Comfort termico Comfort termico
Transcript
Comfort termico Comfort termico
TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TERMOTECNICA E IMPIANTI –– A.A. 2011/2012 TERMOTECNICA E IMPIANTI U 01 – Comfort termico U.01 Comfort termico U.01 – Comfort termico 1/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 BENESSERE TERMICO BENESSERE TERMICO NEGLI AMBIENTI CONFINATI U.01 – Comfort termico 2/74 1 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 COMFORT O BENESSERE AMBIENTALE È la particolare condizione psicologica di soddisfazione percepita dagli individui. Il comfort o benessere è dato da più contributi, ognuno dei quali richiede specifiche azioni. Benessere visivo Controllo dell’illuminazione Benessere acustico Controllo del rumore Benessere respiratorio olfattivo Benessere respiratorio‐olfattivo Controllo della qualità dell’aria Controllo della qualità dell aria Benessere termoigrometrico Controllo del microclima U.01 – Comfort termico 3/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 MICROCLIMA È l’insieme dei parametri fisici ambientali che caratterizzano l’ambiente locale e che, in combinazione con l’attività metabolica e l’abbigliamento degli individui che vi operano, determinano gli scambi termici tra i corpi degli individui stessi e l’ambiente suddetto. L’ambiente locale (ad es. di lavoro) è solitamente, ma non necessariamente, confinato, ovvero separato dall’ambiente esterno mediante strutture murarie variamente conformate. Per effetto di questa separazione, le condizioni climatiche interne (il microclima) sono generalmente diverse da quelle esterne della località geografica in cui ci si trova. U.01 – Comfort termico 4/74 2 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 MICROCLIMA Un ambiente è convenzionalmente definito termicamente moderato se non esistono particolari esigenze che vincolino uno o più dei parametri fisici ambientali formanti il microclima (temperatura, umidità, velocità dell’aria, temperatura radiante, ecc.) ed impediscano il raggiungimento del benessere termoigrometrico. In caso contrario, si ha un ambiente convenzionalmente definito termicamente severo, caldo oppure freddo. In un ambiente di lavoro termicamente moderato l’obiettivo è il raggiungimento del benessere termoigrometrico. In un ambiente di lavoro termicamente severo l’obiettivo è la riduzione dello stress termico ed il mantenimento di condizioni di sicurezza. U.01 – Comfort termico 5/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 BENESSERE TERMOIGROMETRICO Il benessere termoigrometrico (anche detto benessere termico, comfort termoigrometrico o comfort termico) è definito come lo stato psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi del microclima, oppure in cui non ha né sensazione di caldo, né sensazione di freddo, condizione che si dice anche di neutralità termica. Può essere di tipo: • globale, se riferito al mantenimento della temperatura del nucleo corporeo ad un livello costante, o comunque ad un livello caratterizzato da fluttuazioni molto contenute della temperatura; p • locale, se riferito alla situazione in specifiche aree della superficie corporea, in cui una limitazione degli scambi termici può generare una situazione localizzata di discomfort. U.01 – Comfort termico 6/74 3 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 OMEOTERMIA L’organismo umano è “omeotermo”, cioè opera in modo ottimale quando la temperatura corporea interna (o del nucleo, pressoché coincidente con quella orale o rettale) è stabilizzata a circa 36.6°C con oscillazione ±0.6°C. La temperatura corporea superficiale può subire oscillazioni superiori, fino a ±4÷5°C. Scostamenti anche modesti dai limiti sopraccitati, pp sulla superficie p della massa all’interno oppure corporea, sono generalmente indotti o influenzati dal microclima e comportano discomfort (disagio). Superamenti sensibili comportano stress termico. temperature corporee massa corporea microclima U.01 – Comfort termico 7/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 OMEOTERMIA In generale, esiste una relazione biunivoca tra scambi di energia termica tra corpo e ambiente e situazione di benessere termoigrometrico. Il benessere termoigrometrico è garantito quando vi è un sostanziale equilibrio tra produzione interna di energia termica (per l’attività metabolica conseguente all’attività fisica svolta) e bilancio netto degli scambi di energia termica tra corpo e ambiente. Viceversa, situazioni di disequilibrio comportano scostamenti delle temperature p corporee p dai valori ottimali e, quindi, condizioni di disagio termico. temperature corporee massa corporea microclima U.01 – Comfort termico 8/74 4 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 SCAMBI TERMICI TRA CORPO E AMBIENTE Equazione di bilancio energetico per l’organismo umano: S = M – L – K – C – R – E – Cres – Eres S p potenza termica immagazzinata g (quantità p (q positiva)) o p perduta (q (quantità negativa) dal corpo in relazione alla variazione della sua temperatura media in condizioni di non equilibrio [W] M metabolismo [W] L potenza meccanica sviluppata dall’organismo [W] K potenza termica scambiata per conduzione [W] (*) C potenza termica scambiata per convezione [W] (*) R potenza termica scambiata per irraggiamento [W] (*) E p.t. ceduta per evaporazione (sudorazione e traspirazione) [W] p p p ( p ) [ ] (*) (*) Cres p.t. scambiata per convezione nella respirazione [W] Eres p.t. scambiata per evaporazione nella respirazione [W] (*) (*)positiva per cessione netta di energia, negativa per guadagno Il metabolismo o attività metabolica è l’insieme delle trasformazioni mediante cui, nell’organismo, l’energia potenziale chimica di alimenti e riserve si trasforma in energia termica e, durante l’attività fisica, anche in energia meccanica. U.01 – Comfort termico 9/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 SCAMBI TERMICI TRA CORPO E AMBIENTE S = M – L – K – C – R – E – Cres – Eres Se S = 0 ⇒ benessere termoigrometrico (omeotermia) Se S > 0 ⇒ Se S > sensazione di caldo (la potenza guadagnata è maggiore di quella sensazione di caldo (la potenza guadagnata è maggiore di quella ceduta e la differenza si traduce in un riscaldamento della massa corporea) conseguenze: vaso dilatazione (maggiore scambio) e sudorazione Se S < 0 ⇒ sensazione di freddo (la potenza guadagnata è minore di quella ceduta e la differenza si traduce in un raffreddamento della p ) massa corporea) conseguenze: vaso costrizione (minore scambio) e irrigidimento dei muscoli (produzione di energia) Ciascuno dei parametri che compaiono nell’equazione di bilancio energetico dipende sia dal microclima, sia dall’attività svolta U.01 – Comfort termico 10/74 5 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 BILANCIO TERMICO ALL’EQUILIBRIO S = M – L – K – C – R – E – Cres – Eres Il benessere richiede condizioni di equilibrio termico ⇒ S = 0 In generale, generale L << M ⇒ L ≈ 0 Gli escreti, non contemplati nell’equazione di bilancio per semplicità, comportano perdite di energia minime (< 2%) Anche la conduzione ha di solito solitamente impatto minimo, limitato all’eventuale contatto tra superficie corporea e oggetti (ad es. schiena contro schienale) ⇒ K ≈ 0 Inoltre, in un ambiente moderato, Cres e Eres sono quasi costanti. L’equazione di bilancio energetico all’equilibrio si semplifica in: C + R + E = M – (Cres + Eres) U.01 – Comfort termico 11/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 BILANCIO TERMICO ALL’EQUILIBRIO C + R + E = M – (Cres + Eres) Per ogni tipo di attività, e quindi per ogni valore di M, secondo le condizioni ambientali, l’equazione è soddisfatta con maggiore o minore senso di benessere o di disagio per ll’organismo organismo. Se C + R = M – (Cres + Eres)⇒ Se C + R ≠ M – (Cres + Eres)⇒ E = 0 (no produzione di sudore) L’organismo si deve “adattare”, agendo (ad esempio) su E o M Ciascuno dei termini presenti nell’equazione di bilancio all’equilibrio dipende da una o più quantità fisiche che caratterizzano il microclima, nonché da una o più quantità dipendenti dall’individuo (vestiario, attività svolte, ecc.). U.01 – Comfort termico 12/74 6 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 POTENZA METABOLICA BASALE Uomo adulto: circa 45 W/m2 Donna adulta: inferiore di circa il 10% Bambini: nei primi anni di vita, fino a 70 W/m2 A i i il valore Anziani: l di i i diminuisce Superficie del corpo umano (formula di Du Bois): A = 0.202⋅G 0.425⋅H 0.725 ove A superficie corporea [m2] G massa corporea [kg] H altezza dell’individuo [m] Il metabolismo basale, per un adulto italiano sano avente superficie corporea A ≈ 1.8 m2 (cioè G ≈ 70 kg, H ≈ 1.75 m), vale: uomo: Mbasale ≈ 80 W donna: Mbasale ≈ 72 W U.01 – Comfort termico 13/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 POTENZA METABOLICA BASALE Attività met 0.8 10 1.0 1.2 1.6 1.9 2.0 2.4 3.4 70 7.0 > 8.0 Disteso Seduto rilassato Seduto, rilassato Attività sedentaria (ufficio, scuola, laboratorio) Attività leggera in piedi (industria leggera) Camminare a 2 km/h Attività media in piedi (commesso, lavori domestici) Camminare a 3 km/h Lavoro moderatamente pesante, camminare a 5 km/h Lavoro molto pesante camm a 5 km/h c/salita 15% Lavoro molto pesante, camm. a 5 km/h c/salita 15% Lavoro pesantissimo, salita rapida scale, corsa veloce (*)individuo con A = 1.8 m2 (1 met = 58.1 W/m2 ⇒ ~ 100 W per individuo) W/m2 46 58 70 93 111 116 140 198 407 > 465 W (*) 84 105 126 168 199 209 251 356 733 837 Dati da UNI EN ISO 7730 e ISO 8996 U.01 – Comfort termico 14/74 7 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 SCAMBI CONVETTIVI E RADIATIVI C + R + E = M – (Cres + Eres) C = A × fcl × hc⋅(Tcl – Ta) + A × (1 – fcl) × hc × (Tsk – Ta) R = A × fcl × hr × ((Tcl – Tmr)) + A × ((1 – fcl) × hr × ((Tsk – Tmr) C + R = A × fcl × α × (Tcl – To) + A × (1 – fcl) × α × (Tsk – To) ove A area sup. corporea totale [m2] fcl =Acl/A fattore di ricoprimento corpo hc coeff. di scambio convettivo [W/(m2K)] Acl area sup. del vestiario [m2] Ts temperatura sup.della pelle [°C] hr coeff. di scambio radiativo [W/(m2K)] α = hc+hr = coeff. di adduzione [W/(m2K)] Ta temperatura dell’aria [°C] Tmr temperatura media radiante [[°C] C] Tcll temperatura (sup.) del vestiario [[°C] C] To = (hc⋅Ta+hr⋅Tmr)/(hc+hr) temperatura operante o risultante [°C] To è la temperatura, uniforme (cioè Ta = Tmr = To), di un ambiente di riferimento in cui un individuo scambia per convezione ed irraggiamento (C + R) la stessa energia termica scambiata nell’ambiente in esame. U.01 – Comfort termico 15/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 RESISTENZA TERMICA DEL VESTIARIO fcl⋅α⋅(Tcl – To) = (Tsk – Tcl)/Rcl La resistenza termica del vestiario Rcl si misura in clo (da "cloth" = abbigliamento), parametro definito come rapporto fra la resistenza termica totale l del d l vestiario i i stesso ed d una resistenza i termica i di riferimento if i parii a 0.155 0 155 m2°C/W. Icl = Rcl / 0.155 m2°C/W Icl può essere determinata direttamente (ma la misura è complessa) o indirettamente (sulla base di dati tabulati, v. UNI EN ISO 7730). U.01 – Comfort termico 16/74 8 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 RESISTENZA TERMICA DEL VESTIARIO Abbigliamento completo (esempi) Slip maglietta pantaloncini Slip, maglietta, pantaloncini, calzini leggeri, sandali Mutande, camicia con maniche corte, pantaloni leggeri, calzini leggeri, scarpe Mutande, tuta, calzini, scarpe Biancheria intima a maniche e gambe corte, camicia, pantaloni, giacca, calzini, scarpe camicia, pantaloni, giacca, calzini, scarpe Biancheria intima maniche e gambe corte, camicia, pantaloni, gilet, giacca, cappotto, calzini, scarpe clo m2°C/W 0.30 0.050 0.50 0.080 0.70 0.110 1.00 0.155 1.50 0.230 Dati da UNI EN ISO 7730 U.01 – Comfort termico 17/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 RESISTENZA TERMICA DEL VESTIARIO Singoli capi di vestiario (esempi) Maglieria intima – g slip p Pantaloni – leggeri Pantaloni – normali Maglioni – gilet Maglioni – pesanti Giacca Cappotto Calzini Scarpe – suola spessa clo 0.30 0.20 0.25 0.15 0.35 0.40 0.60 0.02 0.04 Dati da UNI EN ISO 7730 La resistenza totale del vestiario è data dalla somma delle resistenze dei singoli capi U.01 – Comfort termico 18/74 9 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 SUDORAZIONE C + R + E = M – (Cres + Eres) La potenza termica E [W] ceduta per sudorazione e traspirazione attraverso la superficie della pelle è data dall’evaporazione del sottile film liquido superficiale fi i l che h sii forma f per la l sudorazione d i e dalla d ll traspirazione i i d l vapor del d’acqua attraverso i pori. E = fb × [psat(Tsk) – pv] /RE = fb × [psat(Tsk) – ϕ × psat(Ta)] / RE ove fb frazione bagnata della superficie corporea psat pressione di saturazione del vapore d’acqua [Pa] Tsk temperatura superficiale della pelle [°C] pv pressione parziale del vapore d’acqua pressione parziale del vapore d acqua in aria in aria pv = ϕ × psat(Ta) ϕ umidità relativa [%] ϕ = pv /psat(Ta) res. tot. del vestiario allo scambio termico evaporativo [Pa/W] RE U.01 – Comfort termico 19/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 BENESSERE TERMOIGROMETRICO E BENESSERE TERMOIGROMETRICO E MICROCLIMA MICROCLIMA In definitiva, la distanza dalla condizione di neutralità termica S è una funzione complessa di 6 variabili: S = S (M, Icl, Ta, Tmr, va, pv) ove M metabolismo [met] Icl resistenza termica del vestiario [clo] Ta temperatura dell’aria [°C] Tmr temperatura media radiante [°C] va velocità dell’aria [m/s] pv pressione i parziale i l del d l vapore d’acqua d’ [P ] [Pa] pv = ϕ × psat(Ta) La condizione di benessere dipende da sei variabili, due dipendenti dall’individuo (parametri individuali) quattro quantità fisiche termoigrometriche (parametri ambientali) U.01 – Comfort termico 20/74 10 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DIAGRAMMA DEL BENESSERE (ASHRAE) U.01 – Comfort termico 21/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 INDICE PMV DI INDICE PMV DI BENESSERE TERMICO Si può prevedere la sensazione termica per il corpo nel suo complesso calcolando l‘indice PMV (voto medio previsto, dall’inglese "Predicted Mean Vote"), che predice il valore medio dei voti espressi su una scala di sensazione termica a 7 punti da un consistente gruppo di persone esposte allo stesso ambiente: + 3 molto caldo + 2 caldo + 1 leggermente caldo 0 neutro – 1 leggermente freddo – 2 freddo – 3 molto freddo L'indice PMV può essere calcolato mediante apposite relazioni, riportate dalla norma UNI EN ISO 7730, quando sono stimati l'attività (energia metabolica, M) e l'abbigliamento (resistenza termica, Icl) e vengono misurati i quattro principali parametri caratterizzanti il microclima: temperatura dell'aria (Ta), temperatura media radiante (Tmr), velocità relativa dell'aria (va) e pressione parziale del vapore d'acqua (pv), rilevabili secondo UNI EN ISO 7726. U.01 – Comfort termico 22/74 11 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 INDICE PMV DI INDICE PMV DI BENESSERE TERMICO norma UNI EN ISO 773021 PMV = (0.303 ⋅ e–0.036 ⋅ M + 0.028) ⋅ × { (M – L) – 3.05⋅10–3 × [5733 – 6.99 × (M – L) – pv] – – 0.42 0 42 × [(M – L) – 58.15] 58 15] – 1.7⋅10 1 7 10–55 × M × (5867 – pv) – – 0.0014 × M × (34 – Ta) – 3.96⋅10–8 × fcl × [(Tcl + 273)4 – – (Tmr + 273)4] – fcl ⋅× hc × (Tcl – Ta) } Tcl = 35.7 – 0.28 × (M – L) – Icl × × { – 3.96⋅10–8 × fcl × [(Tcl + 273)4 – (Tmr + 273)4] – fcl × hc ×(Tcl – Ta) } hc = 2.38 ×(Tcl – Ta)0.25 per 2.38 × (Tcl – Ta)0.25 > 12.1 ⋅ √va 12 1 × √va 12.1 per 2.38 2 38 × (Tcll – Ta)0.25 < 12.1 12 1 ⋅ √va fcl = 1.00 + 1.290 × Icl 1.05 + 0.645 × Icl per Icl < 0.078 m2°C/W (< 0.5 clo) per Icl > 0.078 m2°C/W (> 0.5 clo) U.01 – Comfort termico 23/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 INDICE PMV DI INDICE PMV DI BENESSERE TERMICO PMV=0 U.01 – Comfort termico 24/74 12 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 INDICE PMV DI INDICE PMV DI BENESSERE TERMICO L‘indice PMV predice il valore medio dei voti di sensazione termica espressi da un gran numero di persone. Ma i voti individuali sono dispersi intorno a questo valore medio e, quindi, è utile prevedere il numero di persone che presumibilmente avranno una sensazione non confortevole di caldo o di freddo. L‘indice PPD (percentuale prevista di insoddisfatti, dall’inglese "Predicted Percentage of Dissatisfied"), fornisce una previsione quantitativa della percentuale di persone insoddisfatte dal punto di vista termico. È correlato all’indice PMV dalla relazione: PPD = 100 – 95 × exp[– (0.03353 (0 03353 × PMV4+0.2179⋅PMV +0 2179 PMV2)] U.01 – Comfort termico 25/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 INDICE PPD INDICE PPD DI DI BENESSERE TERMICOVV PPD = 100 – 95 × exp[– (0.03353 × PMV4+0.2179 × PMV2)] PPD [%] 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 -2.5 PMV -2.0 fresco U.01 – Comfort termico -1.5 -1.0 -0.5 leggermente fresco 0.0 0.5 neutro 1.0 1.5 leggermente caldo 2.0 2.5 caldo 26/74 13 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 INDICE PPD INDICE PPD DI DI BENESSERE TERMICO Esistono numerosi fattori di discomfort locale, legati a disomogeneità di riscaldamento o di raffreddamento della superficie corporea: • correnti d’aria • gradienti verticali di temperatura dell’aria • pavimenti troppo freddi o troppo caldi • asimmetria radiante Ad ognuno di questi fattori può essere associato uno specifico indice di discomfort. U.01 – Comfort termico 27/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DISAGIO DA CORRENTI D’ARIA DISAGIO DA CORRENTI D’ARIA DR = (34 – Ta) × (va – 0.05)0.62 × (0.37 × va × Tu + 3.14) vvaa [m/s] 0.3 DR = 15%, Tu Tu [%] 0.2 20 40 60 TTaa [°C] 0.1 20 21 22 23 24 25 26 Tu = intensità locale di turbolenzaT U.01 – Comfort termico 28/74 14 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DISAGIO DA GRADIENTI VERTICALI PD = 100 / [1 + exp (5.76 – 0.856 × ΔΤav)] PD [%] 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 ΔT ΔTavav [°C] 0 1 2 3 4 5 6 7 8 U.01 – Comfort termico 29/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DISAGIO DA PAVIMENTO TROPPO FERDDO O CALDO PD = 100 – 94 ⋅ exp (– 1.387 + 0.118 × Tf – 0.0025 × Τf2) PD [%] 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 TTf f [°C] 5 10 U.01 – Comfort termico 15 20 25 30 35 30/74 15 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DISAGIO PER ASIMETTRICA RADIANTE DA SOFFITtO DISAGIO PER ASIMETTRICA RADIANTE DA SOFFITtO PD = 100 / [1 + exp (2.84 – 0.174 × ΔΤr)] – 5.5 PD = 100 / [1 + exp (9.93 – 0.50 × ΔΤr)] PD [[%]] 40 Soffitto caldo Soffitto freddo 30 20 10 ΔT ΔTrr [°C] 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 ΔΤr = differenza di temperatura radiante [°C] U.01 – Comfort termico 31/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DISAGIO PER ASIMETTRIA RADIANTE DA PARETE PD = 100 / [1 + exp (3.72 – 0.052 × ΔΤr)] – 3.5 PD = 100 / [1 + exp (6.61 – 0.345 × ΔΤr)] [°C] PD [[%]] 40 30 Parete calda Parete fredda 20 10 ΔT ΔTrr [°C] 0 0 5 U.01 – Comfort termico 10 15 20 25 30 35 32/74 16 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 AMBIENTE CONFORTEVOLE Un ambiente termicamente moderato è considerato confortevole, con PMVglobale< 20% (UNI EN ISO 7730:1997, in aggiornamento), se sono rispettati i seguenti limiti: –0.5 < PMV < +0.5 ⇒ PPD < 10% • Correnti d’aria: DR < 15% • Gradienti verticali: ΔTav < 3°C ⇒ PD < 5% • Temp. del pavimento: 19°C <Tf < 29°C ⇒ PD < 10% • Asimmetria radiante: in verticale, ΔTr < 10°C in orizzontale, ΔTr < 5°C ⇒ PD < 5% U.01 – Comfort termico 33/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 AMBIENTE CONFORTEVOLE • assicurare un buon isolamento dell’involucro edilizio (solai di copertura, pareti esterne, pavimenti su terreno o porticati) • progettare opportunamente gli impianti di climatizzazione, specialmente le terminazioni (radiatori, split, pannelli radianti, ecc.) • assicurare un’aerazione efficace, con bocchette di ventilazione ben disposte (distribuite, con bassa velocità dell’aria e deviatori di flusso) e, ove possibile, sfruttando la ventilazione naturale • permettere la regolazione locale (automatica) del microclima, inclusa l’umidità (deumidificazione estiva/umidificazione invernale) • controllare il carico termico dei locali (dato dall’occupazione di persone e dalla presenza di calcolatori e altre macchine) • minimizzare gli scambi termici attraverso le aperture di accesso (limitazione luci, porte automatiche, spazi di compensazione) • posizionare le postazioni di lavoro lontano dagli accessi e, se necessario, dalle terminazioni degli impianti di climatizzazione • evitare l’insolazione diretta delle postazioni di lavoro (ma senza perdere gli apporti solari gratuiti, ad es. con elementi schermanti) • utilizzare dispositivi atti a ridurre le asimmetrie radianti (tendaggi, veneziane) U.01 – Comfort termico 34/74 17 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA E COMFORT U.01 – Comfort termico 35/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA DI TEMPERATURA DI UN AMBIENTE Il sensore di temperatura di un termostato, l’elemento a dilatazione la valvola termostatica di un radiatore risentono generalmente della temperatura dell’aria circostante. Quando si fa riferimento alla temperatura di un ambiente, si intende generalmente la temperatura effettiva dell’aria nell’ambiente stesso. In realtà, il corpo umano non scambia calore solo per convezione con l’aria in un ambiente, ma anche per irraggiamento termico con le pareri dell’ambiente stesso, che non sono necessariamente alla stessa temperatura dell’aria (Ta) ma sono caratterizzata da una temperatura superficiale media, la cosiddetta temperatura media radiante (Tmr) Q& = Q& c + Q& r = A × hc × (Tc − Ta ) + A × hr × (Tc − Tmr ) U.01 – Comfort termico 36/74 18 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA MEDIA RADIANTE La temperatura media radiante (Tmr) è quella media delle superfici delle pareti che deliminano un ambiente abitato e scambiano calore per irraggiamento termico con le persone all’interno dell’ambiente. Per la valutazione di tale temperatura si può considerare la media delle temperature superficiali interne delle pareti (Tsi) pesata sulle aree superficiali interne di parete (Asi): ∑Tsi,j × Asi,j Tmr = j ∑jAsi,j In effetti, con questo approccio si individua la temperatura radiante per una persona posta al centro di un ambiente. U.01 – Comfort termico 37/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA MEDIA RADIANTE In caso di posizione non centrale, la media pesata sulle superficie è solo una stima di prima approssimazione, in quanto bisognerebbe far riferimento non alle aree superficiali delle pareti, ma agli angoli solidi (ω) sottesi dalle aree suddette valutati a partire dalla posizione considerata, ovvero, più precisamente, ai fattori di vista (F) associati a tali angoli solidi. Tmr = ∑T × F (ω ) ∑ F (ω ) j si,j j j j j j Il fattore di vista di una superficie rispetto ad un altra è il rapporto tra frazione dell un’altra dell’energia energia totale irradiata dalla prima che va a ricadere sulla seconda e energia totale irradiata U.01 – Comfort termico 38/74 19 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 ASIMMETRIE RADIANTI Quando si parla di asimmetria radiante, si fa riferimento ad una differenza di temperatura media radiante ΔTmr. La quantità ΔTmr può essere valutata come la differenza tra le temperature radianti di due semispazi separati da una superficie passante per la posizione considerata: ΔTmr = Tmr,A − Tmr,B La superficie virtuale di separazione sarà verticale ti l o orizzontale, i t l a seconda d che h sii consideri un’asimmetria radiante da parete calda o fredda, oppure una asimmetria radiante da soffitto o pavimento caldo o freddo. U.01 – Comfort termico 39/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TRASMITTANZA TERMICA La temperatura superficiale di parete può essere stimata sulla base delle temperature interna ed esterna, della trasmittanza di parete e della resistenza superficiale interna. La trasmittanza termica U [W/(m2K)] per una parete piana può essere calcolata con la formula: p U= 1 1 αi ove ai , ae Lj lj Kk Rk Rsi Rse R +∑ j Lj λj +∑ k 1 1 + Kk α e ≡ 1 Rsi + ∑ j Lj λj + ∑ Rk + Rse = 1 R k coefficienti di scambio termico adduttivo interno ed esterno [W/(m2K)] spessore dello strato j‐esimo [m] spessore dello strato j‐esimo [m] conduttività termica dello strato j‐esimo [W/(m×K)] conduttanza termica del componente non omogeneo k‐esimo [W/(m2K)] =1/Kk resistenza del componente non omogeneo k‐esimo [m2K/W] =1/ai resistenza superficiale interna [m2K/W] =1/ae resistenza superficiale esterna [m2K/W] =1/U resistenza termica totale di parete [m2K/W] U.01 – Comfort termico 40/74 20 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 RESISTENZE TERMICHE SUPERFICIALI (UNI EN ISO 6946) U= 1 1 Lj 1 1 +∑ +∑ + αi λ α K j k j k e ≡ 1 Rsi + ∑ j Lj λj Superfici in aria calma (all’interno di locali) sup. orizzontale, flusso termico ascendente (soffitto, lato interno) sup. verticale, flusso termico orizzontale (muro, lato interno) sup. orizzontale, flusso termico discendente (pavimento, lato interno) Superfici verso l’esterno Superfici verso l esterno (v≤4 m/s) (v≤4 m/s) tutte le superfici (lato esterno soffitto, pavimento, muro) Superfici verso l’esterno (v>4 m/s) tutte le superfici (lato esterno soffitto, pavimento, muro) + ∑ Rk + Rse = 1 R k Rsi [m2K/W] αi [W/(m2K)] 0.10 10 0.13 7.69 0.17 5.88 Rse [m2K/W] αe [W/(m2K)] 0.04 25 Rse [m2K/W] αe [W/(m2K)] 1/(8.16+4⋅v) 8.16+4⋅v U.01 – Comfort termico 41/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 POTENZA TERMICA SCAMBIATA PER TRASMISSIONE Data una generica parete piana, composta da un numero qualsiasi di strati, che separi due ambienti a temperature diverse, la potenza termica termica trasmessa attraverso tale parete può essere calcolata come: Q& = A × U × (Ti − Te ) ove Q& U Ti Te energia termica trasmessa [kWh] trasmittanza termica o coefficiente globale di scambio termico [W/(m2K)] temperatura dell’ambiente interno (caldo) [°C] temperatura dell’ambiente esterno (freddo) [°C] Se si considera il flusso termico trasmesso, cioè la potenza termica trasmessa per un’unità di superficie, si ha: Q& = U × (Ti − Te ) A U.01 – Comfort termico 42/74 21 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SUPERFICIALE INTERNA La temperatura superficiale di parete può essere stimata sulla base delle temperature interna ed esterna, della trasmittanza di parete e della resistenza superficiale interna. Q& = U × (Ti − Te ) A U= 1 1 αi +∑ j Lj λj +∑ k 1 1 + Kk α e ≡ 1 Rsi + ∑ j Lj λj + ∑ Rk + Rse = 1 R k ⇓ Tsi = Ti − Rsi × Q& = Ti − Rsi × U × (Ti − Te ) A U.01 – Comfort termico 43/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA ESTERNA U.01 – Comfort termico 44/74 22 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SUPERFICIALE INTERNA U.01 – Comfort termico 45/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SUPERFICIALE INTERNA U.01 – Comfort termico 46/74 23 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE La temperatura rilevante ai fini del comfort termico è tuttavia la cosiddetta temperatura operante (o operativa), definita come la temperatura uniforme di una cavità nera in cui un soggetto scambierebbe lo stesso calore scambiato nell’ambiente reale, a temperatura p disuniforme. La temperatura operante (Top) può essere stimata come media pesata della temperatura dell’aria (Ta) e della temperatura media radiante delle pareti (Tmr): Top = p × Ta + (1 − p ) × Tmr Al peso p si può assegnare un valore dipendente dalla velocità dell’aria v: v [m/s] ≤0 2 ≤0.2 0 2<v≤0 6 0.2<v≤0.6 0 6<v≤1 0 0.6<v≤1.0 p 0.5 0.6 0.7 Per aria sostanzialmente ferma (v≤0.2 m/s), la temperatura operante è data dalla media aritmetica della temperatura dell’aria e della temperatura media radiante. U.01 – Comfort termico 47/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE Per ottenere una temperatura operante adeguata al comfort, le persone intervengono (in modo più o meno consapevole) sulla temperatura dell’aria, rilevata dai dispositivi di termostatazione di ambiente o di zona. Il valore della temperatura a cui portare ll’aria aria a fronte di una temperatura operante assegnata può essere stimata a partire dalla relazione di calcolo di Top: Top = p × Ta + (1 − p ) × Tmr ⇓ Ta = 1 ⎛ 1⎞ × Top + ⎜ 1 − ⎟ × Tmr p ⎝ p⎠ In caso di aria pressoché ferma (p=0.5), si ottiene: Ta = 2 × Top − Tmr U.01 – Comfort termico 48/74 24 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE INVERNALE: ESEMPIO Si consideri un ambiente facente parte di una unità abitativa ad uso residenziale, con area di base 4m x 4m, altezza 3m, due pareti verticali e il solaio a soffitto esposti verso esterno e le altre pareti verso altri ambienti riscaldati. Si valuti la temperatura media radiante come media delle temperature superficiali interne delle pareti, pesata sulle aree superficiali delle pareti stesse. Alle temperature delle pareti confinanti con ambienti riscaldati si può assegnare, con buona approssimazione, la temperatura dell’aria: Tmr = ∑A e si,e × Tsi,e + ∑i Asi,i × Ta Asi,tot ove il pedice e è riferito a pareti di separazione dall’ambiente esterno, il pedice i a pareti di separazione da altri ambienti riscaldati. Si consideri la presenza di una finestra con dimensioni 1.5m x 1.0m con trasmittanza 1.9W/(m2K). U.01 – Comfort termico 49/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE INVERNALE: ESEMPIO Tmr = ∑A e si,e × Tsi,e + ∑i Asi,i × Ta ∑e Asi,e × Tsi,e ∑i Asi,i = + × Ta Asi,tot Asi,tot Asi,tot Si assuma adeguata Top = 20⁰C. Per ottenerla, l’aria va portata a temperatura: Ta = 2 × Top − Tmr = 2 × Top − ∑A e si,e × Tsi,e Asi,tot − ∑A i si,i Asi,tot × Ta ovvero 2 × Top − Ta = U.01 – Comfort termico ∑A e si,e × Tsi,e Asi,tot ∑A 1 + i si,i Asi,tot 50/74 25 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE INVERNALE: ESEMPIO U.01 – Comfort termico 51/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 EFFETTI DELL’IRRADIAZIONE SOLARE In presenza di irradiazione solare significativa, per le pareti opache la condizione al contorno esterna vede sommarsi, al contributo adduttivo (per convezione e irraggiamento nell’infrarosso), l’apporto solare diretto: (T − T ) Q& = h × (Te − Tse ) + α × Isol ≡ e se + α × Isol A Rse U.01 – Comfort termico 52/74 26 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 RIFLETTANZA SOLARE ED EMISSIVITA’ TERMICA Riflettanza solare ρsol: rapporto tra la radiazione solare riflessa da una superficie e la radiazione totale incidente Assorbanza (o coefficiente di assorbimento della radiazione) solare α: rapporto tra la radiazione solare assorbita da una superficie e la radiazione totale incidente. Per corpi opachi: ρsol = 1 – α Emissività termica eter: rapporto tra la radiazione termica emessa da una superficie ad una data temperatura e la massima radiazione che può essere emessa (da una superficie nera) alla medesima temperatura Si noti che la radiazione solare è tutta compresa nella banda da 0.3 a 2.5 mm, mentre la radiazione termica per superfici a temperatura ambiente (circa 300 K) cade nell’intervallo tra 2.5 e 100 mm. Non esiste pertanto relazione tra emissività termica e riflettanza solare U.01 – Comfort termico 53/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 DATI STANDARD SULLA RADIAZIONE SOLARE Irradianza [W/m2]: potenza radiativa incidente (istantaneamente) sull’unità di area della superficie irradiata Irradiazione [MJ/m2]: energia radiativa incidente sull’unità di area della superficie irradiata durante un periodo di riferimento (ad es 24 ore) superficie irradiata durante un periodo di riferimento (ad es. 24 ore) Irradiazione giornaliera media mensile: energia radiativa incidente sull’unità di area della superficie irradiata durante le 24 ore, mediata su tutti i giorni del mese considerato Irradianza media giornaliera [W/m2]: potenza radiativa mediamente incidente sull’unità di area della superficie irradiata nel corso delle 24 ore, calcolata come il rapporto tra l’irradiazione giornaliera (media mensile) e la durata di un giorno Isol [W/m2 ] = U.01 – Comfort termico Hsol [J/ (m2G )] 24 × 3600 54/74 27 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SOLE TEMPERATURA SOLE‐‐ARIA In presenza di irradiazione solare significativa, per le pareti opache la condizione al contorno esterna vede sommarsi, al contributo adduttivo (per convezione e irraggiamento nell’infrarosso), l’apporto solare diretto: (T − T ) Q& = h × (Te − Tse ) + α × Isol ≡ e se + α × Isol A Rse La relazione precedente può essere trasformata come segue: Q& 1 1 = × (Te + Rse × α × Isol − Tse ) = × (Tsole‐aria − Tse ) A Rse Rse ove la temperatura sole‐aria è la temperatura equivalente che l’ambiente esterno dovrebbe presentare per dar luogo, in assenza di apporti solari, alla medesima potenza termica scambiata nelle condizioni effettive. Tsole‐aria = Te + Rse × α × Isol = Te + α × Isol h U.01 – Comfort termico 55/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 U.01 – Comfort termico 56/74 28 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SOLE TEMPERATURA SOLE‐‐ARIA Dalla UNI/TS 11300‐1 sembra potersi desumere che anche il calcolo dei fabbisogni estivi può essere svolto con approccio quasi‐stazionario e su base giornaliera o mensile. In realtà, realtà nel periodo estivo gli apporti solari sono dominanti e gli elementi edilizi insolati ne seguono il ciclo, rendendo il problema non stazionario con periodicità 24h. Presenta Analoga periodicità la temperatura sole‐aria, in cui entrano in gioco anche le fluttuazioni della temperatura esterna dell’aria: t t Tsole‐aria = Te ⎛⎜ ⎟⎞ + Rse × α × Isol ⎛⎜ ⎞⎟ ⎝ 24 ⎠ ⎝ 24 ⎠ L approccio quasi‐stazionario sembra tuttavia accettabile, L’approccio accettabile almeno in prima approssimazione, in presenza di strutture massive come quelle tipiche dell’edilizia nazionale. U.01 – Comfort termico 57/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 U.01 – Comfort termico 58/74 29 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SOLE TEMPERATURA SOLE‐‐ARIA E RESISTENZA SUPERFICIALE Tsole‐aria = Te + Rse × α × Isol La condizione al contorno espressa attraverso la temperatura sole‐aria comporta che sia quest quest’ultima ultima, e non la temperatura dell dell’aria aria esterna, esterna a regolare i flussi termici attraverso le componenti opache dell’involucro edilizio: da cui Q& = U × (Tsole‐aria − Ti ) ≡ U × (Te + Rse × α × Isol − Ti ) A Q& sol = U × Rse × α × Isol A Va altresì rilevato che il valore Rse = 0.04 m2K/W suggerito dalle norme, relativo a condizioni standard di velocità media del vento pari a 4 m/s, è cautelativo per la stagione invernale ma non per quella estiva, in quanto minori velocità del vento comportano un innalzamento di Rse e, quindi, degli apporti solari. U.01 – Comfort termico 59/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 U.01 – Comfort termico 60/74 30 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 U.01 – Comfort termico 61/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SOLE TEMPERATURA SOLE‐‐ARIA E RESISTENZA SUPERFICIALE U.01 – Comfort termico 62/74 31 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SUPERFICIALE INTERNA ESTIVA La temperatura superficiale di parete anche nel caso estivo può essere stimata sulla base della trasmittanza di parete, della resistenza superficiale interna e delle temperature interna (convenzionalmente 26°C) ed esterna, sostituendo però a q p quest’ultima la temperatura p sole‐aria ((nell’ipotesi p che l’approccio pp quasi‐ q stazionario sia accettabile): Q& = U × (Tsole‐aria − Ti ) A U= 1 1 Lj 1 1 +∑ +∑ + αi λ α K j k j k e ≡ 1 Rsi + ∑ j Lj λj + ∑ Rk + Rse = 1 R k ⇓ Tsi = Ti + Rsi × Q& = Ti + Rsi × U × (Tsole‐aria − Ti ) A U.01 – Comfort termico 63/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA SUPERFICIALE INTERNA ESTIVA U.01 – Comfort termico 64/74 32 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE ESTIVA: ESEMPIO Si consideri un ambiente facente parte di una unità abitativa ad uso servizi, con area di base 10m x 10m, altezza 3.5m, pareti verticali protette ma solaio a soffitto esposto verso esterno. Si valuti la temperatura media radiante come media delle temperature superficiali interne delle pareti, pesata sulle aree superficiali delle pareti stesse. Alle temperature delle pareti confinanti con ambienti riscaldati si può assegnare, con buona approssimazione, la temperatura dell’aria: Tmr = ∑A e si,e × Tsi,e + ∑i Asi,i × Ta Asi,tot ove il pedice e è riferito a pareti di separazione dall’ambiente esterno, il pedice i a pareti di separazione da altri ambienti riscaldati. U.01 – Comfort termico 65/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE ESTIVA: ESEMPIO Tmr = ∑A e si,e × Tsi,e + ∑i Asi,i × Ta ∑e Asi,e × Tsi,e ∑i Asi,i = + × Ta Asi,tot Asi,tot Asi,tot Si assuma adeguata Top = 26⁰C. Per ottenerla, l’aria va portata a temperatura: Ta = 2 × Top − Tmr = 2 × Top − ∑A e si,e × Tsi,e Asi,tot − ∑A i si,i Asi,tot × Ta ovvero 2 × Top − Ta = U.01 – Comfort termico ∑A e si,e × Tsi,e Asi,tot ∑A 1 + i si,i Asi,tot 66/74 33 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA OPERANTE ESTIVA: ESEMPIO U.01 – Comfort termico 67/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA E UMIDITA’ Il tasso di umidità incide significativamente sulle condizioni di confort estivo in quanto: • valori ridotti dell’umidità relativa consentono di smaltire efficacemente il calore corporeo anche a temperatura molto elevate, elevate superiori a quella basale (ciò a meno delle problematiche date dal rischio di rapida disidratazione) • valori elevati dell’umidità relativa inibiscono o comunque ostacolano lo smaltimento di calore per traspirazione ed obbligano, per evacuare efficacemente il calore corporeo anche a temperatura relativamente molto inferiori a quella basale, alla ventilazione delle superfici e/o al sottoraffreddamento degli ambienti, con i rischi igienico‐sanitari che ciò comporta e la sensazione di confort scadente legata al ristagno del sudore Per tenere conto simultaneamente di temperatura e umidità, si è cercato di introdurre oPportuni indici di temperatura apparente o percepita, cioè di temperatura operante in condizioni standard di umidità che assicurano il medesimo livello di comfort (o discomfort) termico che si ha nelle condizioni effettive. Esistono diverse metodologie, più o meno arbitrarie. U.01 – Comfort termico 68/74 34 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA PERCEPITA (HUMIDEX) L’indice HUMIDEX di temperatura percepita viene ottenuto incrementando la temperatura ambiente Ta di una quantità ΔTH che dipende dall’umidità atmosferica: H = Ta + ΔTH L’incremento è correlato alla pressione di vapore pv, espressa in millibar (1 mbar = 100 Pa): 5 ΔTH = × (pv − 10 ) 9 Si tratta chiaramente di una correlazione arbitraria che, pur volendo esprimere il risultato di un bilancio termodinamico sul corpo umano, è in realtà il risultato di ragionamenti di natura prevalentemente empirica. In effetti, tutti gli indici di temperatura percepita oggi utilizzati sono in qualche modo arbitrari e per questo oggetto di contestazione. U.01 – Comfort termico 69/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 ARIA UMIDA E CONTENUTO ARIA UMIDA E CONTENUTO D’UMIDITA D’UMIDITA’’ x umidità assoluta (o umidità specifica o titolo) della miscela: rapporto tra la massa di vapore acqueo mv e la massa di aria secca ma nel volume occupato dall’aria [kgv/kga] x= pv ps ϕ mv ma pressione parziale del vapore acqueo: pressione che il vapore acqueo eserciterebbe se occupasse da solo tutto il volume occupato dall’aria pressione di saturazione: pressione parziale del vapore acqueo in condizioni di saturazione umidità relativa (o grado igrometrico): rapporto tra la massa di vapore acqueo mv contenuta entro il volume occupato dall’aria e la massa di vapore acqueo ms contenuta, nel medesimo volume e alla stessa temperatura, in condizioni di saturazione: ϕ= U.01 – Comfort termico mv pv ≡ ms p s x = 0.622 × ϕ × ps p − ϕ × ps 70/74 35 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 PRESSIONE PARZIALE DEL VAPOR PRESSIONE PARZIALE DEL VAPOR D’ACQUA D’ACQUA Pressione di saturazione del vapor d’acqua in funzione della temperatura e pressione relativa in funzione dell’umidità: 17.269 × T ⎞ ps = 610.5 × exp⎛⎜ ⎟ T ≥ 0°C ⎝ 237.3 + T ⎠ 21.875 × T ⎞ ps = 610.5 × exp⎛⎜ ⎟ T < 0°C ⎝ 265.5 + T ⎠ ϕ= pv ⇔ pv = ϕ × ps ps ove ps pressione parziale del vapor d’acqua in condizioni di saturazione [Pa] T temperatura [°C] ϕ umidità relativa [%] pv pressione parziale del vapor d’acqua in aria [Pa] U.01 – Comfort termico 71/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA DI TEMPERATURA DI RUGIADA Temperatura di rugiada in funzione delle condizioni interne di umidità relativa e temperatura: ϕ × p (T ) 237.3 × ln⎡⎢ i s i ⎤⎥ ⎣ 610.5 ⎦ Tr = ϕ × p (T ) 17.269 − ln⎡⎢ i s i ⎤⎥ ⎣ 610.5 ⎦ 17.269 × T ⎞ ps = 610.5 × exp⎛⎜ ⎟ T ≥ 0°C ⎝ 237.3 + T ⎠ ove Tr temperatura di rugiada [°C] ϕi umidità relativa interna [%] ps pressione parziale del vapor d’acqua in condizioni di saturazione [Pa] Tri temperatura interna dell’aria [°C] U.01 – Comfort termico 72/74 36 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 TEMPERATURA APPARENTE (HEAT INDEX) AT = f (Ta ,ϕ ) (polinomiale) U.01 – Comfort termico 73/74 TERMOTECNICA E IMPIANTI – A.A. 2011/2012 WET BULB GLOBE TERMOMETER (WBGT INDEX) WBGT = 0.7 × Tbulbo umido + + 0.2 × Tglobotermometrica + 0.1 × Tbulbo secco U.01 – Comfort termico 74/74 37