duemila dodici - Policlinico S.Orsola

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duemila dodici - Policlinico S.Orsola
Policlinico S. Orsola-Malpighi
Bilancio di Missione
duemiladodici
Bilancio di Missione 2012
Policlinico S.Orsola-Malpighi
4
indice
pag. 6
Presentazione
1
Bilancio di Missione
pag. 8
Contesto
2
di riferimento
pag. 10x
1.1 Quadro normativo e istituzionale
pag. 11x
1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università
pag. 17x
1.3 La rete integrata dell’offerta regionale
pag. 19x
1.4 Osservazioni epidemiologiche
pag. 19x
1.5 Accordi di fornitura
pag. 24
aziendale
Profilo
pag. 26
2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e
patrimoniale
pag. 41
2.2 Impatto sul contesto territoriale
pag. 54
2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali
di assistenza
pag. 88
2.4 Ricerca e didattica
pag. 107
2.5 L’assetto organizzativo
5
3
pag. 108
Strategie aziendali
Obiettivi istituzionali
4
pag. 110
3.1 Partecipazione degli Enti locali alla
programmazione sanitaria
pag. 110
3.2 Universalità ed equità di accesso
pag. 115
3.3 Centralità del cittadino
pag. 116
3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale
pag. 150
3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica
e organizzativa
pag. 159
3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
pag. 168
Competenze del personale
ed efficienza dell’organizzazione
Condizioni di lavoro
6
pag. 170
4.1 La carta d’identità del personale
pag. 182
4.2 Gestione del rischio e sicurezza
pag. 184
4.3 Sistema di valutazione delle competenze
e sistemi premianti pag. 188
4.4Formazione
pag. 193
4.5 Struttura delle relazioni con il personale
dipendente e con le sue rappresentanze
5
pag. 196
Sistemi di relazioni
6
Strumenti di comunicazione
pag. 198
5.1 I rapporti con i cittadini
pag. 206
5.2 La comunicazione esterna
pag. 209
5.3 La comunicazione interna
pag. 211
5.4 I rapporti con gli organi di stampa
pag. 214
Innovazione
Ricerca
7
pag. 216
6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e
l’innovazione
pag. 233
6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
pag. 235
6.3 Garanzie di trasparenza
pag. 244
Obiettivi specifici
e di particolare rilevanza istituzionale
pag. 248
7.1 Il mandato regionale all’Azienda
pag. 249
7.2 lLe politiche per la sicurezza delle cure ed il
risarcimento dei danni
pag. 255
7.3 Centralità del paziente e definizioni dei relativi
percorsi
pag. 256
7.4 Valorizzazione delle professioni sanitarie per
realizzare in ambito aziendale una integrazione
multidisciplinare e multi professionale
pag. 257
7.5 La rete ospedaliera e la continuità delle cure
pag. 265
7.6 Il recupero di efficienza dalla programmazione
delle risorse e degli investimenti. Analisi e
revisione del ruolo dei servizi di supporto
Presentazione
Bilancio di Missione
Nel 2012 hanno avuto priorità le azioni volte a favorire la centralità
del paziente attraverso una maggiore attenzione ai percorsi e
alla sicurezza delle cure, la valorizzazione dei professionisti e
delle professioni sanitarie in genere, il recupero dell’efficienza,
volto a garantire la continuità dell’Azienda, attraverso un’attenta
programmazione degli investimenti e la ridefinizione del ruolo dei
servizi di supporto.
In primo piano rimane il rafforzamento dell’integrazione con
l’Università, con l’Azienda USL di Bologna e con le altre Aziende di Area
Vasta, concretizzando da un lato l’attuazione della mission aziendale,
che vede nell’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca un punto
di riferimento e di qualificazione, dall’altro l’ottenimento di risultati
tesi alla razionalizzazione dei processi interni e al miglioramento dei
servizi erogati ai cittadini.
Il Bilancio di Missione 2012 presenta al suo interno una puntuale
rendicontazione di quanto sopra riportato.
Si riafferma che il modello di riferimento, al quale l’azienda sta
lavorando attivamente, è l’ospedale per intensità di cura che consente
da un lato al medico di concentrarsi sulle proprie competenze
distintive ovunque siano i pazienti di cui ha la responsabilità,
dall’altro all’infermiere di utilizzare al meglio le proprie risorse con
una valorizzazione crescente del proprio ruolo.
6
Presentazione
Bilancio di Missione
Sul piano economico-finanziario sono state programmate e
realizzate azioni di governo della spesa volte a razionalizzare la
struttura dei costi e nello stesso tempo mantenere costante lo standard
qualitativo dell’offerta sanitaria nel contesto economico finanziario nel
quale oggi l’Azienda inserisce la propria programmazione pluriennale.
La revisione dell’assetto organizzativo dell’Azienda si è concentrata
prevalentemente su due ambiti: i servizi di supporto accentuandone
la trasversalità e la gestione per processi e infine le funzioni più
proprie di direzione sanitaria attraverso una nuova articolazione che
garantisca una migliore presa in carico del cittadino in ogni momento
del percorso di cura.
L’impegno della Direzione Aziendale e di tutto il personale è stato
e sarà teso alla realizzazione di quanto richiesto dal difficile contesto
in cui ci troviamo ad operare.
Sergio Venturi
7
Contesto
8
di riferimento
1
Contesto
N
di riferimento
el capitolo introduttivo del Bilancio di Missione vengono illustrate
le disposizioni normative nazionali e regionali che interessano
le attività del Policlinico e viene presentato il quadro delle relazioni
che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
e la locale Università. Tale rapporto si fonda su un sistema di accordi
attuativi dei protocolli d’intesa stipulati tra Regione e Università
interessate.
La Facoltà di Medicina e Chirurgia ha diversi corsi attivi, che insistono
direttamente sulle strutture dell’Azienda. Diverse convenzioni sono
inoltre stipulate con altre Facoltà dell’Università di Bologna e di altri
atenei per la collaborazione nel completamento della formazione
universitaria.
Il capitolo offre un quadro della rete dell’offerta regionale dell’attività
di ricovero. Nell'ultimo anno, in particolare, il Policlinico di
Sant'Orsola ha registrato una diminuzione nella dotazione aziendale
di posti letto, in linea con le altre strutture presenti nel territorio
metropolitano.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna si conferma come
sede di numerosi centri di riferimento, tra cui il Centro Trapianti di
Organi e Tessuti, il Centro per la Sindrome di Marfan e il Centro per
le Malattie Rare.
In conclusione vengono presentati i principi generali degli accordi di
fornitura, siglati dall’Azienda con le Aziende USL di Bologna e Imola
e con gli Istituti Ortopedici Rizzoli.
9
Quadro normativo e istituzionale
Contesto
1.1 Quadro normativo e istituzionale
1.1 Quadro normativo e istituzionale
Le disposizioni normative nazionali e regionali degli ultimi anni hanno prodotto effetti
significativi per l’assetto e l’attività delle aziende sanitarie, dando vita a un complesso
contesto di riferimento normativo ed istituzionale.
Il portale del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna dedica proprio alla
legislazione e agli atti amministrativi per i livelli nazionale, regionale e locale un'intera
sezione (http://www.saluter.it/documentazione/leggi)
Nel corso dell'anno 2012 le disposizioni più significative per l'attività del Policlinico sono
state:
• il D.L. 24 gennaio 2012 n. 1 recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo
sviluppo delle infrastrutture e la competitività e la relativa legge di conversione (24
marzo 2012 n. 27);
• il D.L. 22 giugno 2012 n. 83 recante misure urgenti per la crescita del Paese e la
relativa legge di conversione (7 agosto 2012 n. 134), in particolare per le misure
relative all'agenda digitale e alla trasparenza della Pubblica Amministrazione;
• il D.L. 6 luglio 2012 n. 95 recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa
pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini e la relativa legge di conversione (7
agosto 2012 n. 135);
• D.L. 13 settembre 2012 n. 158 recante disposizioni urgenti per promuovere lo
sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute e la relativa legge
di conversione (8 novembre 2012 n. 189);
• il D.L. 18 ottobre 2012 n. 179 recante ulteriori misure urgenti per la crescita del
Paese e la relativa legge di conversione (17 dicembre 2012 n. 221) in particolare per
le disposizioni relative alle agende, amministrazione e sanità digitale;
• la Legge 6 novembre 2012 n. 190 recante disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione.
In particolare, il d.l. n. 95/2012 (convertito, con modificazioni, in legge n. 135/2012),
cosiddetto “Spending Review”, ha introdotto disposizioni normative che hanno inciso in
ambito sanitario in termini di interventi finalizzati al controllo dei costi e nell’ambito dei
processi di riorganizzazione.
Le misure contenute nella Spending Review hanno, infatti, determinato una riduzione
del livello di finanziamento nazionale del S.S.N. anno 2012, rideterminandolo per gli anni
2012-2015. Nel dettaglio, le principali disposizioni stabilite dalla normativa riguardano:
• il contenimento della spesa per l’acquisto di beni e servizi: in particolare, l’Azienda
ha provveduto tempestivamente ad attivare tutte le possibili operazioni volte al
contenimento della spesa, così come indicato dall’art. 15 comma 13;
• la revisione delle dotazioni organiche, principalmente in termini di spese e revisione
delle dotazioni di posti letto.
Con il successivo d.l. n. 158/2012 (convertito, con modificazioni, in legge n. 189/2012),
10
Le disposizioni
normative nazionali
e regionali che
informano le azioni
del Policlinico,
determinano un
complesso contesto di
riferimento normativo
ed istituzionale
1
Il sistema di relazione con l’Università
Contesto
cosiddetto “Decreto Balduzzi”, sono state introdotte ulteriori disposizioni in ambito
sanitario, finalizzate a garantire un più alto livello di tutela della salute. In particolare,
vengono introdotte disposizioni relative a:
• l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria attraverso aggregazioni
funzionali territoriali (art. 1);
• l’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria, disciplinando, in particolare,
l’organizzazione degli spazi dedicati e l’introduzione di criteri di controllo dei volumi
delle prestazioni libero-professionali (art.2);
• la gestione e il monitoraggio dei rischi sanitari (art. 3-bis);
• la dirigenza sanitaria e il governo clinico (art.4).
Nella trattazione dei singoli temi riportati nel presente documento è richiamata,
dove opportuno, la normativa di riferimento.
1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università
Quadro delle relazioni
che intercorrono tra
l’Azienda Ospedaliero
- Universitaria di
Bologna e l’Università
di Bologna
Nel paragrafo a seguire viene illustrato, in termini generali, il quadro delle relazioni
istituzionali che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di
Bologna e l’Università di Bologna.
1.2.1 Relazioni con l’Ateneo
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna è l’istituzione di riferimento per la
collaborazione tra il Servizio sanitario regionale e l’Alma Mater Studiorum - Università
di Bologna (ai sensi della L.R. 29/2004 - art. 9, comma 6 - che disciplina le Aziende
Ospedaliero - Universitarie in analogia alle Aziende USL e secondo i principi del decreto
legislativo 21 dicembre 1999, n. 517).
Lo stesso modello delle Aziende Ospedaliero-Universitarie definito con la legge regionale
23.12.2004, n. 29 e con la deliberazione di Giunta n. 318 del 14.2.2005, è stato concepito
dal legislatore come strumento di collaborazione e di integrazione con l’Università.
Le relazioni con
l’Università si
fondano su un
sistema di accordi
attuativi dei protocolli
d’intesa stipulati tra
Regione e Università
interessate.
Il conseguimento ed il rafforzamento dell'integrazione tra le attività assistenziali
e le attività di didattica e di ricerca svolte dal Servizio Sanitario e dall’Università
assumono un ruolo centrale nella missione aziendale. A tal fine, secondo le previsioni
di legge, il sistema delle relazioni con le Università si fonda, a livello regionale, sui
protocolli d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e le Università di Bologna, di Ferrara, di
Modena – Reggio Emilia e di Parma. In ambito locale operano gli accordi di attuazione dei
suddetti protocolli d’intesa stipulati, nel caso specifico, tra quest’Azienda e l’Università
di Bologna.
11
Relazioni con l'ateneo
Contesto
Nel 2102 non si evidenziano novità rispetto agli anni precedenti. Il quadro dei Protocolli
d’Intesa tra la Regione e le Università rimane il seguente:
ƒƒ protocollo d’intesa tra la Regione e le Università del 14 febbraio 2005, previsto
dall’art. 9 della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29 (deliberazione della Giunta
Regionale n. 297 del 14.2.2005), scaduto. Con la deliberazione di Giunta Regionale n.
1495 dell’11.10.2010, la sua validità è stata prorogata fino al 31.12.2010, nell’attesa
della definizione di un nuovo Protocollo;
ƒƒ protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia,
sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna il 25.10.2006 (deliberazione
di Giunta regionale n. 1546 del 15.11.2006);
ƒƒ protocollo di intesa stipulato il 24.7.1996 tra Regione Emilia Romagna e Università,
così come previsto all'art. 6, comma 3, del Decreto Legislativo n. 502/92 e successive
modifiche, per l’espletamento dei corsi di Diploma Universitario. Per quanto
applicabili, vigono ancora tali disposizioni, in attesa di un nuovo Protocollo d’intesa
sulla formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative,
tecnico-sanitarie e della prevenzione.
Tra l’Azienda e l’Università di Bologna vigono i seguenti accordi attuativi dei protocolli
d’intesa a livello regionale:
ƒƒ per quanto riguarda le attività assistenziali essenziali per le funzioni istituzionali
della Facoltà di Medicina e Chirurgia, si fa ancora riferimento, in quanto applicabile,
alla disciplina dell’accordo locale sottoscritto il 28 maggio 1999 e con effetto dal 21
luglio dello stesso anno, in attuazione del previgente Protocollo d’intesa per le attività
assistenziali, stipulato tra la Regione e le Università il 18.3.1998, ai sensi dell’art. 6,
comma 1 del D.Lgs. 30.12.1992, n. 502 e s.m.i.
ƒƒ per la formazione specialistica, il 18.11.2008 è stato stipulato l’Accordo attuativo
locale tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S. OrsolaMalpighi e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, in attuazione del Protocollo
d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia sottoscritto
tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna;
ƒƒ per la formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative,
tecnico-sanitarie e della prevenzione vige ancora l’Accordo attuativo tra l'Università
degli Studi di Bologna e l'Azienda Ospedaliera di Bologna - Policlinico S. Orsola - Malpighi
per l'espletamento dei corsi di diploma universitario per infermiere, fisioterapista e
tecnico sanitario di laboratorio biomedico di cui all'art. 2 della legge 19.11.1990
n. 341 ed in attuazione dell'art. 6, comma 3, del decreto legislativo n. 502/92 e
successive modifiche e decreto MURST-Sanità del 24.7.1996” (deliberazione del
Direttore generale n. 2883 del 31.12.1997). L’Accordo è stato oggetto di successive
integrazioni, al fine di comprendervi il diploma universitario di ostetrica e di tecnico
sanitario di radiologia medica (deliberazione n. 29 del 13.3.2000).
La legge 30.12.2010, n. 240: (c.d. Legge Gelmini) e successivi decreti del MIUR hanno
introdotto numerose e rilevanti modifiche del sistema universitario con lo scopo di renderlo
più efficiente e competitivo. L’Università di Bologna, in attuazione delle previsioni della
12
1
Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei
La legge n. 240
del 30.12.2010
ha determinato
modifiche al sistema
universitario che
hanno ricadute
anche sul sistema
delle relazioni con il
servizio sanitario
Contesto
legge, si è dotata di un nuovo Statuto, con Decreto Rettorale 13 dicembre 2011.
Ciò ha determinato conseguenze, per vari aspetti tuttora in divenire, anche sul sistema
delle relazioni con il servizio sanitario. La legge ha favorito un processo di riduzione del
numero dei dipartimenti (cfr. anche § 3.6.3), con la previsione della possibilità di istituire
tra più dipartimenti, raggruppati in relazione a criteri di affinità disciplinare, strutture
di raccordo con funzioni di coordinamento e razionalizzazione delle attività didattiche.
Dall’anno accademico 2012/2013, la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di
Bologna coordina le attività didattiche dei corsi di studio pertinenti, prima gestiti dalla
Facoltà, attivati su proposta dei Dipartimenti, che svolgono così funzioni finalizzate non
solo alla ricerca scientifica, ma anche alle attività didattiche e formative.
Con le note riportate sopra è stata ripercorsa per sommi capi la struttura istituzionale dei
rapporti tra il Servizio sanitario regionale e le Università e, nello specifico, tra l’Azienda
e l’Università di Bologna, con particolare riferimento alla Scuola di Medicina e Chirurgia,
sia pure senza entrare nei contenuti per i quali si rinvia ai successivi paragrafi 2.4. e 3.6.
1.2.2 Relazioni con altre facoltà o altri Atenei
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna mantiene rapporti anche con altre
strutture didattiche dell’Università di Bologna, per collaborare al completamento della
formazione accademica e professionale dei discenti, attraverso lo svolgimento di tirocini.
Significativo è anche il numero di relazioni attive con altri atenei.
I tirocini formativi e di orientamento possono essere di tipo curricolare, rivolti cioè
agli studenti che partecipano ai corsi universitari, o non curricolari, a favore di neodiplomati o neo-laureati entro dodici mesi dal conseguimento del relativo titolo di
studio. Il tirocinio può essere finalizzato anche all'ammissione all'esame di Stato, per le
Facoltà che lo prevedono (tirocini professionalizzanti). Le attività di tirocinio sono state
regolamentate dal D.M. 142/98, che prevede la stipula di convenzioni, che hanno lo scopo
di disciplinare la relazione tra l’Azienda (soggetto ospitante) e l’Università interessata
(soggetto promotore) e che comportano l’assunzione da parte dell’Azienda dell’impegno
ad accogliere presso le sue strutture studenti o di laureati in tirocinio. I tirocini che si
svolgono nell’azienda sono principalmente di tipo curricolare o professionalizzante.
Sono, inoltre, vigenti convenzioni con altre Università per le specifiche finalità di
formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia iscritti a diverse Scuole di
Specializzazione.
Di seguito l'elenco delle convenzioni con Facoltà e Dipartimenti dell’Università di Bologna,
in vigore nel 2012.
ƒƒ convenzione con l’Università di Bologna - Master in Ingegneria Clinica proposto dalla
I e II Facoltà di Ingegneria e l’Ente di Formazione COFIMP, per stage formativi;
ƒƒ convenzione con l’Università di Bologna - Facoltà di Psicologia - Polo ScientificoDidattico di Cesena, per lo svolgimento delle attività di tirocinio;
ƒƒ convenzione con l’Università di Bologna, per l’utilizzo di strutture e personale del
Servizio di Farmacia del Policlinico S. Orsola-Malpighi da parte della Scuola di
13
Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei
Contesto
Specializzazione in Farmacia Ospedaliera;
ƒƒ convenzione con l’Università di Bologna - Master in “Valutazione dei Farmaci e
Farmacoepidemiologia”, per stage formativi;
ƒƒ convenzione di stage relativa al Master in “Programmazione, Gestione e Valutazione
dei Servizi sanitari” dell’Università di Bologna - Dipartimento di Medicina e Sanità
Pubblica;
ƒƒ convenzione quadro con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Facoltà di
Ingegneria per lo svolgimento delle attività di tirocinio;
ƒƒ convenzione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, per
lo svolgimento dei tirocini degli studenti della Classe delle Lauree e della Classe delle
Lauree Specialistiche in Scienze dell’Educazione e della Formazione attivate dalla
stessa Facoltà;
ƒƒ convenzione con l’Università di Bologna - Master di I livello in Diritto Sanitario, per
tirocini formativi e di orientamento;
ƒƒ convenzione con l’Università di Bologna per i tirocini Master in “Medicina Palliativa:
Modelli Organizzativi, Clinica, Ricerca, Leadership”;
ƒƒ convenzione di tirocinio con l’Università di Bologna – Master in “Amministratore di
sistema in diagnostica per immagini e radioterapia”.
ƒƒ convenzione di stage con l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna per il Master
Universitario in “Management nell’Area Infermieristica, Ostetrica e Tecnico Sanitaria”
- Sede di Rimini;
A seguire gli accordi con altri Atenei:
ƒƒ convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia per il corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche
e Ostetriche;
ƒƒ convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia;
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi di Ferrara per lo svolgimento delle attività
di tirocinio/stage di formazione e orientamento per studenti iscritti al corso di laurea
specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche;
ƒƒ convenzione con Università degli Studi di Udine e di Trieste per l’attività di
tirocinio formativo previsto dal Corso di laurea Specialistica interateneo in Scienze
Infermieristiche e Ostetriche;
ƒƒ convenzione unica di tirocinio formativo con l’Università degli Studi di Parma;
ƒƒ convenzione per tirocini di formazione e orientamento per gli studenti e i neolaureati
dell’Università degli Studi di Verona;
ƒƒ convenzione quadro con l’Università degli Studi di Firenze per lo svolgimento di
tirocini formativi e di orientamento,
ƒƒ convenzione con l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara - Facoltà di Medicina
e Chirurgia per lo svolgimento del tirocinio pratico degli studenti del Master in
“Management infermieristico per le funzioni di coordinamento”;
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” per lo svolgimento del
tirocinio di formazione e orientamento;
14
1
Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei
Contesto
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” -
Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, per la frequenza dei tirocinanti
del corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche per l’anno
accademico 2011-2012;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in Chirurgia vascolare dell’Università degli Studi di Catania;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in cardiologia dell’Università degli Studi di Cagliari;
ƒƒ convenzione quadro per tirocini formativi e di orientamento con l’Università degli
Studi di Milano Bicocca;
ƒƒ convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia - Master in “Funzioni di coordinamento nelle professioni
sanitarie“;
ƒƒ convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con l’Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia - Corso di laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria
e Perfusione Cardiovascolare;
ƒƒ convenzione con COREP - Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente
(costituito da Università degli Studi di Torino e Regione Piemonte) per gli stage di
Master dell'Area Medicina dell'Università degli Studi di Torino (Master in Organizzazione
e Coordinamento dell'Assistenza Infermieristica);
ƒƒ convenzione con Università Telematica Telma per tirocini di formazione e di
orientamento;
ƒƒ convenzione quadro con l’Università Telematica Pegaso, con sede in Napoli, per
tirocini di formazione e di orientamento;
ƒƒ convenzione di tirocinio formativo e di orientamento con l’Università degli Studi di
Napoli “Federico II”;
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi di Pavia, per lo svolgimento del tirocinio
pratico post laurea per l’ammissione all’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio
della professione di Psicologo;
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi di Ferrara per lo svolgimento delle attività di
tirocinio;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Ferrara;
ƒƒ convenzione con l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara - Facoltà di Psicologia
per lo svolgimento dei tirocini formativi obbligatori per studenti e laureati;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in medicina di emergenza - urgenza dell’Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia;
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Relazioni con altre Facoltà o altri Atenei
Contesto
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in malattie infettive dell’Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia;
ƒƒ convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università degli Studi di
Parma;
ƒƒ convenzione con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano - Scuola di
Specializzazione in Microbiologia e Virologia, a fini didattici integrativi;
ƒƒ convenzione per lo svolgimento dell’attività di tirocinio degli iscritti alla Scuola di
Specializzazione in Genetica Medica dell’Università degli Studi di Torino;
ƒƒ convenzione per lo svolgimento dell’attività di tirocinio degli iscritti alla Scuola di
Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell’Università degli Studi di Torino;
ƒƒ convenzione quadro per tirocini di formazione di orientamento con l’Università degli
Studi di Roma “La Sapienza”;
ƒƒ convenzione quadro per tirocini di formazione e di orientamento per gli studenti e i
laureati iscritti ai corsi di studio dell’Università degli Studi di Siena;
ƒƒ convenzioni di stage con la Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Claudiana” di
Bolzano, per gli studenti del Corso di laurea in Infermieristica;
ƒƒ convenzione di tirocinio post-lauream con l’Università degli Studi di Firenze – Facoltà
di Psicologia, per l’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di
Psicologo.
ƒƒ convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento stipulata
con LUSPIO - Libera Università degli Studi per l’Innovazione e le Organizzazioni, con
sede in Roma;
ƒƒ convenzione quadro per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento
stipulata con l’Università Carlo Cattaneo - LIUC, con sede in Castellanza (VA);
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi di Parma per l’attuazione di attività di tirocinio
professionalizzante per laureati in Scienze e tecniche psicologiche e Psicologia nelle
classi L24 e LM51 (ex XXXIV e 58/S) ai fini dell’esame di stato per l’abilitazione
all’esercizio della professione;
ƒƒ convenzione di tirocinio formativo e di orientamento con il Politecnico di Milano;
ƒƒ convenzione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di
Medicina e Chirurgia per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento;
ƒƒ convenzione con UNINFORM GROUP- Ente di Formazione accreditato alla Regione
Lazio per la Formazione Professionale, per l’effettuazione di tirocini formativi e di
orientamento.
16
1
La rete integrata dell’offerta regionale
1.3 La rete integrata dell’offerta regionale
1.3.1 Struttura dell’offerta
Sul territorio
metropolitano, così
come su quello
provinciale, si assiste
nel 2012 ad una
riduzione dei posti
letto.
Contesto
Il territorio metropolitano presenta, nel 2012, una dotazione complessiva di 4.805
posti letto (PL), 38 in meno rispetto al 2011 a causa di una riduzione operata dall’Azienda
Ospedaliero-Universitaria. A questi posti letto va aggiunta l’offerta di 226 PL per acuti e
di 25 PL di riabilitazione non accreditati.
Il territorio provinciale, comprendente anche l’azienda USL di Imola, presenta nel
complesso 5.367 PL, 41 in meno rispetto al 2011.
Nelle tabelle che seguono è evidenziato l’andamento dei posti letto negli ultimi anni
specificando la differenziazione tra PL nelle strutture pubbliche e nelle strutture private
accreditate.
Tabella 1.3.1 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della
provincia di Bologna. Anni 2004- 2012.
Posti letto
accreditati
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Azienda USL
1.926
1.869
1.889
1.859
1.843
1.823
1.817
1.818
1.818
AOU
1.743
1.734
1.714
1.730
1.758
1.716
1.654
1.622
1.584
IOR
312
312
312
324
324
343
336
327
327
Privato accreditato
1.053
861
754
908
895
892
898
1.076
1.076
Totale
metropolitano
5.034
4.776
4.669
4.821
4.820
4.774
4.705
4.843
4.805
Imola
570
577
581
577
590
591
564
565
562
Totale provincia
5.604
5.353
5.250
5.398
5.410
5.365
5.269
5.408
5.367
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
Fino al 2010 i PL del privato accreditato erano dati provvisori sulla base dell'utilizzo, in attesa di
recepire il dato sull'accreditamento istituzionale formalizzato al 31/12/2010.
17
La rete integrata dell’offerta regionale
Contesto
Tabella 1.3.2 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della
provincia di Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno 2012. Fonte dati
Regione Emilia – Romagna
N° posti letto
AZIENDE
Indicatori
PL acuti
‰ ab.
PL riab
e LD ‰
ab.
PL totali
‰ ab.
4.805
4,68
0,87
5,55
52
562
2,65
1,58
4,24
496
5.367
4,41
0,96
5,37
Acuti
Riabilitazione
LD
Totale
1.619
47
152
1.818
AOU
1.465
73
46
1.584
IOR
306
21
663
167
246
1.076
Totale
metropolitano
4.053
308
444
Imola
352
158
Totale
provincia
4.405
466
Azienda USL
BO
Privato
accreditato
327
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
*NOTA RER: I Posti Letto delle strutture pubbliche per l'anno 2012 potranno subire variazioni.
La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei
distretti del territorio dell’Azienda USL di Bologna.
Figura 1.3.1 Strutture presenti nel territorio dell’Azienda USL di Bologna. Posti letto pubblici e
privati accreditati RER al 31.12.2012. Fonte Mod.HSP12-13*.
Fonte Mod.HSP12-13
18
1
Osservazioni epidemologiche
1.4 Osservazioni epidemiologiche
Contesto
Per quanto riguarda questo paragrafo, si rimanda al bilancio di missione 2012 dell’Azienda
USL di Bologna.
1.5 Accordi di fornitura
I contenuti
dell’accordo di
fornitura guidano
l’erogazione delle
prestazioni sanitarie
dell’Azienda
Ospedaliera.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola Malpighi ha definito
accordi di fornitura con le aziende presenti sul territorio provinciale, l’Ausl di Bologna e
l’Ausl di Imola e, per l’attività di ricovero, con altre aziende USL della Regione EmiliaRomagna.
L’accordo di fornitura con l’Ausl di Bologna riguarda la fornitura di prestazioni di
ricovero, di specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e ambiti di collaborazione per
quanto riguarda la clinical governance, la politica del farmaco e l’innovazione e lo sviluppo
tecnologico ed informatico. I principi di riferimento dell’accordo 2012 derivano e danno
continuità ai precedenti accordi, con particolare attenzione a quanto definito all’interno
della programmazione locale dell’offerta, atta a soddisfare la domanda espressa
dalla popolazione residente nei territori di competenza, con l’intento di perseguire
l’autosufficienza territoriale, nel rispetto del modello organizzativo Hub & Spoke, della
valorizzazione delle eccellenze presenti nelle diverse strutture e dell’appropriatezza di
sede e del regime di erogazione delle prestazioni, in una logica di programmazione
integrata dei servizi. Nella definizione degli obiettivi di produzione del sistema produttivo
si è tenuto conto dei risultati conseguiti dagli accordi precedenti in termini di volumi di
produzione e di volumi economici di scambio tra le aziende e dei seguenti elementi di
contesto:
• necessità di ridurre le liste di attesa, in particolare mantenendo i tempi di attesa per
interventi su patologia neoplastica entro 30 giorni e per le prestazioni critiche entro i
tempi definiti dalla normativa;
• recuperare la mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di interventi definiti
annualmente. Relativamente all’autosufficienza territoriale si considera prioritario
il mantenimento dell’attività di: Chirurgia a elevata complessità, in particolare per
patologie neoplastiche, Ginecologia e attività di Procrezione medicalmente assistita,
Cardiochirurgia, Urologia, Chirurgia Vascolare, Ematologia, Malattie Infettive,
Chirurgia Pediatrica, Ortopedia;
• necessità di qualificare l’attività di ricovero da parte delle strutture di PS;
• linee di programmazione di Area Vasta, Provinciale e Metropolitana;
• necessità di individuare azioni congiunte di respiro poliennale mirate a massimizzare
i livelli di integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di
autosufficienza produttiva locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza
proprie dei soggetti produttori. In questo ambito sono proseguite attivamente le
azioni per la riarticolazione delle attività di Chirurgia Pediatrica e di Laboratorio /
Microbiologia in ambito metropolitano. Da febbraio 2012 è stato gestito il temporaneo
19
Accordi di fornitura
Contesto
spostamento logistico dell’attività di dialitica del Maggiore presso il S.Orsola che si
protrarrà fino a luglio 2013;
• investimenti e sviluppo integrato di attività nell’ambito della innovazione tecnologica
(PET, RM, radioterapia, IORT) e di quelle aree per le quali esiste un alto consumo
di risorse: medicina dei trapianti, cardiologia interventistica, oncologia, ematologia,
dialisi e farmaceutica.
L’accordo tratta i seguenti temi in termini di pianificazione congiunta dell’offerta sia dal
punto di vista qualitativo (nuovi servizi, percorsi clinici, audit) che quantitativo:
• Ricovero;
• Specialistica ambulatoriale;
• Dialisi;
• Pronto Soccorso non seguito da ricovero.
Sono stati presi come principi ispiratori l’appropriatezza della produzione e del setting
assistenziale e la qualità del servizio, nonché l’adeguamento delle strutture di produzione
alle richieste di rimodulazione della rete provinciale, con l’obiettivo di fornire localmente
i massimi livelli di erogazione di prestazioni di ricovero nelle discipline di base e/o di
media assistenza, riservando invece la produzione di prestazioni di alta specializzazione
ai centri individuati dalla programmazione attuativa regionale e provinciale. L’accordo,
come negli anni precedenti, ha contemplato, inoltre, le azioni relative alla politica del
farmaco da attivare al fine del raggiungimento degli obiettivi che discendono dalle
principali indicazioni normative in materia.
A partire dal 2012 le prestazioni di screening colon retto, di screening cervice uterina,
PET e altre prestazioni sanitarie diverse erogate a favore di pazienti ambulanti e degenti,
oggetto di fatturazione diretta, sono state considerate parte integrante dell’accordo di
fornitura. I relativi oneri vengono riconosciuti da parte dell’AUSL di Bologna sulla base di
una logica di budget che fa riferimento ai consumi dell’anno 2011. L’importo economico
complessivo, corrispondente a 2.727mila euro è stato considerato quale valore massimo
ammissibile di scambio per l’anno 2012 e il consuntivo 2012 si attesta al di sotto di tale
valore.
L’accordo con l’Azienda USL di Imola è volto a perseguire il governo della mobilità
sanitaria facendo propri seguenti principi:
• riconoscere il diritto del cittadino alla libera scelta del luogo di cura, nell’ambito di un
sistema di regole strutturato, certo e condiviso, coerente alla missione di assicurare i
livelli essenziali di assistenza alla popolazione di riferimento, nel rispetto dei principi
della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso
all’assistenza, della qualità e appropriatezza delle cure, nonché dell’economicità
nell’impiego delle risorse;
• favorire il pieno utilizzo delle proprie strutture sanitarie e perseguire l’autosufficienza
territoriale, confermando allo stesso tempo il modello dell’offerta integrata Hub
& Spoke, per l’erogazione di prestazioni sanitarie ad alta complessità a valenza
regionale;
20
1
Accordi di fornitura
Contesto
• evitare ridondanze nel sistema dell’offerta che, oltre a costituire una inefficienza
per il sistema, limitano lo sviluppo di adeguate competenze cliniche e professionali,
pregiudicando l’appropriatezza e la sicurezza dell’attività sanitaria;
• contrastare atteggiamenti di reclutamento opportunistico di quote importanti di
casistica di ricovero, induttivo di mobilità ingiustificata, che eleva i costi sociali
dell’assistenza sanitaria del sistema, dei pazienti e dei loro prossimi;
• rispettare gli obiettivi di finanza pubblica e di programmazione sanitaria connessi alla
stipula degli accordi con le strutture erogatrici di prestazioni sanitarie per conto del
Servizio sanitario nazionale.
Le due aziende per l’anno 2012, hanno convenuto di applicare i seguenti criteri, ai fini
della determinazione dei volumi economici di scambio per le attività oggetto di mobilità
sanitaria:
1. relativamente all’attività di degenza il riferimento per la determinazione dell’accordo
2012 è produzione 2011, incrementata del 2 per cento, a fronte di rispetto dei criteri
di appropriatezza;
2.relativamente
all’assistenza
specialistica
ambulatoriale
il
riferimento
per
la
determinazione dell’accordo 2012 è stata la produzione 2011, decurtata della quota
stimata per il 2012 di riscossione ticket da parte dell’azienda erogatrice, quantificata
in 109mila euro;
3.relativamente all’assistenza farmaceutica il riferimento per la determinazione
dell’accordo 2012 è la produzione 2011.
Accordi fornitura extra-provinciali: L’andamento dell’attività di ricovero per residenti
extra provincia ha registrato un incremento del volume della produzione per attività
di ricovero rispetto al 2011. Gli incrementi sono principalmente ad alcune specifiche
attività, in particolare trapianto di fegato (+8 dimessi), rene (+8 dimessi), midollo per
incremento attività di trapianto allogenico, attività cardiologia interventistica e interventi
di chirurgia ginecologica.
In riferimento a quanto previsto dalla delibera regionale 653/2012 in tema di accordi,
per l’anno 2012 sono stati siglati accordi con le Ausl della Regione sulla base dei quali
vengono categorizzati i DRG dimessi sulla base del peso e della tipologia definito dalla
seguente normativa:
La Direzione Generale
dell’Assessorato
alla Sanità ha
individuato con
specifiche linee guida
le classi di attività
a cui associare un
riconoscimento
economico
differenziato.
• DGR 69/2011 che individua DRG ad alta complessità e DRG potenzialmente
inappropriati;
• funzioni hub (DGR 1267/2002);
• eccellenze aziendali che si sono determinate nello sviluppo del sistema regionale.
I criteri per la categorizzazione delle attivià sono stati definiti dalla Direzione Generale
dell’Assessorato alla Sanità (Linee guida per la definizione degli accordi di mobilità
extraprovinciali prot. PG 99676 del 19/04/2012) con l’obiettivo individuare delle classi di
attività a cui associare un riconoscimento economico differenziato.
21
Accordi di fornitura
Contesto
Le classi individuate sono le seguenti:
I LIVELLO: Casistica remunerata sulla base della produzione effettiva dell'anno
Target: Attività dei centri hub e delle funzioni di elevata specializzazione, attività
non controllabile/programmabile oppure strettamente connessa alla libera scelta del
paziente. Il riconoscimento va nella direzione di incentivare le Aziende Ospedaliere a
sviluppare il proprio ruolo di centro di eccellenza ed alta specialità, coerentemente con
gli indirizzi regionali di sviluppo del modello Hub&Spoke;
II LIVELLO: Casistica remunerata sulla base della produzione storicizzata
Target: casistica che non è propria dei centri hub, non caratterizza le funzioni di elevata
specializzazione ed è trattata in modo diffuso. L’obiettivo è non incentivare lo sviluppo
di questa attività;
III LIVELLO: Casistica remunerata fino ad un massimo concordato o con
abbattimento
Target: casistica di basso peso assistenziale e/o per la quale ci sono indicazioni regionali
di trasferimento in regime ambulatoriale. La proposta di abbattimento va nella direzione
di intraprendere azioni di contenimento e disincentivare lo svolgimento di queste attività
nell’ambito delle aziende ospedaliere.
Nel dettaglio si specifica che:
• sono stati definiti accordi per l’applicazione dei criteri previsti dalle linee guida regionali
con le seguenti Ausl: Piacenza, Ravenna, Forlì e Rimini. Con le Ausl di Ferrara e
Modena oltre ai criteri definiti dalle linee guida sono stati definiti dei tetti massimi di
riconoscimento economico della degenza;
• con le Ausl di Reggio Emilia e Parma è stato concordato il riconoscimento della
produzione effettiva erogata;
• con l’Ausl di Cesena non è stato raggiunto l’accordo pertanto la valorizzazione
economica è stata pari al valore contabilizzato nel 2011 (ovvero la produzione
effettiva del 2009), in applicazione delle disposizioni regionali in caso di mancato
accordo.
A seguire si riporta la tabella con i valori economici degli scambi con le Aziende territoriali
della Regione Emilia-Romagna.
22
Accordi di fornitura
Contesto
Tabella 1.5.1: valori economici degli scambi con Aziende territoriali della Regione
VALORI IN MIGLIAIA DI EURO
AUSL
Bologna
AUSL
Imola
AUSL extra
provincia
Totale
Regione
Emilia
Romagna
Prestazioni di Degenza
185.186 €
7.859 €
35.108 €
228.153 €
Prestazioni Ambulatoriali
48.452 €
2.070 €
5.787 €
56.308 €
Sub-totale Degenza e Specialistica
233.638 €
9.929 €
40.895 €
284.462 €
Somministrazione diretta Farmaci
32.876 €
1.726 €
3.634 €
38.236 €
Totale
266.514 €
11.655 €
44.528 €
322.697 €
Fonte Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola Malpighi
23
Profilo
24
aziendale
2
Profilo
aziendale
I
l secondo capitolo mette in evidenza gli aspetti dell’attività
del Policlinico S.Orsola-Malpighi relativi alla sostenibilità
economica, finanziaria e patrimoniale; l’impatto economico e
sociale sul contesto territoriale; il contributo alla copertura dei
livelli essenziali di assistenza; le attività di ricerca e didattica
ed assetto organizzativo. Quasi 6.000 persone lavorano nel
Policlinico, con rapporto di lavoro dipendente o tramite convenzioni
e contratti. Nell’anno 2012 l’apporto che il Policlinico offre in termini
di risorse economico-finanziarie erogate è pari a quasi 244 milioni di
euro. Anche per il 2012 si conferma l’attrattività dell’offerta formativa
della Scuola di Medicina e Chirurgia. È preso in esame il contributo
dell’Azienda in relazione alle aree di offerta del Servizio Sanitario
Regionale: assistenza collettiva in ambiente di vita e lavoro, assistenza
distrettuale,
assistenza
ospedaliera.
L’assistenza
specialistica
ambulatoriale totalizza nel 2012 3.370 milioni di prestazioni oggetto
di mobilità alle quali vanno aggiunte 3.5milioni di prestazioni di
laboratorio (LUM) e oltre 400mila esami per attività di screening
neonatale; l’assistenza ospedaliera in ambito metropolitano, al
contrario, vede una riduzione del tasso di ospedalizzazione del 5 per
cento rispetto allo scorso anno; per il Policlinico si registra, rispetto al
2011, una dotazione in calo di 38 posti letto. Per quanto riguarda le
attività di ricerca, Regione e Fondazioni sono i principali finanziatori
della ricerca scientifica.
25
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
La sostenibilità economica
La sostenibilità economica che caratterizza l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di
Bologna viene rappresentata attraverso indici volti a:
• apprezzare le cause gestionali che hanno portato a un dato risultato economico di
periodo;
• valutare il grado di incidenza dei costi dei principali fattori produttivi sulle risorse
che l’Azienda è stata in grado di trattenere/acquisire per alimentare i propri processi
produttivi;
• investigare la composizione dei costi caratteristici aziendali.
2.1.1 Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione
regionale
La condizione di equilibrio economico finanziario dell'anno 2012 viene definita per le
Aziende Sanitarie dell’Emilia-Romagna dalla DGR n. 653/2012 “Linee di programmazione
e finanziamento delle Aziende del Servizio sanitario regionale per l’anno 2012”; la
modalità di verifica del risultato di esercizio delle Aziende sanitarie e del consolidato
regionale definita dal Tavolo di verifica degli adempimenti (ex articolo 12 dell’Intesa
23 marzo 2005, istituito presso il MEF) ha comportato, a partire dal 2012, la copertura
finanziaria degli ammortamenti non sterilizzati di competenza dell’esercizio riferiti a
tutti i beni ad utilità pluriennale. In conseguenza di ciò, si è evidenziata la necessità
di assicurare a livello regionale una situazione di pareggio di bilancio, da determinarsi
sulla base di criteri civilistici: a partire dall’anno 2012 all’interno dell’equilibrio sono
interamente ricompresi gli ammortamenti netti di competenza dell’anno.
Nella tabella seguente si evidenzia che l’Azienda ha rispettato nel 2012 l’obiettivo
economico finanziario posto dalla Regione Emilia Romagna, evidenziando un risultato
di pareggio di bilancio.
Tabella 2.1 Verifica del rispetto della condizione di equilibrio
Preventivo deliberato 2012
Consuntivo 2012
-9.197.645
Risultato di Esercizio
(pari al valore degli
ammortamenti non sterilizzati
al 31.12.2009 - accantonati
dalla Rer con DGR 653/2012)
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
26
Pareggio di Bilancio
L’Azienda rispetta
l’obiettivo economico
2012 assegnato dalla
Regione EmiliaRomagna
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Grafico 2.1 Risultato netto dell’esercizio (trend anni 2010-2012, in migliaia di euro)
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola – Malpighi
L’obiettivo è stato raggiunto nonostante la revisione del livello dei finanziamenti
introdotta dalla legge 135/2012 (cd Spending Review); per l’Azienda la decurtazione
è stata pari a circa 3,2 milioni di euro.
Il traguardo del pareggio di bilancio è stato posto dal decreto legislativo 118 del
23 giugno 2011, “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili
e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi, a
norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”; per il perseguimento
di tale obiettivo la Regione ha previsto un contributo regionale a copertura degli
ammortamenti non sterilizzati.
Si ricorda, inoltre, che l’entrata in vigore del decreto legislativo 118/2011, nonché
il recepimento, nel corso dell’esercizio 2012, di ulteriori indicazioni pervenute dal
Ministero della Salute (in particolare, in relazione al ricalcolo straordinario degli
ammortamenti – nota prot. DGPROGS n. 8036-P-25 marzo 2013), hanno comportato
modifiche ad alcuni criteri di rappresentazione/valutazione rispetto agli esercizi
precedenti. L’analisi degli scostamenti dei risultati della gestione può, dunque,
risentire dell’adeguamento aziendale e regionale alla normativa sopracitata.
27
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.2 Contributo della gestione caratteristica e della gestione non
caratteristica nella formazione del risultato netto
L’indicatore analizza il contributo della gestione caratteristica e della gestione non
caratteristica al risultato di esercizio. La gestione caratteristica include, infatti, i ricavi e
i costi relativi all’attività tipica istituzionale dell’Azienda, mentre quella non caratteristica
descrive le componenti di reddito finanziarie e straordinarie (proventi e oneri) e le imposte.
Come già anticipato, per l’esercizio 2012 si evidenzia un risultato di pareggio di bilancio,
che deriva interamente dall’incidenza della gestione caratteristica.
Da un confronto degli indicatori negli anni di riferimento, le componenti tipiche evidenziano
nel 2012 un incremento generale nei contributi in c/esercizio, nei trasferimenti netti e nei
ricavi disponibili, ovvero in particolare nella compartecipazione alla spesa sanitaria e negli
altri ricavi e proventi tipici. Nell’ambito dei costi di beni e servizi si registra una riduzione
dei costi dei servizi sanitari e dei costi amministrativi e generali, come pure del costo del
lavoro, a conseguimento dell’obiettivo economico posto in sede di programmazione; si
evidenzia, invece, un aumento dei costi per consumo di beni acquistati, in particolare,
per nuovi farmaci, per servizi non sanitari, per godimento beni di terzi e manutenzioni.
Ad incidere sul risultato economico 2012 è l’incremento complessivo di valore registrato
per le voci “Quota utilizzo contributi in conto capitale” e “Altri accantonamenti tipici”; in
particolare, il valore della sterilizzazione degli investimenti realizzati con contributi pubblici
o altri contributi vincolati, evidenzia complessivamente un incremento di valore rispetto
agli esercizi precedenti. Come già segnalato, l’entrata in vigore del Decreto legislativo
118/2011 e sue successive modificazioni ed integrazioni ha modificato sostanzialmente il
calcolo delle quote di ammortamento e sterilizzazioni. Nel corso del 2012, si è proceduto,
con riferimento a tre categorie di beni pluriennali a modificare le aliquote di ammortamento
applicate fino al 31 dicembre 2011 (ovvero quelle previste dal Regolamento regionale n.
61/1995) secondo quanto stabilito dalla Tabella di cui all’Allegato 3 del Decreto legislativo
n. 118/2011.
Più in dettaglio:
Tabella 2.2 Aliquote di ammortamento D.Lgs. n. 118/2011
Categoria
Aliquota ante
01.01.2012
Aliquota
dall’01.01.2012
Mobili e Arredi
10 %
12,5 %
Attrezzature Sanitarie e Scientifiche
12,5 %
20 %
Altri Beni Materiali (Officine, Cucine,
Lavanderie)
12,5 %
20 %
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
E’ evidente come tale modifica abbia influito sia sul risultato economico (per tutti quei
beni acquisiti con fondi propri, in assenza di contributo in c/capitale per la sterilizzazione
28
Il risultato di esercizio è
principalmente definito
dall’apporto della
gestione caratteristica
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
dei connessi ammortamenti), che sul patrimonio aziendale.
Profilo
In ottemperanza a quanto previsto dalla comunicazione del Ministero della Salute del 25
marzo 2013 si è provveduto, inoltre, ad effettuare il ricalcolo degli ammortamenti dei
cespiti acquistati negli anni 2011 e precedenti non ancora integralmente ammortizzati
all’1 gennaio 2012, con l’applicazione delle nuove aliquote, così come sopra indicato.
Gli elementi estranei alla gestione caratteristica fanno, invece, riferimento a proventi e
oneri finanziari e a proventi e oneri straordinari.
Nel 2012 la gestione non caratteristica ha inciso sul risultato di esercizio in
maniera negativa.
Tabella 2.3 Valori assoluti (in migliaia di euro) dei risultati della gestione caratteristica, non
caratteristica e risultato netto (trend anni 2010-2012)
2010
2011
2012
Risultato Gestione
Caratteristica
- 9.618
103,25%
-2.724
35,60%
975
-100,00%
Risultato Gestione
Non Caratteristica
302
- 3,25%
-4.929
64,40%
-975
100,00%
Risultato Netto
- 9.316
-7.653
-0
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola – Malpighi
Grafico 2.2 Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non caratteristica sul risultato
netto (trend anni 2010 - 2012)
150,00%
100,00%
100,00%
50,00%
3,25%
0,00%
2010
-100,00%
2011
2012
-35,60%
-50,00%
-64,40%
-103,25%
-100,00%
-150,00%
In c id e n z a R is u lta to G e s tio n e C a ra tte ris tic a /R is u lta to N e tto
In c id e n z a R is u lta to G e s tio n e N o n C a ra tte ris tic a /R is u lta to N e tto
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
29
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.3 Trend della performance della gestione caratteristica dell’Azienda, a
confronto con il trend regionale
Il rapporto tra il risultato della gestione caratteristica sui ricavi disponibili evidenzia la
capacità di copertura dei costi caratteristici di gestione con i relativi proventi caratteristici
dell’Azienda. Più il rapporto è prossimo allo 0%, più la performance è migliore.
Il trend degli ultimi anni, confrontato con il dato medio regionale delle Aziende
ospedaliere, evidenzia un miglioramento della performance gestionale; i ricavi disponibili,
in particolare quelli derivanti dalla compartecipazione alla spesa sanitaria e gli altri ricavi
e proventi tipici, evidenziano un aumento costante nel triennio analizzato.
Per il 2012, il risultato aziendale vede un sostanziale allineamento al valore della media
regionale.
Grafico 2.3 Risultati della gestione caratteristica
(ROC)/ricavi disponibili, confronto con i medesimi indicatori di livello regionale
1, 0 0 %
0,42%
0 , 50 %
0,19%
0 ,0 0 %
2010
2011
-0,54%
- 0 , 50 %
- 1, 0 0 %
-1,19%
- 1, 5 0 %
-2 ,0 0 %
-1,74%
-1,93%
- 2 , 50 %
AzOS P B O
AzOS P R ER
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
30
2012
La performance
della gestione
caratteristica registra
un miglioramento e si
allinea ai valori medi
regionali
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.4 Assorbimento di risorse per aggregazione di fattori direttamente
impiegati nel processo di produzione aziendale, nell’ultimo triennio e
rispetto ai corrispondenti valori medi regionali
L’analisi si focalizza sullo studio dell’assorbimento dei diversi aggregati di fattori
produttivi rispetto al valore dei ricavi disponibili e sul confronto del dato con il valore
medio delle Aziende Ospedaliere (incluso IOR). I risultati aziendali mostrano un
miglioramento complessivo del livello di assorbimento degli aggregati di fattori produttivi,
a dimostrazione del percorso di razionalizzazione della spesa che l’Azienda ha perseguito
progressivamente negli anni.
Anche per l’esercizio 2012, le risorse aziendali impiegate sono state assorbite
principalmente dal costo del lavoro, dal costo dei servizi e dall’acquisto di beni di consumo.
Rispetto al dato medio regionale si evidenzia un contenimento del costo del lavoro:
per l’anno 2012 l’Azienda registra un valore pari al 49,58%, con un decremento pari a
-0,54% rispetto al valore medio regionale (50,12%).
Anche per il consumo di beni si evidenzia una buona performance aziendale, con un
trend piuttosto costante nel triennio esaminato e un contenimento del gap rispetto ai
dati regionali.
Il costo dei servizi migliora nel tempo, risultando, per il 2012, inferiore di circa 3 punti
percentuali rispetto al valore medio regionale.
Grafico 2.4 Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, a confronto con regione
(trend anni 2010 - 2012)
Beni di consumo/Ricavi disponibili
Beni strumentali/Ricavi disponibili
Servizi/Ricavi disponibili
Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili
Costo del lavoro/Ricavi disponibili
60,00%
52,11%
52,11%
52,13%
51,45%
50,12%
49,58%
50,00%
40,00%
30,00%
23,44%
20,00%
10,00%
6,36%
23,33%
22,72%
17,95%
15,78%
5,55%
4,23%
16,02%
22,36%
18,78%
6,43%
3,29%
4,87%
3,30%
22,86%
3,05%
20,75%20,39%
16,97%
5,93%
4,47%
4,62% 3,70%
0,00%
Aosp Bo
Aosp RER
2010
Aosp Bo
Aosp RER
2011
Aosp Bo
Aosp RER
2012
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
31
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.5 Struttura dei costi aziendali
Questa indagine descrive l’incidenza dei costi di produzione aziendali, suddivisi per
macroaree, rispetto ai costi complessivi. I valori riportati nella tabella sottostante,
confrontati al dato medio rappresentativo dei valori delle Aziende ospedaliere della
Regione Emilia-Romagna, evidenziano un sostanziale allineamento alla composizione
media regionale. In particolare, l’incidenza del costo del lavoro sul totale dei costi
è in riduzione negli anni. Nell’esercizio 2012, a conferma della positiva performance
aziendale di tale fattore produttivo, si rafforza il trend discendente del valore registrato
dall’Azienda rispetto al valore medio regionale.
L’acquisto di servizi sanitari e non sanitari, il costo delle manutenzioni ed i costi
amministrativi e generali registrano un’incidenza inferiore alla media regionale;
leggermente superiore al dato medio è, invece, l’incidenza dei costi dei beni di consumo,
dei beni strumentali e degli accantonamenti.
Grafico 2.5 Composizione percentuale dei costi d’esercizio annuali sul totale costi (trend anni
2010 - 2012). Confronto con le Aziende Ospedaliere della RER
60,00%
50,00%
40,00%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
Aosp Bo
Aosp RER
Aosp Bo
2010
Aosp RER
Aosp Bo
2011
Aosp RER
2012
Consumo beni acquistati/Totale Costi
23,00%
22,33%
23,20%
22,10%
22,90%
Servizi sanitari/Totale Costi
2,75%
4,06%
2,55%
4,30%
2,36%
20,84%
4,60%
Servizi non sanitari/Totale Costi
9,15%
9,89%
9,92%
10,58%
10,82%
11,70%
Beni strumentali/Totale Costi
6,24%
5,46%
6,40%
4,82%
5,94%
4,64%
Manutenzioni/Totale Costi
3,59%
3,70%
3,47%
3,68%
3,82%
4,18%
Costi amministrativi e generali/Totale Costi
1,75%
1,96%
1,56%
1,94%
1,50%
1,81%
Accantonamenti/Totale Costi
2,41%
1,27%
1,72%
1,08%
2,98%
1,91%
Costo del lavoro/Totale Costi
51,12%
51,33%
51,18%
51,52%
49,68%
50,33%
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
La sostenibilità finanziaria
La sostenibilità finanziaria dell’Azienda viene descritta attraverso l’analisi del
Rendiconto finanziario di liquidità, confrontato sull’ultimo triennio 2010 - 2012, e
attraverso l’indicatore di durata media di esposizione verso i fornitori.
32
La struttura dei
costi di produzione
vede un progressivo
miglioramento e
allineamento ai valori
medi regionali
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.6 Dinamica dei flussi monetari - modalità di finanziamento e tipologia di
impiego delle fonti - relativi all’esercizio
Il Rendiconto finanziario di liquidità rappresenta la dinamica dei flussi finanziari
dell’Azienda, descrivendo i movimenti in entrata e in uscita relativi all’esercizio considerato
e le variazioni intervenute nel periodo analizzato.
Il grafico mostra una certa discontinuità nella gestione finanziaria che, negli anni, è stata
caratterizzata da un forte assorbimento finanziario da parte della gestione extracorrente.
La gestione corrente continua ad assicurare un apporto finanziario positivo. L’apporto
della gestione extracorrente è determinato dalle dinamiche generate dal piano degli
investimenti e dai finanziamenti pubblici ad esso legati.
Per un’analisi più approfondita, si rimanda al paragrafo 2.1.9 “Grado di copertura
degli investimenti attraverso contributi pubblici”.
Grafico 2.6 Rendiconto finanziario di liquidità
40.000.000
20.000.000
-
- 20.000.000
- 40.000.000
- 60.000.000
- 80.000.000
- 10 0 . 0 0 0 . 0 0 0
2 0 10
2 0 11
2 0 12
D i s p o ni b i l i t à l i q ui d e i ni z i a l i
2 5. 0 3 5. 4 53
- 5 . 6 3 1. 4 13
N e t c a s h g e s t i o ne c o r r e nt e
5 . 0 5 1. 6 6 2
11. 0 5 7 . 8 5 3
16 . 0 8 0 . 6 9 3
- 3 5 . 7 18 . 5 2 9
-9 .6 8 4 .0 3 3
- 16 . 7 0 2 . 3 2 7
N e t c a s h g e s t i o ne
e x t a c o r r e nt e
C o nt r i b ut i p e r p e r d i t e
D i s p o ni b i l i t à l i q ui d e f i na l i
- 4 . 2 57. 59 4
-
-
-
- 5 . 6 3 1. 4 13
- 4 . 2 57. 59 4
- 4 . 8 79 . 2 2 8
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
33
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.7 Durata media dell’esposizione verso fornitori
La tabella 2.4 indica i giorni che passano in media tra il sorgere del debito ed il suo
effettivo pagamento. Negli anni si è assistito ad una stabilizzazione del livello di
indebitamento per forniture di beni di consumo e servizi (al netto di debiti verso
Aziende Sanitarie della Regione) e, quindi, ad una relativa stabilizzazione dei tempi
di pagamento.
Tabella 2.4 Debiti medi per forniture in conto esercizio (costi per beni e servizi/360)
2010
2011
2012
Debiti Iniziali
179.422.813
166.508.973
166.508.973
Debiti Finali
166.508.973
166.448.553
161.167.008
(debiti iniziali + debiti finali)/2
172.965.893
166.478.763
163.807.780
692.599
686.759
706.328
250
242
232
Costi per beni e servizi/360
(in giorni)
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
La sostenibilità patrimoniale
La sostenibilità patrimoniale viene infine indagata attraverso:
• una rappresentazione grafica dello stato patrimoniale;
• indici e valori volti ad informare sulle dinamiche di investimento in atto.
2.1.8 Riclassificazione delle poste dell’attivo e del passivo patrimoniale
sulla base della scansione temporale dei realizzi/rimborsi delle operazioni di
investimento/finanziamento
La rappresentazione grafica dello stato patrimoniale nel triennio di riferimento mostra
un costante squilibrio, a causa dell’erosione del patrimonio netto, sia per la pratica della
sterilizzazione degli ammortamenti di immobilizzazioni acquisite con contributi in conto
capitale, sia per il permanere di perdite non ripianate. Seppur nell’esercizio 2012 si
registri un miglioramento rispetto al biennio 2010-2011, continua ad emergere un livello
di indebitamento a breve termine finanziato solo per meno della metà da disponibilità
liquide e differite.
Nel dettaglio il 2012, rispetto al biennio precedente, vede un incremento delle liquidità
immediate. Si registra, inoltre, un incremento delle liquidità differite, dovuto soprattutto,
ad un aumento dei crediti verso Regione; il D. Lgs. 118/2011 ha, infatti, disposto che,
dal 2012, i contributi in conto capitale per investimenti fossero iscritti interamente
nell’esercizio, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori, determinando,
per il passivo, il correlato aumento del patrimonio netto. Le immobilizzazioni, che
rappresentano la voce più significativa dell’attivo, vedono un andamento costante nel
34
Si evidenzia
un progressivo
contenimento
dell’indebitamento per
le forniture di beni
di consumo e servizi
e un conseguente
miglioramento dei
tempi di pagamento
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
periodo analizzato, assestandosi al 70% nel 2012.
Profilo
Per il passivo (debiti a breve/a lungo termine + PN), si rileva un decremento dei debiti
a breve, dovuto, in particolare, ad una riduzione dei debiti verso Aziende Sanitarie,
fornitori, Istituti di previdenza e sicurezza e altri soggetti e debiti tributari. Diminuiscono
anche i debiti a medio-lungo termine; in particolare si riduce progressivamente il valore
dell’indebitamento verso istituti di credito (mutui). Come già segnalato, aumenta, invece,
il patrimonio netto in particolare per la voce contributi in conto capitale per investimenti,
iscritti interamente nell’esercizio.
Grafici 2.7, 2.8, 2.9 Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale
riclassificato in chiave finanziaria
2010
100%
HBO
17%
90%
2010
ATTIVITA’
PASSIVITA’
Liquidità
immediate e
differite
25%
63%
Finanziamenti a
breve
Scorte
3%
21%
Finanziamenti
a medio lungo
termine
Immobilizzazioni
72%
17%
Patrimonio netto
TOTALE
ATTIVITA’
100%
100%
TOTALE
PASSIVITA’
80%
21%
70%
60%
72%
50%
40%
30%
3%
63%
20%
10%
25%
0%
ATTIVITA'
PASSIVITA'
35
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2011
100%
HBO
18%
90%
2011
ATTIVITA’
PASSIVITA’
Liquidità
immediate e
differite
22%
61%
Finanziamenti a
breve
Scorte
2%
21%
Finanziamenti
a medio lungo
termine
Immobilizzazioni
75%
18%
Patrimonio netto
100%
100%
80%
21%
70%
60%
75%
50%
40%
61%
30%
20%
10%
2%
TOTALE
22%
ATTIVITA’
TOTALE
PASSIVITA’
0%
AT T IVIT A'
P AS S IVIT A'
2012
100%
90%
22%
HBO
80%
2012
70%
60%
70%
50%
40%
30%
2%
PASSIVITA'
28%
59%
Finanziamenti a
breve
Scorte
2%
19%
Finanziamenti
a medio lungo
termine
Immobilizzazioni
70%
22%
Patrimonio netto
100%
100%
59%
20%
10%
ATTIVITA'
Liquidità
immediate e
differite
19%
28%
TOTALE
0%
AT T IVIT A'
P AS S IVIT A'
ATTIVITA'
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
36
TOTALE
PASSIVITA'
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.9 Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi pubblici
Un’ulteriore sottolineatura della difficile situazione finanziaria è espressa dal
basso grado di finanziamento degli investimenti. L’analisi che segue descrive,
infatti, in che misura i contributi in conto capitale erogati all’Azienda coprono gli
investimenti realizzati nell’anno. Rispetto al biennio 2010-2011, l’esercizio 2012
registra un incremento dei contributi in conto capitale, ma tale percentuale evidenzia
un miglioramento per effetto dell’assoluto contenimento degli investimenti non aventi
coperture finanziarie dedicate, ma sostenuti da contributi in conto esercizio, investimenti
limitati alle urgenze e indifferibilità.
Grafico 2.10 Contributi in conto capitale/Investimenti in immobilizzazioni materiali (anni 2010-2012)
90,0%
79,4%
80,0%
70,0%
64,0%
60,0%
50,0%
40,0%
31,1%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
2010
2011
2012
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
2.1.10 Rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell’esercizio nel
loro ammontare complessivo e per singola tipologia
Gli investimenti
registrano valori
importanti, in
particolare le
immobilizzazioni
materiali in corso.
Il valore degli investimenti in valore assoluto per l’anno 2012 continua a
registrare un costante decremento rispetto al biennio 2010-2011, con una
riduzione di circa il 55% rispetto al 2010 e di circa l’8% rispetto al 2011; in
particolare, nel confronto con l’anno precedente, si evidenzia una netta diminuzione alla
voce Fabbricati strumentali – indisponibili (-86,89%) e per le Attrezzature sanitarie e
scientifiche (-39,00%). In incremento il valore delle Immobilizzazioni materiali in corso
(+50,17%), principalmente per effetto del proseguimento dei lavori di realizzazione del
Nuovo Polo Cardio-Toraco-Vascolare.
37
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Tabella 2.5 Valore assoluto nuovi investimenti (trend anni 2010 - 2012)
2010
2011
2012
Totale Investimenti
48.437.072
23.811.158
21.932.927
Immobilizzazioni immateriali
1.558.304
774.537
537.959
Fabbricati strumentali
(indisponibili)
3.720.890
6.297.763
825.467
Attrezzature sanitarie
e scientifiche
5.711.502
4.339.009
2.646.646
Mobili e arredi
1.118.178
478.737
457.154
Terreni
Automezzi
14.139
Altre immobilizzazioni materiali
2.870.491
604.180
457.244
Immobilizzazioni materiali
in corso e acconti
33.457.707
11.316.932
16.994.318
Fonte: Aosp Bologna S.Orsola - Malpighi
Grafico 2.11 Percentuale gli investimenti (trend anni 2010-2012)
Altri beni strumenta li
Attrezza ture sa nita rie e sc ientific he
F a bbric a ti strumenta li (indisponibili) e immobilizza zioni ma teria li in c orso e a c c onti
100%
90%
80%
11,45%
7,80%
11,79%
18,22%
76,76%
73,98%
2010
2011
6,69%
12,07%
70%
60%
50%
40%
81,25%
30%
20%
10%
0%
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
38
2012
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
2.1.11 Grado di rinnovo del patrimonio aziendale
Profilo
L’analisi mette in evidenza i nuovi investimenti di un anno sul totale di quelli realizzati
fino a quell’anno, al lordo dei relativi fondi di ammortamento. Più l’indicatore registra
valori elevati, più il grado di rinnovo del patrimonio è alto. Nello specifico, per il 2011 -
2012 l’indicatore mostra un notevole decremento negli investimenti e quindi un basso
livello di rinnovo del patrimonio aziendale, confermando l’andamento sopra riportato.
Grafico 2.12 Nuovi investimenti in immobilizzazioni immateriali e
materiali totale investimenti lordi
9,00%
8,45%
8,00%
7,00%
6,00%
5,00%
3,88%
4,00%
3,41%
3,00%
2010
2011
2012
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
2.1.12 Grado di obsolescenza del patrimonio aziendale
L’indicatore descrive la perdita di valore del patrimonio aziendale, determinato dal
rapporto tra il valore residuo dei beni durevoli ed il totale degli investimenti lordi. Il grafico
sotto riportato mostra, per il periodo di riferimento, un dato in progressiva contrazione.
L’indicatore è infatti complementare al valore analizzato precedentemente: più alto è
livello di rinnovo del patrimonio dell’Azienda, minore sarà la tendenza all’obsolescenza
degli stessi beni durevoli.
39
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Grafico 2.13 Valore residuo beni durevoli/totale investimenti lordi beni durevoli (trend anni 2010 - 2012)
0,72
0,69
0,70
0,68
0,64
0,66
0,64
0,62
0,60
0,60
0,58
0,56
0,54
2010
2011
2012
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
2.2 Impatto sul contesto territoriale
È indubbio che l’attività dell’Azienda, una delle maggiori in ambito provinciale,
produca effetti economici assai rilevanti sul territorio in cui opera. Questo aspetto viene
espresso attraverso alcune informazioni che permettono di delineare il contributo che il
Policlinico offre all’economia del territorio in termini occupazionali e di risorse economicofinanziarie erogate.
Appare inoltre interessante cercare di cogliere il riconoscimento della funzione sociale
svolta dall’Azienda attraverso i segnali di ritorno trasmessi dalla comunità che vive sul
territorio di riferimento dell’Azienda e che con essa interagisce. A fronte della difficoltà
oggettiva di misurare tale fenomeno, è sembrato ragionevole ipotizzare l’esistenza di una
L’impatto economico e
sociale del Policlinico
sul territorio è assai
rilevante, l’Azienda
è tra le maggiori in
ambito provinciale
e dà un apporto
notevole, in termini di
offerta di lavoro
relazione fra il riconoscimento della funzione sociale svolta e l’ammontare di donazioni,
lasciti e contributi ricevuti dall’Azienda stessa su iniziativa di cittadini e altri soggetti, oltre
alla ricca rete di volontariato e partecipazione sociale che in ogni territorio si mobilita
intorno ai servizi sanitari.
2.2.1 L’impatto economico e sociale
Le persone che lavorano nell’Azienda ospedaliero-universitaria S.OrsolaMalpighi al 31 dicembre 2012 sono 5.534. Non sono solo dipendenti del Servizio
Sanitario Regionale, ma anche dell’Università convenzionati col Servizio Sanitario
Regionale, o soggetti assunti tramite convenzioni e contratti. Nel corso del triennio
2010-2012 il dato relativo al totale delle persone impiegate in Azienda ha subito un
sensibile decremento che, in valori assoluti, è quantificato complessivamente in 288
unità. Mentre nel corso del 2010 il dato era aumentato dello 0.73% rispetto all’anno
40
Più di 5.500
persone lavorano
nel Policlinico, con
rapporto di lavoro
dipendente o tramite
convenzioni e
contratti
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
precedente, nell’ultimo anno preso a riferimento il dato relativo al totale delle persone
impiegate in Azienda al 31 dicembre ha subito una riduzione rispetto sia al 2010 che al
2011 (rispettivamente -2.73% e -2.39%). Il decremento del personale, conseguente
alla necessità di razionalizzare le risorse assegnate per la gestione della complessiva
offerta assistenziale (integrata con le esigenze di didattica e ricerca derivanti dalla
natura di Policlinico universitario), si è verificato in maniera rilevante sul personale
dipendente, oltre che risentire dell’effetto di contrazione della componente universitaria
convenzionata. Nella tabella che segue è rappresentato il personale che a vario titolo
presta la propria attività in Azienda.
Tabella 2.6 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna S.Orsola-Malpighi
al 31.12 articolato per tipologia contrattuale (Anni-2010-2011-2012)
Tipologia contrattuale
Totale personale
2010
Totale personale
2011
Totale personale
2012
Servizio Sanitario Regionale
5.132
5.039
4.916
Universitario
371
355
342
Altro personale
322
272
276
Totale
5.825
5.666
5.534
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Oltre al personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università, la Tabella
2.6 comprende, alla voce “altro personale”, anche i borsisti, i contratti libero professionali,
i contratti di collaborazione coordinata e continuativa e il personale convenzionato.
Nelle analisi successive, tuttavia, si fa riferimento solo al personale dipendente del
Servizio Sanitario Regionale e dell’Università per poter comparare i dati con quelli relativi
agli anni precedenti.
L’Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti nel territorio. Nell’anno
2012 la percentuale di personale che lavora nel Policlinico sul totale degli occupati nella
Provincia di Bologna, è pari all’1,2% circa. Il dato è rimasto sostanzialmente immutato
nell’ultimo triennio, sebbene il numero degli occupati nella Provincia di Bologna, solo
nell’ultimo anno, sia diminuito di 9 mila unità; questo elemento permette di evidenziare
che, nonostante il decremento del personale, l’Azienda continua a mantenere la propria
percentuale di apporto sul totale della forza lavoro occupata nel contesto territoriale.
La maggior parte del personale che lavora in Azienda risiede nell’ambito territoriale:
circa il 55% è residente nel Comune di Bologna e, se allarghiamo l’analisi alla Provincia
di Bologna, la percentuale sale e supera l’85% dei residenti sul totale del personale.
Nel corso del triennio 2010-2012 la percentuale del personale residente nell’ambito
territoriale ha subito un costante incremento come si evince anche dai valori assoluti e
percentuali riportati nella Tabella 2.7.
41
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabella 2.7 Lavoratori residenti nell’ambito territoriale (Comune di Bologna), dipendenti del
Servizio Sanitario Regionale e dell’Università, al 31.12 (Anni 2010-2011-2012)
Anno
Totale personale
(dipendenti Servizio
Sanitario Regionale
e Università)
2010
5.503
4.398
80%
2.781
51%
2011
5.394
4.427
82%
2.807
52%
2012
5.258
4.487
85%
2.914
55%
Residenti nella
Provincia di Bologna
di cui residenti nel
Comune di Bologna
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
2.2.2 L’impatto del Policlinico sul territorio in cifre
Il volume degli emolumenti erogato nel 2012 per il personale dipendente dal Servizio
Sanitario Regionale è pari a oltre 244 milioni di euro. Il decremento di circa 2,3 milioni di euro
rispetto all’anno precedente è dovuto sia alla riduzione di personale nel corso dell’anno di
riferimento, sia all’applicazione del decreto legge n. 78/2010 (convertito, con modificazioni,
nella legge n. 122/2010), relativo a: “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria
e di competitività economica”.
Tabella 2.8 Volume degli emolumenti erogati (costi) per il personale dipendente;
integrazione agli universitari; compensi a collaboratori e borsisti al 31.12 (Anni 2010-2011-2012)
ANNO
Personale
Personale
dipendente
dipendente
Servizio Sanitario
dall’Università
Regionale
Borsisti
Altro
personale.
Totale
2010
244.709.170
14.218.018
186.858
7.677.666
266.791.712
2011
246.366.511
13.724.450
188.631
6.454.244
266.733.836
2012
244.020.085
13.627.992
98.103
5.432.009
263.178.189
Totale
735.095.766
41.570.460
473.592
19.563.919
796.703.737
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Nel 2012 il valore complessivo degli emolumenti erogati dall’Università sia a ricercatori/
docenti che a personale tecnico-amministrativo, pari a complessive 361 unità, è stato
pari ad oltre 22 milioni di euro, come si evince dalle tabelle sotto riportate.
42
Nell’anno 2012
l’apporto che il
Policlinico offre in
termini di risorse
economico-finanziarie
complessivamente
erogate è pari a quasi
244 milioni di euro.
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabelle 2.9 e 2.10 Valore degli emolumenti corrisposti dall’Università a ricercatori/docenti e a
personale tecnico - amministrativo negli anni 2010-2011-2012
Anno
Docenti e
Ricercatori
Lordo
dipendente
Oneri
a carico ente
Totale
2010
260
14.344.431,69
5.353.169,29
19.697.600,98
2011
241
13.262.860,11
4.977.731,75
18.240.591,86
2012
240
12.939.257,22
4.825.799,36
17.765.056,58
Totale
741
40.547.249,02
15.156.700,40
55.703.949,42
Anno
Personale tecnico
e amministrativo
Lordo
dipendente
Oneri a carico ente
Totale
2010
137
3.755.084,85
1.428.413,09
5.183.497,94
2011
128
3.368.590,98
1.280.293,78
4.648.884,76
2012
121
3.239.498,51
1.228.352,69
4.467.851,20
Totale
386
10.363.174,34
3.937.059,56
14.300.233,90
Fonte: Università di Bologna
43
L'impatto economico sul territorio
Profilo
2.2.3 L’impatto economico sul territorio: i rapporti di fornitura
I rapporti di fornitura sono per una percentuale pari a circa il 41% intrattenuti con
fornitori della regione Emilia-Romagna. Il fatturato complessivo dei fornitori contabilizzato
nel corso del 2012 ammonta a 254 milioni di euro di cui circa 83 milioni di euro per
fornitori con sede nell’ambito territoriale provinciale (pari al 32,82%).
Grafico 2.14 Rapporti di fornitura (trend anni 2009-2011)
Ambiti territoriali extraregionali
Altri ambiti territoriali della Regione Emilia-Romagna
Ambito territoriale della Provincia di Bologna
100%
90%
80%
70%
52,15%
55,44%
59,45%
60%
50%
40%
9,88%
9,27%
7,74%
30%
20%
37,97%
35,28%
32,82%
2010
2011
2012
10%
0%
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Il valore del fatturato è analizzabile per anno rispetto a una riclassificazione dei fattori
produttivi.
Tabella 2.11 Ambito territoriale della Provincia di Bologna
Tipologia
2010
2011
Beni sanitari
8.173
7.721
Beni non sanitari
13.869
13.933
17.144
Manutenzioni ordinarie,
straordinarie e attrezzature
37.690
22.025
23.727
Acquisto di servizi
46.901
45.560
35.028
106.633
89.239
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
44
2012
7.406
83.305
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabella 2.12 Altri ambiti territoriali della Regione Emilia-Romagna
Tipologia
2010
2011
2012
Beni sanitari
4.208
3.834
3.682
Beni non sanitari
8.262
8.501
7.767
Manutenzioni ordinarie, straordinarie e
attrezzature
10.415
5.731
3.704
Acquisto di servizi
4.858
5.386
4.485
27.743
23.452
19.638
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Tabella 2.13 Ambiti territoriali extraregionali
Tipologia
2010
2011
2012
Beni sanitari
107.827
103.940
109.529
Beni non sanitari
10.711
11.819
11.162
Manutenzioni ordinarie, straordinarie e
attrezzature
21.892
20.299
17.109
Acquisto di servizi
6.001
4.163
13.108
146.431
140.221
150.908
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Nel corso del 2012 si rileva una predominanza delle forniture provenienti da ambiti
territoriali extraregionali per l’acquisto dei beni sanitari (circa il 91%), mentre per
l’acquisto dei servizi, oltre il 67% dei fornitori proviene dall’area territoriale provinciale
di riferimento. Dal 2012 il rapporto di fornitura del servizio di energia elettrica è passato
dal fornitore provinciale HERA al fornitore extraregionale Gala Spa.
45
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Grafico 2.15 Rapporti di fornitura per tipologia di beni (anno 2012)
100,00%
90,00%
80,00%
70,00%
60,00%
50,00%
40,00%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
Beni sanitari
Beni non sanitari
Manut. e
attrezzature
Acquisto di servizi
Ambiti territoriali extraregionali
90,81%
30,94%
38,41%
24,91%
Altri ambiti territoriali della Regione
Emilia-Romagna
3,05%
21,53%
8,32%
8,52%
Ambito territoriale della Provincia di
Bologna
6,14%
47,53%
53,27%
66,57%
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
L’analisi sin qui sviluppata evidenzia come l’Azienda abbia un’influenza significativa
sull’economia della propria provincia. Se si considerano, per l’anno 2012, il valore degli
emolumenti destinati ai residenti della provincia di Bologna, pari a circa 222 milioni di
euro, e le acquisizioni di beni e servizi da parte di fornitori della stessa provincia, pari
a circa 83 milioni di euro, l’impatto che l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di
Bologna ha rispetto al PIL provinciale è dello 0,9%.
Nota: il valore è stimato tenendo conto dell’ultimo dato disponibile del Prodotto Interno Lordo
ai prezzi di mercato per provincia (anno 2010). Elaborazione dati: Ufficio Statistica Camera di
Commercio di Bologna – Fonte dati: Unioncamere, Istituto G. Tagliacarne.
Per la provincia di Bologna il PIL2010 è pari a 33.724,9 (valore in milioni di euro).
2.2.4 L’impatto economico sul territorio: studenti e medici in formazione
Nelle tabelle che seguono, è riportato, per gli ultimi tre anni, il numero degli studenti
iscritti ai corsi di studio della Scuola di Medicina e Chirurgia con sede in Bologna,
suddivisi in base alla provenienza (Bologna e provincia, regionale, extraregionale). I
dati più recenti indicano che il 39,01% degli studenti risiede a Bologna e Provincia, il
24,3% risiede nel resto dell’Emilia-Romagna, mentre proviene da altre regioni italiane
e da paesi esteri il 36,69% degli iscritti.
46
Studenti iscritti
ai Corsi di studio
sulla base della
provenienza da
Bologna e provincia,
dalla Regione EmiliaRomagna, da fuori
regione
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabella 2.14 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea
(Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) (a.a. 2012-2013
Corso di studio
Bologna e
provincia
Regione
esclusa BO
Extra
regione
Totale
Medicina e Chirurgia
1110
790
1150
3050
Odontoiatria e Protesi Dentaria
59
49
47
155
Biotecnologie Mediche
16
5
47
68
Scienze Infermieristiche e
Ostetriche
21
13
18
52
Dietistica
15
11
2
28
Fisioterapia
79
77
46
202
Igiene Dentale
18
26
4
48
Infermieristica
481
112
406
999
Ortottica ed assistenza
oftalmologica
7
14
6
27
Ostetricia
30
14
8
52
Podologia
13
25
8
46
Tecniche di laboratorio
biomedico
18
19
16
53
Tecniche di neurofisiopatologia
11
8
6
25
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
22
23
23
68
Tecniche ortopediche
20
10
19
49
Totale
1920
1196
1806
4922
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
47
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabella 2.15 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea
(Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) (a.a. 2011-2012)
Corso di studio
Bologna e
provincia
Regione
esclusa BO
Extra
regione
Totale
Medicina e Chirurgia
769
735
1418
2922
Odontoiatria e Protesi Dentaria
59
53
53
165
Biotecnologie Mediche
12
6
45
63
Scienze Infermieristiche e
Ostetriche
11
6
33
50
Dietistica
13
11
6
30
Fisioterapia
66
74
54
194
Igiene Dentale
17
24
10
51
Infermieristica
350
129
594
1073
Ortottica ed assistenza
oftalmologica
11
10
9
30
Ostetricia
27
23
9
59
Podologia
8
19
16
43
Tecniche di laboratorio
biomedico
18
25
15
58
Tecniche di neurofisiopatologia
6
5
11
22
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
18
23
28
69
Tecniche ortopediche
15
9
20
44
Totale
1400
1152
2321
4873
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Per quanto riguarda la provenienza dei medici in formazione specialistica, nella tabella che segue
sono esposti i dati relativi.
Tabella 2.16 Numero medici in formazione specialistica suddivisi in base alla provenienza
(provinciale, regionale, extraregionale)
Provenienza
2011/12
2010/11
2009/10
Bologna
419
405
391
Regione esclusa BO
207
203
205
Extra Regione
260
256
262
Totale
886
864
858
Fonti: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Aosp Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi
Nota: I dati concernono tutte le scuole di specializzazione medico - chirurgiche.
48
2
Impatto sul contesto territoriale
2.2.5 L’impatto economico: lasciti e donazioni
Nel 2012 l’Azienda
ha ricevuto quasi 4
milioni di euro da
lasciti e donazioni
Profilo
Il valore complessivo per l’anno 2012 di lasciti e donazioni ricevuti da cittadini, da
Fondazioni, Ditte e Associazioni è pari a 3.849.649 euro, a testimonianza della
funzione sociale svolta dall’Azienda.
Nel dettaglio, si evidenziano, tra gli altri:
• il contributo di 2.500.000 euro da parte della Fondazione Fanti Melloni, finalizzato alla
realizzazione del Polo Cardio-Toraco-Vascolare;
• i numerosi contributi da parte di Associazioni per il finanziamento di diverse iniziative
aziendali, tra i quali figurano il contributo di 130.029 euro da parte dell’Associazione
A.G.E.O.P. Ricerca Onlus, il contributo di 64.750 euro da parte dell’Associazione
CUCCIOLO – Associazione Genitori bambini nati prematuri, il contributo di 47.675
euro da parte dell’Associazione FA.NE.P – Associazione Famiglie Neurologia Pediatrica,
il contributo di 40.000 euro da parte dell’Associazione BolognAIL e la raccolta fondi
finalizzata alle sale pediatriche e relative attrezzature, pari a 47.209 euro;
• il contributo di 103.291 euro lasciato da Casagrande Andreina e destinato, nel rispetto
del vincolo testamentario, alla ricerca sui tumori;
• i contributi da parte di ditte private per il finanziamento di diverse Unità Operative
dell’Azienda, per un importo complessivo pari a 445.400 euro.
Tabella 2.17 Lasciti e donazioni ricevute da cittadini (numero e importo totale)
2010
2011
2012
Numero
64
56
46
Importo totale
211.992
87.227
151.073
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Tabella 2.18 Donazioni e contributi ricevuti da Fondazioni di origine bancaria (importo totale)
2010
2011
2012
Fondazioni bancarie
0
305.000
0
Altre Fondazioni
123.510
69.000
2.577.000
Associazioni
709.889
748.560
482.071
Ditte
432.394
435.550
445.400
Donazioni materiali
956.176
276.129
194.104
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
49
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
2.16 Lasciti e Donazioni AOU Bologna (anno 2012)
Lasciti e Donazioni 2012 AOU di Bologna
Ditte
11,57%
Donazioni
materiali
5,04%
Privati
3,92%
Fondazioni
bancarie
0,00%
Associazioni
12,52%
Altre
Fondazioni
66,94%
Privati
Fondazioni bancarie
Altre Fondazioni
Associazioni
Ditte
Donazioni materiali
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
L'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale dell’Emilia Romagna ha espresso
parere favorevole sulla deducibilità integrale per il soggetto passivo IRES erogante contributi e/o liberalità per la ricerca e destinati al Policlinico.
Tale risultato ha eliminato, quindi, per i soggetti IRES, il limite alla deducibilità per i fondi
erogati, così come già previsto per le persone fisiche.
Le condizioni necessarie per la deducibilità integrale sono:
• destinazione del finanziamento alla ricerca;
• utilizzo di uno dei seguenti sistemi di pagamento: banca, ufficio postale, carte di debito/credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Nota: la Direzione Regionale, riprendendo la risoluzione n. 68 del 7 luglio 2010 con la quale
l’Agenzia riconosceva l’assimilazione delle Aziende ospedaliero-universitarie alle “Università”, enti
che l’art. 10, co. 1, let. l-quater del TUIR annovera tra i destinatari delle erogazioni liberali che
costituiscono oneri deducibili per i soggetti IRPEF, ha riconosciuto la formulazione letterale di
quest’ultima norma identica a quella contenuta nell’art. 1, co. 353 della L. 266/2005, consentendo
l’interpretazione estensiva espressa nel citato documento, anche ai soggetti IRES che eroghino
fondi a titolo di contributo o liberalità alle aziende ospedaliero-universitarie.
50
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
2.2.6. Politiche per l’uso razionale dell’energia e il rispetto ambientale
L’Azienda nel 2012 ha continuato e sviluppato le azioni gestionali e di innovazione
tecnologica già intraprese a livello aziendale negli anni precedenti (a partire dal 2006).
Le azioni di tipo gestionale possono essere così riepilogate:
• adesione alla gara regionale, effettuata dell’Agenzia Regionale Intercent-ER, per
la fornitura di energia elettrica, a partire dal 1 gennaio 2009;
• sviluppo della campagna di sensibilizzazione, informazione ed orientamento
rivolta agli operatori dell’Azienda ospedaliera per l’uso razionale dell’energia;
• attività continua di monitoraggio quali/quantitativo sull’uso dell’energia
elettrica, termica e sull’acqua con la raccolta dei dati (in sinergia con il Gruppo
Regionale degli Energy Manager);
• sviluppo dello studio del percorso da attivare per l’implementazione del Sistema
di Gestione Ambientale (SGA) integrato (nell'ottica della certificazione ambientale
aziendale).
L’intento complessivo è quello di realizzare una concreta attività di “energy management
system”, che permette di razionalizzare i consumi energetici al fine di perseguire
vantaggi di carattere economico, benefici ambientali e positivi risvolti sociali.
Alla luce di queste considerazioni, nell’ambito dell’attività di energy management, sono
stati individuati alcuni obiettivi specifici:
• elaborazione di un sistema di gestione energetica;
• utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;
• campagne di sensibilizzazione.
Sul piano dell’innovazione tecnologica, l’Azienda ha realizzato il progetto “Nuove Centrali
Tecnologiche e rifunzionalizzazione dei sistemi infrastrutturali impiantistici
del Policlinico” per il rifacimento completo delle Centrali Tecnologiche e dei sistemi di
distribuzione nell’area S. Orsola (co/trigenerazione), da realizzare nei prossimi anni con
un appalto di partenariato pubblico-privato. Con delibera n. 290 del 31 agosto 2011 si
è proceduto all’affidamento della “Concessione di progettazione, costruzione e gestione
di centrali, impianti tecnologici, lavori e servizi dell’azienda Ospedaliero – Universitaria
di Bologna, Policlinico S. Orsola–Malpighi”. Dal 1° gennaio 2012 è attiva la Concessione
in via definitiva. La procedura di verifica screening ambientale è stata approvata con
Delibera di Giunta Regionale n. 2027/2012 del 28 dicembre 2012. I lavori di sostituzione
delle caldaie della centrale termica Malpighi (prima fase) sono stati eseguiti nel periodo
luglio/settembre 2012.
L’Azienda inoltre partecipa al progetto Europeo “EcoQUIP - improving the efficiency,
quality and sustainability of healthcare through innovation procurement”.
In definitiva tutte le azioni intraprese sono state orientate a privilegiare soluzioni
progettuali, costruttive, organizzative e gestionali allineate con quanto richiamato dal
“Protocollo di Kyoto” e dalla "Dichiarazione di Johannesburg”.
Di seguito si specificala quantificazione della variazione costi delle fonti energetiche per
il consuntivo a fine 2012.
51
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Utilizzo di energia elettrica
CONSIDERAZIONE SUI CONSUMI 2012 RISPETTO AL 2011.
2011: consumati 47.711.000 KWh
2012: consumati 47.825.699 KW/h
L’aumento dei consumi è di 114.699 KWh pari al +0,02% rispetto al 2011, quantificabili in
19.843 euro; la causa principalmente è da attribuire all’anomalia termica dei mesi di giugno,
luglio e agosto che ha portato un aumento dei consumi elettrici dovuti al condizionamento
pari al 5% rispetto al 2011.
I dati della stazione meteo di Borgo Panigale raccolti dall’Arpa, rilevano che la media
massima dell’estate 2012 è risultata di ben 4,4 gradi al di sopra della media di lungo
periodo. Il mese di agosto ha superato la media di ben 5,1 gradi mentre giugno e luglio
rispettivamente di 4,1 e 4 gradi.
Altri mesi hanno registrato consumi minori nel 2012 rispetto al 2011, compensando in
buona parte i maggiori consumi estivi. Questo trend si è evidenziato, in particolare, nei
mesi di aprile e settembre per il S.Orsola ed il padiglione 1 e nei mesi di marzo, aprile,
maggio e settembre per i padiglioni 2-3.
Visto l’esiguo scarto i consumi totali sono sostanzialmente equivalenti ai consumi totali del
2011.
CONSIDERAZIONI ECONOMICHE SUGLI INDICI
L’andamento degli indici nel 2012 (22,79%), ha determinato un aumento dei costi medi da
0,15 €/KWh del 2011 ai 0,19 €/KWh nel 2012 .
I costi finali per il 2012 sono di 9.146.957 euro, superiori di 1.713.583 euro rispetto ai costi
del 2011; di questi aumenti 1.693.740 euro sono da attribuire all’aumento dei costi rispetto
al 2010 e 19.843 euro all’aumento dei consumi.
Utilizzo gas metano
CONSIDERAZIONE SUI CONSUMI 2012 RISPETTO AL 2011.
2011: consumi 8.127.760 mc
2012: consumi 7.732.317 mc
La diminuzione è di 395.443 mc pari al 4,87% rispetto al 2011; la causa è da attribuire
principalmente agli interventi eseguiti sugli impianti ed in particolare alla sostituzione di
una caldaia nella CT Malpighi.
I costi medi al mc sono passati da 0,7318 nel 2011 a 0,8118 nel 2012 con un aumento
del 10,93%.
Utilizzo acqua
CONSIDERAZIONE SUI CONSUMI 2012 RISPETTO AL 2011.
2011 consumi: 560.836 mc
2012 consumi: 530.000 mc
Ad un calo dei consumi del 5,5% è corrisposto un aumento dei costi dell’11,11%,
aumentato da 3,15 €/mc a 3,5 €/mc.
52
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Schema riepilogativo:
Profilo
Tabella 2.19 Consumi e prezzi medi gas, acqua ed energia elettrica
Consumi
Prezzi medi
2010 vs
2009
2011 vs
2010
2012 vs
2011
2010 vs
2009
2011 vs
2010
2012 vs
2011
Gas
110,20%
97,41%
95,13%
0,13%
6,99%
10,93%
Acqua
102,40%
105,34%
94,50%
7,18%
4,97%
11,11%
Energia
Elettrica
103,80%
109,87%
100,24%
9,12%
6,71%
22,79%
Fonte: Rielaborazioni Servizio Tecnico
Mobilità sostenibile
Il Policlinico S. Orsola–Malpighi ha elaborato e trasmesso al Comune di Bologna e alla
Regione Emilia Romagna i dati relativi alla valutazione e al monitoraggio del Piano
di Spostamento Casa/Lavoro dell’Azienda ospedaliera (nei termini previsti dalla
programmazione e nel rispetto di quanto disposto dal DM Ambiente 27 marzo 1998
“Mobilità sostenibile nelle aree urbane”).
Sono stati monitorati tutti gli automezzi aziendali e i dati relativi a tali veicoli (età,
consumi, alimentazione e rispetto delle norme ambientali) con relativa comunicazione al
Mobility Manager Regionale. Nel corso del 2012 si è provveduto all’acquisto di un veicolo
elettrico per lo spostamento in emergenza del personale dell’U.O. di Dialisi.
2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali di assistenza
2.3.1 Assistenza distrettuale
Assistenza farmaceutica
La distribuzione diretta di farmaci alla dimissione dal ricovero ospedaliero o alla visita
specialistica ambulatoriale, limitatamente al primo ciclo terapeutico completo (i valori
vengono riportati nei grafici sotto per il triennio 2010-2012), oltre a migliorare il servizio
all’utenza garantendo la continuità assistenziale, ha il duplice vantaggio di
consentire un attento monitoraggio delle prescrizioni e una consistente riduzione
53
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
della spesa farmaceutica convenzionata per i medicinali di Fascia A.
E' stato calcolato infatti che la spesa sostenuta per i farmaci di Fascia A distribuiti alla
dimissione sia inferiore di almeno il 65% rispetto alla corrispondente spesa se i farmaci
venissero distribuiti nell'ambito della farmaceutica convenzionata; ciò è determinato
principalmente dai migliori prezzi di acquisto dei medicinali da parte delle aziende
sanitarie, ottenuti mediante gare d'appalto.
Grafico 2.13 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta alla dimissione
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Grafico 2.14 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta ambulatoriale
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
54
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Vengono distribuiti in erogazione diretta anche farmaci di esclusiva competenza
ospedaliera (Fascia H), per il trattamento di patologie che richiedono un controllo
ricorrente del paziente ed uno specifico monitoraggio della terapia da parte del centro
specialistico che ha in cura il paziente. In questo ambito, si concentra la parte economica
più significativa della distribuzione diretta (oltre il 95%), dal momento che vi rientra
larga parte dell'innovazione farmacologica (farmaci antineoplastici, farmaci biologici,
farmaci antiretrovirali, farmaci per malattie rare). Dal 2008 al 2012, l'incremento
registrato è del 29%.
Grafico 2.15 Importo complessivo dei farmaci a erogazione diretta
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
In conclusione la dispensazione di farmaci da parte degli ospedali e delle Aziende sanitarie,
compresa l’erogazione diretta alla dimissione costituisce un’occasione per migliorare la
qualità delle cure, semplificare i percorsi assistenziali, fornire un’informazione mirata
al paziente in sede di dimissione e di visita ambulatoriale, nonché uno strumento di
razionalizzazione della spesa.
2.3.2 Assistenza specialistica ambulatoriale
La produzione specialistica ambulatoriale da parte dell’Azienda Ospedaliera di
L’Azienda Ospedaliero
Universitaria effettua
un quinto dei volumi
complessivi di
specialistica erogati in
ambito provinciale
Bologna ammonta nel 2012 a più di 3,370 milioni di prestazioni. Si precisa che il
grafico 2. 15 non comprende i seguenti ulteriori significativi ambiti di attività:
• prestazioni di screening neonatale: il laboratorio centralizzato del S.Orsola è centro di
riferimento regionale per lo screening e il follow up di malattie endocrino-metaboliche
che progressivamente sono state inserite nel programma di screening regionale
55
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
(attualmente sono 25 malattie). Questo programma viene effettuato su oltre 42mila
nuovi nati in Regione ogni anno e tali prestazioni sono oggetto di finanziamento
regionale per oltre 2,4 milioni di euro;
• prestazioni di laboratorio oggetto di riorganizzazione in ambito metropolitano a
seguito del Progetto Laboratorio Unico Metropolitano che vede la centralizzazione
presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi degli esami relativi ai prelievi effettuati nell’area
est della città e di tutte le prestazioni di batteriologia e virologia. Complessivamente
nel 2012 sono state eseguite 3,550 milioni (esclusi i prelievi) di prestazioni e tale
attività è oggetto di un finanziamento specifico da parte dell’Ausl di Bologna;
• le prestazioni erogate ai pazienti in terapia anticoagulante domiciliare.
Considerando nell’ambito della produzione provinciale pari a 16,263 milioni di prestazioni
(prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate) l’attività dell’Azienda
Ospedaliera rappresenta ben il 20,7% della produzione.
In termini di importi economici la percentuale di attività dell’Azienda OspedalieroUniversitaria, rispetto ai volumi complessivi erogati da strutture pubbliche e private
accreditate in ambito provinciale, si attesta nel 2012 al 30%.
Grafico 2.15 Valore e volumi della produzione dell'Azienda sul totale del valore e volumi della
produzione provinciale (pubblico e privato) - Anni 2010-2011-2012
Fonte: Banca dati ASA, Regione Emilia-Romagna
Per le prestazioni definite critiche dal livello regionale, anche nel 2012 vi è stato
un incremento dell’offerta: si è passati da 165.729 nel 2011 a 203.886 nel 2012.
Sul totale complessivo della produzione provinciale, rappresentano il 16,9 % della
produzione (con riferimento all’anno 2012).
56
Delle prestazioni
critiche erogate a
livello provinciale una
quota pari al 16,9%
viene effettuata
da professionisti
dell’Azienda
Ospedaliera
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico 2.16 Valore e volumi delle prestazioni critiche (su totale produzione provinciale)
Anni 2010-2011-2012
Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA)
Nota: la selezione riguarda le prestazioni “critiche” in base ai tempi di attesa, con Regime
di erogazione SSN e Modalità di accesso programmabile, urgente e urgente differibile.
L’Azienda è impegnata a garantire il diritto del cittadino all’accesso facilitato
alle prestazioni.
Sviluppo del processo
di semplificazione
dell’accesso ai percorsi
di apprendimento
diagnostico (day
service) Ospedaliera
Per quanto riguarda la casistica di pazienti con problematiche complesse e in fase
acuta è stato delineato un modello organizzativo/erogativo denominato Day Service
Ambulatoriale (DSA). In questo contesto l’Azienda intende potenziare progressivamente
il processo di semplificazione dell'accesso ai percorsi di approfondimento diagnostico
dell'assistenza specialistica ambulatoriale (con particolare attenzione al riassetto complessivo
dell’attività stessa in un’ottica di continuità assistenziale). Già dal 2006 presso l’Azienda è
stata avviata una graduale riconversione delle modalità organizzative di erogazione delle
prestazioni dal Day Hospital al Day Service Ambulatoriale. Sono stati attivati i seguenti
Day Service Ambulatoriali: scompenso Cardiaco e Malattie Reumatiche, Ambulatorio
Senologico Interdisciplinare (2006), trattamento integrato Tumori Retto (2007). Nel corso
degli anni successivi l’azienda ha provveduto a completare i lavori finalizzati alla revisione
e riclassificazione dei percorsi diagnostici e terapeutici di Day Service già in essere secondo
quanto richiesto dalla DGR 1803/2009; si è superata la precedente classificazione basata
su protocolli e percorsi differenziati tra le diverse Unità Operative a parità di patologia
trattata, passando a protocolli e procedure unificate aziendali (es: scompenso cardiaco).
I dati del 2012 registrano un sostanziale mantenimento delle prestazioni erogate nella
modalità Day Service, attualmente pari a 544mila prestazioni che si traducono in quasi
11,6 milioni di euro di attività. Le prestazioni in Day Service rappresentano il 19,47% del
totale complessivo della produzione ambulatoriale (anno 2012).
57
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico 2.17 Percentuale valore e volumi prestazioni erogate con modalità day-service su totale
valore e volumi prestazioni. Anni 2010-2011-2012
17,00%
16,75%
16,50%
16,14%
15,92%
16,00%
15,50%
15,50%
15,00%
14,66%
14,50%
14,28%
14,00%
13,50%
13,00%
2010
2011
2012
Volumi prestazioni
Valore prestazioni
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
L’indice di performance effettivo per visite e diagnostica (calcolato sulle prestazioni
programmabili) misura la percentuale delle prestazioni erogate entro 30 gg. per le visite
e 60 gg. per la diagnostica sul totale delle prestazioni erogate. Nel 2012 il 36% delle
prime visite programmabili è erogato entro 30 giorni dalla prenotazione, mentre per
la diagnostica strumentale la percentuale delle prestazioni erogate entro 60 giorni si
attesta al 62,23%.
Grafico 2.18 Indice di performance effettivo per visite e diagnostica (prestazioni programmabili).
Anni 2010-2011-2012
Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA)
58
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
2.3.3 Assistenza ospedaliera
La dotazione di posti
letto dell’Azienda
OspedalieroUniversitaria
Profilo
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha una dotazione complessiva di 1.584 posti letto di
cui 1.465 di degenza ordinaria e day hospital per acuti.
Il grafico 2.19 evidenzia l’andamento di questa dotazione nel corso dell’ultimo triennio.
La riduzione di posti letto nel 2012 è stata in prevalenza registrata nelle degenze di
geriatria e nelle degenze di medicina generale per via della riorganizzazione delle relative
attività, anche in ambito metropolitano e in coerenza con quanto definito dell’accordo
con l’Ausl di Bologna.
Grafico 2.19 Numero posti letto per acuti. Anni 2010-2011-2012
Fonte: HSP 12 Flussi Informativi Ministero della Salute. Banca dati RER
Nell’ ambito della dotazione di posti letto, il contributo dell’Azienda Ospedaliera di Bologna
alla dotazione provinciale di posti letto ogni 1000 abitanti negli anni dal 2009 al 2012 è
in lieve riduzione; per quanto concerne i posti letto di Riabilitazione e Lungodegenza il
contributo è pari a 0,12 posti letto ogni 1000 abitanti.
59
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico 2.20 Contributo dell' Azienda alla dotazione provinciale di PL per "acuti" e per
"lungodegenza e riabilitazione" / 1000 abitanti - (Anni 2009-2010-2011-2012)
Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute
Grafico 2.21 Numero posti letto per lungo-degenza e riabilitazione (Anni 2009-2010-2011-2012)
Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute
60
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
2.3.4 Grado di attrazione delle strutture
Profilo
Grafico Numero di dimessi nelle aziende sanitarie metropolitane anni 2010, 2011 e 2012
.
Fonte dati Regione Emilia – Romagna
I dimessi dalle strutture ospedaliere pubbliche e private metropolitane nel 2012 sono stati
195.897, con una riduzione del 2% rispetto al 2011, a carico delle strutture pubbliche e
private dell’azienda USL e dell’AOU.
Il 55,3% è rappresentato da dimessi dalle strutture pubbliche e private dell’AUSL, il
34,2% da quelle dell’AOU e il 10,4% dallo IOR.
Grafico Attrazione: percentuale di residenti extra regione dimessi dalle strutture pubbliche e
private del territorio di Bologna e confronto con RER – N° Casi anno 2012.
Fonte dati Regione Emilia – Romagna
61
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
L’attrazione complessiva delle strutture ospedaliere metropolitane si mantiene superiore
a quella media regionale.
Dei quasi 196mila dimessi delle strutture ospedaliere pubbliche e private metropolitane,
il 21,2% è rappresentato da residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna. Nelle
altre strutture ospedaliere pubbliche e private regionali la media è del 14,6%. Le
percentuali di attrazione del sistema Bologna sono sostanzialmente invariate rispetto
agli anni precedenti.
Grafico Residenza dei dimessi dalle strutture dell’Azienda USL Bologna (pubblico e privato),
AOU e dallo I.O.R. nell’anno 2012 (in percentuale).
Fonte: dati Regione Emilia - Romagna
Come negli scorsi anni, analizzando le tre aziende la percentuale di attrazione appare
superiore presso lo IOR, con il 71,3% dei dimessi residenti al di fuori del territorio
metropolitano, seguito dall’AOU con il 30,1% e dall’Azienda USL (pubblico+privato) con
il 25,6% dei dimessi (il 16% delle strutture pubbliche e il 45% di quelle private).
In totale sono stati effettuati 62.569 ricoveri (il 32% del totale) per utenti residenti al di
fuori del territorio metropolitano.
62
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
2.3.5 Consumo di ricoveri da parte della popolazione residente
Grafico Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell'Azienda USL di Bologna Anno 2012.
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
Nel 2012 i ricoveri totali di residenti in regione nelle strutture del territorio sono stati
142.173, in riduzione del 2,3% rispetto al 2011.
Come gli scorsi anni, più del 90 % dei ricoveri è stato effettuato all’interno delle strutture
metropolitane, e quasi il 55% in strutture dell’Azienda USL pubbliche e private accreditate
del territorio aziendale.
Grafico Percentuale di ricoveri della popolazione residente nel territorio delle Aziende USL in
strutture al di fuori del loro territorio sul totale. Anno 2012.
Fonte: dati Azienda Usl di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna)
63
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
La percentuale di “fuga” di residenti nel territorio metropolitano di Bologna verso altri
ospedali al di fuori del territorio aziendale (regionali ed extra-regionali) negli ultimi anni
resta stabile sotto al 10%. Il dato è il più basso tra le aziende della Regione.
2.3.6 L’attività di trapianto
Donazione di organi
Nel paragrafo sono specificate le attività connesse alle donazioni di organi, cornee e altri
tessuti effettuate nel 2012 nelle strutture sanitarie bolognesi.
Presso la Rianimazione dell’Ospedale Bellaria di Bologna, sono state segnalate 9
osservazioni di morte encefalica. Il rapporto fra il numero di accertamenti di morte
e quello dei pazienti con GCS=3 (danno cerebrale severo) e ricovero in TI (terapia
intensiva) per più di 6 ore, è stato del 75% (index2 Donor Action, che prevede l’obiettivo
>80% per le TI in ospedali con neurochirurgia e >60% in quelli senza); il PROC 2
(indice internazionale di valutazione delle attività che si ricava dal rapporto tra numero
di accertamenti di morte encefalica e numero di decessi con lesioni cerebrali, il cui
obiettivo da conseguire è >60%) è risultato superiore al 56%. I malati affetti da grave
patologia cerebrale non segnalati al Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia–Romagna
(CRT-ER) sono andati in arresto cardio-circolatorio senza aver mai raggiunto la morte
encefalica, condizione imprescindibile per l’eventuale donazione degli organi. Da notare,
per l’ospedale Bellaria, un’elevata percentuale di opposizioni (33,3% a fronte di una
media regionale del 25,3%).
Presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati eseguiti 15
accertamenti di morte encefalica ed in 11 casi si è potuto procedere alla donazione degli
organi e dei tessuti. L’index2 Donor Action ha raggiunto l’ottimo risultato dell’83,3%, il
PROC 2 il 44,1%. Le opposizioni alla donazione sono state solo 2 (13,3%). Un sempre
maggiore sviluppo hanno avuto gli “uffici locali di coordinamento” per la donazione di
organi e tessuti della AUSL.
Le donazioni di cornee presso l’Ospedale Maggiore e l’Ospedale Bellaria sono risultate
in aumento rispetto all’anno precedente. L’ospedale Maggiore è la sede della Banca
Regionale delle cornee. Nell’ambito del processo di valutazione dei potenziali donatori di
cornea, continua il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di reparti ospedalieri
che, in maniera quasi del tutto autonoma, ed applicando regole ben definite e specifiche
procedure interne, partecipano all’attività donativa.
Presso la TI generale del Policlinico S. Orsola-Malpighi, nel corso del 2012 sono stati
effettuati 8 accertamenti di morte encefalica e in 4 casi si è potuto procedere alla
donazione degli organi e dei tessuti. L’index2 Donor Action ha raggiunto il 61,5%, il
PROC 2 il 53,3%. La percentuale di opposizione è stata del 37,5%. Anche altre 4 TI del
Policlinico segnalano potenziali donatori di organi, ma nessuno dei 5 potenziali donatori
segnalati al CRT-ER è stato utilizzato nell’ultimo anno, per non idoneità. La percentuale
di opposizione del policlinico scende così al 23,1%.
Nel 2012 il Policlinico S. Orsola–Malpighi non ha raggiunto l’obiettivo regionale per il
procurement delle cornee.
64
Attività di trapianto:
funzione di elevata
specializzazione
dell’Azienda
OspedalieroUniversitaria
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Il Policlinico S. Orsola–Malpighi è la sede della Biobanca Regionale del Donatore di
organi e tessuti, della banca dei tessuti cardiovascolari, della lista unica regionale per il
trapianto di rene, dell’Anatomia Patologica, dell’Ematologia, delle Malattie Infettive e della
Microbiologia di riferimento regionale per la sicurezza del donatore, dell’Immunogenetica
di riferimento regionale per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche e per il
trapianto di organo solido non renale, del registro dei donatori di midollo e della Banca
Regionale del sangue del cordone ombelicale.
Per quanto riguarda gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna anche nel 2012 è stato
raggiunto l’obiettivo “donazione cornee”, modesto, ma coerente con il bassissimo numero
di decessi/anno nell’ospedale.
Gli Istituti Ortopedici Rizzoli sono la sede della Banca Regionale del tessuto muscoloscheletrico.
Vanno ricordate anche le donazioni di tessuti diversi dalle cornee che nel 2012 sono stati
indirizzati dalle sedi donative alle rispettive banche regionali:
• il Bellaria ha procurato 2 donatori di cute e 7 di tessuto muscolo-scheletrico;
• il Maggiore ha procurato 5 membrane amniotiche, 1 donatore di segmenti vascolari,
2 di valvole cardiache, 6 di cute, 14 di segmenti muscolo-scheletrici;
• il S. Orsola ha procurato 4 donatori di valvole cardiache, 2 di cute, 3 di tessuto
muscolo-scheletrico;
• il Rizzoli ha procurato, e inviato per lavorazione alla banca che ospita, 432 epifisi
femorali da donatore vivente.
L’ultima annotazione riguarda le donazioni da vivente di sangue del cordone ombelicale
(SCO) e l’arruolamento annuo di donatori di midollo osseo (MO):
• il S. Orsola ha inviato alla banca regionale 279 sacche di SCO,
il Maggiore 139;
• i nuovi donatori di MO arruolati a Bologna nel 2012 sono stati 199, 8 i donatori
volontari hanno fornito nell’anno il loro MO per effettuare un trapianto in pazienti
leucemici in Italia e nel mondo.
Nelle tabelle che seguono si riportano il numero di organi prelevati e trapiantati ed il
numero di cornee prelevate presso gli ospedali di Bologna nel corso del 2012.
Tabella 2.29 - Donazioni di organi negli ospedali metropolitani di Bologna
Struttura
Donatori
Cuore
Fegato
Rene
N.
Trapianti
Prelievi
Trapianti
Prelievi
Prelievi
Trapianti
Ospedale
Maggiore
11
4
4
8
8
20
16
Ospedale
Bellaria
4
0
0
1
1
8
6
S. OrsolaMalpighi
4
1
1
4
4
8
6
Fonte dati Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna
65
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Tabella 2.30 - Donazione di cornee negli ospedali metropolitani di Bologna
Cornee donate
Struttura
N. Donatori
N. Tessuti
Ospedale Maggiore
45
90
Ospedale Bellaria
15
30
S. Orsola-Malpighi
22
44
Rizzoli
1
2
Fonte dati Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia - Romagna
2.3.7 Tassi di ospedalizzazione
Grafico Trend tassi di ospedalizzazione totale standardizzati (DO+DH) e confronto con la Regione.
Anni 1999-2012.
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
Nel 2012 il tasso di ospedalizzazione standardizzato
della popolazione residente nel
territorio metropolitano (165,17 ricoveri per mille residenti) appare ridotto di quasi il
3% rispetto al 2011, ancora leggermente superiore ai valori regionali (163,54 ricoveri
per mille residenti).
Il trend dal 1999 è di netto decremento.
66
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico Tassi standardizzati di ospedalizzazione totale per distretto Anni 2011-2012
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
La riduzione del tasso di ospedalizzazione nel 2012 riguarda, pur in diversa misura, le
popolazioni di quasi tutti i distretti aziendali. Il distretto di città di Bologna e quello di
Pianura Est hanno registrato le riduzioni più marcate nell’ultimo anno.
I distretti di Pianura Est e Pianura Ovest continuano a mantenersi inferiori alla media
aziendale e regionale, e appare inferiore alla sola media aziendale il distretto di
Casalecchio di Reno.
Grafico Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la
Regione. Anni 1999-2012.
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
Nota: I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al 01/01/2013.
Nota: La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella E.R. residente al 01/01/2010.
67
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Considerando le due componenti dei ricoveri, quelli in regime ordinario e quelli in day
hospital, si nota che il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario si è
ridotto di oltre il 3% rispetto al 2011, pur continuando a mantenersi al di sopra della
media regionale.
Grafico Tassi standardizzati di ospedalizzazione in regime ordinario per distretto Anni 2011-2012
Fonte dati Regione Emilia – Romagna
Anche per il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario il distretto di città
di Bologna e quello di Pianura Est hanno registrato le riduzioni più marcate nell’ultimo
anno. I distretti di Pianura Est e Pianura Ovest hanno un tasso nettamente inferiore
alla media aziendale e regionale, e appare inferiore alla sola media aziendale quello di
Casalecchio di Reno.
Grafico Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione.
Anni 1999-2012.
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
68
Pur su valori superiori
alla media regionale,
cala il tasso di
ospedalizzazione
standardizzato della
popolazione residente.
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Ridotto del 2,6 % dal 2011 al 2012 il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day
hospital, sempre inferiore alla media regionale.
Grafico Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione.
Anni 1999-2012.
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
Riguardo al tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day hospital, la riduzione dal 2011
al 2012 si è verificata in tutti i distretti aziendali tranne in quelli di Casalecchio di Reno
e di Pianura Ovest.Il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day hospital dei distretti
di Pianura Est e Pianura Ovest appare superiore alla media aziendale e anche a quella
regionale.
69
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
2.3.8 Tempi di attesa
Tabella Tempi di attesa per le prestazioni di ricovero programmate a carico del SSNPiano regionale sul contenimento dei tempi di attesa .
D.G.R.925/2011. Percentuale di interventi con tempi di attesa 0-30 gg Area Bologna
2011-2012 vs Totale RER 2012
TOTALE
AREA BOLOGNA
TOTALE
RER
% ≤ 30gg
2011
% ≤ 30gg.
2012
% ≤ 30gg.
2012
CHEMIOTERAPIA (DH)
98,8%
98,1%
97,4%
INTERVENTO CHIR. POLMONE (D.O.)
96,7%
91%
81,9%
INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.)
86%
69,9%
72,9%
INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO
(D.O.)
75,1%
83,6%
81,1%
INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.)
50,4%
43,2%
37,3%
INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA MASTECTOMIA (D.O.)
82,5%
78,8%
73,3%
CORONAROGRAFIA (DH)
64,4%
78,6%
84,3%
ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.)
49,1%
61,5%
52,1%
ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.)
82,7%
86,9%
86,9%
BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.)
60,3%
69,1%
85,4%
INTERVENTO PROTESI D’ANCA (D.O.)
31,8%
31,8%
26,8%
RIPARAZIONE ERNIA INGUINALE (DH)
22,6%
23,2%
29,4%
Fonte dati Regione Emilia – Romagna
Le percentuali di ricoveri programmati, con riferimento alle procedure traccianti riportate
in tabella, effettuati entro 30 giorni nel complesso degli ospedali metropolitani, appaiono
complessivamente in linea con i valori medi regionali.
La percentuale effettuata entro 30 giorni risulta incrementata nei confronti del 2011 per molti
interventi, in particolare per l’endoarteriectomia carotidea e per il tumore del colon retto .
Si è invece ridotta la percentuale di interventi effettuati entro 30 giorni per chirurgia del
polmone, del tumore dell’utero, della prostata, della mammella. Le criticità riguardano
principalmente la coronarografia (DH), il by-pass aortocoronarico (DO) e la riparazione
di ernia inguinale (DH), nonostante il miglioramento rispetto al 2011. Percentuali di
trattamento entro i 30 giorni ancora basse, inoltre, si evidenziano per tumore della
prostata e intervento di artroprotesi d’anca, anche se per queste procedure la performance
dell’area metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali.
70
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico Tempi di attesa per le prestazioni di icovero programmate a carico del SSN-Piano regionale
sul contenimento dei tempi d'attesa
Percentuale di interventi con tempi di attesa 0-30 gg
Confronto Azienda USL – PRIVATO - AOU nell’area metropolitana di Bologna.
Anni 2011-2012.
Fonte dati Regione Emilia – Romagna
71
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Per tumore della prostata, endoarteriectomia carotidea, intervento di artroprotesi d’anca
e riparazione di ernia inguinale permangono le criticità nei tempi d’attesa nel settore
pubblico rispetto a quello privato. Per quanto riguarda i DRG chirurgici dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria (Tabella 2.29), si osserva un decremento dei ricoveri totali
rispetto al 2011 (- 1.135, pari a - 2%) mentre l’incidenza dei ricoveri chirurgici sul
numero dei ricoveri complessivi rimane stabile, da 37,5% nel 2011 a 37,8% nel 2012.
Tabella 2.29 Numero casi chirurgici su totale ricoveri, con separata indicazione
di quelli in libera professione
2010
2011
2012
Totale ricoveri
70.895
71.311
70.176
DRG Chirurgici
26.524
26.714
26.517
Totale ricoveri in Libera Professione
1.118
1.061
905
DRG Chirurgici in Libera Professione
898
880
736
37,4%
37,5%
37,8%
80,3%
82,9%
81,3%
Totale ricoveri:
% casi chirurgici sul totale
Libera Professione:
% casi chirurgici sul totale
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
Come si vede dalla tabella 2.30 l’Azienda Ospedaliera di Bologna oltre ad avere un peso
medio tra i più alti delle Aziende Ospedaliere della Regione, passa da un valore di 1,26
nel 2011 a 1,28 nel 2012.
Tabella 2.30 Peso medio degenza ordinaria. Triennio 2010-2011-2012.
Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna
Anno 2010
ANNO 2011
ANNO 2012
AOSP Bologna
1,24
1,26
1,28
AOSP Parma
1,22
1,25
1,25
AOSP Reggio-Emilia
1,10
1,13
1,15
AOSP Modena
1,12
1,09
1,11
AOSP Ferrara
1,15
1,20
1,19
II.OO.R
1,37
1,38
1,38
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
72
Attività chirurgica
dell’Azienda
Ospedaliero
Universitaria:
calano i ricoveri
totali mentre resta
stabile l’incidenza dei
ricoveri chirurgici sul
numero dei ricoveri
complessivi
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Anche la percentuale di casi ordinari di peso superiori a 2,5 sul totale presenta un lieve
incremento nel triennio ed è la più alta tra le Aziende Ospedaliere della Regione (media
regionale 2011 e 2012 pari a 6,9%).
Tabella 2.31 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Triennio
2010-2011-2012. Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna
AOSP Bologna
Totale ricoveri ordinari
Ricoveri ordinari
di peso > 2.5
% ricoveri di peso
> 2.5 sul totale
2010
57.274
4.561
8,0%
2011
56.734
4.700
8,3%
2012
55.393
4.743
8,6%
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO
Tabella 2.32 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Anno 2012.
Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna
AOSP Regione
Totale ricoveri ordinari
Ricoveri ordinari
di peso > 2.5
% ricoveri di peso
> 2.5 sul totale
Bologna
55.393
4.743
8,6%
Parma
41.335
3.215
7,8%
Reggio-Emilia
32.275
1.665
5,2%
Modena
30.582
1.516
5,0%
Ferrara
23.728
1.513
6,4%
II.OO.R
14.223
1.046
7,4%
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
L’Azienda, rispetto a un indicatore di appropriatezza dei ricoveri, costituito dalle
percentuali di ricoveri per acuti in regime ordinario, di durata superiore a 1 giorno ed età
compresa tra 18 e 74 anni, presenta nel 2012 una percentuale pari al 6,8%, mentre a
livello regionale l’indicatore è del 5,8%.
73
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico 2.31 Percentuale di casi in degenza ordinaria di più di 1 giorno attribuiti a Drg individuati
da DGR 1890/2010 su totale dimessi – Anno 2012
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO).
Ricoveri per acuti in regime ordinario, di durata >1 giorno ed età compresa tra 18 e 74 anni, con
DRG individuato dalla lista contenuta nella DGR 1890/2010.
Grafico 2.31 Percentuale casi attribuiti a Drg individuati da DGR 1872/2004 su totale dimessi.
Anni 2007-2011
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO).
Nota anni 2007 e 2008: l'estrazione dei dati è stata effettuata prima del 5° invio dei dati (correzioni ).
Nota anno 2009: l'estrazione dei dati è stata effettuata prima del 13° (invio di consolidamento dei dati).
74
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
2.3.9 Libera Professione
Profilo
L’andamento dei ricoveri in libera professione per la degenza ordinaria rileva nel 2012 un
decremento pari al 18% rispetto all’anno precedente attribuibile anche alla riduzione di 2
posti letto registrata da gennaio 2012 nei reparti dedicati all’attività libero-professionale.
I ricoveri in libera professione rappresentano una quota pari al 1,5% di ricoveri complessivi
dell’azienda (1,7% nel 2011). L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha attivi
2 reparti di degenza dedicati all’attività libero-professionale. Il primo reparto è stato
attivato a giugno 2007 ed è collocato all’ultimo piano del padiglione Nuove Patologie.
Nell’ottobre 2008 è stato inoltre attivato il secondo reparto (al 4° piano del padiglione
Palagi) che nel 2012 rileva una diminuzione di 2 posti letto. A partire da febbraio 2009
è cessata la convenzione per lo svolgimento dell’attività libero professionale di ricovero
presso strutture private.
Grafico 2.32 Numero casi dimessi in degenza ordinaria
con separata indicazione di quelli in libera professione
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna
I DRG chirurgici rappresentano gran parte dell’attività erogata in libera professione.
Nel 2012 rappresentano l’81,3% di tutti i DRG prodotti in libera professione, in lieve
decremento rispetto al 2011, che registrava una percentuale pari all’82,9%.
75
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Tabella 2.33 Numero casi chirurgici su totale ricoveri, con separata indicazione di quelli in libera professione
2010
2011
2012
Totale ricoveri
70.895
71.311
70.176
DRG Chirurgici
26.524
26.714
26.517
Totale ricoveri in Libera Professione
1.118
1.061
905
DRG Chirurgici in Libera Professione
898
880
736
37,4%
37,5%
37,8%
80,3%
82,9%
81,3%
Totale ricoveri:
% casi chirurgici sul totale
Libera Professione:
% casi chirurgici sul totale
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia - Romagna.
L’attività libero professionale in regime di day hospital è sostanzialmente residuale,
come si evince dal grafico 2.33. L’andamento dei ricoveri rileva un incremento nel 2012
pari al 32%.
Grafico 2.33 Numero casi dimessi in day hospital con separata indicazione di quelli in libera professione
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia - Romagna
Per il regime ambulatoriale si registra un lieve incremento pari a 25.229 euro, si passa
da 13,064 milioni di euro nel 2011 a 13,090 milioni di euro nel 2012. Complessivamente
i volumi di attività di ricovero e ambulatoriale in libera professione diminuiscono di 1,414
milioni di euro dal 2011 al 2012, pari a - 6,7%.
76
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico 2.34 Valore delle produzione in libera professione in euro. Anni 2010-2011-2012
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola-Malpighi. Valore degenza al netto del contributo del SSR
2.3.10 Pronto Soccorso
Grafico Accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anni 2008- 2012.
Fonte: dati Regione Emilia - Romagna
77
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Gli accessi totali ai PS metropolitani dal 2011 al 2012 si sono ridotti del 2,7%: da 407.193
a 396.390. Dal 2008 la riduzione è del 6,1%.
Gli accessi risultano aumentati del 3% nei PS per adulti dell’azienda USL, mentre sono
ridotti nel PS pediatrico dell’azienda USL (-42,3%), in quello dello IOR (-6,6%) e nei PS
dell’AOU (-2,1% nel PS per adulti e – 3,6% in quello pediatrico).
Grafico Percentuale di casi ricoverati/totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche
ospedaliere metropolitane anni 2008- 2012. Fonte dati Regione Emilia – Romagna.
Fonte: dati Regione Emilia - Romagna
La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi è sostanzialmente stabile negli anni,
molto più bassa nei PS pediatrici e dello IOR rispetto agli altri PS.
Grafico Tasso di accessi in PS per 1000 abitanti per distretto anni 2011-2012
Fonte: dati Regione Emilia - Romagna
78
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Il tasso di accesso in PS dei residenti nel territorio aziendale nel 2012 si è ridotto del
6% rispetto al 2011 e la riduzione ha riguardato tutti i distretti aziendali. Il tasso resta
comunque ancora superiore a quello regionale. Quello per distretto è inferiore alla media
aziendale a Porretta Terme e San Lazzaro di Savena.
Grafico Tasso di accessi in PS per 1000 residenti per gravità (codici in uscita). Azienda USL di
.
Bologna e RER ANNO 2012
Fonte: dati Regione Emilia - Romagna
Il maggior tasso di accessi nei PS del territorio aziendale rispetto alla Regione riguarda i
livelli di gravità (registrati in uscita) di non urgente e di acuto.
Grafico Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere metropolitane anni
2006-2012
Fonte: dati Regione Emilia - Romagna
79
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
In costante aumento gli accessi in Osservazione Breve Intensiva (OBI) non seguiti da
ricovero, che permettono di migliorare l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri.
Grafico Accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anni 2008-2012.
Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi,
Istituto Ortopedico Rizzoli
Nel 2012 i residenti nel territorio dell’Azienda USL hanno effettuato 211.175 accessi
presso i PS pubblici e privati dell’Azienda USL ( -2.695 rispetto al 2011), 111.987 presso
l’AOU (- 1.984 rispetto al 2011) e 22.702 presso lo IOR (- 1.358 rispetto al 2011) , per
un totale di 350.543 accessi. La riduzione totale, rispetto al 2011, è di 6.037 accessi
(-1,7%).
Dal 2011 al 2012 si registra un calo degli accessi in quasi tutti i PS, in particolare a
Bentivoglio, Villa Nobili, AOU e IOR. Fanno eccezione il PS del Maggiore e quello di
Budrio in cui sono aumentati.
Rispetto al 2008 il numero assoluto degli accessi in PS dei residenti si è ridotto del 4,4%;
nei confronti del 2008 sono aumentati dell’1,7% gli accessi presso i PS dell’Azienda
USL (del 6,3% a quello del Maggiore) e si sono quasi dimezzati quelli presso lo IOR, a
seguito del piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia dell’area
metropolitana.
80
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Grafico Percentuali accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anno 2012.
Fonte: dati Azienda Usl di Bologna, Azienda Ospedaliero - Universitaria S.Orsola Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli
Le 8 sedi di Pronto Soccorso Azienda USL hanno coperto complessivamente il 61,3%
degli accessi dei residenti (56,6% nel 2008), l’AOSP il 32,5 % (31,5% nel 2008) e
l’Istituto Ortopedico Rizzoli il 6,2% (10,9% nel 2008).
2.3.11 Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso
Punto di forza della attuale Centrale Operativa (CO) 118 Bologna Soccorso è la
piattaforma tecnologica integrata che mette a disposizione dell’Infermiere di CO una
serie di informazioni e di servizi di rete integrati sulla postazione di lavoro, tra i quali:
• un sistema cartografico continuamente aggiornato che consente di limitare al minimo
gli errori di target (attualmente 0.02%);
• un sistema di identificazione dell’indirizzo del chiamante a partire dal numero di
telefonia fissa da cui giunge la richiesta di soccorso;
• un sistema di visualizzazione on line della posizione e stato di disponibilità dei
mezzi di soccorso basato sulla georeferenziazione GPS. Questo sistema consente
all’applicativo di CO di stimare il tempo di arrivo sul posto, di indicare il mezzo di
soccorso competitivo in termini di tempo e capacità assistenziale, e di attivare gli
allarmi ove il tempo stimato venga superato;
• il controllo della rete telefonica e del sistema radio attraverso il sistema gesionale
tramite l’integrazione delle informazioni
I livelli di sicurezza del sistema sono assicurati da opportune ridondanze o sistemi
di recovery, che consentono di mantenere la continuità operativa per le componenti
funzionali più importanti
81
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
La centrale operativa di Bologna inoltre eroga una serie di servizi centralizzati (Sicurezza
informatica, Portale, Accesso alla rete mobile, Accesso ad Internet, etc) alle altre centrali
operative interconnesse mediante rete regionale 118.
Il sistema di emergenza territoriale è garantito, nelle varie postazioni territoriali
della provincia di Bologna, da 10 automediche con capacità diagnostico-assistenziali
di Advanced Life Support, da 16 Ambulanze Infermieristiche che operano anche sulla
base di protocolli ad hoc per specifiche patologie, e da un numero variabile per fascia
oraria di mezzi di soccorso BLSD in grado di somministrare manovre di Rianimazione
Cardipolmonare di base e Defibrillazione precoce.
La CO di Bologna gestisce inoltre l’elicottero sanitario della base di Bologna e l’elicottero
per il recupero e sanitario della base di Pavullo nel Frignano (MO)
La Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso, che opera su base provinciale, nel 2012
ha ricevuto 115.803 richieste di soccorso sanitario, con un aumento del 2.5 % rispetto
all’anno precedente. In 104.919 casi ha inviato un mezzo di soccorso secondo i seguenti
codici di criticità: elevata criticità, cod rosso: 25.8 %; media criticità, cod giallo: 39.0%;
bassa criticità, cod verde: 35.2%.
I pazienti trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione clinica sono stati
90.622; il 67.0% di essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell’Ospedale
Maggiore e S.Orsola di Bologna.
Tabella Indicatori di attività della CO 118 Bologna Soccorso: confronto anni 2008-2011
Attività
2008
2009
2010
2011
2012
Chiamate al 118
107.120
107.599
108.510
112.966
115.803
Interventi eseguiti
98.099
98.268
98.543
102.541
104.919
Totale invii in PS
86.368
86.359
86.565
89.067
90.622
Fonte: dati Azienda Usl di Bologna
La tabella evidenzia l’aumento dell’attività del 118 Bologna Soccorso dal 2008 al 2012.
L’intervento dell’elisoccorso è stato richiesto nel 2012 per 970 volte, per eventi generati
dal territorio della Provincia di Bologna e da province limitrofe, e sono state effettuate
720 missioni: 643 per interventi primari di soccorso, 77 per trasporti secondari. Il totale
di ore di volo è stato di 348,46 ore.
La gestione dei Pazienti con patologia tempo dipendente, oggetto di networks
interdisciplinari nello scenario Hub & Spoke, ha rappresentato una parte importante
della attività del 118 Bologna Soccorso.
Politraumi e Traumi Borderline: nel 2012 sono stati soccorsi 211 traumi gravi (cod
3), di cui 40 fuori dal territorio della Ausl di Bologna ed Imola. 128 casi sono stati soccorsi
82
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
dalle ambulanze ed automediche territoriali e 83 dall’Elisoccorso
Profilo
I casi centralizzati
presso il Trauma Center dell’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati 147. Nello stesso
anno sono stati soccorsi circa 140 Pazienti identificati come borderline, ad elevato rischio
evolutivo, molti dei quali parimenti centralizzati all’Ospedale Maggiore di Bologna;
Grandi traumi (dati registro traumi): l’ospedale Maggiore è centro hub per i grandi
traumi: tratta in media circa un quarto dei politraumi di tutta la Regione. Nel corso del
2012 ne sono affluiti 262, di cui 224 direttamente dal territorio con ambulanza o elicottero.
24 politraumi sono stati trasportati al Trauma Center dagli altri stabilimenti ospedalieri
della Rete. In gran parte si è trattato di traumi della strada (65 circa%), l’ISS medio è
stato di 19,64, e la mortalità in rianimazione di 10,68% (28/262), la gran parte dovuta a
lesioni cerebrali (11), dissanguamento (9) e insufficienza multiorganica- MOF (2).
Arresto Cardio-Respiratorio: nell’area Bologna e Comuni limitrofi (pop. circa 495.000)
nel 2012 sono state eseguite 209 Rianimazioni Cardio-Polmonari sul territorio; le età
medie non si discostano da quelle degli anni precedenti.
34 pazienti (16.27%) sono sopravvissuti e sono stati dimessi in buone condizioni
neurologiche.
Un ritmo di presentazione defibrillabile è stato rilevato in 71 pazienti, e di questi 24
(33.8%) sono giunti alla dimissione. In 13 pazienti in Arresto Cardio-Respiratorio è stata
identificata una Sindrome Coronarica Acuta come causa scatenante ed è stato deciso
l’accesso diretto al Laboratorio di Emodinamica per l’esecuzione di una angioplastica
coronarica (PTCA). 9 di questi Pazienti sono giunti a dimissione.
Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: nel 2012 nel territorio
dell’Azienda USL di Bologna facente capo all’Area Città, che comprende il comune di
Bologna e comuni limitrofi, i mezzi di soccorso territoriali ALS e ILS hanno concordato, in
applicazione del progetto regionale PrimaRer e del percorso di rete attivo dal 2003, l’accesso
diretto di 204 Pazienti al laboratorio di emodinamica per l’esecuzione di angioplastica
coronarica (PTCA) per infarto miocardio acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI) o di
altra terapia, previa diagnosi elettrocardiografica e teletrasmissione del tracciato ECG. Il
percorso Fast di accesso diretto ha permesso un evidente risparmio di tempo.
Stroke: la applicazione della procedura interaziendale per la gestione dei pazienti con
Ictus eleggibile alla Trombolisi nel territorio della AUSL di Bologna, ha prodotto nel 2012
i seguenti indicatori: su 280 casi di ictus eleggibile, le equipes dei mezzi di soccorso
hanno identificato 220 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke
Unit di riferimento. I Falsi Negativi (Pz non identificati dal 118) e i Falsi Positivi per i 118
sono stati rispettivamente 32 e 26. Sono stati sottoposti a Trombolisi 87 Pazienti, di cui
60 correttamente identificati dal 118.
83
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti: la procedura (TEST), che
norma le modalità dei trasporti secondari tempodipendenti da Spoke verso Hub per le
specifiche patologie, nel 2012 è stata applicata 24 volte nell’Area Città, sopratutto per
infarto miocardio acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI), Ictus e Aneurismi aortici
dissecanti. I dati disponibili confermano i rapidi tempi di esecuzione.
Centrale Operativa Unificata (COU) per i trasporti sanitari
La Centrale Operativa Unificata nella CO 118 di Bologna, gestisce i trasporti sanitari
inter e intra-ospedalieri sul territorio dell’AUSL di Bologna. Nel 2012 ha gestito 116.413
trasporti effettuati dalla flotta CATIS, di cui 47.193 intra-ospedalieri (40.5 %), 36.231
inter-ospedalieri (31.1 %), 27.597 trasporti di Pazienti da e verso le dialisi (23.7 %)
e 5.392 trasporti ADI/dimissioni protette (4.6%). Inoltre nel 2012 la COU ha gestito
31.301 richieste di trasporti all’interno dell’AOSP effettuati da Manutencoop via tunnel,
e ulteriori 9.012 trasporti effettuati da AMPAS e CRI della Provincia.
Piano sangue: raccolta e consumi
L’Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento
regionale tra le quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal nuovo Piano
Sangue e Plasma Regionale 2008-2010.Inoltre il Servizio Trasfusionale dell’Azienda
coordina il Programma Speciale Sangue Provinciale (PSSP) di Bologna, a cui afferiscono
il Servizio Trasfusionale dell’AOU, il Centro Trasfusionale dello IOR e la Struttura Semplice
dell’Azienda USL di Imola. Vengono qui riportati i dati relativi alla raccolta e consumo
degli emocomponenti contenenti globuli rossi nella Provincia di Bologna.
Grafico Piano sangue: trend unità di sangue raccolte nella provincia di
Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, AOU, Imola). Anni 2011-2012
66.000
63.885
64.000
63.862
63.154
63.140
62.756
62.907
61.784
62.000
61.329
60.088
60.000
58.704
58.822
58.346
58.000
56.000
raccolta 2001
raccolta 2002
raccolta 2003
raccolta 2004
raccolta 2005
raccolta 2006
raccolta 2007
raccolta 2008
Fonte dati Regione Emilia-Romagna
84
raccolta 2009
raccolta 2010
raccolta 2011
raccolta 2012
2
Contributo alla copertura dei livelli assistenziali
Profilo
Dopo l’aumento fino al 2006 e la successiva stabilizzazione, il trend di raccolta appare
in lieve riduzione a partire dal 2010. Alla raccolta di sangue intero va peraltro aggiunta
l’attività di aferesi: entrambe sono effettuate presso l’AUSL di Bologna (che comprende:
Osp. Maggiore/Bellaria, Imola) e presso l’AOU.
Grafico Piano sangue: totale attività (raccolta sangue intero+aferesi) AUSL Bologna e AOU.
Anni 2011-2012.
(*) Comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
Grafico Piano sangue: trend unità “rosse” consumate nella provincia di Bologna
(comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, AOU, Imola, I.O.R.). Anni 2001-2012.
76.000
74.000
73.364
73.004
72.470
72.607
71.651
71.608
72.000
71.231
69.681
70.000
68.757
68.606
68.047
68.000
66.000
64.624
64.000
62.000
60.000
consumi 2001
consumi 2002
consumi 2003
consumi 2004
consumi 2005
consumi 2006
consumi 2007
consumi 2008
consumi 2009
consumi 2010
consumi 2011
consumi 2012
Fonte dati Regione Emilia - Romagna
85
Ricerca e didattica
Profilo
Le unità di globuli rossi consumate nel 2012 si possono distinguere in:
• 33.017 presso l’AUSL di Bologna (che comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola)
• 29.119 presso l’AOU
• 5.911 presso lo IOR
I dati relativi ai consumi evidenziano, dopo una sostanziale stabilizzazione, una netta
riduzione a partire dall’anno 2009.
Questo risultato potrebbe essere ricondotto al progetto interaziendale iniziato nel
2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna, specificatamente
sull’appropriatezza dell'utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e plasma) in ambito
metropolitano bolognese.
Degno di nota nel 2012 è anche
l’aumento del 23% rispetto al 2011 delle unità di
sangue cedute dalla nostra Regione alle altre (da 3.999 a 4.920).
2.4 Ricerca e didattica
2.4.1 Indicatori sulla Ricerca
Il Dottorato di Ricerca è il più alto grado di istruzione previsto nell'ordinamento
accademico italiano ed è volto all'acquisizione delle competenze necessarie per esercitare
attività di ricerca di alta qualificazione presso Università, enti pubblici e soggetti privati.
Le scuole di dottorato dell’Università di Bologna hanno lo scopo di promuovere,
organizzare e gestire tutte le attività riguardanti i dottorati di ricerca ad esse pertinenti.
La Scuola di Dottorato in Scienze Mediche e Chirurgiche è strutturata in 4 Dottorati
(Scienze Biomediche, Scienze Chirurgiche, Scienze Mediche Generali e Scienze dei
Servizi, Scienze Mediche Specialistiche) che al loro interno comprendono Progetti
Formativi ad indirizzo specialistico. Numerose strutture universitarie che insistono nel
Policlinico S.Orsola-Malpighi sono interessate ai diversi progetti formativi dei dottorati.
Nel prospetto che segue, sono indicati, per ciascun ciclo attivo nel 2012, il titolo del
Progetto Formativo ed il numero di dottorandi. Nel complesso, questi ultimi sono 185
(182 nel 2011, 200 nel 2010).
86
La Scuola di Dottorato
in Scienze Mediche
e Chirurgiche è
strutturata in 4
Dottorati a loro volta
suddivisi in progetti
di ricerca. I dottorandi
iscritti sono 200. Parte
di essi svolge anche
compiti assistenziali.
2
Ricerca e didattica
Tabella 2.36
Profilo
Dottorati di ricerca e numero di dottorandi afferenti ai dottorati di Scienze Mediche
e Chirurgiche per i tre cicli attivi nell’anno 2011: XXV, XXVI e XXVII.
DOTTORANDI DI RICERCA IN AREA CLINICA - ANNO 2012
Ciclo
Nome dottorato
Totale
XXIV
XXV
XXVI
Scienze Biomediche
(Per 25° Ciclo: Prog. 1, 2, 3,4 e 5)
22
16
22
60
Scienze Chirurgiche
(Per 25° Ciclo: Prog. 1,2,3 e 4)
16
11
9
36
Scienze Mediche Generali e dei Servizi
(Per 25° Ciclo: Prog. 1,2,3,4 e 5)
19
13
13
45
Scienze Mediche Specialistiche
(Per 25° Ciclo: Prog. 1,2,3 e 4)
15
10
19
44
Totali dottorandi
72
50
63
185
*25 Divisione Progetti
Scienze Biomediche:
Progetto N. 1"Biotecnologie Mediche"
5
Scienze Biomediche:Progetto N.2
"Ematologia Clinica e Sperimentale ed Ematopatologia
8
Scienze Biomediche:Progetto N. 3
"Fisiologia Applicata e Fisiopatologia
2
Scienze Biomediche:Progetto N. 4 "Neurofisiologia"
4
Scienze Biomediche: Progetto N. 5
"Scienze Morfologiche Umane e Molecolari"
3
Totale Progetti Scienze Biomediche
22
Scienze Chirurgiche: Progetto N. 1
"Metodologie di Ricerca Nelle Malattie Vascolari"
3
Scienze Chirurgiche: Progetto N. 2
"Problematiche Ricostruttive in Chirurgia MaxilloFacciale: Nuove Linee di Ricerca
2
Scienze Chirurgiche: Progetto N. 3
"Scienze Dermatologiche"
6
Scienze Chirurgiche: Progetto N. 4 "Scienze MedicoChirurgiche Gastroenterologiche e dei Trapianti
4
Totale Progetti Scienze Chirurgiche
16
9
segue
87
Ricerca e didattica
Profilo
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi:
Progetto N. 1 "Medicina Materno Infantile e
Dell'eta' Evolutiva e Fisiopatologia dello Sviluppo
Sessuale"
5
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi:
Progetto N. 2 Odontoiatria Per Disabili
2
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi:
Progetto N. 3 Sanita' Pubblica e Medicina Del Lavoro
6
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi:
Progetto N. 4 Ultrasonologia In Medicina Umana e
Veterinaria
4
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi:
Progetto N. 5 Medicina Palliativa In Oncologia
2
Totale Progetti Scienze Mediche
Generali e dei Servizi
19
Scienze Mediche Specialistiche:Progetto N.1
"Fisiopatologia Dell'insufficienza Cardiaca"
5
Scienze Mediche Specialistiche:
Progetto N.2 "Medicina Del Sonno"
4
Scienze Mediche Specialistiche:Progetto N.3
"Scienze Nefrologiche ed Uro-Andrologiche
4
Scienze Mediche Specialistiche:Progetto
N.4 "Scienze Pneumocardio-Toraciche
di Interesse Medico e Chirurgico
2
Totale Progetti Scienze Mediche Specialistiche
15
Fonte: Area della Ricerca Università di Bologna
I Dottorati di Ricerca in area clinica offrono, ai dottorandi che vi siano interessati,
anche l’opportunità di svolgere attività assistenziale. L'art. 1, comma 25, della Legge
14 gennaio 1999, n. 4 ("Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca
scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole") prevede, infatti, la possibilità di
inserimento a domanda dei vincitori di concorso per l'ammissione a corsi di dottorato di
ricerca, nelle attività assistenziali. L’Azienda e l’Università di Bologna hanno stipulato,
nel 2002, un accordo per disciplinare criteri e modalità di tale impiego. Tale accordo
ha, inoltre, esteso la possibilità di svolgere compiti assistenziali anche ai titolari degli
assegni di ricerca (di cui all'art. 51, comma 6, della legge 25 dicembre 1997, n. 449
"Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica"). Gli assegni di ricerca sono uno
strumento di cui dispone l’Università, volto a finanziare contratti di collaborazione con
giovani ricercatori per svolgere attività di ricerca e vengono attribuiti in seguito ad un
apposito bando di concorso.
Nel periodo considerato i dottorandi di ricerca che hanno svolto anche compiti assistenziali
sono stati n. 65 (n. 44 nel 2011, n. 55 nel 2010). I titolari di assegno di ricerca che
hanno svolto compiti assistenziali sono stati n. 83 (n. 62 nel 2011, n. 44 nel 2010).
Per quanto riguarda la ricerca con i fondi gestiti dall’azienda, si rinvia al paragrafo 6.1.3
“Capacità di attrazione da parte dell’azienda di risorse finanziarie”.
88
2
Ricerca e didattica
2.4.2 Indicatori sulla didattica
Profilo
Programmazione dell’attività didattica della Scuola di Medicina e Chirurgia.
Nell’anno accademico 2011/2012 si è completato per tutti i corsi di laurea della Facoltà
di Medicina e Chirurgia il processo di riforma degli ordinamenti didattici, in conformità
alle disposizioni del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, “Modifiche al regolamento recante
norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con D.M. 3 novembre
1999, n. 509 del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica”.
Per l’anno accademico 2012/2013 sono stati organizzati sotto il coordinamento della
Scuola di Medicina e Chirurgia i medesimi corsi di laurea dell’anno precedente.
Di seguito si riportano i corsi attivi nell’anno 2012 che insistono direttamente sulle
strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi, che ne è
la sede formativa:
Corsi di studio attivi
presso la Scuola di
Medicina e Chirurgia.
Diversi corsi insistono
direttamente
sulle strutture
dell’Azienda.
• Biotecnologie Mediche (laurea magistrale);
• Dietistica (laurea abilitante alla professione sanitaria di dietista);
• Fisioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista);
• Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) – Bologna;
• Medicina e Chirurgia (laurea magistrale ciclo unico);
• Ortottica ed Assistenza Oftalmologica (laurea abilitante alla professione sanitaria di
Ortottista ed assistente di Oftalmologia);
• Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o)- Bologna;
• Tecniche di Laboratorio Biomedico (laurea abilitante alla professione sanitaria di
Tecnico di Laboratorio Biomedico);
• Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) – Bologna;
• Scienze Infermieristiche e Ostetriche (laurea magistrale).
Nella sede didattica di Bologna sono attivi altri corsi dell’Università dei quali l’Azienda
non è sede:
• Odontoiatria e Protesi Dentaria (laurea magistrale ciclo unico);
• Igiene Dentale (laurea abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale);
• Podologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Podologo);
• Tecniche di Neurofisiopatologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico
di Neurofisiopatologia), al quale l’Azienda collabora, tuttavia, attivamente;
• Tecniche Ortopediche (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico
ortopedico).
L’offerta formativa della Facoltà di Medicina e Chirurgia si completa poi con i corsi di
studio attivi a Imola (BO) e presso i Poli Scientifico-Didattici siti in Romagna:
• Educazione professionale (laurea abilitante alla professione sanitaria di educatore
professionale) – didattica a Imola;
• Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (laurea abilitante alla professione sanitaria di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) - Imola;
• Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Ravenna;
89
Ricerca e didattica
Profilo
• Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Rimini;
• Logopedia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Logopedista) - Ravenna;
• Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o) - Rimini;
• Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) - Rimini.
In particolare, l’Azienda ha collaborato attivamente nel 2012, come negli anni precedenti,
ai seguenti corsi di laurea delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica,
riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione:
• 5 corsi triennali delle professioni sanitarie (Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia,
Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica per immagini e
Radioterapia).
Per accedere ai Corsi di Laurea attivati presso la Scuola di Medicina e Chirurgia gli studenti
devono sostenere un test d’ingresso ad accesso programmato a livello nazionale.
• È il Ministero che annualmente stabilisce per ogni Corso di Laurea un limite massimo
di studenti iscrivibili al primo anno a seconda dell’Università, delle strutture e del
bacino d’utenza, mentre spetta a ciascuna Università di disporre dell’ammissione
degli studenti comunitari e non comunitari residenti in Italia.
Dalle disposizioni ministeriali si evince una sostanziale stabilità della programmazione.
Dal punto di vista aziendale permane la collaborazione per gli obiettivi di:
• una maggiore integrazione tra Azienda e Università attraverso la valorizzazione della
didattica svolta dal personale del Servizio Sanitario Regionale che esplica attività
di insegnamento e tutoraggio nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e nei
Master;
• una revisione dell’offerta formativa e rimodulazione organizzativa di tutti i Corsi di
Laurea alla luce di quanto disposto dal D.M. n. 270 del 22.10.2004 e successivi
decreti attuativi, realizzata dall’anno accademico 2011/2012, con l’intento della
semplificazione, razionalizzazione, migliore utilizzo del corpo docente;
• una relazione con altri atenei al fine di partecipare al completamento di percorsi
formativi di studenti attraverso gli stage mediante rapporti di convenzione finalizzati a
garantire la possibilità di svolgere tirocini formativi e di orientamento presso strutture
aziendali;
• un adeguamento delle sedi di tirocinio ai requisiti strutturali e di personale di
tutoraggio. Il tirocinio, infatti, deve essere svolto con la supervisione e la guida di
tutor professionali in possesso della laurea magistrale delle rispettiva classe e che
abbia un’esperienza formativa non inferiore a 5 anni;
Rappresenta una nuovo obiettivo il subentro dell’Azienda alla Croce Rossa Italiana
(completo dal 1-1-2013) nella piena gestione del Corso di laurea in Infermieristica - sede
BO1 finora gestito dalla CRI in convenzione con l’Università e con l’Azienda.
Per la professione medica, di odontoiatra e per le professioni sanitarie, nelle
tabelle che seguono è indicato il numero degli allievi iscritti a ciascun corso di studio, per
90
2
Ricerca e didattica
Profilo
anno di corso. Si è tenuto conto solo degli iscritti nella sede di Bologna dell’Ateneo.
Tabella 2.37 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi per anno di corso
Anno
Sede
Tipo
corso
Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
Iscritti per anno di corso
1
2
3
4
5
6
FC/R
Totale
iscritti
2012-13
BO
LMCU
LSCU
445
435
391
371
319
349
740
3050
2011-12
BO
LMCU
LSCU
426
390
374
325
350
329
728
2922
2010-11
BO
LSCU
398
380
329
355
333
322
661
2778
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.38 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi per anno di corso
Anno
Sede
Tipo
corso
Corso di Laurea in Odontoiatria
e protesi dentaria.
Iscritti per anno di corso
1
2
3
4
5
FC/R
Totale
iscritti
2012-13
BO
LMCU
LSCU
30
29
28
26
29
13
155
2011-12
BO
LMCU
29
28
27
30
30
21
165
2010-11
BO
LSCU
32
25
32
29
32
25
175
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.39 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso
Anno
Sede
Tipo
corso
Corso di Laurea in
Biotecnologie Mediche
Iscritti per anno di corso
1
2
FC/R
Totale
iscritti
2012-13
BO
LM
32
32
4
68
2011-12
BO
LM
34
28
1
63
2010-11
BO
LS
29
12
41
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
91
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.40 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso
Anno
Sede
Tipo
corso
Corso di Laurea in Scienze
Infermieristiche e Ostetriche
Iscritti per anno di corso
1
2
FC/R
Totale
iscritti
2012-13
BO
LM
25
22
5
52
2011-12
BO
LM
LS
23
24
3
50
2010-11
BO
LS
25
24
3
52
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
2.41 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso
Tipo
corso
Denominazione
corso
BO
L
BO
Sede
Iscritti per anno di corso
Anno 2012-13
FC/R
Totale
iscritti
per corso
1°
2°
3°
Dietistica
9
9
10
L
Fisioterapia
72
54
54
22
BO
L
Igiene dentale
16
13
10
9
BO
L
Infermieristica
264
221
249
265
BO
L
Ortottica ed
assistenza
oftalmologica
10
7
10
BO
L
Ostetricia
20
12
13
7
52
BO
L
Podologia
17
13
12
4
46
BO
L
Tecniche di laboratorio
biomedico
20
10
18
5
53
BO
L
Tecniche di
neurofisiopatologia
11
6
8
BO
L
Tecniche di radiologia
medica, per immagini
e radioterapia
22
16
17
13
68
BO
L
Tecniche ortopediche
15
15
11
8
49
Totale
476
376
412
333
28
48
999
27
25
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
92
202
1597
2
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.42 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie- suddivisi per anno di corso
Anno 2011-12
Iscritti per anno di corso
Anno 2012-13
1°
2°
3°
FC/R
Totale
iscritti
per corso
Dietistica
9
10
9
2
30
L
Fisioterapia
61
55
62
16
194
BO
L
Igiene dentale
13
12
13
13
51
BO
L
Infermieristica
262
253
264
294
1073
BO
L
Ortottica ed
assistenza
oftalmologica
9
10
11
BO
L
Ostetricia
16
13
21
9
59
BO
L
Podologia
15
12
10
6
43
BO
L
Tecniche di laboratorio
biomedico
15
18
16
9
58
BO
L
Tecniche di
neurofisiopatologia
8
8
6
BO
L
Tecniche di radiologia
medica, per immagini
e radioterapia
20
18
21
10
69
BO
L
Tecniche ortopediche
16
12
12
4
44
Totale
444
421
445
363
1673
Tipo
corso
Denominazione
corso
BO
L
BO
Sede
30
22
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
93
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.43 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie- suddivisi per anno di corso
Anno 2011-12
Tipo
corso
Denominazione
corso
BO
L
BO
Sede
Iscritti per anno di corso
Anno 2012-13
Totale
iscritti
per corso
1°
2°
3°
FC/R
Dietistica
9
9
8
2
L
Fisioterapia
61
62
52
22
197
BO
L
Igiene dentale
13
12
16
13
54
BO
L
Infermieristica
269
277
233
312
BO
L
Ortottica ed
assistenza
oftalmologica
10
11
3
1
25
BO
L
Ostetricia
19
21
20
6
66
BO
L
Podologia
14
11
14
5
44
BO
L
Tecniche di laboratorio
biomedico
21
15
19
6
61
BO
L
Tecniche di
neurofisiopatologia
12
7
10
BO
L
Tecniche di radiologia
medica, per immagini
e radioterapia
22
20
20
13
75
BO
L
Tecniche ortopediche
15
12
13
4
44
Totale
465
457
408
384
28
1091
29
1714
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
LEGENDA (per tutte le tabelle sopra riportate):
Tipo corso
Tipo iscrizione
L
= Laurea
FC
= studenti fuori corso
LM
= Laurea magistrale
R
= studenti ripetenti
LS
= Laurea Specialistica
LMCU= Laurea magistrale ciclo unico
LSCU = Laurea specialistica ciclo unico
Nella tabella successiva si riporta il numero degli studenti presenti presso la sede
formativa del Policlinico, per i 5 Corsi di Laurea sopra citati, che vedono un impegno
maggiore dell’Azienda con l’apporto di personale, strutture e altre risorse (Fisioterapia,
Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia
Medica per immagini e Radioterapia).
94
2
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.44 Studenti dei Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie presso la sede formativa
dell’Azienda, suddivisi per anno di corso – Anno 2012-13.
Denominazione corso
Iscritti per anno di
corso Anno 2012-13
1°
2°
3°
FC/R
Totale
iscritti
per corso
Fisioterapia
21
17
20
7
65
Infermieristica BO1
97
98
100
145
440
Ostetricia
20
12
13
8
53
Tecniche di laboratorio biomedico
23
19
10
4
56 (*)
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
21
15
19
4
59
Totale
673
Fonte: Aosp Bologna Policlinico S.Orsola - Malpighi
Nota: (*) di cui 3 per trasferimento da medesimo corso di altro ateneo.
Per
quanto
riguarda
la
programmazione
didattica
concernente
le
Scuole
di
specializzazione medico-chirurgiche, si ricorda che gli ordinamenti delle Scuole,
riformati a norma del DM 1.8.2005, sono attivi dall’anno accademico 2008/2009.
Nell’anno accademico 2011-2012, in totale risultano attive 44 scuole di specializzazione
nell’area medica, chirurgica e dei servizi clinici e diagnostici.
Le Scuole di specializzazione sono attivate, in alcuni casi, in aggregazione con le
corrispondenti Scuole di Atenei diversi, designando per ciascuna aggregazione l’Ateneo
capofila, che procede all’espletamento del concorso ed all’immatricolazione dei vincitori.
In questi casi, le attività formative possono essere svolte dagli specializzandi all’interno
della rete formativa degli Atenei tra loro aggregati. Per talune Scuole, l’Università di
Bologna non è capofila ma fa parte dell’aggregazione.
Più in dettaglio, presso l’Università di Bologna sono attive 19 Scuole di specializzazione
autonome; 11 Scuole aggregate nelle quali è capofila; 14 Scuole aggregate nelle quali
non è capofila. A prescindere dalla loro tipologia, le Scuole di specializzazione che hanno
la sede presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi, svolgono la formazione nell’ambito delle
strutture individuate quali rete formativa della Scuola stessa.
Nell’anno accademico 2011-12 sono attivi il 1°, 2°, 3°, 4° anno di corso di tutte le
Scuole di specializzazione riformate secondo il DM 1.8.2005 ed i restanti anni 5° e 6°
- quest’ultimo solo per la Chirurgia Generale - delle Scuole del vecchio ordinamento
didattico ad esaurimento.
32 Scuole di Specializzazione hanno la propria struttura di sede nell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola–Malpighi.
95
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.45 Scuole di specializzazione dell’area medico-chirurgica
con struttura di sede nell’Azienda – a.a. 2011 2012.
Scuole di Specializzazione
Anestesia e Rianimazione
Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva 1° - 2° - 3° -4° anno
Audiologia e Foniatria
Cardiochirurgia
Cardiologia
Malattie dell’apparato Cardiovascolare 1° - 2° - 3° -4° anno
Chirurgia Generale
Chirurgia Pediatrica
Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica 1° - 2° - 3° -4° anno
Chirurgia Toracica
Chirurgia Vascolare
Dermatologia e Venereologia
Ematologia
Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Gastroenterologia
Genetica Medica
Geriatria
Ginecologia ed Ostetricia
Malattie dell’apparato Respiratorio
Malattie Infettive
Medicina del Lavoro
Medicina dello Sport
Medicina Interna
Medicina Nucleare
Microbiologia e Virologia
Nefrologia
Oftalmologia
Oncologia
Oncologia Medica 1° - 2° - 3° -4° anno
Otorinolaringoiatria
Pediatria
Radiodiagnostica
Radioterapia
Scienza dell’alimentazione
Urologia
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione)
96
2
Indicatori della didattica
Profilo
L’Azienda è, comunque, considerata la a sede prevalente dell’attività formativa per le
seguenti Scuole di Specializzazione:
• Chirurgia Maxillo-Facciale,
• Igiene e Medicina Preventiva,
• Medicina Legale,
• Patologia Clinica,
• Reumatologia.
Le Scuole di Specializzazione medico - chirurgiche dell’Università di Bologna non aventi
sede nell’Azienda sono:
• Anatomia Patologica (sede presso Azienda USL di Bologna);
• Medicina Fisica e Riabilitazione/Riabilitativa (sede presso Istituto Ortopedico Rizzoli);
• Neurologia (sede presso Azienda USL di Bologna);
• Neuropsichiatria Infantile (sede presso Azienda USL di Bologna);
• Ortopedia e Traumatologia (sede presso Istituto Ortopedico Rizzoli);
• Psichiatria (sede presso Azienda USL di Bologna).
Il numero complessivo dei medici in formazione specialistica iscritti nell’anno 2012 (a.a.
2011-12) è di 886. Si deve considerare che le iscrizioni agli anni di corso delle Scuole di
specializzazione hanno date proprie, diverse ogni anno, in funzione dell’inizio dell’attività
formativa, che è determinato con decreto ministeriale.
Tabella 2.46 Corso di Laurea in Dietistica
Anno Accademico
Totale
2011/2012
886
2010/2011
864
2009/2010
858
2008/2009
858
Fonte: Aosp Bologna Policlinico S.Orsola - Malpighi
Nelle tabelle successive è riportato il numero dei medici in formazione
specialistica
accolti nelle strutture dell’Azienda facenti parte della rete formativa delle Scuole di
specializzazione, espresso in unità equivalenti, tenendo conto delle presenze in rapporto
ai periodi di frequenza effettiva
9
segue
97
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.47 Corso di Laurea in Fisioterapia
Università di Bologna
Scuola di Specializzazione
Anatomia Patologica
Anestesia e Rianimazione Anestesia,
Rianimazione e Terapia Intensiva
N. medici in
formazione
a.a. 2011-2012
7,05
38,01
Audiologia e Foniatria
2,14
Cardiochirurgia
9.12
Cardiologia
Malattie dell’apparato Cardiovascolare
34,30
Chirurgia Generale
42,53
Chirurgia Maxillo- Facciale
4,29
Chirurgia Pediatrica
9,00
Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica
3,87
Chirurgia Toracica
4,54
Chirurgia Vascolare
9,00
Dermatologia e Venereologia
9,76
Ematologia
9,12
Endocrinologia e Malattie del Ricambio
7,58
Gastroenterologia
3,00
Genetica Medica
1,00
Geriatria
13,94
Ginecologia ed Ostetricia
45,75
Igiene e Medicina Preventiva
Malattie dell’apparato Respiratorio
4,00
12,18
Malattie Infettive
9,00
Medicina del Lavoro
7,13
Medicina dello Sport
1,08
Medicina Fisica e Riabilitazione
Medicina Fisica e Riabilitativa
98
16,00
2
Indicatori della didattica
Medicina Interna
Profilo
49,65
Medicina Legale
3,34
Medicina Nucleare
12,49
Microbiologia e Virologia
5,89
Nefrologia
23,10
Neurologia
4,99
Neuropsichiatria Infantile
4,10
Oftalmologia
13,00
Oncologia
Oncologia Medica
17,25
Ortopedia e Traumatologia
15,67
Otorinolaringoiatria
12,8
Patologia clinica
5,99
Pediatria
28,04
Psichiatria
3,00
Radiodiagnostica
30,86
Radioterapia
13,23
Reumatologia
1,53
Scienza dell’alimentazione
3,74
Urologia
11,12
Totale
554,44
Fonte: AOU Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Nota: il numero complessivo di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità
equivalenti in rapporto ai periodi di frequenza all’interno dell’Azienda, indicati nei programmi
individuali di formazione annuali dell’a.a. 2011-2012. I dati sono basati sui programmi formativi
individuali effettivamente pervenuti.
L’Azienda accoglie anche medici in formazione specialistica provenienti da Università le
cui Scuole non sono aggregate con quelle di Bologna, per contribuire al completamento
della formazione professionalizzante. Sotto è riportato il numero di medici in formazione
specialistica che hanno frequentato, con l’indicazione degli Atenei di provenienza.
99
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.48 Numero complessivo di medici in formazione specialistica presenti nel
2012, suddivisi per Scuola di specializzazione e Università di provenienza
N° Studenti
Scuola di Specializzazione
N° Studenti
Anestesia e Rianimazione
1
Medicina Interna
2
Anestesia e Rianimazione
1
Cardiologia
1
Urologia
1
Cardiochirurgia
2
Neuropsichiatria infantile
1
Radiodiagnostica
1
Anestesia e Rianimazione
1
Pediatria
9
Cardiologia
1
Nefrologia
1
Ginecologia ed Ostetricia
1
Medicina Nucleare
1
Cardiochirurgia
1
Ginecologia ed Ostetricia
1
Medicina d'emergenza/Urgenza
1
Medicina Interna
2
Audiologia e Foniatria
3
Seconda Università di Napoli
Università degli Studi di Cagliari
Università degli Studi di Catania
Università degli Studi di Ferrara
Università degli Studi di Messina
Università degli Studi di Modena
E Reggio Emilia
Università degli Studi di Padova
100
2
Indicatori della didattica
Cardiologia
Università degli Studi di Palermo
Ginecologia ed Ostetricia
Profilo
1
1
Pediatria
1
Università degli Studi di Parma
Oncologia medica
1
Università degli Studi di Perugia
Nefrologia
1
Medicina d'Emergenza/Urgenza
1
Medicina Nucleare
1
Chirurgia Maxillo-Facciale
1
Oncologia medica
1
Università degli Studi di Sassari
Nefrologia
1
Università Unicampus Roma
Cardiochirurgia
1
Università Cattolica del Sacro
Cuore Roma
Ginecologia ed Ostetricia
1
Università degli Studi di Torino
Università degli Studi di Roma
“La Sapienza”
Totale
44
AOU Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Nota: il numero di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità fisiche,
indipendentemente dalla durata della frequenza all’interno dell’Azienda.
Il Master, introdotto con il D.M. 509/99, è un titolo accademico post laurea di
perfezionamento scientifico e di alta formazione, successivo al conseguimento della
laurea triennale o della laurea magistrale, finalizzato a formare figure professionali
fortemente "specializzate. Si divide in primo e secondo livello: il primo si consegue dopo
la laurea, il secondo dopo la laurea magistrale.
Le tabelle successive riportano i Master di 1° e di 2° livello dell’area disciplinare degli
studi medici e psicologici attivi presso la sede di Bologna nel 2012.
101
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.49 Master di 1° e di 2° livello per le professioni medica, odontoiatrica e per le
professioni sanitarie a.a. 2012/2013
Livello
Titolo Master
Rinnovo
Nuova
Proposta
Sede
amministrativa
Studenti
immatricolati
2°
Alimentazione ed educazione alla salute
R
BO
43
2°
Alta formazione e qualificazione
in cure palliative
NP
BO
30
1°
Amministratore di sistema in
diagnostica per immagini e radioterapia
R
BO
19
2°
Cardiologia pediatrica e
dell'età evolutiva
R
BO
15
2°
Chirurgia mini invasiva pediatrica
R
BO
7
1°
Cure palliative e terapia del dolore
NP
BO
30
2°
Endoscopia avanzata Luigi Barbara
R
BO
2
1°
Funzioni di coordinamento nelle
professioni sanitarie - Rimini
R
Rimini
29
1°
Funzioni di coordinamento nelle
professioni sanitarie *
R
BO
33
R
BO
20
R
BO
24
R
Forlì
16
2°
2°
1°
Funzioni direttive e gestione
dei servizi sanitari
Medicina Tradizionale Cinese
con Agopuntura, Medicina
Omeopatica, Fitoterapia Medica
Percorsi clinici e di ricerca per la
continuità nel care infermieristico
2°
Pulmonary Vascular Diseases
R
BO
12
2°
Valutazione dei farmaci e
farmacoepidemiologia
R
BO
10
Master Clinica Odontoiatrica
0
2°
Chirurgia orale e implantologia
R
BO
10
2°
Endodonzia clinica
R
BO
18
2°
Odontoiatria clinica con
tecnologie avanzate
R
BO
9
2°
Protesi e Implantoprotesi
con tecnologie avanzate
R
BO
24
Totale
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
102
351
2
Indicatori della didattica
Profilo
Tabella 2.50 Master di 1° e di 2° livello per le professioni medica, odontoiatrica e per le
professioni sanitarie a.a. 2012/2013
Livello
Titolo Master
Studenti
immatricolati
2°
Alimentazione ed educazione alla salute
47
1°
Assistenza infermieristica in area critica *
61
1°
Assistenza infermieristica in ortopedia e traumatologia
13
1°
Biomeccanica, patologia e trattamento
terapeutico dell'arto superiore
14
2°
Cardiologia pediatrica e dell'età' evolutiva
12
2°
Chirurgia mini-invasiva pediatrica
2°
Chirurgia orale e implantologia
2°
Endodonzia clinica
6
2°
Endoscopia avanzata
5
1°
Evidence-based practice e metodologia
della ricerca clinico – assistenziale *
19
1°
Funzioni di coordinamento nelle professioni sanitarie *
37
2°
Funzioni direttive e gestione dei servizi sanitari
20
1°
Medicina palliativa: modelli organizzativi,
clinica, ricerca, leadership
26
2°
Odontoiatria clinica con tecnologie avanzate
2°
Pulmonary vascular diseases
20
2°
Valutazione dei farmaci e farmacoepidemiologia
15
Totale
8
10
4
317
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Nota: *alla gestione concorre l’Azienda.
Nell’ambito della formazione post base si collocano anche i corsi di Alta Formazione.
L’Azienda concorre alla gestione del “CAF Case Management in Infermieristica e Ostetrica”.
103
Indicatori della didattica
Profilo
Docenti e tutor dei Corsi di studio della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Il numero complessivo di docenti universitari afferenti alla Facoltà di Medicina e
Chirurgia è di 423 (cfr. anche paragrafo 3.6). Di questi, i docenti integrati nell’attività
assistenziale presso l’Azienda sono 228 di cui 52 professori di I fascia, 69 professori di II
fascia, 106 Ricercatori, 1 Assistente ordinario. L’organico universitario è in diminuzione,
per effetto degli interventi normativi degli ultimi anni.
I dipendenti dell’Azienda danno un contributo consistente all’attività formativa della
Scuola di Medicina e Chirurgia.
Per i Corsi di laurea e laurea Magistrale dell’anno accademico 2011/2012, il numero dei
dipendenti dell’Azienda ai quali è stata affidata la titolarità di un insegnamento o
modulo didattico è di 94, per 3092 ore di insegnamento complessive. Il numero degli
insegnamenti o moduli didattici è stato di 166. Nel 2012/2013, per i Corsi di laurea 91
dipendenti hanno ricoperto la titolarità di un insegnamento o modulo didattico per
un totale di 2852 ore di didattica frontale. Analogamente, per Corsi di laurea magistrale,
sono interessati 18 dipendenti per un totale di 400 ore di didattica frontale.
Per l’attività di tutorato, Il numero dei dipendenti cui sono state affidate funzioni di
tutor di tirocinio nell’ambito dei diversi Corsi di laurea e di laurea Magistrale è
rispettivamente di 345 e 158. Il dato comprende sia i dirigenti medici e sanitari, sia il
personale appartenente ai profili delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e
della riabilitazione.
Per quanto riguarda gli insegnamenti o i moduli nell’ambito delle Scuole di specializzazione
(anno accademico 2011/2012), vi sono 162 dirigenti dipendenti dell’Azienda, per un
totale di 1861 ore di didattica frontale.
I dirigenti medici con funzioni di tutor individuale dei medici in formazione specialistica
assommano a 129 unità, mentre i professori e i ricercatori universitari che svolgono le
stesse funzioni sono 132 (questi ultimi due dati sono basati sui programmi individuali
degli iscritti all’a.a. 2011/2012, effettivamente pervenuti).
104
2
L'assetto organizzativo
2.5 L’assetto organizzativo
Profilo
In questa sezione si tratteggia il modello organizzativo dell’Azienda, si disegna la mappa
delle sue strutture e si forniscono alcuni dati di maggiore rilievo.
2.2.5.1 L’organizzazione aziendale
Con deliberazione
31/2012 si è
provveduto alla
riorganizzazione dei
servizi “centrali” ossia
quelli trasversali/di
supporto
All’inizio del 2012 è stata avviata la riorganizzazione dei servizi trasversali/di supporto,
accentuandone le caratteristiche di trasversalità e potenziandone la gestione per processi.
Nel rimandare alla deliberazione 31/2012, per una lettura esaustiva circa il contesto
del riassetto e le competenze funzionali specifiche delle singole strutture “centrali”, di
seguito viene sinteticamente riepilogato il nuovo organigramma:
• strutture/articolazioni organizzative in staff alla Direzione Aziendale,
come tali direttamente connesse a percorsi/processi che, per natura innovativa o
particolare rilevanza delle funzioni, richiedono un coordinamento integrato, anche in
considerazione della loro natura più marcatamente trasversale. In ragione di questa
peculiarità le strutture di staff fanno riferimento direttamente alla Direzione
Aziendale nel suo complesso pur con afferenze funzionali prevalenti:
Afferenza prevalente al Direttore Generale:
a)
b) Servizio “Prevenzione e protezione aziendale” (SPPA) - Struttura semplice
“Coordinamento degli staff” – struttura complessa
c)
d) Comunicazione ed ufficio stampa
e)
Ufficio “Relazioni con il pubblico” (URP) e rapporti con le associazioni di volontariato – Posizione organizzativa
Sorveglianza sanitaria aziendale - Funzione aziendale
f)
g) ”Area logistica ospedaliera” – Coordinamento
“Controllo di gestione e sistema informativo” - Struttura complessa
g1)
“Centro logistico” - Struttura complessa
g2)
“Servizi di supporto alla persona” - Struttura complessa
h) “ Relazioni sindacali” - Struttura complessa
i)
“Punti informativi/PDA” – Struttura complessa
Afferenza prevalente al Direttore Sanitario:
a)
”Area sicurezza delle cure” – Coordinamento
a1)
“Medicina legale e gestione integrata del rischio” Struttura complessa
a2)
“Governo clinico, qualità, formazione” - Struttura semplice
b) “Ricerca ed innovazione” - Struttura complessa
c)
Logistica sanitaria:
c1)
Percorsi ambulatoriali integrati - Programma
c2)
Percorso chirurgico - Programma
c3)
Percorso internistico - Programma
c4)
Percorso “Alta specialità e trapianti d’organo” - Programma
c5)
Controllo della produzione e accordi di fornitura - Struttura semplice
105
L'assetto organizzativo
Profilo
Afferenza prevalente al Direttore Amministrativo
a)
“Affari generali, istituzionali e convenzioni” - Struttura complessa
b) “Servizio legale ed assicurativo” - Struttura complessa
• strutture/articolazioni organizzative in line alla Direzione Aziendale,
ossia
strutture
ad
alta
specializzazione
che
svolgono
funzioni
consolidate
nell’organizzazione:
in line al Direttore Sanitario:
a) “Igiene, prevenzione e protezione” - Struttura complessa
b) “Servizio infermieristico, tecnico e riabilitativo” - Struttura complessa
c) “Fisica sanitaria” - Struttura complessa
d) ”Area farmaceutica” - Coordinamento
d1)
“Farmacia clinica” – Struttura complessa
d2)
“Gestione dei dispositivi medici” – programma
• in line al Direttore amministrativo: la scelta organizzativa è stata, relativamente
a quest’area, quella di istituire due Dipartimenti, allo scopo di assicurare una
funzione di coordinamento delle attività di supporto e di sviluppare sinergie fra aree
omogenee, costituite da funzioni che perseguono comuni finalità pur mantenendo la
propria autonomia e responsabilità in ordine agli aspetti gestionali.
a) Dipartimento amministrativo
a1)
“Risorse economiche e finanziarie” - Struttura complessa
a2)
“Attività libero professionale” - Struttura semplice dipartimentale
a3)
“Amministrazione del personale” - Struttura complessa
a4)
“Attività amministrativa a supporto dei
Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI)”
b) Dipartimento tecnico:
b1)
“Tecnologie biomediche” - Struttura complessa
b2)
“Tecnologie e sistemi informatici” - Struttura complessa
b3)
“Progettazione, sviluppo ed investimenti” - Struttura complessa
b4)
“Gestione del patrimonio” - Struttura complessa
b5)
“Settore amministrativo del Dipartimento Tecnico”
struttura semplice dipartimentale
In ambito sanitario é rimasto inalterato l’assetto dipartimentale. Il modello dipartimentale,
infatti, è quello che favorisce l’esercizio integrato delle attività assistenziali, didattiche e
di ricerca. L’Azienda è costituita da 7 Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI), all’interno
dei quali sono presenti 67 Unità Operative e 17 Strutture semplici dipartimentali, per
un totale di circa 1.580 posti letto; 3 dipartimenti sono attribuiti alla responsabilità di
dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale e 4 sono a direzione universitaria.
Su un totale di 846 dirigenti medici che esercitano la professione all’interno dei DAI,
il 74,6% è personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante
25,4% è universitario. La maggior parte dei dirigenti medici esercita la libera professione
con opzione in intra-moenia (circa il 95%).
106
L’Azienda è costituita
da 7 Dipartimenti ad
Attività Integrata,
articolati in 67 UUOO
e 17 SSD, per un
totale di 1.580 posti
letto, 846 dirigenti
medici e 2.563
unità di personale
infermieristico,
tecnico e della
riabilitazione.
2
L'assetto organizzativo
Profilo
Tabella 2.57 Mappa dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Dipartimento ad
Attività Integrata
(DAI)
Dirigenti
medici
Personale
infermieristico,
tecnico
e
riabilitativo
240
139
381
3
209
127
229
10
3
126
104
371
9
0
147
112
190
10
5
254
117
219
10
1
338
111
366
9
4
243
136
386
0
0
23
0
421
67
17
1.580*
846
2.563
Unità
Operative
Strutture
semplici
Dipartimentali
Posti letto
Cardio – toraco
-vascolare
10
1
Chirurgie
specialistiche ed
anestesiologia
9
Ematologia,
oncologia e
medicina di
laboratorio
Emergenza/
urgenza, chirurgia
generale e dei
trapianti
Malattie
dell’apparato
digerente e
medicina interna
Medicina interna,
dell’invecchiamento e malattie
nefrologiche
Salute della
donna, del
bambino e
dell’adolescente
Sedi Afferenti a
più Dipartimenti
Totale
Fonte: Aosp Bologna Policlinico S.Orsola - Malpighi
Nota: (*) Dei 1.580 posti letto totali, 155 sono dedicati al Day Hospital.
Per quanto riguarda il personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione assegnato
ai DAI, quasi tutta la popolazione, di 2.563 unità, è dipendente dal Servizio Sanitario
Nazionale. Nella Tabella 2.57, la suddivisione del personale infermieristico, tecnico e
della riabilitazione per Dipartimento di afferenza, rappresenta la situazione statica al
31.12.2012.
107
Obiettivi istituzionali
108
Strategie aziendali
Obiettivi istituzionali
N
3
Strategie aziendali
el terzo capitolo vengono illustrati gli obiettivi di salute
perseguiti e le strategie aziendali messe in atto dal Policlinico,
in accordo anche con gli indirizzi emersi dalla programmazione
territoriale. Vengono individuate cinque aree per le quali l’Azienda
descrive i macro-obiettivi:
•
Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria
e alla verifica dei risultati di salute, secondo il ruolo ad essi
assegnato nell’ordinamento regionale;
•
Universalità ed equità d’accesso in relazione a quanto previsto
dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
•
Centralità del cittadino per favorire la valutazione dei servizi
e la partecipazione alle scelte assistenziali dei cittadini, degli
utenti e delle loro organizzazioni di rappresentanza;
•
Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale come dovere
di offrire prestazioni e servizi di elevata qualità tecnica,
professionale e relazionale, nel rispetto dell’utilizzo razionale
delle risorse;
•
Integrazione tra attività assistenziali, di didattica e di ricerca.
109
Partecipazione degli Enti Locali alla
programmazione sanitaria
Strategie aziendali
3.1 Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria
Nel corso dell’anno 2012 la partecipazione degli Enti Locali della provincia di
Bologna alla programmazione sanitaria regionale e al suo controllo periodico locale
sono state realizzate, come di consueto, attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e
Sanitaria e in stretta collaborazione con l'Azienda USL di Bologna e l'Istituto Ortopedico
Rizzoli. Anche nel corso di quest’anno sono stati attuati: il percorso per l’approvazione
dei bilanci sia consuntivi che preventivi, nonché le altre attività di programmazione
congiunta da parte delle Aziende.
3.2 Universalità ed equità di accesso
Uno dei principali obiettivi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna è la rimozione
delle barriere, da quelle architettoniche a quelle linguistiche, per consentire a tutti i
cittadini che ne hanno necessità di usufruire dei servizi erogati. Nel primo caso l'Azienda
si è impegnata ad eliminarle in tutti gli edifici in ristrutturazione e nella progettazione
di quelli nuovi. In questa azione l’Azienda è affiancata dai componenti del Comitato
Consultivo Misto che effettuano periodicamente valutazioni ed analisi sullo
stato delle strutture e le trasferiscono alle direzioni competenti per la definizione e la
programmazione delle specifiche azioni. Su questo aspetto è attivo un gruppo di lavoro
aziendale a cui partecipano i componenti del Comitato Consultivo Misto.
In collaborazione con l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale - Regione Emilia-Romagna
Area Sviluppo delle professionalità per l'assistenza e la salute è stato cooprogettato
un percorso formativo: “Laboratorio Sperimentale di Mediazione Interculturale nel
Dipartimento Salute Donna Bambino e Adolescente”. Il progetto definisce principalmente
le modalità e gli strumenti utili per migliorare e per favorire l’accoglienza, l’accesso e la
fruizione dei servizi aziendali da parte degli utenti stranieri e dei loro familiari.
Sul versante dell’eliminazione delle barriere “linguistiche” e culturali, nel 2012 sono
proseguite le attività del progetto “Ospedale Multiculturale” condotto in collaborazione
con l’Azienda USL di Bologna.
In particolare, gli obiettivi definiti per il 2012 hanno
riguardato il consolidamento ed il miglioramento dei servizi di mediazione implementati
negli anni precedenti e la loro riprogettazione in relazione alle nuove esigenze emerse
sia dall’analisi dell’andamento degli accessi di utenti stranieri all’interno del Policlinico, (il
cui trend è in continua crescita, + 14% nel 2012) sia dall’analisi dei bisogni espressi dai
professionisti dell’area sanitaria e del personale addetto all’accoglienza.
110
Anche con l’aiuto
del Comitato
Consultivo Misto,
prosegue l’impegno
dell’Azienda per
l’eliminazione delle
barriere di ogni
genere
Universalità ed equità di accesso
3
Obiettivi istituzionali
Grafico 3.1 Trend delle presenze di utenti stranieri all’interno del Policlinico
Continua
l’incremento di
presenza di utenti
stranieri all’interno
del Policlinico
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Nell’ambito dei servizi di mediazione attivi nel Policlinico, nel 2012 grande attenzione
è stata rivolta alla “mediazione fissa”, tipologia di servizio che prevede la presenza
fissa di mediatori in sedi specifiche e in alcuni reparti selezionati tra quelli con il maggior
afflusso di utenti stranieri e una maggior complessità di prestazioni erogate (in particolare
nell’ambito delle Unità operative di Cardiochirurgia Pediatrica e di Oncoematologia
Pediatrica).
Nel 2012 la mediazione fissa ha previsto la presenza di mediatrici che parlano albanese,
serbocroato, spagnolo, inglese e cinese, in specifiche giornate e fasce orarie, disponibili
per l’esecuzione di interventi di mediazione ed interpretariato nelle Unità Operative
afferenti principalmente all’area pediatrica. Il numero di ore dedicate alla mediazione
fissa è stato di 860.
Non sono stati invece apportati cambiamenti significativi nell’ambito delle altre due
tipologie di servizi:
• la“mediazione a chiamata”, che comprende la mediazione a chiamata urgente e
programmata; in questo caso è prevista la possibilità da parte delle Unità operative
e Direzioni di richiedere la presenza di un mediatore culturale esperto in grado di
affrontare situazioni particolari e delicate, in cui è necessario trasmettere informazioni
e notizie e occorre farlo in modo efficace, soprattutto con attenzione alla modalità
di comunicazione. Nel 2012 l’analisi dei dati di utilizzo del servizio ha evidenziato un
mantenimento delle ore di “mediazione a chiamata” (1200 ore rispetto a 1192 ore
del 2011), confermando l’utilità del servizio nelle UU.OO. a supporto della relazione
tra sanitari e utenti di nazionalità e lingua non italiana;
111
Universalità ed equità di accesso
Obiettivi istituzionali
Grafico 3.2 Interventi di mediazione a chiamata “urgente”, “programmata” e da postazione fissa
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Grafico 3.3 Interventi di mediazione a chiamata per lingua
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
Grafico 3.4 Interventi di mediazione a chiamata per lingua
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
112
Universalità ed equità di accesso
3
Obiettivi istituzionali
Grafico 3.5 Interventi di mediazione a chiamata per Unità Operativa
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
• la “mediazione telefonica”, che fornisce assistenza e supporto informativo tramite
un Call Center di mediatori madrelingua; la caratteristica principale del servizio è
l'immediata disponibilità del mediatore: la risposta è garantita entro 60 secondi.
Dall'analisi dei dati è possibile osservare che sono state registrate 305 chiamate di
mediazione telefonica in 12 mesi. Nel 2012 è iniziata anche la riorganizzazione del
servizio per renderlo disponibile a tutte le Unità operative del Policlinico.
La lingua maggiormente richiesta nei servizi di mediazione a chiamata è quella Cinese.
113
Universalità ed equità di accesso
Obiettivi istituzionali
Tabella 3.1 Numero di interventi di mediazione a chiamata e telefonica relativi alle lingue
maggiormente richieste
Interventi di mediazione telefonica (servizio attivo su 20 unità operative)
CINESE
109
ARABO
31
BENGALESE
29
SPAGNOLO
28
RUMENO
15
HINDI
14
INGLESE
14
FRANCESE
12
TIGRINO
12
URDU
11
ALBANESE
8
RUSSO
7
SERBO
6
CROATO
3
CINGALESE
3
UCRAINO
1
TEDESCO
1
PORTOGHESE
1
Fonte: Aosp Bologna S. Orsola - Malpighi
La trasparenza sui tempi di attesa è assicurata dalla disponibilità di specifici indicatori
all’interno delle guide all’utente delle unità operative e nelle aree dedicate del portale.
Periodicamente, su specifica richiesta del Comitato Consultivo Misto, l’Azienda relaziona
a questo organismo sullo stato delle liste di attesa per le specifiche prestazioni.
Le informazioni sulle possibilità di accesso e l’orientamento all’interno del Policlinico
sono erogate dal punto URP e dai punti informativi dell’ospedale.
114
Centralità del cittadino
3.3 Centralità del cittadino
3
Obiettivi istituzionali
L’ordinamento regionale riconosce al cittadino - in quanto titolare del diritto alla
salute - un ruolo attivo di partecipazione alla definizione delle prestazioni,
dell’organizzazione dei servizi e della loro valutazione. A tal fine, l’organizzazione
del Sistema Sanitario Regionale è chiamata a garantire la trasparenza nei confronti
dei cittadini, degli utenti e delle loro rappresentanze organizzate. Lo scopo dell'analisi
riportata in questo punto è di analizzare quanto e come l’Azienda sia capace di rapportarsi
ai propri utilizzatori e di modificare se stessa, riconoscendo loro una posizione di
assoluta centralità.
L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna riconosce il ruolo di interlocutore primario
del cittadino assicurandogli la possibilità di partecipare alla valutazione della qualità
dei servizi e alla tutela dei diritti degli utenti. Questa possibilità è riconosciuta al
singolo come soggetto attivo, attraverso le Associazioni di Volontariato che operano
all’interno del Policlinico e nell’ambito del Comitato Consultivo Misto. Attraverso i rapporti
con il Comitato Consultivo Misto e le Associazioni di Volontariato è, inoltre, garantita la
trasparenza delle informazioni che sono rese disponibili agli utenti con gli strumenti a
tal fine predisposti.
Gli strumenti attraverso i quali può essere assicurata la partecipazione sono:
Numerosi sono gli
strumenti attraverso
i quali si garantisce
al cittadino la
partecipazione
nelle scelte e
nell’organizzazione dei
servizi
• la carta dei servizi nella quale sono declinati gli indicatori generali di qualità che
possono essere valutati nel loro andamento annuale;
• la guida all’Unità operativa che contiene informazioni dettagliate sull’erogazione dei
servizi e sugli indicatori di processo collegati alle prestazioni;
• la disponibilità e la diffusione delle informazioni attraverso il portale aziendale con
particolare riferimento a tutto quanto raggruppato nell’area “informazioni utili per i
cittadini”;
• la partecipazione alla valutazione dei risultati di gestione delle segnalazioni sia nel
momento della presentazione al Comitato Consultivo Misto, che con la partecipazione
attiva di alcuni rappresentanti al gruppo di lavoro aziendale per il miglioramento del
processo gestionale;
• la partecipazione attiva al processo di gestione delle segnalazioni attraverso
l’evidenziazione di situazioni particolari che possono creare disagio a specifiche
categorie di utenti;
• la possibilità di inviare segnalazioni sulle modalità di funzionamento dell’Azienda,
sugli strumenti (anche informatici) disponibili e sulla loro efficacia;
• la partecipazione alla valutazione dei risultati ottenuti nella misurazione della
soddisfazione dell’utente;
• il contatto diretto con il punto URP da parte dei cittadini o attraverso le loro Associazioni
di tutela.
Per i dati relativi a questi strumenti rinviamo al capitolo 5 del presente Bilancio.
115
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale
3.4.1 Qualità e accreditamento
La necessità di disporre di strumenti per la verifica del mantenimento e dello sviluppo del
sistema di gestione per la qualità che garantisca il soddisfacimento dei requisiti strutturali,
tecnologici e organizzativi previsti dall’Accreditamento Istituzionale ha rappresentato
l’input per l’attivazione, nell’anno 2012, di un sistema di capillare sorveglianza presso i
Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) e le Unità Operative ad essi afferenti.
Tale sistema di sorveglianza sui DAI già accreditati nel periodo 2009-2010, si propone
l’obiettivo di garantire il più possibile il mantenimento dei requisiti generali e specifici,
previsti dai modelli di Autorizzazione e Accreditamento delle diverse aree sanitarie,
in attesa delle successive visite ufficiali di rinnovo dell’Accreditamento da parte della
Agenzia Socio Sanitaria Regionale.
Le verifiche interne sul Dipartimento vedono l’indispensabile collaborazione di gruppi
di valutatori interni, medici, infermieri, tecnici, afferenti alle diverse aree sanitarie. A
supporto delle attività di audit interno intervengono, ciascuno per le proprie competenze,
le funzioni delle reti dipartimentali dei rappresentanti della Direzione per la Qualità, dei
referenti del Governo clinico, degli animatori di Formazione, a garanzia della corretta
applicazione dei principi e degli strumenti di governo per l’analisi e gestione dei processi,
la sicurezza e l’appropriatezza delle cure, l’aggiornamento continuo delle competenze
per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Il modello, che vede l’applicazione nel 2012, si propone di valutare non solo gli aspetti
di novità intervenuti nell’organizzazione del Dipartimento, ma anche eventuali criticità
emerse attraverso gli strumenti di rilevazione: le segnalazioni dei cittadini, quelle dei
professionisti, le criticità rilevate attraverso altri sistemi di audit. La valutazione di questi
aspetti si propone di mettere in evidenza la reattività del Dipartimento e la tendenza
al miglioramento continuo.
Nel 2012 sono state effettuati audit presso l’Unità di Immunoematologia e Trasfusionale
e la Banca Regionale del Sangue Cordonale, in previsione delle verifiche da parte di
Commissioni internazionali per il rinnovo dell’Accreditamento/Certificazione EFI per la
prima e dell’Accreditamento FACT per la seconda. L’esito di tali verifiche ha confermato
la piena applicazione dei requisiti dei due modelli.
L’Accreditamento EFI del Laboratorio di Immunogenetica rappresenta un traguardo
importante, dato il ruolo di centrale importanza delle attività che vi si svolgono, per
garantire il rispetto di standard di riferimento relativi alle strutture, alle tecnologie e
alle competenze necessarie, nel processo di trapianto ed in particolare nella fase di
accertamento dell'idoneità dei pazienti e dei donatori.
116
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
La certificazione FACT della Banca del Sangue Cordonale, anche questa basata su
standard fissati a livello internazionale, e rilasciata a seguito di un’ispezione da parte
di una commissione internazionale di esperti del settore, assicura l’eccellenza nella
crioconservazione e tracciabilità delle unità di sangue da cordone ombelicale e nel loro
rilascio e utilizzo sicuro in ambito trapiantologico.
Un ulteriore sistema di sorveglianza interna finalizzata al miglioramento è quello relativo
alla valutazione della qualità della documentazione sanitaria, attraverso audit
su un campione di cartelle cliniche di tutte le Unità Operative, allo scopo di verificare
la corretta e completa compilazione della cartella clinica, a garanzia della sicurezza del
percorso assistenziale del paziente e degli aspetti di tutela del paziente e dei professionisti
che intervengono nel processo di cura.
Nel 2012 si è attuata una valutazione della documentazione predisposta a livello
aziendale a supporto delle attività sanitarie e organizzative, allo scopo di mettere
in evidenza eventuali necessità di aggiornamento o eliminazione delle procedure e
istruzioni operative applicate e far sì che il personale disponga sempre di documenti
di riferimento sicuri e attuali.
Dall’analisi è scaturita la revisione 2012 di numerosi documenti inerenti principalmente
tematiche di sicurezza e gestione del rischio e dei processi di cura, di cui si riporta una
sintesi:
• Gestione in emergenza del distress respiratorio;
• Emergenze Cliniche;
• Eventi sentinella ed eventi clinici maggiori;
• Manutenzione dei dispositivi medici;
• Identificazione del paziente (braccialetto identificativo);
• Influenza virus A (H1N1);
• Provvedimenti profilattici da adottare in caso di Meningite;
• Provvedimenti profilattici da adottare in caso di Tubercolosi;
• Movimentazione del materiale biologico/richieste/referti/attrezzature;
• Utilizzo delle piastre operatorie nel polo chirurgico e dell’emergenza;
• Privacy (DPS) ;
• Reclami e segnalazioni;
• Procedure relative al Trapianto di cuore e polmone;
• Gestione della trasfusione (controllo tramite lettore barcode).
3.4.2 Processi aziendali
La definizione e
la valutazione dei
principali dei percorsi
di cura per la presa in
carico del paziente
Al fine di promuovere l’appropriatezza clinico - assistenziale e favorire l’implementazione
di linee guida e raccomandazioni per la buona pratica clinica, l’AOU di Bologna ha avviato
nel corso degli anni specifici progetti aziendali per la strutturazione di percorsi clinico–
assistenziali che si caratterizzano per la centralità del paziente, la collaborazione
e l’integrazione interdisciplinare e multiprofessionale e la continuità delle cure. La
117
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
strutturazione, l’applicazione dei percorsi e/o il monitoraggio attraverso audit clinici
e indicatori specifici, desunti dalla letteratura di riferimento, costituiscono parte degli
obiettivi di budget dei Dipartimenti e delle unità operative coinvolti.
Nel corso del 2012 l’Azienda ha partecipato a progetti a valenza integrata ospedale–
territorio nell’ambito dei quali sono stati implementati percorsi diagnostico terapeutici
assistenziali (PDTA) integrati con l’AUSL di Bologna nell’ambito di patologie cardiovascolari,
cronico–degenerative e oncologiche. In particolare, nell’area della post-acuzie si è
proceduto all’ottimizzazione del collegamento operativo con la Centrale Metropolitana
PostAcuzie CEMPA, la Centrale CCOT e nella definizione dei percorsi integrati post-acuzie
per patologie chiave quali frattura di femore, scompenso cardiaco, percorsi riabilitativi
post-stroke.
Patologia oncologica
Per quanto riguarda la rete oncologica provinciale, l’Azienda Ospedaliero Universitaria è
da anni impegnata nella costruzione e nel monitoraggio dei PDTA delle principali malattie
oncologiche allo scopo di assicurare un trattamento equo per tutti i cittadini e garantire
la continuità delle cure attraverso l’integrazione ospedale-territorio. Ogni percorso
strutturato prevede l’individuazione di un infermiere case manager che accompagna il
paziente durante il percorso di cura, dalla fase di ingresso fino al termine della terapia.
Inoltre, il percorso viene sottoposto ad un attento monitoraggio da parte dell’azienda e
delle UO coinvolte soprattutto per quanto riguarda i tempi di attesa legati all’intervento
chirurgico.
In vista della negoziazione di Budget 2013, l’AOSP ha individuato, di concerto con l’AUSL,
i percorsi principali da sottoporre ad un attento monitoraggio attraverso indicatori che
potessero consentire anche un confronto sull’area metropolitana bolognese. I percorsi
oncologici individuati sono quelli relativi ai tumori del colon, del polmone e della
mammella.
118
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Tabella Tumore Colon
3
Obiettivi istituzionali
TUMORE POLMONE
Tabella Tumore Polmone
TUMORE
MAMMELA
Tabella Tumore Mammella
Patologia croniche
Nel corso del 2012 è stato implementato il percorso aziendale per la gestione del paziente
con scompenso cardiaco (acuto o riacutizzato) individuando i setting assistenziali più
appropriati per la gestione di questi pazienti in funzione del livello di gravità e comorbidità.
In coerenza con le linee regionali sono state inoltre promosse azioni finalizzate a
perseguire e mantenere il rientro a domicilio del paziente dopo un ricovero ospedaliero,
119
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
mediante l’attivazione di attività di Day Service e rafforzando la relazione con i punti
di coordinamento di assistenza primaria (PCAP) e la CCOT per pazienti che necessitano
assistenza domiciliare integrata (ADI).
Anche nel caso di questo percorso di cura le due aziende di Bologna hanno definito
e condiviso alcuni indicatori comuni da monitorare con l’obiettivo di uniformare il
comportamento dei professionisti a fronte di analoghe situazioni cliniche.
SCOMPENSO CARDIACO
Si riportano di seguito gli indicatori individuati per il percorso in questione:
Tabella Scompenso Cardiaco
e quelli individuati per il monitoraggio del percorso POST IMA/SCA:
POST
Tabella PostIMA
IMA
Anche per quanto riguarda la patologia diabetica, nell’ambito della Commissione
interaziendale
diabetologia,
i
professionisti
diabetologi
dell’Azienda
Ospedaliero
Universitaria insieme con i medici di medicina generale (MMG) e il nucleo di cure primarie
dell’AUSL di Bologna hanno definito il percorso del paziente diabetico, comprensivo del
monitoraggio da effettuarsi da parte dello specialista, del medico di medicina generale e
120
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
dell’infermiere case manager nelle future case della salute.
3
Obiettivi istituzionali
In particolare, l’Unità operativa di Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera nell’anno 2012
ha sottoposto a monitoraggio i pazienti come sotto riportato. Circa 1000 pazienti sono
già a gestione integrata con il MMG.
Diabetici censiti in anagrafica su programma Eurotouch
Diabetici con almeno 1 accesso nel 2012
13.750
5.164
Diabetici in gestione integrata con i MMG (Progetto Diabete città di
Bologna) con almeno 1 accesso nel 2012
984
Donne gravide con diabete e donne con diabete gestazionale
183
Pazienti con piede diabetico
186
Totale visite diabetologiche per esterni
Totale visite diabetologiche per ricoverati
10.643
2.770
Totale visite per donne gravide (prime visite + controlli)
589
Totale visite piede diabetico(prime visite + controlli)
541
Totale prestazioni piede diabetico
2.266
Totale prestazioni (visite + laboratorio)
37076
Nell’ambito della rete per l’assistenza alle patologie reumatologiche sono
stati definiti, in collaborazione con l’associazione dei malati e i MMG, e implementati
dopo specifico intervento formativo, i percorsi clinico organizzativi relativi ad artrite
reumatoide, spondilite anchilosante e connettiviti allo scopo di uniformare in ambito
metropolitano il processo di gestione del paziente reumatologico dalla fase di accesso ai
servizi all’impostazione del follow up ambulatoriale.
Frattura di femore Nel 2012 la percentuale di pazienti operati nell’Azienda Ospedaliero
Universitaria per frattura al femore entro le 48 ore e con età superiore ai 65 anni è stata
del 48.1 %, dato in miglioramento rispetto al risultato 2011 (43%).
121
Qualità dell’assistenza,
FRATTURA efficienza
FEMOREgestionale
PAZIENTIObiettivi
OVER istituzionali
65
Tabella frattura del femore over 65
Al fine di migliorare ulteriormente la qualità della risposta assistenziale, nell’ambito del
modello ortogeriatrico, già implementato in Azienda dal 2008, sono state individuate
revisioni organizzative, da attivare nel 2013, per assicurare al paziente con frattura di
femore un percorso preoperatorio più adeguato e tempestivo in linea con gli indirizzi
regionali e aziendali.
In area metropolitana è stata, inoltre, condivisa una procedura che definisce percorsi
omogenei per la riabilitazione del paziente con questa tipologia di frattura con l’obiettivo
di ottimizzare i tempi dell’intervento riabilitativo.
Patologia cerebro-vascolare
La definizione della rete Stroke nell’area metropolitana di Bologna è stata completata nel
2011 attraverso il lavoro di stretta integrazione con l’Azienda USL di Bologna.
In particolare, si è progressivamente implementato il percorso che estende a tutto il
territorio dell’Azienda USL di Bologna il trattamento trombolitico dell’ictus ischemico
acuto secondo il modello integrato da AOU e Azienda AUSL di Bologna.
Il percorso prevede l’inquadramento sul territorio del paziente candidabile a trombolisi
e la corretta centralizzazione ai due Hub (Ospedale Maggiore e Policlinico S. OrsolaMalpighi) dove viene effettuata la trombolisi sistemica ai pazienti con profilo rischiobeneficio vantaggioso. Successivamente si prevede il ricovero in Stroke Unit (Hub) per i
pazienti selezionati e il ricovero in Stroke Care sul territorio negli ospedali di prossimità
di competenza territoriale se il paziente presenta controindicazioni alla trombolisi.
Nel Policlinico è già attiva da tempo un’area Stroke Unit dedicata al trattamento dei
pazienti con Stroke in accordo alle indicazioni contenute nella D.G.R. n. 1720/2007 e
l’Azienda è Hub di 2° livello per la trombolisi EV.
In Azienda è inoltre attivo (dal 2010) un percorso assistenziale dedicato al TIA (fast
track TIA) che permette l’inquadramento diagnostico-terapeutico rapido del paziente
con TIA al fine di prevenire l’incidenza di ictus cerebrale.
Nel corso del 2012, sono state messe in atto specifiche strategie per indirizzare
nel setting più appropriato il maggior numero possibile di pazienti con stroke, quali
refreshing formativi sugli operatori del Pronto Soccorso e interventi per un deflusso più
rapido dei pazienti dalla Stroke Unit a setting a minore intensità, che hanno consentito
122
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
di incrementare il numero di pazienti con Stroke assistiti in tale area rispetto all’anno
precedente (63.2% vs 57.2%).
Le azioni avviate/realizzate nel 2012 relativamente alla patologia cerebro-vascolare
hanno riguardato:
Le azioni avviate/realizzate nel 2012 relativamente alla patologia cerebro-vascolare
hanno riguardato
• la valutazione dell’aderenza dei comportamenti professionali alle indicazioni clinico –
organizzative del percorso di cura Fast track TIA
• la valutazione e il monitoraggio anche attraverso confronti interaziendali del percorso
trombolisi allo scopo di omogeneizzare maggiormente i comportamenti professionali
• la conduzione di un audit clinico in area medico – geriatrica sul trattamento della
Fibrillazione Atriale e la condivisione di raccomandazioni cliniche per la gestione
di tale patologia ai fini della prevenzione primaria e secondaria dell’ictus cerebrale
cardioembolico
• la definizione in ambito metropolitano del percorso riabilitativo del paziente a seguito
di stroke allo scopo di omogeneizzare fra Ausl di Bologna, Azienda Ospedaliero
Universitaria S. Orsola Malpighi e gli ospedali privati accreditati della provincia,
l’accesso alle cure nella fase post acuta.
Si riportano di seguito gli indicatori per la valutazione
STROKE
Tabella Stroke
Ospedale - Territorio senza dolore
Il Programma Ospedale senza Dolore è stato trasformato dal 2011 in Programma
ospedale-territorio senza dolore, coerentemente con quanto previsto dalla Legge 38 del
2010 e dalle successive indicazioni regionali. La composizione del Comitato aziendale
ospedale senza dolore (COSD) è stata integrata da professionisti del Dipartimento delle
cure primarie e della rete delle cure palliative dell’ Azienda USL di Bologna.
Anche nell’anno 2012 sono stati organizzati diversi incontri informativi/formativi
indirizzati a tutti i professionisti del Policlinico, in particolare al personale di area medico–
geriatrica, di area chirurgica e di area pediatrica.
Le azioni inerenti la gestione del dolore sono proseguite sulla base dell’esperienza
acquisita in questi anni rivolgendo in particolare l’attenzione sulle quattro direttrici
123
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
di lavoro identificate: dolore perioperatorio, dolore oncologico adulto, dolore cronico,
dolore rilevabile in area materno - infantile.
Come ogni anno il Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore (COTSD) ha recepito gli
obiettivi regionali, definito le priorità d’intervento e diffuso gli obiettivi specifici di area,
monitorando e valutando periodicamente i risultati delle azioni messe in campo dai
diversi gruppi di lavoro attivati.
In particolare, in tutte le Unità Operative del Policlinico è applicata la scala NRS per la
valutazione del dolore e nei reparti di degenza di area internistico – geriatrica tale scala
è parte integrante della scheda di terapia. L’effettuazione della registrazione del dolore
viene sistematicamente valutata nell’ambito dei controlli di qualità della documentazione
sanitaria. La verifica 2012 ha confermato la presa in carico del paziente con dolore al
momento dell’ammissione in reparto nel 95% delle degenze.
E’ stato inoltre attivato un nuovo progetto sul sollievo del dolore procedurale in area
cardiologica a partire da un’indagine del livello di dolore percepito dai pazienti sottoposti
alle procedure invasive/interventive dedicate in particolare alla elettrofisiologia cardiaca.
Il monitoraggio del consumo di oppiacei conferma nel 2012 il trend in aumento del
consumo di oppiodi e la riduzione del ricorso ai FANS, andamento coerente con quanto
atteso per un appropriato trattamento del dolore oncologico.
Dolore perioperatorio
Nell’anno 2012 la gestione del dolore perioperatorio (che coinvolge anestesie e chirurgie
generali e specialistiche) è avvenuta in applicazione delle indicazioni definite nella
specifica documentazione di riferimento aziendale e verificata attraverso la valutazione
periodica degli indicatori di monitoraggio del percorso.
Dolore procedurale in area pediatrica
Le procedure in oncoematologia pediatrica sono effettuate con trattamento medico
di sedazione/analgesia nell’ambito di un percorso con supporto psicologico di
accompagnamento con colloqui, gioco e giocoterapia. E’ proseguita la collaborazione tra
i professionisti dell’Azienda e l’associazione AGEOP nella condivisione degli standard di
riferimento della qualità delle cure.
In area pediatrica è inoltre proseguita l’applicazione del trattamento non farmacologico
del dolore (es. tecniche di distrazione) nella gestione del dolore procedurale lieve con
prevalente componete di paura o stress o in associazione alle procedure farmacologiche
nei casi più gravi, e l’utilizzo di tecniche di sedazione per le procedure diagnostiche di
imaging.
Dolore da parto
Relativamente al contenimento/controllo del dolore in corso di travaglio e parto è
proseguita la formazione sul campo dei nuovi assunti/inseriti sull’utilizzo di tecniche non
farmacologiche e sono stati effettuati incontri mensili aperti anche all’utenza.
l dati relativi al monitoraggio delle tecniche di contenimento e controllo del dolore in
124
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
travaglio/parto evidenziano che per i 2829 parti spontanei come inizio travaglio espletati
nel 2012 sono state eseguite le seguenti procedure:
controllo dolore con analgesia epidurale
1074 (548 istituzionali e 526 ALP)
contenimento non
farmacologico del dolore
nessuna tecnica antalgica
1436
319
Dolore oncologico
Il dolore del paziente oncologico adulto viene sistematicamente rilevato con scale
di misurazione ai fini del trattamento antalgico più appropriato e della verifica di
efficacia (utilizzo delle scale NRS e PAINAD per il paziente non collaborante). Vengono
sistematicamente monitorati indicatori di efficienza del processo di rilevazione ed
indicatori di efficacia del trattamento antidolorifico che evidenziano una assoluta
attenzione da parte degli operatori alla gestione della problematica.
Inoltre la consegna ai pazienti dimessi dai reparti oncologici del diario per l’autovalutazione
a domicilio del dolore permette di realizzare il collegamento con il medico di medicina
generale e con i servizi territoriali per la continuità assistenziale del paziente con dolore
oncologico.
Dolore cronico
Sono state implementate e rese accessibili anche tramite CUP le attività ambulatoriali
per la diagnosi e la cura di tutte le tipologie di dolore cronico e per la continuità delle
cure. Sulla base delle linee di indirizzo regionali, sono inoltre in corso di implementazione
percorsi diagnostico terapeutici integrati per specifiche patologie croniche che possono
generare dolore.
Rete delle cure palliative in ambito oncologico
L’Azienda è parte della rete cure palliative in ambito oncologico, collaborando con
l’Azienda USL di Bologna - Distretto delle Cure Primarie e Rete delle Cure Palliative nel
raccordare le azioni intraprese all’interno del Policlinico alle opzioni assistenziali offerte
dalla rete territoriale delle cure palliative.
Nel 2012 sono state richieste 280 attivazioni ADI 2-3 (assistenza domiciliare integrata)
per pazienti ricoverati in area oncologica e sono state effettuate 85 valutazioni di pazienti
oncologici ricoverati nel Policlinico per il trasferimento presso gli Hospice territoriali.
L’Azienda partecipa inoltre al percorso regionale della rete delle cure palliative in età
pediatrica, che prevede la realizzazione di un Hospice pediatrico per le cure del paziente
“cronico critico” non necessariamente oncologico.
Nell'ambito delle cure palliative
pediatriche, attualmente si realizza la domiciliazione dei pazienti pediatrici cronici,
formando i care giver, fornendo il supporto per l’individuazione dei presidi da erogare e
per specifiche necessità cliniche e/o antalgiche.
125
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Governo clinico del farmaco
La Regione Emilia–Romagna, nel corso dell’ultimo triennio, ha realizzato con il contributo
degli specialisti una serie di linee guida/raccomandazioni terapeutiche per il trattamento
con farmaci innovativi/ad alto costo di specifiche patologie in diverse aree cliniche sulla
base delle migliori evidenze disponibili e del profilo beneficio-rischio .
Allo scopo di valutare, a livello locale, l’adesione dei comportamenti prescrittivi degli
specialisti alle raccomandazioni di appropriato utilizzo dei farmaci in questione, sono
periodicamente pianificati audit clinici per verificare la congruità delle scelte terapeutiche
attraverso gli indicatori di monitoraggio previsti per i diversi trattamenti e con studi
retrospettivo o prospettico in relazione alla disponibilità dei dati attraverso specifici Registri.
In particolare nel corso del 2012 l’attenzione si è focalizzata sulle seguenti aree
terapeutiche:
1.Uso appropriato dei farmaci biologici nell'artrite reumatoide (AR)
Dal confronto della pratica corrente con gli standard di riferimento contenuti nelle
raccomandazioni regionali “Trattamento sistemico dell’Artrite Reumatoide nell’adulto
con particolare riferimento ai farmaci biologici” si evince come il ricorso ai farmaci
biologici avvenga solo nei casi definiti dalle linee guida regionali, ossia quando non
vi sia stata una risposta adeguata ad un precedente trattamento con DMARD’s e in
presenza di AR in fase attiva o danno strutturale progressivo (100% dei pazienti
analizzati nell’audit clinico).
Tab. 1 - Indicatore n.1
Totale Azienda
N. Pazienti
N di pazienti che hanno fallito almeno un
DMARDs e DAS28 >5,2 etc
60
N pazienti in trattati con farmaci anti TNF
altri farmaci biologici
60
STANDARD
%
%
100%
100%
Tab. 2 – Indictore n.2
Totale Azienda
N. Pazienti
N pz terapia con Anti TNF alfa
41
Tot dei pazienti
60
126
STANDARD
%
MONITORAGGIO
68%
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
N pz terapia con Adalimumab
7
Tot dei pazienti con Anti TNF alfa
41
3
Obiettivi istituzionali
17%
MONITORAGGIO
N pz terapia con Infliximab
6
Tot dei pazienti con Anti TNF alfa
41
15%
Tab. 3 - Indicatori n.3 e n.4
Totale Azienda
N. Pazienti
N pazienti in terapia con anti TNF + MTX
21
Tot dei pazienti
41
N pazienti in terapia con anti TNF + Altro
DMARDs
10
Tot dei pazienti
41
N pazienti in terapia con anti TNF in
monoterapia
10
Tot dei pazienti
41
STANDARD
%
51%
MONITORAGGIO
24%
24%
Per quanto riguarda i costi, è stata analizzata tutta la casistica che ha ricevuto uno o più
trattamenti con farmaci biologici nel 2012 vs 2011 (tab.4)
Tabella 4 – Casistica e costi trattamenti con farmaci biologici AR: 2012 vs 2011
127
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Complessivamente, nel 2012 sono stati trattati 19 pazienti in meno, registrando una
minor spesa pari a – 230.871 euro, cui corrisponde anche una diminuzione del medio/
paziente nell’ordine di circa il 5,5% (- 428euro).
Come si può evidenziare dalla tabella i costi maggiori sono sostenuti per i pazienti che
proseguono il trattamento, il cui costo medio supera del 19% circa il costo medio di tutti
i pazienti trattati nel periodo. Ciò può essere attribuibile non solo alla durata più lunga
del trattamento, ma anche ad eventuali switch verso altre terapie a maggior costo, a
seguito di riduzione della risposta o insorgenza di eventi avversi.
2.
Trattamento della Epatite Cronica nell’adulto naive
In considerazione alle elevate risorse correlate al trattamento della patologia
epatica con interferone e/o NUC nel 2012 sono state attivate, con le Unità operative
del Policlinico maggiormente coinvolte, opportune verifiche sull’adesione dei
comportamenti prescrittivi alle linee guida regionali e sull’uso appropriato di tali
farmaci. I principali obiettivi sono quelli di intercettare possibili aree di miglioramento
in termini di appropriatezza prescrittiva nel trattamento dell’epatite cronica B e
realizzare un confronto dei costi posologici ai fini del possibile contenimento della
spesa. I criteri di appropriato utilizzo selezionati con i professionisti fanno riferimento
ai contenuti delle linee guida regionali “Trattamento dell’epatite cronica B nell’adulto
con particolare riferimento agli analoghi nucleotidici/nucleosidici (NUC)”
Dall’analisi dei dati delle Unità operative coinvolte nell’audit si è evidenziata una non
piena aderenza alle raccomandazioni regionali. Infatti i pazienti naive ricevono più
frequentemente un trattamento in prima linea con NUC invece che con IFN. Alcuni
pazienti trattati con IFN non completano i primi 6 mesi di terapia (24 settimane), come
previsto dalle raccomandazioni. Tuttavia, questo dato può non essere completamente
attendibile per carenze informative: i pazienti possono avere ritirato i farmaci in altra
sede e quindi aver completato il ciclo di trattamento.
Indicatori
% Pazienti (HBeAg
positivi e negativi)
che in primo livello
di trattamento hanno
iniziato una terapia
con Peg-IFN
% Pazienti (HBeAg
positivi e negativi)
che in primo livello
di trattamento hanno
iniziato una terapia
con Peg-IFN e che
hanno completato 48
settimane di terapia
128
Numeratore/Denominatore
N. Pazienti trattati con
Peg-IFN in prima linea
N. Pazienti trattati con PegIFN e NUC in prima linea
N.
%
12
26%
47
N. Pazienti trattati con
Peg-IFN in prima linea
che hanno completato
48 settimane di terapia
4
N. Pazienti trattati con
Peg-IFN in prima linea
12
33%
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Indicatori
% Pazienti (HBeAg
positivi e negativi)
che in primo livello
di trattamento hanno
iniziato terapia
con Peg-IFN e che
hanno interrotto la
terapia a 6 mesi
% Pazienti (HBeAg
positivi e negativi)
che in primo livello
di trattamento hanno
iniziato la terapia con
NUC (tenofovir,entecavir)
% Pazienti (HBeAg
positivi e negativi)
che hanno iniziato
terapia con NUC dopo
una valutazione a 6
mesi dal termine della
terapia con Peg-IFN
Numeratore/Denominatore
N. Pazienti trattati con PegIFN in prima linea che hanno
interrotto la terapia a 6 mesi
3
Obiettivi istituzionali
N.
%
1
8%
N. Pazienti trattati con
Peg-IFN in prima linea
12
N. Pazienti trattati con
NUC in prima linea
35
N. Pazienti trattati con PegIFN e NUC in prima linea
47
74%
N. Pazienti trattati con
NUC in seconda linea
Alla luce dei dati rilevati si rendono pertanto necessari ulteriori approfondimenti
in particolare per identificare eventuali controindicazioni al trattamento con IFN che
potrebbero avere reso necessario l’utilizzo in prima linea dei NUC attraverso la valutazione
della documentazione sanitaria dei pazienti o di ulteriori prescrizioni di farmaci che
possano essere correlati con le controindicazioni all’IFN.
3.
Trattamento farmacologico del Carcinoma del colon metastatico
RACCOMANDAZIOME EVIDENCE BASED:
Tumore del Colon Retto metastatico - Parte A: Bevacizumab (Doc. PTR n.100)
Raccolta dati Bevacizumab nell'anno 2011:
PAZIENTI CHE HANNO RICEVUTO ALMENO UN TRATTAMENTO NELL'ANNO 2011
Criteri di esclusione dal monitoraggio: pazienti reclutati in trial clinici
Informazioni aggiuntive:
n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in I° linea e arruolati nei trials
n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in II° linea e arruolati nei trials
n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in III° linea e arruolati nei trials
129
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Bevacizumab 1° linea di trattamento
Quesito 1. Nei pazienti con tumore del colon-retto o non operabile, in prima linea, è raccomandabile
l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con solo Fluoropirimidine?
Forza della raccomandazione: Negativa debole
Numero pazienti
INDICATORE
Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici
(valore assoluto)
Numero pazienti con tumore del colon-retto o non operabile,
trattabili in prima linea con qualsiasi schema terapeutico
26
(escluso Trials) - X
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, trattabili in prima linea con qualsiasi schema
122
terapeutico (escluso Trials) - Y
Numero
pazienti
valore in %
(valore
assoluto)
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile trattati in
0
prima linea con Bevacizumab e Fluoropirimidine
Indicatore in assenza di coclalipatino e irinotcan
0
DDenominatore: Numero pazienti con carcinoma
per Q1
colon retto metastatico non operabile trattati in
3
prima linea con Fluoropirimidine +/- Bevacizumab,
in assenza di coclalipatino e irinotcan
Bevacizumab 2° linea di trattamento
Quesito 4. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in seconda
linea, è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con solo
Fluoropirimidine?
Forza della raccomandazione: Negativa debole
Numero pazienti
INDICATORE
Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici
(valore assoluto)
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o
non operabile, trattati in seconda linea con Bevacizumab
14
(escluso Trials) - H
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, trattati in prima linea con qualsiasi schema
66
terapeutico (escluso Trials) - W
Numero
pazienti
valore in %
(valore
assoluto)
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile trattati in
seconda linea con Bevacizumab e Fluoropirimidine
0
in assenza di coclalipatino e irinotcan, che non
Indicatore hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea
0
Denominatore: Numero pazienti con
per Q4
carcinoma colon retto metastatico non
operabile trattati in seconda linea con
4
Fluoropirimidine +/- Bevacizumab che non
hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea
130
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
Bevacizumab 3° linea di trattamento
Quesito 7. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in terza linea,
è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia?
Forza della raccomandazione: Negativa forte
Numero pazienti
INDICATORE
Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici
(valore assoluto)
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, trattati in terza linea con Bevacizumab (escluso
1
Trials) - Z
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, trattati in terza linea con qualsiasi schema
32
terapeutico (escluso Trials) - K
Numero
pazienti
valore in %
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q4
Numeratore: Numero pazienti con
carcinoma colon retto metastatico non
operabile trattati in terza linea con
Bevacizumab e qualsiasi chemioterapia
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile
trattati in terza linea con chemioterapia
1
3,125
32
Quesito 2. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in prima linea,
è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine
e Oxaliplatino?
Forza della raccomandazione: Negativa debole
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q2
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile
in prima linea trattati con Bevacizumab,
Fluoropirimidine o Oxaliplatino
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile in
prima linea trattati con Fluoropirimidine
o Oxaliplatino +/- Bevacizumab
valore in %
0
0
47
131
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Quesito 5. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in seconda linea,
è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine
e Oxaliplatino?
Forza della raccomandazione: Positiva debole
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q5
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile trattati in seconda
linea con Bevacizumab, Fluoropirimidine e Oxaliplatino
che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea
0
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile trattati in seconda linea
con Fluoropirimidine o Oxaliplatino +/- Bevacizumab,
he non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea
9
valore
in %
0
Quesito 3. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in prima linea,
è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine
e Irinotecan?
Forza della raccomandazione: Positiva debole
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q3
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile trattati in prima linea
con Bevacizumab, Fluoropirimidine e Irinotecan
15
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile trattati in seconda linea
con Fluoropirimidine e Irinotecan +/- Bevacizumab
64
valore
in %
23,4375
Quesito 6. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, in seconda linea,
è raccomandabile l'impiego del Bevacizumab in aggiunta alla chemioterapia con Fluoropirimidine
e Irinotecan?
Forza della raccomandazione: Negativa forte
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q6
132
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile trattati in seconda
linea con Bevacizumab, Fluoropirimidine e Irinotecan,
che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea
Denominatore:Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile trattati in seconda linea
con Fluoropirimidine e Irinotecan +/- Bevacizumab,
che non hanno ricevuto Bevacizumab in prima linea
valore
in %
8
20
40
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
RACCOMANDAZIOME EVIDENCE BASED:
Tumore del Colon Retto metastatico - Parte B: Cetuximab (Doc. PTR n.101)
Raccolta dati Bevacizumab nell'anno 2011:
PAZIENTI CHE HANNO RICEVUTO ALMENO UN TRATTAMENTO NELL'ANNO 2011
Criteri di esclusione dal monitoraggio: pazienti reclutati in trial clinici
Informazioni aggiuntive:
n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in I° linea e arruolati nei trials
n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in II° linea e arruolati nei trials
n° pazienti con tumore del colon-retto o non operabile in III° linea e arruolati nei trials
Cetuximab 1° linea di trattamento
Quesito 1. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con solo
Fluoropirimidine?
Forza della raccomandazione: Negativa forte
Numero pazienti
(valore assoluto)
INDICATORE
Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, kras wild type, trattati in prima linea con Cetuximab
(escluso Trials) - X
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, kras wild type, trattati in prima linea con Cetuximab
(escluso Trials) - Z
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, kras wild type, trattati in prima linea con qualsiasi
schema terapeutico (escluso Trials) - Y
25
0
122
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q1
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile, kras wild
type, trattati in prima linea con Cetuximab e
Fluoropirimidine in assenza di Oxaliplatino e Irinotecan
0
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile, kras wild
type, trattati in prima linea con Fluoropirimidine +/Cetuximab in assenza di Oxaliplatino e Irinotecan
3
valore
in %
0
Cetuximab 2° linea di trattamento
Quesito 4. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con
solo Fluoropirimidine?
Forza della raccomandazione: Negativa forte
INDICATORE
Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici
Numero pazienti
(valore assoluto)
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, kras wild type, trattati in seconda linea con Cetuximab
(escluso Trials) - H
8
133
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, indipendente dalla determinazione e dal kras wild type,
trattati in seconda linea con Cetuximab (escluso Trials)
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, trattati in seconda linea con qualsiasi schema
terapeutico (escluso Trials) - W
0
66
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q4
Numeratore: Numero pazienti con tumore del colon
retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati
in seconda linea con Cetuximab e Fluoropirimidine in
assenza di Oxaliplatino e Irinotecan
Denominatore: Numero pazienti con tumore del colon
retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati
in seconda linea con Fluoropirimidine +/- Cetuximab in
assenza di Oxaliplatino e Irinotecan
valore
in %
0
0
4
Cetuximab 3° linea di trattamento
Quesito 7. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in cui sia fallita la chemioterapia con Oxaliplatino e Irinotecan e intolleranti a Irinotecan, in terza
linea, è raccomandabile la monoterapia con Cetuxumab?
Forza della raccomandazione: Positiva debole
INDICATORE
Criteri di eclusione: pazienti reclutati in trial clinici
Numero pazienti
(valore assoluto)
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, kras wild type, trattati in terza linea con Cetuximab
(escluso Trials) - Z
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, indipendente dalla determinazione e dal kras wild type,
trattati in terza linea con Cetuximab (escluso Trials)
Numero pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non
operabile, trattati in terza linea con qualsiasi schema terapeutico
(escluso Trials) - K
10
0
32
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q7
Numeratore: Numero pazienti con tumore del
colon retto metastatico o non operabile, kras wild
type, trattati in terza linea con solo Cetuximab
Denominatore: Numero pazienti con tumore del
colon retto metastatico non operabile, kras wild
type, trattati in terza linea con o senza Cetuximab in
precedenza trattati con Irinotecan ed Oxaliplatino
valore
in %
10
35,7
28
Quesito 2. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con
Fluoropirimidine e Ozaliplatino?
Forza della raccomandazione: Negativa debole
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
134
valore
in %
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Indicatore
per Q2
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile
kras wild type, trattati in prima linea con
Cetuximab, Fluoropirimidine e Ozaliplatino
Denumeratore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile kras wild
type, trattati in prima linea con Fluoropirimidine,
Irinotecan e Ozaliplatino +/- Cetuximab
3
Obiettivi istituzionali
0
0
42
Quesito 5. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in seconda linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con
Fluoropirimidine e Ozaliplatino?
Forza della raccomandazione: Negativa forte
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q5
Numeratore: Numero pazienti con tumore
colon retto metastatico non operabile kras
wild type, trattati in seconda linea con
Cetuximab, Fluoropirimidine e Ozaliplatino
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma
colon retto metastatico non operabile kras wild
type, trattati in seconda linea con Fluoropirimidine,
Irinotecan e Ozaliplatino +/- Cetuximab
valore
in %
0
0
14
Quesito 3. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con
Fluoropirimidine e Irinotecan?
Forza della raccomandazione: Positiva debole
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q3
Numeratore: Numero pazienti con carcinoma del colon
retto metastatico non operabile, trattati in prima
linea con Cetuximab, Fluoropirimidine e Irinotecan
valore
in %
4
8
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile, trattati in prima linea
con Fluoropirimidine e Irinotecan +/- Cetuximab
50
Quesito 6. Nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico o non operabile, kras wild type,
in prima linea, è raccomandabile l'impiego del Cetuximab in aggiunta alla chemioterapia con
Fluoropirimidine e Irinotecan?
Forza della raccomandazione: Negativa forte
Numero
pazienti
(valore
assoluto)
Indicatore
per Q6
Numeratore: Numero pazienti con tumore del colon
retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati
in seconda linea con Cetuximab, Fluoropirimidine e
Irinotecan
Denominatore: Numero pazienti con carcinoma colon
retto metastatico non operabile, kras wild type, trattati
in seconda linea con Fluoropirimidine e Irinotecan +/Cetuximab
valore
in %
4
12,5
32
135
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
4.
Obiettivi istituzionali
Trattamento farmacologico del mieloma multiplo e leucemia
La strategia terapeutica del mieloma multiplo è stata finalizzata per molti anni al
contenimento della taglia neoplastica attraverso l’impiego di un ristretto numero di
farmaci, primi tra tutti gli agenti alchilanti associati ai corticosteroidi (chemioterapia
convenzionale). Per superare la chemioresistenza e ottenere un prolungamento della
sopravvivenza, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, è stata introdotta la
chemio(radio)terapia a dosi (sub)mieloablative con successivo trapianto di progenitori
emopoietici autologhi o allogenici. Nonostante questa strategia terapeutica abbia
comportato un significativo miglioramento in termini di ottenimento di risposte
di elevata qualità e di progressione libera da malattia (PFS), la malattia tende
invariabilmente a ricadere e a necessitare di ulteriori terapie.
Recentemente sono stati introdotti nuovi farmaci con attività diretta contro il clone
mielomatoso e il microambiente midollare che supporta la crescita e la progressione
del tumore. A questa nuova categoria di farmaci appartengono Talidomide,
Bortezomib(®Velcade), e Lenalidomide(®Revlimid). Inizialmente impiegati come
terapia di salvataggio per pazienti con malattia ricaduta/refrattaria, questi farmaci,
combinati tra di loro e/o con agenti chemioterapici, sono attualmente parte integrante
del programma terapeutico dei pazienti con malattia di nuova diagnosi.
Allo scopo di valutarne l’appropriatezza d’uso e condividere, in base ai risultati, una
strategia per migliorare eventuali ambiti di inappropriatezza rilevati e il rapporto
costo/efficacia dei trattamenti, è stato condotto un audit clinico per valutare il
trattamento con i farmaci talidomide, lenalidomide e bortezomib dei pazienti con MM.
In assenza di raccomandazioni regionali sul trattamento del Mieloma Multiplo (nelle
diverse linee di trattamento) si sono presi in considerazione specifici documenti
(Technical Appraisal) del NICE , le Linee guida del National Comprehensive Cancer
Network (NCCN) per la definizione dei criteri di riferimento e la costruzione degli
indicatori e l’esperienza dei clinici esperti.
La tabella 1 riporta i risultati del monitoraggio sulle strategie terapeutiche del MM messe
in atto nella pratica clinica e il confronto con gli standard condivisi dal gruppo di lavoro.
Tab. 1 - STRATEGIE TERAPEUTICHE e confronto con gli standard attesi
100
N.
%
numeratore
Non candidabili a
TMO
69
75
numeratore
Candidabili a
TMO (VTD)
23
25
denominatore
Tutti i pazienti
in I linea
92
100
N.
%
Standard (%)
Note audit
26
38
20
Verificare
43
62
80
1 LINEA NON CANDIDABILI A TMO
numeratore
numeratore
136
Talidomide +
Melphalan +
Prednisone (MPT)
Bortezomib +
Melphalan +
Prednisone (MPV)
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
denominatore
Tutti i pazienti
in I linea non
candidabili a TMO
2° LINEA
69
100
100
N.
%
Standard
appropriatezza (%)
90
numeratore
Bortezomib
94
62
numeratore
Lenalidomide
57
38
denominatore
Tutti i pazienti
in II linea
151
100
100
N.
%
Standard
appropriatezza (%)
90
> 2° LINEA
3
Obiettivi istituzionali
numeratore
Bortezomib
60
38
numeratore
Lenalidomide
99
62
denominatore
Tutti i pazienti
> II linea
159
100
1° scelta
Verificare
Verificare
1° scelta
100
5. Progetti di Governo Clinico in altri ambiti terapeutici
1.
Prescrizione
degli
antibiotici
(stewardship
antimicrobica):
appropriatezza d’uso dei farmaci antibiotici ed antifungini innovativi e/o
di peculiare impatto epidemiologico
La messa in atto di strategie sulla politica prescrittiva degli antimicrobici (stewardship
antimicrobica) rappresenta oggi una necessità imprescindibile all’interno delle
strutture assistenziali. Tradizionalmente i programmi di stewardship basati su
atteggiamenti restrittivi delle prescrizioni vengono vissuti in modo conflittuale dalla
componente medica e ciò ne limita l’efficacia e la capacità di mantenere i propri
effetti nel tempo. All’interno del Policlinico la presenza di un team infettivologico
dedicato esclusivamente all’attività di consultant intra/inter-aziendale, l’elevato
livello di integrazione delle attività cliniche con quelle della Farmacia Ospedaliera
e il sostegno puntuale della Direzione Sanitaria hanno permesso di proporre un
progetto in grado di sposare sia l’appropriatezza sia il contenimento dei consumi.
Il progetto si basa su un controllo prospettico della prescrizione di molecole
selezionate per 1. peculiarità di indicazione, 2. rischio di danno ecologico, 3.
tossicità, 4. elevato costo di acquisizione e si svolge in collaborazione tra farmacia
clinica, team di consultant infettivologico e referenti delle singole unità operative
coinvolte.
Per gli antimicrobici selezionati si definiscono collegialmente gli ambiti di
appropriatezza. Una volta definito questo aspetto è lasciata libera prescrizione dei
farmaci individuati ma, ove non vi sia una prescrizione diretta da parte del consulente
infettivologo, il team verifica entro 24-48 ore dalla prescrizione la sua congruità
137
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
confermandone l’indicazione o procedendo a variazione terapeutica. In tal modo
l’infettivologo interviene anche come strumento educativo sui colleghi. Inoltre si
genera una sorta di pattern gerarchico di prescrizione di molecole selezionate che
consentirà al gruppo operativo di confrontarsi e discuterne l’appropriatezza con
una sola figura professionale.
L’attenzione comunque posta da tempo alle tematiche della corretta terapia
antibiotica e al fenomeno delle resistenze batteriche ha permesso nel 2012 di
realizzare i seguenti positivi risultati:
138
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
Tab. 3 Consumi in DDD/100 giornate di degenza per ATC e Area Dis
I dati sull’andamento delle resistenze batteriche di seguito riportati sono forniti dal
Laboratorio di Microbiologica – Osservatorio Epidemiologico Sorveglianza batterica e
Monitoraggio dell’attività degli antibiotici.
Tab. 3 - Trend di incidenza di patogeni sentinella (Cl. difficile – Acinetobacter MDR – MRSA)
N (n/100ggdd)
2011
2012
N (n/100ggdd)
149 (0.0286)
92 (0.0180)
Isolati di Staphylococcus aureus
meticillino-resistente (MRSA) da batteriemie
69 (0.0133)
37 (0.0072)
Isolamenti di Acinetobacter baumannii MDR
130 (0.0250)
99 (0.0193)
Casi di positività perssina di
Clostridium difficile
110 (0.0211)
127 (0.0248)
Dato micorbiologico
Isolati di enterobatteri con ridotta sensibilità ai
carbapenemi da batteriemie
Tab. 4 - Trend di incidenza di pattern di resistenza sentinella
2011
2012
% (var%)
Staphylococcus aureus meticillino-resistente
(MRSA)
42%
39.6% (-2.4%)
Escherichia coli ESBL-produttore
(resistenza a cefotaxime)
31%
29% (-2%)
Klebsiella pneumoniae con ridotta sensibilità ai
carbapenemi (resistenza ad ertapenem)
50%
40% (-10%)
Dato microbiologico
139
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
2. Profilassi antibiotica in chirurgia e sorveglianza delle infezioni del sito
chirurgico
Le infezioni del sito chirurgico sono una complicanza comune di cura, si verificano
nel 2-5% dei pazienti dopo interventi puliti (ad es. chirurgia del torace e ortopedica)
e fino al 20% dei pazienti sottoposti a procedure chirurgiche addominali. Queste
complicanze determinano un aumento della morbilità per i pazienti e un consumo
sostanziale di risorse aggiuntive. Se un'appropriata profilassi antibiotica e la qualità
nella tecnica chirurgica garantiscono la riduzione di incidenza di infezione, anche
la sorveglianza attiva delle infezioni che si manifestano e un appropriato flusso
informativo che permetta l’identificazione e la quantificazione delle infezioni stesse
nei diversi presidi costituiscono un importante strumento di governo.
A partire dalle attività già implementate nell’arco degli ultimi anni, nel 2012 le
attività si sono prevalentemente incentrate su:
1.aggiornamento dei protocolli di profilassi antibiotica adottati nelle chirurgie
specialistiche e monitoraggio sistematico dei livelli di adesione, applicando il
seguente algoritmo:
2. revisione degli interventi da sottoporre a sorveglianza delle infezioni del sito
chirurgico, anche alla luce delle modifiche degli assetti organizzativi di alcune
chirurgie e della casistica chirurgica dell’anno 2011.
140
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
3. raccolta sistematica dei dati di sorveglianza al fine di quantificare l’incidenza di
infezioni della ferita chirurgica per categorie di pazienti clinicamente omogenei,
tenendo conto del volume di attività di ogni specifica unità operativa, del rischio
intrinseco del paziente e del rischio correlato al tipo di intervento chirurgico. I
dati rilevati sono regolarmente trasmessi all’Agenzia Socio Sanitaria Regionale,
nell’ambito del Progetto SIChER. Questo consente di confrontare i dati di incidenza
delle infezioni fra le diverse strutture partecipanti al progetto regionale e di
migliorare le pratiche assistenziali.
Di seguito alcuni dati di sintesi relativi all’anno 2012: 1. Antibioticoprofilassi
Tab. 1
La valutazione di appropriatezza è stata effettuata sul 93,4% degli interventi
eseguiti, escludendo tutti i casi di pazienti già in trattamento antibiotico prima
dell’intervento ed i casi di interventi classificati come “sporchi” per i quali si attua
una vera e propria terapia antibiotica.
Tab. 2
141
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
L’appropriatezza complessiva del 66,3%, evidenzia un range molto ampio tra le
singole U.O. chirurgiche per le quali il dato varia da un minimo del 12% ad un
massimo del 92%.
Come evidenziato dalla tabella 2, la causa prevalente di NON appropriatezza è
legata all’uso di un antibiotico o di un’associazione di antibiotici non previsti dal
protocollo per lo specifico intervento (46% dei casi).
Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico
L’importanza della sorveglianza è stata sottolineata anche dalla Circolare della Direzione
del Servizio Presidi Ospedalieri della Regione (prot. 293495 del 24.11.2010) nella quale
vengono esplicitati i criteri che devono essere adottati da ogni U.O. chirurgica per avviare
la sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico.
La rilevazione viene effettuata all’atto della dimissione o del trasferimento del paziente
presso altro reparto; a livello sperimentale è stata applicata la procedura SiChER al
controllo durante la visita ambulatoriale post-intervento.
142
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
Nonostante siano stati messi a disposizione semplici strumenti di compilazione della
scheda di sorveglianza e sia stata svolta una capillare azione di sensibilizzazione, permane
ancora un'insufficiente rilevazione da parte di molte chirurgie. Sono pertanto necessari
interventi aggiuntivi per rafforzare ulteriormente l’importanza della sorveglianza. A tale
riguardo, come azione di miglioramento, si stanno valutando possibili “alert”, introdotti
nelle procedure informatizzate di gestione del processo assistenziale (procedura ADT e
procedura ambulatoriale) per richiamare il medico alla compilazione della Scheda SiChER
nel caso di paziente sottoposto ad intervento oggetto di sorveglianza.
Terapia HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy)
Un altro ambito di intervento di governo è stato individuato nella terapia dell’HIV con
farmaci antiretrovirali ad alto costo. Nel 2012 è stato avviato un progetto specifico che
vede l’inserimento del farmacista clinico in un sistema assistenziale multidisciplinare
rivolto alla cura del paziente HIV positivo. In tale contesto, il farmacista opera con i
clinici nella gestione della HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy) e delle eventuali
terapie concomitanti e supporta le scelte terapeutiche dei singoli pazienti con le seguenti
finalità:
• Monitoraggio dell’aderenza terapeutica;
• Valutazione dell’incidenza di eventi avversi;
• Miglioramento della gestione del farmaco e valutazione della spesa farmaceutica.
a) Monitoraggio dell’aderenza terapeutica
Dall’1 febbraio 2012 a oggi sono stati registrati presso l’ambulatorio della Farmacia
12.729 accessi per una media di circa mille pazienti mensili e le schede di aderenza
consegnate sono state 5180. Il numero totale di pazienti è di 1255, di cui 1018 (81%)
hanno risposto almeno una volta al questionario sull’aderenza alla HAART consegnato
dal farmacista.
Una stratificazione dei dati in relazione alla quantità di compresse non assunte al
mese ha permesso di definire 5 classi di aderenza. I dati ottenuti dimostrano che il
68% dei pazienti dichiara di essere totalmente aderente alla terapia e solo l’1% ha
dichiarato il livello più basso di aderenza.
Fig. 1 – Valutazione dell’Aderenza alla Terapia HAART
Classi di
Aderenza (%)
Dosi non
assunte/mese
100
0
95-99
1
90-94
2-3
80-89
4-6
< 80
>7
143
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Dall’analisi dei dati l’aderenza appare correlata al numero di compresse di TARV assunte
quotidianamente: dei pazienti che hanno dichiarato un’ aderenza completa, i tre quarti
assume da 1 a 3 cpr/die e il rimanente quarto ne assume da 4 o più. Tra i pazienti che
hanno espresso un’aderenza maggiore all'80%, il 18% assume da 1 a 3 cpr/die e l’82% ne
assume 4 o più. Il dato conferma che la semplicità posologica del regime antiretrovirale,
possibile oggi grazie alle formulazioni contenenti più farmaci appartenenti alla stessa o a
diverse classi di antiretrovirali, è utile per favorire l’aderenza alla terapia.
TFig.2 - Correlazione tra aderenza e n° di compresse/die
L’aderenza è un fattore essenziale per l’efficacia del trattamento. L’analisi su un campione
di pazienti naive, con aderenza >95% mostra infatti come in tre mesi, dall’inizio della
terapia HAART, si riscontri un abbattimento della carica virale ed un aumento della conta
media CD4 (Fig.3)
Fig.3 – Efficacia della terapia HAART in pazienti naive con aderenza ≥95%
b) Farmacovigilanza
Per quanto riguarda la segnalazione di ADR sono state effettuate 26 segnalazioni
(di cui 8, pari al 31%, effettuate dal farmacista), per un totale di 46 principi attivi
sospetti (Fig. 4).
Il 23% delle segnalazioni sono risultate gravi; il miglioramento o la risoluzione della
ADR si sono verificati nel 58% dei casi, mentre per il restante 42% il dato non è
ancora disponibile. (Fig. 5)
144
3
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Fig.4
Obiettivi istituzionali
Fig.5
c) Costi
L’introduzione della HAART ha reso l’infezione da HIV una patologia tendenzialmente
cronica, con un aumento progressivo della prevalenza dei casi in trattamento e un
conseguente aumento dei costi. (Fig. 6)
TREND COSTI TARV 2003-2012
Fig. 6-Trend Costi TARV 2003-2012
10.000.000
1400
9.000.000
1200
8.000.000
7.000.000
6.000.000
800
5.000.000
600
4.000.000
spesa (€)
paz(n)
1000
paz (n)
spesa (€)
3.000.000
400
2.000.000
200
1.000.000
0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Tuttavia nel 2012 si è registrata un’inversione di tendenza, con una diminuzione del
costo medio pro-capite per 12 mesi di trattamento pari a -4,5% (fig. 7).
Fig.7- Costo medio paziente per 12 mesi di trattamento: 2003-2012
145
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
La figura del farmacista clinico in questo specifico contesto assistenziale può aver
contribuito a:
ƒƒ una maggiore responsabilizzazione del paziente (aderenza terapeutica)
ƒƒ un migliore controllo degli eventi avversi
ƒƒ n governo della distribuzione dei farmaci e della spesa correlata.
6. Farmacovigilanza e vigilanza dei Dispositivi Medici
Nel corso del 2012 sono stati avviati alcuni progetti multicentrici regionali di
farmacovigilanza attiva, per i quali si illustra una breve sintesi dei risultati raggiunti.
1) Farmaci in area pediatrica: raccomandazioni per un uso più sicuro e
sensibilizzazione alle segnalazioni di ADR
Il progetto multicentrico, coordinato dal nostro Policlinico, coinvolge le Farmacie
ospedaliere e le Unità Operative di Pediatria di diverse Aziende sanitarie della Regione:
AUSL Ferrara, AUSL Ravenna, AOU Modena, AOU Bologna, AOU Ferrara, IOR.
Il progetto si propone due obiettivi principiali:
a. predisporre un prontuario commentato di farmaci per i quali esiste
documentazione per l’uso sicuro nel bambino, in armonia con il prontuario
terapeutico regionale, che, tenendo conto delle indicazioni della letteratura e
della pratica clinica consolidata, riassuma indicazioni terapeutiche, dosaggi e
bibliografia di riferimento ed eventuali raccomandazioni
b. sensibilizzare il personale sanitario all’importanza della segnalazione
di ADR ed implementare un sistema di facilitazione per la segnalazione di ADRs
nelle diverse strutture pediatriche al fine aumentare i tassi di segnalazione.
a) Prontuario Regionale Pediatrico
La prima fase per la realizzazione del PTR di Area pediatrica, ha comportato la
raccolta di tutti i farmaci prescritti in tale ambito presso le strutture aderenti al
progetto, e la successiva creazione di un apposito database.
Successivamente, per le diverse Classi terapeutiche, è stata svolta un’analisi
per verificare la presenza di indicazioni all’uso in pediatria nelle RCP, eventuali
limitazioni ambiti di utilizzo secondo la legge 648, controindicazioni, possibili
alternative o altre evidenze a supporto per l’uso pediatrico, consultando la
letteratura in materia. E’ stato condiviso un elenco di principi attivi in ordine di
classe ATC, dosaggio, formulazione e via di somministrazione di cui si redigerà nel
2013 il format definitivo.
b) Attività di farmacovigilanza
Le segnalazioni di ADR pediatriche (fascia di età: 0 mesi-17 anni) di tutte le aziende
partecipanti, relative al periodo compreso tra l'1 gennaio 2005 e il 31 dicembre
2012, sono state raccolte ed inserite in uno specifico Database e successivamente
aggiornate ogni tre mesi. In particolare nella nostra azienda si è registrato un
importante incremento (+92%)
146
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
Fig. 1 –segnalazioni ADR in area Pediatrica: 2012 vs 2011
N. SEGNALAZIONI 2012 vs 2011 PER AZIENDA
60
55
50
43
40
38
30
2011
2012
20
13 14
10
10
6
3
3
0
A.S.L.
FERRARA
A.S.L.
AOSP RAVENNA MODENA
AOU
S.ORSOLAII.OO.
FERRARA MALPIGHI - RIZZOLI BO
BO
2) Sviluppo di una rete regionale integrata di farmacovigilanza finalizzata a migliorare la sicurezza del paziente oncologico
Il progetto multicentrico regionale, coordinato dall’IRST di Meldola, è statoavviato
presso l’Azienda Ospedaliera nel 2012.
Nell’ambito della realizzazione di iniziative volte a migliorare la conoscenza sul
rapporto beneficio/rischio dei farmaci onco-ematologici dopo la commercializzazione,
il progetto si propone in primo luogo di:
1.
contribuire alla definizione di un più preciso profilo di rischio a breve
e lungo termine dei farmaci utilizzati in ambito oncologico ed ematologico, con
particolare attenzione ai farmaci innovativi;
2.
formare e sensibilizzare gli operatori sanitari al fine di aumentare la
conoscenza e l’attenzione sulle reazioni avverse, ridurre la tossicità e le malattie
iatrogene, favorire la segnalazione di sospetta reazione avversa a farmaci (ADR –
Adverse Drug Reaction) e concorrere alla migliore informazione fornita al paziente,
anche nell’ottica di un miglioramento della compliance;
3.
strutturare una rete regionale di farmacovigilanza integrata con la
rete di farmacia oncologica regionale (ROFO – Rete Oncologica delle Farmacie
Ospedaliere) che coinvolga, in progettualità specifiche e collegate, i diversi nodi
della rete.
In secondo luogo, attraverso l’ottimizzazione nell’impiego di strumenti informatizzati
già esistenti, quale ad esempio il software Log80 (impiegato quotidianamente da
147
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
medici e farmacisti per la prescrizione e l’allestimento di terapie antiblastiche) ci
si propone di monitorare le riduzioni di dosaggi e le sospensioni di trattamenti al
fine di rilevare, tra le possibili cause, sospette reazioni avverse a farmaci (ADR –
Adverse Drug Reaction) non segnalate.
L’attività di sensibilizzazione alla segnalazione di sospetta ADR da parte del
farmacista è stata svolta sistematicamente in collaborazione con i Referenti di
progetto. Il numero di segnalazioni effettuate nel 2012 dalle Unità operative
coinvolte nel progetto sono state in totale 19 (Fig.2).
Fig.2 – Farmaci oncologici oggetto di segnalazione di ADR – anno 2012
Principi attivi segnalati anno 2012
PACLITAXEL
7
LENALIDOMIDE
5
ANASTROZOLO
3
PAZOPANIB
1
NILOTINIB
1
ERIBULINA
1
DASATINIB
1
3) Monitoraggio epidemiologico di reazioni ed eventi avversi da farmaci
in pronto soccorso
L’Azienda
Ospedaliera
ha
aderito
nell’anno
2012
al
progetto
nazionale
multicentrico biennale MEREAFaPS finanziato da fondi AIFA 2008-2009 con
l’obiettivo di analizzare gli accessi al Pronto Soccorso (PS) attribuibili ad ADR/ADE
valutandone tipo, frequenza ed eventuale prevedibilità, le classi farmacologiche
maggiormente responsabili di tali eventi e la tipologia della popolazione coinvolta.
Allo stesso tempo, il progetto è volto ad aumentare la sensibilità negli operatori
del PS alla segnalazione, così da creare un osservatorio su ADR/ADE che causano
il ricorso alle strutture ospedaliere.
148
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Nel 2012 le segnalazioni di ADR provenienti dal Pronto soccorso sono state 86
(+274% rispetto al 2011), a conferma il ruolo primario del PS come osservatorio
di eventi e reazioni avverse da farmaci e dell’importanza della presenza del
farmacista nel reparto per sensibilizzare maggiormente gli operatori alla
segnalazione.
Fig. 3- schede di segnalazione PS – 2012-2011
Schede di segnalazione PS 2011 vs 2012
86
90
80
N° segnalazioni
Obiettivi istituzionali
70
+274%
60
50
40
23
30
20
10
0
Tot. Schede PS 2011
Tot. Schede
MEREAFaPS 2012
Nelle figure 4 e 5 sono riportate le percentuali di segnalazioni per gravità e per
classe ATC.
Fig.4 – Segnalazioni di ADR in PS per gravità – anno 2012
149
Promozione dell'eccellenza
Obiettivi istituzionali
Fig.5 – Segnalazioni di ADR in PS per Classe ATC
3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica e organizzativa
3.5.1 Progetti di sviluppo a forte valenza integrata con Ausl di Bologna
Al fine di promuovere politiche comuni di governance clinica ed organizzativa, in grado
di favorire l’adozione di comportamenti ed interventi omogenei ed efficaci in ambito
clinico - assistenziale, perseguendo altresì la continuità dei processi fra ospedale e
territorio, sono stati definiti indirizzi comuni con l’AUSL di Bologna di programmazione,
identificabili in progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e specifiche azioni orientate
a politiche comuni nell’uso dei farmaci, nella definizione di percorsi clinico - assistenziali,
nella prevenzione primaria e secondaria, nella protesica e nella erogazione delle cure
odontoiatriche. In particolare oltre ai percorsi clinico – assistenziali sviluppati nel corso
del 2012, puntualmente descritti nel paragrafo 3.4.2, sono stati sviluppati i seguenti
progetti.
Progetto Laboratorio Unico Metropolitano
Nel corso del 2012 si è pressoché completato il progetto per quanto concerne il
trasferimento delle indagini. Si è
150
provveduto ad accentrare presso la Microbiologia
Promozione dell'eccellenza
Obiettivi istituzionali
e Virologia dell’AOU di Bologna gli esami di virologia e di batteriologia richiesti per
pazienti esterni e/o ricoverati negli ospedali dell’AUSL di Bologna; nel contempo sono
stati trasferiti, presso il Trasfusionale dell’AUSL di Bologna tutti gli esami relativi alla
validazione delle sacche di sangue.
Sempre nel corso del 2012 sono stati concentrati presso il laboratorio
della AUSL
di Bologna tutte le indagini relative all’auto immunità. Ciò ha comportato specifiche
analisi sulle risorse impiegate (personale ed attrezzature) e più in generale modifiche
organizzative e gestionali in entrambe le aziende coinvolte. Con queste riorganizzazioni si
è realizzato quanto a suo tempo concordato fra le due Aziende (Ospedaliero - universitaria
e USL di Bologna) circa l’allocazione delle indagini. Nel 2014 saranno realizzati ulteriori
trasferimenti di tipologie di indagini dall’AOU all’AUSL di Bologna compatibilmente con i
tempi di ristrutturazione edilizia della nuova sede.
Con decorrenza 1 gennaio 2012, si è proceduto all’unificazione completa delle attività
di patologia clinica svolte dalle due aziende e all’ individuazione di un unico responsabile
delle attività laboratoristiche.
Successivamente anche l’AUSL di Imola ha conferito la responsabilità del proprio
laboratorio al direttore già designato.
Nella primavera, il gruppo AVEC ha formalizzato il progetto di riassetto complessivo
dell’attività laboratoristica del territorio, andando ad individuare le necessità logistiche e
le risorse necessarie allo svolgimento delle attività.
Nella realtà bolognese si creerà entro il 2014, una volta terminati i lavori strutturali,
il laboratorio HUB ubicato al Maggiore (15/18 milioni di esami) che sarà in rete con
i laboratori spoke presenti sul territorio dedicati quasi esclusivamente alle urgenze;
presso il laboratorio del Policlinico saranno svolte alcune specifiche analisi in relazione
alla tipologia della casistica trattata in ricovero.
Le procedure di acquisizione dei reagenti hanno tenuto conto del disegno finale così
come le previsioni delle necessità di risorse umane.
Quanto finora realizzato rappresenta un esempio di forte integrazione e condivisione
di valori fra le tre aziende provinciali ed ha permesso di ottenere risultati positivi in
termini di efficienza e contenimento dei costi secondo il modello Hub e Spoke con
collegamento in rete, condividendo l’infrastruttura informatica, l’assetto logistico (con
particolare attenzione ai trasporti nelle diverse sedi anche in considerazione degli aspetti
oro-geografici), le valutazioni sui costi, le modalità di acquisizione dei reagenti e delle
attrezzature ed infine dei meccanismi di compensazione economica.
Trasfusionale Unico Metropolitano
Nell’area metropolitana sono presenti 3 servizi di Immunoematologia e medicina
trasfusionale ed una struttura dipartimentale ad Imola. E’ in corso un profondo
ripensamento dell’organizzazione complessiva: dalla raccolta degli emocomponenti,
alla lavorazione ed alla loro distribuzione anche in considerazione del percorso di
accreditamento delle strutture che dovrà essere completato entro il dicembre 2014.
151
Promozione dell'eccellenza
Obiettivi istituzionali
La riprogettazione dovrà tenere conto di quanto previsto nel Piano sangue e Plasma
della Regione Emilia Romagna che identifica il Servizio di Immunoematologia e Medicina
Trasfusionale dell’AUSL di Bologna quale sede di Polo per la validazione e la lavorazione
per l’intera Area Vasta Centro e per l’AOU di Modena.
La Banca del Latte Umano Donato - Allattami
Il 2 ottobre 2012 è nata Allattami, la Banca del Latte Umano Donato (BLUD) di Bologna,
per iniziativa del Policlinico di S. Orsola - Unità operativa di Neonatologia e di Granarolo
Spa. Allattami è stata realizzata secondo le più recenti Linee Guida per la costituzione
e organizzazione di una BLUD ed è la prima banca italiana nata e gestita in stretta
collaborazione tra una struttura sanitaria pubblica e un’azienda privata. Allattami è nata
per fornire il latte umano ai neonati prematuri ricoverati nelle terapie intensive neonatali
del Policlinico di S. Orsola e dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Per raggiungere questo
obiettivo è stata avviata un’importante azione di sensibilizzazione verso le future e nuove
mamme residenti a Bologna e nei comuni limitrofi, grazie alla collaborazione dell’Azienda
Usl di Bologna, del Collegio delle Ostetriche, dei Pediatri di famiglia e de Il Cucciolo,
associazione in Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine.
Le aspiranti donatrici si rivolgono per una prima informazione a Il Cucciolo e vengono
poi selezionate dai medici del Policlinico di Sant’Orsola che valutano, caso per caso, se
vi siano tutte le condizioni utili alla donazione. A tutte le donatrici ‘arruolate’ vengono
fornite le attrezzature utili per l’estrazione e la conservazione del latte al loro domicilio: un
tiralatte professionale, una serie di biberon monouso, un datalogger per la misurazione
della temperatura del proprio freezer.
Un tecnico specializzato passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle
donatrici una o due volte alla settimana. Il latte è portato nel laboratorio della Banca
del Latte Umano Donato, presso lo stabilimento Granarolo di Bologna. Qui ogni biberon
viene sigillato e pastorizzato per renderlo massimamente sicuro per i neonati che lo
riceveranno. Ogni passaggio di ogni singolo biberon viene registrato con un apposito
programma informatizzato, dal momento del ritiro dalla casa della donatrice fino a
quando arriverà alla Terapia Intensiva Neonatale che ne ha fatto richiesta.
3.5.2 Progetti di riorganizzazione
L’Ospedale per intensità di cura
Nell’ambito del percorso regionale “Realizzazione di modelli organizzativi di ospedali per
intensità di cure e/o complessità assistenziale” l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di
Bologna sta sviluppando un progetto di innovazione organizzativa, suddiviso in tre sotto
progetti così individuati:
1) Riorganizzazione del Polo Cardiochirurgico e dei Trapianti in funzione della
intensità di cura e della flessibilità gestionale: fra appropriatezza ed efficienza un modello
per il successo dei setting ad altissimo assorbimento di risorse. E’ in corso la fase di studio
152
Promozione dell'eccellenza
3
Obiettivi istituzionali
del modello organizzativo in funzione dell’attivazione prevista del nuovo polo prevista per
l’anno 2014.
2) Riorganizzazione delle attività chirurgiche - Il contesto assistenziale nel quale
si è inteso sviluppare la sperimentazione
di nuovi modelli gestionali è il nuovo Polo
Chirurgico e della Emergenza, attivato nel corso del 2011 coinvolgendo l’attività in
elezione delle chirurgie generali e di alcune chirurgie specialistiche. Complessivamente
sono interessati circa 150 posti letto a diversa intensità assistenziale, dedicati all’attività
chirurgica e 60 posti letto di specialità mediche che hanno consolidato percorsi di relazione
professionale e funzionale con le chirurgie generali coinvolte nella sperimentazione.
In particolare nel 2012
è stato messo a punto il percorso pre - operatorio per le
chirurgie generali e per l’ortopedia, avendo l’azienda tra le priorità il rispetto dei tempi
di attesa per la patologia neoplastica e l’appropriatezza del setting assistenziale. E’ stata
identificata una sede fisica in cui opera un pool infermieristico gestito da un Coordinatore
Infermieristico esperto con le funzioni di presa in carico del paziente per la valutazione
preoperatoria, di ottimizzazione del percorso e degli accessi evitando giornate di ricovero
improprie, con funzioni di accoglienza e accettazione nelle date previste.
Il Coordinamento delle Attività Chirurgiche (Co.A.Ch.) attualmente svolto da un pool
multi professionale
si pone quale elemento gestionale delle risorse di sala, della
pianificazione delle attività complessive così come della programmazione quotidiana e
del relativo monitoraggio. E’ in corso di valutazione la possibilità di organizzare una
gestione centralizzata delle note operatorie, il collegamento con la Terapia Intensiva
Post-Operatoria (attualmente svolta con incontri settimanali multidisciplinari) e la
programmazione degli interventi sulla base dei criteri di priorità.
La riorganizzazione delle degenze chirurgiche per complessità di cura e per processi
rappresenta uno dei fondamentali obiettivi del progetto: si tratta di una sperimentazione
per la quale si intendono specializzare le degenze per processi omogenei. La maggior
parte delle chirurgie generali hanno casistiche in parte (o integralmente) sovrapponibili.
Si tratta di superare il concetto della dotazione di posti letto per U.O. in funzione di una
settorializzazione delle degenze per processi omogenei, completando poi il programma
con l’integrazione fra le degenze mediche e chirurgiche. Sul versante infermieristico si
prevede di adottare un modello di primary nurse, in base al quale ogni paziente avrà,
durante il suo ricovero, un infermiere di riferimento, ovvero ogni infermiere definito case
manager seguirà un numero definito di pazienti per garantire la continuità assistenziale
nel rispetto del percorso del paziente. Nel 2012 sono stai analizzati i volumi di attività ed
è stato predisposto il progetto e l’analisi di fattibilità; la realizzazione avverrà nel 2013
nelle more di ulteriori valutazioni a seguito della spending review.
3) Riorganizzazione dell’area internistico - geriatrica del Padiglione 2
La riorganizzazione in atto presso il nostro ospedale coinvolge diverse aree e discipline.
Di seguito si riporta la rendicontazione dell’area internistico -geriatrica che accoglie
153
Promozione dell'eccellenza
Obiettivi istituzionali
pazienti prevalentemente da Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza e per una quota
residua in elezione. L’area interessata dalla riorganizzazione è costituita da:
• 8 unità operative di medicina e geriatria per un totale di 255 posti letto;
• 3 UO di area medica ad orientamento specialistico per un totale di 22 posti letto;
• 2 unità operative di post acuti per un totale di 46 posti letto.
Si tratta complessivamente di 323 posti letto all’interno di un medesimo padiglione.
La riorganizzazione trae origine da circostanze contingenti tra cui:
• accesso di pazienti dal Pronto Soccorso provenienti dal domicilio, da Case di cura
convenzionate e da Case di Riposo/CRA;
• trasferimento di pazienti provenienti dalla Medicina d’urgenza e/o da altre unità
operative del Policlinico durante le ore diurne verso l’area internistica;
• la crescita esponenziale di persone anziane con polipatologie e disabilità, spesso in
condizioni di fragilità, che richiedono una valutazione multidimensionale fin dall’arrivo
in reparto;
• la necessità di superare l’organizzazione a confini, spesso non adatta ad un’ottimale
allocazione dei pazienti;
• la necessità di individuare un percorso di ricovero in elezione separato dal ricovero
d’urgenza;
• la possibilità di creare un ambiente confortevole in grado di ospitare pazienti dimessi
in attesa del ritorno a domicilio o nella struttura di afferenza (Discharge Room);
• la necessità di rivedere la dotazione ottimale in una logica di intensità di cura tra posti
letto di degenza ordinari, posti letto di post-acuti, posti di lungodegenza/RSA;
• la necessità di individuare ed uniformare un metodo di lavoro integrato tra medici e
infermieri ed altri professionisti coinvolti nel percorso di cura (briefing e debriefing);
• la necessità di deaffollare le stanze di degenza.
Questo progetto consta di diverse fasi alcune delle quali (fase propedeutica,1,2 e 3) sono
state già realizzate, mentre le restanti saranno oggetto di intervento nel corso del 2014.
L’avvio della riorganizzazione dell’attività internistico geriatrica ha avuto come “primum
movens” la chiusura di un reparto ad indirizzo Geriatrico dotato di 28 pl. Tale condizione
ha consentito da un lato, di collocare su un unico piano le restanti 2 U.O. di Geriatria
(consentendo tra l’altro un deciso deaffollo delle stanze di degenza), dall’altro di creare
un’area dedicata al percorso del paziente in elezione separando così i percorsi dell’urgenza
da quelli programmati.
Fase Propedeutica - Tale fase è stata necessaria per concretizzare diverse attività
preliminari alla successiva realizzazione del progetto di cui si riportano di seguito le
principali tappe:
• insediamento del gruppo di lavoro;
• analisi dati;
• stesura degli scenari possibili;
154
Promozione dell'eccellenza
3
Obiettivi istituzionali
• condivisione con lo staff di Direzione Sanitaria per apportare ulteriori integrazioni o
modifiche;
• presentazione alla Direzione Strategica (Direttore Generale, Sanitario e Amministrativo)
• condivisione con i professionisti coinvolti
• formalizzazione della soluzione presso i comitati direttivi dei due Dipartimenti
maggiormente coinvolti
Prima fase - Ricondurre
la attività geriatrica su un unico piano. L’opportunità di
iniziare la rimodulazione dell’attività internistico geriatrica è fornita dal pensionamento
dell’apicale di un reparto di geriatria dotato di 28 pl. In tale contesto si è concretizzata
la possibilità di collocare, su un unico piano attraverso il trasferimento in “contenitori”
diversi e più ampi, le restanti 2 U.O. di Geriatria consentendo un deciso deaffollo delle
stanze di degenza.
Seconda fase - Separare il percorso del paziente programmato da quello dell’urgenza.
L’obiettivo principale era a separazione dei percorsi dei pazienti urgenti da quelli
programmati. Il reparto è in funzione dal 1 Ottobre 2012.
Metodologia - Calcolo della quota di ricoveri in elezione per le U.O. che avrebbero avuto
accesso all’area programmati ed in particolare
• reparti di medicina interna del padiglione 2 ad orientamento epatologico,
• alcuni reparti specialistici (Dermatologia, Angiologia, Diabetologia);
• Individuazione della collocazione più idonea per questo reparto;
• Ipotizzare e sperimentare nuovi modelli gestionali (reparto a gestione infermieristica);
• Definizione dei criteri per l’inserimento dei pazienti in lista d’attesa
• Ridurre il livello di inappropriatezza dei ricoveri anche attraverso l’analisi delle
patologie e delle caratteristiche dei pazienti da inserire in lista
• Preparazione di protocolli condivisi tra professionisti (medici ed infermieri) per la
presa in carico dei pazienti afferenti alle diverse discipline;
• Prevedere gli strumenti e le modalità di monitoraggio
Terza fase - Rimodulare il percorso del paziente specialistico acuto in Dermatologia,
Angiologia, diabetologia
• Individuare le modalità di gestione dei letti funzionali aggregati ai reparti di
medicina/geriatria per i ricoveri di pazienti acuti (ricoveri riservati fino al termine
dell’ambulatorio urgenze)
• Individuare i criteri per il ricovero Urgente (U 24 ore; U 48 ore ; U 72 ore)
• Modalità di gestione del Paziente Specialistico “acuto/urgente non da PS” in reparto
Quarta fase - Riunire le due sezioni post-acuti (PARE) per valutare la possibilità di
implementare una modello di gestione infermieristica dell’intero reparto o di parte di esso
per riportare l’attività Post- acuzie ad un unico processo assistenziale che comprenda
condivisione dei criteri di accesso, garanzia dei pazienti inseriti in percorsi predefiniti
(ictus, frattura femore e delirio), Briefing e de briefing, attività integrata con Assistenti
155
Promozione dell'eccellenza
Obiettivi istituzionali
sociali, FKT, geriatra, Famiglia, quartiere, Valutazione del PAI secondo criteri ed attività
comuni e condivise.
Di particolare interesse, per la nostra Azienda, la sperimentazione di un nuovo reparto
denominato “Area Programmati”. La scelta della Direzione Strategica di perseguire una
separazione “netta” dei percorsi per pazienti programmati dai ricoveri urgenti si è rivelata
positiva in particolare per alcuni aspetti che si riportano di seguito:
• Certezza del p. l.: la gestione di un reparto che prevede la presenza di soli pazienti
programmati e che quindi, per definizione, vengono ricoverati a seguito della
disponibilità del posto letto consente un’organizzazione dei ricoveri non “complicata”
dalle richieste, talvolta pressanti ed estemporanee, del Pronto Soccorso creando non
pochi disagi sia ai pazienti che al personale sanitario.
• Condivisione dei p. l.: uno degli obiettivi fondamentali di questo progetto è stato quello
di utilizzare appieno i p.l. disponibili non definendo a priori le assegnazioni rispetto a
professionisti e discipline che hanno accesso all’area ma di comporre gli ingressi sulla
base di percorsi e della lista d’attesa. Tale lavoro, condotto dalla Direzione insieme
ai professionisti, ha consentito l’individuazione chiara della tipologia di pazienti
che possono accedere unitamente alle competenze cliniche richieste al personale
sanitario che lavora presso tale U.O.. Laddove queste competenze, per alcuni profili
di pazienti, si sono rilevate carenti il personale è stato sottoposto ad opportuni corsi
di formazione;
• Gestione infermieristica: altro obiettivo sfidante di questo reparto, proprio per le
molteplici discipline presenti (anche molto diverse tra loro: Medicina interna ad
indirizzo epatologico, Angiologia, Dermatologia e Diabetologia) è quello di assegnare
la gestione di questo reparto al coordinatore infermieristico. Quest’ultimo, a cui
vengono affidati obiettivi e risorse di budget al pari di una U.O. con un medico come
apicale, farà da cinghia di trasmissione nonché da interfaccia tra il personale medico
operante nell’area e la Direzione Sanitaria. L’individuazione del coordinatore avverrà
nel corso del 2013.
Esperienza che si accompagna anche ad alcune difficoltà che inevitabilmente ci si è
trovati ad affrontare.
• Condivisione dei p. l.: tale aspetto, che compare anche tra i punti di forza del progetto,
inizialmente ha trovato una certa resistenza da parte dei professionisti i quali, non
vedendosi assegnare in via esclusiva p. ., ritenevano che questa scelta potesse
penalizzarli. Solo dopo diverse riunioni, nelle quali si illustravano concretamente le
ricadute positive ed in ultima analisi dopo l’avvio effettivo del reparto, lo scetticismo
iniziale dei professionisti si è trasformato in un apprezzamento vero del nuovo
modello;
• Informatizzazione: questo uno degli aspetti più critici. La rendicontazione delle attività
agli stakeholders istituzionali (Regione e Ministero) che prevede una suddivisione dei
posti letto come presupposto essenziale per il calcolo degli indici di attività ha creato
156
Promozione dell'eccellenza
3
Obiettivi istituzionali
non poche difficoltà in quanto il nuovo modello parte da basi se non proprio “opposte”
comunque radicalmente diverse. Tale biforcazione ha imposto la creazione di una
reportistica ad hoc per il reparto per poi “transcodificare” gli indici secondo i “canoni”
attualmente richiesti.
In ultima analisi si può affermare, per una sperimentazione che è in divenire, il prevalere
di aspetti positivi rispetto a quelli negativi. Sarà interessante comprendere più a fondo,
attraverso un’esperienza più consolidata (e quindi al termine del primo anno) grazie
anche agli indicatori individuati, se tale impressione sia effettivamente corroborata dai
dati a nostra disposizione.
3.5.3 Innovazione tecnologica
Progetto Endoscopie
Il progetto ha per obiettivi l’ammodernamento delle strutture, l’adeguamento ai
requisiti autorizzativi e di accreditamento, la concentrazione delle attività rispetto ai
numerosi punti di svolgimento dell’attività, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, la
razionalizzazione dei percorsi. A tali fini, si intendono creare due piastre endoscopiche nel
padiglione 5 utilizzando i blocchi operatori 3° e 4° ormai dismessi dopo il trasferimento
nel nuovo polo chirurgico e dell'emergenza dell'attività operatoria. Sono stati valutati i
lavori di adeguamento da fare, che si presentano, però, molto onerosi; perciò si è scelta
una soluzione intermedia in due fasi che prevede lavori di adeguamento di minima
per uno dei due blocchi nel 2012 e la ristrutturazione dell'altro blocco nel 2013. Si
evidenzia particolarmente che entrambe le piastre endoscopiche, oltre alle numerose
sale per svolgere l’attività, saranno dotate di posti (7+6) e servizi per l’osservazione
breve intensiva in precedenza mancanti. Tutte le misure programmate sono necessarie
per l’accreditamento.
A regime vi saranno quattro sedi, costituite dalle due piastre endoscopiche citate e da
altri due punti per i pazienti interni ai padiglioni 2 e 25.
La piastra endoscopica - ex blocco operatorio 3° - è stata realizzata con lavori di minima
ed attivata nel 2012; consta di 3 sale endoscopiche in cui si concentrano attività di
routine, attività di screening, urgenza endoscopica e attività interventistica di terzo
livello (ERCP, eco endoscopia, etc.) con una sala appositamente attrezzata e di una
osservazione breve post-endoscopia con 6 postazioni e bagno attiguo.
Il progetto proseguirà nel 2013, con la ristrutturazione dell’ex blocco operatorio e con la
realizzazione di 5 sale endoscopiche e di una osservazione breve post-endoscopia con
7 postazioni e bagno attiguo.
Il progetto, nel suo assetto organizzativo e gestionale,
al fine di assicurare un utilizzo ottimale delle risorse, ha previsto l’individuazione di una
funzione di coordinamento clinico complessivo dell’attività di endoscopia digestiva.
157
Promozione dell'eccellenza
Obiettivi istituzionali
Sviluppo della struttura di radio farmacia della Medicina Nucleare
Nel 2012 è arrivato a compimento, con la piena disponibilità delle strutture, il piano di
adeguamenti delle strutture di radio farmacia della Unità operativa di Medicina
Nucleare. Tale piano, avviato dalla Regione Emilia Romagna con il Programma Regionale
di investimenti in Sanità – Delibera dell’Assemblea Legislativa della Regione EmiliaRomagna n. 236 del 27 ottobre 2009, era volto a raggiungere i nuovi standard in materia
di sicurezza e qualità delle preparazioni radiofarmaceutiche dettati dalle Norme di Buona
Preparazione dei radiofarmaci (D.M. 30/03/2005).
Gli adeguamenti hanno riguardato, in diverse fasi, i locali della radiofamacia PET al piano
terreno del Padiglione 30 Polo tecnologico e quindi la radiofarmacia SPECT al primo piano
dello stesso.
Sono stati interamente ridisegnati i percorsi di accesso ai laboratori, migliorati i sistemi
di ventilazione e la qualità delle finiture e delle superfici di lavoro, installando componenti
di grado farmaceutico.
Il percorso ha previsto quindi anche un innovativo percorso di qualificazione dei locali e
delle strutture, secondo gli standard più recenti (qualificazione delle installazioni o IQ e
delle condizioni operative od OQ).
Il progetto, nel suo insieme, ha quindi permesso di raggiungere un nuovo livello di qualità
e sicurezza delle preparazioni atto a consolidare le capacità operative della struttura di
Medicina Nucleare e a fornire le basi, dopo i primi 10 anni di attività del Polo tecnologico,
per una rinnovata vitalità.
Nella seconda parte del 2012
è stata
avviata la redazione delle specifiche per
l’acquisizione (tramite noleggio) di un nuovo tomografo PET-CT la cui installazione è
prevista, al completamento delle procedure di gara, nel corso del 2013.
Centro Logistico
Nel corso del 2012 è stato condotto uno studio, in collaborazione con la ITL (Istituto sui
trasporti e la logistica), per l’analisi del processo di gestione materiali (farmaci e beni
economali) con particolare attenzione alle procedure fisiche ed informative all’interno
e fra Centro Logistico e Punti di Consumo (UP). Sulla scorta di tale analisi sono stati
formulati alcuni progetti di miglioramento per portare la supply chain interna ad un
maggior grado di efficienza funzionale ed economica.
158
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Il paragrafo di chiusura del terzo capitolo illustra gli aspetti di integrazione tra le
attività assistenziali, di didattica e ricerca svolte da entrambe le componenti:
Dati relativi alla
consistenza ed
alle variazioni
dei professori e
ricercatori dei
dipartimenti che
costituiscono la
Scuola di Medicina
e Chirurgia
dell'Università di
Bologna
ospedaliera e universitaria. A questo riguardo, è opportuno che il presente paragrafo
sia letto in collegamento con i paragrafi 1.2. “Il sistema delle relazioni con l’Università”
e 2.4. “Indicatori sulla ricerca e sulla didattica”.
3.6.1. Informazioni sul personale
Di seguito, sono esposti i dati riguardanti la consistenza del personale universitario
(professori e ricercatori) dei dipartimenti che costituiscono la Scuola di Medicina e
Chirurgia dell'Università di Bologna, nel complesso e per quel che riguarda la componente
clinica integrata nelle attività assistenziali dell’Azienda. Nella tabella seguente è riportato
il numero dei professori e dei ricercatori complessivamente afferenti ai dipartimenti che
oggi costituiscono la Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna e, negli
anni precedenti, la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Tabella 3.11 Numero dei professori e dei ricercatori universitari presso i dipartimenti costituenti la
Scuola di Medicina e Chirurgia
Anno
Professori
I fascia
Professori
II fascia
Ricercatori
Assistenti
ordinari
Totale
2012
86
131
205
1
423
2011
86
140
208
1
435
2010
91
149
213
3
456
Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Tabella 3.12 Numero dei professori e dei ricercatori universitari integrati nell’attività assistenziale
presso l’Azienda
Anno
Professori
I fascia
Professori
II fascia
Ricercatori
Assistenti
ordinari
Totale
2012
52
69
106
1
228
2011
50
73
108
1
232
2010
51
78
110
2
241
Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
159
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
Tabella 3.13 Numero dei professori e dei ricercatori universitari cessati/assunti presso i
dipartimenti costituenti la Scuola di Medicina e Chirurgia
ANNO
Professori
I fascia
Cessati
2012
5
2011
8
2010
19
Assunti
2
2
Professori
II fascia
Cessati
Ricercatori
Assunti
Cessati
Assunti
Assistenti
ordinari
Cessati
10
5
7
7
0
11
1
3
2
2
19
5
7
10
1
Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Tabella 3.14 Numero dei professori e dei ricercatori universitari integrati nell’attività
assistenziale presso l’Azienda, cessati/assunti
ANNO
Professori
I fascia
Cessati
Assunti
Professori
II fascia
Cessati
Ricercatori
Assunti
Cessati
Assunti
Assistenti
ordinari
Cessati
2012
2
3
8
2
4
3
0
2011
4
0
4
1
2
1
1
2010
8
0
8
0
3
4
0
Fonte: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Riguardo alla programmazione del personale universitario, nel periodo di riferimento
risulta indetta dall’Università di Bologna e non ancora conclusa una sola procedura ad un
posto di professore associato per il SSD MED/50 - Scienze Tecniche Mediche applicate,
bandita con D.R. n. 691 del 20.05.2008.
Nell’Azienda, l’integrazione tra le funzioni universitarie e del servizio sanitario si esplica
innanzitutto attraverso la compresenza del personale nelle strutture organizzative. Delle
68 unità operative - strutture complesse dell’area assistenziale, in cui si articolano i 7
Dipartimenti ad Attività Integrata dell’Azienda, 39 sono classificate, in base all’Accordo
vigente tra Azienda e Università, come strutture a direzione universitaria, qualificate
come essenziali per le esigenze di didattica e di ricerca dei corsi di laurea della Facoltà di
Medicina e Chirurgia (allegato 1 dell’Accordo attuativo Azienda-Università). La direzione
delle strutture di allegato 1 è affidata a
esclusivamente a docenti universitari dal
Direttore Generale, d’intesa col Rettore, al quale spetta la designazione.
Altre 9 unità operative sono strutture affidate temporaneamente alla direzione di professori
universitari, ma qualificate non essenziali per dette funzioni. Tali strutture rientrano
nella piena disponibilità dell’azienda, una volta cessato il professore universitario che
svolgeva l’incarico di Direttore (allegato 2 dell’Accordo) e 20 sono le strutture complesse
affidate alla direzione di personale dirigente del Servizio sanitario nazionale (allegato 3
160
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
dell’Accordo). I processi di riorganizzazione che si sono sviluppati negli anni in risposta a
continue esigenze di cambiamento e adeguamento degli assetti, mostrano una tendenza
alla diminuzione del numero delle strutture complesse, in parte bilanciata dal progressivo
aumento delle strutture semplici dipartimentali. Queste sono 18 e, tra esse, 9 sono
dirette da professori universitari. Gli incarichi di programma aziendale o dipartimentale
sono 11, di cui 7 affidati a professori o a ricercatori universitari, ai sensi dell’art. 5,
comma 4, del D.Lgs. n. 517/99. Il personale dirigente medico e sanitario “ospedaliero” è
largamente presente anche nell’organico delle Unità Operative o delle strutture semplici
dipartimentali “a direzione universitaria” (attestandosi, nelle unità operative a direzione
universitaria di allegato 1, e tenendo conto del solo personale con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato, su valori medi superiori al 50%) e opera in modo integrato con la
componente professionale di estrazione universitaria, non solo nelle attività assistenziali,
ma contribuisce anche alla formazione ed alla ricerca. Nelle Unità Operative a direzione
c.d. “ospedaliera” vi è, solo in alcuni casi, una presenza in organico di universitari.
Si pone in evidenza la progressiva diminuzione di numero del personale universitario
professore e ricercatore che svolge funzioni assistenziali all’interno dell’Azienda,
determinata dalla mancata o parziale sostituzione dei pensionamenti. Si tratta di un
fenomeno presente non soltanto a livello locale. Tale situazione incide sfavorevolmente
sull’adeguatezza degli organici universitari, in rapporto alle necessità complessive di
soddisfacimento delle funzioni integrate di assistenza, didattica e ricerca. Fatte salve le
specifiche disposizioni a tutela dello status dei professori e dei ricercatori universitari,
identiche sono le opportunità di accesso ai diversi tipi di incarichi dirigenziali offerte al
personale.
3.6.2 Integrazione Ospedale - Università
L’integrazione tra l’Azienda e l’Università non si attua soltanto attraverso gli accordi, ma
comprende altre forme di collaborazione. Si tratta di accordi formalizzati, ma anche di
prassi che fissano collaborazioni in campi e settori specifici.
Collaborazione alla formazione universitaria delle professioni sanitarie.
Va ricordato, in primo luogo, che la funzione aziendale di Formazione svolge un ruolo
significativo di collaborazione con l’Università per quanto riguarda i corsi di laurea, i
master e i corsi di alta formazione per le professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica,
riabilitative e tecnico-sanitarie e della prevenzione (vedi il paragrafo 2.4.2).
Il settore aziendale Formazione partecipa direttamente alle attività formative riferite a:
• Corsi di laurea per le figure professionali di: infermiere, ostetrica, fisioterapista,
tecnico di laboratorio biomedico, tecnico di radiologia medica;
• Master di 1° livello in:
1.
“Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa”;
2.
“Assistenza Infermieristica in Area Critica”;
3.
“Evidence-Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico-Assistenziale”;
161
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
•
Corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche;
•
Corsi di Alta Formazione:
1.
“Case Management in Infermieristica ed Ostetricia”;
La collaborazione inerente i corsi di laurea, i Master e i corsi di Alta Formazione per le
figure professionali specifiche della sanità, in termini più concreti, si sostanzia:
• nel coordinamento didattico e tecnico pratico;
• nell’espletamento delle docenze per le aree professionalizzanti;
• nel garantire il collegamento con le sedi di tirocinio e favorire l’integrazione delle
attività di didattica e ricerca con l’assistenza;
• nel facilitare l’apprendimento dello studente nella sede di tirocinio.
In particolare, l’Azienda, in conformità a quanto stabilito nel protocollo d’intesa RegioneUniversità e nelle specifiche convenzioni in materia, mette a disposizione le seguenti
risorse:
• il coordinatore tecnico pratico e il coordinatore didattico nel Corso di laurea in
fisioterapia;
• il coordinatore didattico nel Corso di laurea in Tecniche di radiologia medica, per
immagini e radioterapia;
• il coordinatore tecnico pratico e due coordinatori didattici nel Corso di laurea in
Tecniche di Laboratorio Biomedico;
• il Referente Scientifico e il Tutor per il Master in Management nell’area Infermieristica
e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa;
• il Referente Scientifico e i tutor per il Master in Assistenza Infermieristica in Area
Critica (uno per il Master e uno per ogni indirizzo attivato nella nostra azienda TI e
Dialisi);
• il Tutor per il Master in “Evidence Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico
- Assistenziale”;
• il Tutor per il Corso di Alta Formazione “Case Management in Infermieristica ed
Ostetricia”;
• i tutor clinici nelle Unità Operative sedi di tirocinio.
Tra l’Azienda e l’Università intercorrono svariate forme di collaborazione in ambiti diversi,
che sono però coessenziali nel quadro di un’efficace integrazione.
Altri accordi e forme di collaborazione in settori diversi
• Accordo fra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico S. Orsola –
Malpighi e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna sull’impiego nell’attività
assistenziale dei ricercatori a tempo determinato di cui all’art. 24 co. 3 lettera a) l.
240/2010” (delibera n. 577 del 27 dicembre 2012);
• “Accordo tra l’Università di Bologna e l’Azienda Ospedaliera sulla rilevazione del debito
orario del personale universitario convenzionato, equiparato alla dirigenza sanitaria”,
sottoscritto il 26 febbraio 2002;
• “Protocollo integrativo concernente il personale tecnico-amministrativo, tra l’Azienda
Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Università degli Studi di
Bologna”, approvato con deliberazione del Direttore generale n. 112 del 22 luglio
162
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
2002 (per le parti tuttora compatibili);
3
Obiettivi istituzionali
• “Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna -
Policlinico S. Orsola - Malpighi, sull’impiego nell’attività assistenziale dei Dottorandi
(L. 14/01/99, n. 4) e dei Titolari di Assegno di Ricerca (L. 27 dicembre 1997, n. 449)”,
operativo dal 2003, con il quale sono stati stabiliti i criteri e le modalità per l'impiego
dei dottorandi e degli assegnisti nelle attività assistenziali all'interno dell'Azienda.
• Gestione unificata delle infrastrutture di rete e delle attrezzature informatiche. E’ una
collaborazione che ha avuto inizio dal 1997 con accordi sempre rinnovati ed in seguito
ampliati.
Tutela della sicurezza e salute dei lavoratori
• La materia è disciplinata da un “Accordo per il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori ospedalieri e universitari all’interno del Policlinico S. OrsolaMalpighi, in attuazione dell’art. 10 del D.M. 363/98”. La norma prevede che “al
fine di garantire la salute e la sicurezza di tutto il personale che presta la propria
opera per conto delle Università presso Enti esterni, […] i soggetti cui competono gli
obblighi previsti dal D.Lgs. 626/94 (oggi sostituito dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)
sono individuati di intesa tra gli enti convenzionati e le singole Università, attraverso
specifici accordi”. L’accordo è scaduto ed è in regime di proroga. I complessi lavori
per il rinnovo si sono conclusi al termine del 2012 con la condivisione del nuovo testo,
rinnovato e ampliato, formalizzato nei primi giorni del 2013. Già nel corso del 2012,
con specifici accordi a stralcio è stato messo a regime il sistema per la gestione della
sorveglianza sanitaria e della sorveglianza fisica di radioprotezione rivolto a tutto
il personale operante all’interno del Policlinico S. Orsola Malpighi in ragione di un
rapporto di lavoro, di studio, di collaborazione o altro intercorrente con l’Università.
Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università
• L’Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università svolge le funzioni attribuite
dal D.Lgs. 81/08 al Medico Competente e dal D.Lgs. 230/95 al Medico Autorizzato e
si occupa della sorveglianza sanitaria del personale dell'Università di Bologna. Le sue
funzioni interagiscono con quelle dell’omonima struttura complessa dell’Aziendale.
Rappresenta un’utile sinergia la collocazione delle due strutture in un’unica sede
con l’opportuna suddivisione degli spazi. E’ stato rinnovato l’”Accordo concernente la
disponibilità dei locali ubicati al 5° piano del Padiglione Palagi per la U.O. di Medicina
del Lavoro dell’Università di Bologna”. L’accordo regola la situazione di compresenza
e definisce gli aspetti economici collegati.
Centro di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA)
• La “Convenzione tra l'Università degli Studi di Bologna e l'Azienda Ospedaliera di
Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi per l'istituzione di un Centro di Ricerca
Biomedica Applicata (CRBA)” è vigente dal 2001 e, ripetutamente prorogata, disciplina
il concorso dell’Università nell’istituzione del CRBA, inizialmente qualificato come
programma aziendale. Il CRBA rappresenta un esempio concreto di integrazione nel
163
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
campo della ricerca e con le attività assistenziali, essendo un laboratorio di ricerca a
carattere multidisciplinare di tipo aperto, ideato con le finalità di accogliere, soddisfare
e integrare le esigenze dei diversi gruppi di ricerca presenti all'interno del Policlinico
S. Orsola-Malpighi, con particolare orientamento al trasferimento nell'ambito clinico
degli avanzamenti diagnostici e terapeutici. Si sono avviati i lavori per un rinnovo
degli accordi, con la previsione di un potenziamento dell’esperienza e di una sua più
forte integrazione con la ricerca universitaria. Si prevede il rinnovo della convezione
nel 2013.
Trattamento Economico personale universitario
Nel 2012 non si registrano novità significative riguardo alla gestione del trattamento
economico del personale universitario integrato in assistenza e in particolare:
1.per i docenti e ricercatori, applicazione dell’Accordo attuativo del Verbale d’intesa
tra la Regione Emilia - Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara,
Modena - Reggio Emilia sottoscritto il 26 novembre 2007, con particolare attenzione
al problema della perequazione dei trattamenti economici universitari disallineati
al ribasso rispetto agli omologhi trattamenti del personale dipendente dell’Azienda
ospedaliero universitaria.
2. per il personale tecnico – amministrativo, erogazione del trattamento equiparativo
in applicazione delle Linee Guida regionali per l’equiparazione del personale tecnicoamministrativo universitario al corrispondente personale delle Aziende sanitarie,
condiviso con le Organizzazioni sindacali il 19/12/2006, basato sul raffronto delle
categorie di inquadramento giuridico e dei trattamenti economici previsti nei rispettivi
Contratti collettivi nazionali di lavoro aggiornati al biennio economico 2004-2005.
3.6.3 Assetto istituzionale e organizzativo dell’Azienda
L’assetto istituzionale dell’Azienda è stato completato secondo le previsioni della legge
regionale n. 29 del 23 dicembre 2004. L’Atto Aziendale è stato adottato con deliberazione
del Direttore generale n. 147 del 4 novembre 2008, d’intesa con il Rettore dell’Università
di Bologna per le parti riguardanti, in modo specifico, i Dipartimenti ad Attività Integrata
e le Strutture assistenziali complesse essenziali per la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
L’Atto aziendale è stato dichiarato conforme alle direttive della Regione Emilia-Romagna,
con deliberazione di Giunta regionale n. 2158 del 15 dicembre 2008.
Comitato di Indirizzo
E’ stato rinnovato con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 94 del 23 maggio
2011.
Il Comitato di indirizzo ha esercitato le proprie funzioni esprimendo i prescritti pareri sul
Bilancio di esercizio e sul Bilancio di missione, sul Bilancio Economico Preventivo, sul
Piano Programmatico.
164
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Collegio di Direzione
3
Obiettivi istituzionali
Nel Collegio di Direzione trovano la loro espressione i Dipartimenti ad Attività Integrata
direttamente rappresentati al livello di organo dell’Azienda. La presenza dei dipartimenti
caratterizza, inoltre, il Collegio di Direzione come sede sostanziale di integrazione tra
l’Ospedale e l’Università per la consistente presenza della componente universitaria al
vertice della maggioranza dei DAI.
Collegio aziendale delle professioni sanitarie
L’assetto istituzionale dell’Azienda, come previsto dall’Atto aziendale, si è completato
nel 2012 con l'istituzione del Collegio aziendale delle professioni sanitarie, composto di
25 membri elettivi, organismo che concorre allo sviluppo delle competenze professionali
presenti in Azienda (delibera n. 455/2012).
Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) e Dipartimenti Universitari
In seguito ad un processo di riorganizzazione dell’assetto dipartimentale aziendale,
fin dal 2006 erano state rivedute le aggregazioni delle strutture. Tali scelte avevano
determinato anche la contemporanea riduzione del numero dei Dipartimenti (da 14 a 7).
La fase successiva che ha visto la conferma delle aggregazioni dipartimentali già definite
col riassetto dei dipartimenti assistenziali, si è conclusa nel corso del 2007 con l’istituzione
e l’effettiva attivazione dei DAI d’intesa con l’Università, che ne ha condiviso l’assetto,
l’organizzazione e la disciplina di funzionamento (Delibera del Direttore Generale n. 79
del 7 giugno 2007 e Decreto Rettorale 751/27311 del 6 giugno 2007).
In relazione con l’attivazione dei DAI, l’Università di Bologna, secondo gli impegni
assunti nella condivisione del nuovo assetto, aveva poi realizzato una ristrutturazione
dei propri dipartimenti presenti nell’area clinica allo scopo di favorire l’integrazione tra
le due organizzazioni.
E’ opportuno evidenziare che la successiva entrata in vigore delle disposizioni della legge
n. 240/2010 (“legge Gelmini”) e la conseguente adozione del nuovo Statuto dell’Università
di Bologna, con decreto rettorale del 13 dicembre 2011, hanno comportato un profondo
rivolgimento istituzionale, in seguito al quale si sono ridotti di numero e fortemente
concentrati anche i dipartimenti dell’Università nei quali prima si articolava l'area
medica. In particolare, dopo la disattivazione dei precedenti 8 dipartimenti universitari
che insistevano nell'area clinica, i dipartimenti costituenti la Scuola di Medicina e
Chirurgia sono così divenuti tre: il Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e
Sperimentale. il Dipartimento di Scienze Biomediche e NeuroMotorie, il Dipartimento di
Scienze Mediche e Chirurgiche.
L'assetto organizzativo dell'Azienda è orientato all'integrazione con le funzioni istituzionali
universitarie, ragione per la quale occorre rivedere anche l'assetto degli attuali sette
dipartimenti ad attività integrata aziendali (DAI). Uno degli obiettivi della revisione,
da condividere con l’Università, sarà quello di rendere i nuovi DAI maggiormente
riconoscibili, quanto ai contenuti, al tipo di patologia/organo gestiti, ai pazienti.
165
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
3.6.4 Altre strutture assistenziali essenziali per l’attività didattica
In quest’ultima parte sono riepilogati i rapporti fra l’Università e altre strutture,
pubbliche o private, per far fronte a specifiche esigenze, ai sensi dell’articolo 14,
comma 4, del vigente protocollo d’intesa Regione-Università.
Bisogna premettere che per soddisfare le esigenze dell’attività formativa e scientifica
dell’area di Medicina e Chirurgia, l’Università di Bologna fa ricorso a un’area assistenziale
più ampia di quella offerta da questa Azienda, che pure è il principale riferimento. Sia
dall’Istituto Ortopedico Rizzoli sia dall’Azienda USL di Bologna svolgono in questo senso
un ruolo importante. L’Università, inoltre, si articola in una struttura “Multicampus”
per permettere la diffusione dell'offerta formativa e l'attivazione di una stabile
attività di ricerca sul territorio. A tale scopo sono stati costituiti i Poli di Cesena, Forlì,
Ravenna e Rimini, dotati di particolari forme di autonomia.
A livello normativo, la legge regionale 23.12.2004, n. 29 e l’art. 14 del Protocollo d’intesa
Regione – Università stabiliscono che la programmazione sanitaria regionale individua
eventuali ulteriori sedi, rispetto all’Azienda ospedaliero - universitaria di riferimento,
nelle quali si realizza la collaborazione tra Regione e Università.
L’Università, previo accordo con la Regione, ha stipulato varie convenzioni per
assicurarsi la disponibilità di specifiche strutture sanitarie pubbliche ed, in taluni casi,
private accreditate, valutate essenziali per l’attività didattica, non presenti all’interno
dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi o ad integrazione
di quelle presenti nel Policlinico.
Di seguito è riportato l’elenco dei rapporti dell’Università, regolati da appositi accordi o
convenzioni, con altre strutture sanitarie pubbliche e private:
• Convenzioni attuative Università - Azienda USL di Bologna (Convenzione Attuativa
Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 29, Convenzione Attuativa Università
degli Studi di Bologna - ex Usl N. 27 per la gestione ai fini assistenziali dell’Istituto
di Psichiatria “P. Ottonello” e Protocollo d’intesa per lo svolgimento delle attività
assistenziali della Clinica Neurologica)
• Accordo Attuativo tra l'Università degli Studi di Bologna e l'Istituto di Ricovero e Cura
a Carattere Scientifico di diritto pubblico "Istituti Ortopedici Rizzoli" di Bologna;
• Accordo Attuativo Università di Bologna -DA AFFITTARE Azienda USL di Rimini per
le esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per lo svolgimento dell’attività
assistenziale del dott. Bulletti
• Accordo Attuativo tra l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e l’Azienda Usl
di Imola per le esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per lo svolgimento
dell’attività assistenziale del prof. Caletti e del dott. Fusaroli;
• Accordo tra l’Università di Bologna e la Montecatone Rehabilitation Insitute S.P.A. per
le esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per l’attività assistenziale del dott.
Gabriele Bazzocchi;
• Accordo attuativo Università di Bologna – Azienda USL di Cesena per il programma
“Progettazione, formazione e ricerca per l’integrazione del programma delle
166
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
neuroscienze e del Dipartimento di salute mentale al fine di promuovere la salute
mentale” in applicazione del titolo I, punto 2.3 del protocollo d’intesa Regione –
Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998;
• Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna, il Gruppo Villa Maria e le case di
cura private accreditate Villa Maria Cecilia spa e San Pier Damiano spa per l’ Unità
Operativa di Chirurgia Toracica;
• Accordo tra Università degli Studi di Bologna e l’Azienda USL di Imola per le esigenze
della Facoltà di Medicine e Chirurgia e per l’attività assistenziale del prof. Francesco
Taroni.
167
Condizioni di lavoro
168
Competenze del personale
ed efficienza dell’organizzazione
Condizioni di lavoro
Q
4
Competenze del personale
ed efficienza dell’organizzazione
uesta sezione presenta i dati relativi al personale delle tre
aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana per
dar conto, in maniera integrata, delle caratteristiche complessive.
Il Policlinico, nello specifico, conta circa 5.200 unità di personale,
dipendente e universitario convenzionato, suddivise in molteplici
categorie professionali. L’analisi dell’anagrafica mostra, a conferma
degli anni precedenti, che il personale è prevalentemente di sesso
femminile ed ha un’età compresa tra 35 e 54 anni. Viene poi illustrato
il sistema di conferimento di incarichi a personale sviluppato per
incentivare l’assunzione di ambiti di autonomia e responsabilità e lo
sviluppo delle competenze professionali. In quest’ottica, l’Organismo
di Valutazione verifica annualmente i risultati per attribuire la
retribuzione di risultato e incentivare la produttività collettiva. Il
documento espone anche l’attività di formazione, le azioni poste in
gioco in merito alla sicurezza sul lavoro, e da conto dei rapporti tra
azienda e gli organismi di partecipazione dei lavoratori.
169
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
4.1. La carta d’identità del personale
Alla “carta d’identità” del personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
anteponiamo, anche quest’anno, alcuni dati relativi al personale dipendente e universitario
delle tre aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana di Bologna.
4.1.1 Il personale dipendente metropolitano
In questo paragrafo, dedicato alle caratteristiche del personale dipendente metropolitano,
sono analizzate - per ciascuna azienda - la suddivisione in categorie professionali e la
Il personale dipendente
delle tre aziende
sanitarie pubbliche
dell’area metropolitana
di Bologna, suddiviso
per diverse categorie
professionali, conta
complessivamente
quasi 14.500 unità
distribuzione percentuale e per genere.
Il personale dipendente delle tre aziende al 31 Dicembre 2012, ammonta complessivamente
a quasi 14.500 unità.
Tabella 4.1 Personale dipendente delle tre Aziende sanitarie di Bologna suddiviso
per categorie professionali al 31 dicembre 2012.
Categoria
professionale
Dipendenti AOU Dipendenti AUSL
Dipendenti IOR
Totale dipendenti
metropolitani
Dirigenti medici e
veterinari
652
1.362
163
2.177
Dirigenti sanitari
88
189
71
348
Dirigenti PTA
43
78
0
121
Personale
infermieristico
2.171
3.366
458
5.995
Personale tecnico
sanitario
345
423
71
839
Personale della
prevenzione
19
156
0
175
Personale della
riabilitazione
83
382
39
504
Assistenti sociali
8
86
0
94
Personale tecnico
581
526
134
1.241
O.T.A.
56
39
1
96
O.S.S.
519
747
83
1.349
Ausiliari specializzati
8
12
42
62
Personale
amministrativo
343
856
174
1.373
Qualif.atipiche ruolo
professionale
0
1
5
6
Totale 2012
4.916
8.223
1.188
14.380
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto
Ortopedico RizzoliIstituto Ortopedico Rizzoli
170
La carta d’identità del personale
4
Condizioni di lavoro
In termini percentuali, come si evince dal grafico 4.1, il 57,2% del personale è dipendente
dall’Azienda USL di Bologna, il 34,2% dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e
l’8,6% dall’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Grafico 4.1 Personale dipendente delle aziende sanitarie e IRCCS dell’area metropolitana di Bologna
per categoria professionale alla data del 31 dicembre 2012.
Categoria professionale
dipendenti
Azienda
USL
dipendenti
AO-U
dipendenti
IOR
Totale
dipendenti
az. sanitarie
metropolitane
Dirigenti Medici e Veterinari
1.362
652
163
2.177
Dirigenti Sanitari
189
88
45
322
Dirigenti PTA
78
43
26
147
Personale infermieristico
3.366
2.171
458
5.995
Personale tecnico sanitario
423
345
70
838
Personale della prevenzione
156
19
1
176
Personale della riabilitazione
382
83
39
504
Assistenti sociali
86
8
2
96
Personale tecnico
526
581
132
1.239
O.T.A.
39
56
1
96
O.S.S.
747
519
83
1.349
Ausiliari specializzati
12
8
42
62
Personale amministrativo
856
343
174
1.373
Qualif.atipiche ruolo
professionale
1
-
5
6
Totale 2012
8.223
4.916
1.241
14.380
Totale al 31/12/2011
8.419
5.039
1.193
14.651
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna,
Istituto Ortopedico Rizzoli
La distribuzione percentuale per categoria professionale evidenzia che oltre il 41% del
personale dipendente è costituito da l “personale infermieristico”. A seguire il personale
della dirigenza medica e veterinaria, che rappresenta il 15% dei dipendenti dell’area
metropolitana.
171
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Grafico 4.2 Distribuzione percentuale per categoria professionale del personale dipendente
delle tre Aziende sanitarie di Bologna al 31 Dicembre 2012
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna,
Istituto Ortopedico Rizzoli
Infine, la distribuzione per genere mostra una forte prevalenza del personale femminile
su quello maschile in tutte le aziende. Il dato conferma la tendenza, già evidenziata nei
Bilanci di Missione degli anni precedenti, ossia che le professioni “di aiuto alla persona”
sono ancora prerogativa femminile. Le uniche eccezioni sono rappresentate dal personale
dirigente medico e veterinario e da quello della prevenzione che é in prevalenza maschile.
Grafico 4.3 Distribuzione per genere del personale dipendente delle tre Aziende
sanitarie di Bologna al 31 Dicembre 2012
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna,
Istituto Ortopedico Rizzoli
172
La carta d’identità del personale
4.1.2 Il personale universitario metropolitano
Il personale
universitario
delle tre Aziende
sanitarie
pubbliche dell’area
metropolitana
di Bologna,
appartenente
prevalentemente
alla Dirigenza
Medica e
Veterinaria, conta
complessivamente
465 unità
4
Condizioni di lavoro
Il personale universitario metropolitano, rappresentato nella Tabella 4.2, è in sensibile
calo rispetto agli anni precedenti e conta complessivamente 465 unità. La concentrazione
maggiore si rileva nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, come si evince dal
Grafico 4.4, ed appartiene, per oltre il 55%, alla Dirigenza Medica e Veterinaria.
Tabella 4.2 Personale universitario convenzionato delle tre Aziende sanitarie di Bologna suddiviso
per categorie professionali al 31 Dicembre 2012
Categoria Professionale
Universitari
Universitari
Universitari
Totale
convenzionati convenzionati convenzionati Universitari
AOU
AUSL
IOR
convenzionati
Dirigenti medici e veterinari
215
28
16
259
Dirigenti sanitari
15
3
1
19
Dirigenti PTA
2
-
0
2
Personale infermieristico
13
29
0
42
Personale tecnico sanitario
23
17
0
40
Personale della prevenzione
-
-
0
0
Personale della riabilitazione
1
-
0
1
Assistenti sociali
-
-
0
0
Personale tecnico
11
11
2
24
O.T.A.
-
-
0
0
O.S.S.
-
-
0
0
Ausiliari specializzati
-
-
0
0
Personale amministrativo
62
13
3
78
Qualif.atipiche ruolo
professionale
-
-
0
0
Totale 2012
342
101
22
465
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna,
Istituto Ortopedico Rizzoli
173
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Grafico 4.4 Distribuzione percentuale del personale universitario delle tre Aziende sanitarie di
Bologna al 31 Dicembre 2012
% universitari AOU
% universitari AUSL
% universitari IOR
342
101
22
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto
Ortopedico Rizzoli
La distribuzione per genere mostra una prevalenza del personale maschile nell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria e nell’Istituto Ortopedico Rizzoli, e una prevalenza femminile
nell’Azienda USL di Bologna. Il dato è interessante in quanto mostra che il personale
universitario maschile è maggiore nelle due aziende dove il personale della dirigenza
medica e veterinaria è in percentuale superiore al restante personale universitario; é
confermata la tendenza che vede una maggioranza di uomini tra il personale dirigente
medico e veterinario e una maggioranza di donne tra il personale del comparto.
Grafico 4.5 Distribuzione per genere del personale universitario delle tre Aziende sanitarie di
Bologna al 31 Dicembre 2012
<
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda USL di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli
174
4
Condizioni di lavoro
La carta d’identità del personale
Il personale che
lavora nel Policlinico,
circa 5.500 unità
al 31.12.2012, è
suddiviso in diverse
categorie professionali
e presta la propria
attività in Azienda a
vario titolo
4.1.3 Il personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
In questo paragrafo, dedicato alle caratteristiche del personale dell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria di Bologna, sono analizzati nel dettaglio il tipo di rapporto contrattuale, la
suddivisione in categorie professionali, il genere, l’età anagrafica, ecc., per fornire un
quadro completo delle persone che lavorano in Azienda.
Il personale presente all’interno dell’Azienda al 31 dicembre 2012, secondo
i dati forniti dal sistema informativo aziendale, ammonta a circa 5.500 unità,
complessivamente in diminuzione nel triennio di riferimento.
Nella Tabella 4.3 é rappresentato il personale che lavora in Azienda diviso per tipologia
contrattuale. Nel corso dell’anno di riferimento è diminuito sia il personale dipendente
dal Servizio Sanitario Regionale, sia il personale universitario, mentre l’entità dei contratti
riconducibili al lavoro atipico (voce “altro personale”) è sostanzialmente stabile rispetto
all’anno precedente, trattandosi per la maggior parte dei casi, di contratti attivati in
relazione a progetti di ricerca/attività finanziati da risorse esterne dedicate.
Tabella 4.3 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.OrsolaMalpighi al 31.12.2012 articolato per tipologia di contratto (Anni 2010-2011-2012)
Totale
personale
2010
Totale
personale
2011
Totale
personale
2012
1. Servizio Sanitario
Regionale
5.132
5.039
4.916
Universitario
371
355
342
Convenzionato
3
0
0
altro personale
316
272
276
Tipologia contrattuale
di cui:
Borsisti
11
9
7
Contratti libero
professionali
213
206
200
Co.co.co.
92
57
69
5.822
5.666
5.534
Totale
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Più nel dettaglio, le Tabelle 4.4 e 4.5 espongono l’entità del personale dell’Azienda
Ospedaliero Universitaria in riferimento al rapporto di dipendenza (personale
dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università), per categoria
professionale, tipologia di rapporto di lavoro e genere.
Come negli ultimi due anni, si è ritenuto opportuno utilizzare il raggruppamento dei
profili professionali previsto dalla rilevazione LEA regionale, per consentire un confronto
immediato con le altre aziende sanitarie delle Regione Emilia-Romagna e, in particolare,
con quelle dell’area metropolitana di Bologna (Azienda USL e Istituto Ortopedico Rizzoli).
Dalle tabelle riportate di seguito si desume una forte prevalenza del personale a tempo
175
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
indeterminato su quello a tempo determinato: il 99% del personale dipendente dal
Servizio Sanitario Regionale ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e, per
quanto attiene il personale universitario, la percentuale sale al 100%.
Come per gli anni precedenti si rileva che il personale delle professioni amministrative,
sanitarie e tecniche del comparto dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, ha
una consistenza numerica molto più elevata rispetto alla stessa tipologia di personale
universitario. L’incidenza è infatti del 97% sul totale del personale del comparto che presta
la propria attività. Il personale universitario è concentrato invece, principalmente nella
dirigenza medica (i medici universitari sono il 25% dei professionisti medici operanti in
Azienda). Nell’ultimo anno si è registrata una sensibile riduzione di quasi tutte le categorie
di personale, con particolare riferimento al personale dell’area tecnico-amministrativa.
Tabella 4.4 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.OrsolaMalpighi, dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, articolato per categoria professionale,
rapporto di lavoro e genere al 31.12.2012.
Categoria
professionale
Tempo Indeterminato
Tempo Determinato
Totale Dipendenti del SSR
% su
Masc. Femm. Totale
Totale
Masc.
Femm.
Totale
Masc.
Femm.
Totale
Dirigenti medici e
veterinari
338
301
639
1
12
13
339
313
652
13,26
Dirigenti sanitari
22
66
88
-
-
-
22
66
88
1,79
Dirigenti PTA
17
26
43
-
-
-
17
26
43
0,87
563
1.582
2.145
6
20
26
569
1.602
2.171
44,16
101
241
342
1
2
3
102
243
345
7,02
13
6
19
-
-
-
13
6
19
0,39
18
65
83
-
-
-
18
65
83
1,69
Assistenti sociali
-
8
8
-
-
-
-
8
8
0,16
Personale tecnico
242
339
581
-
-
-
242
339
581
11,82
O.T.A
7
49
56
-
-
-
7
49
56
1,14
O.S.S.
152
367
519
-
-
-
152
367
519
10,56
2
6
8
-
-
-
2
6
8
0,16
41
301
342
1
-
1
42
301
343
6,98
1.516
3.357
4.873
9
34
43
1.525
3.391
4.916
100
Personale
infermieristico
Personale tecnico
sanitario
Personale della
prevenzione
Personale della
riabilitazione
Ausiliari
specializzati
Personale
amministrativo
Totale 2012
Totale 2011
4.994
45
5.039
Totale 2010
5.082
50
5.132
O.S.S.
Ausiliari
specializzati
Personale
amministrativo
Totale 2012
152
367
519
-
-
-
152
367
519
10,56
2
6
8
-
-
-
2
6
8
0,16
41
301
342
1
-
1
42
301
343
6,98
1.516
3.357
4.873
9
34
43
1.525
3.391
4.916
100
Totale 2011
4.994
45
5.039
Totale 2010
5.082
50
5.132
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
176
La carta d’identità del personale
4
Condizioni di lavoro
Tabella 4.5 Personale Universitario convenzionato dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di
Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, articolato per categoria professionale, rapporto di lavoro e
genere al 31.12.2012
Categoria professionale
Maschi
Femmine
Totale
% su Totale
Dirigenti medici e veterinari
160
55
215
62,87
Dirigenti sanitari
4
11
15
4,39
Dirigenti PTA
1
1
2
0,58
Personale infermieristico
-
13
13
3,80
Personale tecnico sanitario
8
15
23
6,73
Personale della prevenzione
-
-
-
-
Personale della riabilitazione
1
-
-
0,29
Assistenti sociali
-
-
-
-
Personale tecnico
6
5
11
3,22
O.T.A.
-
-
-
-
O.S.S.
-
-
-
-
Ausiliari specializzati
-
-
-
-
Personale amministrativo
9
53
62
18,13
189
153
342
100
Totale 2012
L’analisi
dell’anagrafica
mostra che il
personale è
prevalentemente
di sesso femminile
ed ha un’età media
compresa tra i 35 e i
54 anni
Totale personale universitario*
Totale 2011
355
Totale 2010
371
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Nell’anno 2012 viene confermata la netta prevalenza di personale di sesso femminile
(quasi il 70% del totale) su quello maschile.
I Grafici 4.6 e 4.7 mostrano la distribuzione per genere tra le categorie del personale
dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università.
177
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Grafico 4.6 Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale dipendente
dal Servizio Sanitario Regionale dell’Azienda Ospedaliero-Univesitaria S.Orsola-Malpighi. Anno 2012
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Nonostante sia netta la maggioranza di donne sul totale del personale, la dirigenza medica
resta composta prevalentemente da uomini (52% maschi contro 48% femmine) la cui
percentuale, negli ultimi anni, diminuisce progressivamente.
Questo aspetto, come già evidenziato negli anni precedenti, è ancora più evidente nel
personale universitario dove la percentuale di uomini della dirigenza medica nell’anno 2012
è pari al 74% sul totale dei medici universitari, in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
Grafico 4.7 Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale
dipendente dall’Università. Anno 2012
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
178
La carta d’identità del personale
4
Condizioni di lavoro
Continuando ad osservare le caratteristiche del personale dipendente dal Servizio
Sanitario Regionale, nel grafico 4.8 viene rappresentata la distribuzione del part time
per genere e per categoria.
Grafico 4.8 Distribuzione per genere dei rapporti a tempo parziale con riferimento alle diverse
categorie di personale.
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Circa il 7% del personale usufruisce dell’istituto del part time; dal grafico si evince che
la scelta dell’orario ridotto è una scelta prevalentemente femminile e, in particolare, del
personale dell’area del comparto.
Per quanto riguarda l’età, circa il 66% del personale dell’Azienda ricade nelle fasce di età
comprese tra i 35 e i 54 anni come si evince dal grafico sotto riportato.
Grafico 4.9 Percentuale di distribuzione del personale dell’Azienda per classi di età
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
179
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Nel 2012 la classe “under 35”, è diminuita di circa 100 unità rispetto all’anno precedente,
ma in particolare è significativa la diminuzione, in questa classe, del personale
infermieristico che invece aumenta nelle fasce fino a 64 anni (Tabella 4.6), segno questo
di una lieve diminuzione della mobilità in uscita di questa categoria di personale. Il
personale appartenente alle classi di età 45-54 e 55-64 è costantemente in aumento
rispetto agli anni precedenti, mentre rimane invariato, in confronto al 2011, il personale
appartenente all’ultima fascia (gli “over 65”).
Tabella 4.6 Distribuzione per classi di età delle categorie del personale dell’Azienda
Categoria personale dipendente
Dirigenti medici e veterinari
Classi di età in anni
<35
35-44 45-54 55-64 >=65
Totale
Dipendenti
22
185
235
206
4
652
Dirigenti sanitari
4
15
35
34
0
88
Dirigenti PTA
0
10
13
20
0
43
Personale infermieristico
668
722
635
146
0
2.171
Personale tecnico sanitario
106
111
82
46
0
345
Personale della prevenzione
0
5
8
6
0
19
Personale della riabilitazione
8
20
36
19
0
83
Assistenti sociali
0
5
3
0
0
8
Personale tecnico
14
112
324
131
0
581
O.T.A.
1
9
31
15
0
56
O.S.S.
79
189
196
55
0
519
0
1
5
2
0
8
24
56
193
70
0
343
750
4
4.916
Ausiliari specializzati
Personale amministrativo
Totale 2012
926
1.440 1.796
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Tabella 4.7 Totale personale straniero al 31.12 (Anni 2010-2011-2012)
Anno
Personale straniero
2010
31
2011
21
2012
20
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
180
La carta d’identità del personale
4
Condizioni di lavoro
Per quanto riguarda, invece, la distribuzione del personale occupato nell’ambito di
categorie protette si ha la seguente rappresentazione, che denota per il triennio, un
andamento decrescente.
Tabella 4.8 Personale occupato appartenente a categorie protette (Anni 2010-2011-2012)
Anno
Personale categorie
protette
2010
119
2011
104
2012
93
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi (dati Prospetto
Informativo del personale in servizio ai sensi della L. 68 del 12.3.99 D.M.
22 novembre 99)
Per quanto attiene alla mobilità nel personale dipendente nel corso dell’anno 2012, la
situazione al 31 dicembre 2012, è sinteticamente analizzata nella Tabella 4.9.
Tabella 4.9 Totale personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale dimesso/assunto nel
corso dell’anno 2012.
Causale
Personale cessato
Personale assunto
Pensionamenti
82
-
Mobilità Servizio Sanitario Nazionale
85
22
Altri motivi
84
105
Totale 2012
251
127
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
I dati 2012 registrano un numero di “personale cessato” maggiore rispetto al “personale
assunto”. Nel corso del 2012, infatti, come evidenziato nella tabella 4.3, il personale
dipendente è diminuito.
181
Gestione del rischio e sicurezza
Condizioni di lavoro
4.2 Gestione del rischio e sicurezza
In questa parte del documento, l’Azienda descrive le principali attività finalizzate alla
gestione del rischio e della sicurezza.
Per quanto riguarda le condizioni di rischio degli operatori, un’attenzione particolare,
come esplicitato in seguito, è riservata al monitoraggio e all’illustrazione delle dinamiche
connesse con i fenomeni infortunistici e delle malattie professionali, di burn-out e di
stress sul lavoro.
Entrando nello specifico, la gestione e il controllo dei rischi derivanti dalle attività
lavorative (infortuni, rischio biologico, rischio chimico, movimentazione manuale dei
pazienti e carichi, ecc.) sono funzioni svolte dal Servizio Prevenzione e Protezione
Aziendale (SPPA) e dalla Medicina del lavoro (MdL).
Per la realizzazione delle funzioni in materia di igiene e sicurezza del lavoro previste dal
D.Lgs. 81/2008, e successive modificazioni, il Direttore Generale ha nominato (ai sensi
dell’art. 16) due delegati, un Dirigente Medico per le attività sanitarie ed un Dirigente
Tecnico per le attività non sanitarie. I programmi di valutazione e controllo del rischio
(lavorativo e non) legati all’esposizione alle radiazioni ionizzanti ed alle radiazioni non
ionizzanti, sono posti in capo agli Esperti Qualificati della Direzione Fisica Sanitaria ed ai
Medici Autorizzati della Medicina del Lavoro (D.Lgs. 230/95 e successive modificazioni).
L’uso sicuro ed efficiente di attrezzature ed impianti sono in capo, per le proprie
competenze, alle Direzioni di Fisica Sanitaria, Tecnologie Biomediche e Coordinamento
Attività Tecniche Integrate, mentre gli aspetti legati all’igiene dei luoghi di lavoro e
ambientale, compreso la gestione dei rifiuti, rientrano fra le attività dell’Area Igiene,
Prevenzione e Protezione.
Sono di seguito riportati i risultati più significativi raggiunti nel corso del 2012. In
particolare si è proceduto:
ƒƒ all’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi, redatto nel 2011, per
esposizione a movimentazione manuale dei pazienti. L’aggiornamento ha interessato
in particolare la realizzazione delle misure di prevenzione che si sono concretizzate
con la fornitura, ai reparti più sofferenti, di attrezzature (letti, barelle e carrozzine)
con caratteristiche tali da diminuire sensibilmente lo sforzo fisico degli operatori;
ƒƒ alla predisposizione del nuovo documento di valutazione dei rischi sullo stress lavoro
correlato sia secondo le modalità previste dalle linee guida dell’INAIL sia per mezzo
dell’applicazione di un metodo, per la stima della percezione soggettiva del rischio
da parte dei lavoratori (focus group), in alcune Unità Operative che hanno subito
importanti riorganizzazioni.
ƒƒ al monitoraggio dell’esposizione a gas anestetici e aldeide formica. Il monitoraggio
ha interessato tutti i blocchi operatori e i laboratori coinvolti nell’utilizzo di tali
sostanze; tale attività con l’integrazione sull’esposizione ad antineoplastici, è stata
riprogrammata anche per il 2013;
ƒƒ alla predisposizione dei documenti di valutazione dei rischi per: il Pad. 4 Ostetricia e
Ginecologia, il pad. 5 Nuove Patologie, il Pad. 8 Ematologia, il Pad. 15 Pneumonefro, il
Pad. 20 Laboratorio Centralizzato, il Pad. 30 Polo Tecnologico, il Pad. 11 per Genetica
182
Sono prese in
esame le iniziative
dell’Azienda per la
tutela delle condizioni
di lavoro degli
operatori e i principali
risultati raggiunti
Gestione del rischio e sicurezza
4
Condizioni di lavoro
Medica e Pad. 29 per la Banca Regionale dei Tessuti e Sangue Cordonale;
ƒƒ al sostegno dei dirigenti e preposti delle Unità operative, nella risoluzione di
problematiche quotidiane in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro (uso
sostanze e miscele, segnaletica, uso attrezzature, uso DPI, ecc.)
ƒƒ alla stesura di nuovi DUVRI (documento unico della valutazione dei rischi interferenti)
per le imprese appaltate nel corso dell’anno ed all’aggiornamento dei documenti
relativi all’attività di pulizia e lavanolo.
ƒƒ alla revisione in collaborazione dell’area Sicurezza delle Cure e Formazione (a
seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 11 gennaio 2012 dell’Accordo
Stato-Regioni sulla formazione obbligatoria sulla sicurezza dei lavoratori) del piano
di formazione annuale in tema di sicurezza e tutela della salute di tutta l’Azienda.
La ripianificazione ha richiesto un’analisi dei curricula di ciascun lavoratore (~5000
dipendenti) in modo da determinarne l’effettivo debito formativo. Rispetto a quanto
programmato i corsi effettuati hanno coinvolto: per “MMC (movimentazione manuale
carichi e pazienti)” 93 operatori; per “Ago Sicuro (sui dispositivi di sicurezza)” 315
operatori; per “Lavaggio mani (sul rischio biologico)” 340 operatori; per “Antiblastici”
91 operatori; per “Azoto liquido” 37 operatori. Infine si è dato impulso alla formazione
a distanza che ha coinvolto 47 operatori.
ƒƒ all’aggiornamento di alcune procedure di “sicurezza” utili all’acquisizione di competenze
per lo svolgimento in sicurezza delle attività in azienda (art. 33 del D.Lgs. 81/08).
ƒƒ all’aggiornamento, in collaborazione del coordinamento attività tecniche integrate,
di tutti i piani emergenza incendio dell’Azienda. Tali piani, redatti per ogni singolo
padiglione, sono accorpabili in modo da costituire il Piano generale di emergenza
incendio di tutta l’azienda
ƒƒ all’aggiornamento del fascicolo informativo (art. 26 D. Lgs. 81/08). Il documento, ha
l’obiettivo di informare tutti i lavoratori “esterni” sui rischi specifici presenti e sulle
misure di prevenzione e di emergenza adottate negli ambienti di lavoro dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Bologna;
ƒƒ all’aggiornamento di alcuni documenti, presenti nel sito intranet/internet del Servizio
di prevenzione e protezione aziendale, e dedicati all’informazione e formazione (art.
36 D. Lgs. 81/08) degli operatori dell’Azienda;
ƒƒ alla redazione di 24 relazioni per l’Inail sulla richiesta, da parte dei dipendenti, di
riconoscimento di malattia professionale. Nel corso del 2012 è stato completamente
standardizzato e migliorato il sistema di inoltro della documentazione all’Inail (vedi
Procedura Aziendale 99);
ƒƒ all’analisi e alla statistica degli infortuni occorsi nel 2012; tale studio ha evidenziato
che l’infortunio in precedenza più ricorrente (quello relativo alla movimentazione del
paziente) ha subito una diminuzione di circa il 15% confermando in tal modo l’efficacia
delle azioni di prevenzione adottate, la categoria di operatori più colpita è quella degli
infermieri. Si segnala invece, un incremento degli infortuni per movimentazione dei
carichi che conferma l’andamento oscillante registrato negli ultimi anni. Il numero
totale degli infortuni aziendali risulta pressoché inalterato rispetto agli anni precedenti
con una “durata media” in leggero decremento; per quanto riguarda il numero degli
183
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
infortuni in itinere, si rileva un incremento a fronte di un abbassamento della durata
(durata media di circa 27,5 gg);
ƒƒ al completamento della rilevazione degli spazi di pertinenza universitaria e conseguente
produzione di planimetrie; al completamento con l’Università dell’identificazione
delle funzioni di datore di lavoro in tutte le strutture dell’azienda; al completamento
dell’attività istruttoria e alla predisposizione completa della convenzione
ƒƒ alla revisione della fornitura delle calzature di lavoro, protezione e sicurezza attraverso
l’adozione di un modello egualmente conforme alla normativa ma di costo inferiore.
Infine, come per gli anni precedenti e sulla base dei requisiti posseduti, è stata accolta
l’istanza, presentata all’INAIL, di riduzione del tasso medio di tariffa del premio
assicurativo per gli infortuni sul lavoro.
4.3 Sistema di valutazione delle competenze e sistemi premianti
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha avviato nel corso del 2012 un percorso di revisione
critica dei processi e sistemi interni legati alla valorizzazione e valutazione del personale.
L’azione si è svolta principalmente su due versanti:
A) ricognizione del “Sistema di misurazione e valutazione della performance”, così come
previsto dal DLgs 150/2009
B)progettazione del sistema di valutazione individuale annuale
Sul primo aspetto (A) è stata verificata la rispondenza del sistema aziendale al “ciclo
di gestione della performance”, il presidio del quale consente alla Direzione aziendale
- anche grazie al continuo processo di sviluppo e miglioramento - di monitorare ed
orientare tanto la performance organizzativa quanto quella individuale, grazie alle
tre principali leve sulle quali è basato il ciclo stesso ossia, il controllo di gestione
L’Azienda ha
sottoposto a verifica
il proprio “ciclo
di gestione della
performance” al
fine di individuare
punti critici e
conseguenti azioni di
miglioramento
(reso oggi più efficace da un sistema informativo sempre più integrato ed in grado
di fornire informazioni precise), il sistema di valutazione - che trova nella valutazione
individuale della performance il proprio completamento - ed i sistemi premianti che
consentono di orientare e valutare tanto la performance organizzativa - attraverso il
percorso di negoziazione del budget e di valutazione dei relativi risultati - quanto la
performance individuale, grazie all’attribuzione selettiva di incentivi connessa al sistema
delle “funzioni” (comparto) ed all’articolato impianto dell’incentivazione per “progetti”
(dirigenza e comparto).
In particolare sono stati analizzati i seguenti sistemi, processi, organismi e modalità
che interagiscono nel complessivo sistema di gestione della performance dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Bologna e che - nel loro insieme - costituiscono il sistema di
misurazione e valutazione della performance:
1) Negoziazione del budget, inteso come sistema di programmazione e controllo aziendale
- il quale ha come input le linee di indirizzo regionali, i documenti di programmazione
184
I sei ambiti principali
del “ciclo di gestione
della performance”
aziendale
Sistema di valutazione delle competenze
4
Condizioni di lavoro
sanitaria locale, gli accordi di fornitura con le aziende territoriali oltre alla strategia di
sviluppo pluriennale definita dalla Direzione aziendale;
2) Controllo di gestione e sistema informativo, inteso come struttura organizzativa che
fornisce informazioni di supporto al processo decisionale del management aziendale,
alla programmazione operativa e del processo di verifica, al controllo e valutazione
dei risultati al fine di indirizzare i comportamenti verso il conseguimento degli
obiettivi aziendali. Nello specifico la struttura supporta il sistema di pianificazione e
controllo, nelle fasi di previsione (budget), di monitoraggio (reporting) e di analisi
degli scostamenti (verifica dei risultati);
3) Sistemi premianti, predisposti in linea con la logica per obiettivi prevista dai contratti
nazionali di lavoro, e progettati - già dai primi anni dello scorso decennio - nell’ottica di
favorire una distribuzione differenziata degli incentivi, anticipando di fatto, nei propri
presupposti, le direttive contenute nel Decreto Legislativo 150/2009. In particolare:
ƒƒ per la dirigenza il fondo finalizzato alla corresponsione della retribuzione di
risultato è articolato in due ambiti premianti:
- il primo diretto a riconoscere il contributo dei professionisti al raggiungimento
degli obiettivi negoziati in sede di budget;
- il secondo prevede l’assegnazione selettiva di premi a dirigenti che concorrano al
raggiungimento degli obiettivi di progetti specifici (di natura aziendale o dipartimentale) che riguardano, di anno in anno, solo i dirigenti effettivamente coinvolti
nel conseguimento degli obiettivi dei progetti - performance individuale.
per quanto riguarda il personale del comparto, il fondo finalizzato alla corresponsione della produttività collettiva è stato articolato in tre ambiti premianti:
- il primo riconosce il contributo dei professionisti e degli operatori al raggiungimento degli obiettivi assegnati alle strutture organizzative di afferenza in sede
di budget;
- il secondo attribuisce incentivi ai dipendenti del comparto inseriti in progetti
specifici in buona parte coincidenti con quelli riguardanti la dirigenza,
- il terzo riproduce nel comparto il sistema degli incarichi dirigenziali, attraverso
la formalizzazione di un sistema di responsabilità che valorizza l’attribuzione
individuale di specifiche funzioni correlate alla gestione di risorse e/o di processi (cd “funzioni”).
4) Sistema di valutazione del personale, fondato su criteri ispirati all’integrazione
tra personale del Sistema sanitario nazionale e personale universitario. Riguarda
tutte le posizioni dirigenziali nonché posizioni di rilievo del comparto (es posizioni
organizzative) alla scadenza degli incarichi o in relazione a specifici istituti contrattuali.
5) Organismo di Valutazione Aziendale, istituito – a inizio 2013 – al posto del preesistente
Nucleo di Valutazione Aziendale, in ottemperanza ad una specifica disposizione del
2012 con la quale la Regione Emilia-Romagna sottolineava l’opportunità - in attesa
dell’istituzione di un unico Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) regionale di costituire, in ambito aziendale, un soggetto collegiale per la valutazione ispirato
ai principi generali del Decreto Legislativo n. 150/2009. L’OIV assicura le seguenti
funzioni:
185
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
a)monitora il corretto funzionamento complessivo del sistema di programmazione e
controllo ai fini della definizione degli obiettivi e della valutazione dei risultati;
b) segnala alla Direzione eventuali criticità riscontrate, suggerendo possibili miglioramenti
e soluzioni;
c)garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione (in termini di
performance attese, indicatori, target rispetto ai risultati effettivamente conseguiti);
d) effettua la valutazione di seconda istanza nei termini previsti dai contratti nazionali di
lavoro (mentre la valutazione di prima istanza è attribuita alla Direzione aziendale e,
a cascata, ai vari dirigenti, sia per gli obiettivi di budget sia per i progetti);
6) Comunicazione e trasparenza. Attualmente l’Azienda pubblica sul proprio sito
istituzionale, per garantire una piena informazione verso utenti e stakeholders
in relazione al
ciclo della performance attuato: informazioni relative all’assetto
organizzativo aziendale; le linee guida sul budget e il budget; indicatori relativi
agli andamenti gestionali e delle attività; alcuni documenti di rendicontazione
aziendale (bilancio di missione, bilancio di esercizio, attività ed impegni del Policlinico
per i cittadini e i pazienti, piano triennale per la razionalizzazione dei beni mobili ed
immobili ecc); le retribuzioni dei dirigenti con specifica evidenza sulle componenti
variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato; i
curricula dei dirigenti e dei titolari di posizione organizzativa.
Dal 2012, con l’avvio del processo di revisione critica è stato intrapreso un percorso
di analisi dell’area della comunicazione al fine di valutare, tra gli altri aspetti, come
implementare gli ambiti di trasparenza utilizzando come canale preferenziale il sito
istituzionale.
In relazione alla progettazione di un sistema di valutazione individuale (punto
B), l’Azienda ha incaricato uno specifico gruppo di lavoro – costituito da professionisti
aziendali referenti delle specifiche funzioni di supporto e dai Direttori e coordinatori
infermieristici di sette Unità Operative – affinché mettesse a punto una proposta da
sperimentare nel corso del 2013 sulle Unità operative aderenti. Il gruppo ha, in accordo
con la Direzione aziendale ed il Collegio di Direzione, esteso la propria analisi al sistema aziendale di valutazione delle clinical competence ed alla descrizione delle posizioni
dirigenziali e di rilievo del comparto. Al termine del 2012 si è così giunti a condividere
strumenti rielaborati per la valutazione delle clinical competence e per la descrizione
delle posizioni e proposte di schede di valutazione individuale riferite agli ambiti della
dirigenza e del comparto. Si è, quindi, condiviso un calendario di incontri da svolgere,
all’inizio del 2013, nelle singole unità operative per spiegare a tutto il relativo personale
l’intento e le modalità della sperimentazione e per raccogliere prime sensazioni oltre a
suggerimenti e spunti per il miglioramento del percorso e degli strumenti.
4.3.1 Incarichi dirigenziali.
Il sistema di graduazione degli incarichi dirigenziali, in vigore già dal 2003 e costantemente
in evoluzione in riferimento agli obiettivi aziendali, alla consistenza dei fondi contrattuali
e allo sviluppo delle carriere, al 31 dicembre 2012 presenta la seguente distribuzione:
186
Il percorso
sperimentale
della “valutazione
individuale”
Sistema di valutazione delle competenze
4
Condizioni di lavoro
Tabella 4.10 Tipologie di incarico e numero di incarichi conferiti al 31.12.2012
Tipologie di Incarico
Incarico di Direzione di Struttura Complessa - Direttore di Dipartimento
Numero incarichi conferiti al
31/12/2012
9
Incarico di Direzione di Struttura Complessa - Direttore di U.O.
81
Incarico di Responsabilità di Programma
10
Incarico di Direzione di Struttura Semplice dipartimentale
20
Incarico di Direzione di Struttura Semplice interna all’U.O.
81
Incarichi Professionali di alta specializzazione
193
Incarichi Professionali specialistici
456
Incarichi Professionali
166
Fonte: AOU Bologna S. Orsola - Malpighi
4.3.2 Posizioni organizzative.
Di particolare rilievo, per il personale del comparto, è l’attribuzione di incarichi su posizioni
organizzative, previste dal Contratto Nazionale di Lavoro, che richiedono lo svolgimento
di funzioni con assunzione diretta di elevata responsabilità. Anche questo istituto è
costantemente in evoluzione in relazione agli obiettivi aziendali e alla consistenza dei
fondi contrattuali. Al 31 dicembre 2012 le posizioni organizzative presenta la seguente
distribuzione:
Tabella 4.11 Posizioni organizzative suddivise per ruolo professionale al 31.12.2012
Ruolo professionale
Numero incarichi conferiti al
31/12/2012
Ruolo sanitario
37
Ruolo amministrativo
21
Ruolo tecnico
1
Fonte: AOU Bologna S. Orsola - Malpighi
187
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
4.4 Formazione
In questo paragrafo si fa una panoramica del lavoro fatto dall’Azienda sia nel campo
della produzione di eventi formativi in grado di garantire l’acquisizione dei necessari
crediti ECM da parte dei professionisti, che in quello della definizione di politiche
formative in grado di assicurare:
ƒƒ coerenza delle tematiche e delle tecniche della formazione con gli obiettivi di sviluppo del
governo aziendale;
ƒƒ sostegno a quei meccanismi della gestione operativa che diminuiscono il rischio
professionale e favoriscono l’individuazione e l’adozione di buone pratiche;
ƒƒ sviluppo di un ambiente culturale favorevole al programma regionale per la ricerca e
l’innovazione (di cui alla specifica successiva sezione di questo documento).
L’attività di formazione viene programmata e pianificata attraverso il Piano di Formazione
Aziendale (PAF). Le attività formative aziendali che compongono il PAF riguardano le
aree seguenti, a ciascuna delle quali è attribuito uno specifico budget:
ƒƒ formazione a supporto delle azioni strategiche aziendali;
ƒƒ formazione su tematiche trasversali alle strutture aziendali (gestionali, tecnico
specialistiche, ecc.);
ƒƒ formazione su progetti e obiettivi specifici di ciascun dipartimento;
ƒƒ formazione di base e riqualificazioni;
ƒƒ formazione per la specializzazione delle competenze.
Complessivamente nel 2012 gli eventi prodotti internamente e accreditati presso la Regione
Emilia Romagna sono stati 827.
I principali aspetti quantitativi dell’attività formativa 2012 relativamente alla formazione
interna sono riassunti nella tabella 4.12
Tabella 4.12 L’attività di formazione interna
N. Iniziative
N. Operatori formati
N. Ore dedicate
Costi (in €)
827
3.523
111.851
€ 222.088
Fonte:Settore Formazione AOSP Bologna Policlinico S. Orsola – Malpighi
In particolare, le ore complessivamente dedicate alla formazione residenziale sono state
53.798 rispetto alle 51.397 ore di formazione sul campo e alle 6.656 della formazione a
distanza.
La suddivisione della formazione interna realizzata nelle tre diverse aree contrattuali è
illustrata nella tabella 4.13.
188
Sistema di valutazione delle competenze
4
Condizioni di lavoro
Tabella 4.13 L’attività di formazione interna per aree contrattuali
Area contrattuale
N. Iniziative
N. Operatori
formati
N. Ore dedicate
Costi (in €)
Comparto
741
2932
92350,5
€ 158.654,47
Dirigenza medica
206
473
15585
€ 40.075,97
Dirigenza non
medica
101
117
3876
€ 2.762,16
Fonte:Settore Formazione AOSP Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi
Nel grafico 4.10 è riportato l’andamento delle ore dedicate alla formazione interna negli
ultimi 5 anni.
Grafico 4.10 Ore dedicate alla Formazione interna
120.000
98.095
100.000
Ore
80.000
76.507
80.971
92.390
79.628
60.000
40.000
20.000
12.295
11.342
8.385
13.754
19.461
0
2008
2009
2010
2011
2012
Anni
Comparto
Dirigenza medica e non
Fonte:Settore Formazione AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi
Si rilevano fluttuazioni annuali sia nell’area comparto sia nell’area dirigenza, ancorché, rispetto al 2011, nel 2012 le ore dedicate alla formazione interna siano aumentate rispettivamente del 15% nella prima area e del 40% nella seconda.
Il grafico 4.11 mostra il numero di operatori coinvolti nella formazione interna nell’ultimo
quinquennio.
189
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
Grafico 4.11 Operatori coinvolti dalla Formazione interna
3.500
N. operatori
3.000
3.044
3.302
3.158
2.989
2.933
2.500
2.000
1.500
920
745
1.000
644
725
590
500
0
2008
2009
2010
2011
2012
Anni
Comparto
Dirigenza medica e non
Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOSP Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi
Anche in questo caso si rilevano fluttuazioni annuali, se pur più contenute per l’area comparto
e più consistenti per l’area dirigenza dove si registra una diminuzione di circa il 20%.
Il grafico 4.12 mostra l’andamento, nei cinque anni di riferimento, dei costi della formazione
complessiva.
Grafico 4.12 Costi della Formazione complessiva
800.000
751.010
711.645
N. operatori
700.000
683.116
600.000
495.599
500.000
435.704
400.000
300.000
200.000
100.000
0
2008
2009
2010
2011
2012
Anni
Fonte: Settore Formazione AOSP Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi
190
Sistema di valutazione delle competenze
4
Condizioni di lavoro
Nel 2012 i costi sostenuti per la formazione sono scesi complessivamente del 12%
rispetto al 2011, mantenendo il trend di diminuzione degli ultimi 2 anni.
Nel corso del 2012 le iniziative di formazione su tematiche trasversali a sostegno di
progetti aziendali prioritari sono state 216, quaranta in più del 2011, mantenendo
prevalentemente il focus sul miglioramento dell’appropriatezza e della sicurezza delle
cure e sulla sicurezza sul lavoro.
Tabella 4.13 Iniziative dell’anno 2012 a sostegno di progetti aziendali
Area tematica
N. iniziative
N. operatori
formati
N. ore dedicate
Costi
(in €)
SOSTEGNO A PROGETTI AZIENDALI
216
2435
34589
€ 59.630,01
Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
Circa il 25% delle complessive iniziative formative sono state quindi rivolte al sostegno
dei progetti aziendali, coinvolgendo il 70% degli operatori formati e assorbendo il 27%
della spesa per formazione interna.
Nella tabella 4.14 è riportata la media di crediti ECM maturata dal personale afferente
ai dipartimenti aziendali. La media si mantiene relativamente uniforme fra le diverse
strutture considerate.
Tabella 4.14 media di crediti ECM maturata dal personale dei dipartimenti aziendali
DIPARTIMENTO
Attivita’ Interdipartimentale
Dipartimento Cardio-ToracoVascolare
Dipartimento Chirurgie
Specialistiche e Anestesiologia
Dipartimento Ematologia,
Oncologia e Medicina di
Laboratorio
Dipartimento Emergenza/
Urgenza, Chirurgia Generale e
dei Trapianti
Dipartimento Malattie Apparato
Digerente e Medicina Interna
Dipartimento Medicina Interna,
dell’invecchiamento e Malattie
Nefrologiche
Dipartimento Salute Della
Donna, del Bambino e
dell’adolescente
N.
Partecipazioni
N. Soggetti
N. Crediti
ECM
N. Ore
Media
crediti ECM/
partecipante
929
324
6.218
8.489
6,7
1.686
496
13.688
17.398
8,1
679
250
5.153
5.825
7,6
1.758
480
16.499
21.251
9,4
772
261
6.741
8.153
8,7
949
315
6.591
9.743
6,9
1.669
438
12.345
15.397
7,4
1.670
473
12.667
14.392
7,6
191
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
Nella tabella 4.15 è riporta la media dei crediti ECM maturata da ogni profilo professionale
con obbligo ECM attraverso la formazione interna e la formazione libera. Anche
sommando i crediti maturati con i due tipi di formazione, si possono rilevare differenti
comportamenti fra i diversi profili considerati.
Tabella 4.15 Media dei crediti ECM maturata da ogni profilo professionale con obbligo di ECM
PROFILO CON OBBLIGO
ECM
N. Personale
Assistente sanitario
9
Interno
154,00
17,11
Assistente sanitario
9
Formazione libera
42,80
4,76
Biologo
84
Interno
1.672,00
19,90
Biologo
84
Formazione libera
607,40
7,23
Chimico
3
Interno
31,00
10,33
Chimico
3
Formazione libera
53,00
17,67
Dietista
16
Interno
615,00
38,44
Dietista
16
Formazione libera
103,50
6,47
Farmacista
23
Interno
538,00
23,39
Farmacista
23
Formazione libera
145,30
6,32
Fisico
11
Interno
320,00
29,09
Fisico
11
Formazione libera
70,00
6,36
Fisioterapista
68
Interno
4.029,00
59,25
Fisioterapista
68
Formazione libera
167,70
2,47
Infermiere
2043
Interno
50.435,00
24,69
Infermiere
2043
Formazione libera
12.423,80
6,08
Infermiere pediatrico
9
Interno
250,00
27,78
Infermiere pediatrico
9
Formazione libera
39,00
4,33
Logopedista
5
Interno
84,00
16,80
Logopedista
5
Formazione libera
31,00
6,20
Medico
935
Interno
11.211,00
11,99
Medico
935
Formazione libera
3.523,65
3,77
Ortottista
6
Interno
63,00
10,50
Ortottista
6
Formazione libera
26,00
4,33
192
Tipologia corso N. Crediti ECM
Media ECM
Struttura delle relazioni con il personale
4
Condizioni di lavoro
Ostetrica
68
Interno
2.100,00
30,88
Ostetrica
68
Formazione libera
166,00
2,44
Psicologo
11
Interno
20,00
1,82
Tecn. Della prevenzione lavoro
19
Formazione libera
11,00
0,58
Tecn. Della prevenzione lavoro
19
Interno
617,00
32,47
Tecn. Neurofisiopatologia
12
Interno
85,00
7,08
209
Interno
9.134,00
43,70
209
Formazione libera
219,00
1,05
137
Interno
2.693,00
19,66
137
Formazione libera
362,00
2,64
Tecnico audiometrista
4
Interno
54,00
13,50
Tecnico audiometrista
4
Formazione libera
133,50
33,38
Tecnico fisiopatol.cardioc. e
perf. Card
13
Interno
215,00
16,54
Tecn. Sanitario di laboratorio
biomedico
Tecn. Sanitario di laboratorio
biomedico
Tecn. Sanitario di radiologia
medica
Tecn. Sanitario di radiologia
medica
4.5 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e con le sue
rappresentanze
Le relazioni con il
personale dipendente
sono improntate alla
massima disponibilità
e sono principalmente
mediate dal confronto
con le rappresentanze
dei lavoratori
In questa sezione vengono illustrate le azioni promosse dall’Azienda riferite alle attività
dei diversi organismi istituiti dai contratti di lavoro e da specifiche normative
in merito al benessere organizzativo. Le relazioni con il personale dipendente sono
improntate alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto con le
rappresentanze dei lavoratori (Rappresentanza Sindacale Unitaria - RSU, Organizzazioni
Sindacali, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e attraverso le attività dei
suddetti organismi.
L’Azienda e le Organizzazioni Sindacali, pur nella consapevolezza dei vincoli normativi
sempre più stringenti e del ridimensionamento degli ambiti della contrattazione, hanno
mantenuto aperto il canale del confronto. Il modello partecipativo, attraverso un
contraddittorio costruttivo, si è esplicitato in 24 incontri di trattante e in 13 incontri in
gruppi tecnici/osservatori sia in ambito aziendale che in ambito metropolitano finalizzati
all’approfondimento di tematiche specifiche particolarmente complesse. Nel corso
del 2012 sono stati sottoscritti, tra gli altri, gli accordi relativi alla gestione dei fondi
contrattuali con tutte e tre le aree di contrattazione.
Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) – istituito negli ultimi mesi del 2011 – ha
predisposto un primo piano di attività finalizzato a creare una rete di collaborazione con
193
Struttura delle relazioni con il personale
Condizioni di lavoro
le diverse realtà presenti nelle istituzioni in ambito locale per concordare un modello
operativo. Ha redatto il Regolamento per il proprio funzionamento, ha stabilito contatti
periodici con i Consiglieri di Fiducia. Un altro aspetto che nel corso del 2012 è stato
particolarmente curato è quello della trasparenza delle attività nonché quello relativo
alla presentazione rivolta al personale dipendente del nuovo organismo. Dopo avere
realizzato un Logo specifico, è stato predisposto un banner nella home page della
Intranet aziendale con accesso alla normativa di riferimento e a tutta la documentazione
specifica. Sono stati proposti, con successo di partecipazione, momenti formativi rivolti
ai dipendenti in merito alle tematiche del mobbing, delle pari opportunità in generale e
delle pari opportunità di genere.
Alla luce delle esperienze svolte nel primo anno di attività il CUG si appresta a realizzare
il Piano delle azioni triennale così come previsto dalla normativa (D. L.vo 11/04/2006
n.198).
Nel 2012 è entrato in attività lo Sportello di ascolto, istituito nel 2011 insieme
all’Azienda USL di Bologna. Questa istituzione vede impegnati 5 consiglieri di fiducia
designati dall’Azienda Ospedaliera - figure previste dai Contratti nazionali di Lavoro con
la funzione di prevenzione, gestione e monitoraggio degli episodi di discriminazione in
ambito lavorativo. E’ stata completata la formazione dei consiglieri, è stato elaborato il
Regolamento che ne disciplina l’attività, sono stati effettuati interventi di pubblicizzazione
quali ad esempio opuscoli informativi ed è stato implementato un sito internet in
collaborazione con il CUG. Complessivamente sono stati presi in carico 23 persone di cui
9 dell’Azienda Ospedaliera.
A partire dall’1 aprile 2012 è stata avviata la gestione diretta delle vertenze con la
costituzione di una Avvocatura interna che si occupa tra l’altro di svolgere le difese
giudiziali dell’Azienda tramite legali interni iscritti all’Albo speciale.
Questa modalità si rivela positiva sotto diversi aspetti: per la limitazione dei costi,
la gestione congiunta con i vari attori, diretta alla utile soluzione delle controversie,
perfezionando le interrelazioni con i servizi aziendali e interaziendali, allo scopo di
ricercare, se possibile, una definizione bonaria della lite e prevenire possibili contenziosi.
In termini numerici nell’anno 2012 sono state gestite presso il Tribunale Civile Sezione
Lavoro 10 nuove vertenze relative a contenzioso avviato da personale dipendente - che
si sono aggiunte a 1 causa pendente in appello con subentro nella attività difensiva;
con riguardo alle cause civili sono state gestite 3 nuove cause di cui alcune azionate
dall’Azienda per il recupero crediti e una posizione relativa alla Privacy.
E’ stata avviata anche un’attività di consulenza ai Servizi su diverse questioni (Patrimonio,
Personale, Economico finanziario, Recupero crediti, Contrattualistica), sempre in un’ottica
di prevenzione del contenzioso, con gestione in alcuni casi anche di transazioni aziendali.
Proficuo inoltre il rapporto instaurato con le cancellerie penali di Procura e Tribunale per
questioni relative a dipendenti indagati/imputati, a supporto dell’attività disciplinare.
194
L’Avvocatura interna,
un ulteriore strumento
di mediazione dei
conflitti e di riduzione
del contenzioso tra
dipendenti e direzione
aziendale
4
195
Sistemi di relazioni
196
Strumenti di comunicazione
5
Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione
L
a Pubblica Amministrazione comunica per fare partecipare
i cittadini alle decisioni assunte ed alle opportunità
offerte, ampliando la dimensione sociale della comunicazione. La
comunicazione intesa come rete di relazioni è anche uno snodo
importante dei processi di cambiamento e di innovazione. Una
buona comunicazione interna favorisce il miglioramento dei
risultati.
In questa sezione vengono illustrate le azioni attivate nella
comunicazione sia rivolta verso l’esterno che all’interno. Si
comincia prendendo in esame il tema dei rapporti con i cittadini,
strettamente collegato con l’area relativa alla comunicazione
esterna. Si passa poi alle azioni inerenti la comunicazione
interna, focalizzate a sostenere le scelte organizzative ed il
coinvolgimento del personale nella vita del Policlinico. In chiusura
di capitolo vengono elencate le attività di Ufficio Stampa, sia in
termini di comunicati stampa prodotti che di iniziative organizzate
nel 2012.
197
Sistemi di relazioni
Strumenti di comunicazione
5.1. I rapporti con i cittadini
Per ottimizzare la gestione dei rapporti con i cittadini, nel 2012 si è lavorato per rendere
sempre più efficienti il processo di gestione delle segnalazioni e le informazioni erogate
dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico.
Fondamentale è stata, come sempre, la collaborazione fra l’Azienda e il Comitato
Consultivo Misto delle associazioni di volontariato presenti in ospedale e sul territorio,
così come è proseguita l’attività di misurazione della customer satisfaction del cittadino/
cliente.
5.1.1 La facilitazione per l’accesso
Nel 2012 sono continuate le azioni per la realizzazione di quanto previsto all’interno
del progetto aziendale “Il percorso del cittadino”, punto di riferimento delle attività
per la riorganizzazione delle funzioni di accettazione, informazione, accoglienza.
Questo progetto, che vede nel punto unico per l’accesso alle prestazioni il riferimento
nella progettazione dei percorsi amministrativi, prevede anche specifici interventi di
miglioramento nei punti di accesso privilegiati per l’utente dei servizi, rendendo più
fluido il passaggio delle informazioni.
5.1.2 L’URP aziendale
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) svolge le funzioni di ascolto,
informazione, orientamento e tutela dei cittadini. Presso il punto URP del Policlinico
si concentrano di fatto funzioni di “relazione con gli utenti dell’ospedale” ma più in
generale con i cittadini, e funzioni prevalentemente “organizzative”, come quelle di
coordinamento dell’informazione o quelle associate alla gestione delle segnalazioni. I
cittadini chiedono sempre più di essere soggetti attivi e non “semplici” utilizzatori di
servizi. In questo senso è estremamente significativo l’atteggiamento della maggior
parte delle persone che sporgono reclamo, precisando che lo fanno “non solo per loro”,
ma anche perché il disservizio da loro rilevato non si ripeta.
Nel 2012 il punto URP, anche in considerazione dell’ampliamento dell’orario di apertura
al pubblico – dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 17.30 e il sabato mattina dalle ore
8.00 alle 13.30, per un totale di 53 ore settimanali di accoglienza - ha registrato
un considerevole aumento dei contatti -25350 rispetto ai 18102 del 2011, di cui
20957 (+ 47.3% rispetto al 2011) come punto accoglienza e 4393 (+ 13.3% rispetto
al 2011) come II livello del Numero Verde Regionale.
La tabella che segue mostra la distribuzione dei contatti in relazione alla tipologia. In
aumento la percentuale dei contatti telefonici, in crescita del 3.51% rispetto al 2011
e la percentuale di utenti che si sono recati di persona allo sportello (+5.34% rispetto
al 2011). In deciso calo invece il dato percentuale riferito al contatto tramite e-mail
istituzionale ([email protected]), e modulo di contatto online sulle pagine web del sito
aziendale (6%, - 8.84% rispetto al 2011).
198
5
Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione
Tabella 5.1 Contatti punto URP aziendale in relazione alla tipologia (in percentuale sul totale dei contatti)
2012 (%)
Telefonico
78%
Di persona
16%
2011 (%)
74.49%
10.66%
Via mail/web
6%
14.84%
Via fax
0%
0.0%
1.2%
0.27%
Utente interno
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
Nella tabella di seguito riportata sono evidenziati i contatti suddivisi in relazione alle
tipologie di domande poste dai cittadini. Si tratta di una banca dati importante che
consente di individuare le aree su cui intervenire per migliorare l’accesso all’ospedale.
Tabella 5.2 Contatti punto URP aziendale suddivisi per argomento
Attività libero
professionale
Urgenze
Altro
Totale
Anno 2011
2253 (12.4%)
6229 (34.4%)
9620 (53.2%)
18102
Anno 2012
3916 (15.4%)
7247 (28.6%)
14187 (56%)
25350
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi all’andamento dei rilievi URP negli
anni dal 2009 al 2012. Nella gestione organizzativa interna i rilievi sono i contatti con
un contenuto di maggior difficoltà di gestione, dove è importante l’attenzione verso
il cittadino e all’evento segnalato. Per la particolare rilevanza di questi dati, che sono
considerati utili ai fini del miglioramento delle attività al pari delle segnalazioni, la loro
diffusione alla direzione aziendale e alle Unità operative viene effettuata in maniera
integrata alla diffusione delle informazioni relative alle segnalazioni.
Tabella 5.3 Esito dei rilievi URP (% sul totale)
Esito secondo le categorie CCRQ
2012 (%)
2011 (%)
Risoluzione
41%
24%
36%
29%
Chiarimento
51%
51%
12%
32%
1%
2%
2%
6%
0%
1%
1%
1%
Scuse
5%
16%
39%
31%
Altro
2%
6%
10%
1%
Conferma operato dell’Azienda perché
conforme a standard protocolli, linee guida
Conferma operato dell’azienda perché
conforme alla normativa vigente
2010 (%) 2009 (%)
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
199
Sistemi di relazioni
Strumenti di comunicazione
Dal 1 luglio al 31 dicembre 2012 l’URP aziendale si è occupato della gestione di 752
pratiche relative al pagamento del ticket per prestazioni erogate presso le strutture
di Pronto Soccorso del Policlinico, valutandone l’appropriatezza e, quando necessario,
regolarizzando le singole posizioni degli utenti.
5.1.3 Le segnalazioni
Nel 2012 è proseguito il percorso di gestione delle segnalazioni impostato nei precedenti
anni. I reclami hanno registrato un aumento dello 0.5% rispetto all’anno precedente,
raggiungendo quota 804. E’ stata fatta un’analisi puntuale del materiale ricevuto presso
l’Ufficio Relazioni con il Pubblico ai fini della registrazione sul database regionale. Gli elogi
registrati sono risultati numericamente inferiori rispetto il precedente anno (- 9.2%).
Si è inoltre proceduto alla formazione di un team d’ascolto e mediazione dei conflitti formato
da professionisti in grado di prevenire ed evitare, finché possibile, la conflittualità e la
sua escalation che spesso porta alla presentazione di reclami o richieste di risarcimento
danni.
Il progetto ha comportato l’attivazione di percorsi di ascolto e di mediazione dei conflitti
in ambito sanitario per la gestione di quelle situazioni in cui si è reso necessario un
accompagnamento articolato e dedicato per la presenza di significativi fattori di natura
emotiva ed interpersonale e per l’intrecciarsi di questi con aspetti di natura tecnica e/o
organizzativa.
Tabella 5.4 Andamento delle segnalazioni negli anni di riferimento
2012
2011
2010
Elogi
872 (-9.2%)
961 (-24%)
1275
Reclami
804 (+0.5%)
800 (+24%)
645
Rilievi
59 (-18%)
72 (+ 38%)
52
Suggerimenti
15 (-73%)
56 (+ 10%)
51
62 (+82.3%)
34 (- 30%)
49
1812
1923 (- 7%)
2072 (+28%)
Impropri
Totale
Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni
Per quanto riguarda gli indicatori di gestione, l’attenzione costante dedicata ai tempi di
chiusura ha portato a un netto miglioramento della performance: il 75.2% dei reclami,
rilievi e suggerimenti pervenuti è chiuso entro 30 giorni. L’anno precedente lo stesso
dato si assestava al 57.6%.
200
5
Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione
Grafico 5.5 Andamento temporale della risposta ai reclami, rilievi e suggerimenti
Andamento temporale della risposta ai reclami, rilievi e
suggerimenti con visualizzazione della percentuale del periodo
89,8%
84,1%
94,8%
75,2%
0,0%
0
Reclami con risposta
entro il 30° gg
Reclami con risposta
entro il 37° gg
Reclami con risposta
entro il 45° gg
Reclami con risposta
entro il 60° gg
percentuale
di risposte
erogate– Malpighi
Fonte:
AOSP Bologna
S. Orsola
Nella tabella che segue si mostra la stratificazione delle segnalazioni per categorie
nel 2011 e nel 2012, confrontata con l’andamento a livello regionale (tra parentesi la
percentuale rispetto al totale dei reclami). Dall’analisi dei dati si evidenzia come la categoria
più rappresentata per il Policlinico sia quella degli “Aspetti tecnico professionali”. Dal
confronto del dato in percentuale si evidenzia un andamento del Policlinico con differenze
in negativo per le macrocategorie “Aspetti tecnico professionali”, “Aspetti economici”,
“Aspetti alberghieri e confort” e “Adeguamento alla normativa”, mentre si differenziano
in
positivo
le
macrocategorie
“Aspetti
organizzativi
burocratici
amministrativi”,
“Umanizzazione e aspetti relazionali”, “Aspetti strutturali” e “Informazione”.
Tabella 5.6 Stratificazione dei reclami nelle macrocategorie
2011
2012
Aspetti Organizzativi Burocratici Amministrativi
225 (28%)
132 (16%)
Aspetti Tecnico Professionali
110 (14%)
176 (22%)
Tempi
165 (21%)
164 (20%)
Umanizzazione e Aspetti Relazionali
97 (12%)
84 (10%)
Aspetti Alberghieri e Comfort
52 (7%)
72 (9%)
201
Sistemi di relazioni
Strumenti di comunicazione
Aspetti Strutturali
39 (5%)
29 (4%)
Aspetti Economici
36 (5%)
73 (9%)
Informazione
51 (6%)
30 (4%)
Adeguamento alla Normativa
23 (3%)
38 (5%)
Altro
2 (0%)
6 (1%)
Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni
In collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Psicologia è
stato realizzato un Progetto di Ricerca: “Errori comunicativi e/o relazionali in ambito
sanitario: un’analisi epidemiologica”.
Tra gli obiettivi lo studio si è posto l’analisi della frequenza con cui un reclamo viene
formalizzato a causa di un’insoddisfazione relativamente ad aspetti relazionali e/o
comunicativi tra paziente o familiare e operatori sanitari.
5.1.4 L’ospedale multiculturale
Il progetto “Per culture che si incontrano”, realizzato in collaborazione con l’Azienda
Usl, ha consentito di accogliere, come volontari di servizio civile, giovani di nazionalità
non italiana. I quattro giovani volontari selezionati hanno inizialmente lavorato in
due ambiti distinti: URP e accoglienza, in modo da integrare e consolidare le loro
competenze messe al servizio dell’utenza straniera; in ambito pediatrico, occupandosi
di accoglienza e di intrattenimento dell’utenza italiana e straniera. Hanno poi collaborato
con l’Associazione Crescere a sostegno delle attività svolte dai volontari.
Per un approfondimento su ciò che è stato fatto nel corso del 2012 all’interno del progetto
dell’ospedale multiculturale si veda il capitolo 3.2 Universalità ed equità di accesso.
5.1.5 Le Associazioni rappresentative dei cittadini ed il Comitato Consultivo
Misto (CCM)
Il 2012 è stato un anno di cambiamento che ha visto l’elezione di un nuovo Presidente
e l’inizio della stesura di un nuovo regolamento aziendale. Il Comitato Consultivo
Misto (CCM) ha proseguito nel proprio ruolo di stimolo e di attenzione nei confronti della
Direzione aziendale e dell’ospedale. Ad alcuni incontri hanno partecipato il Direttore
generale ed il Direttore amministrativo.
La modalità di funzionamento del CCM prevede incontri mensili tra i rappresentanti
delle Associazioni ammesse al CCM e i responsabili aziendali, al fine di affrontare temi e
problematiche che hanno rilevanza per il benessere dei pazienti.
Nel corso del 2012 il CCM è intervenuto sui seguenti temi aziendali:
• Tandem Mass;
• L’assistenza al paziente geriatrico;
202
2012 è stato un anno
di cambiamento con
l'elezione di un nuovo
Presidente
5
Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione
• L’importanza e la cultura delle forme di associazionismo e del volontariato.
Continuano ad essere attivi i seguenti gruppi di lavoro costituiti da componenti delle
Associazioni e componenti del Policlinico:
• gruppo “Barriere architettoniche” per la valutazione delle barriere presenti nelle
diverse aree e segnalazione delle criticità alle direzioni interessate.
• gruppo “Verifica della qualità degli alimenti” distribuiti dalle macchine erogatrici
a pagamento presenti all’interno del Policlinico, gruppo che si occupa di sorvegliare
la tipologia e la qualità degli alimenti distribuiti attraverso specifiche verifiche sul
campo;
• gruppo “Segnalazioni e customer” che ha lo scopo di analizzare le
aree
critiche che emergono dai reclami e condividere le eventuali azioni di miglioramento
e monitorarne i risultati;
• gruppo “Pronto soccorso” che effettua verifiche sul campo, intrattenendo l’utenza
attraverso la distribuzione di questionari;
• gruppo “Fumo in ospedale” si occupa di fare verifiche sul campo e del rispetto della
legge regionale per la tutela dei non fumatori all’interno delle aree del Policlinico;
• gruppo “Regolamento e norme” si occupa dello studio di questioni giuridiche su
materie di interesse del CCM.
Attraverso specifici accordi con la Direzione aziendale, il Comitato Consultivo Misto
realizza annualmente progetti di miglioramento del comfort alberghiero per i
pazienti e i loro familiari.
Nel dettaglio, nel corso del 2012, sono stati acquistati i seguenti arredi messi a
disposizione delle singole Unità Operative:
• 2 tavoli e 8 sedie per il soggiorno dei pazienti delle Malattie Infettive Viale;
• una libreria per il soggiorno dei pazienti delle Malattie Infettive;
• un lettino ad altezza variabile per la Cardiologia Branzi;
• una libreria per il soggiorno dei pazienti della Geriatria Lunardelli;
• una libreria per il soggiorno dei pazienti della Medicina Interna Bolondi.
Il Comitato Consultivo Misto dispone di un proprio spazio sul portale internet
e allo stesso modo tutte le Associazioni di volontariato presenti all’interno dell’Azienda
sono descritte attraverso una scheda informativa.
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico e rapporti con le Associazioni di Volontariato, nel corso
del 2012 ha intrapreso una collaborazione con due Associazioni senza scopo di lucro
esterne al Policlinico: Sogni d’oro e Cuori di maglia.
Le donne che fanno parte di entrambe le Associazioni, producono utilizzando filati pregiati
come lana purissima, cashmere e merinos, indumenti quali cuffiette, scarpine, copertine
e corredini destinati ai bimbi della Terapia Intensiva Neonatale e della Neonatologia. Ne
beneficiano soprattutto bambini con famiglie in difficoltà.
203
Sistemi di relazioni
Strumenti di comunicazione
5.1.6 La misura della soddisfazione del paziente
L’Azienda ha applicato le indicazioni regionali sulla qualità percepita (rif. “Protocollo
metodologico per il triennio 2010-2012”) terminando già nel 2011 tutte le valutazioni
per le seguenti aree:
• Area Degenza
• Day Hospital/Day Surgery
• Pronto Soccorso Generale, Pediatrico, Oculistico, Ostetrico-Ginecologico
• Ambulatori
• Radiologie
• Laboratori
• Degenza ALP
• PARE Post Acuti
• Programma Trapianto Cuore
• Programma Trapianto Fegato
• Programma Trapianto Rene
• PDTA Carcinoma Mammella
Nel 2012 l’Azienda ha aderito in particolare al progetto regionale sperimentale “La
rilevazione della qualità percepita nei servizi del Percorso Nascita” .
La Commissione regionale consultiva tecnico-scientifica sul Percorso nascita è stata
istituita presso la Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali, come supporto alla Giunta
regionale dell’Emilia-Romagna nel perseguimento delle finalità della Legge Regionale
26/1998 “Norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a
domicilio”. La Commissione si occupa di diversi aspetti relativi alla qualità dell’assistenza
del percorso nascita (madre-bambino) e tra questi del gradimento espresso dalle donne
in merito alle diverse modalità assistenziali.
L’analisi dello stato di attuazione dei progetti per l’applicazione delle deliberazioni della
Giunta Regionale (n. 1921/07 e n. 533/08), in riferimento all’obiettivo n. 7 “Favorire
il processo di ascolto dell’opinione delle donne e delle coppie che hanno accesso ai
servizi per il percorso nascita, mediante l’adozione di strumenti e modalità di indagine
specifici”, ha evidenziato la necessità di condividere un set minimo di strumenti utile alla
rilevazione dell’ascolto a livello regionale.
A tal fine l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi a fine
2011 ha aderito al progetto generale di ricerca proposto dall’Agenzia Socio Sanitaria
della Regione (Area Comunità, Equità e Partecipazione), coinvolgendo i referenti della
qualità e i referenti del percorso nascita aziendali, per definire gli strumenti necessari e
le modalità operative da implementare.
Le aree di indagine considerate nel progetto sono:
• la descrizione delle caratteristiche delle donne (età, titolo di studio, nazionalità e
condizione professionale),
• la soddisfazione in merito alle informazioni ed alla qualità delle prestazioni ricevute
durante il percorso nascita,
204
Attivazione del
Progetto Regionale
"Rilevazione della
Qualità percepita nei
Servizi del Percorso
Nascita
5
Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione
Nel 2012 l’Azienda, in base alle caratteristiche del proprio contesto locale, ha aderito
alla sperimentazione degli strumenti relativi alla macrocategoria di analisi denominata
“Valutazione della qualità percepita per avere una fotografia generale su tutto il Percorso
Nascita”.
Gli strumenti e la metodologia, prima della loro applicazione, sono stati validati dal
Comitato Etico e dal Responsabile Privacy Aziendale.
Sono stati applicati, quindi 2 questionari da somministrare, uno nel periodo della
gravidanza e uno dopo il parto e puerperio.
• Questionario 1 – Gravidanza composto da 69 item rappresentativi delle seguenti
aree:
• La prima visita di gravidanza
• Le visite periodiche
• Le ecografie
• Il corso di accompagnamento alla nascita
• Impatto emotivo
• Autoefficacia
• Sostegno sociale percepito
La somministrazione di questo questionario è stata gestita dal personale ostetrico
dell’ambulatorio “Gravidanza a Termine” dell’Unità operativa di Ostetricia e Medicina
dell’età prenatale - Rizzo, ponendo particolare attenzione alla presentazione dell’indagine
per una consapevole adesione al progetto da parte delle donne.
In termini di adesione 190 donne hanno compilato il questionario (98 era il campione
richiesto). Successivamente le donne inserite nella seconda fase della valutazione
sono state 158 (83,2%) e i motivi di esclusione erano dipendenti dalla volontà a non
proseguire l’indagine o dai parametri di esclusione ricavati dai dati Cedap e definiti a
livello regionale.
Adesione alla fase 1
del progetto: n.190
Adesione alla fase 2
del progetto: n.158
• Questionario 2 – Parto e puerperio composto da 47 item rappresentativi delle
seguenti aree:
•
accesso in ospedale
•
trattamento del dolore
•
personale medico, ostetrico e di supporto
•
ambienti
•
servizi alberghieri
•
informazioni
•
valutazione complessiva dell'esperienza di ricovero
•
sostegno nel mese successivo al parto
La somministrazione di questo secondo questionario è avvenuta telefonicamente, dopo
3 mesi dal parto, a cura dall’Agenzia Socio Sanitaria Regionale.
I risultati del progetto saranno restituiti ad ogni singola Azienda nel 2013.
205
La comunicazione esterna
Strumenti di comunicazione
5.1.7 La collaborazione con le Aziende Sanitarie dell’area metropolitana
Nel 2012 sono proseguite le collaborazioni già impostate con le Aziende Sanitarie
cittadine, in particolare ricordiamo:
ƒƒ
la collaborazione per la preparazione del Bilancio di Missione;
ƒƒ
la collaborazione attivata per la gestione dei servizi di mediazione linguistica
e culturale;
ƒƒ
la collaborazione attivata per l’elenco telefonico cittadino che ha portato alla
semplificazione delle informazioni, alla preparazione di una pagina comune alle
aziende, all’applicazione della stessa logica nella presentazione delle informazioni;
ƒƒ
la collaborazione per i progetti di servizio civile che hanno visto la coprogettazione
e presentazione di un progetto destinato ai giovani di nazionalità non italiana,
realizzato nel biennio 2011/2012 (citato anche al paragarafo 5.1.4).
5.2 La comunicazione esterna
La comunicazione esterna è un’area molto importante nella comunicazione di un
ospedale, poiché consente di raggiungere un numero di persone assai elevato,
contribuisce a costruire la percezione della qualità dei servizi e rinforza l’immagine del
Policlinico nei confronti dei pubblici esterni. Nel 2012 si è sostanzialmente proceduti al
consolidamentodelle attività svolte negli anni passati.
5.2.1 Il portale internet
Il percorso di sviluppo del Portale dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Bologna nel
2012 ha continuato a caratterizzarsi per l’obiettivo teso a realizzare un ecosistema di
comunicazione e informazione pervasiva, centrata sull’utente e tale da assicurargli
una continuità esperienziale nel passaggio da un contesto o da un media ad un altro
all’interno del Policlinico e per le attività di ottemperamento agli obblighi sanciti dal
D.Lgs 14 marzo 2013 n.33 relativi che afferma il principio della trasparenza inteso
come “accessibilità totale” alle informazioni che riguardano l'organizzazione e l'attività
delle pubbliche amministrazioni.
In tal senso il progetto del Portale ha proseguito il suo sviluppo in linea con la necessità
di miglioramento continuo dei servizi e delle informazioni rivolte ai cittadini che deve
contraddistinguere l’azione di ogni Pubblica Amministrazione (PA). In particolare, le linee
guida per i siti web della PA emanate dal Ministero per la Pubblica Amministrazione
e Innovazione del 2010 e il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, sollecitano l’uso
delle nuove tecnologie digitali per il dialogo con il cittadino e il rispetto dei requisiti di
accessibilità a carico delle informazioni e relativi servizi che si articolano attraverso gli
strumenti informatici e telematici.
I contatti al portale del Policlinico nel 2012 sono stati 1.092.789 contro i 902.177 del
206
L'architettura
dell'informazione
pervasiva acquisisce
un ruolo strategico
La comunicazione esterna
5
Strumenti di comunicazione
2011 (pari ad un aumento del 21%). Nei grafici che seguono sono riportati l’andamento
mensile dei contatti anno 2012 (grafico 5.7) e l’andamento del numero complessivo di
pagine richieste (grafico 5.8) a confronto con quelli dell’anno 2011.
Grafico 5.7 Contatti portale web (2012 verso 2011)
I contatti crescono
del 15% nel 2011 così
come si incrementa
il numero di pagine
visitate (+24%)
Fonte: Google Analytics
L’andamento delle pagine visitate (complessivamente pari a 6.939.661 contro 8.172.871
di pagine visitate nel 2011), invece, pare rispecchiare un’organizzazione dei contenuti che
nel tempo favorisce una più rapida rintracciabilità delle informazioni rispetto al passato).
Grafico 5.8 Numero complessivo di pagine visitate (2012 verso 2011)
Fonte: Google Analytics
L’analisi di dettaglio delle pagine visitate pone al primo posto quelle dei reparti/servizi
che riportano le informazioni sulle Unità operative, la loro organizzazione, le prestazioni
erogate. Seguono l’area aperta ai visitatori esterni relativa a bandi e concorsi e le pagine
raggiungibili grazie ai motori di ricerca disponibili sul portale, come ad esempio “cerca
un medico”, e quelle attinenti alla carta dei servizi. Per quanto riguarda la provenienza
dei visitatori, il 94% appartiene a regioni italiane (51% Emilia Romagna, 9% Lombardia,
8% Lazio ed altre con un numero di contatti via via decrescenti), lo 0.5% si collega dal
207
La comunicazione esterna
Strumenti di comunicazione
Regno Unito,, lo 0.3% dagli USA e analoga percentuale dalla Germania.
Il portale aziendale comincia ad essere seguito anche da utenti che utilizzano, per
consultarlo, i loro dispositivi mobili; gli accessi di questo tipo (con smartphone e tablet)
si quantificano in 113.082 accessi contro i 45.426 del 2011.
5.2.2 I monitor multimediali
Nell’ambito
della
comunicazione
multimediale,
per
diffondere
messaggi
di
informazione, intrattenimento e pubblicità, il Policlinico si avvale anche di 20 monitor:
18 sono stati collocati nelle sale d’attesa e negli atri dei diversi padiglioni e sono rivolti al
cittadino, gli altri 2 sono stati posizionati all’interno delle mense frequentate dal personale
del Policlinico. Sugli schermi sono trasmesse informazioni sui servizi presenti in ospedale,
oltre a filmati a sostegno di campagne di comunicazione. Questo strumento consente
anche di diffondere notizie in tempo reale, realizzando così un efficace collegamento con
Dal 2009 è attivo
il nuovo sistema
di comunicazione
multimediale,
destinato sia al
personale interno che
al cittadino e collegato
al portale aziendale
le news presenti sul portale aziendale.
5.2.3 La Carta dei Servizi, le Guide all’unità operativa, le Schede Informative
di Reparto e gli opuscoli informativi
Nel 2012 è proseguito il progetto di realizzazione di un sistema di comunicazione
verso il cittadino che mira ad integrare il più possibile gli strumenti informativi
aziendali. La “Carta dei Servizi” è il documento che maggiormente rappresenta
questa logica: è stata, infatti, da tempo trasformata in pagine web del portale aziendale
il cui corpo è costituito da link ad aree pubbliche che ne alimentano i contenuti. In questo
modo la “Carta dei Servizi” presenta informazioni costantemente aggiornate, a tutto
vantaggio di chi abbia necessità di consultarla. Oltre a presentare l’Azienda e la sua
organizzazione, la “Carta” rende conto degli impegni presi nei confronti del cittadino,
unitamente agli indicatori per verificarne la realizzazione. In stretta connessione con
questa funzione di rendicontazione è stata, inoltre, elaborata un’area web interamente
dedicata al cittadino, in cui è pubblicato il risultato consuntivo delle attività svolte e
degli impegni assunti dal Policlinico, una vera e propria versione del Bilancio di Missione
dedicata al cittadino.
Le informazioni contenute nella “Carta dei Servizi”, necessariamente sintetiche, sono
approfondite da quelle riportate nelle “Guide all’utente”, ovvero le pagine internet delle
Unità Operative e delle Strutture Semplici Dipartimentali, che specificano in maniera
più dettagliata elementi caratteristici delle unità organizzative (es. tempi di attesa,
indicatori di monitoraggio dei processi, personale, orari di apertura ecc.). Per potere
compiutamente realizzare questo risultato e consentire un aggiornamento continuo
delle informazioni, il personale delle diverse strutture, ed in particolare i Rappresentanti
della Direzione per la Qualità (RDQ), sono stati specificamente formati per l’attività di
redazione sul web e per l’utilizzo dello strumento portale. I contenuti delle diverse aree
sono periodicamente rivisti anche in funzione di un miglioramento della loro leggibilità:
questa attività, come pure la verifica puntuale dei dati pubblicati, devono essere intese
208
La formazione
eseguita al fine di
costruire una rete di
redazioni periferiche
che affiancano la
redazione centrale
del portale testimonia
la volontà di
realizzare un sistema
informativo efficce e
corretto
La comunicazione interna
5
Strumenti di comunicazione
come un impegno continuo per garantire informazioni sempre corrette.
Tutte le Unità Operative che erogano attività di ricovero (ordinario e in day hospital) sono
dotate di schede informative di reparto che sono consegnate al paziente al momento
del ricovero e che illustrano l’organizzazione dell’unità di degenza, riportando informazioni
utili per la vita di reparto (orari dei pasti, orari di visita ecc.). Tutte le schede informative
sono continuamente rivalutate e, se necessario, aggiornate. Le schede informative sono
state rese disponibili anche sul portale aziendale, all’interno delle pagine di ciascuna
struttura, in una nuova sezione denominata “Informazioni per pazienti e familiari”. Per
alcune di queste è stata realizzata anche la versione in più lingue, in considerazione
della nazionalità degli utenti che accedono alle Unità Operative stesse. La traduzione
di questa documentazione è parte integrante del progetto denominato “l’ospedale
multiculturale” di cui si parla al paragrafo 5.1.4.
Gli opuscoli informativi
sui servizi sono
revisionati o preparati
su richiesta delle
singole unità operative
o in relazione a
specifiche aree
oggetto di progetti
aziendali
La comunicazione
interna è stata
migliorata con
alcune iniziative
sugli strumenti a
disposizione
Da diversi anni il Policlinico prepara materiale illustrativo rivolto all’utente con l’obiettivo
di aiutare i cittadini ad usufruire in maniera adeguata dei servizi disponibili. Il materiale
informativo è raggruppato in due collane: “Orientarsi” e “Azienda aggiorna”. Nel corso
del 2012 è proseguito il lavoro di aggiornamento e produzione di diversi strumenti
informativi, principalmente sotto forma di opuscoli.
5.3 La comunicazione interna
Questo ambito di comunicazione risponde a finalità assai diverse, in quanto ricomprende
azioni che possono spaziare dalle attività connesse con la predisposizione del budget,
alla predisposizione formalizzata degli atti a carattere amministrativo, dall’accesso alla
documentazione scientifica alla gestione delle informazioni sanitarie.
Si tratta dunque di un ambito che ha in comune il riferimento a tutte quelle azioni che
sono volte a migliorare i meccanismi di funzionamento dell’organizzazione e
il clima aziendale. In esso sono potenzialmente coinvolti tutte le aree e tutti i livelli
gerarchici. Al riguardo, in questa parte l’Azienda descrive le principali iniziative e gli
strumenti volti a migliorare il sistema delle relazioni interne.
La rinnovata
sensibilità verso
gli strumenti di
comunicazione
disponibili on line
ha determinato
un’aumentata
volontà da parte delle
Direzioni aziendali
di avvalersi della
Intranet per dialogare
con il personale
5.3.1 Il portale intranet
Parallelamente allo sviluppo del portale esterno, nel 2012 sono proseguite le attività
di riorganizzazione e riqualificazione delle informazioni disponibili nell’area
intranet con sviluppo delle cosiddette redazioni distribuite, che contribuiscono al
puntuale mantenimento delle informazioni di competenza.
Interventi sostanziali sono stati attuati in corrispondenza di variazioni legislative legate a
tematiche organizzative ad alto impatto aziendale, con creazione di aree specificamente
dedicate; in esse sono stati pubblicati materiali informativi e indicazioni aziendali atti a
supportare il personale coinvolto e a rendere più sicuri i processi di adeguamento delle
attività (es. la corretta gestione della prescrizione medica, i nuovi ticket sanitari).
209
La comunicazione interna
Strumenti di comunicazione
Nell’area intranet sono presenti diversi strumenti per la gestione di documenti
di servizio e per la consultazione on line della documentazione aziendale.
È possibile dunque accedere ai documenti approvati, che contengono regole di
funzionamento dell’organizzazione o indicazioni utili per il personale. In una specifica
area dedicata è possibile consultare documentazione inerente i percorsi diagnosticoterapeutico-assistenziali attivati a livello aziendale e gli indicatori di governo clinico utili
al monitoraggio delle attività assistenziali.
I contenuti del portale intranet più visitati, oltra alla home page, sono:
• quelli relativi ai servizi informatici, per l’accesso a diverse funzionalità predisposte
dalla direzione competente e a tutte le procedure sanitarie informatizzate;
• quelli dell’area servizi e utilità, che racchiude altri strumenti fondamentali per l’invio
e la gestione delle richieste rivolte ai servizi di supporto;
• quelle che comprendono argomenti attinenti alla vita professionale del personale,
ossia le comunicazioni dalle direzioni aziendali e i contenuti della Ricerca e della
Formazione.
5.3.2 Le news in intranet
Le news sono tra gli strumenti di comunicazione più utilizzati dal personale
interno. L’adozione di criteri rigorosi nella selezione delle notizie ha condotto ad un
miglioramento progressivo dell’area, che rappresenta un forte stimolo per il personale
a segnalare eventi da pubblicare. Il 2012 ha continuato a registrare un incremento di
richieste di pubblicazione e di varietà di argomenti per le news in intranet, rendendo
queste ultime sempre più specifiche e orientate al personale interno. Le notizie pubblicate
in quest’area sono state 95.
5.3.3 La mail a tutti
Nel 2012 sono state inviate 753 “mail a tutti”. Questo strumento consente la
comunicazione veloce di informazioni interne, trattandosi, nella maggior parte
dei casi, di messaggi di natura operativa. Si tratta di uno strumento con il quale
ogni articolazione organizzativa può comunicare a tutti gli indirizzi mail del Policlinico
informazioni utili per il personale. Dal 2009 è stato creato e attivato un nuovo sistema di
ricezione delle mail a tutti aziendali, basato sulla possibilità, da parte di ciascun utente, di
scegliere quali tipologie di mail ricevere. In questo modo ogni dipendente ha potuto
decidere quali mail leggere in relazione alle proprie attività, aumentando l'efficacia dei
messaggi e diminuendo il numero di mail ricevute. Tale selezione può essere effettuata in
piena autonomia, accedendo da intranet a una specifica sezione delle pagine di gestione
della posta su web.
210
Logiche di
segmentazione e di
orientamento al target
interno, hanno portato
ad un aumento
della quantità di
notizie, con un forte
miglioramento di
specificità ed efficacia
rispetto al target di
riferimento.
La mail a tutti è
uno strumento di
semplice utilizzo e di
veloce diffusione che
consente al personale
di selezionare quali
categorie di messaggi
ricevere
I rapporti con gli organi di stampa
5
Strumenti di comunicazione
5.4 I rapporti con gli organi di stampa
Nel 2012 l’Ufficio Stampa ha continuato a curare i rapporti con i mass media attraverso:
collaborazioni e contatti diretti sia a livello locale che nazionale, redazione di comunicati
stampa, documenti e materiali informativi rivolti alle redazioni giornalistiche quotidiane
e periodiche, organizzazione di conferenze stampa, realizzazione e collaborazione
trasmissioni televisive e radiofoniche.
In particolare va evidenziata la collaborazione trasversale con i Dipartimenti Assistenziali
Integrati (DAI), le strutture aziendali, le istituzioni esterne e le altre Aziende Sanitarie
(AUSL di Bologna e Istituti Ortopedici Rizzoli), per concordare in accordo con la Direzione
Generale, i temi da diffondere attraverso i media.
Uno degli obiettivi perseguiti oltre a quello prioritario di una corretta ed etica informazione
ai cittadini è stato quello di sviluppare l’immagine del Policlinico affrontando tematiche
riferite alle eccellenze, all’area della Ricerca
ed ai progetti di maggiore rilievo. In
tale contesto l’Ufficio Stampa ha collaborato anche alle
Campagne ed ai programmi
informativi della Regione Emilia-Romagna.
L’Ufficio ha partecipato alla stesura di una Brochure del SSR a cura dell’Assessorato
alle Politiche per la Salute –RER curando la parte dedicata all’ Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna,ha direttamente coordinato le notizie pubblicate su Salut-ER, ha
partecipato al Gruppo regionale per le migliori pratiche e, la Dr.ssa Maini ha partecipato
come referente aziendale al Gruppo regionale Progetto “Health Literacy”.
Nel 2012 è stato realizzato un canale you tube dedicato ai video ufficiali del Policlinico
di S.Orsola.
L’Uficio ha inoltre collaborato con diverse emittenti televisive per la realizzazione di
trasmissioni a cui hanno partecipato professionisti del Policlinico S. Orsola. In particolare,
insieme agli altri colleghi della RER, ha definito i contenuti e curato le interviste per una
puntata di Presa Diretta - RAI 3 interamente dedicata al Servizio Sanitario Regionale e
con una parte dedicata alla Chirurgia dei Trapianti – Prof. Pinna .
Sono stati inoltre redatti e diffusi 103 Comunicati Stampa e sono state organizzate le
Conferenze Stampa e gli eventi di seguito indicati :
• Visita Cardinale Caffarra 10 /01
• Visita Cardinale Caffarra (10 gennaio)
• Fa.NE.P Progetto per il nuovo Reparto di Neuropsichiatria infantile (26
gennaio)
• La cittadella dei trapianti (12 marzo)
• Inaugurazione Nuovo Posto di Polizia (22 marzo)
• Donazione nuova apparecchiatura per la Pediatria (27 marzo)
• Conferenza Stampa “Banca del Latte” organizzata da Ufficio stampa
Granarolo e Contesto Comunicazione
• Premio Laureati in Medicina e Chirurgia – Rotary (5 giugno)
• Breast Unit (18 giugno)
• La rete Metropolitana di Reumatologia (21 giugno)
• Seminario CRBA – 10 anni di Ricerca (27 giugno)
211
I rapporti con gli organi di stampa
Strumenti di comunicazione
• Race of the cure (29 giugno)
• La Prostata : novità nell’approccio chirurgico e terapeutico (10 maggio)
• Inaugurazione Nuovo Reparto Neuropsichiatria Infantile (gestione Stampa)
• Convegno regionale sulla Sindrome di Marfan (26 novembre)
• Casa Accoglienza “Tetto Amico” a un’anno dall’apertura: risultati e
prospettive (13 aprile)
• Conferenza Ospedali della Vita Progetto Europeo Ematologia 25/11
• Insieme per il Parkinson (21 dicembre)
• Festa degli Auguri di Natale con la squadra del Bologna (18 dicembre)
• Concerto di natale in Geriatria (28 dicembre)
Per ogni conferenza stampa l’ Ufficio oltre alla stesura dei comunicati stampa ha curato il
materiale informativo contenuto nelle cartelle stampa (foulder, presentazioni e ideazioni
grafiche).
L’Ufficio stampa ha poi seguito la completezza della rassegna stampa e il monitoraggio
di servizi televisivi a livello locale e nazionale svolgendo attività
verifica dei contenuti.
212
di collaborazione e
I rapporti con gli organi di stampa
5
Strumenti di comunicazione
213
Ricerca
214
Innovazione
6
7
Ricerca
N
Innovazione
el sesto capitolo del Bilancio di Missione vengono prese
in esame le azioni intraprese relativamente all’attività
di promozione della ricerca e dell’innovazione e lo stato
di avanzamento dello sviluppo dell’infrastruttura dedicata
a queste tematiche, del progetto anagrafe della ricerca,
dello sviluppo delle regole per la trasparenza e della
valorizzazione del ruolo del Comitato Etico. In questo quadro
sono presentati i progetti di ricerca e le sperimentazioni condotti e
l’attività del gruppo di lavoro tecnico - professionale che supporta
la Direzione aziendale ed il Collegio di Direzione nelle decisioni
riguardanti l’introduzione di nuove tecnologie ad elevato impatto
clinico.
215
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
6.1.1 Azioni della infrastruttura locale
Presso l’Azienda è attivo lo staff Ricerca e Innovazione a disposizione di tutto il personale
del Policlinico (personale dipendente e convenzionato e giovani ricercatori operanti a
vario titolo presso le strutture del Policlinico) per fornire supporto ai ricercatori nella
predisposizione e nella gestione dei progetti di ricerca scientifica.
Nel corso del 2012 sono proseguite le attività relative alla diffusione delle diverse
opportunità di finanziamento, al supporto al Collegio di Direzione e ai ricercatori nella
predisposizione e sottomissione dei progetti ai bandi, alla gestione delle relazioni con
altre aziende ed istituzioni, alla gestione amministrativa dei fondi di ricerca e dei contratti
relativi alle sperimentazioni cliniche.
In particolare, nel 2012, è proseguita la gestione dei progetti del Programma di Ricerca
Regione - Università 2007/2009 e sono state svolte le attività per la partecipazione
al Programma di Ricerca Regione - Università 2010/2012, secondo le modalità e le
tempistiche previste per le diverse aree del programma (Area 2 - 2010-2011 e 2012,
Area 1 - Programmi strategici e Area 1 - Giovani Ricercatori , Area 3) in collaborazione
con l’Università.
È stato inoltre prestato il necessario supporto per la partecipazione ai principali bandi
ministeriali (AIFA, CCM, Ricerca Sanitaria Finalizzata e Giovani Ricercatori).
È stata promossa la partecipazione ai bandi europei, valutando in particolare in questo
ambito le possibili modalità di collaborazione con l’analogo servizio dell’Università di
Bologna.
In questo contesto l’ Ufficio Ricerca e Innovazione ha fornito specifico supporto al Collegio
di Direzione e ai ricercatori nella gestione dei processi inerenti le aree di seguito indicate.
AREA 2 Governo Clinico - come da bando è stato gestito il processo in più fasi
(definizione del processo aziendale interno, invito ai DAI alla presentazione delle Lettere
di intenti, selezione a cura del Collegio di Direzione di 7 LDI su 10, successiva selezione
a cura del Collegio di Direzione di 3 Full Project su 10).
Per la nostra Azienda tale processo ha portato al finanziamento di 1 progetto su 3
“Sepsis team: un modello innovativo di gestione del paziente con sepsi grave afferente
a strutture di pronto soccorso ” - RS Prof. Viale (finanziato per 295 mila euro)
AREA 1 Ricerca Innovativa - come da bando è stato gestito il processo di formulazione
dei programmi strategici avviato nel 2011 (scelta delle aree tematiche in Collegio di
Direzione, formulazione delle LDI da parte dei RS individuati), processo che nel 2012
ha riguardato la stesura dei FP, la partecipazione ai workshop di presentazione, la
negoziazione dei budget assegnati.
Il processo di valutazione regionale ha determinato il finanziamento di 2 programmi
strategici su 3:
ƒƒ “Innovative approaches to the diagnosis and pharmacogenetic-based terapie of
primary hepatic tumours, peripheral B and T-cell lymphomas and lymphoblastic
216
Lo sviluppo
dell’infrastruttura
locale e le principali
attività dell’anno di
riferimento
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
leukaemias “ – RS Prof. Bolondi (finanziato per 2.100.000 euro )
ƒƒ “Technological innovations in the treatment of heart failure“ – RS Prof. Rapezzi
(finanziato per 1.990.500 euro).
AREA 1 Giovani Ricercatori - il percorso avviato nel dicembre 2011 ha portato alla
presentazione alla scadenza del bando (febbraio 2012) di 60 progetti , nessuno dei quali è
stato escluso dal processo di valutazione regionale per rilievi di carattere formale; l’esito
della valutazione regionale ha determinato il finanziamento di 8 progetti a ricercatori
afferenti alla nostra Azienda sui 15 finanziati dal programma per un valore complessivo
di 1.726.900 euro sulla quota totale resa disponibile per questa parte del PRRU pari a
3.114.443 euro. Un ulteriore progetto é in via di trasferimento dalla AOU di Modena per
scelta del Giovane Ricercatore.
Nel 2012 l’ufficio ha inoltre fornito supporto ai ricercatori e alle strutture aziendali per
la presentazione/gestione dei progetti nell’ambito delle linee di finanziamento di seguito
indicate.
Modernizzazione regionale 2010/2012 - completamento procedure attivazione
progetti:
- “Realizzazione di modelli organizzativi di ospedali per intensità di cura e/o complessità
assistenziale” – RS Dott. Mario Cavalli (finanziato per 250mila euro)
- “Presupposti e prospettive per lo sviluppo della chirurgia robot-assistita in Regione
Emilia Romagna” - RS Prof. Giuseppe Martorana (finanziato per 200mila euro);
- “Strategie innovative per la conservazione degli organi pre-trapianto: sviluppo di una
macchina per la perfusione in condizioni di ipotermia, normotermia e ossigenazione
normo o iperbarica” – RS Prof. Antonio Daniele Pinna ( finanziato per 100mila euro
dalla Regione, cofinanziato da Menfis e C.I.R.).
Progetti Europei
- partecipazione alla definizione del Grant Agreement relativo al progetto Next Generetion
Sequencing platform for targeted Personalized Therapy for Leukemias(NGS-PTL)capofila UNIBO - RS Prof. Giovanni Martinelli;
- definizione accordo per progetto ECOQUIP finanziato dalla Commissione Europea
“Supporting public procurement of innovative solutions” – capofila “Department for
business, Innovation and skills” di Londra – RS Ing. Daniela Pedrini (finanziamento
184.901 euro).
Ricerca Sanitaria Finalizzata e Giovani Ricercatori del Ministero della Salute
Nell’ambito della prima fase del bando è stata supportata la presentazione di 103 lettere
di intenti alla scadenza del 19 dicembre 2012, suddivise nelle diverse tipologie ammesse
dal bando come da tabella sotto riportata.
La valutazione dei progetti presentati in questo bando a cura del Ministero della Salute
è tuttora in corso.
217
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
6.1.2 Integrazione tra i vari sotto-sistemi aziendali
Rispetto al precedente assetto organizzativo aziendale, che aveva posto la funzione di
ricerca e innovazione in un’area comprendente anche la formazione, il governo clinico
e la valutazione delle performance sanitarie, è stata prevista l’autonomia della specifica
funzione.
Allo staff Ricerca e Innovazione afferiscono le seguenti funzioni di supporto all’attività
di ricerca:
ƒƒ Settore di Epidemiologia e Biostatistica, le cui principali attività sono
valutare la
corretta applicazione di metodologie statistiche, dare supporto per la realizzazione
di appropriati disegni di studio sperimentali e/o osservazionali, impostare protocolli
e condurre analisi dei dati, collaborare alla raccolta, gestione, controllo di qualità dei
dati sanitari e bio-medici, analizzare dati sanitari e consultare sistemi informativi e
osservatori dedicati a particolari fenomeni sanitari;
ƒƒ Biblioteca Centralizzata, dotata di tutte le principali risorse elettroniche (pacchetti e
banche dati), operante in sinergia con la Biblioteca Clinica “F. B. Bianchi” dell’Università
degli Studi di Bologna;
ƒƒ Segreteria Tecnico - Scientifica del Comitato Etico che svolge attività di supporto per
la presentazione degli studi profit e no profit al CE;
ƒƒ Ufficio Amministrativo Ricerca e Sperimentazione Clinica che assicura il corretto
svolgimento delle attività giuridico - amministrative e contabili correlate alla
sperimentazione clinica e alla ricerca scientifica.
Con lo staff Ricerca e Innovazione collabora in modo funzionale l’Ufficio Investigational Drug
Service della Farmacia Clinica, che cura la raccolta delle informazioni relative agli studi clinici
presentati al Comitato Etico e, per quanto riguarda gli studi clinici no profit presentati dai
ricercatori del Policlinico, supporta i ricercatori nella stesura dei protocolli sperimentali e
nell’iter tecnico - amministrativo per la presentazione al Comitato Etico.
218
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
6.1.3 Capacità di attrazione da parte dell’Azienda di risorse finanziarie
Relativamente ai fondi acquisiti per lo svolgimento di progetti di ricerca sanitaria
nella tabella sotto riportata sono indicati i progetti attivi al dicembre 2012 e i relativi
finanziamenti per ente erogatore.
Tabella 6.1 Progetti attivi e relativi finanziamenti per ente erogatore
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione
Nota 1: titolo dei progetti, responsabile scientifico, durata del progetto, piano analitico dei costi e
unità operative partecipanti sono disponibili presso l’Ufficio Ricerca e Innovazione.
Nota 2: alla voce Programma di Ricerca Regione Università sono riportati sia i dati relativi ai
progetti di cui l’AOU è capofila sia quelli relativi ai progetti a cui l’ AOU partecipa in qualità di
unità di ricerca.
In particolare nell’anno di gestione 2012 risultano assegnati 43 nuovi progetti (capofila
e unità di ricerca) per un finanziamento complessivo di 11.153.392 euro.
A conclusione delle assegnazioni relative al Programma di Ricerca Regione Università
dei due trienni 2007/2009 e 2010/2012 si illustrano i dati complessivi e per area di
219
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
programma relativi alla numerosità dei progetti e dei finanziamenti assegnati alla nostra
Azienda e agli altri destinatari regionali precisando che:
- nel primo triennio l’IRCSS Neuroscienze non era incluso fra i destinatari istituzionali;
- i dati relativi all’Area 3 non comprendono le quote del PRRU 2010/2012 pari a 66mila
euro per ciascun destinatario istituzionale oltre a 300mila euro da destinare ad una
iniziativa formativa definita nei contenuti a cura dell’Assessorato alla Sanità il cui
coordinamento è stato assegnato all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna;
- i valori economici sono al lordo delle quote trasferite fra le varie aziende, quando
partecipanti ai diversi progetti in qualità di unità di ricerca.
Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012 per ente
Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012
per area di programma e per ente - Area 1
Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR
220
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012
per area di programma e per ente - Area 1
Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR
Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR
221
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 e 2010/2012
per area di programma e per ente - Area 2
Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASS
222
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Grafico 6.1 Progetti e valore economico dei progetti finanziati nel PRRU 2007/2009 per area di
programma e per ente - Area 3
Fonte: Elaborazione Ufficio di Staff Ricerca Innovazione su dati ASSR
223
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Per quanto riguarda la sperimentazione clinica sponsorizzata la gestione dei contratti
profit ospedalieri ha comportato gli importi di fatturato /incassato illustrati in tabella.
Tabella 6.4 Fatturato per sperimentazioni cliniche sponsorizzate
Fatturato
Incassato
2009
1.336.962.64
1.336.403
2010
1.214.138,82
1.215.941,65
2011
1.460.620.96
1.471.257,17
2012 (*)
1.732.545,48
1.328.523,85
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione - Elaborazione dalla procedura aziendale
per la fatturazione - (*) Verifica in corso - dati aggiornati al 28 agosto 2013
Tali finanziamenti, sulla base del regolamento aziendale di cui alla Delibera del Direttore
Generale 30/2000 emendato con Delibera del Direttore Generale 159 /2012, detratta la
quota aziendale a copertura dei costi (pari al 35%), restano in disponibilità alle Unità
Operative di afferenza dello sperimentatore principale da utilizzare secondo le indicazioni
previste nel citato regolamento aziendale. Le somme possono essere destinate per
compensi da corrispondere secondo le indicazioni riportate nella stessa disposizione per
il conferimento di borse di studio o di incarichi di collaborazione esterni a personale
medico e non medico per scopi connessi allo svolgimento dello studio, secondo le norme
previste nel relativo regolamento aziendale, per l’acquisto di attrezzature sanitarie e non
sanitarie destinate all’Unità Operativa interessata, nel rispetto della programmazione
dell’Azienda, per la partecipazione del personale a congressi, corsi d’aggiornamento e
altre iniziative di formazione, esclusivamente per il personale dipendente dell’Azienda
o dell’Università convenzionato, per l’organizzazione di congressi o incontri scientifici.
Si rileva infine che tutte le considerazioni sopra riportate inerenti ai finanziamenti
disponibili (no profit e profit) sono riferite ai soli finanziamenti gestiti dall’Azienda
Ospedaliero - Universitaria.
Per quanto concerne i finanziamenti acquisiti dai Dipartimenti Universitari di area clinica,
l’Unità di Processo Finanziamenti per la ricerca dell’ARIC ha fornito alcuni dati relativi,
in particolare, ai finanziamenti acquisiti nell’ambito del VII Programma Quadro Europeo.
224
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Tabella 6.5 Finanziamenti acquisiti dai Dipartimenti Universitari nell’ambito del VII Programma
Quadro Europeo
Fonte: Unità di Processo Finanziamenti per la ricerca dell’ARIC dell’Università degli Studi di Bologna
6.1.4 La produzione scientifica
Allo scopo di rappresentare la produzione scientifica dei professionisti ospedalieri,
universitari convenzionati e universitari, si riportano le informazioni acquisite sia
dalle Direzione dei Dipartimenti ad Attività Integrata sia dall’Ateneo per i Dipartimenti
Universitari dell’Area Clinica, intendendo in questo modo valorizzare l’apporto di tutte le
diverse componenti che operano nel contesto dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria.
Le informazioni fornite dai Dipartimenti ad Attività Integrata sono relative al numero
delle pubblicazioni scientifiche censite su PubMed pubblicate su riviste con Impact Factor
(IF), al relativo IF, al numero pubblicazioni scientifiche censite su PubMed pubblicate su
riviste senza IF, al numero di altre pubblicazioni con esclusione di abstract e pubblicazioni
edite solo on line.
Sulla base dei dati forniti dai Dipartimenti ad Attività Integrata relativamente al periodo
2010 – 2011 – 2012 si illustra il trend nei tre grafici di seguito riportati relativi al numero
complessivo delle pubblicazioni rilevate, al numero delle pubblicazioni con IF, al valore
complessivo di IF. La mancata disponibilità delle informazioni da parte di alcune unità
operative non consente analisi definitive sulle differenze di produttività osservate nelle
diverse aree e nei tre anni del periodo.
225
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Grafico 6.7 Pubblicazioni per Dipartimento ad Attività Integrata - anno 2010 -2011- 2012
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAI
Grafico 6.7 Pubblicazioni con IF per Dipartimento ad Attività Integrata - anno 2010 -2011- 2012
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAIValore di IF grezzo
226
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Grafico 6.7 Valore IF Pubblicazioni per Dipartimento ad Attività Integrata - anno 2010 -2011- 2012
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca e Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAI - Valore di IF grezzo
L’andamento della produttività scientifica dei Dipartimenti ad Attività Integrata, valutata
prendendo in esame tutti i lavori con IF censiti rispetto alla numerosità dei professionisti
afferenti ai singoli DAI (considerando a tal fine il personale dipendente, il personale
universitario integrato e le forme di collaborazione quali i Contratti Libero Professionali
ed i Contratti Co. Co. Co della dirigenza medica e della dirigenza non medica), è illustrato
nel seguente grafico.
Grafico 6.7 Pubblicazioni con IF per dirigente afferente per Dipartimento ad Attività Integrata anno 2010 -2011- 2012
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione - Elaborazione dati forniti dalle direzioni dei DAI-Valore di IF grezzo
227
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Si sottolinea che la modalità di rilevazione e rappresentazione dei dati è da perfezionare
e che permane la necessità di omogeneizzare criteri e strumenti per la raccolta delle
informazioni e per la corretta valutazione quantitativa e qualitativa dell’attività scientifica
(definizione dei criteri di rilevazione, regolamentazione del computo delle pubblicazioni
on line, valutazione degli studi collaborativi ove i ricercatori del Dipartimento figurino
soltanto tra gli sperimentatori, non tra gli autori, definizione dei criteri di valutazione).
La fattibilità di impiegare anche gli indicatori di Impact Factor normalizzati nel valutare la
produttività scientifica dei Dipartimenti ad attività integrata, organizzando i dati in modo
da favorire l’analisi del loro andamento nel tempo e la valutazione della produttività
pro-capite richiede, necessariamente, la definizione di una specifica progettualità con
l’impegno di specifiche risorse e competenze.
Analogamente la comparazione con le altre Aziende Ospedaliero Universitarie richiede
l’adozione
di un sistema condiviso
quantomeno su scala regionale per consentire
valutazioni su basi comuni.
Al riguardo si cita il progetto di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 20042010 (1) promosso dal MIUR, rivolto alla valutazione dei risultati della ricerca scientifica
effettuata nel periodo 2004-2010 dalle Università Statali e non Statali, dagli Enti di
Ricerca pubblici vigilati dal MIUR e da altri soggetti pubblici e privati che svolgono
attività di ricerca ove, per la sola fase di valutazione bibliometrica, sono stati coinvolti
specifici gruppi di valutazione per la revisione dei prodotti della ricerca delle diverse aree
scientifico disciplinari.
Come da indicazioni della DGR 653/2012 “Linee di programmazione e finanziamento
delle aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2012”, oltre ai dati di tipo
quantitativo già rilevati, si è provveduto a raccogliere anche l’elenco delle pubblicazioni
dai Dipartimenti ad Attività Integrata.
E’ stato inoltre estratto l’elenco 2005–2012 delle sole pubblicazioni scientifiche censite
su Pub Med dei professionisti che hanno indicato l’Azienda Ospedaliero Universitaria di
Bologna quale istituzione di afferenza, pur rilevando come tale tipologia di elenco, in
considerazione delle possibili diverse modalità di evidenziazione dell’ente di appartenenza,
non rappresenti in modo adeguato la produzione scientifica dei professionisti del
Policlinico che dai controlli effettuati risulta largamente superiore.
Per quanto riguarda i Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica, le informazioni
relative all’anno 2010 e all’anno 2011 sono state fornite dal Settore Monitoraggio e
Supporto alla Valutazione della Ricerca dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico. I
dati riguardano il numero delle pubblicazioni, il numero degli abstract (su rivista e atti di
convegno), il numero degli articoli con IF e il numero degli articoli senza IF relativamente
all’anno 2011, presenti in anagrafe della ricerca, che abbiano tra gli autori almeno uno
dei docenti afferenti ai dipartimenti di area clinica (279 docenti nel 2010 e 274 docenti
nel 2011), con esclusione delle pubblicazioni online ad eccezione di quelle riconducibili
ad un editore e quindi equiparabili a pubblicazione a stampa.
1 Le informazioni relative al citato progetto sono disponibili al seguente indirizzo
http://www.anvur.org/index.php?option=com_content&view=article&id=28&Itemid=119&lang=it.
228
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Tabella 6.9 Pubblicazioni per Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica anno 2010
Fonte: Settore Monitoraggio e Supporto alla Valutazione della Ricerca dell’ Area Ricerca e
Trasferimento Tecnologico dell’Università di Bologna
Tabella 6.9 Pubblicazioni per Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica anno 2011
Fonte: Settore Monitoraggio e Supporto alla Valutazione della Ricerca dell’Area
Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Bologna
Per quanto riguarda l’anno 2012 i dati,
forniti dal Settore Gestione dati e sviluppo
applicativi dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico, riguardano il numero delle
pubblicazioni di tipologia diversa da articoli e abstract, il numero degli articoli con IF
e il numero degli articoli senza IF presenti nel catalogo della ricerca alla data del 15
aprile 2013 che abbiano tra gli autori almeno uno dei docenti afferenti ai
tre nuovi
dipartimenti (428 docenti), con esclusione delle pubblicazioni online.
Tabella 6.9 Pubblicazioni per Dipartimenti Universitari dell’Area Clinica anno 2012
Fonte: Settore Gestione dati e sviluppo applicativi dell’Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico
dell’Università di Bologna
229
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
La produttività scientifica, se valutata prendendo in esame tutti i lavori considerati rispetto
alla numerosità dei professionisti afferenti ai singoli DU , può essere espressa con un
dato medio di 2,5 pubblicazione per docente (anno 2012). L’avvenuto riassetto dei DU e
il consistente aumento della popolazione di riferimento afferente ai nuovi DU rispetto alla
precedente organizzazione non consente il confronto con i precedenti periodi.
6.1.5 Utilizzo appropriato delle innovazioni tecnologiche
Come per i farmaci, anche per i DM il progresso tecnologico è fortemente indirizzato all’alta
specializzazione, con procedure che coinvolgono dispositivi sofisticati e di alta tecnologia
utilizzati per prestazioni specialistiche. Risulta pertanto essenziale l’approfondimento
sulle innovazioni e l’appropriatezza d’impiego al fine di utilizzare le risorse economiche,
sempre più limitate in maniera, corretta.
L’attività di governo dell’uso dei Dispositivi Medici vede nell’attività della Commissione
Aziendale Dispositivi Medici (CADM) il riferimento tecnico-scientifico principale.
Nella prospettiva futura di giungere, come per la Commissione Farmaci, ad una unica
Commissione dei Dispositivi Medici di Area vasta, è interessante il confronto di alcuni
dati che documentano l’attività della CADM del Policlinico S.Orsola - Malpighi rispetto alle
attività delle altre Aziende sanitarie dell’AVEC (Tab. 1)
Tabella 1- Attività’ delle CADM delle AS-AVEC - anno 2012
n° riunioni effettuate
n° richieste valutate
% presenza riunioni
CADM
Azienda OU Bologna
6
52
75%
Azienda USL Bologna
7
28
50%
Azienda USL Imola
3
14
80%
IOR
1
6
40%
AOU-AUSL Ferrara
9*
8*
* Dati complessivi, riferiti al periodo 2010-2012
Nella tabella 2 si evidenzia più in dettaglio il lavoro svolto e l’analisi degli esiti delle
richieste esaminate.
Tabella 2 - Pareri espressi dalle CADM delle AS AVEC
n° richieste
parere positivo
parere
negativo
parere sospeso
*
altro**
Azienda OU Bologna
52
21
5
23
3
AUSL Bologna
28
10
10
8
AUSL Imola
14
10
2
2
IOR
6
6
AOU-AUSL Ferrara
8*
4°*
* Dati complessivi, riferiti al periodo 2010-2012
230
4*
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Importante risulta altresì la partecipazione attiva alla Commissione Regionale dei
DM (CRDM) nell’ambito della quale sono definite le principali linee di indirizzo sulla
gestione di questi beni sanitari, la produzione di raccomandazioni/linee guida per alcune
specifiche tecnologie di DM e le modalità di gestione dei debiti informativi (Flusso DiMe).
A tale ultimo riguardo, il lavoro svolto dalla Farmacia Clinica – Programma Dispositivi
Medici per aggiornare le anagrafiche dei prodotti con la classificazione CND e il codice
di repertorio ha consentito alla Regione di migliorare in maniera significativa il dato del
flusso DiME per l’anno 2012, come si evince dalla tabella 3
Tabella 3 - Flusso regionale DiME 2012 vs. 2011
Incremento quota di
spesa 2012 rilevata
tramite flusso DiME
Incremento n. referenze
aggiornate 2012 con
CND/ n ° repertorio
Il dettaglio dei DM gestiti, la loro classificazione CND e il numero di relative referenze
con codice di repertorio, sono rappresentati nella Tab. 4
Tabella 4 - Repertorio dei DM – 2° edizione anno 2012 –referenze per CND liv1
231
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
A livello locale, dopo le positive esperienze degli ultimi anni della Commissione Aziendale
dei Dispositivi Medici (CADM), e fermo restando le competenze ed il ruolo specifico
assegnato alla stessa per la valutazione della introduzione di nuove TS, a fine 2011 è
stato istituito nell’ambito dell’Area Farmaceutica il Programma Aziendale per la gestione
dei DM, allo scopo di coniugare le competenze più prettamente tecnico-scientifiche della
CADM con quelle gestionali- economiche.
Il Programma aziendale per la gestione dei Dispositivi Medici si propone di promuovere
e proporre nuovi indirizzi da emanare a livello aziendale, attraverso lo sviluppo delle
seguenti attività:
ƒƒ analizzare e dibattere con gli specialisti i dati relativi ai consumi dei dispositivi medici
in relazione al Repertorio Aziendale, approfondirne il ruolo in quanto strumento di
governo e di appropriatezza, proporre alla CADM revisioni di alcune classi specifiche
di prodotti nell’ottica di una razionalizzazione complessiva
ƒƒ coinvolgere i professionisti in un confronto su come poter coniugare l’innovazione con
la sostenibilità e i sempre maggiori vincoli di bilancio, anche attraverso i processi di
acquisizione dei beni per realizzare maggiore competitività del mercato
ƒƒ approfondire la conoscenza dell’impatto clinico, tecnico ed economico dell’uso delle
tecnologie, anche con comparazione tra le diverse aziende del territorio regionale e
nazionale attraverso procedure di benchmarking
ƒƒ mantenere e sviluppare analisi dei dati sull’impiego di dispositivi medici e sulle
procedure diagnostico-terapeutiche ad essi associati, con i relativi costi
ƒƒ approfondire l’importante tema della appropriatezza e sicurezza d’uso dei DM, in
collaborazione con la CADM e l’Unità Aziendale per la Farmaco e Dispositivo Vigilanza
ƒƒ esaminare le principali novità normative e legislative, promuovere, diffondere e
attuare le specifiche applicazioni in ambito aziendale
ƒƒ consolidare le relazioni con le strutture esterne per le tematiche afferenti al
programma; in particolare dovranno essere interlocutori privilegiati le Aziende
Sanitarie del territorio della Area Vasta, la CRDM (Commissione Ragionale dei DM),
l’Agenzia Sanitaria, l’O.R.I. (Osservatorio Regionale per l’Innovazione), il GRDM
(gruppo regionale dei DM), e Intercent-ER, ognuno per gli specifici ambiti di interesse
e competenza.
232
6
Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Ricerca
6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Le iniziative di
formazione dell’anno
di riferimento
6.2.1 Attività di formazione del personale
Attraverso
il
contributo
delle
varie
strutture
aziendali
coinvolte
(Formazione,
Investigational Drug Service, Segreteria del Comitato Etico, Area Governo Clinico,
Gruppo EBM e Centro Studi EBN) nel corso del 2012
sono state svolte le seguenti
iniziative finalizzate alla diffusione della metodologia della ricerca:
- Corso di metodologia della ricerca di 3 giornate per 20 partecipanti dell’area comparto;
- Corso sul sistema statistico SPSS di 3 giornate per il personale del Centro Studi EBN
ed i referenti del Governo Clinico Area Nursing;
- Seconda edizione del Corso “L’ Audit clinico come strumento per la gestione del
cambiamento e la promozione dell’innovazione nella pratica clinico - assistenziale”
organizzato nell’ambito dello specifico progetto finanziato dal Programma di Ricerca
Regione - Università 2007-2009 Area 3.
6.2.2 Accessibilità all’informazione e documentazione scientifica
I livelli di
consultazione delle
principali risorse on
line
La documentazione scientifica online è a disposizione di tutti gli operatori che hanno la
possibilità di accedere all’informazione medico - scientifica più prestigiosa direttamente
attraverso tutti i computer aziendali connessi ai punti rete e anche dal proprio domicilio.
Il servizio di biblioteca aziendale garantisce la disponibilità di accesso a numerose riviste
on line con full-text, alle più importanti banche dati medico - scientifiche e a importanti
testi di medicina, ai siti web di rilevanza clinica e alla consultazione di riviste cartacee.
Nei grafici seguenti sono riportati i dati relativi alla consultazione delle risorse on line
(banche dati e riviste) nel periodo 2005 - 2012.
Grafico 6.4 Andamento utilizzo banche dati (Anni 2005 - 2012)
Fonte: Biblioteca Centralizzata
233
Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Ricerca
Grafico 6.5 Andamento utilizzo riviste elettroniche (Anni 2005 - 2012)
Fonte: Biblioteca Centralizzata( Oxford University Press per gli anni 2009-2010-2011 non ha reso
disponibile il dato relativo alla nostra Azienda ma ha consegnato un unico dato relativo al Network
Regionale - Pertanto, i valori relativi agli anni sopra indicati, riportati sia nella tabella che nel
grafico, sono stati stimati)
Nel corso del 2012 è proseguito il rapporto di collaborazione con il Servizio Bibliotecario
di Ateneo finalizzato al miglioramento dell’accessibilità alla documentazione scientifica e
alla promozione dell’integrazione funzionale dei servizi.
In particolare è stata approfondita la valutazione sui prodotti acquistati dalla Biblioteca
Aziendale e dalla Biblioteca Clinica ampliando il numero di trattative congiunte per il
rinnovo dell’abbonamento di alcuni importanti pacchetti editoriali (Lippincott, Elsevier,
Wiley Blackwell).
E’ proseguita anche la collaborazione con il Network Regionale per la documentazione
scientifica per l’acquisizione delle restanti risorse.
Inoltre nel corso del 2012 è stato redatto un primo documento di analisi congiunta dei
servizi di Biblioteca del Policlinico per approfondire il tema della possibile unificazione dei
servizi da sviluppare nel corso del 2013.
234
6
Garanzie di trasparenza
6.3 Garanzie di trasparenza
6.3.1 Progetto regionale “Anagrafe della Ricerca”
Il censimento delle
attività di ricerca e
degli studi clinici
Ricerca
Nel corso del 2012 è proseguita la partecipazione al progetto promosso dalla Agenzia
Sanitaria Regionale relativo all’Anagrafe della Ricerca.
Nell’Anagrafe della Ricerca Regionale, oltre ai dati riguardanti i progetti di ricerca e gli studi
clinici relativi agli anni 2007-2008–2009 sono state inserite le informazioni relative a:
ƒƒ tutti gli studi clinici/programmi/progetti multicentrici 2010/2011/2012 di cui l’Azienda
Ospedaliero Universitaria di Bologna è capofila (prima parte entro il 30 giugno 2012 e
seconda parte entro il 28 febbraio 2013)
ƒƒ tutti i programmi/progetti multicentrici 2010 e 2011 cui l’AOU di Bologna partecipa
ƒƒ tutti gli studi clinici multicentrici 2010 e 2011 cui l’AOU di Bologna partecipa con
capofila nella Regione Emilia Romagna
ƒƒ parte degli studi clinici multicentrici 2010 e 2011 con capofila fuori Regione a cui
l’AOU di Bologna partecipa
ƒƒ E’ in corso l’inserimento delle restanti schede per completare l’aggiornamento
richiesto a tutto l’anno 2012.
Sono inoltre sono proseguite le attività per l’alimentazione del data base aziendale
degli studi clinici sottoposti al Comitato Etico e la diffusione della reportistica finalizzata
alla realizzazione dell’ “osservatorio aziendale delle sperimentazioni e degli studi clinici”
(da alcuni anni è attivo un sistema di reporting per livello aziendale, dipartimentale
e di Unità Operativa, che consente di monitorare la gestione degli studi clinici, con
particolare riguardo agli studi con farmaco ed alla sperimentazione no profit).
Il monitoraggio aziendale della sperimentazione e degli studi clinici, elaborato
con periodicità trimestrale e diffuso sul portale della reportistica aziendale, è strutturato
in tre sezioni:
ƒƒ una parte dedicata ai dati generali riferiti a tutte le tipologie di studi clinici;
ƒƒ una parte di approfondimento relativa agli studi interventistici con farmaco;
ƒƒ una parte di approfondimento relativa agli studi clinici interventistici con farmaco
di tipo spontaneo.
ƒƒ
Fra le varie informazioni, il report indica anche lo stato di avanzamento degli studi
approvati sulla base della seguente classificazione adottata:
ƒƒ studi clinici avviati e ancora in corso - tutti gli studi approvati per i quali è
pervenuta da parte degli sperimentatori la comunicazione di inizio arruolamento, ma
non ancora la comunicazione di avvenuta conclusione studio (studi con almeno un
paziente arruolato);
ƒƒ studi clinici in attesa di inizio arruolamento - tutti gli studi approvati per i quali
è nota l’informazione di zero pazienti arruolati;
235
Garanzie di trasparenza
Ricerca
ƒƒ studi clinici conclusi - tutti gli studi approvati con pervenuta comunicazione da
parte degli sperimentatori di avvenuta conclusione studio;
ƒƒ studi clinici senza informazioni sull’andamento - tutti gli studi per i quali non
è pervenuta dagli sperimentatori entro 12 mesi dall’approvazione nessuna delle
seguenti comunicazioni:
1. avvenuto inizio dell’arruolamento;
2. avvenuta conclusione dello studio;
3. relazione periodica/Relazione Annuale.
L’andamento degli studi clinici nel periodo 2007 – 2012 è descritto nelle tre seguenti
figure:
ƒƒ Studi clinici per anno spontanei e sponsorizzati;
ƒƒ Studi clinici con farmaco per tipologia;
ƒƒ Studi clinici con farmaco per classe ATC.
Grafico 6.6 Studi clinici per anno spontanei e sponsorizzati anni 2007 - 2012
Fonte: Elaborazione Segreteria del Comitato Etico
236
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Grafico 6.7 Studi clinici con farmaco per fase periodo 2007 - 2012
Fonte: Elaborazione Segreteria del Comitato Etico
Tabella 6.11 Studi clinici con farmaco per classe ATC periodo 2007 - 2012
Fonte: Elaborazione Segreteria del Comitato Etico
237
Garanzie di trasparenza
Ricerca
L’andamento degli studi per Dipartimento
nel periodo 2007 – 2012 è riportato nel
grafico che segue.
6.3.2 Assetto di regole per la trasparenza verso finanziatori privati
La gestione dei finanziamenti correlati alla sperimentazione clinica e alla ricerca
scientifica avviene sulla base di procedure e di istruzioni operative di servizio pubblicate
nel 2009 e progressivamente aggiornate.
Sperimentazione clinica
La trasparenza nel rapporto con i finanziatori privati è assicurata dall’adozione di contratti
economici per le sperimentazioni sponsorizzate e di specifici accordi economici per
le sperimentazioni non profit con sostegno di terzi privati, conformi a schemi tipo
pubblicati sul sito del Comitato Etico.
La procedura adottata rappresenta un percorso amministrativo, giuridico, contabile di
supporto alle attività, affinché le stesse siano condotte in conformità alle normative di
legge vigenti ed in modo tale da garantire all’Azienda il monitoraggio e la gestione dei
costi e dei proventi legati alle sperimentazioni medesime.
Il trend relativo al periodo 2010–2012, dei contratti e degli accordi stipulati a cura
dell’Azienda è illustrato nella seguente tabella.
Contratti profit
Accordi no profit
238
2010
2011
2012
54
65
123
3
10
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca Scientifica
Ricerca
Per la corretta gestione dei finanziamenti provenienti da enti pubblici e privati, nazionali
ed internazionali (Ministero, CNT, CNS, AIFA, CNR, Regione, Fondazioni, Società,
Associazioni pubbliche e private, UE) vincolati alla realizzazione dei progetti di ricerca
scientifica sono utilizzate diverse forme legali (Convenzione, Protocollo di Intesa, Atto
di assegnazione di contributo, Delibera Regionale); le quote vengono conseguentemente
assegnate con differenti modalità (erogazione di contributi, trasferimento di quote a
fronte di fatture o note, anticipazioni ed acconti a fronte di specifica richiesta) anche
sulla base delle specifiche regolamentazioni/indicazioni stabilite dall’ente erogatore.
6.3.3 Valorizzazione del ruolo del Comitato Etico
Al fine di garantire che la ricerca sia condotta secondo criteri di correttezza e ammissibilità
etica e scientifica, l’Azienda ha investito il Comitato Etico della funzione di valutazione
dei protocolli di studio come previsto dal Decreto 12 maggio 2006.
Il Comitato Etico del Policlinico S. Orsola - Malpighi (di seguito CE) è un organismo
indipendente, costituito nell’ambito dell’Azienda in conformità ai “Requisiti minimi per
l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento dei Comitati etici per le sperimentazioni
cliniche dei medicinali” definiti nel Decreto del Ministero della Salute del 12 maggio
2006 (G.U. n. 194 del 22 agosto 2006), ed è composto da membri interni ed esterni
all’Azienda, rappresentativi di competenze multidisciplinari di area medica e non medica,
in modo da garantire le qualifiche e l’esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici,
scientifici e metodologici degli studi proposti.
Conformemente all’art. 2 del D.M. 12 maggio 2006, si avvale della consulenza di un
gruppo di consulenti esperti per le materie non coperte dai componenti individuati a
cui viene demandata l’istruttoria tecnica e l’attività di relazione delle sperimentazioni
connesse alle aree di specifica competenza (sicurezza sui luoghi di lavoro, ostetriciaginecologia, medicinale legale, pediatria, genetica medica, materia assicurativa, malattie
infettive, medicina interna).
Il CE è supportato dalla segreteria tecnico-scientifica che è composta da personale
farmacista e da personale amministrativo che lavora in integrazione con l’Ufficio di Staff
Ricerca e Innovazione della Direzione Sanitaria.
Il CE ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei
soggetti coinvolti in ogni sperimentazione clinica di medicinali e/o in qualsiasi procedura
diagnostica o terapeutica innovativa condotta presso l’Azienda o presso strutture che ad
essa facciano riferimento, e di fornire pubblica garanzia di tale tutela.
Il CE valuta la corrispondenza ai principi etici ed alle disposizioni stabilite dalle norme di
legge vigenti in materia per le seguenti tipologie di studi:
ƒƒ sperimentazioni farmacologiche e cliniche;
ƒƒ protocolli chirurgici, diagnostici e terapeutici innovativi;
ƒƒ sperimentazione clinica di dispositivi medici nuovi o utilizzati con nuove modalità;
ƒƒ studi osservazionali;
239
Garanzie di trasparenza
Ricerca
ƒƒ ogni procedura che implichi l’uso di tessuti umani a scopi scientifici;
ƒƒ uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica (cosiddetto uso
compassionevole).
Il CE valuta la domanda di approvazione della sperimentazione in tutti i suoi aspetti,
compresi quelli economici rilevanti ai fini del giudizio etico (sostenibilità dei costi previsti
dalla sperimentazione e congruità del compenso economico), nonché quelli relativi alla
congruità della struttura ove si svolge la sperimentazione. Inoltre il CE verifica che
ai soggetti in sperimentazione sia garantita, da
parte del
promotore,
una idonea
copertura assicurativa, che li tuteli da qualunque danno direttamente o indirettamente
derivante dalla sperimentazione, e che sia altresì prevista una copertura assicurativa
degli sperimentatori.
Il parere del CE è vincolante per la realizzazione di ogni sperimentazione all’interno
dell’Azienda e condizione necessaria per l’autorizzazione da parte della autorità
competente.
Il CE valuta inoltre gli emendamenti ai protocolli, riceve le segnalazioni di eventi avversi
ed i risultati finali degli studi e predispone procedure operative ai fini dell’applicazione
della normativa vigente in materia.
Inoltre, alla luce del Decreto del Ministero della Salute 21 dicembre 2007 recante “Modalità
di inoltro della richiesta di Autorizzazione all’Autorità Competente per la comunicazione
di emendamenti sostanziali e la dichiarazione di conclusione della sperimentazione
clinica e per la richiesta di parere al Comitato Etico” emanato in attuazione degli artt.
8 e 9 del Decreto legislativo 211/2003, la Direzione Aziendale (con Delibera 90 del 20
giugno 2008) ha delegato al Comitato Etico la valutazione di tutta la documentazione
tecnica (protocollo sperimentale e documenti annessi), dando atto che per esprimere le
proprie valutazioni nelle materie di competenza (rischio/benefici, copertura assicurativa,
pubblicazione dei risultati, congruità dei costi) verifica le proposte di promotore/sponsor
e la loro conformità alla modulistica aziendale (schema di convenzione, modulo dei
costi).
In data 31 dicembre 2009 il Comitato Etico al termine del mandato triennale è stato
rinnovato per il triennio 2010-2012 in conformità alle indicazioni del Decreto del Ministero
della Salute 12 maggio 2006.
L’attività del Comitato Etico nel periodo 2004–2012 è descritta in termini di protocolli di
studio e di emendamenti valutati.
240
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Tabella 6.22 Attività del Comitato Etico (Anni 2004-2012)
N ° di Studi
N° di Emendamenti
sostanziali valutati
2004
292
167
2005
251
2006
293
192
2007
307
209
2008
310
242
2009
285
303
2010
280
320
2011
286
315
2012
391
422
188
Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi
I dati che seguono evidenziano per le sperimentazioni esaminate dal Comitato Etico
nell’anno 2012 la tipologia degli studi e per le sperimentazioni con farmaco la tipologia
del promotore, il ruolo di centro coordinatore, la tipologia di convenzione economica.
Tabella 6.23 Protocolli esaminati dal Comitato Etico per tipologia
Tipo di studio
Sperimentazioni cliniche interventistiche di farmaco (Decreto Legislativo
211/2003)
N°
165
Sperimentazioni cliniche interventistiche di Dispositivo Medico
18
Sperimentazioni cliniche interventistiche senza farmaco (es. chirurgiche)
39
Studi osservazionali
125
Studi tessutali
26
Usi terapeutici (cosiddetti usi compassionevoli) (D.M. 8 maggio 2003)
18
TOTALE
391
Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi
241
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Tabella 6.24 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) suddivise per tipologia di promotore
Tipo di promotore
N°
Non-profit
34
profit
131
Totale studi
165
Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi
Tabella 6.25 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per centro
coordinatore
Centro coordinatore
N°
AOU S. Orsola–Malpighi
29
Altri centri
102
Totale studi multicentrici
131
Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi
Tabella 6.26 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per tipologia di
convenzione economica
Tipo di convenzione
N°
Ospedaliera
97
Universitaria
34
Totale studi
131
Fonte: Comitato Etico Indipendente AOSP Bologna S. Orsola – Malpighi
Nel panorama nazionale, relativamente al periodo 1 gennaio 2007 – 31 dicembre 2011,
l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna si colloca al 3° posto per numero
di studi clinici no profit. Inoltre, nello stesso periodo il Comitato Etico si colloca
al terzo posto per il numero di Pareri Unici espressi (dati estratti dal 11° Rapporto
dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione clinica dei Medicinali).
Nel corso del 2012 oltre all’attività correlata alla espressione dei pareri,
svolte attività di approfondimento
sono state
sui seguenti specifici argomenti, anche mediante
l’attivazione di specifici gruppi di lavoro:
ƒƒ valutazione delle richieste di uso terapeutico ai sensi del D.M. 8 maggio
2003 “Uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica”
-
valutazione delle richieste urgenti di uso terapeutico. In particolare, al fine di
monitorarne l’andamento e valutarne l’adeguatezza delle motivazioni a supporto
dell’urgenza, il CE ha costituito al suo interno un gruppo di valutazione permanente
242
Si conferma il ruolo
significativo del
Policlinico nella
sperimentazione
clinica
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
coinvolto nell’esame di ogni nuova richiesta appartenete alla suddetta tipologia;
ƒƒ valutazione degli studi “di non inferiorità” e “di equivalenza” - revisione ed
approvazione del documento d’indirizzo elaborato dal CE per la valutazione degli studi
di non inferiorità e definizione delle modalità operative circa l’utilizzo di specifica griglia
di valutazione (tali aspetti sono stati approfonditi all’interno del CE da uno specifico
gruppo di lavoro); in più di un’occasione, il CE ha ritenuto opportuno convocare
lo Sperimentatore Principale di studi precedentemente valutati per approfondire
ulteriormente alcuni aspetti necessari per l’espressione di un parere definitivo su
questa tipologia di studi ;
ƒƒ valutazione degli studi no profit ai sensi del D.M. 17/12/2004 “Prescrizioni e
condizioni di carattere generale, relative all’esecuzione delle sperimentazioni
cliniche dei medicinali, con particolare riferimento a quelle ai fini del
miglioramento della pratica clinica, quale parte integrante dell’assistenza
sanitaria” - in particolare è stata approfondita la reale indipendenza di tali studi
mediante la valutazione degli elementi presenti nei contratti che regolano l’eventuale
erogazione di fondi e la fornitura del farmaco sperimentale da parte di aziende
farmaceutiche o altre organizzazioni a fini di lucro;
ƒƒ approfondimenti in materia di privacy al fine di redigere specifiche indicazioni
da fornire agli Sperimentatori del Policlinico per adempiere a quanto previsto
dall’Autorizzazione generale al trattamento di dati personali effettuato per scopi di
ricerca scientifica del Garante Privacy, pubblicata in G.U. n. 72 del 26 marzo 2012
(tali aspetti sono stati analizzati all’interno del CE da uno specifico gruppo di lavoro);
ƒƒ revisione del documento “Indicazioni per la predisposizione del Foglio
Informativo, del modulo di Consenso Informato e della Lettera al Medico
Curante” alla luce del parere espresso dal Comitato Nazionale di Bioetica “La
sperimentazione clinica in pazienti adulti o minori che non sono in grado di dare il
consenso informato in situazioni di urgenza”;
ƒƒ predisposizione delle informazioni richieste da parte del Ministero della Salute sulle
indagini cliniche con dispositivi medici marcati CE (indagini cliniche postmarket) approvate dal Comitato Etico nel periodo compreso tra il 1/06/2011 e il
30/03/2012;
ƒƒ aggiornamento sito pubblico del CE.
Le attività
dell’unità IDS
Per l’attività di monitoraggio degli studi clinici il Comitato Etico si avvale anche della
Unità IDS che svolge il monitoraggio sull’andamento degli studi (inizio arruolamento,
fine arruolamento, relazioni periodiche, chiusura dello studio) ed inserisce le informazioni
nell’apposita banca dati “IDS Clinical Trias Database” che comprende tutti gli studi
valutati dal Comitato Etico dal gennaio 2000 ad oggi (vedi paragrafo 6.3.1).
L’unità aziendale per la sperimentazione clinica (afferente al Servizio di Farmacia),
denominata Investigational Drug Service (IDS), istituita nel 2004 per
svolgere una
specifica attività di supporto agli sperimentatori al fine di superare criticità/irregolarità nella
243
Garanzie di trasparenza
Ricerca
conduzione degli studi, è stata inoltre individuata quale responsabile della trasmissione
delle informazioni di competenza del promotore in riferimento alle sperimentazioni di
natura non commerciale promosse dall’Azienda.
In particolare nell’anno 2012 IDS ha svolto le seguenti attività:
ƒƒ inserimento nell’IDS Clinical Trial Data Base delle informazioni di dettaglio relative ai
391 studi valutati dal CE nell’anno 2012 (364 studi approvati) e aggiornamento delle
informazioni inerenti a 3213 studi clinici approvati dal CE dal gennaio 2000;
ƒƒ monitoraggio amministrativo degli studi clinici registrati nel data base;
ƒƒ pubblicazione trimestrale della reportistica monitoraggio sperimentazioni cliniche per
i livelli aziendale, dipartimentale e di unità operativa sul Portale della Reportistica
Aziendale;
ƒƒ attività di consulenza agli sperimentatori per stesura protocollo, aspetti gestionali,
procedure autorizzative, GCP, aspetti legislativi, gestione del farmaco sperimentale
(473 consulenze);
ƒƒ transito di materiale sperimentale per tutti gli studi clinici con medicinale in corso
nell’anno 2012 (1259 transiti relativi );
ƒƒ gestione come responsabile dell’accesso e dell’utilizzo del sistema informativo –
profilo Promotore - dell’Osservatorio Nazionale Sperimentazione Clinica OsSC – AIFA
per gli studi interventistici con medicinale e del Registro Studi osservazionali RSOAIFA per gli studi osservazionali farmacologici promossi dalla nostra azienda;
ƒƒ inserimento nella banca dati Anagrafe della Ricerca Emilia-Romagna (A-RER) delle
informazioni inerenti ai progetti di ricerca approvati per la nostra azienda;
ƒƒ attività di formazione nell’ambito dei corsi di aggiornamento professionale interni e
nell’ambito di specifici corsi universitari;
L’ Unità IDS è inoltre presente nel gruppo di lavoro AIFA per le problematiche inerenti
all’Osservatorio nazionale delle sperimentazioni cliniche.
244
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
245
Obiettivi specifici
246
e di particolare rilevanza istituzionale
Obiettivi specifici
N
7
e di particolare rilevanza istituzionale
el capitolo conclusivo vengono prese in esame le principali
linee di azione messe in campo nel corso del 2012 per
rispondere agli obiettivi di mandato regionali, dall’avvio di
una pianificazione strategica a valenza pluriennale, agli aspetti di
riorganizzazione aziendale.
In particolare vengono sviluppati alcuni temi oggetto di revisione
organizzativa, legati all’avvio di nuovi modelli assistenziali,
quali quello della Assistenza ospedaliera per intensità di cura.
Si sono voluti inoltre riportare i principali elementi introdotti in
Azienda per una politica aziendale di miglioramento continuo della
qualità delle cure e per un sistema integrato di gestione del rischio.
Infine, viene dato spazio alle azioni da mettere in campo per un
più ampio recupero di efficienza, in particolare nell’area dei servizi
di supporto.
247
Il mandato regionale all’Azienda
7.1
Obiettivi specifici
Il mandato regionale all’Azienda e la pianificazione strategica aziendale
Nel corso del 2012 è stata data continuità alle azioni impostate nel 2011 avendo come
riferimento gli obiettivi di mandato assegnati con D.G.R. 1401/2010 e gli obiettivi generali
fissati con D.G.R. 653/2012. In particolare tra questi sono considerati di particolare
rilevanza:
• la relazione con l’Università, con la quale si è data continuità al rafforzamento
dell’impegno verso una sempre più forte integrazione tra le attività di assistenza,
ricerca e didattica;
• l’integrazione con l’Azienda Sanitaria di Bologna, con la quale si è proseguito nelle
azioni impostate negli anni precedenti (sviluppo delle reti cliniche integrate e dei
programmi interaziendali (clinici e amministrativi), Laboratorio Unico Metropolitano
(LUM), collaborazione per il contenimento delle liste d’attesa);
• l’integrazione in area vasta, e in particolare, nell’area bolognese, nella quale si è
proseguito nei percorsi di unificazione di servizi di supporto;
• la sostenibilità economico-finanziaria, con un forte presidio di programmazione e
monitoraggio;
• una programmazione degli investimenti a medio-lungo termine centrata soprattutto
sulla sicurezza delle cure e parametrata alle peculiarità del Policlinico come hub
regionale per diverse attività;
• una programmazione degli investimenti a breve termine sostenuta dall’attività di un
board specifico, che istituito nel 2011 ha pienamente operato nel corso del 2012 con
il mandato di valutare e verificare le richieste e i fabbisogni emergenti in tema di
rinnovo/adeguamento delle immobilizzazioni, sia edilizie, sia tecnologiche;
• una riorganizzazione aziendale dei servizi trasversali/di supporto e dei servizi centrali
ritenuta necessaria per una azione di governo aziendale complessiva ed efficace, alla
quale si è data attuazione completa nel corso del 2012. Tale azione ha consentito
di: accentuare le caratteristiche di trasversalità delle aree interessate, potenziare la
gestione per processi e porre il cittadino al centro dei percorsi assistenziali.
Le azioni derivanti dalla pianificazione strategica si sono sviluppate nel corso dell’anno
tenendo in considerazione alcuni temi, individuati come particolarmente significativi già
nel corso del 2011 e ulteriormente sviluppati nell’anno 2012:
• La sicurezza delle cure;
• La centralità del paziente e la definizione dei relativi percorsi;
• La valorizzazione delle professioni sanitarie, per realizzare in ambito aziendale una
integrazione multidisciplinare e multi professionale;
• La rete ospedaliera e la continuità delle cure;
• Ricerca e sviluppo delle terapie mediche e chirurgiche avanzate;
248
Anche nel 2012 i
riferimenti sono stati
gli obiettivi di mandato
e la pianificazione
strategica.
Le politiche per la sicurezza delle cure
• Integrazione Ospedale Università;
7
Obiettivi specifici
• Il recupero di efficienza, dalla programmazione delle risorse agli investimenti. Analisi
e revisione del ruolo dei servizi di supporto.
Prendendo come riferimento i temi della pianificazione strategica si declinano di seguito
i risultati di alcuni interventi ritenuti particolarmente significativi.
7.2
Nel corso del 2012
l’Azienda ha attuato
una riorganizzazione
aziendale volta
all’avviso della
gestione diretta
dei sinistri ed
ha promosso la
modifica dei percorsi
assistenziali e la
formazione continua
del personale.
Le politiche per la sicurezza delle cure ed il risarcimento dei danni
L’attività di gestione del contenzioso fa parte della gestione del rischio complessivamente
intesa, della più ampia attività di sviluppo e promozione di una cultura della sicurezza e
di un intervento sistemico sul rischio, che è obiettivo prioritario di molte Aziende sanitarie
della Regione Emilia Romagna, tra cui la nostra Azienda Ospedaliero Universitaria, ove,
nel corso del 2012, ci si è adoperati fattivamente per contenere il più possibile gli errori.
La riorganizzazione aziendale effettuata alla fine dell’anno 2012 e volta all’avvio della
gestione diretta dei sinistri, presupposto fondamentale di un’analisi approfondita delle
cause e di una valutazione medico-legale con garanzia di onestà e trasparenza verso i
cittadini, unitamente alla promozione di iniziative volte alla modifica di percorsi assistenziali
e alla formazione continua del personale sanitario nonché alla diffusione della cultura
della sicurezza, ha portato a risultati incoraggianti nell’individuazione della aree sanitarie
e dei comportamenti a maggior rischio, la cui conoscenza è il solo strumento per rendere
efficace un’opera di prevenzione degli eventi. Anche nel caso di eventi che, inevitabilmente,
sfociano in una richiesta di risarcimento, una siffatta gestione del contenzioso si ritiene
possa ridurre i tempi di istruttoria e di accertamento dell’accaduto, fino a un parere sulla
fondatezza o meno del reclamo con istanza risarcitoria, tale da consentire, laddove ne
ricorrano gli estremi, di dare rapida ed equa soddisfazione alle richieste mediante una
risoluzione extragiudiziale della vertenza. Al fine di giungere ad una gestione consapevole
e diretta degli eventi avversi nonché ad una vera e propria mappatura dei rischi, sono
stati coinvolti i cittadini, ma anche e soprattutto i professionisti della salute, che, prima
di oggi, avevano sempre vissuto assai negativamente ogni richiesta di risarcimento
avanzata in esito a una prestazione da loro fornita. Si è appurato, unitamente ai
professionisti e ai cittadini, che, con estrema frequenza, un elemento fondamentale nel
determinismo della conflittualità è rappresentato da una difettosa comunicazione tra
gli operatori sanitari e la persona destinataria delle cure e/o i suoi familiari; inoltre,
dall’attenta disamina dei casi di contenzioso è emersa l’opportunità che della relazionecomunicazione-consenso informato e della sua evoluzione dinamica rimanesse traccia
nella documentazione sanitaria e nel 2012 ci si è adoperati affinché avvenisse ciò nel
pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione del/la paziente. Si è quindi provveduto a
chiarire con i professionisti di numerose Unità Operative della nostra Azienda il principio,
ormai presente in consolidata giurisprudenza di Cassazione, che il solo sistema veramente
249
Le politiche per la sicurezza delle cure
Obiettivi specifici
adeguato per consentire una valutazione corretta dell’assistenza sanitaria fornita consiste
nell’attestare con esattezza e puntualmente, “passo per passo”, la condotta assistenziale
nella documentazione sanitaria, dando atto di quanto sia realmente accaduto durante la
degenza e le cure e rendendo in tal modo la stessa un diario fedele della storia condivisa
su i due fronti (dall’operatore sanitario e dal/la paziente).
Allo scopo di definire al meglio la gestione medico-legale e legale-assicurativo dei sinistri
è stata messa a punto nel 2012 una procedura aziendale volta alla risoluzione diretta dei
contenziosi che ha previsto una revisione delle responsabilità e una nuova ripartizione di
compiti tra U.O.C. di Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio e Servizio Legale
e Assicurativo. In particolare all’Ufficio Legale sono state affidate competenze di natura
legale-amministrativa e di mantenimento delle relazioni con i Legali rappresentanti del
cittadino/utente. La Medicina Legale si occuperà invece della valutazione del caso, sia
sulla base della documentazione sanitaria, sia della visita diretta, qualora possibile, in
termini di responsabilità professionale con relativa eventuale quantificazione del danno. E’
stato previsto il confronto sui sinistri tra i due Servizi nell’ambito di incontri programmati
a livello aziendale (CVS). Contestualmente l’UO di Medicina Legale e Gestione Integrata
del Rischio, valutato il caso, provvederà alla trasmissione dei sinistri al Team di ascoltomediazione dei conflitti dell’Azienda che, attraverso il Tutor del Team o suo delegato
attiva, se del caso, il percorso di mediazione.
7.2.1 La gestione diretta dei sinistri
Con Deliberazione della Giunta regionale n. 1350 del 17 settembre 2012 è stato
approvato formalmente il Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e
la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie.
Il suddetto Programma nasce dall’esigenza di prevenire gli eventi avversi in ambito
sanitario e contestualmente assicurare una adeguata copertura dei rischi derivanti
da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie, con l’obiettivo di perseguire la tutela
complessiva della salute degli utenti che si rivolgono al sistema sanitario regionale; ha
inoltre, come finalità, la presa in carico della persona rispetto ai danni eventualmente
causati dall’attività sanitaria, la prevenzione, gestione e risarcimento degli eventi avversi,
nonché l’obbiettivo di una maggiore tutela, serenità e trasparenza degli operatori del
Servizio Sanitario regionale nello svolgimento della propria attività professionale.
Con successiva L.R. 7 novembre 2012, n. 13: “Norme per la copertura dei rischi derivanti
da responsabilità civile negli Enti del Servizio Sanitario regionale” vengono disciplinate
in particolare le forme di gestione diretta dei sinistri e le modalità di corresponsione dei
risarcimenti conseguenti a responsabilità civile per attività sanitaria delle aziende e degli
enti del Servizio sanitario regionale per migliorare l'efficienza e la trasparenza dei relativi
procedimenti, per ottimizzare la gestione delle risorse per tale tipo di rischio, nonché per
conoscere le cause degli errori e ridurre gli eventi avversi prevenibili.
250
Le politiche per la sicurezza delle cure
7
Obiettivi specifici
In ottemperanza ai citati atti regionali ed in previsione dell’avvio del nuovo sistema
sopra descritto, si è appalesata pertanto la necessità che le Aziende Sanitarie regionali si
dotassero degli assetti e delle procedure necessarie al fine di consentire l’implementazione
del Programma regionale, come si evince altresì dalla nota del Direttore Generale Sanità
e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna, in atti con prot. 26752 del 03/08/2012,
nella quale sono contenute le prime indicazioni operative ed organizzative in tal senso.
Conseguentemente, mediante nota del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali
della Regione Emilia-Romagna del 28/09/2012, si chiedeva espressamente alle Aziende
Sanitarie regionali coinvolte dal citato Programma, tra cui dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi, di individuare ed approntare le
condizioni utili a svolgere le attività necessarie alla loro partecipazione alla sperimentazione
nella gestione diretta dei sinistri, inviando in Regione gli atti all’uopo predisposti. Il
Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria, con nota in atti al prot. 36144
del 06/11/2012, comunicava quindi al Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali
della Regione Emilia-Romagna di aver provveduto a dare formale disdetta dei contratti
assicurativi per la responsabilità civile verso terzi I° e II° rischio; provvedimento che ha
rappresentato la prima delle iniziative propedeutiche all’avvio del Programma de quo.
Successivamente, con nota del Direttore Generale del Policlinico in atti al prot. 38025 del
19/11/2012, veniva formalmente chiesto al Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali
della Regione Emilia-Romagna di partecipare alla sperimentazione del Programma
regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da
responsabilità civile nelle Aziende sanitarie con decorrenza 01/01/2013 ed a tal fine si
rappresentava che l’organizzazione dell’Azienda era tale da contemplare le figure e/o
organismi fondamentali e necessari per l’avvio della sperimentazione, con specifico
riferimento al Risk Manager, al CVS, al servizio di Medicina Legale interno, nonché al
servizio Legale ed Assicurativo.
Con deliberazione della Giunta regionale ER n. 1905 del 10 dicembre 2012 recante:
“Prime misure attuative per l’avvio del nuovo sistema per la copertura dei rischi derivanti
da responsabilità civile negli Enti del Servizio Sanitario regionale: istituzione del Nucleo
regionale di valutazione e individuazione delle Aziende sanitarie sperimentatrici”, tra le
altre cose veniva formalmente individuata l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola-Malpighi quale azienda sperimentatrice del Programma.
Con nota PG 41874 del 19/12/2012, a seguito della Deliberazione della Giunta Regionale
Emilia Romagna n. 1974/2012 che assegnava all’Azienda un finanziamento per la
realizzazione del progetto “Azioni di supporto e affiancamento per la realizzazione di
attività propedeutiche all’attuazione del Prog. Reg. di prevenzione degli eventi avversi
e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende Sanitarie” il
Policlinico conferiva apposito incarico finalizzato ad attività di supporto, affiancamento
e formazione di cui all’oggetto, in vista dell’avvio, a partire dal 01/01/2013, del nuovo
251
Le politiche per la sicurezza delle cure
Obiettivi specifici
sistema di gestione diretta dei sinistri da parte del Servizio Sanitario Regionale, in una
logica di collaborazione tra le Azienda Sanitarie e la Regione Emilia-Romagna, come
previsto dal “Programma regionale”.
Nell’espletamento dell’incarico in oggetto lo studio legale ha posto in essere le attività
di seguito specificate:
• Supporto nella definizione delle procedure di gestione degli eventi avversi: tale attività
si è concretizzata, in primo luogo, nel supporto tecnico-giuridico in relazione all’analisi
dell’attuale struttura e della organizzazione interna aziendale per poi valutare ed
elaborare congiuntamente percorsi e procedure, da condividere altresì con le altre
Aziende sperimentatrici, in ordine al nuovo sistema di gestione diretta dei sinistri in
base a quanto disposto dal suddetto Programma regionale e dalla L.R. ER 13/2012;
• Supporto nella redazione ed adeguamento della modulistica e degli atti propedeutici
all’avvio della gestione diretta dei sinistri e del risarcimento: oltre al supporto per
l’elaborazione di nuove procedure operative di gestione diretta, unitamente agli
uffici ed alle risorse dedicate alla gestione dei sinistri e delle richieste di risarcimento
danni, si è dato luogo ad attività con l’obiettivo di elaborare una nuova modulistica,
il più possibile standardizzata e comune, anche con riferimento alle altre Aziende
sperimentatrici della regione, da impiegare concretamente nella gestione diretta
(lettere di riscontro a fronte della richiesta danni, proposte di accordo transattivo e
comunicazione di accettazione di accordo a fronte della proposta, atto di quietanza,
ecc.);
• Supporto nella individuazione dei criteri di riferimento per l’accertamento di profili
di responsabilità e di quantificazione dei danni: in ordine ai profili di responsabilità
si è cercato di individuare, sulla base delle concrete esperienze di gestione delle
richieste danni, nonché della normativa vigente in materia di risarcimento danni da
responsabilità sanitaria, tutte le possibili problematiche relative sia alle ragioni della
pretesa risarcitoria che alla quantificazione del danno, in modo da riuscire ad fissare
criteri di massima per una prima valutazione del sinistro (anche con riferimento
all’elaborazione delle riserve o accantonamenti di bilancio) ed in seguito per un equo
calcolo della quantificazione del danno, sulla base di più approfondite valutazione
giuridiche e medico-legali;
• Affiancamento tecnico giuridico al personale dedicato alla gestione diretta: concreto
supporto tecnico-giuridico al personale del Settore Legale ed Assicurativo dell’Azienda
che si occupa della gestione dei sinistri e che dal 1/01/2013 è passato da una gestione
in regime di assicurazione ad una gestione diretta, in base a specifiche richieste e ad
esigenze legate all’avvio del nuovo sistema, nonché a casi concreti di volta in volta
verificatisi;
• Approfondimento delle aree tematiche interessate dal progetto regionale, con
particolare riferimento alle differenti tipologie di responsabilità che possono
essere contestate alle strutture sanitarie: analisi di normativa, di recenti sentenze
giurisprudenziali e di prassi in merito alla responsabilità sanitaria e riflessioni in
ordine alle connotazioni e conseguenze derivanti dall’applicazione di differenti sistemi
di valutazione dei sinistri sanitari ed alla conseguente quantificazione del quantum
252
Le politiche per la sicurezza delle cure
della pretesa risarcitoria;
7
Obiettivi specifici
• Affiancamento ed addestramento nella trattazione con la parte richiedente, con
simulazione di diversi casi: concreto affiancamento al personale del Settore Legale ed
Assicurativo dell’Azienda che si occupa della gestione dei sinistri nelle trattative con
parte richiedente sulla base dell’avvenuto espletamento di istruttoria interna, onde
addivenire ad una chiusura bonaria della vertenza nella maniera più ragionevole e
vantaggiosa possibile per l’Azienda, pur con congruo ed equo ristoro del danneggiato.
Infine con Determinazione n. 9329 del 29/07/2013 del Direttore Generale Sanità
e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna, avente ad oggetto modifiche alla
determinazione n 2416 del 15 marzo 2013: "Approvazione delle indicazioni operative
per la gestione diretta dei sinistri nelle aziende sanitarie sperimentatrici", sono state
approvate le modifiche al documento “Indicazioni operative per la gestione diretta dei
sinistri nelle aziende sanitarie sperimentatrici” ed in tal modo si è provveduto a fornire
a tutte le Aziende passate alla gestione diretta degli eventi avversi, modalità operative
omogenee. A livello Aziendale, si è ritenuto necessario revisionare la Procedura Aziendale
PA45 (Rev. 1) – GESTIONE DEI SINISTRI RCT/RCO, approvata in data 4.12.2012 con
decorrenza 1.1.2013 alla luce del Programma regionale suddetto, rivedendo pertanto
l’assetto complessivo delle attività finalizzate a gestire gli eventi avversi derivanti da
responsabilità civile, prevedendo indicazioni specifiche e diversificate per gli eventi
con competenza di copertura assicurativa fino alla data del 31/12/2012 e per quelli di
competenza della gestione diretta, essendo comunicati all’Azienda in data successiva al
31.12.2012.
Tra i primi adempimenti interni per dare attuazione al programma regionale citato, al
fine di garantire la tutela legale di carattere penale a tutto il personale sia delle aree
dirigenziali sia del comparto per l’attività istituzionale svolta nei casi di richiesta di
patrocinio legale ai sensi della vigente contrattazione collettiva nazionale di lavoro, si
è provveduto a pubblicare sul sito web aziendale in data 21/12/2012 apposito avviso
pubblico approvato con Delibera 564 del 20/12/2012 per costituire un elenco di avvocati
con specifica e comprovata esperienza in diritto penale ed in particolare in materia di
responsabilità sanitaria.
Infine, con Delibera del Direttore Generale N. 608 del 28.12.2012 si è provveduto a
prendere formalmente atto del suddetto Programma regionale per la prevenzione degli
eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende
sanitarie nonché dell’individuazione dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola-Malpighi quale azienda facente parte del gruppo della Aziende
Sanitarie sperimentatrici nell’ambito di tale programma, aderendo altresì al programma
stesso, con recepimento dell’intero impianto normativo sopra citato al fine di darne
concreta attuazione con tutti gli atti, azioni e procedure necessarie e conseguenti.
253
Le politiche per la sicurezza delle cure
Obiettivi specifici
7.2.2 Sicurezza dei processi di cura
In relazione all’applicazione e monitoraggio delle raccomandazioni contenute nella DGR
1706/2009, inerenti, nello specifico, la sicurezza dei percorsi assistenziali, particolare rilievo
è stato attribuito alla valutazione del percorso diagnostico-assistenziale pre-operatorio
di pazienti da sottoporre a interventi di chirurgia maggiore e ai modelli di assistenza
post-operatoria. Per quanto concerne la fase pre-operatoria, sin dall’inquadramento
diagnostico e dalla successiva programmazione dell’iter clinico, è stata data particolare
importanza alla trasmissione scritta, nella documentazione sanitaria, di quanto eseguito
e programmato, al fine di garantire, al di là della rotazione degli Operatori, un filo logico
e coerente delle decisioni da prendere e delle azioni da attuare. Inoltre, è stata posta
particolare attenzione anche all’impostazione della profilassi antibiotica, nonché della
profilassi del tromboembolismo venoso (TEV).
In parallelo a ciò, sono stati implementati i sistemi di sicurezza dei comportamenti in
radiologia: come fase finale dell’iter diagnostico, è stato indicato il controllo dell’anagrafica
del paziente in tutte le indagini e relativi referti e il controllo delle date di esecuzione,
nonché la congruità degli esiti con il quesito clinico.
Tra i passaggi preliminari all’esecuzione dell’intervento chirurgico, grande rilievo
hanno assunto le procedure di informazione e raccolta del consenso alla procedura.
È stata dedicata una specifica attenzione alla definizione di percorsi per facilitare il
consenso consapevole ai trattamenti sanitari, utilizzando la comunicazione empatica
quale strumento per la creazione dell’alleanza terapeutica e del rapporto di fiducia tra
sanitario (soprattutto medico) e paziente. Tali percorsi hanno contemplato l’esistenza di
un momento informativo preliminare all’acquisizione del consenso, da registrare nella
documentazione sanitaria come atto sanitario, in cui l’informazione verbale venisse
possibilmente integrata mediante l’utilizzo di materiale informativo scritto. Oltre ai casi
previsti dalla legge, è stato acquisito in ogni circostanza relativa ad intervento chirurgico
il consenso esplicito in forma scritta per l’ovvia maggiore valenza documentale e
probatoria dello stesso. Il modulo di acquisizione del consenso informato, redatto e
sottoscritto dall’avente diritto e dal medico, è stato allegato e conservato all’interno della
documentazione clinica, di cui è parte integrante e inscindibile.
Nella fase immediatamente preliminare all’intervento chirurgico è stata sottolineata la
fondamentale compilazione della check-list operatoria per l’identificazione del paziente
e del lato/sito chirurgico nella quale ogni operatore controfirma, validandola, la fase
controllata personalmente.
In relazione al monitoraggio post-operatorio, a seconda della tipologia di paziente e di
intervento chirurgico, è stato definito un intervallo di tempo entro cui effettuare la prima
valutazione clinica e la frequenza delle successive, un minimum data set di informazioni
da segnalare in cartella clinica, comprendenti anche la pianificazione dell’eventuale
254
Particolare attenzione
è stata posta nella
valutazione del
percorso diagnostico
assistenziale pre
operatorio di pazienti
da sottoporre ad
interventi di chirurgia
maggiore.
Centralità del paziente
7
Obiettivi specifici
attività consulenziale, la definizione di modalità di segnalazione delle eventuali “criticità”
e un numero minimo di informazioni da riportare nella relazione di dimissione. A tal
proposito, particolare attenzione è stata posta alla valutazione multidimensionale e
multiprofessionale dei pazienti (cronici, fragili, etc.) da inserire in determinati percorsi di
“presa in carico” ai fini di una corretta ed adeguata continuità assistenziale.
7.3
Centralità del paziente e definizioni dei relativi percorsi
Tra le azioni attuate nel corso del 2012 si rendicontano quelle relative all’assistenza
neonatale.
Le azioni attuate
nell’assistenza
neonatale
testimoniano
l’attenzione alla
centralità del
paziente nella
progettazione dei
percorsi di cura con
una visione olistica.
A livello aziendale è stato identificato il percorso diagnostico-terapeutico di assistenza
neonatale con personale dedicato in ostetricia per la valutazione prenatale e per la
valutazione rischio oncologico.
Nell’ambito di questa area ha trovato attuazione il progetto “Allattami – La banca del
Latte Umano Donato (BLUD). Questa banca, nata il 2 ottobre 2012 per iniziativa del
Policlinico - Unità operativa di Neonatologia e di Granarolo Spa, è stata realizzata
secondo le più recenti Linee Guida per la costituzione e organizzazione di una BLUD ed è
la prima banca italiana nata e gestita in stretta collaborazione tra una struttura sanitaria
pubblica e un’azienda privata.
Allattami è nata per fornire il latte umano ai neonati prematuri ricoverati nelle terapie
intensive neonatali del Policlinico S. Orsola - Malpighi e dell’Ospedale Maggiore di Bologna.
Per raggiungere questo obiettivo è stata avviata un’importante azione di sensibilizzazione
verso le future e nuove mamme residenti a Bologna e nei comuni limitrofi, grazie alla
collaborazione dell’Azienda Usl di Bologna, del Collegio delle Ostetriche, dei Pediatri di
famiglia e de Il Cucciolo, associazione in Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine.
Le aspiranti donatrici si rivolgono per una prima informazione a Il Cucciolo e vengono
poi selezionate dai medici del Policlinico che valutano, caso per caso, se vi siano
tutte le condizioni utili alla donazione. A tutte le donatrici ‘arruolate’ vengono fornite
le attrezzature utili per l’estrazione e la conservazione del latte al loro domicilio: un
tiralatte professionale, una serie di biberon monouso, un datalogger per la misurazione
della temperatura del proprio freezer.
Un tecnico specializzato passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle
donatrici una o due volte alla settimana. Il latte è portato nel laboratorio della Banca
del Latte Umano Donato, presso lo stabilimento Granarolo di Bologna. Qui ogni biberon
viene sigillato e pastorizzato per renderlo massimamente sicuro per i neonati che lo
riceveranno. Ogni passaggio di ogni singolo biberon viene registrato con un apposito
programma informatizzato, dal momento del ritiro dalla casa della donatrice fino a
quando arriverà alla Terapia Intensiva Neonatale che ne ha fatto richiesta.
255
Valorizzazione delle professioni sanitarie
Obiettivi specifici
Nei primi nove mesi di attività le mamme arruolate per donare il proprio latte sono
state complessivamente 34 e 2.500 i biberon raccolti, equivalenti a circa 250 litri di
latte materno. Il periodo medio di donazione, per ogni donna, è stato di 89 giorni e le
donatrici sono state anche 15 in contemporanea. I bambini nati prematuramente che
hanno potuto nutrirsi con questo latte, anziché quello artificiale, sono 70.
7.4 Valorizzazione delle professioni sanitarie per realizzare
in ambito aziendale una integrazione multidisciplinare e multi
professionale
La figura del Bed Manager (BM), istituita nel settembre 2010 e diventata operativa
dal 1 gennaio 2011, è divenuta per i professionisti aziendali una figura di riferimento
irrinunciabile. Esso rappresenta un valore aggiunto non solo nella gestione della risorsa
posto letto, ma anche nell’individuare il setting assistenziale corretto dove collocare il
paziente per evitare sprechi in termini di tempo e risorse impiegate. Le parole che più
di tutte possono riassumere il significato che questo ruolo ricopre sono ottimizzazione
e razionalizzazione del percorso del paziente all’interno dell’ospedale. L’esperienza
maturata nel corso dei primi anni di attività ci “sollecita” ad ampliare il campo d’azione
della figura del BM: se oggi il focus è sull’area internistico-geriatrica il futuro ormai
prossimo è la completa presa in carico del governo dei letti di altre realtà operative
(specialistiche, area critica e chirurgie). A fianco del BM Aziendale si pensa pertanto di
istituire la figura del BM di Area Internistico-geriatrico e di Area Chirurgica. Le principali
aree di intervento sono schematizzate nella figura seguente:
Case di Cura
posti letto per
acuti
UU.OO.
Medicina Interna
e specialistiche
BED MANAGER
Aziendale
P.S. e Med.
D’urgenza
UU.OO.
Geriatria
Nel corso del 2012 si è rafforzato il ruolo di questa funzione e si sono preparate le
condizioni affinché possa estendere il proprio campo d’azione governando la risorsa
“posto letto” in tutta l’azienda grazie al supporto di due bed manager di area medica e
chirurgica.
256
Il bed manager è
una funzione che
ha trovato piena
attuazione e che si
rafforza nel corso del
2012, diventando
punto di riferimento
irrinunciabile per
i professionisti
aziendali.
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
7
Obiettivi specifici
Il BM Aziendale assume quindi un ruolo più ampio in quanto affronta problematiche di
bed management in tutta l’azienda e si interfaccia prioritariamente con la Direzione
Sanitaria (DS), Direzione del Servizio Infermieristico Tecnico e Riabilitativo (DSITR), la
Centrale Metropolitana Postacuzie (Ce.M.P.A.) e presiede agli incontri periodici del team
management e gruppo di monitoraggio.
E’ compito del BM di Area focalizzare la sua attività sulle realtà che accolgono pazienti
prevalentemente da Pronto soccorso e rappresentare un facilitatore , un supporto alle
unità operative per il governo dei posti letto. La funzione prioritaria del Bed Manager di
area è quella di assicurare il coordinamento delle azioni operative finalizzate alla corretta
gestione della risorsa posto letto nel sistema di ricoveri e trasferimenti legato agli accessi
da Pronto Soccorso intervenendo a livello puntuale e creando un collegamento costante
nelle diverse fasi del percorso assistenziale mediante un unico governo centrale che si
interfacci costantemente con:
• il Pronto Soccorso e la Medicina d’Urgenza;
• le singole Unità Operative;
• il team per la valutazione precoce;
• la Centrale Metropolitana Postacuzie.
A testimonianza del lavoro svolto si sottolinea che nel corso dell'anno 2012 (sia periodo
invernale che estivo) non è stato necessario reperire risorse da dedicare ad un reparto
polmone, soluzione adottata invece negli anni precedenti, neanche a fronte della chiusura
definitiva di 29 posti letto durante l'estate.
7.5
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
7.5.1 - Attività di programmazione e controllo dell’assistenza ospedaliera
L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola Malpighi ha definito
accordi di fornitura con le aziende presenti sul territorio provinciale, l’Ausl di Bologna e
l’Ausl di Imola e, per l’attività di ricovero, con altre aziende USL della Regione EmiliaRomagna.
L’accordo di fornitura con l’Ausl di Bologna riguarda la fornitura di prestazioni di ricovero,
di specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e ambiti di collaborazione per quanto
riguarda la clinical governance, la politica del farmaco e l’innovazione e lo sviluppo
tecnologico ed informatico. I principi di riferimento dell’accordo 2012 derivano e danno
continuità ai precedenti accordi, con particolare attenzione a quanto definito all’interno
della programmazione locale dell’offerta, atta a soddisfare la domanda espressa
dalla popolazione residente nei territori di competenza, con l’intento di perseguire
l’autosufficienza territoriale, nel rispetto del modello organizzativo Hub & Spoke, della
valorizzazione delle eccellenze presenti nelle diverse strutture e dell’appropriatezza di
257
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
Obiettivi specifici
sede e del regime di erogazione delle prestazioni, in una logica di programmazione
integrata dei servizi. Nella definizione degli obiettivi di produzione del sistema produttivo
si è tenuto conto dei risultati conseguiti dagli accordi precedenti in termini di volumi di
produzione e di volumi economici di scambio tra le aziende e dei seguenti elementi di
contesto:
• necessità di ridurre le liste di attesa, in particolare mantenendo i tempi di attesa per
interventi su patologia neoplastica entro 30 giorni e per le prestazioni critiche entro i
tempi definiti dalla normativa;
• recuperare la mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di interventi definiti
annualmente. Relativamente all’autosufficienza territoriale si considera prioritario
il mantenimento dell’attività di: Chirurgia a elevata complessità, in particolare per
patologie neoplastiche, Ginecologia e attività di Procrezione Medicalmente assistita,
Cardiochirurgia, Urologia, Chirurgia Vascolare, Ematologia, Malattie Infettive,
Chirurgia Pediatrica, Ortopedia;
• necessità di qualificare l’attività di ricovero da parte delle strutture di PS;
• linee di programmazione di Area Vasta, Provinciale e Metropolitana;
• necessità di individuare azioni congiunte di respiro poliennale mirate a massimizzare
i livelli di integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di
autosufficienza produttiva locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza
proprie dei soggetti produttori. In questo ambito sono proseguite attivamente le
azioni per la riarticolazione delle attività di Chirurgia Pediatrica e di Laboratorio/
Microbiologia in ambito metropolitano. Da febbraio 2012 è stato gestito il temporaneo
spostamento logistico dell’attività di dialitica del Maggiore presso il S.Orsola che si è
protratta fino a luglio 2013;
• investimenti e sviluppo integrato di attività nell’ambito della innovazione tecnologica
(PET, RM, radioterapia, IORT) e di quelle aree per le quali esiste un alto consumo
di risorse: medicina dei trapianti, cardiologia interventistica, oncologia, ematologia,
dialisi e farmaceutica.
L’accordo tratta i seguenti temi in termini di pianificazione congiunta dell’offerta sia dal
punto di vista qualitativo (nuovi servizi, percorsi clinici, audit) che quantitativo:
• Ricovero;
• Specialistica ambulatoriale;
• Dialisi;
• Pronto Soccorso non seguito da ricovero.
Sono stati presi come principi ispiratori l’appropriatezza della produzione e del setting
assistenziale e la qualità del servizio, nonché l’adeguamento delle strutture di produzione
alle richieste di rimodulazione della rete provinciale, con l’obiettivo di fornire localmente
i massimi livelli di erogazione di prestazioni di ricovero nelle discipline di base e/o di
media assistenza, riservando invece la produzione di prestazioni di alta specializzazione
ai centri individuati dalla programmazione attuativa regionale e provinciale. L’accordo,
258
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
7
Obiettivi specifici
come negli anni precedenti, ha contemplato, inoltre, le azioni relative alla politica del
farmaco da attivare al fine del raggiungimento degli obiettivi che discendono dalle
principali indicazioni normative in materia.
A partire dal 2012 le prestazioni di screening colon retto, di screening cervice uterina,
PET e altre prestazioni sanitarie diverse erogate a favore di pazienti ambulanti e degenti,
oggetto di fatturazione diretta, sono state considerate parte integrante dell’accordo di
fornitura. I relativi oneri vengono riconosciuti da parte dell’AUSL di Bologna sulla base di
una logica budgetaria che fa riferimento ai consumi dell’anno 2011. L’importo economico
complessivo, corrispondente a 2.727mila euro è stato considerato quale valore massimo
ammissibile di scambio per l’anno 2012 e il consuntivo 2012 si attesta al di sotto di tale
valore.
L’accordo con l’Azienda USL di Imola è volto a perseguire il governo della mobilità
sanitaria facendo propri seguenti principi:
• riconoscere il diritto del cittadino alla libera scelta del luogo di cura, nell’ambito di un
sistema di regole strutturato, certo e condiviso, coerente alla missione di assicurare i
livelli essenziali di assistenza alla popolazione di riferimento, nel rispetto dei principi
della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso
all’assistenza, della qualità e appropriatezza delle cure, nonché dell’economicità
nell’impiego delle risorse;
• favorire il pieno utilizzo delle proprie strutture sanitarie e perseguire l’autosufficienza
territoriale, confermando allo stesso tempo il modello dell’offerta integrata Hub
& Spoke, per l’erogazione di prestazioni sanitarie ad alta complessità a valenza
regionale;
• evitare ridondanze nel sistema dell’offerta che, oltre a costituire una inefficienza
per il sistema, limitano lo sviluppo di adeguate competenze cliniche e professionali,
pregiudicando l’appropriatezza e la sicurezza dell’attività sanitaria;
• contrastare atteggiamenti di reclutamento opportunistico di quote importanti di
casistica di ricovero, induttivo di mobilità ingiustificata, che eleva i costi sociali
dell’assistenza sanitaria del sistema, dei pazienti e dei loro prossimi;
• rispettare gli obiettivi di finanza pubblica e di programmazione sanitaria connessi
alla stipula degli accordi con le strutture erogatrici di prestazioni sanitarie per conto
del Servizio sanitario nazionale [...], per cui ai sensi dell'art. 8 - comma 1 - del
D.L. 248/2007 convertito in L.31/2008, "Proroga di termini previsti da disposizioni
legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria", in caso di incremento a
seguito di modificazioni, comunque intervenute nel corso dell'anno, dei valori unitari
dei tariffari regionali per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera,
il volume massimo di prestazioni remunerate si intende rideterminato nella misura
necessaria al mantenimento dei limiti budgetari, fatta salva la possibile stipula di
accordi
259
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
Obiettivi specifici
7.5.1.1 Progetto Laboratorio Unico Metropolitano
Dal 2006 è attivo un progetto per la riarticolazione delle attività di Laboratorio/
Microbiologia in ambito metropolitano. Nel corso del 2012 si è pressoché completato
il progetto per quanto concerne il trasferimento delle indagini. Si è provveduto ad
accentrare presso la Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria gli
esami di virologia e batteriologia richiesti per pazienti esterni e/o ricoverati negli ospedali
dell’AUSL di Bologna, nel contempo sono stati trasferiti, presso il Trasfusionale dell’AUSL
di Bologna tutti gli esami relativi alla validazione delle sacche di sangue.
Sempre nel corso del 2012 sono stati concentrati presso il laboratorio AUSL tutte le indagini
relative all’auto immunità. Ciò ha comportato specifiche analisi sulle risorse impiegate
(personale ed attrezzature) e più in generale modifiche organizzative e gestionali in
entrambe le aziende coinvolte. Con queste riorganizzazioni si è realizzato quanto a suo
tempo concordato fra le due aziende (Ospedaliero - Universitaria e USL di Bologna) circa
l’allocazione delle indagini. Nel 2013 e 2014 saranno realizzati ulteriori trasferimenti di
tipologie di indagini dall’Azienda Ospedaliera all’AUSL di Bologna compatibilmente con i
tempi di ristrutturazione edilizia della nuova sede.
Con decorrenza 1 gennaio 2012, si è proceduto all’unificazione completa delle attività di
patologia clinica svolte dalle due aziende e l’individuazione di un unico Responsabile delle
attività laboratoristiche che successivamente ha acquisito anche la funzione di Direttore
del laboratorio dell’AUSL di Imola. Nella primavera il gruppo AVEC ha formalizzato il
progetto di riassetto complessivo dell’attività laboratoristica del territorio, andando ad
individuare le necessità logistiche, e di risorse necessarie allo svolgimento delle attività.
Nella realtà bolognese si creerà entro il 2014, una volta terminati i lavori strutturali,
il laboratorio HUB ubicato al Maggiore (15/18 milioni di esami) che sarà in rete con i
laboratori spoke presenti sul territorio dedicati quasi esclusivamente alle urgenze; solo il
laboratorio del S. Orsola-Malpighi manterrà alcune specificità dovute alla tipologia della
casistica trattata in ricovero.
Quanto finora realizzato rappresenta un esempio di forte integrazione e condivisione di
valori fra le Aziende provinciali ed ha permesso di ottenere risultati positivi in termini
di efficienza e contenimento dei costi secondo il modello Hub e Spoke e quindi collegati
in rete, condividendo l’infrastruttura informatica, la logistica (con particolare attenzione
ai trasporti nelle diverse sedi anche in considerazione degli aspetti oro-geografici),
l’analisi dei costi, le modalità di acquisizione dei reagenti, delle attrezzature ed infine dei
meccanismi di compensazione.
7.5.1.2 Indirizzi per il riordino delle funzioni chirurgiche
Con delibera n. 31 del 2012 quest’Azienda ha istituito, nell’ambito della Direzione
sanitaria, il percorso di logistica sanitaria per le patologie chirurgiche.
Il percorso prevede il governo della presa in carico del paziente dall’espletamento della
260
Nel 2012 si
è proceduto
all’unificazione
delle attività di
patologia clinica con
l’individuazione di un
unico Responsabile
del laboratorio unico
metropolitano che
ora accorpa anche
Imola.
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
prima visita chirurgica fino alla dimissione.
7
Obiettivi specifici
Nel 2012 si è perfezionato la parte relativa al prericovero per le chirurgie generali andando
ad identificare la sede di padiglione ove svolgere le attività propedeutiche al ricovero
chirurgico; all’identificazione del setting assistenziale specifico per alcune patologie di
bassa complessità; si è proceduto alla applicazione di correttivi per quanto concerne la
programmazione delle sedute operatorie ed alla individuazione di meccanismi atti ad
assicurare la disponibilità del posto letto in terapia intensiva.
Nell’anno 2012 inoltre si è proceduto all’applicazione di quanto previsto nella deliberazione
regionale 1173 del 2011 svolgendo in regime ambulatoriale le attività chirurgiche, quali
le patologia erniaria, prima eseguite in regime di day surgery.
Analogamente si è valutato con l’AUSL di Bologna di centralizzare ed eseguire in
ambulatoriale le prestazioni di litotrissia nell’anno 2013.
7.5.2 Le innovazioni clinico organizzative
Nel 2012 si è lavorato
sul riordino delle
funzioni chirurgiche,
riorganizzazione dle
polo cardiochirurgico
e dei trapianti, sulla
riorganizzazione
dell’area internistico
geriatrica.
Nell’ambito del percorso regionale “Realizzazione di modelli organizzativi di ospedali
per intensità di cure e/o complessità assistenziale” l’azienda Ospedaliero – Universitaria
di Bologna ha presentato un progetto di innovazione organizzativa, suddiviso in tre
sottoprogetti così individuati:
• Riorganizzazione del Polo Cardiochirurgico e dei Trapianti in funzione
dell’intensità di cura e della flessibilità gestionale: fra appropriatezza ed efficienza un
modello per il successo dei setting ad altissimo assorbimento di risorse. E’ in corso la
fase di studio del modello organizzativo in funzione dell’attivazione prevista del nuovo
polo prevista per l’anno 2014.
• Riorganizzazione delle attività chirurgiche: sperimentazione di nuovi modelli
gestionali in tutte le fasi del percorso clinico –assistenziale: il contesto assistenziale
nel quale si è inteso sviluppare la sperimentazione è il nuovo Polo Chirurgico e della
Emergenza, attivato nel corso del 2011 coinvolgendo l’attività in elezione delle
chirurgie generali e di alcune chirurgie specialistiche.
• Riorganizzazione dell’area internistico-geriatrica: sperimentazione di nuovi
modelli gestionali.
7.5.2.1 Riorganizzazione delle attività chirurgiche
Complessivamente sono interessati circa 150 posti letto a diversa intensità assistenziale,
dedicati all’attività chirurgica e 60 posti letto di specialità mediche che, a motivo
delle tradizionali e consolidate relazioni fra professionisti, hanno un’abituale relazione
professionale e funzionale con le chirurgie generali coinvolte nella sperimentazione.
Sono obiettivi generali della sperimentazione:
• Utilizzo efficiente e flessibile delle risorse assegnate. Potendo ora disporre di una
logistica e di un assetto complessivo che favorisce la relazione tra professionisti,
obiettivo primario dell’azienda è la sperimentazione di percorsi clinico assistenziali
261
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
Obiettivi specifici
orientati alla centralità del paziente attraverso la ridefinizione dei processi in un’ottica
di integrazione multi-professionale. Nella revisione dei percorsi assistenziali è
fondamentale riprogettare l’assistenza secondo modelli organizzativi che prevedano
l’articolazione della stessa e delle risorse secondo l’intensità delle cure e la complessità
assistenziale;
• Definizione per ogni paziente del giusto setting assistenziale;
• Miglioramento dell’efficienza ed efficacia del percorso chirurgico per garantire ai
pazienti il miglior servizio in termini di qualità delle prestazioni e riduzione del rischio
clinico e nel contempo applicando i dettami della normativa nazionale e regionale
“spending review”;realizzando i reparti per intensità di cure e continuità assistenziale.
Il modello prevede una gestione integrata delle risorse assegnate con l’individuazione di
una cabina di regia in grado di monitorare tutto il percorso del paziente chirurgico dalla
visita alla dimissione. Per meglio valutarne la realizzazione si è per comodità suddiviso
il modello in 4 parti, ciascuna indipendente dalle altre nella fase di studio, analisi e
realizzazione, ma solo l’embricazione di tutte le 4 parti permette di apprezzare gli aspetti
innovativi della sperimentazione cogliendone la dimensione complessiva. Lo sviluppo
e l’integrazione fra tutti gli item proposti possono garantire un significativo recupero
di efficienza ed un altrettanto significativo miglioramento della qualità del percorso
assistenziale.
Le parti del modello sono:
• Il percorso pre-operatorio, avendo l’azienda tra le priorità il rispetto dei tempi di attesa
per la patologia neoplastica e l’appropriatezza del setting assistenziale, ha identificato
una sede fisica in cui opera un pool infermieristico gestito da un Coordinatore
Infermieristico esperto con le funzioni di presa in carico del paziente per la valutazione
preoperatoria, di ottimizzazione del percorso e degli accessi evitando giornate di
ricovero improprie. Ha inoltre funzioni di accoglienza e accettazione nelle date
previste del ricovero. È stato attivato, come previsto nel 2012 da cronoprogramma,
per le chirurgie generali e per la chirurgia ortopedica;
• Il Coordinamento delle Attività Chirurgiche (Co.A.Ch.) attualmente svolto da un pool
multi professionale
si pone quale elemento gestionale delle risorse di sala, della
pianificazione delle attività complessive così come della programmazione quotidiana
e del relativo monitoraggio. A questa funzione, in futuro, sarà assegnata la gestione
centralizzata delle note operatorie, il collegamento con la Terapia Intensiva PostOperatoria (attualmente svolta con incontri settimanali multidisciplinari) e la
programmazione degli interventi sulla base dei criteri di priorità;
• Attivazione di una Recovery Room: non costituisce in senso assoluto una novità
gestionale ed assistenziale, ma si tratta in ogni caso di una funzione del tutto nuova
per l’ Azienda. Questa opzione intermedia si inserisce appieno nella sperimentazione
complessiva, in quando rientra nell’ottica sia di un più efficiente uso delle risorse, sia
di quello dell’appropriatezza. Nel 2012 si è proceduto all’analisi dei dati per stimare il
fabbisogno dei letti da attivare.
• La riorganizzazione delle degenze chirurgiche per complessità di cura e per processi:
262
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
7
Obiettivi specifici
si tratta di una sperimentazione per la quale si intendono specializzare le degenze
per processi omogenei. La maggior parte delle chirurgie generali hanno casistiche
in parte (o integralmente) sovrapponibili. Si tratta di superare il concetto della
dotazione di posti letto per U.O. in funzione di una settorializzazione delle degenze
per processi omogenei, completando poi il programma con l’integrazione fra le
degenze mediche e chirurgiche. Sul versante infermieristico si associa poi ad una
forma perfezionata di primary nurse, per la quale ogni paziente avrà, durante il suo
ricovero, un infermiere di riferimento, ovvero ogni infermiere definito case manager
seguirà un numero definito di pazienti per garantire la continuità assistenziale nel
rispetto del percorso del paziente. Nel 2012 sono stai analizzati i volumi di attività e
predisposto il progetto e l’analisi di fattibilità; la realizzazione avverrà nel 2013 nelle
more di ulteriori valutazioni a seguito della spending review.
• Il percorso chirurgico per la chirurgia generale presenta la divisione fra programmazione
ed urgenza in quanto in Azienda è attiva la chirurgia d’urgenza.
7.5.2.2 Riorganizzazione dell’area internistico-geriatrica: sperimentazione di nuovi modelli gestionali
L’area interessata dalla riorganizzazione è costituita da:
• 8 unità operative di medicina e geriatria per un totale di 255 posti letto
• 3 UO di area medica ad orientamento specialistico per un totale di 22 posti letto;
• 2 unità operative di post acuti per un totale di 46 posti letto.
Si tratta complessivamente di 323 posti letto situati all’interno di un medesimo padiglione.
La riorganizzazione trae origine da circostanze contingenti tra cui:
• l’accesso di pazienti dal Pronto Soccorso provenienti dal domicilio, da Case di cura
convenzionate e da Case di Riposo/CRA;
• il trasferimento di pazienti provenienti dalla Medicina d’urgenza e/o da altre unità
operative del Policlinico durante le ore diurne verso l’area internistica;
• la crescita esponenziale di persone anziane con polipatologie e disabilità, spesso in
condizioni di fragilità, che richiedono una valutazione multidimensionale fin dall’arrivo
in reparto;
• la necessità di superare l’organizzazione a confini, spesso non adatta ad un’ottimale
allocazione dei pazienti,
• la necessità di individuare un percorso di ricovero in elezione separato dal ricovero
d’urgenza; la possibilità di creare un ambiente confortevole in grado di ospitare
pazienti dimessi in attesa del
ritorno a domicilio o nella struttura di afferenza
(Discharge Room);
• la necessità di rivedere la dotazione ottimale in una logica di intensità di cura tra posti
letto di degenza ordinari, posti letto di post-acuti, posti di lungodegenza/RSA;
• la necessità di individuare ed uniformare un metodo di lavoro integrato tra medici e
infermieri ed altri professionisti coinvolti nel percorso di cura (briefing e debriefing);
• la necessità di deaffollare le stanze di degenza.
263
La rete ospedaliera e la continuità delle cure
Obiettivi specifici
Il progetto consta di diverse fasi alcune delle quali (fase propedeutica, 1, 2 e 3) sono
state già realizzate, mentre le restanti saranno oggetto di intervento nel corso del 2013
e 2014.
L’avvio della riorganizzazione dell’attività internistico geriatrica ha avuto come “primum
movens” la chiusura di un reparto ad indirizzo Geriatrico dotato di 28 p.l.. Tale condizione
ha consentito da un lato, di collocare su un unico piano le restanti 2 U.O. di Geriatria
(consentendo tra l’altro un deciso deaffollo delle stanze di degenza), dall’altro di creare
un’area dedicata al percorso del paziente in elezione separando così i percorsi dell’urgenza
da quelli programmati.
Nella fase propedeutica è stata necessaria per concretizzare diverse attività preliminari
alla successiva realizzazione del progetto di cui si riportano di seguito le principali tappe:
• insediamento del gruppo di lavoro;
• analisi dati;
• stesura degli scenari possibili;
• condivisione con lo staff di Direzione Sanitaria per apportare ulteriori integrazioni o
modifiche;
• presentazione
alla
Direzione
Strategica
(Direttore
Generale,
Sanitario
e
Amministrativo);
• condivisione con i professionisti coinvolti;
• formalizzazione della soluzione presso i comitati direttivi dei due Dipartimenti
maggiormente coinvolti.
Nelle fasi successive è stata data attuazione alle azioni previste che hanno portato a
ricondurre l’attività geriatrica su un unico piano attraverso il trasferimento in “contenitori”
diversi e più ampi, consentendo un deciso deaffollo delle stanze di degenza (il reparto
è in funzione dal 1 Ottobre 2012) alla separazione dei percorsi dei pazienti urgenti da
quelli programmati, alla rimodulazione del percorso del paziente specialistico acuto.
Di particolare interesse, per la nostra Azienda, la sperimentazione di un nuovo reparto
denominato “Area Programmati”. La scelta della Direzione Strategica di perseguire una
separazione “netta” dei percorsi per pazienti programmati da quelli dei ricoveri urgenti si
è rivelata positiva in particolare per alcuni aspetti che si riportano di seguito:
• Certezza del posto letto: la gestione di un reparto che prevede la presenza di soli
pazienti programmati e che quindi, per definizione, vengono ricoverati a seguito della
disponibilità del posto letto consente un’organizzazione dei ricoveri non “complicata”
dalle richieste, talvolta pressanti ed estemporanee, del Pronto Soccorso creando non
pochi disagi sia ai pazienti che al personale sanitario.
• Condivisione dei posti letto: uno degli obiettivi fondamentali di questo progetto
è stato quello di utilizzare appieno i posti letto disponibili non definendo a priori
le assegnazioni rispetto a professionisti e discipline che hanno accesso all’area,
componendo gli ingressi sulla base di percorsi e della lista d’attesa. Tale lavoro,
condotto dalla Direzione insieme ai professionisti, ha consentito l’individuazione
264
Il recupero di efficienza
7
Obiettivi specifici
chiara della tipologia di pazienti che possono accedere unitamente alle competenze
cliniche richieste al personale sanitario che lavora presso tale U.O.. Laddove queste
competenze, per alcuni profili di pazienti, si sono rilevate carenti il personale è stato
sottoposto ad opportuni corsi di formazione;
• Gestione infermieristica: altro obiettivo sfidante di questo reparto, proprio per
le molteplici discipline presenti (anche molto diverse tra loro: Medicina interna ad
indirizzo epatologico, Angiologia, Dermatologia e Diabetologia) è quello di assegnare
la gestione di questo reparto al coordinatore infermieristico. Quest’ultimo, a cui
vengono affidati obiettivi e risorse di budget al pari di una U.O. con un medico come
apicale, farà da cinghia di trasmissione nonché da interfaccia tra il personale medico
operante nell’area e la Direzione Sanitaria. L’individuazione del coordinatore avverrà
nel corso del 2013.
7.6
Nel 2012 è
proseguita l’attività
di recupero
dell’efficienza
che coinvolge
l’area tecnicoamministrativa.
Il recupero di efficienza dalla programmazione delle risorse e degli investimenti. Analisi e revisione del ruolo dei servizi di supporto
In questo ambito si segnalano due progetti ritenuti di particolare rilevanza:
• Centro Logistico: analisi del sistema di gestione farmaci e beni economali;
• Riorganizzazione del servizio di ristorazione.
7.6.1 Centro Logistico: analisi del sistema di gestione farmaci e beni economali
Nel corso del 2012 è stato condotto uno studio, in collaborazione con la ITL (Istituto sui
trasporti e la logistica), per l’analisi del processo di gestione materiali (farmaci e beni
economali) con particolare attenzione alle procedure fisiche ed informative all’interno
e fra Centro Logistico e Punti di Consumo (UP). Scopo di tale analisi è formulare alcuni
progetti di miglioramento che portino la supply chain interna ad un maggior grado di
efficienza funzionale ed economica.
Le criticità che sono state evidenziate dall’analisi riguardano:
• un rapporto distorto fra punti di consumo e Centro Logistico. Tale rapporto si
concretizzava nella tendenza a sovra ordinare da parte dei punti di consumo e la
conseguente revisione delle richieste da parte del Centro Logistico; evidenza di ciò la
consistente frazione di codici a scorta con giacenza nulla a fine mese;
• uno scarso monitoraggio del comportamento dei punti di consumo. Tale analisi ha
evidenziato che la valorizzazione delle giacenze e dei flussi era resa complicata dalla
soggettività di compilazione dei database e rimarcato la mancanza di informazioni sui
flussi relativi alle attività interne;
265
Il recupero di efficienza
Obiettivi specifici
• necessario miglioramento delle procedure di supporto per la riconsegna del materiale.
La logistico di ritorno comportava riconsegne non precisamente gestite dai punti di
consumo, come conseguenza di una procedura di reso non informatizzata; e scarse
riconsegne di prodotti prossimi alla scadenza o già scaduti;
• l’utilizzo di procedure di chiamata/evasione ordine molto articolate, con regole deboli
e poco rispettate. Questo panorama ha portato alla proliferazione di canali differenti
di ordinazione (web, mail, telefono e moduli cartacei) e alla reiterazione continua
delle richieste non evase;
• la presenza di indici di rotazioni con evidenti disomogeneità.
Per ciascuno dei reparti coinvolti sono quindi stati analizzati i processi di gestione del
materiale in maniera dettagliata (Ricevimento merce e messa a dimora; prelievo e
rifornimento carrelli; emissione ordini; gestione e controllo scadenze; prestiti di materiale
tra reparti) attraverso l’osservazione diretta, le interviste al personale sanitario e la
conseguente mappatura dei processi sotto forma di flow charts.
E’ stata effettuata una accurata rilevazione dei tempi con misure a campione per
determinare il tempo complessivo dedicato alle attività di gestione del materiale.
L’analisi delle richieste è stata effettuata attraverso estrazioni dati dal DB aziendale per
poter definire le percentuali di utilizzo di differenti canali di ordinazione. L’analisi dei
resi al contempo è stata effettuata grazie ad estrazioni dati da archivi cartacei andando
ad esplicitare il valore economico reso al Centro Logistico nel periodo di analisi. In
ultimo, l’analisi dei moduli di scadenza mensili, anch’essa effettuata da archivi cartacei
ha portato alla luce previsioni sulla regolarità dei controlli e sul rispetto delle regole di
compilazione. Di fondamentale importanza sono state le rilevazioni inventariali effettuate
in tutti i reparti pilota.
Sulla base di quanto sopraesposto per ciascun reparto è stato effettuata una analisi con
uno schema riassumibile nei seguenti tre punti:
• Calcolo di Key Performance Indicators (KPI) per reparto;
• Cross Matrix delle classi di consumo e di giacenza
• Analisi di Pareto su: giacenze rilevate e popolazione di codici per Unità Prelievo (UP)
pilota, consumi e popolazione di codici per UP pilota, indice di giacenze rilevate e
popolazione di codici.
Grazie all’analisi sovraesposta si sono potuti evidenziare le seguenti caratteristiche:
• Variabilità significativa su consumi/posto letto e giacenze/posto letto;
• Indici di rotazione per posto letto non particolarmente buoni (mediane);
• Frazione significativa di codici a rischio obsolescenza/scadenza sulla giacenza
“rilevata”;
• Buon livello di materiale consumato non in giacenza (peraltro incertezza sul livello di
rotture di stock );
• Sui consumi il transito rappresenta la quota minoritaria, salvo che per il blocco
cardiochirurgico;
• I codici gestiti “a scorta” hanno un comportamento migliore rispetto a quelli gestiti a
transito;
• L’analisi di Pareto in particolare ha evidenziato come pochi codici hanno un effetto
266
Il recupero di efficienza
notevole rispetto al totale;
7
Obiettivi specifici
• L’analisi delle frequenza e distribuzione degli ordini ha evidenziato dei comportamenti
poco efficienti
dove i reparti richiedono medesime quantità ad intervalli costanti
quindi con una correlazione non diretta fra fabbisogno e ordine.
Sono quindi stati individuati i seguenti progetti di miglioramento:
L’attività di analisi
eseguita nel
2012 ha portato
all’individuazione
di azioni di
miglioramento che
saranno di riferimento
anche per gli anni a
venire.
Applicazione del Modello di Approvvigionamento “LO” Mantenimento di un
LIVELLO OBIETTIVO di reparto PER CIASCUN CODICE.
Il modello è stato applicato esclusivamente ai prodotti a rischio scadenza trovati in
giacenza nelle rilevazioni (si tratta volutamente di una piccola percentuale di codici
rispetto al totale). La gestione degli ordini e dei livelli di gestione scorte reparto sarebbero
gestiti seguendo il modello di approvvigionamento d intervallo di riordino fisso.
I successivi progetti di miglioramento sono propedeutici alla migliore applicazione del
modello di approvvigionamento “LO” e prevedono:
• lntroduzione di un corretto legame cliente_fornitore, fra CeLog e punti di consumo
e sviluppo/condivisione di regole di gestione delle attività di riordino/consegna
materiali;
• Contestuale razionalizzazione del supporto informativo soprattutto circa le
regole, la disciplina di compilazione e la risoluzione di problemi di operatività;
• Definizione di un panel di KPI per il monitoraggio continuo dei punti di consumo
e di CeLog, in funzione di driver di costo e/o dati di benchmark.
• Implementazione di strumenti (informatizzati) per la tracciabilità dei flussi
alle UP (richieste, consegne, giacenze, somministrazioni, riconsegne e scarti)
• Definizione di algoritmi per la gestione delle richieste/scorte in maniera
coordinata all’andamento della domanda reale e in funzione della disponibilità di
prodotto (non necessariamente della presenza fisica a magazzino);
• Definizione strumenti (automatici e/o di visual management) per la gestione dei
magazzini locali (UP);
• Work sampling delle attività di CeLog e identificazione delle operazioni VA (a valore
aggiunto) e NVA (non a valore aggiunto) al fine di limitare l’impatto delle operazioni
NVA;
• Analisi delle procedure e dei costi legati al vettoriamento della merce verso i punti di
consumo.
Nel corso del 2012
è stata completata
la fase di analisi
che sarà il punto di
partenza per l’attività
degli anni che
seguono.
7.6.2 La riorganizzazione del servizio di ristorazione
L’organizzazione, la gestione ed il controllo del servizio di ristorazione in ambito
ospedaliero rispondono a diversi obiettivi di qualità (organolettica, nutrizionale, igienica)
nella prospettiva di valorizzare il pasto, il suo gradimento e la funzione di supporto
sostanziale che riveste per la salute della persona.
267
Il recupero di efficienza
Obiettivi specifici
Operare in questa logica significa integrare competenze diverse in logica interdisciplinare:
obiettivi di ordine alimentare e nutrizionale con elementi di sicurezza igienico - sanitaria
ed obiettivi di carattere tecnico, organizzativo, gestionale ed economico.
Il rispetto delle norme HACCP e l’esistenza di un piano di “autocontrollo aziendale” sono,
altresì, aspetti importanti del sistema di tutela - impostato dalla Normativa Europea che va garantito.
Nel quadro sopra delineato, nella seconda metà del 2012, in relazione al processo di
avvio della nuova funzione aziendale, Direzione Servizi di Supporto alla persona (rif.
Delibera 31 del 31.1.2012 e successive) è stato definito un nuovo progetto dedicato
alla ristorazione aziendale, con obiettivi specifici di ottimizzazione, miglioramento e
innovazione. Il nuovo progetto intende valorizzare l’esperienza e il know-how esistenti
rigenerandola con nuovi stimoli e opportunità. Il progetto si colloca pertanto nel quadro
di una prospettiva strategica nuova, in cui la ristorazione si definisce come processo
che da espressione al “cibo in sinergia alla cura”, al cibo come fattore importante per
sostenere una corretta e sana alimentazione delle persone, elemento importante ai fini
della prevenzione e cura della salute, in primis con riferimento ai pazienti in cura presso
il policlinico, ai dipendenti e al personale impegnato a vario titolo all’interno dell’Azienda,
ma in generale ai visitatori ed utenti tutti che ne frequentano quotidianamente gli spazi.
Sulla base di questo presupposto il progetto sostanzia la rinnovata funzione strategica
della ristorazione, puntando in particolare a:
• valorizzare la qualità del cibo come elemento di una sana alimentazione;
• realizzare una gestione efficace ed efficiente della cucina e delle mense aziendali;
• mettere a valore la gestione dei servizi di ristorazione commerciale;
• porsi come riferimento nazionale sulla tematica specifica, valorizzando il network di
relazioni di carattere tecnico-scientifico a livello locale, nazionale ed internazionale,
lanciando inoltre progetti specifici, anche in collaborazione con altre aziende o partner.
L’orientamento strategico può pertanto essere sintetizzato nei seguenti obiettivi specifici:
• ottimizzazione della produzione, gestione ed organizzazione del servizio, compresi i
prodotti/servizi acquisti esternamente;
• efficientamento della spesa, per ridurre i costi complessivi del processo (con
riferimento ai fattori produttivi indicati in Tabella 1 allegata), con obiettivo di risparmio
pari a -15% nei 3 anni (2013-15), avendo a riferimento la spesa 2011;
• potenziamento della capacità di generare reddito del settore, attraverso la
valorizzazione dell’offerta e lo sviluppo del mix di prodotti/servizi a pagamento ad
utenti esterni;
• attivazione di progetti di miglioramento ed innovazione sul mix di proposta alimentare
attingendo a pratiche eccellenti nazionali ed internazionali.
268
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola - Malpighi
via Albertoni, 15 - 40138 Bologna
www.aosp.bo.it
270
Ufficio Comunicazione e Ufficio Stampa