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Innovazione e Sostenibilità
Osservatorio Innovazione e Sostenibilità
Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 29/2014
a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani
Sommario:
News dai territori:
Regione Campania:
Regione Lazio:
Regione Puglia:
Edilizia scolastica: Dalla Regione 827 milioni di euro alle scuole
Beni culturali: il Consiglio di Stato impartisce il via libera ai lavori al Colosseo
Serre fotovoltaiche con moduli a film sottile, nuove regole
News nazionali:
Ambiente:
Beni culturali:
Edilizia scolastica:
Rinnovabili:
UE: 20 milioni di nuovi posti di lavoro green da qui al 2020
ArtBonus approvato alla Camera: ‘bonus mobili’ anche per gli hotel
Per metterla in sicurezza servono 12 mld
Spalma incentivi, soddisfazione Anie Rinnovabili su proposta emendativa di Confindustria;
Spalma incentivi, le perplessità del Senato;
UE: per le energie rinnovabili necessario migliorare i programmi di spesa
Qualità architettonica: Disegno di legge per riconoscere la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale
Materiali e tecnologie
innovative:
Casa solare in tessuto
Rapporti e studi:
Certificati Bianchi, lo stato dell'arte al 30 giugno 2014
In caso di calamità naturali;
Comuni Ricicloni 2014: l'Italia compie importanti passi in avanti
Eventi:
Convegno “Protocolli di Sostenibilità in Edilizia e nella Pianificazione Urbana”;
Housing sociale sostenibile e innovativo
News dai territori:
Regione Campania: Edilizia scolastica: Dalla Regione 827 milioni di euro alle scuole
11/07/2014 - Uno stanziamento di 827 milioni e 300 mila euro per la riqualificazione del sistema scolastico è stato
approvato nei giorni scorsi dalla Giunta della Regione Campania.
Gli interventi sono stati presentati dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, alla presenza dell’assessore
all’Istruzione Caterina Miraglia e del direttore scolastico regionale Diego Bouchè.
Le risorse sono così distribuite:
- 325 milioni di euro del POR FESR Campania 2007/2013 a valere sull’Obiettivo Operativo 6.3 “Città solidali e scuole
aperte”;
- 102 milioni di euro di risorse POR FESR per l’adeguamento statico degli edifici scolastici di proprietà dei comuni della
Campania.
Con i 325 milioni di euro sono stati avviati percorsi per potenziare e riqualificare il sistema delle infrastrutture
scolastiche. Gli interventi interessano un bacino d’utenza scolastica di circa 800.000 tra alunni delle elementari e
medie e studenti delle superiori, per un totale di 1000 scuole. L’Autorità di Gestione del POR FESR Campania e il
Ministero Istruzione Università e Ricerca scientifica (MIUR) hanno sottoscritto due protocolli d’intesa.
Con un protocollo sono stati stanziati 250 milioni di euro (al momento erogati 42,5 milioni) per migliorare la
sostenibilità ambientale e l’innovatività delle strutture scolastiche, al fine di valorizzare l’offerta formativa delle scuole
della Campania, attraverso:
- interventi per il risparmio energetico (impianti fotovoltaico, termico, isolamento verde etc.);
- interventi per garantire la sicurezza degli edifici scolastici (impianti idrico-elettrici-rilevamento, scale emergenza,
etc.);
- interventi per aumentare l’attrattività degli Istituti scolastici (spazi interni ed esterni, segnaletica funzionale etc.);
- interventi per garantire l’accessibilità a tutti degli Istituti scolastici (porte, arredi, infissi esterni, ascensore,
piattaforma elevatrice, etc.);
- interventi finalizzati a promuovere le attività sportive, artistiche e ricreative (impianti sportivi).
L’altro protocollo ha disposto lo stanziamento di 75 milioni di euro (tutti già erogati) per il finanziamento di 3.000
laboratori didattici, con:
- l’incremento delle dotazioni tecnologiche e delle reti per gli ambienti di apprendimento scolastico;
- l’incremento del numero di laboratori tecnologici, multimediali e digitali per migliorare l’apprendimento delle
competenze chiave (matematiche, scientifiche e linguistiche);
- l’acquisto di apparecchiature finalizzate alla partecipazione di allievi diversamente abili.
Per quanto riguarda invece i 102 milioni di euro per l’adeguamento statico delle scuole, su 54 progetti presentati, sono
stati ammessi al momento a finanziamento il 38,8% per un totale di circa 41 milioni di euro.
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Infine, con una delibera di Giunta del 27 giugno 2014, sono stati programmati ulteriori 400 milioni di euro di
investimenti per dotazioni tecnologiche, ausili per diversamente abili, laboratori didattici necessari all’apprendimento
delle competenze chiave, efficientamento energetico degli edifici scolastici, messa a norma degli impianti, dotazione di
impianti sportivi e miglioramento dell’attrattività degli spazi negli Istituti di istruzione statali del 1° e 2° Ciclo
d’istruzione.
Fonte. sito internet edilportale
Regione Lazio: Beni culturali: il Consiglio di Stato impartisce il via libera ai lavori al Colosseo
15/07/2014. Ufficiale: è appena giunto il via libera alla prosecuzione dei lavori di restauro al Colosseo a Roma: lo ha
stabilito definitivamente il Consiglio di Stato sbarrando la strada alla controversia che era sorta in merito
all'aggiudicazione dei lavori.
Gli interventi, finanziati mediante un contratto di sponsorizzazione da Diego della Valle (Gruppo Tod’s, per una cifra di
25 milioni di euro), potranno essere condotti innanzi dall'impresa aggiudicataria dell'appalto pubblico, ovvero l’impresa
Gherardi. Il supremo tribunale amministrativo italiano ha, nei fatti, confermato la sentenza del TAR del Lazio che era
stata impugnata dall'altra azienda che aveva partecipato alla gara, la Lucci (e non anche dal Ministero per i beni e le
attività culturali).
Le toghe del Consiglio di Stato hanno ritenuto che la Lucci non avesse dimostrato, attraverso congrua ed idonea
certificazione, il possesso dell'effettiva capacità tecnica di progettazione richiesta dalla legge ai fini del restauro.
La valutazione rigorosa di questo requisito è imposta, si spiega nella sentenza, dalla particolare importanza di un
appalto avente "ad oggetto un monumento di unica rilevanza storica risalente al primo secolo dopo Cristo" com’è
appunto il Colosseo un monumento che assurge a simbolo mondiale della maestosa grandezza dell’Impero Romano e
della cultura italica.
Fonte: Ansa
Regione Puglia: Serre fotovoltaiche con moduli a film sottile, nuove regole
11.07.2014. Novità in Puglia in merito ai criteri, alle modalità e ai procedimenti amministrativi connessi
all’autorizzazione per la realizzazione di serre fotovoltaiche su tutto il territorio regionale.
“Parliamo di strumenti in favore della produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili e che potrebbero
consentire alle aziende agricole pugliesi – spiega l’assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio
Nardoni – di cogliere le opportunità connesse all’accesso agli incentivi, ma anche di ridurre il costo energetico nei
processi produttivi”.
Delibera regionale
La delibera della Giunta regionale “introduce infatti limiti differenti rispetto al rapporto tra la proiezione al suolo della
superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e della superficie totale della copertura della serra stessa,
facendo leva proprio sulle più recenti tecnologie di produzione di pannelli fotovoltaici in grado di disporre, per la
copertura di serre, di moduli aventi caratteristica di semitrasparenza” (con film sottile – ndr).
“Dovranno sempre essere assunti tutti gli eventuali pareri previsti dalle norme urbanistiche, paesaggistiche e
ambientali vigenti – sottolinea ancora Nardoni – ma in questa maniera offriamo ai produttori attivi, e non certo a chi
ha serre dismesse, di garantirsi, in un periodo di particolare crisi del settore, di una integrazione al reddito agricolo
integrando alla produzione, che dovrà restare funzione principale, impianti di produzione di energia elettrica. Sulla
base delle informazioni tecnico-scientifiche assunte per la redazione dell’atto di governo la funzione principale dell’uso
agricolo delle serre fotovoltaiche non è pregiudicata solo nell’ipotesi in cui la proiezione al suolo della superficie totale
oscurata dai pannelli fotovoltaici o dalle componenti degli stessi non aventi caratteristiche di totale trasparenza non
superi complessivamente il 25% della superficie totale della copertura della serra”.
E’ fatta comunque salva, in casi particolari, la possibilità di sottoporre alla valutazione dell’ufficio Provinciale un
progetto che preveda un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla
serra e la superficie di copertura superiore al 25% e comunque nel limite del 50% sulla base di specifiche e
documentate argomentazioni di carattere tecnico-scientifico da inserire nella relazione agronomica.
Dopo il coordinamento tecnico in Commissione Politiche Agricole svoltosi a fine giugno, la Regione Puglia prova a dare
nuovi strumenti al settore del florovivaismo. “Il mondo del florovivaismo necessità di attenzioni nuove e politiche
mirate. Dopo anni di relativa superficialità credo si debbano impostare delle azioni e delle risorse adeguate sui capitoli
che consentono al settore di innovarsi ma anche di integrare il reddito”, aggiunge l'assessore Nardoni.
Fonte: sito internet casa e clima
News nazionali:
Ambiente: UE: 20 milioni di nuovi posti di lavoro green da qui al 2020
16/07/2014. L’Unione Europea, in linea con l’obiettivo di transizione verso un'economia più verde quale chiave per una
crescita sostenibile, delinea un piano per massimizzare le opportunità di lavoro "green" nei settori legati alla tutela
dell’ambiente, in rapida espansione in tutta Europa, che comporteranno la creazione di nuovi profili professionali,
qualificati e con competenze specifiche, e la trasformazione di quelli esistenti.
Sono diversi i settori che offrono opportunità d'impiego:
•riciclaggio
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•biodiversità
•isolamento per accrescere l’efficienza energetica
•miglioramento della qualità dell'aria
•energie rinnovabili
Nonostante la recessione, il numero di posti di lavoro in questi settori è cresciuto del 20%. Si prevede che questo
settore possa generare 20 milioni di nuovi posti di lavoro da qui al 2020.
Il piano dell’UE volto a sostenere la creazione di posti di lavoro nei settori verdi e ad aiutare i lavoratori a riqualificarsi
comprende le seguenti azioni:
•prevedere le competenze e conoscenze che saranno necessarie in questi settori e aiutare i lavoratori ad acquisirle
•spostare il carico fiscale dal lavoro all’inquinamento
•incoraggiare un dibattito tra datori di lavoro e sindacati per garantire che i lavoratori ricevano un sostegno adeguato
•migliorare, a livello internazionale, la condivisione delle conoscenze riguardo alla crescita dei settori verdi
•fornire orientamenti alle piccole imprese per aiutarle a gestire la transizione, conformarsi alle normative ambientali e
anticipare il fabbisogno di competenze.
Il piano, presentato dalla Commissione europea, passerà ora al vaglio del Consiglio dei ministri dell’UE e del
Parlamento europeo ai fini dell'approvazione.
Fonte: sito internet infobuild energia
Beni culturali: ArtBonus approvato alla Camera: ‘bonus mobili’ anche per gli hotel
11/07/2014 - Via libera della Camera alla conversione in legge del Decreto ArtBonus (DL 83/2014) per la tutela del
patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo. Sono numerose le novità apportate dai deputati.
Una quota del credito d’imposta del 30%, riconosciuto agli hotel e alle altre strutture turistiche per le spese di
ristrutturazione edilizia potrà essere utilizzata per l’ammodernamento degli arredi, in pratica un Bonus Mobili analogo a
quello vigente per i privati. Gli hotel potranno utilizzare per i mobili il 10% del limite massimo complessivo di spesa,
pari a 200.000 euro.
Il credito d’imposta resta riservato agli alberghi esistenti al 1° gennaio 2012 e sarà fruibile fino al 2016, in tre rate
annuali. Sono stanziati 20 milioni di euro per l’anno 2015, e 50 milioni di euro per gli anni dal 2016 al 2019. Entro tre
mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, saranno stabilite le tipologie di strutture ricettive e gli
interventi ammessi al beneficio, le procedure per accedervi e le soglie massime di spesa.
Un’altra novità riguarda la classificazione degli hotel: entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, il
Mibact rivedrà le classificazioni delle strutture alberghiere per adeguarle a quelle adottate a livello europeo ed
internazionale. La nuova classificazione premierà l’accessibilità e l’efficienza energetica delle strutture. Saranno
disciplinati i condhotel (hotel a proprietà frazionata, dove i singoli proprietari hanno un contratto di management con il
gestore) e gli alberghi diffusi (alberghi formati da più edifici vicini fra loro, solitamente case esistenti, con gestione
unitaria e in grado di fornire servizi di standard alberghiero).
La Camera ha introdotto un credito di imposta del 30% dei costi sostenuti per il restauro e l’adeguamento strutturale e
tecnologico delle piccole sale cinematografiche (esistenti dal 1° gennaio 1980). Il bonus sarà fruibile per gli anni 2015
e 2016 e potrà essere utilizzato anche per il ripristino di sale storiche
I pareri delle soprintendenze potranno essere riesaminati d’ufficio o su istanza di un’altra amministrazione (non di un
privato). Il riesame dovrà avvenire entro 10 giorni dalla richiesta da parte di una commissione regionale di garanzia
interna al Mibact. Per scongiurare ritardi, se la commissione non darà il parere nei 10 giorni, si intenderà confermato il
parere del soprintendente.
Per rafforzare le imprese turistiche e la loro aggregazione in distretti turistici e reti d’impresa, sono individuate zone a
‘burocrazia zero’ dove sono semplificate le procedure di avvio ed esercizio delle attività imprenditoriali.
Entro novembre 2014 sarà adottato il Piano straordinario della mobilità turistica, finalizzato a favorire la fruibilità del
patrimonio culturale, in particolare delle destinazioni minori e del Sud Italia. Sono previste, inoltre, semplificazioni
amministrative per la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell’offerta turistica e del sistema Italia.
Per favorire la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili e mototuristici, le case cantoniere, i caselli e le stazioni
ferroviarie o marittime, le fortificazioni, i fari e altri immobili pubblici non utilizzati o non utilizzabili a scopi istituzionali,
possono essere concessi in uso gratuito per un massimo di 7 anni salvo rinnovo, a imprese, cooperative e associazioni,
costituite in prevalenza da giovani fino a 40 anni, con oneri di manutenzione straordinaria a carico del concessionario.
Confermata la norma che prevede l’adozione, entro il 31 dicembre di ogni anno, del Piano strategico “Grandi Progetti
Beni culturali”, che individuerà beni o siti di eccezionale interesse che necessitano di interventi di tutela,
riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche a fini turistici. A tal fine sono stanziati 5 milioni di euro
per il 2014, 30 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro per il 2016. Dal 1° gennaio 2017, al Piano strategico
“Grandi Progetti Beni culturali” è destinato il 50% delle risorse per le infrastrutture assegnate ai beni culturali.
Novità per la selezione dei direttori dei grandi musei: nei poli museali e negli istituti della cultura statale di interesse
nazionale gli incarichi dirigenziali potranno essere conferiti (con procedure di selezione pubblica, e per una durata da 3
a 5 anni) a persone, anche esterne alla PA, di comprovata qualificazione professionale in materia di tutela e
valorizzazione dei beni culturali e documentata esperienza di gestione di istituti e luoghi della cultura.
In deroga alle norme che limitano l’assunzione nella PA di personale a tempo determinato, la Camera ha deciso che gli
istituti e i luoghi della cultura pubblici potranno assumere, con contratti di lavoro a tempo determinato, professionisti
fino a 40 anni per il rafforzamento dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico e il potenziamento degli interventi
di tutela, protezione e valorizzazione dei beni culturali. Si tratta della prima applicazione della legge sulle professioni
culturali appena approvata dal Parlamento.
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Altra novità introdotta da Montecitorio: dal 2015 anche le imprese turistiche create da persone di età inferiore ai 40
anni potranno godere delle agevolazioni fiscali previste per le start-up.
Corsia preferenziale per il Grande Progetto Pompei (GPP): il Direttore Generale potrà avvalersi dei poteri commissariali
per la velocizzazione delle procedure esecutive degli investimenti. Le percentuali per gli interventi in variazione del
progetto sono elevate al 30%, mentre la soglia per il ricorso alla procedura negoziata è elevata a 3,5 milioni di euro.
La Camera ha aggiunto l’innalzamento delle garanzie a corredo delle offerte delle imprese (dal 2% al 5% del prezzo
base del bando), l’adozione di un piano di gestione dei rischi e di prevenzione della corruzione e l’individuazione di un
responsabile di comprovata esperienza e professionalità.
Per restituire il complesso della Reggia di Caserta (Reggia, Parco Reale, giardino ‘all’inglese’, Oasi di San Silvestro e
Acquedotto Carolino) alla sua destinazione culturale, educativa e museale, entro il 31 dicembre 2014, sarà nominato
un commissario che si occuperà di verificare la compatibilità delle attività svolte nella Reggia con la destinazione
culturale del sito e riassegnerà gli spazi dell’intero complesso.
Confermato l’ArtBonus, il credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016 in favore delle
erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno
degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici o per la realizzazione di nuove strutture o il restauro e il potenziamento
delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri pubblici. L’ArtBonus sarà riconosciuto alle persone fisiche e agli enti senza
scopo di lucro nei limiti del 15% del reddito imponibile, ai titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi
annui. Per questi ultimi, il credito d’imposta è utilizzabile anche in compensazione e non rileva ai fini delle imposte sui
redditi e sull’Irap. Sarà ripartito in tre rate annuali.
La Camera ha esteso l’ArtBonus alle donazioni a favore dei concessionari e affidatari di beni culturali pubblici per la
realizzazione di interventi di manutenzione, protezione e restauro. Tutte le informazioni sulle donazioni e sugli
interventi realizzati e in corso d’opera saranno reperibili su un apposito portale web.
Le altre novità introdotte alla Camera
Ogni anno il Consiglio dei Ministri conferirà il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’. I progetti presentati dalla città
designata saranno finanziati dal Cipe, su proposta del Mibact, a valere sulla quota nazionale del Fondo per lo sviluppo
e la coesione. Il nuovo ‘Programma Italia 2019’ riconoscerà l’importanza strategica dei progetti presentati da tutte le
città italiane candidate alla ‘Capitale europea della cultura’.
Nell’attività di promozione del turismo l’Enit promuoverà investimenti digitali anche per realizzare e distribuire la ‘Carta
del Turista’ finalizzata ad ottenere sconti e promozioni per la fruizione integrata dei servizi pubblici di trasporto e i
biglietti d’ingresso nei musei e nei luoghi della cultura. È istituito un gruppo di lavoro per la corretta applicazione della
norma sul tax free shopping che consente ai non residenti di recuperare l’Iva pagata sugli articoli acquistati.
Ulteriormente snellite le procedure per garantire la tutela e il decoro dei complessi monumentali e di altri immobili del
demanio culturale interessati da rilevanti flussi turistici. In caso di revoca delle autorizzazioni l’indennizzo sarà
commisurato ai redditi dichiarati.
“Il Parlamento ha migliorato ed arricchito la portata delle norme del decreto cultura e turismo” - ha commentato il
Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. “Nel rispetto dell’impianto e dei principi
cardine voluti dal Governo - ha aggiunto Franceschini -, maggioranza ed opposizione si sono confrontate con spirito
costruttivo e senza pregiudizi e ringrazio tutti i gruppi parlamentari e le due relatrici per questo. Un ottimo lavoro che
ci permette di consegnare al Senato un provvedimento ancora più strutturato e coerente nelle sue finalità” - ha
concluso il Ministro.
Fonte: sito internet edilportale
Edilizia scolastica: Per metterla in sicurezza servono 12 mld
15/07/2014. "Per sistemare tutto, il fabbisogno è di 12 miliardi. Ci vorranno anni, ma si doveva pur cominciare". Il
sottosegretario all'Istruzione, Roberto Reggi, non nasconde che sul fronte dell'edilizia scolastica c'è ancora molto da
fare, ma, intanto - fa notare - l'operazione è stata avviata. "I cantieri sono aperti ma è solo la prima fase. Dal primo
gennaio altri fondi, della Banca Europea per gli Investimenti e della Cassa Depositi e Prestiti" ha detto il
sottosegretario a proposito del piano del governo per l'edilizia scolastica che vede per ora impegnati un miliardo e 94
milioni per circa 21 mila scuole, "la metà del totale - spiega Reggi - abbiamo appena iniziato, abbiamo sbloccato il
patto di stabilità, i Comuni hanno aggiunto proprie risorse.
Per i Sindaci che hanno risposto all'appello ma non avevano fondi in cassa stiamo reperendo le risorse con la Banca
Europea per gli Investimenti e con Cassa Depositi e Prestiti. In questi giorni stiamo definendo i criteri per la
distribuzione di questi fondi che ci saranno dal primo gennaio 2015 e passeranno attraverso graduatorie regionali. A
breve usciremo con un bando per Comuni e Province".
Il sottosegretario poi non fissa una data per quanto riguarda il rispetto in tutte le scuole del Paese delle norme di
sicurezza e delle norme antisismiche: "noi cerchiamo di intervenire ovunque ma non abbiamo la bacchetta magica. Per
sistemare tutto il fabbisogno è di 12 miliardi. Ci vorranno anni, ma si doveva pur cominciare".Fonte sito internet edilio
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Rinnovabili: Spalma incentivi, soddisfazione Anie Rinnovabili su proposta emendativa di Confindustria
11/07/2014. Accolta da Confindustria la proposta di emissione di bond
Anie Rinnovabili in un comunicato ha espresso grande soddisfazione per l'appoggio di Confindustria, che è intervenuta
sullo splama incentivi richiedendo di emendare in sede di conversione l’art. 26 del Decreto 91/2014 sulla rimodulazione
della componente A3 delle tariffe elettriche.
Emilio Cremona, Presidente di ANIE Rinnovabili, ricordando che il provvedimento rischia di affossare un intero settore
e allontanare gli investitori italiani e stranieri, ha commentato: "Come ANIE Rinnovabili siamo soddisfatti del supporto
di Confindustria, che ha condiviso le istanze del settore presentando la proposta del bond su cui c’eravamo confrontati
nelle settimane scorse e che rappresenta una soluzione alternativa assolutamente efficace. Si tratta infatti di un’azione
importante che incide sulla componente A3 della bolletta senza ricadere sul Bilancio dello Stato”.
La proposta emendativa - si legge nel comunicato - prevede la riduzione del peso degli oneri nel breve e medio periodo
e il suo incremento, invece, nel lungo termine, in concomitanza con la cessazione del diritto agli incentivi che ridurrà
drasticamente gli oneri previsti dalla normativa oggi in vigore. Al GSE sarà affidato il compito di ricorrere ad una
raccolta di risorse sul mercato finanziario, il cui ammontare sarà fissato annualmente dal Ministro dello Sviluppo
Economico sulla base dei trend economici e della differenza di prezzo dell’energia elettrica tra Italia e altri Paesi
europei. Su tali risorse sarebbero pagati, attraverso la componente A3 della bolletta, i soli interessi annuali e, a
scadenza, il capitale. Fonte: sito internet infobuild energia
Rinnovabili: Spalma incentivi, le perplessità del Senato
11/07/2014. Lo spalma-incentivi previsto nel decreto taglia-bollette rischia di generare un grosso contenzioso.
Lo ha evidenziato il Servizio del Bilancio del Senato nel suo parere sull'articolo 26 del decreto-legge 24 giugno 2014, n.
91, recante “disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia
scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe
elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea".
La norma prevede, per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW, la spalmatura degli incentivi, su un
periodo di 24 anni, rispetto all'attuale durata ventennale, con conseguente riduzione delle tariffe incentivanti spettanti
e della componente A3 della tariffa elettrica. È prevista la possibilità di accedere a finanziamenti bancari, per un
importo massimo pari alla differenza tra l'incentivo già spettante al 31 dicembre 2014 e l'incentivo rimodulato, sulla
base di apposite convenzioni con il sistema bancario di provvista dedicata e di garanzia concessa, cumulativamente o
alternativamente, dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A..
In alternativa all'allungamento del periodo di corresponsione dell'incentivo, il produttore può optare per una riduzione
volontaria dello stesso per una quota pari all'8% dell'entità residua dell'incentivo di spettanza alla data di entrata in
vigore del provvedimento, con conseguente riduzione della componente A3 destinata a reperire la provvista per
l'erogazione dell'incentivo, mantenendo però la durata di incentivazione a 20 anni.
IL PARERE DEL SENATO
Qui sotto il parere del Servizio del Bilancio del Senato.
Garanzia della CDP
“Al riguardo, si rivela che la previsione di finanziamenti assistiti dalla garanzia della CDP o dello Stato stesso (per quelli
erogati dalla stessa CDP) potrebbe presentare profili problematici. Infatti, da un lato il comma 47 dell'articolo 1 della
legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità 2014), richiamato dal comma 5 dell'articolo in esame, pur disponendo che "la
garanzia dello Stato (verso CDP) [...] deve essere onerosa e compatibile con la normativa dell'Unione europea in
materia di garanzie onerose concesse dallo Stato a condizioni di mercato", prevede tuttavia la rinuncia all'eventuale
azione di regresso verso CDP (in caso di escussione della garanzia), dall'altro andrebbe valutato se l'intervento della
CDP si configuri in maniera coerente rispetto all'attuale classificazione dell'ente nell'ambito del settore degli operatori
finanziari. Il carattere oneroso della eventuale garanzia statale implica comunque che le imprese dovranno
corrispondere allo Stato un adeguato corrispettivo. Si segnala tuttavia che non risulta emanato il decreto ministeriale
attuativo di disciplina delle esposizioni assunte o previste da CDP S.p.A. che possono essere garantite dallo Stato,
previsto dal comma 11, art. 5 della legge n.29 del 2003, modificato dal comma 47 citato. Inoltre, anche la norma in
esame rinvia ad un ulteriore DM per la definizione dei criteri e delle modalità delle garanzie, non consentendo in questa
sede una valutazione sulla congruità dell'onere che sarebbe posto alle imprese rispetto ai rischi di escussione del
credito e di conseguenza ai possibili oneri per la finanza pubblica70. Si ricorda che, in base all'art. 81 della
Costituzione, la copertura degli oneri deve essere sempre definita da disposizioni di rango legislativo”.
Rimodulazione degli incentivi
“Per quanto attiene alla rimodulazione degli incentivi, che si risolverà in un allungamento dei tempi di erogazione (essi
verranno spalmati su 24 anni, in luogo dei 20 anni finora previsti) ovvero in una riduzione dell'8 per cento rispetto agli
attuali livelli, oltre ad evidenziare a latere la possibilità dell'insorgenza di un cospicuo contenzioso, si rappresenta che
l'operazione implica in ogni caso una riduzione degli incassi delle società produttrici di energia con il fotovoltaico.
Tuttavia ciò non dovrebbe determinare un impatto negativo in termini di gettito fiscale, correlato alla conseguente
riduzione degli utili d'impresa per tali operatori, atteso che le corrispondenti riduzioni delle tariffe elettriche sono a
vantaggio, ai sensi dell'articolo 23, di soggetti a loro volta esercenti attività d'impresa, i quali usufruiranno di un
equivalente impatto positivo in termini di minori costi, con pari riflessi sugli utili d'impresa. Analoghi effetti di
compensazione si registreranno in termini di gettito IVA”.
Fonte: sito internet casa e clima
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Rinnovabili: UE: per le energie rinnovabili necessario migliorare i programmi di spesa
11/07/2014. La Corte dei conti europea ha pubblicato una relazione che evidenzia la necessità di migliorare i
programmi di spesa dell’UE per le energie rinnovabili affinché i fondi UE contribuiscano il più possibile al
raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2020. “Gli Stati membri dell’UE si sono prefissi obiettivi ambiziosi per le
energie rinnovabili che potranno essere sostenuti in maniera significativa dai fondi UE solo apportando miglioramenti
alla gestione dei programmi di spesa”, ha dichiarato Ladislav Balko, il membro della Corte responsabile di questa
relazione.
In particolare la Corte dei Conti ha valutato se il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, che
rappresentano le due più importanti fonti di finanziamento tra i programmi di spesa dell’UE per promuovere le energie
rinnovabili, abbiano ottenuto buoni risultati e se nel periodo 2007-2013 i fondi siano stati assegnati a progetti in
materia di energie rinnovabili scelti in base a priorità ben definite, e che i programmi finanziati siano stati efficaci nel
contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’UE per il 2020 riguardanti l’energia proveniente da fonti
rinnovabili.
Nel suo esame la Corte ha constatato che la maggior parte dei progetti controllati hanno prodotto le realizzazioni
previste, e che erano sufficientemente maturi quando sono stati selezionati e non vi sono stati significativi ritardi nei
progetti. Tuttavia la relazione invita a migliorare i programmi di spesa per renderli realmente efficaci dal punto di vista
di costi e benefici, "i risultati attesi in materia di produzione energetica non sono stati sempre raggiunti o non sono
stati adeguatamente misurati. L’efficienza complessiva del sostegno dei fondi della politica di coesione ai progetti di
produzione di energia da fonti rinnovabili è stata modesta sotto il profilo del contributo al raggiungimento degli
obiettivi specifici fissati dalla UE per il 2020, in quanto l’efficienza non è stata il principio-guida nella pianificazione e
nell’attuazione dei progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e il valore aggiunto UE apportato dai fondi
della politica di coesione è stato modesto".
L’efficienza complessiva del sostegno dei fondi della politica di coesione ai progetti di produzione di energia da fonti
rinnovabili è stata modesta sotto il profilo del contributo al raggiungimento degli obiettivi specifici del 20% per la quota
di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia da raggiungere entro il 2020, sulla base
della “Tabella di marcia per le energie rinnovabili” fissati dall’UE.
Per il periodo di programmazione 2007 - 2013, sono stati stanziati dai fondi UE della politica di coesione circa 4,7
miliardi di euro per l’energia da fonti rinnovabili
Gli auditor della Corte raccomandano quanto segue:
•la Commissione deve far sì che i futuri programmi in materia di energie rinnovabili cofinanziati nell’ambito della
politica di coesione siano guidati dal principio dell’efficienza, evitando anche l’effetto inerziale. I programmi devono
essere basati su una corretta valutazione delle esigenze, un’attribuzione di priorità alle tecnologie più efficienti (pur
non discriminando tra i settori delle energie rinnovabili) e un contributo ottimale al raggiungimento degli obiettivi per
le energie rinnovabili che l’UE si è prefissa per il 2020. Devono essere stabiliti obiettivi adeguati in termini di
produzione di energia da fonti rinnovabili in relazione alla dotazione finanziaria, nonché criteri di selezione dei progetti
con un’attenzione particolare all’efficienza dei risultati della produzione di energia (evitando una sovra-compensazione
dei progetti);
•la Commissione deve promuovere l’istituzione, da parte degli Stati membri, di quadri normativi stabili e prevedibili
per le energie rinnovabili in generale, nonché rendere più snelle le procedure per l’immissione in rete dell’energia
elettrica prodotta da fonti rinnovabili; e
•gli Stati membri dovrebbero elaborare ed applicare, in base ad orientamenti della Commissione, criteri minimi di
efficienza adattati al contesto dei progetti. Gli Stati membri dovrebbero inoltre accrescere il valore aggiunto dei fondi
della politica di coesione, migliorando l’attuazione dei progetti in materia di energie rinnovabili, nonché il monitoraggio
e la valutazione, e costruendo un archivio dei dati misurati relativi ai costi di produzione di energia in tutti i settori
delle energie rinnovabili.
Fonte: sito internet infobuild energia
Qualità architettonica: Disegno di legge per riconoscere la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale
14/07/2014 - Una Repubblica che riconosce la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale, la conserva,
la tutela e la promuove in tutte le sue forme materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e
naturali.
È questa l’Italia immaginata dalla deputata, nonché architetto, Serena Pellegrino, promotrice del disegno di legge
Costituzionale in materia di riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale.
“La caratteristica distintiva del nostro Paese, la reputazione universalmente riconosciuta all’Italia è la bellezza” - spiega
Pellegrino. Nel processo di globalizzazione, il valore aggiunto dell’Italia non risiede nella produzione di beni di consumo
omologati e livellati verso il basso, bensì nella valorizzazione dei processi creativi in tutte le loro forme: artistiche,
materiali e immateriali, culturali, architettoniche, paesaggistiche e naturali.
Secondo la deputata, per superare la crisi e il declino e vincere la sfida della globalizzazione, l’Italia può contare
sull’unicità del suo territorio, sullo spessore della sua storia, sulla qualità della sua cultura, sulla grandezza delle sue
produzioni artistiche. Un patrimonio fatto di essenze e realtà materiali e immateriali, esclusive e originali, che rende
grande ed incomparabile il nostro Paese, ne costituisce la sua reputazione ed è la sostanza del suo futuro.
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“I Padri costituenti - prosegue Serena Pellegrino -, nello stilare la Costituzione, non avevano coscienza di quanto
sarebbe accaduto nei decenni seguenti, degli scempi che si sarebbero perpetrati su tutto il territorio e sul suo
inestimabile patrimonio artistico e architettonico”. “La conservazione, la tutela e la promozione di tutto il patrimonio
della nazione è quindi un atto di principio e di dovere nei confronti delle generazioni future. Dal suo riconoscimento e
dalla sua valorizzazione dobbiamo ripartire per dare un futuro sostenibile e certo al nostro Paese”.
È giusto e necessario - afferma la deputata - aggiungere il riconoscimento della bellezza alla Carta Costituzionale,
come valore fondamentale costituzionalmente protetto. “Riconoscerne il suo valore intrinseco ed estrinseco porterebbe
ad un riconoscimento di consapevolezza e maturazione di un popolo che finora ha vissuto la bellezza senza coscienza”.
Plaude alla proposta di legge il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Per Matteo
Capuani, membro del Cnappc, il ddl è necessario perché “gli estensori della Costituzione non avevano idea
dell’aggressione dei territori che sarebbe avvenuta anni dopo, della realizzazione di brutte periferie e di ecomostri. Ma
anche perché il Paese non può fondare i propri progetti per il futuro solo sul PIL e gli equilibri di bilancio”.
“La mancanza di bellezza - continua - apre la strada alla speculazione ed al malaffare permettendo di dare valore a
cose pessime e di cattiva qualità. Ed infatti se etica ed estetica rapportate alla bellezza, attraverso i concorsi, avessero
affiancato i parametri di controllo delle grandi opere forse ci sarebbe stata più trasparenza, più legalità e maggiore
qualità negli interventi”.
“Nella bellezza del nostro Paese - conclude Capuani - c’è la storia e la memoria passata del nostro popolo, la coscienza
di tutti noi, e la visione di un futuro possibile per il nostro Paese. Ecco perché le tutele previste dalla Costituzione
dovrebbero avere come fine proprio la bellezza: se così non sarà, finiremo solo per adempiere a percorsi tecnico
amministrativi del tutto privi da qualità”.
Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale
Materiali e tecnologie innovative: Casa solare in tessuto
14/07/2014. Frutto della collaborazione tra le statunitensi Brown University e Rhode Island School of Design e
l'Università tedesca di Scienze applicate di Erfurt, la Techstyle Haus presentata a Solar Decathlon Europe 2014 è una
casa pensata per adattarsi ai diversi bisogni della vita moderna.
Il prototipo, costruito con sistema modulare, su scala urbana si presterà alla creazione di complessi abitativi multiunità, favorendo la nascita di comunità di studenti o professionisti che potranno vivere nel concreto i vantaggi di una
nuova esperienza abitativa.
INVOLUCRO TESSILE. L'idea alla base del prototipo ruota intorno all'utilizzo di materiali tessili appositamente studiati
per essere altamente performanti e migliorare la climatizzazione passiva dell'edificio. Sono anche leggeri, consentendo
il facile trasporto degli elementi, e permettendo la creazione di spazi diversi e adattabili in base ai bisogni di ciascun
componente dell'abitazione. Il sistema tessile interno, oltre a permettere una facile riconfigurazione dei locali, favorisce
anche l'espressione artistica, consentendo una personalizzazione degli spazi.
TECNOLOGIE GREEN. L'edifico inoltre è dotato di sensori, sistemi di controllo e attuatori incorporati nelle superfici
interne, tramite cui gli abitanti possono comunicare in modo attivo e diretto con la tecnologia della casa, creando una
vera e propria coscienza ambientale personale. Infine, dopo un periodo di ricerca dettagliata sui materiali, sui prodotti
e sui processi di assemblaggio e applicazione tecnologica, il team tedesco-statunitense ha deciso di installare un
impianto a pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica verde, adottando inoltre gli standard costruttivi di
una casa passiva.
Fonte: sito internet casa e clima
Rapporti e studi: Certificati Bianchi, lo stato dell'arte al 30 giugno 2014
16.07.2014. Il GSE comunica, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 6, comma 5, del decreto del Ministero dello
Sviluppo Economico del 28 dicembre 2012 in materia di Certificati Bianchi, lo stato dell’arte dei progetti approvati e dei
Certificati Bianchi (TEE – Titoli di Efficienza Energetica) rilasciati durante il periodo intercorrente tra il 3 febbraio 2013,
data di affidamento delle responsabilità di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di
efficienza energetica al GSE, e il 30 giugno 2014.
Il GSE ha concluso positivamente, avvalendosi di Enea ed RSE, l’istruttoria tecnica di 23.788 progetti, di cui 1.294
Proposte di Progetto e Programma di Misura (PPPM) e 22.494 Richieste di Verifica e Certificazione (RVC).
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La conclusione delle istruttorie tecniche delle 22.494 RVC di competenza del GSE, ivi incluse le emissioni trimestrali
standard pari a circa 978.749 TEE, ha generato l’emissione di 9.819.591 TEE.
A valle della chiusura dei procedimenti amministrativi indicati nonché delle istruttorie tecniche svolte dall’Autorità per
l’energia elettrica il gas e il sistema idrico durante il periodo transitorio, in coerenza a quanto previsto all’art. 5,
comma 2 del DM 28 dicembre 2012, il GSE ha autorizzato il GME ad emettere complessivamente al 30 aprile 2014
8.913.772 TEE.
Fonte: sito internet casa e clima
Rapporti e studi: In caso di calamità naturali
14/07/2014. For Emergency post-Natural Impact Extreme = FENIX, ovvero una casa che risorge dalle proprie ceneri e
in grado di rispondere in tempi rapidi alle esigenze delle popolazioni colpite da catastrofi naturali. Questo il significato
del progetto presentato al Solar Decathlon Europe 2014 dalla collaborazione tra l'università cilena di Santa María à
Valparaíso e la francese Licence Professionnelle BÂTIMENTS BOIS de l'IUT de La Rochelle.
MODULO PREFABBRICATO IN LEGNO. Casa Fenix è quindi un'abitazione in legno di emergenza, alimentata a pannelli
solari e in grado di rispondere alle esigenze energetiche e di carenza di acqua tipiche dei post disastri. Si tratta in
sostanza di un'unità modulare prefabbricata energeticamente efficiente, che può facilmente essere trasportata e
montata con semplicità e rapidità nel luogo in cui serve.
DA ABITAZIONE DI EMERGENZA A STABILE. Seguendo i tre step (Emergency, Relief e Reconstruction) proposti
dall'American Institute of Architects, il team franco-cileno ha ideato la casa in modo che possa facilmente passare da
abitazione di emergenza a abitazione stabile.
Fonte: sito internet casa e clima
Rapporti e studi: Comuni Ricicloni 2014: l'Italia compie importanti passi in avanti
10/07/2014. L’Italia si muove verso una prospettiva "rifiuti free"? La strada è lunga, ma la marcia sembra intrapresa
con decisione. Si è svolta ieri a Roma la cerimonia di consegna dei premi della ventunesima edizione di "Comuni
Ricicloni 2014", l'iniziativa che premia comunità locali, amministratori e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati
nella gestione dei rifiuti. Ed i risultati sono incoraggianti.
Raccolta differenziata avviata a riciclaggio ed acquisti di beni, opere e servizi che abbiano valorizzato i materiali
recuperati provenienti dalla raccolta differenziata stessa: sono questi gli elementi centrali che dovrebbero fungere da
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attività concreta alla base di una corretta coscienza civica ed ecologica. E sono queste due attività-barometro nella
stesura delle graduatorie che definiscono i Comuni italiani virtuosi.
Comuni Ricicloni: dati e risultati
Il "magic number" è 1328: ammontano a questo numero infatti i Comuni campioni nella raccolta differenziata dei
rifiuti, corrispondenti al 16% delle amministrazioni d'Italia, per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto
addio al cassonetto, pari al 13,7 per cento della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando
l'industria del riciclo (e pure la "green economy", che nutre circa 150mila posti di lavoro). Per poter accedere alle
classifiche i Comuni devono aver raggiunto l'obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata.
Riciclo: nord virtuoso, ma anche il centro-sud migliora
Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le Regioni con la più elevata concentrazione di Comuni
Ricicloni: ma quella che spicca è la evidente novità della crescita dei Comuni virtuosi nel riciclo nel centro-sud, i quali
transitano dal 15 al 20% del totale nazionale. Freccia verso l'alto, in particolare, per i comuni virtuosi nelle Marche
(aumento del 15% in un anno): interessante constatare come qui, semplicemente, sia stata applicata in maniera
intelligente la legge nazionale, prevedendo un tributo di 20 euro a tonnellata per i rifiuti urbani che finiscono in
discarica, importo modulato in base alle performance di raccolta differenziata raggiunte dai Comuni: premi e penalità
che le amministrazioni comunali sono invitate (applicando tariffe differenziate in funzione dei rifiuti prodotti da
ciascuna famiglia) a trasferire ai cittadini, riducendo drasticamente le tariffe da pagare ai più virtuosi.
Milano migliora
Interessante anche la crescita del Comune di Milano, il quale si avvicina, per l'anno 2013, al 50% di differenziata: con
oltre un milione di abitanti serviti dal porta a porta, Milano è così la prima in Italia e la seconda in Europa dopo Vienna
nella speciale classifica. "Insomma, in una Italia bloccata, da riformare nella gestione dei rifiuti - spiega Andrea Poggio,
vicedirettore di Legambiente e coordinatore della giuria - anche questi Comuni virtuosi crescono ed evidenziano
chiaramente una virtuosa direzione di marcia per tutti gli altri, grandi e piccoli, Comuni d'Italia".
Prospettive "Rifiuti Free"
Esistono poi Comuni che sono riusciti a ridurre del 90% circa la quantità di rifiuti da smaltire. Sono infatti circa 300
quelli che durante il 2013 hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la
produzione media pro-capite nazionale si assesta sui 550 chili annui: si tratta di Empoli (Toscana, 48mila abitanti),
Castelfranco, Montebelluna, Vittorio Veneto (Veneto, tutti attorno ai 30mila abitanti). Le metodologie usate per
ottenere questi grandi risultati? Ad esempio la raccolta “porta a porta”, la responsabilizzazione dei cittadini attraverso
una comunicazione efficace e con politiche di prezzo che premiano il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui
rifiuti se separa correttamente i materiali.
Fonte: sito internet edilizia e urbanistica
Eventi: Convegno “Protocolli di Sostenibilità in Edilizia e nella Pianificazione Urbana.”
14/07/2014. Sempre più l’argomento di grande attualità è la promozione del risparmio e l’efficienza energetica negli
edifici. A questo scopo il Comune di Udine, dipartimento Gestione Territorio Agenzia Politiche Ambientali, ha
organizzato martedì 15 luglio presso il Salone del Parlamento del Castello il convegno “Protocolli di Sostenibilità in
Edilizia e nella Pianificazione Urbana.”
L’obiettivo è stato comparare le procedure certificative quali la piattaforma CESBA – definita all’interno del progetto
europeo CEC5 di cui il Comune di Udine è partner- il protocollo ITACA ed il protocollo CasaClima Nature.
Attualmente in Europa vengono infatti utilizzati più di 60 sistemi di valutazione di sostenibilità di un edificio. Lo scopo è
per tutti il medesimo: attribuire un punteggio di prestazione e classificare l’edificio rispetto ad una scala di qualità.
La necessità di trovare una chiave di comparazione tra le varie procedure certificative vede il coinvolgimento
dell’Amministrazione del Comune di Udine nel progetto europeo CEC 5 – “Dimostrazione di efficienza energetica e di
utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli edifici pubblici”, al cui interno è stata definita la piattaforma CESBA –
Common European Sustainable Building Assessment (strumento comune di valutazione della sostenibilità degli edifici),
come proposta di procedura che armonizzi a livello europeo i sistemi di valutazione della sostenibilità degli edifici in
area pubblica.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del Sindaco Furio Honsell, il convegno ha visto l’intervento dell’arch. Andrea Moro di
iiSBE Italia (organizzazione no – profit per la promozione di un ambiente costruito sostenibile) che ha parlato di
“CESBA Initiative” fornendo una panoramica internazionale dei sistemi di valutazione a scala edificio e urbana.
A seguire interventi su altri due sistemi di valutazione della sostenibilità degli edifici attualmente utilizzati nella realtà
italiana: il protocollo ITACA, riferito sia agli edifici che alle aree urbane ed il protocollo Casaclima Nature.
Sul Protocollo ITACA gli interventi dell’arch. Angela Sanchini di ARES Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile, del
geom. Giorgio Bertoli ispettore del Protocollo Itaca e dell’arch. Paolo Lucattini della Regione Toscana. L’ing. Martina
Demattio dell’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima ha concluso la carrelata parlando di Protocollo CasaClima
Nature
Fonte: sito internet infobuild
Eventi: Housing sociale sostenibile e innovativo
11/07/2014. “Emergency housing for all” è il nuovo modello di housing sociale sostenibile e innovativo, presentato al
Solar Decathlon Europe, in corso a Versailles fino al 14 luglio, da Schneider Electric, Schneider Electric Foundation e La
Varappe Group, con l’obiettivo di dimostrare che si possono realizzare unità abitative confortevoli, modulari,
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trasportabili, poco costose ed efficienti dal punto di vista energetico, contribuendo anche allo sviluppo dell’economia
circolare.
In particolare, nel tempo record di tre mesi, sono state create sei unità abitative (con una o due stanze da letto) a
partire da container ad uso marittimo non più utilizzabili. Si tratta di moduli totalmente riciclabili e fatti di materiali di
origine biologica; in linea con le normative francesi sulle caratteristiche termiche degli edifici emanate nel 2012 e che
costano il 40% in meno di una casa realizzata in modo tradizionale.
“Oggi la povertà di fonti energetiche è un problema importante nelle società mature, che richiede soluzioni rapide,
semplici e sostenibili” ha dichiarato Gilles Vermot Desroches, Senior Vice President Sustainable Development di
Schneider Electric e Amministratore Delegato della Schneider Electric Foundation. “Con il progetto “Emergengy
housing for all” stiamo dimostrando che ci sono tecnologie e competenze che consentono di affrontare questo
problema, combattendo in parallelo la crisi abitativa”.
“Il progetto unisce integrazione sociale, lotta alla povertà energetica e innovazione tecnologica; e contribuisce nel suo
insieme allo sviluppo di un’economia circolare” aggiunge Laurent Laik, Executive Vice-President di La Varappe.
“Conferma, inoltre, che le abitazioni possono essere non solo a basso impatto ambientale, ma anche meno costose e
quindi accessibili per una più ampia fascia di popolazione”.
Per la realizzazione del progetto Schneider Electric ha offerto Wiser, la sua soluzione di gestione dell’energia per le
abitazioni che può essere installata in modo semplice e minimamente invasivo, con costi di installazione limitati,
garantendo un risparmio energetico che può arrivare al 30%. Per costruire l’unità abitativa presentata al Solar
Decathlon, La Varappe Group, attraverso la sua sussidiaria LVD Energie, ha lavorato per qualificare e specializzare
alcuni partecipanti a programmi di inserimento lavorativo. Schneider Electric Foundation, sotto l’egida dalla Fondation
de France, ha supportato finanziariamente questo programma abitativo che si rivolge a chi ha più bisogno di una casa.
Dopo il Solar Decathlon Europe 2014, i moduli saranno smantellati e installati nella città di Lione, per ospitare famiglie
in difficoltà attualmente affidate all’associazione Habitat et Humanisme.
Fonte: sito internet infobuild energia