collegamenti.
13. Prevedere i seguenti accessori:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
1 Fare passare la
lenza nell’occhiello
della girella
Montaggio della girella
Fissare la girella con un mezzo
noto a barilotto
Strumento per il recupero
Strumento di misura
Apparecchio per stordimento
Coltello
Pinza per slamatura
Apribocca
2 Eseguire almeno 5
avvolgimenti intorno alla
lenza madre
3 Fare passare
l’estremità della
lenza attraverso
l’occhiello tra la girella
e gli avvolgimenti e
tirare.
4 Inumidire
leggermente la
lenza (con la
punta della lingua) e
tirarlo in modo da
ottenere un nodo
Montaggio del finale in acciaio
Agganciare l´occhiello
del finale in acciaio al
moschettone della
girella e richiudere il
moschettone
IT
AVVERTENZA!
Montaggio dell´esca
artificiale
Agganciare l´occhiello dell´esca
artificiale al moschettone della
girella e chiudere il moschettone
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
Montaggio del mulinello
Inserire il piede del
mulinello negli anelli
Anello fisso
Support de
moulinet fileté avec
contre-écrou
Portamulinello a
vite con controdado
Dado
Controdado
Fissare l’anello scorrevole
con il dado ed assicurare
con il controdado.
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
La pesca al luccio/al luccioperca con la canna da spinning
La pesca a spinning prevede l´uso di una canna, un mulinello ed un´esca artificiale per la
pesca di pesci predatori. Le specie di pesci
ideali per essere catturati con la canna da
spinning leggera sono trote, persici reali e
cavedani, con la canna pesante lucci, luccioperca, siluri e aspi.
L´at t rezzat u ra
L´attrezzatura da spinning deve sopportare
sollecitazioni notevoli. Per quanto riguarda i
mulinelli il pescatore
appassionato di spinning ricorre ad un
mulinello fisso con
sistema di sgancio
rapido oppure ad una
canna con impugnatura a revolver e mulinello a bobina rotante. E´ importante tuttavia che venga utilizzato, anche per la
canna da spinning
leggera, un finale di
acciaio dalla lunghezza minima di 15 cm.
Del resto, con l´eccezione delle regioni di
pesca della trota, il
luccio vive nelle stesse acque in cui si
possono
trovare
anche i persici reali e
i cavedani .
Un ausilio imprescindibile è rappresentato
dalla guaina anti-groviglio da applicare a
monte. La costante
trazione
provoca
necessariamente un
graduale attorcigliamento della lenza e,
Canna con di conseguenza, una
potenza di 30-60 g sua prematura usura
e rottura. Questo
pericolo si può evitare ricorrendo ad una guaina anti-groviglio.
Affinché la
guaina anti-groviglio
preda
non venga
allamata
dall´esterno, ci si
deve accertare
che
l´amo non sia fissato in maniera rigida.
La pesca
Per avere successo nella
pesca con l´esca artificiale
si devono sollecitare nella
preda quanti più organi di senso possibili. Già con il lancio e
l´urto dell´esca sulla superficie
dell´acqua si sollecita il primo
senso del pesce, l´udito. Il rumore
prodotto dall´esca che tocca
l´acqua spaventa gran parte dei pesci
facendoli allontanare. Per questo motivo si
dovrebbe lanciare l´esca su zone di pesca
promettenti.
Con l´udito i pesci predatori si orientano fortemente secondo il rumore prodotto dai ciprinidi quando mangiano. Questi rumori vengono
prodotti dai denti faringei. Ed è il rumore prodotto dai denti che sbattono gli uni contro gli
altri che si cerca di riprodurre con le esche
artificiali dotate di perline. Queste si trovano in
genere sull´asse del cucchiaino rotante e
all´interno dell´imitazione in gomma.
Imitando il rumore prodotto dai ciprinidi quando mangiano si cattura l´attenzione del predatore verso la sua presunta preda. Egli attiva il
suo secondo senso, la linea laterale che costituisce l´organo di tatto. E´ questo linea laterale che consente a tutti i pesci di avvertire e
sentire i minimi movimenti dell´acqua o uno
spostamento d´acqua.
Oltre all´enorme sensibilità della linea laterale
è anche l´alta densità dell´acqua (l´acqua è
circa 300 volte più densa dell´aria) a consentire al predatore di localizzare con l´organo
sulle imitazioni e le esche artificiali.
Con l´avvicinarsi del pesce alla preda, entra in
gioco il senso successivo, l´olfatto. I pesci
sono dotati di un olfatto particolarmente sviluppato che gli permette di avvertire le minime
particelle odorose. L´odore di una preda può
essere imitato dagli aromi che possono essere applicati a monte, sulla o all´interno
dell´esca (artificiale).
Dopo aver solleticato questi tre importanti
organi di senso del pesce predatore manca
all´appello quale ultimo incentivo chiave
all´abboccata solo la vista della preda. Se
sono stati correttamente stimolati tutti e quat-
Imitazione con paletta
(mobile)
tro i sensi, l´udito, il tatto, l´olfatto e la vista,
avviene l´abboccata del predatore.
Al momento dell´abboccata hanno il loro effetto i due sensi restanti, ovvero il gusto e il tatto
diretto. Se la presunta preda ha un "sapore”
cattivo e il pesce la avverte come dura e innaturale all´interno della bocca, questa verrà
immediatamente abbandonata. E in questo
caso è importante la pronta reazione del
pescatore che causa l´abboccata con il giusto
colpo.
Esche artificiali per predatori
Montaggio senza ancoretta figura sotto
Per pescare correttamente in un determinato
tratto d´acqua se ne deve innanzitutto determinare la profondità. Dopo l´arrivo dell´artificiale sull´acqua si inizia a contare in maniera
regolare fintanto che la lenza si srotola dal
mulinello. Ci si deve ricordare il numero a cui
si era arrivati nel momento in cui la lenza si
ferma e l´esca ha raggiunto il fondo (ad es.
otto).
Se, in quel tipo di acque, si intende tenere
l´esca poco sopra il fondo, durante il lancio
successivo si deve spostare l´archetto prendilenza già quando si è arrivati a contare a sei
Un piccolo trucco che consente di conservare
in maniera ordinata tutto quanto sia dotato di
occhielli è quello di ricorrere ad una spilla da
balia.
Oltre agli accessori necessari sarebbe bene
dotarsi anche di pellicola argentata e rossetto.
Con il primo si rendono più visibili le esche
scure, mentre con il secondo le si può rendere più appetibili.
Gli organi di senso del pesce
predatore:
1 L´udito
2 Il tatto
Le esche
Per la scelta dell´esca è valida questa semplice regola:
tempo brutto,
acqua torbida
= esca chiara
tempo bello,
acqua limpida
= esca scura
Se si sospetta la presenza in acqua di pesci
sottomisura, è bene utilizzare esche artificiali
ad amo singolo o rimuovere due punte da un
amo a tre punte. Il pescatore rispettoso delle
norme della caccia e pesca appiattisce anche
l´amo di ritegno.
Il modo ideale di controllare l´esca è con il
cimino verso la superficie dell´acqua. Il controllo dovrebbe essere irregolare e dare
l´impressione al predatore di una facile preda.
Chi intende pescare su una zona più ampia e
offrire ai predatori un ulteriore incentivo, cerchi
di muovere il cimino durante il controllo. Gli
artificiali affondanti si controllano alzando e
abbassando il cimino e recuperando contemporaneamente. Il predatore è attirato in
maniera particolare dall´artificiale e il numero
delle abboccate con questa esca è sopra la
media. Poiché ad attirare il predatore è in particolare la parte posteriore dell´esca sprovvista di amo, si verificano regolarmente mancate abboccate da parte di predatori per lo più
giovani e sottomisura.
Chi pesca spesso in acque ricche di ostacoli,
può impostare l´esca senza ancoretta. Per
farlo montare l´esca nella maniera mostrata in
figura.
In caso di esche artificiali morbide appositamente preparate con aromi il predatore non
riconosce così in fretta l´errore e l´alzata può
essere effettuata anche con un po’ di ritardo.
Trucco della
spilla da balia
cominciando a ritrarre l´esca. Questo metodo
si può ovviamente applicare solo in caso di
esche affondanti quali cucchiaini ondulanti,
cucchiaini rotanti, artificiali o imitazioni aff o n danti.
Il giusto controllo delle imitazioni richiede invece più esperienza. Vi sono numerosissimi
modelli e nemmeno gli intenditori li conoscono
tutti.
La regola da applicarsi in caso di imitazioni
galleggianti dotate di paletta è la seguente:
più veloce è il recupero o il trascinamento, più
in profondità arriva l´esca. In caso di imitazioni con paletta regolabile: più è in alto la paletta, più in profondità arriva l´esca, al contrario
più è in basso la paletta, più l´esca rimane
verso la superficie.
Nel caso si presentino molti "inseguitori”
durante la pesca, si consiglia di risvegliare
l´invidia del predatore. Vengono chiamati
"inseguitori” quei pesci che seguono l´esca
sino a riva ma che non l´abboccano. Tuttavia
si possono avere maggiori possibilità di successo con il finale Paladin.
Le cinque o
sei strisce di
pellicola argentata che si inseriscono a monte
dell´esca principale
simulano un branco
di pesci piccoli
in fuga di
fronte ad
un predatore.
Oltre
all´invidia, in
questa maniera si risveglia
anche il desiderio del grande predatore di imporsi sul
proprio territorio.
Terminale
Paladin
3 L´olfatto
4 La vista (il vedere e riconoscere)
5 Il gusto
di tatto la sua presunta preda anche a grande
distanza. A produrre il giusto richiamo per il
predatore sono l´onda d´urto della paletta del
cucchiaino rotante, le oscillazioni del corpo
del cucchiaino ondulante e il corpo vibrante
IT
Montaggio della canna da
spinning alla
trota/al persico reale
Istruzioni di montaggio
1.
2.
3.
4.
Montare sulla canna da pesca il
mulinello fisso piccolo.
Verificare che il mulinello sia
fissato alla canna in maniera
corretta e sicura.
5.
Aprire l’archetto prendilenza del 6.
mulinello.
Partendo dal mulinello, fare
passare la lenza attraverso tutti
gli anelli di scorrimento della
canna da pesca.
Fissare all´estremità della lenza
la girella piccola con un mezzo
nodo a barilotto.
Verificare la tenuta del nodo
eseguendo una prova di resis
tenza alla trazione.
7.
Agganciare una estremità del
finale in acciaio al moschettone
della girella.
8. Chiudere il moschettone della
girella.
Montaggio della girella
Fissare la girella con un mezzo
noto a barilotto
9.
Fissare all´estremità libera del
finale in acciaio l´esca
artificiale.
10. Verificare i collegamenti del
finale con prove di resistenza
alla trazione.
11. Chiudere l’archetto prendilenza.
12. Regolare la frizione del
mulinello fisso in base alla
resistenza della lenza e dei suoi
collegamenti.
13. Prevedere i seguenti accessori:
1 Fare passare la
lenza nell’occhiello
della girella
2 Eseguire almeno
5 avvolgimenti intorno alla
lenza madre
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Strumento per il recupero
Strumento di misura
Apparecchio per stordimento
Coltello
Pinza per slamatura
Apribocca
3 Fare passare l’estremità della
lenza attraverso l’occhiello tra la
girella e gli avvolgimenti e tirare.
4 Inumidire leggermente la lenza (con
la punta della lingua) e tirarlo in modo
da ottenere un nodo
IT
Montaggio dell´esca artificiale
Agganciare l´occhiello dell´esca
artificiale al moschettone della girella e
chiudere il moschettone
Montaggio del mulinello
Anello fisso
Inserire il piede del
mulinello negli anelli
AVVERTENZA!
Tenere l’amo e le parti minute lontano dalla portata di bambini e
animali domestici. L’uso di questo
articolo deve avvenire esclusivamente sotto la sorveglianza di un
adulto.
Portamulinello a
vite con controdado
Anello
scorrevole
Dado
Controdado
Fissare l’anello
scorrevole con il dado
ed assicurare con il
controdado
© Riproduzione e pubblicazione anche
parziale solo se autorizzati dalla casa
editrice HoSpo Verlag, 51674 Wiehl
– GERMANIA –
La pesca al luccio/al luccioperca con la canna da spinning
La pesca a spinning prevede l´uso di una canna, un mulinello ed un´esca artificiale per la
pesca di pesci predatori. Le specie di pesci
ideali per essere catturati con la canna da
spinning leggera sono trote, persici reali e
cavedani, con la canna pesante lucci, luccioperca, siluri e aspi.
L´at t rezzat u ra
L´attrezzatura da spinning deve sopportare
sollecitazioni notevoli. Per quanto riguarda i
mulinelli il pescatore
appassionato di spinning ricorre ad un
mulinello fisso con
sistema di sgancio
rapido oppure ad una
canna con impugnatura a revolver e mulinello a bobina rotante. E´ importante tuttavia che venga utilizzato, anche per la
canna da spinning
leggera, un finale di
acciaio dalla lunghezza minima di 15 cm.
Del resto, con l´eccezione delle regioni di
pesca della trota, il
luccio vive nelle stesse acque in cui si
possono
trovare
anche i persici reali e
i cavedani .
Un ausilio imprescindibile è rappresentato
dalla guaina anti-groviglio da applicare a
monte. La costante
trazione
provoca
necessariamente un
graduale attorcigliamento della lenza e,
Canna con di conseguenza, una
potenza di 30-60 g sua prematura usura
e rottura. Questo
pericolo si può evitare ricorrendo ad una guaina anti-groviglio.
Affinché la
guaina anti-groviglio
preda
non venga
allamata
dall´esterno, ci si
deve accertare
che
l´amo non sia fissato in maniera rigida.
La pesca
Per avere successo nella
pesca con l´esca artificiale
si devono sollecitare nella
preda quanti più organi di senso possibili. Già con il lancio e
l´urto dell´esca sulla superficie
dell´acqua si sollecita il primo
senso del pesce, l´udito. Il rumore
prodotto dall´esca che tocca
l´acqua spaventa gran parte dei pesci
facendoli allontanare. Per questo motivo si
dovrebbe lanciare l´esca su zone di pesca
promettenti.
Con l´udito i pesci predatori si orientano fortemente secondo il rumore prodotto dai ciprinidi quando mangiano. Questi rumori vengono
prodotti dai denti faringei. Ed è il rumore prodotto dai denti che sbattono gli uni contro gli
altri che si cerca di riprodurre con le esche
artificiali dotate di perline. Queste si trovano in
genere sull´asse del cucchiaino rotante e
all´interno dell´imitazione in gomma.
Imitando il rumore prodotto dai ciprinidi quando mangiano si cattura l´attenzione del predatore verso la sua presunta preda. Egli attiva il
suo secondo senso, la linea laterale che costituisce l´organo di tatto. E´ questo linea laterale che consente a tutti i pesci di avvertire e
sentire i minimi movimenti dell´acqua o uno
spostamento d´acqua.
Oltre all´enorme sensibilità della linea laterale
è anche l´alta densità dell´acqua (l´acqua è
circa 300 volte più densa dell´aria) a consentire al predatore di localizzare con l´organo
sulle imitazioni e le esche artificiali.
Con l´avvicinarsi del pesce alla preda, entra in
gioco il senso successivo, l´olfatto. I pesci
sono dotati di un olfatto particolarmente sviluppato che gli permette di avvertire le minime
particelle odorose. L´odore di una preda può
essere imitato dagli aromi che possono essere applicati a monte, sulla o all´interno
dell´esca (artificiale).
Dopo aver solleticato questi tre importanti
organi di senso del pesce predatore manca
all´appello quale ultimo incentivo chiave
all´abboccata solo la vista della preda. Se
sono stati correttamente stimolati tutti e quat-
Imitazione con paletta
(mobile)
tro i sensi, l´udito, il tatto, l´olfatto e la vista,
avviene l´abboccata del predatore.
Al momento dell´abboccata hanno il loro effetto i due sensi restanti, ovvero il gusto e il tatto
diretto. Se la presunta preda ha un "sapore”
cattivo e il pesce la avverte come dura e innaturale all´interno della bocca, questa verrà
immediatamente abbandonata. E in questo
caso è importante la pronta reazione del
pescatore che causa l´abboccata con il giusto
colpo.
Esche artificiali per predatori
Montaggio senza ancoretta figura sotto
Per pescare correttamente in un determinato
tratto d´acqua se ne deve innanzitutto determinare la profondità. Dopo l´arrivo dell´artificiale sull´acqua si inizia a contare in maniera
regolare fintanto che la lenza si srotola dal
mulinello. Ci si deve ricordare il numero a cui
si era arrivati nel momento in cui la lenza si
ferma e l´esca ha raggiunto il fondo (ad es.
otto).
Se, in quel tipo di acque, si intende tenere
l´esca poco sopra il fondo, durante il lancio
successivo si deve spostare l´archetto prendilenza già quando si è arrivati a contare a sei
Un piccolo trucco che consente di conservare
in maniera ordinata tutto quanto sia dotato di
occhielli è quello di ricorrere ad una spilla da
balia.
Oltre agli accessori necessari sarebbe bene
dotarsi anche di pellicola argentata e rossetto.
Con il primo si rendono più visibili le esche
scure, mentre con il secondo le si può rendere più appetibili.
Gli organi di senso del pesce
predatore:
1 L´udito
2 Il tatto
Le esche
Per la scelta dell´esca è valida questa semplice regola:
tempo brutto,
acqua torbida
= esca chiara
tempo bello,
acqua limpida
= esca scura
Se si sospetta la presenza in acqua di pesci
sottomisura, è bene utilizzare esche artificiali
ad amo singolo o rimuovere due punte da un
amo a tre punte. Il pescatore rispettoso delle
norme della caccia e pesca appiattisce anche
l´amo di ritegno.
5
4
1
Il giusto controllo delle imitazioni richiede invece più esperienza. Vi sono numerosissimi
modelli e nemmeno gli intenditori li conoscono
tutti.
La regola da applicarsi in caso di imitazioni
galleggianti dotate di paletta è la seguente:
più veloce è il recupero o il trascinamento, più
in profondità arriva l´esca. In caso di imitazioni con paletta regolabile: più è in alto la paletta, più in profondità arriva l´esca, al contrario
più è in basso la paletta, più l´esca rimane
verso la superficie.
Nel caso si presentino molti "inseguitori”
durante la pesca, si consiglia di risvegliare
l´invidia del predatore. Vengono chiamati
"inseguitori” quei pesci che seguono l´esca
sino a riva ma che non l´abboccano. Tuttavia
si possono avere maggiori possibilità di successo con il finale Paladin.
Le cinque o
sei strisce di
pellicola argentata che si inseriscono a monte
dell´esca principale
simulano un branco
di pesci piccoli
in fuga di
fronte ad
un predatore.
Oltre
all´invidia, in
questa maniera si risveglia
anche il desiderio del grande predatore di imporsi sul
proprio territorio.
Terminale
Paladin
3 L´olfatto
4 La vista (il vedere e riconoscere)
5 Il gusto
3
di tatto la sua presunta preda anche a grande
distanza. A produrre il giusto richiamo per il
predatore sono l´onda d´urto della paletta del
cucchiaino rotante, le oscillazioni del corpo
del cucchiaino ondulante e il corpo vibrante
Il modo ideale di controllare l´esca è con il
cimino verso la superficie dell´acqua. Il controllo dovrebbe essere irregolare e dare
l´impressione al predatore di una facile preda.
Chi intende pescare su una zona più ampia e
offrire ai predatori un ulteriore incentivo, cerchi
di muovere il cimino durante il controllo. Gli
artificiali affondanti si controllano alzando e
abbassando il cimino e recuperando contemporaneamente. Il predatore è attirato in
maniera particolare dall´artificiale e il numero
delle abboccate con questa esca è sopra la
media. Poiché ad attirare il predatore è in particolare la parte posteriore dell´esca sprovvista di amo, si verificano regolarmente mancate abboccate da parte di predatori per lo più
giovani e sottomisura.
Chi pesca spesso in acque ricche di ostacoli,
può impostare l´esca senza ancoretta. Per
farlo montare l´esca nella maniera mostrata in
figura.
In caso di esche artificiali morbide appositamente preparate con aromi il predatore non
riconosce così in fretta l´errore e l´alzata può
essere effettuata anche con un po’ di ritardo.
Trucco della
spilla da balia
cominciando a ritrarre l´esca. Questo metodo
si può ovviamente applicare solo in caso di
esche affondanti quali cucchiaini ondulanti,
cucchiaini rotanti, artificiali o imitazioni aff o n danti.
2