centrostorico - San Felice Circeo
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Territorio Le Idee Il fatto Borgo Montenero Il lago di Paola in borsa La storia del Circeo vista da Giuseppe Capponi di Stefano Pagliaroli Un progetto per il Circeo L’ultima spiaggia di Stefano Raimondi Intervista a Donato Rizzardi di Alessandro Cresti Ambiente a pag. 3 di E. Dantes a pag. 7 a pagg. 8 - 9 a pag. 4 a pag. 11 CENTRO STORICO ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO ➟ sotto la notizia SAN FELICE CIRCEO STORICO” BIMESTRALE GRATUITO - ANNO 3 N. 11 - MARZO APRILE 2005 VUOTI DI MEMORIA Il personaggio Ultimo di sette fratelli, figlio di Felice Capponi e Albina Cerasoli Editoriale Ab uno disce omnes “dda uno impara a conosscerlli tuuttii” di ALESSANDRO CRESTI Eutanasia di un Piano Regolatore nche colui che viene considerato comunemente il “salvatore del Circeo”, il compianto Italo Gemini, non riuscì a sopravvivere politicamente alla stesura del Piano Regolatore Generale di San Felice; la sua idea di vedere il Circeo come una nuova Montecarlo non trovò estimatori tra i soliti speculatori che volevano realizzare in fretta i loro progetti: “Pochi, Maledetti e Subito” fu il motto di quelli che spianarono la strada alla distruzione di uno dei posti più belli d’Europa. In ogni caso, il Piano Regolatore venne alla luce il 20 Febbraio 1980, con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. La elaborazione era stata lunga e difficile dal momento che non è agevole preparare certe ipotesi urbanistiche in un territorio chiuso da tutti i vincoli di questo mondo: da quello archeologico a quello idrogeologico, da quello legato al Parco Nazionale a quello legato ai terreni di Uso Civico. Intanto, c’era stato il tempo per l’attuazione del sacco del Circeo e l’abusivi- Nicola Capponi e la chiesa di S. Alfonso lo ricorda la nipote Adele Capponi, figlia della sorella Elisa A continua a pag. 6 Per la serie “Vuoti di memoria – personaggi legati a San Felice Circeo, in questo numero parliamo di Nicola Capponi, sanfeliciano, figlio di Felice Capponi e Albina Cerasoli. A lui si deve l’iniziale costruzione dell’Hotel Maga Circe che, per una serie di disavventure e vere e proprie tragedie, non riuscì a far funzionare. Problemi finanziari lo costrinsero a ritornare in America, dov’era già emigrato da ragazzo, ma le cose non andarono come sperava. Il ricordo è di Adele Capponi, nata a San Felice Circeo il 21 luglio 1908 e nipote di Nicola e figlia di sua sorella Elisa. Qualche particolare è stato riferito dalla figlia di Nicola, Melba Teresa che ha sentito la storia del padre soprattutto dalla nonna materna, non avendolo personalmente mai conosciuto. Nelle parole di Melba Teresa si avverte la malinconia e la tristezza per non aver potuto sapere la sorte del padre, del quale ha sperato in gioventù di avere notizie o addirittura vederlo improvvisamente tornare. glia di lei, i genitori Vincenzo Zarzaca e Maria Zappia e i fratelli Antonietta e Pietro (Peter per i familiari) li raggiunsero a San Felice alla fine dello stesso anno. Zio Nicola, nato a San Felice Circeo il 29 maggio 1895, era l’ultimo di sette fratelli (Elisa, Rocco, Luigi, Giusep- Carmela e Nicola Capponi il giorno del matrimonio - anno 1919 D esidero ricordare la vera storia di Nicola Capponi, nato a San Felice Circeo alla fine dell’’800, fratello di mia madre Elisa, anche per mettere un po’ di chiarezza su alcuni episodi che lo riguardano raccontati da altri con qualche imprecisione. I miei ricordi sono nitidi e circostanziati, perché ero già grandicella, quando, nel 1919, zio Nicola rientrò a San Felice Circeo dagli Stati Uniti con la moglie Carmela in viaggio di nozze. La fami- S Nicola Capponi Ambiente Il lago di Paola Storia Il promontorio del Circeo Territorio L’agricoltura a San Felice Circeo Editoriale Ab uno disce omnes Le Idee continua a pag. 2 o m m a r i o Vuoti di memoria Il fatto del giorno pe, Maria Domenica, Antonia, Nicola), figli di Felice Capponi e Albina Cerasoli, i miei nonni. Giovanissimo, non avendo voglia di lavorare la terra, partì per gli Stati Uniti, dove conobbe Carmela Zarzaca di origine calabrese. La famiglia Zarzaca nel terre- 1-2 3 4 5 6 7 L’ultima spiaggia Un progetto per il territorio 8-9 Preistoria I primi navigatori del Circeo 10 Anniversario Intervista a Donato Rizzardi 11 Dalla Città Lettere – Delibere Intrattenimento Personaggi – Oroscopo Sport Calcio – Canoa 12 13 14 Tempo libero Cucina – Poesia – Libri – Ora legale 15 Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n. 796 del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 2 VUOTI DI MEMORIA Il personaggio moto di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908 aveva avuto distrutta la casa e perso ogni avere, per cui, dopo un breve soggiorno a Napoli presso parenti, richiamati da un fratello di Maria Zappia, Rocco, che aveva fatto fortuna ed era in buone condizioni economiche, emigrarono in America Mio zio Nicola era un tipo affascinante, mia zia molto simpatica, Pietro un giovane elegante e af- Nicola Capponi era l’’ultimo di sette fratelli, figli di Felice Capponi e Albina Cerasoli “ “ fettuoso, poi c’era Antonietta, giovanissima anche lei, sordomuta, un personaggio straordinario che ben presto conquistò tutti e con la quale imparammo subito a comunicare a gesti. Le donne sapevano ricamare con le perline e facevano lavori bellissimi. Passarono alcuni mesi alla ricerca di una sistemazione, di qualcosa da fare. Ben presto si presentò a zio Nicola una buona occasione per investire il denaro che aveva portato dall’America. L’idea era di costruire un grande albergo in riva al mare e per questo, incoraggiato dai miei genitori, comprò insieme al suocero Vincenzo Zarzaca il terreno con la chiesa di S. Alfonso dalla signora Vincenza, governante del prof. Zazzarini che glielo aveva lasciato, non avendo eredi, insieme ad una abitazione in fondo al Paese (attuale piazza Marconi). Il prof. Zazzarini aveva fatto costruire la chiesa verso la fine dell’ottocento per due motivi: dare la possibilità di seguire la messa giù al mare e farvisi seppellire insieme alla moglie Eufrasia. La chiesa fu intitolata a S. Alfoso de’ Liguori, un grande santo napoletano, al quale i coniugi Zazzarini erano molto devoti. Mio padre e mia madre, molto religiosi, praticanti e credenti si raccomandarono di non toccare la chiesa: “Nëcòla, a là cë stà j’altare cunzacratë, cë stanne sëpoltë jë coniugë Zazzarinë, che sò jë viécchië prupriétarië. A là cë sta purë na statua dë nu santë; nën sé ténnëta tuccà. Tu tié abbastanza tërrénë pë costruì j’albérghë. Chélla chézzia pò èssë n’attrazione turistëca. La duLa statua di Sant’Alfonso ménëca tiéta fà viënì un prétë a dì la messa, ca cë vénarà tanta folla” (Nicola, lì c’è un altare consacrato, ci sono sepolti i coniugi Zazzarini, i vecchi proprietari, c’è un Santo; non si debbono assolutamente toccare! Hai terreno sufficiente per costruire l’albergo e, a parte il fatto religioso, Adele figlia di Elisa Capponi, Carmela Zarzaca Capponi, Remo Capponi, Adele figlia di Rocco Capponi, Teresa Capponi to, minacciando il sequestro. Allora zio Nicola, che doveva riscuotere una liquidazione di guerra dallo Stato americano di lire quarantamila (si era arruolato volontario nell’esercito americano durante la prima guerra mondiale ed era stato ferito agli occhi), il suocero Vincenzo, che aveva alcuni appartamenti da vendere ad Endicott, un piccolo centro nelle vicinanze di Endwell, nello stato di New York, e il cognato Pietro, che aveva lì la sua fidanzata, partirono pensando di risolvere in poco tempo tutti i loro problemi economici, di riuscire ad ingrandire l’hotel e il ristorante e vivere tranquillamente in quell’angolo di paradiso. Era giugno dell’anno 1923 e ritornato dall’’America comprò il terreno con cordo di essere stata l’ultima a vederli alla “Cona” mentre si avviavano su un carretto a Terracina per la chiesa di S. Alfonso in riva al mare prendere il treno per Napoli e da lì imbarcarsi. Zio Nicola mi salutò dicendo che ci saremmo rivisti nel 1925, data che mi imbella cucina e varie stanze. Al pressionò perché sembrava piano di sopra tutte stanze molto lontana. D’altra parte da letto, nel retro un po’ di per sbrigare i loro affari in giardino, il pozzo con abbonAmerica era molto verosimidante acqua, sul lato sinistro le che ci volessero almeno la distesa del mare, sul lato un paio d’anni. destro la collina verdeggiante Stefano Dionisi fu incaricato estate e inverno. di occuparsi dell’amminiIntanto i soldi finirono verastrazione dell’albergo dumente. rante l’assenza di zio NicoQuasi nello stesso periodo la, mentre zio Rocco avrebdell’arrivo di zio Nicola e fabe tutelato la famiglia del miglia dall’America, giunsero fratello. da Roma alcuni suoi amici, tra La famiglia era aumentata: a i quali un certo Stefano Dionizia Carmela e zio Nicola il si con la moglie Eugenia, la Signore aveva fatto dono di Chiesa di Sant’Alfonso figlia, una bambina di circa cinque anni di nome Gabriella, la suocera e una cagna bruttissima. costruìì l’’Hotel Maga Circe, ma per le tropStefano Dionisi aveva nel passato più volte visitape spese dovette ritornare in America per to San Felice Circeo e se ne era innamorato. Cervendere delle proprietà cando qualcosa da poter sfruttare, scoprì che in una zona chiamata “monticchio” c’era molto alabastro. Con o senza il permesso del Comune aprì una cava, ma per far ciò fece molti debiti firmando due meravigliosi bambini, Melba Teresa e Remo. cambiali ed ottenendo avalli anche da zio Nicola e Quando zio partì, Remo aveva pochi mesi (era nazio Rocco. In tal modo si aggravarono le già pre- to nell’aprile del 1923). Io ero tanto giovane e non badavo a molte cose però molte altre mi rimacarie condizioni economiche di zio Nicola. A questo proposito zia Carmela raccontò di un pa- nevano impresse nella mente. A San Felice a quel sticcio che non ho mai capito bene. Il padre, Vin- punto la famiglia di zio Nicola era costituita da tre cenzo Zarzaca, che era un avvocato, conosceva un donne (Maria, Carmela e Antonietta) e due bambidirettore di banca a Roma; si recò da questo per ni, tutti molto affiatati con la mia famiglia e con chiedere un prestito di lire tredicimila che lo avreb- quella di zio Rocco. be aiutato a pagare un debito. L’amico lo favorì, gli Zio Rocco pareva un “nonno” molto buono, si era fece firmare un “pagherò” e gli disse: “Vieni doma- sposato con una cugina di secondo grado, Modeni mattina a prendere i soldi”. Incredibile come in- stina Capponi; da questo matrimonio erano nati otcominciarono ad andare male le cose! Durante la to figli: tre maschi (Diego, Annibale e Mario), cinnotte il povero direttore morì d’infarto e poco tem- que femmine (Felicia, Narcisa, Marietta, Adele e po dopo la banca cominciò ad esigere il pagamen- “ “ “ Nicola Capponi quella chiesa sarà un vero richiamo per i villeggianti. La domenica farai venire un sacerdote a celebrare la messa e ci verrà tanta gente!). Appena acquisita la proprietà, cominciarono i lavori. Un bel mattino mia madre con Lucia, una bravissima donna che ci aiutava nelle faccende domestiche, mia sorella Giulia ed io scendemmo dal Paese per andare a lavare gli intestini di un maiale alla scogliera. Giunti alla curva dov’era la chiesa di S. Alfonso, ci sorprendemmo nel vederne già demolito il tetto. Mia madre si disperò chiamando più volte il fratello. Apparve invece Vincenzo Zarzaca, suocero di zio Nicola, che cercò di calmare mamma, pensando che fosse preoccupata per le spese: “Elisa, non temere, i soldi ci sono”, portandosi la mano sul portafoglio. Zio Nicola non si fece vedere per parecchi giorni. I lavori continuarono, la bella chiesa fu rasa al suolo. Le salme dei coniugi Zazzarini, trasportate a spalla da alcuni uomini, che alle scalette dovettero riposare un pò, furono portate al cimitero, dove tuttora riposano. Il Santo fu trasferito a casa di Palombi Tommaso, vi rimase fino a quando fu finito il “grande albergo”, dove venne definitivamente sistemato in una stanzetta che guardava il mare. Al posto della chiesa sorse un grande salone, sala da pranzo e anche sala da ballo, perché vi si davano feste; una “ segue dalla pag. 1 segue a pag. 16 IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 3 IL TERRITORIO Ambiente Un contenzioso senza fine tra pubblico e privato Il lago di Paola potrebbe essere quotato in borsa Il Comune di Sabaudia vorrebbe creare una società con gli attuali proprietari per la gestione del lago di Stefano Raimondi* “ mi decenni. Dall’altro proprio il lago di Paola (oggi definito di Sabaudia) sopravvissuto al crollo delle nobiltà terriere e, caso più unico che raro, ancora nelle mani di un privato, quasi a voler manifestare una volontà di far rimanere in essere nella città intitolata ai Savoia residui di un’antica legislazione feudale. La vicenda è estremamente complessa e ha visto vari capovolgimenti di fronte. Riassumendo, si inizia dal Decreto risalente al 1946 dell’allora Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, che sanciva la proprietà pubblica dei Laghi costieri di Paola, Caprolace, Monaci e Fogliano. Il documento veniva dichiarato nullo in un secondo momento a causa del ricorso fatto dalla famiglia Scalfati (che già dal 1700 vi gestiva un’antica azienda ittica tutt’ora attiva); il ricorso veniva accolto e i privati entrarono in possesso del lago di Sabaudia nel 1983. Una sentenza parziale nel settembre del 2001 da parte del commissario agli usi civici Carletti stabiliva che il lago non era di proprietà della famiglia Scalfati riservandosi di decidere a chi attribuire il bacino tra Sabaudia e Terracina. Nell’ottobre 2003 la Corte d’Appello di Roma, su ricorso della stessa famiglia, ha ribaltato tale sentenza. L’ultima parola spetta ora alla Cassazione, alla quale l’amministrazione comunale si è rivolta. Nel frattempo però, sulla base di una sentenza diverse battaglie legali hanno attribuito ancora in modo non definitivo il lago di Sabaudia alla famiglia Scalfati “ “ “ un decreto del 19446 sanciva la proprietà pubblica dei laghi di Paola, Caprolace, Monaci e Fogliano passata in giudicato, il Comune di Sabaudia è tenuto ad erogare alla famiglia proprietaria l’ingente somma di circa sei miliardi delle vecchie lire come risarcimento per l’inquinamento del Lago dovuto agli scarichi delle case abusive che sorgono lungo le rive. L’esigibilità immediata di tale somma rappresenterebbe un danno erariale incalcolabile per le magre casse comunali e, dunque, questa vicenda con la quale l’amministrazione cittadina viene tenuta sotto scacco, rappresenta la madre di tutta una serie di proposte e di iniziative di assoluta discutibilità sul piano ambientale, a cominciare da quella di realizzare sul lago 200 house–boat (case galleggianti), fortunatamente non ancora attuata. Oppure la richiesta (questa volta accordata) di abbattere nel maggio del 2003 la chiusa che regolava l’accesso all’antico canale romano di epoca neroniana che tutt’oggi funge da collegamento tra lago e mare; il danno procurato in termini paesaggistici, di compromissione di antichi reperti archeologici e di dissesto territoriale a seguito di questo intervento è stato, com’è noto, enorme. Il tutto in nome di una presunta volontà di facilitare l’accesso di natanti di media e grossa taglia aprendo di fatto la strada ad una temibile portualità di massa di una zona umida che invece è gravata da tutta una serie di vincoli nazionali ed internazionali che attestano la vera vocazione del sito, e cioè quella di essere uno scrigno di elevata biodiversità e di importanti habitat per una flora ed una fauna (soprattutto alata) che può trovare rifugio solo in aree di tale pregio. Il pretesto è quello di favorire, in tale modo, lo sbocco al mare di una nota azienda cantieristica navale locale, per consentire il varo delle sue imbarcazioni. Da ultimo, la recente proposta avanzata dall’amministrazione comunale di creare una società, a capitale misto pubblico e privato, per la gestione del conteso bacino lacustre, denominata S.T.U. (società di trasformazione urbanistica) che, nei fatti, smentisce e annulla la delibera votata all’unanimità dallo stesso Consiglio Comunale che esprimeva un netto impegno verso l’acquisizione del Lago di Paola al patrimonio pubblico. Diffici- Sponda del lago di Paola a Selva Piana “ l’’assurdo residuo feudale dovrebbe essere abbattuto e il lago dichiarato bene demaniale secondo la legge “Galli”” “ S trano destino quello del lago di Paola, una delle quattro lagune costiere del Parco Nazionale del Circeo. L’origine comune dovuta allo sbarramento delle acque marine ad opera di cordoni dunari emersi alcuni millenni fa; l’interesse nei loro confronti già nell’antichità quali luoghi di insediamento e di sfruttamento per l’itticoltura a beneficio di patrizi ed imperatori romani; il successivo oblio durato diversi secoli a partire dalla caduta dell’impero romano e per tutto il medioevo facendone, nel tempo, luoghi inospitali a causa dell’avanzata della piaga malarica. A queste tappe fondamentali di un percorso comune, ha fatto seguito, nella storia recente dei 4 bacini, la divergenza di due percorsi differenti: da un lato la definitiva acquisizione al demanio pubblico dei laghi di Fogliano, Monaci, Caprolace portati in dote ai comuni anche in virtù di espropri operati negli ulti- le non notare, infatti, come tale intento rappresenti una resa incondizionata alla rivendicazione del lago che andrebbe restituito alla cittadinanza e che invece, nell’ipotesi S.T.U., verrebbe ad essere gestito da una società in cui l’attuale famiglia titolare risulterebbe essere socia a tutti gli effetti. L’assurdo residuo feudale dovrebbe invece essere abbattuto e il Lago dichiarato bene demaniale, facendo valere quella legge (legge 36/94, la cosiddetta legge Galli) che prevede che tutte le acque superficiali non possano essere di proprietà privata, e da cui scaturisce l’assoluta anomalia di questa situazione. Gli strumenti non mancano, e vanno dalla richiesta al Governatore della Regione Lazio, con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale di Latina e del Parco Nazionale del Circeo, di verificare la legittimità dell’inclusione, peraltro già avvenuta nel 2002, dei quattro laghi costieri (ivi compreso quello di Paola) nell’elenco delle acque pubbliche del Lazio, inviando contemporanea istanza al Tribunale delle acque affinché provveda alla declaratoria di demanialità del bacino. Oppure, in alternativa, avviare procedure di esproprio per pubblica utilità anche in virtù del risanamento igienico – sanitario da garantire. Insomma, in attesa che qualche nube possa diradarsi, nella speranza di non vedere presto il lago di Paola quotato in borsa, ci piace pensare in maniera ottimistica che questo delicato e prezioso angolo di territorio dell’agro pontino possa sopravvivere anche questa volta. ■ * Circolo Larus – LEGAMBIENTE Sabaudia – San Felice Circeo IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 4 TERRITORIO Storia Un pioniere della ricerca storica su San Felice Circeo “Il promontorio Circeo illustrato con la storia” di Giuseppe Capponi Il libro del Capponi rappresenta un punto di riferimento per chiunque voglia di Stefano Pagliaroli occuparsi del Circeo ra Otto e Novecento non sono certo ottocentesca. L’autore, con eccessiva modestia, si mancati studiosi, i quali – con una con- schernisce in questo modo proprio ad apertura del tinuità di interessi e di ricerche che non libro (pp. 3-4): «Ogni cosa che riguardar possa il trova forse l’uguale tra tutte le altre località site Circeo vengo io a narrare, con uno stile semplice e ai margini della pianura Pontina – abbiano forni- conciso altresì che scevro di frasi eleganti e stuto contributi importanti sul Circeo. Più in partico- diate figure non confacenti molto ad una istorica lare si può affermare che, nei circa settant’anni narrazione». Ma non bisogna credergli, perché egli che intercorrono tra il saggio del 1905 di Thomas mostra poi di saper conferire ai fatti narrati una viAshby e il volume del 1973 di Camillo Crociati e vezza che dà l’impressione a chi legge di scorrere Il Circeo visto dal Castello dei Caetani di Sermoneta. Giovanni Maria De Rossi, il promontorio e la sua quasi le vicende di un interessante romanzo. Foto di Rossana Nicolò storia siano stati oggetto di ricerche – e tra que- Alcuni riferimenti contenuti nel libro ci mostrano il Capponi alacremente im- dare anche chi, tentandone il calcolo, prende un ste vogliamo almeno ricordare, se ce ne fosse il libro di Giuseppe Capponi, edito nel pegnato a percorrere in qualche abbaglio ingegnoso». Il Capponi si occubisogno, quelle edite nel 1856, è un punto di riferimento per chiun- lungo e in largo il promon- pava anche del mito di Circe – tanta doveva esse1928 da Giuseppe Lugli que voglia occuparsi della storia del Circeo torio, ora alla ricerca di er- re la suggestione esercitata da quel lontanissimo – approdate a conclusiobe (si veda, a p. 11 n. 2, passato sul nostro autore, da fargliene forse scorni in molti casi definitive. E tuttavia il vecchio, ma l’«elenco di alcune piante da me riconosciute», e gere ancora i segni e le tracce nel paesaggio a lui per tanti versi per nulla invecchiato, libro di Giu- ne enumera poco meno di duecento), ora all’os- contemporaneo –, cui dedicava tutta la terza ed ulseppe Capponi Il promontorio Circeo illustrato servazione degli angoli più impervi e segreti del tima parte del libro (pp. 442-478). In fine al volume, dopo l’indice, è allegato un focon la storia (Velletri, Tipografia Sartori e Com- promontorio (alle pp. 407-8 egli dà notizia della glio nel quale leggiamo la seguente curiosa dipagno, 1856) continua a rappresentare ancora esplorazione, da lui condotta personalmente, deloggi un imprescindibile punto di riferimento per le cavità della Grotta delle Capre: «Dal primo am- chiarazione sottoscritta dal municipio di San Felichiunque voglia occuparsi di questo tema. L’ope- biente di questa caverna si accede ad altro più pic- ce in data 15 ottobre 1857: «Facciamo piena ed ra del Capponi – una miniera di notizie racchiuse colo in forma di corridojo naturale, che penetrando indubitata fede, pronti a ratificarlo [...], per quanin quasi cinquecento pagine – nella sua fattura all’interno del monte dà comunicazione ad altra to è di nostra conoscenza e di questi popolani, essere veridico ciò che sobria e quasi artigianale occupa un posto di tut- profonda grotta, nella quail Capponi mostra di aver osservato con mol- ha narrato l’Illmo Sig. to rispetto nel panorama degli studi, e il suo au- le volli io introdurmi varj ta attenzione gli angoli anche piùù impervi Giuseppe Capponi tore ci appare oggi come un illuminato pioniere anni addietro in compagnia [...] riferibile ai diritti, delle indagini successive sul Circeo che abbiamo di alcuni miei amici. E, gui- del promontorio privilegi, avventure appena menzionato (osservava il Capponi, p. 4, dati dalla luce di varie torche, «fra i pochi autori che ne parlarono [del Cir- cie accese, la percorremmo sino ad un certo pun- [...] di questa popolazione. E lo possiamo anche ceo] molto in confuso, vi sono stati altri che così to, da dove non volemmo proseguire, temendo es- testimoniare, perché i documenti manoscritti da artificiosamente intrecciarono la verità con la fa- sere offesi da qualche serpente o altro animale so- Esso citati in parte gli furono da Noi esibiti ed alvola da rendere fastidioso il discernerla», di qui il lito a nidare in quelli solitarj ed oscuri antri. Chiun- tri dall’istesso Sig. Capponi vennero depositati in suo scrupolo di cercare di dissipare tutte quelle que imiterà il mio esempio vedrà un’opera della questo Archivio Comunale, conforme all’elenco da ombre ed incertezze). In tempi recenti, nel 1993, natura molto singolare, e posso accertare i lettori Noi rilasciatogli il giorno Ventinove Agosto 1857, a quasi un secolo e mezzo dalla prima uscita, la – fidato anche nelle narrative di varj viaggiatori – dopo averli tutti collazionati e ritrovati coerenti alcasa editrice Atesa di Bologna ha finalmente for- essere questa una delle più belle e magnifiche la sua narrazione». Seguono, il 7 dicembre 1857, nito una ri- grotte naturali che esistono in Italia»; della storia il «nulla osta alla stampa» e, il 9 dicembre 1857, stampa del li- della Grotta delle Capre mi occuperò prossimamen- l’«imprimatur», entrambi rilasciati a Velletri. Da bro, che era te su questa rivista). E ancora si leggano le pagi- questi documenti parrebbe di capire che il volume, ormai, come è ne, nelle quali il Capponi – rifacendosi ad una lun- che reca l’anno 1856 sul frontespizio, vide forse la sorte di ga tradizione storiografica, della quale, nel nume- in realtà la luce l’anno successivo. La città di Velletri, dove il Capponi pubblicò la tante impor- ro di ottobre di questa rivista, abbiamo ripercorso tanti storie le più salienti testimonianze tramandateci dall’an- sua fondamentale ricerca storica, compare in m u n i c i p a l i , tichità – esprime in questo modo il suo parere sul- una vecchia mappa del 1555, disegnata dall’una irreperibi- la somiglianza del Circeo ad un’isola (pp. 9-10): Hoefnagle, che qui riproduciamo. Sulla destra di le rarità. «Concluder possiamo dunque con tutta certezza essa il Circeo è raffigurato come una massiccia L’opera del che Circeo un giorno fu un’isola: ma il determinar prominenza rocciosa del litorale, con una didaCapponi si di- però in quanto tempo sia divenuta penisola e d’on- scalia in basso a sinistra che spiega: «Mons Cirstingue sen- de debba incominciarsi a computar gli anni della ceus, ubi Circen habitasse fabulantur poetae [Il z’altro per l’e- formazione del territorio pontino è una questione Monte Circeo, dove i poeti raccontano che abilegante prosa tanto difficile, e tanto tenebrosa, che convien lo- tava Circe]». ■ T “ “ “ “ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 5 TERRITORIO Agricoltura Economia agricola L’agricoltura a San Felice Circeo Brevi cenni storici. La liquidazione dei poderi dell’ONC e la nuova migrazione – di Carlo Saverio Zanni parte seconda. denaro oppure in grano. Chi sceglie il pagamento in grano vede, anno per anno, aumentare i costi di produzione ed il prezzo di mercato, mentre la quantità da pagare rimane sempre la stessa. Solo nel 1951, l’ONC concede una riduzione del 40% della rata annuale in grano. Non va meglio per i concessionari che Nel 19441 l’’ONCC assegna defidecidono di pagare in denitivamente i poderi a riscatto naro: al periodo di inflazione degli anni della guerra ramente all’assegnazione definitiva dei poderi succede, dal ’47 al ’62, un a riscatto. E’ una decisione affrettata, dettata periodo di stabilità monetaCase Coloniche - strada del Pigneto - anno 1936 più da esigenze propagandistiche che per una ria che mantiene grave il soci, della produzione e della commercializzaeffettiva autonomia economica raggiunta dalle peso del riscatto. Molti non famiglie (dagli stessi dati dell’ONC risulta che ce la fanno e sono costretti ad abbandonare la zione del vino. L’agricoltura pontina si trova, così, divisa tra grandi e medie aziende vitivinii poderi che possono garantire l’autosufficien- terra. za dei coloni sono 400 su 2.943, appena il Tra il 1943 ed il 1946, i prezzi agricoli salgono cole ed orticole molto produttive ed aziende 13,5% del totale). I rapporti ONC-coloni ven- molto più di quelli industriali e i contadini pos- condotte stentatamente. I contadini veneti ed gono disciplinati secondo tre diversi tipi di sono così finanziare la ripresa nelle campagne. emiliani, ancora legati ad una visione tradizioGià dal 1947, però, la posizione dell’agricoltura nale della campagna, ad una produzione legacontratti: A, compromesso di vendita con pagamento ra- perde punti rispetto all’industria e la situazione ta alla cultura del grano per il pagamento della economica nelle campagne diventa sempre più rata di riscatto dei poderi, alla zootecnia e ad teale. B, compromesso di vendita con pagamento dei difficile. Intanto, sotto la direzione dell’ONC, an- un’economia in gran parte diretta all’autoconsoli interessi nei primi anni differendo ad epoca cora legalmente proprietaria della maggior par- sumo, o imitano i vicini nelle nuove colture o successiva l’ammortamento del prezzo di riscat- te dei poderi, sono iniziati i lavori per la ricostruzione. I finanziamenti arrivano come minimo to. I poderi lasciati liberi vengono venduti o C, contratto di affitto a miglioria con promessa tre anni dopo la fine della guerra; ancora nel a immigrati dalla Campania o a profughi 1961 risultano aperti alcuni contenziosi circa le di compravendita dopo cinque anni. italiani della Tunisia Vengono firmati solo 471 contratti di riscatto sovvenzioni. del tipo A e B; quasi l’84% dei coloni firma per L’abbandono forzato o volontario dei poderi un contratto d’affitto riscattabile a partire dal inizia praticamente dal momento dell’arrivo sono destinati ad essere progressivamente so1946. I coloni che hanno firmato i contratti di ri- della massa degli emigranti nell’Agro ma è dal stituiti da contadini più capaci. scatto nel ’41 si ritrovano, nel dopoguerra, gra- dopoguerra in poi che questo fenomeno, e la Sulla vendita dei poderi dell’ONC ai coloni, inzie all’inflazione, a pagare un prezzo irrisorio. conseguente emigrazione dall’Agro e dall’Ita- fine, occorre distinguere diversi momenti. In La grande maggioranza, che si trova soprattut- lia, cresce notevolmente. Intanto, sempre negli una prima fase (1946-1951) vengono venduti anni Cinquanta, i poderi lasciati liberi da quei i poderi situati in zone meno fertili ed i cui to nei terreni meno ferticoloni che, per man- concessionari-proprietari si sono indebitati olli, firma il contratto di riscatto a partire dal 1946 Il riscatto è da pagare in denaro o in gra- canza di capitali e tre che per la bassa produttività dei terreni, e si trova così a pagare no. Molti non ce la fanno e sono costretti conoscenze tecniche anche per la loro scarsa capacità conduttiva colturali, non sono del fondo; non tutti i coloni immigrati, infatti, un prezzo spesso troppo ad abbandonare la terra riusciti a farli fruttare sono pratici di colture. Tra il 1951 ed il 1960, alto rispetto alle disponivengono venduti dal- i poderi ai margini delle città di Aprilia, Latina bilità economiche. Tra il 1946 ed il 1948, tutti i coloni firmano il con- l’ONC a immigrati provenienti dalla Campania e e Pomezia incominciano a diventare edificabili tratto di riscatto del podere, un passo non cer- ai profughi italiani della Tunisia, di origine sici- e per tali venduti, altri vengono ceduti per into bene accetto dall’ONC sia perché i coloni non liana. I contadini campani impiantano colture sediamenti industriali. Dal 1960 in poi, il fenosono nelle condizioni economiche più propizie orticole protette e a pieno campo; i “tunisini”, meno si accentua ed investe tutta la fascia cosia perché viene a cadere così la ragione dell’e- invece, piantano vigne di uva da tavola e da vi- stiera, dove sorgono i primi insediamenti turisistenza stessa dell’Opera nell’Agro. L’ONC cer- no col sistema a tendone servendosi delle co- stici balneari. Dei 5.000 poderi dell’ONC, noscenze tecniche utilizzate nei terreni del 2.000 cambiano di proprietà e di destinazione, ca di ricavare il più possibile. Inoltre, l’ONC, su richiesta delle organizzazioni Nord-Africa e costituiscono cooperative vitivini- mentre altri vengono frazionati fra i singoli sindacali, dà la possibilità di pagare il riscatto in cole che si occupano della raccolta dell’uva dai componenti familiari. ■ S ul numero di Agosto 2004 vi ho parlato di cosa accadde agli abitanti storici e ai coloni del Circeo nel periodo che va dalla bonifica alla fine della guerra. Riprendiamo il discorso, questa volta focalizzandolo sui rapporti tra coloni e ONC e sulle nuove migrazioni. Nel 1941, a causa della particolare situazione politica del Paese coinvolto nel conflitto mondiale, l’ONC muta i suoi piani e passa prematu- “ “ “ “ “ “ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 6 SOTTO LA NOTIZIA Editoriale segue dalla prima Editoriale Ab uno disce omnes “dda uno impara a conosscerlli tuuttii” di ALESSANDRO CRESTI smo selvaggio aveva inferto una ferita che si sarebbe andata allargando sempre di più. Ma anche dopo l’approvazione del PRG si continua ad ignorare l’abusivismo sia quello, diciamo così, di necessità sia, per “par condicio”, quello molto più infamante legato alla speculazione. Nessuno ha visto, per anni, quella attività frenetica che ha, di fatto, stravolto urbanisticamente e non solo, il Circeo. Però, accanto alle attività illegittime spontanee, per contribuire alla soppressione del Piano Regolatore, non sono mancate quelle messe in opera con atti pubblici di Consiglio Comunale; ecco, di seguito, un paio di esempi. Cosa succede sulla spiaggia del Circeo? La domanda sorge spontanea leggendo il punto di riferimento fondamentale della normativa regionale in merito ai PUA (meglio conosciuti come Piani Spiaggia) cioè la Delibera 1161/01 che così si esprime:“il Piano di Utilizzazione degli Arenili è uno strumento di programmazione e pianificazione delle aree demaniali marittime, di natura transitoria, non avente valore di strumento urbanistico” . Questo dovrebbe significare che i PUA vanno realizzati nell’assoluto rispetto dei Piani Regolatori Generali esistenti e delle comuni norme legate alle autorizzazioni di tipo urbanistico. Ebbene, il PRG del comune di San Felice Circeo, all’art. 30, così recita “Attrezzature balneari – sottozone che vanno dal porto turistico al confine del comune di Terracina: destinazione d’uso esclusivamente pubblico per la balneazione; attuazione tramite piani particolareggiati di iniziativa comunale; vi sono ammesse solo attrezzature balneari da realizzare esclusivamente in manufatti prefabbricati di agevole impianto e facile rimozione, con altezza massima di ml 2,50”. E basterebbe dare uno sguardo alla legge 1150/42 e succ. modif. e integr. fino al DPR 380/2000 per capire che se un manufatto è installato a carattere permanente, non è sufficiente una semplice autorizzazione, occorre invece il permesso a costruire e quest’ultimo può essere rilasciato solo se il manufatto è conforme al PRG. Proprio per questo motivo, nella stesura del primo PUA di San Felice Circeo erano stati inseriti il comma 5° dell’art. 10 e l’art. 12 che prevedevano appunto la tutela delle norme urbanistiche. Eppure, con un vero e proprio blitz, il Piano Spiagge del Comune è stato modificato nel 2003 e le norme a tutela della Legge sono state semplicemente eliminate e, così come approvato dal Consiglio Comunale di San Felice Circeo il PUA rappresenta l’ennesima violazione di legge volta a tutelare interessi di parte a scapito dell’interesse comune. Una disinvolta variante al P.R.G. Un atteggiamento politico attivo e compiacente appare anche in un’altra situazione dai contorni a dir poco censurabili. Il 12 marzo 2004, il consiglio Comunale ha approvato la delibera n. 19 avente ad oggetto il “Documento preliminare di indirizzo per la revisione generale del Piano Regolatore Generale”. In realtà il documento individua con estrema precisione alcune aree che sono destinate ad assumere una specifica destinazione diversa da quella stabilita dal vigente P.R.G. Queste aree sono in buona parte di proprietà di alcuni consiglieri comunali o di loro parenti stretti e questa caratteristica, non essendo gradita da alcuni esponenti della maggioranza, costituiva un ostacolo al raggiungimento del numero legale nel Consiglio comunale deputato ad approvare l’atto stesso; infatti, tre consiglieri avevano preannunciato la loro assenza perché non d’accordo, scontato era l’abbandono dei cinque consiglieri d’opposizione e forzata era l’assenza dei quattro consiglieri interessati. I restanti cinque consiglieri non erano sufficienti per votare la delibera neanche in seconda convocazione, che comunque avrebbe richiesto un quorum di sei Consiglieri (il Consiglio di San Felice Circeo è costituito da 16 Consiglieri più il Sindaco). Il problema fu subito risolto dall’immancabile deus ex machina, che ovviamente era un consigliere comunale, il quale anche se incompatibile (uno dei terreni è di proprietà della madre) fece il sesto uomo nella seduta consiliare in seconda convocazione. Mantenne il numero legale, fece passare la deliberazione votando a favore, dichiarando di votare “al di là delle possibili eventuali incompatibilità …”. Si è andati dritti alla meta infischiandosene anche di salvare la faccia e magari intestare le aree interessate ad un prestanome, ad una testa di legno. Evidentemente gli amministratori di San Felice Circeo comandano con disinvoltura e arroganza, certi di farla franca sempre e questo anche perché si sa che l’unico strumento per opporsi a simili fatti è il ricorso al TAR, che comporta oneri economici e tempi lunghi. Sia ben chiaro che il Piano Regolatore di San Felice Circeo è, probabilmente, uno strumento ormai inadeguato ai tempi e va certamente rivisto; ma che si faccia tutto nel rispetto della legalità. Resi noti questi fatti speriamo che lo strumento del voto sia adoperato la prossima volta con maggiore responsabilità dai cittadini di San Felice Circeo. “Il Paese che non ha il senso e il rispetto della legge apre un conto devastante con la morale” Riparte la raccolta firme per le piste ciclabili BiCIrceo 2005, ai nastri di partenza! I moduli per la raccolta disponibili da maggio D opo il successo della scorsa edizione, che ha prodotto 2552 firme in poco più di un mese, siamo pronti a ripetere l’iniziativa di raccolta firme per chiedere all’Amministrazione comunale di San Felice Circeo di predisporre un piano di realizzazione di una rete ciclabile estesa su tutto il nostro territorio che possa, in futuro, collegarsi con quelle dei Comuni limitrofi. Quest’anno l’iniziativa è contraddistinta da un nome, BiCIrceo 2005, e da un logo (vedi foto) facilmente riconoscibili; già a partire da Pasqua, presso le attività che esporranno il logo BiCIrceo 2005, potrete chiedere di firmare la petizione popolare. Ma perché le piste ciclabili? In primo luogo sono un segno di civiltà per la sicurezza di chi utilizza le biciclette per diletto o necessità e di chi ama fare passeggiate a piedi; pensiamo agli anziani, ai bambini, a chi viene da paesi lontani per lavorare i nostri campi. Per un paese come il nostro che vive anche di turismo, un sistema integrato di piste ciclabili costituirebbe un fattore di attrazione aggiuntivo rispetto al patrimonio di beni culturali, ambientali e paesaggistici, incrementando i flussi turistici, migliorando l’immagine in quanto località turistica capace di rispondere a bisogni differenziati e rendendo così di Carlo Saverio Zanni San Felice concorrenziale. E poi gli effetti benefici sulla salute e sulla qualità della vita di chi qui vive o ama trascorrere le proprie vacanze. Benessere fisico diretto, perché andare in bicicletta fa bene all’organismo, e indiretto, perché l’utilizzo della bicicletta comporta una riduzione di veicoli inquinanti e generatori di traffico e stress. Buona raccolta firme a tutti! ■ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 7 DALLA CITTÀ Il Fatto Gli stabilimenti balneari devono rimanere aperti tutto l’anno! L’ultima spiaggia Sporcizia, barriere di metallo, di legno, di reti. Tutti gli stabilimenti rigorosadi E.Dantes mente chiusi C ome mi capita ogni tanto, una sera di due anni fa, ero andato ad assistere ad una seduta del Consiglio Comunale: mi aveva incuriosito una polemica apparsa sulla stampa e legata al fatto che un “consigliere” di spicco della maggioranza e capogruppo di Forza Italia, avesse dato il via ad una lite con il Comune perchè voleva che venissero cambiate alcune Norme Tecniche che regolamentavano il Piano Spiagge. Da quel poco che ricordavo, era stato proprio il suddetto “consigliere” a volere fortemente quel Piano che ora voleva modificare; ma la cosa strana era che, così facendo, rischiava di essere estromesso dal Consiglio per incompatibilità. A meno che ... a meno che la maggioranza non decidesse di cambiare proprio quelle regole che al “consigliere” erano risultate indigeste; in questo modo, infatti, avrebbe accontentato il capogruppo di Forza Italia che, non avendo più motivi per mantenere in piedi la lite, si sarebbe ritirato dal contenzioso ed avrebbe anche salvato la poltrona. Ma quali erano queste regole motivo di tanta disputa? Erano quelle che imponevano di montare ad aprile tutte le strutture necessarie agli stabilimenti balneari e di smontarle entro il 30 settembre; e quelle che richiedevano che per il montaggio delle stesse attrezzature fosse necessaria una autorizzazione del comune da richiedere ad ogni inizio di stagione. Per non annoiarvi troppo, vi dirò che quella sera il Consiglio decideva se andare incontro ai desideri espressi dal “consigliere” e, naturalmente, si scatenò subito il solito contrasto tra maggioranza e opposizione. Abitualmente sto dalla parte dei più deboli e quindi, di solito, faccio il tifo per la minoranza; ma quella sera gli interventi del sindaco e dell’assessore al Turismo mi sembrarono migliori del solito. Essi sostenevano, infatti, la necessità di dare fiducia agli operatori balneari i quali chiedevano un alleggerimento delle norme che regolavano la vita degli stabilimenti balneari ed ipotizzavano l’arenile di San Felice Circeo con una serie di strutture sempre aperte allo scopo di lavorare tutto l’anno. Inoltre, appellandosi al fatto che il Circeo deve vivere di turismo marittimo, dipingevano una nuova realtà fatta di più lavoro, di spiagge sempre pulite e di una estate che poteva durare anche dodici mesi. Questi ragionamenti, alla fine, mi avevano convinto. E, seguendo le parole del sindaco, co- minciai ad immaginare quella distesa di sabbia che prendeva vita e si popolava di tanti ragazzi che organizzavano tornei di beach volley in pieno inverno, o di una folla di spericolati ma simpatici amanti del surf che allietavano una domenica con tanto vento e tante onde gigantesche. Ma forse ancora di più mi piacque l’immagine proposta dall’assessore al turismo il quale, più semplicemente, su una spiaggia finalmente pulita anche d’autunno, vedeva incedere, in una bella mattina di sole, una mamma con il suo bambino. Ed allora, tra me e me, pensai che forse le opposizioni potevano avere anche torto nel ritenere che non fosse del tutto legittimo lasciare montate le strutture degli stabilimenti balneari per tutto l’anno, e che, in fin dei conti, se questo avrebbe comportato più occupazione, più pulizia e la possibilità di usufruire delle spiagge per tutto l’anno, allora chi se ne frega di una piccola infrazione alle regole! Alla fine le variazioni alla norma tecnica vennero approvate a larghissima maggioranza. Per circa un anno, non mi recai a San Felice, poi, una bellissima mattina, all’inizio dell’inverno del 2004, insieme con un gruppo di amici decisi di fare una gita al Circeo. Mentre viaggiavamo provenienti da Roma, chiamammo un parente che vive vicino al lungomare. Questi ci informò che, nonostante il bel tempo, si era alzato un forte vento ed il mare era agitato. Allora subito dissi ai miei compagni di viaggio: “Oggi vi porto a vedere uno spettacolo che neppure vi immaginate; vi ricordate quel film ...”Un mercoledì da leoni” in cui si vedono sulla costa dei ragazzi che aspettano le onde più belle per salire sul surf? Non ci crederete ma al Circeo certamente oggi ce ne saranno in gran quantità; e siccome gli stabilimenti sono aperti, noi ci godremo lo spettacolo prendendo un aperitivo sulla spiaggia”. Arrivati al mare, uno dei miei amici mi fa: “Guarda che hai sbagliato film: qua pare che hanno appena finito di girare “Il giorno più lungo” quello dello sbarco in Normandia!” Come potevo dargli torto? Attorno a noi c’era la solita sporcizia di sempre, con in più una serie di barriere di metallo, di legno, di reti; gli stabilimenti erano rigorosamente tutti chiusi: alcuni erano stati letteralmente incartati per evitare che la salsedine li danneggiasse; altri versavano in uno stato pietoso; altri ancora erano stati parzialmente smontati. E, naturalmente, non c’era l’ombra di un solo ragazzo che giocasse, né una mamma che avesse portato un bambino a passeggiare in quell’immondezzaio, giacchè avrebbe potuto essere denunciata al Telefono Azzurro. Insomma, il sindaco e l’assessore mi avevano fregato. Poco male; il guaio è che avevano fregato, come sempre, questo paese, consentendo con l’inganno, di aggiungere altro di squallore al vergognoso quadro dipinto da questa amministrazione. “Le estati passavano rapidamente, e spesso non lasciavano traccia. Forse ricordo meglio gli autunni e le altre stagioni.” (da “Un mercoledì da leoni”) Il Gelatone Al Circeo Gelateria Pasticceria Bar Viale Tittoni, 160 S Felice Circeo La Cona tel. 0773.540601 Borgo Montenero IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 8 TERRITORIO Le Idee San Felice Circeo ha le potenzialità per un diverso sviluppo Un progetto per il territorio di San Felice Circeo Sviluppo è avere un progetto, ma soprattutto “fare comunità” di Alessandro Petti* ssere un “nome” tra i più famosi centri prof. Matteo Caroli – quali sono gli elementi chia- In quest’ottica, il principale obiettivo di un proturistici italiani, possedere straordinari ve per ridare attrattiva al territorio di S. Felice, getto di sviluppo locale non può che essere la beni culturali e avere tradizioni storiche quali attori sono coinvolti nelle diverse fasi ed capacità di fare società e “fare comunità”, prepressoché uniche non sono bastati a S. Felice Cir- esperienze, quali sono gli strumenti da adopera- miando i comportamenti cooperativi tra soggetceo – uno dei più bei comuni in uno dei più be- re, piuttosto che gli interventi amministrativi di ti economici, istituzioni e cittadini, nonchè il coordinamento delle azioni e delle iniziative. gli ambienti del Paese – per conservare e svilup- supporto a specifiche politiche. pare la propria attrattiva e le proprie potenzialità. L’obiettivo finale dell’impegno scientifico delle Azioni e iniziative che, a S. Felice, non potranno Vi è innanzitutto un ruolo fondamentale dell’at- nostre due università, oltre che fornire un’anali- che incentrarsi su un “turismo di qualità”, sul tore pubblico nella realizzazione delle condizio- si sullo “stato dell’arte” dell’area e delle sue quale si innesteranno poi molti altri utili e feni per il pieno dispiegarsi delle energie di un potenzialità e di indicare dei percorsi per lo svi- condi germogli. territorio, delle sue forze economiche e risorse luppo economico e sociale della medesima, è di Perché la capacità prima di questo settore strateintellettuali e nel favorire il benessere della sua incrementare la domanda stessa di informazio- gico dello sviluppo – il turismo - è legata alla sua perfetta trasversalità rispetto ad altri settori alpopolazione. trettanto strategici per il nostro Paese: quali l’ail progettto di maarketting territtoriaale, promossIn particolare, sul terreno delle politiche di svigroalimentare, l’ICT, la logistica, i trasporti e le so daall’’Asssociaazione “Il Centtro Sttorico””, è filuppo territoriale, la pratica amministrativa quoinfrastrutture, l’artigianato, i beni culturali, lo naalizzaato al buon governo del territtorio tidiana ha evidenziato come sia decisivo prospettacolo e la moda, lo sport e naturalmente le durre politiche “abilitanti” nei confronti delle imprese, dei lavoratori e più in generale dei cit- ne sulle esperienze in corso, per stimolare i cit- costruzioni, la cantieristica da diporto ecc. ecc. tadini. La sfida del governo dei processi di tra- tadini di S. Felice e i diversi operatori impegna- Proprio nel turismo l’Italia detiene, per così disformazione che continuamente ridefiniscono il ti a non sottovalutare questo aspetto decisivo, re, tutte le “componenti”! Mentre infatti in molprofilo di questa ed altre aree in cerca di svi- legato allo sviluppo innanzitutto di una “prati- ti settori il nostro Paese non sempre è capace di luppo del Paese deve essere, infatti, raccolta da ca” della collaborazione sostenuta da un ag- posizionarsi competitivamente – soprattutto per scarsi investimenti nella ricerca e nell’ innovaistituzioni locali che sappiano progettare ed an- giornamento continuo delle conoscenze. che accogliere iniziative innovative, creare co- La sfida dello sviluppo locale è infatti credibile zione e per carenze strutturali – nel Turismo e operazione con tutti gli attori dello sviluppo, ri- solo a partire dalla valorizzazione della pluralità nei Beni culturali il nostro Paese possiede tutti muovere gli ostacoli e i vincoli che sono pre- di soggetti presenti nell’area sanfeliciana e in gli elementi dello sviluppo: dalle “materie prime” (l’ambiente forme sempre spesenti e che limitano la capacità naturale e i beni cifiche. Non si tratta competitiva di S. Felice Circeo. il principale obiettivo di un pro- culturali stessi) ai semplicemente di Proprio a questo bisogno di getto di sviluppo locale non può prodotti (una disporre di risorse buon governo del territorio è fiche essere la capacità di fare società grande tradizione finanziarie, ma di nalizzato il progetto di markee “fare comunità”” di offerta). avere buone idee ting territoriale promosso dalCon una sola peccondivise sulla base l’Associazione culturale “Il Cendi una collaborazione su pro- ca, per concludere, all’ interno di questa straortro storico”, progetto al quale getti. Laddove il ruolo delle am- dinaria “catena del valore”: quella dell’organizdue Università, la Luiss Guido ministrazioni non è quello di zazione. Carli e Roma Tre, hanno prestato enti intermedi, ma di attivatori L’ Italia, infatti, non è arretrata tecnologicamenle proprie capacità di ricerca e sviluppo economico del territorio, condividendo delle comunità locali, svolgendo un duplice ruo- te, ma nelle sue strutture e regole, in quanto inprima di ogni altra cosa un metodo: quello della ri- lo: mettere in rete risorse e attori del contesto capace di gestire l’organizzazione derivante da prodotti per i quali l’evoluzione e la tecnologia cerca e dello sviluppo della fattiva collaborazione locale; da parte della “comunità” dei sanfeliciani e dei progettare interventi definendo le condizioni di di costruzione variano nel tempo in modo più soggetti che vi operano, dialogando con essi anzi- coordinamento e cooperazione dei diversi atto- veloce delle stesse procedure amministrative e (siamo in tema) di marketing. ■ ri stessi. ché considerarli solo delle Governare lo sviluppo attraver“risorse”. è necessario costruire un amCiò attraverso la circolabiente partecipativo e favorevole so la cooperazione territoriale *Direttore Dipartimento Comunicazione Innovaziozione delle informazioni allo sviluppo per ridare attrattiva al significa porre la cooperazione ne e Progetti - Università Luiss “Guido Carli” territoriale, quale questione e delle conoscenze, che territorio di San Felice Circeo ASSOCIAZIONE CULTURALE chiave per qualificare le capacia loro volta diventano tà di una comunità locale, S.Fefattore essenziale nella “IL CENTRO STORICO” formazione del bene più prezioso: un ambiente lice Circeo, come luogo nel quale si sedimentaSe vuoi aderire all’Associazione partecipativo e favorevole allo sviluppo. .Metten- no la cultura locale e altre risorse non trasferitelefona al n. 333 1904459 oppure invia una e-mail a: do a fuoco – come così bene hanno fatto su que- bili, ma valorizzabili nell’ambito di politiche [email protected] sto stesso periodico l’ arch. Luca Magnani e il orientate al contesto. E “ “ “ “ “ “ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 9 TERRITORIO Le Idee Il buon governo del territorio di San Felice Circeo si realizza principalmente con il metodo della ricerca e della collaborazione dei Sanfeliciani con i soggetti che vi operano, sviluppando dialogo e partecipazione. Le due università, la LUISS “Guido Carli” e la Roma Tre, oltre all’analisi dell’area e delle sue potenzialità, indicheranno percosi per lo sviluppo economico e sociale senza sottovalutare l’aspetto della collaborazione. L’appuntamento è fissato a fine primavera 2005. Un’altra stagione persa? di Walter Barberis* Questo saggio anticipa i risultati del laboratorio di studio sul Circeo che il Dipartimento di Studi Urbani dell’Università RomaTre ha tenuto a partire dal mese di novembre 2004, al cui interno sono state analizzate le problematica urbane e gli aspetti socio-antropologici del territorio di San Felice Circeo. esempio la Grotta di Neanderthal è poco valorizzata in chiave turistica. Gli eventi e le manifestazioni sono concentrati in particolari periodi dell’anno, mentre potrebbero essere utilizzati per destagionalizzare l’offerta se programmati in chiave turistica. Così come le regate potrebbero diventare un elemento per attrarre un turismo di nicchia lavorando sulla costruzione delanalisi del comparto turistico a S. Fel’evento e del coordinamento di tutti i servizi di lice Circeo è stata realizzata utilizzanristorazione, ricettività, ecc. che compongono do come modello teorico di riferimenl’offerta. Un buon esempio in questa direzione to lo SLOT (Sistema Locale di Offerta Turistica). di vicinanza (ovvero il cui raggio di attrazione è rappresentato dal Circeo Big Game che ha un In particolare sono state indagate le singole non supera 100/150 km) balneare stagionale e respiro internazionale e attrae un turismo di niccomponenti dell’offerta verificando la loro co- in prevalenza di natura familiare o di piccoli chia. erenza rispetto al modello teorico e la loro ca- gruppi. E i servizi turistici di supporto? Per servizi turipacità di contribuire ad accrescere il valore ag- Cosa mangiare? L’offerta di ristorazione si com- stici si intende tutto l’insieme di servizi che acgiunto prodotto dal sistema turistico locale. Le pone di ristoranti, bar e pizzerie a taglio. Dalla compagnano il turista nel suo processo di fruirilevazione sul campo è zione della destinazione. Si fa riferimento ai attività turistiche, che poemerso che la ristorazione punti informativi al turista, ai servizi di entertrebbero rappresentare un la modalità piùù vantaggiosa per è per la maggior parte sta- tainment, ai servizi di trasporto per la mobilità vera fonte di ricchezza per raggiungere San Felice Circeo è il gionale e non presenta va- interna, e altri servizi come baby sitting o negoil territorio, sono poco svi- trasporto automunito rietà di cucine né si carat- zi di articoli da vela in accordo alla tipologia di luppate e non in linea con terizza per una valorizza- turisti presenti. Dalla rilevazione sul territorio è l’attuale domanda turistica, che è sempre più attenta alla qualità e alla va- zione della cucina tipica locale. Non c’è un col- emerso che i servizi di supporto al turista sono legamento tra l’offerta agricola e il sistema del- scarsi nel numero e nella sostanza, poco corietà dei servizi consumati. Come arrivare? Una lettura di sintesi del lavoro la ristorazione, non esiste pertanto un sistema erenti con la tipologia di turisti presente nell’asulla mobilità mostra che la modalità più van- di valorizzazione delle prorea, si osserva inoltre che la maggior taggiosa per raggiungere la destinazione è il duzioni locali. La ristoraziola maggior parte dell’’of- parte dei servizi sono di carattere trasposto automunito, mentre il trasporto pub- ne è offerta nell’area come ferta ricettiva è costituita stagionale e che ciò rende difficile blico su gomma è pensato e organizzato per i un semplice servizio piutto- da case in affitto ipotizzare altre forme di turismo in pendolari che si muovono per motivi di lavoro. sto che come un’attrattiva periodi diversi da quelli estivi. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, non enogastronomica. Marketing, vendita e distribuzione essendoci una stazione, non è agevole. Per ul- Cosa vedere? L’offerta deldella destinazione. Il principale catimo, il trasporto marittimo è destinato esclusi- le attrattive turistiche è composta da risorse na- nale di distribuzione è rappresentato dalle agenvamente alla fruizione privata, non esistendo li- turali, beni culturali ed eventi e manifestazioni. zie immobiliari che svolgono il ruolo di commernee navali di trasporto pubblico che collegano L’area turistica presenta quali attrattive princi- cializzazione dell’offerta immobiliare locale. Esipali il mare e il Parco Nazionale del Circeo. Il pri- stono sul territorio due agenzie di viaggi che San Felice Circeo ai principali porti italiani. Dove dormire? Il 92% dell’offerta ricettiva è mo è pienamente sfruttato anche attraverso un principalmente offrono servizi di outgoing e serrappresentata da strutture alberghiere, mentre sistema di lidi balneari che ne garantisce la frui- vizi di visite alle isole o altre attività che si svolsolo l’8% dei posti letto appartengono a strut- bilità da parte dei turisti, mentre del secondo gono in prevalenza nel periodo estivo. ture extra alberghiere. Nel sistema dell’offerta Molto utilizzato da parte degli operatori locali è alberghiera più di un terzo dei posti letto si troil canale internet per promuovere la loro offerla ristorazione è per lo piùù stava in alberghi a 4 stelle e il 30% in alberghi a 3 ta. Non esiste però un unico portale in grado di gionale e non si caratterizza per stelle. mettere a sistema l’intera offerta turistica deluna valorizzazione della cucina tipica Si rileva che la maggior parte dell’offerta ricettil’area, offrendo in questo modo un unico punto locale va si compone di case in affitto di cui è difficile di accesso dove poter trovare informazioni turistabilire il numero e i relativi posti letto dispostiche sulla destinazione e sui servizi necessari nibili. Dalla indagine sul campo è emerso che la non sono ancora pienamente sfruttate le poten- per l’organizzazione del viaggio. ■ gestione di questa parte dell’offerta avviene su zialità. Il patrimonio culturale presente nell’area contatti personali e principalmente attraverso le è frastagliato con un medio/basso grado di tipi- *Walter Barberis, architetto argentino, è dottoran19 agenzie immobiliari locali. Dalle caratteristi- cità, è poco fruibile, molto si potrebbe fare per do in Nuove Politiche Urbane presso il Dipartimenche dell’offerta ricettiva si evidenzia che il turi- migliorarne la visibilità e la accessibilità infor- to di Studi Urbani della Università degli Studi Rosmo presente in San Felice Circeo è un turismo mativa e fisica, si evidenzia infatti che per ma Tre. L’ “ “ “ “ “ “ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 10 TERRITORIO Preistoria A Selva Piana è presente una importante stazione preistorica con manufatti in ossidiana I primi navigatori del Circeo e la via dell’ossidiana È quasi certo che il materiale ossidianico provenga dall’isola di Palmarola di Michelangelo La Rosa* “ Blanc ed altri studiosi, esaminando manufatti ossidianici reperiti nella regione pontina, individuarono la provenienza della materia prima dal giacimento di Palmarola “ ne affilati coltelli, armature di telearmi (cuspidi di freccia) ed altri strumenti, sia come bene di prestigio, cioè un materiale il cui possesso, di per sé, era considerato elemento di distinzione e quindi di particolare pregio. Nel bacino centrale e occidentale del Mediterraneo, dove i giacimenti di ossidiana adatta alla lavorazione esistono solamente in alcune isole talora molto lontane dal continente, l’uso del vetro vulcanico compare nei contesti culturali del Neo-Eneolitico, quando, verosimilmente la scienza della navigazione aveva raggiunto un livello abbastanza evoluto. Nei nostri mari l’ossidiana è presente soltanto nelle seguenti isole: Sardegna, Lipari, Palmarola e Pantelleria, pertanto i manufatti che si rinvengono nelle stazioni preistoriche dell’Italia continentale sono tratti da materia prima proveniente dalle predette località insulari; ciò implica l’attraversamento di bracci di mare aperto che superano talora le 50 miglia. Nell’area pontina erano stati segnalati soltanto ritrovamenti sporadici di manufatti d’ossidiana che veniva invece reperita in forti concentrazioni nelle isole di Ponza e di Zannone, mentre a Palmarola, dove fin dal 1876 era stata riconosciuta la giacitura in situ del vetro vulcanico, gli oggetti lavorati apparivano incerti e atipici. Sono note le ricerche effettuate da Blanc, Radmilli, Taschini ed altri studiosi i quali, in presenza di manufatti ossidianici reperiti nella regione pontina, erano giunti alla conclusione, in base ad osservazioni macroscopiche, che la materia prima usata dal- l’uomo preistorico per fabbricare strumenti provenisse unicamente dal giacimento di Palmarola. All’inizio degli anni ’60 Cornaggia Castiglioni e collaboratori avvalendosi di metodi petrografici, fisici e chimici avevano riscontrato che l’ossidiana di Palmarola era presente in stazioni preistoriche continentali, era giunta alle Arene Candide in Liguria e addirittura anche nelle isole Tremiti (S. Domino), ma non avevano fatto correlazioni con campioni del territorio pontino. Abbastanza recentemente ricercatori Reperti di Ossidiana rinvenuti al Circeo del Centro Studi per l’Ecologia del QuaReperti di Ossidiana rinvenuti al Circeo ternario di S. Felice Circeo e del Laboratorio di Ecologia del Quaternario dell’Istituto di Antropologia dell’Università di Firenze hanno ef- mercio e l’esportazione dei prodotti semilavorati fettuato delle analisi su alcuni campioni del nero o finiti verso altre località d’Italia. La stazione ha vetro vulcanico rinvenuti dal Prof. Marcello Zei a restituito altresì tre piccole asce levigate, un eleSelva Piana, nei pressi della sponda meridionale mento di collana, manufatti ceramici e un centidel lago di Sabaudia, dove è stata messa in luce naio di reperti faunistici assegnabili in prevalenuna importante stazione preistorica che ha resti- za a ovi-capridi. Non si esclude che il complesso tuito circa 1600 manufatti in culturale finora acquisito rappresenti soltanto la ossidiana. Sono stati determi- “punta di un iceberg” di un grandioso insedianati gli elementi minori con la mento sepolto sotto il limo lacustre ! Al momenspettrometria di fluorescenza to possiamo affermare di trovarci in presenza di da raggi X nei campioni della una fiorente stazione preistorica di età non ancostazione pontina e i dati sono ra determinata, ma che potrebbe essere inquastati messi a confronto con drata nel mondo culturale Neolitico s.l. (VI-IV milquelli precedentemente ri- lennio a.C.). Siamo quasi certi, dopo le analisi efscontrati in campioni delle lo- fettuate sul materiale ossidianico di Selva Piana, calità insulari dove l’ossidia- che anche il vetro vulcanico della vicina stazione na è presente in posto. Il con- preistorica dei Casarini, provenga dall’isola di fronto ha rivelato con chiara Palmarola. Per debito controllo, verranno comunevidenza la provenienza da que ripetute le analisi su campioni della nuova Palmarola del materiale di stazione perilacustre allo scopo di portare nuovi Selva Piana. recentemente a Selva Piana una imporNel 1984 venivano reperiti tante stazione preistorica ha restituito sempre sulla sponda del Lacirca 1600 manufatti in ossidiana go di Sabaudia ma ai margini occidentali della penisoletta dei Casarini (o della Casarina), numerosi manufatti silicei e ossidiani- contributi, scientificamente provati, alla conoci in parte correlabili al complesso litico di Selva scenza di quella che è stata da noi chiamata “La Piana. Il materiale è rappresentato da raschiatoi, via dell’Ossidiana”, la diffusione cioè che questa punte, lame, lamelle, grattatoi, bulini, punteruoli, particolare materia prima, vero “fossile guida” piccoli bifacciali e una stupenda serie di cuspidi delle culture umane del Neolitico e dell’Eneolitidi freccia di vetro vulcanico e di selce. Sono pre- co, ebbe a partire dai luoghi di origine. Questo senti tutte le forme di passaggio dalla materia fatto rappresenta una indiretta conferma dello prima ai nuclei sfruttati per ricavare lame o sviluppo della navigazione delle genti preistorischegge, vari tipi di ravvivamenti e una grande che che vivevano nelle vicinanze del promontorio quantità di schegge di rifiuto che indicano la pre- del Circeo a partire probabilmente da più di 7000 senza in posto di attive officine litiche. E’ verosi- anni or sono. ■ mile l’ipotesi che ai Casarini fosse insediato un centro di lavorazione dell’ossidiana per il com*Fondazione Marcello Zei “ “ L’ ossidiana è un vetro vulcanico compatto, generalmente di colore nero, bruno scuro, grigio o rosso dalla caratteristica frattura concoide che produce schegge e lame dai bordi taglienti. Questa proprietà ha indotto i popoli primitivi ad utilizzare tale materia sin dalla preistoria sia per fini utilitaristici e trar- IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 11 TERRITORIO Il Borgo del Circeo Donato Rizzardi. 70 anni vissuti a Borgo Montenero «ciao bei paesi, arrivederci bei monti, noi per andare a Littoria siamo pronti» Emigrazione dal Veneto resa necessaria per povertà e mancanza di lavoro di Alessandro Cresti onato Rizzardi, classe 1925 - nasce il dovuto al fatto che in famiglia erano tutti preva- ma si svolgevano 20 giugno a Campiglia dei Berici (Vi- lentemente muratori, pensavamo di migliorare in le lezioni di prima cenza) - è uno dei primi coloni giunti breve tempo le nostre condizioni, giacché in Ve- e seconda elenel ’34 a Borgo Montenero per contribuire alla bo- neto eravamo molto poveri e spesso senza lavo- mentare, nella sero. Solo mia mamma soffrì più a lungo di nostal- conda quelle di nifica della palude pontina voluta da Mussolini. Ricorrendo quest’anno i settant’anni della na- gia, piangeva e voleva tornare indietro. Però si terza e quarta. Il si consolò quando dopo un pomeriggio scita del Borgo, ho voluto svolgevano le leanno vide il frutto della parlare con un suo arteficoltivazione della terra e il zioni della quinta ce per conoscere particorisultato dell’allevamento elementare. Sono lari vissuti, gioie e soffestato uno dei po- Donato Rizzardi degli animali. renze di un’opera così arMa l’O.N.C. vi venne inchi a frequentare tutte le classi elementari dita e di successo. Non dicontro nel periodo inizia- Era appena un diciottenne quando parti per la mentichiamo che il benes2° guerra mondiale. le! sere e lo sviluppo di BorSì, appena arrivati, oltre al Giuseppe Politti, gerarca del fascio a Borgo go Montenero e dei suoi podere consegnarono a Montenero, obbligò quelli della classe 1925 ad abitanti si deve intera- Famiglia Rizzardi - anno 1955 mio padre e a suo fratello Severino (Giuseppe arruolarsi tra i volontari. mente ai sacrifici e al lavoro di persone armate di coraggio e voglia di lavorare come Donato aveva già avuto assegnato il suo podere) quattro A luglio del 1943 fui mandato a Trieste e poi ad vacche maremmane da lavoro e due mucche da Istria inquadrato nella artiglieria contraerea. DoRizzardi. latte, oltre che grano, legumi, zucchero e altri ge- po l’8 settembre mi sono rifugiato nel mio paeCome si sistemò quando arrivò al Borgo? Arrivammo il 14 dicembre del 1934 con un ca- neri di prima necessità. La vita scorreva serena se natale, Campiglia dei Berici (VC), dai miei zii mion dell’O.N.C. che ci aveva prelevati a Terraci- tra lavoro e famiglia e la sera ci si riuniva nelle di- materni Chiodin, nascondendomi ai minimi runa. Durante il viaggio in treno, insieme ad altre verse case e si cantavano canzoni venete, come mori dentro i pagliai. quattro famiglie, ricordo che cantavamo “ciao bei la canzone del Piave, perché forte era l’unione e Dal settembre del 1943 a giugno del 1945, per evitare di essere vittima di rappresaglie, se inpaesi, arrivederci bei monti, noi per andare a Lit- la solidarietà tra le famiglie di origine veneta. Ricordi particolari di quel periodo. dividuato, ho aiutato, insieme ad altri, ripetutatoria siamo pronti” A mio padre Narciso, ex combattente della 1° guerra mondiale, fu affidato il Nel 1935 morì, nel suo paese d’origine in Ve- mente tedeschi e partigiani molto presenti in podere 1956 dove vivemmo per tre mesi in di- neto, mio nonno materno Antonio. Giunta la no- quella zona. Finita la guerra, saputo che ciannove persone: i miei genitori Narciso ed Eli- tizia, dopo una breve ria Rimini c’era un posto di sa con i quattro figli (Agnese, Corrado, Donato, unione in famiglia, fu decismistamento per reduci miAldo) e due fratelli di mio padre, Saverio e Giu- so di far partire mamma litari, l’ho raggiunto e da lì seppe con le rispettive famiglie (Saverio, moglie che perciò fu accompagnain compagnia di un paesae quattro figli; Giuseppe, moglie e cinque figli). ta alla stazione ferroviaria no di S. Vito, Zerbin (clasDopo tre mesi Giuseppe con la sua famiglia pas- di Fossanova in bicicletta se 1916), sono rientrato a da me, papà e mio fratello sò al podere 1928 in via Africa Orientale. Borgo Montenero in cinCorrado. Il tragitto fu molIl Borgo era completato? que-sei giorni con diversi La costruzione del Borgo era iniziata il 6 maggio to sofferto perché le stramezzi di fortuna. del 1934. Nei primi mesi del 1935 furono ultimate de di allora non erano cerNel 1946 abbiamo riscattato le scuole, la posta e l’edificio per i generi alimenta- to asfaltate e mia madre V elementare anno 1935 - Ins. Irma De Feo ri, successivamente fu portata a termine la “Torre” era costretta a viaggiare sulla “canna” della bi- il podere che ci era stato assegnato accettando il che fu inaugurata con una cerimonia e le fu dato il cicletta di papà in una posizione molto scomo- pagamento in venticinque anni con due rate annue. nome di “Torre dei combattenti e reduci della guer- da. Nel ricordare questo episodio adesso che il Il 30 ottobre 1954 mi sono sposato con Giura 1915-18”. L’inaugurazione avvenne il 28 otto- territorio è completamente trasformato, provo seppina Mattia, nativa di Belluno e residente a nello stesso tempo sensazioni contrastanti di Borgo Vodice. Ho avuto tre figli, Daniele, Corrabre 1935, in ricordo della marcia su Roma. dino e Orsolina La riunione della GIL (Gioventù Italiana del Lit- divertimento e di rinnovata sofferenza. torio) si svolgeva sempre nella piazza della Un altro ricordo è quello di un “sabato fascista” del 1936 quando ci riunimmo tutti in “piazzetta”, A conclusione dell’incontro con il sig. Donato, “Torre” il sabato (sabato fascista). Il 4 novembre 1935, festa dei combattenti, fu balilla, avanguardisti e giovani italiane, per salu- conserviamo l’immagine di una persona semplice, inaugurato tutto il Borgo, che ormai era al com- tare una decina di soldati del Borgo che partiva- come è nella cultura contadina, fortemente legata pleto anche con le case coloniche. In quell’oc- no per la guerra in Abissinia, Africa Orientale. alla storia della sua famiglia e alla sua terra. E’ a casione fu offerto un pranzo ai combattenti nei Questi ragazzi erano della classe 1911 e per for- lui e tutti quelli della sua generazione che dobbiamo riconoscenza e apprezzamento per i grantuna, a fine guerra, ritornarono tutti al Borgo. magazzini di Colonia Elena. di sacrifici affrontati nel recupero di un territorio Ho sentito dire che vi siete trovati subito bene Borgo Montenero aveva la scuola? A Borgo c’era la scuola elementare là dove ora prima malsano ed ora fiorente, consentendo a noi a Borgo. Certo, dopo un’iniziale smarrimento e il disagio sono le poste. Le aule erano solo due, nella pri- oggi di godere di tranquillità e benessere. ■ D IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 12 DALLA CITTÀ Lettere - Delibere “L’isola del Circeo” ✉ Caro Direttore, nel numero di febbraio di questa rivista è stato pubblicato l’intervento del signor Franco D’Andrassi, il quale, con riferimento al mio articolo di ottobre dal titolo “L’isola del Circeo”, ha fatto in sostanza notare come in effetti da scavi archeologici, ai quali egli ha anche avuto modo di assistere personalmente, sia risultato che il livello del mare era in altri tempi più alto nella zona in questione, e dunque poteva ben essere che per Omero davvero il Circeo fosse un’isola. Per scrupolo di precisione e anche ad evitare che venga travisata la sostanza del mio contributo, colgo l’occasione per precisare che io, come è possibile vedere, non mi occupavo della questione toccata dal nostro lettore, ma di alcune fonti greche del periodo che va dal IV sec. a. C. fino al VI sec. d. C., e richiamavo l’attenzione soltanto sul fatto che esse concordano nel definire il Circeo un’isola apparente, quasi un’illusione visiva, il che lascia pensare che tale effettivamente potesse essere la situazione in quel tempo. Il mio intervento si muoveva modestamente entro le linee delle sole testimonianze letterarie – tra l’altro accuratamente selezionate –, lasciando da parte sia i complicati e spesso controversi problemi sollevati dalle pur interessanti indagini archeologiche sia le eventuali risposte che esse possano apportare agli interrogativi geografici, topografici e cronologici sollevati dalla narrazione mitica di Omero. Stefano Pagliaroli Via della Molella ✉ Caro Direttore, Le segnaliamo una situazione di degrado di Via della Molella e di altre strade in essa confluenti (via Tomba, via del Vigneto, via della Migliora 58, etc.), che da anni attendono di essere prese in considerazione per la soluzione di problemi vitali, quali le fogne, l’acquedotto, il manto stradale, la segnaletica, la raccolta dei rifiuti, i canali per le acque piovane ed altro. Il Comune di San Felice Circeo, sollecitato più volte dagli abitanti, che si sentono trattati come abitanti del terzo mondo, ha sempre promesso interventi, che non ha mai realizzato né Delibere dell’Amministrazione Comunale di San Felice Circeo N. Data 1/G.C. 2/G.C. 3/G.C. 05/01/05 “ “ 4/G.C. 5/C.G. 6/C.G. 7/C.G. “ “ 19/01/05 “ 8/C.G. 9/C.G. 10/C.G. 11/C.G. 12/C.G. 13/C.G. 14/C.G. 15/C.G. 16/C.G. 17/C.G. “ “ “ “ “ “ 26/01/05 “ 07/02/05 “ 18/C.G. 11/02/05 19/C.G. 20/C.G. “ 15/02/05 21/C.G. 22/C.G. “ 21/02/05 Oggetto Anticipazioni di tesoreria per l’anno 2005 – art. 222 del TUEL Somme non soggette a pignoramento 1° trimestre 2005 Definizione indirizzi operativi per adozione dei provvedimenti gestionali relativi alle attività istituzionali del comune nel periodo di esercizio provvisorio del Bilancio di Previsione 2005 Revoca atto deliberativo di G.C. n. 219 del 24/12/04 (opposizione D.I. avv. Perrino n. 1572/04 – nomina legale) Proroga al 31/12/05 alla ditta Europa Viaggi del contratto di Trasporto Pubblico Urbano Affidamento servizio di segretariato sociale alla Soc. Coop. Calypso (€ 2502,00) Nucleo di valutazione. Criteri generali per la disciplina delle prestazioni e dei risultati del personale incaricato di posizione organizzativa Individuazioni posizioni apicali ed applicazione indennità di posizione Inquadramento del personale dipendente a tempo indeterminato nei nuovi profili professionali a decorrere dal 01/01/05 Approvazione regolamento per il funzionamento ufficio relazioni con il pubblico Nomina commissione per valutazione titoli per selezione pubblica di n. 1 psicologo Proroga concessione locale comunale associazione culturale Isola Eea fino al 31/05/05 Patrocinio e contributo comitato “Il Promontorio” per manifestazione carnevale 2005 (€ 2.500,00) Proroga pagamento COSAP Imposta Pubblicità al 31/03/2005 Erogazione contributo U.S. ACLI per manifestazione ciclistica (€ 500,00) Patrimonio e contributo ass. “Alta Pressione” per gare veliche (€ 2.000, 00) Approvazione n. 2 nuovi profili professionali dell’Ente e sostituzione allegati delibera di G.C. n. 186/04 con allegato unico (vengono previsti due nuovi profili professionali: quello di “Addetto alla Comunicazione” e quello di Addetto Stampa – specialista della comunicazione) Attivazione Ufficio Progetti Speciali alle dirette dipendenze del Sindaco. Applicazione convenzione con ASL per l’esercizio associato di funzioni Del. C.C. 101/2004 Patrocinio non oneroso A.S. Tae Kwon Do Lazio per diffusione risultati ottenuti nel XIII campionato del mondo. Costituzione in giudizio Decreto Ingiuntivo n. 1810/04 Soc. INDECO SRL. Nomina legale (incarico avv. Corrado de Angelis € 19957,,43) Determinazione provvisoria del fabbisogno del personale per l’anno 2005 Lavori di consolidamento movimento franoso “Vigna La Corte”. Finanziamento Regionale ¤ 658.482,56. Perizia di variante. Approvazione. Nel periodo gennaio – febbraio 2005 non sono stati convocati Consiggli comunali! tantomeno avviato. Noi speriamo, attraverso le pagine del suo giornale, di sensibilizzare gli Amministratori pubblici a queste vecchie problematiche. Seguono varie firme n.d.r. L’Amministrazione di San Felice Circeo dovrà pur prendere in considerazione prima o poi questa innegabile realtà anche se finora non ha mai dato alcun seguito alle segnalazioni pervenute. Confido nella diffusione e nella considerazione di cui gode questo giornale, anche se di piccole dimensioni, per contribuire in modo efficace e determinante a smuovere l’indifferenza e la lentezza dell’Amministrazione. Il rammarico di un sanfeliciano. Ciò che si dice oggi del Circeo. ✉ Caro Direttore, cosa si dice oggi del Circeo, non del mare, non dell’ambiente oasi naturale privilegiata, non del panorama, ma degli abitanti e soprattutto dei commercianti? Alla fine della seconda guerra mondiale c’è stato un lancio turistico, dovuto alle attrattive naturali, alle vicende storiche e soprattutto al mito di Circe e Ulisse; il Circeo era divenuto una meta ambita, ospitale, invitante per un soggiorno piacevole ed attraente. Oggi tutto è cambiato e l’ambiente è diventato quasi invivibile. Tutto è aumentato in modo esorbitante (questo si è verificato anche in altri posti): i generi alimentari, l’affitto delle case, il costo degli stabilimenti balneari. Perfino parcheggiare la macchina è diventato un peso insostenibile. Non c’è più un angolo libero da gravami! Il risultato è evidente: turisti sempre meno numerosi, case sfitte, fuga generale verso altre località forse meno belle ma più accessibili. Le conseguenze di questa cattiva politica sono sotto gli occhi di tutti, questa è purtroppo la realtà. Mi auguro che i miei compaesani facciano un sincero esame di coscienza e imparino ad essere più moderati, consapevoli del proverbio: “Chi troppo vuole nulla stringe”. Se vogliamo che il Circeo torni ad essere quello di una volta, bello e vivibile, è indispensabile il nostro apporto di civiltà e di gentilezza, perché le bellezze naturali non bastano. Tommaso Lanzuisi L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN FELICE CIRCEO OGGETTO DI UNA PESANTE INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Durante la seduta della Camera dei Deputati del 22 marzo 2005 è stata depositata una interrogazione parlamentare a firma degli onorevoli Pistone (Comunisti Italiani), Cento (Verdi), Lucidi (DS) e Rocchi (Margherita) i quali, in relazione a gravi fatti accaduti, chiedono l’intervento dei Ministri della Giustizia e degli Interni presso l’Amministrazione comunale di San Felice Circeo per ricon durre la stessa alla legalità, chiedono altresì di valutare se esistono gli estremi per lo scioglimento del Consiglio comunale. IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 13 INTRATTENIMENTO Personaggi Tipici - Oroscopo Giuannone e Palamede G iuannone era un contadino analfabeta, piuttosto basso e tarchiato, sca polo, gran lavoratore, ma un po’ deficiente. Una volta, in un suo terreno alla “Cesa”, dopo aver raccolto una certa quantità di erba, ne formò un fascio (na sarcena). Con diverse legature le diede la forma di una sella, che poggiò sopra il collo del suo mulo. Poi, servendosi di un bidone come pedana, montò sulla groppa della bestia, afferrò quindi la “sarcena” e se la mise sulla spalla destra. Quando uno dei presenti gli chiese perché si era messo in collo la sarcena, rispose “Le facce pe n’affaticà sta pora bestia” (lo faccio per non affaticare questa povera bestia). Giuannone era riuscito a risparmiare dieci lire. Le nascondeva nei posti più impensati, e poi ogni tanto le contava, le lucidava e le riponeva. Un bel giorno decise di depositarle alla Posta, il cui unico responsabile era il sig. Palamede. Dopo una settimana dalla “operazione finanziaria”, si presentò all’Ufficio Postale e … “Bon giorno ser Palami!” – “Oh, buon giorno Giovanni – rispose Palamede – In cosa posso esserti utile?” – “I so venute pe vedé glie quartine meie”. Palamede tirò fuori da un cassetto dieci monete da una lira e gliele mostrò. Giuannone, dopo averle guardate e rimirate, Maria Grazia Colambrosi C.so V. Emanuele, 20 S. Felice Circeo - Centro storico disse: “Ma chestè nen sò le dieci lire meie! Chèlle meie sò più luccechente!” – “Ma vedi Giovanni! I soldi depositati alla Posta girano, vanno in circolazione e tu puoi sempre ritirarli; e se non sono lucidi come le tue lire, hanno sempre lo stesso valore, con l’aggiunta degli interessi”. E Giuannone: “Ma allora i nen le pozze vedé più le dieci lire meie! A sor Palamè! Ma che chéssa fusse comme la posta de gliù lepre!” ■ da O’KEA’MUS di Andrea De Sisti Oroscopo di Aprile 2005 di Aldebaran Ariete La congiunzione Venere – Mercurio vi accompagna per buona parte del mese. Sarete seduttivi e più che mai intelligenti e simpatici. Periodo favorevole per fare visite, piccoli viaggi in luoghi piacevoli. Ottimo momento anche per accordi commerciali. (dal 21/3 al 20/4) Toro L’eccessiva riflessione può limitare un’iniziativa che vi sta a cuore. Siete un po’ nervosi ed irritabili. Trovate il comportamento giusto e magari “cedere” su qualche punto. Si risolverà bene anche una questione familiare. (dal 21/4 al 20/5) Gemelli Momento propizio per godere della compagnia degli amici o per ottenere facilmente favori o finanziamenti. Le energie sono alte; approfittatene per iniziare nuove attività. Lasciatevi andare in amore: qualcuno sta bussando alla porta! (dal 21/5 al 21/6) Cancro Venere non è particolarmente favorevole, ma nella seconda parte del mese tutto andrà meglio in amore e nel lavoro. Avete pochi slanci e poca attrazione per la vita in genere; forse c’è bisogno di capire e riflettere. Accettate con serenità un consiglio disinteressato. (dal 22/6 al 22/7) Leone Favorite le relazioni personali e quelle amorose. E’ il momento in cui probabilmente qualche vostra attività arriva al punto decisionale. Le stelle stanno offrendo circostanze fortunate. State attenti alla schiena: non fate movimenti bruschi. (dal 23/7 al 22/8) Vergine Gioielleria Oreficeria Se ci sapete fare … può rivelarsi un mese fortunato. I pianeti veloci, Mercurio, tel. 0773.548580 PAOLA Parruucchhiera Via XXIV Maggio, 18 S. Felice Circeo tel. 0773.549010 riceve per appuntamento Rinomata Macelleria COCCIA Via XX Settembre, 13 S. Felice Circeo - Centro storico tel. 0773.546454 Antigua Galleria Mobili D’Arte Pasciuti Viale Tommaso Tittoni, 87 - 89 - 91 04017 San Felice Circeo (LT) Venere, Marte e Giove sono dalla vostra parte ed i risultati possono essere eccellenti. Controllate l’emotività nei rapporti familiari, non tutti si mostrano comprensivi. Attività fisica. (dal 23/8 al 22/9) Bilancia Giove vi mette di fronte alla necessità di grandi cambiamenti. Siete un po’ confusi: prima euforici e subito dopo profondamente preoccupati. Fate una pausa e poi ricominciate. Amore, lavoro e progetti, tutto andrà per il meglio; abbiate fiducia in voi stessi. (dal 23/9 al 23/10) Scorpione GLe energie di Marte e Nettuno contrastano un po’ il vostro segno. La vostra volontà è debole, in questo mese, e la voglia di agire è quasi nulla. Dedicatevi alla casa e all’amore, vi ridaranno la carica. Salute ottima. (dal 24/10 al 22/11) Sagittario Mese complessivamente buono anche se, nel lavoro, siete un po’ sotto pressione, ma siete ben sorretti da amici e colleghi che vi stimano. In amore avete successo. Attenzione alle spese impreviste per la casa. (dal 23/11 al 21/12) Capricorno Le stelle promettono una soluzione soddisfacente col proprio partner. Nella vita di coppia non sono tutte rose, ma miglioreranno nel corso del mese. Se abbandonate l’atteggiamento bellicoso in famiglia, saprete fare scelte molto più adatte a voi. (dal 22/12 al 20/1) Acquario L’energia di Marte aumenterà il vostro spirito d’iniziativa: insomma un mese all’insegna delle buone occasioni. Il denaro va e viene con la velocità della luce. Ottimo periodo per gli studi, gli scambi e il lavoro. Possibili infiammazioni dovute ad un accumulo di tensione. (dal 21/1 al 19/2) Pesci Urano ancora vi stimola al cambiamento e nell’amore qualcosa cambia in meglio. In famiglia avrete solidarietà e comprensione: siate meno polemici con chi vi ama. Sul lavoro continuate a lottare per farvi valere. (dal 20/2 al 20/3) IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 14 SPORT Calcio/Canoa Calcio Canoa - Denise e Eleonora Di Matteo La Circe e la maga che non c’è più… Continuano i successi di Tommaso Di Prospero di Tommaso Di Prospero N on penso ci sia un titolo più ap- nando al calcio giocato, con il Real Latina una propriato per mettere in evidenza partita che si andava chiudendo sull’1-0 per quello che la Nuova Circe ha vissu- la squadra di Lauretti, grazie ad una rete di to negli ultimi due mesi, sembra proprio che Macone, vedeva , in pieno recupero, il paregla fortuna abbia abbandonato il Ballarin, co- gio ospite su calcio di punizione. Contro il me se per una sorta di legge del contrappas- blasonato Gaeta una partita gagliarda con il so, la N. Circe debba pagare oltre misura gli pallino del gioco in mano alla squadra del sbagli commessi o forse la “maga dal crespo golfo, ma con la N. Circe pronta a pungolare i crine” ha esaurito i “filtri magici” per i suoi dirimpettai con azioni di rimessa (clamoroso incantesimi ed allora vengono sbagliati i ri- un palo di Iannitti ed un tiro di poco fuori di gori decisivi, si perdono le partite in pieno Mancini), per poi capitolare sempre in “zona recupero...e tanti, troppi punti che alla fine cesarini” per un’assurda autorete; contro il della stagione potrebbero pesare nell’econo- Formia 1905, la sconfitta per 2-1è arrivata a mia del campionato. Appena pochi giorni fa cinque minuti dal termine, con la N. Circe in (il 6 marzo), la squadra di Lauretti ha otte- dieci che gettava al vento più di un occasionuto una pesantissima vittoria per 1-0 sul ne. Da ricordare la sconfitta interna per 1-0 campo della Falasche grazie ad una rete di con il Cretarossa ed il pesante 4-1 sul neuMacone, in virtù della classifica finora matu- tro di Lanuvio contro i “picchiatori” del Diana rata, il risultato acquisito contro la squadra di Nemi. Oltre alla vittoria già menzionata contro le Falasche, Anzio, potrebbe avesempre in trasferta re un enorme peso è arrivato l’1-0 sul specifico. In effetti, Borgo Flora grazie la vittoria contro le ad un tiro di rara Falasche ha dato alla bellezza scoccato N.Circe un buon marda Senesi da una gine di vantaggio suldistanza di almeno la squadra di Anzio, trenta metri, il 2-1 che è attualmente reinterno rifilato al legata al terzultimo Lariano con reti di posto con un ritardo Argentesi e Mancidi nove punti dalla ni, la vittoria al Tasquadra sanfeliciana, sciotti contro il ma con due partite da Sezze con una rete recuperare. Tanti sodi Benozzo. I rano stati i problemi e gazzi di mister le difficoltà vissute Lauretti hanno didalla N.Circe dall’inimostrato di poter zio della stagione. Ad giocare con tutti, esempio il perdurare quando la situaziodelle continue e reiIl portiere Federico Magnanti ne di classifica è terate assenze di Ridiventata insidioesco, a causa di resa, hanno sempre crudescenze di un problema fisico che l’italo-argentino si porta fatto la “voce grossa” andando a prendere dietro da tempo, ha tolto alla formazione di lontano dalle mura amiche i punti che serviLauretti il suo elemento di maggiore spesso- vano. A mio avviso questo è un segnale forte re in avanti, con la conseguenza che tutto il e, se in futuro saranno evitati quei cali di tenpeso dell’attacco è spesso ricaduto sulle sione con cui sono stati sperperati molti punspalle di un giovane promettente ma con po- ti nelle partite giocate al Ballarin, questa squadra potrà concludere il campionato in ca esperienza come Mancini. La squadra è impostata su una grossa difesa, crescendo, gettando le basi per una prossima che vede in Di Pinto e Macone i suoi punti di stagione finalmente ricca di soddisfazioni.■ forza, un centrocampo con tanti cursori ma ASSOCIAZIONE CULTURALE con poche “menti pensanti”, tolti Iannitti , “IL CENTRO STORICO” Coccia e Benetti, questi ultimi, alle prese fiSe vuoi aderire all’Associazione nora con svariati problemi di natura muscolatelefona al n. 333 1904459 re, un attacco, che come già detto, è orfano oppure invia una e-mail a: in troppe occasioni del bomber Riesco. [email protected] Denise e Eleonora Di Matteo C ontinuano le vittorie...dopo gli ori conquistati in precedenza, arrivano altre soddisfazioni per la “piccola” delle Di Matteo. Infatti, nel campionato italiano juniores tenutosi a Milano, ha conquistato il titolo nel K2 sulla distanza di 1000 metri, affiancata dall’altra atleta delle Fiamme Gialle, Federica Sportelli. Le due atlete hanno dominato durante l’intera gara, negando di fatto ogni possibilità di vittoria alle dirette avversarie. Dopo un periodo di recupero, Denise ha ripreso i suoi allenamenti per poi confrontarsi con le migliori ragazze d’Italia nei raduni del team nazionale. Nel primo, che si è tenuto in novembre, nonostante una sindrome influenzale, la “nostra” atleta è riuscita a portare a termine la prova fondamentale, ovvero le “ripetute in canoa”, con cui ha ottenuto il miglior tempo; nel secondo raduno nazionale tenutosi a Castel Gandolfo nei primi giorni di gennaio, ha dimostrato il suo valore sia in canoa che in prove oltretutto difficoltose, quali il nuoto, i pesi, il pagaiergometro e la corsa. Mentre l’atleta più piccola viveva il suo momento d’oro, Eleonora, la più grande, ha vissuto momenti difficili causa di problemi fisici, che l’hanno costretta ad abbandonare per un po’ “il mondo della canoa”. Ha dovuto affrontare un’operazione alla spalla sinistra, poiché le erano state riscontrate ben tre lesioni dovute alle continue lussazioni, e dopo quattro mesi di stop impostole dai medici, ha ricominciato a vogare con più voglia di prima. Prossimamente, con l’apertura della nuova stagione agonistica, dovremmo aspettarci solo una pioggia di successi per le atlete sanfeliciane!.■ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 15 TEMPO LIBERO Lo spazio della città Zuppa di carciofi I libri più letti Angeli e demoni Incredienti (per 4 persone): • • • • • • 6 carciofi 2 cipolle 4 uova parmigiano mezzo chilo di pane raffermo olio Dan Brown di Alessia Bravo Fate appassire le cipolle affettae in 4 cucchiai di ilio, aggiungete i carciofi mondati e tagliati a spicchi, salate, coprite di acqua e lasciate cuocere per mezz’ora circa. A cottura ultimata sgusciate le uova lasciandole cadere nella zuppa. Coprite, lasciate sul fuoco ancora un minuto e spegnete. Versate la zuppa in una terrina, nella quale avrete versato le fette di pane e cospargete con abbondante parmigiano grattato. ! da la “LA VISCOTTA Ricette di San Felice Circeo” di Angela Bassani ORA LEGALE di Fabio Serrecchia e Antonio di Salvo Ho appreso che recentemente è stata modificata la legge 241 del 1990 “Diritto di accesso agli atti amministrativi” mi può illustrarne, in modo sintetico, i contenuti? N.F. ■ L. 241/1990 Esercizio del Diritto di Accesso come modificato dalla L. 11.02.2005 n. 15 entrata in vigore l’8.03.2005 L’art. 22 della L. 241/1990 che disciplinava l’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi è stato profondamente modificato dall’entrata in vigore della L. 15/2005. Sono state, in particolare, modificate le modalità di esercizio del diritto di accesso e dei ricorsi. Analizziamo, in estrema sintesi e senza presunzione di esaustività, quali sono le principali novità. La richiesta di accesso si intende respinta decorsi inutilmente trenta giorni dalla richiesta. In caso di diniego dell’accesso, espresso o tacito che sia, o di differimento dello stesso, il richiedente può presentare ricorso al TAR; Nei confronti degli atti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, il richiedente può rivolgersi al difensore civico competente per ambito territoriale; Nei confronti degli atti delle amministrazioni centrali e periferiche tale richiesta è inoltrata alla Commissione per l’accesso; Il difensore civico e la Commissione per l’accesso si pronunciano entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza. Scaduto tale termine, il ricorso si intende respinto; Qualora il richiedente si sia rivolto al difensore civico o alla Commissione per l’accesso, il termine di trenta giorni per ricorrere al TAR, decorre dalla data di ricevimento, da parte del richiedente, dell’esito della sua istanza al difensore civico o alla Commissione stessa; Nei giudizi in materia di accesso, le parti possono stare in giudizio personalmente senza l’assistenza del difensore. L’amministrazione può essere rappresentata e difesa da un proprio dipendente, purchè in possesso della qualifica di dirigente; Il giudice amministrativo ordina l’esibizione dei documenti richiesti. (per un’analisi approfondita: cfr. Guida al Diritto, n. 10 del 12.03.2005) Pasta all’uovo Supermarket di Federico Fedeli CARLETTO V.le T. Tittoni, 113 S. Felice Circeo - La Cona di Lucci Evasio & C. s.a.s. V.le T. Tittoni, 70/72 S. Felice Circeo - La Cona Tel. 0773.540497 TUTTI I TIPI DI PASTA DELLA MIGLIORE QUALITÀ Tel. 0773.540608 Ristorante PEPERONCINO E CIOCCOLATA Via Terracina Km 11.700 GOLFO SERENO Tel. 339.8583110 I l dottor Leonardo Vetra, rinomato scienziato per i suoi studi sull’antimateria, viene trovato assassinato in un laboratorio svizzero. La sua invenzione, una letale quantità di antimateria, è stata rubata e sul suo petto è stata orrendamente incisa la parola “illuminati”. Robert Langdon, lo specialista di Harvard in simbologia religiosa viene contattato per constatare che l’assassinio è appunto legato alla setta degli illuminati, un segreto ordine di fratellanza che si presumeva estinto da ormai quattro secoli e che nel Rinascimento si riunivano segretamente a Roma per discutere nuove idee contro il nemico di sempre, la Chiesa Cattolica. Vittoria Vetra, la figlia del professore, e Langdon si trovano in corsa contro il tempo nel disperato tentativo di recuperare l’antimateria, prima che essa deflagrerà con gli effetti di una terribile bomba. Le indagini portano freneticamente alla Città del Vaticano dove il collegio dei cardinali è riunito per eleggere il nuovo papa. Le forze di Languo e Vittoria si uniscono per sbrogliare la traccia labirintica di antichi simboli che portano al rifugio dei colpevoli ... il tutto prima che scadano le sei ore. Un giallo carico di suspence dallo scrittore che è stato in vetta alle classifiche per ben due anni con il celeberrimo “Codice Da Vinci”. Degno della sua meritata fama, Dan Brown con questo secondo romanzo, Angeli e Demoni, sfata il mito “il secondo non è mai all’altezza del primo”. ■ Poesie Piazzetta di paese! " Piazzetta di paese! Mai nessuna tanto desiderabile m’appare come quella del mio: così raccolta, come il soggiorno della propria casa, sotto lo sguardo dell’antica Torre! Sedendo là al tavolo d’un bar, usavo conversare con gli amici, osservando all’intorno il quieto scorrere della vita del borgo. Poi, incedendo pel corso a passo lento, mi portavo alla Ringhiera a contemplare il mare, ad inspirar l’ossigeno che sale con la brezza marina. Delizioso mi si mostra quel tempo della mia giovinezza, ne sento nostalgia. Ora tutto è diverso! Non vi sono più gli amici d’allora ed è mutato l’ambiente ed io mi sento già un estraneo. Tommaso Lanzuisi IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 16 VUOTI DI MEMORIA Il personaggio segue da pag. 2 Nicola Capponi Annita), tutti belli e in buona salute. Zio Rocco era in grado di mantenere tutti con l’agricoltura: vigneti, grano, legumi, ecc. Era una famiglia allegra, sapevano cantare tutti, avevano una bella voce intonata. A quell’epoca abitavano a “Villa Erinna” (o Villa Richter) in zona “Croce Santa”. Tra cugini i rapporti erano affettuosi e fraterni. Tutti aspettavano notizie di zio Nicola dall’America, notizie che purtroppo arrivarono tristi e sconvolgenti. Il 23 agosto 1924, Vincenzo, suo cognato Rocco e Nicola, usciti dal luogo dove si era festeggiato il fidanzamento di Pietro, furono aggrediti da alcuni rapinatori armati. Vincenzo e Rocco morirono, zio Nicola si salvò fuggendo. Gli assassini non furono mai identificati! Quando giunse a San Felice la triste notizia, i creditori presero d’assalto zia Carmela, che con le altre donne di casa si dava da fare per tirare avanti. I paesani e in particolare i parenti la sorvegliavano e la seguivano. Era spesso oggetto di calunnie e di cattiverie come quando di notte qualcuno lanciava sassi contro le finestre dell’albergo così che si potesse mormorare che questi episodi erano opera dei vecchi padroni o di S. Alfonso. Intanto nell’albergo non si fermava più nessuno, i debiti aumentavano con gli interessi, la banca sequestrò tutto e dopo qualche tempo l’hotel andò all’asta costringendo la famiglia di zio Nicola ad andarsene in Calabria nel paese d’origine dei Zarzaca, Bianco in provincia di Reggio Calabria. A questa tragedia seguì un’altra azione malvagia ai danni di mio zio Nicola che ricevette un’infame lettera dall’unico amico in possesso del suo indirizzo, nella quale si sosteneva che la moglie Carmela lo accusava del duplice assassinio. Semmai zia Carmela, come precisa sua figlia Melba Teresa, pensò che il marito fuggendo per salvarsi non avesse fatto abbastanza per evitare l’omicidio di Vincenzo e Rocco. Perso l’hotel, zio Nicola scrisse alla moglie di raggiungerlo in America con i due figli, ma zia Carmela non se la sentì di lasciare la madre e la sorella sordomuta e d’altro canto zio Nicola non volle più tornare in Italia. Nel 1930 morì mia madre ed io potei comunicare la notizia a zio Nicola, che inviò un telegramma: “Addolorato per la scomparsa. Ci vedremo presto!”. Nel 1933 morì zia Carmela. Un altro telegramma, poi più nulla. Nel frattempo dal 1930 al 1935 nell’Agro Pontino si lavorò intensamente per la bonifica: Tante famiglie vennero dal Nord Italia ottenendo da Mussolini terreni, bestiame e macchinari. Tra gli immigrati venuto da Cremona, c’era un signore che divenne presto nostro amico, Gino Superti. Nel 1936 l’hotel Maga Circe fu messo all’asta e se lo aggiudicò il sig. Chirchis che nel 1938 lo vendette al sig. Monge. Gino Superti, che lo aveva preso in affitto nel 1935, continuò a gestirlo facendolo funzionare in breve tempo (la famiglia Superti riuscì ad acquistare l’albergo nel 1972) Le sassate non arrivarono più e con il passar del tempo, grazie a Gino e alle sue capacità, insieme anche al lavoro della sua famiglia, l’albergo diventò famoso con il nome che gli aveva dato Nicola Capponi. I figli di zio Nicola, diventati grandi, chiesero conto ai fratelli del padre della loro parte di eredità di • ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI • Lieti Eventi • Il 30 aprile si sposano Alessandra e David. Auguri da mamma Italia e papà Aldo, Andreina e Antonella, Mario e Fabio, e dalle nipotine Cristina e Flaminia. • Tanti auguri alla piccola Nicole Carnello, che il 27 Marzo ha ricevuto il battesimo, da chi ha saputo conquistare con la sua dolcezza e il suo buon appetito. • Il 24 Aprile festeggiano 40 anni di matrimonio Graziella e Natale Tognoni. Tanti Auguri da Anna Tognoni. Complea n n i • Stefano D’Auria il 25 marzo ha compiuto 30 anni. Auguri dai soci dell’Associazione Culturale “Il Centro Storico”. • Il 28 marzo è stato il compleanno di Daniela Capponi. Auguri dal marito Pino, dal figlio Giovanni, dalla mamma Lavinia, dal papà Giovanni, dalle sorelle e dalle zie. • Auguri alla mia mamma Carmela per il suo compleanno (6 maggio) da sua figlia Ines. • Il 17 maggio è il compleanno di Andreina. Auguri da Anna Rita e Graziella. • Il 18 maggio è il compleanno di Edda Di Grazia. Auguri dal marito Nando, dai figli Marco, Alessandro, Emanuela, Stefano e dai nipoti. • Il 19 maggio Federico compie 15 anni. Un abbraccio da mamma, Riccardo e Anna. • 19 maggio. Auguri a Luigi Coccia per il suo compleanno (19 anni) da mamma, papà e Valentina. • Tanti auguri alla bambina più bella e buona del mondo. Marika Vastola che il 13 Marzo ha compiuto 5 anni. Auguri da mamma e papà. • 19 Marzo ha compiuto gli anni Giuseppina Ferraioli, tanti auguri dalle sorelle. • Il 20 Marzo è stato il compleanno di Davide Tognoni auguri dalla zia Anna. • Il 21 Marzo Tosti Valeria ha compiuto gli anni. Tanti auguri da Anna Tognoni. • Tanti Auguri dalle cognate a Lorenza Bergami. Il 21 Marzo è stato il suo compleanno. • Buon compleanno il 25 Marzo a Fiorella Mangiapelo dalla sua amica Margherita. • Tanti, tanti auguri a Massimo per i suoi 29 anni. Il 26 Marzo anche se è già passato lo ricordiamo sempre con grande gioia. Mamma e papà • Nonno Umberto Gasparini il 31 Marzo ha compiuto gli anni. Tanti auguri da Simone e Sara. • Il 1° Aprile è il compleanno di Ferraioli Raffaella, tanti auguri dalle sorelle • 2 Aprile. Buon Compleanno a Sandra Galeotto da Ivo e famiglia. • Buon compleanno a Fabrizio Cormons il 4 Aprile da Anna Tognoni. • Per la piccola Aurora Russo tanti auguri il 5 Aprile per i suoi 4 anni dai nonni Marcello e Maria Grazia. • Buon compleanno il 10 Aprile a Sabrina Cerasoli da Margherita. • E’ giunta l’ora non puoi scappar!!!!! Gran giorno il 25 Aprile Anche perché compie gli anni Licia Barbisan. Tanti Auguri dalle sorelle • Auguri il 25 Aprile a Giulia Mestrinaro per i suoi 11 anni da Rossana e Giordana. • L’età più bella è l’età del cuore, ecco perché se anche sono un bel po’, tu per noi sei sempre bellissima. Tanti Auguri il 29 Aprile a nostra madre Dora Ramazzotto Barbisan. • A Maria Grazia tanti auguri il 24 Aprile per il suo compleanno da Nunzia, Giovanni e Niko. • Il 30 Aprile festeggia 46 anni Giovanni Aquino. Tanti auguri da Niko e Nunzia. • Non ci pensare ci siamo noi a tirarti su! Tanti auguri a Giovanni il 30 Aprile dalle sue splendide amiche. • 30 Aprile. Buon compleanno a Giovanni Aquino da Anna Tognoni. • Il 1° Maggio è il compleanno di Pasqualina Ferraioli.Tanti auguri dalle sorelle. • Tanti auguri di buon compleanno a Santoriello Maurizio il 3 Maggio da Anna Tognoni. • 11 Maggio Buon compleanno a Martina. Ora che sei maggiorenne vedi di non montarti troppo la testa !!!!!! Tanti auguri dalla tua famiglia. • Buon compleanno ad Elena Liseni il 20 Maggio dai suoi amici Gianna, Giancarlo, Nunzia e Giovanni. • 28 Maggio. Buon compleanno a Giorgia Neri da Tatiana mamma e papà. Cerco / O f f r o Signora cinquantenne con esperienza in cucina, domestica e assistenziale cerca lavoro part-time zona Borgo Montenero – la Cona tel. 0773/597341 preferibilmente ore serali. nonno Felice. La risposta fu che con questa avevano soddisfatto i numerosi debiti del padre. Io partii per un lungo periodo in Africa, da dove tornai nel 1947, senza un soldo, anzi con un debito di trecento mila lire, cosicché ben presto fummo costretti ad emigrare di nuovo insieme con i figli, questa volta in Venenzuela. Di ritorno da questo Paese, dopo trent’anni, abbiamo ritrovato i figli di zio Nicola e zia Carmela: Melba Teresa vive a Roma, Remo in Calabria. Dopo tante sofferenze ora stanno bene e tutti siamo felici di esserci ritrovati e insieme vogliamo ricordare nel migliore dei modi zio Nicola e zia Carmela. Rimane il rammarico di tutta la famiglia, in particolare dei figli Melba Teresa e Remo, di non conoscere la sorte di Nicola, che assurdamente non ha sentito l’esigenza di contattare i figli, lasciati in tenera età a San Felice Circeo. Non si esclude neppure l’ipotesi che non abbia potuto farlo per moti- vi indipendenti dalla sua volontà. Neanche il cognato Pietro, che si formò una famiglia in America, non è mai riuscito o non volle dare notizie certe di Nicola. ■ G io iel l eri a Luigina Bartelloni Piazza Vittorio Veneto - S. Felice Circeo Centro Storico tel. 0773.548292 EDILIMMOBILIARE Via Terracina Km 11.700 n. 126 tel. 0773.542053 – fax 0773.542053 cell. 338.9586023 04010 Borgo Montenero – Circeo (LT) www.edilimmobiliare - [email protected] Vendite-Affitti-Valutazioni-Manutenzioni