duemila dodici - Policlinico S.Orsola
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duemila dodici - Policlinico S.Orsola
Policlinico S. Orsola-Malpighi Bilancio di Missione duemiladodici Bilancio di Missione 2012 Policlinico S.Orsola-Malpighi 4 indice pag. 6 Presentazione 1 Bilancio di Missione pag. 8 Contesto 2 di riferimento pag. 10x 1.1 Quadro normativo e istituzionale pag. 11x 1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università pag. 17x 1.3 La rete integrata dell’offerta regionale pag. 19x 1.4 Osservazioni epidemiologiche pag. 19x 1.5 Accordi di fornitura pag. 24 aziendale Profilo pag. 26 2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale pag. 41 2.2 Impatto sul contesto territoriale pag. 54 2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali di assistenza pag. 88 2.4 Ricerca e didattica pag. 107 2.5 L’assetto organizzativo 5 3 pag. 108 Strategie aziendali Obiettivi istituzionali 4 pag. 110 3.1 Partecipazione degli Enti locali alla programmazione sanitaria pag. 110 3.2 Universalità ed equità di accesso pag. 115 3.3 Centralità del cittadino pag. 116 3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale pag. 150 3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica e organizzativa pag. 159 3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca pag. 168 Competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione Condizioni di lavoro 6 pag. 170 4.1 La carta d’identità del personale pag. 182 4.2 Gestione del rischio e sicurezza pag. 184 4.3 Sistema di valutazione delle competenze e sistemi premianti pag. 188 4.4Formazione pag. 193 4.5 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e con le sue rappresentanze 5 pag. 196 Sistemi di relazioni 6 Strumenti di comunicazione pag. 198 5.1 I rapporti con i cittadini pag. 206 5.2 La comunicazione esterna pag. 209 5.3 La comunicazione interna pag. 211 5.4 I rapporti con gli organi di stampa pag. 214 Innovazione Ricerca 7 pag. 216 6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione pag. 233 6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole pag. 235 6.3 Garanzie di trasparenza pag. 244 Obiettivi specifici e di particolare rilevanza istituzionale pag. 248 7.1 Il mandato regionale all’Azienda pag. 249 7.2 lLe politiche per la sicurezza delle cure ed il risarcimento dei danni pag. 255 7.3 Centralità del paziente e definizioni dei relativi percorsi pag. 256 7.4 Valorizzazione delle professioni sanitarie per realizzare in ambito aziendale una integrazione multidisciplinare e multi professionale pag. 257 7.5 La rete ospedaliera e la continuità delle cure pag. 265 7.6 Il recupero di efficienza dalla programmazione delle risorse e degli investimenti. Analisi e revisione del ruolo dei servizi di supporto Presentazione Bilancio di Missione Nel 2012 hanno avuto priorità le azioni volte a favorire la centralità del paziente attraverso una maggiore attenzione ai percorsi e alla sicurezza delle cure, la valorizzazione dei professionisti e delle professioni sanitarie in genere, il recupero dell’efficienza, volto a garantire la continuità dell’Azienda, attraverso un’attenta programmazione degli investimenti e la ridefinizione del ruolo dei servizi di supporto. In primo piano rimane il rafforzamento dell’integrazione con l’Università, con l’Azienda USL di Bologna e con le altre Aziende di Area Vasta, concretizzando da un lato l’attuazione della mission aziendale, che vede nell’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca un punto di riferimento e di qualificazione, dall’altro l’ottenimento di risultati tesi alla razionalizzazione dei processi interni e al miglioramento dei servizi erogati ai cittadini. Il Bilancio di Missione 2012 presenta al suo interno una puntuale rendicontazione di quanto sopra riportato. Si riafferma che il modello di riferimento, al quale l’azienda sta lavorando attivamente, è l’ospedale per intensità di cura che consente da un lato al medico di concentrarsi sulle proprie competenze distintive ovunque siano i pazienti di cui ha la responsabilità, dall’altro all’infermiere di utilizzare al meglio le proprie risorse con una valorizzazione crescente del proprio ruolo. 6 Presentazione Bilancio di Missione Sul piano economico-finanziario sono state programmate e realizzate azioni di governo della spesa volte a razionalizzare la struttura dei costi e nello stesso tempo mantenere costante lo standard qualitativo dell’offerta sanitaria nel contesto economico finanziario nel quale oggi l’Azienda inserisce la propria programmazione pluriennale. La revisione dell’assetto organizzativo dell’Azienda si è concentrata prevalentemente su due ambiti: i servizi di supporto accentuandone la trasversalità e la gestione per processi e infine le funzioni più proprie di direzione sanitaria attraverso una nuova articolazione che garantisca una migliore presa in carico del cittadino in ogni momento del percorso di cura. L’impegno della Direzione Aziendale e di tutto il personale è stato e sarà teso alla realizzazione di quanto richiesto dal difficile contesto in cui ci troviamo ad operare. Sergio Venturi 7 Contesto 8 di riferimento 1 Contesto N di riferimento el capitolo introduttivo del Bilancio di Missione vengono illustrate le disposizioni normative nazionali e regionali che interessano le attività del Policlinico e viene presentato il quadro delle relazioni che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e la locale Università. Tale rapporto si fonda su un sistema di accordi attuativi dei protocolli d’intesa stipulati tra Regione e Università interessate. La Facoltà di Medicina e Chirurgia ha diversi corsi attivi, che insistono direttamente sulle strutture dell’Azienda. Diverse convenzioni sono inoltre stipulate con altre Facoltà dell’Università di Bologna e di altri atenei per la collaborazione nel completamento della formazione universitaria. Il capitolo offre un quadro della rete dell’offerta regionale dell’attività di ricovero. Nell'ultimo anno, in particolare, il Policlinico di Sant'Orsola ha registrato una diminuzione nella dotazione aziendale di posti letto, in linea con le altre strutture presenti nel territorio metropolitano. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna si conferma come sede di numerosi centri di riferimento, tra cui il Centro Trapianti di Organi e Tessuti, il Centro per la Sindrome di Marfan e il Centro per le Malattie Rare. In conclusione vengono presentati i principi generali degli accordi di fornitura, siglati dall’Azienda con le Aziende USL di Bologna e Imola e con gli Istituti Ortopedici Rizzoli. 9 Quadro normativo e istituzionale Contesto 1.1 Quadro normativo e istituzionale 1.1 Quadro normativo e istituzionale Le disposizioni normative nazionali e regionali degli ultimi anni hanno prodotto effetti significativi per l’assetto e l’attività delle aziende sanitarie, dando vita a un complesso contesto di riferimento normativo ed istituzionale. Il portale del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna dedica proprio alla legislazione e agli atti amministrativi per i livelli nazionale, regionale e locale un'intera sezione (http://www.saluter.it/documentazione/leggi) Nel corso dell'anno 2012 le disposizioni più significative per l'attività del Policlinico sono state: • il D.L. 24 gennaio 2012 n. 1 recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività e la relativa legge di conversione (24 marzo 2012 n. 27); • il D.L. 22 giugno 2012 n. 83 recante misure urgenti per la crescita del Paese e la relativa legge di conversione (7 agosto 2012 n. 134), in particolare per le misure relative all'agenda digitale e alla trasparenza della Pubblica Amministrazione; • il D.L. 6 luglio 2012 n. 95 recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini e la relativa legge di conversione (7 agosto 2012 n. 135); • D.L. 13 settembre 2012 n. 158 recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute e la relativa legge di conversione (8 novembre 2012 n. 189); • il D.L. 18 ottobre 2012 n. 179 recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese e la relativa legge di conversione (17 dicembre 2012 n. 221) in particolare per le disposizioni relative alle agende, amministrazione e sanità digitale; • la Legge 6 novembre 2012 n. 190 recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione. In particolare, il d.l. n. 95/2012 (convertito, con modificazioni, in legge n. 135/2012), cosiddetto “Spending Review”, ha introdotto disposizioni normative che hanno inciso in ambito sanitario in termini di interventi finalizzati al controllo dei costi e nell’ambito dei processi di riorganizzazione. Le misure contenute nella Spending Review hanno, infatti, determinato una riduzione del livello di finanziamento nazionale del S.S.N. anno 2012, rideterminandolo per gli anni 2012-2015. Nel dettaglio, le principali disposizioni stabilite dalla normativa riguardano: • il contenimento della spesa per l’acquisto di beni e servizi: in particolare, l’Azienda ha provveduto tempestivamente ad attivare tutte le possibili operazioni volte al contenimento della spesa, così come indicato dall’art. 15 comma 13; • la revisione delle dotazioni organiche, principalmente in termini di spese e revisione delle dotazioni di posti letto. Con il successivo d.l. n. 158/2012 (convertito, con modificazioni, in legge n. 189/2012), 10 Le disposizioni normative nazionali e regionali che informano le azioni del Policlinico, determinano un complesso contesto di riferimento normativo ed istituzionale 1 Il sistema di relazione con l’Università Contesto cosiddetto “Decreto Balduzzi”, sono state introdotte ulteriori disposizioni in ambito sanitario, finalizzate a garantire un più alto livello di tutela della salute. In particolare, vengono introdotte disposizioni relative a: • l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria attraverso aggregazioni funzionali territoriali (art. 1); • l’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria, disciplinando, in particolare, l’organizzazione degli spazi dedicati e l’introduzione di criteri di controllo dei volumi delle prestazioni libero-professionali (art.2); • la gestione e il monitoraggio dei rischi sanitari (art. 3-bis); • la dirigenza sanitaria e il governo clinico (art.4). Nella trattazione dei singoli temi riportati nel presente documento è richiamata, dove opportuno, la normativa di riferimento. 1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università Quadro delle relazioni che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna e l’Università di Bologna Nel paragrafo a seguire viene illustrato, in termini generali, il quadro delle relazioni istituzionali che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna e l’Università di Bologna. 1.2.1 Relazioni con l’Ateneo L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna è l’istituzione di riferimento per la collaborazione tra il Servizio sanitario regionale e l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (ai sensi della L.R. 29/2004 - art. 9, comma 6 - che disciplina le Aziende Ospedaliero - Universitarie in analogia alle Aziende USL e secondo i principi del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517). Lo stesso modello delle Aziende Ospedaliero-Universitarie definito con la legge regionale 23.12.2004, n. 29 e con la deliberazione di Giunta n. 318 del 14.2.2005, è stato concepito dal legislatore come strumento di collaborazione e di integrazione con l’Università. Le relazioni con l’Università si fondano su un sistema di accordi attuativi dei protocolli d’intesa stipulati tra Regione e Università interessate. Il conseguimento ed il rafforzamento dell'integrazione tra le attività assistenziali e le attività di didattica e di ricerca svolte dal Servizio Sanitario e dall’Università assumono un ruolo centrale nella missione aziendale. A tal fine, secondo le previsioni di legge, il sistema delle relazioni con le Università si fonda, a livello regionale, sui protocolli d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e le Università di Bologna, di Ferrara, di Modena – Reggio Emilia e di Parma. In ambito locale operano gli accordi di attuazione dei suddetti protocolli d’intesa stipulati, nel caso specifico, tra quest’Azienda e l’Università di Bologna. 11 Relazioni con l'ateneo Contesto Nel 2102 non si evidenziano novità rispetto agli anni precedenti. Il quadro dei Protocolli d’Intesa tra la Regione e le Università rimane il seguente: protocollo d’intesa tra la Regione e le Università del 14 febbraio 2005, previsto dall’art. 9 della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29 (deliberazione della Giunta Regionale n. 297 del 14.2.2005), scaduto. Con la deliberazione di Giunta Regionale n. 1495 dell’11.10.2010, la sua validità è stata prorogata fino al 31.12.2010, nell’attesa della definizione di un nuovo Protocollo; protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia, sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna il 25.10.2006 (deliberazione di Giunta regionale n. 1546 del 15.11.2006); protocollo di intesa stipulato il 24.7.1996 tra Regione Emilia Romagna e Università, così come previsto all'art. 6, comma 3, del Decreto Legislativo n. 502/92 e successive modifiche, per l’espletamento dei corsi di Diploma Universitario. Per quanto applicabili, vigono ancora tali disposizioni, in attesa di un nuovo Protocollo d’intesa sulla formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione. Tra l’Azienda e l’Università di Bologna vigono i seguenti accordi attuativi dei protocolli d’intesa a livello regionale: per quanto riguarda le attività assistenziali essenziali per le funzioni istituzionali della Facoltà di Medicina e Chirurgia, si fa ancora riferimento, in quanto applicabile, alla disciplina dell’accordo locale sottoscritto il 28 maggio 1999 e con effetto dal 21 luglio dello stesso anno, in attuazione del previgente Protocollo d’intesa per le attività assistenziali, stipulato tra la Regione e le Università il 18.3.1998, ai sensi dell’art. 6, comma 1 del D.Lgs. 30.12.1992, n. 502 e s.m.i. per la formazione specialistica, il 18.11.2008 è stato stipulato l’Accordo attuativo locale tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S. OrsolaMalpighi e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, in attuazione del Protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna; per la formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione vige ancora l’Accordo attuativo tra l'Università degli Studi di Bologna e l'Azienda Ospedaliera di Bologna - Policlinico S. Orsola - Malpighi per l'espletamento dei corsi di diploma universitario per infermiere, fisioterapista e tecnico sanitario di laboratorio biomedico di cui all'art. 2 della legge 19.11.1990 n. 341 ed in attuazione dell'art. 6, comma 3, del decreto legislativo n. 502/92 e successive modifiche e decreto MURST-Sanità del 24.7.1996” (deliberazione del Direttore generale n. 2883 del 31.12.1997). L’Accordo è stato oggetto di successive integrazioni, al fine di comprendervi il diploma universitario di ostetrica e di tecnico sanitario di radiologia medica (deliberazione n. 29 del 13.3.2000). La legge 30.12.2010, n. 240: (c.d. Legge Gelmini) e successivi decreti del MIUR hanno introdotto numerose e rilevanti modifiche del sistema universitario con lo scopo di renderlo più efficiente e competitivo. L’Università di Bologna, in attuazione delle previsioni della 12 1 Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei La legge n. 240 del 30.12.2010 ha determinato modifiche al sistema universitario che hanno ricadute anche sul sistema delle relazioni con il servizio sanitario Contesto legge, si è dotata di un nuovo Statuto, con Decreto Rettorale 13 dicembre 2011. Ciò ha determinato conseguenze, per vari aspetti tuttora in divenire, anche sul sistema delle relazioni con il servizio sanitario. La legge ha favorito un processo di riduzione del numero dei dipartimenti (cfr. anche § 3.6.3), con la previsione della possibilità di istituire tra più dipartimenti, raggruppati in relazione a criteri di affinità disciplinare, strutture di raccordo con funzioni di coordinamento e razionalizzazione delle attività didattiche. Dall’anno accademico 2012/2013, la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna coordina le attività didattiche dei corsi di studio pertinenti, prima gestiti dalla Facoltà, attivati su proposta dei Dipartimenti, che svolgono così funzioni finalizzate non solo alla ricerca scientifica, ma anche alle attività didattiche e formative. Con le note riportate sopra è stata ripercorsa per sommi capi la struttura istituzionale dei rapporti tra il Servizio sanitario regionale e le Università e, nello specifico, tra l’Azienda e l’Università di Bologna, con particolare riferimento alla Scuola di Medicina e Chirurgia, sia pure senza entrare nei contenuti per i quali si rinvia ai successivi paragrafi 2.4. e 3.6. 1.2.2 Relazioni con altre facoltà o altri Atenei L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna mantiene rapporti anche con altre strutture didattiche dell’Università di Bologna, per collaborare al completamento della formazione accademica e professionale dei discenti, attraverso lo svolgimento di tirocini. Significativo è anche il numero di relazioni attive con altri atenei. I tirocini formativi e di orientamento possono essere di tipo curricolare, rivolti cioè agli studenti che partecipano ai corsi universitari, o non curricolari, a favore di neodiplomati o neo-laureati entro dodici mesi dal conseguimento del relativo titolo di studio. Il tirocinio può essere finalizzato anche all'ammissione all'esame di Stato, per le Facoltà che lo prevedono (tirocini professionalizzanti). Le attività di tirocinio sono state regolamentate dal D.M. 142/98, che prevede la stipula di convenzioni, che hanno lo scopo di disciplinare la relazione tra l’Azienda (soggetto ospitante) e l’Università interessata (soggetto promotore) e che comportano l’assunzione da parte dell’Azienda dell’impegno ad accogliere presso le sue strutture studenti o di laureati in tirocinio. I tirocini che si svolgono nell’azienda sono principalmente di tipo curricolare o professionalizzante. Sono, inoltre, vigenti convenzioni con altre Università per le specifiche finalità di formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia iscritti a diverse Scuole di Specializzazione. Di seguito l'elenco delle convenzioni con Facoltà e Dipartimenti dell’Università di Bologna, in vigore nel 2012. convenzione con l’Università di Bologna - Master in Ingegneria Clinica proposto dalla I e II Facoltà di Ingegneria e l’Ente di Formazione COFIMP, per stage formativi; convenzione con l’Università di Bologna - Facoltà di Psicologia - Polo ScientificoDidattico di Cesena, per lo svolgimento delle attività di tirocinio; convenzione con l’Università di Bologna, per l’utilizzo di strutture e personale del Servizio di Farmacia del Policlinico S. Orsola-Malpighi da parte della Scuola di 13 Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei Contesto Specializzazione in Farmacia Ospedaliera; convenzione con l’Università di Bologna - Master in “Valutazione dei Farmaci e Farmacoepidemiologia”, per stage formativi; convenzione di stage relativa al Master in “Programmazione, Gestione e Valutazione dei Servizi sanitari” dell’Università di Bologna - Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica; convenzione quadro con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Facoltà di Ingegneria per lo svolgimento delle attività di tirocinio; convenzione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, per lo svolgimento dei tirocini degli studenti della Classe delle Lauree e della Classe delle Lauree Specialistiche in Scienze dell’Educazione e della Formazione attivate dalla stessa Facoltà; convenzione con l’Università di Bologna - Master di I livello in Diritto Sanitario, per tirocini formativi e di orientamento; convenzione con l’Università di Bologna per i tirocini Master in “Medicina Palliativa: Modelli Organizzativi, Clinica, Ricerca, Leadership”; convenzione di tirocinio con l’Università di Bologna – Master in “Amministratore di sistema in diagnostica per immagini e radioterapia”. convenzione di stage con l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna per il Master Universitario in “Management nell’Area Infermieristica, Ostetrica e Tecnico Sanitaria” - Sede di Rimini; A seguire gli accordi con altri Atenei: convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per il corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia; convenzione con l’Università degli Studi di Ferrara per lo svolgimento delle attività di tirocinio/stage di formazione e orientamento per studenti iscritti al corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; convenzione con Università degli Studi di Udine e di Trieste per l’attività di tirocinio formativo previsto dal Corso di laurea Specialistica interateneo in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; convenzione unica di tirocinio formativo con l’Università degli Studi di Parma; convenzione per tirocini di formazione e orientamento per gli studenti e i neolaureati dell’Università degli Studi di Verona; convenzione quadro con l’Università degli Studi di Firenze per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento, convenzione con l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara - Facoltà di Medicina e Chirurgia per lo svolgimento del tirocinio pratico degli studenti del Master in “Management infermieristico per le funzioni di coordinamento”; convenzione con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” per lo svolgimento del tirocinio di formazione e orientamento; 14 1 Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei Contesto convenzione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” - Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, per la frequenza dei tirocinanti del corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche per l’anno accademico 2011-2012; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in Chirurgia vascolare dell’Università degli Studi di Catania; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in cardiologia dell’Università degli Studi di Cagliari; convenzione quadro per tirocini formativi e di orientamento con l’Università degli Studi di Milano Bicocca; convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Master in “Funzioni di coordinamento nelle professioni sanitarie“; convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Corso di laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare; convenzione con COREP - Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente (costituito da Università degli Studi di Torino e Regione Piemonte) per gli stage di Master dell'Area Medicina dell'Università degli Studi di Torino (Master in Organizzazione e Coordinamento dell'Assistenza Infermieristica); convenzione con Università Telematica Telma per tirocini di formazione e di orientamento; convenzione quadro con l’Università Telematica Pegaso, con sede in Napoli, per tirocini di formazione e di orientamento; convenzione di tirocinio formativo e di orientamento con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; convenzione con l’Università degli Studi di Pavia, per lo svolgimento del tirocinio pratico post laurea per l’ammissione all’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo; convenzione con l’Università degli Studi di Ferrara per lo svolgimento delle attività di tirocinio; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Ferrara; convenzione con l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara - Facoltà di Psicologia per lo svolgimento dei tirocini formativi obbligatori per studenti e laureati; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in medicina di emergenza - urgenza dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; 15 Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei Contesto convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in malattie infettive dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Parma; convenzione con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano - Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia, a fini didattici integrativi; convenzione per lo svolgimento dell’attività di tirocinio degli iscritti alla Scuola di Specializzazione in Genetica Medica dell’Università degli Studi di Torino; convenzione per lo svolgimento dell’attività di tirocinio degli iscritti alla Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell’Università degli Studi di Torino; convenzione quadro per tirocini di formazione di orientamento con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; convenzione quadro per tirocini di formazione e di orientamento per gli studenti e i laureati iscritti ai corsi di studio dell’Università degli Studi di Siena; convenzioni di stage con la Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Claudiana” di Bolzano, per gli studenti del Corso di laurea in Infermieristica; convenzione di tirocinio post-lauream con l’Università degli Studi di Firenze – Facoltà di Psicologia, per l’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Psicologo. convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento stipulata con LUSPIO - Libera Università degli Studi per l’Innovazione e le Organizzazioni, con sede in Roma; convenzione quadro per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento stipulata con l’Università Carlo Cattaneo - LIUC, con sede in Castellanza (VA); convenzione con l’Università degli Studi di Parma per l’attuazione di attività di tirocinio professionalizzante per laureati in Scienze e tecniche psicologiche e Psicologia nelle classi L24 e LM51 (ex XXXIV e 58/S) ai fini dell’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della professione; convenzione di tirocinio formativo e di orientamento con il Politecnico di Milano; convenzione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di Medicina e Chirurgia per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento; convenzione con UNINFORM GROUP- Ente di Formazione accreditato alla Regione Lazio per la Formazione Professionale, per l’effettuazione di tirocini formativi e di orientamento. 16 1 La rete integrata dell’offerta regionale 1.3 La rete integrata dell’offerta regionale 1.3.1 Struttura dell’offerta Sul territorio metropolitano, così come su quello provinciale, si assiste nel 2012 ad una riduzione dei posti letto. Contesto Il territorio metropolitano presenta, nel 2012, una dotazione complessiva di 4.805 posti letto (PL), 38 in meno rispetto al 2011 a causa di una riduzione operata dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria. A questi posti letto va aggiunta l’offerta di 226 PL per acuti e di 25 PL di riabilitazione non accreditati. Il territorio provinciale, comprendente anche l’azienda USL di Imola, presenta nel complesso 5.367 PL, 41 in meno rispetto al 2011. Nelle tabelle che seguono è evidenziato l’andamento dei posti letto negli ultimi anni specificando la differenziazione tra PL nelle strutture pubbliche e nelle strutture private accreditate. Tabella 1.3.1 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna. Anni 2004- 2012. Posti letto accreditati 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Azienda USL 1.926 1.869 1.889 1.859 1.843 1.823 1.817 1.818 1.818 AOU 1.743 1.734 1.714 1.730 1.758 1.716 1.654 1.622 1.584 IOR 312 312 312 324 324 343 336 327 327 Privato accreditato 1.053 861 754 908 895 892 898 1.076 1.076 Totale metropolitano 5.034 4.776 4.669 4.821 4.820 4.774 4.705 4.843 4.805 Imola 570 577 581 577 590 591 564 565 562 Totale provincia 5.604 5.353 5.250 5.398 5.410 5.365 5.269 5.408 5.367 Fonte dati Regione Emilia - Romagna Fino al 2010 i PL del privato accreditato erano dati provvisori sulla base dell'utilizzo, in attesa di recepire il dato sull'accreditamento istituzionale formalizzato al 31/12/2010. 17 La rete integrata dell’offerta regionale Contesto Tabella 1.3.2 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno 2012. Fonte dati Regione Emilia – Romagna N° posti letto AZIENDE Indicatori PL acuti ‰ ab. PL riab e LD ‰ ab. PL totali ‰ ab. 4.805 4,68 0,87 5,55 52 562 2,65 1,58 4,24 496 5.367 4,41 0,96 5,37 Acuti Riabilitazione LD Totale 1.619 47 152 1.818 AOU 1.465 73 46 1.584 IOR 306 21 663 167 246 1.076 Totale metropolitano 4.053 308 444 Imola 352 158 Totale provincia 4.405 466 Azienda USL BO Privato accreditato 327 Fonte dati Regione Emilia - Romagna *NOTA RER: I Posti Letto delle strutture pubbliche per l'anno 2012 potranno subire variazioni. La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei distretti del territorio dell’Azienda USL di Bologna. Figura 1.3.1 Strutture presenti nel territorio dell’Azienda USL di Bologna. Posti letto pubblici e privati accreditati RER al 31.12.2012. Fonte Mod.HSP12-13*. Fonte Mod.HSP12-13 18 1 Osservazioni epidemologiche 1.4 Osservazioni epidemiologiche Contesto Per quanto riguarda questo paragrafo, si rimanda al bilancio di missione 2012 dell’Azienda USL di Bologna. 1.5 Accordi di fornitura I contenuti dell’accordo di fornitura guidano l’erogazione delle prestazioni sanitarie dell’Azienda Ospedaliera. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola Malpighi ha definito accordi di fornitura con le aziende presenti sul territorio provinciale, l’Ausl di Bologna e l’Ausl di Imola e, per l’attività di ricovero, con altre aziende USL della Regione EmiliaRomagna. L’accordo di fornitura con l’Ausl di Bologna riguarda la fornitura di prestazioni di ricovero, di specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e ambiti di collaborazione per quanto riguarda la clinical governance, la politica del farmaco e l’innovazione e lo sviluppo tecnologico ed informatico. I principi di riferimento dell’accordo 2012 derivano e danno continuità ai precedenti accordi, con particolare attenzione a quanto definito all’interno della programmazione locale dell’offerta, atta a soddisfare la domanda espressa dalla popolazione residente nei territori di competenza, con l’intento di perseguire l’autosufficienza territoriale, nel rispetto del modello organizzativo Hub & Spoke, della valorizzazione delle eccellenze presenti nelle diverse strutture e dell’appropriatezza di sede e del regime di erogazione delle prestazioni, in una logica di programmazione integrata dei servizi. Nella definizione degli obiettivi di produzione del sistema produttivo si è tenuto conto dei risultati conseguiti dagli accordi precedenti in termini di volumi di produzione e di volumi economici di scambio tra le aziende e dei seguenti elementi di contesto: • necessità di ridurre le liste di attesa, in particolare mantenendo i tempi di attesa per interventi su patologia neoplastica entro 30 giorni e per le prestazioni critiche entro i tempi definiti dalla normativa; • recuperare la mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di interventi definiti annualmente. Relativamente all’autosufficienza territoriale si considera prioritario il mantenimento dell’attività di: Chirurgia a elevata complessità, in particolare per patologie neoplastiche, Ginecologia e attività di Procrezione medicalmente assistita, Cardiochirurgia, Urologia, Chirurgia Vascolare, Ematologia, Malattie Infettive, Chirurgia Pediatrica, Ortopedia; • necessità di qualificare l’attività di ricovero da parte delle strutture di PS; • linee di programmazione di Area Vasta, Provinciale e Metropolitana; • necessità di individuare azioni congiunte di respiro poliennale mirate a massimizzare i livelli di integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di autosufficienza produttiva locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza proprie dei soggetti produttori. In questo ambito sono proseguite attivamente le azioni per la riarticolazione delle attività di Chirurgia Pediatrica e di Laboratorio / Microbiologia in ambito metropolitano. Da febbraio 2012 è stato gestito il temporaneo 19 Accordi di fornitura Contesto spostamento logistico dell’attività di dialitica del Maggiore presso il S.Orsola che si protrarrà fino a luglio 2013; • investimenti e sviluppo integrato di attività nell’ambito della innovazione tecnologica (PET, RM, radioterapia, IORT) e di quelle aree per le quali esiste un alto consumo di risorse: medicina dei trapianti, cardiologia interventistica, oncologia, ematologia, dialisi e farmaceutica. L’accordo tratta i seguenti temi in termini di pianificazione congiunta dell’offerta sia dal punto di vista qualitativo (nuovi servizi, percorsi clinici, audit) che quantitativo: • Ricovero; • Specialistica ambulatoriale; • Dialisi; • Pronto Soccorso non seguito da ricovero. Sono stati presi come principi ispiratori l’appropriatezza della produzione e del setting assistenziale e la qualità del servizio, nonché l’adeguamento delle strutture di produzione alle richieste di rimodulazione della rete provinciale, con l’obiettivo di fornire localmente i massimi livelli di erogazione di prestazioni di ricovero nelle discipline di base e/o di media assistenza, riservando invece la produzione di prestazioni di alta specializzazione ai centri individuati dalla programmazione attuativa regionale e provinciale. L’accordo, come negli anni precedenti, ha contemplato, inoltre, le azioni relative alla politica del farmaco da attivare al fine del raggiungimento degli obiettivi che discendono dalle principali indicazioni normative in materia. A partire dal 2012 le prestazioni di screening colon retto, di screening cervice uterina, PET e altre prestazioni sanitarie diverse erogate a favore di pazienti ambulanti e degenti, oggetto di fatturazione diretta, sono state considerate parte integrante dell’accordo di fornitura. I relativi oneri vengono riconosciuti da parte dell’AUSL di Bologna sulla base di una logica di budget che fa riferimento ai consumi dell’anno 2011. L’importo economico complessivo, corrispondente a 2.727mila euro è stato considerato quale valore massimo ammissibile di scambio per l’anno 2012 e il consuntivo 2012 si attesta al di sotto di tale valore. L’accordo con l’Azienda USL di Imola è volto a perseguire il governo della mobilità sanitaria facendo propri seguenti principi: • riconoscere il diritto del cittadino alla libera scelta del luogo di cura, nell’ambito di un sistema di regole strutturato, certo e condiviso, coerente alla missione di assicurare i livelli essenziali di assistenza alla popolazione di riferimento, nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità e appropriatezza delle cure, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse; • favorire il pieno utilizzo delle proprie strutture sanitarie e perseguire l’autosufficienza territoriale, confermando allo stesso tempo il modello dell’offerta integrata Hub & Spoke, per l’erogazione di prestazioni sanitarie ad alta complessità a valenza regionale; 20 1 Accordi di fornitura Contesto • evitare ridondanze nel sistema dell’offerta che, oltre a costituire una inefficienza per il sistema, limitano lo sviluppo di adeguate competenze cliniche e professionali, pregiudicando l’appropriatezza e la sicurezza dell’attività sanitaria; • contrastare atteggiamenti di reclutamento opportunistico di quote importanti di casistica di ricovero, induttivo di mobilità ingiustificata, che eleva i costi sociali dell’assistenza sanitaria del sistema, dei pazienti e dei loro prossimi; • rispettare gli obiettivi di finanza pubblica e di programmazione sanitaria connessi alla stipula degli accordi con le strutture erogatrici di prestazioni sanitarie per conto del Servizio sanitario nazionale. Le due aziende per l’anno 2012, hanno convenuto di applicare i seguenti criteri, ai fini della determinazione dei volumi economici di scambio per le attività oggetto di mobilità sanitaria: 1. relativamente all’attività di degenza il riferimento per la determinazione dell’accordo 2012 è produzione 2011, incrementata del 2 per cento, a fronte di rispetto dei criteri di appropriatezza; 2.relativamente all’assistenza specialistica ambulatoriale il riferimento per la determinazione dell’accordo 2012 è stata la produzione 2011, decurtata della quota stimata per il 2012 di riscossione ticket da parte dell’azienda erogatrice, quantificata in 109mila euro; 3.relativamente all’assistenza farmaceutica il riferimento per la determinazione dell’accordo 2012 è la produzione 2011. Accordi fornitura extra-provinciali: L’andamento dell’attività di ricovero per residenti extra provincia ha registrato un incremento del volume della produzione per attività di ricovero rispetto al 2011. Gli incrementi sono principalmente ad alcune specifiche attività, in particolare trapianto di fegato (+8 dimessi), rene (+8 dimessi), midollo per incremento attività di trapianto allogenico, attività cardiologia interventistica e interventi di chirurgia ginecologica. In riferimento a quanto previsto dalla delibera regionale 653/2012 in tema di accordi, per l’anno 2012 sono stati siglati accordi con le Ausl della Regione sulla base dei quali vengono categorizzati i DRG dimessi sulla base del peso e della tipologia definito dalla seguente normativa: La Direzione Generale dell’Assessorato alla Sanità ha individuato con specifiche linee guida le classi di attività a cui associare un riconoscimento economico differenziato. • DGR 69/2011 che individua DRG ad alta complessità e DRG potenzialmente inappropriati; • funzioni hub (DGR 1267/2002); • eccellenze aziendali che si sono determinate nello sviluppo del sistema regionale. I criteri per la categorizzazione delle attivià sono stati definiti dalla Direzione Generale dell’Assessorato alla Sanità (Linee guida per la definizione degli accordi di mobilità extraprovinciali prot. PG 99676 del 19/04/2012) con l’obiettivo individuare delle classi di attività a cui associare un riconoscimento economico differenziato. 21 Accordi di fornitura Contesto Le classi individuate sono le seguenti: I LIVELLO: Casistica remunerata sulla base della produzione effettiva dell'anno Target: Attività dei centri hub e delle funzioni di elevata specializzazione, attività non controllabile/programmabile oppure strettamente connessa alla libera scelta del paziente. Il riconoscimento va nella direzione di incentivare le Aziende Ospedaliere a sviluppare il proprio ruolo di centro di eccellenza ed alta specialità, coerentemente con gli indirizzi regionali di sviluppo del modello Hub&Spoke; II LIVELLO: Casistica remunerata sulla base della produzione storicizzata Target: casistica che non è propria dei centri hub, non caratterizza le funzioni di elevata specializzazione ed è trattata in modo diffuso. L’obiettivo è non incentivare lo sviluppo di questa attività; III LIVELLO: Casistica remunerata fino ad un massimo concordato o con abbattimento Target: casistica di basso peso assistenziale e/o per la quale ci sono indicazioni regionali di trasferimento in regime ambulatoriale. La proposta di abbattimento va nella direzione di intraprendere azioni di contenimento e disincentivare lo svolgimento di queste attività nell’ambito delle aziende ospedaliere. Nel dettaglio si specifica che: • sono stati definiti accordi per l’applicazione dei criteri previsti dalle linee guida regionali con le seguenti Ausl: Piacenza, Ravenna, Forlì e Rimini. Con le Ausl di Ferrara e Modena oltre ai criteri definiti dalle linee guida sono stati definiti dei tetti massimi di riconoscimento economico della degenza; • con le Ausl di Reggio Emilia e Parma è stato concordato il riconoscimento della produzione effettiva erogata; • con l’Ausl di Cesena non è stato raggiunto l’accordo pertanto la valorizzazione economica è stata pari al valore contabilizzato nel 2011 (ovvero la produzione effettiva del 2009), in applicazione delle disposizioni regionali in caso di mancato accordo. A seguire si riporta la tabella con i valori economici degli scambi con le Aziende territoriali della Regione Emilia-Romagna. 22 Accordi di fornitura Contesto Tabella 1.5.1: valori economici degli scambi con Aziende territoriali della Regione VALORI IN MIGLIAIA DI EURO AUSL Bologna AUSL Imola AUSL extra provincia Totale Regione Emilia Romagna Prestazioni di Degenza 185.186 € 7.859 € 35.108 € 228.153 € Prestazioni Ambulatoriali 48.452 € 2.070 € 5.787 € 56.308 € Sub-totale Degenza e Specialistica 233.638 € 9.929 € 40.895 € 284.462 € Somministrazione diretta Farmaci 32.876 € 1.726 € 3.634 € 38.236 € Totale 266.514 € 11.655 € 44.528 € 322.697 € Fonte Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola Malpighi 23 Profilo 24 aziendale 2 Profilo aziendale I l secondo capitolo mette in evidenza gli aspetti dell’attività del Policlinico S.Orsola-Malpighi relativi alla sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale; l’impatto economico e sociale sul contesto territoriale; il contributo alla copertura dei livelli essenziali di assistenza; le attività di ricerca e didattica ed assetto organizzativo. Quasi 6.000 persone lavorano nel Policlinico, con rapporto di lavoro dipendente o tramite convenzioni e contratti. Nell’anno 2012 l’apporto che il Policlinico offre in termini di risorse economico-finanziarie erogate è pari a quasi 244 milioni di euro. Anche per il 2012 si conferma l’attrattività dell’offerta formativa della Scuola di Medicina e Chirurgia. È preso in esame il contributo dell’Azienda in relazione alle aree di offerta del Servizio Sanitario Regionale: assistenza collettiva in ambiente di vita e lavoro, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera. L’assistenza specialistica ambulatoriale totalizza nel 2012 3.370 milioni di prestazioni oggetto di mobilità alle quali vanno aggiunte 3.5milioni di prestazioni di laboratorio (LUM) e oltre 400mila esami per attività di screening neonatale; l’assistenza ospedaliera in ambito metropolitano, al contrario, vede una riduzione del tasso di ospedalizzazione del 5 per cento rispetto allo scorso anno; per il Policlinico si registra, rispetto al 2011, una dotazione in calo di 38 posti letto. Per quanto riguarda le attività di ricerca, Regione e Fondazioni sono i principali finanziatori della ricerca scientifica. 25 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale La sostenibilità economica La sostenibilità economica che caratterizza l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna viene rappresentata attraverso indici volti a: • apprezzare le cause gestionali che hanno portato a un dato risultato economico di periodo; • valutare il grado di incidenza dei costi dei principali fattori produttivi sulle risorse che l’Azienda è stata in grado di trattenere/acquisire per alimentare i propri processi produttivi; • investigare la composizione dei costi caratteristici aziendali. 2.1.1 Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale La condizione di equilibrio economico finanziario dell'anno 2012 viene definita per le Aziende Sanitarie dell’Emilia-Romagna dalla DGR n. 653/2012 “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio sanitario regionale per l’anno 2012”; la modalità di verifica del risultato di esercizio delle Aziende sanitarie e del consolidato regionale definita dal Tavolo di verifica degli adempimenti (ex articolo 12 dell’Intesa 23 marzo 2005, istituito presso il MEF) ha comportato, a partire dal 2012, la copertura finanziaria degli ammortamenti non sterilizzati di competenza dell’esercizio riferiti a tutti i beni ad utilità pluriennale. In conseguenza di ciò, si è evidenziata la necessità di assicurare a livello regionale una situazione di pareggio di bilancio, da determinarsi sulla base di criteri civilistici: a partire dall’anno 2012 all’interno dell’equilibrio sono interamente ricompresi gli ammortamenti netti di competenza dell’anno. Nella tabella seguente si evidenzia che l’Azienda ha rispettato nel 2012 l’obiettivo economico finanziario posto dalla Regione Emilia Romagna, evidenziando un risultato di pareggio di bilancio. Tabella 2.1 Verifica del rispetto della condizione di equilibrio Preventivo deliberato 2012 Consuntivo 2012 -9.197.645 Risultato di Esercizio (pari al valore degli ammortamenti non sterilizzati al 31.12.2009 - accantonati dalla Rer con DGR 653/2012) Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 26 Pareggio di Bilancio L’Azienda rispetta l’obiettivo economico 2012 assegnato dalla Regione EmiliaRomagna 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Grafico 2.1 Risultato netto dell’esercizio (trend anni 2010-2012, in migliaia di euro) Fonte: Aosp Bologna S. Orsola – Malpighi L’obiettivo è stato raggiunto nonostante la revisione del livello dei finanziamenti introdotta dalla legge 135/2012 (cd Spending Review); per l’Azienda la decurtazione è stata pari a circa 3,2 milioni di euro. Il traguardo del pareggio di bilancio è stato posto dal decreto legislativo 118 del 23 giugno 2011, “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”; per il perseguimento di tale obiettivo la Regione ha previsto un contributo regionale a copertura degli ammortamenti non sterilizzati. Si ricorda, inoltre, che l’entrata in vigore del decreto legislativo 118/2011, nonché il recepimento, nel corso dell’esercizio 2012, di ulteriori indicazioni pervenute dal Ministero della Salute (in particolare, in relazione al ricalcolo straordinario degli ammortamenti – nota prot. DGPROGS n. 8036-P-25 marzo 2013), hanno comportato modifiche ad alcuni criteri di rappresentazione/valutazione rispetto agli esercizi precedenti. L’analisi degli scostamenti dei risultati della gestione può, dunque, risentire dell’adeguamento aziendale e regionale alla normativa sopracitata. 27 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.2 Contributo della gestione caratteristica e della gestione non caratteristica nella formazione del risultato netto L’indicatore analizza il contributo della gestione caratteristica e della gestione non caratteristica al risultato di esercizio. La gestione caratteristica include, infatti, i ricavi e i costi relativi all’attività tipica istituzionale dell’Azienda, mentre quella non caratteristica descrive le componenti di reddito finanziarie e straordinarie (proventi e oneri) e le imposte. Come già anticipato, per l’esercizio 2012 si evidenzia un risultato di pareggio di bilancio, che deriva interamente dall’incidenza della gestione caratteristica. Da un confronto degli indicatori negli anni di riferimento, le componenti tipiche evidenziano nel 2012 un incremento generale nei contributi in c/esercizio, nei trasferimenti netti e nei ricavi disponibili, ovvero in particolare nella compartecipazione alla spesa sanitaria e negli altri ricavi e proventi tipici. Nell’ambito dei costi di beni e servizi si registra una riduzione dei costi dei servizi sanitari e dei costi amministrativi e generali, come pure del costo del lavoro, a conseguimento dell’obiettivo economico posto in sede di programmazione; si evidenzia, invece, un aumento dei costi per consumo di beni acquistati, in particolare, per nuovi farmaci, per servizi non sanitari, per godimento beni di terzi e manutenzioni. Ad incidere sul risultato economico 2012 è l’incremento complessivo di valore registrato per le voci “Quota utilizzo contributi in conto capitale” e “Altri accantonamenti tipici”; in particolare, il valore della sterilizzazione degli investimenti realizzati con contributi pubblici o altri contributi vincolati, evidenzia complessivamente un incremento di valore rispetto agli esercizi precedenti. Come già segnalato, l’entrata in vigore del Decreto legislativo 118/2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni ha modificato sostanzialmente il calcolo delle quote di ammortamento e sterilizzazioni. Nel corso del 2012, si è proceduto, con riferimento a tre categorie di beni pluriennali a modificare le aliquote di ammortamento applicate fino al 31 dicembre 2011 (ovvero quelle previste dal Regolamento regionale n. 61/1995) secondo quanto stabilito dalla Tabella di cui all’Allegato 3 del Decreto legislativo n. 118/2011. Più in dettaglio: Tabella 2.2 Aliquote di ammortamento D.Lgs. n. 118/2011 Categoria Aliquota ante 01.01.2012 Aliquota dall’01.01.2012 Mobili e Arredi 10 % 12,5 % Attrezzature Sanitarie e Scientifiche 12,5 % 20 % Altri Beni Materiali (Officine, Cucine, Lavanderie) 12,5 % 20 % Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi E’ evidente come tale modifica abbia influito sia sul risultato economico (per tutti quei beni acquisiti con fondi propri, in assenza di contributo in c/capitale per la sterilizzazione 28 Il risultato di esercizio è principalmente definito dall’apporto della gestione caratteristica 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale dei connessi ammortamenti), che sul patrimonio aziendale. Profilo In ottemperanza a quanto previsto dalla comunicazione del Ministero della Salute del 25 marzo 2013 si è provveduto, inoltre, ad effettuare il ricalcolo degli ammortamenti dei cespiti acquistati negli anni 2011 e precedenti non ancora integralmente ammortizzati all’1 gennaio 2012, con l’applicazione delle nuove aliquote, così come sopra indicato. Gli elementi estranei alla gestione caratteristica fanno, invece, riferimento a proventi e oneri finanziari e a proventi e oneri straordinari. Nel 2012 la gestione non caratteristica ha inciso sul risultato di esercizio in maniera negativa. Tabella 2.3 Valori assoluti (in migliaia di euro) dei risultati della gestione caratteristica, non caratteristica e risultato netto (trend anni 2010-2012) 2010 2011 2012 Risultato Gestione Caratteristica - 9.618 103,25% -2.724 35,60% 975 -100,00% Risultato Gestione Non Caratteristica 302 - 3,25% -4.929 64,40% -975 100,00% Risultato Netto - 9.316 -7.653 -0 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola – Malpighi Grafico 2.2 Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non caratteristica sul risultato netto (trend anni 2010 - 2012) 150,00% 100,00% 100,00% 50,00% 3,25% 0,00% 2010 -100,00% 2011 2012 -35,60% -50,00% -64,40% -103,25% -100,00% -150,00% In c id e n z a R is u lta to G e s tio n e C a ra tte ris tic a /R is u lta to N e tto In c id e n z a R is u lta to G e s tio n e N o n C a ra tte ris tic a /R is u lta to N e tto Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 29 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.3 Trend della performance della gestione caratteristica dell’Azienda, a confronto con il trend regionale Il rapporto tra il risultato della gestione caratteristica sui ricavi disponibili evidenzia la capacità di copertura dei costi caratteristici di gestione con i relativi proventi caratteristici dell’Azienda. Più il rapporto è prossimo allo 0%, più la performance è migliore. Il trend degli ultimi anni, confrontato con il dato medio regionale delle Aziende ospedaliere, evidenzia un miglioramento della performance gestionale; i ricavi disponibili, in particolare quelli derivanti dalla compartecipazione alla spesa sanitaria e gli altri ricavi e proventi tipici, evidenziano un aumento costante nel triennio analizzato. Per il 2012, il risultato aziendale vede un sostanziale allineamento al valore della media regionale. Grafico 2.3 Risultati della gestione caratteristica (ROC)/ricavi disponibili, confronto con i medesimi indicatori di livello regionale 1, 0 0 % 0,42% 0 , 50 % 0,19% 0 ,0 0 % 2010 2011 -0,54% - 0 , 50 % - 1, 0 0 % -1,19% - 1, 5 0 % -2 ,0 0 % -1,74% -1,93% - 2 , 50 % AzOS P B O AzOS P R ER Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 30 2012 La performance della gestione caratteristica registra un miglioramento e si allinea ai valori medi regionali 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.4 Assorbimento di risorse per aggregazione di fattori direttamente impiegati nel processo di produzione aziendale, nell’ultimo triennio e rispetto ai corrispondenti valori medi regionali L’analisi si focalizza sullo studio dell’assorbimento dei diversi aggregati di fattori produttivi rispetto al valore dei ricavi disponibili e sul confronto del dato con il valore medio delle Aziende Ospedaliere (incluso IOR). I risultati aziendali mostrano un miglioramento complessivo del livello di assorbimento degli aggregati di fattori produttivi, a dimostrazione del percorso di razionalizzazione della spesa che l’Azienda ha perseguito progressivamente negli anni. Anche per l’esercizio 2012, le risorse aziendali impiegate sono state assorbite principalmente dal costo del lavoro, dal costo dei servizi e dall’acquisto di beni di consumo. Rispetto al dato medio regionale si evidenzia un contenimento del costo del lavoro: per l’anno 2012 l’Azienda registra un valore pari al 49,58%, con un decremento pari a -0,54% rispetto al valore medio regionale (50,12%). Anche per il consumo di beni si evidenzia una buona performance aziendale, con un trend piuttosto costante nel triennio esaminato e un contenimento del gap rispetto ai dati regionali. Il costo dei servizi migliora nel tempo, risultando, per il 2012, inferiore di circa 3 punti percentuali rispetto al valore medio regionale. Grafico 2.4 Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, a confronto con regione (trend anni 2010 - 2012) Beni di consumo/Ricavi disponibili Beni strumentali/Ricavi disponibili Servizi/Ricavi disponibili Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili Costo del lavoro/Ricavi disponibili 60,00% 52,11% 52,11% 52,13% 51,45% 50,12% 49,58% 50,00% 40,00% 30,00% 23,44% 20,00% 10,00% 6,36% 23,33% 22,72% 17,95% 15,78% 5,55% 4,23% 16,02% 22,36% 18,78% 6,43% 3,29% 4,87% 3,30% 22,86% 3,05% 20,75%20,39% 16,97% 5,93% 4,47% 4,62% 3,70% 0,00% Aosp Bo Aosp RER 2010 Aosp Bo Aosp RER 2011 Aosp Bo Aosp RER 2012 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 31 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.5 Struttura dei costi aziendali Questa indagine descrive l’incidenza dei costi di produzione aziendali, suddivisi per macroaree, rispetto ai costi complessivi. I valori riportati nella tabella sottostante, confrontati al dato medio rappresentativo dei valori delle Aziende ospedaliere della Regione Emilia-Romagna, evidenziano un sostanziale allineamento alla composizione media regionale. In particolare, l’incidenza del costo del lavoro sul totale dei costi è in riduzione negli anni. Nell’esercizio 2012, a conferma della positiva performance aziendale di tale fattore produttivo, si rafforza il trend discendente del valore registrato dall’Azienda rispetto al valore medio regionale. L’acquisto di servizi sanitari e non sanitari, il costo delle manutenzioni ed i costi amministrativi e generali registrano un’incidenza inferiore alla media regionale; leggermente superiore al dato medio è, invece, l’incidenza dei costi dei beni di consumo, dei beni strumentali e degli accantonamenti. Grafico 2.5 Composizione percentuale dei costi d’esercizio annuali sul totale costi (trend anni 2010 - 2012). Confronto con le Aziende Ospedaliere della RER 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Aosp Bo Aosp RER Aosp Bo 2010 Aosp RER Aosp Bo 2011 Aosp RER 2012 Consumo beni acquistati/Totale Costi 23,00% 22,33% 23,20% 22,10% 22,90% Servizi sanitari/Totale Costi 2,75% 4,06% 2,55% 4,30% 2,36% 20,84% 4,60% Servizi non sanitari/Totale Costi 9,15% 9,89% 9,92% 10,58% 10,82% 11,70% Beni strumentali/Totale Costi 6,24% 5,46% 6,40% 4,82% 5,94% 4,64% Manutenzioni/Totale Costi 3,59% 3,70% 3,47% 3,68% 3,82% 4,18% Costi amministrativi e generali/Totale Costi 1,75% 1,96% 1,56% 1,94% 1,50% 1,81% Accantonamenti/Totale Costi 2,41% 1,27% 1,72% 1,08% 2,98% 1,91% Costo del lavoro/Totale Costi 51,12% 51,33% 51,18% 51,52% 49,68% 50,33% Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi La sostenibilità finanziaria La sostenibilità finanziaria dell’Azienda viene descritta attraverso l’analisi del Rendiconto finanziario di liquidità, confrontato sull’ultimo triennio 2010 - 2012, e attraverso l’indicatore di durata media di esposizione verso i fornitori. 32 La struttura dei costi di produzione vede un progressivo miglioramento e allineamento ai valori medi regionali 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.6 Dinamica dei flussi monetari - modalità di finanziamento e tipologia di impiego delle fonti - relativi all’esercizio Il Rendiconto finanziario di liquidità rappresenta la dinamica dei flussi finanziari dell’Azienda, descrivendo i movimenti in entrata e in uscita relativi all’esercizio considerato e le variazioni intervenute nel periodo analizzato. Il grafico mostra una certa discontinuità nella gestione finanziaria che, negli anni, è stata caratterizzata da un forte assorbimento finanziario da parte della gestione extracorrente. La gestione corrente continua ad assicurare un apporto finanziario positivo. L’apporto della gestione extracorrente è determinato dalle dinamiche generate dal piano degli investimenti e dai finanziamenti pubblici ad esso legati. Per un’analisi più approfondita, si rimanda al paragrafo 2.1.9 “Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi pubblici”. Grafico 2.6 Rendiconto finanziario di liquidità 40.000.000 20.000.000 - - 20.000.000 - 40.000.000 - 60.000.000 - 80.000.000 - 10 0 . 0 0 0 . 0 0 0 2 0 10 2 0 11 2 0 12 D i s p o ni b i l i t à l i q ui d e i ni z i a l i 2 5. 0 3 5. 4 53 - 5 . 6 3 1. 4 13 N e t c a s h g e s t i o ne c o r r e nt e 5 . 0 5 1. 6 6 2 11. 0 5 7 . 8 5 3 16 . 0 8 0 . 6 9 3 - 3 5 . 7 18 . 5 2 9 -9 .6 8 4 .0 3 3 - 16 . 7 0 2 . 3 2 7 N e t c a s h g e s t i o ne e x t a c o r r e nt e C o nt r i b ut i p e r p e r d i t e D i s p o ni b i l i t à l i q ui d e f i na l i - 4 . 2 57. 59 4 - - - - 5 . 6 3 1. 4 13 - 4 . 2 57. 59 4 - 4 . 8 79 . 2 2 8 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 33 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.7 Durata media dell’esposizione verso fornitori La tabella 2.4 indica i giorni che passano in media tra il sorgere del debito ed il suo effettivo pagamento. Negli anni si è assistito ad una stabilizzazione del livello di indebitamento per forniture di beni di consumo e servizi (al netto di debiti verso Aziende Sanitarie della Regione) e, quindi, ad una relativa stabilizzazione dei tempi di pagamento. Tabella 2.4 Debiti medi per forniture in conto esercizio (costi per beni e servizi/360) 2010 2011 2012 Debiti Iniziali 179.422.813 166.508.973 166.508.973 Debiti Finali 166.508.973 166.448.553 161.167.008 (debiti iniziali + debiti finali)/2 172.965.893 166.478.763 163.807.780 692.599 686.759 706.328 250 242 232 Costi per beni e servizi/360 (in giorni) Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi La sostenibilità patrimoniale La sostenibilità patrimoniale viene infine indagata attraverso: • una rappresentazione grafica dello stato patrimoniale; • indici e valori volti ad informare sulle dinamiche di investimento in atto. 2.1.8 Riclassificazione delle poste dell’attivo e del passivo patrimoniale sulla base della scansione temporale dei realizzi/rimborsi delle operazioni di investimento/finanziamento La rappresentazione grafica dello stato patrimoniale nel triennio di riferimento mostra un costante squilibrio, a causa dell’erosione del patrimonio netto, sia per la pratica della sterilizzazione degli ammortamenti di immobilizzazioni acquisite con contributi in conto capitale, sia per il permanere di perdite non ripianate. Seppur nell’esercizio 2012 si registri un miglioramento rispetto al biennio 2010-2011, continua ad emergere un livello di indebitamento a breve termine finanziato solo per meno della metà da disponibilità liquide e differite. Nel dettaglio il 2012, rispetto al biennio precedente, vede un incremento delle liquidità immediate. Si registra, inoltre, un incremento delle liquidità differite, dovuto soprattutto, ad un aumento dei crediti verso Regione; il D. Lgs. 118/2011 ha, infatti, disposto che, dal 2012, i contributi in conto capitale per investimenti fossero iscritti interamente nell’esercizio, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori, determinando, per il passivo, il correlato aumento del patrimonio netto. Le immobilizzazioni, che rappresentano la voce più significativa dell’attivo, vedono un andamento costante nel 34 Si evidenzia un progressivo contenimento dell’indebitamento per le forniture di beni di consumo e servizi e un conseguente miglioramento dei tempi di pagamento 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale periodo analizzato, assestandosi al 70% nel 2012. Profilo Per il passivo (debiti a breve/a lungo termine + PN), si rileva un decremento dei debiti a breve, dovuto, in particolare, ad una riduzione dei debiti verso Aziende Sanitarie, fornitori, Istituti di previdenza e sicurezza e altri soggetti e debiti tributari. Diminuiscono anche i debiti a medio-lungo termine; in particolare si riduce progressivamente il valore dell’indebitamento verso istituti di credito (mutui). Come già segnalato, aumenta, invece, il patrimonio netto in particolare per la voce contributi in conto capitale per investimenti, iscritti interamente nell’esercizio. Grafici 2.7, 2.8, 2.9 Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale riclassificato in chiave finanziaria 2010 100% HBO 17% 90% 2010 ATTIVITA’ PASSIVITA’ Liquidità immediate e differite 25% 63% Finanziamenti a breve Scorte 3% 21% Finanziamenti a medio lungo termine Immobilizzazioni 72% 17% Patrimonio netto TOTALE ATTIVITA’ 100% 100% TOTALE PASSIVITA’ 80% 21% 70% 60% 72% 50% 40% 30% 3% 63% 20% 10% 25% 0% ATTIVITA' PASSIVITA' 35 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2011 100% HBO 18% 90% 2011 ATTIVITA’ PASSIVITA’ Liquidità immediate e differite 22% 61% Finanziamenti a breve Scorte 2% 21% Finanziamenti a medio lungo termine Immobilizzazioni 75% 18% Patrimonio netto 100% 100% 80% 21% 70% 60% 75% 50% 40% 61% 30% 20% 10% 2% TOTALE 22% ATTIVITA’ TOTALE PASSIVITA’ 0% AT T IVIT A' P AS S IVIT A' 2012 100% 90% 22% HBO 80% 2012 70% 60% 70% 50% 40% 30% 2% PASSIVITA' 28% 59% Finanziamenti a breve Scorte 2% 19% Finanziamenti a medio lungo termine Immobilizzazioni 70% 22% Patrimonio netto 100% 100% 59% 20% 10% ATTIVITA' Liquidità immediate e differite 19% 28% TOTALE 0% AT T IVIT A' P AS S IVIT A' ATTIVITA' Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 36 TOTALE PASSIVITA' 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.9 Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi pubblici Un’ulteriore sottolineatura della difficile situazione finanziaria è espressa dal basso grado di finanziamento degli investimenti. L’analisi che segue descrive, infatti, in che misura i contributi in conto capitale erogati all’Azienda coprono gli investimenti realizzati nell’anno. Rispetto al biennio 2010-2011, l’esercizio 2012 registra un incremento dei contributi in conto capitale, ma tale percentuale evidenzia un miglioramento per effetto dell’assoluto contenimento degli investimenti non aventi coperture finanziarie dedicate, ma sostenuti da contributi in conto esercizio, investimenti limitati alle urgenze e indifferibilità. Grafico 2.10 Contributi in conto capitale/Investimenti in immobilizzazioni materiali (anni 2010-2012) 90,0% 79,4% 80,0% 70,0% 64,0% 60,0% 50,0% 40,0% 31,1% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 2010 2011 2012 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 2.1.10 Rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell’esercizio nel loro ammontare complessivo e per singola tipologia Gli investimenti registrano valori importanti, in particolare le immobilizzazioni materiali in corso. Il valore degli investimenti in valore assoluto per l’anno 2012 continua a registrare un costante decremento rispetto al biennio 2010-2011, con una riduzione di circa il 55% rispetto al 2010 e di circa l’8% rispetto al 2011; in particolare, nel confronto con l’anno precedente, si evidenzia una netta diminuzione alla voce Fabbricati strumentali – indisponibili (-86,89%) e per le Attrezzature sanitarie e scientifiche (-39,00%). In incremento il valore delle Immobilizzazioni materiali in corso (+50,17%), principalmente per effetto del proseguimento dei lavori di realizzazione del Nuovo Polo Cardio-Toraco-Vascolare. 37 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Tabella 2.5 Valore assoluto nuovi investimenti (trend anni 2010 - 2012) 2010 2011 2012 Totale Investimenti 48.437.072 23.811.158 21.932.927 Immobilizzazioni immateriali 1.558.304 774.537 537.959 Fabbricati strumentali (indisponibili) 3.720.890 6.297.763 825.467 Attrezzature sanitarie e scientifiche 5.711.502 4.339.009 2.646.646 Mobili e arredi 1.118.178 478.737 457.154 Terreni Automezzi 14.139 Altre immobilizzazioni materiali 2.870.491 604.180 457.244 Immobilizzazioni materiali in corso e acconti 33.457.707 11.316.932 16.994.318 Fonte: Aosp Bologna S.Orsola - Malpighi Grafico 2.11 Percentuale gli investimenti (trend anni 2010-2012) Altri beni strumenta li Attrezza ture sa nita rie e sc ientific he F a bbric a ti strumenta li (indisponibili) e immobilizza zioni ma teria li in c orso e a c c onti 100% 90% 80% 11,45% 7,80% 11,79% 18,22% 76,76% 73,98% 2010 2011 6,69% 12,07% 70% 60% 50% 40% 81,25% 30% 20% 10% 0% Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 38 2012 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale 2.1.11 Grado di rinnovo del patrimonio aziendale Profilo L’analisi mette in evidenza i nuovi investimenti di un anno sul totale di quelli realizzati fino a quell’anno, al lordo dei relativi fondi di ammortamento. Più l’indicatore registra valori elevati, più il grado di rinnovo del patrimonio è alto. Nello specifico, per il 2011 - 2012 l’indicatore mostra un notevole decremento negli investimenti e quindi un basso livello di rinnovo del patrimonio aziendale, confermando l’andamento sopra riportato. Grafico 2.12 Nuovi investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali totale investimenti lordi 9,00% 8,45% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 3,88% 4,00% 3,41% 3,00% 2010 2011 2012 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 2.1.12 Grado di obsolescenza del patrimonio aziendale L’indicatore descrive la perdita di valore del patrimonio aziendale, determinato dal rapporto tra il valore residuo dei beni durevoli ed il totale degli investimenti lordi. Il grafico sotto riportato mostra, per il periodo di riferimento, un dato in progressiva contrazione. L’indicatore è infatti complementare al valore analizzato precedentemente: più alto è livello di rinnovo del patrimonio dell’Azienda, minore sarà la tendenza all’obsolescenza degli stessi beni durevoli. 39 Impatto sul contesto territoriale Profilo Grafico 2.13 Valore residuo beni durevoli/totale investimenti lordi beni durevoli (trend anni 2010 - 2012) 0,72 0,69 0,70 0,68 0,64 0,66 0,64 0,62 0,60 0,60 0,58 0,56 0,54 2010 2011 2012 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 2.2 Impatto sul contesto territoriale È indubbio che l’attività dell’Azienda, una delle maggiori in ambito provinciale, produca effetti economici assai rilevanti sul territorio in cui opera. Questo aspetto viene espresso attraverso alcune informazioni che permettono di delineare il contributo che il Policlinico offre all’economia del territorio in termini occupazionali e di risorse economicofinanziarie erogate. Appare inoltre interessante cercare di cogliere il riconoscimento della funzione sociale svolta dall’Azienda attraverso i segnali di ritorno trasmessi dalla comunità che vive sul territorio di riferimento dell’Azienda e che con essa interagisce. A fronte della difficoltà oggettiva di misurare tale fenomeno, è sembrato ragionevole ipotizzare l’esistenza di una L’impatto economico e sociale del Policlinico sul territorio è assai rilevante, l’Azienda è tra le maggiori in ambito provinciale e dà un apporto notevole, in termini di offerta di lavoro relazione fra il riconoscimento della funzione sociale svolta e l’ammontare di donazioni, lasciti e contributi ricevuti dall’Azienda stessa su iniziativa di cittadini e altri soggetti, oltre alla ricca rete di volontariato e partecipazione sociale che in ogni territorio si mobilita intorno ai servizi sanitari. 2.2.1 L’impatto economico e sociale Le persone che lavorano nell’Azienda ospedaliero-universitaria S.OrsolaMalpighi al 31 dicembre 2012 sono 5.534. Non sono solo dipendenti del Servizio Sanitario Regionale, ma anche dell’Università convenzionati col Servizio Sanitario Regionale, o soggetti assunti tramite convenzioni e contratti. Nel corso del triennio 2010-2012 il dato relativo al totale delle persone impiegate in Azienda ha subito un sensibile decremento che, in valori assoluti, è quantificato complessivamente in 288 unità. Mentre nel corso del 2010 il dato era aumentato dello 0.73% rispetto all’anno 40 Più di 5.500 persone lavorano nel Policlinico, con rapporto di lavoro dipendente o tramite convenzioni e contratti 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo precedente, nell’ultimo anno preso a riferimento il dato relativo al totale delle persone impiegate in Azienda al 31 dicembre ha subito una riduzione rispetto sia al 2010 che al 2011 (rispettivamente -2.73% e -2.39%). Il decremento del personale, conseguente alla necessità di razionalizzare le risorse assegnate per la gestione della complessiva offerta assistenziale (integrata con le esigenze di didattica e ricerca derivanti dalla natura di Policlinico universitario), si è verificato in maniera rilevante sul personale dipendente, oltre che risentire dell’effetto di contrazione della componente universitaria convenzionata. Nella tabella che segue è rappresentato il personale che a vario titolo presta la propria attività in Azienda. Tabella 2.6 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna S.Orsola-Malpighi al 31.12 articolato per tipologia contrattuale (Anni-2010-2011-2012) Tipologia contrattuale Totale personale 2010 Totale personale 2011 Totale personale 2012 Servizio Sanitario Regionale 5.132 5.039 4.916 Universitario 371 355 342 Altro personale 322 272 276 Totale 5.825 5.666 5.534 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Oltre al personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università, la Tabella 2.6 comprende, alla voce “altro personale”, anche i borsisti, i contratti libero professionali, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa e il personale convenzionato. Nelle analisi successive, tuttavia, si fa riferimento solo al personale dipendente del Servizio Sanitario Regionale e dell’Università per poter comparare i dati con quelli relativi agli anni precedenti. L’Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti nel territorio. Nell’anno 2012 la percentuale di personale che lavora nel Policlinico sul totale degli occupati nella Provincia di Bologna, è pari all’1,2% circa. Il dato è rimasto sostanzialmente immutato nell’ultimo triennio, sebbene il numero degli occupati nella Provincia di Bologna, solo nell’ultimo anno, sia diminuito di 9 mila unità; questo elemento permette di evidenziare che, nonostante il decremento del personale, l’Azienda continua a mantenere la propria percentuale di apporto sul totale della forza lavoro occupata nel contesto territoriale. La maggior parte del personale che lavora in Azienda risiede nell’ambito territoriale: circa il 55% è residente nel Comune di Bologna e, se allarghiamo l’analisi alla Provincia di Bologna, la percentuale sale e supera l’85% dei residenti sul totale del personale. Nel corso del triennio 2010-2012 la percentuale del personale residente nell’ambito territoriale ha subito un costante incremento come si evince anche dai valori assoluti e percentuali riportati nella Tabella 2.7. 41 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabella 2.7 Lavoratori residenti nell’ambito territoriale (Comune di Bologna), dipendenti del Servizio Sanitario Regionale e dell’Università, al 31.12 (Anni 2010-2011-2012) Anno Totale personale (dipendenti Servizio Sanitario Regionale e Università) 2010 5.503 4.398 80% 2.781 51% 2011 5.394 4.427 82% 2.807 52% 2012 5.258 4.487 85% 2.914 55% Residenti nella Provincia di Bologna di cui residenti nel Comune di Bologna Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 2.2.2 L’impatto del Policlinico sul territorio in cifre Il volume degli emolumenti erogato nel 2012 per il personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale è pari a oltre 244 milioni di euro. Il decremento di circa 2,3 milioni di euro rispetto all’anno precedente è dovuto sia alla riduzione di personale nel corso dell’anno di riferimento, sia all’applicazione del decreto legge n. 78/2010 (convertito, con modificazioni, nella legge n. 122/2010), relativo a: “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Tabella 2.8 Volume degli emolumenti erogati (costi) per il personale dipendente; integrazione agli universitari; compensi a collaboratori e borsisti al 31.12 (Anni 2010-2011-2012) ANNO Personale Personale dipendente dipendente Servizio Sanitario dall’Università Regionale Borsisti Altro personale. Totale 2010 244.709.170 14.218.018 186.858 7.677.666 266.791.712 2011 246.366.511 13.724.450 188.631 6.454.244 266.733.836 2012 244.020.085 13.627.992 98.103 5.432.009 263.178.189 Totale 735.095.766 41.570.460 473.592 19.563.919 796.703.737 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Nel 2012 il valore complessivo degli emolumenti erogati dall’Università sia a ricercatori/ docenti che a personale tecnico-amministrativo, pari a complessive 361 unità, è stato pari ad oltre 22 milioni di euro, come si evince dalle tabelle sotto riportate. 42 Nell’anno 2012 l’apporto che il Policlinico offre in termini di risorse economico-finanziarie complessivamente erogate è pari a quasi 244 milioni di euro. 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabelle 2.9 e 2.10 Valore degli emolumenti corrisposti dall’Università a ricercatori/docenti e a personale tecnico - amministrativo negli anni 2010-2011-2012 Anno Docenti e Ricercatori Lordo dipendente Oneri a carico ente Totale 2010 260 14.344.431,69 5.353.169,29 19.697.600,98 2011 241 13.262.860,11 4.977.731,75 18.240.591,86 2012 240 12.939.257,22 4.825.799,36 17.765.056,58 Totale 741 40.547.249,02 15.156.700,40 55.703.949,42 Anno Personale tecnico e amministrativo Lordo dipendente Oneri a carico ente Totale 2010 137 3.755.084,85 1.428.413,09 5.183.497,94 2011 128 3.368.590,98 1.280.293,78 4.648.884,76 2012 121 3.239.498,51 1.228.352,69 4.467.851,20 Totale 386 10.363.174,34 3.937.059,56 14.300.233,90 Fonte: Università di Bologna 43 L'impatto economico sul territorio Profilo 2.2.3 L’impatto economico sul territorio: i rapporti di fornitura I rapporti di fornitura sono per una percentuale pari a circa il 41% intrattenuti con fornitori della regione Emilia-Romagna. Il fatturato complessivo dei fornitori contabilizzato nel corso del 2012 ammonta a 254 milioni di euro di cui circa 83 milioni di euro per fornitori con sede nell’ambito territoriale provinciale (pari al 32,82%). Grafico 2.14 Rapporti di fornitura (trend anni 2009-2011) Ambiti territoriali extraregionali Altri ambiti territoriali della Regione Emilia-Romagna Ambito territoriale della Provincia di Bologna 100% 90% 80% 70% 52,15% 55,44% 59,45% 60% 50% 40% 9,88% 9,27% 7,74% 30% 20% 37,97% 35,28% 32,82% 2010 2011 2012 10% 0% Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Il valore del fatturato è analizzabile per anno rispetto a una riclassificazione dei fattori produttivi. Tabella 2.11 Ambito territoriale della Provincia di Bologna Tipologia 2010 2011 Beni sanitari 8.173 7.721 Beni non sanitari 13.869 13.933 17.144 Manutenzioni ordinarie, straordinarie e attrezzature 37.690 22.025 23.727 Acquisto di servizi 46.901 45.560 35.028 106.633 89.239 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 44 2012 7.406 83.305 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabella 2.12 Altri ambiti territoriali della Regione Emilia-Romagna Tipologia 2010 2011 2012 Beni sanitari 4.208 3.834 3.682 Beni non sanitari 8.262 8.501 7.767 Manutenzioni ordinarie, straordinarie e attrezzature 10.415 5.731 3.704 Acquisto di servizi 4.858 5.386 4.485 27.743 23.452 19.638 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Tabella 2.13 Ambiti territoriali extraregionali Tipologia 2010 2011 2012 Beni sanitari 107.827 103.940 109.529 Beni non sanitari 10.711 11.819 11.162 Manutenzioni ordinarie, straordinarie e attrezzature 21.892 20.299 17.109 Acquisto di servizi 6.001 4.163 13.108 146.431 140.221 150.908 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Nel corso del 2012 si rileva una predominanza delle forniture provenienti da ambiti territoriali extraregionali per l’acquisto dei beni sanitari (circa il 91%), mentre per l’acquisto dei servizi, oltre il 67% dei fornitori proviene dall’area territoriale provinciale di riferimento. Dal 2012 il rapporto di fornitura del servizio di energia elettrica è passato dal fornitore provinciale HERA al fornitore extraregionale Gala Spa. 45 Impatto sul contesto territoriale Profilo Grafico 2.15 Rapporti di fornitura per tipologia di beni (anno 2012) 100,00% 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Beni sanitari Beni non sanitari Manut. e attrezzature Acquisto di servizi Ambiti territoriali extraregionali 90,81% 30,94% 38,41% 24,91% Altri ambiti territoriali della Regione Emilia-Romagna 3,05% 21,53% 8,32% 8,52% Ambito territoriale della Provincia di Bologna 6,14% 47,53% 53,27% 66,57% Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi L’analisi sin qui sviluppata evidenzia come l’Azienda abbia un’influenza significativa sull’economia della propria provincia. Se si considerano, per l’anno 2012, il valore degli emolumenti destinati ai residenti della provincia di Bologna, pari a circa 222 milioni di euro, e le acquisizioni di beni e servizi da parte di fornitori della stessa provincia, pari a circa 83 milioni di euro, l’impatto che l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha rispetto al PIL provinciale è dello 0,9%. Nota: il valore è stimato tenendo conto dell’ultimo dato disponibile del Prodotto Interno Lordo ai prezzi di mercato per provincia (anno 2010). Elaborazione dati: Ufficio Statistica Camera di Commercio di Bologna – Fonte dati: Unioncamere, Istituto G. Tagliacarne. Per la provincia di Bologna il PIL2010 è pari a 33.724,9 (valore in milioni di euro). 2.2.4 L’impatto economico sul territorio: studenti e medici in formazione Nelle tabelle che seguono, è riportato, per gli ultimi tre anni, il numero degli studenti iscritti ai corsi di studio della Scuola di Medicina e Chirurgia con sede in Bologna, suddivisi in base alla provenienza (Bologna e provincia, regionale, extraregionale). I dati più recenti indicano che il 39,01% degli studenti risiede a Bologna e Provincia, il 24,3% risiede nel resto dell’Emilia-Romagna, mentre proviene da altre regioni italiane e da paesi esteri il 36,69% degli iscritti. 46 Studenti iscritti ai Corsi di studio sulla base della provenienza da Bologna e provincia, dalla Regione EmiliaRomagna, da fuori regione 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabella 2.14 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea (Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) (a.a. 2012-2013 Corso di studio Bologna e provincia Regione esclusa BO Extra regione Totale Medicina e Chirurgia 1110 790 1150 3050 Odontoiatria e Protesi Dentaria 59 49 47 155 Biotecnologie Mediche 16 5 47 68 Scienze Infermieristiche e Ostetriche 21 13 18 52 Dietistica 15 11 2 28 Fisioterapia 79 77 46 202 Igiene Dentale 18 26 4 48 Infermieristica 481 112 406 999 Ortottica ed assistenza oftalmologica 7 14 6 27 Ostetricia 30 14 8 52 Podologia 13 25 8 46 Tecniche di laboratorio biomedico 18 19 16 53 Tecniche di neurofisiopatologia 11 8 6 25 Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 22 23 23 68 Tecniche ortopediche 20 10 19 49 Totale 1920 1196 1806 4922 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 47 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabella 2.15 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea (Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) (a.a. 2011-2012) Corso di studio Bologna e provincia Regione esclusa BO Extra regione Totale Medicina e Chirurgia 769 735 1418 2922 Odontoiatria e Protesi Dentaria 59 53 53 165 Biotecnologie Mediche 12 6 45 63 Scienze Infermieristiche e Ostetriche 11 6 33 50 Dietistica 13 11 6 30 Fisioterapia 66 74 54 194 Igiene Dentale 17 24 10 51 Infermieristica 350 129 594 1073 Ortottica ed assistenza oftalmologica 11 10 9 30 Ostetricia 27 23 9 59 Podologia 8 19 16 43 Tecniche di laboratorio biomedico 18 25 15 58 Tecniche di neurofisiopatologia 6 5 11 22 Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 18 23 28 69 Tecniche ortopediche 15 9 20 44 Totale 1400 1152 2321 4873 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Per quanto riguarda la provenienza dei medici in formazione specialistica, nella tabella che segue sono esposti i dati relativi. Tabella 2.16 Numero medici in formazione specialistica suddivisi in base alla provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) Provenienza 2011/12 2010/11 2009/10 Bologna 419 405 391 Regione esclusa BO 207 203 205 Extra Regione 260 256 262 Totale 886 864 858 Fonti: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Aosp Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi Nota: I dati concernono tutte le scuole di specializzazione medico - chirurgiche. 48 2 Impatto sul contesto territoriale 2.2.5 L’impatto economico: lasciti e donazioni Nel 2012 l’Azienda ha ricevuto quasi 4 milioni di euro da lasciti e donazioni Profilo Il valore complessivo per l’anno 2012 di lasciti e donazioni ricevuti da cittadini, da Fondazioni, Ditte e Associazioni è pari a 3.849.649 euro, a testimonianza della funzione sociale svolta dall’Azienda. Nel dettaglio, si evidenziano, tra gli altri: • il contributo di 2.500.000 euro da parte della Fondazione Fanti Melloni, finalizzato alla realizzazione del Polo Cardio-Toraco-Vascolare; • i numerosi contributi da parte di Associazioni per il finanziamento di diverse iniziative aziendali, tra i quali figurano il contributo di 130.029 euro da parte dell’Associazione A.G.E.O.P. Ricerca Onlus, il contributo di 64.750 euro da parte dell’Associazione CUCCIOLO – Associazione Genitori bambini nati prematuri, il contributo di 47.675 euro da parte dell’Associazione FA.NE.P – Associazione Famiglie Neurologia Pediatrica, il contributo di 40.000 euro da parte dell’Associazione BolognAIL e la raccolta fondi finalizzata alle sale pediatriche e relative attrezzature, pari a 47.209 euro; • il contributo di 103.291 euro lasciato da Casagrande Andreina e destinato, nel rispetto del vincolo testamentario, alla ricerca sui tumori; • i contributi da parte di ditte private per il finanziamento di diverse Unità Operative dell’Azienda, per un importo complessivo pari a 445.400 euro. Tabella 2.17 Lasciti e donazioni ricevute da cittadini (numero e importo totale) 2010 2011 2012 Numero 64 56 46 Importo totale 211.992 87.227 151.073 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Tabella 2.18 Donazioni e contributi ricevuti da Fondazioni di origine bancaria (importo totale) 2010 2011 2012 Fondazioni bancarie 0 305.000 0 Altre Fondazioni 123.510 69.000 2.577.000 Associazioni 709.889 748.560 482.071 Ditte 432.394 435.550 445.400 Donazioni materiali 956.176 276.129 194.104 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 49 Impatto sul contesto territoriale Profilo 2.16 Lasciti e Donazioni AOU Bologna (anno 2012) Lasciti e Donazioni 2012 AOU di Bologna Ditte 11,57% Donazioni materiali 5,04% Privati 3,92% Fondazioni bancarie 0,00% Associazioni 12,52% Altre Fondazioni 66,94% Privati Fondazioni bancarie Altre Fondazioni Associazioni Ditte Donazioni materiali Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi L'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale dell’Emilia Romagna ha espresso parere favorevole sulla deducibilità integrale per il soggetto passivo IRES erogante contributi e/o liberalità per la ricerca e destinati al Policlinico. Tale risultato ha eliminato, quindi, per i soggetti IRES, il limite alla deducibilità per i fondi erogati, così come già previsto per le persone fisiche. Le condizioni necessarie per la deducibilità integrale sono: • destinazione del finanziamento alla ricerca; • utilizzo di uno dei seguenti sistemi di pagamento: banca, ufficio postale, carte di debito/credito e prepagate, assegni bancari e circolari. Nota: la Direzione Regionale, riprendendo la risoluzione n. 68 del 7 luglio 2010 con la quale l’Agenzia riconosceva l’assimilazione delle Aziende ospedaliero-universitarie alle “Università”, enti che l’art. 10, co. 1, let. l-quater del TUIR annovera tra i destinatari delle erogazioni liberali che costituiscono oneri deducibili per i soggetti IRPEF, ha riconosciuto la formulazione letterale di quest’ultima norma identica a quella contenuta nell’art. 1, co. 353 della L. 266/2005, consentendo l’interpretazione estensiva espressa nel citato documento, anche ai soggetti IRES che eroghino fondi a titolo di contributo o liberalità alle aziende ospedaliero-universitarie. 50 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo 2.2.6. Politiche per l’uso razionale dell’energia e il rispetto ambientale L’Azienda nel 2012 ha continuato e sviluppato le azioni gestionali e di innovazione tecnologica già intraprese a livello aziendale negli anni precedenti (a partire dal 2006). Le azioni di tipo gestionale possono essere così riepilogate: • adesione alla gara regionale, effettuata dell’Agenzia Regionale Intercent-ER, per la fornitura di energia elettrica, a partire dal 1 gennaio 2009; • sviluppo della campagna di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolta agli operatori dell’Azienda ospedaliera per l’uso razionale dell’energia; • attività continua di monitoraggio quali/quantitativo sull’uso dell’energia elettrica, termica e sull’acqua con la raccolta dei dati (in sinergia con il Gruppo Regionale degli Energy Manager); • sviluppo dello studio del percorso da attivare per l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) integrato (nell'ottica della certificazione ambientale aziendale). L’intento complessivo è quello di realizzare una concreta attività di “energy management system”, che permette di razionalizzare i consumi energetici al fine di perseguire vantaggi di carattere economico, benefici ambientali e positivi risvolti sociali. Alla luce di queste considerazioni, nell’ambito dell’attività di energy management, sono stati individuati alcuni obiettivi specifici: • elaborazione di un sistema di gestione energetica; • utilizzo di fonti energetiche rinnovabili; • campagne di sensibilizzazione. Sul piano dell’innovazione tecnologica, l’Azienda ha realizzato il progetto “Nuove Centrali Tecnologiche e rifunzionalizzazione dei sistemi infrastrutturali impiantistici del Policlinico” per il rifacimento completo delle Centrali Tecnologiche e dei sistemi di distribuzione nell’area S. Orsola (co/trigenerazione), da realizzare nei prossimi anni con un appalto di partenariato pubblico-privato. Con delibera n. 290 del 31 agosto 2011 si è proceduto all’affidamento della “Concessione di progettazione, costruzione e gestione di centrali, impianti tecnologici, lavori e servizi dell’azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna, Policlinico S. Orsola–Malpighi”. Dal 1° gennaio 2012 è attiva la Concessione in via definitiva. La procedura di verifica screening ambientale è stata approvata con Delibera di Giunta Regionale n. 2027/2012 del 28 dicembre 2012. I lavori di sostituzione delle caldaie della centrale termica Malpighi (prima fase) sono stati eseguiti nel periodo luglio/settembre 2012. L’Azienda inoltre partecipa al progetto Europeo “EcoQUIP - improving the efficiency, quality and sustainability of healthcare through innovation procurement”. In definitiva tutte le azioni intraprese sono state orientate a privilegiare soluzioni progettuali, costruttive, organizzative e gestionali allineate con quanto richiamato dal “Protocollo di Kyoto” e dalla "Dichiarazione di Johannesburg”. Di seguito si specificala quantificazione della variazione costi delle fonti energetiche per il consuntivo a fine 2012. 51 Impatto sul contesto territoriale Profilo Utilizzo di energia elettrica CONSIDERAZIONE SUI CONSUMI 2012 RISPETTO AL 2011. 2011: consumati 47.711.000 KWh 2012: consumati 47.825.699 KW/h L’aumento dei consumi è di 114.699 KWh pari al +0,02% rispetto al 2011, quantificabili in 19.843 euro; la causa principalmente è da attribuire all’anomalia termica dei mesi di giugno, luglio e agosto che ha portato un aumento dei consumi elettrici dovuti al condizionamento pari al 5% rispetto al 2011. I dati della stazione meteo di Borgo Panigale raccolti dall’Arpa, rilevano che la media massima dell’estate 2012 è risultata di ben 4,4 gradi al di sopra della media di lungo periodo. Il mese di agosto ha superato la media di ben 5,1 gradi mentre giugno e luglio rispettivamente di 4,1 e 4 gradi. Altri mesi hanno registrato consumi minori nel 2012 rispetto al 2011, compensando in buona parte i maggiori consumi estivi. Questo trend si è evidenziato, in particolare, nei mesi di aprile e settembre per il S.Orsola ed il padiglione 1 e nei mesi di marzo, aprile, maggio e settembre per i padiglioni 2-3. Visto l’esiguo scarto i consumi totali sono sostanzialmente equivalenti ai consumi totali del 2011. CONSIDERAZIONI ECONOMICHE SUGLI INDICI L’andamento degli indici nel 2012 (22,79%), ha determinato un aumento dei costi medi da 0,15 €/KWh del 2011 ai 0,19 €/KWh nel 2012 . I costi finali per il 2012 sono di 9.146.957 euro, superiori di 1.713.583 euro rispetto ai costi del 2011; di questi aumenti 1.693.740 euro sono da attribuire all’aumento dei costi rispetto al 2010 e 19.843 euro all’aumento dei consumi. Utilizzo gas metano CONSIDERAZIONE SUI CONSUMI 2012 RISPETTO AL 2011. 2011: consumi 8.127.760 mc 2012: consumi 7.732.317 mc La diminuzione è di 395.443 mc pari al 4,87% rispetto al 2011; la causa è da attribuire principalmente agli interventi eseguiti sugli impianti ed in particolare alla sostituzione di una caldaia nella CT Malpighi. I costi medi al mc sono passati da 0,7318 nel 2011 a 0,8118 nel 2012 con un aumento del 10,93%. Utilizzo acqua CONSIDERAZIONE SUI CONSUMI 2012 RISPETTO AL 2011. 2011 consumi: 560.836 mc 2012 consumi: 530.000 mc Ad un calo dei consumi del 5,5% è corrisposto un aumento dei costi dell’11,11%, aumentato da 3,15 €/mc a 3,5 €/mc. 52 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Schema riepilogativo: Profilo Tabella 2.19 Consumi e prezzi medi gas, acqua ed energia elettrica Consumi Prezzi medi 2010 vs 2009 2011 vs 2010 2012 vs 2011 2010 vs 2009 2011 vs 2010 2012 vs 2011 Gas 110,20% 97,41% 95,13% 0,13% 6,99% 10,93% Acqua 102,40% 105,34% 94,50% 7,18% 4,97% 11,11% Energia Elettrica 103,80% 109,87% 100,24% 9,12% 6,71% 22,79% Fonte: Rielaborazioni Servizio Tecnico Mobilità sostenibile Il Policlinico S. Orsola–Malpighi ha elaborato e trasmesso al Comune di Bologna e alla Regione Emilia Romagna i dati relativi alla valutazione e al monitoraggio del Piano di Spostamento Casa/Lavoro dell’Azienda ospedaliera (nei termini previsti dalla programmazione e nel rispetto di quanto disposto dal DM Ambiente 27 marzo 1998 “Mobilità sostenibile nelle aree urbane”). Sono stati monitorati tutti gli automezzi aziendali e i dati relativi a tali veicoli (età, consumi, alimentazione e rispetto delle norme ambientali) con relativa comunicazione al Mobility Manager Regionale. Nel corso del 2012 si è provveduto all’acquisto di un veicolo elettrico per lo spostamento in emergenza del personale dell’U.O. di Dialisi. 2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali di assistenza 2.3.1 Assistenza distrettuale Assistenza farmaceutica La distribuzione diretta di farmaci alla dimissione dal ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale, limitatamente al primo ciclo terapeutico completo (i valori vengono riportati nei grafici sotto per il triennio 2010-2012), oltre a migliorare il servizio all’utenza garantendo la continuità assistenziale, ha il duplice vantaggio di consentire un attento monitoraggio delle prescrizioni e una consistente riduzione 53 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo della spesa farmaceutica convenzionata per i medicinali di Fascia A. E' stato calcolato infatti che la spesa sostenuta per i farmaci di Fascia A distribuiti alla dimissione sia inferiore di almeno il 65% rispetto alla corrispondente spesa se i farmaci venissero distribuiti nell'ambito della farmaceutica convenzionata; ciò è determinato principalmente dai migliori prezzi di acquisto dei medicinali da parte delle aziende sanitarie, ottenuti mediante gare d'appalto. Grafico 2.13 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta alla dimissione Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Grafico 2.14 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta ambulatoriale Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi 54 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Vengono distribuiti in erogazione diretta anche farmaci di esclusiva competenza ospedaliera (Fascia H), per il trattamento di patologie che richiedono un controllo ricorrente del paziente ed uno specifico monitoraggio della terapia da parte del centro specialistico che ha in cura il paziente. In questo ambito, si concentra la parte economica più significativa della distribuzione diretta (oltre il 95%), dal momento che vi rientra larga parte dell'innovazione farmacologica (farmaci antineoplastici, farmaci biologici, farmaci antiretrovirali, farmaci per malattie rare). Dal 2008 al 2012, l'incremento registrato è del 29%. Grafico 2.15 Importo complessivo dei farmaci a erogazione diretta Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi In conclusione la dispensazione di farmaci da parte degli ospedali e delle Aziende sanitarie, compresa l’erogazione diretta alla dimissione costituisce un’occasione per migliorare la qualità delle cure, semplificare i percorsi assistenziali, fornire un’informazione mirata al paziente in sede di dimissione e di visita ambulatoriale, nonché uno strumento di razionalizzazione della spesa. 2.3.2 Assistenza specialistica ambulatoriale La produzione specialistica ambulatoriale da parte dell’Azienda Ospedaliera di L’Azienda Ospedaliero Universitaria effettua un quinto dei volumi complessivi di specialistica erogati in ambito provinciale Bologna ammonta nel 2012 a più di 3,370 milioni di prestazioni. Si precisa che il grafico 2. 15 non comprende i seguenti ulteriori significativi ambiti di attività: • prestazioni di screening neonatale: il laboratorio centralizzato del S.Orsola è centro di riferimento regionale per lo screening e il follow up di malattie endocrino-metaboliche che progressivamente sono state inserite nel programma di screening regionale 55 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo (attualmente sono 25 malattie). Questo programma viene effettuato su oltre 42mila nuovi nati in Regione ogni anno e tali prestazioni sono oggetto di finanziamento regionale per oltre 2,4 milioni di euro; • prestazioni di laboratorio oggetto di riorganizzazione in ambito metropolitano a seguito del Progetto Laboratorio Unico Metropolitano che vede la centralizzazione presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi degli esami relativi ai prelievi effettuati nell’area est della città e di tutte le prestazioni di batteriologia e virologia. Complessivamente nel 2012 sono state eseguite 3,550 milioni (esclusi i prelievi) di prestazioni e tale attività è oggetto di un finanziamento specifico da parte dell’Ausl di Bologna; • le prestazioni erogate ai pazienti in terapia anticoagulante domiciliare. Considerando nell’ambito della produzione provinciale pari a 16,263 milioni di prestazioni (prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate) l’attività dell’Azienda Ospedaliera rappresenta ben il 20,7% della produzione. In termini di importi economici la percentuale di attività dell’Azienda OspedalieroUniversitaria, rispetto ai volumi complessivi erogati da strutture pubbliche e private accreditate in ambito provinciale, si attesta nel 2012 al 30%. Grafico 2.15 Valore e volumi della produzione dell'Azienda sul totale del valore e volumi della produzione provinciale (pubblico e privato) - Anni 2010-2011-2012 Fonte: Banca dati ASA, Regione Emilia-Romagna Per le prestazioni definite critiche dal livello regionale, anche nel 2012 vi è stato un incremento dell’offerta: si è passati da 165.729 nel 2011 a 203.886 nel 2012. Sul totale complessivo della produzione provinciale, rappresentano il 16,9 % della produzione (con riferimento all’anno 2012). 56 Delle prestazioni critiche erogate a livello provinciale una quota pari al 16,9% viene effettuata da professionisti dell’Azienda Ospedaliera 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico 2.16 Valore e volumi delle prestazioni critiche (su totale produzione provinciale) Anni 2010-2011-2012 Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA) Nota: la selezione riguarda le prestazioni “critiche” in base ai tempi di attesa, con Regime di erogazione SSN e Modalità di accesso programmabile, urgente e urgente differibile. L’Azienda è impegnata a garantire il diritto del cittadino all’accesso facilitato alle prestazioni. Sviluppo del processo di semplificazione dell’accesso ai percorsi di apprendimento diagnostico (day service) Ospedaliera Per quanto riguarda la casistica di pazienti con problematiche complesse e in fase acuta è stato delineato un modello organizzativo/erogativo denominato Day Service Ambulatoriale (DSA). In questo contesto l’Azienda intende potenziare progressivamente il processo di semplificazione dell'accesso ai percorsi di approfondimento diagnostico dell'assistenza specialistica ambulatoriale (con particolare attenzione al riassetto complessivo dell’attività stessa in un’ottica di continuità assistenziale). Già dal 2006 presso l’Azienda è stata avviata una graduale riconversione delle modalità organizzative di erogazione delle prestazioni dal Day Hospital al Day Service Ambulatoriale. Sono stati attivati i seguenti Day Service Ambulatoriali: scompenso Cardiaco e Malattie Reumatiche, Ambulatorio Senologico Interdisciplinare (2006), trattamento integrato Tumori Retto (2007). Nel corso degli anni successivi l’azienda ha provveduto a completare i lavori finalizzati alla revisione e riclassificazione dei percorsi diagnostici e terapeutici di Day Service già in essere secondo quanto richiesto dalla DGR 1803/2009; si è superata la precedente classificazione basata su protocolli e percorsi differenziati tra le diverse Unità Operative a parità di patologia trattata, passando a protocolli e procedure unificate aziendali (es: scompenso cardiaco). I dati del 2012 registrano un sostanziale mantenimento delle prestazioni erogate nella modalità Day Service, attualmente pari a 544mila prestazioni che si traducono in quasi 11,6 milioni di euro di attività. Le prestazioni in Day Service rappresentano il 19,47% del totale complessivo della produzione ambulatoriale (anno 2012). 57 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico 2.17 Percentuale valore e volumi prestazioni erogate con modalità day-service su totale valore e volumi prestazioni. Anni 2010-2011-2012 17,00% 16,75% 16,50% 16,14% 15,92% 16,00% 15,50% 15,50% 15,00% 14,66% 14,50% 14,28% 14,00% 13,50% 13,00% 2010 2011 2012 Volumi prestazioni Valore prestazioni Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi L’indice di performance effettivo per visite e diagnostica (calcolato sulle prestazioni programmabili) misura la percentuale delle prestazioni erogate entro 30 gg. per le visite e 60 gg. per la diagnostica sul totale delle prestazioni erogate. Nel 2012 il 36% delle prime visite programmabili è erogato entro 30 giorni dalla prenotazione, mentre per la diagnostica strumentale la percentuale delle prestazioni erogate entro 60 giorni si attesta al 62,23%. Grafico 2.18 Indice di performance effettivo per visite e diagnostica (prestazioni programmabili). Anni 2010-2011-2012 Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA) 58 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali 2.3.3 Assistenza ospedaliera La dotazione di posti letto dell’Azienda OspedalieroUniversitaria Profilo L’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha una dotazione complessiva di 1.584 posti letto di cui 1.465 di degenza ordinaria e day hospital per acuti. Il grafico 2.19 evidenzia l’andamento di questa dotazione nel corso dell’ultimo triennio. La riduzione di posti letto nel 2012 è stata in prevalenza registrata nelle degenze di geriatria e nelle degenze di medicina generale per via della riorganizzazione delle relative attività, anche in ambito metropolitano e in coerenza con quanto definito dell’accordo con l’Ausl di Bologna. Grafico 2.19 Numero posti letto per acuti. Anni 2010-2011-2012 Fonte: HSP 12 Flussi Informativi Ministero della Salute. Banca dati RER Nell’ ambito della dotazione di posti letto, il contributo dell’Azienda Ospedaliera di Bologna alla dotazione provinciale di posti letto ogni 1000 abitanti negli anni dal 2009 al 2012 è in lieve riduzione; per quanto concerne i posti letto di Riabilitazione e Lungodegenza il contributo è pari a 0,12 posti letto ogni 1000 abitanti. 59 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico 2.20 Contributo dell' Azienda alla dotazione provinciale di PL per "acuti" e per "lungodegenza e riabilitazione" / 1000 abitanti - (Anni 2009-2010-2011-2012) Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute Grafico 2.21 Numero posti letto per lungo-degenza e riabilitazione (Anni 2009-2010-2011-2012) Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute 60 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali 2.3.4 Grado di attrazione delle strutture Profilo Grafico Numero di dimessi nelle aziende sanitarie metropolitane anni 2010, 2011 e 2012 . Fonte dati Regione Emilia – Romagna I dimessi dalle strutture ospedaliere pubbliche e private metropolitane nel 2012 sono stati 195.897, con una riduzione del 2% rispetto al 2011, a carico delle strutture pubbliche e private dell’azienda USL e dell’AOU. Il 55,3% è rappresentato da dimessi dalle strutture pubbliche e private dell’AUSL, il 34,2% da quelle dell’AOU e il 10,4% dallo IOR. Grafico Attrazione: percentuale di residenti extra regione dimessi dalle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e confronto con RER – N° Casi anno 2012. Fonte dati Regione Emilia – Romagna 61 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo L’attrazione complessiva delle strutture ospedaliere metropolitane si mantiene superiore a quella media regionale. Dei quasi 196mila dimessi delle strutture ospedaliere pubbliche e private metropolitane, il 21,2% è rappresentato da residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna. Nelle altre strutture ospedaliere pubbliche e private regionali la media è del 14,6%. Le percentuali di attrazione del sistema Bologna sono sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti. Grafico Residenza dei dimessi dalle strutture dell’Azienda USL Bologna (pubblico e privato), AOU e dallo I.O.R. nell’anno 2012 (in percentuale). Fonte: dati Regione Emilia - Romagna Come negli scorsi anni, analizzando le tre aziende la percentuale di attrazione appare superiore presso lo IOR, con il 71,3% dei dimessi residenti al di fuori del territorio metropolitano, seguito dall’AOU con il 30,1% e dall’Azienda USL (pubblico+privato) con il 25,6% dei dimessi (il 16% delle strutture pubbliche e il 45% di quelle private). In totale sono stati effettuati 62.569 ricoveri (il 32% del totale) per utenti residenti al di fuori del territorio metropolitano. 62 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo 2.3.5 Consumo di ricoveri da parte della popolazione residente Grafico Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell'Azienda USL di Bologna Anno 2012. Fonte dati Regione Emilia - Romagna Nel 2012 i ricoveri totali di residenti in regione nelle strutture del territorio sono stati 142.173, in riduzione del 2,3% rispetto al 2011. Come gli scorsi anni, più del 90 % dei ricoveri è stato effettuato all’interno delle strutture metropolitane, e quasi il 55% in strutture dell’Azienda USL pubbliche e private accreditate del territorio aziendale. Grafico Percentuale di ricoveri della popolazione residente nel territorio delle Aziende USL in strutture al di fuori del loro territorio sul totale. Anno 2012. Fonte: dati Azienda Usl di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna) 63 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo La percentuale di “fuga” di residenti nel territorio metropolitano di Bologna verso altri ospedali al di fuori del territorio aziendale (regionali ed extra-regionali) negli ultimi anni resta stabile sotto al 10%. Il dato è il più basso tra le aziende della Regione. 2.3.6 L’attività di trapianto Donazione di organi Nel paragrafo sono specificate le attività connesse alle donazioni di organi, cornee e altri tessuti effettuate nel 2012 nelle strutture sanitarie bolognesi. Presso la Rianimazione dell’Ospedale Bellaria di Bologna, sono state segnalate 9 osservazioni di morte encefalica. Il rapporto fra il numero di accertamenti di morte e quello dei pazienti con GCS=3 (danno cerebrale severo) e ricovero in TI (terapia intensiva) per più di 6 ore, è stato del 75% (index2 Donor Action, che prevede l’obiettivo >80% per le TI in ospedali con neurochirurgia e >60% in quelli senza); il PROC 2 (indice internazionale di valutazione delle attività che si ricava dal rapporto tra numero di accertamenti di morte encefalica e numero di decessi con lesioni cerebrali, il cui obiettivo da conseguire è >60%) è risultato superiore al 56%. I malati affetti da grave patologia cerebrale non segnalati al Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia–Romagna (CRT-ER) sono andati in arresto cardio-circolatorio senza aver mai raggiunto la morte encefalica, condizione imprescindibile per l’eventuale donazione degli organi. Da notare, per l’ospedale Bellaria, un’elevata percentuale di opposizioni (33,3% a fronte di una media regionale del 25,3%). Presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati eseguiti 15 accertamenti di morte encefalica ed in 11 casi si è potuto procedere alla donazione degli organi e dei tessuti. L’index2 Donor Action ha raggiunto l’ottimo risultato dell’83,3%, il PROC 2 il 44,1%. Le opposizioni alla donazione sono state solo 2 (13,3%). Un sempre maggiore sviluppo hanno avuto gli “uffici locali di coordinamento” per la donazione di organi e tessuti della AUSL. Le donazioni di cornee presso l’Ospedale Maggiore e l’Ospedale Bellaria sono risultate in aumento rispetto all’anno precedente. L’ospedale Maggiore è la sede della Banca Regionale delle cornee. Nell’ambito del processo di valutazione dei potenziali donatori di cornea, continua il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di reparti ospedalieri che, in maniera quasi del tutto autonoma, ed applicando regole ben definite e specifiche procedure interne, partecipano all’attività donativa. Presso la TI generale del Policlinico S. Orsola-Malpighi, nel corso del 2012 sono stati effettuati 8 accertamenti di morte encefalica e in 4 casi si è potuto procedere alla donazione degli organi e dei tessuti. L’index2 Donor Action ha raggiunto il 61,5%, il PROC 2 il 53,3%. La percentuale di opposizione è stata del 37,5%. Anche altre 4 TI del Policlinico segnalano potenziali donatori di organi, ma nessuno dei 5 potenziali donatori segnalati al CRT-ER è stato utilizzato nell’ultimo anno, per non idoneità. La percentuale di opposizione del policlinico scende così al 23,1%. Nel 2012 il Policlinico S. Orsola–Malpighi non ha raggiunto l’obiettivo regionale per il procurement delle cornee. 64 Attività di trapianto: funzione di elevata specializzazione dell’Azienda OspedalieroUniversitaria 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Il Policlinico S. Orsola–Malpighi è la sede della Biobanca Regionale del Donatore di organi e tessuti, della banca dei tessuti cardiovascolari, della lista unica regionale per il trapianto di rene, dell’Anatomia Patologica, dell’Ematologia, delle Malattie Infettive e della Microbiologia di riferimento regionale per la sicurezza del donatore, dell’Immunogenetica di riferimento regionale per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche e per il trapianto di organo solido non renale, del registro dei donatori di midollo e della Banca Regionale del sangue del cordone ombelicale. Per quanto riguarda gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna anche nel 2012 è stato raggiunto l’obiettivo “donazione cornee”, modesto, ma coerente con il bassissimo numero di decessi/anno nell’ospedale. Gli Istituti Ortopedici Rizzoli sono la sede della Banca Regionale del tessuto muscoloscheletrico. Vanno ricordate anche le donazioni di tessuti diversi dalle cornee che nel 2012 sono stati indirizzati dalle sedi donative alle rispettive banche regionali: • il Bellaria ha procurato 2 donatori di cute e 7 di tessuto muscolo-scheletrico; • il Maggiore ha procurato 5 membrane amniotiche, 1 donatore di segmenti vascolari, 2 di valvole cardiache, 6 di cute, 14 di segmenti muscolo-scheletrici; • il S. Orsola ha procurato 4 donatori di valvole cardiache, 2 di cute, 3 di tessuto muscolo-scheletrico; • il Rizzoli ha procurato, e inviato per lavorazione alla banca che ospita, 432 epifisi femorali da donatore vivente. L’ultima annotazione riguarda le donazioni da vivente di sangue del cordone ombelicale (SCO) e l’arruolamento annuo di donatori di midollo osseo (MO): • il S. Orsola ha inviato alla banca regionale 279 sacche di SCO, il Maggiore 139; • i nuovi donatori di MO arruolati a Bologna nel 2012 sono stati 199, 8 i donatori volontari hanno fornito nell’anno il loro MO per effettuare un trapianto in pazienti leucemici in Italia e nel mondo. Nelle tabelle che seguono si riportano il numero di organi prelevati e trapiantati ed il numero di cornee prelevate presso gli ospedali di Bologna nel corso del 2012. Tabella 2.29 - Donazioni di organi negli ospedali metropolitani di Bologna Struttura Donatori Cuore Fegato Rene N. Trapianti Prelievi Trapianti Prelievi Prelievi Trapianti Ospedale Maggiore 11 4 4 8 8 20 16 Ospedale Bellaria 4 0 0 1 1 8 6 S. OrsolaMalpighi 4 1 1 4 4 8 6 Fonte dati Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna 65 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Tabella 2.30 - Donazione di cornee negli ospedali metropolitani di Bologna Cornee donate Struttura N. Donatori N. Tessuti Ospedale Maggiore 45 90 Ospedale Bellaria 15 30 S. Orsola-Malpighi 22 44 Rizzoli 1 2 Fonte dati Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia - Romagna 2.3.7 Tassi di ospedalizzazione Grafico Trend tassi di ospedalizzazione totale standardizzati (DO+DH) e confronto con la Regione. Anni 1999-2012. Fonte dati Regione Emilia - Romagna Nel 2012 il tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione residente nel territorio metropolitano (165,17 ricoveri per mille residenti) appare ridotto di quasi il 3% rispetto al 2011, ancora leggermente superiore ai valori regionali (163,54 ricoveri per mille residenti). Il trend dal 1999 è di netto decremento. 66 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico Tassi standardizzati di ospedalizzazione totale per distretto Anni 2011-2012 Fonte dati Regione Emilia - Romagna La riduzione del tasso di ospedalizzazione nel 2012 riguarda, pur in diversa misura, le popolazioni di quasi tutti i distretti aziendali. Il distretto di città di Bologna e quello di Pianura Est hanno registrato le riduzioni più marcate nell’ultimo anno. I distretti di Pianura Est e Pianura Ovest continuano a mantenersi inferiori alla media aziendale e regionale, e appare inferiore alla sola media aziendale il distretto di Casalecchio di Reno. Grafico Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la Regione. Anni 1999-2012. Fonte dati Regione Emilia - Romagna Nota: I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al 01/01/2013. Nota: La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella E.R. residente al 01/01/2010. 67 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Considerando le due componenti dei ricoveri, quelli in regime ordinario e quelli in day hospital, si nota che il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario si è ridotto di oltre il 3% rispetto al 2011, pur continuando a mantenersi al di sopra della media regionale. Grafico Tassi standardizzati di ospedalizzazione in regime ordinario per distretto Anni 2011-2012 Fonte dati Regione Emilia – Romagna Anche per il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario il distretto di città di Bologna e quello di Pianura Est hanno registrato le riduzioni più marcate nell’ultimo anno. I distretti di Pianura Est e Pianura Ovest hanno un tasso nettamente inferiore alla media aziendale e regionale, e appare inferiore alla sola media aziendale quello di Casalecchio di Reno. Grafico Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione. Anni 1999-2012. Fonte dati Regione Emilia - Romagna 68 Pur su valori superiori alla media regionale, cala il tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione residente. 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Ridotto del 2,6 % dal 2011 al 2012 il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day hospital, sempre inferiore alla media regionale. Grafico Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione. Anni 1999-2012. Fonte dati Regione Emilia - Romagna Riguardo al tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day hospital, la riduzione dal 2011 al 2012 si è verificata in tutti i distretti aziendali tranne in quelli di Casalecchio di Reno e di Pianura Ovest.Il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day hospital dei distretti di Pianura Est e Pianura Ovest appare superiore alla media aziendale e anche a quella regionale. 69 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo 2.3.8 Tempi di attesa Tabella Tempi di attesa per le prestazioni di ricovero programmate a carico del SSNPiano regionale sul contenimento dei tempi di attesa . D.G.R.925/2011. Percentuale di interventi con tempi di attesa 0-30 gg Area Bologna 2011-2012 vs Totale RER 2012 TOTALE AREA BOLOGNA TOTALE RER % ≤ 30gg 2011 % ≤ 30gg. 2012 % ≤ 30gg. 2012 CHEMIOTERAPIA (DH) 98,8% 98,1% 97,4% INTERVENTO CHIR. POLMONE (D.O.) 96,7% 91% 81,9% INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) 86% 69,9% 72,9% INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO (D.O.) 75,1% 83,6% 81,1% INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) 50,4% 43,2% 37,3% INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA MASTECTOMIA (D.O.) 82,5% 78,8% 73,3% CORONAROGRAFIA (DH) 64,4% 78,6% 84,3% ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) 49,1% 61,5% 52,1% ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.) 82,7% 86,9% 86,9% BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.) 60,3% 69,1% 85,4% INTERVENTO PROTESI D’ANCA (D.O.) 31,8% 31,8% 26,8% RIPARAZIONE ERNIA INGUINALE (DH) 22,6% 23,2% 29,4% Fonte dati Regione Emilia – Romagna Le percentuali di ricoveri programmati, con riferimento alle procedure traccianti riportate in tabella, effettuati entro 30 giorni nel complesso degli ospedali metropolitani, appaiono complessivamente in linea con i valori medi regionali. La percentuale effettuata entro 30 giorni risulta incrementata nei confronti del 2011 per molti interventi, in particolare per l’endoarteriectomia carotidea e per il tumore del colon retto . Si è invece ridotta la percentuale di interventi effettuati entro 30 giorni per chirurgia del polmone, del tumore dell’utero, della prostata, della mammella. Le criticità riguardano principalmente la coronarografia (DH), il by-pass aortocoronarico (DO) e la riparazione di ernia inguinale (DH), nonostante il miglioramento rispetto al 2011. Percentuali di trattamento entro i 30 giorni ancora basse, inoltre, si evidenziano per tumore della prostata e intervento di artroprotesi d’anca, anche se per queste procedure la performance dell’area metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali. 70 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico Tempi di attesa per le prestazioni di icovero programmate a carico del SSN-Piano regionale sul contenimento dei tempi d'attesa Percentuale di interventi con tempi di attesa 0-30 gg Confronto Azienda USL – PRIVATO - AOU nell’area metropolitana di Bologna. Anni 2011-2012. Fonte dati Regione Emilia – Romagna 71 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Per tumore della prostata, endoarteriectomia carotidea, intervento di artroprotesi d’anca e riparazione di ernia inguinale permangono le criticità nei tempi d’attesa nel settore pubblico rispetto a quello privato. Per quanto riguarda i DRG chirurgici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (Tabella 2.29), si osserva un decremento dei ricoveri totali rispetto al 2011 (- 1.135, pari a - 2%) mentre l’incidenza dei ricoveri chirurgici sul numero dei ricoveri complessivi rimane stabile, da 37,5% nel 2011 a 37,8% nel 2012. Tabella 2.29 Numero casi chirurgici su totale ricoveri, con separata indicazione di quelli in libera professione 2010 2011 2012 Totale ricoveri 70.895 71.311 70.176 DRG Chirurgici 26.524 26.714 26.517 Totale ricoveri in Libera Professione 1.118 1.061 905 DRG Chirurgici in Libera Professione 898 880 736 37,4% 37,5% 37,8% 80,3% 82,9% 81,3% Totale ricoveri: % casi chirurgici sul totale Libera Professione: % casi chirurgici sul totale Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) Come si vede dalla tabella 2.30 l’Azienda Ospedaliera di Bologna oltre ad avere un peso medio tra i più alti delle Aziende Ospedaliere della Regione, passa da un valore di 1,26 nel 2011 a 1,28 nel 2012. Tabella 2.30 Peso medio degenza ordinaria. Triennio 2010-2011-2012. Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna Anno 2010 ANNO 2011 ANNO 2012 AOSP Bologna 1,24 1,26 1,28 AOSP Parma 1,22 1,25 1,25 AOSP Reggio-Emilia 1,10 1,13 1,15 AOSP Modena 1,12 1,09 1,11 AOSP Ferrara 1,15 1,20 1,19 II.OO.R 1,37 1,38 1,38 Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) 72 Attività chirurgica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria: calano i ricoveri totali mentre resta stabile l’incidenza dei ricoveri chirurgici sul numero dei ricoveri complessivi 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Anche la percentuale di casi ordinari di peso superiori a 2,5 sul totale presenta un lieve incremento nel triennio ed è la più alta tra le Aziende Ospedaliere della Regione (media regionale 2011 e 2012 pari a 6,9%). Tabella 2.31 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Triennio 2010-2011-2012. Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna AOSP Bologna Totale ricoveri ordinari Ricoveri ordinari di peso > 2.5 % ricoveri di peso > 2.5 sul totale 2010 57.274 4.561 8,0% 2011 56.734 4.700 8,3% 2012 55.393 4.743 8,6% Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO Tabella 2.32 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Anno 2012. Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna AOSP Regione Totale ricoveri ordinari Ricoveri ordinari di peso > 2.5 % ricoveri di peso > 2.5 sul totale Bologna 55.393 4.743 8,6% Parma 41.335 3.215 7,8% Reggio-Emilia 32.275 1.665 5,2% Modena 30.582 1.516 5,0% Ferrara 23.728 1.513 6,4% II.OO.R 14.223 1.046 7,4% Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) L’Azienda, rispetto a un indicatore di appropriatezza dei ricoveri, costituito dalle percentuali di ricoveri per acuti in regime ordinario, di durata superiore a 1 giorno ed età compresa tra 18 e 74 anni, presenta nel 2012 una percentuale pari al 6,8%, mentre a livello regionale l’indicatore è del 5,8%. 73 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico 2.31 Percentuale di casi in degenza ordinaria di più di 1 giorno attribuiti a Drg individuati da DGR 1890/2010 su totale dimessi – Anno 2012 Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO). Ricoveri per acuti in regime ordinario, di durata >1 giorno ed età compresa tra 18 e 74 anni, con DRG individuato dalla lista contenuta nella DGR 1890/2010. Grafico 2.31 Percentuale casi attribuiti a Drg individuati da DGR 1872/2004 su totale dimessi. Anni 2007-2011 Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO). Nota anni 2007 e 2008: l'estrazione dei dati è stata effettuata prima del 5° invio dei dati (correzioni ). Nota anno 2009: l'estrazione dei dati è stata effettuata prima del 13° (invio di consolidamento dei dati). 74 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali 2.3.9 Libera Professione Profilo L’andamento dei ricoveri in libera professione per la degenza ordinaria rileva nel 2012 un decremento pari al 18% rispetto all’anno precedente attribuibile anche alla riduzione di 2 posti letto registrata da gennaio 2012 nei reparti dedicati all’attività libero-professionale. I ricoveri in libera professione rappresentano una quota pari al 1,5% di ricoveri complessivi dell’azienda (1,7% nel 2011). L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha attivi 2 reparti di degenza dedicati all’attività libero-professionale. Il primo reparto è stato attivato a giugno 2007 ed è collocato all’ultimo piano del padiglione Nuove Patologie. Nell’ottobre 2008 è stato inoltre attivato il secondo reparto (al 4° piano del padiglione Palagi) che nel 2012 rileva una diminuzione di 2 posti letto. A partire da febbraio 2009 è cessata la convenzione per lo svolgimento dell’attività libero professionale di ricovero presso strutture private. Grafico 2.32 Numero casi dimessi in degenza ordinaria con separata indicazione di quelli in libera professione Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna I DRG chirurgici rappresentano gran parte dell’attività erogata in libera professione. Nel 2012 rappresentano l’81,3% di tutti i DRG prodotti in libera professione, in lieve decremento rispetto al 2011, che registrava una percentuale pari all’82,9%. 75 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Tabella 2.33 Numero casi chirurgici su totale ricoveri, con separata indicazione di quelli in libera professione 2010 2011 2012 Totale ricoveri 70.895 71.311 70.176 DRG Chirurgici 26.524 26.714 26.517 Totale ricoveri in Libera Professione 1.118 1.061 905 DRG Chirurgici in Libera Professione 898 880 736 37,4% 37,5% 37,8% 80,3% 82,9% 81,3% Totale ricoveri: % casi chirurgici sul totale Libera Professione: % casi chirurgici sul totale Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia - Romagna. L’attività libero professionale in regime di day hospital è sostanzialmente residuale, come si evince dal grafico 2.33. L’andamento dei ricoveri rileva un incremento nel 2012 pari al 32%. Grafico 2.33 Numero casi dimessi in day hospital con separata indicazione di quelli in libera professione Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia - Romagna Per il regime ambulatoriale si registra un lieve incremento pari a 25.229 euro, si passa da 13,064 milioni di euro nel 2011 a 13,090 milioni di euro nel 2012. Complessivamente i volumi di attività di ricovero e ambulatoriale in libera professione diminuiscono di 1,414 milioni di euro dal 2011 al 2012, pari a - 6,7%. 76 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico 2.34 Valore delle produzione in libera professione in euro. Anni 2010-2011-2012 Fonte: AOSP Bologna S. Orsola-Malpighi. Valore degenza al netto del contributo del SSR 2.3.10 Pronto Soccorso Grafico Accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anni 2008- 2012. Fonte: dati Regione Emilia - Romagna 77 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Gli accessi totali ai PS metropolitani dal 2011 al 2012 si sono ridotti del 2,7%: da 407.193 a 396.390. Dal 2008 la riduzione è del 6,1%. Gli accessi risultano aumentati del 3% nei PS per adulti dell’azienda USL, mentre sono ridotti nel PS pediatrico dell’azienda USL (-42,3%), in quello dello IOR (-6,6%) e nei PS dell’AOU (-2,1% nel PS per adulti e – 3,6% in quello pediatrico). Grafico Percentuale di casi ricoverati/totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anni 2008- 2012. Fonte dati Regione Emilia – Romagna. Fonte: dati Regione Emilia - Romagna La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi è sostanzialmente stabile negli anni, molto più bassa nei PS pediatrici e dello IOR rispetto agli altri PS. Grafico Tasso di accessi in PS per 1000 abitanti per distretto anni 2011-2012 Fonte: dati Regione Emilia - Romagna 78 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Il tasso di accesso in PS dei residenti nel territorio aziendale nel 2012 si è ridotto del 6% rispetto al 2011 e la riduzione ha riguardato tutti i distretti aziendali. Il tasso resta comunque ancora superiore a quello regionale. Quello per distretto è inferiore alla media aziendale a Porretta Terme e San Lazzaro di Savena. Grafico Tasso di accessi in PS per 1000 residenti per gravità (codici in uscita). Azienda USL di . Bologna e RER ANNO 2012 Fonte: dati Regione Emilia - Romagna Il maggior tasso di accessi nei PS del territorio aziendale rispetto alla Regione riguarda i livelli di gravità (registrati in uscita) di non urgente e di acuto. Grafico Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere metropolitane anni 2006-2012 Fonte: dati Regione Emilia - Romagna 79 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo In costante aumento gli accessi in Osservazione Breve Intensiva (OBI) non seguiti da ricovero, che permettono di migliorare l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri. Grafico Accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anni 2008-2012. Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Nel 2012 i residenti nel territorio dell’Azienda USL hanno effettuato 211.175 accessi presso i PS pubblici e privati dell’Azienda USL ( -2.695 rispetto al 2011), 111.987 presso l’AOU (- 1.984 rispetto al 2011) e 22.702 presso lo IOR (- 1.358 rispetto al 2011) , per un totale di 350.543 accessi. La riduzione totale, rispetto al 2011, è di 6.037 accessi (-1,7%). Dal 2011 al 2012 si registra un calo degli accessi in quasi tutti i PS, in particolare a Bentivoglio, Villa Nobili, AOU e IOR. Fanno eccezione il PS del Maggiore e quello di Budrio in cui sono aumentati. Rispetto al 2008 il numero assoluto degli accessi in PS dei residenti si è ridotto del 4,4%; nei confronti del 2008 sono aumentati dell’1,7% gli accessi presso i PS dell’Azienda USL (del 6,3% a quello del Maggiore) e si sono quasi dimezzati quelli presso lo IOR, a seguito del piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia dell’area metropolitana. 80 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Grafico Percentuali accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anno 2012. Fonte: dati Azienda Usl di Bologna, Azienda Ospedaliero - Universitaria S.Orsola Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Le 8 sedi di Pronto Soccorso Azienda USL hanno coperto complessivamente il 61,3% degli accessi dei residenti (56,6% nel 2008), l’AOSP il 32,5 % (31,5% nel 2008) e l’Istituto Ortopedico Rizzoli il 6,2% (10,9% nel 2008). 2.3.11 Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso Punto di forza della attuale Centrale Operativa (CO) 118 Bologna Soccorso è la piattaforma tecnologica integrata che mette a disposizione dell’Infermiere di CO una serie di informazioni e di servizi di rete integrati sulla postazione di lavoro, tra i quali: • un sistema cartografico continuamente aggiornato che consente di limitare al minimo gli errori di target (attualmente 0.02%); • un sistema di identificazione dell’indirizzo del chiamante a partire dal numero di telefonia fissa da cui giunge la richiesta di soccorso; • un sistema di visualizzazione on line della posizione e stato di disponibilità dei mezzi di soccorso basato sulla georeferenziazione GPS. Questo sistema consente all’applicativo di CO di stimare il tempo di arrivo sul posto, di indicare il mezzo di soccorso competitivo in termini di tempo e capacità assistenziale, e di attivare gli allarmi ove il tempo stimato venga superato; • il controllo della rete telefonica e del sistema radio attraverso il sistema gesionale tramite l’integrazione delle informazioni I livelli di sicurezza del sistema sono assicurati da opportune ridondanze o sistemi di recovery, che consentono di mantenere la continuità operativa per le componenti funzionali più importanti 81 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo La centrale operativa di Bologna inoltre eroga una serie di servizi centralizzati (Sicurezza informatica, Portale, Accesso alla rete mobile, Accesso ad Internet, etc) alle altre centrali operative interconnesse mediante rete regionale 118. Il sistema di emergenza territoriale è garantito, nelle varie postazioni territoriali della provincia di Bologna, da 10 automediche con capacità diagnostico-assistenziali di Advanced Life Support, da 16 Ambulanze Infermieristiche che operano anche sulla base di protocolli ad hoc per specifiche patologie, e da un numero variabile per fascia oraria di mezzi di soccorso BLSD in grado di somministrare manovre di Rianimazione Cardipolmonare di base e Defibrillazione precoce. La CO di Bologna gestisce inoltre l’elicottero sanitario della base di Bologna e l’elicottero per il recupero e sanitario della base di Pavullo nel Frignano (MO) La Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso, che opera su base provinciale, nel 2012 ha ricevuto 115.803 richieste di soccorso sanitario, con un aumento del 2.5 % rispetto all’anno precedente. In 104.919 casi ha inviato un mezzo di soccorso secondo i seguenti codici di criticità: elevata criticità, cod rosso: 25.8 %; media criticità, cod giallo: 39.0%; bassa criticità, cod verde: 35.2%. I pazienti trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione clinica sono stati 90.622; il 67.0% di essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell’Ospedale Maggiore e S.Orsola di Bologna. Tabella Indicatori di attività della CO 118 Bologna Soccorso: confronto anni 2008-2011 Attività 2008 2009 2010 2011 2012 Chiamate al 118 107.120 107.599 108.510 112.966 115.803 Interventi eseguiti 98.099 98.268 98.543 102.541 104.919 Totale invii in PS 86.368 86.359 86.565 89.067 90.622 Fonte: dati Azienda Usl di Bologna La tabella evidenzia l’aumento dell’attività del 118 Bologna Soccorso dal 2008 al 2012. L’intervento dell’elisoccorso è stato richiesto nel 2012 per 970 volte, per eventi generati dal territorio della Provincia di Bologna e da province limitrofe, e sono state effettuate 720 missioni: 643 per interventi primari di soccorso, 77 per trasporti secondari. Il totale di ore di volo è stato di 348,46 ore. La gestione dei Pazienti con patologia tempo dipendente, oggetto di networks interdisciplinari nello scenario Hub & Spoke, ha rappresentato una parte importante della attività del 118 Bologna Soccorso. Politraumi e Traumi Borderline: nel 2012 sono stati soccorsi 211 traumi gravi (cod 3), di cui 40 fuori dal territorio della Ausl di Bologna ed Imola. 128 casi sono stati soccorsi 82 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali dalle ambulanze ed automediche territoriali e 83 dall’Elisoccorso Profilo I casi centralizzati presso il Trauma Center dell’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati 147. Nello stesso anno sono stati soccorsi circa 140 Pazienti identificati come borderline, ad elevato rischio evolutivo, molti dei quali parimenti centralizzati all’Ospedale Maggiore di Bologna; Grandi traumi (dati registro traumi): l’ospedale Maggiore è centro hub per i grandi traumi: tratta in media circa un quarto dei politraumi di tutta la Regione. Nel corso del 2012 ne sono affluiti 262, di cui 224 direttamente dal territorio con ambulanza o elicottero. 24 politraumi sono stati trasportati al Trauma Center dagli altri stabilimenti ospedalieri della Rete. In gran parte si è trattato di traumi della strada (65 circa%), l’ISS medio è stato di 19,64, e la mortalità in rianimazione di 10,68% (28/262), la gran parte dovuta a lesioni cerebrali (11), dissanguamento (9) e insufficienza multiorganica- MOF (2). Arresto Cardio-Respiratorio: nell’area Bologna e Comuni limitrofi (pop. circa 495.000) nel 2012 sono state eseguite 209 Rianimazioni Cardio-Polmonari sul territorio; le età medie non si discostano da quelle degli anni precedenti. 34 pazienti (16.27%) sono sopravvissuti e sono stati dimessi in buone condizioni neurologiche. Un ritmo di presentazione defibrillabile è stato rilevato in 71 pazienti, e di questi 24 (33.8%) sono giunti alla dimissione. In 13 pazienti in Arresto Cardio-Respiratorio è stata identificata una Sindrome Coronarica Acuta come causa scatenante ed è stato deciso l’accesso diretto al Laboratorio di Emodinamica per l’esecuzione di una angioplastica coronarica (PTCA). 9 di questi Pazienti sono giunti a dimissione. Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: nel 2012 nel territorio dell’Azienda USL di Bologna facente capo all’Area Città, che comprende il comune di Bologna e comuni limitrofi, i mezzi di soccorso territoriali ALS e ILS hanno concordato, in applicazione del progetto regionale PrimaRer e del percorso di rete attivo dal 2003, l’accesso diretto di 204 Pazienti al laboratorio di emodinamica per l’esecuzione di angioplastica coronarica (PTCA) per infarto miocardio acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI) o di altra terapia, previa diagnosi elettrocardiografica e teletrasmissione del tracciato ECG. Il percorso Fast di accesso diretto ha permesso un evidente risparmio di tempo. Stroke: la applicazione della procedura interaziendale per la gestione dei pazienti con Ictus eleggibile alla Trombolisi nel territorio della AUSL di Bologna, ha prodotto nel 2012 i seguenti indicatori: su 280 casi di ictus eleggibile, le equipes dei mezzi di soccorso hanno identificato 220 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke Unit di riferimento. I Falsi Negativi (Pz non identificati dal 118) e i Falsi Positivi per i 118 sono stati rispettivamente 32 e 26. Sono stati sottoposti a Trombolisi 87 Pazienti, di cui 60 correttamente identificati dal 118. 83 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti: la procedura (TEST), che norma le modalità dei trasporti secondari tempodipendenti da Spoke verso Hub per le specifiche patologie, nel 2012 è stata applicata 24 volte nell’Area Città, sopratutto per infarto miocardio acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI), Ictus e Aneurismi aortici dissecanti. I dati disponibili confermano i rapidi tempi di esecuzione. Centrale Operativa Unificata (COU) per i trasporti sanitari La Centrale Operativa Unificata nella CO 118 di Bologna, gestisce i trasporti sanitari inter e intra-ospedalieri sul territorio dell’AUSL di Bologna. Nel 2012 ha gestito 116.413 trasporti effettuati dalla flotta CATIS, di cui 47.193 intra-ospedalieri (40.5 %), 36.231 inter-ospedalieri (31.1 %), 27.597 trasporti di Pazienti da e verso le dialisi (23.7 %) e 5.392 trasporti ADI/dimissioni protette (4.6%). Inoltre nel 2012 la COU ha gestito 31.301 richieste di trasporti all’interno dell’AOSP effettuati da Manutencoop via tunnel, e ulteriori 9.012 trasporti effettuati da AMPAS e CRI della Provincia. Piano sangue: raccolta e consumi L’Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento regionale tra le quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010.Inoltre il Servizio Trasfusionale dell’Azienda coordina il Programma Speciale Sangue Provinciale (PSSP) di Bologna, a cui afferiscono il Servizio Trasfusionale dell’AOU, il Centro Trasfusionale dello IOR e la Struttura Semplice dell’Azienda USL di Imola. Vengono qui riportati i dati relativi alla raccolta e consumo degli emocomponenti contenenti globuli rossi nella Provincia di Bologna. Grafico Piano sangue: trend unità di sangue raccolte nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, AOU, Imola). Anni 2011-2012 66.000 63.885 64.000 63.862 63.154 63.140 62.756 62.907 61.784 62.000 61.329 60.088 60.000 58.704 58.822 58.346 58.000 56.000 raccolta 2001 raccolta 2002 raccolta 2003 raccolta 2004 raccolta 2005 raccolta 2006 raccolta 2007 raccolta 2008 Fonte dati Regione Emilia-Romagna 84 raccolta 2009 raccolta 2010 raccolta 2011 raccolta 2012 2 Contributo alla copertura dei livelli assistenziali Profilo Dopo l’aumento fino al 2006 e la successiva stabilizzazione, il trend di raccolta appare in lieve riduzione a partire dal 2010. Alla raccolta di sangue intero va peraltro aggiunta l’attività di aferesi: entrambe sono effettuate presso l’AUSL di Bologna (che comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola) e presso l’AOU. Grafico Piano sangue: totale attività (raccolta sangue intero+aferesi) AUSL Bologna e AOU. Anni 2011-2012. (*) Comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola Fonte dati Regione Emilia - Romagna Grafico Piano sangue: trend unità “rosse” consumate nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, AOU, Imola, I.O.R.). Anni 2001-2012. 76.000 74.000 73.364 73.004 72.470 72.607 71.651 71.608 72.000 71.231 69.681 70.000 68.757 68.606 68.047 68.000 66.000 64.624 64.000 62.000 60.000 consumi 2001 consumi 2002 consumi 2003 consumi 2004 consumi 2005 consumi 2006 consumi 2007 consumi 2008 consumi 2009 consumi 2010 consumi 2011 consumi 2012 Fonte dati Regione Emilia - Romagna 85 Ricerca e didattica Profilo Le unità di globuli rossi consumate nel 2012 si possono distinguere in: • 33.017 presso l’AUSL di Bologna (che comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola) • 29.119 presso l’AOU • 5.911 presso lo IOR I dati relativi ai consumi evidenziano, dopo una sostanziale stabilizzazione, una netta riduzione a partire dall’anno 2009. Questo risultato potrebbe essere ricondotto al progetto interaziendale iniziato nel 2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna, specificatamente sull’appropriatezza dell'utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e plasma) in ambito metropolitano bolognese. Degno di nota nel 2012 è anche l’aumento del 23% rispetto al 2011 delle unità di sangue cedute dalla nostra Regione alle altre (da 3.999 a 4.920). 2.4 Ricerca e didattica 2.4.1 Indicatori sulla Ricerca Il Dottorato di Ricerca è il più alto grado di istruzione previsto nell'ordinamento accademico italiano ed è volto all'acquisizione delle competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione presso Università, enti pubblici e soggetti privati. Le scuole di dottorato dell’Università di Bologna hanno lo scopo di promuovere, organizzare e gestire tutte le attività riguardanti i dottorati di ricerca ad esse pertinenti. La Scuola di Dottorato in Scienze Mediche e Chirurgiche è strutturata in 4 Dottorati (Scienze Biomediche, Scienze Chirurgiche, Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi, Scienze Mediche Specialistiche) che al loro interno comprendono Progetti Formativi ad indirizzo specialistico. Numerose strutture universitarie che insistono nel Policlinico S.Orsola-Malpighi sono interessate ai diversi progetti formativi dei dottorati. Nel prospetto che segue, sono indicati, per ciascun ciclo attivo nel 2012, il titolo del Progetto Formativo ed il numero di dottorandi. Nel complesso, questi ultimi sono 185 (182 nel 2011, 200 nel 2010). 86 La Scuola di Dottorato in Scienze Mediche e Chirurgiche è strutturata in 4 Dottorati a loro volta suddivisi in progetti di ricerca. I dottorandi iscritti sono 200. Parte di essi svolge anche compiti assistenziali. 2 Ricerca e didattica Tabella 2.36 Profilo Dottorati di ricerca e numero di dottorandi afferenti ai dottorati di Scienze Mediche e Chirurgiche per i tre cicli attivi nell’anno 2011: XXV, XXVI e XXVII. DOTTORANDI DI RICERCA IN AREA CLINICA - ANNO 2012 Ciclo Nome dottorato Totale XXIV XXV XXVI Scienze Biomediche (Per 25° Ciclo: Prog. 1, 2, 3,4 e 5) 22 16 22 60 Scienze Chirurgiche (Per 25° Ciclo: Prog. 1,2,3 e 4) 16 11 9 36 Scienze Mediche Generali e dei Servizi (Per 25° Ciclo: Prog. 1,2,3,4 e 5) 19 13 13 45 Scienze Mediche Specialistiche (Per 25° Ciclo: Prog. 1,2,3 e 4) 15 10 19 44 Totali dottorandi 72 50 63 185 *25 Divisione Progetti Scienze Biomediche: Progetto N. 1"Biotecnologie Mediche" 5 Scienze Biomediche:Progetto N.2 "Ematologia Clinica e Sperimentale ed Ematopatologia 8 Scienze Biomediche:Progetto N. 3 "Fisiologia Applicata e Fisiopatologia 2 Scienze Biomediche:Progetto N. 4 "Neurofisiologia" 4 Scienze Biomediche: Progetto N. 5 "Scienze Morfologiche Umane e Molecolari" 3 Totale Progetti Scienze Biomediche 22 Scienze Chirurgiche: Progetto N. 1 "Metodologie di Ricerca Nelle Malattie Vascolari" 3 Scienze Chirurgiche: Progetto N. 2 "Problematiche Ricostruttive in Chirurgia MaxilloFacciale: Nuove Linee di Ricerca 2 Scienze Chirurgiche: Progetto N. 3 "Scienze Dermatologiche" 6 Scienze Chirurgiche: Progetto N. 4 "Scienze MedicoChirurgiche Gastroenterologiche e dei Trapianti 4 Totale Progetti Scienze Chirurgiche 16 9 segue 87 Ricerca e didattica Profilo Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto N. 1 "Medicina Materno Infantile e Dell'eta' Evolutiva e Fisiopatologia dello Sviluppo Sessuale" 5 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto N. 2 Odontoiatria Per Disabili 2 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto N. 3 Sanita' Pubblica e Medicina Del Lavoro 6 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto N. 4 Ultrasonologia In Medicina Umana e Veterinaria 4 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto N. 5 Medicina Palliativa In Oncologia 2 Totale Progetti Scienze Mediche Generali e dei Servizi 19 Scienze Mediche Specialistiche:Progetto N.1 "Fisiopatologia Dell'insufficienza Cardiaca" 5 Scienze Mediche Specialistiche: Progetto N.2 "Medicina Del Sonno" 4 Scienze Mediche Specialistiche:Progetto N.3 "Scienze Nefrologiche ed Uro-Andrologiche 4 Scienze Mediche Specialistiche:Progetto N.4 "Scienze Pneumocardio-Toraciche di Interesse Medico e Chirurgico 2 Totale Progetti Scienze Mediche Specialistiche 15 Fonte: Area della Ricerca Università di Bologna I Dottorati di Ricerca in area clinica offrono, ai dottorandi che vi siano interessati, anche l’opportunità di svolgere attività assistenziale. L'art. 1, comma 25, della Legge 14 gennaio 1999, n. 4 ("Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole") prevede, infatti, la possibilità di inserimento a domanda dei vincitori di concorso per l'ammissione a corsi di dottorato di ricerca, nelle attività assistenziali. L’Azienda e l’Università di Bologna hanno stipulato, nel 2002, un accordo per disciplinare criteri e modalità di tale impiego. Tale accordo ha, inoltre, esteso la possibilità di svolgere compiti assistenziali anche ai titolari degli assegni di ricerca (di cui all'art. 51, comma 6, della legge 25 dicembre 1997, n. 449 "Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica"). Gli assegni di ricerca sono uno strumento di cui dispone l’Università, volto a finanziare contratti di collaborazione con giovani ricercatori per svolgere attività di ricerca e vengono attribuiti in seguito ad un apposito bando di concorso. Nel periodo considerato i dottorandi di ricerca che hanno svolto anche compiti assistenziali sono stati n. 65 (n. 44 nel 2011, n. 55 nel 2010). I titolari di assegno di ricerca che hanno svolto compiti assistenziali sono stati n. 83 (n. 62 nel 2011, n. 44 nel 2010). Per quanto riguarda la ricerca con i fondi gestiti dall’azienda, si rinvia al paragrafo 6.1.3 “Capacità di attrazione da parte dell’azienda di risorse finanziarie”. 88 2 Ricerca e didattica 2.4.2 Indicatori sulla didattica Profilo Programmazione dell’attività didattica della Scuola di Medicina e Chirurgia. Nell’anno accademico 2011/2012 si è completato per tutti i corsi di laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia il processo di riforma degli ordinamenti didattici, in conformità alle disposizioni del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, “Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con D.M. 3 novembre 1999, n. 509 del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica”. Per l’anno accademico 2012/2013 sono stati organizzati sotto il coordinamento della Scuola di Medicina e Chirurgia i medesimi corsi di laurea dell’anno precedente. Di seguito si riportano i corsi attivi nell’anno 2012 che insistono direttamente sulle strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi, che ne è la sede formativa: Corsi di studio attivi presso la Scuola di Medicina e Chirurgia. Diversi corsi insistono direttamente sulle strutture dell’Azienda. • Biotecnologie Mediche (laurea magistrale); • Dietistica (laurea abilitante alla professione sanitaria di dietista); • Fisioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista); • Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) – Bologna; • Medicina e Chirurgia (laurea magistrale ciclo unico); • Ortottica ed Assistenza Oftalmologica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ortottista ed assistente di Oftalmologia); • Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o)- Bologna; • Tecniche di Laboratorio Biomedico (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Laboratorio Biomedico); • Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) – Bologna; • Scienze Infermieristiche e Ostetriche (laurea magistrale). Nella sede didattica di Bologna sono attivi altri corsi dell’Università dei quali l’Azienda non è sede: • Odontoiatria e Protesi Dentaria (laurea magistrale ciclo unico); • Igiene Dentale (laurea abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale); • Podologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Podologo); • Tecniche di Neurofisiopatologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Neurofisiopatologia), al quale l’Azienda collabora, tuttavia, attivamente; • Tecniche Ortopediche (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico ortopedico). L’offerta formativa della Facoltà di Medicina e Chirurgia si completa poi con i corsi di studio attivi a Imola (BO) e presso i Poli Scientifico-Didattici siti in Romagna: • Educazione professionale (laurea abilitante alla professione sanitaria di educatore professionale) – didattica a Imola; • Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (laurea abilitante alla professione sanitaria di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) - Imola; • Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Ravenna; 89 Ricerca e didattica Profilo • Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Rimini; • Logopedia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Logopedista) - Ravenna; • Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o) - Rimini; • Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) - Rimini. In particolare, l’Azienda ha collaborato attivamente nel 2012, come negli anni precedenti, ai seguenti corsi di laurea delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione: • 5 corsi triennali delle professioni sanitarie (Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica per immagini e Radioterapia). Per accedere ai Corsi di Laurea attivati presso la Scuola di Medicina e Chirurgia gli studenti devono sostenere un test d’ingresso ad accesso programmato a livello nazionale. • È il Ministero che annualmente stabilisce per ogni Corso di Laurea un limite massimo di studenti iscrivibili al primo anno a seconda dell’Università, delle strutture e del bacino d’utenza, mentre spetta a ciascuna Università di disporre dell’ammissione degli studenti comunitari e non comunitari residenti in Italia. Dalle disposizioni ministeriali si evince una sostanziale stabilità della programmazione. Dal punto di vista aziendale permane la collaborazione per gli obiettivi di: • una maggiore integrazione tra Azienda e Università attraverso la valorizzazione della didattica svolta dal personale del Servizio Sanitario Regionale che esplica attività di insegnamento e tutoraggio nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e nei Master; • una revisione dell’offerta formativa e rimodulazione organizzativa di tutti i Corsi di Laurea alla luce di quanto disposto dal D.M. n. 270 del 22.10.2004 e successivi decreti attuativi, realizzata dall’anno accademico 2011/2012, con l’intento della semplificazione, razionalizzazione, migliore utilizzo del corpo docente; • una relazione con altri atenei al fine di partecipare al completamento di percorsi formativi di studenti attraverso gli stage mediante rapporti di convenzione finalizzati a garantire la possibilità di svolgere tirocini formativi e di orientamento presso strutture aziendali; • un adeguamento delle sedi di tirocinio ai requisiti strutturali e di personale di tutoraggio. Il tirocinio, infatti, deve essere svolto con la supervisione e la guida di tutor professionali in possesso della laurea magistrale delle rispettiva classe e che abbia un’esperienza formativa non inferiore a 5 anni; Rappresenta una nuovo obiettivo il subentro dell’Azienda alla Croce Rossa Italiana (completo dal 1-1-2013) nella piena gestione del Corso di laurea in Infermieristica - sede BO1 finora gestito dalla CRI in convenzione con l’Università e con l’Azienda. Per la professione medica, di odontoiatra e per le professioni sanitarie, nelle tabelle che seguono è indicato il numero degli allievi iscritti a ciascun corso di studio, per 90 2 Ricerca e didattica Profilo anno di corso. Si è tenuto conto solo degli iscritti nella sede di Bologna dell’Ateneo. Tabella 2.37 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi per anno di corso Anno Sede Tipo corso Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Iscritti per anno di corso 1 2 3 4 5 6 FC/R Totale iscritti 2012-13 BO LMCU LSCU 445 435 391 371 319 349 740 3050 2011-12 BO LMCU LSCU 426 390 374 325 350 329 728 2922 2010-11 BO LSCU 398 380 329 355 333 322 661 2778 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.38 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi per anno di corso Anno Sede Tipo corso Corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria. Iscritti per anno di corso 1 2 3 4 5 FC/R Totale iscritti 2012-13 BO LMCU LSCU 30 29 28 26 29 13 155 2011-12 BO LMCU 29 28 27 30 30 21 165 2010-11 BO LSCU 32 25 32 29 32 25 175 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.39 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso Anno Sede Tipo corso Corso di Laurea in Biotecnologie Mediche Iscritti per anno di corso 1 2 FC/R Totale iscritti 2012-13 BO LM 32 32 4 68 2011-12 BO LM 34 28 1 63 2010-11 BO LS 29 12 41 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 91 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.40 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso Anno Sede Tipo corso Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Iscritti per anno di corso 1 2 FC/R Totale iscritti 2012-13 BO LM 25 22 5 52 2011-12 BO LM LS 23 24 3 50 2010-11 BO LS 25 24 3 52 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2.41 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso Tipo corso Denominazione corso BO L BO Sede Iscritti per anno di corso Anno 2012-13 FC/R Totale iscritti per corso 1° 2° 3° Dietistica 9 9 10 L Fisioterapia 72 54 54 22 BO L Igiene dentale 16 13 10 9 BO L Infermieristica 264 221 249 265 BO L Ortottica ed assistenza oftalmologica 10 7 10 BO L Ostetricia 20 12 13 7 52 BO L Podologia 17 13 12 4 46 BO L Tecniche di laboratorio biomedico 20 10 18 5 53 BO L Tecniche di neurofisiopatologia 11 6 8 BO L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 22 16 17 13 68 BO L Tecniche ortopediche 15 15 11 8 49 Totale 476 376 412 333 28 48 999 27 25 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 92 202 1597 2 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.42 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie- suddivisi per anno di corso Anno 2011-12 Iscritti per anno di corso Anno 2012-13 1° 2° 3° FC/R Totale iscritti per corso Dietistica 9 10 9 2 30 L Fisioterapia 61 55 62 16 194 BO L Igiene dentale 13 12 13 13 51 BO L Infermieristica 262 253 264 294 1073 BO L Ortottica ed assistenza oftalmologica 9 10 11 BO L Ostetricia 16 13 21 9 59 BO L Podologia 15 12 10 6 43 BO L Tecniche di laboratorio biomedico 15 18 16 9 58 BO L Tecniche di neurofisiopatologia 8 8 6 BO L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 20 18 21 10 69 BO L Tecniche ortopediche 16 12 12 4 44 Totale 444 421 445 363 1673 Tipo corso Denominazione corso BO L BO Sede 30 22 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 93 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.43 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie- suddivisi per anno di corso Anno 2011-12 Tipo corso Denominazione corso BO L BO Sede Iscritti per anno di corso Anno 2012-13 Totale iscritti per corso 1° 2° 3° FC/R Dietistica 9 9 8 2 L Fisioterapia 61 62 52 22 197 BO L Igiene dentale 13 12 16 13 54 BO L Infermieristica 269 277 233 312 BO L Ortottica ed assistenza oftalmologica 10 11 3 1 25 BO L Ostetricia 19 21 20 6 66 BO L Podologia 14 11 14 5 44 BO L Tecniche di laboratorio biomedico 21 15 19 6 61 BO L Tecniche di neurofisiopatologia 12 7 10 BO L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 22 20 20 13 75 BO L Tecniche ortopediche 15 12 13 4 44 Totale 465 457 408 384 28 1091 29 1714 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna LEGENDA (per tutte le tabelle sopra riportate): Tipo corso Tipo iscrizione L = Laurea FC = studenti fuori corso LM = Laurea magistrale R = studenti ripetenti LS = Laurea Specialistica LMCU= Laurea magistrale ciclo unico LSCU = Laurea specialistica ciclo unico Nella tabella successiva si riporta il numero degli studenti presenti presso la sede formativa del Policlinico, per i 5 Corsi di Laurea sopra citati, che vedono un impegno maggiore dell’Azienda con l’apporto di personale, strutture e altre risorse (Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica per immagini e Radioterapia). 94 2 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.44 Studenti dei Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie presso la sede formativa dell’Azienda, suddivisi per anno di corso – Anno 2012-13. Denominazione corso Iscritti per anno di corso Anno 2012-13 1° 2° 3° FC/R Totale iscritti per corso Fisioterapia 21 17 20 7 65 Infermieristica BO1 97 98 100 145 440 Ostetricia 20 12 13 8 53 Tecniche di laboratorio biomedico 23 19 10 4 56 (*) Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 21 15 19 4 59 Totale 673 Fonte: Aosp Bologna Policlinico S.Orsola - Malpighi Nota: (*) di cui 3 per trasferimento da medesimo corso di altro ateneo. Per quanto riguarda la programmazione didattica concernente le Scuole di specializzazione medico-chirurgiche, si ricorda che gli ordinamenti delle Scuole, riformati a norma del DM 1.8.2005, sono attivi dall’anno accademico 2008/2009. Nell’anno accademico 2011-2012, in totale risultano attive 44 scuole di specializzazione nell’area medica, chirurgica e dei servizi clinici e diagnostici. Le Scuole di specializzazione sono attivate, in alcuni casi, in aggregazione con le corrispondenti Scuole di Atenei diversi, designando per ciascuna aggregazione l’Ateneo capofila, che procede all’espletamento del concorso ed all’immatricolazione dei vincitori. In questi casi, le attività formative possono essere svolte dagli specializzandi all’interno della rete formativa degli Atenei tra loro aggregati. Per talune Scuole, l’Università di Bologna non è capofila ma fa parte dell’aggregazione. Più in dettaglio, presso l’Università di Bologna sono attive 19 Scuole di specializzazione autonome; 11 Scuole aggregate nelle quali è capofila; 14 Scuole aggregate nelle quali non è capofila. A prescindere dalla loro tipologia, le Scuole di specializzazione che hanno la sede presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi, svolgono la formazione nell’ambito delle strutture individuate quali rete formativa della Scuola stessa. Nell’anno accademico 2011-12 sono attivi il 1°, 2°, 3°, 4° anno di corso di tutte le Scuole di specializzazione riformate secondo il DM 1.8.2005 ed i restanti anni 5° e 6° - quest’ultimo solo per la Chirurgia Generale - delle Scuole del vecchio ordinamento didattico ad esaurimento. 32 Scuole di Specializzazione hanno la propria struttura di sede nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola–Malpighi. 95 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.45 Scuole di specializzazione dell’area medico-chirurgica con struttura di sede nell’Azienda – a.a. 2011 2012. Scuole di Specializzazione Anestesia e Rianimazione Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva 1° - 2° - 3° -4° anno Audiologia e Foniatria Cardiochirurgia Cardiologia Malattie dell’apparato Cardiovascolare 1° - 2° - 3° -4° anno Chirurgia Generale Chirurgia Pediatrica Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica 1° - 2° - 3° -4° anno Chirurgia Toracica Chirurgia Vascolare Dermatologia e Venereologia Ematologia Endocrinologia e Malattie del Ricambio Gastroenterologia Genetica Medica Geriatria Ginecologia ed Ostetricia Malattie dell’apparato Respiratorio Malattie Infettive Medicina del Lavoro Medicina dello Sport Medicina Interna Medicina Nucleare Microbiologia e Virologia Nefrologia Oftalmologia Oncologia Oncologia Medica 1° - 2° - 3° -4° anno Otorinolaringoiatria Pediatria Radiodiagnostica Radioterapia Scienza dell’alimentazione Urologia Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione) 96 2 Indicatori della didattica Profilo L’Azienda è, comunque, considerata la a sede prevalente dell’attività formativa per le seguenti Scuole di Specializzazione: • Chirurgia Maxillo-Facciale, • Igiene e Medicina Preventiva, • Medicina Legale, • Patologia Clinica, • Reumatologia. Le Scuole di Specializzazione medico - chirurgiche dell’Università di Bologna non aventi sede nell’Azienda sono: • Anatomia Patologica (sede presso Azienda USL di Bologna); • Medicina Fisica e Riabilitazione/Riabilitativa (sede presso Istituto Ortopedico Rizzoli); • Neurologia (sede presso Azienda USL di Bologna); • Neuropsichiatria Infantile (sede presso Azienda USL di Bologna); • Ortopedia e Traumatologia (sede presso Istituto Ortopedico Rizzoli); • Psichiatria (sede presso Azienda USL di Bologna). Il numero complessivo dei medici in formazione specialistica iscritti nell’anno 2012 (a.a. 2011-12) è di 886. Si deve considerare che le iscrizioni agli anni di corso delle Scuole di specializzazione hanno date proprie, diverse ogni anno, in funzione dell’inizio dell’attività formativa, che è determinato con decreto ministeriale. Tabella 2.46 Corso di Laurea in Dietistica Anno Accademico Totale 2011/2012 886 2010/2011 864 2009/2010 858 2008/2009 858 Fonte: Aosp Bologna Policlinico S.Orsola - Malpighi Nelle tabelle successive è riportato il numero dei medici in formazione specialistica accolti nelle strutture dell’Azienda facenti parte della rete formativa delle Scuole di specializzazione, espresso in unità equivalenti, tenendo conto delle presenze in rapporto ai periodi di frequenza effettiva 9 segue 97 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.47 Corso di Laurea in Fisioterapia Università di Bologna Scuola di Specializzazione Anatomia Patologica Anestesia e Rianimazione Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva N. medici in formazione a.a. 2011-2012 7,05 38,01 Audiologia e Foniatria 2,14 Cardiochirurgia 9.12 Cardiologia Malattie dell’apparato Cardiovascolare 34,30 Chirurgia Generale 42,53 Chirurgia Maxillo- Facciale 4,29 Chirurgia Pediatrica 9,00 Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica 3,87 Chirurgia Toracica 4,54 Chirurgia Vascolare 9,00 Dermatologia e Venereologia 9,76 Ematologia 9,12 Endocrinologia e Malattie del Ricambio 7,58 Gastroenterologia 3,00 Genetica Medica 1,00 Geriatria 13,94 Ginecologia ed Ostetricia 45,75 Igiene e Medicina Preventiva Malattie dell’apparato Respiratorio 4,00 12,18 Malattie Infettive 9,00 Medicina del Lavoro 7,13 Medicina dello Sport 1,08 Medicina Fisica e Riabilitazione Medicina Fisica e Riabilitativa 98 16,00 2 Indicatori della didattica Medicina Interna Profilo 49,65 Medicina Legale 3,34 Medicina Nucleare 12,49 Microbiologia e Virologia 5,89 Nefrologia 23,10 Neurologia 4,99 Neuropsichiatria Infantile 4,10 Oftalmologia 13,00 Oncologia Oncologia Medica 17,25 Ortopedia e Traumatologia 15,67 Otorinolaringoiatria 12,8 Patologia clinica 5,99 Pediatria 28,04 Psichiatria 3,00 Radiodiagnostica 30,86 Radioterapia 13,23 Reumatologia 1,53 Scienza dell’alimentazione 3,74 Urologia 11,12 Totale 554,44 Fonte: AOU Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Nota: il numero complessivo di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità equivalenti in rapporto ai periodi di frequenza all’interno dell’Azienda, indicati nei programmi individuali di formazione annuali dell’a.a. 2011-2012. I dati sono basati sui programmi formativi individuali effettivamente pervenuti. L’Azienda accoglie anche medici in formazione specialistica provenienti da Università le cui Scuole non sono aggregate con quelle di Bologna, per contribuire al completamento della formazione professionalizzante. Sotto è riportato il numero di medici in formazione specialistica che hanno frequentato, con l’indicazione degli Atenei di provenienza. 99 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.48 Numero complessivo di medici in formazione specialistica presenti nel 2012, suddivisi per Scuola di specializzazione e Università di provenienza N° Studenti Scuola di Specializzazione N° Studenti Anestesia e Rianimazione 1 Medicina Interna 2 Anestesia e Rianimazione 1 Cardiologia 1 Urologia 1 Cardiochirurgia 2 Neuropsichiatria infantile 1 Radiodiagnostica 1 Anestesia e Rianimazione 1 Pediatria 9 Cardiologia 1 Nefrologia 1 Ginecologia ed Ostetricia 1 Medicina Nucleare 1 Cardiochirurgia 1 Ginecologia ed Ostetricia 1 Medicina d'emergenza/Urgenza 1 Medicina Interna 2 Audiologia e Foniatria 3 Seconda Università di Napoli Università degli Studi di Cagliari Università degli Studi di Catania Università degli Studi di Ferrara Università degli Studi di Messina Università degli Studi di Modena E Reggio Emilia Università degli Studi di Padova 100 2 Indicatori della didattica Cardiologia Università degli Studi di Palermo Ginecologia ed Ostetricia Profilo 1 1 Pediatria 1 Università degli Studi di Parma Oncologia medica 1 Università degli Studi di Perugia Nefrologia 1 Medicina d'Emergenza/Urgenza 1 Medicina Nucleare 1 Chirurgia Maxillo-Facciale 1 Oncologia medica 1 Università degli Studi di Sassari Nefrologia 1 Università Unicampus Roma Cardiochirurgia 1 Università Cattolica del Sacro Cuore Roma Ginecologia ed Ostetricia 1 Università degli Studi di Torino Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Totale 44 AOU Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Nota: il numero di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità fisiche, indipendentemente dalla durata della frequenza all’interno dell’Azienda. Il Master, introdotto con il D.M. 509/99, è un titolo accademico post laurea di perfezionamento scientifico e di alta formazione, successivo al conseguimento della laurea triennale o della laurea magistrale, finalizzato a formare figure professionali fortemente "specializzate. Si divide in primo e secondo livello: il primo si consegue dopo la laurea, il secondo dopo la laurea magistrale. Le tabelle successive riportano i Master di 1° e di 2° livello dell’area disciplinare degli studi medici e psicologici attivi presso la sede di Bologna nel 2012. 101 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.49 Master di 1° e di 2° livello per le professioni medica, odontoiatrica e per le professioni sanitarie a.a. 2012/2013 Livello Titolo Master Rinnovo Nuova Proposta Sede amministrativa Studenti immatricolati 2° Alimentazione ed educazione alla salute R BO 43 2° Alta formazione e qualificazione in cure palliative NP BO 30 1° Amministratore di sistema in diagnostica per immagini e radioterapia R BO 19 2° Cardiologia pediatrica e dell'età evolutiva R BO 15 2° Chirurgia mini invasiva pediatrica R BO 7 1° Cure palliative e terapia del dolore NP BO 30 2° Endoscopia avanzata Luigi Barbara R BO 2 1° Funzioni di coordinamento nelle professioni sanitarie - Rimini R Rimini 29 1° Funzioni di coordinamento nelle professioni sanitarie * R BO 33 R BO 20 R BO 24 R Forlì 16 2° 2° 1° Funzioni direttive e gestione dei servizi sanitari Medicina Tradizionale Cinese con Agopuntura, Medicina Omeopatica, Fitoterapia Medica Percorsi clinici e di ricerca per la continuità nel care infermieristico 2° Pulmonary Vascular Diseases R BO 12 2° Valutazione dei farmaci e farmacoepidemiologia R BO 10 Master Clinica Odontoiatrica 0 2° Chirurgia orale e implantologia R BO 10 2° Endodonzia clinica R BO 18 2° Odontoiatria clinica con tecnologie avanzate R BO 9 2° Protesi e Implantoprotesi con tecnologie avanzate R BO 24 Totale Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 102 351 2 Indicatori della didattica Profilo Tabella 2.50 Master di 1° e di 2° livello per le professioni medica, odontoiatrica e per le professioni sanitarie a.a. 2012/2013 Livello Titolo Master Studenti immatricolati 2° Alimentazione ed educazione alla salute 47 1° Assistenza infermieristica in area critica * 61 1° Assistenza infermieristica in ortopedia e traumatologia 13 1° Biomeccanica, patologia e trattamento terapeutico dell'arto superiore 14 2° Cardiologia pediatrica e dell'età' evolutiva 12 2° Chirurgia mini-invasiva pediatrica 2° Chirurgia orale e implantologia 2° Endodonzia clinica 6 2° Endoscopia avanzata 5 1° Evidence-based practice e metodologia della ricerca clinico – assistenziale * 19 1° Funzioni di coordinamento nelle professioni sanitarie * 37 2° Funzioni direttive e gestione dei servizi sanitari 20 1° Medicina palliativa: modelli organizzativi, clinica, ricerca, leadership 26 2° Odontoiatria clinica con tecnologie avanzate 2° Pulmonary vascular diseases 20 2° Valutazione dei farmaci e farmacoepidemiologia 15 Totale 8 10 4 317 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Nota: *alla gestione concorre l’Azienda. Nell’ambito della formazione post base si collocano anche i corsi di Alta Formazione. L’Azienda concorre alla gestione del “CAF Case Management in Infermieristica e Ostetrica”. 103 Indicatori della didattica Profilo Docenti e tutor dei Corsi di studio della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il numero complessivo di docenti universitari afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia è di 423 (cfr. anche paragrafo 3.6). Di questi, i docenti integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda sono 228 di cui 52 professori di I fascia, 69 professori di II fascia, 106 Ricercatori, 1 Assistente ordinario. L’organico universitario è in diminuzione, per effetto degli interventi normativi degli ultimi anni. I dipendenti dell’Azienda danno un contributo consistente all’attività formativa della Scuola di Medicina e Chirurgia. Per i Corsi di laurea e laurea Magistrale dell’anno accademico 2011/2012, il numero dei dipendenti dell’Azienda ai quali è stata affidata la titolarità di un insegnamento o modulo didattico è di 94, per 3092 ore di insegnamento complessive. Il numero degli insegnamenti o moduli didattici è stato di 166. Nel 2012/2013, per i Corsi di laurea 91 dipendenti hanno ricoperto la titolarità di un insegnamento o modulo didattico per un totale di 2852 ore di didattica frontale. Analogamente, per Corsi di laurea magistrale, sono interessati 18 dipendenti per un totale di 400 ore di didattica frontale. Per l’attività di tutorato, Il numero dei dipendenti cui sono state affidate funzioni di tutor di tirocinio nell’ambito dei diversi Corsi di laurea e di laurea Magistrale è rispettivamente di 345 e 158. Il dato comprende sia i dirigenti medici e sanitari, sia il personale appartenente ai profili delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e della riabilitazione. Per quanto riguarda gli insegnamenti o i moduli nell’ambito delle Scuole di specializzazione (anno accademico 2011/2012), vi sono 162 dirigenti dipendenti dell’Azienda, per un totale di 1861 ore di didattica frontale. I dirigenti medici con funzioni di tutor individuale dei medici in formazione specialistica assommano a 129 unità, mentre i professori e i ricercatori universitari che svolgono le stesse funzioni sono 132 (questi ultimi due dati sono basati sui programmi individuali degli iscritti all’a.a. 2011/2012, effettivamente pervenuti). 104 2 L'assetto organizzativo 2.5 L’assetto organizzativo Profilo In questa sezione si tratteggia il modello organizzativo dell’Azienda, si disegna la mappa delle sue strutture e si forniscono alcuni dati di maggiore rilievo. 2.2.5.1 L’organizzazione aziendale Con deliberazione 31/2012 si è provveduto alla riorganizzazione dei servizi “centrali” ossia quelli trasversali/di supporto All’inizio del 2012 è stata avviata la riorganizzazione dei servizi trasversali/di supporto, accentuandone le caratteristiche di trasversalità e potenziandone la gestione per processi. Nel rimandare alla deliberazione 31/2012, per una lettura esaustiva circa il contesto del riassetto e le competenze funzionali specifiche delle singole strutture “centrali”, di seguito viene sinteticamente riepilogato il nuovo organigramma: • strutture/articolazioni organizzative in staff alla Direzione Aziendale, come tali direttamente connesse a percorsi/processi che, per natura innovativa o particolare rilevanza delle funzioni, richiedono un coordinamento integrato, anche in considerazione della loro natura più marcatamente trasversale. In ragione di questa peculiarità le strutture di staff fanno riferimento direttamente alla Direzione Aziendale nel suo complesso pur con afferenze funzionali prevalenti: Afferenza prevalente al Direttore Generale: a) b) Servizio “Prevenzione e protezione aziendale” (SPPA) - Struttura semplice “Coordinamento degli staff” – struttura complessa c) d) Comunicazione ed ufficio stampa e) Ufficio “Relazioni con il pubblico” (URP) e rapporti con le associazioni di volontariato – Posizione organizzativa Sorveglianza sanitaria aziendale - Funzione aziendale f) g) ”Area logistica ospedaliera” – Coordinamento “Controllo di gestione e sistema informativo” - Struttura complessa g1) “Centro logistico” - Struttura complessa g2) “Servizi di supporto alla persona” - Struttura complessa h) “ Relazioni sindacali” - Struttura complessa i) “Punti informativi/PDA” – Struttura complessa Afferenza prevalente al Direttore Sanitario: a) ”Area sicurezza delle cure” – Coordinamento a1) “Medicina legale e gestione integrata del rischio” Struttura complessa a2) “Governo clinico, qualità, formazione” - Struttura semplice b) “Ricerca ed innovazione” - Struttura complessa c) Logistica sanitaria: c1) Percorsi ambulatoriali integrati - Programma c2) Percorso chirurgico - Programma c3) Percorso internistico - Programma c4) Percorso “Alta specialità e trapianti d’organo” - Programma c5) Controllo della produzione e accordi di fornitura - Struttura semplice 105 L'assetto organizzativo Profilo Afferenza prevalente al Direttore Amministrativo a) “Affari generali, istituzionali e convenzioni” - Struttura complessa b) “Servizio legale ed assicurativo” - Struttura complessa • strutture/articolazioni organizzative in line alla Direzione Aziendale, ossia strutture ad alta specializzazione che svolgono funzioni consolidate nell’organizzazione: in line al Direttore Sanitario: a) “Igiene, prevenzione e protezione” - Struttura complessa b) “Servizio infermieristico, tecnico e riabilitativo” - Struttura complessa c) “Fisica sanitaria” - Struttura complessa d) ”Area farmaceutica” - Coordinamento d1) “Farmacia clinica” – Struttura complessa d2) “Gestione dei dispositivi medici” – programma • in line al Direttore amministrativo: la scelta organizzativa è stata, relativamente a quest’area, quella di istituire due Dipartimenti, allo scopo di assicurare una funzione di coordinamento delle attività di supporto e di sviluppare sinergie fra aree omogenee, costituite da funzioni che perseguono comuni finalità pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità in ordine agli aspetti gestionali. a) Dipartimento amministrativo a1) “Risorse economiche e finanziarie” - Struttura complessa a2) “Attività libero professionale” - Struttura semplice dipartimentale a3) “Amministrazione del personale” - Struttura complessa a4) “Attività amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI)” b) Dipartimento tecnico: b1) “Tecnologie biomediche” - Struttura complessa b2) “Tecnologie e sistemi informatici” - Struttura complessa b3) “Progettazione, sviluppo ed investimenti” - Struttura complessa b4) “Gestione del patrimonio” - Struttura complessa b5) “Settore amministrativo del Dipartimento Tecnico” struttura semplice dipartimentale In ambito sanitario é rimasto inalterato l’assetto dipartimentale. Il modello dipartimentale, infatti, è quello che favorisce l’esercizio integrato delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca. L’Azienda è costituita da 7 Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI), all’interno dei quali sono presenti 67 Unità Operative e 17 Strutture semplici dipartimentali, per un totale di circa 1.580 posti letto; 3 dipartimenti sono attribuiti alla responsabilità di dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale e 4 sono a direzione universitaria. Su un totale di 846 dirigenti medici che esercitano la professione all’interno dei DAI, il 74,6% è personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante 25,4% è universitario. La maggior parte dei dirigenti medici esercita la libera professione con opzione in intra-moenia (circa il 95%). 106 L’Azienda è costituita da 7 Dipartimenti ad Attività Integrata, articolati in 67 UUOO e 17 SSD, per un totale di 1.580 posti letto, 846 dirigenti medici e 2.563 unità di personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione. 2 L'assetto organizzativo Profilo Tabella 2.57 Mappa dei Dipartimenti ad Attività Integrata Dipartimento ad Attività Integrata (DAI) Dirigenti medici Personale infermieristico, tecnico e riabilitativo 240 139 381 3 209 127 229 10 3 126 104 371 9 0 147 112 190 10 5 254 117 219 10 1 338 111 366 9 4 243 136 386 0 0 23 0 421 67 17 1.580* 846 2.563 Unità Operative Strutture semplici Dipartimentali Posti letto Cardio – toraco -vascolare 10 1 Chirurgie specialistiche ed anestesiologia 9 Ematologia, oncologia e medicina di laboratorio Emergenza/ urgenza, chirurgia generale e dei trapianti Malattie dell’apparato digerente e medicina interna Medicina interna, dell’invecchiamento e malattie nefrologiche Salute della donna, del bambino e dell’adolescente Sedi Afferenti a più Dipartimenti Totale Fonte: Aosp Bologna Policlinico S.Orsola - Malpighi Nota: (*) Dei 1.580 posti letto totali, 155 sono dedicati al Day Hospital. Per quanto riguarda il personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione assegnato ai DAI, quasi tutta la popolazione, di 2.563 unità, è dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale. Nella Tabella 2.57, la suddivisione del personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione per Dipartimento di afferenza, rappresenta la situazione statica al 31.12.2012. 107 Obiettivi istituzionali 108 Strategie aziendali Obiettivi istituzionali N 3 Strategie aziendali el terzo capitolo vengono illustrati gli obiettivi di salute perseguiti e le strategie aziendali messe in atto dal Policlinico, in accordo anche con gli indirizzi emersi dalla programmazione territoriale. Vengono individuate cinque aree per le quali l’Azienda descrive i macro-obiettivi: • Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria e alla verifica dei risultati di salute, secondo il ruolo ad essi assegnato nell’ordinamento regionale; • Universalità ed equità d’accesso in relazione a quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); • Centralità del cittadino per favorire la valutazione dei servizi e la partecipazione alle scelte assistenziali dei cittadini, degli utenti e delle loro organizzazioni di rappresentanza; • Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale come dovere di offrire prestazioni e servizi di elevata qualità tecnica, professionale e relazionale, nel rispetto dell’utilizzo razionale delle risorse; • Integrazione tra attività assistenziali, di didattica e di ricerca. 109 Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria Strategie aziendali 3.1 Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria Nel corso dell’anno 2012 la partecipazione degli Enti Locali della provincia di Bologna alla programmazione sanitaria regionale e al suo controllo periodico locale sono state realizzate, come di consueto, attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria e in stretta collaborazione con l'Azienda USL di Bologna e l'Istituto Ortopedico Rizzoli. Anche nel corso di quest’anno sono stati attuati: il percorso per l’approvazione dei bilanci sia consuntivi che preventivi, nonché le altre attività di programmazione congiunta da parte delle Aziende. 3.2 Universalità ed equità di accesso Uno dei principali obiettivi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna è la rimozione delle barriere, da quelle architettoniche a quelle linguistiche, per consentire a tutti i cittadini che ne hanno necessità di usufruire dei servizi erogati. Nel primo caso l'Azienda si è impegnata ad eliminarle in tutti gli edifici in ristrutturazione e nella progettazione di quelli nuovi. In questa azione l’Azienda è affiancata dai componenti del Comitato Consultivo Misto che effettuano periodicamente valutazioni ed analisi sullo stato delle strutture e le trasferiscono alle direzioni competenti per la definizione e la programmazione delle specifiche azioni. Su questo aspetto è attivo un gruppo di lavoro aziendale a cui partecipano i componenti del Comitato Consultivo Misto. In collaborazione con l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale - Regione Emilia-Romagna Area Sviluppo delle professionalità per l'assistenza e la salute è stato cooprogettato un percorso formativo: “Laboratorio Sperimentale di Mediazione Interculturale nel Dipartimento Salute Donna Bambino e Adolescente”. Il progetto definisce principalmente le modalità e gli strumenti utili per migliorare e per favorire l’accoglienza, l’accesso e la fruizione dei servizi aziendali da parte degli utenti stranieri e dei loro familiari. Sul versante dell’eliminazione delle barriere “linguistiche” e culturali, nel 2012 sono proseguite le attività del progetto “Ospedale Multiculturale” condotto in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna. In particolare, gli obiettivi definiti per il 2012 hanno riguardato il consolidamento ed il miglioramento dei servizi di mediazione implementati negli anni precedenti e la loro riprogettazione in relazione alle nuove esigenze emerse sia dall’analisi dell’andamento degli accessi di utenti stranieri all’interno del Policlinico, (il cui trend è in continua crescita, + 14% nel 2012) sia dall’analisi dei bisogni espressi dai professionisti dell’area sanitaria e del personale addetto all’accoglienza. 110 Anche con l’aiuto del Comitato Consultivo Misto, prosegue l’impegno dell’Azienda per l’eliminazione delle barriere di ogni genere Universalità ed equità di accesso 3 Obiettivi istituzionali Grafico 3.1 Trend delle presenze di utenti stranieri all’interno del Policlinico Continua l’incremento di presenza di utenti stranieri all’interno del Policlinico Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Nell’ambito dei servizi di mediazione attivi nel Policlinico, nel 2012 grande attenzione è stata rivolta alla “mediazione fissa”, tipologia di servizio che prevede la presenza fissa di mediatori in sedi specifiche e in alcuni reparti selezionati tra quelli con il maggior afflusso di utenti stranieri e una maggior complessità di prestazioni erogate (in particolare nell’ambito delle Unità operative di Cardiochirurgia Pediatrica e di Oncoematologia Pediatrica). Nel 2012 la mediazione fissa ha previsto la presenza di mediatrici che parlano albanese, serbocroato, spagnolo, inglese e cinese, in specifiche giornate e fasce orarie, disponibili per l’esecuzione di interventi di mediazione ed interpretariato nelle Unità Operative afferenti principalmente all’area pediatrica. Il numero di ore dedicate alla mediazione fissa è stato di 860. Non sono stati invece apportati cambiamenti significativi nell’ambito delle altre due tipologie di servizi: • la“mediazione a chiamata”, che comprende la mediazione a chiamata urgente e programmata; in questo caso è prevista la possibilità da parte delle Unità operative e Direzioni di richiedere la presenza di un mediatore culturale esperto in grado di affrontare situazioni particolari e delicate, in cui è necessario trasmettere informazioni e notizie e occorre farlo in modo efficace, soprattutto con attenzione alla modalità di comunicazione. Nel 2012 l’analisi dei dati di utilizzo del servizio ha evidenziato un mantenimento delle ore di “mediazione a chiamata” (1200 ore rispetto a 1192 ore del 2011), confermando l’utilità del servizio nelle UU.OO. a supporto della relazione tra sanitari e utenti di nazionalità e lingua non italiana; 111 Universalità ed equità di accesso Obiettivi istituzionali Grafico 3.2 Interventi di mediazione a chiamata “urgente”, “programmata” e da postazione fissa Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Grafico 3.3 Interventi di mediazione a chiamata per lingua Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi Grafico 3.4 Interventi di mediazione a chiamata per lingua Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi 112 Universalità ed equità di accesso 3 Obiettivi istituzionali Grafico 3.5 Interventi di mediazione a chiamata per Unità Operativa Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi • la “mediazione telefonica”, che fornisce assistenza e supporto informativo tramite un Call Center di mediatori madrelingua; la caratteristica principale del servizio è l'immediata disponibilità del mediatore: la risposta è garantita entro 60 secondi. Dall'analisi dei dati è possibile osservare che sono state registrate 305 chiamate di mediazione telefonica in 12 mesi. Nel 2012 è iniziata anche la riorganizzazione del servizio per renderlo disponibile a tutte le Unità operative del Policlinico. La lingua maggiormente richiesta nei servizi di mediazione a chiamata è quella Cinese. 113 Universalità ed equità di accesso Obiettivi istituzionali Tabella 3.1 Numero di interventi di mediazione a chiamata e telefonica relativi alle lingue maggiormente richieste Interventi di mediazione telefonica (servizio attivo su 20 unità operative) CINESE 109 ARABO 31 BENGALESE 29 SPAGNOLO 28 RUMENO 15 HINDI 14 INGLESE 14 FRANCESE 12 TIGRINO 12 URDU 11 ALBANESE 8 RUSSO 7 SERBO 6 CROATO 3 CINGALESE 3 UCRAINO 1 TEDESCO 1 PORTOGHESE 1 Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi La trasparenza sui tempi di attesa è assicurata dalla disponibilità di specifici indicatori all’interno delle guide all’utente delle unità operative e nelle aree dedicate del portale. Periodicamente, su specifica richiesta del Comitato Consultivo Misto, l’Azienda relaziona a questo organismo sullo stato delle liste di attesa per le specifiche prestazioni. Le informazioni sulle possibilità di accesso e l’orientamento all’interno del Policlinico sono erogate dal punto URP e dai punti informativi dell’ospedale. 114 Centralità del cittadino 3.3 Centralità del cittadino 3 Obiettivi istituzionali L’ordinamento regionale riconosce al cittadino - in quanto titolare del diritto alla salute - un ruolo attivo di partecipazione alla definizione delle prestazioni, dell’organizzazione dei servizi e della loro valutazione. A tal fine, l’organizzazione del Sistema Sanitario Regionale è chiamata a garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini, degli utenti e delle loro rappresentanze organizzate. Lo scopo dell'analisi riportata in questo punto è di analizzare quanto e come l’Azienda sia capace di rapportarsi ai propri utilizzatori e di modificare se stessa, riconoscendo loro una posizione di assoluta centralità. L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna riconosce il ruolo di interlocutore primario del cittadino assicurandogli la possibilità di partecipare alla valutazione della qualità dei servizi e alla tutela dei diritti degli utenti. Questa possibilità è riconosciuta al singolo come soggetto attivo, attraverso le Associazioni di Volontariato che operano all’interno del Policlinico e nell’ambito del Comitato Consultivo Misto. Attraverso i rapporti con il Comitato Consultivo Misto e le Associazioni di Volontariato è, inoltre, garantita la trasparenza delle informazioni che sono rese disponibili agli utenti con gli strumenti a tal fine predisposti. Gli strumenti attraverso i quali può essere assicurata la partecipazione sono: Numerosi sono gli strumenti attraverso i quali si garantisce al cittadino la partecipazione nelle scelte e nell’organizzazione dei servizi • la carta dei servizi nella quale sono declinati gli indicatori generali di qualità che possono essere valutati nel loro andamento annuale; • la guida all’Unità operativa che contiene informazioni dettagliate sull’erogazione dei servizi e sugli indicatori di processo collegati alle prestazioni; • la disponibilità e la diffusione delle informazioni attraverso il portale aziendale con particolare riferimento a tutto quanto raggruppato nell’area “informazioni utili per i cittadini”; • la partecipazione alla valutazione dei risultati di gestione delle segnalazioni sia nel momento della presentazione al Comitato Consultivo Misto, che con la partecipazione attiva di alcuni rappresentanti al gruppo di lavoro aziendale per il miglioramento del processo gestionale; • la partecipazione attiva al processo di gestione delle segnalazioni attraverso l’evidenziazione di situazioni particolari che possono creare disagio a specifiche categorie di utenti; • la possibilità di inviare segnalazioni sulle modalità di funzionamento dell’Azienda, sugli strumenti (anche informatici) disponibili e sulla loro efficacia; • la partecipazione alla valutazione dei risultati ottenuti nella misurazione della soddisfazione dell’utente; • il contatto diretto con il punto URP da parte dei cittadini o attraverso le loro Associazioni di tutela. Per i dati relativi a questi strumenti rinviamo al capitolo 5 del presente Bilancio. 115 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali 3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale 3.4.1 Qualità e accreditamento La necessità di disporre di strumenti per la verifica del mantenimento e dello sviluppo del sistema di gestione per la qualità che garantisca il soddisfacimento dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti dall’Accreditamento Istituzionale ha rappresentato l’input per l’attivazione, nell’anno 2012, di un sistema di capillare sorveglianza presso i Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) e le Unità Operative ad essi afferenti. Tale sistema di sorveglianza sui DAI già accreditati nel periodo 2009-2010, si propone l’obiettivo di garantire il più possibile il mantenimento dei requisiti generali e specifici, previsti dai modelli di Autorizzazione e Accreditamento delle diverse aree sanitarie, in attesa delle successive visite ufficiali di rinnovo dell’Accreditamento da parte della Agenzia Socio Sanitaria Regionale. Le verifiche interne sul Dipartimento vedono l’indispensabile collaborazione di gruppi di valutatori interni, medici, infermieri, tecnici, afferenti alle diverse aree sanitarie. A supporto delle attività di audit interno intervengono, ciascuno per le proprie competenze, le funzioni delle reti dipartimentali dei rappresentanti della Direzione per la Qualità, dei referenti del Governo clinico, degli animatori di Formazione, a garanzia della corretta applicazione dei principi e degli strumenti di governo per l’analisi e gestione dei processi, la sicurezza e l’appropriatezza delle cure, l’aggiornamento continuo delle competenze per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il modello, che vede l’applicazione nel 2012, si propone di valutare non solo gli aspetti di novità intervenuti nell’organizzazione del Dipartimento, ma anche eventuali criticità emerse attraverso gli strumenti di rilevazione: le segnalazioni dei cittadini, quelle dei professionisti, le criticità rilevate attraverso altri sistemi di audit. La valutazione di questi aspetti si propone di mettere in evidenza la reattività del Dipartimento e la tendenza al miglioramento continuo. Nel 2012 sono state effettuati audit presso l’Unità di Immunoematologia e Trasfusionale e la Banca Regionale del Sangue Cordonale, in previsione delle verifiche da parte di Commissioni internazionali per il rinnovo dell’Accreditamento/Certificazione EFI per la prima e dell’Accreditamento FACT per la seconda. L’esito di tali verifiche ha confermato la piena applicazione dei requisiti dei due modelli. L’Accreditamento EFI del Laboratorio di Immunogenetica rappresenta un traguardo importante, dato il ruolo di centrale importanza delle attività che vi si svolgono, per garantire il rispetto di standard di riferimento relativi alle strutture, alle tecnologie e alle competenze necessarie, nel processo di trapianto ed in particolare nella fase di accertamento dell'idoneità dei pazienti e dei donatori. 116 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali La certificazione FACT della Banca del Sangue Cordonale, anche questa basata su standard fissati a livello internazionale, e rilasciata a seguito di un’ispezione da parte di una commissione internazionale di esperti del settore, assicura l’eccellenza nella crioconservazione e tracciabilità delle unità di sangue da cordone ombelicale e nel loro rilascio e utilizzo sicuro in ambito trapiantologico. Un ulteriore sistema di sorveglianza interna finalizzata al miglioramento è quello relativo alla valutazione della qualità della documentazione sanitaria, attraverso audit su un campione di cartelle cliniche di tutte le Unità Operative, allo scopo di verificare la corretta e completa compilazione della cartella clinica, a garanzia della sicurezza del percorso assistenziale del paziente e degli aspetti di tutela del paziente e dei professionisti che intervengono nel processo di cura. Nel 2012 si è attuata una valutazione della documentazione predisposta a livello aziendale a supporto delle attività sanitarie e organizzative, allo scopo di mettere in evidenza eventuali necessità di aggiornamento o eliminazione delle procedure e istruzioni operative applicate e far sì che il personale disponga sempre di documenti di riferimento sicuri e attuali. Dall’analisi è scaturita la revisione 2012 di numerosi documenti inerenti principalmente tematiche di sicurezza e gestione del rischio e dei processi di cura, di cui si riporta una sintesi: • Gestione in emergenza del distress respiratorio; • Emergenze Cliniche; • Eventi sentinella ed eventi clinici maggiori; • Manutenzione dei dispositivi medici; • Identificazione del paziente (braccialetto identificativo); • Influenza virus A (H1N1); • Provvedimenti profilattici da adottare in caso di Meningite; • Provvedimenti profilattici da adottare in caso di Tubercolosi; • Movimentazione del materiale biologico/richieste/referti/attrezzature; • Utilizzo delle piastre operatorie nel polo chirurgico e dell’emergenza; • Privacy (DPS) ; • Reclami e segnalazioni; • Procedure relative al Trapianto di cuore e polmone; • Gestione della trasfusione (controllo tramite lettore barcode). 3.4.2 Processi aziendali La definizione e la valutazione dei principali dei percorsi di cura per la presa in carico del paziente Al fine di promuovere l’appropriatezza clinico - assistenziale e favorire l’implementazione di linee guida e raccomandazioni per la buona pratica clinica, l’AOU di Bologna ha avviato nel corso degli anni specifici progetti aziendali per la strutturazione di percorsi clinico– assistenziali che si caratterizzano per la centralità del paziente, la collaborazione e l’integrazione interdisciplinare e multiprofessionale e la continuità delle cure. La 117 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali strutturazione, l’applicazione dei percorsi e/o il monitoraggio attraverso audit clinici e indicatori specifici, desunti dalla letteratura di riferimento, costituiscono parte degli obiettivi di budget dei Dipartimenti e delle unità operative coinvolti. Nel corso del 2012 l’Azienda ha partecipato a progetti a valenza integrata ospedale– territorio nell’ambito dei quali sono stati implementati percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) integrati con l’AUSL di Bologna nell’ambito di patologie cardiovascolari, cronico–degenerative e oncologiche. In particolare, nell’area della post-acuzie si è proceduto all’ottimizzazione del collegamento operativo con la Centrale Metropolitana PostAcuzie CEMPA, la Centrale CCOT e nella definizione dei percorsi integrati post-acuzie per patologie chiave quali frattura di femore, scompenso cardiaco, percorsi riabilitativi post-stroke. Patologia oncologica Per quanto riguarda la rete oncologica provinciale, l’Azienda Ospedaliero Universitaria è da anni impegnata nella costruzione e nel monitoraggio dei PDTA delle principali malattie oncologiche allo scopo di assicurare un trattamento equo per tutti i cittadini e garantire la continuità delle cure attraverso l’integrazione ospedale-territorio. Ogni percorso strutturato prevede l’individuazione di un infermiere case manager che accompagna il paziente durante il percorso di cura, dalla fase di ingresso fino al termine della terapia. Inoltre, il percorso viene sottoposto ad un attento monitoraggio da parte dell’azienda e delle UO coinvolte soprattutto per quanto riguarda i tempi di attesa legati all’intervento chirurgico. In vista della negoziazione di Budget 2013, l’AOSP ha individuato, di concerto con l’AUSL, i percorsi principali da sottoporre ad un attento monitoraggio attraverso indicatori che potessero consentire anche un confronto sull’area metropolitana bolognese. I percorsi oncologici individuati sono quelli relativi ai tumori del colon, del polmone e della mammella. 118 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Tabella Tumore Colon 3 Obiettivi istituzionali TUMORE POLMONE Tabella Tumore Polmone TUMORE MAMMELA Tabella Tumore Mammella Patologia croniche Nel corso del 2012 è stato implementato il percorso aziendale per la gestione del paziente con scompenso cardiaco (acuto o riacutizzato) individuando i setting assistenziali più appropriati per la gestione di questi pazienti in funzione del livello di gravità e comorbidità. In coerenza con le linee regionali sono state inoltre promosse azioni finalizzate a perseguire e mantenere il rientro a domicilio del paziente dopo un ricovero ospedaliero, 119 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali mediante l’attivazione di attività di Day Service e rafforzando la relazione con i punti di coordinamento di assistenza primaria (PCAP) e la CCOT per pazienti che necessitano assistenza domiciliare integrata (ADI). Anche nel caso di questo percorso di cura le due aziende di Bologna hanno definito e condiviso alcuni indicatori comuni da monitorare con l’obiettivo di uniformare il comportamento dei professionisti a fronte di analoghe situazioni cliniche. SCOMPENSO CARDIACO Si riportano di seguito gli indicatori individuati per il percorso in questione: Tabella Scompenso Cardiaco e quelli individuati per il monitoraggio del percorso POST IMA/SCA: POST Tabella PostIMA IMA Anche per quanto riguarda la patologia diabetica, nell’ambito della Commissione interaziendale diabetologia, i professionisti diabetologi dell’Azienda Ospedaliero Universitaria insieme con i medici di medicina generale (MMG) e il nucleo di cure primarie dell’AUSL di Bologna hanno definito il percorso del paziente diabetico, comprensivo del monitoraggio da effettuarsi da parte dello specialista, del medico di medicina generale e 120 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale dell’infermiere case manager nelle future case della salute. 3 Obiettivi istituzionali In particolare, l’Unità operativa di Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera nell’anno 2012 ha sottoposto a monitoraggio i pazienti come sotto riportato. Circa 1000 pazienti sono già a gestione integrata con il MMG. Diabetici censiti in anagrafica su programma Eurotouch Diabetici con almeno 1 accesso nel 2012 13.750 5.164 Diabetici in gestione integrata con i MMG (Progetto Diabete città di Bologna) con almeno 1 accesso nel 2012 984 Donne gravide con diabete e donne con diabete gestazionale 183 Pazienti con piede diabetico 186 Totale visite diabetologiche per esterni Totale visite diabetologiche per ricoverati 10.643 2.770 Totale visite per donne gravide (prime visite + controlli) 589 Totale visite piede diabetico(prime visite + controlli) 541 Totale prestazioni piede diabetico 2.266 Totale prestazioni (visite + laboratorio) 37076 Nell’ambito della rete per l’assistenza alle patologie reumatologiche sono stati definiti, in collaborazione con l’associazione dei malati e i MMG, e implementati dopo specifico intervento formativo, i percorsi clinico organizzativi relativi ad artrite reumatoide, spondilite anchilosante e connettiviti allo scopo di uniformare in ambito metropolitano il processo di gestione del paziente reumatologico dalla fase di accesso ai servizi all’impostazione del follow up ambulatoriale. Frattura di femore Nel 2012 la percentuale di pazienti operati nell’Azienda Ospedaliero Universitaria per frattura al femore entro le 48 ore e con età superiore ai 65 anni è stata del 48.1 %, dato in miglioramento rispetto al risultato 2011 (43%). 121 Qualità dell’assistenza, FRATTURA efficienza FEMOREgestionale PAZIENTIObiettivi OVER istituzionali 65 Tabella frattura del femore over 65 Al fine di migliorare ulteriormente la qualità della risposta assistenziale, nell’ambito del modello ortogeriatrico, già implementato in Azienda dal 2008, sono state individuate revisioni organizzative, da attivare nel 2013, per assicurare al paziente con frattura di femore un percorso preoperatorio più adeguato e tempestivo in linea con gli indirizzi regionali e aziendali. In area metropolitana è stata, inoltre, condivisa una procedura che definisce percorsi omogenei per la riabilitazione del paziente con questa tipologia di frattura con l’obiettivo di ottimizzare i tempi dell’intervento riabilitativo. Patologia cerebro-vascolare La definizione della rete Stroke nell’area metropolitana di Bologna è stata completata nel 2011 attraverso il lavoro di stretta integrazione con l’Azienda USL di Bologna. In particolare, si è progressivamente implementato il percorso che estende a tutto il territorio dell’Azienda USL di Bologna il trattamento trombolitico dell’ictus ischemico acuto secondo il modello integrato da AOU e Azienda AUSL di Bologna. Il percorso prevede l’inquadramento sul territorio del paziente candidabile a trombolisi e la corretta centralizzazione ai due Hub (Ospedale Maggiore e Policlinico S. OrsolaMalpighi) dove viene effettuata la trombolisi sistemica ai pazienti con profilo rischiobeneficio vantaggioso. Successivamente si prevede il ricovero in Stroke Unit (Hub) per i pazienti selezionati e il ricovero in Stroke Care sul territorio negli ospedali di prossimità di competenza territoriale se il paziente presenta controindicazioni alla trombolisi. Nel Policlinico è già attiva da tempo un’area Stroke Unit dedicata al trattamento dei pazienti con Stroke in accordo alle indicazioni contenute nella D.G.R. n. 1720/2007 e l’Azienda è Hub di 2° livello per la trombolisi EV. In Azienda è inoltre attivo (dal 2010) un percorso assistenziale dedicato al TIA (fast track TIA) che permette l’inquadramento diagnostico-terapeutico rapido del paziente con TIA al fine di prevenire l’incidenza di ictus cerebrale. Nel corso del 2012, sono state messe in atto specifiche strategie per indirizzare nel setting più appropriato il maggior numero possibile di pazienti con stroke, quali refreshing formativi sugli operatori del Pronto Soccorso e interventi per un deflusso più rapido dei pazienti dalla Stroke Unit a setting a minore intensità, che hanno consentito 122 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali di incrementare il numero di pazienti con Stroke assistiti in tale area rispetto all’anno precedente (63.2% vs 57.2%). Le azioni avviate/realizzate nel 2012 relativamente alla patologia cerebro-vascolare hanno riguardato: Le azioni avviate/realizzate nel 2012 relativamente alla patologia cerebro-vascolare hanno riguardato • la valutazione dell’aderenza dei comportamenti professionali alle indicazioni clinico – organizzative del percorso di cura Fast track TIA • la valutazione e il monitoraggio anche attraverso confronti interaziendali del percorso trombolisi allo scopo di omogeneizzare maggiormente i comportamenti professionali • la conduzione di un audit clinico in area medico – geriatrica sul trattamento della Fibrillazione Atriale e la condivisione di raccomandazioni cliniche per la gestione di tale patologia ai fini della prevenzione primaria e secondaria dell’ictus cerebrale cardioembolico • la definizione in ambito metropolitano del percorso riabilitativo del paziente a seguito di stroke allo scopo di omogeneizzare fra Ausl di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S. Orsola Malpighi e gli ospedali privati accreditati della provincia, l’accesso alle cure nella fase post acuta. Si riportano di seguito gli indicatori per la valutazione STROKE Tabella Stroke Ospedale - Territorio senza dolore Il Programma Ospedale senza Dolore è stato trasformato dal 2011 in Programma ospedale-territorio senza dolore, coerentemente con quanto previsto dalla Legge 38 del 2010 e dalle successive indicazioni regionali. La composizione del Comitato aziendale ospedale senza dolore (COSD) è stata integrata da professionisti del Dipartimento delle cure primarie e della rete delle cure palliative dell’ Azienda USL di Bologna. Anche nell’anno 2012 sono stati organizzati diversi incontri informativi/formativi indirizzati a tutti i professionisti del Policlinico, in particolare al personale di area medico– geriatrica, di area chirurgica e di area pediatrica. Le azioni inerenti la gestione del dolore sono proseguite sulla base dell’esperienza acquisita in questi anni rivolgendo in particolare l’attenzione sulle quattro direttrici 123 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali di lavoro identificate: dolore perioperatorio, dolore oncologico adulto, dolore cronico, dolore rilevabile in area materno - infantile. Come ogni anno il Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore (COTSD) ha recepito gli obiettivi regionali, definito le priorità d’intervento e diffuso gli obiettivi specifici di area, monitorando e valutando periodicamente i risultati delle azioni messe in campo dai diversi gruppi di lavoro attivati. In particolare, in tutte le Unità Operative del Policlinico è applicata la scala NRS per la valutazione del dolore e nei reparti di degenza di area internistico – geriatrica tale scala è parte integrante della scheda di terapia. L’effettuazione della registrazione del dolore viene sistematicamente valutata nell’ambito dei controlli di qualità della documentazione sanitaria. La verifica 2012 ha confermato la presa in carico del paziente con dolore al momento dell’ammissione in reparto nel 95% delle degenze. E’ stato inoltre attivato un nuovo progetto sul sollievo del dolore procedurale in area cardiologica a partire da un’indagine del livello di dolore percepito dai pazienti sottoposti alle procedure invasive/interventive dedicate in particolare alla elettrofisiologia cardiaca. Il monitoraggio del consumo di oppiacei conferma nel 2012 il trend in aumento del consumo di oppiodi e la riduzione del ricorso ai FANS, andamento coerente con quanto atteso per un appropriato trattamento del dolore oncologico. Dolore perioperatorio Nell’anno 2012 la gestione del dolore perioperatorio (che coinvolge anestesie e chirurgie generali e specialistiche) è avvenuta in applicazione delle indicazioni definite nella specifica documentazione di riferimento aziendale e verificata attraverso la valutazione periodica degli indicatori di monitoraggio del percorso. Dolore procedurale in area pediatrica Le procedure in oncoematologia pediatrica sono effettuate con trattamento medico di sedazione/analgesia nell’ambito di un percorso con supporto psicologico di accompagnamento con colloqui, gioco e giocoterapia. E’ proseguita la collaborazione tra i professionisti dell’Azienda e l’associazione AGEOP nella condivisione degli standard di riferimento della qualità delle cure. In area pediatrica è inoltre proseguita l’applicazione del trattamento non farmacologico del dolore (es. tecniche di distrazione) nella gestione del dolore procedurale lieve con prevalente componete di paura o stress o in associazione alle procedure farmacologiche nei casi più gravi, e l’utilizzo di tecniche di sedazione per le procedure diagnostiche di imaging. Dolore da parto Relativamente al contenimento/controllo del dolore in corso di travaglio e parto è proseguita la formazione sul campo dei nuovi assunti/inseriti sull’utilizzo di tecniche non farmacologiche e sono stati effettuati incontri mensili aperti anche all’utenza. l dati relativi al monitoraggio delle tecniche di contenimento e controllo del dolore in 124 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali travaglio/parto evidenziano che per i 2829 parti spontanei come inizio travaglio espletati nel 2012 sono state eseguite le seguenti procedure: controllo dolore con analgesia epidurale 1074 (548 istituzionali e 526 ALP) contenimento non farmacologico del dolore nessuna tecnica antalgica 1436 319 Dolore oncologico Il dolore del paziente oncologico adulto viene sistematicamente rilevato con scale di misurazione ai fini del trattamento antalgico più appropriato e della verifica di efficacia (utilizzo delle scale NRS e PAINAD per il paziente non collaborante). Vengono sistematicamente monitorati indicatori di efficienza del processo di rilevazione ed indicatori di efficacia del trattamento antidolorifico che evidenziano una assoluta attenzione da parte degli operatori alla gestione della problematica. Inoltre la consegna ai pazienti dimessi dai reparti oncologici del diario per l’autovalutazione a domicilio del dolore permette di realizzare il collegamento con il medico di medicina generale e con i servizi territoriali per la continuità assistenziale del paziente con dolore oncologico. Dolore cronico Sono state implementate e rese accessibili anche tramite CUP le attività ambulatoriali per la diagnosi e la cura di tutte le tipologie di dolore cronico e per la continuità delle cure. Sulla base delle linee di indirizzo regionali, sono inoltre in corso di implementazione percorsi diagnostico terapeutici integrati per specifiche patologie croniche che possono generare dolore. Rete delle cure palliative in ambito oncologico L’Azienda è parte della rete cure palliative in ambito oncologico, collaborando con l’Azienda USL di Bologna - Distretto delle Cure Primarie e Rete delle Cure Palliative nel raccordare le azioni intraprese all’interno del Policlinico alle opzioni assistenziali offerte dalla rete territoriale delle cure palliative. Nel 2012 sono state richieste 280 attivazioni ADI 2-3 (assistenza domiciliare integrata) per pazienti ricoverati in area oncologica e sono state effettuate 85 valutazioni di pazienti oncologici ricoverati nel Policlinico per il trasferimento presso gli Hospice territoriali. L’Azienda partecipa inoltre al percorso regionale della rete delle cure palliative in età pediatrica, che prevede la realizzazione di un Hospice pediatrico per le cure del paziente “cronico critico” non necessariamente oncologico. Nell'ambito delle cure palliative pediatriche, attualmente si realizza la domiciliazione dei pazienti pediatrici cronici, formando i care giver, fornendo il supporto per l’individuazione dei presidi da erogare e per specifiche necessità cliniche e/o antalgiche. 125 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Governo clinico del farmaco La Regione Emilia–Romagna, nel corso dell’ultimo triennio, ha realizzato con il contributo degli specialisti una serie di linee guida/raccomandazioni terapeutiche per il trattamento con farmaci innovativi/ad alto costo di specifiche patologie in diverse aree cliniche sulla base delle migliori evidenze disponibili e del profilo beneficio-rischio . Allo scopo di valutare, a livello locale, l’adesione dei comportamenti prescrittivi degli specialisti alle raccomandazioni di appropriato utilizzo dei farmaci in questione, sono periodicamente pianificati audit clinici per verificare la congruità delle scelte terapeutiche attraverso gli indicatori di monitoraggio previsti per i diversi trattamenti e con studi retrospettivo o prospettico in relazione alla disponibilità dei dati attraverso specifici Registri. In particolare nel corso del 2012 l’attenzione si è focalizzata sulle seguenti aree terapeutiche: 1.Uso appropriato dei farmaci biologici nell'artrite reumatoide (AR) Dal confronto della pratica corrente con gli standard di riferimento contenuti nelle raccomandazioni regionali “Trattamento sistemico dell’Artrite Reumatoide nell’adulto con particolare riferimento ai farmaci biologici” si evince come il ricorso ai farmaci biologici avvenga solo nei casi definiti dalle linee guida regionali, ossia quando non vi sia stata una risposta adeguata ad un precedente trattamento con DMARD’s e in presenza di AR in fase attiva o danno strutturale progressivo (100% dei pazienti analizzati nell’audit clinico). Tab. 1 - Indicatore n.1 Totale Azienda N. Pazienti N di pazienti che hanno fallito almeno un DMARDs e DAS28 >5,2 etc 60 N pazienti in trattati con farmaci anti TNF altri farmaci biologici 60 STANDARD % % 100% 100% Tab. 2 – Indictore n.2 Totale Azienda N. Pazienti N pz terapia con Anti TNF alfa 41 Tot dei pazienti 60 126 STANDARD % MONITORAGGIO 68% Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale N pz terapia con Adalimumab 7 Tot dei pazienti con Anti TNF alfa 41 3 Obiettivi istituzionali 17% MONITORAGGIO N pz terapia con Infliximab 6 Tot dei pazienti con Anti TNF alfa 41 15% Tab. 3 - Indicatori n.3 e n.4 Totale Azienda N. Pazienti N pazienti in terapia con anti TNF + MTX 21 Tot dei pazienti 41 N pazienti in terapia con anti TNF + Altro DMARDs 10 Tot dei pazienti 41 N pazienti in terapia con anti TNF in monoterapia 10 Tot dei pazienti 41 STANDARD % 51% MONITORAGGIO 24% 24% Per quanto riguarda i costi, è stata analizzata tutta la casistica che ha ricevuto uno o più trattamenti con farmaci biologici nel 2012 vs 2011 (tab.4) Tabella 4 – Casistica e costi trattamenti con farmaci biologici AR: 2012 vs 2011 127 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Complessivamente, nel 2012 sono stati trattati 19 pazienti in meno, registrando una minor spesa pari a – 230.871 euro, cui corrisponde anche una diminuzione del medio/ paziente nell’ordine di circa il 5,5% (- 428euro). Come si può evidenziare dalla tabella i costi maggiori sono sostenuti per i pazienti che proseguono il trattamento, il cui costo medio supera del 19% circa il costo medio di tutti i pazienti trattati nel periodo. Ciò può essere attribuibile non solo alla durata più lunga del trattamento, ma anche ad eventuali switch verso altre terapie a maggior costo, a seguito di riduzione della risposta o insorgenza di eventi avversi. 2. Trattamento della Epatite Cronica nell’adulto naive In considerazione alle elevate risorse correlate al trattamento della patologia epatica con interferone e/o NUC nel 2012 sono state attivate, con le Unità operative del Policlinico maggiormente coinvolte, opportune verifiche sull’adesione dei comportamenti prescrittivi alle linee guida regionali e sull’uso appropriato di tali farmaci. I principali obiettivi sono quelli di intercettare possibili aree di miglioramento in termini di appropriatezza prescrittiva nel trattamento dell’epatite cronica B e realizzare un confronto dei costi posologici ai fini del possibile contenimento della spesa. I criteri di appropriato utilizzo selezionati con i professionisti fanno riferimento ai contenuti delle linee guida regionali “Trattamento dell’epatite cronica B nell’adulto con particolare riferimento agli analoghi nucleotidici/nucleosidici (NUC)” Dall’analisi dei dati delle Unità operative coinvolte nell’audit si è evidenziata una non piena aderenza alle raccomandazioni regionali. Infatti i pazienti naive ricevono più frequentemente un trattamento in prima linea con NUC invece che con IFN. Alcuni pazienti trattati con IFN non completano i primi 6 mesi di terapia (24 settimane), come previsto dalle raccomandazioni. Tuttavia, questo dato può non essere completamente attendibile per carenze informative: i pazienti possono avere ritirato i farmaci in altra sede e quindi aver completato il ciclo di trattamento. Indicatori % Pazienti (HBeAg positivi e negativi) che in primo livello di trattamento hanno iniziato una terapia con Peg-IFN % Pazienti (HBeAg positivi e negativi) che in primo livello di trattamento hanno iniziato una terapia con Peg-IFN e che hanno completato 48 settimane di terapia 128 Numeratore/Denominatore N. Pazienti trattati con Peg-IFN in prima linea N. Pazienti trattati con PegIFN e NUC in prima linea N. % 12 26% 47 N. Pazienti trattati con Peg-IFN in prima linea che hanno completato 48 settimane di terapia 4 N. Pazienti trattati con Peg-IFN in prima linea 12 33% Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Indicatori % Pazienti (HBeAg positivi e negativi) che in primo livello di trattamento hanno iniziato terapia con Peg-IFN e che hanno interrotto la terapia a 6 mesi % Pazienti (HBeAg positivi e negativi) che in primo livello di trattamento hanno iniziato la terapia con NUC (tenofovir,entecavir) % Pazienti (HBeAg positivi e negativi) che hanno iniziato terapia con NUC dopo una valutazione a 6 mesi dal termine della terapia con Peg-IFN Numeratore/Denominatore N. Pazienti trattati con PegIFN in prima linea che hanno interrotto la terapia a 6 mesi 3 Obiettivi istituzionali N. % 1 8% N. Pazienti trattati con Peg-IFN in prima linea 12 N. Pazienti trattati con NUC in prima linea 35 N. Pazienti trattati con PegIFN e NUC in prima linea 47 74% N. Pazienti trattati con NUC in seconda linea Alla luce dei dati rilevati si rendono pertanto necessari ulteriori approfondimenti in particolare per identificare eventuali controindicazioni al trattamento con IFN che potrebbero avere reso necessario l’utilizzo in prima linea dei NUC attraverso la valutazione della documentazione sanitaria dei pazienti o di ulteriori prescrizioni di farmaci che possano essere correlati con le controindicazioni all’IFN. 3. Trattamento farmacologico del Carcinoma del colon metastatico RACCOMANDAZIOME EVIDENCE BASED: Tumore del Colon Retto metastatico - Parte A: Bevacizumab (Doc. PTR n.100) Raccolta dati Bevacizumab nell'anno 2011: PAZIENTI CHE HANNO RICEVUTO ALMENO UN TRATTAMENTO NELL'ANNO 2011 Criteri di esclusione dal monitoraggio: pazienti reclutati in trial clinici Informazioni aggiuntive: n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in I° linea e arruolati nei trials n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in II° linea e arruolati nei trials n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in III° linea e arruolati nei trials 129 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Bevacizumab 1° linea di trattamento Quesito 1. Nei pazienti con tumore del colon-retto o non operabile, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con solo Fluoropirimidine? Forza della raccomandazione: Negativa debole Numero pazienti INDICATORE Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici (valore assoluto) Numero pazienti con tumore del colon-retto o non operabile, trattabili in prima linea con qualsiasi schema terapeutico 26 (escluso Trials) - X Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattabili in prima linea con qualsiasi schema 122 terapeutico (escluso Trials) - Y Numero pazienti valore in % (valore assoluto) Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in 0 prima linea con Bevacizumab e Fluoropirimidine Indicatore in assenza di coclalipatino e irinotcan 0 DDenominatore: Numero pazienti con carcinoma per Q1 colon retto metastatico non operabile trattati in 3 prima linea con Fluoropirimidine +/- Bevacizumab, in assenza di coclalipatino e irinotcan Bevacizumab 2° linea di trattamento Quesito 4. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con solo Fluoropirimidine? Forza della raccomandazione: Negativa debole Numero pazienti INDICATORE Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici (valore assoluto) Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattati in seconda linea con Bevacizumab 14 (escluso Trials) - H Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattati in prima linea con qualsiasi schema 66 terapeutico (escluso Trials) - W Numero pazienti valore in % (valore assoluto) Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con Bevacizumab e Fluoropirimidine 0 in assenza di coclalipatino e irinotcan, che non Indicatore hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea 0 Denominatore: Numero pazienti con per Q4 carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con 4 Fluoropirimidine +/- Bevacizumab che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea 130 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali Bevacizumab 3° linea di trattamento Quesito 7. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in terza linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia? Forza della raccomandazione: Negativa forte Numero pazienti INDICATORE Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici (valore assoluto) Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattati in terza linea con Bevacizumab (escluso 1 Trials) - Z Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattati in terza linea con qualsiasi schema 32 terapeutico (escluso Trials) - K Numero pazienti valore in % (valore assoluto) Indicatore per Q4 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in terza linea con Bevacizumab e qualsiasi chemioterapia Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in terza linea con chemioterapia 1 3,125 32 Quesito 2. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Oxaliplatino? Forza della raccomandazione: Negativa debole Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q2 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile in prima linea trattati con Bevacizumab, Fluoropirimidine o Oxaliplatino Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile in prima linea trattati con Fluoropirimidine o Oxaliplatino +/- Bevacizumab valore in % 0 0 47 131 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Quesito 5. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Oxaliplatino? Forza della raccomandazione: Positiva debole Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q5 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con Bevacizumab, Fluoropirimidine e Oxaliplatino che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea 0 Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con Fluoropirimidine o Oxaliplatino +/- Bevacizumab, he non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea 9 valore in % 0 Quesito 3. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Irinotecan? Forza della raccomandazione: Positiva debole Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q3 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in prima linea con Bevacizumab, Fluoropirimidine e Irinotecan 15 Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con Fluoropirimidine e Irinotecan +/- Bevacizumab 64 valore in % 23,4375 Quesito 6. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Irinotecan? Forza della raccomandazione: Negativa forte Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q6 132 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con Bevacizumab, Fluoropirimidine e Irinotecan, che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea Denominatore:Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile trattati in seconda linea con Fluoropirimidine e Irinotecan +/- Bevacizumab, che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea valore in % 8 20 40 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali RACCOMANDAZIOME EVIDENCE BASED: Tumore del Colon Retto metastatico - Parte B: Cetuximab (Doc. PTR n.101) Raccolta dati Bevacizumab nell'anno 2011: PAZIENTI CHE HANNO RICEVUTO ALMENO UN TRATTAMENTO NELL'ANNO 2011 Criteri di esclusione dal monitoraggio: pazienti reclutati in trial clinici Informazioni aggiuntive: n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in I° linea e arruolati nei trials n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in II° linea e arruolati nei trials n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in III° linea e arruolati nei trials Cetuximab 1° linea di trattamento Quesito 1. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con solo Fluoropirimidine? Forza della raccomandazione: Negativa forte Numero pazienti (valore assoluto) INDICATORE Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, trattati in prima linea con Cetuximab (escluso Trials) - X Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, trattati in prima linea con Cetuximab (escluso Trials) - Z Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, trattati in prima linea con qualsiasi schema terapeutico (escluso Trials) - Y 25 0 122 Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q1 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in prima linea con Cetuximab e Fluoropirimidine in assenza di Oxaliplatino e Irinotecan 0 Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in prima linea con Fluoropirimidine +/Cetuximab in assenza di Oxaliplatino e Irinotecan 3 valore in % 0 Cetuximab 2° linea di trattamento Quesito 4. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con solo Fluoropirimidine? Forza della raccomandazione: Negativa forte INDICATORE Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici Numero pazienti (valore assoluto) Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, trattati in seconda linea con Cetuximab (escluso Trials) - H 8 133 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, indipendente dalla determinazione e dal kras wild type, trattati in seconda linea con Cetuximab (escluso Trials) Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattati in seconda linea con qualsiasi schema terapeutico (escluso Trials) - W 0 66 Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q4 Numeratore: Numero pazienti con tumore del colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in seconda linea con Cetuximab e Fluoropirimidine in assenza di Oxaliplatino e Irinotecan Denominatore: Numero pazienti con tumore del colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in seconda linea con Fluoropirimidine +/- Cetuximab in assenza di Oxaliplatino e Irinotecan valore in % 0 0 4 Cetuximab 3° linea di trattamento Quesito 7. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in cui sia fallita la chemioterapia con Oxaliplatino e Irinotecan e intolleranti a Irinotecan, in terza linea, è raccomandabile la monoterapia con Cetuxumab? Forza della raccomandazione: Positiva debole INDICATORE Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici Numero pazienti (valore assoluto) Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, trattati in terza linea con Cetuximab (escluso Trials) - Z Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, indipendente dalla determinazione e dal kras wild type, trattati in terza linea con Cetuximab (escluso Trials) Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, trattati in terza linea con qualsiasi schema terapeutico (escluso Trials) - K 10 0 32 Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q7 Numeratore: Numero pazienti con tumore del colon retto metastatico o non operabile, kras wild type, trattati in terza linea con solo Cetuximab Denominatore: Numero pazienti con tumore del colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in terza linea con o senza Cetuximab in precedenza trattati con Irinotecan ed Oxaliplatino valore in % 10 35,7 28 Quesito 2. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Ozaliplatino? Forza della raccomandazione: Negativa debole Numero pazienti (valore assoluto) 134 valore in % Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Indicatore per Q2 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile kras wild type, trattati in prima linea con Cetuximab, Fluoropirimidine e Ozaliplatino Denumeratore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile kras wild type, trattati in prima linea con Fluoropirimidine, Irinotecan e Ozaliplatino +/- Cetuximab 3 Obiettivi istituzionali 0 0 42 Quesito 5. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Ozaliplatino? Forza della raccomandazione: Negativa forte Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q5 Numeratore: Numero pazienti con tumore colon retto metastatico non operabile kras wild type, trattati in seconda linea con Cetuximab, Fluoropirimidine e Ozaliplatino Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile kras wild type, trattati in seconda linea con Fluoropirimidine, Irinotecan e Ozaliplatino +/- Cetuximab valore in % 0 0 14 Quesito 3. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Irinotecan? Forza della raccomandazione: Positiva debole Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q3 Numeratore: Numero pazienti con carcinoma del colon retto metastatico non operabile, trattati in prima linea con Cetuximab, Fluoropirimidine e Irinotecan valore in % 4 8 Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile, trattati in prima linea con Fluoropirimidine e Irinotecan +/- Cetuximab 50 Quesito 6. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type, in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine e Irinotecan? Forza della raccomandazione: Negativa forte Numero pazienti (valore assoluto) Indicatore per Q6 Numeratore: Numero pazienti con tumore del colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in seconda linea con Cetuximab, Fluoropirimidine e Irinotecan Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati in seconda linea con Fluoropirimidine e Irinotecan +/Cetuximab valore in % 4 12,5 32 135 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 4. Obiettivi istituzionali Trattamento farmacologico del mieloma multiplo e leucemia La strategia terapeutica del mieloma multiplo è stata finalizzata per molti anni al contenimento della taglia neoplastica attraverso l’impiego di un ristretto numero di farmaci, primi tra tutti gli agenti alchilanti associati ai corticosteroidi (chemioterapia convenzionale). Per superare la chemioresistenza e ottenere un prolungamento della sopravvivenza, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, è stata introdotta la chemio(radio)terapia a dosi (sub)mieloablative con successivo trapianto di progenitori emopoietici autologhi o allogenici. Nonostante questa strategia terapeutica abbia comportato un significativo miglioramento in termini di ottenimento di risposte di elevata qualità e di progressione libera da malattia (PFS), la malattia tende invariabilmente a ricadere e a necessitare di ulteriori terapie. Recentemente sono stati introdotti nuovi farmaci con attività diretta contro il clone mielomatoso e il microambiente midollare che supporta la crescita e la progressione del tumore. A questa nuova categoria di farmaci appartengono Talidomide, Bortezomib(®Velcade), e Lenalidomide(®Revlimid). Inizialmente impiegati come terapia di salvataggio per pazienti con malattia ricaduta/refrattaria, questi farmaci, combinati tra di loro e/o con agenti chemioterapici, sono attualmente parte integrante del programma terapeutico dei pazienti con malattia di nuova diagnosi. Allo scopo di valutarne l’appropriatezza d’uso e condividere, in base ai risultati, una strategia per migliorare eventuali ambiti di inappropriatezza rilevati e il rapporto costo/efficacia dei trattamenti, è stato condotto un audit clinico per valutare il trattamento con i farmaci talidomide, lenalidomide e bortezomib dei pazienti con MM. In assenza di raccomandazioni regionali sul trattamento del Mieloma Multiplo (nelle diverse linee di trattamento) si sono presi in considerazione specifici documenti (Technical Appraisal) del NICE , le Linee guida del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) per la definizione dei criteri di riferimento e la costruzione degli indicatori e l’esperienza dei clinici esperti. La tabella 1 riporta i risultati del monitoraggio sulle strategie terapeutiche del MM messe in atto nella pratica clinica e il confronto con gli standard condivisi dal gruppo di lavoro. Tab. 1 - STRATEGIE TERAPEUTICHE e confronto con gli standard attesi 100 N. % numeratore Non candidabili a TMO 69 75 numeratore Candidabili a TMO (VTD) 23 25 denominatore Tutti i pazienti in I linea 92 100 N. % Standard (%) Note audit 26 38 20 Verificare 43 62 80 1 LINEA NON CANDIDABILI A TMO numeratore numeratore 136 Talidomide + Melphalan + Prednisone (MPT) Bortezomib + Melphalan + Prednisone (MPV) Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale denominatore Tutti i pazienti in I linea non candidabili a TMO 2° LINEA 69 100 100 N. % Standard appropriatezza (%) 90 numeratore Bortezomib 94 62 numeratore Lenalidomide 57 38 denominatore Tutti i pazienti in II linea 151 100 100 N. % Standard appropriatezza (%) 90 > 2° LINEA 3 Obiettivi istituzionali numeratore Bortezomib 60 38 numeratore Lenalidomide 99 62 denominatore Tutti i pazienti > II linea 159 100 1° scelta Verificare Verificare 1° scelta 100 5. Progetti di Governo Clinico in altri ambiti terapeutici 1. Prescrizione degli antibiotici (stewardship antimicrobica): appropriatezza d’uso dei farmaci antibiotici ed antifungini innovativi e/o di peculiare impatto epidemiologico La messa in atto di strategie sulla politica prescrittiva degli antimicrobici (stewardship antimicrobica) rappresenta oggi una necessità imprescindibile all’interno delle strutture assistenziali. Tradizionalmente i programmi di stewardship basati su atteggiamenti restrittivi delle prescrizioni vengono vissuti in modo conflittuale dalla componente medica e ciò ne limita l’efficacia e la capacità di mantenere i propri effetti nel tempo. All’interno del Policlinico la presenza di un team infettivologico dedicato esclusivamente all’attività di consultant intra/inter-aziendale, l’elevato livello di integrazione delle attività cliniche con quelle della Farmacia Ospedaliera e il sostegno puntuale della Direzione Sanitaria hanno permesso di proporre un progetto in grado di sposare sia l’appropriatezza sia il contenimento dei consumi. Il progetto si basa su un controllo prospettico della prescrizione di molecole selezionate per 1. peculiarità di indicazione, 2. rischio di danno ecologico, 3. tossicità, 4. elevato costo di acquisizione e si svolge in collaborazione tra farmacia clinica, team di consultant infettivologico e referenti delle singole unità operative coinvolte. Per gli antimicrobici selezionati si definiscono collegialmente gli ambiti di appropriatezza. Una volta definito questo aspetto è lasciata libera prescrizione dei farmaci individuati ma, ove non vi sia una prescrizione diretta da parte del consulente infettivologo, il team verifica entro 24-48 ore dalla prescrizione la sua congruità 137 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali confermandone l’indicazione o procedendo a variazione terapeutica. In tal modo l’infettivologo interviene anche come strumento educativo sui colleghi. Inoltre si genera una sorta di pattern gerarchico di prescrizione di molecole selezionate che consentirà al gruppo operativo di confrontarsi e discuterne l’appropriatezza con una sola figura professionale. L’attenzione comunque posta da tempo alle tematiche della corretta terapia antibiotica e al fenomeno delle resistenze batteriche ha permesso nel 2012 di realizzare i seguenti positivi risultati: 138 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali Tab. 3 Consumi in DDD/100 giornate di degenza per ATC e Area Dis I dati sull’andamento delle resistenze batteriche di seguito riportati sono forniti dal Laboratorio di Microbiologica – Osservatorio Epidemiologico Sorveglianza batterica e Monitoraggio dell’attività degli antibiotici. Tab. 3 - Trend di incidenza di patogeni sentinella (Cl. difficile – Acinetobacter MDR – MRSA) N (n/100ggdd) 2011 2012 N (n/100ggdd) 149 (0.0286) 92 (0.0180) Isolati di Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) da batteriemie 69 (0.0133) 37 (0.0072) Isolamenti di Acinetobacter baumannii MDR 130 (0.0250) 99 (0.0193) Casi di positività perssina di Clostridium difficile 110 (0.0211) 127 (0.0248) Dato micorbiologico Isolati di enterobatteri con ridotta sensibilità ai carbapenemi da batteriemie Tab. 4 - Trend di incidenza di pattern di resistenza sentinella 2011 2012 % (var%) Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) 42% 39.6% (-2.4%) Escherichia coli ESBL-produttore (resistenza a cefotaxime) 31% 29% (-2%) Klebsiella pneumoniae con ridotta sensibilità ai carbapenemi (resistenza ad ertapenem) 50% 40% (-10%) Dato microbiologico 139 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali 2. Profilassi antibiotica in chirurgia e sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico Le infezioni del sito chirurgico sono una complicanza comune di cura, si verificano nel 2-5% dei pazienti dopo interventi puliti (ad es. chirurgia del torace e ortopedica) e fino al 20% dei pazienti sottoposti a procedure chirurgiche addominali. Queste complicanze determinano un aumento della morbilità per i pazienti e un consumo sostanziale di risorse aggiuntive. Se un'appropriata profilassi antibiotica e la qualità nella tecnica chirurgica garantiscono la riduzione di incidenza di infezione, anche la sorveglianza attiva delle infezioni che si manifestano e un appropriato flusso informativo che permetta l’identificazione e la quantificazione delle infezioni stesse nei diversi presidi costituiscono un importante strumento di governo. A partire dalle attività già implementate nell’arco degli ultimi anni, nel 2012 le attività si sono prevalentemente incentrate su: 1.aggiornamento dei protocolli di profilassi antibiotica adottati nelle chirurgie specialistiche e monitoraggio sistematico dei livelli di adesione, applicando il seguente algoritmo: 2. revisione degli interventi da sottoporre a sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico, anche alla luce delle modifiche degli assetti organizzativi di alcune chirurgie e della casistica chirurgica dell’anno 2011. 140 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali 3. raccolta sistematica dei dati di sorveglianza al fine di quantificare l’incidenza di infezioni della ferita chirurgica per categorie di pazienti clinicamente omogenei, tenendo conto del volume di attività di ogni specifica unità operativa, del rischio intrinseco del paziente e del rischio correlato al tipo di intervento chirurgico. I dati rilevati sono regolarmente trasmessi all’Agenzia Socio Sanitaria Regionale, nell’ambito del Progetto SIChER. Questo consente di confrontare i dati di incidenza delle infezioni fra le diverse strutture partecipanti al progetto regionale e di migliorare le pratiche assistenziali. Di seguito alcuni dati di sintesi relativi all’anno 2012: 1. Antibioticoprofilassi Tab. 1 La valutazione di appropriatezza è stata effettuata sul 93,4% degli interventi eseguiti, escludendo tutti i casi di pazienti già in trattamento antibiotico prima dell’intervento ed i casi di interventi classificati come “sporchi” per i quali si attua una vera e propria terapia antibiotica. Tab. 2 141 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali L’appropriatezza complessiva del 66,3%, evidenzia un range molto ampio tra le singole U.O. chirurgiche per le quali il dato varia da un minimo del 12% ad un massimo del 92%. Come evidenziato dalla tabella 2, la causa prevalente di NON appropriatezza è legata all’uso di un antibiotico o di un’associazione di antibiotici non previsti dal protocollo per lo specifico intervento (46% dei casi). Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico L’importanza della sorveglianza è stata sottolineata anche dalla Circolare della Direzione del Servizio Presidi Ospedalieri della Regione (prot. 293495 del 24.11.2010) nella quale vengono esplicitati i criteri che devono essere adottati da ogni U.O. chirurgica per avviare la sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico. La rilevazione viene effettuata all’atto della dimissione o del trasferimento del paziente presso altro reparto; a livello sperimentale è stata applicata la procedura SiChER al controllo durante la visita ambulatoriale post-intervento. 142 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali Nonostante siano stati messi a disposizione semplici strumenti di compilazione della scheda di sorveglianza e sia stata svolta una capillare azione di sensibilizzazione, permane ancora un'insufficiente rilevazione da parte di molte chirurgie. Sono pertanto necessari interventi aggiuntivi per rafforzare ulteriormente l’importanza della sorveglianza. A tale riguardo, come azione di miglioramento, si stanno valutando possibili “alert”, introdotti nelle procedure informatizzate di gestione del processo assistenziale (procedura ADT e procedura ambulatoriale) per richiamare il medico alla compilazione della Scheda SiChER nel caso di paziente sottoposto ad intervento oggetto di sorveglianza. Terapia HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy) Un altro ambito di intervento di governo è stato individuato nella terapia dell’HIV con farmaci antiretrovirali ad alto costo. Nel 2012 è stato avviato un progetto specifico che vede l’inserimento del farmacista clinico in un sistema assistenziale multidisciplinare rivolto alla cura del paziente HIV positivo. In tale contesto, il farmacista opera con i clinici nella gestione della HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy) e delle eventuali terapie concomitanti e supporta le scelte terapeutiche dei singoli pazienti con le seguenti finalità: • Monitoraggio dell’aderenza terapeutica; • Valutazione dell’incidenza di eventi avversi; • Miglioramento della gestione del farmaco e valutazione della spesa farmaceutica. a) Monitoraggio dell’aderenza terapeutica Dall’1 febbraio 2012 a oggi sono stati registrati presso l’ambulatorio della Farmacia 12.729 accessi per una media di circa mille pazienti mensili e le schede di aderenza consegnate sono state 5180. Il numero totale di pazienti è di 1255, di cui 1018 (81%) hanno risposto almeno una volta al questionario sull’aderenza alla HAART consegnato dal farmacista. Una stratificazione dei dati in relazione alla quantità di compresse non assunte al mese ha permesso di definire 5 classi di aderenza. I dati ottenuti dimostrano che il 68% dei pazienti dichiara di essere totalmente aderente alla terapia e solo l’1% ha dichiarato il livello più basso di aderenza. Fig. 1 – Valutazione dell’Aderenza alla Terapia HAART Classi di Aderenza (%) Dosi non assunte/mese 100 0 95-99 1 90-94 2-3 80-89 4-6 < 80 >7 143 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Dall’analisi dei dati l’aderenza appare correlata al numero di compresse di TARV assunte quotidianamente: dei pazienti che hanno dichiarato un’ aderenza completa, i tre quarti assume da 1 a 3 cpr/die e il rimanente quarto ne assume da 4 o più. Tra i pazienti che hanno espresso un’aderenza maggiore all'80%, il 18% assume da 1 a 3 cpr/die e l’82% ne assume 4 o più. Il dato conferma che la semplicità posologica del regime antiretrovirale, possibile oggi grazie alle formulazioni contenenti più farmaci appartenenti alla stessa o a diverse classi di antiretrovirali, è utile per favorire l’aderenza alla terapia. TFig.2 - Correlazione tra aderenza e n° di compresse/die L’aderenza è un fattore essenziale per l’efficacia del trattamento. L’analisi su un campione di pazienti naive, con aderenza >95% mostra infatti come in tre mesi, dall’inizio della terapia HAART, si riscontri un abbattimento della carica virale ed un aumento della conta media CD4 (Fig.3) Fig.3 – Efficacia della terapia HAART in pazienti naive con aderenza ≥95% b) Farmacovigilanza Per quanto riguarda la segnalazione di ADR sono state effettuate 26 segnalazioni (di cui 8, pari al 31%, effettuate dal farmacista), per un totale di 46 principi attivi sospetti (Fig. 4). Il 23% delle segnalazioni sono risultate gravi; il miglioramento o la risoluzione della ADR si sono verificati nel 58% dei casi, mentre per il restante 42% il dato non è ancora disponibile. (Fig. 5) 144 3 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Fig.4 Obiettivi istituzionali Fig.5 c) Costi L’introduzione della HAART ha reso l’infezione da HIV una patologia tendenzialmente cronica, con un aumento progressivo della prevalenza dei casi in trattamento e un conseguente aumento dei costi. (Fig. 6) TREND COSTI TARV 2003-2012 Fig. 6-Trend Costi TARV 2003-2012 10.000.000 1400 9.000.000 1200 8.000.000 7.000.000 6.000.000 800 5.000.000 600 4.000.000 spesa (€) paz(n) 1000 paz (n) spesa (€) 3.000.000 400 2.000.000 200 1.000.000 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Tuttavia nel 2012 si è registrata un’inversione di tendenza, con una diminuzione del costo medio pro-capite per 12 mesi di trattamento pari a -4,5% (fig. 7). Fig.7- Costo medio paziente per 12 mesi di trattamento: 2003-2012 145 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali La figura del farmacista clinico in questo specifico contesto assistenziale può aver contribuito a: una maggiore responsabilizzazione del paziente (aderenza terapeutica) un migliore controllo degli eventi avversi n governo della distribuzione dei farmaci e della spesa correlata. 6. Farmacovigilanza e vigilanza dei Dispositivi Medici Nel corso del 2012 sono stati avviati alcuni progetti multicentrici regionali di farmacovigilanza attiva, per i quali si illustra una breve sintesi dei risultati raggiunti. 1) Farmaci in area pediatrica: raccomandazioni per un uso più sicuro e sensibilizzazione alle segnalazioni di ADR Il progetto multicentrico, coordinato dal nostro Policlinico, coinvolge le Farmacie ospedaliere e le Unità Operative di Pediatria di diverse Aziende sanitarie della Regione: AUSL Ferrara, AUSL Ravenna, AOU Modena, AOU Bologna, AOU Ferrara, IOR. Il progetto si propone due obiettivi principiali: a. predisporre un prontuario commentato di farmaci per i quali esiste documentazione per l’uso sicuro nel bambino, in armonia con il prontuario terapeutico regionale, che, tenendo conto delle indicazioni della letteratura e della pratica clinica consolidata, riassuma indicazioni terapeutiche, dosaggi e bibliografia di riferimento ed eventuali raccomandazioni b. sensibilizzare il personale sanitario all’importanza della segnalazione di ADR ed implementare un sistema di facilitazione per la segnalazione di ADRs nelle diverse strutture pediatriche al fine aumentare i tassi di segnalazione. a) Prontuario Regionale Pediatrico La prima fase per la realizzazione del PTR di Area pediatrica, ha comportato la raccolta di tutti i farmaci prescritti in tale ambito presso le strutture aderenti al progetto, e la successiva creazione di un apposito database. Successivamente, per le diverse Classi terapeutiche, è stata svolta un’analisi per verificare la presenza di indicazioni all’uso in pediatria nelle RCP, eventuali limitazioni ambiti di utilizzo secondo la legge 648, controindicazioni, possibili alternative o altre evidenze a supporto per l’uso pediatrico, consultando la letteratura in materia. E’ stato condiviso un elenco di principi attivi in ordine di classe ATC, dosaggio, formulazione e via di somministrazione di cui si redigerà nel 2013 il format definitivo. b) Attività di farmacovigilanza Le segnalazioni di ADR pediatriche (fascia di età: 0 mesi-17 anni) di tutte le aziende partecipanti, relative al periodo compreso tra l'1 gennaio 2005 e il 31 dicembre 2012, sono state raccolte ed inserite in uno specifico Database e successivamente aggiornate ogni tre mesi. In particolare nella nostra azienda si è registrato un importante incremento (+92%) 146 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali Fig. 1 –segnalazioni ADR in area Pediatrica: 2012 vs 2011 N. SEGNALAZIONI 2012 vs 2011 PER AZIENDA 60 55 50 43 40 38 30 2011 2012 20 13 14 10 10 6 3 3 0 A.S.L. FERRARA A.S.L. AOSP RAVENNA MODENA AOU S.ORSOLAII.OO. FERRARA MALPIGHI - RIZZOLI BO BO 2) Sviluppo di una rete regionale integrata di farmacovigilanza finalizzata a migliorare la sicurezza del paziente oncologico Il progetto multicentrico regionale, coordinato dall’IRST di Meldola, è statoavviato presso l’Azienda Ospedaliera nel 2012. Nell’ambito della realizzazione di iniziative volte a migliorare la conoscenza sul rapporto beneficio/rischio dei farmaci onco-ematologici dopo la commercializzazione, il progetto si propone in primo luogo di: 1. contribuire alla definizione di un più preciso profilo di rischio a breve e lungo termine dei farmaci utilizzati in ambito oncologico ed ematologico, con particolare attenzione ai farmaci innovativi; 2. formare e sensibilizzare gli operatori sanitari al fine di aumentare la conoscenza e l’attenzione sulle reazioni avverse, ridurre la tossicità e le malattie iatrogene, favorire la segnalazione di sospetta reazione avversa a farmaci (ADR – Adverse Drug Reaction) e concorrere alla migliore informazione fornita al paziente, anche nell’ottica di un miglioramento della compliance; 3. strutturare una rete regionale di farmacovigilanza integrata con la rete di farmacia oncologica regionale (ROFO – Rete Oncologica delle Farmacie Ospedaliere) che coinvolga, in progettualità specifiche e collegate, i diversi nodi della rete. In secondo luogo, attraverso l’ottimizzazione nell’impiego di strumenti informatizzati già esistenti, quale ad esempio il software Log80 (impiegato quotidianamente da 147 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali medici e farmacisti per la prescrizione e l’allestimento di terapie antiblastiche) ci si propone di monitorare le riduzioni di dosaggi e le sospensioni di trattamenti al fine di rilevare, tra le possibili cause, sospette reazioni avverse a farmaci (ADR – Adverse Drug Reaction) non segnalate. L’attività di sensibilizzazione alla segnalazione di sospetta ADR da parte del farmacista è stata svolta sistematicamente in collaborazione con i Referenti di progetto. Il numero di segnalazioni effettuate nel 2012 dalle Unità operative coinvolte nel progetto sono state in totale 19 (Fig.2). Fig.2 – Farmaci oncologici oggetto di segnalazione di ADR – anno 2012 Principi attivi segnalati anno 2012 PACLITAXEL 7 LENALIDOMIDE 5 ANASTROZOLO 3 PAZOPANIB 1 NILOTINIB 1 ERIBULINA 1 DASATINIB 1 3) Monitoraggio epidemiologico di reazioni ed eventi avversi da farmaci in pronto soccorso L’Azienda Ospedaliera ha aderito nell’anno 2012 al progetto nazionale multicentrico biennale MEREAFaPS finanziato da fondi AIFA 2008-2009 con l’obiettivo di analizzare gli accessi al Pronto Soccorso (PS) attribuibili ad ADR/ADE valutandone tipo, frequenza ed eventuale prevedibilità, le classi farmacologiche maggiormente responsabili di tali eventi e la tipologia della popolazione coinvolta. Allo stesso tempo, il progetto è volto ad aumentare la sensibilità negli operatori del PS alla segnalazione, così da creare un osservatorio su ADR/ADE che causano il ricorso alle strutture ospedaliere. 148 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Nel 2012 le segnalazioni di ADR provenienti dal Pronto soccorso sono state 86 (+274% rispetto al 2011), a conferma il ruolo primario del PS come osservatorio di eventi e reazioni avverse da farmaci e dell’importanza della presenza del farmacista nel reparto per sensibilizzare maggiormente gli operatori alla segnalazione. Fig. 3- schede di segnalazione PS – 2012-2011 Schede di segnalazione PS 2011 vs 2012 86 90 80 N° segnalazioni Obiettivi istituzionali 70 +274% 60 50 40 23 30 20 10 0 Tot. Schede PS 2011 Tot. Schede MEREAFaPS 2012 Nelle figure 4 e 5 sono riportate le percentuali di segnalazioni per gravità e per classe ATC. Fig.4 – Segnalazioni di ADR in PS per gravità – anno 2012 149 Promozione dell'eccellenza Obiettivi istituzionali Fig.5 – Segnalazioni di ADR in PS per Classe ATC 3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica e organizzativa 3.5.1 Progetti di sviluppo a forte valenza integrata con Ausl di Bologna Al fine di promuovere politiche comuni di governance clinica ed organizzativa, in grado di favorire l’adozione di comportamenti ed interventi omogenei ed efficaci in ambito clinico - assistenziale, perseguendo altresì la continuità dei processi fra ospedale e territorio, sono stati definiti indirizzi comuni con l’AUSL di Bologna di programmazione, identificabili in progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e specifiche azioni orientate a politiche comuni nell’uso dei farmaci, nella definizione di percorsi clinico - assistenziali, nella prevenzione primaria e secondaria, nella protesica e nella erogazione delle cure odontoiatriche. In particolare oltre ai percorsi clinico – assistenziali sviluppati nel corso del 2012, puntualmente descritti nel paragrafo 3.4.2, sono stati sviluppati i seguenti progetti. Progetto Laboratorio Unico Metropolitano Nel corso del 2012 si è pressoché completato il progetto per quanto concerne il trasferimento delle indagini. Si è 150 provveduto ad accentrare presso la Microbiologia Promozione dell'eccellenza Obiettivi istituzionali e Virologia dell’AOU di Bologna gli esami di virologia e di batteriologia richiesti per pazienti esterni e/o ricoverati negli ospedali dell’AUSL di Bologna; nel contempo sono stati trasferiti, presso il Trasfusionale dell’AUSL di Bologna tutti gli esami relativi alla validazione delle sacche di sangue. Sempre nel corso del 2012 sono stati concentrati presso il laboratorio della AUSL di Bologna tutte le indagini relative all’auto immunità. Ciò ha comportato specifiche analisi sulle risorse impiegate (personale ed attrezzature) e più in generale modifiche organizzative e gestionali in entrambe le aziende coinvolte. Con queste riorganizzazioni si è realizzato quanto a suo tempo concordato fra le due Aziende (Ospedaliero - universitaria e USL di Bologna) circa l’allocazione delle indagini. Nel 2014 saranno realizzati ulteriori trasferimenti di tipologie di indagini dall’AOU all’AUSL di Bologna compatibilmente con i tempi di ristrutturazione edilizia della nuova sede. Con decorrenza 1 gennaio 2012, si è proceduto all’unificazione completa delle attività di patologia clinica svolte dalle due aziende e all’ individuazione di un unico responsabile delle attività laboratoristiche. Successivamente anche l’AUSL di Imola ha conferito la responsabilità del proprio laboratorio al direttore già designato. Nella primavera, il gruppo AVEC ha formalizzato il progetto di riassetto complessivo dell’attività laboratoristica del territorio, andando ad individuare le necessità logistiche e le risorse necessarie allo svolgimento delle attività. Nella realtà bolognese si creerà entro il 2014, una volta terminati i lavori strutturali, il laboratorio HUB ubicato al Maggiore (15/18 milioni di esami) che sarà in rete con i laboratori spoke presenti sul territorio dedicati quasi esclusivamente alle urgenze; presso il laboratorio del Policlinico saranno svolte alcune specifiche analisi in relazione alla tipologia della casistica trattata in ricovero. Le procedure di acquisizione dei reagenti hanno tenuto conto del disegno finale così come le previsioni delle necessità di risorse umane. Quanto finora realizzato rappresenta un esempio di forte integrazione e condivisione di valori fra le tre aziende provinciali ed ha permesso di ottenere risultati positivi in termini di efficienza e contenimento dei costi secondo il modello Hub e Spoke con collegamento in rete, condividendo l’infrastruttura informatica, l’assetto logistico (con particolare attenzione ai trasporti nelle diverse sedi anche in considerazione degli aspetti oro-geografici), le valutazioni sui costi, le modalità di acquisizione dei reagenti e delle attrezzature ed infine dei meccanismi di compensazione economica. Trasfusionale Unico Metropolitano Nell’area metropolitana sono presenti 3 servizi di Immunoematologia e medicina trasfusionale ed una struttura dipartimentale ad Imola. E’ in corso un profondo ripensamento dell’organizzazione complessiva: dalla raccolta degli emocomponenti, alla lavorazione ed alla loro distribuzione anche in considerazione del percorso di accreditamento delle strutture che dovrà essere completato entro il dicembre 2014. 151 Promozione dell'eccellenza Obiettivi istituzionali La riprogettazione dovrà tenere conto di quanto previsto nel Piano sangue e Plasma della Regione Emilia Romagna che identifica il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’AUSL di Bologna quale sede di Polo per la validazione e la lavorazione per l’intera Area Vasta Centro e per l’AOU di Modena. La Banca del Latte Umano Donato - Allattami Il 2 ottobre 2012 è nata Allattami, la Banca del Latte Umano Donato (BLUD) di Bologna, per iniziativa del Policlinico di S. Orsola - Unità operativa di Neonatologia e di Granarolo Spa. Allattami è stata realizzata secondo le più recenti Linee Guida per la costituzione e organizzazione di una BLUD ed è la prima banca italiana nata e gestita in stretta collaborazione tra una struttura sanitaria pubblica e un’azienda privata. Allattami è nata per fornire il latte umano ai neonati prematuri ricoverati nelle terapie intensive neonatali del Policlinico di S. Orsola e dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Per raggiungere questo obiettivo è stata avviata un’importante azione di sensibilizzazione verso le future e nuove mamme residenti a Bologna e nei comuni limitrofi, grazie alla collaborazione dell’Azienda Usl di Bologna, del Collegio delle Ostetriche, dei Pediatri di famiglia e de Il Cucciolo, associazione in Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine. Le aspiranti donatrici si rivolgono per una prima informazione a Il Cucciolo e vengono poi selezionate dai medici del Policlinico di Sant’Orsola che valutano, caso per caso, se vi siano tutte le condizioni utili alla donazione. A tutte le donatrici ‘arruolate’ vengono fornite le attrezzature utili per l’estrazione e la conservazione del latte al loro domicilio: un tiralatte professionale, una serie di biberon monouso, un datalogger per la misurazione della temperatura del proprio freezer. Un tecnico specializzato passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle donatrici una o due volte alla settimana. Il latte è portato nel laboratorio della Banca del Latte Umano Donato, presso lo stabilimento Granarolo di Bologna. Qui ogni biberon viene sigillato e pastorizzato per renderlo massimamente sicuro per i neonati che lo riceveranno. Ogni passaggio di ogni singolo biberon viene registrato con un apposito programma informatizzato, dal momento del ritiro dalla casa della donatrice fino a quando arriverà alla Terapia Intensiva Neonatale che ne ha fatto richiesta. 3.5.2 Progetti di riorganizzazione L’Ospedale per intensità di cura Nell’ambito del percorso regionale “Realizzazione di modelli organizzativi di ospedali per intensità di cure e/o complessità assistenziale” l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna sta sviluppando un progetto di innovazione organizzativa, suddiviso in tre sotto progetti così individuati: 1) Riorganizzazione del Polo Cardiochirurgico e dei Trapianti in funzione della intensità di cura e della flessibilità gestionale: fra appropriatezza ed efficienza un modello per il successo dei setting ad altissimo assorbimento di risorse. E’ in corso la fase di studio 152 Promozione dell'eccellenza 3 Obiettivi istituzionali del modello organizzativo in funzione dell’attivazione prevista del nuovo polo prevista per l’anno 2014. 2) Riorganizzazione delle attività chirurgiche - Il contesto assistenziale nel quale si è inteso sviluppare la sperimentazione di nuovi modelli gestionali è il nuovo Polo Chirurgico e della Emergenza, attivato nel corso del 2011 coinvolgendo l’attività in elezione delle chirurgie generali e di alcune chirurgie specialistiche. Complessivamente sono interessati circa 150 posti letto a diversa intensità assistenziale, dedicati all’attività chirurgica e 60 posti letto di specialità mediche che hanno consolidato percorsi di relazione professionale e funzionale con le chirurgie generali coinvolte nella sperimentazione. In particolare nel 2012 è stato messo a punto il percorso pre - operatorio per le chirurgie generali e per l’ortopedia, avendo l’azienda tra le priorità il rispetto dei tempi di attesa per la patologia neoplastica e l’appropriatezza del setting assistenziale. E’ stata identificata una sede fisica in cui opera un pool infermieristico gestito da un Coordinatore Infermieristico esperto con le funzioni di presa in carico del paziente per la valutazione preoperatoria, di ottimizzazione del percorso e degli accessi evitando giornate di ricovero improprie, con funzioni di accoglienza e accettazione nelle date previste. Il Coordinamento delle Attività Chirurgiche (Co.A.Ch.) attualmente svolto da un pool multi professionale si pone quale elemento gestionale delle risorse di sala, della pianificazione delle attività complessive così come della programmazione quotidiana e del relativo monitoraggio. E’ in corso di valutazione la possibilità di organizzare una gestione centralizzata delle note operatorie, il collegamento con la Terapia Intensiva Post-Operatoria (attualmente svolta con incontri settimanali multidisciplinari) e la programmazione degli interventi sulla base dei criteri di priorità. La riorganizzazione delle degenze chirurgiche per complessità di cura e per processi rappresenta uno dei fondamentali obiettivi del progetto: si tratta di una sperimentazione per la quale si intendono specializzare le degenze per processi omogenei. La maggior parte delle chirurgie generali hanno casistiche in parte (o integralmente) sovrapponibili. Si tratta di superare il concetto della dotazione di posti letto per U.O. in funzione di una settorializzazione delle degenze per processi omogenei, completando poi il programma con l’integrazione fra le degenze mediche e chirurgiche. Sul versante infermieristico si prevede di adottare un modello di primary nurse, in base al quale ogni paziente avrà, durante il suo ricovero, un infermiere di riferimento, ovvero ogni infermiere definito case manager seguirà un numero definito di pazienti per garantire la continuità assistenziale nel rispetto del percorso del paziente. Nel 2012 sono stai analizzati i volumi di attività ed è stato predisposto il progetto e l’analisi di fattibilità; la realizzazione avverrà nel 2013 nelle more di ulteriori valutazioni a seguito della spending review. 3) Riorganizzazione dell’area internistico - geriatrica del Padiglione 2 La riorganizzazione in atto presso il nostro ospedale coinvolge diverse aree e discipline. Di seguito si riporta la rendicontazione dell’area internistico -geriatrica che accoglie 153 Promozione dell'eccellenza Obiettivi istituzionali pazienti prevalentemente da Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza e per una quota residua in elezione. L’area interessata dalla riorganizzazione è costituita da: • 8 unità operative di medicina e geriatria per un totale di 255 posti letto; • 3 UO di area medica ad orientamento specialistico per un totale di 22 posti letto; • 2 unità operative di post acuti per un totale di 46 posti letto. Si tratta complessivamente di 323 posti letto all’interno di un medesimo padiglione. La riorganizzazione trae origine da circostanze contingenti tra cui: • accesso di pazienti dal Pronto Soccorso provenienti dal domicilio, da Case di cura convenzionate e da Case di Riposo/CRA; • trasferimento di pazienti provenienti dalla Medicina d’urgenza e/o da altre unità operative del Policlinico durante le ore diurne verso l’area internistica; • la crescita esponenziale di persone anziane con polipatologie e disabilità, spesso in condizioni di fragilità, che richiedono una valutazione multidimensionale fin dall’arrivo in reparto; • la necessità di superare l’organizzazione a confini, spesso non adatta ad un’ottimale allocazione dei pazienti; • la necessità di individuare un percorso di ricovero in elezione separato dal ricovero d’urgenza; • la possibilità di creare un ambiente confortevole in grado di ospitare pazienti dimessi in attesa del ritorno a domicilio o nella struttura di afferenza (Discharge Room); • la necessità di rivedere la dotazione ottimale in una logica di intensità di cura tra posti letto di degenza ordinari, posti letto di post-acuti, posti di lungodegenza/RSA; • la necessità di individuare ed uniformare un metodo di lavoro integrato tra medici e infermieri ed altri professionisti coinvolti nel percorso di cura (briefing e debriefing); • la necessità di deaffollare le stanze di degenza. Questo progetto consta di diverse fasi alcune delle quali (fase propedeutica,1,2 e 3) sono state già realizzate, mentre le restanti saranno oggetto di intervento nel corso del 2014. L’avvio della riorganizzazione dell’attività internistico geriatrica ha avuto come “primum movens” la chiusura di un reparto ad indirizzo Geriatrico dotato di 28 pl. Tale condizione ha consentito da un lato, di collocare su un unico piano le restanti 2 U.O. di Geriatria (consentendo tra l’altro un deciso deaffollo delle stanze di degenza), dall’altro di creare un’area dedicata al percorso del paziente in elezione separando così i percorsi dell’urgenza da quelli programmati. Fase Propedeutica - Tale fase è stata necessaria per concretizzare diverse attività preliminari alla successiva realizzazione del progetto di cui si riportano di seguito le principali tappe: • insediamento del gruppo di lavoro; • analisi dati; • stesura degli scenari possibili; 154 Promozione dell'eccellenza 3 Obiettivi istituzionali • condivisione con lo staff di Direzione Sanitaria per apportare ulteriori integrazioni o modifiche; • presentazione alla Direzione Strategica (Direttore Generale, Sanitario e Amministrativo) • condivisione con i professionisti coinvolti • formalizzazione della soluzione presso i comitati direttivi dei due Dipartimenti maggiormente coinvolti Prima fase - Ricondurre la attività geriatrica su un unico piano. L’opportunità di iniziare la rimodulazione dell’attività internistico geriatrica è fornita dal pensionamento dell’apicale di un reparto di geriatria dotato di 28 pl. In tale contesto si è concretizzata la possibilità di collocare, su un unico piano attraverso il trasferimento in “contenitori” diversi e più ampi, le restanti 2 U.O. di Geriatria consentendo un deciso deaffollo delle stanze di degenza. Seconda fase - Separare il percorso del paziente programmato da quello dell’urgenza. L’obiettivo principale era a separazione dei percorsi dei pazienti urgenti da quelli programmati. Il reparto è in funzione dal 1 Ottobre 2012. Metodologia - Calcolo della quota di ricoveri in elezione per le U.O. che avrebbero avuto accesso all’area programmati ed in particolare • reparti di medicina interna del padiglione 2 ad orientamento epatologico, • alcuni reparti specialistici (Dermatologia, Angiologia, Diabetologia); • Individuazione della collocazione più idonea per questo reparto; • Ipotizzare e sperimentare nuovi modelli gestionali (reparto a gestione infermieristica); • Definizione dei criteri per l’inserimento dei pazienti in lista d’attesa • Ridurre il livello di inappropriatezza dei ricoveri anche attraverso l’analisi delle patologie e delle caratteristiche dei pazienti da inserire in lista • Preparazione di protocolli condivisi tra professionisti (medici ed infermieri) per la presa in carico dei pazienti afferenti alle diverse discipline; • Prevedere gli strumenti e le modalità di monitoraggio Terza fase - Rimodulare il percorso del paziente specialistico acuto in Dermatologia, Angiologia, diabetologia • Individuare le modalità di gestione dei letti funzionali aggregati ai reparti di medicina/geriatria per i ricoveri di pazienti acuti (ricoveri riservati fino al termine dell’ambulatorio urgenze) • Individuare i criteri per il ricovero Urgente (U 24 ore; U 48 ore ; U 72 ore) • Modalità di gestione del Paziente Specialistico “acuto/urgente non da PS” in reparto Quarta fase - Riunire le due sezioni post-acuti (PARE) per valutare la possibilità di implementare una modello di gestione infermieristica dell’intero reparto o di parte di esso per riportare l’attività Post- acuzie ad un unico processo assistenziale che comprenda condivisione dei criteri di accesso, garanzia dei pazienti inseriti in percorsi predefiniti (ictus, frattura femore e delirio), Briefing e de briefing, attività integrata con Assistenti 155 Promozione dell'eccellenza Obiettivi istituzionali sociali, FKT, geriatra, Famiglia, quartiere, Valutazione del PAI secondo criteri ed attività comuni e condivise. Di particolare interesse, per la nostra Azienda, la sperimentazione di un nuovo reparto denominato “Area Programmati”. La scelta della Direzione Strategica di perseguire una separazione “netta” dei percorsi per pazienti programmati dai ricoveri urgenti si è rivelata positiva in particolare per alcuni aspetti che si riportano di seguito: • Certezza del p. l.: la gestione di un reparto che prevede la presenza di soli pazienti programmati e che quindi, per definizione, vengono ricoverati a seguito della disponibilità del posto letto consente un’organizzazione dei ricoveri non “complicata” dalle richieste, talvolta pressanti ed estemporanee, del Pronto Soccorso creando non pochi disagi sia ai pazienti che al personale sanitario. • Condivisione dei p. l.: uno degli obiettivi fondamentali di questo progetto è stato quello di utilizzare appieno i p.l. disponibili non definendo a priori le assegnazioni rispetto a professionisti e discipline che hanno accesso all’area ma di comporre gli ingressi sulla base di percorsi e della lista d’attesa. Tale lavoro, condotto dalla Direzione insieme ai professionisti, ha consentito l’individuazione chiara della tipologia di pazienti che possono accedere unitamente alle competenze cliniche richieste al personale sanitario che lavora presso tale U.O.. Laddove queste competenze, per alcuni profili di pazienti, si sono rilevate carenti il personale è stato sottoposto ad opportuni corsi di formazione; • Gestione infermieristica: altro obiettivo sfidante di questo reparto, proprio per le molteplici discipline presenti (anche molto diverse tra loro: Medicina interna ad indirizzo epatologico, Angiologia, Dermatologia e Diabetologia) è quello di assegnare la gestione di questo reparto al coordinatore infermieristico. Quest’ultimo, a cui vengono affidati obiettivi e risorse di budget al pari di una U.O. con un medico come apicale, farà da cinghia di trasmissione nonché da interfaccia tra il personale medico operante nell’area e la Direzione Sanitaria. L’individuazione del coordinatore avverrà nel corso del 2013. Esperienza che si accompagna anche ad alcune difficoltà che inevitabilmente ci si è trovati ad affrontare. • Condivisione dei p. l.: tale aspetto, che compare anche tra i punti di forza del progetto, inizialmente ha trovato una certa resistenza da parte dei professionisti i quali, non vedendosi assegnare in via esclusiva p. ., ritenevano che questa scelta potesse penalizzarli. Solo dopo diverse riunioni, nelle quali si illustravano concretamente le ricadute positive ed in ultima analisi dopo l’avvio effettivo del reparto, lo scetticismo iniziale dei professionisti si è trasformato in un apprezzamento vero del nuovo modello; • Informatizzazione: questo uno degli aspetti più critici. La rendicontazione delle attività agli stakeholders istituzionali (Regione e Ministero) che prevede una suddivisione dei posti letto come presupposto essenziale per il calcolo degli indici di attività ha creato 156 Promozione dell'eccellenza 3 Obiettivi istituzionali non poche difficoltà in quanto il nuovo modello parte da basi se non proprio “opposte” comunque radicalmente diverse. Tale biforcazione ha imposto la creazione di una reportistica ad hoc per il reparto per poi “transcodificare” gli indici secondo i “canoni” attualmente richiesti. In ultima analisi si può affermare, per una sperimentazione che è in divenire, il prevalere di aspetti positivi rispetto a quelli negativi. Sarà interessante comprendere più a fondo, attraverso un’esperienza più consolidata (e quindi al termine del primo anno) grazie anche agli indicatori individuati, se tale impressione sia effettivamente corroborata dai dati a nostra disposizione. 3.5.3 Innovazione tecnologica Progetto Endoscopie Il progetto ha per obiettivi l’ammodernamento delle strutture, l’adeguamento ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, la concentrazione delle attività rispetto ai numerosi punti di svolgimento dell’attività, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, la razionalizzazione dei percorsi. A tali fini, si intendono creare due piastre endoscopiche nel padiglione 5 utilizzando i blocchi operatori 3° e 4° ormai dismessi dopo il trasferimento nel nuovo polo chirurgico e dell'emergenza dell'attività operatoria. Sono stati valutati i lavori di adeguamento da fare, che si presentano, però, molto onerosi; perciò si è scelta una soluzione intermedia in due fasi che prevede lavori di adeguamento di minima per uno dei due blocchi nel 2012 e la ristrutturazione dell'altro blocco nel 2013. Si evidenzia particolarmente che entrambe le piastre endoscopiche, oltre alle numerose sale per svolgere l’attività, saranno dotate di posti (7+6) e servizi per l’osservazione breve intensiva in precedenza mancanti. Tutte le misure programmate sono necessarie per l’accreditamento. A regime vi saranno quattro sedi, costituite dalle due piastre endoscopiche citate e da altri due punti per i pazienti interni ai padiglioni 2 e 25. La piastra endoscopica - ex blocco operatorio 3° - è stata realizzata con lavori di minima ed attivata nel 2012; consta di 3 sale endoscopiche in cui si concentrano attività di routine, attività di screening, urgenza endoscopica e attività interventistica di terzo livello (ERCP, eco endoscopia, etc.) con una sala appositamente attrezzata e di una osservazione breve post-endoscopia con 6 postazioni e bagno attiguo. Il progetto proseguirà nel 2013, con la ristrutturazione dell’ex blocco operatorio e con la realizzazione di 5 sale endoscopiche e di una osservazione breve post-endoscopia con 7 postazioni e bagno attiguo. Il progetto, nel suo assetto organizzativo e gestionale, al fine di assicurare un utilizzo ottimale delle risorse, ha previsto l’individuazione di una funzione di coordinamento clinico complessivo dell’attività di endoscopia digestiva. 157 Promozione dell'eccellenza Obiettivi istituzionali Sviluppo della struttura di radio farmacia della Medicina Nucleare Nel 2012 è arrivato a compimento, con la piena disponibilità delle strutture, il piano di adeguamenti delle strutture di radio farmacia della Unità operativa di Medicina Nucleare. Tale piano, avviato dalla Regione Emilia Romagna con il Programma Regionale di investimenti in Sanità – Delibera dell’Assemblea Legislativa della Regione EmiliaRomagna n. 236 del 27 ottobre 2009, era volto a raggiungere i nuovi standard in materia di sicurezza e qualità delle preparazioni radiofarmaceutiche dettati dalle Norme di Buona Preparazione dei radiofarmaci (D.M. 30/03/2005). Gli adeguamenti hanno riguardato, in diverse fasi, i locali della radiofamacia PET al piano terreno del Padiglione 30 Polo tecnologico e quindi la radiofarmacia SPECT al primo piano dello stesso. Sono stati interamente ridisegnati i percorsi di accesso ai laboratori, migliorati i sistemi di ventilazione e la qualità delle finiture e delle superfici di lavoro, installando componenti di grado farmaceutico. Il percorso ha previsto quindi anche un innovativo percorso di qualificazione dei locali e delle strutture, secondo gli standard più recenti (qualificazione delle installazioni o IQ e delle condizioni operative od OQ). Il progetto, nel suo insieme, ha quindi permesso di raggiungere un nuovo livello di qualità e sicurezza delle preparazioni atto a consolidare le capacità operative della struttura di Medicina Nucleare e a fornire le basi, dopo i primi 10 anni di attività del Polo tecnologico, per una rinnovata vitalità. Nella seconda parte del 2012 è stata avviata la redazione delle specifiche per l’acquisizione (tramite noleggio) di un nuovo tomografo PET-CT la cui installazione è prevista, al completamento delle procedure di gara, nel corso del 2013. Centro Logistico Nel corso del 2012 è stato condotto uno studio, in collaborazione con la ITL (Istituto sui trasporti e la logistica), per l’analisi del processo di gestione materiali (farmaci e beni economali) con particolare attenzione alle procedure fisiche ed informative all’interno e fra Centro Logistico e Punti di Consumo (UP). Sulla scorta di tale analisi sono stati formulati alcuni progetti di miglioramento per portare la supply chain interna ad un maggior grado di efficienza funzionale ed economica. 158 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali 3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Il paragrafo di chiusura del terzo capitolo illustra gli aspetti di integrazione tra le attività assistenziali, di didattica e ricerca svolte da entrambe le componenti: Dati relativi alla consistenza ed alle variazioni dei professori e ricercatori dei dipartimenti che costituiscono la Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna ospedaliera e universitaria. A questo riguardo, è opportuno che il presente paragrafo sia letto in collegamento con i paragrafi 1.2. “Il sistema delle relazioni con l’Università” e 2.4. “Indicatori sulla ricerca e sulla didattica”. 3.6.1. Informazioni sul personale Di seguito, sono esposti i dati riguardanti la consistenza del personale universitario (professori e ricercatori) dei dipartimenti che costituiscono la Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna, nel complesso e per quel che riguarda la componente clinica integrata nelle attività assistenziali dell’Azienda. Nella tabella seguente è riportato il numero dei professori e dei ricercatori complessivamente afferenti ai dipartimenti che oggi costituiscono la Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna e, negli anni precedenti, la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Tabella 3.11 Numero dei professori e dei ricercatori universitari presso i dipartimenti costituenti la Scuola di Medicina e Chirurgia Anno Professori I fascia Professori II fascia Ricercatori Assistenti ordinari Totale 2012 86 131 205 1 423 2011 86 140 208 1 435 2010 91 149 213 3 456 Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Tabella 3.12 Numero dei professori e dei ricercatori universitari integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda Anno Professori I fascia Professori II fascia Ricercatori Assistenti ordinari Totale 2012 52 69 106 1 228 2011 50 73 108 1 232 2010 51 78 110 2 241 Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna 159 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali Tabella 3.13 Numero dei professori e dei ricercatori universitari cessati/assunti presso i dipartimenti costituenti la Scuola di Medicina e Chirurgia ANNO Professori I fascia Cessati 2012 5 2011 8 2010 19 Assunti 2 2 Professori II fascia Cessati Ricercatori Assunti Cessati Assunti Assistenti ordinari Cessati 10 5 7 7 0 11 1 3 2 2 19 5 7 10 1 Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Tabella 3.14 Numero dei professori e dei ricercatori universitari integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda, cessati/assunti ANNO Professori I fascia Cessati Assunti Professori II fascia Cessati Ricercatori Assunti Cessati Assunti Assistenti ordinari Cessati 2012 2 3 8 2 4 3 0 2011 4 0 4 1 2 1 1 2010 8 0 8 0 3 4 0 Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Riguardo alla programmazione del personale universitario, nel periodo di riferimento risulta indetta dall’Università di Bologna e non ancora conclusa una sola procedura ad un posto di professore associato per il SSD MED/50 - Scienze Tecniche Mediche applicate, bandita con D.R. n. 691 del 20.05.2008. Nell’Azienda, l’integrazione tra le funzioni universitarie e del servizio sanitario si esplica innanzitutto attraverso la compresenza del personale nelle strutture organizzative. Delle 68 unità operative - strutture complesse dell’area assistenziale, in cui si articolano i 7 Dipartimenti ad Attività Integrata dell’Azienda, 39 sono classificate, in base all’Accordo vigente tra Azienda e Università, come strutture a direzione universitaria, qualificate come essenziali per le esigenze di didattica e di ricerca dei corsi di laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia (allegato 1 dell’Accordo attuativo Azienda-Università). La direzione delle strutture di allegato 1 è affidata a esclusivamente a docenti universitari dal Direttore Generale, d’intesa col Rettore, al quale spetta la designazione. Altre 9 unità operative sono strutture affidate temporaneamente alla direzione di professori universitari, ma qualificate non essenziali per dette funzioni. Tali strutture rientrano nella piena disponibilità dell’azienda, una volta cessato il professore universitario che svolgeva l’incarico di Direttore (allegato 2 dell’Accordo) e 20 sono le strutture complesse affidate alla direzione di personale dirigente del Servizio sanitario nazionale (allegato 3 160 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali dell’Accordo). I processi di riorganizzazione che si sono sviluppati negli anni in risposta a continue esigenze di cambiamento e adeguamento degli assetti, mostrano una tendenza alla diminuzione del numero delle strutture complesse, in parte bilanciata dal progressivo aumento delle strutture semplici dipartimentali. Queste sono 18 e, tra esse, 9 sono dirette da professori universitari. Gli incarichi di programma aziendale o dipartimentale sono 11, di cui 7 affidati a professori o a ricercatori universitari, ai sensi dell’art. 5, comma 4, del D.Lgs. n. 517/99. Il personale dirigente medico e sanitario “ospedaliero” è largamente presente anche nell’organico delle Unità Operative o delle strutture semplici dipartimentali “a direzione universitaria” (attestandosi, nelle unità operative a direzione universitaria di allegato 1, e tenendo conto del solo personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, su valori medi superiori al 50%) e opera in modo integrato con la componente professionale di estrazione universitaria, non solo nelle attività assistenziali, ma contribuisce anche alla formazione ed alla ricerca. Nelle Unità Operative a direzione c.d. “ospedaliera” vi è, solo in alcuni casi, una presenza in organico di universitari. Si pone in evidenza la progressiva diminuzione di numero del personale universitario professore e ricercatore che svolge funzioni assistenziali all’interno dell’Azienda, determinata dalla mancata o parziale sostituzione dei pensionamenti. Si tratta di un fenomeno presente non soltanto a livello locale. Tale situazione incide sfavorevolmente sull’adeguatezza degli organici universitari, in rapporto alle necessità complessive di soddisfacimento delle funzioni integrate di assistenza, didattica e ricerca. Fatte salve le specifiche disposizioni a tutela dello status dei professori e dei ricercatori universitari, identiche sono le opportunità di accesso ai diversi tipi di incarichi dirigenziali offerte al personale. 3.6.2 Integrazione Ospedale - Università L’integrazione tra l’Azienda e l’Università non si attua soltanto attraverso gli accordi, ma comprende altre forme di collaborazione. Si tratta di accordi formalizzati, ma anche di prassi che fissano collaborazioni in campi e settori specifici. Collaborazione alla formazione universitaria delle professioni sanitarie. Va ricordato, in primo luogo, che la funzione aziendale di Formazione svolge un ruolo significativo di collaborazione con l’Università per quanto riguarda i corsi di laurea, i master e i corsi di alta formazione per le professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative e tecnico-sanitarie e della prevenzione (vedi il paragrafo 2.4.2). Il settore aziendale Formazione partecipa direttamente alle attività formative riferite a: • Corsi di laurea per le figure professionali di: infermiere, ostetrica, fisioterapista, tecnico di laboratorio biomedico, tecnico di radiologia medica; • Master di 1° livello in: 1. “Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa”; 2. “Assistenza Infermieristica in Area Critica”; 3. “Evidence-Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico-Assistenziale”; 161 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali • Corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche; • Corsi di Alta Formazione: 1. “Case Management in Infermieristica ed Ostetricia”; La collaborazione inerente i corsi di laurea, i Master e i corsi di Alta Formazione per le figure professionali specifiche della sanità, in termini più concreti, si sostanzia: • nel coordinamento didattico e tecnico pratico; • nell’espletamento delle docenze per le aree professionalizzanti; • nel garantire il collegamento con le sedi di tirocinio e favorire l’integrazione delle attività di didattica e ricerca con l’assistenza; • nel facilitare l’apprendimento dello studente nella sede di tirocinio. In particolare, l’Azienda, in conformità a quanto stabilito nel protocollo d’intesa RegioneUniversità e nelle specifiche convenzioni in materia, mette a disposizione le seguenti risorse: • il coordinatore tecnico pratico e il coordinatore didattico nel Corso di laurea in fisioterapia; • il coordinatore didattico nel Corso di laurea in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia; • il coordinatore tecnico pratico e due coordinatori didattici nel Corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico; • il Referente Scientifico e il Tutor per il Master in Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa; • il Referente Scientifico e i tutor per il Master in Assistenza Infermieristica in Area Critica (uno per il Master e uno per ogni indirizzo attivato nella nostra azienda TI e Dialisi); • il Tutor per il Master in “Evidence Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico - Assistenziale”; • il Tutor per il Corso di Alta Formazione “Case Management in Infermieristica ed Ostetricia”; • i tutor clinici nelle Unità Operative sedi di tirocinio. Tra l’Azienda e l’Università intercorrono svariate forme di collaborazione in ambiti diversi, che sono però coessenziali nel quadro di un’efficace integrazione. Altri accordi e forme di collaborazione in settori diversi • Accordo fra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico S. Orsola – Malpighi e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna sull’impiego nell’attività assistenziale dei ricercatori a tempo determinato di cui all’art. 24 co. 3 lettera a) l. 240/2010” (delibera n. 577 del 27 dicembre 2012); • “Accordo tra l’Università di Bologna e l’Azienda Ospedaliera sulla rilevazione del debito orario del personale universitario convenzionato, equiparato alla dirigenza sanitaria”, sottoscritto il 26 febbraio 2002; • “Protocollo integrativo concernente il personale tecnico-amministrativo, tra l’Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Università degli Studi di Bologna”, approvato con deliberazione del Direttore generale n. 112 del 22 luglio 162 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 2002 (per le parti tuttora compatibili); 3 Obiettivi istituzionali • “Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna - Policlinico S. Orsola - Malpighi, sull’impiego nell’attività assistenziale dei Dottorandi (L. 14/01/99, n. 4) e dei Titolari di Assegno di Ricerca (L. 27 dicembre 1997, n. 449)”, operativo dal 2003, con il quale sono stati stabiliti i criteri e le modalità per l'impiego dei dottorandi e degli assegnisti nelle attività assistenziali all'interno dell'Azienda. • Gestione unificata delle infrastrutture di rete e delle attrezzature informatiche. E’ una collaborazione che ha avuto inizio dal 1997 con accordi sempre rinnovati ed in seguito ampliati. Tutela della sicurezza e salute dei lavoratori • La materia è disciplinata da un “Accordo per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori ospedalieri e universitari all’interno del Policlinico S. OrsolaMalpighi, in attuazione dell’art. 10 del D.M. 363/98”. La norma prevede che “al fine di garantire la salute e la sicurezza di tutto il personale che presta la propria opera per conto delle Università presso Enti esterni, […] i soggetti cui competono gli obblighi previsti dal D.Lgs. 626/94 (oggi sostituito dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) sono individuati di intesa tra gli enti convenzionati e le singole Università, attraverso specifici accordi”. L’accordo è scaduto ed è in regime di proroga. I complessi lavori per il rinnovo si sono conclusi al termine del 2012 con la condivisione del nuovo testo, rinnovato e ampliato, formalizzato nei primi giorni del 2013. Già nel corso del 2012, con specifici accordi a stralcio è stato messo a regime il sistema per la gestione della sorveglianza sanitaria e della sorveglianza fisica di radioprotezione rivolto a tutto il personale operante all’interno del Policlinico S. Orsola Malpighi in ragione di un rapporto di lavoro, di studio, di collaborazione o altro intercorrente con l’Università. Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università • L’Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università svolge le funzioni attribuite dal D.Lgs. 81/08 al Medico Competente e dal D.Lgs. 230/95 al Medico Autorizzato e si occupa della sorveglianza sanitaria del personale dell'Università di Bologna. Le sue funzioni interagiscono con quelle dell’omonima struttura complessa dell’Aziendale. Rappresenta un’utile sinergia la collocazione delle due strutture in un’unica sede con l’opportuna suddivisione degli spazi. E’ stato rinnovato l’”Accordo concernente la disponibilità dei locali ubicati al 5° piano del Padiglione Palagi per la U.O. di Medicina del Lavoro dell’Università di Bologna”. L’accordo regola la situazione di compresenza e definisce gli aspetti economici collegati. Centro di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA) • La “Convenzione tra l'Università degli Studi di Bologna e l'Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi per l'istituzione di un Centro di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA)” è vigente dal 2001 e, ripetutamente prorogata, disciplina il concorso dell’Università nell’istituzione del CRBA, inizialmente qualificato come programma aziendale. Il CRBA rappresenta un esempio concreto di integrazione nel 163 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali campo della ricerca e con le attività assistenziali, essendo un laboratorio di ricerca a carattere multidisciplinare di tipo aperto, ideato con le finalità di accogliere, soddisfare e integrare le esigenze dei diversi gruppi di ricerca presenti all'interno del Policlinico S. Orsola-Malpighi, con particolare orientamento al trasferimento nell'ambito clinico degli avanzamenti diagnostici e terapeutici. Si sono avviati i lavori per un rinnovo degli accordi, con la previsione di un potenziamento dell’esperienza e di una sua più forte integrazione con la ricerca universitaria. Si prevede il rinnovo della convezione nel 2013. Trattamento Economico personale universitario Nel 2012 non si registrano novità significative riguardo alla gestione del trattamento economico del personale universitario integrato in assistenza e in particolare: 1.per i docenti e ricercatori, applicazione dell’Accordo attuativo del Verbale d’intesa tra la Regione Emilia - Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena - Reggio Emilia sottoscritto il 26 novembre 2007, con particolare attenzione al problema della perequazione dei trattamenti economici universitari disallineati al ribasso rispetto agli omologhi trattamenti del personale dipendente dell’Azienda ospedaliero universitaria. 2. per il personale tecnico – amministrativo, erogazione del trattamento equiparativo in applicazione delle Linee Guida regionali per l’equiparazione del personale tecnicoamministrativo universitario al corrispondente personale delle Aziende sanitarie, condiviso con le Organizzazioni sindacali il 19/12/2006, basato sul raffronto delle categorie di inquadramento giuridico e dei trattamenti economici previsti nei rispettivi Contratti collettivi nazionali di lavoro aggiornati al biennio economico 2004-2005. 3.6.3 Assetto istituzionale e organizzativo dell’Azienda L’assetto istituzionale dell’Azienda è stato completato secondo le previsioni della legge regionale n. 29 del 23 dicembre 2004. L’Atto Aziendale è stato adottato con deliberazione del Direttore generale n. 147 del 4 novembre 2008, d’intesa con il Rettore dell’Università di Bologna per le parti riguardanti, in modo specifico, i Dipartimenti ad Attività Integrata e le Strutture assistenziali complesse essenziali per la Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’Atto aziendale è stato dichiarato conforme alle direttive della Regione Emilia-Romagna, con deliberazione di Giunta regionale n. 2158 del 15 dicembre 2008. Comitato di Indirizzo E’ stato rinnovato con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 94 del 23 maggio 2011. Il Comitato di indirizzo ha esercitato le proprie funzioni esprimendo i prescritti pareri sul Bilancio di esercizio e sul Bilancio di missione, sul Bilancio Economico Preventivo, sul Piano Programmatico. 164 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Collegio di Direzione 3 Obiettivi istituzionali Nel Collegio di Direzione trovano la loro espressione i Dipartimenti ad Attività Integrata direttamente rappresentati al livello di organo dell’Azienda. La presenza dei dipartimenti caratterizza, inoltre, il Collegio di Direzione come sede sostanziale di integrazione tra l’Ospedale e l’Università per la consistente presenza della componente universitaria al vertice della maggioranza dei DAI. Collegio aziendale delle professioni sanitarie L’assetto istituzionale dell’Azienda, come previsto dall’Atto aziendale, si è completato nel 2012 con l'istituzione del Collegio aziendale delle professioni sanitarie, composto di 25 membri elettivi, organismo che concorre allo sviluppo delle competenze professionali presenti in Azienda (delibera n. 455/2012). Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) e Dipartimenti Universitari In seguito ad un processo di riorganizzazione dell’assetto dipartimentale aziendale, fin dal 2006 erano state rivedute le aggregazioni delle strutture. Tali scelte avevano determinato anche la contemporanea riduzione del numero dei Dipartimenti (da 14 a 7). La fase successiva che ha visto la conferma delle aggregazioni dipartimentali già definite col riassetto dei dipartimenti assistenziali, si è conclusa nel corso del 2007 con l’istituzione e l’effettiva attivazione dei DAI d’intesa con l’Università, che ne ha condiviso l’assetto, l’organizzazione e la disciplina di funzionamento (Delibera del Direttore Generale n. 79 del 7 giugno 2007 e Decreto Rettorale 751/27311 del 6 giugno 2007). In relazione con l’attivazione dei DAI, l’Università di Bologna, secondo gli impegni assunti nella condivisione del nuovo assetto, aveva poi realizzato una ristrutturazione dei propri dipartimenti presenti nell’area clinica allo scopo di favorire l’integrazione tra le due organizzazioni. E’ opportuno evidenziare che la successiva entrata in vigore delle disposizioni della legge n. 240/2010 (“legge Gelmini”) e la conseguente adozione del nuovo Statuto dell’Università di Bologna, con decreto rettorale del 13 dicembre 2011, hanno comportato un profondo rivolgimento istituzionale, in seguito al quale si sono ridotti di numero e fortemente concentrati anche i dipartimenti dell’Università nei quali prima si articolava l'area medica. In particolare, dopo la disattivazione dei precedenti 8 dipartimenti universitari che insistevano nell'area clinica, i dipartimenti costituenti la Scuola di Medicina e Chirurgia sono così divenuti tre: il Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale. il Dipartimento di Scienze Biomediche e NeuroMotorie, il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche. L'assetto organizzativo dell'Azienda è orientato all'integrazione con le funzioni istituzionali universitarie, ragione per la quale occorre rivedere anche l'assetto degli attuali sette dipartimenti ad attività integrata aziendali (DAI). Uno degli obiettivi della revisione, da condividere con l’Università, sarà quello di rendere i nuovi DAI maggiormente riconoscibili, quanto ai contenuti, al tipo di patologia/organo gestiti, ai pazienti. 165 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali 3.6.4 Altre strutture assistenziali essenziali per l’attività didattica In quest’ultima parte sono riepilogati i rapporti fra l’Università e altre strutture, pubbliche o private, per far fronte a specifiche esigenze, ai sensi dell’articolo 14, comma 4, del vigente protocollo d’intesa Regione-Università. Bisogna premettere che per soddisfare le esigenze dell’attività formativa e scientifica dell’area di Medicina e Chirurgia, l’Università di Bologna fa ricorso a un’area assistenziale più ampia di quella offerta da questa Azienda, che pure è il principale riferimento. Sia dall’Istituto Ortopedico Rizzoli sia dall’Azienda USL di Bologna svolgono in questo senso un ruolo importante. L’Università, inoltre, si articola in una struttura “Multicampus” per permettere la diffusione dell'offerta formativa e l'attivazione di una stabile attività di ricerca sul territorio. A tale scopo sono stati costituiti i Poli di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, dotati di particolari forme di autonomia. A livello normativo, la legge regionale 23.12.2004, n. 29 e l’art. 14 del Protocollo d’intesa Regione – Università stabiliscono che la programmazione sanitaria regionale individua eventuali ulteriori sedi, rispetto all’Azienda ospedaliero - universitaria di riferimento, nelle quali si realizza la collaborazione tra Regione e Università. L’Università, previo accordo con la Regione, ha stipulato varie convenzioni per assicurarsi la disponibilità di specifiche strutture sanitarie pubbliche ed, in taluni casi, private accreditate, valutate essenziali per l’attività didattica, non presenti all’interno dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi o ad integrazione di quelle presenti nel Policlinico. Di seguito è riportato l’elenco dei rapporti dell’Università, regolati da appositi accordi o convenzioni, con altre strutture sanitarie pubbliche e private: • Convenzioni attuative Università - Azienda USL di Bologna (Convenzione Attuativa Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 29, Convenzione Attuativa Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 27 per la gestione ai fini assistenziali dell’Istituto di Psichiatria “P. Ottonello” e Protocollo d’intesa per lo svolgimento delle attività assistenziali della Clinica Neurologica) • Accordo Attuativo tra l'Università degli Studi di Bologna e l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico "Istituti Ortopedici Rizzoli" di Bologna; • Accordo Attuativo Università di Bologna -DA AFFITTARE Azienda USL di Rimini per le esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per lo svolgimento dell’attività assistenziale del dott. Bulletti • Accordo Attuativo tra l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e l’Azienda Usl di Imola per le esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per lo svolgimento dell’attività assistenziale del prof. Caletti e del dott. Fusaroli; • Accordo tra l’Università di Bologna e la Montecatone Rehabilitation Insitute S.P.A. per le esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per l’attività assistenziale del dott. Gabriele Bazzocchi; • Accordo attuativo Università di Bologna – Azienda USL di Cesena per il programma “Progettazione, formazione e ricerca per l’integrazione del programma delle 166 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali neuroscienze e del Dipartimento di salute mentale al fine di promuovere la salute mentale” in applicazione del titolo I, punto 2.3 del protocollo d’intesa Regione – Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998; • Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna, il Gruppo Villa Maria e le case di cura private accreditate Villa Maria Cecilia spa e San Pier Damiano spa per l’ Unità Operativa di Chirurgia Toracica; • Accordo tra Università degli Studi di Bologna e l’Azienda USL di Imola per le esigenze della Facoltà di Medicine e Chirurgia e per l’attività assistenziale del prof. Francesco Taroni. 167 Condizioni di lavoro 168 Competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione Condizioni di lavoro Q 4 Competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione uesta sezione presenta i dati relativi al personale delle tre aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana per dar conto, in maniera integrata, delle caratteristiche complessive. Il Policlinico, nello specifico, conta circa 5.200 unità di personale, dipendente e universitario convenzionato, suddivise in molteplici categorie professionali. L’analisi dell’anagrafica mostra, a conferma degli anni precedenti, che il personale è prevalentemente di sesso femminile ed ha un’età compresa tra 35 e 54 anni. Viene poi illustrato il sistema di conferimento di incarichi a personale sviluppato per incentivare l’assunzione di ambiti di autonomia e responsabilità e lo sviluppo delle competenze professionali. In quest’ottica, l’Organismo di Valutazione verifica annualmente i risultati per attribuire la retribuzione di risultato e incentivare la produttività collettiva. Il documento espone anche l’attività di formazione, le azioni poste in gioco in merito alla sicurezza sul lavoro, e da conto dei rapporti tra azienda e gli organismi di partecipazione dei lavoratori. 169 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro 4.1. La carta d’identità del personale Alla “carta d’identità” del personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna anteponiamo, anche quest’anno, alcuni dati relativi al personale dipendente e universitario delle tre aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana di Bologna. 4.1.1 Il personale dipendente metropolitano In questo paragrafo, dedicato alle caratteristiche del personale dipendente metropolitano, sono analizzate - per ciascuna azienda - la suddivisione in categorie professionali e la Il personale dipendente delle tre aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana di Bologna, suddiviso per diverse categorie professionali, conta complessivamente quasi 14.500 unità distribuzione percentuale e per genere. Il personale dipendente delle tre aziende al 31 Dicembre 2012, ammonta complessivamente a quasi 14.500 unità. Tabella 4.1 Personale dipendente delle tre Aziende sanitarie di Bologna suddiviso per categorie professionali al 31 dicembre 2012. Categoria professionale Dipendenti AOU Dipendenti AUSL Dipendenti IOR Totale dipendenti metropolitani Dirigenti medici e veterinari 652 1.362 163 2.177 Dirigenti sanitari 88 189 71 348 Dirigenti PTA 43 78 0 121 Personale infermieristico 2.171 3.366 458 5.995 Personale tecnico sanitario 345 423 71 839 Personale della prevenzione 19 156 0 175 Personale della riabilitazione 83 382 39 504 Assistenti sociali 8 86 0 94 Personale tecnico 581 526 134 1.241 O.T.A. 56 39 1 96 O.S.S. 519 747 83 1.349 Ausiliari specializzati 8 12 42 62 Personale amministrativo 343 856 174 1.373 Qualif.atipiche ruolo professionale 0 1 5 6 Totale 2012 4.916 8.223 1.188 14.380 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico RizzoliIstituto Ortopedico Rizzoli 170 La carta d’identità del personale 4 Condizioni di lavoro In termini percentuali, come si evince dal grafico 4.1, il 57,2% del personale è dipendente dall’Azienda USL di Bologna, il 34,2% dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e l’8,6% dall’Istituto Ortopedico Rizzoli. Grafico 4.1 Personale dipendente delle aziende sanitarie e IRCCS dell’area metropolitana di Bologna per categoria professionale alla data del 31 dicembre 2012. Categoria professionale dipendenti Azienda USL dipendenti AO-U dipendenti IOR Totale dipendenti az. sanitarie metropolitane Dirigenti Medici e Veterinari 1.362 652 163 2.177 Dirigenti Sanitari 189 88 45 322 Dirigenti PTA 78 43 26 147 Personale infermieristico 3.366 2.171 458 5.995 Personale tecnico sanitario 423 345 70 838 Personale della prevenzione 156 19 1 176 Personale della riabilitazione 382 83 39 504 Assistenti sociali 86 8 2 96 Personale tecnico 526 581 132 1.239 O.T.A. 39 56 1 96 O.S.S. 747 519 83 1.349 Ausiliari specializzati 12 8 42 62 Personale amministrativo 856 343 174 1.373 Qualif.atipiche ruolo professionale 1 - 5 6 Totale 2012 8.223 4.916 1.241 14.380 Totale al 31/12/2011 8.419 5.039 1.193 14.651 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli La distribuzione percentuale per categoria professionale evidenzia che oltre il 41% del personale dipendente è costituito da l “personale infermieristico”. A seguire il personale della dirigenza medica e veterinaria, che rappresenta il 15% dei dipendenti dell’area metropolitana. 171 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Grafico 4.2 Distribuzione percentuale per categoria professionale del personale dipendente delle tre Aziende sanitarie di Bologna al 31 Dicembre 2012 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli Infine, la distribuzione per genere mostra una forte prevalenza del personale femminile su quello maschile in tutte le aziende. Il dato conferma la tendenza, già evidenziata nei Bilanci di Missione degli anni precedenti, ossia che le professioni “di aiuto alla persona” sono ancora prerogativa femminile. Le uniche eccezioni sono rappresentate dal personale dirigente medico e veterinario e da quello della prevenzione che é in prevalenza maschile. Grafico 4.3 Distribuzione per genere del personale dipendente delle tre Aziende sanitarie di Bologna al 31 Dicembre 2012 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli 172 La carta d’identità del personale 4.1.2 Il personale universitario metropolitano Il personale universitario delle tre Aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana di Bologna, appartenente prevalentemente alla Dirigenza Medica e Veterinaria, conta complessivamente 465 unità 4 Condizioni di lavoro Il personale universitario metropolitano, rappresentato nella Tabella 4.2, è in sensibile calo rispetto agli anni precedenti e conta complessivamente 465 unità. La concentrazione maggiore si rileva nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, come si evince dal Grafico 4.4, ed appartiene, per oltre il 55%, alla Dirigenza Medica e Veterinaria. Tabella 4.2 Personale universitario convenzionato delle tre Aziende sanitarie di Bologna suddiviso per categorie professionali al 31 Dicembre 2012 Categoria Professionale Universitari Universitari Universitari Totale convenzionati convenzionati convenzionati Universitari AOU AUSL IOR convenzionati Dirigenti medici e veterinari 215 28 16 259 Dirigenti sanitari 15 3 1 19 Dirigenti PTA 2 - 0 2 Personale infermieristico 13 29 0 42 Personale tecnico sanitario 23 17 0 40 Personale della prevenzione - - 0 0 Personale della riabilitazione 1 - 0 1 Assistenti sociali - - 0 0 Personale tecnico 11 11 2 24 O.T.A. - - 0 0 O.S.S. - - 0 0 Ausiliari specializzati - - 0 0 Personale amministrativo 62 13 3 78 Qualif.atipiche ruolo professionale - - 0 0 Totale 2012 342 101 22 465 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli 173 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Grafico 4.4 Distribuzione percentuale del personale universitario delle tre Aziende sanitarie di Bologna al 31 Dicembre 2012 % universitari AOU % universitari AUSL % universitari IOR 342 101 22 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli La distribuzione per genere mostra una prevalenza del personale maschile nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e nell’Istituto Ortopedico Rizzoli, e una prevalenza femminile nell’Azienda USL di Bologna. Il dato è interessante in quanto mostra che il personale universitario maschile è maggiore nelle due aziende dove il personale della dirigenza medica e veterinaria è in percentuale superiore al restante personale universitario; é confermata la tendenza che vede una maggioranza di uomini tra il personale dirigente medico e veterinario e una maggioranza di donne tra il personale del comparto. Grafico 4.5 Distribuzione per genere del personale universitario delle tre Aziende sanitarie di Bologna al 31 Dicembre 2012 < Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli 174 4 Condizioni di lavoro La carta d’identità del personale Il personale che lavora nel Policlinico, circa 5.500 unità al 31.12.2012, è suddiviso in diverse categorie professionali e presta la propria attività in Azienda a vario titolo 4.1.3 Il personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna In questo paragrafo, dedicato alle caratteristiche del personale dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Bologna, sono analizzati nel dettaglio il tipo di rapporto contrattuale, la suddivisione in categorie professionali, il genere, l’età anagrafica, ecc., per fornire un quadro completo delle persone che lavorano in Azienda. Il personale presente all’interno dell’Azienda al 31 dicembre 2012, secondo i dati forniti dal sistema informativo aziendale, ammonta a circa 5.500 unità, complessivamente in diminuzione nel triennio di riferimento. Nella Tabella 4.3 é rappresentato il personale che lavora in Azienda diviso per tipologia contrattuale. Nel corso dell’anno di riferimento è diminuito sia il personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, sia il personale universitario, mentre l’entità dei contratti riconducibili al lavoro atipico (voce “altro personale”) è sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, trattandosi per la maggior parte dei casi, di contratti attivati in relazione a progetti di ricerca/attività finanziati da risorse esterne dedicate. Tabella 4.3 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.OrsolaMalpighi al 31.12.2012 articolato per tipologia di contratto (Anni 2010-2011-2012) Totale personale 2010 Totale personale 2011 Totale personale 2012 1. Servizio Sanitario Regionale 5.132 5.039 4.916 Universitario 371 355 342 Convenzionato 3 0 0 altro personale 316 272 276 Tipologia contrattuale di cui: Borsisti 11 9 7 Contratti libero professionali 213 206 200 Co.co.co. 92 57 69 5.822 5.666 5.534 Totale Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Più nel dettaglio, le Tabelle 4.4 e 4.5 espongono l’entità del personale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria in riferimento al rapporto di dipendenza (personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università), per categoria professionale, tipologia di rapporto di lavoro e genere. Come negli ultimi due anni, si è ritenuto opportuno utilizzare il raggruppamento dei profili professionali previsto dalla rilevazione LEA regionale, per consentire un confronto immediato con le altre aziende sanitarie delle Regione Emilia-Romagna e, in particolare, con quelle dell’area metropolitana di Bologna (Azienda USL e Istituto Ortopedico Rizzoli). Dalle tabelle riportate di seguito si desume una forte prevalenza del personale a tempo 175 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro indeterminato su quello a tempo determinato: il 99% del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e, per quanto attiene il personale universitario, la percentuale sale al 100%. Come per gli anni precedenti si rileva che il personale delle professioni amministrative, sanitarie e tecniche del comparto dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, ha una consistenza numerica molto più elevata rispetto alla stessa tipologia di personale universitario. L’incidenza è infatti del 97% sul totale del personale del comparto che presta la propria attività. Il personale universitario è concentrato invece, principalmente nella dirigenza medica (i medici universitari sono il 25% dei professionisti medici operanti in Azienda). Nell’ultimo anno si è registrata una sensibile riduzione di quasi tutte le categorie di personale, con particolare riferimento al personale dell’area tecnico-amministrativa. Tabella 4.4 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.OrsolaMalpighi, dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, articolato per categoria professionale, rapporto di lavoro e genere al 31.12.2012. Categoria professionale Tempo Indeterminato Tempo Determinato Totale Dipendenti del SSR % su Masc. Femm. Totale Totale Masc. Femm. Totale Masc. Femm. Totale Dirigenti medici e veterinari 338 301 639 1 12 13 339 313 652 13,26 Dirigenti sanitari 22 66 88 - - - 22 66 88 1,79 Dirigenti PTA 17 26 43 - - - 17 26 43 0,87 563 1.582 2.145 6 20 26 569 1.602 2.171 44,16 101 241 342 1 2 3 102 243 345 7,02 13 6 19 - - - 13 6 19 0,39 18 65 83 - - - 18 65 83 1,69 Assistenti sociali - 8 8 - - - - 8 8 0,16 Personale tecnico 242 339 581 - - - 242 339 581 11,82 O.T.A 7 49 56 - - - 7 49 56 1,14 O.S.S. 152 367 519 - - - 152 367 519 10,56 2 6 8 - - - 2 6 8 0,16 41 301 342 1 - 1 42 301 343 6,98 1.516 3.357 4.873 9 34 43 1.525 3.391 4.916 100 Personale infermieristico Personale tecnico sanitario Personale della prevenzione Personale della riabilitazione Ausiliari specializzati Personale amministrativo Totale 2012 Totale 2011 4.994 45 5.039 Totale 2010 5.082 50 5.132 O.S.S. Ausiliari specializzati Personale amministrativo Totale 2012 152 367 519 - - - 152 367 519 10,56 2 6 8 - - - 2 6 8 0,16 41 301 342 1 - 1 42 301 343 6,98 1.516 3.357 4.873 9 34 43 1.525 3.391 4.916 100 Totale 2011 4.994 45 5.039 Totale 2010 5.082 50 5.132 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 176 La carta d’identità del personale 4 Condizioni di lavoro Tabella 4.5 Personale Universitario convenzionato dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, articolato per categoria professionale, rapporto di lavoro e genere al 31.12.2012 Categoria professionale Maschi Femmine Totale % su Totale Dirigenti medici e veterinari 160 55 215 62,87 Dirigenti sanitari 4 11 15 4,39 Dirigenti PTA 1 1 2 0,58 Personale infermieristico - 13 13 3,80 Personale tecnico sanitario 8 15 23 6,73 Personale della prevenzione - - - - Personale della riabilitazione 1 - - 0,29 Assistenti sociali - - - - Personale tecnico 6 5 11 3,22 O.T.A. - - - - O.S.S. - - - - Ausiliari specializzati - - - - Personale amministrativo 9 53 62 18,13 189 153 342 100 Totale 2012 L’analisi dell’anagrafica mostra che il personale è prevalentemente di sesso femminile ed ha un’età media compresa tra i 35 e i 54 anni Totale personale universitario* Totale 2011 355 Totale 2010 371 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Nell’anno 2012 viene confermata la netta prevalenza di personale di sesso femminile (quasi il 70% del totale) su quello maschile. I Grafici 4.6 e 4.7 mostrano la distribuzione per genere tra le categorie del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università. 177 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Grafico 4.6 Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale dell’Azienda Ospedaliero-Univesitaria S.Orsola-Malpighi. Anno 2012 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Nonostante sia netta la maggioranza di donne sul totale del personale, la dirigenza medica resta composta prevalentemente da uomini (52% maschi contro 48% femmine) la cui percentuale, negli ultimi anni, diminuisce progressivamente. Questo aspetto, come già evidenziato negli anni precedenti, è ancora più evidente nel personale universitario dove la percentuale di uomini della dirigenza medica nell’anno 2012 è pari al 74% sul totale dei medici universitari, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Grafico 4.7 Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale dipendente dall’Università. Anno 2012 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 178 La carta d’identità del personale 4 Condizioni di lavoro Continuando ad osservare le caratteristiche del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, nel grafico 4.8 viene rappresentata la distribuzione del part time per genere e per categoria. Grafico 4.8 Distribuzione per genere dei rapporti a tempo parziale con riferimento alle diverse categorie di personale. Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Circa il 7% del personale usufruisce dell’istituto del part time; dal grafico si evince che la scelta dell’orario ridotto è una scelta prevalentemente femminile e, in particolare, del personale dell’area del comparto. Per quanto riguarda l’età, circa il 66% del personale dell’Azienda ricade nelle fasce di età comprese tra i 35 e i 54 anni come si evince dal grafico sotto riportato. Grafico 4.9 Percentuale di distribuzione del personale dell’Azienda per classi di età Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 179 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Nel 2012 la classe “under 35”, è diminuita di circa 100 unità rispetto all’anno precedente, ma in particolare è significativa la diminuzione, in questa classe, del personale infermieristico che invece aumenta nelle fasce fino a 64 anni (Tabella 4.6), segno questo di una lieve diminuzione della mobilità in uscita di questa categoria di personale. Il personale appartenente alle classi di età 45-54 e 55-64 è costantemente in aumento rispetto agli anni precedenti, mentre rimane invariato, in confronto al 2011, il personale appartenente all’ultima fascia (gli “over 65”). Tabella 4.6 Distribuzione per classi di età delle categorie del personale dell’Azienda Categoria personale dipendente Dirigenti medici e veterinari Classi di età in anni <35 35-44 45-54 55-64 >=65 Totale Dipendenti 22 185 235 206 4 652 Dirigenti sanitari 4 15 35 34 0 88 Dirigenti PTA 0 10 13 20 0 43 Personale infermieristico 668 722 635 146 0 2.171 Personale tecnico sanitario 106 111 82 46 0 345 Personale della prevenzione 0 5 8 6 0 19 Personale della riabilitazione 8 20 36 19 0 83 Assistenti sociali 0 5 3 0 0 8 Personale tecnico 14 112 324 131 0 581 O.T.A. 1 9 31 15 0 56 O.S.S. 79 189 196 55 0 519 0 1 5 2 0 8 24 56 193 70 0 343 750 4 4.916 Ausiliari specializzati Personale amministrativo Totale 2012 926 1.440 1.796 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Tabella 4.7 Totale personale straniero al 31.12 (Anni 2010-2011-2012) Anno Personale straniero 2010 31 2011 21 2012 20 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 180 La carta d’identità del personale 4 Condizioni di lavoro Per quanto riguarda, invece, la distribuzione del personale occupato nell’ambito di categorie protette si ha la seguente rappresentazione, che denota per il triennio, un andamento decrescente. Tabella 4.8 Personale occupato appartenente a categorie protette (Anni 2010-2011-2012) Anno Personale categorie protette 2010 119 2011 104 2012 93 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi (dati Prospetto Informativo del personale in servizio ai sensi della L. 68 del 12.3.99 D.M. 22 novembre 99) Per quanto attiene alla mobilità nel personale dipendente nel corso dell’anno 2012, la situazione al 31 dicembre 2012, è sinteticamente analizzata nella Tabella 4.9. Tabella 4.9 Totale personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale dimesso/assunto nel corso dell’anno 2012. Causale Personale cessato Personale assunto Pensionamenti 82 - Mobilità Servizio Sanitario Nazionale 85 22 Altri motivi 84 105 Totale 2012 251 127 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi I dati 2012 registrano un numero di “personale cessato” maggiore rispetto al “personale assunto”. Nel corso del 2012, infatti, come evidenziato nella tabella 4.3, il personale dipendente è diminuito. 181 Gestione del rischio e sicurezza Condizioni di lavoro 4.2 Gestione del rischio e sicurezza In questa parte del documento, l’Azienda descrive le principali attività finalizzate alla gestione del rischio e della sicurezza. Per quanto riguarda le condizioni di rischio degli operatori, un’attenzione particolare, come esplicitato in seguito, è riservata al monitoraggio e all’illustrazione delle dinamiche connesse con i fenomeni infortunistici e delle malattie professionali, di burn-out e di stress sul lavoro. Entrando nello specifico, la gestione e il controllo dei rischi derivanti dalle attività lavorative (infortuni, rischio biologico, rischio chimico, movimentazione manuale dei pazienti e carichi, ecc.) sono funzioni svolte dal Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale (SPPA) e dalla Medicina del lavoro (MdL). Per la realizzazione delle funzioni in materia di igiene e sicurezza del lavoro previste dal D.Lgs. 81/2008, e successive modificazioni, il Direttore Generale ha nominato (ai sensi dell’art. 16) due delegati, un Dirigente Medico per le attività sanitarie ed un Dirigente Tecnico per le attività non sanitarie. I programmi di valutazione e controllo del rischio (lavorativo e non) legati all’esposizione alle radiazioni ionizzanti ed alle radiazioni non ionizzanti, sono posti in capo agli Esperti Qualificati della Direzione Fisica Sanitaria ed ai Medici Autorizzati della Medicina del Lavoro (D.Lgs. 230/95 e successive modificazioni). L’uso sicuro ed efficiente di attrezzature ed impianti sono in capo, per le proprie competenze, alle Direzioni di Fisica Sanitaria, Tecnologie Biomediche e Coordinamento Attività Tecniche Integrate, mentre gli aspetti legati all’igiene dei luoghi di lavoro e ambientale, compreso la gestione dei rifiuti, rientrano fra le attività dell’Area Igiene, Prevenzione e Protezione. Sono di seguito riportati i risultati più significativi raggiunti nel corso del 2012. In particolare si è proceduto: all’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi, redatto nel 2011, per esposizione a movimentazione manuale dei pazienti. L’aggiornamento ha interessato in particolare la realizzazione delle misure di prevenzione che si sono concretizzate con la fornitura, ai reparti più sofferenti, di attrezzature (letti, barelle e carrozzine) con caratteristiche tali da diminuire sensibilmente lo sforzo fisico degli operatori; alla predisposizione del nuovo documento di valutazione dei rischi sullo stress lavoro correlato sia secondo le modalità previste dalle linee guida dell’INAIL sia per mezzo dell’applicazione di un metodo, per la stima della percezione soggettiva del rischio da parte dei lavoratori (focus group), in alcune Unità Operative che hanno subito importanti riorganizzazioni. al monitoraggio dell’esposizione a gas anestetici e aldeide formica. Il monitoraggio ha interessato tutti i blocchi operatori e i laboratori coinvolti nell’utilizzo di tali sostanze; tale attività con l’integrazione sull’esposizione ad antineoplastici, è stata riprogrammata anche per il 2013; alla predisposizione dei documenti di valutazione dei rischi per: il Pad. 4 Ostetricia e Ginecologia, il pad. 5 Nuove Patologie, il Pad. 8 Ematologia, il Pad. 15 Pneumonefro, il Pad. 20 Laboratorio Centralizzato, il Pad. 30 Polo Tecnologico, il Pad. 11 per Genetica 182 Sono prese in esame le iniziative dell’Azienda per la tutela delle condizioni di lavoro degli operatori e i principali risultati raggiunti Gestione del rischio e sicurezza 4 Condizioni di lavoro Medica e Pad. 29 per la Banca Regionale dei Tessuti e Sangue Cordonale; al sostegno dei dirigenti e preposti delle Unità operative, nella risoluzione di problematiche quotidiane in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro (uso sostanze e miscele, segnaletica, uso attrezzature, uso DPI, ecc.) alla stesura di nuovi DUVRI (documento unico della valutazione dei rischi interferenti) per le imprese appaltate nel corso dell’anno ed all’aggiornamento dei documenti relativi all’attività di pulizia e lavanolo. alla revisione in collaborazione dell’area Sicurezza delle Cure e Formazione (a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 11 gennaio 2012 dell’Accordo Stato-Regioni sulla formazione obbligatoria sulla sicurezza dei lavoratori) del piano di formazione annuale in tema di sicurezza e tutela della salute di tutta l’Azienda. La ripianificazione ha richiesto un’analisi dei curricula di ciascun lavoratore (~5000 dipendenti) in modo da determinarne l’effettivo debito formativo. Rispetto a quanto programmato i corsi effettuati hanno coinvolto: per “MMC (movimentazione manuale carichi e pazienti)” 93 operatori; per “Ago Sicuro (sui dispositivi di sicurezza)” 315 operatori; per “Lavaggio mani (sul rischio biologico)” 340 operatori; per “Antiblastici” 91 operatori; per “Azoto liquido” 37 operatori. Infine si è dato impulso alla formazione a distanza che ha coinvolto 47 operatori. all’aggiornamento di alcune procedure di “sicurezza” utili all’acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza delle attività in azienda (art. 33 del D.Lgs. 81/08). all’aggiornamento, in collaborazione del coordinamento attività tecniche integrate, di tutti i piani emergenza incendio dell’Azienda. Tali piani, redatti per ogni singolo padiglione, sono accorpabili in modo da costituire il Piano generale di emergenza incendio di tutta l’azienda all’aggiornamento del fascicolo informativo (art. 26 D. Lgs. 81/08). Il documento, ha l’obiettivo di informare tutti i lavoratori “esterni” sui rischi specifici presenti e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate negli ambienti di lavoro dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna; all’aggiornamento di alcuni documenti, presenti nel sito intranet/internet del Servizio di prevenzione e protezione aziendale, e dedicati all’informazione e formazione (art. 36 D. Lgs. 81/08) degli operatori dell’Azienda; alla redazione di 24 relazioni per l’Inail sulla richiesta, da parte dei dipendenti, di riconoscimento di malattia professionale. Nel corso del 2012 è stato completamente standardizzato e migliorato il sistema di inoltro della documentazione all’Inail (vedi Procedura Aziendale 99); all’analisi e alla statistica degli infortuni occorsi nel 2012; tale studio ha evidenziato che l’infortunio in precedenza più ricorrente (quello relativo alla movimentazione del paziente) ha subito una diminuzione di circa il 15% confermando in tal modo l’efficacia delle azioni di prevenzione adottate, la categoria di operatori più colpita è quella degli infermieri. Si segnala invece, un incremento degli infortuni per movimentazione dei carichi che conferma l’andamento oscillante registrato negli ultimi anni. Il numero totale degli infortuni aziendali risulta pressoché inalterato rispetto agli anni precedenti con una “durata media” in leggero decremento; per quanto riguarda il numero degli 183 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro infortuni in itinere, si rileva un incremento a fronte di un abbassamento della durata (durata media di circa 27,5 gg); al completamento della rilevazione degli spazi di pertinenza universitaria e conseguente produzione di planimetrie; al completamento con l’Università dell’identificazione delle funzioni di datore di lavoro in tutte le strutture dell’azienda; al completamento dell’attività istruttoria e alla predisposizione completa della convenzione alla revisione della fornitura delle calzature di lavoro, protezione e sicurezza attraverso l’adozione di un modello egualmente conforme alla normativa ma di costo inferiore. Infine, come per gli anni precedenti e sulla base dei requisiti posseduti, è stata accolta l’istanza, presentata all’INAIL, di riduzione del tasso medio di tariffa del premio assicurativo per gli infortuni sul lavoro. 4.3 Sistema di valutazione delle competenze e sistemi premianti L’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha avviato nel corso del 2012 un percorso di revisione critica dei processi e sistemi interni legati alla valorizzazione e valutazione del personale. L’azione si è svolta principalmente su due versanti: A) ricognizione del “Sistema di misurazione e valutazione della performance”, così come previsto dal DLgs 150/2009 B)progettazione del sistema di valutazione individuale annuale Sul primo aspetto (A) è stata verificata la rispondenza del sistema aziendale al “ciclo di gestione della performance”, il presidio del quale consente alla Direzione aziendale - anche grazie al continuo processo di sviluppo e miglioramento - di monitorare ed orientare tanto la performance organizzativa quanto quella individuale, grazie alle tre principali leve sulle quali è basato il ciclo stesso ossia, il controllo di gestione L’Azienda ha sottoposto a verifica il proprio “ciclo di gestione della performance” al fine di individuare punti critici e conseguenti azioni di miglioramento (reso oggi più efficace da un sistema informativo sempre più integrato ed in grado di fornire informazioni precise), il sistema di valutazione - che trova nella valutazione individuale della performance il proprio completamento - ed i sistemi premianti che consentono di orientare e valutare tanto la performance organizzativa - attraverso il percorso di negoziazione del budget e di valutazione dei relativi risultati - quanto la performance individuale, grazie all’attribuzione selettiva di incentivi connessa al sistema delle “funzioni” (comparto) ed all’articolato impianto dell’incentivazione per “progetti” (dirigenza e comparto). In particolare sono stati analizzati i seguenti sistemi, processi, organismi e modalità che interagiscono nel complessivo sistema di gestione della performance dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e che - nel loro insieme - costituiscono il sistema di misurazione e valutazione della performance: 1) Negoziazione del budget, inteso come sistema di programmazione e controllo aziendale - il quale ha come input le linee di indirizzo regionali, i documenti di programmazione 184 I sei ambiti principali del “ciclo di gestione della performance” aziendale Sistema di valutazione delle competenze 4 Condizioni di lavoro sanitaria locale, gli accordi di fornitura con le aziende territoriali oltre alla strategia di sviluppo pluriennale definita dalla Direzione aziendale; 2) Controllo di gestione e sistema informativo, inteso come struttura organizzativa che fornisce informazioni di supporto al processo decisionale del management aziendale, alla programmazione operativa e del processo di verifica, al controllo e valutazione dei risultati al fine di indirizzare i comportamenti verso il conseguimento degli obiettivi aziendali. Nello specifico la struttura supporta il sistema di pianificazione e controllo, nelle fasi di previsione (budget), di monitoraggio (reporting) e di analisi degli scostamenti (verifica dei risultati); 3) Sistemi premianti, predisposti in linea con la logica per obiettivi prevista dai contratti nazionali di lavoro, e progettati - già dai primi anni dello scorso decennio - nell’ottica di favorire una distribuzione differenziata degli incentivi, anticipando di fatto, nei propri presupposti, le direttive contenute nel Decreto Legislativo 150/2009. In particolare: per la dirigenza il fondo finalizzato alla corresponsione della retribuzione di risultato è articolato in due ambiti premianti: - il primo diretto a riconoscere il contributo dei professionisti al raggiungimento degli obiettivi negoziati in sede di budget; - il secondo prevede l’assegnazione selettiva di premi a dirigenti che concorrano al raggiungimento degli obiettivi di progetti specifici (di natura aziendale o dipartimentale) che riguardano, di anno in anno, solo i dirigenti effettivamente coinvolti nel conseguimento degli obiettivi dei progetti - performance individuale. per quanto riguarda il personale del comparto, il fondo finalizzato alla corresponsione della produttività collettiva è stato articolato in tre ambiti premianti: - il primo riconosce il contributo dei professionisti e degli operatori al raggiungimento degli obiettivi assegnati alle strutture organizzative di afferenza in sede di budget; - il secondo attribuisce incentivi ai dipendenti del comparto inseriti in progetti specifici in buona parte coincidenti con quelli riguardanti la dirigenza, - il terzo riproduce nel comparto il sistema degli incarichi dirigenziali, attraverso la formalizzazione di un sistema di responsabilità che valorizza l’attribuzione individuale di specifiche funzioni correlate alla gestione di risorse e/o di processi (cd “funzioni”). 4) Sistema di valutazione del personale, fondato su criteri ispirati all’integrazione tra personale del Sistema sanitario nazionale e personale universitario. Riguarda tutte le posizioni dirigenziali nonché posizioni di rilievo del comparto (es posizioni organizzative) alla scadenza degli incarichi o in relazione a specifici istituti contrattuali. 5) Organismo di Valutazione Aziendale, istituito – a inizio 2013 – al posto del preesistente Nucleo di Valutazione Aziendale, in ottemperanza ad una specifica disposizione del 2012 con la quale la Regione Emilia-Romagna sottolineava l’opportunità - in attesa dell’istituzione di un unico Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) regionale di costituire, in ambito aziendale, un soggetto collegiale per la valutazione ispirato ai principi generali del Decreto Legislativo n. 150/2009. L’OIV assicura le seguenti funzioni: 185 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro a)monitora il corretto funzionamento complessivo del sistema di programmazione e controllo ai fini della definizione degli obiettivi e della valutazione dei risultati; b) segnala alla Direzione eventuali criticità riscontrate, suggerendo possibili miglioramenti e soluzioni; c)garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione (in termini di performance attese, indicatori, target rispetto ai risultati effettivamente conseguiti); d) effettua la valutazione di seconda istanza nei termini previsti dai contratti nazionali di lavoro (mentre la valutazione di prima istanza è attribuita alla Direzione aziendale e, a cascata, ai vari dirigenti, sia per gli obiettivi di budget sia per i progetti); 6) Comunicazione e trasparenza. Attualmente l’Azienda pubblica sul proprio sito istituzionale, per garantire una piena informazione verso utenti e stakeholders in relazione al ciclo della performance attuato: informazioni relative all’assetto organizzativo aziendale; le linee guida sul budget e il budget; indicatori relativi agli andamenti gestionali e delle attività; alcuni documenti di rendicontazione aziendale (bilancio di missione, bilancio di esercizio, attività ed impegni del Policlinico per i cittadini e i pazienti, piano triennale per la razionalizzazione dei beni mobili ed immobili ecc); le retribuzioni dei dirigenti con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato; i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizione organizzativa. Dal 2012, con l’avvio del processo di revisione critica è stato intrapreso un percorso di analisi dell’area della comunicazione al fine di valutare, tra gli altri aspetti, come implementare gli ambiti di trasparenza utilizzando come canale preferenziale il sito istituzionale. In relazione alla progettazione di un sistema di valutazione individuale (punto B), l’Azienda ha incaricato uno specifico gruppo di lavoro – costituito da professionisti aziendali referenti delle specifiche funzioni di supporto e dai Direttori e coordinatori infermieristici di sette Unità Operative – affinché mettesse a punto una proposta da sperimentare nel corso del 2013 sulle Unità operative aderenti. Il gruppo ha, in accordo con la Direzione aziendale ed il Collegio di Direzione, esteso la propria analisi al sistema aziendale di valutazione delle clinical competence ed alla descrizione delle posizioni dirigenziali e di rilievo del comparto. Al termine del 2012 si è così giunti a condividere strumenti rielaborati per la valutazione delle clinical competence e per la descrizione delle posizioni e proposte di schede di valutazione individuale riferite agli ambiti della dirigenza e del comparto. Si è, quindi, condiviso un calendario di incontri da svolgere, all’inizio del 2013, nelle singole unità operative per spiegare a tutto il relativo personale l’intento e le modalità della sperimentazione e per raccogliere prime sensazioni oltre a suggerimenti e spunti per il miglioramento del percorso e degli strumenti. 4.3.1 Incarichi dirigenziali. Il sistema di graduazione degli incarichi dirigenziali, in vigore già dal 2003 e costantemente in evoluzione in riferimento agli obiettivi aziendali, alla consistenza dei fondi contrattuali e allo sviluppo delle carriere, al 31 dicembre 2012 presenta la seguente distribuzione: 186 Il percorso sperimentale della “valutazione individuale” Sistema di valutazione delle competenze 4 Condizioni di lavoro Tabella 4.10 Tipologie di incarico e numero di incarichi conferiti al 31.12.2012 Tipologie di Incarico Incarico di Direzione di Struttura Complessa - Direttore di Dipartimento Numero incarichi conferiti al 31/12/2012 9 Incarico di Direzione di Struttura Complessa - Direttore di U.O. 81 Incarico di Responsabilità di Programma 10 Incarico di Direzione di Struttura Semplice dipartimentale 20 Incarico di Direzione di Struttura Semplice interna all’U.O. 81 Incarichi Professionali di alta specializzazione 193 Incarichi Professionali specialistici 456 Incarichi Professionali 166 Fonte: AOU Bologna S. Orsola - Malpighi 4.3.2 Posizioni organizzative. Di particolare rilievo, per il personale del comparto, è l’attribuzione di incarichi su posizioni organizzative, previste dal Contratto Nazionale di Lavoro, che richiedono lo svolgimento di funzioni con assunzione diretta di elevata responsabilità. Anche questo istituto è costantemente in evoluzione in relazione agli obiettivi aziendali e alla consistenza dei fondi contrattuali. Al 31 dicembre 2012 le posizioni organizzative presenta la seguente distribuzione: Tabella 4.11 Posizioni organizzative suddivise per ruolo professionale al 31.12.2012 Ruolo professionale Numero incarichi conferiti al 31/12/2012 Ruolo sanitario 37 Ruolo amministrativo 21 Ruolo tecnico 1 Fonte: AOU Bologna S. Orsola - Malpighi 187 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro 4.4 Formazione In questo paragrafo si fa una panoramica del lavoro fatto dall’Azienda sia nel campo della produzione di eventi formativi in grado di garantire l’acquisizione dei necessari crediti ECM da parte dei professionisti, che in quello della definizione di politiche formative in grado di assicurare: coerenza delle tematiche e delle tecniche della formazione con gli obiettivi di sviluppo del governo aziendale; sostegno a quei meccanismi della gestione operativa che diminuiscono il rischio professionale e favoriscono l’individuazione e l’adozione di buone pratiche; sviluppo di un ambiente culturale favorevole al programma regionale per la ricerca e l’innovazione (di cui alla specifica successiva sezione di questo documento). L’attività di formazione viene programmata e pianificata attraverso il Piano di Formazione Aziendale (PAF). Le attività formative aziendali che compongono il PAF riguardano le aree seguenti, a ciascuna delle quali è attribuito uno specifico budget: formazione a supporto delle azioni strategiche aziendali; formazione su tematiche trasversali alle strutture aziendali (gestionali, tecnico specialistiche, ecc.); formazione su progetti e obiettivi specifici di ciascun dipartimento; formazione di base e riqualificazioni; formazione per la specializzazione delle competenze. Complessivamente nel 2012 gli eventi prodotti internamente e accreditati presso la Regione Emilia Romagna sono stati 827. I principali aspetti quantitativi dell’attività formativa 2012 relativamente alla formazione interna sono riassunti nella tabella 4.12 Tabella 4.12 L’attività di formazione interna N. Iniziative N. Operatori formati N. Ore dedicate Costi (in €) 827 3.523 111.851 € 222.088 Fonte:Settore Formazione AOSP Bologna Policlinico S. Orsola – Malpighi In particolare, le ore complessivamente dedicate alla formazione residenziale sono state 53.798 rispetto alle 51.397 ore di formazione sul campo e alle 6.656 della formazione a distanza. La suddivisione della formazione interna realizzata nelle tre diverse aree contrattuali è illustrata nella tabella 4.13. 188 Sistema di valutazione delle competenze 4 Condizioni di lavoro Tabella 4.13 L’attività di formazione interna per aree contrattuali Area contrattuale N. Iniziative N. Operatori formati N. Ore dedicate Costi (in €) Comparto 741 2932 92350,5 € 158.654,47 Dirigenza medica 206 473 15585 € 40.075,97 Dirigenza non medica 101 117 3876 € 2.762,16 Fonte:Settore Formazione AOSP Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi Nel grafico 4.10 è riportato l’andamento delle ore dedicate alla formazione interna negli ultimi 5 anni. Grafico 4.10 Ore dedicate alla Formazione interna 120.000 98.095 100.000 Ore 80.000 76.507 80.971 92.390 79.628 60.000 40.000 20.000 12.295 11.342 8.385 13.754 19.461 0 2008 2009 2010 2011 2012 Anni Comparto Dirigenza medica e non Fonte:Settore Formazione AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi Si rilevano fluttuazioni annuali sia nell’area comparto sia nell’area dirigenza, ancorché, rispetto al 2011, nel 2012 le ore dedicate alla formazione interna siano aumentate rispettivamente del 15% nella prima area e del 40% nella seconda. Il grafico 4.11 mostra il numero di operatori coinvolti nella formazione interna nell’ultimo quinquennio. 189 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro Grafico 4.11 Operatori coinvolti dalla Formazione interna 3.500 N. operatori 3.000 3.044 3.302 3.158 2.989 2.933 2.500 2.000 1.500 920 745 1.000 644 725 590 500 0 2008 2009 2010 2011 2012 Anni Comparto Dirigenza medica e non Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOSP Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi Anche in questo caso si rilevano fluttuazioni annuali, se pur più contenute per l’area comparto e più consistenti per l’area dirigenza dove si registra una diminuzione di circa il 20%. Il grafico 4.12 mostra l’andamento, nei cinque anni di riferimento, dei costi della formazione complessiva. Grafico 4.12 Costi della Formazione complessiva 800.000 751.010 711.645 N. operatori 700.000 683.116 600.000 495.599 500.000 435.704 400.000 300.000 200.000 100.000 0 2008 2009 2010 2011 2012 Anni Fonte: Settore Formazione AOSP Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi 190 Sistema di valutazione delle competenze 4 Condizioni di lavoro Nel 2012 i costi sostenuti per la formazione sono scesi complessivamente del 12% rispetto al 2011, mantenendo il trend di diminuzione degli ultimi 2 anni. Nel corso del 2012 le iniziative di formazione su tematiche trasversali a sostegno di progetti aziendali prioritari sono state 216, quaranta in più del 2011, mantenendo prevalentemente il focus sul miglioramento dell’appropriatezza e della sicurezza delle cure e sulla sicurezza sul lavoro. Tabella 4.13 Iniziative dell’anno 2012 a sostegno di progetti aziendali Area tematica N. iniziative N. operatori formati N. ore dedicate Costi (in €) SOSTEGNO A PROGETTI AZIENDALI 216 2435 34589 € 59.630,01 Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi Circa il 25% delle complessive iniziative formative sono state quindi rivolte al sostegno dei progetti aziendali, coinvolgendo il 70% degli operatori formati e assorbendo il 27% della spesa per formazione interna. Nella tabella 4.14 è riportata la media di crediti ECM maturata dal personale afferente ai dipartimenti aziendali. La media si mantiene relativamente uniforme fra le diverse strutture considerate. Tabella 4.14 media di crediti ECM maturata dal personale dei dipartimenti aziendali DIPARTIMENTO Attivita’ Interdipartimentale Dipartimento Cardio-ToracoVascolare Dipartimento Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia Dipartimento Ematologia, Oncologia e Medicina di Laboratorio Dipartimento Emergenza/ Urgenza, Chirurgia Generale e dei Trapianti Dipartimento Malattie Apparato Digerente e Medicina Interna Dipartimento Medicina Interna, dell’invecchiamento e Malattie Nefrologiche Dipartimento Salute Della Donna, del Bambino e dell’adolescente N. Partecipazioni N. Soggetti N. Crediti ECM N. Ore Media crediti ECM/ partecipante 929 324 6.218 8.489 6,7 1.686 496 13.688 17.398 8,1 679 250 5.153 5.825 7,6 1.758 480 16.499 21.251 9,4 772 261 6.741 8.153 8,7 949 315 6.591 9.743 6,9 1.669 438 12.345 15.397 7,4 1.670 473 12.667 14.392 7,6 191 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro Nella tabella 4.15 è riporta la media dei crediti ECM maturata da ogni profilo professionale con obbligo ECM attraverso la formazione interna e la formazione libera. Anche sommando i crediti maturati con i due tipi di formazione, si possono rilevare differenti comportamenti fra i diversi profili considerati. Tabella 4.15 Media dei crediti ECM maturata da ogni profilo professionale con obbligo di ECM PROFILO CON OBBLIGO ECM N. Personale Assistente sanitario 9 Interno 154,00 17,11 Assistente sanitario 9 Formazione libera 42,80 4,76 Biologo 84 Interno 1.672,00 19,90 Biologo 84 Formazione libera 607,40 7,23 Chimico 3 Interno 31,00 10,33 Chimico 3 Formazione libera 53,00 17,67 Dietista 16 Interno 615,00 38,44 Dietista 16 Formazione libera 103,50 6,47 Farmacista 23 Interno 538,00 23,39 Farmacista 23 Formazione libera 145,30 6,32 Fisico 11 Interno 320,00 29,09 Fisico 11 Formazione libera 70,00 6,36 Fisioterapista 68 Interno 4.029,00 59,25 Fisioterapista 68 Formazione libera 167,70 2,47 Infermiere 2043 Interno 50.435,00 24,69 Infermiere 2043 Formazione libera 12.423,80 6,08 Infermiere pediatrico 9 Interno 250,00 27,78 Infermiere pediatrico 9 Formazione libera 39,00 4,33 Logopedista 5 Interno 84,00 16,80 Logopedista 5 Formazione libera 31,00 6,20 Medico 935 Interno 11.211,00 11,99 Medico 935 Formazione libera 3.523,65 3,77 Ortottista 6 Interno 63,00 10,50 Ortottista 6 Formazione libera 26,00 4,33 192 Tipologia corso N. Crediti ECM Media ECM Struttura delle relazioni con il personale 4 Condizioni di lavoro Ostetrica 68 Interno 2.100,00 30,88 Ostetrica 68 Formazione libera 166,00 2,44 Psicologo 11 Interno 20,00 1,82 Tecn. Della prevenzione lavoro 19 Formazione libera 11,00 0,58 Tecn. Della prevenzione lavoro 19 Interno 617,00 32,47 Tecn. Neurofisiopatologia 12 Interno 85,00 7,08 209 Interno 9.134,00 43,70 209 Formazione libera 219,00 1,05 137 Interno 2.693,00 19,66 137 Formazione libera 362,00 2,64 Tecnico audiometrista 4 Interno 54,00 13,50 Tecnico audiometrista 4 Formazione libera 133,50 33,38 Tecnico fisiopatol.cardioc. e perf. Card 13 Interno 215,00 16,54 Tecn. Sanitario di laboratorio biomedico Tecn. Sanitario di laboratorio biomedico Tecn. Sanitario di radiologia medica Tecn. Sanitario di radiologia medica 4.5 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e con le sue rappresentanze Le relazioni con il personale dipendente sono improntate alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto con le rappresentanze dei lavoratori In questa sezione vengono illustrate le azioni promosse dall’Azienda riferite alle attività dei diversi organismi istituiti dai contratti di lavoro e da specifiche normative in merito al benessere organizzativo. Le relazioni con il personale dipendente sono improntate alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto con le rappresentanze dei lavoratori (Rappresentanza Sindacale Unitaria - RSU, Organizzazioni Sindacali, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e attraverso le attività dei suddetti organismi. L’Azienda e le Organizzazioni Sindacali, pur nella consapevolezza dei vincoli normativi sempre più stringenti e del ridimensionamento degli ambiti della contrattazione, hanno mantenuto aperto il canale del confronto. Il modello partecipativo, attraverso un contraddittorio costruttivo, si è esplicitato in 24 incontri di trattante e in 13 incontri in gruppi tecnici/osservatori sia in ambito aziendale che in ambito metropolitano finalizzati all’approfondimento di tematiche specifiche particolarmente complesse. Nel corso del 2012 sono stati sottoscritti, tra gli altri, gli accordi relativi alla gestione dei fondi contrattuali con tutte e tre le aree di contrattazione. Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) – istituito negli ultimi mesi del 2011 – ha predisposto un primo piano di attività finalizzato a creare una rete di collaborazione con 193 Struttura delle relazioni con il personale Condizioni di lavoro le diverse realtà presenti nelle istituzioni in ambito locale per concordare un modello operativo. Ha redatto il Regolamento per il proprio funzionamento, ha stabilito contatti periodici con i Consiglieri di Fiducia. Un altro aspetto che nel corso del 2012 è stato particolarmente curato è quello della trasparenza delle attività nonché quello relativo alla presentazione rivolta al personale dipendente del nuovo organismo. Dopo avere realizzato un Logo specifico, è stato predisposto un banner nella home page della Intranet aziendale con accesso alla normativa di riferimento e a tutta la documentazione specifica. Sono stati proposti, con successo di partecipazione, momenti formativi rivolti ai dipendenti in merito alle tematiche del mobbing, delle pari opportunità in generale e delle pari opportunità di genere. Alla luce delle esperienze svolte nel primo anno di attività il CUG si appresta a realizzare il Piano delle azioni triennale così come previsto dalla normativa (D. L.vo 11/04/2006 n.198). Nel 2012 è entrato in attività lo Sportello di ascolto, istituito nel 2011 insieme all’Azienda USL di Bologna. Questa istituzione vede impegnati 5 consiglieri di fiducia designati dall’Azienda Ospedaliera - figure previste dai Contratti nazionali di Lavoro con la funzione di prevenzione, gestione e monitoraggio degli episodi di discriminazione in ambito lavorativo. E’ stata completata la formazione dei consiglieri, è stato elaborato il Regolamento che ne disciplina l’attività, sono stati effettuati interventi di pubblicizzazione quali ad esempio opuscoli informativi ed è stato implementato un sito internet in collaborazione con il CUG. Complessivamente sono stati presi in carico 23 persone di cui 9 dell’Azienda Ospedaliera. A partire dall’1 aprile 2012 è stata avviata la gestione diretta delle vertenze con la costituzione di una Avvocatura interna che si occupa tra l’altro di svolgere le difese giudiziali dell’Azienda tramite legali interni iscritti all’Albo speciale. Questa modalità si rivela positiva sotto diversi aspetti: per la limitazione dei costi, la gestione congiunta con i vari attori, diretta alla utile soluzione delle controversie, perfezionando le interrelazioni con i servizi aziendali e interaziendali, allo scopo di ricercare, se possibile, una definizione bonaria della lite e prevenire possibili contenziosi. In termini numerici nell’anno 2012 sono state gestite presso il Tribunale Civile Sezione Lavoro 10 nuove vertenze relative a contenzioso avviato da personale dipendente - che si sono aggiunte a 1 causa pendente in appello con subentro nella attività difensiva; con riguardo alle cause civili sono state gestite 3 nuove cause di cui alcune azionate dall’Azienda per il recupero crediti e una posizione relativa alla Privacy. E’ stata avviata anche un’attività di consulenza ai Servizi su diverse questioni (Patrimonio, Personale, Economico finanziario, Recupero crediti, Contrattualistica), sempre in un’ottica di prevenzione del contenzioso, con gestione in alcuni casi anche di transazioni aziendali. Proficuo inoltre il rapporto instaurato con le cancellerie penali di Procura e Tribunale per questioni relative a dipendenti indagati/imputati, a supporto dell’attività disciplinare. 194 L’Avvocatura interna, un ulteriore strumento di mediazione dei conflitti e di riduzione del contenzioso tra dipendenti e direzione aziendale 4 195 Sistemi di relazioni 196 Strumenti di comunicazione 5 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione L a Pubblica Amministrazione comunica per fare partecipare i cittadini alle decisioni assunte ed alle opportunità offerte, ampliando la dimensione sociale della comunicazione. La comunicazione intesa come rete di relazioni è anche uno snodo importante dei processi di cambiamento e di innovazione. Una buona comunicazione interna favorisce il miglioramento dei risultati. In questa sezione vengono illustrate le azioni attivate nella comunicazione sia rivolta verso l’esterno che all’interno. Si comincia prendendo in esame il tema dei rapporti con i cittadini, strettamente collegato con l’area relativa alla comunicazione esterna. Si passa poi alle azioni inerenti la comunicazione interna, focalizzate a sostenere le scelte organizzative ed il coinvolgimento del personale nella vita del Policlinico. In chiusura di capitolo vengono elencate le attività di Ufficio Stampa, sia in termini di comunicati stampa prodotti che di iniziative organizzate nel 2012. 197 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione 5.1. I rapporti con i cittadini Per ottimizzare la gestione dei rapporti con i cittadini, nel 2012 si è lavorato per rendere sempre più efficienti il processo di gestione delle segnalazioni e le informazioni erogate dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Fondamentale è stata, come sempre, la collaborazione fra l’Azienda e il Comitato Consultivo Misto delle associazioni di volontariato presenti in ospedale e sul territorio, così come è proseguita l’attività di misurazione della customer satisfaction del cittadino/ cliente. 5.1.1 La facilitazione per l’accesso Nel 2012 sono continuate le azioni per la realizzazione di quanto previsto all’interno del progetto aziendale “Il percorso del cittadino”, punto di riferimento delle attività per la riorganizzazione delle funzioni di accettazione, informazione, accoglienza. Questo progetto, che vede nel punto unico per l’accesso alle prestazioni il riferimento nella progettazione dei percorsi amministrativi, prevede anche specifici interventi di miglioramento nei punti di accesso privilegiati per l’utente dei servizi, rendendo più fluido il passaggio delle informazioni. 5.1.2 L’URP aziendale L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) svolge le funzioni di ascolto, informazione, orientamento e tutela dei cittadini. Presso il punto URP del Policlinico si concentrano di fatto funzioni di “relazione con gli utenti dell’ospedale” ma più in generale con i cittadini, e funzioni prevalentemente “organizzative”, come quelle di coordinamento dell’informazione o quelle associate alla gestione delle segnalazioni. I cittadini chiedono sempre più di essere soggetti attivi e non “semplici” utilizzatori di servizi. In questo senso è estremamente significativo l’atteggiamento della maggior parte delle persone che sporgono reclamo, precisando che lo fanno “non solo per loro”, ma anche perché il disservizio da loro rilevato non si ripeta. Nel 2012 il punto URP, anche in considerazione dell’ampliamento dell’orario di apertura al pubblico – dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 17.30 e il sabato mattina dalle ore 8.00 alle 13.30, per un totale di 53 ore settimanali di accoglienza - ha registrato un considerevole aumento dei contatti -25350 rispetto ai 18102 del 2011, di cui 20957 (+ 47.3% rispetto al 2011) come punto accoglienza e 4393 (+ 13.3% rispetto al 2011) come II livello del Numero Verde Regionale. La tabella che segue mostra la distribuzione dei contatti in relazione alla tipologia. In aumento la percentuale dei contatti telefonici, in crescita del 3.51% rispetto al 2011 e la percentuale di utenti che si sono recati di persona allo sportello (+5.34% rispetto al 2011). In deciso calo invece il dato percentuale riferito al contatto tramite e-mail istituzionale ([email protected]), e modulo di contatto online sulle pagine web del sito aziendale (6%, - 8.84% rispetto al 2011). 198 5 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione Tabella 5.1 Contatti punto URP aziendale in relazione alla tipologia (in percentuale sul totale dei contatti) 2012 (%) Telefonico 78% Di persona 16% 2011 (%) 74.49% 10.66% Via mail/web 6% 14.84% Via fax 0% 0.0% 1.2% 0.27% Utente interno Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi Nella tabella di seguito riportata sono evidenziati i contatti suddivisi in relazione alle tipologie di domande poste dai cittadini. Si tratta di una banca dati importante che consente di individuare le aree su cui intervenire per migliorare l’accesso all’ospedale. Tabella 5.2 Contatti punto URP aziendale suddivisi per argomento Attività libero professionale Urgenze Altro Totale Anno 2011 2253 (12.4%) 6229 (34.4%) 9620 (53.2%) 18102 Anno 2012 3916 (15.4%) 7247 (28.6%) 14187 (56%) 25350 Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi all’andamento dei rilievi URP negli anni dal 2009 al 2012. Nella gestione organizzativa interna i rilievi sono i contatti con un contenuto di maggior difficoltà di gestione, dove è importante l’attenzione verso il cittadino e all’evento segnalato. Per la particolare rilevanza di questi dati, che sono considerati utili ai fini del miglioramento delle attività al pari delle segnalazioni, la loro diffusione alla direzione aziendale e alle Unità operative viene effettuata in maniera integrata alla diffusione delle informazioni relative alle segnalazioni. Tabella 5.3 Esito dei rilievi URP (% sul totale) Esito secondo le categorie CCRQ 2012 (%) 2011 (%) Risoluzione 41% 24% 36% 29% Chiarimento 51% 51% 12% 32% 1% 2% 2% 6% 0% 1% 1% 1% Scuse 5% 16% 39% 31% Altro 2% 6% 10% 1% Conferma operato dell’Azienda perché conforme a standard protocolli, linee guida Conferma operato dell’azienda perché conforme alla normativa vigente 2010 (%) 2009 (%) Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi 199 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione Dal 1 luglio al 31 dicembre 2012 l’URP aziendale si è occupato della gestione di 752 pratiche relative al pagamento del ticket per prestazioni erogate presso le strutture di Pronto Soccorso del Policlinico, valutandone l’appropriatezza e, quando necessario, regolarizzando le singole posizioni degli utenti. 5.1.3 Le segnalazioni Nel 2012 è proseguito il percorso di gestione delle segnalazioni impostato nei precedenti anni. I reclami hanno registrato un aumento dello 0.5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 804. E’ stata fatta un’analisi puntuale del materiale ricevuto presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico ai fini della registrazione sul database regionale. Gli elogi registrati sono risultati numericamente inferiori rispetto il precedente anno (- 9.2%). Si è inoltre proceduto alla formazione di un team d’ascolto e mediazione dei conflitti formato da professionisti in grado di prevenire ed evitare, finché possibile, la conflittualità e la sua escalation che spesso porta alla presentazione di reclami o richieste di risarcimento danni. Il progetto ha comportato l’attivazione di percorsi di ascolto e di mediazione dei conflitti in ambito sanitario per la gestione di quelle situazioni in cui si è reso necessario un accompagnamento articolato e dedicato per la presenza di significativi fattori di natura emotiva ed interpersonale e per l’intrecciarsi di questi con aspetti di natura tecnica e/o organizzativa. Tabella 5.4 Andamento delle segnalazioni negli anni di riferimento 2012 2011 2010 Elogi 872 (-9.2%) 961 (-24%) 1275 Reclami 804 (+0.5%) 800 (+24%) 645 Rilievi 59 (-18%) 72 (+ 38%) 52 Suggerimenti 15 (-73%) 56 (+ 10%) 51 62 (+82.3%) 34 (- 30%) 49 1812 1923 (- 7%) 2072 (+28%) Impropri Totale Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni Per quanto riguarda gli indicatori di gestione, l’attenzione costante dedicata ai tempi di chiusura ha portato a un netto miglioramento della performance: il 75.2% dei reclami, rilievi e suggerimenti pervenuti è chiuso entro 30 giorni. L’anno precedente lo stesso dato si assestava al 57.6%. 200 5 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione Grafico 5.5 Andamento temporale della risposta ai reclami, rilievi e suggerimenti Andamento temporale della risposta ai reclami, rilievi e suggerimenti con visualizzazione della percentuale del periodo 89,8% 84,1% 94,8% 75,2% 0,0% 0 Reclami con risposta entro il 30° gg Reclami con risposta entro il 37° gg Reclami con risposta entro il 45° gg Reclami con risposta entro il 60° gg percentuale di risposte erogate– Malpighi Fonte: AOSP Bologna S. Orsola Nella tabella che segue si mostra la stratificazione delle segnalazioni per categorie nel 2011 e nel 2012, confrontata con l’andamento a livello regionale (tra parentesi la percentuale rispetto al totale dei reclami). Dall’analisi dei dati si evidenzia come la categoria più rappresentata per il Policlinico sia quella degli “Aspetti tecnico professionali”. Dal confronto del dato in percentuale si evidenzia un andamento del Policlinico con differenze in negativo per le macrocategorie “Aspetti tecnico professionali”, “Aspetti economici”, “Aspetti alberghieri e confort” e “Adeguamento alla normativa”, mentre si differenziano in positivo le macrocategorie “Aspetti organizzativi burocratici amministrativi”, “Umanizzazione e aspetti relazionali”, “Aspetti strutturali” e “Informazione”. Tabella 5.6 Stratificazione dei reclami nelle macrocategorie 2011 2012 Aspetti Organizzativi Burocratici Amministrativi 225 (28%) 132 (16%) Aspetti Tecnico Professionali 110 (14%) 176 (22%) Tempi 165 (21%) 164 (20%) Umanizzazione e Aspetti Relazionali 97 (12%) 84 (10%) Aspetti Alberghieri e Comfort 52 (7%) 72 (9%) 201 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione Aspetti Strutturali 39 (5%) 29 (4%) Aspetti Economici 36 (5%) 73 (9%) Informazione 51 (6%) 30 (4%) Adeguamento alla Normativa 23 (3%) 38 (5%) Altro 2 (0%) 6 (1%) Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni In collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Psicologia è stato realizzato un Progetto di Ricerca: “Errori comunicativi e/o relazionali in ambito sanitario: un’analisi epidemiologica”. Tra gli obiettivi lo studio si è posto l’analisi della frequenza con cui un reclamo viene formalizzato a causa di un’insoddisfazione relativamente ad aspetti relazionali e/o comunicativi tra paziente o familiare e operatori sanitari. 5.1.4 L’ospedale multiculturale Il progetto “Per culture che si incontrano”, realizzato in collaborazione con l’Azienda Usl, ha consentito di accogliere, come volontari di servizio civile, giovani di nazionalità non italiana. I quattro giovani volontari selezionati hanno inizialmente lavorato in due ambiti distinti: URP e accoglienza, in modo da integrare e consolidare le loro competenze messe al servizio dell’utenza straniera; in ambito pediatrico, occupandosi di accoglienza e di intrattenimento dell’utenza italiana e straniera. Hanno poi collaborato con l’Associazione Crescere a sostegno delle attività svolte dai volontari. Per un approfondimento su ciò che è stato fatto nel corso del 2012 all’interno del progetto dell’ospedale multiculturale si veda il capitolo 3.2 Universalità ed equità di accesso. 5.1.5 Le Associazioni rappresentative dei cittadini ed il Comitato Consultivo Misto (CCM) Il 2012 è stato un anno di cambiamento che ha visto l’elezione di un nuovo Presidente e l’inizio della stesura di un nuovo regolamento aziendale. Il Comitato Consultivo Misto (CCM) ha proseguito nel proprio ruolo di stimolo e di attenzione nei confronti della Direzione aziendale e dell’ospedale. Ad alcuni incontri hanno partecipato il Direttore generale ed il Direttore amministrativo. La modalità di funzionamento del CCM prevede incontri mensili tra i rappresentanti delle Associazioni ammesse al CCM e i responsabili aziendali, al fine di affrontare temi e problematiche che hanno rilevanza per il benessere dei pazienti. Nel corso del 2012 il CCM è intervenuto sui seguenti temi aziendali: • Tandem Mass; • L’assistenza al paziente geriatrico; 202 2012 è stato un anno di cambiamento con l'elezione di un nuovo Presidente 5 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione • L’importanza e la cultura delle forme di associazionismo e del volontariato. Continuano ad essere attivi i seguenti gruppi di lavoro costituiti da componenti delle Associazioni e componenti del Policlinico: • gruppo “Barriere architettoniche” per la valutazione delle barriere presenti nelle diverse aree e segnalazione delle criticità alle direzioni interessate. • gruppo “Verifica della qualità degli alimenti” distribuiti dalle macchine erogatrici a pagamento presenti all’interno del Policlinico, gruppo che si occupa di sorvegliare la tipologia e la qualità degli alimenti distribuiti attraverso specifiche verifiche sul campo; • gruppo “Segnalazioni e customer” che ha lo scopo di analizzare le aree critiche che emergono dai reclami e condividere le eventuali azioni di miglioramento e monitorarne i risultati; • gruppo “Pronto soccorso” che effettua verifiche sul campo, intrattenendo l’utenza attraverso la distribuzione di questionari; • gruppo “Fumo in ospedale” si occupa di fare verifiche sul campo e del rispetto della legge regionale per la tutela dei non fumatori all’interno delle aree del Policlinico; • gruppo “Regolamento e norme” si occupa dello studio di questioni giuridiche su materie di interesse del CCM. Attraverso specifici accordi con la Direzione aziendale, il Comitato Consultivo Misto realizza annualmente progetti di miglioramento del comfort alberghiero per i pazienti e i loro familiari. Nel dettaglio, nel corso del 2012, sono stati acquistati i seguenti arredi messi a disposizione delle singole Unità Operative: • 2 tavoli e 8 sedie per il soggiorno dei pazienti delle Malattie Infettive Viale; • una libreria per il soggiorno dei pazienti delle Malattie Infettive; • un lettino ad altezza variabile per la Cardiologia Branzi; • una libreria per il soggiorno dei pazienti della Geriatria Lunardelli; • una libreria per il soggiorno dei pazienti della Medicina Interna Bolondi. Il Comitato Consultivo Misto dispone di un proprio spazio sul portale internet e allo stesso modo tutte le Associazioni di volontariato presenti all’interno dell’Azienda sono descritte attraverso una scheda informativa. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico e rapporti con le Associazioni di Volontariato, nel corso del 2012 ha intrapreso una collaborazione con due Associazioni senza scopo di lucro esterne al Policlinico: Sogni d’oro e Cuori di maglia. Le donne che fanno parte di entrambe le Associazioni, producono utilizzando filati pregiati come lana purissima, cashmere e merinos, indumenti quali cuffiette, scarpine, copertine e corredini destinati ai bimbi della Terapia Intensiva Neonatale e della Neonatologia. Ne beneficiano soprattutto bambini con famiglie in difficoltà. 203 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione 5.1.6 La misura della soddisfazione del paziente L’Azienda ha applicato le indicazioni regionali sulla qualità percepita (rif. “Protocollo metodologico per il triennio 2010-2012”) terminando già nel 2011 tutte le valutazioni per le seguenti aree: • Area Degenza • Day Hospital/Day Surgery • Pronto Soccorso Generale, Pediatrico, Oculistico, Ostetrico-Ginecologico • Ambulatori • Radiologie • Laboratori • Degenza ALP • PARE Post Acuti • Programma Trapianto Cuore • Programma Trapianto Fegato • Programma Trapianto Rene • PDTA Carcinoma Mammella Nel 2012 l’Azienda ha aderito in particolare al progetto regionale sperimentale “La rilevazione della qualità percepita nei servizi del Percorso Nascita” . La Commissione regionale consultiva tecnico-scientifica sul Percorso nascita è stata istituita presso la Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali, come supporto alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna nel perseguimento delle finalità della Legge Regionale 26/1998 “Norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a domicilio”. La Commissione si occupa di diversi aspetti relativi alla qualità dell’assistenza del percorso nascita (madre-bambino) e tra questi del gradimento espresso dalle donne in merito alle diverse modalità assistenziali. L’analisi dello stato di attuazione dei progetti per l’applicazione delle deliberazioni della Giunta Regionale (n. 1921/07 e n. 533/08), in riferimento all’obiettivo n. 7 “Favorire il processo di ascolto dell’opinione delle donne e delle coppie che hanno accesso ai servizi per il percorso nascita, mediante l’adozione di strumenti e modalità di indagine specifici”, ha evidenziato la necessità di condividere un set minimo di strumenti utile alla rilevazione dell’ascolto a livello regionale. A tal fine l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi a fine 2011 ha aderito al progetto generale di ricerca proposto dall’Agenzia Socio Sanitaria della Regione (Area Comunità, Equità e Partecipazione), coinvolgendo i referenti della qualità e i referenti del percorso nascita aziendali, per definire gli strumenti necessari e le modalità operative da implementare. Le aree di indagine considerate nel progetto sono: • la descrizione delle caratteristiche delle donne (età, titolo di studio, nazionalità e condizione professionale), • la soddisfazione in merito alle informazioni ed alla qualità delle prestazioni ricevute durante il percorso nascita, 204 Attivazione del Progetto Regionale "Rilevazione della Qualità percepita nei Servizi del Percorso Nascita 5 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione Nel 2012 l’Azienda, in base alle caratteristiche del proprio contesto locale, ha aderito alla sperimentazione degli strumenti relativi alla macrocategoria di analisi denominata “Valutazione della qualità percepita per avere una fotografia generale su tutto il Percorso Nascita”. Gli strumenti e la metodologia, prima della loro applicazione, sono stati validati dal Comitato Etico e dal Responsabile Privacy Aziendale. Sono stati applicati, quindi 2 questionari da somministrare, uno nel periodo della gravidanza e uno dopo il parto e puerperio. • Questionario 1 – Gravidanza composto da 69 item rappresentativi delle seguenti aree: • La prima visita di gravidanza • Le visite periodiche • Le ecografie • Il corso di accompagnamento alla nascita • Impatto emotivo • Autoefficacia • Sostegno sociale percepito La somministrazione di questo questionario è stata gestita dal personale ostetrico dell’ambulatorio “Gravidanza a Termine” dell’Unità operativa di Ostetricia e Medicina dell’età prenatale - Rizzo, ponendo particolare attenzione alla presentazione dell’indagine per una consapevole adesione al progetto da parte delle donne. In termini di adesione 190 donne hanno compilato il questionario (98 era il campione richiesto). Successivamente le donne inserite nella seconda fase della valutazione sono state 158 (83,2%) e i motivi di esclusione erano dipendenti dalla volontà a non proseguire l’indagine o dai parametri di esclusione ricavati dai dati Cedap e definiti a livello regionale. Adesione alla fase 1 del progetto: n.190 Adesione alla fase 2 del progetto: n.158 • Questionario 2 – Parto e puerperio composto da 47 item rappresentativi delle seguenti aree: • accesso in ospedale • trattamento del dolore • personale medico, ostetrico e di supporto • ambienti • servizi alberghieri • informazioni • valutazione complessiva dell'esperienza di ricovero • sostegno nel mese successivo al parto La somministrazione di questo secondo questionario è avvenuta telefonicamente, dopo 3 mesi dal parto, a cura dall’Agenzia Socio Sanitaria Regionale. I risultati del progetto saranno restituiti ad ogni singola Azienda nel 2013. 205 La comunicazione esterna Strumenti di comunicazione 5.1.7 La collaborazione con le Aziende Sanitarie dell’area metropolitana Nel 2012 sono proseguite le collaborazioni già impostate con le Aziende Sanitarie cittadine, in particolare ricordiamo: la collaborazione per la preparazione del Bilancio di Missione; la collaborazione attivata per la gestione dei servizi di mediazione linguistica e culturale; la collaborazione attivata per l’elenco telefonico cittadino che ha portato alla semplificazione delle informazioni, alla preparazione di una pagina comune alle aziende, all’applicazione della stessa logica nella presentazione delle informazioni; la collaborazione per i progetti di servizio civile che hanno visto la coprogettazione e presentazione di un progetto destinato ai giovani di nazionalità non italiana, realizzato nel biennio 2011/2012 (citato anche al paragarafo 5.1.4). 5.2 La comunicazione esterna La comunicazione esterna è un’area molto importante nella comunicazione di un ospedale, poiché consente di raggiungere un numero di persone assai elevato, contribuisce a costruire la percezione della qualità dei servizi e rinforza l’immagine del Policlinico nei confronti dei pubblici esterni. Nel 2012 si è sostanzialmente proceduti al consolidamentodelle attività svolte negli anni passati. 5.2.1 Il portale internet Il percorso di sviluppo del Portale dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Bologna nel 2012 ha continuato a caratterizzarsi per l’obiettivo teso a realizzare un ecosistema di comunicazione e informazione pervasiva, centrata sull’utente e tale da assicurargli una continuità esperienziale nel passaggio da un contesto o da un media ad un altro all’interno del Policlinico e per le attività di ottemperamento agli obblighi sanciti dal D.Lgs 14 marzo 2013 n.33 relativi che afferma il principio della trasparenza inteso come “accessibilità totale” alle informazioni che riguardano l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni. In tal senso il progetto del Portale ha proseguito il suo sviluppo in linea con la necessità di miglioramento continuo dei servizi e delle informazioni rivolte ai cittadini che deve contraddistinguere l’azione di ogni Pubblica Amministrazione (PA). In particolare, le linee guida per i siti web della PA emanate dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e Innovazione del 2010 e il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, sollecitano l’uso delle nuove tecnologie digitali per il dialogo con il cittadino e il rispetto dei requisiti di accessibilità a carico delle informazioni e relativi servizi che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici. I contatti al portale del Policlinico nel 2012 sono stati 1.092.789 contro i 902.177 del 206 L'architettura dell'informazione pervasiva acquisisce un ruolo strategico La comunicazione esterna 5 Strumenti di comunicazione 2011 (pari ad un aumento del 21%). Nei grafici che seguono sono riportati l’andamento mensile dei contatti anno 2012 (grafico 5.7) e l’andamento del numero complessivo di pagine richieste (grafico 5.8) a confronto con quelli dell’anno 2011. Grafico 5.7 Contatti portale web (2012 verso 2011) I contatti crescono del 15% nel 2011 così come si incrementa il numero di pagine visitate (+24%) Fonte: Google Analytics L’andamento delle pagine visitate (complessivamente pari a 6.939.661 contro 8.172.871 di pagine visitate nel 2011), invece, pare rispecchiare un’organizzazione dei contenuti che nel tempo favorisce una più rapida rintracciabilità delle informazioni rispetto al passato). Grafico 5.8 Numero complessivo di pagine visitate (2012 verso 2011) Fonte: Google Analytics L’analisi di dettaglio delle pagine visitate pone al primo posto quelle dei reparti/servizi che riportano le informazioni sulle Unità operative, la loro organizzazione, le prestazioni erogate. Seguono l’area aperta ai visitatori esterni relativa a bandi e concorsi e le pagine raggiungibili grazie ai motori di ricerca disponibili sul portale, come ad esempio “cerca un medico”, e quelle attinenti alla carta dei servizi. Per quanto riguarda la provenienza dei visitatori, il 94% appartiene a regioni italiane (51% Emilia Romagna, 9% Lombardia, 8% Lazio ed altre con un numero di contatti via via decrescenti), lo 0.5% si collega dal 207 La comunicazione esterna Strumenti di comunicazione Regno Unito,, lo 0.3% dagli USA e analoga percentuale dalla Germania. Il portale aziendale comincia ad essere seguito anche da utenti che utilizzano, per consultarlo, i loro dispositivi mobili; gli accessi di questo tipo (con smartphone e tablet) si quantificano in 113.082 accessi contro i 45.426 del 2011. 5.2.2 I monitor multimediali Nell’ambito della comunicazione multimediale, per diffondere messaggi di informazione, intrattenimento e pubblicità, il Policlinico si avvale anche di 20 monitor: 18 sono stati collocati nelle sale d’attesa e negli atri dei diversi padiglioni e sono rivolti al cittadino, gli altri 2 sono stati posizionati all’interno delle mense frequentate dal personale del Policlinico. Sugli schermi sono trasmesse informazioni sui servizi presenti in ospedale, oltre a filmati a sostegno di campagne di comunicazione. Questo strumento consente anche di diffondere notizie in tempo reale, realizzando così un efficace collegamento con Dal 2009 è attivo il nuovo sistema di comunicazione multimediale, destinato sia al personale interno che al cittadino e collegato al portale aziendale le news presenti sul portale aziendale. 5.2.3 La Carta dei Servizi, le Guide all’unità operativa, le Schede Informative di Reparto e gli opuscoli informativi Nel 2012 è proseguito il progetto di realizzazione di un sistema di comunicazione verso il cittadino che mira ad integrare il più possibile gli strumenti informativi aziendali. La “Carta dei Servizi” è il documento che maggiormente rappresenta questa logica: è stata, infatti, da tempo trasformata in pagine web del portale aziendale il cui corpo è costituito da link ad aree pubbliche che ne alimentano i contenuti. In questo modo la “Carta dei Servizi” presenta informazioni costantemente aggiornate, a tutto vantaggio di chi abbia necessità di consultarla. Oltre a presentare l’Azienda e la sua organizzazione, la “Carta” rende conto degli impegni presi nei confronti del cittadino, unitamente agli indicatori per verificarne la realizzazione. In stretta connessione con questa funzione di rendicontazione è stata, inoltre, elaborata un’area web interamente dedicata al cittadino, in cui è pubblicato il risultato consuntivo delle attività svolte e degli impegni assunti dal Policlinico, una vera e propria versione del Bilancio di Missione dedicata al cittadino. Le informazioni contenute nella “Carta dei Servizi”, necessariamente sintetiche, sono approfondite da quelle riportate nelle “Guide all’utente”, ovvero le pagine internet delle Unità Operative e delle Strutture Semplici Dipartimentali, che specificano in maniera più dettagliata elementi caratteristici delle unità organizzative (es. tempi di attesa, indicatori di monitoraggio dei processi, personale, orari di apertura ecc.). Per potere compiutamente realizzare questo risultato e consentire un aggiornamento continuo delle informazioni, il personale delle diverse strutture, ed in particolare i Rappresentanti della Direzione per la Qualità (RDQ), sono stati specificamente formati per l’attività di redazione sul web e per l’utilizzo dello strumento portale. I contenuti delle diverse aree sono periodicamente rivisti anche in funzione di un miglioramento della loro leggibilità: questa attività, come pure la verifica puntuale dei dati pubblicati, devono essere intese 208 La formazione eseguita al fine di costruire una rete di redazioni periferiche che affiancano la redazione centrale del portale testimonia la volontà di realizzare un sistema informativo efficce e corretto La comunicazione interna 5 Strumenti di comunicazione come un impegno continuo per garantire informazioni sempre corrette. Tutte le Unità Operative che erogano attività di ricovero (ordinario e in day hospital) sono dotate di schede informative di reparto che sono consegnate al paziente al momento del ricovero e che illustrano l’organizzazione dell’unità di degenza, riportando informazioni utili per la vita di reparto (orari dei pasti, orari di visita ecc.). Tutte le schede informative sono continuamente rivalutate e, se necessario, aggiornate. Le schede informative sono state rese disponibili anche sul portale aziendale, all’interno delle pagine di ciascuna struttura, in una nuova sezione denominata “Informazioni per pazienti e familiari”. Per alcune di queste è stata realizzata anche la versione in più lingue, in considerazione della nazionalità degli utenti che accedono alle Unità Operative stesse. La traduzione di questa documentazione è parte integrante del progetto denominato “l’ospedale multiculturale” di cui si parla al paragrafo 5.1.4. Gli opuscoli informativi sui servizi sono revisionati o preparati su richiesta delle singole unità operative o in relazione a specifiche aree oggetto di progetti aziendali La comunicazione interna è stata migliorata con alcune iniziative sugli strumenti a disposizione Da diversi anni il Policlinico prepara materiale illustrativo rivolto all’utente con l’obiettivo di aiutare i cittadini ad usufruire in maniera adeguata dei servizi disponibili. Il materiale informativo è raggruppato in due collane: “Orientarsi” e “Azienda aggiorna”. Nel corso del 2012 è proseguito il lavoro di aggiornamento e produzione di diversi strumenti informativi, principalmente sotto forma di opuscoli. 5.3 La comunicazione interna Questo ambito di comunicazione risponde a finalità assai diverse, in quanto ricomprende azioni che possono spaziare dalle attività connesse con la predisposizione del budget, alla predisposizione formalizzata degli atti a carattere amministrativo, dall’accesso alla documentazione scientifica alla gestione delle informazioni sanitarie. Si tratta dunque di un ambito che ha in comune il riferimento a tutte quelle azioni che sono volte a migliorare i meccanismi di funzionamento dell’organizzazione e il clima aziendale. In esso sono potenzialmente coinvolti tutte le aree e tutti i livelli gerarchici. Al riguardo, in questa parte l’Azienda descrive le principali iniziative e gli strumenti volti a migliorare il sistema delle relazioni interne. La rinnovata sensibilità verso gli strumenti di comunicazione disponibili on line ha determinato un’aumentata volontà da parte delle Direzioni aziendali di avvalersi della Intranet per dialogare con il personale 5.3.1 Il portale intranet Parallelamente allo sviluppo del portale esterno, nel 2012 sono proseguite le attività di riorganizzazione e riqualificazione delle informazioni disponibili nell’area intranet con sviluppo delle cosiddette redazioni distribuite, che contribuiscono al puntuale mantenimento delle informazioni di competenza. Interventi sostanziali sono stati attuati in corrispondenza di variazioni legislative legate a tematiche organizzative ad alto impatto aziendale, con creazione di aree specificamente dedicate; in esse sono stati pubblicati materiali informativi e indicazioni aziendali atti a supportare il personale coinvolto e a rendere più sicuri i processi di adeguamento delle attività (es. la corretta gestione della prescrizione medica, i nuovi ticket sanitari). 209 La comunicazione interna Strumenti di comunicazione Nell’area intranet sono presenti diversi strumenti per la gestione di documenti di servizio e per la consultazione on line della documentazione aziendale. È possibile dunque accedere ai documenti approvati, che contengono regole di funzionamento dell’organizzazione o indicazioni utili per il personale. In una specifica area dedicata è possibile consultare documentazione inerente i percorsi diagnosticoterapeutico-assistenziali attivati a livello aziendale e gli indicatori di governo clinico utili al monitoraggio delle attività assistenziali. I contenuti del portale intranet più visitati, oltra alla home page, sono: • quelli relativi ai servizi informatici, per l’accesso a diverse funzionalità predisposte dalla direzione competente e a tutte le procedure sanitarie informatizzate; • quelli dell’area servizi e utilità, che racchiude altri strumenti fondamentali per l’invio e la gestione delle richieste rivolte ai servizi di supporto; • quelle che comprendono argomenti attinenti alla vita professionale del personale, ossia le comunicazioni dalle direzioni aziendali e i contenuti della Ricerca e della Formazione. 5.3.2 Le news in intranet Le news sono tra gli strumenti di comunicazione più utilizzati dal personale interno. L’adozione di criteri rigorosi nella selezione delle notizie ha condotto ad un miglioramento progressivo dell’area, che rappresenta un forte stimolo per il personale a segnalare eventi da pubblicare. Il 2012 ha continuato a registrare un incremento di richieste di pubblicazione e di varietà di argomenti per le news in intranet, rendendo queste ultime sempre più specifiche e orientate al personale interno. Le notizie pubblicate in quest’area sono state 95. 5.3.3 La mail a tutti Nel 2012 sono state inviate 753 “mail a tutti”. Questo strumento consente la comunicazione veloce di informazioni interne, trattandosi, nella maggior parte dei casi, di messaggi di natura operativa. Si tratta di uno strumento con il quale ogni articolazione organizzativa può comunicare a tutti gli indirizzi mail del Policlinico informazioni utili per il personale. Dal 2009 è stato creato e attivato un nuovo sistema di ricezione delle mail a tutti aziendali, basato sulla possibilità, da parte di ciascun utente, di scegliere quali tipologie di mail ricevere. In questo modo ogni dipendente ha potuto decidere quali mail leggere in relazione alle proprie attività, aumentando l'efficacia dei messaggi e diminuendo il numero di mail ricevute. Tale selezione può essere effettuata in piena autonomia, accedendo da intranet a una specifica sezione delle pagine di gestione della posta su web. 210 Logiche di segmentazione e di orientamento al target interno, hanno portato ad un aumento della quantità di notizie, con un forte miglioramento di specificità ed efficacia rispetto al target di riferimento. La mail a tutti è uno strumento di semplice utilizzo e di veloce diffusione che consente al personale di selezionare quali categorie di messaggi ricevere I rapporti con gli organi di stampa 5 Strumenti di comunicazione 5.4 I rapporti con gli organi di stampa Nel 2012 l’Ufficio Stampa ha continuato a curare i rapporti con i mass media attraverso: collaborazioni e contatti diretti sia a livello locale che nazionale, redazione di comunicati stampa, documenti e materiali informativi rivolti alle redazioni giornalistiche quotidiane e periodiche, organizzazione di conferenze stampa, realizzazione e collaborazione trasmissioni televisive e radiofoniche. In particolare va evidenziata la collaborazione trasversale con i Dipartimenti Assistenziali Integrati (DAI), le strutture aziendali, le istituzioni esterne e le altre Aziende Sanitarie (AUSL di Bologna e Istituti Ortopedici Rizzoli), per concordare in accordo con la Direzione Generale, i temi da diffondere attraverso i media. Uno degli obiettivi perseguiti oltre a quello prioritario di una corretta ed etica informazione ai cittadini è stato quello di sviluppare l’immagine del Policlinico affrontando tematiche riferite alle eccellenze, all’area della Ricerca ed ai progetti di maggiore rilievo. In tale contesto l’Ufficio Stampa ha collaborato anche alle Campagne ed ai programmi informativi della Regione Emilia-Romagna. L’Ufficio ha partecipato alla stesura di una Brochure del SSR a cura dell’Assessorato alle Politiche per la Salute –RER curando la parte dedicata all’ Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna,ha direttamente coordinato le notizie pubblicate su Salut-ER, ha partecipato al Gruppo regionale per le migliori pratiche e, la Dr.ssa Maini ha partecipato come referente aziendale al Gruppo regionale Progetto “Health Literacy”. Nel 2012 è stato realizzato un canale you tube dedicato ai video ufficiali del Policlinico di S.Orsola. L’Uficio ha inoltre collaborato con diverse emittenti televisive per la realizzazione di trasmissioni a cui hanno partecipato professionisti del Policlinico S. Orsola. In particolare, insieme agli altri colleghi della RER, ha definito i contenuti e curato le interviste per una puntata di Presa Diretta - RAI 3 interamente dedicata al Servizio Sanitario Regionale e con una parte dedicata alla Chirurgia dei Trapianti – Prof. Pinna . Sono stati inoltre redatti e diffusi 103 Comunicati Stampa e sono state organizzate le Conferenze Stampa e gli eventi di seguito indicati : • Visita Cardinale Caffarra 10 /01 • Visita Cardinale Caffarra (10 gennaio) • Fa.NE.P Progetto per il nuovo Reparto di Neuropsichiatria infantile (26 gennaio) • La cittadella dei trapianti (12 marzo) • Inaugurazione Nuovo Posto di Polizia (22 marzo) • Donazione nuova apparecchiatura per la Pediatria (27 marzo) • Conferenza Stampa “Banca del Latte” organizzata da Ufficio stampa Granarolo e Contesto Comunicazione • Premio Laureati in Medicina e Chirurgia – Rotary (5 giugno) • Breast Unit (18 giugno) • La rete Metropolitana di Reumatologia (21 giugno) • Seminario CRBA – 10 anni di Ricerca (27 giugno) 211 I rapporti con gli organi di stampa Strumenti di comunicazione • Race of the cure (29 giugno) • La Prostata : novità nell’approccio chirurgico e terapeutico (10 maggio) • Inaugurazione Nuovo Reparto Neuropsichiatria Infantile (gestione Stampa) • Convegno regionale sulla Sindrome di Marfan (26 novembre) • Casa Accoglienza “Tetto Amico” a un’anno dall’apertura: risultati e prospettive (13 aprile) • Conferenza Ospedali della Vita Progetto Europeo Ematologia 25/11 • Insieme per il Parkinson (21 dicembre) • Festa degli Auguri di Natale con la squadra del Bologna (18 dicembre) • Concerto di natale in Geriatria (28 dicembre) Per ogni conferenza stampa l’ Ufficio oltre alla stesura dei comunicati stampa ha curato il materiale informativo contenuto nelle cartelle stampa (foulder, presentazioni e ideazioni grafiche). L’Ufficio stampa ha poi seguito la completezza della rassegna stampa e il monitoraggio di servizi televisivi a livello locale e nazionale svolgendo attività verifica dei contenuti. 212 di collaborazione e I rapporti con gli organi di stampa 5 Strumenti di comunicazione 213 Ricerca 214 Innovazione 6 7 Ricerca N Innovazione el sesto capitolo del Bilancio di Missione vengono prese in esame le azioni intraprese relativamente all’attività di promozione della ricerca e dell’innovazione e lo stato di avanzamento dello sviluppo dell’infrastruttura dedicata a queste tematiche, del progetto anagrafe della ricerca, dello sviluppo delle regole per la trasparenza e della valorizzazione del ruolo del Comitato Etico. In questo quadro sono presentati i progetti di ricerca e le sperimentazioni condotti e l’attività del gruppo di lavoro tecnico - professionale che supporta la Direzione aziendale ed il Collegio di Direzione nelle decisioni riguardanti l’introduzione di nuove tecnologie ad elevato impatto clinico. 215 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca 6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione 6.1.1 Azioni della infrastruttura locale Presso l’Azienda è attivo lo staff Ricerca e Innovazione a disposizione di tutto il personale del Policlinico (personale dipendente e convenzionato e giovani ricercatori operanti a vario titolo presso le strutture del Policlinico) per fornire supporto ai ricercatori nella predisposizione e nella gestione dei progetti di ricerca scientifica. Nel corso del 2012 sono proseguite le attività relative alla diffusione delle diverse opportunità di finanziamento, al supporto al Collegio di Direzione e ai ricercatori nella predisposizione e sottomissione dei progetti ai bandi, alla gestione delle relazioni con altre aziende ed istituzioni, alla gestione amministrativa dei fondi di ricerca e dei contratti relativi alle sperimentazioni cliniche. In particolare, nel 2012, è proseguita la gestione dei progetti del Programma di Ricerca Regione - Università 2007/2009 e sono state svolte le attività per la partecipazione al Programma di Ricerca Regione - Università 2010/2012, secondo le modalità e le tempistiche previste per le diverse aree del programma (Area 2 - 2010-2011 e 2012, Area 1 - Programmi strategici e Area 1 - Giovani Ricercatori , Area 3) in collaborazione con l’Università. È stato inoltre prestato il necessario supporto per la partecipazione ai principali bandi ministeriali (AIFA, CCM, Ricerca Sanitaria Finalizzata e Giovani Ricercatori). È stata promossa la partecipazione ai bandi europei, valutando in particolare in questo ambito le possibili modalità di collaborazione con l’analogo servizio dell’Università di Bologna. In questo contesto l’ Ufficio Ricerca e Innovazione ha fornito specifico supporto al Collegio di Direzione e ai ricercatori nella gestione dei processi inerenti le aree di seguito indicate. AREA 2 Governo Clinico - come da bando è stato gestito il processo in più fasi (definizione del processo aziendale interno, invito ai DAI alla presentazione delle Lettere di intenti, selezione a cura del Collegio di Direzione di 7 LDI su 10, successiva selezione a cura del Collegio di Direzione di 3 Full Project su 10). Per la nostra Azienda tale processo ha portato al finanziamento di 1 progetto su 3 “Sepsis team: un modello innovativo di gestione del paziente con sepsi grave afferente a strutture di pronto soccorso ” - RS Prof. Viale (finanziato per 295 mila euro) AREA 1 Ricerca Innovativa - come da bando è stato gestito il processo di formulazione dei programmi strategici avviato nel 2011 (scelta delle aree tematiche in Collegio di Direzione, formulazione delle LDI da parte dei RS individuati), processo che nel 2012 ha riguardato la stesura dei FP, la partecipazione ai workshop di presentazione, la negoziazione dei budget assegnati. Il processo di valutazione regionale ha determinato il finanziamento di 2 programmi strategici su 3: “Innovative approaches to the diagnosis and pharmacogenetic-based terapie of primary hepatic tumours, peripheral B and T-cell lymphomas and lymphoblastic 216 Lo sviluppo dell’infrastruttura locale e le principali attività dell’anno di riferimento 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca leukaemias “ – RS Prof. Bolondi (finanziato per 2.100.000 euro ) “Technological innovations in the treatment of heart failure“ – RS Prof. Rapezzi (finanziato per 1.990.500 euro). AREA 1 Giovani Ricercatori - il percorso avviato nel dicembre 2011 ha portato alla presentazione alla scadenza del bando (febbraio 2012) di 60 progetti , nessuno dei quali è stato escluso dal processo di valutazione regionale per rilievi di carattere formale; l’esito della valutazione regionale ha determinato il finanziamento di 8 progetti a ricercatori afferenti alla nostra Azienda sui 15 finanziati dal programma per un valore complessivo di 1.726.900 euro sulla quota totale resa disponibile per questa parte del PRRU pari a 3.114.443 euro. Un ulteriore progetto é in via di trasferimento dalla AOU di Modena per scelta del Giovane Ricercatore. Nel 2012 l’ufficio ha inoltre fornito supporto ai ricercatori e alle strutture aziendali per la presentazione/gestione dei progetti nell’ambito delle linee di finanziamento di seguito indicate. Modernizzazione regionale 2010/2012 - completamento procedure attivazione progetti: - “Realizzazione di modelli organizzativi di ospedali per intensità di cura e/o complessità assistenziale” – RS Dott. Mario Cavalli (finanziato per 250mila euro) - “Presupposti e prospettive per lo sviluppo della chirurgia robot-assistita in Regione Emilia Romagna” - RS Prof. Giuseppe Martorana (finanziato per 200mila euro); - “Strategie innovative per la conservazione degli organi pre-trapianto: sviluppo di una macchina per la perfusione in condizioni di ipotermia, normotermia e ossigenazione normo o iperbarica” – RS Prof. Antonio Daniele Pinna ( finanziato per 100mila euro dalla Regione, cofinanziato da Menfis e C.I.R.). Progetti Europei - partecipazione alla definizione del Grant Agreement relativo al progetto Next Generetion Sequencing platform for targeted Personalized Therapy for Leukemias(NGS-PTL)capofila UNIBO - RS Prof. Giovanni Martinelli; - definizione accordo per progetto ECOQUIP finanziato dalla Commissione Europea “Supporting public procurement of innovative solutions” – capofila “Department for business, Innovation and skills” di Londra – RS Ing. Daniela Pedrini (finanziamento 184.901 euro). Ricerca Sanitaria Finalizzata e Giovani Ricercatori del Ministero della Salute Nell’ambito della prima fase del bando è stata supportata la presentazione di 103 lettere di intenti alla scadenza del 19 dicembre 2012, suddivise nelle diverse tipologie ammesse dal bando come da tabella sotto riportata. La valutazione dei progetti presentati in questo bando a cura del Ministero della Salute è tuttora in corso. 217 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca 6.1.2 Integrazione tra i vari sotto-sistemi aziendali Rispetto al precedente assetto organizzativo aziendale, che aveva posto la funzione di ricerca e innovazione in un’area comprendente anche la formazione, il governo clinico e la valutazione delle performance sanitarie, è stata prevista l’autonomia della specifica funzione. Allo staff Ricerca e Innovazione afferiscono le seguenti funzioni di supporto all’attività di ricerca: Settore di Epidemiologia e Biostatistica, le cui principali attività sono valutare la corretta applicazione di metodologie statistiche, dare supporto per la realizzazione di appropriati disegni di studio sperimentali e/o osservazionali, impostare protocolli e condurre analisi dei dati, collaborare alla raccolta, gestione, controllo di qualità dei dati sanitari e bio-medici, analizzare dati sanitari e consultare sistemi informativi e osservatori dedicati a particolari fenomeni sanitari; Biblioteca Centralizzata, dotata di tutte le principali risorse elettroniche (pacchetti e banche dati), operante in sinergia con la Biblioteca Clinica “F. B. Bianchi” dell’Università degli Studi di Bologna; Segreteria Tecnico - Scientifica del Comitato Etico che svolge attività di supporto per la presentazione degli studi profit e no profit al CE; Ufficio Amministrativo Ricerca e Sperimentazione Clinica che assicura il corretto svolgimento delle attività giuridico - amministrative e contabili correlate alla sperimentazione clinica e alla ricerca scientifica. Con lo staff Ricerca e Innovazione collabora in modo funzionale l’Ufficio Investigational Drug Service della Farmacia Clinica, che cura la raccolta delle informazioni relative agli studi clinici presentati al Comitato Etico e, per quanto riguarda gli studi clinici no profit presentati dai ricercatori del Policlinico, supporta i ricercatori nella stesura dei protocolli sperimentali e nell’iter tecnico - amministrativo per la presentazione al Comitato Etico. 218 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca 6.1.3 Capacità di attrazione da parte dell’Azienda di risorse finanziarie Relativamente ai fondi acquisiti per lo svolgimento di progetti di ricerca sanitaria nella tabella sotto riportata sono indicati i progetti attivi al dicembre 2012 e i relativi finanziamenti per ente erogatore. Tabella 6.1 Progetti attivi e relativi finanziamenti per ente erogatore Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione Nota 1: titolo dei progetti, responsabile scientifico, durata del progetto, piano analitico dei costi e unità operative partecipanti sono disponibili presso l’Ufficio Ricerca e Innovazione. Nota 2: alla voce Programma di Ricerca Regione Università sono riportati sia i dati relativi ai progetti di cui l’AOU è capofila sia quelli relativi ai progetti a cui l’ AOU partecipa in qualità di unità di ricerca. In particolare nell’anno di gestione 2012 risultano assegnati 43 nuovi progetti (capofila e unità di ricerca) per un finanziamento complessivo di 11.153.392 euro. A conclusione delle assegnazioni relative al Programma di Ricerca Regione Università dei due trienni 2007/2009 e 2010/2012 si illustrano i dati complessivi e per area di 219 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca programma relativi alla numerosità dei progetti e dei finanziamenti assegnati alla nostra Azienda e agli altri destinatari regionali precisando che: - nel primo triennio l’IRCSS Neuroscienze non era incluso fra i destinatari istituzionali; - i dati relativi all’Area 3 non comprendono le quote del PRRU 2010/2012 pari a 66mila euro per ciascun destinatario istituzionale oltre a 300mila euro da destinare ad una iniziativa formativa definita nei contenuti a cura dell’Assessorato alla Sanità il cui coordinamento è stato assegnato all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna; - i valori economici sono al lordo delle quote trasferite fra le varie aziende, quando partecipanti ai diversi progetti in qualità di unità di ricerca. Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012 per ente Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012 per area di programma e per ente - Area 1 Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR 220 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012 per area di programma e per ente - Area 1 Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR 221 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012 per area di programma e per ente - Area 2 Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASS 222 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 per area di programma e per ente - Area 3 Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR 223 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Per quanto riguarda la sperimentazione clinica sponsorizzata la gestione dei contratti profit ospedalieri ha comportato gli importi di fatturato /incassato illustrati in tabella. Tabella 6.4 Fatturato per sperimentazioni cliniche sponsorizzate Fatturato Incassato 2009 1.336.962.64 1.336.403 2010 1.214.138,82 1.215.941,65 2011 1.460.620.96 1.471.257,17 2012 (*) 1.732.545,48 1.328.523,85 Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione - Elaborazione dalla procedura aziendale per la fatturazione - (*) Verifica in corso - dati aggiornati al 28 agosto 2013 Tali finanziamenti, sulla base del regolamento aziendale di cui alla Delibera del Direttore Generale 30/2000 emendato con Delibera del Direttore Generale 159 /2012, detratta la quota aziendale a copertura dei costi (pari al 35%), restano in disponibilità alle Unità Operative di afferenza dello sperimentatore principale da utilizzare secondo le indicazioni previste nel citato regolamento aziendale. Le somme possono essere destinate per compensi da corrispondere secondo le indicazioni riportate nella stessa disposizione per il conferimento di borse di studio o di incarichi di collaborazione esterni a personale medico e non medico per scopi connessi allo svolgimento dello studio, secondo le norme previste nel relativo regolamento aziendale, per l’acquisto di attrezzature sanitarie e non sanitarie destinate all’Unità Operativa interessata, nel rispetto della programmazione dell’Azienda, per la partecipazione del personale a congressi, corsi d’aggiornamento e altre iniziative di formazione, esclusivamente per il personale dipendente dell’Azienda o dell’Università convenzionato, per l’organizzazione di congressi o incontri scientifici. Si rileva infine che tutte le considerazioni sopra riportate inerenti ai finanziamenti disponibili (no profit e profit) sono riferite ai soli finanziamenti gestiti dall’Azienda Ospedaliero - Universitaria. Per quanto concerne i finanziamenti acquisiti dai Dipartimenti Universitari di area clinica, l’Unità di Processo Finanziamenti per la ricerca dell’ARIC ha fornito alcuni dati relativi, in particolare, ai finanziamenti acquisiti nell’ambito del VII Programma Quadro Europeo. 224 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Tabella 6.5 Finanziamenti acquisiti dai Dipartimenti Universitari nell’ambito del VII Programma Quadro Europeo Fonte: Unità di Processo Finanziamenti per la ricerca dell’ARIC dell’Università degli Studi di Bologna 6.1.4 La produzione scientifica Allo scopo di rappresentare la produzione scientifica dei professionisti ospedalieri, universitari convenzionati e universitari, si riportano le informazioni acquisite sia dalle Direzione dei Dipartimenti ad Attività Integrata sia dall’Ateneo per i Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica, intendendo in questo modo valorizzare l’apporto di tutte le diverse componenti che operano nel contesto dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria. Le informazioni fornite dai Dipartimenti ad Attività Integrata sono relative al numero delle pubblicazioni scientifiche censite su PubMed pubblicate su riviste con Impact Factor (IF), al relativo IF, al numero pubblicazioni scientifiche censite su PubMed pubblicate su riviste senza IF, al numero di altre pubblicazioni con esclusione di abstract e pubblicazioni edite solo on line. Sulla base dei dati forniti dai Dipartimenti ad Attività Integrata relativamente al periodo 2010 – 2011 – 2012 si illustra il trend nei tre grafici di seguito riportati relativi al numero complessivo delle pubblicazioni rilevate, al numero delle pubblicazioni con IF, al valore complessivo di IF. La mancata disponibilità delle informazioni da parte di alcune unità operative non consente analisi definitive sulle differenze di produttività osservate nelle diverse aree e nei tre anni del periodo. 225 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Grafico 6.7 Pubblicazioni per Dipartimento ad Attività Integrata - anno 2010 -2011- 2012 Fonte: Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAI Grafico 6.7 Pubblicazioni con IF per Dipartimento ad Attività Integrata - anno 2010 -2011- 2012 Fonte: Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAIValore di IF grezzo 226 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Grafico 6.7 Valore IF Pubblicazioni per Dipartimento ad Attività Integrata - anno 2010 -2011- 2012 Fonte: Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAI - Valore di IF grezzo L’andamento della produttività scientifica dei Dipartimenti ad Attività Integrata, valutata prendendo in esame tutti i lavori con IF censiti rispetto alla numerosità dei professionisti afferenti ai singoli DAI (considerando a tal fine il personale dipendente, il personale universitario integrato e le forme di collaborazione quali i Contratti Libero Professionali ed i Contratti Co. Co. Co della dirigenza medica e della dirigenza non medica), è illustrato nel seguente grafico. Grafico 6.7 Pubblicazioni con IF per dirigente afferente per Dipartimento ad Attività Integrata anno 2010 -2011- 2012 Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAI-Valore di IF grezzo 227 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Si sottolinea che la modalità di rilevazione e rappresentazione dei dati è da perfezionare e che permane la necessità di omogeneizzare criteri e strumenti per la raccolta delle informazioni e per la corretta valutazione quantitativa e qualitativa dell’attività scientifica (definizione dei criteri di rilevazione, regolamentazione del computo delle pubblicazioni on line, valutazione degli studi collaborativi ove i ricercatori del Dipartimento figurino soltanto tra gli sperimentatori, non tra gli autori, definizione dei criteri di valutazione). La fattibilità di impiegare anche gli indicatori di Impact Factor normalizzati nel valutare la produttività scientifica dei Dipartimenti ad attività integrata, organizzando i dati in modo da favorire l’analisi del loro andamento nel tempo e la valutazione della produttività pro-capite richiede, necessariamente, la definizione di una specifica progettualità con l’impegno di specifiche risorse e competenze. Analogamente la comparazione con le altre Aziende Ospedaliero Universitarie richiede l’adozione di un sistema condiviso quantomeno su scala regionale per consentire valutazioni su basi comuni. Al riguardo si cita il progetto di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 20042010 (1) promosso dal MIUR, rivolto alla valutazione dei risultati della ricerca scientifica effettuata nel periodo 2004-2010 dalle Università Statali e non Statali, dagli Enti di Ricerca pubblici vigilati dal MIUR e da altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca ove, per la sola fase di valutazione bibliometrica, sono stati coinvolti specifici gruppi di valutazione per la revisione dei prodotti della ricerca delle diverse aree scientifico disciplinari. Come da indicazioni della DGR 653/2012 “Linee di programmazione e finanziamento delle aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2012”, oltre ai dati di tipo quantitativo già rilevati, si è provveduto a raccogliere anche l’elenco delle pubblicazioni dai Dipartimenti ad Attività Integrata. E’ stato inoltre estratto l’elenco 2005–2012 delle sole pubblicazioni scientifiche censite su Pub Med dei professionisti che hanno indicato l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna quale istituzione di afferenza, pur rilevando come tale tipologia di elenco, in considerazione delle possibili diverse modalità di evidenziazione dell’ente di appartenenza, non rappresenti in modo adeguato la produzione scientifica dei professionisti del Policlinico che dai controlli effettuati risulta largamente superiore. Per quanto riguarda i Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica, le informazioni relative all’anno 2010 e all’anno 2011 sono state fornite dal Settore Monitoraggio e Supporto alla Valutazione della Ricerca dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico. I dati riguardano il numero delle pubblicazioni, il numero degli abstract (su rivista e atti di convegno), il numero degli articoli con IF e il numero degli articoli senza IF relativamente all’anno 2011, presenti in anagrafe della ricerca, che abbiano tra gli autori almeno uno dei docenti afferenti ai dipartimenti di area clinica (279 docenti nel 2010 e 274 docenti nel 2011), con esclusione delle pubblicazioni online ad eccezione di quelle riconducibili ad un editore e quindi equiparabili a pubblicazione a stampa. 1 Le informazioni relative al citato progetto sono disponibili al seguente indirizzo http://www.anvur.org/index.php?option=com_content&view=article&id=28&Itemid=119&lang=it. 228 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Tabella 6.9 Pubblicazioni per Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica anno 2010 Fonte: Settore Monitoraggio e Supporto alla Valutazione della Ricerca dell’ Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Bologna Tabella 6.9 Pubblicazioni per Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica anno 2011 Fonte: Settore Monitoraggio e Supporto alla Valutazione della Ricerca dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Bologna Per quanto riguarda l’anno 2012 i dati, forniti dal Settore Gestione dati e sviluppo applicativi dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico, riguardano il numero delle pubblicazioni di tipologia diversa da articoli e abstract, il numero degli articoli con IF e il numero degli articoli senza IF presenti nel catalogo della ricerca alla data del 15 aprile 2013 che abbiano tra gli autori almeno uno dei docenti afferenti ai tre nuovi dipartimenti (428 docenti), con esclusione delle pubblicazioni online. Tabella 6.9 Pubblicazioni per Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica anno 2012 Fonte: Settore Gestione dati e sviluppo applicativi dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Bologna 229 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca La produttività scientifica, se valutata prendendo in esame tutti i lavori considerati rispetto alla numerosità dei professionisti afferenti ai singoli DU , può essere espressa con un dato medio di 2,5 pubblicazione per docente (anno 2012). L’avvenuto riassetto dei DU e il consistente aumento della popolazione di riferimento afferente ai nuovi DU rispetto alla precedente organizzazione non consente il confronto con i precedenti periodi. 6.1.5 Utilizzo appropriato delle innovazioni tecnologiche Come per i farmaci, anche per i DM il progresso tecnologico è fortemente indirizzato all’alta specializzazione, con procedure che coinvolgono dispositivi sofisticati e di alta tecnologia utilizzati per prestazioni specialistiche. Risulta pertanto essenziale l’approfondimento sulle innovazioni e l’appropriatezza d’impiego al fine di utilizzare le risorse economiche, sempre più limitate in maniera, corretta. L’attività di governo dell’uso dei Dispositivi Medici vede nell’attività della Commissione Aziendale Dispositivi Medici (CADM) il riferimento tecnico-scientifico principale. Nella prospettiva futura di giungere, come per la Commissione Farmaci, ad una unica Commissione dei Dispositivi Medici di Area vasta, è interessante il confronto di alcuni dati che documentano l’attività della CADM del Policlinico S.Orsola - Malpighi rispetto alle attività delle altre Aziende sanitarie dell’AVEC (Tab. 1) Tabella 1- Attività’ delle CADM delle AS-AVEC - anno 2012 n° riunioni effettuate n° richieste valutate % presenza riunioni CADM Azienda OU Bologna 6 52 75% Azienda USL Bologna 7 28 50% Azienda USL Imola 3 14 80% IOR 1 6 40% AOU-AUSL Ferrara 9* 8* * Dati complessivi, riferiti al periodo 2010-2012 Nella tabella 2 si evidenzia più in dettaglio il lavoro svolto e l’analisi degli esiti delle richieste esaminate. Tabella 2 - Pareri espressi dalle CADM delle AS AVEC n° richieste parere positivo parere negativo parere sospeso * altro** Azienda OU Bologna 52 21 5 23 3 AUSL Bologna 28 10 10 8 AUSL Imola 14 10 2 2 IOR 6 6 AOU-AUSL Ferrara 8* 4°* * Dati complessivi, riferiti al periodo 2010-2012 230 4* 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Importante risulta altresì la partecipazione attiva alla Commissione Regionale dei DM (CRDM) nell’ambito della quale sono definite le principali linee di indirizzo sulla gestione di questi beni sanitari, la produzione di raccomandazioni/linee guida per alcune specifiche tecnologie di DM e le modalità di gestione dei debiti informativi (Flusso DiMe). A tale ultimo riguardo, il lavoro svolto dalla Farmacia Clinica – Programma Dispositivi Medici per aggiornare le anagrafiche dei prodotti con la classificazione CND e il codice di repertorio ha consentito alla Regione di migliorare in maniera significativa il dato del flusso DiME per l’anno 2012, come si evince dalla tabella 3 Tabella 3 - Flusso regionale DiME 2012 vs. 2011 Incremento quota di spesa 2012 rilevata tramite flusso DiME Incremento n. referenze aggiornate 2012 con CND/ n ° repertorio Il dettaglio dei DM gestiti, la loro classificazione CND e il numero di relative referenze con codice di repertorio, sono rappresentati nella Tab. 4 Tabella 4 - Repertorio dei DM – 2° edizione anno 2012 –referenze per CND liv1 231 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca A livello locale, dopo le positive esperienze degli ultimi anni della Commissione Aziendale dei Dispositivi Medici (CADM), e fermo restando le competenze ed il ruolo specifico assegnato alla stessa per la valutazione della introduzione di nuove TS, a fine 2011 è stato istituito nell’ambito dell’Area Farmaceutica il Programma Aziendale per la gestione dei DM, allo scopo di coniugare le competenze più prettamente tecnico-scientifiche della CADM con quelle gestionali- economiche. Il Programma aziendale per la gestione dei Dispositivi Medici si propone di promuovere e proporre nuovi indirizzi da emanare a livello aziendale, attraverso lo sviluppo delle seguenti attività: analizzare e dibattere con gli specialisti i dati relativi ai consumi dei dispositivi medici in relazione al Repertorio Aziendale, approfondirne il ruolo in quanto strumento di governo e di appropriatezza, proporre alla CADM revisioni di alcune classi specifiche di prodotti nell’ottica di una razionalizzazione complessiva coinvolgere i professionisti in un confronto su come poter coniugare l’innovazione con la sostenibilità e i sempre maggiori vincoli di bilancio, anche attraverso i processi di acquisizione dei beni per realizzare maggiore competitività del mercato approfondire la conoscenza dell’impatto clinico, tecnico ed economico dell’uso delle tecnologie, anche con comparazione tra le diverse aziende del territorio regionale e nazionale attraverso procedure di benchmarking mantenere e sviluppare analisi dei dati sull’impiego di dispositivi medici e sulle procedure diagnostico-terapeutiche ad essi associati, con i relativi costi approfondire l’importante tema della appropriatezza e sicurezza d’uso dei DM, in collaborazione con la CADM e l’Unità Aziendale per la Farmaco e Dispositivo Vigilanza esaminare le principali novità normative e legislative, promuovere, diffondere e attuare le specifiche applicazioni in ambito aziendale consolidare le relazioni con le strutture esterne per le tematiche afferenti al programma; in particolare dovranno essere interlocutori privilegiati le Aziende Sanitarie del territorio della Area Vasta, la CRDM (Commissione Ragionale dei DM), l’Agenzia Sanitaria, l’O.R.I. (Osservatorio Regionale per l’Innovazione), il GRDM (gruppo regionale dei DM), e Intercent-ER, ognuno per gli specifici ambiti di interesse e competenza. 232 6 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Ricerca 6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Le iniziative di formazione dell’anno di riferimento 6.2.1 Attività di formazione del personale Attraverso il contributo delle varie strutture aziendali coinvolte (Formazione, Investigational Drug Service, Segreteria del Comitato Etico, Area Governo Clinico, Gruppo EBM e Centro Studi EBN) nel corso del 2012 sono state svolte le seguenti iniziative finalizzate alla diffusione della metodologia della ricerca: - Corso di metodologia della ricerca di 3 giornate per 20 partecipanti dell’area comparto; - Corso sul sistema statistico SPSS di 3 giornate per il personale del Centro Studi EBN ed i referenti del Governo Clinico Area Nursing; - Seconda edizione del Corso “L’ Audit clinico come strumento per la gestione del cambiamento e la promozione dell’innovazione nella pratica clinico - assistenziale” organizzato nell’ambito dello specifico progetto finanziato dal Programma di Ricerca Regione - Università 2007-2009 Area 3. 6.2.2 Accessibilità all’informazione e documentazione scientifica I livelli di consultazione delle principali risorse on line La documentazione scientifica online è a disposizione di tutti gli operatori che hanno la possibilità di accedere all’informazione medico - scientifica più prestigiosa direttamente attraverso tutti i computer aziendali connessi ai punti rete e anche dal proprio domicilio. Il servizio di biblioteca aziendale garantisce la disponibilità di accesso a numerose riviste on line con full-text, alle più importanti banche dati medico - scientifiche e a importanti testi di medicina, ai siti web di rilevanza clinica e alla consultazione di riviste cartacee. Nei grafici seguenti sono riportati i dati relativi alla consultazione delle risorse on line (banche dati e riviste) nel periodo 2005 - 2012. Grafico 6.4 Andamento utilizzo banche dati (Anni 2005 - 2012) Fonte: Biblioteca Centralizzata 233 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Ricerca Grafico 6.5 Andamento utilizzo riviste elettroniche (Anni 2005 - 2012) Fonte: Biblioteca Centralizzata( Oxford University Press per gli anni 2009-2010-2011 non ha reso disponibile il dato relativo alla nostra Azienda ma ha consegnato un unico dato relativo al Network Regionale - Pertanto, i valori relativi agli anni sopra indicati, riportati sia nella tabella che nel grafico, sono stati stimati) Nel corso del 2012 è proseguito il rapporto di collaborazione con il Servizio Bibliotecario di Ateneo finalizzato al miglioramento dell’accessibilità alla documentazione scientifica e alla promozione dell’integrazione funzionale dei servizi. In particolare è stata approfondita la valutazione sui prodotti acquistati dalla Biblioteca Aziendale e dalla Biblioteca Clinica ampliando il numero di trattative congiunte per il rinnovo dell’abbonamento di alcuni importanti pacchetti editoriali (Lippincott, Elsevier, Wiley Blackwell). E’ proseguita anche la collaborazione con il Network Regionale per la documentazione scientifica per l’acquisizione delle restanti risorse. Inoltre nel corso del 2012 è stato redatto un primo documento di analisi congiunta dei servizi di Biblioteca del Policlinico per approfondire il tema della possibile unificazione dei servizi da sviluppare nel corso del 2013. 234 6 Garanzie di trasparenza 6.3 Garanzie di trasparenza 6.3.1 Progetto regionale “Anagrafe della Ricerca” Il censimento delle attività di ricerca e degli studi clinici Ricerca Nel corso del 2012 è proseguita la partecipazione al progetto promosso dalla Agenzia Sanitaria Regionale relativo all’Anagrafe della Ricerca. Nell’Anagrafe della Ricerca Regionale, oltre ai dati riguardanti i progetti di ricerca e gli studi clinici relativi agli anni 2007-2008–2009 sono state inserite le informazioni relative a: tutti gli studi clinici/programmi/progetti multicentrici 2010/2011/2012 di cui l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna è capofila (prima parte entro il 30 giugno 2012 e seconda parte entro il 28 febbraio 2013) tutti i programmi/progetti multicentrici 2010 e 2011 cui l’AOU di Bologna partecipa tutti gli studi clinici multicentrici 2010 e 2011 cui l’AOU di Bologna partecipa con capofila nella Regione Emilia Romagna parte degli studi clinici multicentrici 2010 e 2011 con capofila fuori Regione a cui l’AOU di Bologna partecipa E’ in corso l’inserimento delle restanti schede per completare l’aggiornamento richiesto a tutto l’anno 2012. Sono inoltre sono proseguite le attività per l’alimentazione del data base aziendale degli studi clinici sottoposti al Comitato Etico e la diffusione della reportistica finalizzata alla realizzazione dell’ “osservatorio aziendale delle sperimentazioni e degli studi clinici” (da alcuni anni è attivo un sistema di reporting per livello aziendale, dipartimentale e di Unità Operativa, che consente di monitorare la gestione degli studi clinici, con particolare riguardo agli studi con farmaco ed alla sperimentazione no profit). Il monitoraggio aziendale della sperimentazione e degli studi clinici, elaborato con periodicità trimestrale e diffuso sul portale della reportistica aziendale, è strutturato in tre sezioni: una parte dedicata ai dati generali riferiti a tutte le tipologie di studi clinici; una parte di approfondimento relativa agli studi interventistici con farmaco; una parte di approfondimento relativa agli studi clinici interventistici con farmaco di tipo spontaneo. Fra le varie informazioni, il report indica anche lo stato di avanzamento degli studi approvati sulla base della seguente classificazione adottata: studi clinici avviati e ancora in corso - tutti gli studi approvati per i quali è pervenuta da parte degli sperimentatori la comunicazione di inizio arruolamento, ma non ancora la comunicazione di avvenuta conclusione studio (studi con almeno un paziente arruolato); studi clinici in attesa di inizio arruolamento - tutti gli studi approvati per i quali è nota l’informazione di zero pazienti arruolati; 235 Garanzie di trasparenza Ricerca studi clinici conclusi - tutti gli studi approvati con pervenuta comunicazione da parte degli sperimentatori di avvenuta conclusione studio; studi clinici senza informazioni sull’andamento - tutti gli studi per i quali non è pervenuta dagli sperimentatori entro 12 mesi dall’approvazione nessuna delle seguenti comunicazioni: 1. avvenuto inizio dell’arruolamento; 2. avvenuta conclusione dello studio; 3. relazione periodica/Relazione Annuale. L’andamento degli studi clinici nel periodo 2007 – 2012 è descritto nelle tre seguenti figure: Studi clinici per anno spontanei e sponsorizzati; Studi clinici con farmaco per tipologia; Studi clinici con farmaco per classe ATC. Grafico 6.6 Studi clinici per anno spontanei e sponsorizzati anni 2007 - 2012 Fonte: Elaborazione Segreteria del Comitato Etico 236 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Grafico 6.7 Studi clinici con farmaco per fase periodo 2007 - 2012 Fonte: Elaborazione Segreteria del Comitato Etico Tabella 6.11 Studi clinici con farmaco per classe ATC periodo 2007 - 2012 Fonte: Elaborazione Segreteria del Comitato Etico 237 Garanzie di trasparenza Ricerca L’andamento degli studi per Dipartimento nel periodo 2007 – 2012 è riportato nel grafico che segue. 6.3.2 Assetto di regole per la trasparenza verso finanziatori privati La gestione dei finanziamenti correlati alla sperimentazione clinica e alla ricerca scientifica avviene sulla base di procedure e di istruzioni operative di servizio pubblicate nel 2009 e progressivamente aggiornate. Sperimentazione clinica La trasparenza nel rapporto con i finanziatori privati è assicurata dall’adozione di contratti economici per le sperimentazioni sponsorizzate e di specifici accordi economici per le sperimentazioni non profit con sostegno di terzi privati, conformi a schemi tipo pubblicati sul sito del Comitato Etico. La procedura adottata rappresenta un percorso amministrativo, giuridico, contabile di supporto alle attività, affinché le stesse siano condotte in conformità alle normative di legge vigenti ed in modo tale da garantire all’Azienda il monitoraggio e la gestione dei costi e dei proventi legati alle sperimentazioni medesime. Il trend relativo al periodo 2010–2012, dei contratti e degli accordi stipulati a cura dell’Azienda è illustrato nella seguente tabella. Contratti profit Accordi no profit 238 2010 2011 2012 54 65 123 3 10 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Scientifica Ricerca Per la corretta gestione dei finanziamenti provenienti da enti pubblici e privati, nazionali ed internazionali (Ministero, CNT, CNS, AIFA, CNR, Regione, Fondazioni, Società, Associazioni pubbliche e private, UE) vincolati alla realizzazione dei progetti di ricerca scientifica sono utilizzate diverse forme legali (Convenzione, Protocollo di Intesa, Atto di assegnazione di contributo, Delibera Regionale); le quote vengono conseguentemente assegnate con differenti modalità (erogazione di contributi, trasferimento di quote a fronte di fatture o note, anticipazioni ed acconti a fronte di specifica richiesta) anche sulla base delle specifiche regolamentazioni/indicazioni stabilite dall’ente erogatore. 6.3.3 Valorizzazione del ruolo del Comitato Etico Al fine di garantire che la ricerca sia condotta secondo criteri di correttezza e ammissibilità etica e scientifica, l’Azienda ha investito il Comitato Etico della funzione di valutazione dei protocolli di studio come previsto dal Decreto 12 maggio 2006. Il Comitato Etico del Policlinico S. Orsola - Malpighi (di seguito CE) è un organismo indipendente, costituito nell’ambito dell’Azienda in conformità ai “Requisiti minimi per l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento dei Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali” definiti nel Decreto del Ministero della Salute del 12 maggio 2006 (G.U. n. 194 del 22 agosto 2006), ed è composto da membri interni ed esterni all’Azienda, rappresentativi di competenze multidisciplinari di area medica e non medica, in modo da garantire le qualifiche e l’esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici, scientifici e metodologici degli studi proposti. Conformemente all’art. 2 del D.M. 12 maggio 2006, si avvale della consulenza di un gruppo di consulenti esperti per le materie non coperte dai componenti individuati a cui viene demandata l’istruttoria tecnica e l’attività di relazione delle sperimentazioni connesse alle aree di specifica competenza (sicurezza sui luoghi di lavoro, ostetriciaginecologia, medicinale legale, pediatria, genetica medica, materia assicurativa, malattie infettive, medicina interna). Il CE è supportato dalla segreteria tecnico-scientifica che è composta da personale farmacista e da personale amministrativo che lavora in integrazione con l’Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione della Direzione Sanitaria. Il CE ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti coinvolti in ogni sperimentazione clinica di medicinali e/o in qualsiasi procedura diagnostica o terapeutica innovativa condotta presso l’Azienda o presso strutture che ad essa facciano riferimento, e di fornire pubblica garanzia di tale tutela. Il CE valuta la corrispondenza ai principi etici ed alle disposizioni stabilite dalle norme di legge vigenti in materia per le seguenti tipologie di studi: sperimentazioni farmacologiche e cliniche; protocolli chirurgici, diagnostici e terapeutici innovativi; sperimentazione clinica di dispositivi medici nuovi o utilizzati con nuove modalità; studi osservazionali; 239 Garanzie di trasparenza Ricerca ogni procedura che implichi l’uso di tessuti umani a scopi scientifici; uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica (cosiddetto uso compassionevole). Il CE valuta la domanda di approvazione della sperimentazione in tutti i suoi aspetti, compresi quelli economici rilevanti ai fini del giudizio etico (sostenibilità dei costi previsti dalla sperimentazione e congruità del compenso economico), nonché quelli relativi alla congruità della struttura ove si svolge la sperimentazione. Inoltre il CE verifica che ai soggetti in sperimentazione sia garantita, da parte del promotore, una idonea copertura assicurativa, che li tuteli da qualunque danno direttamente o indirettamente derivante dalla sperimentazione, e che sia altresì prevista una copertura assicurativa degli sperimentatori. Il parere del CE è vincolante per la realizzazione di ogni sperimentazione all’interno dell’Azienda e condizione necessaria per l’autorizzazione da parte della autorità competente. Il CE valuta inoltre gli emendamenti ai protocolli, riceve le segnalazioni di eventi avversi ed i risultati finali degli studi e predispone procedure operative ai fini dell’applicazione della normativa vigente in materia. Inoltre, alla luce del Decreto del Ministero della Salute 21 dicembre 2007 recante “Modalità di inoltro della richiesta di Autorizzazione all’Autorità Competente per la comunicazione di emendamenti sostanziali e la dichiarazione di conclusione della sperimentazione clinica e per la richiesta di parere al Comitato Etico” emanato in attuazione degli artt. 8 e 9 del Decreto legislativo 211/2003, la Direzione Aziendale (con Delibera 90 del 20 giugno 2008) ha delegato al Comitato Etico la valutazione di tutta la documentazione tecnica (protocollo sperimentale e documenti annessi), dando atto che per esprimere le proprie valutazioni nelle materie di competenza (rischio/benefici, copertura assicurativa, pubblicazione dei risultati, congruità dei costi) verifica le proposte di promotore/sponsor e la loro conformità alla modulistica aziendale (schema di convenzione, modulo dei costi). In data 31 dicembre 2009 il Comitato Etico al termine del mandato triennale è stato rinnovato per il triennio 2010-2012 in conformità alle indicazioni del Decreto del Ministero della Salute 12 maggio 2006. L’attività del Comitato Etico nel periodo 2004–2012 è descritta in termini di protocolli di studio e di emendamenti valutati. 240 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Tabella 6.22 Attività del Comitato Etico (Anni 2004-2012) N ° di Studi N° di Emendamenti sostanziali valutati 2004 292 167 2005 251 2006 293 192 2007 307 209 2008 310 242 2009 285 303 2010 280 320 2011 286 315 2012 391 422 188 Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi I dati che seguono evidenziano per le sperimentazioni esaminate dal Comitato Etico nell’anno 2012 la tipologia degli studi e per le sperimentazioni con farmaco la tipologia del promotore, il ruolo di centro coordinatore, la tipologia di convenzione economica. Tabella 6.23 Protocolli esaminati dal Comitato Etico per tipologia Tipo di studio Sperimentazioni cliniche interventistiche di farmaco (Decreto Legislativo 211/2003) N° 165 Sperimentazioni cliniche interventistiche di Dispositivo Medico 18 Sperimentazioni cliniche interventistiche senza farmaco (es. chirurgiche) 39 Studi osservazionali 125 Studi tessutali 26 Usi terapeutici (cosiddetti usi compassionevoli) (D.M. 8 maggio 2003) 18 TOTALE 391 Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi 241 Garanzie di trasparenza Ricerca Tabella 6.24 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) suddivise per tipologia di promotore Tipo di promotore N° Non-profit 34 profit 131 Totale studi 165 Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi Tabella 6.25 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per centro coordinatore Centro coordinatore N° AOU S. Orsola–Malpighi 29 Altri centri 102 Totale studi multicentrici 131 Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi Tabella 6.26 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per tipologia di convenzione economica Tipo di convenzione N° Ospedaliera 97 Universitaria 34 Totale studi 131 Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi Nel panorama nazionale, relativamente al periodo 1 gennaio 2007 – 31 dicembre 2011, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna si colloca al 3° posto per numero di studi clinici no profit. Inoltre, nello stesso periodo il Comitato Etico si colloca al terzo posto per il numero di Pareri Unici espressi (dati estratti dal 11° Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione clinica dei Medicinali). Nel corso del 2012 oltre all’attività correlata alla espressione dei pareri, svolte attività di approfondimento sono state sui seguenti specifici argomenti, anche mediante l’attivazione di specifici gruppi di lavoro: valutazione delle richieste di uso terapeutico ai sensi del D.M. 8 maggio 2003 “Uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica” - valutazione delle richieste urgenti di uso terapeutico. In particolare, al fine di monitorarne l’andamento e valutarne l’adeguatezza delle motivazioni a supporto dell’urgenza, il CE ha costituito al suo interno un gruppo di valutazione permanente 242 Si conferma il ruolo significativo del Policlinico nella sperimentazione clinica 6 Garanzie di trasparenza Ricerca coinvolto nell’esame di ogni nuova richiesta appartenete alla suddetta tipologia; valutazione degli studi “di non inferiorità” e “di equivalenza” - revisione ed approvazione del documento d’indirizzo elaborato dal CE per la valutazione degli studi di non inferiorità e definizione delle modalità operative circa l’utilizzo di specifica griglia di valutazione (tali aspetti sono stati approfonditi all’interno del CE da uno specifico gruppo di lavoro); in più di un’occasione, il CE ha ritenuto opportuno convocare lo Sperimentatore Principale di studi precedentemente valutati per approfondire ulteriormente alcuni aspetti necessari per l’espressione di un parere definitivo su questa tipologia di studi ; valutazione degli studi no profit ai sensi del D.M. 17/12/2004 “Prescrizioni e condizioni di carattere generale, relative all’esecuzione delle sperimentazioni cliniche dei medicinali, con particolare riferimento a quelle ai fini del miglioramento della pratica clinica, quale parte integrante dell’assistenza sanitaria” - in particolare è stata approfondita la reale indipendenza di tali studi mediante la valutazione degli elementi presenti nei contratti che regolano l’eventuale erogazione di fondi e la fornitura del farmaco sperimentale da parte di aziende farmaceutiche o altre organizzazioni a fini di lucro; approfondimenti in materia di privacy al fine di redigere specifiche indicazioni da fornire agli Sperimentatori del Policlinico per adempiere a quanto previsto dall’Autorizzazione generale al trattamento di dati personali effettuato per scopi di ricerca scientifica del Garante Privacy, pubblicata in G.U. n. 72 del 26 marzo 2012 (tali aspetti sono stati analizzati all’interno del CE da uno specifico gruppo di lavoro); revisione del documento “Indicazioni per la predisposizione del Foglio Informativo, del modulo di Consenso Informato e della Lettera al Medico Curante” alla luce del parere espresso dal Comitato Nazionale di Bioetica “La sperimentazione clinica in pazienti adulti o minori che non sono in grado di dare il consenso informato in situazioni di urgenza”; predisposizione delle informazioni richieste da parte del Ministero della Salute sulle indagini cliniche con dispositivi medici marcati CE (indagini cliniche postmarket) approvate dal Comitato Etico nel periodo compreso tra il 1/06/2011 e il 30/03/2012; aggiornamento sito pubblico del CE. Le attività dell’unità IDS Per l’attività di monitoraggio degli studi clinici il Comitato Etico si avvale anche della Unità IDS che svolge il monitoraggio sull’andamento degli studi (inizio arruolamento, fine arruolamento, relazioni periodiche, chiusura dello studio) ed inserisce le informazioni nell’apposita banca dati “IDS Clinical Trias Database” che comprende tutti gli studi valutati dal Comitato Etico dal gennaio 2000 ad oggi (vedi paragrafo 6.3.1). L’unità aziendale per la sperimentazione clinica (afferente al Servizio di Farmacia), denominata Investigational Drug Service (IDS), istituita nel 2004 per svolgere una specifica attività di supporto agli sperimentatori al fine di superare criticità/irregolarità nella 243 Garanzie di trasparenza Ricerca conduzione degli studi, è stata inoltre individuata quale responsabile della trasmissione delle informazioni di competenza del promotore in riferimento alle sperimentazioni di natura non commerciale promosse dall’Azienda. In particolare nell’anno 2012 IDS ha svolto le seguenti attività: inserimento nell’IDS Clinical Trial Data Base delle informazioni di dettaglio relative ai 391 studi valutati dal CE nell’anno 2012 (364 studi approvati) e aggiornamento delle informazioni inerenti a 3213 studi clinici approvati dal CE dal gennaio 2000; monitoraggio amministrativo degli studi clinici registrati nel data base; pubblicazione trimestrale della reportistica monitoraggio sperimentazioni cliniche per i livelli aziendale, dipartimentale e di unità operativa sul Portale della Reportistica Aziendale; attività di consulenza agli sperimentatori per stesura protocollo, aspetti gestionali, procedure autorizzative, GCP, aspetti legislativi, gestione del farmaco sperimentale (473 consulenze); transito di materiale sperimentale per tutti gli studi clinici con medicinale in corso nell’anno 2012 (1259 transiti relativi ); gestione come responsabile dell’accesso e dell’utilizzo del sistema informativo – profilo Promotore - dell’Osservatorio Nazionale Sperimentazione Clinica OsSC – AIFA per gli studi interventistici con medicinale e del Registro Studi osservazionali RSOAIFA per gli studi osservazionali farmacologici promossi dalla nostra azienda; inserimento nella banca dati Anagrafe della Ricerca Emilia-Romagna (A-RER) delle informazioni inerenti ai progetti di ricerca approvati per la nostra azienda; attività di formazione nell’ambito dei corsi di aggiornamento professionale interni e nell’ambito di specifici corsi universitari; L’ Unità IDS è inoltre presente nel gruppo di lavoro AIFA per le problematiche inerenti all’Osservatorio nazionale delle sperimentazioni cliniche. 244 6 Garanzie di trasparenza Ricerca 245 Obiettivi specifici 246 e di particolare rilevanza istituzionale Obiettivi specifici N 7 e di particolare rilevanza istituzionale el capitolo conclusivo vengono prese in esame le principali linee di azione messe in campo nel corso del 2012 per rispondere agli obiettivi di mandato regionali, dall’avvio di una pianificazione strategica a valenza pluriennale, agli aspetti di riorganizzazione aziendale. In particolare vengono sviluppati alcuni temi oggetto di revisione organizzativa, legati all’avvio di nuovi modelli assistenziali, quali quello della Assistenza ospedaliera per intensità di cura. Si sono voluti inoltre riportare i principali elementi introdotti in Azienda per una politica aziendale di miglioramento continuo della qualità delle cure e per un sistema integrato di gestione del rischio. Infine, viene dato spazio alle azioni da mettere in campo per un più ampio recupero di efficienza, in particolare nell’area dei servizi di supporto. 247 Il mandato regionale all’Azienda 7.1 Obiettivi specifici Il mandato regionale all’Azienda e la pianificazione strategica aziendale Nel corso del 2012 è stata data continuità alle azioni impostate nel 2011 avendo come riferimento gli obiettivi di mandato assegnati con D.G.R. 1401/2010 e gli obiettivi generali fissati con D.G.R. 653/2012. In particolare tra questi sono considerati di particolare rilevanza: • la relazione con l’Università, con la quale si è data continuità al rafforzamento dell’impegno verso una sempre più forte integrazione tra le attività di assistenza, ricerca e didattica; • l’integrazione con l’Azienda Sanitaria di Bologna, con la quale si è proseguito nelle azioni impostate negli anni precedenti (sviluppo delle reti cliniche integrate e dei programmi interaziendali (clinici e amministrativi), Laboratorio Unico Metropolitano (LUM), collaborazione per il contenimento delle liste d’attesa); • l’integrazione in area vasta, e in particolare, nell’area bolognese, nella quale si è proseguito nei percorsi di unificazione di servizi di supporto; • la sostenibilità economico-finanziaria, con un forte presidio di programmazione e monitoraggio; • una programmazione degli investimenti a medio-lungo termine centrata soprattutto sulla sicurezza delle cure e parametrata alle peculiarità del Policlinico come hub regionale per diverse attività; • una programmazione degli investimenti a breve termine sostenuta dall’attività di un board specifico, che istituito nel 2011 ha pienamente operato nel corso del 2012 con il mandato di valutare e verificare le richieste e i fabbisogni emergenti in tema di rinnovo/adeguamento delle immobilizzazioni, sia edilizie, sia tecnologiche; • una riorganizzazione aziendale dei servizi trasversali/di supporto e dei servizi centrali ritenuta necessaria per una azione di governo aziendale complessiva ed efficace, alla quale si è data attuazione completa nel corso del 2012. Tale azione ha consentito di: accentuare le caratteristiche di trasversalità delle aree interessate, potenziare la gestione per processi e porre il cittadino al centro dei percorsi assistenziali. Le azioni derivanti dalla pianificazione strategica si sono sviluppate nel corso dell’anno tenendo in considerazione alcuni temi, individuati come particolarmente significativi già nel corso del 2011 e ulteriormente sviluppati nell’anno 2012: • La sicurezza delle cure; • La centralità del paziente e la definizione dei relativi percorsi; • La valorizzazione delle professioni sanitarie, per realizzare in ambito aziendale una integrazione multidisciplinare e multi professionale; • La rete ospedaliera e la continuità delle cure; • Ricerca e sviluppo delle terapie mediche e chirurgiche avanzate; 248 Anche nel 2012 i riferimenti sono stati gli obiettivi di mandato e la pianificazione strategica. Le politiche per la sicurezza delle cure • Integrazione Ospedale Università; 7 Obiettivi specifici • Il recupero di efficienza, dalla programmazione delle risorse agli investimenti. Analisi e revisione del ruolo dei servizi di supporto. Prendendo come riferimento i temi della pianificazione strategica si declinano di seguito i risultati di alcuni interventi ritenuti particolarmente significativi. 7.2 Nel corso del 2012 l’Azienda ha attuato una riorganizzazione aziendale volta all’avviso della gestione diretta dei sinistri ed ha promosso la modifica dei percorsi assistenziali e la formazione continua del personale. Le politiche per la sicurezza delle cure ed il risarcimento dei danni L’attività di gestione del contenzioso fa parte della gestione del rischio complessivamente intesa, della più ampia attività di sviluppo e promozione di una cultura della sicurezza e di un intervento sistemico sul rischio, che è obiettivo prioritario di molte Aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna, tra cui la nostra Azienda Ospedaliero Universitaria, ove, nel corso del 2012, ci si è adoperati fattivamente per contenere il più possibile gli errori. La riorganizzazione aziendale effettuata alla fine dell’anno 2012 e volta all’avvio della gestione diretta dei sinistri, presupposto fondamentale di un’analisi approfondita delle cause e di una valutazione medico-legale con garanzia di onestà e trasparenza verso i cittadini, unitamente alla promozione di iniziative volte alla modifica di percorsi assistenziali e alla formazione continua del personale sanitario nonché alla diffusione della cultura della sicurezza, ha portato a risultati incoraggianti nell’individuazione della aree sanitarie e dei comportamenti a maggior rischio, la cui conoscenza è il solo strumento per rendere efficace un’opera di prevenzione degli eventi. Anche nel caso di eventi che, inevitabilmente, sfociano in una richiesta di risarcimento, una siffatta gestione del contenzioso si ritiene possa ridurre i tempi di istruttoria e di accertamento dell’accaduto, fino a un parere sulla fondatezza o meno del reclamo con istanza risarcitoria, tale da consentire, laddove ne ricorrano gli estremi, di dare rapida ed equa soddisfazione alle richieste mediante una risoluzione extragiudiziale della vertenza. Al fine di giungere ad una gestione consapevole e diretta degli eventi avversi nonché ad una vera e propria mappatura dei rischi, sono stati coinvolti i cittadini, ma anche e soprattutto i professionisti della salute, che, prima di oggi, avevano sempre vissuto assai negativamente ogni richiesta di risarcimento avanzata in esito a una prestazione da loro fornita. Si è appurato, unitamente ai professionisti e ai cittadini, che, con estrema frequenza, un elemento fondamentale nel determinismo della conflittualità è rappresentato da una difettosa comunicazione tra gli operatori sanitari e la persona destinataria delle cure e/o i suoi familiari; inoltre, dall’attenta disamina dei casi di contenzioso è emersa l’opportunità che della relazionecomunicazione-consenso informato e della sua evoluzione dinamica rimanesse traccia nella documentazione sanitaria e nel 2012 ci si è adoperati affinché avvenisse ciò nel pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione del/la paziente. Si è quindi provveduto a chiarire con i professionisti di numerose Unità Operative della nostra Azienda il principio, ormai presente in consolidata giurisprudenza di Cassazione, che il solo sistema veramente 249 Le politiche per la sicurezza delle cure Obiettivi specifici adeguato per consentire una valutazione corretta dell’assistenza sanitaria fornita consiste nell’attestare con esattezza e puntualmente, “passo per passo”, la condotta assistenziale nella documentazione sanitaria, dando atto di quanto sia realmente accaduto durante la degenza e le cure e rendendo in tal modo la stessa un diario fedele della storia condivisa su i due fronti (dall’operatore sanitario e dal/la paziente). Allo scopo di definire al meglio la gestione medico-legale e legale-assicurativo dei sinistri è stata messa a punto nel 2012 una procedura aziendale volta alla risoluzione diretta dei contenziosi che ha previsto una revisione delle responsabilità e una nuova ripartizione di compiti tra U.O.C. di Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio e Servizio Legale e Assicurativo. In particolare all’Ufficio Legale sono state affidate competenze di natura legale-amministrativa e di mantenimento delle relazioni con i Legali rappresentanti del cittadino/utente. La Medicina Legale si occuperà invece della valutazione del caso, sia sulla base della documentazione sanitaria, sia della visita diretta, qualora possibile, in termini di responsabilità professionale con relativa eventuale quantificazione del danno. E’ stato previsto il confronto sui sinistri tra i due Servizi nell’ambito di incontri programmati a livello aziendale (CVS). Contestualmente l’UO di Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio, valutato il caso, provvederà alla trasmissione dei sinistri al Team di ascoltomediazione dei conflitti dell’Azienda che, attraverso il Tutor del Team o suo delegato attiva, se del caso, il percorso di mediazione. 7.2.1 La gestione diretta dei sinistri Con Deliberazione della Giunta regionale n. 1350 del 17 settembre 2012 è stato approvato formalmente il Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie. Il suddetto Programma nasce dall’esigenza di prevenire gli eventi avversi in ambito sanitario e contestualmente assicurare una adeguata copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie, con l’obiettivo di perseguire la tutela complessiva della salute degli utenti che si rivolgono al sistema sanitario regionale; ha inoltre, come finalità, la presa in carico della persona rispetto ai danni eventualmente causati dall’attività sanitaria, la prevenzione, gestione e risarcimento degli eventi avversi, nonché l’obbiettivo di una maggiore tutela, serenità e trasparenza degli operatori del Servizio Sanitario regionale nello svolgimento della propria attività professionale. Con successiva L.R. 7 novembre 2012, n. 13: “Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio Sanitario regionale” vengono disciplinate in particolare le forme di gestione diretta dei sinistri e le modalità di corresponsione dei risarcimenti conseguenti a responsabilità civile per attività sanitaria delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale per migliorare l'efficienza e la trasparenza dei relativi procedimenti, per ottimizzare la gestione delle risorse per tale tipo di rischio, nonché per conoscere le cause degli errori e ridurre gli eventi avversi prevenibili. 250 Le politiche per la sicurezza delle cure 7 Obiettivi specifici In ottemperanza ai citati atti regionali ed in previsione dell’avvio del nuovo sistema sopra descritto, si è appalesata pertanto la necessità che le Aziende Sanitarie regionali si dotassero degli assetti e delle procedure necessarie al fine di consentire l’implementazione del Programma regionale, come si evince altresì dalla nota del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna, in atti con prot. 26752 del 03/08/2012, nella quale sono contenute le prime indicazioni operative ed organizzative in tal senso. Conseguentemente, mediante nota del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna del 28/09/2012, si chiedeva espressamente alle Aziende Sanitarie regionali coinvolte dal citato Programma, tra cui dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi, di individuare ed approntare le condizioni utili a svolgere le attività necessarie alla loro partecipazione alla sperimentazione nella gestione diretta dei sinistri, inviando in Regione gli atti all’uopo predisposti. Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria, con nota in atti al prot. 36144 del 06/11/2012, comunicava quindi al Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna di aver provveduto a dare formale disdetta dei contratti assicurativi per la responsabilità civile verso terzi I° e II° rischio; provvedimento che ha rappresentato la prima delle iniziative propedeutiche all’avvio del Programma de quo. Successivamente, con nota del Direttore Generale del Policlinico in atti al prot. 38025 del 19/11/2012, veniva formalmente chiesto al Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna di partecipare alla sperimentazione del Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie con decorrenza 01/01/2013 ed a tal fine si rappresentava che l’organizzazione dell’Azienda era tale da contemplare le figure e/o organismi fondamentali e necessari per l’avvio della sperimentazione, con specifico riferimento al Risk Manager, al CVS, al servizio di Medicina Legale interno, nonché al servizio Legale ed Assicurativo. Con deliberazione della Giunta regionale ER n. 1905 del 10 dicembre 2012 recante: “Prime misure attuative per l’avvio del nuovo sistema per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio Sanitario regionale: istituzione del Nucleo regionale di valutazione e individuazione delle Aziende sanitarie sperimentatrici”, tra le altre cose veniva formalmente individuata l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi quale azienda sperimentatrice del Programma. Con nota PG 41874 del 19/12/2012, a seguito della Deliberazione della Giunta Regionale Emilia Romagna n. 1974/2012 che assegnava all’Azienda un finanziamento per la realizzazione del progetto “Azioni di supporto e affiancamento per la realizzazione di attività propedeutiche all’attuazione del Prog. Reg. di prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende Sanitarie” il Policlinico conferiva apposito incarico finalizzato ad attività di supporto, affiancamento e formazione di cui all’oggetto, in vista dell’avvio, a partire dal 01/01/2013, del nuovo 251 Le politiche per la sicurezza delle cure Obiettivi specifici sistema di gestione diretta dei sinistri da parte del Servizio Sanitario Regionale, in una logica di collaborazione tra le Azienda Sanitarie e la Regione Emilia-Romagna, come previsto dal “Programma regionale”. Nell’espletamento dell’incarico in oggetto lo studio legale ha posto in essere le attività di seguito specificate: • Supporto nella definizione delle procedure di gestione degli eventi avversi: tale attività si è concretizzata, in primo luogo, nel supporto tecnico-giuridico in relazione all’analisi dell’attuale struttura e della organizzazione interna aziendale per poi valutare ed elaborare congiuntamente percorsi e procedure, da condividere altresì con le altre Aziende sperimentatrici, in ordine al nuovo sistema di gestione diretta dei sinistri in base a quanto disposto dal suddetto Programma regionale e dalla L.R. ER 13/2012; • Supporto nella redazione ed adeguamento della modulistica e degli atti propedeutici all’avvio della gestione diretta dei sinistri e del risarcimento: oltre al supporto per l’elaborazione di nuove procedure operative di gestione diretta, unitamente agli uffici ed alle risorse dedicate alla gestione dei sinistri e delle richieste di risarcimento danni, si è dato luogo ad attività con l’obiettivo di elaborare una nuova modulistica, il più possibile standardizzata e comune, anche con riferimento alle altre Aziende sperimentatrici della regione, da impiegare concretamente nella gestione diretta (lettere di riscontro a fronte della richiesta danni, proposte di accordo transattivo e comunicazione di accettazione di accordo a fronte della proposta, atto di quietanza, ecc.); • Supporto nella individuazione dei criteri di riferimento per l’accertamento di profili di responsabilità e di quantificazione dei danni: in ordine ai profili di responsabilità si è cercato di individuare, sulla base delle concrete esperienze di gestione delle richieste danni, nonché della normativa vigente in materia di risarcimento danni da responsabilità sanitaria, tutte le possibili problematiche relative sia alle ragioni della pretesa risarcitoria che alla quantificazione del danno, in modo da riuscire ad fissare criteri di massima per una prima valutazione del sinistro (anche con riferimento all’elaborazione delle riserve o accantonamenti di bilancio) ed in seguito per un equo calcolo della quantificazione del danno, sulla base di più approfondite valutazione giuridiche e medico-legali; • Affiancamento tecnico giuridico al personale dedicato alla gestione diretta: concreto supporto tecnico-giuridico al personale del Settore Legale ed Assicurativo dell’Azienda che si occupa della gestione dei sinistri e che dal 1/01/2013 è passato da una gestione in regime di assicurazione ad una gestione diretta, in base a specifiche richieste e ad esigenze legate all’avvio del nuovo sistema, nonché a casi concreti di volta in volta verificatisi; • Approfondimento delle aree tematiche interessate dal progetto regionale, con particolare riferimento alle differenti tipologie di responsabilità che possono essere contestate alle strutture sanitarie: analisi di normativa, di recenti sentenze giurisprudenziali e di prassi in merito alla responsabilità sanitaria e riflessioni in ordine alle connotazioni e conseguenze derivanti dall’applicazione di differenti sistemi di valutazione dei sinistri sanitari ed alla conseguente quantificazione del quantum 252 Le politiche per la sicurezza delle cure della pretesa risarcitoria; 7 Obiettivi specifici • Affiancamento ed addestramento nella trattazione con la parte richiedente, con simulazione di diversi casi: concreto affiancamento al personale del Settore Legale ed Assicurativo dell’Azienda che si occupa della gestione dei sinistri nelle trattative con parte richiedente sulla base dell’avvenuto espletamento di istruttoria interna, onde addivenire ad una chiusura bonaria della vertenza nella maniera più ragionevole e vantaggiosa possibile per l’Azienda, pur con congruo ed equo ristoro del danneggiato. Infine con Determinazione n. 9329 del 29/07/2013 del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna, avente ad oggetto modifiche alla determinazione n 2416 del 15 marzo 2013: "Approvazione delle indicazioni operative per la gestione diretta dei sinistri nelle aziende sanitarie sperimentatrici", sono state approvate le modifiche al documento “Indicazioni operative per la gestione diretta dei sinistri nelle aziende sanitarie sperimentatrici” ed in tal modo si è provveduto a fornire a tutte le Aziende passate alla gestione diretta degli eventi avversi, modalità operative omogenee. A livello Aziendale, si è ritenuto necessario revisionare la Procedura Aziendale PA45 (Rev. 1) – GESTIONE DEI SINISTRI RCT/RCO, approvata in data 4.12.2012 con decorrenza 1.1.2013 alla luce del Programma regionale suddetto, rivedendo pertanto l’assetto complessivo delle attività finalizzate a gestire gli eventi avversi derivanti da responsabilità civile, prevedendo indicazioni specifiche e diversificate per gli eventi con competenza di copertura assicurativa fino alla data del 31/12/2012 e per quelli di competenza della gestione diretta, essendo comunicati all’Azienda in data successiva al 31.12.2012. Tra i primi adempimenti interni per dare attuazione al programma regionale citato, al fine di garantire la tutela legale di carattere penale a tutto il personale sia delle aree dirigenziali sia del comparto per l’attività istituzionale svolta nei casi di richiesta di patrocinio legale ai sensi della vigente contrattazione collettiva nazionale di lavoro, si è provveduto a pubblicare sul sito web aziendale in data 21/12/2012 apposito avviso pubblico approvato con Delibera 564 del 20/12/2012 per costituire un elenco di avvocati con specifica e comprovata esperienza in diritto penale ed in particolare in materia di responsabilità sanitaria. Infine, con Delibera del Direttore Generale N. 608 del 28.12.2012 si è provveduto a prendere formalmente atto del suddetto Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie nonché dell’individuazione dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi quale azienda facente parte del gruppo della Aziende Sanitarie sperimentatrici nell’ambito di tale programma, aderendo altresì al programma stesso, con recepimento dell’intero impianto normativo sopra citato al fine di darne concreta attuazione con tutti gli atti, azioni e procedure necessarie e conseguenti. 253 Le politiche per la sicurezza delle cure Obiettivi specifici 7.2.2 Sicurezza dei processi di cura In relazione all’applicazione e monitoraggio delle raccomandazioni contenute nella DGR 1706/2009, inerenti, nello specifico, la sicurezza dei percorsi assistenziali, particolare rilievo è stato attribuito alla valutazione del percorso diagnostico-assistenziale pre-operatorio di pazienti da sottoporre a interventi di chirurgia maggiore e ai modelli di assistenza post-operatoria. Per quanto concerne la fase pre-operatoria, sin dall’inquadramento diagnostico e dalla successiva programmazione dell’iter clinico, è stata data particolare importanza alla trasmissione scritta, nella documentazione sanitaria, di quanto eseguito e programmato, al fine di garantire, al di là della rotazione degli Operatori, un filo logico e coerente delle decisioni da prendere e delle azioni da attuare. Inoltre, è stata posta particolare attenzione anche all’impostazione della profilassi antibiotica, nonché della profilassi del tromboembolismo venoso (TEV). In parallelo a ciò, sono stati implementati i sistemi di sicurezza dei comportamenti in radiologia: come fase finale dell’iter diagnostico, è stato indicato il controllo dell’anagrafica del paziente in tutte le indagini e relativi referti e il controllo delle date di esecuzione, nonché la congruità degli esiti con il quesito clinico. Tra i passaggi preliminari all’esecuzione dell’intervento chirurgico, grande rilievo hanno assunto le procedure di informazione e raccolta del consenso alla procedura. È stata dedicata una specifica attenzione alla definizione di percorsi per facilitare il consenso consapevole ai trattamenti sanitari, utilizzando la comunicazione empatica quale strumento per la creazione dell’alleanza terapeutica e del rapporto di fiducia tra sanitario (soprattutto medico) e paziente. Tali percorsi hanno contemplato l’esistenza di un momento informativo preliminare all’acquisizione del consenso, da registrare nella documentazione sanitaria come atto sanitario, in cui l’informazione verbale venisse possibilmente integrata mediante l’utilizzo di materiale informativo scritto. Oltre ai casi previsti dalla legge, è stato acquisito in ogni circostanza relativa ad intervento chirurgico il consenso esplicito in forma scritta per l’ovvia maggiore valenza documentale e probatoria dello stesso. Il modulo di acquisizione del consenso informato, redatto e sottoscritto dall’avente diritto e dal medico, è stato allegato e conservato all’interno della documentazione clinica, di cui è parte integrante e inscindibile. Nella fase immediatamente preliminare all’intervento chirurgico è stata sottolineata la fondamentale compilazione della check-list operatoria per l’identificazione del paziente e del lato/sito chirurgico nella quale ogni operatore controfirma, validandola, la fase controllata personalmente. In relazione al monitoraggio post-operatorio, a seconda della tipologia di paziente e di intervento chirurgico, è stato definito un intervallo di tempo entro cui effettuare la prima valutazione clinica e la frequenza delle successive, un minimum data set di informazioni da segnalare in cartella clinica, comprendenti anche la pianificazione dell’eventuale 254 Particolare attenzione è stata posta nella valutazione del percorso diagnostico assistenziale pre operatorio di pazienti da sottoporre ad interventi di chirurgia maggiore. Centralità del paziente 7 Obiettivi specifici attività consulenziale, la definizione di modalità di segnalazione delle eventuali “criticità” e un numero minimo di informazioni da riportare nella relazione di dimissione. A tal proposito, particolare attenzione è stata posta alla valutazione multidimensionale e multiprofessionale dei pazienti (cronici, fragili, etc.) da inserire in determinati percorsi di “presa in carico” ai fini di una corretta ed adeguata continuità assistenziale. 7.3 Centralità del paziente e definizioni dei relativi percorsi Tra le azioni attuate nel corso del 2012 si rendicontano quelle relative all’assistenza neonatale. Le azioni attuate nell’assistenza neonatale testimoniano l’attenzione alla centralità del paziente nella progettazione dei percorsi di cura con una visione olistica. A livello aziendale è stato identificato il percorso diagnostico-terapeutico di assistenza neonatale con personale dedicato in ostetricia per la valutazione prenatale e per la valutazione rischio oncologico. Nell’ambito di questa area ha trovato attuazione il progetto “Allattami – La banca del Latte Umano Donato (BLUD). Questa banca, nata il 2 ottobre 2012 per iniziativa del Policlinico - Unità operativa di Neonatologia e di Granarolo Spa, è stata realizzata secondo le più recenti Linee Guida per la costituzione e organizzazione di una BLUD ed è la prima banca italiana nata e gestita in stretta collaborazione tra una struttura sanitaria pubblica e un’azienda privata. Allattami è nata per fornire il latte umano ai neonati prematuri ricoverati nelle terapie intensive neonatali del Policlinico S. Orsola - Malpighi e dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Per raggiungere questo obiettivo è stata avviata un’importante azione di sensibilizzazione verso le future e nuove mamme residenti a Bologna e nei comuni limitrofi, grazie alla collaborazione dell’Azienda Usl di Bologna, del Collegio delle Ostetriche, dei Pediatri di famiglia e de Il Cucciolo, associazione in Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine. Le aspiranti donatrici si rivolgono per una prima informazione a Il Cucciolo e vengono poi selezionate dai medici del Policlinico che valutano, caso per caso, se vi siano tutte le condizioni utili alla donazione. A tutte le donatrici ‘arruolate’ vengono fornite le attrezzature utili per l’estrazione e la conservazione del latte al loro domicilio: un tiralatte professionale, una serie di biberon monouso, un datalogger per la misurazione della temperatura del proprio freezer. Un tecnico specializzato passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle donatrici una o due volte alla settimana. Il latte è portato nel laboratorio della Banca del Latte Umano Donato, presso lo stabilimento Granarolo di Bologna. Qui ogni biberon viene sigillato e pastorizzato per renderlo massimamente sicuro per i neonati che lo riceveranno. Ogni passaggio di ogni singolo biberon viene registrato con un apposito programma informatizzato, dal momento del ritiro dalla casa della donatrice fino a quando arriverà alla Terapia Intensiva Neonatale che ne ha fatto richiesta. 255 Valorizzazione delle professioni sanitarie Obiettivi specifici Nei primi nove mesi di attività le mamme arruolate per donare il proprio latte sono state complessivamente 34 e 2.500 i biberon raccolti, equivalenti a circa 250 litri di latte materno. Il periodo medio di donazione, per ogni donna, è stato di 89 giorni e le donatrici sono state anche 15 in contemporanea. I bambini nati prematuramente che hanno potuto nutrirsi con questo latte, anziché quello artificiale, sono 70. 7.4 Valorizzazione delle professioni sanitarie per realizzare in ambito aziendale una integrazione multidisciplinare e multi professionale La figura del Bed Manager (BM), istituita nel settembre 2010 e diventata operativa dal 1 gennaio 2011, è divenuta per i professionisti aziendali una figura di riferimento irrinunciabile. Esso rappresenta un valore aggiunto non solo nella gestione della risorsa posto letto, ma anche nell’individuare il setting assistenziale corretto dove collocare il paziente per evitare sprechi in termini di tempo e risorse impiegate. Le parole che più di tutte possono riassumere il significato che questo ruolo ricopre sono ottimizzazione e razionalizzazione del percorso del paziente all’interno dell’ospedale. L’esperienza maturata nel corso dei primi anni di attività ci “sollecita” ad ampliare il campo d’azione della figura del BM: se oggi il focus è sull’area internistico-geriatrica il futuro ormai prossimo è la completa presa in carico del governo dei letti di altre realtà operative (specialistiche, area critica e chirurgie). A fianco del BM Aziendale si pensa pertanto di istituire la figura del BM di Area Internistico-geriatrico e di Area Chirurgica. Le principali aree di intervento sono schematizzate nella figura seguente: Case di Cura posti letto per acuti UU.OO. Medicina Interna e specialistiche BED MANAGER Aziendale P.S. e Med. D’urgenza UU.OO. Geriatria Nel corso del 2012 si è rafforzato il ruolo di questa funzione e si sono preparate le condizioni affinché possa estendere il proprio campo d’azione governando la risorsa “posto letto” in tutta l’azienda grazie al supporto di due bed manager di area medica e chirurgica. 256 Il bed manager è una funzione che ha trovato piena attuazione e che si rafforza nel corso del 2012, diventando punto di riferimento irrinunciabile per i professionisti aziendali. La rete ospedaliera e la continuità delle cure 7 Obiettivi specifici Il BM Aziendale assume quindi un ruolo più ampio in quanto affronta problematiche di bed management in tutta l’azienda e si interfaccia prioritariamente con la Direzione Sanitaria (DS), Direzione del Servizio Infermieristico Tecnico e Riabilitativo (DSITR), la Centrale Metropolitana Postacuzie (Ce.M.P.A.) e presiede agli incontri periodici del team management e gruppo di monitoraggio. E’ compito del BM di Area focalizzare la sua attività sulle realtà che accolgono pazienti prevalentemente da Pronto soccorso e rappresentare un facilitatore , un supporto alle unità operative per il governo dei posti letto. La funzione prioritaria del Bed Manager di area è quella di assicurare il coordinamento delle azioni operative finalizzate alla corretta gestione della risorsa posto letto nel sistema di ricoveri e trasferimenti legato agli accessi da Pronto Soccorso intervenendo a livello puntuale e creando un collegamento costante nelle diverse fasi del percorso assistenziale mediante un unico governo centrale che si interfacci costantemente con: • il Pronto Soccorso e la Medicina d’Urgenza; • le singole Unità Operative; • il team per la valutazione precoce; • la Centrale Metropolitana Postacuzie. A testimonianza del lavoro svolto si sottolinea che nel corso dell'anno 2012 (sia periodo invernale che estivo) non è stato necessario reperire risorse da dedicare ad un reparto polmone, soluzione adottata invece negli anni precedenti, neanche a fronte della chiusura definitiva di 29 posti letto durante l'estate. 7.5 La rete ospedaliera e la continuità delle cure 7.5.1 - Attività di programmazione e controllo dell’assistenza ospedaliera L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola Malpighi ha definito accordi di fornitura con le aziende presenti sul territorio provinciale, l’Ausl di Bologna e l’Ausl di Imola e, per l’attività di ricovero, con altre aziende USL della Regione EmiliaRomagna. L’accordo di fornitura con l’Ausl di Bologna riguarda la fornitura di prestazioni di ricovero, di specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e ambiti di collaborazione per quanto riguarda la clinical governance, la politica del farmaco e l’innovazione e lo sviluppo tecnologico ed informatico. I principi di riferimento dell’accordo 2012 derivano e danno continuità ai precedenti accordi, con particolare attenzione a quanto definito all’interno della programmazione locale dell’offerta, atta a soddisfare la domanda espressa dalla popolazione residente nei territori di competenza, con l’intento di perseguire l’autosufficienza territoriale, nel rispetto del modello organizzativo Hub & Spoke, della valorizzazione delle eccellenze presenti nelle diverse strutture e dell’appropriatezza di 257 La rete ospedaliera e la continuità delle cure Obiettivi specifici sede e del regime di erogazione delle prestazioni, in una logica di programmazione integrata dei servizi. Nella definizione degli obiettivi di produzione del sistema produttivo si è tenuto conto dei risultati conseguiti dagli accordi precedenti in termini di volumi di produzione e di volumi economici di scambio tra le aziende e dei seguenti elementi di contesto: • necessità di ridurre le liste di attesa, in particolare mantenendo i tempi di attesa per interventi su patologia neoplastica entro 30 giorni e per le prestazioni critiche entro i tempi definiti dalla normativa; • recuperare la mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di interventi definiti annualmente. Relativamente all’autosufficienza territoriale si considera prioritario il mantenimento dell’attività di: Chirurgia a elevata complessità, in particolare per patologie neoplastiche, Ginecologia e attività di Procrezione Medicalmente assistita, Cardiochirurgia, Urologia, Chirurgia Vascolare, Ematologia, Malattie Infettive, Chirurgia Pediatrica, Ortopedia; • necessità di qualificare l’attività di ricovero da parte delle strutture di PS; • linee di programmazione di Area Vasta, Provinciale e Metropolitana; • necessità di individuare azioni congiunte di respiro poliennale mirate a massimizzare i livelli di integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di autosufficienza produttiva locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza proprie dei soggetti produttori. In questo ambito sono proseguite attivamente le azioni per la riarticolazione delle attività di Chirurgia Pediatrica e di Laboratorio/ Microbiologia in ambito metropolitano. Da febbraio 2012 è stato gestito il temporaneo spostamento logistico dell’attività di dialitica del Maggiore presso il S.Orsola che si è protratta fino a luglio 2013; • investimenti e sviluppo integrato di attività nell’ambito della innovazione tecnologica (PET, RM, radioterapia, IORT) e di quelle aree per le quali esiste un alto consumo di risorse: medicina dei trapianti, cardiologia interventistica, oncologia, ematologia, dialisi e farmaceutica. L’accordo tratta i seguenti temi in termini di pianificazione congiunta dell’offerta sia dal punto di vista qualitativo (nuovi servizi, percorsi clinici, audit) che quantitativo: • Ricovero; • Specialistica ambulatoriale; • Dialisi; • Pronto Soccorso non seguito da ricovero. Sono stati presi come principi ispiratori l’appropriatezza della produzione e del setting assistenziale e la qualità del servizio, nonché l’adeguamento delle strutture di produzione alle richieste di rimodulazione della rete provinciale, con l’obiettivo di fornire localmente i massimi livelli di erogazione di prestazioni di ricovero nelle discipline di base e/o di media assistenza, riservando invece la produzione di prestazioni di alta specializzazione ai centri individuati dalla programmazione attuativa regionale e provinciale. L’accordo, 258 La rete ospedaliera e la continuità delle cure 7 Obiettivi specifici come negli anni precedenti, ha contemplato, inoltre, le azioni relative alla politica del farmaco da attivare al fine del raggiungimento degli obiettivi che discendono dalle principali indicazioni normative in materia. A partire dal 2012 le prestazioni di screening colon retto, di screening cervice uterina, PET e altre prestazioni sanitarie diverse erogate a favore di pazienti ambulanti e degenti, oggetto di fatturazione diretta, sono state considerate parte integrante dell’accordo di fornitura. I relativi oneri vengono riconosciuti da parte dell’AUSL di Bologna sulla base di una logica budgetaria che fa riferimento ai consumi dell’anno 2011. L’importo economico complessivo, corrispondente a 2.727mila euro è stato considerato quale valore massimo ammissibile di scambio per l’anno 2012 e il consuntivo 2012 si attesta al di sotto di tale valore. L’accordo con l’Azienda USL di Imola è volto a perseguire il governo della mobilità sanitaria facendo propri seguenti principi: • riconoscere il diritto del cittadino alla libera scelta del luogo di cura, nell’ambito di un sistema di regole strutturato, certo e condiviso, coerente alla missione di assicurare i livelli essenziali di assistenza alla popolazione di riferimento, nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità e appropriatezza delle cure, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse; • favorire il pieno utilizzo delle proprie strutture sanitarie e perseguire l’autosufficienza territoriale, confermando allo stesso tempo il modello dell’offerta integrata Hub & Spoke, per l’erogazione di prestazioni sanitarie ad alta complessità a valenza regionale; • evitare ridondanze nel sistema dell’offerta che, oltre a costituire una inefficienza per il sistema, limitano lo sviluppo di adeguate competenze cliniche e professionali, pregiudicando l’appropriatezza e la sicurezza dell’attività sanitaria; • contrastare atteggiamenti di reclutamento opportunistico di quote importanti di casistica di ricovero, induttivo di mobilità ingiustificata, che eleva i costi sociali dell’assistenza sanitaria del sistema, dei pazienti e dei loro prossimi; • rispettare gli obiettivi di finanza pubblica e di programmazione sanitaria connessi alla stipula degli accordi con le strutture erogatrici di prestazioni sanitarie per conto del Servizio sanitario nazionale [...], per cui ai sensi dell'art. 8 - comma 1 - del D.L. 248/2007 convertito in L.31/2008, "Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria", in caso di incremento a seguito di modificazioni, comunque intervenute nel corso dell'anno, dei valori unitari dei tariffari regionali per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera, il volume massimo di prestazioni remunerate si intende rideterminato nella misura necessaria al mantenimento dei limiti budgetari, fatta salva la possibile stipula di accordi 259 La rete ospedaliera e la continuità delle cure Obiettivi specifici 7.5.1.1 Progetto Laboratorio Unico Metropolitano Dal 2006 è attivo un progetto per la riarticolazione delle attività di Laboratorio/ Microbiologia in ambito metropolitano. Nel corso del 2012 si è pressoché completato il progetto per quanto concerne il trasferimento delle indagini. Si è provveduto ad accentrare presso la Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria gli esami di virologia e batteriologia richiesti per pazienti esterni e/o ricoverati negli ospedali dell’AUSL di Bologna, nel contempo sono stati trasferiti, presso il Trasfusionale dell’AUSL di Bologna tutti gli esami relativi alla validazione delle sacche di sangue. Sempre nel corso del 2012 sono stati concentrati presso il laboratorio AUSL tutte le indagini relative all’auto immunità. Ciò ha comportato specifiche analisi sulle risorse impiegate (personale ed attrezzature) e più in generale modifiche organizzative e gestionali in entrambe le aziende coinvolte. Con queste riorganizzazioni si è realizzato quanto a suo tempo concordato fra le due aziende (Ospedaliero - Universitaria e USL di Bologna) circa l’allocazione delle indagini. Nel 2013 e 2014 saranno realizzati ulteriori trasferimenti di tipologie di indagini dall’Azienda Ospedaliera all’AUSL di Bologna compatibilmente con i tempi di ristrutturazione edilizia della nuova sede. Con decorrenza 1 gennaio 2012, si è proceduto all’unificazione completa delle attività di patologia clinica svolte dalle due aziende e l’individuazione di un unico Responsabile delle attività laboratoristiche che successivamente ha acquisito anche la funzione di Direttore del laboratorio dell’AUSL di Imola. Nella primavera il gruppo AVEC ha formalizzato il progetto di riassetto complessivo dell’attività laboratoristica del territorio, andando ad individuare le necessità logistiche, e di risorse necessarie allo svolgimento delle attività. Nella realtà bolognese si creerà entro il 2014, una volta terminati i lavori strutturali, il laboratorio HUB ubicato al Maggiore (15/18 milioni di esami) che sarà in rete con i laboratori spoke presenti sul territorio dedicati quasi esclusivamente alle urgenze; solo il laboratorio del S. Orsola-Malpighi manterrà alcune specificità dovute alla tipologia della casistica trattata in ricovero. Quanto finora realizzato rappresenta un esempio di forte integrazione e condivisione di valori fra le Aziende provinciali ed ha permesso di ottenere risultati positivi in termini di efficienza e contenimento dei costi secondo il modello Hub e Spoke e quindi collegati in rete, condividendo l’infrastruttura informatica, la logistica (con particolare attenzione ai trasporti nelle diverse sedi anche in considerazione degli aspetti oro-geografici), l’analisi dei costi, le modalità di acquisizione dei reagenti, delle attrezzature ed infine dei meccanismi di compensazione. 7.5.1.2 Indirizzi per il riordino delle funzioni chirurgiche Con delibera n. 31 del 2012 quest’Azienda ha istituito, nell’ambito della Direzione sanitaria, il percorso di logistica sanitaria per le patologie chirurgiche. Il percorso prevede il governo della presa in carico del paziente dall’espletamento della 260 Nel 2012 si è proceduto all’unificazione delle attività di patologia clinica con l’individuazione di un unico Responsabile del laboratorio unico metropolitano che ora accorpa anche Imola. La rete ospedaliera e la continuità delle cure prima visita chirurgica fino alla dimissione. 7 Obiettivi specifici Nel 2012 si è perfezionato la parte relativa al prericovero per le chirurgie generali andando ad identificare la sede di padiglione ove svolgere le attività propedeutiche al ricovero chirurgico; all’identificazione del setting assistenziale specifico per alcune patologie di bassa complessità; si è proceduto alla applicazione di correttivi per quanto concerne la programmazione delle sedute operatorie ed alla individuazione di meccanismi atti ad assicurare la disponibilità del posto letto in terapia intensiva. Nell’anno 2012 inoltre si è proceduto all’applicazione di quanto previsto nella deliberazione regionale 1173 del 2011 svolgendo in regime ambulatoriale le attività chirurgiche, quali le patologia erniaria, prima eseguite in regime di day surgery. Analogamente si è valutato con l’AUSL di Bologna di centralizzare ed eseguire in ambulatoriale le prestazioni di litotrissia nell’anno 2013. 7.5.2 Le innovazioni clinico organizzative Nel 2012 si è lavorato sul riordino delle funzioni chirurgiche, riorganizzazione dle polo cardiochirurgico e dei trapianti, sulla riorganizzazione dell’area internistico geriatrica. Nell’ambito del percorso regionale “Realizzazione di modelli organizzativi di ospedali per intensità di cure e/o complessità assistenziale” l’azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna ha presentato un progetto di innovazione organizzativa, suddiviso in tre sottoprogetti così individuati: • Riorganizzazione del Polo Cardiochirurgico e dei Trapianti in funzione dell’intensità di cura e della flessibilità gestionale: fra appropriatezza ed efficienza un modello per il successo dei setting ad altissimo assorbimento di risorse. E’ in corso la fase di studio del modello organizzativo in funzione dell’attivazione prevista del nuovo polo prevista per l’anno 2014. • Riorganizzazione delle attività chirurgiche: sperimentazione di nuovi modelli gestionali in tutte le fasi del percorso clinico –assistenziale: il contesto assistenziale nel quale si è inteso sviluppare la sperimentazione è il nuovo Polo Chirurgico e della Emergenza, attivato nel corso del 2011 coinvolgendo l’attività in elezione delle chirurgie generali e di alcune chirurgie specialistiche. • Riorganizzazione dell’area internistico-geriatrica: sperimentazione di nuovi modelli gestionali. 7.5.2.1 Riorganizzazione delle attività chirurgiche Complessivamente sono interessati circa 150 posti letto a diversa intensità assistenziale, dedicati all’attività chirurgica e 60 posti letto di specialità mediche che, a motivo delle tradizionali e consolidate relazioni fra professionisti, hanno un’abituale relazione professionale e funzionale con le chirurgie generali coinvolte nella sperimentazione. Sono obiettivi generali della sperimentazione: • Utilizzo efficiente e flessibile delle risorse assegnate. Potendo ora disporre di una logistica e di un assetto complessivo che favorisce la relazione tra professionisti, obiettivo primario dell’azienda è la sperimentazione di percorsi clinico assistenziali 261 La rete ospedaliera e la continuità delle cure Obiettivi specifici orientati alla centralità del paziente attraverso la ridefinizione dei processi in un’ottica di integrazione multi-professionale. Nella revisione dei percorsi assistenziali è fondamentale riprogettare l’assistenza secondo modelli organizzativi che prevedano l’articolazione della stessa e delle risorse secondo l’intensità delle cure e la complessità assistenziale; • Definizione per ogni paziente del giusto setting assistenziale; • Miglioramento dell’efficienza ed efficacia del percorso chirurgico per garantire ai pazienti il miglior servizio in termini di qualità delle prestazioni e riduzione del rischio clinico e nel contempo applicando i dettami della normativa nazionale e regionale “spending review”;realizzando i reparti per intensità di cure e continuità assistenziale. Il modello prevede una gestione integrata delle risorse assegnate con l’individuazione di una cabina di regia in grado di monitorare tutto il percorso del paziente chirurgico dalla visita alla dimissione. Per meglio valutarne la realizzazione si è per comodità suddiviso il modello in 4 parti, ciascuna indipendente dalle altre nella fase di studio, analisi e realizzazione, ma solo l’embricazione di tutte le 4 parti permette di apprezzare gli aspetti innovativi della sperimentazione cogliendone la dimensione complessiva. Lo sviluppo e l’integrazione fra tutti gli item proposti possono garantire un significativo recupero di efficienza ed un altrettanto significativo miglioramento della qualità del percorso assistenziale. Le parti del modello sono: • Il percorso pre-operatorio, avendo l’azienda tra le priorità il rispetto dei tempi di attesa per la patologia neoplastica e l’appropriatezza del setting assistenziale, ha identificato una sede fisica in cui opera un pool infermieristico gestito da un Coordinatore Infermieristico esperto con le funzioni di presa in carico del paziente per la valutazione preoperatoria, di ottimizzazione del percorso e degli accessi evitando giornate di ricovero improprie. Ha inoltre funzioni di accoglienza e accettazione nelle date previste del ricovero. È stato attivato, come previsto nel 2012 da cronoprogramma, per le chirurgie generali e per la chirurgia ortopedica; • Il Coordinamento delle Attività Chirurgiche (Co.A.Ch.) attualmente svolto da un pool multi professionale si pone quale elemento gestionale delle risorse di sala, della pianificazione delle attività complessive così come della programmazione quotidiana e del relativo monitoraggio. A questa funzione, in futuro, sarà assegnata la gestione centralizzata delle note operatorie, il collegamento con la Terapia Intensiva PostOperatoria (attualmente svolta con incontri settimanali multidisciplinari) e la programmazione degli interventi sulla base dei criteri di priorità; • Attivazione di una Recovery Room: non costituisce in senso assoluto una novità gestionale ed assistenziale, ma si tratta in ogni caso di una funzione del tutto nuova per l’ Azienda. Questa opzione intermedia si inserisce appieno nella sperimentazione complessiva, in quando rientra nell’ottica sia di un più efficiente uso delle risorse, sia di quello dell’appropriatezza. Nel 2012 si è proceduto all’analisi dei dati per stimare il fabbisogno dei letti da attivare. • La riorganizzazione delle degenze chirurgiche per complessità di cura e per processi: 262 La rete ospedaliera e la continuità delle cure 7 Obiettivi specifici si tratta di una sperimentazione per la quale si intendono specializzare le degenze per processi omogenei. La maggior parte delle chirurgie generali hanno casistiche in parte (o integralmente) sovrapponibili. Si tratta di superare il concetto della dotazione di posti letto per U.O. in funzione di una settorializzazione delle degenze per processi omogenei, completando poi il programma con l’integrazione fra le degenze mediche e chirurgiche. Sul versante infermieristico si associa poi ad una forma perfezionata di primary nurse, per la quale ogni paziente avrà, durante il suo ricovero, un infermiere di riferimento, ovvero ogni infermiere definito case manager seguirà un numero definito di pazienti per garantire la continuità assistenziale nel rispetto del percorso del paziente. Nel 2012 sono stai analizzati i volumi di attività e predisposto il progetto e l’analisi di fattibilità; la realizzazione avverrà nel 2013 nelle more di ulteriori valutazioni a seguito della spending review. • Il percorso chirurgico per la chirurgia generale presenta la divisione fra programmazione ed urgenza in quanto in Azienda è attiva la chirurgia d’urgenza. 7.5.2.2 Riorganizzazione dell’area internistico-geriatrica: sperimentazione di nuovi modelli gestionali L’area interessata dalla riorganizzazione è costituita da: • 8 unità operative di medicina e geriatria per un totale di 255 posti letto • 3 UO di area medica ad orientamento specialistico per un totale di 22 posti letto; • 2 unità operative di post acuti per un totale di 46 posti letto. Si tratta complessivamente di 323 posti letto situati all’interno di un medesimo padiglione. La riorganizzazione trae origine da circostanze contingenti tra cui: • l’accesso di pazienti dal Pronto Soccorso provenienti dal domicilio, da Case di cura convenzionate e da Case di Riposo/CRA; • il trasferimento di pazienti provenienti dalla Medicina d’urgenza e/o da altre unità operative del Policlinico durante le ore diurne verso l’area internistica; • la crescita esponenziale di persone anziane con polipatologie e disabilità, spesso in condizioni di fragilità, che richiedono una valutazione multidimensionale fin dall’arrivo in reparto; • la necessità di superare l’organizzazione a confini, spesso non adatta ad un’ottimale allocazione dei pazienti, • la necessità di individuare un percorso di ricovero in elezione separato dal ricovero d’urgenza; la possibilità di creare un ambiente confortevole in grado di ospitare pazienti dimessi in attesa del ritorno a domicilio o nella struttura di afferenza (Discharge Room); • la necessità di rivedere la dotazione ottimale in una logica di intensità di cura tra posti letto di degenza ordinari, posti letto di post-acuti, posti di lungodegenza/RSA; • la necessità di individuare ed uniformare un metodo di lavoro integrato tra medici e infermieri ed altri professionisti coinvolti nel percorso di cura (briefing e debriefing); • la necessità di deaffollare le stanze di degenza. 263 La rete ospedaliera e la continuità delle cure Obiettivi specifici Il progetto consta di diverse fasi alcune delle quali (fase propedeutica, 1, 2 e 3) sono state già realizzate, mentre le restanti saranno oggetto di intervento nel corso del 2013 e 2014. L’avvio della riorganizzazione dell’attività internistico geriatrica ha avuto come “primum movens” la chiusura di un reparto ad indirizzo Geriatrico dotato di 28 p.l.. Tale condizione ha consentito da un lato, di collocare su un unico piano le restanti 2 U.O. di Geriatria (consentendo tra l’altro un deciso deaffollo delle stanze di degenza), dall’altro di creare un’area dedicata al percorso del paziente in elezione separando così i percorsi dell’urgenza da quelli programmati. Nella fase propedeutica è stata necessaria per concretizzare diverse attività preliminari alla successiva realizzazione del progetto di cui si riportano di seguito le principali tappe: • insediamento del gruppo di lavoro; • analisi dati; • stesura degli scenari possibili; • condivisione con lo staff di Direzione Sanitaria per apportare ulteriori integrazioni o modifiche; • presentazione alla Direzione Strategica (Direttore Generale, Sanitario e Amministrativo); • condivisione con i professionisti coinvolti; • formalizzazione della soluzione presso i comitati direttivi dei due Dipartimenti maggiormente coinvolti. Nelle fasi successive è stata data attuazione alle azioni previste che hanno portato a ricondurre l’attività geriatrica su un unico piano attraverso il trasferimento in “contenitori” diversi e più ampi, consentendo un deciso deaffollo delle stanze di degenza (il reparto è in funzione dal 1 Ottobre 2012) alla separazione dei percorsi dei pazienti urgenti da quelli programmati, alla rimodulazione del percorso del paziente specialistico acuto. Di particolare interesse, per la nostra Azienda, la sperimentazione di un nuovo reparto denominato “Area Programmati”. La scelta della Direzione Strategica di perseguire una separazione “netta” dei percorsi per pazienti programmati da quelli dei ricoveri urgenti si è rivelata positiva in particolare per alcuni aspetti che si riportano di seguito: • Certezza del posto letto: la gestione di un reparto che prevede la presenza di soli pazienti programmati e che quindi, per definizione, vengono ricoverati a seguito della disponibilità del posto letto consente un’organizzazione dei ricoveri non “complicata” dalle richieste, talvolta pressanti ed estemporanee, del Pronto Soccorso creando non pochi disagi sia ai pazienti che al personale sanitario. • Condivisione dei posti letto: uno degli obiettivi fondamentali di questo progetto è stato quello di utilizzare appieno i posti letto disponibili non definendo a priori le assegnazioni rispetto a professionisti e discipline che hanno accesso all’area, componendo gli ingressi sulla base di percorsi e della lista d’attesa. Tale lavoro, condotto dalla Direzione insieme ai professionisti, ha consentito l’individuazione 264 Il recupero di efficienza 7 Obiettivi specifici chiara della tipologia di pazienti che possono accedere unitamente alle competenze cliniche richieste al personale sanitario che lavora presso tale U.O.. Laddove queste competenze, per alcuni profili di pazienti, si sono rilevate carenti il personale è stato sottoposto ad opportuni corsi di formazione; • Gestione infermieristica: altro obiettivo sfidante di questo reparto, proprio per le molteplici discipline presenti (anche molto diverse tra loro: Medicina interna ad indirizzo epatologico, Angiologia, Dermatologia e Diabetologia) è quello di assegnare la gestione di questo reparto al coordinatore infermieristico. Quest’ultimo, a cui vengono affidati obiettivi e risorse di budget al pari di una U.O. con un medico come apicale, farà da cinghia di trasmissione nonché da interfaccia tra il personale medico operante nell’area e la Direzione Sanitaria. L’individuazione del coordinatore avverrà nel corso del 2013. 7.6 Nel 2012 è proseguita l’attività di recupero dell’efficienza che coinvolge l’area tecnicoamministrativa. Il recupero di efficienza dalla programmazione delle risorse e degli investimenti. Analisi e revisione del ruolo dei servizi di supporto In questo ambito si segnalano due progetti ritenuti di particolare rilevanza: • Centro Logistico: analisi del sistema di gestione farmaci e beni economali; • Riorganizzazione del servizio di ristorazione. 7.6.1 Centro Logistico: analisi del sistema di gestione farmaci e beni economali Nel corso del 2012 è stato condotto uno studio, in collaborazione con la ITL (Istituto sui trasporti e la logistica), per l’analisi del processo di gestione materiali (farmaci e beni economali) con particolare attenzione alle procedure fisiche ed informative all’interno e fra Centro Logistico e Punti di Consumo (UP). Scopo di tale analisi è formulare alcuni progetti di miglioramento che portino la supply chain interna ad un maggior grado di efficienza funzionale ed economica. Le criticità che sono state evidenziate dall’analisi riguardano: • un rapporto distorto fra punti di consumo e Centro Logistico. Tale rapporto si concretizzava nella tendenza a sovra ordinare da parte dei punti di consumo e la conseguente revisione delle richieste da parte del Centro Logistico; evidenza di ciò la consistente frazione di codici a scorta con giacenza nulla a fine mese; • uno scarso monitoraggio del comportamento dei punti di consumo. Tale analisi ha evidenziato che la valorizzazione delle giacenze e dei flussi era resa complicata dalla soggettività di compilazione dei database e rimarcato la mancanza di informazioni sui flussi relativi alle attività interne; 265 Il recupero di efficienza Obiettivi specifici • necessario miglioramento delle procedure di supporto per la riconsegna del materiale. La logistico di ritorno comportava riconsegne non precisamente gestite dai punti di consumo, come conseguenza di una procedura di reso non informatizzata; e scarse riconsegne di prodotti prossimi alla scadenza o già scaduti; • l’utilizzo di procedure di chiamata/evasione ordine molto articolate, con regole deboli e poco rispettate. Questo panorama ha portato alla proliferazione di canali differenti di ordinazione (web, mail, telefono e moduli cartacei) e alla reiterazione continua delle richieste non evase; • la presenza di indici di rotazioni con evidenti disomogeneità. Per ciascuno dei reparti coinvolti sono quindi stati analizzati i processi di gestione del materiale in maniera dettagliata (Ricevimento merce e messa a dimora; prelievo e rifornimento carrelli; emissione ordini; gestione e controllo scadenze; prestiti di materiale tra reparti) attraverso l’osservazione diretta, le interviste al personale sanitario e la conseguente mappatura dei processi sotto forma di flow charts. E’ stata effettuata una accurata rilevazione dei tempi con misure a campione per determinare il tempo complessivo dedicato alle attività di gestione del materiale. L’analisi delle richieste è stata effettuata attraverso estrazioni dati dal DB aziendale per poter definire le percentuali di utilizzo di differenti canali di ordinazione. L’analisi dei resi al contempo è stata effettuata grazie ad estrazioni dati da archivi cartacei andando ad esplicitare il valore economico reso al Centro Logistico nel periodo di analisi. In ultimo, l’analisi dei moduli di scadenza mensili, anch’essa effettuata da archivi cartacei ha portato alla luce previsioni sulla regolarità dei controlli e sul rispetto delle regole di compilazione. Di fondamentale importanza sono state le rilevazioni inventariali effettuate in tutti i reparti pilota. Sulla base di quanto sopraesposto per ciascun reparto è stato effettuata una analisi con uno schema riassumibile nei seguenti tre punti: • Calcolo di Key Performance Indicators (KPI) per reparto; • Cross Matrix delle classi di consumo e di giacenza • Analisi di Pareto su: giacenze rilevate e popolazione di codici per Unità Prelievo (UP) pilota, consumi e popolazione di codici per UP pilota, indice di giacenze rilevate e popolazione di codici. Grazie all’analisi sovraesposta si sono potuti evidenziare le seguenti caratteristiche: • Variabilità significativa su consumi/posto letto e giacenze/posto letto; • Indici di rotazione per posto letto non particolarmente buoni (mediane); • Frazione significativa di codici a rischio obsolescenza/scadenza sulla giacenza “rilevata”; • Buon livello di materiale consumato non in giacenza (peraltro incertezza sul livello di rotture di stock ); • Sui consumi il transito rappresenta la quota minoritaria, salvo che per il blocco cardiochirurgico; • I codici gestiti “a scorta” hanno un comportamento migliore rispetto a quelli gestiti a transito; • L’analisi di Pareto in particolare ha evidenziato come pochi codici hanno un effetto 266 Il recupero di efficienza notevole rispetto al totale; 7 Obiettivi specifici • L’analisi delle frequenza e distribuzione degli ordini ha evidenziato dei comportamenti poco efficienti dove i reparti richiedono medesime quantità ad intervalli costanti quindi con una correlazione non diretta fra fabbisogno e ordine. Sono quindi stati individuati i seguenti progetti di miglioramento: L’attività di analisi eseguita nel 2012 ha portato all’individuazione di azioni di miglioramento che saranno di riferimento anche per gli anni a venire. Applicazione del Modello di Approvvigionamento “LO” Mantenimento di un LIVELLO OBIETTIVO di reparto PER CIASCUN CODICE. Il modello è stato applicato esclusivamente ai prodotti a rischio scadenza trovati in giacenza nelle rilevazioni (si tratta volutamente di una piccola percentuale di codici rispetto al totale). La gestione degli ordini e dei livelli di gestione scorte reparto sarebbero gestiti seguendo il modello di approvvigionamento d intervallo di riordino fisso. I successivi progetti di miglioramento sono propedeutici alla migliore applicazione del modello di approvvigionamento “LO” e prevedono: • lntroduzione di un corretto legame cliente_fornitore, fra CeLog e punti di consumo e sviluppo/condivisione di regole di gestione delle attività di riordino/consegna materiali; • Contestuale razionalizzazione del supporto informativo soprattutto circa le regole, la disciplina di compilazione e la risoluzione di problemi di operatività; • Definizione di un panel di KPI per il monitoraggio continuo dei punti di consumo e di CeLog, in funzione di driver di costo e/o dati di benchmark. • Implementazione di strumenti (informatizzati) per la tracciabilità dei flussi alle UP (richieste, consegne, giacenze, somministrazioni, riconsegne e scarti) • Definizione di algoritmi per la gestione delle richieste/scorte in maniera coordinata all’andamento della domanda reale e in funzione della disponibilità di prodotto (non necessariamente della presenza fisica a magazzino); • Definizione strumenti (automatici e/o di visual management) per la gestione dei magazzini locali (UP); • Work sampling delle attività di CeLog e identificazione delle operazioni VA (a valore aggiunto) e NVA (non a valore aggiunto) al fine di limitare l’impatto delle operazioni NVA; • Analisi delle procedure e dei costi legati al vettoriamento della merce verso i punti di consumo. Nel corso del 2012 è stata completata la fase di analisi che sarà il punto di partenza per l’attività degli anni che seguono. 7.6.2 La riorganizzazione del servizio di ristorazione L’organizzazione, la gestione ed il controllo del servizio di ristorazione in ambito ospedaliero rispondono a diversi obiettivi di qualità (organolettica, nutrizionale, igienica) nella prospettiva di valorizzare il pasto, il suo gradimento e la funzione di supporto sostanziale che riveste per la salute della persona. 267 Il recupero di efficienza Obiettivi specifici Operare in questa logica significa integrare competenze diverse in logica interdisciplinare: obiettivi di ordine alimentare e nutrizionale con elementi di sicurezza igienico - sanitaria ed obiettivi di carattere tecnico, organizzativo, gestionale ed economico. Il rispetto delle norme HACCP e l’esistenza di un piano di “autocontrollo aziendale” sono, altresì, aspetti importanti del sistema di tutela - impostato dalla Normativa Europea che va garantito. Nel quadro sopra delineato, nella seconda metà del 2012, in relazione al processo di avvio della nuova funzione aziendale, Direzione Servizi di Supporto alla persona (rif. Delibera 31 del 31.1.2012 e successive) è stato definito un nuovo progetto dedicato alla ristorazione aziendale, con obiettivi specifici di ottimizzazione, miglioramento e innovazione. Il nuovo progetto intende valorizzare l’esperienza e il know-how esistenti rigenerandola con nuovi stimoli e opportunità. Il progetto si colloca pertanto nel quadro di una prospettiva strategica nuova, in cui la ristorazione si definisce come processo che da espressione al “cibo in sinergia alla cura”, al cibo come fattore importante per sostenere una corretta e sana alimentazione delle persone, elemento importante ai fini della prevenzione e cura della salute, in primis con riferimento ai pazienti in cura presso il policlinico, ai dipendenti e al personale impegnato a vario titolo all’interno dell’Azienda, ma in generale ai visitatori ed utenti tutti che ne frequentano quotidianamente gli spazi. Sulla base di questo presupposto il progetto sostanzia la rinnovata funzione strategica della ristorazione, puntando in particolare a: • valorizzare la qualità del cibo come elemento di una sana alimentazione; • realizzare una gestione efficace ed efficiente della cucina e delle mense aziendali; • mettere a valore la gestione dei servizi di ristorazione commerciale; • porsi come riferimento nazionale sulla tematica specifica, valorizzando il network di relazioni di carattere tecnico-scientifico a livello locale, nazionale ed internazionale, lanciando inoltre progetti specifici, anche in collaborazione con altre aziende o partner. L’orientamento strategico può pertanto essere sintetizzato nei seguenti obiettivi specifici: • ottimizzazione della produzione, gestione ed organizzazione del servizio, compresi i prodotti/servizi acquisti esternamente; • efficientamento della spesa, per ridurre i costi complessivi del processo (con riferimento ai fattori produttivi indicati in Tabella 1 allegata), con obiettivo di risparmio pari a -15% nei 3 anni (2013-15), avendo a riferimento la spesa 2011; • potenziamento della capacità di generare reddito del settore, attraverso la valorizzazione dell’offerta e lo sviluppo del mix di prodotti/servizi a pagamento ad utenti esterni; • attivazione di progetti di miglioramento ed innovazione sul mix di proposta alimentare attingendo a pratiche eccellenti nazionali ed internazionali. 268 Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi via Albertoni, 15 - 40138 Bologna www.aosp.bo.it 270 Ufficio Comunicazione e Ufficio Stampa