Le nuove tendenze ottiche superluminose, zoom
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Le nuove tendenze ottiche superluminose, zoom
SPECIALE OBIETTIVI Le nuove tendenze ottiche superluminose, zoom estremi e pancake Grande fermento nel settore degli obiettivi: tante idee e tanti modelli. Le recenti tecniche di produzione e i nuovi vetri hanno aperto le porte a soluzioni tecniche prima impensabili ed i produttori non stanno con le mani in mano. 104 TUTTI FOTOGRAFI FUJI XF 56MM F/1.2 R APD L’espansione del corredo ottico per il sistema Fuji X va di pari passo con quella dei corpi macchina. Il recente obiettivo da ritratto Super EBC XF 56mm f/1.2 R APD (equivalente a un 85mm f/1,2) aggiunge il filtro ottico apodizzatore a un’ottica già di notevole pregio per luminosità e qualità complessiva. Questo filtro serve a sfuocare più e meglio i contorni di ciò che si trova fuori fuoco, rendendo più piacevoli queste aree. Le zone a fuoco invece restano perfettamente incise e l’immagine esprime il migliore effetto tridimensionale. Questo obiettivo è costituito da 11 elementi in 8 gruppi e comprende un elemento asferico e due elementi in vetro ED. Il diaframma è a sette lamelle, arrotondate. La seconda scala (rossa) sulla ghiera dei diaframmi riporta i valori di apertura T, che indicano l’effettiva luminosità dell’ottica alle varie posizioni, considerando anche l’assorbimento delle lenti e del filtro apodizzatore. Ai diaframmi più chiusi le differenze sono trascurabili e per questo le scale sono unificate da quel punto in poi. VOIGTLÄNDER NOKTON 25MM F/0,95 TYPE II Attualmente questo obiettivo universale detiene il record di luminosità per il sistema Micro Quattro Terzi. L’accurata costruzione metallica “da intenditori” ben si sposa con la messa a fuoco esclusivamente manuale. Lo schema ottico prevede 11 elementi in 8 gruppi, con una messa fuoco minima a 17cm e un diaframma a 10 lamelle. Questa seconda serie dell’ottimo obiettivo Voigtländer ha la possibilità di selezionare la ghiera dei diaframmi con i tipici scatti di fermo oppure continua, particolarmente apprezzata in campo video. Negli ultimi tempi, il settore degli obiettivi intercambiabili risulta particolarmente vivace, visto che solo nel 2014 sono stati presentati una sessantina di nuovi modelli (senza considerare i diversi attacchi previsti per le ottiche universali). Questo dipende da un lato dall’ampliarsi dei nuovi corredi per fotocamere mirrorless e dall’altro dal ritorno in grande stile delle ottiche superluminose. Mirrorless: nuovi corredi ottici nascono e si ampliano Sono ormai diversi anni che alcuni costruttori propongono sistemi fotografici basati su corpi macchina privi di mirino reflex, ma le soluzioni proposte non sono mai state del tutto convincenti e quindi non c’è mai stato il boom che si prospettava. Ora però qualcosa si sta muovendo davvero. Ciò che in passato ha frenato queste compatte a sistema è stata la presenza di limiti che le facevano percepire come adatte più che altro ad un’utenza dalle pretese modeste. In particolare, il fotoamatore non gradiva l’impiego di sensori quasi sempre più piccoli, l’assenza del mirino (in alternativa a mirini di qualità spesso discutibile) e una prontezza di scatto non certo fenomenale, dovuta a ritardi di visualizzazione e di autofocus. Questo per rimanere sulle tendenze generali, seppure qualche lodevole eccezio- ne si fosse già vista. Oltretutto, i prezzi mediamente alti impedivano l’affermazione delle mirrorless presso il pubblico al quale in teoria erano principalmente dirette: quello dei neofiti della fotografia e in particolare i giovanissimi e le donne. Tutto questo non creava una concorrenza seria alle reflex APS-C. Negli ultimi tempi, con l’arrivo di nuovi protagonisti e la correzione di rotta di altri, anche in campo mirrorless si trovano proposte sempre più allettanti per qualità e versatilità, tali da non far rimpiangere la reflex tradizionale. E i risultati commerciali non si fanno attendere. In tutto questo, un aspetto fondamentale è giocato dal corredo otTUTTI FOTOGRAFI 105 ALTA LUMINOSITÀ Usare obiettivi di elevata luminosità non serve solo a scattare in condizioni di luce scarsa, ma anche a controllare i piani di messa a fuoco “staccando” il soggetto al centro dell’attenzione da uno sfondo che potrebbe creare confusione. Però non basta avere dello sfuocato, ma conta anche come vengono resi i dettagli fuori fuoco (bokeh). Qui vediamo la violinista Marta Ghezzi che si stacca sullo sfondo grazie all’uso di uno zoom 50-135mm f/2,8 alla massima focale e a tutta apertura. tico. Una volta disponibili proposte convincenti a livello dei corpi macchina, per spostare dalla reflex alla mirrorless anche l’utenza più smaliziata occorre un’offerta variegata e di qualità altrettanto indiscutibile anche in ambito obiettivi. Per questo il settore delle ottiche dedicate alle mirrorless è attualmente il più vivace per numero di novità, ed anche dal lato qualità non ci si può certo lamentare. Obiettivi superluminosi Un’importante tendenza in atto riguar106 TUTTI FOTOGRAFI da le ottiche di altissima luminosità. Se questo si può considerare uno dei tipici “corsi e ricorsi” della tecnica fotografica per quanto riguarda le focali normali (intorno ai 50mm o equivalenti), è invece un’effettiva novità se riferito alle focali supergrandangolari. Ma vediamo di chiarire meglio la questione. All’epoca del primo boom della reflex negli anni Sessanta, tutti i sistemi fotografici degni di questo nome offrivano almeno un 50mm f/1,4 e un 85mm f/1,8. Poi con gli anni Settanta si videro addi- rittura 50mm f/1,2, 85mm f/1,4 e 135mm f/1,8, ma queste superluminosità non si estesero quasi mai verso le focali grandangolari, meno che meno verso i supergrandangoli. Troppo complessi erano i problemi ottici da affrontare per proporre ottiche extraluminose e di buona qualità al di sotto del 35mm; al massimo si poteva proporre un 24mm f/2. Poi, con l’affermazione sempre più ampia degli zoom, si assistette addirittura ad una riduzione delle luminosità massime, per cui gli zoom amatoriali ben PANASONIC (LEICA) DG SUMMILUX 15MM F/1.7 ASPH Equivalente ad un 30mm per via del fattore di moltiplicazione del Quattro Terzi, il Leica DG Summilux 15mm f/1.7 Asph è decisamente compatto e per questo si presta come ottica standard in alternativa al 20mm f/1,7 o allo zoom 12-32mm. Lo schema ottico a 9 elementi in 7 gruppi usa tre lenti asferiche per compensare le aberrazioni e ridurre gli ingombri. PANASONIC (LEICA) DG NOCTICRON 42.5MM F/1.2 A ASPH OIS Il Leica DG Nocticron 42.5mm impiega invece ben 14 elementi in 11 gruppi, con due lenti asferiche, una lente ED (Extralow Dispersion) e una UHR (Ultra High Refractive) per contenere o compensare le varie aberrazioni ottiche. A differenza del fratello più piccolo, in questo obiettivo è stato possibile ricavare lo spazio per inserire lo stabilizzatore d’immagine Power O.I.S., nonostante l’ottima luminosità favorisca l’uso di tempi veloci quanto basta per contenere gli effetti delle vibrazioni allo scatto. difficilmente superavano f/4 e anche un obiettivo professionale 28-70mm oppure 80-200mm non era mai più luminoso di f/2,8. Con l’avvento del digitale la tendenza venne confermata e addirittura rafforzata dalla qualità offerta agli alti ISO fino a 1600-3200, impensabile con la pellicola. Per questo gli zoom tipici dell’era digitale vantano un’apertura massima intorno a f/3,5-5,6 agli estremi della loro escursione, oppure f/4 costante per quelli con maggiori pretese “semipro” e di nuovo f/2,8 per le ottiche dichiaratamente professionali. Poi però l’appetito vien mangiando e oggi che la qualità dei sensori ha raggiunto livelli mai visti (ma forse al momento anche difficili da migliorare ulteriormente in modo sostanziale), per ottenere ancora di più si può lavorare sugli obiettivi. Senza contare che i lunghi anni di sensori medio-piccoli abbinati a zoom poco luminosi avevano celato ai neofiti della fotografia il sottile gusto del fuoco selettivo con uno sfuocato di qualità; cosa che invece i fotografi più navigati e di estrazione analogica non avevano mai abbandonato del tutto, anche a costo di qualche limitazione operativa nello sfruttare obiettivi d’epoca. Il “ritorno dei superluminosi” si potrebbe attribuire a Leica, che da tempo propone un 50mm f/0,95 e tre focali grandangolari (21mm, 24mm e 35mm) di luminosità massima f/1,4 per il suo sistema M. Ma questo “rinascimento” del superluminoso a focale fissa nasce anche dal basso, con la coreana Samyang che si è imposta all’attenzione degli appassionati proponendo ottiche di qualità con queste caratteristiche e a prezzi molto interessanti. Mi riferisco in particolare alla triade 24mm, 35mm e 85mm di luminosità massima f/1,4. Il limite di queste proposte sta nell’assenza di alcune funzioni come autofocus e stabilizzatore d’immagine, anche se in certi ambiti di ripresa sono mancanze che si fanno sentire. La risposta più pronta e determinata è arrivata da Sigma, che invece dispone di tutte le tecnologie più aggiornate e di recente sta mostrando grande dinamismo, sfornando anche tutta una serie di ottiche extraluminose (a focale fissa e zoom) di altissima qualità e sicuro interesse. Basta ricordare il fantastico Sigma 1835mm f/1.8 DC HSM del 2013. Anche i costruttori originali (in particolare Fuji, Olympus e Panasonic e più recentemente Nikon e Samsung) da qualche tempo stanno lavorando con maggiore impegno in tal senso. Così oggi si assiste ad un fiorire di propo- OLYMPUS M.ZUIKO DIGITAL 25MM F/1.8 Questo obiettivo di buona luminosità per il sistema Micro Quattro Terzi equivale ad un 50mm e ripropone in chiave moderna una classica luminosità delle ottiche standard Olympus del passato. Costituito da 9 elementi in 7 gruppi con due lenti asferiche, si caratterizza anche per il diaframma circolare a garanzia di uno sfuocato gradevole. La messa a fuoco (interna) avviene tramite motore passo-passo, silenzioso e quindi adatto al video. ste per obiettivi luminosi, di alta qualità e con tutte le funzioni che ci si aspetta da ottiche contemporanee, nelle focali standard come in quelle grandangolari. Zoom estremi e pancake Quella dello zoom di notevolissima escursione è una tendenza consolidata da almeno vent’anni, ma alcune interessanti uscite recenti confermano che resta una soluzione tuttofare apprezzata dagli utenti. Si potrebbe obiettare che il superzoom va contro il principio stesso delle fotocamere a obiettivi intercambiabili, ma indubbiamente vi sono casi dove la possibilità di passare “al volo” da una focale grandangolare ad un super-teleobiettivo o viceversa fa davvero comodo e spesso può fare la differenza tra scattare determinate foto oppure no. Parliamo in particolare delle occasioni fotografiche imprevedibili che si possono cogliere in viaggio, ma anche di una versione contemporanea della street photography (libera dai tradizionali vincoli delle focali fisse e moderate), oppure delle più dinamiche riprese di spettacolo, in particolare quando vi siano molte persone sul palco o addirittura in mezzo alla folla. TUTTI FOTOGRAFI 107 Canon EF-M 55-200mm f/4.5-6.3 IS STM X X Fujifilm XF 18-135mm F3.5-5.6 R LM OIS WR x Fujifilm XF 50-140mm F2.8 R LM OIS WR Leica Super-Vario-Elmar-T 11–23 mm f/3.5– 4.5 ASPH. Leica Summicron-T 23mm f/2 ASPH X X X Leica Vario-Elmar-T 18-56mm f/3.5-5.6 Leica APO-Vario-Elmar-T 55-135mm F3.54.5 Leica Summarit-M 35mm F2.4 ASPH X SAMYANG 12MM F/2.0 NCS CS X Previsto con varie baionette per sistemi mirrorless, il grandangolare luminoso Samyang 12mm f/2.0 NCS CS equivale ad un 18mm su una Fuji serie X, su una Samsung NX o su una Sony Nex, mentre è assimilabile ad un 19mm su una Canon Eos M e ad un 24mm su un corpo macchina Micro Quattro Terzi Olympus o Panasonic. Lo schema ottico conta 12 elementi in 10 gruppi, con due lenti asferiche e tre in vetro ED. Gli elementi vantano il trattamento antiriflettente a nanocristalli e il paraluce di serie è rimovibile. È utile sapere che, pur trattandosi di un’ottica grandangolare estrema (copertura di 98,9° sul formato DX), non è un fish-eye e quindi le linee rette tangenziali restano tali (salvo una piccola distorsione residua). X Leica Summarit-M 50mm F2.4 ASPH X Leica Summarit-M 75mm F2.4 ASPH X Leica Summarit-M 90mm F2.4 ASPH Nikon 1 Nikkor VR 10-30mm f/3.5-5.6 PD-Zoom Nikon 1 Nikkor VR 70-300mm f/4.5-5.6 X X X Olympus 9mm F8 Fish-Eye Body Cap Lens X Olympus M.Zuiko Digital 25mm F1.8 MSC Olympus M.Zuiko Digital ED 14-42mm F3.5-5.6 EZ ED MSC Olympus M.Zuiko Digital ED 40-150mm F2.8 Pro Panasonic (Leica) DG Summilux 15mm F1.7 ASPH Panasonic Lumix G 14mm F2.5 II ASPH Panasonic (Leica) DG Nocticron 42.5mm F1.2 ASPH OIS Panasonic Lumix G Vario 35-100mm F4.05.6 ASPH Mega OIS Samsung NX-M 9mm F3.5 ED X X X X X X X X Samsung NX-M 17mm F1.8 OIS X Samsung NX-M 9-27mm F3.5-5.6 ED OIS X Samsung NX 16-50mm F2.0-2.8 S ED OIS Samsung NX 16-50mm F3.5-5.6 Power Zoom ED OIS Samsung NX 50-150mm F2.8 S OIS X OLYMPUS M.ZUIKO DIGITAL 14-42MM F/3.5-5.6 EZ ED MSC X X X X X Tamron 14-150mm F/3.5-5.8 Di III X X X X X X Voigtländer Nokton 25mm F0.95 Type II X Carl Zeiss Distagon T* 1,4/35 ZM 108 TUTTI FOTOGRAFI Sony E (FF) X Fujifilm XF 56mm F1.2 R Zeiss Touit 2.8/50M Sony E (APS) Compatibilità Fujifilm XF 56mm F1.2 R APD Samyang 12mm F2.0 NCS CS Sony (Zeiss) Vario-Tessar T* FE 16-35mm F4 ZA OSS Sony FE PZ 28-135mm F4 G OSS Samsung NX Samsung NX-M Nikon 1 MicroQuattroTerzi Laica M Leica T Fuji X Canon EF-M (APS) Obiettivi per mirrorless APS-C e Full Frame del 2014 X X X La tendenza confermata alle ottiche “pancake” è ben rappresentata dallo zoom M.Zuiko Digital 14-42mm f/3.5-5.6 EZ ED MSC, che da richiuso sporge di soli 22,5mm dal corpo macchina. Lo schema ottico costituito da 8 elementi in 7 gruppi include ben tre lenti asferiche, una lente ED (Extra-low Dispersion) e una in vetro S-HR (Super High Refractive) per unire la compattezza a un ottimo controllo delle aberrazioni. Sony FF Sony APS Sigma SD Pentax FF Pentax APS Nikon FX Nikon DX Canon EF (FF) Canon EF-S (APS) Obiettivi per reflex APS-C e Full Frame del 2014 Compatibilità Canon EF-S 24mm F2.8 STM X Canon EF-S 10-18mm f/4.5–5.6 IS STM X Canon EF 16-35mm f/4L IS USM X X Canon EF 24-105mm F3.5-5.6 IS STM X X Canon EF 400mm F4 DO IS II USM X X Nikon AF-S Nikkor 20mm f/1.8G ED X X Nikon AF-S Nikkor 35mm f/1.8G X X Nikon AF-S Nikkor 400mm f/2.8E FL ED VR X X Nikon AF-S DX Nikkor 18-55mm f/3.5-5.6G VR II Nikon AF-S DX Nikkor 18-300mm F3.5-6.3G ED VR Nikon AF-S Teleconverter TC-14E III X X* X X* X X HD Pentax DA AF 1.4X AW Rear Converter SIGMA 50MM F/1.4 DG HSM ART X Samyang Reflex 300mm f/6.3 UMC CS X X X X X X Sigma 50mm F1.4 DG HSM Art Sigma 18-200mm F3.5-6.3 DC Macro OS HSM Contemporary Sigma 18-300mm f/3.5-6.3 DC Macro OS HSM Contemporary Sigma 150-600mm f/5.6-6.3 DG OS HSM Contemporary Sigma 150-600mm f/5.6-6.3 DG OS HSM Sports X X X X X X X X* X X* X X X* X X* X X* X X X X* X X X X X X X X X X X X Tamron SP 15-30mm F/2.8 Di VC USD X X Tamron 16-300mm F/3.5-6.3 Di II VC PZD Macro X X X X X Tamron 28-300mm F/3.5-6.3 Di VC PZD X X X X X X X X X Dopo l’entusiasmante 18-35mm f/1.8 DC HSM, Sigma è riuscita di nuovo a stupire il mondo della fotografia con un’ottica “normale”. In realtà il Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art di normale ha soltanto la lunghezza focale, visto che le sue prestazioni hanno messo in ombra ogni altro obiettivo di questo tipo. L’eccezionalità del progetto si capisce già dall’ingombro e dalla complessità dello schema ottico: 13 elementi in 8 gruppi con tre lenti SLD e una asferica. Il gruppo di messa fuoco è di tipo flottante e il diaframma a 9 lamelle è arrotondato per migliorare il bokeh. L’obiettivo copre il Full Frame, ma anche su APS-C si presenta come un validissimo 75mm f/1,4. Per garantire una qualità costante, Sigma vanta anche di testare MTF in fabbrica ogni singolo esemplare dell’obiettivo, una pratica riservata solo alle ottiche di alta classe. Tokina AT-X 70-200mm F4 PRO FX VCM-S X X X X * Il campo inquadrato dall’obiettivo è inferiore a quello coperto dal sensore. Obiettivi per medio formato del 2014 Compatibilità Leica Summicron-S 100mm f/2 HD Pentax-DA645 28-45mm F4.5 ED AW SR Leica S2 / S Pentax 645D / 645Z NIKON AF-S NIKKOR 20MM F/1.8 G ED Dovendo coprire il formato FX (24x36mm), l’abbinamento tra la focale ultragrandangolare (copertura di 94° su sensore FX) e la notevolissima luminosità crea un obiettivo fuori della norma, con un vantaggio di oltre un diaframma sulla concorrenza diretta. L’obiettivo vanta un raffinato schema ottico con 13 elementi in 11 gruppi con due lenti ED e due asferiche. Nonostante l’ampio diametro frontale (sono previsti filtri da ben 77mm), questa realizzazione resta relativamente compatta (82,5x80,5mm) e soprattutto leggera (355 grammi). Sul formato DX, questo obiettivo si comporta da grandangolare moderato con copertura di 70°. TUTTI FOTOGRAFI 109 LEICA SUMMICRON-S 100MM F/2 ASPH SAMSUNG NX 16-50MM F/2.02.8 S ED OIS TAMRON 16-300MM F/3.5-6.3 DI II VC PZD MACRO Nel campo del medio formato, le luminosità normali per le focali fisse sono f/2,8 e f/3,5, mentre un obiettivo di apertura massima pari a f/2,4 è considerato molto luminoso. Si capisce quindi come questo Leica Summicron-S 100mm f/2 Asph (equivalente ad un 80mm nel formato 35mm) sia da considerare eccezionale e in effetti si tratta di un record. Lo schema ottico conta 7 elementi in 5 gruppi, con una lente asferica su ambedue le superfici e tre lenti in vetro a dispersione parziale anomala per una correzione cromatica ai massimi livelli. L’elemento posteriore flottante si sposta nella messa a fuoco per migliorare la resa alle varie distanze. La costruzione è di tipo sigillato contro polvere e spruzzi, coadiuvata dalla messa a fuoco interna. Questo obiettivo da ritratto va ad arricchire il parco ottiche destinato alla Leica S. Con questo obiettivo, Samsung ha inaugurato la sua serie “S” di ottiche a livello professionale. Partenza col botto, si potrebbe dire, visto che lo zoom NX 16-50mm f/2.02.8 S ED OIS raggiunge una luminosità massima mai vista per formati dall’APS-C in su. Lo schema ottico presenta 18 elementi in 12 gruppi, con tre lenti asferiche, due ED (Extra-low Dispersion) e due XHR (eXtra-High Refraction). Questi ultimi vetri (XHR) portano soprattutto una riduzione delle dimensioni dell’obiettivo, in quanto a parità di rifrazione della luce richiedono lenti meno curve e più sottili del normale. Con lenti meno incurvate e spesse, anche la correzione delle altre aberrazioni risulta semplificata. Il motore passo-passo per l’autofocus è dichiarato 3 volte più preciso rispetto ai comuni motori di questo tipo, mentre lo stabilizzatore d’immagine è di tipo ottico. Una bella realizzazione, non c’è che dire. Nel campo dei superzoom intercambiabili, che ha sempre visto Tamron guidare la corsa alla massima escursione, vediamo ancora una volta il costruttore giapponese segnare un record. Ancora più interessante del fattore di zoomata (18,8x) è il fatto che per la prima volta in diversi anni si ha un ampliamento anche verso il basso, passando da 18mm a 16mm di focale minima (da 27mm a 24mm equivalenti). Lo schema ottico usa 16 elementi in 12 gruppi, con tre lenti asferiche stampate, una lente asferica ibrida, due lenti LD (Low Dispersion), una XR (Extra Refractive) e una UXR (Ultra-Extra Refractive). I vetri XR e UXR consentono una realizzazione più compatta a parità di prestazioni ottiche. Naturalmente questo zoom incorpora le più recenti tecnologie Tamron, come la messa a fuoco silenziosa azionata da motore piezoelettrico (PZD) e lo stabilizzatore d’immagine di tipo ottico (VC). In questi casi è importante poter alternare la visione d’insieme e il dettaglio, anche per dare maggiore vivacità al fotoracconto evitando di riproporre continuamente foto con gli stessi ingredienti di base. In questo campo, il classico si può considerare quel 18-135mm presente un po’ in tutti i corredi fotografici APS-C originali, mentre tra gli universali si arriva da tempo al 18-250mm e di recente sono stati proposti anche dei 18300mm e addirittura un 16-300mm, che rapportato al formato 35mm equivale ad un 24-450mm. Altre volte, i produttori si spingono verso le focali estreme, grandangolari oppure tele. Anche tra questi zoom troviamo esempi interessanti appena usciti. Invece l’ottica pancake (extra-piatta) è un altro piccolo classico intramontabile che ultimamente si sta palesando anche tra i fabbricanti che in passato erano meno sensibili ai temi della compattezza. Un costruttore che invece ha spesso avuto un occhio di riguardo in tal senso è Olympus, che per prima ha proposto obiettivi “lens cap”. Si tratta di ottiche semplificate e poco luminose, inserite in un “tappo da corpo macchina” per poter scattare in ogni momento, se dovesse presentarsi un soggetto interessante. Olympus sta lavorando sempre più nel segno della compattezza anche tra gli zoom standard. Gli esempi più interessanti In campo mirrorless, una delle novità più interessanti dell’anno proviene da Fuji, che ha presentato l’obiettivo XF 56mm f/1.2 R equivalente ad un 85mm, prima in versione “normale” (se tale si può definire l’ottica APS-C più luminosa al mondo) e poi APD. Quella sigla APD sta per Apodization, ad indicare la presenza di un filtro apodizzante che mantiene nitide le aree a fuoco e sfuma ulteriormente i contorni dei soggetti posti sui piani fuori fuoco, rendendo più piacevole lo sfuocato e migliorando la tridimensionalità dell’immagine. Nel formato Micro Quattro Terzi invece il record va al Voigtländer Nokton 25mm 110 TUTTI FOTOGRAFI f/0,95 Type II, che in questo caso equivale ad un 50mm. In generale, una luminosità inferiore a f/1 ha del sensazionale, ma in ambito Voigtländer ci sono anche altri due obiettivi a questo livello: un 17,5mm e un 42,5mm (rispettivamente equivalenti a 35mm e 85mm). C’è da dire che dovendo coprire aree sensibili più piccole, anche la realizzazione di ottiche superluminose di alta qualità si fa meno problematica di quanto sarebbe per il formato Full Frame, ma in ogni caso abbiamo e che fare con obiettivi fuori della norma. Nel caso del 25mm f/0,95 troviamo ben 11 elementi in 8 gruppi e un bel diaframma a 10 lamelle. Sempre per il Micro Quattro Terzi, tre le ottiche recenti di alta luminosità troviamo anche due obiettivi asferici Panasonic su progetto Leica: il DG Summilux 15mm f/1.7 Asph e il DG Nocticron 42.5mm f/1.2 Asph OIS, che affiancano il già noto Leica Summilux DG 25mm f/1.4. La risposta Olympus si chiama M.Zuiko Digital 25mm f/1.8, che offre l’equivalente di un obiettivo standard di buona luminosità ed ingombro contenuto. Interessante anche il Samyang 12mm f/2.0 NCS CS per mirrorless Canon, Fuji, Samsung e Sony, equivalente ad un 18mm se si rapporta il formato APS-C al 35mm. Tra gli zoom, si segnala il pancake Olympus M.Zuiko Digital 14-42mm f/3.5-5.6 EZ ED MSC. In ambito reflex, ha fatto sensazione il Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art. Questo obiettivo spicca non tanto per la luminosità quanto per la qualità complessiva, che in base ai nostri test MTF si pone al vertice assoluto della categoria, surclassando perfino i “mostri sacri” Leica e Zeiss. È il vantaggio di riprogettare per le specifiche esigenze del digitale un obiettivo standard, relativamente facile, alla luce delle tecnologie recenti che hanno già permesso di aumentare nettamente anche la qualità delle ottiche più difficili da progettare. Passando proprio al campo delle ottiche “difficili”, troviamo l’ultragrandangolare Nikon AF-S Nikkor 20mm f/1.8 G ED, particolarmente impegnativo per l’abbinamento tra focale corta e copertura estesa, dato che è dedicato al formato FX. Obiettivi del genere sarebbero stati quasi impossibili da realizzare in epoca analogica e in ogni caso non avrebbero certo potuto garantire risultati impeccabili con i moderni sensori Full Frame da 24 e 36 megapixel. Per questo ci vuole necessariamente il meglio attualmente disponibile come tecnologie di progettazione, materiali ottici e precisione co- CANON EF-S 10-18MM F/4.5–5.6 IS STM TAMRON SP 15-30MM F/2.8 DI VC USD Dedicato alle reflex Eos con sensore APS-C, questo zoom ultra-grandangolare equivale ad un 16-29mm. La modesta luminosità lo qualifica come ottica economica, ma la gamma di focali lo rende interessante per chi cerca prospettive un po’ fuori dell’ordinario. Costituito da 14 elementi in 11 gruppi, impiega un elemento UD (Ultralow Dispersion) per ridurre l’aberrazione cromatica e nuovi trattamenti antiriflessi. Il diaframma, a sette lamelle, è di tipo arrotondato. La presenza del motore AF silenzioso di tipo passo-passo e dello stabilizzatore d’immagine ampliano l’ambito di utilizzo di questo leggero e relativamente compatto zoom amatoriale che ben si abbina al classico 18-55mm fornito insieme al corpo reflex. La prima peculiarità che si nota in questo zoom della serie professionale SP è l’abbinamento tra le focali ultragrandangolari (stiamo parlando di un’ottica per fotocamere Full Frame Canon, Nikon e Sony) e l’ottima luminosità f/2,8 costante. I 18 elementi in 13 gruppi includono una lente frontale asferica XGM (eXpanded Glass Molded) e diverse lenti LD (Low Dispersion) per compensare aberrazioni come la distorsione e l’aberrazione cromatica laterale, tipiche dei grandangolari spinti. Al trattamento BBAR (Broad-Band AntiReflection), migliorato, si abbina il nuovo eBAND, mentre la superficie frontale è trattata al fluoruro per ridurre l’adesione di acqua e sporco. Completano la dotazione tecnica dell’obiettivo la messa a fuoco ad ultrasuoni USD (Ultrasonic Silent Drive) e lo stabilizzatore d’immagine VC. struttiva. Abbiamo detto che lavorando su formati relativamente piccoli è più facile proporre ottiche extraluminose. Eppure qualcosa si muove anche nel medio formato e in particolare nel sistema Leica S, di gran lunga il più recente e ancora in fase di costruzione. Qui troviamo l’asferico Leica SummicronS 100mm f/2 Apsh. (equivalente ad un obiettivo da 80mm nel formato 35mm), vantato come il più luminoso obiettivo del medio formato. Tra gli zoom luminosi, al top troviamo il Samsung NX 16-50mm f/2.0-2.8 S ED OIS per il formato APS-C, equivalente ad un 24-75mm. Qui è quel “guizzo” a f/2 che stacca questo zoom di livello professionale da tutti i concorrenti presenti e passati, visto che in precedenza luminosità del genere si erano viste solo nel Quattro Terzi. Passando agli esempi più “esagerati” come zoomata, troviamo invece il Sigma 18-300mm f/3.5-6.3 DC Macro OS HSM Contemporary per reflex APS-C e addirittura il Tamron 16-300mm f/3.5-6.3 Di II VC PZD Macro, sempre per il formato APS-C. Sono i degni eredi di quella genia nata per l’analogico sotto forma di zoom 28-200mm, poi trasformatasi in 18135mm per il digitale APS-C e da qui a crescere fino a 18-250mm o 18-270mm. Oggi la zoomata si estende ancora di TUTTI FOTOGRAFI 111 Contemporary Sport SIGMA 150-600MM F/5.6-6.3 DG OS HSM Ancora Sigma, ancora una sorpresa, con questa coppia di zoom “lunghi” in due versioni ben differenziate in base all’impiego. Nonostante le specifiche di zoomata e luminosità siano identiche, la versione Sport (24 elementi in 16 gruppi, con due lenti FLD e tre SLD) è quella più professionale e meglio protetta dalle intemperie, mentre la versione Contemporary (20 elementi in 14 gruppi, con una lente FLD e tre SLD) è più compatta e amatoriale anche nelle soluzioni costruttive, con una tenuta a polvere e spruzzi limitata alla zona della baionetta. Questi due zoom dispongono di messa a fuoco a ultrasuoni HSM e stabilizzatore d’immagine incorporato. Entrambe le versioni sono previste per attacchi Canon, Nikon e Sigma, mentre il solo modello Contemporary è offerto anche con baionetta Sony A. più verso il supertele, ma (e ciò è anche più sorprendente) anche verso il grandangolare. Teniamo conto che a quelle focali ogni millimetro “pesa” non poco in termini di allargamento del campo inquadrato. Naturalmente attendiamo una verifica al laboratorio del Centro Studi per valutare il comportamento di un tale zoom estremo. Estremi in un altro senso sono invece gli zoom ultragrandangolari come il Canon EF-S 10-18mm f/4.5–5.6 IS STM per le reflex APS-C (equivalente ad un 1629mm) e il Tamron SP 15-30mm f/2.8 Di VC USD per Full Frame. Anche il Sigma 150-600mm f/5.6-6.3 DG OS HSM è particolare, ma non solo per l’escursione focale. Infatti questo zoom è disponibile in due configurazioni ben differenziate: Contemporary e Sport. A partire da specifiche identiche come focali e luminosità, sia l’ottica che la meccanica di questi obiettivi sono diverse: decisamente più compatte nella versione Contemporary e più massicce nel modello Sport. A memoria, è la prima volta che due obiettivi di uno stesso costruttore abbia- no pari specifiche e diverso progetto. In genere poteva capitare che un obiettivo nuovo fosse più compatto di quello che andava a sostituire, oppure che si proponessero due obiettivi simili per schema ottico e diversi come luminosità o grado di correzione cromatica, ma mai che nascessero insieme due “gemelli diversi”. Come si vede, ci si può sempre inventare qualcosa. Dario Bonazza