Drop-In - Comune di Venezia

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Drop-In - Comune di Venezia
PROGETTO: Drop-In - Struttura intermedia di accoglienza a bassa soglia
Fondo regionale di intervento per la lotta alla droga
Piano Triennale di Intervento – Area Dipendenze
Ambito territoriale U.L.S.S. n. 12
SCHEDA DI PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO: Drop-In - Struttura intermedia di accoglienza a bassa soglia
Ente Gestore:
ragione sociale:
responsabile:
indirizzo:
n. tel.:
Responsabile del Progetto:
cognome e nome:
qualifica:
progettista
referente operativo:
qualifica:
ente:
indirizzo:
n. tel.
Comune di Venezia
Direzione Centrale Politiche Sociali, Educative e
Sportive - Servizio Marginalità Urbane
Via Pio X 4, 30170 Mestre Venezia
041/2748111
dott. Costantini Marino
psicologo
Pandin Meme (a cura di) su elementi progettuali
forniti dalla progettazione partecipata realizzata
dal Gruppo Tecnico Dipartimentale con la
partecipazione di: Bernardinello, Bianco, Burlon,
Busso, Comisso, Dianese, Fagnoni, Favaretto,
Gaggetta, Masiero, Milan, Monaco, Pandin,
Ronchini,
Saggioro,
Salandin,
Trevisiol,
Trinciarelli, Zocco
Pandin Meme
assistente sociale
Direzione Centrale Politiche Sociali, Educative e
Sportive - Servizio Marginalità Urbane
Via Pio X, 1 30170 Mestre Venezia
041/2748111
Area di intervento: Prevenzione secondaria delle patologie correlate, razionalizzazione e innovazione delle
cure
Finalità: Accoglienza ed aggancio precoce dei tossicodipendenti realizzato tramite una struttura intermedia di
accoglienza, finalizzata ad incentivare l'accesso dell'utenza ai servizi, alle informazioni e ai
programmi di prevenzione e cura
Indicazione del/i Distretti Socio Sanitari interessati: distretti ULSS 12 Veneziana
Premessa:
La necessità di implementare nel territorio dell’ULSS 12 interventi di accoglienza a bassa
soglia tramite strutture intermedie, integrate nel sistema locale dei servizi, è stata una priorità
condivisa da tutto il Dipartimento delle Dipendenze e dagli Amministratori cittadini, come
intervento rivolto ai tossicodipendenti attivi e alla modifica delle condizioni che spesso
accompagnano la loro esistenza quotidiana, quali:
- situazioni di marginalità legate agli stili di comportamento (esclusione sociale, disagio
personale, overdose, malattie infettive, microcriminalità);
- scarsa tolleranza e integrazione sociale (vedi i frequenti e possibili episodi di conflitto tra
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gruppi di td e cittadinanza);
- problemi di convivenza con i servizi tradizionali di assistenza e cura (dormitori, mense,
SerT, ecc.).
La struttura intermedia di accoglienza prevede la possibilità e l’opportunità di trascorrervi del
tempo in alternativa ai ritmi ed ai rischi sanitari e sociali della vita di strada, offrendo servizi di
informazione/orientamento, di soddisfacimento di alcuni bisogni primari, di socializzazione e di
counseling rispetto alla modifica di comportamenti a rischio.
La funzione di accoglienza e le attività non sono di per sé finalizzate alla formulazione di un
programma terapeutico a media (tipo Ser.T) od alta soglia (tipo Comunità Terapeutica), ma
l’intervento si configura a “bottom-up””, caratterizzato dalla rinuncia a porre soglie di ingresso e
di accesso ai servizi offerti, sia dal punto di vista burocratico (residenza, nazionalità, invio da altri
servizi, ecc.) sia dal punto di vista della strategia della presa in carico, e si caratterizza per le
relazioni “a legame debole”, caratterizzate dall’instaurazione di relazioni non giudicanti, non
normative e flessibili con gli ospiti.
Nonostante l’assenza nel nostro territorio di una puntuale valutazione del fenomeno
sommerso, è opinione comunque condivisa dagli operatori del sistema che:
- non tutti i td si rivolgono, ancor oggi, ai servizi;
- i td agganciati e trattati con terapie metadoniche richiedono di occupare un “tempo
liberato”;
- esiste una forte contiguità tra il comportamento tossicomanico e altre situazioni acute
relative a problematiche quali prostituzione, immigrazione, isolamento sociale, senza
fissa dimora presenti in strada.
L’intervento, quindi, si configura primariamente rivolto ai consumatori problematici di sostanze
psicoattive, in particolare a coloro che non hanno (o hanno non significativi) contatti con i Ser.T.
(o con altri servizi), o che (pur avendo un significativo rapporto con i servizi) presentano
relazioni compromesse con le reti di socializzazione primarie e secondarie (famiglia, amici,
lavoro, gruppi di pari, ecc.).
L’intervento individua i seguenti comportamenti da modificare e i principali fattori determinanti
sui quali si andrà ad agire:
1. rispetto il target: possibilità di trascorrere del tempo in uno spazio “protetto” in alternativa
ai ritmi ed ai rischi sanitari e sociali della vita di strada; capacità di orientarsi nella città;
attenzione alla cura della propria persona; modifica dei comportamenti a rischio legati
all’uso delle sostanze; uso “attivo” e rispettoso delle diverse risorse e servizi che offre la
struttura;
2. rispetto al sistema dei servizi: inserimento degli interventi di strada nel sistema integrato
dei servizi permanentemente garantiti all’utenza;
3. rispetto al territorio e alla popolazione generale: mediazione con le reazioni allarmanti
dell’opinione pubblica.
Ancor oggi esistono poche, ma recenti e significative, esperienze in Italia e all’estero di
interventi di questo tipo e, dalla letteratura scientifica sull’argomento si evidenzia un modello dei
servizi locali che:
- vede al centro la persona su uno scenario di possibili interventi disposti a soglie diverse;
- richiede una gestione integrata tra pubblico, privato sociale, volontariato e possibili
gruppi di “pari”;
- rimanda ad un necessario e fondamentale lavoro di rete tra tutti coloro che si occupano
di marginalità urbane;
- evidenzia il ruolo di protagonista ed attore attivo dell’utente nella fruizione e gestione
della struttura.
Le risorse ipotizzate in sede di ripartizione dei finanziamenti del Fondo non permettono la
realizzazione di una struttura sia in Terraferma che nel Centro Storico, come più volte
auspicato in sede dipartimentale, ma l’intervento si prevede solamente a Mestre o Marghera, in
zona urbana centrale o comunque in zona di facile accesso.
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Particolare attenzione verrà posta alla fase di promozione e al lavoro di Comunità, viste le
resistenze della popolazione più volte manifestate nel passato.
Infine, il seguente progetto si integra con il Progetto “Peer Support” e si colloca nel
coordinamento dei servizi locali che operano nell’area bassa soglia/acuzie/gravità.
Obiettivi specifici e Indicatori di Output e Outcome
1. Target
Obiettivi Specifici
Metodologia utilizzata
Realizzazione di un luogo gradevole ed
accogliente. Le modalità di accesso
1. Aumentare l’aggancio (limitato ai soggetti maggiorenni)
dei td attivi
prevedono un contatto informale con gli
operatori. Poche, ma essenziali, regole
di convivenza.
Attività di informazione e orientamento
su: diritti e doveri di cittadinanza,
2. Aumentare le capacità
accesso ai servizi, occasioni di lavoro e
di orientamento sui
problemi legali. Attività di invio mirato
servizi e risorse presenti
ed accompagnamento, in caso di
in città(*)
problemi specifici, alle strutture
riferimento
Fornitura di servizi di prima necessità
3. Incentivare la cura
in collaborazione con il volontariato
personale delle persone cittadino. Il ricovero notturno non
contattate
avviene in struttura ma viene gestito
con altri dispositivi cittadini
4. Aumentare il livello di
conoscenza e le abilità
comportamentali relative
all’uso delle sostanze
nelle persone contattate
Offerta di materiali informativi e sterili,
incontri di counseling, consulenze
infermieristiche e piccolo pronto
soccorso
Allestimento di ambienti per brevi soste
di riposo attrezzati con video,
televisione, radio. Proposte di attività
strutturate in collegamento con le
risorse del territorio. Attività aperte al
5. Attivare le risorse, le quartiere. Produzione del giornale di
abilità e il protagonismo strada. Attività di supporto ed
degli ospiti nella fruizione educazione tra pari, gruppi di autodei servizi offerti(*)
aiuto, incontri con familiari, incontri con
cittadini. Le attività sono scelte in
relazione alle disponibilità e agli
interessi dei frequentatori, alle risorse
del territorio, alla possibilità di gestione
degli spazi
Indicatori
Output (prodotto)
Outcome
(risultato)
n° contatti
n° contatti / n°
n° nuovi contatti
nuovi contatti
n°
ore
apertura
n° contatti / n° ore
struttura
n° materiali informativi
distribuiti
n°
colloqui
di esiti degli invii
orientamento
n° invii
n° pasti
n° docce
gradimento
n° indumenti distribuiti
servizio
n° posti letto garantiti
n° posti letto utilizzati
del
n° siringhe distribuite
n° siringhe ritirate
delle
n°
materiale analisi
conoscenze
informativo
acquisite e delle
distribuito
n° materiale sterile
abilità apprese
distribuito
n° Narcan distribuito
n° partecipanti
n° gestori delle attività n° partecipanti / n°
gestori
delle
n° laboratori
n° corsi
attività
n° redazione LdB
gradimento
del
n°
riunioni
/
servizio
assemblee
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3. Territorio
2. Servizi
Attività di coordinamento con le Unità di
1. Incrementare gli
strada, con i Ser.T, con la Pronta
n° incontri
n°
formazioni
e
scambi tra operatori che Accoglienza (partecipazione al
supervisioni
comuni
operano a soglie diverse Dipartimento, ai Gruppi Tecnici,
formazioni e supervisioni comuni)
n° casi co-gestiti
2. Ottimizzare la con° attori della rete
Metodologia del case-managment
gestioni dei casi
attorno al caso
3. Valorizzare la
Metodologie di progettazione
partnership nella
partecipata e gestione della partnership n° soggetti coinvolti
progettazione e gestione
tra i diversi soggetti coinvolti
della struttura(*)
1. Aumentare
n° interventi della
Struttura rivolti al
l’integrazione con il
Lavoro di Comunità
territorio
territorio
n°
segnalazioni e
2. Mediare i rapporti
proteste
conflittuali tra gruppi di
Interventi di mediazione sociale
n° riunioni, interventi
Td e comunità locali (*)
dibattiti
3. Favorire una corretta
informazione nei media “Contratto” tra Td, operatori sociali,
n° interventi della
Struttura sui media
giornalisti. Creazione della Carta
sul fenomeno
tossicodipendenza(*)
(*) vedi Progetto “Peer Support”
Fasi del Progetto
N
Descrizione sintetica
1
2
3
4
5
6
7
Destinatari (n./tipo)
Enti e Servizi coinvolti nella
Ri-progettazione partecipata
realizzazione dell’intervento
Agenzie Immobiliari, IPAB, Enti
Individuazione della Sede
Pubblici
Sensibilizzazione del territorio
CdQ, forze politiche, cittadinanza
Individuazione degli operatori
Operatori sociali
Formazione e selezione degli operatori Operatori sociali
Programmazione delle attività
Operatori sociali e peer education
Promozione del Servizio
Td attivi
8 Realizzazione attività previste
Td attivi
9 Supervisione delle attività
Verifica (di monitoraggio delle attività
10
programmate, analisi dei dati)
Operatori sociali e peer education
Operatori sociali e peer education
n° incontri + n°
formazioni
e
supervisioni
comuni / tempo
giudizio
giudizio
giudizio
giudizio
giudizio
analisi dei contenuti
degli articoli
Durata (mm/gg)
Gennaio-Marzo 2002
Gennaio-Giugno 2002
Marzo-Giugno 2002
Luglio-Settembre 2002
Settembre-Ottobre 2002
Novembre 2002-Dicembre
2005
periodica
N. soggetti coinvolti: per offrire una adeguata occasione di accoglienza si immagina una ricezione della
struttura al massimo di n° 25-30 td al giorno
N. operatori coinvolti: equipe di 4-5 operatori di strada (integrati dalle attività svolte dai pari coinvolti dal
Progetto “Peer Support”), 1 supervisore, consulenze e case managment di personale medico, infermieristico,
psicosociale e tecnico dei diversi servizi locali
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PROGETTO: Drop-In - Struttura intermedia di accoglienza a bassa soglia
Enti pubblici coinvolti:
- ULSS 12: Ser.T Terraferma, SerT Centro Storico, Malattie Infettive, Gruppo C, SUEM 118;
- Comune di Venezia: altri servizi sociali della Direzione Politiche Sociali
- Ministero di Giustizia: CSSA
- Ferrovie
Organizzazioni del privato sociale e del volontariato coinvolte:
- Centro Don Milani Mestre
- Villa Renata
- EMMAUS
- Caritas, Betania e altre organizzazioni di volontariato
- Centri Sociali giovanili
Supervisioni scientifiche previste: si
Metodologie per l’implementazione e la gestione di interventi di accoglienza a bassa soglia
Costi complessivi del progetto
Costi a carico del
Fondo
€ 80.100,10
Personale
€ 32.040,04
Attrezzature
Materiali
€ 24.030,03
Altro (specificare)
€ 24.030,03
Totale
€ 160.200,20
Costi a carico dell'Ente
gestore
Totale costi
€ 26.700,03
€ 10.680,01
€ 106.800,13
€ 42.720,05
€ 8.010,01
€ 32.040,04
€ 8.010,01
€ 32.040,04
€ 53.400,07
€ 213.600,26
Indicazione delle modalità di diffusione dei risultati:
Le modalità di diffusione dei risultati coincidono con la necessità di promuovere il progetto nel territorio al fine
di contribuire alla realizzazione del “Sistema Integrato Preventivo Assistenziale delle dipendenze”.
Le forme di diffusione dei risultati previste sono:
periodiche conferenze stampa
relazioni tecniche
pubblicazioni su riviste specializzate;
pubblicazione di un CD Rom
convegno finale organizzato con il sistema dei servizi che operano nell’area bassa soglia/acuzie/gravità
Indicazione dei beni durevoli che saranno acquisiti per la realizzazione del progetto:
Si dichiara il mantenimento della destinazione d'uso originaria dei beni durevoli che verranno acquistati anche
dopo la conclusione del progetto.
Indicazione delle modalità di protezione del personale, nel caso che la realizzazione del progetto
comporti il contatto ripetuto con situazioni di grave disagio o rischio:
- tempo lavoro ripartito in:
- 60% lavoro di strada (front-line)
- 40% documentazione (back- office)
- interventi che vedono coinvolti sempre almeno 2 operatori compresenti
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PROGETTO: Drop-In - Struttura intermedia di accoglienza a bassa soglia
-
attività di equipe:
- formazione metodologica
- supervisione
- coordinamento équipe
Il Responsabile del Progetto
(dott. Marino Costantini)
Mestre, li
……………………………………..
(data, firma e timbro)
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