RELIQUIE ALL`ASTA NEL SITO DI EBAY
Transcript
RELIQUIE ALL`ASTA NEL SITO DI EBAY
[COSE DELL’ALTRO MONDO] DI EUGENIO ARCIDIACONO RELIQUIE ALL’ASTA NEL SITO DI EBAY La denuncia del teologo Tom Serafin è rimasta inascoltata L o scandalo è scoppiato lo scorso febbraio, quando il teologo americano Tom Serafin rivelò che su eBay, il più importante sito di aste su Internet nel mondo, fioriva un turpe mercato di reliquie religiose: dalle ciocche di capelli appartenu- te a santa Teresa di Lisieux a un prezzo di partenza a 40 dollari (circa 30 euro), a reliquiari con ossa di sei santi venduti “in offerta” a 625 euro (circa 430 euro). I vertici di eBay avevano assicurato di intensificare i controlli, ma a distanza di mesi, almeno sul sito italiano (www.ebay.it), sembra che ben poco sia stato fatto. Digitando la parola chiave “reliquie” si ottengono 302 risultati. La maggior parte delle inserzioni riguardano oggetti su Padre Pio oppure, al contrario, su altri santi poco noti. I testi di solito sono abbastanza generici (“Reliquiario San Cornelio Papa + 7 santi”) e anche dalle immagini non LA CHIESA PRECISA: «VENDERLE È SACRILEGIO» A lle reliquie spetta onore e non venerazione. Parola di sant’Agostino che condannava severamente i monaci erranti che le raccoglievano. La reliquia è una memoria e prima vengono l’Eucarestia e la Parola di Dio. La Chiesa è precisa a riguardo e ricorda che baciare una reliquia significa baciare la Misericordia di Dio, realizzata nella vita di un santo. In Vaticano, alla Congregazione per le cause dei santi, sono preoccupati della 26 NOVEMBRE 2008 CLUB3 vendita di reliquie su internet. Ma osserva il prefetto monsignor Angelo Amato: «Non abbiamo strumenti per porre fine al commercio, se non ricordando che vendere reliquie è un sacrilegio». Esse non hanno prezzo, sono più preziose dell’oro, proprio perché solo legate alla memoria della Grazia di Dio. Già oltre mille anni fa il monaco francese Guiberto propose la prima analisi sulle reliquie con critiche serrate. Scrisse un è in genere possibile capire molto. Si tratta quasi sempre di brandelli racchiusi in cornicette e medagliette, senza alcuna precisazione sulla loro natura. Qualche indicazione in più si può ricavare dalle pergamene di accompagnamento che contengono l’espressione latina “ex ossibus”, cioè parti delle spoglie dei santi (ossa, capelli, unghie) come quella di “san Mattia apostolo” in vendita a 52 euro più 6 di spedizione. In molti casi la truffa è evidente come “L’urna contenente le reliquie di Sant’Ambrogio” venduta a un prezzo di partenza di 4,16 euro o la “Reliquia della Sindone” acquistabile a 156 euro. Ma se le inserzioni sono vere è ancora più grave, perché si tratta quasi sicuramente di reli왎 quie trafugate. libro per demolire la venerazione di un presunto dente da latte di Gesù, venerato nelle abbazie benedettine attorno all’anno Mille. E illustrò la tesi, che sarà costante nella storia della Chiesa, che la Grazia non dipende dall’autenticità dell’oggetto, ma dalla fede del credente. In quegli anni proliferavano reliquie di ogni tipo: dai capelli della Madonna ai frammenti della Croce a quelli della mangiatoia di Betlemme. Alberto Bobbio