Villa Rotondo, l`altro atelier

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Villa Rotondo, l`altro atelier
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>MESSAGGIO DEL VESCOVO<
Ecco la Pasqua
delle Beatitudini
di MONS. GIANCARLO
VECERRICA*
Invito tutti
a dire grazie
a Papa Francesco
per il dono
dell'Anno Santo
della Misericordia!
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
02 editoriali.indd 2
"La Resurrezione di Cristo è prima di tutto per
noi: è una profezia, una caparra, una sicurezza.
Anche noi siamo destinati a risorgere".
Gesù, morto e risorto,
è l’uomo delle Beatitudini
In questo anno pastorale che la
nostra diocesi ha dedicato alla
riflessione sulle Beatitudini (Mt
5,2-12), la festa di Pasqua ci dona
una luce particolare.
Dice San Paolo: “Cristo Gesù,
pur essendo di natura divina, non
considerò un tesoro geloso la sua
uguaglianza con Dio; ma spogliò
se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile
agli uomini; apparso in forma
umana, umiliò se stesso facendosi
obbediente fi no alla morte e alla
morte di croce. Per questo Dio l’ha
esaltato...” (Fil 2,6-9).
Il servizio e l’umiltà hanno portato
Cristo a vivere le Beatitudini sulla
terra, in prima persona, in modo
perfetto, dandoci l’esempio. E,
quanto sono necessarie, oggi, queste due qualità, servizio e umiltà!
Il Verbo di Dio, Parola creatrice
(Gn 1,1) e Figlio erede di ogni divina ricchezza (Gv 16,15), sulla terra
non aveva un posto dove posare il
capo (Mt 8,20).
Il Figlio di Dio, destinatario dell’amore e della predilezione del Padre
(Mt 3,17), ha provato tristezza e angoscia al Gethsemani (Mt 26,37).
Il dominatore delle forze dell’universo, che calma le acque in
tempesta (Mt 8,26), che combatte e
vince il demonio con la sola parola
(Mc 1,25), ama definirsi mite ed
umile di cuore (Mt 11,29).
La Parola onnipotente di Dio (Is
55,11), che poteva piegare il mondo
alla propria volontà, non fa nulla
da sé stesso: il suo cibo è fare la
volontà del Padre (Gv 4,34).
Il Verbo, che è Dio, e sta nel seno
del Padre (Gv 1,1.18), si china sul
mondo, su noi e sulle nostre infermità, ne prova compassione e le
carica su di sé (Mt 8,17).
È Gesù Cristo che opera la pace
e che riconcilia il mondo al Padre
e gli uomini tra loro (2Cor 5,19;
Col 1,20).
Gesù è stato perseguitato perché
portava la Parola di verità (Gv
8,37.40) ed è stato arrestato,
processato e giustiziato come un
Direzione, redazione e amministrazione
Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10
60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330
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(...) Al di fuori di questo ora,
non c'è nulla, c'è il deserto, c'è
la solitudine. In questo ora c'è
Gesù Cristo, la sua croce. Che
ci interpella e fa sì che la domanda drammatica e cruciale
di un Dostoevskij, ovvero
“un uomo colto, un europeo
dei nostri giorni può credere
proprio alla divinità di Gesù
Cristo?, richiede una risposta
non teorica, ma effettiva,
visibile. Perché a sfidarci non
è una formula campata per
aria, ma un fatto. Qualcosa
che la Pasqua rimette davanti
ai nostri occhi, la Sua Resurrezione. La Sua presenza qui
ed ora. Quell’ora, quell’adesso
che ci serve di sentire addosso
come una pelle. Eppure c’è.
riuscire ad essere poveri in
spirito, miti o puri di cuore,
di non saper portare pace
e riconciliazione, o di non
essere autentici testimoni
del Vangelo. Per questo
è importante ricorrere
spesso all’Eucarestia
e alla Confessione: i
sacramenti, infatti,
sono gli strumenti
più efficaci per proseguire nel cammino impegnativo e
promettente delle
Beatitudini. Quanto
sono grato a questa
nostra Chiesa diocesana sempre più viva
e partecipata!
Gesù Cristo è l’uomo delle
Beatitudini.
La promessa evangelica delle
Beatitudini si compie in
Gesù nel momento della
resurrezione. Il suo corpo umano e glorioso è
pronto a salire alla destra
del Padre, a vedere Dio
con occhi di uomo, ad
ereditare il Regno come
Figlio dell’uomo, consolato e saziato.
Continua San Paolo:
“... per questo Dio
l’ha esaltato e gli ha
dato il nome che è al
di sopra di ogni altro
nome perché nel nome
di Gesù ogni ginocchio
si pieghi nei cieli, sulla
terra e sotto terra; e
ogni lingua proclami che
Gesù Cristo è il Signore, a
gloria di Dio Padre” (Fil
2,9-11).
Le Beatitudini
sono una proposta
di vita alta,
E noi come stiamo di fronte
alle Beatitudini
testimoniate da Gesù?
za e nelle difficoltà, nostre, dei
nostri cari o dei vicini: malati,
disoccupati, persone maltrattate,
bambini violati o mai nati, anziani
dimenticati ... Tutti i sofferenti sono
nel pensiero del Signore, quando
dice: “Beati gli afflitti, perché
proprio loro saranno consolati”.
E quando abbiamo aiutato uno solo
di questi sofferenti, siamo sulle
labbra di Gesù che dice: “Beati
i misericordiosi, perché proprio
loro riceveranno misericordia”.
Il nostro territorio ha bisogno di
questi portatori delle Beatitudini
evangeliche.
Vivere le Beatitudini non è sempre
facile. Spesso può capitare di non
Impaginazione
Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica
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per la restituzione di copie non consegnate.
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Oceania € 376,00
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via Brecce - Loreto (An)
La salvezza
nella croce
Carlo Cammoranesi
malfattore (Mc 14,48) mentre era
la roccia da cui sgorga il perdono
di Dio (1Cor 10,4).
Nell’umanità di Cristo è innestata
la nostra umanità, con le nostre fatiche e debolezze, con le speranze
e le aspirazioni di ogni età. Così la
resurrezione di Cristo non è solo
un privilegio che Dio ha concesso
al Figlio.
La resurrezione di Cristo è prima
di tutto per noi: è una profezia, una
caparra, una sicurezza. Anche noi
siamo destinati a risorgere. Quei
verbi al futuro, che le Beatitudini
riportano come promesse (“saranno saziati”, “vedranno Dio”,
“erediteranno la terra”…), hanno
una conferma nella resurrezione
di Cristo. Le promesse delle Beatitudini sono realtà umana, già ora,
anche per noi. Siamo risorti anche
noi con Cristo (Col 3,1).
Nella vita di ogni giorno siamo
spesso immersi nella sofferen-
L'Azione 4 APRILE 2015
Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00
C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione
C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048
intestato a L'Azione
presso Veneto Banca
ma sono alla portata
di tutti. Altrimenti il
Signore non ce le avrebbe
proposte. Non dire: “Non
è per me …”, ma fanne la
tua regola di vita e la meta
da raggiungere. Mi rivolgo a
voi giovani: abbiate coraggio di
affrontare la vostra vocazione
per donarvi totalmente a chi può
rendervi felici.
Il Vescovo attende la vostra risposta, amici tutti, su come procede
questo cammino sulle Beatitudini.
Beato chi crede con cuore puro
al Vangelo e alle sue promesse,
perché le vedrà realizzarsi nella
propria carne, come è avvenuto a
Gesù risorto!
La Madonna del Buon Gesù, nostra
Patrona, vi faccia gustare “la forza
rivoluzionaria delle Beatitudini”
(Papa Francesco)!
Buona Pasqua a tutti voi, sacerdoti
e laici, vicini e lontani, soprattutto
a coloro ai quali è impedito di
gustare la gioia di questa Pasqua
delle Beatitudini!
Vescovo di Fabriano-Matelica
Ag. Corso della Repubblica
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01/04/15 09.53
Le tipicità a tavola
si vedono a colazione
di ROBERTA STAZI
P
asqua a tavola! La
gioia della Resurrezione viene celebrata
anche a tavola con
la tradizionale colazione
pasquale. Una colazione
estremamente ricca di sapori
e tipicità, di “stacco” totale
rispetto alla Quaresima dove
abbiamo vissuto il digiuno;
una tradizione che ci hanno
insegnato i nostri nonni e le
nostre mamme, da vivere in
famiglia, che ora in chiave
moderna potremmo quasi
chiamare “brunch”, ma che
racchiude in sé la bellezza di
un momento antico e speciale
da portare con noi e lasciare
ai nostri bimbi. Perché? Perché è uno di quei momenti
che appartengono al nostro
dna, di marchigiani e di fabrianesi soprattutto, perché
è proprio nelle Marche che
la colazione di Pasqua è
“celebrata” al meglio, con
molte tipicità gastronomiche. Per capire meglio cosa
è doveroso portare a tavola,
siamo andati a chiacchierare
con Silvia e Donatella della
Fabrica del Gusto che hanno
dedicato un paio di corsi alla
3
>INCHIESTA<
L'Azione 4 APRILE 2015
colomba pasquale ed alla
colazione di Pasqua! Silvia
e Donatella, dateci qualche
idea e qualche curiosità sulla tradizione gastronomica
di Pasqua... “Le tradizioni
gastronomiche italiane seguono molto la religione e
le prescrizioni religiose, così,
dopo i bagordi del Carnevale
si entra nel periodo di 'ristrettezza' e di preparazione alla
Pasqua. Per questo troviamo
tanti piatti di 'magro' che poi
nel tempo sono diventate
preparazioni della tradizione,
gli spaghetti con il tonno o
con le sarde sotto sale e le
numerose frittate che vanno a
sostituire i secondi di carne”.
E la mattina di Pasqua?
“Alla mattina di Pasqua si arriva con un tripudio di sapori
e profumi: la tavola ritorna
ad essere ricca e festosa, ne
è una dimostrazione la nostra
colazione in cui ritroviamo
alcune preparazioni davvero
speciali. In effetti proprio colazione non è… la coratella
d'agnello e piatti che vedono
come protagonisti i primi
'frutti' della terra che si sveglia, la profumata mentuccia,
i turgidi asparagi per profumate frittate, l'immancabile
La pizza di formaggio
Ingredienti:
dose per una pizza di circa 1,500 kg (peso prima della cottura)
250-300 gr. di lievito madre rinfrescato almeno 2 volte
375 gr. di farina ( metà manitoba e metà farina 0 ho usato una
bio 0)
145 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
145gr di pecorino grattugiato misto ( io ho mescolato pecorino
romano e pecorino dei monti
Sibillini)
170 gr. di pecorino fresco oppure
emmental a pezzi
50 gr. di olio extra vergine
30 gr. di strutto
1 cucchiaino colmo di sale
1 cucchiaino di pepe
5 uova intere
100 ml di latte
Un altro articolo sulla Pasqua è a pag.6
pizza di formaggio che si
accompagna a salami e soppressati preparati nei mesi
invernali e ormai stagionati.
Purtroppo una tradizione
quasi scomparsa che noi
come Fabrica del Gusto
vogliamo far riscoprire, vogliamo riportare le persone
a spasso sui campi in cer-
ca di erbe spontanee, far
provare a chi lo desidera
sapori nuovi con l'utilizzo
in cucina del quinto quarto,
vedi la coratella di agnello,
un 'taglio' povero che andrebbe rivalutato, insomma
vogliamo ritornare un po'
in dietro per affrontare con
un'ottica diversa il presente
ed il futuro”. Ma quali sono
le pietanze che a tavola per
la colazione di Pasqua non
dovrebbero mancare? “La
pizza di formaggio con il
salame di Fabriano, presidio
slow food tra l’altro, e nostro
vanto a livello nazionale!
Uova sode (benedette!) e una
frittatina con la mentuccia.
La pizza di formaggio, tra
l’altro, è una preparazione
classica nella nostra regione.
Un tempo veniva preparata
con 40 uova, come i giorni
della Quaresima, e con grande impegno, di spesa e di
tempo, il Giovedì o il Venerdì
Santo, e secondo la tradizione non si doveva assaggiare
finché non si “scioglievano
le campane”, a conclusione
cioè del periodo di digiuno
e penitenza rappresentato
dalla Quaresima. Le pizze si
portavano poi a cuocere nei
forni, prenotando la cottura
famiglia per famiglia, in alcuni libri che i fornai ancora
ricordano”.
Insomma, qualche consiglio per preparare la nostra colazione di Pasqua?
"Prima di tutto, che ognuno
la prepari 'personalizzando la
tradizione', seguendo le ricette che avrà voglia di mettere
a tavola, ma soprattutto…
tornando a godere di un momento in famiglia di festa". E
ora, seguiamo la ricetta della
Pizza di Formaggio direttamente dal blog di Donatella,
della Fabrica del Gusto….
Per chi vorrà mettere le mani
in pasta!
Le usanze pasquali dei fabrianesi Una Via Crucis
“Pasqua non vène, se la Luna de marzo non éne”. Determinata le risate degli astanti. Pasqua di Resurrezione, dopo la Mesla data certa, ecco il detto: “Prete caccia il prete” avvisa ch’è sa, i fedeli di corsa a casa con la fame e il freddo addosso.
giunta l’ora della pulizia radicale delle abitazioni, approssi- L’aspettavano un saporito pranzetto della nostra tradizione.
mandosi la Settimana Santa e la benedizione del parroco. Il Antica è l’usanza che esalta la concordia, la fratellanza, il
prete qualcuno lo ricorderà, è un’intelaiatura di legno curvato superamento degli stati sociali, cioè le scampagnate fuori
nella quale si mette un braciere ardente. Serve per scaldare il porta. Il pomeriggio di Pasqua tempo permettendo, i fabrialetto con una certa sicurezza. Verso la primavera, il trabiccolo nesi chi a piedi, chi in carrozza, si recavano a Marischio e a
esaurisce la sua preziosa funzione. Aspettando dunque la Moscano. In quest’ultimo paese i “forastieri” assistevano alle
benedizione, le nostre nonne preparavano uova sode e pizze funzioni nella chiesa di S. Pietro che era inclusa nel circuito
da esporre in bella mostra sulla tavola apparecchiata con la degli otto Santuari da visitare nel corso dell’anno. Gli abitovaglia bona. L’usanza resiste ancora. Venerdì Santo, obbli- tanti, onorati dalla presenza di tanti cittadini, offrivano loro
gatorio il digiuno e l’astinenza. Un solo pasto senza vino, erbe “sul limitare della porta” del tempio, un bicchiere di vino e
cotte, sardelle o baccalà arrostito, pane di granturco o d’orzo pane benedetto. Sempre, in queste liete occasioni, il suono
per devozione. Nel frattempo, dilagava la monellara con ra- dell’organetto catalizzava l’attenzione dei ballerini coi passi
ganelle e battistangole: producono rumore secco, fastidioso, del saltarello. Quella di Moscano è considerata la madre di
imitano lo strepito delle pietre rotte, il
tutte le passeggiate fuori porta, con
fremito della terra nell’ora della morte
merenda annessa. Marischio non era
di Gesù. Calato il giorno, illuminata
da meno, ci mancherebbe, data la vicidalle fiaccole s’avviava lenta e solennanza con la città. Una cronaca narra
ne la grande processione del “Cristo
questo fatto unico negli annali, di una
morto” di antica memoria. Centinaia i
certa gravità. Ecco il testo originale.
figuranti, confraternite, clero, comuni“Marzo, 1875. Il giorno di Pasqua la
tà religiose, accompagnavano la bara
cittadinanza fabrianese come al solito
del Cristo con la statua della Vergine
per passatempo si portò numerosa
Castelletta, la fila delle uova
Addolorata e il codazzo delle donne in gramaalla prossima villa di Marischio. Nelle ore
glie. I cori cantavano le meste canzoni della per il gioco della “scoccetta” pomeridiane dopo terminata la sacra funzioPassione insieme alla maggior parte dei fabrianesi compunti ne, il concerto cittadino venne invitato ad eseguire alcuni
e affamati per il lungo digiuno. La rievocazione, espressione ballabili. Cortesemente prese posto, ed ebbero principio le
della religiosità popolare tipica della gente marchigiana, pro- Villeresche-Cittadine danze in un aia divisa da un orticino
vocava ogni anno, scrive un cronista dell’Ottocento, numerosi incolto per mezzo di una siepe posta poco superiormente a
furti nelle case lasciate senza custodia. Sabato Santo, giorno quel livello. Diversi fabrianesi stavano ad osservare il trattedopo “il fatto”. Il grande silenzio dell’attesa. Finalmente, nimento nell’orto ove pure si trovava il padrone. Avvenne che
quando a mezzogiorno “scioglievano” le campane, il suono un ragazzo di circa 11 anni volesse scavalcare quella siepe
lungo, festoso si mischiava con gli spari, le grida dei monelli per entrare nell’orto. Allora il padrone prese a batterlo. Ci fu
scatenati, correvano allegri, vocianti. Tutta la città riprendeva il principio di una rissa fra cittadini e contadini, quest’ultimi
a vivere. Il più devastante “botto” della storia avvenne quel allora accorsi numerosi sul luogo con nodosi randelli che semSabato Santo, fine anni Quaranta quando alcuni uomini, bravano già preparati apposta. Lo scompiglio ebbe termine con
prepararono grande quantità di polvere da sparo, ci misero l’intervento della forza pubblica. Non si fece uso che di detti
sopra una grossa pietra del selciato, poi salirono sul terraz- bastoni, prima da quei del contado e poscia dai cittadini che
zo del mercato coperto, oggi demolito. Uno di loro lanciò se ne impossessarono. Più contadini rimasero feriti. Furono
un’altra pietra. Assistevano contenti a distanza di sicurezza eseguiti diversi arresti dai Regi Carabinieri”. Alla Castelletta,
la monellara, pizzicagnoli, contadini e ortolani, il venditore si pratica ancora il lunedì di Pasqua, il tradizionale gioco della
di biciclette si rinchiuse nella bottega e s’attappò le orecchie. “scoccetta” delle uova fresche. Vince chi ne ha ottenuto il
La botta fu udita da tutta la città. Una scheggia sfondò una maggior numero per una grande frittata socializzante.
porta del mercato. Subitannee marianne del proprietario tra
B. Beltrame
03 inchiesta.indd 2
sotto la pioggia
La pioggia non ha fermato centinaia e centinaia di fedeli
che, venerdì 27 marzo, hanno partecipato alla Via Crucis
cittadina organizzata dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali e presieduta dal Vescovo. Don Alberto Castellani, per
l’occasione, ha scritto le meditazioni che sono state lette ad
ogni stazione. “La pioggia che imperversava poteva impedire
il rito – confida Mons. Giancarlo Vecerrica – e invece si è
svolto tutto regolarmente. Gesù quando è andato al Calvario
non ha guardato il tempo ma si è fatto condurre. Così anche
noi”. Tanti i giovani presenti e i movimenti diocesani. Al
termine il vescovo ha affidato a tutti due compiti: guardare
sempre di più il crocifisso e imparare a baciarlo.
Per il clero sono stati giorni impegnativi con l’arrivo della
Settimana Santa. Domenica delle Palme con i lavoratori per il
vescovo Giancarlo che ha celebrato la Messa presso lo stabilimento Ariston Thermo di Genga. “Il mondo del lavoro, nel
nostro comprensorio, è la realtà più crocifissa. Per questo – ha
spiegato il presule - esprimo continuamente la mia solidarietà
a chi il lavoro lo ha perso e sprono il mondo politico a fare
di più. Dobbiamo pregare e stare più vicino a chi soffre e
lotta per il lavoro”. Mercoledì Santo 1° aprile i fedeli sono
stati convocati in Cattedrale per la Messa Crismale alle ore
18: è l’unica celebrazione dell’anno dove partecipano anche
le monache di clausura che, per una volta, possono uscire
dal convento.
“Che bello – confida don Giancarlo - che tutta la Diocesi è
riunita per pregare per il Vescovo e i nostri sacerdoti”.
All’Offertorio sono stati presentati gli olii e le offerte per la
Caritas, che i parroci e i rettori di chiesa hanno raccolto durante la Quaresima. Dopo la celebrazione il clero si è riunito
per la cena presso l’Oratorio della Sacra Famiglia. Poi i riti
del Triduo Pasquale celebrati in Cattedrale San Venanzio e
a Matelica che culmineranno con il solenne Pontificale di
Pasqua. Nelle chiese si potrà prendere il messaggio pasquale
che Vecerrica ha indirizzato ai fedeli della Diocesi. Il vescovo,
intanto, guarda in lontananza e a proposito del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco ha detto che dobbiamo
“innanzitutto ringraziare Dio per il dono che il Papa ci ha fatto
con l’Anno Santo sul tema della Misericordia. Promettiamo
di metterci tutto il nostro cuore con l’impegno personale e
pastorale”.
Marco Antonini
01/04/15 09.58
4
L'Azione 4 APRILE 2015
Tutti in piazza... Gemellaggio
con i greci
per loro
VENDESI
VENDESI capannone artigianale di mq. 400 in fraz. Marischio 140b
(vicino ditta Airforce). Per contatti telefonare al n. 0732 71431.
Congratulazioni Giorgia!!
Mercoledì 25 marzo presso
l’Università degli Studi di
Macerata, Dipartimento di
Studi Umanistici, Giorgia
Spadini ha conseguito
la Laurea Magistrale in
Ricerca storica e risorse
della memoria, con la
votazione di 110 e lode,
discutendo la tesi in storia
sociale dal titolo: “Dai
“Costora” all’operaio-contadino. Lineamenti e trasformazioni della società
fabrianese nel Novecento”.
Relatore la Prof.ssa Paola
Magnarelli. A Giorgia, con
immensa soddisfazione,
tantissimi auguri dai genitori Giovanni e Marina, da
Moreno, dal nonno, dagli
zii, dai cugini e da tutti gli
amici.
Tanti auguri Pietro
Domenica 26
marzo Pietro
Santarelli
ha compiuto
90 anni.
Tantissimi
auguri dalla
sua famiglia.
Il Canile di Cantia, con la collaborazione dell’Associazione Animalisti Italiani di Fabriano ed il patrocinio
di questo Comune, ha organizzato un evento di beneficenza per il giorno 11 aprile in Piazza del Comune
a Fabriano ed il giorno 12 all’interno del Mercato
dell’Antiquariato e dell’Artigianato sempre in centro.
Due giorni interi dedicati ai cani sfortunati, due giorni
per conoscerli, per sperare in qualche adozione e per
raccogliere fondi. Ospiti noti saranno l’Artista Massimo
Melchiorri ed il Gruppo di Animazione “La Valigia
delle Meraviglie” di Fabriano. Un “grazie immenso”
a costoro per la loro presenza e per le emozioni che
daranno al pubblico.
Questo canile è piccolo e speciale. E’ gestito da Emanuele Agostinelli di Fabriano. Gli animali ospiti sono
trattati con cura, con affetto e rispetto della loro dignità.
Ci sono cani giovanissimi, giovani e adulti. Sono belli,
socievoli e sono d’indole buona. Sono tutti ben seguiti.
Vengono curati quando stanno male; i vecchietti hanno
tutte le attenzioni di cui hanno bisogno. I cani vengono
ceduti per seria adozione a chi ne fa richiesta. Questa
gestione responsabile richiede energia, impegno notevole e pesante anche sotto il profilo economico. Come
avviene per tutte le cause, per questa raccolta fondi si
fa appello alla sensibilità, alla generosità ad al buon
cuore dei fabrianesi e di coloro che leggono. Ad essi ci
si rivolge anche per l'adozione dei cani: tutti possono
essere adottati. Il sogno di ogni cane è quello di trovare
una casa, una famiglia, una persona in gamba che non lo
abbandoni più. Questi esseri sono anche loro le vittime
della crudeltà, della cattiveria umana e dell’ignoranza.
Qualcuno sta pensando di prendere un cane? Prima
di comperarlo si consiglia di passare in un canile, in
questo canile. Ogni zampa tesa è il loro dire: “Portami
a casa con te”.
Info: 3296085897.
Lo scorso sabato 21 marzo, a Pescara, in occasione del
Congresso Internazionale Lions Mediterraneo, è stato
siglato il gemellaggio tra la Banca degli Occhi della
Regione Marche, diretta dalla d.ssa Franca Sprega e
avente come Presidente Onorario il dr. Pietro Torresan,
e la nascitura Banca degli Occhi di Atene. Si tratta del
risultato di accordi preliminari, intercorsi tra i rispettivi
responsabili con l’approvazione della direttrice del
Centro regionale Trapianti d.ssa Francesca De Pace e
del direttore dell’Area Vasta n.2 dott. Giovanni Stroppa,
sotto il patrocinio del Lions di Fabriano, presieduto
dall’avv. Maurizio Benvenuto, e di Atene.
La Grecia vede in Atene la nascita della prima Banca
Nazionale, che risulta essere l’ottantunesima del mondo, dodici delle quali sono situate in Italia. Tali accordi
prevedono una collaborazione operativa e scientifica
da parte della nostra Banca, che si renderà disponibile a trasmettere il proprio know-how in materia di
eye-banking ai colleghi greci, che verranno successivamente ospitati per uno stage volto ad apprendere
le tecniche specifiche del settore. Questa iniziativa si
inserisce in un quadro più ampio di realizzazione della
Macroregione Adriatica, così vivamente caldeggiata
dal nostro Governatore Gian Mario Spacca.
Cronache liete dal Caffè Alzheimer
L’informazione di “AttivaMente” corre sul filo dell’attenzione al prossimo. Arrivano cronache “liete” dal Centro fabrianese che continua il suo impegno per offrire un sostegno ai malati di Alzheimer e ai loro familiari.
Cinzia Cimarra, presidente dell’Associazione AttivaMente, intende a tal proposito ringraziare tutti coloro che,
con un gesto di solidarietà e di affetto hanno contribuito, fino ad oggi, a sostenere l’opera dell’Associazione.
“Inizio con il ringraziare zia Maria e tutta la sua famiglia con gli amici. In occasione della sua festa per i 90
anni ci è stata data l’opportunità di presentare il nostro progetto, abbiamo ricevuto tanta solidarietà, simpatia
e … un ottimo mangiare! – dichiara Cinzia Cimarra – un vero e proprio gesto d’amore”. Continua a crescere
dunque l’attenzione verso il Caffè Alzheimer e queste testimonianze lo dimostrano ampliamente: “Al mancare
del papà Ugo – prosegue la Presidente – i figli insieme ad amici e colleghi hanno devoluto le offerte, raccolte
privatamente, al Caffè nato proprio il 10 novembre scorso, giorno in cui Ugo ci ha lasciati. Al loro va il nostro
grazie, ma non solo. Grazie di cuore anche ai parenti ed amici di Caterina che è tornata alla Casa del Padre.
Le offerte sono state donate alla nostra associazione, come pure ringrazio Mario da Roma che, in memoria
del papà Niccolino, ci ha devoluto un’offerta. Inoltre, in occasione della presentazione del libro “ L’azzurro
dei giorni scuri”con grande gioia lo abbiamo ritrovato fra i presenti insieme a Rita che, venendo anch’essa da
Roma, ha contribuito con una donazione alla nostra realtà. Davvero delle gradite sorprese! Grazie Mario...
Grazie Rita per la vostra sensibilità mostrata verso questo male oscuro”.
Sono questi i gesti che trasmettono non solo sostegno ma anche vicinanza verso quanti soffrono: “Infine – conclude Cinzia Cimarra – ringrazio
sentitamente Simonetta per la sua
grande disponibilità dimostrata
fino ad ora.
Un ringraziamento speciale va al
Vescovo don Giancarlo Vecerrica
per aver seguito e benedetto da
subito questa iniziativa fiorita
nell'anno delle Beatitudini.
È proprio il caso di dirlo: Tante
gocce insieme fanno il mare!”.
Elisabetta Monti
650 cartucce
ai Monticelli
I volontari del Gruppo Micologico
Fabrianese, durante una pulizia ai
Monticelli di Fabriano in località
Collepaganello, hanno rinvenuto
dei contenitori di plastica con 650
cartucce cariche di vario calibro.
La Polizia ha provveduto al sequestro. Nello specifico si tratta di
cartucce per la caccia al cinghiale
e proiettili per armi comuni da
sparo come pistole e alcune per
fucili potenti. Si sospetta che ad
abbandonare il notevole quantitativo di cartucce sia qualcuno che
non abbia la documentazione a
norma di legge. Da tempo infatti la
Polizia di Fabriano sta effettuando
una capillare azione di controllo.
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L'Azione 4 APRILE 2015
Teatro Gentile (Foto Cico)
>CRONACA
A Civita una dimora
extraurbana
come spazio
di cultura
ed arte
La chiesa sconsacrata
di Villa Rotondo
La facciata della villa
Villa Rotondo, l'altro atelier
di ALESSANDRO MOSCÈ
L
o chiamavano l’hortus
conclusus: uno spazio
riparato, un giardino medievale adibito a luogo di
preghiera o a convento se veniva
frequentato dai monaci e consacrato
al culto. Oppure si trattava di una
zona verde, di piccole dimensioni,
circondata da alte mura, dove ci
si ritirava provvisoriamente in
meditazione. Il Duca Federico di
Montelfeltro e la sua signoria, ad
Urbino, ne fecero un ambiente
dionisiaco, dedito al piacere, alla
conviviale. Catturò anche l’attenzione di Boccaccio nel Decameròn,
per la vivacità dei colori degli aranci
e dei cedri, dei lillà e dei gelsomini.
Nel Novecento, specie letterario,
l’hortus conclusus è diventato, nel
modo di dire, un luogo esclusivo a
metà tra il reale e il visionario, dove
si può vivere non solo a contatto con
la natura. Marta Massaioli (sposata
con l’eclettico artista senegalese
Ringo of Dakar), a Fabriano, ha
trasformato Villa Rotondo in 600
metri quadrati espositivi dove una
chiesa sconsacrata è adiacente alla
splendida villa del tardo Seicento,
in un’area privata laico-cortese,
chiusa e ornata dall’esterno. Una dimora extraurbana, signorile (censita
tra i beni culturali delle Marche),
come vero e proprio atelier della
cultura. Marta Massaioli, critico
d’arte, è stata editore della rivista
di arte contemporanea “Crudelia?”
fondata nel 1998 su input di Gino
De Dominicis, che disegnò il numero 002. Nata a Pergola, in provincia
di Pesaro, si trasferì negli Usa dove
ottenne il diploma presso la Mira
Costa High School di Los Angeles.
Tornata in Italia conseguì la laurea
in Lettere presso l’Università la
Sapienza di Roma. Nel 1987 conobbe Gino De Dominicis con cui
nacque un lungo sodalizio artistico.
Lo scorso anno Marta Massaioli ha
fondato l’Archivio Gino De Dominicis, la cui finalità è di svelare
aspetti inediti del grande artista
marchigiano e di sostenerne lo studio, nonché la tutela dell’opera. A
Villa Rotondo l’arte contemporanea
viene collocata in un tempo remoto,
tra pareti, archi, porte, decorazioni
che appartengono ad un’età sfiorita.
La commistione è funzionale, se si
pensa all’arte africana della quale
Marta Massaioli è collezionista. La
mostra attuale, “Africa and its shadow” è la conseguenza di un fenomeno culturale in forte espansione,
dove l’estetica del continente nero
contribuisce a ridare vitalità all’arte
occidentale, troppo legata ad un
minimalismo di stampo americano
e poco abituata al meticciato, all’i-
bridazione di simboli e segni, alle
contaminazioni. Tematiche, invece,
ben radicate nella cultura africana.
L’aria, da questa parti, è tersa, più
chiara. Lungo una stradina sterrata
si giunge alla villa e dall’alto si
domina Fabriano, che sembra un
agglomerato rimpicciolito, visto
dall’oblò di un aereo, disteso tra i
palazzi indistinguibili e le antiche
costruzioni fino alla periferia e al
cavalcavia ferroviario che si perde
nel colore bruno della campagna
dalle parti di Albacina. La vallata,
un po’ argillosa, sarebbe piaciuta a
De Dominicis, che avrebbe riscoperto la questione dell’immortalità,
il fil rouge della sua intera opera
che si basava anche su psiche e
biologia, storia e universi paralleli.
A tal proposito, a Villa Rotondo,
l’artista Lara Martinato, a partire
dal 25 aprile, darà vita ad un percorso che prevede un’“apparizione
di Gino De Dominicis” che allude
a questi universi paralleli, ad una
tensione infinita tra aldiquà e
aldilà. Un percorso dove i combinati disposti saranno ombra e luce,
buio e chiarità, un impulso onirico
contenente archetipi tradotti in linguaggi espressivi. Mai qualcosa di
statico, ma un mondo in continuo
movimento. Villa Rotondo si anima,
come la pacifica, desolata Civita,
che nell’altura si contorna di olmi,
L'anti-ginnastica in arrivo
Diversi fabrianesi ogni settimana si
recano in alcuni centri anche fuori
regione per seguire dei corsi di
anti-ginnastica. Questa disciplina
ideata da una fisioterapista francese, Thérese Bertherat (1931-2014)
è un metodo per imparare a conoscere il proprio corpo.
L’anti-ginnastica è fatta di movimenti molto piccoli, precisi, lenti
che mirano al riequilibrio della
postura ed al rilassamento dei muscoli. E’ una tecnica adatta a tutte
le età, che permette di allentare le
tensioni muscolari, aiutando a ritro-
05 fabriano.indd 2
vare mobilità, vitalità e autonomia.
I movimenti proposti durante le
sedute non sono esercizi di potenziamento muscolare, come ci si
aspetta da una comune ginnastica,
ma movimenti che migliorano il
tono muscolare. Si deve imparare
a conoscere il proprio corpo, la
muscolatura anche se è sofferente,
rigida e contratta, è malleabile
e continua a essere disponibile
al cambiamento per tutta la vita.
L’anti-ginnastica è un metodo che
permette di avvicinare se stessi
alla propria forma naturale, dove
i movimenti riprendono la loro
ampiezza naturale, che rispetta le
strutture anatomiche, aiutando a
liberarsi dalle tensioni muscolari.
C’è una ricca bibliografia di alcuni
libri pubblicati in Italia: “Guarire
con l’antiginnastica” edito dalla
Mondadori nel 1978, “Nuove vie
dell’antiginnastica” del 1981, “La
tigre in corpo” del 1990 e “I ritmi
dell’attesa” del 1997 sempre editi
dalla Mondadori. Alcuni studiosi
propongono sedute specifiche
anche per bambini, adolescenti
e donne in gravidanza. L’anti-
abeti, querce centenarie. Sul colle
sono stati rinvenuti reperti riconducibili al periodo tardo imperiale. Si
tramanda anche la leggenda di un
tesoro nascosto nei pressi del vecchio cimitero. Insomma, qui ogni
divagazione è ariosa, misterica,
anacronistica, un po’ chiaroveggente, custode di un’aulica realtà
e di una misura compiuta. Villa
Rotondo ha un surplus di significati artistici che saranno svelati
di pari passo con le performance
che riempiranno gli eventi per un
incantamento percettivo. L’arte
contemporanea, in effetti, precipita
sempre sull’orlo di un abisso. Sta
all’osservatore coglierne il senso, la
provocazione, l’immedicabile ferita
dalla quale prende le mosse, come
una dichiarazione di poetica dissimulata. Lara Martinato recupererà
il parodista Gino De Dominicis,
per cui la vita e la morte esistono
autonomamente, così come la sua
arte che non ha padri putativi, né
eredi consacrati, e sfugge del tutto
alle regole sia della transavanguardia che dell’arte concettuale. Villa
Rotondo ci restituisce qualcosa di
antico e selvatico, il cui il senso
della nobiltà ritorna in forme più
originali compensando l’ipermoderno dell’arte con la classicità del
luogo, delle pietre, delle colonne,
delle stessa vegetazione.
ginnastica è una proposta originale
per il nostro benessere attraverso
movimenti semplici e rispettosi
della fisiologia, per una vera e propria scoperta del proprio corpo con
benefici inaspettati dove il corpo
ritrova la mobilità, si respira meglio
e più profondamente e si acquista
più fiducia prendendo coscienza sia
dei propri limiti sia delle proprie
potenzialità.
L’esperta fisioterapista Stefania
Urbinati di Rimini è stata invitata a
Fabriano a partecipare ad un corso
informativo per coloro che sono
interessati sul metodo dell’antiginnastica: per eventuali informazioni chiamare il 347 2233203 o
il 329 8655859.
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>FABRIANO<
L'Azione 4 APRILE 2015
Le uova, una speranza
Il gesto di Pasqua dell'associazione Luciani per la lotta contro la leucemia
di GIGLIOLA MARINELLLI
A
vent’anni dalla fondazione dell’Associazione
Sergio Luciani ed in
occasione delle festività
pasquali che vedono la stessa da
molti anni presente nelle nostre
piazze con la vendita delle “Uova
della Speranza”, tracciamo un
resoconto dell’attività di questa
associazione, un vero e proprio
orgoglio per la nostra comunità
insieme alla presidente Roberta
Zamparini e ad alcuni membri
del sodalizio. L’associazione nasce
nel 1995 per volontà di Sergio Luciani: potete raccontare ai nostri
lettori, soprattutto giovani, chi
era Sergio e la sua storia?
La maggior parte delle associazioni
che operano nel mondo del volontariato hanno una storia legata a
qualche tragedia della vita. E’ stato
così anche per la nostra associazione. Sergio Luciani, un ragazzo
fabrianese di 27 anni, muore di
leucemia l’11 giugno 1995. Durante
il suo ricovero presso l’ospedale di
Perugia progetta una associazione
rivolta ai malati ematologici che
possa avvicinare la gente a quel
mondo che spesso si sfugge perché
difficile da affrontare. Sergio era un
ragazzo normalissimo, un po’ introverso, con una grande passione per
lo sport. Era irremovibile su certi
principi, niente fumo, niente alcol,
niente scemenze, adorava il suo
scooter e gli piaceva molto divertirsi
con i suoi amici, i veri amici, che
lo hanno sostenuto durante la sua
malattia e oggi portano avanti la
sua associazione. Il basket era tutto
per lui, vinse i campionati juniores
con il Fabriano Basket allenato da
Hruby, viene convocato anche in
prima squadra durante il campionato dell’Alno Fabriano, poi va a
giocare a Jesi. A 24 anni solo la
malattia frena questa passione, ma
lui era un combattente e, sostenuto
dalla sua famiglia e da sua moglie,
lotta fino alla fine per sconfiggere
questo male.
In questi anni avete raccolto fondi
a sostegno degli istituti per la
ricerca e la cura delle leucemie.
In quali ambiti avete focalizzato
i vostri interventi?
In questi 20 anni di attività, abbiamo raccolto circa 400.000 euro. Le
nostre donazioni sono diversificate
per il contributo alla ricerca, per
l’acquisto di strumenti per il laboratorio di ricerca scientifica o di
apparecchi informatici, materiale
di prima necessità ed arredi per
camere sterili, attrezzatura pedia-
Anche i licei e gli istituti fabrianesi
coinvolti dal Movimento per la Vita
Si è svolta sabato 28 marzo, presso il Teatro della Misericordia, la
premiazione dei partecipanti al
concorso europeo indetto dal movimento per la vita. Tema scelto per il
concorso: “Matrimonio. Vuoi unire
la tua vita alla mia”. La cerimonia
di premiazione è ormai giunta al 2°
anno, il concorso, invece, ha una
lunga storia alle sue spalle essendo
giunto ormai alla sua 28° edizione a
livello nazionale ed alla 13° a livello
locale. Il concorso ha visto coinvolti
36 tra i vari licei ed istituti ed un
totale di circa 527 lavori presentati.
Solo a Fabriano, gli istituti coinvolti
sono stati: il Liceo Scientifico, il
Liceo Classico, l’Istituto Professionale e l’Istituto Morea di ragioneria.
La cerimonia ha avuto lo scopo di
attribuire un premio solo ai partecipanti poiché il vincitore del premio,
Marco Monticelli (di Cerreto d’Esi)
del Liceo Scientifico, volerà in
vacanza-premio a Strasburgo per
una settimana. Il vincitore assisterà
inoltre ad una seduta del Parlamento
Europeo in cui potrà anche effettuare degli interventi. La cerimonia
della premiazione è stata aperta da
un discorso di Giorgia Gagliardini,
responsabile regionale del Gruppo
giovani Mpv (Movimento per la
Vita). La giovane responsabile del
Mpv ha iniziato, ricordando come
sia entrata a fare parte del movimento attraverso un seminario, e
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di come tale esperienza l’abbia
formata. La Gagliardini ha ricordato come l’obiettivo del movimento
sia “la difesa della vita fragile”.
Ha raccontato inoltre alla platea di
come nonostante una sua iniziale
riluttanza, l’esperienza di quel
seminario formativo del Mpv sia
stata talmente meravigliosa da essere “tornata a casa che piangevo”.
Il discorso ha poi toccato le varie
attività del Gruppo giovani Mpv,
“sempre all’insegna dello svago
perché alla nostra età è importante”
ha detto con tono enfatizzato la
giovane del Mpv ed incoraggiato
i giovani presenti a partecipare al
prossimo seminario di formazione
che si terrà a Firenze. E’ poi intervenuto il dottor Roberto Festa
coordinatore regionale del Mpv,
il medico e coordinatore del movimento che ha tenuto a parlare di
sé e di come sia padre di un bimbo.
Anche lui, dopo la Gagliardini, ha
effettuato un flashback di come sia
venuto a maturare la sua decisione
di entrare nel Mpv. Ha fatto presente di essere nato due anni dopo
il referendum sulla legge per l’interruzione di gravidanza e di come,
dopo aver chiesto a sua madre cosa
avesse votato in quel referendum,
abbia scoperto che sua madre votò a
favore del diritto all’interruzione di
gravidanza. Festa ha confessato che
nonostante il forte amore per la madre di aver provato
in quell’occasione
molta rabbia verso
questi. Motivo della rabbia – ha confessato - è il pensiero che se fosse
nato da un’altra
donna con magari
alcuni problemi
forse non sarebbe mai venuto al
mondo. Sempre
il medico ha affermato inoltre
che sull’altare del principio della
libertà ad ogni costo e dell’autodeterminazione in questo tempo non
solo vengano sacrificati principi ed
ideali ma “persone vere e proprie”.
A corroborare la sua tesi ha citato
un fatto di cronaca avvenuto di
recente. A Genova un ragazzo ha
sottratto con l’inganno un farmaco
per far abortire la fidanzata minorenne. Farmaco che poi ha causato
alla giovane un’emorragia interna,
quasi uccidendola. Il medico ha
concluso il suo intervento lanciando una provocazione al pubblico
in sala e chiedendo “se una scelta
d’amore finisce in pronto soccorso,
forse c’è qualcosa che non va nella
società”. A seguito degli interventi
hanno partecipato alla discussione
il Vescovo di Fabriano, Giancarlo
Vecerrica, e l’assessore alle Politiche Giovanili Giovanni Balducci.
Vecerrica nel suo intervento ha
esclamato: “Come vorrei tornare ad
essere giovane come loro per essere
come loro”. L’assessore Balducci
si è soffermato invece su come
la battaglia del Movimento per la
Vita sia importante per il diritto
alla vita e di come la sua “battaglia
silenziosa” porti avanti la dignità
umana, entrambe caratteristiche
– ha aggiunto l’assessore - che
permettono agli uomini di distinguersi dagli animali. In successione
vi è stato un divertente intermezzo
musicale animato dal duo Nadia e
Valentina che hanno eseguito da
prima una quadriglia ed in seguito
un più nostrano cantamaggio. La
cerimonia si è conclusa con la
premiazione delle studentesse Iris
Drobo e Sofia Gentili, effettuata
dal Vescovo e delle studentesse
Sara Tricoli e Michela Aringolo da
parte dell’assessore alle Politiche
Giovanili.
trica e supporti medici. Vogliamo
precisare che sono direttamente i
responsabili delle cliniche ematologiche a richiederci ciò di cui hanno
bisogno. Il Consiglio direttivo, dopo
essersi assicurato della disponibilità
finanziaria, delibera la donazione
che poi viene accettata dagli istituti
ospedalieri. Tutto questo grazie al
contributo della gente che ci sostiene e all’impegno da parte nostra.
Tra le vostre finalità principali si
evidenzia quella di promuovere
l’assistenza ed il sostegno alle
famiglie ed ai malati di leucemie.
Nel nostro territorio abbiamo
strutture adeguate?
Durante l’anno purtroppo riceviamo
richieste di aiuto da parte di persone alle quali viene diagnosticata
la leucemia o altre malattie del
sangue, noi le indirizziamo verso
le cliniche di Ancona e Perugia
con le quali collaboriamo che sono
all’avanguardia sulle ultime terapie
e cure. Oggi grazie alla casa Ail del
malato possiamo dare ospitalità
alle famiglie. Raramente riceviamo
richieste per un sostegno finanziario
ma siamo sempre disponibili per
accompagnare il malato ad incontri
medici e dare una parola di conforto
e di speranza.
Dalla leucemia si può guarire.
Si riesce a reinserire le persone
curate nella vita di ogni giorno?
La ricerca ha fatto passi da gigante, basti pensare che la leucemia
mieloide cronica che aveva Sergio
oggi in certi soggetti è curabile con
una terapia medica, poi bisogna
diversificare il tipo di malattia che
può essere, la leucemia il linfoma
e il mieloma. Purtroppo c’è un
aumento esponenziale di queste
malattie, ma una volta sconfitte il
malato riprende una vita normale.
Ogni anno, per le feste pasquali, organizzate la vendita delle
“Uova della Speranza” a Fabriano e comuni limitrofi. Un
importante appuntamento per
sensibilizzare la cittadinanza...
Sono 20 anni che organizziamo
la manifestazione delle uova di
Pasqua e la gente risponde sempre
con grande partecipazione, certo i
numeri sono cambiati, quest’anno
abbiamo offerto circa 800 uova di
Pasqua. Il ricavato di questa manifestazione servirà per l’acquisto di
un cardio-frequenzimetro portatile
per le camere sterili con adattatore
pediatrico e per il materiale di prima
necessità per il reparto di trapianto
di Perugia. Inoltre andrà a sostenere
la borsa di studio Sergio Luciani
dell’Ail di Ancona che verrà consegnata il 26 settembre a Fabriano.
Quest’anno ricorre il ventennale
dalla fondazione dell’Associazione Sergio Luciani. Avete qualche
progetto in cantiere?
Quest’anno ricorre il 20° anniversario della fondazione dell’associazione Sergio Luciani. Per noi è un
traguardo molto importante che ci
rende orgogliosi del nostro operato.
Faremo pubblicità sugli obiettivi
raggiunti, sulle donazioni elargite
così che la gente che ci sostiene
possa verificare la concretezza delle
loro donazioni. Ma il momento
più importante sarà il convegno ed
incontro medico del 26 settembre
all'Oratorio della Carità che sarà
aperto sia al personale medico che
alla cittadinanza: Interverranno i
professori delle cliniche ematologiche di Ancona e Perugia e si
renderanno disponibili a rispondere
a tutte le domande che riguardano
le malattie del sangue, le cure,
la diagnostica, la prevenzione, la
ricerca scientifica, l’incidenza di
malattia sul nostro territorio ecc.
Ci saranno testimonianze di malati
ormai guariti, dei medici ai quali
abbiamo dato il contributo per
la borsa di studio, di donatori di
midollo osseo e altro, mostreremo
le nostre donazioni di questi anni
e, se necessario, ne illustreremo la
funzionalità.
Alexander Home
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>SPECIALE SCUOLA<
L'Azione 4 APRILE 2015
Quella casa sulla collina
La scomparsa di Mariella Gaspari ed una abitazione vissuta come sogno
di MARIA GIOVANNA CARDONI
M
ariella Gaspari (nella foto), “la
prof. di ginnastica” di tante di
noi, ci ha lasciato.
Mariella, un volto pulito e accogliente, aperto al sorriso, occhi vivi, sprizzanti cariche di energia, capelli scuri, poi precocemente imbiancati, lasciati semplicemente
cadere sulle spalle, abbigliamento informale
e disinvolto: un’immediata simpatia contagiosa. L’incontrai come mia insegnante di
Educazione fisica nell’ultimo anno del Liceo
Classico; cinque anni più tardi, nel mio primo
anno di insegnamento nello stesso Liceo, divenni sua collega. E qui persi di vista la prof.
energica e spassosa, sempre piena di consigli
e di utili incoraggiamenti, per incontrare una
giovane donna matura e consapevole, dalle
idee chiare, determinata, coraggiosa, provvida e lungimirante, attenta a tutto con un forte
senso della famiglia. In sala-insegnanti nelle
ore buche era piacevole chiacchierare con lei,
gioviale e comunicativa; sapeva contagiarmi
con entusiasmi sempre nuovi e trarmi dal
mio impaccio di “matricola” in quell’am-
biente. Allora il suo obiettivo prioritario,
sempre al centro delle sue conversazioni,
era quello di trovare un appezzamento di
terreno per edificarvi una casa tutta sua, in
piena autonomia, con un bel giardino per i
suoi due figli. Sembrava
questo un sogno un po’
ardito: i giovani professori come lei semmai
si arrabattavano nella
speranza di acquistare
un appartamento con un
mutuo favorevole. Mariella era determinata a
volere di più; sognava
un’intera casa da tirare
su un po’ per volta,
magari con “i pavimenti
di mattoni”, da curare
come una creatura, con
amore e sacrifici come
si fa per un figlio. Un giorno mi comunicò
con entusiasmo di aver trovato un terreno a
Collepaganello. Allora il luogo mi sembrò
un posto sconfinato, incredibilmente lontano
ma lei, rassicurante come sempre, chiariva
“il posto è bello, il costo è sostenibile, farò
un po’ per volta e i pavimenti...magari di
mattoni!”. E la casa crebbe negli anni come
la sua famiglia, tra gioie e dolori. La nostra
prof. perse dei suoi cinque figli una piccola
bimba, ma ricacciò la
ferita nel profondo del
cuore e continuò ad essere sempre aperta alla
vita e alla speranza. Era
solita, ogni sera, terminati i lavori domestici e
i vari accudimenti, concedersi in disparte una
sigaretta ed insieme al
fumo tirare i conti di
quanto aveva speso.
L’abitudine col tempo
si trasformò in un’occasione di relax che le
conferiva la necessaria
sicurezza per gestire i suoi quattri figli, in
crescita come la casa sulla collina. Mariella
con quelle liste e quei conti ha scritto una
storia, la storia di una bella famiglia, fatta
di pagine più o meno liete dove i suoi figli
potranno ancora leggere “ricette” di fiducia,
speranza e rimedio per ogni problema. Negli
anni gli interessi di Mariella cominciarono a
dispiegarsi in vari ambiti: alla vecchia passione per l’antiquariato si aggiunsero quelle per
l’arte, per la storia locale, per le tradizioni e la
cucina popolare; divenne ricercatrice attenta
ed appassionata delle vicende che nel tempo
conferirono carattere e fisionomia al nostro
territorio. Aperta al sociale, è stata attiva
nel volontariato e fortemente impegnata
nell’associazione dei docenti cattolici come
presidente dell’Uciim. Ma la cura più grande
Mariella l’ha dedicata ai suoi figli che ha
saputo orientare in tutte le scelte con amore,
fermezza ed intelligenza, trasmettendo loro la
passione per la scuola, la pratica dei valori e
degli insegnamenti cristiani come orizzonti di
vita. Con la sua scomparsa abbiamo perduto
una donna che ha lasciato un segno, non
solo come docente, ma come persona, come
madre, come cittadina, come credente. La
copiosa affluenza dei fedeli durante il rito
esequiale ha ampiamente dimostrato l’affetto
e la stima di cui un’intera cittadinanza ha
voluto renderle tributo.
Giornata di formazione all'Iis
sui sistemi energetici
Grande giornata di
formazione quella
dello scorso 26 marzo, organizzata dall’Iis Merloni-Miliani,
per presentare due
corsi di formazione
post diploma organizzati dall’Istituto
e dalla Fondazione
Its – Iee di Fabriano.
Tecnico superiore per
l’approvvigionamento energetico e la
costruzione di impianti, e tecnico
superiore per la gestione e la verifica dei sistemi energetici: questi i
due corsi post-diplomi presentati
ad oltre 200 ragazzi delle classi
Nei giorni scorsi ci siamo occupati
dei nuovi iscritti nelle nostre scuole superiori nell’anno scolastico
2015/16 che in questo numero
vogliamo comparare con la situazione regionale. Anche nelle
Marche, come nel resto d’Italia, la
scelta dei giovani che si apprestano
a frequentare la scuola secondaria
superiore nel prossimo anno scolastico privilegia i licei con un 49,8%
(dato non definitivo e riguardante
le iscrizioni on line). Ma un valore
distintivo nella nostra regione va
in controtendenza rispetto al quadro nazionale: un minore gap fra
l’opzione dell’istruzione tecnica
(28.3%) e quella per l’istruzione
professionale, attestandosi quest’ultima al 21.9% (+4.3% di quanto si
riscontra a livello di sistema Paese).
L’assessore regionale all’Istruzione,
Marco Luchetti ha così commentato: “E’ un risultato notevole e un
dato confortante perché dimostra
che la tenuta dell’istruzione professionale nel nostro territorio si deve
ad una peculiare attenzione a livello
istituzionale, alla valorizzazione
del capitale umano della scuola
che costituisce l’autentica risorsa
per qualificare l’offerta formativa
e rispondere ai fabbisogni profes-
07 fabriano.indd 2
del territorio. Forte
il richiamo del dirigente scolastico
Giancarlo Marcelli,
che ha ricordato le
possibilità offerte
dalla specializzazione post-diploma
anche in funzione
di un successivo ingresso nel mondo
lavorativo o universitario. “Questi corsi
possono dare agli
studenti una competenza specifica
riconosciuta dall’Unione Europea – ha osservato il dirigente
scolastico – io credo che tutti i
ragazzi dovrebbero vedere questi
settori con interesse, ed una volta
compresa l’utilità dei corsi, invito
i ragazzi interessati a contattare la
segreteria del nostro istituto per
avere maggiori informazioni”. Presente anche il sindaco di Fabriano
Giancarlo Sagramola, la dirigente
del Miur Maria Letizia Melina ed
il Vice Rettore dell’Università di
Camerino Claudio Pettinari che
hanno ricordato la centralità della
formazione teorica applicata all’esperienza all’interno del mondo
dell’impresa. Dopo l’incontro
all’interno del teatro della Misericordia l’incontro si è spostato nelle
aule dell’Iis Merloni-Miliani, per
una serie di laboratori organizzati
per presentare nei minimi dettagli
le caratteristiche dei due corsi di
formazione post-diploma.
Tiene l'istruzione professionale
tinuare nella direzione intrapresa,
promuovendo innovazione nell’insegnamento, migliore raccordo
dell’istruzione con il mercato del
lavoro e ri-motivazione all’apprendimento da parte degli studenti. Ci
sono gli elementi per sperare nella
positività del progetto 'La buona
scuola' che assegna al potenziamento della pratica laboratoriale e
della cosiddetta 'alternanza scuola-
quinte proveniente da ogni parte
della Marche. Due anni di corso
per 1.800 ore divise tra lezioni in
classe ed esperienze lavorative, con
il forte contributo della aziende
sionali delle imprese. Mi riferisco
in primo luogo alla possibilità per
i giovani iscritti presso gli Istituti
Professionali di conseguire la
qualifica professionale, a conclusione del triennio, nonché alle tante
azioni di sistema specificatamente
intraprese a sostegno delle capacità organizzative e metodologiche dell’istruzione professionale,
finanziate nell’attuale legislatura.
Fra le iniziative di maggiore com-
plessità, merita di essere annoverato il notevole investimento della
Regione per la realizzazione di un
percorso di formazione-azione dei
docenti degli Istituti Professionali,
finalizzato alla messa a punto di un
Saverio Spadavecchia
L'assessore regionale Marco Luchetti
commenta i dati sulle nuove iscrizioni
modello organico di progettazione,
cura dell’apprendimento, didattica, valutazione e certificazione
per competenze, secondo le linee
guida europee e nazionali. Grazie
alle attività realizzate da questo
laboratorio di formazione-azione,
il personale docente dell’istruzione
professionale è stato coinvolto in
un programma di aggiornamento
sugli aspetti concernenti l’organizzazione dei curricula e l’utilizzo
di metodologie didattiche a forte
contenuto innovativo. Alla luce di
questi risultati, il nostro auspicio
non può che essere quello di con-
lavoro' un ruolo del tutto cruciale
per un apprendimento basato su
esperienze concrete di lavoro, in
grado di supportare i giovani nella
difficile transizione al mondo delle
professioni”.
In conclusione, a livello nazionale
le scelte degli studenti italiani per
la scuola secondaria superiore
continuano a premiare i licei (oltre la metà degli iscritti), con uno
scarto netto rispetto all’istruzione
tecnica (uno su tre) e soprattutto a
quella professionale (neppure uno
su cinque).
Daniele Gattucci
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8
>FABRIANO<
L'Azione 4 APRILE 2015
La dipendenza dall'azzardo
Le slot machine come le sirene di Ulisse: contrastare questa emergenza
I
di ELISA PALLOTTA
l 20 marzo presso la Sala
Ubaldi, la segreteria della
Lega Spi Cgil di Fabriano, ha
organizzato un incontro sulla
tematica “Il gioco d’azzardo: tolleranza, assuefazione, dipendenza”.
Il segretario generale della Lega
territoriale, Mina Fortunati, ha
aperto i lavori motivandone ragioni
e finalità: “Verso la fine del 2014
mi è capitato di leggere online un
articolo sul gioco d’azzardo. Si
scrive che in Italia 8,4 milioni di
anziani sono vittime di ludopatia”. Saranno le luci. Sarà il suono
meccanico. Sarà l’adrenalina del
rischio. Le slot machine sono come
le sirene di Ulisse: ammaliano con
la promessa di risolvere ogni problema. Dai risultati di una ricerca
della Fipac Confesercenti risulta
che gli anziani giocano circa 3200
euro l’anno e 266 euro al mese.
Questo dato medio oscilla tra i 100
euro spesi dai giocatori anziani
non abituali e i 400 di chi ormai è
sempre più invischiato nel gioco.
Una ricerca della Spi-Cgil, il nostro
sindacato dei pensionati, realizzata
in collaborazione con l’Istituto Ipsos, ci dice che il 76% degli Over
65 (8,4 milioni di persone), gioca
d’azzardo. Gli studiosi di scienze
sociali hanno verificato un costante
aumento del numero dei giocatori
e una modifica nella tipologia dei
giocatori. Oggi sono lavoratori
precari, disoccupati e pensionati,
A che gioco giochiamo:
un progetto di prevenzione
Opuscoli informativi, camper e chat con esperti
“A che gioco giochiamo” è il
titolo del programma presentato
dal presidente del Comitato dei
sindaci dell’Ats 10 Giancarlo
Sagramola, dagli assessori ai
Servizi Sociali dei Comuni di
Fabriano e Sassoferrato Giorgio Saitta e Lorena Varani, dal
Coordinatore dell’Ats 10 Lamberto Pellegrini e Rita Ferro
coordinatrice di “A che gioco
giochiamo”, Si tratta di un progetto finanziato dalla Regione
Marche promosso dagli Ambiti
Sociali Territoriali di Ancona,
Fabriano, Falconara, Jesi, Osi-
mo, Senigallia in collaborazione
con il Dipartimento Dipendenze Patologiche dell'Asur Marche – Area
Vasta 2 Coordinato dall'Ambito
Sociale Territoriale di Ancona Materiale Informativo a cura di: Unità
di Strada Informabus – Comune di
Ancona Dipartimento Dipendenze
Patologiche – Asur Marche – Area
Vasta 2. “Un problema per tutte le
età” hanno detto gli interlocutori
dei cronisti: “La dipendenza da
gioco d’azzardo non è esclusiva ad
un determinato periodo della vita.
Giocano gli adulti, donne e uomini,
nei casinò, nelle sale slot e nelle
bische clandestine, giungendo ad
accumulare ingenti debiti verso
banche e finanziarie. Si gioca nella
terza età soprattutto alle lotterie
istantanee (lotto, superenalotto,
gratta e vinci), dove viene bruciato
in pochi giorni l’intero importo
della pensione. Sempre più spesso
anche i giovani e gli adolescenti
sono travolti dal problema, iniziando magari con scommesse sportive
o tornei di poker. Per i loro debiti
non ricorrono alle banche: prendono i soldi là dove sono disponibili,
rubandoli dal portafogli di mamma
e papà, o vendendo l’oro sottratto
a giocare, complice, la pesante
crisi economica che non sembra
avere via d’uscita. Al verificarsi
di tali condizioni è molto facile
cadere nella trappola del 'pensiero
magico' che fa sperare di risolvere
i problemi non attraverso comportamenti virtuosi ma attraverso la
il caso. Con queste cifre è anche
lecito sospettare che un mercato
così fiorente in tempo di crisi non
venga penalizzato più di tanto.
Lo dimostra l’ultimo decreto in
materia fiscale: un regalo dalle
enormi potenzialità per i signori
del gioco, contenuto in due righe
del decreto di riordino dei giochi,
uno dei tanti attuativi della
delega fiscale: l’obbligo
di sostituire entro due
anni tutto il parco
slot in circolazione.
Oggi si contano circa 350mila macchinette, ma attraverso
vincoli più stringenti, il governo punta a
cancellarne almeno
100mila. Il resto andrà
sostituito per procedere ad una modernizzazione con le più grandi
Vlt, le videolottery che
funzionano a jackpot, con
importi (e vincite) molto più alti.
Risultato: da qui al 2017 si spalanca
un affare da 250 mila apparecchi
che fa gola a tanti, ma che è alla
portata di pochi colossi".
Andrea Giuliani psicologo clinico di Jesi, che lavora nel settore
delle patologie da dipendenza,
ha rilevato che dalle stime internazionali l’Italia figura al quarto
posto al mondo, per i soldi persi
nel gioco d’azzardo, dopo Stati
Uniti, Cina e Giappone. Nel 2014
nel nostro Paese si è giocato per
82 miliardi di euro. In chiusura
dei lavori è intervenuto l’assessore
ai Servizi Sociali Giorgio Saitta:
“Con rammarico constatiamo che
sono sempre più le persone affette
da ludopatia, che iniziano per lo
più guidate dall’illusione di poter
superare le proprie difficoltà economiche. E’ una contraddizione che
lo Stato proibisca ufficialmente il
gioco d’azzardo e poi offra così
tante occasioni di accedervi, anche
se in forme di gioco dove l’importo
è esiguo, che possono comunque,
come si è visto in base alle stime,
creare dipendenza e grosse difficoltà alle famiglie. Non parliamo
poi del dilagare di giochi d’azzardo
online, facilmente accessibili e per
questo ancora più pericolosi”.
in casa. La dipendenza, quando si
è instaurata, lascia segni a volte indelebili: ci sono persone che hanno
bruciato anni della loro vita, senza
nessuna interruzione, con il gioco
d’azzardo; ma c’è anche chi gioca
in maniera fuori controllo da lunghi
periodi, illudendosi, solo perché di
tanto in tanto si concede una pausa,
di saper governare il problema”.
Da queste premesse il tiro è stato
spostato agli obiettivi dell’iniziativa: “Fare prevenzione sulla
patologia del gioco d’azzardo attraverso azioni di sensibilizzazione,
informazione e formazione, rivolgendosi a giovani, adulti, anziani,
operatori sociali ma anche a tutti
i cittadini che possano venire in
contatto loro stessi con la patologia
del gioco o con persone che ne sono
vittime per aiutarle a rivolgersi agli
esperti del settore”.
Le azioni avviate: “Informabus”,
camper colorato “guidato” da
operatori esperti nel campo delle
dipendenze che offrono informa-
zioni e si mettono all’ascolto dei
cittadini per dare notizie utili,
indirizzi e suggerimenti garantendo l’anonimato. Opuscolo
informativo, che contiene spunti
utili per capire se si è vittime
di una dipendenza ludica e
consigli per evitarla. Chat con
esperti, il sito internet “Luderenonlaedere” mette a disposizione una chat dove esperti del
dipartimento delle dipendenze
patologiche risponderanno ai
cittadini che vogliono rivolgere
loro delle domande.
Infine il convegno, organizzato
con l’Ambito Territoriale 10 in
collaborazione con l’Ambito di
Jesi e il sindacato Spi di Fabriano, rivolto a tutte le professionalità del sociale e del sanitario in
contatto con i cittadini e quindi
con i potenziali giocatori all’auditorium dell’Itas "Vivarelli",
dedicato alla prevenzione del
gioco d’azzardo.
Daniele Gattucci
Una mozione sulla ludopatia
“La ludopatia è uno dei mali di
questi ultimi anni. La crisi economica che stiamo vivendo ha
ulteriormente aumentato il ricorso
al gioco d’azzardo, specialmente
tra le fasce più povere e fragili
della popolazione, desiderose di
guadagni facili.
Purtroppo i guadagni non avvengono e anzi, nella maggior parte
dei casi si sentono storie di intere
famiglie rovinate dalla dipendenza
del gioco d’azzardo”.
Il presidente del Consiglio comunale Pino Pariano ha presentato una
mozione al fine di contrastare il
fenomeno crescente della ludopatia
nella nostra città.
La mozione impegna il sindaco e
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la Giunta a rafforzare l’informazione verso i cittadini, in particolare
sui giovani (ad esempio con un
intervento annuale nelle scuole
secondarie di primo e secondo
grado) e sugli anziani, in merito alla
pericolosità dell’abuso dei giochi
che consentono vincite in denaro.
Inoltre, Pariano chiede all’amministrazione di prevedere per i locali
commerciali che attualmente hanno
le slot machine, se decidessero
di rinunciare volontariamente ad
ospitare al loro interno queste “infernali macchinette”, l’adozione di
sgravi ed agevolazioni sulle tasse
comunali.
Pino Pariano
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L'Azione 4 APRILE 2015
9
>FABRIANO<
Disagio psichico ed arte
Gli ospiti della Madonna della Rosa espongono al Gonfalone
di FRANCESCO GIARDINI
S
abato 28 marzo ha avuto
luogo presso la bellissima sala dell’Oratorio del
Gonfalone l’inaugurazione
della mostra curata dai ragazzi
ospiti di Casa Madonna della Rosa
assistiti dai propri educatori.
Accettare l’invito, graditissimo, dei
curatori dell’Oratorio ha rappresentato per noi poter aprire una finestra
sulla nostra storia, sulle radici di
questa esperienza, sulle motivazioni che hanno portato 20 anni
fa un prete spigoloso, cocciuto e
determinato a lottare contro le isti-
tuzioni per ottenere una attenzione,
a quel tempo inesistente nel nostro
territorio, verso il disagio psichico.
E le istituzioni erano presenti e al
fianco nella tavola rotonda con cui
è stata inaugurata la mostra, nelle
persone di Giorgio Saitta, assessore
alle Politiche Sociali del Comune
di Fabriano e del dr. Mario Pettinelli responsabile della Struttura Residenziale Terapeutica e del Centro
Diurno del Dipartimento di Salute
Mentale, ai quali va il grazie di cuore per la disponibilità dimostrata.
Dalla loro voce la conferma della
validità e del contributo che realtà
come la Casa Madonna della Rosa
possono apportare nel tessuto sociale del territorio e l’impegno forte
da parte dell’amministrazione, in
un momento come questo molto
critico sul piano delle disponibilità finanziarie, a non abbassare la
guardia nel sostegno anche economico a tutte quelle eccellenze
come la nostra che la vocazione
al sociale del nostro territorio ha
saputo creare.
Visitando la mostra si può ripercorrere la storia della Casa Madonna
della Rosa, soprattutto con tante
foto che meglio di qualsiasi altro
mezzo possono mettere in evidenza
le esperienze e le emozioni vissute.
E’ poi possibile prendere visione
delle attività e delle creazioni
realizzate dagli ospiti anche con
il contributo delle volontarie e dei
volontari che mettono a disposi-
zione le loro capacità artistiche.
La mostra è visitabile fino al 19
aprile nei giorni prefestivi e festivi
il mattino 10.30-12.30 e il pomeriggio 16.30-19.
Due momenti dell'inaugurazione della mostra al Gonfalone
Quell'Oratorio
che riprende vita
Degrado a Santa Maria del Popolo:
l'Ospedaletto in stato di abbandono
La chiesetta di Santa Maria del
Popolo (foto), che si trova tra il
cimitero delle Cortine e il fiume
Giano, versa in condizioni sempre
più gravi. Abbandonata da anni,
è ormai alla mercé degli agenti
atmosferici, della vegetazione e dei
vandali. La costruzione, che sorge
proprio su un'ansa del fiume, sembra quasi che si stia accartocciando
su se stessa. L’Sos è stato lanciato
da alcuni lettori de “L’Azione”. E’
un vero peccato che una chiesa così
antica si trovi in questo stato. E
non è l’unica a Fabriano. L’esperto
di storia locale Federico Uncini
ci racconta che “in località Ponte
del Sasso, sul Giano, già esisteva
nel Quattrocento una Maestà della
Vergine, molto venerata perché
ritenuta miracolosa: qui, nel 1469,
il Comune vi edificò la chiesa di
Santa Maria del Popolo, conferendone la proprietà all’Ospedale
di Santa Maria del Buon Gesù”.
La struttura, infatti, è conosciuta
anche come Ospedaletto. “Infatti
– prosegue Uncini – vi fu costruito
a fianco uno spazio adibito agli
appestati, per cui viene chiamata
anche in questo modo. I Cappuccini
vi abitarono per soli dieci anni,
fino al 1548, cedendo poi il posto
ai Carmelitani Scalzi. Nel 1817 vi
fu costruito accanto il cimitero e
la chiesa venne adibita a sepolture
private, con una tomba riservata
ai giustiziati, per questo era anche
chiamata la chiesa dei morti; ne
sono testimoni le lapidi infisse
alle pareti”. Per tutto quanto detto,
sarebbe auspicabile un’operazione
di messa in sicurezza, affinché non
venga disperso uno spaccato di
storia e tradizione locale.
Ora che l’esposizione dei suoi libri nell’Oratorio di S. Maria del
Gonfalone si è conclusa, il Centro Studi don Giuseppe Riganelli
rivolge un pubblico ringraziamento a Sandro Tiberi che aveva
proposto questa iniziativa e che si è impegnato in modo determinante per la sua realizzazione, anche garantendone personalmente
l'apertura al pubblico per un mese nei giorni festivi e pre-festivi.
Questa esposizione ha fatto conoscere ai fabrianesi la produzione
libraria del “Riganelli” (più di 100 volumi tra quelli direttamente
editi e quelli su cui si è impegnato a vario titolo), d'interesse prevalentemente locale e regionale, ma anche con volumi di più vasto
respiro, di autori illustri come Carlo Bo e Oscar Luigi Scalfaro.
Erano distribuiti nelle seguenti sezioni: poesia, filosofia, storia,
storia locale, diari e memorie, personaggi politici, Emo Sparisci,
Bartolo Ciccardini, Renzo Armezzani, Dalmazio Pilati, M. Giuditta
Boldrini (Dafne), Silvano Poeta. La mostra ha permesso anche la
distribuzione in omaggio di molte copie di alcuni di quei libri. Ma il
merito di Sandro Tiberi, custode-manager volontario del Gonfalone,
fucina inesauribile di idee e proposte (ora sta allestendo una mostra
di prodotti artigianali della Casa Madonna della Rosa) è anche
quello di aver ridato novella vita a questo splendido Oratorio dal
soffitto tutto d'oro, precedentemente sempre chiuso. Ora infatti è sede
di continue mostre ed altre interessanti manifestazioni culturali, con
soddisfazione anche dei turisti che, dispiaciuti di trovare di solito
chiuse le chiese ed altri luoghi di interesse artistico, possono invece
ammirare lo splendore del Gonfalone.
Ferruccio Cocco
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10
>FABRIANO<
L'Azione 4 APRILE 2015
Per un ospedale di rete
Alla riabilitazione una mobilità anche extra regionale
di DANIELE GATTUCCI
“L
a Riabilitazione
Intensiva finalmente a Fabriano,
missione compiuta” è il primo commento del
primario, il dottor Paolo Taruschio, che abbiamo incontrato
per parlare di questa vitale Unità
Operativa del nostro nosocomio:
“Ora posso andare in pensione.
Col trasferimento dei 18 posti
letto di Riabilitazione, avvenuto
solo poche settimane fa – continua – il 'Profili' ha finalmente
raggiunto la dotazione prevista
dalle normative vigenti.
Rispettando le indicazioni del
Piano Sanitario Regionale, il
reparto ospedaliero di Riabilitazione Intensiva (che dal 1991
e primo fra tutti nelle Marche)
era stato realizzato nel presidio
di Sassoferrato e, per quasi 25
anni, aveva operato raccogliendo
stima e fiducia non solo nella
nostra Regione ma anche nella
confinante Umbria è stato finalmente aggregato all’Ospedale di
Fabriano. Proprio dal gennaio
scorso, effettuando poche modifiche ed aggiustamenti agli spazi
in passato occupati dalle Unità di
Urologia, Otorino ed Oculistica,
si è riusciti ad approntare le camere di degenza, l’ambulatorio
e tutti i servizi necessari per una
dignitosa e gradita sistemazione
dell’Unità Operativa di Riabilitazione, realizzandovi anche
un’adeguata e funzionale palestra,
indispensabile ad assicurare i
complessi trattamenti sui pazienti
degenti in tale struttura”.
Utile ricordare che Taruschio,
in passato aveva anche svolto
nella nostra Azienda Sanitaria le
mansioni di primario anestesista
e da oltre 10 anni ricopre il ruolo
di direttore dell’unica struttura
complessa dotata di un reparto
autonomo di Riabilitazione Intensiva nella Zona Territoriale
Professionalità, impegno, empatia e
tanta passione nello svolgere il suo
lavoro, con un pizzico o, forse, una
manciata finale di rimpianto nel
lasciare il posto dove ha operato per
38 anni. Si tratta di Mauro Morico,
l’infermiere della sala gessi dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia Area Vasta 2 di Fabriano
che dopo 38 anni di carriera si è
trasferito dall’1 aprile presso l’Area
Vasta 3 nel Presidio Ospedaliero
di Matelica, la sua città. “Voglio
ringraziare – racconta - i miei più
stretti colleghi: Roberta Garofoli,
Donatella Fioranelli, Terenziano
Terenzi, per aver ben collaborato
come una vera squadra. Devo a
loro un doveroso grazie per tutto
il rispetto che mi hanno dato, in
funzione dell’anzianità ed esperienza acquisita, consentendomi
di lavorare in modo corretto e da
me preferito.
Stesso proposizione va al direttore
dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia, dottor Leandro Salari,
ai suoi collaboratori, alla coordinatrice Anelita Ricci, a tutto il
personale delle sale operatorie, di
Centrale Sterilizzazione, ai medici
di Anestesia, all’organico della
Radiologia e ovviamente al personale del reparto infermieri, Oss e
10 fabriano.indd 2
della provincia di
Ancona. Quindi
non soltanto un
professionista di
lungo corso, serio, preparato e di
grande esperienza
ma anche la memoria storica di
questa realtà.
“I vantaggi conseguenti al nostro
trasferimento –
sono ancora sue
parole - consistono non solo
nell’aver incrementato la dotazione di posti letto
a Fabriano, ma soprattutto nell’aver
portato nella sua sede naturale,
cioè un Ospedale di Rete dotato
di tutti i servizi fondamentali,
un reparto destinato ad ospitare
pazienti post-acuti e nel poter
finalmente garantire a tutti i ricoverati nell’Unità di Riabilitazione
il trattamento bi-quotidiano su sei
giorni a settimana, come previsto
dai protocolli”.
Qualche dubbio è stato sollevato
sulla ristrettezza degli spazi?
“A n c h e s e n o n d i s p o n i a m o
dell’ampia superfice che avevamo a Sassoferrato, credo che
insieme alla mia equipe, squadra
cui tengo particolarmente ed alla
quale riconosco organizzazione,
collaborazione e professionalità - elementi tutti - che ci hanno
permesso di raggiungere gli
attuali risultati, posso dire che abbiamo vinto un’importante scommessa: quella di trasferire in sole
48 ore e praticamente in blocco
tutto un reparto ospedaliero da
Sassoferrato; riorganizzando ogni
attività che si effettuava già nel
presidio sentinate; anche se con
qualche iniziale ovvio problema.
Mi si conceda qui non avendolo
ancora potuto fare direttamente
di rivolgere un sincero ringrazia-
BREVI DA
FABRIANO
~ INCASSA, MA NON VENDE:
DENUNCIATO
Fabriano giorni fa. Un 20enne fabrianese
incassa 500 euro da un acquirente
maceratese per aver venduto “on
line” a costui un iPhone, ma l’oggetto
della compra-vendita non lo inviava
ed i Carabinieri, dopo perquisizione,
gli trovavano - tra l’altro - la scheda
telefonica con la quale aveva contattato
il maceratese e la Carta di Credito sulla
quale aveva versato i soldi. Il fabrianese
è stato denunciato.
~ 4 MAGGIORENNI E 2 MINORI
CON DROGA
Fabriano, 21-22 marzo. Durante alcuni controlli i Carabinieri segnalano
come consumatori di droga 6 ragazzi
fabrianesi - 2 dei quali minorenni - per
possesso di hashish e marijuana. I sei
appartenevano a varie comitive.
mento a tutta la popolazione di
Sassoferrato che ci ha dapprima
ricevuto, poi ospitato, quindi supportato (oltre che sopportato!) per
quasi cinque lustri. In tale presidio abbiamo lasciato una struttura
per i trattamenti ambulatoriali e
ci vedrà tra poco rimpiazzati da
un, mi auguro, altrettanto fortunato reparto di Cure Intermedie.
I risultati cui mi riferisco, oltre
naturalmente alla riconoscenza,
stima e fiducia da parte dei pazienti trattati, motivazioni principali della nostra professionalità,
sono dati dalle statistiche che ci
anno visto crescere progressivamente. Ovvero numero e qualità
dei ricoveri. Tassi di utilizzo della
struttura sino al 2014 superiori al
90%. Risposte fornite non solo
ai Reparti di Fabriano, ma anche
agli Ospedali limitrofi.
Un orgoglioso riconoscimento
ci viene però dalla cosiddetta
mobilità attiva extra regionale,
ossia pazienti che provengono
da fuori regione, i quali fino al
2014 erano circa un quarto dei
ricoveri totali. Dato sicuramente
significativo, giustificato anche
dalla localizzazione della nostra
struttura, al confine con l’Umbria,
Mauro Morico,
l'infermiere che
ritorna a Matelica
ma indubbiamente dal buon nome
che la stessa si è guadagnata nel
tempo”.
E il futuro come lo vede? “Il futuro dell’Unità di Riabilitazione,
per me è il presente, in quanto col
1° aprile, il sottoscritto, potendolo fare, sarà pensionato.
Vi assicuro, però, che non mi
sento ancora un vecchierello e
il presente del reparto di Riabilitazione di Fabriano, invece,
vede secondo noi un reparto,
sicuramente migliorabile, ma
già integrato completamente nel
contesto del nosocomio che lo accoglie, un gruppo di fisioterapisti,
che seppur ridotto per numero,
risulta assolutamente motivato
in una professione che da loro
è amata ed è grazie soprattutto
alla loro piena collaborazione che
finalmente riusciamo a garantire
a tutti i pazienti un doppio trattamento riabilitativo previsto per
legge nelle patologie cosiddette
complesse.
A chi mi succederà, auguro davvero di proseguire quella che per
me è stata sicuramente una soddisfazione professionale e, perché
cosi deve essere, di migliorarla
ancora…”.
direttore generale dell’Area Vasta
2 dottor Giovanni Stroppa, alla
direzione sanitaria ed in particolare
alla responsabile del servizio Infermieristico Nenella Sartini. Voglio
mandare, inoltre, un sentito saluto
ai medici di base, ad alcuni in particolare: i dottori Corrado Rosi,
Mario Carloni, Sebastiano Rossi,
Lilia Spuri, Franco Castellani, Vania Folisi; con
loro, nel corso degli anni
si è instaurata
grande stima e
cooperazione.
Ultimo abbraccio, e non certo per importanza, lo dedico alle migliaia
di pazienti che ho incontrato in
questo percorso di trentotto anni
di lavorativi, con loro si è creato
e generato un sincero rapporto di
amicizia. A tutti quelli che giornalmente mi vedevano in ambulatorio
o in reparto – conclude Morico
- e mi chiedevano 'quando vai in
pensione? Sei ancora qui', dico
soltanto: non sono in pensione e
se il Signore mi assiste, lavorerò
ancora per diversi anni a Matelica.
Sarete sempre, tutti, nel mio cuore,
non vi dimenticherò” .
Il suo grazie a tutta
l'equipe di Fabriano
personale delle pulizie: sempre massimo
il sostegno ottenuto.
Vi assicuro – sottolinea - che il grazie va
anche agli altri reparti,
all’equipe economale
e acquisti, farmacie
interna e esterna, nessuno escluso, ma se
dovessi elencarli tutti
non basterebbe una
pagina di giornale.
Comunque, un fortissimo abbraccio va
al personale amministrativo, compreso il
~ AVEVA BEVUTO PER 5
Fabriano giorni fa. Un automobilista
romeno guidava avendo un tasso alcolemico 5 volte maggiore del consentito
ed i Carabinieri gli hanno sequestrato
l’auto e ritirata la patente. Invece altri due
romeni ubriachi sono stati denunciati
per guida in stato di ebbrezza.
~ TORNATO DOPO 20 GIORNI
Fabriano, via Dante, 26 marzo. Si è
presentato nel commissariato di Polizia
il 54enne fabrianese che mancava da
casa dall’8 marzo. L’uomo che aveva
perso il lavoro, aveva viaggiato per varie
regioni d’Italia senza averlo comunicato
a parenti o ad amici, e tutti con Polizia,
Carabinieri e VdF lo avevano cercato
invano. L’uomo sta bene.
~ VANDALI, ANCHE ODIOSI
Via Gioberti notte 21-22 marzo. Ignoti,
oltre a incidere e graffiare con righe,
squarciano un pneumatico ad ognuna
delle 13 auto in sosta, mentre ai due veicoli di una coppia di fidanzati squarciano
tutti gli 8 pneumatici. Cosicché i due
sporgevano denuncia presso la Polizia.
~ IGNOTO GRAFFIA
Fabriano 3 marzo. Nel parcheggio sito
davanti ad un supermercato qualcuno
graffia uno sportello ed il cofano di
un’autovettura in sosta ed il proprietario
della macchina sporge denuncia presso
la Polizia.
~ I SEGNALI STRADALI
NON COSTANO?
Fabriano. In fondo al Corso della Repubblica c’è il segnale “Obbligo di Svolta
a destra”- via Ramelli - ma anche al di
là della strada c’è un identico “Svolta
a destra”. I fabrianesi svoltano però
anche a sinistra - piazza Garibaldi - e la
Polizia Municipale li ignora. Insomma ci
sono sì due segnali, ma non servono basta il Divieto di Accesso posto in via
Cialdini - ed è come se non ci fossero:
forse li ha messi qualche buontempone?
Insomma i segnali, anche se fossero
regalati, sono troppi. E se non sono
un dono, chi li ha acquistati visto che
non ci sono soldi per la vernice delle
strisce? E non si potrebbero barattare
con altri Comuni, dando i doppioni - tipo
Divieto di Accesso a sinistra e Obbligo
di superare a destra, cioè la stessa
cosa, posti a centro strada ed in ogni
via prima delle rotatorie - per ottenere
sacchi di vernice?
Porthos
~ AVEVA DROGA IN CUCINA
Fabriano, 26 marzo. Un italiano 43enne
da anni qui, viene denunciato dai
Carabinieri per detenzione di sostanze
stupefacenti a fini di spaccio perché
durante la perquisizione domiciliare un
cane antidroga gli trovava 25 grammi di
marijuana in un cassetto della cucina.
~ LA FRANA ANCORA SI MUOVE
Moscano 28 marzo. VdF ed operai
comunali mettono in sicurezza la frana
lungo la strada che conduce al paese
e che ha creato un dislivello di 30
centimetri.
d.g.
01/04/15 10.15
L'Azione 4 APRILE 2015
>FABRIANO<
11
Le Entrate, gradito ritorno
Riapre lo sportello dell'Agenzia dopo la chiusura e l'accorpamento con Jesi
di CHIARA TIBERI
G
razie all’accordo raggiunto tra i cinque Comuni dell’Ambito – Fabriano, Cerreto d’Esi,
Serra San Quirico, Sassoferrato e
Genga – il 27 marzo è stato riattivato lo sportello dell’Agenzia delle
Entrate. Situato presso il Centro
Commerciale “Il Gentile”, il locale
è di proprietà del Comune di Fabriano che ha messo a disposizione e
sistemato questo ufficio. L’Agenzia,
precedentemente chiusa e accorpata all’Ufficio Territoriale di Jesi,
benché avesse un organico di 12
persone riusciva a dare un efficace
servizio alla collettività. Il sindaco
Giancarlo Sagramola, oppostosi
fortemente alla chiusura dello sportello, in seguito a numerosi incontri
con dipendenti e organizzazioni
sindacali, è riuscito a restituire ai
cittadini questo spazio: “ Esprimo
tutta la mia soddisfazione - sottolinea il sindaco – per avere riattivato
il servizio grazie anche al contributo
dei Comuni ed alla disponibilità
dell’Agenzia delle Entrate. Siamo
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giunti alla riapertura nonostante ostacoli di varia
natura che, con tenacia
e buona volontà, sono
stati superati anche grazie
alla struttura comunale.
Consci del fatto che ogni
chiusura di un servizio
impoverisce il territorio e
lo rende meno attrattivo
e capace di rispondere ai
bisogni dei cittadini”. Il
direttore regionale Carmelo Rau dichiara apprezzamento per l’esito
della riorganizzazione
delle strutture periferiche dell’Agenzia delle Entrate nelle Marche che razionalizza
le risorse in funzione della effettiva
richiesta dei servizi ma ne mantiene
l’erogazione sul territorio, in particolare a favore di coloro che non
hanno la possibilità di usufruire
delle procedure telematiche messe
a disposizione dall’Agenzia. Presso
il nuovo sportello, nato a seguito
della convenzione siglata il 25
febbraio scorso tra l’Agenzia delle
Entrate delle Marche e il Comune
Foto
Daniele
Gattucci
di Fabriano, opereranno cinque dipendenti dell’Agenzia, garantendo
l’erogazione dei seguenti servizi:
- assistenza su comunicazioni di
irregolarità e cartelle di pagamento scaturite a seguito di controllo
automatizzato ex art.36 bis del
Dpr n. 600/1973 e 54 bis del Dpr
n.633/1972;
- informazioni generalizzate sulla
posizione fiscale e sui vari adempimenti tributari;
- registrazione atti privati;
- operazioni anagrafiche ai fini Iva
e domande iscrizione archivio Vies;
- rilascio, variazione, duplicato codice fiscale e tessera sanitaria;
- ricezione documenti;
- vidimazione registri;
- ricezione dichiarazioni di successione;
- informazioni su rimborsi imposte
dirette e indirette (ad esclusione
dell’Iva). Anche presso lo sportello
di Fabriano sarà possibile avere informazioni ed assistenza sul nuovo
servizio del 730 precompilato, oltre
che sul modello Unico. L’ufficio
sarà operativo dal lunedì al giovedì, dalle 8.45 alle 13, e il venerdì
dalle 8.45 alle 13.15. Il martedì e
giovedì anche dalle 14.45 alle 17.
Per contattare l’ufficio: indirizzo
e-mail: dp.ancona.utjesi.fabriano@
agenziaentrate.it; telefono: prima
informazione 071/2274419.
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12
>EVENTI<
L'Azione 4 APRILE 2015
Il Chor-Art a S.Filippo
Torna in città il gruppo di Stoccarda, ospite del Vox Nova
M
artedì 7 aprile alle
ore 19, presso la centralissima chiesa do
S. Filippo il Coro Polifonico Vox Nova presenterà un
interessante concerto vocale: sarà
infatti di nuovo a Fabriano ospite
della corale fabrianese il Chor-Art
Stuttgart, che già diversi anni fa tenne un bel concerto nella nostra città.
Si tratta di una compagine vocale
fondata nel 1982, come coro di uno
ginnasio di Stoccarda, con il nome
di “Cannstatter Sängerjugend”.
Dopo il ritiro dell’ex insegnante
di musica e direttore del coro, nel
1989 gli studenti ormai laureati
hanno deciso di proseguire l’esperienza corale del “Cannstatter
Sängerjugend” come coro giovanile
al di fuori della scuola.
Nel corso degli anni, si sono
aggiunti molti elementi ed oggi
il coro è costituito da circa 60
membri tra 25 e 45 anni di età. Nel
1999 “Cannstatter Sängerjugend”
si è dato il nuovo nome di “ChorArt Stuttgart”. Dal 2010 Margit
Il Chor-Art
Stuttgart
Schubotz, insegnante di musica ed
inglese, dirige il coro con grande
impegno e fantasia. Il pianista
accompagnatore è Andreas Bähr,
figlio del fondatore del coro.
Molti spettacoli, concerti, scambi
giovanili e, naturalmente, tournee
di concerti in tutto il mondo fanno
parte dell’esperienza del “Chor-Art
Stuttgart” che di recente si è esibito
in Cina, Russia, Sud Africa, India,
e nel 2014 in Galles e Inghilterra
perseguendo inoltre l’obiettivo di
conoscere giovani provenienti da
altri paesi, in modo da contribuire
alla comprensione internazionale
e la tolleranza reciproca. Uno dei
momenti forti per il “Chor-Art
Stuttgart” è il concerto annuale di
Natale in cui il Coro si esibisce con
solisti ed orchestra, oltre al tradizionale concerto di primavera o estate.
Il repertorio del Coro ospite è molto
versatile e avremo l’occasione di
ascoltarlo ed apprezzarlo nel concerto di Fabriano.
Si va da opere spirituali della musica classica, tedesca e internazionale
a gospel, musica folk, pop e brani
di musical.
Alla scoperta di Marchex,
un'economia diversa
La morte di Marco Beci
nel libro di Varagona
Fabriano dal Basso vi invita a partecipare all’incontro che si terrà Oratorio della Carità sabato 11 aprile alle ore 17 “Alla scoperta del Circuito
Marchex”. Un convegno per conoscere sistemi che in altre città a noi
vicine funzionano. Uno di questi è il circuito Marchex che si ispira all’omonima esperienza sarda Sardex. (che funziona con notevoli successi da
circa 5 anni): un modo diverso ed innovativo di concepire l’economia e
gli scambi di prodotti, beni e servizi, basato su regole etiche e solidali e
sul sostegno dell’economia locale. Li abbiamo quindi contattati ed incontrati e al tempo stesso abbiamo favorito l’incontro tra questa realtà e
le istituzioni comunali, al fine di realizzare un primo evento informativo
rivolto ai soggetti economici e del mondo del lavoro, del volontariato e
delle associazioni e ovviamente all’intera cittadinanza. Ringraziamo della
disponibilità i rappresentanti del Marchex con cui ci siamo relazionati: la
nostra concittadina Manuela Romei responsabile area broker e Francesco
Trasatti, responsabile marketing di circuito Marchex, che sarà anche il
coordinatore dell’incontro. Ringraziamo anche le istituzioni comunali che
hanno creduto nella validità dell’iniziativa.
A volte sento il bisogno / di aprire la fi nestra / per guardare il cielo / e
provare a ricordarti. / Una lacrima scende / e mi bagna la guancia. /
Poi penso: “Sono come volevi che io fossi?” / “Sono cresciuta come tu
avresti voluto?” / E mi dico: “Sì, perché tu mi sei sempre stato vicino!”
/ E questo mi basta. Chiudo la finestra. / E vado avanti.
E’ questa la poesia che in quarta di copertina chiude il bel libro di Vincenzo Varagona “Morire a Nassiriya. Marco Beci, un italiano a servizio
del mondo” che una bella e fruttuosa sinergia fra Circolo della stampa
“Marche Press” e l’Università Popolare ha presentato ad un folto pubblico
nella Biblioteca comunale fabrianese.
La poesia - una parte, quella completa è nel volume - è della figlia più
piccola di Beci
che il giorno
terribile dell’attentato il 12 novembre 2003 alla
base italiana di
Nassiriya aveva
solo due anni. E’
uno dei passi più
emozionanti ed
umani del libro
del giornalista
Rai e che abbiamo presentato in
un bel pomeriggio che non solo
rende testimonianza, racconta un pezzo terribile di storia e ricorda un uomo che della
fede nell’uomo aveva fatto da sempre il suo impegno.
Stendendo queste poche considerazioni sto di fatto violando un principio
etico a cui sono il primo a credere: mai parlare di se stessi. Ma lo violo
volentieri come coordinatore del Circolo organizzatore perché ho avuto
spesso, nel corso delle due ore di presentazione e successivamente nel
colloquio con i familiari e gli amici di Pergola che li accompagnavano,
ricorrenti brividi che ritengo abbiamo aggredito anche non pochi presenti.
Marco Beci, credo di poter dire, era uno di quelli che nell’aiutare, nel
mettersi a disposizione degli altri, nel cercare di alleviare i loro problemi,
non pensava a se stesso. Suppongo che, normalmente, avanzava come
fanno quasi sempre queste persone: prima vengono loro, poi io. E nelle
tante testimonianze che il libro riporta questo filo conduttore appare costantemente o, forse, è proprio il filo che ha guidato la sua vita e che la
ricorrente follia umana che attraverso la morte pensa di risolvere i propri
problemi, è riuscita per l’ennesima volta a spezzare.
La presenza dei familiari all’incontro, la loro grande compostezza, la significativa lettura di alcuni spezzoni di testo, il costante ritorno alla comunità
di Pergola ed ai suoi valori che hanno marchiato Beci, sono stati senza
alcun dubbio il più bel riscontro di due ore di riflessione.
Un grazie all’Università Popolare ed alla sua presidente Fernanda Dirella
per una sinergia che mi auguro vivamente possa riscontrare altri appuntamenti. Per chi vuole capire il consiglio è quello di rifarsi al libro, edito
dalle Paoline.
Visitare
Fabriano:
gli eventi
Ripartono con la stagione primaverile
gli appuntamenti di #VisitFabriano, la
rassegna di visite guidate tematiche al
centro storico della città di Fabriano con
percorsi di approfondimento storicoartistico rivolti a visitatori e residenti.
Fabriano tra sacro e profano è il primo
itinerario in programma sabato 4 aprile e
condurrà i partecipanti alla scoperta dei
luoghi e delle vicende del potere civile
e religioso nella città sin dal Medioevo:
si proseguirà il 25 aprile con una visita
sulle tracce delle Storie Francescane,
attraverso luoghi, suggestioni e personaggi legati al santo assisiate e all’ordine
da lui fondato. L’appuntamento del 26
aprile sarà dedicato invece agli Under 12
ma non solo, e attraverso la narrazione
della storia tra realtà e fantasia di uno dei
piccoli sopravvissuti all’eccidio del 1435
ripercorrerà i luoghi legati alla signoria
dei Chiavelli. Il 2 maggio sarà invece la
volta di Gentileschi e i caravaggeschi,
un percorso alla scoperta degli artisti del
Seicento che hanno lasciato incredibili
testimonianze pittoriche nella città della
carta. Si concluderà la rassegna primaverile sabato 30 maggio con una visita
ai luoghi della Fabriano da non perdere
, tra piazze, chiese e vie caratteristiche.
Tutti i percorsi partiranno alle ore 15 con
appuntamento al complesso museale
San Benedetto in piazza Fabi Altini 9. Il
ciclo di itinerari è organizzato dalla cooperativa Archeomega in collaborazione
con alcune delle guide professioniste
fabrianesi. Per prenotazione ai seguenti
recapiti: tel. 377 2816804 oppure via
mail a [email protected]. “L’Alternativa viaggi” tel. 0732 770552, info@
alternativaviaggi.it.
La poesia
in concorso
Torna la “festa della felicità” dal 15 al
19 luglio dove da diversi anni si organizza anche un concorso di poesia, il
“Memorial Marcello Paparelli”.
Il concorso è aperto a tutti e gratuito,
le opere devono essere scritte su foglio
A4, le stesse non saranno restituite ma
rimarranno in archivio del Circolo Fenalc
Argignano.
Un attestato di partecipazione sarà
dato a tutti coloro che invieranno una
poesia e una attenta e competente giuria
dichiarerà le prime tre classificate che
avranno un premio ulteriore che verrà
assegnato domenica 19 luglio alle ore
21 nell’ambito della festa ad Argignano.
Coloro che vorranno par tecipare
dovranno inviare le loro opere entro il
25 giugno ai seguenti indirizzi: Pietro
Zampetti, via Aldo Moro, 20, Fabriano,
L’Azione, piazza Papa Giovanni Paolo II,
10, Fabriano; indirizzi mail: v.mazzoli@
libero.it, [email protected]. Il tema
dell’opera è libero, si può scrivere anche
in dialetto.
Info: Pietro Zampetti 0732 626262,
392 1172019.
Diabetici:
l'assemblea
L’Associazione per la Tutela del Diabetico
onlus di Fabriano organizza per sabato
11 aprile alle 9 l’assemblea annuale dei
soci presso la sala Parca dell’Ospedale
di Fabriano con i seguenti punti all’ordine
del giorno: relazione sull’andamento
delle attività a consuntivo e quelle in
previsione per il 2015; discussione ed
approvazione rendiconto economico
2014; votazione per il rinnovo del Consiglio Direttivo per il biennio 2013-2015;
programmazione campo scuola 2015;
varie ed eventuali.
Luciano Gambucci
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14
>MATELICA<
L'Azione 4 APRILE 2015
Schietto, divertente, caustico,
sempre con la sua 500 blu
E
ccolo, il saluto corale che gli farà sicuramente piacere.
Chi ha raccontato
qualcosa di lui, chi, tramite
lui, di sé e della propria
giovinezza, chi gli “commissiona” uno dei suoi bonari
scapaccioni. Alcuni elementi
ritornano spesso, sul suo carattere ma, in un tempo di immagini, in tanti lo ricordiamo
a bordo di una “sfrecciante”
500 blu.
Siamo a metà circa degli anni '80, facevo parte
dell'Associazione Pro Matelica ed era un periodo in cui
la Santa Sede riorganizzava le
Diocesi e quella "Fabriano e
Matelica" sarebbe diventata
"Fabriano-Matelica" con la
chiesa di S. Maria che non
era più Cattedrale ma Concattedrale. Proteste in città
e varie iniziative, tra le quali
una raccolta di firme organizzata dalla Pro Matelica.
Punti buoni di raccolta delle
firme erano le chiese durante
le messe domenicali e quella
domenica con un altro consigliere della Pro Matelica ero a
raccogliere le firme a Regina
Pacis. Con il nostro banchetto
di fronte alla chiesa (quella
vecchia) invitavamo i fedeli a
firmare ed ogni tanto, approssimandosi l'orario di inizio
della S. Messa (allora, quella
delle 11 se ricordo bene), un
signore piuttosto anziano, ma
ben arzillo, che evidentemente svolgeva anche qualche
funzione di sagrestano,
compariva sulla porta della chiesa come
aspettando qualcuno e
borbottando qualcosa.
La gente affollava la
chiesa, l'orologio era
oltre le 11 e quel signore anziano sempre
più agitato (ma anche
un po' divertito) era
sempre più presente
sulla soglia. Gli chiesi chi aspettasse, "il
prete!" rispose (e si riferiva
sia a don Franco che a don
Alberto) e soggiunse: "...alla
Messa arrivano tardi, ma a
ballare si ritrovano sempre
per primi!". Si riferiva alle
feste parrocchiali, anche da
ballo, nel salone di Regina
Pacis, che animavano la parrocchia ed il quartiere.
Ancora nella mia attività con
la Pro Matelica, ancora negli
anni '80, stavamo organizzando S. Martino nel salone
di Regina Pacis. Don Franco
ce lo aveva concesso, però
dovevo parlargli per accordi
sul riscaldamento del salone
stesso (S. Martino quindi si
era a novembre). Così, alle
8 ero davanti la chiesa di
Regina Pacis, ragionando
che verso quell'ora avrebbe
dovuto esserci la Messa
il giorno...".
Nando Cingolani
I visionari del nostro tempo sono coloro che riescono
a regalare e materializzare
sogni a se stessi e agli altri
.... Don Franco è
stato uno di questi
... Grazie per esserci stato per i tuoi
parrocchiani e per i
tuoi concittadini ...
Se mi sarà permesso, ci rivediamo
dall'altra parte!
Giorgio Bruzzechesse
mattutina. Invece niente, non
c'era nessuno e la chiesa era
sprangata. Un passante mi
disse che era troppo presto
e che verso le ore 9 avrei
potuto trovare don Franco
al Piccolo Bar. Così alle 9
circa lo incontrai lì e gli dissi
scherzosamente, caricando
un po' sull'ora: "...è dalle 7
che ti aspetto davanti alla
chiesa. Se arrivasse un peccatore pentito, non potendosi
confessare tornerebbe a peccare!" ed egli prontamente, di
rimando: "E che, si pente alle
7 di mattina?! Ha tempo tutto
Ciao Don! Dai
uno scapaccione
a babbo quando lo incontri.
Massimo Antonelli
Le gite a Gardaland, il
frustino per cammelli che si
chimava Giacomno, i presepi
che facevamo, le partite a
carte che ti facevano arrabbiare, le volte che durante la
Messa ti risentivi perché non
stavamo zitti oppure quelle
che uscivi dalla chiesa per
dire a noi che giocavamo a
calcio lì davanti di fare piano,
le 200 lire che ci davi per
venire a Messa il mese della
Madonna.... Praticamente un
Tutti lo hanno pensato, alcuni
lo hanno scritto, chi ha potuto
parlare lo ha detto. Mai, forse
neanche all’inaugurazione, la
chiesa è stata così piena come
lo era mercoledì, durante la
messa per il funerale di don
Franco Paglioni, parroco di
Regina Pacis, con cui si confonde. Ed è stato proprio questo
uno dei primi pensieri che il
vescovo Vecerrica ha voluto
lanciare: “questa parrocchia
si identifica in don Franco, che
l’ha tirata su, mattone su mattone”. Ed è vero, l’ha tenuta come
parroco per oltre trent’anni e i
mattoni per la chiesa se li è
sudati ad uno ad uno. I mattoni
14 matelica.indd 2
non ci fosse mai un contrasto,
ma con Paola (Marianna) e
con Maria aveva e riceveva
sempre attenzioni ed affetto
sincero. Questa non è una
agiografia sdolcinata o un
elogio funebre: è il ritratto di
una persona che ha compiuto
la sua vita nel modo migliore,
cercando sempre di capire
il suo prossimo e di essere
vicino nel modo più vero,
sincero e produttivo.
Nel suo rapporto con la
gente, con i parrocchiani, è
stato sempre onesto e sincero,
qualche volta punzecchiava
con il mettere in mostra in
modo ironico e grottesco i
difetti dei cristiani, ma nei
rapporti personali era sempre
attento soprattutto alle situazioni più difficili, come ad
esempio la morte di una persona cara. Come sacerdote,
che non era diverso dall’uomo, aveva la consapevolezza
di offrire la grazia di Dio coni
sacramenti e con la sua parola, e anche se qualche volta
le sue liturgie erano un po’
squinternate, aveva l’accortezza di prepararsi sempre,
con la preghiera e la meditazione, alle celebrazioni.
Ogni giorno era fedele alla
liturgia delle ore, per sé e per
il popolo a lui affidato.
Che dire di don Franco?
Un uomo buono, generoso,
attento leale e sincero, vero.
Un uomo e un prete che ha
saputo rivelare un raggio
della luce di Dio che ci
salva, ci libera dal male e ci
offre ogni giorno, ogni ora,
“Quanto vorrei
essere don Franco”
in cotto, ma soprattutto quelli con
un’anima: “Non si preoccupava
delle sue opere, ma del suo
popolo, che andava a cercare
in ogni posto, anche giocando
a carte”. Una delle immagini
che ogni matelicese ha con sé,
ma che “fanno” don Franco
tra i matelicesi, e il vescovo lo
ha capito subito. E dimostra di
aver ben capito l’uomo e la sua
vocazione, instancabile e ferma,
forte anche e proprio nelle sue
maniere così sincere: “Don Franco – riassume il vescovo – è stato
libero nell’ubbidienza”. E poi una
frase forte, che ci ha colpito
molto, con cui Mons. Vecerrica
ammette il grande lavoro fatto dal
ragazzo del Novecento: “Quanto
vorrei essere come don Franco”.
E proprio sulla sua missioni, sulla
sua efficiacia, e proprio a lui il
Vescovo ritorna, per ritornare
Alessandro Antonuzzo
Per noi braccanesi, una
tristezza in più. E' stato il parroco dell'"emancipazione"
di quella frazione, nel vero
senso della parola.
"Un viaggio dietro l'altro, da
sempre. In questo tuo ultimo,
ci saremo tutti".
Emanuele Fuffa
Ti ricordo moderno e
scanzonato. Avevi il dono
della fede dei semplici, la
più bella. Addio a te nella tua
mitica 500 blu.
Renzo De Biase
"Viva l'Amor, Viva la Vì,
Viva la Companì". Ciao don
Franco, riposa in pace.
Francesco Paolucci
Una persona che ha fatto
parte della vita di quasi tutti
i matelicesi.
Simona Paglioni
Don Alberto
Durante il funerale di don
Franco, dopo aver ascoltato
la lettera dell'insegnante Carla Trecciola è difficile scrivere magari schersosamente
un aneddoto sul ragazzo del
Novecento, un prete di frontiera.Mi ha colpito un po’
perchè mi appartiene nella
mia lunga vita politica. Don
Franco, lo scautismo, l'Oratorio ha seminato in molti di
noi quel modo di fare. Cosi
terminava la lettura: Ti preghiamo di chiedere al Signore, e la faccia non ti manca, di
suscitare nella Chiesa, oggi,
tante vocazioni di preti "strani" come te, per attuare un
risveglio a vita nuova, nella
nostra comunità. Poi l'aneddoto. Anno 1951: eravamo al
mare di Palombina con una
uscita del Ricreatorio, anche
don Franco si toglie la tonaca
lunga da prete e si mette in
costume da bagno posizio-
a quello che è uno dei, forse il
principale, segno distintivo della
sua vescovato: l’attenzione alle
vocazioni. E allora “Promettiamo
a don Franco che pregheremo
perché Dio ci doni delle vocazioni.
Lo stesso don Franco è stato
un dono di Dio”. Poi anche il
sindaco Delpriori: “La parrocchia
di Regina Pacis è don Franco. La
presenza oggi a questa funzione
testimonia il legame stretto e
profondo con tutta Matelica.
Difficile non restare sul perso-
nale, anche da sindaco. Vi dico
questo. Una volta, quando mi
venne a mancare una persona
cara, don Franco mi avvicinò e
mi disse: “non preoccuparti per
lui, perché era una persona mite”.
Mi è tornato in mente il passo del
Vangelo di Matteo. E mi viene da
dire: Matelica sta vivendo anni
difficili, è spaccata. Don Franco
vorrebbe che la sua città fosse
unita. Lavoriamo per questo”.
Sull’idea di vera libertà tornerà
anche don Alberto: “Grazie per la
Il mistero di Dio in un uomo, un prete
Credo che ogni persona sia
una manifestazione della
presenza e della attività di
Dio. Ognuno di noi, in modo
particolare noi battezzati, è
un riflesso della luce di Dio,
una impronta del suo Essere.
Don Franco (Francesco al
fonte battesimale) è stato un
uomo che con i suoi difetti
ha compiuto nella sua vita
il mistero di Dio, mistero di
amore e di misericordia. Dai
suoi racconti e dal suo libro
ci ha detto più volte che era
veramente affezionato a suo
padre e a sua madre, Giulia
e Agostino, e di loro aveva
una grande stima e un grande rispetto, anche quando
ormai era adulto. Amava le
sue sorelle e i suoi nipoti.
Questo non vuol dire che
pezzo bellissimo della mia
vita! Ciao Don Franco!
la sua infinita tenerezza e la
sua misericordia. Avrà avuto
anche lui i suoi peccati, di
cui si confessava. Noi lo affidiamo al Signore, al Padre
della Vita, perché lo accolga
nel suo regno e, un po’ egoisticamente, perché continui
ancora la sua presenza, la sua
luce, nelle nostre comunità.
Con la Grazia di Dio di cui
don Franco ha cercato sempre di essere dispensatore e
ministro.
nandosi con un giornale
sugli scogli dicendoci, non
mi chiamate "don" Franco.
Poco dopo Franco Bartocci
che non aveva sentito il suo
richiamo, da lontano urlava:
don Franco piimo lu moscò?
I presenti si girarono per
vedere un prete in costume.
Ivano Tacconi
Sono rimasto veramente
colpito dalla notizia della
scomparsa di don Franco Paglioni che non molto tempo
fa, in una mia visita a Matelica per una ricorrenza della
cara zia Marisa Lucernoni,
avevo con Lei visto in buona
forma, sempre di corsa con la
sua 500 blu.
Quando una persona ci lascia, quando non è più qui
e non possiamo più sentire
la sua voce… sembra scomparsa per sempre. Ma il
ricordo di don Franco vivrà
per sempre nel mio cuore
più importante di qualsiasi
parola, la Sua anima ci sarà
sempre accanto e renderà più
vicini a Dio.
Ieri la Sua chiesa era gremitissima e ciò dice tutto...
Giuseppe Pocaterra
Per sempre ricorderemo
la grande dignità e statura
umana di don Franco.
Alessandro Tencioni
In sacrestia stavamo parlando e mi diceva che quando
ultimamente andava allo stadio la squadra vinceva sempre. Poi la storia del mattone
e la finestra, e poi… Quando
il 1 febbraio ha fatto il battesimo a mio nipote alle 4 di
pomeriggio, appena entrati ci
ha guardati e ha detto: “a voi
non vi vedo spesso in chiesa,
perciò oggi sapete che c'è, la
messa ve la dico per intero!”.
Una lettrice
vita di don Franco che il Signore
ci ha donato: per la sua verità
e la sua libertà. Sempre. Al
bar, allo stadio, per strada, nei
dialoghi con le persone, nelle
omelie, nel confessionale”.
Intanto, in cantoria, si alternavano il coro di Regina Pacis e
la Corale Polifonica Antonelli
che ci ha regalato durante
la Comunione, struggente e
meraviglioso, il Requiem di
Puccini.
Antonio Gentilucci
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L'Azione 4 APRILE 2015
Tutti pronti per la Pasqua
I riti e le celebrazioni della Settimana Santa nelle parrocchie della città
di ANTONIO GENTILUCCI
P
arrocchie e conventi e i
fedeli si stanno preparando al clou della Settimana
Santa. A partire dal 2 aprile,
Giovedì santo, tanti sono i momenti
di avvicinamento alla Domenica di
Pasqua. Il primo grande appuntamento è per il Giovedì Santo. Alle
18, in Santa Maria Cattedrale, la
celebrazione della Cena del Signore: la S. Messa e la rituale lavanda
dei piedi celebrata dal Vescovo. La
Santa Messa della Cena del Signore
viene celebrata anche alle 17.30
nel Monastero della Beata Mattia e
alle 18.30, a Regina Pacis e a Santa
Teresa. Poi, a seguire, ci sarà la
consueta adorazione dei “Sepolcri”,
A colazione... in piazza
la domenica di festa
E’ Pasqua, ed è tempo di rispolverare antiche e bellissime tradizioni. Ci ha pensato la ProLoco di
Matelica che ha organizzato, per
la mattina di domenica 5 aprile,
la “Colazione di Pasqua - "Come
una volta". Dalle ore 8.30 alle ore
10.30. Il menù? Quello che tutti
sanno: frittata con la mentuccia,
coratella d'agnello, pizze pasquali
e di formaggio, salumi, uova di cioccolato. E mentre si potranno assaporare le nostre tradizioni, i bambini potranno seguire un piccolo
laboratorio di pittura delle uova.
allestiti in tutte le chiese.
La sera c’è una Veglia di
Adorazione comunitaria,
alle 21 alla Beata Mattia e
a Santa Teresa, alle 21.30 a
Santa Maria.
Il venerdì è il giorno forse
più importante, e il venerdì
Santo, a Matelica, è da
sempre “appannaggio” del
Convento di San Francesco:
alle 14 inizia il ricordo delle
Tre Ore di Agonia del Signore. Quest’anno le “Sette
Parole” di Gesù sulla Croce
e la dolorosa “Passione”
saranno presentate dal Frate
Minore Padre Pierluigi Allegrezza Giulietti, mentre la
musica sarà curata, al solito, dalla
Corale Polifonica “Antonelli”. Regina Pacis celebra alle 15 la Liturgia della Croce. La Proclamazione
della Passione verrà celebrata dalle
Clarisse della Beata Mattia alle 16,
nella Cattedrale di Santa Maria alle
18 e a Santa Teresa, alle 18.30. A
Santa Teresa il momento di preghiera inizia la mattina alle 8 con le
Lodi (anche Sabato Santo). La sera,
alle 20.30, Matelica accompagnerà
la Solenne Processione del Cristo
Morto, organizzata da sempre dai
francescani, per le vie della città,
insieme con la musica della Banda
“Veschi”.
Simile il programma delle tre parrocchie per il Sabato Santo.
La parrocchia di Santa Teresa inizia
alle 18.30 con la Celebrazione dei
Vespri cui segue, a partire dalle
21, la Solenne Veglia Pasquale:
la Liturgia del Fuoco, della Luce,
della Parola, la Rinnovazione della
Promesse Battesimali e la Celebrazione dell’Eucarestia. Le Liturgia
del Fuoco, della Luce della Parola,
del Battesimo e dell’Eucarestia sarà
il fulcro anche della Solenne Veglia
Pasquale a Regina Pacis, dalle 21 e
a Santa Maria, dalle 22 e presso la
Beata Mattia, sempre alle 22. Un
triduo di preparazione come sempre
ricchissimo, per la Domenica di
Pasqua, con i consueti orari festivi
delle diverse chiese. Quella delle
18 in Cattedrale sarà celebrata dal
Vescovo Vecerrica.
Una Buona Pasqua a tutti!
Delpriori: “Niente Eni
per
colpa
dell’opposizione”
Arriva Vecchioni,
Teatro esaurito
Arriva Vecchioni al
Teatro Piermarini di
Matelica e
si conferma
la punta di
diamante di
questa stagione teatrale. Il cantautore milanese
sarà venerdì
10 aprile, a
partire dalle
21.15, con la
sua chitarra,
a deliziare il
pubblico con
i suoi testi e i suoi accordi e la
frase “mi dispiace, non ci sono
più posti” è ormai l’unica recitata, al botteghino. Da giorni
infatti, siamo al tutto esaurito.
E il personaggio lo merita.
Roberto Vecchioni, milanese,
non è solo un cantautore. I suoi
testi, con gli accordi, sono nella
storia della canzone italiana.
Senza, fanno comunque parte
a pieno titolo della letteratura
contemporanea italiana.
Nato nel 1943, da genitori napoletani (il che si sentirà anche
in diverse sue composizioni), la
sua attività nel mondo musicale
inizia negli anni ’60, quando
comincia a scrivere canzoni per
artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti), collaborazioni
che riprenderà più tardi anche
per Nannini, Oxa, Patty Pravo,
Adamo.
Nel 1971 si propone per la prima
volta come interprete delle sue
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Si scioglie il nodo del Consiglio di amministrazione
della Fondazione Mattei. Nella seduta di lunedì 30
marzo il Consiglio comunale ha infatti designato i nuovi
membri del Cda, nelle persone di Giuseppina Foglia
(designata del sindaco), Guido Carradori e Sandro
Botticelli (designati della maggioranza), Egidio Montemezzo (designato della minoranza) e il dott. Alessandro
Curzi, come rappresentante della Famiglia Mattei.
Tutto a posto dunque? Neanche per sogno. Arrivati al
punto, quello che finora era stato (nonostante diverse
interrogazioni della minoranza, in particolare sul futuro
del cementificio Sacci) un Consiglio comunale non
diciamo oxfordiano ma molto cordiale e misurato,
esplode e volano (virtualmente, si intende) le sedie
tra maggioranza e la minoranza di Nuovo Progetto
Matelica, con scambi di opinioni
di Eni, colui che firma i bilanci. Credo che la minoranza abbia toccato il punto più nero da quando sono
all’opposizione e dovrebbe chiedere scusa a tutti i matelicesi”.. La Fondazione, con Eni dentro, come volano
per lo sviluppo del territorio, questa l’idea che quindi
non sarebbe più riproponibile. Eni, dice il sindaco, non
vuole saperne e non vuole essere coinvolta in beghe di
paese. Canil, dal canto suo, replica che “non era mia
intenzione provocare le dimissioni di nessuno ma che i
rappresentanti Eni si sono sfilati dal “tranello” in cui li
aveva coinvolta la Giunta, con un atto illegittimo”. Per
questo Canil si dice “strabiliato dalle parole del sindaco,
che definire offensive è poco”. La replica di Delpriori
sarà la lettura di uno stralcio della lettera di Palma che,
riferendosi alle richieste di annullamento delle nomine,
dice che “sono una grave offesa nei confronti di Eni che
ha condiviso la nomina del
suo direttore finanziario nel
Consiglio della Fondazione. […] Dopo questi nuovi
fatti le relazioni con Eni,
a mio parere fondamentali
per il rilancio della Fondazione, sono definitivamente
compromesse. […] E’ ormai superfluo elencare le
società e le banche che si erano dichiarate disposte
a sostenere la Fondazione, e l’accordo, praticamente
concluso per il finanziamento di un premio annuale a
riguardo all’avvio o alla crescita di attività di giovani
imprenditori in settori del territorio ad elevato potenziale di sviluppo…”.
Forti polemiche ci sono state anche tra lo stesso
sindaco Delpriori e l’altro consigliere di minoranza
ed ex-presidente della Fondazione Mattei, Sparvoli.
Il primo aveva parlato di verbali che mancavano e
una “confusione enorme” anche nei bilanci. Troppo
per Sparvoli, che si è sentito ovviamente chiamato in
causa: “Troppe volte avrei voluto tornare alla politica
in questo Consiglio, ma l’inesperienza a questo punto
non è più un’attenuante.
Questi messaggi poco chiari devono cessare. Posso
dire solo una cosa: abbiamo lasciato più soldi di quelli
che abbiamo trovato, il tutto documentato da verbali
altrettanto chiari e firmati”.
Da parte sua, è Baldini a provare a ricucire e guardare
avanti, suggerendo di andare avanti e di credere nel
progetto di una Fondazione che abbia un ruolo strategico, anche insieme a Unicam e alla Consulta, un
progetto nato oltre un anno fa e che lo stesso Baldini
aveva seguito come assessore nella scorsa consiliatura.
Approvato tra le polemiche
il nuovo Cda della Fondazione Mattei
canzoni e incide il suo primo
album “Parabola” che contiene
la celeberrima “Luci a San Siro”.
Nel 1973 partecipa al Festival
di Sanremo con “L’uomo che si
gioca il cielo a dadi”.
Nel 1974 vince il premio della
critica discografica come miglior
disco dell’anno per “Il re non si
diverte”.
Da quel momento, continuerà
a collezionare dischi e premi.
L’elenco, nel suo sito Internet,
è infinito, tra cui spiccano i due
successi al Festivalbar e il trionfo
a Sanremo nel 2011, ma pure i
tanti premi per la critica, per i
testi. E non dimentichiamo che
il professore di liceo di Milano
(insegnante si è sempre sentito)
ha al suo attivo anche libri e successi editoriali, con la gloriosa
Einaudi.
Ma è tempo di lasciar parlare lui,
e le sue canzoni.
a.g.
Per capire le origini di tante polemiche bisogna risalire al 5 settembre del 2014. In quell’occasione, il
Consiglio aveva votato alcune modifiche allo Statuto
della fondazione, e il nuovo Cda (il vecchio decade
automaticamente quando cambiano sindaco e Giunta),
in cui entravano, tra gli altri, un ex-dirigente Eni come
Sergio Palma (in quota sindaco) e Massimo Mondazzi,
il direttore finanziario di Eni (in quota maggioranza).
Quella votazione fu decisa e approvata dai capigruppo
nonostante il punto non rientrasse in realtà nell’Ordine
del giorno di quel Consiglio comunale. E per questo
il consigliere Mauro Canil, assente in quel consiglio,
inviò una comunicazione, in data 29 settembre, in cui
chiedeva se le nomine in questione, per il fatto che non
erano all’ordine del giorno, non fossero da ritenere
illegittime e, pertanto, da annullare. In conseguenza
di questo, i due uomini Eni, Palma e Mondazzi, decisero di dimettersi. Parte da qui il sindaco Delpriori,
che dice: “Abbiamo nominato quel Consiglio dopo un
grosso lavoro di sintesi con Eni stessa, i cui rapporti
si erano incrinati dopo che nel 2012 la legge Delrio
aveva obbligato l’amministrazione a snellire il Cda,
togliendo la figura del delegato Eni, cosa che non era
neanche stata comunicata all’azienda. Questo grande
lavoro di sintesi aveva portato alla nomina di Palma,
matelicese e membro importante di Eni e confermata
dalla presenza di Mondazzi, una figura importantissima
a.g.
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>MATELICA<
L'Azione 4 APRILE 2015
È primavera,
cogli... un libro!
N
di SARA NOÈ
asce un paio di mesi fa
l’iniziativa “Librerie in
fiore”, parte da una casa
editrice che vuole celebrare la primavera, con il passaparo-
la l’idea viaggia fino a centinaia di
librerie in tutta Italia e giunge sino
a Matelica, dove la libreria indipendente Kindustria raccoglie l’invito.
Una vetrina (o anche più di una!) a
tema, un’atmosfera profumata e, la
parte fondamentale, i lettori che si
Francesco Mentonelli, Mario Pistacchio, Laura
Toffanello e Francesca Chiappa
I lettori si consigliano
e si confrontano
Imparare con la musica,
la lezione di Rusticucci
Appuntamento con l’aggiornamento
pedagogico, quello di giovedì 26
marzo. Presso la Sala Boldrini infatti, molti educatori e pedagoghi,
in particolar modo per i più piccoli,
hanno potuto assistere ad una lezione del prof. Fulvio Rusticucci,
musicista, educatore ma soprattutto
fondatore di quello che è diventato
un vero e proprio metodo da lui
ideato. Una relazione dal titolo
ambizioso: “Il pensiero del bambino
nel mondo che cambia”.
Prof. Rusticucci, in cosa consiste
il suo metodo?
Parliamo di un vero e proprio metodo pedagogico, che utilizza la
musica come filo conduttore,
come autentico elemento
trainante. Un esempio? La
musica nelle comunicazioni
verbali: educhiamo chi è in
difficoltà alla comunicazione
verbale, al parlare correttamente. E questo lo otteniamo
con la musica. Importante
è dunque anche far entrare
nella testa delle persone che
la musica non è un elemento estetico. La Treccani la
riuniscono, istigati anche da incontri, laboratori e letture. Kindustria
ci sta, dunque, e non si tira indietro. A metà marzo infatti nel suo
spazio, che è dedicato anche alla
scoperta delle voci più particolari
del panorama letterario italiano, ha
definisce l’arte dei suoni, invece io
la definirei la comunicazione dei
suoni. Il metodo nasce a Roma, nel
1979. Dunque, abbiamo festeggiato
da poco i 35 anni di attività. Ma
posso assicurarti che, dopo 35 anni,
siamo ancora in evoluzione. Siamo
ancora, ti dico, all’aperitivo. C’è da
creare una vera e propria mentalità,
purtroppo anche tra le maestre attuali, che non hanno nessun tipo di
educazione specifica, non dico alla
musica, ma anche sulla loro voce.
Come sei arrivato a pensare alla
musica in questo ambito?
Io vengo dal conservatorio di Santa
Cecilia, e poi il Dams, a Bologna.
L’aspetto musicale è venuto con
l’esperienza, essendomi trovato ad
insegnare giovanissimo.
In che modo questo metodo può
uscire dall’educazione musicale?
Partiamo da questo presupposto: la
voce è un elemento di sicurezza, una
persona che ha la consapevolezza
della propria voce è più sicura di
sé. E’, questa, una componente
completamente misconosciuta a
scuola, dove si insegna a cantare con
i cd. Da qui siamo partiti, e abbiamo
creato delle programmazioni che
spaziano alla geografia, alla matematica. Ma non solo, per i risultati
che riusciamo ad ottenere, a livello
di socializzazione, di comunicazione, le nostre idee sono applicabilissime anche allo sport: abbiamo dei
laureati di Scienze Motorie che sono
abilitati al nostro metodo.
Un metodo che riceve attenzioni
anche all’estero.
Anche all’estero! Siamo
in tutto il mondo, in tutti i
continenti ci sono scuole
che adottano il nostro
metodo, con persone abilitate.
In fondo, stiamo parlando
di un metodo che è stato
riconosciuto dal Miur nel
2007 e dalla Comunità
Europea e dal Parlamento
europeo nel 2009.
ospitato Laura Toffanello e Mario
Pistacchio, autori di: "L'estate del
cane bambino". È sempre un’occasione unica quando gli autori
si confrontano con il pubblico, un
modo speciale per parlare con chi
ha creato proprio quella storia lì…
quella che lo ha conquistato, o per incuriosirsi ed
appassionarsi ad un nuovo
mondo. Mario e Laura,
accompagnati da letture
di passi tratti proprio da
"L'estate del cane bambino" eseguite da Francesco
Mentonelli, hanno parlato
del loro primo romanzo:
una sorta di “favola crudele”, una commovente storia
di formazione che sconfina
nel giallo e nel romanzo
di denuncia sociale. È un
caso singolare di esordio
a quattro mani e proprio a
proposito di questo Laura
confessa: «Non è facile scrivere
un romanzo in due, a volte rileggendolo, o sentendolo rileggere,
mi “mancano” alcune parole e devo
pensare un po’ prima di ricordare
che non ci sono perché le abbiamo
tolte…insieme. Scrivere in due è
rinunciare ognuno a una parte di
sé per una storia che pian piano
prende forma».
Poi, per l’occasione del 21 marzo,
data ufficiale dell’inizio della stagione dei fiori, invece, la libreria si
è inebriata dell’aroma dei narcisi
e dei giacinti per tuffarsi in un
pomeriggio di consigli dati dai
lettori chiamati a raccolta per proporre un libro “del cuore” a tutti i
partecipanti all’evento e, volendo,
lasciarlo anche a disposizione per
esser dato in prestito. C’è stato
un tema libero per l’esordio di
queste riunioni informali e ricche
di passione per la lettura, allora
Alessandra ha scelto di consigliare
“A con Zeta” del giovane e molto
ben criticato autore turco Hakan
Günday perché vuole un confronto, Adriana ha raccomandato con
trasporto l’opera del premio Nobel per la letteratura Alice Munro
(soprattutto i racconti), Sara ha
raccontato del suo amore per “Il
nome della rosa” di Umberto Eco
(amore che nasce per tanti motivi
a partire dalla sua ambientazione
medievale), Cristiano ha proposto la sagace ironia delle “Opere
complete di Learco Pignagnoli” a
cura di Daniele Benati, Mariolina
ha indicato “La vita segreta delle
api” di Sue Monk Kidd in cui per
la giovane Lily la vita delle api
diviene metafora della vita stessa
e così via…i suggerimenti si sono
susseguiti, il pomeriggio è scorso
veloce e qualcuno, alla fine, se n’è
andato con, sottobraccio, un libro
prestato. Perché la primavera da
Kindustria è anche questo, poter
entrare e “cogliere” un buon consiglio o forse anche, direttamente,
un bel libro.
Un defibrillatore
per... le racchette
Dopo aver conseguito l’attestato Blsd, il Tennis Club Matelica è finalmente
idoneo all’utilizzo del defibrillatore ricevuto in (gradito) dono dal gruppo
Lions di Matelica. I dirigenti dei Lions hanno voluto manifestare il loro
sostegno intervenendo presso i locali della Croce Rossa di Matelica, dove
sono stati sostenuti gli esami finali, e dopo il superamento della prova,
hanno posato insieme a tutto il gruppo. Il T.C. Matelica ringrazia nuovamente, per questa
iniziativa veramente
lodevole, che testimonia lo spirito e la presenza insostituibile dei
Lions a sostegno delle
altre associazioni.
T.C. Matelica
Nella foto, il presidente
del Tennis club Sauro
Falzetti con il presidente Lions Massimo
Pacini, al centro, e Lilli
Murani Mattozzi
a.g.
Dritto, rovescio, volée: la scuola si dà al tennis
Le scuole elementari delle circoscrizioni di Matelica ed Esanatoglia, tutte insieme al palatennis per due mattinate di giochi sportivi,
organizzati sotto la guida del prof. Di Franco, coadiuvato da tanti
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addetti ed istruttori volontari delle varie associazioni sportive
matelicesi. E’ stato uno spettacolo meraviglioso che ha offerto a
tutti, scolari ed insegnanti, l’opportunità di una giornata all’inse-
gna del divertimento con la possibilità di provare, giocando,
tutte le discipline sportive che possono essere praticate negli
impianti locali. Il Tennis Club Matelica ha partecipato al progetto
scuola e ha messo volentieri a disposizione l’impianto per la
manifestazione, auspicando anche una versione ‘primaverile’
da svolgersi all’aperto.
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L'Azione 4 aprile 2015
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>SASSOFERRATO<
C'è la tradizionale
Passione di Cristo
R
itorna uno degli
eventi storico-rievocativi sassoferratesi
di maggior rilievo: la
Sacra Rappresentazione della
Passione. Un appuntamento di
lunga tradizione e di grande fascino, particolarmente sentito
dalla cittadinanza, apprezzato
anche fuori i confini locali.
Suggestivo scenario della
manifestazione, che si terrà
venerdì 3 aprile, con inizio
alle ore 21, il rione Castello, la
parte più antica e più “nobile”
della città. Nata nel lontano
1954, la rappresentazione della Passione di Gesù Cristo si
è svolta nel tempo con cadenza biennale, pur con qualche
pausa dovuta a fattori contingenti, ed è progressivamente
cresciuta sia come livello qualitativo, sia come partecipazione
di pubblico. Organizzata dalla Pro Loco con la collaborazione
del Comune ed il patrocinio dell’Assemblea legislativa delle
Marche, la manifestazione conta quest’anno su circa cento
figuranti, tutti in rigorosi costumi d’epoca, che formeranno
quadri viventi, dando volto e voce ai principali protagonisti
delle drammatiche fasi che hanno portato alla crocifissione di
Gesù. Il tutto in un’atmosfera
carica di spiritualità e commozione, capace di coinvolgere
emotivamente gli spettatori,
grazie anche alla particolare
cura di ambientazione, scene, musiche e costumi. La
Passione di Cristo rivivrà in
piazza Matteotti attraverso
la rappresentazione dell’Orto
degli Ulivi, del Pretorio, del
Sinedrio e dell’incontro con
le Pie Donne. Seguirà, poi, la
Via Crucis, con le tre cadute
di Gesù, che si snoderà lungo
corso don Minzoni per raggiungere la duecentesca chiesa romanica di San Francesco,
il cui sagrato diventerà scenario dell’agonia e della morte di
Gesù. La chiesa, dunque, quale teatro dello struggente momento della deposizione e sepolcro, e luogo da cui, subito dopo,
prenderà il via un altro significativo evento storico-rievocativo,
la secolare Processione dei Sacconi che, risalendo corso Don
Minzoni, raggiungerà la Collegiata di San Pietro. Dunque, un
Venerdì Santo particolarmente intenso e suggestivo, quello che
Sassoferrato si appresta a vivere. La cittadinanza è invitata a
partecipare alla manifestazione, il cui ingresso è libero.
Una gita alla scoperta del paese che non c'é:
passeggiata e pranzo al sacco a Pasquetta
Si sa che la Pasquetta, ossia
il lunedì che segue la Pasqua,
la tradizione vuole che la si
passi fuori casa. Il perché
della gita fuori porta ha una
spiegazione che addirittura
potrebbe essere legata al
Vangelo. Da quello scritto
da Luca (24, 30-31) che
scrive di una delle prime
apparizioni di Gesù risorto
che “si mostrò ai discepoli
in viaggio a Emmaus, poco
fuori Gerusalemme”. Un
invito da cogliere non necessariamente andando molto
lontano. I nostri monti sono
uno spettacolo ed i nostri
musei rimangono tutti aperti
con guide veramente brave.
Poi, per chi ama passeggiare,
c’è un appuntamento assolutamente da non mancare.
E’ organizzato dalla Pro
Loco e da Walkinmarche di
Marco Giulietti e si chiama
“Alla riscoperta del paese
che non c’è”. Partenza ore
10 nel piazzale della chiesa
di Coldellanoce. Poi, direzione Val di Fratta, visita di
Comicoso e Casalvento e
davanti alla torre longobarda,
il gioco della “scoccetta”.
Ragione per cui si è pregati
di prevedere al pranzo al
sacco, con anche un uovo
sodo, ovviamente non rotto.
La durata è di circa 6 ore con
pause, visite e pranzo (aperta
a tutti). La guida è Marco
Giulietti, guida naturalistica
ed escursionistica autorizzata dalla Regione Marche.
L'offerta libera va devoluta
alla Pro Loco. Info: 334
8335882. Infine, per i patiti
di mountain bike, ricordiamo
che sul sito www.sassoferratoturismo.it, pagina ambiente, ci sono stupendi percorsi
in mtb firmati Massimiliano
Ricci che, per ore ed ore, ha setacciato colline e monti
per realizzare percorsi appetibili per gli sportivi di tutto
il mondo. Ossia una serie
di itinerari tutti da scaricare
con mappe, altimetria, descrizione del percorso, foto,
file gps e schede tecniche
pure da stampare e mettere
in tasca. Percorsi che fanno
sognare, come l’anello del
Monte Strega, della Pantana,
del Monte Cucco; un single
track tra le miniere di Cabernardi ed il monte del Doglio;
un percorso cicloturistico tra
abbazie, musei e chiese o
tra borgo e Castello; e poi
l’anello del monte di Santa
Croce, quello del Catria ed
un itinerario che abbraccia
tutto Sassoferrato. E poi non
dite che non lo sapevate…
L'Azione 4 APRILE 2015
Tatuaggi e piercing:
il Rotary Club
mette in guardia
Vanno di moda. Semplici, elaborati, neri o colorati. Strizzano l’arcata
sopraciliare, l’ombelico, la cartilagine dell’orecchio, le labbra, il naso
quando non sono a doppia pallina sulla lingua. Sono i tatuaggi ed i
piercing. A volte ostentati, spesso nascosti, le sfoggia un adolescente
su tre. E’ vero che fanno parte della tradizione. Dopo tutto è un
marchio di appartenenza a tribù ed etnie. Però nella nostra europea
e moderna società non è altro che un modo trendy di apparire. E’
bene ricordare a tutti che farlo in ogni caso è sempre doloroso e,
soprattutto, che un disegno o un buco su quattro pone rischi per la
salute. Ragione per cui il club Rotary Altavallesina-Grottefrasassi
ha voluto informare i ragazzi delle medie dei rischi dei tatuaggi e
dei piercing organizzando, su iniziativa di Luisa Borgia, sabato 21
marzo al teatro Sentino, una conferenza. Un evento interessante
moderato dal dottor Gargiulo, medico di famiglia, volto noto in
televisione del programma “Elisir”, con esperti come il prof. Aldo
Morrone dermatologo, Tommaso Buglioni tatuatore, il prof. Sergio
Belardinelli sociologo, il prof. Cosimo Lorè medico legale. Un evento
così interessante che meriterebbe di essere riproposto, invitando
tutti gli alunni del comprensorio scolastico e pure i genitori. Perché
un tatuaggio resta per tutta la vita. Certo, c’è il laser. Ma elimina il
colore in superficie ed i pigmenti rimangono a vita nell’organismo.
Poi, se non eseguito a dovere, in ambiente sterile e con strumenti
perfettamente igienizzati, il procedimento può esporre a rischi seri
come contrarre un’epatite B e C o contrarre il virus dell’Aids. Inoltre,
ci sono le reazioni locali cutanee, dermatiti di tipo eczematoso, che
causano prurito o formazione di tessuto cicatriziale e di granulomi,
ossia cordoni di pelle indurita e inspessita nel punto del tatuaggio
che possono comparire più spesso di quanto si possa credere. La
colpa è dei pigmenti del colore rosso, a base di mercurio; verde che
contiene cromo; blu, ottenuto con il cobalto; giallo con solfuro di
cadmio. Esistono anche reazioni cutanee al nero. Una conferenza
con tanto di slides e di foto di casi che informano e fanno soprattutto
riflettere gli adolescenti prima di farlo e rendono più responsabili gli
adulti a lasciarli fare.
Veronique Angeletti
Alla scoperta dell'arte
nel weekend pasquale
Musei comunali aperti al pubblico nel week end di Pasqua.
Dal Venerdì Santo al giorno di Pasquetta sarà possibile visitare
i musei civico archeologico, delle arti e tradizioni popolari
e della miniera di zolfo di Cabernardi, così come la Galleria
Civica d’Arte Contemporanea “G.B. Salvi” - Mam’s, la Civica
Raccolta d’Arte e la Raccolta di opere “Incisori Marchigiani”.
Realizzata in collaborazione con la Pro Loco e con l’Associazione culturale “La Miniera” di Cabernardi, l’iniziativa è
finalizzata ad agevolare la fruizione a visitatori e turisti del
ricco patrimonio storico, culturale e artistico del territorio
comunale, che merita di essere conosciuto.
I tre musei e le tre raccolte d’arte saranno aperti al pubblico
da venerdì 3 a lunedì 6 aprile dalle ore 10.30 alle 12.30 e
dalle 15.30 alle 18.30.
L'impegno della Pro Loco per la promozione della città
La Pro Loco di Sassoferrato è una delle associazioni che da
più anni operano nel Comune sentinate. Nata nel 1951, in
occasione dell’organizzazione della prima Rassegna d’Arte
G.B.Salvi, si è caratterizzata da subito per l’impegno generoso nella promozione del territorio, delle sue bellezze e dei
suoi tesori.
Dallo scorso gennaio è presieduta dal quarantaduenne Riccardo Pellegrini, fabrianese che vive a Sassoferrato da molti
anni e che, tra le altre cose, ha una “passionaccia” musicale
che da sempre mette al servizio dell’associazione.
"L’Azione" ha parlato con lui e altri componenti del direttivo,
per un racconto corale delle attività in cantiere e dei progetti
in calendario.
Anzitutto un minimo di carta d’identità. Se voi doveste
indicare alcune cose che la Pro Loco ha realizzato nel
tempo per Sassoferrato, quali potrebbero essere?
"Bhè, sono sessant’anni di vita, gli eventi e le iniziative
della Pro Loco sono stati molteplici, è difficile dire qui le
più significative! Forse possiamo ricordare, in tempi passati,
la sagra degli spaghetti per promuovere il pastificio locale;
oppure, nel campo della salvaguardia delle tradizioni locali,
la Rappresentazione della Passione del Venerdì Santo, che ha
una grande importanza, anche religiosa. Poi, più recentemente,
il Mercatino estivo in Castello, la rassegna Note Sparse, con
dei concertini nel centro storico. Infine, la collaborazione con
il Face Photo News, un festival della fotografia a carattere
nazionale, e unico nelle Marche. E poi il supporto, magari
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meno visibile ma costante, nella gestione dell’ufficio turistico
e di altre strutture locali in ambito storico-artistico".
Come siete organizzati, concretamente?
"Dopo molto tempo, e anche grazie al Comune, oggi abbiamo
finalmente una sede in piazza Dante, 4. E’ ben attrezzata anche
in senso polifunzionale (ad esempio c’è una sala musica), e
viene usata a turno anche da altre realtà associative locali. Vi
teniamo riunioni periodiche, sia del Direttivo che di gruppi
specifici, per le nostre varie attività e iniziative. Abbiamo un
tesseramento che fa capo all’Unione Pro Loco d’Italia, con un
carattere nazionale, quindi. Per aderire o anche per avvicinarsi
alla nostra esperienza si può anche fare riferimento ai nostri
indirizzi email: [email protected], oppure proloco@
sassoferratoturismo.it".
Progetti in programma?
"Per il futuro si tratta di consolidare anzitutto le principali
iniziative che proponiamo già, tenendo anche conto che le
energie e le risorse sono quelle che sono e non possiamo
disperderle. Poi, vorremmo mettere in campo un evento per
far conoscere e valorizzare i prodotti gastronomici locali e del
territorio, con la collaborazione degli stessi produttori. Siamo
convinti, infatti, che la tradizione gastronomica sia un grande
veicolo di conoscenza e promozione culturale".
Poi c’è la rappresentazione della Passione, che è diventata
una cosa importante e conosciuta ben oltre Sassoferrato.
"Esatto, è un evento che ha tanti significati, e che fu realizzato
per la prima volta per il Venerdì Santo del 1954, era il 16
aprile. L’idea fu del parroco del Castello del tempo, Mons.
Domenico Becchetti, e da allora è appunto questo stupendo
rione che ospita la Rappresentazione. Si tratta di un grande
lavoro, con tanti concittadini coinvolti, circa 100 figuranti, con
prove, costumi, ecc.. Venerdì 3 aprile va di nuovo in scena,
dato che da circa un ventennio si svolge negli anni dispari,
mentre negli anni pari c’è un’altra tradizione, questa sì davvero antichissima, con radici nel Medioevo: la Processione
dei Sacconi del Venerdì Santo, che attraversa il Castello e il
Borgo. Anche per questa offriamo la nostra collaborazione".
Secondo la Pro Loco, cosa bisognerebbe fare ancora per
far conoscere territorio, bellezza e attrazioni del territorio
di Sassoferrato?
"Occorre considerare che negli ultimi anni, nelle nostre zone,
sono sorte diverse strutture ricettive, e anche varie iniziative
turistiche (percorsi per ciclisti, escursioni, iniziative storicoartistiche e culturali, ecc.). Quel che occorre, quindi, è la
capacità di realizzare sinergie tra tutti gli operatori, privati
e pubblici, e a livello di comprensorio, oltre che di singoli
Comuni. Ciò è importante tanto più in una fase di crisi industriale, per i suoi risvolti sull’economia e sullo sviluppo.
Forse, dal nostro osservatorio, possiamo dire che qualche
segnale positivo si intravede, soprattutto dall’afflusso di turisti,
anche stranieri, che cominciano a scoprire la nostra natura,
i nostri paesaggi ed il nostro patrimonio artistico, tutte cose
che il più delle volte nemmeno immaginavano".
Francesco Iacobini
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L'Azione 4 APRILE 2015
>CERRETO D'ESI<
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La Desi attende il curatore
di AMINTO CAMILLI
S
tabilita la data della nomina
del curatore fallimentare
della Desi Mobili, ma non
cessano i problemi. Anzi,
potrebbero aggravarsi, perché il
giorno fissato dal Tribunale di
Ancona è quello del 23 aprile, una
data che le organizzazioni sindacali
giudicano troppo lontana, tenuto
conto delle esigenze dell’azienda,
soprattutto in riferimento alla possibilità che alla Desi subentri una
ditta del Pesarese che di recente
ha mostrato un certo interesse.
“L’aspetto importante – spiegano
Feneal-Uil, Filca-Cisl e FilleaCgil – è che l’azienda interessata
a subentrare alla Desi ha detto con
chiarezza che l’operazione è fattibile a patto che si concluda entro
la metà di maggio, ma questo non
sarà possibile se il curatore verrà
nominato il 23 aprile. Considerando che il soggetto incaricato dal
Tribunale avrà del tempo per accet-
tare la nomina e che poi ci saranno
diversi giorni di festa (25 aprile,
1° maggio), oltre alle domeniche,
non credo che riusciremo ad avere
un confronto con il curatore fallimentare, grosso modo, prima dell’8
maggio (o giù di lì)”. In sostanza,
se la nomina del curatore avvenisse il 23 aprile, ci sarebbe davvero
poco tempo per mettere in piedi
un discorso che possa condurre
all’arrivo della nuova azienda, visto
che proprio quest’ultima, come già
anticipato, ha ribadito che vorrebbe
partire con l’attività entro la metà
di maggio. Di qui, l’appello forte
dei sindacati, affinchè il Tribunale
acceleri la nomina del curatore,
ovviamente rivedendo la data per
la nomina dello stesso. “Chiediamo
che la data per la nomina del curatore fallimentare venga anticipata
di una decina di giorni, almeno di
una settimana – affermano le parti
sociali – e crediamo che il Tribunale sia nelle condizioni di poterlo
fare. Non vorremmo che, a causa
Ma i sindacati
chiedono
di accelerare
i tempi
dello scarso tempo a disposizione,
la Desi non sia più spendibile nei
confronti dell’azienda pesarese che
ha mostrato un concreto interesse
a subentrare”. Potrebbe profilarsi,
dunque, una lotta contro il tempo
per far sì che l’attività della storica
ditta cerretese venga rilevata. E’
soltanto sull’accelerazione della
nomina del curatore fallimentare
che sono concentrati i sindacati,
“anche perché – aggiungono Feneal, Filca e Fillea – riguardo a tutte
le altre questioni, esse saranno esaminate dettagliatamente nel corso
di una trattativa apposita sulla base
del piano industriale della nuova
azienda”.
Operai davanti all'azienda
Intanto prosegue il presidio
Fari puntati sulla cassa integrazione straordinaria. Non a caso se si pensa che, come
hanno sempre rimarcato i sindacati, “la nomina del curatore fallimentare è fondamentale
sia per l’arrivo della nuova azienda che intenda subentrare alla Desi Mobili sia per quanto
concerne gli ammortizzatori sociali, in primis per la cassa integrazione straordinaria
per i circa 50 lavoratori che non hanno accettato subito la mobilità volontaria”. Intanto,
in fabbrica prosegue il presidio permanente.
Il candidato del Pd La preparazione della Pasqua
tramite le primarie attraverso la Passione di Cristo
Il giorno 29 marzo si è riunita l’assemblea degli iscritti al Pd del circolo
di Cerreto d’Esi; nella riunione si è presa in esame la situazione politicoamministrativa del Comune che si appresterà a rinnovare, dopo il periodo
del commissario prefettizio, i propri organi istituzionali: sindaco e consiglio comunale. Nell’ampio dibattito e confronto svoltosi nell’assise si
sono affrontati i problemi programmatici più rilevanti come il risanamento
finanziario, il welfare e la situazione occupazionale del paese che ha visto,
con la crisi della Desi Mobili, l’aggravarsi di una situazione già precaria.
L’assemblea ha valutato l’importanza di coinvolgere il più possibile la
popolazione cerretese nella scelta politico-programmatica che si dovrà
affrontare, consapevoli che solo la partecipazione democratica dei cittadini
potrà dare il sostegno necessario alla costituzione di una forte maggioranza, di un sindaco condiviso e di una efficiente amministrazione. In questo
quadro si è deciso di scegliere il candidato sindaco del Pd attraverso la
convocazione delle primarie. Le candidature dovranno essere presentate
entro le ore 12 di sabato 11 aprile. La data delle elezioni primarie è stata
fissata per domenica 26 aprile dalle 8 alle 20 presso la sala dello stemma.
Potranno partecipare al voto tutti gli iscritti alle liste elettorali del Comune
di Cerreto d’Esi. È stato nominato un comitato dei garanti nelle persone
di Francesco Grillini, Fausto Gubinelli, Silvana Pierosara, Enio Tavolini
e Francesco Zenobi.
Cerreto d’Esi gremita in piazza come in poche occasioni domenica 29 per la tradizionale via Crucis
assieme alla rappresentazione vivente della Passione di
Cristo, dall’ultima cena fino alla crocifissione: ultima
domenica prima della Pasqua per la preparazione alla
Settimana Santa.
L’ottima serata più che primaverile ha giocato sicuramente a favore per la buona riuscita e ha fatto sì che
l'attesa sia stata ben ripagata. Quest’anno il percorso
organizzativo è stato lungo e piuttosto impegnativo, tra
organizzatori e figuranti, scelti quest’ultimi per caratteristiche particolari che sarebbero poi emerse nelle varie
scene, come la capacità più o meno spigliata di entrare
nella parte assegnata. Nello svolgimento delle prove
e nell’allestimento generale curato dal parroco don
Gabriele e Manuel Pupilli un grande riconoscimento di
aiuto va a don Umberto Rotili, parroco fabrianese con
un ampio bagaglio di esperienza nelle rappresentazioni
Tiro a volo, una disciplina
in costante crescita
Si è svolta domenica 29 marzo al tiro al volo di Cerreto d’Esi la gara
sociale per l’apertura della stagione 2015. I campi di gara gestiti da Ugo
Pierpaoli hanno accolto per l’intero arco della giornata piu di sessanta
tiratori, tra soci e non. I partecipanti alla gara hanno disputato due serie di
colpi, con la premiazione finale che si è protratta fino a tarda serata. Con
questa gara non ufficiale e con i vari trofei e memorial che seguiranno,
il tiro a volo porta avanti il proprio lavoro di crescita e coltiva alcuni tra
i giovani che si avvicinano e perfezionano se stessi in questa disciplina.
g.m.l.
Solenni festeggiamenti
per la Madonna del Rosario
Con il martedì di Pasqua, 7 aprile, si chiuderanno ufficialmente le celebrazioni per la
Settimana Santa. Come da tradizione, i fedeli si ritroveranno alle 17.30 presso la chiesa
Collegiata per il solenne pontificale del Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica che, come
ogni anno, condividerà con i cerretesi i festeggiamenti per la Santa Patrona, la Madonna
del Rosario. Al termine della funzione, si rinnoverà una delle tradizioni più rappresentative
del nostro paese, uno dei momenti più importanti e attesi dell'anno: la processione, con
cui la statua della Santa Patrona sfilerà per le vie di Cerreto seguita da tutte le Confraternite
e le Pie Unioni di Cerreto al gran completo e rigorosamente in livrea, per perpetuare una
tradizione che affonda le radici nel nostro passato più lontano, forse per questo sempre
più significativo e caro ai cerretesi.
Michela Bellomaria
19 cerreto.indd 2
Due immagini della tradizionale Via Crucis
teatrali. Il percorso della serata
era concentrato intorno alle
mura antiche del
paese, passando
per il ponte levatoio fino alla
chiesa Collegiata. Strada statale
chiusa al traffico mentre tutto
è stato previsto
al meglio, dalla
tempistica alle
prove tecniche
fino all’audio a
dir poco impeccabile. Inizio del corteo aperto dal parroco di Cerreto
alle ore 21, dalla piazza principale verso le mura
antistanti la stazione con la prima scena riguardante
l’ultima cena di Gesù Cristo assieme agli apostoli.
Presente domenica anche don Andrea Simone nel ruolo
di predicatore: con le sue riflessioni profonde riguardo
al significato degli avvenimenti riportati ha indotto il
pubblico ad immedesimarsi nel significato profondo
della storia. Il prosieguo ha visto le scene successive
svolgersi verso l’anfiteatro antico e sotto il terrazzo del
palazzo comunale, allestito a dovere per l’occasione
con drappi e raffigurazioni molto suggestive. Prima
di arrivare nella chiesa principale il tragitto ha fatto
tappa in piazza dei Delfini.
Ma l’applauso più caldo si è sentito soprattutto nella
scena finale antistante la Collegiata per l’attesa crocifissione che ha segnato poi il termine della rappresentazione e dell’ultima riflessione dovuta per tutti i
presenti. La cittadinanza ha risposto egregiamente bene
all’iniziativa, vista anche la numerosa affluenza. Parole
di ringrazimento e di apprezzamento tra i presenti a chi,
in particolare, ha preso parte ai ruoli impegnativi e nei
quali venivano richieste una preparazione costante e
concentrazione. Ma non è tardato di certo ad arrivare
un ringraziamento speciale a chi ha lavorato costantemente dietro le quinte dello spettacolo.
Quello che va sottolineato e che molti avranno sicuramente notato sono stati i dettagli scelti e l’impegno
che i giovani del paese hanno impiegato a fianco degli
organizzatori. Proprio sulle nuove generazioni don
Gabriele Trombetti vira maggiormente la rotta, visti
anche i buoni risultati ottenuti in precedenza, e recentemente con l’ultimo presepe vivente che ha riscosso
parecchi consensi.
Il compito della parrocchia cerretese è quella di mantenere dunque le promesse per un cammino positivo
con le altre iniziative che verranno di volta in volta
proposte.
Gian Marco Lodovici
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20
L'Azione 4 APRILE 2015
>CHIESA
10 anni fa moriva
Giovanni Paolo II.
La sua parola
e il suo amore
restano per sempre
sigillati nel cuore
di chi lo ha
conosciuto
ed amato
Di fuoco, vento e luce
D
di VINCENZO RINI
ieci anni sono trascorsi da quella sera indimenticabile in cui Giovanni Paolo II lasciava questo
mondo, cullato dalla preghiera sommessa di decine
di migliaia di persone - “Vi ho chiamati e siete
venuti” - che, ai piedi della sua stanza, in piazza San Pietro,
lo accompagnavano nell’ultimo viaggio verso l’abbraccio
con il Padre, verso l’incontro con Maria da lui tanto amata e
venerata. Il giorno del funerale c’era la Chiesa universale, e
con essa il mondo intero, a dirgli il grazie commosso per la
sua vita, la sua testimonianza, il suo amore. Dieci anni sono
bastati perché quel grido innalzato il giorno dei suoi funerali
- “Santo subito!” - diventasse realtà.
Ripensando alla sua vita e alla sua morte, mi sembra di poterlo
ricordare con parole che la Bibbia dedica al profeta Elia: “Sorse
come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Beati
coloro che ti hanno visto!” (Siracide 48,1.11).
Un fuoco: questo è stato il Papa “chiamato ‘di’ un Paese lontano”; come il fuoco del Sinai, che brucia e non si consuma,
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
perché è amore per sempre, che porta al popolo oppresso dal
peccato la libertà dei figli di Dio; come il fuoco della Pentecoste, che sconvolge ogni previsione umana per dare origine
a una nuova creazione.
Ma non solo questo è stato il nostro grande Papa. Egli è stato anche il vento/spirito di Dio che aleggiava sulle acque il
giorno della creazione; quel “forte vento d’oriente” che divise
in due il Mar Rosso per dare libertà al popolo di Dio in fuga
dalla schiavitù d’Egitto; lo stesso vento della Pentecoste, che
si abbatte impetuoso per preparare l’avvento del fuoco che
trasforma la Chiesa in popolo di Dio. E, possiamo aggiungere,
come il vento che il giorno del suo funerale agitò e sconvolse
le pagine del Vangelo posto sulla sua bara.
E poi luce: in lui, nella sua missione, ancora una volta “il
popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”
(Isaia 9,1); la luce di Dio che, in un mondo di guerre, di prevaricazioni e di miserie umane, sa accendere ancora la speranza
del bene, della giustizia, della fraternità universale.
Ecco, questo è stato Giovanni Paolo II nei quasi ventisette anni
della sua missione petrina, anche visivamente, fisicamente:
Domenica 5 aprile
dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la
pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e
disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme
all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro
e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo
seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i
teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e
credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Una parola per tutti
Il Nazareno aveva preannunciato la sua risurrezione agli apostoli ma essi non avevano capito perché il suo
messaggio era un mistero troppo grande. Solo dinanzi al sepolcro vuoto finalmente comprendono… quanto era
stato predetto dal Maestro e dai profeti prima di lui è ora divenuto realtà. Gesù è risorto, è una presenza viva! E’
questo l’avvenimento che ha cambiato la storia rivoluzionandola continuamente: pagando con il suo sangue, egli
ha riscattato l’umanità dal peccato originale trasformando ogni uomo in una nuova creatura.
La risurrezione di Cristo fornisce la certezza che ogni persona, creata a immagine e somiglianza del Padre Celeste, ha in sé una componente immortale. Quando risorgeremo raggiungeremo la pienezza, in anima e corpo.
Il Messia è la luce vera che illumina chi è ancora cieco, esempio splendente per i cristiani che, nella fede, desiderano vivere la propria vocazione senza compromessi. La risposta ai tanti problemi che affliggono la società
non è un’ideale, ma una persona reale: Gesù.
Come la possiamo vivere
- Pasqua significa “passaggio”, l’evento che segna la sconfitta del peccato: il demonio non ha più l’ultima parola perché Dio, nel suo divenire uomo come noi, ha scelto di prendersi personalmente cura di ogni suo figlio
annientando l’ineluttabilità della morte.
- Il cristianesimo non è una filosofia né una corrente di pensiero, ma una Persona contemporaneamente divina
e umana. Da lui scaturisce un’esistenza piena di valori autentici che si manifesta in un nuovo modo di pensare,
sentire e agire.
- Alla luce del Redentore anche tu puoi diventare un faro che rischiara il mondo. E allora chi ti incontrerà, dirà:
“E’ lui, ma non è lui; è Cristo che vive in lui”.
- La Pasqua è una chiamata a vivere da risorti: i cristiani, uniti al Messia, si adoperano con i propri talenti perché
la buona novella arrivi a tutte le creature.
- Se tu accetti di dire sempre di sì al Padre, rendi presente il Figlio e la sua salvezza fino agli estremi confini della
Terra. Quant’è grande la tua dignità e la tua missione!
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un vento, un fuoco, una luce per la Chiesa e per il mondo. E
come il vento, il fuoco e la luce, che nessuno può spegnere,
ha ridato forza alla parola di Dio, alla presenza della Chiesa
nel mondo, ha guidato con mano sicura il popolo di Dio nel
suo esodo verso il terzo millennio.
Come il re che tentò di spegnere il fuoco di Elia mettendone
a tacere la voce, come il faraone che invano pretese di rendere
nulla la forza del fuoco del Sinai che guidava Mosè, così una
forza terrena tentò di spegnere con la violenza il vento, il fuoco,
la luce di Giovanni Paolo II: invano. Era il 13 maggio 1981. Il
fuoco fatuo degli uomini non può spegnere il fuoco gagliardo
di Dio che infiamma la vita dei suoi profeti per incendiare,
attraverso la loro testimonianza, tutta la Chiesa e il mondo.
A dieci anni dalla sua morte, la sua vita, il suo ministero, il
suo insegnamento restano per sempre narrati da quelle pagine
di Vangelo che il vento a lungo sfogliò nella celebrazione del
suo estremo addio.
Quelle pagine che poi, da ultimo, il vento serrò. Perché la sua
parola e il suo amore restassero per sempre sigillati nel cuore
di chi lo ha conosciuto e amato.
Gli incontri di aprile
con la Pastorale Giovanile
• Incontri per i ragazzi e i giovani, a Matelica:
- a) laboratorio di preghiera al Monastero della Beata Mattia: 13 e 27 aprile, ore 21;
- b) gli “Amici di Naam” (per ministranti e ragazzi e ragazze delle medie) a Santa Maria:
19 aprile, ore 15.
• Assaggi letterari, a Fabriano, presso il Tanning Pub, sul tema: “L’amor che move il
sole e le altre stelle” (prof. Maria Laura Platania): domenica 26 aprile, ore 17.
• Incontro regionale per coppie: sabato 18 aprile, ore 14.45, a Loreto presso gli Scalabriniani (don Mario Camborata 339 1151406).
A Lourdes
con la Diocesi
ad agosto
La Diocesi propone attraverso l’Ufficio Pellegrinaggi un pellegrinaggio
alla Madonna di Lourdes, dal 17
al 20 agosto, guidato dal Vescovo,
come ringraziamento per i suoi 50
anni di sacerdozio. Prenotazioni:
entro 15 maggio a don Andrea
Simone (338 3027782, oppure [email protected]).
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21
>CHIESA<
L'Azione 4 APRILE 2015
Un sacerdote a settembre
L'ordinazione diaconale di Marco Strona con lo sguardo già verso il futuro
di MARCO ANTONINI
C
attedrale gremita per
l’ordinazione diaconale
di Marco Strona mercoledì scorso 25 marzo.
Il vescovo Giancarlo Vecerrica,
insieme ai sacerdoti della Diocesi,
ha celebrato il rito nel giorno della
solennità dell’Annunciazione del
Signore. Il clero si arricchisce,
così, di un futuro sacerdote che
verrà ordinato a settembre. Marco,
fabrianese - classe 1984 - figlio del
dirigente scolastico dell’istituto
superiore Morea-Vivarelli, ha frequentato l’Almo Collegio Capranica di Roma. Ha studiato prima
filosofia all’Università di Perugia,
poi un dottorato in filosofia della
religione. Infine ha completato gli
studi teologici alla Gregoriana nella
Capitale. Ha fatto, inoltre, diverse
esperienze missionarie in Guatemala. Il presule, nella sua omelia, ha
spiegato il senso dell’ordinazione
nel giorno della festa del sì. “Il contenuto dell’Annunciazione riguarda
l’attesa del Messia. Maria è la più
alta espressione dell’attesa di Dio
e della nostra attesa. Il sì di Maria
è per la vita; è la sorgente di una
possibilità indefinibile dell’umana
immaginazione, come ha concluso
l’Angelo a Maria: “Nulla è impossibile a Dio”. Con il sì di Maria,
Dio si è reso presenza, nell’umanità
di Gesù. A Maria, che consegna la
sua libertà a Dio, per il quale tutto
è possibile, viene data la possibilità dell’impossibile. Non mi pare
disdicevole accogliere qui l’invito
del filosofo Camus: “Siate realisti,
chiedete l’impossibile”. Poi il collegamento tra il sì di Maria ed il sì
di Marco Strona. “Il sì di Maria,
così il tuo sì, non è una parola ma
è una sostanza di vita e di possibilità. È la tua libertà che consegna
la tua persona, il tuo essere, a Dio.
Nell’epoca in cui tutto è ideologizzato, anche la fede cristiana rischia
L'ordinazione di Marco Strona
(foto Massimo Arteconi)
di perdersi nel vuoto di sostanza e
perciò cadere nell’infedeltà: per
quanti il sì di ieri è volato via e
si è perso! Invece, Maria dicendo
sì ha consegnato tutta la sua vita,
tutta la sua persona a Dio. È la
sua persona, non appena la sua
voce, che dice sì all’incarnazione
di Gesù e da questo atto consegna
tutta la sua vita, cambiando tutti
i suoi progetti. Il sì allora è una
persona, è la tua persona – spiega
Mons. Vecerrica - che si immette
nel piano di Dio per questo mondo,
per cui potrai dire, come San Paolo
“Non sono più io che vivo, è Cristo
che vive in me”. Il Vescovo ha poi
ripercorso la vita del diacono ed il
cammino che il giovane ha fatto
all’interno della Chiesa. “Beata
la tua famiglia, che qui ringrazio,
beato il Collegio Capranica che
ti ha guidato, beata questa nostra
diocesi che ti ha curato, seguito e
accolto. Beata l’Azione Cattolica
che ha suscitato la tua vocazione
come altre belle vocazioni. Beato
il paese del Guatemala che ti ha
affascinato. Beato tu, Marco, che
accogli e porti Gesù a tutti: tu ci
aiuti a vivere le beatitudini, con il
desiderio di far crescere la passione
per il nuovo umanesimo”. Poi i
compiti affidati al nuovo diacono.
“Combatti la chiusura, l’individualismo, l’egoismo, il narcisismo,
che sono i mali del mondo di oggi,
presenti anche nel nostro territorio
e che sfiorano anche noi sacerdoti
e cristiani. Quanti personalismi,
quanti cuori chiusi alle proposte
straordinarie e meravigliose della
nostra Chiesa, quanto scetticismo
di fronte all’utopia cristiana, che
può diventare possibile, e che Papa
Francesco coraggiosamente porta
avanti. La proposta di Dio che ci
arriva attraverso la Chiesa non
corrisponde a ciò che un prete o
un diacono pensa o progetta, a ciò
che un laico pensa e vorrebbe fare.
Ricordiamoci che Dio propone
sempre cose nuove e impossibili
che diventano possibili, come è
accaduto a Maria, a Giuseppe e
poi agli Apostoli. La strada del
diacono è quella dell’umiltà e
del coraggio, dell’obbedienza e
della creatività”. L’attesa, ora, è
per l’ordinazione sacerdotale che
avrà luogo a settembre. In tema di
vocazione, invece, l’appuntamento,
in tutta Italia, è per il 26 aprile.
Nella quarta domenica di Pasqua,
infatti, si celebrerà la Giornata per
le vocazioni. “Quanto desidero
che ogni parrocchia e ogni gruppo
ecclesiale prepari questa Giornata
in una maniera “esplosiva”, per
vivere questo tema della vocazione
in modo vero, sentito e attraente.
Pensate che sorpresa è diventare
degli “scopritori” della vocazione
che Dio dà a un ragazzo o ad un
giovane e che giace nascosta, accantonata e non riconosciuta! Che
ogni sacerdote e ogni fedele si senta
chiamato a dare voce a Dio per i ragazzi e i giovani: si senta chiamato
a proporre ed accompagnare una
vocazione di consacrazione. Non
datevi pace – conclude il vescovo
- finché non riuscite a vivere questa
missione vocazionale”.
~ IL VESCOVO CELEBRA IN CATTEDRALE LA LITURGIA DEL VENERDÌ SANTO: venerdì
3 aprile alle ore 18.30.
~ CONFESSIONI IN CATTEDRALE: sabato 4 aprile dalle ore 16 in poi.
~ VEGLIA PASQUALE IN CATTEDRALE: sabato 4 aprile alle ore 22, presiede Mons.
Vecerrica.
~ MESSE DI PASQUA DEL VESCOVO: domenica 5 aprile alle ore 11.15 nella Cattedrale
di Fabriano, alle ore 18 nella Concattedrale di Matelica.
~ FESTA DELLA MADONNA A CERRETO D’ESI: martedì 7 aprile alle ore 17.30: Santa
Messa e Processione, presiede Mons. Vecerrica.
21 chiesa.indd 2
ore 8.30:
ore 8.45:
ore 9.00:
ore 9.30:
ore 10.00:
ore 10.15:
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 18.15:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- S. Maria in Campo
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- Moscano
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- Ss. Biagio e Romualdo
- S. Giuseppe Lavoratore
- M.della Misericordia
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
Presentato il servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa
di Don Leopoldo Paloni
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
ore 11.30:
possa svolgere la sua missione.
Sono state invitate circa 25 realtà
e si è avuto un discreto riscontro
di presenze. Il Vescovo Giancarlo
Vecerrica ha portato il suo saluto ai
convenuti, ribadendo la sua totale
fiducia nell’operato dell’incaricato
e di tutta la rete dei referenti ed ha
ringraziato quanti avevano risposto
al suo invito per una riflessione comune sulle tematiche del sovvenire.
E’ stato proiettato un breve filmato
AGENDA LITURGICA
FESTIVE DEL SABATO
ore 18.00: - Collegiglioni
ore 18.30:- Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Collegio Gentile
- M. della Misericordia
- Sacra Famiglia
- S. Nicolò Centro Com.
- Oratorio S. Giovanni Bosco
ore 11.15:
Gli intermediari fiscali
si ritrovano a S.Maria
Il 26 marzo scorso presso il nuovo
Oratorio della parrocchia di S.
Maria in Campo (opera finanziata
con fondi 8x1000), il Servizio per
la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica della
diocesi di Fabriano - Matelica ha
organizzato un incontro con gli
Intermediari fiscali della zona (Caf
e Studi di Commercialisti) per presentare le finalità e le modalità di
lavoro del Servizio che opera al fine
di sensibilizzare i cittadini circa la
necessità di sostenere la Chiesa
Cattolica che è in Italia perché
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Sacra Famiglia
- M.della Misericordia
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Oratorio S. Giovanni Bosco
con gli ultimi spot utilizzati nella
campagna informativa 8x1000
2014 che hanno riscosso il plauso
dei presenti, quindi l’incaricato,
Massimo Stopponi, ha svolto una
presentazione in power point nella
quale ha ripercorso le tappe storiche dal 1984 in poi, corredando
l’esposizione con grafici e statistiche circa la realtà dell’8x1000. Ha
preso quindi la parola l’economo
diocesano don Gianni Chiavellini
che ha illustrato dettagliatamente
la destinazione dei fondi in diocesi,
sottolineando le opere portate a
termine.
Si è poi lasciato spazio a qualche
intervento dei presenti e dopo circa
un’ora l’incontro si è concluso con
un buffet offerto dal servizio.
All’uscita è stato distribuito del
materiale informativo tra cui il
bel libro “Dalle firme alle Opere”
realizzato da Servizio Regionale.
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
01/04/15 11.24
22
>DEFUNTI<
L'Azione 4 APRILE 2015
ANNIVERSARIO
TRIGESIMO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Giovedì 9 aprile saranno
trascorsi 3 anni da quando
Nel trigesimo
della scomparsa della cara
CAVALLARI PAOLA
in CAMILLI MELETANI
è tornata alla casa del Padre
ESTER MERLONI DUCA
CHIESA di S.CARLO - ALBACINA
Venerdì 3 aprile
ricorre il 6° anniversario
della scomparsa dell'amata
DONATELLA STROPPA
I genitori, il fratello ed i parenti tutti la ricordano con affetto. S.Messa
martedì 7 aprile alle ore 18.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ORATORIO di S.MARIA
Martedì 7 aprile
ricorre il 5° anniversario
della scomparsa dell'amato
Mercoledì 8 aprile
ricorre il 29° anniversario
della scomparsa dell'amato
SERGIO COSTANTINI
La mamma Rosa lo ricorda con affetto e dolore. Saranno celebrate
Ss.Messe mercoledì 8 aprile alle
ore 18.30 nella Chiesa di San Venanzio e domenica 12 aprile alle
ore 9 nella Chiesa del Collegio Gentile. Durante le celebrazioni sarà
ricordato anche il padre
EGIDIO
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
CHIESA di ALBACINA
Mercoledì 8 aprile
ricorre il 18° anniversario
della scomparsa dell'amato
Le tante straordinarie cose
che siamo riusciti a realizzare
insieme, fanno sì che possiamo
rivivere ogni giorno
una infinità di dolcissimi ricordi
che però contribuiscono
a rendere ancora più dura,
inaccettabile e tutt'ora irreale
la mancanza di te.
Arrivederci nostro dolcissimo
indimenticabile tesoro.
Il marito Ugo ed i familiari tutti
la ricordano con grande affetto.
S.Messa sabato 11 aprile alle ore
18.30 nella chiesa della Misericordia. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ENZO CACCIAMANI
La moglie, il figlio, la nuora, la nipotina, il fratello, il nipote ed i parenti tutti lo ricordano con affetto.
S.Messa martedì 7 aprile alle ore
18.30. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
ANNIVERSARIO
GIANFRANCO BURATTINI
La moglie, le figlie, i generi, i nipoti ed i parenti lo ricordano con
affetto. Nella S.Messa di mercoledì
8 aprile alle 18.30 saranno ricordati
anche i genitori GILDO e MICHELINA. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Sono 31 lunghissimi anni che il
Signore ti ha chiamata in Paradiso.
CHIESA di S.GIUSEPPE LAV.
Anniversario
della scomparsa dell'amata
CHIESA di CACCIANO
Giovedì 9 aprile
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
ANNA LATINI
I familiari ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa mercoledì
8 aprile alle ore 17.15. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
Il marito, i parenti tutti la ricordano
con affetto. S.Messa mercoledì 8
aprile alle ore 18. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
Gli anni passano, i giorni volano,
ma è sempre vivo il ricordo di una
persona che amava e si faceva
amare. Sarai per sempre nei nostri
cuori.
Dino Campioni
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Sabato 28 marzo,
a 74 anni, a Lucca,
è mancata all'affetto dei suoi cari
Mercoledì 25 marzo, a 91 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
GINA BARONI ved. PAGNANI
EMANUELA GASPARINI
in BALDUCCI
Lo comunicano il marito Aldo, il figlio Andrea, la nuora Lucia Miarelli, i nipoti Carlo e Filippo, i parenti
tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Venerdì 27 marzo, a 91 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ROBERTO CICCONCELLI
Lo comunicano la moglie Clara
Aquilani, i figli Angelo ed Elia, la
nuora Sabrina, il genero Danilo, i
nipoti Greta e Nicolas, la cognata
Angela ed i familiari tutti.
Onoranze Funebri Belardinelli
ANNUNCIO
Venerdì 27 marzo, a 85 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
ELEONORA PASQUALINI
ved. CECCHINI
Lo comunicano il figlio Massimo con
la nuora Rossella Carletti, i parenti
tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Lunedì 30 marzo, a 77 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
LIANA CINTI
ved. GABRIELLI
Lo comunicano il figlio Angelo, la
nuora Paola, i nipoti Emanuela e
Roberto, il cognato Achille ed i familiari tutti.
Onoranze Funebri Belardinelli
ANNUNCIO
Martedì 31 marzo, a 85 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
UBALDINA PERINI
ved. AQUILANTI
Lo comunicano le figlie Giuseppina
e Mina, i generi Sergio e Alessandro, i nipoti Maria ed Andrea, i fratelli, le sorelle, i cognati, le cognate, gli altri nipoti ed i parenti tutti
Impresa Funebre Bondoni
22 defunti.indd 2
DINA CRISTALLINI
ved. MINARDI
Lo comunicano i figli Antonietta,
Sante e Bruno, le nuore Sandra e
Claudia, i nipoti Gianluca con Matilde, Enrico con Giorgia e Damiano,
le pronipoti Sibilla e Priscilla ed i
familiari tutti.
Onoranze Funebri Belardinelli
ANNUNCIO
Martedì 24 marzo, a 90 anni,
a San Benedetto del Tronto,
è mancato all'affetto dei suoi cari
OLINTO ELISEI
Lo comunicano la moglie Filomena
Stroppa, le figlie Miriam e Stella, i
generi, i nipoti, la sorella Adele ed i
parenti tutti.
Impresa Funebre Bondoni
ANNUNCIO
Venerdì 27 marzo, a 84 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
LUCIA LASCONI
ved. BASILICI
Lo comunicano le figlie Maria Luisa ed Emanuela, il genero Simone Schiavi, i nipoti, il pronipote,
le sorelle Suor Antida e Speranza,
i fratelli Don Tonino e Guerrino, i
cognati, le cognate, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Martedì 31 marzo, a Cotignola,
a 78 anni, è mancata
all'affetto dei suoi cari
IANITA CINTI
in BARDELLONI
Lo comunicano il marito Valdemiro,
i figli Marina con Osvaldo, Mirko,
Mila con Massimo, i nipoti Consuelo, Luca, Ludovico, la sorella Madrilena, il fratello Massimo, le cognate, i parenti tutti.
Gli annunci vanno portati
in redazione entro
il martedì mattina
“Quelli che ci hanno lasciato non
sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi
nei nostri pieni di lacrime”
Sant’Agostino
Il 14 aprile ricorre
il 4° anniversario
dalla scomparsa dell’amato
BRUNO SASSI
I familiari lo ricordano con grande
amore ed affetto e pregano per lui
nella S. Messa di domenica 12 aprile alle ore 11.30 nella chiesa della
Misericordia. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
CHIESA di MARISCHIO
Martedì 7 aprile
ricorre il 2° anniversario
della scomparsa dell'amato
GINO GRIMACCIA
CHIESA di S.VENANZIO
Martedì 7 aprile
ricorre il 10° anniversario
della scomparsa dell'amato
I suoi cari lo ricordano con immenso affetto. Lunedì 6 aprile alle ore
11.15 sarà celebrata una S.Messa
in ricordo. Si ringraziano coloro che
si uniranno in preghiera.
MARIO BOLDRINI
I figli ed i familiari tutti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 7
aprile alle ore 18.30. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
La fiction su Pietro Mennea
a due anni dalla sua morte
Pietro Mennea era davvero così? Il grande campione barlettano, per 17 anni detentore del record mondiale
dei 200 metri, è stato rappresentato fedelmente nella fiction di Rai1? È la domanda che si sono posti in molti. Diciamo subito che la ricostruzione del personaggio è molto valida soprattutto grazie all’interpretazione di
Michele Riondino, attore che si è calato nella parte del velocista pugliese con grande umiltà, risultando alla
fine quasi perfetto. È giusto anche sottolineare che la personalità di Pietro era molto complessa e, quindi,
non facilmente adattabile a una fiction, cioè ad uno spettacolo di per se stesso romanzato. Già, il lavoro
di Ricky Tognazzi non poteva smarcarsi dal concetto di “finzione” che miniserie analoghe sono costrette a
rispettare. In complesso, però, fatta eccezione per alcuni particolari, il prodotto è risultato molto vicino alla
realtà ed è scivolato via gradevolmente.
L’emozione è stata grande per noi che abbiamo vissuto da vicino la vita sportiva di Pierino (così era chiamato in ambito familiare), i momenti più importanti della sua carriera, ritrovando negli spezzoni dei filmati
personaggi e luoghi ormai appartenenti alla storia sportiva della nazione. Colpisce la ricostruzione della casa
in cui è vissuto per molti anni, ricordare la semplicità di mamma Vincenza e la passione di papà Salvatore
o riportare alla memoria lo stanzone in cui troneggiava il tavolo immenso, utile a svolgere il lavoro di sarto,
essenziale per mandare avanti tra mille difficoltà il ménage quotidiano. Forse è stato dato poco spazio alla
sorella Angela, valido punto di riferimento per tutti coloro che si avvicinavano, a qualsiasi titolo, alla famiglia
Mennea.
Il periodo dell’Avis Barletta, con il felicissimo riferimento ai vari Pallamolla e Acquafredda oltre che fedelmente ricostruito è stato ben interpretato dai vari attori. Forse il professor Mascolo è parso meno introverso
di quanto in realtà fosse. Ma anche in questo caso a comandare è stato l’adattamento al concetto di “fiction”.
Bene anche la lite con i “polentoni” a Termoli. Spesso, nella vita di Pietro, si sono scontrati gli interessi del
Nord e del Sud ma mai il giovane campione si sarebbe sognato di fare un “pernacchio” in pubblico, lui tanto
introverso e poco propenso a ruoli da protagonista al di fuori dell’atletica. A proposito di liti, storica quella
sulla pista dello stadio della Vittoria di Bari con Livio Berruti, conclusa con una mini spedizione punitiva dei
parenti del barlettano, e saggiamente non riportata nella fiction. Si sa, in ambito sportivo l’antagonismo tra
vecchi e nuovi campioni difficilmente finisce con uno scambio di mazzi di fiori.
E veniamo a ciò che, a nostro parere, ha allontanato la fiction dalla realtà. Eccessiva, a volte addirittura
ingombrante, la presenza femminile. Quando era nel pieno dell’attività agonistica Pietro non si sarebbe mai
sognato di correre dietro ad una ragazza. Non ne aveva il tempo. Le sue giornate avevano un menu fisso:
allenamento, allenamento e allenamento. Le poche ore sottratte al lavoro in pista o in palestra erano dedicate allo studio. In quella fase della sua vita l’unico vero
amore era l’atletica. Null’altro. Utile solo ai fini della fiction, quindi, la presenza di Manuela, in realtà conosciuta
quando l’attività agonistica era stata conclusa da tempo.
In più spesso il prof. Vittori, cioè Barbareschi, sopravanza il personaggio Mennea. In realtà, pur avendo avuto
un ruolo decisivo sia a livello tecnico che personale nella
carriera di Pietro, il bravo allenatore non ha mai oscurato
l’atleta. La sua presenza si è sempre percepita, molto
raramente è stata in primissimo piano.
In conclusione il giudizio sul lavoro di Ricky Tognazzi e
degli attori è più che positivo soprattutto perché le due
puntate hanno permesso al grande pubblico, ai giovanissimi, di conoscere un personaggio che a livello sportivo
ha dato tantissimo all’Italia. Tutta la carriera del barlettano, culminata nella conquista dell’oro olimpico a Mosca
e ancor prima nell’aver migliorato il record mondiale dei
200 metri, meritava di essere conosciuta anche da chi
non ha avuto la fortuna di vivere molto da vicino quei
magici momenti, di gioire, di emozionarsi. Certo, Pierino aveva un carattere forte, era determinato, in alcune
circostanze addirittura testardo, non era semplice stare
sempre sulla sua lunghezza d’onda ma essere riusciti a
conquistare la sua fiducia, aver raccolto in alcuni casi i
suoi sfoghi ha arricchito e agevolato la nostra crescita
non solo professionale. Oltre allo sport, all’atletica, sono
in molti a dover dire “grazie Pietro, splendida freccia del
sud”.
Carlo Gagliardi
01/04/15 11.28
23
L'Azione 4 APRILE 2015
Una delle mostre della scorsa rassegna
>CULTURA
ttiva
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o
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Uno
Torna l'evento internazionale
in città con la sesta edizione
Convention sull'acquarello
T
orna l’appuntamento annuale nella città della
carta, il prossimo 23 aprile
si aprirà la sesta edizione
di “Fabriano In Acquarello”. Dopo
sei anni dalla sua ideazione la convention internazionale fabrianese,
dedicata alla tecnica dell’acquarello su carta, diviene sempre di
più il punto di incontro dei grandi
maestri. Quest’anno saranno 27 le
comunità artistiche che parteciperanno con opere realizzate da artisti
provenienti da 40 paesi del mondo,
in tutto 720 opere, che saranno
allestite in mostra in 10 location
nel centro storico della città, a sottolineare i luoghi d'arte e cultura
che faranno da accoglienza a tanti
nomi illustri. La convention, che
durerà fino al 26 aprile, prevede un
programma ricco di appuntamenti
che consentiranno agli artisti e agli
appassionati della tecnica dell'acquarello di condividere la propria
esperienza artistica. Socializzare,
conoscersi e confrontarsi per condividere la comune passione, è questo
quanto gli artisti hanno sperimentato, nelle passate edizioni, essere
il focus che FabrianoInAcquarello
propone e che ha reso la convention
ambito appuntamento annuale e
crocevia degli acquarellisti di tutto
il mondo. Non a caso dallo scorso
anno la convention ha ottenuto il
riconoscimento di Iws International
(International Watercolor Society)
quale punto di riferimento per
l'Italia. Saranno tanti i momenti
focali della convention, ai quali
sono benvenuti non solo gli artisti,
ma anche tutti gli appassionati, i
turisti ed i curiosi. In primis l'appuntamento con le demo live dei
maestri acquarellisti: ogni mattina
il calendario prevede una ricca programmazione di illustri nomi che
dimostreranno la propria tecnica ed
il personale rapporto con la pittura
presso la “Sala Arti Visive” della
Biblioteca multimediale "Sassi” di
Fabriano. Quindi, come consueto,
sono in programma i momenti di
"pittura collettiva", che vedranno
tutti gli artisti dipingere nel Loggiato S. Francesco, in quello che è
divenuto il momento più caratteristico di FabrianoInAcquarello: la
corale comunicazione non verbale,
che accomuna artisti di paesi tanto
diversi in un incontro di confronto
e socializzazione. Nel complesso
storico delle Cartiere Miliani, di
proprietà della Cartiera Fedrigoni
Spa, il pomeriggio del 24 aprile, gli
artisti potranno visitare l'archivio
storico della Fondazione G. Fedrogoni Istocarta ed incontrare i mastri
cartai artigiani, la fabbricazione
a mano dei pennelli Escoda e gli
esperti della lavorazione industriale
della carta artistica Fabriano. Non
mancheranno i momenti culturali,
con la visita della città, dei luoghi
storici e del Museo della Carta e
della Filigrana che è d'uopo per
tutti quanti vogliono conoscere
Fabriano. A disposizione dei partecipanti vari momenti musicali e
spazi conviviali, attraverso i quali
i partecipanti al meeting avranno
modo di apprezzare le eccellenze
enogastronomiche del territorio.
Al termine della convention un
ristretto e selezionato numero di
artisti proseguirà l'esperienza di
incontro con le masterclass di
pittura che si svolgeranno presso
alcune countryhouse della campagna fabrianese. Le mostre rimarranno visibili fino al 17 maggio. La
convention è promossa da Fabriano
Città Creativa Unesco con il Museo
della Carta e della Filigrana e l'associazione culturale InArte, con il
patrocinio di Fondazione Carifac,
Fondazione G. Fedrigoni Istocarta,
Pia Università dei Cartai, Regione
Marche, Provincia di Ancona, Ufficio Diocesano Cultura, Lions Club
e Roraty Club di Fabriano, IWS
Italy e con il supporto tecnico di Fabriano Fedrigoni, Escoda, Winsor &
Newton, Artemisia e Artemiranda.
S.Cecilia "prega" sotto la croce
«Stabat mater dolorosa - Stava la
madre addolorata
iuxta crucem lacrimosa - in pianto
presso la Croce
dum pendebat Filius - da cui pendeva il Figlio».
Con questa antifona sulle labbra è
entrato in processione nella chiesa
del monastero di San Silvestro il
Coro di S. Cecilia, domenica 22
marzo appena terminata la Santa
Messa. Era veramente la continuazione della celebrazione eucaristica
della V domenica di Quaresima
(che nell’antica liturgia si chiamava
«domenica di Passione») e tutti i
partecipanti hanno capito subito
che si trattava di entrare in un’atmosfera particolare di preghiera e
di meditazione.
Sì, «Preghiera sotto la croce» (come
diceva la locandina). In quel momento tutti ci siamo sentiti sotto la
croce di Gesù insieme a Maria, a
contemplare i dolori di Gesù, tutti
sentivamo che dovevamo stare lì a
23 cultura.indd 2
pregare in silenzio, mentre i cantori proponevano «brani musicali
di autori che in epoche diverse e
con stili e con sensibilità diverse
si sono misurati con la morte e la
risurrezione del Signore». Sì, il modello era Maria: «l’unica creatura
umana totalmente aperta all’amore
di Dio e alla sua volontà, che è la
testimone dell’ingratitudine umana.
Maria stava sotto la croce. Il verbo
non indica soltanto la presenza, ma
la presenza partecipe. Non assiste
soltanto il Figlio.
Ripara insieme a lui la nostra lontananza dal Padre» (dai testi di don
Tonino Lasconi).
Con questa convinzione profonda
i fedeli hanno seguito le fasi di
questa preghiera e meditazione in
canto: i vari brani conducevano a
contemplare i misteri della passione
di Gesù, partendo dall’incarnazione («Et incarnatus est - si è fatto
uomo», per noi); vedendolo prostrato in angoscia nell’orto degli
ulivi («Tristis est anima mea - la
mia anima è triste fino a morirne» e
«In monte Oliveti - Sul monte degli
ulivi»), fino al grido angosciante
del «Dio mio, Dio mio, perché mi
hai abbandonato?», a cui anche la
natura rispondeva con le tenebre
(«Tenebrae factae sunt - Si fece buio
su tutta la terra»).
La nostra risposta non può che essere il pianto insieme a Maria («Stabat
Mater» e il «Pianto di Maria») e
la consapevolezza che noi siamo
ingrati all’amore di Dio («Popule
meus quid feci tibi? - Popolo mio,
che cosa ti ho fatto?»), il quale ha
caricato Gesù dei nostri peccati
(Vere languores nostros… - Veramente ha preso su di sé le nostre
debolezze e le nostre sofferenze»)
e quindi non possiamo fare altro
che chiedere perdono («Miserere…
- Pietà di noi»). Ma l’ultima parola
è il ringraziamento e il saluto alla
Croce di Cristo («O Crux ave spes
unica - Salve, o Croce, unica speranza») e la proclamazione del nostro amore per lui («O bone Iesu - O
Il coro durante l'esibizione a San Silvestro
buon Gesù»): «La nostra preghiera
si conclude con una appassionata
invocazione a Gesù, che esprime
la nostra partecipazione alla sua
croce e il nostro ringraziamento
per la sua opera di salvezza, per il
suo sangue che, redimendoci, ci ha
creati di nuovo, ci ha fatti rinascere
alla speranza di una vita terrena che,
vissuta nella fedeltà al Padre e ai
fratelli, diventa eterna» (dai testi di
don Tonino Lasconi).
Con i testi di commento su ogni brano, brevi e puntuali, di don Tonino,
proclamati (a volte quasi sussurrati)
dalla voce profonda e vellutata di
Oreste Aniello, gli amici cantori del
Santa Cecilia, accompagnati all’organo da Mirella Dirminti e diretti
dal Maestro Paolo Devito ci hanno
veramente condotti ad un’intensa
«Preghiera sotto la croce», in un’ora
di profonda atmosfera spirituale e
come degna preparazione alla settimana santa.
Li ricompensi il Signore crocifisso e
risorto, insieme alla Vergine Maria,
addolorata e gloriosa insieme, e
conceda loro di mettere la loro arte
musicale a servizio di Dio e alla
edificazione del popolo cristiano.
Grazie di cuore, cari amici e Buona
Pasqua!
I monaci di San Silvestro
01/04/15 11.08
24
>CULTURA<
L'Azione 4 APRILE 2015
Il profilo doppio di Longhi
Verrà presentata in biblioteca il libro dello storico della pittura italiana
G
iovedì 9 aprile alle ore
17.30 presso la Biblioteca comunale “Sassi”
verrà presentato il libro
“Roberto Longhi: (nella foto)
Proposte per una critica d’arte”. Il
volume è stato dato alle stampe nel
dicembre scorso dalla casa editrice
“Portatori d’acqua” di Urbino con
una prefazione di Giorgio Agamben
docente di Estetica all’Università di
Macerata. Ha avuto anche una ampia recensione sulle pagine culturali del quotidiano “La Repubblica”
da parte di Tomaso Montanari. Si
tratta di un rilancio al pubblico di
un vibrante e “germinante” saggio
scritto nel 1950 dal grande storico
dell’arte, in occasione dell’’uscita
del primo numero di “Paragone”,
rivista di studi storico artistici
da Longhi stesso fondata quasi a
ridosso della prima grande mostra
su Caravaggio in età contemporanea del '51, sempre da lui curata
e vero antefatto della riscoperta e
rinnovata fama attuale di questo
pittore rivoluzionario ma fino ad
allora quasi del tutto dimenticato.
Roberto Longhi (Alba1890-Firenze
1970), fu docente di storia dell’arte
prima all’’Università di Bologna
(fra i suoi allievi anche un giovanissimo Pasolini che lo ricorderà come
uno dei suoi veri maestri) e poi in
quella di Firenze. Forse per dipingere, sarebbe consono dirlo, un
aderente ritratto di chi fu Roberto
Longhi e che cosa fu la sua attività
culturale durata oltre mezzo secolo,
non si trovano ancora oggi parole
migliori di quelle di Pasolini e i
suoi ricordi di una lontana lezione
di storia dell’arte con Longhi, in
una fredda aula universitaria di un
gelido inverno bolognese, inverno
di guerra del 1941: “Longhi era
sguainato come una spada. Parlava
come nessuno parlava. Il suo lessico era una completa novità. La
sua ironia non aveva precedenti.
La sua curiosità non aveva modelli.
La sua eloquenza non aveva motivazioni. Per un ragazzo oppresso,
umiliato dalla cultura scolastica,
dal conformismo della società fascista, questa era la rivoluzione...
La cultura che il maestro rivelava
e simboleggiava, si poneva come
alternativa alla intera realtà fino a
quel momento conosciuta”. A queste si possono aggiungere anche
le parole espresse da Gianfranco
Contini, insieme ad Emilio Cecchi fra i massimi critici letterari
del 900 italiano, entrambi legati
da profonda conoscenza e lunga
amicizia con Longhi ed entrambi
da subito avvertiti del “simultaneo
doppio profilo” del Longhi filologo indagatore e prosatore d’eccezione dei fatti della storia artistica
italiana. Scrive Contini: ”Non vi è
capitolo dei numerosissimi toccati
da questo critico che non sposti o
non integri l’impostazione tradizionale, di modo che la storiografia
oggi vigente della pittura italiana
Un... Poeta di successo
Silvano poeta è stato felice interprete di alcuni dei suoi racconti più belli (sia del
repertorio comico che di quello patetico) sabato 21 marzo nell’Oratorio di S. Maria
del Gonfalone, nell’ambito dell’esposizione dei libri del Centro studi Riganelli. L’omaggio a Silvano Poeta, voluto da questa associazione culturale, è stato onorato dalla
presenza del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, che ha detto di conoscere
ed apprezzare l’opera letteraria di Poeta fin dai primi suoi libri.
Aveva introdotto il recital Aldo Crialesi, del Centro Studi Riganelli, che ha invitato
i fabrianesi a prendere coscienza che i racconti di Silvano Poeta non sono cose di
poco conto, tanto per fare quattro risate, ma opera letteraria, cultura con la C maiuscola, che sarà sempre più apprezzata negli anni a venire. I nove libri di Silvano
Poeta (tutti editi dallo stesso autore, senza ricorre a sponsor) sono importanti da tre
punti di vista: storico, linguistico, letterario. Storico. La storia è storia non solo dei
grandi avvenimenti e dei grandi personaggi, ma anche del vissuto quotidiano della
gente comune; e Poeta ha rievocato magistralmente il vissuto dei piccoli paesi del
preappenninico fabrianese (Vigne, Porcarella, Castelletta, Precicchie) lungo il secolo
scorso. Linguistico. Poeta ha scritto i suoi racconti nel dialetto che si parla all’ombra
del S. Vicino, in un dialetto marginale che altrimenti sarebbe rimasto sconosciuto,
e gli ha dato dignità letteraria. Di questo dialetto e quindi dei libri di Silvano si
sono interessati e si interessano studiosi di linguistica e glottologia, come Balducci
dell’Università di Urbino e Loporcaro di quella di Zurigo. Letterario. Si tratta di
racconti originalissimi, che creano personaggi, immagini, sensazioni che incantano.
Sono vere opere d’arte, come non se ne trovano altre nella letteratura dialettale marchigiana. Silvano Poeta ha non pochi affezionati lettori nella nostra zona montana,
ma è quasi sconosciuto, purtroppo, altrove. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscere
i suoi libri ne è entusiasta. Come il nostro regista cinematografico Pupi Avati, la
scrittrice marchigiana-romana Adele Rondini, come il critico letterario anconetano
Fabio M. Serpilli che ha inserito Silvano Poeta, con giudizi molto lusinghieri, nel
suo repertorio dei più significativi autori dialettali marchigiani. L’ultimo libro di
poeta, “Gennaretta”, pubblicato l’anno scorso, oltre al testo in vernacolo, contiene
la traduzione in lingua italiana a fronte.
appare in buona misura lavoro
suo”. Roberto Longhi infatti contribuendo a disseppellire vicende
artistiche dimenticate o fino ad
allora poco indagate dalla moderna
storiografia sembrerebbe in pari
tempo che abbia avuto l’inderogabile di dare “voce all’arte stessa”,
perché l’arte è impastata col mondo con la storia, con l’esistenza
degli individui e delle società e non
può trovare la sua scaturigine nelle
astrazioni concettuali della filosofia
o di altre restrizioni dottrinarie
che il più delle volte finiscono con
l’imbrigliarne la vitalità o peggio
ancora ne decretano l’estinzione.
L’opera d’arte è per Longhi prima
di tutto un evento esistenziale, una
forma che si genera da una forma
o si scontra con una forma diversa.
Quindi una critica che voglia aderire ad una simile visione dell’arte,
non può che essere fatalmente ma
entusiasticamente “equivalenza
verbale” dell’opera stessa e quindi
essa stessa manifestazione artistica.
Coordinano l’incontro Valter Bernardini, docente di storia dell’arte
di Fabriano ed il professor Domenico Scalzo, ricercatore presso
l’Università di Urbino e membro
del coordinamento editoriale di
“Portatori d’acqua”.
LA GUERRA E LA FEDE
di Don Leopoldo Paloni
Fatima e Sant'Antonio
(il Portogallo e la più grande guerra)
Il 13 maggio 1917 è per tutti il giorno di Fatima. Questo giorno però,
almeno per i portoghesi, avrebbe dovuto avere un significato ed un
ricordo diverso. In quello stesso giorno erano entrate in linea sul
fronte occidentale le truppe portoghesi e la massoneria nazionale
aveva celebrato una festa solenne in cui il Gran Maestro aveva
affermato che quella guerra avrebbe significato “Il trionfo degli ideali
massonici”. Un’autentica dichiarazione di guerra al cristianesimo.
Da notare che il messaggio di Fatima usa espressioni analoghe
promettendo a Lucia do Santos e cugini che: “Alla fine il mio Cuore
Immacolato trionferà”. Sembrerebbe così che la vera partita si giochi
non tanto sui campi di battaglia della Somme, del Veneto o della
Marna, ma vicino alle rive dell’Atlantico. In quello stesso giorno venne
consacrato vescovo Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, il Papa che
più fece per Fatima, il Papa che proclamò il dogma dell’Assunta (e
quindi del trionfo di Maria) che vide nei giardini Vaticani per quattro
volte lo stesso “miracolo del sole” avvenuto a Fatima. Sicuramente
dal cielo stava dando una mano anche il beato Pio IX: il Papa del
dogma dell’Immacolata anche lui nato il 13 maggio di molti anni
prima. Ma veniamo alle cose di casa nostra: sul fronte italiano la
guerra si combatteva nel Veneto dove particolarmente grande era la devozione a Sant’Antonio nato a Lisbona
e morto a Padova. Era, proprio in quei giorni, opinione comune che Sant’Antonio avrebbe fatto terminare la
guerra! Attilio Frescura nel suo famoso libro “Diario di un imboscato” narra di sedicenti apparizioni del Santo
e che questa voce era diventata un tormentone fra i fanti della II Armata. Tutti, ma veramente tutti, si aspettavano la fine della guerra per il 13 giugno 1917 festa del Santo portoghese. Quel giorno però non avvenne
nulla, almeno in Italia, mentre a Fatima la Madonna apparve per la seconda volta ai tre pastorelli. Per la fine
della guerra dovemmo attendere ancora un po’ di tempo; ma guarda caso, l’armistizio fu firmato proprio a
Padova, la città del Santo. Finì così l’Austria e fu segnata anche la sorte della Germania, ma evidentemente la
guerra più grande, quella fra ideali massonici e Cuore Immacolato, è ancora in corso. Chi alla fine trionferà?
Il video di Corrieri su S. Romualdo all'Università Popolare
Debutta Achille Corrieri (nella foto) all’Università Popolare
con la proiezione del suo documentario “S. Romualdo e
l’abbazia di Valdicastro”. Con questo filmato eseguito nella
sede della Biblioteca comunale di Fabriano, alla presenza
di un folto pubblico, sono tornati alla vita con flash di un
passato mistico e magico, l’abbazia di Valdicastro, la figura
di San Romualdo ed il territorio fabrianese. La sensibilità
nel montaggio delle immagini e la musica hanno fatto sì
che la proiezione ha illustrato una storia in modo sublime
e piacevole. Il video documentario è composto di cronaca,
commenti e recitazione, con bellissime sequenze girate a
Valdicastro in diverse stagioni e della Fabriano medievale.
Ottime sono le performances dei due protagonisti scelti da
Corrieri, specialmente quella di Sauro Stopponi nelle scene
della morte e delle preghiere nei boschi e tra la neve. Senza
dubbio questo filmato è tra i migliori di Achille Corrieri che
lo ha dedicato alla sua terra nativa.
Sicuramente il film come ha commentato “il maestro” è stato
uno dei più complicati e difficili tra quelli che ha realizzato
24 cultura.indd 2
in trent’anni. Le riprese erano iniziate nel 2002 con la visita
di Vittorio Sgarbi all’abbazia, continuate poi a fasi alterne
per seguire nei dettagli tutta l’opera della ristrutturazione
post-terremoto 1997 del complesso.
Il montaggio delle immagini, come sempre, è stata la fase
fondamentale di questo documentario che ha richiesto grande
esperienza, sensibilità e senso del ritmo poiché è qui che si
è definita la storia del Santo, la sua espressività e carisma
religioso.
Le immagini di questo documentario sono state elaborate e
montate con una maestria che ha messo in risalto l’anacoreta vissuto nella spiritualità e penitenza rispecchiando la
biografia delle fonti antiche. Interviste, riprese tra paesaggi
e natura, la ricostruzione sceneggiata della storia di Fabriano dall’XI secolo e la vita di San Romualdo, costituiscono
i passaggi di questo video dedicato al Santo ravennate che
fondò l’abbazia di Valdicastro nel territorio fabrianese. Un
bel documentario girato nella periodo della maturità artistica
di Corrieri espressa nelle immagini, nella colonna sonora e
la sua regia dove il suo personale genio creativo ha fatto rivivere un’importante pagina di storia conosciuta solo nei libri.
Federico Uncini
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25
L'Azione 4 APRILE 2015
La grande festa
del Fabriano Cerreto
negli spogliatoi
Straordinario girone di ritorno,
miglior attacco e miglior difesa
>SPORT
CALCIO
Il trionfo
Si ritorna in... Eccellenza!
Grande Fabriano Cerreto, promosso con due giornate d'anticipo
Ben tredici
vittorie
consecutive!
Il successo del Fabriano Cerreto
è un piccolo capolavoro firmato
da mister Nicola Spuri Forotti,
allenatore di estrema concretezza
che ormai è una garanzia in fatto
di promozioni in Eccellenza (già
conseguite nel 2007/08 sulla panchina della Fortitudo e nel 2011/12
alla guida del Matelica).
Per il Fabriano Cerreto parlano
i numeri: 64 punti, frutto di 19
vittorie (di cui le ultime 13 consecutive, roba da record!) e 7 pareggi. Soltanto 2 le sconfi t e subite.
Inoltre, miglior attacco del girone
con 49 reti a segno, soltanto 18 i
gol subiti (miglior difesa). Più 8 la
media inglese.
Tra i singoli, sempre insuperabile
il portiere Andrea Latini, mentre in
attacco il bomber Diego Marinelli
è capocannoniere del girone con
16 reti.
La società Fabriano Cerreto è frutto della fusione avvenuta nell'estate
2012 tra il Fabriano Calcio e il
Cerreto Calcio.
Nelle ultime due stagioni ha ottenuto altrettante promozioni: dalla
Prima Categoria alla Promozione
l'anno scorso (dopo aver vinto
ben quattro spareggi di fila!) e
dalla Promozione all'Eccellenza
quest'anno. Il calcio, così, ritorna
a disputare la massima categoria
regionale, un campionato senza
dubbio più in linea con la tradizione locale e con la vivacità del
movimento "pallonaro" del nostro
territorio.
Congratulazioni dalla redazione
sportiva de "L'Azione" per lo splendido risultato conseguito!
Ferruccio Cocco
25 sport.indd 2
I
di ANGELO CAMPIONI
l sogno è diventato realtà. Infatti con
la vittoria sul Marina, il Fabriano
Cerreto ha incamerato il tredicesimo successo consecutivo e la vittoria
nel campionato di Promozione con due
giornate di anticipo, salendo così nel
calcio che conta, l'Eccellenza, il massimo campionato regionale. E’ stata una
magnifica cavalcata dei ragazzi di Spuri
Forotti che, con una rimonta incredibile
sulla Pergolese, sono riusciti ad esaltarsi
e ad entusiasmare i tifosi che li hanno
sempre sostenuti.
Contro il Marina non c’è stata storia. La
squadra del Fabriano Cerreto ha sbloccato il risultato grazie ad un'autorete
di Venturi chiudendo il primo tempo
in vantaggio.
Nella ripresa il Marina prova a pareggiare la gara, spinge sull’acceleratore,
ma la retroguardia locale difende la
porta difesa dal giovane Pistola. A
metà ripresa si scatena Piergallini che
incomincia a bersagliare la porta ospite
e al 25’ raddoppia. Non contento di
ciò, dal limite dell’area infierisce con
una staffilata firmando la sua splendida
doppietta. Non passano sette minuti e
il giovane Boria su azione d’angolo
batte impietosamente Ferri per un poker
FABRIANO CERRETO
MARINA
4
0
FABRIANO CERRETO - Pistola, Di Luca,
Pierotti, La Mantia (36’ st Salvetti),
Galuppa, Boria, Zaccagnini, Bartoli,
Marinelli (38’ st Martellucci), Silvi (41’
st Thair), Piergallini. All. Spuri Forotti
MARINA - Ferri, Valeri, Venturi, Costantini, Santini Marco, Santini Mattia,
Ribichini (31’ st Principi), Gagliardi
(17’ st Droghini), Moschini, Savelli,
Maiorano (1’ st Ledesma). All. Tiranti
RETI - 38’ pt Venturi (autorete), 25’ st
e 32’ st Piergallini, 39’ st Boria
parte era caduto in disgrazia. La strada
intrapresa sembra quella giusta, staremo
a vedere se il tempo ci darà ragione.
La classifica a due giornate dal termine:
Fabriano Cerreto 64; Pergolese 55;
Piandimeleto 49; Barbara 46; Marzocca 44; Real Metauro 43; Marina 41;
Dorica Torrette 39; Passatempese 38;
Camerano 36; Conero Dribbling 35;
Marotta 31; Belvederese 30; Valfoglia
29; Vadese 17; Cagliese 14.
Il Fabriano
Cerreto
davvero eccezionale, premiando questo
giocatore che è cresciuto a dismisura,
come è andata in crescendo “rossiniano” tutta la squadra. Ovviamente a fine
gara, vista la sconfitta della Pergolese, è
iniziata la festa. La gioia di tutto il team
e dei tifosi è stata immensa.
Adesso il campionato va in vacanza,
ritornerà dopo Pasqua quando il Fabriano Cerreto sarà impegnato lontano dal
suo pubblico, nella penultima di campionato, contro il Real Metauro che in
classifica chiama 43 punti ad un soffio
dalla zona play off. Per continuare que-
LE INTERVISTE
Di nuovo in Eccellenza. Il calcio locale
torna in una categoria più consona al
suo passato. La compagine di Nicola
Spuri Forotti è stata artefice di una
cavalcata straordinaria, soprattutto se
si considera che al termine del girone
di andata la Pergolese guidava la classifica con ben 11 punti di vantaggio
sulla formazione cartaia. “Al giro di
boa – afferma mister Spuri Forotti –
non potevamo certo prevedere quanto
si è poi verificato o, almeno, non in
questo modo. Speravamo di recuperare,
certo, ma tra il dire e il fare ce ne corre.
Invece, abbiamo compiuto una grande
impresa che, unita ad un periodo di
calo della Pergolese, ci ha consentito
di vincere il torneo con due gare di
anticipo”. I quattro acquisti di dicem-
sta splendida avventura e finire il torneo
in bellezza bisognerà assolutamente
vincere soprattutto per raggiungere
il record di vittorie in questo appassionante campionato di Promozione
che ha visto il trionfo di una società
che solo un paio di anni fa militiva in
categorie inferiori. Finalmente si puo’
ricominciare a vedere un calcio più
competitivo nel territorio fabrianese,
dopo che da un po’ di tempo a questa
Allenatore e presidente al settimo cielo
Spuri Forotti: "Gli acquisti hanno
migliorato una squadra già forte"
E Guidarelli: "Non c'è due senza tre..."
bre hanno assunto un grosso rilievo,
completando al meglio un gruppo già
di per sé competitivo. “L’esperienza di
Piergallini e Bartoli e due buoni giovani come Martini e Berrettoni hanno
inciso – osserva – ma un percorso netto
come quello che ci ha visto protagonisti
lo si ottiene con il contributo di tutti
i giocatori, dal primo all’ultimo”. E’
contento il presidente Claudio Guida-
relli, il quale tuttavia non abbandona
la sua pacatezza. “L’obiettivo è stato
centrato – spiega - ed è ciò che conta.
Il futuro? Beh, è presto per parlarne,
ma posso dire che vogliamo fare bene
anche in Eccellenza. E se è vero che
non c’è due senza tre…”. Come dire
che dopo due promozioni consecutive,
non è fuori luogo pensare alla terza…
Aminto Camilli
Mister Nicola Spuri Forotti
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26
>SPORT<
CALCIO
L'Azione 4 APRILE 2015
Serie D
Le parate di "Super Pippo"
salvano la porta matelicese
I
di DIEGO PICIOTTI
l Matelica non va oltre lo 0-0 in
casa del Castelfidardo ed ottiene il
secondo pareggio consecutivo. Le
delle assenze di D’Addazio, Ercoli e
Gilardi costringono mister Bartoccetti
a presentarsi con una formazione meno
offensiva del solito e nel 4-4-2 del
Matelica viene schierata una difesa
inedita: la coppia difensiva è composta
da Lazzoni e dal rientrante Cesselon,
Girolamini e Corazzi vengono confermati come terzini. In avanti spazio
alla coppia Ambrosini-Ferretti, mentre
i quattro di centrocampo sono Scotini,
Mandorino, Borgese e Moretti. Il primo
tempo è combattuto e vede occasioni
importanti da entrambe le parti. Sono
gli ospiti i primi a farsi pericolosi; al 14’
Mandorino ci prova su calcio piazzato
spaventando la difesa del Castelfidardo,
ma la palla termina a lato. I padroni di
casa rispondono cinque minuti più tardi
quando Strano salta l’uomo, arriva sul
fondo e crossa sul secondo palo per Tassi che si mangia un gol già fatto. Al 25’
CASTELFIDARDO
MATELICA
0
0
CASTELFIDARDO - Aniadiewgu, Belelli,
Cervellini, Carboni (90’ Bonifazi), Capparuccia, Urbinati, Tassi, Strano, Sbarbati,
Alessandroni, Giansante (79’ Severini).
All. Omiccioli
MATELICA - Spitoni, Girolamini, Corazzi,
Borgese, Cesselon, Lazzoni, Scotini (60’
Iotti), Moretti (69’ Moras), Ambrosini,
Mandorino, Ferretti (75’ Jachetta). All.
Bartoccetti
ancora Matelica in avanti: traversone
di Moretti per Ambrosini che si coordina alla perfezione e calcia al volo di
destro; grande risposta di Aniadiewgu
che devia in corner. Gli ospiti sfruttano
il palleggio e tengono il possesso palla
privilegiando le azioni manovrate,
mentre il Castelfidardo gioca molto in
verticale, con pochi fraseggi e riesce facilmente a creare situazioni pericolose.
Alla mezz’ora occasione per gli ospiti
RUGBY
Serie C
con Ferretti che calcia da
fuori, ma non inquadra la
porta. Immediata la risposta dei padroni di casa che
si fanno vedere al 40’ con
Sbarbati, Spitoni respinge.
Nel finale di tempo altra
grande occasione per il
Castelfidardo: protagonista
è ancora Sbarbati che si
libera in dribbling e incrocia il destro, ma Spitoni si
allunga e salva i suoi anche
in questa occasione. Nella ripresa i
ritmi calano, le due squadre sembrano
stanche e lo spettacolo ne risente parecchio. Al 51’ il solito Sbarbati riceve in
area e tira da buona posizione, ma alza
troppo la mira. Il più pericoloso fra i
biancorossi è Mandorino che al 58’
mette in difficoltà Aniadiewgu con un
tiro-cross dalla distanza, ma il portiere
del Castelfidardo si salva in due tempi.
Mister Bartoccetti opera i tre cambi nel
giro di un quarto d’ora: gli ingressi di
Iotti, Moras e Jachetta danno un volto
più offensivo ai biancorossi che passano
CALCIO
al 4-3-3, nel tentativo di
portare a casa la vittoria.
L’attacco del Matelica
però si conferma ancora
una volta poco incisivo
e la migliore occasione
capita sui piedi dei padroni di casa: all’81’ l’ex
di turno Severini parte da
solo in contropiede ed
arriva in area dopo aver
saltato tutta la difesa: il
suo tiro di sinistro viene
però respinto da Spitoni che compie un
altro miracolo e mantiene la sua porta
inviolata. La partita termina qui, gli
ospiti portano a casa un punto prezioso
in chiave salvezza, mentre il Matelica
rimedia un altro pareggio inutile che la
mantiene al settimo posto portandola a
quota 42, ma le inseguitrici si trovano
ormai a due soli punti di distanza. I
biancorossi non vincono da ben otto
partite e rischiano di perdere contatto
con la zona playoff. Prossimo turno
contro la capolista Maceratese, in casa,
giovedì 2 aprile ore 14.30.
Prima e Seconda Categoria
Il Fabriano ci mette grinta Sasso, Fabiani e Serradica
ma ad Ascoli non si passa conquistano belle vittorie
Nonostante una grande prestazione, il
Fabriano Rugby esce sconfitto dalla
trasferta contro l’Amatori Ascoli. Un
33-11 solo apparentemente pesante,
perché il "quindici" allenato da Cristian
Lombardi ha venduto cara la pelle,
mettendo più volte in difficoltà i padroni
di casa. Panchina cortissima, infortuni,
indisponibilità e giocatori acciaccati,
ma tanta determinazione messa in cam-
po per dimostrare di potersela giocare
alla pari con una delle squadre più forti
del girone. Molto positiva la mischia
fabrianese, capace di mettere in costante
difficoltà quella ascolana, così come
molto positiva è stata la prova difensiva
nonostante i 33 punti concessi. Gli undici punti fabrianesi sono stati marcati
da Lombardi (6 punti, figli di due calci
di punizione nel primo tempo) e da
Ronchetti (una meta
ottenuta di forza dalla
spinta di mischia nel
secondo tempo). Ora
resta solamente la sfida
contro i Valmetauro
Titans, in trasferta, per
concludere il campionato con una vittoria.
Saverio Spadavecchia
La meta
di Stefano
Ronchetti
CALCIO a 5
In Prima Categoria girone A, ottima vittoria per il Sassoferrato Genga che in
trasferta supera il Cantiano, secondo in classifica, per 1-4. Prossimo turno: Sassoferrato Genga – Audax Piobbico (all’andata 1-2). In Seconda Categoria girone D,
dopo quattro mesi senza vittorie, torna al successo il Serradica e lo fa battendo il
Victoria Strada per 1-0. I tre punti alla squadra di Colonelli mancavano dalla partita
giocata contro la Spes Jesi del 16 novembre (2-1). A decidere la gara è stata una
rete di Birelli al 19’. Grazie a questa vittoria il Serradica raggiunge il penultimo
posto in classifica a quota 18 punti lasciandosi alle spalle la Spes Jesi, ultima con
15. Al termine della stagione, la penultima e la terzultima si sfideranno nello scontro
playout mentre l’ultima classificata retrocederà direttamente in Terza Categoria. La
formazione del Serradica: Pierotti, Censi, Stridi, Zampetti, Pierotti, Nabil, Birelli
(92’ Carbone), Scotini, Bucchi (72’ Sampaoli), Vinciarelli (89’ Carli), Archetti;
all. Colonnelli. Termina sul 2-2 la sfida tra l’Argignano e il Borgo Minonna.
La squadra di Sentinelli passa in vantaggio al 16’ con Yonuzi, ma nella ripresa
Campanelli, al 51’ e al 55’, firma pareggio e sorpasso. La rete del definitivo 2-2 la
realizza Mariani al 90’. La formazione dell’Argignano: Pecci, Lucernoni, Cofani,
Mecella (80’ Cervigni), Galuppa, Peccarisi, Ragni (69’ Lattanzi), Mancini, Yonuzi
(91’ Mazzoli), Mariani, Nubola; all. Sentinelli. Nel girone F, vittoria di misura per
la Fabiani Matelica che in trasferta supera per 0-1 il Serralta. A decidere il match
è Ilari che corregge in rete, di testa, un traversone dalla sinistra. La formazione
della Fabiani Matelica: Ferretti, Mattana, Truppo, Ciniello (89’ Bosco), Santucci,
Vanità (67’ Mattioli), Canil (78’ Erasti), Ilari, Buldorini, Di Paolo, Vrioni; all.
Rustichelli. Prossimo turno: Osimo Stazione – Argignano (all’andata 1-3), Castelbellino – Serradica (1-0), Fabiani Matelica – Aries Trodica (2-2)
Luca Antonio Somma
Campionati Sportivi Studenteschi
Il Merloni-Miliani campione provinciale
Nel pomeriggio di lunedì 23 marzo, la
squadra di calcio a 5 composta dagli
alunni dell’IIS Merloni-Miliani (foto)
ha conquistato il titolo provinciale
nell’ambito dei Campionati Sportivi
Studenteschi organizzati dal Ministero
della Pubblica Istruzione, battendo in
Ancona la compagine dell’IIS Volterra
Elia con il punteggio di 10-4. Capitanati da Andrea Bianconi, sono scesi
in campo: Lorenzo Morra, Pasquale
Lo Muzio, Niko Amore Bonapasta,
Gabriele Bruffa, Andrea Lucertini,
Alessandro Donnini, Davide Piccolini,
Daniele Vita, Matteo Colonna ed il
portierone Simone Petrone. A maggio
questi alunni rappresenteranno dunque
la provincia di Ancona nella finale
regionale a quattro. L’IIS Merloni
Miliani, che da sempre si caratterizza
sul territorio anche per quest’anima
sportiva, costantemente si adopera per
offrire ai propri studenti opportunità
di crescita in ogni settore di interesse.
26 sport.indd 2
Lo sport rappresenta da sempre, infatti,
un mezzo di crescita, sia da un punto
di vista sociale - per la forte coesione
e per l’orgoglio di appartenere ad una
realtà ben definita - sia da un punto di
vista cognitivo in quanto stimolante le
abilità strategiche che sottendono allo
sviluppo di ogni gioco di squadra. Ad
maiora, ragazzi.
Gli insegnanti Maiolini & Venturi
CALCIO Seconda Categoria
Fortitudo,
playoff più
lontani
COLLE 2006
FORTITUDO FABRIANO
1
0
COLLE 2006 - Contento, Di Marino,
Mengarelli, Brasil, Giuliani, Costarelli
(40’ st Leccini), Mancini M., Zappi,
May, Sandroni, Tuzi. All. Fulgenzi
FORTITUDO FABRIANO - Antonelli,
Ruggeri, Ippolito, Guidarelli, Clementi,
Bernardi (35’ st Moretti), Piccolini,
Castellani (1’ st Pallotta), Mamudi,
Porcarelli, Gobbi. All. Ruggeri
RETE - 25’ pt Mengarelli
L a Fo r t i t u d o
Fa b r i a n o i n cappa nella seconda sconfitta
consecutiva:
dopo quella con
l’Osimana, esce
battuta anche dal
campo del colle
2006. E’ un vero
peccato, perché
dopo aver toccato il cielo con un dito
- cioè l’ingresso nel playoff - in queste
ultime due giornate la Fortitudo ha
pregiudicato il suo cammino con due
ko. Al termine della stagione mancano
due gare e, a meno di un miracolo,
non crediamo che i fabrianesi riescano
nell’impresa di accedervi.
Comunque sia, tra alti e bassi, la
Fortitudo in certi frangenti ha anche
entusiasmato, poi con l’infortunio di
Biagini (bomber di questa compagine)
tutto si è più complicato. Ciò non toglie
che il torneo per i rossoblù è stato più
che positivo visto l’inizio disastroso del
campionato.
Contro il Colle 2006 i ragazzi di Ruggeri hanno provato anche a vincere la
gara, ma nella prima parte Piccolini si
è fatto respingere dal bravo Contento
un gol quasi fatto, poi è giunta la rete
dei locali al 25’ che ha messo ko la
retroguardia locale, forse un po’ troppo
disattenta. Incassato lo svantaggio, la
Fortitudo ha provato a pareggiare ma
il Colle 2006 ha serrato la difesa e alla
fine si è portato a casa tre punti molto
importanti per la salvezza.
Adesso c’è il riposo per le festività
pasquali. Si riprenderà l’11 aprile con
la Fortitudo impegnata sul campo amico contro la Leonessa Montoro, altra
compagine che milita nella zona bassa
della classifica e sta lottando per non
retrocedere.
Angelo Campioni
classifiche
SERIE D girone F
Maceratese 64; Fano 60; Sambenedettese 54; Campobasso 48; Chieti 45;
Civitanovese e Matelica 42; Jesina e
San Nicolò 40; Giulianova 36; Fermana
34; Recanatese 31; Castelfidardo 29;
Termoli 27; Amiternina 25; Agnonese
23; Vis Pesaro 22; Celano Marsica 16.
PRIMA CATEGORIA girone A
Laurentina 51; Cantiano e Villa San
Martino 47; Mercatellese 46; Piobbico
44; Gabicce Gradara e S. Orso 43;
Montecalvo 40; Fermignanese 39; Sassoferrato Genga 34; Montelabbate 33;
Mondolfo 32; Peglio 30; Urbino Pieve
27; Usav Pesaro 23; Della Rovere 19.
PRIMA CATEGORIA girone B
Vigor Castelfidardo 62; Villa Musone
48; Osimana 47; Miciulli Senigallia 44;
Filottranese 43; Fortitudo Fabriano e
Vallesina 40; Le Torri 38; Filottrano
37; Monsano 36; Avis Arcevia 31;
Cameranese, Leonessa Montoro, Colle
e Castelfrettese 28; Collemarino 25.
SECONDA CATEGORIA
girone D
San Biagio 60; Osimo
Stazione 59; Cupramontana e Borghetto
52; Borgo Minonna 51; Chiaravalle 47;
Sampaolese 46; Staffolo 39; Labor 37;
Argignano e Osimo 30; Castelbellino 26;
Offagna 25; Victoria Strada 23; Serradica
18; Spes Jesi 15.
SECONDA CATEGORIA girone F
Valdichienti 63; Pioraco 57; Sarnano 54;
Rione Pace 53; Trodica 48; Caldarola 46;
Elfa Tolentino 42; Robur 39; Esanatoglia
38; San Ginesio e Fabiani Matelica 36;
Sefrense 31; Corridonia e Serralta 23;
Montecassiano 19; Nova Camers 11.
TERZA CATEGORIA girone F
Treiese 59; Castelraimondo 58; Visso
50; Real Tolentino 44; Juventus Club
42; Pievebovigliana 37; Belfortese 35;
Chiesanuova 32; San Francesco Cingoli
30; Palombese 27; Abbadiense 24; Real
Matelica e Appignano 16; Collevario 3.
01/04/15 11.14
BASKET
Serie C regionale
Over-time vincente
per la vivace Janus
di LUCA CIAPPELLONI
L
a Janus Fabriano ricomincia da
dove aveva lasciato. La squadra
di coach Bolzonetti apre la seconda fase di campionato prevalendo
all’overtime sul campo della Bramante
Pesaro 73-78 dopo una partita molto
equilibrata, in cui l’esperienza dei cartai ha avuto la meglio solo al termine
dei 45’ di gioco. Pesaro si lascia preferire nella prima metà di gara, Nardini
e Urbani sono implacabili e mandano
avanti i padroni di casa 21-15 alla
prima sirena, complici anche le mani
ancora fredde dei biancoblù. In una Janus nervosa è solo Nizi ad entrare bene
in partita e il collettivo pesarese ha in
pugno il match (37-25 al 20’). I cartai
rientrano dagli spogliatoi con ben altra
intensità e rivoltano il match come un
calzino: Bugionovo, Carnevali e Calandrillo suonano la riscossa fabrianese e
la Janus mette la freccia (47-50 al 30’).
L’ultimo quarto si gioca sul filo dell’equilibrio: Longoni e Sorcinelli portano
la Bramante anche a +7 ma Fabriano
resta in partita col solito Calandrillo
che, a 18’’ dal termine, realizza anche
i liberi del -1. Longoni dalla lunetta fa
BASKET
27
>SPORT<
L'Azione 4 APRILE 2015
Serie D
BRAMANTE PESARO
JANUS FABRIANO
73
78
BRAMANTE PESARO - Nardini 15, Ricci
2, Longoni 15, Velispahic, Ceccolini 3,
Bongiorno 6, Sorcinelli 8, Oliva 9, Urbani
8, Di Sciullo 7. All. Nicolini
JANUS FABRIANO - Carnevali 10, Bugionovo 17, Silvi, Nizi 11, Braccini, Paoletti
12, Toppi 4, Mustacchio, Calandrillo 24.
All. Bolzonetti
1/2 così è ancora l’italo-americano a
mandare la partita al supplementare col
canestro del 67-67. L’esterno del New
Jersey, che realizza 20 dei suoi 24 punti
dal terzo quarto in poi, prosegue nello
show personale anche nei cinque minuti aggiuntivi e Fabriano può festeggiare
un altro successo. Dopo la prima giornata del “Girone Campione Regionale”
c’è già la minifuga di Fabriano e Fossombrone, le due formazioni migliori
anche nella regular season. Il +6, figlio
anche dei punti ereditati nella prima
fase, con cui già distanziano la terza
classificata, Urbania, lascia presagire
che quell’ultimo turno in programma il
BASKET
24 maggio, proprio al PalaGuerrieri fra
i team di Bolzonetti e Giordani, possa
essere una sorta di finalissima. Dopo il
match infrasettimanale interno contro
Fermignano, di cui non conosciamo
l’esito per motivi di stampa, Fabriano
tornerà in campo dopo la sosta pasquale
contro Urbania (domenica 12 aprile,
ore 18, PalaGuerrieri).
Paoletti (foto di Martina Lippera)
BASKET
Serie C nazionale
Ancora senza Nasini
l'Halley Matelica fa sua
l'ultima gara in casa
Ultima partita stagionale in casa per
l'Halley Matelica, che saluta così i
suoi tifosi per questa stagione, in cui
ha lottato a lungo per le posizioni di
vertice. Per l’occasione, i biancorossi
hanno deciso di far salire i propri sostenitori sull’ottovolante, regalandogli un
bel match thrilling. Rispetto all’andata,
in cui Matelica espugnò con autorità il
bollente palasport pedasino, gli ospiti
hanno un’arma in più nell’ex-Osimo
Elia Monticelli, uno che con l'Halley
si è sempre esaltato. E infatti anche
stavolta segna 26 punti. D’altra parte,
l’uomo Halley che avrebbe dovuto e
potuto stamparglisi addosso, come un
guanto, vale a dire Cristiano Nasini,
ha guardato la partita dalla panchina,
sempre alle prese con un ginocchio che
da mesi gli impedisce di essere quel
giocatore che i tifosi avevano imparato
a godersi fino a Natale.
Parte subito forte Matelica, ispirata
da Novatti, che prima serve l’assist a
Sorci per la tripla, poi con cinque punti
consecutivi manda i suoi sull’8-2: 8
punti in appena due minuti di gioco,
i tifosi già si leccano i baffi. E invece
la partita conosce subito una delle sue
prime violentissime virate. Monticelli
Promozione
Cerreto ko
Il tris dei Brown Sugar
al fotofinish che continuano a sperare
Sconfitta in volata per il Cerreto nel
match interno contro la Fortitudo Porto
Recanati.
La squadra di Sonaglia viene battuta
66-69 e al momento nella classifica
generale della Top 16 occupa il dodicesimo posto.
Cerreto è tornata in campo mercoledì 1
a Castelraimondo, oltre i nostri tempi di
stampa, prima di osservare la consueta
pausa pasquale.
Moscatelli & company scenderanno di
nuovo in campo venerdì 10 al PalaCarifac contro il Basket Giovane Pesaro.
l.c.
Terza vittoria consecutiva per i Brown Sugar
Fabriano che superano la Dinamis Falconara
58-52 e mantengono ancora alcune speranze di
agguantare il quarto posto in classifica, l’ultimo
valido per la qualificazione diretta al secondo
turno dei playoff. I gialloviola di Pietro Gentili
dovranno però fare bottino pieno nelle ultime
tre partite per concretizzare quello che fino a un
paio di settimane fa sembrava solo un miraggio:
il prossimo appuntamento ad Ancona contro la
Dinamo (giovedì 9 aprile alle 21.15) sarà cruciale. Rinviata a giovedì 2 aprile, invece, la partita
fra Gladiatores Matelica e Pol. Futura Osimo
(Palasport di Matelica, ore 21.30).
Gentili allenatore dei Beown
l.c.
ATLETICA
Ferreti al tiro (foto di Martina Lippera)
Settore giovanile
Anche la categoria Ragazzi e Ragazze si fa valere
L’Atletica Fabriano ha dimostrato
ancora una volta di essere quanto mai
vitale con i suoi settori giovanili in
particolare, sia in termini di quantità
che di qualità.
Detto delle straordinarie cinque vittorie individuali tra gli Esordienti (6-11
anni), ottimi responsi anche nelle
prove multiple riservate alle categorie
Ragazzi/e (12-13 anni), a cominciare
dai nuovi record sociali di Giacomo
Lorenzini nei 60 e nei 600 metri, rispettivamente con 8”31 e 1’42”41. Il
crono dei 600 è anche il migliore della
regione durante tutta la stagione indoor:
Giacomo era lanciato verso la vittoria
nelle prove multiple, ma un fastidio
alla schiena ha indotto, giustamente,
i suoi istruttori, a farlo fermare nella
gara di salto in alto, dove aveva saltato
la misura d’ingresso ad 1.10. Alla fine
Giacomo è stato quarto, comunque
sul podio con grande merito. Tra le
femminucce la medaglia di bronzo,
con il quinto posto assoluto, l’ha conquistata Luana Tavares, decisamente
miglioratasi nel salto in lungo (3.62) e
nei 600 metri (1’55”60). Senza fortuna
Berat Mehemedi, soltanto settimo, che
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comunque ha siglato il nuovo record
sociale nei 60hs anche se di un solo
centesimo (10”53) ed è stato terzo nel
getto del peso con metri 9.26, davanti
ad Andrea Girolametti e Filippo Bravi.
Nei 600 metri molto bene anche Vesna
Braconi, determinata e combattiva
tanto da conquistare un ottimo quarto
Alcuni promettenti giovani dell'Atletica Fabriano con gli allenatori
posto assoluto con il nuovo personale
a 1’56”57. Personal best anche per
Giulia Dominici e Chiara Romagnoli,
rispettivamente decima ed undicesima
su un totale di 29 concorrenti.
Tra i maschietti, oltre alla conferma di
Lorenzini come miglior marchigiano,
nei 600 metri da segnalare l’ottimo
settimo posto di Andrea Mingarelli con
1’53”66, il gran personale di Saverio
Petrongari con 1’56”90 ed anche il
nuovo limite di Nicolò Spadini, anche
quarto nell’alto con 1.31. Molto bene
anche Federica Carini, record personale e terzo posto assoluto nei 60hs in
10”82, davvero ad un soffio dal record
sociale.
Pregevole rientro per Giorgia Gerace,
dopo un lungo stop per infortunio in
ambito scolastico. Per lei personal best
nel peso con 8.32, con 3.62 nel salto in
lungo e 9”03 nei 60 piani. In crescita
vertiginosa Ludovica Bardella e Sara
Corvo, sia nella velocità che nei salti,
così come lodevole è stato l’esordio di
Elena Vito. Concreti passi avanti anche
per Filippo Bravi, Paolo Dominici e
Matteo Menghini.
Sandro Petrucci
HALLEY MATELICA
PEDASO
68
65
HALLEY MATELICA - Sorci 7, Novatti
19, Servadio 6, Amoroso 11, Dolic
2, Pecchia J. 3, Ferretti 8, Nasini ne,
Ciccolini ne, Usberti 12. All. Pecchia A.
PEDASO - Domesi 5, Di Angilla 5, Monticelli 26, Conti 12, Carletti, Meconi 8,
Stampatori ne, Ferretti ne, Belleggia 5,
Perini 4. All. Camarri
comincia a prendere per mano i suoi,
mette la freccia e vola via mentre per
l'Halley, incredibilmente, il canestro
resta stregato fino a 1’36” dal termine
del quarto, quando Jacopo Pecchia
rompe l’incantesimo con una tripla e
porta Matelica al -8. Il primo quarto
vede Pedaso avanti per 13-22. E all’inizio del secondo periodo, Meconi
porta i suoi sul +11, che è il massimo
vantaggio ospite. Poi è Luca Usberti
che si incarica di riportare i suoi sotto
con due triple a stretto giro di posta, cui
si aggiunge anche un canestro di Novatti per un parziale di 8-0 in un amen.
Stavolta è Pedaso a non mettere più
punti a referto: appena uno in oltre 6’
di gioco. Matelica impatta con Ferretti
sul 25-25 e le due squadre mantengono
l’equilibrio fino all’intervallo (31-32).
La ripresa si apre con una tripla di
Sorci, ma in realtà il periodo sorride
agli ospiti, più continui e tosti in difesa:
a fine quarto il tabellone dice 44-51.
L'Halley ha bisogno di un cambio di
marcia ed è proprio quello che si vede
nell’ultimo quarto, sicuramente quello
in cui esprime il basket migliore. Gli
uomini di Pecchia recuperano subito
il gap, arrivando al pareggio (53-53)
con Novatti. Da lì in poi è partita tesa,
vibrante, e Matelica la porta a casa
con la determinazione dei suoi, che
riescono a procurarsi falli e viaggiano
in lunetta, soprattutto con Ferretti e
Amoroso. Finisce 68-65 e l’applauso
per la partita e per la stagione.
Ora due trasferte proibitive, contro
Osimo (che deve giocarsi il tutto per
tutto per agguantare il terzo posto,
improbabile) e la supercapolista Ortona
(team di un altro pianeta).
Antonio Gentilucci
classifiche
SERIE C NAZIONALE
Ortona 44; Falconara 38;
Campli 36; Osimo 32;
Halley Matelica 30; Pisaurum 28; Tolentino 24;
Pedaso 22; Pescara e Valdiceppo 18;
Perugia e Loreto Pesaro 14; Civitanova
12; Gubbio 6.
SERIE C REGIONALE
Girone per la vittoria del campionato
Janus Fabriano e Fossombrone 38;
Urbania 32; Stamura Ancona 30;
Fermignano 28; Bramante Pesaro 24.
SERIE D - Seconda fase
Basket Giovane Pesaro 6; Porto Recanati e Cerreto 2; Castelraimondo 0.
PROMOZIONE - Fase Gold
New Basket Jesi 18; Acqualagna,
Dinamis Falconara e San Severino
12; Independiente Macerata e Dinamo
Ancona 10; Brown Sugar Fabriano 8;
Adriatico Ancona 6.
PROMOZIONE - Fase Silver
Marotta 22; P73 Conero e Chiaravalle
14; Morrovalle 12; Gladiatores Matelica 10; Camerino 6; Futura Osimo
e Pollenza 4.
01/04/15 11.16
28
>SPORT<
GINNASTICA
Ritmica
Lisbona e Lanciano,
Fabriano è ovunque!
O
rmai siamo all’ennesimo fine
settimana in cui la Fondazione
Carifac Ginnastica Fabriano
si divide tra gare in Italia ed all’estero.
A Lanciano si è svolta la fase interregionale del Campionato di Specialità con
la partecipazione di società provenienti
da Marche, Umbria ed Abruzzo. Ottima
la prova di Valeria Carnali, rientrata
nelle gare agonistiche dopo un periodo
di sosta; conquista il primo posto ed il
titolo di campionessa interregionale in
entrambi gli attrezzi presentati, Fune
e Palla e la qualificazione per la Finale nazionale ad Arezzo il prossimo
maggio. Avrà la compagnia in Finale
anche di Camilla Zuccaro, seconda
alle Clavette e sesta al Cerchio. Buoni
piazzamenti, ma non qualificazione per
la Finale, per Azzurra Ottaviani, sesta
alla Palla e settima al Cerchio. Tutte
hanno gareggiato nella categoria Senior.
A Lisbona, invece, sono andate in pedane le nostre ginnaste della Squadra Nazionale Junior che hanno rappresentato
l’Italia al Torneo Internazionale portoghese. Trasferta nata e finita male, per
la molta sfortuna che ha colpito diverse
nostre ginnaste che hanno gareggiato
in precario stato di salute, cosa che ha
Valeria Carnali, Azzurra Ottaviani
e Camilla Zuccaro a Lanciano
ATLETICA
condizionato la loro gara, finita con un
nono posto, che non rispecchia sicuramente i valori che possono esprimere.
Ma non possiamo dimenticare che la
Ginnastica Fabriano aveva in gara a
Lisbona l’altra sua ginnasta Martina
Centofanti, oramai con il posto fisso
nella squadra Nazionale Senior, le famosissime "farfalle azzurre", che hanno
addirittura vinto due medaglie d’oro in
Portogallo.
Nel week-end di Pasqua, la nostra
Letizia Cicconcelli, sempre in rappresentanza della Nazionale Italiana, andrà
a Bucarest per la gara internazionale
"Irina Deleanu Cup", per iniziare un
percorso di conoscenza in ambito straniero, indispensabile nella ginnastica
ritmica.
A metà aprile, poi, ci sarà la World
Cup di Pesaro, momento clou per gli
appassionati italiani di ritmica, con la
speranza di poter schierare tutte le nostre ginnaste che oggi sono soggette alle
convocazioni della Nazionale Italiana.
Fisdir (disabili intellettivi e relazionali)
Mancioli e Gerini conquistano il Palaindoor
La stagione dell’Atletica Fisdir (rivolta ad atleti con disabilita intellettiva e relazionale) inizia come di consueto con
l’appuntamento più importante, i Campionati Italiani Indoor.
La due giorni di gare 21 e 22 marzo è ospitata dal Palaindoor
di Ancona. Gli Alfieri della Polisportiva Mirasole, Luca
Mancioli e Daniel Gerini, si presentano al meglio a queste
gare grazie alla preparazione svolta in palestra, presso lo
Sterlino Wellness Club sotto la supervisione di Paco Pallotta. In campo i ragazzi sono seguiti da Massimiliano Poeta per la
velocità e Giuseppe Gagliardi per i lanci entrambi allenatori
dell’Atletica Fabriano. Il primo a scendere in pista è Luca
Mancioli (Categoria Tf21) nei 60 metri piani, croce e delizia
per lui. In batteria Luca vince senza problemi in 8.89. In finale
si rinnova il duello dello scorso anno con Gabriele Rondi della
Polisportiva Disabili Valcamonica. Una finale emozionante fin
dal primo metro che vede il Mancio spuntarla in 8.83 e poter
così far esplodere la sua felicità, insieme a genitori ed amici.
Le emozioni non sono certo finite: tocca a Daniel (categoria
SP KG4 Tf21) salire in pedana per il getto del peso. Con il
L'Azione 4 APRILE 2015
VOLLEY FEMMINILE
Serie D e Settore giovanile
Il team maggiore
soffre per le assenze,
bene le squadre Under
Nel campionato di serie D, sconfitta
casalinga per la Pallavolo Fabriano
di Baldoni e Moretti: 1-3 ad opera
dell’Helvia Recina (14-25; 26-24; 2426; 18-25). Le ragazze fabrianesi, dopo
tre vittorie, hanno ceduto alla più determinata Macerata. Orfane di Sonaglia
e Ragni, le nostre approcciano male la
partita, si riscattano nel secondo parziale, lottano nel terzo, ma nell'ultima frazione cedono definitivamente lasciando
alle avversarie l’intera posta in palio. La
formazione: Angeletti, Angione, Baldoni, Balducci, Carnevali, Cattarulla,
Fattorini, Malefora, Mearelli, Sonaglia,
Vincenti (L1), Pallotta (L2).
In Prima Divisione, invece, la Pallavolo Fabriano è riuscita a superare le
maceratesi dell’Helvia Recina per 3-2
(27-29; 19-25; 27-25; 25-19; 15-13). E’
stata un partita equilibrata, come si vede
dai parziali dei set, vinta con estrema
fatica dalle fabrianesi che alla fine
hanno trovato la benzina nei motori. La
formazione: Baldoni Michela, Baldoni
Sara, Brenciani, Cattarulla, Fattorini,
Paoloni, Paolucci, Ruggeri, Busini (L);
all. Baldoni e Moretti.
Tornano alla vittoria le ragazze della
Terza Divisione contro una Pieralisi
Jesi che non riesce ad opporre una seria
primo lancio ha 8.57 prende subito il comando della classifica
e non lo lascia più. Gli altri cinque tiri servono a Daniel per
tenere a bada gli avversari, che non riescono a raggiungerlo. Con il primo lancio il nostro “gigante buono” conquista il
suo primo italiano indoor nella categoria senior. La seconda
giornata di gare è tutta per il “Mancio” ed I suoi 200 metri
piani. Già in batteria mostra la sua superiorità vincendola e
facendo registrate il nuovo record italiano a 30.71. In finale
Luca chiude in 30.65 i 200 metri piani facendo registrare
in meno di un’ora due record italiani che gli valgono il
titolo italiano. Con questa prestazione per il secondo anno
consecutivo viene insignito del premio “Pietro Mennea” per
la miglior prestazione sulla distanza. Daniel e Luca in questi
due giorni ci hanno fatto vivere delle emozioni incredibili,
vederli emozionarsi l’uno per la vittoria dell'altro è stata
un'ulteriore vittoria, quella dell’amicizia che non svanisce
mai. Per l'appoggio che dà alla Mirasole, è doveroso ringraziare la Fondazione Carifac.
Federica Stroppa
resistenza: 3-0 (25-15; 25-20; 25-19).
La formazione: Angeletti, Camardo,
De Vito, Faggi, Nagni, Paoletti, Perini,
Rossini, Santoni, Tonini, Cecchini (L1),
Boldrini (L2); all. Faggi. Prossimo
impegno casalingo venerdì 17 aprile
ore 20.45 presso la palestra Itis contro
la Marester Sassoferrato.
L'Under 14 Verde vince a Montecassiano due importanti partite (2-0
contro il Grottazzolina e 2-0 contro il
Montecassiano) e agguanta il primo
posto provvisorio del girone, in attesa
dell'ultima e decisiva giornata di questa
seconda fase che si concluderà tra le
mura amiche domenica 12 aprile alle
ore 9.30 presso la palestra dell'Itas
Vivarelli. La formazione: Becchetti,
Boldrini, Cacciamani, Ciarmatori, Ciccolessi, Gambini, Imperiale, Maiolatesi,
Malzew, Maraniello, Mariani, Pascolini, Tronchi; all. Giuliani e Rossini.
Doppio tie break per l’Under 14 Bianco
che nella prima partita batte l’Esavolley
per 1-2 (19-25; 25-9; 12-15), mentre
nella seconda le maceratesi dell’Helvia
Recina si impongono per 1-2 (7-25; 2523; 11-15). La formazione: Barbarossa,
Ciabochi, Fiorani, Iacobucci, Mancini,
Mariani, Salari, Turchi; all. Moretti e
Baldoni.
L'Under 14
Bianco
Pianeta calcio a 5: i risultati
SERIE C2, GIRONE A: VIRTUS
ORGOGLIOSA, MA NON BASTA
La Virtus Fabriano di mister Gianmarco
Latini ha tenuto testa alla quotata Cagli,
ma alla fine si è dovuta inchinare per 2-4.
Per i cartai, a segno Samuele Pallotta con
una doppietta. Si torna in campo venerdì
10 aprile nel match casalingo contro il
Casine (PalaGuerrieri, ore 21.30). La classifica dopo ventisette giornate: Dinamis
Falconara 69; Pieve d’Ico 58; Cagli 53;
Ankon 51; Futsal Ancona 50; Casine 47;
Jesi 44; San Costanzo 38; Chiaravalle 37;
Pietralacroce 36; Pianaccio e Numana 35;
Tre Colli Pinocchio 24; Brecce Bianche 16;
Virtus Fabriano 13; Mantovani 5.
f.c.
SERIE C2, GIRONE B:
IL CERRETO SI MANTIENE SECONDO
Il Cerreto di mister Kristian Giordani
ha centrato un bel successo contro il
Recanati per 5-2 grazie alle reti di Tozzi,
Ajdari (2), Biondi e Gubinelli. Tre punti che
permettono ai rossoneri di conservare la
seconda posizione in classifica, da soli.
Disco rosso, invece, per l’altra formazione della “torre pendente”, il Cerreto
d’Esi di mister Maurizio Buratti, che si è
inchinato 6-2 a Gagliole. Per i cerretesi,
a segno Amadei. Coglie un punticino la
Junior Matelica di mister Antonio Colluto,
2-2 con il Santa Maria Nuova grazie alle
marcature di Ferretti e Leoni. Anche qui,
28 sport.indd 2
ora, c’è la pausa pasquale. Si tornerà in
campo venerdì 10 aprile con Castrum
Lauri-Cerreto e San Severino-Junior
Matelica, quindi sabato 11 aprile Cerreto
d’Esi-Futsal Macerata (PalaCarifac, ore
15). La classifica dopo ventisette giornate:
Sambucheto 69; Cerreto 49; Futsal Macerata 47; Campocavallo e Montelupone 46;
San Severino 44; Cantine Riunite Tolentino
43; Cerreto d’Esi 41; Castrum Lauri 39;
Gagliole 37; Osimo 34; Santa Maria Nuova
33; Fontespina 27; Junior Matelica 26;
Recanati 22; Real Trading 8.
f.c.
SERIE D: IL DERBY
E' DEL NEBBIANO
Il Nebbiano (a segno Alessandro Farneti,
Samuele Farneti con una doppietta, Spadini ed Emanuele Farneti) si aggiudica
la sfida con l’Avis Genga (in gol Boria,
Bruffa con una doppietta e Conigli) per
4-5 al termine di un match combattuto.
Il Campodonico, invece, è stato superato a domicilio per 1-4 dalla capolista
Imbrecciata. Di Mauro Lezzerini il gol
della bandiera. La classifica dopo ventitré
giornate: Imbrecciata 57; Cupramontana
53; Villa Musone 43; Casenuove e Giovane
Aurora 36; Moie e Aspio 32; Nebbiano 29;
Anconitana e Dorica 28; Monserra 25;
Candia Baraccola Aspio 22; Avis Genga
18; Campodonico 16.
f.c.
CALCIO a 5
Serie C1
Il Real tira fuori le unghie a Cingoli (1-2)
e continua a lottare per la salvezza
Punti d’oro conquistati dal Real Fabriano (foto) sul campo
del Grottaccia, una delle formazioni più temibili visto che
era reduce da ben nove risultati utili consecutivi (otto vittorie
e un pareggio). Ma i fabrianesi sono a caccia della salvezza
e – pur presentandosi alla sfida privi di Bello Burzo, Ciculi
e Boncristiano – si impongono per 1-2. La partita è equilibrata e il primo tempo si chiude con i “blaugrana” avanti
0-1 grazie alla segnatura di Carnevali. Prima dello scadere
Morelli fallisce il colpo del ko spedendo sul legno un calcio
di rigore. Nel secondo tempo la partita si innervosisce, prima
è un giocatore del Grottaccia ad essere espulso e poi è il
fabrianese Bartolini a vedersi sventolare il cartellino rosso.
Dal suo stesso fallo nasce il gol del pareggio del Grottaccia.
Il Real però continua a giocare con orgoglio e trova con
Biancini, ormai da un po’ di partite in stato di grazia, la rete
decisiva dell’1-2. Punti pesantissimi per continuare a sperare:
il Real c’è. Formazione Real: Cesaroni, Mosciatti, Angelelli,
Angeloni, Bartolucci, Bartolini, Biancini, Carnevali, Morelli,
Pastuglia, Laurenzi. Prossimo impegno venerdi 10 aprile in
trasferta sul campo dell’Urbino, altra gara fondamentale. La
classifica dopo ventisette giornate: Corinaldo 68; Etabeta
53; Cus Macerata 50; Bocastrum United 49; Montecchio
48; Nuova Ottrano 42; Grottaccia e Falconara 41; Pagliare
40; Sant’Angelo 39; Ascoli e Torrese 36; Real Fabriano 28;
Castelbellino 23; Urbino 21; Campiglione 8.
Il campionato della Juniores si è invece concluso la scorsa
settimana. Il verdetto del campo per i ragazzi del Real Fabriano è stato molto (forse troppo) duro. La compagine di mister
Cesaroni, dopo aver navigato per l’arco di tutta la stagione
tra le prime posizioni, si ritrova fuori dai playoff di un solo
punto (59 contro i 60 della quarta in classifica). Nonostante
questo, però, non si può rimproverare nulla a questo gruppo,
con i ‘96 che praticamente ogni settimana
hanno portato avanti il doppio impegno
C1-juniores e i ‘97 che hanno dimostrato
di avere ancora ampi margini di crescita
davanti a loro. Peccato perché ai playoff
il Real avrebbe potuto sicuramente dire
la sua. Speriamo che l’appuntamento sia
solo rinviato al prossimo anno. Classifica
finale: Pietralacroce 73; Cus Ancona 67;
Alma Juventus Fano 61; PesaroFano 60;
Real Fabriano 59; Osimo 51; Sant’Angelo
50; Fano 34; Ostrense 32; Castelbellino 30;
Villa Musone 27; Lucrezia 23; Cerreto d’Esi 16; Campocavallo 15; Brecce Bianche 7.
Lorenzo Alunni
01/04/15 11.18
29
>>FUORI PORTA<<
L'Azione 4 APRILE 2015
La galeottologia carceraria
di SILVIA RAGNI
A
lberto disquisisce
(con ironia) sulla “galeottologia
carceraria”, quel
linguaggio composto da
parole in codice e frasi tutte
da decifrare che i detenuti
utilizzano per stabilire e
cementare una sorta di “sintonia di gruppo” durante la
reclusione; a poche settimane di distanza dalla Festa
della Donna, Ciro si prodiga
invece in riflessioni sul valore della figura femminile
sul piano storico, umano
e sociale: da Penna Libera
Tutti di marzo abbiamo
tratto queste due avvincenti
testimonianze.
GALEOTTOLOGIA
STUDIO
DELLA LETTERATURA
CARCERARIA
Tutto lo scibile ha un linguaggio, ogni materia ha
il suo glossario e in questo
stralcio di vita ho avuto
modo di imparare la “galeottologia”, termine coniato
per definire il linguaggio
carcerario. I vocaboli, le
locuzioni e persino i dialoghi
predefiniti possono, in qualche modo, illustrare come
questa materia possa essere
compresa dai più, dall’intellighenzia. Parto dall’entrata!
E’ prassi essere ricevuti in
cella con la domanda:- Chi
siete? Siete venuto o vi hanno mandato?- E di rimbrotto
si risponde:- Nessuno mi
manda e non sono venuto.
Mi ci hanno portato!- Questa domanda nasconde, fra
le righe della curiosità, un
indirizzo procedurale, capire
in che maniera si è arrivati all’arresto, in quanto il
termine "venuto" indica la
persona che, a commissione
di reato, si costituisce. Il
"mandato" persona che ha
subito l’arresto attraverso
voci confidenziali e dulcis
in fundo, il "portato" persona colta in fragranza di
reato. Assolti i convenevoli,
ci si rende conto che non
c’è bisogno di possedere
un patrimonio di vocaboli,
in quanto, i dialoghi non
sono molto frequenti, a
meno che non si tratti di
giurisprudenza. In tal caso si
usano i termini dettati dalla
materia, ti accorgi quindi,
che se in libertà possiedi un
consistente patrimonio di
vocaboli, all’interno riceverai l’erudizione di perderne
parecchi, poiché non ne
avrai bisogno. Ma come in
ogni cosa esiste una legge
di compensazione e dove
perdi qualcosa, da un’altra
ci guadagni, specialmente
nei dialoghi di convivenza
e buona educazione, dove,
ai soliti Buon giorno, Buon
Il linguaggio in codice utilizzato dai detenuti per fare gruppo
appetito, buona cena e buona
sera si aggiungono i Buona
doccia, buon colloquio, e la
straordinaria Buona digestione. Il viaggio nel linguaggio
galeottologico continua e
approda, forse sull’ espressione più straordinaria che
abbia mai sentito:- Tu, ti sai
fare la galera!- L’espressione
non è esclusiva proprietà dei
detenuti ma rimane d’uso
comune anche fra gli agenti
penitenziari, in virtù del loro
continuo confrontarsi con
la popolazione coercesa e
conseguentemente assorbono i vocaboli con accezione
positiva o negativa a secondo
dei casi. La prima volta che
ascoltai, riferendosi a me,
l’accezione positiva della
locuzione, rimasi interdetto,
poiché capii immediatamente
che l’espressione era stata
usata in riferimento al mio
comportamento educato e
rispettoso, al che mi sorse il
dubbio: - E’ stato forse mio
padre, previdente e lungimirante, ad insegnarmi come
stare in galera? O, è solo un
espressione uguale al:- Lei è
bene educato! - Questo dubbio mi corrode l’anima ma la
realtà è che i sacrifici di mio
padre non sono stati vani.
Alberto Guarino
LE DONNE: UNIVERSO
NELL’ UNIVERSO
In occasione della “Festa
della Donna”, numerosi
sono stati gli encomi. Il
Presidente della Repubblica
nel suo augurio, ci ha offerto
l’opportunità di riflettere
sulla straordinaria capacità
delle donne, le ha disegnate
come fulcro degli equilibri,
straordinarie gestrici di lavoro, famiglie, educazione
e crescita. Ha perfettamente
disegnato il loro ruolo e la
loro capacità, tralasciando,
ahinoi, il loro bisogno di
accreditamento poiché, tutti
ne conosciamo le capacità
ma nessuno le riconosce meriti, lasciandola sempre un
passo indietro. Maledetta la
nostra ignoranza, maledette
le religioni, maledetto il nostro manifestare superiorità.
Per millenni ci siamo sentiti
eroi, la storia è piena di nomi
di uomini che hanno fatto e
disfatto sulle vicende umane,
errori e terrori hanno disegnato le vicende storiche, ma
appena la memoria si posa
sul nome di una donna, ven-
gono alla luce risultati positivi per l’essere umano, e cito
alcuni dei quali come: Marie
Curie, Maria Montessori,
Maria di Nazareth, Maria
Teresa di Calcutta, Madame
di Staël, se poi vogliamo
considerare anche l’ impiego
di ambiziosi e subdoli statisti
che per raggiungere i loro
scopi hanno sfruttato le loro
capacità mediatiche e non
solo, ricordiamo le famose
cortigiane come la contessa di Castiglione, Poppea,
Messalina, Cleopatra, Elena
di Troia, ci si rende appunto
conto che è un universo, non
come l’universo naturale
che risponde solo alla sua
evoluzione bensì un universo fatto di intuizioni, di
sensibilità ma soprattutto di
concretezza. Uno straordinario esempio di coniugazione
di sentimento e razionalità,
cuore e mente che lavorano
nell’ esclusivo intento del
benessere. Loro sono l’esercito che combatte non per il
potere, non per primeggiare
narcisisticamente, come
è d’uso fra gli uomini ma
esclusivamente per essere
riconosciute, rispettate per
ciò che sono. La madre di
ogni essere umano!
Ciro Esposito
Allo Sperimentale di Ancona
Conosciamo meglio
L'Azione giuria della danza l'anno propedeutico
UNA FINESTRA SUL SEMINARIO REGIONALE
Nei giorni scorsi, al teatro Sperimentale di Ancona, nella giuria di qualità, anche il nostro giornale era presente. E, di persona, abbiamo potuto
constatare che nella nostra provincia la danza
si... muove bene. Classica, moderna o jazz. Contemporanea, hip hop o di folklore. Va così bene
che tra le 31 coreografie in gara per la rassegna
“Città in danza” organizzato dalla Uisp locale
- presentava Katiuscia Ceccarelli - non è stato
facile decidere quale scuole di danza meritava di
andare alle nazionali a Lucca a luglio prossimo.
“Si siamo lasciati sommergere dalle emozioni” –
spiega il ballerino e coreografo, nonché dirigente
della lega nazionale danza e docente formatore, Fabio Mazzeo. Ha il polso della danza
nel Bel Paese, apprezza le nuove tendenze, ha
un sesto senso per le innovazioni ma incalza
i maestri sull’importanza della danza classica
tra i fondamentali per ogni ballerino. “Ho visto
in questa rassegna anconetana emergere un
inatteso potenziale diverso” – commenta. Insegnanti e ballerini pendono dalle sue parole.
Mazzeo è un ballerino che ha lavorato anche
con Nureyev, calcato palchi importanti e set
che hanno fatto la storia della televisione. Le
borse singole le riserva a due adolescentibambini: a Michele Menghini della scuola
Liz Ballet di Camerano e Nicolò Cifola della
scuola Ritmosfera di Porto Potenza Picena.
Piccoli talenti assolutamente da coltivare. La
borsa del passo a due va alla scuola Espressione
Danza di Osimo e quella per i gruppi a Luna
Dance Center di Ancona per la coreografia “Rimpianti” di Chiara Cingolani. Le coreografie che
andranno alla rassegna nazionale sono invece
la danza fantasia ideata da Michele d’Apote
intitolata “Le creature della bottega di Geppetto” interpretata del Liz Ballet di Camerano; il
break-dance di Giovanni Galeazzi in “Brooklyn is burning” ballato dai strepitosi ballerini
della scuola Stile Danza di Agugliano e il
modern-jazz di Giuseppe Russo “Il venditore
di sorrisi” danzato da Little Company Arte &
Sport di Castelfidardo. Il premio dedicato ad
Orietta Tavani per la danza contemporanea è
stato attribuito al Centro formazione Danza
di Osimo per la coreografia “Different Way”
di Stefania Lucchetti.
Veronique Angeletti
29 fuori porta.indd 2
La comunità propedeutica di quest’anno è costituita da nove giovani provenienti da cinque diocesi marchigiane. Essa, seppur collegata alla comunità del
maggiore, ha una sua fisionomia e autonomia, al fine di garantire a ciascuno
un sereno discernimento vocazionale e una graduale introduzione al seminario
maggiore. Questa introduzione è oggi quanto mai necessaria perché i giovani
che entrano in Seminario provengono da esperienze personali ed ecclesiali tra
loro molto diverse. Il propedeutico è un tempo di formazione che precede quello
del seminario ed è caratterizzato da momenti di fraternità e di condivisione. È
anche un tempo in cui ciascun giovane è chiamato a staccarsi temporaneamente
dal mondo per prendersi cura di sé e imparare a habitare secum (abitare con
se stesso), condizione essenziale per cercare il Signore e radicarsi in lui, per
conoscersi e per aprirsi alla comunione profonda con i fratelli. Durante questo
periodo il consolidamento della maturità umana e spirituale è importante sia
per l’esito positivo della formazione sia per una risposta più consapevole e
libera alla chiamata del Signore. L’itinerario formativo è scandito da momenti
comunitari e personali ed è guidato dell'educatore responsabile della comunità
che, in costante contatto con il rettore del maggiore, si preoccupa di organizzare
la vita comunitaria, di tracciare e verificare gli itinerari formativi dei giovani.
Il padre spirituale ha il compito di guidare i giovani nella vita spirituale e di
preghiera per approfondire e purificare le proprie motivazioni vocazionali. Per
integrare la formazione di base sia spirituale che culturale ci si avvale anche
di alcuni corsi di introduzione alla fede, alla vita spirituale, al discernimento,
alla vocazione e alla figura del presbitero diocesano, allo studio della filosofia e
delle lingue classiche (latino e greco) per chi non proviene da studi umanistici.
Ma la vita dei propedeuti non si svolge solo al chiuso. Importanti esperienze
esterne arricchiscono il cammino formativo: gli esercizi spirituali di inizio anno,
vissuti insieme al propedeutico del seminario regionale di Chieti e incentrato
sulla figura di Pietro; i servizi caritativi del lunedì alla mensa “Padre Guido”
di Ancona e all’Istituto “Bignamini” di Falconara; le settimane di condivisione
mensili presso il “Centro Giovanni Paolo II” di Montorso; il pellegrinaggio
francescano ad Assisi-La Verna; l’esperienza nelle case-famiglia della “Comunità Papa Giovanni XXIII”; infine, il pellegrinaggio a Roma sulla tomba
dell’Apostolo Pietro a conclusione dell’anno formativo. Il propedeutico, dunque,
è un vero tempo di grazia che, immergendo il giovane nel mistero di Cristo
e della Chiesa, avvia un discernimento iniziale della vocazione e permette di
avviare il cammino di formazione in Seminario nel modo più proficuo.
Don Claudio Marchetti,
vice rettore e responsabile del Propedeutico, Diocesi di San Benedetto
01/04/15 11.45
30
>DIALOGO<
Come un mattatore
sul palcoscenico
Q
di ALDO CRIALESI
uindici-venti anni fa, da Fabriano eravamo io e una dottoressa,
medico a Matelica, per parlare ai fidanzati in un corso di preparazione al matrimonio. Eravamo pieni di entusiasmo e di ottime convinzioni. La conversazione ad un certo punto entrò in un argomento
per così dire dolente: la scarsa natalità, la paura degli sposi di
mettere al mondo figli, per cui in Italia il “saldo naturale” (nascite/morti)
era già allora negativo. L’argomento interessava molto i “corsisti” che interloquivano con loro considerazioni, tutte di carattere economico (non ce la
facciamo ad allevare due figli, si riesce a malapena con uno). Noi “docenti”
replicavamo che indubbiamente c’era una causa di natura economica, ma che
ce n’era anche un'altra di natura “culturale”: la poca disponibilità ai sacrifici
che i figli comportano, la mancanza di fiducia nella vita e via dicendo. Ma le
nostre affermazioni non convincevano l’uditorio; il dibattito si infiammava e
il tono delle voci si alzava. I due “docenti”, apertamente contestati, stavano
per essere messi ko. Preoccupato per tanto “casino”, intervenne allora don
Franco (che era l’organizzatore del corso, e se ne stava in un'altra stanza, in
altre faccende affaccendato). Capì subito la situazione e improvvisò un lungo
monologo di decantazione. La famiglia è bella se ci sono più figli - diceva
- Se io fossi stato figlio unico, ne avrei chiesto ragione ai miei genitori di
questa deprivazione. Vedete, io come prete non posso metter su famiglia,
ma io famiglia ce l’ho perché ho due sorelle (e quindi anche nipoti). Come
sarebbe tutto diverso, in peggio, se non avessi loro!
E ancora. L’avete conosciuto Muscoletto? Era rimasto presto vedovo, con
figli piccoli. Come avrebbe fatto senza la sua famiglia d’origine, se fosse
stato figlio unico? Don Franco parlava come un mattatore sul palcoscenico,
cambiando continuamente tono di voce, accompagnando il parlare con gesti
e mimica inconfondibili. Ed i contestatori non contestavano più: ascoltavano
in silenzio, convinti, conquistati. E così il corso per fidanzati non finì miseramente, ma raggiunse il suo scopo. Grazie a don Franco Paglioni. Che Dio
l’abbia in gloria.
A Pasqua il trionfo
dell'amore sulla morte
POESIA
di Antonio Cerquarelli
VISIONE
All’ombra del sicomoro
s’era adagiato il vecchio
e la sua voce era sorriso
di fanciulle
nel giardino dello spirito.
“Beati tutti voi che avete fede…”
andava mormorando
e le fanciulle ripetevano in coro
le parole del vecchio.
Promesse, certezze, immagini
di mondi irreali
si stagliavano nitide
a perdita d’occhio.
Tutto era pace, bellezza, purezza,
echi di messaggi d’amore
cangianti come veli d’organza.
Vestite di luce le otto fanciulle, ora,
danzavano sulle note
del cembalo d’oro.
C’era anche un poeta
rapito dall’incanto
e la sua anima inquieta
ne modellava il canto.
Fu rivolta un giorno a
Madre Teresa di Calcutta la seguente domanda:
“Qual è la cosa più bella
al mondo?”. A questo
interrogativo credo che
molti di noi avrebbero
risposto “la salute”, perché quando c’è la salute,
c’è tutto, parafrasando
una celebre canzone
interpretata dal simpaticissimo Nino Manfredi
il quale sosteneva che
“basta la salute e un
paio di scarpe nuove, si
può girare tutto il mondo…”. Ebbene questa
piccola grande donna,
premio Nobel per la
pace nel 1979, che ha
dedicato tutta la sua
esistenza al servizio dei
poveri, dei diseredati,
degli ultimi insomma,
rispose con una semplice parola: “L’amore”.
E’ una parola che, forse,
noi tutti dovremmo fare
nostra. Non
soltanto a
Pasqua che
è il trionfo dell’amore
per antonomasia, ma sempre,
nel corso del nostro viaggio.
Questo “sostantivo” dovrebbe essere la nostra ombra,
anzi la nostra luce. E’ l’Amore che riesce a far vibrare ed
emozionare tutto ciò che ruota nel creato, come scriveva
il divino Dante Alighieri sette
secoli fa nell’ultimo verso del
Paradiso della “Divina Commedia”: “L’amor move il sole
e l’altre stelle”. Ma, come
direbbe Antonio Lubrano, la
domanda sorge spontanea:
“L’amore che cos’è?”. L’amore è il donare, l’offrirsi,
l’inebriarsi di un gesto, di
una parola, di un’espressione, di un comportamento,
di un sorriso che ci gratifica
e ci fa sentire uomini degni
Utenti fb o amici nella vita?
La regola è sempre la stessa: tutto ciò che non ci tocca in prima persona non ci riguarda.
Si chiama egoismo. Essere presente sui social network spesso è un’arma a doppio taglio, in
special modo per chi come me lavora nella comunicazione. Se da un lato si pecca di presenzialismo, dall’altro si entra in un mondo in cui la vita di ogni “utente” facebook diventa
anche la nostra. Ma sono tutti “utenti” facebook o qualcuno riesce comunque a superare
la barriera imposta dalla tastiera e diventare poi parte della tua vita? Tutti i giorni aprendo
la chat trovo diversi messaggi: alcuni simpatici di cosiddetta “ordinaria amministrazione”,
spesso di qualcuno che mi chiede aiuto. Un aiuto che non è materiale, ma un supporto, un
momento di ascolto, una parola d’incoraggiamento. Mi cercano genitori che hanno figli con
disturbi nel comportamento alimentare, con difficoltà d’inserimento sociale, alcuni vittime
di atteggiamenti di bullismo dentro ma anche fuori dalle scuole. Famiglie con difficoltà a
sbarcare il lunario, uomini e donne privati della possibilità di lavorare e che vedono ogni
giorno spegnersi il lume della speranza, poiché senza lavoro non si ha più dignità, non si riescono più a guardare negli occhi i propri figli perché impossibilitati a soddisfare anche i loro
bisogni primari. Mi cercano i familiari dei malati di tumore che sperano di trovare risposte
sul perché sia caduta su di loro questa condanna, genitori di ragazzi autistici o portatori di
30 dialogo.indd 2
di questo nome e
figli dell’Onnipotente. Ho parlato
del “donare” perché, secondi me, è
il solo verbo degno
di essere coniugato
con il verbo “amare”.
E qui desidererei fare
una puntualizzazione:
“donare” e “dare” non
sono esattamente la
stessa cosa, anche se a
volte vengono fraintesi. Spesso si dà con la speranza di
ricevere qualcosa in riscontro
e non per niente i latini sostenevano il famoso “do ut des”,
cioè ti do qualcosa affinché
tu possa restituirmi all’occasione quanto ottenuto. Il
“donare” è un’altra cosa! Il
donatore di sangue non dice
“vado a dare il sangue”, dice
“vado a donare il sangue” e
la stessa espressione ripete
il donatore di organi e così
via. Essi non sapranno mai a
quale persona sarà proposto
questo gesto d’amore, non
riceveranno nessun compenso e non lo pretendono, ma
ciò non ha importanza. E’
l’indescrivibile gioia che si
prova nel donare che soltanto
L'Azione 4 APRILE 2015
Un processo
di privatizzazione
Si è svolta il 30 marzo, nella sala Avis di Fabriano, l’assemblea pubblica sul ddl di riforma della scuola voluta
dal governo Renzi. Se ne è discusso con tre insegnanti del
sindacato Cobas scuola – Angelo Marcelli, Paolo Turchi
e Cinzia Ruggeri – alla presenza di insegnanti e cittadini.
L’incontro è stato voluto e organizzato dal circolo Arci "Il
Corto Maltese" di Fabriano.
L’idea di scuola che questo governo propone, smantella
definitivamente l’impianto pubblico e democratico dell’istruzione italiana: una scuola improntata sul modello
aziendalistico, con a capo dirigenti scolastici a cui si
consegna un potere enorme, liberi di scegliere gli insegnanti della propria scuola, ed eventualmente di premiarli
secondo criteri del tutto arbitrari e personalissimi.
Una scuola che, per allinearsi agli standard europei, promuove e incentiva il nozionismo contro l’approfondimento
critico dei saperi, che estende il modello dei quiz invalsi a
scapito di percorsi didattici approfonditi, orientati a intercettare predilezioni e passioni degli studenti, che prima che
essere considerati materia da valutare, vanno considerati
come esseri umani a cui trasmettere valori e saperi, perché
un domani possano attingere a spirito critico sufficiente
per orientarsi nel mondo autonomamente.
Una scuola insomma che dovrà funzionare, secondo il
premier Renzi e il suo ministro dell’Istruzione Giannini,
come la scuola privata la cui formazione deve essere ideologicamente orientata in modo che possa incontrare la
domanda sul mercato, i finanziamenti delle famiglie (che
otterranno detrazioni fiscali consistenti per le donazioni
e che potranno attribuire il 5 per mille alle scuole) e delle
imprese che saranno chiamate a sostituire progressivamente lo Stato nel finanziamento dell’istruzione.
Un processo di privatizzazione della scuola, iniziato ormai
da tempo e che con Renzi rischia di chiudersi, non a caso
il decreto legge in discussione in questi giorni favorisce
scandalosamente la scuola pubblica a scapito di quella
privata, finanziando quest’ultima attraverso detrazioni
fiscali per le famiglie che iscriveranno i figli in scuole
paritarie fino al primo ciclo dell’istruzione.
L’incontro si è chiuso con una chiamata a contrastare con
tutti gli strumenti un simile scempio, perché a tutti sta a
cuore una scuola libera, pubblica e democratica, per il
futuro delle nuove generazioni, perché un paese migliore
dipende da una scuola migliore.
Il Corto Maltese, Circolo Arci Fabriano
chi è “protagonista” di un
simile gesto può provare a
manifestare. I nostri genitori
ci hanno donato la vita. L’Onnipotente ci ha fatto dono del
suo Figlio Unigenito il quale,
per salvare tutto il genere
umano, si è fatto uomo per
poi essere crocifisso, ma con
il dono dell’amore è riuscito
a sconfiggere anche la morte.
E la morte che cos’è se non
la certezza della resurrezione!
In una struggente lirica intitolata “Che cos’è morire?”
il poeta Sandrino Aquilani,
al riguardo, si pone delle
domande, tante domande
alle quali non riesce neppure
a trovare una degna risposta.
Alla fine però giunge ad una
certezza: “La morte – dice
– è il vero senso della vita”.
Ma noi che crediamo nella
resurrezione della carne, non
dobbiamo aver timore della
morte soprattutto se camminiamo sempre in compagnia
di quell’amore che trionfa
su di lei come ha fatto Gesù.
C’è, peraltro, una bellissima
spiegazione (poetica certamente, ma molto profonda)
sull’etimo del sostantivo
Amore, il quale, secondo
alcuni studiosi, è composto
dalla particella privativa A
e da Mors (morte). Ora il
suffisso A nega la parola che
segue: quindi l’amore annulla
o allontana la morte. Non è
meraviglioso? E allora Buona
Pasqua di resurrezione a tutti
i lettori, nel nome di quel sentimento che non ha eguali al
mondo poiché “se la bellezza
salverà il mondo”, come
sosteneva Dostoevskij, forse
dovremmo aggiungere – per
essere completi – “insieme
all’amore”.
Antonio Cerquarelli
handicap che lamentano non solo barriere architettoniche, ma muri insormontabili dal punto
di vista umano e di integrazione. Poi una mattina ti accorgi che un ragazzo che hai come
amico su facebook ha tentato di uccidersi e ti chiedi se sia giusto ignorare, se sia opportuno
considerarlo come “utente” facebook e lasciarlo al suo destino. Ma se per gli altri ho dedicato
ore del mio tempo per cercare di capire, ascoltando i loro racconti, perché non farlo anche
con lui? Decido di andare in ospedale a parlargli: è un essere umano che come tutti noi ha
bisogno di un abbraccio. Dopo una lunga chiacchierata, fatta più di sguardi che di parole, ci
lasciamo con un buon proposito: raccontare questa esperienza agli altri, raggiungerli sui loro
tablet, smartphone, cellulari di ultima generazione. Dopo un paio di giorni mi arriva per mail
un allegato: la storia della sua vita, la storia della sua malattia, la storia del suo disagio. Con
una semplicità ed un ordine mentale non indifferenti mi fa capire, ci fa capire. Decidiamo
insieme di pubblicarla e arriva un grande abbraccio dalla rete. Aspetto presto una sua visita
nel mio posto di lavoro, con altri ragazzi che hanno differenti difficoltà che stiamo affrontando
con forza supportando come possiamo le loro famiglie. Ho ancora nel cuore lo sguardo di
quel ragazzo in quella stanza di ospedale in una piovosa e triste domenica pomeriggio: non
era lo guardo di un "utente" facebook, ma di un ragazzo coraggioso che potrebbe essere mio
figlio, vostro figlio. Se la comunicazione può contribuire a far conoscere e comprendere cosa
può celarsi dietro ad un disagio ed essere di aiuto a chi sta vivendo la stessa situazione, ma
che non ha il coraggio di parlarne, cerchiamoci. Ignorare non serve a nulla.
Gigliola Marinelli
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31
>dialogo<
L'Azione 4 aprile 2015
Moscano lancia l'allarme
Incuria nella frazione, oltre a Vallemontagnana: il comitato si lamenta
F
inalmente abbiamo cominciato un progetto da tempo
nel cassetto: incontrare le
frazioni attraverso i loro
abitanti, abbiamo fatto visita alle
frazioni di Moscano e Vallemontagnana, a riceverci una nutrita
rappresentanza dei residenti che
ci ha accolto con un entusiasmo
misto a curiosità e diffidenza. Fin
da subito abbiamo intuito su cosa
sarebbero convertiti gli argomenti
principali: manutenzione delle
strade, pulizie della frazione manutenzione dell’illuminazione pubblica. Da subito ci dicono della loro
sensazione di essere considerati
solo dei bancomat dall’amministrazione comunale “visto che le
tasse le paghiamo come i residenti
in centro, ma di servizi nemmeno
l’ombra” ci riferiscono, “allo stesso
modo la nostra frazione è lasciata
nell’incuria più totale, è solo grazie
agli interventi di noi residenti che
riusciamo a vivere in un ambiente
ancora accettabile” rumoreggiano,
“basta vedere quello che è successo
in questi giorni, ma non da oggi,
bastano poche gocce d’acqua e le
strade si allagano come si allaga
il sottopasso a valle del paese, co-
stringendoci a fare un giro molto
lungo per tornare alle nostre abitazioni e questo perché le manutenzioni dei fossi laterali delle strade
non viene fatta o perchè quando si
realizzano opere come il sottopasso nessuno controlla che sia fatto
a regola d’arte” puntualizzano:
“poi avete visto in che condizioni
è la strada?“ Ci incalzano. “E' un
disastro, sta franando e nessuno si
preoccupa di intervenire, passano
buttano un po' di breccino e pensano che tutto sia risolto”, infatti
salendo ci siamo accorti dello stato
di precarissima sicurezza in cui si
trova un lungo tratto della strada
che porta a Moscano
con uno smottamento
profondo che si sta inesorabilmente portando
dietro l’intero guard rail
con un dislivello violento di diverse decine di
centimetri che potrebbe
causare seri problemi
ad un automobilista che
vi ci mettesse le ruote
dell’auto, la cosa che
ci ha stupito è che non
siano stati posizionati
né cartelli luminosi ad
indicarne la presenza, ne siano
state improntate delle misure di
messa in sicurezza della strada.
I residenti ci dicono chiaro che
sono stanchi di essere considerati
abitanti di serie B e pretendono,
giustamente aggiungiamo noi, che
a fronte del pagamento delle tasse,
vengano forniti quei servizi basilari
di cui hanno bisogno soprattutto gli
abitanti più anziani, addirittura ci
informano che da quando la strada
è in quelle situazioni di pericolosità “non arriva più il servizio di
trasporto pubblico; come fanno gli
anziani a recarsi alle visite mediche
o a fare la spesa se il pullman non
arriva più? In questo modo sono
costretti a restare in casa e privarsi
anche di una visita o semplicemente dal poter andare a trovare
un amico, è indegno e incivile
tutto ciò” insistono. Insomma a
conclusione della serata, di cui rin-
graziamo i moscanesi, torniamo a
casa con un senso di sgomento profondo, ma sempre più convinti di
dover continuare nei nostri contatti
con le frazioni, offrirci come voce
alle loro richieste perché la sensazione che abbiamo avuto in questo
primo incontro è quella di un’amministrazione troppo impegnata
in attività di contorno ed inutili
per la cittadinanza e
assolutamente assente
da quelle che sono le
necessità minime per
condurre una normale
esistenza; le frazioni
sembrano abbandonate a loro stesse e
lasciate nell’indifferenza più totale al
loro destino, fatto salvo che non ci abiti un
qualche assessore o
consigliere comunale
o peggio qualche loro
amico, anche in questo caso, come
in molte, troppe altre circostanze,
ci si accorge che esistono cittadini
di serie A e cittadini di serie B e
questo è indegno di una cosiddetta
comunità civile.
Comitato cittadino sveglia fabrianesi
Riapertura dello svincolo, Il settore produttivo delle cappe
una vittoria per tutti i cittadini rischia di segnare il passo
Il 1° aprile è stato riaperto al traffico veicolare
lo svincolo di via Dante. Questo importante
risultato si è potuto ottenere grazie alle 2.120
sottoscrizioni di cittadini fabrianesi che hanno
subito capito il danno che si sarebbe arrecato
con il mantenimento di tale chiusura. E’ stata
una battaglia contro il "nulla" e forse sembrerà
strano ma, tale fatto l'ha resa ancora più difficile.
Gli amministratori hanno mantenuto imperterriti le loro posizioni ed hanno continuato a
legittimare una situazione indifendibile. Ora
però dobbiamo festeggiare e non evidenziare
comportamenti non troppo ortodossi. Ecco
perché ringrazio i sottoscrittori favorevoli alla
riapertura, compresi i loro familiari e tutti coloro
che avrebbero voluto sottoscrivere la petizione
ma che, purtroppo, non hanno potuto averne
notizia. E’ una vittoria che va a favore di tutti
i cittadini, compresi gli sportivi, per i quali
l’amministrazione comunale sta studiando delle
nuove sistemazioni degli impianti sportivi che,
se non ci fossimo stati, sicuramente non sarebbero state nemmeno ipotizzate. Ho fatto del mio
meglio per ottenere questo importante risultato.
Mi sono dedicato al problema della riapertura
dello svincolo di via Dante come se avessi dovuto sostenere un esame importante e ora che
sono giunto al termine mi sento sereno. Un sentito ringraziamento va rivolto al coraggioso
manipolo di amici che mi ha affiancato non facendomi mai mancare il suo sostegno: ad essi
va il merito del risultato ottenuto.
Franco Berionni
Il filosofo Immanuel Kant si era nel 1800 focalizzato sul
concetto di antinomia. Le antinomie sono contraddizioni
insolubili, sono origine di conflitti senza fine, che vanno al di
là delle possibilità conoscitive della ragione umana.
Queste parole possono sembrare più o meno complicate, ma
questo concetto che provo umilmente a sostenere non necessita affatto di scomodare filosofi vari o scritture più o meno
impegnative. A tal proposito penso sia necessario citare Rino
Gaetano il quale cantava: “Anche chi non legge Freud può
vivere cent’anni”, questo verso del grande cantautore calabrese vuole affermare come il senso delle cose importanti deve
essere capito non dai dotti ma da chiunque, in quanto il potere,
almeno in teoria, dovrebbe spettare alla cittadinanza plurale.
“Da soli non si vince, nemmeno il Pd può farcela. Il Paese
e, in particolare la nostra Regione, hanno ancora bisogno di
coalizioni. Partendo da questa premessa, direi che la soluzione migliore per il centrosinistra sono le primarie aperte.
Chi pensa di poter guidare la Regione rappresentando tutto il
31 dialogo.indd 2
Quale sarà il futuro del distretto delle cappe aspiranti? Fabriano è universalmente riconosciuta
come la sede del più importante distretto a livello mondiale delle cappe aspiranti. Però i segnali che si intravedono all’orizzonte sono tutt’altro che rosei. Molte aziende stanno da anni
delocalizzando la produzione all’estero con conseguente diminuzione dei livelli occupazionali
nel nostro Paese e in particolare appunto nel distretto fabrianese. Il 15 marzo scorso Il Sole
24 Ore ha pubblicato un articolo con i dati dell’andamento sul mercato di una nota azienda
fabrianese, un grafico nel quale viene riportato il trend della dislocazione di produzione.
In base a questo grafico dal 2013 al 2014 la produzione di questa azienda si è spostata di
una quota pari al 5 per cento dai Paesi dell’ovest Europa, tra i quali l’Italia, verso Paesi con
più basso costo e questo processo è destinato a ripetersi nei prossimi anni con un ulteriore
spostamento dell’8 per cento verso questi ultimi. In questo modo si passerà da un rapporto
pari al 52 per cento nei Paesi a basso costo e 48 per cento nei Paesi dell’ovest Europa a un
rapporto pari al 65 per cento di produzione nei
Paesi a basso costo e 35 per cento nei Paesi
dell’ovest Europa. Il nostro territorio si trova
già in profonda crisi occupazionale e se questi
dati venissero confermati c’è il reale rischio
che un altro importantissimo settore produttivo
possa segnare il passo lasciando senza lavoro
altre centinaia di persone. L’esperienza avuta
con la ex-Indesit e l’ex-Antonio Merloni mi
spingono a pensare che sia il caso di anticipare
i tempi cercando di intervenire in questa fase
quando ancora si parla di numeri per il futuro.
Per questo sto cercando di sensibilizzare il Ministro Guidi anche attraverso l’interrogazione con la quale chiedo di valutare la possibilità di
instaurare sin da subito un tavolo di confronto con le aziende del distretto meccanico dedicato
alla produzione delle cappe aspiranti per avviare un processo di collaborazione che possa
rafforzare l’attività produttiva nel territorio nazionale.
Le contraddizioni
del nostro sindaco
centrosinistra non avrebbe che da candidarsi. E personalmente
non nascondo che la mia scelta cadrebbe ancora su Spacca, il
cui lavoro in questi anni giudico ottimo”. Queste sono state
le parole del sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola il 13
gennaio, in merito alle prossime elezioni regionali, ma queste
affermazioni il nostro primo cittadino fabrianese, a distanza
di circa due mesi, l’ha rinnegate. Ed è questa l’antinomia.
Come può infatti il nostro sindaco dire a gennaio che vorrebbe
Spacca nuovamente alla guida della nostra Regione Marche
per poi sostenere il candidato del Pd, il quale sarà in con-
Patrizia Terzoni, deputata Movimento 5Stelle
trapposizione allo stesso Gian Mario Spacca, il cui operato
è giudicato dal sindaco fabrianese “ottimo”?
Come può il Pd fabrianese non rilasciare alcuna dichiarazione
in seguito a queste affermazioni di Sagramola, e soprattutto
come può il sindaco dire prima di vedere Spacca come il suo
presidente per poi, avendo un ruolo politico così rilevante,
andare inevitabilmente contro all’attuale presidente della
Regione Marche?
A queste riflessioni-domande difficilmente riesco e penso si
possa oggettivamente dare una risposta che vada contro una
canzone di Guccini, che così vibra d’emozioni: “Una politica
che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità
fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e
mai col torto è un Dio che è morto”.
Come può il bene comune coesistere davvero con l’agire del
nostro sindaco?
Questa è un’altra antinomia.
Andrea Giombi
01/04/15 10.59
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>ULTIMA<
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