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FONDAZIONE INSIEME onlus.
Da ilsole24ore del 20/11/09 <<CRESCE LA POPOLAZIONE DEL BELPAESE: 2008, LA FOTO
DELL’ISTAT>> di Nicoletta Cottone e Claudio Tucci, giornalisti.
Per la lettura completa del pezzo si rinvia al quotidiano citato.
Cresce la popolazione del Belpaese e l’Italia diventa sempre più multietnica.
I residenti nel 2008 hanno superato i 60 milioni (esattamente 60.045.068), in
crescita di 426mila unità rispetto all’anno precedente.
Un aumento legato al movimento migratorio che neutralizza un saldo che
altrimenti sarebbe negativo.
Lo attesta l’Annuario statistico italiano dell’Istat, la pubblicazione che da
ben 130 anni attraverso la statistica racconta vizi e virtù dell’Italia.
Sul fronte dell’occupazione aumentano le persone in cerca di lavoro.
L’altra faccia della medaglia è una buona crescita del "bottino" presente nei
depositi bancari: oltre 816 miliardi di euro, + 9% rispetto al 2007.
Sempre più ragazzi, poi, decidono di proseguire negli studi alla fine della
scuola dell’obbligo: dal 2001, le superiori hanno visto passare i propri
iscritti dall’86,3% al 93,2 per cento.
Nel piccolo, grande "bignami" statistico dell’Istat si possono trovare anche
altre informazioni più o meno curiose.
L’artrosi e l’ipertensione, per esempio, sono le malattie croniche più
diffuse nel Belpaese.
Risulta in aumento la fecondità delle donne.
Aumentano divorzi e separazioni e si registra un boom dell’affido condiviso.
L’italiano, poi, è, ancora schiavo delle sigarette: uno su 4 non riesce a far a
meno delle "bionde".
E diventa sempre più tecnologico: internet e PC sono
ormai strumenti immancabili nella vita di tutti i giorni.
Ma sono in crescita, pure, truffe e frodi informatiche. Ecco nel dettaglio, i
dati contenuti nell’Annuario statistico 2009, dell’Istat.
Cresce grazie agli immigrati la popolazione.
La popolazione del Belpaese è in aumento grazie al movimento migratorio.
Al 31 dicembre 2008 la popolazione residente in Italia è pari a 60.045.068
persone, di cui 30.892.645 femmine e 29.152.423 maschi.
Sono in aumento gli stranieri residenti, che rappresentano il 6,5% della
popolazione, con oltre 3 milioni e 800mila persone, con un aumento di 458.644
unità rispetto all’anno precedente.
Nella maggior parte dei casi provengono dall’Unione europea (29.1%), segue
l’Europa centro-orientale (24,1%) e l’Africa settentrionale (15,6 per cento).
Aumenta leggermente la fecondità delle donne (1,41 figli contro 1,37
dell’anno precedente), anche se l’Italia resta nella parte bassa della
classifica europea. Risultano in calo i matrimoni, scesi da 250.360 a 249.242.
Il rito religioso è ancora la scelta più diffusa per chi sceglie di fare il
"grande passo": la percentuale risulta maggiore al Sud (77,3%), contro il 51,1%
del Nord e il 56,2% del Centro.
E l’Italia è un Paese sempre più vecchio: un italiano su 5 è over 65.
I grandi vecchi, dagli 80 anni in su, rappresentano il 5,6% della
popolazione.
Aumentano le persone in cerca di occupazione.
Aumenta, dopo 9 anni, il numero delle persone in cerca di occupazione.
Nel
2008 risultano in cerca di lavoro 1.692mila persone, 186mila in più rispetto al
2007.
Sale anche il tasso di disoccupazione al 6,7%, contro il 6,1% dell’anno
precedente.
Il 2008, però, ha segnato un aumento degli occupati che sono 23.405.000,
183mila in più rispetto al 2007.
Non bisogna, però, dimenticare che si tratta di un dato relativo al 2008, che
ancora non risente del forte colpo all’occupazione inferto dalla crisi
economica.
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Risulta in crescita l’occupazione femminile (+ 1,9%), mentre risulta
invariata quella maschile, dopo anni di trend positivo.
Resta stabile al 58,7% il tasso di occupazione, dopo la crescita registrata
nel 2006 e nel 2007, pur restando molto al di sotto della media Ue.
Scende il tasso di occupazione maschile (dal 70,7% al 70,3%), mentre aumenta
quello femminile dal 46,6% al 47,2 per cento.
In calo gli occupati del settore agricolo e nell’industria in senso stretto,
mentre risulta in aumento il terziario.
Nel settore delle costruzioni, dopo la battuta di arresto registrata nel
2006, si registra una crescita moderata.
Aumentano dell’1,6% i lavoratori dipendenti, calano dell’1,6% gli
indipendenti.
L’aumento dell’occupazione alle dipendenze riguarda gli assunti a tempo
indeterminato (+ 1,5%) e quelli a termine (+ 2,4%). Il lavoro a termine continua
a essere il più diffuso fra donne e giovani under 34 anni.
In crescita separazioni e divorzi: boom di affidi condivisi.
Crescono i divorzi e le separazioni.
Per la fine del matrimonio, nell’86,3% dei casi, si preferisce la via
consensuale.
Aumenta l’affidamento condiviso: la misura viene, ora, stabilita per circa la
metà dei divorzi (nel 2006, era al 28 per cento) e per quasi due terzi delle
separazioni.
Ferma al palo, invece, la custodia esclusiva della madre che scende al 25,6%
nelle separazioni (era al 58,3 per cento) e al 46,1% nei divorzi (era al 67, 1
per cento).
Complessivamente, nel 2007, aumentano i giudizi civili in primo grado: +2,3
per cento.
Calano, invece, quelli pendenti a fine anno: -1,1 per cento.
Al contrario, davanti al giudice penale ci si è andati per quasi 3 milioni di
delitti.
Estorsioni e sequestri di persona hanno fatto registrare l’aumento più
elevato: rispettivamente, +21,2% e + 16,1 per cento rispetto al 2006.
Negli ultimi anni sono cresciute, pure, le truffe e frodi informatiche: nel
2007 hanno superato quota 120mila (+10,7 per cento).
Al 31 dicembre 2008, risultano chiusi in carcere 58.127 detenuti.
Si tratta per oltre un quarto di casi di tossicodipendenti.
Nel 2008, sono aumentati del 5,4% i minori in carcere.
Gli uffici del
servizio sociale hanno preso in carico 17.814 giovani.
Ma sono sempre meno i minorenni passati per i centri di prima accoglienza: 14,1 per cento.
Grazie, soprattutto, alla riduzione della componente straniera.
Reati contro il patrimonio (67,3%), violazioni delle leggi sugli stupefacenti
(23,4%) e reati contro la persona (4,9%), sono le imputazioni più frequentemente
addebitate ai minori transitati per i centri.
Depositi bancari alle stelle: 816 miliardi.
Nel 2008 i depositi bancari hanno superato quota 816 miliardi di euro (+9%
rispetto all’anno prima).
Oltre due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali e private. Il
20% a società non finanziarie, l’8,8% a società finanziarie e, appena, il 3,8%
ad amministrazioni pubbliche.
In Italia, ci sono, in media, circa 6 sportelli bancari per ogni 10mila
persone. Si passa dai 10 in Trentino Alto Adige agli appena 3 in Calabria.
Brindano le assicurazioni: +5,3 miliardi di utili.
Nel 2007, le gestioni danni e vita hanno portato a casa risultati pari,
rispettivamente, a circa 3 miliardi di euro e oltre 1,5 miliardi.
I due conti hanno determinato un utile di esercizio di oltre 5,3 miliardi.
Le uscite per sinistri sono state di circa 97,5 miliardi: 73,3 per
l’assicurazione vita e capitalizzazione e 24,1 per l’assicurazione contro i
danni.
Più studenti fra i banchi.
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Aumentano gli studenti iscritti a scuola.
Si conferma un trend (positivo)
che va avanti da diversi anni: nelle scuole dell’infanzia, alle elementari e
alle medie, il tasso di scolarità si attesta intorno al 100 per cento.
Percentuale che, come prevedibile, s’abbassa (ma non è un boom negativo) alle
superiori: nel 2007/2008 il tasso di scolarità ha toccato il 93,2 per cento.
Un dato, tutto sommato positivo, se si considera che nel 2001-2002, i ragazzi
che frequentavano licei e istituti tecnici raggiungevano quota 86,3 per cento.
Sono sempre meno, quindi, i ragazzi che abbandonano l’istruzione al termine
della scuola dell’obbligo.
La maggior scolarità dei ragazzi si ripercuote, anche, sul livello di
formazione, che, complessivamente, è in salita.
Oggi, circa un terzo di italiani ha in mano il diploma di maturità, quasi
l’11%, addirittura, la laurea.
Ma la scelta di continuare a studiare, porta con se, anche, un leggero
aumento di bocciati.
Dal passaggio dalla primo al secondo anno delle superiori, la percentuale di
alunni respinti arriva al 20,9% (nel 2006-2007 era del 18 per cento).
Continua, invece, l’emorragia di iscritti all’università.
Nel 2007-2008 hanno messo per la prima volta piede in un ateneo poco più di
307mila ragazzi, circa mille in meno rispetto all’anno prima (-0,3 per cento).
Molise, Abruzzo, Basilicata, Lazio e Calabria hanno almeno un ragazzo under
25 anni su 2 iscritto all’università.
Gli atenei sono sempre più rosa.
E sono sempre più donne a laurearsi
rispetto ai colleghi uomini: 22 ogni 100 iscritte femmine, contro 17 ogni 100
maschi.
Artrosi e ipertensione le malattie più diffuse.
Sono l’artrosi e l’ipertensione le malattie croniche più diffuse.
L’Annuario Istat attesta che il 17,8% della popolazione è colpito da artrosi
o artrite, il 15,8% da ipertensione, il 10,2% da malattie allergiche, il 7,3% da
osteoporosi, il 6,2% da bronchite cronica e asma bronchiale e il 4,9% da
diabete.
Il 38,8% dei residenti dichiara di avere almeno una delle patologie croniche,
percentuale che svetta all’86,9% per gli over 85.
Nel Belpaese ci sono 46mila medici di base, 8 ogni 10mila abitanti.
I pediatri sono, invece, 7.500, 9 ogni 10mila bambini fino a 14 anni.
In lieve calo gli ambulatori e i laboratori pubblici e privati (17 ogni
10mila abitanti).
Sul fronte delle abitudini alimentari in Italia si pranza soprattutto a casa
e il pranzo è il pasto principale.
Stabile la percentuale di chi fa una sana e corretta colazione del mattino a
base di caffè, tè, latte, biscotti o pane.
Ancora molti accendono le sigarette: rappresentano il 23% della popolazione
dai 14 anni in su.
Fumano soprattutto gli uomini (29,5%) rispetto alle signore, che
rappresentano il 17 per cento.
Il tabagismo, comunque, risulta più diffuso fra le persone fra i 25 e i 34
anni.
Sempre più diffusi internet e PC.
Gli italiani usano sempre di più il computer e internet.
In particolare
l’uso del PC è cresciuto in modo rilevante dal 2007 ad oggi, mentre per internet
l’incremento è stato costante.
E se diminuisce ma persiste ancora il divario territoriale e quello di
genere, con gli uomini che ancora “navigano” più delle donne, spunta il primato
delle bambine, quelle tra i 6 e i 10 anni, sui loro coetanei maschietti.
Prosegue il processo di diffusione di alcuni beni durevoli, dal cellulare
(presente nell’87,3% delle famiglie), al personal computer (48,7%), alla
lavastoviglie (42,5%), ai condizionatori d’aria (30,6 per cento).
Per le famiglie difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità.
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Nel 2009 le famiglie denunciano difficoltà di accesso ai servizi di pubblica
utilità, in particolare per il pronto soccorso (54,7%), le forze dell’ordine
(38,5%), gli uffici comunali (34,8%), i supermercati (30,3%) e gli uffici
postali (27,1%).
Restano forti differenze a livello territoriale: sono le famiglie meridionali
ad avere i maggiori più problemi nell’accesso ai servizi, ma il divario diventa
più contenuto nel caso dei negozi di generi alimentari e dei mercati.
Tre famiglie su 4 hanno la casa di proprietà.
Tre famiglie su 4 sono proprietarie dell’abitazione in cui vivono, mentre
quelle che pagano un canone d’affitto rappresentano il 17,1% del totale.
Tra le famiglie in affitto, secondo l’Istat, la maggior parte vive in
abitazioni di proprietà di un privato (74,1%, nel 2007 erano il 70,8%), il 20,1%
in case di proprietà di enti pubblici (erano il 22,3% nel 2007).
L’industria registra un calo della produzione.
Nel 2008, l’attività industriale è calata del 3,1 per cento.
A tirare giù la produzione, soprattutto, i segni negativi dell’estrazione di
minerali (-8,3%), della fabbricazione di PC, prodotti elettronici e apparecchi
elettrici (-7,9%) e dei prodotti chimici (-6,7 per cento).
Ha fatto segnare, invece, segni positivi, la produzione di prodotti
farmaceutici (+2%), di energia elettrica e gas e delle altre industrie
manifatturiere (entrambi, +0,7 per cento).
Nel 2007, poi, sono stati consumati 319 miliardi di kWh, con un aumento dello
0,4% rispetto all’anno precedente.
La produzione nazionale è, invece, rimasta invariata a quella del 2006: 301,3
miliardi di kWh.
La termica tradizionale ha pesato per 266 miliardi di kWh (84% del totale).
Dietro, l’idrica (38,5 miliardi), la geotermica (5,6 miliardi), l’eolica (4
miliardi), la fotovoltaica (39,1 milioni).
Complessivamente, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è
risultata in calo del 5,4%, in ragione, soprattutto, della contrazione della
produzione idroelettrica da apporti naturali (-4,2 miliardi di kWh), solo in
parte compensata dal trend positivo della fonte eolica (+1,1 miliardi di kWh).
Meno visitatori nei musei del Belpaese.
Sono in calo i visitatori delle bellezze artistiche del Belpaese: meno 3,9%
nel 2008.
Secondo i dati Istat, risultano in diminuzione i visitatori degli istituti a
pagamento (-5,9%), mentre aumentano quelli con ingresso gratuito (+2,2 per
cento).
Complessivamente oltre 33,98 milioni di persone hanno visitato i 399 luoghi
di antichità e arte (di cui 198 musei e gallerie e 201 monumenti e aree
archeologiche).
Italiani amanti delle quattro ruote.
Italiani, tutti pazze per le quattro ruote.
Nel 2008, gli autoveicoli circolanti sulle strade italiane sono stati oltre
40 milioni e fra questi, si contano più di 36 milioni di autovetture.
Tra i mezzi di trasporti privato, il più utilizzato è ancora l’automobile,
regina degli spostamenti obbligati, tra casa e lavoro ma anche per raggiungere
la scuola: nel 2009, oltre due occupati su tre la usano come conducenti negli
spostamenti per recarsi al lavoro e lo stesso fa uno studente su tre, come
passeggero, per andare a scuola.
I mezzi pubblici urbani vengono usati da quasi un quarto della popolazione
sopra i 14 anni, il 16,6% quelli extraurbani mentre il 30,7% ha preso il treno
almeno una volta (in leggero aumento sul 2008).
L’aumento della circolazione stradale comporta, segnala l’Istat, una serie di
effetti negativi: incidenti stradali, congestione del traffico, inquinamento
dell’aria, inquinamento acustico.
Nel 2007 in Italia si sono verificati quasi 231.000 incidenti, che hanno
causato il decesso di 5.131 persone, quasi 326.00 i feriti.
Anche se rispetto all’anno precedente tali dati sono in leggera flessione.
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Sempre sul fronte dei trasporti punto dolente del treno resta la puntualità,
che riscontra la percentuale più bassa di soddisfazione tra gli utenti, appena
il 44,2%, comunque in crescita rispetto al 2008 (42,6%).
In aumento, invece, la soddisfazione degli utenti che utilizzano autobus e
tram è leggermente migliorata, anche se la percentuale di chi si dichiara
soddisfatto supera di poco il 50% (56,6% per la frequenza delle corse, 52,7% per
la puntualità).
Più soddisfatti i cittadini che abitano al Nord e nel Centro rispetto ai
residenti nel Mezzogiorno.