Villa Rotondo, l`altro atelier
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2 >MESSAGGIO DEL VESCOVO< Ecco la Pasqua delle Beatitudini di MONS. GIANCARLO VECERRICA* Invito tutti a dire grazie a Papa Francesco per il dono dell'Anno Santo della Misericordia! Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini 02 editoriali.indd 2 "La Resurrezione di Cristo è prima di tutto per noi: è una profezia, una caparra, una sicurezza. Anche noi siamo destinati a risorgere". Gesù, morto e risorto, è l’uomo delle Beatitudini In questo anno pastorale che la nostra diocesi ha dedicato alla riflessione sulle Beatitudini (Mt 5,2-12), la festa di Pasqua ci dona una luce particolare. Dice San Paolo: “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fi no alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato...” (Fil 2,6-9). Il servizio e l’umiltà hanno portato Cristo a vivere le Beatitudini sulla terra, in prima persona, in modo perfetto, dandoci l’esempio. E, quanto sono necessarie, oggi, queste due qualità, servizio e umiltà! Il Verbo di Dio, Parola creatrice (Gn 1,1) e Figlio erede di ogni divina ricchezza (Gv 16,15), sulla terra non aveva un posto dove posare il capo (Mt 8,20). Il Figlio di Dio, destinatario dell’amore e della predilezione del Padre (Mt 3,17), ha provato tristezza e angoscia al Gethsemani (Mt 26,37). Il dominatore delle forze dell’universo, che calma le acque in tempesta (Mt 8,26), che combatte e vince il demonio con la sola parola (Mc 1,25), ama definirsi mite ed umile di cuore (Mt 11,29). La Parola onnipotente di Dio (Is 55,11), che poteva piegare il mondo alla propria volontà, non fa nulla da sé stesso: il suo cibo è fare la volontà del Padre (Gv 4,34). Il Verbo, che è Dio, e sta nel seno del Padre (Gv 1,1.18), si china sul mondo, su noi e sulle nostre infermità, ne prova compassione e le carica su di sé (Mt 8,17). È Gesù Cristo che opera la pace e che riconcilia il mondo al Padre e gli uomini tra loro (2Cor 5,19; Col 1,20). Gesù è stato perseguitato perché portava la Parola di verità (Gv 8,37.40) ed è stato arrestato, processato e giustiziato come un Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: dal lunedì al mercoledì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12.30 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] (...) Al di fuori di questo ora, non c'è nulla, c'è il deserto, c'è la solitudine. In questo ora c'è Gesù Cristo, la sua croce. Che ci interpella e fa sì che la domanda drammatica e cruciale di un Dostoevskij, ovvero “un uomo colto, un europeo dei nostri giorni può credere proprio alla divinità di Gesù Cristo?, richiede una risposta non teorica, ma effettiva, visibile. Perché a sfidarci non è una formula campata per aria, ma un fatto. Qualcosa che la Pasqua rimette davanti ai nostri occhi, la Sua Resurrezione. La Sua presenza qui ed ora. Quell’ora, quell’adesso che ci serve di sentire addosso come una pelle. Eppure c’è. riuscire ad essere poveri in spirito, miti o puri di cuore, di non saper portare pace e riconciliazione, o di non essere autentici testimoni del Vangelo. Per questo è importante ricorrere spesso all’Eucarestia e alla Confessione: i sacramenti, infatti, sono gli strumenti più efficaci per proseguire nel cammino impegnativo e promettente delle Beatitudini. Quanto sono grato a questa nostra Chiesa diocesana sempre più viva e partecipata! Gesù Cristo è l’uomo delle Beatitudini. La promessa evangelica delle Beatitudini si compie in Gesù nel momento della resurrezione. Il suo corpo umano e glorioso è pronto a salire alla destra del Padre, a vedere Dio con occhi di uomo, ad ereditare il Regno come Figlio dell’uomo, consolato e saziato. Continua San Paolo: “... per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Fil 2,9-11). Le Beatitudini sono una proposta di vita alta, E noi come stiamo di fronte alle Beatitudini testimoniate da Gesù? za e nelle difficoltà, nostre, dei nostri cari o dei vicini: malati, disoccupati, persone maltrattate, bambini violati o mai nati, anziani dimenticati ... Tutti i sofferenti sono nel pensiero del Signore, quando dice: “Beati gli afflitti, perché proprio loro saranno consolati”. E quando abbiamo aiutato uno solo di questi sofferenti, siamo sulle labbra di Gesù che dice: “Beati i misericordiosi, perché proprio loro riceveranno misericordia”. Il nostro territorio ha bisogno di questi portatori delle Beatitudini evangeliche. Vivere le Beatitudini non è sempre facile. Spesso può capitare di non Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) La salvezza nella croce Carlo Cammoranesi malfattore (Mc 14,48) mentre era la roccia da cui sgorga il perdono di Dio (1Cor 10,4). Nell’umanità di Cristo è innestata la nostra umanità, con le nostre fatiche e debolezze, con le speranze e le aspirazioni di ogni età. Così la resurrezione di Cristo non è solo un privilegio che Dio ha concesso al Figlio. La resurrezione di Cristo è prima di tutto per noi: è una profezia, una caparra, una sicurezza. Anche noi siamo destinati a risorgere. Quei verbi al futuro, che le Beatitudini riportano come promesse (“saranno saziati”, “vedranno Dio”, “erediteranno la terra”…), hanno una conferma nella resurrezione di Cristo. Le promesse delle Beatitudini sono realtà umana, già ora, anche per noi. Siamo risorti anche noi con Cristo (Col 3,1). Nella vita di ogni giorno siamo spesso immersi nella sofferen- L'Azione 4 APRILE 2015 Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca ma sono alla portata di tutti. Altrimenti il Signore non ce le avrebbe proposte. Non dire: “Non è per me …”, ma fanne la tua regola di vita e la meta da raggiungere. Mi rivolgo a voi giovani: abbiate coraggio di affrontare la vostra vocazione per donarvi totalmente a chi può rendervi felici. Il Vescovo attende la vostra risposta, amici tutti, su come procede questo cammino sulle Beatitudini. Beato chi crede con cuore puro al Vangelo e alle sue promesse, perché le vedrà realizzarsi nella propria carne, come è avvenuto a Gesù risorto! La Madonna del Buon Gesù, nostra Patrona, vi faccia gustare “la forza rivoluzionaria delle Beatitudini” (Papa Francesco)! Buona Pasqua a tutti voi, sacerdoti e laici, vicini e lontani, soprattutto a coloro ai quali è impedito di gustare la gioia di questa Pasqua delle Beatitudini! Vescovo di Fabriano-Matelica Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 01/04/15 09.53 Le tipicità a tavola si vedono a colazione di ROBERTA STAZI P asqua a tavola! La gioia della Resurrezione viene celebrata anche a tavola con la tradizionale colazione pasquale. Una colazione estremamente ricca di sapori e tipicità, di “stacco” totale rispetto alla Quaresima dove abbiamo vissuto il digiuno; una tradizione che ci hanno insegnato i nostri nonni e le nostre mamme, da vivere in famiglia, che ora in chiave moderna potremmo quasi chiamare “brunch”, ma che racchiude in sé la bellezza di un momento antico e speciale da portare con noi e lasciare ai nostri bimbi. Perché? Perché è uno di quei momenti che appartengono al nostro dna, di marchigiani e di fabrianesi soprattutto, perché è proprio nelle Marche che la colazione di Pasqua è “celebrata” al meglio, con molte tipicità gastronomiche. Per capire meglio cosa è doveroso portare a tavola, siamo andati a chiacchierare con Silvia e Donatella della Fabrica del Gusto che hanno dedicato un paio di corsi alla 3 >INCHIESTA< L'Azione 4 APRILE 2015 colomba pasquale ed alla colazione di Pasqua! Silvia e Donatella, dateci qualche idea e qualche curiosità sulla tradizione gastronomica di Pasqua... “Le tradizioni gastronomiche italiane seguono molto la religione e le prescrizioni religiose, così, dopo i bagordi del Carnevale si entra nel periodo di 'ristrettezza' e di preparazione alla Pasqua. Per questo troviamo tanti piatti di 'magro' che poi nel tempo sono diventate preparazioni della tradizione, gli spaghetti con il tonno o con le sarde sotto sale e le numerose frittate che vanno a sostituire i secondi di carne”. E la mattina di Pasqua? “Alla mattina di Pasqua si arriva con un tripudio di sapori e profumi: la tavola ritorna ad essere ricca e festosa, ne è una dimostrazione la nostra colazione in cui ritroviamo alcune preparazioni davvero speciali. In effetti proprio colazione non è… la coratella d'agnello e piatti che vedono come protagonisti i primi 'frutti' della terra che si sveglia, la profumata mentuccia, i turgidi asparagi per profumate frittate, l'immancabile La pizza di formaggio Ingredienti: dose per una pizza di circa 1,500 kg (peso prima della cottura) 250-300 gr. di lievito madre rinfrescato almeno 2 volte 375 gr. di farina ( metà manitoba e metà farina 0 ho usato una bio 0) 145 gr. di parmigiano reggiano grattugiato 145gr di pecorino grattugiato misto ( io ho mescolato pecorino romano e pecorino dei monti Sibillini) 170 gr. di pecorino fresco oppure emmental a pezzi 50 gr. di olio extra vergine 30 gr. di strutto 1 cucchiaino colmo di sale 1 cucchiaino di pepe 5 uova intere 100 ml di latte Un altro articolo sulla Pasqua è a pag.6 pizza di formaggio che si accompagna a salami e soppressati preparati nei mesi invernali e ormai stagionati. Purtroppo una tradizione quasi scomparsa che noi come Fabrica del Gusto vogliamo far riscoprire, vogliamo riportare le persone a spasso sui campi in cer- ca di erbe spontanee, far provare a chi lo desidera sapori nuovi con l'utilizzo in cucina del quinto quarto, vedi la coratella di agnello, un 'taglio' povero che andrebbe rivalutato, insomma vogliamo ritornare un po' in dietro per affrontare con un'ottica diversa il presente ed il futuro”. Ma quali sono le pietanze che a tavola per la colazione di Pasqua non dovrebbero mancare? “La pizza di formaggio con il salame di Fabriano, presidio slow food tra l’altro, e nostro vanto a livello nazionale! Uova sode (benedette!) e una frittatina con la mentuccia. La pizza di formaggio, tra l’altro, è una preparazione classica nella nostra regione. Un tempo veniva preparata con 40 uova, come i giorni della Quaresima, e con grande impegno, di spesa e di tempo, il Giovedì o il Venerdì Santo, e secondo la tradizione non si doveva assaggiare finché non si “scioglievano le campane”, a conclusione cioè del periodo di digiuno e penitenza rappresentato dalla Quaresima. Le pizze si portavano poi a cuocere nei forni, prenotando la cottura famiglia per famiglia, in alcuni libri che i fornai ancora ricordano”. Insomma, qualche consiglio per preparare la nostra colazione di Pasqua? "Prima di tutto, che ognuno la prepari 'personalizzando la tradizione', seguendo le ricette che avrà voglia di mettere a tavola, ma soprattutto… tornando a godere di un momento in famiglia di festa". E ora, seguiamo la ricetta della Pizza di Formaggio direttamente dal blog di Donatella, della Fabrica del Gusto…. Per chi vorrà mettere le mani in pasta! Le usanze pasquali dei fabrianesi Una Via Crucis “Pasqua non vène, se la Luna de marzo non éne”. Determinata le risate degli astanti. Pasqua di Resurrezione, dopo la Mesla data certa, ecco il detto: “Prete caccia il prete” avvisa ch’è sa, i fedeli di corsa a casa con la fame e il freddo addosso. giunta l’ora della pulizia radicale delle abitazioni, approssi- L’aspettavano un saporito pranzetto della nostra tradizione. mandosi la Settimana Santa e la benedizione del parroco. Il Antica è l’usanza che esalta la concordia, la fratellanza, il prete qualcuno lo ricorderà, è un’intelaiatura di legno curvato superamento degli stati sociali, cioè le scampagnate fuori nella quale si mette un braciere ardente. Serve per scaldare il porta. Il pomeriggio di Pasqua tempo permettendo, i fabrialetto con una certa sicurezza. Verso la primavera, il trabiccolo nesi chi a piedi, chi in carrozza, si recavano a Marischio e a esaurisce la sua preziosa funzione. Aspettando dunque la Moscano. In quest’ultimo paese i “forastieri” assistevano alle benedizione, le nostre nonne preparavano uova sode e pizze funzioni nella chiesa di S. Pietro che era inclusa nel circuito da esporre in bella mostra sulla tavola apparecchiata con la degli otto Santuari da visitare nel corso dell’anno. Gli abitovaglia bona. L’usanza resiste ancora. Venerdì Santo, obbli- tanti, onorati dalla presenza di tanti cittadini, offrivano loro gatorio il digiuno e l’astinenza. Un solo pasto senza vino, erbe “sul limitare della porta” del tempio, un bicchiere di vino e cotte, sardelle o baccalà arrostito, pane di granturco o d’orzo pane benedetto. Sempre, in queste liete occasioni, il suono per devozione. Nel frattempo, dilagava la monellara con ra- dell’organetto catalizzava l’attenzione dei ballerini coi passi ganelle e battistangole: producono rumore secco, fastidioso, del saltarello. Quella di Moscano è considerata la madre di imitano lo strepito delle pietre rotte, il tutte le passeggiate fuori porta, con fremito della terra nell’ora della morte merenda annessa. Marischio non era di Gesù. Calato il giorno, illuminata da meno, ci mancherebbe, data la vicidalle fiaccole s’avviava lenta e solennanza con la città. Una cronaca narra ne la grande processione del “Cristo questo fatto unico negli annali, di una morto” di antica memoria. Centinaia i certa gravità. Ecco il testo originale. figuranti, confraternite, clero, comuni“Marzo, 1875. Il giorno di Pasqua la tà religiose, accompagnavano la bara cittadinanza fabrianese come al solito del Cristo con la statua della Vergine per passatempo si portò numerosa Castelletta, la fila delle uova Addolorata e il codazzo delle donne in gramaalla prossima villa di Marischio. Nelle ore glie. I cori cantavano le meste canzoni della per il gioco della “scoccetta” pomeridiane dopo terminata la sacra funzioPassione insieme alla maggior parte dei fabrianesi compunti ne, il concerto cittadino venne invitato ad eseguire alcuni e affamati per il lungo digiuno. La rievocazione, espressione ballabili. Cortesemente prese posto, ed ebbero principio le della religiosità popolare tipica della gente marchigiana, pro- Villeresche-Cittadine danze in un aia divisa da un orticino vocava ogni anno, scrive un cronista dell’Ottocento, numerosi incolto per mezzo di una siepe posta poco superiormente a furti nelle case lasciate senza custodia. Sabato Santo, giorno quel livello. Diversi fabrianesi stavano ad osservare il trattedopo “il fatto”. Il grande silenzio dell’attesa. Finalmente, nimento nell’orto ove pure si trovava il padrone. Avvenne che quando a mezzogiorno “scioglievano” le campane, il suono un ragazzo di circa 11 anni volesse scavalcare quella siepe lungo, festoso si mischiava con gli spari, le grida dei monelli per entrare nell’orto. Allora il padrone prese a batterlo. Ci fu scatenati, correvano allegri, vocianti. Tutta la città riprendeva il principio di una rissa fra cittadini e contadini, quest’ultimi a vivere. Il più devastante “botto” della storia avvenne quel allora accorsi numerosi sul luogo con nodosi randelli che semSabato Santo, fine anni Quaranta quando alcuni uomini, bravano già preparati apposta. Lo scompiglio ebbe termine con prepararono grande quantità di polvere da sparo, ci misero l’intervento della forza pubblica. Non si fece uso che di detti sopra una grossa pietra del selciato, poi salirono sul terraz- bastoni, prima da quei del contado e poscia dai cittadini che zo del mercato coperto, oggi demolito. Uno di loro lanciò se ne impossessarono. Più contadini rimasero feriti. Furono un’altra pietra. Assistevano contenti a distanza di sicurezza eseguiti diversi arresti dai Regi Carabinieri”. Alla Castelletta, la monellara, pizzicagnoli, contadini e ortolani, il venditore si pratica ancora il lunedì di Pasqua, il tradizionale gioco della di biciclette si rinchiuse nella bottega e s’attappò le orecchie. “scoccetta” delle uova fresche. Vince chi ne ha ottenuto il La botta fu udita da tutta la città. Una scheggia sfondò una maggior numero per una grande frittata socializzante. porta del mercato. Subitannee marianne del proprietario tra B. Beltrame 03 inchiesta.indd 2 sotto la pioggia La pioggia non ha fermato centinaia e centinaia di fedeli che, venerdì 27 marzo, hanno partecipato alla Via Crucis cittadina organizzata dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali e presieduta dal Vescovo. Don Alberto Castellani, per l’occasione, ha scritto le meditazioni che sono state lette ad ogni stazione. “La pioggia che imperversava poteva impedire il rito – confida Mons. Giancarlo Vecerrica – e invece si è svolto tutto regolarmente. Gesù quando è andato al Calvario non ha guardato il tempo ma si è fatto condurre. Così anche noi”. Tanti i giovani presenti e i movimenti diocesani. Al termine il vescovo ha affidato a tutti due compiti: guardare sempre di più il crocifisso e imparare a baciarlo. Per il clero sono stati giorni impegnativi con l’arrivo della Settimana Santa. Domenica delle Palme con i lavoratori per il vescovo Giancarlo che ha celebrato la Messa presso lo stabilimento Ariston Thermo di Genga. “Il mondo del lavoro, nel nostro comprensorio, è la realtà più crocifissa. Per questo – ha spiegato il presule - esprimo continuamente la mia solidarietà a chi il lavoro lo ha perso e sprono il mondo politico a fare di più. Dobbiamo pregare e stare più vicino a chi soffre e lotta per il lavoro”. Mercoledì Santo 1° aprile i fedeli sono stati convocati in Cattedrale per la Messa Crismale alle ore 18: è l’unica celebrazione dell’anno dove partecipano anche le monache di clausura che, per una volta, possono uscire dal convento. “Che bello – confida don Giancarlo - che tutta la Diocesi è riunita per pregare per il Vescovo e i nostri sacerdoti”. All’Offertorio sono stati presentati gli olii e le offerte per la Caritas, che i parroci e i rettori di chiesa hanno raccolto durante la Quaresima. Dopo la celebrazione il clero si è riunito per la cena presso l’Oratorio della Sacra Famiglia. Poi i riti del Triduo Pasquale celebrati in Cattedrale San Venanzio e a Matelica che culmineranno con il solenne Pontificale di Pasqua. Nelle chiese si potrà prendere il messaggio pasquale che Vecerrica ha indirizzato ai fedeli della Diocesi. Il vescovo, intanto, guarda in lontananza e a proposito del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco ha detto che dobbiamo “innanzitutto ringraziare Dio per il dono che il Papa ci ha fatto con l’Anno Santo sul tema della Misericordia. Promettiamo di metterci tutto il nostro cuore con l’impegno personale e pastorale”. Marco Antonini 01/04/15 09.58 4 L'Azione 4 APRILE 2015 Tutti in piazza... Gemellaggio con i greci per loro VENDESI VENDESI capannone artigianale di mq. 400 in fraz. Marischio 140b (vicino ditta Airforce). Per contatti telefonare al n. 0732 71431. Congratulazioni Giorgia!! Mercoledì 25 marzo presso l’Università degli Studi di Macerata, Dipartimento di Studi Umanistici, Giorgia Spadini ha conseguito la Laurea Magistrale in Ricerca storica e risorse della memoria, con la votazione di 110 e lode, discutendo la tesi in storia sociale dal titolo: “Dai “Costora” all’operaio-contadino. Lineamenti e trasformazioni della società fabrianese nel Novecento”. Relatore la Prof.ssa Paola Magnarelli. A Giorgia, con immensa soddisfazione, tantissimi auguri dai genitori Giovanni e Marina, da Moreno, dal nonno, dagli zii, dai cugini e da tutti gli amici. Tanti auguri Pietro Domenica 26 marzo Pietro Santarelli ha compiuto 90 anni. Tantissimi auguri dalla sua famiglia. Il Canile di Cantia, con la collaborazione dell’Associazione Animalisti Italiani di Fabriano ed il patrocinio di questo Comune, ha organizzato un evento di beneficenza per il giorno 11 aprile in Piazza del Comune a Fabriano ed il giorno 12 all’interno del Mercato dell’Antiquariato e dell’Artigianato sempre in centro. Due giorni interi dedicati ai cani sfortunati, due giorni per conoscerli, per sperare in qualche adozione e per raccogliere fondi. Ospiti noti saranno l’Artista Massimo Melchiorri ed il Gruppo di Animazione “La Valigia delle Meraviglie” di Fabriano. Un “grazie immenso” a costoro per la loro presenza e per le emozioni che daranno al pubblico. Questo canile è piccolo e speciale. E’ gestito da Emanuele Agostinelli di Fabriano. Gli animali ospiti sono trattati con cura, con affetto e rispetto della loro dignità. Ci sono cani giovanissimi, giovani e adulti. Sono belli, socievoli e sono d’indole buona. Sono tutti ben seguiti. Vengono curati quando stanno male; i vecchietti hanno tutte le attenzioni di cui hanno bisogno. I cani vengono ceduti per seria adozione a chi ne fa richiesta. Questa gestione responsabile richiede energia, impegno notevole e pesante anche sotto il profilo economico. Come avviene per tutte le cause, per questa raccolta fondi si fa appello alla sensibilità, alla generosità ad al buon cuore dei fabrianesi e di coloro che leggono. Ad essi ci si rivolge anche per l'adozione dei cani: tutti possono essere adottati. Il sogno di ogni cane è quello di trovare una casa, una famiglia, una persona in gamba che non lo abbandoni più. Questi esseri sono anche loro le vittime della crudeltà, della cattiveria umana e dell’ignoranza. Qualcuno sta pensando di prendere un cane? Prima di comperarlo si consiglia di passare in un canile, in questo canile. Ogni zampa tesa è il loro dire: “Portami a casa con te”. Info: 3296085897. Lo scorso sabato 21 marzo, a Pescara, in occasione del Congresso Internazionale Lions Mediterraneo, è stato siglato il gemellaggio tra la Banca degli Occhi della Regione Marche, diretta dalla d.ssa Franca Sprega e avente come Presidente Onorario il dr. Pietro Torresan, e la nascitura Banca degli Occhi di Atene. Si tratta del risultato di accordi preliminari, intercorsi tra i rispettivi responsabili con l’approvazione della direttrice del Centro regionale Trapianti d.ssa Francesca De Pace e del direttore dell’Area Vasta n.2 dott. Giovanni Stroppa, sotto il patrocinio del Lions di Fabriano, presieduto dall’avv. Maurizio Benvenuto, e di Atene. La Grecia vede in Atene la nascita della prima Banca Nazionale, che risulta essere l’ottantunesima del mondo, dodici delle quali sono situate in Italia. Tali accordi prevedono una collaborazione operativa e scientifica da parte della nostra Banca, che si renderà disponibile a trasmettere il proprio know-how in materia di eye-banking ai colleghi greci, che verranno successivamente ospitati per uno stage volto ad apprendere le tecniche specifiche del settore. Questa iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di realizzazione della Macroregione Adriatica, così vivamente caldeggiata dal nostro Governatore Gian Mario Spacca. Cronache liete dal Caffè Alzheimer L’informazione di “AttivaMente” corre sul filo dell’attenzione al prossimo. Arrivano cronache “liete” dal Centro fabrianese che continua il suo impegno per offrire un sostegno ai malati di Alzheimer e ai loro familiari. Cinzia Cimarra, presidente dell’Associazione AttivaMente, intende a tal proposito ringraziare tutti coloro che, con un gesto di solidarietà e di affetto hanno contribuito, fino ad oggi, a sostenere l’opera dell’Associazione. “Inizio con il ringraziare zia Maria e tutta la sua famiglia con gli amici. In occasione della sua festa per i 90 anni ci è stata data l’opportunità di presentare il nostro progetto, abbiamo ricevuto tanta solidarietà, simpatia e … un ottimo mangiare! – dichiara Cinzia Cimarra – un vero e proprio gesto d’amore”. Continua a crescere dunque l’attenzione verso il Caffè Alzheimer e queste testimonianze lo dimostrano ampliamente: “Al mancare del papà Ugo – prosegue la Presidente – i figli insieme ad amici e colleghi hanno devoluto le offerte, raccolte privatamente, al Caffè nato proprio il 10 novembre scorso, giorno in cui Ugo ci ha lasciati. Al loro va il nostro grazie, ma non solo. Grazie di cuore anche ai parenti ed amici di Caterina che è tornata alla Casa del Padre. Le offerte sono state donate alla nostra associazione, come pure ringrazio Mario da Roma che, in memoria del papà Niccolino, ci ha devoluto un’offerta. Inoltre, in occasione della presentazione del libro “ L’azzurro dei giorni scuri”con grande gioia lo abbiamo ritrovato fra i presenti insieme a Rita che, venendo anch’essa da Roma, ha contribuito con una donazione alla nostra realtà. Davvero delle gradite sorprese! Grazie Mario... Grazie Rita per la vostra sensibilità mostrata verso questo male oscuro”. Sono questi i gesti che trasmettono non solo sostegno ma anche vicinanza verso quanti soffrono: “Infine – conclude Cinzia Cimarra – ringrazio sentitamente Simonetta per la sua grande disponibilità dimostrata fino ad ora. Un ringraziamento speciale va al Vescovo don Giancarlo Vecerrica per aver seguito e benedetto da subito questa iniziativa fiorita nell'anno delle Beatitudini. È proprio il caso di dirlo: Tante gocce insieme fanno il mare!”. Elisabetta Monti 650 cartucce ai Monticelli I volontari del Gruppo Micologico Fabrianese, durante una pulizia ai Monticelli di Fabriano in località Collepaganello, hanno rinvenuto dei contenitori di plastica con 650 cartucce cariche di vario calibro. La Polizia ha provveduto al sequestro. Nello specifico si tratta di cartucce per la caccia al cinghiale e proiettili per armi comuni da sparo come pistole e alcune per fucili potenti. Si sospetta che ad abbandonare il notevole quantitativo di cartucce sia qualcuno che non abbia la documentazione a norma di legge. Da tempo infatti la Polizia di Fabriano sta effettuando una capillare azione di controllo. 04 mercatino.indd 2 01/04/15 09.56 5 L'Azione 4 APRILE 2015 Teatro Gentile (Foto Cico) >CRONACA A Civita una dimora extraurbana come spazio di cultura ed arte La chiesa sconsacrata di Villa Rotondo La facciata della villa Villa Rotondo, l'altro atelier di ALESSANDRO MOSCÈ L o chiamavano l’hortus conclusus: uno spazio riparato, un giardino medievale adibito a luogo di preghiera o a convento se veniva frequentato dai monaci e consacrato al culto. Oppure si trattava di una zona verde, di piccole dimensioni, circondata da alte mura, dove ci si ritirava provvisoriamente in meditazione. Il Duca Federico di Montelfeltro e la sua signoria, ad Urbino, ne fecero un ambiente dionisiaco, dedito al piacere, alla conviviale. Catturò anche l’attenzione di Boccaccio nel Decameròn, per la vivacità dei colori degli aranci e dei cedri, dei lillà e dei gelsomini. Nel Novecento, specie letterario, l’hortus conclusus è diventato, nel modo di dire, un luogo esclusivo a metà tra il reale e il visionario, dove si può vivere non solo a contatto con la natura. Marta Massaioli (sposata con l’eclettico artista senegalese Ringo of Dakar), a Fabriano, ha trasformato Villa Rotondo in 600 metri quadrati espositivi dove una chiesa sconsacrata è adiacente alla splendida villa del tardo Seicento, in un’area privata laico-cortese, chiusa e ornata dall’esterno. Una dimora extraurbana, signorile (censita tra i beni culturali delle Marche), come vero e proprio atelier della cultura. Marta Massaioli, critico d’arte, è stata editore della rivista di arte contemporanea “Crudelia?” fondata nel 1998 su input di Gino De Dominicis, che disegnò il numero 002. Nata a Pergola, in provincia di Pesaro, si trasferì negli Usa dove ottenne il diploma presso la Mira Costa High School di Los Angeles. Tornata in Italia conseguì la laurea in Lettere presso l’Università la Sapienza di Roma. Nel 1987 conobbe Gino De Dominicis con cui nacque un lungo sodalizio artistico. Lo scorso anno Marta Massaioli ha fondato l’Archivio Gino De Dominicis, la cui finalità è di svelare aspetti inediti del grande artista marchigiano e di sostenerne lo studio, nonché la tutela dell’opera. A Villa Rotondo l’arte contemporanea viene collocata in un tempo remoto, tra pareti, archi, porte, decorazioni che appartengono ad un’età sfiorita. La commistione è funzionale, se si pensa all’arte africana della quale Marta Massaioli è collezionista. La mostra attuale, “Africa and its shadow” è la conseguenza di un fenomeno culturale in forte espansione, dove l’estetica del continente nero contribuisce a ridare vitalità all’arte occidentale, troppo legata ad un minimalismo di stampo americano e poco abituata al meticciato, all’i- bridazione di simboli e segni, alle contaminazioni. Tematiche, invece, ben radicate nella cultura africana. L’aria, da questa parti, è tersa, più chiara. Lungo una stradina sterrata si giunge alla villa e dall’alto si domina Fabriano, che sembra un agglomerato rimpicciolito, visto dall’oblò di un aereo, disteso tra i palazzi indistinguibili e le antiche costruzioni fino alla periferia e al cavalcavia ferroviario che si perde nel colore bruno della campagna dalle parti di Albacina. La vallata, un po’ argillosa, sarebbe piaciuta a De Dominicis, che avrebbe riscoperto la questione dell’immortalità, il fil rouge della sua intera opera che si basava anche su psiche e biologia, storia e universi paralleli. A tal proposito, a Villa Rotondo, l’artista Lara Martinato, a partire dal 25 aprile, darà vita ad un percorso che prevede un’“apparizione di Gino De Dominicis” che allude a questi universi paralleli, ad una tensione infinita tra aldiquà e aldilà. Un percorso dove i combinati disposti saranno ombra e luce, buio e chiarità, un impulso onirico contenente archetipi tradotti in linguaggi espressivi. Mai qualcosa di statico, ma un mondo in continuo movimento. Villa Rotondo si anima, come la pacifica, desolata Civita, che nell’altura si contorna di olmi, L'anti-ginnastica in arrivo Diversi fabrianesi ogni settimana si recano in alcuni centri anche fuori regione per seguire dei corsi di anti-ginnastica. Questa disciplina ideata da una fisioterapista francese, Thérese Bertherat (1931-2014) è un metodo per imparare a conoscere il proprio corpo. L’anti-ginnastica è fatta di movimenti molto piccoli, precisi, lenti che mirano al riequilibrio della postura ed al rilassamento dei muscoli. E’ una tecnica adatta a tutte le età, che permette di allentare le tensioni muscolari, aiutando a ritro- 05 fabriano.indd 2 vare mobilità, vitalità e autonomia. I movimenti proposti durante le sedute non sono esercizi di potenziamento muscolare, come ci si aspetta da una comune ginnastica, ma movimenti che migliorano il tono muscolare. Si deve imparare a conoscere il proprio corpo, la muscolatura anche se è sofferente, rigida e contratta, è malleabile e continua a essere disponibile al cambiamento per tutta la vita. L’anti-ginnastica è un metodo che permette di avvicinare se stessi alla propria forma naturale, dove i movimenti riprendono la loro ampiezza naturale, che rispetta le strutture anatomiche, aiutando a liberarsi dalle tensioni muscolari. C’è una ricca bibliografia di alcuni libri pubblicati in Italia: “Guarire con l’antiginnastica” edito dalla Mondadori nel 1978, “Nuove vie dell’antiginnastica” del 1981, “La tigre in corpo” del 1990 e “I ritmi dell’attesa” del 1997 sempre editi dalla Mondadori. Alcuni studiosi propongono sedute specifiche anche per bambini, adolescenti e donne in gravidanza. L’anti- abeti, querce centenarie. Sul colle sono stati rinvenuti reperti riconducibili al periodo tardo imperiale. Si tramanda anche la leggenda di un tesoro nascosto nei pressi del vecchio cimitero. Insomma, qui ogni divagazione è ariosa, misterica, anacronistica, un po’ chiaroveggente, custode di un’aulica realtà e di una misura compiuta. Villa Rotondo ha un surplus di significati artistici che saranno svelati di pari passo con le performance che riempiranno gli eventi per un incantamento percettivo. L’arte contemporanea, in effetti, precipita sempre sull’orlo di un abisso. Sta all’osservatore coglierne il senso, la provocazione, l’immedicabile ferita dalla quale prende le mosse, come una dichiarazione di poetica dissimulata. Lara Martinato recupererà il parodista Gino De Dominicis, per cui la vita e la morte esistono autonomamente, così come la sua arte che non ha padri putativi, né eredi consacrati, e sfugge del tutto alle regole sia della transavanguardia che dell’arte concettuale. Villa Rotondo ci restituisce qualcosa di antico e selvatico, il cui il senso della nobiltà ritorna in forme più originali compensando l’ipermoderno dell’arte con la classicità del luogo, delle pietre, delle colonne, delle stessa vegetazione. ginnastica è una proposta originale per il nostro benessere attraverso movimenti semplici e rispettosi della fisiologia, per una vera e propria scoperta del proprio corpo con benefici inaspettati dove il corpo ritrova la mobilità, si respira meglio e più profondamente e si acquista più fiducia prendendo coscienza sia dei propri limiti sia delle proprie potenzialità. L’esperta fisioterapista Stefania Urbinati di Rimini è stata invitata a Fabriano a partecipare ad un corso informativo per coloro che sono interessati sul metodo dell’antiginnastica: per eventuali informazioni chiamare il 347 2233203 o il 329 8655859. Sandro Tiberi taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 4 e domenica 5 aprile POPOLARE Via Cialdini, 4 Tel. 0732 21917 DISTRIBUTORI Domenica 5 aprile Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 5 aprile La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo Edicola Via Serraloggia Tabaccheria Edic. 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L’associazione nasce nel 1995 per volontà di Sergio Luciani: potete raccontare ai nostri lettori, soprattutto giovani, chi era Sergio e la sua storia? La maggior parte delle associazioni che operano nel mondo del volontariato hanno una storia legata a qualche tragedia della vita. E’ stato così anche per la nostra associazione. Sergio Luciani, un ragazzo fabrianese di 27 anni, muore di leucemia l’11 giugno 1995. Durante il suo ricovero presso l’ospedale di Perugia progetta una associazione rivolta ai malati ematologici che possa avvicinare la gente a quel mondo che spesso si sfugge perché difficile da affrontare. Sergio era un ragazzo normalissimo, un po’ introverso, con una grande passione per lo sport. Era irremovibile su certi principi, niente fumo, niente alcol, niente scemenze, adorava il suo scooter e gli piaceva molto divertirsi con i suoi amici, i veri amici, che lo hanno sostenuto durante la sua malattia e oggi portano avanti la sua associazione. Il basket era tutto per lui, vinse i campionati juniores con il Fabriano Basket allenato da Hruby, viene convocato anche in prima squadra durante il campionato dell’Alno Fabriano, poi va a giocare a Jesi. A 24 anni solo la malattia frena questa passione, ma lui era un combattente e, sostenuto dalla sua famiglia e da sua moglie, lotta fino alla fine per sconfiggere questo male. In questi anni avete raccolto fondi a sostegno degli istituti per la ricerca e la cura delle leucemie. In quali ambiti avete focalizzato i vostri interventi? In questi 20 anni di attività, abbiamo raccolto circa 400.000 euro. Le nostre donazioni sono diversificate per il contributo alla ricerca, per l’acquisto di strumenti per il laboratorio di ricerca scientifica o di apparecchi informatici, materiale di prima necessità ed arredi per camere sterili, attrezzatura pedia- Anche i licei e gli istituti fabrianesi coinvolti dal Movimento per la Vita Si è svolta sabato 28 marzo, presso il Teatro della Misericordia, la premiazione dei partecipanti al concorso europeo indetto dal movimento per la vita. Tema scelto per il concorso: “Matrimonio. Vuoi unire la tua vita alla mia”. La cerimonia di premiazione è ormai giunta al 2° anno, il concorso, invece, ha una lunga storia alle sue spalle essendo giunto ormai alla sua 28° edizione a livello nazionale ed alla 13° a livello locale. Il concorso ha visto coinvolti 36 tra i vari licei ed istituti ed un totale di circa 527 lavori presentati. Solo a Fabriano, gli istituti coinvolti sono stati: il Liceo Scientifico, il Liceo Classico, l’Istituto Professionale e l’Istituto Morea di ragioneria. La cerimonia ha avuto lo scopo di attribuire un premio solo ai partecipanti poiché il vincitore del premio, Marco Monticelli (di Cerreto d’Esi) del Liceo Scientifico, volerà in vacanza-premio a Strasburgo per una settimana. Il vincitore assisterà inoltre ad una seduta del Parlamento Europeo in cui potrà anche effettuare degli interventi. La cerimonia della premiazione è stata aperta da un discorso di Giorgia Gagliardini, responsabile regionale del Gruppo giovani Mpv (Movimento per la Vita). La giovane responsabile del Mpv ha iniziato, ricordando come sia entrata a fare parte del movimento attraverso un seminario, e 06 fabriano.indd 2 di come tale esperienza l’abbia formata. La Gagliardini ha ricordato come l’obiettivo del movimento sia “la difesa della vita fragile”. Ha raccontato inoltre alla platea di come nonostante una sua iniziale riluttanza, l’esperienza di quel seminario formativo del Mpv sia stata talmente meravigliosa da essere “tornata a casa che piangevo”. Il discorso ha poi toccato le varie attività del Gruppo giovani Mpv, “sempre all’insegna dello svago perché alla nostra età è importante” ha detto con tono enfatizzato la giovane del Mpv ed incoraggiato i giovani presenti a partecipare al prossimo seminario di formazione che si terrà a Firenze. E’ poi intervenuto il dottor Roberto Festa coordinatore regionale del Mpv, il medico e coordinatore del movimento che ha tenuto a parlare di sé e di come sia padre di un bimbo. Anche lui, dopo la Gagliardini, ha effettuato un flashback di come sia venuto a maturare la sua decisione di entrare nel Mpv. Ha fatto presente di essere nato due anni dopo il referendum sulla legge per l’interruzione di gravidanza e di come, dopo aver chiesto a sua madre cosa avesse votato in quel referendum, abbia scoperto che sua madre votò a favore del diritto all’interruzione di gravidanza. Festa ha confessato che nonostante il forte amore per la madre di aver provato in quell’occasione molta rabbia verso questi. Motivo della rabbia – ha confessato - è il pensiero che se fosse nato da un’altra donna con magari alcuni problemi forse non sarebbe mai venuto al mondo. Sempre il medico ha affermato inoltre che sull’altare del principio della libertà ad ogni costo e dell’autodeterminazione in questo tempo non solo vengano sacrificati principi ed ideali ma “persone vere e proprie”. A corroborare la sua tesi ha citato un fatto di cronaca avvenuto di recente. A Genova un ragazzo ha sottratto con l’inganno un farmaco per far abortire la fidanzata minorenne. Farmaco che poi ha causato alla giovane un’emorragia interna, quasi uccidendola. Il medico ha concluso il suo intervento lanciando una provocazione al pubblico in sala e chiedendo “se una scelta d’amore finisce in pronto soccorso, forse c’è qualcosa che non va nella società”. A seguito degli interventi hanno partecipato alla discussione il Vescovo di Fabriano, Giancarlo Vecerrica, e l’assessore alle Politiche Giovanili Giovanni Balducci. Vecerrica nel suo intervento ha esclamato: “Come vorrei tornare ad essere giovane come loro per essere come loro”. L’assessore Balducci si è soffermato invece su come la battaglia del Movimento per la Vita sia importante per il diritto alla vita e di come la sua “battaglia silenziosa” porti avanti la dignità umana, entrambe caratteristiche – ha aggiunto l’assessore - che permettono agli uomini di distinguersi dagli animali. In successione vi è stato un divertente intermezzo musicale animato dal duo Nadia e Valentina che hanno eseguito da prima una quadriglia ed in seguito un più nostrano cantamaggio. La cerimonia si è conclusa con la premiazione delle studentesse Iris Drobo e Sofia Gentili, effettuata dal Vescovo e delle studentesse Sara Tricoli e Michela Aringolo da parte dell’assessore alle Politiche Giovanili. trica e supporti medici. Vogliamo precisare che sono direttamente i responsabili delle cliniche ematologiche a richiederci ciò di cui hanno bisogno. Il Consiglio direttivo, dopo essersi assicurato della disponibilità finanziaria, delibera la donazione che poi viene accettata dagli istituti ospedalieri. Tutto questo grazie al contributo della gente che ci sostiene e all’impegno da parte nostra. Tra le vostre finalità principali si evidenzia quella di promuovere l’assistenza ed il sostegno alle famiglie ed ai malati di leucemie. Nel nostro territorio abbiamo strutture adeguate? Durante l’anno purtroppo riceviamo richieste di aiuto da parte di persone alle quali viene diagnosticata la leucemia o altre malattie del sangue, noi le indirizziamo verso le cliniche di Ancona e Perugia con le quali collaboriamo che sono all’avanguardia sulle ultime terapie e cure. Oggi grazie alla casa Ail del malato possiamo dare ospitalità alle famiglie. Raramente riceviamo richieste per un sostegno finanziario ma siamo sempre disponibili per accompagnare il malato ad incontri medici e dare una parola di conforto e di speranza. Dalla leucemia si può guarire. Si riesce a reinserire le persone curate nella vita di ogni giorno? La ricerca ha fatto passi da gigante, basti pensare che la leucemia mieloide cronica che aveva Sergio oggi in certi soggetti è curabile con una terapia medica, poi bisogna diversificare il tipo di malattia che può essere, la leucemia il linfoma e il mieloma. Purtroppo c’è un aumento esponenziale di queste malattie, ma una volta sconfitte il malato riprende una vita normale. Ogni anno, per le feste pasquali, organizzate la vendita delle “Uova della Speranza” a Fabriano e comuni limitrofi. Un importante appuntamento per sensibilizzare la cittadinanza... Sono 20 anni che organizziamo la manifestazione delle uova di Pasqua e la gente risponde sempre con grande partecipazione, certo i numeri sono cambiati, quest’anno abbiamo offerto circa 800 uova di Pasqua. Il ricavato di questa manifestazione servirà per l’acquisto di un cardio-frequenzimetro portatile per le camere sterili con adattatore pediatrico e per il materiale di prima necessità per il reparto di trapianto di Perugia. Inoltre andrà a sostenere la borsa di studio Sergio Luciani dell’Ail di Ancona che verrà consegnata il 26 settembre a Fabriano. Quest’anno ricorre il ventennale dalla fondazione dell’Associazione Sergio Luciani. Avete qualche progetto in cantiere? Quest’anno ricorre il 20° anniversario della fondazione dell’associazione Sergio Luciani. Per noi è un traguardo molto importante che ci rende orgogliosi del nostro operato. Faremo pubblicità sugli obiettivi raggiunti, sulle donazioni elargite così che la gente che ci sostiene possa verificare la concretezza delle loro donazioni. Ma il momento più importante sarà il convegno ed incontro medico del 26 settembre all'Oratorio della Carità che sarà aperto sia al personale medico che alla cittadinanza: Interverranno i professori delle cliniche ematologiche di Ancona e Perugia e si renderanno disponibili a rispondere a tutte le domande che riguardano le malattie del sangue, le cure, la diagnostica, la prevenzione, la ricerca scientifica, l’incidenza di malattia sul nostro territorio ecc. Ci saranno testimonianze di malati ormai guariti, dei medici ai quali abbiamo dato il contributo per la borsa di studio, di donatori di midollo osseo e altro, mostreremo le nostre donazioni di questi anni e, se necessario, ne illustreremo la funzionalità. Alexander Home 01/04/15 10.05 7 >SPECIALE SCUOLA< L'Azione 4 APRILE 2015 Quella casa sulla collina La scomparsa di Mariella Gaspari ed una abitazione vissuta come sogno di MARIA GIOVANNA CARDONI M ariella Gaspari (nella foto), “la prof. di ginnastica” di tante di noi, ci ha lasciato. Mariella, un volto pulito e accogliente, aperto al sorriso, occhi vivi, sprizzanti cariche di energia, capelli scuri, poi precocemente imbiancati, lasciati semplicemente cadere sulle spalle, abbigliamento informale e disinvolto: un’immediata simpatia contagiosa. L’incontrai come mia insegnante di Educazione fisica nell’ultimo anno del Liceo Classico; cinque anni più tardi, nel mio primo anno di insegnamento nello stesso Liceo, divenni sua collega. E qui persi di vista la prof. energica e spassosa, sempre piena di consigli e di utili incoraggiamenti, per incontrare una giovane donna matura e consapevole, dalle idee chiare, determinata, coraggiosa, provvida e lungimirante, attenta a tutto con un forte senso della famiglia. In sala-insegnanti nelle ore buche era piacevole chiacchierare con lei, gioviale e comunicativa; sapeva contagiarmi con entusiasmi sempre nuovi e trarmi dal mio impaccio di “matricola” in quell’am- biente. Allora il suo obiettivo prioritario, sempre al centro delle sue conversazioni, era quello di trovare un appezzamento di terreno per edificarvi una casa tutta sua, in piena autonomia, con un bel giardino per i suoi due figli. Sembrava questo un sogno un po’ ardito: i giovani professori come lei semmai si arrabattavano nella speranza di acquistare un appartamento con un mutuo favorevole. Mariella era determinata a volere di più; sognava un’intera casa da tirare su un po’ per volta, magari con “i pavimenti di mattoni”, da curare come una creatura, con amore e sacrifici come si fa per un figlio. Un giorno mi comunicò con entusiasmo di aver trovato un terreno a Collepaganello. Allora il luogo mi sembrò un posto sconfinato, incredibilmente lontano ma lei, rassicurante come sempre, chiariva “il posto è bello, il costo è sostenibile, farò un po’ per volta e i pavimenti...magari di mattoni!”. E la casa crebbe negli anni come la sua famiglia, tra gioie e dolori. La nostra prof. perse dei suoi cinque figli una piccola bimba, ma ricacciò la ferita nel profondo del cuore e continuò ad essere sempre aperta alla vita e alla speranza. Era solita, ogni sera, terminati i lavori domestici e i vari accudimenti, concedersi in disparte una sigaretta ed insieme al fumo tirare i conti di quanto aveva speso. L’abitudine col tempo si trasformò in un’occasione di relax che le conferiva la necessaria sicurezza per gestire i suoi quattri figli, in crescita come la casa sulla collina. Mariella con quelle liste e quei conti ha scritto una storia, la storia di una bella famiglia, fatta di pagine più o meno liete dove i suoi figli potranno ancora leggere “ricette” di fiducia, speranza e rimedio per ogni problema. Negli anni gli interessi di Mariella cominciarono a dispiegarsi in vari ambiti: alla vecchia passione per l’antiquariato si aggiunsero quelle per l’arte, per la storia locale, per le tradizioni e la cucina popolare; divenne ricercatrice attenta ed appassionata delle vicende che nel tempo conferirono carattere e fisionomia al nostro territorio. Aperta al sociale, è stata attiva nel volontariato e fortemente impegnata nell’associazione dei docenti cattolici come presidente dell’Uciim. Ma la cura più grande Mariella l’ha dedicata ai suoi figli che ha saputo orientare in tutte le scelte con amore, fermezza ed intelligenza, trasmettendo loro la passione per la scuola, la pratica dei valori e degli insegnamenti cristiani come orizzonti di vita. Con la sua scomparsa abbiamo perduto una donna che ha lasciato un segno, non solo come docente, ma come persona, come madre, come cittadina, come credente. La copiosa affluenza dei fedeli durante il rito esequiale ha ampiamente dimostrato l’affetto e la stima di cui un’intera cittadinanza ha voluto renderle tributo. Giornata di formazione all'Iis sui sistemi energetici Grande giornata di formazione quella dello scorso 26 marzo, organizzata dall’Iis Merloni-Miliani, per presentare due corsi di formazione post diploma organizzati dall’Istituto e dalla Fondazione Its – Iee di Fabriano. Tecnico superiore per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti, e tecnico superiore per la gestione e la verifica dei sistemi energetici: questi i due corsi post-diplomi presentati ad oltre 200 ragazzi delle classi Nei giorni scorsi ci siamo occupati dei nuovi iscritti nelle nostre scuole superiori nell’anno scolastico 2015/16 che in questo numero vogliamo comparare con la situazione regionale. Anche nelle Marche, come nel resto d’Italia, la scelta dei giovani che si apprestano a frequentare la scuola secondaria superiore nel prossimo anno scolastico privilegia i licei con un 49,8% (dato non definitivo e riguardante le iscrizioni on line). Ma un valore distintivo nella nostra regione va in controtendenza rispetto al quadro nazionale: un minore gap fra l’opzione dell’istruzione tecnica (28.3%) e quella per l’istruzione professionale, attestandosi quest’ultima al 21.9% (+4.3% di quanto si riscontra a livello di sistema Paese). L’assessore regionale all’Istruzione, Marco Luchetti ha così commentato: “E’ un risultato notevole e un dato confortante perché dimostra che la tenuta dell’istruzione professionale nel nostro territorio si deve ad una peculiare attenzione a livello istituzionale, alla valorizzazione del capitale umano della scuola che costituisce l’autentica risorsa per qualificare l’offerta formativa e rispondere ai fabbisogni profes- 07 fabriano.indd 2 del territorio. Forte il richiamo del dirigente scolastico Giancarlo Marcelli, che ha ricordato le possibilità offerte dalla specializzazione post-diploma anche in funzione di un successivo ingresso nel mondo lavorativo o universitario. “Questi corsi possono dare agli studenti una competenza specifica riconosciuta dall’Unione Europea – ha osservato il dirigente scolastico – io credo che tutti i ragazzi dovrebbero vedere questi settori con interesse, ed una volta compresa l’utilità dei corsi, invito i ragazzi interessati a contattare la segreteria del nostro istituto per avere maggiori informazioni”. Presente anche il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, la dirigente del Miur Maria Letizia Melina ed il Vice Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari che hanno ricordato la centralità della formazione teorica applicata all’esperienza all’interno del mondo dell’impresa. Dopo l’incontro all’interno del teatro della Misericordia l’incontro si è spostato nelle aule dell’Iis Merloni-Miliani, per una serie di laboratori organizzati per presentare nei minimi dettagli le caratteristiche dei due corsi di formazione post-diploma. Tiene l'istruzione professionale tinuare nella direzione intrapresa, promuovendo innovazione nell’insegnamento, migliore raccordo dell’istruzione con il mercato del lavoro e ri-motivazione all’apprendimento da parte degli studenti. Ci sono gli elementi per sperare nella positività del progetto 'La buona scuola' che assegna al potenziamento della pratica laboratoriale e della cosiddetta 'alternanza scuola- quinte proveniente da ogni parte della Marche. Due anni di corso per 1.800 ore divise tra lezioni in classe ed esperienze lavorative, con il forte contributo della aziende sionali delle imprese. Mi riferisco in primo luogo alla possibilità per i giovani iscritti presso gli Istituti Professionali di conseguire la qualifica professionale, a conclusione del triennio, nonché alle tante azioni di sistema specificatamente intraprese a sostegno delle capacità organizzative e metodologiche dell’istruzione professionale, finanziate nell’attuale legislatura. Fra le iniziative di maggiore com- plessità, merita di essere annoverato il notevole investimento della Regione per la realizzazione di un percorso di formazione-azione dei docenti degli Istituti Professionali, finalizzato alla messa a punto di un Saverio Spadavecchia L'assessore regionale Marco Luchetti commenta i dati sulle nuove iscrizioni modello organico di progettazione, cura dell’apprendimento, didattica, valutazione e certificazione per competenze, secondo le linee guida europee e nazionali. Grazie alle attività realizzate da questo laboratorio di formazione-azione, il personale docente dell’istruzione professionale è stato coinvolto in un programma di aggiornamento sugli aspetti concernenti l’organizzazione dei curricula e l’utilizzo di metodologie didattiche a forte contenuto innovativo. Alla luce di questi risultati, il nostro auspicio non può che essere quello di con- lavoro' un ruolo del tutto cruciale per un apprendimento basato su esperienze concrete di lavoro, in grado di supportare i giovani nella difficile transizione al mondo delle professioni”. In conclusione, a livello nazionale le scelte degli studenti italiani per la scuola secondaria superiore continuano a premiare i licei (oltre la metà degli iscritti), con uno scarto netto rispetto all’istruzione tecnica (uno su tre) e soprattutto a quella professionale (neppure uno su cinque). Daniele Gattucci 01/04/15 10.07 8 >FABRIANO< L'Azione 4 APRILE 2015 La dipendenza dall'azzardo Le slot machine come le sirene di Ulisse: contrastare questa emergenza I di ELISA PALLOTTA l 20 marzo presso la Sala Ubaldi, la segreteria della Lega Spi Cgil di Fabriano, ha organizzato un incontro sulla tematica “Il gioco d’azzardo: tolleranza, assuefazione, dipendenza”. Il segretario generale della Lega territoriale, Mina Fortunati, ha aperto i lavori motivandone ragioni e finalità: “Verso la fine del 2014 mi è capitato di leggere online un articolo sul gioco d’azzardo. Si scrive che in Italia 8,4 milioni di anziani sono vittime di ludopatia”. Saranno le luci. Sarà il suono meccanico. Sarà l’adrenalina del rischio. Le slot machine sono come le sirene di Ulisse: ammaliano con la promessa di risolvere ogni problema. Dai risultati di una ricerca della Fipac Confesercenti risulta che gli anziani giocano circa 3200 euro l’anno e 266 euro al mese. Questo dato medio oscilla tra i 100 euro spesi dai giocatori anziani non abituali e i 400 di chi ormai è sempre più invischiato nel gioco. Una ricerca della Spi-Cgil, il nostro sindacato dei pensionati, realizzata in collaborazione con l’Istituto Ipsos, ci dice che il 76% degli Over 65 (8,4 milioni di persone), gioca d’azzardo. Gli studiosi di scienze sociali hanno verificato un costante aumento del numero dei giocatori e una modifica nella tipologia dei giocatori. Oggi sono lavoratori precari, disoccupati e pensionati, A che gioco giochiamo: un progetto di prevenzione Opuscoli informativi, camper e chat con esperti “A che gioco giochiamo” è il titolo del programma presentato dal presidente del Comitato dei sindaci dell’Ats 10 Giancarlo Sagramola, dagli assessori ai Servizi Sociali dei Comuni di Fabriano e Sassoferrato Giorgio Saitta e Lorena Varani, dal Coordinatore dell’Ats 10 Lamberto Pellegrini e Rita Ferro coordinatrice di “A che gioco giochiamo”, Si tratta di un progetto finanziato dalla Regione Marche promosso dagli Ambiti Sociali Territoriali di Ancona, Fabriano, Falconara, Jesi, Osi- mo, Senigallia in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze Patologiche dell'Asur Marche – Area Vasta 2 Coordinato dall'Ambito Sociale Territoriale di Ancona Materiale Informativo a cura di: Unità di Strada Informabus – Comune di Ancona Dipartimento Dipendenze Patologiche – Asur Marche – Area Vasta 2. “Un problema per tutte le età” hanno detto gli interlocutori dei cronisti: “La dipendenza da gioco d’azzardo non è esclusiva ad un determinato periodo della vita. Giocano gli adulti, donne e uomini, nei casinò, nelle sale slot e nelle bische clandestine, giungendo ad accumulare ingenti debiti verso banche e finanziarie. Si gioca nella terza età soprattutto alle lotterie istantanee (lotto, superenalotto, gratta e vinci), dove viene bruciato in pochi giorni l’intero importo della pensione. Sempre più spesso anche i giovani e gli adolescenti sono travolti dal problema, iniziando magari con scommesse sportive o tornei di poker. Per i loro debiti non ricorrono alle banche: prendono i soldi là dove sono disponibili, rubandoli dal portafogli di mamma e papà, o vendendo l’oro sottratto a giocare, complice, la pesante crisi economica che non sembra avere via d’uscita. Al verificarsi di tali condizioni è molto facile cadere nella trappola del 'pensiero magico' che fa sperare di risolvere i problemi non attraverso comportamenti virtuosi ma attraverso la il caso. Con queste cifre è anche lecito sospettare che un mercato così fiorente in tempo di crisi non venga penalizzato più di tanto. Lo dimostra l’ultimo decreto in materia fiscale: un regalo dalle enormi potenzialità per i signori del gioco, contenuto in due righe del decreto di riordino dei giochi, uno dei tanti attuativi della delega fiscale: l’obbligo di sostituire entro due anni tutto il parco slot in circolazione. Oggi si contano circa 350mila macchinette, ma attraverso vincoli più stringenti, il governo punta a cancellarne almeno 100mila. Il resto andrà sostituito per procedere ad una modernizzazione con le più grandi Vlt, le videolottery che funzionano a jackpot, con importi (e vincite) molto più alti. Risultato: da qui al 2017 si spalanca un affare da 250 mila apparecchi che fa gola a tanti, ma che è alla portata di pochi colossi". Andrea Giuliani psicologo clinico di Jesi, che lavora nel settore delle patologie da dipendenza, ha rilevato che dalle stime internazionali l’Italia figura al quarto posto al mondo, per i soldi persi nel gioco d’azzardo, dopo Stati Uniti, Cina e Giappone. Nel 2014 nel nostro Paese si è giocato per 82 miliardi di euro. In chiusura dei lavori è intervenuto l’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Saitta: “Con rammarico constatiamo che sono sempre più le persone affette da ludopatia, che iniziano per lo più guidate dall’illusione di poter superare le proprie difficoltà economiche. E’ una contraddizione che lo Stato proibisca ufficialmente il gioco d’azzardo e poi offra così tante occasioni di accedervi, anche se in forme di gioco dove l’importo è esiguo, che possono comunque, come si è visto in base alle stime, creare dipendenza e grosse difficoltà alle famiglie. Non parliamo poi del dilagare di giochi d’azzardo online, facilmente accessibili e per questo ancora più pericolosi”. in casa. La dipendenza, quando si è instaurata, lascia segni a volte indelebili: ci sono persone che hanno bruciato anni della loro vita, senza nessuna interruzione, con il gioco d’azzardo; ma c’è anche chi gioca in maniera fuori controllo da lunghi periodi, illudendosi, solo perché di tanto in tanto si concede una pausa, di saper governare il problema”. Da queste premesse il tiro è stato spostato agli obiettivi dell’iniziativa: “Fare prevenzione sulla patologia del gioco d’azzardo attraverso azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione, rivolgendosi a giovani, adulti, anziani, operatori sociali ma anche a tutti i cittadini che possano venire in contatto loro stessi con la patologia del gioco o con persone che ne sono vittime per aiutarle a rivolgersi agli esperti del settore”. Le azioni avviate: “Informabus”, camper colorato “guidato” da operatori esperti nel campo delle dipendenze che offrono informa- zioni e si mettono all’ascolto dei cittadini per dare notizie utili, indirizzi e suggerimenti garantendo l’anonimato. Opuscolo informativo, che contiene spunti utili per capire se si è vittime di una dipendenza ludica e consigli per evitarla. Chat con esperti, il sito internet “Luderenonlaedere” mette a disposizione una chat dove esperti del dipartimento delle dipendenze patologiche risponderanno ai cittadini che vogliono rivolgere loro delle domande. Infine il convegno, organizzato con l’Ambito Territoriale 10 in collaborazione con l’Ambito di Jesi e il sindacato Spi di Fabriano, rivolto a tutte le professionalità del sociale e del sanitario in contatto con i cittadini e quindi con i potenziali giocatori all’auditorium dell’Itas "Vivarelli", dedicato alla prevenzione del gioco d’azzardo. Daniele Gattucci Una mozione sulla ludopatia “La ludopatia è uno dei mali di questi ultimi anni. La crisi economica che stiamo vivendo ha ulteriormente aumentato il ricorso al gioco d’azzardo, specialmente tra le fasce più povere e fragili della popolazione, desiderose di guadagni facili. Purtroppo i guadagni non avvengono e anzi, nella maggior parte dei casi si sentono storie di intere famiglie rovinate dalla dipendenza del gioco d’azzardo”. Il presidente del Consiglio comunale Pino Pariano ha presentato una mozione al fine di contrastare il fenomeno crescente della ludopatia nella nostra città. La mozione impegna il sindaco e 08 fabriano.indd 2 la Giunta a rafforzare l’informazione verso i cittadini, in particolare sui giovani (ad esempio con un intervento annuale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado) e sugli anziani, in merito alla pericolosità dell’abuso dei giochi che consentono vincite in denaro. Inoltre, Pariano chiede all’amministrazione di prevedere per i locali commerciali che attualmente hanno le slot machine, se decidessero di rinunciare volontariamente ad ospitare al loro interno queste “infernali macchinette”, l’adozione di sgravi ed agevolazioni sulle tasse comunali. Pino Pariano 01/04/15 10.10 L'Azione 4 APRILE 2015 9 >FABRIANO< Disagio psichico ed arte Gli ospiti della Madonna della Rosa espongono al Gonfalone di FRANCESCO GIARDINI S abato 28 marzo ha avuto luogo presso la bellissima sala dell’Oratorio del Gonfalone l’inaugurazione della mostra curata dai ragazzi ospiti di Casa Madonna della Rosa assistiti dai propri educatori. Accettare l’invito, graditissimo, dei curatori dell’Oratorio ha rappresentato per noi poter aprire una finestra sulla nostra storia, sulle radici di questa esperienza, sulle motivazioni che hanno portato 20 anni fa un prete spigoloso, cocciuto e determinato a lottare contro le isti- tuzioni per ottenere una attenzione, a quel tempo inesistente nel nostro territorio, verso il disagio psichico. E le istituzioni erano presenti e al fianco nella tavola rotonda con cui è stata inaugurata la mostra, nelle persone di Giorgio Saitta, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fabriano e del dr. Mario Pettinelli responsabile della Struttura Residenziale Terapeutica e del Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale, ai quali va il grazie di cuore per la disponibilità dimostrata. Dalla loro voce la conferma della validità e del contributo che realtà come la Casa Madonna della Rosa possono apportare nel tessuto sociale del territorio e l’impegno forte da parte dell’amministrazione, in un momento come questo molto critico sul piano delle disponibilità finanziarie, a non abbassare la guardia nel sostegno anche economico a tutte quelle eccellenze come la nostra che la vocazione al sociale del nostro territorio ha saputo creare. Visitando la mostra si può ripercorrere la storia della Casa Madonna della Rosa, soprattutto con tante foto che meglio di qualsiasi altro mezzo possono mettere in evidenza le esperienze e le emozioni vissute. E’ poi possibile prendere visione delle attività e delle creazioni realizzate dagli ospiti anche con il contributo delle volontarie e dei volontari che mettono a disposi- zione le loro capacità artistiche. La mostra è visitabile fino al 19 aprile nei giorni prefestivi e festivi il mattino 10.30-12.30 e il pomeriggio 16.30-19. Due momenti dell'inaugurazione della mostra al Gonfalone Quell'Oratorio che riprende vita Degrado a Santa Maria del Popolo: l'Ospedaletto in stato di abbandono La chiesetta di Santa Maria del Popolo (foto), che si trova tra il cimitero delle Cortine e il fiume Giano, versa in condizioni sempre più gravi. Abbandonata da anni, è ormai alla mercé degli agenti atmosferici, della vegetazione e dei vandali. La costruzione, che sorge proprio su un'ansa del fiume, sembra quasi che si stia accartocciando su se stessa. L’Sos è stato lanciato da alcuni lettori de “L’Azione”. E’ un vero peccato che una chiesa così antica si trovi in questo stato. E non è l’unica a Fabriano. L’esperto di storia locale Federico Uncini ci racconta che “in località Ponte del Sasso, sul Giano, già esisteva nel Quattrocento una Maestà della Vergine, molto venerata perché ritenuta miracolosa: qui, nel 1469, il Comune vi edificò la chiesa di Santa Maria del Popolo, conferendone la proprietà all’Ospedale di Santa Maria del Buon Gesù”. La struttura, infatti, è conosciuta anche come Ospedaletto. “Infatti – prosegue Uncini – vi fu costruito a fianco uno spazio adibito agli appestati, per cui viene chiamata anche in questo modo. I Cappuccini vi abitarono per soli dieci anni, fino al 1548, cedendo poi il posto ai Carmelitani Scalzi. Nel 1817 vi fu costruito accanto il cimitero e la chiesa venne adibita a sepolture private, con una tomba riservata ai giustiziati, per questo era anche chiamata la chiesa dei morti; ne sono testimoni le lapidi infisse alle pareti”. Per tutto quanto detto, sarebbe auspicabile un’operazione di messa in sicurezza, affinché non venga disperso uno spaccato di storia e tradizione locale. Ora che l’esposizione dei suoi libri nell’Oratorio di S. Maria del Gonfalone si è conclusa, il Centro Studi don Giuseppe Riganelli rivolge un pubblico ringraziamento a Sandro Tiberi che aveva proposto questa iniziativa e che si è impegnato in modo determinante per la sua realizzazione, anche garantendone personalmente l'apertura al pubblico per un mese nei giorni festivi e pre-festivi. Questa esposizione ha fatto conoscere ai fabrianesi la produzione libraria del “Riganelli” (più di 100 volumi tra quelli direttamente editi e quelli su cui si è impegnato a vario titolo), d'interesse prevalentemente locale e regionale, ma anche con volumi di più vasto respiro, di autori illustri come Carlo Bo e Oscar Luigi Scalfaro. Erano distribuiti nelle seguenti sezioni: poesia, filosofia, storia, storia locale, diari e memorie, personaggi politici, Emo Sparisci, Bartolo Ciccardini, Renzo Armezzani, Dalmazio Pilati, M. Giuditta Boldrini (Dafne), Silvano Poeta. La mostra ha permesso anche la distribuzione in omaggio di molte copie di alcuni di quei libri. Ma il merito di Sandro Tiberi, custode-manager volontario del Gonfalone, fucina inesauribile di idee e proposte (ora sta allestendo una mostra di prodotti artigianali della Casa Madonna della Rosa) è anche quello di aver ridato novella vita a questo splendido Oratorio dal soffitto tutto d'oro, precedentemente sempre chiuso. Ora infatti è sede di continue mostre ed altre interessanti manifestazioni culturali, con soddisfazione anche dei turisti che, dispiaciuti di trovare di solito chiuse le chiese ed altri luoghi di interesse artistico, possono invece ammirare lo splendore del Gonfalone. Ferruccio Cocco 09 fabriano.indd 2 01/04/15 10.13 10 >FABRIANO< L'Azione 4 APRILE 2015 Per un ospedale di rete Alla riabilitazione una mobilità anche extra regionale di DANIELE GATTUCCI “L a Riabilitazione Intensiva finalmente a Fabriano, missione compiuta” è il primo commento del primario, il dottor Paolo Taruschio, che abbiamo incontrato per parlare di questa vitale Unità Operativa del nostro nosocomio: “Ora posso andare in pensione. Col trasferimento dei 18 posti letto di Riabilitazione, avvenuto solo poche settimane fa – continua – il 'Profili' ha finalmente raggiunto la dotazione prevista dalle normative vigenti. Rispettando le indicazioni del Piano Sanitario Regionale, il reparto ospedaliero di Riabilitazione Intensiva (che dal 1991 e primo fra tutti nelle Marche) era stato realizzato nel presidio di Sassoferrato e, per quasi 25 anni, aveva operato raccogliendo stima e fiducia non solo nella nostra Regione ma anche nella confinante Umbria è stato finalmente aggregato all’Ospedale di Fabriano. Proprio dal gennaio scorso, effettuando poche modifiche ed aggiustamenti agli spazi in passato occupati dalle Unità di Urologia, Otorino ed Oculistica, si è riusciti ad approntare le camere di degenza, l’ambulatorio e tutti i servizi necessari per una dignitosa e gradita sistemazione dell’Unità Operativa di Riabilitazione, realizzandovi anche un’adeguata e funzionale palestra, indispensabile ad assicurare i complessi trattamenti sui pazienti degenti in tale struttura”. Utile ricordare che Taruschio, in passato aveva anche svolto nella nostra Azienda Sanitaria le mansioni di primario anestesista e da oltre 10 anni ricopre il ruolo di direttore dell’unica struttura complessa dotata di un reparto autonomo di Riabilitazione Intensiva nella Zona Territoriale Professionalità, impegno, empatia e tanta passione nello svolgere il suo lavoro, con un pizzico o, forse, una manciata finale di rimpianto nel lasciare il posto dove ha operato per 38 anni. Si tratta di Mauro Morico, l’infermiere della sala gessi dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia Area Vasta 2 di Fabriano che dopo 38 anni di carriera si è trasferito dall’1 aprile presso l’Area Vasta 3 nel Presidio Ospedaliero di Matelica, la sua città. “Voglio ringraziare – racconta - i miei più stretti colleghi: Roberta Garofoli, Donatella Fioranelli, Terenziano Terenzi, per aver ben collaborato come una vera squadra. Devo a loro un doveroso grazie per tutto il rispetto che mi hanno dato, in funzione dell’anzianità ed esperienza acquisita, consentendomi di lavorare in modo corretto e da me preferito. Stesso proposizione va al direttore dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia, dottor Leandro Salari, ai suoi collaboratori, alla coordinatrice Anelita Ricci, a tutto il personale delle sale operatorie, di Centrale Sterilizzazione, ai medici di Anestesia, all’organico della Radiologia e ovviamente al personale del reparto infermieri, Oss e 10 fabriano.indd 2 della provincia di Ancona. Quindi non soltanto un professionista di lungo corso, serio, preparato e di grande esperienza ma anche la memoria storica di questa realtà. “I vantaggi conseguenti al nostro trasferimento – sono ancora sue parole - consistono non solo nell’aver incrementato la dotazione di posti letto a Fabriano, ma soprattutto nell’aver portato nella sua sede naturale, cioè un Ospedale di Rete dotato di tutti i servizi fondamentali, un reparto destinato ad ospitare pazienti post-acuti e nel poter finalmente garantire a tutti i ricoverati nell’Unità di Riabilitazione il trattamento bi-quotidiano su sei giorni a settimana, come previsto dai protocolli”. Qualche dubbio è stato sollevato sulla ristrettezza degli spazi? “A n c h e s e n o n d i s p o n i a m o dell’ampia superfice che avevamo a Sassoferrato, credo che insieme alla mia equipe, squadra cui tengo particolarmente ed alla quale riconosco organizzazione, collaborazione e professionalità - elementi tutti - che ci hanno permesso di raggiungere gli attuali risultati, posso dire che abbiamo vinto un’importante scommessa: quella di trasferire in sole 48 ore e praticamente in blocco tutto un reparto ospedaliero da Sassoferrato; riorganizzando ogni attività che si effettuava già nel presidio sentinate; anche se con qualche iniziale ovvio problema. Mi si conceda qui non avendolo ancora potuto fare direttamente di rivolgere un sincero ringrazia- BREVI DA FABRIANO ~ INCASSA, MA NON VENDE: DENUNCIATO Fabriano giorni fa. Un 20enne fabrianese incassa 500 euro da un acquirente maceratese per aver venduto “on line” a costui un iPhone, ma l’oggetto della compra-vendita non lo inviava ed i Carabinieri, dopo perquisizione, gli trovavano - tra l’altro - la scheda telefonica con la quale aveva contattato il maceratese e la Carta di Credito sulla quale aveva versato i soldi. Il fabrianese è stato denunciato. ~ 4 MAGGIORENNI E 2 MINORI CON DROGA Fabriano, 21-22 marzo. Durante alcuni controlli i Carabinieri segnalano come consumatori di droga 6 ragazzi fabrianesi - 2 dei quali minorenni - per possesso di hashish e marijuana. I sei appartenevano a varie comitive. mento a tutta la popolazione di Sassoferrato che ci ha dapprima ricevuto, poi ospitato, quindi supportato (oltre che sopportato!) per quasi cinque lustri. In tale presidio abbiamo lasciato una struttura per i trattamenti ambulatoriali e ci vedrà tra poco rimpiazzati da un, mi auguro, altrettanto fortunato reparto di Cure Intermedie. I risultati cui mi riferisco, oltre naturalmente alla riconoscenza, stima e fiducia da parte dei pazienti trattati, motivazioni principali della nostra professionalità, sono dati dalle statistiche che ci anno visto crescere progressivamente. Ovvero numero e qualità dei ricoveri. Tassi di utilizzo della struttura sino al 2014 superiori al 90%. Risposte fornite non solo ai Reparti di Fabriano, ma anche agli Ospedali limitrofi. Un orgoglioso riconoscimento ci viene però dalla cosiddetta mobilità attiva extra regionale, ossia pazienti che provengono da fuori regione, i quali fino al 2014 erano circa un quarto dei ricoveri totali. Dato sicuramente significativo, giustificato anche dalla localizzazione della nostra struttura, al confine con l’Umbria, Mauro Morico, l'infermiere che ritorna a Matelica ma indubbiamente dal buon nome che la stessa si è guadagnata nel tempo”. E il futuro come lo vede? “Il futuro dell’Unità di Riabilitazione, per me è il presente, in quanto col 1° aprile, il sottoscritto, potendolo fare, sarà pensionato. Vi assicuro, però, che non mi sento ancora un vecchierello e il presente del reparto di Riabilitazione di Fabriano, invece, vede secondo noi un reparto, sicuramente migliorabile, ma già integrato completamente nel contesto del nosocomio che lo accoglie, un gruppo di fisioterapisti, che seppur ridotto per numero, risulta assolutamente motivato in una professione che da loro è amata ed è grazie soprattutto alla loro piena collaborazione che finalmente riusciamo a garantire a tutti i pazienti un doppio trattamento riabilitativo previsto per legge nelle patologie cosiddette complesse. A chi mi succederà, auguro davvero di proseguire quella che per me è stata sicuramente una soddisfazione professionale e, perché cosi deve essere, di migliorarla ancora…”. direttore generale dell’Area Vasta 2 dottor Giovanni Stroppa, alla direzione sanitaria ed in particolare alla responsabile del servizio Infermieristico Nenella Sartini. Voglio mandare, inoltre, un sentito saluto ai medici di base, ad alcuni in particolare: i dottori Corrado Rosi, Mario Carloni, Sebastiano Rossi, Lilia Spuri, Franco Castellani, Vania Folisi; con loro, nel corso degli anni si è instaurata grande stima e cooperazione. Ultimo abbraccio, e non certo per importanza, lo dedico alle migliaia di pazienti che ho incontrato in questo percorso di trentotto anni di lavorativi, con loro si è creato e generato un sincero rapporto di amicizia. A tutti quelli che giornalmente mi vedevano in ambulatorio o in reparto – conclude Morico - e mi chiedevano 'quando vai in pensione? Sei ancora qui', dico soltanto: non sono in pensione e se il Signore mi assiste, lavorerò ancora per diversi anni a Matelica. Sarete sempre, tutti, nel mio cuore, non vi dimenticherò” . Il suo grazie a tutta l'equipe di Fabriano personale delle pulizie: sempre massimo il sostegno ottenuto. Vi assicuro – sottolinea - che il grazie va anche agli altri reparti, all’equipe economale e acquisti, farmacie interna e esterna, nessuno escluso, ma se dovessi elencarli tutti non basterebbe una pagina di giornale. Comunque, un fortissimo abbraccio va al personale amministrativo, compreso il ~ AVEVA BEVUTO PER 5 Fabriano giorni fa. Un automobilista romeno guidava avendo un tasso alcolemico 5 volte maggiore del consentito ed i Carabinieri gli hanno sequestrato l’auto e ritirata la patente. Invece altri due romeni ubriachi sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza. ~ TORNATO DOPO 20 GIORNI Fabriano, via Dante, 26 marzo. Si è presentato nel commissariato di Polizia il 54enne fabrianese che mancava da casa dall’8 marzo. L’uomo che aveva perso il lavoro, aveva viaggiato per varie regioni d’Italia senza averlo comunicato a parenti o ad amici, e tutti con Polizia, Carabinieri e VdF lo avevano cercato invano. L’uomo sta bene. ~ VANDALI, ANCHE ODIOSI Via Gioberti notte 21-22 marzo. Ignoti, oltre a incidere e graffiare con righe, squarciano un pneumatico ad ognuna delle 13 auto in sosta, mentre ai due veicoli di una coppia di fidanzati squarciano tutti gli 8 pneumatici. Cosicché i due sporgevano denuncia presso la Polizia. ~ IGNOTO GRAFFIA Fabriano 3 marzo. Nel parcheggio sito davanti ad un supermercato qualcuno graffia uno sportello ed il cofano di un’autovettura in sosta ed il proprietario della macchina sporge denuncia presso la Polizia. ~ I SEGNALI STRADALI NON COSTANO? Fabriano. In fondo al Corso della Repubblica c’è il segnale “Obbligo di Svolta a destra”- via Ramelli - ma anche al di là della strada c’è un identico “Svolta a destra”. I fabrianesi svoltano però anche a sinistra - piazza Garibaldi - e la Polizia Municipale li ignora. Insomma ci sono sì due segnali, ma non servono basta il Divieto di Accesso posto in via Cialdini - ed è come se non ci fossero: forse li ha messi qualche buontempone? Insomma i segnali, anche se fossero regalati, sono troppi. E se non sono un dono, chi li ha acquistati visto che non ci sono soldi per la vernice delle strisce? E non si potrebbero barattare con altri Comuni, dando i doppioni - tipo Divieto di Accesso a sinistra e Obbligo di superare a destra, cioè la stessa cosa, posti a centro strada ed in ogni via prima delle rotatorie - per ottenere sacchi di vernice? Porthos ~ AVEVA DROGA IN CUCINA Fabriano, 26 marzo. Un italiano 43enne da anni qui, viene denunciato dai Carabinieri per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio perché durante la perquisizione domiciliare un cane antidroga gli trovava 25 grammi di marijuana in un cassetto della cucina. ~ LA FRANA ANCORA SI MUOVE Moscano 28 marzo. VdF ed operai comunali mettono in sicurezza la frana lungo la strada che conduce al paese e che ha creato un dislivello di 30 centimetri. d.g. 01/04/15 10.15 L'Azione 4 APRILE 2015 >FABRIANO< 11 Le Entrate, gradito ritorno Riapre lo sportello dell'Agenzia dopo la chiusura e l'accorpamento con Jesi di CHIARA TIBERI G razie all’accordo raggiunto tra i cinque Comuni dell’Ambito – Fabriano, Cerreto d’Esi, Serra San Quirico, Sassoferrato e Genga – il 27 marzo è stato riattivato lo sportello dell’Agenzia delle Entrate. Situato presso il Centro Commerciale “Il Gentile”, il locale è di proprietà del Comune di Fabriano che ha messo a disposizione e sistemato questo ufficio. L’Agenzia, precedentemente chiusa e accorpata all’Ufficio Territoriale di Jesi, benché avesse un organico di 12 persone riusciva a dare un efficace servizio alla collettività. Il sindaco Giancarlo Sagramola, oppostosi fortemente alla chiusura dello sportello, in seguito a numerosi incontri con dipendenti e organizzazioni sindacali, è riuscito a restituire ai cittadini questo spazio: “ Esprimo tutta la mia soddisfazione - sottolinea il sindaco – per avere riattivato il servizio grazie anche al contributo dei Comuni ed alla disponibilità dell’Agenzia delle Entrate. Siamo 11 fabriano.indd 2 giunti alla riapertura nonostante ostacoli di varia natura che, con tenacia e buona volontà, sono stati superati anche grazie alla struttura comunale. Consci del fatto che ogni chiusura di un servizio impoverisce il territorio e lo rende meno attrattivo e capace di rispondere ai bisogni dei cittadini”. Il direttore regionale Carmelo Rau dichiara apprezzamento per l’esito della riorganizzazione delle strutture periferiche dell’Agenzia delle Entrate nelle Marche che razionalizza le risorse in funzione della effettiva richiesta dei servizi ma ne mantiene l’erogazione sul territorio, in particolare a favore di coloro che non hanno la possibilità di usufruire delle procedure telematiche messe a disposizione dall’Agenzia. Presso il nuovo sportello, nato a seguito della convenzione siglata il 25 febbraio scorso tra l’Agenzia delle Entrate delle Marche e il Comune Foto Daniele Gattucci di Fabriano, opereranno cinque dipendenti dell’Agenzia, garantendo l’erogazione dei seguenti servizi: - assistenza su comunicazioni di irregolarità e cartelle di pagamento scaturite a seguito di controllo automatizzato ex art.36 bis del Dpr n. 600/1973 e 54 bis del Dpr n.633/1972; - informazioni generalizzate sulla posizione fiscale e sui vari adempimenti tributari; - registrazione atti privati; - operazioni anagrafiche ai fini Iva e domande iscrizione archivio Vies; - rilascio, variazione, duplicato codice fiscale e tessera sanitaria; - ricezione documenti; - vidimazione registri; - ricezione dichiarazioni di successione; - informazioni su rimborsi imposte dirette e indirette (ad esclusione dell’Iva). Anche presso lo sportello di Fabriano sarà possibile avere informazioni ed assistenza sul nuovo servizio del 730 precompilato, oltre che sul modello Unico. L’ufficio sarà operativo dal lunedì al giovedì, dalle 8.45 alle 13, e il venerdì dalle 8.45 alle 13.15. Il martedì e giovedì anche dalle 14.45 alle 17. Per contattare l’ufficio: indirizzo e-mail: dp.ancona.utjesi.fabriano@ agenziaentrate.it; telefono: prima informazione 071/2274419. 01/04/15 10.40 12 >EVENTI< L'Azione 4 APRILE 2015 Il Chor-Art a S.Filippo Torna in città il gruppo di Stoccarda, ospite del Vox Nova M artedì 7 aprile alle ore 19, presso la centralissima chiesa do S. Filippo il Coro Polifonico Vox Nova presenterà un interessante concerto vocale: sarà infatti di nuovo a Fabriano ospite della corale fabrianese il Chor-Art Stuttgart, che già diversi anni fa tenne un bel concerto nella nostra città. Si tratta di una compagine vocale fondata nel 1982, come coro di uno ginnasio di Stoccarda, con il nome di “Cannstatter Sängerjugend”. Dopo il ritiro dell’ex insegnante di musica e direttore del coro, nel 1989 gli studenti ormai laureati hanno deciso di proseguire l’esperienza corale del “Cannstatter Sängerjugend” come coro giovanile al di fuori della scuola. Nel corso degli anni, si sono aggiunti molti elementi ed oggi il coro è costituito da circa 60 membri tra 25 e 45 anni di età. Nel 1999 “Cannstatter Sängerjugend” si è dato il nuovo nome di “ChorArt Stuttgart”. Dal 2010 Margit Il Chor-Art Stuttgart Schubotz, insegnante di musica ed inglese, dirige il coro con grande impegno e fantasia. Il pianista accompagnatore è Andreas Bähr, figlio del fondatore del coro. Molti spettacoli, concerti, scambi giovanili e, naturalmente, tournee di concerti in tutto il mondo fanno parte dell’esperienza del “Chor-Art Stuttgart” che di recente si è esibito in Cina, Russia, Sud Africa, India, e nel 2014 in Galles e Inghilterra perseguendo inoltre l’obiettivo di conoscere giovani provenienti da altri paesi, in modo da contribuire alla comprensione internazionale e la tolleranza reciproca. Uno dei momenti forti per il “Chor-Art Stuttgart” è il concerto annuale di Natale in cui il Coro si esibisce con solisti ed orchestra, oltre al tradizionale concerto di primavera o estate. Il repertorio del Coro ospite è molto versatile e avremo l’occasione di ascoltarlo ed apprezzarlo nel concerto di Fabriano. Si va da opere spirituali della musica classica, tedesca e internazionale a gospel, musica folk, pop e brani di musical. Alla scoperta di Marchex, un'economia diversa La morte di Marco Beci nel libro di Varagona Fabriano dal Basso vi invita a partecipare all’incontro che si terrà Oratorio della Carità sabato 11 aprile alle ore 17 “Alla scoperta del Circuito Marchex”. Un convegno per conoscere sistemi che in altre città a noi vicine funzionano. Uno di questi è il circuito Marchex che si ispira all’omonima esperienza sarda Sardex. (che funziona con notevoli successi da circa 5 anni): un modo diverso ed innovativo di concepire l’economia e gli scambi di prodotti, beni e servizi, basato su regole etiche e solidali e sul sostegno dell’economia locale. Li abbiamo quindi contattati ed incontrati e al tempo stesso abbiamo favorito l’incontro tra questa realtà e le istituzioni comunali, al fine di realizzare un primo evento informativo rivolto ai soggetti economici e del mondo del lavoro, del volontariato e delle associazioni e ovviamente all’intera cittadinanza. Ringraziamo della disponibilità i rappresentanti del Marchex con cui ci siamo relazionati: la nostra concittadina Manuela Romei responsabile area broker e Francesco Trasatti, responsabile marketing di circuito Marchex, che sarà anche il coordinatore dell’incontro. Ringraziamo anche le istituzioni comunali che hanno creduto nella validità dell’iniziativa. A volte sento il bisogno / di aprire la fi nestra / per guardare il cielo / e provare a ricordarti. / Una lacrima scende / e mi bagna la guancia. / Poi penso: “Sono come volevi che io fossi?” / “Sono cresciuta come tu avresti voluto?” / E mi dico: “Sì, perché tu mi sei sempre stato vicino!” / E questo mi basta. Chiudo la finestra. / E vado avanti. E’ questa la poesia che in quarta di copertina chiude il bel libro di Vincenzo Varagona “Morire a Nassiriya. Marco Beci, un italiano a servizio del mondo” che una bella e fruttuosa sinergia fra Circolo della stampa “Marche Press” e l’Università Popolare ha presentato ad un folto pubblico nella Biblioteca comunale fabrianese. La poesia - una parte, quella completa è nel volume - è della figlia più piccola di Beci che il giorno terribile dell’attentato il 12 novembre 2003 alla base italiana di Nassiriya aveva solo due anni. E’ uno dei passi più emozionanti ed umani del libro del giornalista Rai e che abbiamo presentato in un bel pomeriggio che non solo rende testimonianza, racconta un pezzo terribile di storia e ricorda un uomo che della fede nell’uomo aveva fatto da sempre il suo impegno. Stendendo queste poche considerazioni sto di fatto violando un principio etico a cui sono il primo a credere: mai parlare di se stessi. Ma lo violo volentieri come coordinatore del Circolo organizzatore perché ho avuto spesso, nel corso delle due ore di presentazione e successivamente nel colloquio con i familiari e gli amici di Pergola che li accompagnavano, ricorrenti brividi che ritengo abbiamo aggredito anche non pochi presenti. Marco Beci, credo di poter dire, era uno di quelli che nell’aiutare, nel mettersi a disposizione degli altri, nel cercare di alleviare i loro problemi, non pensava a se stesso. Suppongo che, normalmente, avanzava come fanno quasi sempre queste persone: prima vengono loro, poi io. E nelle tante testimonianze che il libro riporta questo filo conduttore appare costantemente o, forse, è proprio il filo che ha guidato la sua vita e che la ricorrente follia umana che attraverso la morte pensa di risolvere i propri problemi, è riuscita per l’ennesima volta a spezzare. La presenza dei familiari all’incontro, la loro grande compostezza, la significativa lettura di alcuni spezzoni di testo, il costante ritorno alla comunità di Pergola ed ai suoi valori che hanno marchiato Beci, sono stati senza alcun dubbio il più bel riscontro di due ore di riflessione. Un grazie all’Università Popolare ed alla sua presidente Fernanda Dirella per una sinergia che mi auguro vivamente possa riscontrare altri appuntamenti. Per chi vuole capire il consiglio è quello di rifarsi al libro, edito dalle Paoline. Visitare Fabriano: gli eventi Ripartono con la stagione primaverile gli appuntamenti di #VisitFabriano, la rassegna di visite guidate tematiche al centro storico della città di Fabriano con percorsi di approfondimento storicoartistico rivolti a visitatori e residenti. Fabriano tra sacro e profano è il primo itinerario in programma sabato 4 aprile e condurrà i partecipanti alla scoperta dei luoghi e delle vicende del potere civile e religioso nella città sin dal Medioevo: si proseguirà il 25 aprile con una visita sulle tracce delle Storie Francescane, attraverso luoghi, suggestioni e personaggi legati al santo assisiate e all’ordine da lui fondato. L’appuntamento del 26 aprile sarà dedicato invece agli Under 12 ma non solo, e attraverso la narrazione della storia tra realtà e fantasia di uno dei piccoli sopravvissuti all’eccidio del 1435 ripercorrerà i luoghi legati alla signoria dei Chiavelli. Il 2 maggio sarà invece la volta di Gentileschi e i caravaggeschi, un percorso alla scoperta degli artisti del Seicento che hanno lasciato incredibili testimonianze pittoriche nella città della carta. Si concluderà la rassegna primaverile sabato 30 maggio con una visita ai luoghi della Fabriano da non perdere , tra piazze, chiese e vie caratteristiche. Tutti i percorsi partiranno alle ore 15 con appuntamento al complesso museale San Benedetto in piazza Fabi Altini 9. Il ciclo di itinerari è organizzato dalla cooperativa Archeomega in collaborazione con alcune delle guide professioniste fabrianesi. Per prenotazione ai seguenti recapiti: tel. 377 2816804 oppure via mail a [email protected]. “L’Alternativa viaggi” tel. 0732 770552, info@ alternativaviaggi.it. La poesia in concorso Torna la “festa della felicità” dal 15 al 19 luglio dove da diversi anni si organizza anche un concorso di poesia, il “Memorial Marcello Paparelli”. Il concorso è aperto a tutti e gratuito, le opere devono essere scritte su foglio A4, le stesse non saranno restituite ma rimarranno in archivio del Circolo Fenalc Argignano. Un attestato di partecipazione sarà dato a tutti coloro che invieranno una poesia e una attenta e competente giuria dichiarerà le prime tre classificate che avranno un premio ulteriore che verrà assegnato domenica 19 luglio alle ore 21 nell’ambito della festa ad Argignano. Coloro che vorranno par tecipare dovranno inviare le loro opere entro il 25 giugno ai seguenti indirizzi: Pietro Zampetti, via Aldo Moro, 20, Fabriano, L’Azione, piazza Papa Giovanni Paolo II, 10, Fabriano; indirizzi mail: v.mazzoli@ libero.it, [email protected]. Il tema dell’opera è libero, si può scrivere anche in dialetto. Info: Pietro Zampetti 0732 626262, 392 1172019. Diabetici: l'assemblea L’Associazione per la Tutela del Diabetico onlus di Fabriano organizza per sabato 11 aprile alle 9 l’assemblea annuale dei soci presso la sala Parca dell’Ospedale di Fabriano con i seguenti punti all’ordine del giorno: relazione sull’andamento delle attività a consuntivo e quelle in previsione per il 2015; discussione ed approvazione rendiconto economico 2014; votazione per il rinnovo del Consiglio Direttivo per il biennio 2013-2015; programmazione campo scuola 2015; varie ed eventuali. Luciano Gambucci 12 eventi.indd 2 01/04/15 10.43 14 >MATELICA< L'Azione 4 APRILE 2015 Schietto, divertente, caustico, sempre con la sua 500 blu E ccolo, il saluto corale che gli farà sicuramente piacere. Chi ha raccontato qualcosa di lui, chi, tramite lui, di sé e della propria giovinezza, chi gli “commissiona” uno dei suoi bonari scapaccioni. Alcuni elementi ritornano spesso, sul suo carattere ma, in un tempo di immagini, in tanti lo ricordiamo a bordo di una “sfrecciante” 500 blu. Siamo a metà circa degli anni '80, facevo parte dell'Associazione Pro Matelica ed era un periodo in cui la Santa Sede riorganizzava le Diocesi e quella "Fabriano e Matelica" sarebbe diventata "Fabriano-Matelica" con la chiesa di S. Maria che non era più Cattedrale ma Concattedrale. Proteste in città e varie iniziative, tra le quali una raccolta di firme organizzata dalla Pro Matelica. Punti buoni di raccolta delle firme erano le chiese durante le messe domenicali e quella domenica con un altro consigliere della Pro Matelica ero a raccogliere le firme a Regina Pacis. Con il nostro banchetto di fronte alla chiesa (quella vecchia) invitavamo i fedeli a firmare ed ogni tanto, approssimandosi l'orario di inizio della S. Messa (allora, quella delle 11 se ricordo bene), un signore piuttosto anziano, ma ben arzillo, che evidentemente svolgeva anche qualche funzione di sagrestano, compariva sulla porta della chiesa come aspettando qualcuno e borbottando qualcosa. La gente affollava la chiesa, l'orologio era oltre le 11 e quel signore anziano sempre più agitato (ma anche un po' divertito) era sempre più presente sulla soglia. Gli chiesi chi aspettasse, "il prete!" rispose (e si riferiva sia a don Franco che a don Alberto) e soggiunse: "...alla Messa arrivano tardi, ma a ballare si ritrovano sempre per primi!". Si riferiva alle feste parrocchiali, anche da ballo, nel salone di Regina Pacis, che animavano la parrocchia ed il quartiere. Ancora nella mia attività con la Pro Matelica, ancora negli anni '80, stavamo organizzando S. Martino nel salone di Regina Pacis. Don Franco ce lo aveva concesso, però dovevo parlargli per accordi sul riscaldamento del salone stesso (S. Martino quindi si era a novembre). Così, alle 8 ero davanti la chiesa di Regina Pacis, ragionando che verso quell'ora avrebbe dovuto esserci la Messa il giorno...". Nando Cingolani I visionari del nostro tempo sono coloro che riescono a regalare e materializzare sogni a se stessi e agli altri .... Don Franco è stato uno di questi ... Grazie per esserci stato per i tuoi parrocchiani e per i tuoi concittadini ... Se mi sarà permesso, ci rivediamo dall'altra parte! Giorgio Bruzzechesse mattutina. Invece niente, non c'era nessuno e la chiesa era sprangata. Un passante mi disse che era troppo presto e che verso le ore 9 avrei potuto trovare don Franco al Piccolo Bar. Così alle 9 circa lo incontrai lì e gli dissi scherzosamente, caricando un po' sull'ora: "...è dalle 7 che ti aspetto davanti alla chiesa. Se arrivasse un peccatore pentito, non potendosi confessare tornerebbe a peccare!" ed egli prontamente, di rimando: "E che, si pente alle 7 di mattina?! Ha tempo tutto Ciao Don! Dai uno scapaccione a babbo quando lo incontri. Massimo Antonelli Le gite a Gardaland, il frustino per cammelli che si chimava Giacomno, i presepi che facevamo, le partite a carte che ti facevano arrabbiare, le volte che durante la Messa ti risentivi perché non stavamo zitti oppure quelle che uscivi dalla chiesa per dire a noi che giocavamo a calcio lì davanti di fare piano, le 200 lire che ci davi per venire a Messa il mese della Madonna.... Praticamente un Tutti lo hanno pensato, alcuni lo hanno scritto, chi ha potuto parlare lo ha detto. Mai, forse neanche all’inaugurazione, la chiesa è stata così piena come lo era mercoledì, durante la messa per il funerale di don Franco Paglioni, parroco di Regina Pacis, con cui si confonde. Ed è stato proprio questo uno dei primi pensieri che il vescovo Vecerrica ha voluto lanciare: “questa parrocchia si identifica in don Franco, che l’ha tirata su, mattone su mattone”. Ed è vero, l’ha tenuta come parroco per oltre trent’anni e i mattoni per la chiesa se li è sudati ad uno ad uno. I mattoni 14 matelica.indd 2 non ci fosse mai un contrasto, ma con Paola (Marianna) e con Maria aveva e riceveva sempre attenzioni ed affetto sincero. Questa non è una agiografia sdolcinata o un elogio funebre: è il ritratto di una persona che ha compiuto la sua vita nel modo migliore, cercando sempre di capire il suo prossimo e di essere vicino nel modo più vero, sincero e produttivo. Nel suo rapporto con la gente, con i parrocchiani, è stato sempre onesto e sincero, qualche volta punzecchiava con il mettere in mostra in modo ironico e grottesco i difetti dei cristiani, ma nei rapporti personali era sempre attento soprattutto alle situazioni più difficili, come ad esempio la morte di una persona cara. Come sacerdote, che non era diverso dall’uomo, aveva la consapevolezza di offrire la grazia di Dio coni sacramenti e con la sua parola, e anche se qualche volta le sue liturgie erano un po’ squinternate, aveva l’accortezza di prepararsi sempre, con la preghiera e la meditazione, alle celebrazioni. Ogni giorno era fedele alla liturgia delle ore, per sé e per il popolo a lui affidato. Che dire di don Franco? Un uomo buono, generoso, attento leale e sincero, vero. Un uomo e un prete che ha saputo rivelare un raggio della luce di Dio che ci salva, ci libera dal male e ci offre ogni giorno, ogni ora, “Quanto vorrei essere don Franco” in cotto, ma soprattutto quelli con un’anima: “Non si preoccupava delle sue opere, ma del suo popolo, che andava a cercare in ogni posto, anche giocando a carte”. Una delle immagini che ogni matelicese ha con sé, ma che “fanno” don Franco tra i matelicesi, e il vescovo lo ha capito subito. E dimostra di aver ben capito l’uomo e la sua vocazione, instancabile e ferma, forte anche e proprio nelle sue maniere così sincere: “Don Franco – riassume il vescovo – è stato libero nell’ubbidienza”. E poi una frase forte, che ci ha colpito molto, con cui Mons. Vecerrica ammette il grande lavoro fatto dal ragazzo del Novecento: “Quanto vorrei essere come don Franco”. E proprio sulla sua missioni, sulla sua efficiacia, e proprio a lui il Vescovo ritorna, per ritornare Alessandro Antonuzzo Per noi braccanesi, una tristezza in più. E' stato il parroco dell'"emancipazione" di quella frazione, nel vero senso della parola. "Un viaggio dietro l'altro, da sempre. In questo tuo ultimo, ci saremo tutti". Emanuele Fuffa Ti ricordo moderno e scanzonato. Avevi il dono della fede dei semplici, la più bella. Addio a te nella tua mitica 500 blu. Renzo De Biase "Viva l'Amor, Viva la Vì, Viva la Companì". Ciao don Franco, riposa in pace. Francesco Paolucci Una persona che ha fatto parte della vita di quasi tutti i matelicesi. Simona Paglioni Don Alberto Durante il funerale di don Franco, dopo aver ascoltato la lettera dell'insegnante Carla Trecciola è difficile scrivere magari schersosamente un aneddoto sul ragazzo del Novecento, un prete di frontiera.Mi ha colpito un po’ perchè mi appartiene nella mia lunga vita politica. Don Franco, lo scautismo, l'Oratorio ha seminato in molti di noi quel modo di fare. Cosi terminava la lettura: Ti preghiamo di chiedere al Signore, e la faccia non ti manca, di suscitare nella Chiesa, oggi, tante vocazioni di preti "strani" come te, per attuare un risveglio a vita nuova, nella nostra comunità. Poi l'aneddoto. Anno 1951: eravamo al mare di Palombina con una uscita del Ricreatorio, anche don Franco si toglie la tonaca lunga da prete e si mette in costume da bagno posizio- a quello che è uno dei, forse il principale, segno distintivo della sua vescovato: l’attenzione alle vocazioni. E allora “Promettiamo a don Franco che pregheremo perché Dio ci doni delle vocazioni. Lo stesso don Franco è stato un dono di Dio”. Poi anche il sindaco Delpriori: “La parrocchia di Regina Pacis è don Franco. La presenza oggi a questa funzione testimonia il legame stretto e profondo con tutta Matelica. Difficile non restare sul perso- nale, anche da sindaco. Vi dico questo. Una volta, quando mi venne a mancare una persona cara, don Franco mi avvicinò e mi disse: “non preoccuparti per lui, perché era una persona mite”. Mi è tornato in mente il passo del Vangelo di Matteo. E mi viene da dire: Matelica sta vivendo anni difficili, è spaccata. Don Franco vorrebbe che la sua città fosse unita. Lavoriamo per questo”. Sull’idea di vera libertà tornerà anche don Alberto: “Grazie per la Il mistero di Dio in un uomo, un prete Credo che ogni persona sia una manifestazione della presenza e della attività di Dio. Ognuno di noi, in modo particolare noi battezzati, è un riflesso della luce di Dio, una impronta del suo Essere. Don Franco (Francesco al fonte battesimale) è stato un uomo che con i suoi difetti ha compiuto nella sua vita il mistero di Dio, mistero di amore e di misericordia. Dai suoi racconti e dal suo libro ci ha detto più volte che era veramente affezionato a suo padre e a sua madre, Giulia e Agostino, e di loro aveva una grande stima e un grande rispetto, anche quando ormai era adulto. Amava le sue sorelle e i suoi nipoti. Questo non vuol dire che pezzo bellissimo della mia vita! Ciao Don Franco! la sua infinita tenerezza e la sua misericordia. Avrà avuto anche lui i suoi peccati, di cui si confessava. Noi lo affidiamo al Signore, al Padre della Vita, perché lo accolga nel suo regno e, un po’ egoisticamente, perché continui ancora la sua presenza, la sua luce, nelle nostre comunità. Con la Grazia di Dio di cui don Franco ha cercato sempre di essere dispensatore e ministro. nandosi con un giornale sugli scogli dicendoci, non mi chiamate "don" Franco. Poco dopo Franco Bartocci che non aveva sentito il suo richiamo, da lontano urlava: don Franco piimo lu moscò? I presenti si girarono per vedere un prete in costume. Ivano Tacconi Sono rimasto veramente colpito dalla notizia della scomparsa di don Franco Paglioni che non molto tempo fa, in una mia visita a Matelica per una ricorrenza della cara zia Marisa Lucernoni, avevo con Lei visto in buona forma, sempre di corsa con la sua 500 blu. Quando una persona ci lascia, quando non è più qui e non possiamo più sentire la sua voce… sembra scomparsa per sempre. Ma il ricordo di don Franco vivrà per sempre nel mio cuore più importante di qualsiasi parola, la Sua anima ci sarà sempre accanto e renderà più vicini a Dio. Ieri la Sua chiesa era gremitissima e ciò dice tutto... Giuseppe Pocaterra Per sempre ricorderemo la grande dignità e statura umana di don Franco. Alessandro Tencioni In sacrestia stavamo parlando e mi diceva che quando ultimamente andava allo stadio la squadra vinceva sempre. Poi la storia del mattone e la finestra, e poi… Quando il 1 febbraio ha fatto il battesimo a mio nipote alle 4 di pomeriggio, appena entrati ci ha guardati e ha detto: “a voi non vi vedo spesso in chiesa, perciò oggi sapete che c'è, la messa ve la dico per intero!”. Una lettrice vita di don Franco che il Signore ci ha donato: per la sua verità e la sua libertà. Sempre. Al bar, allo stadio, per strada, nei dialoghi con le persone, nelle omelie, nel confessionale”. Intanto, in cantoria, si alternavano il coro di Regina Pacis e la Corale Polifonica Antonelli che ci ha regalato durante la Comunione, struggente e meraviglioso, il Requiem di Puccini. Antonio Gentilucci 01/04/15 11.05 15 L'Azione 4 APRILE 2015 Tutti pronti per la Pasqua I riti e le celebrazioni della Settimana Santa nelle parrocchie della città di ANTONIO GENTILUCCI P arrocchie e conventi e i fedeli si stanno preparando al clou della Settimana Santa. A partire dal 2 aprile, Giovedì santo, tanti sono i momenti di avvicinamento alla Domenica di Pasqua. Il primo grande appuntamento è per il Giovedì Santo. Alle 18, in Santa Maria Cattedrale, la celebrazione della Cena del Signore: la S. Messa e la rituale lavanda dei piedi celebrata dal Vescovo. La Santa Messa della Cena del Signore viene celebrata anche alle 17.30 nel Monastero della Beata Mattia e alle 18.30, a Regina Pacis e a Santa Teresa. Poi, a seguire, ci sarà la consueta adorazione dei “Sepolcri”, A colazione... in piazza la domenica di festa E’ Pasqua, ed è tempo di rispolverare antiche e bellissime tradizioni. Ci ha pensato la ProLoco di Matelica che ha organizzato, per la mattina di domenica 5 aprile, la “Colazione di Pasqua - "Come una volta". Dalle ore 8.30 alle ore 10.30. Il menù? Quello che tutti sanno: frittata con la mentuccia, coratella d'agnello, pizze pasquali e di formaggio, salumi, uova di cioccolato. E mentre si potranno assaporare le nostre tradizioni, i bambini potranno seguire un piccolo laboratorio di pittura delle uova. allestiti in tutte le chiese. La sera c’è una Veglia di Adorazione comunitaria, alle 21 alla Beata Mattia e a Santa Teresa, alle 21.30 a Santa Maria. Il venerdì è il giorno forse più importante, e il venerdì Santo, a Matelica, è da sempre “appannaggio” del Convento di San Francesco: alle 14 inizia il ricordo delle Tre Ore di Agonia del Signore. Quest’anno le “Sette Parole” di Gesù sulla Croce e la dolorosa “Passione” saranno presentate dal Frate Minore Padre Pierluigi Allegrezza Giulietti, mentre la musica sarà curata, al solito, dalla Corale Polifonica “Antonelli”. Regina Pacis celebra alle 15 la Liturgia della Croce. La Proclamazione della Passione verrà celebrata dalle Clarisse della Beata Mattia alle 16, nella Cattedrale di Santa Maria alle 18 e a Santa Teresa, alle 18.30. A Santa Teresa il momento di preghiera inizia la mattina alle 8 con le Lodi (anche Sabato Santo). La sera, alle 20.30, Matelica accompagnerà la Solenne Processione del Cristo Morto, organizzata da sempre dai francescani, per le vie della città, insieme con la musica della Banda “Veschi”. Simile il programma delle tre parrocchie per il Sabato Santo. La parrocchia di Santa Teresa inizia alle 18.30 con la Celebrazione dei Vespri cui segue, a partire dalle 21, la Solenne Veglia Pasquale: la Liturgia del Fuoco, della Luce, della Parola, la Rinnovazione della Promesse Battesimali e la Celebrazione dell’Eucarestia. Le Liturgia del Fuoco, della Luce della Parola, del Battesimo e dell’Eucarestia sarà il fulcro anche della Solenne Veglia Pasquale a Regina Pacis, dalle 21 e a Santa Maria, dalle 22 e presso la Beata Mattia, sempre alle 22. Un triduo di preparazione come sempre ricchissimo, per la Domenica di Pasqua, con i consueti orari festivi delle diverse chiese. Quella delle 18 in Cattedrale sarà celebrata dal Vescovo Vecerrica. Una Buona Pasqua a tutti! Delpriori: “Niente Eni per colpa dell’opposizione” Arriva Vecchioni, Teatro esaurito Arriva Vecchioni al Teatro Piermarini di Matelica e si conferma la punta di diamante di questa stagione teatrale. Il cantautore milanese sarà venerdì 10 aprile, a partire dalle 21.15, con la sua chitarra, a deliziare il pubblico con i suoi testi e i suoi accordi e la frase “mi dispiace, non ci sono più posti” è ormai l’unica recitata, al botteghino. Da giorni infatti, siamo al tutto esaurito. E il personaggio lo merita. Roberto Vecchioni, milanese, non è solo un cantautore. I suoi testi, con gli accordi, sono nella storia della canzone italiana. Senza, fanno comunque parte a pieno titolo della letteratura contemporanea italiana. Nato nel 1943, da genitori napoletani (il che si sentirà anche in diverse sue composizioni), la sua attività nel mondo musicale inizia negli anni ’60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti), collaborazioni che riprenderà più tardi anche per Nannini, Oxa, Patty Pravo, Adamo. Nel 1971 si propone per la prima volta come interprete delle sue 15 matelica.indd 2 Si scioglie il nodo del Consiglio di amministrazione della Fondazione Mattei. Nella seduta di lunedì 30 marzo il Consiglio comunale ha infatti designato i nuovi membri del Cda, nelle persone di Giuseppina Foglia (designata del sindaco), Guido Carradori e Sandro Botticelli (designati della maggioranza), Egidio Montemezzo (designato della minoranza) e il dott. Alessandro Curzi, come rappresentante della Famiglia Mattei. Tutto a posto dunque? Neanche per sogno. Arrivati al punto, quello che finora era stato (nonostante diverse interrogazioni della minoranza, in particolare sul futuro del cementificio Sacci) un Consiglio comunale non diciamo oxfordiano ma molto cordiale e misurato, esplode e volano (virtualmente, si intende) le sedie tra maggioranza e la minoranza di Nuovo Progetto Matelica, con scambi di opinioni di Eni, colui che firma i bilanci. Credo che la minoranza abbia toccato il punto più nero da quando sono all’opposizione e dovrebbe chiedere scusa a tutti i matelicesi”.. La Fondazione, con Eni dentro, come volano per lo sviluppo del territorio, questa l’idea che quindi non sarebbe più riproponibile. Eni, dice il sindaco, non vuole saperne e non vuole essere coinvolta in beghe di paese. Canil, dal canto suo, replica che “non era mia intenzione provocare le dimissioni di nessuno ma che i rappresentanti Eni si sono sfilati dal “tranello” in cui li aveva coinvolta la Giunta, con un atto illegittimo”. Per questo Canil si dice “strabiliato dalle parole del sindaco, che definire offensive è poco”. La replica di Delpriori sarà la lettura di uno stralcio della lettera di Palma che, riferendosi alle richieste di annullamento delle nomine, dice che “sono una grave offesa nei confronti di Eni che ha condiviso la nomina del suo direttore finanziario nel Consiglio della Fondazione. […] Dopo questi nuovi fatti le relazioni con Eni, a mio parere fondamentali per il rilancio della Fondazione, sono definitivamente compromesse. […] E’ ormai superfluo elencare le società e le banche che si erano dichiarate disposte a sostenere la Fondazione, e l’accordo, praticamente concluso per il finanziamento di un premio annuale a riguardo all’avvio o alla crescita di attività di giovani imprenditori in settori del territorio ad elevato potenziale di sviluppo…”. Forti polemiche ci sono state anche tra lo stesso sindaco Delpriori e l’altro consigliere di minoranza ed ex-presidente della Fondazione Mattei, Sparvoli. Il primo aveva parlato di verbali che mancavano e una “confusione enorme” anche nei bilanci. Troppo per Sparvoli, che si è sentito ovviamente chiamato in causa: “Troppe volte avrei voluto tornare alla politica in questo Consiglio, ma l’inesperienza a questo punto non è più un’attenuante. Questi messaggi poco chiari devono cessare. Posso dire solo una cosa: abbiamo lasciato più soldi di quelli che abbiamo trovato, il tutto documentato da verbali altrettanto chiari e firmati”. Da parte sua, è Baldini a provare a ricucire e guardare avanti, suggerendo di andare avanti e di credere nel progetto di una Fondazione che abbia un ruolo strategico, anche insieme a Unicam e alla Consulta, un progetto nato oltre un anno fa e che lo stesso Baldini aveva seguito come assessore nella scorsa consiliatura. Approvato tra le polemiche il nuovo Cda della Fondazione Mattei canzoni e incide il suo primo album “Parabola” che contiene la celeberrima “Luci a San Siro”. Nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. Nel 1974 vince il premio della critica discografica come miglior disco dell’anno per “Il re non si diverte”. Da quel momento, continuerà a collezionare dischi e premi. L’elenco, nel suo sito Internet, è infinito, tra cui spiccano i due successi al Festivalbar e il trionfo a Sanremo nel 2011, ma pure i tanti premi per la critica, per i testi. E non dimentichiamo che il professore di liceo di Milano (insegnante si è sempre sentito) ha al suo attivo anche libri e successi editoriali, con la gloriosa Einaudi. Ma è tempo di lasciar parlare lui, e le sue canzoni. a.g. Per capire le origini di tante polemiche bisogna risalire al 5 settembre del 2014. In quell’occasione, il Consiglio aveva votato alcune modifiche allo Statuto della fondazione, e il nuovo Cda (il vecchio decade automaticamente quando cambiano sindaco e Giunta), in cui entravano, tra gli altri, un ex-dirigente Eni come Sergio Palma (in quota sindaco) e Massimo Mondazzi, il direttore finanziario di Eni (in quota maggioranza). Quella votazione fu decisa e approvata dai capigruppo nonostante il punto non rientrasse in realtà nell’Ordine del giorno di quel Consiglio comunale. E per questo il consigliere Mauro Canil, assente in quel consiglio, inviò una comunicazione, in data 29 settembre, in cui chiedeva se le nomine in questione, per il fatto che non erano all’ordine del giorno, non fossero da ritenere illegittime e, pertanto, da annullare. In conseguenza di questo, i due uomini Eni, Palma e Mondazzi, decisero di dimettersi. Parte da qui il sindaco Delpriori, che dice: “Abbiamo nominato quel Consiglio dopo un grosso lavoro di sintesi con Eni stessa, i cui rapporti si erano incrinati dopo che nel 2012 la legge Delrio aveva obbligato l’amministrazione a snellire il Cda, togliendo la figura del delegato Eni, cosa che non era neanche stata comunicata all’azienda. Questo grande lavoro di sintesi aveva portato alla nomina di Palma, matelicese e membro importante di Eni e confermata dalla presenza di Mondazzi, una figura importantissima a.g. 01/04/15 10.22 16 >MATELICA< L'Azione 4 APRILE 2015 È primavera, cogli... un libro! N di SARA NOÈ asce un paio di mesi fa l’iniziativa “Librerie in fiore”, parte da una casa editrice che vuole celebrare la primavera, con il passaparo- la l’idea viaggia fino a centinaia di librerie in tutta Italia e giunge sino a Matelica, dove la libreria indipendente Kindustria raccoglie l’invito. Una vetrina (o anche più di una!) a tema, un’atmosfera profumata e, la parte fondamentale, i lettori che si Francesco Mentonelli, Mario Pistacchio, Laura Toffanello e Francesca Chiappa I lettori si consigliano e si confrontano Imparare con la musica, la lezione di Rusticucci Appuntamento con l’aggiornamento pedagogico, quello di giovedì 26 marzo. Presso la Sala Boldrini infatti, molti educatori e pedagoghi, in particolar modo per i più piccoli, hanno potuto assistere ad una lezione del prof. Fulvio Rusticucci, musicista, educatore ma soprattutto fondatore di quello che è diventato un vero e proprio metodo da lui ideato. Una relazione dal titolo ambizioso: “Il pensiero del bambino nel mondo che cambia”. Prof. Rusticucci, in cosa consiste il suo metodo? Parliamo di un vero e proprio metodo pedagogico, che utilizza la musica come filo conduttore, come autentico elemento trainante. Un esempio? La musica nelle comunicazioni verbali: educhiamo chi è in difficoltà alla comunicazione verbale, al parlare correttamente. E questo lo otteniamo con la musica. Importante è dunque anche far entrare nella testa delle persone che la musica non è un elemento estetico. La Treccani la riuniscono, istigati anche da incontri, laboratori e letture. Kindustria ci sta, dunque, e non si tira indietro. A metà marzo infatti nel suo spazio, che è dedicato anche alla scoperta delle voci più particolari del panorama letterario italiano, ha definisce l’arte dei suoni, invece io la definirei la comunicazione dei suoni. Il metodo nasce a Roma, nel 1979. Dunque, abbiamo festeggiato da poco i 35 anni di attività. Ma posso assicurarti che, dopo 35 anni, siamo ancora in evoluzione. Siamo ancora, ti dico, all’aperitivo. C’è da creare una vera e propria mentalità, purtroppo anche tra le maestre attuali, che non hanno nessun tipo di educazione specifica, non dico alla musica, ma anche sulla loro voce. Come sei arrivato a pensare alla musica in questo ambito? Io vengo dal conservatorio di Santa Cecilia, e poi il Dams, a Bologna. L’aspetto musicale è venuto con l’esperienza, essendomi trovato ad insegnare giovanissimo. In che modo questo metodo può uscire dall’educazione musicale? Partiamo da questo presupposto: la voce è un elemento di sicurezza, una persona che ha la consapevolezza della propria voce è più sicura di sé. E’, questa, una componente completamente misconosciuta a scuola, dove si insegna a cantare con i cd. Da qui siamo partiti, e abbiamo creato delle programmazioni che spaziano alla geografia, alla matematica. Ma non solo, per i risultati che riusciamo ad ottenere, a livello di socializzazione, di comunicazione, le nostre idee sono applicabilissime anche allo sport: abbiamo dei laureati di Scienze Motorie che sono abilitati al nostro metodo. Un metodo che riceve attenzioni anche all’estero. Anche all’estero! Siamo in tutto il mondo, in tutti i continenti ci sono scuole che adottano il nostro metodo, con persone abilitate. In fondo, stiamo parlando di un metodo che è stato riconosciuto dal Miur nel 2007 e dalla Comunità Europea e dal Parlamento europeo nel 2009. ospitato Laura Toffanello e Mario Pistacchio, autori di: "L'estate del cane bambino". È sempre un’occasione unica quando gli autori si confrontano con il pubblico, un modo speciale per parlare con chi ha creato proprio quella storia lì… quella che lo ha conquistato, o per incuriosirsi ed appassionarsi ad un nuovo mondo. Mario e Laura, accompagnati da letture di passi tratti proprio da "L'estate del cane bambino" eseguite da Francesco Mentonelli, hanno parlato del loro primo romanzo: una sorta di “favola crudele”, una commovente storia di formazione che sconfina nel giallo e nel romanzo di denuncia sociale. È un caso singolare di esordio a quattro mani e proprio a proposito di questo Laura confessa: «Non è facile scrivere un romanzo in due, a volte rileggendolo, o sentendolo rileggere, mi “mancano” alcune parole e devo pensare un po’ prima di ricordare che non ci sono perché le abbiamo tolte…insieme. Scrivere in due è rinunciare ognuno a una parte di sé per una storia che pian piano prende forma». Poi, per l’occasione del 21 marzo, data ufficiale dell’inizio della stagione dei fiori, invece, la libreria si è inebriata dell’aroma dei narcisi e dei giacinti per tuffarsi in un pomeriggio di consigli dati dai lettori chiamati a raccolta per proporre un libro “del cuore” a tutti i partecipanti all’evento e, volendo, lasciarlo anche a disposizione per esser dato in prestito. C’è stato un tema libero per l’esordio di queste riunioni informali e ricche di passione per la lettura, allora Alessandra ha scelto di consigliare “A con Zeta” del giovane e molto ben criticato autore turco Hakan Günday perché vuole un confronto, Adriana ha raccomandato con trasporto l’opera del premio Nobel per la letteratura Alice Munro (soprattutto i racconti), Sara ha raccontato del suo amore per “Il nome della rosa” di Umberto Eco (amore che nasce per tanti motivi a partire dalla sua ambientazione medievale), Cristiano ha proposto la sagace ironia delle “Opere complete di Learco Pignagnoli” a cura di Daniele Benati, Mariolina ha indicato “La vita segreta delle api” di Sue Monk Kidd in cui per la giovane Lily la vita delle api diviene metafora della vita stessa e così via…i suggerimenti si sono susseguiti, il pomeriggio è scorso veloce e qualcuno, alla fine, se n’è andato con, sottobraccio, un libro prestato. Perché la primavera da Kindustria è anche questo, poter entrare e “cogliere” un buon consiglio o forse anche, direttamente, un bel libro. Un defibrillatore per... le racchette Dopo aver conseguito l’attestato Blsd, il Tennis Club Matelica è finalmente idoneo all’utilizzo del defibrillatore ricevuto in (gradito) dono dal gruppo Lions di Matelica. I dirigenti dei Lions hanno voluto manifestare il loro sostegno intervenendo presso i locali della Croce Rossa di Matelica, dove sono stati sostenuti gli esami finali, e dopo il superamento della prova, hanno posato insieme a tutto il gruppo. Il T.C. Matelica ringrazia nuovamente, per questa iniziativa veramente lodevole, che testimonia lo spirito e la presenza insostituibile dei Lions a sostegno delle altre associazioni. T.C. Matelica Nella foto, il presidente del Tennis club Sauro Falzetti con il presidente Lions Massimo Pacini, al centro, e Lilli Murani Mattozzi a.g. Dritto, rovescio, volée: la scuola si dà al tennis Le scuole elementari delle circoscrizioni di Matelica ed Esanatoglia, tutte insieme al palatennis per due mattinate di giochi sportivi, organizzati sotto la guida del prof. Di Franco, coadiuvato da tanti 16 matelica.indd 2 addetti ed istruttori volontari delle varie associazioni sportive matelicesi. E’ stato uno spettacolo meraviglioso che ha offerto a tutti, scolari ed insegnanti, l’opportunità di una giornata all’inse- gna del divertimento con la possibilità di provare, giocando, tutte le discipline sportive che possono essere praticate negli impianti locali. Il Tennis Club Matelica ha partecipato al progetto scuola e ha messo volentieri a disposizione l’impianto per la manifestazione, auspicando anche una versione ‘primaverile’ da svolgersi all’aperto. 01/04/15 11.08 L'Azione 4 aprile 2015 17 pubb fisc.indd 2 17 01/04/15 11.10 18 >SASSOFERRATO< C'è la tradizionale Passione di Cristo R itorna uno degli eventi storico-rievocativi sassoferratesi di maggior rilievo: la Sacra Rappresentazione della Passione. Un appuntamento di lunga tradizione e di grande fascino, particolarmente sentito dalla cittadinanza, apprezzato anche fuori i confini locali. Suggestivo scenario della manifestazione, che si terrà venerdì 3 aprile, con inizio alle ore 21, il rione Castello, la parte più antica e più “nobile” della città. Nata nel lontano 1954, la rappresentazione della Passione di Gesù Cristo si è svolta nel tempo con cadenza biennale, pur con qualche pausa dovuta a fattori contingenti, ed è progressivamente cresciuta sia come livello qualitativo, sia come partecipazione di pubblico. Organizzata dalla Pro Loco con la collaborazione del Comune ed il patrocinio dell’Assemblea legislativa delle Marche, la manifestazione conta quest’anno su circa cento figuranti, tutti in rigorosi costumi d’epoca, che formeranno quadri viventi, dando volto e voce ai principali protagonisti delle drammatiche fasi che hanno portato alla crocifissione di Gesù. Il tutto in un’atmosfera carica di spiritualità e commozione, capace di coinvolgere emotivamente gli spettatori, grazie anche alla particolare cura di ambientazione, scene, musiche e costumi. La Passione di Cristo rivivrà in piazza Matteotti attraverso la rappresentazione dell’Orto degli Ulivi, del Pretorio, del Sinedrio e dell’incontro con le Pie Donne. Seguirà, poi, la Via Crucis, con le tre cadute di Gesù, che si snoderà lungo corso don Minzoni per raggiungere la duecentesca chiesa romanica di San Francesco, il cui sagrato diventerà scenario dell’agonia e della morte di Gesù. La chiesa, dunque, quale teatro dello struggente momento della deposizione e sepolcro, e luogo da cui, subito dopo, prenderà il via un altro significativo evento storico-rievocativo, la secolare Processione dei Sacconi che, risalendo corso Don Minzoni, raggiungerà la Collegiata di San Pietro. Dunque, un Venerdì Santo particolarmente intenso e suggestivo, quello che Sassoferrato si appresta a vivere. La cittadinanza è invitata a partecipare alla manifestazione, il cui ingresso è libero. Una gita alla scoperta del paese che non c'é: passeggiata e pranzo al sacco a Pasquetta Si sa che la Pasquetta, ossia il lunedì che segue la Pasqua, la tradizione vuole che la si passi fuori casa. Il perché della gita fuori porta ha una spiegazione che addirittura potrebbe essere legata al Vangelo. Da quello scritto da Luca (24, 30-31) che scrive di una delle prime apparizioni di Gesù risorto che “si mostrò ai discepoli in viaggio a Emmaus, poco fuori Gerusalemme”. Un invito da cogliere non necessariamente andando molto lontano. I nostri monti sono uno spettacolo ed i nostri musei rimangono tutti aperti con guide veramente brave. Poi, per chi ama passeggiare, c’è un appuntamento assolutamente da non mancare. E’ organizzato dalla Pro Loco e da Walkinmarche di Marco Giulietti e si chiama “Alla riscoperta del paese che non c’è”. Partenza ore 10 nel piazzale della chiesa di Coldellanoce. Poi, direzione Val di Fratta, visita di Comicoso e Casalvento e davanti alla torre longobarda, il gioco della “scoccetta”. Ragione per cui si è pregati di prevedere al pranzo al sacco, con anche un uovo sodo, ovviamente non rotto. La durata è di circa 6 ore con pause, visite e pranzo (aperta a tutti). La guida è Marco Giulietti, guida naturalistica ed escursionistica autorizzata dalla Regione Marche. L'offerta libera va devoluta alla Pro Loco. Info: 334 8335882. Infine, per i patiti di mountain bike, ricordiamo che sul sito www.sassoferratoturismo.it, pagina ambiente, ci sono stupendi percorsi in mtb firmati Massimiliano Ricci che, per ore ed ore, ha setacciato colline e monti per realizzare percorsi appetibili per gli sportivi di tutto il mondo. Ossia una serie di itinerari tutti da scaricare con mappe, altimetria, descrizione del percorso, foto, file gps e schede tecniche pure da stampare e mettere in tasca. Percorsi che fanno sognare, come l’anello del Monte Strega, della Pantana, del Monte Cucco; un single track tra le miniere di Cabernardi ed il monte del Doglio; un percorso cicloturistico tra abbazie, musei e chiese o tra borgo e Castello; e poi l’anello del monte di Santa Croce, quello del Catria ed un itinerario che abbraccia tutto Sassoferrato. E poi non dite che non lo sapevate… L'Azione 4 APRILE 2015 Tatuaggi e piercing: il Rotary Club mette in guardia Vanno di moda. Semplici, elaborati, neri o colorati. Strizzano l’arcata sopraciliare, l’ombelico, la cartilagine dell’orecchio, le labbra, il naso quando non sono a doppia pallina sulla lingua. Sono i tatuaggi ed i piercing. A volte ostentati, spesso nascosti, le sfoggia un adolescente su tre. E’ vero che fanno parte della tradizione. Dopo tutto è un marchio di appartenenza a tribù ed etnie. Però nella nostra europea e moderna società non è altro che un modo trendy di apparire. E’ bene ricordare a tutti che farlo in ogni caso è sempre doloroso e, soprattutto, che un disegno o un buco su quattro pone rischi per la salute. Ragione per cui il club Rotary Altavallesina-Grottefrasassi ha voluto informare i ragazzi delle medie dei rischi dei tatuaggi e dei piercing organizzando, su iniziativa di Luisa Borgia, sabato 21 marzo al teatro Sentino, una conferenza. Un evento interessante moderato dal dottor Gargiulo, medico di famiglia, volto noto in televisione del programma “Elisir”, con esperti come il prof. Aldo Morrone dermatologo, Tommaso Buglioni tatuatore, il prof. Sergio Belardinelli sociologo, il prof. Cosimo Lorè medico legale. Un evento così interessante che meriterebbe di essere riproposto, invitando tutti gli alunni del comprensorio scolastico e pure i genitori. Perché un tatuaggio resta per tutta la vita. Certo, c’è il laser. Ma elimina il colore in superficie ed i pigmenti rimangono a vita nell’organismo. Poi, se non eseguito a dovere, in ambiente sterile e con strumenti perfettamente igienizzati, il procedimento può esporre a rischi seri come contrarre un’epatite B e C o contrarre il virus dell’Aids. Inoltre, ci sono le reazioni locali cutanee, dermatiti di tipo eczematoso, che causano prurito o formazione di tessuto cicatriziale e di granulomi, ossia cordoni di pelle indurita e inspessita nel punto del tatuaggio che possono comparire più spesso di quanto si possa credere. La colpa è dei pigmenti del colore rosso, a base di mercurio; verde che contiene cromo; blu, ottenuto con il cobalto; giallo con solfuro di cadmio. Esistono anche reazioni cutanee al nero. Una conferenza con tanto di slides e di foto di casi che informano e fanno soprattutto riflettere gli adolescenti prima di farlo e rendono più responsabili gli adulti a lasciarli fare. Veronique Angeletti Alla scoperta dell'arte nel weekend pasquale Musei comunali aperti al pubblico nel week end di Pasqua. Dal Venerdì Santo al giorno di Pasquetta sarà possibile visitare i musei civico archeologico, delle arti e tradizioni popolari e della miniera di zolfo di Cabernardi, così come la Galleria Civica d’Arte Contemporanea “G.B. Salvi” - Mam’s, la Civica Raccolta d’Arte e la Raccolta di opere “Incisori Marchigiani”. Realizzata in collaborazione con la Pro Loco e con l’Associazione culturale “La Miniera” di Cabernardi, l’iniziativa è finalizzata ad agevolare la fruizione a visitatori e turisti del ricco patrimonio storico, culturale e artistico del territorio comunale, che merita di essere conosciuto. I tre musei e le tre raccolte d’arte saranno aperti al pubblico da venerdì 3 a lunedì 6 aprile dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. L'impegno della Pro Loco per la promozione della città La Pro Loco di Sassoferrato è una delle associazioni che da più anni operano nel Comune sentinate. Nata nel 1951, in occasione dell’organizzazione della prima Rassegna d’Arte G.B.Salvi, si è caratterizzata da subito per l’impegno generoso nella promozione del territorio, delle sue bellezze e dei suoi tesori. Dallo scorso gennaio è presieduta dal quarantaduenne Riccardo Pellegrini, fabrianese che vive a Sassoferrato da molti anni e che, tra le altre cose, ha una “passionaccia” musicale che da sempre mette al servizio dell’associazione. "L’Azione" ha parlato con lui e altri componenti del direttivo, per un racconto corale delle attività in cantiere e dei progetti in calendario. Anzitutto un minimo di carta d’identità. Se voi doveste indicare alcune cose che la Pro Loco ha realizzato nel tempo per Sassoferrato, quali potrebbero essere? "Bhè, sono sessant’anni di vita, gli eventi e le iniziative della Pro Loco sono stati molteplici, è difficile dire qui le più significative! Forse possiamo ricordare, in tempi passati, la sagra degli spaghetti per promuovere il pastificio locale; oppure, nel campo della salvaguardia delle tradizioni locali, la Rappresentazione della Passione del Venerdì Santo, che ha una grande importanza, anche religiosa. Poi, più recentemente, il Mercatino estivo in Castello, la rassegna Note Sparse, con dei concertini nel centro storico. Infine, la collaborazione con il Face Photo News, un festival della fotografia a carattere nazionale, e unico nelle Marche. E poi il supporto, magari 18 sasso.indd 2 meno visibile ma costante, nella gestione dell’ufficio turistico e di altre strutture locali in ambito storico-artistico". Come siete organizzati, concretamente? "Dopo molto tempo, e anche grazie al Comune, oggi abbiamo finalmente una sede in piazza Dante, 4. E’ ben attrezzata anche in senso polifunzionale (ad esempio c’è una sala musica), e viene usata a turno anche da altre realtà associative locali. Vi teniamo riunioni periodiche, sia del Direttivo che di gruppi specifici, per le nostre varie attività e iniziative. Abbiamo un tesseramento che fa capo all’Unione Pro Loco d’Italia, con un carattere nazionale, quindi. Per aderire o anche per avvicinarsi alla nostra esperienza si può anche fare riferimento ai nostri indirizzi email: [email protected], oppure proloco@ sassoferratoturismo.it". Progetti in programma? "Per il futuro si tratta di consolidare anzitutto le principali iniziative che proponiamo già, tenendo anche conto che le energie e le risorse sono quelle che sono e non possiamo disperderle. Poi, vorremmo mettere in campo un evento per far conoscere e valorizzare i prodotti gastronomici locali e del territorio, con la collaborazione degli stessi produttori. Siamo convinti, infatti, che la tradizione gastronomica sia un grande veicolo di conoscenza e promozione culturale". Poi c’è la rappresentazione della Passione, che è diventata una cosa importante e conosciuta ben oltre Sassoferrato. "Esatto, è un evento che ha tanti significati, e che fu realizzato per la prima volta per il Venerdì Santo del 1954, era il 16 aprile. L’idea fu del parroco del Castello del tempo, Mons. Domenico Becchetti, e da allora è appunto questo stupendo rione che ospita la Rappresentazione. Si tratta di un grande lavoro, con tanti concittadini coinvolti, circa 100 figuranti, con prove, costumi, ecc.. Venerdì 3 aprile va di nuovo in scena, dato che da circa un ventennio si svolge negli anni dispari, mentre negli anni pari c’è un’altra tradizione, questa sì davvero antichissima, con radici nel Medioevo: la Processione dei Sacconi del Venerdì Santo, che attraversa il Castello e il Borgo. Anche per questa offriamo la nostra collaborazione". Secondo la Pro Loco, cosa bisognerebbe fare ancora per far conoscere territorio, bellezza e attrazioni del territorio di Sassoferrato? "Occorre considerare che negli ultimi anni, nelle nostre zone, sono sorte diverse strutture ricettive, e anche varie iniziative turistiche (percorsi per ciclisti, escursioni, iniziative storicoartistiche e culturali, ecc.). Quel che occorre, quindi, è la capacità di realizzare sinergie tra tutti gli operatori, privati e pubblici, e a livello di comprensorio, oltre che di singoli Comuni. Ciò è importante tanto più in una fase di crisi industriale, per i suoi risvolti sull’economia e sullo sviluppo. Forse, dal nostro osservatorio, possiamo dire che qualche segnale positivo si intravede, soprattutto dall’afflusso di turisti, anche stranieri, che cominciano a scoprire la nostra natura, i nostri paesaggi ed il nostro patrimonio artistico, tutte cose che il più delle volte nemmeno immaginavano". Francesco Iacobini 01/04/15 11.21 L'Azione 4 APRILE 2015 >CERRETO D'ESI< 19 La Desi attende il curatore di AMINTO CAMILLI S tabilita la data della nomina del curatore fallimentare della Desi Mobili, ma non cessano i problemi. Anzi, potrebbero aggravarsi, perché il giorno fissato dal Tribunale di Ancona è quello del 23 aprile, una data che le organizzazioni sindacali giudicano troppo lontana, tenuto conto delle esigenze dell’azienda, soprattutto in riferimento alla possibilità che alla Desi subentri una ditta del Pesarese che di recente ha mostrato un certo interesse. “L’aspetto importante – spiegano Feneal-Uil, Filca-Cisl e FilleaCgil – è che l’azienda interessata a subentrare alla Desi ha detto con chiarezza che l’operazione è fattibile a patto che si concluda entro la metà di maggio, ma questo non sarà possibile se il curatore verrà nominato il 23 aprile. Considerando che il soggetto incaricato dal Tribunale avrà del tempo per accet- tare la nomina e che poi ci saranno diversi giorni di festa (25 aprile, 1° maggio), oltre alle domeniche, non credo che riusciremo ad avere un confronto con il curatore fallimentare, grosso modo, prima dell’8 maggio (o giù di lì)”. In sostanza, se la nomina del curatore avvenisse il 23 aprile, ci sarebbe davvero poco tempo per mettere in piedi un discorso che possa condurre all’arrivo della nuova azienda, visto che proprio quest’ultima, come già anticipato, ha ribadito che vorrebbe partire con l’attività entro la metà di maggio. Di qui, l’appello forte dei sindacati, affinchè il Tribunale acceleri la nomina del curatore, ovviamente rivedendo la data per la nomina dello stesso. “Chiediamo che la data per la nomina del curatore fallimentare venga anticipata di una decina di giorni, almeno di una settimana – affermano le parti sociali – e crediamo che il Tribunale sia nelle condizioni di poterlo fare. Non vorremmo che, a causa Ma i sindacati chiedono di accelerare i tempi dello scarso tempo a disposizione, la Desi non sia più spendibile nei confronti dell’azienda pesarese che ha mostrato un concreto interesse a subentrare”. Potrebbe profilarsi, dunque, una lotta contro il tempo per far sì che l’attività della storica ditta cerretese venga rilevata. E’ soltanto sull’accelerazione della nomina del curatore fallimentare che sono concentrati i sindacati, “anche perché – aggiungono Feneal, Filca e Fillea – riguardo a tutte le altre questioni, esse saranno esaminate dettagliatamente nel corso di una trattativa apposita sulla base del piano industriale della nuova azienda”. Operai davanti all'azienda Intanto prosegue il presidio Fari puntati sulla cassa integrazione straordinaria. Non a caso se si pensa che, come hanno sempre rimarcato i sindacati, “la nomina del curatore fallimentare è fondamentale sia per l’arrivo della nuova azienda che intenda subentrare alla Desi Mobili sia per quanto concerne gli ammortizzatori sociali, in primis per la cassa integrazione straordinaria per i circa 50 lavoratori che non hanno accettato subito la mobilità volontaria”. Intanto, in fabbrica prosegue il presidio permanente. Il candidato del Pd La preparazione della Pasqua tramite le primarie attraverso la Passione di Cristo Il giorno 29 marzo si è riunita l’assemblea degli iscritti al Pd del circolo di Cerreto d’Esi; nella riunione si è presa in esame la situazione politicoamministrativa del Comune che si appresterà a rinnovare, dopo il periodo del commissario prefettizio, i propri organi istituzionali: sindaco e consiglio comunale. Nell’ampio dibattito e confronto svoltosi nell’assise si sono affrontati i problemi programmatici più rilevanti come il risanamento finanziario, il welfare e la situazione occupazionale del paese che ha visto, con la crisi della Desi Mobili, l’aggravarsi di una situazione già precaria. L’assemblea ha valutato l’importanza di coinvolgere il più possibile la popolazione cerretese nella scelta politico-programmatica che si dovrà affrontare, consapevoli che solo la partecipazione democratica dei cittadini potrà dare il sostegno necessario alla costituzione di una forte maggioranza, di un sindaco condiviso e di una efficiente amministrazione. In questo quadro si è deciso di scegliere il candidato sindaco del Pd attraverso la convocazione delle primarie. Le candidature dovranno essere presentate entro le ore 12 di sabato 11 aprile. La data delle elezioni primarie è stata fissata per domenica 26 aprile dalle 8 alle 20 presso la sala dello stemma. Potranno partecipare al voto tutti gli iscritti alle liste elettorali del Comune di Cerreto d’Esi. È stato nominato un comitato dei garanti nelle persone di Francesco Grillini, Fausto Gubinelli, Silvana Pierosara, Enio Tavolini e Francesco Zenobi. Cerreto d’Esi gremita in piazza come in poche occasioni domenica 29 per la tradizionale via Crucis assieme alla rappresentazione vivente della Passione di Cristo, dall’ultima cena fino alla crocifissione: ultima domenica prima della Pasqua per la preparazione alla Settimana Santa. L’ottima serata più che primaverile ha giocato sicuramente a favore per la buona riuscita e ha fatto sì che l'attesa sia stata ben ripagata. Quest’anno il percorso organizzativo è stato lungo e piuttosto impegnativo, tra organizzatori e figuranti, scelti quest’ultimi per caratteristiche particolari che sarebbero poi emerse nelle varie scene, come la capacità più o meno spigliata di entrare nella parte assegnata. Nello svolgimento delle prove e nell’allestimento generale curato dal parroco don Gabriele e Manuel Pupilli un grande riconoscimento di aiuto va a don Umberto Rotili, parroco fabrianese con un ampio bagaglio di esperienza nelle rappresentazioni Tiro a volo, una disciplina in costante crescita Si è svolta domenica 29 marzo al tiro al volo di Cerreto d’Esi la gara sociale per l’apertura della stagione 2015. I campi di gara gestiti da Ugo Pierpaoli hanno accolto per l’intero arco della giornata piu di sessanta tiratori, tra soci e non. I partecipanti alla gara hanno disputato due serie di colpi, con la premiazione finale che si è protratta fino a tarda serata. Con questa gara non ufficiale e con i vari trofei e memorial che seguiranno, il tiro a volo porta avanti il proprio lavoro di crescita e coltiva alcuni tra i giovani che si avvicinano e perfezionano se stessi in questa disciplina. g.m.l. Solenni festeggiamenti per la Madonna del Rosario Con il martedì di Pasqua, 7 aprile, si chiuderanno ufficialmente le celebrazioni per la Settimana Santa. Come da tradizione, i fedeli si ritroveranno alle 17.30 presso la chiesa Collegiata per il solenne pontificale del Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica che, come ogni anno, condividerà con i cerretesi i festeggiamenti per la Santa Patrona, la Madonna del Rosario. Al termine della funzione, si rinnoverà una delle tradizioni più rappresentative del nostro paese, uno dei momenti più importanti e attesi dell'anno: la processione, con cui la statua della Santa Patrona sfilerà per le vie di Cerreto seguita da tutte le Confraternite e le Pie Unioni di Cerreto al gran completo e rigorosamente in livrea, per perpetuare una tradizione che affonda le radici nel nostro passato più lontano, forse per questo sempre più significativo e caro ai cerretesi. Michela Bellomaria 19 cerreto.indd 2 Due immagini della tradizionale Via Crucis teatrali. Il percorso della serata era concentrato intorno alle mura antiche del paese, passando per il ponte levatoio fino alla chiesa Collegiata. Strada statale chiusa al traffico mentre tutto è stato previsto al meglio, dalla tempistica alle prove tecniche fino all’audio a dir poco impeccabile. Inizio del corteo aperto dal parroco di Cerreto alle ore 21, dalla piazza principale verso le mura antistanti la stazione con la prima scena riguardante l’ultima cena di Gesù Cristo assieme agli apostoli. Presente domenica anche don Andrea Simone nel ruolo di predicatore: con le sue riflessioni profonde riguardo al significato degli avvenimenti riportati ha indotto il pubblico ad immedesimarsi nel significato profondo della storia. Il prosieguo ha visto le scene successive svolgersi verso l’anfiteatro antico e sotto il terrazzo del palazzo comunale, allestito a dovere per l’occasione con drappi e raffigurazioni molto suggestive. Prima di arrivare nella chiesa principale il tragitto ha fatto tappa in piazza dei Delfini. Ma l’applauso più caldo si è sentito soprattutto nella scena finale antistante la Collegiata per l’attesa crocifissione che ha segnato poi il termine della rappresentazione e dell’ultima riflessione dovuta per tutti i presenti. La cittadinanza ha risposto egregiamente bene all’iniziativa, vista anche la numerosa affluenza. Parole di ringrazimento e di apprezzamento tra i presenti a chi, in particolare, ha preso parte ai ruoli impegnativi e nei quali venivano richieste una preparazione costante e concentrazione. Ma non è tardato di certo ad arrivare un ringraziamento speciale a chi ha lavorato costantemente dietro le quinte dello spettacolo. Quello che va sottolineato e che molti avranno sicuramente notato sono stati i dettagli scelti e l’impegno che i giovani del paese hanno impiegato a fianco degli organizzatori. Proprio sulle nuove generazioni don Gabriele Trombetti vira maggiormente la rotta, visti anche i buoni risultati ottenuti in precedenza, e recentemente con l’ultimo presepe vivente che ha riscosso parecchi consensi. Il compito della parrocchia cerretese è quella di mantenere dunque le promesse per un cammino positivo con le altre iniziative che verranno di volta in volta proposte. Gian Marco Lodovici 01/04/15 11.23 20 L'Azione 4 APRILE 2015 >CHIESA 10 anni fa moriva Giovanni Paolo II. La sua parola e il suo amore restano per sempre sigillati nel cuore di chi lo ha conosciuto ed amato Di fuoco, vento e luce D di VINCENZO RINI ieci anni sono trascorsi da quella sera indimenticabile in cui Giovanni Paolo II lasciava questo mondo, cullato dalla preghiera sommessa di decine di migliaia di persone - “Vi ho chiamati e siete venuti” - che, ai piedi della sua stanza, in piazza San Pietro, lo accompagnavano nell’ultimo viaggio verso l’abbraccio con il Padre, verso l’incontro con Maria da lui tanto amata e venerata. Il giorno del funerale c’era la Chiesa universale, e con essa il mondo intero, a dirgli il grazie commosso per la sua vita, la sua testimonianza, il suo amore. Dieci anni sono bastati perché quel grido innalzato il giorno dei suoi funerali - “Santo subito!” - diventasse realtà. Ripensando alla sua vita e alla sua morte, mi sembra di poterlo ricordare con parole che la Bibbia dedica al profeta Elia: “Sorse come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Beati coloro che ti hanno visto!” (Siracide 48,1.11). Un fuoco: questo è stato il Papa “chiamato ‘di’ un Paese lontano”; come il fuoco del Sinai, che brucia e non si consuma, VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto perché è amore per sempre, che porta al popolo oppresso dal peccato la libertà dei figli di Dio; come il fuoco della Pentecoste, che sconvolge ogni previsione umana per dare origine a una nuova creazione. Ma non solo questo è stato il nostro grande Papa. Egli è stato anche il vento/spirito di Dio che aleggiava sulle acque il giorno della creazione; quel “forte vento d’oriente” che divise in due il Mar Rosso per dare libertà al popolo di Dio in fuga dalla schiavitù d’Egitto; lo stesso vento della Pentecoste, che si abbatte impetuoso per preparare l’avvento del fuoco che trasforma la Chiesa in popolo di Dio. E, possiamo aggiungere, come il vento che il giorno del suo funerale agitò e sconvolse le pagine del Vangelo posto sulla sua bara. E poi luce: in lui, nella sua missione, ancora una volta “il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (Isaia 9,1); la luce di Dio che, in un mondo di guerre, di prevaricazioni e di miserie umane, sa accendere ancora la speranza del bene, della giustizia, della fraternità universale. Ecco, questo è stato Giovanni Paolo II nei quasi ventisette anni della sua missione petrina, anche visivamente, fisicamente: Domenica 5 aprile dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9) Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. Una parola per tutti Il Nazareno aveva preannunciato la sua risurrezione agli apostoli ma essi non avevano capito perché il suo messaggio era un mistero troppo grande. Solo dinanzi al sepolcro vuoto finalmente comprendono… quanto era stato predetto dal Maestro e dai profeti prima di lui è ora divenuto realtà. Gesù è risorto, è una presenza viva! E’ questo l’avvenimento che ha cambiato la storia rivoluzionandola continuamente: pagando con il suo sangue, egli ha riscattato l’umanità dal peccato originale trasformando ogni uomo in una nuova creatura. La risurrezione di Cristo fornisce la certezza che ogni persona, creata a immagine e somiglianza del Padre Celeste, ha in sé una componente immortale. Quando risorgeremo raggiungeremo la pienezza, in anima e corpo. Il Messia è la luce vera che illumina chi è ancora cieco, esempio splendente per i cristiani che, nella fede, desiderano vivere la propria vocazione senza compromessi. La risposta ai tanti problemi che affliggono la società non è un’ideale, ma una persona reale: Gesù. Come la possiamo vivere - Pasqua significa “passaggio”, l’evento che segna la sconfitta del peccato: il demonio non ha più l’ultima parola perché Dio, nel suo divenire uomo come noi, ha scelto di prendersi personalmente cura di ogni suo figlio annientando l’ineluttabilità della morte. - Il cristianesimo non è una filosofia né una corrente di pensiero, ma una Persona contemporaneamente divina e umana. Da lui scaturisce un’esistenza piena di valori autentici che si manifesta in un nuovo modo di pensare, sentire e agire. - Alla luce del Redentore anche tu puoi diventare un faro che rischiara il mondo. E allora chi ti incontrerà, dirà: “E’ lui, ma non è lui; è Cristo che vive in lui”. - La Pasqua è una chiamata a vivere da risorti: i cristiani, uniti al Messia, si adoperano con i propri talenti perché la buona novella arrivi a tutte le creature. - Se tu accetti di dire sempre di sì al Padre, rendi presente il Figlio e la sua salvezza fino agli estremi confini della Terra. Quant’è grande la tua dignità e la tua missione! 20 chiesa.indd 2 un vento, un fuoco, una luce per la Chiesa e per il mondo. E come il vento, il fuoco e la luce, che nessuno può spegnere, ha ridato forza alla parola di Dio, alla presenza della Chiesa nel mondo, ha guidato con mano sicura il popolo di Dio nel suo esodo verso il terzo millennio. Come il re che tentò di spegnere il fuoco di Elia mettendone a tacere la voce, come il faraone che invano pretese di rendere nulla la forza del fuoco del Sinai che guidava Mosè, così una forza terrena tentò di spegnere con la violenza il vento, il fuoco, la luce di Giovanni Paolo II: invano. Era il 13 maggio 1981. Il fuoco fatuo degli uomini non può spegnere il fuoco gagliardo di Dio che infiamma la vita dei suoi profeti per incendiare, attraverso la loro testimonianza, tutta la Chiesa e il mondo. A dieci anni dalla sua morte, la sua vita, il suo ministero, il suo insegnamento restano per sempre narrati da quelle pagine di Vangelo che il vento a lungo sfogliò nella celebrazione del suo estremo addio. Quelle pagine che poi, da ultimo, il vento serrò. Perché la sua parola e il suo amore restassero per sempre sigillati nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato. Gli incontri di aprile con la Pastorale Giovanile • Incontri per i ragazzi e i giovani, a Matelica: - a) laboratorio di preghiera al Monastero della Beata Mattia: 13 e 27 aprile, ore 21; - b) gli “Amici di Naam” (per ministranti e ragazzi e ragazze delle medie) a Santa Maria: 19 aprile, ore 15. • Assaggi letterari, a Fabriano, presso il Tanning Pub, sul tema: “L’amor che move il sole e le altre stelle” (prof. Maria Laura Platania): domenica 26 aprile, ore 17. • Incontro regionale per coppie: sabato 18 aprile, ore 14.45, a Loreto presso gli Scalabriniani (don Mario Camborata 339 1151406). A Lourdes con la Diocesi ad agosto La Diocesi propone attraverso l’Ufficio Pellegrinaggi un pellegrinaggio alla Madonna di Lourdes, dal 17 al 20 agosto, guidato dal Vescovo, come ringraziamento per i suoi 50 anni di sacerdozio. Prenotazioni: entro 15 maggio a don Andrea Simone (338 3027782, oppure [email protected]). 01/04/15 11.24 21 >CHIESA< L'Azione 4 APRILE 2015 Un sacerdote a settembre L'ordinazione diaconale di Marco Strona con lo sguardo già verso il futuro di MARCO ANTONINI C attedrale gremita per l’ordinazione diaconale di Marco Strona mercoledì scorso 25 marzo. Il vescovo Giancarlo Vecerrica, insieme ai sacerdoti della Diocesi, ha celebrato il rito nel giorno della solennità dell’Annunciazione del Signore. Il clero si arricchisce, così, di un futuro sacerdote che verrà ordinato a settembre. Marco, fabrianese - classe 1984 - figlio del dirigente scolastico dell’istituto superiore Morea-Vivarelli, ha frequentato l’Almo Collegio Capranica di Roma. Ha studiato prima filosofia all’Università di Perugia, poi un dottorato in filosofia della religione. Infine ha completato gli studi teologici alla Gregoriana nella Capitale. Ha fatto, inoltre, diverse esperienze missionarie in Guatemala. Il presule, nella sua omelia, ha spiegato il senso dell’ordinazione nel giorno della festa del sì. “Il contenuto dell’Annunciazione riguarda l’attesa del Messia. Maria è la più alta espressione dell’attesa di Dio e della nostra attesa. Il sì di Maria è per la vita; è la sorgente di una possibilità indefinibile dell’umana immaginazione, come ha concluso l’Angelo a Maria: “Nulla è impossibile a Dio”. Con il sì di Maria, Dio si è reso presenza, nell’umanità di Gesù. A Maria, che consegna la sua libertà a Dio, per il quale tutto è possibile, viene data la possibilità dell’impossibile. Non mi pare disdicevole accogliere qui l’invito del filosofo Camus: “Siate realisti, chiedete l’impossibile”. Poi il collegamento tra il sì di Maria ed il sì di Marco Strona. “Il sì di Maria, così il tuo sì, non è una parola ma è una sostanza di vita e di possibilità. È la tua libertà che consegna la tua persona, il tuo essere, a Dio. Nell’epoca in cui tutto è ideologizzato, anche la fede cristiana rischia L'ordinazione di Marco Strona (foto Massimo Arteconi) di perdersi nel vuoto di sostanza e perciò cadere nell’infedeltà: per quanti il sì di ieri è volato via e si è perso! Invece, Maria dicendo sì ha consegnato tutta la sua vita, tutta la sua persona a Dio. È la sua persona, non appena la sua voce, che dice sì all’incarnazione di Gesù e da questo atto consegna tutta la sua vita, cambiando tutti i suoi progetti. Il sì allora è una persona, è la tua persona – spiega Mons. Vecerrica - che si immette nel piano di Dio per questo mondo, per cui potrai dire, come San Paolo “Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”. Il Vescovo ha poi ripercorso la vita del diacono ed il cammino che il giovane ha fatto all’interno della Chiesa. “Beata la tua famiglia, che qui ringrazio, beato il Collegio Capranica che ti ha guidato, beata questa nostra diocesi che ti ha curato, seguito e accolto. Beata l’Azione Cattolica che ha suscitato la tua vocazione come altre belle vocazioni. Beato il paese del Guatemala che ti ha affascinato. Beato tu, Marco, che accogli e porti Gesù a tutti: tu ci aiuti a vivere le beatitudini, con il desiderio di far crescere la passione per il nuovo umanesimo”. Poi i compiti affidati al nuovo diacono. “Combatti la chiusura, l’individualismo, l’egoismo, il narcisismo, che sono i mali del mondo di oggi, presenti anche nel nostro territorio e che sfiorano anche noi sacerdoti e cristiani. Quanti personalismi, quanti cuori chiusi alle proposte straordinarie e meravigliose della nostra Chiesa, quanto scetticismo di fronte all’utopia cristiana, che può diventare possibile, e che Papa Francesco coraggiosamente porta avanti. La proposta di Dio che ci arriva attraverso la Chiesa non corrisponde a ciò che un prete o un diacono pensa o progetta, a ciò che un laico pensa e vorrebbe fare. Ricordiamoci che Dio propone sempre cose nuove e impossibili che diventano possibili, come è accaduto a Maria, a Giuseppe e poi agli Apostoli. La strada del diacono è quella dell’umiltà e del coraggio, dell’obbedienza e della creatività”. L’attesa, ora, è per l’ordinazione sacerdotale che avrà luogo a settembre. In tema di vocazione, invece, l’appuntamento, in tutta Italia, è per il 26 aprile. Nella quarta domenica di Pasqua, infatti, si celebrerà la Giornata per le vocazioni. “Quanto desidero che ogni parrocchia e ogni gruppo ecclesiale prepari questa Giornata in una maniera “esplosiva”, per vivere questo tema della vocazione in modo vero, sentito e attraente. Pensate che sorpresa è diventare degli “scopritori” della vocazione che Dio dà a un ragazzo o ad un giovane e che giace nascosta, accantonata e non riconosciuta! Che ogni sacerdote e ogni fedele si senta chiamato a dare voce a Dio per i ragazzi e i giovani: si senta chiamato a proporre ed accompagnare una vocazione di consacrazione. Non datevi pace – conclude il vescovo - finché non riuscite a vivere questa missione vocazionale”. ~ IL VESCOVO CELEBRA IN CATTEDRALE LA LITURGIA DEL VENERDÌ SANTO: venerdì 3 aprile alle ore 18.30. ~ CONFESSIONI IN CATTEDRALE: sabato 4 aprile dalle ore 16 in poi. ~ VEGLIA PASQUALE IN CATTEDRALE: sabato 4 aprile alle ore 22, presiede Mons. Vecerrica. ~ MESSE DI PASQUA DEL VESCOVO: domenica 5 aprile alle ore 11.15 nella Cattedrale di Fabriano, alle ore 18 nella Concattedrale di Matelica. ~ FESTA DELLA MADONNA A CERRETO D’ESI: martedì 7 aprile alle ore 17.30: Santa Messa e Processione, presiede Mons. Vecerrica. 21 chiesa.indd 2 ore 8.30: ore 8.45: ore 9.00: ore 9.30: ore 10.00: ore 10.15: ore 10.30: ore 11.00: ore 11.45: ore 16.30: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - S. Maria in Campo - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - Moscano - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - Ss. Biagio e Romualdo - S. Giuseppe Lavoratore - M.della Misericordia MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis Presentato il servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa di Don Leopoldo Paloni FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 11.30: possa svolgere la sua missione. Sono state invitate circa 25 realtà e si è avuto un discreto riscontro di presenze. Il Vescovo Giancarlo Vecerrica ha portato il suo saluto ai convenuti, ribadendo la sua totale fiducia nell’operato dell’incaricato e di tutta la rete dei referenti ed ha ringraziato quanti avevano risposto al suo invito per una riflessione comune sulle tematiche del sovvenire. E’ stato proiettato un breve filmato AGENDA LITURGICA FESTIVE DEL SABATO ore 18.00: - Collegiglioni ore 18.30:- Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Collegio Gentile - M. della Misericordia - Sacra Famiglia - S. Nicolò Centro Com. - Oratorio S. Giovanni Bosco ore 11.15: Gli intermediari fiscali si ritrovano a S.Maria Il 26 marzo scorso presso il nuovo Oratorio della parrocchia di S. Maria in Campo (opera finanziata con fondi 8x1000), il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica della diocesi di Fabriano - Matelica ha organizzato un incontro con gli Intermediari fiscali della zona (Caf e Studi di Commercialisti) per presentare le finalità e le modalità di lavoro del Servizio che opera al fine di sensibilizzare i cittadini circa la necessità di sostenere la Chiesa Cattolica che è in Italia perché FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - M.della Misericordia - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) - Oratorio S. Giovanni Bosco con gli ultimi spot utilizzati nella campagna informativa 8x1000 2014 che hanno riscosso il plauso dei presenti, quindi l’incaricato, Massimo Stopponi, ha svolto una presentazione in power point nella quale ha ripercorso le tappe storiche dal 1984 in poi, corredando l’esposizione con grafici e statistiche circa la realtà dell’8x1000. Ha preso quindi la parola l’economo diocesano don Gianni Chiavellini che ha illustrato dettagliatamente la destinazione dei fondi in diocesi, sottolineando le opere portate a termine. Si è poi lasciato spazio a qualche intervento dei presenti e dopo circa un’ora l’incontro si è concluso con un buffet offerto dal servizio. All’uscita è stato distribuito del materiale informativo tra cui il bel libro “Dalle firme alle Opere” realizzato da Servizio Regionale. MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 01/04/15 11.24 22 >DEFUNTI< L'Azione 4 APRILE 2015 ANNIVERSARIO TRIGESIMO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO Giovedì 9 aprile saranno trascorsi 3 anni da quando Nel trigesimo della scomparsa della cara CAVALLARI PAOLA in CAMILLI MELETANI è tornata alla casa del Padre ESTER MERLONI DUCA CHIESA di S.CARLO - ALBACINA Venerdì 3 aprile ricorre il 6° anniversario della scomparsa dell'amata DONATELLA STROPPA I genitori, il fratello ed i parenti tutti la ricordano con affetto. S.Messa martedì 7 aprile alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ORATORIO di S.MARIA Martedì 7 aprile ricorre il 5° anniversario della scomparsa dell'amato Mercoledì 8 aprile ricorre il 29° anniversario della scomparsa dell'amato SERGIO COSTANTINI La mamma Rosa lo ricorda con affetto e dolore. Saranno celebrate Ss.Messe mercoledì 8 aprile alle ore 18.30 nella Chiesa di San Venanzio e domenica 12 aprile alle ore 9 nella Chiesa del Collegio Gentile. Durante le celebrazioni sarà ricordato anche il padre EGIDIO Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di ALBACINA Mercoledì 8 aprile ricorre il 18° anniversario della scomparsa dell'amato Le tante straordinarie cose che siamo riusciti a realizzare insieme, fanno sì che possiamo rivivere ogni giorno una infinità di dolcissimi ricordi che però contribuiscono a rendere ancora più dura, inaccettabile e tutt'ora irreale la mancanza di te. Arrivederci nostro dolcissimo indimenticabile tesoro. Il marito Ugo ed i familiari tutti la ricordano con grande affetto. S.Messa sabato 11 aprile alle ore 18.30 nella chiesa della Misericordia. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ENZO CACCIAMANI La moglie, il figlio, la nuora, la nipotina, il fratello, il nipote ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 7 aprile alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO GIANFRANCO BURATTINI La moglie, le figlie, i generi, i nipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. Nella S.Messa di mercoledì 8 aprile alle 18.30 saranno ricordati anche i genitori GILDO e MICHELINA. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO Sono 31 lunghissimi anni che il Signore ti ha chiamata in Paradiso. CHIESA di S.GIUSEPPE LAV. Anniversario della scomparsa dell'amata CHIESA di CACCIANO Giovedì 9 aprile ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amata ANNA LATINI I familiari ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa mercoledì 8 aprile alle ore 17.15. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Il marito, i parenti tutti la ricordano con affetto. S.Messa mercoledì 8 aprile alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Gli anni passano, i giorni volano, ma è sempre vivo il ricordo di una persona che amava e si faceva amare. Sarai per sempre nei nostri cuori. Dino Campioni ANNUNCIO ANNUNCIO Sabato 28 marzo, a 74 anni, a Lucca, è mancata all'affetto dei suoi cari Mercoledì 25 marzo, a 91 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari GINA BARONI ved. PAGNANI EMANUELA GASPARINI in BALDUCCI Lo comunicano il marito Aldo, il figlio Andrea, la nuora Lucia Miarelli, i nipoti Carlo e Filippo, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 27 marzo, a 91 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari ROBERTO CICCONCELLI Lo comunicano la moglie Clara Aquilani, i figli Angelo ed Elia, la nuora Sabrina, il genero Danilo, i nipoti Greta e Nicolas, la cognata Angela ed i familiari tutti. Onoranze Funebri Belardinelli ANNUNCIO Venerdì 27 marzo, a 85 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ELEONORA PASQUALINI ved. CECCHINI Lo comunicano il figlio Massimo con la nuora Rossella Carletti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Lunedì 30 marzo, a 77 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari LIANA CINTI ved. GABRIELLI Lo comunicano il figlio Angelo, la nuora Paola, i nipoti Emanuela e Roberto, il cognato Achille ed i familiari tutti. Onoranze Funebri Belardinelli ANNUNCIO Martedì 31 marzo, a 85 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari UBALDINA PERINI ved. AQUILANTI Lo comunicano le figlie Giuseppina e Mina, i generi Sergio e Alessandro, i nipoti Maria ed Andrea, i fratelli, le sorelle, i cognati, le cognate, gli altri nipoti ed i parenti tutti Impresa Funebre Bondoni 22 defunti.indd 2 DINA CRISTALLINI ved. MINARDI Lo comunicano i figli Antonietta, Sante e Bruno, le nuore Sandra e Claudia, i nipoti Gianluca con Matilde, Enrico con Giorgia e Damiano, le pronipoti Sibilla e Priscilla ed i familiari tutti. Onoranze Funebri Belardinelli ANNUNCIO Martedì 24 marzo, a 90 anni, a San Benedetto del Tronto, è mancato all'affetto dei suoi cari OLINTO ELISEI Lo comunicano la moglie Filomena Stroppa, le figlie Miriam e Stella, i generi, i nipoti, la sorella Adele ed i parenti tutti. Impresa Funebre Bondoni ANNUNCIO Venerdì 27 marzo, a 84 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari LUCIA LASCONI ved. BASILICI Lo comunicano le figlie Maria Luisa ed Emanuela, il genero Simone Schiavi, i nipoti, il pronipote, le sorelle Suor Antida e Speranza, i fratelli Don Tonino e Guerrino, i cognati, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Martedì 31 marzo, a Cotignola, a 78 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari IANITA CINTI in BARDELLONI Lo comunicano il marito Valdemiro, i figli Marina con Osvaldo, Mirko, Mila con Massimo, i nipoti Consuelo, Luca, Ludovico, la sorella Madrilena, il fratello Massimo, le cognate, i parenti tutti. Gli annunci vanno portati in redazione entro il martedì mattina “Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime” Sant’Agostino Il 14 aprile ricorre il 4° anniversario dalla scomparsa dell’amato BRUNO SASSI I familiari lo ricordano con grande amore ed affetto e pregano per lui nella S. Messa di domenica 12 aprile alle ore 11.30 nella chiesa della Misericordia. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di MARISCHIO Martedì 7 aprile ricorre il 2° anniversario della scomparsa dell'amato GINO GRIMACCIA CHIESA di S.VENANZIO Martedì 7 aprile ricorre il 10° anniversario della scomparsa dell'amato I suoi cari lo ricordano con immenso affetto. Lunedì 6 aprile alle ore 11.15 sarà celebrata una S.Messa in ricordo. Si ringraziano coloro che si uniranno in preghiera. MARIO BOLDRINI I figli ed i familiari tutti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 7 aprile alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. La fiction su Pietro Mennea a due anni dalla sua morte Pietro Mennea era davvero così? Il grande campione barlettano, per 17 anni detentore del record mondiale dei 200 metri, è stato rappresentato fedelmente nella fiction di Rai1? È la domanda che si sono posti in molti. Diciamo subito che la ricostruzione del personaggio è molto valida soprattutto grazie all’interpretazione di Michele Riondino, attore che si è calato nella parte del velocista pugliese con grande umiltà, risultando alla fine quasi perfetto. È giusto anche sottolineare che la personalità di Pietro era molto complessa e, quindi, non facilmente adattabile a una fiction, cioè ad uno spettacolo di per se stesso romanzato. Già, il lavoro di Ricky Tognazzi non poteva smarcarsi dal concetto di “finzione” che miniserie analoghe sono costrette a rispettare. In complesso, però, fatta eccezione per alcuni particolari, il prodotto è risultato molto vicino alla realtà ed è scivolato via gradevolmente. L’emozione è stata grande per noi che abbiamo vissuto da vicino la vita sportiva di Pierino (così era chiamato in ambito familiare), i momenti più importanti della sua carriera, ritrovando negli spezzoni dei filmati personaggi e luoghi ormai appartenenti alla storia sportiva della nazione. Colpisce la ricostruzione della casa in cui è vissuto per molti anni, ricordare la semplicità di mamma Vincenza e la passione di papà Salvatore o riportare alla memoria lo stanzone in cui troneggiava il tavolo immenso, utile a svolgere il lavoro di sarto, essenziale per mandare avanti tra mille difficoltà il ménage quotidiano. Forse è stato dato poco spazio alla sorella Angela, valido punto di riferimento per tutti coloro che si avvicinavano, a qualsiasi titolo, alla famiglia Mennea. Il periodo dell’Avis Barletta, con il felicissimo riferimento ai vari Pallamolla e Acquafredda oltre che fedelmente ricostruito è stato ben interpretato dai vari attori. Forse il professor Mascolo è parso meno introverso di quanto in realtà fosse. Ma anche in questo caso a comandare è stato l’adattamento al concetto di “fiction”. Bene anche la lite con i “polentoni” a Termoli. Spesso, nella vita di Pietro, si sono scontrati gli interessi del Nord e del Sud ma mai il giovane campione si sarebbe sognato di fare un “pernacchio” in pubblico, lui tanto introverso e poco propenso a ruoli da protagonista al di fuori dell’atletica. A proposito di liti, storica quella sulla pista dello stadio della Vittoria di Bari con Livio Berruti, conclusa con una mini spedizione punitiva dei parenti del barlettano, e saggiamente non riportata nella fiction. Si sa, in ambito sportivo l’antagonismo tra vecchi e nuovi campioni difficilmente finisce con uno scambio di mazzi di fiori. E veniamo a ciò che, a nostro parere, ha allontanato la fiction dalla realtà. Eccessiva, a volte addirittura ingombrante, la presenza femminile. Quando era nel pieno dell’attività agonistica Pietro non si sarebbe mai sognato di correre dietro ad una ragazza. Non ne aveva il tempo. Le sue giornate avevano un menu fisso: allenamento, allenamento e allenamento. Le poche ore sottratte al lavoro in pista o in palestra erano dedicate allo studio. In quella fase della sua vita l’unico vero amore era l’atletica. Null’altro. Utile solo ai fini della fiction, quindi, la presenza di Manuela, in realtà conosciuta quando l’attività agonistica era stata conclusa da tempo. In più spesso il prof. Vittori, cioè Barbareschi, sopravanza il personaggio Mennea. In realtà, pur avendo avuto un ruolo decisivo sia a livello tecnico che personale nella carriera di Pietro, il bravo allenatore non ha mai oscurato l’atleta. La sua presenza si è sempre percepita, molto raramente è stata in primissimo piano. In conclusione il giudizio sul lavoro di Ricky Tognazzi e degli attori è più che positivo soprattutto perché le due puntate hanno permesso al grande pubblico, ai giovanissimi, di conoscere un personaggio che a livello sportivo ha dato tantissimo all’Italia. Tutta la carriera del barlettano, culminata nella conquista dell’oro olimpico a Mosca e ancor prima nell’aver migliorato il record mondiale dei 200 metri, meritava di essere conosciuta anche da chi non ha avuto la fortuna di vivere molto da vicino quei magici momenti, di gioire, di emozionarsi. Certo, Pierino aveva un carattere forte, era determinato, in alcune circostanze addirittura testardo, non era semplice stare sempre sulla sua lunghezza d’onda ma essere riusciti a conquistare la sua fiducia, aver raccolto in alcuni casi i suoi sfoghi ha arricchito e agevolato la nostra crescita non solo professionale. Oltre allo sport, all’atletica, sono in molti a dover dire “grazie Pietro, splendida freccia del sud”. Carlo Gagliardi 01/04/15 11.28 23 L'Azione 4 APRILE 2015 Una delle mostre della scorsa rassegna >CULTURA ttiva tura colle enti di pit m o m i e d Uno Torna l'evento internazionale in città con la sesta edizione Convention sull'acquarello T orna l’appuntamento annuale nella città della carta, il prossimo 23 aprile si aprirà la sesta edizione di “Fabriano In Acquarello”. Dopo sei anni dalla sua ideazione la convention internazionale fabrianese, dedicata alla tecnica dell’acquarello su carta, diviene sempre di più il punto di incontro dei grandi maestri. Quest’anno saranno 27 le comunità artistiche che parteciperanno con opere realizzate da artisti provenienti da 40 paesi del mondo, in tutto 720 opere, che saranno allestite in mostra in 10 location nel centro storico della città, a sottolineare i luoghi d'arte e cultura che faranno da accoglienza a tanti nomi illustri. La convention, che durerà fino al 26 aprile, prevede un programma ricco di appuntamenti che consentiranno agli artisti e agli appassionati della tecnica dell'acquarello di condividere la propria esperienza artistica. Socializzare, conoscersi e confrontarsi per condividere la comune passione, è questo quanto gli artisti hanno sperimentato, nelle passate edizioni, essere il focus che FabrianoInAcquarello propone e che ha reso la convention ambito appuntamento annuale e crocevia degli acquarellisti di tutto il mondo. Non a caso dallo scorso anno la convention ha ottenuto il riconoscimento di Iws International (International Watercolor Society) quale punto di riferimento per l'Italia. Saranno tanti i momenti focali della convention, ai quali sono benvenuti non solo gli artisti, ma anche tutti gli appassionati, i turisti ed i curiosi. In primis l'appuntamento con le demo live dei maestri acquarellisti: ogni mattina il calendario prevede una ricca programmazione di illustri nomi che dimostreranno la propria tecnica ed il personale rapporto con la pittura presso la “Sala Arti Visive” della Biblioteca multimediale "Sassi” di Fabriano. Quindi, come consueto, sono in programma i momenti di "pittura collettiva", che vedranno tutti gli artisti dipingere nel Loggiato S. Francesco, in quello che è divenuto il momento più caratteristico di FabrianoInAcquarello: la corale comunicazione non verbale, che accomuna artisti di paesi tanto diversi in un incontro di confronto e socializzazione. Nel complesso storico delle Cartiere Miliani, di proprietà della Cartiera Fedrigoni Spa, il pomeriggio del 24 aprile, gli artisti potranno visitare l'archivio storico della Fondazione G. Fedrogoni Istocarta ed incontrare i mastri cartai artigiani, la fabbricazione a mano dei pennelli Escoda e gli esperti della lavorazione industriale della carta artistica Fabriano. Non mancheranno i momenti culturali, con la visita della città, dei luoghi storici e del Museo della Carta e della Filigrana che è d'uopo per tutti quanti vogliono conoscere Fabriano. A disposizione dei partecipanti vari momenti musicali e spazi conviviali, attraverso i quali i partecipanti al meeting avranno modo di apprezzare le eccellenze enogastronomiche del territorio. Al termine della convention un ristretto e selezionato numero di artisti proseguirà l'esperienza di incontro con le masterclass di pittura che si svolgeranno presso alcune countryhouse della campagna fabrianese. Le mostre rimarranno visibili fino al 17 maggio. La convention è promossa da Fabriano Città Creativa Unesco con il Museo della Carta e della Filigrana e l'associazione culturale InArte, con il patrocinio di Fondazione Carifac, Fondazione G. Fedrigoni Istocarta, Pia Università dei Cartai, Regione Marche, Provincia di Ancona, Ufficio Diocesano Cultura, Lions Club e Roraty Club di Fabriano, IWS Italy e con il supporto tecnico di Fabriano Fedrigoni, Escoda, Winsor & Newton, Artemisia e Artemiranda. S.Cecilia "prega" sotto la croce «Stabat mater dolorosa - Stava la madre addolorata iuxta crucem lacrimosa - in pianto presso la Croce dum pendebat Filius - da cui pendeva il Figlio». Con questa antifona sulle labbra è entrato in processione nella chiesa del monastero di San Silvestro il Coro di S. Cecilia, domenica 22 marzo appena terminata la Santa Messa. Era veramente la continuazione della celebrazione eucaristica della V domenica di Quaresima (che nell’antica liturgia si chiamava «domenica di Passione») e tutti i partecipanti hanno capito subito che si trattava di entrare in un’atmosfera particolare di preghiera e di meditazione. Sì, «Preghiera sotto la croce» (come diceva la locandina). In quel momento tutti ci siamo sentiti sotto la croce di Gesù insieme a Maria, a contemplare i dolori di Gesù, tutti sentivamo che dovevamo stare lì a 23 cultura.indd 2 pregare in silenzio, mentre i cantori proponevano «brani musicali di autori che in epoche diverse e con stili e con sensibilità diverse si sono misurati con la morte e la risurrezione del Signore». Sì, il modello era Maria: «l’unica creatura umana totalmente aperta all’amore di Dio e alla sua volontà, che è la testimone dell’ingratitudine umana. Maria stava sotto la croce. Il verbo non indica soltanto la presenza, ma la presenza partecipe. Non assiste soltanto il Figlio. Ripara insieme a lui la nostra lontananza dal Padre» (dai testi di don Tonino Lasconi). Con questa convinzione profonda i fedeli hanno seguito le fasi di questa preghiera e meditazione in canto: i vari brani conducevano a contemplare i misteri della passione di Gesù, partendo dall’incarnazione («Et incarnatus est - si è fatto uomo», per noi); vedendolo prostrato in angoscia nell’orto degli ulivi («Tristis est anima mea - la mia anima è triste fino a morirne» e «In monte Oliveti - Sul monte degli ulivi»), fino al grido angosciante del «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», a cui anche la natura rispondeva con le tenebre («Tenebrae factae sunt - Si fece buio su tutta la terra»). La nostra risposta non può che essere il pianto insieme a Maria («Stabat Mater» e il «Pianto di Maria») e la consapevolezza che noi siamo ingrati all’amore di Dio («Popule meus quid feci tibi? - Popolo mio, che cosa ti ho fatto?»), il quale ha caricato Gesù dei nostri peccati (Vere languores nostros… - Veramente ha preso su di sé le nostre debolezze e le nostre sofferenze») e quindi non possiamo fare altro che chiedere perdono («Miserere… - Pietà di noi»). Ma l’ultima parola è il ringraziamento e il saluto alla Croce di Cristo («O Crux ave spes unica - Salve, o Croce, unica speranza») e la proclamazione del nostro amore per lui («O bone Iesu - O Il coro durante l'esibizione a San Silvestro buon Gesù»): «La nostra preghiera si conclude con una appassionata invocazione a Gesù, che esprime la nostra partecipazione alla sua croce e il nostro ringraziamento per la sua opera di salvezza, per il suo sangue che, redimendoci, ci ha creati di nuovo, ci ha fatti rinascere alla speranza di una vita terrena che, vissuta nella fedeltà al Padre e ai fratelli, diventa eterna» (dai testi di don Tonino Lasconi). Con i testi di commento su ogni brano, brevi e puntuali, di don Tonino, proclamati (a volte quasi sussurrati) dalla voce profonda e vellutata di Oreste Aniello, gli amici cantori del Santa Cecilia, accompagnati all’organo da Mirella Dirminti e diretti dal Maestro Paolo Devito ci hanno veramente condotti ad un’intensa «Preghiera sotto la croce», in un’ora di profonda atmosfera spirituale e come degna preparazione alla settimana santa. Li ricompensi il Signore crocifisso e risorto, insieme alla Vergine Maria, addolorata e gloriosa insieme, e conceda loro di mettere la loro arte musicale a servizio di Dio e alla edificazione del popolo cristiano. Grazie di cuore, cari amici e Buona Pasqua! I monaci di San Silvestro 01/04/15 11.08 24 >CULTURA< L'Azione 4 APRILE 2015 Il profilo doppio di Longhi Verrà presentata in biblioteca il libro dello storico della pittura italiana G iovedì 9 aprile alle ore 17.30 presso la Biblioteca comunale “Sassi” verrà presentato il libro “Roberto Longhi: (nella foto) Proposte per una critica d’arte”. Il volume è stato dato alle stampe nel dicembre scorso dalla casa editrice “Portatori d’acqua” di Urbino con una prefazione di Giorgio Agamben docente di Estetica all’Università di Macerata. Ha avuto anche una ampia recensione sulle pagine culturali del quotidiano “La Repubblica” da parte di Tomaso Montanari. Si tratta di un rilancio al pubblico di un vibrante e “germinante” saggio scritto nel 1950 dal grande storico dell’arte, in occasione dell’’uscita del primo numero di “Paragone”, rivista di studi storico artistici da Longhi stesso fondata quasi a ridosso della prima grande mostra su Caravaggio in età contemporanea del '51, sempre da lui curata e vero antefatto della riscoperta e rinnovata fama attuale di questo pittore rivoluzionario ma fino ad allora quasi del tutto dimenticato. Roberto Longhi (Alba1890-Firenze 1970), fu docente di storia dell’arte prima all’’Università di Bologna (fra i suoi allievi anche un giovanissimo Pasolini che lo ricorderà come uno dei suoi veri maestri) e poi in quella di Firenze. Forse per dipingere, sarebbe consono dirlo, un aderente ritratto di chi fu Roberto Longhi e che cosa fu la sua attività culturale durata oltre mezzo secolo, non si trovano ancora oggi parole migliori di quelle di Pasolini e i suoi ricordi di una lontana lezione di storia dell’arte con Longhi, in una fredda aula universitaria di un gelido inverno bolognese, inverno di guerra del 1941: “Longhi era sguainato come una spada. Parlava come nessuno parlava. Il suo lessico era una completa novità. La sua ironia non aveva precedenti. La sua curiosità non aveva modelli. La sua eloquenza non aveva motivazioni. Per un ragazzo oppresso, umiliato dalla cultura scolastica, dal conformismo della società fascista, questa era la rivoluzione... La cultura che il maestro rivelava e simboleggiava, si poneva come alternativa alla intera realtà fino a quel momento conosciuta”. A queste si possono aggiungere anche le parole espresse da Gianfranco Contini, insieme ad Emilio Cecchi fra i massimi critici letterari del 900 italiano, entrambi legati da profonda conoscenza e lunga amicizia con Longhi ed entrambi da subito avvertiti del “simultaneo doppio profilo” del Longhi filologo indagatore e prosatore d’eccezione dei fatti della storia artistica italiana. Scrive Contini: ”Non vi è capitolo dei numerosissimi toccati da questo critico che non sposti o non integri l’impostazione tradizionale, di modo che la storiografia oggi vigente della pittura italiana Un... Poeta di successo Silvano poeta è stato felice interprete di alcuni dei suoi racconti più belli (sia del repertorio comico che di quello patetico) sabato 21 marzo nell’Oratorio di S. Maria del Gonfalone, nell’ambito dell’esposizione dei libri del Centro studi Riganelli. L’omaggio a Silvano Poeta, voluto da questa associazione culturale, è stato onorato dalla presenza del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, che ha detto di conoscere ed apprezzare l’opera letteraria di Poeta fin dai primi suoi libri. Aveva introdotto il recital Aldo Crialesi, del Centro Studi Riganelli, che ha invitato i fabrianesi a prendere coscienza che i racconti di Silvano Poeta non sono cose di poco conto, tanto per fare quattro risate, ma opera letteraria, cultura con la C maiuscola, che sarà sempre più apprezzata negli anni a venire. I nove libri di Silvano Poeta (tutti editi dallo stesso autore, senza ricorre a sponsor) sono importanti da tre punti di vista: storico, linguistico, letterario. Storico. La storia è storia non solo dei grandi avvenimenti e dei grandi personaggi, ma anche del vissuto quotidiano della gente comune; e Poeta ha rievocato magistralmente il vissuto dei piccoli paesi del preappenninico fabrianese (Vigne, Porcarella, Castelletta, Precicchie) lungo il secolo scorso. Linguistico. Poeta ha scritto i suoi racconti nel dialetto che si parla all’ombra del S. Vicino, in un dialetto marginale che altrimenti sarebbe rimasto sconosciuto, e gli ha dato dignità letteraria. Di questo dialetto e quindi dei libri di Silvano si sono interessati e si interessano studiosi di linguistica e glottologia, come Balducci dell’Università di Urbino e Loporcaro di quella di Zurigo. Letterario. Si tratta di racconti originalissimi, che creano personaggi, immagini, sensazioni che incantano. Sono vere opere d’arte, come non se ne trovano altre nella letteratura dialettale marchigiana. Silvano Poeta ha non pochi affezionati lettori nella nostra zona montana, ma è quasi sconosciuto, purtroppo, altrove. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscere i suoi libri ne è entusiasta. Come il nostro regista cinematografico Pupi Avati, la scrittrice marchigiana-romana Adele Rondini, come il critico letterario anconetano Fabio M. Serpilli che ha inserito Silvano Poeta, con giudizi molto lusinghieri, nel suo repertorio dei più significativi autori dialettali marchigiani. L’ultimo libro di poeta, “Gennaretta”, pubblicato l’anno scorso, oltre al testo in vernacolo, contiene la traduzione in lingua italiana a fronte. appare in buona misura lavoro suo”. Roberto Longhi infatti contribuendo a disseppellire vicende artistiche dimenticate o fino ad allora poco indagate dalla moderna storiografia sembrerebbe in pari tempo che abbia avuto l’inderogabile di dare “voce all’arte stessa”, perché l’arte è impastata col mondo con la storia, con l’esistenza degli individui e delle società e non può trovare la sua scaturigine nelle astrazioni concettuali della filosofia o di altre restrizioni dottrinarie che il più delle volte finiscono con l’imbrigliarne la vitalità o peggio ancora ne decretano l’estinzione. L’opera d’arte è per Longhi prima di tutto un evento esistenziale, una forma che si genera da una forma o si scontra con una forma diversa. Quindi una critica che voglia aderire ad una simile visione dell’arte, non può che essere fatalmente ma entusiasticamente “equivalenza verbale” dell’opera stessa e quindi essa stessa manifestazione artistica. Coordinano l’incontro Valter Bernardini, docente di storia dell’arte di Fabriano ed il professor Domenico Scalzo, ricercatore presso l’Università di Urbino e membro del coordinamento editoriale di “Portatori d’acqua”. LA GUERRA E LA FEDE di Don Leopoldo Paloni Fatima e Sant'Antonio (il Portogallo e la più grande guerra) Il 13 maggio 1917 è per tutti il giorno di Fatima. Questo giorno però, almeno per i portoghesi, avrebbe dovuto avere un significato ed un ricordo diverso. In quello stesso giorno erano entrate in linea sul fronte occidentale le truppe portoghesi e la massoneria nazionale aveva celebrato una festa solenne in cui il Gran Maestro aveva affermato che quella guerra avrebbe significato “Il trionfo degli ideali massonici”. Un’autentica dichiarazione di guerra al cristianesimo. Da notare che il messaggio di Fatima usa espressioni analoghe promettendo a Lucia do Santos e cugini che: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. Sembrerebbe così che la vera partita si giochi non tanto sui campi di battaglia della Somme, del Veneto o della Marna, ma vicino alle rive dell’Atlantico. In quello stesso giorno venne consacrato vescovo Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, il Papa che più fece per Fatima, il Papa che proclamò il dogma dell’Assunta (e quindi del trionfo di Maria) che vide nei giardini Vaticani per quattro volte lo stesso “miracolo del sole” avvenuto a Fatima. Sicuramente dal cielo stava dando una mano anche il beato Pio IX: il Papa del dogma dell’Immacolata anche lui nato il 13 maggio di molti anni prima. Ma veniamo alle cose di casa nostra: sul fronte italiano la guerra si combatteva nel Veneto dove particolarmente grande era la devozione a Sant’Antonio nato a Lisbona e morto a Padova. Era, proprio in quei giorni, opinione comune che Sant’Antonio avrebbe fatto terminare la guerra! Attilio Frescura nel suo famoso libro “Diario di un imboscato” narra di sedicenti apparizioni del Santo e che questa voce era diventata un tormentone fra i fanti della II Armata. Tutti, ma veramente tutti, si aspettavano la fine della guerra per il 13 giugno 1917 festa del Santo portoghese. Quel giorno però non avvenne nulla, almeno in Italia, mentre a Fatima la Madonna apparve per la seconda volta ai tre pastorelli. Per la fine della guerra dovemmo attendere ancora un po’ di tempo; ma guarda caso, l’armistizio fu firmato proprio a Padova, la città del Santo. Finì così l’Austria e fu segnata anche la sorte della Germania, ma evidentemente la guerra più grande, quella fra ideali massonici e Cuore Immacolato, è ancora in corso. Chi alla fine trionferà? Il video di Corrieri su S. Romualdo all'Università Popolare Debutta Achille Corrieri (nella foto) all’Università Popolare con la proiezione del suo documentario “S. Romualdo e l’abbazia di Valdicastro”. Con questo filmato eseguito nella sede della Biblioteca comunale di Fabriano, alla presenza di un folto pubblico, sono tornati alla vita con flash di un passato mistico e magico, l’abbazia di Valdicastro, la figura di San Romualdo ed il territorio fabrianese. La sensibilità nel montaggio delle immagini e la musica hanno fatto sì che la proiezione ha illustrato una storia in modo sublime e piacevole. Il video documentario è composto di cronaca, commenti e recitazione, con bellissime sequenze girate a Valdicastro in diverse stagioni e della Fabriano medievale. Ottime sono le performances dei due protagonisti scelti da Corrieri, specialmente quella di Sauro Stopponi nelle scene della morte e delle preghiere nei boschi e tra la neve. Senza dubbio questo filmato è tra i migliori di Achille Corrieri che lo ha dedicato alla sua terra nativa. Sicuramente il film come ha commentato “il maestro” è stato uno dei più complicati e difficili tra quelli che ha realizzato 24 cultura.indd 2 in trent’anni. Le riprese erano iniziate nel 2002 con la visita di Vittorio Sgarbi all’abbazia, continuate poi a fasi alterne per seguire nei dettagli tutta l’opera della ristrutturazione post-terremoto 1997 del complesso. Il montaggio delle immagini, come sempre, è stata la fase fondamentale di questo documentario che ha richiesto grande esperienza, sensibilità e senso del ritmo poiché è qui che si è definita la storia del Santo, la sua espressività e carisma religioso. Le immagini di questo documentario sono state elaborate e montate con una maestria che ha messo in risalto l’anacoreta vissuto nella spiritualità e penitenza rispecchiando la biografia delle fonti antiche. Interviste, riprese tra paesaggi e natura, la ricostruzione sceneggiata della storia di Fabriano dall’XI secolo e la vita di San Romualdo, costituiscono i passaggi di questo video dedicato al Santo ravennate che fondò l’abbazia di Valdicastro nel territorio fabrianese. Un bel documentario girato nella periodo della maturità artistica di Corrieri espressa nelle immagini, nella colonna sonora e la sua regia dove il suo personale genio creativo ha fatto rivivere un’importante pagina di storia conosciuta solo nei libri. Federico Uncini 01/04/15 11.11 25 L'Azione 4 APRILE 2015 La grande festa del Fabriano Cerreto negli spogliatoi Straordinario girone di ritorno, miglior attacco e miglior difesa >SPORT CALCIO Il trionfo Si ritorna in... Eccellenza! Grande Fabriano Cerreto, promosso con due giornate d'anticipo Ben tredici vittorie consecutive! Il successo del Fabriano Cerreto è un piccolo capolavoro firmato da mister Nicola Spuri Forotti, allenatore di estrema concretezza che ormai è una garanzia in fatto di promozioni in Eccellenza (già conseguite nel 2007/08 sulla panchina della Fortitudo e nel 2011/12 alla guida del Matelica). Per il Fabriano Cerreto parlano i numeri: 64 punti, frutto di 19 vittorie (di cui le ultime 13 consecutive, roba da record!) e 7 pareggi. Soltanto 2 le sconfi t e subite. Inoltre, miglior attacco del girone con 49 reti a segno, soltanto 18 i gol subiti (miglior difesa). Più 8 la media inglese. Tra i singoli, sempre insuperabile il portiere Andrea Latini, mentre in attacco il bomber Diego Marinelli è capocannoniere del girone con 16 reti. La società Fabriano Cerreto è frutto della fusione avvenuta nell'estate 2012 tra il Fabriano Calcio e il Cerreto Calcio. Nelle ultime due stagioni ha ottenuto altrettante promozioni: dalla Prima Categoria alla Promozione l'anno scorso (dopo aver vinto ben quattro spareggi di fila!) e dalla Promozione all'Eccellenza quest'anno. Il calcio, così, ritorna a disputare la massima categoria regionale, un campionato senza dubbio più in linea con la tradizione locale e con la vivacità del movimento "pallonaro" del nostro territorio. Congratulazioni dalla redazione sportiva de "L'Azione" per lo splendido risultato conseguito! Ferruccio Cocco 25 sport.indd 2 I di ANGELO CAMPIONI l sogno è diventato realtà. Infatti con la vittoria sul Marina, il Fabriano Cerreto ha incamerato il tredicesimo successo consecutivo e la vittoria nel campionato di Promozione con due giornate di anticipo, salendo così nel calcio che conta, l'Eccellenza, il massimo campionato regionale. E’ stata una magnifica cavalcata dei ragazzi di Spuri Forotti che, con una rimonta incredibile sulla Pergolese, sono riusciti ad esaltarsi e ad entusiasmare i tifosi che li hanno sempre sostenuti. Contro il Marina non c’è stata storia. La squadra del Fabriano Cerreto ha sbloccato il risultato grazie ad un'autorete di Venturi chiudendo il primo tempo in vantaggio. Nella ripresa il Marina prova a pareggiare la gara, spinge sull’acceleratore, ma la retroguardia locale difende la porta difesa dal giovane Pistola. A metà ripresa si scatena Piergallini che incomincia a bersagliare la porta ospite e al 25’ raddoppia. Non contento di ciò, dal limite dell’area infierisce con una staffilata firmando la sua splendida doppietta. Non passano sette minuti e il giovane Boria su azione d’angolo batte impietosamente Ferri per un poker FABRIANO CERRETO MARINA 4 0 FABRIANO CERRETO - Pistola, Di Luca, Pierotti, La Mantia (36’ st Salvetti), Galuppa, Boria, Zaccagnini, Bartoli, Marinelli (38’ st Martellucci), Silvi (41’ st Thair), Piergallini. All. Spuri Forotti MARINA - Ferri, Valeri, Venturi, Costantini, Santini Marco, Santini Mattia, Ribichini (31’ st Principi), Gagliardi (17’ st Droghini), Moschini, Savelli, Maiorano (1’ st Ledesma). All. Tiranti RETI - 38’ pt Venturi (autorete), 25’ st e 32’ st Piergallini, 39’ st Boria parte era caduto in disgrazia. La strada intrapresa sembra quella giusta, staremo a vedere se il tempo ci darà ragione. La classifica a due giornate dal termine: Fabriano Cerreto 64; Pergolese 55; Piandimeleto 49; Barbara 46; Marzocca 44; Real Metauro 43; Marina 41; Dorica Torrette 39; Passatempese 38; Camerano 36; Conero Dribbling 35; Marotta 31; Belvederese 30; Valfoglia 29; Vadese 17; Cagliese 14. Il Fabriano Cerreto davvero eccezionale, premiando questo giocatore che è cresciuto a dismisura, come è andata in crescendo “rossiniano” tutta la squadra. Ovviamente a fine gara, vista la sconfitta della Pergolese, è iniziata la festa. La gioia di tutto il team e dei tifosi è stata immensa. Adesso il campionato va in vacanza, ritornerà dopo Pasqua quando il Fabriano Cerreto sarà impegnato lontano dal suo pubblico, nella penultima di campionato, contro il Real Metauro che in classifica chiama 43 punti ad un soffio dalla zona play off. Per continuare que- LE INTERVISTE Di nuovo in Eccellenza. Il calcio locale torna in una categoria più consona al suo passato. La compagine di Nicola Spuri Forotti è stata artefice di una cavalcata straordinaria, soprattutto se si considera che al termine del girone di andata la Pergolese guidava la classifica con ben 11 punti di vantaggio sulla formazione cartaia. “Al giro di boa – afferma mister Spuri Forotti – non potevamo certo prevedere quanto si è poi verificato o, almeno, non in questo modo. Speravamo di recuperare, certo, ma tra il dire e il fare ce ne corre. Invece, abbiamo compiuto una grande impresa che, unita ad un periodo di calo della Pergolese, ci ha consentito di vincere il torneo con due gare di anticipo”. I quattro acquisti di dicem- sta splendida avventura e finire il torneo in bellezza bisognerà assolutamente vincere soprattutto per raggiungere il record di vittorie in questo appassionante campionato di Promozione che ha visto il trionfo di una società che solo un paio di anni fa militiva in categorie inferiori. Finalmente si puo’ ricominciare a vedere un calcio più competitivo nel territorio fabrianese, dopo che da un po’ di tempo a questa Allenatore e presidente al settimo cielo Spuri Forotti: "Gli acquisti hanno migliorato una squadra già forte" E Guidarelli: "Non c'è due senza tre..." bre hanno assunto un grosso rilievo, completando al meglio un gruppo già di per sé competitivo. “L’esperienza di Piergallini e Bartoli e due buoni giovani come Martini e Berrettoni hanno inciso – osserva – ma un percorso netto come quello che ci ha visto protagonisti lo si ottiene con il contributo di tutti i giocatori, dal primo all’ultimo”. E’ contento il presidente Claudio Guida- relli, il quale tuttavia non abbandona la sua pacatezza. “L’obiettivo è stato centrato – spiega - ed è ciò che conta. Il futuro? Beh, è presto per parlarne, ma posso dire che vogliamo fare bene anche in Eccellenza. E se è vero che non c’è due senza tre…”. Come dire che dopo due promozioni consecutive, non è fuori luogo pensare alla terza… Aminto Camilli Mister Nicola Spuri Forotti 01/04/15 11.13 26 >SPORT< CALCIO L'Azione 4 APRILE 2015 Serie D Le parate di "Super Pippo" salvano la porta matelicese I di DIEGO PICIOTTI l Matelica non va oltre lo 0-0 in casa del Castelfidardo ed ottiene il secondo pareggio consecutivo. Le delle assenze di D’Addazio, Ercoli e Gilardi costringono mister Bartoccetti a presentarsi con una formazione meno offensiva del solito e nel 4-4-2 del Matelica viene schierata una difesa inedita: la coppia difensiva è composta da Lazzoni e dal rientrante Cesselon, Girolamini e Corazzi vengono confermati come terzini. In avanti spazio alla coppia Ambrosini-Ferretti, mentre i quattro di centrocampo sono Scotini, Mandorino, Borgese e Moretti. Il primo tempo è combattuto e vede occasioni importanti da entrambe le parti. Sono gli ospiti i primi a farsi pericolosi; al 14’ Mandorino ci prova su calcio piazzato spaventando la difesa del Castelfidardo, ma la palla termina a lato. I padroni di casa rispondono cinque minuti più tardi quando Strano salta l’uomo, arriva sul fondo e crossa sul secondo palo per Tassi che si mangia un gol già fatto. Al 25’ CASTELFIDARDO MATELICA 0 0 CASTELFIDARDO - Aniadiewgu, Belelli, Cervellini, Carboni (90’ Bonifazi), Capparuccia, Urbinati, Tassi, Strano, Sbarbati, Alessandroni, Giansante (79’ Severini). All. Omiccioli MATELICA - Spitoni, Girolamini, Corazzi, Borgese, Cesselon, Lazzoni, Scotini (60’ Iotti), Moretti (69’ Moras), Ambrosini, Mandorino, Ferretti (75’ Jachetta). All. Bartoccetti ancora Matelica in avanti: traversone di Moretti per Ambrosini che si coordina alla perfezione e calcia al volo di destro; grande risposta di Aniadiewgu che devia in corner. Gli ospiti sfruttano il palleggio e tengono il possesso palla privilegiando le azioni manovrate, mentre il Castelfidardo gioca molto in verticale, con pochi fraseggi e riesce facilmente a creare situazioni pericolose. Alla mezz’ora occasione per gli ospiti RUGBY Serie C con Ferretti che calcia da fuori, ma non inquadra la porta. Immediata la risposta dei padroni di casa che si fanno vedere al 40’ con Sbarbati, Spitoni respinge. Nel finale di tempo altra grande occasione per il Castelfidardo: protagonista è ancora Sbarbati che si libera in dribbling e incrocia il destro, ma Spitoni si allunga e salva i suoi anche in questa occasione. Nella ripresa i ritmi calano, le due squadre sembrano stanche e lo spettacolo ne risente parecchio. Al 51’ il solito Sbarbati riceve in area e tira da buona posizione, ma alza troppo la mira. Il più pericoloso fra i biancorossi è Mandorino che al 58’ mette in difficoltà Aniadiewgu con un tiro-cross dalla distanza, ma il portiere del Castelfidardo si salva in due tempi. Mister Bartoccetti opera i tre cambi nel giro di un quarto d’ora: gli ingressi di Iotti, Moras e Jachetta danno un volto più offensivo ai biancorossi che passano CALCIO al 4-3-3, nel tentativo di portare a casa la vittoria. L’attacco del Matelica però si conferma ancora una volta poco incisivo e la migliore occasione capita sui piedi dei padroni di casa: all’81’ l’ex di turno Severini parte da solo in contropiede ed arriva in area dopo aver saltato tutta la difesa: il suo tiro di sinistro viene però respinto da Spitoni che compie un altro miracolo e mantiene la sua porta inviolata. La partita termina qui, gli ospiti portano a casa un punto prezioso in chiave salvezza, mentre il Matelica rimedia un altro pareggio inutile che la mantiene al settimo posto portandola a quota 42, ma le inseguitrici si trovano ormai a due soli punti di distanza. I biancorossi non vincono da ben otto partite e rischiano di perdere contatto con la zona playoff. Prossimo turno contro la capolista Maceratese, in casa, giovedì 2 aprile ore 14.30. Prima e Seconda Categoria Il Fabriano ci mette grinta Sasso, Fabiani e Serradica ma ad Ascoli non si passa conquistano belle vittorie Nonostante una grande prestazione, il Fabriano Rugby esce sconfitto dalla trasferta contro l’Amatori Ascoli. Un 33-11 solo apparentemente pesante, perché il "quindici" allenato da Cristian Lombardi ha venduto cara la pelle, mettendo più volte in difficoltà i padroni di casa. Panchina cortissima, infortuni, indisponibilità e giocatori acciaccati, ma tanta determinazione messa in cam- po per dimostrare di potersela giocare alla pari con una delle squadre più forti del girone. Molto positiva la mischia fabrianese, capace di mettere in costante difficoltà quella ascolana, così come molto positiva è stata la prova difensiva nonostante i 33 punti concessi. Gli undici punti fabrianesi sono stati marcati da Lombardi (6 punti, figli di due calci di punizione nel primo tempo) e da Ronchetti (una meta ottenuta di forza dalla spinta di mischia nel secondo tempo). Ora resta solamente la sfida contro i Valmetauro Titans, in trasferta, per concludere il campionato con una vittoria. Saverio Spadavecchia La meta di Stefano Ronchetti CALCIO a 5 In Prima Categoria girone A, ottima vittoria per il Sassoferrato Genga che in trasferta supera il Cantiano, secondo in classifica, per 1-4. Prossimo turno: Sassoferrato Genga – Audax Piobbico (all’andata 1-2). In Seconda Categoria girone D, dopo quattro mesi senza vittorie, torna al successo il Serradica e lo fa battendo il Victoria Strada per 1-0. I tre punti alla squadra di Colonelli mancavano dalla partita giocata contro la Spes Jesi del 16 novembre (2-1). A decidere la gara è stata una rete di Birelli al 19’. Grazie a questa vittoria il Serradica raggiunge il penultimo posto in classifica a quota 18 punti lasciandosi alle spalle la Spes Jesi, ultima con 15. Al termine della stagione, la penultima e la terzultima si sfideranno nello scontro playout mentre l’ultima classificata retrocederà direttamente in Terza Categoria. La formazione del Serradica: Pierotti, Censi, Stridi, Zampetti, Pierotti, Nabil, Birelli (92’ Carbone), Scotini, Bucchi (72’ Sampaoli), Vinciarelli (89’ Carli), Archetti; all. Colonnelli. Termina sul 2-2 la sfida tra l’Argignano e il Borgo Minonna. La squadra di Sentinelli passa in vantaggio al 16’ con Yonuzi, ma nella ripresa Campanelli, al 51’ e al 55’, firma pareggio e sorpasso. La rete del definitivo 2-2 la realizza Mariani al 90’. La formazione dell’Argignano: Pecci, Lucernoni, Cofani, Mecella (80’ Cervigni), Galuppa, Peccarisi, Ragni (69’ Lattanzi), Mancini, Yonuzi (91’ Mazzoli), Mariani, Nubola; all. Sentinelli. Nel girone F, vittoria di misura per la Fabiani Matelica che in trasferta supera per 0-1 il Serralta. A decidere il match è Ilari che corregge in rete, di testa, un traversone dalla sinistra. La formazione della Fabiani Matelica: Ferretti, Mattana, Truppo, Ciniello (89’ Bosco), Santucci, Vanità (67’ Mattioli), Canil (78’ Erasti), Ilari, Buldorini, Di Paolo, Vrioni; all. Rustichelli. Prossimo turno: Osimo Stazione – Argignano (all’andata 1-3), Castelbellino – Serradica (1-0), Fabiani Matelica – Aries Trodica (2-2) Luca Antonio Somma Campionati Sportivi Studenteschi Il Merloni-Miliani campione provinciale Nel pomeriggio di lunedì 23 marzo, la squadra di calcio a 5 composta dagli alunni dell’IIS Merloni-Miliani (foto) ha conquistato il titolo provinciale nell’ambito dei Campionati Sportivi Studenteschi organizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione, battendo in Ancona la compagine dell’IIS Volterra Elia con il punteggio di 10-4. Capitanati da Andrea Bianconi, sono scesi in campo: Lorenzo Morra, Pasquale Lo Muzio, Niko Amore Bonapasta, Gabriele Bruffa, Andrea Lucertini, Alessandro Donnini, Davide Piccolini, Daniele Vita, Matteo Colonna ed il portierone Simone Petrone. A maggio questi alunni rappresenteranno dunque la provincia di Ancona nella finale regionale a quattro. L’IIS Merloni Miliani, che da sempre si caratterizza sul territorio anche per quest’anima sportiva, costantemente si adopera per offrire ai propri studenti opportunità di crescita in ogni settore di interesse. 26 sport.indd 2 Lo sport rappresenta da sempre, infatti, un mezzo di crescita, sia da un punto di vista sociale - per la forte coesione e per l’orgoglio di appartenere ad una realtà ben definita - sia da un punto di vista cognitivo in quanto stimolante le abilità strategiche che sottendono allo sviluppo di ogni gioco di squadra. Ad maiora, ragazzi. Gli insegnanti Maiolini & Venturi CALCIO Seconda Categoria Fortitudo, playoff più lontani COLLE 2006 FORTITUDO FABRIANO 1 0 COLLE 2006 - Contento, Di Marino, Mengarelli, Brasil, Giuliani, Costarelli (40’ st Leccini), Mancini M., Zappi, May, Sandroni, Tuzi. All. Fulgenzi FORTITUDO FABRIANO - Antonelli, Ruggeri, Ippolito, Guidarelli, Clementi, Bernardi (35’ st Moretti), Piccolini, Castellani (1’ st Pallotta), Mamudi, Porcarelli, Gobbi. All. Ruggeri RETE - 25’ pt Mengarelli L a Fo r t i t u d o Fa b r i a n o i n cappa nella seconda sconfitta consecutiva: dopo quella con l’Osimana, esce battuta anche dal campo del colle 2006. E’ un vero peccato, perché dopo aver toccato il cielo con un dito - cioè l’ingresso nel playoff - in queste ultime due giornate la Fortitudo ha pregiudicato il suo cammino con due ko. Al termine della stagione mancano due gare e, a meno di un miracolo, non crediamo che i fabrianesi riescano nell’impresa di accedervi. Comunque sia, tra alti e bassi, la Fortitudo in certi frangenti ha anche entusiasmato, poi con l’infortunio di Biagini (bomber di questa compagine) tutto si è più complicato. Ciò non toglie che il torneo per i rossoblù è stato più che positivo visto l’inizio disastroso del campionato. Contro il Colle 2006 i ragazzi di Ruggeri hanno provato anche a vincere la gara, ma nella prima parte Piccolini si è fatto respingere dal bravo Contento un gol quasi fatto, poi è giunta la rete dei locali al 25’ che ha messo ko la retroguardia locale, forse un po’ troppo disattenta. Incassato lo svantaggio, la Fortitudo ha provato a pareggiare ma il Colle 2006 ha serrato la difesa e alla fine si è portato a casa tre punti molto importanti per la salvezza. Adesso c’è il riposo per le festività pasquali. Si riprenderà l’11 aprile con la Fortitudo impegnata sul campo amico contro la Leonessa Montoro, altra compagine che milita nella zona bassa della classifica e sta lottando per non retrocedere. Angelo Campioni classifiche SERIE D girone F Maceratese 64; Fano 60; Sambenedettese 54; Campobasso 48; Chieti 45; Civitanovese e Matelica 42; Jesina e San Nicolò 40; Giulianova 36; Fermana 34; Recanatese 31; Castelfidardo 29; Termoli 27; Amiternina 25; Agnonese 23; Vis Pesaro 22; Celano Marsica 16. PRIMA CATEGORIA girone A Laurentina 51; Cantiano e Villa San Martino 47; Mercatellese 46; Piobbico 44; Gabicce Gradara e S. Orso 43; Montecalvo 40; Fermignanese 39; Sassoferrato Genga 34; Montelabbate 33; Mondolfo 32; Peglio 30; Urbino Pieve 27; Usav Pesaro 23; Della Rovere 19. PRIMA CATEGORIA girone B Vigor Castelfidardo 62; Villa Musone 48; Osimana 47; Miciulli Senigallia 44; Filottranese 43; Fortitudo Fabriano e Vallesina 40; Le Torri 38; Filottrano 37; Monsano 36; Avis Arcevia 31; Cameranese, Leonessa Montoro, Colle e Castelfrettese 28; Collemarino 25. SECONDA CATEGORIA girone D San Biagio 60; Osimo Stazione 59; Cupramontana e Borghetto 52; Borgo Minonna 51; Chiaravalle 47; Sampaolese 46; Staffolo 39; Labor 37; Argignano e Osimo 30; Castelbellino 26; Offagna 25; Victoria Strada 23; Serradica 18; Spes Jesi 15. SECONDA CATEGORIA girone F Valdichienti 63; Pioraco 57; Sarnano 54; Rione Pace 53; Trodica 48; Caldarola 46; Elfa Tolentino 42; Robur 39; Esanatoglia 38; San Ginesio e Fabiani Matelica 36; Sefrense 31; Corridonia e Serralta 23; Montecassiano 19; Nova Camers 11. TERZA CATEGORIA girone F Treiese 59; Castelraimondo 58; Visso 50; Real Tolentino 44; Juventus Club 42; Pievebovigliana 37; Belfortese 35; Chiesanuova 32; San Francesco Cingoli 30; Palombese 27; Abbadiense 24; Real Matelica e Appignano 16; Collevario 3. 01/04/15 11.14 BASKET Serie C regionale Over-time vincente per la vivace Janus di LUCA CIAPPELLONI L a Janus Fabriano ricomincia da dove aveva lasciato. La squadra di coach Bolzonetti apre la seconda fase di campionato prevalendo all’overtime sul campo della Bramante Pesaro 73-78 dopo una partita molto equilibrata, in cui l’esperienza dei cartai ha avuto la meglio solo al termine dei 45’ di gioco. Pesaro si lascia preferire nella prima metà di gara, Nardini e Urbani sono implacabili e mandano avanti i padroni di casa 21-15 alla prima sirena, complici anche le mani ancora fredde dei biancoblù. In una Janus nervosa è solo Nizi ad entrare bene in partita e il collettivo pesarese ha in pugno il match (37-25 al 20’). I cartai rientrano dagli spogliatoi con ben altra intensità e rivoltano il match come un calzino: Bugionovo, Carnevali e Calandrillo suonano la riscossa fabrianese e la Janus mette la freccia (47-50 al 30’). L’ultimo quarto si gioca sul filo dell’equilibrio: Longoni e Sorcinelli portano la Bramante anche a +7 ma Fabriano resta in partita col solito Calandrillo che, a 18’’ dal termine, realizza anche i liberi del -1. Longoni dalla lunetta fa BASKET 27 >SPORT< L'Azione 4 APRILE 2015 Serie D BRAMANTE PESARO JANUS FABRIANO 73 78 BRAMANTE PESARO - Nardini 15, Ricci 2, Longoni 15, Velispahic, Ceccolini 3, Bongiorno 6, Sorcinelli 8, Oliva 9, Urbani 8, Di Sciullo 7. All. Nicolini JANUS FABRIANO - Carnevali 10, Bugionovo 17, Silvi, Nizi 11, Braccini, Paoletti 12, Toppi 4, Mustacchio, Calandrillo 24. All. Bolzonetti 1/2 così è ancora l’italo-americano a mandare la partita al supplementare col canestro del 67-67. L’esterno del New Jersey, che realizza 20 dei suoi 24 punti dal terzo quarto in poi, prosegue nello show personale anche nei cinque minuti aggiuntivi e Fabriano può festeggiare un altro successo. Dopo la prima giornata del “Girone Campione Regionale” c’è già la minifuga di Fabriano e Fossombrone, le due formazioni migliori anche nella regular season. Il +6, figlio anche dei punti ereditati nella prima fase, con cui già distanziano la terza classificata, Urbania, lascia presagire che quell’ultimo turno in programma il BASKET 24 maggio, proprio al PalaGuerrieri fra i team di Bolzonetti e Giordani, possa essere una sorta di finalissima. Dopo il match infrasettimanale interno contro Fermignano, di cui non conosciamo l’esito per motivi di stampa, Fabriano tornerà in campo dopo la sosta pasquale contro Urbania (domenica 12 aprile, ore 18, PalaGuerrieri). Paoletti (foto di Martina Lippera) BASKET Serie C nazionale Ancora senza Nasini l'Halley Matelica fa sua l'ultima gara in casa Ultima partita stagionale in casa per l'Halley Matelica, che saluta così i suoi tifosi per questa stagione, in cui ha lottato a lungo per le posizioni di vertice. Per l’occasione, i biancorossi hanno deciso di far salire i propri sostenitori sull’ottovolante, regalandogli un bel match thrilling. Rispetto all’andata, in cui Matelica espugnò con autorità il bollente palasport pedasino, gli ospiti hanno un’arma in più nell’ex-Osimo Elia Monticelli, uno che con l'Halley si è sempre esaltato. E infatti anche stavolta segna 26 punti. D’altra parte, l’uomo Halley che avrebbe dovuto e potuto stamparglisi addosso, come un guanto, vale a dire Cristiano Nasini, ha guardato la partita dalla panchina, sempre alle prese con un ginocchio che da mesi gli impedisce di essere quel giocatore che i tifosi avevano imparato a godersi fino a Natale. Parte subito forte Matelica, ispirata da Novatti, che prima serve l’assist a Sorci per la tripla, poi con cinque punti consecutivi manda i suoi sull’8-2: 8 punti in appena due minuti di gioco, i tifosi già si leccano i baffi. E invece la partita conosce subito una delle sue prime violentissime virate. Monticelli Promozione Cerreto ko Il tris dei Brown Sugar al fotofinish che continuano a sperare Sconfitta in volata per il Cerreto nel match interno contro la Fortitudo Porto Recanati. La squadra di Sonaglia viene battuta 66-69 e al momento nella classifica generale della Top 16 occupa il dodicesimo posto. Cerreto è tornata in campo mercoledì 1 a Castelraimondo, oltre i nostri tempi di stampa, prima di osservare la consueta pausa pasquale. Moscatelli & company scenderanno di nuovo in campo venerdì 10 al PalaCarifac contro il Basket Giovane Pesaro. l.c. Terza vittoria consecutiva per i Brown Sugar Fabriano che superano la Dinamis Falconara 58-52 e mantengono ancora alcune speranze di agguantare il quarto posto in classifica, l’ultimo valido per la qualificazione diretta al secondo turno dei playoff. I gialloviola di Pietro Gentili dovranno però fare bottino pieno nelle ultime tre partite per concretizzare quello che fino a un paio di settimane fa sembrava solo un miraggio: il prossimo appuntamento ad Ancona contro la Dinamo (giovedì 9 aprile alle 21.15) sarà cruciale. Rinviata a giovedì 2 aprile, invece, la partita fra Gladiatores Matelica e Pol. Futura Osimo (Palasport di Matelica, ore 21.30). Gentili allenatore dei Beown l.c. ATLETICA Ferreti al tiro (foto di Martina Lippera) Settore giovanile Anche la categoria Ragazzi e Ragazze si fa valere L’Atletica Fabriano ha dimostrato ancora una volta di essere quanto mai vitale con i suoi settori giovanili in particolare, sia in termini di quantità che di qualità. Detto delle straordinarie cinque vittorie individuali tra gli Esordienti (6-11 anni), ottimi responsi anche nelle prove multiple riservate alle categorie Ragazzi/e (12-13 anni), a cominciare dai nuovi record sociali di Giacomo Lorenzini nei 60 e nei 600 metri, rispettivamente con 8”31 e 1’42”41. Il crono dei 600 è anche il migliore della regione durante tutta la stagione indoor: Giacomo era lanciato verso la vittoria nelle prove multiple, ma un fastidio alla schiena ha indotto, giustamente, i suoi istruttori, a farlo fermare nella gara di salto in alto, dove aveva saltato la misura d’ingresso ad 1.10. Alla fine Giacomo è stato quarto, comunque sul podio con grande merito. Tra le femminucce la medaglia di bronzo, con il quinto posto assoluto, l’ha conquistata Luana Tavares, decisamente miglioratasi nel salto in lungo (3.62) e nei 600 metri (1’55”60). Senza fortuna Berat Mehemedi, soltanto settimo, che 27 sport.indd 2 comunque ha siglato il nuovo record sociale nei 60hs anche se di un solo centesimo (10”53) ed è stato terzo nel getto del peso con metri 9.26, davanti ad Andrea Girolametti e Filippo Bravi. Nei 600 metri molto bene anche Vesna Braconi, determinata e combattiva tanto da conquistare un ottimo quarto Alcuni promettenti giovani dell'Atletica Fabriano con gli allenatori posto assoluto con il nuovo personale a 1’56”57. Personal best anche per Giulia Dominici e Chiara Romagnoli, rispettivamente decima ed undicesima su un totale di 29 concorrenti. Tra i maschietti, oltre alla conferma di Lorenzini come miglior marchigiano, nei 600 metri da segnalare l’ottimo settimo posto di Andrea Mingarelli con 1’53”66, il gran personale di Saverio Petrongari con 1’56”90 ed anche il nuovo limite di Nicolò Spadini, anche quarto nell’alto con 1.31. Molto bene anche Federica Carini, record personale e terzo posto assoluto nei 60hs in 10”82, davvero ad un soffio dal record sociale. Pregevole rientro per Giorgia Gerace, dopo un lungo stop per infortunio in ambito scolastico. Per lei personal best nel peso con 8.32, con 3.62 nel salto in lungo e 9”03 nei 60 piani. In crescita vertiginosa Ludovica Bardella e Sara Corvo, sia nella velocità che nei salti, così come lodevole è stato l’esordio di Elena Vito. Concreti passi avanti anche per Filippo Bravi, Paolo Dominici e Matteo Menghini. Sandro Petrucci HALLEY MATELICA PEDASO 68 65 HALLEY MATELICA - Sorci 7, Novatti 19, Servadio 6, Amoroso 11, Dolic 2, Pecchia J. 3, Ferretti 8, Nasini ne, Ciccolini ne, Usberti 12. All. Pecchia A. PEDASO - Domesi 5, Di Angilla 5, Monticelli 26, Conti 12, Carletti, Meconi 8, Stampatori ne, Ferretti ne, Belleggia 5, Perini 4. All. Camarri comincia a prendere per mano i suoi, mette la freccia e vola via mentre per l'Halley, incredibilmente, il canestro resta stregato fino a 1’36” dal termine del quarto, quando Jacopo Pecchia rompe l’incantesimo con una tripla e porta Matelica al -8. Il primo quarto vede Pedaso avanti per 13-22. E all’inizio del secondo periodo, Meconi porta i suoi sul +11, che è il massimo vantaggio ospite. Poi è Luca Usberti che si incarica di riportare i suoi sotto con due triple a stretto giro di posta, cui si aggiunge anche un canestro di Novatti per un parziale di 8-0 in un amen. Stavolta è Pedaso a non mettere più punti a referto: appena uno in oltre 6’ di gioco. Matelica impatta con Ferretti sul 25-25 e le due squadre mantengono l’equilibrio fino all’intervallo (31-32). La ripresa si apre con una tripla di Sorci, ma in realtà il periodo sorride agli ospiti, più continui e tosti in difesa: a fine quarto il tabellone dice 44-51. L'Halley ha bisogno di un cambio di marcia ed è proprio quello che si vede nell’ultimo quarto, sicuramente quello in cui esprime il basket migliore. Gli uomini di Pecchia recuperano subito il gap, arrivando al pareggio (53-53) con Novatti. Da lì in poi è partita tesa, vibrante, e Matelica la porta a casa con la determinazione dei suoi, che riescono a procurarsi falli e viaggiano in lunetta, soprattutto con Ferretti e Amoroso. Finisce 68-65 e l’applauso per la partita e per la stagione. Ora due trasferte proibitive, contro Osimo (che deve giocarsi il tutto per tutto per agguantare il terzo posto, improbabile) e la supercapolista Ortona (team di un altro pianeta). Antonio Gentilucci classifiche SERIE C NAZIONALE Ortona 44; Falconara 38; Campli 36; Osimo 32; Halley Matelica 30; Pisaurum 28; Tolentino 24; Pedaso 22; Pescara e Valdiceppo 18; Perugia e Loreto Pesaro 14; Civitanova 12; Gubbio 6. SERIE C REGIONALE Girone per la vittoria del campionato Janus Fabriano e Fossombrone 38; Urbania 32; Stamura Ancona 30; Fermignano 28; Bramante Pesaro 24. SERIE D - Seconda fase Basket Giovane Pesaro 6; Porto Recanati e Cerreto 2; Castelraimondo 0. PROMOZIONE - Fase Gold New Basket Jesi 18; Acqualagna, Dinamis Falconara e San Severino 12; Independiente Macerata e Dinamo Ancona 10; Brown Sugar Fabriano 8; Adriatico Ancona 6. PROMOZIONE - Fase Silver Marotta 22; P73 Conero e Chiaravalle 14; Morrovalle 12; Gladiatores Matelica 10; Camerino 6; Futura Osimo e Pollenza 4. 01/04/15 11.16 28 >SPORT< GINNASTICA Ritmica Lisbona e Lanciano, Fabriano è ovunque! O rmai siamo all’ennesimo fine settimana in cui la Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano si divide tra gare in Italia ed all’estero. A Lanciano si è svolta la fase interregionale del Campionato di Specialità con la partecipazione di società provenienti da Marche, Umbria ed Abruzzo. Ottima la prova di Valeria Carnali, rientrata nelle gare agonistiche dopo un periodo di sosta; conquista il primo posto ed il titolo di campionessa interregionale in entrambi gli attrezzi presentati, Fune e Palla e la qualificazione per la Finale nazionale ad Arezzo il prossimo maggio. Avrà la compagnia in Finale anche di Camilla Zuccaro, seconda alle Clavette e sesta al Cerchio. Buoni piazzamenti, ma non qualificazione per la Finale, per Azzurra Ottaviani, sesta alla Palla e settima al Cerchio. Tutte hanno gareggiato nella categoria Senior. A Lisbona, invece, sono andate in pedane le nostre ginnaste della Squadra Nazionale Junior che hanno rappresentato l’Italia al Torneo Internazionale portoghese. Trasferta nata e finita male, per la molta sfortuna che ha colpito diverse nostre ginnaste che hanno gareggiato in precario stato di salute, cosa che ha Valeria Carnali, Azzurra Ottaviani e Camilla Zuccaro a Lanciano ATLETICA condizionato la loro gara, finita con un nono posto, che non rispecchia sicuramente i valori che possono esprimere. Ma non possiamo dimenticare che la Ginnastica Fabriano aveva in gara a Lisbona l’altra sua ginnasta Martina Centofanti, oramai con il posto fisso nella squadra Nazionale Senior, le famosissime "farfalle azzurre", che hanno addirittura vinto due medaglie d’oro in Portogallo. Nel week-end di Pasqua, la nostra Letizia Cicconcelli, sempre in rappresentanza della Nazionale Italiana, andrà a Bucarest per la gara internazionale "Irina Deleanu Cup", per iniziare un percorso di conoscenza in ambito straniero, indispensabile nella ginnastica ritmica. A metà aprile, poi, ci sarà la World Cup di Pesaro, momento clou per gli appassionati italiani di ritmica, con la speranza di poter schierare tutte le nostre ginnaste che oggi sono soggette alle convocazioni della Nazionale Italiana. Fisdir (disabili intellettivi e relazionali) Mancioli e Gerini conquistano il Palaindoor La stagione dell’Atletica Fisdir (rivolta ad atleti con disabilita intellettiva e relazionale) inizia come di consueto con l’appuntamento più importante, i Campionati Italiani Indoor. La due giorni di gare 21 e 22 marzo è ospitata dal Palaindoor di Ancona. Gli Alfieri della Polisportiva Mirasole, Luca Mancioli e Daniel Gerini, si presentano al meglio a queste gare grazie alla preparazione svolta in palestra, presso lo Sterlino Wellness Club sotto la supervisione di Paco Pallotta. In campo i ragazzi sono seguiti da Massimiliano Poeta per la velocità e Giuseppe Gagliardi per i lanci entrambi allenatori dell’Atletica Fabriano. Il primo a scendere in pista è Luca Mancioli (Categoria Tf21) nei 60 metri piani, croce e delizia per lui. In batteria Luca vince senza problemi in 8.89. In finale si rinnova il duello dello scorso anno con Gabriele Rondi della Polisportiva Disabili Valcamonica. Una finale emozionante fin dal primo metro che vede il Mancio spuntarla in 8.83 e poter così far esplodere la sua felicità, insieme a genitori ed amici. Le emozioni non sono certo finite: tocca a Daniel (categoria SP KG4 Tf21) salire in pedana per il getto del peso. Con il L'Azione 4 APRILE 2015 VOLLEY FEMMINILE Serie D e Settore giovanile Il team maggiore soffre per le assenze, bene le squadre Under Nel campionato di serie D, sconfitta casalinga per la Pallavolo Fabriano di Baldoni e Moretti: 1-3 ad opera dell’Helvia Recina (14-25; 26-24; 2426; 18-25). Le ragazze fabrianesi, dopo tre vittorie, hanno ceduto alla più determinata Macerata. Orfane di Sonaglia e Ragni, le nostre approcciano male la partita, si riscattano nel secondo parziale, lottano nel terzo, ma nell'ultima frazione cedono definitivamente lasciando alle avversarie l’intera posta in palio. La formazione: Angeletti, Angione, Baldoni, Balducci, Carnevali, Cattarulla, Fattorini, Malefora, Mearelli, Sonaglia, Vincenti (L1), Pallotta (L2). In Prima Divisione, invece, la Pallavolo Fabriano è riuscita a superare le maceratesi dell’Helvia Recina per 3-2 (27-29; 19-25; 27-25; 25-19; 15-13). E’ stata un partita equilibrata, come si vede dai parziali dei set, vinta con estrema fatica dalle fabrianesi che alla fine hanno trovato la benzina nei motori. La formazione: Baldoni Michela, Baldoni Sara, Brenciani, Cattarulla, Fattorini, Paoloni, Paolucci, Ruggeri, Busini (L); all. Baldoni e Moretti. Tornano alla vittoria le ragazze della Terza Divisione contro una Pieralisi Jesi che non riesce ad opporre una seria primo lancio ha 8.57 prende subito il comando della classifica e non lo lascia più. Gli altri cinque tiri servono a Daniel per tenere a bada gli avversari, che non riescono a raggiungerlo. Con il primo lancio il nostro “gigante buono” conquista il suo primo italiano indoor nella categoria senior. La seconda giornata di gare è tutta per il “Mancio” ed I suoi 200 metri piani. Già in batteria mostra la sua superiorità vincendola e facendo registrate il nuovo record italiano a 30.71. In finale Luca chiude in 30.65 i 200 metri piani facendo registrare in meno di un’ora due record italiani che gli valgono il titolo italiano. Con questa prestazione per il secondo anno consecutivo viene insignito del premio “Pietro Mennea” per la miglior prestazione sulla distanza. Daniel e Luca in questi due giorni ci hanno fatto vivere delle emozioni incredibili, vederli emozionarsi l’uno per la vittoria dell'altro è stata un'ulteriore vittoria, quella dell’amicizia che non svanisce mai. Per l'appoggio che dà alla Mirasole, è doveroso ringraziare la Fondazione Carifac. Federica Stroppa resistenza: 3-0 (25-15; 25-20; 25-19). La formazione: Angeletti, Camardo, De Vito, Faggi, Nagni, Paoletti, Perini, Rossini, Santoni, Tonini, Cecchini (L1), Boldrini (L2); all. Faggi. Prossimo impegno casalingo venerdì 17 aprile ore 20.45 presso la palestra Itis contro la Marester Sassoferrato. L'Under 14 Verde vince a Montecassiano due importanti partite (2-0 contro il Grottazzolina e 2-0 contro il Montecassiano) e agguanta il primo posto provvisorio del girone, in attesa dell'ultima e decisiva giornata di questa seconda fase che si concluderà tra le mura amiche domenica 12 aprile alle ore 9.30 presso la palestra dell'Itas Vivarelli. La formazione: Becchetti, Boldrini, Cacciamani, Ciarmatori, Ciccolessi, Gambini, Imperiale, Maiolatesi, Malzew, Maraniello, Mariani, Pascolini, Tronchi; all. Giuliani e Rossini. Doppio tie break per l’Under 14 Bianco che nella prima partita batte l’Esavolley per 1-2 (19-25; 25-9; 12-15), mentre nella seconda le maceratesi dell’Helvia Recina si impongono per 1-2 (7-25; 2523; 11-15). La formazione: Barbarossa, Ciabochi, Fiorani, Iacobucci, Mancini, Mariani, Salari, Turchi; all. Moretti e Baldoni. L'Under 14 Bianco Pianeta calcio a 5: i risultati SERIE C2, GIRONE A: VIRTUS ORGOGLIOSA, MA NON BASTA La Virtus Fabriano di mister Gianmarco Latini ha tenuto testa alla quotata Cagli, ma alla fine si è dovuta inchinare per 2-4. Per i cartai, a segno Samuele Pallotta con una doppietta. Si torna in campo venerdì 10 aprile nel match casalingo contro il Casine (PalaGuerrieri, ore 21.30). La classifica dopo ventisette giornate: Dinamis Falconara 69; Pieve d’Ico 58; Cagli 53; Ankon 51; Futsal Ancona 50; Casine 47; Jesi 44; San Costanzo 38; Chiaravalle 37; Pietralacroce 36; Pianaccio e Numana 35; Tre Colli Pinocchio 24; Brecce Bianche 16; Virtus Fabriano 13; Mantovani 5. f.c. SERIE C2, GIRONE B: IL CERRETO SI MANTIENE SECONDO Il Cerreto di mister Kristian Giordani ha centrato un bel successo contro il Recanati per 5-2 grazie alle reti di Tozzi, Ajdari (2), Biondi e Gubinelli. Tre punti che permettono ai rossoneri di conservare la seconda posizione in classifica, da soli. Disco rosso, invece, per l’altra formazione della “torre pendente”, il Cerreto d’Esi di mister Maurizio Buratti, che si è inchinato 6-2 a Gagliole. Per i cerretesi, a segno Amadei. Coglie un punticino la Junior Matelica di mister Antonio Colluto, 2-2 con il Santa Maria Nuova grazie alle marcature di Ferretti e Leoni. Anche qui, 28 sport.indd 2 ora, c’è la pausa pasquale. Si tornerà in campo venerdì 10 aprile con Castrum Lauri-Cerreto e San Severino-Junior Matelica, quindi sabato 11 aprile Cerreto d’Esi-Futsal Macerata (PalaCarifac, ore 15). La classifica dopo ventisette giornate: Sambucheto 69; Cerreto 49; Futsal Macerata 47; Campocavallo e Montelupone 46; San Severino 44; Cantine Riunite Tolentino 43; Cerreto d’Esi 41; Castrum Lauri 39; Gagliole 37; Osimo 34; Santa Maria Nuova 33; Fontespina 27; Junior Matelica 26; Recanati 22; Real Trading 8. f.c. SERIE D: IL DERBY E' DEL NEBBIANO Il Nebbiano (a segno Alessandro Farneti, Samuele Farneti con una doppietta, Spadini ed Emanuele Farneti) si aggiudica la sfida con l’Avis Genga (in gol Boria, Bruffa con una doppietta e Conigli) per 4-5 al termine di un match combattuto. Il Campodonico, invece, è stato superato a domicilio per 1-4 dalla capolista Imbrecciata. Di Mauro Lezzerini il gol della bandiera. La classifica dopo ventitré giornate: Imbrecciata 57; Cupramontana 53; Villa Musone 43; Casenuove e Giovane Aurora 36; Moie e Aspio 32; Nebbiano 29; Anconitana e Dorica 28; Monserra 25; Candia Baraccola Aspio 22; Avis Genga 18; Campodonico 16. f.c. CALCIO a 5 Serie C1 Il Real tira fuori le unghie a Cingoli (1-2) e continua a lottare per la salvezza Punti d’oro conquistati dal Real Fabriano (foto) sul campo del Grottaccia, una delle formazioni più temibili visto che era reduce da ben nove risultati utili consecutivi (otto vittorie e un pareggio). Ma i fabrianesi sono a caccia della salvezza e – pur presentandosi alla sfida privi di Bello Burzo, Ciculi e Boncristiano – si impongono per 1-2. La partita è equilibrata e il primo tempo si chiude con i “blaugrana” avanti 0-1 grazie alla segnatura di Carnevali. Prima dello scadere Morelli fallisce il colpo del ko spedendo sul legno un calcio di rigore. Nel secondo tempo la partita si innervosisce, prima è un giocatore del Grottaccia ad essere espulso e poi è il fabrianese Bartolini a vedersi sventolare il cartellino rosso. Dal suo stesso fallo nasce il gol del pareggio del Grottaccia. Il Real però continua a giocare con orgoglio e trova con Biancini, ormai da un po’ di partite in stato di grazia, la rete decisiva dell’1-2. Punti pesantissimi per continuare a sperare: il Real c’è. Formazione Real: Cesaroni, Mosciatti, Angelelli, Angeloni, Bartolucci, Bartolini, Biancini, Carnevali, Morelli, Pastuglia, Laurenzi. Prossimo impegno venerdi 10 aprile in trasferta sul campo dell’Urbino, altra gara fondamentale. La classifica dopo ventisette giornate: Corinaldo 68; Etabeta 53; Cus Macerata 50; Bocastrum United 49; Montecchio 48; Nuova Ottrano 42; Grottaccia e Falconara 41; Pagliare 40; Sant’Angelo 39; Ascoli e Torrese 36; Real Fabriano 28; Castelbellino 23; Urbino 21; Campiglione 8. Il campionato della Juniores si è invece concluso la scorsa settimana. Il verdetto del campo per i ragazzi del Real Fabriano è stato molto (forse troppo) duro. La compagine di mister Cesaroni, dopo aver navigato per l’arco di tutta la stagione tra le prime posizioni, si ritrova fuori dai playoff di un solo punto (59 contro i 60 della quarta in classifica). Nonostante questo, però, non si può rimproverare nulla a questo gruppo, con i ‘96 che praticamente ogni settimana hanno portato avanti il doppio impegno C1-juniores e i ‘97 che hanno dimostrato di avere ancora ampi margini di crescita davanti a loro. Peccato perché ai playoff il Real avrebbe potuto sicuramente dire la sua. Speriamo che l’appuntamento sia solo rinviato al prossimo anno. Classifica finale: Pietralacroce 73; Cus Ancona 67; Alma Juventus Fano 61; PesaroFano 60; Real Fabriano 59; Osimo 51; Sant’Angelo 50; Fano 34; Ostrense 32; Castelbellino 30; Villa Musone 27; Lucrezia 23; Cerreto d’Esi 16; Campocavallo 15; Brecce Bianche 7. Lorenzo Alunni 01/04/15 11.18 29 >>FUORI PORTA<< L'Azione 4 APRILE 2015 La galeottologia carceraria di SILVIA RAGNI A lberto disquisisce (con ironia) sulla “galeottologia carceraria”, quel linguaggio composto da parole in codice e frasi tutte da decifrare che i detenuti utilizzano per stabilire e cementare una sorta di “sintonia di gruppo” durante la reclusione; a poche settimane di distanza dalla Festa della Donna, Ciro si prodiga invece in riflessioni sul valore della figura femminile sul piano storico, umano e sociale: da Penna Libera Tutti di marzo abbiamo tratto queste due avvincenti testimonianze. GALEOTTOLOGIA STUDIO DELLA LETTERATURA CARCERARIA Tutto lo scibile ha un linguaggio, ogni materia ha il suo glossario e in questo stralcio di vita ho avuto modo di imparare la “galeottologia”, termine coniato per definire il linguaggio carcerario. I vocaboli, le locuzioni e persino i dialoghi predefiniti possono, in qualche modo, illustrare come questa materia possa essere compresa dai più, dall’intellighenzia. Parto dall’entrata! E’ prassi essere ricevuti in cella con la domanda:- Chi siete? Siete venuto o vi hanno mandato?- E di rimbrotto si risponde:- Nessuno mi manda e non sono venuto. Mi ci hanno portato!- Questa domanda nasconde, fra le righe della curiosità, un indirizzo procedurale, capire in che maniera si è arrivati all’arresto, in quanto il termine "venuto" indica la persona che, a commissione di reato, si costituisce. Il "mandato" persona che ha subito l’arresto attraverso voci confidenziali e dulcis in fundo, il "portato" persona colta in fragranza di reato. Assolti i convenevoli, ci si rende conto che non c’è bisogno di possedere un patrimonio di vocaboli, in quanto, i dialoghi non sono molto frequenti, a meno che non si tratti di giurisprudenza. In tal caso si usano i termini dettati dalla materia, ti accorgi quindi, che se in libertà possiedi un consistente patrimonio di vocaboli, all’interno riceverai l’erudizione di perderne parecchi, poiché non ne avrai bisogno. Ma come in ogni cosa esiste una legge di compensazione e dove perdi qualcosa, da un’altra ci guadagni, specialmente nei dialoghi di convivenza e buona educazione, dove, ai soliti Buon giorno, Buon Il linguaggio in codice utilizzato dai detenuti per fare gruppo appetito, buona cena e buona sera si aggiungono i Buona doccia, buon colloquio, e la straordinaria Buona digestione. Il viaggio nel linguaggio galeottologico continua e approda, forse sull’ espressione più straordinaria che abbia mai sentito:- Tu, ti sai fare la galera!- L’espressione non è esclusiva proprietà dei detenuti ma rimane d’uso comune anche fra gli agenti penitenziari, in virtù del loro continuo confrontarsi con la popolazione coercesa e conseguentemente assorbono i vocaboli con accezione positiva o negativa a secondo dei casi. La prima volta che ascoltai, riferendosi a me, l’accezione positiva della locuzione, rimasi interdetto, poiché capii immediatamente che l’espressione era stata usata in riferimento al mio comportamento educato e rispettoso, al che mi sorse il dubbio: - E’ stato forse mio padre, previdente e lungimirante, ad insegnarmi come stare in galera? O, è solo un espressione uguale al:- Lei è bene educato! - Questo dubbio mi corrode l’anima ma la realtà è che i sacrifici di mio padre non sono stati vani. Alberto Guarino LE DONNE: UNIVERSO NELL’ UNIVERSO In occasione della “Festa della Donna”, numerosi sono stati gli encomi. Il Presidente della Repubblica nel suo augurio, ci ha offerto l’opportunità di riflettere sulla straordinaria capacità delle donne, le ha disegnate come fulcro degli equilibri, straordinarie gestrici di lavoro, famiglie, educazione e crescita. Ha perfettamente disegnato il loro ruolo e la loro capacità, tralasciando, ahinoi, il loro bisogno di accreditamento poiché, tutti ne conosciamo le capacità ma nessuno le riconosce meriti, lasciandola sempre un passo indietro. Maledetta la nostra ignoranza, maledette le religioni, maledetto il nostro manifestare superiorità. Per millenni ci siamo sentiti eroi, la storia è piena di nomi di uomini che hanno fatto e disfatto sulle vicende umane, errori e terrori hanno disegnato le vicende storiche, ma appena la memoria si posa sul nome di una donna, ven- gono alla luce risultati positivi per l’essere umano, e cito alcuni dei quali come: Marie Curie, Maria Montessori, Maria di Nazareth, Maria Teresa di Calcutta, Madame di Staël, se poi vogliamo considerare anche l’ impiego di ambiziosi e subdoli statisti che per raggiungere i loro scopi hanno sfruttato le loro capacità mediatiche e non solo, ricordiamo le famose cortigiane come la contessa di Castiglione, Poppea, Messalina, Cleopatra, Elena di Troia, ci si rende appunto conto che è un universo, non come l’universo naturale che risponde solo alla sua evoluzione bensì un universo fatto di intuizioni, di sensibilità ma soprattutto di concretezza. Uno straordinario esempio di coniugazione di sentimento e razionalità, cuore e mente che lavorano nell’ esclusivo intento del benessere. Loro sono l’esercito che combatte non per il potere, non per primeggiare narcisisticamente, come è d’uso fra gli uomini ma esclusivamente per essere riconosciute, rispettate per ciò che sono. La madre di ogni essere umano! Ciro Esposito Allo Sperimentale di Ancona Conosciamo meglio L'Azione giuria della danza l'anno propedeutico UNA FINESTRA SUL SEMINARIO REGIONALE Nei giorni scorsi, al teatro Sperimentale di Ancona, nella giuria di qualità, anche il nostro giornale era presente. E, di persona, abbiamo potuto constatare che nella nostra provincia la danza si... muove bene. Classica, moderna o jazz. Contemporanea, hip hop o di folklore. Va così bene che tra le 31 coreografie in gara per la rassegna “Città in danza” organizzato dalla Uisp locale - presentava Katiuscia Ceccarelli - non è stato facile decidere quale scuole di danza meritava di andare alle nazionali a Lucca a luglio prossimo. “Si siamo lasciati sommergere dalle emozioni” – spiega il ballerino e coreografo, nonché dirigente della lega nazionale danza e docente formatore, Fabio Mazzeo. Ha il polso della danza nel Bel Paese, apprezza le nuove tendenze, ha un sesto senso per le innovazioni ma incalza i maestri sull’importanza della danza classica tra i fondamentali per ogni ballerino. “Ho visto in questa rassegna anconetana emergere un inatteso potenziale diverso” – commenta. Insegnanti e ballerini pendono dalle sue parole. Mazzeo è un ballerino che ha lavorato anche con Nureyev, calcato palchi importanti e set che hanno fatto la storia della televisione. Le borse singole le riserva a due adolescentibambini: a Michele Menghini della scuola Liz Ballet di Camerano e Nicolò Cifola della scuola Ritmosfera di Porto Potenza Picena. Piccoli talenti assolutamente da coltivare. La borsa del passo a due va alla scuola Espressione Danza di Osimo e quella per i gruppi a Luna Dance Center di Ancona per la coreografia “Rimpianti” di Chiara Cingolani. Le coreografie che andranno alla rassegna nazionale sono invece la danza fantasia ideata da Michele d’Apote intitolata “Le creature della bottega di Geppetto” interpretata del Liz Ballet di Camerano; il break-dance di Giovanni Galeazzi in “Brooklyn is burning” ballato dai strepitosi ballerini della scuola Stile Danza di Agugliano e il modern-jazz di Giuseppe Russo “Il venditore di sorrisi” danzato da Little Company Arte & Sport di Castelfidardo. Il premio dedicato ad Orietta Tavani per la danza contemporanea è stato attribuito al Centro formazione Danza di Osimo per la coreografia “Different Way” di Stefania Lucchetti. Veronique Angeletti 29 fuori porta.indd 2 La comunità propedeutica di quest’anno è costituita da nove giovani provenienti da cinque diocesi marchigiane. Essa, seppur collegata alla comunità del maggiore, ha una sua fisionomia e autonomia, al fine di garantire a ciascuno un sereno discernimento vocazionale e una graduale introduzione al seminario maggiore. Questa introduzione è oggi quanto mai necessaria perché i giovani che entrano in Seminario provengono da esperienze personali ed ecclesiali tra loro molto diverse. Il propedeutico è un tempo di formazione che precede quello del seminario ed è caratterizzato da momenti di fraternità e di condivisione. È anche un tempo in cui ciascun giovane è chiamato a staccarsi temporaneamente dal mondo per prendersi cura di sé e imparare a habitare secum (abitare con se stesso), condizione essenziale per cercare il Signore e radicarsi in lui, per conoscersi e per aprirsi alla comunione profonda con i fratelli. Durante questo periodo il consolidamento della maturità umana e spirituale è importante sia per l’esito positivo della formazione sia per una risposta più consapevole e libera alla chiamata del Signore. L’itinerario formativo è scandito da momenti comunitari e personali ed è guidato dell'educatore responsabile della comunità che, in costante contatto con il rettore del maggiore, si preoccupa di organizzare la vita comunitaria, di tracciare e verificare gli itinerari formativi dei giovani. Il padre spirituale ha il compito di guidare i giovani nella vita spirituale e di preghiera per approfondire e purificare le proprie motivazioni vocazionali. Per integrare la formazione di base sia spirituale che culturale ci si avvale anche di alcuni corsi di introduzione alla fede, alla vita spirituale, al discernimento, alla vocazione e alla figura del presbitero diocesano, allo studio della filosofia e delle lingue classiche (latino e greco) per chi non proviene da studi umanistici. Ma la vita dei propedeuti non si svolge solo al chiuso. Importanti esperienze esterne arricchiscono il cammino formativo: gli esercizi spirituali di inizio anno, vissuti insieme al propedeutico del seminario regionale di Chieti e incentrato sulla figura di Pietro; i servizi caritativi del lunedì alla mensa “Padre Guido” di Ancona e all’Istituto “Bignamini” di Falconara; le settimane di condivisione mensili presso il “Centro Giovanni Paolo II” di Montorso; il pellegrinaggio francescano ad Assisi-La Verna; l’esperienza nelle case-famiglia della “Comunità Papa Giovanni XXIII”; infine, il pellegrinaggio a Roma sulla tomba dell’Apostolo Pietro a conclusione dell’anno formativo. Il propedeutico, dunque, è un vero tempo di grazia che, immergendo il giovane nel mistero di Cristo e della Chiesa, avvia un discernimento iniziale della vocazione e permette di avviare il cammino di formazione in Seminario nel modo più proficuo. Don Claudio Marchetti, vice rettore e responsabile del Propedeutico, Diocesi di San Benedetto 01/04/15 11.45 30 >DIALOGO< Come un mattatore sul palcoscenico Q di ALDO CRIALESI uindici-venti anni fa, da Fabriano eravamo io e una dottoressa, medico a Matelica, per parlare ai fidanzati in un corso di preparazione al matrimonio. Eravamo pieni di entusiasmo e di ottime convinzioni. La conversazione ad un certo punto entrò in un argomento per così dire dolente: la scarsa natalità, la paura degli sposi di mettere al mondo figli, per cui in Italia il “saldo naturale” (nascite/morti) era già allora negativo. L’argomento interessava molto i “corsisti” che interloquivano con loro considerazioni, tutte di carattere economico (non ce la facciamo ad allevare due figli, si riesce a malapena con uno). Noi “docenti” replicavamo che indubbiamente c’era una causa di natura economica, ma che ce n’era anche un'altra di natura “culturale”: la poca disponibilità ai sacrifici che i figli comportano, la mancanza di fiducia nella vita e via dicendo. Ma le nostre affermazioni non convincevano l’uditorio; il dibattito si infiammava e il tono delle voci si alzava. I due “docenti”, apertamente contestati, stavano per essere messi ko. Preoccupato per tanto “casino”, intervenne allora don Franco (che era l’organizzatore del corso, e se ne stava in un'altra stanza, in altre faccende affaccendato). Capì subito la situazione e improvvisò un lungo monologo di decantazione. La famiglia è bella se ci sono più figli - diceva - Se io fossi stato figlio unico, ne avrei chiesto ragione ai miei genitori di questa deprivazione. Vedete, io come prete non posso metter su famiglia, ma io famiglia ce l’ho perché ho due sorelle (e quindi anche nipoti). Come sarebbe tutto diverso, in peggio, se non avessi loro! E ancora. L’avete conosciuto Muscoletto? Era rimasto presto vedovo, con figli piccoli. Come avrebbe fatto senza la sua famiglia d’origine, se fosse stato figlio unico? Don Franco parlava come un mattatore sul palcoscenico, cambiando continuamente tono di voce, accompagnando il parlare con gesti e mimica inconfondibili. Ed i contestatori non contestavano più: ascoltavano in silenzio, convinti, conquistati. E così il corso per fidanzati non finì miseramente, ma raggiunse il suo scopo. Grazie a don Franco Paglioni. Che Dio l’abbia in gloria. A Pasqua il trionfo dell'amore sulla morte POESIA di Antonio Cerquarelli VISIONE All’ombra del sicomoro s’era adagiato il vecchio e la sua voce era sorriso di fanciulle nel giardino dello spirito. “Beati tutti voi che avete fede…” andava mormorando e le fanciulle ripetevano in coro le parole del vecchio. Promesse, certezze, immagini di mondi irreali si stagliavano nitide a perdita d’occhio. Tutto era pace, bellezza, purezza, echi di messaggi d’amore cangianti come veli d’organza. Vestite di luce le otto fanciulle, ora, danzavano sulle note del cembalo d’oro. C’era anche un poeta rapito dall’incanto e la sua anima inquieta ne modellava il canto. Fu rivolta un giorno a Madre Teresa di Calcutta la seguente domanda: “Qual è la cosa più bella al mondo?”. A questo interrogativo credo che molti di noi avrebbero risposto “la salute”, perché quando c’è la salute, c’è tutto, parafrasando una celebre canzone interpretata dal simpaticissimo Nino Manfredi il quale sosteneva che “basta la salute e un paio di scarpe nuove, si può girare tutto il mondo…”. Ebbene questa piccola grande donna, premio Nobel per la pace nel 1979, che ha dedicato tutta la sua esistenza al servizio dei poveri, dei diseredati, degli ultimi insomma, rispose con una semplice parola: “L’amore”. E’ una parola che, forse, noi tutti dovremmo fare nostra. Non soltanto a Pasqua che è il trionfo dell’amore per antonomasia, ma sempre, nel corso del nostro viaggio. Questo “sostantivo” dovrebbe essere la nostra ombra, anzi la nostra luce. E’ l’Amore che riesce a far vibrare ed emozionare tutto ciò che ruota nel creato, come scriveva il divino Dante Alighieri sette secoli fa nell’ultimo verso del Paradiso della “Divina Commedia”: “L’amor move il sole e l’altre stelle”. Ma, come direbbe Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: “L’amore che cos’è?”. L’amore è il donare, l’offrirsi, l’inebriarsi di un gesto, di una parola, di un’espressione, di un comportamento, di un sorriso che ci gratifica e ci fa sentire uomini degni Utenti fb o amici nella vita? La regola è sempre la stessa: tutto ciò che non ci tocca in prima persona non ci riguarda. Si chiama egoismo. Essere presente sui social network spesso è un’arma a doppio taglio, in special modo per chi come me lavora nella comunicazione. Se da un lato si pecca di presenzialismo, dall’altro si entra in un mondo in cui la vita di ogni “utente” facebook diventa anche la nostra. Ma sono tutti “utenti” facebook o qualcuno riesce comunque a superare la barriera imposta dalla tastiera e diventare poi parte della tua vita? Tutti i giorni aprendo la chat trovo diversi messaggi: alcuni simpatici di cosiddetta “ordinaria amministrazione”, spesso di qualcuno che mi chiede aiuto. Un aiuto che non è materiale, ma un supporto, un momento di ascolto, una parola d’incoraggiamento. Mi cercano genitori che hanno figli con disturbi nel comportamento alimentare, con difficoltà d’inserimento sociale, alcuni vittime di atteggiamenti di bullismo dentro ma anche fuori dalle scuole. Famiglie con difficoltà a sbarcare il lunario, uomini e donne privati della possibilità di lavorare e che vedono ogni giorno spegnersi il lume della speranza, poiché senza lavoro non si ha più dignità, non si riescono più a guardare negli occhi i propri figli perché impossibilitati a soddisfare anche i loro bisogni primari. Mi cercano i familiari dei malati di tumore che sperano di trovare risposte sul perché sia caduta su di loro questa condanna, genitori di ragazzi autistici o portatori di 30 dialogo.indd 2 di questo nome e figli dell’Onnipotente. Ho parlato del “donare” perché, secondi me, è il solo verbo degno di essere coniugato con il verbo “amare”. E qui desidererei fare una puntualizzazione: “donare” e “dare” non sono esattamente la stessa cosa, anche se a volte vengono fraintesi. Spesso si dà con la speranza di ricevere qualcosa in riscontro e non per niente i latini sostenevano il famoso “do ut des”, cioè ti do qualcosa affinché tu possa restituirmi all’occasione quanto ottenuto. Il “donare” è un’altra cosa! Il donatore di sangue non dice “vado a dare il sangue”, dice “vado a donare il sangue” e la stessa espressione ripete il donatore di organi e così via. Essi non sapranno mai a quale persona sarà proposto questo gesto d’amore, non riceveranno nessun compenso e non lo pretendono, ma ciò non ha importanza. E’ l’indescrivibile gioia che si prova nel donare che soltanto L'Azione 4 APRILE 2015 Un processo di privatizzazione Si è svolta il 30 marzo, nella sala Avis di Fabriano, l’assemblea pubblica sul ddl di riforma della scuola voluta dal governo Renzi. Se ne è discusso con tre insegnanti del sindacato Cobas scuola – Angelo Marcelli, Paolo Turchi e Cinzia Ruggeri – alla presenza di insegnanti e cittadini. L’incontro è stato voluto e organizzato dal circolo Arci "Il Corto Maltese" di Fabriano. L’idea di scuola che questo governo propone, smantella definitivamente l’impianto pubblico e democratico dell’istruzione italiana: una scuola improntata sul modello aziendalistico, con a capo dirigenti scolastici a cui si consegna un potere enorme, liberi di scegliere gli insegnanti della propria scuola, ed eventualmente di premiarli secondo criteri del tutto arbitrari e personalissimi. Una scuola che, per allinearsi agli standard europei, promuove e incentiva il nozionismo contro l’approfondimento critico dei saperi, che estende il modello dei quiz invalsi a scapito di percorsi didattici approfonditi, orientati a intercettare predilezioni e passioni degli studenti, che prima che essere considerati materia da valutare, vanno considerati come esseri umani a cui trasmettere valori e saperi, perché un domani possano attingere a spirito critico sufficiente per orientarsi nel mondo autonomamente. Una scuola insomma che dovrà funzionare, secondo il premier Renzi e il suo ministro dell’Istruzione Giannini, come la scuola privata la cui formazione deve essere ideologicamente orientata in modo che possa incontrare la domanda sul mercato, i finanziamenti delle famiglie (che otterranno detrazioni fiscali consistenti per le donazioni e che potranno attribuire il 5 per mille alle scuole) e delle imprese che saranno chiamate a sostituire progressivamente lo Stato nel finanziamento dell’istruzione. Un processo di privatizzazione della scuola, iniziato ormai da tempo e che con Renzi rischia di chiudersi, non a caso il decreto legge in discussione in questi giorni favorisce scandalosamente la scuola pubblica a scapito di quella privata, finanziando quest’ultima attraverso detrazioni fiscali per le famiglie che iscriveranno i figli in scuole paritarie fino al primo ciclo dell’istruzione. L’incontro si è chiuso con una chiamata a contrastare con tutti gli strumenti un simile scempio, perché a tutti sta a cuore una scuola libera, pubblica e democratica, per il futuro delle nuove generazioni, perché un paese migliore dipende da una scuola migliore. Il Corto Maltese, Circolo Arci Fabriano chi è “protagonista” di un simile gesto può provare a manifestare. I nostri genitori ci hanno donato la vita. L’Onnipotente ci ha fatto dono del suo Figlio Unigenito il quale, per salvare tutto il genere umano, si è fatto uomo per poi essere crocifisso, ma con il dono dell’amore è riuscito a sconfiggere anche la morte. E la morte che cos’è se non la certezza della resurrezione! In una struggente lirica intitolata “Che cos’è morire?” il poeta Sandrino Aquilani, al riguardo, si pone delle domande, tante domande alle quali non riesce neppure a trovare una degna risposta. Alla fine però giunge ad una certezza: “La morte – dice – è il vero senso della vita”. Ma noi che crediamo nella resurrezione della carne, non dobbiamo aver timore della morte soprattutto se camminiamo sempre in compagnia di quell’amore che trionfa su di lei come ha fatto Gesù. C’è, peraltro, una bellissima spiegazione (poetica certamente, ma molto profonda) sull’etimo del sostantivo Amore, il quale, secondo alcuni studiosi, è composto dalla particella privativa A e da Mors (morte). Ora il suffisso A nega la parola che segue: quindi l’amore annulla o allontana la morte. Non è meraviglioso? E allora Buona Pasqua di resurrezione a tutti i lettori, nel nome di quel sentimento che non ha eguali al mondo poiché “se la bellezza salverà il mondo”, come sosteneva Dostoevskij, forse dovremmo aggiungere – per essere completi – “insieme all’amore”. Antonio Cerquarelli handicap che lamentano non solo barriere architettoniche, ma muri insormontabili dal punto di vista umano e di integrazione. Poi una mattina ti accorgi che un ragazzo che hai come amico su facebook ha tentato di uccidersi e ti chiedi se sia giusto ignorare, se sia opportuno considerarlo come “utente” facebook e lasciarlo al suo destino. Ma se per gli altri ho dedicato ore del mio tempo per cercare di capire, ascoltando i loro racconti, perché non farlo anche con lui? Decido di andare in ospedale a parlargli: è un essere umano che come tutti noi ha bisogno di un abbraccio. Dopo una lunga chiacchierata, fatta più di sguardi che di parole, ci lasciamo con un buon proposito: raccontare questa esperienza agli altri, raggiungerli sui loro tablet, smartphone, cellulari di ultima generazione. Dopo un paio di giorni mi arriva per mail un allegato: la storia della sua vita, la storia della sua malattia, la storia del suo disagio. Con una semplicità ed un ordine mentale non indifferenti mi fa capire, ci fa capire. Decidiamo insieme di pubblicarla e arriva un grande abbraccio dalla rete. Aspetto presto una sua visita nel mio posto di lavoro, con altri ragazzi che hanno differenti difficoltà che stiamo affrontando con forza supportando come possiamo le loro famiglie. Ho ancora nel cuore lo sguardo di quel ragazzo in quella stanza di ospedale in una piovosa e triste domenica pomeriggio: non era lo guardo di un "utente" facebook, ma di un ragazzo coraggioso che potrebbe essere mio figlio, vostro figlio. Se la comunicazione può contribuire a far conoscere e comprendere cosa può celarsi dietro ad un disagio ed essere di aiuto a chi sta vivendo la stessa situazione, ma che non ha il coraggio di parlarne, cerchiamoci. Ignorare non serve a nulla. Gigliola Marinelli 01/04/15 11.01 31 >dialogo< L'Azione 4 aprile 2015 Moscano lancia l'allarme Incuria nella frazione, oltre a Vallemontagnana: il comitato si lamenta F inalmente abbiamo cominciato un progetto da tempo nel cassetto: incontrare le frazioni attraverso i loro abitanti, abbiamo fatto visita alle frazioni di Moscano e Vallemontagnana, a riceverci una nutrita rappresentanza dei residenti che ci ha accolto con un entusiasmo misto a curiosità e diffidenza. Fin da subito abbiamo intuito su cosa sarebbero convertiti gli argomenti principali: manutenzione delle strade, pulizie della frazione manutenzione dell’illuminazione pubblica. Da subito ci dicono della loro sensazione di essere considerati solo dei bancomat dall’amministrazione comunale “visto che le tasse le paghiamo come i residenti in centro, ma di servizi nemmeno l’ombra” ci riferiscono, “allo stesso modo la nostra frazione è lasciata nell’incuria più totale, è solo grazie agli interventi di noi residenti che riusciamo a vivere in un ambiente ancora accettabile” rumoreggiano, “basta vedere quello che è successo in questi giorni, ma non da oggi, bastano poche gocce d’acqua e le strade si allagano come si allaga il sottopasso a valle del paese, co- stringendoci a fare un giro molto lungo per tornare alle nostre abitazioni e questo perché le manutenzioni dei fossi laterali delle strade non viene fatta o perchè quando si realizzano opere come il sottopasso nessuno controlla che sia fatto a regola d’arte” puntualizzano: “poi avete visto in che condizioni è la strada?“ Ci incalzano. “E' un disastro, sta franando e nessuno si preoccupa di intervenire, passano buttano un po' di breccino e pensano che tutto sia risolto”, infatti salendo ci siamo accorti dello stato di precarissima sicurezza in cui si trova un lungo tratto della strada che porta a Moscano con uno smottamento profondo che si sta inesorabilmente portando dietro l’intero guard rail con un dislivello violento di diverse decine di centimetri che potrebbe causare seri problemi ad un automobilista che vi ci mettesse le ruote dell’auto, la cosa che ci ha stupito è che non siano stati posizionati né cartelli luminosi ad indicarne la presenza, ne siano state improntate delle misure di messa in sicurezza della strada. I residenti ci dicono chiaro che sono stanchi di essere considerati abitanti di serie B e pretendono, giustamente aggiungiamo noi, che a fronte del pagamento delle tasse, vengano forniti quei servizi basilari di cui hanno bisogno soprattutto gli abitanti più anziani, addirittura ci informano che da quando la strada è in quelle situazioni di pericolosità “non arriva più il servizio di trasporto pubblico; come fanno gli anziani a recarsi alle visite mediche o a fare la spesa se il pullman non arriva più? In questo modo sono costretti a restare in casa e privarsi anche di una visita o semplicemente dal poter andare a trovare un amico, è indegno e incivile tutto ciò” insistono. Insomma a conclusione della serata, di cui rin- graziamo i moscanesi, torniamo a casa con un senso di sgomento profondo, ma sempre più convinti di dover continuare nei nostri contatti con le frazioni, offrirci come voce alle loro richieste perché la sensazione che abbiamo avuto in questo primo incontro è quella di un’amministrazione troppo impegnata in attività di contorno ed inutili per la cittadinanza e assolutamente assente da quelle che sono le necessità minime per condurre una normale esistenza; le frazioni sembrano abbandonate a loro stesse e lasciate nell’indifferenza più totale al loro destino, fatto salvo che non ci abiti un qualche assessore o consigliere comunale o peggio qualche loro amico, anche in questo caso, come in molte, troppe altre circostanze, ci si accorge che esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B e questo è indegno di una cosiddetta comunità civile. Comitato cittadino sveglia fabrianesi Riapertura dello svincolo, Il settore produttivo delle cappe una vittoria per tutti i cittadini rischia di segnare il passo Il 1° aprile è stato riaperto al traffico veicolare lo svincolo di via Dante. Questo importante risultato si è potuto ottenere grazie alle 2.120 sottoscrizioni di cittadini fabrianesi che hanno subito capito il danno che si sarebbe arrecato con il mantenimento di tale chiusura. E’ stata una battaglia contro il "nulla" e forse sembrerà strano ma, tale fatto l'ha resa ancora più difficile. Gli amministratori hanno mantenuto imperterriti le loro posizioni ed hanno continuato a legittimare una situazione indifendibile. Ora però dobbiamo festeggiare e non evidenziare comportamenti non troppo ortodossi. Ecco perché ringrazio i sottoscrittori favorevoli alla riapertura, compresi i loro familiari e tutti coloro che avrebbero voluto sottoscrivere la petizione ma che, purtroppo, non hanno potuto averne notizia. E’ una vittoria che va a favore di tutti i cittadini, compresi gli sportivi, per i quali l’amministrazione comunale sta studiando delle nuove sistemazioni degli impianti sportivi che, se non ci fossimo stati, sicuramente non sarebbero state nemmeno ipotizzate. Ho fatto del mio meglio per ottenere questo importante risultato. Mi sono dedicato al problema della riapertura dello svincolo di via Dante come se avessi dovuto sostenere un esame importante e ora che sono giunto al termine mi sento sereno. Un sentito ringraziamento va rivolto al coraggioso manipolo di amici che mi ha affiancato non facendomi mai mancare il suo sostegno: ad essi va il merito del risultato ottenuto. Franco Berionni Il filosofo Immanuel Kant si era nel 1800 focalizzato sul concetto di antinomia. Le antinomie sono contraddizioni insolubili, sono origine di conflitti senza fine, che vanno al di là delle possibilità conoscitive della ragione umana. Queste parole possono sembrare più o meno complicate, ma questo concetto che provo umilmente a sostenere non necessita affatto di scomodare filosofi vari o scritture più o meno impegnative. A tal proposito penso sia necessario citare Rino Gaetano il quale cantava: “Anche chi non legge Freud può vivere cent’anni”, questo verso del grande cantautore calabrese vuole affermare come il senso delle cose importanti deve essere capito non dai dotti ma da chiunque, in quanto il potere, almeno in teoria, dovrebbe spettare alla cittadinanza plurale. “Da soli non si vince, nemmeno il Pd può farcela. Il Paese e, in particolare la nostra Regione, hanno ancora bisogno di coalizioni. Partendo da questa premessa, direi che la soluzione migliore per il centrosinistra sono le primarie aperte. Chi pensa di poter guidare la Regione rappresentando tutto il 31 dialogo.indd 2 Quale sarà il futuro del distretto delle cappe aspiranti? Fabriano è universalmente riconosciuta come la sede del più importante distretto a livello mondiale delle cappe aspiranti. Però i segnali che si intravedono all’orizzonte sono tutt’altro che rosei. Molte aziende stanno da anni delocalizzando la produzione all’estero con conseguente diminuzione dei livelli occupazionali nel nostro Paese e in particolare appunto nel distretto fabrianese. Il 15 marzo scorso Il Sole 24 Ore ha pubblicato un articolo con i dati dell’andamento sul mercato di una nota azienda fabrianese, un grafico nel quale viene riportato il trend della dislocazione di produzione. In base a questo grafico dal 2013 al 2014 la produzione di questa azienda si è spostata di una quota pari al 5 per cento dai Paesi dell’ovest Europa, tra i quali l’Italia, verso Paesi con più basso costo e questo processo è destinato a ripetersi nei prossimi anni con un ulteriore spostamento dell’8 per cento verso questi ultimi. In questo modo si passerà da un rapporto pari al 52 per cento nei Paesi a basso costo e 48 per cento nei Paesi dell’ovest Europa a un rapporto pari al 65 per cento di produzione nei Paesi a basso costo e 35 per cento nei Paesi dell’ovest Europa. Il nostro territorio si trova già in profonda crisi occupazionale e se questi dati venissero confermati c’è il reale rischio che un altro importantissimo settore produttivo possa segnare il passo lasciando senza lavoro altre centinaia di persone. L’esperienza avuta con la ex-Indesit e l’ex-Antonio Merloni mi spingono a pensare che sia il caso di anticipare i tempi cercando di intervenire in questa fase quando ancora si parla di numeri per il futuro. Per questo sto cercando di sensibilizzare il Ministro Guidi anche attraverso l’interrogazione con la quale chiedo di valutare la possibilità di instaurare sin da subito un tavolo di confronto con le aziende del distretto meccanico dedicato alla produzione delle cappe aspiranti per avviare un processo di collaborazione che possa rafforzare l’attività produttiva nel territorio nazionale. Le contraddizioni del nostro sindaco centrosinistra non avrebbe che da candidarsi. E personalmente non nascondo che la mia scelta cadrebbe ancora su Spacca, il cui lavoro in questi anni giudico ottimo”. Queste sono state le parole del sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola il 13 gennaio, in merito alle prossime elezioni regionali, ma queste affermazioni il nostro primo cittadino fabrianese, a distanza di circa due mesi, l’ha rinnegate. Ed è questa l’antinomia. Come può infatti il nostro sindaco dire a gennaio che vorrebbe Spacca nuovamente alla guida della nostra Regione Marche per poi sostenere il candidato del Pd, il quale sarà in con- Patrizia Terzoni, deputata Movimento 5Stelle trapposizione allo stesso Gian Mario Spacca, il cui operato è giudicato dal sindaco fabrianese “ottimo”? Come può il Pd fabrianese non rilasciare alcuna dichiarazione in seguito a queste affermazioni di Sagramola, e soprattutto come può il sindaco dire prima di vedere Spacca come il suo presidente per poi, avendo un ruolo politico così rilevante, andare inevitabilmente contro all’attuale presidente della Regione Marche? A queste riflessioni-domande difficilmente riesco e penso si possa oggettivamente dare una risposta che vada contro una canzone di Guccini, che così vibra d’emozioni: “Una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto è un Dio che è morto”. Come può il bene comune coesistere davvero con l’agire del nostro sindaco? Questa è un’altra antinomia. Andrea Giombi 01/04/15 10.59 32 >ULTIMA< L'Azione 4 APRILE 2015 Sei ancora in tempo per rinnovare l'abbonamento o sottoscriverne uno nuovo. Come? 32 ultima.indd 2 I negozi convenzionati con la nostra shopping card 01/04/15 11.03